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quinte(S)senzadiprimavera rassegna di teatro contemporaneo a cura di Giuseppe Cutino e Clara Gebbia I CANDELAI REGIONE SICILIANA ASS. BENI CULTURALI, AMBIENTALI E P.I. M’ARTE MOVIMENTI D’ARTE E TEATRO IAIA - COMITATO ADDIOPIZZO CON IL CONTRIBUTO DELLA IN COLLABORAZIONE CON Quintessenza fiorisce! Dopo la partenza invernale, densa di piccole gemme che ci hanno regalato più di una sorpresa, ecco che ripartiamo con Quintessenza di primavera. Apre la “stagione” (nel vero senso della parola, nel giorno del solstizio) Fabrizio Arcuri, regista dell'ormai storica compagnia di ricerca romana Accademia degli Artefatti con “Tre pezzi facili” del drammaturgo inglese Martin Crimp, spettacolo vincitore del premio UBU 2006 per la migliore novità straniera. Altro importante appuntamento è quello dedicato alla grande scrittrice e saggista partenopea Anna Maria Ortese, protagonista una delle più importanti attrici italiane: Iaia Forte. Iaia, attrice per certi versi atipica, dalla simpatia travolgente ma anche capace di grande intensità, da tempo e su vari fronti lavora sulla scrittura della Ortese, proponendo a Quintessenza una prima tranche del “Progetto Ortese”, a cura di Clara Gebbia, ossia “Corpo celeste”, una profonda riflessione etica sul nostro tempo. La primavera è anche tempo di nuove fioriture; ecco che in Quintessenza avremo quindi tre debutti assoluti: il primo è “La cena” di Vincenzo Musso e Nicola Pizzolato, regia dello stesso Musso, giovane promessa del teatro palermitano; il secondo “Fiele” scritto e diretto da Veronica Pecoraino, eclettica e multisfaccettata artista palermitana;ed infine “Angelo X Cristiano” da Francesca Woodman, ideazione e coreografia di Alessandra Luberti, danzatrice e coreografa romana da alcuni anni trapiantata a Palermo, uno dei tanti esempi di migrazione al contrario, a testimonianza del fatto che Palermo sia una città dai forti stimoli anche per chi palermitano non è. Teatro, danza, ma anche musica a Quintessenza con una interprete d’eccezione: Sylvie Genovese, virtuosissima chitarrista francese di origini italiane e cantautrice dalla voce roca, si esibirà evocando atmosfere che variano dalla malinconia della canzone d’autore alla festosa giocosità delle tarantelle, passando per sonorità latine, spagnole, francesi in due serate a base di vino e luci soffuse. Le ultime due proposte in cartellone porteranno a Palermo un pezzo del premio Scenario, facendo debuttare due degli spettacoli presentati nella edizione 2003: Silvia Gallerano, con il suo “Assola - elogio della solitudine” divertente e divertito ritratto di tre differenti solitudini al femminile, in uno stile che ricorda per certi versi la grande Franca Valeri; e la Compagnia degli gnomi che finalmente, dopo averci dato un assaggio alla prima edizione dei “Saldi di fine stagione”, porta a Palermo l’incantevole “Re degli gnomi”. Quintessenza di primavera si concluderà con l’ormai storico appuntamento dei “Saldi di fine stagione”, progetto di Giuseppe Cutino, che quest’anno vanta una collaborazione con il Palermo Teatro Festival e si articolerà in un vero e proprio percorso che andrà da I Candelai fino al Nuovo Montevergini . Continuano le installazioni dedicate questa volta non solo agli scenografi e ai costumisti palermitani, come Fabrizio Lupo ed Enzo Venezia, ma anche a chi partendo dal teatro, è approdata alle installazioni e alla pittura, come Anna Farinella. Quintessenza fa poi un altro incontro, molto importante: quello con il Comitato Addiopizzo; affinché cultura e legalità non siano né distanti né distinte: affinché il teatro non sia solo svago e divertimento, ma pensiero in azione; affinché questa città viva una eterna nuova stagione. Buona primavera! quinte(S)senzadiprimavera rassegna di teatro contemporaneo a cura di Giuseppe Cutino e Clara Gebbia I CANDELAI REGIONE SICILIANA ASS. BENI CULTURALI, AMBIENTALI E P.I. M’ARTE MOVIMENTI D’ARTE E TEATRO IAIA - COMITATO ADDIOPIZZO CON IL CONTRIBUTO DELLA IN COLLABORAZIONE CON 21-22 marzo h 21,15 Tre pezzi facili ballate sul collasso del mondo meno emergenze avviso alle donne irachene faccia al muro di Martin Crimp traduzione Pieraldo Girotto cura Fabrizio Arcuri con Matteo Angius, Fabrizio Croci, Pieraldo Girotto scene e costumi Rita Bucchi colonna sonora d.j. rasnoiz luci Diego Labonia organizzazione Miguel Acebes produzione accademia degli artefatti premio UBU 2005 nuovo testo straniero 6 aprile h 21,15 PROGETTO ANNA MARIA ORTESE con Iaia Forte progetto e cura Clara Gebbia Corpo Celeste da Anna Maria Ortese adattamento, regia e interpretazione di Iaia Forte collaborazione alla regia Marinella Anaclerio produzione Teatro IAIA Brevi e rivolti a questioni sociali di cocente attualità, tutti e tre i testi hanno una sorta di distanza dagli accadimenti, i come se il testo con il suo linguaggio funzionasse quasi da filtro per permettere al contenuto di passare attraverso una modalità diversa da quella che è l'informazione del fatto accaduto o la sua narrazione, ma direi una riflessione su come il teatro si possa e si debba occupare di certe cose, la guerra, le sparatorie nelle scuole stile Colombine… C’è una sorta di leggerezza nelle parole, nell’atmosfera e un comico cinismo che è del personaggio ma non dell’attore. Meno emergenze esempio straordinario di come il linguaggio teatrale possa infastidire la nostra comprensione emotiva del mondo attraverso una analisi impietosa dei clichè, delle ripetizioni, delle ellissi, dei vuoti, dei lapsus, tre personaggi raccontano con acida ironia e apparente leggerezza come le cose, nel mondo stiano migliorando. Consigli alle donne irachene breve e terrificante pièce in cui, con un taglio ironico e impassibile, vengono offerti suggerimenti per la sicurezza dei bambini come lo farebbe un professionista alle mamme viziate di un paese dell’occidente. La casa è una potenziale zona di guerra per i bambini, ma niente paura… se succede qualcosa ai vostri bambini chiamate subito il dottore, arriverà subito perché sta aspettando la vostra chiamata, non ha fatto altro durante la vita che aspettarla. Faccia al muro racconta di una sparatoria a sangue freddo in una scuola elementare. Tre persone sembrano avere una discussione su questo omicidio di massa. Ma questa discussione sembra essere una prova per una messinscena teatrale … Corpo celeste è una raccolta di interviste e saggi in cui Anna Maria Ortese riflette sulla condizione del nostro Paese, e sulla difficoltà di essere una scrittrice in questo Paese. Ma è principalmente un appello morale, di rara intensità, al recupero delle nostre radici, della nostra identità linguistica, ed al rispetto delle diversità che esistono tra gli esseri umani e tra tutte le forme di vita del pianeta. Ho scelto di lavorare su questi materiali perché ho sentito non solo una corrispondenza, ma una assoluta necessità di comunicare, attraverso questa bellissima scrittura, la potenza del pensiero di questa scrittrice. Che è spietata, che rivendica il valore della diversità, che si fa esule volontaria in un mondo definitivamente "estraneo", ma che attraverso questi "No", grida un "Siii" alla vita ed al valore dell'esistenza di disperata e commovente vitalità. Quando ci abbiamo lavorato abbiamo capito, semplicemente, che ci faceva sentire meno soli. 11- 12 aprile h 21,15 La cena di Vincenzo Musso e Nicola Pizzolato con Carla Di Martino, Laura Isgrò, Marzia Messina, Angela Moscato, Manuela Russo scena e costumi Martina Cardella musiche originali Claudio Cascio regia Vincenzo Musso 18 -19 aprile h 21,15 Fiele scritto e diretto da Veronica Pecoraino con Gea Gambaro, Luca Guarisco, Massimo Milani e Veronica Pecoraino. musiche e luci Maurizio Ruggiano scenografia Veronica Pecoraino In uno spazio non definito, cinque donne unite nella vita dalla morte di una di esse: la loro bestialità si metterà in luce perché la sopravvivenza di tutte dipenderà solo dalla loro fame. Sarà più forte il senso della vita, la dignità dell’essere umano o il bisogno di sopravvivere abbandonandosi all’istinto? In un susseguirsi di ricordi, si paleseranno le loro vite passate, all’interno di una rappresentazione che sarà sempre al limite della follia. è la storia di un affiatato gruppo di stanchi autori-attori che tra freddo, povertà scenica, problemi e situazioni grottesche, racconta in frammenti onirici il percorso scenico e di vita della compagnia teatrale che sta per decollare verso una nuova storia, quella raccontata da ogni attore nel percorso onirico e quotidiano, nell´abbandono assoluto e tragicomico, ripercorrendo e colorando la scena come fossero personaggi della nartura morta ma viva, in questo caso da paesaggi di vita, la scena e quindi paesaggi dipinti senza scenografia, il diario teatrale, è tutto stravolgente accontato dalle varie scene che si susseguono accompagnate da melodie di ogni genere. 26 - 27 aprile h 21,15 Angelo X Cristiano da Francesca Woodman ideazione e coreografia Alessandra Luberti collaborazione artistica Claudio Collovà con Alessandra Luberti, Simona Malato disegni animati Elisabetta Penzola musiche Four Tet, Kim Horthøy , John Surman, Led Zeppelin produzione Compagnia Esse p.a. - Coop. Teatrale Dioniso Officina Ouragan - Magazzino Culturale Majazè Con il sostegno della Regione Sicilia assessorato ai beni culturali, ambientali e pubblica istruzione 9 - 10 maggio h 21,15 Silvie Genovese Alterations musica e vino per 60 spettatori ingresso a prenotazione a cura del Teatro Iaia Con il sostegno della Regione Sicilia Assessorato Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione Dedicato a Francesca Woodman, una fotografa americana che verso la fine degli anni ’70, ebbe un’intensissima attività creativa, prima di porre fine alla sua vita. Nelle sue immagini il corpo ci appare in quelle geometrie interiori che lo definiscono in una mappa segreta, di cui emergono frammenti, piccole tracce scollegate. Scopro, nelle fotografie della Woodman, quel rapporto fra spazio, luce e movimento che distorcendo le forme, cancellandole, le rende paradossalmente intense. Le sue immagini riproducono la visibilità del sentimento della paura, l’ansietà di stare al mondo. Cerco di ritrovare attraverso il corpo quell’enigma esistenziale che si rivela nelle sue fotografie attraverso la profondità dell’immagine. Questo enigma ha a che fare con la profondità psichica che muove ogni comportamento. Quello che mi interessa è la paura della scomparsa che lei sembra tanto esorcizzare attraverso i suoi autoscatti. Affascinata dal limite e dai confini, il lavoro della Woodman testimonia il momento precario tra l’adolescenza e l’essere adulti, fra l’esistenza e l’ultima scomparsa, la morte. Il punto di partenza del lavoro è il silenzio del corpo, la sua condizione nello spazio vuoto, prima della comparsa degli oggetti con la loro quiete minacciosa. Nella scala musicale le alterazioni si chiamano accidenti e sono fonte di creatività, nella nostra vita sono le turbolenze dell'anima, le divisionideviazioni interiori spesso coperte dal velo del silenzio, sono le ferite , le sconfitte, l'amore-veleno, le oppressioni della vita quotidiana che rendono difficile l'armonia con il mondo esterno. La musica è alterata, noi siamo alterati, la normalità è un'illusione. Un repertorio di canzoni legate in filigrana dalle tarantelle nelle quali confluiscono la "chanson francaise" e la chitarra di tradizione classico popolare latina per, liberarsi delle alterazioni e sottrarre istanti di vita all'erosione del tempo. L 23-24 maggio h 21,15 Assola elogio della solitudine con Silvia Gallerano costumi Valentina Poggi voce registrata di Fabrizio Pagella organizzazione Alessandra Maculan un ringraziamento speciale a Cinzia De Lorenzi finalista Premio Scenario 2003 30-31 maggio h 21,15 Assola parla di tre stanze; di tre luoghi segreti, di tre modi di essere nel mondo, di cercare ascolto, di alzare la voce per farsi sentire, o di chiudere la porta per restare in pace. Personalmente sto spesso sola perché mi piace. Non vedo necessariamente attorno a questa parola un’aura di depressione. Non sono neanche un’asceta e non cerco alcuna illuminazione. Sicuramente da sola sono stata: felice, in attesa, sospesa, innamorata, fidanzata, lasciata, in lutto, abbandonata, scansata, depressa, ansiosa… Parlare della solitudine è come parlare della vita, e allora parto dalla mia solitudine, che almeno la conosco. Il re degli gnomi Una donna ci guarda, inizia a narrare una storia… Non tocca mai a terra: l’uomo su cui siede non permette ai suoi piedi e mani e tutto il suo corpo di toccare il bosco, e i suoi rovi e arbusti e serpenti. Si muove, racconta la storia, in cui è caduta come in un sogno, senza mai sfiorare terra: però così, con leggerezza: senza capriole senza acrobazie: quasi senza che ce ne accorgiamo. Lui la protegge, e in questo sta il suo amore: nella sua violenza, e nel fatto che la protegge senza farsi notare: e lei può maledire la sua violenza e tacere la dolcezza. 1 giugno dalle ore 21,30 Anche quest’anno ci mettiamo in svendita ma, come i migliori negozi che hanno successo, anche noi ci allarghiamo! Coinvolgeremo più artisti e soprattutto coinvolgeremo l’intero quartiere, gemellandoci con il Palermo Teatro Festival, vetrina attenta ai fermenti creativi della città, in un percorso che partendo dai Candelai arriverà fino al Nuovo Montevergini. Ma lo spirito non cambia. Artisti di vario genere e di varia natura, in offerta speciale per poche fiches, si esibiranno in una magica fiera dello spettacolo! liberamente ispirato ad una fiaba di Angela Carter di e con Massimo Capuano, Chiara Meloni regia Chiara Meloni consulenza registica Fabrizio Pallara consulenza drammaturgica Simone Giorgi produzione Compagnia degli gnomi Saldi di fine stagione un progetto di Giuseppe Cutino organizzazione e allestimento Fabio Schillaci produzione I Candelai in collaborazione con Palermo Teatro Festival Non di sola scena Fabrizio Lupo Dal 6 al 20 aprile Enzo Venezia Dal 26 aprile al 14 maggio Anna Farinella Dal 16 maggio al 1 giugno Si parte dalla scenografia e dall’allestimento, ma si arriva alla grafica, ai manifesti, ai depliant per concludere con la pittura vera e propria: due dei più important scenografi che hanno lavorato e per fortuna lavorano ancora a Palermo, Fabrizio Lupo e Enzo Venezia, e una regista, attrice, performer fondatrice dello storico gruppo Teatro Finzioni, porta in mostra il suo universo, con la mostra “in ginocchio”, un naufragato progetto teatrale, approdato in una mostra tutta al femminile.