cristoforo colombo - Content and Language Integrated Learning

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cristoforo colombo - Content and Language Integrated Learning
 M4CLIL2
TEXTBOOK
HUMANITIES:
THE AMERICAN EXPLORERS
C RISTOFORO
C OLOMBO
Content and Language Integrated Learning
Prof. Pierangelo Filigheddu
1. LE VIE PER L’ORIENTE
LE VIE PER L’ORIENTE PRIMA DI CRISTOFORO COLOMBO, PER TERRA E PER MARE
Prima di Cristoforo Colombo, molti altri popoli come i Greci, i Romani, i Veneziani
commerciano (trade) con l’Oriente: vendono le loro merci in Cina e comprano dai Cine-
si altre merci, come ad esempio la seta (silk), che piace molto in Occidente, e che nessuno in Occidente sa ancora fabbricare.
Le merci sono trasportate via terra, oppure via mare. Il viaggio è sempre molto lungo e pericoloso: ci sono i pirati, non esistono mappe precise, non
c’è ancora la bussola (compass), le navi sono ancora molto piccole,
le strade sono delle piste (tracks) appena segnate che attraversano
territori spesso in guerra tra loro, una parte del viaggio si fa sui
fiumi, si incontrano molti animali pericolosi.
Un grande viaggiatore italiano è il veneziano Marco Polo, che nel
1255 e nel 1271 va in Cina con i suoi fratelli. A quel tempo un
viaggio in Cina via terra dura dai tre ai sette anni: un tempo molto
lungo, quasi come un viaggio su un altro pianeta. Marco Polo racconta le sue avventure
in un libro che si chiama «Il Milione». La lunghezza del viaggio, come si vede, è il problema più importante, e molti uomini cercano una via più breve per l’Oriente.
2 2. L’IDEA DI CRISTOFORO COLOMBO
Anche Cristoforo Colombo, navigatore genovese, cerca una via più breve per l’Oriente.
Mentre si trova a Lisbona, davanti all’Oceano Atlantico, sente molti vecchi marinai che
raccontano di altre terre al di là del mare, e di legni e altri materiali portati dall’Oceano
sulle coste delle isole atlantiche Azzorre e Madera.
Il fratello di Cristoforo Colombo, Bartolomeo, è un cartografo, ossia uno che per
mestiere disegna le mappe. Cristoforo guarda le mappe disegnate
dal fratello e si convince che quelle
terre dall’altra parte del mare devono essere certamente l’Oriente,
o meglio «le Indie», come tutti
chiamano la Cina e il Giappone nel
Cinquecento, l’età del Rinascimento.
Studiando le mappe del fratello
Bartolomeo, Cristoforo crede di
aver trovato la via più veloce per le
Indie: navigare sempre a Occidente
per raggiungere l’Oriente!
Se la Terra è tonda, come si sa
sino (since) dai tempi di Copernico,
«tra Europa e Indie non c’è altro
che mare», pensa Colombo, «e per
navigare sul mare non c’è altro navigatore al mondo migliore di me. Dunque sarò io a
scoprire la via più breve per l’Oriente».
Ma un’impresa di questo tipo costa molti soldi, e Colombo non li ha. Così è costret-
to (forced) a chiederli alla Regina di Spagna. 3 3. VITA DI CRISTOFORO COLOMBO
Cristoforo Colombo nasce a Genova nel 1451, primo di quattro fratelli.
Nel 147019 la famiglia si trasferisce a Savona, dove si dedica al commercio della lana.
Gli affari non vanno bene, e i quattro fratelli decidono di diventare navigatori. Uno dei
fratelli di Cristoforo, Bartolomeo, diventa un famoso cartografo. Le sue mappe sono
utilizzate anche dalla Marina portoghese, e perciò egli decide di stabilirsi a Lisbona, in
Portogallo.
Anche Cristoforo diventa un grande navigatore, e nel 147423 raggiunge il fratello a Lisbona.
Insieme, dopo avere studiato molte carte, progettano la grande impresa: raggiungere le Indie
navigando verso Occidente. Ossia «circumnavigando» (sailing around) la Terra.
Nel 147928 Colombo sposa la figlia di un cosmografo, ossia di uno studioso dei cieli. Con il suo aiuto studia Geografia e Astronomia, e durante una visita all’isola di Madera, sull’Atlantico davanti al Portogallo, può
vedere che il vento spira sempre da Ovest.
Colombo propone al re del Portogallo di finanziare l’impresa, ma il re rifiuta.
Decide di provare allora col re di Spagna, ma è un bruttissimo periodo nella vita di
Colombo: ha avuto un figlio, ha perso la moglie e non ha soldi, ma nel 148635 trova finalmente il modo di lasciare Lisbona e stabilirsi a Cordova, dove in quegli anni vive anche il re di Spagna.
Nel 149140 la Spagna è in festa, perché con la conquista della città di Granada,
l’ultima rimasta in mano agli Arabi, termina la lunga guerra contro i Mori (Arabi di Spagna), chiamata «Reconquista». La regina Isabella decide allora di finanziare il viaggio di
Cristoforo Colombo, e gli dà tre piccole navi («caravelle») con tutti i marinai.
Il 3 agosto del 149241 Colombo parte verso l’ignoto. Il 12 ottobre sbarca in una piccola isola delle Bahamas, che chiama San Salvador e poi nella più grande Haiti, che
chiama «Hispaniola».
Tornato in Spagna nel 149342, Colombo è nominato Grande Ammiraglio e Viceré
delle Indie. Tutti pensano infatti che Colombo ha raggiunto come previsto le Indie, e
non una nuova terra.
Dopo quel viaggio, Colombo attraversa l’Oceano altre tre volte, nel 149342, 149847,
150251. Nel frattempo muore la regina Isabella, sua protettrice, e il nuovo re gli toglie il
titolo di Viceré delle Indie.
Colombo muore a Valladolid nel 150655.
4 4. LA SPEDIZIONE
Il prim o viaggio (1492)
Le tre caravelle si chiamano «Santa Maria», «Pinta» e «Niña» (ma il vero nome della
Ninã era «Santa
Clara»).
navi
di
Sono
diverse
dimensioni.
La
prima pesa 120t,
è lunga 23m e
ha 39 marinai, la
seconz 60t, 22m
e 27 uomini, la
terza 52t, 21m e
24 uomini. Con
Colombo, nominato Ammiraglio
del
Grande
O-
ceano, ci sono il
fratello Francesco, il mastro cartografo Giovanni Della Cosa, i capitani Martìn Alonso
Pinzòn sulla «Pinta» e Vincente Yàñez Pinzòn sulla «Niña».
Colombo parte da Palos il 3 agosto. Dopo 12 giorni è alle Canarie, il 12 ottobre
tocca terra a San Salvador (Bahamas), il 15 a Santa Maria, il 16 alla Grande Exuma. Il 28
scopre le Grandi Antille e il 6 dicembre Haiti, che chiama «Hispaniola».
Lettura (dalla «Relazione di viaggio» di Colom bo al re di
Spagna)
«Ho trovato moltissime isole, popolate di molti abitanti, e di tutte ho preso possesso in nome delle Vostre Maestà dispiegando la bandiera reale senza incontrare opposizioni... Tutte queste isole sono molto fertili; coperte da molta vegetazione, con alberi di mille specie che quasi toccano il cielo. Alcuni in fiore, altri carichi di frutta… Il suolo contiene molte miniere di metallo e vi è una popolazione molto numerosa. Gli abitanti di queste isole non hanno né ferro, né acciaio, né armi, fuori che una canna alla cui estremità vi è un piccolo pezzo di legno aguzzo. Credono che io con le mie navi e i miei uomini siamo scesi dal cielo». Durante le esplorazioni, la «Santa Maria» finisce sugli scogli, e solo due navi fanno
ritorno, portando con loro sei indios e diverse piante e animali esotici. 39 uomini re5 stano a terra, dove con il legno della nave costruiscono una fortezza: la «Navidad» (il
Natale).
Sulla via del ritorno, una tempesta colpisce le due navi, che sono costrette a dividersi. La «Niña» raggiunge Palos il 15 marzo, la «Pinta» arriva invece a Bayona, in Galizia.
Gli altri viaggi di Colom bo (1493, 1498, 1502)
Nel 1493 Colombo compie un secondo viaggio, dove scopre (discovers) Puerto Rico,
Jamaica, le Isole Vergini, Guadalupe,
Trinidad.
I suoi nemici lo accusano di voler
diventare padrone delle terre scoperte. Il re gli ordina allora di interrompere le esplorazioni. Colombo ubbidisce e rientra in Spagna, dove dimostra
la sua innocenza.
Nel 1498 raggiunge per la prima
volta il continente americano: vede la
foce (mouth) dell’Orinoco e capisce
6 che un fiume così grande non può nascere se non in un grande continente. Scopre la
Colombia e fonda la città di Cartagena. Accusato ancora dai suoi nemici, nel 1500 viene riportato in Spagna, dove ancora una volta è riconosciuto innocente.
Nel 1502 esplora le coste orientali dell’America Centrale, ma le malattie lo costringono a tornare ancora in Spagna
5. L’UOVO DI COLOMBO
Si racconta che dopo il suo ritorno dall'America, nel 1493, Il cardinale Mendoza invita Colombo a una cena in suo onore.
A tavola, alcuni aristocratici spagnoli cercano di sminuire (minimize) l’impresa di
Colombo: dicono che la scoperta del Nuovo Mondo è stata una cosa facile, che chiunque altro al suo posto poteva farla.
Sentito
questo,
Colombo sfida i commensali
a
un'im-
presa altrettanto facile: far stare un uovo dritto sul tavolo.
Tutti ci provano, ma
nessuno
ci
Convinti
finalmente
che
esiste
non
riesce.
un
modo per far stare in
piedi un uovo, i presenti
pregano
Co-
lombo di provare a
compiere
lui
quel-
l'impresa.
Colombo prende l’uovo, lo schiaccia leggermente sul tavolo dalla parte più larga, e
l'uovo rimane dritto.
Tutti i presenti protestano, dicendo che quello lo sanno fare anche loro.
Colombo sorride e risponde: «La differenza, signori miei, è che tutti voi sapevate
come farlo, ma io invece l'ho fatto!».
7 6. COLOMBO NELLA LETTERATURA ITALIANA
Giacomo Leopardi è il più famoso poeta italiano dell’Ottocento. Anche lui si occupa di
Cristoforo Colombo nel «Dialogo di Cristoforo Colombo e Pietro Gutierrez».
Leopardi immagina una conversazione tra Colombo e il suo nostromo (boatswain)
Pietro Gutierrez, in una notte di navigazione.
Il nostromo chiede a Colombo se davvero è sicuro di trovare nuove terre.
Colombo risponde di no, che non è sicuro: lui ha studiato le carte, ha tracciato la
rotta, ma l’unico modo di sapere se i suoi calcoli sono giusti è quello di prendere una
nave e navigare. Proprio quello che lui ha fatto. C’è un tempo per studiare le carte e c’è
un tempo per navigare.
Gutierrez chiede allora a Colombo se non rimpiange di non essere rimasto a casa.
Colombo risponde che a casa c’è solo noia, inutile noia. E che qualsiasi cosa è meglio
della noia: anche rischiare la vita per esplorare il mondo. E invita Gutierrez a pensare a
tutte le cose belle che li aspettano, se la loro impresa avrà successo. Cose che li ripagheranno delle fatiche e dei pericoli affrontati.
7. FILMATO
È parte integrante del CLIL anche una puntata del filmato RAI «Cristoforo Colombo»,
1985: il primo viaggio di Colombo. Regia di Alberto Lattuada.
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