Il Sole 24 Ore - Sanità

Transcript

Il Sole 24 Ore - Sanità
28/7/2015 0-www.sanita24.ilsole24ore.com.sbdaopac.unicatt.it/vetrina/edicola24web/edicola24web.html?testata=SAT&issue=20150728&edizione=SANITATAB…
Come si caratterizza la sanità religiosa in Italia? Qual è stata la sua evoluzione nell’ultimo
decennio? Quali sono le principali sfide da affrontare nel prossimo futuro? A queste
domande cerca di dare risposta il secondo rapporto annuale dell’Osservatorio permanente
sulla sanità di ispirazione cristiana, istituito da Cerismas-Università Cattolica nell’ambito
di un “tavolo” cui partecipano Fondazione Opera San Camillo, Fondazione Maddalena
Grassi, Irccs Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, Provincia Lombardo Veneta Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Fondazione Poliambulanza
Istituto ospedaliero, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Casa di cura Columbus, Irccs Oasi
Maria SS., Policlinico Gemelli.
Complessivamente, la sanità religiosa si conferma un’importante componente del sistema
di strutture di ricovero pubbliche e private che assicura l’erogazione dei Lea. Annovera,
infatti, 113 strutture di ricovero (10% del totale) operanti in 16 Regioni e 48 Province, tra
cui 2 policlinici universitari, 14 Irccs e 26 ospedali classificati; presenta, inoltre, alcune
strutture di grandi dimensioni (13 superano i 300 posti letto) e numerose altre
concettualmente riconducibili a un medesimo “gruppo di aziende” per effetto
dell’appartenenza allo stesso ordine religioso; eroga l’8% dei ricoveri complessivamente
effettuati a livello nazionale, contro il 74% delle strutture pubbliche e il 18% delle private
non religiose; annovera inoltre, già nella sola Regione Lombardia, 321 strutture territoriali
(21% del totale) che erogano assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare.
Con specifico riferimento all’attività di ricovero, per la quale i dati disponibili sono più
ricchi e accurati, consentendo dunque analisi più approfondite e attendibili, la sanità
religiosa presenta un mix analogo alle strutture pubbliche, salvo che per la particolare
vocazione verso la riabilitazione: è infatti riconducibile alle strutture religiose il 19% dei
posti letto ospedalieri complessivamente dedicati alla riabilitazione e il 17% dei correlati
ricoveri, con una particolare focalizzazione sia sui pazienti pediatrici, sia sugli
ultrasettantacinquenni. Quanto agli indicatori comunemente utilizzati per esprimere
efficienza, efficacia, complessità e appropriatezza (per esempio, degenza media, tasso di
occupazione, attrattività extraregionale, peso relativo dei Drg ad alta complessità e di
quelli potenzialmente inappropriati), la sanità religiosa si colloca sistematicamente in
posizione intermedia tra pubblico e privato non religioso in termini sia di medie e
mediane, sia di variabilità.
L’analisi dei dati fa però emergere con chiarezza anche alcune criticità.
Primo, la sanità religiosa presenta una significativa concentrazione delle proprie attività di
ricovero in alcune Regioni assoggettate a piano di rientro e soprattutto nel Lazio (fig. 1),
anche per la presenza di due strutture di grandissime dimensioni quali Policlinico Gemelli
e Ospedale Bambin Gesù: il 33% dei ricoveri effettuati nel Lazio avviene in strutture
religiose; addirittura il 43% dei ricoveri complessivamente effettuati in Italia dalla sanità
religiosa riguarda strutture del Lazio. Percentuali decisamente inferiori, ma comunque
significative, si rilevano in Puglia (rispettivamente 18 e 15%) nonché in Lombardia
(rispettivamente 6 e 13%), dove pure il peso relativo della sanità religiosa si è fortemente
ridotto nell’ultimo decennio.
Secondo, la presenza della sanità religiosa si sta riducendo. Il fenomeno è scomponibile
in due elementi: da un lato, la chiusura o l’alienazione di strutture; dall’altro, la
decrescente quota di attività svolta dalle strutture che restano. A quest’ultimo riguardo
(fig. 2), le strutture che nel 2013 erano riconducibili alla sanità religiosa presentavano,
28/7/2015 0-www.sanita24.ilsole24ore.com.sbdaopac.unicatt.it/vetrina/edicola24web/edicola24web.html?testata=SAT&issue=20150728&edizione=SANITATAB…
rispetto al 2003, una contrazione dei dimessi del 27% a quantità (da 1.068.399 a 774.839
ricoveri) e del 6% a valore; nello stesso periodo, di contro, il privato non religioso ha
mantenuto sostanzialmente invariato il numero dei ricoveri e ne ha incrementato del 52%
il valore. Di conseguenza, il peso relativo della sanità religiosa si è ridotto dall’8,3 al 7,9%
a quantità e dall’8,3 al 6,9% a valore; quello del privato non religioso, per contro, è
cresciuto dal 13,7 al 17,7% a quantità e dal 13,8 al 18,6% a valore, con una
corrispondente flessione della quota di attività svolta dalle strutture pubbliche (dal 78 al
74,5% sia a quantità sia a valore).
28/7/2015 0-www.sanita24.ilsole24ore.com.sbdaopac.unicatt.it/vetrina/edicola24web/edicola24web.html?testata=SAT&issue=20150728&edizione=SANITATAB…
Terzo, le strutture religiose stentano a perseguire sinergie, anche quando l’appartenenza
al medesimo ordine religioso le configura teoricamente come componenti di un “gruppo”:
a parità di dimensioni, per esempio, i principali indicatori di attività e di performance non
sembrano differire significativamente tra le strutture religiose a seconda che queste
rientrino o meno in un “gruppo”.
In prospettiva, la sanità religiosa dovrà dunque saper affrontare almeno quattro sfide, che
nel privato non religioso sono affidate a meccanismi e incentivi di mercato e per le
aziende pubbliche a corrispondenti meccanismi e incentivi istituzionali ormai consolidati.
Si tratta, in particolare, di superare l’apparente contraddizione tra perseguimento della
missione e ricerca dell’efficienza; di sviluppare competenze manageriali e strumenti
gestionali coerenti con la complessità dell’attività sanitaria e la contrazione delle risorse;
di identificare le fonti di capitale necessarie per finanziare gli investimenti e coprire le
eventuali perdite; di sviluppare collaborazioni strategiche e operative per generare
sinergie.
EUGENIO ANESSI PESSINA professore di Economia
Università Cattolica - Roma
direttore Cerismas © RIPRODUZIONE RISERVATA