Centonove numero 26

Transcript

Centonove numero 26
Depurazione fantasma
L’impresa fallita la spunta
su Palazzo Zanca
Metà dei comuni siciliani fuorilegge.
Messina maglia nera PAG. 18
ANNO XIX N. 26
6 LUGLIO 2012
EURO 1,50
Lombardo e Monti
in una elaborazione
fotografica
La Corte dei Conti
sul teatro di Messina
centonove
PAG.
11
Acque inquinate
Fernando Caudo
Giuseppe Buzzanca
Svincoli, arbitratoTorno
Il Comune paga 12 milioni
Esposto sull’ex direttore Caudo.
Il successore “congelato” PAG. 16
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME)
REGIONE SICILIA
A ROMA MONTI TAGLIA
I POSTI PUBBLICI.
A PALERMO LOMBARDO
PROGETTA NUOVE ASSUNZIONI.
RADIOGRAFIA DI UN GOVERNO
SENZA FRENI.
CHE SI PREPARA AL VOTO
Spending di più
6 LUGLIO 2012
il punto
centonove
EDIT
Trame
di Stato
SONIA ALFANO, scrive
Giuseppe Cruciani su
Panorama, “è europarlamentare
dellʼIdv. Da qualche settimana
lʼinutile parlamento Ue si è
dotato dellʼaltrettanto inutile
commissione Antimafia, di cui
Sonia è diventata ovviamente
presidente, essendo parente di
vittima della mafia”. Perchè
scrive questo Cruciani? Perchè
lʼultima “vittima” della
parlamentare Ue è il presidente
della Repubblica, Giorgio
Napolitano, per il quale la
stessa presidente della
commissione antimafia ha
chiesto, forse senza sapere di
che si tratta, “lʼimpeachment”:
il capo dello Stato avrebbe
parlato al telefono con il
consigliere giuridico del
Quirinale, Loris DʼAmbrosio,
che a sua volta parlava con lʼex
ministro dellʼInterno, Nicola
Mancino, che a sua volta risulta
indagato nella indagine sulla
trattativa mafia-stato della
Procura di Palermo. Ore di
ascolto dellʼindagine diecimila,
persone intercettate 150. Sul
Corriere della Sera di mercoledì
4 luglio, sulla questione, con
garbo istituzionale, interviene
lʼex presidente emerito della
Corte costituzionale, Valerio
Onida. Con una descrizione
rapida di procedure e leggi
indica tutte le anomalie di
questa inchiesta. Che non è a
caccia di un reato, ma di una
“colpa”. Ma se è vero quello
che scrive Onida in fatto di
leggi calpestate, qui si esce
dallo Stato di diritto e si entra a
pieno titolo nello Stato della
fiction. La trama permette tutto.
Roberto Maroni candidato unico alla segreteria federale del partito bacia Umberto Bossi dopo l’elezione
Democratici per un giorno
Il congresso della Lega, il primo dopo dieci anni, vissuto come una disgrazia.
Sentimenti che la dicono lunga su un partito che sa far crescere solo l’odio civile
DI DOMENICO BARRILÀ
HANNO VISSUTO IL CONGRESSO, il primo dopo dieci anni, con
rammarico, quasi fosse una disgrazia. Già questo la dice lunga
sulla precaria struttura democratico-culturale della Lega Nord, ma
anche su quella mentale delle persone che vi aderiscono.
Un congresso rappresenta la più alta manifestazione di
democrazia di un partito, invece loro, e lo dicono pure
sfacciatamente, si sono dovuti abbassare a metterlo in piedi
perché qualcuno aveva sbagliato e quindi dovevano inscenare il
licenziamento del padrone, che non lʼha presa bene.
Si scusavano quasi di essere stati democratici per unʼintera
giornata. Che fatica. Resta un mistero il come la Lombardia abbia
potuto generare persone come Umberto Bossi, una catastrofe
come figlio e come studente (diceva di studiare medicina, ma gli
esami non li dava mai), come marito (visto che la prima moglie lʼha
mollato), come padre (guardare le gesta e le espressioni dei figli
per credere) e come politico (fondatore di un movimento che non
disdegna il razzismo). Domenica mattina, leggevo on line le sue
dichiarazioni al congresso del partito da lui fondato, quando si
lamentava coi leghisti “imbecilli che girano col Tricolore” (credo si
riferisse ai tifosi dellʼItalia), della magistratura che avrebbe messo
“sotto attacco” il suo partito e, non poteva mancare, di Roma
ladrona. Poi allusioni pesanti per Roberto Maroni, tratteggiato
come puparo della persecuzione. I soliti argomenti da politico
giunto direttamente dal Pleistocene che, dopo i rovesci familiari e
partitici, voleva insegnare a noi italiani come vivere. Nellʼunico
modo che conosce, mettendoci gli uni contro gli altri, aspirazione
di tutti coloro che sperimentano una vita insignificante e sperano
che il mondo cada in pezzi, fragorosamente, così che i propri
fallimenti, personali e politici, passino inosservati, perdendosi nel
Vicecaposervizio Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione:
Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore:
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centonove
SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA
CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
frastuono generale. Il nostro Paese, il nostro amato Paese, quello
del Tricolore, è stato edificato da persone che in nulla possono
essere accostate al leader leghista, la cui principale competenza,
oltre alla cattiveria sociale, credo siano le partite a scopone
quando faceva finta di andare allʼuniversità. Non aveva avuto
nemmeno la prontezza di farsi comprare la laurea, in questo
battuto dal figlio allampanato, felicemente definito “Trota” dallo
stesso genitore, che il pezzo di carta se lʼè fatto fabbricare al
supermercato dei titoli di Tirana. Nondimeno, domenica cʼera
gente che lʼascoltava e si spellava le mani dagli applausi quando
lʼex capo evocava lʼindipendenza della Padania e consegnava,
malvolentieri, il “bambino” allʼex delfino. Allora ti chiedi se gli
imbecilli, per usare le sottigliezze semantiche del senatore, sono
quelli che portano il Tricolore o coloro che non possiedono
nemmeno lʼenergia per alzarsi dalla sedia e sottrarsi ai deliri di un
uomo senza qualità, dal curriculum familiare e sociale
semplicemente rovinoso. Evidentemente con lui condividono molti
sentimenti triviali, tra i quali lʼodio civile, che si palesa soprattutto
nella banalità, lʼunica dimensione in cui il leghista medio è in grado
di accedere. Come accade ai frustratissimi speaker di Radio
padania, che domenica tifavano Spagna dai loro microfoni,
imitando certi bambini invidiosi del compagno di banco, che non
riescono a superare perché asini fino al midollo, e per questo si
augurano che quello faccia una brutta figura. Francesco Belsito,
dunque, santo subito. Senza le sue marachelle avemmo saputo in
ritardo che dietro certi giganti di cartone si celavano solo dei poveri
pirla (non è che prima non si vedesse) che volevano salvare il
Nord mentre si facevano mettere nel sacco da un genovese di
origini calabresi. Fantozzi se la sarebbe cavata meglio.
Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA
telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62
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Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34.
Graziella Lombardo
Garante del lettore Attilio Raimondi
pagina 2
Questo periodico è associato alla
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del 14/12/2011
Sommario
centonove
6 LUGLIO 2012
PRIMO PIANO
Sicilia, la spesa continua
A Roma Monti vara la spending review.
A Palermo la Regione assume
A PAGINA
TOP SECRET
6/7
RIABILITAZIONE
POLITICA
Ssr, azzerato il Cda
Coletta commissario
“Ingroia ‘sta candidatura”
Leoluca Orlando e Beppe Grillo pronti
a lanciare il magistrato di Palermo
A PAGINA
8/9
Chinnici “vola” a Roma
Lʼassessore alle Autonomie si dimette.
Era uno dei fiori allʼocchiello dei tecnici
A PAGINA
Torno e vinco 12 milioni
10
Il Comune condannato nellʼarbitrato contro
la ditta che ha lavorato agli svincoli
A PAGINA
TEMPI D’ORO. La Sanderson in piena attività
PAG.15
11
Magazzini generali per uno Depuratori Fuorilegge
Arriva unʼofferta per il bene in vendita. Ma la
commissione la rifiuta
A PAGINA 12
POSTER
Le acque dovrebbero essere trattate prima
dello sbocco... E invece....
A PAGINA 19
L’ultimo dei gattopardi
Si è spento a 52 anni Giuseppe Piccolo
A PAGINA 36/37
Quasi quasi faccio il sindaco A Ficarra il prestito si fa etico «Io, brasiliano di Messina»
Già scattata a Taormina la corsa per il voto.
Lʼamministrazione rinuncia alle indennità.
Ecco chi vuole prendere il posto del sindaco
Mauro Passalacqua. A cominciare dallʼUdc
A PAGINA
A tu per tu con Tony Canto
E concede fondi a interessi zero
A PAGINA
13
Milazzo? Chiusa per ferie
20
Per la cenerentola del turismo messinese si
preannuncia una stagione “nera”
A PAGINA 21
A PAGINA
Eolie, sostenibili... con riserva
Allo studio un protocollo dʼintesa tra
associazioni e Soprintendenza del Mare
A PAGINA
«Quei medici sono fannulloni»
Denuncia alla Corte dei Conti della Cgil.
Nel mirino lʼattività del Polimbulatorio
A PAGINA
22
«Mafia-Stato, meglio la verità»
A tu per tu con Umberto Santino, presidente
del Centro Impastato
A PAGINA 23
Vacanze a quattrozampe
Francesco Poli
Ecco la mappa dei luoghi “pet friendly”
a Messina e in provincia
PAG.22
A PAGINA
Rifiuti, crisi in Comune
ECONOMIA
A Santa Teresa di Riva, summit sui rifiuti
A PAGINA
24/25
14
39
40
RUBRICHE
4/5
26/27
28
34
34
38
41/42/43
44/45
46/47
46
46
47
47
47
Settegiorni
Zum
Qui, scuola/Istruzioni per l'Uso
Occorre Sapere/Uomini & Business
Consumatori/Notizie dai Consulenti
Libri/La Classifica
Mostre/Arte/Musica
Weekend
Lettere & Commenti
Io cittadino/Heritage
Ecologia e Ambiente
Alfabeto Minimo/Eliodoro
150 Parole/Antibuddaci
Animal House
Affari in Aeroporto
Il governatore Lombardo mira al controllo
delle società di gestione di Catania e Comiso
A PAGINA 29
SICILIA
Sanderson da spremere
Duferdofin, crisi d’acciaio
Il Comune vuole rendere lo storico
stabilimento una piattaforma logistica
Da settembre il futuro dello stabilmento
sarà unʼincognita
A PAGINA
Teatro, la resa dei conti
15
Il Cda congela lʼassunzione di Briante
e “denuncia” lʼex direttore amministrativo
A PAGINA
Test, avvisi malati
L’Arsenale? E’ ri...Nato
30
16
Il bacino militare diventerà il “cimitero” delle
navi dellʼAlleanza atlantica
A PAGINA 31
17
Cala in Sicilia il fenomeno degli “assegni a
vuoto”. Con una eccezione
A PAGINA 32
18
Parte da Ragusa la protesta contro la tassa di
soggiorno
A PAGINA 33
Irregolare la comunicazione
dellʼampliamento dei posti del 2011
A PAGINA
A PAGINA
Messina capitale dei protesti
Stessa spiaggia, stesso mare Albergatore? Fa rima con esattore
Termina la prima parte della pulizia.
Ma nessuno se ne accorge
A PAGINA
pagina 3
Giuseppe Piccolo
PAG.36
MESSINA. Elio Coletta, ex primario del reparto di Pediatria
di Patti, sarà il commissario
straordinario della Società
servizi riabilitativi Spa. Il Cda
della società mista, che impiega 200 dipendenti ed eroga
4 milioni di euro di prestazioni di riabilitazione allʼanno per
conto dellʼAsp 5, è stato azzerato da Francesco Poli. Il manager ha rilevato anomalie nei
rapporti tra la Ssr e le 3 cooperative sociali azioniste di
minoranza.
SANITA’
Ostetricia, il Papardo
trasferito al Piemonte
MESSINA. Dal prossimo ottobre il reparto di Ostetricia dellʼospedale Papardo chiude e
tutto il personale sanitario
sarà trasferito nel centrale
ospedale Piemonte di Messina, dove opera una struttura
omologa. Il direttore generale
Armando Caruso ha ottenuto
lʼokay dei sindacati.
“CANNIZZARO” CATANIA
Crediti gonfiati, esposto
contro Farmafactoring
CATANIA. Lʼazienda ospedaliera “Cannizzaro” di Catania
ha chiesto alla Procura di Milano di verificare se nellʼoperato di Farmafactoring Spa,
società con sede nella città
meneghina a cui molti imprenditori del settore sanitario cedono i crediti nei confronti delle aziende sanitarie,
non siano ravvisabili gli estremi della tentata truffa. A destare sospetti, una serie di decreti ingiuntivi per somme superiori ai crediti realmente
vantati, di cui la società ha
chiesto e ottenuto dal Tribunale lʼesecutività.
6 LUGLIO 2012
7giorni
centonove
MESSINA. RITROVATO A GALATI UN CEPPO DEL SECONDO SECOLO DOPO CRISTO
CHI SALE
L
Enrico Ferrara
MESSINA. Si dimostra un uomo di antiche maniere, il presidente del VI quartiere di
Messina. Subito dopo una
conferenza coi colleghi, mentre tutti largheggiavano in
granite e brioches, al momento del pagamento è stato
lʼunico ad aprire il portafoglio. Gli altri, misteriosamente, lo avevano lasciato a casa.
L Alessia Spinella
MESSINA. La giovane giornalista messinese, ormai trapiantata a Milano, sbarca in
rete. Alessia ha infatti scritto
una guida turistica alla scoperta di Lipari, la maggiore
delle Isole Eolie. La particolarità della pubblicazione è che
può essere acquistata e letta
solo con un iPad, iTunes e
iBooks 2.
L Jerry Di Maggio
MESSINA. Lʼorganizzatore di
serate mondane messinesi è
uno che non ama stare sotto
i riflettori dei media. Di Maggio, incontrando un giornalista imbarazzato per non averlo citato in un pezzo, gli ha affettuosamente offerto da bere: «Lo faccio perché sono
contento che non vi siate ricordati di me!».
L
Franco De Francesco
MESSINA. Il gioielliere in bicicletta, che riesce a scrivere
poesie di getto anche sul telefonino, è un artista ispirato.
Al negozio di calzature La
Formica, che da qualche
giorno fronteggia il suo laboratorio, ha fatto dono di una
formichina dʼargento, commentando: «Non ha le scarpe, ma vi porterà lontano”.
Un’ancora in giardino
Era stato conservato per decenni da un pescatore.
Il reperto sarà esposto a Forte San Salvatore
MESSINA. Un ceppo dʼancora in piombo
con cassetta rettangolare, priva di perno di
fissaggio, databile sulla base del materiale
in cui è realizzata entro il II secolo dopo
Cristo, è stata recuperata in un giardino
della zona di Galati, nella periferia sud di
Messina. Classificabile in un tipo
ampiamente attestato in tutto il mondo
antico, era stata conservata tra le piante
da un pescatore oggi scomparso. Ancore
analoghe sono state recuperate in tutta
lʼarea dello Stretto (capo Peloro, Torre
Faro) e oltre (capo Alì e Milazzo, Punta
Mazza) e sono conservate tanto al Museo
Regionale che nei depositi della
Soprintendenza di Messina. A seguito di
segnalazioni pervenute al Comune,
l'assessore alle politiche
del mare Pippo Isgrò, con
la responsabile dell'Unità
operativa10 della
Soprintendenza ai Beni
culturali di Messina,
Gabriella Tigano, ha
effettuato giovedì 5 il
sopralluogo, recuperando
il reperto che sarà adesso trasferito
all'Arsenale Militare per essere sottoposto a
restauro ed essere successivamente
esposto a Forte San Salvatore, grazie alla
disponibilità del comandante del
Distaccamento Marina Militare di Messina,
capitano di vascello, Santi Le Grottaglie,
ed all'alta sorveglianza della
TRUFFE
SOCIETA’
Invalida ma fa shopping, indagata a Messina
MESSINA. Una donna di 73 anni e la figlia di 50 sono indagate per
truffa dalla Procura di Messina. L'anziana, secondo l'accusa, fingendosi invalida al 100 per cento avrebbe percepito indebitamente una pensione di 827 mila euro al mese, in totale circa 64 mila euro dal 2005 ad oggi. La polizia ha pedinato e filmato la donna mentre si muove da sola senza l'aiuto di nessuno, attraversa la strada
e fa la spesa senza accompagnatore. Indagini sono in corso anche sui medici che con i loro certificati avrebbero accertato che la
donna era affetta da alcune patologie. Durante i controlli dal medico del lavoro l'anziana avrebbe finto di essere affetta da disturbi che non le permettevano di muoversi autonomamente e avrebbe simulato una totale compromissione delle sue facoltà mentali,
mostrandosi disorientata. L'inchiesta è coordinata dal sostituto
procuratore Camillo Falvo.
L’Antichità, le giornate dei giovani ricercatori
MESSINA. Continuano nei locali della Facoltà di Lettere e Filosofia di Messina gli appuntamenti della nuova edizione delle Giornate Messinesi dei Dottorandi e dei Giovani Ricercatori in Scienze dellʼAntichità, iniziate lo scorso 5 luglio. La manifestazione, che si chiuderà il 7, avrà anche un momento artistico con la pièce teatrale “Le Muse e lʼInCanto: sulle note
del mito”, in scena il 6 al Giardino Corallo alle ore 20. Un viaggio attraverso i miti degli antichi.
Studenti ridisegnano Palermo con “Save Italy”
PALERMO. Parte da Palermo la "rivoluzione" di Philippe Daverio, capofila del movimento "Save Italy". Daverio ha proposto
agli studenti del laboratorio di comunicazione del corso di laurea in Disegno industriale di immaginare delle proposte progettuali che rivoluzionassero alcuni scorci di Palermo ridisegnandone la linea d'orizzonte: lo Spasimo, Piazza Magione, la Cuba,
il Castello della Zisa, il Ponte dell'Ammiraglio, la Cala, il Castello di mare Dolce, Villa Napoli, Villa Raffo. Lo stesso tema "rivoluzionario" è stato proposto anche ad alcuni bambini della cooperativa Apriti Cuore, che da anni lavora sull'interazione fra normodotati e diversamente abili e fa dell'integrazione una bandiera, il lavoro è stato coordinato da Pinella Bongiorno.
Botte di cioccolato da 400 kg a “siciliamo”
L Francesco Montenegro
AGRIGENTO. L'arcivescovo di Agrigento ha vietato la
celebrazione dei funerali religiosi per Giuseppe Lo Mascolo, 73 anni, arrestato dalla polizia perchè ritenuto uomo della cosca di Siculiana.
La salma è stata benedetta
nella chiesa del Santissimo
Crocifisso, ma non si sono
svolti i funerali tradizionali.
Il parroco, don Leopoldo Argento ha pronunciato solo
una preghiera.
Soprintendenza. Lʼancora di un peso
approssimativo di 270 Kg, che
originariamente doveva prevedere anche la
contromarra come si evince da una prima
analisi ricostruttiva, contribuirà alla
realizzazione di momenti espositivi dedicati al
mare, in un quadro di interventi a San
Salvatore ed a Palazzo Zanca.
“Sirenidi!” in lavorazione nella loggia della Provincia di Messina
MESSINA. ARTISTI A LAVORO PER L’ISTALLAZIONE CHE PORTA A MONTALTO
“Sirenidi” in vetroresina
MESSINA. Entro i primi di agosto, la scalinata che porta da piazza
Basicò al Santuario di Montalto, a Messina, diventerà unʼistallazione
artistica da percorrere. Sono infatti in lavorazione i “Sirenidi”. Si tratta
della riproduzione in vetroresina di una delle creature fantastiche che
circondano la sottostante Fontana Falconieri. Lʼidea è del consulente
della Provincia Saverio Pugliatti, e vede a lavoro un gruppo di artisti
messinesi che stanno “vestendo” i calchi. Si tratta, tra gli altri, di
Concetta De Pasquale, Filippo De Mariano, Simone Caliò,
Antonello Bonanno Conti, Carmelo Pugliatti e Togo.
pagina 4
MARSALA. Pesa 400 chili e nasconde un cuore di 200 litri di
vino Marsala l'ultima opera d'arte pasticcera realizzata da Nicola Fiasconaro in occasione di Siciliamo, rassegna internazionale di sapori profumi e passioni che si è svolta a Marsala. La quarta edizione della kermesse internazionale delle tipicità siciliane è stata promossa dalla Camera di commercio
di Trapani al fine di favorire gli incontri tra i produttori siciliani e i potenziali acquirenti provenienti da Usa, Cina, Messico,
Egitto, Nuova Zelanda, India, Canada, Tunisia, Germania,
Uruguay, Palestina, Seychelles, Ucraina e Arabia Saudita.
Monforte San Giorgio, incontro sulle pari opportunità
MONFORTE SAN GIORGIO. Venerdì 6 alle 18.30, nellʼaula
consiliare si svolgerà il dibattito sul tema “La presenza delle donne nella politica e nelle istituzioni”. Lʼincontro, organizzato dallʼAssessore alle pari opportunità Erica Polito, sarà moderato dalla giornalista Rai Maria Pia Farinella e vedrà gli interventi di Maria Antonella Cocchiara dellʼUniversità di Messina, Maria Teresa Collica, sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto e della consigliere provinciale Rosy Danzino.
7giorni
centonove
6 LUGLIO 2012
ROSA E NERO
Daniela Riva e Francesco Di Bella sposi
MESSINA. Daniela Riva, maestra di danze orientali e sorella di Evelina Riva, segretario comunale a Giardini
Naxos, ha coronato il suo sogno dʼamore. Daniela ha detto sì a Francesco Di Bella, il 30 giugno a Santa Maria Alemanna. La festa con parenti e amici a Castelvinci, nobile borgo di Castanea, al profumo dei sapori del Mediterraneo e al ritmo di danze orientali. Gli auguri della redazione di Centonove.
Lipari, Casa del Popolo commemora Persiani
LIPARI. Sabato 7 luglio, alle ore 19, nellʼ “Isola del purgatorio” a Marina Corta di Lipari commemorazione di
Giuseppe Persiani. Nel corso della cerimonia, organizzata dallʼAssociazione “Casa del Popolo Milazzo”, sarà
presentato il libro dal titolo: “Perchè è stato ucciso Pio La
Torre?” di Elio Sanfilippo e Nino Caleca».
Acitrezza festaggia i 100 anni di nonno Orazio
FENOMENI. SCOPERTI IN UN PODERE DAL PROPRIETARIO
Cerchi del mistero ad Enna
ENNA. I misteriosi fenomeni dei
cerchi nel grano (crop circles)
arrivano anche in Sicilia. Accade in
un campo di grano al confine tra le
province di Enna e Caltanissetta, tra
Villarosa e Santa Caterina
Villarmosa, in contrada Garcia,
dove sono comparsi tre grandi
cerchi concentrici. La notizia è
pubblicata dal quotidiano "La
Sicilia" di Catania. A scoprire il
disegno è stato il proprietario del
podere, Michele Fasciana, che
domenica pomeriggio ha lasciato
nel campo, a fine giornata, la sua
trebbiatrice e ieri al mattino presto,
al suo ritorno, ha trovato lo strano
disegno. "I cerchi - ha detto l'uomo sembrano realizzati con un
compasso perché sono perfetti.
Attorno non ci sono orme e le
spighe non sono spezzate ma
soltanto schiacciate e girano verso
un unico senso". Sul posto sono in
tanti i curiosi che sono andati a
vedere i tre cerchi e in tanti scattano
fotografie. Vicino al campo c'é una
azienda agrituristica, l'"Agriturismo
San Giovannello", la cui titolare
Mariella La Placa, è andata da
vicino a controllare i cerchi e si
mostra abbastanza documentata
sull'argomento. "Stavo rientrando
da Caltanissetta e salendo verso
Villarosa, all'altezza del Ponte
Cinque Archi - ha detto - ho visto i
tre cerchi. Poi mi sono avvicinata e
mi sono accorta che i gambi non
erano tagliati e non vi erano
bruciature alla radice del grano.
Avendo cura di non danneggiare la
zona, ho preso una spiga e ho
notato che all'altezza del nodo
c'erano i segni di un notevole
sfregamento. Ieri sera sono tornata
e ho visto che parte delle spighe
che al mattino erano piegate nel
pomeriggio si erano rialzate di circa
40-50 centimetri, cosa abbastanza
strana nel grano secco".
GOSSIP
Rossella Brescia in Sicilia per avere un bebè
PALERMO. Nonostante Rossella Brescia (nella
foto) abbia perso il posto a Colorado Café, soffiatole dalla bella Belen Rodriguez, la ballerina e
presentatrice sta vivendo un momento davvero
magico. Intervistata dalla regina dei Teleratti
Barbara DʼUrso, Rossella Brescia ha confessato
di voler diventare al più presto mamma. Rossella
ha ritrovato la serenità e lʼamore grazie a Luciano
Cannito, coreografo di Amici, famoso per le sue
continue litigate con Alessandra Celentano. Il loro amore ormai è più consolidato. Eʼ stato infatti
lo stesso Luciano ad inviare un videomessaggio
alla bella Rossella dicendole di essere pronto a
regalarle quel figlio che tanto desidera. In questʼestate la coppia di ballerini si rifugerà in Sicilia, dove proveranno finalmente a mettere in cantiere un bel bebé.
ACITREZZA. Ha raggiunto il ragguardevole traguardo
dei cento anni Orazio Bonaccorso, nativo di Acitrezza,
festeggiato da pareti e amici. Tra i rappresentanti istituzionali, hanno voluto essere presenti anche i consiglieri
provinciali Enzo DʼAgata e Antonio Danubio che, in rappresentanza del presidente della Provincia regionale di
Catania, on. Giuseppe Castiglione e del presidente del
Consiglio provinciale, Giovanni Leonardi, hanno consegnato un omaggio al centenario trezzoto.
CHI SCENDE
M Elvira Amata
MESSINA. L'assessore comunale allʼArredo urbano del
Comune di Messina ha inugurato la sua nuova Mini nera con una clamorosa infrazione. Elvira Amata, infatti, è
stata vista sfrecciare in controsenso sulla via Primo Settembre, in pieno centro. Per
farlo, lʼesponente di Grande
Sud ha utlizzato la corsia preferenziale degli autobus.
M Paolo Barbera
MESSINA. Per un poʼ di tempo, i contatti email del nuovo
segretario cittadino di EcoDem Messina sono stati colti
da perplessità. Dalla posta di
Barbera, infatti, arrivavano
annunci che promettevano
mirabolanti “allungamenti di
pene”. In realtà, il giovane era
innocente: lʼaccount era stato vittima di un hacker.
M Pippo Corvaja
MESSINA. Ormai lʼassessore
allʼUrbanistica del Comune di
Messina si dà agli scherzi telefonici a oltranza. Lʼultimo è
stato ai danni di un esponente del Pd, che ha chiamato camuffando la voce da Francantonio Genovese. A sentire lʼex segretario, il malcapitato si è messo subito a disposizione, subendo poco
dopo le risate di Corvaja.
“Il drago – The black rock comedy” di Antonella Tassone
MESSINA. MARATONA TEATRALE CON SASÀ NERI E DANZARTE
La notte degli esoscheletri
MESSINA. Sarà mercoledì 11 luglio la “notte degli
esoscheletri”. La “formula teatrale” ideata da Sasà Neri, che è
stata la base del saggio intitolato semplicemente
“Esoscheletri” del giugno 2011 e poi dello spettacolo “Esos
Messina 3.9”, andato in scena ai Magazzini del Sale lo scorso
febbraio, è al centro del laboratorio teatrale di Danzarte,
condotto dallo stesso Neri, questʼanno interamente dedicato
al format e che si conclude con un saggio-evento dal titolo “Il
figlio dellʼuomo”. Lʼappuntamento è, infatti, con una vera e
propria maratona notturna. Dalle 23 di mercoledì 11 fino
allʼalba del giorno dopo, nella sede di Danzarte - C.da Conte
S.S. Annunziata, Messina – gli allievi del laboratorio daranno
vita ad un continuum teatrale a cui il pubblico sarà ammesso
con cadenza di mezzora. Il saggio-spettacolo, a ingresso
gratuito, è dedicato alla figura di Gesù, ma si distanzia da
qualsiasi tensione di tipo religioso. In scena Alessandra
Borgosano, Martina Bertino, William Caruso, Martina Cucè,
Luca DʼArrigo, Giuseppe Manuel De Domenico, Margherita
Frisone, Claudia Giorgianni, Gianluca Minissale, Luca Lucio
Contarino, Antonio Zaccone. Special guest: Simona Casale,
Bernadette Malaponti, Noemi Perticare. Alcuni di loro sono
reduci dallo spiazzante successo de “Il drago – The black rock
comedy” che ha concluso mercoledì scorso al laboratorio
teatrale di Santa Teresa di Riva (promosso dallʼistituto
comprensivo diretto dalla dirigente Rosa Crupi) con unʼora e
mezza di emozioni al Teatro Val dʼAgrò.
pagina 5
M Pietro D’Aì
MISILMERI. Il sindaco di Misilmeri Pietro DʼAì è indagato
per concorso in associazione
mafiosa. Secondo gli inquirenti, DʼAì e Giampiero Marchese (ex vicepresidente del
Consiglio Comunale) avrebbero consentito alle cosche
di Misilmeri di infiltrarsi nell'amministrazione comunale.
M Lorenzo Tricoli
CALTANISSETTA. Il consigliere comunale dell'Api è
stato arrestato per il reato di
false fatturazioni. Il gip ha disposto per il commercialista
gli arresti domiciliari. Tricoli è
stato già condannato in primo grado per abuso d'ufficio
relativo a spese sostenute
dalla sua giunta quando era
sindaco di Sommatino. È in
attesa della sentenza di secondo grado.
primopiano
6 LUGLIO 2012
centonove
personale da 1 miliardo baby pensionati
l’esercito dei dirigenti
In Sicilia per il personale regionale si spendono un
miliardo e 84 milioni di euro all’anno. Secondo
quanto rilevato dai magistrati contabili, i dipendenti
sono, al 31 dicembre 2011, 20.288, di cui 17.218 a
tempo indeterminato e 3070 a tempo determinato. I
dirigenti a tempo indeterminato alla stessa data
ammontavano a 1835, a cui vanno aggiunti 82
dirigenti esterni. Sul Corriere della Sera, Sergio
Rizzo ha rilevato come dirigenti e impiegati siano
pari e superiori a quelli dal Regno Unito
Il rapporto tra dirigenti e personale si è
nuovamente innalzato. Allo stato attuale, in Sicilia
c’è un dirigente un dirigente ogni 8,4 dipendenti.A
quello a tempo indeterminato, comunque, va
aggiunto anche il personale esterno a tempo
determinato dell’amministrazione Regione, al cui
interno si trovano 82 dirigenti. Esattamente dodici
in più rispetto 2010. Un dato che colpisce la Corte
dei Conti, visto che i dirigenti di ruolo, 1.835,
sarebbero sufficienti per evitare apporti esterni
Alla mole dei dipendenti si aggiungono anche i
pensionati, molti dei quali “baby”. Nel 2011, ad
esempio, il Fondo pensioni Sicilia ha liquidato 325
nuovi trattamenti ordinari, 176 di reversibilità e
497 con le agevolazioni della legge 104, che
permette di ottenere l’indennità con soli 25 anni di
servizio. La spesa per i trattamenti pensionistici a
carico della Regione si nel 2011 ha toccato quota a
639 milioni, con una diminuzione di soli 10 rispetto
all’anno precedente
PARADOSSI. A Roma Monti vara la spending review. A Palermo la Regione assume
Sicilia, la spesa continua
Dai Forestali alla stabilizzazione dei precari, fino ai 2400 dipendenti destinati a finire nella nuova
Consortile Sas, il governo va dritto per la sua strada. In barba ai tagli sul personale pubblico
DI DANIELE DE JOANNON
PALERMO. Roma pensa di tagliare il 20
per cento dei dirigenti e il 10% dei
dipendenti pubblici, bloccando le nuove
assunzioni. Palermo invece, a poco più di
venti giorni dalle dimissioni del presidente
Raffaele Lombardo, cerca una strada
per tenere a bada i venticinquemila
forestali che chiedono la stabilizzazione e
i 2400 dipendenti delle società in
liquidazione Multiservizi spa (attività di
supporto agli assessorati), Beni Culturali
spa (gestione di servizi museali e
custodia) e Biosphera spa (anagrafe
zootecnica e verde) che dovrebbero
transitare entro il 15 luglio nella nuova
società consortile Servizi Ausiliari Sicilia
(Sas). Ma non solo: in ballo cʼè anche lo
scontro costituzionale per la
stabilizzazione di 800 precari regionali e
una via dʼuscita per i restanti ventimila
negli enti pubblici. In tutto ciò cʼè la misura
della distanza tra la Sicilia e lʼItalia. Una
distanza aumentata da una Autonomia
attuata solo per poter agire in deroga a
tutto, anche alle misure di contenimento
finanziario varate dal governo centrale. Ed
è per questo che una “spending review”,
nellʼIsola, è praticamente impossibile.
Perché, già solo attuando quella romana,
IL “CONTO” DEL 2011
Fonte Corte dei Conti
andrebbero a casa 2000 dipendenti. Ma
non solo: se dovesse valere
tassativamente anche il blocco delle
assunzioni nelle pubbliche
amministrazioni e le loro emanazioni (enti
vigilate e società partecipate), entrerebbe
letteralmente in crisi tutto il sistema Sicilia.
Sistema che, come rilevato dal giudizio di
parificazione della Corte dei Conti, fa
ricorso allʼindebitamento per mantenersi
in piedi e distribuire stipendi. Un sistema
che dai precari corre fino ai forestali e agli
8000 addetti alla Formazione.
RIFORME “NELLA SABBIA”. Un
tentativo, rivelatosi poi di facciata, il
governo regionale lo aveva fatto
nellʼagosto 2011, con la delibera 207
che dispone interventi urgenti per il
contenimento della spesa pubblica e dei
costi della politica. In ballo cʼerano una
riduzione del dieci per cento del
trattamento economico del Presidente
della Regione e degli assessori
Regionali, la limitazione del 30% del
numero massimo degli esperti e dei
consulenti di governatore e giunta, il
SPENDING DI PIÙ. Raffaele Lombardo
divieto per lʼAmministrazione regionale e
gli enti di effettuare spese per relazioni
pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e
rappresentanza per un ammontare
superiore al 20% di quelle sostenute nel
2009, la possibilità di rinnovare i contratti
di locazione passiva della Regione e
degli enti e società per la durata di sei
anni a fronte di una riduzione del 15%
del canone annuo corrisposto, la
fissazione di un tetto massimo delle
retribuzioni omnicomprensive annue dei
dirigenti di enti vigilati e partecipate. “A
DIPARTIMENTI E UFFICI...
G SEGRETERIA GENERALE. Dipendenti: 245; dirigenti: 27; spese impegnate: 27.299.200,87; spese pagate:
10.104.468.
G UFFICIO LEGISLATIVO. Dipendenti: 99; dirigenti 20;
spese impegnate: 799.646,23; spese pagate: 646.421,34.
G PROTEZIONE CIVILE. Dipendenti 576; dirigenti 55;
spese impegnate 233.069.401,70; spese pagate:
94.344.936,02.
G PROGRAMMAZIONE. Dipendenti 108; dirigenti 30;
spese impegnate 41.930.394,77; spese pagate:
17.261.696,02.
G AFFARI EXTRAREGIONALI. Dipendenti 32; dirigenti 11;
spese impegnate 288.651,78; spese pagate 234.794,31.
G AUDIT PROGRAMMI UE. Dipendenti 27; dirigenti 15;
spese impegnate 114.552,81; spese pagate 86.243,54.
G UFFICIO SPECIALE PROGRAMMI UE. Dipendenti 10;
dirigenti 5; spese impegnate 19.217,44; spese pagate
11.767,42.
G UFFICIO SPECIALE LEGALITAʼ. Dipendenti 4; dirigenti 1,
G ATTIVITAʼ PRODUTTIVE. Dipendenti 170; dirigenti 23;
spese impegnate 357.259,17; spese pagate
126.519.879,03.
G BENI CULTURALI. Dipendenti 2924; dirigenti 309; spese impegnate 104.626.376,60; spese pagate
62.723.652,50.
G BILANCIO E TESORO. Dipendenti 338; dirigenti 50;
spese impegnate 1.603.893.909,19; spese pagate
1.086.781.345,67.
G FINANZE DEL CREDITO. Dipendenti 64; dirigenti 24;
spese impegnate 882.129.190,49; spese pagate
746.321.681,91.
G ACQUA E RIFIUTI. Dipendenti 512; dirigenti 25; spese
impegnate 271.768.282,53; spese pagate
161.332.666,32.
G ENERGIA. Dipendenti 178 (di cui 50 Multiservizi spa);
pagina 6
dirigenti 31; spese impegnate 16.295.053,48; spese pagate 2.850.022,12.
G ENERGY MANAGER. Dipendenti 2; dirigenti 1; spese
impegnate 3.162,72.
G FAMIGLIA-POLITICHE SOCIALI. Dipendenti 140; dirigenti 15; spese impegnate 255.503.105,76; spese pagate 172.624.390,93.
G LAVORO. Dipendenti 2749; dirigenti 101; spese impegnate 31.405.392,59; spese pagate 24.527.360,05.
G AGENZIA IMPIEGO. Dipendenti 72; dirigenti 17; spese impegnate 439.509.891,16; spese pagate
336.208.299,19.
G FUNZIONE PUBBLICA. Dipendenti 666; dirigenti 41;
spese impegnate 1.700.686.912,93; spese pagate
1588.659.070.
G AUTONOMIE LOCALI. Dipendenti 61; dirigenti 6; spese impegnate 846.412.369,61; spese pagate
677.181.790,44.
primopiano
centonove
6 LUGLIO 2012
voragine “partecipate” appalti al collasso
sanità, luci ed ombre
Alla fine del 2011, le società partecipate della
Regione erano 34, ma, come ha sottolineato il
procuratore della Corte dei Conti Giovanni Coppola,
“attraverso un sistema simile alle scatole cinesi,
alcune di queste società detengono partecipazioni
in altre società, per l’esattezza 20: di conseguenza
la partecipazione azionaria della Regione concerne
di fatto ben 54 società”. Nonostante gli
accorpamenti, per il magistrato il numero è rimasto
tale e quale. Con perdite di esercizio
Nel 2011 la spesa totale impegnata nel settore della
sanità in Sicilia è stata di 9 miliardi e 421 milioni,
con un incremento di 519 milioni. Nel 2010 era
stata di 8 miliardi e 902 milioni, con un incremento
di 127 milioni rispetto all'anno precedente. Nel
dettaglio, il costo del personale sanitario, che
assorbe quasi un terzo della spesa, è lievemente
diminuito rispetto all'anno precedente. E'
aumentato del 13,4 per cento, invece, il costo del
servizio sanitario terrestre di emergenza, il 118
In Sicilia, nel 2011, ne sono stati aggiudicati 767
per un finanziamento di poco oltre i 900 milioni di
euro. I tempi, però, sono stati definiti "biblici" dal
procuratore generale d'appello Coppola. Lo
dimostrano l'ultimazione e al collaudo delle opere:
dei 1254 appalti aggiudicati nel 2005, solo 605
risultavano collaudati al 31 dicembre 2011, mentre
dei 1407 aggiudicati nel 2006, solo 448 risultavano
collaudati alla fine del 2011. Parallelamente, il
sistema infrastrutturale è alla preistoria
IPSE SCRIPSIT
L’affondo del procuratore generale Giovanni Coppola
NONOSTANTE le buone intenzioni, la
spesa regionale complessiva - che nel
2010 si era attestata, in termini di
impegni, a 19 miliardi 259 milioni - nel
2011 non si è per nulla ridotta, anzi vi è
stato un incremento di spesa di 299
milioni, stante che le uscite hanno
raggiunto lʼimporto di 19 miliardi 558
milioni con un aumento dellʼ1,5% circa.
Poiché le entrate accertate, al netto dei
prestiti, sono state 15 miliardi 587 milioni,
con un decremento del 13% circa, si è
avuto uno sbilancio in negativo di 3
miliardi 971 milioni, compensato in gran
parte con quella voce contabile, tanto
suggestiva quanto discutibile, che prende
il nome di “avanzo di amministrazione” e
con un mutuo con la Cassa Depositi e
Prestiti di 954 milioni 790 mila euro. A
proposito dellʼennesimo mutuo, cui ha
fatto ricorso la Regione siciliana, che fa
seguito a quello acceso nel 2010 per 862
milioni 500 mila euro, non sfugge ad
alcuno come il ricorso allʼindebitamento
non costituisca una valida soluzione dei
questo punto sorge spontanea la
domanda: quali effetti hanno prodotto
dette misure sulla spesa regionale?”, si
chiede il procuratore generale dʼappello
della Corte dei Conti, Giovanni
Coppola: “La risposta ce la può dare il
rendiconto generale della Regione.
Esaminandolo, mi è venuto da pensare
ad una nota canzone degli anni
sessanta, perché quelle regole restrittive
sembrano essere state scritte sulla
sabbia: nel senso che il vento
conservatore della resistenza passiva
scaturente da interessi consolidati e
difficili da eliminare, non dico che le
abbia cancellate, ma le rende di fatto di
difficile applicazione. Infatti, nonostante
le buone intenzioni, la spesa regionale
complessiva - che nel 2010 si era
attestata, in termini di impegni, a 19
miliardi 259 milioni - nel 2011 non si è
per nulla ridotta, anzi vi è stato un
incremento di spesa di 299 milioni di
euro, stante che le uscite hanno
raggiunto lʼimporto di 19 miliardi 558
milioni con un aumento dellʼ1,5% circa”.
problemi e lo dimostra la drammatica
situazione in cui si trova parte dellʼEuropa
proprio per tale ragione. Cʼè, peraltro,
parecchia differenza tra un mutuo
contratto da un privato ed un mutuo
contratto da un Ente pubblico. Quando
un mutuo viene contratto da un privato, lo
stesso deve innanzitutto dare garanzie
adeguate e, poi, deve pagare di tasca
propria, con la non indifferente
conseguenza che se non paga subisce
devastanti procedure esecutive mobiliari
ed immobiliari che riguardano i suoi beni
personali o quelli della sua azienda.
Quando un mutuo viene acceso da un
Ente pubblico la situazione è diversa:
coloro che lo contraggono, essendo
pubblici amministratori, non pagano
affatto di tasca propria e, se poi il mutuo
non dovesse essere onorato, nessuno di
loro subisce personali procedure
esecutive. Chi paga è sempre e solo il
povero tartassato contribuente presente
e futuro, perché è fin troppo evidente che
il mutuo pubblico di oggi si scarica sulle
LA SITUAZIONE SI COMPLICA. “Forse
un aiuto di carattere finanziario per la
Sicilia ci sarà e ce lo auguriamo, ma a
questo aiuto è necessario si accompagni,
come per la sanità, un piano di rientro,
magari con un accompagnamento da
parte del governo nazionale che potrebbe
essere un piano di durata triennale o
quinquennale”, ha detto il presidente delle
sezioni riunite della Corte dei conti, Rita
Arrigoni. Peccato che, alla luce della
“spending review”, il destino della Sicilia
sia nero fumo. A cominciare dalla Sanità,
Giovanni Coppola
generazioni future. Quella del pubblico
amministratore è, perciò, unʼattività molto
delicata, carica di molto senso di
responsabilità, pervasa da una
fondamentale esigenza di onestà, perché
si tratta di amministrare soldi altrui,
appunto quelli di noi cittadini, perché i
soldi pubblici non sono soldi di nessuno,
ma sono soldi di tutti...
(dalla requisitoria relativa al Giudizio
di parificazione della Corte dei Conti)
con la chiusura di 25 piccoli ospedali e con
un taglio complessivo ai finanziamenti di
circa 249 milioni di euro. Lombardo,
definisce “complicatissima” la situazione
finanziaria, ma esclude che
l'amministrazione non abbia i soldi per
pagare gli stipendi dei circa 18 mila
dipendenti. Mentre lʼassessore
allʼEconomia, Gaetano Armao, sottolinea
che «il decreto varato dal governo
evidenzia un problema di merito e metodo
con le Regioni. In questi mesi é mancata
del tutto la concertazione istituzionale».
...DIPENDENTI E DIRIGENTI
G INFRASTRUTTURE. Dipendenti 1752; dirigenti 296;
spese impegnate 657.341.896,84; spese pagate
435.271.070,03.
G OSSERVATORIO CONTRATTI. Dipendenti 10; dirigenti 8; spese impegnate 64.694,88; spese pagate
57.811,37.
G FORMAZIONE. Dipendenti 481; dirigenti 37; spese impegnate 895.221.922,92; spese pagate 407.381.260,87.
G INTERVENTI STRUTTURALI AGRICOLTURA. Dipendenti 1406; dirigenti 183; spese impegnate
468.226.241,14; spese pagate 350.281.101,97.
G INTERVENTI INFRASTRUTTURALI AGRICOLTURA.
Dipendenti 495; dirigenti 125; spese impegnate
157.671.181,06; spese pagate 118.713.804,52.
G UFFICIO PARCHI E RISERVE. Dipendenti 2; dirigenti
1; spese impegnate 1.311,80; spese pagate 337,0.
G SANITAʼ PIANIFICAZIONE. Dipendenti 147; dirigenti
21; spese impegnate 9.385.452.967,82; spese pagate
6.321.047.503,99.
G OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO. Dipendenti
100; dirigenti 27; spese impegnate 35.780.196,30; spese
pagate 31.469.796,98.
G AMBIENTE. Dipendenti 421; dirigenti 69; spese impegnate 127.754.266,64; spese pagate 32.519.004,23.
G URBANISTICA. Dipendenti 64; dirigenti 29; spese impegnate 5.644.292,04; spese pagate 1.752.005.
G CORPO FORESTALE. Dipendenti 1219; dirigenti 72;
spese impegnate 315.461.698,69; spese pagate
254.177.883,15.
G ARPA SICILIA. Dipendenti 306; dirigenti 63.
G UFFICIO SPECIALE AREE A RISCHIO. Dipendenti 6;
dirigenti 2; spese impegnate 20.689.767,60; spese pagate 3.529.064,27.
G TURISMO E SPETTACOLO. Dipendenti 236; dirigenti
98; spese impegnate 296.529.331,10; spese pagate
99.991.912,64.
pagina 7
IL CENTRO DELLE SPESE. Palazzo d’Orleans
Politica
6 LUGLIO 2012
ROSARIO CROCETTA
Lʼeurodeputato del Pd
avrebbe finalmente rotto gli
indugi, permettendo di aderire
alla sua campagna per la
presidenza della Regione
attraverso il suo sito internet.
In casa democratica cʼè molta
attesa riguardo alle decisioni
di Crocetta. Parte degli iscritti,
infatti, è pronta a sostenere la
sua candidatura invocando le
primarie. Altri, invece,
vorrebbero un passo indietro
CLAUDIO FAVA
Lʼex eurodeputato ed
esponente di Sel, è lʼunico
ufficialmente in corsa per la
Regione. Fava, che il 3 luglio
scorso è stato a Messina,
ribadisce come la sua
campagna, che si chiama
“liberaSicilia2012” non è
legata ai partiti, ma punta
sulla gente che vuole svoltare
e che è interessata a
“metterci” la faccia uscendo
dalle vecchie logiche
Foto Marta Micali
centonove
GIANPIERO DʼALIA
Il coordinatore regionale
dellʼUdc, che in questi mesi
era giunto allʼaccordo con lʼex
segretario del Pd,
Francantonio Genovese, per
essere il candidato del
centrosinistra, afferma di non
voler correre per la
presidenza. A mettere in crisi
la “relazione” è giunto però lo
stop al voto di sfiducia al
presidente appoggiato dai
democratici allʼArs
TERREMOTI. Leoluca Orlando e Beppe Grillo pronti a lanciare il magistrato di Palermo
“Ingroia ‘sta candidatura”
La corsa alla presidenza del togato rischia di stravolgere il centrosinistra e soprattutto il Pd.
Dove la discesa in campo di Rosario Crocetta ha già rotto gli equilibri interni. Tanto che...
PALERMO. Il “gancio” su una sua
candidatura alla presidenza della
Regione siciliana è stato lanciato in rete il
18 giugno. Per testare, vedere le reazioni
e decidere il da farsi. Nel contempo, però,
lʼattenzione su Antonio Ingroia, il
magistrato palermitano in prima linea
nella lotta alla mafia che non fa sconti a
nessuno e dice sempre ciò che pensa,
non è venuta meno. Anzi si è accentuata
con le polemiche relative allʼinchiesta
sulla “trattativa Stato-mafia” che lo vede
protagonista. Quanto basta, insomma,
per fare il passo successivo: lanciare
ufficialmente il magistrato nella nascente
campagna elettorale per la presidenza
della Regione siciliana.
LʼASSE ORLANDO-GRILLO. Ma chi
dovrebbe sostenere il togato (ammesso
che accetti) nella corsa per Palazzo
dʼOrleans? Da una parte cʼè Leoluca
Orlando, ritornato plebiscitariamente
sindaco di Palermo e ormai senza più
cariche allʼinterno di Italia dei Valori, e
dallʼaltra il Movimento Cinque Stelle di
Beppe Grillo. Una combinazione, quella
tra il fondatore della Rete che una nuova
ne potrebbe creare (con forme e modalità
differenti) e il leader dei “grillini” (che i
sondaggi danno quasi al dieci per cento
in Sicilia), che, associata alla popolarità di
Ingroia, potrebbe rivelarsi esplosiva dal
punto di vista elettorale e assolutamente
distruttiva per le forze in campo. A
cominciare dal Pd. E non solo.
A sinistra,
Leoluca Orlando.
Il sindaco di Palermo,
rieletto con un mare
di voti e ormai
senza più ruoli in Idv,
è pronto allʼintesa
con i grillini
per sostenere
la candidatura
di Antonio Ingroia
alla presidenza
della Regione.
Dopo il successo
delle amministrative,
si attendeva da tempo
una mossa
del fondatore
della Rete
ALTRE GRANE PER IL PD. Sul piano
ufficioso, il Partito democratico ha
“incassato” lʼokay di Gianpiero DʼAlia
dellʼUdc, che, rispondendo che non
correrà alla presidenza della Regione ha
implicitamente (e democristianamente)
ammesso che lo farà. Sulla strada sua e
del suo sponsor in casa democratica
(Francantonio Genovese, in Sicilia, e il
gruppo Fioroni a livello nazionale), cʼè
però un primo ostacolo che risponde al
nome di Rosario Crocetta. Messo sotto
pressione a livello nazionale (con
pressanti richieste del segretario
regionale Giuseppe Lupo a Pierluigi
Bersani per “stopparlo”), lʼex sindaco di
Gela, attuale parlamentare europeo,
sembra aver sciolto gli indugi. A
dimostrarlo, innanzi tutto, il suo sito,
rosariocrocetta.com, dove spicca, in
homepage, il banner da cliccare per
aderire alla sua candidatura alla
presidenza della Regione. Ci sono poi le
dichiarazioni rese recentemente, in
relazione anche al suo tour elettorale,
che non lasciano spazio ad equivoci: “I
nomi della mia lista non saranno decisi a
tavolino ma saranno votati attraverso il
meccanismo delle primarie, nei comitati
provinciali e comunali per la mia
candidatura alla presidenza della
Regione”. Tanto basta per dire che,
ormai, Crocetta è in corsa. Per fermarlo,
Francantonio Genovese ha però una
proposta che servirebbe anche a
scongiurare le primarie per le
candidature aborrite da DʼAlia: proporre
allʼeurodeputato un ticket con il
coordinatore regionale dellʼUdc
candidato alla presidenza e Crocetta
indicato come vice. Un poʼ, insomma,
come nel 2008, quando Rita Borsellino
(uscita sconfitta nel 2006) fu piazzata
come numero due della candidata Anna
Finocchiaro. Intanto, a Messina, cʼè chi
IL VIDEO MESSAGGIO
Cari grillini vi “scrivo”
Il passaparola del giudice sul blog del comico
IL DUE LUGLIO,con un video messaggio, Antonio Ingroia
ha lanciato un passaparola sul blog di Beppe Grillo: “...LʼItalia è un paese senza verità sulle stragi, sui grandi delitti polico-mafiosi, su tutte queste tragedie dello Stato, incapace di
illuminare gli angoli bui e sporchi del suo passato, senza coraggio, dove a volte la ragione di Stato è finita per prevalere
sulle ragioni del diritto, sulle ragioni della giustizia. Per esempio, cʼè una verità che si è andata concretizzando quella sullo stragismo del 92/93, la verità su quella trattativa statomafia che nello sfondo del ʻ92/ʼ93 si è sviluppata. Su questa
ragione la Magistratura in questi anni ha svolto unʼopera complicata, con un obiettivo preciso, cercare di fare il proprio dovere fino in fondo, col dovuto rigore, individuare fatti, reati
concreti, accertare le responsabilità penali. Credo che in un
Paese normale di fronte a questa azione della Magistratura,
il paese delle istituzioni e la società si stringerebbero attorno ai magistrati, li si sosterrebbe in questo compito difficile,
anzi ciascuno cercherebbe di fare la propria parte. La politica dovrebbe occuparsene, accertando quello che alla politica tocca accertare rispetto al passato, la verità politica, la
verità storica-politica.... La politica dovrebbe anche individuare responsabilità storiche e responsabilità politiche, non
certo le responsabilità penali e invece questo in Italia non è
avvenuto.... Non solo la politica non ha fatto questo, ma né
dalla politica, né dal mondo dei mass media, il mondo dellʼinformazione è venuto un sostegno nei confronti della Magistratura, anzi queste iniziative di verità, di realtà giudiziaria
ovviamente sono state accolte con freddezza, fastidio, a volte con ostilità.... Le istituzioni hanno una grande occasione.
Perché alla verità inevitabilmente corrisponde sempre la responsabilità e cʼè gran parte del Paese che è allergico alla
pagina 8
verità, è anche allergico al principio di irresponsabilità, troppo affezionato, soprattutto la nostra classe dirigente, al principio di irresponsabilità attraverso la ricerca dellʼimpunità,
dellʼimpunità penale e dellʼimpunità politica secondo il criterio per cui nessuno deve rispondere dei fatti che ha commesso.... Vogliamo costruire unʼItalia diversa, vogliamo costruire unʼItalia libera per liberarla dal ricatto dei poteri criminali di ogni specie. Io credo che i cittadini debbano impegnarsi ciascuno per la sua parte, ciascuno nel suo ruolo, ciascuno nel ruolo che svolge nella società per dare il proprio
contributo per conquistarla insieme questa verità.... Bisogna
spalancare ogni porta chiusa, ripristinare il binomio verità e
giustizia per costruire il Paese, per costruire una vera democrazia come fecero i nostri padri costituenti. Dobbiamo,
abbiamo il diritto, non soltanto noi da magistrati, ma ognuno
di noi cittadini fare tutto ciò che possiamo per conquistare
tutta la verità e pretenderla a voce alta, passate parola tra
voi cittadini, per conquistare tutta la verità”.
centonove
Politica
6 LUGLIO 2012
FRANCANTONIO GENOVESE
Di fronte alla candidatura di
Rosario Crocetta, che ha
messo in crisi lʼaccordo
raggiunto con lʼUdc per la
candidatura di Gianpiero
DʼAlia (che non vuole
assolutamente le primarie),
lʼex segretario regionale del
Pd sta provando con una
mossa a sorpresa: chiedere
allʼeurodeputato di essere
vicepresidente della Regione
in caso di vittoria di DʼAlia
GIUSEPPE LUMIA
Il senatore artefice insieme
ad Antonello Cracolici
dellʼappoggio del Pd al quarto
governo Lombardo
attualmente tace.
Legatissimo a Rosario
Crocetta, potrebbe anche
procedere con uno strappo
rispetto alle posizioni più
centriste portate avanti da
Genovese e sostenute dal
segretario regionale
Giuseppe Lupo
CARMELO BRIGUGLIO
Il coordinatore regionale di
Futuro e Libertà continua a
sostenere il candidato di
partito Fabio Granata e prova
a “tagliare le ali” allʼalleato
Raffaele Lombardo. Di fronte
allʼidea del governatore di un
ticket Crocetta-Massimo
Russo (assessore alla
Sanità), ha detto senza mezzi
termini: “Non mi risulta, non
se n'è mai parlato. Meglio non
bruciare nomi e soluzioni”
DECISIONI
Ars, salta la sfiducia
Mozione anti-Lombardo al palo
Accanto,
Antonio Ingroia,
il magistrato
che è stato invitato
a candidarsi
alla presidenza
della Regione.
Sopra,
Beppe Grillo
si è già mosso. E alcuni “compagni” sono
pronti a dar vita a una associazione non
“ufficialmente” del Pd per poter
agganciare e sostenere Crocetta. Gli
occhi sono puntati, inoltre, su quella
parte del Pd che ha sostenuto
lʼesperienza del quarto governo
Lombardo, che fa capo ad Antonello
Cracolici (presidente del gruppo
parlamentare allʼArs) e il senatore Beppe
Lumia, in ottimi rapporti con Crocetta.
Anche il presidente della Regione
dimissionario, Raffaele Lombardo, ha
provato a corteggiare Crocetta e la
compagnine democratica che gli è stata
alleata, proponendo un ticket CrocettaMassimo Russo (assessore regionale
alla Sanita). A stopparlo, però, il
coordinatore regionale di Fli, Carmelo
Briguglio, con un tweet: “Ticket
Crocetta-Russo? Non mi risulta, non se
n'è mai parlato. Meglio non bruciare nomi
e soluzioni”. A “rompere le scatole” al Pd
cʼè poi Claudio Fava, lʼunico ad essere
ufficialmente candidato alla presidenza
con il suo “LiberaSicilia2012”.
Appoggiato da Sel, lʼex eurodeputato,
però, punta a una corsa extra-partiti,
convinto di conquistare voti del
centrosinistra. E del Pd.
EFFETTO INGROIA. A scatenare un
effetto domino, però, potrebbe essere
proprio la corsa di Antonio Ingroia, che,
trasversalmente, può creare cortocircuiti
negli ambiti di Crocetta e di Fava,
candidati che “aggrediscono” la
medesima fetta di mercato. Oltre ai
Grillini e a Leoluca Orlando, il magistrato
può contare sulla variegata galassia
dellʼantimafia (dove si muovono, anche
se con spiriti diversi Crocetta, Fava e
Lumia) e di una sinistra che va da pezzi
del Pd alle ali più oltranziste. Con la
nuova discesa in campo, tenuto conto
anche del sistema elettorale vigente dove
la coalizione (a differenza delle
amministrative) ha un suo peso specifico,
la frammentazione eccessiva, salvo
plebisciti, potrebbe però persino favorire il
centrodestra. Che, seppure privo della
componente di Fli (ormai allʼinterno del
Nuovo Polo), potrebbe totalizzare un
maggior numero di voti rispetto agli
avversari. Da risolvere, però, cʼè la
candidatura alla presidenza. (D.D.J.)
PALERMO. «In Sicilia si voterà il 28 e 29
ottobre, nonostante i tentativi di esponenti del centrodestra e del centrosinistra che mi chiedono di non dimettermi, perché il voto anticipato scombussola i piani dei partiti nazionali che hanno fatto le alleanze per aprile e temono
che le elezioni in Sicilia possano far saltare i loro giochetti». Così commenta
Raffaele Lombardo il “day after” allo
stop alla mozione di sfiducia chenon
sarà mai discussa, come ha deciso
mercoledì 4 la conferenza dei capigruppo. In Sicilia, dunque, le elezioni
anticipate si svolgeranno il 28 e 29 ottobre. Ma la decisione di non trattare
lʼargomento ha innescato una serie di
reazioni, creando una crepa nell'asse
Pd-Udc. «Non discutere immediatamente la mozione di sfiducia è stata la
decisione a mio avviso istituzionalmente più rispettosa e corretta», ha detto il presidente dell'Ars Francesco Cascio. Le mozioni di sfiducia nei confronti di Lombardo erano due: la prima
presentata da Pdl, Pid e Grande Sud, la
seconda da Pd e Udc. Ma proprio l'asse fra i democratici e lo scudocrociato
si è spezzato quando il capogruppo dell'Udc Giulia Adamo ha firmato un documento presentato da Pdl, Pid e Grande Sud per chiedere di votare immediatamente la sfiducia. Documento che
però non è stato preso in considerazione dai democratici. «Quello non era
un documento - ha tagliato corto il capogruppo Pd all'Ars Antonello Cracolici - era un foglio di carta igienica. Il dato importante è il voto anticipato. E poi
la decisione è stata presa da Cascio».
L’APPELLO
“Ci mettiamo la faccia”
Una pagina Facebook per Antonio governatore
LʼAPPELLO è stato pubblicato il 18 giugno scorso, e rimanda a una pagina di Facebook (www.facebook.com/SeCiCrediCambiaDavvero) che ha già accumulato centinaia di
“mi piace”. A firmare la lettera per chiedere a Antonino Ingroia di candidarsi alla presidenza della Regione (si può aderire via social network o inviando una email a [email protected]), “un gruppo di giovani sconosciuti di una cittadina a poche centinaia di km dalla sua Palermo” che “hanno deciso di metterci la faccia”: Emiliano Fidone, Bartolo
Lorefice, Andrea Gentile, Davide Guastella, Roberto Capizzi, Sandro Alfieri e Marco Di Corrado. Ma anche Riccardo Orioles (giornalista Siciliano, fondatore assieme a
Pippo Fava de I Siciliani), Giovanni Lucifora (già sindaco
di Vittoria), Enrica Frasca e Daniela Sammito (giornaliste
del “Clandestino”), Ettore Trozzi (Coordinatore “Associazione Culturale Rosa Bianca”), Giacomo Cosentino (Caltagirone), Alice Ruggiero e Claudio Ragusa (studenti liceo
scientifico di Vittoria), Calogero Laneri (studente), Martina
Moscato, Mattia Gambilonghi, Romina Gangarossa e
Marcello Ranno. Due i motivi dellʼappello: “Innanzitutto, per
un rispetto profondo verso la sua persona, verso il lavoro che
la vede impegnata ormai da 25 anni ( proprio mentre molti di
noi nascevano lei entrava nel pool di falcone e borsellino); rispetto per la sua schiena mai piegata in un palazzo troppo
spesso traballante, lo stesso palazzo che si curò troppo poco di due magistrati che oggi, con profondo cordoglio, siamo
costretti a definire eroi. Ma lo facciamo soprattutto perchè
siamo convinti che oggi in Sicilia è necessario un cambiamento vero, una discontinuità chiara, netta con le pratiche
che da troppo tempo asfissiano la nostra terra.... Così abbiamo deciso di metterci la faccia. Siamo stanchi di correre
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dietro ai calcoli elettorali di segreterie di partiti, piene ormai
di soli generali e lontani anni luce da iscritti e cittadini. Vogliamo riprenderci con determinazione il futuro che giorno
dopo giorno ci viene rubato. La strada è ardua, lo sappiamo,
ma siamo sicuri che cʼè anche tantissima gente pronta a impegnarsi. Siamo pronti allʼennesimo sacrificio, a dare fino allʼultima goccia di sudore, a girare strada per strada,casa per
casa. Siamo sicuri che esiste ancora una Sicilia in grado di
svegliarsi e riaffermarsi nei valori di legalità, sviluppo e solidarietà,. Per questo le chiediamo di sposare la nostra causa e aiutarci a coltivare un sogno che con lʼaiuto di tutti può
diventare realtà. Lei partigiano di una costituzione sempre
più calpestata, Lei che per lavoro ha scelto di servire lo Stato. La invitiamo a candidarsi e coinvolgere insieme a noi la
Sicilia onesta, la politica che non ci sta, la societa civile che
si ribella, quanti in questi anni si sono opposti al massacro
sociale, quanti non si sono compromessi in trasversalismi e
cambi di casacca”.
Politica
6 LUGLIO 2012
ADDII. L’assessore alle Autonomie si dimette. Era uno dei fiori all’occhiello dei tecnici
CATANIA
Chinnici “vola” a Roma
Pd, Spataro nel mirino
Il segretario attacca Bianco, ma...
Il magistrato è stato chiamato dal ministro Paola Severino a dirigere il Dipartimento della Giustizia
minorile del Ministero. E il governatore pensa già al sindaco di un piccolo Comune come sostituto
PALERMO. Caterina Chinnici saluta la
Regione e chiude la sua esperienza come
assessore alle Autonomie locali. Al suo
posto, il presidente della Regione pensa
già di mettere un sindaco di un comune
con meno di 20 mila abitanti: «E' la mia
idea, magari troviamo un sindaco
bravissimo, comunque ne parlerò in
giunta con gli altri assessori», ha detto
Raffaele Lombardo, aggiungendo che
terrà per sé la delega allʼEnergia che è
stata di un altro tecnico dimissionario,
Giosuè Marino. Caterina Chinnici, figlia
del giudice istruttore Rocco Chinnici
ucciso dalla mafia nel 1983, ha presentato
le sue dimissioni perché nominata nuovo
responsabile del Dipartimento della
Giustizia Minorile del ministero della
Giustizia. Alla guida di uno dei più delicati
settori del dicastero di Via Arenula il
Guardasigilli Paola Severino ha così
scelto un magistrato con alle spalle una
lunga e approfondita esperienza nel
campo dei minori. Da sempre impegnata
nella tutela dei minori, componente della
commissione per le adozioni
internazionali presso la Presidenza del
Consiglio, Caterina Chinnici è nata a
Palermo dove si è laureata in
Giurisprudenza a soli 21 anni. La sua
carriera di magistrato inizia a
Caltanissetta con funzioni di Pretore; si
sposta quindi a Roma, presso il Ministero
della giustizia, dove matura una buona
esperienza amministrativa. Nel 1991, è
nuovamente a Caltanissetta con funzioni
requirenti presso la Procura della
Repubblica, prima e presso la procura
generale presso la Corte d'Appello, poi.
Dal settembre 1995 al novembre del 2008
è Capo della Procura della Repubblica
presso il Tribunale per i minorenni di
Caltanissetta. Dal novembre del 2008 al
giugno del 2009 si sposta a Palermo,
esercitandovi le stesse funzioni. Nel 2004
viene nominata, su iniziativa del Capo
Dipartimento per la Giustizia minorile. Da
giugno a dicembre del 2009, è stato
assessore per la famiglia, le politiche
BYE BYE REGIONE. Caterina Chinnici
sociali e le autonomie locali nel terzo
governo Lombardo. Dal 1° gennaio 2010,
invece, delegata alle Autonomie locali e la
Funzione pubblica nel quarto. Durante il
primo mandato, ha avviato numerose
iniziative sia in materia di politiche sociali,
sia in tema di autonomie locali; istituito il
Tavolo tecnico sulle povertà; avviato la
riforma legislativa del comparto opere pie
e istituti di beneficienza, attivando un
Tavolo tecnico per l'elaborazione delle
proposte; istituito il Coordinamento
regionale Interistituzionale per il
coordinamento degli interventi in materia
di abuso, maltrattamento dei minori e
pedofilia. Durante il secondo, propone e
riesce far approvare all'unanimità la legge
centonove
numero 5 del 5 aprile 2011, recante
disposizioni sulla semplificazione,
trasparenza, efficienza, informatizzazione
della pubblica amministrazione ed
agevolazione delle iniziative economiche.
«Ringrazio Caterina Chinnici per aver
accettato un incarico gravoso al quale
saprà dare un fondamentale contributo di
professionalità e di competenza acquisite
in anni di intenso lavoro», ha detto il
ministro Paola Severino. «Sono stati
momenti di amarezza, ma come altri
colleghi di giunta ho proseguito la mia
attività per completare il mio mandato. E'
stata una esperienza bellissima,
impegnativa e a tratti difficile», ha
commentato lʼormai ex assessore.
CATANIA. È bufera intorno al segretario provinciale del Pd di Catania, Luca Spataro, “reo” di aver affrontato
durante lʼultima direzione il caso Lusi
e il presunto coinvolgimento di Enzo
Bianco nella vicenda. “Una vicenda
su cui crediamo sia giunta lʼora di fare chiarezza perché il Pd catanese, come il partito nazionale, è stato danneggiato da tutta questa vicenda, ne
è stata scalfita lʼimmagine”, ha spiegato. Aggiungendo: “Negli stessi anni in cui si parla di cifre vicine ai
700.000 euro, gestite direttamente o
indirettamente dal senatore Bianco, il
suo contributo personale al partito di
Catania è stato pari a zero. Tutti sanno con che fatica agisce il Pd su un
territorio importante e difficile come il
nostro, avendo a disposizione risorse
decisamente più esigue rispetto alle
paghe mensili distribuite da Lusi”.
Spataro aveva anticipato le reazioni
alle sue frasi: “Sono pienamente consapevole che questa mia presa di posizione potrà avere ripercussioni sul
mio ruolo e che non mancheranno, così come non sono mancati in questi
anni, i tentativi di utilizzarla per tentare di chiudere la fase di rinnovamento del Pd catanese e per tornare indietro al partito dei notabili. Io ho sempre respinto questa deriva, insieme ai
tanti dirigenti che fanno parte di una
generazione nuova”. Ad aprire il fuoco per primi, lʼonorevole Giovanni
Burtone, il capogruppo in consiglio
comunale Saro D'Agata e il capogruppo alla terza Municipalità Francesco Marano: «Nella scorsa direzione provinciale i toni e i metodi sono
stati da processo. Avremmo voluto
parlare della politica del Pd provinciale, il cui segretario ha sempre sostenuto il governo Lombardo e non
abbiamo neanche sentito spesso opporsi alla giunta Stancanelli. Inoltre,
le elezioni amministrative di questi
anni nei comuni della provincia certificano risultati molto deludenti e il Pd
in alcuni centri non arriva neanche al
5%. La dirigenza del partito dovrebbe
occuparsi di questo, invece che di altre questioni».
L’INCHIESTA
Esplode l’Eventigate
Corruzione dietro le manifestazioni turistiche
PALERMO. Dodici grandi eventi finanziati dalla Regione siciliana, tra cui la visita di Papa Benedetto XVI nell'ottobre di
due anni fa, sono finiti al centro di una inchiesta della Procura di Palermo. Mercoledì 4 la Guardia di Finanza ha sequestrato documenti nell'abitazione e negli uffici di Faustino Giacchetto, noto project manager, che assieme a un cartello d'imprese avrebbe messo le mani su finanziamenti per
diversi milioni di euro per la gestione delle campagne di comunicazione. Gli inquirenti ipotizzano i reati di corruzione e
turbativa d'asta. Durante le perquisizioni sono stati trovati anche 600 mila euro in una cassetta di sicurezza. Tra i Grandi
eventi nel mirino degli investigatori ci sono i Giochi delle isole, il Festino di Santa Rosalia, patrona di Palermo, e altre ma-
nifestazioni svolte dal 2010 fino al dicembre 2011. Per spianarsi la strada per guadagni futuri Giacchetto, titolare della
Media Partners & Consulting srl, avrebbe messo a disposizione di una decina di parlamentari nazionali e regionali appartamenti nel centro di Palermo ed escort. I “favori” dell'imprenditore vengono fuori nell'inchiesta della Procura di Palermo che coinvolge Giacchetto e altre sette persone, tra le
quali una parente, un funzionario dell'assessorato regionale al Turismo, due suoi dipendenti e altri imprenditori. I politici che, come risulta da alcune intercettazioni, avrebbero goduto di case e prostituite, che rilasciavano pure la fattura, non
sono indagati: non è stato provato, infatti, che, in cambio,
Giacchetto abbia ricevuto da loro favori. Tra i parlamentari
che, secondo quanto emerge dall'indagine, avrebbero avuto, a vario titolo, contatti con il manager ci sarebbero esponenti del Pdl, Mpa, Udc e Fli. Dall'inchiesta dei pm palermitani è venuto fuori che in cambio di denaro il funzionario dell'amministrazione regionale avrebbe agevolato Giacchetto
pagina 10
e altri imprenditori da lui segnalati per ottenere appalti per alcuni grandi eventi. Mazzette piuttosto ingenti che arrivavano, a seconda dell'appalto, anche a 100-200 mila euro. “Ti
do 50 mila a te e altri 50 mila all'altro”, dice Giacchetto in una
delle intercettazioni. Per l'imprenditore la corruzione era un
costume abituale. Tanto che quando uno dei suoi dipendenti
fu interrogato dai pm, il manager non si preoccupò, ma si limitò a chiedere chi erano gli inquirenti e le forze dell'ordine
che stavano indagando. In un altro caso, a novembre scorso, Giacchetto avrebbe dato 4000 euro in contanti a un ispettore della Forestale che aveva fatto degli accertamenti sulla
regolarità della piscina a casa della suocera. Sarebbe stato
l'ispettore a chiedere il denaro alla donna per chiudere un
occhio e Giacchetto non avrebbe fatto una piega. A dare il
via alle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Maurizio Agnello, è stato l'esposto di un imprenditore escluso dalle gare per la fornitura
di servizi in occasione della visita del Papa.
centonove
Politica
6 LUGLIO 2012
LA STORIA INFINITA. Gli svincoli di Giostra a Messina
MESSINA. Il Comune condannato nell’arbitrato contro la ditta che ha lavorato agli svincoli
Torno e vinco 12 milioni
Depositata la sentenza “monstre”: la richiesta iniziale era di 120 milioni di euro.
Storia di un’impresa fallita, un maxi risarcimento richiesto e un’inchiesta penale
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Il pericolo era di doverne
sborsare 120, alla fine palazzo Zanca se la
caverà con “soli” dodici milioni di euro da
pagare. Il 10% dellʼenorme cifra che cʼera
in ballo per lʼarbitrato che ha visto
fronteggiarsi per anni il comune di Messina
e la Torno, impresa di costruzioni nel
frattempo fallita, che ha tirato sù una buona
parte degli svincoli dellʼAnnunziata prima di
chiudere bottega, e che da palazzo Zanca
esigeva un pagamento “monstre”. Una
sentenza, quella che ha visto soccombente
palazzo Zanca, a due facce. Da un lato si è
evitato che lʼintero importo richiesto dalla
Torno per le 40 riserve presentate, da 120
milioni, facesse davvero chiudere baracca
e burattini a palazzo Zanca. Dallʼaltro, cʼè la
spiacevole sensazione, espressa più volte
dal collegio di difesa del Comune, che non
si dovessero pagare nemmeno i dodici
milioni di euro. Ragion per cui è plausibile
immaginare lʼimpugnazione della sentenza
da parte del comune di Messina. Nel
mezzo, la conclusione di una vicenda che
sembrava essere un bagno di sangue.
Buzzanca e Ricciardello
UN BAGNO DI SANGUE. Dare alla zona
nord della città gli svincoli autostradali di
Giostra e Annunziata necessari per
risolvere lʼemergenza traffico di Messina
doveva costare, secondo le previsioni del
1997, quando furono bandite le gare
dʼappalto, 80 miliardi di vecchi lire. Sono
costati sinora centoventi milioni di euro, il
triplo. E per un pelo, la cifra non è
raddoppiata. Perchè nel 2006 la Torno srl,
impresa che in associazione temporanea
con la Gitto srl e la Vinci vince lʼappalto,
bussa a palazzo Zanca reclamando
quaranta riserve per un centinaio
abbondante di milioni tra risarcimenti danni,
lavori eseguiti e mai pagati, rivalutazioni ed
interessi. A stabilire la fondatezza delle
richieste era stato chiamato un collegio
arbitrale, attivato a Roma il 14 giugno del
2006. La contromossa
dellʼamministrazione retta da Giuseppe
Buzzanca è stata di quelle da contropiede,
più che da catenaccio: tentare di
dimostrare la nullità del contratto dʼappalto
vinto dalla Torno. Come? Sulla base di una
sentenza della seconda sezione penale del
tribunale di Messina del maggio del 2005
secondo la quale la gara del 1997 era
truccata. Il tribunale ha giudicato per
turbativa dʼasta i rappresentanti legali delle
tre imprese, dichiarando prescritto il reato,
ma motivando la sentenza. Sulla base di
questo si basano le aspettative di vittoria
piena da parte di palazzo Zanca. Una
vicenda che ha anche risvolti penali.
PENALMENTE PARLANDO. Il pm
Fabrizio Monaco aveva chiesto
lʼarchiviazione, il Gip Maria Teresa Arena,
giovedi 17 giugno, ha ordinato altri sei mesi
di indagini: lʼipotesi di reato è truffa tentata.
Sul registro degli indagati erano finiti
Enrico Mazzucchelli, presidente del
Consiglio dʼamministrazione di Torno,
Massimo del Lago vicepresidente e legale
rappresentante della stessa società, Maria
Rosaria Campitelli, direttore generale di
Torno e Lidia Di Blasi, curatore del
fallimento della società Gitto. Secondo
lʼipotesi accusatoria i quattro nel 2006,
richiedendo 190 milioni di euro di riserve,
hanno tentato di assicurarsi i proventi di un
delitto, perchè la gara dʼappalto da 30
miliardi di vecchie lire tenuta nel 1997 che
lʼAti guidata da Torno si era aggiudicata,
era truccata. Per lʼipotesi di truffa, il
pubblico ministero Fabrizio Monaco aveva
avanzato due richieste di archiviazione. Il
Giudice per le indagini preliminari, Maria
Teresa Arena, a seguito dellʼopposizione
del Comune ha nella prima occasione
ordinato al pm di indagare e, dopo la
seconda richiesta di archiviazione, ha
disposto altri sei mesi dʼindagini.
FOCUS
Fondi, “chi li ha visti?”
Mancano 34 milioni. Due consiglieri sospettano
che non arriveranno più. E scrivono al Prefetto
Melazzo e Pergolizzi
MESSINA. Mentre dai meandri del passato spuntano altri duecentomila euro da dare alla Consoter, la ditta che dopo la Torno
ha lavorato al terzo lotto degli svincoli, quello della galleria che collega Annunziata e Giostra (oggi ultimata e aperta al traffico), la
Ricciardello attende pazientemente che da palazzo Zanca qualcuno dia rassicurazioni sul pagamento dei venti milioni di euro di
stati dʼavanzamento lavori che lʼimpresa di Brolo, al lavoro sul versante Giostra degli svincoli, invano presenta da mesi. Quello che
non è ben chiaro, è chi debba tirarla fuori, questa montagna di soldi. Perchè dei 63 milioni di euro di stanziamento ministeriale originario, il comune di Messina ne ha incassati e girati appena 27,
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pagando di tasca propria il resto ed esponendosi al rischio contabile dello sforamento del patto di stabilità. Quando arriveranno,
quindi, i trenta e rotti che mancano allʼappello? Cʼè chi inizia a sospettare che non arriveranno mai. Nello Pergolizzi e Giuseppe
Melazzo, per esempio. I due consiglieri, a fine aprile, hanno scritto al ministero delle Infrastrutture per sapere che fine avessero
fatto i milioni di euro, e se fosse vero che i fondi, non utilizzati per
anni (quando i lavori per gli svincoli erano fermi), fossero andati
prima in “perezione” e poi definitivamente cancellati. “A tuttʼoggi,
dopo due note, sono arrivate solo risposte interlocutorie”, scrive
Pergolizzi. “Al contempo, da fonti ministeriali, si è appreso che i
34 milioni di euro, originariamente impegnati in favore del Comune di Messina, allo stato attuale, non sarebbero più nella disponibilità, in quanto il finanziamento non risulta più iscritto nel bilancio
dello Stato”. Il risultato? I due consiglieri chiedono che non vengano più rinnovati i poteri speciali in materia di emergenza traffico al sindaco Giuseppe Buzzanca. E che invece siano dati al prefetto Francesco Alecci. (A.C.)
Politica
6 LUGLIO 2012
MALEDETTA PERMUTA. I Magazzini generali di Messina
MESSINA. Arriva un’offerta per il bene in vendita. Ma la commissione la rifiuta
Magazzini generali per uno
La 4V di Vincenzo Vinciullo si interessa “pezzo pregiato” del piano comunale di dismissioni,
ma è esclusa dalla gara. A causa di una permuta di appartamenti. Ecco come è andata
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. “La commissione di gara,
valutata lʼofferta pervenuta, ha proceduto
alla sua esclusione, in quanto non
conforme al bando di gara”. Si conclude
così la terza asta per la vendita dei due
“pezzi da novanta” del piano di alienazioni
col quale il comune di Messina avrebbe
dovuto coprire i suoi ingenti buchi di
bilancio: un nulla di fatto. Silos granai e
Magazzini generali restano sul groppone
del comune. Ma stavolta per un pelo.
VINCIULLO SʼINTERESSA. Alla
commissione di gara presieduta dal
dirigente al Patrimonio Antonella
Cutroneo, il 18 giugno arriva una sola
busta, con unʼofferta per i Magazzini
generali. A firmarla è Vincenzo
Vinciullo, uno tra i più attivi costruttori in
città che con la “Immobiliare 4V”, a
palazzo a sette piani in via Manzoni
appena ultimato, si è già gettato in
unʼoperazione immobiliare in via Torre
bianca, sul litorale tirrenico subito dopo
Faro. Dentro la busta ci sono otto assegni
circolari quali deposito cauzionale: tre
il costruttore Vincenzo Vinciullo
centonove
sono emessi dalla banca Ugf (gruppo
Unipol) per totali 250mila euro, cinque del
Monte dei paschi di Siena da 244.500
euro totali e lʼultimo della banca Popolare
di Lodi da 44.500 euro, tutti emessi il 15
giugno. In totale, dentro la busta ci sono
titoli per 489mila euro, pari al 10%
dellʼimporto a base dʼasta. Tutto a posto,
quindi? No. “Avendo constatato, in
seguito allʼapertura della busta “offerta
economica”, che trattasi di offerta
economica mista in denaro e permuta
immobiliare, la commissione rileva la
mancanza della documentazione
prevista, e pertanto procede
allʼesclusione del concorrente così come
previsto dal bando di gara”, si legge nel
verbale. Cosa è successo, e perchè
lʼofferta di Vinciullo non è stata accettata?
MALEDETTA PERMUTA. La
commissione ha ritenuto che lʼofferta
della 4V non fosse conforme al bando,
perchè lʼimmobiliare avrebbe ceduto tutto
il primo piano in appartamenti che
sarebbero diventati di proprietà del
comune di Messina. Il ricavo totale della
vendita dei Magazzini generali (per i quali
la commissione urbanistica ha approvato
un progetto di palazzo a sette piani fuori
terra da oltre 12mila metri cubi di
volume), per palazzo Zanca, al netto degli
appartamenti in permuta, sarebbe stato di
circa 700mila euro. Troppo poco perchè il
Comune potesse pagarci i suoi debiti,
finalità alla quale è vincolato il piano di
dismissioni triennale del 2009. Come si
arriva alla possibilità, per i costruttori, di
permutare appartamenti con il
proprietario dellʼarea, che è il comune di
Messina? Con una delibera di consiglio,
votata qualche mese fa e proposta dal
sindaco Giuseppe Buzzanca (che
benchè non abbia la delega al
Patrimonio, ha titolarità del piano di
alienazione degli immobili) e illustrata dal
dirigente alle Espropriazioni Giovanni
Bruno. In pratica, dato che i pezzi
pregiati del piano non sembrano
interessare a nessuno, per evitare di far
andare ulteriormente deserte le gare,
abbatterne il valore e venderli poi per un
piatto di lenticchie, il Comune, obtorto
collo, si presta allo “scambio”,
ottenendone appartamenti. Nel caso dei
Magazzini generali e dellʼofferta della 4V
di Vinciullo, però, la commissione di
aggiudicazione ha ritenuto non aderente
al bando lʼofferta degli appartamenti al
primo piano. Li avesse offerti con altra
dislocazione, su più piani, Vinciullo
avrebbe spuntato i Magazzini generali. E
il Comune avrebbe venduto un bene sul
mercato da tre anni.
ZOOM
Disastro alienazioni
Perchè palazzo Zanca non è riuscito ad incassare
i 70 milioni che avrebbero pagato i debiti
MESSINA. Anche il piano di dismissioni ha una scadenza. Ed essendo stato formalizzato nel 2009, per il bilancio
previsionale 2012 sarà rimodulato. Il primo, che avrebbe
dovuto assicurare alle casse di palazzo Zanca una settantina di milioni necessari a far tornare verde qualche casella contabile in rosso fisso, è miseramente naufragato,
incassando meno di cinque milioni. La congiuntura economica, il poco appeal dei cespiti messi in vendita, e il fallimento di operazioni date per certe (tipo la vendita della
caserma dei pompieri al ministero dellʼInterno per 11 milioni) hanno tramato per renderlo un enorme flop. Poi ci
sono le tattiche da parte dei costruttori, che disertano le
prime aste per far si che il valore degli immobili si abbatta.
Per questo, il prossimo piano (il primo era stato elaborato
dallʼassessore al Patrimonio Franco Mondello e dopo
qualche mese è passato sotto lʼegida del sindaco Giuseppe Buzzanca) sarà rivisto, per favorire la vendita e lʼincasso. In questa strategia si inserisce la questione, dibattuta in consiglio, della permuta.
La “realpolitik” di palazzo impone di fare i conti con la realtà,
e la realtà registra che nessun costruttore si è dimostrato
interessato ad acquistare i beni sul mercato. E siccome
palazzo Zanca ha un disperato bisogno di “fare cassa”,
conviene accontentarsi di cifre di gran lunga inferiori al
prezzo col quale lʼimmobile è messo a gara e, in cambio,
acquisire appartamenti in permuta. Dallʼaltro lato, cʼè chi
si domanda che senso abbia vendere un immobile e prendere in cambio altri appartamenti, che oltretutto diventano immediatamente aggredibili dai creditori, molti, che at-
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tendono al varco palazzo Zanca a fauci spalancate. Perchè se il bene da alienare è annoverato tra quelli indisponibili, e quindi non suscettibile di pignoramento, altrettanto non sono gli eventuali appartamenti che palazzo Zanca guadagnerebbe dalla vendita del cespite. E poi cʼè la
questione delle scadenze. Essendo triennale, il ricavato
dal piano di alienazioni ha precisi vincoli di bilancio che, in
caso di permuta, si riverberano sui tempi costruttivi degli
appartamenti.
Per questo, tra le clausole, palazzo Zanca mette anche
fretta allʼeventuale costruttore che rilevi lʼimmobile, lo demolisca, ci costruisca sopra e poi “giri” appartamenti al Comune: il limite temporale per portare a termine lʼoperazione immobiliare, dallʼacquisto del bene in vendita, è di tre
anni. Vincolo che, nel caso per esempio dei Silos granai
(3700 metri quadrati di superficie, progetto per palazzo a
nove piani da oltre 45mila metri cubi e prezzo intorno agli
undici milioni) scoraggia gli eventuali acquirenti. (A.C.)
centonove
Politica
6 LUGLIO 2012
TAORMINA. E’ già scattata la corsa alla guida della città. Ecco chi vuole prendere il posto di Passalacqua
Quasi quasi faccio il sindaco
A scalpitare nell’Udc due pezzi da novanta: Mauro D’Agostino, che andrebbe a ricoprire
la carica già ricoperta dal padre Carmelo, ed Eligio Giardina. Nel Pd c’è Mario Bolognari
DI ENRICO SCANDURRA
TAORMINA. Mario
Bolognari, Pinuccio
Composto, Mario DʼAgostino,
Mauro Passalacqua, Salvo
Mario Bolognari
Cilona. Sono questi i nomi dei
papabili candidati per le
rappresenta lʼaltra grande forza politica,
prossime elezioni
assieme allʼUDC e al FLI, che attualmente
amministrative del 2013 a
si sta muovendo di più. Il PD si è dissociato
Taormina. Una campagna
ormai da tempo dallʼattuale
elettorale che è già entrata
amministrazione e intende prendere la sua
nel vivo, nonostante i tempi
strada. La voce si è fatta già sentire con
siano ancora prematuri
Cristian Coslovi, coordinatore del locale
(manca un anno al rinnovo
circolo che ha preso le distanze con un
dellʼamministrazione
documento dal quale si evince la propria
comunale). Impazza
uscita dalla maggioranza con il rinnovo del
insomma il toto-sindaco nella
direttivo. “Ci sono molti punti da trattare, ma
città del Centauro. Molti sono
finchè si riproporranno le solite
i nodi da sciogliere a partire
aggregazioni allora non ci potrà essere
dalle alleanze che verranno
rinnovamento. Dunque sarà importante
consolidate soltanto negli
cercare di risolvere assieme tutte le
ultimi mesi, ma in pentola
problematiche cittadine”, ha dichiarato
bolle già qualcosa
Coslovi. Dello stesso avviso il presidente
relativamente alla
Mario D’Agostino
del consiglio Eugenio Raneri, che attacca
composizione degli
la giunta su temi quali lʼapprovazione del
schieramenti, che avranno
tempo ha rivestito il ruolo di vice-presidente bilancio di previsione e la tassa di
lʼavallo di parecchi politici nazionali e locali.
del Consiglio comunale. Nel 2008 è stato
soggiorno. Non è esclusa la sua discesa in
In primis gli on. Carmelo Briguglio e Pippo
candidato alle elezioni Provinciali ed eletto
campo. “Nulla rimarrà di questa
Currenti che appoggeranno la candidatura
con 2838 voti. Dunque un personaggio
amministrazione”, minaccia Raneri che si
di Pinuccio Composto a sindaco della Perla
impegnato in politica da sempre e che
sfoga dicendo che il fallimento di questa
dello Jonio. Attuale consigliere di
sicuramente si presenterà in primavera
legislatura è sotto gli occhi di tutti. “In
minoranza, Composto sarebbe il candidato
anche lui con una lista ben assortita. Ma
questi ultimi anni mi sono accorto di avere
ideale (fino ad ora) per il FLI, scelto dal
non è da escludere che in lizza ci sia anche sbagliato coalizione. Questa
direttivo cittadino che qualche giorno
Eligio Giardina. “Dobbiamo dare lʼimpronta
amministrazione ha fallito in tutto, sia sul
addietro ha reso pubblico con un
per la nascita di una nuova stagione
piano politico sia sul piano programmatico.
documento politico la necessità di fondare
politica. Il progetto per il nostro gruppo è più E Passalacqua lo sa bene”. Lo stesso
le proprie alleanze su basi programmatiche
importante della mera espressione di una
sindaco sarebbe infine lʼaltro possibile
comuni per il futuro della città. “È inoltre
candidatura a sindaco. Vogliamo
sfidante durante la prossima tornata
ferma intenzione del FLI di Taormina
contribuire in maniera importante alla
elettorale. Lo appoggerebbe il PDL. Mentre
esprimere unʼautorevole candidatura per la
rinascita della nostra cittadina che,
Salvo Cilona potrebbe rappresentare
guida della coalizione che sta formandosi.
attualmente, sta vivendo un periodo poco
Grande Sud. Dunque un “guazzabuglio”
Il tutto sarà confrontato, con gli altri partiti
felice”. Così ha dichiarato lʼassessore
elettorale si agita nel centro jonico, e la
presenti, secondo regole democratiche”.
provinciale. Capitolo Mario Bolognari.
patata bollente viene
Dunque unʼapertura anche verso altre
Questʼultimo, già sindaco per due
passata di mano in mano dai politici che tra
entità politiche. Almeno è questo che
legislature dal 1991 al 1999 sarebbe il
non molto si contenderanno la poltrona di
hanno stabilito il coordinatore Danilo La
Mauro Passalacqua
candidato del Partito Democratico che
primo cittadino.
Monaca, il capogruppo consiliare Lino
Ardito e Andrea Raneri, nella riunione
tenutasi alla presenza di Briguglio e
Currenti. Mario DʼAgostino sarà, invece,
molto probabilmente il candidato ufficiale
dellʼUdc. Dopo le dichiarazioni di qualche
i pareri favorevoli dellʼUfficio del Genio civile di Messina e della
mese fa del segretario cittadino Enzo
Soprintendenza. Con il ricorso i privati hanno impugnato il
Scibilia, che aveva affermato come la Perla
provvedimento presentato il 18 dicembre 2009. Nel ricorso vi sono
dello Jonio stesse affondando sotto i colpi
articolate varie censure tra cui violazione e falsa applicazione, difetto
di “unʼamministrazione che non esiste più”,
La minoranza abbandona i lavori. Così lo scontro
di motivazione, eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento,
si è arrivati alla decisione almeno per
GIARDINI NAXOS. Lottizzazioni non approvate, ricorsi al Tar e dellʼillogicità e del travisamento dei fatti. Lʼamministrazione non si
adesso di proporre DʼAgostino come
sfuriate in Consiglio comunale. Sono questi gli argomenti salienti è costituita in giudizio (il diniego è privo di motivazione e costituisce
prossimo primo cittadino taorminese.
della politica naxiota, attualmente. Una politica fatta da consiglieri il puro risultato numerico della votazione svoltasi tra i consiglieri
Attuale assessore alle Politiche Culturali
che denunciano e che abbandonano anche lʼaula quasi alla fine come si legge nella sentenza). Il 29 dicembre 2010, inoltre, era stata
della Provincia regionale di Messina,
dellʼultima seduta del civico consesso. Si tratta dei consiglieri di votata allʼunanimità una mozione che invitava tutto il Consiglio
DʼAgostino è figlio dʼarte. Il padre, Carmelo,
minoranza Bonaffini, Gambacorta, Giannetto e Cavarra che con un comunale a non approvare piani di lottizzazioni prima della
fu sindaco di Taormina fino al 2008.
attacco in stile ciceroniano mercoledì scorso si sono resi protagonisti costituzione del Prg. Dunque un controsenso. Dalla seduta di
Impegnato molto nel sociale, è presidente
di un vivace rendez-vous istituzionale. Argomento in questione: Consiglio si è intravista come lʼassemblea consiliare sia spaccata,
di varie associazioni tra cui Juvenilia ed
lottizzazioni. Si è dibattuto di un ricorso accolto dal Tar di Catania considerato anche che tre dei sei punti allʼordine del giorno sono
E.N.T.E.L. Ha militato sempre in partiti di
proposto da una ditta locale lʼ8 maggio 2012 contro il Comune di stati rinviati a data da destinarsi. Poi per finire la dura dichiarazione
centro ed è stato eletto consigliere
Giardini Naxos per lʼannullamento di una delibera con la quale il di Gambacorta che è uscito dallʼaula assieme a tutta la minoranza
comunale a Taormina nel 1993 a ventuno
Consiglio rigettava la lottizzazione in contrada Maloprovvido (villette per protesta contro una presunta illegale prosecuzione della scorsa
anni, e riconfermato nel 1997. Eʼ rimasto in
bi-familiari). Un progetto questo per il quale erano stati acquisiti tutti seduta. (E.S.)
carica fino al 2002. In più in questo lasso di
GIARDINI NAXOS
Lottizzazione, caos in aula
pagina 13
Politica
6 LUGLIO 2012
SANTA TERESA DI RIVA. Summit tra l’amministrazione e i vertici dell’Ato 4
Rifiuti, crisi in Comune
Un cestino sul lungomare di Santa Teresa di Riva
SANTA TERESA DI RIVA. Un poco
edificante quadro di scarsa pulizia di strade
e piazze ha reso necessario un summit tra i
dirigenti dellʼAto 4 e lʼamministrazione
comunale santateresina. Dopo vari solleciti
operati dallʼesecutivo municipale è stato
convocato in municipio il dirigente
dellʼufficio tecnico competente per territorio,
Romualdo Santoro che è stato ricevuto dal
presidente del consiglio Danilo Lo Giudice
e dal consigliere “ tuttofare “ Meli Rigano. Il
chiarimento è stato necessario dopo che i
toni si erano innalzati in virtù dei continui
solleciti dei funzionari del comune ai quali
non ha fatto seguito un pronto ripristino
della normalità igienico-sanitaria. Nel corso
dellʼincontro è stata effettuata una
ricognizione dei servizi che fornisce il
distretto di ambito ottimale definendo in
maniera chiara le competenze di ogni
operatore ai quali da adesso in avanti è
destinata unʼarea precisa di delimitazione
con una attività di verifica e riscontro
sicuramente facilitata. Nella fattispecie per
ciò che concerne la raccolta dei rifiuti solidi
urbani nel territorio santateresino sono
destinati due camion compattatori, uno da
tre assi ed uno da due con sei operatori
totali più una vasca con una unità per la
frazione di Misserio. Il turno di lavoro va
dalle sei alle dodici antimeridiane e dallʼ11
luglio prossimo sarà anticipato di un ora.
Nel pomeriggio dalle 13,30 alle 19,30 è
operativo il mini-compattatore per la
raccolta differenziata ed il pianale per i rifiuti
ingombranti con altri quattro operai che
però si muovono su tutto il comprensorio
jonico. Per lo spezzamento gli addetti sono
cinque. Il signor Carmelo Rigano dovrà
occuparsi del Lungomare e delle traverse
che vanno dalla stazione dei Carabinieri
sino al Municipio. Sergio Messina dal
Danilo Lo Giudice
PROVINCIA
“Liberi insieme”
a caccia di assenteisti
Il presidente del consiglio Danilo Lo Giudice e il commissario dell’ambito, Leonardo Racco,
pianificano la strategia per superare l’emergenza sanitaria. Con questi accordi
DI MASSIMO FERRARO
centonove
Municipio sino a Piazza Mercato,
Lungomare e traverse comprese. Il signor
Rino Piras dalla via Cimitero sino a
“Ciumaredda” traverse incluse. Mantarro
da “Ciumaredda” sino a via Stradella
Catania comprese via Pirandello e
traverse, mentre la signora Brigata si
interesserà a mantenere pulita la via
Nazionale nel tratto che va da via Cimitero
sino ai Carabinieri traverse annesse. Due
volte la settimana il signor Giuseppe
Rigano manterrà pulita la zona di
Torrevarata e i cimiteri. I rifiuti ingombranti
andranno posati accanto i cassonetti ogni
mercoledì sera. Un lavoro di pianificazione
teorico che dovrebbe frenare sul nascere
una situazione che rischiava di diventare
incresciosa alla vigilia della stagione estiva
e che nelle prossime settimane subirà la
verifica del campo come si augura il
presidente del consiglio Danilo Lo Giudice “
speriamo che questo rinnovato spirito di
MESSINA. Il gruppo provinciale “Liberi Insieme” attacca i politici assenteisti. «Sempre più spesso si
sente parlare di un incolmabile distanza tra cittadini ed Istituzioni - dice il capogruppo Roberto Cerreti che sciaguratamente nel caso di Palazzo dei Leoni, viene acuito dal futuro incerto dellʼEnte e dallʼassenteismo congenito di buona parte deiconsiglieri che, apparentemente interessati solo al gettone di presenza,
garantiscono la propria partecipazione per pochi istanti a seduta, come dimostrano le 46 sedute del 2011
interrotte per la caduta del numero
legale, al cospetto del totale di 87
convocate». Disaffezione secondo
Cerreti legata ad un regolamento antiquato che prevede un massimo di
16 sedute consiliari mensili pagate
144,90 euro lorde per seduta di commissione o Consiglio certificate, ovvero conclamate da appello nominale fatto in apertura di seduta. Il politico chiede una riduzione del gettone a 105 euro e il doppio appello anche a fine dei lavori, in modo da frenare il fenomeno dellʼassenteismo.
collaborazione porti a dei risultati concreti
anche perché il comune di S. Teresa è tra
quelli che versa più quote allʼAto 4 ed è
anche per questo che pretendiamo servizi
degni delle legittime aspettative dei nostri
cittadini che pagano bollette salate.”
Sullʼintera vicenda ha tenuto desta
lʼattenzione il presidente dellʼAto, Leonardo
Racco, che ha prontamente spronato le sue
maestranze alla risoluzione dei problemi più
immediati e che ha dichiarato:
“Abbiamo rielaborato il piano strategico di
intervento sul territorio santateresino e
siamo sensibili alle ragioni
dellʼamministrazione comunale mettendo a
disposizione le nostre risorse sia fattive che
progettuali ed in questo senso abbiamo
dato la possibilità come in altri comuni di
attivare delle borse lavoro per giovani
disoccupati finanziati da una operazione di
scorporazione finanziaria dalle fatture per i
servizi dovuti”.
PIRAINO
In consiglio arriva Calabria
Sostituirà Ignazio Natoli scomparso in un incidente
PIRAINO. Riprende lentamente la vita politica a Piraino dopo
la prematura e tragica scomparsa, due settimane fa a causa di
un fatale incidente sul lavoro, del neo assessore Comunale,
Ignazio Natoli. Lʼaccaduto, oltre ad avere sconvolto tutta la comunità Pirainese, ha inevitabilmente rallentato lʼoperato della
nascente Giunta, insediatasi da circa un mese e guidata dal
sindaco Gina Maniaci. Tanto lo sconforto calato sul Consiglio
e la Giunta dopo aver perso una figura carismatica e accentratrice come quella di Ignazio Natoli e se adesso ci si inizia già
timidamente a chiedere chi sarà il sostituto che prenderà il suo
posto, sta trapelando la notizia che per il momento, Ignazio Natoli non sarà sostituito da nessuno. Una forma di rispetto, dunque, è stato il principio che ha accompagnato il sindaco Gina
pagina 14
Maniaci e tutto il suo entourage in questa difficile decisione.
Qualche giorno fa, invece, si era diffusa la notizia che sarebbe
stata la moglie di Ignazio Natoli ad affiancare il sindaco Gina
Maniaci, ma tutto sembra poi essere stato smentito.
Intanto a Piraino tutto è fermo. La tragica situazione ha bloccato lʼapprovazione di un atto indispensabile come quello del
bilancio di previsione, che tuttʼora non è stato ancora approvato dal Consiglio Comunale di Piraino. Durante il primo Consiglio Comunale utile, inoltre, si dovrà procedere anche con la
surroga del nuovo consigliere che andrà a sostituire Ignazio
Natoli, che ricopriva la doppia carica di Consigliere e membro
della Giunta. La prima dei non eletti è la giovane Erminia Calabria, che però, a quanto pare subito dopo le elezioni ha contestato duramente il sindaco Gina Maniaci e le sue scelte politiche. Tutti a Piraino pensano che vedremo Erminia Calabria
sedere dallʼaltra parte della barricata, ovvero tra i banchi dellʼopposizione.
C.S.
Sicilia
centonove
TEMPI D’ORO. La Sanderson in piena attività
6 LUGLIO 2012
QUESTIONI “LOGISTICHE”. Gianfranco Scoglio
MESSINA. Il Comune vuol rendere lo storico stabilimento una piattaforma logistica
Sanderson da spremere
A dire “no” un’associazione che da anni lavora per far rinascere gli spazi dell’agrumaria e che,
per contrappasso, si chiama “Piattaforma”: «È un “Luogo della memoria” e sono in arrivo fondi Ue»
DI DANIELE DE JOANNON
MESSINA. Un progetto europeo
approvato e in attesa di un bando ad hoc,
un atto di indirizzo del consiglio comunale
che ne chiede il vincolo e una
dichiarazione come “Luogo della Memoria”
da parte della Regione non sono sufficienti
per “salvare” quel che resta degli storici
stabilimenti Sanderson di Pistunina
(Messina), per decenni luogo di
trasformazione per eccellenza degli
agrumi, dal diventare un pezzo della
piattaforma logistica prevista dal Patto
Territoriale elaborato dal Comune. Ad
anticiparlo, giorni fa, era stato lʼassessore
allo Sviluppo economico Gianfranco
Scoglio. Che lo ribadirà oggi (venerdì 6,
ndr) durante la presentazione del
documento di programmazione al
Palacultura. Ma cʼè chi dice “no”, ed è
pronto a una lotta senza quartiere.
“PIATTAFORMA” VS PIATTAFORMA.
Per anni impegnata nella valorizzazione
dellʼarea come “bene di archeologia
industriale”, unʼassociazione che ha un
nome da contrappasso, “Piattaforma
Creativa”, è pronta a indire una conferenza
stampa per illustrare “lo stato dellʼarte di un
iter già a buon punto, nonché di un
progetto approvato in ambito regionale ed
europeo”. Guidata da Davide Rizzo,
lʼassociazione punta a far rivivere lʼex
Sanderson, “area di grande valore
archeologico industriale”, come “fabbrica
culturale e creativa”. Per farlo, il gruppo di
giovani ha portato seguito una strada che
ha determinato “significativi e sostanziali
risultati per ottenere il vincolo storicopaesaggistico dellʼarea e la sua
conseguente valorizzazione”: “Un anno fa
PIATTAFORMA CONTRO. Davide Rizzo
- spiegano - il consiglio comunale ha
accolto un emendamento alle osservazioni
al Piano Paesaggistico che chiedeva di
sottoporre a vincolo quale Bene
Paesaggistico lʼarea ex Sanderson,
essendo configurabile come un complesso
di archeologia industriale di rilievo.
Soltanto due mesi fa, il 3 maggio 2012,
lʼassessorato regionale ai Beni Culturali ha
inserito il complesso nella Carta dei Luoghi
e dellʼIdentità della Memoria in relazione
alla sua rilevanza nella formazione
dellʼidentità e della memoria per la
valorizzazione del Patrimonio Culturale
Regionale”. Ma non finisce qui. Perché,
per la Sanderson, ci sarebbe anche un
appoggio europeo.
IL PROGETTO SMILE. Nel 2010,
“Piattaforma creativa” partecipa al
programma “Smilies”, a cura
dellʼassessorato regionale alle Attività
produttive per il Programma di
Cooperazione territoriale europea (e cofinanziato dal Fondo Europeo per lo
Sviluppo Regionale), con il progetto di
riconversione urbana “Sanderson
Creative Industry”, che rientra nellʼelenco
delle proposte approvate come progetto
pilota di servizio. “Vuol dire - spiega
lʼassociazione - che andava a inserirsi
nella programmazione e che lʼUnione
europea erogherà finanziamenti
specifici”. “Sanderson Creative Industry”
era stato presentato la prima volta nel
marzo 2009, per essere inserito nel
“Piano Strategico Messina 2020”.
“Nonostante informali apprezzamenti
giunti dalla Società Nomisma, società del
raggruppamento che guidava la
redazione del Piano, il progetto non
passa alla fase successiva, quella del
Piano Definitivo”. Il perché si scopre ora:
“Soltanto cinque giorni prima
dellʼappuntamento al Palacultura del
Patto per lo sviluppo della città,
lʼassessore Scoglio ha dichiarato di voler
realizzare allʼex Sanderson la piattaforma
logistica collegata al Porto di Tremestieri”.
VERSO IL VINCOLO. Il 3 maggio 2012,
con una nota congiunta, il Centro regionale
per la progettazione e il restauro ha
risposto allʼassociazione in merito
allʼinserimento della Sanderson nellʼelenco
“Luoghi della Memoria”. Gli uffici non solo
hanno ribadito “la rilevanza architettonica
e urbanistica del complesso”, ritenuto
“testimonianza preziosa di archeologia
industriale”, ma anche sottolineato come lo
stabilimento sia inserito nel “piano
Pesaggistico Ambito 9, area della catena
settentrionale dei Monti Peloritani, quale
stabilimento produttivo”. In più, hanno
ricordato lʼemendamento del consiglio
comunale, lʼapprovazione dei fondi
europei per la bonifica (pari a 313 mila
euro) e lʼinclusione del progetto
“Sanderson Creative Industry” nel
programma di intervento Smilies. In base a
tutto ciò, la Sanderson è stata inclusa
nellʼelenco dei “Luoghi della memoria”. Il
Centro per il Restauro, inoltre, provvederà
alla costituzione di “un apposito dossier
conoscitivo”, oltre a inserire lo stabilimento
nellʼelenco dei “luoghi Storici del Lavoro”.
Lʼultimo passaggio, con la trasmissione di
tutti gli atti, toccherà alla Soprintendenza di
Messina, per “gli eventuali provvedimenti
che intenderà perseguire”. Ovvero il
vincolo di legge.
LA SCHEDA
Da William ai Bosurgi
La parabola dell’impresa nata nel 1817
LA SANDERSON viene fondata da William Sanderson nel
1817. Lʼazienda punta sulla lavorazione degli olii essenziali e degli agrumi, trovando nell'impero britannico, prima, e negli altri
paesi, poi, un ampio bacino di mercato. Nel 1906 l'industria passa ai due collaboratori, l'inglese Oates e il messinese Giuseppe Bosurgi. Due anni appena per continuare l'attività e arriva il
terremoto del 1908, quando l'azienda viene colpita al cuore, e in
tutti i sensi: crolla la sede, che si trovava nella Palazzata lungo
la cortina del porto, muoiono i membri delle famiglie Oates e Bosurgi, ad eccezione di Giuseppe, in quei giorni fuori città. Ed è
proprio con lui che la Sanderson rinasce e si espande, fino a legarsi indissolubilmente al cognome del chimico messinese, che
riuscì a superare brillantemente le peripezie della ricostruzione,
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la prima guerra mondiale e la crisi economica e politica del Ventennio. Per rilanciare la Sanderson, Bosurgi non esita a utilizzare le tecniche più avanzate e pionieristiche nel campo della trasformazione degli agrumi e dei derivati. E già nel 1930, la ditta
punta sulla polverizzazione e il congelamento dei succhi. Giuseppe scompare nel 1935, e al timone della Sanderson arriva
sua moglie Adriana, che mostra in poco tempo di avere carisma
da vendere, fino a profilarsi come un autentico personaggio della città di Messina. Con la donna, la ditta varca nuovamente i
confini dell'Italia, espandendosi all'estero. Una signora rigida e
determinata, Adriana Bosurgi, che può rispecchiarsi, in fondo,
nella composizione stessa della villa sulla riviera dove dimorava la famiglia (oggi dell'Università), immersa in un parco stupendo, da anni vincolato dalla soprintendenza, e composto da
palazzine in stile eclettico. Al fasto dell'esterno, però, corrisponde la spartanità degli ambienti interni. Alla sua morte i figli si lanciano in investimenti meno oculati, che portano alla crisi e alla
vendita alla Regione. Poi, il fallimento.
Sicilia
6 LUGLIO 2012
centonove
IL SOVRINTENDENTE. Paolo Magaudda
ASPIRANTE DIRETTORE. Carmelo Briante
MESSINA. Il Cda congela l’assunzione di Carmelo Briante e “denuncia” l’ex direttore amministrativo
regionale non ha nessuna intenzione di
abbozzare ed è passato al contrattacco: «Il
Cda e il Sovrintendente hanno adottato il
bando per il reclutamento del direttore
amministrativo e non si sono accorti che la
pianta organica non era approvata. Non se
ne sono accorti neanche quando avevano
dichiarato vincitore Gambardella e
avevano predisposto gli atti per il suo
insediamento. Lo stesso avvocato che oggi
fa rilevare lʼanomalie aveva difeso dinanzi
agli organi di giustizia la liceità dello stesso
bando. Come mai?», ha scritto con tono
ironico in una lettera inviata ad una serie di
autorità politiche e alla Procura di Messina.
La Procura sul concorso aveva aperto un
fascicolo a seguito delle denunce
reciproche tra Carmelo Briante e il
sovrintendente Magaudda, presidente
della commissione del concorso. Il
secondo aveva denunciato Briante per
avere attestato titoli falsi; il primo aveva già
denunciato Magauda per averlo retrocesso
nella graduatoria che in un primo momento
lo vedeva primo.
Ora, per iniziativa del Cda, i magistrati
inquirenti di palazzo Piacentini dovranno
vagliare la carriera di colui che sulla
poltrona di direttore ammnistrativo è stato
seduto per 23 anni e per sostituire il quale è
stato bandito il concorso della discordia .
«Lʼavvocato Fernado Caudo è dirigente a
tempo indeterminato di questo ente”,
hanno attestato il 10 agosto del 2010 i
membri del Cda nella delibera con cui
hanno dato il nulla osta al passaggio
allʼArea di Sviluppo industriale di Messina,
altro ente regionale. Eʼ davvero così?, si
sono chiesti due anni dopo. Una domanda
girata ai magistrati penali e contabili.
Teatro,la resa dei conti
«La Regione siciliana ha tagliato i fondi e il posto in pianta organica non è previsto». Consiglieri
contro il giudice del Lavoro e l’assessore al Turismo Daniele Tranchida. Mentre si scopre che...
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. «Il concorso per il posto di
direttore amministrativo del Teatro di
Messina sia sospeso. La posizione di chi
ha occupato in precedenza il ruolo sia
rimessa alla valutazione della Procura della
Repubblica di Messina e alla Procura
regionale della Corte dei conti». Il mandato
che il Consiglio dʼamministrazione ha
affidato al Sovrintendente Paolo
Magaudda è chiaro. Sullo sfondo cʼè il
pericolo che il Teatro di Messina sia
commissariato da parte della regione
Sicilia per la mancata approvazione del
bilancio consuntivo del 2010. Dopo il taglio
dei fondi regionali è, invece, divenuto
concreto il ridimensionamento dellʼattività
istituzionale per problemi finanziari,
aggravati nel tempo da un enorme
contenzioso con i dipendenti alimentato
dallʼassenza della pianta organica, da
qualche settimana affidata
allʼapprovazione di un commissario ad
acta. Tuttavia, in via Garibaldi, a tenere
banco è la battaglia che si combatte da
oltre un anno a colpi di carta bollata per
individuare il sussessore di Fernando
Caudo, passato ad altro ente regionale agli
inizi del 2011. Alla fine della battaglia
giudiziaria lʼha spuntata Carmelo Briante
che grazie ad una pronuncia del Giudice
del Lavoro di Messina, adottata il 23 aprile
del 2012, ha prevalso su Massimo
Gambardella, dirigente generale del
Comune di Piacenza, che alla fine delle
prove si era classificato al primo posto.
Le aspirazioni del dirigente del
Dipartimento Foreste però non avevano
fatto i conti con le decisioni del Consiglio
dʼamministrazione in carica dal febbraio del
2010. Il presidente, Luciano Ordile, e 3
dei 4 componenti, Daniela Faranda,
Gustavo Ricevuto e Ciccio Rizzo, infatti,
non hanno avuto alcun timore a decidere
che nonostante la pronuncia della
magistratura la selezione vada sospesa e,
quindi, il contratto a Carmelo Briante non
vada sottoscritto.
LʼASSESSORE SCONFESSATO. La
decisione del Consiglio dʼamministrazione
segna la rottura con lʼassessore regionale
al Turismo e allo Spettacolo, Daniele
Tranchida. Il docente universitario,
benchè organo di indirizzo politico, qualche
giorno dopo la pronuncia aveva ordinato al
Sovrintendente Magaudda di dare
esecuzione alla decisione della
magistratura entro 15 giorni. La rottura è
stata supportata dal parere del legale che
aveva difeso lʼoperato della commissione
del concorso davanti al Giudice del Lavoro,
Arturo Merlo, noto avvocato
amministrativista, chiamato in Consiglio
dʼamministrazione. «I tagli economici della
Regione possono giustificare una
riorganizzazione dellʼorganico dellʼente,
che potrebeessere ritenuto
sovradimensionato rispetto ai minori servizi
che si possono erogare. In ogni caso, lʼente
non ha una pianta organica approvata e
quindi non può darsi luogo alla copertura di
un posto del quale non è stata individuata
lʼesatta qualifica», ha argomentato Arturo
Merlo, aprendo la strada alla decisione di
congelare lʼassunzione di Carmelo Briante.
IL CONTRATTACCO. Il dirigente
RETROSCENA
Caudo, un funzionario
al vaglio di due Procure
Ecco perchè chi ha chiesto 800mila euro
di buonuscita non poteva neppure essere assunto
MESSINA. Eʼ passato per mobilità allʼAsi di Messina, divenendone
direttore generale, e lasciando vuoto la poltrona di direttore amministrativo che ricopriva dal 1987 al Teatro “Vittorio Emanuele”, a cui
ha anche chiesto come buonuscita 800mila euro. Nando Caudo non
solo ha occupato un posto (a 5mila euro netti al mese per 14 mesilità allʼanno), che non cʼera in una pianta organica mai approvata ma,
dellʼente regionale “Teatro” non avrebbe dovuto mai divenire dipendente. Invece lo è divenuto e di conseguenza è diventato anche di-
rigente di terza fascia della Regione. Il motivo? Eʼ scritto nello Statuto del 1987 dellʼAssociazione Ente Teatro di Messina e nella legge regionale 4 del 1995 che ha istituito lʼente autonomo regionale
“Teatro di Messina”. La legge prevedeva che “Il personale alle dipendenze del Teatro di Messina, in servizio al momento della costituzione dell'Ente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, o con
contratto stagionale, sulla base della pianta organica approvata dall'Assemblea dell'Associazione, passa, senza soluzione di continuità,
alle dipendenze dell'Ente autonomo regionale "Teatro di Messina"
attraverso una prova di idoneità”. Nando Caudo in quel momento
non era dipendente a tempo indeterminanto dellʼassociazione. Secondo infatti lo Statuto di questʼultima “il direttore amministrativo è
nominato su proposta del presidente dal Consiglio direttivo, organo
politico dellʼEnte, che dura in carica 5 anni”. Lʼincarico aveva dunque natura fiduciaria. Tuttavia il 20 settembre del 1996, qualche mese dopo lʼentrata in vigore della legge 4, il Cda presieduto da Pippo
Vermiglio, scrive: Fernando Caudo è direttore amministrativo. Gli
spettano 8milioni e 552mila lire lordi al mese per 14 mensilità». (M.S.)
pagina 16
L’EX DIRETTORE. Nando Caudo
centonove
Sicilia
6 LUGLIO 2012
SCIENZE INFERMIERISTICHE. Irregolare la comunicazione dell’ampliamento delle disponibilità per il 2011
Test, avvisi malati
Il Tar di Catania boccia l’operato dell’ateneo di Messina che si era affidata ad internet.
Molti aspiranti infermieri in posizione utile non hanno mai saputo di poter accedere ai corsi
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Alcuni lo hanno scoperto per
puro caso e si sono dovuti rivolgere agli
organi di giustizia per vedersi riconosciuto,
con mesi di ritardo, il diritto a svolgere gli
studi universitari che avevano inseguito
partecipando al test tenuto a settembre del
2011. Molti non lo hanno neppure saputo e
da un anno se stanno con le mani in mano
in attesa che venga bandito il nuovo
concorso a numero chiuso per diventare un
giorno infermieri. Il motivo? Lʼerrata
comunicazione agli interessati da parte
dellʼUniversità degli studi di Messina
dellʼampliamento di 120 posti del numero
assegnati in un primo momento dal
Ministero (130). La comunicazione di
scorrimento della graduatoria, infatti, è
stata fatta mediante lʼavviso sul sito
dellʼateneo di Messina. Ma il Tribunale
amministrativo regionale di Catania ha
bollato come illegittima tale forma di
pubblicità sancendo che sarebbe dovuta
avvenire mediante notifica personale a tutti
coloro che era stati ripescati grazie alla
generosità del Ministero. Così, invece, non
è stato ed è accaduto che alla segreteria di
Medicina si sono presentati, ottenendo
lʼimmatricolazione, aspiranti infermieri
giunti in graduatoria al 417esimo posto,
oltre, dunque, la 250esima, lʼultima
posizione utile a seguito dellʼampliamento.
Invece, non si è presentato chi si era
piazzato nelle prime 250 posizioni. Come,
per fare un esempio, Jessica Cassisi,
giunta 206esima.
LA STORIA. «Aveva dei problemi di salute
e non ha avuto modo di guardare il sito
internet dellʼateneo in cui si dava notizia
dellʼampliamento e non aveva lʼonere di
farlo perchè questa modalità di
comunicazione era prevista dal bando
originario che metteva in palio i primi 130
posti e stabiliva che il termine ultimo per
lʼimmatricolazione era il 10 novembre del
2011. Dopo questa data nessun candidato
può più essere considerato obbligato a
IL DIRIGENTE. Fausto Gennuso
IL RETTORE. Franco Tomasello
guardare il sito internet», hanno
argomentato i suoi legali, Fernando Rizzo
e Andrea Vadalà, nel ricorso. Il decreto del
rettore Franco Tomasello che ha stabilito
che i posti su decisione del ministero erano
diventati 250 è, invece, del 13 dicembre del
2011. I giudici amministrativi hanno
stabilito: «Gli scorrimenti effettuati dopo il
10 novembre 2011 sono avvenuti senza
unʼadeguata forma di pubblicità tale da
avvertire direttamente tutti i soggetti
interessati», hanno osservato i magistrati
catanesi. Ordinando, così, il 7 giugno del
2011, quando i corsi di studio si sono ormai
conclusi, allʼateneo del rettore Franco
Tomasello di iscrivere in sovrannumero la
ricorrente.
GIUSTIFICAZIONI. Fausto Gennuso, il
dirigente delle segreterie amministrative
dellʼAteneo, cade dalle nuvole: «Massima
pubblicità e trasparenza. Il nostro operato è
conforme alla legge», dice. Ma i giudici del
Tar di Catania lo hanno bocciato. «Vero?
Mi dia gli estremi della decisione, non ne
sapevo nulla». Il giorno dopo il dirigente
corleonese commenta: «Cʼè una decisione
dei giudici che va rispettata. Tuttavia credo
che faremo appello. Per pubblicizzare
lʼampliamento dei posti abbiano fatto tutto il
possibile. Non potevamo certo mandare i
telegrammi a tutti». Agli inizi di settembre
del 2011 alla Fiera di Messina, per
accaparrrarsi uno dei 130 posti del corso di
laurea in Scienze infermieristiche, si erano
presentati in mille e 500.
PIOVE SUL BAGNATO. Quella del 7
giugno del Tar è lʼultima di una serie che
bocciano lʼoperato dellʼateneo di Messina
nella gestione delle prove di accesso ai
corsi di laurea a numero chiuso. Il
Consiglio di Stato ha ritenuto che si sono
svolti violando lʼanonimato i test di accesso
a Medicina e Chirurgia di tutti gli anni
precedenti al 2010. Mentre sono al vaglio
del Consiglio di giustizia amministrativa i
test di accesso alla facoltà del preside
Emanuele Scribano tenuti il 3 settembre
del 2011. Il concorso è stato caratterizzate
dalla scomparsa dagli uffici del rettorato dei
fogli di brutta copia, di nessun valore
economico ma utili per scoprire eventuali
alterazioni dei test.
MEDICINA
“Aumentare i posti”
Il ministero dribbla il Tar
MESSINA. Il Tribunale amministrativo
di Roma il 30 aprile 2012 ha ordinato al
ministero dellʼUniversità di ampliare il
numero dei posti messi a concorso nel
2011 alla facolta di Medicina dellʼateneo
di Messina. Ma al ministero hanno nicchiato: i posti 220 erano e 220 sono rimasti. Emanuele Scribano, il preside di
facoltà, aveva dichiarato: «Non ci sono
le strutture per formare più di 220 persone allʼanno». Eppure, la Facoltà di
Medicina di Messina ha il record in Italia per il numero di docenti, 460.
Il ministero ha stabilito che dal prossimo anno coloro che parteciperanno al
test di Medicina non si contenderanno
solo i posti messi in palio dalla singolo
ateneo ma quelli messi in palio da un
gruppo di atenei, secondo una graduatoria unica per circoscrizione. Gli studenti di Messina si confronteranno così con quelli di Palermo, Catania e Catanzaro. La decisione del ministro
Francesco Profumo è stata assunta dopo che alla Corte costituzionale è stato chiesto se è in linea con la Costituzione la norma che prevedeva la gra-
IL PRESIDE. Emanuele Scribano
dutoria per ateneo e non unica in tuttʼItalia. La ragione? Violazione del principio di uguaglianza. Uno studente di
Messina, per esempio, poteva essere
ammesso con un punteggio molto più
basso di uno non ammesso a Firenze.
O viceversa. (M.S.)
BATTAGLIE ACCADEMICHE
Elezioni per nuovo rettore
Berlingò dice “no”
Il Decano rigetta la richiesta di 40 docenti.
Pronto il ricorso al Tar: «Tomasello è scaduto»
IL DECANO. Salvatore Berlingò
MESSINA. Salvatore Berlingò, il Decano dellʼateneo di Messina,
ha rigettato la richiesta di un gruppo di docenti di convocare il corpo
elettorale per lʼelezione del rettore che secondo il preside di giurisprudenza deve rimanere in carica sino a 31 ottobre del 2013. Il gruppo di docenti che ritengono scaduto il mandato di Franco Tomasello (in carica dal 2004 e in scadenza naturale il 31 ottobre del 2011)
non si arrendono. E preparano un ricorso al Tribunale amministrativo regionale, che già su loro istanza aveva bocciato lʼautoproroga
pagina 17
che Tomasello aveva proposto con successo al Cda e al Senato accademico nellʼestate del 2011. La sorte di Franco Tomasello dipendere ora dallʼinterpretazione che i giudici amministrativi daranno di
una norma della legge di riforma Gelmini. La norma infatti prevede
che “i rettori sono prorogati per lʼanno successivo a quello di adozione del nuovo Statuto”. Una nota ministeriale ha stabilito che “la
norma si riferisce ai rettori in carica al momento dellʼadozione definitiva dello Statuto volta a recepire i rilievi formulati dal ministero”.
Lʼadozione definitiva dello Statuto di Messina è avvenuto ad aprile
del 2012 ed è stato trasmesso al Ministero lʼ11 maggio del 2012.
«Essendo stato adottato lo Statuto nellʼanno accademico 2011/2012
il mandato del rettore Tomasello avrà scadenza al termine dellʼanno accademico 2012/2013», ha concluso Berlingò. «Il mandato di
Tomasello dopo il 31 ottobre del 2011, data di scadenza naturale del
mandato, non è stato legitimato da nessuna norma e quindi Berlingò
doveva convocare le elezioni», spiegheranno i docenti al Tar. Lʼautoproroga del mandato del rettore sino al 31 ottobre del 2012 era stata annullata dal Tar di Catania il 29 ottobre 2011. (M.S.)
Sicilia
6 LUGLIO 2012
BANDIERA NERA. Il litorale di Paradiso a Messina
MESSINA. Termina la prima parte della pulizia. Ma nessuno se ne accorge
Stessa spiaggia, stesso mare
I lavori affidati alla Gestam di Villafranca per 120mila euro. Il commissario di Messinambiente
Armando Di Maria: “Abbiamo svolto più servizi a costo minore”. A luglio la seconda fase
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. La città sarebbe turistica, lo è
per vocazione e lo ha ribadito una
delibera di consiglio comunale. Per
assecondarne le velleità, però, da
palazzo Zanca non si fa granchè.
Nemmeno il minimo indispensabile, tipo
pulire le spiagge. Ci si prova, non ci si
riesce. Nel frattempo, la stagione
balneare è iniziata da almeno un mese e
mezzo. E cittadini e turisti rumoreggiano.
Pesantemente.
SPIAGGE SPORCHE? SCHERZIAMO?
Il 22 giugno, in conferenza stampa, il
commissario liquidatore dellʼAto3
(partecipata che ha titolarità della pulizia
spiagge) Antonio Ruggeri annuncia in
conferenza stampa la fine della prima
fase delle operazioni di pulizia. Accanto a
lui, il sindaco Giuseppe Buzzanca.
Buzzanca è abbronzato, Ruggeri molto
meno. Perchè nonostante gli annunci, i
litorali non sono esattamente pulitissimi.
“Le spiagge sono state pulite con i mezzi
meccanici a partire da maggio”, spiega
Ruggeri. “Dal 2 luglio è invece partita la
Antonio Ruggeri
centonove
fase della polizia manuale, con mini isole
ecologiche e collocazione di cestini, 240
postazioni porta rifiuti”. Nonostante
questo, le lettere di lamentele fioccano. E
Ruggeri, difendendo a spada tratta gli
interventi, punta il dito altrove. “Ci sono i
lidi che non puliscono le aree limitrofe
come dovrebbero - sostiene il
commissario dellʼAto3 - Gli operai ogni
giorno trovano enormi cumuli di
spazzatura ai lati delle strutture”.
I NUMERI. Gli interventi terminati a fine
giugno erano stati aggiudicati alla ditta
Gestam di Villafranca, per 24.700 euro
iva esclusa, su base dʼasta di quasi
quarantamila euro. La seconda fase,
quella manuale, è più salata: quasi
centomila euro iva esclusa, per lʼimpiego
di ventiquattro operatori fino a fine
agosto, e la collocazione delle mini isole
ecologiche. Qualcosa, però, non ha
funzionato. Perchè in spiaggia ci si deve
arrivare. E il percorso assomiglia ad una
giungla. “LʼAto3 ha titolarità della pulizia
delle sole spiagge, non dove cʼè terra puntualizza Ruggeri - La macchia
mediterranea non si tocca, dove non è
stato pulito non è arenile. E le scerbature
non sono compito nostro”. E quindi, la
palla passa a Messinambiente.
MESSINAMBIENTE FA I CONTI.
Armando Di Maria è anchʼegli
commissario liquidatore, ma di
Messinambiente, la partecipata che si
occupa di raccolta e spazzamento dei
rifiuti. E che dallʼassessorato allʼIgiene
urbana ha ricevuto “in regalo”, anche i
servizi di scerbatura, “che portiamo avanti
gratis”, ci tiene a puntualizzare.
Sullʼargomento pulizia spiagge, Di Maria
ha ancora il dente avvelenato con il
comune di Messina e con lʼAto3. “Non
ricordo se nel 2009 o nel 2010 - racconta
- siamo stati incaricati noi. Ebbene, per
garantirne lʼigiene, Messinambiente ha
rastrellato le spiagge con le macchine
“pulisabbia” a rulli, ha piazzato 350 cestini
e impiegato quaranta dipendenti,
abbiamo iniziato a maggio, terminato a
fine agosto e abbiamo staccato una
fattura di 96mila euro. Non solo - continua
- abbiamo tolto anche auto intere sulla
spiaggia, coi conseguenti costi di
smaltimento maggiorati, perchè è un
rifiuto che logicamente non può andare in
discarica. I privati, invece, chiedono
centoventiquattromila euro circa, ma non
svolgono i servizi che garantivamo noi.
Nel frattempo - conclude - lʼassessore al
Verde Elvira Amata ci ha incaricato di
svolgere le scerbature”. Per il momento,
solo in centro. E i litorali? Poi. Cʼè tempo,
siamo solo a luglio.
ZOOM
Volontario? Sei sospetto
Gli aderenti al movimento 5 Stelle puliscono Capo Peloro.
E si beccano una “cazziata”. Ma non sono i soli
“Movimentisti” a lavoro
MESSINA. Nel frattempo, visto che Maometto di andare alla montagna sembra non averne nessuna voglia, la montagna sʼindustria
come può. Tradotto, a tenere pulite le spiagge ci pensano i volontari. I primi a darsi da fare, a metà giugno, sono stati gli aderenti al movimento 5 Stelle, che sono partiti da capo Peloro: esattamente il primo litorale cittadino passato al setaccio dalla pulizia programmata
dal Comune. E la realtà, i militanti del movimento lʼhanno raccontata in maniera diversa. “Ben un mese fa leggevamo che era stata avviata la pulizia delle spiagge, partendo da Capo Peloro. Eravamo finalmente soddisfatti, ma abbiamo potuto appurare che la situazione era ben diversa e nulla è cambiato dagli altri anni”.
pagina 18
Come triste corollario, gli aderenti al movimento hanno dovuto beccarsi una “reprimenda” rispetto al fatto che la campagna di pulizia
sarebbe stata una mossa “elettoralistica”. Da sempre a capo Peloro, spiaggia simbolo delle estati messinesi, si registra la più alta concentrazione di volontari impegnati a rendere un poʼ più accettabili gli
standard igienici del litorale. E se in genere si tratta di associazioni
o di liberi cittadini che si armano di guanti, sacchi neri e tanta pazienza, alla fine di giugno si sono mossi anche venti volontari del
Centro operativo della “guardia costiera volontaria”di Messina, che
hanno effettuato le operazioni di bonifica a Grotte (usufruendo anche dei mezzi messi a disposizione dallʼassessore alle manutenzioni
Pippo Isgrò), altro litorale che i cittadini tentano di curare sopperendo alle mancanze dellʼamministrazione.
Proprio a Grotte, un gruppo di pensionati si è “appropriato” della porzione di terreno tra la pista ciclabile e la spiaggia vera e propria, usualmente una giungla che viene scerbata una volta ogni due anni, e ha
trasformato duecento metri di litorale altrimenti fetido, in un giardino
fiorito. (A.C.)
centonove
Sicilia
6 LUGLIO 2012
In alto, Enzo
Emanuele,
dirigente del
Dipartimento Acque
della Regione.
Sopra, Santi Trovato
dirigente
dellʼAto idrico
di Messina
SOTTO PROCEDURA D’INFRAZIONE. Il depuratore di Mili a Messina
AMBIENTE. Le acque dovrebbero essere trattate prima dello sbocco. E invece...
Depuratori fuorilegge
Una sanzione dell’unione europea e il rischio che le risorse comunitarie vadano perdute:
per scongiurare il pericolo c’è un piano da un miliardo e mezzo. Rimasto sulla carta
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Depuratori inesistenti, impianti
inadeguati rispetto alla popolazione,
assenza di collettori fognari. I siciliani nella
bolletta dellʼacqua pagano anche la quota
per la depurazione ma gli scarichi fognari
di un cittadino su due, prima di finire nei
mari e nei fiumi, non vengono neanche
sfiorati dal trattamento necessario a
salvaguardare lʼambiente e la salute
umana. Il Piano di investimenti necessario
a “mettere a norma” i cinquantacinque
agglomerati urbani della Sicilia con
popolazione superiore a 15mila abitanti,
tra cui alcune rinomate località turistico
balneari bollate come “fuorilegge”
dallʼUnione europea, è stato deliberato il
13 maggio del 2011 dalla Giunta regionale
alla vigilia dellʼestate del 2011. Prevedeva
72 interventi. Lo aveva messo in cantiere
il Dipartimento Rifiuti ed Acque, guidato
da Enzo Emanuele, con il fiato sul collo di
una sanzione dellʼUnione europea e del
rischio che le risorse comunitarie messa a
disposizione nel 2007 andassero
definitiva perdute. Il piano è rimasto però
sulla carta. Del miliardo e 600 milioni euro
da usare per la tutela dellʼambiente non è
stato speso neanche un euro. E lo
spauracchio della sanzione, che poi
dovranno pagare i cittadini con
lʼinevitabile, si fa nuovamente concreto.
La Commissione europea ha infatti
sospeso la procedura di infrazione purchè
entro il dicembre del 2013 tutti gli
interventi messi in cantiere fossero portati
ad esecuzione. «In tutta la Sicilia siamo
molto indietro rispetto alle scadenze»,
ammette Santi Trovato, il dirigente del
settore pianificazione dellʼAto Idrico, ente
che per legge deve “curare” il ciclo
integrale dellʼacqua, di Messina. «Manca
ancora la progettazione esecutiva.
Dobbiamo attendere i necessari passaggi
alla regione e poi al Cipe, Comitato
interministeriale programmazione
economica» , spiega il presidente
dellʼOrdine degli Ingegneri della provincia
che nel panorama isolano si è distinta
negativamente agli occhi degli ispettori
dellʼUnione europea.
MAGLIA NERA. Due depuratori vecchi.
Uno sottoutilizzato per carente
collettamento. Uno mai costruito. Ecco la
città di Messina. Al depuratore di Mili sono
collegate le fognature solo di una parte dei
cittadini della zona sud della città; i
depuratori dei villaggi rivieraschi di Santo
Saba e di Acqualadroni sono vecchi ed
inadeguati rispetto al carico di
popolazione che dovrebbero servire; il
depuratore di Tono che avrebbe dovuto
servire la zona periferica nord della città
(da Faro a Tono in direzione di Villafranca
Tirrena), invece, non è stato mai costruito
benchè dal 2002 è stata avviata la
procedura amministrativa per la
costruzione. Non è un caso, quindi, se tra i
55 agglomerati urbani della Sicilia che
secondo la Commissione europea sono
fuori legge Messina abbia dato il suo
apporto “negativo” allʼisola e allʼItalia.
Secondo le contestazioni mosse dalla
Commissione europea, che sono
comunque frutto delle informazioni fornite
dalle autorità amministrative italiane, nella
città non sono convogliati nelle rete
fognaria e depurati i reflui di 100mila
persone. «Soltanto lʼ80% dei reflui della
città di Messina sono convogliati nella rete
fognaria, ovvero quelli prodotti da una
popolazione di 225mila abitanti, per cui ci
sono i reflui di 45mila persone non
collettati. A queste vanno aggiunti i reflui
di 70mila persone che vivono nella zona
che doveva essere servita dal depuratore
di Tono per i quali le autorità italiane non
hanno fornito alcuna indicazione circa il
convogliamento ad una rete fognaria»,
hanno scritto nellla loro relazione
Donatella Recchia e Sara Pardo
Quintillan, i due funzionari della
Commissione europea.
Nel piano di investimenti messo a punto in
extremis dalla Giunta regionale a Messina
sono destinati 40 milioni di euro destinati
alla costrizione il depuratore a Tono e alle
opere necessarie per collegare agli
impianti tutte le fognature che ancora non
lo sono. I 40 milioni di euro sono meno di
quanto si pensava nel 2002 di investire
per la costruzione dellʼimpianto che
avrebbe evitato alla città la brutta figura.
SAN SABA
“Quella puzza delle 7”
Un’ordinanza del 2008 obbligava il Comune
a mettere a posto gli impianti. Ma è disattesa
MESSINA. “Quella puzza delle 7” la chiamano così le famiglie, fortunatamente poche, che abitano nei pressi del depuratore di San Saba, l'eau de toilette che si diffonde nell'aria di contrada Mella ogni qualvolta scende la sera. Qualcun'altro le ha chiamate “brezze di terra serali” che fa pure
chic, ma sempre di “alito a fogna” si tratta. A lanciare l'ennesimo allarme è stato il consigliere della VI Circoscrizione Mario Biancuzzo (Udc). Cʼè un ricorso vinto nel luglio del 2008
da alcune famiglie in cui il giudice istruttore, Mirella Schillaci, attraverso un'ordinanza, intimava ad Amam e Comune di
provvedere al completamento della piantumazione intorno
all'impianto di depurazione e alla copertura delle vasche di
decantazione. A distanza di anni quattro anni, lo scorso 13
giugno, dopo circa un mese dall'ultima interrogazione in cui
Biancuzzo aveva lamentato lo stallo della situazione alle porte della stagione estiva (quando il paese inizia a riempirsi di
balneanti e all'impianto di depurazione tira un'aria sempre
più pesante), l'Amam risponde che “nel rispetto della sentenza ha provveduto a piantumare venti piante di eucalipto
e dieci di salice piangente, mentre risulta che l'Amministrazione comunale di Messina ha commissionato il progetto per
l'ammodernamento dell'impianto che dovrebbe comprendere la copertura delle vasche di trattamento”. Per avere
maggiori informazioni su quest'ultimo punto, però, il dg dell'Azienda Meridionale Acque Messina, Luigi La Rosa, invita a rivolgersi al dipartimento urbanizzazioni primarie del Comune. Sono passati anni, insomma, ma siamo ancora all'anno zero. Alle fasi progettuali. Il costo totale dell'operazione di ammodernamento gravitava sui 6 milioni di euro. Que-
pagina 19
sto, con tutta probabilità, l'ostacolo maggiore. Ma se da un
lato diventa sempre più un miraggio la modernizzazione dell'impianto che “dovrebbe” comprendere anche la copertura
delle vasche, diventate ormai un'incubatrice per zanzare, insetti e pappataci che proliferano in maniera esponenziale, ci
si consola quantomeno con eucalipto e salici piantati dall'Amam nella speranza che almeno quest'estate sia più profumata. E invece no. Perchè quei venti alberi di eucalipto e quei
dieci salici piangenti (che all'inizio dovevano invece essere
cipressi, querce e lauri) sono già in condizioni pietose. Sono
allineati sul confine destro dell'area che ospita il depuratore
e dall'entrata costeggiano le reti di recinzione fin su le vasche. “Per questi tipi di alberi – spiega Biancuzzo – ci vorrebbe uno scavo di un metro per uno in terreno fertile, quella specie di ceppi secchi sono stati piantati sull'asfalto, come
devono crescere, come devono diventare barriera per quel
puzzo?”. E a vederli, in effetti, quei fruscellini non farebbero
da barriera nemmeno a un peto. (Tiziana Caruso)
Sicilia
6 LUGLIO 2012
centonove
L’INIZIATIVA. L’amministrazione rinuncia alle indennità. E concede fondi a interessi zero
A Ficarra il prestito si fa etico
Il cittadino in difficoltà economica non ha alcun impegno a restituire le somme, ma se decidesse
di farlo potrebbe aiutare, a sua volta, altre famiglie. L’opposizione accusa il sindaco di clientelismo
DI
FRANCO TUMEO
FICARRA. Piccoli prestiti ad interesse
zero, bonus per il pagamento di bollette
Enel, contributi una tantum a fondo
perduto, buoni spesa, voucher per la
refezione scolastica, rimborso degli
interessi sui mutui contratti per attività
commerciali, pagamento
personalizzato delle tasse locali. Sono
soltanto alcuni degli interventi previsti
dal “Piano solidale anticrisi” messo a
punto dallʼamministrazione comunale
guidata dal sindaco Basilio Ridolfo
(Pd), per fronteggiare le pesanti
difficoltà economiche in cui si dibattono
le fasce più deboli della popolazione, le
famiglie indigenti e le imprese del
centro collinare, stretti sempre più nella
morsa della recessione. A garantire il
piano di aiuti, un fondo di solidarietà
finanziato con risorse provenienti dalla
rinuncia alle indennità di carica di
consiglieri e assessori comunali e dello
stesso primo cittadino, da donazioni
private e da attività di volontariato.
Ventimila euro la somma inizialmente
disponibile che potrebbe presto essere
incrementata attraverso iniziative di
autofinanziamento, tagli a spese
superflue e ad altri interventi da
definire. Lʼobiettivo degli amministratori
è quello di alleviare i problemi e
sostenere i cittadini in difficoltà.
«Tentiamo di rispondere alla domanda dice il sindaco Basilio Ridolfo - su che
cosa può fare concretamente un
piccolo comune come il nostro per
ridurre gli effetti devastanti della crisi. I
soldi a disposizione non sono tanti, ma
contiamo su un meccanismo virtuoso
per soddisfare le richieste di aiuto che
arrivano dai cittadini, nei confronti dei
quali non è prevista alcuna rivalsa nel
caso cui non saranno in grado di
restituire quanto avuto in prestito. Il
tutto si basa su un rapporto etico tra
Comune e cittadini che potranno
Basilio Ridolfo
ricevere, per esempio, piccoli prestiti da
restituire a rate. Il capitale restituito
sarà nuovamente impegnato per altri
prestiti, a rotazione. In altre parole, la
garanzia è data soltanto dalla
correttezza del cittadino che dovrà farsi
carico della restituzione per consentire
ad altri di avere accesso ai benefici. Si
tratta di una formula innovativa basata
sullo sfruttamento di un principio di
solidarietà, di mutuo soccorso, e
sullʼonestà individuale». Sono due le
linee di intervento del piano: misure a
sostegno delle famiglie, che nel fondo
di solidarietà hanno il loro perno, e
misure per le imprese. In questo caso le
agevolazioni hanno carattere
“rivoluzionario”: riduzione fino al 50 per
cento della Tosap, abbattimento del
100% dellʼImu per cinque anni, per
interventi di ristrutturazione di immobili
nel centro storico al fine di incentivare il
settore edilizio ed il recupero del
patrimonio immobiliare. «Niente però
sarà affidato al caso, sottolinea il
sindaco Ridolfo: funzionamento ed
efficacia del piano saranno affidati ad un
regolamento ben definito e trasparente
che possa garantire sotto ogni profilo i
cittadini». Ma la compagine di
Francesco Marchese
opposizione in consiglio
comunale “Ficarra è ora”
boccia senza appello il piano
di solidarietà anticrisi voluto
dal primo cittadino Ridolfo.
“Pur lodevole nelle intenzioni sostiene il capogruppo
Francesco Marchese - il piano
è aleatorio nel reperimento
delle risorse, demagogico
nelle promesse, illegale in
alcuni aspetti attuativi, ed ha il
sapore acre della propaganda
in vista delle elezioni
regionali. Per lʼopposizione
insomma nessun piano
anticrisi, ma piuttosto un
piano preelettorale e
clientelare. Sotto accusa in
particolare la rinuncia
preventiva a recuperare le
somme concesse a titolo di
prestito dʼonore e non
restituite volontariamente dai
cittadini, lʼincongruenza dei
provvedimenti in materia di
Imu e sviluppo economico.
«Se lʼamministrazione
volesse dare, concretamente,
respiro alle famiglie ed alle
imprese – conclude Marchese
- senza bisogno di partorire
un mediatico Piano, potrebbe
attivarsi per utilizzare le somme che le
anticipa il tesoriere che costano salati
interessi, per pagare puntualmente i
dipendenti comunali ed i fornitori,
garantendo così lʼimmissione
nellʼeconomia asfittica del paese di
somme ingenti oppure, se volesse dare
un segnale dal lato delle tasse sugli
immobili, potrebbe modificare gli indici
di riferimento per lʼapplicazione dellʼex
Ici sulle aree fabbricabili, ormai
prossima stangata che colpirà i
cittadini, non appena lʼente si attiverà
per riscuotere gli arretrati dovuti,
appunto a titolo di Ici, per le aree
fabbricabili».
PROVINCIA
Fondo di rotazione provinciale
L’assessore Martelli rilancia
Riconfermata la collaborazione con Confarfidi e Confidi
Giuseppe Marchese
MESSINA. Continua lʼattività del Fondo anticrisi istituito dalla Provincia regionale di Messina. LʼAssessore Provinciale allo Sviluppo
Economico, Giuseppe Martelli, ha rinnovato lʼaccordo con i presidenti di Confarfidi e Confidi Sicilia. Lʼobiettivo è quello di fornire un
supporto concreto alle piccole e medie imprese tramite lʼattività dei
due consorzi partner. Al “Confarfidi s.r.l.” è stata assegnata lʼulteriore somma di 37.530 euro e confermata la residua somma di 45,14
euro; al “Confidi Sicilia” 38.443 euro già depositata sul conto dedicato al Fondo Provincia. «Vogliamo facilitare lʼaccesso al credito
bancario delle aziende che operano nel settore dellʼartigianato, del
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commercio, del turismo e dei servizi iscritte alla Camera di Commercio - spiega lʼassessore Martelli - con le risorse messe messe a
disposizione della Provincia, le aziende possono contare su un maggiore prestito e le banche su maggiore sicurezza: infatti i finanziamenti saranno assicurati dalle garanzie dei Confidi e contro garantiti dal Fondo per un controvalore che copre fino al 50% delle agevolazioni deliberate dagli istituti». I confidi poi rimborsano la somma
impegnata sullo stanziamento del fondo direttamente allʼente provinciale. Lʼiniziativa di sostegno alle imprese risale al 2009. Avviato
con la delibera del giugno 2010, lʼiter dʼintesa tra lʼente provinciale
e i consorzi si era interrotto per le vicende giudiziarie che hanno coinvolto Ascom Finance, uno dei tre originari partner. Rinnovata oggi,
garantisce un aiuto concreto in questi tempi particolarmente bui per
lʼeconomia mondiale in generale e per quella locale in particolare.
Lʼassessore Martelli guarda avanti con fiducia: «Con questo metodo della rotazione abbiamo la possibilità di finanziare per tutta la vita le imprese - afferma - ammesso, ovviamente, che lʼente provinciale resisterà alle ipotesi di abolizione».
centonove
Sicilia
6 LUGLIO 2012
Pippo Russo
La spiaggia di Ponente a Milazzo. In primo piano rifiuti, sullo sfondo il promontorio
SOTTO L’OMBRELLONE. Per la cenerentola del turismo messinese si preannuncia una stagione “nera”
Milazzo? Chiusa per ferie
Beni culturali chiusi, carenza idrica, spiagge sporche, trasporti urbani a singhiozzo, frane.
Ecco come si presenta la città del Capo. I suggerimenti degli esperti per il rilancio
DI GIANFRANCO CUSUMANO
MILAZZO. Lʼultimo spot “regresso” lʼha
fatta su facebook una ragazza di Milano
diretta a Panarea. Giunta alla stazione di
Milazzo non ha trovato un autobus che la
portasse nel porto. A peso dʼoro prende un
taxi che la conduce a destinazione. Arriva
alla biglietteria per acquistare un biglietto
per le Eolie. «Non sa leggere? - avrebbe
risposto scortese lʼimpiegato allo sportello
indicando un avviso - Lʼultima corsa è stata
sospesa, la prossima è domani». La
ragazza sconsolata domanda: «E io come
faccio?». «Signorina, si cerchi un hotel o
un b&b, dobbiamo chiudere, non ci sono
altre soluzioni», la gentile risposta. Il costo
dellʼalbergo, a quanto pare, non aveva
nulla da invidiare a Panarea. Il problema è
che Milazzo non si trova alle Eolie. Del
turismo isolano se ne respirano solo gli
odori, alcune volte si tenta di raccoglierne
le briciole, ma nulla si più. Questʼanno si
preannuncia un annus horribilis. LʼAst ha
soppresso le corse urbane domenicali.
Nessun turista potrà spostarsi dalla
stazione ferroviaria al centro e dal centro
verso i camping di Capo Milazzo. Il
Castello, il monumento più importante,
rimane di fatto chiuso (il 90% è interdetto
alle visite) a causa dei lavori di restauro. Ai
primi di luglio molte spiagge non sono
ancora state pulite; non è previsto un
cartellone di spettacoli. Gi amanti delle
discoteche dovranno rivolgersi altrove
perchè nel corso degli anni hanno chiuso
tutte. Una passeggiata al Capo? Bisogna
stare attenti alle frane. La capitaneria ha
interdetto il sentiero realizzato con 200
mila euro dalla Forestale che conduce da
SantʼAntonino alle spiaggette sottostanti
ed inaugurato qualche settimana fa: dal
2010 cʼera una ordinanza che vietava
lʼaccesso alla zona a rischio frane. Ad
accorgersi che a Milazzo il turismo non è di
casa è anche la Posta. Lʼazienda ha
deciso di di chiudere gli uffici negli orari
pomeridiani alla stregua dei piccoli centri.
«Bisognerebbe ripartire da zero e
riformulare i servizi primari, ma se non ci
sono fondi non si può fare nulla - dice
Giuseppe Ponticorvo, docente a contratto
di materie turistiche allʼuniversità di
Messina - il problema è che il turismo a
Milazzo è stato visto come qualcosa a cui
pensare tra luglio e agosto. E invece
bisogna programmare, investire, puntare
sui servizi. Ad esempio, le spiagge ancora
oggi non sono state pulite su tutto il
territorio. Ma questo avveniva anche
quando in passato non vi erano problemi
economici al comune. Eʼ una questione di
mentalità che non cʼè».
Massimo Tricamo, storico di Milazzo e
promotore di iniziative per la
valorizzazione dei beni culturali, racconta
un episodio avvenuto qualche giorno fa ad
una coppia di inglesi incontrati alla
stazione ferroviaria: «Non essendoci
collegamenti con il centro cittadino gli ho
dato un passaggio alla fermata dellʼAst, nel
porto. Ma la tabella informativa riportava gli
orari invernali del 2008, dunque non
sapevano come raggiungere un camping
al Capo dove alloggiare una notte, prima di
partecipare ad una mini crociera alle Eolie.
Alla fine li ho accompagnati a
destinazione, ma non oso pensare come
abbiano fatto lʼindomani mattina a ritornare
nel porto per lʼescursione». Il sindaco
Carmelo Pino ha tre esperti gratuiti che si
occupano di turismo: Gaetano Nanì,
Giuseppe Martino e Beatrice Lumia. «I
problemi di questa stagione - dice Lumia,
agente turistica - si manifesteranno il
Gambuzza
prossimo anno. Chi ha deciso di
trascorrere qualche giorno a Milazzo ormai
ha prenotato, a preoccuparci dovranno
essere i commenti e gli eventuali danni di
immagine che verranno riportati allʼesterno
successivamente». Secondo lʼesperto,
però, con la riapertura del castello,
lʼinaugurazione del terminal passeggeri
che accoglie con maggiore professionalità
i turisti diretti alle Eolie, e altri piccoli
accorgimenti, un minimo di speranza per il
futuro ci potrebbe essere. «Basterebbe
buon senso da parte di amministratori,
operatori turistici e cittadini - conclude
Lumia - si potrebbe partire migliorando la
pulizia della città, mostrare maggiore
cortesia e professionalità nelle attività
commerciali, maggiori controlli alla viabilità
per renderla meno caotica. Punti basilari
per una ripartenza». Un barlume di
speranza è legata anche alla riapertura di
un nuovo albergo a quattro stelle a
Vaccarella (Eolian In). «Ironia della sorte si
“respirava” più turismo negli anni 70-80
quando gli alberghi erano solo a tre stelle a
conduzione familiare - dice il
commerciante Pippo Russo, uno dei
promotori del centro commerciale
naturale, ex presidente della pro loco - che
immagine offriamo ad un turista che si
ritrova al Borgo senza acqua, senza luce
nelle strade, con le spiagge sporche. Non
bastano gli alberghi a quattro stelle a
sopperire queste lacune». Eppure per
Giovanni Gambuzza, esperto di Turismo
ambientale puntare sul turismo conviene
sempre. «Il problema è che lʼoperatore
turistico di Milazzo spesso è improvvisato dice Gambuzza - non ha mai voluto
consorziarsi, diffida del vicino. E non
intende investire nella promozione. Se non
si conosce il mercato come puoi
conquistarlo? Nel trapanese una camera
di bed & beakfast costa dai 18 ai 22 euro:
ce ne sono di bellissimi. A Milazzo in
questo momento si paga 30 euro a
persona. Madre natura ha dato enormi
bellezze a questo territorio, ma da sole non
bastano».
BROLO
Il cocktail? Te lo offre il comune
Chi acquista nei negozi sarà ospite dell’amministrazione
BROLO.La ricetta per spendere dandosi alla vita mondana? Comprare ed esibire gli scontrini si potrà partecipare a un aperitivo “istituzionale” organizzato dallʼAmministrazione di Brolo nella villa Comunale. Lʼobiettivo è quello di movimentare i flussi economici allʼinterno dei negozi e nei punti vendita brolesi. Lʼiniziativa è stata
presentata qualche giorno fa a Brolo dal neo assessore al commercio Peppino Magistro e dal sindaco Salvo Messina. Lʼidea commerciale è stata denominata “Happy hours happy shopping” e prevede lʼorganizzazione da parte dellʼamministrazione comunale di
un aperitivo al fresco dei vialetti alberati della villa comunale con
buona musica di sottofondo, dalle 19,30 alle 21,00 negli ultimi tre
giovedì di luglio – il 12 il 19 ed il 26 -. “Basta mostrare una prova di
acquisto effettuato dalle ore 18,30 alle ore 20,30, in un negozi di
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Brolo – dice Peppino Magistro lʼAssessore al Commercio- il minimo di spesa è di venti euro nei giorni dellʼiniziativa, la prova dʼacquisto che può essere cumulata anche in più punti vendita”. E aggiunge lʼassessore: “Stiamo predisponendo un servizio di bus navetta che dai villaggi della costa porti a Brolo turisti e villeggianti a
costo zero. Sarà un progetto di studio sperimentale- conclude Peppino Magistro- e non escludiamo che possa diventare unʼabitudine per altre manifestazioni”. E Salvo Messina, il sindaco di Brolo
evidenzia: “tra qualche giorno iniziano ufficialmente gli sconti, questo è un invito a far acquisti a Brolo, rivolto sia ai “forestieri” in quanto nel nostro paese ci sono esercizi commerciali e prodotti di grande interesse, al pari della professionalità degli esercenti, ma è un
invito che lancio anche ai miei concittadini, prima di guardare altrove scegliete, valutate, fate gli acquisti nel vostro paese, aiuterete la nostra economia, aiuterete lo sviluppo di Brolo, aiuterete a
mantenere tanti posti di lavoro.. a volte basta nulla, semplicemente
guardarsi intorno per trovare già quello che cercavate”.
Caterina Scaffidi
Sicilia
6 LUGLIO 2012
centonove
VILLAFRANCA. Denuncia alla Corte dei Conti della Cgil. Nel mirino l’attività del Poliambulatorio
«Quei medici sono fannulloni»
Il sindacato propone di trasferirli nei reparti ospedalieri con carenza di personale.
A replicare il responsabile del distretto Marcello Nucifora: «La loro presenza essenziale»
Calara Crocè
DI ANTONIO BONACCORSO
VILLAFRANCA. Tre dirigenti medici oltre
il coordinatore son anche troppi,
specialmente se pagati per essere poco o
per nulla utilizzati. E tutto questo a
discapito di tante altre strutture che da
tempo lamentano una carenza cronica del
personale. Ecco servita, dunque, tutta la
contraddizione che si sta consumando a
Villafranca Tirrena all'interno del
poliambulatorio dell'Asp 5 Messina. A
denunciare quest'uso “poco razionale”
delle professionalità è stata la Cgil che ha
raccolto le rimostranze dei 2 lavoratori
amministrativi che operano al presidio
medico di via Principe di Castelnuovo.
Secondo quanto riportato dal sindacato
rosso, i 3 dirigenti in forza presso il
poliambulatorio del centro tirrenico si
troverebbero con ben poco da fare e “non
svolgerebbero alcun tipo di attività
sanitaria particolare, se non quella di
apporre le proprie firme sugli atti prodotti
dal personale amministrativo”. Insomma,
in tempi di vacche magre, stando alla
denuncia del sindacato, i 3 dirigenti
villafranchesi impiegherebbero le loro
giornate lavorative a siglare fogli,
adempiendo ad un ruolo fin troppo
riduttivo e poco conveniente per l'intero
sistema sanitario. Di tuttʼaltro avviso
Marcello Nucifora, direttore del distretto
sanitario di Milazzo: «Al contrario di
quanto denuncia la Cgil la presenza dei
medici è essenziale. Non si tratta di
apporre una semplice sigla su dei fogli.
Lʼattività è sanitaria e amministrativa al
tempo stesso. Solo il medico può
autorizzare, sulla base di una valutazione
prettamente medica, lʼesenzione ticket o
certificare la malattia profesionale, per
fare degli esempi». Ma tre medici oltre il
cooordinatore non sono troppi, viste
anche le carenze di medici negli ospedali?
Giulia Pulejo, il direttore amministrativo
dellʼAsp 5, precisa: «Non credo.
Comunque due dei tre medici hanno
limitazioni funzionali e non potrebbero in
Francesco Poli
alcun modo essere impiegati in
ospedale».
La vicenda su iniziativa del segretario
provinciale della Funzione pubblica della
Cgil Clara Crocè e del responsabile della
Cgil Sanità, Melo Pagana, oltre che sul
tavolo di Francesco Poli, commissario
Straordinario dellʼAsp 5 Messina, e di
Santo Conti, direttore sanitario, è stata
posta al vaglio della procura della Corte
dei Conti, perché “tenuto conto della
grave carenza di personale medico negli
altri distretti sanitari territoriali - spiegano i
sindacalisti - potrebbe configurare il danno
erariale”. «L'auspicio è quello dellʼutilizzo
dei medici in strutture dove i
carichi di lavoro «siano
sicuramente di gran lunga
superiori, nel rispetto delle
proprie funzioni di
appartenenza», spiega
Carmelo Pagana, segretario
sanità della Fp Cgil. Salvatore
Pelleriti, il coordinatore della
struttura, invece, ha preferito
non esprimere alcun giudizio
sulla nota del sindacato,
Negli anni il poliambulatorio
tirrenico e cresciuto e gli
attuali locali, di 700 metri
quadri circa, vennero
inaugurati nel dicembre del
2004 con una cerimonia del
taglio del nastro alle presenza
dall'allora direttore generale
Giuseppe Stancanelli e dell'ex
primo cittadino Piero La Tona.
Proprio nell'anno precedente
si era registrato un notevole
incremento di richieste da
parte dell'utenza, tanto che
alla fine del 2003 si contavano
quasi 15 mila interventi
effettuati nell'arco dei dodici
mesi. «Annessi al
poliambulatorio sono, poi, altri
servizi - sottolinea Pelleriti quali il presidio della Guardia
Medica, l'Igiene Pubblica e il
servizio di Salute Mentale». Una presenza
importante sul territorio che, da anni, offre
a tutto il comprensorio la possibilità di
sottoporsi a visite specialistiche senza
doversi recare nei siti messinesi
dell'azienda sanitaria. Struttura che oggi,
secondo i sindacalisti, potrebbe essere
gestita in modo più funzionale. «In un
periodo di tagli alla sanità - concludono,
infatti, Clara Crocè segretario generale
della Fp Cgil e Attilio Andriolo segretario
Fp Cgil Medici - non è razionale
sottoutilizzare figure così importanti che
hanno un costo rilevante per la
collettività».
SANT’AGATA MILITELLO
Il Presidio è servito
Inaugurato Il Pte. Sarà efficente solo dopo l’estate
SANTʼAGATA MILITELLO.«Eʼ probabile che un mese non
sia sufficiente per mettere a regime tutti gli ambulatori del
Presidio, ma siamo convinti che sia dovere di tutti collaborare affinché la nuova struttura, attigua allʼospedale, diventi un polo di eccellenza per la erogazione di attività ambulatoriali». Si legge così nella lettera a firma del responsabile
provinciale della federazione Medici, Domenico Bruno
Buggè, inviata al commissario straordinario dellʼAsp, Francesco Poli dopo lʼinaugurazione del Presidio territoriale santagatese. La struttura è stata inaugurata nonostante non sia
perfettamente adeguata per accogliere lʼutenza e erogare
servizi efficenti. Il medico odontoiatra Buggè, infatti, solleci-
tava di posticipare lʼapertura al pubblico degli ambulatori del
Pta. In realtà, lʼazienda sanitaria provinciale già da lunedì
scorso con la cerimonia di consegna dei locali ( la vecchia
sede dellʼospedale ristrutturata), ha proseguito con il suo
cronoprogramma. Alla presenza del commissario Francesco Poli e dellʼassessore regionale alla Salute, Massimo
Russo, non solo ha reso operativi i servizi amministrativi di
supporto ai servizi sanitari, ma rimangono erogate anche le
attività ambulatoriali nonostante il concomitante trasferimento dalla vecchia sede di via Catania.
Nei tre piani che compongono il plesso ristrutturato e collegato direttamente allʼospedale attraverso due tunnel, al piano terra,si trova il “Pua”, Punto unico di accesso; lʼ Urp, i servizi sociali, e gli uffici protesi e ausili, anagrafe, farmaceutici, esenzione ticket. Al primo piano e nei seminterrati, invece, gli ambulatori. Intanto, i reparti di chirurgia ed ortopedia
fino al 15 settembre saranno aggregati, organizzando la
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disponibilità di medici infermieri e posti letto, per consentire
la turnazione ferie. I rappresentanti sindacali temono una riduzione dei servizi specialistica SantʼAgata Militello. Fra lʼaltro, il primario del reparto chirurgia dellʼospedale della città,
dottore Giuseppe Maniaci, da circa un mese svolge servizio anche al nosocomio di Patti. Il sindaco Bruno Mancuso
ha richiamato lʼattenzione di Russo e Poli, sulla ipotesi di
smantellamento della struttura.
Lʼassessore alla Sanità ha ribadito di aver disposto in bilancio 20 milioni di euro per finanziare i lavori ( da più anni
interrotti) della struttura in località Cuccubello”. I dubbi del
sindaco Mancuso, alla ricerca di “chiarezza”, però, rimangono. «Impegnare venti milioni di euro, per unʼopera di cui
non si conosce una data di avvio lavori, e che dovrebbe ospitare una struttura che lentamente perde reparti, è un assurdo economico» sostiene.
Nino Dragotto
centonove
Sicilia
6 LUGLIO 2012
L’INTERVISTA. A tu per tu con Umberto Santino, presidente del Centro Impastato
Gli ultimi risvolti di questa presunta
trattativa hanno coinvolto il Presidente
della Repubblica. Eʼ ipotizzabile da
parte di alcuni una strumentalizzazione
a fini propagandistico-elettorali attuali
di questa vicenda?
«La lettera di Napolitano alla Procura
generale della Cassazione è venuta dopo
le lamentele dellʼex ministro della Giustizia
Nicola Mancino, che temendo di essere
chiamato in causa, e infatti è indagato per
aver detto il falso, ha chiesto interventi a
suo favore ricorrendo a minacce e ricatti.
Senza le richieste di Mancino la lettera del
DI GIOVANNI BURGIO un altro documento con le richieste
Presidente della Repubblica non ci
del padre. Da queste dichiarazioni
sarebbe stata».
risulterebbe che Riina è stato
Si chiede un coordinamento tra le
PALERMO. Sin dallʼarresto di Totò Riina
arrestato grazie alla collaborazione
procure di Palermo, Caltanissetta e
nel gennaio ʼ93, appena sei mesi dopo le
di Provenzano, e il protrarsi della
Firenze che si occupano delle stragi.
stragi del ʼ92 e dopo 25 anni di latitanza,
latitanza di questʼultimo, fino al
«Mi sembra quanto di più ovvio e normale
era apparso del tutto evidente che cʼera
record dei 43 anni, può spiegarsi
possa esserci ma in realtà, in quel
stata la volontà dello Stato di reagire alla
con il ruolo di calmieratore della
contesto, significava mettere sotto controllo
intollerabile arroganza dei boss. Quindi era
violenza. Il problema riguarda in
Palermo. Il tentativo non è riuscito perché il
logico pensare che le più alte autorità
particolare lʼapplicazione del 41 bis
procuratore nazionale Pietro Grasso non si
dellʼepoca fossero dʼaccordo e informate
e il suo ammorbidimento per
è prestato, mettendo per iscritto che non
sui passi da fare per ottenere questo
mettere fine alle stragi. Da quel che
cʼera nessuna ragione per avocare le
risultato. Ecco, questo intento, questa
risulta dalle sue dichiarazioni, nel
indagini. E si è ritornato a parlare di dare un
volontà, con tutto quello che ne derivava,
1993 lʼallora ministro della Giustizia
taglio alle intercettazioni, strumento
contatti, soffiate, confidenze,
Giovanni Conso decise di non
indispensabile per le indagini».
avvicinamenti, possono chiamarsi
rinnovare il 41 bis per parecchi
Qualcuno strumentalizza?
“trattativa”? E in che cosa si sarebbe
mafiosi. Ha sempre sostenuto che
«Non mi pare che chi chiede che si faccia
contrattato o ceduto da parte dello Stato?
lʼha fatto di sua iniziativa, ma a
chiarezza fino in fondo, anche per ciò che
Nella realtà, dopo le stragi del ʼ92-93, non
quanto pare la linea era condivisa».
riguarda il ruolo del Quirinale, si debba
si arrestarono tutti i più importanti latitanti?
Altro aspetto è la sostituzione al
considerare uno strumentalizzatore. Non
(eccetto Provenzano che sembra avere
ministero degli Interni di
condivido la levata di scudi contro
avuto un ruolo fondamentale in questi
Vincenzo Scotti con Nicola
lʼoltraggio alla Patria. Ritengo che la verità,
contatti.) Non fu approvato 41-bis? Non ci
Mancino, considerato più
anche la più scomoda, sia indispensabile
fu un periodo durissimo per i mafiosi in
“morbido”...
se vogliamo vivere in uno Stato che somigli
Umberto Santino
carcere? Ne abbiamo parlato con Umberto
«In questo contesto si
a una democrazia. Ė quello che abbiamo
Santino, presidente del Centro siciliano di
collocherebbe la strage di via
fatto per il depistaggio delle
Non si può non tenere indagini per lʼassassinio di
documentazione "Giuseppe Impastato" di
DʼAmelio con la morte di Paolo Borsellino e può non tenere conto
conto dell’assassinio
dellʼassassinio di
Palermo, da decenni é impegnato nella
degli agenti di scorta. Borsellino sarebbe
Peppino Impastato, ricorrendo
lotta contro la mafia.
stato ucciso perché si sarebbe opposto alla Borsellino, se si riesce a
di Borsellino, se si riesce alla Commissione
dimostrare in sede
«Innanzitutto va detto che lʼinterazione tra
trattativa. Tutto questo sta venendo fuori
a dimostrare che è stato parlamentare antimafia.
giudiziaria che esso è stato
mafia e soggetti istituzionali, in varie forme,
solo negli ultimi anni, e si è assistito a uno
Abbiamo fatto ristampare il
causato dalla sua
causato dalla sua
non è unʼeccezione, non si limita a qualche
spettacolo penoso, con politici che solo
volume Peppino Impastato
opposizione
opposizione alla trattativa.
episodio isolato, ma fa parte della storia
adesso ricordano, e solo parzialmente,
anatomia di un depistaggio, con
alla trattativa
In ogni caso lʼaccertamento
della mafia e delle istituzioni, a tutti i livelli».
preoccupati più di difendere se stessi che
la relazione della Commissione
della verità è un atto dovuto
Sì, ma quando si parla della mafia come
di contribuire a ricostruire per intera la
approvata nel 2000, perché è
alle vittime della violenza mafiosa e a tutti i
“soggetto politico”, cosa si intende?
verità».
un caso unico nella storia dellʼItalia
cittadini».
«Intanto ha due risvolti: uno interno, nel
Si pone un problema di fondo: lo Stato
repubblicana. Sono stati individuati come
Alcuni magistrati, infatti, non sono
senso che lʼassociazione mafiosa è un
può “trattare” con chi fa ricorso alla
responsabili del depistaggio il procuratore
dʼaccordo con lʼimpostazione
gruppo politico, cioè ha un suo
violenza come i terroristi e i mafiosi?
capo Gaetano Martorana e lʼallora
accusatoria.
ordinamento, opera su un territorio, ha un
«Tutti ricordiamo la vicenda che portò
maggiore dei carabinieri Antonio Subranni,
«Che nel palazzo di giustizia di Palermo ci
apparato per applicare sanzioni a chi non
allʼuccisione di Aldo Moro, frutto della
poi promosso generale. Ho più volte
siano visioni diverse, soprattutto sul
rispetta le sue regole; un altro esterno, nel
scelta di non trattare con le Brigate rosse.
proposto che quello che si è fatto per
rapporto mafia-politica, non è una novità.
senso che la mafia concorre alla
Con la mafia il discorso è diverso. Dentro
Peppino Impastato si faccia per le stragi,
La mia preoccupazione è che lʼesposizione da Portella della Ginestra a piazza
produzione della politica, cioè determina, o
unʼinterazione che può considerarsi
di alcuni magistrati, anche per la loro
contribuisce a determinare, le decisioni e le permanente si è pensato che lʼunico modo
Fontana, a quelle di Capaci e di via
partecipazione a incontri pubblici, li faccia
scelte riguardanti la gestione del potere».
per fare cessare le stragi fosse venire
DʼAmelio, e altri delitti su cui non cʼè una
diventare bersaglio non solo degli attacchi
Cʼè da dire che tutta la
incontro in qualche modo alle
verità giudiziaria, o è solo parziale. Ma
Forse si è pensato richieste dei mafiosi. Almeno sulla stampa ma soprattutto di ritorsioni
legislazione antimafia nel nostro
dubito che questa proposta nel quadro
che trattare fosse lo si dica esplicitamente,
mafiose».
Paese è allʼinsegna dello
attuale possa essere accolta».
stereotipo dellʼemergenza: la
l’unico modo per invece di continuare allʼinfinito
mafia esiste quando spara.
lo spettacolo delle bugie o
mettere fine alle
«Infatti la legge antimafia del 1982
stragi. Ma almeno delle mezze verità».
varriva dieci giorni dopo
professore Fiandaca
lo si dica lo si dica Ilsostiene
lʼassassinio di Dalla Chiesa, la
che in questi casi
esplicitamente
legislazione premiale per i
in cui si cerca di tutelare
collaboratori di giustizia e il carcere
lʼincolumità della società
UMBERTO SANTINO HAfondato e dirige il Centro siciliano di documentazione "Giuduro (il 41 bis) dopo le stragi degli anni ʼ90.
nel suo insieme, non si può neanche
seppe Impastato" di Palermo. Da decenni é impegnato nella lotta contro la mafia di
Gli arresti, i processi, le condanne vengono configurare una ipotesi di reato.
cui è uno dei massimi studiosi a livello internazionale. Ha scritto anche di poteri cridopo i grandi delitti e le stragi».
«Giovanni Fiandaca ha detto che
minali, mercati illegali, rapporti tra economia, politica e criminalità. Eʼ autore di vaE la “trattativa”, oggetto delle indagini
bisognerebbe individuare esattamente la
ri saggi tra cui: L'omicidio mafioso (1989), con Giovanni La Fiura L'impresa mafioin corso?
fattispecie di reato. Si tratta di
sa. Dall'Italia agli Stati Uniti (1990) e Dietro la droga. Economie di sopravvivenza,
«Ci si riferisce a vicende successive alle
favoreggiamento, di concorso esterno o,
imprese criminali, azioni di guerra, progetti di sviluppo (1993), La borghesia mastragi del ʼ92 e del ʼ93 e ai contatti tra
come lui ricorda, dellʼarticolo 338 del codice
fiosa (1994), La mafia interpretata. Dilemmi, stereotipi, paradigmi (1995), La demorappresentanti delle forze dellʼordine e Vito
penale, cioè di “violenza o minaccia ad un
crazia bloccata. La strage di Portella della Ginestra e l'emarginazione delle sinistre
Ciancimino, rivelati dalle dichiarazioni del
corpo politico, amministrativo o
(1997), L'alleanza e il compromesso. Mafia e politica dai tempi di Lima e Andreotti
figlio Massimo, che ha portato alla luce il
giudiziario”? O dellʼarticolo 289 che
ai giorni nostri (1997), Storia del movimento antimafia. Dalla lotta di classe all'imfamigerato “papello”. Ne parlo nel mio Don
riguarda la violenza o minaccia contro un
pegno civile (2000, 2009), Mafie e globalizzazione (2007), Breve storia della mafia e
Vito a Gomorra. Il giovane Ciancimino si è
organo costituzionale? E se la “trattativa”
dell'antimafia (2008, 2011), L'altra Sicilia. Caduti nella lotta contro la mafia e per la
comportato come se fosse davanti alle
mirava a far cessare le stragi, si può
democrazia dai Fasci siciliani ai nostri giorni (2010), Don Vito a Gomorra. Mafia e
telecamere, centellinando le dichiarazioni
parlare di scelta discrezionale, condivisibile
antimafia tra papelli, pizzini e bestseller (2011). www.centroimpastato.it
fino allo scoop finale con la presentazione
o meno, eticamente stigmatizzabile, ma
del foglietto con le richieste dei mafiosi e di
non ci sarebbe un reato. Ma, io dico, non si
«Mafia-Stato, meglio la verità»
Studioso, da decenni impegnato nella lotta alla criminalità, spiega perchè è meglio fare
chiarezza sulla “trattativa” dopo le stragi del ‘92. A dispetto di chi teme strumentalizzazioni
“
”
“
SAGGI
”
Dall’omicidio mafioso a L’altra Sicilia
pagina 23
Sicilia
6 LUGLIO 2012
centonove
ESTATE. Ecco la mappa dei luoghi “pet friendly” a Messina e in provincia
Vacanze a quattrozampe
Mentre le spiagge sono interdette ai cani a causa di una ordinanza della Capitaneria di Porto,
ristoranti, campeggi, bed & breackfast e alberghi aprono le loro porte. Anche a criceti e furetti
Bau Bau Beach di
Priolo (Siracusa).
Questa spiaggia
per cani mette a disposizione docce
(per cani e padroni),
un percorso agility in
cui si può far giocare
e tenere in forma
il proprio cane, su richiesta anche un servizio veterinario. Il
tutto distribuito su
una piattaforma di
800 metri
DI DANIELE DE JOANNON
MESSINA. Alberghi e residence “pet
friendly”, punti di soccorso veterinario,
agriturismi e ristoranti. Cʼè un poʼ di tutto, in
“Amici365”, la guida online di “Amici
onlus”, che si occupa degli animali
domestici e della loro cura in relazione alle
vacanze. Cʼè tutto, tranne le spiagge. Già,
perché nellʼIsola, ufficialmente, almeno
secondo quanto si può riscontrare sul web,
di zone di balneazione aperte ai
quattrozampe neanche lʼombra. Tranne
qualche eccezione. Come a Priolo
Gargallo, dove dal 2010 ha aperto i
battenti il “Bau Bau Beach”
(www.baubaubeachpriolo.it), che opera in
sinergia con lʼamministrazione comunale.
O come a Vulcano, nelle Eolie, dove il
“Lido sabbie nere e acque calde” ammette
cani di tutte le taglie con ingresso. Gli
animali, infatti, sono accettati senza
problemi, sia nella spiaggia libera che nello
stabilimento. E possono anche fare il
bagno. Per il resto, chi in Sicilia vuol
portare in spiaggia il suo migliore amico, lo
fa a suo “rischio e pericolo”, prestandosi
alle eventuali contestazioni di chi non
gradisce le simpatiche “presenze pelose”.
Diverso il discorso per chi vuol andare in
vacanza o a mangiare un boccone.
MESSINA, NO PER ORDINANZA. Il
Comune, che ha aderito insieme ad altri
cinquanta amministrazioni a “Sì Amici,
che estate!”, la campagna 2012 di
comunicazione sociale contro
lʼabbandono degli animali e la
prevenzione del randagismo promossa
dallʼAssociazione Amici, non ha
predisposto alcuna area per gli i
quattrozampe: «Beh, sì, in spiaggia i cani
non possono andare, neanche in quelle
libere per via delle deiezioni. Però, devo
dire, che non avevo proprio pensato alla
questione. Una soluzione potrebbe essere
inserire una “zona franca” nel piano
spiagge», spiega lʼassessore alle Politiche
del Mare, Pippo Isgrò. Parallelamente, la
Capitaneria, in assenza di strutture
specializzate e azioni e programmazione
da parte del Comune, ha emanato
unʼordinanza che vieta lʼaccesso degli
animali allʼinterno degli stabilimenti e nelle
zone di balneazione: «Non abbiamo nulla
pagina 24
contro gli animali, ovviamente - spiegano
al telefono - ma altro non possiamo fare»
E, in effetti, chiamando i lidi ad uno ad
uno, tutti (o quasi) rispondono “no”, che
“non è possibile portare in spiaggia ilo
cane”. Certo, cʼè chi lo fa per non
“infastidire” la clientela, mentre altri, come
lo storico “Lido del Tirreno” di Mortelle
precisa che esiste il divieto della
Capitaneria. Si mostrano più “tolleranti”
allʼHorcynus Orca di Capo Peloro: «I cani
sono ammessi se, ovviamente, sanno
stare in mezzo alla gente e alla
centonove
Sicilia
6 LUGLIO 2012
LA SCHEDA
E su eBay spopola il dog-sitting d’agosto
Gli annunci di amatori e professionisti che offrono una “cuccia”
MESSINA. Si avvicina il periodo delle ferie e sul web, da eBay a Kijiji, passando per
Bakeca.it, sono decine e decine gli annunci di studentesse o esperti in “zooantropologia” che si offrono per accudire e ospitare gli amici a quattro zampe. Cʼè
chi propone servizi di terapia a domicilio per fare un poʼ di compagnia agli animali in assenza dei padroni, e chi trasformerà la propria casa in una pensione improvvisata, occupandosi del “cibo, dei bisogni, dei riposini e delle coccole”. Le tariffe? Dai 10 fino ai 20 euro a notte, mentre il costo di una passeggiata giornaliera
si aggira sui 3 euro. Fra le condizioni poste dagli aspiranti dog-sitter solo un colloquio conoscitivo con il proprietario e una “prova gratuita” con il cane (ma anche
con gatti e criceti) per testare il suo temperamento.
Chi invece non se la sente di affidare il proprio
animale a un privato, può sempre rivolgersi alle numerose pensioni, agli ambulatori e ai negozi di animali
presenti in tutta la provincia,
dal “My Dream” di Patti (ma
solo per cani di piccola taglia), fino al centro di toelettatura “Qua la Zampa” di
Taormina. (M.R.)
confusione, non abbaiando. In ogni caso,
non è una spiaggia dedicata a loro»,
spiega Fausto Miceli, uno dei titolari.
A TAVOLA, IN VIAGGIO, IN GIRO.
Dove invece la provincia di Messina
spicca è per gli hotel, i campeggi e gli
agriturismi che accettano animali. Meno
presenti, almeno nei siti specializzati (ad
esempio vacanze4zampe.info), i luoghi di
ristoro. Anche se colpisce la straordinaria
apertura anche i furetti, della trattoria
“Don Camillo” di Taormina. È comunque
possibile desinare con i piccoli amici
anche a “Il Fico dʼIndia” (Letojanni) e al
“Bella Blu” (sempre a Taormina). Fra gli
agriturismi, accetta solo i cani
Agricontura (Capo dʼOrlando), mentre
gatti, uccelli, tartarughe, criceti e anche
cavalli sono ben accetti a “Il Daino” di
San Piero Patti. Ospitali anche il “Santa
Sofia” di Mistretta, il “Casa Gialla” di
Pianoconte (Lipari) e lʼAntico Casale di
SantʼAngelo di Brolo. Nessuna
preclusione per un bel poʼ di campeggi di
Messina e provincia: “Il Peloritano”
(Rodia), “Il Cicero” (Gioiosa Marea),
“Riva smeralda” (Milazzo), “Salicà”
(Terme Vigliatore), “Lo Scoglio” (Tusa), .
Nutrita la schiera di Bed and Breakfast, di
hotel, residence e camere in affitto
particolarmente ospitali: “Antica Cisterna”
(Moio Alcantara), “B&B San Leo”
(SantʼAgata di Militello), “Casajanca”
(Lipari), “Casale Marianna” (Graniti), “La
Riva” e “Orpheus” (Giardini Naxos),
“Meridiana” e “Le Casette” (Taormina),
“La Tonnara” (Gioiosa Marea), “Villa
Ruggeri”, “Club Village e Hotel Spiaggia
Romarea” (Rometta), “Portorosa
pagina 25
Residence” (Firnari), “Kennedy”
(SantʼAlessio Siculo), “Ariana” e “Casa
della Bouganvillea” (Leni, Salina), “Petit
Hotel” e “Case vacanze Torre del corvo”
(Milazzo), “Nettuno” (Capo dʼOrlando),
“Medimare Residence” (Mongiove, Patti),
e “Stromboli B&B” (Stromboli).
Numerosissimi gli appartamenti “pet
friendly” a Lipari: “”Vulcano Consult”,
“Case Vacanze Giuliana”, “Case
Vacanze La Scoiattola”, “Case per
vacanze Isole Eolie” e “Appartamenti
Villa Eoliana”.
Zum
6 LUGLIO 2012
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centonove
centonove
Zum
6 LUGLIO 2012
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Qui, scuola
6 LUGLIO 2012
CASTEL DI TUSA. Primo Workshop internazionale della Fondazione Fiumara d’Arte
Istanze di Design
Coinvolti gli studenti del liceo artistico di Santo Stefano di Camastra
DI MANUELA VENTO
CASTEL DI TUSA. Sono partiti i lavori di
“Istanze di design”, primo Workshop
Internazionale, organizzato nella sede
dellʼAlbergo-Museo-Art Hotel-Atelier di
Antonio Presti a Castel di Tusa, dallʼ1 allʼ8
luglio. Venti ragazzi laureandi in
Architettura e Design, in arrivo da tutta
Italia, guidati da un team di architetti di
rilievo internazionale, lavoreranno insieme
per realizzare un progetto di Design
contemporaneo in uno spazio comune
dellʼAlbergo-Museo di Presti.
Unʼampia sala di circa 200 metri quadrati
dove, in base al progetto dei partecipanti al
workshop, saranno realizzati, attraverso
lʼintervento del design, un bookshop, un
bistrot, un bar e anche alcuni spazi
allʼaperto allestiti con sedie e tavolini che
trasformeranno completamente il luogo.
Il progetto di design, sarà presentato in
conferenza stampa, venerdì 6 luglio, nella
sede del Liceo Artistico “Ciro Michele
Esposito” di Santo Stefano di Camastra.
Inoltre, accanto alle camere dʼArte che
ormai hanno fatto conoscere la
Fondazione Fiumara dʼArte di Antonio
Presti ai visitatori di tutto il mondo, Presti,
intende realizzarne altre camere soltanto
con lʼintervento del design. Così Castel di
Tusa, a partire dallʼAlbergo-Museo,
diventa un centro creativo di formazione
con uno scopo preciso: “LʼAtelier – dice
Antonio Presti - diventa laboratorio e apre
PARTECIPANTI
G Tutor
Giovanni Levanti (Italia)
Mario Trimarchi (Italia)
Chris Kabel - Droog (Olanda)
Michael Obrist-feld72 (Austria)
Wyssem Nochi (Libano)
G Giuria
Mario Bellini – architetto
Antonio Presti – Presidente
Fondazione Fiumara dʼArte
Luigi Prestinenza Puglisi – Presidente Aiac
Giorgio Tartaro – direttore editoriale “Leonardo tv” e “Case e
Stili”
Stefano Bettega – direttore Isia
di Firenze
Giuseppe Gaeta – docente di
Antropologia culturale allʼAccademia di Belle Arti di Catania
Michele Argentino – direttore
del corso di laurea in Disegno
industriale - Palermo
al design che può, a differenza delle
stanze dʼartista rendere versatili gli
ambienti e sempre diversi nel tempo.
Attraverso il design, lʼAtelier diventa luogo
di formazione per i giovani, occasione
fertile per scambiare idee e confrontarsi.
Soprattutto, saranno i ragazzi stessi, dopo
aver pensato al progetto a realizzarlo
concretamente, un passaggio dalla teoria
alla pratica che manca nel mondo della
scuola e dellʼuniversità”.
Lʼobiettivo di Presti, infatti, è creare una
vera e propria Accademia di Design e di
conservazione del contemporaneo con lo
sguardo rivolto alle nuove generazioni.
“In ballo cʼè il futuro dellʼAlbergo-Museo –
continua Presti – ma soprattutto il futuro
dei giovani e il tema della trasmissione
dellʼeredità di tutto quello che abbiamo
fatto in questi anni. Non mi riferisco alle
opere dʼarte in sé, ma al percorso etico, di
avvicinamento allʼarte e alla bellezza che
continuiamo a portare avanti e che non
può arrestarsi.
Per questo lʼidea di una scuola, di
unʼaccademia aperta ai giovani, a cui
centonove
consegniamo la nostra eredità, mi
sembra una delle idee più belle per far
vivere il futuro di Fiumara dʼArte. La
scuola stessa diventerebbe così
patrimonio della Fiumara. E allo stesso
tempo, unʼaccademia permanente
consentirebbe di formare i ragazzi per
la conservazione delle camere dʼArte
che necessitano di restauro nel corso
del tempo”.
Nellʼidea della scuola permanente di
Design, saranno coinvolti anche gli studenti
del Liceo artistico “Ciro Michele Esposito” di
Santo Stefano di Camastra: “Con il
passaggio – dice Presti – da istituto dʼarte a
liceo, questa scuola rischia di perdere la
sua naturale vocazione rivolta alla
formazione creativa dei ragazzi e
allʼartigianato. Lʼaspetto laboratoriale si sta
completamente perdendo, intendiamo
recuperarlo, appunto, con un luogo di
formazione permanente”.
Unʼidea, quella del pirmo Workshop
internazionale del design, pensato dlla
Fondazione Fiumara dʼArte in
collaborazione con lʼAiac (associazione
Italiana di Architettura e Critica) e
presS/Tfactory, laboratorio di idee fondato e
diretto da Luigi Prestinenza Puglisi, che
segna decisamente un nuovo passo nella
storia della Fondazione Fiumara dʼArte e
che è destinata a dare un volto nuovo
allʼAlbergo-Museo. “La cosa importante –
dice Luigi Prestinenza Puglisi, presidente
dellʼAiac – è che questo workshop è stato
organizzato non da una fabbrica di design,
ma da unʼistituzione che si occupa dʼarte. È
il segno che il design potrebbe essere
rivisto e ripensato, appunto in confronto con
lʼarte, rivendicando così la possibilità di un
altro utilizzo, svincolato dalla macchina
produttiva. Inoltre i ragazzi realizzeranno un
progetto, superando la fase della teoria e
della mera progettazione. Il banco di prova
del workshop sarà anche quello di
recuperare lʼartigianato attraverso lʼuso
delle tecnologia contemporanee”.
ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith
Si torna a scuola
il 14 settembre
IL CICLO SCOLASTICO è continuo e, quindi, già si è
dato mano allʼorganizzazione di quello successivo. In
Sicilia, in forza del del DPR 246/85 e del D. L.vo
112/98, le attribuzioni degli organi centrali e periferici
dello Stato in materia di Pubblica Istruzione sono
esercitate dallʼAmministrazione regionale, cui compete
la determinazione del calendario scolastico, in funzione
del calendario delle festività nazionali, determinato dal
Ministero dellʼIstruzione, dellʼuniversità e della Ricerca.
E il Presidente Lombardo, visto il verbale della riunione
del 14 giugno 2012 tenutasi con le Organizzazioni
sindacali firmatarie del Contratto collettivo Nazionale di
Lavoro, con decreto del 18 giugno scorso ha disposto
che le lezioni per lʼanno scolastico 2012 –
2013 avranno inizio venerdì 14 settembre
2012 ed avranno termine mercoledì 12
giugno 2012. Nelle scuole dellʼinfanzia, il
termine ordinario delle attività educative è
fissato al 30 giugno 2013. Nelle predette
scuole nel periodo compreso tra il 13 e il 30 giugno
2013, può essere previsto che funzionino le sole
sezioni necessarie per garantire il servizio. Fermo
restando il calendario delle festività nazionali, ivi
compresa la Festa del Santo Patrono, e la data di inizio
degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
istruzione secondaria superiore, stabiliti dal Ministero,
lʼattività scolastica nelle scuole dellʼinfanzia, e le lezioni
nelle scuole primarie, secondarie di 1° grado, e negli
Istituti e Scuole di istruzione secondaria di 2° grado
sono sospese: dal 22 dicembre 2012 al 6 gennaio
2013, per le vacanze di Natale; dal 29 marzo 2013 al 2
pagina 28
aprile 2013, per le vacanze di Pasqua, e il 15 maggio
2013 per la festa dellʼautonomia siciliana. Nellʼambito
del calendario i Consigli di Circolo e dʼIstituto, in
relazione alle esigenze del Piano dellʼofferta formativa,
determinano, con criteri di flessibilità, gli adattamenti
del calendario scolastico che possono riguardare
anche la data di inizio delle lezioni nonché la
sospensione, in corso dʼanno scolastico, delle attività
educative e delle lezioni prevedendo, per la
compensazione delle attività non effettuate, modalità e
tempi di recupero in altri periodi dellʼanno stesso. Gli
adattamenti, in ogni caso, dovranno garantire lo
svolgimento di almeno 200 giorni di lezione per la
validità dellʼanno scolastico. Le scuole sedi
di seggio elettorale dovranno porre attenzione alle
presumibili giornate di chiusura degli Istituti
Scolastici in concomitanza con le prossime tornate
elettorali.
Economia
6 LUGLIO 2012
IL PRESIDENTE. GAETANO MANCINI
COMMISSARIATO. Piero Agen
IL POLITICO. Pino Firrarello
IL CASO. Il governatore Lombardo mira al controllo delle società di gestione di Catania e Comiso
Affari in Aeroporto
La Giunta commissaria la Camera di commercio etnea, azionista di maggioranza di Sac Spa.
Una mossa che getta le basi per mettere le mani anche su Interporti Siciliani e Idrominerale Pozzillo
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Le società che gestiscono i due
aeroporti più importanti della Sicilia? Una,
Gesap Spa, alle prese con gravi problemi
finanziari, rischia di perdere la concessione
quarantennale. Lʼaltra, Sac Spa, dilaniata
da una furibonda battaglia per il controllo
tra i soci sfociata in denunce in Procura,
rischia la paralisi prima e il
commissariamento dopo. Una situazione
che potrebbe vanificare lʼavvio
dellʼaeroporto di Comiso, da anni pronto
ma mai aperto: Sac Spa, infatti, è azionista
di maggioranza di Intersac Holding Spa, a
sua volta azionista di maggioranza della
Soaco Spa, la società che ha in gestione lo
scalo ragusano. Lʼazionista di minoranza?
Mario Ciancio, imprenditore dai variegati
interessi e, soprattutto, editore de La
Sicilia. Il filo doppio che lega lo scalo
Catania a quello di Comiso e i milionari
interessi in appalti e posti di lavoro (ne
sono previsti 150), alla vigilia delle elezioni
regionali hanno spinto il Governatore
uscente, Raffaele Lombardo, a scendere
in campo. Con una sola mossa ha posto i
presupposti non solo per il controllo nel
futuro dellʼaeroporto di Catania (e di
Comiso) ma, in un panorama molto più
ampio, anche degli Interporti Siciliani Spa e
della società Idrominerale Pozzillo. La
mossa ha messo sotto scacco la Camera
di Commercio di Catania, cavallo di Troia
per controllare le altre due società in cui
lʼente camerale ha grosse quote di
partecipazione. Ma sulla sua strada
Lombardo dovrà fare i conti con uno
schieramento che fa capo a Pino
Firrarello (e al genero Giuseppe
Castiglione, presidente della Provincia di
Catania), suo storico avversario politico.
IN UN CUL DE SAC. Lʼelezione per il
rinnovo del Consiglio dʼamministrazione
della Sac Spa era prevista per la prima
decade di luglio 2012. Piero Agen,
presidente della Camera di commercio di
Catania, azionista di maggioranza relativa
con tre seggi su 8 in assemblea dei soci di
Sac Spa, qualche mese fa, lo aveva
pronosticato: «La Camera di Commercio
qualche giorno prima sarà commissariata
dal presidente Lombardo». Il pronostico si
è avverato. La Giunta regionale il 3 luglio
2012 ha nominato commissario Fausto
Piazza, “uomo politicamente molto vicino a
Lombardo”, come osserva Agen. Dopo
questa operazione il Governatore dispone
di 4 voti, un altro voto a disposizione è
quello dellʼAsi di Catania, anchʼessa
commissariata. Gli altri soci, cioè Asi,
Camere di commercio di Ragusa e
Siracusa, province regionali di Catania e
Siracusa, valgono ciascuno un voto.
Quattro a quattro. «Grazie a due
commissariamenti si è impadronito della
metà della Sac Spa. Gli basta un voto per
ottenere la maggioranza», dice Pietro
centonove
Agen. Operazione facile? «Se ci sarà un
muro contro muro e lʼimpasse potrebbe
intervenire il Tribunale e nominare un
commissario», osserva un addetto ai lavori.
STRATEGIE DI LUNGO RESPIRO. Lo
stesso giorno in cui nella sede dellʼente
camerale della città iblea è arrivato lʼuomo
di Lombardo, la Giunta regionale, ha
messo sul piatto della bilancia i 4 milioni e
mezzo di euro per far partire lʼaeroporto
ragusano di Comiso, completato ma
impossibilitato ad operare perchè lʼEnac,
Ente nazionale aviazione civile, non ha mai
voluto pagare i controllori di voli. «Non
possiamo farlo. Ha un peccato originario.
Eʼ uno scalo privato», ha spiegato il
presidente dellʼEnac, Vito Riggio. Raffaele
Lombardo ha deciso che le risorse per
pagare i controllori di volo ce li mette la
regione Sicilia. Le piste dʼatterragio così
saranno presto calde e chi controllerà la
Sac Spa gestirà appalti e assunzioni anche
a Comiso. Almeno 30 milioni di euro,
invece, servirebbero per ricapitalizzare la
Gesap Spa, società pubblica che gestisce
lʼaeroporto della città capoluogo di regione.
CRISI FINANZIARIA. Molti, troppi. Tanto
che il sindaco della città, Leoluca Orlando,
rappresentante di uno dei maggiori
azionisti, non appena insediato ha
paventato la vendita ai privati della società
aeroportuale. Alla sortita del primo cittadino
da Roma ha risposto il presidente dell'
Enac Vito Riggio: «Gesap rischia di
perdere la concessione di quaranta anni»
Sulla base di una relazione presentata
oralmente dal direttore generale, il
Consiglio di amministrazione dell' Enac,
presieduto da Vito Riggio, ha espresso
"viva preoccupazione per l' attuale
situazione della mancata ricapitalizzazione
della Gesap, società di gestione
dell'aeroporto di Palermo”, scalo che sta
per superare la soglia di 5 milioni di
passeggeri all' anno. Il Consiglio ha dato
mandato al direttore generale di avviare la
verifica sulla sussistenza dei requisiti,
soprattutto economico finanziari, della
società Gesap per il mantenimento della
concessione di gestione totale, di durata
quarantennale, dell' aeroporto di Palermo.
La verifica è iniziata il 3 luglio con l'
audizione negli uffici di Enac del direttore
generale della Gesap, Carmelo Scelta.
Se a Palermo e Catania spira vento di
tempesta, a Trapani in aria prevale la
quiete: Airgest Spa, infatti, il 27 giugno
2012 ha strappato la concessione di
gestione totale dello scalo di Trapani Birgi,
il terzo dallʼisola, per trentʼ anni.
NAUTICA
Aicon, il ministro designa
il commissario straordinario
Mauro Romano a Giammmoro per evitare il fallimento
preludio di un’inchiesta della Procura per bancarotta
IL PATRON. Lino Siclari Crosta
MESSINA. Il ministero dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha indicato Mauro Romano come commissario straordinario
di Aicon Yachts Spa, società operativa del gruppo di Giammoro quotato nel 2007 in Borsa che progetta, produce e commercializza imbarcazioni di lusso. Il Tribunale di Barcellona che aveva dato un primo ok per l' amministrazione straordinaria nellʼudienza del 3 luglio si
è riservato di adottare il provvedimento definitivo che scongiuri il fallimento. Il giudice delegato del Tribunale di Barcellona di Pozzo di
pagina 29
Gotto, Assunta Cardamone, ha già riconosciuto l' esistenza dei presupposti per l'ammissione all' amministrazione straordinaria: ovvero, la sussistenza di almeno 200 lavoratori dipendenti e il fatto che il
gruppo abbia debiti (89,5 milioni) per un ammontare complessivo
non inferiore a due terzi del totale dell' attivo dello stato patrimoniale (49,4 milioni) e dei ricavi provenienti dalle vendite e dalle prestazioni dell' ultimo esercizio (6,9 milioni). Il commissario straordinario,
se verrà investito dellʼincarico, avrà tempo 60 giorni per presentare
un piano di salvataggio. Aicon Yachts era stata ammessa in precedenza al concordato preventivo, poi revocato dal giudice. Quando
tutto sembrava deporre per la dichiarazione di fallimento i giudici hanno voluto verificare la sussistenza dei presupposti per lʼamministrazione straordinaria che significa la possibilità di accesso ai fondi previsti dalla legge “Prodi”. La soluzione è stata accolta con favore da
Lino Siclari, il patron. Dopo le relazioni del commissario giudiziale,
Domenico Cataldo, e la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura, una pronuncia di fallimento avrebbe significato lʼapertura di
unʼinchiesta per bancarotta fraudolenta. (M.S.)
Economia
6 LUGLIO 2012
GIAMMORO. Da settembre il futuro dello stabilimento sarà una incognita
Duferdofin, crisi d’acciaio
Dopo il boom del decennio scorso e una seconda linea inaugurata dal ministro Scajola,
per le acciaierie dell’azienda bresciana e i 170 operai si preannuncia un autunno nero
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
PACE DEL MELA. Alle
acciaierie Duferdofin si
profila una crisi... dʼacciaio.
Quella che veniva ritenuta
una delle aziende più solide
del comparto industriale di
Milazzo - Giammoro, sta
cominciando a soffrire della
crisi internazionale che ha
colpito il settore siderurgico. I
170 operai saranno in cassa
integrazione fino a lunedì 8
luglio, quando finiranno i 15
giorni di “ferie forzate”. Dal 30
luglio al 20 agosto è prevista
una fermata programmata
per la manutenzione degli
impianti. Il loro futuro da
settembre in poi sarà una
incognita. «Attendiamo
indicazioni dalla società ammette il rappresentante
sindacale dell Cgil, Antonio
Molino - se non arriveranno
commesse credo che si
possano prevedere tempi
bui». Lo stabilimento fino a
qualche anno fa ha lavorato
senza sosta producendo utili
da record. La Duferdofin, con
sede principale a Brescia,
accettò di fare una joint
venture con i canadesi della
Nucor. Le prospettive erano
rosee, anche grazie
allʼingente investimento, circa
100 milioni di euro, che nel
2009 portò alla
inaugurazione della seconda linea che
produce laminati mercantili alla
presenza dellʼallora ministro del
Governo Berlusconi , Claudio Scajola.
«Ci sono opportunità offerte da accordi
con la Libia e la possibilità di entrare con
ingenti interventi nei mercati del nord
Africa» profetizzò Scajola. Il ministro
assicurò anche 25 milioni di euro per la
realizzazione di un pontile di fronte allo
stabilimento. Le sommosse e le guerre
civili nel nord africa erano alle porte. «Al
contrario di altri stabilimenti del gruppo,
fino ad oggi quello di Giammoro era
unʼisola felice - dice Molino - siamo
riusciti ad evitare lunghi periodi di cassa
integrazione e a lavorare senza fermarci
per lunghi periodi. Grazie ad una ferma
pagina 30
centonove
LA SCHEDA
Le speranze legate
ad un pontile
GIAMMORO. Lo stabilimento della Duferdofin-Nucor di Giammoro occupa
490 mila metri quadrati e sorge a circa
dieci chilometri da Milazzo, a trentacinque chilometri da Messina, nel comune di Pace del Mela, ed é collegato all'autostrada Catania-MessinaPalermo. Lo stabilimento é raccordato
alle FS tramite lo scalo di Pace sulla linea ferroviaria Catania-MessinaPalermo. Per le spedizioni via mare utilizza il porto di Messina raccordato con
le ferrovie e il porto di Milazzo. Lo stabilimento è dotato di un raccordo ferroviario. I prodotti finiti vengono distribuiti sul mercato italiano ed europeo
con trasporto via gomma, via treno e via
mare. Due le linee di produzione. Quattro anni fa è stata inaugurata la seconda dedicata ai laminati mercantili, ma
non è mai decollata a causa della crisi.
contrattazione sindacale siamo riusciti a
trasformare 65 rapporti di giovani
lavoratori precari, in contratti a tempo
indeterminato, rinunciando a qualche
benefit. Ma da settembre sarà una
incognita». Unica ancora di salvataggio
potrebbe essere la realizzazione di un
pontile lungo la costa di cui si parla da
quindici anni. «I paesi emergenti stanno
costruendo nuove acciaierie, ma il
nostro punto di forza è che ci troviamo in
una posizione strategica al centro
dellʼEuropa. Dobbiamo abbattere, però, i
costi di trasporto e solo con il pontile
potremo farlo».
LʼAutorità portuale ha già bandito due
gare ma per vari motivi i lavori non sono
mai cominciati. A donare il progetto,
allʼinizio, fu la Comet, la società
presieduta da Ivo Blandina, attuale
presidente di Confindustria Messina, che
da qualche mese gestisce la logistica
per la Duferdofin Nucor. La crisi
industriale nel comprensorio non sta
risparmiando nemmeno le altre
industrie. La centrale termoelettrica
Edipower, acquistata recentemente da
A2A, potrebbe essere chiusa o venduta
entro il 2014 quando sarà avviato il
nuovo elettrodotto di Terna.
centonove
Economia
6 LUGLIO 2012
MESSINA. Il bacino militare diventerà il “cimitero” delle navi dell’Alleanza atlantica
L’Arsenale? E’ ri...Nato
La darsena di carenaggio ospiterà imbarcazioni di piccolo tonnellaggio, le smembrerà
e ne riciclerà i pezzi. E l’occupazione? Si ricollocheranno gli operai falciati dalla crisi
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Se lʼArsenale di Messina
tornerà a vivere o morirà definitivamente,
è discussione che sarà da riproporre a
bocce ferme. Quello che è certo è che,
tra qualche mese, lo storico sito militare
diventerà il centro per la
“demilitarizzazione e lo smaltimento”
delle unità navali della Nato, lʼalleanza
atlantica. Nella zona falcata, in pratica,
andranno a morire le navi di “naviglio
sottile” fino a duemila tonnellate di
stazza. A supervisionare il progetto sarà
la Namsa, che entro la fine dellʼestate
sarà a Messina a vagliare lʼidoneità del
sito. Namsa è lʼacronimo di Nato
Maintenance and Supply Agency, branca
logistica della Nato con sede in
Lussemburgo, che ha stimato che per
rendere lʼArsenale pienamente efficiente
e sicuro dal punto di vista ambientale,
saranno necessari investimenti da trenta
milioni di euro per le aree per lʼaccumulo
di materiali da smaltire”. E dato che dal
2001 lʼArsenale è sotto giurisdizione
militare, i fondi proverranno dal ministero
della Difesa. Dal punto di vista
occupazionale, lʼoperazione potrebbe
RINASCERE CIMITERO. La zona falcata di Messina
impegnare fino a duecentoventi operai.
Nessuna nuova assunzione, però.
Perchè i posti andranno ai dipendenti
dellʼArsenale stesso. Perchè? la crisi del
settore, negli ultimi mesi, aveva fatto
registrare esuberi per circa ottanta unità
di personale, per i quali erano già pronte
le lettere di licenziamento. I nuovi posti di
lavoro, quindi, in realtà sarebbero una
ricollocazione di quelli già persi. Secondo
Gian Francesco Cremonini, ex
ammiraglio da dieci anni alla guida
dellʼarsenale, per il primo anno a
Messina arriveranno solo imbarcazioni
già bonificate, in attesa di adeguare il
bacino di carenaggio agli standard di
L E G A L M E N T E
AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA
POLICINICO"PAOLO GIACCONE" DI PALERMO
ESITO DI GARA - C.I.G.:3244735805
Ai sensi dellʼart.20 della legge n.55/90 si rende noto che questa Azienda ha esperito la procedura aperta inerente i “Lavori per la realizzazione della nuova Morgue dellʼA.O.U.P. Paolo Giaccone di Palermo” di importo
complessivo pari ad Euro 618.633,93+I.V.A.,di cui Euro 590.166,29 per lavori soggetti a ribasso ed Euro
28.467,64 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.
Partecipanti n.162. Aggiudicatario: ATI “GRM Costruzioni s.r.l (Capogruppo); CARCHIDI Costruzioni
s.n.c.(Mandante); GRIMAUDO Giuseppe (Mandante)” di Alcamo (TP) con ribasso del 24,2281%.
Il presente esito è pubblicato per estratto nella G.U.R.S. n.27 Parte II e III del 06.07.2012 e, in forma integrale, nellʼAlbo Pretorio del Comune di Palermo, nellʼAlbo dellʼA.O.U.P. Paolo Giaccone, e nel sito Internet:
http:/www.policlinico.pa.it.
Palermo lì 25.06.2012
F.to: Il Direttore Generale A.O.U.P.: Ing. Mario La Rocca
centonove
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA
D’APPALTO SU CENTONOVE
PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI NUMERI:
090.9430208 - 9430206 FAX 090.9430210 - 090.9430211
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A: [email protected]
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sicurezza imposti, poi, dal 2013, si
entrerà a regime. Quale? In riva allo
Stretto, in pratica, arriveranno le navi
militari da rottamare. Da queste, poi,
dovrebbe partire la seconda fase, e cioè
quella del “riciclaggio” delle
strumentazioni e, in un futuro
abbastanza prossimo, dei motori di
carrarmati, anchʼessi rottamati a
Messina, da trasformare in motori eolici.
Il progetto ha già ricevuto il plauso
pressochè unanime di politica e
sindacati. Ad opporsi, invece, è stata la
rete No Ponte, per i responsabili della
quale “la Sicilia rafforza la sua immagine
di isola piattaforma di guerra e pericolosa
discarica dei sistemi di morte obsoleti”.
Sulla destinazione dellʼarea della falce,
negli anni, si è detto di tutto e di più. A
normarne le attività dovrebbe essere il
piano regolatore portuale, approvato da
cinque anni e ancora fermo al vaglio del
ministero delle Infrastrutture. Il nuovo
progetto dellʼArsenale è coerente con
quanto indicato dal piano regolatore? “A
noi non è arrivato niente, il progetto lo
conosciamo solo dalla stampa”, ammette
Francesco Di Sarcina, dirigente tecnico
dellʼAutorità portuale, lʼente che ha
redatto il piano. “Il piano regolatore avrà
cogenza in quellʼarea solo quando
termineranno le funzioni militari, quindi al
momento noi non cʼentriamo”, spiega Di
Sarcina. Mesi fa, lʼArsenale era salito alla
ribalta nazionale per aver “rifatto il lifting”
a quattro motovedette della Guardia
costiera italiana che sono poi state
consegnate al governo di Panama in
base agli accordi di cooperazione
militare sottoscritti nel 2010 dallʼex
presidente del consiglio Silvio
Berlusconi. A fare da tramite per
lʼaffare, il faccendiere napoletano Valter
Lavitola.
Economia
6 LUGLIO 2012
centonove
GRANDANGOLO
Ma per le società è colpa
delle fatture liquidate in ritardo
STATISTICHE. Cala in Sicilia il fenomeno degli “assegni a vuoto”. Con una eccezione
Messina capitale dei protesti
Quasi il sei per cento in più rispetto all’anno scorso. Gli strumenti più rischiosi: cambiali,
pagherò e tratte bancarie. Contrazione a Palermo e Catania ma lievitano gli importi
DI
ETTORE IACONO
QUANDO LA CRISI
morde, i siciliani
spendono meno. E la
crisi sull'Isola si fa
sentire a tal punto che in
calo è anche il numero
dei protestati. Nel 2011
si sono contati 134.503
protesti per un importo
complessivo che supera
i 265,4 milioni di euro. In
media 1.973,20 euro per
ogni protesto. Ma
rispetto al 2010, il
numero è calato di 2,38
punti percentuali.
Nell'anno precedente,
infatti, i protesti totali
erano stati 137.708, per
un importo pari a 280,65
milioni di euro. Un calo
che interessa tutte le province ad
eccezione di Messina (+5,44 per cento),
Enna (+7,29) e Siracusa (+8,85). Gli
strumenti più rischiosi si sono rivelati le
cambiali, il famoso pagherò, e le tratte
bancarie: ben 99.315 (99.871 nel 2010)
i protesti levati in Sicilia per un totale di
111,7 milioni di euro (118,6 nell'anno
precedente). Ma pur essendo in numero
inferiore, soltanto 31.274 (erano 34.097
nel 2010), sono gli assegni protestati ad
aver prodotto il danno economico
maggiore con ben 149 milioni di euro
(156,3 nell'anno precedente). Per gli
amanti della statistica, si può
aggiungere soltanto che in Sicilia si
contano 26,6 protesti ogni mille abitanti.
E non è la situazione peggiore nel
confronto con le altre regioni d'Italia.
Basti pensare che la media nazionale è
pari a 2.658,71 euro per ogni titolo
protestato.
LE PROVINCE AI RAGGI X
Nel 2011 il maggior numero di protesti si
è registrato a Palermo, ben 33.547, per
un importo complessivo pari a 55,8
milioni di euro. Seguono Catania con
26.362 protesti e un importo quasi pari a
quello del capoluogo, 54,6 milioni di
euro, e Messina con 16.953 protesti per
un totale di circa 38,7 milioni. Nell'ordine
compaiono poi le province di Siracusa
(14.106 protesti per 26,4 milioni),
Ragusa (13.153 per 26,47 milioni),
Trapani (12.965 per circa 22,5 milioni),
Agrigento (8.229 per 19,4 milioni),
Caltanissetta (6.856 per circa 16,3
milioni) ed Enna (2.332 per poco più di 5
milioni). In tutte le province si evidenzia
come siano proprio le cambiali e le tratte
gli strumenti più a rischio protesto, ma in
termini economici i titoli più rischiosi si
confermano gli assegni. Nel confronto
con il 2010, Siracusa, Enna e Messina
chiudono con un poco edificante segno
positivo davanti alla percentuale del
numero di protesti. Nella provincia
aretusea nel 2010 si contavano 12.857
protesti per 24,3 milioni di euro, lievitati
lo scorso anno fino a 14.106 (+8,85 per
cento) per un importo pari a 26,45
milioni. Nella piccola Enna si contano
2.332 protesti (+7,29 per cento) per 5
milioni di euro, ma l'anno precedente
erano stati 2.162 con un danno
economico però leggermente superiore
(5,14 milioni). Nella provincia peloritana,
infine, l'incremento dei protesti è stato
pari a +5,44 per cento, essendo lievitati
dai 16.031 del 2010 fino ai 16.953 dello
scorso anno. Ma anche in questo caso è
in controtendenza l'entità del danno
economico, che scende da 39,8 a circa
38,7 milioni di euro.
Viceversa, guardando al calo del numero
dei protesti, il gradino più alto del podio
ROMA. Sempre più società pagano con
assegni a vuoto. Nei primi 3 mesi del
2012 sono 21mila le società protestaste in Italia. I dati raccolti dalla Cerved
parlano di un peggioramento dellʼ8,1%
rispetto allo stesso periodo del 2011. La
situazione più grave è quella delle imprese del Mezzogiorno e tra quelle attive nel campo dellʼedilizia. Per Stefano
Matalucci, direttore marketing di Cerved group: “Il dato è il secondo valore
più alto di un singolo trimestre dallʼinizio della crisi del 2008, ed è accompagnato da un aumento dei protesti tra le
imprese individuali: si contano infatti
quasi 47.000 Imprenditori con almeno
un protesto, in crescita del 3,2% rispetto al primo trimestre 2011″. Matalucci
spiega: “Il peggioramento del fenomeno dei protesti nelle regioni meridionali è accompagnato da un ulteriore aumento dei tempi di liquidazione delle
fatture. Lʼattesa per i pagamenti delle
società meridionali è passata da 90,4
giorni dellʼultimo trimestre 2011 a 92,9
dei primi tre mesi 2012, con unʼaccresciuta diffusione dei ritardi gravi che
vede il 10,5% delle stesse saldare le fatture con oltre due mesi di ritardo”.
spetta ad Agrigento (-12,83 per cento),
con 8.229 protesti (9.285 nel 2010) per un
importo pari a 19,4 milioni (contro i 25,3
dell'anno precedente). Segue Trapani (12,4 per cento), dove i protesti sono stati
12.965 (14.573 nel 2010) per circa 22,5
milioni (oltre 33 milioni l'anno
precedente). Sostanzialmente stabile il
dato di Palermo, a Catania si registra una
confortante contrazione del numero dei
protesti, scesi da 28.333 ai 26.362 dello
scorso anno, ma l'importo economico è
leggermente lievitato, passando da 54,4
a 56,6 milioni di euro. Infine Ragusa, la
piccola locomotiva dell'economia
siciliana, oggi alle prese con qualche
difficoltà in più rispetto al recente
passato. Pur registrando una riduzione
del numero dei protesti, da 13.546 a
13.153 (-2,99 per cento), a Ragusa il dato
rimane sempre elevato. Anche se
l'importo economico dei protesti registrati
nel 2011, pari a 26,4 milioni, si è ridotto
rispetto all'anno precedente, quando
aveva toccato quota 28,5 milioni.
LA SCHEDA
Come chiedere la “riabilitazione”
I PROTESTATI, ATTUALMENTE, sono inseriti nel “Registro informatico dei protesti” e vi restano per cinque anni, al fine di tutelare chiunque abbia rapporti economici con queste figure; e di fatto tale “pubblicità” finisce anche per avere un effetto sanzionatorio visto che rende pressoché impossibile per il protestato lʼaccesso
al credito. Decorso un anno dal protesto però possono essere cancellati su presentazione dellʼistanza di riabilitazione al tribunale, nel caso di assegni, o al dirigente responsabile dellʼufficio protesti della Camera di Commercio di competenza, nel caso di cambiali, accompagnata dalla quietanza di pagamento del titolo protestato con firma autentica. Nel caso di assegni il protestato viene inoltre inserito
nellʼarchivio informatizzato degli assegni bancari e postali e delle carte di pagamento istituito presso la Banca dʼItalia, con il conseguente divieto di emettere assegni per la durata di sei mesi. Anche questa sanzione si può evitare dimostrando
il pagamento dellʼassegno, con interessi, spese di protesto e penale del 10%.
pagina 32
centonove
Economia
6 LUGLIO 2012
TURISMO. Parte da Ragusa la protesta contro la tassa di soggiorno
Albergatore? Fa rima con esattore
Dovranno riscuotere un euro al giorno per ogni notte trascorsa in albergo o case vacanza.
I soldi da girare al Comune. Federalberghi: «I fondi ricavati si utilizzino solo a fini turistici»
DI MARCELLO DIGRANDI
RAGUSA. Esattori di imposte per
conto del Comune di Ragusa.
Sono gli albergatori e i titolari di
strutture ricettive che, dal primo
luglio, dovranno riscuotere la
tassa di soggiorno. Unʼimposta
che ha sollevato un vespaio di
polemiche, tra gli addetti ai lavori,
in un momento di grande difficoltà
economica. Nonostante un trend
che fa registrare un più 11 % di
presenze turistiche specie dei
paesi dell' Europa dellʼest. Una
questione che interessa anche le
località turistiche del messinese
come le Eolie, Taormina o
Milazzo. Il sindaco di Santa
Marina Salina ha deliberato 1,5
euro di tassa di sbarco
(lʼequivalente della tassa di
soggiorno), proposta condivisa
anche da Malfa. Milazzo,
addirittura, principale “porta delle
Eolie” sta meditando di istituire la
“tassa di imbarco” a risarcimento
del flusso di oltre mezzo milione di
passeggeri nel porto. A Taormina il
sindaco Mauro Passalacqua ha proposto
al consiglio comunale di approvare una
deibera che preveda “5 euro a
pernottamento, a persona, negli hotel 5
stelle, 4 euro per i 4 stelle e 2 euro per i 3
stelle”. Ed inoltre: “Un euro a
pernottamento a persona per le strutture
ricettive a 2 stelle ed extra-alberghiere di
qualunque tipologia ricettiva”.
A Ragusa la tassa di soggiorno, un euro al
giorno per ogni notte trascorsa in albergo
o case vacanza, fino ad un massimo di 15
giorni consecutivi di permanenza, e 50
centesimi, al giorno, in campeggi, ostelli
della gioventù o aree attrezzate, dovrà
essere versata alla tesoreria comunale.
Federalberghi, dopo la lettera di protesta,
ha chiesto che i fondi ricavati vengano
utilizzati solo ai fini turistici.
“Allʼinterno della commissione consiliare
che dovrà utilizzare i fondi della tassa di
soggiorno – dice Rosario di Bennardo,
presidente di Federalberghi – ci sarà un
nostro rappresentante per vigiliare sul da
farsi. Lʼobiettivo è di utilizzare le risorse
per iniziative o attività di promozione
turistica legata direttamente al territorio.
Nessuna altra iniziativa o manifestazione
sarà tollerata. In molti comuni del
catanese la tassa di soggiorno è in vigore
da alcuni mesi". Lungo la fascia costiera
del territorio ragusano si registrano
situazioni inverosimili. Tipo la frazione
balneare di Punta Braccetto divisa a metà
tra i comuni di Santa Croce e Ragusa. I
campeggi che ricadono nel territorio
ragusano devono fare pagare la tassa di
soggiorno. Dieci metri più avanti, nel
territorio di Santa Croce, i vacanzieri sono
esenti. “In questo momento di grande
recessione - spiega Fortunato Ferrisi,
titolare di un albergo a Punta Braccetto fare cassa a danno dei pochi tiurisi che
scelgono il sud est della Sicilia ci sembra
davvero inopportuno. Lʼidea di fondo,
semmai, era di istituire una tassa
regionale senza alcuna distinzione tra
Ragusa, dove vige la tassa, e Santa
Croce, che non ha deliberato in tal senso.
Perché soggiornare a Ragusa o non
scegliere la vicina Scicli oppure Modica?”.
Un coro di proteste. “Dʼora in poi -spiega
Giuseppe Antoci, titolare di una casa
vacanza nel quartiere barocco – dovremo
informare i nostri clienti di un balzello in
più da pagare. Sono convinto che molti
andranno in altre località della provincia
dove la tassa di soggiorno non è stata
istituita”. La carenza di infrastrutture è la
tassa di soggiorno penalizza i luoghi di
Montalbano. I gestori delle strutture
ricettive, ai sensi dellʼarticolo 5, del
regolamento comunale devono
comunicare al Comune, entro la prima
decade di ogni mese, il numero dei
pernottamenti, i giorni di permanenza, le
riduzioni e le esenzioni previste.
Contestualmente alla comunicazione
telematica, il gestore della struttura
ricettiva, dovrà trasmettere ricevuta di
versamento alla tesoreria del Comune.
Sono esenti i minori di anni 14, coloro che
assistono i degenti ricoverati nelle
strutture sanitarie del territorio, i portatori
di handicap non autosufficienti, gli
appartenenti alle forze dei polizia e ai vigili
del fuoco che soggiornano per esigenze di
servizio. Gli albergatori, di fatto, diventare
esattori per conto
del Comune di Ragusa.
TAORMINA
Una perla di...balzello
TAORMINA. Cinque euro. A tanto ammonta la tassa di soggiorno che lʼamministrazione comune di Taormina guidata da Mauro Passalacqua vorrebbe applicare
ai turisti che scelgono la perla dello Jonio. La proposta è finita sul tavolo della IV
Commissione consiliare per discutere del temuto balzello prima di essere inserito
allʼordine del giorno dellʼaula. Una scelta che non piace a nessuno: dagli albergatori agli stessi consiglieri che temono un calo delle presenze. Il fronte «no tax» vede in prima linea gli albergatori, che hanno anche avviato una battaglia a livello regionale. La delibera prevede, sulla linea di altre rinomate località turistiche nazionali, «5 euro a pernottamento, a persona, negli hotel 5 stelle, 4 euro per i 4 stelle e
2 euro per i 3 stelle». Ed inoltre «un euro a pernottamento a persona per le strutture ricettive a 2 stelle ed extra-alberghiere di qualunque tipologia ricettiva». Più fluida la situazione nella confinante Giardini Naxos dove la tassa è già realtà. Si è deciso di accontentarsi di appena un euro, in modo da evitare polemiche.
PROSPETTIVE
In arrivo 230mila euro
Tanto incasserà il comune ibleo.
I progetti dell’assessore Migliore
RAGUSA. Poco meno di 230 mila euro. Da spendere in
promozione del territorio o legate ad attività prettamente
turistiche. Sono le somme previste dalla tassa di
soggiorno che il comune di Ragusa dovrebbe incamerare.
“Queste somme sono vincolate ad attività mirate – dice
lʼassessore al turismo del Comune di Ragusa, Sonia
Migliore – per la promozione del territorio ragusano e per
iniziative strettamente connesse. Accanto alla tassa di
soggiorno il comune dovrebbe percepire un cospicuo
finanziario europeo, pari a 920 mila euro, per il rifacimento
di tutta la cartellonista turistica. Stiamo lavorando per
potenziare i collegamenti con il castello di Donnafugata. la
Lʼimposta si applica in occasione di ogni pernottamento,
promozione del territorio va fatta insieme a tutti i
per ogni persoma, a notte, fino al massimo di 15 giorni
protagonisti del Sud in un'ottima di collaborazione e
consecutivi di permanenza. Eʼ soggetto allʼimposta chi
interscambio. Occorre abbattere il muro delle municipalità
pernotta nelle strutture ricettive che si trovano nel territorio
e avere le idee chiare su cosa iniziare a fare in termini
del Comune di Ragusa. I gestori sono tenuti ad informare i
concreti". Lʼimposta di soggiorno è stata
propri ospiti sullʼapplicazione, entità ed
adottata dal Comune di Ragusa, in base alle
esenzione dellʼimposta di soggiorno, e
disposizioni previste nellʼarticolo 4 del decreto
dovranno riscuotere la tassa rilasciando la
legislativo del 14 marzo 2011, con delibera di
ricevuta al cliente". I gestori, ai sensi
giunta del 23 novermbre dello scorso anno e
dellʼarticolo 5, del regolamento comunale
con decorrenza dal primo luglio. "Per legge – si
debbano comunicare al Comune, ufficio
legge nella missiva, inviata alle strutture ricettive
tributi, per via telematica, il numero dei
del territorio ragusano – lʼimposta è destinata a
pernottamenti, i giormi di permanenza. Il
finanziare interventi in materia di turismo
versamento dellʼimposta deve essere fatta
compresi quelli a sostegno delle strutture
previo bonifico bancario alla tesoreria del
ricettive, la manutenzione, la fruizione e
Comune. Per informazioni si può accedere
recupero dei beni culturali e ambientali, nonché i
al sito del Comune:
Sonia Migliore
relativi servizi di informazione e intrattenimento.
www.comune.ragusa.gov.it.
pagina 33
Economia
6 LUGLIO 2012
OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà
UOMINI&BUSINESS
Tecnologie e innovazione, nuovo obiettivo Ue
COME INCORAGGIARE l'innovazione e
allo stesso tempo incrementare
l'occupazione? Una risposta chiave sta
nell'incentivare il settore delle KETs (Key
Enabling Techonologies), le tecnologie
chiave abilitanti, che includono micro e
nanoelettronica, materiali avanzati,
biotecnologie industriali, fotonica,
nanotecnologie e sistemi avanzati di
produzione.
Secondo recenti stime del Gruppo europeo
di alto livello sulle Kets, il mercato mondiale
delle tecnologie chiave abilitanti è destinato
a passare dall'attuale valore di 646 miliardi
di euro ad oltre 1000 miliardi entro il 2015:
un incremento esponenziale di oltre il 54%,
pari ad oltre l'8% del Pil Ue. Solo nel settore
delle nanotecnologie il numero dei posti di
lavoro nell'Ue dovrebbe aumentare da
160mila nel 2008 a circa 400mila entro il
2015. LʼEuropa è leader nella ricerca e
nello sviluppo per le Kets, con una quota
mondiale di domande di brevetto superiore
al 30%. Malgrado ciò, il dominio dellʼUe
nella R&S non si traduce nella produzione
di beni e di servizi necessari per stimolare
la crescita e l'occupazione.
E' fondamentale che l'Unione Europea
intervenga per non perdere questa
occasione. Il settore della micro e
nanoelettronica e le sue naturali industrie a
valle nel campo delle tecnologie,
dell'informazione e della comunicazione
hanno creato in Europa oltre 700 000 posti
di lavoro nel corso dell'ultimo decennio. La
biotecnologia industriale è stata
riconosciuta come la Ket guida della
e tecnologico dell'Unione. Investire
bioindustria. Si stima che ogni euro
maggiormente nelle Kets significa
investito in ricerca e innovazione in questo
contribuire, in maniera concreta, alla
settore produrrà un utile dieci volte
crescita e alla creazione di posti di lavoro,
superiore. Inoltre si prevede che le piccole
mantenendo e rafforzando la leadership
e medie imprese (PMI), soggetti trainanti
tecnologica europea".
dell'innovazione e dell'occupazione in
Le Ket sono diventate una priorità per l'Ue,
Europa, contribuiranno a creare la maggior lo dimostra anche il ruolo centrale che
parte dei posti di lavoro nei settori delle
queste assumono nelle proposte della
tecnologie abilitanti. La maggior parte delle
Commissione sul futuro programma Ue di
5.000 imprese europee nel settore della
ricerca e innovazione Orizzonte 2020 e sul
fotonica sono sono infatti delle PMI.
Fondo europeo di sviluppo regionale. La
Le Kets sono inoltre una fonte essenziale di capacità dell'Europa di sviluppare e
innovazione. Esse forniscono la
applicare su scala industriale le
Le Kets
base tecnologica necessaria per
Ket ricopre un ruolo cruciale nel
tutta una serie di applicazioni
forniscono la base contribuire alla competitività e
produttive, come quelle per
alla crescita sostenibile.
tecnologica
sviluppare nuovi medicinali per
La Commissione europea
necessaria
far fronte all'invecchiamento
propone in questo ambito una
per tutta una serie strategia globale a lungo
della popolazione.
"I prodotti più innovanti, ad alto
termine e inclusiva al fine di
di applicazioni
valore aggiunto, come gli
stimolare la produzione
produttive
'smartphones' o le auto
industriale delle Kets. Ad un
elettriche, funzionano grazie alle
approccio integrato per il
Tecnologie chiave abilitanti. Le Kets sono il finanziamento della ricerca e
cuore e il cervello della nuova innovazione
dell'innovazione nel settore delle Ket si
industriale ed hanno un potenziale,
combina un approccio strategico per
inespresso, per creare nuova occupazione
finanziare la modernizzazione delle
qualificata in Europa", ha detto il
industrie a livello regionale. La Banca
Vicepresidente della Commissione
Europea per gli Investimenti garantirà
europea, Antonio Tajani, nel corso della
l'accesso ai finanziamenti, ma a ciò verrà
conferenza stampa di presentazione.
accompagnato un coordinamento delle
"L'Europa necessita di sviluppare
attività europee e delle politiche relative ai
l'applicazione su scala industriale delle
Kets per utilizzare al meglio le risorse
Kets – ha aggiunto Tajani -. Queste
pubbliche e per creare un mercato
tecnologie popolano già il futuro economico internazionale concorrenziale ed equo.
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
Videosorveglianza senza sindacato
CON SENTENZA 22611 dellʼ11 giugno 2012, la Corte di Cassazione prende in analisi il caso di unʼazienda che ha installato un impianto di videosorveglianza senza preventivamente attivare la procedura sindacale o amministrativa prevista dallo statuto dei lavoratori - Legge n. 300 del 20 maggio 1970.
Infatti tale norma recita che “gli impianti e le apparecchiature di controllo che
siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza
del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con
le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la
commissione interna. In difetto di accordo, su
istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro (oggi Direzione Territoriale del
Lavoro - Dtl), dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti”. Ne discende, quindi, che lʼazienda deve sempre attivarsi preventivamente per ottenere lʻaccordo sindacale o
lʼautorizzazione ministeriale. Nel caso in analisi, invece, lʼazienda aveva operato richiedendo autorizzazione direttamente ai lavori interessati al controllo tramite impianto di videosorveglianza, bypassando, quindi, la consultazione in sede
sindacale. I giudici della Suprema Corte sottolineano che, pur in presenza di
una norma di tale rigore, non si può ignorare il fatto che lʼazienda abbia acquisito lʼassenso di tutti i dipendenti attraverso la sottoscrizione da parte degli stessi di un documento esplicito. Infatti, come ricordano sempre gli “ermellini”, “logica vuole che il più contenga il meno sì che non può essere negata validità ad un consenso chiaro ed espresso proveniente dalla totalità dei
lavoratori e non soltanto da una loro rappresentanza”. Gli stessi giudici proseguono, poi, analizzando lʼart.4 dello statuto dei lavoratori (Legge 300/70)
e ricordando come il fine ultimo dello stesso fosse quello di “tutelare i lavoratori contro forme subdole di controllo della loro attività da parte del datore
di lavoro e che tale rischio viene escluso in presenza di un consenso di organismi di categoria rappresentativi” e, a maggior ragione, “tale consenso
deve essere considerato validamente prestato quando promani proprio da
tutti i dipendenti”.
centonove
“
”
MONTE PASCHI
No dei sindacati
al piano industriale
AGENZIA DELLE ENTRATE
Gentile nuovo direttore
PALERMO. Antonino Gentile è il nuovo
direttore regionale dell'Agenzia delle
Entrate in Sicilia, subentra a Castrenze
Giamportone che lascia l'amministrazione finanziaria. Prima di questa esperienza, Gentile è stato direttore dell'agenzia delle Entrate dell'Emilia-Romagna e del Trentino.
NOMINE REGIONE
Cicero presidente dell’Irsap
PALERMO. Designato il consiglio di
amministrazione dellʼIstituto regionale
per lo sviluppo delle attività produttive
(Irsap). I nomi indicati dallʼassessore
Marco Venturi sono: Alfonso Cicero
presidente, Pippo Greco, Alessandro
Albanese, Riccardo Garimberti e Filippo Ribisi.
FILCA NAZIONALE
Scelfo eletto alla segreteria
PALERMO. Salvatore Scelfo, segretario generale della Filca di Palermo, il
sindacato Cisl degli edili, é stato eletto
alla segreteria nazionale della federazione di categoria. Scelfo guiderà il
nuovo 'Dipartimento legalita'', della federazione, per "coordinare e organizzare iniziative sul fronte della lotta a mafie e malaffare".
CONSUMATORI
I rifiuti...solari
DI FRANCESCO SABATINO
PALERMO. In Sicilia il
nuovo piano industriale
del Monte dei Paschi di
Siena preoccupa i
sindacati per gli effetti
che potrebbe avere nelle
filiali dell'isola. Il
presidente della Banca
senese Alessandro
Profumo e
l'amministratore delegato
Fabrizio Viola hanno a
incontrato a Villa Igea i
dirigenti delle filiali
dell'istituto di credito per
illustrare i contenuti del
nuovo piano del gruppo.
"Il piano industriale avrà
un impatto devastante per
il personale anche in
Sicilia - dice il
coordinatore della Fabi,
Carmelo Raffa - Per di più
non ci fidiamo di Profumo
che dopo aver distrutto il
Banco di Sicilia adesso si
appresta a fare la stessa
cosa con Monte dei
Paschi. Profumo farebbe
bene a riconsegnare i 40
milioni di buonuscita per
riparare ai danni che ha
fatto alla Sicilia e alla
banca".
pagina 34
IL 1° LUGLIO iniziano per il cittadino, enti o istituzioni gli
obblighi riguardanti i rifiuti da pannelli solari al momento
dell'installazione. Questi soggetti devono farsi rilasciare dal
produttore dei pannelli fotovoltaici un certificato da esibire
al Gse, che attesti l'iscrizione del produttore a un consorzio
che garantisca il riciclaggio dei pannelli una volta che, giunti
a fine vita, si trasformino in rifiuti . E' noto che tutti gli
impianti che entreranno in esercizio a decorrere dal 1°
luglio 2012 il soggetto responsabile dell'impianto per
godere delle tariffe incentivanti, dovrà trasmettere al Gse il
certificato rilasciato dal produttore dei moduli fotovoltaici e
altre tre specifiche tipologie di documenti. Tra questi anche
il certificato rilasciato dal produttore dei pannelli, attestante
l'adesione di tale produttore che garantisce il riciclo dei
moduli fotovoltaici utilizzati al termine della loro vita utile.
Sotto il profilo ambientale l'adesione ai Consorzi comporta il
ritiro dei pannelli solari rotti o vecchi in tutto il territorio
nazionale e il loro coretto trattamento, con il recupero e il
riciclaggio delle materie prime seconde contenute nei
pannelli solari e lo smaltimento delle sostanze non
riutilizzabili. Invece sotto il profilo amministrativo, adesione
ai Consorzi consente al produttore – importatore di potere
rilasciare al soggetto responsabile dell'impianto il certificato
che secondo l'art.11, comma 6 , Dm 5 Maggio 2011 deve
esibire al Gse per ottenere le tariffe energetiche
incentivanti. Pertanto il 1° luglio 2012, anche in termini
culturali, rappresenta un vero e proprio punto di svolta
rispetto all'esteso disinteresse in ordine al fine vita di
quanto si usa per ricavare dei benefici, senza pensare alle
conseguenze che il proprio comportamento rifletterà sul
futuro dell'ecosistema
Adoc - Uil Messina
centonove
GIUSEPPE PICCOLO
L’ULTIMO DEI GATTOPARDI
Lʼaddio a Capo dʼOrlando al cugino
di Tomasi di Lampedusa
PAG.
36
poster
6 LUGLIO 2012
EOLIE, SOSTENIBILI
CON... RISERVA
Allo studio un protocollo dʼintesa
tra associazioni e Soprintendenza del Mare
PAG. 40
MURALES DI UMANITA VARIA
PALERMO
sono stati insigniti lʼattore Antonio
Alveario, il giornalista Enzo
Basso, il poeta del borgo Pippo
Bonaccorso, lo storico Nino
Principato, “u ballettu” e
suonatore di organetto Paolo
Scaltrito, il telecronista Mino
Licordari e la giornalista Laura
Simoncini. Con materiali che
evocano le tradizioni contadine ed
enogastronomiche di Gesso
come la juta, la canna e il
minerale del gesso, la pergamena
di cittadinanza ibbisota è stata
prodotta a mano da Paolo Mazza
che da gran padrone di casa
dellʼEcomuseo “De gustibus”,
abile presentatore e conduttore
della serata è nato e vive a Gesso
con la famiglia tuttʼoggi. Invece, la
laurea honoris causa è spettata a
tutti i “manciuni” in visita alla
“casetta del gusto” che volevano
assaporare i prodotti tipici con cui
da più di settantʼanni Don Minico
condisce la “pagnotta alla
disgraziata”; inserita come si può
leggere pure nel sito
www.donminico.com nellʼelenco
Paolo Mazza all’ingresso dell’antica struttura che ospita il museo De gustibus
dei prodotti tradizionali nazionali
del Ministero delle politiche
GASTRONOMIA. CITTADINANZE ONORARIE PER INAUGURARE L’ECOMUSEO DEL GUSTO agricole e foreste. Alla riuscita
dellʼevento ha collaborato
lʼassociazione “La perla dei
Peloritani”. E le mogli hanno dato
il loro contribuito con la
preparazione di dolci locali fino ad
oggi segretamente tramandati da
madre a figlia e ora conservati nel
MESSINA. “U megghiu postu du munnu” è
minerale da cui prende nome il luogo,
ricettacolo dellʼEcomuseo di Don Minico.
a Gesso, parola di Don Minico. Allʼantico
hanno ricevuto il titolo di “cittadino ibbisotu”
“Lʼoccasione di conoscere le ricette tipiche
villaggio sui Colli San Rizzo, nel corso della
il pittore Aldobrando, il poeta e allievo di
sinora raccolte allʼEcomuseo in via Filicudi
notte speziata inaugurata dallʼEcomuseo
Ignazio Buttitta Filippo Faillaci, il
di Gesso sarà colta nel corso del prossimo
“De gustibus Don Minico…è ccà”, musicisti,
“menestrello” e musicista di chitarra e
evento già in preparazione e – assicura
attori, registi e poeti autoctoni hanno
fisarmonica Arnaldo Oliva, il suonatore di
Paolo Mazza – che riguarda anche la
acquisito la cittadinanza onoraria “pa
zampogna a paro Giancarlo Parisi e lʼattore
pubblicazione di una ricetta inedita del
panza”. A Gesso detta anche Ibbisu,
Gianfranco Quero. I “viddani” di Gesso sono 1700”.
M. V.
termine dialettale con cui viene identificato il
di diversi tipi. Del titolo “ibbisoti ca scoccia”
Gesso, tutti gli uomini di “panza”
Quando il cinema
è di...vino
PALERMO. Dopo il grande
successo dell'estate scorsa,
anche quest'anno si terrà la
rassegna cinematografica
DiVinCinema 2012. Ogni
venerdì, dal 6 luglio al 24 agosto
(ore 21), la rassegna proporrà la
visione di film in abbinamento
alla degustazione di ottimi vini e
prodotti gastronomici
all'interno delle cantine partner
della Strada del Vino Terre
Sicane. Un'iniziativa volta a
diffondere la cultura del bere
bene, e che mira a coniugare
enogastronomia, cultura e
intrattenimento. "La formula
vincente di DiVinCinema,
progetto nato nel 2010 - dice
Marilena Barbera, presidente
della Strada del Vino Terre
Sicane - è una miscellanea di
sensazioni, esperienze ed
autentiche emozioni".
L'atmosfera accogliente della
proiezione cinematografica che
si fa ancora più suggestiva
sotto un cielo punteggiato di
stelle e la degustazione di un
buon calice di vino
accompagnata da prodotti tipici
danno energia a serate uniche,
ricche di poesia e convivialità
dove la campagna e le strutture
delle aziende vitivinicole fanno
da cornice. Nel cartellone della
Rassegna, che avrà come
location cantine e luoghi legati
alla Strada del vino Terre
Sicane, film come La
scomparsa di Patò, Terraferma,
Midnight in Paris, The Artist,
Quasi amici e Paradiso amaro.
SCIENZE GASTRONOMICHE
110 e lode
col Parco
dei Nebrodi
UNA TESI REALIZZATA sul
Parco dei Nebrodi da alcuni allievi
di uno stage organizzato
dallʼUniversità di Scienza
Gastronomiche di Pollenzo, in
Piemonte, ottiene un brillante
riconoscimento, risultando la
prima di otto lavori realizzati nel
territorio nazionale.
Eʼ il risultato finale di una
esperienza vissuta da alcuni
allievi dellʼUniversità riconducibile
alle attività formative e culturali di
Slow Food, che durante uno
stage, svoltosi lo scorso mese di
maggio, avevano avuto modo di
visitare e studiare il territorio del
Parco. Il lavoro prodotto,
“Prendere e Comprendere i
Nebrodi”, è stato infatti premiato
per lʼoriginalità della forma
comunicativa ma soprattutto
perché ha spiegato il significato di
unʼarea protetta nel contesto
territoriale dei Nebrodi.
La tesi portata avanti dagli
studenti ha messo in rilievo i valori
più autentici del territorio e
cercato di dimostrare come il
Parco può e deve rappresentare
un modello di gestione delle
risorse da estendere allʼintera
area. Lʼunanime apprezzamento
della Commissione chiamata a
giudicare i lavori-esperienza degli
studenti ha riguardato la capacità
di lettura e di analisi dimostrata,
nonché lʼaver saputo
comprendere lo spirito più
profondo del territorio grazie
allʼincontro con le diverse realtà
economiche e culturali dei
Nebrodi: dalla gastronomia
dellʼentroterra alla pesca del
pesce azzurro, passando per le
espressioni della cultura
tradizionale.
pagina 35
Gli studenti di Scienze gastronomiche
posterpersonaggi
6 LUGLIO 2012
centonove
FICARRA. Si è spento a 52 anni l’erede del poeta nebroideo e cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Giuseppe Piccolo, l’ultimo dei gattopardi
Riservato e introverso ha dedicato la sua vita nella valorizzazione delle opere e dei carteggi del padre che aveva intrattenuto
rapporti epistolari con Montale, Sciascia, Pasolini. Coronò il suo sogno con l’apertura di un museo a Capo d’Orlando
DI FRANCO TUMEO
FICARRA. Attendeva da mesi un trapianto
dʼorgano per riprendersi la vita che
lentamente si stava spegnendo. Di
speranza da spendere ne aveva ancora
tanta e tanti ancora erano i progetti in
cantiere per il futuro, ma il destino crudele
non ha inteso aspettare. Si è spento
domenica scorsa a Palermo Giuseppe
Piccolo di Calanovella, forse lʼultimo dei
veri, autentici gattopardi siciliani, figlio di
Lucio Piccolo e cugino di Giuseppe Tomasi
di Lampedusa. Cinquantadue anni,
sposato, una figlia, Giuseppe Piccolo fin da
bambino, con la madre Maria Paterniti, si
era stabilito a Ficarra, paese caro al padre
poeta che in questo luogo incantato dei
Nebrodi aveva rintracciato le radici del suo
nobile casato e trovato spesso ispirazione
per le sue liriche più significative. Riservato
e introverso dal genitore, oltre al carattere e
allʼillustre cognome, aveva ereditato una
preziosa raccolta di manoscritti autografi,
un consistente patrimonio di carteggi
intrattenuti con gli scrittori e i poeti più in
vista del panorama letterario italiano ed
internazionale: da Montale al cugino
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, da Yeats
a Sciascia, a Pasolini. Da alcuni anni,
superate vecchie polemiche e antiche
diffidenze, con lʼaiuto economico
dellʼamministrazione comunale, Giuseppe
Piccolo aveva finalmente realizzato il
sogno di allestire nel comune collinare un
museo dedicato al padre e mettere a
disposizione di appassionati e studiosi
dellʼopera e della figura del poeta Lucio il
patrimonio letterario che gli era
appartenuto: documenti, fotografie, varie
stesure delle poesie più celebri, taccuini di
appunti autografi, la biblioteca con oltre
duemila volumi, la macchina da scrivere e
oggetti personali vari, per anni sepolti sotto
il peso di complicate vicende umane e
giudiziarie e finalmente riaffiorati dalle
brume dellʼinconsapevolezza e restituiti al
patrimonio culturale. In quel museo trovano
posto persino gli arredi originali dello studio
e la motocicletta con cui il poeta siciliano
amava scorrazzare tra Ficarra e la villa di
famiglia di Capo dʼOrlando. Oggi, il museo
Lucio Piccolo di Calanovella, grazie alla
lungimiranza e alla generosità del
compianto Giuseppe rappresenta il fiore
allʼocchiello non soltanto del comune
collinare, ma dellʼuniverso letterario
italiano. Un nome difficile da portare, una
forte passione per la campagna, studi di
agraria per occuparsi dellʼimmenso feudo
che fu dei Piccolo-Filangeri, per Giuseppe
Piccolo la vita tuttavia non è stata mai
facile, spesso bersaglio di critiche e
polemiche, come quella con lʼallora
presidente della fondazione Piccolo di
Capo dʼOrlando, Bent Parodi di Belsito, che
bocciò frettolosamente e senza appello la
Una recente immagine di Giuseppe Piccolo
decisione di allestire a Ficarra un museo
dedicato al poeta. Giuseppe fu costretto
ancora una volta, come già accaduto in
altre occasioni, a rivendicare lʼesclusivo
onere ed onore a rappresentare il padre
Lucio e la sua memoria, ribadendo la totale
estraneità del genitore alla Fondazione
Piccolo di Capo dʼOrlando dove, in
applicazione di una sentenza del tribunale,
niente di niente era rimasto che fosse
appartenuto al poeta, essendo stato tutto
nel frattempo trasferito a Ficarra, nella
residenza dellʼerede legittimo. Non era
quella di Giuseppe una precisazione di
circostanza, ma legittima difesa
allʼennesimo attacco che ancora una volta
metteva in discussione, neanche
velatamente, la legittimità delle sue scelte.
Per qualcuno, Giuseppe oltre il nome, non
sarebbe mai stato un Piccolo di
Calanovella. Eʼ storia nota che i suoi zii, i
CONCERTI E
INCONTRI
PER VILLA PICCOLO
Sabato 7 luglio,
alle 10,30, a Villa Piccolo
sarà presentata la
rassegna Le Porte del
Sacro, giunta alla sua terza
edizione, che questʼanno
ha come tema “Identità in
cammino”.
Le Porte del Sacro/Identità
in cammino è in
programma a Villa Piccolo
ed è promossa dalla
Fondazione Famiglia
Piccolo di Calanovella
nellʼambito del cartellone
del Circuito del Mito, la
manifestazione organizzata
dallʼAssessorato
Regionale al Turismo, con
la direzione artistica di
Salvatore Presti.
Alla conferenza stampa
saranno presenti
lʼassessore al Turismo,
Sport e Spettacolo della
Regione Sicilia, Daniele
Tranchida, il Direttore
artistico del Circuito del
Mito Salvatore Presti, il
Presidente della
Fondazione Famiglia
Piccolo di Calanovella,
Carmelo Romeo, e il
coordinatore della
rassegna Le porte del
Sacro-Identità in cammino,
Alberto Samonà.
Saranno due mesi ricchi di
eventi culturali: concerti,
mostre, spettacoli teatrali,
conferenze e presentazioni
di libri, nellʼambito di un
percorso di valorizzazione
di Villa Piccolo.
Un rarissimo scatto di famiglia. Al centro con il cappello il poeta Lucio e Giuseppe
pagina 36
centonove
AMARCORD
Maria, mamma coraggio
Sfidò il casato per crescere il figlio
FICARRA. Con la figlia e la moglie, a
piangere la morte di Giuseppe Piccolo
rimane anche la madre Maria Paterniti,
la donna di cui si era invaghito il poeta
aristocratico, impegnato nella ossessiva ricerca di una compagna con la quale dare il sospirato erede al nobile casato dei Piccolo di Calanovella. Era il
1959 e i fratelli Casimiro e Agata, terrorizzati dellʼimminente tramonto della famiglia, decisero che Lucio, il più giovane dei tre, trovasse moglie. A Piccolo
serviva sangue “selvaggio” che desse
nuovo vigore alla stirpe. Dopo una difficile ricerca la scelta cadde su una bellissima e giovane contadina di Ficarra,
Maria Paterniti appunto. Nato Giuseppe, Lucio imparò ad amare la bella plebea e probabilmente lʼavrebbe anche
sposata. I fratelli Casimiro e Agata però
avevano altri progetti per quel nipote:
toglierlo alla madre e affidarlo a scuole
inglesi per farne un perfetto aristocratico. Ma Maria Paterniti rivendicò con forza il ruolo di genitrice imponendo i suoi
diritti di madre su quelle assurde pretese. Donna piena di dignità e di carattere si prese cura del figlio, come solo una
madre sa fare, in una sfida impari con
lʼarroganza di quel residuo feudale che
Casimiro e Agata incarnavano. (F.T.)
posterpersonaggi
ZOOM. A SCOPRIRLO FU MONTALE. GRAZIE AD UN PACCO SENZA AFFRANCATURA
6 LUGLIO 2012
pantaloni alla zuava, i capelli sciolti sulla
fronte, i baffetti maliziosi facevano del
poeta siciliano un bohemien, un originale
aristocratico fuori dal suo tempo, vissuto
in un presente che inutilmente tentava di
essere passato. Unʼimmagine di
Tutti ne riconoscevano la “grandezza”, ma l’atteggiamento dandy
dandismo e stravaganza alimentata
dallʼincredibile cimitero dei cani allestito
e la passione per l’esoterismo, lo tennero sempre ai margini
nel giardino di casa e dalle inquietanti
frequentazioni esoteriche sue e
FICARRA. Poeta grandissimo,
convegno di San Pellegrino, il poeta
soprattutto dei fratelli: il loro mondo,
certamente! Ma anche personaggio
stupì tutti portandosi
confinato a villa Vina di
eccentrico, introverso, riservato. Per
dietro da casa anche le
Capo dʼOrlando, era
qualche impietoso critico, persino
lenzuola per il letto
popolato di anime, gnomi,
stravagante. Fin dalla carta dʼidentità,
dellʼalbergo. Viveva un
fate e fantasmi. Unico
sulla quale Lucio Piccolo di Calanovella,
poʼ fuori dal mondo,
rapporto di Lucio Piccolo
alla voce professione, faceva vergare un
soffocato dal senso
con la modernità, una
inusuale e vanitoso “poeta”. Che si
ineluttabile della fine che
rumorosa motocicletta con
trattasse di una persona sui generis lo
stringeva in una spirale
cui si lasciava andare tra
intuì prima di tutti Eugenio Montale,
di morte la nobiltà
Capo dʼOrlando e Ficarra,
sorpreso da quel pacchetto postale con
siciliana cui apparteneva
travolto da una
dentro “9 liriche” che Piccolo gli spedì
per nascita. Il vestire
incontenibile gioia
Lucio Piccolo
senza affrancatura. Allʼormai famoso
trasandato, i buffi
fanciullesca. (F.T.)
Lucio, eccentrico con poesia
quali fortemente lo avevano voluto e
amato, disorientati dagli eventi preferirono
affidare ad una fondazione beni e memoria
della famiglia, piuttosto che al nipote.
Quella di Giuseppe Piccolo di Calanovella
insomma è stata una vita segnata dal peso,
a volte difficile da sostenere, del cognome
portato. Si racconta che lʼultimo pensiero di
Lucio Piccolo sia stato per lui, per lʼunico
figlio, costretto a raccogliere lʼeredità, il
peso e lʼillusione di sopravvivenza della
blasonata famiglia dei Calanovella
allʼineluttabile crepuscolo dei gattopardi.
Ecco, quel senso della fine che aveva in
parte scandito la vita di Lucio e dei suoi
fratelli e di tutta lʼaristocrazia siciliana con la
morte di Giuseppe Piccolo di Calanovella
sembra ora essersi definitivamente
consumato.
Giuseppe Piccolo da giovane
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posterlibri
6 LUGLIO 2012
NOVITA’. Il manuale di Cavadi per acquisire “consapevolezza di se”
Vacanze filosofiche
DI FRANCESCA TREMOGLIE
A CURA DI CARMELO CELONA
e difficilmente comprensibile come la
filosofia, capace di incuriosire attraverso
esempi pratici e la scelta originale di
“schede” conclusive che mettono a fuoco
alcuni punti fondamentali della pratica
filosofica intesa dallo stesso autore come
“servizio allʼintelligenza di persone,
famiglie, aziende e gruppi disposti a
cercare da sé le risposte più adatte alle
sfide di senso quotidiano”.
Chi volesse sperimentare in prima
persona di che si tratta, potrebbe nelle
prossime settimane partecipare ad una
delle due edizioni estive delle
“vacanze filosofiche per
non…filosofi” (per i dettagli
tecnici cfr.
www.vacanzefilosofiche.it),
previste una a Ostuni, in
Puglia, dal 17 al 24 luglio (sul
tema “La bellezza della
politica”) e lʼaltra a
Pescasseroli, in Abruzzo, dal
21 al 28 agosto (sul tema”
Sessualità e filosofia”).
LACERTI DI LETTURE
La vita rigida
La banalità dei pratici: “I non ascoltatori di Bob Dylan
non sono persone disinteressate a quel tipo
dʼinquietudine, di insofferenza. Niente liceo classico.
Niente canne, niente amori perduti.” Quelli per cui capire
prima dʼagire è una perdita di tempo. Chissà perché poi
hanno tutta questa fretta di fare le cose? Se si guarda bene
finisce sempre che le fanno male. “Alle spalle dei
disinteressati a Dylan ci sono famiglie assorbite
dallʼimpegno di mandare avanti il lavoro o la famiglia
abituate a giudicare con severità la divagazione.”
I pragmatici senza etica e senza morale usano il
pragmatismo come pretesto per non esercitare la
solidarietà verso i più svantaggiati. Cʼè molto giustificato
egoismo nellʼuomo che sʼè fatto da se.
“Gente che crede nel denaro e nella possibilità del
PALERMO
Torna Recami
con 'Gli scheletri
nell'armadio'
La filosofia dalla speculazione astratta alla pratica per imparare la “leggerezza”
dell’essere. In Puglia e Abruzzo due appuntamenti da non perdere
PALERMO. Chi è il filosofo?
Colui che riesce ad inventare
concezioni del mondo tanto
originali da ottenere un posto
privilegiato nei manuali di
filosofia? Sì, ma non solo.
Colui che possiede una
conoscenza ampia delle
dottrine filosofiche già
elaborate nei secoli
precedenti? Anche, ma non
solo. Colui che cerca,
attraverso lo studio, di
acquisire una maggiore
consapevolezza di sé,
fondamentale nel rapporto con
gli altri? Il tentativo di illustrare
questa “terza dimensione” del
filosofare costituisce il filo conduttore di
uno dei recenti scritti di Augusto Cavadi:
La filosofia ci farà liberi? Una
interpretazione delle pratiche filosofiche
(testo attualmente disponibile
esclusivamente in economico formato
elettronico presso la www.bibienne.com
editrice). Lo si può intendere come
viaggio allʼinsegna del desiderio di
definire e di descrivere un nuovo modo di
intendere la filosofia: “filosofia-in-pratica”,
“filosofia-in- dialogo”, filosofia come stile
di vita consapevole e coerente. Il libro
fornisce una descrizione del
ruolo chiave del filosofo,
passa in rassegna critiche e
consensi alla pratica
filosofica e fornisce validi
strumenti di
approfondimento. Testo
sicuramente fruibile da un
pubblico vario in grado di
allontanarsi dai pregiudizi
spesso legati ad una
disciplina considerata ostica
centonove
Augusto Cavadi.
Nella foto
in basso
la copertina del libro
“La filosofia
ci farà liberi?”
PALERMO. Dopo il
fortunato 'La casa di
ringhiera' lo scrittore
Francesco Recami ci
ripova e pubblica il libro
'Gli scheletri nell'armadio'
(Sellerio editore Palermo,
pagg. 221, euro 13).
Ritorna il protagonista di
Recami, il
vedovo
pensionato
tappezziere
Amedeo
Consonni,
collezionista
per hobby di
cronaca nera.
Un amico lo va
a trovare e
dice di avere
rinvenuto tre
apparenti scheletri nel
suo vecchio casolare, in
un'intercapedine. Chiede
aiutp aiuto all'ex collega
prima di rivolgersi alla
Polizia con il rischio che
gli blocchino i lavori di
restauro.
LA CLASSIFICA
Così inizia la commedia
degli errori che ha tutta
l'apparenza di un giallo ed
è in effetti il mistero
impenetrabile delle vite
quotidiane quando sono
scrutate da un cortile
condominiale. Spuntano
piste di ogni genere,
ingegneri inghiottiti in
loschi affari, boy-scout
svaniti come fumo dietro
a storiacce d'amore: e lui
le segue tutte, mentre
cadono a destra e sinistra
pezzi di esistenza
quotidiana a
formare storie
parallele che
assumono
autonomia e
propulsione
propria. Ma è
un'unica vicenda
che nasce dal
connubio tra
l'intrigo degli
scheletri e il
mestiere di
vivere che agita lo zoo
umano degli inquilini.
Con queso secondo
romanzo le storie della
Casa di irnghiera
prendono il corpo di una
serie. O meglio, di un
genere.
di Felice Irrera
José Saramago - Lucernario
325 pagg., 18 € - Edizioni Feltrinelli 2012 (I narratori)
Sono passati due anni dalla morte di Saramago e arriva anche in Italia Lucernario, edito da Feltrinelli.
Una storia singolare sta dietro a questo romanzo perduto e ritrovato. Terminato nel 1953, quando Saramago aveva appena trent'anni, il romanzo fu inviato a una casa editrice che non si preoccupò nemmeno di scrivere due righe per comunicare all'autore che non aveva intenzione di pubblicarlo. Nel 1999,
quando ormai Saramago era un Nobel di fama mondiale, la stessa casa editrice si fa viva. Saramago
rispose "Obrigado, ora no". Oggi che lui non c'è più, questo delicatissimo romanzo, arriva come un dono a consolarci per una perdita grandissima e a dimostrarci che la letteratura sopravvive alla morte.
Camilleri - Una lama di luce Massimo Gramellini - Fai bei sogni Sellerio Editore Palermo
Longanesi
1Andrea
4
E. L. James - Cinquanta sfumature
Gianluigi Nuzzi - Sua Santità. Le carte sedi grigio - Mondadori
di Benedetto XVI - Chiarelettere
2Lauren
5grete
Kate - Rapture - Rizzoli
Glenn Couper - Lʼultimo giorno - Nord
3
6
wuz.it
frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore
successo per chiunque sia disposto a sacrificarsi. Che
trova sostanzialmente giusto lʼordine delle cose.”
La triste solitudine di quei frivoli amici di tutti, sempre
presenti senza un perché. “Hanno valanghe di rapporti
sociali, il loro cellulare squilla di continuo. Si
mantengono sul piano del buon senso generico, privo
di ricadute impegnative. Sono portate per la socialità,
più che per lʼamicizia. Il loro ascolto è orizzontale, poco
adatto ai confronti serrati.” Quelli super impegnati che
finiti gli impegni ad attenderli cʼè solo un vuoto esistenziale.
“La struttura della loro vita è rigida. Sono oberate di
impegni rilevanti che riducono le possibilità di manovre
ad ampio raggio.” Quelli che lʼideologia è lʼidentificazione
con personaggi e vicende di successo. “In linea generale
votano a destra. Amano Berlusconi e Fini. Gente
ambiziosa, di grandissimo successo.” Quelli che la loro
ideologia è il disimpegno. “Le conversazioni politiche
possono essere propugnate con qualche foga e
pagina 38
persino diventare oggetto di discussione, ma restano
estranee e distanti. Non nutrono il minimo interesse
verso partiti e ideologie.” Quelli che deliberatamente non
vogliono farsi unʼopinione così non si compromettono mai e
scansano i problemi. “Il loro mondo è un luogo piano,
scintillante, dove nessuno orienta deliberatamente lo
sguardo verso il conflitto, la difficoltà.” Lʼaziendalismo
fraudolento che oggi ci governa gestisce e attiva i processi
economici e fa sì che la competenza sia obsoleta. La
preparazione, la professionalità, la specializzazione sono
lʼantitesi della flessibilità. Lʼaziendalismo è un mondo dove
sopravvivono incontrastate solo due figure “professionali”:
lʼimbonitore e lo schiavo. “A quarantadue anni, il mercato
fa volentieri a meno di te. Sei formato su procedure
superate. Sei poco flessibile, Sei costoso. Perché
dovremmo assumerti. ”
Lacerti tratti da: “Bea Vita! ” - 2010
Romolo Bugaro
posterpersonaggi
centonove
L’INTERVISTA. A tu per tu con il menestrello della musica siciliana, Tony Canto
«Io, brasiliano di Messina»
Ha cominciato a 12 anni rubando la chitarra al fratello perchè così «beccava più ragazze ai falò».
Oggi arrangia per i più grandi musicisti del mondo. Ma non dimentica i «terremotati nell’anima»
DI ANGELO SAVASTA
MESSINA. Con quegli occhietti
penetranti e quel sorriso burlone
ritoccato dai baffi alla moschettiere,
sembra essere uscito da un quadro di
Rubens. Tony Canto è un artista
messinese che non ha mai perso la sua
identità siciliana e che narra di se stesso
con spartana chiarezza senza aiuto di
traslati o giri di parole. Il Brasile e la
Sicilia sono i due mondi che
rappresentano maggiormente la sua
area di musicista duttile e raffinato mai
tendente a facili compromessi
commerciali. Nel vederlo suonare ci si
accorge subito quanto sia importante per
lui, nutrirsi di questa straordinaria magia
che è la musica,il Brasile e la saudade, la
Sicilia e lʼappartenenza.
Come ti piace essere definito,
cantautore, musicista...
«Beh se devo proprio scegliere direi
musicista, anche se in fondo il mio lavoro
consiste in "produttore artistico
arrangiatore" ma anche "compositore"
(anche per teatro e cinema) e chitarrista
puro in vari dischi. Lʼaspetto cantautorale
è un orticello che coltivo per la mera
passione di fare delle cose solo mie ma
che comunque rientrano nel mio essere
musicista».
Come e quando ti sei accostato alla
musica?
«Per caso all'età di 12 anni. In realtà era
mio fratello Maurizio il musicista, si era
fatto regalare una chitarra dai miei,
prendeva lezioni di chitarra ed io
rubacchiavo qua e la. Poi ho scoperto
che nei falò si beccava suonando e
cantando e ho cominciato a interessarmi
parallelamente a musica e sesso. Ancora
oggi suono per lo stesso motivo».
Perchè la chitarra è riuscita a sedurti...
forse perchè in alcuni tratti delle sue
linee può rassomigliare a una bella
donna?
«La chitarra è uno strumento stupendo,
trasportabile, caldo, semplice e geniale.
Più passa il tempo e più ne conosco
sfaccettature di rara bellezza. La amo».
Nell'ascoltarti cantare canzoni
brasiliane si ha la sensazione che la
semitonalità del susseguirsi degli
accordi ti faccia cadere in trans. E'
così? O è solo un'impressione
nostra?
«Forse trans brasiliani? Si chiamano
viados!! ah ah. No scherzi a parte, è un
po' vero ciò che dici. La bossa nova nello
specifico è una forma di meditazione per
me, con il suo essere uguale a se stessa
nelle dinamiche e ritmo, ma così
variopinta nelle armonie. Joao Gilberto
mi ha cambiato la vita».
In fondo, tu, da Messina non ti sei mai
allontanato. Cosa ti lega a questa
terra?
Tony Canto
«Credimi, lo devo ancora capire. Posso
solo dirti che ho avuto la fortuna di girare
in moltissimi posti del pianeta e mai ho
sentito quello che sento quando torno
qui... il vento...la parlata... i pescivendoli
che ti vendono sappe per cavagnole... Io
amo questo posto perchè la gente non si
ferma, ci passa, e se facessimo una bella
tangenziale sopraelevata neanche ci
passerebbe e sarebbe ancora tutto
intonso. Le sue rive sono meravigliose
ed eterogenee, io in fondo, la vivo
staccato dal tempo. Immagino di essere
ai tempi di Omero che ne narrò
nell'Odissea, o forse immagino di essere
nel futuro quando noi tutti non ci saremo
e la città sarà sempre così... ventilata. Io
qui riesco ad avere l'energia per
comporre, ragionare, cucinare, amare. Io
non ho amici qui, forse due in tutto. La
mia migliore amica è Messina. Io la vivo
da turista in casa propria, sono fortunato
perchè per lavoro parto per diversi giorni,
a volte mesi e poi ritorno qui. Forse se
ragionassi sulla dimensione lavorativa
tutta questa poetica sfumerebbe, ma il
mio karma mi ha portato fuori. Esporto la
sua salsedine attraverso la musica.
C'è nella tua creatività
quest'alternanza, quasi uno" slaloom"
tra, brasilianità e sicilianità, dalle quali
riesci a ricavare ottime commistioni.
E' un caso? O lo fai coscientemente?
«E' un caso. E' metabolismo puro. Nello
specifico prima mi sono ingoiato il brasile
e poi è venuta fuori la Sicilia tramite il
Dna. Con l'età certe cose le tiri fuori».
Secondo Tony Canto, cos'è la
musica?
«La salvezza degli uomini. La forma
d'arte più immediatamente
trascendentale e religiosa. Un richiamo
verso il proprio credo attraverso l'offerta
dell'Io puro. Uno stato di non-mente. Se
si suona non si pensa. Infine è la
perfetta unione tra istinto, tradizione e
cultura».
Tu vivi in una realtà professionale che
ti porta a stare più nell'area del
catanese dove il territorio è ricco di
nomi e di artisti importanti. Cosa
manca a Messina secondo te?
«E qui ti devo dire che siamo dei
terremotati nell'anima. Il talento è
grande. Manca il crederci e soprattutto il
confrontarsi. Se uno è un poco
talentuoso deve subito partire e
6 LUGLIO 2012
confrontarsi e poi tornare. Bisogna
sconfiggere il Buddacesimo a tutti i costi.
Ci rovina.
Io da un po' di tempo sto cercando nel
mio piccolo di coinvolgere forze artistiche
locali in ciò che faccio e ne sono stato a
mia volta coinvolto col teatro da Ninni
Bruschetta».
Ci sono artisti messinesi che ti
incuriosiscono e che hanno delle
potenzialità?
«Se ti riferisci a cantautori non saprei. Se
ti riferisci a musicisti di certo, soprattutto
nelle giovani generazioni. Poi c'è il
mondo degli attori di teatro e di scrittori.
Devo dirti che in questo periodo sto in
fissa con Celeste Brancato, attrice e
scrittrice messinese scomparsa credo
nel 2009 a forse neanche 40 anni. Ho
visto l'altra volta a Roma una
rappresentazione di alcuni suoi appunti
sulla malattia che l'ha portata via, messa
in scena per la regia di Giampiero Cicciò
e interpretato benissimo da Federica De
Cola, entrambi messinesi che vivono a
Roma. Mi rammarico di non aver
conosciuto Celeste. E' stata
un'occasione persa. La guardo su
youtube e non mi sembra possibile.
Questa città (noi) deve imparare a
portare su un piatto d'argento le nostre
personalità. I catanesi lo fanno».
Nella tua attività di arrangiatore, tra le
tante cose, sei riuscito a
riesumare un brano come "Parlami
d'amore Mariù" intessendolo, con
particolare maestria, di dissolvenze
che ci ricordano Joao Gilberto. Perchè
proprio questo brano "storico" ?
«Ne sono stato sempre innamorato, da
piccolo. L'originale è un valzer, io la
sento bossa lenta e il testo ha un
atteggiamento di saudade. Poi cantarla
in duetto con Patrizia Laquidara è stata
una bellissima cosa per me».
Che rapporto hai con la cucina
messinese?
«I piatti tradizionali sono meravigliosi.
Per non parlare dell'aspetto dolciumi e
gelati e granite. In giro la difendo sempre
e la elogio. E poi adoro cucinare».
C'è qualcosa che ti piacerebbe dire
agli amici messinesi?
«Ai ragazzi vorrei dire di non seguire le
orme dei padri per comodità, magari
rinunciare alla smart, al suv, se possibile,
e di dare un segno di discontinuità a tutti
costi. Solo seguendo la propria luce si da
lustro anche a una città che è fatta
dell'insieme di tante luci».
LA SCHEDA
Dalla Pfm alle colonne sonore
MESSINA. Nato a Messina, Tony Canto ha sempre scritto e cantato ma, per sua scelta, il lavoro di arrangiatore e chitarrista lo ha assorbito. Allievo di Franco Mussida
della PFM, dal 1996 collabora con Mario Venuti suonando e partecipando agli arrangiamenti dei suoi ultimi quattro dischi e accompagnandolo nei suoi tour. Compare negli album Indirizzo portoghese e in Funambola di Patrizia Laquidara in veste
di autore, chitarrista e arrangiatore di alcuni brani confrontandosi con artisti del calibro di Arto Lyndsay. Nel 2004 compone la hit dance Autre chanson di L2R vs Toto
remixata da Bob Sinclair. Nel 2007 incide Il Visionario, primo cd da solista. Suona
con Paolo Buonvino in numerose colonne sonore tra cui quelle di Manuale dʼamore di Veronesi, La vita come viene di Stefano Incerti, e La Matassa con Ficarra & Picone. Nel 2008 vince il Premio Melpomene Magna Grecia Awards e accompagna Syria nellʼacclamato tour in duo acustico. Questʼanno ha curato la produzione artistica di Bar della Rabbia, disco di esordio della rilevazione Mannarino e partecipa allʼalbum Maison Maravilha di Joe Barbieri. Lʼultimo suo disco La Strada.
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posterturismo
centonove
LIPARI. Allo studio protocollo d’intesa tra associazioni e Soprintendenza del Mare
PANTELLERIA
Eolie, sostenibili...con riserva
Sebastiano Tusa coinvolge i sodalizi per incentivare la tutela di fondali e coste. A contestare la gestione
delle aree protette l’assessore Giacomo Biviano: «Occorre maggiore coinvolgimento della popolazione»
Trovato il cannone
di una nave antica
PALERMO. A circa 36 metri di profondità, nei fondali di Punta Spadillo, sulla costa est di Pantelleria, é stato ritrovato un cannone in ferro che potrebbe appartenere a un relitto di una
nave, naufragata durante il dominio
spagnolo in Sicilia. Le operazioni di ricerca sono state dirette dalla Soprintendenza del Mare - guidata da Sebastiano Tusa - e dal Reparto Operativo
Aeronavale (Roan), comandato dal
colonnello Costanzo Ciaprini. Le operazioni subacquee di documentazione e rilievo sono state effettuate da Sebastiano Tusa, Pietro Selvaggio, Salvo Emma, Floriana Agneto e Giovanni Calandrino con il supporto della
Guardia di Finanza.
LIPARI. Lo sviluppo del
patrimonio storiconaturalistico delle isole
Eolie? Passa
obbligatoriamente
attraverso una sinergia
tra pubblico e privato.
Se nʼè discusso nel
corso di una tavola
rotonda dal titolo “Siti di
interesse comunitario –
Zone a protezione
speciale – L'importanza
di uno sviluppo
sostenibile attraverso le
dall'Unesco, riconoscimento significativo
sinergie tra pubblico e
che fa tornare d'attualità lo spinoso tema
privato”, a cui hanno
delle riserve naturali presenti nel
preso parte
complesso eoliano. «La realtà delle
rappresentanti delle
riserve è molto complessa – afferma
istituzioni e
Tusa - alcune sono gestite benissimo e
dell'associazionismo
trovano seguito nella popolazione e
locale. Lʼincontro è
nell'utenza, altre rimangono enti gestiti
servito a porre le basi
male che non vengono comprese ed
per la firma di un
accettate dalla comunità con il solo
protocollo dʼintesa che
risultato di circondarsi di negatività».
possa rappresentare
Sulla stessa linea d'onda anche Cosimo
una opportunità di
Uno scorcio di Lipari. In basso, la tavola rotonda coordinata da Antonino Casilli
Bonaccorso, comandante della
promozione del
Capitaneria di Porto di Lipari. «Oggi le
territorio e delle risorse
affinché le risorse in nostro possesso si
risorse sono limitate ed è chiesto alla
marine. Coordinato da
rinnovino e possano essere protette in un
pubblica amministrazione efficacia ed
Antonino Casilli,
contesto di sviluppo. In questo senso la
efficienza, proprio per questo è da
Presidente della Lega
comunicazione è determinante, il
preferire la prevenzione piuttosto che la
Navale Italiana sezione
rapporto tra istituzioni e associazionismo
vigilanza. Non e' pensabile che la
Lipari, il tavolo tecnico
deve essere continuo in maniera tale da
capitaneria di porto sorvegli ogni angolo
ha visto la
far veicolare i principi fondamentali della
di costa e per questo bisogna puntare su
partecipazione di
tutela e del rispetto dell'ambiente. Con la
valorizzazione ed informazione. L'aria
Sebastiano Tusa,
condivisione dei progetti comuni e con il
marina protetta deve essere una risorsa
Soprintendente del
rispetto delle competenze di ognuno si
per la comunità e non un semplice
“Servizio Regionale dei
può andare lontano». Secondo Tusa si
insieme di restrizioni; in questo senso la
Beni Culturali ed
deve potenziare i circuiti del turismo
collaborazione con le associazioni e la
ambientali del mare”;
subacqueo «fondamentale sia per il
comunità in genere è stata una felice
del comune di Lipari,
territorio che per l'economia», in questa
novità per noi che ci ha garantito
con il neo assessore
direzione va la ricerca di investitori privati. maggiore consenso e rispetto del nostro
allʼAmbiente, Giacomo
Nel 2000 le isole Eolie sono state
operato».
Biviano; del Circomare
Alicudi gestite dal Demanio che non
dichiarate patrimonio dell'umanità
GIA.C.
di Lipari, con il comandante Cosimo
funzionano e che non vengono
Bonaccorso; Patrizia Biagi ha
pubblicizzate o supportate
rappresentato il Centro Studi Economico
Sociali Sicilia; Davide Starvaggi, la Group finanziariamente e che finiscono col
mettere in cattiva luce il nostro intento di
Service F.S.C e la Pro-Loco di Lipari. A
tutela delle zone costiere. Istituire queste
completare il tavolo dei partecipanti
riserve senza concertazione con la gente
anche i componenti dello staff del
e, in particola modo, senza pensare al
Soprintendente, Riccardo Termini e
PALERMO. Si è conclusa con una conferenza stampa al porto di Favignana, il prodopo è deleterio. La politica ha le sue
Roberto Sauerborn a cui è demandata la
getto "Archeorete Egadi 2012". La campagna di ricerche strumentali è ripresa a giucura dei rapporti con gli enti e le istituzioni responsabilità - ammette Biviano gno, nelle acque dell'arcipelago trapanese, per continuare lo studio legato all'esatta
adesso bisogna riportare la gente dalla
nonché la cura dei protocolli di intesa. Le
ricostruzione della fase conclusiva dello scontro tra i cartaginesi e i romani, il 10
nostra parte mediante una formazione
premesse affinché l'arcipelago delle isole
marzo del 241 a.C. (Battaglia delle Egadi). Il Rov, mezzo filoguidato subacqueo, ha
culturale della popolazione eoliana».
Eolie possa essere tutelato e valorizzato
permesso di scoprire altri due rostri di bronzo (VIII e IX) appartenuti ad antiche naParole chiave dell'intervento di
sono ottime e concrete, ne è convinto
vi da guerra, che si aggiungono a quelli intercettati negli anni scorsi: 7 rostri, 4 elSebastiano Tusa sono state
anche l'assessore all'ambiente del
mi del Montefortino, oltre 200 anfore di diversa tipologia (greco-italiche e puniche).
“collaborazione”, “competenza” e
comune di Lipari con delega all'ambiente
Sempre nella stessa area è stato trovato materiale anforaceo di tipologia diversa e
“concretezza”: “Eʼ un momento critico per
Giacomo Biviano: «Insieme possiamo
quasi totalmente integro, due elmi del Montefortino, piccole suppellettili e vasellala gestione delle risorse che sono sempre
farcela - ha detto - gli strumenti non
me. E' presente anche un certo numero di elementi metallici fortemente concremeno. Il nostro obiettivo è riuscire ad
mancano, penso sia al Parco nazionale
zionati, ancora da identificare. Rostri e oggetti recuperati sono in corso di restauoperare concretamente senza creare
che alle riserve marine protette. Oggi
ro alla Soprintendenza di Trapani e la Soprintendenza del Mare mentre i reperti già
sovrapposizioni, le problematiche sono
abbiamo ben 5 riserve naturali, una a
trattati sono esposti all'ex Stabilimento Florio di Favignana, il Museo A. Pepoli di
legate alla condivisione delle risorse
Salina che viene ben gestita dalla
Trapani e le vetrine di Palazzo Milo.
marine, paesaggistiche e naturali.
provincia di Messina, e altre quattro nelle
Vogliamo trovare l'equilibrio giusto
isole di Panarea, Stromboli, Filicudi ed
BILANCI
Progetto Archeorete, scoperte oltre 200 anfore
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postermostre
centonove
6 LUGLIO 2012
Da sinistra: Franco Nocera,
Franco Spena
e Giusto Sucato.
In basso, Enzo Patti
CATANIA. Fondazione La Verde La Malfa
Parliamone
Dodici artisti di diversa estrazione offrono spunti
di riflessione sulla Parola. Lasciando il “segno”
DI FRANCESCO M. SCORSONE
SAN GIOVANNI LA PUNTA. Alla
Fondazione La Verde La Malfa di San
Giovanni La Punta è in corso la mostra
“Visitare la parola”. Dodici artisti di diversa
estrazione hanno dato vita ad una mostra
interessantissima dedicata alla parola ed al
suo significato. Sulle parole e sul loro
significato spesso si litiga. Ad esempio in
arte: quando usiamo il termine
impressionismo, intendiamo affidare a
questa parola il senso diffuso che è legato
a quegli artisti della seconda metà del XIX
sec. che volevano riprodurre sulla tela le
sensazioni e le percezioni sintetiche di un
paesaggio in relazione alle ore del giorno
ma anche alle stagioni dellʼanno.
Neoimpressionismo, parola simile alla
precedente, è invece un movimento
artistico nato in Francia nello stesso
periodo ma con lʼintento di sviluppare i
principi dellʼimpressionismo. Uno degli
elementi basilari del neoimpressionismo fu
la massima luminosità coloristica di ogni
lavoro, secondo lʼdea impressionista. Il
postimpressionismo, al contrario, non è
uno stile o corrente artistica ma un termine
convenzionale per indicare esperienze
figurative nate dopo il fenomeno
dellʼimpressionismo. Denominatore
comune con lʼimpressionismo è lʼaverne in
moltissimi casi assorbito lo stile. Senza
volere comunque fare della dietrologia il
dato è che spesso usiamo parole per
indicare comunemente un periodo storico.
Nel linguaggio parlato sovente ci accade
però di incappare nellʼoramai diffuso
sgarbismo, di coloro cioè che della parola
fanno il sancta sanctorum del vivere
umano. Nellʼera di una comunicazione
massmediatica, delle password,
delle userid, degli account, dei
login, senza regole grammaticali o
di punteggiatura, perdersi in una
discussione tra impressionismo,
neoimpressionismo o
postimpressionismo è cosa facile
con conseguenze incongruenti.
Certo che a volere essere pignoli
non si può dire che in questi ultimi
anni non ci sia stato un abuso della parola
e della sua cosiddetta “quadratura”.
La mostra in corso alla Fondazione La
Verde La Malfa fino al 18 luglio, curata da
Vinny Scorsone, offre uno spunto notevole
di riflessione sulla parola ma, soprattutto,
sul segno come nel caso degli artisti
Alfredo Rapetti e Giuseppina Riggi che
usano lo spazio per i loro lavori. Grafemi di
parole sconosciute. Ripetizioni spigolose e
ossessive in un caso, accattivanti nellʼaltro.
In Filli Cusenza, la cui produzione artistica
lʼha portata ad esporre in sedi prestigiose
sia in Italia che allʼestero, troviamo segni
grafici che hanno il sapore di antichi alfabeti
da decriptare. Superba, decisa,
fantasmagorica è la scrittura, in quanto
parola, usata da Franco Spena: egli
inserisce elementi di
contemporaneità e
consumistici senza riserve,
nel suo mondo fatto di
lettere e segni. La
pubblicità cartellonistica
affascina questo artista
diventando spesso egli
stesso icona pop.
Meditativo, quasi
cerebrale, è il lavoro in
mostra di Giuseppe della Ventura. Ama
definirlo con il termine “Codice Rosso”.
Rosso come il colore tanto amato dei fenici,
sinonimo di lusso del potere civile e
religioso. Sezionata ci appare la parola di
Salvatore Pizzo. Egli affida alle immagini il
suo mondo e il suo modo di esprimersi
raffinato, le sue pause, i silenzi tra
immagine e immagine diventano parole. In
Franco Nocera la parola assume il suo
significato poetico, si coniuga nella sua
lingua madre: “Alba della mia vita / tʼho
amato con tutto il mio cuore / con tutto me
stesso …..” il poeta parla alla sua amata, le
parole diventano linguaggio. Non fa
mistero, non occorre decriptazione per
identificare i codici della parola in Giusto
Sucato. Egli prende a prestito pagine di un
antico testo ricomponendole, arricchendole
con il suo alfabeto antropologico. Ilia
Tufano, presente con un ”libro oggetto”,
accetta raccontando nel suo album
acquerellato pensieri e parole in libertà;
mentre Enzo Patti - anchʼegli partecipe in
questa mostra “visitare la parola” con due
lavori: “Anima” e “T.E.M.P.O.”- affronta le
questioni più spinose di questo secolo:
lʼanima e il suo tempo. Sono contenuti
sociali, poetici e culturali. Altrettanto sociali
sono i contenuti delle opere di Giovanni
Iudice: nelle sue opere bisogna entrarvi
dentro per leggere lo sguardo, la
drammaticità e la disperazione dei suoi
clandestini che mettono in moto pensieri e
parole di accusa verso chi ha il potere e lo
esercita usum delphini. Graffiti, parole di
matrice greca, rimandi alla propria
tradizione religiosa e culturale sono le
opere di Tanina Cuccia. Eleganti e
semplici, allo stesso tempo, sono le sue
madonne come “sopravvissute” allʼincuria
del tempo e degli uomini, lʼartista ce le
restituisce “lacerate” e bellissime. Una
mostra nella quale la parola è segno.
AGRIGENTO
Bramante e lo Zibaldone
Il fotografo-globetrotter ricompone tempo
e memoria alleFabbriche Chiaramontane
Zibaldone, dalle inequivocabili reminiscenze leopardiane.
Sessanta le immagini selezionate – e ognuna capace di
moltiplicare, isolare, comporre e dissolvere se stessa -
AGRIGENTO. Con Zibaldone del siracusano Davide
Bramante (fino al 26 agosto) riparte ad Agrigento la
stagione delle mostre promosse alle Fabbriche
Chiaramontane dallʼAssociazione Amici della Pittura
Siciliana dellʼOttocento. Si tratta della prima retrospettiva in
Sicilia dedicata allʼartista di origine siracusana e alle sue
photos, le sue grandi fotografie. Una mostra che, un poʼ
raccolta, un poʼ collezione, mescolanza, combinazione,
fusione, ha suggerito al curatore Marco Meneguzzo – che
per le FAM ha già firmato le inedite indagini
sullʼAstrattismo e sullʼArte Concettuale in Sicilia – il titolo di
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visioni e suggestioni che documentano lʼattività del
fotografo-globetrotter che dal 2000 gira il mondo per dar
vita al suo personale stile di racconto: la sovrapposizione
di diversi fotogrammi sulla stessa pellicola, tecnica che
Davide Bramante ha portato a livelli estremi di raffinatezza,
anche concettuale. “Da quattro a nove scatti sovrapposti.
E senza lʼintervento digitale”, racconta lʼartista. Spiega il
critico e curatore Marco Meneguzzo: “Quando Davide
Bramante fotografa una città, un paesaggio o anche più
città, trasferisce in una specie di melting pot visivo certe
impressioni e dati singoli che vanno a comporre una sorta
di puzzle zeppo di informazioni visive. Lo sguardo prima
cerca di isolare le immagini, poi le accetta per la loro
ibridazione con le altre (…) una stratificazione che
richiama il sedimentarsi del tempo, il depositarsi della
memoria”. Il catalogo di Zibaldone è di Silvana Editoriale.
La mostra sarà visitabile tutti i pomeriggi da martedì a
domenica. Chiusa i lunedì e a Ferragosto.
posterarte
6 LUGLIO 2012
MESSINA. Alla Galleria comunale di Arte Moderna la scultura raffigurante il pittore
De Fichy ha in “testa” Forgione
Scolpita nel 1936, l’opera è stata donata alla Gam dalle figlie dell’artista Egidio
per rispettare una precisa volontà del padre. In ricordo degli anni trascorsi a Roma
DI MARINO RINALDI
MESSINA. Una donazione alla Galleria
comunale di Arte Moderna di Messina
(Gam) che celebra una precisa volontà del
padre. È quella di Maria Adelaide,
Benedetta (Benita), Vincenza e
Antonella (Antonina) De Fichy, figlie dello
scultore Egidio (1910-2004), che hanno
deciso di impreziosire la raccolta delle
opere di Palazzo Zanca, adesso riunite al
Palacultura Antonello, con la “Testa di
Felice Forgione” (gesso e rivestito in cera)
eseguita nel 1936. A ratificare la
donazione, comunicata al sindaco
Giuseppe Buzzanca e allʼesperta per i
Beni storico-artistici Giovanna Famà, una
delibera di giunta del 13 giugno scorso.
ANTONELLA RACCONTA. «Abbiamo
rispettato una volontà di mio padre, che
più volte aveva espresso questo desiderio.
Ricordo perfettamente che quando gli dissi
che avrei voluto io la “Testa”, mi rispose
che il suo intento era di donarla al Museo
regionale. Così ne abbiamo parlato tra noi,
e abbiamo deciso di esaudire la sua
volontà. Aggiungo - spiega la figlia
Antonella - che la Galleria è il luogo ideale,
visto che sono esposte anche le sculture
del suo maestro Antonio Bonfiglio». La
cerimonia della donazione sarà anche
lʼoccasione per presentare il catalogo della
mostra “La raccolta Scarfì-De Fichy.
Aspetti inediti della cultura figurativa
messinese tra ʻ800 e ʻ900”, inaugurata in
occasione della quarta Notte della Cultura
e curata da Grazia Musolino, Giovanna
Famà e Stefania Lanuzza.
FELICE FORGIONE. Nato a Messina nel
1904 e morto a Roma nel 1984, fu un
pittore e convisse nella Capitale con De
Fichy nella seconda metà degli anni ʻ30.
Non sono tante le notizie biografiche
dellʼartista, del quale Egidio parla nel suo
“Tamo vamo”, un volumetto di racconti
autobiografici edito da Pungitopo.
Forgione fu tra i partecipanti della VII
Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma,
che si aprì il primo novembre del 1955.
EGIDIO DE FICHY. Nato due anni dopo il
sisma del 1908, è figlio di Vincenzo De
Fichy (giornalista de Il Messaggero) e
Maria Adelaide Scarfì. Determinanti per le
sue propensioni artistiche si configurano gli
anni vissuti a contatto con il nonno
Giovanni Scarfì (1852-1926), presso il
quale abitava con la madre nella casa in
contrada Scoppo. Frequentando il suo
studio e posando per lui, Egidio apprende
giovanissimo i rudimenti del disegno e della
pittura e impara a manipolare la materia
duttile del gesso, della cera e della creta,
tecniche a lui congeniali che più tardi
affinerà utilizzandole per rivelare quel ricco
mondo interiore che lʼindole modesta e
riservata non lasciava trapelare. Ma non
priva di influenza per i suoi orientamenti
culturali (e in seguito anche politici),
sebbene staccata dal contesto familiare, è
stata la figura del padre, fondatore e
In alto a sinistra,
Egidio De Fichy,
“Testa di Felice
Forgione”, 1936,
donata dalle eredi
dello scultore
al Comune di Messina.
In alto a destra,
un “Autoritratto”
eseguito da Felice
Forgione,
artista nato
a Messina nel 1904
e morto a Roma
nel 1984.
Accanto,
“Testa di Antonella De
Fichy”, eseguita
dal padre nel 1997.
A destra,
una “Testa di Felice
Forgione” in gesso
risalente al 1953
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centonove
direttore de “La settimana siciliana” e delle
testate satiriche “Il Cammaroto” e il “Don
Giovanni”, soppresso nel 1936 perché
sospettato di antifascismo. Al 1927-28
risalgono le prime prove di pittura, con le
tavolette che ritraggono, attraverso un
cromatismo acceso e un ductus sintetico e
costruttivo, scorci paesaggistici che talvolta
inseriscono figure di sapore
postimpressionista. Nello stesso periodo si
dedica anche al genere della natura morta
privilegiando inusuali soluzioni
compositive. Nel 1929 Egidio si arruola
nella Regia Marina. Al congedo, viene
accolto nello studio dello scultore Antonio
Bonfiglio, col quale inizia un rapporto di
stima e fiducia. Stimolato dal maestro,
copia numerosi calchi della statuaria
classica ed esegue vari ritratti dal vero. I
risultati non tardano ad arrivare: nel 1934
De Fichy vince la borsa di studio
Tommaso Aloysio Juvara con la scultura
in gesso “Don Saro”. Il premio (3.000 lire
annuali) gli consente di trasferirsi a Roma
nel 1935 per perfezionare la formazione.
Nella capitale frequenta lʼAccademia
Inglese e la Scuola Libera del Nudo del
Circolo Artistico e divide lʼalloggio di via del
Babbuino con Forgione, che sarà più volte
ritratto. La copiosa produzione grafica e
plastica relativa al periodo romano (si
vedano i ritratti di Elsa e Marcello Merlini)
testimoniano i progressi fatti in questi anni.
Si iscrive quindi ai corsi del Museo Artistico
Industriale, ma riesce a conseguire il
diploma solo nel 1942. Le interruzioni
forzate dovute ai ripetuti richiami alle armi
(nel ʼ35, nel ʼ38 e dal 1939 al 1945)
condizionano inevitabilmente la carriera
dellʼartista che, dopo la devastante
esperienza della guerra, decide di tornare a
Messina e di accettare lʼincarico di
disegnatore presso il Genio Civile. Il nuovo
lavoro e i vincoli familiari non impediscono
al De Fichy di proseguire il suo percorso
artistico, raccogliendo i consensi della
critica e partecipando ad importanti mostre
collettive a carattere nazionale a Roma,
Napoli, in Calabria e in Sicilia. “I ritratti della
moglie Maria e delle figlie Maria Adelaide,
Benedetta (Benita), Enza e Antonella, e le
piccole sculture esposte, sempre in bilico
tra immediatezza realistica e rarefatto
simbolismo, sono frutto di quel processo
interiore e di quella vocazione spirituale
che hanno permesso allo scultore di
raggiungere la purezza della forma
lavorando nel solco di una figurazione
fedele alla tradizione”, scrive Stefania
Lanuzza.
postermusica
centonove
RASSEGNE. Diciannovesima edizione del Festival. Tra musica e luoghi da riscoprire
Capo d’Orlando in Blues
Il cartellone con star internazionalidal 26 al 29 luglio. Dalle chitarriste
australiane Hussy Hicks allo straordinario armonicista americano Andy J. Forest
CAPO DʼORLANDO. È ormai avviata la
macchina organizzativa per la
diciannovesima edizione del Capo
dʼOrlando Blues Festival, la rassegna
internazionale di musica blues che ha
superato la maggiore età ed è divenuta
punto di riferimento per gli appassionati
della musica dʼoltreoceano. Organizzata
dallʼAssociazione culturale Cross Road
Club e sostenuta dal Comune di Capo
dʼOrlando, la manifestazione si svolgerà in
quattro serate, dal 26 al 29 luglio, di cui le
prime due in centro città con la sezione on
the road, per trasferirsi nelle due serate
conclusive nella storica location del Parco
della Fondazione Famiglia Piccolo di
Calanovella. Come da tradizione, anche il
cartellone di questa 19^ edizione è ricco di
appuntamenti di alto livello qualitativo: a
Capo dʼOrlando si esibiranno personaggi di
primo piano della musica blues
internazionale. La manifestazione
inaugurerà e andrà alla scoperta di nuovi
spazi della città, inediti per il blues, come
Piazza Duca degli Abruzzi che verrà chiusa
al traffico e diventerà un vero e proprio
salotto musicale. Da qui il 26 luglio partirà
la prima serata del festival con i primi
concerti e con la prima delle tante attività
collaterali, la proiezione del documentario
“Capo dʼOrlando Blues: lʼanima di un
festival” del filmaker orlandino Davide
Cuscunà. Il giorno dopo, la kermesse si
trasferirà in Piazza Matteotti per offrire al
pubblico siciliano la prima delle grandi
sorprese di questa 19^ edizione che, giusto
per un pizzico di suspense, verrà svelata
nei prossimi giorni.
Confermata nel cartellone la presenza di
alcuni artisti molto prestigiosi come il duo di
chitarriste australiane Hussy Hicks (Villa
Piccolo il 28 luglio) composto da Julz
Parker riconosciuta unanimemente come
la miglior chitarrista australiana, con un
approccio molto “elettrico” alla chitarra
acustica, e Leesa Gentz che dà il suo
L’armonicista americano Andy J. Forest
apporto al sodalizio con la splendida voce e
la capacità di suscitare profonde emozioni,
pur suonando ottimamente la chitarra. La
loro musica spazia dal gypsy-funk e folkcountry al blues tradizionale, con armonie e
ritmi intensi, producendo uno spettacolo di
grande energia e di suono molto potente.
Altra presenza prestigiosa quella
degli americani della Georgia Delta Moon
(Villa Piccolo il 29 luglio). Delta Moon è una
band di southern swamp blues-rock
formata da Tom Gray e Mark Johnson, due
chitarristi di Atlanta che hanno formato la
band basata su una doppia slide guitar.
Vincitori dellʼInternational Blues Challenge
di Memphis nel 2003, i Delta Moon si
affidano alla voce dello stesso Tom Gray,
“You'll Never Get To Heaven On A
TAORMINA
Norma in mondovisione
CATANIA. "Norma", di Vincenzo Bellini, con la regia e le scene di Enrico Castiglione, inaugurerà domenica nel Teatro Antico di Taormina la quarta edizione del Bellini Festival. L'opera sarà replicata il 10 luglio e in quella occasione sarà trasmessa dalla Rai in diretta via satellite in oltre 700 sale cinematografiche. Il Coro Lirico
Siciliano e l'Orchestra Sinfonica del Bellini Opera Festival saranno guidati da Giuliano Carella. Nel cast Daniela Dessì (Norma), Gregory Kunde (Pollione), Enrico Giuseppe Iori (Oroveso), Geraldine Chauvet (Adalgisa), Massimiliano Chiarolla (Flavio), Maria Motta (Clotilde). Si tratta di uno spettacolo innovativo, che utilizzerà l'intero spazio scenico del Teatro Antico per ricrearvi un immenso gioco di rocce e pietre druidiche, riti celtici e giganteschi dolmen: una scenografia particolare, una sorta di ancestrale e preistorica Stonehenge, che Enrico Castiglione metterà in scena
grazie a soluzioni avveniristiche che non mancheranno di sorprendere gli spettatori, create in stretta simbiosi con le rovine romane del teatro. Dopo Taormina il festival si sposterà a Catania fino al 23 settembre, con un'appendice dal 3 al 10 novembre in occasione del Concorso internazionale di Belcanto Vincenzo Bellini.
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6 LUGLIO 2012
Hellbound Train” è il loro ultimo capolavoro
e rappresenta unʼopportunità da non farsi
sfuggire per familiarizzare con una delle
migliori roots band del momento. Il suono
polveroso dei Delta Moon rievoca paesaggi
caldi, tipici del deserto americano, di cui
moltissimi musicisti americani hanno subito
il fascino. I Delta Moon non ruggiscono,
tantomeno non graffiano ma sanno
ricamare partiture di blues elettrico rurale,
infiammato da flebili passaggi country che
rendono lʼascolto ancor più intimo e
familiare. Nel cartellone altra presenza di
spicco, quella dello straordinario
armonicista americano Andy J. Forest
(Villa Piccolo il 28 luglio). Il suo stile
armonicistico è unico, deciso, veloce ma
non logorroico, mai noioso e sempre alla
continua ricerca di se, facendo di ogni suo
lavoro discografico unʼopera unica. Nel suo
sound più maturo si possono assaporare
sfumature importanti di Zydeco con un
underground legato al blues più arcaico e,
nello stesso tempo, ballate più melodiche
che non escludono interessanti orizzonti
innovativi. Superflua è lʼannotazione dei
festival a cui è stato invitato: praticamente
tutti. I passaggi televisivi italiani più
importanti sono: “D.O.C.”, Jeans, Roxy
Bar, MTV e Pickwick. In più di venticinque
anni di attività è stato autore di oltre cento
brani e di 18 lavori discografici (senza
contare le decine di collaborazioni), un
gran numero di opere letterarie tra poesie e
racconti brevi, dozzine di quadri sparsi per
il mondo. Confermato nella 19^ edizione
del Festival Blues lʼaccoppiamento musicaenogastronomia, grazie alla presenza delle
più prestigiose case vinicole della provincia
che presenteranno i loro prodotti.
posterweekend
6 LUGLIO 2012
come... dove... quando...
venerdi' 6 luglio
MESSINA. Le Muse e
l'InCanto. Teatro, musica,
danza: viaggio nei miti
antichi. Al Giardino Corallo
ore 22.
MESSINA. Riot al
Dandydeath manner from
tropical animals/florence +
Kill the pop. Al Lido
Horcynus Orca (Torre Faro,
Capo Peloro - Messina) - ore
22.
MUSICA
centonove
sabato 7 luglio
VENETICO. Sex Operative Rockerilla Bitch - Cover
band
Via Lungomare ore 22.
CATANIA. Bugo - Rock
Therapy. Barbarabeach
(Viale Kennedy, 85) ore 23
CATANIA. Presentazione
del libro di Massimiliano
Smeriglio intitolato 'Suk
Ovest'. Feltrinelli (Via Etnea,
285) ore 18
PALERMO. Storie, miti ed
eroi a Palazzo Branciforte,
una serie di appuntamenti
per bambini dai 5 ai 10 anni
che potranno scoprire
attraverso insoliti racconti e
giochi la storia della
suggestiva struttura lignea
del Monte di Pietà e la ricca
collezione archeologica.
Palazzo Branciforte. Ore
16.30
MESSINA. Bugo + Sans Papier.
A cura di Retronouveau. Al
Giardino Corallo ore 20.
MESSINA. Piano for airport. A
seguire dj set di Fabio Nirta from
Partyzan, Onda Wave 2012. Al
Lido Horcynus Orca di Capo
Peloro - ore 22.30
TINDARI. 'Du O', uno spettacolo
di Malou Airaudo, con Denis
'Koonè' Kuhnert e Szu Wie Wu
prima assoluta, un progetto del
Goethe Institut di Palermo in
collaborazione con la
Fondazione Orestiadi e il
Circuito del Mito Wuppertal.
Teatro Greco di Tindari ore
21.30
CATANIA. Jazzanova dj set.
Alex Bark è musicista e dj;
fondatore del collettivo berlinese
di DJ e produttori di musica
elettronica 'Jazzanova'. Mercati
Generali. Ore 22
CALTAGIRONE. Andrea
Cantieri swinging standards
quartet-live, con Andrea Cantieri
(voce), Franco Presti (chitarra),
Fabrizio Scalzo (contrabbasso),
Pako Tosto (batteria). Sholè
(Viale Europa) ore 21
PALERMO. Rappresentazione
teatrale 'LʼIsola plurale: Viaggio
semiserio per un identikit del
siciliano'. Ore 19, presso l'ITC
Don L.Sturzo
di Cesare Natoli
Associazioni al Palantonello
INAUGURATA DALLʼENSEMBLE “El duende Flamenco” la stagione estiva dellʼassociazione “Vincenzo
Bellini” e dellʼAccademia Filarmonica di Messina. I due
sodalizi peloritani presentano anche questʼanno un mini-cartellone
di cinque serate nellʼanfiteatro del Palacultura “Antonello”. I prossimi appuntamenti sono con la bossa nova del “Rosalia De Souza
Quartet” (Rosalia De Souza, Maurizio Di Fulvio, Ivano Sabatini, Walter Caratelli), domenica 8 luglio; il gruppo presenterà un repertorio
dedicato principalmente alla musica brasiliana dʼautore. Giovedì 12
si esibirà lʼOrchestra di fiati del Conservatorio “Arcangelo Corelli”,
diretta da Lorenzo Della Fonte. Giovedì 19 tocca al mandolino di Camilla Finardi accompagnata dal quartetto “Ottava nota” (Marcello Enna, Alberto Giacchino, Paolo Giacchino e Daniela Santamaura). Giovedì 26, infine, il Coro polifonico “Ouverture”, diretto da Giovanni Mirabile, impegnato in un repertorio che spazierà dal gregoriano ai Beatles. I concerti di “Estate in Musica 2012” sono compresi nellʼabbonamento alla stagione 2011-2012. Per i non abbonati sarà disponibile un abbonamento a “Estate in Musica 2012” al costo di 30 Euro.
NUOVEVISIONI
Una rappresentazione pittorica di Giufà. Nella foto in basso, Giovanni Di Maria
NOTO. Dal 10 al 14 luglio il festival dedicato al saggio-folle
di Marco Olivieri
Disney, cinema senza tempo
TRA LE PROPOSTE nelle sale, spicca il tentativo di catturare le famiglie con gli intramontabili titoli Disney. “La carica dei 101”, “Cenerentola” e “La bella e la bestia” (nella
versione in 3D) sono film dʼanimazione che funzionano sempre. Classici che però presentano il limite di non proporre soluzioni innovative
sul piano visivo. Tuttavia, risultano sempre accattivanti. Nel campo dellʼanimazione, per lʼapprofondimento psicologico e il linguaggio cinematografico, sono emersi nellʼultimo decennio “Gli incredibili” della
Pixar Animation e la trilogia di “Shrek” della Dreamworks. In un ambito alternativo, questʼanno il David di Donatello ha premiato il talento di
Simone Massi, disegnatore, regista e animatore “resistente”, con il cortometraggio “Dellʼammazzare il maiale”. Lʼartista è stato celebrato dalla Mostra di Pesaro e dalla Cineteca di Milano. Il suo sogno è girare finalmente un lungometraggio, conquistando lʼattenzione produttiva.
“La bella e la bestia in 3D” allʼApollo di Messina
Il ritorno di Giufà
Un personaggio da riscoprire. Dal teatro alla musica di Rita Botto e la Banda di Avola
DI PAOLO RANDAZZO
CERTO PER MOLTI è stato un vero dispiacere
quando, dopo le prime edizioni, sʼè cominciato
a vedere che il Festival internazionale di
Giufà di Noto cominciava a sfilacciarsi, a
perdere mordente e interesse, a trasformarsi
a poco a poco in un lungo concertone di
musica etnica. Era stata nel ʼ95 unʼidea
dellʼoperatore culturale Giovanni Di Maria a
lanciare questo Festival e aveva
riscosso un gran successo: un festival
restauri
tv
Villa del Casale anche in Braille
PIAZZA ARMERINA.
Solo gli antichi romani
l'avevano vista così. Ci
sono voluti sei anni di
lavoro ma adesso che il
restauro della Villa del
Casale di Piazza
Armerina è terminato,
mosaici, intonaci e ogni
ambiente di questo
patrimonio dell'umanità,
restituiscono emozioni,
suggestioni di un mondo
che non c'é più ma che
la Sicilia ha saputo
conservare. Dopo
l'inaugurazione, in cui è
stato possibile
ammirarla in notturna
grazie alla sua nuova
illuminazione, la Villa di
pensato e costruito intorno a Giufà. «Si tratta in
realtà una figura planetaria – spiega Di Maria -,
conosciuta in molti paesi
arabi col nome di Guhâ, tra gli ebrei
sefarditi come Giochà, in Turchia e
nei Balcani come Nasreddin Hodja,
in Iran e in altri paesi orientali come
Mullah Nasrudin ed in altre regioni
mediterranee ed asiatiche con vari
nomi. Lʼidiota, saggio e folle, Giufà e i
suoi “doppi”, con le loro storie
umoristiche, filosofiche
e destrutturanti,
epoca romana è stata
finalmente riconsegnata
al pubblico. "I visitatori
hanno sempre avuto la
possibilità di seguire da
vicino il restauro spiega l'assessore
regionale dei Beni
culturali Sebastiano
Missineo - il nostro è
stato uno sforzo enorme
perché la Villa del
Casale, nonostante i
lavori molto impegnativi,
non è mai stata chiusa
del tutto. Stiamo
riconsegnando al
mondo un sito più bello
grazie alla nuova
copertura e ai mosaici
riportati all'antico
splendore". E' stato
liberato l'ingresso e
recuperata l'antica
entrata, anche i mosaici
sono tornati alla vita. In
tutto ci sono 120 milioni
di tessere, per oltre
4.100 metri quadrati di
mosaici che, dopo il
trattamento di pulitura e
disinfestazione,
mostrano oggi i colori e
le raffigurazioni di
straordinaria bellezza di
un tempo. Un intervento
costato circa 18 milioni
di euro. Per la restaurata
Villa del Casale, è stato
istituito l'omonimo Parco
archeologico, a maggio
di quest'anno, per il
quale è stato redatto un
piano di gestione,
secondo i criteri
dell'Unesco, che
comprende anche
Palazzo Trigona,
appena restaurato e
destinato a diventare la
"Porta del Parco" e
museo della memoria
con l'esposizione di
reperti provenienti
dall'area archeologica di
Piazza Armerina. E la
Villa del Casale sarà il
primo sito siciliano ad
essere accessibile a
ipovedenti e non vedenti
con percorsi dedicati e
pannelli in braille;.
Avviato anche un corso
per guide turistiche
(primo in Sicilia) e un
progetto all'avanguardia
per le scuole italiane.
selezioni
Docufilm su don Pino Puglisi
PALERMO. "Lascia
perdere chi ti porta a
mala strada". E' il titolo
del documentario,
prodotto da Rai Vaticano,
Rai Uno e dalla testata
regionale della Rai, che
racconta la storia di Don
Pino Puglisi, il prete
ucciso dalla mafia il 15
settembre 1993 nel
quartiere Brancaccio. Il
film, presentato a pochi
giorni dall'emanazione
del decreto che dà il via
all'iter per la
beatificazione, è andato
in onda su Rai Uno. "Don
Pino Puglisi - ha detto
l'arcivescovo di Palermo
cardinale Paolo Romeo, -
pagina 44
capisce che
l'evangelizzazione deve
farsi carico della
promozione umana e
concentra tutti suoi sforzi
nella parrocchia di
Brancaccio, dove lavora
per tre anni, aprendo
sentieri che esistono
ancora oggi". Per
diffondere il messaggio di
padre Puglisi il sindaco di
Palermo, Leoluca
Orlando, ha annunciato
che l'amministrazione
comunale "intende
contribuire a divulgare la
storia di padre Puglisi,
promuovendo e portando
nelle scuole della città il
lavoro della Rai".
Il Cams cerca attori e cantanti
PALERMO. Il Cams,
College arti e mestieri
dello spettacolo,
organizza il 15 luglio a
Catania (Centro
commerciale Etnapolis)
e il 18 luglio a Palermo
(Cineteatro
Colosseum) due
casting. Unica in Italia
per il maggior numero
di docenti illustri, nomi
del calibro di Fioretta
Mari, Lara Fabian,
Raffaele Paganini,
Giancarlo Zanetti, Elisa
Turlà, Fiordaliso, il
Cams apre così le
proprie porte,
organizza ed annuncia
due casting tenuti da
Fioretta Mari,direttore
artistico dellʼAccademia
del Musical.
Per questi due
appuntamenti è
possibile presentarsi
direttamente il giorno
del Casting, alle ore 10
e iscriversi al Casting
mediante indirizzo di
posta elettronica
info@accademiaartistic
a.com o telefonare al
numero 095/2264888.
Fioretta Mari
selezionerà attori,
ballerini e cantanti; i
migliori passeranno ad
una seconda selezione
con il docente della
materia di riferimento.
posterweekend
centonove
domenica 8 luglio
MESSINA. Emma Tricca
al Living Room Sunset
Edition al Lido Horcynus
Orca di Capo Peloro ore 19.
MESSINA. Rosalia De
Souza Quartet Bossanova. Estate in
Musica 2012, Ass.
Accademia Filarmonica
e V. Bellini. Al
Palacultura Antonello -
lunedi' 9 luglio
ore 21.15
VENETICO. Funny Boys
Rockerilla Bitch. Happy
Hours + Reggaeton party
(Via Lungomare) - ore
18.30
PALERMO. Womad
Sicily 2012, XV edizione
della rassegna di world
music ideato da Peter
Gabriel. Al Teatro di
Verdura
VENETICO
Ascolti Mirati
Rockerilla
Bitch
Lungomare)
ore 22.
MESSINA.
Mostra di
Pupi Siciliani
Monte di
Pietà
ore tutto il
giorno
A cura
dell'Opera
dei Pupi
Gargano
TAORMINA
Personale di
Silvio
Vigliaturo.
Chiesa del
Carmine.
Dalle ore 10
martedi' 10 luglio
MESSINA.
Underdog. A
seguire
dj set di
Davide
Patania,
Retronouveau
Estate 2012.
Al Lido
Horcynus
Orca di
Capo
Peloro) ore
22.30
TAORMINA.
Glass
Mixtures
Chiesa del
Carmine - ore
10
Mostra
personale di
Silvio
Vigliaturo
mercoledi' 11 luglio
MESSINA. Microwave#4.
Dj set d'ascolto a cura di
Pierpaolo Cimino. Al Lido
Horcynus Orca di Capo
Peloro ore 22.
VENETICO. La grandine
Rockerilla Bitch. Live
music. Lungomare ore 22.
CATANIA. Presso il
Parco Trinità Manenti
Festival Etna in blues
protagonisti 24 Pesos,
apparentano culture anche
geograficamente lontane tra loro. In molti
paesi Giufà assume un carattere più
spiccatamente filosofico ed una sottile,
profonda ed ironica saggezza che, come
ha osservato Jean Claude Carrière, non
manca di provocare, oltre la società ed il
potere, anche lʼaldilà». È dunque con
questo spirito che riprende questʼanno,
ancora a Noto, nel centro storico di Noto,
questa manifestazione dal 10 al 14 luglio.
Ecco alcuni tra gli appuntamenti più
importanti: martedì 10 luglio alle 21, nel
cortile del Convitto Ragusa “GiufàNasreddin, la santità dell'assurdo” (un
antropologo, Franco la Cecla, uno
studioso del sufismo, Alberto Fabio
Gianni Vattimo
Ambrosio e un musicista, Gianni Gebbia,
percorrono la via dello stolto che sa
contattare Dio); alle 22 in Piazza Municipio
“Rita Botto e Banda di Avola in concerto”:
la cantante e la Banda di Avola rielaborano
canzoni del repertorio popolare isolano, in
una nuova sintesi tra due espressioni
musicali radicate nella cultura popolare
siciliana, il canto femminile e le bande
cittadine. Mercoledì 11, alle 23, in Piazza
Municipio, Thoni Sorano presenta
“Principia live” (il musicista e danzatore
propone un viaggio sonoro che parte dalla
Franco La Cecla
Maestro Bell’Arte
Sicilia, attraversa ambienti musicali che
vanno dalla Turchia al Caucaso e alla
acrobatica; alle ore 23,30 in Piazza Municipio i Dounia
Persia per tornare all'Isola arricchito da stili e
in concerto. Venerdì 13, dalle ore 20,30, “Simposio:
sonorità di grande fascino; alle 24 presso Anche gli
Giufà, lo spirito, il sacro” con: Fabio Alberto Ambrosio,
Angeli “I monologhi della darboka” di e con Giorgio
Antonio Attisani, Marcella Ciari, Angelo Contarino,
Rizzo, regia Paola Mandel. Giovedì 12, alle 18,30
Gianni Gebbia, Riccardo Mondo, Tae Hye Sunim,
presso “Anche gli Angeli” incontro con Gianni
Gianni Vattimo, Egi Volterrani. Sabato 14, presso
Vattimo e presentazione del suo ultimo libro “Della
“Anche gli Angeli” alle 19, “La rivoluzione poetica di
realtà”; alle 21,30 nel cortile del Convitto Ragusa e in
Francesco” incontro con Antonio Attisani; nel Cortile
collaborazione con Associazione Musicale Etnea, la
dei gesuiti infine, dalle ore 21,30, “Una festa per Giufà”,
Pocket Poetry Orchestra presenta il recital “nenti
incontro di musiche e altre performances senza
sutta u suli, nenti subbra” dall'Ecclesiaste e altre
separazione tra artisti e pubblico, una lunga una notte
riscritture di Salvo Basso, con: Biagio Guerrera,
per celebrare Giufà tra oriente e occidente, tra Sicilia,
Vincenzo Gangi, Giovanni Arena, Marina Borgo,
Asia ed Africa, tra cucina multietnica e vini siciliani.
Riccardo Gerbino; alle 22,30 “llinx”, di e con Gianni
Gebbia e Vera Mormino, uno spettacolo basato
Per informazioni www.giufafestival.it
sullʼinterazione tra trance musicale e vertigine
premi
Giornalisti nel segno di Goethe
TAORMINA. Si è conclusa con
la presentazione dellʼultima
fatica letteraria di Alberto
Bevilacqua la tre giorni dedicata
al giornalismo internazionale
prevista dalle iniziative del
Premio di Giornalismo
“Worfgang Goethe”, ideato
dallʼesperto ai Grandi Eventi
della casa municipale, Dino
Papale. Il famoso scrittore, alla
Biblioteca Comunale di
Taormina, ha raccontato i
segreti della sua ultima opera
“Roma Califfa” in compagnia
della moglie, Michela Miti. Lʼex
attrice , infatti, ha presentato il
suo ultimo libro di poesie
“Lʼinnocenza perduta”.
Questʼultima è stata premiata
dallʼinviato de “La Sicilia”, Tony
Zermo, con una targa ricordo.
Grande successo di pubblico si
è registrato nel cuore della
cittadina turistica, dove si è
svolta, appunto, “Una festa per
Alberto Bevilacqua e Vittorio
Sgarbi”. La serata, organizzata
per celebrare il
78°compleanno di
Bevilacqua, ha
trasformato il
quartiere pedonale
in un palcoscenico
dove si è celebrato
un felice connubio
tra arte, danze
arabe, artigianato
locale ed
enogastronomia.
Nel corso dei
Sgarbi,
festeggiamenti è
stato consegnato il premio
“Peyrefitte” a Sgarbi che ha vinto
il concorso giornalistico
internazionale con un suo pezzo
apparso su “Il Giornale” Dal titolo
allʼombra dellʼEtna, perdersi a
Taormina: la summa della Sicilia
che, però, non è Sicilia”
Entusiasmante è stata infine la
Patanè e Bevilacqua
premiazione ufficiale della II
edizione del Premio
Internazionale di Giornalismo
inserita nellʼambito del
programma del Festival del
cinema di Taormina Arte. La
serata, che si è svolta al Teatro
Antico, è stata condotta dallo
stesso Papale. Oltre a
Bevilacqua, Zermo e Tiozzo,
faceva parte della giuria, Bo
Ralph (accademico Nobel).
Sono stati premiati i giornalisti:
Gamer Baudtinov; Dante
Marianacci; Aldo Mola. Una
menzione speciale è andata,
inoltre, alla giornalista russa
Marina Avakyan. Sul palco è
arrivato anche un ospite
dʼeccezione, il miliardario Micael
Dezer . Dezer ha ricevuto dalle
mani dellʼattrice Kelly Lebrock il
“Premio Città di Taormina”.
pagina 45
6 LUGLIO 2012
giovedi' 12 luglio
Mitch Woods e Ian Siegl.
Ore 21.
PALERMO. Storie, miti ed
eroi a Palazzo Branciforte,
per bambini dai 5 ai 10
anni che potranno
scoprire la storia della
suggestiva struttura lignea
del Monte di Pietà e la
ricca collezione
archeologica. Palazzo
Branciforti ore 16.30
MESSINA.
Bradipos IV.
Surf, a seguire dj
set di Davide
Patania,
Retronouveau
Estate 2012
Lido Horcynus
Orca di Torre
Faro - ore 22.30
MESSINA.
Orchestra di fiati
del
Conservatorio di
Messina. Al
Palacultura
Antonello ore
21.15
VENETICO.
Disco inferno
party al
Rockerilla Bitch
(Via Lungomare)
ore 22.
DE GUSTIBUS di Massimo Lanza
La grande estate con i bianchi dell’Etna
ESTATE, TEMPO DI bianchi e visto che siamo in Sicilia perché no bianchi dellʼEtna. I vini bianchi etnei grazie ai terreni
vulcanici che gli donano mineralità e sapidità e alle forti escursioni termiche che gli regalano invece acidità e freschezza,
vengono particolarmente bene e sono dotati anche di una
buona longevità. Come lʼEtna bianco doc Aʼ Puddara 2010
Tenuta di Fessina di Silvia Maestrelli che nasce da un vecchissimo vigneto a Motta SantʼAnastasia nel versante Sud
dellʼEtna. Federico Curtaz enologo e socio di Silvia ha davero fatto un bel lavoro con questo carricante in purezza, che
affina in legno grande. Profumi di fiori gialli, balsamici e salini ne fanno un vino davvero intrigante sul piano olfattivo mentre la freschezza e la sapidità del palato lo rendono perfettamente adatto a piatti di pesce anche complessi. Gran bella
sorpresa questo Etna Bianco Isolanuda 2011 di Destro dinamica azienda di Pssopisciaro.
Lʼuvaggio è carricante al 70% e catarratto per il resto, le uve
coltivate in un magnifico vigneto sul monte La Guardia a circa 750 metri di altezza, vengono prima selezionate e poi vinificate con grande attenzione per mantenerne intatti gli aromi. LʼIsolanuda ʼ11 marca profumi soprattutto minerali ben
sposati però con sentori floreali, di frutta bianca ed erbe officiali. Al palato è persistente, ha buona struttura, è sapido ma
ricco di frutto. Gran bella novità per la cantina di Michele e
Mario Faro, lʼ Etna Bianco doc Archineri 2010 Pietradolce
appena uscito in commercio convince davvero per piacevolezza e complessità. Elegante, fine, fitto al naso che sa di gelsomini, frutta come pesca bianca e pere ma anche di zeste
di agrumi su un bel fondo minerale quasi marino. Fresco, sapido al palato ma anche ricco di frutto che lo accompagna in
equilibrio con la sapidità per tutto il lungo finale.
SICILIA DA ASSAGGIARE!
Couscous alle sette verdure
PIATTO “FRESCO” DELLA CUCINA POPOLARE che associa soprattutto i prodotti di stagione.
Ingredienti: 500 grammi couscous, zucchine, pomodori,
carote, zucca, verza, melanzana, cipolla, peperoncino rosso, coriandolo, zafferano, brodo vegetale, sale, pepe
Lavare le zucchine, i pomodori, la verza, la zucca, le carote e la melanzana e tagliare tutto a dadini. Sbucciare la cipolla e dividerla in quarti.
Sminuzzare il peperoncino in un mortaio. Scaldare il burro
in una padella, unire carote, verza e cipolle, quindi rosolare. Aggiungere peperoncino e coriandolo.
Poi unire anche zucca, zucchine e melanzana, e proseguire
la cottura. Nel frattempo versare il couscous in una ciotola
e bagnarlo con acqua bollente salata. Fate riposare e quindi sgranarlo con una forchetta e tenere in caldo. Sciogliere lo zafferano nel brodo e versarlo sulle verdure. Unire i
pomodori e proseguire la cottura. Salare e pepare. Versare sul couscous le
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posterlettere&...
6 LUGLIO 2012
ATTUALITA’ DI GIOVANNI FRAZZICA
IO, CITTADINO di Eugenio Caputo
SONO SEPARATA e
marito non rispetta mai
il pagamento
dell'assegno per il
mantenimento dei figli e,
spesso, è indisponibile
a tenerli presso di se
quando è il suo turno e nei periodi
festivi. Quali rimedi ci sono?
Anna - Messina
La diretta conseguenza degli
inadempimenti del suo ex coniuge è
quella di rivolgersi al Tribunale al fine di
risolvere le controversie da lei descritte
e che riguardano le modalità di
esercizio della potestà genitoriale e
delle modalità dell'affidamento che, nel
suoi caso, posso presumere siano
quelle di un affidamento condiviso. Per
risolvere la questione, quindi, bisognerà
chiedere al giudice la modifica dei
provvedimenti a suo tempo adottati e,
per il mancato rispetto delle precedenti
condizioni relative all'affidamento ed al
mantenimento dei figli, l'irrogazione di
eventuali sanzioni a carico del coniuge
inadempiente. In questo caso, la legge
prevede che il genitore inadempiente
possa essere dal giudice ammonito;
condannato al riasrcimento del danno in
favore dell'altro genitore o nei confronti
del minore; condannato al pagamento
di una sanzione amministrativa
pecuniaria che va da un minimo di euro
75,00 fino ad un massimo di euro
5.000,00 in favore della Cassa delle
ammende.
Per ulteriori informazioni
[email protected]
tel. 0909430208 -fax 0909430210
ERRATA CORRIGE
MARINA MOLETI è stata nominata vice
presidente del Tribunale di Messina e
non, come erroneamente riportato nello scorso numero, vicaria del presidente della Corte dʼappello. Ce ne scusiamo con lʼinteressata e i lettori.
HERITAGE
Sicilia nel fango, Orlando arbitro
Se l’ex marito non paga
LA GIUSTIZIA ITALIANA è lenta, ma inesorabile. Alla fine di un lungo percorso
sono stati chiesti otto anni di carcere per l'ex ministro delle Politiche agricole
Saverio Romano per concorso esterno in associazione mafiosa. Il procedimento ha
subito un iter piuttosto tormentato, è stato avviato dopo due richieste di
archiviazione e un'imputazione ordinata dal Gip Giuliano Castiglia. Romano, un
tempo seguace e grande amico di Totò Cuffaro, rischia ora di seguirlo nella parte
meno piacevole della sua esperienza umana. Lʼaccusa sostiene che lʼex-Ministro
avrebbe «stipulato un patto politico-elettorale-mafioso con Cosa nostra»,
«contribuendo al rafforzamento dell'organizzazione mafiosa», e che avrebbe anche
ottenuto «alle Politiche del 2001 il sostegno elettorale mafioso». L'ex ministro
sarebbe chiamato in causa da alcuni collaboratori di giustizia che farebbero da
supporto allʼaccusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Ciò che non fu
sufficiente a disarcionarlo dallʼincarico ministeriale, diventa ancor più devastante
oggi in cui cʼè il secondo Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che tra una
decina di giorni verrà sfiduciato da Sala dʼErcole e, quandʼanche ciò non avvenisse,
dovrebbe il 28 di Luglio dimettersi per potersi difendere, anche lui, dallʼaccusa di
concorso esterno. Sono queste le nuove frontiere del crimine, ormai il peculato e la
concussione fanno ridere, così come a scuola i bambini non rubano più le
merendine ai compagni, gli fregano le batterie
nuove dei cellulari. Però, anche se il nostro
ordinamento prevede che “la responsabilità
penale è personale”, quando di mezzo ci si
mette la politica, si crea un clima e, se questi
fatti avvengono alla vigilia di una campagna
elettorale e coinvolgono una persona nota, le
conseguenze possono essere piuttosto gravi
per lʼintera area della politica. Detto questo e
senza volere ne assolvere ne colpevolizzare
nessuno, una riflessione sia consentita: chi
protegge il cittadino dallʼeffetto collaterale? Da
quel ritornello che fa “ma si sono tutti ladri, sono
tutti mafiosi….” Che fa diminuire la possibilità di
fare scelte sensate, che poi è quello di cui si ha
maggiormente bisogno in un momento difficile
come questo. Paradossalmente, pur con le
difficoltà di ordine generale che il Paese sta
attraversando, lʼauto-distruzione temporanea
Leoluca Orlando
della Lega e la stessa crisi del sistema
Formigoni, avrebbero potuto dare ad una classe
dirigente meridionale e siciliana preparata delle possibilità di inserimento
straordinarie. E invece, quelli che dovrebbero essere i leader più rappresentativi del
Pd siciliano, dopo aver beneficiato dellʼultima distribuzione di fondi dellʼassessore
Centorrino, si sono sforzati le meningi ipotizzando lʼalleanza coi moderati di Casini,
ed hanno offerto a Gianpiero DʼAlia la candidatura a Presidente della Regione. Ma
non hanno previsto la candidatura di Rosario Crocetta, che incarna il sinistrismo e
lʼantipolitica allo stesso tempo. Così come Crocetta non ha previsto a sua volta la
candidatura di Claudio Fava, che è quasi lo stesso prodotto con una etichetta
diversa. Leoluca Orlando invece ha fatto sapere che vuole avere voce in capitolo
nella elezione del nuovo Presidente della Regione, non ne fa una questione
ideologica vecchia maniera, vuole solo una persona per bene che sappia fare gli
interessi della Sicilia. Eʼ fuor di dubbio che, perdurando queste frantumazioni del
quadro politico, lʼarbitro delle prossime elezioni regionali potrebbe essere
veramente lui, forte del consenso popolare ricevuto appena qualche mese fa in
quantità veramente copiosa.
ECOLOGIA E AMBIENTE
centonove
Un nuovo codice
per il futuro
DI SERGIO BERTOLAMI
MESSINA. Prima della Rivoluzione francese, gli Stati Generali furono
convocati solo in situazioni di particolare
emergenza. In questo senso, al di là del titolo reboante, la due-giorni dellʼassessore
provinciale Mario DʼAgostino riveste una
sua verità. Per la cultura sʼimpone lʼemergenza di trovare un nuovo codice per il futuro. Serve a produrre crescita intellettuale, valorizzazione del patrimonio, radicamento delle identità territoriali, creazione
di partnership, sviluppo turistico. Se è vero, però, che il tutto è frenato da risorse limitate, necessita una nuova visione politica che, come cactus, sappia trarre acqua
dal deserto. Lʼaridità è soprattutto mentale, come è stato dichiarato in modo pressoché univoco da tutti i relatori. Ma non vale abbandonarsi alla speranza che le prossime generazioni siano più sensibili. Il futuro è ora e domani si esigeranno spiegazioni della mancata assunzione di responsabilità. Perché come rammentava Antoine de Saint Exupéry: «Noi non ereditiamo
la terra dai nostri antenati, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli». Il frutto velenoso è, perciò, individuato: sta nellʼignoranza più gretta. Ma lʼantidoto esiste già ed
è lʼistruzione. Da impartire innanzitutto agli
amministratori locali, poiché sono gli interlocutori primi, i quali devono convincersi
che il territorio è una risorsa; ma a molti di
loro è ancora invisibile. Per valorizzare il
patrimonio locale occorre iniziare dalla rivalutazione della storia municipale. Come? Ordinando, conservando, favorendo
la fruizione degli archivi storici, grazie a
quei documenti non più attivi normalmente abbandonati a marcire. Raccogliendo in
biblioteche il patrimonio librario incentrato
sul territorio comunale. Ne risulterebbero
posti di lavoro per gli individui e appropriazione di conoscenze per la comunità. Sarebbero iniziali risultati per coloro che sanno investire in cultura. Perché, come ha ricordato Antonio Presti, occorre «la Rivoluzione, ma dellʼanima», giacché la cultura è li-ber-tà.
[email protected]
di Anna Giordano
Se Messina dismette le navi
IN NOME DEL LAVORO che manca e che rende ancora
più precaria questa vita, si propongono progetti su progetti che avranno devastanti conseguenze su tutti noi. E
se non sono progetti ma attività già in corso, guai a tentare di riportare legalità o invocare il buon senso o le leggi di natura. Un coro entusiasta ha accolto il progetto della Nato a Messina, lavoro, occupazione, sviluppo. Salvo
dimenticare o non sapere o non voler sapere, che dismettere navi è tra le attività più inquinanti che esistano
sulla faccia della terra. Non per nulla il più grosso centro
di navi da dismettere si trova in paesi poveri, dove la manovalanza è ancora più disperata che da noi, dove le leggi di tutela ambientale sono ancor meno efficaci ammesso che esistano e dove i controlli sono tutto tranne che
presenti. Che dire poi di mille altre attività che si svolgo-
no sotto i nostri occhi e che nel silenzio
raramente interrotto da indagini sempre
difficili, inquinano giorno dopo giorno,
portando inevitabilmente ad un incremento di malattie che non può non essere sospetto?
In ogni angolo cʼè una fonte di distruzione lenta, inesorabile, assentita, tollerata o se contestata,
fa conoscere ai coraggiosi il famoso muro di gomma, dove tutto rimbalza e nulla si scalfisce. Le indagini richiedono prove, tempo, pazienza, fatti e per uno che se ne attenziona e si riesce a portarlo di fronte a sequestri e fermi, cento continuano. Il mare e la terra e lʼaria diventano
i ricettori finali di ogni schifezza, lʼimportante è indurre la
gente a smettere di fumare, nuoce gravemente alla salute, giustissimo, ma che dire allora dellʼavvelenamento di
stato, sopportato, legalizzato, ignorato, spesso in nome
o per conto dellʼoccupazione? La stessa Ilva di Taranto
pagina 46
ne è un fulgido esempio, al pari di Milazzo, Gela, Porto
Marghera e così via, allʼinfinito. Tutti felici e contenti che
si vorrebbe portare questo centro di dismissione di navi a
Messina. Tutti entusiasti e felici, arriva il lavoro.
E dire che di sola messa in sicurezza di ogni centro abitato di questa sfortunata provincia ce ne sarebbe di lavoro, allʼinfinito! No, per 30 denari vorrebbero far morire,
lentamente, nel tempo, migliaia di persone direttamente
o indirettamente, mangiando e respirando e bevendo.
Non ne posso più. Ogni giorno sui giornali leggo di qualcosa di cui la mia coscienza vorrebbe occuparsi ma non
ci arrivo, il tempo non basta mai. Chissà se la coscienza
di qualcun altro si attiverà e mi darà una mano. Affronteremo anche questa, sperando che le coscienze di questa città si sveglino e inizino a capire che la loro salute è
diventata merce di scambio di zero valore. La strada è
lunga e faticosa, detto francamente, lʼabisso si avvicina,
per tutti.
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centonove
ALFABETO MINIMO
di Giovanni Merenda
ELIODORO
A come Alemanno for ever
A COME ALEMANNO
Se proponessimo ai nostri lettori in
una storia, magari umoristica, un
personaggio come Alemanno
giustamente ci incolperebbero di
smodata immaginazione... un
personaggio che crea tanti guai e
tanto spesso non può esistere...
Invece esiste e i romani, peggio per
loro, lo hanno votato come sindaco.
Terremoto in Emilia, Alemanno
senza essere stato invitato va in
visita con regolare caschetto
giallo, lo stesso del Berlusca in
Abruzzo suppongo, e poi promette
una tendopoli da 240 posti, il
Campo Roma. E la manda
davvero pagata con i nostri soldi.
Intanto i posti sono 150 e poi la fa
mettere dai suoi tecnici in una
zona non idonea, dichiarata non a
norma dalla Protezione Civile
lontano da qualsiasi centro
abitato.
La tendopoli si è rivelata più o meno
un campo di scout adatto a passarci
solo una notte. Ai primi caldi
temperature di 47° sotto le tende e
poi allagamenti e problemi con la
rete elettrica e le fognature.
Dopo 15 giorni l'hanno smontata e
gliela hanno rispedita indietro.
A SEMPRE COME ALEMANNO
In Campidoglio assegnato il premio
intitolato a Bartolo Gallitto e
Raffaella Duelli, due componenti
della flottiglia X Mas che combatté a
fianco dei tedeschi contro il Regno
d'Italia e la Resistenza.
A ancora come Alemanno
Alemanno dà del depresso Carlo
Verdone che si lamenta del
degrado di Roma, senza entrare nel
merito delle lamentele del regista.
Basta! Internateloooooooooooooo.
A COME ALEMANNO FOR EVER
LʼAgro Romano – la vasta area a
vocazione agricola intorno alla
Capitale – rischia di scomparire
definitivamente. A preoccupare
sono i risultati di un bando
promulgato dal sindaco Gianni
Alemanno ad inizio legislatura .
Sono oltre 2mila gli ettari di
campagna che potrebbero essere
presto cancellati: aree adiacenti a
parchi e riserve (Marcigliana, Appia
Antica, Veio). Il sindaco: "Servono
25700 alloggi per le fasce deboli".
Ma offre spazio per un numero
molto maggiore, circa 66 mila case.
Ma non vi avevo detto di internarlo?
Fate presto!
B come Berlusconi
Silviuccio loro ha minacciato di
voler are il ministro dell'Economia in
un eventuale governo Alfano.
Come se una tenutaria di bordello si
proponesse come badessa di un
convento...
Oggetto OLE
F COME FORNERO
Certo, probabilmente, Monti sta
facendo quello che può e gli va dato
merito e poi ricordate che prima
c'era Silviuccio loro che ci ha
portato in rovina...
Ma qualcosa l'ha sbagliato fin dal
principio. Dove diavolo è andato a
pescare la Fornero, quella delle
lacrime il primo giorno?
La signora non ne indovina una.
Dalla conflittualità spinta con i
sindacati all'attacco ai dati
dell'INPS sugli esodati (come se il
problema fosse risolto
nascondendolo sotto il tappeto)
all'affermazione che il lavoro non è
un diritto.
Signora, lei fa piangere noi ogni
volta che apre bocca, si rilegga la
costituzione. Oggetto OLE
I COME IMU
Sono apparse in internet le foto
della villa a tre piani dell'ex ministro
Scajola a Imperia.
Una villa a tre piani
sorprendentemente accatastata
come un "4 vani" e ancor più
clamorosamente classificata come
"A5 Abitazione ultrapopolare".
Con tutto quel che ne consegue in
termini di Imu relativa alla rendita
catastale, che in questo caso è di
130,15 euro.Meno di quanto
paghiamo noi e voi lettori. Povero
Scajola dove è costretto a vivere
quando è lontano dalla casa vicino
al Colosseo. Queela, ricordate, che
ha comprato a sua insaputa.
P COME POPULISMO
Tutti gli esperti sono concordi nel
descrivere i disastri che
comporterebbe per l'Italia
l'abbandono dell'euro.
Prezzi delle materie prime alle
stelle, crollo del potere d'acquisto
dei salari, impossibilità di
rifinanziare il debito pubblico, che
oltretutto va rimborsato in euro.
Solo Grillo e Berlusconi sono
dell'idea, assecondando la parte
degli italiani meno informata,
quella che si lamentava dell'euro
fin dall'inizio per l'aumento dei
prezzi mentre la colpa era del
governo che aveva permesso la
speculazione.
T COME TARTARUGHE
Nove coppie di tartarughe sono
state ritrovate intatte dopo 47
milioni di anni fossilizzate nell'atto
sessuale. Alcuni vescovi hanno
ipotizzato che la loro morte sia stata
un giusto castigo. Erano coppie di
fatto.
V COME VULCANOLOGIA
La nomina a direttore generale di
Massimo Ghilardi ha irritato i
componenti dell'Istituto nazionale di
geofisica e vulcanologia. L'accusa
dei ricercatori: "Non sa nulla di
terremoti. È una nomina politica, è
un protetto dalla Gelmini".
Il nuovo direttore generale è infatti
laureato in Scienze motorie e
Sociologia. Lui replica:”Non mi
serve una laurea nella materia.
Devo fare il manager.” Ma a parte
che sapere qualcosa della materia
dell'ente che si dirige non
guasterebbe, non servirebbe per
fare il manager una laurea in
Economia e Commercio o qualcosa
di simile? La laurea in in Scienze
motorie serve per fare il professore
di Educazione Fisica.
Ma chi è l'addetto al ministero per le
nomine? Paperoga?
ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano
Cani di strada e assassini
MESSINA. Gli esseri umani temono la morte ma, quando
tocca agli animali, può diventare un atroce rimedio. I cani
di strada sono le vittime predestinate: si spara contro di
loro, li si avvelena, li si impicca, li si annega, li si lapida. A
tali deprecabili pratiche ricorre lʼuomo nella propria
perversa crudeltà e ciò che prima era un incubo da
evitare con ostinazione diviene un gioco malato in cui va
bene tutto, se si gioca da carnefici. Basta un esempio: il
senso di soffocamento è un incubo per chiunque. La sola
sensazione scatena reazioni di terrore. Puro panico e
totale perdita di controllo. È una cosa così scontata che
sembrerebbe superfluo scriverlo. Sembrerebbe, appunto.
Perché in materia di efferatezze nei confronti degli animali
la mano umana è in grado di spingere il limite sempre
oltre. Il quadro diventa preoccupante in Sicilia, dove il
6 LUGLIO 2012
randagismo è una piaga dalle proporzioni
allarmanti. Lʼultimo episodio a Palermo: più
di dieci esemplari sterminati senza troppo
andare per il sottile. Ai volontari della LIDA,
ai Carabinieri e allʼAsp competente è
arrivata una segnalazione da brividi in
merito ad unʼintera colonia uccisa nellʼarco di una notte.
Cani strozzati con il fil di ferro, annegati nelle acque di un
fiume, avvelenati, lapidati. Cʼera chi li sfamava ed
accudiva, ma cʼè stato chi ha pensato di adottare
modalità più radicali. Lʼennesimo agghiacciante caso,
preceduto da numerosi altri. E, può essere formulato un
pronostico senza possedere doti di chiaroveggenza,
numerosi altri ne seguiranno. Incessanti denunce,
puntualmente arrivate a concludersi in un nulla di fatto. La
macchina della giustizia, quando cʼè in ballo la tutela dei
diritti degli animali, tante volte non si muove e, quando si
muove, lo fa con eccessiva lentezza e scarsa severità.
pagina 47
Camera con commissario
CATANIA. Non si può certo
dire che sia stato un fulmine a
ciel sereno il
commissariamento della
Camera di commercio di
Catania. Pietro Agen,
presidente a fine mandato, lo
aveva previsto da tempo: in
palio c'è il comando della
SAC, la società che gestisce i
servizi dell'aeroporto
Fontanarossa, perchè l'ente
camerale esprime ben due
membri del cda. Stranamente
i tempi si sono allungati a
dismisura con una querelle a
colpa di interviste tra il
presidente SAC Mancini e lo
stesso Agen, in aperto
contrasto col governatore
Raffaele Lombardo, messo
sostanzialmente nelle
condizioni di non poter
nominare per tempo i
suoi rappresentati. E adesso
arriva il commissario
straordinario, nominato dalla
Giunta regione a meno di dieci
giorni dalla fine del
mandato, sembrerebbe per
inadempienze rilevate con una
raffica di ispezioni. Troppe.
Come troppo tempestiva è la
nomina del commissario che,
c'è da immaginarsi, provvederà
subito all'indicazione dei
componenti del cda graditi a
certa politica.
150 PAROLE DA PALERMO
Fratelli d’Italia
I CAMPIONATI europei hanno visto lʼItalia arrivare in finale, persa poi purtroppo 4 a 0 con la Spagna. Sono stati scritti fiumi dʼinchiostro sulla valenza simbolica del gioco del
calcio e sulla marcata identificazione tra gli italiani e la nazionale. Da Udine a Palermo, cʼè stata una primordiale esultanza, dopo i goal della nostra squadra. Goal che, spesso,
hanno avuto la firma di Mario Balotelli. Il nero Balotelli nasce a Palermo da genitori ghanesi. Abbandonato dalla famiglia dʼorigine, è stato poi preso in affidamento da una famiglia bresciana, con tre figli naturali: fratelli e sorella hanno aiutato i genitori a prendersi cura del ragazzino. Qualcuno mi ha fatto notare che fa un certo effetto vedere un
nero giocare nella nazionale di calcio. In effetti, Super Mario è lʼemblema tangibile della globalizzazione che ci attraversa. E ci regala anche un campione del pallone, grazie anche allʼaffetto nutriente di una famiglia adottiva.
Maria DʼAsaro
ANTIBUDDACI di Dino Calderone
Greco e l’Udc
MESSINA. Qualche giorno fa, il consigliere
comunale dell'UDC, ex PD, Marcello Greco con una
interrogazione ha scatenato una polemica sul progetto di un
centro polifunzionale per immigrati che il Comune di Messina
vuole realizzare nella sede dei Servizi Sociali di via Bisazza.
Secondo il consigliere Greco la scelta dell'amministrazione
sarebbe sbagliata per tanti motivi. Qui ne sottolineo solo due:
nella zona ci sarebbero facoltà universitarie e un punto di
aggregazione per bambini. E allora? I centri polifunzionali
nascono proprio per favorire l'integrazione e il dialogo
interculturale, quindi niente di meglio se nei pressi di un centro
ci sono già, come nel caso di Messina, la facoltà di Scienze
Politiche e un luogo di aggregazione per bambini. Ma a dire il
vero, ciò che risulta ancora più incomprensibile delle
argomentazioni dell'avvocato Greco, è il silenzio del suo partito,
l'UDC, che avrebbe dovuto discutere pubblicamente il
contenuto della interrogazione del suo consigliere su un tema
cosi importante. Come mai? In passato sia il sen D'Alia, da
sottosegretario all'Interno con delega all'immigrazione, che
Chiara Giorgianni, attuale segretario provinciale Udc ed ex
assessore provinciale all'integrazione multietnica, hanno
dimostrato grande sensibilità e intelligenza su questi problemi.
D'altra parte tutta la politica dell'UDC su questo tema è mille
anni luce lontana da quella che il consigliere Greco ha espresso
in questi giorni.
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