MAMMINA

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MAMMINA
Mammina
Mammina, 1877, olio su tela
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
Descrizione
Giuseppe Ricci Oddi conosce Michetti nel 1911, ospite al convento di Francavilla a Mare,
meglio noto come Cenacolo michettiano. Qui, accompagnato dall’amico e consulente artistico
Carlo Pennaroli, acquista l’opera per la cifra di cinquemila lire. È il primo lavoro dell’artista
ad entrare nella collezione del mecenate piacentino.
Protagonista del dipinto è una madre che nell’atto di scendere una scalinata tiene in braccio
due bimbi, uno le bacia una guancia con affetto, l’altro, più vivace, tenta di divincolarsi. Alcuni
elementi presenti nella scena rimandano a una festa religiosa: una suora avanza portando
al collo un crocefisso dalle misure sproporzionate; segue una ragazza intenta a spargere in
aria piccoli boccioli di rosa, come fossero coriandoli; una colonna verticale di fumo grigio è
sprigionata da un incensiere in basso a sinistra; una fila di pargoli nudi sullo sfondo è in attesa
del sacramento del Battesimo; infine, sulla destra, è un baldacchino raffigurante l’immagine
di un Cristo bizantino a decretare definitivamente il tono sacrale della cerimonia.
L’elemento decorativo prevale sul soggetto: i motivi floreali della passatoia, i fiori che
volteggiano nell’aria, i ricami presenti sul vestito della madre. A ciò si aggiungono ricchezza
cromatica e bidimensionalità che confermano l’influenza della pittura giapponese sull’opera
dell’artista.
Confronto
L’opera è la rielaborazione autonoma e finita di un particolare di una scena rappresentata
nella grande tela La processione del Corpus Domini a Chieti (1876-1877) ora in collezione
privata, dipinto che aveva decretato il successo europeo del pittore all’Esposizione Nazionale
di Belle Arti di Napoli del 1877. La tela della Ricci Oddi e gli altri studi del medesimo soggetto,
definiti solitamente “bozzetti”, sono al contrario una sorta di concentrato di pezzi di bravura.
Essi sembrano preconizzare la personale ricerca di una pittura regionale, che si concretizzerà
nel 1883 con la presentazione alla prima Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma
dell’opera Il Voto.
Dal confronto con la tela più grande emergono alcune differenze: la donna indossa un abito dai
dettagli più elaborati, soprattutto nel colletto; regge due bambini, non uno solo; ed è spostata
da destra verso il centro, in modo tale da recuperare elementi importanti come il baldacchino,
la fila di bimbi nudi, lo stendardo bizantino, la passatoia colorata che esce dal portale della
chiesa e la ragazza che sparge i fiori. Il mortaretto nella versione della Ricci Oddi diventa un
incensiere.
Di un anno successivo (1878) è la versione, quasi identica, su tavola, dal titolo Studio da “La
processione del Corpus Domini a Chieti”, attualmente custodita al Museo di San Martino di
Napoli (Collezione Rotondo).
La processione del Corpus Domini a Chieti, 1876-1877, olio su tela
collezione privata
Studio da “La processione del Corpus Domini a Chieti”, 1878, olio su tavola
Museo di San Martino, Napoli
Bibliografia
T. Sillani, Francesco Paolo Michetti, Treves-Treccani-Tumminelli, Edizioni Bestetti e Tumminelli, MilanoRoma, 1932;
F. Arisi, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, Edizioni Tip.Le.Co., Piacenza, 1988;
A. C. Tommasi, Mamma o Mammina in Da Hayez a Klimt. Maestri dell’Ottocento e Novecento della Galleria
Ricci Oddi, a cura di S. Fugazza, Skira, Milano, 1997, p. 138, anche in Percorsi sinuosi. Viaggio nell’arte
italiana dell’Ottocento e del Novecento, Skira, Milano, 1998, pp. 151-152;
Francesco Paolo Michetti. Dipinti, pastelli, disegni, Electa, Napoli, 1999.