dossier degli spettacoli

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VERSO UN’ALTRA FIAMMA
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INTRODUZIONE
“Ho scritto così tanto da riempire quaranta volumi di un’odissea vissuta, non di
letteratura. Questo merita di essere raccontato.”
Capita, a volte, di riconoscersi e ritrovarsi in parole altrui, scritte molti anni prima, da chi
una definizione di se stesso forse non l’ha mai trovata e si è rivolto ad un pubblico futuro,
invisibile, di cui è possibile avere solo un presentimento o, più semplicemente,
smascherando le contraddizioni umane a tal punto dal rendere l’Uomo un’entità aldilà del
tempo e dello spazio. Panait Istrati è un uomo in contrasto con la sua epoca, capace di
ritrovarsi alla fine della propria vita in “completo disaccordo sentimentale con i migliori
compagni”, rimanendo schiacciato, sconfitto da quella stessa umanità, da quegli stessi
ideali che egli ha tanto amato e in cui ha anche creduto. Egli è un individuo passionale,
dalla facile influenzabilità, dal facile sogno e, di conseguenza, dalla facile disillusione e
discesa all’intima onestà dei desideri umani. Abbiamo ritrovato un po’ di noi stessi tra le
sue parole, ci siamo riconosciuti in questa solitudine causata dal proprio anticonformismo,
dal desiderio di giustizia che supera il valore dell’ideale, dall’impossibilità di essere sempre
“in linea” alle leggi sociali e tradizionali, nel bisogno di mantenere viva la propria dignità
individuale piuttosto che vivere assecondando gli altri e tradendo noi stessi.
DAI TESTI ALLO SPETTACOLO
Verso un’altra fiamma è una raccolta di diari di viaggio, documenti, cronache, articoli di
giornale e pensieri scritti o appuntati da Panait Istrati durante il suo soggiorno in Unione
dal 1927 al 1929 e anche al suo ritorno in Francia fino al 1933. Quando il 20 ottobre 1927,
Istrati arriva a Mosca, nel suo entusiasmo di essere stato invitato al decimo anniversario
delle Rivoluzione russa, si dichiara bolscevico. Il suo dramma sarà di essersi lasciato
intrappolare da un entusiasmo irrazionale per una rivoluzione di cui, poi, non vede che le
promesse utopiche. Ben presto, però, se ne accorge e lotta per liberarsene, sentendosi
prigioniero di una rete di bugie. Durante il suo viaggio in Unione Sovietica Istrati rifiuta di
tacere e scopre e denuncia i crimini perpetuati a danno delle classi indigenti e degli
oppositori da parte del nuovo regime rivoluzionario. Il rifiuto di scrivere articoli “in linea”
costerà a Istrati il licenziamento, il ritorno in Francia e l’abbandono da parte dei suoi
amici, colleghi e compagni. Oltre all’aspetto puramente giornalistico, i testi raccolgono
anche pagine a carattere più letterario e poetico. L’autore attraverso ciò che vede e rivela
non manca di mostrarci anche il suo carattere passionale e sincero coinvolgendo il lettore
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anche da un punto di vista emotivo e umano. “Verso un’altra fiamma” è una denuncia aperta
alle contraddizioni dell’uomo del Novecento.
L’adattamento scenico è stato scritto e ideato a stretto contatto con la composizione di
una drammaturgia sonora da eseguirsi dal vivo. Le musiche e gli ambienti sonori originali
sono ispirati ai luoghi e ai tempi descritti nel corso della narrazione e sono inseparabili dal
testo. La narrazione si svolge all’interno di un ipotetico studio radiofonico, dove si sta
eseguendo la registrazione di un radiodramma. Siamo nel 1927 e il media più diffuso è
quello radiofonico. Dalla Radio si diffondono cronache, musiche, dichiarazioni, denuncie, è
un mondo più “fonico” che “visivo” quello di Istrati e per questo il suo racconto è
accompagnato da una sonorizzazione che alterna canzoni e musiche ispirate al patrimonio
folk romeno russo e francese con “ambienti sonori” minimali che evocano i luoghi e gli stati
d’animo del protagonista. Le parti narrative a pubblico sono alternate con piccoli quadri
realistici. L’opera è stata composta per una voce narrante (Panait Istrati), un musicista
polistrumentista e un’attrice che ricopre anche il ruolo di cantante e musicista (sax
contralto).
I testi di Istrati da cui è stato tratto lo spettacolo (Spovedanie pentru invinsi, Catre o
alta flacara, Povestirile lui Adrian Zografi, Cum am devenit Scriitor) sono inediti in Italia
e sono stati prima tradotti dalla lingua romena e francese per essere, infine, solo un punto
di partenza per la creazione del testo teatrale in cui sono stati integrati anche pensieri,
cronache e lettere dell’epoca. Lo spettacolo ha una struttura essenziale costituita da
pochi elementi scenografici. Abbiamo cercato di rendere l’intero lavoro il più semplice
possibile in modo tale da dare valore al racconto di un uomo semplice, umile, che odiava gli
sfarzi e gli sprechi. Abbiamo istintivamente sentito l’esigenza di esprimere tutto questo
con dei mezzi/strumenti che non appartenessero filologicamente all’epoca di cui parliamo;
questo è dovuto al fatto che non abbiamo sentito Istrati lontano da noi, ma vicino,
contemporaneo, ha parlato a noi ventenni e abbiamo quindi scelto di rappresentarlo con i
nostri strumenti, con il nostro bagaglio e abbiamo abbandonato da subito un approccio
totalmente naturalistico e filologico.
Il nostro intento è di raccontare una storia vera nel modo più semplice e suggestivo
possibile.
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CURRICCULUM
L’Associazione Culturale Wasabi Produzioni è stata fondata a Milano da due genovesi, un
musicista, Federico Branca e un attore
e regista, Vlad Scolari.
Nata ufficialmente
nell’Ottobre 2012, l’Associazione ha però già due anni di vita con diverse produzioni
musicali e teatrali. Questo spettacolo ha debuttato a Genova al Teatro della Tosse nel
Novembre 2011 ed ha poi toccato le città di Pavia e Vercelli con altre cinque repliche
conseguendo un ottimo consenso di pubblico italiano e romeno e buone recensioni. La
stessa Compagnia ha inoltre debuttato con lo spettacolo “Iona” di M.Sorescu, al Teatro
Elfo Puccini di Milano nel Febbraio 2012 con l’attore Marco Bonadei (Premio Ubu under30
2011).
Vlad Scolari, attore e regista nato a
Genova nel 1987, italo-romeno, inizia la sua
esperienza teatrale all'età di sette anni
con Giorgio Albertazzi, Aldo Amoroso e
Modestina
Caputo.
Dopo
la
Maturità
classica si diploma, nel 2009, presso la
Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di
Milano dove segue parallelamente i corsi di
regia e recitazione. Dal 2010 segue corsi di
specializzazione in Commedia dell'Arte ed
è allievo di Carlo Boso a Parigi. Collabora
con diverse compagnie milanesi e nazionali
sia in qualità di attore che di regista e
drammaturgo.
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Alice Protto, attrice e cantante è nata a
Vercelli nel 1986; dopo aver frequentato
il
Liceo
Socio
Psico
Pedagogico,
diploma nel 2009 presso la
d'Arte
drammatica
Paolo
si
Scuola
Grassi
a
Milano. Oggi collabora con il Teatro delle
Albe di Ravenna e con Mimmo Sorrentino
a Milano. Studia privatamente canto e
sax
contralto
e
canta
e
suona
costantemente da dieci anni in vari
gruppi musicali.
Federico Branca Bonelli, nato a Genova
nel 1984, studia musica e batteria
privatamente con i maestri Vandresi,
Della Casa, Zurita e Tindiglia e presso i
conservatori
"Puccini" di La Spezia e
"Paganini" di Genova ed infine presso
l'Accademia "Siena jazz". Nel 2004
consegue la Maturità classica. Collabora
da anni con diverse band e solisti dei
generi più disparati e collabora col
teatro di prosa e musiale.
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SCHEDA TECNICA
Verso un'altra fiamma è un concerto teatrale che prevede sul palco tre artisti: un attore
principale che veste i ruoli del protagonista, un'attrice/cantante/musicista (sax) e un
musicista polistrumentista.
Referente: Vlad Scolari - tel: 349 82 34 236 - mail: [email protected]
Durata dello spettacolo: 70 minuti
Spazio scenico necessario: Minimo 3mt x 3mt. Lo spettacolo si presta anche a spazi non
teatrali.
Scenografia: Lo spazio scenico è composto da una consolle musicale (1,5 mt x 1,5 mt), un
tavolino, due sedie, due microfoni ad asta. (Chiediamo al teatro ospite informi la
compagnia qualora possa mettere a disposizione tre sedie nere o marroni uguali)
Illuminotecnica: Un piazzato
(ambra) +
3 speciali
(ghiaccio). Lo spettacolo è
rappresentabile anche senza illuminazione o ad illuminazione fissa ed è adattabile a
seconda dell’attrezzatura illuminotecnica presente.
Fonica: Lo spettacolo necessita di:
1 mixer di sala con minimo 2 canali XLR e 3 AUX SEND separati e relativo impianto di
sala. Presa palco 220. 3 monitor da palco ( che possono essere forniti dalla Compagnia
se avvertita con preavviso) Utilizziamo microfoni, cavi, mixer di palco di nostra
proprietà. Utilizziamo anche due microfoni ad archetto. (Informare la Compagnia se il
teatro ne ha in dotazione o se sono a nostro carico)
Tempo di montaggio: 50 minuti + necessità di sound check ( 15 minuti). La Compagnia
chiede gentilmente di accordarsi in anticipo sugli orari di allestimento per ottimizzare i
tempi.
Tempo di smontaggio: 30 minuti