Centonove numero 26
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Centonove numero 26
Depurazione fantasma L’impresa fallita la spunta su Palazzo Zanca Metà dei comuni siciliani fuorilegge. Messina maglia nera PAG. 18 ANNO XIX N. 26 6 LUGLIO 2012 EURO 1,50 Lombardo e Monti in una elaborazione fotografica La Corte dei Conti sul teatro di Messina centonove PAG. 11 Acque inquinate Fernando Caudo Giuseppe Buzzanca Svincoli, arbitratoTorno Il Comune paga 12 milioni Esposto sull’ex direttore Caudo. Il successore “congelato” PAG. 16 Settimanale di Politica, Cultura, Economia SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) REGIONE SICILIA A ROMA MONTI TAGLIA I POSTI PUBBLICI. A PALERMO LOMBARDO PROGETTA NUOVE ASSUNZIONI. RADIOGRAFIA DI UN GOVERNO SENZA FRENI. CHE SI PREPARA AL VOTO Spending di più 6 LUGLIO 2012 il punto centonove EDIT Trame di Stato SONIA ALFANO, scrive Giuseppe Cruciani su Panorama, “è europarlamentare dellʼIdv. Da qualche settimana lʼinutile parlamento Ue si è dotato dellʼaltrettanto inutile commissione Antimafia, di cui Sonia è diventata ovviamente presidente, essendo parente di vittima della mafia”. Perchè scrive questo Cruciani? Perchè lʼultima “vittima” della parlamentare Ue è il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il quale la stessa presidente della commissione antimafia ha chiesto, forse senza sapere di che si tratta, “lʼimpeachment”: il capo dello Stato avrebbe parlato al telefono con il consigliere giuridico del Quirinale, Loris DʼAmbrosio, che a sua volta parlava con lʼex ministro dellʼInterno, Nicola Mancino, che a sua volta risulta indagato nella indagine sulla trattativa mafia-stato della Procura di Palermo. Ore di ascolto dellʼindagine diecimila, persone intercettate 150. Sul Corriere della Sera di mercoledì 4 luglio, sulla questione, con garbo istituzionale, interviene lʼex presidente emerito della Corte costituzionale, Valerio Onida. Con una descrizione rapida di procedure e leggi indica tutte le anomalie di questa inchiesta. Che non è a caccia di un reato, ma di una “colpa”. Ma se è vero quello che scrive Onida in fatto di leggi calpestate, qui si esce dallo Stato di diritto e si entra a pieno titolo nello Stato della fiction. La trama permette tutto. Roberto Maroni candidato unico alla segreteria federale del partito bacia Umberto Bossi dopo l’elezione Democratici per un giorno Il congresso della Lega, il primo dopo dieci anni, vissuto come una disgrazia. Sentimenti che la dicono lunga su un partito che sa far crescere solo l’odio civile DI DOMENICO BARRILÀ HANNO VISSUTO IL CONGRESSO, il primo dopo dieci anni, con rammarico, quasi fosse una disgrazia. Già questo la dice lunga sulla precaria struttura democratico-culturale della Lega Nord, ma anche su quella mentale delle persone che vi aderiscono. Un congresso rappresenta la più alta manifestazione di democrazia di un partito, invece loro, e lo dicono pure sfacciatamente, si sono dovuti abbassare a metterlo in piedi perché qualcuno aveva sbagliato e quindi dovevano inscenare il licenziamento del padrone, che non lʼha presa bene. Si scusavano quasi di essere stati democratici per unʼintera giornata. Che fatica. Resta un mistero il come la Lombardia abbia potuto generare persone come Umberto Bossi, una catastrofe come figlio e come studente (diceva di studiare medicina, ma gli esami non li dava mai), come marito (visto che la prima moglie lʼha mollato), come padre (guardare le gesta e le espressioni dei figli per credere) e come politico (fondatore di un movimento che non disdegna il razzismo). Domenica mattina, leggevo on line le sue dichiarazioni al congresso del partito da lui fondato, quando si lamentava coi leghisti “imbecilli che girano col Tricolore” (credo si riferisse ai tifosi dellʼItalia), della magistratura che avrebbe messo “sotto attacco” il suo partito e, non poteva mancare, di Roma ladrona. Poi allusioni pesanti per Roberto Maroni, tratteggiato come puparo della persecuzione. I soliti argomenti da politico giunto direttamente dal Pleistocene che, dopo i rovesci familiari e partitici, voleva insegnare a noi italiani come vivere. Nellʼunico modo che conosce, mettendoci gli uni contro gli altri, aspirazione di tutti coloro che sperimentano una vita insignificante e sperano che il mondo cada in pezzi, fragorosamente, così che i propri fallimenti, personali e politici, passino inosservati, perdendosi nel Vicecaposervizio Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile frastuono generale. Il nostro Paese, il nostro amato Paese, quello del Tricolore, è stato edificato da persone che in nulla possono essere accostate al leader leghista, la cui principale competenza, oltre alla cattiveria sociale, credo siano le partite a scopone quando faceva finta di andare allʼuniversità. Non aveva avuto nemmeno la prontezza di farsi comprare la laurea, in questo battuto dal figlio allampanato, felicemente definito “Trota” dallo stesso genitore, che il pezzo di carta se lʼè fatto fabbricare al supermercato dei titoli di Tirana. Nondimeno, domenica cʼera gente che lʼascoltava e si spellava le mani dagli applausi quando lʼex capo evocava lʼindipendenza della Padania e consegnava, malvolentieri, il “bambino” allʼex delfino. Allora ti chiedi se gli imbecilli, per usare le sottigliezze semantiche del senatore, sono quelli che portano il Tricolore o coloro che non possiedono nemmeno lʼenergia per alzarsi dalla sedia e sottrarsi ai deliri di un uomo senza qualità, dal curriculum familiare e sociale semplicemente rovinoso. Evidentemente con lui condividono molti sentimenti triviali, tra i quali lʼodio civile, che si palesa soprattutto nella banalità, lʼunica dimensione in cui il leghista medio è in grado di accedere. Come accade ai frustratissimi speaker di Radio padania, che domenica tifavano Spagna dai loro microfoni, imitando certi bambini invidiosi del compagno di banco, che non riescono a superare perché asini fino al midollo, e per questo si augurano che quello faccia una brutta figura. Francesco Belsito, dunque, santo subito. Senza le sue marachelle avemmo saputo in ritardo che dietro certi giganti di cartone si celavano solo dei poveri pirla (non è che prima non si vedesse) che volevano salvare il Nord mentre si facevano mettere nel sacco da un genovese di origini calabresi. Fantozzi se la sarebbe cavata meglio. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Sommario centonove 6 LUGLIO 2012 PRIMO PIANO Sicilia, la spesa continua A Roma Monti vara la spending review. A Palermo la Regione assume A PAGINA TOP SECRET 6/7 RIABILITAZIONE POLITICA Ssr, azzerato il Cda Coletta commissario “Ingroia ‘sta candidatura” Leoluca Orlando e Beppe Grillo pronti a lanciare il magistrato di Palermo A PAGINA 8/9 Chinnici “vola” a Roma Lʼassessore alle Autonomie si dimette. Era uno dei fiori allʼocchiello dei tecnici A PAGINA Torno e vinco 12 milioni 10 Il Comune condannato nellʼarbitrato contro la ditta che ha lavorato agli svincoli A PAGINA TEMPI D’ORO. La Sanderson in piena attività PAG.15 11 Magazzini generali per uno Depuratori Fuorilegge Arriva unʼofferta per il bene in vendita. Ma la commissione la rifiuta A PAGINA 12 POSTER Le acque dovrebbero essere trattate prima dello sbocco... E invece.... A PAGINA 19 L’ultimo dei gattopardi Si è spento a 52 anni Giuseppe Piccolo A PAGINA 36/37 Quasi quasi faccio il sindaco A Ficarra il prestito si fa etico «Io, brasiliano di Messina» Già scattata a Taormina la corsa per il voto. Lʼamministrazione rinuncia alle indennità. Ecco chi vuole prendere il posto del sindaco Mauro Passalacqua. A cominciare dallʼUdc A PAGINA A tu per tu con Tony Canto E concede fondi a interessi zero A PAGINA 13 Milazzo? Chiusa per ferie 20 Per la cenerentola del turismo messinese si preannuncia una stagione “nera” A PAGINA 21 A PAGINA Eolie, sostenibili... con riserva Allo studio un protocollo dʼintesa tra associazioni e Soprintendenza del Mare A PAGINA «Quei medici sono fannulloni» Denuncia alla Corte dei Conti della Cgil. Nel mirino lʼattività del Polimbulatorio A PAGINA 22 «Mafia-Stato, meglio la verità» A tu per tu con Umberto Santino, presidente del Centro Impastato A PAGINA 23 Vacanze a quattrozampe Francesco Poli Ecco la mappa dei luoghi “pet friendly” a Messina e in provincia PAG.22 A PAGINA Rifiuti, crisi in Comune ECONOMIA A Santa Teresa di Riva, summit sui rifiuti A PAGINA 24/25 14 39 40 RUBRICHE 4/5 26/27 28 34 34 38 41/42/43 44/45 46/47 46 46 47 47 47 Settegiorni Zum Qui, scuola/Istruzioni per l'Uso Occorre Sapere/Uomini & Business Consumatori/Notizie dai Consulenti Libri/La Classifica Mostre/Arte/Musica Weekend Lettere & Commenti Io cittadino/Heritage Ecologia e Ambiente Alfabeto Minimo/Eliodoro 150 Parole/Antibuddaci Animal House Affari in Aeroporto Il governatore Lombardo mira al controllo delle società di gestione di Catania e Comiso A PAGINA 29 SICILIA Sanderson da spremere Duferdofin, crisi d’acciaio Il Comune vuole rendere lo storico stabilimento una piattaforma logistica Da settembre il futuro dello stabilmento sarà unʼincognita A PAGINA Teatro, la resa dei conti 15 Il Cda congela lʼassunzione di Briante e “denuncia” lʼex direttore amministrativo A PAGINA Test, avvisi malati L’Arsenale? E’ ri...Nato 30 16 Il bacino militare diventerà il “cimitero” delle navi dellʼAlleanza atlantica A PAGINA 31 17 Cala in Sicilia il fenomeno degli “assegni a vuoto”. Con una eccezione A PAGINA 32 18 Parte da Ragusa la protesta contro la tassa di soggiorno A PAGINA 33 Irregolare la comunicazione dellʼampliamento dei posti del 2011 A PAGINA A PAGINA Messina capitale dei protesti Stessa spiaggia, stesso mare Albergatore? Fa rima con esattore Termina la prima parte della pulizia. Ma nessuno se ne accorge A PAGINA pagina 3 Giuseppe Piccolo PAG.36 MESSINA. Elio Coletta, ex primario del reparto di Pediatria di Patti, sarà il commissario straordinario della Società servizi riabilitativi Spa. Il Cda della società mista, che impiega 200 dipendenti ed eroga 4 milioni di euro di prestazioni di riabilitazione allʼanno per conto dellʼAsp 5, è stato azzerato da Francesco Poli. Il manager ha rilevato anomalie nei rapporti tra la Ssr e le 3 cooperative sociali azioniste di minoranza. SANITA’ Ostetricia, il Papardo trasferito al Piemonte MESSINA. Dal prossimo ottobre il reparto di Ostetricia dellʼospedale Papardo chiude e tutto il personale sanitario sarà trasferito nel centrale ospedale Piemonte di Messina, dove opera una struttura omologa. Il direttore generale Armando Caruso ha ottenuto lʼokay dei sindacati. “CANNIZZARO” CATANIA Crediti gonfiati, esposto contro Farmafactoring CATANIA. Lʼazienda ospedaliera “Cannizzaro” di Catania ha chiesto alla Procura di Milano di verificare se nellʼoperato di Farmafactoring Spa, società con sede nella città meneghina a cui molti imprenditori del settore sanitario cedono i crediti nei confronti delle aziende sanitarie, non siano ravvisabili gli estremi della tentata truffa. A destare sospetti, una serie di decreti ingiuntivi per somme superiori ai crediti realmente vantati, di cui la società ha chiesto e ottenuto dal Tribunale lʼesecutività. 6 LUGLIO 2012 7giorni centonove MESSINA. RITROVATO A GALATI UN CEPPO DEL SECONDO SECOLO DOPO CRISTO CHI SALE L Enrico Ferrara MESSINA. Si dimostra un uomo di antiche maniere, il presidente del VI quartiere di Messina. Subito dopo una conferenza coi colleghi, mentre tutti largheggiavano in granite e brioches, al momento del pagamento è stato lʼunico ad aprire il portafoglio. Gli altri, misteriosamente, lo avevano lasciato a casa. L Alessia Spinella MESSINA. La giovane giornalista messinese, ormai trapiantata a Milano, sbarca in rete. Alessia ha infatti scritto una guida turistica alla scoperta di Lipari, la maggiore delle Isole Eolie. La particolarità della pubblicazione è che può essere acquistata e letta solo con un iPad, iTunes e iBooks 2. L Jerry Di Maggio MESSINA. Lʼorganizzatore di serate mondane messinesi è uno che non ama stare sotto i riflettori dei media. Di Maggio, incontrando un giornalista imbarazzato per non averlo citato in un pezzo, gli ha affettuosamente offerto da bere: «Lo faccio perché sono contento che non vi siate ricordati di me!». L Franco De Francesco MESSINA. Il gioielliere in bicicletta, che riesce a scrivere poesie di getto anche sul telefonino, è un artista ispirato. Al negozio di calzature La Formica, che da qualche giorno fronteggia il suo laboratorio, ha fatto dono di una formichina dʼargento, commentando: «Non ha le scarpe, ma vi porterà lontano”. Un’ancora in giardino Era stato conservato per decenni da un pescatore. Il reperto sarà esposto a Forte San Salvatore MESSINA. Un ceppo dʼancora in piombo con cassetta rettangolare, priva di perno di fissaggio, databile sulla base del materiale in cui è realizzata entro il II secolo dopo Cristo, è stata recuperata in un giardino della zona di Galati, nella periferia sud di Messina. Classificabile in un tipo ampiamente attestato in tutto il mondo antico, era stata conservata tra le piante da un pescatore oggi scomparso. Ancore analoghe sono state recuperate in tutta lʼarea dello Stretto (capo Peloro, Torre Faro) e oltre (capo Alì e Milazzo, Punta Mazza) e sono conservate tanto al Museo Regionale che nei depositi della Soprintendenza di Messina. A seguito di segnalazioni pervenute al Comune, l'assessore alle politiche del mare Pippo Isgrò, con la responsabile dell'Unità operativa10 della Soprintendenza ai Beni culturali di Messina, Gabriella Tigano, ha effettuato giovedì 5 il sopralluogo, recuperando il reperto che sarà adesso trasferito all'Arsenale Militare per essere sottoposto a restauro ed essere successivamente esposto a Forte San Salvatore, grazie alla disponibilità del comandante del Distaccamento Marina Militare di Messina, capitano di vascello, Santi Le Grottaglie, ed all'alta sorveglianza della TRUFFE SOCIETA’ Invalida ma fa shopping, indagata a Messina MESSINA. Una donna di 73 anni e la figlia di 50 sono indagate per truffa dalla Procura di Messina. L'anziana, secondo l'accusa, fingendosi invalida al 100 per cento avrebbe percepito indebitamente una pensione di 827 mila euro al mese, in totale circa 64 mila euro dal 2005 ad oggi. La polizia ha pedinato e filmato la donna mentre si muove da sola senza l'aiuto di nessuno, attraversa la strada e fa la spesa senza accompagnatore. Indagini sono in corso anche sui medici che con i loro certificati avrebbero accertato che la donna era affetta da alcune patologie. Durante i controlli dal medico del lavoro l'anziana avrebbe finto di essere affetta da disturbi che non le permettevano di muoversi autonomamente e avrebbe simulato una totale compromissione delle sue facoltà mentali, mostrandosi disorientata. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Camillo Falvo. L’Antichità, le giornate dei giovani ricercatori MESSINA. Continuano nei locali della Facoltà di Lettere e Filosofia di Messina gli appuntamenti della nuova edizione delle Giornate Messinesi dei Dottorandi e dei Giovani Ricercatori in Scienze dellʼAntichità, iniziate lo scorso 5 luglio. La manifestazione, che si chiuderà il 7, avrà anche un momento artistico con la pièce teatrale “Le Muse e lʼInCanto: sulle note del mito”, in scena il 6 al Giardino Corallo alle ore 20. Un viaggio attraverso i miti degli antichi. Studenti ridisegnano Palermo con “Save Italy” PALERMO. Parte da Palermo la "rivoluzione" di Philippe Daverio, capofila del movimento "Save Italy". Daverio ha proposto agli studenti del laboratorio di comunicazione del corso di laurea in Disegno industriale di immaginare delle proposte progettuali che rivoluzionassero alcuni scorci di Palermo ridisegnandone la linea d'orizzonte: lo Spasimo, Piazza Magione, la Cuba, il Castello della Zisa, il Ponte dell'Ammiraglio, la Cala, il Castello di mare Dolce, Villa Napoli, Villa Raffo. Lo stesso tema "rivoluzionario" è stato proposto anche ad alcuni bambini della cooperativa Apriti Cuore, che da anni lavora sull'interazione fra normodotati e diversamente abili e fa dell'integrazione una bandiera, il lavoro è stato coordinato da Pinella Bongiorno. Botte di cioccolato da 400 kg a “siciliamo” L Francesco Montenegro AGRIGENTO. L'arcivescovo di Agrigento ha vietato la celebrazione dei funerali religiosi per Giuseppe Lo Mascolo, 73 anni, arrestato dalla polizia perchè ritenuto uomo della cosca di Siculiana. La salma è stata benedetta nella chiesa del Santissimo Crocifisso, ma non si sono svolti i funerali tradizionali. Il parroco, don Leopoldo Argento ha pronunciato solo una preghiera. Soprintendenza. Lʼancora di un peso approssimativo di 270 Kg, che originariamente doveva prevedere anche la contromarra come si evince da una prima analisi ricostruttiva, contribuirà alla realizzazione di momenti espositivi dedicati al mare, in un quadro di interventi a San Salvatore ed a Palazzo Zanca. “Sirenidi!” in lavorazione nella loggia della Provincia di Messina MESSINA. ARTISTI A LAVORO PER L’ISTALLAZIONE CHE PORTA A MONTALTO “Sirenidi” in vetroresina MESSINA. Entro i primi di agosto, la scalinata che porta da piazza Basicò al Santuario di Montalto, a Messina, diventerà unʼistallazione artistica da percorrere. Sono infatti in lavorazione i “Sirenidi”. Si tratta della riproduzione in vetroresina di una delle creature fantastiche che circondano la sottostante Fontana Falconieri. Lʼidea è del consulente della Provincia Saverio Pugliatti, e vede a lavoro un gruppo di artisti messinesi che stanno “vestendo” i calchi. Si tratta, tra gli altri, di Concetta De Pasquale, Filippo De Mariano, Simone Caliò, Antonello Bonanno Conti, Carmelo Pugliatti e Togo. pagina 4 MARSALA. Pesa 400 chili e nasconde un cuore di 200 litri di vino Marsala l'ultima opera d'arte pasticcera realizzata da Nicola Fiasconaro in occasione di Siciliamo, rassegna internazionale di sapori profumi e passioni che si è svolta a Marsala. La quarta edizione della kermesse internazionale delle tipicità siciliane è stata promossa dalla Camera di commercio di Trapani al fine di favorire gli incontri tra i produttori siciliani e i potenziali acquirenti provenienti da Usa, Cina, Messico, Egitto, Nuova Zelanda, India, Canada, Tunisia, Germania, Uruguay, Palestina, Seychelles, Ucraina e Arabia Saudita. Monforte San Giorgio, incontro sulle pari opportunità MONFORTE SAN GIORGIO. Venerdì 6 alle 18.30, nellʼaula consiliare si svolgerà il dibattito sul tema “La presenza delle donne nella politica e nelle istituzioni”. Lʼincontro, organizzato dallʼAssessore alle pari opportunità Erica Polito, sarà moderato dalla giornalista Rai Maria Pia Farinella e vedrà gli interventi di Maria Antonella Cocchiara dellʼUniversità di Messina, Maria Teresa Collica, sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto e della consigliere provinciale Rosy Danzino. 7giorni centonove 6 LUGLIO 2012 ROSA E NERO Daniela Riva e Francesco Di Bella sposi MESSINA. Daniela Riva, maestra di danze orientali e sorella di Evelina Riva, segretario comunale a Giardini Naxos, ha coronato il suo sogno dʼamore. Daniela ha detto sì a Francesco Di Bella, il 30 giugno a Santa Maria Alemanna. La festa con parenti e amici a Castelvinci, nobile borgo di Castanea, al profumo dei sapori del Mediterraneo e al ritmo di danze orientali. Gli auguri della redazione di Centonove. Lipari, Casa del Popolo commemora Persiani LIPARI. Sabato 7 luglio, alle ore 19, nellʼ “Isola del purgatorio” a Marina Corta di Lipari commemorazione di Giuseppe Persiani. Nel corso della cerimonia, organizzata dallʼAssociazione “Casa del Popolo Milazzo”, sarà presentato il libro dal titolo: “Perchè è stato ucciso Pio La Torre?” di Elio Sanfilippo e Nino Caleca». Acitrezza festaggia i 100 anni di nonno Orazio FENOMENI. SCOPERTI IN UN PODERE DAL PROPRIETARIO Cerchi del mistero ad Enna ENNA. I misteriosi fenomeni dei cerchi nel grano (crop circles) arrivano anche in Sicilia. Accade in un campo di grano al confine tra le province di Enna e Caltanissetta, tra Villarosa e Santa Caterina Villarmosa, in contrada Garcia, dove sono comparsi tre grandi cerchi concentrici. La notizia è pubblicata dal quotidiano "La Sicilia" di Catania. A scoprire il disegno è stato il proprietario del podere, Michele Fasciana, che domenica pomeriggio ha lasciato nel campo, a fine giornata, la sua trebbiatrice e ieri al mattino presto, al suo ritorno, ha trovato lo strano disegno. "I cerchi - ha detto l'uomo sembrano realizzati con un compasso perché sono perfetti. Attorno non ci sono orme e le spighe non sono spezzate ma soltanto schiacciate e girano verso un unico senso". Sul posto sono in tanti i curiosi che sono andati a vedere i tre cerchi e in tanti scattano fotografie. Vicino al campo c'é una azienda agrituristica, l'"Agriturismo San Giovannello", la cui titolare Mariella La Placa, è andata da vicino a controllare i cerchi e si mostra abbastanza documentata sull'argomento. "Stavo rientrando da Caltanissetta e salendo verso Villarosa, all'altezza del Ponte Cinque Archi - ha detto - ho visto i tre cerchi. Poi mi sono avvicinata e mi sono accorta che i gambi non erano tagliati e non vi erano bruciature alla radice del grano. Avendo cura di non danneggiare la zona, ho preso una spiga e ho notato che all'altezza del nodo c'erano i segni di un notevole sfregamento. Ieri sera sono tornata e ho visto che parte delle spighe che al mattino erano piegate nel pomeriggio si erano rialzate di circa 40-50 centimetri, cosa abbastanza strana nel grano secco". GOSSIP Rossella Brescia in Sicilia per avere un bebè PALERMO. Nonostante Rossella Brescia (nella foto) abbia perso il posto a Colorado Café, soffiatole dalla bella Belen Rodriguez, la ballerina e presentatrice sta vivendo un momento davvero magico. Intervistata dalla regina dei Teleratti Barbara DʼUrso, Rossella Brescia ha confessato di voler diventare al più presto mamma. Rossella ha ritrovato la serenità e lʼamore grazie a Luciano Cannito, coreografo di Amici, famoso per le sue continue litigate con Alessandra Celentano. Il loro amore ormai è più consolidato. Eʼ stato infatti lo stesso Luciano ad inviare un videomessaggio alla bella Rossella dicendole di essere pronto a regalarle quel figlio che tanto desidera. In questʼestate la coppia di ballerini si rifugerà in Sicilia, dove proveranno finalmente a mettere in cantiere un bel bebé. ACITREZZA. Ha raggiunto il ragguardevole traguardo dei cento anni Orazio Bonaccorso, nativo di Acitrezza, festeggiato da pareti e amici. Tra i rappresentanti istituzionali, hanno voluto essere presenti anche i consiglieri provinciali Enzo DʼAgata e Antonio Danubio che, in rappresentanza del presidente della Provincia regionale di Catania, on. Giuseppe Castiglione e del presidente del Consiglio provinciale, Giovanni Leonardi, hanno consegnato un omaggio al centenario trezzoto. CHI SCENDE M Elvira Amata MESSINA. L'assessore comunale allʼArredo urbano del Comune di Messina ha inugurato la sua nuova Mini nera con una clamorosa infrazione. Elvira Amata, infatti, è stata vista sfrecciare in controsenso sulla via Primo Settembre, in pieno centro. Per farlo, lʼesponente di Grande Sud ha utlizzato la corsia preferenziale degli autobus. M Paolo Barbera MESSINA. Per un poʼ di tempo, i contatti email del nuovo segretario cittadino di EcoDem Messina sono stati colti da perplessità. Dalla posta di Barbera, infatti, arrivavano annunci che promettevano mirabolanti “allungamenti di pene”. In realtà, il giovane era innocente: lʼaccount era stato vittima di un hacker. M Pippo Corvaja MESSINA. Ormai lʼassessore allʼUrbanistica del Comune di Messina si dà agli scherzi telefonici a oltranza. Lʼultimo è stato ai danni di un esponente del Pd, che ha chiamato camuffando la voce da Francantonio Genovese. A sentire lʼex segretario, il malcapitato si è messo subito a disposizione, subendo poco dopo le risate di Corvaja. “Il drago – The black rock comedy” di Antonella Tassone MESSINA. MARATONA TEATRALE CON SASÀ NERI E DANZARTE La notte degli esoscheletri MESSINA. Sarà mercoledì 11 luglio la “notte degli esoscheletri”. La “formula teatrale” ideata da Sasà Neri, che è stata la base del saggio intitolato semplicemente “Esoscheletri” del giugno 2011 e poi dello spettacolo “Esos Messina 3.9”, andato in scena ai Magazzini del Sale lo scorso febbraio, è al centro del laboratorio teatrale di Danzarte, condotto dallo stesso Neri, questʼanno interamente dedicato al format e che si conclude con un saggio-evento dal titolo “Il figlio dellʼuomo”. Lʼappuntamento è, infatti, con una vera e propria maratona notturna. Dalle 23 di mercoledì 11 fino allʼalba del giorno dopo, nella sede di Danzarte - C.da Conte S.S. Annunziata, Messina – gli allievi del laboratorio daranno vita ad un continuum teatrale a cui il pubblico sarà ammesso con cadenza di mezzora. Il saggio-spettacolo, a ingresso gratuito, è dedicato alla figura di Gesù, ma si distanzia da qualsiasi tensione di tipo religioso. In scena Alessandra Borgosano, Martina Bertino, William Caruso, Martina Cucè, Luca DʼArrigo, Giuseppe Manuel De Domenico, Margherita Frisone, Claudia Giorgianni, Gianluca Minissale, Luca Lucio Contarino, Antonio Zaccone. Special guest: Simona Casale, Bernadette Malaponti, Noemi Perticare. Alcuni di loro sono reduci dallo spiazzante successo de “Il drago – The black rock comedy” che ha concluso mercoledì scorso al laboratorio teatrale di Santa Teresa di Riva (promosso dallʼistituto comprensivo diretto dalla dirigente Rosa Crupi) con unʼora e mezza di emozioni al Teatro Val dʼAgrò. pagina 5 M Pietro D’Aì MISILMERI. Il sindaco di Misilmeri Pietro DʼAì è indagato per concorso in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, DʼAì e Giampiero Marchese (ex vicepresidente del Consiglio Comunale) avrebbero consentito alle cosche di Misilmeri di infiltrarsi nell'amministrazione comunale. M Lorenzo Tricoli CALTANISSETTA. Il consigliere comunale dell'Api è stato arrestato per il reato di false fatturazioni. Il gip ha disposto per il commercialista gli arresti domiciliari. Tricoli è stato già condannato in primo grado per abuso d'ufficio relativo a spese sostenute dalla sua giunta quando era sindaco di Sommatino. È in attesa della sentenza di secondo grado. primopiano 6 LUGLIO 2012 centonove personale da 1 miliardo baby pensionati l’esercito dei dirigenti In Sicilia per il personale regionale si spendono un miliardo e 84 milioni di euro all’anno. Secondo quanto rilevato dai magistrati contabili, i dipendenti sono, al 31 dicembre 2011, 20.288, di cui 17.218 a tempo indeterminato e 3070 a tempo determinato. I dirigenti a tempo indeterminato alla stessa data ammontavano a 1835, a cui vanno aggiunti 82 dirigenti esterni. Sul Corriere della Sera, Sergio Rizzo ha rilevato come dirigenti e impiegati siano pari e superiori a quelli dal Regno Unito Il rapporto tra dirigenti e personale si è nuovamente innalzato. Allo stato attuale, in Sicilia c’è un dirigente un dirigente ogni 8,4 dipendenti.A quello a tempo indeterminato, comunque, va aggiunto anche il personale esterno a tempo determinato dell’amministrazione Regione, al cui interno si trovano 82 dirigenti. Esattamente dodici in più rispetto 2010. Un dato che colpisce la Corte dei Conti, visto che i dirigenti di ruolo, 1.835, sarebbero sufficienti per evitare apporti esterni Alla mole dei dipendenti si aggiungono anche i pensionati, molti dei quali “baby”. Nel 2011, ad esempio, il Fondo pensioni Sicilia ha liquidato 325 nuovi trattamenti ordinari, 176 di reversibilità e 497 con le agevolazioni della legge 104, che permette di ottenere l’indennità con soli 25 anni di servizio. La spesa per i trattamenti pensionistici a carico della Regione si nel 2011 ha toccato quota a 639 milioni, con una diminuzione di soli 10 rispetto all’anno precedente PARADOSSI. A Roma Monti vara la spending review. A Palermo la Regione assume Sicilia, la spesa continua Dai Forestali alla stabilizzazione dei precari, fino ai 2400 dipendenti destinati a finire nella nuova Consortile Sas, il governo va dritto per la sua strada. In barba ai tagli sul personale pubblico DI DANIELE DE JOANNON PALERMO. Roma pensa di tagliare il 20 per cento dei dirigenti e il 10% dei dipendenti pubblici, bloccando le nuove assunzioni. Palermo invece, a poco più di venti giorni dalle dimissioni del presidente Raffaele Lombardo, cerca una strada per tenere a bada i venticinquemila forestali che chiedono la stabilizzazione e i 2400 dipendenti delle società in liquidazione Multiservizi spa (attività di supporto agli assessorati), Beni Culturali spa (gestione di servizi museali e custodia) e Biosphera spa (anagrafe zootecnica e verde) che dovrebbero transitare entro il 15 luglio nella nuova società consortile Servizi Ausiliari Sicilia (Sas). Ma non solo: in ballo cʼè anche lo scontro costituzionale per la stabilizzazione di 800 precari regionali e una via dʼuscita per i restanti ventimila negli enti pubblici. In tutto ciò cʼè la misura della distanza tra la Sicilia e lʼItalia. Una distanza aumentata da una Autonomia attuata solo per poter agire in deroga a tutto, anche alle misure di contenimento finanziario varate dal governo centrale. Ed è per questo che una “spending review”, nellʼIsola, è praticamente impossibile. Perché, già solo attuando quella romana, IL “CONTO” DEL 2011 Fonte Corte dei Conti andrebbero a casa 2000 dipendenti. Ma non solo: se dovesse valere tassativamente anche il blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e le loro emanazioni (enti vigilate e società partecipate), entrerebbe letteralmente in crisi tutto il sistema Sicilia. Sistema che, come rilevato dal giudizio di parificazione della Corte dei Conti, fa ricorso allʼindebitamento per mantenersi in piedi e distribuire stipendi. Un sistema che dai precari corre fino ai forestali e agli 8000 addetti alla Formazione. RIFORME “NELLA SABBIA”. Un tentativo, rivelatosi poi di facciata, il governo regionale lo aveva fatto nellʼagosto 2011, con la delibera 207 che dispone interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica e dei costi della politica. In ballo cʼerano una riduzione del dieci per cento del trattamento economico del Presidente della Regione e degli assessori Regionali, la limitazione del 30% del numero massimo degli esperti e dei consulenti di governatore e giunta, il SPENDING DI PIÙ. Raffaele Lombardo divieto per lʼAmministrazione regionale e gli enti di effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza per un ammontare superiore al 20% di quelle sostenute nel 2009, la possibilità di rinnovare i contratti di locazione passiva della Regione e degli enti e società per la durata di sei anni a fronte di una riduzione del 15% del canone annuo corrisposto, la fissazione di un tetto massimo delle retribuzioni omnicomprensive annue dei dirigenti di enti vigilati e partecipate. “A DIPARTIMENTI E UFFICI... G SEGRETERIA GENERALE. Dipendenti: 245; dirigenti: 27; spese impegnate: 27.299.200,87; spese pagate: 10.104.468. G UFFICIO LEGISLATIVO. Dipendenti: 99; dirigenti 20; spese impegnate: 799.646,23; spese pagate: 646.421,34. G PROTEZIONE CIVILE. Dipendenti 576; dirigenti 55; spese impegnate 233.069.401,70; spese pagate: 94.344.936,02. G PROGRAMMAZIONE. Dipendenti 108; dirigenti 30; spese impegnate 41.930.394,77; spese pagate: 17.261.696,02. G AFFARI EXTRAREGIONALI. Dipendenti 32; dirigenti 11; spese impegnate 288.651,78; spese pagate 234.794,31. G AUDIT PROGRAMMI UE. Dipendenti 27; dirigenti 15; spese impegnate 114.552,81; spese pagate 86.243,54. G UFFICIO SPECIALE PROGRAMMI UE. Dipendenti 10; dirigenti 5; spese impegnate 19.217,44; spese pagate 11.767,42. G UFFICIO SPECIALE LEGALITAʼ. Dipendenti 4; dirigenti 1, G ATTIVITAʼ PRODUTTIVE. Dipendenti 170; dirigenti 23; spese impegnate 357.259,17; spese pagate 126.519.879,03. G BENI CULTURALI. Dipendenti 2924; dirigenti 309; spese impegnate 104.626.376,60; spese pagate 62.723.652,50. G BILANCIO E TESORO. Dipendenti 338; dirigenti 50; spese impegnate 1.603.893.909,19; spese pagate 1.086.781.345,67. G FINANZE DEL CREDITO. Dipendenti 64; dirigenti 24; spese impegnate 882.129.190,49; spese pagate 746.321.681,91. G ACQUA E RIFIUTI. Dipendenti 512; dirigenti 25; spese impegnate 271.768.282,53; spese pagate 161.332.666,32. G ENERGIA. Dipendenti 178 (di cui 50 Multiservizi spa); pagina 6 dirigenti 31; spese impegnate 16.295.053,48; spese pagate 2.850.022,12. G ENERGY MANAGER. Dipendenti 2; dirigenti 1; spese impegnate 3.162,72. G FAMIGLIA-POLITICHE SOCIALI. Dipendenti 140; dirigenti 15; spese impegnate 255.503.105,76; spese pagate 172.624.390,93. G LAVORO. Dipendenti 2749; dirigenti 101; spese impegnate 31.405.392,59; spese pagate 24.527.360,05. G AGENZIA IMPIEGO. Dipendenti 72; dirigenti 17; spese impegnate 439.509.891,16; spese pagate 336.208.299,19. G FUNZIONE PUBBLICA. Dipendenti 666; dirigenti 41; spese impegnate 1.700.686.912,93; spese pagate 1588.659.070. G AUTONOMIE LOCALI. Dipendenti 61; dirigenti 6; spese impegnate 846.412.369,61; spese pagate 677.181.790,44. primopiano centonove 6 LUGLIO 2012 voragine “partecipate” appalti al collasso sanità, luci ed ombre Alla fine del 2011, le società partecipate della Regione erano 34, ma, come ha sottolineato il procuratore della Corte dei Conti Giovanni Coppola, “attraverso un sistema simile alle scatole cinesi, alcune di queste società detengono partecipazioni in altre società, per l’esattezza 20: di conseguenza la partecipazione azionaria della Regione concerne di fatto ben 54 società”. Nonostante gli accorpamenti, per il magistrato il numero è rimasto tale e quale. Con perdite di esercizio Nel 2011 la spesa totale impegnata nel settore della sanità in Sicilia è stata di 9 miliardi e 421 milioni, con un incremento di 519 milioni. Nel 2010 era stata di 8 miliardi e 902 milioni, con un incremento di 127 milioni rispetto all'anno precedente. Nel dettaglio, il costo del personale sanitario, che assorbe quasi un terzo della spesa, è lievemente diminuito rispetto all'anno precedente. E' aumentato del 13,4 per cento, invece, il costo del servizio sanitario terrestre di emergenza, il 118 In Sicilia, nel 2011, ne sono stati aggiudicati 767 per un finanziamento di poco oltre i 900 milioni di euro. I tempi, però, sono stati definiti "biblici" dal procuratore generale d'appello Coppola. Lo dimostrano l'ultimazione e al collaudo delle opere: dei 1254 appalti aggiudicati nel 2005, solo 605 risultavano collaudati al 31 dicembre 2011, mentre dei 1407 aggiudicati nel 2006, solo 448 risultavano collaudati alla fine del 2011. Parallelamente, il sistema infrastrutturale è alla preistoria IPSE SCRIPSIT L’affondo del procuratore generale Giovanni Coppola NONOSTANTE le buone intenzioni, la spesa regionale complessiva - che nel 2010 si era attestata, in termini di impegni, a 19 miliardi 259 milioni - nel 2011 non si è per nulla ridotta, anzi vi è stato un incremento di spesa di 299 milioni, stante che le uscite hanno raggiunto lʼimporto di 19 miliardi 558 milioni con un aumento dellʼ1,5% circa. Poiché le entrate accertate, al netto dei prestiti, sono state 15 miliardi 587 milioni, con un decremento del 13% circa, si è avuto uno sbilancio in negativo di 3 miliardi 971 milioni, compensato in gran parte con quella voce contabile, tanto suggestiva quanto discutibile, che prende il nome di “avanzo di amministrazione” e con un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti di 954 milioni 790 mila euro. A proposito dellʼennesimo mutuo, cui ha fatto ricorso la Regione siciliana, che fa seguito a quello acceso nel 2010 per 862 milioni 500 mila euro, non sfugge ad alcuno come il ricorso allʼindebitamento non costituisca una valida soluzione dei questo punto sorge spontanea la domanda: quali effetti hanno prodotto dette misure sulla spesa regionale?”, si chiede il procuratore generale dʼappello della Corte dei Conti, Giovanni Coppola: “La risposta ce la può dare il rendiconto generale della Regione. Esaminandolo, mi è venuto da pensare ad una nota canzone degli anni sessanta, perché quelle regole restrittive sembrano essere state scritte sulla sabbia: nel senso che il vento conservatore della resistenza passiva scaturente da interessi consolidati e difficili da eliminare, non dico che le abbia cancellate, ma le rende di fatto di difficile applicazione. Infatti, nonostante le buone intenzioni, la spesa regionale complessiva - che nel 2010 si era attestata, in termini di impegni, a 19 miliardi 259 milioni - nel 2011 non si è per nulla ridotta, anzi vi è stato un incremento di spesa di 299 milioni di euro, stante che le uscite hanno raggiunto lʼimporto di 19 miliardi 558 milioni con un aumento dellʼ1,5% circa”. problemi e lo dimostra la drammatica situazione in cui si trova parte dellʼEuropa proprio per tale ragione. Cʼè, peraltro, parecchia differenza tra un mutuo contratto da un privato ed un mutuo contratto da un Ente pubblico. Quando un mutuo viene contratto da un privato, lo stesso deve innanzitutto dare garanzie adeguate e, poi, deve pagare di tasca propria, con la non indifferente conseguenza che se non paga subisce devastanti procedure esecutive mobiliari ed immobiliari che riguardano i suoi beni personali o quelli della sua azienda. Quando un mutuo viene acceso da un Ente pubblico la situazione è diversa: coloro che lo contraggono, essendo pubblici amministratori, non pagano affatto di tasca propria e, se poi il mutuo non dovesse essere onorato, nessuno di loro subisce personali procedure esecutive. Chi paga è sempre e solo il povero tartassato contribuente presente e futuro, perché è fin troppo evidente che il mutuo pubblico di oggi si scarica sulle LA SITUAZIONE SI COMPLICA. “Forse un aiuto di carattere finanziario per la Sicilia ci sarà e ce lo auguriamo, ma a questo aiuto è necessario si accompagni, come per la sanità, un piano di rientro, magari con un accompagnamento da parte del governo nazionale che potrebbe essere un piano di durata triennale o quinquennale”, ha detto il presidente delle sezioni riunite della Corte dei conti, Rita Arrigoni. Peccato che, alla luce della “spending review”, il destino della Sicilia sia nero fumo. A cominciare dalla Sanità, Giovanni Coppola generazioni future. Quella del pubblico amministratore è, perciò, unʼattività molto delicata, carica di molto senso di responsabilità, pervasa da una fondamentale esigenza di onestà, perché si tratta di amministrare soldi altrui, appunto quelli di noi cittadini, perché i soldi pubblici non sono soldi di nessuno, ma sono soldi di tutti... (dalla requisitoria relativa al Giudizio di parificazione della Corte dei Conti) con la chiusura di 25 piccoli ospedali e con un taglio complessivo ai finanziamenti di circa 249 milioni di euro. Lombardo, definisce “complicatissima” la situazione finanziaria, ma esclude che l'amministrazione non abbia i soldi per pagare gli stipendi dei circa 18 mila dipendenti. Mentre lʼassessore allʼEconomia, Gaetano Armao, sottolinea che «il decreto varato dal governo evidenzia un problema di merito e metodo con le Regioni. In questi mesi é mancata del tutto la concertazione istituzionale». ...DIPENDENTI E DIRIGENTI G INFRASTRUTTURE. Dipendenti 1752; dirigenti 296; spese impegnate 657.341.896,84; spese pagate 435.271.070,03. G OSSERVATORIO CONTRATTI. Dipendenti 10; dirigenti 8; spese impegnate 64.694,88; spese pagate 57.811,37. G FORMAZIONE. Dipendenti 481; dirigenti 37; spese impegnate 895.221.922,92; spese pagate 407.381.260,87. G INTERVENTI STRUTTURALI AGRICOLTURA. Dipendenti 1406; dirigenti 183; spese impegnate 468.226.241,14; spese pagate 350.281.101,97. G INTERVENTI INFRASTRUTTURALI AGRICOLTURA. Dipendenti 495; dirigenti 125; spese impegnate 157.671.181,06; spese pagate 118.713.804,52. G UFFICIO PARCHI E RISERVE. Dipendenti 2; dirigenti 1; spese impegnate 1.311,80; spese pagate 337,0. G SANITAʼ PIANIFICAZIONE. Dipendenti 147; dirigenti 21; spese impegnate 9.385.452.967,82; spese pagate 6.321.047.503,99. G OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO. Dipendenti 100; dirigenti 27; spese impegnate 35.780.196,30; spese pagate 31.469.796,98. G AMBIENTE. Dipendenti 421; dirigenti 69; spese impegnate 127.754.266,64; spese pagate 32.519.004,23. G URBANISTICA. Dipendenti 64; dirigenti 29; spese impegnate 5.644.292,04; spese pagate 1.752.005. G CORPO FORESTALE. Dipendenti 1219; dirigenti 72; spese impegnate 315.461.698,69; spese pagate 254.177.883,15. G ARPA SICILIA. Dipendenti 306; dirigenti 63. G UFFICIO SPECIALE AREE A RISCHIO. Dipendenti 6; dirigenti 2; spese impegnate 20.689.767,60; spese pagate 3.529.064,27. G TURISMO E SPETTACOLO. Dipendenti 236; dirigenti 98; spese impegnate 296.529.331,10; spese pagate 99.991.912,64. pagina 7 IL CENTRO DELLE SPESE. Palazzo d’Orleans Politica 6 LUGLIO 2012 ROSARIO CROCETTA Lʼeurodeputato del Pd avrebbe finalmente rotto gli indugi, permettendo di aderire alla sua campagna per la presidenza della Regione attraverso il suo sito internet. In casa democratica cʼè molta attesa riguardo alle decisioni di Crocetta. Parte degli iscritti, infatti, è pronta a sostenere la sua candidatura invocando le primarie. Altri, invece, vorrebbero un passo indietro CLAUDIO FAVA Lʼex eurodeputato ed esponente di Sel, è lʼunico ufficialmente in corsa per la Regione. Fava, che il 3 luglio scorso è stato a Messina, ribadisce come la sua campagna, che si chiama “liberaSicilia2012” non è legata ai partiti, ma punta sulla gente che vuole svoltare e che è interessata a “metterci” la faccia uscendo dalle vecchie logiche Foto Marta Micali centonove GIANPIERO DʼALIA Il coordinatore regionale dellʼUdc, che in questi mesi era giunto allʼaccordo con lʼex segretario del Pd, Francantonio Genovese, per essere il candidato del centrosinistra, afferma di non voler correre per la presidenza. A mettere in crisi la “relazione” è giunto però lo stop al voto di sfiducia al presidente appoggiato dai democratici allʼArs TERREMOTI. Leoluca Orlando e Beppe Grillo pronti a lanciare il magistrato di Palermo “Ingroia ‘sta candidatura” La corsa alla presidenza del togato rischia di stravolgere il centrosinistra e soprattutto il Pd. Dove la discesa in campo di Rosario Crocetta ha già rotto gli equilibri interni. Tanto che... PALERMO. Il “gancio” su una sua candidatura alla presidenza della Regione siciliana è stato lanciato in rete il 18 giugno. Per testare, vedere le reazioni e decidere il da farsi. Nel contempo, però, lʼattenzione su Antonio Ingroia, il magistrato palermitano in prima linea nella lotta alla mafia che non fa sconti a nessuno e dice sempre ciò che pensa, non è venuta meno. Anzi si è accentuata con le polemiche relative allʼinchiesta sulla “trattativa Stato-mafia” che lo vede protagonista. Quanto basta, insomma, per fare il passo successivo: lanciare ufficialmente il magistrato nella nascente campagna elettorale per la presidenza della Regione siciliana. LʼASSE ORLANDO-GRILLO. Ma chi dovrebbe sostenere il togato (ammesso che accetti) nella corsa per Palazzo dʼOrleans? Da una parte cʼè Leoluca Orlando, ritornato plebiscitariamente sindaco di Palermo e ormai senza più cariche allʼinterno di Italia dei Valori, e dallʼaltra il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Una combinazione, quella tra il fondatore della Rete che una nuova ne potrebbe creare (con forme e modalità differenti) e il leader dei “grillini” (che i sondaggi danno quasi al dieci per cento in Sicilia), che, associata alla popolarità di Ingroia, potrebbe rivelarsi esplosiva dal punto di vista elettorale e assolutamente distruttiva per le forze in campo. A cominciare dal Pd. E non solo. A sinistra, Leoluca Orlando. Il sindaco di Palermo, rieletto con un mare di voti e ormai senza più ruoli in Idv, è pronto allʼintesa con i grillini per sostenere la candidatura di Antonio Ingroia alla presidenza della Regione. Dopo il successo delle amministrative, si attendeva da tempo una mossa del fondatore della Rete ALTRE GRANE PER IL PD. Sul piano ufficioso, il Partito democratico ha “incassato” lʼokay di Gianpiero DʼAlia dellʼUdc, che, rispondendo che non correrà alla presidenza della Regione ha implicitamente (e democristianamente) ammesso che lo farà. Sulla strada sua e del suo sponsor in casa democratica (Francantonio Genovese, in Sicilia, e il gruppo Fioroni a livello nazionale), cʼè però un primo ostacolo che risponde al nome di Rosario Crocetta. Messo sotto pressione a livello nazionale (con pressanti richieste del segretario regionale Giuseppe Lupo a Pierluigi Bersani per “stopparlo”), lʼex sindaco di Gela, attuale parlamentare europeo, sembra aver sciolto gli indugi. A dimostrarlo, innanzi tutto, il suo sito, rosariocrocetta.com, dove spicca, in homepage, il banner da cliccare per aderire alla sua candidatura alla presidenza della Regione. Ci sono poi le dichiarazioni rese recentemente, in relazione anche al suo tour elettorale, che non lasciano spazio ad equivoci: “I nomi della mia lista non saranno decisi a tavolino ma saranno votati attraverso il meccanismo delle primarie, nei comitati provinciali e comunali per la mia candidatura alla presidenza della Regione”. Tanto basta per dire che, ormai, Crocetta è in corsa. Per fermarlo, Francantonio Genovese ha però una proposta che servirebbe anche a scongiurare le primarie per le candidature aborrite da DʼAlia: proporre allʼeurodeputato un ticket con il coordinatore regionale dellʼUdc candidato alla presidenza e Crocetta indicato come vice. Un poʼ, insomma, come nel 2008, quando Rita Borsellino (uscita sconfitta nel 2006) fu piazzata come numero due della candidata Anna Finocchiaro. Intanto, a Messina, cʼè chi IL VIDEO MESSAGGIO Cari grillini vi “scrivo” Il passaparola del giudice sul blog del comico IL DUE LUGLIO,con un video messaggio, Antonio Ingroia ha lanciato un passaparola sul blog di Beppe Grillo: “...LʼItalia è un paese senza verità sulle stragi, sui grandi delitti polico-mafiosi, su tutte queste tragedie dello Stato, incapace di illuminare gli angoli bui e sporchi del suo passato, senza coraggio, dove a volte la ragione di Stato è finita per prevalere sulle ragioni del diritto, sulle ragioni della giustizia. Per esempio, cʼè una verità che si è andata concretizzando quella sullo stragismo del 92/93, la verità su quella trattativa statomafia che nello sfondo del ʻ92/ʼ93 si è sviluppata. Su questa ragione la Magistratura in questi anni ha svolto unʼopera complicata, con un obiettivo preciso, cercare di fare il proprio dovere fino in fondo, col dovuto rigore, individuare fatti, reati concreti, accertare le responsabilità penali. Credo che in un Paese normale di fronte a questa azione della Magistratura, il paese delle istituzioni e la società si stringerebbero attorno ai magistrati, li si sosterrebbe in questo compito difficile, anzi ciascuno cercherebbe di fare la propria parte. La politica dovrebbe occuparsene, accertando quello che alla politica tocca accertare rispetto al passato, la verità politica, la verità storica-politica.... La politica dovrebbe anche individuare responsabilità storiche e responsabilità politiche, non certo le responsabilità penali e invece questo in Italia non è avvenuto.... Non solo la politica non ha fatto questo, ma né dalla politica, né dal mondo dei mass media, il mondo dellʼinformazione è venuto un sostegno nei confronti della Magistratura, anzi queste iniziative di verità, di realtà giudiziaria ovviamente sono state accolte con freddezza, fastidio, a volte con ostilità.... Le istituzioni hanno una grande occasione. Perché alla verità inevitabilmente corrisponde sempre la responsabilità e cʼè gran parte del Paese che è allergico alla pagina 8 verità, è anche allergico al principio di irresponsabilità, troppo affezionato, soprattutto la nostra classe dirigente, al principio di irresponsabilità attraverso la ricerca dellʼimpunità, dellʼimpunità penale e dellʼimpunità politica secondo il criterio per cui nessuno deve rispondere dei fatti che ha commesso.... Vogliamo costruire unʼItalia diversa, vogliamo costruire unʼItalia libera per liberarla dal ricatto dei poteri criminali di ogni specie. Io credo che i cittadini debbano impegnarsi ciascuno per la sua parte, ciascuno nel suo ruolo, ciascuno nel ruolo che svolge nella società per dare il proprio contributo per conquistarla insieme questa verità.... Bisogna spalancare ogni porta chiusa, ripristinare il binomio verità e giustizia per costruire il Paese, per costruire una vera democrazia come fecero i nostri padri costituenti. Dobbiamo, abbiamo il diritto, non soltanto noi da magistrati, ma ognuno di noi cittadini fare tutto ciò che possiamo per conquistare tutta la verità e pretenderla a voce alta, passate parola tra voi cittadini, per conquistare tutta la verità”. centonove Politica 6 LUGLIO 2012 FRANCANTONIO GENOVESE Di fronte alla candidatura di Rosario Crocetta, che ha messo in crisi lʼaccordo raggiunto con lʼUdc per la candidatura di Gianpiero DʼAlia (che non vuole assolutamente le primarie), lʼex segretario regionale del Pd sta provando con una mossa a sorpresa: chiedere allʼeurodeputato di essere vicepresidente della Regione in caso di vittoria di DʼAlia GIUSEPPE LUMIA Il senatore artefice insieme ad Antonello Cracolici dellʼappoggio del Pd al quarto governo Lombardo attualmente tace. Legatissimo a Rosario Crocetta, potrebbe anche procedere con uno strappo rispetto alle posizioni più centriste portate avanti da Genovese e sostenute dal segretario regionale Giuseppe Lupo CARMELO BRIGUGLIO Il coordinatore regionale di Futuro e Libertà continua a sostenere il candidato di partito Fabio Granata e prova a “tagliare le ali” allʼalleato Raffaele Lombardo. Di fronte allʼidea del governatore di un ticket Crocetta-Massimo Russo (assessore alla Sanità), ha detto senza mezzi termini: “Non mi risulta, non se n'è mai parlato. Meglio non bruciare nomi e soluzioni” DECISIONI Ars, salta la sfiducia Mozione anti-Lombardo al palo Accanto, Antonio Ingroia, il magistrato che è stato invitato a candidarsi alla presidenza della Regione. Sopra, Beppe Grillo si è già mosso. E alcuni “compagni” sono pronti a dar vita a una associazione non “ufficialmente” del Pd per poter agganciare e sostenere Crocetta. Gli occhi sono puntati, inoltre, su quella parte del Pd che ha sostenuto lʼesperienza del quarto governo Lombardo, che fa capo ad Antonello Cracolici (presidente del gruppo parlamentare allʼArs) e il senatore Beppe Lumia, in ottimi rapporti con Crocetta. Anche il presidente della Regione dimissionario, Raffaele Lombardo, ha provato a corteggiare Crocetta e la compagnine democratica che gli è stata alleata, proponendo un ticket CrocettaMassimo Russo (assessore regionale alla Sanita). A stopparlo, però, il coordinatore regionale di Fli, Carmelo Briguglio, con un tweet: “Ticket Crocetta-Russo? Non mi risulta, non se n'è mai parlato. Meglio non bruciare nomi e soluzioni”. A “rompere le scatole” al Pd cʼè poi Claudio Fava, lʼunico ad essere ufficialmente candidato alla presidenza con il suo “LiberaSicilia2012”. Appoggiato da Sel, lʼex eurodeputato, però, punta a una corsa extra-partiti, convinto di conquistare voti del centrosinistra. E del Pd. EFFETTO INGROIA. A scatenare un effetto domino, però, potrebbe essere proprio la corsa di Antonio Ingroia, che, trasversalmente, può creare cortocircuiti negli ambiti di Crocetta e di Fava, candidati che “aggrediscono” la medesima fetta di mercato. Oltre ai Grillini e a Leoluca Orlando, il magistrato può contare sulla variegata galassia dellʼantimafia (dove si muovono, anche se con spiriti diversi Crocetta, Fava e Lumia) e di una sinistra che va da pezzi del Pd alle ali più oltranziste. Con la nuova discesa in campo, tenuto conto anche del sistema elettorale vigente dove la coalizione (a differenza delle amministrative) ha un suo peso specifico, la frammentazione eccessiva, salvo plebisciti, potrebbe però persino favorire il centrodestra. Che, seppure privo della componente di Fli (ormai allʼinterno del Nuovo Polo), potrebbe totalizzare un maggior numero di voti rispetto agli avversari. Da risolvere, però, cʼè la candidatura alla presidenza. (D.D.J.) PALERMO. «In Sicilia si voterà il 28 e 29 ottobre, nonostante i tentativi di esponenti del centrodestra e del centrosinistra che mi chiedono di non dimettermi, perché il voto anticipato scombussola i piani dei partiti nazionali che hanno fatto le alleanze per aprile e temono che le elezioni in Sicilia possano far saltare i loro giochetti». Così commenta Raffaele Lombardo il “day after” allo stop alla mozione di sfiducia chenon sarà mai discussa, come ha deciso mercoledì 4 la conferenza dei capigruppo. In Sicilia, dunque, le elezioni anticipate si svolgeranno il 28 e 29 ottobre. Ma la decisione di non trattare lʼargomento ha innescato una serie di reazioni, creando una crepa nell'asse Pd-Udc. «Non discutere immediatamente la mozione di sfiducia è stata la decisione a mio avviso istituzionalmente più rispettosa e corretta», ha detto il presidente dell'Ars Francesco Cascio. Le mozioni di sfiducia nei confronti di Lombardo erano due: la prima presentata da Pdl, Pid e Grande Sud, la seconda da Pd e Udc. Ma proprio l'asse fra i democratici e lo scudocrociato si è spezzato quando il capogruppo dell'Udc Giulia Adamo ha firmato un documento presentato da Pdl, Pid e Grande Sud per chiedere di votare immediatamente la sfiducia. Documento che però non è stato preso in considerazione dai democratici. «Quello non era un documento - ha tagliato corto il capogruppo Pd all'Ars Antonello Cracolici - era un foglio di carta igienica. Il dato importante è il voto anticipato. E poi la decisione è stata presa da Cascio». L’APPELLO “Ci mettiamo la faccia” Una pagina Facebook per Antonio governatore LʼAPPELLO è stato pubblicato il 18 giugno scorso, e rimanda a una pagina di Facebook (www.facebook.com/SeCiCrediCambiaDavvero) che ha già accumulato centinaia di “mi piace”. A firmare la lettera per chiedere a Antonino Ingroia di candidarsi alla presidenza della Regione (si può aderire via social network o inviando una email a [email protected]), “un gruppo di giovani sconosciuti di una cittadina a poche centinaia di km dalla sua Palermo” che “hanno deciso di metterci la faccia”: Emiliano Fidone, Bartolo Lorefice, Andrea Gentile, Davide Guastella, Roberto Capizzi, Sandro Alfieri e Marco Di Corrado. Ma anche Riccardo Orioles (giornalista Siciliano, fondatore assieme a Pippo Fava de I Siciliani), Giovanni Lucifora (già sindaco di Vittoria), Enrica Frasca e Daniela Sammito (giornaliste del “Clandestino”), Ettore Trozzi (Coordinatore “Associazione Culturale Rosa Bianca”), Giacomo Cosentino (Caltagirone), Alice Ruggiero e Claudio Ragusa (studenti liceo scientifico di Vittoria), Calogero Laneri (studente), Martina Moscato, Mattia Gambilonghi, Romina Gangarossa e Marcello Ranno. Due i motivi dellʼappello: “Innanzitutto, per un rispetto profondo verso la sua persona, verso il lavoro che la vede impegnata ormai da 25 anni ( proprio mentre molti di noi nascevano lei entrava nel pool di falcone e borsellino); rispetto per la sua schiena mai piegata in un palazzo troppo spesso traballante, lo stesso palazzo che si curò troppo poco di due magistrati che oggi, con profondo cordoglio, siamo costretti a definire eroi. Ma lo facciamo soprattutto perchè siamo convinti che oggi in Sicilia è necessario un cambiamento vero, una discontinuità chiara, netta con le pratiche che da troppo tempo asfissiano la nostra terra.... Così abbiamo deciso di metterci la faccia. Siamo stanchi di correre pagina 9 dietro ai calcoli elettorali di segreterie di partiti, piene ormai di soli generali e lontani anni luce da iscritti e cittadini. Vogliamo riprenderci con determinazione il futuro che giorno dopo giorno ci viene rubato. La strada è ardua, lo sappiamo, ma siamo sicuri che cʼè anche tantissima gente pronta a impegnarsi. Siamo pronti allʼennesimo sacrificio, a dare fino allʼultima goccia di sudore, a girare strada per strada,casa per casa. Siamo sicuri che esiste ancora una Sicilia in grado di svegliarsi e riaffermarsi nei valori di legalità, sviluppo e solidarietà,. Per questo le chiediamo di sposare la nostra causa e aiutarci a coltivare un sogno che con lʼaiuto di tutti può diventare realtà. Lei partigiano di una costituzione sempre più calpestata, Lei che per lavoro ha scelto di servire lo Stato. La invitiamo a candidarsi e coinvolgere insieme a noi la Sicilia onesta, la politica che non ci sta, la societa civile che si ribella, quanti in questi anni si sono opposti al massacro sociale, quanti non si sono compromessi in trasversalismi e cambi di casacca”. Politica 6 LUGLIO 2012 ADDII. L’assessore alle Autonomie si dimette. Era uno dei fiori all’occhiello dei tecnici CATANIA Chinnici “vola” a Roma Pd, Spataro nel mirino Il segretario attacca Bianco, ma... Il magistrato è stato chiamato dal ministro Paola Severino a dirigere il Dipartimento della Giustizia minorile del Ministero. E il governatore pensa già al sindaco di un piccolo Comune come sostituto PALERMO. Caterina Chinnici saluta la Regione e chiude la sua esperienza come assessore alle Autonomie locali. Al suo posto, il presidente della Regione pensa già di mettere un sindaco di un comune con meno di 20 mila abitanti: «E' la mia idea, magari troviamo un sindaco bravissimo, comunque ne parlerò in giunta con gli altri assessori», ha detto Raffaele Lombardo, aggiungendo che terrà per sé la delega allʼEnergia che è stata di un altro tecnico dimissionario, Giosuè Marino. Caterina Chinnici, figlia del giudice istruttore Rocco Chinnici ucciso dalla mafia nel 1983, ha presentato le sue dimissioni perché nominata nuovo responsabile del Dipartimento della Giustizia Minorile del ministero della Giustizia. Alla guida di uno dei più delicati settori del dicastero di Via Arenula il Guardasigilli Paola Severino ha così scelto un magistrato con alle spalle una lunga e approfondita esperienza nel campo dei minori. Da sempre impegnata nella tutela dei minori, componente della commissione per le adozioni internazionali presso la Presidenza del Consiglio, Caterina Chinnici è nata a Palermo dove si è laureata in Giurisprudenza a soli 21 anni. La sua carriera di magistrato inizia a Caltanissetta con funzioni di Pretore; si sposta quindi a Roma, presso il Ministero della giustizia, dove matura una buona esperienza amministrativa. Nel 1991, è nuovamente a Caltanissetta con funzioni requirenti presso la Procura della Repubblica, prima e presso la procura generale presso la Corte d'Appello, poi. Dal settembre 1995 al novembre del 2008 è Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta. Dal novembre del 2008 al giugno del 2009 si sposta a Palermo, esercitandovi le stesse funzioni. Nel 2004 viene nominata, su iniziativa del Capo Dipartimento per la Giustizia minorile. Da giugno a dicembre del 2009, è stato assessore per la famiglia, le politiche BYE BYE REGIONE. Caterina Chinnici sociali e le autonomie locali nel terzo governo Lombardo. Dal 1° gennaio 2010, invece, delegata alle Autonomie locali e la Funzione pubblica nel quarto. Durante il primo mandato, ha avviato numerose iniziative sia in materia di politiche sociali, sia in tema di autonomie locali; istituito il Tavolo tecnico sulle povertà; avviato la riforma legislativa del comparto opere pie e istituti di beneficienza, attivando un Tavolo tecnico per l'elaborazione delle proposte; istituito il Coordinamento regionale Interistituzionale per il coordinamento degli interventi in materia di abuso, maltrattamento dei minori e pedofilia. Durante il secondo, propone e riesce far approvare all'unanimità la legge centonove numero 5 del 5 aprile 2011, recante disposizioni sulla semplificazione, trasparenza, efficienza, informatizzazione della pubblica amministrazione ed agevolazione delle iniziative economiche. «Ringrazio Caterina Chinnici per aver accettato un incarico gravoso al quale saprà dare un fondamentale contributo di professionalità e di competenza acquisite in anni di intenso lavoro», ha detto il ministro Paola Severino. «Sono stati momenti di amarezza, ma come altri colleghi di giunta ho proseguito la mia attività per completare il mio mandato. E' stata una esperienza bellissima, impegnativa e a tratti difficile», ha commentato lʼormai ex assessore. CATANIA. È bufera intorno al segretario provinciale del Pd di Catania, Luca Spataro, “reo” di aver affrontato durante lʼultima direzione il caso Lusi e il presunto coinvolgimento di Enzo Bianco nella vicenda. “Una vicenda su cui crediamo sia giunta lʼora di fare chiarezza perché il Pd catanese, come il partito nazionale, è stato danneggiato da tutta questa vicenda, ne è stata scalfita lʼimmagine”, ha spiegato. Aggiungendo: “Negli stessi anni in cui si parla di cifre vicine ai 700.000 euro, gestite direttamente o indirettamente dal senatore Bianco, il suo contributo personale al partito di Catania è stato pari a zero. Tutti sanno con che fatica agisce il Pd su un territorio importante e difficile come il nostro, avendo a disposizione risorse decisamente più esigue rispetto alle paghe mensili distribuite da Lusi”. Spataro aveva anticipato le reazioni alle sue frasi: “Sono pienamente consapevole che questa mia presa di posizione potrà avere ripercussioni sul mio ruolo e che non mancheranno, così come non sono mancati in questi anni, i tentativi di utilizzarla per tentare di chiudere la fase di rinnovamento del Pd catanese e per tornare indietro al partito dei notabili. Io ho sempre respinto questa deriva, insieme ai tanti dirigenti che fanno parte di una generazione nuova”. Ad aprire il fuoco per primi, lʼonorevole Giovanni Burtone, il capogruppo in consiglio comunale Saro D'Agata e il capogruppo alla terza Municipalità Francesco Marano: «Nella scorsa direzione provinciale i toni e i metodi sono stati da processo. Avremmo voluto parlare della politica del Pd provinciale, il cui segretario ha sempre sostenuto il governo Lombardo e non abbiamo neanche sentito spesso opporsi alla giunta Stancanelli. Inoltre, le elezioni amministrative di questi anni nei comuni della provincia certificano risultati molto deludenti e il Pd in alcuni centri non arriva neanche al 5%. La dirigenza del partito dovrebbe occuparsi di questo, invece che di altre questioni». L’INCHIESTA Esplode l’Eventigate Corruzione dietro le manifestazioni turistiche PALERMO. Dodici grandi eventi finanziati dalla Regione siciliana, tra cui la visita di Papa Benedetto XVI nell'ottobre di due anni fa, sono finiti al centro di una inchiesta della Procura di Palermo. Mercoledì 4 la Guardia di Finanza ha sequestrato documenti nell'abitazione e negli uffici di Faustino Giacchetto, noto project manager, che assieme a un cartello d'imprese avrebbe messo le mani su finanziamenti per diversi milioni di euro per la gestione delle campagne di comunicazione. Gli inquirenti ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d'asta. Durante le perquisizioni sono stati trovati anche 600 mila euro in una cassetta di sicurezza. Tra i Grandi eventi nel mirino degli investigatori ci sono i Giochi delle isole, il Festino di Santa Rosalia, patrona di Palermo, e altre ma- nifestazioni svolte dal 2010 fino al dicembre 2011. Per spianarsi la strada per guadagni futuri Giacchetto, titolare della Media Partners & Consulting srl, avrebbe messo a disposizione di una decina di parlamentari nazionali e regionali appartamenti nel centro di Palermo ed escort. I “favori” dell'imprenditore vengono fuori nell'inchiesta della Procura di Palermo che coinvolge Giacchetto e altre sette persone, tra le quali una parente, un funzionario dell'assessorato regionale al Turismo, due suoi dipendenti e altri imprenditori. I politici che, come risulta da alcune intercettazioni, avrebbero goduto di case e prostituite, che rilasciavano pure la fattura, non sono indagati: non è stato provato, infatti, che, in cambio, Giacchetto abbia ricevuto da loro favori. Tra i parlamentari che, secondo quanto emerge dall'indagine, avrebbero avuto, a vario titolo, contatti con il manager ci sarebbero esponenti del Pdl, Mpa, Udc e Fli. Dall'inchiesta dei pm palermitani è venuto fuori che in cambio di denaro il funzionario dell'amministrazione regionale avrebbe agevolato Giacchetto pagina 10 e altri imprenditori da lui segnalati per ottenere appalti per alcuni grandi eventi. Mazzette piuttosto ingenti che arrivavano, a seconda dell'appalto, anche a 100-200 mila euro. “Ti do 50 mila a te e altri 50 mila all'altro”, dice Giacchetto in una delle intercettazioni. Per l'imprenditore la corruzione era un costume abituale. Tanto che quando uno dei suoi dipendenti fu interrogato dai pm, il manager non si preoccupò, ma si limitò a chiedere chi erano gli inquirenti e le forze dell'ordine che stavano indagando. In un altro caso, a novembre scorso, Giacchetto avrebbe dato 4000 euro in contanti a un ispettore della Forestale che aveva fatto degli accertamenti sulla regolarità della piscina a casa della suocera. Sarebbe stato l'ispettore a chiedere il denaro alla donna per chiudere un occhio e Giacchetto non avrebbe fatto una piega. A dare il via alle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Maurizio Agnello, è stato l'esposto di un imprenditore escluso dalle gare per la fornitura di servizi in occasione della visita del Papa. centonove Politica 6 LUGLIO 2012 LA STORIA INFINITA. Gli svincoli di Giostra a Messina MESSINA. Il Comune condannato nell’arbitrato contro la ditta che ha lavorato agli svincoli Torno e vinco 12 milioni Depositata la sentenza “monstre”: la richiesta iniziale era di 120 milioni di euro. Storia di un’impresa fallita, un maxi risarcimento richiesto e un’inchiesta penale DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Il pericolo era di doverne sborsare 120, alla fine palazzo Zanca se la caverà con “soli” dodici milioni di euro da pagare. Il 10% dellʼenorme cifra che cʼera in ballo per lʼarbitrato che ha visto fronteggiarsi per anni il comune di Messina e la Torno, impresa di costruzioni nel frattempo fallita, che ha tirato sù una buona parte degli svincoli dellʼAnnunziata prima di chiudere bottega, e che da palazzo Zanca esigeva un pagamento “monstre”. Una sentenza, quella che ha visto soccombente palazzo Zanca, a due facce. Da un lato si è evitato che lʼintero importo richiesto dalla Torno per le 40 riserve presentate, da 120 milioni, facesse davvero chiudere baracca e burattini a palazzo Zanca. Dallʼaltro, cʼè la spiacevole sensazione, espressa più volte dal collegio di difesa del Comune, che non si dovessero pagare nemmeno i dodici milioni di euro. Ragion per cui è plausibile immaginare lʼimpugnazione della sentenza da parte del comune di Messina. Nel mezzo, la conclusione di una vicenda che sembrava essere un bagno di sangue. Buzzanca e Ricciardello UN BAGNO DI SANGUE. Dare alla zona nord della città gli svincoli autostradali di Giostra e Annunziata necessari per risolvere lʼemergenza traffico di Messina doveva costare, secondo le previsioni del 1997, quando furono bandite le gare dʼappalto, 80 miliardi di vecchi lire. Sono costati sinora centoventi milioni di euro, il triplo. E per un pelo, la cifra non è raddoppiata. Perchè nel 2006 la Torno srl, impresa che in associazione temporanea con la Gitto srl e la Vinci vince lʼappalto, bussa a palazzo Zanca reclamando quaranta riserve per un centinaio abbondante di milioni tra risarcimenti danni, lavori eseguiti e mai pagati, rivalutazioni ed interessi. A stabilire la fondatezza delle richieste era stato chiamato un collegio arbitrale, attivato a Roma il 14 giugno del 2006. La contromossa dellʼamministrazione retta da Giuseppe Buzzanca è stata di quelle da contropiede, più che da catenaccio: tentare di dimostrare la nullità del contratto dʼappalto vinto dalla Torno. Come? Sulla base di una sentenza della seconda sezione penale del tribunale di Messina del maggio del 2005 secondo la quale la gara del 1997 era truccata. Il tribunale ha giudicato per turbativa dʼasta i rappresentanti legali delle tre imprese, dichiarando prescritto il reato, ma motivando la sentenza. Sulla base di questo si basano le aspettative di vittoria piena da parte di palazzo Zanca. Una vicenda che ha anche risvolti penali. PENALMENTE PARLANDO. Il pm Fabrizio Monaco aveva chiesto lʼarchiviazione, il Gip Maria Teresa Arena, giovedi 17 giugno, ha ordinato altri sei mesi di indagini: lʼipotesi di reato è truffa tentata. Sul registro degli indagati erano finiti Enrico Mazzucchelli, presidente del Consiglio dʼamministrazione di Torno, Massimo del Lago vicepresidente e legale rappresentante della stessa società, Maria Rosaria Campitelli, direttore generale di Torno e Lidia Di Blasi, curatore del fallimento della società Gitto. Secondo lʼipotesi accusatoria i quattro nel 2006, richiedendo 190 milioni di euro di riserve, hanno tentato di assicurarsi i proventi di un delitto, perchè la gara dʼappalto da 30 miliardi di vecchie lire tenuta nel 1997 che lʼAti guidata da Torno si era aggiudicata, era truccata. Per lʼipotesi di truffa, il pubblico ministero Fabrizio Monaco aveva avanzato due richieste di archiviazione. Il Giudice per le indagini preliminari, Maria Teresa Arena, a seguito dellʼopposizione del Comune ha nella prima occasione ordinato al pm di indagare e, dopo la seconda richiesta di archiviazione, ha disposto altri sei mesi dʼindagini. FOCUS Fondi, “chi li ha visti?” Mancano 34 milioni. Due consiglieri sospettano che non arriveranno più. E scrivono al Prefetto Melazzo e Pergolizzi MESSINA. Mentre dai meandri del passato spuntano altri duecentomila euro da dare alla Consoter, la ditta che dopo la Torno ha lavorato al terzo lotto degli svincoli, quello della galleria che collega Annunziata e Giostra (oggi ultimata e aperta al traffico), la Ricciardello attende pazientemente che da palazzo Zanca qualcuno dia rassicurazioni sul pagamento dei venti milioni di euro di stati dʼavanzamento lavori che lʼimpresa di Brolo, al lavoro sul versante Giostra degli svincoli, invano presenta da mesi. Quello che non è ben chiaro, è chi debba tirarla fuori, questa montagna di soldi. Perchè dei 63 milioni di euro di stanziamento ministeriale originario, il comune di Messina ne ha incassati e girati appena 27, pagina 11 pagando di tasca propria il resto ed esponendosi al rischio contabile dello sforamento del patto di stabilità. Quando arriveranno, quindi, i trenta e rotti che mancano allʼappello? Cʼè chi inizia a sospettare che non arriveranno mai. Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo, per esempio. I due consiglieri, a fine aprile, hanno scritto al ministero delle Infrastrutture per sapere che fine avessero fatto i milioni di euro, e se fosse vero che i fondi, non utilizzati per anni (quando i lavori per gli svincoli erano fermi), fossero andati prima in “perezione” e poi definitivamente cancellati. “A tuttʼoggi, dopo due note, sono arrivate solo risposte interlocutorie”, scrive Pergolizzi. “Al contempo, da fonti ministeriali, si è appreso che i 34 milioni di euro, originariamente impegnati in favore del Comune di Messina, allo stato attuale, non sarebbero più nella disponibilità, in quanto il finanziamento non risulta più iscritto nel bilancio dello Stato”. Il risultato? I due consiglieri chiedono che non vengano più rinnovati i poteri speciali in materia di emergenza traffico al sindaco Giuseppe Buzzanca. E che invece siano dati al prefetto Francesco Alecci. (A.C.) Politica 6 LUGLIO 2012 MALEDETTA PERMUTA. I Magazzini generali di Messina MESSINA. Arriva un’offerta per il bene in vendita. Ma la commissione la rifiuta Magazzini generali per uno La 4V di Vincenzo Vinciullo si interessa “pezzo pregiato” del piano comunale di dismissioni, ma è esclusa dalla gara. A causa di una permuta di appartamenti. Ecco come è andata DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. “La commissione di gara, valutata lʼofferta pervenuta, ha proceduto alla sua esclusione, in quanto non conforme al bando di gara”. Si conclude così la terza asta per la vendita dei due “pezzi da novanta” del piano di alienazioni col quale il comune di Messina avrebbe dovuto coprire i suoi ingenti buchi di bilancio: un nulla di fatto. Silos granai e Magazzini generali restano sul groppone del comune. Ma stavolta per un pelo. VINCIULLO SʼINTERESSA. Alla commissione di gara presieduta dal dirigente al Patrimonio Antonella Cutroneo, il 18 giugno arriva una sola busta, con unʼofferta per i Magazzini generali. A firmarla è Vincenzo Vinciullo, uno tra i più attivi costruttori in città che con la “Immobiliare 4V”, a palazzo a sette piani in via Manzoni appena ultimato, si è già gettato in unʼoperazione immobiliare in via Torre bianca, sul litorale tirrenico subito dopo Faro. Dentro la busta ci sono otto assegni circolari quali deposito cauzionale: tre il costruttore Vincenzo Vinciullo centonove sono emessi dalla banca Ugf (gruppo Unipol) per totali 250mila euro, cinque del Monte dei paschi di Siena da 244.500 euro totali e lʼultimo della banca Popolare di Lodi da 44.500 euro, tutti emessi il 15 giugno. In totale, dentro la busta ci sono titoli per 489mila euro, pari al 10% dellʼimporto a base dʼasta. Tutto a posto, quindi? No. “Avendo constatato, in seguito allʼapertura della busta “offerta economica”, che trattasi di offerta economica mista in denaro e permuta immobiliare, la commissione rileva la mancanza della documentazione prevista, e pertanto procede allʼesclusione del concorrente così come previsto dal bando di gara”, si legge nel verbale. Cosa è successo, e perchè lʼofferta di Vinciullo non è stata accettata? MALEDETTA PERMUTA. La commissione ha ritenuto che lʼofferta della 4V non fosse conforme al bando, perchè lʼimmobiliare avrebbe ceduto tutto il primo piano in appartamenti che sarebbero diventati di proprietà del comune di Messina. Il ricavo totale della vendita dei Magazzini generali (per i quali la commissione urbanistica ha approvato un progetto di palazzo a sette piani fuori terra da oltre 12mila metri cubi di volume), per palazzo Zanca, al netto degli appartamenti in permuta, sarebbe stato di circa 700mila euro. Troppo poco perchè il Comune potesse pagarci i suoi debiti, finalità alla quale è vincolato il piano di dismissioni triennale del 2009. Come si arriva alla possibilità, per i costruttori, di permutare appartamenti con il proprietario dellʼarea, che è il comune di Messina? Con una delibera di consiglio, votata qualche mese fa e proposta dal sindaco Giuseppe Buzzanca (che benchè non abbia la delega al Patrimonio, ha titolarità del piano di alienazione degli immobili) e illustrata dal dirigente alle Espropriazioni Giovanni Bruno. In pratica, dato che i pezzi pregiati del piano non sembrano interessare a nessuno, per evitare di far andare ulteriormente deserte le gare, abbatterne il valore e venderli poi per un piatto di lenticchie, il Comune, obtorto collo, si presta allo “scambio”, ottenendone appartamenti. Nel caso dei Magazzini generali e dellʼofferta della 4V di Vinciullo, però, la commissione di aggiudicazione ha ritenuto non aderente al bando lʼofferta degli appartamenti al primo piano. Li avesse offerti con altra dislocazione, su più piani, Vinciullo avrebbe spuntato i Magazzini generali. E il Comune avrebbe venduto un bene sul mercato da tre anni. ZOOM Disastro alienazioni Perchè palazzo Zanca non è riuscito ad incassare i 70 milioni che avrebbero pagato i debiti MESSINA. Anche il piano di dismissioni ha una scadenza. Ed essendo stato formalizzato nel 2009, per il bilancio previsionale 2012 sarà rimodulato. Il primo, che avrebbe dovuto assicurare alle casse di palazzo Zanca una settantina di milioni necessari a far tornare verde qualche casella contabile in rosso fisso, è miseramente naufragato, incassando meno di cinque milioni. La congiuntura economica, il poco appeal dei cespiti messi in vendita, e il fallimento di operazioni date per certe (tipo la vendita della caserma dei pompieri al ministero dellʼInterno per 11 milioni) hanno tramato per renderlo un enorme flop. Poi ci sono le tattiche da parte dei costruttori, che disertano le prime aste per far si che il valore degli immobili si abbatta. Per questo, il prossimo piano (il primo era stato elaborato dallʼassessore al Patrimonio Franco Mondello e dopo qualche mese è passato sotto lʼegida del sindaco Giuseppe Buzzanca) sarà rivisto, per favorire la vendita e lʼincasso. In questa strategia si inserisce la questione, dibattuta in consiglio, della permuta. La “realpolitik” di palazzo impone di fare i conti con la realtà, e la realtà registra che nessun costruttore si è dimostrato interessato ad acquistare i beni sul mercato. E siccome palazzo Zanca ha un disperato bisogno di “fare cassa”, conviene accontentarsi di cifre di gran lunga inferiori al prezzo col quale lʼimmobile è messo a gara e, in cambio, acquisire appartamenti in permuta. Dallʼaltro lato, cʼè chi si domanda che senso abbia vendere un immobile e prendere in cambio altri appartamenti, che oltretutto diventano immediatamente aggredibili dai creditori, molti, che at- pagina 12 tendono al varco palazzo Zanca a fauci spalancate. Perchè se il bene da alienare è annoverato tra quelli indisponibili, e quindi non suscettibile di pignoramento, altrettanto non sono gli eventuali appartamenti che palazzo Zanca guadagnerebbe dalla vendita del cespite. E poi cʼè la questione delle scadenze. Essendo triennale, il ricavato dal piano di alienazioni ha precisi vincoli di bilancio che, in caso di permuta, si riverberano sui tempi costruttivi degli appartamenti. Per questo, tra le clausole, palazzo Zanca mette anche fretta allʼeventuale costruttore che rilevi lʼimmobile, lo demolisca, ci costruisca sopra e poi “giri” appartamenti al Comune: il limite temporale per portare a termine lʼoperazione immobiliare, dallʼacquisto del bene in vendita, è di tre anni. Vincolo che, nel caso per esempio dei Silos granai (3700 metri quadrati di superficie, progetto per palazzo a nove piani da oltre 45mila metri cubi e prezzo intorno agli undici milioni) scoraggia gli eventuali acquirenti. (A.C.) centonove Politica 6 LUGLIO 2012 TAORMINA. E’ già scattata la corsa alla guida della città. Ecco chi vuole prendere il posto di Passalacqua Quasi quasi faccio il sindaco A scalpitare nell’Udc due pezzi da novanta: Mauro D’Agostino, che andrebbe a ricoprire la carica già ricoperta dal padre Carmelo, ed Eligio Giardina. Nel Pd c’è Mario Bolognari DI ENRICO SCANDURRA TAORMINA. Mario Bolognari, Pinuccio Composto, Mario DʼAgostino, Mauro Passalacqua, Salvo Mario Bolognari Cilona. Sono questi i nomi dei papabili candidati per le rappresenta lʼaltra grande forza politica, prossime elezioni assieme allʼUDC e al FLI, che attualmente amministrative del 2013 a si sta muovendo di più. Il PD si è dissociato Taormina. Una campagna ormai da tempo dallʼattuale elettorale che è già entrata amministrazione e intende prendere la sua nel vivo, nonostante i tempi strada. La voce si è fatta già sentire con siano ancora prematuri Cristian Coslovi, coordinatore del locale (manca un anno al rinnovo circolo che ha preso le distanze con un dellʼamministrazione documento dal quale si evince la propria comunale). Impazza uscita dalla maggioranza con il rinnovo del insomma il toto-sindaco nella direttivo. “Ci sono molti punti da trattare, ma città del Centauro. Molti sono finchè si riproporranno le solite i nodi da sciogliere a partire aggregazioni allora non ci potrà essere dalle alleanze che verranno rinnovamento. Dunque sarà importante consolidate soltanto negli cercare di risolvere assieme tutte le ultimi mesi, ma in pentola problematiche cittadine”, ha dichiarato bolle già qualcosa Coslovi. Dello stesso avviso il presidente relativamente alla Mario D’Agostino del consiglio Eugenio Raneri, che attacca composizione degli la giunta su temi quali lʼapprovazione del schieramenti, che avranno tempo ha rivestito il ruolo di vice-presidente bilancio di previsione e la tassa di lʼavallo di parecchi politici nazionali e locali. del Consiglio comunale. Nel 2008 è stato soggiorno. Non è esclusa la sua discesa in In primis gli on. Carmelo Briguglio e Pippo candidato alle elezioni Provinciali ed eletto campo. “Nulla rimarrà di questa Currenti che appoggeranno la candidatura con 2838 voti. Dunque un personaggio amministrazione”, minaccia Raneri che si di Pinuccio Composto a sindaco della Perla impegnato in politica da sempre e che sfoga dicendo che il fallimento di questa dello Jonio. Attuale consigliere di sicuramente si presenterà in primavera legislatura è sotto gli occhi di tutti. “In minoranza, Composto sarebbe il candidato anche lui con una lista ben assortita. Ma questi ultimi anni mi sono accorto di avere ideale (fino ad ora) per il FLI, scelto dal non è da escludere che in lizza ci sia anche sbagliato coalizione. Questa direttivo cittadino che qualche giorno Eligio Giardina. “Dobbiamo dare lʼimpronta amministrazione ha fallito in tutto, sia sul addietro ha reso pubblico con un per la nascita di una nuova stagione piano politico sia sul piano programmatico. documento politico la necessità di fondare politica. Il progetto per il nostro gruppo è più E Passalacqua lo sa bene”. Lo stesso le proprie alleanze su basi programmatiche importante della mera espressione di una sindaco sarebbe infine lʼaltro possibile comuni per il futuro della città. “È inoltre candidatura a sindaco. Vogliamo sfidante durante la prossima tornata ferma intenzione del FLI di Taormina contribuire in maniera importante alla elettorale. Lo appoggerebbe il PDL. Mentre esprimere unʼautorevole candidatura per la rinascita della nostra cittadina che, Salvo Cilona potrebbe rappresentare guida della coalizione che sta formandosi. attualmente, sta vivendo un periodo poco Grande Sud. Dunque un “guazzabuglio” Il tutto sarà confrontato, con gli altri partiti felice”. Così ha dichiarato lʼassessore elettorale si agita nel centro jonico, e la presenti, secondo regole democratiche”. provinciale. Capitolo Mario Bolognari. patata bollente viene Dunque unʼapertura anche verso altre Questʼultimo, già sindaco per due passata di mano in mano dai politici che tra entità politiche. Almeno è questo che legislature dal 1991 al 1999 sarebbe il non molto si contenderanno la poltrona di hanno stabilito il coordinatore Danilo La Mauro Passalacqua candidato del Partito Democratico che primo cittadino. Monaca, il capogruppo consiliare Lino Ardito e Andrea Raneri, nella riunione tenutasi alla presenza di Briguglio e Currenti. Mario DʼAgostino sarà, invece, molto probabilmente il candidato ufficiale dellʼUdc. Dopo le dichiarazioni di qualche i pareri favorevoli dellʼUfficio del Genio civile di Messina e della mese fa del segretario cittadino Enzo Soprintendenza. Con il ricorso i privati hanno impugnato il Scibilia, che aveva affermato come la Perla provvedimento presentato il 18 dicembre 2009. Nel ricorso vi sono dello Jonio stesse affondando sotto i colpi articolate varie censure tra cui violazione e falsa applicazione, difetto di “unʼamministrazione che non esiste più”, La minoranza abbandona i lavori. Così lo scontro di motivazione, eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento, si è arrivati alla decisione almeno per GIARDINI NAXOS. Lottizzazioni non approvate, ricorsi al Tar e dellʼillogicità e del travisamento dei fatti. Lʼamministrazione non si adesso di proporre DʼAgostino come sfuriate in Consiglio comunale. Sono questi gli argomenti salienti è costituita in giudizio (il diniego è privo di motivazione e costituisce prossimo primo cittadino taorminese. della politica naxiota, attualmente. Una politica fatta da consiglieri il puro risultato numerico della votazione svoltasi tra i consiglieri Attuale assessore alle Politiche Culturali che denunciano e che abbandonano anche lʼaula quasi alla fine come si legge nella sentenza). Il 29 dicembre 2010, inoltre, era stata della Provincia regionale di Messina, dellʼultima seduta del civico consesso. Si tratta dei consiglieri di votata allʼunanimità una mozione che invitava tutto il Consiglio DʼAgostino è figlio dʼarte. Il padre, Carmelo, minoranza Bonaffini, Gambacorta, Giannetto e Cavarra che con un comunale a non approvare piani di lottizzazioni prima della fu sindaco di Taormina fino al 2008. attacco in stile ciceroniano mercoledì scorso si sono resi protagonisti costituzione del Prg. Dunque un controsenso. Dalla seduta di Impegnato molto nel sociale, è presidente di un vivace rendez-vous istituzionale. Argomento in questione: Consiglio si è intravista come lʼassemblea consiliare sia spaccata, di varie associazioni tra cui Juvenilia ed lottizzazioni. Si è dibattuto di un ricorso accolto dal Tar di Catania considerato anche che tre dei sei punti allʼordine del giorno sono E.N.T.E.L. Ha militato sempre in partiti di proposto da una ditta locale lʼ8 maggio 2012 contro il Comune di stati rinviati a data da destinarsi. Poi per finire la dura dichiarazione centro ed è stato eletto consigliere Giardini Naxos per lʼannullamento di una delibera con la quale il di Gambacorta che è uscito dallʼaula assieme a tutta la minoranza comunale a Taormina nel 1993 a ventuno Consiglio rigettava la lottizzazione in contrada Maloprovvido (villette per protesta contro una presunta illegale prosecuzione della scorsa anni, e riconfermato nel 1997. Eʼ rimasto in bi-familiari). Un progetto questo per il quale erano stati acquisiti tutti seduta. (E.S.) carica fino al 2002. In più in questo lasso di GIARDINI NAXOS Lottizzazione, caos in aula pagina 13 Politica 6 LUGLIO 2012 SANTA TERESA DI RIVA. Summit tra l’amministrazione e i vertici dell’Ato 4 Rifiuti, crisi in Comune Un cestino sul lungomare di Santa Teresa di Riva SANTA TERESA DI RIVA. Un poco edificante quadro di scarsa pulizia di strade e piazze ha reso necessario un summit tra i dirigenti dellʼAto 4 e lʼamministrazione comunale santateresina. Dopo vari solleciti operati dallʼesecutivo municipale è stato convocato in municipio il dirigente dellʼufficio tecnico competente per territorio, Romualdo Santoro che è stato ricevuto dal presidente del consiglio Danilo Lo Giudice e dal consigliere “ tuttofare “ Meli Rigano. Il chiarimento è stato necessario dopo che i toni si erano innalzati in virtù dei continui solleciti dei funzionari del comune ai quali non ha fatto seguito un pronto ripristino della normalità igienico-sanitaria. Nel corso dellʼincontro è stata effettuata una ricognizione dei servizi che fornisce il distretto di ambito ottimale definendo in maniera chiara le competenze di ogni operatore ai quali da adesso in avanti è destinata unʼarea precisa di delimitazione con una attività di verifica e riscontro sicuramente facilitata. Nella fattispecie per ciò che concerne la raccolta dei rifiuti solidi urbani nel territorio santateresino sono destinati due camion compattatori, uno da tre assi ed uno da due con sei operatori totali più una vasca con una unità per la frazione di Misserio. Il turno di lavoro va dalle sei alle dodici antimeridiane e dallʼ11 luglio prossimo sarà anticipato di un ora. Nel pomeriggio dalle 13,30 alle 19,30 è operativo il mini-compattatore per la raccolta differenziata ed il pianale per i rifiuti ingombranti con altri quattro operai che però si muovono su tutto il comprensorio jonico. Per lo spezzamento gli addetti sono cinque. Il signor Carmelo Rigano dovrà occuparsi del Lungomare e delle traverse che vanno dalla stazione dei Carabinieri sino al Municipio. Sergio Messina dal Danilo Lo Giudice PROVINCIA “Liberi insieme” a caccia di assenteisti Il presidente del consiglio Danilo Lo Giudice e il commissario dell’ambito, Leonardo Racco, pianificano la strategia per superare l’emergenza sanitaria. Con questi accordi DI MASSIMO FERRARO centonove Municipio sino a Piazza Mercato, Lungomare e traverse comprese. Il signor Rino Piras dalla via Cimitero sino a “Ciumaredda” traverse incluse. Mantarro da “Ciumaredda” sino a via Stradella Catania comprese via Pirandello e traverse, mentre la signora Brigata si interesserà a mantenere pulita la via Nazionale nel tratto che va da via Cimitero sino ai Carabinieri traverse annesse. Due volte la settimana il signor Giuseppe Rigano manterrà pulita la zona di Torrevarata e i cimiteri. I rifiuti ingombranti andranno posati accanto i cassonetti ogni mercoledì sera. Un lavoro di pianificazione teorico che dovrebbe frenare sul nascere una situazione che rischiava di diventare incresciosa alla vigilia della stagione estiva e che nelle prossime settimane subirà la verifica del campo come si augura il presidente del consiglio Danilo Lo Giudice “ speriamo che questo rinnovato spirito di MESSINA. Il gruppo provinciale “Liberi Insieme” attacca i politici assenteisti. «Sempre più spesso si sente parlare di un incolmabile distanza tra cittadini ed Istituzioni - dice il capogruppo Roberto Cerreti che sciaguratamente nel caso di Palazzo dei Leoni, viene acuito dal futuro incerto dellʼEnte e dallʼassenteismo congenito di buona parte deiconsiglieri che, apparentemente interessati solo al gettone di presenza, garantiscono la propria partecipazione per pochi istanti a seduta, come dimostrano le 46 sedute del 2011 interrotte per la caduta del numero legale, al cospetto del totale di 87 convocate». Disaffezione secondo Cerreti legata ad un regolamento antiquato che prevede un massimo di 16 sedute consiliari mensili pagate 144,90 euro lorde per seduta di commissione o Consiglio certificate, ovvero conclamate da appello nominale fatto in apertura di seduta. Il politico chiede una riduzione del gettone a 105 euro e il doppio appello anche a fine dei lavori, in modo da frenare il fenomeno dellʼassenteismo. collaborazione porti a dei risultati concreti anche perché il comune di S. Teresa è tra quelli che versa più quote allʼAto 4 ed è anche per questo che pretendiamo servizi degni delle legittime aspettative dei nostri cittadini che pagano bollette salate.” Sullʼintera vicenda ha tenuto desta lʼattenzione il presidente dellʼAto, Leonardo Racco, che ha prontamente spronato le sue maestranze alla risoluzione dei problemi più immediati e che ha dichiarato: “Abbiamo rielaborato il piano strategico di intervento sul territorio santateresino e siamo sensibili alle ragioni dellʼamministrazione comunale mettendo a disposizione le nostre risorse sia fattive che progettuali ed in questo senso abbiamo dato la possibilità come in altri comuni di attivare delle borse lavoro per giovani disoccupati finanziati da una operazione di scorporazione finanziaria dalle fatture per i servizi dovuti”. PIRAINO In consiglio arriva Calabria Sostituirà Ignazio Natoli scomparso in un incidente PIRAINO. Riprende lentamente la vita politica a Piraino dopo la prematura e tragica scomparsa, due settimane fa a causa di un fatale incidente sul lavoro, del neo assessore Comunale, Ignazio Natoli. Lʼaccaduto, oltre ad avere sconvolto tutta la comunità Pirainese, ha inevitabilmente rallentato lʼoperato della nascente Giunta, insediatasi da circa un mese e guidata dal sindaco Gina Maniaci. Tanto lo sconforto calato sul Consiglio e la Giunta dopo aver perso una figura carismatica e accentratrice come quella di Ignazio Natoli e se adesso ci si inizia già timidamente a chiedere chi sarà il sostituto che prenderà il suo posto, sta trapelando la notizia che per il momento, Ignazio Natoli non sarà sostituito da nessuno. Una forma di rispetto, dunque, è stato il principio che ha accompagnato il sindaco Gina pagina 14 Maniaci e tutto il suo entourage in questa difficile decisione. Qualche giorno fa, invece, si era diffusa la notizia che sarebbe stata la moglie di Ignazio Natoli ad affiancare il sindaco Gina Maniaci, ma tutto sembra poi essere stato smentito. Intanto a Piraino tutto è fermo. La tragica situazione ha bloccato lʼapprovazione di un atto indispensabile come quello del bilancio di previsione, che tuttʼora non è stato ancora approvato dal Consiglio Comunale di Piraino. Durante il primo Consiglio Comunale utile, inoltre, si dovrà procedere anche con la surroga del nuovo consigliere che andrà a sostituire Ignazio Natoli, che ricopriva la doppia carica di Consigliere e membro della Giunta. La prima dei non eletti è la giovane Erminia Calabria, che però, a quanto pare subito dopo le elezioni ha contestato duramente il sindaco Gina Maniaci e le sue scelte politiche. Tutti a Piraino pensano che vedremo Erminia Calabria sedere dallʼaltra parte della barricata, ovvero tra i banchi dellʼopposizione. C.S. Sicilia centonove TEMPI D’ORO. La Sanderson in piena attività 6 LUGLIO 2012 QUESTIONI “LOGISTICHE”. Gianfranco Scoglio MESSINA. Il Comune vuol rendere lo storico stabilimento una piattaforma logistica Sanderson da spremere A dire “no” un’associazione che da anni lavora per far rinascere gli spazi dell’agrumaria e che, per contrappasso, si chiama “Piattaforma”: «È un “Luogo della memoria” e sono in arrivo fondi Ue» DI DANIELE DE JOANNON MESSINA. Un progetto europeo approvato e in attesa di un bando ad hoc, un atto di indirizzo del consiglio comunale che ne chiede il vincolo e una dichiarazione come “Luogo della Memoria” da parte della Regione non sono sufficienti per “salvare” quel che resta degli storici stabilimenti Sanderson di Pistunina (Messina), per decenni luogo di trasformazione per eccellenza degli agrumi, dal diventare un pezzo della piattaforma logistica prevista dal Patto Territoriale elaborato dal Comune. Ad anticiparlo, giorni fa, era stato lʼassessore allo Sviluppo economico Gianfranco Scoglio. Che lo ribadirà oggi (venerdì 6, ndr) durante la presentazione del documento di programmazione al Palacultura. Ma cʼè chi dice “no”, ed è pronto a una lotta senza quartiere. “PIATTAFORMA” VS PIATTAFORMA. Per anni impegnata nella valorizzazione dellʼarea come “bene di archeologia industriale”, unʼassociazione che ha un nome da contrappasso, “Piattaforma Creativa”, è pronta a indire una conferenza stampa per illustrare “lo stato dellʼarte di un iter già a buon punto, nonché di un progetto approvato in ambito regionale ed europeo”. Guidata da Davide Rizzo, lʼassociazione punta a far rivivere lʼex Sanderson, “area di grande valore archeologico industriale”, come “fabbrica culturale e creativa”. Per farlo, il gruppo di giovani ha portato seguito una strada che ha determinato “significativi e sostanziali risultati per ottenere il vincolo storicopaesaggistico dellʼarea e la sua conseguente valorizzazione”: “Un anno fa PIATTAFORMA CONTRO. Davide Rizzo - spiegano - il consiglio comunale ha accolto un emendamento alle osservazioni al Piano Paesaggistico che chiedeva di sottoporre a vincolo quale Bene Paesaggistico lʼarea ex Sanderson, essendo configurabile come un complesso di archeologia industriale di rilievo. Soltanto due mesi fa, il 3 maggio 2012, lʼassessorato regionale ai Beni Culturali ha inserito il complesso nella Carta dei Luoghi e dellʼIdentità della Memoria in relazione alla sua rilevanza nella formazione dellʼidentità e della memoria per la valorizzazione del Patrimonio Culturale Regionale”. Ma non finisce qui. Perché, per la Sanderson, ci sarebbe anche un appoggio europeo. IL PROGETTO SMILE. Nel 2010, “Piattaforma creativa” partecipa al programma “Smilies”, a cura dellʼassessorato regionale alle Attività produttive per il Programma di Cooperazione territoriale europea (e cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale), con il progetto di riconversione urbana “Sanderson Creative Industry”, che rientra nellʼelenco delle proposte approvate come progetto pilota di servizio. “Vuol dire - spiega lʼassociazione - che andava a inserirsi nella programmazione e che lʼUnione europea erogherà finanziamenti specifici”. “Sanderson Creative Industry” era stato presentato la prima volta nel marzo 2009, per essere inserito nel “Piano Strategico Messina 2020”. “Nonostante informali apprezzamenti giunti dalla Società Nomisma, società del raggruppamento che guidava la redazione del Piano, il progetto non passa alla fase successiva, quella del Piano Definitivo”. Il perché si scopre ora: “Soltanto cinque giorni prima dellʼappuntamento al Palacultura del Patto per lo sviluppo della città, lʼassessore Scoglio ha dichiarato di voler realizzare allʼex Sanderson la piattaforma logistica collegata al Porto di Tremestieri”. VERSO IL VINCOLO. Il 3 maggio 2012, con una nota congiunta, il Centro regionale per la progettazione e il restauro ha risposto allʼassociazione in merito allʼinserimento della Sanderson nellʼelenco “Luoghi della Memoria”. Gli uffici non solo hanno ribadito “la rilevanza architettonica e urbanistica del complesso”, ritenuto “testimonianza preziosa di archeologia industriale”, ma anche sottolineato come lo stabilimento sia inserito nel “piano Pesaggistico Ambito 9, area della catena settentrionale dei Monti Peloritani, quale stabilimento produttivo”. In più, hanno ricordato lʼemendamento del consiglio comunale, lʼapprovazione dei fondi europei per la bonifica (pari a 313 mila euro) e lʼinclusione del progetto “Sanderson Creative Industry” nel programma di intervento Smilies. In base a tutto ciò, la Sanderson è stata inclusa nellʼelenco dei “Luoghi della memoria”. Il Centro per il Restauro, inoltre, provvederà alla costituzione di “un apposito dossier conoscitivo”, oltre a inserire lo stabilimento nellʼelenco dei “luoghi Storici del Lavoro”. Lʼultimo passaggio, con la trasmissione di tutti gli atti, toccherà alla Soprintendenza di Messina, per “gli eventuali provvedimenti che intenderà perseguire”. Ovvero il vincolo di legge. LA SCHEDA Da William ai Bosurgi La parabola dell’impresa nata nel 1817 LA SANDERSON viene fondata da William Sanderson nel 1817. Lʼazienda punta sulla lavorazione degli olii essenziali e degli agrumi, trovando nell'impero britannico, prima, e negli altri paesi, poi, un ampio bacino di mercato. Nel 1906 l'industria passa ai due collaboratori, l'inglese Oates e il messinese Giuseppe Bosurgi. Due anni appena per continuare l'attività e arriva il terremoto del 1908, quando l'azienda viene colpita al cuore, e in tutti i sensi: crolla la sede, che si trovava nella Palazzata lungo la cortina del porto, muoiono i membri delle famiglie Oates e Bosurgi, ad eccezione di Giuseppe, in quei giorni fuori città. Ed è proprio con lui che la Sanderson rinasce e si espande, fino a legarsi indissolubilmente al cognome del chimico messinese, che riuscì a superare brillantemente le peripezie della ricostruzione, pagina 15 la prima guerra mondiale e la crisi economica e politica del Ventennio. Per rilanciare la Sanderson, Bosurgi non esita a utilizzare le tecniche più avanzate e pionieristiche nel campo della trasformazione degli agrumi e dei derivati. E già nel 1930, la ditta punta sulla polverizzazione e il congelamento dei succhi. Giuseppe scompare nel 1935, e al timone della Sanderson arriva sua moglie Adriana, che mostra in poco tempo di avere carisma da vendere, fino a profilarsi come un autentico personaggio della città di Messina. Con la donna, la ditta varca nuovamente i confini dell'Italia, espandendosi all'estero. Una signora rigida e determinata, Adriana Bosurgi, che può rispecchiarsi, in fondo, nella composizione stessa della villa sulla riviera dove dimorava la famiglia (oggi dell'Università), immersa in un parco stupendo, da anni vincolato dalla soprintendenza, e composto da palazzine in stile eclettico. Al fasto dell'esterno, però, corrisponde la spartanità degli ambienti interni. Alla sua morte i figli si lanciano in investimenti meno oculati, che portano alla crisi e alla vendita alla Regione. Poi, il fallimento. Sicilia 6 LUGLIO 2012 centonove IL SOVRINTENDENTE. Paolo Magaudda ASPIRANTE DIRETTORE. Carmelo Briante MESSINA. Il Cda congela l’assunzione di Carmelo Briante e “denuncia” l’ex direttore amministrativo regionale non ha nessuna intenzione di abbozzare ed è passato al contrattacco: «Il Cda e il Sovrintendente hanno adottato il bando per il reclutamento del direttore amministrativo e non si sono accorti che la pianta organica non era approvata. Non se ne sono accorti neanche quando avevano dichiarato vincitore Gambardella e avevano predisposto gli atti per il suo insediamento. Lo stesso avvocato che oggi fa rilevare lʼanomalie aveva difeso dinanzi agli organi di giustizia la liceità dello stesso bando. Come mai?», ha scritto con tono ironico in una lettera inviata ad una serie di autorità politiche e alla Procura di Messina. La Procura sul concorso aveva aperto un fascicolo a seguito delle denunce reciproche tra Carmelo Briante e il sovrintendente Magaudda, presidente della commissione del concorso. Il secondo aveva denunciato Briante per avere attestato titoli falsi; il primo aveva già denunciato Magauda per averlo retrocesso nella graduatoria che in un primo momento lo vedeva primo. Ora, per iniziativa del Cda, i magistrati inquirenti di palazzo Piacentini dovranno vagliare la carriera di colui che sulla poltrona di direttore ammnistrativo è stato seduto per 23 anni e per sostituire il quale è stato bandito il concorso della discordia . «Lʼavvocato Fernado Caudo è dirigente a tempo indeterminato di questo ente”, hanno attestato il 10 agosto del 2010 i membri del Cda nella delibera con cui hanno dato il nulla osta al passaggio allʼArea di Sviluppo industriale di Messina, altro ente regionale. Eʼ davvero così?, si sono chiesti due anni dopo. Una domanda girata ai magistrati penali e contabili. Teatro,la resa dei conti «La Regione siciliana ha tagliato i fondi e il posto in pianta organica non è previsto». Consiglieri contro il giudice del Lavoro e l’assessore al Turismo Daniele Tranchida. Mentre si scopre che... DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. «Il concorso per il posto di direttore amministrativo del Teatro di Messina sia sospeso. La posizione di chi ha occupato in precedenza il ruolo sia rimessa alla valutazione della Procura della Repubblica di Messina e alla Procura regionale della Corte dei conti». Il mandato che il Consiglio dʼamministrazione ha affidato al Sovrintendente Paolo Magaudda è chiaro. Sullo sfondo cʼè il pericolo che il Teatro di Messina sia commissariato da parte della regione Sicilia per la mancata approvazione del bilancio consuntivo del 2010. Dopo il taglio dei fondi regionali è, invece, divenuto concreto il ridimensionamento dellʼattività istituzionale per problemi finanziari, aggravati nel tempo da un enorme contenzioso con i dipendenti alimentato dallʼassenza della pianta organica, da qualche settimana affidata allʼapprovazione di un commissario ad acta. Tuttavia, in via Garibaldi, a tenere banco è la battaglia che si combatte da oltre un anno a colpi di carta bollata per individuare il sussessore di Fernando Caudo, passato ad altro ente regionale agli inizi del 2011. Alla fine della battaglia giudiziaria lʼha spuntata Carmelo Briante che grazie ad una pronuncia del Giudice del Lavoro di Messina, adottata il 23 aprile del 2012, ha prevalso su Massimo Gambardella, dirigente generale del Comune di Piacenza, che alla fine delle prove si era classificato al primo posto. Le aspirazioni del dirigente del Dipartimento Foreste però non avevano fatto i conti con le decisioni del Consiglio dʼamministrazione in carica dal febbraio del 2010. Il presidente, Luciano Ordile, e 3 dei 4 componenti, Daniela Faranda, Gustavo Ricevuto e Ciccio Rizzo, infatti, non hanno avuto alcun timore a decidere che nonostante la pronuncia della magistratura la selezione vada sospesa e, quindi, il contratto a Carmelo Briante non vada sottoscritto. LʼASSESSORE SCONFESSATO. La decisione del Consiglio dʼamministrazione segna la rottura con lʼassessore regionale al Turismo e allo Spettacolo, Daniele Tranchida. Il docente universitario, benchè organo di indirizzo politico, qualche giorno dopo la pronuncia aveva ordinato al Sovrintendente Magaudda di dare esecuzione alla decisione della magistratura entro 15 giorni. La rottura è stata supportata dal parere del legale che aveva difeso lʼoperato della commissione del concorso davanti al Giudice del Lavoro, Arturo Merlo, noto avvocato amministrativista, chiamato in Consiglio dʼamministrazione. «I tagli economici della Regione possono giustificare una riorganizzazione dellʼorganico dellʼente, che potrebeessere ritenuto sovradimensionato rispetto ai minori servizi che si possono erogare. In ogni caso, lʼente non ha una pianta organica approvata e quindi non può darsi luogo alla copertura di un posto del quale non è stata individuata lʼesatta qualifica», ha argomentato Arturo Merlo, aprendo la strada alla decisione di congelare lʼassunzione di Carmelo Briante. IL CONTRATTACCO. Il dirigente RETROSCENA Caudo, un funzionario al vaglio di due Procure Ecco perchè chi ha chiesto 800mila euro di buonuscita non poteva neppure essere assunto MESSINA. Eʼ passato per mobilità allʼAsi di Messina, divenendone direttore generale, e lasciando vuoto la poltrona di direttore amministrativo che ricopriva dal 1987 al Teatro “Vittorio Emanuele”, a cui ha anche chiesto come buonuscita 800mila euro. Nando Caudo non solo ha occupato un posto (a 5mila euro netti al mese per 14 mesilità allʼanno), che non cʼera in una pianta organica mai approvata ma, dellʼente regionale “Teatro” non avrebbe dovuto mai divenire dipendente. Invece lo è divenuto e di conseguenza è diventato anche di- rigente di terza fascia della Regione. Il motivo? Eʼ scritto nello Statuto del 1987 dellʼAssociazione Ente Teatro di Messina e nella legge regionale 4 del 1995 che ha istituito lʼente autonomo regionale “Teatro di Messina”. La legge prevedeva che “Il personale alle dipendenze del Teatro di Messina, in servizio al momento della costituzione dell'Ente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, o con contratto stagionale, sulla base della pianta organica approvata dall'Assemblea dell'Associazione, passa, senza soluzione di continuità, alle dipendenze dell'Ente autonomo regionale "Teatro di Messina" attraverso una prova di idoneità”. Nando Caudo in quel momento non era dipendente a tempo indeterminanto dellʼassociazione. Secondo infatti lo Statuto di questʼultima “il direttore amministrativo è nominato su proposta del presidente dal Consiglio direttivo, organo politico dellʼEnte, che dura in carica 5 anni”. Lʼincarico aveva dunque natura fiduciaria. Tuttavia il 20 settembre del 1996, qualche mese dopo lʼentrata in vigore della legge 4, il Cda presieduto da Pippo Vermiglio, scrive: Fernando Caudo è direttore amministrativo. Gli spettano 8milioni e 552mila lire lordi al mese per 14 mensilità». (M.S.) pagina 16 L’EX DIRETTORE. Nando Caudo centonove Sicilia 6 LUGLIO 2012 SCIENZE INFERMIERISTICHE. Irregolare la comunicazione dell’ampliamento delle disponibilità per il 2011 Test, avvisi malati Il Tar di Catania boccia l’operato dell’ateneo di Messina che si era affidata ad internet. Molti aspiranti infermieri in posizione utile non hanno mai saputo di poter accedere ai corsi DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Alcuni lo hanno scoperto per puro caso e si sono dovuti rivolgere agli organi di giustizia per vedersi riconosciuto, con mesi di ritardo, il diritto a svolgere gli studi universitari che avevano inseguito partecipando al test tenuto a settembre del 2011. Molti non lo hanno neppure saputo e da un anno se stanno con le mani in mano in attesa che venga bandito il nuovo concorso a numero chiuso per diventare un giorno infermieri. Il motivo? Lʼerrata comunicazione agli interessati da parte dellʼUniversità degli studi di Messina dellʼampliamento di 120 posti del numero assegnati in un primo momento dal Ministero (130). La comunicazione di scorrimento della graduatoria, infatti, è stata fatta mediante lʼavviso sul sito dellʼateneo di Messina. Ma il Tribunale amministrativo regionale di Catania ha bollato come illegittima tale forma di pubblicità sancendo che sarebbe dovuta avvenire mediante notifica personale a tutti coloro che era stati ripescati grazie alla generosità del Ministero. Così, invece, non è stato ed è accaduto che alla segreteria di Medicina si sono presentati, ottenendo lʼimmatricolazione, aspiranti infermieri giunti in graduatoria al 417esimo posto, oltre, dunque, la 250esima, lʼultima posizione utile a seguito dellʼampliamento. Invece, non si è presentato chi si era piazzato nelle prime 250 posizioni. Come, per fare un esempio, Jessica Cassisi, giunta 206esima. LA STORIA. «Aveva dei problemi di salute e non ha avuto modo di guardare il sito internet dellʼateneo in cui si dava notizia dellʼampliamento e non aveva lʼonere di farlo perchè questa modalità di comunicazione era prevista dal bando originario che metteva in palio i primi 130 posti e stabiliva che il termine ultimo per lʼimmatricolazione era il 10 novembre del 2011. Dopo questa data nessun candidato può più essere considerato obbligato a IL DIRIGENTE. Fausto Gennuso IL RETTORE. Franco Tomasello guardare il sito internet», hanno argomentato i suoi legali, Fernando Rizzo e Andrea Vadalà, nel ricorso. Il decreto del rettore Franco Tomasello che ha stabilito che i posti su decisione del ministero erano diventati 250 è, invece, del 13 dicembre del 2011. I giudici amministrativi hanno stabilito: «Gli scorrimenti effettuati dopo il 10 novembre 2011 sono avvenuti senza unʼadeguata forma di pubblicità tale da avvertire direttamente tutti i soggetti interessati», hanno osservato i magistrati catanesi. Ordinando, così, il 7 giugno del 2011, quando i corsi di studio si sono ormai conclusi, allʼateneo del rettore Franco Tomasello di iscrivere in sovrannumero la ricorrente. GIUSTIFICAZIONI. Fausto Gennuso, il dirigente delle segreterie amministrative dellʼAteneo, cade dalle nuvole: «Massima pubblicità e trasparenza. Il nostro operato è conforme alla legge», dice. Ma i giudici del Tar di Catania lo hanno bocciato. «Vero? Mi dia gli estremi della decisione, non ne sapevo nulla». Il giorno dopo il dirigente corleonese commenta: «Cʼè una decisione dei giudici che va rispettata. Tuttavia credo che faremo appello. Per pubblicizzare lʼampliamento dei posti abbiano fatto tutto il possibile. Non potevamo certo mandare i telegrammi a tutti». Agli inizi di settembre del 2011 alla Fiera di Messina, per accaparrrarsi uno dei 130 posti del corso di laurea in Scienze infermieristiche, si erano presentati in mille e 500. PIOVE SUL BAGNATO. Quella del 7 giugno del Tar è lʼultima di una serie che bocciano lʼoperato dellʼateneo di Messina nella gestione delle prove di accesso ai corsi di laurea a numero chiuso. Il Consiglio di Stato ha ritenuto che si sono svolti violando lʼanonimato i test di accesso a Medicina e Chirurgia di tutti gli anni precedenti al 2010. Mentre sono al vaglio del Consiglio di giustizia amministrativa i test di accesso alla facoltà del preside Emanuele Scribano tenuti il 3 settembre del 2011. Il concorso è stato caratterizzate dalla scomparsa dagli uffici del rettorato dei fogli di brutta copia, di nessun valore economico ma utili per scoprire eventuali alterazioni dei test. MEDICINA “Aumentare i posti” Il ministero dribbla il Tar MESSINA. Il Tribunale amministrativo di Roma il 30 aprile 2012 ha ordinato al ministero dellʼUniversità di ampliare il numero dei posti messi a concorso nel 2011 alla facolta di Medicina dellʼateneo di Messina. Ma al ministero hanno nicchiato: i posti 220 erano e 220 sono rimasti. Emanuele Scribano, il preside di facoltà, aveva dichiarato: «Non ci sono le strutture per formare più di 220 persone allʼanno». Eppure, la Facoltà di Medicina di Messina ha il record in Italia per il numero di docenti, 460. Il ministero ha stabilito che dal prossimo anno coloro che parteciperanno al test di Medicina non si contenderanno solo i posti messi in palio dalla singolo ateneo ma quelli messi in palio da un gruppo di atenei, secondo una graduatoria unica per circoscrizione. Gli studenti di Messina si confronteranno così con quelli di Palermo, Catania e Catanzaro. La decisione del ministro Francesco Profumo è stata assunta dopo che alla Corte costituzionale è stato chiesto se è in linea con la Costituzione la norma che prevedeva la gra- IL PRESIDE. Emanuele Scribano dutoria per ateneo e non unica in tuttʼItalia. La ragione? Violazione del principio di uguaglianza. Uno studente di Messina, per esempio, poteva essere ammesso con un punteggio molto più basso di uno non ammesso a Firenze. O viceversa. (M.S.) BATTAGLIE ACCADEMICHE Elezioni per nuovo rettore Berlingò dice “no” Il Decano rigetta la richiesta di 40 docenti. Pronto il ricorso al Tar: «Tomasello è scaduto» IL DECANO. Salvatore Berlingò MESSINA. Salvatore Berlingò, il Decano dellʼateneo di Messina, ha rigettato la richiesta di un gruppo di docenti di convocare il corpo elettorale per lʼelezione del rettore che secondo il preside di giurisprudenza deve rimanere in carica sino a 31 ottobre del 2013. Il gruppo di docenti che ritengono scaduto il mandato di Franco Tomasello (in carica dal 2004 e in scadenza naturale il 31 ottobre del 2011) non si arrendono. E preparano un ricorso al Tribunale amministrativo regionale, che già su loro istanza aveva bocciato lʼautoproroga pagina 17 che Tomasello aveva proposto con successo al Cda e al Senato accademico nellʼestate del 2011. La sorte di Franco Tomasello dipendere ora dallʼinterpretazione che i giudici amministrativi daranno di una norma della legge di riforma Gelmini. La norma infatti prevede che “i rettori sono prorogati per lʼanno successivo a quello di adozione del nuovo Statuto”. Una nota ministeriale ha stabilito che “la norma si riferisce ai rettori in carica al momento dellʼadozione definitiva dello Statuto volta a recepire i rilievi formulati dal ministero”. Lʼadozione definitiva dello Statuto di Messina è avvenuto ad aprile del 2012 ed è stato trasmesso al Ministero lʼ11 maggio del 2012. «Essendo stato adottato lo Statuto nellʼanno accademico 2011/2012 il mandato del rettore Tomasello avrà scadenza al termine dellʼanno accademico 2012/2013», ha concluso Berlingò. «Il mandato di Tomasello dopo il 31 ottobre del 2011, data di scadenza naturale del mandato, non è stato legitimato da nessuna norma e quindi Berlingò doveva convocare le elezioni», spiegheranno i docenti al Tar. Lʼautoproroga del mandato del rettore sino al 31 ottobre del 2012 era stata annullata dal Tar di Catania il 29 ottobre 2011. (M.S.) Sicilia 6 LUGLIO 2012 BANDIERA NERA. Il litorale di Paradiso a Messina MESSINA. Termina la prima parte della pulizia. Ma nessuno se ne accorge Stessa spiaggia, stesso mare I lavori affidati alla Gestam di Villafranca per 120mila euro. Il commissario di Messinambiente Armando Di Maria: “Abbiamo svolto più servizi a costo minore”. A luglio la seconda fase DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. La città sarebbe turistica, lo è per vocazione e lo ha ribadito una delibera di consiglio comunale. Per assecondarne le velleità, però, da palazzo Zanca non si fa granchè. Nemmeno il minimo indispensabile, tipo pulire le spiagge. Ci si prova, non ci si riesce. Nel frattempo, la stagione balneare è iniziata da almeno un mese e mezzo. E cittadini e turisti rumoreggiano. Pesantemente. SPIAGGE SPORCHE? SCHERZIAMO? Il 22 giugno, in conferenza stampa, il commissario liquidatore dellʼAto3 (partecipata che ha titolarità della pulizia spiagge) Antonio Ruggeri annuncia in conferenza stampa la fine della prima fase delle operazioni di pulizia. Accanto a lui, il sindaco Giuseppe Buzzanca. Buzzanca è abbronzato, Ruggeri molto meno. Perchè nonostante gli annunci, i litorali non sono esattamente pulitissimi. “Le spiagge sono state pulite con i mezzi meccanici a partire da maggio”, spiega Ruggeri. “Dal 2 luglio è invece partita la Antonio Ruggeri centonove fase della polizia manuale, con mini isole ecologiche e collocazione di cestini, 240 postazioni porta rifiuti”. Nonostante questo, le lettere di lamentele fioccano. E Ruggeri, difendendo a spada tratta gli interventi, punta il dito altrove. “Ci sono i lidi che non puliscono le aree limitrofe come dovrebbero - sostiene il commissario dellʼAto3 - Gli operai ogni giorno trovano enormi cumuli di spazzatura ai lati delle strutture”. I NUMERI. Gli interventi terminati a fine giugno erano stati aggiudicati alla ditta Gestam di Villafranca, per 24.700 euro iva esclusa, su base dʼasta di quasi quarantamila euro. La seconda fase, quella manuale, è più salata: quasi centomila euro iva esclusa, per lʼimpiego di ventiquattro operatori fino a fine agosto, e la collocazione delle mini isole ecologiche. Qualcosa, però, non ha funzionato. Perchè in spiaggia ci si deve arrivare. E il percorso assomiglia ad una giungla. “LʼAto3 ha titolarità della pulizia delle sole spiagge, non dove cʼè terra puntualizza Ruggeri - La macchia mediterranea non si tocca, dove non è stato pulito non è arenile. E le scerbature non sono compito nostro”. E quindi, la palla passa a Messinambiente. MESSINAMBIENTE FA I CONTI. Armando Di Maria è anchʼegli commissario liquidatore, ma di Messinambiente, la partecipata che si occupa di raccolta e spazzamento dei rifiuti. E che dallʼassessorato allʼIgiene urbana ha ricevuto “in regalo”, anche i servizi di scerbatura, “che portiamo avanti gratis”, ci tiene a puntualizzare. Sullʼargomento pulizia spiagge, Di Maria ha ancora il dente avvelenato con il comune di Messina e con lʼAto3. “Non ricordo se nel 2009 o nel 2010 - racconta - siamo stati incaricati noi. Ebbene, per garantirne lʼigiene, Messinambiente ha rastrellato le spiagge con le macchine “pulisabbia” a rulli, ha piazzato 350 cestini e impiegato quaranta dipendenti, abbiamo iniziato a maggio, terminato a fine agosto e abbiamo staccato una fattura di 96mila euro. Non solo - continua - abbiamo tolto anche auto intere sulla spiaggia, coi conseguenti costi di smaltimento maggiorati, perchè è un rifiuto che logicamente non può andare in discarica. I privati, invece, chiedono centoventiquattromila euro circa, ma non svolgono i servizi che garantivamo noi. Nel frattempo - conclude - lʼassessore al Verde Elvira Amata ci ha incaricato di svolgere le scerbature”. Per il momento, solo in centro. E i litorali? Poi. Cʼè tempo, siamo solo a luglio. ZOOM Volontario? Sei sospetto Gli aderenti al movimento 5 Stelle puliscono Capo Peloro. E si beccano una “cazziata”. Ma non sono i soli “Movimentisti” a lavoro MESSINA. Nel frattempo, visto che Maometto di andare alla montagna sembra non averne nessuna voglia, la montagna sʼindustria come può. Tradotto, a tenere pulite le spiagge ci pensano i volontari. I primi a darsi da fare, a metà giugno, sono stati gli aderenti al movimento 5 Stelle, che sono partiti da capo Peloro: esattamente il primo litorale cittadino passato al setaccio dalla pulizia programmata dal Comune. E la realtà, i militanti del movimento lʼhanno raccontata in maniera diversa. “Ben un mese fa leggevamo che era stata avviata la pulizia delle spiagge, partendo da Capo Peloro. Eravamo finalmente soddisfatti, ma abbiamo potuto appurare che la situazione era ben diversa e nulla è cambiato dagli altri anni”. pagina 18 Come triste corollario, gli aderenti al movimento hanno dovuto beccarsi una “reprimenda” rispetto al fatto che la campagna di pulizia sarebbe stata una mossa “elettoralistica”. Da sempre a capo Peloro, spiaggia simbolo delle estati messinesi, si registra la più alta concentrazione di volontari impegnati a rendere un poʼ più accettabili gli standard igienici del litorale. E se in genere si tratta di associazioni o di liberi cittadini che si armano di guanti, sacchi neri e tanta pazienza, alla fine di giugno si sono mossi anche venti volontari del Centro operativo della “guardia costiera volontaria”di Messina, che hanno effettuato le operazioni di bonifica a Grotte (usufruendo anche dei mezzi messi a disposizione dallʼassessore alle manutenzioni Pippo Isgrò), altro litorale che i cittadini tentano di curare sopperendo alle mancanze dellʼamministrazione. Proprio a Grotte, un gruppo di pensionati si è “appropriato” della porzione di terreno tra la pista ciclabile e la spiaggia vera e propria, usualmente una giungla che viene scerbata una volta ogni due anni, e ha trasformato duecento metri di litorale altrimenti fetido, in un giardino fiorito. (A.C.) centonove Sicilia 6 LUGLIO 2012 In alto, Enzo Emanuele, dirigente del Dipartimento Acque della Regione. Sopra, Santi Trovato dirigente dellʼAto idrico di Messina SOTTO PROCEDURA D’INFRAZIONE. Il depuratore di Mili a Messina AMBIENTE. Le acque dovrebbero essere trattate prima dello sbocco. E invece... Depuratori fuorilegge Una sanzione dell’unione europea e il rischio che le risorse comunitarie vadano perdute: per scongiurare il pericolo c’è un piano da un miliardo e mezzo. Rimasto sulla carta DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Depuratori inesistenti, impianti inadeguati rispetto alla popolazione, assenza di collettori fognari. I siciliani nella bolletta dellʼacqua pagano anche la quota per la depurazione ma gli scarichi fognari di un cittadino su due, prima di finire nei mari e nei fiumi, non vengono neanche sfiorati dal trattamento necessario a salvaguardare lʼambiente e la salute umana. Il Piano di investimenti necessario a “mettere a norma” i cinquantacinque agglomerati urbani della Sicilia con popolazione superiore a 15mila abitanti, tra cui alcune rinomate località turistico balneari bollate come “fuorilegge” dallʼUnione europea, è stato deliberato il 13 maggio del 2011 dalla Giunta regionale alla vigilia dellʼestate del 2011. Prevedeva 72 interventi. Lo aveva messo in cantiere il Dipartimento Rifiuti ed Acque, guidato da Enzo Emanuele, con il fiato sul collo di una sanzione dellʼUnione europea e del rischio che le risorse comunitarie messa a disposizione nel 2007 andassero definitiva perdute. Il piano è rimasto però sulla carta. Del miliardo e 600 milioni euro da usare per la tutela dellʼambiente non è stato speso neanche un euro. E lo spauracchio della sanzione, che poi dovranno pagare i cittadini con lʼinevitabile, si fa nuovamente concreto. La Commissione europea ha infatti sospeso la procedura di infrazione purchè entro il dicembre del 2013 tutti gli interventi messi in cantiere fossero portati ad esecuzione. «In tutta la Sicilia siamo molto indietro rispetto alle scadenze», ammette Santi Trovato, il dirigente del settore pianificazione dellʼAto Idrico, ente che per legge deve “curare” il ciclo integrale dellʼacqua, di Messina. «Manca ancora la progettazione esecutiva. Dobbiamo attendere i necessari passaggi alla regione e poi al Cipe, Comitato interministeriale programmazione economica» , spiega il presidente dellʼOrdine degli Ingegneri della provincia che nel panorama isolano si è distinta negativamente agli occhi degli ispettori dellʼUnione europea. MAGLIA NERA. Due depuratori vecchi. Uno sottoutilizzato per carente collettamento. Uno mai costruito. Ecco la città di Messina. Al depuratore di Mili sono collegate le fognature solo di una parte dei cittadini della zona sud della città; i depuratori dei villaggi rivieraschi di Santo Saba e di Acqualadroni sono vecchi ed inadeguati rispetto al carico di popolazione che dovrebbero servire; il depuratore di Tono che avrebbe dovuto servire la zona periferica nord della città (da Faro a Tono in direzione di Villafranca Tirrena), invece, non è stato mai costruito benchè dal 2002 è stata avviata la procedura amministrativa per la costruzione. Non è un caso, quindi, se tra i 55 agglomerati urbani della Sicilia che secondo la Commissione europea sono fuori legge Messina abbia dato il suo apporto “negativo” allʼisola e allʼItalia. Secondo le contestazioni mosse dalla Commissione europea, che sono comunque frutto delle informazioni fornite dalle autorità amministrative italiane, nella città non sono convogliati nelle rete fognaria e depurati i reflui di 100mila persone. «Soltanto lʼ80% dei reflui della città di Messina sono convogliati nella rete fognaria, ovvero quelli prodotti da una popolazione di 225mila abitanti, per cui ci sono i reflui di 45mila persone non collettati. A queste vanno aggiunti i reflui di 70mila persone che vivono nella zona che doveva essere servita dal depuratore di Tono per i quali le autorità italiane non hanno fornito alcuna indicazione circa il convogliamento ad una rete fognaria», hanno scritto nellla loro relazione Donatella Recchia e Sara Pardo Quintillan, i due funzionari della Commissione europea. Nel piano di investimenti messo a punto in extremis dalla Giunta regionale a Messina sono destinati 40 milioni di euro destinati alla costrizione il depuratore a Tono e alle opere necessarie per collegare agli impianti tutte le fognature che ancora non lo sono. I 40 milioni di euro sono meno di quanto si pensava nel 2002 di investire per la costruzione dellʼimpianto che avrebbe evitato alla città la brutta figura. SAN SABA “Quella puzza delle 7” Un’ordinanza del 2008 obbligava il Comune a mettere a posto gli impianti. Ma è disattesa MESSINA. “Quella puzza delle 7” la chiamano così le famiglie, fortunatamente poche, che abitano nei pressi del depuratore di San Saba, l'eau de toilette che si diffonde nell'aria di contrada Mella ogni qualvolta scende la sera. Qualcun'altro le ha chiamate “brezze di terra serali” che fa pure chic, ma sempre di “alito a fogna” si tratta. A lanciare l'ennesimo allarme è stato il consigliere della VI Circoscrizione Mario Biancuzzo (Udc). Cʼè un ricorso vinto nel luglio del 2008 da alcune famiglie in cui il giudice istruttore, Mirella Schillaci, attraverso un'ordinanza, intimava ad Amam e Comune di provvedere al completamento della piantumazione intorno all'impianto di depurazione e alla copertura delle vasche di decantazione. A distanza di anni quattro anni, lo scorso 13 giugno, dopo circa un mese dall'ultima interrogazione in cui Biancuzzo aveva lamentato lo stallo della situazione alle porte della stagione estiva (quando il paese inizia a riempirsi di balneanti e all'impianto di depurazione tira un'aria sempre più pesante), l'Amam risponde che “nel rispetto della sentenza ha provveduto a piantumare venti piante di eucalipto e dieci di salice piangente, mentre risulta che l'Amministrazione comunale di Messina ha commissionato il progetto per l'ammodernamento dell'impianto che dovrebbe comprendere la copertura delle vasche di trattamento”. Per avere maggiori informazioni su quest'ultimo punto, però, il dg dell'Azienda Meridionale Acque Messina, Luigi La Rosa, invita a rivolgersi al dipartimento urbanizzazioni primarie del Comune. Sono passati anni, insomma, ma siamo ancora all'anno zero. Alle fasi progettuali. Il costo totale dell'operazione di ammodernamento gravitava sui 6 milioni di euro. Que- pagina 19 sto, con tutta probabilità, l'ostacolo maggiore. Ma se da un lato diventa sempre più un miraggio la modernizzazione dell'impianto che “dovrebbe” comprendere anche la copertura delle vasche, diventate ormai un'incubatrice per zanzare, insetti e pappataci che proliferano in maniera esponenziale, ci si consola quantomeno con eucalipto e salici piantati dall'Amam nella speranza che almeno quest'estate sia più profumata. E invece no. Perchè quei venti alberi di eucalipto e quei dieci salici piangenti (che all'inizio dovevano invece essere cipressi, querce e lauri) sono già in condizioni pietose. Sono allineati sul confine destro dell'area che ospita il depuratore e dall'entrata costeggiano le reti di recinzione fin su le vasche. “Per questi tipi di alberi – spiega Biancuzzo – ci vorrebbe uno scavo di un metro per uno in terreno fertile, quella specie di ceppi secchi sono stati piantati sull'asfalto, come devono crescere, come devono diventare barriera per quel puzzo?”. E a vederli, in effetti, quei fruscellini non farebbero da barriera nemmeno a un peto. (Tiziana Caruso) Sicilia 6 LUGLIO 2012 centonove L’INIZIATIVA. L’amministrazione rinuncia alle indennità. E concede fondi a interessi zero A Ficarra il prestito si fa etico Il cittadino in difficoltà economica non ha alcun impegno a restituire le somme, ma se decidesse di farlo potrebbe aiutare, a sua volta, altre famiglie. L’opposizione accusa il sindaco di clientelismo DI FRANCO TUMEO FICARRA. Piccoli prestiti ad interesse zero, bonus per il pagamento di bollette Enel, contributi una tantum a fondo perduto, buoni spesa, voucher per la refezione scolastica, rimborso degli interessi sui mutui contratti per attività commerciali, pagamento personalizzato delle tasse locali. Sono soltanto alcuni degli interventi previsti dal “Piano solidale anticrisi” messo a punto dallʼamministrazione comunale guidata dal sindaco Basilio Ridolfo (Pd), per fronteggiare le pesanti difficoltà economiche in cui si dibattono le fasce più deboli della popolazione, le famiglie indigenti e le imprese del centro collinare, stretti sempre più nella morsa della recessione. A garantire il piano di aiuti, un fondo di solidarietà finanziato con risorse provenienti dalla rinuncia alle indennità di carica di consiglieri e assessori comunali e dello stesso primo cittadino, da donazioni private e da attività di volontariato. Ventimila euro la somma inizialmente disponibile che potrebbe presto essere incrementata attraverso iniziative di autofinanziamento, tagli a spese superflue e ad altri interventi da definire. Lʼobiettivo degli amministratori è quello di alleviare i problemi e sostenere i cittadini in difficoltà. «Tentiamo di rispondere alla domanda dice il sindaco Basilio Ridolfo - su che cosa può fare concretamente un piccolo comune come il nostro per ridurre gli effetti devastanti della crisi. I soldi a disposizione non sono tanti, ma contiamo su un meccanismo virtuoso per soddisfare le richieste di aiuto che arrivano dai cittadini, nei confronti dei quali non è prevista alcuna rivalsa nel caso cui non saranno in grado di restituire quanto avuto in prestito. Il tutto si basa su un rapporto etico tra Comune e cittadini che potranno Basilio Ridolfo ricevere, per esempio, piccoli prestiti da restituire a rate. Il capitale restituito sarà nuovamente impegnato per altri prestiti, a rotazione. In altre parole, la garanzia è data soltanto dalla correttezza del cittadino che dovrà farsi carico della restituzione per consentire ad altri di avere accesso ai benefici. Si tratta di una formula innovativa basata sullo sfruttamento di un principio di solidarietà, di mutuo soccorso, e sullʼonestà individuale». Sono due le linee di intervento del piano: misure a sostegno delle famiglie, che nel fondo di solidarietà hanno il loro perno, e misure per le imprese. In questo caso le agevolazioni hanno carattere “rivoluzionario”: riduzione fino al 50 per cento della Tosap, abbattimento del 100% dellʼImu per cinque anni, per interventi di ristrutturazione di immobili nel centro storico al fine di incentivare il settore edilizio ed il recupero del patrimonio immobiliare. «Niente però sarà affidato al caso, sottolinea il sindaco Ridolfo: funzionamento ed efficacia del piano saranno affidati ad un regolamento ben definito e trasparente che possa garantire sotto ogni profilo i cittadini». Ma la compagine di Francesco Marchese opposizione in consiglio comunale “Ficarra è ora” boccia senza appello il piano di solidarietà anticrisi voluto dal primo cittadino Ridolfo. “Pur lodevole nelle intenzioni sostiene il capogruppo Francesco Marchese - il piano è aleatorio nel reperimento delle risorse, demagogico nelle promesse, illegale in alcuni aspetti attuativi, ed ha il sapore acre della propaganda in vista delle elezioni regionali. Per lʼopposizione insomma nessun piano anticrisi, ma piuttosto un piano preelettorale e clientelare. Sotto accusa in particolare la rinuncia preventiva a recuperare le somme concesse a titolo di prestito dʼonore e non restituite volontariamente dai cittadini, lʼincongruenza dei provvedimenti in materia di Imu e sviluppo economico. «Se lʼamministrazione volesse dare, concretamente, respiro alle famiglie ed alle imprese – conclude Marchese - senza bisogno di partorire un mediatico Piano, potrebbe attivarsi per utilizzare le somme che le anticipa il tesoriere che costano salati interessi, per pagare puntualmente i dipendenti comunali ed i fornitori, garantendo così lʼimmissione nellʼeconomia asfittica del paese di somme ingenti oppure, se volesse dare un segnale dal lato delle tasse sugli immobili, potrebbe modificare gli indici di riferimento per lʼapplicazione dellʼex Ici sulle aree fabbricabili, ormai prossima stangata che colpirà i cittadini, non appena lʼente si attiverà per riscuotere gli arretrati dovuti, appunto a titolo di Ici, per le aree fabbricabili». PROVINCIA Fondo di rotazione provinciale L’assessore Martelli rilancia Riconfermata la collaborazione con Confarfidi e Confidi Giuseppe Marchese MESSINA. Continua lʼattività del Fondo anticrisi istituito dalla Provincia regionale di Messina. LʼAssessore Provinciale allo Sviluppo Economico, Giuseppe Martelli, ha rinnovato lʼaccordo con i presidenti di Confarfidi e Confidi Sicilia. Lʼobiettivo è quello di fornire un supporto concreto alle piccole e medie imprese tramite lʼattività dei due consorzi partner. Al “Confarfidi s.r.l.” è stata assegnata lʼulteriore somma di 37.530 euro e confermata la residua somma di 45,14 euro; al “Confidi Sicilia” 38.443 euro già depositata sul conto dedicato al Fondo Provincia. «Vogliamo facilitare lʼaccesso al credito bancario delle aziende che operano nel settore dellʼartigianato, del pagina 20 commercio, del turismo e dei servizi iscritte alla Camera di Commercio - spiega lʼassessore Martelli - con le risorse messe messe a disposizione della Provincia, le aziende possono contare su un maggiore prestito e le banche su maggiore sicurezza: infatti i finanziamenti saranno assicurati dalle garanzie dei Confidi e contro garantiti dal Fondo per un controvalore che copre fino al 50% delle agevolazioni deliberate dagli istituti». I confidi poi rimborsano la somma impegnata sullo stanziamento del fondo direttamente allʼente provinciale. Lʼiniziativa di sostegno alle imprese risale al 2009. Avviato con la delibera del giugno 2010, lʼiter dʼintesa tra lʼente provinciale e i consorzi si era interrotto per le vicende giudiziarie che hanno coinvolto Ascom Finance, uno dei tre originari partner. Rinnovata oggi, garantisce un aiuto concreto in questi tempi particolarmente bui per lʼeconomia mondiale in generale e per quella locale in particolare. Lʼassessore Martelli guarda avanti con fiducia: «Con questo metodo della rotazione abbiamo la possibilità di finanziare per tutta la vita le imprese - afferma - ammesso, ovviamente, che lʼente provinciale resisterà alle ipotesi di abolizione». centonove Sicilia 6 LUGLIO 2012 Pippo Russo La spiaggia di Ponente a Milazzo. In primo piano rifiuti, sullo sfondo il promontorio SOTTO L’OMBRELLONE. Per la cenerentola del turismo messinese si preannuncia una stagione “nera” Milazzo? Chiusa per ferie Beni culturali chiusi, carenza idrica, spiagge sporche, trasporti urbani a singhiozzo, frane. Ecco come si presenta la città del Capo. I suggerimenti degli esperti per il rilancio DI GIANFRANCO CUSUMANO MILAZZO. Lʼultimo spot “regresso” lʼha fatta su facebook una ragazza di Milano diretta a Panarea. Giunta alla stazione di Milazzo non ha trovato un autobus che la portasse nel porto. A peso dʼoro prende un taxi che la conduce a destinazione. Arriva alla biglietteria per acquistare un biglietto per le Eolie. «Non sa leggere? - avrebbe risposto scortese lʼimpiegato allo sportello indicando un avviso - Lʼultima corsa è stata sospesa, la prossima è domani». La ragazza sconsolata domanda: «E io come faccio?». «Signorina, si cerchi un hotel o un b&b, dobbiamo chiudere, non ci sono altre soluzioni», la gentile risposta. Il costo dellʼalbergo, a quanto pare, non aveva nulla da invidiare a Panarea. Il problema è che Milazzo non si trova alle Eolie. Del turismo isolano se ne respirano solo gli odori, alcune volte si tenta di raccoglierne le briciole, ma nulla si più. Questʼanno si preannuncia un annus horribilis. LʼAst ha soppresso le corse urbane domenicali. Nessun turista potrà spostarsi dalla stazione ferroviaria al centro e dal centro verso i camping di Capo Milazzo. Il Castello, il monumento più importante, rimane di fatto chiuso (il 90% è interdetto alle visite) a causa dei lavori di restauro. Ai primi di luglio molte spiagge non sono ancora state pulite; non è previsto un cartellone di spettacoli. Gi amanti delle discoteche dovranno rivolgersi altrove perchè nel corso degli anni hanno chiuso tutte. Una passeggiata al Capo? Bisogna stare attenti alle frane. La capitaneria ha interdetto il sentiero realizzato con 200 mila euro dalla Forestale che conduce da SantʼAntonino alle spiaggette sottostanti ed inaugurato qualche settimana fa: dal 2010 cʼera una ordinanza che vietava lʼaccesso alla zona a rischio frane. Ad accorgersi che a Milazzo il turismo non è di casa è anche la Posta. Lʼazienda ha deciso di di chiudere gli uffici negli orari pomeridiani alla stregua dei piccoli centri. «Bisognerebbe ripartire da zero e riformulare i servizi primari, ma se non ci sono fondi non si può fare nulla - dice Giuseppe Ponticorvo, docente a contratto di materie turistiche allʼuniversità di Messina - il problema è che il turismo a Milazzo è stato visto come qualcosa a cui pensare tra luglio e agosto. E invece bisogna programmare, investire, puntare sui servizi. Ad esempio, le spiagge ancora oggi non sono state pulite su tutto il territorio. Ma questo avveniva anche quando in passato non vi erano problemi economici al comune. Eʼ una questione di mentalità che non cʼè». Massimo Tricamo, storico di Milazzo e promotore di iniziative per la valorizzazione dei beni culturali, racconta un episodio avvenuto qualche giorno fa ad una coppia di inglesi incontrati alla stazione ferroviaria: «Non essendoci collegamenti con il centro cittadino gli ho dato un passaggio alla fermata dellʼAst, nel porto. Ma la tabella informativa riportava gli orari invernali del 2008, dunque non sapevano come raggiungere un camping al Capo dove alloggiare una notte, prima di partecipare ad una mini crociera alle Eolie. Alla fine li ho accompagnati a destinazione, ma non oso pensare come abbiano fatto lʼindomani mattina a ritornare nel porto per lʼescursione». Il sindaco Carmelo Pino ha tre esperti gratuiti che si occupano di turismo: Gaetano Nanì, Giuseppe Martino e Beatrice Lumia. «I problemi di questa stagione - dice Lumia, agente turistica - si manifesteranno il Gambuzza prossimo anno. Chi ha deciso di trascorrere qualche giorno a Milazzo ormai ha prenotato, a preoccuparci dovranno essere i commenti e gli eventuali danni di immagine che verranno riportati allʼesterno successivamente». Secondo lʼesperto, però, con la riapertura del castello, lʼinaugurazione del terminal passeggeri che accoglie con maggiore professionalità i turisti diretti alle Eolie, e altri piccoli accorgimenti, un minimo di speranza per il futuro ci potrebbe essere. «Basterebbe buon senso da parte di amministratori, operatori turistici e cittadini - conclude Lumia - si potrebbe partire migliorando la pulizia della città, mostrare maggiore cortesia e professionalità nelle attività commerciali, maggiori controlli alla viabilità per renderla meno caotica. Punti basilari per una ripartenza». Un barlume di speranza è legata anche alla riapertura di un nuovo albergo a quattro stelle a Vaccarella (Eolian In). «Ironia della sorte si “respirava” più turismo negli anni 70-80 quando gli alberghi erano solo a tre stelle a conduzione familiare - dice il commerciante Pippo Russo, uno dei promotori del centro commerciale naturale, ex presidente della pro loco - che immagine offriamo ad un turista che si ritrova al Borgo senza acqua, senza luce nelle strade, con le spiagge sporche. Non bastano gli alberghi a quattro stelle a sopperire queste lacune». Eppure per Giovanni Gambuzza, esperto di Turismo ambientale puntare sul turismo conviene sempre. «Il problema è che lʼoperatore turistico di Milazzo spesso è improvvisato dice Gambuzza - non ha mai voluto consorziarsi, diffida del vicino. E non intende investire nella promozione. Se non si conosce il mercato come puoi conquistarlo? Nel trapanese una camera di bed & beakfast costa dai 18 ai 22 euro: ce ne sono di bellissimi. A Milazzo in questo momento si paga 30 euro a persona. Madre natura ha dato enormi bellezze a questo territorio, ma da sole non bastano». BROLO Il cocktail? Te lo offre il comune Chi acquista nei negozi sarà ospite dell’amministrazione BROLO.La ricetta per spendere dandosi alla vita mondana? Comprare ed esibire gli scontrini si potrà partecipare a un aperitivo “istituzionale” organizzato dallʼAmministrazione di Brolo nella villa Comunale. Lʼobiettivo è quello di movimentare i flussi economici allʼinterno dei negozi e nei punti vendita brolesi. Lʼiniziativa è stata presentata qualche giorno fa a Brolo dal neo assessore al commercio Peppino Magistro e dal sindaco Salvo Messina. Lʼidea commerciale è stata denominata “Happy hours happy shopping” e prevede lʼorganizzazione da parte dellʼamministrazione comunale di un aperitivo al fresco dei vialetti alberati della villa comunale con buona musica di sottofondo, dalle 19,30 alle 21,00 negli ultimi tre giovedì di luglio – il 12 il 19 ed il 26 -. “Basta mostrare una prova di acquisto effettuato dalle ore 18,30 alle ore 20,30, in un negozi di pagina 21 Brolo – dice Peppino Magistro lʼAssessore al Commercio- il minimo di spesa è di venti euro nei giorni dellʼiniziativa, la prova dʼacquisto che può essere cumulata anche in più punti vendita”. E aggiunge lʼassessore: “Stiamo predisponendo un servizio di bus navetta che dai villaggi della costa porti a Brolo turisti e villeggianti a costo zero. Sarà un progetto di studio sperimentale- conclude Peppino Magistro- e non escludiamo che possa diventare unʼabitudine per altre manifestazioni”. E Salvo Messina, il sindaco di Brolo evidenzia: “tra qualche giorno iniziano ufficialmente gli sconti, questo è un invito a far acquisti a Brolo, rivolto sia ai “forestieri” in quanto nel nostro paese ci sono esercizi commerciali e prodotti di grande interesse, al pari della professionalità degli esercenti, ma è un invito che lancio anche ai miei concittadini, prima di guardare altrove scegliete, valutate, fate gli acquisti nel vostro paese, aiuterete la nostra economia, aiuterete lo sviluppo di Brolo, aiuterete a mantenere tanti posti di lavoro.. a volte basta nulla, semplicemente guardarsi intorno per trovare già quello che cercavate”. Caterina Scaffidi Sicilia 6 LUGLIO 2012 centonove VILLAFRANCA. Denuncia alla Corte dei Conti della Cgil. Nel mirino l’attività del Poliambulatorio «Quei medici sono fannulloni» Il sindacato propone di trasferirli nei reparti ospedalieri con carenza di personale. A replicare il responsabile del distretto Marcello Nucifora: «La loro presenza essenziale» Calara Crocè DI ANTONIO BONACCORSO VILLAFRANCA. Tre dirigenti medici oltre il coordinatore son anche troppi, specialmente se pagati per essere poco o per nulla utilizzati. E tutto questo a discapito di tante altre strutture che da tempo lamentano una carenza cronica del personale. Ecco servita, dunque, tutta la contraddizione che si sta consumando a Villafranca Tirrena all'interno del poliambulatorio dell'Asp 5 Messina. A denunciare quest'uso “poco razionale” delle professionalità è stata la Cgil che ha raccolto le rimostranze dei 2 lavoratori amministrativi che operano al presidio medico di via Principe di Castelnuovo. Secondo quanto riportato dal sindacato rosso, i 3 dirigenti in forza presso il poliambulatorio del centro tirrenico si troverebbero con ben poco da fare e “non svolgerebbero alcun tipo di attività sanitaria particolare, se non quella di apporre le proprie firme sugli atti prodotti dal personale amministrativo”. Insomma, in tempi di vacche magre, stando alla denuncia del sindacato, i 3 dirigenti villafranchesi impiegherebbero le loro giornate lavorative a siglare fogli, adempiendo ad un ruolo fin troppo riduttivo e poco conveniente per l'intero sistema sanitario. Di tuttʼaltro avviso Marcello Nucifora, direttore del distretto sanitario di Milazzo: «Al contrario di quanto denuncia la Cgil la presenza dei medici è essenziale. Non si tratta di apporre una semplice sigla su dei fogli. Lʼattività è sanitaria e amministrativa al tempo stesso. Solo il medico può autorizzare, sulla base di una valutazione prettamente medica, lʼesenzione ticket o certificare la malattia profesionale, per fare degli esempi». Ma tre medici oltre il cooordinatore non sono troppi, viste anche le carenze di medici negli ospedali? Giulia Pulejo, il direttore amministrativo dellʼAsp 5, precisa: «Non credo. Comunque due dei tre medici hanno limitazioni funzionali e non potrebbero in Francesco Poli alcun modo essere impiegati in ospedale». La vicenda su iniziativa del segretario provinciale della Funzione pubblica della Cgil Clara Crocè e del responsabile della Cgil Sanità, Melo Pagana, oltre che sul tavolo di Francesco Poli, commissario Straordinario dellʼAsp 5 Messina, e di Santo Conti, direttore sanitario, è stata posta al vaglio della procura della Corte dei Conti, perché “tenuto conto della grave carenza di personale medico negli altri distretti sanitari territoriali - spiegano i sindacalisti - potrebbe configurare il danno erariale”. «L'auspicio è quello dellʼutilizzo dei medici in strutture dove i carichi di lavoro «siano sicuramente di gran lunga superiori, nel rispetto delle proprie funzioni di appartenenza», spiega Carmelo Pagana, segretario sanità della Fp Cgil. Salvatore Pelleriti, il coordinatore della struttura, invece, ha preferito non esprimere alcun giudizio sulla nota del sindacato, Negli anni il poliambulatorio tirrenico e cresciuto e gli attuali locali, di 700 metri quadri circa, vennero inaugurati nel dicembre del 2004 con una cerimonia del taglio del nastro alle presenza dall'allora direttore generale Giuseppe Stancanelli e dell'ex primo cittadino Piero La Tona. Proprio nell'anno precedente si era registrato un notevole incremento di richieste da parte dell'utenza, tanto che alla fine del 2003 si contavano quasi 15 mila interventi effettuati nell'arco dei dodici mesi. «Annessi al poliambulatorio sono, poi, altri servizi - sottolinea Pelleriti quali il presidio della Guardia Medica, l'Igiene Pubblica e il servizio di Salute Mentale». Una presenza importante sul territorio che, da anni, offre a tutto il comprensorio la possibilità di sottoporsi a visite specialistiche senza doversi recare nei siti messinesi dell'azienda sanitaria. Struttura che oggi, secondo i sindacalisti, potrebbe essere gestita in modo più funzionale. «In un periodo di tagli alla sanità - concludono, infatti, Clara Crocè segretario generale della Fp Cgil e Attilio Andriolo segretario Fp Cgil Medici - non è razionale sottoutilizzare figure così importanti che hanno un costo rilevante per la collettività». SANT’AGATA MILITELLO Il Presidio è servito Inaugurato Il Pte. Sarà efficente solo dopo l’estate SANTʼAGATA MILITELLO.«Eʼ probabile che un mese non sia sufficiente per mettere a regime tutti gli ambulatori del Presidio, ma siamo convinti che sia dovere di tutti collaborare affinché la nuova struttura, attigua allʼospedale, diventi un polo di eccellenza per la erogazione di attività ambulatoriali». Si legge così nella lettera a firma del responsabile provinciale della federazione Medici, Domenico Bruno Buggè, inviata al commissario straordinario dellʼAsp, Francesco Poli dopo lʼinaugurazione del Presidio territoriale santagatese. La struttura è stata inaugurata nonostante non sia perfettamente adeguata per accogliere lʼutenza e erogare servizi efficenti. Il medico odontoiatra Buggè, infatti, solleci- tava di posticipare lʼapertura al pubblico degli ambulatori del Pta. In realtà, lʼazienda sanitaria provinciale già da lunedì scorso con la cerimonia di consegna dei locali ( la vecchia sede dellʼospedale ristrutturata), ha proseguito con il suo cronoprogramma. Alla presenza del commissario Francesco Poli e dellʼassessore regionale alla Salute, Massimo Russo, non solo ha reso operativi i servizi amministrativi di supporto ai servizi sanitari, ma rimangono erogate anche le attività ambulatoriali nonostante il concomitante trasferimento dalla vecchia sede di via Catania. Nei tre piani che compongono il plesso ristrutturato e collegato direttamente allʼospedale attraverso due tunnel, al piano terra,si trova il “Pua”, Punto unico di accesso; lʼ Urp, i servizi sociali, e gli uffici protesi e ausili, anagrafe, farmaceutici, esenzione ticket. Al primo piano e nei seminterrati, invece, gli ambulatori. Intanto, i reparti di chirurgia ed ortopedia fino al 15 settembre saranno aggregati, organizzando la pagina 22 disponibilità di medici infermieri e posti letto, per consentire la turnazione ferie. I rappresentanti sindacali temono una riduzione dei servizi specialistica SantʼAgata Militello. Fra lʼaltro, il primario del reparto chirurgia dellʼospedale della città, dottore Giuseppe Maniaci, da circa un mese svolge servizio anche al nosocomio di Patti. Il sindaco Bruno Mancuso ha richiamato lʼattenzione di Russo e Poli, sulla ipotesi di smantellamento della struttura. Lʼassessore alla Sanità ha ribadito di aver disposto in bilancio 20 milioni di euro per finanziare i lavori ( da più anni interrotti) della struttura in località Cuccubello”. I dubbi del sindaco Mancuso, alla ricerca di “chiarezza”, però, rimangono. «Impegnare venti milioni di euro, per unʼopera di cui non si conosce una data di avvio lavori, e che dovrebbe ospitare una struttura che lentamente perde reparti, è un assurdo economico» sostiene. Nino Dragotto centonove Sicilia 6 LUGLIO 2012 L’INTERVISTA. A tu per tu con Umberto Santino, presidente del Centro Impastato Gli ultimi risvolti di questa presunta trattativa hanno coinvolto il Presidente della Repubblica. Eʼ ipotizzabile da parte di alcuni una strumentalizzazione a fini propagandistico-elettorali attuali di questa vicenda? «La lettera di Napolitano alla Procura generale della Cassazione è venuta dopo le lamentele dellʼex ministro della Giustizia Nicola Mancino, che temendo di essere chiamato in causa, e infatti è indagato per aver detto il falso, ha chiesto interventi a suo favore ricorrendo a minacce e ricatti. Senza le richieste di Mancino la lettera del DI GIOVANNI BURGIO un altro documento con le richieste Presidente della Repubblica non ci del padre. Da queste dichiarazioni sarebbe stata». risulterebbe che Riina è stato Si chiede un coordinamento tra le PALERMO. Sin dallʼarresto di Totò Riina arrestato grazie alla collaborazione procure di Palermo, Caltanissetta e nel gennaio ʼ93, appena sei mesi dopo le di Provenzano, e il protrarsi della Firenze che si occupano delle stragi. stragi del ʼ92 e dopo 25 anni di latitanza, latitanza di questʼultimo, fino al «Mi sembra quanto di più ovvio e normale era apparso del tutto evidente che cʼera record dei 43 anni, può spiegarsi possa esserci ma in realtà, in quel stata la volontà dello Stato di reagire alla con il ruolo di calmieratore della contesto, significava mettere sotto controllo intollerabile arroganza dei boss. Quindi era violenza. Il problema riguarda in Palermo. Il tentativo non è riuscito perché il logico pensare che le più alte autorità particolare lʼapplicazione del 41 bis procuratore nazionale Pietro Grasso non si dellʼepoca fossero dʼaccordo e informate e il suo ammorbidimento per è prestato, mettendo per iscritto che non sui passi da fare per ottenere questo mettere fine alle stragi. Da quel che cʼera nessuna ragione per avocare le risultato. Ecco, questo intento, questa risulta dalle sue dichiarazioni, nel indagini. E si è ritornato a parlare di dare un volontà, con tutto quello che ne derivava, 1993 lʼallora ministro della Giustizia taglio alle intercettazioni, strumento contatti, soffiate, confidenze, Giovanni Conso decise di non indispensabile per le indagini». avvicinamenti, possono chiamarsi rinnovare il 41 bis per parecchi Qualcuno strumentalizza? “trattativa”? E in che cosa si sarebbe mafiosi. Ha sempre sostenuto che «Non mi pare che chi chiede che si faccia contrattato o ceduto da parte dello Stato? lʼha fatto di sua iniziativa, ma a chiarezza fino in fondo, anche per ciò che Nella realtà, dopo le stragi del ʼ92-93, non quanto pare la linea era condivisa». riguarda il ruolo del Quirinale, si debba si arrestarono tutti i più importanti latitanti? Altro aspetto è la sostituzione al considerare uno strumentalizzatore. Non (eccetto Provenzano che sembra avere ministero degli Interni di condivido la levata di scudi contro avuto un ruolo fondamentale in questi Vincenzo Scotti con Nicola lʼoltraggio alla Patria. Ritengo che la verità, contatti.) Non fu approvato 41-bis? Non ci Mancino, considerato più anche la più scomoda, sia indispensabile fu un periodo durissimo per i mafiosi in “morbido”... se vogliamo vivere in uno Stato che somigli Umberto Santino carcere? Ne abbiamo parlato con Umberto «In questo contesto si a una democrazia. Ė quello che abbiamo Santino, presidente del Centro siciliano di collocherebbe la strage di via fatto per il depistaggio delle Non si può non tenere indagini per lʼassassinio di documentazione "Giuseppe Impastato" di DʼAmelio con la morte di Paolo Borsellino e può non tenere conto conto dell’assassinio dellʼassassinio di Palermo, da decenni é impegnato nella degli agenti di scorta. Borsellino sarebbe Peppino Impastato, ricorrendo lotta contro la mafia. stato ucciso perché si sarebbe opposto alla Borsellino, se si riesce a di Borsellino, se si riesce alla Commissione dimostrare in sede «Innanzitutto va detto che lʼinterazione tra trattativa. Tutto questo sta venendo fuori a dimostrare che è stato parlamentare antimafia. giudiziaria che esso è stato mafia e soggetti istituzionali, in varie forme, solo negli ultimi anni, e si è assistito a uno Abbiamo fatto ristampare il causato dalla sua causato dalla sua non è unʼeccezione, non si limita a qualche spettacolo penoso, con politici che solo volume Peppino Impastato opposizione opposizione alla trattativa. episodio isolato, ma fa parte della storia adesso ricordano, e solo parzialmente, anatomia di un depistaggio, con alla trattativa In ogni caso lʼaccertamento della mafia e delle istituzioni, a tutti i livelli». preoccupati più di difendere se stessi che la relazione della Commissione della verità è un atto dovuto Sì, ma quando si parla della mafia come di contribuire a ricostruire per intera la approvata nel 2000, perché è alle vittime della violenza mafiosa e a tutti i “soggetto politico”, cosa si intende? verità». un caso unico nella storia dellʼItalia cittadini». «Intanto ha due risvolti: uno interno, nel Si pone un problema di fondo: lo Stato repubblicana. Sono stati individuati come Alcuni magistrati, infatti, non sono senso che lʼassociazione mafiosa è un può “trattare” con chi fa ricorso alla responsabili del depistaggio il procuratore dʼaccordo con lʼimpostazione gruppo politico, cioè ha un suo violenza come i terroristi e i mafiosi? capo Gaetano Martorana e lʼallora accusatoria. ordinamento, opera su un territorio, ha un «Tutti ricordiamo la vicenda che portò maggiore dei carabinieri Antonio Subranni, «Che nel palazzo di giustizia di Palermo ci apparato per applicare sanzioni a chi non allʼuccisione di Aldo Moro, frutto della poi promosso generale. Ho più volte siano visioni diverse, soprattutto sul rispetta le sue regole; un altro esterno, nel scelta di non trattare con le Brigate rosse. proposto che quello che si è fatto per rapporto mafia-politica, non è una novità. senso che la mafia concorre alla Con la mafia il discorso è diverso. Dentro Peppino Impastato si faccia per le stragi, La mia preoccupazione è che lʼesposizione da Portella della Ginestra a piazza produzione della politica, cioè determina, o unʼinterazione che può considerarsi di alcuni magistrati, anche per la loro contribuisce a determinare, le decisioni e le permanente si è pensato che lʼunico modo Fontana, a quelle di Capaci e di via partecipazione a incontri pubblici, li faccia scelte riguardanti la gestione del potere». per fare cessare le stragi fosse venire DʼAmelio, e altri delitti su cui non cʼè una diventare bersaglio non solo degli attacchi Cʼè da dire che tutta la incontro in qualche modo alle verità giudiziaria, o è solo parziale. Ma Forse si è pensato richieste dei mafiosi. Almeno sulla stampa ma soprattutto di ritorsioni legislazione antimafia nel nostro dubito che questa proposta nel quadro che trattare fosse lo si dica esplicitamente, mafiose». Paese è allʼinsegna dello attuale possa essere accolta». stereotipo dellʼemergenza: la l’unico modo per invece di continuare allʼinfinito mafia esiste quando spara. lo spettacolo delle bugie o mettere fine alle «Infatti la legge antimafia del 1982 stragi. Ma almeno delle mezze verità». varriva dieci giorni dopo professore Fiandaca lo si dica lo si dica Ilsostiene lʼassassinio di Dalla Chiesa, la che in questi casi esplicitamente legislazione premiale per i in cui si cerca di tutelare collaboratori di giustizia e il carcere lʼincolumità della società UMBERTO SANTINO HAfondato e dirige il Centro siciliano di documentazione "Giuduro (il 41 bis) dopo le stragi degli anni ʼ90. nel suo insieme, non si può neanche seppe Impastato" di Palermo. Da decenni é impegnato nella lotta contro la mafia di Gli arresti, i processi, le condanne vengono configurare una ipotesi di reato. cui è uno dei massimi studiosi a livello internazionale. Ha scritto anche di poteri cridopo i grandi delitti e le stragi». «Giovanni Fiandaca ha detto che minali, mercati illegali, rapporti tra economia, politica e criminalità. Eʼ autore di vaE la “trattativa”, oggetto delle indagini bisognerebbe individuare esattamente la ri saggi tra cui: L'omicidio mafioso (1989), con Giovanni La Fiura L'impresa mafioin corso? fattispecie di reato. Si tratta di sa. Dall'Italia agli Stati Uniti (1990) e Dietro la droga. Economie di sopravvivenza, «Ci si riferisce a vicende successive alle favoreggiamento, di concorso esterno o, imprese criminali, azioni di guerra, progetti di sviluppo (1993), La borghesia mastragi del ʼ92 e del ʼ93 e ai contatti tra come lui ricorda, dellʼarticolo 338 del codice fiosa (1994), La mafia interpretata. Dilemmi, stereotipi, paradigmi (1995), La demorappresentanti delle forze dellʼordine e Vito penale, cioè di “violenza o minaccia ad un crazia bloccata. La strage di Portella della Ginestra e l'emarginazione delle sinistre Ciancimino, rivelati dalle dichiarazioni del corpo politico, amministrativo o (1997), L'alleanza e il compromesso. Mafia e politica dai tempi di Lima e Andreotti figlio Massimo, che ha portato alla luce il giudiziario”? O dellʼarticolo 289 che ai giorni nostri (1997), Storia del movimento antimafia. Dalla lotta di classe all'imfamigerato “papello”. Ne parlo nel mio Don riguarda la violenza o minaccia contro un pegno civile (2000, 2009), Mafie e globalizzazione (2007), Breve storia della mafia e Vito a Gomorra. Il giovane Ciancimino si è organo costituzionale? E se la “trattativa” dell'antimafia (2008, 2011), L'altra Sicilia. Caduti nella lotta contro la mafia e per la comportato come se fosse davanti alle mirava a far cessare le stragi, si può democrazia dai Fasci siciliani ai nostri giorni (2010), Don Vito a Gomorra. Mafia e telecamere, centellinando le dichiarazioni parlare di scelta discrezionale, condivisibile antimafia tra papelli, pizzini e bestseller (2011). www.centroimpastato.it fino allo scoop finale con la presentazione o meno, eticamente stigmatizzabile, ma del foglietto con le richieste dei mafiosi e di non ci sarebbe un reato. Ma, io dico, non si «Mafia-Stato, meglio la verità» Studioso, da decenni impegnato nella lotta alla criminalità, spiega perchè è meglio fare chiarezza sulla “trattativa” dopo le stragi del ‘92. A dispetto di chi teme strumentalizzazioni “ ” “ SAGGI ” Dall’omicidio mafioso a L’altra Sicilia pagina 23 Sicilia 6 LUGLIO 2012 centonove ESTATE. Ecco la mappa dei luoghi “pet friendly” a Messina e in provincia Vacanze a quattrozampe Mentre le spiagge sono interdette ai cani a causa di una ordinanza della Capitaneria di Porto, ristoranti, campeggi, bed & breackfast e alberghi aprono le loro porte. Anche a criceti e furetti Bau Bau Beach di Priolo (Siracusa). Questa spiaggia per cani mette a disposizione docce (per cani e padroni), un percorso agility in cui si può far giocare e tenere in forma il proprio cane, su richiesta anche un servizio veterinario. Il tutto distribuito su una piattaforma di 800 metri DI DANIELE DE JOANNON MESSINA. Alberghi e residence “pet friendly”, punti di soccorso veterinario, agriturismi e ristoranti. Cʼè un poʼ di tutto, in “Amici365”, la guida online di “Amici onlus”, che si occupa degli animali domestici e della loro cura in relazione alle vacanze. Cʼè tutto, tranne le spiagge. Già, perché nellʼIsola, ufficialmente, almeno secondo quanto si può riscontrare sul web, di zone di balneazione aperte ai quattrozampe neanche lʼombra. Tranne qualche eccezione. Come a Priolo Gargallo, dove dal 2010 ha aperto i battenti il “Bau Bau Beach” (www.baubaubeachpriolo.it), che opera in sinergia con lʼamministrazione comunale. O come a Vulcano, nelle Eolie, dove il “Lido sabbie nere e acque calde” ammette cani di tutte le taglie con ingresso. Gli animali, infatti, sono accettati senza problemi, sia nella spiaggia libera che nello stabilimento. E possono anche fare il bagno. Per il resto, chi in Sicilia vuol portare in spiaggia il suo migliore amico, lo fa a suo “rischio e pericolo”, prestandosi alle eventuali contestazioni di chi non gradisce le simpatiche “presenze pelose”. Diverso il discorso per chi vuol andare in vacanza o a mangiare un boccone. MESSINA, NO PER ORDINANZA. Il Comune, che ha aderito insieme ad altri cinquanta amministrazioni a “Sì Amici, che estate!”, la campagna 2012 di comunicazione sociale contro lʼabbandono degli animali e la prevenzione del randagismo promossa dallʼAssociazione Amici, non ha predisposto alcuna area per gli i quattrozampe: «Beh, sì, in spiaggia i cani non possono andare, neanche in quelle libere per via delle deiezioni. Però, devo dire, che non avevo proprio pensato alla questione. Una soluzione potrebbe essere inserire una “zona franca” nel piano spiagge», spiega lʼassessore alle Politiche del Mare, Pippo Isgrò. Parallelamente, la Capitaneria, in assenza di strutture specializzate e azioni e programmazione da parte del Comune, ha emanato unʼordinanza che vieta lʼaccesso degli animali allʼinterno degli stabilimenti e nelle zone di balneazione: «Non abbiamo nulla pagina 24 contro gli animali, ovviamente - spiegano al telefono - ma altro non possiamo fare» E, in effetti, chiamando i lidi ad uno ad uno, tutti (o quasi) rispondono “no”, che “non è possibile portare in spiaggia ilo cane”. Certo, cʼè chi lo fa per non “infastidire” la clientela, mentre altri, come lo storico “Lido del Tirreno” di Mortelle precisa che esiste il divieto della Capitaneria. Si mostrano più “tolleranti” allʼHorcynus Orca di Capo Peloro: «I cani sono ammessi se, ovviamente, sanno stare in mezzo alla gente e alla centonove Sicilia 6 LUGLIO 2012 LA SCHEDA E su eBay spopola il dog-sitting d’agosto Gli annunci di amatori e professionisti che offrono una “cuccia” MESSINA. Si avvicina il periodo delle ferie e sul web, da eBay a Kijiji, passando per Bakeca.it, sono decine e decine gli annunci di studentesse o esperti in “zooantropologia” che si offrono per accudire e ospitare gli amici a quattro zampe. Cʼè chi propone servizi di terapia a domicilio per fare un poʼ di compagnia agli animali in assenza dei padroni, e chi trasformerà la propria casa in una pensione improvvisata, occupandosi del “cibo, dei bisogni, dei riposini e delle coccole”. Le tariffe? Dai 10 fino ai 20 euro a notte, mentre il costo di una passeggiata giornaliera si aggira sui 3 euro. Fra le condizioni poste dagli aspiranti dog-sitter solo un colloquio conoscitivo con il proprietario e una “prova gratuita” con il cane (ma anche con gatti e criceti) per testare il suo temperamento. Chi invece non se la sente di affidare il proprio animale a un privato, può sempre rivolgersi alle numerose pensioni, agli ambulatori e ai negozi di animali presenti in tutta la provincia, dal “My Dream” di Patti (ma solo per cani di piccola taglia), fino al centro di toelettatura “Qua la Zampa” di Taormina. (M.R.) confusione, non abbaiando. In ogni caso, non è una spiaggia dedicata a loro», spiega Fausto Miceli, uno dei titolari. A TAVOLA, IN VIAGGIO, IN GIRO. Dove invece la provincia di Messina spicca è per gli hotel, i campeggi e gli agriturismi che accettano animali. Meno presenti, almeno nei siti specializzati (ad esempio vacanze4zampe.info), i luoghi di ristoro. Anche se colpisce la straordinaria apertura anche i furetti, della trattoria “Don Camillo” di Taormina. È comunque possibile desinare con i piccoli amici anche a “Il Fico dʼIndia” (Letojanni) e al “Bella Blu” (sempre a Taormina). Fra gli agriturismi, accetta solo i cani Agricontura (Capo dʼOrlando), mentre gatti, uccelli, tartarughe, criceti e anche cavalli sono ben accetti a “Il Daino” di San Piero Patti. Ospitali anche il “Santa Sofia” di Mistretta, il “Casa Gialla” di Pianoconte (Lipari) e lʼAntico Casale di SantʼAngelo di Brolo. Nessuna preclusione per un bel poʼ di campeggi di Messina e provincia: “Il Peloritano” (Rodia), “Il Cicero” (Gioiosa Marea), “Riva smeralda” (Milazzo), “Salicà” (Terme Vigliatore), “Lo Scoglio” (Tusa), . Nutrita la schiera di Bed and Breakfast, di hotel, residence e camere in affitto particolarmente ospitali: “Antica Cisterna” (Moio Alcantara), “B&B San Leo” (SantʼAgata di Militello), “Casajanca” (Lipari), “Casale Marianna” (Graniti), “La Riva” e “Orpheus” (Giardini Naxos), “Meridiana” e “Le Casette” (Taormina), “La Tonnara” (Gioiosa Marea), “Villa Ruggeri”, “Club Village e Hotel Spiaggia Romarea” (Rometta), “Portorosa pagina 25 Residence” (Firnari), “Kennedy” (SantʼAlessio Siculo), “Ariana” e “Casa della Bouganvillea” (Leni, Salina), “Petit Hotel” e “Case vacanze Torre del corvo” (Milazzo), “Nettuno” (Capo dʼOrlando), “Medimare Residence” (Mongiove, Patti), e “Stromboli B&B” (Stromboli). Numerosissimi gli appartamenti “pet friendly” a Lipari: “”Vulcano Consult”, “Case Vacanze Giuliana”, “Case Vacanze La Scoiattola”, “Case per vacanze Isole Eolie” e “Appartamenti Villa Eoliana”. Zum 6 LUGLIO 2012 pagina 26 centonove centonove Zum 6 LUGLIO 2012 pagina 27 Qui, scuola 6 LUGLIO 2012 CASTEL DI TUSA. Primo Workshop internazionale della Fondazione Fiumara d’Arte Istanze di Design Coinvolti gli studenti del liceo artistico di Santo Stefano di Camastra DI MANUELA VENTO CASTEL DI TUSA. Sono partiti i lavori di “Istanze di design”, primo Workshop Internazionale, organizzato nella sede dellʼAlbergo-Museo-Art Hotel-Atelier di Antonio Presti a Castel di Tusa, dallʼ1 allʼ8 luglio. Venti ragazzi laureandi in Architettura e Design, in arrivo da tutta Italia, guidati da un team di architetti di rilievo internazionale, lavoreranno insieme per realizzare un progetto di Design contemporaneo in uno spazio comune dellʼAlbergo-Museo di Presti. Unʼampia sala di circa 200 metri quadrati dove, in base al progetto dei partecipanti al workshop, saranno realizzati, attraverso lʼintervento del design, un bookshop, un bistrot, un bar e anche alcuni spazi allʼaperto allestiti con sedie e tavolini che trasformeranno completamente il luogo. Il progetto di design, sarà presentato in conferenza stampa, venerdì 6 luglio, nella sede del Liceo Artistico “Ciro Michele Esposito” di Santo Stefano di Camastra. Inoltre, accanto alle camere dʼArte che ormai hanno fatto conoscere la Fondazione Fiumara dʼArte di Antonio Presti ai visitatori di tutto il mondo, Presti, intende realizzarne altre camere soltanto con lʼintervento del design. Così Castel di Tusa, a partire dallʼAlbergo-Museo, diventa un centro creativo di formazione con uno scopo preciso: “LʼAtelier – dice Antonio Presti - diventa laboratorio e apre PARTECIPANTI G Tutor Giovanni Levanti (Italia) Mario Trimarchi (Italia) Chris Kabel - Droog (Olanda) Michael Obrist-feld72 (Austria) Wyssem Nochi (Libano) G Giuria Mario Bellini – architetto Antonio Presti – Presidente Fondazione Fiumara dʼArte Luigi Prestinenza Puglisi – Presidente Aiac Giorgio Tartaro – direttore editoriale “Leonardo tv” e “Case e Stili” Stefano Bettega – direttore Isia di Firenze Giuseppe Gaeta – docente di Antropologia culturale allʼAccademia di Belle Arti di Catania Michele Argentino – direttore del corso di laurea in Disegno industriale - Palermo al design che può, a differenza delle stanze dʼartista rendere versatili gli ambienti e sempre diversi nel tempo. Attraverso il design, lʼAtelier diventa luogo di formazione per i giovani, occasione fertile per scambiare idee e confrontarsi. Soprattutto, saranno i ragazzi stessi, dopo aver pensato al progetto a realizzarlo concretamente, un passaggio dalla teoria alla pratica che manca nel mondo della scuola e dellʼuniversità”. Lʼobiettivo di Presti, infatti, è creare una vera e propria Accademia di Design e di conservazione del contemporaneo con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni. “In ballo cʼè il futuro dellʼAlbergo-Museo – continua Presti – ma soprattutto il futuro dei giovani e il tema della trasmissione dellʼeredità di tutto quello che abbiamo fatto in questi anni. Non mi riferisco alle opere dʼarte in sé, ma al percorso etico, di avvicinamento allʼarte e alla bellezza che continuiamo a portare avanti e che non può arrestarsi. Per questo lʼidea di una scuola, di unʼaccademia aperta ai giovani, a cui centonove consegniamo la nostra eredità, mi sembra una delle idee più belle per far vivere il futuro di Fiumara dʼArte. La scuola stessa diventerebbe così patrimonio della Fiumara. E allo stesso tempo, unʼaccademia permanente consentirebbe di formare i ragazzi per la conservazione delle camere dʼArte che necessitano di restauro nel corso del tempo”. Nellʼidea della scuola permanente di Design, saranno coinvolti anche gli studenti del Liceo artistico “Ciro Michele Esposito” di Santo Stefano di Camastra: “Con il passaggio – dice Presti – da istituto dʼarte a liceo, questa scuola rischia di perdere la sua naturale vocazione rivolta alla formazione creativa dei ragazzi e allʼartigianato. Lʼaspetto laboratoriale si sta completamente perdendo, intendiamo recuperarlo, appunto, con un luogo di formazione permanente”. Unʼidea, quella del pirmo Workshop internazionale del design, pensato dlla Fondazione Fiumara dʼArte in collaborazione con lʼAiac (associazione Italiana di Architettura e Critica) e presS/Tfactory, laboratorio di idee fondato e diretto da Luigi Prestinenza Puglisi, che segna decisamente un nuovo passo nella storia della Fondazione Fiumara dʼArte e che è destinata a dare un volto nuovo allʼAlbergo-Museo. “La cosa importante – dice Luigi Prestinenza Puglisi, presidente dellʼAiac – è che questo workshop è stato organizzato non da una fabbrica di design, ma da unʼistituzione che si occupa dʼarte. È il segno che il design potrebbe essere rivisto e ripensato, appunto in confronto con lʼarte, rivendicando così la possibilità di un altro utilizzo, svincolato dalla macchina produttiva. Inoltre i ragazzi realizzeranno un progetto, superando la fase della teoria e della mera progettazione. Il banco di prova del workshop sarà anche quello di recuperare lʼartigianato attraverso lʼuso delle tecnologia contemporanee”. ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith Si torna a scuola il 14 settembre IL CICLO SCOLASTICO è continuo e, quindi, già si è dato mano allʼorganizzazione di quello successivo. In Sicilia, in forza del del DPR 246/85 e del D. L.vo 112/98, le attribuzioni degli organi centrali e periferici dello Stato in materia di Pubblica Istruzione sono esercitate dallʼAmministrazione regionale, cui compete la determinazione del calendario scolastico, in funzione del calendario delle festività nazionali, determinato dal Ministero dellʼIstruzione, dellʼuniversità e della Ricerca. E il Presidente Lombardo, visto il verbale della riunione del 14 giugno 2012 tenutasi con le Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo Nazionale di Lavoro, con decreto del 18 giugno scorso ha disposto che le lezioni per lʼanno scolastico 2012 – 2013 avranno inizio venerdì 14 settembre 2012 ed avranno termine mercoledì 12 giugno 2012. Nelle scuole dellʼinfanzia, il termine ordinario delle attività educative è fissato al 30 giugno 2013. Nelle predette scuole nel periodo compreso tra il 13 e il 30 giugno 2013, può essere previsto che funzionino le sole sezioni necessarie per garantire il servizio. Fermo restando il calendario delle festività nazionali, ivi compresa la Festa del Santo Patrono, e la data di inizio degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore, stabiliti dal Ministero, lʼattività scolastica nelle scuole dellʼinfanzia, e le lezioni nelle scuole primarie, secondarie di 1° grado, e negli Istituti e Scuole di istruzione secondaria di 2° grado sono sospese: dal 22 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013, per le vacanze di Natale; dal 29 marzo 2013 al 2 pagina 28 aprile 2013, per le vacanze di Pasqua, e il 15 maggio 2013 per la festa dellʼautonomia siciliana. Nellʼambito del calendario i Consigli di Circolo e dʼIstituto, in relazione alle esigenze del Piano dellʼofferta formativa, determinano, con criteri di flessibilità, gli adattamenti del calendario scolastico che possono riguardare anche la data di inizio delle lezioni nonché la sospensione, in corso dʼanno scolastico, delle attività educative e delle lezioni prevedendo, per la compensazione delle attività non effettuate, modalità e tempi di recupero in altri periodi dellʼanno stesso. Gli adattamenti, in ogni caso, dovranno garantire lo svolgimento di almeno 200 giorni di lezione per la validità dellʼanno scolastico. Le scuole sedi di seggio elettorale dovranno porre attenzione alle presumibili giornate di chiusura degli Istituti Scolastici in concomitanza con le prossime tornate elettorali. Economia 6 LUGLIO 2012 IL PRESIDENTE. GAETANO MANCINI COMMISSARIATO. Piero Agen IL POLITICO. Pino Firrarello IL CASO. Il governatore Lombardo mira al controllo delle società di gestione di Catania e Comiso Affari in Aeroporto La Giunta commissaria la Camera di commercio etnea, azionista di maggioranza di Sac Spa. Una mossa che getta le basi per mettere le mani anche su Interporti Siciliani e Idrominerale Pozzillo DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Le società che gestiscono i due aeroporti più importanti della Sicilia? Una, Gesap Spa, alle prese con gravi problemi finanziari, rischia di perdere la concessione quarantennale. Lʼaltra, Sac Spa, dilaniata da una furibonda battaglia per il controllo tra i soci sfociata in denunce in Procura, rischia la paralisi prima e il commissariamento dopo. Una situazione che potrebbe vanificare lʼavvio dellʼaeroporto di Comiso, da anni pronto ma mai aperto: Sac Spa, infatti, è azionista di maggioranza di Intersac Holding Spa, a sua volta azionista di maggioranza della Soaco Spa, la società che ha in gestione lo scalo ragusano. Lʼazionista di minoranza? Mario Ciancio, imprenditore dai variegati interessi e, soprattutto, editore de La Sicilia. Il filo doppio che lega lo scalo Catania a quello di Comiso e i milionari interessi in appalti e posti di lavoro (ne sono previsti 150), alla vigilia delle elezioni regionali hanno spinto il Governatore uscente, Raffaele Lombardo, a scendere in campo. Con una sola mossa ha posto i presupposti non solo per il controllo nel futuro dellʼaeroporto di Catania (e di Comiso) ma, in un panorama molto più ampio, anche degli Interporti Siciliani Spa e della società Idrominerale Pozzillo. La mossa ha messo sotto scacco la Camera di Commercio di Catania, cavallo di Troia per controllare le altre due società in cui lʼente camerale ha grosse quote di partecipazione. Ma sulla sua strada Lombardo dovrà fare i conti con uno schieramento che fa capo a Pino Firrarello (e al genero Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania), suo storico avversario politico. IN UN CUL DE SAC. Lʼelezione per il rinnovo del Consiglio dʼamministrazione della Sac Spa era prevista per la prima decade di luglio 2012. Piero Agen, presidente della Camera di commercio di Catania, azionista di maggioranza relativa con tre seggi su 8 in assemblea dei soci di Sac Spa, qualche mese fa, lo aveva pronosticato: «La Camera di Commercio qualche giorno prima sarà commissariata dal presidente Lombardo». Il pronostico si è avverato. La Giunta regionale il 3 luglio 2012 ha nominato commissario Fausto Piazza, “uomo politicamente molto vicino a Lombardo”, come osserva Agen. Dopo questa operazione il Governatore dispone di 4 voti, un altro voto a disposizione è quello dellʼAsi di Catania, anchʼessa commissariata. Gli altri soci, cioè Asi, Camere di commercio di Ragusa e Siracusa, province regionali di Catania e Siracusa, valgono ciascuno un voto. Quattro a quattro. «Grazie a due commissariamenti si è impadronito della metà della Sac Spa. Gli basta un voto per ottenere la maggioranza», dice Pietro centonove Agen. Operazione facile? «Se ci sarà un muro contro muro e lʼimpasse potrebbe intervenire il Tribunale e nominare un commissario», osserva un addetto ai lavori. STRATEGIE DI LUNGO RESPIRO. Lo stesso giorno in cui nella sede dellʼente camerale della città iblea è arrivato lʼuomo di Lombardo, la Giunta regionale, ha messo sul piatto della bilancia i 4 milioni e mezzo di euro per far partire lʼaeroporto ragusano di Comiso, completato ma impossibilitato ad operare perchè lʼEnac, Ente nazionale aviazione civile, non ha mai voluto pagare i controllori di voli. «Non possiamo farlo. Ha un peccato originario. Eʼ uno scalo privato», ha spiegato il presidente dellʼEnac, Vito Riggio. Raffaele Lombardo ha deciso che le risorse per pagare i controllori di volo ce li mette la regione Sicilia. Le piste dʼatterragio così saranno presto calde e chi controllerà la Sac Spa gestirà appalti e assunzioni anche a Comiso. Almeno 30 milioni di euro, invece, servirebbero per ricapitalizzare la Gesap Spa, società pubblica che gestisce lʼaeroporto della città capoluogo di regione. CRISI FINANZIARIA. Molti, troppi. Tanto che il sindaco della città, Leoluca Orlando, rappresentante di uno dei maggiori azionisti, non appena insediato ha paventato la vendita ai privati della società aeroportuale. Alla sortita del primo cittadino da Roma ha risposto il presidente dell' Enac Vito Riggio: «Gesap rischia di perdere la concessione di quaranta anni» Sulla base di una relazione presentata oralmente dal direttore generale, il Consiglio di amministrazione dell' Enac, presieduto da Vito Riggio, ha espresso "viva preoccupazione per l' attuale situazione della mancata ricapitalizzazione della Gesap, società di gestione dell'aeroporto di Palermo”, scalo che sta per superare la soglia di 5 milioni di passeggeri all' anno. Il Consiglio ha dato mandato al direttore generale di avviare la verifica sulla sussistenza dei requisiti, soprattutto economico finanziari, della società Gesap per il mantenimento della concessione di gestione totale, di durata quarantennale, dell' aeroporto di Palermo. La verifica è iniziata il 3 luglio con l' audizione negli uffici di Enac del direttore generale della Gesap, Carmelo Scelta. Se a Palermo e Catania spira vento di tempesta, a Trapani in aria prevale la quiete: Airgest Spa, infatti, il 27 giugno 2012 ha strappato la concessione di gestione totale dello scalo di Trapani Birgi, il terzo dallʼisola, per trentʼ anni. NAUTICA Aicon, il ministro designa il commissario straordinario Mauro Romano a Giammmoro per evitare il fallimento preludio di un’inchiesta della Procura per bancarotta IL PATRON. Lino Siclari Crosta MESSINA. Il ministero dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha indicato Mauro Romano come commissario straordinario di Aicon Yachts Spa, società operativa del gruppo di Giammoro quotato nel 2007 in Borsa che progetta, produce e commercializza imbarcazioni di lusso. Il Tribunale di Barcellona che aveva dato un primo ok per l' amministrazione straordinaria nellʼudienza del 3 luglio si è riservato di adottare il provvedimento definitivo che scongiuri il fallimento. Il giudice delegato del Tribunale di Barcellona di Pozzo di pagina 29 Gotto, Assunta Cardamone, ha già riconosciuto l' esistenza dei presupposti per l'ammissione all' amministrazione straordinaria: ovvero, la sussistenza di almeno 200 lavoratori dipendenti e il fatto che il gruppo abbia debiti (89,5 milioni) per un ammontare complessivo non inferiore a due terzi del totale dell' attivo dello stato patrimoniale (49,4 milioni) e dei ricavi provenienti dalle vendite e dalle prestazioni dell' ultimo esercizio (6,9 milioni). Il commissario straordinario, se verrà investito dellʼincarico, avrà tempo 60 giorni per presentare un piano di salvataggio. Aicon Yachts era stata ammessa in precedenza al concordato preventivo, poi revocato dal giudice. Quando tutto sembrava deporre per la dichiarazione di fallimento i giudici hanno voluto verificare la sussistenza dei presupposti per lʼamministrazione straordinaria che significa la possibilità di accesso ai fondi previsti dalla legge “Prodi”. La soluzione è stata accolta con favore da Lino Siclari, il patron. Dopo le relazioni del commissario giudiziale, Domenico Cataldo, e la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura, una pronuncia di fallimento avrebbe significato lʼapertura di unʼinchiesta per bancarotta fraudolenta. (M.S.) Economia 6 LUGLIO 2012 GIAMMORO. Da settembre il futuro dello stabilimento sarà una incognita Duferdofin, crisi d’acciaio Dopo il boom del decennio scorso e una seconda linea inaugurata dal ministro Scajola, per le acciaierie dell’azienda bresciana e i 170 operai si preannuncia un autunno nero DI GIANFRANCO CUSUMANO PACE DEL MELA. Alle acciaierie Duferdofin si profila una crisi... dʼacciaio. Quella che veniva ritenuta una delle aziende più solide del comparto industriale di Milazzo - Giammoro, sta cominciando a soffrire della crisi internazionale che ha colpito il settore siderurgico. I 170 operai saranno in cassa integrazione fino a lunedì 8 luglio, quando finiranno i 15 giorni di “ferie forzate”. Dal 30 luglio al 20 agosto è prevista una fermata programmata per la manutenzione degli impianti. Il loro futuro da settembre in poi sarà una incognita. «Attendiamo indicazioni dalla società ammette il rappresentante sindacale dell Cgil, Antonio Molino - se non arriveranno commesse credo che si possano prevedere tempi bui». Lo stabilimento fino a qualche anno fa ha lavorato senza sosta producendo utili da record. La Duferdofin, con sede principale a Brescia, accettò di fare una joint venture con i canadesi della Nucor. Le prospettive erano rosee, anche grazie allʼingente investimento, circa 100 milioni di euro, che nel 2009 portò alla inaugurazione della seconda linea che produce laminati mercantili alla presenza dellʼallora ministro del Governo Berlusconi , Claudio Scajola. «Ci sono opportunità offerte da accordi con la Libia e la possibilità di entrare con ingenti interventi nei mercati del nord Africa» profetizzò Scajola. Il ministro assicurò anche 25 milioni di euro per la realizzazione di un pontile di fronte allo stabilimento. Le sommosse e le guerre civili nel nord africa erano alle porte. «Al contrario di altri stabilimenti del gruppo, fino ad oggi quello di Giammoro era unʼisola felice - dice Molino - siamo riusciti ad evitare lunghi periodi di cassa integrazione e a lavorare senza fermarci per lunghi periodi. Grazie ad una ferma pagina 30 centonove LA SCHEDA Le speranze legate ad un pontile GIAMMORO. Lo stabilimento della Duferdofin-Nucor di Giammoro occupa 490 mila metri quadrati e sorge a circa dieci chilometri da Milazzo, a trentacinque chilometri da Messina, nel comune di Pace del Mela, ed é collegato all'autostrada Catania-MessinaPalermo. Lo stabilimento é raccordato alle FS tramite lo scalo di Pace sulla linea ferroviaria Catania-MessinaPalermo. Per le spedizioni via mare utilizza il porto di Messina raccordato con le ferrovie e il porto di Milazzo. Lo stabilimento è dotato di un raccordo ferroviario. I prodotti finiti vengono distribuiti sul mercato italiano ed europeo con trasporto via gomma, via treno e via mare. Due le linee di produzione. Quattro anni fa è stata inaugurata la seconda dedicata ai laminati mercantili, ma non è mai decollata a causa della crisi. contrattazione sindacale siamo riusciti a trasformare 65 rapporti di giovani lavoratori precari, in contratti a tempo indeterminato, rinunciando a qualche benefit. Ma da settembre sarà una incognita». Unica ancora di salvataggio potrebbe essere la realizzazione di un pontile lungo la costa di cui si parla da quindici anni. «I paesi emergenti stanno costruendo nuove acciaierie, ma il nostro punto di forza è che ci troviamo in una posizione strategica al centro dellʼEuropa. Dobbiamo abbattere, però, i costi di trasporto e solo con il pontile potremo farlo». LʼAutorità portuale ha già bandito due gare ma per vari motivi i lavori non sono mai cominciati. A donare il progetto, allʼinizio, fu la Comet, la società presieduta da Ivo Blandina, attuale presidente di Confindustria Messina, che da qualche mese gestisce la logistica per la Duferdofin Nucor. La crisi industriale nel comprensorio non sta risparmiando nemmeno le altre industrie. La centrale termoelettrica Edipower, acquistata recentemente da A2A, potrebbe essere chiusa o venduta entro il 2014 quando sarà avviato il nuovo elettrodotto di Terna. centonove Economia 6 LUGLIO 2012 MESSINA. Il bacino militare diventerà il “cimitero” delle navi dell’Alleanza atlantica L’Arsenale? E’ ri...Nato La darsena di carenaggio ospiterà imbarcazioni di piccolo tonnellaggio, le smembrerà e ne riciclerà i pezzi. E l’occupazione? Si ricollocheranno gli operai falciati dalla crisi DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Se lʼArsenale di Messina tornerà a vivere o morirà definitivamente, è discussione che sarà da riproporre a bocce ferme. Quello che è certo è che, tra qualche mese, lo storico sito militare diventerà il centro per la “demilitarizzazione e lo smaltimento” delle unità navali della Nato, lʼalleanza atlantica. Nella zona falcata, in pratica, andranno a morire le navi di “naviglio sottile” fino a duemila tonnellate di stazza. A supervisionare il progetto sarà la Namsa, che entro la fine dellʼestate sarà a Messina a vagliare lʼidoneità del sito. Namsa è lʼacronimo di Nato Maintenance and Supply Agency, branca logistica della Nato con sede in Lussemburgo, che ha stimato che per rendere lʼArsenale pienamente efficiente e sicuro dal punto di vista ambientale, saranno necessari investimenti da trenta milioni di euro per le aree per lʼaccumulo di materiali da smaltire”. E dato che dal 2001 lʼArsenale è sotto giurisdizione militare, i fondi proverranno dal ministero della Difesa. Dal punto di vista occupazionale, lʼoperazione potrebbe RINASCERE CIMITERO. La zona falcata di Messina impegnare fino a duecentoventi operai. Nessuna nuova assunzione, però. Perchè i posti andranno ai dipendenti dellʼArsenale stesso. Perchè? la crisi del settore, negli ultimi mesi, aveva fatto registrare esuberi per circa ottanta unità di personale, per i quali erano già pronte le lettere di licenziamento. I nuovi posti di lavoro, quindi, in realtà sarebbero una ricollocazione di quelli già persi. Secondo Gian Francesco Cremonini, ex ammiraglio da dieci anni alla guida dellʼarsenale, per il primo anno a Messina arriveranno solo imbarcazioni già bonificate, in attesa di adeguare il bacino di carenaggio agli standard di L E G A L M E N T E AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA POLICINICO"PAOLO GIACCONE" DI PALERMO ESITO DI GARA - C.I.G.:3244735805 Ai sensi dellʼart.20 della legge n.55/90 si rende noto che questa Azienda ha esperito la procedura aperta inerente i “Lavori per la realizzazione della nuova Morgue dellʼA.O.U.P. Paolo Giaccone di Palermo” di importo complessivo pari ad Euro 618.633,93+I.V.A.,di cui Euro 590.166,29 per lavori soggetti a ribasso ed Euro 28.467,64 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Partecipanti n.162. Aggiudicatario: ATI “GRM Costruzioni s.r.l (Capogruppo); CARCHIDI Costruzioni s.n.c.(Mandante); GRIMAUDO Giuseppe (Mandante)” di Alcamo (TP) con ribasso del 24,2281%. Il presente esito è pubblicato per estratto nella G.U.R.S. n.27 Parte II e III del 06.07.2012 e, in forma integrale, nellʼAlbo Pretorio del Comune di Palermo, nellʼAlbo dellʼA.O.U.P. Paolo Giaccone, e nel sito Internet: http:/www.policlinico.pa.it. Palermo lì 25.06.2012 F.to: Il Direttore Generale A.O.U.P.: Ing. Mario La Rocca centonove Settimanale di Politica, Cultura, Economia PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA D’APPALTO SU CENTONOVE PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI NUMERI: 090.9430208 - 9430206 FAX 090.9430210 - 090.9430211 RICHIEDI I PREVENTIVI ANCHE VIA E-MAIL A: [email protected] pagina 31 sicurezza imposti, poi, dal 2013, si entrerà a regime. Quale? In riva allo Stretto, in pratica, arriveranno le navi militari da rottamare. Da queste, poi, dovrebbe partire la seconda fase, e cioè quella del “riciclaggio” delle strumentazioni e, in un futuro abbastanza prossimo, dei motori di carrarmati, anchʼessi rottamati a Messina, da trasformare in motori eolici. Il progetto ha già ricevuto il plauso pressochè unanime di politica e sindacati. Ad opporsi, invece, è stata la rete No Ponte, per i responsabili della quale “la Sicilia rafforza la sua immagine di isola piattaforma di guerra e pericolosa discarica dei sistemi di morte obsoleti”. Sulla destinazione dellʼarea della falce, negli anni, si è detto di tutto e di più. A normarne le attività dovrebbe essere il piano regolatore portuale, approvato da cinque anni e ancora fermo al vaglio del ministero delle Infrastrutture. Il nuovo progetto dellʼArsenale è coerente con quanto indicato dal piano regolatore? “A noi non è arrivato niente, il progetto lo conosciamo solo dalla stampa”, ammette Francesco Di Sarcina, dirigente tecnico dellʼAutorità portuale, lʼente che ha redatto il piano. “Il piano regolatore avrà cogenza in quellʼarea solo quando termineranno le funzioni militari, quindi al momento noi non cʼentriamo”, spiega Di Sarcina. Mesi fa, lʼArsenale era salito alla ribalta nazionale per aver “rifatto il lifting” a quattro motovedette della Guardia costiera italiana che sono poi state consegnate al governo di Panama in base agli accordi di cooperazione militare sottoscritti nel 2010 dallʼex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. A fare da tramite per lʼaffare, il faccendiere napoletano Valter Lavitola. Economia 6 LUGLIO 2012 centonove GRANDANGOLO Ma per le società è colpa delle fatture liquidate in ritardo STATISTICHE. Cala in Sicilia il fenomeno degli “assegni a vuoto”. Con una eccezione Messina capitale dei protesti Quasi il sei per cento in più rispetto all’anno scorso. Gli strumenti più rischiosi: cambiali, pagherò e tratte bancarie. Contrazione a Palermo e Catania ma lievitano gli importi DI ETTORE IACONO QUANDO LA CRISI morde, i siciliani spendono meno. E la crisi sull'Isola si fa sentire a tal punto che in calo è anche il numero dei protestati. Nel 2011 si sono contati 134.503 protesti per un importo complessivo che supera i 265,4 milioni di euro. In media 1.973,20 euro per ogni protesto. Ma rispetto al 2010, il numero è calato di 2,38 punti percentuali. Nell'anno precedente, infatti, i protesti totali erano stati 137.708, per un importo pari a 280,65 milioni di euro. Un calo che interessa tutte le province ad eccezione di Messina (+5,44 per cento), Enna (+7,29) e Siracusa (+8,85). Gli strumenti più rischiosi si sono rivelati le cambiali, il famoso pagherò, e le tratte bancarie: ben 99.315 (99.871 nel 2010) i protesti levati in Sicilia per un totale di 111,7 milioni di euro (118,6 nell'anno precedente). Ma pur essendo in numero inferiore, soltanto 31.274 (erano 34.097 nel 2010), sono gli assegni protestati ad aver prodotto il danno economico maggiore con ben 149 milioni di euro (156,3 nell'anno precedente). Per gli amanti della statistica, si può aggiungere soltanto che in Sicilia si contano 26,6 protesti ogni mille abitanti. E non è la situazione peggiore nel confronto con le altre regioni d'Italia. Basti pensare che la media nazionale è pari a 2.658,71 euro per ogni titolo protestato. LE PROVINCE AI RAGGI X Nel 2011 il maggior numero di protesti si è registrato a Palermo, ben 33.547, per un importo complessivo pari a 55,8 milioni di euro. Seguono Catania con 26.362 protesti e un importo quasi pari a quello del capoluogo, 54,6 milioni di euro, e Messina con 16.953 protesti per un totale di circa 38,7 milioni. Nell'ordine compaiono poi le province di Siracusa (14.106 protesti per 26,4 milioni), Ragusa (13.153 per 26,47 milioni), Trapani (12.965 per circa 22,5 milioni), Agrigento (8.229 per 19,4 milioni), Caltanissetta (6.856 per circa 16,3 milioni) ed Enna (2.332 per poco più di 5 milioni). In tutte le province si evidenzia come siano proprio le cambiali e le tratte gli strumenti più a rischio protesto, ma in termini economici i titoli più rischiosi si confermano gli assegni. Nel confronto con il 2010, Siracusa, Enna e Messina chiudono con un poco edificante segno positivo davanti alla percentuale del numero di protesti. Nella provincia aretusea nel 2010 si contavano 12.857 protesti per 24,3 milioni di euro, lievitati lo scorso anno fino a 14.106 (+8,85 per cento) per un importo pari a 26,45 milioni. Nella piccola Enna si contano 2.332 protesti (+7,29 per cento) per 5 milioni di euro, ma l'anno precedente erano stati 2.162 con un danno economico però leggermente superiore (5,14 milioni). Nella provincia peloritana, infine, l'incremento dei protesti è stato pari a +5,44 per cento, essendo lievitati dai 16.031 del 2010 fino ai 16.953 dello scorso anno. Ma anche in questo caso è in controtendenza l'entità del danno economico, che scende da 39,8 a circa 38,7 milioni di euro. Viceversa, guardando al calo del numero dei protesti, il gradino più alto del podio ROMA. Sempre più società pagano con assegni a vuoto. Nei primi 3 mesi del 2012 sono 21mila le società protestaste in Italia. I dati raccolti dalla Cerved parlano di un peggioramento dellʼ8,1% rispetto allo stesso periodo del 2011. La situazione più grave è quella delle imprese del Mezzogiorno e tra quelle attive nel campo dellʼedilizia. Per Stefano Matalucci, direttore marketing di Cerved group: “Il dato è il secondo valore più alto di un singolo trimestre dallʼinizio della crisi del 2008, ed è accompagnato da un aumento dei protesti tra le imprese individuali: si contano infatti quasi 47.000 Imprenditori con almeno un protesto, in crescita del 3,2% rispetto al primo trimestre 2011″. Matalucci spiega: “Il peggioramento del fenomeno dei protesti nelle regioni meridionali è accompagnato da un ulteriore aumento dei tempi di liquidazione delle fatture. Lʼattesa per i pagamenti delle società meridionali è passata da 90,4 giorni dellʼultimo trimestre 2011 a 92,9 dei primi tre mesi 2012, con unʼaccresciuta diffusione dei ritardi gravi che vede il 10,5% delle stesse saldare le fatture con oltre due mesi di ritardo”. spetta ad Agrigento (-12,83 per cento), con 8.229 protesti (9.285 nel 2010) per un importo pari a 19,4 milioni (contro i 25,3 dell'anno precedente). Segue Trapani (12,4 per cento), dove i protesti sono stati 12.965 (14.573 nel 2010) per circa 22,5 milioni (oltre 33 milioni l'anno precedente). Sostanzialmente stabile il dato di Palermo, a Catania si registra una confortante contrazione del numero dei protesti, scesi da 28.333 ai 26.362 dello scorso anno, ma l'importo economico è leggermente lievitato, passando da 54,4 a 56,6 milioni di euro. Infine Ragusa, la piccola locomotiva dell'economia siciliana, oggi alle prese con qualche difficoltà in più rispetto al recente passato. Pur registrando una riduzione del numero dei protesti, da 13.546 a 13.153 (-2,99 per cento), a Ragusa il dato rimane sempre elevato. Anche se l'importo economico dei protesti registrati nel 2011, pari a 26,4 milioni, si è ridotto rispetto all'anno precedente, quando aveva toccato quota 28,5 milioni. LA SCHEDA Come chiedere la “riabilitazione” I PROTESTATI, ATTUALMENTE, sono inseriti nel “Registro informatico dei protesti” e vi restano per cinque anni, al fine di tutelare chiunque abbia rapporti economici con queste figure; e di fatto tale “pubblicità” finisce anche per avere un effetto sanzionatorio visto che rende pressoché impossibile per il protestato lʼaccesso al credito. Decorso un anno dal protesto però possono essere cancellati su presentazione dellʼistanza di riabilitazione al tribunale, nel caso di assegni, o al dirigente responsabile dellʼufficio protesti della Camera di Commercio di competenza, nel caso di cambiali, accompagnata dalla quietanza di pagamento del titolo protestato con firma autentica. Nel caso di assegni il protestato viene inoltre inserito nellʼarchivio informatizzato degli assegni bancari e postali e delle carte di pagamento istituito presso la Banca dʼItalia, con il conseguente divieto di emettere assegni per la durata di sei mesi. Anche questa sanzione si può evitare dimostrando il pagamento dellʼassegno, con interessi, spese di protesto e penale del 10%. pagina 32 centonove Economia 6 LUGLIO 2012 TURISMO. Parte da Ragusa la protesta contro la tassa di soggiorno Albergatore? Fa rima con esattore Dovranno riscuotere un euro al giorno per ogni notte trascorsa in albergo o case vacanza. I soldi da girare al Comune. Federalberghi: «I fondi ricavati si utilizzino solo a fini turistici» DI MARCELLO DIGRANDI RAGUSA. Esattori di imposte per conto del Comune di Ragusa. Sono gli albergatori e i titolari di strutture ricettive che, dal primo luglio, dovranno riscuotere la tassa di soggiorno. Unʼimposta che ha sollevato un vespaio di polemiche, tra gli addetti ai lavori, in un momento di grande difficoltà economica. Nonostante un trend che fa registrare un più 11 % di presenze turistiche specie dei paesi dell' Europa dellʼest. Una questione che interessa anche le località turistiche del messinese come le Eolie, Taormina o Milazzo. Il sindaco di Santa Marina Salina ha deliberato 1,5 euro di tassa di sbarco (lʼequivalente della tassa di soggiorno), proposta condivisa anche da Malfa. Milazzo, addirittura, principale “porta delle Eolie” sta meditando di istituire la “tassa di imbarco” a risarcimento del flusso di oltre mezzo milione di passeggeri nel porto. A Taormina il sindaco Mauro Passalacqua ha proposto al consiglio comunale di approvare una deibera che preveda “5 euro a pernottamento, a persona, negli hotel 5 stelle, 4 euro per i 4 stelle e 2 euro per i 3 stelle”. Ed inoltre: “Un euro a pernottamento a persona per le strutture ricettive a 2 stelle ed extra-alberghiere di qualunque tipologia ricettiva”. A Ragusa la tassa di soggiorno, un euro al giorno per ogni notte trascorsa in albergo o case vacanza, fino ad un massimo di 15 giorni consecutivi di permanenza, e 50 centesimi, al giorno, in campeggi, ostelli della gioventù o aree attrezzate, dovrà essere versata alla tesoreria comunale. Federalberghi, dopo la lettera di protesta, ha chiesto che i fondi ricavati vengano utilizzati solo ai fini turistici. “Allʼinterno della commissione consiliare che dovrà utilizzare i fondi della tassa di soggiorno – dice Rosario di Bennardo, presidente di Federalberghi – ci sarà un nostro rappresentante per vigiliare sul da farsi. Lʼobiettivo è di utilizzare le risorse per iniziative o attività di promozione turistica legata direttamente al territorio. Nessuna altra iniziativa o manifestazione sarà tollerata. In molti comuni del catanese la tassa di soggiorno è in vigore da alcuni mesi". Lungo la fascia costiera del territorio ragusano si registrano situazioni inverosimili. Tipo la frazione balneare di Punta Braccetto divisa a metà tra i comuni di Santa Croce e Ragusa. I campeggi che ricadono nel territorio ragusano devono fare pagare la tassa di soggiorno. Dieci metri più avanti, nel territorio di Santa Croce, i vacanzieri sono esenti. “In questo momento di grande recessione - spiega Fortunato Ferrisi, titolare di un albergo a Punta Braccetto fare cassa a danno dei pochi tiurisi che scelgono il sud est della Sicilia ci sembra davvero inopportuno. Lʼidea di fondo, semmai, era di istituire una tassa regionale senza alcuna distinzione tra Ragusa, dove vige la tassa, e Santa Croce, che non ha deliberato in tal senso. Perché soggiornare a Ragusa o non scegliere la vicina Scicli oppure Modica?”. Un coro di proteste. “Dʼora in poi -spiega Giuseppe Antoci, titolare di una casa vacanza nel quartiere barocco – dovremo informare i nostri clienti di un balzello in più da pagare. Sono convinto che molti andranno in altre località della provincia dove la tassa di soggiorno non è stata istituita”. La carenza di infrastrutture è la tassa di soggiorno penalizza i luoghi di Montalbano. I gestori delle strutture ricettive, ai sensi dellʼarticolo 5, del regolamento comunale devono comunicare al Comune, entro la prima decade di ogni mese, il numero dei pernottamenti, i giorni di permanenza, le riduzioni e le esenzioni previste. Contestualmente alla comunicazione telematica, il gestore della struttura ricettiva, dovrà trasmettere ricevuta di versamento alla tesoreria del Comune. Sono esenti i minori di anni 14, coloro che assistono i degenti ricoverati nelle strutture sanitarie del territorio, i portatori di handicap non autosufficienti, gli appartenenti alle forze dei polizia e ai vigili del fuoco che soggiornano per esigenze di servizio. Gli albergatori, di fatto, diventare esattori per conto del Comune di Ragusa. TAORMINA Una perla di...balzello TAORMINA. Cinque euro. A tanto ammonta la tassa di soggiorno che lʼamministrazione comune di Taormina guidata da Mauro Passalacqua vorrebbe applicare ai turisti che scelgono la perla dello Jonio. La proposta è finita sul tavolo della IV Commissione consiliare per discutere del temuto balzello prima di essere inserito allʼordine del giorno dellʼaula. Una scelta che non piace a nessuno: dagli albergatori agli stessi consiglieri che temono un calo delle presenze. Il fronte «no tax» vede in prima linea gli albergatori, che hanno anche avviato una battaglia a livello regionale. La delibera prevede, sulla linea di altre rinomate località turistiche nazionali, «5 euro a pernottamento, a persona, negli hotel 5 stelle, 4 euro per i 4 stelle e 2 euro per i 3 stelle». Ed inoltre «un euro a pernottamento a persona per le strutture ricettive a 2 stelle ed extra-alberghiere di qualunque tipologia ricettiva». Più fluida la situazione nella confinante Giardini Naxos dove la tassa è già realtà. Si è deciso di accontentarsi di appena un euro, in modo da evitare polemiche. PROSPETTIVE In arrivo 230mila euro Tanto incasserà il comune ibleo. I progetti dell’assessore Migliore RAGUSA. Poco meno di 230 mila euro. Da spendere in promozione del territorio o legate ad attività prettamente turistiche. Sono le somme previste dalla tassa di soggiorno che il comune di Ragusa dovrebbe incamerare. “Queste somme sono vincolate ad attività mirate – dice lʼassessore al turismo del Comune di Ragusa, Sonia Migliore – per la promozione del territorio ragusano e per iniziative strettamente connesse. Accanto alla tassa di soggiorno il comune dovrebbe percepire un cospicuo finanziario europeo, pari a 920 mila euro, per il rifacimento di tutta la cartellonista turistica. Stiamo lavorando per potenziare i collegamenti con il castello di Donnafugata. la Lʼimposta si applica in occasione di ogni pernottamento, promozione del territorio va fatta insieme a tutti i per ogni persoma, a notte, fino al massimo di 15 giorni protagonisti del Sud in un'ottima di collaborazione e consecutivi di permanenza. Eʼ soggetto allʼimposta chi interscambio. Occorre abbattere il muro delle municipalità pernotta nelle strutture ricettive che si trovano nel territorio e avere le idee chiare su cosa iniziare a fare in termini del Comune di Ragusa. I gestori sono tenuti ad informare i concreti". Lʼimposta di soggiorno è stata propri ospiti sullʼapplicazione, entità ed adottata dal Comune di Ragusa, in base alle esenzione dellʼimposta di soggiorno, e disposizioni previste nellʼarticolo 4 del decreto dovranno riscuotere la tassa rilasciando la legislativo del 14 marzo 2011, con delibera di ricevuta al cliente". I gestori, ai sensi giunta del 23 novermbre dello scorso anno e dellʼarticolo 5, del regolamento comunale con decorrenza dal primo luglio. "Per legge – si debbano comunicare al Comune, ufficio legge nella missiva, inviata alle strutture ricettive tributi, per via telematica, il numero dei del territorio ragusano – lʼimposta è destinata a pernottamenti, i giormi di permanenza. Il finanziare interventi in materia di turismo versamento dellʼimposta deve essere fatta compresi quelli a sostegno delle strutture previo bonifico bancario alla tesoreria del ricettive, la manutenzione, la fruizione e Comune. Per informazioni si può accedere recupero dei beni culturali e ambientali, nonché i al sito del Comune: Sonia Migliore relativi servizi di informazione e intrattenimento. www.comune.ragusa.gov.it. pagina 33 Economia 6 LUGLIO 2012 OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà UOMINI&BUSINESS Tecnologie e innovazione, nuovo obiettivo Ue COME INCORAGGIARE l'innovazione e allo stesso tempo incrementare l'occupazione? Una risposta chiave sta nell'incentivare il settore delle KETs (Key Enabling Techonologies), le tecnologie chiave abilitanti, che includono micro e nanoelettronica, materiali avanzati, biotecnologie industriali, fotonica, nanotecnologie e sistemi avanzati di produzione. Secondo recenti stime del Gruppo europeo di alto livello sulle Kets, il mercato mondiale delle tecnologie chiave abilitanti è destinato a passare dall'attuale valore di 646 miliardi di euro ad oltre 1000 miliardi entro il 2015: un incremento esponenziale di oltre il 54%, pari ad oltre l'8% del Pil Ue. Solo nel settore delle nanotecnologie il numero dei posti di lavoro nell'Ue dovrebbe aumentare da 160mila nel 2008 a circa 400mila entro il 2015. LʼEuropa è leader nella ricerca e nello sviluppo per le Kets, con una quota mondiale di domande di brevetto superiore al 30%. Malgrado ciò, il dominio dellʼUe nella R&S non si traduce nella produzione di beni e di servizi necessari per stimolare la crescita e l'occupazione. E' fondamentale che l'Unione Europea intervenga per non perdere questa occasione. Il settore della micro e nanoelettronica e le sue naturali industrie a valle nel campo delle tecnologie, dell'informazione e della comunicazione hanno creato in Europa oltre 700 000 posti di lavoro nel corso dell'ultimo decennio. La biotecnologia industriale è stata riconosciuta come la Ket guida della e tecnologico dell'Unione. Investire bioindustria. Si stima che ogni euro maggiormente nelle Kets significa investito in ricerca e innovazione in questo contribuire, in maniera concreta, alla settore produrrà un utile dieci volte crescita e alla creazione di posti di lavoro, superiore. Inoltre si prevede che le piccole mantenendo e rafforzando la leadership e medie imprese (PMI), soggetti trainanti tecnologica europea". dell'innovazione e dell'occupazione in Le Ket sono diventate una priorità per l'Ue, Europa, contribuiranno a creare la maggior lo dimostra anche il ruolo centrale che parte dei posti di lavoro nei settori delle queste assumono nelle proposte della tecnologie abilitanti. La maggior parte delle Commissione sul futuro programma Ue di 5.000 imprese europee nel settore della ricerca e innovazione Orizzonte 2020 e sul fotonica sono sono infatti delle PMI. Fondo europeo di sviluppo regionale. La Le Kets sono inoltre una fonte essenziale di capacità dell'Europa di sviluppare e innovazione. Esse forniscono la applicare su scala industriale le Le Kets base tecnologica necessaria per Ket ricopre un ruolo cruciale nel tutta una serie di applicazioni forniscono la base contribuire alla competitività e produttive, come quelle per alla crescita sostenibile. tecnologica sviluppare nuovi medicinali per La Commissione europea necessaria far fronte all'invecchiamento propone in questo ambito una per tutta una serie strategia globale a lungo della popolazione. "I prodotti più innovanti, ad alto termine e inclusiva al fine di di applicazioni valore aggiunto, come gli stimolare la produzione produttive 'smartphones' o le auto industriale delle Kets. Ad un elettriche, funzionano grazie alle approccio integrato per il Tecnologie chiave abilitanti. Le Kets sono il finanziamento della ricerca e cuore e il cervello della nuova innovazione dell'innovazione nel settore delle Ket si industriale ed hanno un potenziale, combina un approccio strategico per inespresso, per creare nuova occupazione finanziare la modernizzazione delle qualificata in Europa", ha detto il industrie a livello regionale. La Banca Vicepresidente della Commissione Europea per gli Investimenti garantirà europea, Antonio Tajani, nel corso della l'accesso ai finanziamenti, ma a ciò verrà conferenza stampa di presentazione. accompagnato un coordinamento delle "L'Europa necessita di sviluppare attività europee e delle politiche relative ai l'applicazione su scala industriale delle Kets per utilizzare al meglio le risorse Kets – ha aggiunto Tajani -. Queste pubbliche e per creare un mercato tecnologie popolano già il futuro economico internazionale concorrenziale ed equo. NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Videosorveglianza senza sindacato CON SENTENZA 22611 dellʼ11 giugno 2012, la Corte di Cassazione prende in analisi il caso di unʼazienda che ha installato un impianto di videosorveglianza senza preventivamente attivare la procedura sindacale o amministrativa prevista dallo statuto dei lavoratori - Legge n. 300 del 20 maggio 1970. Infatti tale norma recita che “gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro (oggi Direzione Territoriale del Lavoro - Dtl), dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti”. Ne discende, quindi, che lʼazienda deve sempre attivarsi preventivamente per ottenere lʻaccordo sindacale o lʼautorizzazione ministeriale. Nel caso in analisi, invece, lʼazienda aveva operato richiedendo autorizzazione direttamente ai lavori interessati al controllo tramite impianto di videosorveglianza, bypassando, quindi, la consultazione in sede sindacale. I giudici della Suprema Corte sottolineano che, pur in presenza di una norma di tale rigore, non si può ignorare il fatto che lʼazienda abbia acquisito lʼassenso di tutti i dipendenti attraverso la sottoscrizione da parte degli stessi di un documento esplicito. Infatti, come ricordano sempre gli “ermellini”, “logica vuole che il più contenga il meno sì che non può essere negata validità ad un consenso chiaro ed espresso proveniente dalla totalità dei lavoratori e non soltanto da una loro rappresentanza”. Gli stessi giudici proseguono, poi, analizzando lʼart.4 dello statuto dei lavoratori (Legge 300/70) e ricordando come il fine ultimo dello stesso fosse quello di “tutelare i lavoratori contro forme subdole di controllo della loro attività da parte del datore di lavoro e che tale rischio viene escluso in presenza di un consenso di organismi di categoria rappresentativi” e, a maggior ragione, “tale consenso deve essere considerato validamente prestato quando promani proprio da tutti i dipendenti”. centonove “ ” MONTE PASCHI No dei sindacati al piano industriale AGENZIA DELLE ENTRATE Gentile nuovo direttore PALERMO. Antonino Gentile è il nuovo direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate in Sicilia, subentra a Castrenze Giamportone che lascia l'amministrazione finanziaria. Prima di questa esperienza, Gentile è stato direttore dell'agenzia delle Entrate dell'Emilia-Romagna e del Trentino. NOMINE REGIONE Cicero presidente dell’Irsap PALERMO. Designato il consiglio di amministrazione dellʼIstituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap). I nomi indicati dallʼassessore Marco Venturi sono: Alfonso Cicero presidente, Pippo Greco, Alessandro Albanese, Riccardo Garimberti e Filippo Ribisi. FILCA NAZIONALE Scelfo eletto alla segreteria PALERMO. Salvatore Scelfo, segretario generale della Filca di Palermo, il sindacato Cisl degli edili, é stato eletto alla segreteria nazionale della federazione di categoria. Scelfo guiderà il nuovo 'Dipartimento legalita'', della federazione, per "coordinare e organizzare iniziative sul fronte della lotta a mafie e malaffare". CONSUMATORI I rifiuti...solari DI FRANCESCO SABATINO PALERMO. In Sicilia il nuovo piano industriale del Monte dei Paschi di Siena preoccupa i sindacati per gli effetti che potrebbe avere nelle filiali dell'isola. Il presidente della Banca senese Alessandro Profumo e l'amministratore delegato Fabrizio Viola hanno a incontrato a Villa Igea i dirigenti delle filiali dell'istituto di credito per illustrare i contenuti del nuovo piano del gruppo. "Il piano industriale avrà un impatto devastante per il personale anche in Sicilia - dice il coordinatore della Fabi, Carmelo Raffa - Per di più non ci fidiamo di Profumo che dopo aver distrutto il Banco di Sicilia adesso si appresta a fare la stessa cosa con Monte dei Paschi. Profumo farebbe bene a riconsegnare i 40 milioni di buonuscita per riparare ai danni che ha fatto alla Sicilia e alla banca". pagina 34 IL 1° LUGLIO iniziano per il cittadino, enti o istituzioni gli obblighi riguardanti i rifiuti da pannelli solari al momento dell'installazione. Questi soggetti devono farsi rilasciare dal produttore dei pannelli fotovoltaici un certificato da esibire al Gse, che attesti l'iscrizione del produttore a un consorzio che garantisca il riciclaggio dei pannelli una volta che, giunti a fine vita, si trasformino in rifiuti . E' noto che tutti gli impianti che entreranno in esercizio a decorrere dal 1° luglio 2012 il soggetto responsabile dell'impianto per godere delle tariffe incentivanti, dovrà trasmettere al Gse il certificato rilasciato dal produttore dei moduli fotovoltaici e altre tre specifiche tipologie di documenti. Tra questi anche il certificato rilasciato dal produttore dei pannelli, attestante l'adesione di tale produttore che garantisce il riciclo dei moduli fotovoltaici utilizzati al termine della loro vita utile. Sotto il profilo ambientale l'adesione ai Consorzi comporta il ritiro dei pannelli solari rotti o vecchi in tutto il territorio nazionale e il loro coretto trattamento, con il recupero e il riciclaggio delle materie prime seconde contenute nei pannelli solari e lo smaltimento delle sostanze non riutilizzabili. Invece sotto il profilo amministrativo, adesione ai Consorzi consente al produttore – importatore di potere rilasciare al soggetto responsabile dell'impianto il certificato che secondo l'art.11, comma 6 , Dm 5 Maggio 2011 deve esibire al Gse per ottenere le tariffe energetiche incentivanti. Pertanto il 1° luglio 2012, anche in termini culturali, rappresenta un vero e proprio punto di svolta rispetto all'esteso disinteresse in ordine al fine vita di quanto si usa per ricavare dei benefici, senza pensare alle conseguenze che il proprio comportamento rifletterà sul futuro dell'ecosistema Adoc - Uil Messina centonove GIUSEPPE PICCOLO L’ULTIMO DEI GATTOPARDI Lʼaddio a Capo dʼOrlando al cugino di Tomasi di Lampedusa PAG. 36 poster 6 LUGLIO 2012 EOLIE, SOSTENIBILI CON... RISERVA Allo studio un protocollo dʼintesa tra associazioni e Soprintendenza del Mare PAG. 40 MURALES DI UMANITA VARIA PALERMO sono stati insigniti lʼattore Antonio Alveario, il giornalista Enzo Basso, il poeta del borgo Pippo Bonaccorso, lo storico Nino Principato, “u ballettu” e suonatore di organetto Paolo Scaltrito, il telecronista Mino Licordari e la giornalista Laura Simoncini. Con materiali che evocano le tradizioni contadine ed enogastronomiche di Gesso come la juta, la canna e il minerale del gesso, la pergamena di cittadinanza ibbisota è stata prodotta a mano da Paolo Mazza che da gran padrone di casa dellʼEcomuseo “De gustibus”, abile presentatore e conduttore della serata è nato e vive a Gesso con la famiglia tuttʼoggi. Invece, la laurea honoris causa è spettata a tutti i “manciuni” in visita alla “casetta del gusto” che volevano assaporare i prodotti tipici con cui da più di settantʼanni Don Minico condisce la “pagnotta alla disgraziata”; inserita come si può leggere pure nel sito www.donminico.com nellʼelenco Paolo Mazza all’ingresso dell’antica struttura che ospita il museo De gustibus dei prodotti tradizionali nazionali del Ministero delle politiche GASTRONOMIA. CITTADINANZE ONORARIE PER INAUGURARE L’ECOMUSEO DEL GUSTO agricole e foreste. Alla riuscita dellʼevento ha collaborato lʼassociazione “La perla dei Peloritani”. E le mogli hanno dato il loro contribuito con la preparazione di dolci locali fino ad oggi segretamente tramandati da madre a figlia e ora conservati nel MESSINA. “U megghiu postu du munnu” è minerale da cui prende nome il luogo, ricettacolo dellʼEcomuseo di Don Minico. a Gesso, parola di Don Minico. Allʼantico hanno ricevuto il titolo di “cittadino ibbisotu” “Lʼoccasione di conoscere le ricette tipiche villaggio sui Colli San Rizzo, nel corso della il pittore Aldobrando, il poeta e allievo di sinora raccolte allʼEcomuseo in via Filicudi notte speziata inaugurata dallʼEcomuseo Ignazio Buttitta Filippo Faillaci, il di Gesso sarà colta nel corso del prossimo “De gustibus Don Minico…è ccà”, musicisti, “menestrello” e musicista di chitarra e evento già in preparazione e – assicura attori, registi e poeti autoctoni hanno fisarmonica Arnaldo Oliva, il suonatore di Paolo Mazza – che riguarda anche la acquisito la cittadinanza onoraria “pa zampogna a paro Giancarlo Parisi e lʼattore pubblicazione di una ricetta inedita del panza”. A Gesso detta anche Ibbisu, Gianfranco Quero. I “viddani” di Gesso sono 1700”. M. V. termine dialettale con cui viene identificato il di diversi tipi. Del titolo “ibbisoti ca scoccia” Gesso, tutti gli uomini di “panza” Quando il cinema è di...vino PALERMO. Dopo il grande successo dell'estate scorsa, anche quest'anno si terrà la rassegna cinematografica DiVinCinema 2012. Ogni venerdì, dal 6 luglio al 24 agosto (ore 21), la rassegna proporrà la visione di film in abbinamento alla degustazione di ottimi vini e prodotti gastronomici all'interno delle cantine partner della Strada del Vino Terre Sicane. Un'iniziativa volta a diffondere la cultura del bere bene, e che mira a coniugare enogastronomia, cultura e intrattenimento. "La formula vincente di DiVinCinema, progetto nato nel 2010 - dice Marilena Barbera, presidente della Strada del Vino Terre Sicane - è una miscellanea di sensazioni, esperienze ed autentiche emozioni". L'atmosfera accogliente della proiezione cinematografica che si fa ancora più suggestiva sotto un cielo punteggiato di stelle e la degustazione di un buon calice di vino accompagnata da prodotti tipici danno energia a serate uniche, ricche di poesia e convivialità dove la campagna e le strutture delle aziende vitivinicole fanno da cornice. Nel cartellone della Rassegna, che avrà come location cantine e luoghi legati alla Strada del vino Terre Sicane, film come La scomparsa di Patò, Terraferma, Midnight in Paris, The Artist, Quasi amici e Paradiso amaro. SCIENZE GASTRONOMICHE 110 e lode col Parco dei Nebrodi UNA TESI REALIZZATA sul Parco dei Nebrodi da alcuni allievi di uno stage organizzato dallʼUniversità di Scienza Gastronomiche di Pollenzo, in Piemonte, ottiene un brillante riconoscimento, risultando la prima di otto lavori realizzati nel territorio nazionale. Eʼ il risultato finale di una esperienza vissuta da alcuni allievi dellʼUniversità riconducibile alle attività formative e culturali di Slow Food, che durante uno stage, svoltosi lo scorso mese di maggio, avevano avuto modo di visitare e studiare il territorio del Parco. Il lavoro prodotto, “Prendere e Comprendere i Nebrodi”, è stato infatti premiato per lʼoriginalità della forma comunicativa ma soprattutto perché ha spiegato il significato di unʼarea protetta nel contesto territoriale dei Nebrodi. La tesi portata avanti dagli studenti ha messo in rilievo i valori più autentici del territorio e cercato di dimostrare come il Parco può e deve rappresentare un modello di gestione delle risorse da estendere allʼintera area. Lʼunanime apprezzamento della Commissione chiamata a giudicare i lavori-esperienza degli studenti ha riguardato la capacità di lettura e di analisi dimostrata, nonché lʼaver saputo comprendere lo spirito più profondo del territorio grazie allʼincontro con le diverse realtà economiche e culturali dei Nebrodi: dalla gastronomia dellʼentroterra alla pesca del pesce azzurro, passando per le espressioni della cultura tradizionale. pagina 35 Gli studenti di Scienze gastronomiche posterpersonaggi 6 LUGLIO 2012 centonove FICARRA. Si è spento a 52 anni l’erede del poeta nebroideo e cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa Giuseppe Piccolo, l’ultimo dei gattopardi Riservato e introverso ha dedicato la sua vita nella valorizzazione delle opere e dei carteggi del padre che aveva intrattenuto rapporti epistolari con Montale, Sciascia, Pasolini. Coronò il suo sogno con l’apertura di un museo a Capo d’Orlando DI FRANCO TUMEO FICARRA. Attendeva da mesi un trapianto dʼorgano per riprendersi la vita che lentamente si stava spegnendo. Di speranza da spendere ne aveva ancora tanta e tanti ancora erano i progetti in cantiere per il futuro, ma il destino crudele non ha inteso aspettare. Si è spento domenica scorsa a Palermo Giuseppe Piccolo di Calanovella, forse lʼultimo dei veri, autentici gattopardi siciliani, figlio di Lucio Piccolo e cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Cinquantadue anni, sposato, una figlia, Giuseppe Piccolo fin da bambino, con la madre Maria Paterniti, si era stabilito a Ficarra, paese caro al padre poeta che in questo luogo incantato dei Nebrodi aveva rintracciato le radici del suo nobile casato e trovato spesso ispirazione per le sue liriche più significative. Riservato e introverso dal genitore, oltre al carattere e allʼillustre cognome, aveva ereditato una preziosa raccolta di manoscritti autografi, un consistente patrimonio di carteggi intrattenuti con gli scrittori e i poeti più in vista del panorama letterario italiano ed internazionale: da Montale al cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa, da Yeats a Sciascia, a Pasolini. Da alcuni anni, superate vecchie polemiche e antiche diffidenze, con lʼaiuto economico dellʼamministrazione comunale, Giuseppe Piccolo aveva finalmente realizzato il sogno di allestire nel comune collinare un museo dedicato al padre e mettere a disposizione di appassionati e studiosi dellʼopera e della figura del poeta Lucio il patrimonio letterario che gli era appartenuto: documenti, fotografie, varie stesure delle poesie più celebri, taccuini di appunti autografi, la biblioteca con oltre duemila volumi, la macchina da scrivere e oggetti personali vari, per anni sepolti sotto il peso di complicate vicende umane e giudiziarie e finalmente riaffiorati dalle brume dellʼinconsapevolezza e restituiti al patrimonio culturale. In quel museo trovano posto persino gli arredi originali dello studio e la motocicletta con cui il poeta siciliano amava scorrazzare tra Ficarra e la villa di famiglia di Capo dʼOrlando. Oggi, il museo Lucio Piccolo di Calanovella, grazie alla lungimiranza e alla generosità del compianto Giuseppe rappresenta il fiore allʼocchiello non soltanto del comune collinare, ma dellʼuniverso letterario italiano. Un nome difficile da portare, una forte passione per la campagna, studi di agraria per occuparsi dellʼimmenso feudo che fu dei Piccolo-Filangeri, per Giuseppe Piccolo la vita tuttavia non è stata mai facile, spesso bersaglio di critiche e polemiche, come quella con lʼallora presidente della fondazione Piccolo di Capo dʼOrlando, Bent Parodi di Belsito, che bocciò frettolosamente e senza appello la Una recente immagine di Giuseppe Piccolo decisione di allestire a Ficarra un museo dedicato al poeta. Giuseppe fu costretto ancora una volta, come già accaduto in altre occasioni, a rivendicare lʼesclusivo onere ed onore a rappresentare il padre Lucio e la sua memoria, ribadendo la totale estraneità del genitore alla Fondazione Piccolo di Capo dʼOrlando dove, in applicazione di una sentenza del tribunale, niente di niente era rimasto che fosse appartenuto al poeta, essendo stato tutto nel frattempo trasferito a Ficarra, nella residenza dellʼerede legittimo. Non era quella di Giuseppe una precisazione di circostanza, ma legittima difesa allʼennesimo attacco che ancora una volta metteva in discussione, neanche velatamente, la legittimità delle sue scelte. Per qualcuno, Giuseppe oltre il nome, non sarebbe mai stato un Piccolo di Calanovella. Eʼ storia nota che i suoi zii, i CONCERTI E INCONTRI PER VILLA PICCOLO Sabato 7 luglio, alle 10,30, a Villa Piccolo sarà presentata la rassegna Le Porte del Sacro, giunta alla sua terza edizione, che questʼanno ha come tema “Identità in cammino”. Le Porte del Sacro/Identità in cammino è in programma a Villa Piccolo ed è promossa dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella nellʼambito del cartellone del Circuito del Mito, la manifestazione organizzata dallʼAssessorato Regionale al Turismo, con la direzione artistica di Salvatore Presti. Alla conferenza stampa saranno presenti lʼassessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, Daniele Tranchida, il Direttore artistico del Circuito del Mito Salvatore Presti, il Presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, Carmelo Romeo, e il coordinatore della rassegna Le porte del Sacro-Identità in cammino, Alberto Samonà. Saranno due mesi ricchi di eventi culturali: concerti, mostre, spettacoli teatrali, conferenze e presentazioni di libri, nellʼambito di un percorso di valorizzazione di Villa Piccolo. Un rarissimo scatto di famiglia. Al centro con il cappello il poeta Lucio e Giuseppe pagina 36 centonove AMARCORD Maria, mamma coraggio Sfidò il casato per crescere il figlio FICARRA. Con la figlia e la moglie, a piangere la morte di Giuseppe Piccolo rimane anche la madre Maria Paterniti, la donna di cui si era invaghito il poeta aristocratico, impegnato nella ossessiva ricerca di una compagna con la quale dare il sospirato erede al nobile casato dei Piccolo di Calanovella. Era il 1959 e i fratelli Casimiro e Agata, terrorizzati dellʼimminente tramonto della famiglia, decisero che Lucio, il più giovane dei tre, trovasse moglie. A Piccolo serviva sangue “selvaggio” che desse nuovo vigore alla stirpe. Dopo una difficile ricerca la scelta cadde su una bellissima e giovane contadina di Ficarra, Maria Paterniti appunto. Nato Giuseppe, Lucio imparò ad amare la bella plebea e probabilmente lʼavrebbe anche sposata. I fratelli Casimiro e Agata però avevano altri progetti per quel nipote: toglierlo alla madre e affidarlo a scuole inglesi per farne un perfetto aristocratico. Ma Maria Paterniti rivendicò con forza il ruolo di genitrice imponendo i suoi diritti di madre su quelle assurde pretese. Donna piena di dignità e di carattere si prese cura del figlio, come solo una madre sa fare, in una sfida impari con lʼarroganza di quel residuo feudale che Casimiro e Agata incarnavano. (F.T.) posterpersonaggi ZOOM. A SCOPRIRLO FU MONTALE. GRAZIE AD UN PACCO SENZA AFFRANCATURA 6 LUGLIO 2012 pantaloni alla zuava, i capelli sciolti sulla fronte, i baffetti maliziosi facevano del poeta siciliano un bohemien, un originale aristocratico fuori dal suo tempo, vissuto in un presente che inutilmente tentava di essere passato. Unʼimmagine di Tutti ne riconoscevano la “grandezza”, ma l’atteggiamento dandy dandismo e stravaganza alimentata dallʼincredibile cimitero dei cani allestito e la passione per l’esoterismo, lo tennero sempre ai margini nel giardino di casa e dalle inquietanti frequentazioni esoteriche sue e FICARRA. Poeta grandissimo, convegno di San Pellegrino, il poeta soprattutto dei fratelli: il loro mondo, certamente! Ma anche personaggio stupì tutti portandosi confinato a villa Vina di eccentrico, introverso, riservato. Per dietro da casa anche le Capo dʼOrlando, era qualche impietoso critico, persino lenzuola per il letto popolato di anime, gnomi, stravagante. Fin dalla carta dʼidentità, dellʼalbergo. Viveva un fate e fantasmi. Unico sulla quale Lucio Piccolo di Calanovella, poʼ fuori dal mondo, rapporto di Lucio Piccolo alla voce professione, faceva vergare un soffocato dal senso con la modernità, una inusuale e vanitoso “poeta”. Che si ineluttabile della fine che rumorosa motocicletta con trattasse di una persona sui generis lo stringeva in una spirale cui si lasciava andare tra intuì prima di tutti Eugenio Montale, di morte la nobiltà Capo dʼOrlando e Ficarra, sorpreso da quel pacchetto postale con siciliana cui apparteneva travolto da una dentro “9 liriche” che Piccolo gli spedì per nascita. Il vestire incontenibile gioia Lucio Piccolo senza affrancatura. Allʼormai famoso trasandato, i buffi fanciullesca. (F.T.) Lucio, eccentrico con poesia quali fortemente lo avevano voluto e amato, disorientati dagli eventi preferirono affidare ad una fondazione beni e memoria della famiglia, piuttosto che al nipote. Quella di Giuseppe Piccolo di Calanovella insomma è stata una vita segnata dal peso, a volte difficile da sostenere, del cognome portato. Si racconta che lʼultimo pensiero di Lucio Piccolo sia stato per lui, per lʼunico figlio, costretto a raccogliere lʼeredità, il peso e lʼillusione di sopravvivenza della blasonata famiglia dei Calanovella allʼineluttabile crepuscolo dei gattopardi. Ecco, quel senso della fine che aveva in parte scandito la vita di Lucio e dei suoi fratelli e di tutta lʼaristocrazia siciliana con la morte di Giuseppe Piccolo di Calanovella sembra ora essersi definitivamente consumato. Giuseppe Piccolo da giovane pagina 37 posterlibri 6 LUGLIO 2012 NOVITA’. Il manuale di Cavadi per acquisire “consapevolezza di se” Vacanze filosofiche DI FRANCESCA TREMOGLIE A CURA DI CARMELO CELONA e difficilmente comprensibile come la filosofia, capace di incuriosire attraverso esempi pratici e la scelta originale di “schede” conclusive che mettono a fuoco alcuni punti fondamentali della pratica filosofica intesa dallo stesso autore come “servizio allʼintelligenza di persone, famiglie, aziende e gruppi disposti a cercare da sé le risposte più adatte alle sfide di senso quotidiano”. Chi volesse sperimentare in prima persona di che si tratta, potrebbe nelle prossime settimane partecipare ad una delle due edizioni estive delle “vacanze filosofiche per non…filosofi” (per i dettagli tecnici cfr. www.vacanzefilosofiche.it), previste una a Ostuni, in Puglia, dal 17 al 24 luglio (sul tema “La bellezza della politica”) e lʼaltra a Pescasseroli, in Abruzzo, dal 21 al 28 agosto (sul tema” Sessualità e filosofia”). LACERTI DI LETTURE La vita rigida La banalità dei pratici: “I non ascoltatori di Bob Dylan non sono persone disinteressate a quel tipo dʼinquietudine, di insofferenza. Niente liceo classico. Niente canne, niente amori perduti.” Quelli per cui capire prima dʼagire è una perdita di tempo. Chissà perché poi hanno tutta questa fretta di fare le cose? Se si guarda bene finisce sempre che le fanno male. “Alle spalle dei disinteressati a Dylan ci sono famiglie assorbite dallʼimpegno di mandare avanti il lavoro o la famiglia abituate a giudicare con severità la divagazione.” I pragmatici senza etica e senza morale usano il pragmatismo come pretesto per non esercitare la solidarietà verso i più svantaggiati. Cʼè molto giustificato egoismo nellʼuomo che sʼè fatto da se. “Gente che crede nel denaro e nella possibilità del PALERMO Torna Recami con 'Gli scheletri nell'armadio' La filosofia dalla speculazione astratta alla pratica per imparare la “leggerezza” dell’essere. In Puglia e Abruzzo due appuntamenti da non perdere PALERMO. Chi è il filosofo? Colui che riesce ad inventare concezioni del mondo tanto originali da ottenere un posto privilegiato nei manuali di filosofia? Sì, ma non solo. Colui che possiede una conoscenza ampia delle dottrine filosofiche già elaborate nei secoli precedenti? Anche, ma non solo. Colui che cerca, attraverso lo studio, di acquisire una maggiore consapevolezza di sé, fondamentale nel rapporto con gli altri? Il tentativo di illustrare questa “terza dimensione” del filosofare costituisce il filo conduttore di uno dei recenti scritti di Augusto Cavadi: La filosofia ci farà liberi? Una interpretazione delle pratiche filosofiche (testo attualmente disponibile esclusivamente in economico formato elettronico presso la www.bibienne.com editrice). Lo si può intendere come viaggio allʼinsegna del desiderio di definire e di descrivere un nuovo modo di intendere la filosofia: “filosofia-in-pratica”, “filosofia-in- dialogo”, filosofia come stile di vita consapevole e coerente. Il libro fornisce una descrizione del ruolo chiave del filosofo, passa in rassegna critiche e consensi alla pratica filosofica e fornisce validi strumenti di approfondimento. Testo sicuramente fruibile da un pubblico vario in grado di allontanarsi dai pregiudizi spesso legati ad una disciplina considerata ostica centonove Augusto Cavadi. Nella foto in basso la copertina del libro “La filosofia ci farà liberi?” PALERMO. Dopo il fortunato 'La casa di ringhiera' lo scrittore Francesco Recami ci ripova e pubblica il libro 'Gli scheletri nell'armadio' (Sellerio editore Palermo, pagg. 221, euro 13). Ritorna il protagonista di Recami, il vedovo pensionato tappezziere Amedeo Consonni, collezionista per hobby di cronaca nera. Un amico lo va a trovare e dice di avere rinvenuto tre apparenti scheletri nel suo vecchio casolare, in un'intercapedine. Chiede aiutp aiuto all'ex collega prima di rivolgersi alla Polizia con il rischio che gli blocchino i lavori di restauro. LA CLASSIFICA Così inizia la commedia degli errori che ha tutta l'apparenza di un giallo ed è in effetti il mistero impenetrabile delle vite quotidiane quando sono scrutate da un cortile condominiale. Spuntano piste di ogni genere, ingegneri inghiottiti in loschi affari, boy-scout svaniti come fumo dietro a storiacce d'amore: e lui le segue tutte, mentre cadono a destra e sinistra pezzi di esistenza quotidiana a formare storie parallele che assumono autonomia e propulsione propria. Ma è un'unica vicenda che nasce dal connubio tra l'intrigo degli scheletri e il mestiere di vivere che agita lo zoo umano degli inquilini. Con queso secondo romanzo le storie della Casa di irnghiera prendono il corpo di una serie. O meglio, di un genere. di Felice Irrera José Saramago - Lucernario 325 pagg., 18 € - Edizioni Feltrinelli 2012 (I narratori) Sono passati due anni dalla morte di Saramago e arriva anche in Italia Lucernario, edito da Feltrinelli. Una storia singolare sta dietro a questo romanzo perduto e ritrovato. Terminato nel 1953, quando Saramago aveva appena trent'anni, il romanzo fu inviato a una casa editrice che non si preoccupò nemmeno di scrivere due righe per comunicare all'autore che non aveva intenzione di pubblicarlo. Nel 1999, quando ormai Saramago era un Nobel di fama mondiale, la stessa casa editrice si fa viva. Saramago rispose "Obrigado, ora no". Oggi che lui non c'è più, questo delicatissimo romanzo, arriva come un dono a consolarci per una perdita grandissima e a dimostrarci che la letteratura sopravvive alla morte. Camilleri - Una lama di luce Massimo Gramellini - Fai bei sogni Sellerio Editore Palermo Longanesi 1Andrea 4 E. L. James - Cinquanta sfumature Gianluigi Nuzzi - Sua Santità. Le carte sedi grigio - Mondadori di Benedetto XVI - Chiarelettere 2Lauren 5grete Kate - Rapture - Rizzoli Glenn Couper - Lʼultimo giorno - Nord 3 6 wuz.it frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore successo per chiunque sia disposto a sacrificarsi. Che trova sostanzialmente giusto lʼordine delle cose.” La triste solitudine di quei frivoli amici di tutti, sempre presenti senza un perché. “Hanno valanghe di rapporti sociali, il loro cellulare squilla di continuo. Si mantengono sul piano del buon senso generico, privo di ricadute impegnative. Sono portate per la socialità, più che per lʼamicizia. Il loro ascolto è orizzontale, poco adatto ai confronti serrati.” Quelli super impegnati che finiti gli impegni ad attenderli cʼè solo un vuoto esistenziale. “La struttura della loro vita è rigida. Sono oberate di impegni rilevanti che riducono le possibilità di manovre ad ampio raggio.” Quelli che lʼideologia è lʼidentificazione con personaggi e vicende di successo. “In linea generale votano a destra. Amano Berlusconi e Fini. Gente ambiziosa, di grandissimo successo.” Quelli che la loro ideologia è il disimpegno. “Le conversazioni politiche possono essere propugnate con qualche foga e pagina 38 persino diventare oggetto di discussione, ma restano estranee e distanti. Non nutrono il minimo interesse verso partiti e ideologie.” Quelli che deliberatamente non vogliono farsi unʼopinione così non si compromettono mai e scansano i problemi. “Il loro mondo è un luogo piano, scintillante, dove nessuno orienta deliberatamente lo sguardo verso il conflitto, la difficoltà.” Lʼaziendalismo fraudolento che oggi ci governa gestisce e attiva i processi economici e fa sì che la competenza sia obsoleta. La preparazione, la professionalità, la specializzazione sono lʼantitesi della flessibilità. Lʼaziendalismo è un mondo dove sopravvivono incontrastate solo due figure “professionali”: lʼimbonitore e lo schiavo. “A quarantadue anni, il mercato fa volentieri a meno di te. Sei formato su procedure superate. Sei poco flessibile, Sei costoso. Perché dovremmo assumerti. ” Lacerti tratti da: “Bea Vita! ” - 2010 Romolo Bugaro posterpersonaggi centonove L’INTERVISTA. A tu per tu con il menestrello della musica siciliana, Tony Canto «Io, brasiliano di Messina» Ha cominciato a 12 anni rubando la chitarra al fratello perchè così «beccava più ragazze ai falò». Oggi arrangia per i più grandi musicisti del mondo. Ma non dimentica i «terremotati nell’anima» DI ANGELO SAVASTA MESSINA. Con quegli occhietti penetranti e quel sorriso burlone ritoccato dai baffi alla moschettiere, sembra essere uscito da un quadro di Rubens. Tony Canto è un artista messinese che non ha mai perso la sua identità siciliana e che narra di se stesso con spartana chiarezza senza aiuto di traslati o giri di parole. Il Brasile e la Sicilia sono i due mondi che rappresentano maggiormente la sua area di musicista duttile e raffinato mai tendente a facili compromessi commerciali. Nel vederlo suonare ci si accorge subito quanto sia importante per lui, nutrirsi di questa straordinaria magia che è la musica,il Brasile e la saudade, la Sicilia e lʼappartenenza. Come ti piace essere definito, cantautore, musicista... «Beh se devo proprio scegliere direi musicista, anche se in fondo il mio lavoro consiste in "produttore artistico arrangiatore" ma anche "compositore" (anche per teatro e cinema) e chitarrista puro in vari dischi. Lʼaspetto cantautorale è un orticello che coltivo per la mera passione di fare delle cose solo mie ma che comunque rientrano nel mio essere musicista». Come e quando ti sei accostato alla musica? «Per caso all'età di 12 anni. In realtà era mio fratello Maurizio il musicista, si era fatto regalare una chitarra dai miei, prendeva lezioni di chitarra ed io rubacchiavo qua e la. Poi ho scoperto che nei falò si beccava suonando e cantando e ho cominciato a interessarmi parallelamente a musica e sesso. Ancora oggi suono per lo stesso motivo». Perchè la chitarra è riuscita a sedurti... forse perchè in alcuni tratti delle sue linee può rassomigliare a una bella donna? «La chitarra è uno strumento stupendo, trasportabile, caldo, semplice e geniale. Più passa il tempo e più ne conosco sfaccettature di rara bellezza. La amo». Nell'ascoltarti cantare canzoni brasiliane si ha la sensazione che la semitonalità del susseguirsi degli accordi ti faccia cadere in trans. E' così? O è solo un'impressione nostra? «Forse trans brasiliani? Si chiamano viados!! ah ah. No scherzi a parte, è un po' vero ciò che dici. La bossa nova nello specifico è una forma di meditazione per me, con il suo essere uguale a se stessa nelle dinamiche e ritmo, ma così variopinta nelle armonie. Joao Gilberto mi ha cambiato la vita». In fondo, tu, da Messina non ti sei mai allontanato. Cosa ti lega a questa terra? Tony Canto «Credimi, lo devo ancora capire. Posso solo dirti che ho avuto la fortuna di girare in moltissimi posti del pianeta e mai ho sentito quello che sento quando torno qui... il vento...la parlata... i pescivendoli che ti vendono sappe per cavagnole... Io amo questo posto perchè la gente non si ferma, ci passa, e se facessimo una bella tangenziale sopraelevata neanche ci passerebbe e sarebbe ancora tutto intonso. Le sue rive sono meravigliose ed eterogenee, io in fondo, la vivo staccato dal tempo. Immagino di essere ai tempi di Omero che ne narrò nell'Odissea, o forse immagino di essere nel futuro quando noi tutti non ci saremo e la città sarà sempre così... ventilata. Io qui riesco ad avere l'energia per comporre, ragionare, cucinare, amare. Io non ho amici qui, forse due in tutto. La mia migliore amica è Messina. Io la vivo da turista in casa propria, sono fortunato perchè per lavoro parto per diversi giorni, a volte mesi e poi ritorno qui. Forse se ragionassi sulla dimensione lavorativa tutta questa poetica sfumerebbe, ma il mio karma mi ha portato fuori. Esporto la sua salsedine attraverso la musica. C'è nella tua creatività quest'alternanza, quasi uno" slaloom" tra, brasilianità e sicilianità, dalle quali riesci a ricavare ottime commistioni. E' un caso? O lo fai coscientemente? «E' un caso. E' metabolismo puro. Nello specifico prima mi sono ingoiato il brasile e poi è venuta fuori la Sicilia tramite il Dna. Con l'età certe cose le tiri fuori». Secondo Tony Canto, cos'è la musica? «La salvezza degli uomini. La forma d'arte più immediatamente trascendentale e religiosa. Un richiamo verso il proprio credo attraverso l'offerta dell'Io puro. Uno stato di non-mente. Se si suona non si pensa. Infine è la perfetta unione tra istinto, tradizione e cultura». Tu vivi in una realtà professionale che ti porta a stare più nell'area del catanese dove il territorio è ricco di nomi e di artisti importanti. Cosa manca a Messina secondo te? «E qui ti devo dire che siamo dei terremotati nell'anima. Il talento è grande. Manca il crederci e soprattutto il confrontarsi. Se uno è un poco talentuoso deve subito partire e 6 LUGLIO 2012 confrontarsi e poi tornare. Bisogna sconfiggere il Buddacesimo a tutti i costi. Ci rovina. Io da un po' di tempo sto cercando nel mio piccolo di coinvolgere forze artistiche locali in ciò che faccio e ne sono stato a mia volta coinvolto col teatro da Ninni Bruschetta». Ci sono artisti messinesi che ti incuriosiscono e che hanno delle potenzialità? «Se ti riferisci a cantautori non saprei. Se ti riferisci a musicisti di certo, soprattutto nelle giovani generazioni. Poi c'è il mondo degli attori di teatro e di scrittori. Devo dirti che in questo periodo sto in fissa con Celeste Brancato, attrice e scrittrice messinese scomparsa credo nel 2009 a forse neanche 40 anni. Ho visto l'altra volta a Roma una rappresentazione di alcuni suoi appunti sulla malattia che l'ha portata via, messa in scena per la regia di Giampiero Cicciò e interpretato benissimo da Federica De Cola, entrambi messinesi che vivono a Roma. Mi rammarico di non aver conosciuto Celeste. E' stata un'occasione persa. La guardo su youtube e non mi sembra possibile. Questa città (noi) deve imparare a portare su un piatto d'argento le nostre personalità. I catanesi lo fanno». Nella tua attività di arrangiatore, tra le tante cose, sei riuscito a riesumare un brano come "Parlami d'amore Mariù" intessendolo, con particolare maestria, di dissolvenze che ci ricordano Joao Gilberto. Perchè proprio questo brano "storico" ? «Ne sono stato sempre innamorato, da piccolo. L'originale è un valzer, io la sento bossa lenta e il testo ha un atteggiamento di saudade. Poi cantarla in duetto con Patrizia Laquidara è stata una bellissima cosa per me». Che rapporto hai con la cucina messinese? «I piatti tradizionali sono meravigliosi. Per non parlare dell'aspetto dolciumi e gelati e granite. In giro la difendo sempre e la elogio. E poi adoro cucinare». C'è qualcosa che ti piacerebbe dire agli amici messinesi? «Ai ragazzi vorrei dire di non seguire le orme dei padri per comodità, magari rinunciare alla smart, al suv, se possibile, e di dare un segno di discontinuità a tutti costi. Solo seguendo la propria luce si da lustro anche a una città che è fatta dell'insieme di tante luci». LA SCHEDA Dalla Pfm alle colonne sonore MESSINA. Nato a Messina, Tony Canto ha sempre scritto e cantato ma, per sua scelta, il lavoro di arrangiatore e chitarrista lo ha assorbito. Allievo di Franco Mussida della PFM, dal 1996 collabora con Mario Venuti suonando e partecipando agli arrangiamenti dei suoi ultimi quattro dischi e accompagnandolo nei suoi tour. Compare negli album Indirizzo portoghese e in Funambola di Patrizia Laquidara in veste di autore, chitarrista e arrangiatore di alcuni brani confrontandosi con artisti del calibro di Arto Lyndsay. Nel 2004 compone la hit dance Autre chanson di L2R vs Toto remixata da Bob Sinclair. Nel 2007 incide Il Visionario, primo cd da solista. Suona con Paolo Buonvino in numerose colonne sonore tra cui quelle di Manuale dʼamore di Veronesi, La vita come viene di Stefano Incerti, e La Matassa con Ficarra & Picone. Nel 2008 vince il Premio Melpomene Magna Grecia Awards e accompagna Syria nellʼacclamato tour in duo acustico. Questʼanno ha curato la produzione artistica di Bar della Rabbia, disco di esordio della rilevazione Mannarino e partecipa allʼalbum Maison Maravilha di Joe Barbieri. Lʼultimo suo disco La Strada. pagina 39 6 LUGLIO 2012 posterturismo centonove LIPARI. Allo studio protocollo d’intesa tra associazioni e Soprintendenza del Mare PANTELLERIA Eolie, sostenibili...con riserva Sebastiano Tusa coinvolge i sodalizi per incentivare la tutela di fondali e coste. A contestare la gestione delle aree protette l’assessore Giacomo Biviano: «Occorre maggiore coinvolgimento della popolazione» Trovato il cannone di una nave antica PALERMO. A circa 36 metri di profondità, nei fondali di Punta Spadillo, sulla costa est di Pantelleria, é stato ritrovato un cannone in ferro che potrebbe appartenere a un relitto di una nave, naufragata durante il dominio spagnolo in Sicilia. Le operazioni di ricerca sono state dirette dalla Soprintendenza del Mare - guidata da Sebastiano Tusa - e dal Reparto Operativo Aeronavale (Roan), comandato dal colonnello Costanzo Ciaprini. Le operazioni subacquee di documentazione e rilievo sono state effettuate da Sebastiano Tusa, Pietro Selvaggio, Salvo Emma, Floriana Agneto e Giovanni Calandrino con il supporto della Guardia di Finanza. LIPARI. Lo sviluppo del patrimonio storiconaturalistico delle isole Eolie? Passa obbligatoriamente attraverso una sinergia tra pubblico e privato. Se nʼè discusso nel corso di una tavola rotonda dal titolo “Siti di interesse comunitario – Zone a protezione speciale – L'importanza di uno sviluppo sostenibile attraverso le dall'Unesco, riconoscimento significativo sinergie tra pubblico e che fa tornare d'attualità lo spinoso tema privato”, a cui hanno delle riserve naturali presenti nel preso parte complesso eoliano. «La realtà delle rappresentanti delle riserve è molto complessa – afferma istituzioni e Tusa - alcune sono gestite benissimo e dell'associazionismo trovano seguito nella popolazione e locale. Lʼincontro è nell'utenza, altre rimangono enti gestiti servito a porre le basi male che non vengono comprese ed per la firma di un accettate dalla comunità con il solo protocollo dʼintesa che risultato di circondarsi di negatività». possa rappresentare Sulla stessa linea d'onda anche Cosimo una opportunità di Uno scorcio di Lipari. In basso, la tavola rotonda coordinata da Antonino Casilli Bonaccorso, comandante della promozione del Capitaneria di Porto di Lipari. «Oggi le territorio e delle risorse affinché le risorse in nostro possesso si risorse sono limitate ed è chiesto alla marine. Coordinato da rinnovino e possano essere protette in un pubblica amministrazione efficacia ed Antonino Casilli, contesto di sviluppo. In questo senso la efficienza, proprio per questo è da Presidente della Lega comunicazione è determinante, il preferire la prevenzione piuttosto che la Navale Italiana sezione rapporto tra istituzioni e associazionismo vigilanza. Non e' pensabile che la Lipari, il tavolo tecnico deve essere continuo in maniera tale da capitaneria di porto sorvegli ogni angolo ha visto la far veicolare i principi fondamentali della di costa e per questo bisogna puntare su partecipazione di tutela e del rispetto dell'ambiente. Con la valorizzazione ed informazione. L'aria Sebastiano Tusa, condivisione dei progetti comuni e con il marina protetta deve essere una risorsa Soprintendente del rispetto delle competenze di ognuno si per la comunità e non un semplice “Servizio Regionale dei può andare lontano». Secondo Tusa si insieme di restrizioni; in questo senso la Beni Culturali ed deve potenziare i circuiti del turismo collaborazione con le associazioni e la ambientali del mare”; subacqueo «fondamentale sia per il comunità in genere è stata una felice del comune di Lipari, territorio che per l'economia», in questa novità per noi che ci ha garantito con il neo assessore direzione va la ricerca di investitori privati. maggiore consenso e rispetto del nostro allʼAmbiente, Giacomo Nel 2000 le isole Eolie sono state operato». Biviano; del Circomare Alicudi gestite dal Demanio che non dichiarate patrimonio dell'umanità GIA.C. di Lipari, con il comandante Cosimo funzionano e che non vengono Bonaccorso; Patrizia Biagi ha pubblicizzate o supportate rappresentato il Centro Studi Economico Sociali Sicilia; Davide Starvaggi, la Group finanziariamente e che finiscono col mettere in cattiva luce il nostro intento di Service F.S.C e la Pro-Loco di Lipari. A tutela delle zone costiere. Istituire queste completare il tavolo dei partecipanti riserve senza concertazione con la gente anche i componenti dello staff del e, in particola modo, senza pensare al Soprintendente, Riccardo Termini e PALERMO. Si è conclusa con una conferenza stampa al porto di Favignana, il prodopo è deleterio. La politica ha le sue Roberto Sauerborn a cui è demandata la getto "Archeorete Egadi 2012". La campagna di ricerche strumentali è ripresa a giucura dei rapporti con gli enti e le istituzioni responsabilità - ammette Biviano gno, nelle acque dell'arcipelago trapanese, per continuare lo studio legato all'esatta adesso bisogna riportare la gente dalla nonché la cura dei protocolli di intesa. Le ricostruzione della fase conclusiva dello scontro tra i cartaginesi e i romani, il 10 nostra parte mediante una formazione premesse affinché l'arcipelago delle isole marzo del 241 a.C. (Battaglia delle Egadi). Il Rov, mezzo filoguidato subacqueo, ha culturale della popolazione eoliana». Eolie possa essere tutelato e valorizzato permesso di scoprire altri due rostri di bronzo (VIII e IX) appartenuti ad antiche naParole chiave dell'intervento di sono ottime e concrete, ne è convinto vi da guerra, che si aggiungono a quelli intercettati negli anni scorsi: 7 rostri, 4 elSebastiano Tusa sono state anche l'assessore all'ambiente del mi del Montefortino, oltre 200 anfore di diversa tipologia (greco-italiche e puniche). “collaborazione”, “competenza” e comune di Lipari con delega all'ambiente Sempre nella stessa area è stato trovato materiale anforaceo di tipologia diversa e “concretezza”: “Eʼ un momento critico per Giacomo Biviano: «Insieme possiamo quasi totalmente integro, due elmi del Montefortino, piccole suppellettili e vasellala gestione delle risorse che sono sempre farcela - ha detto - gli strumenti non me. E' presente anche un certo numero di elementi metallici fortemente concremeno. Il nostro obiettivo è riuscire ad mancano, penso sia al Parco nazionale zionati, ancora da identificare. Rostri e oggetti recuperati sono in corso di restauoperare concretamente senza creare che alle riserve marine protette. Oggi ro alla Soprintendenza di Trapani e la Soprintendenza del Mare mentre i reperti già sovrapposizioni, le problematiche sono abbiamo ben 5 riserve naturali, una a trattati sono esposti all'ex Stabilimento Florio di Favignana, il Museo A. Pepoli di legate alla condivisione delle risorse Salina che viene ben gestita dalla Trapani e le vetrine di Palazzo Milo. marine, paesaggistiche e naturali. provincia di Messina, e altre quattro nelle Vogliamo trovare l'equilibrio giusto isole di Panarea, Stromboli, Filicudi ed BILANCI Progetto Archeorete, scoperte oltre 200 anfore pagina 40 postermostre centonove 6 LUGLIO 2012 Da sinistra: Franco Nocera, Franco Spena e Giusto Sucato. In basso, Enzo Patti CATANIA. Fondazione La Verde La Malfa Parliamone Dodici artisti di diversa estrazione offrono spunti di riflessione sulla Parola. Lasciando il “segno” DI FRANCESCO M. SCORSONE SAN GIOVANNI LA PUNTA. Alla Fondazione La Verde La Malfa di San Giovanni La Punta è in corso la mostra “Visitare la parola”. Dodici artisti di diversa estrazione hanno dato vita ad una mostra interessantissima dedicata alla parola ed al suo significato. Sulle parole e sul loro significato spesso si litiga. Ad esempio in arte: quando usiamo il termine impressionismo, intendiamo affidare a questa parola il senso diffuso che è legato a quegli artisti della seconda metà del XIX sec. che volevano riprodurre sulla tela le sensazioni e le percezioni sintetiche di un paesaggio in relazione alle ore del giorno ma anche alle stagioni dellʼanno. Neoimpressionismo, parola simile alla precedente, è invece un movimento artistico nato in Francia nello stesso periodo ma con lʼintento di sviluppare i principi dellʼimpressionismo. Uno degli elementi basilari del neoimpressionismo fu la massima luminosità coloristica di ogni lavoro, secondo lʼdea impressionista. Il postimpressionismo, al contrario, non è uno stile o corrente artistica ma un termine convenzionale per indicare esperienze figurative nate dopo il fenomeno dellʼimpressionismo. Denominatore comune con lʼimpressionismo è lʼaverne in moltissimi casi assorbito lo stile. Senza volere comunque fare della dietrologia il dato è che spesso usiamo parole per indicare comunemente un periodo storico. Nel linguaggio parlato sovente ci accade però di incappare nellʼoramai diffuso sgarbismo, di coloro cioè che della parola fanno il sancta sanctorum del vivere umano. Nellʼera di una comunicazione massmediatica, delle password, delle userid, degli account, dei login, senza regole grammaticali o di punteggiatura, perdersi in una discussione tra impressionismo, neoimpressionismo o postimpressionismo è cosa facile con conseguenze incongruenti. Certo che a volere essere pignoli non si può dire che in questi ultimi anni non ci sia stato un abuso della parola e della sua cosiddetta “quadratura”. La mostra in corso alla Fondazione La Verde La Malfa fino al 18 luglio, curata da Vinny Scorsone, offre uno spunto notevole di riflessione sulla parola ma, soprattutto, sul segno come nel caso degli artisti Alfredo Rapetti e Giuseppina Riggi che usano lo spazio per i loro lavori. Grafemi di parole sconosciute. Ripetizioni spigolose e ossessive in un caso, accattivanti nellʼaltro. In Filli Cusenza, la cui produzione artistica lʼha portata ad esporre in sedi prestigiose sia in Italia che allʼestero, troviamo segni grafici che hanno il sapore di antichi alfabeti da decriptare. Superba, decisa, fantasmagorica è la scrittura, in quanto parola, usata da Franco Spena: egli inserisce elementi di contemporaneità e consumistici senza riserve, nel suo mondo fatto di lettere e segni. La pubblicità cartellonistica affascina questo artista diventando spesso egli stesso icona pop. Meditativo, quasi cerebrale, è il lavoro in mostra di Giuseppe della Ventura. Ama definirlo con il termine “Codice Rosso”. Rosso come il colore tanto amato dei fenici, sinonimo di lusso del potere civile e religioso. Sezionata ci appare la parola di Salvatore Pizzo. Egli affida alle immagini il suo mondo e il suo modo di esprimersi raffinato, le sue pause, i silenzi tra immagine e immagine diventano parole. In Franco Nocera la parola assume il suo significato poetico, si coniuga nella sua lingua madre: “Alba della mia vita / tʼho amato con tutto il mio cuore / con tutto me stesso …..” il poeta parla alla sua amata, le parole diventano linguaggio. Non fa mistero, non occorre decriptazione per identificare i codici della parola in Giusto Sucato. Egli prende a prestito pagine di un antico testo ricomponendole, arricchendole con il suo alfabeto antropologico. Ilia Tufano, presente con un ”libro oggetto”, accetta raccontando nel suo album acquerellato pensieri e parole in libertà; mentre Enzo Patti - anchʼegli partecipe in questa mostra “visitare la parola” con due lavori: “Anima” e “T.E.M.P.O.”- affronta le questioni più spinose di questo secolo: lʼanima e il suo tempo. Sono contenuti sociali, poetici e culturali. Altrettanto sociali sono i contenuti delle opere di Giovanni Iudice: nelle sue opere bisogna entrarvi dentro per leggere lo sguardo, la drammaticità e la disperazione dei suoi clandestini che mettono in moto pensieri e parole di accusa verso chi ha il potere e lo esercita usum delphini. Graffiti, parole di matrice greca, rimandi alla propria tradizione religiosa e culturale sono le opere di Tanina Cuccia. Eleganti e semplici, allo stesso tempo, sono le sue madonne come “sopravvissute” allʼincuria del tempo e degli uomini, lʼartista ce le restituisce “lacerate” e bellissime. Una mostra nella quale la parola è segno. AGRIGENTO Bramante e lo Zibaldone Il fotografo-globetrotter ricompone tempo e memoria alleFabbriche Chiaramontane Zibaldone, dalle inequivocabili reminiscenze leopardiane. Sessanta le immagini selezionate – e ognuna capace di moltiplicare, isolare, comporre e dissolvere se stessa - AGRIGENTO. Con Zibaldone del siracusano Davide Bramante (fino al 26 agosto) riparte ad Agrigento la stagione delle mostre promosse alle Fabbriche Chiaramontane dallʼAssociazione Amici della Pittura Siciliana dellʼOttocento. Si tratta della prima retrospettiva in Sicilia dedicata allʼartista di origine siracusana e alle sue photos, le sue grandi fotografie. Una mostra che, un poʼ raccolta, un poʼ collezione, mescolanza, combinazione, fusione, ha suggerito al curatore Marco Meneguzzo – che per le FAM ha già firmato le inedite indagini sullʼAstrattismo e sullʼArte Concettuale in Sicilia – il titolo di pagina 41 visioni e suggestioni che documentano lʼattività del fotografo-globetrotter che dal 2000 gira il mondo per dar vita al suo personale stile di racconto: la sovrapposizione di diversi fotogrammi sulla stessa pellicola, tecnica che Davide Bramante ha portato a livelli estremi di raffinatezza, anche concettuale. “Da quattro a nove scatti sovrapposti. E senza lʼintervento digitale”, racconta lʼartista. Spiega il critico e curatore Marco Meneguzzo: “Quando Davide Bramante fotografa una città, un paesaggio o anche più città, trasferisce in una specie di melting pot visivo certe impressioni e dati singoli che vanno a comporre una sorta di puzzle zeppo di informazioni visive. Lo sguardo prima cerca di isolare le immagini, poi le accetta per la loro ibridazione con le altre (…) una stratificazione che richiama il sedimentarsi del tempo, il depositarsi della memoria”. Il catalogo di Zibaldone è di Silvana Editoriale. La mostra sarà visitabile tutti i pomeriggi da martedì a domenica. Chiusa i lunedì e a Ferragosto. posterarte 6 LUGLIO 2012 MESSINA. Alla Galleria comunale di Arte Moderna la scultura raffigurante il pittore De Fichy ha in “testa” Forgione Scolpita nel 1936, l’opera è stata donata alla Gam dalle figlie dell’artista Egidio per rispettare una precisa volontà del padre. In ricordo degli anni trascorsi a Roma DI MARINO RINALDI MESSINA. Una donazione alla Galleria comunale di Arte Moderna di Messina (Gam) che celebra una precisa volontà del padre. È quella di Maria Adelaide, Benedetta (Benita), Vincenza e Antonella (Antonina) De Fichy, figlie dello scultore Egidio (1910-2004), che hanno deciso di impreziosire la raccolta delle opere di Palazzo Zanca, adesso riunite al Palacultura Antonello, con la “Testa di Felice Forgione” (gesso e rivestito in cera) eseguita nel 1936. A ratificare la donazione, comunicata al sindaco Giuseppe Buzzanca e allʼesperta per i Beni storico-artistici Giovanna Famà, una delibera di giunta del 13 giugno scorso. ANTONELLA RACCONTA. «Abbiamo rispettato una volontà di mio padre, che più volte aveva espresso questo desiderio. Ricordo perfettamente che quando gli dissi che avrei voluto io la “Testa”, mi rispose che il suo intento era di donarla al Museo regionale. Così ne abbiamo parlato tra noi, e abbiamo deciso di esaudire la sua volontà. Aggiungo - spiega la figlia Antonella - che la Galleria è il luogo ideale, visto che sono esposte anche le sculture del suo maestro Antonio Bonfiglio». La cerimonia della donazione sarà anche lʼoccasione per presentare il catalogo della mostra “La raccolta Scarfì-De Fichy. Aspetti inediti della cultura figurativa messinese tra ʻ800 e ʻ900”, inaugurata in occasione della quarta Notte della Cultura e curata da Grazia Musolino, Giovanna Famà e Stefania Lanuzza. FELICE FORGIONE. Nato a Messina nel 1904 e morto a Roma nel 1984, fu un pittore e convisse nella Capitale con De Fichy nella seconda metà degli anni ʻ30. Non sono tante le notizie biografiche dellʼartista, del quale Egidio parla nel suo “Tamo vamo”, un volumetto di racconti autobiografici edito da Pungitopo. Forgione fu tra i partecipanti della VII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, che si aprì il primo novembre del 1955. EGIDIO DE FICHY. Nato due anni dopo il sisma del 1908, è figlio di Vincenzo De Fichy (giornalista de Il Messaggero) e Maria Adelaide Scarfì. Determinanti per le sue propensioni artistiche si configurano gli anni vissuti a contatto con il nonno Giovanni Scarfì (1852-1926), presso il quale abitava con la madre nella casa in contrada Scoppo. Frequentando il suo studio e posando per lui, Egidio apprende giovanissimo i rudimenti del disegno e della pittura e impara a manipolare la materia duttile del gesso, della cera e della creta, tecniche a lui congeniali che più tardi affinerà utilizzandole per rivelare quel ricco mondo interiore che lʼindole modesta e riservata non lasciava trapelare. Ma non priva di influenza per i suoi orientamenti culturali (e in seguito anche politici), sebbene staccata dal contesto familiare, è stata la figura del padre, fondatore e In alto a sinistra, Egidio De Fichy, “Testa di Felice Forgione”, 1936, donata dalle eredi dello scultore al Comune di Messina. In alto a destra, un “Autoritratto” eseguito da Felice Forgione, artista nato a Messina nel 1904 e morto a Roma nel 1984. Accanto, “Testa di Antonella De Fichy”, eseguita dal padre nel 1997. A destra, una “Testa di Felice Forgione” in gesso risalente al 1953 pagina 42 centonove direttore de “La settimana siciliana” e delle testate satiriche “Il Cammaroto” e il “Don Giovanni”, soppresso nel 1936 perché sospettato di antifascismo. Al 1927-28 risalgono le prime prove di pittura, con le tavolette che ritraggono, attraverso un cromatismo acceso e un ductus sintetico e costruttivo, scorci paesaggistici che talvolta inseriscono figure di sapore postimpressionista. Nello stesso periodo si dedica anche al genere della natura morta privilegiando inusuali soluzioni compositive. Nel 1929 Egidio si arruola nella Regia Marina. Al congedo, viene accolto nello studio dello scultore Antonio Bonfiglio, col quale inizia un rapporto di stima e fiducia. Stimolato dal maestro, copia numerosi calchi della statuaria classica ed esegue vari ritratti dal vero. I risultati non tardano ad arrivare: nel 1934 De Fichy vince la borsa di studio Tommaso Aloysio Juvara con la scultura in gesso “Don Saro”. Il premio (3.000 lire annuali) gli consente di trasferirsi a Roma nel 1935 per perfezionare la formazione. Nella capitale frequenta lʼAccademia Inglese e la Scuola Libera del Nudo del Circolo Artistico e divide lʼalloggio di via del Babbuino con Forgione, che sarà più volte ritratto. La copiosa produzione grafica e plastica relativa al periodo romano (si vedano i ritratti di Elsa e Marcello Merlini) testimoniano i progressi fatti in questi anni. Si iscrive quindi ai corsi del Museo Artistico Industriale, ma riesce a conseguire il diploma solo nel 1942. Le interruzioni forzate dovute ai ripetuti richiami alle armi (nel ʼ35, nel ʼ38 e dal 1939 al 1945) condizionano inevitabilmente la carriera dellʼartista che, dopo la devastante esperienza della guerra, decide di tornare a Messina e di accettare lʼincarico di disegnatore presso il Genio Civile. Il nuovo lavoro e i vincoli familiari non impediscono al De Fichy di proseguire il suo percorso artistico, raccogliendo i consensi della critica e partecipando ad importanti mostre collettive a carattere nazionale a Roma, Napoli, in Calabria e in Sicilia. “I ritratti della moglie Maria e delle figlie Maria Adelaide, Benedetta (Benita), Enza e Antonella, e le piccole sculture esposte, sempre in bilico tra immediatezza realistica e rarefatto simbolismo, sono frutto di quel processo interiore e di quella vocazione spirituale che hanno permesso allo scultore di raggiungere la purezza della forma lavorando nel solco di una figurazione fedele alla tradizione”, scrive Stefania Lanuzza. postermusica centonove RASSEGNE. Diciannovesima edizione del Festival. Tra musica e luoghi da riscoprire Capo d’Orlando in Blues Il cartellone con star internazionalidal 26 al 29 luglio. Dalle chitarriste australiane Hussy Hicks allo straordinario armonicista americano Andy J. Forest CAPO DʼORLANDO. È ormai avviata la macchina organizzativa per la diciannovesima edizione del Capo dʼOrlando Blues Festival, la rassegna internazionale di musica blues che ha superato la maggiore età ed è divenuta punto di riferimento per gli appassionati della musica dʼoltreoceano. Organizzata dallʼAssociazione culturale Cross Road Club e sostenuta dal Comune di Capo dʼOrlando, la manifestazione si svolgerà in quattro serate, dal 26 al 29 luglio, di cui le prime due in centro città con la sezione on the road, per trasferirsi nelle due serate conclusive nella storica location del Parco della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella. Come da tradizione, anche il cartellone di questa 19^ edizione è ricco di appuntamenti di alto livello qualitativo: a Capo dʼOrlando si esibiranno personaggi di primo piano della musica blues internazionale. La manifestazione inaugurerà e andrà alla scoperta di nuovi spazi della città, inediti per il blues, come Piazza Duca degli Abruzzi che verrà chiusa al traffico e diventerà un vero e proprio salotto musicale. Da qui il 26 luglio partirà la prima serata del festival con i primi concerti e con la prima delle tante attività collaterali, la proiezione del documentario “Capo dʼOrlando Blues: lʼanima di un festival” del filmaker orlandino Davide Cuscunà. Il giorno dopo, la kermesse si trasferirà in Piazza Matteotti per offrire al pubblico siciliano la prima delle grandi sorprese di questa 19^ edizione che, giusto per un pizzico di suspense, verrà svelata nei prossimi giorni. Confermata nel cartellone la presenza di alcuni artisti molto prestigiosi come il duo di chitarriste australiane Hussy Hicks (Villa Piccolo il 28 luglio) composto da Julz Parker riconosciuta unanimemente come la miglior chitarrista australiana, con un approccio molto “elettrico” alla chitarra acustica, e Leesa Gentz che dà il suo L’armonicista americano Andy J. Forest apporto al sodalizio con la splendida voce e la capacità di suscitare profonde emozioni, pur suonando ottimamente la chitarra. La loro musica spazia dal gypsy-funk e folkcountry al blues tradizionale, con armonie e ritmi intensi, producendo uno spettacolo di grande energia e di suono molto potente. Altra presenza prestigiosa quella degli americani della Georgia Delta Moon (Villa Piccolo il 29 luglio). Delta Moon è una band di southern swamp blues-rock formata da Tom Gray e Mark Johnson, due chitarristi di Atlanta che hanno formato la band basata su una doppia slide guitar. Vincitori dellʼInternational Blues Challenge di Memphis nel 2003, i Delta Moon si affidano alla voce dello stesso Tom Gray, “You'll Never Get To Heaven On A TAORMINA Norma in mondovisione CATANIA. "Norma", di Vincenzo Bellini, con la regia e le scene di Enrico Castiglione, inaugurerà domenica nel Teatro Antico di Taormina la quarta edizione del Bellini Festival. L'opera sarà replicata il 10 luglio e in quella occasione sarà trasmessa dalla Rai in diretta via satellite in oltre 700 sale cinematografiche. Il Coro Lirico Siciliano e l'Orchestra Sinfonica del Bellini Opera Festival saranno guidati da Giuliano Carella. Nel cast Daniela Dessì (Norma), Gregory Kunde (Pollione), Enrico Giuseppe Iori (Oroveso), Geraldine Chauvet (Adalgisa), Massimiliano Chiarolla (Flavio), Maria Motta (Clotilde). Si tratta di uno spettacolo innovativo, che utilizzerà l'intero spazio scenico del Teatro Antico per ricrearvi un immenso gioco di rocce e pietre druidiche, riti celtici e giganteschi dolmen: una scenografia particolare, una sorta di ancestrale e preistorica Stonehenge, che Enrico Castiglione metterà in scena grazie a soluzioni avveniristiche che non mancheranno di sorprendere gli spettatori, create in stretta simbiosi con le rovine romane del teatro. Dopo Taormina il festival si sposterà a Catania fino al 23 settembre, con un'appendice dal 3 al 10 novembre in occasione del Concorso internazionale di Belcanto Vincenzo Bellini. pagina 43 6 LUGLIO 2012 Hellbound Train” è il loro ultimo capolavoro e rappresenta unʼopportunità da non farsi sfuggire per familiarizzare con una delle migliori roots band del momento. Il suono polveroso dei Delta Moon rievoca paesaggi caldi, tipici del deserto americano, di cui moltissimi musicisti americani hanno subito il fascino. I Delta Moon non ruggiscono, tantomeno non graffiano ma sanno ricamare partiture di blues elettrico rurale, infiammato da flebili passaggi country che rendono lʼascolto ancor più intimo e familiare. Nel cartellone altra presenza di spicco, quella dello straordinario armonicista americano Andy J. Forest (Villa Piccolo il 28 luglio). Il suo stile armonicistico è unico, deciso, veloce ma non logorroico, mai noioso e sempre alla continua ricerca di se, facendo di ogni suo lavoro discografico unʼopera unica. Nel suo sound più maturo si possono assaporare sfumature importanti di Zydeco con un underground legato al blues più arcaico e, nello stesso tempo, ballate più melodiche che non escludono interessanti orizzonti innovativi. Superflua è lʼannotazione dei festival a cui è stato invitato: praticamente tutti. I passaggi televisivi italiani più importanti sono: “D.O.C.”, Jeans, Roxy Bar, MTV e Pickwick. In più di venticinque anni di attività è stato autore di oltre cento brani e di 18 lavori discografici (senza contare le decine di collaborazioni), un gran numero di opere letterarie tra poesie e racconti brevi, dozzine di quadri sparsi per il mondo. Confermato nella 19^ edizione del Festival Blues lʼaccoppiamento musicaenogastronomia, grazie alla presenza delle più prestigiose case vinicole della provincia che presenteranno i loro prodotti. posterweekend 6 LUGLIO 2012 come... dove... quando... venerdi' 6 luglio MESSINA. Le Muse e l'InCanto. Teatro, musica, danza: viaggio nei miti antichi. Al Giardino Corallo ore 22. MESSINA. Riot al Dandydeath manner from tropical animals/florence + Kill the pop. Al Lido Horcynus Orca (Torre Faro, Capo Peloro - Messina) - ore 22. MUSICA centonove sabato 7 luglio VENETICO. Sex Operative Rockerilla Bitch - Cover band Via Lungomare ore 22. CATANIA. Bugo - Rock Therapy. Barbarabeach (Viale Kennedy, 85) ore 23 CATANIA. Presentazione del libro di Massimiliano Smeriglio intitolato 'Suk Ovest'. Feltrinelli (Via Etnea, 285) ore 18 PALERMO. Storie, miti ed eroi a Palazzo Branciforte, una serie di appuntamenti per bambini dai 5 ai 10 anni che potranno scoprire attraverso insoliti racconti e giochi la storia della suggestiva struttura lignea del Monte di Pietà e la ricca collezione archeologica. Palazzo Branciforte. Ore 16.30 MESSINA. Bugo + Sans Papier. A cura di Retronouveau. Al Giardino Corallo ore 20. MESSINA. Piano for airport. A seguire dj set di Fabio Nirta from Partyzan, Onda Wave 2012. Al Lido Horcynus Orca di Capo Peloro - ore 22.30 TINDARI. 'Du O', uno spettacolo di Malou Airaudo, con Denis 'Koonè' Kuhnert e Szu Wie Wu prima assoluta, un progetto del Goethe Institut di Palermo in collaborazione con la Fondazione Orestiadi e il Circuito del Mito Wuppertal. Teatro Greco di Tindari ore 21.30 CATANIA. Jazzanova dj set. Alex Bark è musicista e dj; fondatore del collettivo berlinese di DJ e produttori di musica elettronica 'Jazzanova'. Mercati Generali. Ore 22 CALTAGIRONE. Andrea Cantieri swinging standards quartet-live, con Andrea Cantieri (voce), Franco Presti (chitarra), Fabrizio Scalzo (contrabbasso), Pako Tosto (batteria). Sholè (Viale Europa) ore 21 PALERMO. Rappresentazione teatrale 'LʼIsola plurale: Viaggio semiserio per un identikit del siciliano'. Ore 19, presso l'ITC Don L.Sturzo di Cesare Natoli Associazioni al Palantonello INAUGURATA DALLʼENSEMBLE “El duende Flamenco” la stagione estiva dellʼassociazione “Vincenzo Bellini” e dellʼAccademia Filarmonica di Messina. I due sodalizi peloritani presentano anche questʼanno un mini-cartellone di cinque serate nellʼanfiteatro del Palacultura “Antonello”. I prossimi appuntamenti sono con la bossa nova del “Rosalia De Souza Quartet” (Rosalia De Souza, Maurizio Di Fulvio, Ivano Sabatini, Walter Caratelli), domenica 8 luglio; il gruppo presenterà un repertorio dedicato principalmente alla musica brasiliana dʼautore. Giovedì 12 si esibirà lʼOrchestra di fiati del Conservatorio “Arcangelo Corelli”, diretta da Lorenzo Della Fonte. Giovedì 19 tocca al mandolino di Camilla Finardi accompagnata dal quartetto “Ottava nota” (Marcello Enna, Alberto Giacchino, Paolo Giacchino e Daniela Santamaura). Giovedì 26, infine, il Coro polifonico “Ouverture”, diretto da Giovanni Mirabile, impegnato in un repertorio che spazierà dal gregoriano ai Beatles. I concerti di “Estate in Musica 2012” sono compresi nellʼabbonamento alla stagione 2011-2012. Per i non abbonati sarà disponibile un abbonamento a “Estate in Musica 2012” al costo di 30 Euro. NUOVEVISIONI Una rappresentazione pittorica di Giufà. Nella foto in basso, Giovanni Di Maria NOTO. Dal 10 al 14 luglio il festival dedicato al saggio-folle di Marco Olivieri Disney, cinema senza tempo TRA LE PROPOSTE nelle sale, spicca il tentativo di catturare le famiglie con gli intramontabili titoli Disney. “La carica dei 101”, “Cenerentola” e “La bella e la bestia” (nella versione in 3D) sono film dʼanimazione che funzionano sempre. Classici che però presentano il limite di non proporre soluzioni innovative sul piano visivo. Tuttavia, risultano sempre accattivanti. Nel campo dellʼanimazione, per lʼapprofondimento psicologico e il linguaggio cinematografico, sono emersi nellʼultimo decennio “Gli incredibili” della Pixar Animation e la trilogia di “Shrek” della Dreamworks. In un ambito alternativo, questʼanno il David di Donatello ha premiato il talento di Simone Massi, disegnatore, regista e animatore “resistente”, con il cortometraggio “Dellʼammazzare il maiale”. Lʼartista è stato celebrato dalla Mostra di Pesaro e dalla Cineteca di Milano. Il suo sogno è girare finalmente un lungometraggio, conquistando lʼattenzione produttiva. “La bella e la bestia in 3D” allʼApollo di Messina Il ritorno di Giufà Un personaggio da riscoprire. Dal teatro alla musica di Rita Botto e la Banda di Avola DI PAOLO RANDAZZO CERTO PER MOLTI è stato un vero dispiacere quando, dopo le prime edizioni, sʼè cominciato a vedere che il Festival internazionale di Giufà di Noto cominciava a sfilacciarsi, a perdere mordente e interesse, a trasformarsi a poco a poco in un lungo concertone di musica etnica. Era stata nel ʼ95 unʼidea dellʼoperatore culturale Giovanni Di Maria a lanciare questo Festival e aveva riscosso un gran successo: un festival restauri tv Villa del Casale anche in Braille PIAZZA ARMERINA. Solo gli antichi romani l'avevano vista così. Ci sono voluti sei anni di lavoro ma adesso che il restauro della Villa del Casale di Piazza Armerina è terminato, mosaici, intonaci e ogni ambiente di questo patrimonio dell'umanità, restituiscono emozioni, suggestioni di un mondo che non c'é più ma che la Sicilia ha saputo conservare. Dopo l'inaugurazione, in cui è stato possibile ammirarla in notturna grazie alla sua nuova illuminazione, la Villa di pensato e costruito intorno a Giufà. «Si tratta in realtà una figura planetaria – spiega Di Maria -, conosciuta in molti paesi arabi col nome di Guhâ, tra gli ebrei sefarditi come Giochà, in Turchia e nei Balcani come Nasreddin Hodja, in Iran e in altri paesi orientali come Mullah Nasrudin ed in altre regioni mediterranee ed asiatiche con vari nomi. Lʼidiota, saggio e folle, Giufà e i suoi “doppi”, con le loro storie umoristiche, filosofiche e destrutturanti, epoca romana è stata finalmente riconsegnata al pubblico. "I visitatori hanno sempre avuto la possibilità di seguire da vicino il restauro spiega l'assessore regionale dei Beni culturali Sebastiano Missineo - il nostro è stato uno sforzo enorme perché la Villa del Casale, nonostante i lavori molto impegnativi, non è mai stata chiusa del tutto. Stiamo riconsegnando al mondo un sito più bello grazie alla nuova copertura e ai mosaici riportati all'antico splendore". E' stato liberato l'ingresso e recuperata l'antica entrata, anche i mosaici sono tornati alla vita. In tutto ci sono 120 milioni di tessere, per oltre 4.100 metri quadrati di mosaici che, dopo il trattamento di pulitura e disinfestazione, mostrano oggi i colori e le raffigurazioni di straordinaria bellezza di un tempo. Un intervento costato circa 18 milioni di euro. Per la restaurata Villa del Casale, è stato istituito l'omonimo Parco archeologico, a maggio di quest'anno, per il quale è stato redatto un piano di gestione, secondo i criteri dell'Unesco, che comprende anche Palazzo Trigona, appena restaurato e destinato a diventare la "Porta del Parco" e museo della memoria con l'esposizione di reperti provenienti dall'area archeologica di Piazza Armerina. E la Villa del Casale sarà il primo sito siciliano ad essere accessibile a ipovedenti e non vedenti con percorsi dedicati e pannelli in braille;. Avviato anche un corso per guide turistiche (primo in Sicilia) e un progetto all'avanguardia per le scuole italiane. selezioni Docufilm su don Pino Puglisi PALERMO. "Lascia perdere chi ti porta a mala strada". E' il titolo del documentario, prodotto da Rai Vaticano, Rai Uno e dalla testata regionale della Rai, che racconta la storia di Don Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 nel quartiere Brancaccio. Il film, presentato a pochi giorni dall'emanazione del decreto che dà il via all'iter per la beatificazione, è andato in onda su Rai Uno. "Don Pino Puglisi - ha detto l'arcivescovo di Palermo cardinale Paolo Romeo, - pagina 44 capisce che l'evangelizzazione deve farsi carico della promozione umana e concentra tutti suoi sforzi nella parrocchia di Brancaccio, dove lavora per tre anni, aprendo sentieri che esistono ancora oggi". Per diffondere il messaggio di padre Puglisi il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha annunciato che l'amministrazione comunale "intende contribuire a divulgare la storia di padre Puglisi, promuovendo e portando nelle scuole della città il lavoro della Rai". Il Cams cerca attori e cantanti PALERMO. Il Cams, College arti e mestieri dello spettacolo, organizza il 15 luglio a Catania (Centro commerciale Etnapolis) e il 18 luglio a Palermo (Cineteatro Colosseum) due casting. Unica in Italia per il maggior numero di docenti illustri, nomi del calibro di Fioretta Mari, Lara Fabian, Raffaele Paganini, Giancarlo Zanetti, Elisa Turlà, Fiordaliso, il Cams apre così le proprie porte, organizza ed annuncia due casting tenuti da Fioretta Mari,direttore artistico dellʼAccademia del Musical. Per questi due appuntamenti è possibile presentarsi direttamente il giorno del Casting, alle ore 10 e iscriversi al Casting mediante indirizzo di posta elettronica info@accademiaartistic a.com o telefonare al numero 095/2264888. Fioretta Mari selezionerà attori, ballerini e cantanti; i migliori passeranno ad una seconda selezione con il docente della materia di riferimento. posterweekend centonove domenica 8 luglio MESSINA. Emma Tricca al Living Room Sunset Edition al Lido Horcynus Orca di Capo Peloro ore 19. MESSINA. Rosalia De Souza Quartet Bossanova. Estate in Musica 2012, Ass. Accademia Filarmonica e V. Bellini. Al Palacultura Antonello - lunedi' 9 luglio ore 21.15 VENETICO. Funny Boys Rockerilla Bitch. Happy Hours + Reggaeton party (Via Lungomare) - ore 18.30 PALERMO. Womad Sicily 2012, XV edizione della rassegna di world music ideato da Peter Gabriel. Al Teatro di Verdura VENETICO Ascolti Mirati Rockerilla Bitch Lungomare) ore 22. MESSINA. Mostra di Pupi Siciliani Monte di Pietà ore tutto il giorno A cura dell'Opera dei Pupi Gargano TAORMINA Personale di Silvio Vigliaturo. Chiesa del Carmine. Dalle ore 10 martedi' 10 luglio MESSINA. Underdog. A seguire dj set di Davide Patania, Retronouveau Estate 2012. Al Lido Horcynus Orca di Capo Peloro) ore 22.30 TAORMINA. Glass Mixtures Chiesa del Carmine - ore 10 Mostra personale di Silvio Vigliaturo mercoledi' 11 luglio MESSINA. Microwave#4. Dj set d'ascolto a cura di Pierpaolo Cimino. Al Lido Horcynus Orca di Capo Peloro ore 22. VENETICO. La grandine Rockerilla Bitch. Live music. Lungomare ore 22. CATANIA. Presso il Parco Trinità Manenti Festival Etna in blues protagonisti 24 Pesos, apparentano culture anche geograficamente lontane tra loro. In molti paesi Giufà assume un carattere più spiccatamente filosofico ed una sottile, profonda ed ironica saggezza che, come ha osservato Jean Claude Carrière, non manca di provocare, oltre la società ed il potere, anche lʼaldilà». È dunque con questo spirito che riprende questʼanno, ancora a Noto, nel centro storico di Noto, questa manifestazione dal 10 al 14 luglio. Ecco alcuni tra gli appuntamenti più importanti: martedì 10 luglio alle 21, nel cortile del Convitto Ragusa “GiufàNasreddin, la santità dell'assurdo” (un antropologo, Franco la Cecla, uno studioso del sufismo, Alberto Fabio Gianni Vattimo Ambrosio e un musicista, Gianni Gebbia, percorrono la via dello stolto che sa contattare Dio); alle 22 in Piazza Municipio “Rita Botto e Banda di Avola in concerto”: la cantante e la Banda di Avola rielaborano canzoni del repertorio popolare isolano, in una nuova sintesi tra due espressioni musicali radicate nella cultura popolare siciliana, il canto femminile e le bande cittadine. Mercoledì 11, alle 23, in Piazza Municipio, Thoni Sorano presenta “Principia live” (il musicista e danzatore propone un viaggio sonoro che parte dalla Franco La Cecla Maestro Bell’Arte Sicilia, attraversa ambienti musicali che vanno dalla Turchia al Caucaso e alla acrobatica; alle ore 23,30 in Piazza Municipio i Dounia Persia per tornare all'Isola arricchito da stili e in concerto. Venerdì 13, dalle ore 20,30, “Simposio: sonorità di grande fascino; alle 24 presso Anche gli Giufà, lo spirito, il sacro” con: Fabio Alberto Ambrosio, Angeli “I monologhi della darboka” di e con Giorgio Antonio Attisani, Marcella Ciari, Angelo Contarino, Rizzo, regia Paola Mandel. Giovedì 12, alle 18,30 Gianni Gebbia, Riccardo Mondo, Tae Hye Sunim, presso “Anche gli Angeli” incontro con Gianni Gianni Vattimo, Egi Volterrani. Sabato 14, presso Vattimo e presentazione del suo ultimo libro “Della “Anche gli Angeli” alle 19, “La rivoluzione poetica di realtà”; alle 21,30 nel cortile del Convitto Ragusa e in Francesco” incontro con Antonio Attisani; nel Cortile collaborazione con Associazione Musicale Etnea, la dei gesuiti infine, dalle ore 21,30, “Una festa per Giufà”, Pocket Poetry Orchestra presenta il recital “nenti incontro di musiche e altre performances senza sutta u suli, nenti subbra” dall'Ecclesiaste e altre separazione tra artisti e pubblico, una lunga una notte riscritture di Salvo Basso, con: Biagio Guerrera, per celebrare Giufà tra oriente e occidente, tra Sicilia, Vincenzo Gangi, Giovanni Arena, Marina Borgo, Asia ed Africa, tra cucina multietnica e vini siciliani. Riccardo Gerbino; alle 22,30 “llinx”, di e con Gianni Gebbia e Vera Mormino, uno spettacolo basato Per informazioni www.giufafestival.it sullʼinterazione tra trance musicale e vertigine premi Giornalisti nel segno di Goethe TAORMINA. Si è conclusa con la presentazione dellʼultima fatica letteraria di Alberto Bevilacqua la tre giorni dedicata al giornalismo internazionale prevista dalle iniziative del Premio di Giornalismo “Worfgang Goethe”, ideato dallʼesperto ai Grandi Eventi della casa municipale, Dino Papale. Il famoso scrittore, alla Biblioteca Comunale di Taormina, ha raccontato i segreti della sua ultima opera “Roma Califfa” in compagnia della moglie, Michela Miti. Lʼex attrice , infatti, ha presentato il suo ultimo libro di poesie “Lʼinnocenza perduta”. Questʼultima è stata premiata dallʼinviato de “La Sicilia”, Tony Zermo, con una targa ricordo. Grande successo di pubblico si è registrato nel cuore della cittadina turistica, dove si è svolta, appunto, “Una festa per Alberto Bevilacqua e Vittorio Sgarbi”. La serata, organizzata per celebrare il 78°compleanno di Bevilacqua, ha trasformato il quartiere pedonale in un palcoscenico dove si è celebrato un felice connubio tra arte, danze arabe, artigianato locale ed enogastronomia. Nel corso dei Sgarbi, festeggiamenti è stato consegnato il premio “Peyrefitte” a Sgarbi che ha vinto il concorso giornalistico internazionale con un suo pezzo apparso su “Il Giornale” Dal titolo allʼombra dellʼEtna, perdersi a Taormina: la summa della Sicilia che, però, non è Sicilia” Entusiasmante è stata infine la Patanè e Bevilacqua premiazione ufficiale della II edizione del Premio Internazionale di Giornalismo inserita nellʼambito del programma del Festival del cinema di Taormina Arte. La serata, che si è svolta al Teatro Antico, è stata condotta dallo stesso Papale. Oltre a Bevilacqua, Zermo e Tiozzo, faceva parte della giuria, Bo Ralph (accademico Nobel). Sono stati premiati i giornalisti: Gamer Baudtinov; Dante Marianacci; Aldo Mola. Una menzione speciale è andata, inoltre, alla giornalista russa Marina Avakyan. Sul palco è arrivato anche un ospite dʼeccezione, il miliardario Micael Dezer . Dezer ha ricevuto dalle mani dellʼattrice Kelly Lebrock il “Premio Città di Taormina”. pagina 45 6 LUGLIO 2012 giovedi' 12 luglio Mitch Woods e Ian Siegl. Ore 21. PALERMO. Storie, miti ed eroi a Palazzo Branciforte, per bambini dai 5 ai 10 anni che potranno scoprire la storia della suggestiva struttura lignea del Monte di Pietà e la ricca collezione archeologica. Palazzo Branciforti ore 16.30 MESSINA. Bradipos IV. Surf, a seguire dj set di Davide Patania, Retronouveau Estate 2012 Lido Horcynus Orca di Torre Faro - ore 22.30 MESSINA. Orchestra di fiati del Conservatorio di Messina. Al Palacultura Antonello ore 21.15 VENETICO. Disco inferno party al Rockerilla Bitch (Via Lungomare) ore 22. DE GUSTIBUS di Massimo Lanza La grande estate con i bianchi dell’Etna ESTATE, TEMPO DI bianchi e visto che siamo in Sicilia perché no bianchi dellʼEtna. I vini bianchi etnei grazie ai terreni vulcanici che gli donano mineralità e sapidità e alle forti escursioni termiche che gli regalano invece acidità e freschezza, vengono particolarmente bene e sono dotati anche di una buona longevità. Come lʼEtna bianco doc Aʼ Puddara 2010 Tenuta di Fessina di Silvia Maestrelli che nasce da un vecchissimo vigneto a Motta SantʼAnastasia nel versante Sud dellʼEtna. Federico Curtaz enologo e socio di Silvia ha davero fatto un bel lavoro con questo carricante in purezza, che affina in legno grande. Profumi di fiori gialli, balsamici e salini ne fanno un vino davvero intrigante sul piano olfattivo mentre la freschezza e la sapidità del palato lo rendono perfettamente adatto a piatti di pesce anche complessi. Gran bella sorpresa questo Etna Bianco Isolanuda 2011 di Destro dinamica azienda di Pssopisciaro. Lʼuvaggio è carricante al 70% e catarratto per il resto, le uve coltivate in un magnifico vigneto sul monte La Guardia a circa 750 metri di altezza, vengono prima selezionate e poi vinificate con grande attenzione per mantenerne intatti gli aromi. LʼIsolanuda ʼ11 marca profumi soprattutto minerali ben sposati però con sentori floreali, di frutta bianca ed erbe officiali. Al palato è persistente, ha buona struttura, è sapido ma ricco di frutto. Gran bella novità per la cantina di Michele e Mario Faro, lʼ Etna Bianco doc Archineri 2010 Pietradolce appena uscito in commercio convince davvero per piacevolezza e complessità. Elegante, fine, fitto al naso che sa di gelsomini, frutta come pesca bianca e pere ma anche di zeste di agrumi su un bel fondo minerale quasi marino. Fresco, sapido al palato ma anche ricco di frutto che lo accompagna in equilibrio con la sapidità per tutto il lungo finale. SICILIA DA ASSAGGIARE! Couscous alle sette verdure PIATTO “FRESCO” DELLA CUCINA POPOLARE che associa soprattutto i prodotti di stagione. Ingredienti: 500 grammi couscous, zucchine, pomodori, carote, zucca, verza, melanzana, cipolla, peperoncino rosso, coriandolo, zafferano, brodo vegetale, sale, pepe Lavare le zucchine, i pomodori, la verza, la zucca, le carote e la melanzana e tagliare tutto a dadini. Sbucciare la cipolla e dividerla in quarti. Sminuzzare il peperoncino in un mortaio. Scaldare il burro in una padella, unire carote, verza e cipolle, quindi rosolare. Aggiungere peperoncino e coriandolo. Poi unire anche zucca, zucchine e melanzana, e proseguire la cottura. Nel frattempo versare il couscous in una ciotola e bagnarlo con acqua bollente salata. Fate riposare e quindi sgranarlo con una forchetta e tenere in caldo. Sciogliere lo zafferano nel brodo e versarlo sulle verdure. Unire i pomodori e proseguire la cottura. Salare e pepare. Versare sul couscous le verdure. Disio Hostaria Via dei Monti, 98049 - Serro ~Villafranca Tirrena (Me) tel. +39 329 7967075- www.disiohostaria.com [email protected]. posterlettere&... 6 LUGLIO 2012 ATTUALITA’ DI GIOVANNI FRAZZICA IO, CITTADINO di Eugenio Caputo SONO SEPARATA e marito non rispetta mai il pagamento dell'assegno per il mantenimento dei figli e, spesso, è indisponibile a tenerli presso di se quando è il suo turno e nei periodi festivi. Quali rimedi ci sono? Anna - Messina La diretta conseguenza degli inadempimenti del suo ex coniuge è quella di rivolgersi al Tribunale al fine di risolvere le controversie da lei descritte e che riguardano le modalità di esercizio della potestà genitoriale e delle modalità dell'affidamento che, nel suoi caso, posso presumere siano quelle di un affidamento condiviso. Per risolvere la questione, quindi, bisognerà chiedere al giudice la modifica dei provvedimenti a suo tempo adottati e, per il mancato rispetto delle precedenti condizioni relative all'affidamento ed al mantenimento dei figli, l'irrogazione di eventuali sanzioni a carico del coniuge inadempiente. In questo caso, la legge prevede che il genitore inadempiente possa essere dal giudice ammonito; condannato al riasrcimento del danno in favore dell'altro genitore o nei confronti del minore; condannato al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di euro 75,00 fino ad un massimo di euro 5.000,00 in favore della Cassa delle ammende. Per ulteriori informazioni [email protected] tel. 0909430208 -fax 0909430210 ERRATA CORRIGE MARINA MOLETI è stata nominata vice presidente del Tribunale di Messina e non, come erroneamente riportato nello scorso numero, vicaria del presidente della Corte dʼappello. Ce ne scusiamo con lʼinteressata e i lettori. HERITAGE Sicilia nel fango, Orlando arbitro Se l’ex marito non paga LA GIUSTIZIA ITALIANA è lenta, ma inesorabile. Alla fine di un lungo percorso sono stati chiesti otto anni di carcere per l'ex ministro delle Politiche agricole Saverio Romano per concorso esterno in associazione mafiosa. Il procedimento ha subito un iter piuttosto tormentato, è stato avviato dopo due richieste di archiviazione e un'imputazione ordinata dal Gip Giuliano Castiglia. Romano, un tempo seguace e grande amico di Totò Cuffaro, rischia ora di seguirlo nella parte meno piacevole della sua esperienza umana. Lʼaccusa sostiene che lʼex-Ministro avrebbe «stipulato un patto politico-elettorale-mafioso con Cosa nostra», «contribuendo al rafforzamento dell'organizzazione mafiosa», e che avrebbe anche ottenuto «alle Politiche del 2001 il sostegno elettorale mafioso». L'ex ministro sarebbe chiamato in causa da alcuni collaboratori di giustizia che farebbero da supporto allʼaccusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Ciò che non fu sufficiente a disarcionarlo dallʼincarico ministeriale, diventa ancor più devastante oggi in cui cʼè il secondo Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che tra una decina di giorni verrà sfiduciato da Sala dʼErcole e, quandʼanche ciò non avvenisse, dovrebbe il 28 di Luglio dimettersi per potersi difendere, anche lui, dallʼaccusa di concorso esterno. Sono queste le nuove frontiere del crimine, ormai il peculato e la concussione fanno ridere, così come a scuola i bambini non rubano più le merendine ai compagni, gli fregano le batterie nuove dei cellulari. Però, anche se il nostro ordinamento prevede che “la responsabilità penale è personale”, quando di mezzo ci si mette la politica, si crea un clima e, se questi fatti avvengono alla vigilia di una campagna elettorale e coinvolgono una persona nota, le conseguenze possono essere piuttosto gravi per lʼintera area della politica. Detto questo e senza volere ne assolvere ne colpevolizzare nessuno, una riflessione sia consentita: chi protegge il cittadino dallʼeffetto collaterale? Da quel ritornello che fa “ma si sono tutti ladri, sono tutti mafiosi….” Che fa diminuire la possibilità di fare scelte sensate, che poi è quello di cui si ha maggiormente bisogno in un momento difficile come questo. Paradossalmente, pur con le difficoltà di ordine generale che il Paese sta attraversando, lʼauto-distruzione temporanea Leoluca Orlando della Lega e la stessa crisi del sistema Formigoni, avrebbero potuto dare ad una classe dirigente meridionale e siciliana preparata delle possibilità di inserimento straordinarie. E invece, quelli che dovrebbero essere i leader più rappresentativi del Pd siciliano, dopo aver beneficiato dellʼultima distribuzione di fondi dellʼassessore Centorrino, si sono sforzati le meningi ipotizzando lʼalleanza coi moderati di Casini, ed hanno offerto a Gianpiero DʼAlia la candidatura a Presidente della Regione. Ma non hanno previsto la candidatura di Rosario Crocetta, che incarna il sinistrismo e lʼantipolitica allo stesso tempo. Così come Crocetta non ha previsto a sua volta la candidatura di Claudio Fava, che è quasi lo stesso prodotto con una etichetta diversa. Leoluca Orlando invece ha fatto sapere che vuole avere voce in capitolo nella elezione del nuovo Presidente della Regione, non ne fa una questione ideologica vecchia maniera, vuole solo una persona per bene che sappia fare gli interessi della Sicilia. Eʼ fuor di dubbio che, perdurando queste frantumazioni del quadro politico, lʼarbitro delle prossime elezioni regionali potrebbe essere veramente lui, forte del consenso popolare ricevuto appena qualche mese fa in quantità veramente copiosa. ECOLOGIA E AMBIENTE centonove Un nuovo codice per il futuro DI SERGIO BERTOLAMI MESSINA. Prima della Rivoluzione francese, gli Stati Generali furono convocati solo in situazioni di particolare emergenza. In questo senso, al di là del titolo reboante, la due-giorni dellʼassessore provinciale Mario DʼAgostino riveste una sua verità. Per la cultura sʼimpone lʼemergenza di trovare un nuovo codice per il futuro. Serve a produrre crescita intellettuale, valorizzazione del patrimonio, radicamento delle identità territoriali, creazione di partnership, sviluppo turistico. Se è vero, però, che il tutto è frenato da risorse limitate, necessita una nuova visione politica che, come cactus, sappia trarre acqua dal deserto. Lʼaridità è soprattutto mentale, come è stato dichiarato in modo pressoché univoco da tutti i relatori. Ma non vale abbandonarsi alla speranza che le prossime generazioni siano più sensibili. Il futuro è ora e domani si esigeranno spiegazioni della mancata assunzione di responsabilità. Perché come rammentava Antoine de Saint Exupéry: «Noi non ereditiamo la terra dai nostri antenati, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli». Il frutto velenoso è, perciò, individuato: sta nellʼignoranza più gretta. Ma lʼantidoto esiste già ed è lʼistruzione. Da impartire innanzitutto agli amministratori locali, poiché sono gli interlocutori primi, i quali devono convincersi che il territorio è una risorsa; ma a molti di loro è ancora invisibile. Per valorizzare il patrimonio locale occorre iniziare dalla rivalutazione della storia municipale. Come? Ordinando, conservando, favorendo la fruizione degli archivi storici, grazie a quei documenti non più attivi normalmente abbandonati a marcire. Raccogliendo in biblioteche il patrimonio librario incentrato sul territorio comunale. Ne risulterebbero posti di lavoro per gli individui e appropriazione di conoscenze per la comunità. Sarebbero iniziali risultati per coloro che sanno investire in cultura. Perché, come ha ricordato Antonio Presti, occorre «la Rivoluzione, ma dellʼanima», giacché la cultura è li-ber-tà. [email protected] di Anna Giordano Se Messina dismette le navi IN NOME DEL LAVORO che manca e che rende ancora più precaria questa vita, si propongono progetti su progetti che avranno devastanti conseguenze su tutti noi. E se non sono progetti ma attività già in corso, guai a tentare di riportare legalità o invocare il buon senso o le leggi di natura. Un coro entusiasta ha accolto il progetto della Nato a Messina, lavoro, occupazione, sviluppo. Salvo dimenticare o non sapere o non voler sapere, che dismettere navi è tra le attività più inquinanti che esistano sulla faccia della terra. Non per nulla il più grosso centro di navi da dismettere si trova in paesi poveri, dove la manovalanza è ancora più disperata che da noi, dove le leggi di tutela ambientale sono ancor meno efficaci ammesso che esistano e dove i controlli sono tutto tranne che presenti. Che dire poi di mille altre attività che si svolgo- no sotto i nostri occhi e che nel silenzio raramente interrotto da indagini sempre difficili, inquinano giorno dopo giorno, portando inevitabilmente ad un incremento di malattie che non può non essere sospetto? In ogni angolo cʼè una fonte di distruzione lenta, inesorabile, assentita, tollerata o se contestata, fa conoscere ai coraggiosi il famoso muro di gomma, dove tutto rimbalza e nulla si scalfisce. Le indagini richiedono prove, tempo, pazienza, fatti e per uno che se ne attenziona e si riesce a portarlo di fronte a sequestri e fermi, cento continuano. Il mare e la terra e lʼaria diventano i ricettori finali di ogni schifezza, lʼimportante è indurre la gente a smettere di fumare, nuoce gravemente alla salute, giustissimo, ma che dire allora dellʼavvelenamento di stato, sopportato, legalizzato, ignorato, spesso in nome o per conto dellʼoccupazione? La stessa Ilva di Taranto pagina 46 ne è un fulgido esempio, al pari di Milazzo, Gela, Porto Marghera e così via, allʼinfinito. Tutti felici e contenti che si vorrebbe portare questo centro di dismissione di navi a Messina. Tutti entusiasti e felici, arriva il lavoro. E dire che di sola messa in sicurezza di ogni centro abitato di questa sfortunata provincia ce ne sarebbe di lavoro, allʼinfinito! No, per 30 denari vorrebbero far morire, lentamente, nel tempo, migliaia di persone direttamente o indirettamente, mangiando e respirando e bevendo. Non ne posso più. Ogni giorno sui giornali leggo di qualcosa di cui la mia coscienza vorrebbe occuparsi ma non ci arrivo, il tempo non basta mai. Chissà se la coscienza di qualcun altro si attiverà e mi darà una mano. Affronteremo anche questa, sperando che le coscienze di questa città si sveglino e inizino a capire che la loro salute è diventata merce di scambio di zero valore. La strada è lunga e faticosa, detto francamente, lʼabisso si avvicina, per tutti. poster...commenti centonove ALFABETO MINIMO di Giovanni Merenda ELIODORO A come Alemanno for ever A COME ALEMANNO Se proponessimo ai nostri lettori in una storia, magari umoristica, un personaggio come Alemanno giustamente ci incolperebbero di smodata immaginazione... un personaggio che crea tanti guai e tanto spesso non può esistere... Invece esiste e i romani, peggio per loro, lo hanno votato come sindaco. Terremoto in Emilia, Alemanno senza essere stato invitato va in visita con regolare caschetto giallo, lo stesso del Berlusca in Abruzzo suppongo, e poi promette una tendopoli da 240 posti, il Campo Roma. E la manda davvero pagata con i nostri soldi. Intanto i posti sono 150 e poi la fa mettere dai suoi tecnici in una zona non idonea, dichiarata non a norma dalla Protezione Civile lontano da qualsiasi centro abitato. La tendopoli si è rivelata più o meno un campo di scout adatto a passarci solo una notte. Ai primi caldi temperature di 47° sotto le tende e poi allagamenti e problemi con la rete elettrica e le fognature. Dopo 15 giorni l'hanno smontata e gliela hanno rispedita indietro. A SEMPRE COME ALEMANNO In Campidoglio assegnato il premio intitolato a Bartolo Gallitto e Raffaella Duelli, due componenti della flottiglia X Mas che combatté a fianco dei tedeschi contro il Regno d'Italia e la Resistenza. A ancora come Alemanno Alemanno dà del depresso Carlo Verdone che si lamenta del degrado di Roma, senza entrare nel merito delle lamentele del regista. Basta! Internateloooooooooooooo. A COME ALEMANNO FOR EVER LʼAgro Romano – la vasta area a vocazione agricola intorno alla Capitale – rischia di scomparire definitivamente. A preoccupare sono i risultati di un bando promulgato dal sindaco Gianni Alemanno ad inizio legislatura . Sono oltre 2mila gli ettari di campagna che potrebbero essere presto cancellati: aree adiacenti a parchi e riserve (Marcigliana, Appia Antica, Veio). Il sindaco: "Servono 25700 alloggi per le fasce deboli". Ma offre spazio per un numero molto maggiore, circa 66 mila case. Ma non vi avevo detto di internarlo? Fate presto! B come Berlusconi Silviuccio loro ha minacciato di voler are il ministro dell'Economia in un eventuale governo Alfano. Come se una tenutaria di bordello si proponesse come badessa di un convento... Oggetto OLE F COME FORNERO Certo, probabilmente, Monti sta facendo quello che può e gli va dato merito e poi ricordate che prima c'era Silviuccio loro che ci ha portato in rovina... Ma qualcosa l'ha sbagliato fin dal principio. Dove diavolo è andato a pescare la Fornero, quella delle lacrime il primo giorno? La signora non ne indovina una. Dalla conflittualità spinta con i sindacati all'attacco ai dati dell'INPS sugli esodati (come se il problema fosse risolto nascondendolo sotto il tappeto) all'affermazione che il lavoro non è un diritto. Signora, lei fa piangere noi ogni volta che apre bocca, si rilegga la costituzione. Oggetto OLE I COME IMU Sono apparse in internet le foto della villa a tre piani dell'ex ministro Scajola a Imperia. Una villa a tre piani sorprendentemente accatastata come un "4 vani" e ancor più clamorosamente classificata come "A5 Abitazione ultrapopolare". Con tutto quel che ne consegue in termini di Imu relativa alla rendita catastale, che in questo caso è di 130,15 euro.Meno di quanto paghiamo noi e voi lettori. Povero Scajola dove è costretto a vivere quando è lontano dalla casa vicino al Colosseo. Queela, ricordate, che ha comprato a sua insaputa. P COME POPULISMO Tutti gli esperti sono concordi nel descrivere i disastri che comporterebbe per l'Italia l'abbandono dell'euro. Prezzi delle materie prime alle stelle, crollo del potere d'acquisto dei salari, impossibilità di rifinanziare il debito pubblico, che oltretutto va rimborsato in euro. Solo Grillo e Berlusconi sono dell'idea, assecondando la parte degli italiani meno informata, quella che si lamentava dell'euro fin dall'inizio per l'aumento dei prezzi mentre la colpa era del governo che aveva permesso la speculazione. T COME TARTARUGHE Nove coppie di tartarughe sono state ritrovate intatte dopo 47 milioni di anni fossilizzate nell'atto sessuale. Alcuni vescovi hanno ipotizzato che la loro morte sia stata un giusto castigo. Erano coppie di fatto. V COME VULCANOLOGIA La nomina a direttore generale di Massimo Ghilardi ha irritato i componenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L'accusa dei ricercatori: "Non sa nulla di terremoti. È una nomina politica, è un protetto dalla Gelmini". Il nuovo direttore generale è infatti laureato in Scienze motorie e Sociologia. Lui replica:”Non mi serve una laurea nella materia. Devo fare il manager.” Ma a parte che sapere qualcosa della materia dell'ente che si dirige non guasterebbe, non servirebbe per fare il manager una laurea in Economia e Commercio o qualcosa di simile? La laurea in in Scienze motorie serve per fare il professore di Educazione Fisica. Ma chi è l'addetto al ministero per le nomine? Paperoga? ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Cani di strada e assassini MESSINA. Gli esseri umani temono la morte ma, quando tocca agli animali, può diventare un atroce rimedio. I cani di strada sono le vittime predestinate: si spara contro di loro, li si avvelena, li si impicca, li si annega, li si lapida. A tali deprecabili pratiche ricorre lʼuomo nella propria perversa crudeltà e ciò che prima era un incubo da evitare con ostinazione diviene un gioco malato in cui va bene tutto, se si gioca da carnefici. Basta un esempio: il senso di soffocamento è un incubo per chiunque. La sola sensazione scatena reazioni di terrore. Puro panico e totale perdita di controllo. È una cosa così scontata che sembrerebbe superfluo scriverlo. Sembrerebbe, appunto. Perché in materia di efferatezze nei confronti degli animali la mano umana è in grado di spingere il limite sempre oltre. Il quadro diventa preoccupante in Sicilia, dove il 6 LUGLIO 2012 randagismo è una piaga dalle proporzioni allarmanti. Lʼultimo episodio a Palermo: più di dieci esemplari sterminati senza troppo andare per il sottile. Ai volontari della LIDA, ai Carabinieri e allʼAsp competente è arrivata una segnalazione da brividi in merito ad unʼintera colonia uccisa nellʼarco di una notte. Cani strozzati con il fil di ferro, annegati nelle acque di un fiume, avvelenati, lapidati. Cʼera chi li sfamava ed accudiva, ma cʼè stato chi ha pensato di adottare modalità più radicali. Lʼennesimo agghiacciante caso, preceduto da numerosi altri. E, può essere formulato un pronostico senza possedere doti di chiaroveggenza, numerosi altri ne seguiranno. Incessanti denunce, puntualmente arrivate a concludersi in un nulla di fatto. La macchina della giustizia, quando cʼè in ballo la tutela dei diritti degli animali, tante volte non si muove e, quando si muove, lo fa con eccessiva lentezza e scarsa severità. pagina 47 Camera con commissario CATANIA. Non si può certo dire che sia stato un fulmine a ciel sereno il commissariamento della Camera di commercio di Catania. Pietro Agen, presidente a fine mandato, lo aveva previsto da tempo: in palio c'è il comando della SAC, la società che gestisce i servizi dell'aeroporto Fontanarossa, perchè l'ente camerale esprime ben due membri del cda. Stranamente i tempi si sono allungati a dismisura con una querelle a colpa di interviste tra il presidente SAC Mancini e lo stesso Agen, in aperto contrasto col governatore Raffaele Lombardo, messo sostanzialmente nelle condizioni di non poter nominare per tempo i suoi rappresentati. E adesso arriva il commissario straordinario, nominato dalla Giunta regione a meno di dieci giorni dalla fine del mandato, sembrerebbe per inadempienze rilevate con una raffica di ispezioni. Troppe. Come troppo tempestiva è la nomina del commissario che, c'è da immaginarsi, provvederà subito all'indicazione dei componenti del cda graditi a certa politica. 150 PAROLE DA PALERMO Fratelli d’Italia I CAMPIONATI europei hanno visto lʼItalia arrivare in finale, persa poi purtroppo 4 a 0 con la Spagna. Sono stati scritti fiumi dʼinchiostro sulla valenza simbolica del gioco del calcio e sulla marcata identificazione tra gli italiani e la nazionale. Da Udine a Palermo, cʼè stata una primordiale esultanza, dopo i goal della nostra squadra. Goal che, spesso, hanno avuto la firma di Mario Balotelli. Il nero Balotelli nasce a Palermo da genitori ghanesi. Abbandonato dalla famiglia dʼorigine, è stato poi preso in affidamento da una famiglia bresciana, con tre figli naturali: fratelli e sorella hanno aiutato i genitori a prendersi cura del ragazzino. Qualcuno mi ha fatto notare che fa un certo effetto vedere un nero giocare nella nazionale di calcio. In effetti, Super Mario è lʼemblema tangibile della globalizzazione che ci attraversa. E ci regala anche un campione del pallone, grazie anche allʼaffetto nutriente di una famiglia adottiva. Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Greco e l’Udc MESSINA. Qualche giorno fa, il consigliere comunale dell'UDC, ex PD, Marcello Greco con una interrogazione ha scatenato una polemica sul progetto di un centro polifunzionale per immigrati che il Comune di Messina vuole realizzare nella sede dei Servizi Sociali di via Bisazza. Secondo il consigliere Greco la scelta dell'amministrazione sarebbe sbagliata per tanti motivi. Qui ne sottolineo solo due: nella zona ci sarebbero facoltà universitarie e un punto di aggregazione per bambini. E allora? I centri polifunzionali nascono proprio per favorire l'integrazione e il dialogo interculturale, quindi niente di meglio se nei pressi di un centro ci sono già, come nel caso di Messina, la facoltà di Scienze Politiche e un luogo di aggregazione per bambini. Ma a dire il vero, ciò che risulta ancora più incomprensibile delle argomentazioni dell'avvocato Greco, è il silenzio del suo partito, l'UDC, che avrebbe dovuto discutere pubblicamente il contenuto della interrogazione del suo consigliere su un tema cosi importante. Come mai? In passato sia il sen D'Alia, da sottosegretario all'Interno con delega all'immigrazione, che Chiara Giorgianni, attuale segretario provinciale Udc ed ex assessore provinciale all'integrazione multietnica, hanno dimostrato grande sensibilità e intelligenza su questi problemi. D'altra parte tutta la politica dell'UDC su questo tema è mille anni luce lontana da quella che il consigliere Greco ha espresso in questi giorni. [email protected]