Bilancio 2009 - Banca del territorio lombardo
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Bilancio 2009 - Banca del territorio lombardo
relazioni e bilancio al 31 dicembre 2009 Esercizio Pompiano, 22 Maggio 2010 Banca di credito cooperativo di pompiano e della Franciacorta - pompiano (BS) - Società Cooperativa Capitale SoCiale € 2.271.696 RiSeRve € 297.949.650 iscritta all’albo delle Banche al numero 2438.00 iscritta all’albo delle Società Cooperative al numero a158955 aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti ed al Fondo di Garanzia degli obbligazionisti del Credito Cooperativo anno di fondazione 1919 Codice fiscale e Registro imprese di Brescia nr. 00436650170 partita iva 00561800988 – R.e.a. 19714 – Cod. aBi 08735 Sede legale e amm.: piazza S. andrea, 12 25030 pompiano (Bs) – italia (it) it SWiFt Ft CoDe iCRaitMMKFo Ft ttel. 030.94691 Fax 030.9469301 e-mail: [email protected] - www.bccpompianofranciacorta.it patRiMoNio RelaZioNale 45 mila rapporti con famiglie e imprese _ patRiMoNio FiDUCiaRio 1.682 milioni di Raccolta diretta _ 1.646 milioni di Crediti con clientela _ 1.695 milioni i finanziamenti erogati nell’esercizio _ patRiMoNio teRRitoRiale 37 Comuni con nostre Filiali_ 127 Comuni di competenza_ 39 milioni di patRiMoNio iMMoBiliaRe 35 filiali su 47 in sedi di proprietà 299,5 milioni di patRiMoNio Di viGilaNZa 233 milioni di patRiMoNio liBeRo 17,59% di Core tier 1 18,07% di total Capital Ratio sommario 6 7 9 10 12 profili di responsabilità, ruolo e compiti degli organi sociali e società di revisione Cariche sociali avviso di convocazione premesse per la comprensione del bilancio Fatti salienti di fine 2008 e del 2009 iDeNtitÀ aZieNDale 16 19 20 22 26 28 profilo della Banca la nostra Carta d’identità nel movimento cooperativo italiano valori della Banca indicatori di performance Sviluppo territoriale area operativa della Banca le CiFRe Del 2009: in sintesi 32 34 36 48 Dati patrimoniali riclassificati Conto economico Dati significativi della gestione 2009 il piano di sviluppo 2010 - 2012 RelaZioNe Del ColleGio aMMiNiStRativo SUlla GeStioNe 53 55 56 58 59 61 65 68 71 72 74 74 76 78 79 80 84 93 94 98 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 109 111 lettera del presidente 1. lo scenario economico di riferimento • 1.2 l’economia internazionale • 1.3 area dell’euro • 1.4 italia • 1.5 lombardia 2. l’andamento delle Banche di Credito Cooperativo italiane • 2.2 l’andamento delle Banche di Credito Cooperativo lombarde 3. Criteri seguiti nella gestione sociale • Collegamento con la base sociale e con i membri delle comunità locali • Sviluppo dell’idea cooperativa e collegamento con le altre componenti del sistema • elargizioni alle comunità • valore aggiunto e la sua distribuzione tra i portatori di interesse • progetto agricoltura 4. l’andamento della gestione e dinamiche dei principali aggregati • 4.1 tassi bancari • 4.2 il Risultato economico • 4.3 attività di impiego e di raccolta _ 4.3.1 operazioni di impiego con la clientela _ 4.3.2 la qualità del credito _ 4.3.2 Sofferenze _ 4.3.2 partite incagliate _ 4.3.3 la raccolta da clientela _ 4.3.3 Raccolta diretta _ 4.3.3 Raccolta indiretta 4.4 l’attività finanziaria • 4.4.1 attività finanziarie disponibili per la negoziazione • 4.4.2 attività finanziarie disponibili per la vendita • 4.4.3 Disponibilità presso banche 4.5 il patrimonio e i rischi • 4.5.1 il patrimonio • 4.5.2 le attività di rischio, il patrimonio di vigilanza e i coefficienti patrimoniali 113 113 114 115 117 117 118 120 121 125 127 127 128 129 130 5. altre poste significative • 5.1 Servizi di pagamento • 5.2 partecipazioni • 5.3 Ristorno soci 6. la struttura operativa • 6.1 le risorse umane • 6.2 attività organizzative • 6.3 attività di ricerca e di sviluppo • 6.4 Sistema dei controlli interni e gestione dei rischi • 6.5 informazioni 7. Fatti di rilievo 8. evoluzioni prevedibile della gestione 9. Considerazioni finali 10. approvazione del bilancio 2009 e ripartizione dell’utile Note conclusive RelaZioNe Del ColleGio SiNDaCale RelaZioNe Della SoCieta Di ReviSioNe CoNteNUto Del BilaNCio 142 144 145 146 147 150 153 183 221 244 245 287 287 296 296 Stato patrimoniale Conto economico prospetto della redditività complessiva prospetto della variazioni del patrimonio netto al 31/12/2009 Rendiconto Finanziario Nota integrativa • parte a: politiche contabili • parte B: informazioni sullo Stato patrimoniale • parte C: informazioni sul Conto economico • parte D: prospetto della redditività complessiva • parte e: informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura • pubblicazione dell’informativa al pubblico • parte F: informazioni sul patrimonio • parte G : operazioni di aggregazione riguardante imprese o rami d’azienda • parte H: operazioni con parti correlate alleGati al BilaNCio 298 299 300 la tutela del risparmio prospetto degli immobili e dei mobili al 31/12/2009 Crescita della Banca dalla sua fondazione attraverso i principali aggregati. pRoFili di responsabilità, RUolo e CoMpiti degli organi sociali e SoCietÀ di revisione ill quadro complessivo della “governance” della Banca, inteso come il sistema di regole e delle procedure cui gli organi sociali fanno riferimento per ispirare alla propria linea di condotta, è stato definito tenendo presente le norme vigenti e delle raccomandazioni emanate dalla Banca d’italia d’ che valorizzano l’autonomia gestionale e le responsabilità degli organi societari _ CoNSiGlio Di aMMiNiStRaZioNe è il principale organo rgano della Banca e mediante la sua istituzione di governo ne assicura la sana e prudente gestione, nella prospettiva della continuità e dello sviluppo della Banca stessa. la a composizione, la durata, i poteri e le modalità di funzionamento del Consiglio di amministrazione sono indicati nel titolo vii (dall’art. 32 all’art. 40) del vigente statuto sociale. _ CoMitato eSeCUtivo è composto dal presidente, quale membro di diritto, e da quatto amministratori mministratori nominati dal ConCon siglio di amministrazione. la a composizione, la durata, i poteri e le modalità di funzionamento sono indicati nel titolo viii, art. 41 del vigente statuto sociale. _ ColleGio SiNDaCale è l’organo di controllo della Banca eletto dall’assemblea dei soci ai sensi dell’art. 41 dello statuto sociale. Contribuisce ad assicurare la regolarità e la legittimità della gestione mediante la sua azione istituzionale di vigilanza orientata al mantenimento della sana e prudente gestione. la a prudente gestione è riconducibile al grado di avversione al rischio della Banca; la sana gestione è ispirata ai criteri di piena efficienza funzionale e di correttezza nello svolgimento delle sue attività. i compiti e i poteri del Collegio Sindacale sono indicati nel titolo iX, art. 43 del vigente statuto sociale. _ ColleGio Dei pRoBiviRi è l’organo interno della Banca ed ha funzioni di perseguire la bonaria composizione delle liti che dovessero insorgere tra socio e Banca. la composizione, la durata, i poteri e le modalità di funzionamento del Collegio dei probiviri sono indicati nel titolo itolo Xi, X art. 46 del vigente statuto sociale. _ DiRettoRe costituisce il vertice dell’organizzazione, è il Capo del personale ed ha responsabilità globale della conduzione della Banca. il Direttore attua le politiche e le strategie deliberate dal Consiglio di amministrazione e concorre, sotto il profilo tecnico, a determinare l’orientamento aziendale. i compiti e attribuzioni del Diret Direttore sono indicati nel titolo Xii, art, 47 del vigente statuto sociale. _ SoCietÀ Di ReviSioNe società iscritta in un apposito albo tenuto dalla Consob e, nel corso dell’esercizio ha il compito di verificare: - la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili; - che il Bilancio d’esercizio corrisponda alle risultanze delle scritture contabili e degli accertamenti eseguiti e che sia conforme alle norme che lo disciplina. 6 CaRiCHe sociali _ Consiglio di amministrazione presidente vice presidente residente Consiglieri Sergio GiRelli** Francesco ploDaRi Battista BottURi Gianpaolo FoNtaNa Guido MiRaNi llorenzo MoliNaRi*** oscar MoliNaRi* o Giovanni va v RiNelli* Mario ZaMpieRi* Za _ Collegio Sindacale presidente residente Sindaci effettivi Sindaci supplenti _ Direzione Direttore Generale Battista andrea lepiDi orlando BeRtoli alfredo BoNetti Silvano MoMBelli Massimo peDRetti luigi MeNSi _ Società di Revisione del Bilancio aGN Serca s.n.c. via Cipro n. 1 25124 Brescia * Membri del Comitato esecutivo ** presidente del Comitato esecutivo *** vicepresidente del Comitato esecutivo 7 _pRoFili di responsabilità 8 avviSo Di CoNvoCaZioNe aSSeMBlea GeNeRale oRDiNaRia Dei SoCi Egregio Socio, sei invitato ad intervenire all’Assemblea ordinaria e straordinaria dei soci che avrà luogo in prima convocazione Giovedì 29 aprile 2010 alle ore 8.00 presso la Sede della Banca in Pompiano, Piazza S. Andrea n. 12 e, in qualora nel suddetto giorno non si raggiungesse il numero legale prescrit prescritto per la valida costituzione dell’Assemblea, in SECONDA CONVOCAZIONE sabato 22 MAGGIO 2010 alle ore 15.30 Presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria Brescia - Via Branze n. 38 per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: 1) 2) 3) 4) Bilancio al 31 dicembre 2009. Deliberazioni inerenti e conseguenti. Determinazione del sovrapprezzo delle azioni. Determinazione del fido massimo da concedersi a ciascun obbligato. Integrazione delle politiche di remunerazione dei consiglieri di amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla Banca da rapporti di lavoro subordinato. 5) Determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. 6) Elezioni per il rinnovo dei componenti del Consiglio di Amministrazione previa determinazione del loro numero, del Collegio Sindacale e del Collegio dei Probiviri. Cordiali saluti. Pompiano, lì 6 Aprile 2010 per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Sergio Girelli potranno otranno intervenire all’assemblea e prendere parte alle votazioni i soci che, alla data dell’assemblea, risultino iscritti da almeno novanta giorni nel libro dei soci. per la rilevazione della propria presenza all’assemblea il socio dovrà utilizzare l’apposita tessera a suo tempo consegnata. in caso di impossibilità a partecipare il socio potrà rilasciare delega ad altro socio. per l’autenticazione della firma sulla delega, ai sensi dell’art.25 dello statuto sociale, il socio delegante potrà recarsi, negli orari di sportello, presso la Filiale di riferimento, a partire dal ricevimento dell’avviso di convocazione e fino a tre giorni lavorativi precedenti la data dell’assemblea. È a disposizione dei soci, presso la Sede della Banca (Ufficio personale e Soci), la bozza del bilancio con i relativi allegati. 9 _avviso di CoNvoCaZioNe pReMeSSa È significativo che dopo il temporale che ha sconvolto l’ economia e il sistema finanziario mondiale, tornino in primo piano le grandi potenzialità dei piccoli istituti stituti di credito che gestiscono il risparmio in un’ottica completamente diversa rispetto alle strategie dei grandi colossi del credito e alle sofisticate speculazione dell’ingegneria finanziaria. la a peculiarità della Banca di Credito Cooperativo di pompiano e della Franciacorta risiede nella sua intrinseca vocazione a reinvestire nell’area di competenza il risparmio generato localmente. esso sso costituisce la leva più importante di sviluppo economico per le realtà produttive e sociali di riferimento. la a fiducia dei risparmiatori che si è costruita nel tempo con l’allocazione di prodotti che hanno coniugato il rischio-rendimento e trasparenza è uno dei fattori che ha consentito alla Banca la sostenibilità e la capacità di mantenere elevati i ritmi di crescita dei finanziamenti alle famiglie e al settore delle piccole-medie imprese locali. ill dato è ancora più rilevante se si tiene conto che l’elevato tasso di crescita del credito erogato non sembra aver risentito della congiuntura economica sfavorevole di questo esercizio. la a sua attività, trova nel rapporto personale diretto e fiduciario, lo strumento fondamentale per porre le basi di uno sviluppo imperniato sulla persona, che nell’intermediazione ha potuto garantire una sempre maggiore efficienza nell’allocazione delle risorse finanziarie. alla base non c’è una tecnica, non ci sono regole, parametri o condizioni: alla base c’è un rapporto personale che si basa sulla fiducia e quindi sulla relazione, su valori etici praticati in una prospettiva di solidarietà sociale e di virtù personali. il 1° gennaio 2007, è entrata in vigore la normativa sulla revisione cooperativa che ha l’obiettivo di verificare la corretta applicazione dei requisiti mutualistici da parte delle Banche di Credito Cooperativo (Bcc) al fine di garantire il rispetto dei valori distintivi che qualificano la categoria. in particolare, il decreto ministeriale che detta le regole per la vigilanza cooperativa delle Bcc stabilisce che tale vigilanza ha una duplice funzione: _ è diretta a verificare la correttezza nell’applicazione dei requisiti mutualistici cui è legato lo specifico trattamento fiscale; _ ha l’obiettivo di supportare gli organi di direzione e amministrazione nel costante miglioramento della gestione e del livello di democrazia interna, in modo da promuovere l’effettiva partecipazione dei soci alla vita sociale. 10 introduzione al fine di poter disporre di un documento che rappresenta la realtà della Banca e le linee gestionali in tutte le sue dimensioni, il fascicolo “Bilancio 2009” evidenzia gli andamenti patrimoniali, economici e finanziari più significativi, coniugati ed integrati con i principi e valori della responsabilità sociale e dello sviluppo sostenibile per la verifica della coerenza tra identità e missione. principi e valori nei quali la Banca si riconosce, che derivano dalla sua identità e riportati: _ nello Statuto ( art. 2), _ nella Carta dei v valori del credito cooperativo, _ nella Carta della Coesione del credito cooperativo. essi sono orientati ad una gestione attenta a generare, che è un valore non solo per i soci, ma per tutti coloro che con essa intrecciano relazioni quotidiane: clienti, collaboratori, fornitori, investitori, comunità locali, istituzioni pubbliche e private. Rispetto alle altre imprese bancarie, la nostra Banca si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune, in coerenza con la Carta dei v valori del Credito Cooperativo. Criteri Seguiti nella Gestino Sociale (art. 2 legge 59/1992 e art. 2545 del Codice Covile) l l’art.150, iv comma del ttesto Unico sulla legge bancaria, che ha modificato l’art. 21, comma iii della legge 31/1/1992 n.59, stabilisce che alle Banche di Credito Cooperativo è applicabile l’art.2 della legge n.59 del 1992. in forza di tale norma di richiamo gli amministratori delle società cooperative sono tenuti, nella loro relazione al bilancio, ad indicare specificatamente i criteri seguiti nella gestione sociale, per il conseguimento degli scopi statutari in conformità con il carattere cooperativo della società. il combinato disposto delle due norme (art. 150 e art. 2) impone agli amministratori della Banca di Credito Cooperativo di gestire l’impresa bancaria, tenendo conto delle finalità mutualistiche che ne costituiscono la funzione specifica. il Bilancio d’esercizio informazioni patrimoniali, economie-Finanziarie e principi di Redazione il documento di bilancio che si presenta in sede di approvazione è stato impostato in termini e modi coerenti con le norme introdotte dai principi contabili internazionali (iaS/iFRS) e nel rispetto delle disposizioni che la Banca d’italia ha emanato nell’ambito dei poteri regolamentari ad essa attribuiti in materia di “forme tecniche “ dei bilanci bancari. t disposizioni disciplinano gli schemi dello Stato patrimoniale, Conto economitali co, prospetto della reddiitività complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto, Rendiconto finanziario, Nota integrativa. il bilancio è corredato dalla relazione degli amministratori sulla situazione della Banca e sull’andamento della gestione, nonché dalla relazione dei Sindaci. il Bilancio 2009 della nostra Banca diventa un documento d’importanza essenziale, per informare chi è interessato allo svolgimento dell’attività, del suo rendimento e del suo operato. esso si ispira al principio di massima trasparenza dell'operatività, delle scelte e dei risultati ottenuti, previsto dalla normativa vigente e ribadito dal Comitato di Basilea, dalla Consob e dalla Banca d’italia. Con questo documento si vuole dimostrare che il nostro istituto di credito è protagonista socialmente responsabile nella zona in cui opera con atti e fatti concreti e coerenti con la sua mission. 11 _pReMeSSa 2008 - 2009_ Fatti SalieNti _ inizio della crisi Nel MoNDo _a agosto gosto 2007 Crisi del mercato dei mutui subprime statunitensi _13 e14 Settembre 2008 avvio a vvio procedura di fallimento di llehman Brothers e salvataggio di Merrill lynch. l _16 Settembre 2008 la a Fed autorizza un prestito al gruppo assicurativo aiG. _18 Settembre 2008 la banca inglese lloyds tBS è autorizzata da Banca d’inghilterra al salvataggio di HBoS (istituto operante nei Crediti ipotecari) _ 26 Settembre 2008 Banca Washinghton Mutual annuncia avvio fallimento. _ 3 ottobre 2008 il parlamento USa USa approva piano emergency economic Stabilization CoNSiGlio eCoFiN Si limita a fissare fra gli obiettivi comuni quello di “assicurare sufficiente flessibilità nell’applicazione delle regole contabili in presenza di eccezionali condizioni di mercato: a tale riguardo si considera che in condizioni eccezionali alle istituzioni finanziarie e non finanziarie dovrebbe essere consentito di valutare gli attivi sulla base di ipotesi sul rischio di default piuttosto che al valore corrente di mercato, che in situazioni di il liquidità dei mercati potrebbe risultare inappropriato”. GoveRNo italiaNo vara v ara misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio italiano e la continuità nell’erogazione del credito alle imprese e ai consumatori (D.l. (D. 155) BoRSe valoRi _ Dicembre 2008 _ Mibtel registra una perdita del 49% rispetto al valore d’inizio d’anno, _ Stoxx 600 registra una perdita del 44%, _ S&p500 registra una flessione del 41%. Così pure tutti gli indici delle altre borse evidenziano perdite oltre il 40% rispetto ai valori di inizio d’anno. _ azioni anticrisi della Nostra Banca piaNo FaMiGlie _ interventi di sostegno al reddito per la sospensione del lavoro (CiG), (C _ sospensione ospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale dei mutui a carico delle famiglie disagiate, _ rinegoziazione mutui per la prima casa, _ sostegno alle famiglie per il pagamento delle rate mutuo scadenti nel 2009 (Dlgs 29/11/2008 n. 185), _ ill risparmio familiare incentivato con emissioni di prestiti obbligazionari al 3% e 3,5%. piaNo iMpReSe _ Sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale dei mutui. _ Finanziamenti agevolati a tassi predefiniti per la ristrutturazione dei debiti. 12 _ le l misure urgenti per il sostegno alle famiglie e imprese, vengono diffuse tramite pubblicazioni sui giornali locali di Brescia-Bergamo-lecco e mediante l’organizzazione di convegni e tavole rotonde con le associazioni di categoria per promuovere il confronto sulle tematiche più importanti che caratterizzano i territori in cui la Banca opera. CoNveGNi _ 15 Gennaio 2009 Convegno a orzinuovi (Bs) per cittadini e operatori economici: “il cittadino e l’impresa davanti alla crisi” _ 5 Marzo 2009 Convegno a pompiano (Bs) per operatori economici: “investire nel fotovoltaico” _ 2 aprile prile 2009 Convegno a Rovato (Bs) per operatori economici sul tema “le misure anticrisi” _ 3 aprile prile 2009 Convegno a provaglio d’iseo (Bs) per professionisti e imprenditori:“Competere in un periodo di Crisi”, _ 13 Maggio 2009 incontro ncontro con gli studenti del Master di economia con l’Università Rumena di Bucarest – Fundatia pitagora _ 28 Maggio 2009 Convegno a pompiano (Bs) per operatori economici: “la rivoluzione solare e le nuove opportunità” _ 8 Giugno 2009 Convegno a Calusco d’adda (Bg) per operatori economici: “Fiera, impresa..in un periodo di crisi” _ 26 Novembre 2009 Convegno Fiera orzinuovi (Bs) per giovani e famiglie: ”il piano casa Regionale” _ 2 Dicembre 2009 Convegno a orzinuovi (Bs) per professionisti e imprenditori: “Strumenti per la ripresa” lecco bergamo monza brianza brescia MILANO Rete teRRitoRiale _ 30 ottobre 2009 apertura della 43° filiale nel Comune di Ronco Briantino (Mb) _ 2 Novembre 2009 apertura della 44° filiale nel Comune di Bernareggio (Mb) _ 1° aprile 2010 apertura della 45° filiale nel comune di vimercate (Mb) _ 6 aprile 2010 apertura della 46° filiale nel comune di agrate Brianza (Mb) _ 12 aprile 2010 apertura della 47° filiale nel comune di Brugherio (Mb) cremona _ aprile 2009 la Banca d’italia consegna il rapporto ispettivo ( periodo 18 Novembre 2008 -19 Febbraio 2009) al Consiglio di amministrazione della Banca con giudizi di eccellenza sui profili esaminati. _ 16 Maggio 2009 approvazione pprovazione del Bilancio 2008 e modifica Statuto Sociale. _ Settembre 2009 Sia la Raccolta Diretta che i Crediti verso Clientela superano i 1.600 milioni di euro. _ 15 Settembre 2009 ill Consiglio di amministrazione mministrazione delibera in ordine all’operazione di aumento del capitale sociale di iccrea Holding Spa a di sottoscrivere n° 55.114 azioni per il complessivo valore nominale di € 2,85 milioni. _ 26 ottobre 2009 approvazione pprovazione del piano Strategico triennale 2010-2012 _ 10 Novembre 2009 approvazione del piano Sportelli anno 2010 e 2011, gli obiettivi del piano prevedono l’apertura di 10 nuove filiali. 13 _2008-2009 FFatti salienti 1 iDeNtitÀ aZieNDale 16 19 20 22 26 28 profilo della Banca la nostra Carta d’identità nel movimento cooperativo italiano valori della Banca indicatori di performance Sviluppo territoriale area operativa della Banca 15 _relazione del CoNSiGlio Di aMMiNiSt S RaZioNe St il pRoFilo della Banca the pRoFile of Bank the Bank of Cooperative Credit of pompiano and the Franciacorta is one of the principal banking realities of the italian Cooperative Credit, putting herself to the second place for patrimony and to the seventh one for dimension, in the list of the 446 italian Bcc banks. Her reputation, the ability to interpret the changes of the society and the economy, has given her the prestige to develop an active role of catalyst of the social and economic growth of the territory in which work. it develops a role of local bank of reference in the 127 communes of operational competence, with an active and punctual presence, busy in to recognize and to valorize “in loco” all those resources and entrepreneurial initiatives that are essential to the development of the local economy. the he tradition, the innovation, the culture of the to do and the ability to accept the challenges, to interpret the changes of the society and the economy they are the first subjects that the Bank uses for a long time. this his cultural predisposition of his has produced in the time a “virtuous circle” composed of enterprises, knowledges, places of employment and ways of do what you/they have contributed to turn the province of Brescia and the Franciacorta into territories that produce excellences recognized in international circle. the he problems and the necessities of the clientele have become its opportunities because gotten used to do of the dialogue and of the equality the strategic orientation, appropriating herself of the intuitions coming from different circles, exclusively relegated not to those typical of her own banking activity. the he expansion in the communities of the zone of competence, the promotion of the lasting relationships with the small savers, the privileged possession the area of the credit mediation and the operational focusing with families and small enterprises, have been the common factors in which the Bank has made lever to face and to dominate the new risks created by the global financial instability. ttoday oday the Bank operates through a net of 47 branches, you assembles in the provinces of Brescia, Bergamo, llecco and Monza, not only offering credit services in the urban realities, but also in small communes, setting herself as an efficient bank, competitive, articulated in the offer of the products, directed to the innovation and promoting of deserving and farsighted projects economically. in n the last 5 years, the deposits and investments from Clients and the collecting la a Banca di Credito Cooperativo di pompiano e della Franciacorta è una delle principali realtà bancarie del Credito Cooperativo italiano, collocandosi al secondo posto per mezzi patrimoniali e al settimo per dimensione, nell’elenco delle 426 Bcc italiane. taliane. la sua reputazione, la capacità di interpretare i cambiamenti della società e dell’economia, le hanno dato il prestigio di svolgere un ruolo attivo di catalizzatore della crescita sociale ed economica del territorio in cui opera. essa svolge un ruolo di Banca locale di riferimento nei 143 comuni di competenza, con una presenza attiva e puntuale, impegnata nel riconoscere e valorizzare “in loco” tutte quelle risorse ed iniziative imprenditoriali che sono indispensabili all’economia locale. la tradizione, l’innovazione, la cultura del fare e la capacità di accettare le sfide, di interpretare i cambiamenti della società e dell’economia sono parte del patrimonio operativo della Banca. Questa predisposizione ha creato nel tempo un “circolo virtuoso” che ha contribuito a trasformare la Bassa bresciana e la Franciacorta in territori con eccellenze riconosciute in ambito internazionale. il radicamento nelle comunità della zona di competenza, la promozione di rapporti duraturi con le famiglie e le piccole imprese, sono stati i fattori con i quali la Banca ha affrontato e gestito i rischi legati all’instabilità finanziaria globale, particolarmente accentuati in questo ultimo periodo. oggi la Banca opera attraverso una rete di 47 filiali, concentrate nelle province di Brescia, Bergamo, lecco e Monza, offrendo servizi creditizi non solo nelle grandi realtà urbane, ma anche in piccoli comuni, ponendosi come impresa bancaria efficiente, competitiva, articolata nell’offerta di prodotti e orientata all’innovazione e alla promozione di iniziative economiche. Negli ultimi 5 esercizi gli impieghi e la raccolta sono più che raddoppiati, con un tasso di crescita medio annuo del 16,54% a fronte del 10,97% del sistema bancario nazionale. il grado di patrimonializzazione risulta essere più che doppio rispetto alle attività di rischio (18,07%), il rilevante potenziamento della rete commerciale (+ 24 sportelli nel quinquennio considerato) ha comportato anche una significativa crescita del numero dei collaboratori (+ n. 82) a fronte di una generale contrazione registrata dal sistema bancario italiano. Sotto il profilo del rischio, della liquidità e della solidità i dati al 31/12/2009 fanno emergere i seguenti indici: BaSSo pRoFilo Di RiSCHio - il rapporto tra sofferenze nette e crediti netti è dello 0,80% (1,71% il sistema); - il rapporto delle rettifiche di valore sulle sofferenze lorde è del 50,58%; - il rapporto tra sofferenze nette e patrimonio di vigilanza è del 4,37%; (12,23% il sistema). eCCelleNte liQUiDitÀ - posizione netta interbancaria positiva per 45 milioni oltre ad affidamenti disponibili di 40 milioni e titoli non impegnati dello Stato per 103 milioni; - flussi in entrata (a vista, da 1 a 7 gg, da 1 a 3 mesi) risultano superiori del doppio dei flussi in uscita; - fonti di raccolta in aumento e ben diversificate; - il 78% della raccolta diretta proviene dalle famiglie. 16 of money have doubled with a rate growth of 16,54% annual compared to 10,97% of the banking system, the degree of asset altogether results to be doubler in comparison to the activities of risk (18,07%), the remarkable expansion of the commercial net (+ 24 counters in the last five years) she has also behaved a meaningful growth of the number of the collaborators (+ n. 82) to forehead of a general contraction recorded by the italian talian banking system. the he reason of success is fundamentally that of being the bank of the communities and a most important reference for the local initiatives: social, cultural, religious, humanitarian. CoeFFiCieNti patRiMoNiali - il rapporto del patrimonio di base con le attività di rischio ponderate è del 17,59%; - il rapporto del patrimonio di vigilanza con il rischio complessivo è del 18,07%; - il patrimonio di vigilanza di oltre 299,5 milioni risulta eccedente alle attività di rischio del 1’ pilastro per 167 milioni pari al 55,82%. l ragioni di questo successo stanno fondamentalmente nel non aver abbandonato le la mission originaria, che è quella di essere la Banca delle comunità e per le comunità, ma anche importante punto di riferimento per le iniziative locali a carattere sociale, culturale, religioso ed umanitario. 17 _identità aZieNDale La CARTA d’IDENTITÀ rappresenta sinteticamente le principali quantità patrimoniali ed economiche raggiunte dalla Banca alla fine del 2009. Esse sono raffrontate con le quantità realizzate dalle BCC italiane per individuare il posizionamento della Banca nell’ambito del Credito Cooperativo italiano. (I valori che non vengono misurati poi non vengono gestiti) 18 la nostra CARTA D’IDENTITÀ “nel movimento del credito cooperativo italiano” 47 Filiali (+ 11,90%) 143 Comuni di competenza operativa(+18,18%) 2.526 Soci (+12,47%) 45.000 2.016 + 11,35% 300,2+ 7,20% 1.646+ 12,86% 1.682+ 12,12% milioni di € di ATTIVO PATRIMONIALE 6 Bcc Italiana 2 Bcc Lombarda milioni di € di PATRIMONIO 2 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda 6 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda milioni di € di RACCOLTA DIRETTA 8 Bcc Italiana 2 Bcc Lombarda milioni di € di CREDITI VERSO CLIENTI 46,9 63,5 18,5 -8,59% milioni di € di INTERESSI NETTI 7 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda + 1,12% milioni di € di PROVENTI NETTI 7 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda -21,22% milioni di € di UTILE NETTO 2 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda 48,85% 6,59% di COST INCOME RATIO 1 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda 1 Bcc Lombarda di ROE 1 Bcc Italiana 14 198 milioni di € il MONTANTE PER DIPENDENTE 1 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda mila di € il MARGINE D’INTERESSE PER DIPENDENTE 1 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda di PATRIMONIO sulla raccolta diretta 1 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda di PATRIMONIO sui crediti verso clienti 1 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda dell’ATTIVO PATRIMONIALE impiegato verso clienti 4 Bcc Italiana 2 Bcc Lombarda di Total Capital Ratio 1 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda di Tier 1 Ratio Risk 1 Bcc Italiana 1 Bcc Lombarda 17,85% 18,23% 81,68% 18,07% 17,59% Clienti (+9,76%) 19 _identità AZIENDALE i valoRi della Banca i valori nei quali la Banca si riconosce, e che derivano dalla sua identità, sono delideli neati nei tre documenti principali: _ il fondamento è l’articolo 2 dello Statuto; _ la Carta dei v valori, che è il patto che lega il Credito Cooperativo alle comunità locali; _ la Carta della Coesione, che è la sintesi dello stile della mutualità riferita alle strutture del sistema del Credito Cooperativo e alle loro relazioni interne. StatUto _ Mutualità senza fine di speculazione privata _ Miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche _ Sviluppo della cooperazione _ Coesione sociale e crescita sostenibile del territorio _ orientamento al sociale e bene comune _ Democrazia economica e scambio mutualistico tra soci CaRta Dei valoRi _ primato e centralità della persona _ Credito cooperativo produttore di utilità e vantaggi _ promozione della partecipazione _ promozione dello sviluppo locale _ Formazione permanente _a attività imprenditoriale “a responsabilità sociale” e al servizio dell’economia civile CaRta Della CoeSioNe _ indipendenza giuridica ed autonomia imprenditoriale delle Bcc _ Credito cooperativo – sistema coordinato di autonomie _ Sistema come fattore competitivo per il posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale _ Solidarietà all’interno delle Bcc e fra Bcc _ llegano con il territorio _ efficienza economica, qualitativa, relazionale _ ttrasparenza nelle relazioni interne e circolazione delle informazioni _ Reciprocità come impegno di ciascuno a contribuire alle attività comuni. 2005 _articolo 2 dello Statuto della B.C.C. di pompiano e della Franciacorta-Società Cooperativa Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. la Società ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nella quale opera, la società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei v valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economicofinanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci. 20 perché la BCC è differente? ... dall’ articolo 2 dello Statuto della Banca di Credito Cooperativo: CONVENIENZA “Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira (ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e) ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. la Società ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca,... BEN-ESSERE ... perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza, (più di ben-avere) COOPERAZIONECOESIONE SVILUPPO SOSTENIBILE DIFFERENZA ... nonché la coesione sociale ... e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nella quale opera... ... la società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economicofinanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci.” perché la nostra BCC è differente? Avevo un progetto per la testa, adesso ne ho molti in cantiere. E ogni volta posso contare su una doppia dose di fiducia: la mia e quella della mia banca, che finanzia le imprese sostenendo le loro idee. Da quelle più semplici a quelle più ambiziose. Ho accettato la sfida di portare avanti un’impresa moderna e in espansione. E posso contare su una banca vicina, che capisce le mie esigenze. Che, in più, ha la forza di una grande rete di 440 banche locali e mutualistiche. LA MIA BANCA È DIFFERENTE. LA MIA BANCA È DIFFERENTE. (E LA MIA AZIENDA PURE). (E ANCH’IO NON SCHERZO). 21 _identità aZieNDale indicatori di performance Gli indici di bilancio sono indicatori il cui obiettivo è di costituire la base di riferimento per evidenziare andamenti non immediatamente percepibili attraverso la semplice osservazione dei dati di bilancio, oltre che analizzare lo sviluppo della performance nei vari settori della gestione aziendale. Gli aspetti della gestione che sono meritevoli di particolare attenzione sono: la struttura finanziaria, la redditività, l’efficienza economica, i rischi. INDICATORI PATRIMONIALI (in mgl. di €) Totale attivo var. % Totale crediti var. % - verso banche - verso clientela di cui sofferenze Attività finanziarie var. % - per la negoziazione - disponibili per la vendita di cui partecipazioni Immobilizzazioni var. % - materiali - immateriali - in via di dismissione Totale depositi var. % - da clientela - da banche Patrimonio var. % di cui: capitale sociale utile d’esercizio 2009 2.015.866 11,35% 2008 1.810.443 14,05% 2007 1.587.416 20,55% 2006 1.316.763 15,52% 2005 1.139.863 14,70% 2004 993.742 14,53% 1.691.214 10,01% 44.727 1.646.487 13.118 1.537.337 14,10% 78.476 1.458.861 14.325 1.347.342 16,61% 71.547 1.275.795 7.805 1.155.475 20,71% 70.735 1.084.740 6.387 957.207 12,65% 61.154 896.053 4.183 849.700 18,83% 74.273 775.427 4.632 270.584 21,33% 2.475 268.109 14.142 223.016 18,29% 1.535 221.481 11.291 188.527 54,46% 34 188.493 11.291 122.056 -14,19% 122.056 9.408 142.232 30,31% 40.699 101.533 9.408 109.146 -10,14% 26.374 82.772 9.408 39.969 8,01% 39.821 64 84 37.006 6,45% 36.846 76 84 34.763 30,12% 34.615 64 84 26.716 13,84% 26.615 17 84 23.467 2,60% 23.375 8 84 22.872 62,37% 22.569 22 281 1.681.645 12,12% 1.670.559 11.086 1.499.897 17,85% 1.476.864 23.033 1.272.767 22,71% 1.262.725 10.042 1.037.234 14,45% 1.037.234 906.271 16,97% 906.271 774.798 16,92% 774.798 300.221 7,20% 2.272 18.465 280.064 8,06% 1.871 23.439 259.182 10,68% 1.494 26.591 234.167 11,33% 1.090 25.566 210.335 7,18% 731 17.256 196.247 16,56% 376 16.171 PATRIMONIO E RISCHI (in mgl di €) Attività di rischio ponderate var. % - rischio di credito (8%) - altri rischi 1.657.434 9,71% 122.295 10.300 1.510.806 17,72% 111.246 9.618 1.283.422 12,76% 102.674 1.509 1.138.202 22,72% 91.056 23 927.450 13,76% 74.196 1.156 815.279 19,36% 65.222 455 Patrimonio di vigilanza var. % - patrimonio di base - patrimonio supplementare 299.512 6,97% 291.571 7.941 279.988 8,05% 272.693 7.295 259.118 10,69% 251.823 7.295 234.098 11,47% 226.803 7.295 210.011 10,74% 202.700 7.311 189.644 7,24% 183.123 6.521 Total Capital Ratio - patrimonio richiesto per i rischi - eccedenza patrimoniale 18,07% 132.595 166.917 18,53% 120.864 159.124 20,19% 104.183 154.935 20,57% 91.079 143.019 22,64% 75.352 134.659 23,26% 65.677 123.967 22 INDICATORI ECONOMICI (in mgl di €) 2009 2008 2007 2006 2005 2004 Margine d’interesse 46.917 51.327 46.480 38.939 32.618 29.216 Proventi operativi netti 63.465 62.762 59.619 51.845 44.010 38.073 Risultato attività ordinarie 32.361 33.517 34.714 29.656 23.961 18.206 Utile d’esercizio 18.465 23.439 26.591 25.566 17.256 16.172 var. % -21,22% -11,85% 4,01% 48,16% 6,70% 23,48% Numero dipendenti 244 231 213 196 187 171 - puntuali 244 230 213 196 187 171 INDICATORI DI STRUTTURA - medi annuali Numero soci Numero sportelli 237 225 206 192 180 167 2.526 2.246 2.152 1.952 1.785 1.537 44 42 34 31 27 23 INDICATORI ECONOMICO-FINANZIARI INDICI DI SOLIDITÀ (%) Crediti v. clientela / Totale attivo 81,68% 80,58% 80,37% 82,38% 78,61% 78,03% Patrimonio / Crediti verso clientela 18,23% 19,20% 20,32% 21,59% 23,47% 25,31% Raccolta diretta / Totale attivo 83,42% 82,85% 80,18% 78,77% 79,51% 77,97% Patrimonio / Raccolta diretta 17,85% 18,67% 20,36% 22,58% 23,21% 25,33% Patrim. vigilanza / Attività rischio pond. 18,07% 18,53% 20,19% 20,57% 22,64% 23,26% Sofferenze nette / Crediti v. clientela 0,80% 0,98% 0,61% 0,59% 0,47% 0,60% Sofferenze nette / Patrimonio di vigilanza 4,38% 5,12% 3,01% 2,73% 1,99% 2,44% Roe 6,59% 9,04% 11,36% 12,15% 8,79% 9,61% Roa 1,02% 1,48% 2,02% 2,24% 1,74% 1,86% Margine interesse / Nr. medio dipendenti 198 228 226 203 181 175 Margine intermed. / Nr. medio dipendenti 268 279 289 270 245 228 14.043 13.150 12.372 11.052 10.013 9.283 Costi del personale / Margine d’interesse 37,31% 32,34% 30,01% 29,96% 32,13% 33,60% Cost income ratio 48,85% 46,14% 41,46% 42,80% 45,56% 48,74% INDICI DI RISCHIOSITÀ (%) INDICI DI REDDITIVITÀ (%) INDICI DI PRODUTTIVITÀ (in mgl di €) Montante / Nr. medio dipendenti INDICI DI EFFICIENZA (%) (1) (2) (3) Rapporto “utile netto” e “patrimonio lordo”. Rapporto “utile netto” e “totale attivo medio”. Rapporto “spese amministrative + ammortamenti” e “proventi operativi netti”. 23 _identità AZIENDALE VALORE AGGIUNTO (in mgl di €) 2009 2008 2007 1. Produzione del valore aggiunto Valore della produzione 107.657 118.363 Costi intermedi della produzione -59.752 47.905 14.327 VALORE AGGIUNTO LORDO 2006 2005 2004 99.180 75.125 62.903 54.395 -66.968 -47.088 -26.888 -21.386 -20.661 51.395 52.092 48.237 41.517 33.734 13.704 11.446 9.657 8.377 8.085 2. Ripartizione del valore aggiunto REMUNERAZIONE DEL PERSONALE - diretta - indiretta 3179 2.893 2.506 2.009 1.859 1.733 17.506 16.597 13.952 11.666 10.236 9.818 CONTRIBUZIONI - al sociale 979 879 956 596 519 635 - ai soci 968 857 693 542 499 480 - alla cooperazione italiana 554 703 798 767 663 485 2.501 2.439 2.447 1.905 1.681 1.600 4.463 4.831 6.115 5.265 4.415 3.477 REMUNERAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTR. - imposte dirette - imposte indirette 4.793 4.138 3.831 3.932 3.078 2.560 9.256 8.969 9.946 9.197 7.493 6.037 1.841 1.754 1.147 1.520 1.435 1.293 REMUNERAZIONE DELLA BANCA - rettifiche/riprese su immobili 16.811 21.636 24.600 23.949 20.672 14.986 - accantonamenti a riserve 18.652 23.390 25.747 25.469 22.107 16.279 VALORE AGGIUNTO LORDO 47.905 51.395 52.092 48.237 41.517 33.734 Valore di libro Valore di mercato re Lo sviluppo sostenibile (in grafico) v a lo Ambientale e d i Umano e sociale Intellettuale rm La Banca, con la propria attività, ha prodotto valore a vantaggio dei soci, della comunità locale, della collettività, dei propri collaboratori, della pubblica amministrazione, della promozione della cooperazione e della costruzione del proprio sviluppo futuro. Fo L’aggregato che esprime la ricchezza generata dalla Banca è il valore aggiunto lordo che può essere calcolato come la differenza tra il valore della produzione e i costi sostenuti per la produzione stessa, al netto delle componenti straordinaria. Reputazione Finanziario Patrimoniale Valore corrente misurato Investitori Sviluppo sostenibile Soci Clienti e B Collaboratori n Comunità ia c fi e ri 24 Stato Fornitori INDICATORI SOCIALI 2009 2008 2007 2006 2005 2004 POSTI DI LAVORO CREATI 14 18 18 10 14 4 - uomini 12 13 13 7 10 2 - donne 2 5 5 3 4 2 - giovani/anziani 203 101 144 131 90 198 - volontariato 200 246 57 144 192 165 - iniziative sociali / culturali 217 102 224 196 168 203 CONTRIBUTI ALLA COMUNITÀ (in mgl di €) - parrocchie / oratori 155 98 212 125 69 69 Totale 775 547 637 596 519 635 FINANZIAMENTI ALLE FAMIGLIE (in ml. di euro) 217 216 250 191 FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE (in ml. di euro) 1.429 1.243 1.026 894 INDICATORI DI CAPITALE UMANO 2009 2008 2007 2006 2005 2004 Età media del personale 39 38 35 36 36 36 - dipendenti uomini 39 39 37 38 38 38 - dipendenti donne 37 36 31 32 32 33 Turnover in uscita (dipendenti dismessi / totale dipendenti) 5 9 10 5 4 1 2% 3% 4,69% 2,56% 2,16% 0,58% Ore di formazione 5.758 5.790 5.473 3.536 5.101 4.014 40 61 33 35 36 61 2009 2008 2007 2006 2005 2004 35.894 32.739 31.005 24.321 23.295 15.218 4.009 2.400 7.607 3.240 886 978 - Investimenti in mobili / arredi 302 694 970 339 389 382 - Investimenti in impianti / macchinari 603 851 1.361 1.166 794 651 4.914 3.945 9.938 4.745 2.069 2.011 Investimenti in formazione (in mgl di €) INDICATORI DI CAPITALE STRUTTURALE (in mgl di €) Patrimonio immobiliare - Investimenti in immobili Totale investimenti 25 _identità AZIENDALE SvilUppo territoriale 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 poMpiaNo Roccafranca Barbariga Rudiano ttorbole Casaglia t trenzano Rovato Castelcovati Chiari Cazzago S. M. passirano Coccaglio Urago d’oglio Roncadelle Brescia 1 (v ( ia vallecamonica) vallecamonica) l lograto Castrezzato Corzano Mairano - pievedizio orzinuovi provaglio d’iseo Flero Berlingo Brescia 2 ((vill. prealpino) realpino) Rodengo S. - padergnone adergnone palazzolo sull’oglio glio ttelgate (Bg) palosco (Bg) Calcinate (Bg) Brescia 3 ((via Buffalora) Seriate (Bg) Bergamo 1 ((v via l. palazzolo) Curno (Bg) Brescia 4 (p p.le p .le C. Battisti) Bonate Sopra (Bg) Bergamo 2 (v (via a. Mai, 17) Brescia 5 (Freccia Rossa) Brescia 6 (Corso l. Bazoli) Calusco D’adda (Bg) tterno erno D’isola (Bg) Brescia 7 ((v via Cremona) Robbiate (lc) ( c) Ronco Briantino (Mb) Bernareggio (Mb) vimercate imercate (Mb) agrate a grate Brianza (Mb) Brugherio (Mb) monza brianza MILANO 26 lecco bergamo brescia cremona 27 _identità aZieNDale area operativa della banca Sede e direzione – Piazza Sant’Andrea n. 12 25030 Pompiano (BS) Anno di apertura 1919 1973 1987 1991 1992 1993 1993 1994 1994 1994 1995 1995 1996 1997 1997 1998 1999 2001 2003 2003 2004 2004 2004 2005 2005 2005 2005 2006 2006 2006 2006 2007 2007 2007 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2009 2009 2010 2010 2010 Località Indirizzo Dati utili 1 - POMPIANO 2 - ROCCAFRANCA 3 – BARBARIGA 4 - RUDIANO 5 - TORBOLE CASAGLIA 6 - TRENZANO 7 - ROVATO 8 - CASTELCOVATI 9 - CHIARI 10 - CAZZAGO S. M. 11 - PASSIRANO 12 - COCCAGLIO 13 - URAGO D’OGLIO 14 - RONCADELLE 15 - BRESCIA 1 16 - LOGRATO 17 - CASTREZZATO 18 - CORZANO 19 - MAIRANO - PIEVEDIZIO 20 - ORZINUOVI 21 - PROVAGLIO D’ISEO 22 - FLERO 23 - BERLINGO 24 - BRESCIA 2 25 - RODENGO S. - PADERGNONE 26 - PALAZZOLO S/O 27 - TELGATE (Bg) 28 - PALOSCO (Bg) 29 - CALCINATE (Bg) 30 - BRESCIA 3 31 - SERIATE (Bg) 32 - BERGAMO 33 - CURNO (Bg) 34 - BRESCIA 4 35 - BONATE SOPRA (Bg) 36 - BERGAMO 2 37 - BRESCIA 5 38 - BRESCIA 6 39 - CALUSCO D’ADDA (Bg) 40 - TERNO D’ISOLA (Bg) 41 - BRESCIA 7 (Via Cremona) 42 - ROBBIATE (Lc) 43 - RONCO BRIANTINO (Mb) 44 - BERNAREGGIO (Mb) 45 - VIMERCATE (Mb) 46 - AGRATE BRIANZA (Mb) 47 – BRUGHERIO (Mb) Piazza S.Andrea, 2 Tel.030 9462201 fax 030 9462350 Via S.Gervasio e Protasio, 38 Tel.030 7090119 fax 030 7090816 Piazza Aldo Moro, 2 Tel. 030 9770970 fax 030 9971059 Via Mazzotti, 13 Tel.030-7060069 fax 030 7060069 Via Donatori di Sangue, 4 Tel. 030 2150471 fax 030 2150461 Via Castello, 2 Tel. 030 9974846 fax 030 9974847 Contrada del Barbone Tel. 030 7703535 fax 030 7703553 Via Roma, 1 Tel. 030 7080418 fax 030-718216 Via Bonatelli, 2 Tel. 030 7001645 fax 030 7001665 Piazza Vittorio Emanuele II, 1 Tel. 030 7751044 fax 030 7751044 Piazza Europa, 4 Tel.030 653180 fax 030 653180 Via Marconi, 9 Tel. 030 724198 fax 030 7243178 Piazza Marconi, 13 Tel.030 7071083 fax 030 7071084 Via Martiri della Libertà, 102 Tel. 030 2583398 fax 030 2583332 Via Vallecamonica, 22/C Tel. 030 314121 fax 030 318790 Via Martiri della Libertà, 17 Tel. 030 9972204 fax 030 9972204 Via Gatti ang. Via Alfieri Tel. 030 7040807 fax 030 7040807 V.lo Meridionale, 1 Tel. 030 9770752 fax 030 9770600 Via Sandro Pertini, 11 Tel. 030 9975510 fax 030 9975586 Piazza Garibaldi, 16 Tel. 030 9941901 fax 030 943741 Piazza Portici, 12/13 Tel. 030 9881284 fax 030 9881004 Via Mazzini ang. Via Solforino Tel. 030 2563023 fax 030 2563525 Via Roma, 33 Tel. 030 9972440 fax 030 9972441 Via del Brolo n. 57/59 Tel. 030 2008213 fax 030 2006286 Via Risorgimento 33 Tel. 030 6110299 fax 030 6119546 Piazza Roma, 36 Tel. 030 7402667 fax 030 7400116 Via Colleoni, 17H Tel. 035 4420357 fax 035 4491247 Via Umberto 1°, 78 Tel. 035 846024 fax 035 4497998 Via Delle Betulle, 13 Tel. 035 4499334 fax 035 4429034 Via Buffalora 85/N Tel. 030 2304978 fax 030 23001222 Piazza Giovanni XXIII Tel. 035 300281 fax 035 4520338 Via Don Luigi Palazzolo, 17 Tel. 035 240205 fax 035 4284458 Largo Vittoria, 6 Tel. 035 4517043 fax 035 4517048 Piazzale C. Battisti n. 8 Tel. 030 3099628 fax 030 398861 Via S. Lorenzo, 5 Tel. 035 0680010 fax 035 4943920 Via Angelo Maj, 17 Tel. 035 0680005 fax 035 236111 Freccia .Rossa, Via Flli Ugoni Tel. 030 2040050/1 fax 030 2942176 Corso L. Bazoli n. 33 Tel. 030 2040061 fax 030 2312073 Via Vitt.Emanuele n. 1169 Tel. 035 0680012/3 fax 035 4380002 Via Valtrighe s.n. Tel. 039 2740010/1 fax 039 511070 28 Via Cremona n. 202 Tel. 030 2040041/2 fax 030 2451010 Via Mario Riva n. 48 Tel. 035 0680014-035 fax 035 9003096 Via IV Novembre n. 27/29 Tel. 039 9640252/3 fax 039 6079941 Via Prinetti n. 3 Tel. 039 9640250/1 fax 039 6901590 Via G. Garibaldi, 2 Tel. 039 9620004/5 fax 039 6260638 Corso G. Matteotti, 118 Tel. 039 9620002/3 fax 039 6892603 Via S. Clotilde, 21 Tel 039 9620000/1 fax 039 882556 la rete territoriale La competenza territoriale viene definita in base al criterio di continuità territoriale: l’operatività deve essere limitata ai comuni nei quali la banca ha la sede legale, le succursali e alle aree limitrofe. Il 95% del credito deve essere erogato all’interno dell’ambito territoriale di competenza e solo in piccola parte fuori da tale ambito. Al 31/3/2010 la Banca dispone di una rete territoriale composta da 47 filiali di cui: - 31 nella provincia di Brescia (n. 7 nel capoluogo bresciano); - 10 nella provincia di Bergamo (n. 2 nel capoluogo bergamasco); - 1 nella provincia di Lecco; - 5 nella provincia di Monza-Brianza. La competenza territoriale si estende su n. 143 comuni di cui: - 63 nella provincia di Brescia; - 49 nella provincia di Bergamo; - 7 nella provincia di Lecco; - 1 nella provincia di Cremona; - 7 nella provincia di Milano; - 16 nella provincia di Monza Brianza. Complessivamente il territorio di competenza presenta una popolazione vicina al milione e mezzo di abitanti. Sorisole Ponteranica Villa d’Adda Merate Imbersago Paladina Sotto il Monte Carvico Torre Boldone Valbrembo Mapello BERGAMO Gorle Mozzo Pedrengo Albano Presezzo Terno BG2 Sant’Alessandro Curno d’Isola Seriate Bonate Sopra Solza Paderno Orio Chignolo Brusaporto Medolago d’Adda Treviolo BG1 al serio Osnago d’Isola Bonate Verderio Costa di Lallio Superiore Sotto Ronco Azzano Mezzate Briantino Verderio Bagnatica Chiuduno S. Paolo Castelli Inferiore Stezzano Grassobbio Usmate Grumello Calepio Cornate Velate Carnate Bernareggio Capriolo del Monte Bolgare d’Adda Aicurzio Robbiate Calusco d’Adda Sulbiate Arcore Vimercate Villasanta Ponte S. Pietro Cavernago Calcinate Ghisalba Concorezzo Monza Cologno Monzese Palazzolo S/O Erbusco Pontoglio Rovato Chiari Pumenengo Torre P. Paderno F. Berlingo Castelcovati Trenzano Maclodio Brandico Roccafranca Orzinuovi Capriano del Colle Dello Villachiara Borgo S. Giacomo Offlaga Botticino BS5 Freccia Rossa BS7 BS3 BS6 Flero Azzano Barbariga San Paolo 29 _identità AZIENDALE BS1 Mairano Mella Corzano Longhera Pompiano Nave BRESCIA BS4 Mella Lograto Comezzano Cizzago Bovezzo Collebeato BS2 Torbole Casaglia Castel Orzivecchi Soncino Cellatica Travagliato Rudiano Concesio Rodengo Saiano Gussago Roncadelle Castrezzato Calcio Vimodrone Monticelli B. Ome Castegnato Ospitaletto Coccaglio Urago d'Oglio Cernusco sul Naviglio Provaglio d'Iseo Cazzago S. Martino Cologne Cividate al P. Carugate Cortefranca A dro Passirano Mornico Palosco al Serio Martinengo Agrate Brianza Caponego Brugherio Sesto San Giovanni Burago di M. Cavenago di B. Iseo Telgate Bellusco Omago Lago d'Iseo Poncarale S. Zeno Naviglio Borgosatollo Rezzato Castenedolo 2 le CiFRe Del 2009 in sintesi 32 34 36 48 Dati patrimoniali riclassificati Conto economico Dati significativi della gestione 2009 il piano di sviluppo 2010 - 2012 31 _le CiFRe del 2009 in sintesi DATI PATRIMONIALI riclassificati Declassified PROPERTY DATA (in migliaia di e) ATTIVO - Balance sheet – assets 1 Cassa e disponibilità liquide - Cash and liquid funds 2 Crediti: Loans: - crediti verso banche - due from banks - crediti verso clientela - loans to customers 3 Attività finanziarie: Financial assets - di negoziazione - for trading - disponibili per la vendita - available for sale 4 Attività materiali e immateriali - Tangibile and intangibile assets 5 Altre attività: Other assets: - derivati di copertura - fiscali - tax assets - in via di dismissione - held for sale - altre - other Totale dell’attivo - Total assets PASSIVO E PATRIMONIO NETTO - Balance sheet – Liabilities 1 Debiti verso banche - Due to banks 2 Raccolta da clientela - Financial activities of the clientele 2008 v.ass. v.% 5.974 6.436 -462 -7,18% 1.691.214 1.537.337 153.877 10,01% 44.727 78.476 -33.749 -43,01% 1.646.487 1.458.861 187.626 12,86% 270.584 223.015 47.569 21,33% 2.475 1.534 941 61,34% 268.109 221.481 46.628 21,05% 39.885 36.922 2.963 8,03% 8.209 6.733 1.476 21,92% 106 - 106 100,00% 2.526 2.249 277 12,32% 84 84 - - 5.493 4.400 1.093 24,84% 2.015.866 1.810.443 205.423 11,35% 2009 2008 v.ass. v.% 11.932 23.579 -11.647 -49,40% 1.670.560 1.476.864 193.696 13,12% - debiti verso clientela - Financial activities of the clientele 685.240 565.813 119.427 21,11% - titoli in circolazione - debt securities issued 900.630 639.160 261.470 40,91% 84.690 271.891 -187.201 -68,85% 28.357 23.295 5.062 21,73% - Passività finanziarie valutate al fair value financial liabilities valued at fair value 3 Passività: liabilities: - finanziarie - financial liabilities 42 639 -597 -93,43% - fiscali - tax liabilities 1.106 170 936 550,79% - altre - other liabilities 27.209 22.486 4.723 21,01% 3.141 4.838 -1.697 -35,08% 301.876 281.867 20.009 7,10% 274.824 252.617 22.207 8,79% 8.587 5.811 2.776 47,77% 4 Fondi a destinazione specifica - Specific funds 5 Patrimonio: Equity: - capitale e riserve - issued capital and reserves - riserve di valutazione- revalutation reserves - utile d’esercizio - net profit 2009 Totale del passivo - Total liabilities 32 18.465 23.439 -4.974 -21,22% 2.015.866 1.810.443 205.423 11,35% Composizione in % dell’attivo Composition in % of the asset 2009 2008 Crediti v/clientela 81,7% 1.646,5 80,6% 1.458,9 Attività finanziarie 13,4% 270,6 12,3% 223,0 Altre attività 2,4% 48,1 2,4% 43,7 Cassa e banche 2,5% 50,7 4,7 84,9 Attivo patrimoniale 100,0% 2.015,9 100,0% 1.810,4 187,63 Variazioni 2009 dell’attivo (in milioni di e) 47,57 Variations of the asset during the 2008 (millions of e) 4,44 Cassa e banche Crediti v/clientela Attività finanziarie Altre attività -34,21 Composizione in % del passivo 2009 2008 83,5% 1.682,5 82,9% 1.500,4 Passività 1,4% 28,4 1,3% 23,3 0,2% 3,1 0,3% 4,8 15% 301,9 15,6% 281,9 100,0% 2.015,9 100,0% 1.810,4 Raccolta e banche Fondi Patrimonio Composition in % of the passive property Passivo patrimoniale 182,05 Variazioni 2009 del passivo (in milioni di e) Variations of the passive property during the 2008 20,01 (millions of e) Raccolta e banche 33 _le cifre del 2009 in sintesi 5,06 -1,70 Passività Fondi Patrimonio conto ECONOMICO INCOME statement (in migliaia di e) Per fornire una rappresentazione più adeguata sulle risultanze reddituali, è stato predisposto un conto economico sintetico attraverso appropriate riclassificazioni e secondo criteri espositivi più adeguati a rappresentare il contenuto delle voci in chiave gestionale. 2009 2008 v.ass. v.% Proventi degli impieghi Interest income and similar revenues 89.974 105.791 -15.817 -14,95% Costo della raccolta Interest expense and similar charges -43.057 -54.463 -11.406 -20,94% MARGINE D’INTERESSE NET INTEREST MARGIN 46.917 51.328 -4.411 -8,59% Commissioni nette Commission net 9.084 7.905 1.179 14,91% Dividendi e risultati delle attività/passività finanziarie Dividend income and result of the assets/liabilities 3.626 139 3.487 2508,63% Altri oneri/proventi di gestione Other net operating income 3.838 3.390 448 13,22% PROVENTI OPERATIVI NETTI GROSS INCOME 63.465 62.762 703 1,12% Spese del personale Staff expenses -17.506 -16.597 909 5,48% Spese amministrative Administrative expenses -11.719 -10.896 823 7,55% - - -1.878 -1.752 126 7,19% Costi operativi Operating costs -31.103 -29.245 1.858 6,35% RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA TOTAL PROFIT FROM CONTINUING OPERATIONS 32.362 33.517 -1.155 -3,45% -9.470 -5.244 4.226 80,59% 36 -2 38 1900,00% 22.928 28.271 -5.343 -18,90% -4463 -4.832 369 -7,64% 18.465 23.439 -4.974 -21,22% Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Net provisions to reserves for risks and charges Ammortamenti immobilizzazioni materiali e immateriali Value adjustments on fixed assets Rettifiche/riprese di valore nette sui crediti Net adjustments/value writebacks due to deterioration of receivables Utili (perdite) su investimenti Gains (losses) from the disposal oh investments RISULTATO CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE NET INCOME FROM CURRENT OPERATIONS GROSS OF TAXATION Imposte sul reddito Income tax for the year on current operation UTILE D’ESERCIZIO NET PROFIT 34 73,93% 81,78% Margine d'interesse 26,07% 18,22% Ricavi da servizi -49,01% -46,60% Costi operativi Proventi Operativi netti = 100 -14,92% -8,36% Rettifiche / riprese su crediti 2009 Net Operational proceeds = 100 29,09% 37,35% Utile d’esercizio 2008 62,76 63,47 51,33 46,92 I margini del conto economico 28,27 23,44 22,93 18,47 (in milioni di e) 2009 Borders of the economic account 2008 Proventi netti Margine d'interesse 48,24 Risultato attività operativa 52,09 Utile d’esercizio 51,40 47,91 41,52 33,73 Il valore aggiunto lordo creato dal 2004 al 2009 (in milioni di e) Gross assistant value created since 2004 to 2009 2004 2005 2006 2007 2008 2009 118,36 107,66 99,18 75,13 Il valore prodotto e costo della produzione dal 2004 al 2009 59,75 54,40 47,09 (in milioni di e) 20,66 Produced value and cost of the production since 2004 to 2009 66,97 62,90 2004 21,39 2005 26,89 2006 Valore della produzione 35 _le cifre del 2009 in sintesi 2007 2008 Costo della produzione 2009 Dati significativi della gestione del 2009 I NUMERI dEl 2009 in parentesi i valori assoluti e 1.646 MIlIoNI è il totale dei finanziamenti in essere alla fine del 2009 + 12,86% (+187 milioni) e 1.682 milioni è il totale della raccolta diretta alla fine del 2009 + 12,12% (+182 milioni) e 300 milioni è il patrimonio atrimonio alla fine del 2009 + 7,20% 0,80% è il tasso di sofferenze sui finanziamenti alla fine del 2009 48,85% è il Cost income ratio alla fine del 2009 17,59% core Tier 1 è il rapporto del patrimonio di base e le a attività ttività di rischio 18,07% Total capital ratio è il rapporto del patrimonio di vigilanza e le a attività ttività di rischio ill 2009 è stato un esercizio difficile e i conti ne hanno risentito come dimostra la generale diminuzione dei volumi intermediati, accompagnato ad un rallentamento della crescita degli impieghi (+12,86% contro il 14,35% dell’esercizio scorso), alla debolezza della domanda di credito di famiglie e imprese, all’aumento della rischiosità. tuttavia t in questa realtà, la Banca è riuscita a salvaguardare il margini operativi, creando nel contempo le condizioni per cogliere appieno le opportunità che si creeranno quando il mercato riprenderà forza. l’attività commerciale, pur evidenziando una flessione rispetto al 2008, si è mantel’attività nuta nel corso dell’esercizio su livelli mediamente elevati, registrando uno sviluppo del 12,86% nei crediti alla clientela e del 12,12% nella raccolta diretta con prodotti e servizi in un’ottica rinnovata ai bisogni della clientela. Giacenze medie 2009 2008 v.ass. v.% attivo fruttifero a 1.843.017 1.634.295 208.722 12,77% - finanziamenti 1.542.893 1.379.941 162.952 11,81% 300.124 254.354 45.770 17,99% 1.509.472 1.361.517 147.955 10,87% 1.491.306 1.340.057 151.249 11,29% 18.166 21.460 -3.294 -15,35% 3.352.489 2.995.812 356.677 11,91% - investimenti Passivo oneroso - raccolta da clientela - raccolta da banche Volumi intermediati il Conto economico presenta un utile netto di 18,47 milioni in diminuzione del 21,22% rispetto ai 23,44 milioni del 2008. Nelle sue linee generali, lo sviluppo dell’intermediazione creditizia con clientela ha rappresentato, anche per il corrente esercizio, il fattore trainante del margine d’intermediazione; il margine d’interesse con 46,92 milioni mostra una diminuzione dell’8,59%, per una più accentuata diminuzione dei tassi attivi rispetto ai passivi, le commissioni evidenziano un aumento del 14,91% dovuto al miglioramento della capacità di servizio, l’attività finanziaria ha generato profitti per 3,63 milioni contro i 139 mila del 2008, i costi operativi manifestano un aumento del 6,35% per la mutata dimensione aziendale mentre le rettifiche su crediti si sono attestate a 9,47 milioni per il peggioramento della capacità finanziaria dei debitori. i valori dello Stato patrimoniale, espressivi dell’andamento dell’intermediazione creditizia, evidenziano volumi operativi medi superiori a 3.352,5 milioni in aumento rispetto all’esercizio precedente del 11,91% pari a 356,7 milioni. Gli andamenti delineati hanno trovato puntuale riflesso nell’indice del 6,59% del Roe, del 18,07% del coefficiente di patrimonializzazione, del 48,85% di cost incom ratio (indice di redditività) e dello 0,80% del rischio creditizio (sofferenze nette/crediti verso clientela). in un contesto generale più competitivo, la presenza della Banca sul territorio è aumentata nella provincia brianzola con l’apertura degli sportelli nei comuni di Ronco Briantino (Mb), Bernareggio (Mb), vimercate, agrate Brianza e Brugherio (Mb). a tutt’ oggi la Banca è operativa in 127 comuni lombardi con 47 filiali il presidio territoriale si è arricchito grazie alle funzionalità offerte dall’evoluzione informatica con canali diretti che offrono autonomia gestionale alle aziende, rapidità nella operatività e trasparenza nelle condizioni. la situazione della Banca è da ritenersi ottima, è frutto di sane e prudenti gestioni del credito, è adeguatamente patrimonializzata e protetta da perdite inattese, può far fronte a crisi congiunturali senza contraccolpi sulla disponibilità di risorse finanziarie, ha obiettivi di lungo termine, sa gestire il rischio e l’attenzione al cliente e al suo territorio oltre che garantire alle aziende e famiglie clienti un servizio adeguato al meglio. 36 Meaningful Data of the management 2009 NUMBERS of 2009 in parenthesis the absolute values e 1.646 millions total of the financings at the end of 2009 + 12,86% (+187 millions) 2009 has been a difficult exercise and the accounts have heard again as of it it shows the general diminution of the harvest and the employments, accompanied to a deceleration of the growth of the employments (+12,86% against the 14,35% of the last exercise), to the weakness of the question of credit of families and enterprises, to the increase of the risk. Nevertheless in this reality, the Bank has succeeded in safeguarding the operational borders, creating at the same time the conditions for to fully gather the opportunities that you/they will be created when the market will take back strength. the commercial activity, also underlining a bending in comparison to 2008, she is maintained during the exercise on you middly level elevated, recording a 12,86% development in the credits to the clientele and of 12,12% in the direct harvest with products and services in a renewed optics to the needs of the clientele. annual middle stocks e 1.682 millions total of the directs deposits at the and of 2009 + 12,12% (+182 millions) e 300 millions patrimony at the end of 2009 + 7,20% 0,80% rate of sufferingss on the financing at the end of 2009 48,85% cost income ratio at the end of 2009 17,59% core Tier 1 itt is the relationship of the patrimony atrimony of base and the activities of total risk 2009 2008 v.ass. v.% activities 1.843.017 1.634.295 208.722 12,77% - credits towards clientele 1.542.893 1.379.941 162.952 11,81% 300.124 254.354 45.770 17,99% 1.509.472 1.361.517 147.955 10,87% 1.491.306 1.340.057 151.249 11,29% 18.166 21.460 -3.294 -15,35% 3.352.489 2.995.812 356.677 11,91% - investments in financial activity Passive - deposits from clientele - deposits from banks Total the economic account underlines a net profit of over 18,47 million in diminution in comparison to the 23,44 million of the exercise 2008. in general, the development of the credit mediation with clientele has represented, also for the current exercise, the most important factor of the border of mediation; the border of interest with 46,92 million shows a 8,59% diminution, for a more accented diminution of the active rates in comparison to the passive ones, the errands they underline a due 14,91% increase to the improvement of the ability of service, financial activity has produced profits for 3,63 million against 2008 the 139 thousand, the operational costs they manifest a 6,35% increase for changes her/it business dimension while the rectifications on credits are attested to 9,47 million for the worsening of the financial ability of the debtors. the values of the property State, expressive of the course of the intermediazione credit brokerage, they underline volumes operational middle superior to the 3.352,5 million, in 10,64% increase equal to 356,7 million in comparison to the last exercise. the data here delineated have found punctual reflex in the index of 6,59% of the Roe, in the 18,07% of the coefficient of patrimony, in the 46,14% of cost incom ratio (index of profitability) and in the 0,98% of the credit risk (sofferenze/crediti toward clients). in a more competitive general context, the presence of the Bank on the territory is increased in the province of brianza with the opening of the counters in the communes of Ronco Briantino (Mb), Bernareggio (Mb), vimercate, agrate Brianza and Brugherio (Mb). ttoday the Bank is operational in 127 communes of the llombardy with 47 branches. the territorial garrison has become wealthy thanks to the functionalities offered by the computer evolution with direct channels that offer managerial autonomy 18,07% Total capital ratio itt is the relationship pf the patrimony oh vigilance igilance and the activities of total risk 37 _le CiFRe del 2009 in sintesi To end exercise the asset and the passive property overcome the 2.015 million, recording a 11,35% growth rate. Remarkable the quota of the asset appears reported to credits to the clientele (81,68%) in light increase in comparison to him 80,58% of 2008, equal to 1.646,49 million, while from the side of the passive property the direct harvest represents the 83,42% with A fine esercizio l’attivo ed il passivo patrimoniale superano i 2.015 milioni, facendo registrare un tasso di crescita dell’11,35%. Rilevante appare la quota dell’attivo riferita a crediti verso clientela (81,68%) in lieve incremento rispetto all’80,58% del 2008, pari a 1.646,49 milioni, mentre dal lato del passivo patrimoniale la raccolta diretta rappresenta l’ 83,42% con 1.681,65 milioni con una significativa variazione positiva del 12,12% sul 2008; la massa patrimoniale, con l’utile di periodo conseguito pari a 18,46 milioni, rappresenta il 14,97% dell’aggregato con 300,22 milioni di euro (+7,20%). CREDITI VERSO CLIENTELA Conti correnti 2009 2008 v.ass. v. % 363.610 366.389 -2.779 -0,76% 90.734 89.592 1.142 1,27% Smobilizzo crediti Prestiti personali Mutui 30.184 40.933 -10.749 -26,26% 1.147.179 946.016 201.163 21,26% Altri crediti Impieghi vivi 1.662 1.606 56 3,49% 1.633.369 1.444.536 188.833 13,07% Sofferenze Totale impieghi 13.118 14.325 -1.207 -8,43% 1.646.487 1.458.861 187.626 12,86% di cui: - breve termine 449.022 474.077 -25.055 -5,26% 1.184.347 970.459 213.888 22,04% 1.633.369 1.444.536 188.833 13,07% - medio/lungo termine impieghi vivi Sofferenze Totale impieghi 1.681,65 million with a 12,12% meaningful positive variation on 2008; the property mass with the profit of period achieved equal to 18,46 million represents 14,97% of the aggregate with 300,22 million of European (+7,20%). Credits to the clientele reach the 1.646,49 million in 12,86% increase on 2008. The growth, in bending respect the last exercise (14,35%), has interested the loans in the families and those to the enterprises. The disbursed financings, also recording a light deceleration in the brief term, have continued to expand themselves to elevated rhythms in the credits to middle term. The incidence of the clean sufferings is attested to the 0,80% on the total one of the employments toward clientele, in diminution in comparison to the 0,61% of end 2007 (1,08% in October of the Italian banks). To cover the risk of the credits, a fund has been created for 1,77 million Euros equal to him 0,11% of the alive employments, calculated through models that keep in mind of the components of Probability of Default (PD) and Loss Given Default (LGD) of the single operations. 13.118 14.325 -1.207 -8,43% 1.646.487 1.458.861 187.626 12,86% I crediti verso la clientela raggiungono i 1.646,49 milioni in aumento del 12,86% sul 2008. La crescita, in flessione rispetto l’esercizio scorso (14,35%), ha interessato sia i prestiti alle famiglie sia quelli alle imprese. I finanziamenti erogati, pur registrando una lieve decelerazione nel breve termine, hanno continuato ad espandersi a ritmi elevati nei crediti a medio termine. L’incidenza delle sofferenze nette si attesta allo 0,80% sul totale degli impieghi verso clientela, in diminuzione rispetto allo 0,98% di fine 2008 (2,02% le banche italiane) A copertura del rischio fisiologico insito nei crediti ad andamento regolare, è stato costituito mediante modelli che tengono conto delle componenti di Probability of default e Loss Given default delle singole partite, un fondo svalutazione collettivo di 1,77 milioni pari allo 0,11% degli impieghi vivi. 1.646 1.459 1.276 1.085 896 775 Andamento dei crediti verso clienti 189 Trend of the credits fowards clients 119 (in milioni di e) 2004 183 187 121 2005 2006 Credito verso clienti 38 191 2007 2008 Variazione sull'esercizio precedente 2009 INVESTIMENTI 2009 Attività finanziarie per la negoziazione Attività finanziarie per la vendita di cui: v.ass. v. % 2.475 1.535 940 61,24% 268.108 221.481 46.627 21,05% Crediti verso banche Totale 2008 44.727 78.476 -33.749 -43,01% 315.310 301.492 13.818 4,58% 39.074 66.913 -27.839 -41,60% - disponibilità liquide - disponibilità a scadenza - titoli e fondi 256.821 217.706 39.115 17,97% - finanziamenti 2.798 4.047 -1.249 -30,86% - partecipazioni 14.142 11.291 2.851 25,25% 2.475 1.535 940 61,24% 315.310 301.492 13.818 4,58% - strumenti derivati Totale The investments in financial activity for her “sale” and in credits toward “banks” quantified in 315,31 million introduces a 4,58% increase equal to 13,82 million. Gli investimenti in attività finanziarie per la negoziazione, per la vendita e in crediti verso banche quantificati in 315,31 milioni presentano un aumento del 4,58% pari a 13,82 milioni. The 12,3% of the investments is for interbank deposits, 81,40% (251,5 million) in State titles and in funds of the oicr (5,3 million), and 6,21% in shares of the companies Il 12,3% della voce (39 milioni) è investito in depositi interbancari, l’81,40% (251,5 milioni) in titoli dello Stato e quote oicr (5,3 milioni), e il rimanente 6,21% in finanziamenti, partecipazioni e strumenti derivati. Disponibilità liquide 39,1 Composizione degli investimenti Composition of the investments Partecipazioni 14,1 Strumenti derivati 2,5 Finanziamenti 2,8 (in milioni di e) Titoli di debito e quote oicr 256,8 315 299 45 260 78 71 203 193 183 61 Andamento degli investimenti 70 74 270 221 Trend of the investments 188 (in milioni di e) 142 122 109 2004 2005 2006 Attività finanziarie 39 _le cifre del 2009 in sintesi 2007 Crediti verso banche 2008 2009 RACCOLTA DIRETTA 2009 2008 v.ass. 1.670.559 1.476.864 193.695 13,12% 11.086 23.033 -11.947 -51,87% 1.681.645 1.499.897 181.748 12,12% - raccolta a breve termine 721.190 593.081 128.109 21,60% - raccolta a medio/lungo termine 960.455 906.816 53.639 5,92% 1.681.645 1.499.897 181.748 12,12% 87.402 70.733 16.669 23,57% Raccolta da clientela Raccolta da banche Raccolta diretta di cui: Totale RACCOLTA INDIRETTA Raccolta amministrata Raccolta gestita 41.160 37.254 3.906 10,48% 128.562 107.987 20.575 19,05% 1.810.207 1.607.884 202.323 12,58% Raccolta indiretta MASSA AMMINISTRATA The financial activities of the clientele and banks reach the 1.810,21 million, an increase of 12,58%. The evolution of the direct deposits and banks is maintained with a rate of growth beginning trendy year around 12,12% against the 9,27% of the Italian banks. Such course mirrors a strong development of the 21,60% of the component to b.t. (+128 million) and an increase of the harvest to 5,92% mlt (+53,64 million). Inside the indirect deposits, the administered compartment underlines a diminution of 23,57% and 10,48% the managed saving. v. % Le attività finanziarie della clientela hanno raggiunto i 1.810,21 milioni, in aumento del 12,58% rispetto all’esercizio scorso. L’evoluzione della raccolta diretta da clientela si è mantenuta con un tasso di crescita tendenziale da inizio anno, attorno al 12,12% contro il 9,27% delle banche italiane. Tale andamento rispecchia un robusto sviluppo del 21,60% della componente a b.t. (+128 milioni) ed un aumento della raccolta a mlt del 5,92% (+53,64 milioni). All’ interno della raccolta indiretta, il comparto amministrato evidenzia un aumento del 23,57% mentre il risparmio gestito del 10,48%. 1.682 1.500 1.273 1.037 906 775 236 Andamento della raccolta diretta 112 Trend of direct deposits 2004 (in milioni di e) 131 2005 raccolta diretta 40 227 182 131 2006 2007 2008 variazione sull'esercizio precedente 2009 PATRIMONIO v.ass. 2.272 1.871 401 21,43% 944 778 166 21,34% 288.418 271.605 16.813 6,19% 8.587 5.810 2.777 47,80% 300.221 280.064 20.157 7,20% Capitale sociale Riserve Riserve da valutazione The property means amount to 300,22 million, marking an increase of 20,16 million in comparison to 2008, consequential mainly from the process of self-financing. 2008 Sovrapprezzi di emissione Totale 2009 v. % I mezzi patrimoniali ammontano a 300,22 milioni, segnando un incremento di 20,16 milioni rispetto al 2008, derivante principalmente dal processo di autofinanziamento. FREE CAPITAL Patrimonio 2009 2008 v.ass. v. % 300.221 280.064 20.157 7,20% - Partecipazioni -14.142 -11.291 2.851 25,25% - Immobilizzazioni materiali -39.821 -36.846 2.975 8,07% -64 -76 -12 -15,79% - Immobilizzazioni immateriali - Sofferenze -13.118 -14.325 -1.207 -8,43% Capitale a copertura -67.145 -62.538 4.607 7,37% Free Capital 233.076 217.526 15.550 7,15% The free capital amounts to 233,07 million, considering that of the 300,22 million of assets, 67,14 million guarantee the coverage of the fixed assets, of the shares and of the bank’s losses Il Patrimonio libero (free capital) ammonta a 233,07 milioni, considerando che dei 300,22 milioni di patrimonio, 67,14 milioni garantiscono la copertura delle immobilizzazioni, delle partecipazioni e delle sofferenze nette. 300 280 259 234 210 233 205 184 172 218 192 153 Patrimonio e Free Capital Assets and Free Capital 2004 2005 (in milioni di e) 2006 patrimonio 41 _le cifre del 2009 in sintesi 2007 free capital 2008 2009 PATRIMONIO DI VIGILANZA Patrimonio di base 2008 v.ass. v. % 291.571 272.693 18.878 6,92% 7.941 7.295 646 8,86% 299.512 279.988 19.524 6,97% 1.657.438 1.510.810 146.628 9,71% Patrimonio supplementare Patrimonio di Vigilanza 2009 Attività di rischio ponderate Rischi di credito 122.295 111.246 11.049 9,93% Rischi di mercato 1 6 -5 -83,33% Rischio operativo 8.681 8.056 625 7,76% Altri requisiti 1.618 1.556 62 3,98% Patrimonio a copertura di rischi 132.595 120.864 11.731 9,71% Eccedenza patrimoniale 166.917 159.124 7.793 4,90% 18,07% 18,53% Total capital ratio The activities of risk, equal to 1.657,4 million, have recorded a 9,71% increase around the last year. The property requisite for the risk of credit absorbs 92,23% of the total property requisite (92,04% in 2008). The property requisite for the risks of market and other risks absorb the 1,23%, while the operational requisite 6,55%. The surveillance reserves integrally covers the exposure of the risks with a property absorption of 132,59 million, while the property excess of 166,92 million results in increase of 7,79 million on 2008. The property structure of surveillance amounts to 299,51 million of which 291,57 qualified million primary level and 7,94 million with additional character. Le attività di rischio complessive, pari a 1.657,4 milioni, hanno registrato un aumento del 9,71% sull’esercizio precedente. Il requisito patrimoniale per il rischio di credito assorbe il 92,23% dei requisiti patrimoniali totali (92,04% nel 2008). I requisiti patrimoniali per i rischi di mercato e altri rischi assorbono l’1,23%, mentre il requisito operativo il 6,55%. Il patrimonio di vigilanza copre integralmente l’esposizione dei rischi con un assorbimento patrimoniale di 132,59 milioni, mentre l’eccedenza patrimoniale di 166,92 milioni risulta in aumento di 7,79 milioni sul 2008. La struttura patrimoniale di vigilanza ammonta a 299,51 milioni di cui 291,57 milioni qualificati di livello primario e 7,94 milioni aventi carattere supplementare. Il Total capital ratio del 18,07%, superiore di 2,26 volte rispetto ai valori minimi imposti dall’organo di Vigilanza (8%). The Total capital ratio 18,07%, superior of 2,26 times in comparison to the least values imposed by the organ of Vigilance (8%). 2.000 1.657 23,26% 1.511 22,54% 1.500 20,57 1.302 18,53% 19,90% 1.138 18,07% 932 1.000 Patrimonio di vigilanza e rischi operativi Serveillance reserves and operational risks 500 (in milioni di e) 2004 42 2005 2006 2007 2008 2009 conto ECONOMICO 2009 2008 v.ass. v.% Interessi attivi e proventi assimilati 89.974 105.791 -15.817 -14,95% Interessi passivi e oneri assimilati -43.057 -54.463 -11.406 -20,94% 46.917 51.328 -4.411 -8,59% ATTIVO FRUTTIFERO 1.843.017 1.634.295 208.722 12,77% - finanziamenti 1.542.893 1.379.941 162.952 11,81% MARGINE D’INTERESSE Giacenze medie annuali - investimenti PASSIVO ONEROSO - raccolta diretta altre passività VOLUMI INTERMEDIATI 300.124 254.354 45.770 17,99% 1.509.472 1.361.517 147.955 10,87% 1.491.306 1.340.057 151.249 11,29% 18.166 21.460 -3.294 -15,35% 3.352.489 2.995.812 356.677 11,91% RENDIMENTI - COSTI IN % ATTIVO FRUTTIFERO 4.76% 6,46% -1,70 PASSIVO ONEROSO -2.73% -4,00% -1,27 FORBICE COMMERCIALE 2,03% 2,46% -0,43 9.084 8.067 1.017 7.905 6.589 1.316 1.179 1.478 -299 COMMISSIONI NETTE: - di cui servizi bancari - di cui: gestione e intermediazione Interests reach 46,92 million in 8,59% in diminution on the preceding year. Such dynamics is imputable to the growth of the volume intermediated (+356,68 million), with an increase of 43 cents of point on the spread between debit and credit interest rates (2,03% against 2,46% of 2008). The interest-bearing middle activities of the year have increased of 12,77%, with the loans to clientele attested to 1.542,89 millions and of the financial investments to 300,12 millions. The money lying at our bank shows an increase of 10,87% due to the expansion of loans to 1.491,31 million and from banks to 18,17 million. The differential one between the middle rate of the fertile asset and the middle rate of the passive onerous is attested to 2,03%, in diminution of the 43 cents in comparison to 2,46% of the exercise 2008. The net commissions amount to 9,08 million, showing a 14,91% increase on the preceding year. 14,91% 22,43% -22,72% Il margine d’interesse si attesta a 46,92 milioni in rallentamento dell’ 8,59% sull’esercizio precedente. Tale dinamica è ascrivibile alla crescita dei volumi intermediati (+ 356,68 milioni), cui s’è aggiunto una diminuzione di 43 centesimi di punto della forbice commerciale (2,03% contro il 2,46% del 2008). Le attività medie fruttifere dell’esercizio sono aumentate del 12,77%, con il concorso dei finanziamenti a clientela attestati a 1.542,89 milioni e degli investimenti in attività finanziarie a 300,12 milioni. La giacenza media del passivo oneroso mostra una crescita del 10,87%, determinata dall’espansione della raccolta diretta a 1.491,31 milioni e da banche a 18,17 milioni. Il differenziale fra il tasso medio dell’attivo fruttifero e il tasso medio del passivo oneroso si attesta al 2,03%, in diminuzione di 43 centesimi rispetto al 2,46% dell’esercizio 2008. Le commissioni nette ammontano a 9,08 milioni in aumento del 14,91% sull’esercizio precedente. L’aumento è stato sostenuto dai ricavi commissionali relativi ai servizi bancari tradizionali, mentre i risultati positivi dell’attività di gestione intermediazione e consulenza presentano una flessione del 22,72%. The increase has been sustained by the proceeds of the errands related to the traditional banking services, while the positive results of the activity of management intermediation and consultation introduce a 22,72% bending. 43 _le cifre del 2009 in sintesi 2009 2008 v.ass. v.% 3.626 139 3.487 2508,63% - Dividendi 167 221 -54 -24,43% - Risultato netto attività di negoziazione 101 158 -57 -36,08% -156 - 156 100,00% RISULTATO GESTIONE FINANZIARIA - Risultato netto attività di copertura - Utili attività fin. disponibili per la vendita 2.923 690 2.233 323,62% - Risultato netto atti./pass. al fair value 591 -930 1.521 163,55% ALTRI ONERI/PROVENTI DI GESTIONE 3.838 3.390 448 13,22% -201 -624 -423 -67,79% - oneri - proventi PROVENTI OPERATIVI NETTI The result of the financial management, in increase of 3,49 milions in comparison to the preceding exercise it includes the profits on shares for 167 thousand (-24,43%) the negotiation profits of financial activity of trading for 101 thousand, the evaluation losses of the activities of coverage for 156 thousand, the profits from the transfer of available financial activity for the sale for 2,92 million and the “plusvalenze” from evaluation to the fair value of the financial passivities with the relative by-products of coverage to the fair value option for 591 thousand. The burdens and proceeds of management amount to 3,84 million in increasing of 13,22% on 2008. The realized clean operational proceeds, consequently, add to 63,47 million, in increase 1,12% on the preceding exercise. 4.039 4.014 25 0,62% 63.465 62.762 703 1,12% Il risultato della gestione finanziaria, in aumento di 3,49 milioni rispetto all’esercizio scorso include i dividendi su partecipazioni per 167 mila (-24,43%), gli utili da negoziazione di attività finanziarie di trading per 101 mila, le perdite da valutazione delle attività di copertura per 156 mila, gli utili dalla cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 2,92 milioni e le plusvalenze da valutazione al fair value delle passività finanziarie (prestiti obbligazionari) coi relativi derivati di copertura alla fair value option per 591 mila. Gli oneri e proventi di gestione ammontano a 3,84 milioni in aumento del 13,22% sul 2008. Conseguentemente, i proventi operativi netti realizzati, sommano a 63,47 milioni, in aumento dell’1,12% sull’esercizio precedente. Andamento e composizione dei proventi operativi netti 0,26% 0,46% 9,37% 9,92% 3,35% 9,09% 13,63% 13,51% 12,46% 76,74% 76,11% 75,10% 1,60% 0,22% 8,69% 5,40% 11,75% 12,60% 77,96% 81,79% 5,71% 6,05% 14,31% 73,93% Course and composition of the clean operational proceeds 2004 (in %) Margine d’interesse 2005 2006 Commissioni 2007 2008 Dividendi ed altri proventi 2009 Profitti da operazioni finanziarie 3.488 1.179 Variazioni dei proventi netti sul 2008 447 (in milioni) -4.410 44 Spese amministrative 2009 2008 v.ass. v.% -29.225 -27.493 1.732 6,30% - di cui personale -17.506 -16.597 909 5,48% - di cui altre -11.719 -10.896 823 7,55% -1.878 -1.752 126 7,19% -31.103 -29.245 1.858 6,35% 32.362 33.517 -1.155 -3,45% Rettifiche su attività materiali e immateriali COSTI OPERATIVI RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA The administrative expenses record a 6,30% growth and they are 29,23 million. Inside the voice, the expenses for the personnel show a 5,48% growth to mainly impute to the increase of the organic one (+14 unities) while the other administrative expenses are attested to 11,72 million in 7,55% increase. Such increase reflects the correlated costs to the territorial expansion of the distributive net, as well as the development of the commercial operatività. The amortizations on the material and immaterial immobilizations have been quantified for 1,87 million in 6,35% increase on the preceding exercise. Considering the aforesaid, the Result of the Management gives 32,36 million in diminution of 3,45% compared to 2008. Le spese amministrative registrano una crescita del 6,30% e si attestano a 29,23 milioni. All’interno della voce, le spese per il personale mostrano una crescita del 5,48% da imputare principalmente all’aumento dell’organico (+14 unità) mentre le altre spese amministrative si attestano a 11,72 milioni, in aumento del 7,55%. Tale aumento riflette i costi correlati all’espansione territoriale della rete distributiva, nonché lo sviluppo dell’operatività commerciale. Gli ammortamenti sulle immobilizzazioni materiali e immateriali sono stati quantificati per 1,87 milioni in aumento del 6,35% sull’esercizio precedente. Per effetto dell’evoluzione combinata degli aggregati precedentemente descritti, il Risultato della Gestione Operativa si attesta a 32,36 milioni in diminuzione del 3,45% sull’esercizio 2008. Il cost/income ratio risulta essere del 48,85% contro il 46,14% del 2008. The cost/income ratio results to be 48,85% against 46,14% of 2008. 48,85% 48,74% 45,56% 46,14% 42,80% 41,46% Cost Icome Ratio (%) Cost Icome Ratio 2004 2005 45 _le cifre del 2009 in sintesi 2006 2007 2008 2009 Rettifiche / riprese di valore - rettifiche di valore sui crediti - riprese di valore sui crediti utili (perdite) da cessione di investimenti RISULTATO CORRENTE Considering the adjustments and resumptions of value for the amount of credits for 13 million and gains of value for 3,54 million, the result of the current year amounts to 22,93 million in decrease of 5,34 million equal to 18,90% on 2008. 2009 2008 v.ass. v.% -9.471 -5.244 4.227 80,61% -13.009 -8.796 4.213 47,90% 3.538 3.552 -14 -0,39% 36 -2 38 1900% 22.927 28.271 -5.344 -18,90% Tenuto conto di rettifiche e riprese di valore su crediti per complessivi 13 milioni contro riprese di valore per 3,54 milioni, il risultato dell’attività corrente ammonta a 22,93 milioni in calo di 5,34 milioni pari al 18,90% sul 2008. 2009 2008 v.ass. v.% Imposte e tasse -4.462 -4.832 -370 -7,66% UTILE NETTO 18.465 23.439 -4.974 -21,22% Roe 6,59% 9,04% The net profit of 18,47 million results in 21,22% on 2008 after deducting 4,46 million of taxes already paid for. L’utile netto di 18,47 milioni risulta in flessione del 21,22% sul 2008 dopo aver spesato 4,46 milioni di imposte. The 6,59% Roe (net profit / gross patrimony) results to be in an diminution of 2,45 b.p. in comparison to 2008. Il Roe del 6,59% (utile netto / patrimonio lordo) risulta essere in diminuzione del 2,45 b.p. rispetto al dato del 2008. L’UTILE NETTO NEGLI ULTIMI 10 ESERCIZI - The net profit In the Last 10 Years 1999 >8 >10 >12 >14 >16 >18 >20 >25 Ml di € ml di € ml di € ml di € ml di € ml di € ml di € ml di € 8,7 2000 12,1 2001 2002 12,4 9,4 2003 13,1 2004 16,2 2005 - (Dlgs 87/92) 22,11 2005 - Ias 17,3 2006 25,6 2007 2008 2009 26,59 23,44 18,46 46 i punti di FoRZa della banca per aFFRoNtaRe il FUtURo statuto carta dei valori carta della coesione Banca locale di RiFeRiMeNto e legame con il territorio Strette relazioni con le aZieNDe e accesso privilegiato alla FaMiGlie politiche oRGaNiZZative adeguate alle esigenze del MeRCato Forte CUltURa aZieNDale e personale Motivato eccellente qualità degli attivi patRiMoNiali ed elevata eFFiCieNZa SoliDitÀ patrimoniale e capacità di GeNeRaRe FRee Capital Una solidità a vantaggio delle GeNeRaZioNi pReSeNti e FUtURe 47 _piano di SvilUppo 2010-2012 PIANO DI SVILUPPO 2010 -2012 Le linee del Piano strategico 2010-2012 mirano a collocare la Bcc di Pompiano e della Franciacorta a livello delle migliori banche di credito cooperativo “italiano” in termini di creazione di valore e secondo tutti i parametri di valutazione quali: la qualità del servizio, la qualità degli attivi, la redditività, il livello di patrimonializzazione. Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso le tre principali leve della gestione: crescita sostenibile che risponde alle esigenze del presente, forte disciplina sui costi e grande attenzione alla gestione dei rischi ed all’allocazione del capitale. La Banca continuerà a investire in innovazione in una prospettiva di medio-lungo termine. Iniziative ambiziose, ma compatibili con le potenzialità della Banca. La Banca sta contrastando la crisi grazie a un modello di business che non ha mai derogato ai principi cardine delineati nello Statuto, nella Carta dei Valori e nella Carta della Coesione del credito cooperativo, che ha permesso di crescere e consolidarsi, che ha saputo crearsi un ruolo regionale ed espandere la propria attività a favore delle famiglie e delle piccole-medie imprese come testimoniano i risultati conseguiti pure in questi difficili esercizi. Successi di grande valenza, resi possibili grazie anche alle caratteristiche operative di un gruppo che ha fatto leva sulla credibilità conquistata coniugando l’etica con la forza che deriva dalla solidità della struttura patrimoniale. Il Piano si concentra nell’aumento della crescita dimensionale quale necessità di risposta alle problematiche poste dall’evoluzione del contesto competitivo; ad una ricomposizione della base sociale in modo che sia rappresentata la realtà del territorio, a politiche commerciali orientate fondamentalmente ai giovani, famiglie e imprese oltre che fornire risposte adeguate ad una domanda sempre più qualificata ed esigente in termini di prodotti/servizi; sul fronte finanziario le dinamiche economiche e patrimoniali che saranno sviluppate prevedono: 1 _la crescita della raccolta diretta, dai 1.682 milioni del 2009 ai 2.402 milioni di fine 2012 (+42,82% pari a 720 milioni); 2 _lo sviluppo degli impieghi, dai 1.646 milioni del 2009 ai 2.366 milioni di fine 2012 (+43,73% pari a 720 milioni); 3 _l’incremento del patrimonio, dai 300 milioni del 2009 ai 354 milioni di fine 2012 (+17,99% pari a 54 milioni); 4 _il mantenimento dei requisiti patrimoniali: il CoreTier1 intorno al 16/17% ed il Total Risk ratio 1’ pilastro intorno al 16/17%; 5 _l’efficienza operativa al fine di mantenere gli attuali standard quantitativi nell’ambito dell’azione di contenimento delle spese amministrative. 6 _investimenti in attività materiali superiori ai 12 milioni; 7 _filiali previste alla fine del 2012 n. 60; 8 _collaboratori alla fine del 2012 n. 300. Relativamente alle politiche di assunzione dei rischi, la Banca intende gestire tale aspetto di “governo” nel più ampio contesto di globalità aziendale, mentre le politiche organizzative saranno adeguate alle esigenze del mercato. In sintesi, con l’attuazione del Piano strategico 2010-2012 la Bcc di Pompiano e della Franciacorta vuole rafforzare il proprio ruolo di impresa bancaria efficiente, competitiva, articolata nell’offerta dei prodotti, orientata e promotrice di progetti economicamente meritevoli e lungimiranti per tutti gli interlocutori interessati, a vantaggio delle variegate realtà che animano il territorio in cui è insediata. 48 oRGaNiZZaZioNe Rete DiStRiBUtiva _ SvilUppo RelaZioNi CoMMeRCiali _ MaRGiNe D’iNteRMeDiaZioNe (portafoglio prodotti) MaRGiNe D’iNteRMeDiaZioNe (portafoglio servizi) eFFiCieNZa (cost/income inferiore al 50%) RiSCHi patRiMoNio GeStioNe Del valoRe SoCiale Struttura organizzativa efficace e flesibile, governata da un management motivato e di elevate capacità professionali e gestionali _ apertura di 15 nuove filiali _ politica distributiva flessibile in funzione dell’andamento congiunturale _ aumento base sociale _ incremento del personale _ aumento finanziamenti in leasing _ incremento rapporti di conto _ Crescita della raccolta diretta +720 milioni _ Crescita degli impieghi +720 milioni _ Crescita della raccolta indiretta _ efficienza dei pagamenti, e sviluppo canali virtuali _ ottimizzazione della relazione/offerta commerciale _ Riorganizzazione della rete territoriale ed uffici centrali _ aumento dell’organico per le nuove filiali _ andamento dei costi in coerenza con la politica espansiva _ ottima qualità degli attivi _ prodotti semplici, trasparenti, redditizi adeguato per lo sviluppo dell’economia locale _ mezzi patrimoniali 354 milioni _ Free Capital 273 milioni _ ttotal Capital ratio 16,20% _ Formazione e crescita professionale del personale _ Relazioni con le parti sociali per condividere / diffondere mission e valori aziendali operare in coerenza con i valori e i principi sanciti dallo Statuto, Carta dei v valori del Credito Cooperativo nei confronti: _ delle comunità, _ delle organizzazioni non profit, _ delle società del sistema cooperativo 49 _piano di SvilUppo 2010-2012 3 relazione del CoNSiGlio Di aMMiNiStRaZioNe sulla gestione 53 55 56 58 59 61 65 68 71 72 74 74 76 78 79 80 84 93 94 98 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 109 111 113 113 114 115 117 117 118 120 121 125 127 127 128 129 130 lettera del presidente 1. lo scenario economico di riferimento • 1.2 l’economia internazionale • 1.3 area dell’euro • 1.4 italia • 1.5 lombardia 2. l’andamento delle Banche di Credito Cooperativo italiane • 2.2 l’andamento delle Banche di Credito Cooperativo lombarde 3. Criteri seguiti nella gestione sociale • Collegamento con la base sociale e con i membri delle comunità locali • Sviluppo dell’idea cooperativa e collegamento con le altre componenti del sistema • elargizioni alle comunità • valore aggiunto e la sua distribuzione tra i portatori di interesse • progetto agricoltura 4. l’andamento della gestione e dinamiche dei principali aggregati • 4.1 tassi bancari • 4.2 il Risultato economico • 4.3 attività di impiego e di raccolta _ 4.3.1 operazioni di impiego con la clientela _ 4.3.2 la qualità del credito _ 4.3.2 Sofferenze _ 4.3.2 partite incagliate _ 4.3.3 la raccolta da clientela _ 4.3.3 Raccolta diretta _ 4.3.3 Raccolta indiretta 4.4 l’attività finanziaria • 4.4.1 attività finanziarie disponibili per la negoziazione • 4.4.2 attività finanziarie disponibili per la vendita • 4.4.3 Disponibilità presso banche 4.5 il patrimonio e i rischi • 4.5.1 il patrimonio • 4.5.2 le attività di rischio, il patrimonio di vigilanza e i coefficienti patrimoniali 5. altre poste significative • 5.1 Servizi di pagamento • 5.2 partecipazioni • 5.3 Ristorno soci 6. la struttura operativa • 6.1 le risorse umane • 6.2 attività organizzative • 6.3 attività di ricerca e di sviluppo • 6.4 Sistema dei controlli interni e gestione dei rischi • 6.5 informazioni 7. Fatti di rilievo 8. evoluzioni prevedibile della gestione 9. Considerazioni finali 10. approvazione del bilancio 2009 e ripartizione dell’utile Note conclusive 51 _relazione del CoNSiGlio Di aMMiNiSt S RaZioNe St 52 Signori Soci, il bilancio dell’esercizio 2009 è il risultato di un anno che ha risentito appieno degli effetti della crisi, prima finanziaria e poi economica, che ha investito le economie dell’intero pianeta. Le vicende accadute sono ormai note a tutti e numerose sono state le analisi sulle cause che le hanno provocate. Quello che mi preme far rilevare è che i riflessi di quanto accaduto si sono riversati in modo non trascurabile anche sulla nostra Banca come attesta, in sintesi, un solo dato: l’utile finale dell’esercizio (€ 18,4 mln.) risulta in calo di oltre il 20% rispetto a quello del 2008 (€ 23,4 mln.) a testimonianza di un anno certamente non facile. Anche il 2010 risentirà dei riverberi della crisi e degli effetti di una serie di provvedimenti (riduzione del tasso legale, introduzione di vincoli nei giorni di valuta per gli incassi ed i pagamenti, modifica della commissione di massimo scoperto) che influiranno in misura ancora più significativa sul risultato finale. Ma, come ho sempre sostenuto da imprenditore quale sono che non si può essere pessimisti, ma occorre guardare agli aspetti positivi ed alle opportunità che si presentano anche nei momenti di crisi. Infatti, se ci confrontiamo con il resto del sistema bancario la nostra Banca ha dimostrato, ancora una volta, di saper far meglio di tante altre aziende di credito. Lo sviluppo dei volumi dimostra che non ci siamo fermati e che non siamo stati alla finestra, ma anzi, abbiamo mantenuto fede alla nostra “mission” e abbiamo continuato ad offrire sostegno al tessuto economico dei nostri territori. Siamo stati premiati da una gestione ancorata a valori tradizionali, ma sempre validi, che valorizzano appieno il cliente, sostenendolo finanziariamente e con servizi di qualità, trasparenti, e senza trabocchetti. Abbiamo avuto il coraggio di affrontare la crisi con determinazione sfruttando le opportunità offerteci da una clientela delusa dalle grandi banche, da una clientela che ha riscoperto come sia importante la prossimità, la reciproca conoscenza, la semplicità dei prodotti e, in poche parole, il rapporto di fiducia. Il 2010 è l’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Parlare di povertà potrebbe sembrare un non-senso in Europa, una delle regioni più ricche al mondo. Ma anche in Europa il 17% dei cittadini dispone di risorse limitate e non riesce a soddisfare le proprie necessità primarie. Per combattere queste povertà occorrono strutture e strumenti di mediazione ed intermediazione, palestre dove si possa esercitare il coinvolgimento, educare alla responsabilità e mettere in circolazione la fiducia, elementi su cui costruire lo sviluppo del Paese. L’impegno del Consiglio di Amministrazione, che oggi si presenta a Voi per la riconferma in carica, vuol essere allora anche quello di stimolare le migliori energie delle comunità preparandole all’esercizio della responsabilità ed alla partecipazione. Anche il Papa nella “Caritas in veritate” afferma con chiarezza che: “Accanto all’impresa privata orientata al profitto…devono potersi radicare ed esprimere quelle organizzazioni produttive che perseguono fini mutualistici e sociali”. 53 _relazione del consiglio di amministrazione E non può che farci piacere anche quanto detto dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, il quale recentemente ha affermato che “il forte radicamento nel territorio e la fiducia accordata loro dai risparmiatori hanno consentito alle Bcc di esercitare un ruolo stabilizzatore delle fonti di finanziamento delle piccole imprese, di estendere il sostegno a quelle di medie dimensioni che incontrano difficoltà a trovare finanziamenti presso le banche più grandi”. Un modello, quindi, quello del credito cooperativo, che viene additato come un modello, sostenibile, moderno ed efficace. Noi crediamo in questo modello, crediamo nei valori della mutualità, della sussidiarietà, della interattività della Banca con i soci, con i clienti e con il territorio in cui opera. È su questa strada che vogliamo continuare, gestendo la Banca secondo quei canoni della sana e prudente gestione che le consentono oggi di disporre di “fondamentali” di tutto rispetto che la pongono ai primi posti delle graduatorie regionali e nazionali del credito cooperativo. È con questo impegno che Vi porgo, a nome mio, di tutti i Consiglieri, del Collegio Sindacale e del Direttore Generale, il benvenuto a questa assemblea e nel ringraziarVi della Vostra numerosa presenza passo ad illustrarVi le parti più significative del bilancio, con la collaborazione del Direttore. Grazie. Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Sergio Girelli 54 1 _lo scenario economico di riferimento 1.1 _INTRODUZIONE Nel 2009 l’economia è stata profondamente segnata dagli effetti della crisi scoppiata nell’ultimo trimestre dell’anno precedente. Dopo la recessione, che si è protratta fino ai mesi estivi, gli andamenti congiunturali hanno segnato un’inversione di tendenza dovuta anche all’efficacia delle politiche economiche poste in essere. Il motore della crescita è stato rappresentato dalle economie emergenti, che si sono mostrate più resistenti nella fase critica; tra queste, la prima è stata senz’altro la Cina che ha rafforzato la propria posizione negli scambi internazionali diventando il primo esportatore mondiale. Nei paesi avanzati si è verificata una forte ricomposizione della domanda, dalla componente privata a quella pubblica. Le principali istituzioni internazionali hanno espresso la convinzione che il fondo della crisi sia stato toccato. Peraltro permangono incertezze sull’andamento del mercato del lavoro – che tipicamente risente con ritardo delle fasi negative del ciclo – e sulla tempistica del percorso di rientro dalle politiche fiscali e monetarie espansive. Ad esse si aggiungono nuovi timori in merito allo stato dei conti della finanza della Grecia, del Portogallo, della Spagna e dell’Irlanda. 55 _relazione del consiglio di amministrazione 1.2 _L’ECONOMIA INTERNAZIONALE Previsioni macroeconomiche (variazioni % sull’anno precedente) Prodotto interno lordo 2009 2010 Prezzi al consumo 2009 2010 Paesi avanzati Area dell’euro Giappone Regno Unito Stati Uniti -4,0 -5,3 -4,7 -2,5 0,9 1,8 1,2 3,5 0,2 -1,2 2,1 -0,4 Paesi emergenti Brasile Cina India Russia 0,0 8,3 6,1 -8,7 4,8 10,2 7,3 9,2 4,2 -1,1 7,8 6,7 Dic.2007 143 Lug.2008 35 Prezzo del petrolio in Usd Tassi di cambio verso l’Euro 0,9 -0,9 Yen 1,7 £ sterl. 1,7 Dollaro 131,3 0,899 1,458 4,4 Real Bras. 0,1 Yuan 7,1 Rupia 7,5 Rublo Dic.2009 75,2 2,553 9,952 67,94 43,802 Negli Stati Uniti la crescita economica si è intensificata nel quarto trimestre, dopo la coda della recessione nella prima parte dell’anno. Le stime segnalano un aumento annuo del prodotto interno lordo (PIL), in termini reali, del 5,7%, contro una riduzione annua del 2,5% del 2009. Si tratta del tasso più alto degli ultimi sei anni. La ripresa dell’attività è stata alimentata dalla riduzione del decumulo delle scorte e in misura minore dai consumi privati. Gli investimenti in edilizia residenziale hanno continuato ad aumentare e quelli delle imprese sono saliti per la prima volta in più di un anno. Un ulteriore impulso è stato indotto dalle esportazioni nette, cresciute più delle importazioni. Con riferimento ai prezzi, l’inflazione annua al consumo è salita al 2,7% in dicembre, contro una media annua di –0,4% per tutto il 2009. In prospettiva, la Federal Reserve (Fed) ha recentemente rivisto al rialzo le aspettative di crescita per i prossimi anni (crescita compresa tra +2,8 e +3,5% nel 2010 e tra +3,4% e +4,5% nel 2011). Contestualmente, alcuni indicatori congiunturali, ad inizio del 2010 sono stati migliori delle attese. Le misure di stimolo adottate dal governo continuano a fornire un sostegno determinante, anche se il recente aumento del tasso ufficiale di sconto da 0,50 a 0,75% da parte della Banca Centrale americana è stata interpretata da molti operatori come un segnale di rientro anticipato dalla strategia di politica monetaria espansiva. In Giappone l’economia ha sofferto fino a luglio per risalire leggermente negli ultimi mesi del 2009. Le stime di crescita del PIL in termini reali nel terzo trimestre del 2009 sono state recentemente riviste al ribasso. Ciononostante, anche gli indicatori congiunturali sono migliorati in fine d’anno. La produzione industriale è aumentata ripetutamente su base mensile, mentre i consumi privati sono cresciuti soprattutto nel segmento della spesa per beni durevoli. Il clima di fiducia dei consumatori è peggiorato, probabilmente anche a causa dei livelli persistentemente alti del tasso di disoccupazione. L’inflazione annua al consumo è scesa dell’1,7% in chiusura d’anno (-1,9% in novembre). La previsione mediana da parte della Banca del Giappone per la crescita del PIL reale nel 2010 e 2011 è rispettivamente dell’1,8% e del 2,1%. In Cina l’attività economica ha accelerato in chiusura d’anno. Il PIL in termini reali è aumentato nel quarto trimestre del 10,7% su base annua, contro l’8,3% nell’insieme 56 dell’anno. Le azioni di stimolo fiscale hanno continuato a rappresentare una determinante fondamentale dei risultati economici della Cina. Le esportazioni nette, invece, hanno contribuito negativamente per 3,7 p.p. alla crescita del PIL nel 2009. Il rapido aumento dell’inflazione annua al consumo ha determinato un graduale restringimento della politica monetaria. In particolare, a metà gennaio 2010 l’obbligo di riserva delle banche commerciali è stato aumentato di 0,5 p.p. La ripresa dalla recessione mondiale è proseguita nelle economie emergenti dell’Asia. Vi hanno contribuito le azioni di stimolo macroeconomico, il calo del tasso di disoccupazione e gli effetti ricchezza positivi derivanti dall’aumento dei corsi delle attività. In diversi paesi il recupero delle esportazioni si è ulteriormente intensificato e ciò ha trovato riflesso anche in una più rapida crescita della produzione manifatturiera. L’inflazione al consumo è tornata in territorio positivo in gran parte della regione. In America latina l’attività economica continua a evidenziare segnali di rafforzamento, mentre gli andamenti dell’inflazione presentano differenze tra paesi. Per quanto concerne, ad esempio, il Brasile, la produzione industriale in dicembre è aumentata di quasi il 19% su base annua dopo la ripresa di novembre e l’inflazione al consumo sui 12 mesi è salita lievemente a circa il 4%. In Argentina la produzione industriale ha registrato una crescita del 10,3%. Allo stesso tempo l’inflazione al consumo sui 12 mesi ha proseguito a salire e in dicembre è stata pari al 7,7%. In Messico l’attività economica ha continuato a evidenziare alcuni segnali di stabilizzazione e in novembre il calo della produzione industriale è stato dell’1,7%, notevolmente inferiore rispetto al mese precedente. Nel contempo le spinte inflazionistiche si sono lievemente attenuate (3,6% in chiusura d’anno). Tasso di disoccupazione alla fine del 2009 Tasso di disoccupazione alla fine del 2009 Area euro Francia Germania -7,6 -10 Italia Spagna -8,3 -10 -19,4 57 _relazione del consiglio di amministrazione 1.3 _AREA DELL’EURO Principali dati macroeconomiche (variazioni % sull’anno precedente) Area dell’euro Germania Francia Spagna Regno Unito Italia Prodotto interno lordo 2008 2009 0,8 -2,2 1,0 -2,4 0,7 -0,3 1,2 -3,8 0,8 -4,4 0,9 -3,0 Produzione industriale 2008 2009 -1,7 -7,6 0,0 -8,0 -2,6 -3,8 -7,0 -3,5 -4,4 -7,9 Inflazione 2008 3,3 2,8 3,2 4,1 3,7 3,5 2009 1,0 0,3 0,4 0,4 0,3 0,8 Anche nell’area dell’euro, secondo gli indicatori congiunturali, la ripresa è proseguita negli ultimi mesi del 2009, pur senza rafforzarsi rispetto al trimestre estivo. Al deciso miglioramento del clima di fiducia delle imprese e dei consumatori non è ancora corrisposto un irrobustimento altrettanto forte dell’attività produttiva e del volume degli affari. Ciò ha riflesso, a fronte di una dinamica relativamente favorevole delle esportazioni, la perdurante debolezza della domanda interna; sulla componente dei consumi incide il calo dell’occupazione, che è proseguito nei mesi autunnali. Secondo le stime dell’OCSE il PIL dell’area aumenterebbe di poco meno dell’1,7% nel 2010. L’inflazione al consumo, che sul finire dello scorso anno si è attestata intorno all’1%, risalirebbe lievemente nel 2010. Nel corso del 2009, la BCE ha ridotto ripetutamente il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (di 150 punti base), i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale (di 125 punti base) e sui depositi presso la Banca Centrale (di 75 punti base), i cui valori di fine anno sono rispettivamente dell’1,00, dell’1,75 e dello 0,25%. Italia Andamento dell’inflazione dal 2003: area Euro, Italia 58 Area euro 1.4 - ITALIA Previsioni delle principali variabili macroeconomiche in Italia (variazioni % sull’anno precedente) PIL Consumi privati Investimenti Esportazioni Importazioni Competitività all’export 2008 -0,6 -0,4 -1,9 -0,9 -1,9 -3,7 2009 -3,0 -0,2 -7,3 -5,5 -3,8 0,2 2010 0,5 0,3 -0,8 4,0 3,0 0,3 In Italia il PIL, tornato a crescere in estate (0,6% sul trimestre precedente) dopo cinque trimestri consecutivi di diminuzione, ha seguitato a espandersi nell’ultima parte del 2009, seppure a un ritmo inferiore. Nonostante il continuo miglioramento del clima di fiducia, le imprese esitano ancora ad aumentare la produzione in presenza di un incerto irrobustimento degli ordinativi. Il parziale recupero dell’attività industriale registrato nel terzo trimestre, dai livelli molto bassi toccati nel secondo, non è proseguito nei mesi autunnali. Anche la ripresa delle esportazioni avviatasi l’estate scorsa si è attenuata in ottobre e novembre, secondo i dati disponibili. Si prevede tuttavia che le vendite all’estero accelerino gradualmente nell’anno in corso, a un ritmo medio prossimo al 3 per cento, comunque inferiore di circa un punto alla prevista espansione del commercio mondiale. Negli ultimi anni la perdita di competitività di prezzo delle merci italiane ha riflesso sia l’apprezzamento dell’euro, sia il più forte aumento dei costi unitari del lavoro rispetto ai paesi concorrenti, dovuto soprattutto alla stagnazione della produttività. La dinamica dei consumi e degli investimenti privati, nonostante il recupero del terzo trimestre del 2009, rimane debole. Sui consumi incide negativamente la situazione del mercato del lavoro. Il calo del numero degli occupati si traduce in una caduta del reddito disponibile delle famiglie, mentre l’incertezza sulle prospettive tende a frenarne la propensione alla spesa. Lo scorso novembre il tasso di disoccupazione è salito all’8,3 per cento, 2,4 punti in più rispetto al minimo dell’aprile del 2007. Per valutare compiutamente il grado di utilizzo della forza lavoro disponibile, tuttavia, ai “disoccupati” vanno aggiunti i lavoratori in Cassa integrazione guadagni e le persone “scoraggiate”, ovvero coloro che non cercano attivamente un impiego e sono quindi esclusi dal conteggio ufficiale dei disoccupati, pur avendo una probabilità di trovarlo analoga a quella di questi ultimi. Stimiamo che, in questo concetto ampio, nel secondo trimestre del 2009 la quota di forza lavoro inutilizzata sia risultata superiore al 10 per cento, quasi 3 punti percentuali in più del tasso di disoccupazione. In presenza di ampi margini inutilizzati di capacità produttiva, anche la spesa delle imprese in beni strumentali si prefigura modesta. Variazioni % sullo stesso periodo dell’anno precedente 59 _relazione del consiglio di amministrazione In prospettiva, nei prossimi due anni le componenti interne della domanda dovrebbero fornire un contributo esiguo alla crescita. Come è spesso avvenuto nel recente passato in analoghe fasi cicliche, il principale sostegno alla ripresa verrebbe dalla domanda estera, in un contesto in cui, tuttavia, l’economia mondiale stenta a tornare su un sentiero di crescita sostenuta. Nel complesso, valutiamo che l’economia italiana possa crescere dello 0,7 per cento nell’anno in corso, per poi accelerare all’1% nel 2011. L’inflazione al consumo, che si era praticamente azzerata l’estate scorsa, è risalita nei mesi autunnali, fino a raggiungere, in dicembre, l’1,0 per cento sui dodici mesi. La componente di fondo, che esclude i beni energetici e alimentari, si è stabilizzata poco al di sotto dell’1,5 per cento. Secondo le nostre previsioni l’incremento dei prezzi al consumo salirebbe gradualmente all’1,5 per cento nel 2010 e all’1,9 nel 2011, riflettendo in parte la tendenza al rialzo dei prezzi dell’energia. Attorno a questo scenario previsionale permangono, tuttavia, significativi margini di incertezza connessi in particolare, da un lato, a una domanda mondiale che potrebbe risultare più favorevole di quanto ipotizzato e, dall’altro, al rischio che le condizioni del mercato del lavoro si mantengano deboli per un tempo maggiore. Un decennio di economia Variazione % del PIL annuo La crescita italiana Variazione su stesso periodo dell’anno precedente 60 1.5 _LOMBARDIA L’andamento della produzione e le aspettative degli imprenditori evidenziano e confermano la ripresa di fiducia delle imprese manifatturiere lombarde nel quarto trimestre 2009, preannunciando un’inversione di tendenza e l’avvio di una lenta risalita dai minimi toccati a metà anno. Gli indicatori congiunturali iniziano dunque a puntare verso valori positivi seppure contenuti, con uno scenario nazionale ed internazionale ancora ricco di criticità; anche la variazione tendenziale annua evidenzia sviluppi meno drammatici del recente passato, predisponendo le comuni aspettative a ipotesi di miglioramento progressivo del contesto economico ed imprenditoriale. Con riferimento specifico al settore artigiano, la situazione evidenzia prospettive di ottimismo nel medio periodo, mentre l’ottica a breve continua a sviluppare scenari non del tutto confortanti, con segnali di difficoltà più sensibili di quanto segnalato nell’industria manifatturiera. A fine 2009 la variazione del PIL regionale si attesta a –4,7% rispetto all’anno precedente. Alla luce degli scenari previsionali di più recente valorizzazione, per il 2010 il suddetto valore dovrebbe risentire dei benefici effetti del miglioramento recente, attestandosi a +1,1% rispetto all’anno precedente, prevedendo poi dimensioni di ripresa ancor più rapide nel triennio 2011 – 2013. Entrando in maggiore dettaglio e con riferimento alle interviste con circa 2.800 aziende industriali ed artigiane, il IV trimestre 2009 registra un indice della produzione industriale che perde il 5,7% rispetto al quarto trimestre 2008, interrompendo la traiettoria di crisi evidenziata da contrazioni intorno ai 10 punti percentuali, più volte ripetute nei trimestri precedenti. Si evince poi un incremento del dato congiunturale (+0,4% rispetto al 3° trimestre 2009), segnando quella svolta positiva ancora mancante a livello regionale, già registrata nel contesto produttivo nazionale. Per le aziende artigiane si assiste invece ad una progressione economica più difficoltosa, con una stabilizzazione del calo della produzione sull’anno precedente (-10,0%). I dati sulla produzione per classe dimensionale presentano un’intensificazione del divario tra i risultati delle piccole imprese (da 10 a 49 addetti), ancora molto sofferenti, e la performance delle medie (da 50 a 199 addetti) e grandi aziende (oltre i 200 addetti), che vedono rallentare sensibilmente la loro discesa. Nell’artigianato le imprese di dimensioni maggiori (oltre 10 addetti) mostrano andamenti di migliore auspicio, seppure in presenza di una frenata nel calo produttivo che ancora non accenna a sparire, mentre le altre categorie medie (da 6 a 9 addetti) e micro (da 3 a 5 addetti) evidenziano ancora difficoltà. Il fatturato a prezzi correnti registra un segno negativo sia su base annua sia rispetto al trimestre precedente, mentre il tasso d’utilizzo degli impianti conferma un recupero generalizzato sia nella produzione industriale (65,3%) sia nell’artigianato. Nel comparto industriale, fra i settori che si distinguono per tassi elevati meritano segnalazione l’Alimentare, la Chimica e la Carta-editoria; per le aziende artigiane, con tasso medio del 59,6%, viene valorizzato un massimo oltre il 62% solo nei settori Alimentare e Carta-editoria. Gli ordinativi acquisiti nel trimestre dalle imprese industriali recuperano su base annua nella componente estera, dove compare il primo segno positivo dell’anno, mentre tendono ad azzerare la caduta sul versante interno; entrambe le voci mostrano una svolta congiunturale positiva, pari a +3,3% per gli ordini sul mercato interno ed a +2,0% sull’estero. Gli ordini delle aziende artigiane registrano ancora una flessione degli ordinativi per l’interno e una variazione praticamente nulla nei rapporti con l’estero, mercato ritenuto di particolare importanza. Dopo un periodo di difficoltà nell’intero comparto industriale, alcuni settori manifatturieri registrano variazioni tendenziali positive: il comparto Alimentare valorizza un +1,0% sul medesimo trimestre 2008, mentre la Chimica cresce dello 0,5%. Permangono invece trend negativi in altri settori, seppure con valori meno problematici rispetto agli scorsi trimestri; in questa ultima parte dell’anno le maggiori riduzioni riguardano i Minerali non metalliferi e l’Abbigliamento, mentre un settore importante per l’economia lombarda come la Meccanica mostra ancora segni di sofferenza, pur riducendo la contrazione tendenziale ad un -7,5% (rispetto al -12,4% valorizzato nel 61 _relazione del consiglio di amministrazione le nuove infrastrutture nella ZoNa di SvilUppo territoriale della banca Sondrio Varese Lecco Como Bergamo area metropolitana bresciana area metropolitana milanese Brescia Milano Verona Lodi Pavia Cremona Mantova città lineare Milano-brescia città lineare Milano-Brescia la zona operativa della Banca appartiene al sistema metropolitano lombardo, un sistema di assoluta rilevanza demografica ed economica a livello europeo, comprendente le province lombarde di Milano, pavia, llodi, Bergamo, llecco, Monza, Brescia v verona. l area operativa della banca è localizzata in una posizione strategica all’interno dei l’ confini comunitari: • è il margine meridionale della fascia urbanizzata della dorsale economica e demografica dell’europa occidentale che parte da llondra e arriva a Milano, Bergamo e Brescia; • è identificata come un estremo della cintura del sole delle città dell’Europa meridionale, da Milano a valencia; v • è considerata il vertice meridionale del Pentagono industriale con Parigi, Londra, amburgo e Monaco di Baviera. la Zona operativa è’ interessata da grandi progetti infrastrutturali pan-europei quali: il Corridoio v lisbona-Kiev, Rotterdam-Genova, oltre che dalla bretella autostradale BreBeMi, che collegherà i territori provinciali di Brescia, Bergamo e Milano. il sistema socio-economico dell’area metropolitana lombarda è, secondo l’oCSe, caratterizzato dalla specializzazione in sistemi produttivi ad alto valore aggiunto e da una alta produttività del lavoro. la competitività dell’area metropolitana lombarda nel mercato internazionale è basata sin dagli anni Cinquanta su forti caratteristiche strutturali: • un’economia internazionalizzata; • una solida struttura produttiva basata su un mix di distretti industriali e meta-distretti (o distretti tematici) innovativi, come moda, design, fiere e biotecnologie…; • un alto potenziale di innovazione, per le capacità imprenditoriali e finanziarie, ma anche per la concentrazione di giovani lavoratori altamente specializzati. Un territorio che guarda all’EUROPA Berlino Amsterdam corridoi o co rri d oio o oi 2 Londra Hannover id rr 1 co Dortmund Bruxelles 2 corridoio 2 corrid corrid oio 2 oio 2 Francoforte Parigi Monaco di Baviera Basilea Digione corridoio 1 Strasburgo Zurigo idoio Lione corr co 5 rrid Brescia 5 Milano oio 5 oio corrid Torino Bologna Progetti infrastrutturali pan-europei co rri d oio 1 Analisi DEMOGRAFICA della zona operativa della Banca LA POPOLAZIONE Abitanti Maschi Femmine Famiglie Stranieri Maschi Femmine TOTALE 1.567.187 768.446 798.741 664.165 Popolazione 1-14 anni Popolazione 15-59 anni Popolazione 60-64 anni Popolazione oltre 65 anni TOTALE 91.033 78.733 169.766 L’ECONOMIA in NUMERI 231.458 945.955 93.367 296.407 1.567.187 Attività economica Agricoltura Industrie - di cui manifatturiere - di cui costruzioni Commercio Trasporti Credito e assicurazioni Servizi d’impresa TOTALE 63 _relazione del consiglio di amministrazione nr. Aziende 7.700 42.115 19.693 22.422 32.878 4.560 3.543 41.597 132.393 terzo trimestre), grazie a positivi segnali sugli ordinativi esteri. Analogamente, nell’artigianato molti settori prioritari, quali la Siderurgia, la Gommaplastica, il comparto Pelli-calzature, l’Abbigliamento e la Carta-editoria, presentano un rallentamento nei cali produttivi su base annua. Le osservazioni ripartite secondo destinazione economica dei beni mostrano ancora un quadro negativo diffuso, con variazioni in calo in ogni comparto, seppure con un rallentamento della caduta rispetto alle precedenti rilevazioni. La riduzione dei livelli produttivi registrata nel IV trimestre colpisce maggiormente le imprese che producono beni di investimento (-7,7%), seguite dalle aziende produttrici di beni intermedi e da quelle dedicate alla realizzazione di beni di consumo finale. Sono nuovamente i beni di investimento ad aver sofferto per i livelli di fatturato meno performanti; segnali positivi si hanno invece sulla componente estera degli ordini, in crescita per beni intermedi e di investimento, mentre il mercato interno evidenzia numeri non ancora a piena efficienza. Passando ad un accenno sul comparto artigiano, i beni prodotti compongono un quadro pressoché omogeneo, dove tutte le voci in analisi registrano contrazioni di particolare significatività, al pari delle evidenze segnalate a fine 2008. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nel IV trimestre 2009 viene rilevato un saldo negativo tra ingressi e uscite occupazionali nell’industria (–1,5%). Si riduce leggermente la quota di aziende che fanno ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, con un 34,5% che dichiara di averla utilizzata nel periodo. Anche per l’artigianato si allarga la forbice tra i nuovi entrati nel mercato del lavoro ed i flussi in uscita dal medesimo, raggiungendo il minimo storico degli ultimi nove anni: il tasso d’uscita sale al 2,9%, mentre la voce in ingresso cala al +1,2%. Nel corso del biennio 2008 - 2009 il numero delle imprese lombarde iscritte ai Registri delle Camere di Commercio regionali è lievemente diminuito. A fine 2009 si contano 954.314 imprese registrate: le nuove iscritte nell’anno sono oltre 62 mila contro circa 55 mila cessazioni, al netto di quelle d’ufficio per provvedimenti amministrativi, dunque non attribuibili all’andamento della congiuntura economica. Per le imprese artigiane si passa da 272.730 unità nel 2008 a 268.878 unità nel 2009 (-1,4%). In conclusione, le aspettative degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono un’equipartizione tra pessimisti ed ottimisti, con un piccolo vantaggio per i secondi a riprova del completo riassorbimento del divario negativo degli ultimi periodi. Le aspettative sulla domanda registrano un saldo negativo ma in rallentamento sul versante interno, mentre l’ottimismo si fa più marcato sugli andamenti del comparto estero, con un saldo positivo di +8,3% sul 3° trimestre 2009. Anche nel caso dell’artigianato l’inversione di tendenza appena descritta tende a consolidarsi, senza però raggiungere saldi positivi. Sia per l’industria che per l’artigianato le aspettative sull’occupazione sono ancora pesantemente negative, ma occorre osservare che il 75% delle imprese industriali prevede di non variare i livelli occupazionali, come pure l’84% delle imprese artigiane. 64 2 _l’andamento delle banche di credito cooperativo italiane Bcc Nord Centro Sud Totale Sportelli Nord Centro Sud Totale 208 120 98 426 Soci n. 1.010 mila +5,1% Dipendenti n. 31 mila + 2,9% Comuni bancati n. 2.687 Clienti affidati n. 1,7 milioni Roe del 4,5% Cost income del 67,64% 2.360 1.315 517 4.192 Impieghi 125,6 mld e + 9,22% - mutui 77,5 mld e + 19,23% - sofferenze impieghi 3,6% Raccolta 147,4 mld e + 10% - obbligazioni 59 mld e Patrimonio 18,6 mld e + 6,4% Assetti strutturali È proseguita, nel corso dei dodici mesi, la crescita degli sportelli delle BCC-CR: alla fine del 3’ trimestre 2009 si registrano 426 banche (pari al 53,4% del totale delle banche operanti in Italia), con 4.192 sportelli (pari al 12.3% del sistema bancario). Gli sportelli delle BCC-CR sono ora diffusi in 98 province e 2.647 comuni e sono aumentati del 3,7%, a fronte della sostanziale stazionarietà registrata per il resto del sistema bancario (+0,3%). A settembre 2009 le BCC-CR rappresentavano ancora l’unica presenza bancaria in 549 comuni italiani, mentre in altri 516 comuni avevano un solo concorrente. Il numero dei soci delle BCC-CR era pari a dicembre 2009 a 1.010.805 unità, con un incremento annuo del 5,1%. Il numero complessivo dei clienti delle BCC-CR superava, a settembre, i 5.600.000, con un incremento annuo del 4,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È proseguita, infine, la crescita dei dipendenti all’interno della categoria: il numero dei dipendenti approssimava a dicembre le 31.000 unità; ad essi vanno aggiunti i circa 3.700 dipendenti di Federazioni Locali, società del Gruppo Bancario Iccrea, Casse Centrali e organismi consortili. Il sistema bancario cooperativo italiano Istituzioni 65 _relazione del consiglio di amministrazione Sportelli 2.1.1 Le poste dell’attivo Gli impieghi economici delle BCC-CR sono cresciuti nel corso dell’anno del 6,3%, tasso di sviluppo superiore di quasi tre volte a quello registrato per il sistema bancario complessivo (+2,2%), arrivando a superare, a dicembre 2009, i 125,6 miliardi di euro. Con riguardo ai settori di destinazione del credito, nel corso dell’anno è stata particolarmente significativa la crescita dei finanziamenti erogati alle famiglie consumatrici (+8,9%), alle imprese artigiane ed alle altre imprese minori con più di 20 dipendenti (rispettivamente +6,7 e +11,7%) ed alle istituzioni senza scopo di lucro (+12,9%). Con particolare riferimento ai finanziamenti alle imprese, pari a fine 2009 a oltre 85,5 miliardi di euro, con una crescita annua del 5,6%, si rileva una forte crescita dei crediti erogati ai rami di attività economica “agricoltura, silvicoltura e pesca” (+12%), “mezzi di trasporto” (+11,5%) e “servizi (+6,6%)”. Lo stock di finanziamenti erogati al ramo “servizi” ammontava a dicembre 2009 a quasi 44 miliardi di euro, oltre la metà dei finanziamenti complessivamente erogati dalle BCC alle imprese. I finanziamenti all’edilizia sono cresciti mediamente del 5,3% nel corso dell’anno. A fronte dell’intensa attività di finanziamento descritta, l’analisi della rischiosità del credito delle banche della Categoria nel corso degli ultimi dodici mesi ha evidenziato l’acuirsi del deterioramento già evidenziato nel corso del precedente esercizio: i crediti in sofferenza sono cresciuti notevolmente in tutte le aree del Paese e le partite incagliate hanno segnato un ulteriore significativo incremento. Nel dettaglio, i crediti in sofferenza delle BCC-CR risultano incrementati ad un ritmo superiore di cinque volte a quello degli impieghi economici (+36,4%); per il sistema bancario complessivo il tasso di crescita dei crediti in sofferenza è stato superiore di oltre 19 volte a quello degli impieghi (+42.8%). A dicembre 2009 il rapporto sofferenze/impieghi era pari per le BCC-CR al 3,6%, in crescita di 8 decimi di punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2008 (2,8% a dicembre 2008). 2.1.2 Le poste del passivo La raccolta complessiva delle BCC-CR (al netto della componente obbligazionaria) si è sviluppata negli ultimi dodici mesi ad un tasso estremamente significativo (+9,7%), superiore alla media rilevata nel sistema bancario (+8%). Particolarmente rilevante è stata la crescita dei conti correnti (+17,9%) e dei depositi con durata prestabilita (+18,4%). Le emissioni obbligazionarie delle BCC-CR hanno fatto registrare, invece, una crescita modesta (+5,4%), inferiore a quanto rilevato nella media di sistema (+11,2%). La raccolta complessiva delle BCC-CR era pari, alla fine di dicembre 2009, a 147,4 miliardi di euro, composta per il 45% da conti correnti e depositi a vista. Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a dicembre 2009 l’aggregato “capitale e riserve” ammontava per le BCC a 18,6 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del 6,1 per cento a fronte del +6,4 per cento rilevato nella media di sistema. Il tier 1 ratio e il coefficiente di solvibilità, in crescita rispetto alla fine del 2008, erano pari per le BCC/CR rispettivamente al 14,2 ed al 14,9% (13,8 e 14,6% a fine 2008). Raccolta diretta, impieghi, mezzi patrimoniali del credito cooperativo italiano (in milioni di e) Depositi 66 Impieghi Patrimonio 2.1.3 Cenni sugli aspetti reddituali Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, dall’analisi delle risultanze alla fine del i semestre del 2009 emerge una significativa riduzione del margine di interesse delle BCC-CR (-15%), superiore a quella rilevata mediamente nel sistema bancario (-5,3%). la crescita significativa delle commissioni nette (+12,6% contro il -9,8% della media di sistema) ha controbilanciato parzialmente la performance negativa della “gestione denaro” determinando una diminuzione contenuta del margine di intermediazione (-3,4% contro il -3,7% del sistema bancario nel suo complesso). Sul fronte dei costi, si rileva una crescita significativa dei costi operativi delle BCC-CR (+6,3%) a fronte di una riduzione rilevata in media nel sistema bancario (-4,8%). lle spese per il personale sono cresciute del 3,1%, contro una diminuzione significativa registrata nel sistema bancario complessivo (-8,6%). il cost income ratio delle BCC-CR risulta in crescita rispetto alla fine del 2008 (dal 62,8% al 67,6%), in controtendenza con la riduzione rilevata nella media di sistema (dal 63,5% al 55,6%). l utile d’esercizio, in calo sia per le BCC-CR (-38,6%) che per il sistema bancario l’ complessivo (-36,8%), era pari a giugno 2009 a 419 milioni di euro per le banche della categoria. 426 Cooperative Bancarie 4.192 Sportelli 32.000 Collaboratori Sistema Imprenditoriale (Gruppo Bancario Iccrea, Cassa Centrale Raiffeisen, Cassa Centrale delle Casse Rurali Trentine e BCC del Nord-Est) Fabbriche di Prodotti e Servizi Mercati dei capitali Sistema di pagamento Finanza strutturata Cartolarizzazioni Finanza agevolata Leasing e Corporate banking Gestione del risparmio Assicurazioni Private equity 15 Federazioni locali FEDERCASSE Federazione Nazionale il sitema “a rete” delle bcc comunità di banche, banche di comunità Coordinamento di sistema e guida strategica Relazioni sindacali Consulenza legale e fiscale Studi e Ricerche Formazione e Organizzazione Relazioni internazionali Auditing Comunicazione 67 _relazione del CoNSiGlio Di aMMiNiSt S RaZioNe St 2.2 _l’andamento delle banche di credito cooperativo lombarde Banche Sportelli Soci Dipendenti 46 767 154.293 5.865 Impieghi 25,4 mld € + 6,4% - sofferenze impieghi 3% - clienti affidati 270 mila Margine d'interesse Margine d'intermediazione Costi operativi Risultato lordo di gestione -22,9% -12,02% +4,4% -33,2% Raccolta diretta 29,1 mld +10,8% Raccolta Indiretta 7,05 mld € + 3% Patrimonio 4,08 mld € +4,48% Dinamiche Raccolta e Impieghi BCC Lombarde Le BCC Lombarde, continuano ad evidenziare delle dinamiche di intermediazione positive, con volumi ancora in crescita sia dal lato degli impieghi che della raccolta. Gli impieghi (25,4 mld di €) chiudono l’esercizio 2009 con uno sviluppo tendenziale sui 12 mesi pari al 6,4%, corrispondente ad un incremento annuo dello stock di quasi € 1,6 miliardi. La crescita dell’anno risulta nettamente inferiore a quella sperimentata nel precedente esercizio (+12,4% a dicembre 2008). Da segnalare comunque la ripresa congiunturale dell’aggregato negli ultimi due mesi del 2009 con il tasso di crescita mensile che si è riportato al di sopra dell’1%. La relativa quota di mercato regionale delle nostre BCC è del 5,3% (+0,4% annuo) con un massimo del 19,3% in provincia di Cremona. Le sofferenze hanno registrato un forte aumento nell’esercizio 2009 pari in valore a circa € 244 milioni, portando lo stock a € 766 milioni al 31/12/2009. A dicembre si è assistito ad un’ulteriore accelerazione del tasso di crescita sui 12 mesi che si è fissato a + 46,6%. Anche su base mensile si registra un peggioramento congiunturale del trend (+5,8% su novembre 2009 rispetto al +2,7% su ottobre 2009). I clienti affidati si avvicinano alle 270 mila unità, in crescita del 5,4%. Il numero dei conti attivi presenta un significativo incremento annuo (+28,1%), nettamente superiore a quello dei c/c passivi (+3% circa). Il numero totale dei clienti è pari a circa 865 mila. La raccolta diretta (29,1 mld di €) evidenzia a dicembre 2009 una crescita sui 12 mesi dell’ 8,2 %, in ripresa su base mensile nell’ultimo mese dell’esercizio dopo la variazione negativa di novembre. La quota di mercato regionale delle nostre BCC, sempre al dicembre 2009, è del 6,4% (+0,2% annuo) con una punta del 23,4% in provincia di Cremona. Andamento reddituale Dall’analisi dei dati andamentali di Conto Economico al dicembre 2009 le BCC lombarde hanno mostrato delle performance reddituali in netto calo rispetto all’esercizio 2008, a motivo soprattutto degli effetti sugli spread causati dalla politica monetaria della BCE che contiene il livello dei tassi di mercato sui livelli minimi storici. Nonostante la crescita dei volumi intermediati, il Margine d’Interesse delle BCC lombarde evidenzia infatti a dicembre 2009 una riduzione del 22,9% sull’analogo periodo dell’anno precedente. Tale riduzione è stata causata da una contrazione degli interessi attivi (-498 milioni di euro), quasi doppia rispetto a quella degli interessi passivi (-277 milioni di euro). La contrazione di questi ultimi, pur risultando in termini percentuali superiore a quella degli interessi attivi (-32,4 contro -27,4), è stata infatti rallentata dalla parziale ‘tenuta’ sperimentata dagli interessi corrisposti sulla componente obbligazionaria (-13,6%). Un importante contributo al Margine di Interesse è risultato anche dall’apporto netto 68 dei “differenziali relativi ai derivati di copertura” (pari a circa 42 mln di euro), con la componente positiva degli stessi incrementatasi di oltre l’850% rispetto al 2008. Il Margine di Intermediazione è anch’esso diminuito (-12,2%), ma in misura più contenuta beneficiando del positivo apporto delle Commissioni Nette (+12,4%) e soprattutto degli utili da cessione/riacquisto di attività e passività finanziarie (+604%). I Costi Operativi dal canto loro sono ancora aumentati, seppure ad un tasso relativamente contenuto pari ad un +4,4%, attestandosi a fine esercizio a 667 milioni di euro. Lo sviluppo delle spese per il personale (+1,1%) è risultato più ridotto rispetto a quello delle altre spese amministrative (+2,2%) e degli ammortamenti (+8,6%). Gli altri proventi/oneri hanno registrato una contrazione significativa. Il Risultato Lordo di Gestione al dicembre 2009 si è fissato quindi a circa 339 milioni di euro (contro i 507 mln di euro del 2008), scontando una diminuzione del 33,2%. Struttura del Credito Cooperativo Lombardo Sondrio Sportelli N. 2 Bergamo Bcc N. 9 Sportelli N. 138 Como - Lecco Bcc N. 5 Sportelli N. 61 Brescia Bcc N. 11 Sportelli N. 237 Varese Sportelli N. 11 Mantova Bcc N. 3 Sportelli N. 35 Milano - Monza Bcc N. 10 Sportelli N. 156 Pavia Sportelli N. 20 Lodi Bcc N. 3 Sportelli N. 57 69 _relazione del consiglio di amministrazione Cremona Bcc N. 5 Sportelli N. 69 Totale BCC N. 46 Totale Sportelli N. 767 Il Credito Cooperativo è un sistema originale di 426 banche locali presenti sul territorio con 4.192 sportelli: le Banche di Credito Cooperativo (BCC), società cooperative senza finalità di lucro. Originariamente, le BCC nascono come Casse Rurali nel periodo a cavallo tra la fine dell’800 e il nuovo secolo, ad opera di cooperatori ispirati dal Magistero sociale della Chiesa che ebbe un ruolo determinante nello stimolare le fasce umili delle popolazioni rurali ad affrancarsi dalla miseria e dal fenomeno diffuso dell’usura. Il Credito Cooperativo 3 _criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico della società cooperativa ai sensi dell’art. 2 legge 59/1992 e dell’art. 2545 del codice civile Per Statuto la Banca è impegnata a perseguire finalità di utilità sociale, allo scopo di favorire lo sviluppo civile, culturale ed economico dei territori di riferimento. Le scelte di fondo che ne seguono hanno sempre rappresentato il filo conduttore della sua attività e trova attuazione sia nella presenza attiva del sistema economico mediante l’investimento nelle attività produttive locali della totalità del risparmio raccolto, sia nel sostegno di iniziative a favore di enti e associazioni che fanno del no profit il loro obiettivo costante. L’appartenenza al Sistema Cooperativo e la condivisione dei valori comuni fondanti che caratterizzano qualitativamente il movimento, offrono una caratteristica peculiare al suo modus operandi e nel contempo costituiscono una ricchezza concreta per le comunità territoriali in cui è allocata. Le logica social-solidaristica con cui la Bcc di Pompiano e della Franciacorta interpreta il concetto di mutualità, si è impreziosita, in questo delicato momento di crisi congiunturale che attraversa il sistema economico-finanziario, di una sfida cruciale: dare fiducia, soluzioni e risposte concrete al sostegno delle imprese e famiglie in crisi. A tal proposito è stato posto in primo piano il rapporto di collaborazione reciproca con le imprese, associazioni, banche del movimento cooperativo e pubblica amministrazione. Nella crisi la Banca non ha fatto un passo indietro. Ha scelto di continuare a sostenere l’economia reale rimanendo vicina ai propri soci e clienti. Ha privilegiato la relazione, introducendo opportuni elementi di flessibilità per venire incontro alle esigenze di imprese e famiglie. È stata un’opzione non un obbligo. E un’opzione non indolore. Ma una banca dei soci e delle comunità locali non avrebbe potuto fare altrimenti. L’attenzione alla persona si è espressa non solo all’esterno, cioè ai fruitori dei benefici economici, ma anche all’interno della stessa, all’ambiente umano che la muove, cioè ai dipendenti, mediante la formazione professionale del personale e la dotazione di una struttura organizzative e di mezzi adeguati al fine dell’esplicazione dell’attività formativa, nel massimo rispetto dei canoni di efficienza e sicurezza. Ma è anche il rapporto alla Stato che la Banca ha dimostrato di saper interpretare e promuovere in modo coerente i valori della cooperazione, poiché un’attività economica che produce ricchezza in un territorio per potersi definire “socialmente responsabile” deve concorrere, in quanto contribuente, alle spese pubbliche in ragione alla sua capacità contributiva. La complessa attività, sul piano bancario e extrabancario, che questo bilancio intende documentare segue un disegno strategico che intende valorizzare il “fare banca differente” che ha posto come obiettivo centrale di quest’anno l’affinamento della capacità di servizio ai soci e al territorio. 71 _relazione del consiglio di amministrazione COLLEGAMENTO CON LA BASE SOCIALE E CON I MEMBRI DELLE COMUNITÀ LOCALI La centralità di questo collegamento è scritta nel codice genetico della nostra Banca. La sua connotazione costitutiva e operativa nasce in base ad una relazione di fiducia tra i soci, si sviluppa grazie ad un rapporto di reciprocità con gli stessi ed il territorio, si qualifica in base ad una relazione di prossimità, conoscenza e confidenza con la clientela e con le comunità di riferimento. I soci ne sono i destinatari elettivi, ma non esclusivi. Infatti, anche la clientela tutta, sia individualmente che in forma associata o aggregata ne gode e beneficia proficuamente aderendo alle condizioni particolarmente vantaggiose che la Banca offre mediante prodotti e servizi sicuri e ben strutturati. La vicinanza ai portatori di interesse assume dunque una valenza particolarmente strategica per la Banca. In questo ambito, assumono un ruolo centrale i soci i quali, infatti, sono contemporaneamente i proprietari della Banca ed i primi interlocutori sul piano operativo. Essi rappresentano una riserva strategica per preservare il valore dell’azienda: sono i primi clienti, i fornitori di mezzi propri, i testimoni della vitalità dell’impresa, nonché gli artefici delle progettualità nel sociale e nel tessuto economico. Nel corso dell’esercizio si è incentivata una politica atta a fidelizzare una sempre più vasta platea di clientela, soprattutto nei comuni di recente insediamento avendo riguardo in via primaria ai maggiori fruitori del credito e senza trascurare comunque i giovani, le donne, i liberi professionisti e gli operatori del terziario. La compagine sociale è andata progressivamente aumentando con un incremento di 269 nuovi soci ed una diminuzione di 89, raggiungendo a fine anno le 2.526 unità. SETTORE ECONOMICO Agricoltori Artigiani Commercio e trasporti Edilizia Industria Servizi e Finanza Altro Totale NATURA GIURIDICA Persone fisiche Ditte individuali Persone Giuridiche Totale nr. Soci % di composizione 344 482 268 236 467 294 435 2.526 13% 19% 11% 10% 19% 11% 17% 100,00% 1.349 409 768 2.526 53% 17% 30% 100,00% Per riaffermare l’identità peculiare della Banca e rafforzare la sua coesione coi soci viene attuata la pratica del ristorno, volta a premiare la fedeltà e l’intensità di relazione. La Banca garantisce ai soci vantaggi di tipo bancario ed extra bancario. Nel merito, per quanto riguarda i vantaggi di carattere bancario: • la riduzione del 30% delle spese di istruttoria delle pratiche di mutuo per l’acquisto della prima casa; • la riduzione del 50% del canone dei prodotti telematici, • la riduzione del 25% sulle commissioni di ingresso per l’acquisto di quote di fondi investimenti offerti dall’Aureo Gestioni, • l’assicurazione gratuita per debiti con la Banca in caso di morte o invalidità permanente, 72 • sconto del 18% sulla tariffa ordinaria Assimoco per l’assicurazione Rc Auto Ben, • La carta di credito Cooperativo Socio. Per ciò che concerne i vantaggi di carattere extrabancario, essi si sostanziano in: • vantaggi relativi alla gestione del tempo libero (viaggi, gite sociali, convegni, cure termali ecc.) • accesso alle convenzioni stipulate dalla Federazione Lombarda delle Bcc, • incentivazione allo studio (borse di studio e premi per studenti), • vantaggi legati alle prestazioni per i figli dei soci. La Banca di Credito Cooperativo di Pompiano e della Franciacorta promuove la cultura e partecipa alla vita sociale delle comunità territoriali in cui opera elargendo ogni anno una quota consistente di contributi per sostenere iniziative filantropiche ed umanitarie, nonché organizzando convegni e tavole rotonde ove si affrontano i problemi di più stretta attualità e si offrono risposte concrete. Essere differenti dalle altre istituzioni creditizie è una scelta che la Banca sostiene con forza. L’impegno nei confronti del territorio, inteso come zona in cui la Banca svolge le proprie attività economiche, sociali e culturali è parte integrante della mission aziendale e trova concreta attuazione sia nella presenza attiva del sistema economico mediante l’investimento nelle attività produttive locali della totalità del risparmio raccolto, sia nel sostegno di iniziative a favore di enti e associazioni che fanno del no profit il loro obiettivo costante. Particolare rilevanza ha avuto l’organizzazione di convegni e tavole rotonde con le associazioni di categoria per promuovere il confronto sulle tematiche più importanti per settori economici che caratterizzano i territori in cui la Banca opera. Convegni organizzati dalla Banca nel corso dell’esercizio 2009 • 15/1/2009 Convegno a Orzinuovi (Bs) per cittadini e operatori economici “Il cittadino e l’impresa davanti alla crisi” • 5/3/2009 Convegno a Pompiano (Bs) per operatori economici: “Investire nel fotovoltaico” • 2/4/2009 Convegno a Rovato (Bs) per operatori economici sul tema “Le misure anticrisi” • 3/4/2009 Convegno a Provaglio d’Iseo (Bs) per professionisti e imprenditori “Competere in un Periodo di Crisi”, • 13/5/2009 Incontro con studenti del Master di Economia con l’Università Rumena di Bucarest • 28/5/2009 Convegno a Pompiano (Bs) per operatori economici: “La rivoluzione solare e le nuove opportunità” • 8/6/2009 Convegno a Calusco d’Adda (Bg) per operatori economici: “Fiera, Impresa..in un periodo di crisi” • 26/11/2009 Convegno Fiera Orzinuovi (Bs) per giovani e famiglie: “Il Piano casa Regionale” • 2/12/2009 Convegno a Orzinuovi (Bs) per professionisti e imprenditori “Strumenti per la ripresa” Nel corso del 2009 sono state promosse iniziative dedicate a comparti economicoproduttivi quali: l’erogazione di finanziamenti l’istallazione di impianti fotovoltaici, la ristrutturazione e l’acquisto di unità immobiliari da parte di giovani coppie, l’erogazione di finanziamenti per il rinnovamento di impianti, assistenza alle imprese agricole per la presentazione di finanziamenti agevolati, stanziamento di plafon di finanziamenti per impianti bioenergetici, plafond di finanziamenti a tasso zero per lavoratori in cassa integrazione. Sul fronte della famiglia la Banca ha predisposto ed aggiornato prodotti e servizi sempre più ritagliati alle esigenze della Società in evoluzione, capaci di soddisfare le necessità del nucleo complessivo quanto dei singoli componenti. Per migliorare il presidio del territorio di naturale influenza, per rafforzare la posizione competitiva e per rispondere alle problematiche poste dall’evoluzione del contesto operativo, si è perseguita nel corso del 2009 una espansione interna mediante l’apertura di due sportelli nei comuni di Ronco Briantino e Bernareggio. 73 _relazione del consiglio di amministrazione SVILUPPO DELL’IDEA COOPERATIVA E COLLEGAMENTO CON LE ALTRE COMPONENTI DEL SISTEMA 1.010 MILA SOCI 426 BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI ED ARTIGIANE 4.192 Sportelli SISTEMA ASSOCIATIVO • 15 Federazioni Locali • Federcasse • Fondo Garanzia depositanti • Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti • SeF Consulting • Fondo Pensione Nazionale • Ecra- Edizioni del Credito Cooperativo • Cassa Mutua Nazionale SISTEMA IMPRENDITORIALE • Iccrea Holding • Iccrea Banca • Banca Agrileasing • Aureo Gestioni • BCC Vita • BCC Capital • BCC Web • BCC Gestione Crediti • BCC Private Equity • BCC Servizi Innovativi • Credito Finance • Cassa Centrale delle Casse Rurali • Trentine e delle BCC del Nord-Est • Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige • PHOENIX - informatica bancaria • Banca Sviluppo S.p.A. • Ciscra La situazione economica di crescente competitività ha reso opportuno ridefinire il movimento della cooperazione italiana in un’ottica di Sistema a Rete, definito nel Convegno Nazionale del Credito Cooperativo organizzato da Federcasse a Riva del Garda. In quella sede è stata ribadita la necessità di far evolvere il movimento del credito cooperativo, per renderlo un “sistema” retto da principi di solidarietà e funzionalità. Il Credito Cooperativo è pertanto un sistema coordinato di autonomie, basato su strutture operanti a vari livelli, con funzioni distinte ma complementari tra loro, con indirizzi strategici e meccanismi di coordinamento realizzati a livello locale, regionale, nazionale. Attraverso questa rete, il localismo delle Banche di Credito Cooperativo trova una sintesi più alta e in grado di competere a tutti i livelli. La nostra Banca è supportata, da un lato dal sistema associativo e, dall’altro, dal sistema imprenditoriale. Il primo, composto dalla Federazione Lombarda e dalla Federazione Nazionale, svolge funzioni di coordinamento, assistenza tecnica, consulenza ed erogazione di servizi, mentre il sistema imprenditoriale si configura come complemento operativo per quanto riguarda la fornitura di servizi e prodotti finanziari. Pertanto, questa integrazione con le società del movimento, viene oggi a costituire un’oggettiva leva competitiva che ci consente, da un lato, di estendere potenzialità di mercato, specie al crescere delle dimensioni delle imprese clienti con richieste di servizi finanziari più complessi e, dall’altro lato, di favorire politiche di prezzo su prodotti ad elevato contenuto tecnologico. Il Consiglio di Amministrazione segue attentamente l’attività delle partecipate del “sistema cooperativo” che supportano la nostra operatività. Nell’ambito dei servizi alle imprese e alle famiglie è proseguita l’ottima collaborazione con Aureo gestioni, Banca Agrileasing, Iccrea Banca, Cassa Centrale Banca, Phoenix Informatica Bancaria SpA, mediante l’erogazione di finanziamenti, prodotti del risparmio gestito, proposte assicurative, investimento di disponibilità finanziarie oltre che dei pagamenti/incassi nei confronti del sistema bancario, servizi collegati all’information tecnology. La Banca partecipa al Sistema Cooperativo attraverso propri rappresentanti negli organismi di categoria (Fondo di Previdenza del personale delle Bcc, Banca Sviluppo SpA, Federlombarda, Pheonix Informatica) favorendo la circolarità delle informazioni e ponendo l’attenzione alle necessità operative del momento. Molto efficace la nostra contribuzione e l’apporto alla crescita del Fondo Sviluppo SpA (Istituzione che interviene nelle aree meno sviluppate del paese e nei processi che presentino caratteristiche di innovazione tecnologica di prodotto o di processo e incremento reali dell’occupazione), mediante la corresponsione del 3% degli utili netti annuali. A tutt’oggi la nostra Banca ha contribuito al Fondo per un totale di oltre 5 milioni di euro. ELARGIZIONI ALLE COMUNITÀ LOCALI Le iniziative a contenuto sociale ed umanitario e le collaborazioni con le associazioni che si ispirano ai principi della solidarietà e ai valori fondamentali del rispetto delle persone, hanno contraddistinto le linee guida della Banca. Le risorse che la Banca mette in campo ogni anno sono consistenti, ma ampiamente sottodimensionate rispetto agli ambiti di intervento. Gli interventi e i criteri di selezione delle donazioni hanno privilegiato progetti coerenti con i principi del Codice Etico della Banca. Pertanto, a fronte dell’esigenza di selezionare attentamente gli interventi, la preferenza è stata rivolta ai progetti avviati per durare nel tempo, che producono ricadute positive senza dipendere in maniera 74 esclusiva dagli sforzi della Banca. Complessivamente, nel corso dell’esercizio, le erogazioni di contributi a favore di Enti con fini sociali o di pubblico interesse sono ammontate a oltre 777 mila euro. In considerazione della funzione educativa e sociale svolta sul territorio dagli Enti religiosi mediante le attività di oratorio e di aggregazione giovanile, sono state effettuate erogazioni per 155 mila per la riqualificazione di spazi dedicati a tale attività, nonché la realizzazione in essi di percorsi educativi rivolti al mondo giovanile. Particolarmente significative le erogazioni al volontariato per il sostegno di opere meritevoli, con oblazioni di oltre 245 mila euro. Nel mondo della scuola e della cultura si è inteso contribuire per fare dell’autonomia una opportunità per migliorare e diffondere metodi e strumenti quali la formazione musicale e la recitazione. Sostegni finanziari sono stati indirizzati alla tutela del patrimonio artistico monumentale per la valorizzazione attraverso mostre, pubblicazioni di riviste ed eventi. enti religiosi 1 - anziani 2 - giovani 3 - volontariato 4 - iniziative sociali 5 - iniziative culturali 6 - Parrocchiali ed oratori TOTALI organizzazioni di volontariato e associazioni enti pubblici società sportive altri soggetti scuole 7 3 155 155 151 20 67 30 245 33 84 53 84 53 38 19 49 11 90 45 159 200 31 187 155 777 207 767 637 499 441 310 310 336 479 485 434 totali 798 749 777 726 703 663 596 554 519 310 258 181 Erogazioni di contributi dal 1994 (in migliaia di e) 64 1994 98 1995 123 1996 118 129 1997 1998 78 1999 109 112 2000 2001 85 2002 118 2003 Contributi al Fondo Sviluppo SpA 2004 2005 2006 Beneficenza e liberalità Anziani: 5,79% Parrocchie ed Oratori: 19,95% Giovani: 20,46% La mappa degli aiuti Iniziative culturali: 24,07% Volontariato: 25,74% Iniziative sociali: 3,99% 75 _relazione del consiglio di amministrazione 2007 2008 2009 VALORE AGGIUNTO E LA SUA DISTRIBUZIONE TRA I PORTATORI DI INTERESSI La ricchezza che la Banca produce con la propria attività, va a vantaggio dei soci, delle comunità locali, della collettività, dei propri collaboratori, della cooperazione e delle stesse Bcc – Casse Rurali per costruire il loro sviluppo futuro. Nonostante il progressivo rallentamento del ciclo economico, la Banca ha conseguito nel corso dell’esercizio interessi e proventi per 107,66 milioni rispetto ai 118,36 milioni del 2008 (-10,76%). La dinamica dei consumi quantificata in 59,75 milioni (- 10.78%) ha risentito della crisi economica con la conseguenza che il valore aggiunto lordo generato si attesti a 47,91 milioni in diminuzione del 6,79%. Tale somma esprime il valore della ricchezza prodotta la cui ripartizione evidenzia la funzione mutualistica della Banca. Interessi attivi e proventi assimilati 2009 2008 89.974 105.791 + commissioni attive 10.219 9.043 + dividendi 167 221 + profitti da operazioni finanziarie 3.459 -83 + altri proventi di gestione 3.838 3.391 = Totale produzione lorda 107.657 118.363 - interessi passivi e oneri assimilati - commissioni passive - altre spese amministrative - rettifiche / riprese di valore = totale consumi = VALORE AGGIUNTO LORDO -54.464 -1.135 -1.138 -6.089 -6.122 -9.470 -5.244 -59.752 -66.968 47.905 - rettifiche/riprese di valore su immobili = VALORE AGGIUNTO NETTO -43.057 - utile / perdita da cessione di investimenti = valore per la Banca 51.395 36 -2 -1.878 -1.752 -1.841 -1.754 46.064 49.641 - costo del lavoro -17.506 -16.597 - apporti al sociale -479 -180 - apporti ai soci -368 -456 - imposte e tasse -4.783 -4.138 -23.137 -21.371 = valore per le risorse umane e per la collettività = UTILE DELLE ATTIVITÀ ORDINARIE 22.927 - imposte sul reddito d’esercizio = UTILE NETTO Stato Soci e cooperazione Fornitori - di cui soci Clienti - di cui soci Totale -4.463 18.465 76 -7,21% -18,90% -4.831 23.439 2009 Risorse e comunità Banca 28.270 -6,79% -21,22% 2008 9.246 8.969 17.506 16.597 18.652 23.390 1.522 1.560 59.752 66.968 2.325 6.529 107.657 118.363 25.551 41.043 214.336 235.847 La ripartizione del valore aggiunto evidenzia la funzione mutualistica della Banca. Dall’analisi della ripartizione del Valore aggiunto prodotto e distribuito si evidenzia che: • il 38,31% dello stesso è distribuito ai clienti sotto forma di interessi, commissioni e proventi a conferma che la parte più consistente ricade su coloro che contribuiscono effettivamente allo sviluppo della Banca; • il 4,31% è distribuito al sistema Stato sotto forma di imposte dirette e indirette, • l’8,17% del valore è distribuito ai collaboratori sotto forma di stipendi, trattamento di fine rapporto, formazione ed altro; • l’8,70% del valore è destinato alla Banca e comprende l’utile d’esercizio assegnato a riserve per l’autofinanziamento; • il 26,79% del valore è destinato ai fornitori sotto forma di interessi e commissioni oltre al pagamento dei servizi; • il 13,72% è distribuito ai soci sotto forma di interessi, commissioni e ristorno. 8,97 9,25 Stato 16,60 17,51 Riserse e comunità 23,39 18,65 Banca 49,13 Soci Ricchezza prodotta e distribuita (in milioni di e) 29,40 60,44 57,43 Fornitori 77,32 82, 11 Clienti 2008 Stato 4% 2009 Risorse e comunità 8% Banca 9% Clienti 38% Riparto % del Valore aggiunto Soci e cooperazione 14% Fornitori 27% 77 _relazione del consiglio di amministrazione progetto aGRiColtURa per le iMpReSe aGRiCole che investono con noi il loro futuro in europa in un momento di difficile congiuntura economica, la Banca propone agli imprenditori agricoli pacchetti di finanziamenti e di servizi specifici, creati appositamente per le esigenze dell’azienda agricola. • prestiti agrari di conduzione • Finanziamenti ai sensi del piano Sviluppo Regionale 2007-2013 (conto capitale e/o conto interessi) • Finanziamenti specifici per il settore allevamento • Finanziamenti specifici per il settore cerealicolo • Finanziamenti specifici per il settore ortofrutticolo • Finanziamenti specifici per il settore vitivinicolo • Finanziamenti settore energetico (Fotovoltaico) in particolare: • FiNaNZiaMeNto aNtiCipo CoNtRiBUto paC 2010 • FiNaNZiaMeNti peR l’ l’aCQUiSto la S Di MaCCHiNe eD attReZZi aGRiColi Sto (in convenzione con i principali rivenditori locali di macchine agricole) lle convenzioni con i ConFidi di Garanzia: CoopeRativa aGRiFiDi loMBaRDia ia (ColDiRetti) Co.F.a.l. (CoNFa NF GRiColtURa) NFa pRoGetto aGRiColtURa _finanziamenti settore vitivinicolo • • • • • • • • 78 prestiti agrari di conduzione Finanziamenti per l’acquisto di mezzi tecnici per il vigneto Finanziamenti per l’acquisto di macchine ed attrezzature per il vignet Finanziamenti per l’acquisto di macchine e/o di impianti per la cantin Finanziamenti per l’invecchiamento del vino in cantina Finanziamenti specifici per l’impianto e il reimpianto del vignet Finanziamenti indirizzati all’ammodernamento della cantina Finanziamenti per l’acquisto di fondi agricoli e per le ristrutturazioni straordinarie di cascine. 4 _l’andamento della gestione e dinamiche dei principali aggregati di stato patrimoniale e conto economico Si premette che il bilancio al 31 dicembre 2009 è stato redatto in conformità ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standard (IFRS) e dagli International Accounting Standard (IAS), emanati dall’ international Accountig Standard Board (IASB) ed adottati dalla Comunità Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/202 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002, e secondo le disposizioni della Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”. Il Regolamento comunitario ha trovato applicazione in Italia per mezzo del D.Lgs 28 febbraio 2005 n. 38, entrato in vigore del 22 marzo 2005, il quale, tra l’altro, ha previsto l’applicazione obbligatoria dei suddetti principi internazionali ai bilanci individuali delle banche a partire dal 2006. Nell’ambito del contesto operativo, la Banca ha redatto il bilancio al 31 dicembre 2009, così come è avvenuto per il bilancio dell’esercizio 2008, 2007 e 2006, in ossequio ai nominati standard internazionali IAS/IFRS e nel rispetto delle citate disposizioni che la Banca d’Italia ha emanato nell’ambito dei poteri regolamentari ad essa attribuiti in materia di “forme tecniche” del bilanci bancari. Nell’ambito dei principi generali di redazione del Bilancio, si ritiene utile precisare che lo stesso Bilancio è stato redatto nella prospettiva della continuità dell’attività aziendale, secondo il principio della contabilizzazione della competenza economica e nel rispetto della sostanza economica sulla forma giuridica. Le modifiche della normativa contabile Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 275 del 16 ottobre 2008, del Regolamento CE n. 1004/2008, sono entrate in vigore le modifiche allo IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione“. Tali previsioni sono sostanzialmente volte a concedere alcune limitate possibilità di riclassifica, in determinate condizioni, quali ad esempio quelle determinatesi a seguito della attuale crisi dei mercati finanziari, di strumenti finanziari classificati tra le “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (ovvero attività valutate al fair value con impatto delle variazioni a conto economico) in altre categorie IAS, al fine di non applicare la valutazione al fair value. La crescente complessità degli strumenti finanziari, la continua evoluzione normativa, nonché le recenti turbolenze nei mercati finanziari hanno accentuato l’attenzione, da parte degli organismi internazionali, sulla trasparenza e sulla veridicità dell’informativa fornita agli investitori, con particolare riferimento al bilancio d’esercizio, inteso non solo come resoconto di gestione, ma anche come strumento in grado di rendere disponibili informazioni anche prospettiche sulla situazione economica e patrimoniale della banca. Lo IASB, vale a dire l’Organismo di contabilità riconosciuto a livello europeo, ha condotto un progetto di revisione strutturale dello Ias 39 e di affinamento dell’informativa richiesta dall’IFRS 7, con l’obiettivo di elaborare regole di valutazione delle poste contabili maggiormente influenzate dalla crisi e di migliorare il livello di trasparenza informativa del bilancio. In particolare, il principio contabile internazionale Ias 39 stabilisce i criteri per la rilevazione e la valutazione delle attività e delle passività finanziarie; il principio IFRS 7 integra le regole di rilevazione, valutazione ed esposizione in bilancio degli strumenti finanziari e richiede l’informazioni aggiuntive che consentono al lettore di valutare la rilevanza con riferimento alla situazione patrimoniale - finanziaria e al risultato economico dell’impresa, nonché la natura e l’entità dei rischi derivanti dagli stessi e il modo in cui sono gestiti. La Banca, in sede di redazione del bilancio di esercizio, non ha tuttavia proceduto ad alcuna riclassificazione degli strumenti finanziari posseduti. 79 _relazione del consiglio di amministrazione 4.1 _tassi bancari Gli indicatori della crisi finanziaria esplosa nel 2007 hanno mostrato nel corso del 2009 notevoli miglioramenti, a cominciare dagli spread sui mercati interbancari. Le politiche “non convenzionali” di sostegno alla liquidità che le varie banche centrali hanno condotto da oltre un anno, hanno avuto come riflesso la progressiva diminuzione dei tassi di mercato. Le attuali condizioni di liquidità dei mercati, molto abbondanti, confermano che non vi sono ancora a breve termine segnali di inversione degli obiettivi delle politiche monetarie, coerentemente con i rischi molto contenuti di emersione delle aspettative di inflazione come segnalano gli indicatori di mercato. Nel corso del 2009 i tassi principali del mercato monetario hanno mostrato un andamento discendente volto a sostenere la crisi economica delle imprese e ad incentivare la crescita del credito, condizionata dalle incertezze congiunturali. In questo contesto le politiche di erogazione del credito sono state caratterizzate dall’attenzione alla solvibilità della clientela tramite politiche di prezzo più coerente col rischio di controparte. Gli sviluppo della congiuntura creditizia continuano ad essere moderatamente positivi, pur se consistenti si confermano i segnali di raffreddamento dell’attività soprattutto a causa di una riduzione della domanda di finanziamenti a supporto di iniziative di investimento. 3,27% 2,50% 2,48% 2,46% 1,98% 2,00% 2,00% 1,94% 1,64% 1,42% 1,50% 1,25% 1,16% 1,00% 0,82% Tassi di interesse ufficiali Eurosistema andamento mensile 1,29% 0,78% 0,77% 1,23% 1,00% 0,98% 1,00% gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 Tasso BCE 1,00% 1,00% 1,00% 1,00% 0,77% 0,74% 0,72% 0,71% 0,36% 0,36% 0,36% 0,35% 0,70% 0,36% dic-08 1,00% 0,86% giu-09 lug-09 Eonia a 1 m. 0,35% ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 Euribor 3 m. Tassi di interesse ufficiali Eurosistema 5,00 4,50 3,25 3,00 3,00 2,50 1,75 1,25 1,00 0,25 Tassi di interesse ufficiali Eurosistema 2005 2006 Depositi Overnight 80 2007 2008 Operazioni di rifinanziamento 2009 TASSI PRATICATI DALLA BANCA Sull’andamento dei tassi del mercato monetario, anche i tassi di interesse, sia attivi che passivi praticati dalla Banca, si sono adeguati con gradualità alle condizioni del mercato, evidenziando una progressiva riduzione sebbene meno intensa rispetto a quella dei tassi ufficiali. I tassi praticati sulle operazioni di prestito a lungo termine mostrano una diminuzione dell’ 1,92%, meno accentuata dei tassi a breve (-2,50%), riflettendo soprattutto il peggioramento delle prospettive di ripresa economica ed il clima di incertezza che si è creato nei mercati finanziari. Più in dettaglio, il tasso nominale attivo con la clientela per operazioni a breve termine si à attestato a fine dicembre al 4,01% (6,51% a fine 2008) con una diminuzione di 2,50 punti percentuali da inizio anno in linea con la maggiore elasticità rispetto al mutare delle condizioni di mercato; mentre l’andamento dei tassi nominali sui finanziamenti a lunga scadenza presenta uno scarto negativo di 1,92 punti percentuali (5,44% di fine 2009 contro il 7,36% di fine 2008). Dal lato del passivo, la raccolta diretta a breve termine ha chiuso l’esercizio con un costo nominale dell’1,27% segnando una diminuzione di 1,71 punti percentuali, mentre la raccolta a termine evidenzia una variazione in diminuzione di 1,94 punti percentuali collocandosi al 31/12/2009 al 2,90%, contro il 4,84% di fine esercizio scorso. La moderata tendenza al ribasso dei tassi passivi sulla raccolta diretta e la più marcata diminuzione dei tassi attivi sui finanziamenti, si sono riflessi in una variazione media annuale negativa dello spread di 37 centesimi di punto (2,67% nel 2009 contro il 3,04% del 2008). TASSI NOMINALI DI FINE PERIODO dic-05 dic-06 dic-07 dic-08 dic-09 var.% sul 2008 impieghi a breve termine 5,78% 6,27% 6,98% 7,36% 5,44% -1,92% impieghi a medio lungo termine 3,99% 4,92% 5,99% 6,51% 4,01% -2,50% rendimento impieghi 5,24% 5,87% 6,71% 7,14% 4,67% -2,47% raccolta a breve termine 1,16% 1,60% 2,06% 2,98% 1,27% -1,71% Tassi attivi Tassi passivi raccolta a medio termine 2,92% 3,33% 3,89% 4,84% 2,90% -1,94% costo raccolta 1,92% 2,72% 3,51% 4,10% 2,00% 2,10% Spread 3,32% 3,15% 3,20% 3,04% 2,67% -0,37% 81 _relazione del consiglio di amministrazione 7,14% 6,28% 6,27% 4,10% 6,25% 5,71% 5,53% 5,50% 4,84% 4,80% 4,83% 4,74% 4,70% 4,67% 2,67% 2,65% 2,72% 2,17% 2,15% 2,11% 2,07% 2,01% 2,00% 4,03% 3,43% 3,04% 2,84% 3,22% 3,11% 3,01% 3,13% 3,14% 2,70% 2,25% 2,40% 2,28% 2,67% 2,69% 2,67% Tassi attivi, passivi e spread del 2009 D.2008 G F M A M Tassi attivi G L Tassi passivi A O N D.2009 Spread 2009 2,67% 2008 3,04% 2007 3,20% 2006 3,15% 2005 Spread clientela dal 2004 al 2009 S 3,32% 2004 3,44% Tassi di interesse ufficiali Eurosistema TASSI DEL MERCATO FINANZIARIO E CREDITIZIO ITALIANO Nel corso dell’esercizio sul mercato italiano si sono registrate diffuse diminuzioni nell’intera struttura dei saggi di interesse del mercato finanziario e creditizio riflettendo gli interventi della Banca Centrale Europea che ha mantenuto stabile all’1% le misure straordinarie a sostegno del sistema finanziario. I rendimenti dei titoli pubblici e dei depositi interbancari sono significativamente diminuiti, anche per il forte deterioramento dei quadro congiunturale e il calo dell’inflazione corrente e attesa. In particolare per quanto concerne il mercato dei titoli di Stato il rendimento medio lordo dei BOT ha manifestato movimenti al ribasso passando dal 2,13% di dicembre 2008 allo 0,66% di fine 2009. Anche i tassi di interesse dei CCT hanno segnato nel corso dell’esercizio una diminuzione, dal 3,89% di fine 2008 all’1,01% di fine 2009, mentre la dinamica dei BTP ha registrato un andamento maggiormente altalenante, 82 quale riflesso della differente tipologia di emissioni in termini di durata manifestando un andamento in diminuzione dal 4,58% di fine 2008 al 3,95% di fine 2009. I conti interbancari hanno fruito tassi medi in corso d’esercizio da un massimo del 2,46% ad un minimo del 0,36% con un rendimento medio annuale dello 0,92% (4,05% nel 2008). La riserva obbligatoria, adeguata mensilmente in base al 2% della raccolta con durata originaria inferiore ai 24 mesi ha registrato un rendimento medio annuale dell’ 1,10% contro il 4,13% del 2008. Tali dinamiche hanno determinato sui rendimenti dei flussi finanziari della Banca, una variazione negativa dello spread di 42 centesimi di punto su base annua (dal 2,46% del 2008 al 2,03% del 2009), quale differenza fra il tasso medio dell’attivo fruttifero (impieghi con clientela + investimenti) pari al 4,76% e il tasso medio del passivo oneroso del 2,73%. 83 _relazione del consiglio di amministrazione 4.2 _il risultato economico 46,92 milioni 12,92 milioni 31,10 milioni 18,46 milioni 6,59 % 48,85% Margine d’interesse Ricavi da servizi Spese amministrative Utile d’esercizio Roe Cost / income Ratio - 8,59% + 14,39% + 6,36% - 21,22% - 2,45 b.p. + 2,72 b.p. andamento dell’utile netto negli ultimi 5 esercizi 2009 2008 2007 2006 2005 18,46 23,44 26,59 25,57 17,26 milioni - 21,22% milioni - 11,85% milioni + 4,01% milioni + 48,16% milioni + 6,7% Variazione % sull’esercizio precedente L’andamento del Conto economico è stato fortemente condizionato: dalla debolezza congiunturale che si è riflessa sulle decisioni di spesa delle aziende e famiglie per la contrazione dell’attività produttiva, dalle incertezze dei mercati finanziari e dalle misure straordinarie delle Banche centrali a sostegno della carente liquidità di una parte del sistema bancario europeo. Tale situazione, ha influenzato sia i rendimenti dei depositi presso l’interbancario che degli investimenti in titoli di Stato. In linea generale, la gestione ordinaria conferma un buon andamento dell’attività commerciale nonostante il rallentamento dell’economia, le difficoltà finanziarie delle imprese, delle famiglie e la progressiva diminuzione dei tassi di mercato: eventi che hanno ridotto dell’8,59% il margine d’interesse. Le componenti finanziarie hanno registrato un contributo positivo di oltre 3,63 milioni. La rigorosa politica di contenimento delle spese amministrative ha consentito al risultato della gestione operativa di superare i 32,36 milioni, in diminuzione del 3,45% (-1,16 milioni) sull’esercizio scorso. Il progressivo deterioramento dell’ economia reale ha intaccato anche la qualità degli impieghi, portando le rettifiche nette sui crediti a 9,47 milioni rispetto ai 5,24 del 2008. In questo poco favorevole scenario, la Banca ha conseguito un utile netto di 18,47 milioni rispetto ai 23,44 milioni dell’esercizio scorso (- 21,22%). Ai fini di una maggiore trasparenza informativa, si elencano di seguito i più significativi margini intermedi relativi alla progressiva formazione dei flussi reddituali, i quali compongono, con opportuna correlazione, le voci del prospetto ufficiale. Alla tabella della Nota integrativa “Parte C” potrà farsi ricorso per le analisi di più dettagliato livello. 84 MARGINE D’INTERESSE Interessi attivi e proventi assimilati - su attività finanziarie - saldo positivo differenziali di copertura - su crediti verso banche - su crediti verso clientela - su derivati di copertura Interessi passivi - su debiti verso banche - su debiti verso clientela - su titoli in circolazione - su passività finanziarie al fair value - saldo negativo differenziali di copertura Margine di interesse 2009 89.974 5.394 1.672 772 81.961 175 -43.057 -604 -8.807 -27.228 -6.418 46.917 2008 105.791 7.249 2.780 95.762 -54.463 -1.050 -14.572 -23.149 -11.726 -3.966 51.328 v.ass. -15.817 -1.855 1.672 -2.008 -13.801 175 -11.406 -446 -5.765 4.079 -5.308 -3.966 -4.411 v.% -14,95% -25,59% 100,00% -72,23% -14,41% 100,00% -20,94% -42,48% -39,56% 17,62% -45,27% 100,00% -8,59% 2009 39.508 168 5.394 1.847 46.917 comp.% 84,21% 0,36% 11,50% 3,94% 100,00% 2008 46.315 1.730 7.249 -3.966 51.328 comp.% 90,23% 3,37% 14,12% -7,73% 100,00% di cui: Interessi netti con clientela Interessi netti con banche Interessi da titoli di debito Interessi su derivati di copertura Margine d’interesse Il margine d’interesse raggiunge i 46,92 milioni con una diminuzione dell’8,59% sull’esercizio precedente, pari a 4,41 milioni. Con un calo dei tassi attivi più accentuato dei passivi e una ricomposizione sia delle attività che delle passività verso forme tecniche a maggior durata, rispettivamente meno remunerative e maggiormente onerose. Il differenziale tra il tasso medio dell’attivo fruttifero e il tasso medio del passivo oneroso è risultato del 2,03% in diminuzione di 42 b.p. rispetto al 2,46% registrato nel 2008. L’operatività commerciale ha beneficiato di un’ espansione media delle masse intermediate, rispetto al 2008, di 357 milioni (+10,64%) di cui: 162 milioni di crediti verso clientela, 46 milioni di investimenti e 148 milioni di raccolta diretta. Nel dettaglio delle voci che compongono il margine d’interesse, l’intermediazione con clientela ha prodotto interessi netti per 39,5 milioni in diminuzione del 14,70% (- 6,81 milioni) sul dato dell’esercizio scorso, l’attività finanziaria, riferita al flusso di interessi percepiti sul portafoglio titoli di proprietà, evidenzia un contributo di 5,39 milioni in diminuzione del 25,59% rispetto ai 7,25 milioni del 2008 mentre le giacenze sull’interbancario hanno maturato interessi per 168 mila in diminuzione del 90,29% dovute principalmente al calo dei rendimenti (0,92% contro il 4,05% del 2008). Un contributo positivo al margine d’interesse per 1,85 milioni è venuto dal flusso positivo dei differenziali dei derivati di copertura dei prestiti obbligazionari a tasso fisso, contro un saldo negativo di 3,97 milioni del 2008, diminuendo di 12 centesimi di punto il costo della raccolta diretta. 11, 79% 11, 55 4,52% 4,49% 83,69% 83,97% 8,51% 4,88% 86,62% 12,69% 14,12% 6,07% 5,30% 81,25% 80,58% 11, 50% 0,36% 88,15% Composizione % nel margine d’interesse negli ultimi 6 esercizi 2004 2005 Rapporti con clientela 2006 2007 Rapporti con banche 85 _relazione del consiglio di amministrazione 2008 Attività finanziarie 2009 RENDIMENTI, COSTI, SPREAD AZIENDALI 2009 Rendimenti rendimento impieghi vivi (A) 5,28% 6,91% -1,63% rendimento interbancario 0,92% 4,05% -3,13% rendimento titoli rendimento capitali fruttiferi (D ) Costi 2008 var. % sul 2007 2.42% 3,96% -1,54% 4,76% 6,46% -1,69% costo raccolta clientela (B) 2,85% 3,69% -0,84% costo differenziali di copertura -0,12% 0,30% -0,42% costo raccolta da Banche 3,39% 4,94% -1,56% Passivo oneroso (2) ( C ) 2,73% SPREAD AZIENDALI 4,00% -1,27% 1’ Forbice: impieghi - raccolta diretta (A - B) 2,44% 3,22% -0,78% 1’ Forbice: impieghi - passivo oneroso (2) (A - C) 2,55% 2,91% -0,36% 2’ Forbice: attivo fruttifero - passivo oneroso (2) (D - B) 1,92% 2,77% -0,85% 2’ Forbice: attivo fruttifero - passivo oneroso (2) (D - C) 2,03% 2,46% -0,42% La moderata tendenza al ribasso dei tassi passivi sulla raccolta diretta e la più marcata diminuzione dei tassi attivi sui finanziamenti, si sono riflessi in una variazione media annuale negativa dello spread di 42 centesimi di punto (2,03% nel 2009 contro il 2,46% del 2008). 6,46 6,01 4,76 4,00 3,32 2,69 2,73 2,46 2,03 Rendimenti, costi, spread 2007 2008 Attività fruttifere 86 Passività onerose 2009 Spread COMMISSIONI ATTIVE 2009 2008 v.ass. v.% a) Garanzie rilasciate 554 493 61 12,37% c) Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 987 1.167 -180 -15,42% - negoziazione di strumenti finanziari 6 2 4 200,00% - negoziazione di valute 8 7 1 14,29% - custodia e amministrazione di titoli - collocamento di titoli 58 60 -2 -3,33% 405 523 -118 -22,56% - attività di ricezione e trasmissione di ordini 188 126 62 49,21% - distribuzione di servizi di terzi: 322 449 -127 -28,29% 94 128 -34 -26,56% a) prodotti assicurativi 228 321 -93 -28,97% d) Servizi di incasso e pagamento b) altri prodotti 2.783 2.568 215 8,37% i) Tenuta e gestione dei conti correnti 2.442 1.674 768 45,88% j) Altri servizi 3.453 3.141 312 9,93% - per altri finanziamenti a clientela - per altri servizi Totale 804 922 -118 -12,80% 2.649 2.219 430 19,38% 10.219 9.043 1.176 13,00% La capacità di servizio, l’aumento della base di clientela e l’evoluzione tecnologica dei canali telematici, hanno consolidato anche per il corrente esercizio, il positivo andamento del flusso commissionale. Tale crescita ha interessato le operazioni collegate ai servizi di incasso e pagamento, le operazioni di conto corrente e altri servizi, mentre quelle di gestione-intermediazione e consulenza presentano una contrazione del 15,42% che scontano principalmente la congiuntura negativa dell’economia e dei mercati finanziari. Le commissioni attive ammontano a 10,22 milioni in aumento del 13% sul 2008. Nel dettaglio, i ricavi collegati ai servizi di gestione, intermediazione-consulenza si sono attestati a 987 mila in diminuzione del 15,42% da ascrivere per buona parte all’evoluzione negativa del risparmio gestito per 118 mila ed alla diminuzione dei finanziamenti collegati ai prestiti al consumo, leasing ed al collocamento dei prodotti assicurativi per 127 mila, mentre l’aumento delle transazioni nell’acquisto/vendita di azioni ha generato commissioni per 188 mila in aumento del 49,21%. Le commissioni percepite dai servizi di incasso e pagamento pari a 2,78 milioni mostrano un aumento dell’8,37% per effetto del miglioramento della capacità di servizio oltre che all’evoluzione e diffusione dei servizi bancari che si avvalgono di collegamenti telematici. Le commissioni relative agli altri servizi pari a 3,45 milioni mostrano un buon andamento in aumento del 9,93%, anche se la voce sconta minori commissioni sui finanziamenti in conto corrente alla clientela e maggiori introiti per altri servizi. 87 _relazione del consiglio di amministrazione COMMISSIONI PASSIVE 2009 a) Garanzie ricevute 2008 v.ass. v.% 0 -10 -10 -100,00% -50 -83 -33 -39,76% d) Servizi di incasso e pagamento -984 -863 121 14,02% e) Altri servizi -101 -182 -81 -44,51% -1.135 -1.138 -3 -0,26% c) Servizi di gestione e intermediazione Totale DIVIDENDI E RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE, DI COPERTURA, DI CESSIONE/RIACQUISTO 2009 2008 v.ass. v.% 167 221 -54 -24,43% 101 157 -56 -35,67% -156 - -156 -100,00% 2.923 690 2.233 323,62% 591 -930 1.521 163,55% 3.626 138 3.488 2527,54% Dividendi e proventi simili Risultato netto dell’attività di negoziazione Risultato netto dell’attività di copertura Utili da cessione/riacquisto di attività/passività finanziarie Risultato netto delle attività/passività finanz.al fair value Totale L’operatività finanziaria, che costituisce la componente operativa più esposta alla volatilità dei mercati, ha prodotto risultati positivi per 3,63 milioni in aumento di 3,49 milioni (+2527,54% sul 2008). La lettura combinata delle attività finanziarie consente di osservare la formazione del contributo economico per tipologia di strumento in portafoglio. Tra le componenti dell’aggregato, si osserva che i dividendi percepiti sulle azioni di proprietà sono in diminuzione del 24,43% con 167 mila contro i 221 mila del 2008, la negoziazione di titoli di debito al trading hanno originato utili per 101 mila in diminuzione sui 157 mila del 2008, la gestione di titoli detenuti per vendita e la negoziazione di nostre obbligazioni ha realizzato utili per 2,92 milioni contro i 690 mila dell’esercizio corso. Il risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value risulta positivo per 590 mila contro i 930 mila negativi del 2008. MARGINE D’INTERMEDIAZIONE 2009 2008 v.ass. v.% Margine di interesse 46.917 51.328 -4.411 -8,59% Commissioni nette 9.084 7.905 1.179 14,91% 3.626 138 3.488 2527,54% 59.627 59.371 256 0,43% Dividendi e risultati delle attività/passività finanziarie Totale Per effetto dell’evoluzione combinata degli aggregati precedentemente descritti il margine di intermediazione si attesta a 59,63 milioni in aumento di 256 mila pari allo 0,43%. 0,26% 9,37% 13,63% Composizione % dei proventi operativi netti 76,74% 3,96% 8,90% 3,35% 9,09% 13,03% 12,46% 74,11% 75,10% 0,22% 5,40% 1,60% 8,69% 5,71% 6,05% 12,60% 11,75% 14,31% 81,78% 77,96% 73,93% (voci: 120 e 190) 2004 2005 Margine d’interesse 88 2006 Commissioni 2007 Dividendi e altri proventi 2008 2009 Profitti da operazioni finanziarie RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE PER DETERIORAMENTO 2009 Crediti: 2008 v.ass. v.% -13.009 -8.796 4.213 47,90% 3.538 3.552 -14 -0,39% - - - - - rettifiche di valore - riprese di valore attività finanziarie disponibili per la vendita attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - altre operazioni finanziarie - - - - -9.471 -5.244 4.227 80,61% Risultato netto della gestione finanziaria Il progressivo deterioramento dell’economia reale ed il perdurare della debolezza del ciclo economico ha prodotto una crescita dei crediti deteriorati e contemporaneamente un aumento delle rettifiche sui crediti verso la clientela classificati a sofferenze e ad incaglio per 9,47 milioni, in aumento di 4,23 milioni sul 2008. Le rettifiche di valore sono relative a cancellazioni di crediti inesigibili per 320 mila, a svalutazioni analitiche per 10,65 milioni, a svalutazioni per attualizzazione sofferenze per 1,25 milioni e a svalutazioni collettive di crediti in bonis per 796 mila. Le riprese di valore per 3,54 milioni includono incassi di posizioni portate a perdite negli esercizi precedenti per 50 mila, riprese per minori svalutazioni e recuperi di attualizzazione per 2,41 milioni e riprese per adeguamento del fondo svalutazione collettivo dei crediti in bonis per 1,07 milioni. Si rimanda alla voce patrimoniale un commento più dettagliato dell’andamento dei crediti deteriorati. SPESE AMMINISTRATIVE 2009 2008 v.ass. v.% Spese per il personale -17.506 -16.597 909 5,48% - dipendente -17.057 -16.130 927 5,75% - altro personale -59 -64 -5 -7,81% - amministratori -390 -403 -13 -3,23% Altre spese amministrative -11.719 -10.896 823 7,55% - pubblicità, marketing e comunicazione -944 -1.101 -157 -14,26% - relative al rischio creditizio -829 -662 167 25,23% - servizi professionali -624 -585 39 6,67% - relative all’Information communication technology -1.714 -1.690 24 1,42% - relative agli immobilizzazioni materiali -1.749 -1.733 16 0,92% - telefoniche - postali -744 -745 -1 -0,13% - contributi associativi ed Assicurazioni -764 -755 9 1,19% - funzionamento -1.423 -1.114 309 27,74% - imposte e tasse indirette -2.928 -2.511 417 16,61% Rettifiche di valore su Immob. materiali e immateriali Totale -1.878 -1.752 126 7,19% -31.103 -29.245 1.858 6,35% Nel corso dell’esercizio la Banca si è impegnata a migliorare il processo di spesa mediante procedure di programmazione e controllo, assicurando tuttavia il rispetto dei principi di economicità, funzionalità e trasparenza nella gestione delle risorse. Il controllo dei costi operativi continua a risultare, specialmente in questo periodo di crisi economica, una leva strategica di fondamentale importanza per il mantenimento della redditività complessiva della Banca. La crescita del 6,35% delle spese amministrative è riconducibile prevalentemente all’aumento dell’operatività bancaria ed alla mutata dimensione aziendale. 89 _relazione del consiglio di amministrazione Le spese del personale raggiungono i 17,51 milioni in aumento di 909 mila pari al 5,48%, riconducibili parte all’aumento dell’organico a seguito dell’espansione della rete territoriale e alla riorganizzazione degli uffici interni e parte all’aggiornamento del contratto nazionale collettivo di lavoro. Le altre spese amministrative si attestano a 11,72 milioni rispetto ai 10,89 milioni del 2009 con un incremento del 7,55% pari a 823 mila. Nel dettaglio, le principali voci che hanno manifestato aumenti sono relative a: • spese riconducibili alla gestione del rischio creditizio per servizi professionali legati a consulenze, spese legali per recupero crediti in aumento del 25,23% pari a 167 mila, • altre spese di funzionamento con un incremento del 27,74% pari a 809 mila per l’aumento dei costi riconducibili alla maggiore dimensione della rete territoriale, • spese per imposte e tasse indirette superiori del 16,61% per l’incremento dell’operatività in finanziamenti a medio/lungo termine e del numero di conti soggetti all’imposta di bollo virtuale Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali comprendono le quote di ammortamento sugli immobili per 751 mila (666 mila nel 2008), sugli impianti e macchinari per 803 mila (670 mila nel 2008), mobili per 270 mila (377 mila nel 2008) ed ammortamenti diretti sulle immobilizzazioni immateriali per 52 mila (58 mila nel 2008). Per effetto degli andamenti sopra descritti, Il COST/INCOME RATIO calcolato come rapporto fra oneri e proventi operativi, si è attestato al 48,85% in aumento rispetto al 46,14% del 2008, evidenziando tuttavia un eccellente livello di efficienza. Ammortamenti: 6,04% Altre spese amministrative: 28,26% Composizione delle spese amministrative in % Spese per il personale: 56,28% 48,74% Imposte indirette: 9,41% 45,56% 41,46% 42,80% 48,85% 46,14% 41,46% 22,96% 25,78% 21,35% 19,96% 21,75% 23,81% 20,30% 18,23% 22,50% 23,23% 27,50% 26,18% Composizione e andamento del cost / income 2004 2005 2006 Spese del personale 90 2007 Altri costi amministrativi 2008 2009 ACCANTONAMENTI, ONERI E PROVENTI Altri oneri di gestione Altri proventi di gestione Utili (perdite) da cessione di investimenti Totale 2009 2008 v.ass. v.% -201 -624 -423 -67,79% 4.039 4.014 25 0,62% 36 -2 -38 -1900,00% 3.874 3.388 486 14,34% Gli oneri e proventi di gestione ammontano a 3,87 milioni in aumento del 14,34% sul 2008. I proventi realizzati nel corso dell’esercizio pari a 4,04 milioni (+0,62%) sono riconducibili per 57 mila agli affitti incassati su immobili di investimento, per 2,76 milioni ad imposte indirette di bollo e sostitutive regolate dalla clientela, per 471 mila da recuperi di spese legali, per 644 mila da recuperi di spese postali e altre e per 105 mila da proventi vari. L’utile da cessione di investimenti per 36 mila è riconducibile alla vendita dell’immobile detenuto per investimento. IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO 2009 2008 v.ass. v.% Imposte correnti Ires -3.714 -3.505 209 5,96% Imposte correnti Irap -2.314 -2.367 -53 -2,24% 292 -101 393 389,11% Imposte degli esercizi precedenti Variazione per imposte anticipate/differite Totale 1.274 1.142 132 11,56% -4.462 -4.831 -369 -7,64% Le imposte sul reddito dell’esercizio quantificate in 4,46 milioni, risultano in diminuzione del 7,64% rispetto a quanto accantonato nel 2008. Per quanto riguarda le imposte dirette, l’imposta Ires risulta in aumento del 5,96% per effetto dell’aumento della base imponibile, mentre l’imposta Irap, in diminuzione del 2,24% per effetto del minor imponibile fiscale. Le imposte sono state calcolate sulla base delle aliquote del 27,5% per l’imposta Ires e del 4,82% per l’imposta Irap. L’iscrizione delle imposte differite attive nello stato patrimoniale si basa sulla ragionevole certezza delle prospettive reddituali della Banca e della normativa tributaria di riferimento, 91 _relazione del consiglio di amministrazione UTILE D’ESERCIZIO 2009 2008 v.ass. v.% Totale rendite 107.296 119.916 -12.620 -10,52% Totale spese -88.831 -96.477 -7646 -7,93% Totale 18.465 23.439 -4.974 -21,22% L’utile netto di 18,47 milioni in diminuzione del 21,22% sull’esercizio precedente, è stato in parte condizionato dalla situazione congiunturale negativa. E scaturisce dalla differenza fra 107,30 milioni di rendite (-10,52%) e fra 88,83 milioni di spese (-7,93%). Il Roe pari al 6,59% risulta essere in diminuzione di 2,45 punti rispetto al 9,04% dello scorso esercizio. 25,57 26,59 23,44 16,17 18,46 17,26 Utile d’esercizio (in milioni di e) 2004 92 2005 2006 2007 2008 2009 4.3 _attività d’impiego e di raccolta La tempesta finanziaria e la crisi dell’economia reale che hanno colpito famiglie e imprese, portando sulla soglia del bisogno soggetti prima pienamente “bancabili” ma che, per debiti o per la perdita del lavoro, si sono venuti a trovare in serie difficoltà, hanno comportato per la nostra Banca, nel corso dell’esercizio, una grande attenzione in generale ai bisogni del territorio, al sostegno dell’economia, dell’occupazione, anche a costo di sacrificare parte dell’utile netto. I vertici della Banca hanno elaborato, con il contributo efficace delle organizzazioni di categoria locali, la possibilità di lavorare in un’ottica di sistema perché la crisi si sconfigge mobilitando tutte le risorse a disposizione coinvolgendo tutti gli attori sul territorio (Istituzioni, Associazioni di Categoria e Altri istituti della cooperazione). Tappa dopo tappa, è stato incentivato su tutta la zona territoriale di competenza il lavoro comune con famiglie e settore produttivo per rafforzare ulteriormente la reciproca collaborazione e lanciare una serie di proposte contro la difficile situazione economica. La Banca ha dato concrete risposte sociali alle persone ed alle loro famiglie, promuovendo l’attivazione di interventi rapidi, volti a sostenere la disponibilità del reddito dei lavoratori sospesi in Cigs, con lo scopo di alleviare le difficoltà di carattere finanziario per i lavoratori coinvolti e le loro famiglie. Il rapporto banca-impresa che ricopre un ruolo centrale nella definizione dei piani strategici, non si è limitato alla sola concessione del credito, ma si è configurato come un’assistenza finanziaria globale, sia sul versante del credito sia su quello dei servizi e della consulenza. La Banca ha confermato il proprio ruolo tradizionale a difesa del risparmio, con prodotti capaci di coniugare il profitto di chi investe con i benefici generati dal risparmio reinvestito nell’area di insediamento, talvolta unica leva di sviluppo economico per le realtà produttive e sociali del territorio. Particolare attenzione è stata rivolta alle esigenze di spesa sempre più complesse ed evolute delle famiglie, alla nuova potenziale clientela che si affaccia sul mercato del credito: le giovani coppie, i lavoratori a tempo determinato, gli immigrati, i pensionati. Un esercizio di profondo cambiamento, che ha comportato la rivisitazione in ottica rinnovata, dei bisogni della clientela, dell’offerta dei prodotti e servizi, canali distributivi, dove il vantaggio competitivo è stato ricercato attraverso la revisione delle strutture operative e dei processi produttivi e distributivi. 1.682 1.500 1.647 1.459 1.273 1.276 1.037 906 773 1.085 896 775 Andamento della Raccolta diretta e Crediti v.clientela (in milioni di e) 2004 2005 2006 Raccolta diretta 93 _relazione del consiglio di amministrazione 2007 Impieghi 2008 2009 4.3.1 - OPERAZIONI D’IMPIEGO CON LA CLIENTELA 216 milioni 1.415 milioni 16 milioni 432 milioni 1.263 milioni 1.646,5 milioni Crediti alle famiglie Crediti alle imprese Crediti ad altri settori economici Mutui erogati nel 2009 Anticipi e finanziamenti erogati nel 2009 Impieghi netti con la clientela + 0,20% + 15,56% - 17,33% + 31,26% - 15,19% + 12,86% andamento degli impieghi negli ultimi 5 esercizi 2009 2008 2007 2006 2005 1.646,5 1.458,8 1.275.8 1.084,7 896,05 Milioni +12,86% milioni + 14,35% milioni + 17,61% milioni + 21,06% milioni + 15,56% Variazione % sull’esercizio precedente Nel corso dell’esercizio, i crediti verso la clientela, hanno manifestato un profilo di crescita superiore al 12,86%, raggiungendo i 1.646,5 milioni , in aumento di 187,63 milioni rispetto alla consistenza dell’esercizio scorso (1,71% le banche italiane). L’incidenza degli impieghi sulla raccolta diretta risulta essere al 31/12/2009 del 97,91% in leggero aumento rispetto al 97,26% del 2008. Tale sviluppo è stato conseguito grazie ad una più ampia estensione operativa territoriale, a specifiche linee di condotta sia a livello strategico che gestionale, a iniziative e proposte di finanziamento volte a garantire “ossigeno” alle imprese (soprattutto alle micro e piccole imprese per le quali sono stati maggiori le esigenze di liquidità), con l’intento, in questo momento di crisi, di arginare gli effetti della recessione e gettare le basi per una ripresa più duratura. Consapevole dei danni enormi che si produrrebbero se questa crisi eliminasse dal mercato realtà che, in condizioni cicliche regolari, sarebbero in grado di competere, esportare, creare ricchezza e occupazione, la Banca si è fatta carico, attraverso il finanziamento dei processi di ristrutturazione e di riscadenziamento del debito, delle difficoltà che la crisi sta comportando per molte realtà aziendali, Sono esigenze cruciali. Se vogliamo non semplicemente sopravvivere alla crisi ma superarla per un sistema economico più forte e competitivo. È uno sforzo proiettato sul futuro in cui la Banca sta facendo la sua parte insieme a tutti coloro che sono sensibili per la crescita e lo sviluppo del Territorio bresciano, bergamasco, lecchese, monzese e milanese. Lo sviluppo dell’attività di finanziamento per le diverse branche di attività economica mostra, un aumento del 14,20% pari a 25,8 milioni (da 182 a 208 milioni) dei crediti verso i settori dell’edilizia e opere pubbliche, una crescita del 10,53% con 21 milioni (da 196 a 216 milioni) del settore agricolo, mentre il comparto manifatturiero che detiene il 49,05% degli impieghi, presenta uno sviluppo sul 2008 del 19,92% con 134 milioni (da 674 a 808 milioni) dopo un periodo di riorganizzazione e ridefinizione delle strategie aziendali, mentre il settore famiglie e servizi del commercio evidenziano il primo una stabilità e il secondo una leggera variazione di 9,88 milioni. Lo scenario della crisi finanziaria si è riflesso negativamente sui finanziamenti agli altri settori, mostrando, a fine esercizio, una diminuzione delle esposizioni del 17,33% (da 19 a 16 milioni) su quanto erogato a fine 2008. 94 Tab. n. 1 CREDITI VERSO CLIENTELA PER SETTORE ECONOMICO 2009 2008 v.ass. v.% Edilizia e opere pubbliche 207.796 181.956 25.840 14,20% Agricoltura 216.452 195.831 20.621 10,53% Manifatturiero 807.718 673.536 134.182 19,92% Servizi del commercio 182.895 173.009 9.886 5,71% Famiglie 215.691 215.253 438 0,20% 15.935 19.276 -3.341 -17,33% 1.646.487 1.458.861 187.626 12,86% Altri settori Totale La ripartizione per singole forme tecniche di impiego, così come ravvisabile dalla tabella n.2, porta ad evidenziare variazioni positive a distanza d’esercizio, sulle forme tecniche di impiego dei mutui con un aumento del 21,26% pari a 201,16 milioni e smobilizzo crediti del 14,76% pari a 9,67 milioni, mentre le diminuzioni sono da imputare alle voci dei conti correnti (-0,76%), finanziamenti all’import/export (-35,43%) e prestiti personali (-26,26%). Le sofferenze, con un importo di 13,12 milioni mostrano un calo dell’8,43%. Tab. n. 2 CREDITI VERSO CLIENTELA PER FORMA TECNICA Conti correnti ordinari Smobilizzo crediti Finanziamenti import-export Prestiti personali e altri finanziamenti Mutui Altri finanziamenti TOTALE IMPIEGHI VIVI Crediti in sofferenza TOTALE IMPIEGHI 2009 2008 v.ass. v.% 363.610 366.389 -2.779 -0,76% 75.190 65.519 9.671 14,76% 15.544 24.073 -8.529 -35,43% 30.184 40.933 -10.749 -26,26% 1.147.179 946.016 201.163 21,26% 1.662 1.606 56 3,49% 1.633.369 1.444.536 188.833 13,07% 13.118 14.325 -1.207 -8,43% 1.646.487 1.458.861 187.626 12,86% Tab. n. 3 CREDITI VERSO CLIENTELA PER SCADENZA E TASSO Impieghi a breve termine Impieghi a medio/lungo termine TOTALE IMPIEGHI VIVI Impieghi mlt a tasso fisso Impieghi mlt a tasso variabile TOTALE IMPIEGHI MLT 2009 % 2008 % 449.022 27,49% 474.077 32,82% 1.184.347 72,51% 970.459 67,18% 1.633.369 100,00% 1.444.536 100,00% 76.620 6,47% 57.310 5,91% 1.107.727 93,53% 913.149 94,09% 1.184.347 100,00% 970.459 100,00% L’andamento degli impieghi complessivi è stato anche per il corrente esercizio determinato da una crescita sostenuta dalla componente a scadenza. La composizione per tipologia temporale evidenzia un maggior peso dei finanziamenti a medio lungo termine con una percentuale sul totale del 72,51% (72,10% a livello di sistema) contro il 27,49% dei finanziamenti a breve termine. A fronte di una situazione difficile dei mercati finanziari la Banca ha continuato a sostenere le imprese attraverso la concessione di credito. Nel corso dell’esercizio, si sono effettuate erogazioni per oltre 1.694 milioni (in diminuzione del 6,79% sull’erogato dello scorso esercizio) mediante scoperti di conto corrente, anticipi fatture, smobilizzo crediti, finanziamenti per l’agricoltura, mutui, prestiti al consumo e prodotti di leasing. 95 _relazione del consiglio di amministrazione Nel corso dell’esercizio sono stati erogati ben 432 milioni (+ 31,26%) di finanziamenti a medio lungo termine con nuove formule contrattuali e stipulati oltre 162 contratti di leasing per un totale di oltre 22 milioni per l’investimento in beni immobiliari, in beni strumentali, per l’acquisto di veicoli commerciali. Tab. n. 4 FINANZIAMENTI EROGATI Valori nominali Sbilancio finanz. in conto corrente Smobilizzo crediti 2009 2008 v. ass. v. % -2.779 30.502 -33.280 -109,11% 1.113.129 1.277.747 -164.618 -12,88% Finanziamenti agrari 31.308 22.218 9.090 40,92% Anticipi import export 94.611 133.824 -39.214 -29,30% 431.545 328.775 102.770 31,26% 5.350 3.100 2.250 72,58% Mutui Prestiti al consumo Leasing TOTALE EROGATO 21.616 22.066 -450 -2,04% 1.694.781 1.818.232 -123.451 -6,79% Accanto a queste modalità di finanziamento, la Banca effettua un servizio di assistenza nell’ambito delle leggi che regolano i finanziamenti agevolati, finalizzati a sostenere le imprese che investono in settori innovativi nel campo della ricerca, dell’energia rinnovabile o in nuove tecnologie. Nel corso dell’esercizio è stato rivisto il sistema di deleghe in materia di erogazione di credito in base al quale il Consiglio di amministrazione, cui competono i più ampi poteri per la gestione generale, ha determinato i limiti di autonomia nella concessione dei fidi e nell’assunzione dei rischi con la clientela, attribuendoli, secondo determinate autonomie in ordine decrescente, al Comitato Esecutivo, alla Direzione generale, alla Direzione commerciale, ai Capi zona e ai responsabili di filiale. Nell’erogazione del credito si è cercato di ridurre il rischio basandosi oltre che ad una attenta analisi del merito creditizio anche sull’acquisizione di valide garanzie personali e reali. Per questo ultimo aspetto il 62,21% dei finanziamenti è coperto da garanzie ipotecarie, pegno su titoli di debito e altre garanzie reali e/o personali. A copertura del rischio fisiologico insito nei crediti ad andamento regolare, è stato costituito mediante modelli che tengono conto delle componenti di Probability of default e Loss Given default delle singole partite, un fondo svalutazione collettivo di 1,76 milioni pari allo 0,11% del portafoglio. Il rendimento sui finanziamenti ha continuato a ridursi in modo significativo, riflettendo così l’andamento dei tassi di mercato. Il tasso medio sui finanziamenti alle imprese e famiglie si è attestato al 5,02% in riduzione di oltre 1,61 punti base rispetto al 2008; il rendimento del comparto a breve termine si è portato al 5,97% mentre quello a maggiore scadenza è stato del 4,58%. Nel corso dell’esercizio, una parte più significativa degli impieghi è stata indirizzata al sostegno delle imprese non finanziarie con erogazioni mediamente più consistenti, risultando decisamente ampliate le quote di mercato dei finanziamenti concessi a classi di importo medio alte. 96 Tab. n. 5 - TABELLA IMPIEGHI PER SCAGLIONI DI IMPORTO 2009 Nr. posizioni importi 2008 Nr. posizioni importi Fino a 25 mila euro 4.721 29.068 4.183 25.878 da 25 a 50 mila euro 1.214 44.525 1.165 43.099 da 50 a 100 mila euro 1.382 100.692 1.359 98.998 da 100 a 250 mila euro 1.293 199.542 1.185 180.568 da 250 a 500 mila euro 483 169.215 416 143.147 da 500 a 1 milione di euro 267 185.859 292 206.885 da 1 a 5 milioni di euro 321 656.985 266 544.442 34 260.601 29 215.844 9.715 1.646.487 8.895 1.458.861 oltre 5 milioni di euro TOTALI % su posizioni % su giacenze % su posizioni % su giacenze Fino a 25 mila euro 48,59% 1,77% 47,03% 1,77% da 25 a 50 mila euro 12,50% 2,70% 13,10% 2,95% da 50 a 100 mila euro 14,23% 6,12% 15,28% 6,79% da 100 a 250 mila euro 13,31% 12,12% 13,32% 12,38% da 250 a 500 mila euro 4,97% 10,28% 4,68% 9,81% da 500 a 1 milione di euro 2,75% 11,29% 3,28% 14,18% da 1 a 5 milioni di euro 3,30% 39,90% 2,99% 37,32% oltre 5 milioni di euro 0,35% 15,83% 0,33% 14,80% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% TOTALI 97 _relazione del consiglio di amministrazione 4.3.2 - LA QUALITÀ DEL CREDITO La gestione del credito è stata indirizzata a una selezione efficiente degli affidati attraverso un’accurata analisi del merito creditizio finalizzata a contenere il rischio di insolvenza, tenendo in ogni caso presente gli obiettivi di natura commerciale. Un approccio, questo, che è alimentato da informazioni qualitative e quantitative nell’erogazione dei finanziamenti, non solo storiche ma anche prospettiche, idonee a dare chiarezza e trasparenza dell’operato imprenditoriale, nonché una valutazione specifica sui progetti d’investimento. L’ausilio di un monitoraggio andamentale attento e costante del portafoglio crediti, ha consentito di cogliere tempestivamente i sintomi di deterioramento di alcune posizioni e di gestire le stesse in un apposito sistema di presidio del credito. Ne sono emersi incrementi di partite anomale specialmente nel settore edilizio (+11,87%), manifatturiero (+112,44%), servizi del commercio (+12,81%), famiglie (+9,10%) mentre il settore agricolo presenta una diminuzione del 34,52%. A fine esercizio i crediti deteriorati netti (sofferenze, incagli e crediti scaduti da oltre 90 giorni) ammontano a complessivi 105,54 milioni con una incidenza del 6,41% sul totale degli impieghi, in aumento di 1,45 punti percentuali rispetto al 4,96% dell’esercizio precedente. Essi sono composti per il 12,43% di crediti in sofferenza (19,79% nel 2008), per l’ 80,45% da partite incagliate (79,25% nel 2008) e per il 7,12% da crediti scaduti (0,96% nel 2008). In particolare, le sofferenze mostrano una consistenza netta di 13,12 milioni a fronte dei 14,33 milioni di fine 2008 (- 8,43%) con una incidenza dello 0,80% sul totale crediti a clientela (0,98% a fine 2008). Le partite incagliate evidenziano un incremento, pari al 47,99%: l’ammontare si attesta a 84,91 milioni a fronte dei 57,38 milioni del 2008, con una incidenza del 5,16% sui crediti verso clientela (3,93% a fine 2008). Le esposizioni nette per cassa deteriorate incidono per il 6,41% sul totale crediti verso clientela (4,96% a fine 2008) in aumento di 1,45 punti percentuali. Le rettifiche di valore sui crediti deteriorati rappresentano a fine esercizio il 12,50% del loro importo complessivo lordo rispetto all’8,65% dello scorso esercizio. In conformità alle specifiche indicazioni formulate dalla Banca d’Italia, per una crescente trasparenza dell’informativa di bilancio, sono esposte nella nota integrativa alcune tabelle che illustrano situazioni, sia puntuali che dinamiche, dei crediti ad andamento regolare, di quelli di dubbio esito e delle rettifiche complessive . (Tab. A 1.7 e 1.8 della nota integrativa parte E) 98 Tab. n. 6 - CREDITI DETERIORATI 2009 2008 v.ass. v.% Sofferenze 13.118 14.325 -1.207 -8,43% Partite incagliate 84.908 57.375 27.533 47,99% Crediti scaduti Totale 7.514 698 6.816 976,5% 105.540 72.398 33.142 45,78% Tab. n. 7 - CREDITI DETERIORATI, INCIDENZA SUGLI IMPIEGHI E PATRIMONIO DI VIGILANZA Sofferenze nette su impieghi 0,80% 0,98% -0,19% -18,86% partite incagliate su impieghi 5,16% 3,93% 1,22% 31,12% Crediti scaduti su impieghi 0,46% 0,05% 0,41% 853,83% Crediti deteriorati su impieghi 6,41% 4,96% 1,45% 29,17% Sofferenze nette su Patrimonio di Vigilanza 4,38% 5,12% -0,76% -14,58% Il tasso di copertura dei relativi rischi creditizi corrispondenti ai pertinenti fondi svalutazione è del 12,50% (8,65% a fine 2008) per un importo di 15,07 milioni (6,86 milioni a fine 2008). Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela imputate a conto economico (voce 130) hanno registrato nel loro complesso un aumento dell’80,61% rispetto all’esercizio scorso, per effetto dell’incremento fatto registrare dalle rettifiche di valore per il 47,90% pari a 4,21 milioni e della diminuzione delle riprese di valore dello 0,39% pari a 14 mila. Tab. n. 8 - CREDITI DETERIORATI E RETTIFICHE DI VALORE 2009 2008 v.ass. v.% 27,14% Esposizione lorda - sofferenze 26.545 20.879 5.666 - incagli 86.516 57.675 28.841 50,01% 7.552 702 6.850 975,78% - esposizioni scadute Rettifiche di valore - sofferenze -13.427 -6.554 6.873 104,87% - incagli -1.608 -300 1.308 436,0% - esposizioni scadute -39 -4 Esposizione netta 35 875,0% - sofferenze 13.118 14.325 -1.207 -8,43% - incagli 84.908 57.375 27.533 47,99% - esposizioni scadute 7.513 Rettifiche di valore/Esposizione lorda (%) 698 6.815 976,36% - sofferenze -50,58% -31,39% - incagli -1,86% -0,52% 0,52% -0,57% 0,80% 0,98% - esposizioni scadute Esposizione netta / Impieghi netti - sofferenze - incagli - esposizioni scadute Sofferenze / Patrimonio di Vigilanza Crediti deteriorati / Patrimonio di Vigilanza 5,16% 3,93% 0,46% 0,05% 2009 2008 4,38% 5,12% 35,24% 25,86% 99 _relazione del consiglio di amministrazione SOFFERENZE Il peggioramento della qualità del credito, il protrarsi delle difficoltà del ciclo economico e la moratoria sul debito delle piccole medie imprese, che porterà plausibilmente a uno slittamento delle posizioni a sofferenza nel prossimo biennio, hanno inciso considerevolmente nell’attuare, in sede di valutazione, scelte operative ed analisi più prudenziali idonee a rappresentare in maniera chiara, completa e tempestiva i rischi e le incertezze cui i debitori sono esposti. A fine esercizio, le sofferenze al netto delle rettifiche per previsioni analitiche di perdite (13,43 milioni) ammontano a 13,12 milioni pari allo 0,80% degli impieghi, in diminuzione di 18 centesimi di punto rispetto allo 0,98% di fine 2008. In sede di valutazione analitica delle posizioni che presentavano peculiari situazioni di solvibilità del debitore in ordine alla possibilità di recupero, sono state cancellate posizioni per 1,39 milioni, svalutate analiticamente posizioni per 10,51 milioni e diminuite per l’allineamento al fair value posizioni per 191 mila. Nel corso dell’esercizio sono state realizzate riprese di valore da incassi per 791 mila e da minori valutazioni di dubbio esito per 1,65 milioni. Tab. n. 9 – CONSISTENZA DELLE SOFFERENZE Esposizione lorda - sofferenze Rettifiche di valore - sofferenze Esposizione netta - sofferenze Rettifiche di valore/Esposizione lorda (%) - sofferenze Esposizione netta / Impieghi netti - sofferenze Sofferenze / Patrimonio di Vigilanza - sofferenze 2009 2008 v.ass. v.% 26.545 20.879 5.666 27,14% -13.427 -6.554 13.118 6.873 14.325 104,87% -1.207 -8,43% 0,80% -31,39% 0,98% 4,38% 5,12% -50,58% La gestione ha continuato ad essere rivolta alla massimizzazione dei recuperi anche sotto l’aspetto stragiudiziale al fine di contenere al massimo i costi amministrativi. Dall’andamento della voce emerge, in particolare, che la quota della variazioni in diminuzione sull’esposizione lorda iniziale in linea capitale risulta inferiore a quella delle variazioni in entrata di 5,66 milioni contro i 6,45 milioni del 2008. Con riferimento alle variazioni in uscita, si rileva che le cancellazioni hanno rappresentato il 26,22% con 1,39 milioni, mentre gli incassi rappresentano il 73,78% con 3,91 milioni. Per una più dettagliata informativa sull’andamento del comparto si rimanda agli schemi tabellari della nota integrativa Parte E ( A 1.7 e A 1.8). 2,02% 2,01% 1,35% 1,25% 1,25% 1,20% 0,98% 0,80% 0,76% 0,47% 0,59% 0,61% Sofferenze nette / impieghi in % 2004 2005 2006 Bcc Pompiano Franciacorta 100 2007 2008 Sistema Bancario 2009 PARTITE INCAGLIATE E ESPOSIZIONI SCADUTE Le partite incagliate e scadute, riferite a debitori in situazioni economiche di temporanea difficoltà, risultano quantificate in 94,07 milioni. Esse sono ricondotte a soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Tale andamento è attribuibile oltre che agli effetti derivanti dal peggioramento della crisi finanziaria e dal deterioramento della crescita economica, anche all’affinamento dei sistemi di controllo, attraverso un monitoraggio tempestivo delle dinamiche sfavorevoli nei rapporti con la clientela, ed alla più metodica azione svolta nei confronti della clientela tesa alla eliminazione delle anomalie andamentali dei rapporti. A fine esercizio, le partite incagliate e scadute sono state svalutate per 1,65 milioni a copertura della perdita attesa. Tab. n. 10 – CONSISTENZA DELLE PARTITE INCAGLIATE E DELLE ESPOSIZIONI SCADUTE 2009 2008 v.ass. v.% 94.068 86.516 7.552 58.377 57.675 702 35.691 28.841 6.850 61,14% 50,01% 975,78% Rettifiche di valore - incagli - esposizioni scadute -1.647 -1.608 -39 -304 -300 -4 1.343 1.308 35 441,78% 436,0% 875,0% Esposizione netta - incagli - esposizioni scadute 92.421 84.908 7.513 58.073 57.375 698 34.348 27.533 6.815 59,15% 47,99% 976,36% Rettifiche di valore/Esposizione lorda (%) - incagli - esposizioni scadute 1,75% -1,86% 0,52% 0,52% -0,52% -0,57% Esposizione netta / Impieghi netti - incagli - esposizioni scadute 5,61% 5,16% 0,46% 3,98% 3,93% 0,05% Esposizione lorda - incagli - esposizioni scadute Dall’andamento della voce emerge che le variazioni in aumento sono state di 100,36 milioni rispetto ai 43,37 milioni del 2008, di cui il 97,63% provenienti dai crediti in bonis; le variazioni in diminuzione pari a 53,70 milioni (20,16 milioni nel 2008) derivano in gran parte da incassi per 30,83 milioni, da uscite verso crediti in bonis per 20,21 milioni e da posizioni trasferite a sofferenze per 2,82 milioni. Per una più dettagliata informativa sull’andamento del comparto si rimanda agli schemi tabellari della Nota Integrativa. Parte E (A.17). 101 _relazione del consiglio di amministrazione 4.3.3 _LA RACCOLTA DA CLIENTELA Le attività finanziarie della clientela hanno superato i 1.810 milioni, in aumento di 202,32 milioni sull’esercizio precedente pari ad una crescita percentuale del 12,58%. Alla propensione al risparmio delle famiglie, la Banca ha risposto con prodotti e servizi sempre più ritagliati alle esigenze del momento. Il collocamento di prodotti d’investimento è stato effettuato nel rispetto delle disposizioni legislative volte ad assicurare alla clientela la necessaria trasparenza e comprensibilità; le filiali sono state dotate di fogli informativi, testi contrattuali, di avvisi al pubblico e di tutte le istruzioni per garantire il pieno rispetto della normativa vigente. Un’ulteriore tutela dei nostri risparmiatori è offerta tramite l’adesione della Banca al Fondo di Garanzia dei depositanti del credito cooperativo e al Fondo di garanzia degli obbligazionisti del credito cooperativo, strutture di categoria che offrono strumenti di salvaguardia dei clienti risparmiatori delle BCC-CR. Il modello distributivo adottato, con l’aumento da quattro a cinque capi zona territoriali aventi il compito di coordinare le attuali 47 filiali, mira a migliorare le relazioni con i clienti, la conoscenza puntuale delle opportunità, e la tempestività delle decisioni. Questo modello rappresenta una soluzione organizzativa efficace ed efficiente, idonea ad ottimizzare il radicamento territoriale della Banca e ad accompagnare e sostenere la clientela nelle diverse condizioni dei mercati. Le attività di marketing sono state finalizzate a supportare la presentazione alla clientela del nome e dei valori ritenuti indispensabili e fondamentali dell’operare della Banca con soggetti diversi fra loro ma complementari: onesti per vocazione, responsabili per passione e solidi per capacità. Per proporsi in maniera efficace ai potenziali clienti, grazie all’offerta di prodotti a condizioni vantaggiose, sono state organizzate nuove occasioni di contatto con convegni, tavole rotonde e proposte attraverso nuovi approcci comunicazionali. L’incertezze delle prospettive economiche ha concorso, in questo esercizio, a mantenere elevata l’avversione al rischio dei nostri risparmiatori che hanno privilegiato investimenti nelle forme tradizionali del risparmio. In particolare, la raccolta diretta evidenzia un incremento di nuovo risparmio di oltre 181,75 milioni (+ 12,12%) attestandosi a 1.681,65 milioni, mentre la raccolta amministrata si colloca a 87,40 milioni (+23,57%) ed il risparmio gestito a 41,16milioni (+10,48%). Tab. n. 11 - RACCOLTA DA CLIENTELA Raccolta diretta Raccolta amministrata di cui: - titoli obbligazionari - titoli azionari Raccolta gestita Totale raccolta 2009 1.681.645 87.402 58.819 28.583 41.160 1.810.207 2008 1.499.897 70.733 50.787 19.946 37.254 1.607.884 v.ass. 181.748 16.669 8.032 8.637 3.906 202.323 v. % 12,12% 23,57% 15,82% 43,30% 10,48% 12,58% 1.682 1.500 1.273 1.037 906 773 Andamento della raccolta diretta e indiretta 138 (in milioni di e) 2004 150 2005 151 2006 Raccolta diretta 102 144 2007 Raccolta indiretta 108 2008 129 2009 RACCOLTA DIRETTA + 12,30% + 9,19% + 44,87% + 6,02% + 12,12% 1.313 milioni 338 milioni 31 milioni 958 milioni 1.681,6 milioni Raccolta dalle famiglie Raccolta dalle imprese Raccolta da altri settori di cui: Prestiti obbligazionari Raccolta diretta andamento della raccolta diretta negli ultimi 5 esercizi 2009 2008 2007 2006 2005 1.681,6 1.499,9 1.272,8 1.037,2 906,3 Milioni +12,12% milioni +17,85% milioni +22,71% milioni +14,45% milioni +16,96% Variazione % sull’esercizio precedente L’espansione della raccolta diretta evidenzia un tasso di crescita del 12,12%, raggiungendo i 1.681,65 milioni, in aumento di 181,75 milioni rispetto alla fine del 2008. Tale aumento è da imputare alla positiva dinamica dei prestiti obbligazionari per 54,45 milioni (+ 6,02%), ai pronti contro termine per 5,48 milioni, ai certificati di deposito per 19,82 milioni (+ 272,62%), contro una diminuzione dei depositi a risparmio per 3,7 milioni e della raccolta da banche per 11,95 milioni. Tab. n. 12 - RACCOLTA DIRETTA Conti correnti passivi Depositi a risparmio liberi Depositi a risparmio vincolati Fondi di terzi in amministrazione 2009 2008 v.ass. v. % 507.957 390.289 117.668 30,15% 25.185 28.091 -2.906 -10,34% 3.337 4.180 -843 -20,17% 1.534 1.510 24 1,59% Pronti contro termine 147.227 141.742 5.485 3,87% Debiti verso clientela 685.240 565.812 119.428 21,11% 27.086 7.269 19.817 272,62% - Prestiti obbligazionari al c.a. 873.543 631.892 241.651 38,24% Titoli in circolazione 900.629 639.161 261.468 40,91% - Certificati di deposito e altri titoli Prestiti obbligazionari al fair value Raccolta da clientela Raccolta da banche 84.690 271.891 -187.201 -68,85% 1.670.559 1.476.864 193.695 13,12% 11.086 23.033 -11.947 -51,87% 1.681.645 1.499.897 181.748 12,12% 2009 % 2008 % Raccolta a breve 721.190 42,89% 593.081 39,54% Raccolta a medio lungo termine 960.455 57,11% 906.816 60,46% 1.681.645 100,00% 1.499.897 100,00% 700.206 72,90% 624.683 68,89% Raccolta diretta Tab. n. 13 - RACCOLTA DIRETTA PER TASSO E SCADENZA suddivisione per scadenza Totale suddivisione per tasso Raccolta a tasso fisso Raccolta a tasso variabile Totale 260.249 27,10% 282.133 31,11% 960.455 100,00% 906.816 100,00% 103 _relazione del consiglio di amministrazione La composizione della raccolta diretta per scadenza temporale, mostra un significativo incremento della componente a vista con un aumento sul 2008 di 128 milioni (+21,60% da 593 a 721 milioni) dovuto ad un comportamento di attesa, da parte dei risparmiatori, di condizioni future più distese dei mercati finanziari e di un efficace consolidamento della componente a medio termine di 54 milioni (+ 5,92% da 906 a 960 milioni). Nel corso dell’esercizio sono stati emessi ben 29 prestiti obbligazionari per un valore nominale di 386 milioni, con formule di rendimenti a tasso fisso per 186 milioni, a tasso variabile per 37 milioni e di step up per 163 milioni. Parte delle emissioni a tasso fisso sono state oggetto di coperture con derivati sui tassi d’interesse per un valore nominale di 65 milioni. Con riferimento ai settori economici di provenienza, i dati gestionali relativi alle consistenze di fine esercizio della raccolta diretta, indicano che il 78,10% della raccolta proviene dalle famiglie consumatrici (83% nel 2008), il 19,42% dalle imprese produttrici (10% nel 2008), lo 0,66% dal settore bancario ed il restante 1,82% dalle amministrazioni pubbliche e società finanziarie (5,5% nel 2008). Il costo medio della raccolta diretta è risultato del 2,73% rispetto al 4% del 2008, riflettendo così l’andamento in diminuzione dei tassi di interesse del mercato finanziario. RACCOLTA INDIRETTA L’andamento della raccolta indiretta sta ancora scontando gli effetti della crisi venutasi a creare nei mercati finanziari e borsistici e dalle incerte prospettive future dell’economia. A fine 2009 il comparto ammonta a 128,56 milioni in aumento del 19,05% pari a 20,57 milioni. Con riferimento al risparmio amministrato per tipologia di attività finanziaria, si osserva un aumento sia dei titoli obbligazionari che dei titoli azionari pari ad un totale di 16,67 milioni (+23,57%). Tab. n. 14 - RACCOLTA INDIRETTA 2009 2008 v.ass. v. % Raccolta amministrata: 87.402 70.733 16.669 23,57% - titoli obbligazionari 58.819 50.787 8.032 15,82% 28.583 19.946 8.637 43,30% 41.160 37.254 3.906 10,48% 128.562 107.987 20.575 19,05% - titoli azionari Raccolta gestita Totale raccolta da clientela La raccolta gestita si colloca a 41,16 milioni in aumento di 3,91 milioni (+10,48%) rispetto all’esercizio precedente. Essa evidenzia un flusso di 2,37 milioni contro rimborsi per 3,10 milioni, mentre la valutazione delle rimanenze ai valori di mercato di fine 2009 ha fatto emergere plusvalori per 5,62 milioni. Il flusso di risorse ha interessato principalmente i fondi azionari ed i fondi flessibili, mentre i rimborsi sono stati registrati nel comparto obbligazionario e liquidità. 104 4.4 _l’attività finanziaria -43,01% + 21,05% + 21,16% + 19,74% + 4,58% 44,7 milioni 268,2 milioni 248,6 milioni 19,5 milioni 315,3 milioni Crediti verso banche Attività finanziarie per la vendita di cui: titoli dello Stato di cui: altri titoli Totale Investimenti andamento degli investimenti negli ultimi 5 esercizi 2009 2008 2007 2006 2005 315,3 299,9 260,04 192,8 203,4 Milioni + 4,58% milioni + 15,35% milioni + 34,88% milioni - 5,21% milioni +10,0% Variazione % sull’esercizio precedente Nel corso dell’esercizio gli investimenti della Banca in crediti verso l’interbancario ed in attività finanziarie hanno manifestato una consistenza pressoché stabile rispetto all’esercizio scorso, con una variazione positiva del 4,58% sul 2008 pari a 13,82 milioni. La dinamica dell’aggregato è da ricondursi alle necessità correlate alla gestione della liquidità e all’andamento dei tassi del mercato monetario e finanziario con una variazione in aumento delle attività finanziarie disponibili per la vendita del 21,05% (+46,63 milioni) ed una diminuzione dei depositi presso banche del 43,01% (-33,75 milioni). La composizione degli investimenti supera i 315 milioni ed è così ripartita: per il 79,76% con 251,48 milioni da titoli di debito, per il 12,39% (39,07 milioni) da depositi c/o banche, per il 4,49% (14,14 milioni) da partecipazioni del Credito Cooperativo e per il rimanente 3,37% (10,6 milioni) da finanziamenti, quote o.i.c.r. e altri valori. Tab. n. 15 - INVESTIMENTI 2009 2008 v.ass. v.% Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.475 1.535 940 61,24% 268.108 221.481 46.627 21,05% 44.727 78.476 -33.749 -43,01% Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche TOTALE di cui: - depositi - titolo di debito - quote oicr 315.310 301.492 13.818 4,58% 39.074 66.913 -27.839 -41,60% 251.481 212.726 38.755 18,22% 5.172 4.972 200 4,02% - finanziamenti 2.798 4.047 -1.249 -30,86% - partecipazioni 14.142 11.291 2.851 25,25% - prodotti assicurativi - strumenti derivati TOTALE 168 8 160 2000,00% 2.475 1.535 940 61,24% 315.310 301.492 13.818 4,58% 105 _relazione del consiglio di amministrazione 4.4.1 _ ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA NEGOZIAZIONE Le attività finanziarie detenute per la negoziazione (held for trading) comprendono le attività “utilizzate per generare un utile dalle fluttuazioni di prezzo a breve termine e la variazione del loro valore di mercato è imputata a conto economico.” Al 31/12/2009 le attività finanziarie ammontano a 2,47 milioni in aumento di 940 mila sul 2008 e sono costituite da strumenti derivati, la cui dinamica è strettamente correlata con la corrispondente voce iscritta tra le passività finanziarie di negoziazione. Tali strumenti derivati sono costituiti da contratti sui tassi di interesse e su acquisti di valuta a termine per conto della clientela. Nel corso dell’esercizio, la gestione della voce è state indirizzata esclusivamente alla negoziazione di titoli di debito dello Stato per una quantità di oltre 63 milioni, generando un utile di 70 mila ed un rendimento cedolare di 13,59 mila. Per una più dettagliata informativa sull’andamento del comparto si rimanda agli schemi tabellari della Nota Integrativa. Parte B - 2.3 Tab. n. 16 - ATTIVITÀ FINANZIARIE PER LA NEGOZIAZIONE 2009 2008 var.ass. var.% TItoli di debito - - - - - titoli dello Stato - - - - B.o.t. - - - - C.c.t. - - - - - - - - Strumenti derivati B.t.p. 2.475 1.535 940 61,22% - coperture al f.v.o. 2.432 1.466 966 65,87% 43 69 -26 -37,43% 2.475 1.535 940 61,22% - acquisto valuta a termine c/to clientela TOTALE 106 4.4.2 _ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA La gestione delle attività finanziarie è stata caratterizzata da criteri prudenziali, prevalentemente investita in titoli di pronta negoziabilità. Ha soddisfatto le esigenze della Banca per operazioni di pronti contro termine nella raccolta del risparmio oltre che a garantire l’equilibrio e la stabilità nella gestione della liquidità sia immediata che strutturale. Le attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano a 268,11 milioni in aumento del 21,05% pari a 46,63 milioni sull’esercizio precedente. Esse, valutate al fair value (valore di mercato), coprono il 13,30% dell’attivo patrimoniale e sono costituite per il 92,73% da titoli dello Stato italiano con 248,63 milioni, per l’1,93% da quote di fondi comuni dell’Aureo gestioni con 5,17 milioni e per il 5,33% da partecipazioni del movimento cooperativo con un importo di 14,14 milioni. L’andamento dei mercati finanziari ha fatto emergere, a fine esercizio, plusvalenze per 2,05 milioni e minusvalenze per 139 mila, entrambe contabilizzate a Riserva di valutazione, (voce 130 del passivo patrimoniale) che, al netto del carico fiscale ammontano a 1,29 milioni di euro. Tab. n. 17 - ATTIVITÀ FINANZIARIE PER LA VENDITA 2009 2008 v.ass. v.% Titoli di Stato 248.626 205.211 43.415 21,16% - C.c.t. 185.451 139.057 46.394 33,36% - B.t.p. 63.175 66.154 -2.979 -4,50% Quote di o.i.c.r. 5.172 4.972 200 4,02% Partecipazioni 14.142 11.291 2.851 25,25% 168 7 161 2300,00% 268.108 221.481 46.628 21,05% Altri TOTALE I titoli di debito del comparto hanno reso interessi cedolari per 5,38 milioni (7,25 milioni nel 2008 – 25,79%) con un rendimento medio annuo del 2,42%, in diminuzione rispetto al 3,96% dell’esercizio scorso, i titoli di capitale hanno conseguito dividendi per 167 mila contro i 221 mila del 2008, mentre la loro gestione mette in evidenza un utile netto di 2,92 milioni contro i 690 mila del 2008. Per quanto riguarda i rischi inerenti al portafoglio, la Banca ha stabilito, con l’approvazione del Consiglio di amministrazione, di un apposito regolamento del processo della finanza, precisando limiti operativi e fissando appositi criteri gestionali in merito ai rischi di mercato. 107 _relazione del consiglio di amministrazione 4.4.3 _DISPONIBILITÀ PRESSO BANCHE I conti interbancari presentano un saldo di 44,73 milioni in diminuzione di 33,75 milioni pari al 43,01% rispetto ai 78,48 milioni di fine 2008. Le disponibilità liquide, detenute per il 99% presso l’Iccrea Banca, sono sempre state mantenute a livelli adeguati anche per coprire eventuali impegni non previsti, in modo da non pregiudicare il normale svolgimento della gestione. La gestione, condizionata dall’andamento dei tassi di interesse a seguito delle turbolenze sul mercato interbancario, è stata particolarmente intensa, e come per l’esercizio scorso, indirizzata a massimizzare le opportunità reddituali mediante l’investimento delle eccedenze in titoli di debito a breve termine o depositi vincolati, fruendo in corso d’esercizio di tassi variabili da un minimo dello 0,36% ad un massimo del 2,46% con un rendimento medio annuale dello 0,92% contro il 4,05% del 2008. L’attività sull’interbancario ha fruttato interessi attivi per un totale di 772 mila in diminuzione del 72,23% rispetto ai 2,78 milioni a distanza d’anno. Tab. n. 18 - CREDITI PRESSO BANCHE 2009 2008 v.ass. v.% 27.881 58.296 -30.415 -52,17% 96 0 96 100,00% 2.798 4.048 -1.250 -30,87% 11.097 8.617 2.480 28,78% 2.855 7.515 -4.660 -62,01% 44.727 78.476 -33.749 -43,01% Crediti verso banche Depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti Riserva obbligatoria Titoli di debito TOTALE La Banca ha definito un “Regolamento del processo di gestione della liquidità” che formalizza il processo di gestione e controllo della liquidità, in situazioni sia di operatività ordinaria che di crisi di liquidità. Nel corso dell’esercizio, la gestione della liquidità a breve termine ha mirato ad assicurare, nei successivi 12 mesi, il pareggiamento tra i flussi di liquidità in entrata e in uscita, mentre la gestione della liquidità strutturale ha mirato ad assicurare l’equilibrio finanziario della struttura per scadenze con orizzonte temporale superiore all’anno. La policy di liquidità prevede che lo sbilancio di liquidità, definito come differenza tra fondi in entrata e fondi in uscita, sia sempre positivo sulle scadenze a breve termine (12 mesi). 108 4.5 _il patrimonio e i rischi 299,5 milioni 1.657 milioni 132,6 milioni 166,92 milioni 18,07% 233,07 milioni 300,2 milioni Patrimonio di vigilanza Attività di rischio Patrimonio a copertura dei rischi Eccedenza patrimoniale Total capital ratio Free Capital Patrimonio + 6,97% + 9,71% + 9,71% + 4,90% + 7,15% + 7,20% andamento del patrimonio negli ultimi 5 esercizi 2009 2008 2007 2006 2005 300,2 280,06 259,2 234,2 210,3 milioni +7,20% milioni + 8,06% milioni + 10,68% milioni + 11,33% milioni + 7,13% Variazione % sull’esercizio precedente 4.5.1 _L PATRIMONIO Le tematiche connesse all’adeguatezza patrimoniale e l’analisi dei requisiti patrimoniali correnti e futuri della Banca hanno sempre rappresentato un elemento fondamentale nella pianificazione strategica. Le risorse patrimoniali della Banca si collocano ampiamente al di sopra dei minimi regolamentari e lo sono state anche durante le fasi più acute dell’attuale crisi finanziaria. Esse sono state determinanti per il sostegno finanziario alle imprese. Nel corso dell’esercizio, l’adeguatezza patrimoniale è stata costantemente ispirata al rispetto delle norme di legge e della disciplina di vigilanza, coniugata alla capacità di conseguire oltre che di mantenere adeguati livelli di profittabilità in virtù di un’assunzione consapevole dei rischi creditizi. La situazione patrimoniale della Banca, a fine esercizio, è da ritenersi ottima e di buona qualità, come richiesto dai vincoli posti dalla Banca d’Italia. Essa, oltre ad essere un elemento di garanzia, è fattore importante per l’espansione in nuovi settori di attività e in nuove aree geografiche, permette alla Banca di affrontare e superare fasi congiunturali avverse senza contraccolpi sulla disponibilità di risorse finanziarie. Ed infine è frutto di tante piccole economie e di una sana e prudente gestione del credito. Dopo l’assegnazione di 16,81 milioni alle riserve della quota dell’utile d’esercizio, i mezzi patrimoniali della Banca ammontano a 300,22 milioni, registrando un incremento del 7,20% sul 2008. Nel suo ambito, sono iscritte riserve di valutazione per complessivi 7,94 milioni, che si riferiscono per 7,30 milioni a rivalutazioni di attività materiali effettuate negli esercizi precedenti sulla base di specifici provvedimenti legislativi e per 1,29 milioni dalla riserva positiva delle attività finanziarie disponibili per la vendita, diminuita da 646 mila per filtri prudenziali. 109 _relazione del consiglio di amministrazione Dei 300,22 milioni di Patrimonio, 67,15 milioni garantiscono la copertura delle immobilizzazioni, delle partecipazioni e delle sofferenze nette. Il patrimonio libero (free capital) ammonta a 233,08 milioni in aumento del 7,15% sul 2008. Tab. n. 19 - PATRIMONIO Capitale sociale 2009 2008 v.ass. v. % 2.272 1.871 401 21,43% Sovrapprezzi di emissione 944 778 166 21,34% Riserve 288.418 271.605 16.813 6,19% Riserve di valutazione 8.587 5.810 2.777 47,80% TOTALE 300.221 280.064 20.157 7,20% Tab. n. 20 - FREE CAPITAL Patrimonio 2009 2008 v.ass. v. % 300.221 280.064 20.157 7,20% - Partecipazioni -14.142 -11.291 -2.851 25,25% - Immobilizzazioni materiali -39.821 -36.846 2.975 8,07% -64 -76 -12 -15,79% - Immobilizzazioni immateriali - Sofferenze nette -13.118 -14.325 -1.207 -8,43% Capitale a copertura -67.145 -62.538 4.607 7,37% 233.076 217.526 15.550 7,15% PATRIMONIO LIBERO (FREE CAPITAL) 259 234 210 184 153 172 192 300 280 205 218 233 Patrimonio e Free capital (in milioni di e) 2004 2005 2006 Patrimonio 110 2007 Free capital 2008 2009 4.5.2 _LE ATTIVITÀ DI RISCHIO, IL PATRIMONIO DI VIGILANZA E I COEFFICIENTI PATRIMONIALI L’analisi formale dei rischio di credito è diventata un elemento essenziale nella gestione della Banca e si inquadra in una fase evolutiva che vede inasprirsi la concorrenza e le pressioni sui margini reddituali. La rigorosa gestione dei rischi della Banca, la tutela del suo buon nome, la verifica della sua correttezza, il rispetto delle regole, hanno richiesto al Consiglio di amministrazione la regolamentazione di un sistema di controlli interno solido, efficace ed efficiente, a presidio e a garanzia della stabilità. La nostra Banca, a vocazione locale, con prevalente focus sulle famiglie e piccole imprese, attenta alle relazioni “di territorio” contempera da un lato la vocazione sociale e di radicamento nella zona operativa, e dall’altro l’obiettivo di porsi al livello dei più moderni istituti bancari. Il capitale allocato è indirizzato per la quasi totalità alla copertura del rischio di credito. Al 31/12/2009 le attività ponderate per i rischi del primo pilastro, calcolate secondo il criterio stabilito dalla Vigilanza (circolare 263 del 27/12/2006 - Basilea 2) pari a 1.657,44 milioni, hanno registrato un aumento del 9,71% pari a 146,63 milioni sull’esercizio precedente. Dei requisiti patrimoniali totali, il rischio di credito assorbe il 92,23% (92,04% nel 2008), i rischi di mercato e altri rischi assorbono l’1,22% (1,29% nel 2008), mentre il rischio operativo assorbe il restante 6,55% (6,67 nel 2008). La struttura patrimoniale di vigilanza, coerente con le raccomandazioni formulate dalla Banca d’Italia ha raggiunto la consistenza di 299,51 milioni (+ 6,97%) di cui 291,57 milioni con qualifica primaria e 7,94 milioni aventi carattere supplementare. Essa copre integralmente l’esposizione dei rischi con un assorbimento patrimoniale di 132,59 milioni, mentre l’eccedenza patrimoniale di 166,92 milioni risulta in aumento di 7,79 milioni sul 2008 (+ 4,90%). Il Totale coefficiente di rischio (total capital ratio) del 18,07%, superiore ai valori minimi imposti dall’organo di Vigilanza (8%) risulta in diminuzione di 46 centesimi di punto rispetto al 18,53% del 2008. Tab. n. 21 RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE CON REQUISITI PATRIMONIALI Valore ponderato Amministrazioni e Banche Centrali - Requisito Comp. % patrimoniale req.patrimoniale - - Enti Territoriali 2.082 167 0,14% Enti senza Scopo di Lucro ed Enti del Settore Pubblico 8.636 691 0,56% Banche multilaterali di sviluppo - - - Organizzazioni Internazionali - - - 20.304 1.624 1,33% Intermediari vigilati Imprese e Altri Soggetti 848.325 67.866 55,49% Retail 261.833 20.947 17,13% Garantite da Ipoteca su Immobili 178.047 14.244 11,65% Scadute (Past due) 132.561 10.605 8,67% Ad Alto Rischio - - - Obbligazioni bancarie - - - Breve termine verso imprese OICR Altre Esposizioni TOTALE - - - 5.172 414 0,34% 71.723 5.738 4,69% 1.528.683 122.295 100,00% 111 _relazione del consiglio di amministrazione Tab. n. 22 - PATRIMONIO DI VIGILANZA E RISCHI Patrimonio di base Patrimonio supplementare 2009 2008 v.ass. v. % 291.571 272.693 18.878 6,92% 7.941 7.295 646 8,86% 299.512 279.988 19.524 6,97% PATRIMONIO DI VIGILANZA Tab. n. 23 - RISCHI E COEFFICIENTI DEL 1’ PILASTRO Attività di rischio di credito ponderate 1.528.683 1.390.581 138.102 9,93% Attività di rischio complessive 1.657.438 1.510.810 146.628 9,71% Rischi di credito 122.295 111.246 11.049 9,93% Rischi di mercato 1 6 -5 -83,33% Rischio operativo 8.681 8.056 625 7,76% Altri requisiti 1.618 1.556 62 3,98% CAPITALE INTERNO SUI RISCHI DEL 1’ PILASTRO 132.595 120.864 11.731 9,71% ECCEDENZA PATRIMONIALE 166.917 159.121 7.793 4,90% 1) Coefficiente di solvibilità (rischio di credito) 19,64% 20,13% 2) Total Risk Ratio 18,07% 18,53% 4) Core Tier 1 Ratio 17,59% 18,05% 1.800 1.600 23,26% 20,57% 1.400 19,90% 1.302 20,00% 18, 07% 18,53% 15,00% 932 1.000 25,00% 1. 511 1.138 1.200 800 1.657 22,54% 815 10,00% 600 Attività di rischio ponderate (in milioni di e) 400 5,00% 200 Coefficiente di solvibilità in % 0 0,00% 2004 2005 2006 Attività di rischio 112 2007 2008 Total capital ratio 2009 5 _altre poste significative 5.1 _SERVIZI DI PAGAMENTO L’evoluzione dell’informatica e delle comunicazioni tecnologiche oltre il crescente utilizzo della rete internet ha contribuito per la nostra Banca, alla diffusione di strumenti e servizi bancari che si avvalgono di collegamenti telematici. Si tratta soprattutto di mezzi di pagamento alternativi al contante, disposizioni di bonifico alternative agli assegni, modalità di pagamento diverse di quelle cartacee; cogliendo le opportunità offerte dalla nuova normativa europea. Sempre nel corso dell’esercizio si è passati dalla fase progettuale a quella realizzativa dell’area unica dei pagamenti in euro (Single Euro Payments Area, SEPA), innalzando il livello di competitività del settore oltre che accrescere la tutela degli utilizzatori dei servizi di pagamento attraverso il rafforzamento delle garanzie di trasparenza e la precisazione dei diritti e gli obblighi delle parti coinvolte nelle operazioni. La disponibilità delle informazioni sui sistemi di pagamento a fine dicembre, permette di aggiornare le analisi in atto in questo settore. In particolare la famiglia bonifici presenta un incremento del 15,43% rispetto al numero di operazioni effettuate ed una crescita del 9,67% rispetto all’importo con oltre il 61,37% dei bonifici transati disposti con modalità automatizzate (54,08% nel 2008). La famiglia degli incassi e pagamenti presenta una flessione del 2,41% rispetto al numero di operazioni effettuate e dell’11,68% rispetto all’importo transato. Passando alla famiglia degli assegni si registra una riduzione dell’ operatività tradizionale, sia per numero (-2,82%) che per l’importo (-3,16%). Per quanto riguarda le operazioni di pagamento con carte di debito, carte di credito, prelievi da Atm e operazioni con Pos, la famiglia presenta un aumento sia dell’operatività (+ 9,28%) che del transato (+ 6,04%). Tutta l’operatività, sopra descritta, è effettuata per il 98,48% tramite procedure automatiche. Tab. n. 24 - SERVIZI DI PAGAMENTO Numero Importo (mgl) 2009 2009 Numero Importo (mgl) 2008 2008 var.% Num. 2009-2008 var.% Imp. 2009-2008 Famiglia bonifici - eseguiti da clientela 283.235 1.611.696 247.180 1.502.468 14,59% 7,27% - ricevuti da banche 299.930 1.865.657 266.685 1.668.418 12,47% 11,82% Totale 583.165 3.477.353 513.865 3.170.886 15,43% 9,67% Famiglia portafoglio 4.194 12.948 3.631 8.652 15,51% 49,64% - Riba, Rid, Mav (da clientela) - fatture e/o documenti (da clientela) - effetti /cambiali (da banche) - effetti /cambiali (da clientela) 386.485 853.902 424.556 1.051.086 -8,97% -18,76% 12.933 271.079 10.479 237.011 23,42% 14,37% 5.030 14.722 4.289 12.650 17,28% 16,38% - Riba, Rid, Mav (da banche) 624.761 907.348 619.091 1.022.968 0,92% -11,30% 1.033.403 2.059.999 1.062.046 2.332.367 -2,41% -11,68% 213.886 659.438 220.100 680.935 -2,82% -3,16% Totale Famiglia assegni - emessi da clientela Bancomat, Carte di Credito, Pos Totale 934.064 129.555 854.751 122.174 9,28% 6,04% 2.764.518 6.326.344 2.650.762 6.306.363 4,29% 0,32% 2.722.458 4.475.033 2.595.718 4.561.710 98,48% 70,74% 97,92% 72,34% di cui: Tramite procedure elettroniche pari al 113 _relazione del consiglio di amministrazione 5.2_PARTECIPAZIONI Le partecipazioni detenute dalla Banca si riferiscono principalmente a società promosse dal movimento cooperativo. Tab. n. 25 - COMPOSIZIONE DELLE PARTECIPAZIONI (valori all’unità) Valore Nr.azioni/ Nominale qte possedute ICCREA HOLDING SpA - Roma BANCA AGRILEASING SpA - Roma FEDERAZIONE LOMBARDA delle B.C.C. Soc. Coop. - Milano FONDO GARANZIA DEPOSITANTI DEL CRED.COOP.Roma BANCA SVILUPPO SpA - Roma PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SpA - Trento ALTRE PARTECIPAZIONI TOTALE Valore Bilancio % capitale posseduto Capitale Sociale Patrimonio Netto 9.295.192 179.965 9.294.967 1,30% 712.420.071 776.080.855 387.375 7.500 383.142 0,14% 285.366.250 366.091.042 70.305 13.625 70.305 2,08% 3.375.384 27.858.986 516 1 516 0,18% 286.641 291.798 2.500.000 1.000.000 2.582.280 7,70% 32.485.265 29.677.293 251.734 251.734 1.788.276 2,75% 9.150.000 27.138.823 8.970.500 5.223.130 22.895 22.895 12.528.017 14.142.381 1.052.054.111 1.232.361.927 a fine esercizio il portafoglio partecipativo ammonta a 12,53 milioni di valore nominale ed è rappresentato in bilancio alla voce 40 dell’attivo dello Stato patrimoniale per 14,14 milioni. In sede di valutazione non sono state effettuate svalutazioni, non sussistendo in capo alle partecipazioni perdite di valore ritenute durevoli. Nel corso dell’esercizio il comparto partecipativo è stato interessato dalla sottoscrizione di n. 55.114 azioni della partecipata Iccrea Holding SpA per un valore nominale di 2,85 milioni ed incassati dividendi per 167 mila, contabilizzati alla voce 70 del conto economico. 114 5.3_RISTORNO AI SOCI Per valorizzare l’identità della nostra Banca di Credito Cooperativo verso la compagine sociale, è stata recentemente definita la pratica del ristorno, volta a premiare la fedeltà e l’intensità di relazione tra Banca e socio. I soci sono la vera risorsa strategica per la Banca, ciò per diversi motivi: in quanto sono i primi clienti, perché nell’ambito della vita societaria esercitano un’importante funzione di riscontro e controllo della gestione aziendale, perché sono i fornitori di mezzi propri, premessa dello sviluppo; perché sono i primi testimoni della vitalità dell’impresa e del suo meritare fiducia. La recente normativa che ha meglio disciplinato la pratica del ristorno ha maggiormente evidenziato come questo possa essere uno degli strumenti tecnici a disposizione delle cooperative per attribuire ai soci il vantaggio mutualistico, un vantaggio esprimibile in termini di risparmio di spesa o maggiore remunerazione, in ragione dei rapporti di scambio intrattenuti con la Banca. Il ristorno si concretizza sostanzialmente in un rimborso ai soci, di parte del prezzo pagato alla Banca per i beni o i servizi acquistati. In questa logica il ristorno è commisurato all’intensità dei rapporti instaurati dal socio con la Banca, ai rapporti che nascono dall’attività bancaria. Quindi, in sintesi, il ristorno si caratterizza per le seguenti caratteristiche: - beneficiari devono essere i soci; - deve essere commisurato all’intensità dello scambio mutualistico; - può essere riconosciuto solo se esiste un utile d’esercizio derivante dai rapporti intrattenuti con i soci. Per rendere omogenee e comparabili le posizioni dei soci depositanti con quelle dei soci richiedenti credito, si è tenuto conto di rettificare il margine d’intermediazione lordo mediante l’applicazione di un tasso interno di trasferimento (T.I.T.), individuando il tasso Euribor 3 mesi più 1 punto percentuale come parametro che offre trasparenza e visibilità. • Illustrazione della proposta degli amministratori sul ristorno 2009 Per la determinazione del ristorno 2009, il Consiglio di amministrazione, nel rispetto dell’apposito regolamento, ha ritenuto di adottare i seguenti parametri: - beneficiari (art.3): tutti i soci che risultano iscritti nel libro soci alla data del 31/12/2009 e che lo siano ancora alla data dell’assemblea che delibera il ristorno. Per quanto concerne le contestazioni fra soci e non soci, il ristorno è attribuibile interamente al socio a condizione che i contitolari rientrino tra le persone individuate dall’art.433 del codice civile; - contratti da ristornare (art.5): tutti i contratti di deposito e impiego in capo ai soci, ad esclusione dei rapporti al portatore e di quelli relativi ai prodotti di Aureo Gestioni Sgr, di Banca-assicurazione e di Banca Agrileasing; - tasso interno di trasferimento(T.I.T.): viene utilizzato l’Euribor tre mesi aumentato di un punto percentuale; ciò consente di far beneficiare del ristorno anche coloro che hanno in prevalenza rapporti passivi di deposito con la Banca; - modalità di erogazione del ristorno : mediante assegnazione di azioni della Banca; - liquidazione del ristorno (art.6): il ristorno non può essere riconosciuto per un importo inferiore al corrente valore nominale dell’azione (€ 51,64) e per un ammontare superiore di 20 volte il valore nominale stesso (€ 1.032,80). Il ristorno di 115 _relazione del consiglio di amministrazione importo inferiore al valore dell’azione viene accantonato a nome del beneficiario fintanto che non raggiunga, per effetto di ulteriori ristorni, il valore minimo per consentire l’assegnazione di una azione. L’ammontare eccedente l’importo massimo (€ 1.032,80) viene invece accantonato a fini di beneficenza e mutualità; - utile ristornabile per l’esercizio 2009 proposto dal Consiglio di Amministrazione: € 600 mila. • Calcolo della quota di ristorno spettante al socio Per evitare che un imprudente utilizzo del ristorno si rifletta negativamente sulle capacità di patrimonializzazione delle Banche di Credito Cooperativo, la Banca d’Italia ha posto come limite alla misura dell’utile netto ristornabile, il cinquanta percento dell’utile netto residuale dopo gli accantonamenti a riserva e ai fondi mutualistici previsti dalla legge. Tale limite risulta essere pari a 2,492 milioni di euro. Alla contribuzione del margine d’intermediazione lordo della Banca pari a 56 milioni (sommatoria delle voci di conto economico 10,20,40,50,80,100,110, i soci hanno contribuito per il 42,75% del margine d’intermediazione lordo; pertanto la quota massima ristornabile risulta essere di 2,13 milioni di euro. Tab. n. 26 – PROSPETTO ESPLICATIVO PER LA DETERMINAZIONE DEL RISTORNO ANNO 2009 (valori all’unità di €) Utile netto anno 2009 Alla riserva legale (minimo 70% degli utili netti) 18.464.738 A -12.925.317 B -553.942 C Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (pari al 3% degli utili netti annuali) Utile residuale dopo gli accantonamenti Utile massimo ristornabile pari al 50% dell’utile Margine di contribuzione riferito ai soci Margine di intermediazione lordo della Banca 4.985.479 D = A-B-C 2.492.740 E=D x 50% 23.938.875 F 56.000.515 G (sommatoria voci 10-20-40-50-60) del conto economico QUOTA % MARGINE D’INTERMEDIAZIONE LORDO IMPUTABILE ALL’OPERATIVITÀ DEI SOCI 42,75% H= F / G 2.131.173 I= D x H Quota massima ristornabile Quota di ristorno proposta dal Consiglio di Amministrazione 600.000 Riparto del ristorno come da artt. 6 e 7 del regolamento - da Fondo ristorno anni precedenti (importo residuo al 31/12/2009) 49.611 - a Capitale sociale per l’attribuzione di n. 7.433 azioni - v.n. € 51,64 cadauna 383.840 - a Beneficenza e mutualità ai sensi dell’art. 7 del regolamento sul ristorno - a Fondo ristorno anni precedenti 116 210.340 55.431 6 _la struttura operativa 6.1_LE RISORSE UMANE L’organico della Banca al 31 dicembre 2009 era costituito da n. 244 dipendenti (più un collaboratore a progetto) così suddivisi: a tempo indeterminato a tempo determinato Totale 2009 230 14 244 2008 223 7 230 v.ass. 7 7 14 PER DESTINAZIONE In sede centrale Nella rete commeciale Totale 83 161 244 79 151 230 4 10 14 PER GRADO Dirigenti Quadri direttivi Impiegati Totale 5 70 169 244 5 67 158 230 0 3 11 14 PER RAPPORTO L’evoluzione dell’organico negli ultimi cinque anni presenta un trend in continua crescita: 185 dipendenti a fine 2005; 195 a fine 2006; 213 a fine 2007; 230 a fine 2008; 244 a fine 2009. Il turnover è assai contenuto: l’età media del personale è pari a 58 anni per i dirigenti; a 44 anni per i quadri direttivi; 36 anni per gli impiegati. Elevato invece il turnover dei Responsabili di Filiale, la cui permanenza media nella stessa dipendenza è inferiore ai 2 anni. Particolare cura viene infine prestata agli interventi formativi sia obbligatori (in materia di antiriciclaggio, privacy ecc.) che facoltativi. Nel 2009 il personale ha fruito complessivamente di n. 5.758 ore di formazione. La salute e la sicurezza sul lavoro sono oggetto di costante attenzione e specifica formazione ed è presente nella Banca la figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Per quanto concerne il sistema di comunicazioni interne si è provveduto, da un lato, a mantenere l’ormai consolidato assetto costituito da tre strumenti principali di comunicazione dall’alto al basso: gli ordini di servizio, le comunicazioni interne e le note tecniche e, dall’altro, di incrementare l’utilizzo dell’intranet aziendale non solo come archivio delle predetti fonti dispositive/informative e della regolamentazione interna ma, soprattutto, per portare a conoscenza di tutto il personale anche indicazioni in materia finanziaria e di prodotti da offrire alla clientela, oltre che favorire l’uniformità e la rapidità delle comunicazioni dal basso verso l’alto, ivi comprese le richieste di vario genere (ferie, permessi, assistenza tecnica, materiale di cancelleria, ecc.). Per ciò che concerne il sistema delle comunicazioni verso l’esterno la Banca ha dimostrato consapevolezza dell’importanza di prestare sempre più attenzione sia alla propria immagine che allo sviluppo delle attività promozionali istituendo un’apposita Area denominata “Marketing e Relazioni Esterne”, all’interno della Direzione Organizzativa. Gli strumenti di cui l’Area si avvale per svolgere i propri compiti nei confronti dei soci e della clientela attuale e potenziale sono costituiti essenzialmente da: - sito internet della Banca che sta sempre più acquisendo importanza come mezzo di comunicazione con enti esterni ed in specie con potenziale clientela; - avvisi a stampa sull’estratto conto inviato periodicamente alla clientela; - pubblicazione su organi di stampa locali di dati economici e patrimoniali, di avvisi, di campagne pubblicitarie ecc.; - invio quadrimestrale a tutti i soci della rivista “Valore Aggiunto”, che viene altresì messa a disposizione della restante clientela nelle filiali; - organizzazione di convegni su temi riguardanti problematiche specifiche e/o di attualità con inviti rivolti alla clientela già acquisita o potenziale. 117 _relazione del consiglio di amministrazione La Banca redige il “bilancio sociale e di missione” nel quale sono fornite ulteriori informazioni sulle risorse umane e sui soci. 6.2 _attività organizzative La costante ricerca di un assetto organizzativo efficace ed efficiente, in grado non solo di rispondere adeguatamente alle evoluzioni del mercato ed alla crescita dimensionale della Banca, ma anche agli impatti prodotti dalla frequente emanazione di nuove normative spesso sollecitate da direttive europee, nonché alle esigenze di sicurezza e di contrasto al compimento di reati, costituisce uno dei fondamentali obiettivi che la Banca si pone per assicurare la propria permanenza autonoma e vitale sul mercato. È proseguita infatti l’attività di regolamentazione dei principali processi della Banca con l’emanazione nel 2009 dei seguenti nuovi Regolamenti: - Contabilità e bilancio; - Gestione delle spese; - Informativa al Pubblico; - Privacy; - Produzione e gestione flussi informativi agli organi sociali. Frequente poi è la revisione del complesso regolamentare in essere che, nel corso 2009, ha portato all’aggiornamento dei seguenti Regolamenti: - Beneficenza e liberalità; - Sistema di Budgeting e Controllo di gestione; - Information Technology; - Successioni. Sempre in ambito regolamentare, ma con riferimento alla gestione dei rischi, nel corso del 2009, sono stati emanati i seguenti Regolamenti: - Gestione rischio rapina; - Gestione rischi salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; - Gestione rischio di credito. A completamento del quadro normativo interno sono stati recepiti i seguenti regolamenti emanati o aggiornati, nel corso del 2009, da enti esterni: -Arbitro Bancario Finanziario; - Conciliatore Bancario; -Ombudsman Giurì Bancario. Per quanto riguarda la funzione di compliance la Banca ha provveduto ad ampliare il perimetro operativo della funzione attribuendo la competenza in materia di “Trasparenza” e all’inizio del 2010 anche in materia di “D.Lgs.231/01”. È stato poi rinnovato l’incarico al professionista esterno per continuare a fornire alla predetta funzione un supporto nello svolgimento della propria attività nonché per proseguire nella predisposizione dei regolamenti di processo e di gestione dei rischi ancora da emanare. Inoltre il professionista collabora con il gruppo di lavoro interno, istituito nel 2009, con lo scopo di dare realizzazione al progetto ERV (Efficientamento Rete Vendita) che si propone l’obiettivo di rendere più efficiente l’operatività delle Filiali eliminando quelle inefficienze presenti sia nei rapporti fra queste e la sede centrale sia all’interno della rete territoriale a causa di difformità di comportamento nello svolgimento dell’operatività stessa. Al fine poi di assicurare una maggior coordinamento delle filiali ed avere dei punti di riferimento per la Direzione cui fornire tempestivamente indirizzi e politiche da attuare nei confronti della clientela rendendo nel contempo più snelli i collegamenti con tutta la rete territoriale sono state istituite negli scorsi anni le Zone Territoriali, composte da un numero variabile di dipendenze, affidate ciascuna ad un Responsabile. Nel 2009 erano presenti quattro Zone (1-Bassa occidentale; 2-Franciacorta; 118 3-Cintura Bresciana; 4-Bergamasca) la cui composizione è stata rivista, a seguito dell’apertura di nuove filiali, per renderla più omogenea al territorio di competenza operativa. Con decorrenza primo aprile 2010 è stata istituita la quinta zona territoriale che raggruppa le filiali della neo costituita provincia di Monza-Brianza e quelle in provincia di Milano. 119 _relazione del consiglio di amministrazione 6.3 _attività di ricerca e di sviluppo L’anno 2009 è stato l’anno del novantesimo dalla costituzione della nostra banca. Un anno particolarmente importante dal punto di vista celebrativo anche se le iniziative in programma sono state ridimensionate alla luce della grave crisi economica mondiale. Una situazione congiunturale molto grave che ha colpito anche le nostre comunità locali inducendoci a non realizzare alcune iniziative. In corso d’anno non abbiamo però rinunciato al nostro ruolo di “banca del territorio” che, anche in relazione alla incertezza e alla sfiducia verso l’operato del sistema bancario in generale, ha assunto ancora maggiore importanza. Per rispondere alle esigenze di informazione e conoscenza delle famiglie e degli operatori economici impegnati nel risolvere le numerose problematiche innescate dalla crisi la nostra banca ha organizzato, nel corso del 2009, 10 convegni tematici. Si è dato ampio spazio al tema della crisi con particolare attenzione alle piccole e medie imprese indicando loro gli strumenti, finanziari e fiscali, disponibili per affrontare la difficile congiuntura o indicando nuove opportunità di business in settori emergenti come quelli legati alla “green economy”. Nel corso del 2009 sono state realizzate due pubblicazioni della serie “quaderni del territorio” dal titolo “Bioattivatori negli ecosistemi: benessere e sanità animale…” e “Competere in un periodo di crisi” in cui si sono raccolti gli atti di un convegno di Studi tenuto a Provaglio d’Iseo in collaborazione con importanti commercialisti locali. Sempre sul fronte delle pubblicazioni è stata realizzato il volume “Fra Campi piazze e teatri” che narra vicende bresciane e bergamasche di vita quotidiana nell’anno 1919, anno di fondazione della nostra Banca. Il volume è stato offerto in omaggio ai soci della banca. Sul fronte delle aperture di nuove filiali registriamo quelle di Ronco Briantino (30/10/09) e Bernareggio (02/11/09), teste di ponte per la successiva espansione nella provincia brianzola ed in quella milanese. Le nuove filiali hanno beneficiato di particolari promozioni in termini di prodotti di conto corrente e di prodotti di investimento, nonché del massimo supporto operativo per la pubblicizzazione dell’apertura. La volatilità del mercato dei tassi, registrata nel corso di tutto il 2009, ci ha invece indotto ad essere abbastanza prudenti nella pubblicizzazione e nella realizzazione di nuovi prodotti. La situazione si è sbloccata solo nella parte finale dell’anno in cui è stata realizzata una campagna pubblicitaria dedicata alle nuove emissioni di P.O. al 3%. Tra le attività istituzionali e sociali realizzate si indicano: • le visite guidate riservate a soci e clienti della Banca alle importanti mostre di pittura realizzate presso il Museo Santa Giulia di Brescia; • la Santa Messa per il 90° anniversario della nascita della Banca; • la gita/convegno dei dipendenti a Torino; • il viaggio, riservato ai soci, a Budapest-Vienna; • la cerimonia solenne di benedizione delle nuove campane del campanile della chiesa parrocchiale di Pompiano e nell’occasione anche della nuova sede della Filiale; • la grande Festa del Socio presso il Centro Fiera del Garda a Montichiari; • la “convention” dei dipendenti. Tra le attività realizzate a livello di BCC Bresciane (la Banca fa parte del gruppo di lavoro “Marketing”), si possono ricordare: • la sottoscrizione dei Protocolli d’Intesa con le parti sociali per l’anticipo della Cassa Integrazione Guadagni e per il finanziamento delle Piccole e Medie imprese in difficoltà; • la sponsorizzazione del progetto didattico sul risparmio avviato dalla Federconsumatori di Brescia; • la speciale iniziativa per la raccolta fondi in occasione della visita del Papa a Brescia; • la partecipazione, con uno stand dedicato alle BCC, a “Seridò”, una grande festa di giochi ed animazione per i bambini. 120 Infine è proseguita la pubblicazione della rivista trimestrale “Valore Aggiunto”, riservato ai soci, con cui si fornisce un’ampia informativa sulle iniziative a loro favore, sull’apertura delle filiali nonché sull’andamento periodico dei principali dati aziendali. 6.4 _sistema dei controlli interni e gestione dei rischi 6.4.1 - IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI La Banca ha posto in essere un sistema di controllo e gestione dei rischi nel quale è assicurata la separazione delle funzioni di controllo da quelle produttive, articolato sulla base dei seguenti livelli di controllo, definiti dall’Organo di Vigilanza: I livello: - controlli di linea, effettuati dalle stesse strutture produttive che hanno posto in essere le operazioni o incorporati nelle procedure e diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni; alcuni di detti controlli sono stati formalizzati ed inseriti in apposita procedura informatica. II livello: - controlli di conformità normativa, svolti dalla Funzione indipendente all’uopo costituita nell’ottobre del 2007, con il compito specifico di promuovere il rispetto delle leggi, delle norme, dei codici interni di comportamento per minimizzare il rischio di non conformità normativa e i rischi reputazionali a questo collegati, coadiuvando, per gli aspetti di competenza, nella realizzazione del modello aziendale di monitoraggio e gestione dei rischi. Il perimetro di competenza della funzione, inizialmente limitato alla MIFID, è stato gradualmente esteso anche alla PRIVACY, alla TRASPARENZA e al D.Lgs.231/01. Nello svolgimento della sua attività il Responsabile della funzione si avvale di un supporto informatico messo a disposizione dalla Federazione Lombarda. - controlli tecnico-operativi: svolti dal Servizio Controlli Interni mirati a rilevare la correttezza operativa rispetto alla regolamentazione interna. Vengono effettuati, di norma, secondo un piano predisposto dal Responsabile ed approvato dal Consiglio di Amministrazione. L’attività prevede anche controlli a distanza quotidiani sui principali processi di business, nonché verifiche in loco e accertamenti cartolari. A tale proposito, in considerazione del significativo aumento delle filiali, si è dato avvio ad un progetto di intensificazione dei controlli a distanza mediante l’utilizzo di procedure informatiche, al fine di meglio monitorare i principali processi di filiale che comportano registrazioni informatiche così da favorire l’eviden ziazione di eventuali anomalie a cui potrebbero seguire visite ispettive mirate. - controlli sulla gestione dei rischi, condotti da una struttura interna (Funzione di Risk controlling ), avente il compito di definire le metodologie di misurazione dei rischi, verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificare il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali impatti economici. III livello: - attività di revisione interna (Internal Auditing), volta a valutare l’adeguatezza e la funzionalità del complessivo Sistema dei Controlli Interni e a individuare andamenti anomali delle procedure e della regolamentazione. Tale attività è stata esternalizzata alla Federazione Lombarda delle Bcc. Per quanto concerne specificatamente i controlli di II e III livello, si evidenzia che i controlli sulla gestione dei rischi, tuttora in fase di evoluzione, hanno interessato i rischi aziendali nel loro complesso. L’operatività in argomento è oggetto di continua revisione in relazione alle novità normative. Tra quelle più recenti di notevole importanza è stata la regolamentazione del processo ICAAP in cui la Banca definisce la 121 _relazione del consiglio di amministrazione mappa dei rischi rilevanti che costituisce la cornice entro cui si sviluppano tutte le altre attività di misurazione/valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi. A tal fine provvede all’individuazione di tutti i rischi relativamente ai quali è o potrebbe essere esposta, ossia dei rischi che potrebbero pregiudicare la sua operatività, il perseguimento delle proprie strategie e il conseguimento degli obiettivi aziendali. Per ciascuna tipologia di rischio identificata, vengono individuate le relative fonti di generazione (anche ai fini della successiva definizione degli strumenti e delle metodologie a presidio della loro misurazione e gestione) e le strutture responsabili della relativa gestione. Nello svolgimento di tali attività la Banca tiene conto del contesto normativo di riferimento, della propria operatività in termini di prodotti e mercati di riferimento, delle specificità dell’esercizio dell’attività bancaria nel contesto del Credito Cooperativo e, per individuare gli eventuali rischi prospettici, degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione. In tale ambito sono stati presi in considerazione tutti i rischi contenuti nell’elenco regolamentare (Allegato A della Circolare Banca d’Italia 263/06), valutandone un possibile ampliamento al fine di meglio comprendere e riflettere il business e l’operatività aziendale. Sulla base di quanto rilevato dalle attività di analisi svolte, la Banca ha identificato come rilevanti i seguenti rischi: rischio di credito; rischio di concentrazione; rischio di controparte; rischio di mercato; rischio operativo; rischio di tasso di interesse; rischio di liquidità; rischio strategico; rischio di reputazione; rischio residuo. La Funzione di Risk Controlling, preposta al controllo sulla gestione dei rischi, assume un ruolo cardine nello svolgimento di attività fondamentali dell’ICAAP. Tale Funzione, è stata implementata nel corso del 2009 e provvede a definire le metodologie di misurazione dei rischi, sviluppare e mantenere i modelli e gli strumenti di supporto per la misurazione/valutazione ed il monitoraggio dei rischi, individuare i rischi cui la Banca è o potrebbe essere esposta, controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificare/valutare il grado di esposizione ai rischi. La Funzione garantisce l’informativa inerente alla propria operatività attraverso opportuni sistemi di reporting indirizzati alle funzioni operative, alla Direzione Generale, agli Organi di Governo e Controllo. Riguardo alla gestione del rischio di non conformità alle norme, a seguito di un’accurata analisi organizzativa e di una valutazione costi benefici che hanno tenuto in considerazione le dimensioni aziendali, la complessiva operatività ed i profili professionali in organico, la Banca ha valutato l’opportunità di adottare un modello che si fonda sulla presenza di una Funzione Interna che svolge direttamente alcune attività (in relazione all’organico, alle competenze, alle dimensioni e alla complessità operativa) mentre per altre si avvale del supporto di altre funzioni interne della Banca, coordinate direttamente al fine di assicurare unitarietà e coerenza complessiva dell’approccio alla gestione del rischio. Le attività che saranno eventualmente gestite in outsourcing saranno regolamentate all’interno di uno specifico accordo nel quale saranno specificati, tra l’altro, gli obiettivi dell’attività, la frequenza minima dei flussi informativi nei confronti del Responsabile interno all’azienda e degli organi di vertice aziendali, gli obblighi di riservatezza delle informazioni acquisite nello svolgimento dell’attività, la possibilità di rivedere le condizioni ove ne ricorrano le necessità. L’attività di controllo svolta dalla Funzione, sulla base di un piano delle attività annuale approvato dal Consiglio di Amministrazione, poggia sulle metodologie e supporti sviluppati nell’ambito del progetto di Categoria sul Sistema dei Controlli Interni. La Funzione Compliance opera sulla base di un proprio approccio metodologico fondato su tecniche di identificazione, valutazione, gestione e monitoraggio dei rischi di non conformità. Le tecniche implementate sono coerenti con quelle utilizzate nei processi di revisione interna al fine di consentire la rappresentazione di risultati comparabili. A tale proposito, la definizione di metodologie che supportino l’interazione con altre funzioni aziendali contribuisce ad individuare, all’interno dell’azienda, azioni mirate al contenimento dei rischi di non conformità e, conseguentemente, alla definizione di processi operativi conformi alle normative vigenti. Tale impostazione metodologica supporta 122 l’individuazione preliminare delle aree a maggior rischio e la valutazione complessiva dell’adeguatezza della gestione del rischio di non conformità. Le analisi effettuate dalla Funzione sono inoltre orientate a valutare la necessità di intervenire in relazione all’operatività della Banca prevedendo gli opportuni presidi per i rischi di non conformità emergenti dallo sviluppo del modello di business aziendale e dall’evoluzione del contesto normativo. Le attività della Funzione sono tracciate ed i relativi risultati sono opportunamente documentati e formalizzati. La Funzione di Internal Audit, che presidia il III livello di controllo, svolge la propria attività sulla base del piano annuale delle attività di auditing approvato dal Consiglio di Amministrazione o attraverso verifiche puntuali sull’operatività delle funzioni coinvolte, richieste in corso d’anno. In tale ambito effettua la verifica e l’analisi dei sistemi di controllo di primo e secondo livello, attivando periodici interventi finalizzati al monitoraggio delle variabili di rischio. La Banca, per quanto concerne quest’ultimo livello di controlli, avvalendosi della facoltà in tal senso prevista nelle istruzioni di vigilanza e valutata l’adeguatezza ai requisiti richiesti dalle disposizioni in materia della struttura all’uopo costituita presso la Federazione Lombarda delle Bcc, ha deciso l’esternalizzazione alla Federazione Regionale della funzione di Internal Audit e sottoscritto il relativo contratto triennale. Ogni anno il Consiglio di Amministrazione provvede a definire su indicazione del Link Auditor (Vice Direttore Organizzativo) il programma di lavoro della Funzione di Internal Auditing, redatto in relazione all’esposizione ai rischi nei vari processi che i vertici aziendali hanno valutato. L’attività di controllo svolta dalla Funzione poggia sulle metodologie e supporti sviluppati nell’ambito del Progetto di Categoria sul Sistema dei Controlli Interni. Nell’esercizio in esame il Servizio Internal Audit ha sviluppato il piano dei controlli tenendo conto di quanto previsto dal progetto nazionale sul sistema dei controlli interni del Credito Cooperativo e sulla base del piano di Audit deliberato dal Consiglio di Amministrazione. Gli interventi di Audit sono incentrati sull’analisi dei principali processi operativi, oltre che su altri processi (ad es. Filiali). L’attività comprende interventi di follow-up per i processi auditati nel corso degli esercizi precedenti, nell’ottica di verificare l’effettiva implementazione ed efficacia degli interventi di contenimento del rischio proposti. I vertici della Banca hanno preso visione dei report prodotti per ogni verifica di processo e del report consuntivo che sintetizza la valutazione dell’Internal Audit sul complessivo sistema dei controlli della Banca nonché del masterplan degli interventi di miglioramento redatto per sintetizzare gli interventi individuati al fine di riportare i rischi residui entro un livello coerente con la propensione al rischio definita dai vertici aziendali. Per quanto concerne il sistema informativo aziendale, atteso che il servizio viene svolto in outsourcing (incarico a Phoenix spa di Trento), si è provveduto ad affidare alla Federazione Trentina della Cooperazione l’incarico di svolgere l’attività di Information Technology Auditing sia presso la predetta società informatica che presso la Banca. 6.4.2 _LA GESTIONE DEI RISCHI La Banca nell’espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a diverse tipologie di rischio che attengono, principalmente, alla tipica operatività di intermediazione creditizia e finanziaria. Tra queste, le principali categorie sono riconducibili al rischio di credito, al rischio di prezzo e di tasso, al rischio di liquidità, al rischio di concentrazione, al rischio operativo. Sulla base di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia, specifiche informazioni di carattere qualitativo e quantitativo sui rischi sono fornite nell’ambito della “Parte E” della Nota integrativa, dedicata alle “informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” alla quale si rimanda per una più compiuta trattazione. Nel corso del 2009 sono stati attuati gli interventi volti a completare il processo ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) che persegue la finalità di misurare la capacità, attuale e prospettica, della dotazione patrimoniale di supporta- 123 _relazione del consiglio di amministrazione re l’operatività corrente e le strategie aziendali in rapporto ai rischi assunti. La Banca determina il capitale interno complessivo mediante un approccio basato sull’utilizzo di metodologie semplificate per la misurazione dei rischi quantificabili, assessment qualitativi per gli altri rischi rilevanti, analisi di sensibilità semplificate rispetto ai principali rischi assunti e la sommatoria semplice delle misure di capitale interno calcolate a fronte di ciascun rischio (building block approach). Per capitale interno si intende il capitale a rischio, ovvero il fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio che la Banca ritiene necessario per coprire le perdite eccedenti un dato livello atteso; per capitale interno complessivo si intende il capitale interno riferito a tutti i rischi rilevanti assunti dalla Banca, incluse le eventuali esigenze di capitale interno dovute a considerazioni di carattere strategico. Il processo è articolato in specifiche fasi, delle quali sono responsabili funzioni/unità operative diverse. Il punto di partenza è costituito dall’identificazione di tutti i rischi rilevanti cui la Banca è o potrebbe essere esposta rispetto alla propria operatività, ai mercati di riferimento, nonché ai fattori di contesto derivanti dalla propria natura cooperativa. Responsabile di tale attività è la Funzione di Risk Controlling la quale esegue un’attività di assessment qualitativo sulla significatività dei rischi e/o analisi del grado di rilevanza dei rischi, con il supporto di indicatori di rilevanza definiti distintamente per le diverse tipologie di rischio. Nell’esercizio di tale attività la Funzione di Risk Controlling si avvale della collaborazione delle altre funzioni aziendali, attraverso interviste dirette ai rispettivi responsabili. In questa fase vengono identificate le fonti di generazione dei rischi individuati, posizionando gli stessi in capo alle funzioni/ unità operative ovvero correlandoli ai processi aziendali. I rischi identificati sono classificati in due tipologie: - rischi quantificabili, in relazione ai quali la Banca si avvale di apposite metodologie di determinazione del capitale interno: rischio di credito e controparte, rischio di mercato, rischio operativo, rischio di concentrazione e rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario; - rischi non quantificabili, per i quali, non essendosi ancora affermate metodologie robuste e condivise di determinazione del relativo capitale interno non viene determinato un assorbimento patrimoniale, bensì vengono predisposti adeguati sistemi di controllo ed attenuazione: rischio di liquidità, rischio residuo, rischio strategico, rischio di reputazione. Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la Banca utilizza le metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro (di credito, controparte, di mercato e operativo) e gli algoritmi semplificati indicati dalla cennata normativa per i rischi quantificabili rilevanti e diversi dai precedenti (concentrazione e tasso di interesse del portafoglio bancario). Più in dettaglio, vengono utilizzati: il metodo standardizzato per il rischio di credito; il metodo del valore corrente ed il metodo semplificato per il rischio di controparte; il metodo standardizzato per il rischio di mercato; il metodo base per il rischio operativo; l’algoritmo del Granularity Adjustment per il rischio di concentrazione; l’algoritmo semplificato “regolamentare” per il rischio di tasso di interesse. Per quanto riguarda invece i rischi non quantificabili, come già detto, coerentemente con le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia nella citata normativa, la Banca ha predisposto adeguati presidi interni di controllo e attenuazione. Nell’ambito delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove di stress in termini di analisi semplificate di sensibilità riguardo ai principali rischi assunti. La Banca effettua analisi semplificate di sensibilità relativamente al rischio di credito, al rischio di concentrazione sul portafoglio crediti ed al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, sulla base delle indicazioni fornite nella stessa normativa e mediante l’utilizzo delle suddette metodologie semplificate di misurazione dei rispettivi rischi. I relativi risultati, opportunamente analizzati, conducono ad una miglior valutazione dell’esposizione ai rischi stessi e del grado di vulnerabilità dell’azienda al verificarsi di eventi eccezionali ma plausibili. Nel caso in cui l’analisi dei risultati degli stress test evidenzi l’inadeguatezza dei presidi interni posti in essere dalla Banca, viene valutata l’opportunità di adottare appropriate misure organizzative e/o di allocare specifici 124 buffer di capitale interno. Il processo è stato sottoposto a verifica di audit in data 16/03/09. 6.5 _informazioni 6.5.1 _SUGLI ASPETTI AMBIENTALI Gli aspetti ambientali non assumono significativa rilevanza sull’andamento e sulla situazione economico-finanziaria e sull’attività della Banca. Tuttavia la Banca, quale ente mutualistico attento al territorio e consapevole della responsabilità socio-ambientale che hanno le imprese, persegue una politica di attenzione ai risvolti ambientali della propria attività. Nel corso del 2009 sono continuate le attività di sostegno al tessuto economico del territorio che rientrano in quello che è stato denominato “Patto con il Territorio”. Nell’anno 2009 si è data ulteriore spinta al “Progetto verde”: linea di finanziamenti volta al sostegno di investimenti destinati alla produzione di “energie rinnovabili” o al risparmio energetico, con particolare rilievo per tutto quello che concerne la tecnologia legata al fotovoltaico. All’interno di questo filone prosegue con successo il progetto “Fotovoltaico Facile” realizzato dal comune di Provaglio d’Iseo e finanziato dalla Banca per un ammontare pari a 5,5 milioni di euro. Il progetto ha ormai raccolto l’adesione di circa 300 residenti che hanno autorizzato l’installazione di altrettanti impianti fotovoltaici sui tetti delle loro case. A fine 2009 gli impianti già produttivi erano circa 200. 6.5.2 _INFORMAZIONI SULLE RAGIONI DELLE DETERMINAZIONI ASSUNTE CON RIGUARDO ALL’AMMISSIONE DEI NUOVI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2528 DEL CODICE CIVILE Il Consiglio di Amministrazione, in ossequio alle previsioni recate dall’articolo 2528 c.c., recepito dall’art. 8, quarto comma, dello Statuto sociale, è chiamato ad illustrare nella relazione al bilancio le ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione di nuovi soci. In particolare, il Consiglio, premesso che: - il principio della “porta aperta” rappresenta uno dei cardini della cooperazione, come riconosciuto anche dalla riforma societaria; - l’art. 35 del Testo Unico Bancario stabilisce che le BCC esercitano il credito prevalentemente a favore dei soci; - le Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia stabiliscono che le BCC “possono prevedere nel proprio statuto limitazioni o riserve a favore di particolari categorie di soggetti tra i quali esse intendono acquisire i propri soci. In ogni caso le banche adottano politiche aziendali tali da favorire l’ampliamento della compagine sociale; di ciò tengono conto nella determinazione della somma che il socio deve versare oltre all’importo dell’azione (…) ”; - gli articoli 6 e 7 dello Statuto sociale, sulla base delle disposizioni dettate dal Testo Unico Bancario e dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia, determinano i requisiti di ammissibilità a socio e le limitazioni all’acquisto della qualità di socio; - il Consiglio di Amministrazione, in data 12/12/2000, ha adottato un “Regolamento disciplinante l’ammissione a socio della BCC di Pompiano e della Franciacorta” nella quale sono stati individuati alcuni criteri di carattere generale al fine di gestire l’ampliamento della compagine sociale in modo il più possibile omogeneo e coerente con gli obiettivi di sviluppo aziendale e, pertanto, non con l’obiettivo di limitare l’accesso degli aspiranti soci, bensì di governarlo; - il Consiglio di amministrazione ha approvato in data 26/10/2009 un piano strategico triennale (2010-2012) che delinea la politica di ammissione dei nuovi soci con l’obiettivo di accrescere il radicamento territoriale della Banca nella propria zona di competenza ed in particolare nei comuni di presidio diretto, nonché di privilegiare l’acquisizione di soci con cui instaurare rapporti continuativi e che dimostrano attenzione ed interesse alle sorti della Banca; 125 _relazione del consiglio di amministrazione comunica che: a) alla data del 31 dicembre 2009 la compagine sociale era composta da 2.526 soci, con un capitale sociale di Euro 2.271.696 (n. 43.991 azioni di nominali Euro 51,64 cad.); b) rispetto a fine anno precedente la compagine sociale è aumentata di 280 unità (+ 12,47%); c) la misura del sovrapprezzo attualmente richiesto ai nuovi soci è di Euro 548,36 per ogni azione sottoscritta; d) nel corso dell’esercizio 2009 sono state accolte 368 domande di ammissione a socio, per una quota di capitale sociale pari a Euro 19.003,52 su un totale di 369 domande presentate; e) l’eventuale rigetto delle domande di ammissione è avvenuto nel rispetto delle procedure e dei criteri generali e specifici stabiliti dalle disposizioni di legge e di statuto; f) in coerenza con gli obiettivi enunciati nel piano strategico ed in relazione al doveroso rispetto del principio di prevalenza di cui all’art. 35 del TUB, nonché all’apertura delle nuove filiali di Ronco Briantino e Bernareggio, i soci ammessi nel corso dell’esercizio 2009 risultano adeguatamente ripartiti per provenienza geografica e categoria di appartenenza. Le Filiali a cui fa capo il più elevato numero di soci sono: Pompiano (n. 455), Rovato (n. 196), Barbariga (n. 174), Torbole Casaglia (n. 148). I soci risultano suddivisi in 1.758 persone fisiche (comprese ditte individuali) e in 768 società. Le persone fisiche sono suddivise in 1.392 uomini e 366 donne. 6.5.3 - INFORMAZIONI SULLA AVVENUTA COMPILAZIONE O AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA AI SENSI DEL D. LGS N. 196 DEL 30/6/2003, ALL. B, PUNTO 19 La Banca, in ossequio a quanto previsto dal D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), ha provveduto all’aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza (DPS) entro i termini di legge. In tale documento sono contenute idonee informazioni riguardo a: • l’elenco dei trattamenti di dati personali; • la distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell’ambito delle strutture preposte al trattamento dei dati; • l’analisi dei rischi che incombono sui dati; • le misure da adottare per garantire l’integrità e la disponibilità dei dati, nonché la protezione delle aree e dei locali, rilevanti ai fini della loro custodia ed accessibilità; • la descrizione dei criteri e delle modalità per il ripristino delle disponibilità dei dati in seguito a distruzione o danneggiamento dei medesimi o degli strumenti elettronici; • la previsione di interventi formativi degli incaricati del trattamento per renderli edotti dei rischi che incombono sui dati, delle misure disponibili per prevenire eventi dannosi, dei profili della disciplina sulla protezione dei dati personali più rilevanti in rapporto alle relative attività, delle responsabilità che ne derivano e delle modalità per aggiornarsi sulle misure minime adottate dal titolare; • la descrizione dei criteri da adottare per garantire l’adozione delle misure minime di sicurezza in caso di trattamenti di dati personali affidati, in conformità al codice, all’esterno della struttura del titolare. La Banca ha inoltre già provveduto alla redazione del documento programmatico sulla sicurezza per l’anno 2010. 126 7 _FATTI DI RILIEVO intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio Dopo la chiusura dell’esercizio 2009 non si sono verificati fatti di particolare rilievo che possano in qualche modo riflettersi significativamente sulla situazione economico-patrimoniale della Banca. 8 _EVOLUZIONE prevedibile della GESTIONE La Banca, come confermato dagli accertamenti ispettivi della Banca d’Italia conclusisi nel febbraio 2009, continua a presentare una situazione tecnica complessiva ampiamente soddisfacente grazie sia alla validità dei profili tecnici che la caratterizzano (elevata patrimonializzazione, forte redditività, contenuta rischiosità, adeguata liquidità, efficace assetto organizzativo) sia per i particolari punti di forza di cui dispone (massima efficienza e produttività) sia, infine, per i criteri di sana e prudente gestione che sono alla base della conduzione aziendale. In tale ottica, in linea con il piano strategico, si continuerà a perseguire obiettivi di crescita sia in termini di volumi sia in termini territoriali. Il budget per l’esercizio 2010 prevede una crescita complessiva delle masse di circa 420 mln. di Euro, di cui 210 mln. circa in impieghi con la clientela e 210 mln. circa di raccolta diretta, a conferma della scelta ormai consolidata di investire tutto il risparmio raccolto a favore del tessuto economico del territorio di competenza. Gli altri obiettivi (soci, c/c, carte, polizze, ecc.) prevedono tutti significative crescite, in linea comunque con il trend degli anni precedenti. Anche gli obiettivi di conto economico evidenziano un incremento del margine di interesse di circa il 14%, del margine di intermediazione di circa il 12%, dell’utile netto di circa il 9%. L’andamento dei principali aggregati mette in evidenza, al 28/02/2010 rispetto a fine 2009: - una crescita, al momento contenuta, degli impieghi (+ e 9 mln. circa), pari allo 0,55%, che porta l’aggregato a complessivi e 1.668 mln., attualmente inferiore rispetto alle previsioni di budget; - ad un incremento (+ e 25 mila circa) della raccolta diretta pari al 2,88% che porta l’aggregato complessivo ad e 1.706 mln. in surplus di circa e 14 mln rispetto agli obiettivi di budget. L’utile netto di periodo (al 28/02/10 pari a circa e 2 mln.) risulta in linea con il budget, già ampiamente ridimensionato rispetto all’esercizio in esame. Appare evidente che il permanere della crisi economica si sta ancora riverberando sulla Banca sia in termini di più contenuto sviluppo degli impieghi che di contrazione del risultato d’esercizio. In ogni caso, per quanto riguarda gli impieghi con la clientela, si ritiene che le nuove aperture di filiali (ben sei previste entro l’anno) e l’auspicato consolidarsi della ripresa favoriranno il conseguimento dell’obiettivo di budget e ciò anche per quanto riguarda l’utile d’esercizio. 127 _relazione del consiglio di amministrazione 9 _CONSIDERAZIONI finali A conclusione dell’ampia panoramica su quanto avvenuto nel 2009 e sul prossimo andamento della gestione, riteniamo che si possa guardare con ottimismo al futuro della Banca, pur nella consapevolezza che non siamo ancora fuori dal tunnel e che il 2010 sarà ancora un anno difficile per tutti. Ma non possiamo stare alla finestra in attesa di tempi migliori. Abbiamo offerto il nostro sostegno, ed intendiamo continuare ad offrirlo, sia alle imprese che alle famiglie, impiegando sul territorio tutto il risparmio raccolto, perché riteniamo che sia il modo migliore per rispettare la mission della Banca. La fiducia che i clienti continuano ad accordarci e l’interesse che la nostra Banca suscita nelle zone di nuovo insediamento, dove siamo talvolta preceduti dalla fama di Banca solida ed efficiente, ci conforta molto e ci dà la forza per impegnarci ancora di più nel conquistare sempre nuovi e più ambiziosi traguardi. Per questo riteniamo di proseguire nella politica finora attuata, quella cioè di saper coniugare lo sviluppo sia dimensionale che territoriale con la sana e prudente gestione, evitando rischi eccessivi e operando in modo trasparente con la clientela, sicuri che tale politica sia da voi apprezzata meritevole di rinnovata fiducia. 128 10 _approvazione del bilancio 2009 e ripartizione dell’utile Dopo l’ampia esposizione del bilancio dell’esercizio 2009, nelle sue varie componenti, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione il bilancio stesso, unitamente alle relazioni ed alla Nota Integrativa. Le risultanze patrimoniali ed economiche rilevate al 31/12/2009 si possono così riassumere: STATO PATRIMONIALE Totale delle attività Totale delle passività e patrimonio netto Utile netto d’esercizio Totale garanzie rilasciate Totale impegni € € € € € 2.015.865.907 1.997.401.169 18.464.738 84.402.812 154.289.002 € € € 107.295.434 -88.830.696 18.464.738 € 13.310.796 € 3.500.000 € 553.942 € € 500.000 600.000 (*) € 383.840,12 € € 210.339,91 5.819,97 € € € € € € 2.271.696 944.509 263.676.150 24.742.044 8.586.947 CONTO ECONOMICO Totale delle rendite e profitti Totale delle spese e perdite Utile netto d’esercizio Ai sensi dell’art. 50 dello Statuto si propone il riparto dell’utile come segue: Alla riserva legale (minimo 70% degli utili netti) pari al 72,09% degli utili netti annuali. Si conferma l’esclusione della possibilità di distribuzione ai soci sotto qualsiasi forma sia durante la vita della società che all’atto del suo scioglimento. A altre riserve (art. 19 lettera “d” Statuto Sociale) Ai fondi mutualistici per la promozione e sviluppo della cooperazione (legge 31/1/1992 n. 59) pari al 3% dell’utile netto Ai fini della beneficenza e mutualità. Ai soci a titolo di ristorno. (*) di cui: - a Capitale sociale per l’attribuzione di n. 7.433 azioni - v.n. € 51,64 cadauna. - a beneficenza e mutualità ai sensi dell’ art. 7 del Regolamento sul ristorno. - a Fondo ristorno anni precedenti Con le assegnazioni proposte e con la Vostra approvazione, i mezzi patrimoniali ammontano a € 300.221.346 contro € 280.063.589 dell’esercizio 2008, cosi suddivisi: Capitale sociale Sovrapprezzi di emissione Riserva legale Altre riserve Riserve da valutazione TOTALE 129 _relazione del consiglio di amministrazione 300.221.346 note conclusive Signori soci, giunti al termine della relazione del Consiglio di Amministrazione al bilancio 2009, penso sia chiaro a tutti che, nonostante il permanere di una congiuntura sfavorevole, la Banca ha manifestato capacità di tenuta superiori sia al sistema del credito cooperativo che all’intero sistema bancario, dimostrando, con questo, non solo di possedere – come già detto – fondamentali che ne assicurano la stabilità, ma anche di essere una banca gestita con elevata competenza e professionalità, nel rispetto della sana e prudente gestione. I risultati conseguiti del 2009, ancorché inevitabilmente ridimensionati rispetto all’esercizio precedente, restano risultati di tutto rispetto, in grado di garantire una adeguata patrimonializzazione della Banca ed in grado di farci affrontare con fiducia anche il corrente anno, che riteniamo possa essere ancora più orribile del 2009, proprio a causa degli ulteriori riflessi della crisi economica, della politica di contenimento dei tassi della BCE e delle nuove normative volte a uniformare il sistema dei pagamenti europeo. In ogni caso mi sento di affermare che risultati così soddisfacenti non vengono per caso, ma penso che sia a tutti evidente che il merito vada attribuito, anzitutto, alla Dirigenza della Banca e a tutto il Personale che, con elevato senso di responsabilità, consapevolezza del proprio ruolo, professionalità e forte impegno, sono stati senz’altro i principali artefici dei risultati ottenuti. Ritengo poi doveroso ringraziare, anche a nome di tutto il Consiglio di Amministrazione: - tutti i clienti, per la fiducia riposta nella nostra Banca e per la fedeltà dimostrata; - il Collegio Sindacale per l’assidua partecipazione alla vita aziendale e per lo svolgimento professionale della propria attività di controllo sull’intera gestione della Banca; - la Banca d’Italia, filiale di Brescia, per l’ampia e costante disponibilità dimostrata, in specie, dalla Divisione Vigilanza; - la Federazione Lombarda delle Bcc per il premuroso supporto offerto in ogni circostanza; - Federcasse e tutte le società del “Movimento” per la costante ricerca di soluzioni volte a favorire le Bcc nello svolgimento della propria operatività e per il sostegno fornito all’ampliamento della gamma dei prodotti offerti; - la Federazione Trentina della Cooperazione, Cassa Centrale Banca e Phoenix Informatica Bancaria spa per l’assistenza prestata, per il perfezionamento dei prodotti offerti e per il supporto fornito nell’utilizzo delle procedure. E infine un grazie particolare a voi soci che, con la vostra numerosa presenza, testimoniate il vostro interesse a questa istituzione che ha iniziato il conto alla rovescia per il compimento del secolo di vita. È un traguardo a portata di mano e sta a tutti - noi e voi - cooperare per raggiungerlo, per far sì che questa Banca possa restare autonoma e vitale sul mercato, fronteggiando le sfide che continuamente vengono dall’evolversi, a volte imponderabile, degli eventi. Noi riteniamo di aver contribuito in questi anni, in cui abbiamo avuto da voi l’incarico di gestire la Banca, a renderla non solo più grande e robusta, ma anche più efficiente e produttiva (non per niente è presa ad esempio da altre Bcc) così da assicurare alla clientela e quindi anche a voi soci condizioni migliori nei rapporti sia di debito che di credito. Soprattutto siamo orgogliosi per aver offerto prodotti sicuri che non hanno mai provocato perdite ai nostri clienti, per aver sostenuto le aziende e le famiglie 130 anche nei momenti di crisi, per essere stati tempestivi nell’erogazione del credito, per essere stati trasparenti nei rapporti con ognuno. E vi ringraziamo perché avete ricambiato tutto questo con una sola parola: fiducia, la stessa che oggi vi chiediamo per continuare con voi questo affascinante viaggio verso il compleanno del secolo di vita. Grazie ancora. Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Sergio Girelli 131 _relazione del consiglio di amministrazione 4 relazione del ColleGio SiNDaCale 133 _relazione del ColleGio SiNDaCale Signori Soci, il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge. Il progetto di bilancio che è composto da sei distinti documenti: lo Stato patrimoniale, il Conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il rendiconto finanziario e la nota integrativa, è stato sottoposto alla revisione contabile della società AGN SERCA Snc – Via Cipro n. 1 – Brescia, e può essere riassunto nelle seguenti risultanze: STATO PATRIMONIALE Totale delle attività 2.015.865.907 Totale delle passività e patrimonio netto 1.997.401.169 Utile netto d’esercizio 18.464.738 Totale garanzie rilasciate 84.402.812 Totale impegni 154.289.002 Interessi attivi e proventi assimilati 89.973.709 Interessi passivi e oneri assimilati -43.057.016 Commissioni attive 10.219.188 Commissioni passive -1.135.366 Dividendi e proventi simili 167.431 Risultato netto dell’attività di negoziazione 100.873 Risultato netto dell’attività di copertura -155.544 Utili da cessione / riacquisto di attività finanziarie 2.922.909 CONTO ECONOMICO Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 591.087 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti -9.470.262 Spese amministrative -29.226.313 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -1.825.297 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali -52.278 Altri oneri/proventi di gestione 3.837.751 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 36.445 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente -4.462.579 Utile (Perdita) d’esercizio 18.464.738 La nota integrativa contiene, oltre all’indicazione dei criteri di valutazione, le informazioni dettagliate sulle voci di stato patrimoniale e di conto economico anche le altre informazioni richieste al fine di esporre in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, economico e finanziaria della Banca. Unitamente al bilancio 2009 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico al 31 dicembre 2009 anch’essi determinati applicando i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Sul bilancio nel suo complesso è stato rilasciato un giudizio senza rilievi dalla società di revisione AGN SERCA Snc che ha emesso, ai sensi dell’art. 2409 ter cod. civ., una relazione in data 23 marzo 2010 per la funzione di controllo contabile. Al riguardo, nel corso dell’esercizio il Collegio Sindacale ha incontrato i responsabili della società di revisione con i quali ha avuto scambi di informazioni relativamente 134 al bilancio d’esercizio ed alle altre verifiche da loro effettuate. Nel corso dell’esercizio abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. In tali interventi abbiamo potuto verificare come l’attività dei suddetti organi sia improntata al rispetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio della Banca. Nel corso dell’anno 2009 abbiamo operato n° 9 verifiche collegiali. Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione della struttura dei controlli interni e dell’ufficio contabilità generale della Banca. Dalla nostra attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi tali da richiedere la segnalazione alla Banca d’Italia. In ossequio all’art. 2403 del codice civile, il Collegio: 1) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanziario e patrimoniale; 2) in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono manifestatamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da compromettere l’integrità del patrimonio; 3) ha vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta amministrazione; 4) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo della Banca anche tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle funzioni e, a tal riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire; 5) ha rilevato l’adeguatezza sostanziale del sistema dei controlli interni della Banca anche attraverso informazioni acquisite in specie dall’internal audit; 6) ha valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema amministrativo e contabile nonché sull’affidabilità in concreto di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti, gli atti e le operazioni di gestione, anche a seguito delle specifiche informazioni ricevute dai responsabili delle rispettive funzioni . Vi evidenziamo infine che non sono pervenute denunce ex art. 2408 del codice civile o esposti di altra natura. Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 2 Legge n. 59/1992 e dell’art. 2545 cod. civ., comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperativo della società e dettagliati nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi Amministratori. In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio dell’esercizio e concorda con la proposta di destinazione del risultato di esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione. IL COLLEGIO SINDACALE 135 _relazione del COLLEGIO SINDACALE 5 136 relazione della SoCietÀ Di ReviSioNe 137 _relazione della SoCietÀ ietÀ Di ReviSioNe iet 6 contenuto del BilaNCio 142 144 145 146 147 150 153 183 221 244 245 287 287 296 296 Stato patrimoniale Conto economico prospetto della redditività complessiva prospetto della variazioni del patrimonio netto al 31/12/2009 Rendiconto Finanziario Nota integrativa • parte a: politiche contabili • parte B: informazioni sullo Stato patrimoniale • parte C: informazioni sul Conto economico • parte D: prospetto della redditività complessiva • parte e: informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura • pubblicazione dell’informativa al pubblico • parte F: informazioni sul patrimonio • parte G : operazioni di aggregazione riguardante imprese o rami d’azienda • parte H: operazioni con parti correlate 141 _contenuto del BilaNCio STATO PATRIMONIALE Voci dell'attivo 2009 2008 10. Cassa e disponibilità liquide 5.974.030 6.436.186 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.474.763 1.534.668 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 268.108.597 221.481.292 60. Crediti verso banche 44.727.234 78.476.126 1.646.486.957 1.458.861.026 105.696 - 39.821.293 36.846.496 63.845 75.506 2.526.548 2.248.520 70. Crediti verso clientela 80. Derivati di copertura 110. Attività materiali 120. Attività immateriali di cui: - avviamento 130. Attività fiscali a) correnti b) anticipate 140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150. Altre attività Totale dell'attivo - 161.874 2.526.548 2.086.646 83.682 83.682 5.493.262 4.399.607 2.015.865.907 1.810.443.109 Il Direttore Luigi Mensi Il Presidente Sergio Girelli Il Dirigente amministrativo Angelo Montini 142 I Sindaci Battista Andrea Lepidi Orlando Bertoli Alfredo Bonetti STATO PATRIMONIALE Voci del passivo e del patrimonio netto 2009 2008 10. Debiti verso banche 11.932.175 23.579.480 20. Debiti verso clientela 685.240.150 565.812.463 30. Titoli in circolazione 900.629.608 639.160.084 40. Passività finanziarie di negoziazione 42.439 639.439 50. Passività finanziarie valutate al fair value 84.689.503 271.891.195 80. Passività fiscali 1.106.337 170.152 a) correnti 444.560 - b) differite 661.777 170.152 27.209.336 22.485.794 2.498.354 2.577.869 642.717 2.259.863 642.717 2.259.863 100. Altre passività 110. Trattamento di fine rapporto del personale 120. Fondi per rischi e oneri: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi 130. Riserve di valutazione 160. Riserve 170. Sovrapprezzi di emissione 180. Capitale 200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto Il Direttore Luigi Mensi 8.586.947 5.810.585 271.607.398 249.968.414 944.509 777.806 2.271.696 1.870.607 18.464.738 23.439.358 2.015.865.907 1.810.443.109 Il Presidente Sergio Girelli Il Dirigente amministrativo Angelo Montini 143 _contenuto del BILANCIO I Sindaci Battista Andrea Lepidi Orlando Bertoli Alfredo Bonetti CONTO ECONOMICO Voci 2009 2008 10. Interessi attivi e proventi assimilati 89.973.709 105.790.810 20. Interessi passivi e oneri assimilati -43.057.016 -54.464.114 30. Margine di interesse 46.916.693 51.326.696 40. Commissioni attive 10.219.188 9.042.906 50. Commissioni passive -1.135.366 -1.137.949 60. Commissioni nette 9.083.822 7.904.957 70. Dividendi e proventi simili 167.431 221.404 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 90. Risultato netto dell'attività di copertura 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 100.873 157.475 -155.544 - 2.922.909 690.258 - - 2.795.448 690.258 - - d) passività finanziarie 127.461 - 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 591.087 -929.792 120. Margine di intermediazione 59.627.271 59.370.998 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: -9.470.262 -5.244.359 a) crediti -9.470.262 -5.244.359 b) attività finanziarie disponibili per la vendita - - c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - 140. d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria 50.157.009 54.126.639 150. Spese amministrative: -29.226.313 -27.492.157 a) spese per il personale -17.506.341 -16.596.690 b) altre spese amministrative -11.719.972 -10.895.467 -1.825.297 -1.714.137 -52.278 -38.161 170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 190. Altri oneri/proventi di gestione 200. Costi operativi 240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 3.837.751 3.390.715 -27.266.137 -25.853.740 36.445 -2.393 22.927.317 28.270.506 260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente -4.462.579 -4.831.148 270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 18.464.738 23.439.358 290. Utile (Perdita) d'esercizio 18.464.738 23.439.358 Il Direttore Luigi Mensi Il Presidente Sergio Girelli Il Dirigente amministrativo Angelo Montini 144 I Sindaci Battista Andrea Lepidi Orlando Bertoli Alfredo Bonetti PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA Voci 2009 10. Utile (Perdita) d’esercizio Altre componenti reddituali al netto delle imposte 18.464.738 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita 30. Attività materiali 40. Attività immateriali 50. Copertura di investimenti esteri 60. Copertura dei flussi finanziari 70. Differenze di cambio 80. Attività non correnti in via di dismissione 90. Utile (Perdita) attuariali su piani e benefici definiti 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (voce 10 + 110) Il Direttore Luigi Mensi 2008 2.776.362 Il Presidente Sergio Girelli Il Dirigente amministrativo Angelo Montini 145 _contenuto del BILANCIO 23.439.358 -1.192.535 2.776.362 -1.192.535 21.241.100 22.246.823 I Sindaci Battista Andrea Lepidi Orlando Bertoli Alfredo Bonetti 146 Esistenze al 31/12/2008 Patrimonio netto Utile (Perdita) di esercizio 23.439.358 147 _contenuto del BILANCIO 23.439.358 281.866.770 Il Dirigente amministrativo Angelo Montini Il Direttore Luigi Mensi 281.866.770 - 5.810.585 - 249.968.414 249.968.414 - - 777.806 Strumenti di capitale 5.810.585 249.968.414 249.968.414 777.806 - 1.870.607 - 1.870.607 Modifica saldi apertura 1.870.607 1.870.607 Esistenze all’1/1/2009 Azioni proprie Riserve da valutazione: b) altre a) di utili Riserve: Sovrapprezzi di emissione b) altre azioni a) azioni ordinarie Capitale: - (21.640.965) 21.640.965 21.640.965 Riserve -1.352.378 Variazioni di riserve Il Presidente Sergio Girelli -1.352.378 - - Emissione nuove azioni 229.232 -446.015 - - 196.183 479.064 479.064 Operazioni sul patrimonio netto - - - Derivati su proprie azioni - - Stock options - - I Sindaci Battista Andrea Lepidi Orlando Bertoli Alfredo Bonetti -109.436 -1.981 -1.981 -29.480 -77.975 -77.975 Acquisto azioni proprie Dividendi e altre destinazioni Variazioni dell’esercizio Distribuzione straordinaria dividendi Allocazione risultato esercizio precedente Variazione strumenti di capitale Redditività complessiva esercizio 2009 21.241.100 18.464.738 2.776.362 2.271.696 Patrimonio netto al 31/12/2009 301.875.288 18.464.738 - - 8.586.947 - 271.607.398 271.607.398 944.509 - 2.271.696 prospetto delle variazioni del PATRIMONIO NETTO al 31/12/2009 RENDICONTO FINANZIARIO Metodo indiretto A. ATTIVITÀ OPERATIVA - (Importi in unità di euro) Importo 2009 2008 34.276.787 37.969.995 18.464.738 23.439.358 - plus/minus su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) -427.742 569.063 - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) -105.696 - 1. Gestione - risultato d’esercizio (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 10.341.581 6.019.162 - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/) 1.873.981 1.763.886 - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 1.525.664 3.565.517 444.560 - 2.159.701 2.613.009 - imposte e tasse non liquidate (+) - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche: a vista - crediti verso banche: altri crediti - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche: a vista - debiti verso banche: altri debiti -204.606.282 -220.466.284 -17.624 -65.101 - - -44.144.457 -34.084.294 33.581.461 -7.150.800 - - -193.093.881 -183.401.827 -931.781 4.235.738 174.613.474 187.762.602 -11.647.305 -6.886.610 - - - debiti verso clientela 119.427.687 49.582.621 - titoli in circolazione 251.771.503 268.339.387 - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività - - -185.224.166 -120.519.591 285.755 -2.753.205 Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.283.979 5.266.313 340.509 2.527.021 - - 167.431 221.404 - - 173.078 2.305.617 - vendite di attività immateriali - - - vendite di rami d’azienda - - - vendite di attività materiali -4.951.255 -6.358.776 - acquisti di partecipazioni - - - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - -4.914.232 -6.250.796 -37.023 -107.980 - - -4.610.746 -3.831.755 2. Liquidità assorbita da - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di rami d’azienda Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento 148 C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità 567.792 433.110 - - -703.181 -797.736 Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista -135.389 -364.626 LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO -462.156 1.069.932 LEGENDA (+) generata (-) assorbita Importo RICONCILIAZIONE Voci di bilancio Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio Il Direttore Luigi Mensi Il Presidente Sergio Girelli Il Dirigente amministrativo Angelo Montini 149 _contenuto del BILANCIO 2009 2008 6.436.186 5.366.254 -462.156 1.069.932 - - 5.974.030 6.436.186 I Sindaci Battista Andrea Lepidi Orlando Bertoli Alfredo Bonetti NOTA INTEGRATIVA Parte A - Politiche Contabili A.1 Parte generale Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 - Principi generali di redazione Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Sezione 4 - Altri aspetti A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio a) Criteri di iscrizione b) Criteri di classificazione c) Criteri di valutazione d) Criteri di cancellazione e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali A.3 Informativa sul fair value Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale Attivo Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Sezione 6 - Crediti verso banche Sezione 7 - Crediti verso clientela Sezione 8 - Derivati di copertura Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Sezione 10 - Le partecipazioni Sezione 11 - Attività materiali Sezione 12 - Attività immateriali Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate Sezione 15 - Altre attività Passivo Sezione 1 - Debiti verso banche Sezione 2 - Debiti verso clientela Sezione 3 - Titoli in circolazione Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) Sezione 6 - Derivati di copertura Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Sezione 8 - Passività fiscali Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione Sezione 10 - Altre passività Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale Sezione 12 - Fondi per rischi ed oneri Sezione 13 - Azioni rimborsabili Sezione 14 - Patrimonio dell’impresa 150 Altre informazioni Parte C - Informazioni sul conto economico Sezione 1 - Gli interessi Sezione 2 - Le commissioni Sezione 3 - Dividendi e proventi simili Sezione 4 - Risultato netto dell’attività di negoziazione Sezione 5 - Risultato netto dell’attività di copertura Sezione 6 - Utili (perdite) da cessione/riacquisto Sezione 7 - Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) Sezione 8 - Rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento Sezione 9 - Le spese amministrative Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Sezione 11 - Rettifiche di valore nette su attività materiali Sezione 12 - Rettifiche di valore nette su attività immateriali Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione Sezione 14 - Utili (perdite) delle partecipazioni Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value (valore equo) delle attività materiali e immateriali Sezione 16 - Rettifiche di valore dell’avviamento Sezione 17 - Utili (perdite) da cessione di investimenti Sezione 18 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Sezione 19 - Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Sezione 20 - Altre informazioni Sezione 21 - Utile per azione Parte D – Prospetto della redditività complessiva Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sezione 1 - Rischio di credito Sezione 2 - Rischio di mercato Sezione 3 - Rischio di liquidità Sezione 4 - Rischio operativo Parte F - Informazioni sul patrimonio Sezione 1 - Il patrimonio dell’impresa Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l’esercizio Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell’esercizio Parte H - Operazioni con parti correlate Allegati - Elenco analitico proprietà immobiliari comprensivo delle rivalutazioni effettuate - Prospetto di riconciliazione tra patrimonio netto ex D.lgs 87/92 e patrimonio netto IAS/IFRS 151 _nota INTEGRATIVA 152 PARTE A: politiche contabili A.1 _PARTE GENERALE sezione 1 _dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il Bilancio dell’esercizio 2009 è redatto in applicazione dei principi contabili internazionali - International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) - emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea e in vigore alla data di riferimento del bilancio. L’applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al “quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (c.d. framework), con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell’informazione. Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” 1° aggiornamento del 18 novembre 2009, si è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IFRS in Italia predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.). sezione 2_principi generali di redazione Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla presente nota integrativa; è corredato dalla relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione della Banca. I conti in bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale. Il bilancio di esercizio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale e facendo riferimento ai principi generali di redazione di seguito elencati: - competenza economica; - continuità aziendale; - comprensibilità dell’informazione; - significatività dell’informazione (rilevanza); - attendibilità dell’informazione (fedeltà della rappresentazione; prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica; neutralità dell’informazione; completezza dell’informazione; prudenza nelle stime per non sovrastimare ricavi/attività o sottostimare costi/passività); - comparabilità nel tempo. Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di compilazione di cui alla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22/12/2005, 1° aggiornamento del 18 novembre 2009. Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa. Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di euro, mentre la nota integrativa, quando non diversamente indicato, è espressa in migliaia di euro. A fini comparativi gli schemi di bilancio e, ove 153 _nota INTEGRATIVA richiesto, le tabelle della nota integrativa riportano anche i dati relativi all’esercizio precedente. Con l’emanazione della citata Circolare 262/2005 sono stati introdotti obblighi informativi ai fini della redazione del bilancio del corrente esercizio. Nel più ampio contesto degli interventi di razionalizzazione e di semplificazione, rilevano quelli che introducono nella nota integrativa nuove tabelle e/o modifiche a quelle esistenti per assolvere gli obblighi informativi inerenti la cd. gerarchia del fair value e i trasferimenti degli strumenti finanziari tra i diversi portafogli contabili, con indicazione dei relativi effetti economici e patrimoniali. È stato inoltre introdotto, ai sensi della revisione dello IAS 1, il prospetto della redditività complessiva nel quale vanno presentate, oltre all’utile d’esercizio, tutte le componenti che contribuiscono alla performance aziendale (sostanzialmente attinenti le variazioni di valore delle attività imputate direttamente alle riserve di patrimonio netto). I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto a quelli utilizzati per il bilancio dell’esercizio precedente. A seguito di consultazioni a livello internazionale tra Regulators, Governi e Organismi preposti alla predisposizione ed all’interpretazione delle regole contabili, nel corso del mese di marzo 2009 lo IASB ha approvato un emendamento all’IFRS 7 al fine di migliorare l’informativa in materia di fair value measurement e rinforzare i precedenti requisiti di informativa in materia di rischio di liquidità associato agli strumenti finanziari. Tale emendamento trova applicazione a partire dal corrente bilancio d’esercizio (IFRS 7 44G). In estrema sintesi, con riferimento •• ai criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari , le modifiche introducono obblighi di informativa, sulla base di quanto già previsto nello SFAS 157, in termini di gerarchia dei fair value su tre livelli determinati in base alla significatività degli input alle valutazioni; •• al rischio di liquidità; è introdotta una nuova definizione dello stesso (come “rischio che un’entità abbia difficoltà ad adempiere alle obbligazioni associate a passività finanziarie che sono regolate attraverso la consegna di contante o di altre attività finanziarie”) nonché prevista una maggiore informativa anche di tipo quantitativo sulla modalità di gestione della liquidità di strumenti derivati. La principale innovazione di cui all’emendamento all’IFRS 7 è l’introduzione del concetto di gerarchia dei fair value (Fair Value Hierarchy, nel seguito anche “FVH”) articolata su tre differenti livelli (Livello 1, Livello 2 e Livello 3) in ordine decrescente di osservabilità degli input utilizzati per la stima del fair value. La FVH prevede che vengano assegnati alternativamente i seguenti livelli: •• LIVELLO 1: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti identici (cioè senza modifiche o repackaging). •• LIVELLO 2: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti attività o passività simili oppure calcolati attraverso tecniche di valutazione dove tutti gli input significativi sono basati su parametri osservabili sul mercato. •• LIVELLO 3: tecniche di valutazione dove un qualsiasi input significativo per la valutazione al fair value è basato su dati di mercato non osservabili. sezione 3 _eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazione da parte del Consiglio di amministrazione, avvenuta il 3 marzo 2010, non sono intervenuti fatti che comportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rilevanza tale da richiedere una integrazione all’informativa fornita. 154 Sezione 4 _Altri aspetti Il bilancio della Banca è sottoposto alla revisione contabile della società AGN serca s.n.c. - Via Cipro n. 2, 25125 Brescia alla quale è stato conferito l’incarico per il triennio 2009/2011 in esecuzione della delibera assembleare del 16 maggio 2009. La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non può quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte del Consiglio di Amministrazione sono: •• la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie; •• la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di bilancio; •• l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; •• la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri; •• le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva. La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del bilancio d’esercizio. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa. 155 _nota INTEGRATIVA A.2 _PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 275 del 16 ottobre 2008, del Regolamento CE n. 1004/2008, sono entrate in vigore le modifiche allo IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione“. Tali previsioni sono sostanzialmente volte a concedere alcune limitate possibilità di riclassifica, in determinate condizioni, di strumenti finanziari classificati tra le “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (ovvero attività valutate al fair value con impatto delle variazioni a conto economico) in altre categorie IAS, al fine di non applicare la valutazione al fair value. Più in dettaglio, l’amendment allo IAS 39 consente: 1. in rare circostanze, di riclassificare una qualsiasi attività finanziaria – diversa dagli strumenti derivati – dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (voce 20 dell’attivo patrimoniale) ad altre categorie di strumenti finanziari; 2. di riclassificare attività finanziarie, che hanno le caratteristiche oggettive per essere classificate nella categoria “Finanziamenti e crediti” (Loans e receivebles) e per le quali si ha l’intenzione di detenerle per un prevedibile futuro ovvero sino alla scadenza, dalla categoria “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” e dalle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” verso la categoria dei “Finanziamenti e crediti” (leggasi “Crediti verso banche” o “Crediti verso clientela” – rispettivamente voce 60 e 70 dell’attivo patrimoniale). Sono inalterate le originarie previsioni dello IAS 39, che consentivano riclassifiche dalla categoria delle “Attività finanziarie detenute sino a scadenza” alla categoria delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” e viceversa. La Banca, in sede di redazione del bilancio di esercizio, non ha proceduto ad alcuna riclassificazione degli strumenti finanziari posseduti. Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio. L’esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell’attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. 1 _attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di classificazione Si classificano tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari che sono detenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni dei prezzi degli stessi. La Banca ha iscritto tra le “attività finanziarie detenute per la negoziazione” laddove presenti titoli obbligazionari quotati, titoli di capitale quotati, quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento o SICAV). Rientrano nella presente categoria anche i contratti derivati connessi con la fair value option (definita dal principio contabile IAS 39 §9), gestionalmente collegati con attività e passività valutate al fair value, nonché i contratti derivati relativi a coperture gestionali di finanziamenti erogati alla clientela. Sono invece iscritti tra i derivati di copertura, il cui valore è rappresentato alla voce 80 dell’attivo, quelli designati come efficaci strumenti di copertura agli effetti della disciplina dell’hedge accounting. 156 Il derivato è uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche: a) il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o altre variabili prestabilite; b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale inferiore a quello che sarebbe richiesto per altri tipi di contratti di cui ci si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato; c) è regolato a data futura. Tra i derivati finanziari rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e valute, i contratti derivati con titolo sottostante e quelli senza titolo sottostante collegati a tassi di interesse, a indici o ad altre attività e contratti derivati su valute. La Banca non possiede e non ha operato in derivati creditizi. Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, di capitale e le quote di OICR; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico. Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività finanziaria di negoziazione. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. I titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto non vengono stornati dal bilancio. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventi assimilati sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi. Alle medesime voci sono iscritti anche i differenziali e i margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi ai contratti derivati classificati come attività finanziarie detenute per la negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair value (cosiddetta fair value option). 157 _nota INTEGRATIVA Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono classificati nel conto economico nel “Risultato netto dell’attività di negoziazione”, così come l’effetto delle valutazioni al cambio di fine periodo delle attività e passività monetarie in valuta. I profitti e le perdite relativi ai contratti derivati gestionalmente collegati con attività o passività valutate al fair value sono invece rilevati nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”. 2 _attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di classificazione Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come tra le “Attività detenute per la negoziazione” o “Valutate al fair value”, attività finanziarie “detenute fino a scadenza” o i “Crediti e finanziamenti”. Gli investimenti “disponibili per la vendita” sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d’interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Essa accoglie: •• i titoli di debito quotati e non quotati; •• i titoli azionari quotati e non quotati; •• le quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento e SICAV); •• le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo congiunto (c.d partecipazioni di minoranza). Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento, se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way), altrimenti alla data di sottoscrizione. Nel caso di rilevazione delle attività finanziarie alla data di regolamento, gli utili e le perdite rilevati tra la data di sottoscrizione e quella di regolamento sono imputati a patrimonio netto. All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili. L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie detenute fino alla scadenza” oppure, solo e soltanto in rare circostanze e comunque solamente qualora l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dal comparto “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”; in tali circostanze il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al momento del trasferimento. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value. Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione a conto economico, nell’eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle 158 specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di collegamento, state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39. In sede di chiusura di bilancio le attività vengono sottoposte a verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore non temporanea ( impairment test). L’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività finanziaria e il valore attuale dei flussi finanziari scontati al tasso di interesse effettivo originario. Se una attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una diminuzione durevole di valore, la perdita cumulata non realizzata e precedentemente iscritta nel patrimonio netto è stornata dal patrimonio netto e contabilizzata nella voce di conto economico ”rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita”. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione durevole di valore. Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla sua rilevazione, vengono iscritte riprese di valore imputate al conto economico se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione durevole di valore viene effettuata a ogni chiusura di bilancio. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Per le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevati: •• a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo, che tiene conto sia dell’ammortamento dei costi di transazione sia del differenziale tra il costo e il valore di rimborso; •• a patrimonio netto in una specifica riserva, al netto dell’imposizione fiscale, i proventi e gli oneri derivanti dalla variazione del relativo fair value, sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore. Al momento della dismissione gli effetti derivanti dall’utile o dalla perdita cumulati nella riserva relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono rilevati a conto economico nella voce “utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. 3 _attività finanziarie detenute sino alla scadenza Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, quotati su un mercato attivo (Livello 1), che la Banca ha oggettiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza. La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria. 159 _nota INTEGRATIVA 4 _crediti Criteri di classificazione I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso clientela”. I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotate in un mercato attivo (Livello 2 e 3), che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili. Essi includono gli impieghi con clientela e con banche, erogati direttamente e che non sono stati classificati all’origine tra le Attività finanziarie valutate al fair value. Nella voce sono inclusi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari e le operazioni di pronti contro termine. L’iscrizione in questa categoria può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze, qualora l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”. Qualora l’iscrizione derivi da riclassificazione, il fair value dell’attività rilevato al momento del trasferimento è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario. Esso è pari all’ammontare erogato, comprensivo dei proventi e degli oneri direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Nel caso di titoli di debito l’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione. Nel caso di titoli di debito l’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento. Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni non di mercato, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati ad un tasso di mercato. L’eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l’ammontare erogato è rilevata nel conto economico al momento dell’iscrizione iniziale. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione, diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il costo ammortizzato è diminuito/aumentato anche per la differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/ proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interessi, all’ammontare erogato comprensivo dei costi/ proventi ricondotti al credito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua attesa del credito. 160 Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al valore nominale erogato. I proventi e gli oneri agli stessi riferibili sono attribuiti direttamente a conto economico. Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Ad ogni data di bilancio viene accertata l’eventuale obiettiva evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in presenza: a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore; b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale; c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, estenda al beneficiario una concessione che il finanziatore non avrebbe altrimenti preso in considerazione; d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria; e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie; f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo. Dapprima si valuta la necessità di rettificare individualmente le esposizioni deteriorate (crediti non performing ), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia, meglio riportata nel punto 17 – Altre informazioni ed alle disposizioni interne che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell’ambito delle diverse categorie di rischio: •• sofferenze; •• esposizioni incagliate; •• esposizioni ristrutturate; •• esposizioni scadute. Detti crediti non performing sono oggetto di un processo di valutazione analitica, assieme agli altri crediti di importo individualmente significativo; l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione creditizia. Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al fine di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. La componente della rettifica riconducibile all’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza 161 _nota INTEGRATIVA secondo il meccanismo del tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, di norma i crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito; le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, che consentono di apprezzare il valore della perdita in ciascuna categoria di crediti. La stima dei flussi nominali futuri attesi si basa sui parametri di “probabilità di insolvenza” (PD - probability of default ) e di “perdita in caso di insolvenza “ (LGD – loss given default) differenziati per forma tecnica; i flussi così calcolati sono attualizzati sulla base dei tempi medi di recupero, determinati su base storico statistica. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengono meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può, in ogni caso, superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Tra le riprese di valore sono inoltre ricompresi gli effetti positivi connessi al rientro dell’effetto attualizzazione derivante dalla progressiva riduzione del tempo stimato di recupero del credito oggetto di svalutazione. Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data. Criteri di cancellazione I crediti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa è estinto, quando la cessione ha comportato il trasferimento in maniera sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito è considerato definitivamente irrecuperabile, dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate. Qualora invece siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita, registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dall’acquirente. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi derivanti da “Crediti verso banche e clientela” sono iscritti tra gli “Interessi attivi e proventi assimilati” del conto economico in base al principio della competenza temporale sulla base del tasso di interesse effettivo. Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce 130 “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti” così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una migliorata qualità del credito, tale da far insorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir meno dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio dei crediti. 162 Gli utili e perdite risultanti dalla cessione di crediti sono iscritti alla voce 100 a) del conto economico “Utile (perdite) da cessione o riacquisto di crediti” 5 _attività finanziarie valutate al fair value Alla data del bilancio la Banca non detiene “Attività finanziarie valutate al fair value”. 6 _operazioni di copertura Criteri di classificazione Nelle operazioni della specie figurano i contratti derivati designati come efficaci strumenti di copertura, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fair value positivo o negativo, nonché le relative poste coperte dell’attivo e del passivo. In particolare vi rientrano: •• i derivati di copertura di emissioni obbligazionarie; Le tipologie di coperture previste dallo IAS 39 sono le seguenti: 1. copertura di fair value (fair value hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione di fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio; 2. copertura di flussi finanziari ( cash flow hedge ), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione a variazione dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio. La Banca ha utilizzato solo la prima tipologia di copertura. Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti al fair value e sono classificati nella voce di bilancio di attivo patrimoniale 80 “Derivati di copertura” e di passivo patrimoniale 60 “Derivati di copertura”, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fair value positivo o negativo. L’operazione è considerata di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento di copertura e i rischi coperti che rilevi gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificare l’efficacia della copertura. Inoltre deve essere testato che la copertura sia efficace nel momento in cui ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L’attività di verifica dell’efficacia della copertura si articola ad ogni data di reporting in: - test prospettici: che giustificano l’applicazione dell’hedge accounting in quanto dimostrano l’attesa efficacia della copertura nei periodi futuri; - test retrospettivi: che misurano nel tempo quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta. La copertura si assume altamente efficace quando le variazioni attese ed effettive del fair value o dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano in maniera significativa le variazioni dell’elemento coperto, vale a dire quando il rapporto tra le variazioni di fair value dei due strumenti finanziari si mantiene all’interno 163 _nota INTEGRATIVA di un intervallo compreso fra l’80% e il 125%. La contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta nei seguenti casi: a) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace; b) il derivato scade, viene venduto, estinto o esercitato; c) l’elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; d) viene revocata la definizione di copertura. Nei casi (a), (c) e (d) il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Per quanto concerne i test di efficacia, si precisa che viene utilizzato lo specifico servizio fornito dagli Istituti centrali di categoria (Cassa Centrale), il quale prevede, con periodicità trimestrale: a) l’effettuazione del test retrospettivo con la metodologia del “Dollar offset method” con variazioni cumulate; b) il test prospettico con la metodologia “di scenario”, con simulazione di shock istantaneo parallelo di +/- 100 basis point alla curva dei tassi. La Banca ha provveduto altresì a definire la soglia di immaterialità, entro la quale il risultato del test si considera in ogni caso superato, in accordo con i seguenti parametri: - saldo netto delle variazioni di fair value dello strumento coperto e del derivato di copertura inferiore a es. 0,50% del valore nozionale dello strumento coperto, comunque inferiore a 20.000 euro; - strumento coperto con durata residua inferiore a 12 mesi. Criteri di valutazione Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti e in seguito misurati al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. Criteri di cancellazione I derivati di copertura sono cancellati quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dell’attività/passività è scaduto, o laddove il derivato venga ceduto, ovvero quanto vengono meno le condizioni per continuare a contabilizzare lo strumento finanziario fra i derivati di copertura. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Copertura di fair value (fair value hedge) La variazione di fair value dell’elemento coperto, riconducibile al rischio coperto, è registrato nel conto economico, al pari del cambiamento del fair value dello strumento derivato; l’eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, determina di conseguenza l’effetto economico netto, rilevato nella voce attraverso l’iscrizione nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”. Qualora la relazione di copertura non rispetti più le condizioni previste per l’applicazione dell’hedge accounting e venga a cessare, la differenza fra il valore di carico dell’elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è ammortizzata a conto economico lungo la vita residua dell’elemento coperto sulla base del tasso di rendimento effettivo. Qualora tale differenza sia riferita a strumenti finanziari non fruttiferi di interessi, la stessa viene registrata immediatamente a conto economico. 164 Se l’elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico. Copertura dei flussi finanziari (cash flow hedge ) Le variazioni di fair value del derivato di copertura sono contabilizzate a patrimonio netto tra le riserve da valutazione delle operazioni di copertura dei flussi finanziari, per la quota efficace, e a conto economico per la parte non considerata efficace. Quando i flussi finanziari oggetto di copertura si manifestano e vengono registrati nel conto economico, il relativo profitto o la relativa perdita sullo strumento di copertura vengono trasferiti dal patrimonio netto alla corrispondente voce di conto economico. Quando la relazione di copertura non rispetta più le condizioni previste per l’applicazione dell’hedge accounting, la relazione viene interrotta e tutte le perdite e tutti gli utili rilevati a patrimonio netto sino a tale data rimangono sospesi all’interno di questo e riversati a conto economico alla voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione”, nel momento in cui si verificano i flussi relativi al rischio originariamente coperto. I differenziali e i margini dei contratti derivati di copertura vengono rilevati nelle voci relative agli interessi. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento di copertura sono imputate a conto economico nella voce 90 “Risultato netto dell’attività di copertura” e nello stato patrimoniale attivo nella voce 80 “Derivati di copertura” oppure nella voce di stato patrimoniale passivo 60 “Derivati di copertura”. 7 _Partecipazioni La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo congiunto, così come definite e previste dai principi IAS27 e IAS28. 8 _attività materiali Criteri di classificazione La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si definiscono “immobili ad uso funzionale” quelli posseduti per essere impiegati nella fornitura di servizi oppure per scopi amministrativi. Rientrano invece tra gli immobili da investimento le proprietà possedute al fine di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni. Gli immobili posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Banca. Al valore delle immobilizzazioni materiali concorrono anche gli acconti versati per l’acquisizione e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancora oggetto di ammortamento. Se una proprietà include una parte ad uso funzionale e una a scopo di investimento, la classificazione si basa sulla possibilità o meno di alienare tali parti separatamente. Se possono essere vendute separatamente, esse sono contabilizzate, ciascuna al proprio valore, come proprietà ad uso funzionale e proprietà d’investimento. 165 _nota INTEGRATIVA Criteri d’iscrizione Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione, comprensivo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportano un incremento dei benefici futuri generati dal bene sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi. Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l’ordinario funzionamento dei beni sono invece imputate al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenute. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvo quanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali perdite di valore accumulate. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Non sono soggetti ad ammortamento: - i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto considerati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizia di periti indipendenti per i soli immobili detenuti “cielo-terra”; Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso. Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. Il valore recuperabile di un’attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce “rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Criteri di cancellazione Le attività materiali sono eliminate dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione o quando sono ritirate permanentemente dall’uso e, di conseguenza, non sono attesi benefici economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali” Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva disponibilità all’uso del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio, l’ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. 166 Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dalla contabilità. Nella voce di conto economico “Utili (Perdite) da cessione di investimenti” sono oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti materiali. 9 _attività immateriali Criteri di classificazione La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche: - identificabilità; - l’azienda ne detiene il controllo; - è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività affluiranno all’azienda; - il costo dell’attività può essere valutato attendibilmente. In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessa internamente è rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta. Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale, Criteri di iscrizione Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, sostenuti per predisporre l’utilizzo dell’attività. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita “definita” sono iscritte al costo, al netto dell’ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore cumulate. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso, ovvero quando si trova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito e cessa nel momento in cui l’attività è eliminata contabilmente. L’ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l’utilizzo pluriennale dei beni in base alla vita utile stimata. Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva disponibilità del bene. Per le attività cedute e/o dismesse nel corso dell’esercizio, l’ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il suo valore recuperabile. 167 _nota INTEGRATIVA Criteri di cancellazione Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Sia gli ammortamenti che eventuali rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività immateriali diverse dagli avviamenti vengono rilevati a conto economico nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un’attività immateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene ed iscritte al conto economico. Nella voce “Utili (Perdite) da cessione di investimenti”, formano oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti. 10 _attività non correnti in via di dismissione In tale voce sono classificate le attività non correnti destinate alla vendita ed i gruppi di attività e le passività associate in via di dismissione, secondo quanto previsto dall’IFRS5. Criteri di classificazione Vengono classificate nelle presente voce le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione quando il valore contabile sarà recuperato principalmente con una operazione di vendita ritenuta altamente probabile, anziché con l’uso continuativo. Criteri di iscrizione Le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono valutati, al momento dell’iscrizione iniziale, al minore tra il valore contabile ed il fair value, al netto dei costi di vendita. Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono valutati al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di vendita. I relativi proventi ed oneri (al netto dell’effetto fiscale) sono esposti nel conto economico in voce separata quando sono relativi ad unità operative dismesse. Criteri di cancellazione Le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione. 11 _fiscalità corrente e differita Criteri di classificazione e di iscrizione Nella voce figurano le attività e passività fiscali (correnti e differite) rilevate in applicazione dello IAS12. 168 L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Le attività fiscali correnti accolgono i crediti d’imposta recuperabili (compresi gli acconti versati); le passività fiscali correnti le imposte correnti non ancora pagate alla data del bilancio. Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheet liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. L’iscrizione di “attività per imposte anticipate” è effettuata quando il loro recupero è ritenuto probabile. Le “passività per imposte differite” vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabile che insorga il relativo debito. Le “attività per imposte anticipate” indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a fronte di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico - civilistica, mentre le “passività per imposte differite” indicano un futuro incremento dell’imponibile fiscale, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico - civilistica. Criteri di valutazione Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti. Le imposte correnti sono compensati, a livello di singola imposta, gli acconti versati con il relativo debito di imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le “Attività fiscali a) correnti” o tra le “Passività fiscali a) correnti” a seconda del segno. Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali applicabili, in ragione della legge vigente, nell’esercizio in cui l’attività fiscale anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta. Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale, a saldi aperti e senza compensazioni, nella voce “Attività fiscali b) anticipate” e nella voce “Passività fiscali b) differite”; esse non vengono attualizzate. Criteri di rilevazione delle componenti economiche Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva. 12 _fondi per rischi ed oneri Criteri di classificazione I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali 169 _nota INTEGRATIVA (legali o implicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l’esborso di risorse economiche per l’adempimento dell’obbligazione stessa, sempreché possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare. Criteri di iscrizione Nella sottovoce “altri fondi” del Passivo dello Stato Patrimoniale figurano i fondi per rischi e oneri costituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezione delle svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, da ricondurre alle “Altre passività”. Criteri di valutazione L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio. Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la miglior stima corrente. Quando a seguito del riesame, il sostenimento dell’onere diviene improbabile, l’accantonamento viene stornato. Per quanto attiene i fondi relativi ai benefici ai dipendenti si rimanda al successivo punto 17. Criteri di cancellazione Se non è più probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all’obbligazione, l’accantonamento deve essere stornato. Un accantonamento deve essere utilizzato unicamente a fronte di quegli oneri per i quali esso è stato iscritto. Criteri di rilevazione delle componenti economiche L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti. Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione, nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi impliciti nell’attualizzazione). Qualora gli accantonamenti riguardino oneri per il personale dipendente, quali i premi di anzianità indicati al successivo punto 17, la voce di conto economico interessata è “Spese amministrative a) spese per il personale”. 13 _debiti e titoli in circolazione Criteri di classificazione Le voci “Debiti verso banche”, “Debiti verso clientela” e “Titoli in circolazione” comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, non classificate tra le “Passività finanziarie valutate al fair value”; le voci sono al netto dell’eventuale ammontare riacquistato, Sono inclusi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. 170 Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o dell’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value , normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/ proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è imputata direttamente a conto economico. Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, è considerato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senza effetti a conto economico. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci Le passività oggetto di copertura tramite strumenti derivati rappresentati in hedge accounting sono iscritte al costo ammortizzato rettificato della variazione di fair value attribuibile al rischio coperto, intervenuta tra la data di decorrenza della copertura e la data di chiusura dell’esercizio. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi. L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce “Utili/perdite da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie”. 14 _passività finanziarie di negoziazione Criteri di classificazione La voce comprende il valore negativo dei contratti derivati a copertura di attività o passività di bilancio, rientranti nell’ambito di applicazione della c.d. “ fair value option”. Criteri di iscrizione I contratti derivati sono iscritti alla data di sottoscrizione e sono valutati al fair value. 171 _nota INTEGRATIVA Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito, di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive o negative di reddito relative ai contratti derivati classificati come passività finanziarie detenute per la negoziazione sono rappresentate dai differenziali e dai margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio; esse sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti derivati sono contabilizzati nel conto economico alla voce “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value” di conto economico. 15 _passività finanziarie valutate al fair value Criteri di classificazione Sono classificate nella presente voce le passività finanziarie che si intende valutare al fair value (sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39 par. 9) con i risultati valutativi iscritti a conto economico quando: •• la designazione al fair value consente di eliminare o di ridurre le significative distorsioni nella rappresentazione contabile del risultato economico e patrimoniale degli strumenti finanziari; •• si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito, che modifica in modo significativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che deve essere scorporato. Alla data di riferimento del bilancio sono classificati nella categoria in oggetto i prestiti obbligazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse, nonché i prestiti obbligazionari strutturati di propria emissione, oggetto di copertura in relazione a uno o più derivati in essi incorporati. A fronte di tali passività sono posti in essere strumenti derivati gestionalmente correlati. Criteri di iscrizione Per i titoli di debito l’iscrizione iniziale avviene alla data di emissione. Le passività vengono rilevate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, imputati a conto economico. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. 172 Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie valutate al fair value sono cancellate contabilmente dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di ricollocamento, senza alcun effetto al conto economico. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato tra gli interessi passivi e oneri assimilati del conto economico. I risultati della valutazioni sono ricondotti nel “Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value”, così come gli utili o le perdite derivanti dall’estinzione, nonché le componenti reddituali riferite agli strumenti derivati connessi con la fair value option. 16 _operazioni in valuta Criteri di classificazione Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall’euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell’euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute. Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate tra le poste non correnti). Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevere o pagare, in ammontari di denaro fisso o determinabili. Gli elementi non monetari si caratterizzano per l’assenza di un diritto a ricevere o di un’obbligazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile. Criteri di iscrizione Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in euro, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Criteri di valutazione Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono valorizzati in euro come segue: •• le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo; •• le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data della operazione; 173 _nota INTEGRATIVA •• le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura del periodo. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell’esercizio in cui sorgono, alla voce “Risultato netto della attività di negoziazione”; alla medesima voce sono iscritte le differenze che derivano dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura del bilancio precedente. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, le differenze cambio relative a tale elemento sono rilevata anch’esse a patrimonio netto. 17 _altre informazioni Dividendi La Banca non distribuisce dividendi ai Soci. Ratei e Risconti I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su attività e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In assenza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le “Altre attività” o “Altre passività”. Contratti di vendita e riacquisto (pronti contro termine) I titoli venduti e soggetti ad accordo di riacquisto sono classificati come strumenti finanziari impegnati, quando l’acquirente ha per contratto o convenzione il diritto a rivendere o a reimpegnare il sottostante; la passività della controparte è inclusa nelle passività verso banche, altri depositi o depositi della clientela. I titoli acquistati in relazione ad un contratto di rivendita sono contabilizzati come finanziamenti o anticipi ad altre banche o a clientela. La differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d’acquisto è contabilizzata come interesse e registrata per competenza lungo la vita dell’operazione sulla base del tasso effettivo di rendimento. Trattamento di fine rapporto del personale Il T.F.R. è assimilabile ad un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” (post employment benefit) del tipo “Prestazioni Definite” (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base allo IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale. Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio è effettuata in base al metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method ). Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e probabilistiche, nonché in virtù dell’adozione di opportune basi tecniche demografiche. Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, 174 distribuendo l’onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non più come onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data di bilancio. La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario indipendente in conformità alla metodologia sopra indicata. A seguito dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 rimangono in azienda, mentre le quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente, destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria dell’INPS. Queste ultime sono quindi rilevate a conto economico sulla base dei contributi dovuti in ogni esercizio; la Banca non ha proceduto all’attualizzazione finanziaria dell’obbligazione verso il fondo previdenziale o l’INPS, in ragione della scadenza inferiore a 12 mesi. In base allo IAS19, il T.F.R. versato al fondo di Tesoreria INPS si configura, al pari della quota versata al fondo di previdenza complementare, come un piano a contribuzione definita. Premio di fedeltà Fra gli ”altri benefici a lungo termine”, rientrano nell’operatività della BCC anche i premi di fedeltà ai dipendenti. Tali benefici devono essere valutati in conformità allo IAS 19. La passività per il premio di fedeltà viene rilevata tra i “fondi rischi e oneri” del Passivo. L’accantonamento, come la riattribuzione a conto economico di eventuali eccedenze dello specifico fondo (dovute ad esempio a modifiche di ipotesi attuariali), è imputata a conto economico fra le “spese del personale”. Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate da un attuario indipendente. Valutazione garanzie rilasciate Gli accantonamenti su base analitica (eventualmente) e collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi connessi all’assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni assunti sono determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti. Tali accantonamenti sono rilevati nella voce “Altre passività”, in contropartita alla voce di conto economico “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie”. Conto economico I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti quando ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti. I costi ed i ricavi, direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin dall’origine indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo. Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso. 175 _nota INTEGRATIVA Le commissioni sono generalmente contabilizzate per competenza sulla base dell’erogazione del servizio (al netto di sconti e abbuoni). Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate. Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari Il fair value è definito dal principio IAS 39 come “il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti”. Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi “bid” o, in assenza, prezzi medi) rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio. Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più vantaggioso a cui l’impresa ha accesso. Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercato alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recenti transazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni; tecniche di calcolo del valore attuale - discounted cash flow analysis; modelli di pricing generalmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi praticati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente e della classe di rating, ove disponibile. In presenza di fondi comuni di investimento, non negoziati in mercati attivi, il fair value è determinato in ragione del Net Asset Value pubblicato, eventualmente corretto per tenere conto di possibili variazioni di valore intercorrenti fra la data di richiesta di rimborso e la data di rimborso effettiva. I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia determinabile in misura attendibile - secondo le metodologie più diffuse (in primo luogo la discounted cash flow analysis;-) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminuzioni significative di valore. Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è approssimato al valore di contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore contabile. Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche di valutazione attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori (rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default). Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value. 176 Per il debito a medio-lungo termine, rappresentato da titoli e per i quali si è optato per l’applicazione della fair value option, il fair value è determinato attualizzando i residui flussi contrattuali utilizzando la curva dei tassi “zero coupon” ricavata, attraverso il metodo del “bootstrapping”, dalla curva dei tassi di mercato. Per il debito a medio-lungo termine rappresentato da titoli valutati al costo ammortizzato ed oggetto di copertura per il rischio di tasso, il valore di bilancio è adeguato per effetto della copertura al fair value attribuibile al rischio coperto attualizzandone i relativi flussi. Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fair value il prezzo di mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio. Per i contratti derivati over the counter: si assume quale fair value il market value alla data di riferimento determinato secondo le seguenti modalità in relazione alla tipologia di contratto: - per i contratti su tassi di interesse: il market value è rappresentato dal cosiddetto “costo di sostituzione”, determinato mediante l’attualizzazione delle differenze, alle date di regolamento previste, fra flussi calcolati ai tassi di contratto e flussi attesi calcolati ai tassi di mercato, oggettivamente determinati, correnti a fine esercizio per pari scadenza residua; - per i contratti di opzione su titoli e altri valori: il market value è determinato facendo riferimento a modelli di pricing riconosciuti (p.es.: formula di Black & Scholes); Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari, sulla base dei criteri sopra descritti, si articola sui seguenti livelli in funzione delle caratteristiche e della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione: Livello 1: Livello 2: Livello 3: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo – secondo la definizione data dallo IAS39 - per le attività e le passività finanziarie oggetto di valutazione; input diversi dai prezzi quotati di cui al precedente alinea, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato; input che non sono basati su dati osservabili sul mercato. I suddetti approcci valutativi devono essere applicati in ordine gerarchico. Le tecniche valutative adottate devono massimizzare l’utilizzo di fattori osservabili sul mercato e, di conseguenza, affidarsi il meno possibile a parametri di tipo soggettivo. Nel caso di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, la collocazione all’interno della FVH deve essere definita considerando tra gli input significativi utilizzati per la determinazione del fair value quello che assume il livello più basso nella gerarchia. Si rileva altresì come la FVH sia stata introdotta nell’IFRS 7 esclusivamente ai fini di informativa e non anche per le valutazioni di bilancio. Queste ultime, quindi, risultano effettuate sulla base di quanto previsto dai contenuti dello IAS 39. Esposizioni deteriorate Si riportano di seguito le definizioni di esposizioni deteriorate per le attività finanziarie classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia: •• sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca; •• incagliate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia 177 _nota INTEGRATIVA prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; •• ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) per le quali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali (ad esempio, nuovo scadenziamento dei termini, riduzione del debito e/o degli interessi) che diano luogo a una perdita; •• scadute: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.), diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di chiusura del periodo, sono scadute o sconfinanti da oltre 90/180 giorni. Dette esposizioni possono essere determinate facendo riferimento alternativamente al singolo debitore o alla singola transazione. Modalità di determinazione del costo ammortizzato Il costo ammortizzato di una attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata alla iscrizione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamento complessivo, determinato in applicazione del metodo dell’interesse effettivo, delle differenze tra valore iniziale e quello a scadenza ed al netto di qualsiasi perdita di valore. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale di una attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri o ricevuti sino alla scadenza o alla successiva data di rideterminazione del tasso. Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per periodi temporali, i flussi di cassa futuri vengono determinati in base al tasso di interesse noto durante la vita dello strumento. Per le attività o passività finanziarie a tasso variabile, la determinazione dei flussi di cassa futuri è effettuata sulla base dell’ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del prezzo, si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento finanziario, vale a dire sino alla data di scadenza. Il costo ammortizzato è applicato per i crediti, le attività finanziarie detenute sino a scadenza, quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione. Le attività e passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all’ammontare pagato od erogato comprensivo dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili. Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni attribuibili al momento di rilevazione iniziale dello strumento e non recuperabili sulla clientela. Tali componenti accessorie, che devono essere riconducibili alla singola attività o passività, incidono sul rendimento effettivo e rendono il tasso di interesse effettivo diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi pertanto i costi ed i proventi riferibili indistintamente a più operazioni e le componenti correlate che possono essere oggetto di rilevazione durante la vita dello strumento finanziario. Inoltre, non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbe sostenere indipendentemente dalla operazione, quali i costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione. 178 ALLEGATO Reg. n. 1725/2003 del 29.9.2003, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 261 del 13.10.2003 Reg. n. 707/2004 del 6.4.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 111 del 17.04.2004 Reg. n. 2086/2004 del 19.11.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 363 del 09.12.2004 Reg. n. 2236/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 392 del 31.12.2004 Reg. n. 2237/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 393 del 31.12.2004 Reg. n. 2238/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 394 del 31.12.2004 Reg. n. 211/2005 del 4.2.2005, pubblicato sulla G. U. dell’Unione europea L 41 del 11.02.2005 Reg. n. 1073/2005 del 7.7.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 175 del 08.07.2005 Reg. n. 1751/2005 del 25.10.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 282 del 26.10.2005 Reg. n. 1864/2005 del 15.11.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 299 del 16.11.2005 Reg. n. 1910/2005 dell’ 8.11.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 305 del 24.11.2005 Reg. n. 2106/2005 del 21.12.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 337 del 22.12.2005 Reg. n. 108/2006 del 11.1.2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 24 del 27.1.2006 Reg. n. 708/2006 del 8.5.2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 122 del 9.5.2006 Reg. n. 1329/2006 del 8.9.2006 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 247 9.9.2006 Reg. n. 610/2007 del 1.6.2007 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 141 2.6.2007 Reg. n. 1004/2008 del 15.10.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 275 16.10.2008 Reg. n. 1126/2008 del 3.11. 2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 320 29.11.2008 Reg. n. 1260/2008 del 10.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008 Reg. n. 1261/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008 Reg. n. 1262/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008 Reg. n. 1263/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008 Reg. n. 1274/2008 del 17.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 339 18.12.2008 Reg., n. 53/2009 del 21.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 17 22.1.2009 Reg. n. 69/2009 del 23.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 21 24.1.2009 Reg. n. 70/2009 del 23.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 21 24.1.2009 Reg. n. 254/2009 del 25.3.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 80 del 26.3.2009 Reg. n. 460/2009 del 4.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 139 del 5.6.2009 Reg. n. 494/2009 del 3.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 149 del 12.6.2009 Reg. n. 495/2009 del 3.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 149 del 12.6.2009 Reg. n. 636/2009 del 22.7.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 191 del 22.7.2009 Reg. n. 824/2009 del 9.9.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 239 del 10.9.2009 Reg. n. 839/2009 del 15.9.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 244 del 16.9.2009 A.3 _INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 Trasferimenti tra portafogli La Banca non ha operato nell’esercizio in corso e in quelli precedenti alcun trasferimento tra portafogli degli strumenti finanziari. Si omette pertanto la compilazione delle Tabelle previste. A.3.2 Gerarchia del fair value A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value Attività/Passività finanziarie misurate a fair value 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale 31.12.2009 L2 2.475 253.698 168 106 253.698 2.749 42 84.689 84.731 L1 Legenda: L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 179 _nota INTEGRATIVA L3 31.12.2008 L2 210.183 8 210.183 8 271.891 271.891 L1 14.142 14.142 - L3 11.291 11.291 - A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3) ATTIVITÀ FINANZIARIE detenute per la negoziazione valutate al fair value 1. Esistenze iniziali 11.291 2. Aumenti - - 2.852 disponibili per la vendita di copertura 2.1 Acquisti 2.852 2.2 Profitti imputati a: - - - - 2.2.1. Conto Economico - di cui plusvalenze 2.2.2. Patrimonio netto X X 2.3 Trasferimenti da altri livelli 2.4 Altre variazioni in aumento 3. Diminuzioni - - - - 3.1 Vendite 3.2 Rimborsi 3.3 Perdite imputate a: - - - - 3.3.1. Conto Economico - di cui minusvalenze 3.3.2. Patrimonio netto X X 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 3.5 Altre variazioni in diminuzione 4. Rimanenze finali - - 14.143 - Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono compresi titoli di capitale “valutati al costo”, classificati convenzionalmente nel livello 3, riferibili ad interessenze azionarie in Società promosse dal movimento del Credito Cooperativo o strumentali, per le quali il faire value non risulta determinabile in modo attendibile o verificabile. A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value livello 3 La Banca non deteneva all’inizio dell’anno passività finanziarie valutate al faire value di livello 3 ne ha evidenziato movimentazione nel corso dell’esercizio. A.3.3 Informativa sul cd. “day one profit/loss” Nel corso dell’esercizio non sono stati conseguiti “day one profit/loss” da strumenti finanziari così come richiesto dall’IFRS 7 pag. 28 con riguardo ai soli contratti derivati stipulati nel corso dell’esercizio che non risultano quotati sul mercato attivo. 180 contenuto del BilaNCio 142 144 145 146 147 150 153 183 183 183 185 188 189 191 192 196 198 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 212 216 221 244 245 287 287 295 295 296 Stato patrimoniale Conto economico prospetto della redditività complessiva prospetto della variazioni del patrimonio netto al 31/12/2009 Rendiconto Finanziario Nota integrativa • parte a: politiche contabili • parte B: informazioni sullo Stato patrimoniale attivo Sez. 1 – Cassa e disponibilità liquide – voce 10 Sez. 2 – attività finanziarie detenute per la negoziazione – voce 20 Sez. 4 – attività finanziarie disponibili per la vendita – voce 40 Sez. 6 – Crediti verso banche - voce 60 Sez. 7 – Crediti verso clientela – voce 70 Sez. 8 – Derivati di copertura Sez. 11 – attività materiali – voce 110 Sez. 12 – attività immateriali – voce 120 Sez. 13 – le attività fiscali e le passività fiscali – voce 130 e voce 80 Sez. 14 – attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - voce 140 dell’attivo e voce 90 del passivo Sez. 15 – altre attività – voce 150 Passivo Sez. 1 - Debiti verso banche – voce 10 Sez. 2 – Debiti verso clientela – voce 20 Sez. 3 – titoli in circolazione – voce 130 Sez. 4 – passività finanziarie di negoziazione – voce 40 Sez. 5 – passività finanziarie valutate al fair value – voce 50 Sez. 10 – altre passività – voce 100 Sez. 11 – trattamento di fine rapporto del personale – voce 110 Sez. 12 – Fondi per rischi e oneri – voce 120 Sez. 13 – azioni rimborsabili – voce 140 Sez. 14 – patrimonio dell’impresa – voci 130-150-160-170-190-200 • parte B: altre informazioni • parte C: informazioni sul Conto economico • parte D: prospetto della redditività complessiva • parte e: informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura • pubblicazione dell’informativa al pubblico • parte F: informazioni sul patrimonio • parte G : operazioni di aggregazione riguardante imprese o rami d’azienda • parte H: operazioni con parti correlate • paRte i: accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 181 _nota iNteGRativa 182 PARTE B: informazioni sullo stato patrimoniale attivo sezione 1 _cassa e disponibilità liquide - Voce 10 Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, e i depositi liberi verso la Banca d’Italia. 1.1 cassa e disponibilità liquide: composizione a) Cassa contante (banconote e monete - euro) contante (banconote e monete - valuta) b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale 2009 2008 5.952 20 2 5.974 6.420 14 2 6.436 La sottovoce “cassa” comprende valute estere per un controvalore pari a 20 mila euro, convertite al cambio a pronti del 31/12/2009. La sottovoce “depositi liberi presso Banche Centrali” si riferisce ai rapporti della specie intrattenuti con la Banca d’Italia. L’ammontare non comprende la riserva obbligatoria in quanto inclusa nella voce 60 dell’attivo “Crediti verso banche”. sezione 2 _attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, derivati ecc.) detenuti per la negoziazione al fine di generare profitti dalle fluttuazioni dei relativi prezzi nel breve termine. 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica Voci / Valori A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 Altri Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari: 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B Totale (A + B) Totale 2009 Livello 2 Livello 1 - Totale 2008 Livello 3 Livello 1 Livello 2 - - 2.475 43 2.432 183 _nota INTEGRATIVA - 2.475 2.475 - - - 1.535 69 1.466 - 1.535 1.535 Livello 3 - L’importo comprende contratti derivati relativi ad operazioni a termine in valuta contratte dalla Banca con la propria clientela. Detti strumenti finanziari sono volti a realizzare operazioni di negoziazione pareggiata, in ragione della corrispondente copertura in essere con le controparti di sistema. L’importo di cui alla lettera B punto 1.1 comprende contratti derivati relativi ad operazioni a termine in valuta contratte dalla Banca con la propria clientela. L’importo di cui alla lettera B punto 1.2 si riferisce a contratti derivati positivi negoziati a copertura di prestiti obbligazionari a tasso fisso emessi dalla Banca. Le poste patrimoniali coperte sono classificate tra le passività finanziarie “titoli in circolazione”. 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti Voci / Valori A. ATTIVITÀ PER CASSA 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazioni - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale A B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche - fair value valore nozionale b) Clientela - fair value valore nozionale Totale B Totale (A + B) Totale 2009 Totale 2008 - 2.475 2.475 84.060 1.535 1.535 277.246 2.475 2.475 1.535 1.535 La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. Le operazioni in derivati sopra descritte sono state tutte effettuate assumendo, in qualità di controparte, l’Iccrea Banca SpA – Roma. 184 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue A. B. B1 B2. B3. C: C1. C2. C3. C4. C5. D. Esistenze iniziali Aumenti Acquisti Variazioni positive di fair value Altre variazioni Diminuzioni Vendite Rimborsi Variazioni negative di fair value Trasferimenti ad altri portafogli Altre variazioni Rimanenze finali Titoli di debito 63.780 63.697 Titoli di capitale - Quote di Finanziamenti O.I.C.R. Totale 63.780 63.697 83 -63.780 -63.780 83 -63.780 -63.780 - - - - - Nella sottovoce B3. Aumenti - altre variazioni - sono compresi: - Utili da negoziazione per 70 mila, sezione 4 _attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 Nella presente voce figurano le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, ecc.) classificate nel portafoglio “disponibile per la vendita”. 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Voci / Valori 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale Livello 1 248.626 248.626 5.172 253.798 Totale 2009 Livello 2 Livello 3 168 168 14.142 14.142 168 14.142 Totale 2008 Livello 1 Livello 2 205.211 8 205.211 8 Livello 3 11.291 4.972 11.291 210.183 8 11.291 Alla sottovoce 1.2 “Altri titoli di debito” sono comprese attività cedute non cancellate riferite a strumenti finanziari utilizzati per operazioni di pronto contro termine passive con la clientela per 142 milioni. Si evidenzia che relativamente alle attività finanziarie di 1’ livello, sono state rilevate nell’esercizio variazioni positive di fair value, imputate tra le riserve di valutazione del patrimonio netto, per 2,76 milioni (al netto del relativo effetto fiscale); quale fair value è stato assunto il prezzo di mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio. Nei titoli di capitale di cui al punto 2. sono ricomprese essenzialmente le partecipazioni in società promosse dal movimento del Credito Cooperativo o strumentali, che non rientrano più in tale definizione in base ai principi contabili internazionali. Esse vengono elencate come di seguito. 185 _nota INTEGRATIVA TABELLA DELLE PARTECIPAZIONI (valori all’unità) ICCREA HOLDING S.p.A. - Roma n. 179.965 azioni - valore nominale € 51,65 BANCA AGRILEASING S.p.A. - Roma n. 7.500 azioni - valore nominale € 51,65 FEDERAZIONE LOMBARDA delle B.C.C. Soc. Coop. n. 13.625 azioni - valore nominale € 5,16 FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI DEL CREDITO COOPERATIVO - Consorzio fra BCC e Casse Rurali BANCA SVILUPPO S.p.A. - Roma n. 1.000.000 azioni - valore nominale € 2,5 PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SpA n. 251.734 azioni - valore nominale € 1 SIAB - Consorzio Interaziendale a maggioranza Pubb.-Ghedi (Bs) n. 1 quota da € 51,65 SOAR s.c.r.l. - Firenze n. 1 quota da € 500 CMST - Gestione Scarl - Brescia n. 1 quota da € 9.333 PARTECIPAZIONI DELLE 2 C Srl - Ghedi BS n. 1 quota da € 8.000 VISA EUROPE LIMITED - S. Francisco (Usa) n. 1 azione - valore nominale € 10 UNITA' PRODUTTIVE FEDERATE SOCIETA' CONSORTILE R.L. n. 1 azione - valore nominale € 5.000 Valore Nominale 9.295.192 Valore Bilancio 9.294.967 % capitale posseduto 1,30% Patrimonio Netto 776.080.855 387.375 383.142 0,14% 366.091.042 70.305 70.305 2,08% 27.858.986 516 516 0,18% 291.798 2.500.000 2.582.280 7,70% 29.677.293 251.734 1.788.276 2,75% 27.138.823 52 52 0,00% 2.298.294 500 500 0,06% 1.371.836 9333 9.333 0,17% 1.044.000 8000 8.000 7,14% 112.000 10 10 - - 5.000 5.000 1,26% 397.000 12.528.017 14.142.381 1.232.361.927 Le “Attività cedute non cancellate” sono riferite a strumenti finanziari sottostanti operazioni pronti contro termine passive. 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti 1. 2. 3. 4. Voci / Valori Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazioni - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri Quote di O.I.C.R. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale Totale 2009 248.794 248.626 Totale 2008 205.219 205.211 168 14.142 2.965 11.177 8 11.291 2.965 8.326 9.303 1.864 10 5.172 6.456 1.859 10 4.972 268.108 186 221.482 La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. Tra i titoli di debito di cui al punto 1. e punto 5 sono compresi: - titoli emessi dello Stato italiano per 248,6 milioni; - tra i titoli degli “altri emittenti”, titoli emessi da Società assicuratrici, per 168 mila euro. La voce “Quote di OICR” è composta dalle seguenti principali categorie di fondi aperti: - obbligazionari per 3,89 milioni, - flessibile per 1,27 milioni. 4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita: oggetto di copertura specifica Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura. 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue A. B. B1 B2. B3. B4. B5. C: C1. C2. C3. C4. C5. C6. D. Esistenze iniziali Aumenti Acquisti Variazioni positive di fair value Riprese di valore - imputate al conto economico - imputate al patrimonio netto Trasferimenti da altri portafogli Altre variazioni Diminuzioni Vendite Rimborsi Variazioni negative di fair value Svalutazioni da deterioramento - imputate al conto economico - imputate al patrimonio netto Trasferimenti ad altri portafogli Altre variazioni Rimanenze finali Titoli di debito 205.219 263.058 256.668 4.096 Titoli di capitale 11.291 2.851 2.851 2.294 -219.483 -184.563 -33.608 -12 -1.300 248.794 Quote di Finanziamenti O.I.C.R. 4.972 5.362 5.162 77 123 -5.162 -5.162 14.142 5.172 Totale 221.482 271.271 264.681 4.173 2.417 -224.645 -189.725 -33.608 -12 - -1.300 268.108 Le sottovoci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze, al lordo del relativo effetto fiscale, registrate a patrimonio netto alla voce 130 “riserve da valutazione” dello stato patrimoniale passivo. Nelle “altre variazioni” delle sottovoci B5 e C6 sono indicati, rispettivamente gli utili e le perdite derivanti dal rimborso/cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita, iscritte a conto economico nella voce 100 “utili (perdite) da cessione/riacquisto” unitamente al rigiro a conto economico delle relative “riserve da valutazione” del patrimonio netto precedentemente costituite e gli importi ricondotti alle attività finanziarie cedute e non cancellate per operazioni di raccolta tramite Pronti conto termine. Tra le “altre variazioni” in aumento/diminuzioni dei titoli di debito è altresì ricompreso il differenziale tra i ratei iniziali e finali. 187 _nota INTEGRATIVA sezione 6 _crediti verso banche - Voce 60 Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso banche classificate nel portafoglio “crediti”. Sono inclusi anche i crediti verso Banca d’Italia, diversi dai depositi liberi, tra cui quelli per riserva obbligatoria. 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica A. B. Tipologia operazioni / Valori Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine attivi 4. Altri Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti 3.1 Pronti contro termine attivi 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri 4. Titoli di debito 4.1 Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) 2009 2008 44.727 27.881 11.193 2.798 78.476 58.296 8.617 4.048 2.798 2.855 4.048 7.515 2.855 44.727 44.727 7.515 78.476 78.476 In considerazione della prevalente durata a breve termine dei crediti nelle banche il relativo fair value viene considerato pari al valore di bilancio. I crediti verso banche non sono stati svalutati in quanto ritenuti interamente recuperabili. Tra i crediti verso banche figurano crediti in valuta estera per un controvalore di 96 mila euro. I depositi vincolati di cui al punto B comprendono la riserva obbligatoria di 11,09 milioni, detenuta presso Iccrea Banca SpA. 6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura specifica, pertanto, la tabella non viene valorizzata. 6.3 Leasing finanziario La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore, pertanto, la tabella non viene valorizzata. 188 sezione 7 _crediti verso clientela - Voce 70 Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso clientela allocate nel portafoglio “crediti”. 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni / Valori 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Locazione finanziaria 6. Factoring 7. Altre operazioni 8. Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) 2009 Bonis Deteriorate 348.120 16.811 1.073.741 84.502 5.550 305 111.918 3.922 1.618 1.618 1.540.947 105.540 1.540.947 118.967 2008 Bonis Deteriorate 357.780 900.047 5.181 121.899 72.398 1.556 1.556 1.386.463 72.398 1.386.463 78.953 I crediti verso clientela sono esposti al netto delle rettifiche di valore per svalutazioni. L’ammontare e la ripartizione delle rettifiche di valore sono esposti nella parte E della presente Nota Integrativa. Nella sottovoce 8.2 è ricompreso il titolo junior di 1,55 milioni del prestito subordinato che la Banca ha in essere con il Credico Funding (3^). La sottovoce “Altre operazioni - bonis” comprende Tipologia operazioni Rischio di portafoglio Anticipi fatture e s.b.f. Finanziamenti import/export Altri finanziamenti, depositi cauzionali, ecc. Totale 2009 13.301 58.372 15.198 25.047 111.918 2008 10.595 51.774 23.727 35.803 121.899 2009 7.514 84.908 13.118 105.540 2008 698 57.375 14.325 72.398 La sottovoce “Attività deteriorate” comprende Tipologia operazioni Esposizioni scadute Partite incagliate Sofferenze Totale 189 _nota INTEGRATIVA 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori / emittenti Tipologia operazioni / Valori 1. Titoli di debito a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Totale 2009 Bonis Deteriorate 1.618 1.618 1.618 1.539.329 105.540 2008 Bonis Deteriorate 1.556 1.556 1.556 1.384.907 72.398 407 1.538.922 1.320.090 4.862 105.540 93.238 15 304 1.384.603 1.162.584 7.531 213.970 1.540.947 12.287 105.540 214.488 1.386.463 72.398 72.398 72.398 La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. 7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene crediti verso la clientela oggetto di copertura specifica, pertanto, la tabella non viene valorizzata. 7.4 Leasing finanziario Tabella non valorizzata. 190 sezione 8 _derivati di copertura - Voce 80 Nella presente voce figurano i derivati di copertura che, alla data di riferimento del bilancio, presentano un fair value positivo. 8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli Derivati finanziari: 1) Fair value 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri Derivati creditizi: 1) Fair value 2) Flussi finanziari Totale (A + B) L1 FV 2009 L2 106 106 L3 VN 2009 - 106 L1 FV 2008 L2 L3 VN 2008 - - - - - - Le operazioni in derivati sopra descritte sono state effettuate assumendo, in qualità di controparte gli Istituti centrali di categoria. Legenda: VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Operazioni /Tipo di copertura Specifica rischio di tasso rischio di cambio rischio di credito rischio di prezzo più rischi 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Crediti 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. portafoglio 5. Altre operazioni Totale attività 1. Passività finanziarie 2. portafoglio Totale passività 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie Fair Value X X 106 X 106 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Flussi Investimenti finanziari Esteri X X X generica specifica generica A) B) X X X X X X X X X X X X X I contratti derivati senza scambio di capitali - colonna rischi di tasso - sono relativi a contratti di interest rate swap per la copertura specifica dei rischi di tasso d’interesse derivanti dal collocamento di prestiti obbligazionari presso la clientela. 191 _nota INTEGRATIVA sezione 11 _attività materiali _Voce 110 Nella presente voce figurano le attività materiali (immobili, impianti, macchinari e altre attività materiali ad uso funzionale disciplinate dallo IAS 16 e gli investimenti immobiliari (terreni e fabbricati) disciplinati dallo IAS 40. 11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Attività / Valori A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 1.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impienti elettronici e) altre Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquistate in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati Totale B Totale (A + B) 2009 38.655 9.482 25.163 1.550 1.019 1.441 35.518 8.645 22.682 1.740 1.077 1.374 38.655 35.518 2008 1.166 548 618 1.328 607 721 1.166 39.821 1.328 36.846 11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate Non sono presenti attività materiali valutate al fair value o rivalutate; pertanto si omette la compilazione della relativa tabella. 192 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue A. A.1 A.2 B. B.1 B.2 B.3 B.4 B.5 B.6 B.7 C. C.1 C.2 C.3 C.4 C.5 C.6 C.7 D. D.1 D.2 E. Attività / Valori Esistenze iniziali lorde Riduzione di valore totali nette Esistenze iniziali nette Aumenti: Acquisti Spese per migliorie capitalizzate Riprese di valore Variazioni positive di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico Differenze positive di cambio Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento Altre variazioni Diminuzioni: Vendite Ammortamenti Rettifiche di valore da Deterioramento imputate a a) patrimonio netto b) conto economico Variazioni negative di fair value imputate a a)patrimonio netto b) conto economico Differenze negative di cambio Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione Altre variazioni Rimanenze finali nette Riduzione di valore totali nette Rimanenze finali lorde Valutazione al costo Terreni 8.645 8.645 837 778 59 9.482 9.482 Fabbricati 24.814 -2.132 22.682 3.231 3.231 -750 -750 25.163 -2.882 28.045 Mobili 6.823 -5.083 1.740 302 302 -492 -4 -398 -90 1.550 -3.573 5.123 Impianti elettronici 4.142 -3.066 1.076 318 318 -375 -7 -367 -1 1.019 -8.892 9.911 Altre 6.663 -5.289 1.374 376 285 91 -309 -309 1.441 -1.173 2.614 Totale 51.087 -15.570 35.517 5.064 4.914 150 -1.926 -11 -1.824 -91 38.655 -16.520 55.175 Ai righi A.1 e D.1 - Riduzioni di valori totali nette - è riportato il totale del fondo ammortamento. 193 _nota INTEGRATIVA Con riferimento alle variazioni indicate e relativamente ai terreni e ai fabbricati, si precisa quanto segue. La sottovoce B.1 “acquisti” e B.2 “spese per migliorie capitalizzate” si riferisce alle seguenti unità immobiliari. Immobili: Aumenti: Spese per ristrutturazione immobile filiale di Barbariga (Bs) 2 Spese per ristrutturazione immobile filiale di Rovato (Bs) 2 Spese per ristrutturazione immobile filiale di Urago d’Oglio (Bs) 7 Spese per ristrutturazione immobile filiale Trenzano (Bs) 17 Spese per ristrutturazione immobile filiale di Coccaglio (Bs) 77 Spese per ristrutturazione immobile filiale di Terno d’Isola (Bg) 27 2.802 Acquisto immobile sede filiale di Orzinuovi (Bs) Acquisto immobile sede filiale di Ronco Briantino (Mi) 766 Acquisto immobile sede filiale di Agrate Brianza (Mi) 309 4.009 59 TOTALE 59 TOTALE Diminuzioni: Vendita appartamento cat. A2 Immobile filiale di Cazzago San Martino (BS) Mobili, impianti e altre: Spese per arredamento filiali di :Brescia 5, 6, 7, Curno (Bg), Calusco d’Adda, Terno d’Isola, Robbiate, Orzinuovi 7 Spese per acquisto banconi blindati per filiali di: Ronco Briantino, Bernareggio, Coccaglio, Bergamo 2. 115 Spese per acquisti mobili in genere e casseforti per filiali di: Pompiano, Ronco Briantino, Bernareggio, Orzunuovi, Rovato, Torbole Casaglia, Coccaglio, Urago d’Oglio. 180 Spese per realizzazione impianto elettrico, idro-sanitario, telefonico e di riscaldamento e condizionamento per le Filiali: Ronco Briantino, Rovato, Coccaglio, Brescia 5, Pompiano, Urago d’oglio, Terno Isola, Castelcovati e Bernareggio. 225 Spese per acquisto macchine elettroniche elettromeccaniche in genere quali ad esempio Bancomat, fotocopiatrici per conto delle Filiali: Bernareggio, Ronco Briantino, Orzinuovi, Coccaglio, Cazzago San Martino, Brescia5, Curno, Rovato, Pompiano, Brescia 6 e Uffici interni vari. 141 Spese per acquisto personal computer, stampanti e materiale informatico vario. Realizzazione impianto di tele-video-sorveglianza per le Filiali di: Coccaglio, Rovato, Bergamo1, Seriate, Flero, Corzano, Torbole Casaglia, Passirano, Chiari, Bernareggio, Ronco Briantino, Urago D’Oglio. Spese per acquisto macchine ordinarie d’ufficio Spese per acquisizione automezzo aziendale Spese per acquisto di beni inferiori al milione, cellulari ed altro. TOTALE 92 84 4 56 1 905 In corso d’esercizio sono stati dismessi mobili, impianti e altri cespiti per un importo di 551 mila euro totalmente ammortizzati. Gli ammortamenti sono stati calcolati sulla base di aliquote ritenute rappresentative della residua possibilità di utilizzo delle relative immobilizzazioni materiali. La consistenza raggiunta dai fondi ammortamento è congrua in relazione al deperimento ed al consumo dei cespiti. Essi raggiungono il seguente grado di copertura dei valori di carico globali delle immobilizzazioni materiali: Grado di copertura dei fondi ammortamento % amm.to complessivo 2009 7,48% 75,89% 77,28% 81,79% Classe di attività Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre 194 % amm.to complessivo 2008 6,23% 74,49% 74,01% 79,38% 11.4 Attività materiali: detenute a scopo di investimento: variazioni annue A. B. B.1 B.2 B.3 B.4 B.5 B.6 B.7 C. C.1 C.2 C.3 C.4 C.5 C.6 C.7 D. E. Esistenze iniziali lorde Riduzione di valore totali nette Esistenze iniziali Aumenti: Acquisti Spese per migliorie capitalizzate Variazioni positive nette di fair value Riprese di valore Differenze di cambio positive Trasferimenti da immobili ad uso funzionale Altre variazioni Diminuzioni: Vendite Ammortamenti Variazioni negative nette di fair value Rettifiche di valore da deterioramento Differenze di cambio negative Trasferimenti ad altri portafogli di attività a) immobili ad uso funzionale b) attività non correnti in via di dismissione Altre variazioni Rimanenze finali Valutazione al fair value Totale Terreni 607 607 -59 -59 548 Fabbricati 765 -44 721 - -103 -103 618 La sottovoce C.1 “Vendite” si riferisce alla seguente unità immobiliare: - vendita porzione di immobile sito in Cazzago San Martino (Bs) per un importo di 145 mila,l’utile da realizzo di € 42 mila è stato iscritto alla Voce 240 del conto economico. 11.5 Impegni per acquisto di attività materiali Gli impegni contrattuali per l’acquisto di attività materiali alla data di riferimento del bilancio ammontano a 1,8 milioni e sono riferiti a terreno per la realizzazione di una struttura socio sanitaria in Pompiano per € 1,8 milioni. 195 _nota INTEGRATIVA sezione 12 _attività immateriali - Voce 120 Nella presente voce figurano le attività immateriali di cui allo IAS 38 12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività A.1 A.2 A.2.1 A.2.2 Attività / Valori Avviamento Altre attività immateriali Attività valutate al costo a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale 2009 Durata definita X 64 64 Durata indefinita 64 64 2008 Durata Durata definita indefinita X 75 75 75 - 75 - La altre attività immateriali a durata limitata, sono costituite prevalentemente da software aziendale e sono state ammortizzate, pro rata temporis, con il metodo delle quote costanti in ragione della loro vita utile, stimata in 5 anni. Non sono iscritte attività immateriali generate internamente. 196 12.2 Attività immateriali: variazioni annue A. A.1 A.2 B. B.1 B.2 B.3 B.4 B.5 B.6 C. C.1 C.2 C.3 C.4 C.5 C.6 D. D.1 E. F. Avviamento Esistenze iniziali Riduzione di valore totali nette Esistenze iniziali nette Aumenti: Acquisti Incrementi di attività immateriali interne Riprese di valore Variazioni positive di fair value - patrimonio netto - conto economico Differenze di cambio positive Altre variazioni Diminuzioni: Vendite Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni + patrimonio netto + conto econimico Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto - a conto econimico Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione Differenze di cambio negative Altre variazioni Rimanenze finali Rettifiche di valore totali nette Rimanenze finali lorde Valutazione al costo Altre attività immateriali: generate internamente DEF. Altre attività immateriali: altre INDEF. DEF. 75 75 37 37 Totale INDEF. 75 75 37 37 -48 -48 64 64 64 -48 -48 64 64 64 Legenda: DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all’esterno e sono valutate al costo. 12.3 Altre informazioni In base a quanto richiesto dallo IAS 38 paragrafi 122 e 124 si precisa che la Banca non ha: - costituito attività immateriali a garanzia di propri debiti; - assunto impegni alla data del bilancio per l’acquisto di attività immateriali; - acquisto attività immateriali per tramite di contratti di locazione finanziaria od operativa. 197 _nota INTEGRATIVA sezione 13 _le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 e Voce 80 Nella presente voce figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (correnti e differite) rilevate, rispettivamente, nella voce 130 dell’attivo e 80 del passivo. 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all’iscrizione di “attività per imposte anticipate” riguardano: In contropartita del conto economico Oneri del personale dipendente Spese di rappresentanza Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri non dedotti Svalutazione crediti eccedenti il limite fiscale Attività materiali Derivati di copertura al fair value option Altre voci Totale 2009 358 82 27 1.913 18 84 2.482 2008 508 103 25 415 18 91 52 1.212 2009 38 7 45 2008 745 130 875 In contropartita dello stato patrimoniale Minusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita - imposta Ires Minusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita - imposta Irap Totale 13.2 Passività per imposte differite: composizione Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all’iscrizione di “passività per imposte differite” riguardano: In contropartita del conto economico Minori oneri del personale per T.f.r. Totale 2009 - 2008 4 4 2009 99 563 662 2008 25 141 166 In contropartita dello stato patrimoniale Plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita: imposta Irap Plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita: imposta Ires Totale 198 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 2009 1.212 1.962 1.962 2008 2.496 555 555 1.962 555 -692 -692 -692 -1.839 -1.839 -1.839 2.482 1.212 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 2009 4 -4 -4 -4 2008 2.436 - -2.432 -2.432 -2.432 - 4 Le imposte anticipate vengono rilevate sulla base della probabilità di realizzazione di sufficienti redditi imponibili fiscali futuri. Le imposte differite sono rilevate a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore fiscale, che saranno recuperate sotto forma di benefici economici che la Banca otterrà negli esercizi successivi. Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente; le aliquote utilizzate per la rilevazione delle imposte differite attive e passive ai fini IRES ed IRAP sono rispettivamente pari al 27,50% e al 4,82%. Lo sbilancio delle imposte anticipate e delle imposte differite è stato iscritto a conto economico alla voce 260 “imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”, rispettivamente, per 1,27 milioni di euro e per 4 mila euro. 199 _nota INTEGRATIVA 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) 1. importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a esercizi precedenti b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Imposto finale 2009 875 45 45 2008 125 875 875 45 875 -875 -875 -875 -125 -125 -125 45 875 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Imposto finale 2009 166 662 662 2008 4 166 166 662 166 -166 -166 -166 -4 -4 -4 662 166 Le imposte anticipate e differite si riferiscono, rispettivamente, a svalutazioni e rivalutazioni di titoli disponibili per la vendita. Dette movimentazioni hanno trovato come contropartita la rispettiva riserva di patrimonio netto. 200 13.7 Altre informazioni Passività fiscale corrente (-) Acconti versati (+) Altri crediti d’imposta Ritenute d’acconto subite Crediti d’imposta Ires quota capitale non compensabile Crediti d’imposta Ires quota interessi non compensabile Acconti versati per imposte indirette Acconti versati per ritenute sugli interessi passivi Ritenute da scomputare nell’esercizio successivo Altre partite fiscali Totale voce 130 a) dell’attivo Ires 3.713 -3.067 -254 -9 383 Irap Imposta Sostitutiva 2.314 117 -2.369 -55 117 2009 6.144 -5.436 -254 -9 2008 -5.755 5.904 1 12 445 162 In merito alla posizione fiscale della Banca, per gli esercizi non ancora prescritti 2005-2008, non è stato ad oggi notificato alcun avviso di accertamento. L’imposta sostitutiva per Ires e Irap si riferisce all’esercizio da parte della Banca dell’opzione prevista dall’articolo 1, comma 44, L.244/2007. 201 _nota INTEGRATIVA sezione 14 _attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140 dell’attivo e Voce 90 del passivo 14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività A. Singole attività A.1 Attività finanziarie A.2 Partecipazioni A.3 Attività materiali A.4 Attività immateriali A.5 Altre attività non correnti Totale A B. Gruppo di attività (unità operative dimesse) B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione B.2 Attività finanziarie valutate al fair value B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza B.5 Crediti verso banche B.6 Crediti verso clientela B.7 Partecipazioni B.8 Attività materiali B.9 Attività immateriali B.10 Altre attività Totale B C. Passività associate a singole attività in via di dismissione C.1 Debiti C.2 Titoli C.3 Altre passività Totale C D. Passività associate a gruppo di attività in via di dismissione D.1 Debiti verso banche D.2 Debiti verso clientela D.3 Titoli in circolazione D.4 Passività finanziarie di negoziazione D.5 Passività finanziarie valutate al fair value D.6 Fondi D.7 Altre passività Totale D 2009 2008 84 84 84 84 - - 14.2 Altre informazioni 14.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto 202 sezione 15 _altre attività - Voce 150 Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo dello stato patrimoniale. 15.1 Altre attività: composizione Valori bollati Crediti verso l’Erario per acconti di imposte indirette Acconti versati all’Erario Acconti versati per ritenute sugli interessi passivi Altre partite fiscali Debitori diversi - altre partite Effetti/ assegni insoluti ed al protesto di terzi altri Costi per ristrutturazione di immobili di terzi ad uso filiale Quota spese diverse a carico esercizi futuri Totale A 203 _nota INTEGRATIVA 2009 5 1.130 2.425 2 1.597 158 92 84 5.493 2008 4 893 2 1.900 1.340 92 103 66 4.400 PARTE B: informazioni sullo stato patrimoniale passivo sezione 1 _debiti verso banche - Voce 10 Nella presente voce figurano i debiti verso banche, qualunque sia la loro forma tecnica diversi da quelli ricondotti nelle voci 30, 40 e 50, sono inclusi i debiti di funzionamento. 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica 1. 2. 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 Tipologia operazioni / Valori Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali Altri debiti Totale Fair value 2009 11.932 2008 23.580 11.086 846 23.034 546 846 546 11.932 11.932 23.580 23.580 Tra i debiti verso banche figurano debiti in valuta estera per un controvalore di € 323 mila. 1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati La Banca non ha in essere debiti subordinati fra i debiti verso banche. 1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati La Banca non ha in essere debiti strutturati nei confronti di banche. 1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica La Banca non ha in essere debiti oggetto di copertura specifica fra i debiti verso banche. 1.5 Debiti per leasing finanziario La Banca non ha in essere operazioni della specie. 204 sezione 2 _debiti verso clientela - Voce 20 Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica, diversi da quelli ricondotti nelle voci 30, 40 e 50, sono inclusi i debiti di funzionamento. 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica 1. 2. 3. 4. 5. Tipologia operazioni / Valori Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali Altri debiti Totale Fair value 2009 533.120 3.337 147.227 147.227 2008 418.380 4.180 141.742 141.742 1.556 685.240 685.240 1.510 565.812 565.812 Le operazioni “pronti contro termine” passive riguardano esclusivamente le operazioni con obbligo di rivendita a termine, da parte del cessionario, delle attività oggetto della transazione, non avendo la banca posto in essere operazioni che prevedono la facoltà per il cessionario di rivendita a termine. Nella sottovoce “Altri debiti” sono inclusi anche i debiti di funzionamento con le prestazioni di servizi finanziari. 2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso clientela. 2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti strutturati verso clientela. 2.4 Debiti verso clientela: debiti oggetto di copertura specifica Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere debiti verso clientela oggetto di copertura specifica. 2.5 Debiti per leasing finanziario La Banca non ha in essere debiti per locazione finanziaria. 205 _nota INTEGRATIVA sezione 3 _titoli in circolazione - Voce 30 Nella presente voce figurano i titoli emessi valutati al costo ammortizzato. L’importo è al netto dei titoli riacquistati. Sono anche inclusi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. È esclusa la quota dei titoli di debito di propria emissione non ancora collocata presso terzi. Nella voce sono presenti altresì i titoli oggetto di copertura specifica in applicazione della disciplina dell’hedge accountig. 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli / Valori A. Titoli 1. obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri Totale Valore bilancio 900.630 873.544 Totale 2009 Fair value Livello 1 873.544 27.086 27.086 900.630 Livello 2 Livello 3 885.683 885.683 26.824 Valore bilancio 639.160 631.892 885.683 885.683 26.824 631.892 7.268 26.824 26.824 7.268 639.160 Totale 2008 Fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 631.892 631.892 7.268 631.892 7.268 631.892 7.268 7.268 Il valore dei titoli è al netto di quelli riacquistati per un importo nominale di 43,7 milioni di euro. La sottovoce B.2.2 “Titoli non quotati - altri titoli - altri”, comprende: - certificati di deposito per 27,08 milioni ed interessi maturati per 6 mila euro. 3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati La Banca non ha emesso titoli subordinati. 3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica 1. 2. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: d) rischio di tasso di interesse e) rischio di cambio f) più rischi Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: d) rischio di tasso di interesse e) rischio di cambio f) altro 2009 2008 65.489 La Banca ha emesso titoli oggetto di copertura specifica in applicazione delle regole dell’hedge accounting di cui al principio IAS39. Trattasi di prestiti obbligazionari emessi del tipo plain vanilla, per euro 64,9 milioni. Coperti da contratti di interest rate swap. L’importo indicato è costituito dalla quota capitale, dal rateo in corso di maturazione e dalla quota di copertura considerata efficace. 206 sezione 4 _passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 Formano oggetto di rilevazione nella presente voce gli strumenti finanziari derivati 4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica A. 1. 2. 3. B. 1. 2. Tipologia operazioni / Valori Passività per cassa Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli di debito 3.1 Obbligazioni 3.1.1 Strutturate 3.1.2 Altre obbligazioni 3.2 Altri titoli 3.1.1 Strutturati 3.1.2 Altri Totale A Strumenti derivati Derivati finanziari 1.1 Di negoziazione 1.2 Connessi con la fair value option 1.3 Altri Derivati creditizi 2.1 Di negoziazione 2.2 Connessi con la fair value option 2.3 Altri Totale B Totale (A + B) VN X X X X X X X X X L1 2009 FV L2 42 42 42 42 42 L3 FV* X X X X X X X X X X X X X VN X X X X X X X X X L1 2008 FV L2 639 639 68 571 639 639 L3 FV* X X X X X X X X X X X X X Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale o nozionale L1 =Livello 1 L2 =Livello 2 L3 =Livello 3 Le passività finanziarie di negoziazione rappresentate al punto B 1.1.1 della tabella, rappresentano il valore negativo dei contratti relativi alle operazioni a termine in valuta per 2,7 milioni di euro. 4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione subordinate. 4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione relative a debiti strutturati. 4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici) di negoziazione: variazioni annue Non vi sono passività finanziarie per cassa di negoziazione. 207 _nota INTEGRATIVA Sezione 5 _Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie, designate al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. “fair value option”) dallo IAS 39. È esclusa la quota dei titoli di debito di propria emissione non ancora collocata presso terzi. 5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica Tipologia operazioni / Valori 1. Debiti verso banche 1.1 Strutturati 1.2 Altri 2. Debiti verso clientela 2.1 Strutturati 2.2 Altri 3. Titoli di debito 3.1 Strutturati 3.2 Altri Totale VN 82.043 Totale 2009 FV L1 L2 84.689 82.043 82.043 84.689 - 84.689 L3 - FV* X X X X X X VN 267.357 5.000 262.357 267.357 Totale 2008 FV L1 L2 271.891 5.138 266.753 - 271.891 L3 - Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell‘emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale o nozionale L1 =Livello 1 L2 =Livello 2 L3 =Livello 3 Nella sottovoce 3. “Titoli di debito” figurano i prestiti obbligazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso d‘interesse, valutati in base alla c.d. „fair value opion“ di cui allo IAS 39 § 9. L’applicazione della fair value option ha riguardato i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca oggetto di copertura mediante strumenti derivati. In aggiunta la Banca ha in essere emissioni di prestiti obbligazionari sui quali si è applicata la disciplina della fair value hedge accounting, così come meglio descritta nelle Sezioni 3 e 6 del Passivo. 5.2 Dettaglio della voce 50 “passività finanziarie valutate al fair value”: passività subordinate Non vi sono passività finanziarie valutate al fair value rappresentate da titoli subordinati. 208 FV* X X X X X X 5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue A. B. B1. B2. B3. B4. C. C1. C2. C3. C4. D. Esistenze iniziali Aumenti Emissioni Vendite Variazioni positive di fair value Altre variazioni Diminuzioni Acquisti Rimborsi Variazioni negative di fair value Altre variazioni Rimanenze finali Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione 271.891 11.267 Totale 271.891 11.267 10.572 644 51 -198.468 -8.594 -187.201 -1.072 -1.601 84.690 10.572 644 51 -198.468 -8.594 -187.201 -1.072 -1.601 84.690 Sezione 10 _Altre Passività - Voce 100 Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. 10.1 Altre passività: composizione Debiti verso fornitori per fatture da pagare Debiti verso l’Erario per: - ritenute irpef personale dipendente - ritenute irpef a carico di terzi - ritenute su interessi passivi - ritenute erariali diverse da versare - imposte indirette - erario conto Iva Debiti verso l’erario per l’attività di riscossione imposte e/o come sostituto d’imposta Debiti verso enti previdenziali Debiti verso terzi per incassi e/o trattenute Somme infruttifere a disposizione della clientela o di terzi: - a pegno e/o cauzione di prestiti - bonifici da liquidare - altre somme a disposizioni Debiti verso terzi per incassi e/o trattenute Debiti verso il personale Partite diverse Rettifiche per partite illiquide di portafoglio Ratei e risconti non riconducibili a voce propria Totale 2009 943 2008 738 921 14 1.723 46 23 9 364 1.118 13 336 8 2.775 56 18 10 148 529 101 2.931 157 1.488 521 1.290 2.305 13.053 290 27.209 304 580 1.440 2.130 13.134 179 22.486 Le “Rettifiche per partite illiquide di portafoglio” rappresentano lo sbilancio tra le rettifiche “dare” e le rettifiche “avere” del portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso il cui dettaglio è indicato nell’apposita Tabella delle Altre informazioni della parte B della presente Nota integrativa. 209 _nota INTEGRATIVA sezione 11 _trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 Nella presente voce figura il Fondo di Trattamento di fine rapporto rilevato con la metodologia prevista dallo Ias 19. 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue A. B. C. D. Esistenze iniziali Aumenti B.1 Accantonamento dell’esercizio B.2 Altre variazioni in aumento Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni in diminuzione Rimanenze finali Totale 2009 2.578 773 773 2008 2.553 921 921 -853 -79 -774 2.498 2.498 -896 -252 -644 2.578 2.578 Alla data di bilancio, la Banca si è avvalsa della facoltà di rilevare a Conto Economico gli Utili (o le Perdite) attuariali che si sono manifestati nell’esercizio, pertanto la Voce D. “Rimanenze finali” del fondo inscritto coincide con il suo Valore Attuariale (Defined Benefit Obligation – DBO). 11.2 Altre informazioni Fermo restando quanto sopra rappresentato, il Fondo di trattamento di fine rapporto, calcolato ai sensi dell’art. 2120 del Codice Civile, non devoluto ai fondi pensione esterni o al fondo di tesoreria Inps, ammonta a 2,83 milioni e nell’esercizio si è movimentato come di seguito: Saldo iniziale Diminuzioni: - liquidazioni corrisposte al personale uscito - anticipazioni al personale (ex legge 297/82) - quote T.F.R. trasferite all’ìInps a seguito riforma previdenza complementare - imposta sostitutiva su rivalutazione TFR (lgs 47/2000) - Altre variazioni Aumenti: accantonamento dell’esercizio di cui: - rivalutazioni - quote maturate nell’esercizio Totale 210 2009 2.907 2008 3.069 -74 -5 -693 -8 -73 -54 -198 -634 -10 70 703 2.827 95 639 2.907 sezione 12 _fondi per rischi e oneri - Voce 120 Nelle presenti voci figurano le passività relative agli “Altri benefici a lungo termine”, riconosciuti contrattualmente al personale in servizio, ai sensi dello Ias 19, e le obbligazioni in essere, per le quali la Banca ritiene probabile un esborso futuro di risorse, ai sensi dello Ias 37. 12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione 1. 2. Voci / Valori Fondi di quiescenza aziendali Altri fondi per rischi ed oneri 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri Totale 2009 2008 643 239 404 643 2.260 1.985 275 2.260 12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue A. B. C. D. Esistenze iniziali Aumenti B.1 Accantonamento dell’esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni Diminuzioni C.1 Utilizzi nell’esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni Rimanenze finali Fondi di Oneri del Altri fondi: quiescenza personale beneficenza 1.985 275 101 651 101 648 Altri Totale 2.260 752 749 -1.847 -1.847 3 -522 -522 3 -2.369 -2.369 239 404 643 Per disposizione della Banca d’Italia, gli oneri del personale relativi all’esercizio 2009 sono stati contabilizzati a Voce 100 - Altre passività. La sottovoce B.1 - Accantonamento dell’esercizio - accoglie l’incremento del debito futuro stimato, relativo sia a fondi già esistenti che costituiti nell’esercizio. La sottovoce C.1 - Utilizzo nell’esercizio - si riferisce ai pagamenti effettuati. 12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti La Banca non ha inscritto nel Bilancio fondi della specie. Oneri per il personale Per disposizione della Banca d’Italia, gli oneri del personale relativi all’esercizio 2009 sono stati contabilizzati a Voce 100 - Altre passività. 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi La voce “Altri fondi per rischi e oneri” è costituita dal Fondo beneficenza e mutualità per 404 mila. Il fondo di beneficenza e mutualità che trae origine dallo statuto sociale (art. 49). Lo stanziamento viene annualmente determinato, in sede di destinazione di utili, dall’Assemblea dei soci; il relativo utilizzo viene deciso dal Consiglio di Amministrazione. Il fondo non è stato attualizzato in quanto il suo utilizzo è previsto nel corso dell’anno successivo. 211 _nota INTEGRATIVA sezione 13 _azioni rimborsabili - Voce 140 La Banca non ha emesso azioni rimborsabili. sezione 14 _patrimonio dell’impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione saldo iniziale aumenti: - di n. 371 azioni per nuovi soci e n. 269 azioni da ristorno - di n. 8.637 nuove azioni da ristorno es. 2008 diminuzioni: -di n. 89 azioni per soci defunti/esclusi/recessi - di n. 1.421 azioni da ristorno di soci defunti/esclusi/recessi Totale Voci / Valori 2009 1.871 2008 1.494 33 446 14 438 -5 -73 2.272 -3 -72 1.871 Il capitale sociale, pari a 2.271,69 mila, è costituito da n. 43.991 azioni di valore nominale 51,64 euro. La compagine sociale risulta costituita da n. 2.526 soci; nel corso dell’esercizio è aumentata di 371 nuovi soci e diminuita di 91 soci. 14.2 “Capitale” Numero azioni: variazione annue A. A.1 B.2 B. B.1 B.2 B.3 C. C.1 C.2 C.3 C.4 D. D.1 D.2 Voci / Tipologie Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate Azioni proprie (-) Azioni in circolazione: esistenze iniziali Aumenti Nuove emissioni: a pagamento: - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre (da ristorno) Vendita di azioni proprie Altre variazioni Diminuzioni Annullamento Acquisto di azioni proprie Operazioni di cessione di imprese Altre variazioni Azioni in circolazione: rimanenze finali Azioni proprie (+) Azioni esistenti alla fine dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate 212 Ordinarie 36.224 36.224 9.277 640 8.637 -1.510 -1.510 43.991 Altre 14.3 Capitale: altre informazioni Variazione della compagine sociale La compagine sociale risulta costituita da n. 2.529 soci; nel corso dell’esercizio è aumentata di 371 nuovi soci e diminuita di 88 soci. Numero soci al 31/12/2008 Numero soci: ingressi Numero soci: uscite Numero soci al 31/12/2009 2.246 371 -91 2.526 14.4 Riserve di utili: altre informazioni Le riserve di utili sono costituite da: a) Riserva Legale saldo iniziale aumento per quota riparto utile esercizio precedente Totale 2009 233.729 16.636 250.365 2008 214.729 19.000 233.729 La normativa di settore di cui all’art. 37 del D.Lgs. 385/93 e l’art.49 dello Statuto prevedono la costituzione obbligatoria della riserva legale. La riserva legale è costituita con accantonamento di almeno il 70% degli utili netti di bilancio. Alla riserva legale viene inoltre accantonata la quota parte degli utili netti residui dopo le altre destinazioni previste dalla legge, dalla normativa di settore e dallo Statuto deliberate dall’Assemblea. Essa è indivisibile, non può essere distribuita né durante la vita della Banca né all’atto del suo scioglimento come da specifiche norme di legge (art.12 legge 904/77) e di statuto. Nel corso dell’anno si è incrementata di 16,64 milioni per la destinazione della quota di utile dell’esercizio 2008, raggiungendo un importo a fine esercizio di 250,36 milioni di euro. b) Riserva Statutaria - art. 19 lettera “d” Statuto Sociale Saldo iniziale Aumento per quota riparto utile esercizio 2008 Totale 2009 16.247 5.000 21.247 2008 10.647 5.600 16.247 2009 47 6 -3 50 2008 42 7 -2 47 c) Altre riserve Saldo iniziale Quota di ristorno esercizio precedente Quota a beneficenza di cui all’art.6 del regolamento sul ristorno Totale La riserva è stata costituita ai sensi dell’art. 6 del regolamento sul ristorno, in sede di riparto dell’utile ristornabile. La diminuzione di 2,67 mila, effettuata in applicazione dell’art. 6 del regolamento sul ristorno, è stata trasferita al fondo beneficenza ed erogata nell’esercizio. d) Riserva FTA - First Time Adoption Effetto di transizione agli I.a.s. Totale 213 _nota INTEGRATIVA 2009 -55 -55 2008 -55 -55 Voce 170 _Sovrapprezzi di emissione a) Riserva da Sovrapprezzo azioni : variazioni Voci / Valori Saldo iniziale Aumenti Diminuzioni Totale 2009 2008 778 722 196 -29 945 75 -19 778 Le relative movimentazioni sono state effettuate in relazione alle intervenute variazioni del capitale sociale. La riserva da sovrapprezzo azioni è una riserva di capitale che accoglie l’eccedenza del prezzo di emissione delle azioni rispetto al loro valore nominale. In ottemperanza all’articolo 2427, n. 7-bis, C.C., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio netto della Banca, escluso l’utile di esercizio, con l’evidenziazione dell’origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste. Descrizione Importo 2.272 Capitale sociale: Riserve di capitale: Riserva da sovrapprezzo azioni Altre riserve: 945 Utilizzi effettuati nel 2009 e nei tre periodi precedenti per copertura per altre ragioni perdite Possibilità di utilizzazione importo per copertura perdite e per rimborso del valore nominale delle azioni per copertura perdite e per rimborso del sovrapprezzo versato* 178 57 250.365 per copertura perdite - non ammessa in quanto indivisibile 7.295 per copertura perdite - non ammessa in quanto indivisibile Altre riserve 21.297 per copertura perdite - non ammessa in quanto indivisibile Riserva FTA -55 per copertura perdite non presente non presente per quanto previsto dallo IAS 39 non presente non presente Riserva legale Riserve di rivalutazione monetaria Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita Totale 1.292 283.411 235 Importo riferito ai sovrapprezzi azioni versati dopo le modifiche statutarie intervenute a seguito degli adeguamenti introdotti dall’art. 9 L. 59/92. La “Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita” può essere movimentata esclusivamente secondo le prescrizioni dello IAS 39. Essa trae origine dalla valutazione di strumenti finanziari e non può essere utilizzata né per aumenti di capitale sociale, né per distribuzione ai soci, né per coperture di perdite. 214 Le eventuali variazioni negative di tale riserva (i cui dettagli sono riportati nella tabella 14.10) possono avvenire solo per riduzioni di fair value, per rigiri a conto economico o per l’applicazione di imposte correnti o differite. Voce 130 _Riserve di valutazione a) Riserve da valutazione: composizione Voci / Componenti 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Attività materiali 3. Attività immateriali 4. Copertura di investimenti esteri 5. Copertura dei flussi finanziari 6. Differenze di cambio 7. Attività non correnti in via di dismissione 8. Leggi speciali di rivalutazione Totale 2009 1.292 2008 -1.484 7.295 8.587 7.295 5.811 Attività finanziarie disponibili per la vendita Comprende gli utili e le perdite non realizzate (al netto delle imposte) delle attività finanziarie classificate nella categoria “disponibili per la vendita”, ai sensi dello IAS 39. Gli utili e le perdite sono trasferiti dalla riserva di fair value al conto economico al momento della dismissione dell’attività finanziaria oppure in caso di perdita durevole di valore. Leggi speciali di rivalutazione Comprende le riserve costituite in base a disposizioni di legge emanate prima dell’entrata in vigore dei principi contabili internazionali. Alla data del bilancio in tale sottovoce figura la riserva costituita in sede di prima applicazione degli IAS/IFRS, per effetto della valutazione al costo presunto (deemed cost) delle attività materiali, secondo quanto previsto dal “decreto IAS”. L’importo di cui al punto 8 “Leggi speciali di rivalutazione” comprende altresì i valori relativi alle preesistenti riserve di rivalutazione, effettuate in applicazione di leggi speciali. In particolare: - Riserva per rivalutazione monetaria Legge 576/1975 - Riserva per rivalutazione monetaria Legge 72/1983 - Riserva per rivalutazione monetaria Legge 413/1991 - Riserva per rivalutazione monetaria Legge 266/2005 Totale 10 553 47 6.685 7.295 Utile (perdita) d’esercizio Voci / Valori Totale delle rendite Totale delle spese Totale 2009 107.295 -88.830 18.465 215 _nota INTEGRATIVA 2008 119.917 -96.478 23.439 PARTE B: altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni 1) 2) 3) 4) 5) 6) Operazioni Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) banche b) Clientela Garanzie rilasciate di natura commerciale a) banche b) Clientela Impegni irrevocabili a erogare fondi a) banche I) a utilizzo certo II) a utilizzo incerto b) Clientela I) a utilizzo certo II) a utilizzo incerto Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi Altri impegni Totale 2009 17.203 7.632 9.571 67.200 2008 15.594 9.567 6.027 39.863 67.200 154.289 5.083 5.083 39.863 179.526 3 3 149.206 80.265 68.941 179.523 89.061 90.462 238.692 234.983 Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanzie personali che assistono specifiche transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti. Tra quelle di natura finanziaria, le garanzie personali che assistono il regolare assolvimento del servizio del debito da parte del soggetto ordinante. Il punto 1.a) “Garanzie rilasciate di natura finanziaria - Banche” comprende: a) banche - a utilizzo certo - impegni verso il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo per 3,37 milioni, - impegni verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del credito cooperativo per 4,26 milioni. Il punto 3 “impegni irrevocabili a erogare fondi” comprende: a) banche - a utilizzo certo - acquisti di titoli non ancora regolati per 5,08 milioni: b) clientela - a utilizzo certo - mutui stipulati da erogare per 80,26 milioni. - mutui deliberati da stipulare e acquisto di titoli non ancora regolati. 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Portafogli Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività materiali 2009 2008 147.095 142.019 In particolare, nelle voci sono stati iscritti i valori dei titoli costituiti a fronte di operazioni di pronti contro termine passive effettuate con titoli dell’attivo. 216 3. Informazioni sul leasing operativo La Banca non ha beni locati 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi 1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni patrimoniali a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni Importo 969.811 896.071 73.740 993.150 310.023 6.699 La Banca non ha effettuato servizi di intermediazione per conto terzi, ai sensi dell’art. 1, comma 5 lettera b) del D.Lgs. 58/98. Gli importi del punto 3. si riferiscono al valore nominale dei titoli. La voce a) comprende anche titoli in deposito a garanzia per 78,98 milioni. 5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere a) b) Rettifiche “dare” 1. conti correnti 2. portafoglio centrale 3. cassa 4. altri conti Rettifiche “avere” 1. conti correnti 2. cedenti effetti e documenti 3. altri conti 2009 273.600 4.650 268.950 286.653 2.351 284.302 - 2008 279.200 1.840 277.360 292.334 1.821 290.513 - La tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economiche applicate nei diversi conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relative all’accredito e all’addebito dei portafogli salvo buon fine e al dopo incasso la cui data di regolamento è successiva alla chiusura del bilancio. La differenza tra le rettifiche “dare” e le rettifiche “avere” pari a € 13,05 milioni, trova evidenza tra le “altre passività” - voce 100 del passivo. 217 _nota INTEGRATIVA 6 218 contenuto del BilaNCio 142 144 145 146 147 150 153 183 221 221 225 227 228 229 230 231 232 233 236 236 237 237 238 239 241 241 244 245 287 287 295 295 296 Stato patrimoniale Conto economico prospetto della redditività complessiva prospetto della variazioni del patrimonio netto al 31/12/2009 Rendiconto Finanziario Nota integrativa • parte a: politiche contabili • parte B: informazioni sullo Stato patrimoniale • parte C: informazioni sul Conto economico Sez. 1 – Gli interessi – voce 10 e voce 20 Sez. 2 – le commissioni – voce 40 e voce 50 Sez. 3 – Dividendi e proventi simili – voce 70 Sez. 4 – il risultato netto della attività di negoziazione – voce 80 Sez. 5 – il risultato netto dell’attività di copertura Sez. 6 – Utili (perdite) da cessione/riacquisto – voce 100 Sez. 7 – il risultato netto attività e passività finanz. valutate al f.v. – voce110 Sez. 8 – le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – voce 130 Sez. 9 – le spese amministrative – voce 150 Sez. 10 –accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – voce 160 Sez. 11 – Rettifiche di valore nette su attività materiali - voce 170 Sez. 12 – Rettifiche di valore nette su attività immateriali – voce 180 Sez. 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione – voce 190 Sez. 17 – Utile (perdite) da cessione di investimenti – voce 240 Sez. 18 – le imposte sul reddito dell’esercizio operatività corr. – voce 260 Sez. 20 – altre informazioni Sez. 21 – utile per azione • parte D: prospetto della redditività complessiva • parte e: informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura • pubblicazione dell’informativa al pubblico • parte F: informazioni sul patrimonio • parte G : operazioni di aggregazione riguardante imprese o rami d’azienda • parte H: operazioni con parti correlate • paRte i: accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 219 _nota iNteGRativa 220 PARTE C: informazioni sul conto economico Sezione 1 _Gli interessi - Voce 10 e 20 Nelle presenti voci sono iscritti gli interessi attivi e passivi, i proventi e gli oneri assimilati relativi, rispettivamente, a disponibilità liquide, attività finanziarie detenute per la negoziazione, attività finanziarie disponibili per la vendita, attività finanziarie detenute sino alla scadenza, crediti, attività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50, 60 e 70 dell’attivo) e a debiti, titoli in circolazione, passività finanziarie di negoziazione, passività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50 del passivo) nonché eventuali altri interessi maturati nell’esercizio. Fra gli interessi attivi e passivi figurano anche i differenziali o i margini, positivi o negativi, maturati sino alla data di riferimento del bilancio e scaduti o chiusi entro la data di riferimento relativi a contratti derivati. 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Voci/Forme tecniche Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value Derivati di copertura Altre attività Totale Titoli di debito 13 5.381 Finanziamenti Altre operazioni 1.672 2009 1.685 5.381 2008 135 67 637 81.895 772 81.961 2.780 95.762 x x 5.596 x x 82.532 175 175 1.846 7.249 89.974 105.791 La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. Nella colonna “finanziamenti” in corrispondenza della sottovoce 5 “crediti verso clientela” sono stati ricondotti gli interessi attivi e proventi assimilati maturati nell’esercizio riferiti alle esposizioni deteriorate per un importo di 5 milioni di euro. Nella colonna “Altre operazioni” della sottovoce 1 “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” sono iscritti interessi rilevati sui contratti derivati connessi gestionalmente con la fair value option. 221 _nota INTEGRATIVA dettaglio dei punti 1. 2. 3. 8. Interessi sui titoli di debito Interessi sui derivati connessi alla f.v.o. Totale 2009 Totale 2008 attività di negoziazione 13 1.672 1.685 - attività di vendita 5.381 attività a scadenza Totale 5.394 1.672 7.066 7.249 altre attività Totale 573 64 135 772 2.780 5.381 7.249 dettaglio del punti 4. Conti di deposito vincolato Conti correnti Titoli di debito Totale 2009 Totale 2008 titoli di debito finanziamenti 573 64 135 135 439 637 2.341 - dettaglio dei punti 5. Rischio di portafoglio Conti correnti e s.b.f. Anticipi fatture e s.b.f. Mutui e prestiti personali Finanziamenti import/export Titoli di debito Altre attività Totale 2009 812 27.041 2.599 49.925 1.127 67 390 81.961 2008 965 31.352 3.228 58.277 1.559 99 282 95.762 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura A. B. C. Voci Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura Saldo (A-B) 2009 175 175 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Gli interessi attivi e proventi assimilati in valuta sono pari a € 442 mila. 1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario La Banca non ha posto in essere operazioni attive di locazione finanziaria. 222 2008 - 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Altre passività e fondi Derivati di copertura Totale Debiti -604 -8.806 x x x -9.410 Titoli X x x -27.228 -6.418 x x -33.646 Altre operazioni -1 -1 2009 2008 -604 -8.807 -27.228 -6.418 -1.050 -14.573 -23.149 -3.966 -11.726 -43.057 -54.464 dettaglio del punto 1. “Debiti verso banche” Conti di deposito Finanziamenti valuta Totale 2009 Totale 2008 Debiti -600 -4 -604 -1.050 Titoli Altre passività Totale -600 -4 -604 -1.050 Altre passività Totale -251 -4.851 -12 -3.692 -1 -8.807 -14.573 Altre passività Totale -449 -26.779 -27.228 -23.149 Altre passività -3.966 Totale -3.966 dettaglio del punti 2. “Debiti verso clientela” Depositi a risparmio Conti correnti Fondi di terzi in amministrazione Pronti contro termine Altri Totale 2009 Totale 2008 Debiti -251 -4.851 -12 -3.692 -1 -8.807 -14.573 Titoli dettaglio del punti 3. “Titoli in circolazione” Certificati di deposito Prestiti obbligazionari Totale 2009 Totale 2008 Debiti Titoli -449 -26.779 -27.228 -23.149 dettaglio del punti 4. “Passività finanziarie di negoziazione” Operazioni di copertura al F.v.o. Totale 2009 Totale 2008 223 _nota INTEGRATIVA Debiti Titoli dettaglio del punti 5. “Passività finanziarie valutate al fair value” Prestiti obbligazionari al fair value Totale 2009 Totale 2008 Debiti Titoli -6.418 -6.418 -11.726 Altre passività 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 interessi passivi su passività in valuta Gli interessi passivi e oneri assimilati in valuta sono pari a € 5,7 mila. Essi sono così suddivisi: - su debiti verso banche per € 4,09 mila, - su debiti verso clientela per € 1,6 mila. 1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario La Banca non ha posto in essere operazioni della specie. 224 Totale -6.418 -6.418 -11.726 Sezione 2 _Le commissioni - Voci 40 e 50 Nelle presenti voci figurano i proventi e gli oneri relativi, rispettivamente, ai servizi prestati e a quelli ricevuti dalla banca. Sono escluse le commissioni attive e i recuperi di spesa classificati nell’ambito degli altri proventi di gestione. Sono esclusi i proventi e gli oneri considerati nella determinazione del tasso effettivo di interesse (in quanto ricondotti nelle voci 10 “interessi attivi e proventi assimilati” e 20 “interessi passivi e oneri assimilati” del conto economico) delle attività e passività finanziarie. 2.1 Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori a) Garanzie rilasciate b) Derivati su crediti c) Servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 8. attività di consulenza 8.1. in materia di investimenti 8.2. in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni di portafogli 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) Servizi di incasso e pagamento e) Servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) Servizi per operazioni di factoring g) Esercizio di esattorie e ricevitorie h) Attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione i) Tenuta e gestione dei conti correnti j) Altri servizi - per altri finanziamenti a clientela - per altri servizi Totale 225 _nota INTEGRATIVA 2009 554 2008 493 987 6 8 1.398 58 60 405 188 522 126 241 322 449 94 228 2.783 128 321 2.685 2.442 3.453 804 2.649 10.219 1.674 2.793 921 1.872 9.043 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi a) b) c) Canali/Valori Presso propri sportelli: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi Offerta fuori sede: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi Altri canali distributivi: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi 2009 2008 405 322 522 449 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori a) Garanzie ricevute b) Derivati su crediti c) Servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) Servizi di incasso e pagamento e) Altri servizi - rapporti con Banca d’Italia - altri servizi Totale 226 2009 2008 -10 -50 -1 -84 -2 -37 -49 -45 -984 -101 -861 -183 -101 -1.135 -183 -1.138 sezione 3 _dividendi e proventi simili - Voce 70 Nella presente voce figurano i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio diverse da quelle valutate in base al metodo del patrimonio netto. 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione A. B. C. D. Totale Voci/Proventi Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie valutate al fair value Partecipazioni 227 _nota INTEGRATIVA 2009 Proventi da Dividendi quote di O.I.C.R. 167 167 2008 Proventi da Dividendi quote di O.I.C.R. 221 X - 221 X - sezione 4 _il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80 Nella voce figurano per “sbilancio” complessivo (somma algebrica dei saldi di cui alle successive lettere a) e b)): a) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni classificate nelle “attività finanziarie detenute per la negoziazione” e nelle “passività finanziarie di negoziazione”, inclusi i risultati delle valutazioni di tali operazioni. Sono esclusi i profitti e le perdite relativi a contratti derivati connessi con la fair value option, da ricondurre in parte fra gli interessi di cui alle voci 10. e 20., e in parte nel “risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value“, di cui alla voce 110 del Conto Economico. b) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni finanziarie, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, denominate in valuta, inclusi i risultati delle valutazioni di tali operazioni. I risultati della negoziazione e della valutazione delle attività e delle passività finanziarie per cassa in valuta sono separati da quelli relativi all’attività in cambi. 4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali 2009 Risultato Plusvalenze negoziazione Minusvalenze negoziazione netto (A) (B) (C) (D) (A+B) - (C+D) 143 -42 101 70 70 73 -42 31 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi d’interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale Utili da X x X - x X X - x 143 2008 Risultato netto 65 18 Perdite da - - X -42 47 92 92 101 157 Nella sottovoce “attività finanziarie di negoziazione: altre” sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di valute. 228 sezione 5 _il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90 La Banca ha posto in essere derivati esclusivamente con finalità di copertura. Formano oggetto di rilevazione nella voce, per “sbilancio” complessivo (somma algebrica dei saldi di cui alle successive lettere a) e b): a) i risultati della valutazione delle operazioni del fair value e dei flussi finanziari; b) i risultati della valutazione delle attività e passività finanziarie oggetto di copertura del fair value; c) i differenziali e i margini, positivi e negativi, relativi a contratti derivati di copertura, diversi da quelli ricondotti tra gli interessi; d) i risultati della valutazione delle attività e passività per cassa collegate da una relazione di copertura del rischio di cambio. 5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione Componenti reddituali/Valori A. Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari A.5 Attività e passività in valuta Totale proventi dell’attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari B.5 Attività e passività in valuta Totale oneri dell’attività di copertura (B) C. Risultato netto dell’attività di copertura (A - B) 229 _nota INTEGRATIVA 2009 2008 9 - 9 - -78 - -87 - -165 -156 - sezione 6 _utili (perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 Figurano i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite realizzati con la vendita della attività o passività finanziare diverse da quelle di negoziazione e da quelle designate al fair value. 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Voci/Componenti reddituali Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Totale passività 2009 Perdite Risultato netto Utili 2.800 2.715 -5 -2 85 2.800 128 128 -5 824 650 2.795 824 174 -134 - 690 516 128 128 -134 -134 174 - 82 Utili 2.795 2.713 -3 2008 Perdite Risultato netto 690 - - Con riferimento alla sottovoce 3. “Attività finanziarie disponibili per la vendita” l’utile/ perdita è rappresentato dal saldo della differenza fra prezzi di cessione e valore di libro delle attività cedute per 2,79 milioni di euro. 230 sezione 7 _il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110 Alla sezione sono rappresentati i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite delle attività/passività finanziarie valutate al fair value e degli strumenti derivati gestionalmente collegati per i quali è stata esercitata la c.d. fair value option, inclui i risultati delle valutazioni al fair value di tali strumenti. 7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione 1. 2. 3. 4. Operazioni/Componenti reddituali Attività finanziarie 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti Passività finanziarie 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti verso banche 2.3 Debiti verso clientela Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio Derivati creditizi e finanziari Totale Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) 1.072 x 960 2.032 231 _nota INTEGRATIVA Minusvalenze (C) 90 -644 x x -887 90 -1.531 Perdite da realizzo (D) x - 2009 Risultato netto (A+B) - (C+D) 518 73 591 2008 -6.646 5.716 -930 sezione 8 _le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 Figurano i saldi, positivi o negativi, delle rettifiche di valore e delle riprese di valore connesse con il deterioramento dei crediti verso clientela e verso banche, delle attività finanziarie disponibili per la vendita, delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e delle altre operazioni finanziarie. 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Operazioni/Componenti reddituali Cancellazioni A. Crediti verso banche - Finanziamenti - Titoli di Debito B. Crediti verso clientela - Finanziamenti - Titoli di Debito C. Totale Rettifiche di valore (1) Specifiche Altre -321 -321 -11.892 -11.892 -321 Riprese di valore (2) -11.892 Di Portafoglio -796 -796 -796 Specifiche Di Portafoglio B - 1.111 1.349 1.111 1.349 1.111 1.349 A 2009 A B 2008 1.079 -9.470 -5.244 1.079 -9.470 -5.244 - 1.079 -9.470 -5.244 Legenda A = Da interessi B =Altre riprese Le rettifiche di valore per deterioramento crediti sono aumentate a 9,47 milioni rispetto ai 5,24 milioni del 2008. Le rettifiche di valore includono: - cancellazione di crediti inesigibili per 321 mila, - svalutazioni analitiche per 10,6 milioni, - svalutazioni di attualizzazione per 1,2 milioni, - svalutazioni per adeguamento delle rettifiche collettive sui crediti in bonis per 796 mila. Le riprese di valore si riferiscono: - recuperi da attualizzazione per 1.111 mila, - riprese per incasso crediti svalutati in esercizi precedenti per 50 mila, - riprese da valutazione per 1,3 milioni, - riprese per adeguamento delle rettifiche collettive sui crediti in bonis per 1.079 mila. 232 sezione 9 _le spese amministrative - Voce 150 Nella presente sezione sono dettagliate le “spese per il personale” e le “altre spese amministrative” registrate nell’esercizio. 9.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori 1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale 2009 2008 -12.553 -3.179 -11.790 -2.893 -6 -856 -388 -469 -1.053 -59 -390 -64 -403 -17.506 -16.597 Si segnala che alcuni oneri connessi al personale (costi per buoni pasto, corsi di formazione, check-up e polizze assicurative) ma aventi natura di costi per servizi, sono stati collocati nella voce 150b anziché nella voce 150a. Nella sottovoce “e” accantonamento al trattamento di fine rapporto - Personale dipendente” è così composta: - utile attuariale (Actuarial Gains/Losses – A G/L) pari a 73 mila euro, - onere finanziario figurativo (Interest Cost - IC) pari a 101 mila, - accantonamento rivalutazioni sul T.f.r. rimasto in azienda pari a 828 mila euro. La sottovoce g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni a contribuzione definita comprende le quote relative al trattamento di fine rapporto maturato nell’esercizio e destinato al Fondo Pensione di categoria, in applicazione della citata Riforma, per 469 mila euro. Nella sottovoce 3) “Amministratori sindaci” sono compresi i compensi degli amministratori e sindaci, ivi inclusi gli oneri previdenziali a carico dell’azienda. 233 _nota INTEGRATIVA 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Personale dipendente: a) dirigenti b) quadri direttivi c) restante personale dipendente Altro personale Totale medi 2009 5 31 201 1 238 puntuali 2009 2008 5 5 31 28 208 197 1 1 245 231 2008 5 27 193 1 226 Il numero medio è calcolato come media aritmetica del numero dei dipendenti alla fine dell’esercizio e di quello dell’esercizio precedente. 9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: totale costi La Banca non ha inscritto alla data di Bilancio fondi della specie, in quanto i contributi dovuti in forza di accordi aziendali vengono versati a un Fondo esterno. 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti La sottovoce “i) altri benefici a favore dei dipendenti - Personale dipendente” è così composta: 1) buoni pasto per € 365 mila, 2) premi assicurativi per € 154 mila, 3) rimborsi spese varie € 3,7 mila, 4) rimborsi a pie di lieta € 154 mila. 9.5 Altre spese amministrative: composizione A - Spese pubblicità, marketing e comunicazione Erogazioni liberali Rappresentanza Pubblicità e sponsorizzazioni Totale 2009 B - Spese relative al rischio creditizio Spese legali per recupero crediti Informazioni commerciali e visure Totale C - Servizi professionali Compensi a professionisti per consulenze Spese notarili Certificazione bilancio e controllo contabile alla Società di Revisione Consulenze da Federlombarda e Trentina Totale D - Spese relative all’Information Comunication Technology Autsourcer informatico Trasmissione dati Canoni rete 234 2008 -195 -409 -340 -944 -155 -457 -489 -1.101 -355 -474 -829 -267 -395 -662 -320 -111 -47 -145 -623 -305 -56 -37 -187 -585 -1.133 -299 -54 -1.113 -271 -54 Altri canoni Elaborazioni c/o terzi Manutenzione Totale E - Spese relative agli immobili Fitti su immobili ad uso sede di filiale Spese condominiali Manutenzione di immobili Manutenzione di impianti/mobili Pulizia locali Vigilanza Energia elettrica Riscaldamento Acqua Imposte i.c.i. Tassa rifiuti Totale F - Telefoniche - postali Telefoniche Postali ordinarie Postali altre Totale G - Contributi associativi ed Assicurazioni Contributi associativi Assicurazioni Interventi al Fdo Naz.Garanzia movimento cooperativo Totale H - Altre spese di funzionamento Altri benefici a favore dei dipendenti Viaggi e carburante Cancelleria stampati Corsi di formazione Altre non specificate Trasporto valori Totale I - Imposte e tasse indirette Imposta di bollo sui fissati bollati Imposta di bollo su conti correnti e e/titoli Imposta di registro Imposta sostitutiva sui finanziamenti a mlt Altre imposte indirette Totale Totale generale -192 -24 -36 -1.690 -350 -85 -15 -375 -285 -10 -330 -115 -11 -87 -87 -1.750 -297 -50 -123 -366 -327 -12 -269 -119 -9 -83 -78 -1.733 -92 -559 -93 -744 -88 -579 -78 -745 -572 -192 -764 -542 -190 -23 -755 -676 -6 -402 -23 -84 -232 -1.423 -527 -9 -241 -48 -121 -168 -1.114 -1.589 -160 -1.175 -4 -2.928 -11.720 -5 -1.470 -143 -868 -25 -2.511 -10.896 -183 -22 -24 -1.715 Si segnala che le spese connesse al Fondo Nazionale di Garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo ma aventi natura di oneri di gestione, sono stati collocati nella voce 190 anziché nella voce 150b. 235 _nota INTEGRATIVA sezione 10 _accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160 10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Tabella non valorizzata in quanto non sono stati effettuati accantonamenti sezione 11 _rettifiche/riprese di valore nette - Voce 170 Nella sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività materiali detenute ad uso funzionale. 11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/Componente reddituale A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in locazione finanziaria - Ad uso funzionale - Per investimento Totale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) -1.825 - -1.825 Riprese di valore (c) - - 2009 2008 Risultato netto (a+b-c) -1.825 -1.714 -1.825 -1.714 Le rettifiche di valore per deterioramento sono iscritte in ragione di riduzioni di valore ritenute durature riferite a immobili, mobili, impianti elettronici ed altri cespiti ad uso funzionale descritti nella sezione 11 della Nota parte B. 236 sezione 12 _rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione A. Totale Attività/Componente reddituale Attività immateriali A.1 Di proprietà - Generate internamente dall’azienda - Altre A.2 Acquisite in leasing finanziario Rettifiche di Ammortamento valore per deterioramento (a) (b) -52 -52 Riprese di valore (c) 2009 Risultato netto (a+b-c) -52 -52 2008 -38 -38 Le rettifiche di valore, interamente riferibili ad ammortamenti, riguardano attività immateriali descritte nella sezione 12 della Nota parte B. sezione 13 _gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 Nella sezione sono illustrati i costi e i ricavi non imputabili alle altre voci, che concorrono alla determinazione della voce 280 “Utili (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposta”. 13.1 Altri oneri di gestione: composizione Componente reddituale / valori Sopravvenienze passive e insussistenza dell’attivo Rifusione interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione Ammortamenti su beni in locazione Oneri per interventi al Fondo Nazionale di Garanzia dei depositanti del Credito Coop. Totale 2009 -46 -79 -27 -49 -201 2008 -250 -353 -20 -623 2009 2.762 57 105 1.115 4.039 2008 2.340 53 18 470 821 312 4.014 13.2 Altri proventi di gestione: composizione Componente reddituale / valori Recupero imposte e tasse Affitti su immobili da investimento Addebiti a terzi per costi su depositi e c/c Altri proventi Recuperi di spese Sopravvenienze attive Totale 237 _nota INTEGRATIVA sezione 14 _utili (perdite) delle partecipazioni - Voce 210 Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole. sezione 15 _risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220 Nel corso dell’esercizio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attività materiali o immateriali. sezione 16 _rettifiche di valore dell’avviamento - Voce 230 La Bcc non ha iscritto tra le sue attività alcuna voce a titolo di avviamento. 16.1 Rettifiche di valore dell’avviamento: composizione sezione 17 _utili (perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Componente reddituale/ Valori A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione B. Altre attività - Utili da cessione - Perdite da cessione Risultato netto 2009 2008 42 3 -5 3 -9 36 Gli utili da realizzo sono riferiti alla vendita dell’immobile ad uso investimento. 238 -2 sezione 18 _le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 260 Nella presente voce figura l’onere fiscale – pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella differita – relativo al reddito dell’esercizio. 18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione 1. 2. 3. 4. 5. 6. Componente/ Valori Imposte correnti (-) - Ires - Irap Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) Variazione delle imposte anticipate (+/-) - Ires - Irap Variazione delle imposte differite (+/-) - Ires - Irap Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) 2009 2008 -3.715 -2.314 292 -3.505 -2.366 -102 1.286 -16 -1.090 -194 4 -4.463 2.157 269 -4.831 Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente, anche per quanto previsto del regolamento IAS attuativo del 1 D.Lgs. n. 38/2005. Ai fini IRES, le imposte correnti sono determinate tenendo conto delle disposizioni previste per le società cooperative a mutualità prevalente, introdotte dalla L. 311/2004. Il Decreto legge n. 185 del 29 novembre 2008, convertito in Legge 28 gennaio 2009 n. 2, all’art. 15, commi da 1 a 5, ha previsto, per i soggetti che adottano gli IAS/IFRS, una disciplina di riallineamento opzionale, mediante pagamento di un’imposta sostitutiva di IRES e IRAP, dei valori fiscali rispetto a quelli contabili di taluni cespiti patrimoniali al ricorrere di determinate ipotesi. Si è pertanto provveduto ad imputare integralmente nel conto economico di periodo l’importo relativo all’imposta sostitutiva e ad annullare l’intera fiscalità differita attiva corrispondente per le imposte Ires ed Irap. Il conto economico dell’esercizio ha registrato, pertanto, l’iscrizione di maggiori imposte correnti per l’imposta sostitutiva dovuta, pari a euro 1,8 mila, e di minori imposte per la fiscalità differita, pari a euro 4,1 mila, con un effetto netto positivo di euro 2,3 mila derivante dalla differenza tra l’aliquota dell’imposta sostitutiva e l’aliquota ordinaria. 239 _nota INTEGRATIVA 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio IRES Imponibile A) Utile della operatività corrente al lordo delle imposte (voce 250 del conto economico) B) Imposte sul reddito IRES - onere fiscale teorico (27,50%) - Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi - Differenze temporanee deducibili in esercizi successivi - Rigiro delle differenze temporanee da esercizi precedenti: - Annullamento delle differenze temporanee deducibili - annullamento delle differenze temporanee tassabili Differenze che non si invertiranno negli esercizi successivi: - variazioni negative permanenti - variazioni positive permanenti Altre variazioni Imponibile fiscale Imposte sul reddito di competenza IRES 22.928 -6.305 7.124 -15 2.456 IRAP 4.850 -23.842 -5.754 7.747 Voci non rilevanti nella determinazione dell’imponibile: - ricavi e proventi - costi e oneri TOTALE IMPOSTE DI COMPETENZA (VOCE 260 DI CONTO ECONOMICO) -894 -3.832 30.137 -347 -535 48.351 Imposte sul redito (aliquota ordinaria 4,82% Imposte sostitutive Imposta sostitutiva per riallineamento differenze tra valori civilistici e fiscali Imposta 22.928 Onere fiscale teorico (aliquota ordinaria 4,82%) Effetto di maggiorazioni / agevolazioni regionali di aliquota Imposte sul reddito di competenza IRAP -2.130 Imponibile Utile della operatività corrente al lordo delle imposte (voce 250 del conto economico) Rigiro delle differenze temporanee da esercizi precedenti: - annullamento delle differenze temporanee deducibili - annullamento delle differenze temporanee tassabili Altre variazioni Imponibile fiscale - Valore della produzione netta Imposta -1.886 -445 -2.331 Imponibile -15 Imposta -2 -4.463 Si tratta dell’imposta effettiva di segno +/- calcolata sulle variazioni di imponibile risultanti dalla dichiarazione dei redditi. 240 sezione 19 _utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280 Nel corso dell’esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività. sezione 20 _altre informazioni Si attesta che sussistono e permangono le condizioni di mutualità prevalente. A tal fine, ai sensi del disposto dell’art. 2512 Codice Civile e dell’art. 35 del D.Lgs. 385/93 e delle correlate Istruzioni di Vigilanza, nel corso dell’esercizio la Banca ha rispettato i requisiti previsti in tema di operatività prevalente con i Soci e di operatività nella zona di competenza territoriale. In particolare, per quanto richiesto dall’art. 35 citato, e così come risultante dalle segnalazioni periodiche inviate all’Organo di Vigilanza, si documenta che le attività di rischio destinate ai Soci o ad attività a ponderazione zero sono state superiori al 50% del totale delle stesse nel corso dell’anno; alla data del 31.12.2009, a fronte di attività di rischio complessive per 2.246 milioni di euro, 1.289 milioni di euro, pari al 57,37% del totale, erano destinate a Soci o ad attività a ponderazione zero. sezione 21 _utile per azione 21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito La Banca è una società cooperativa a mutualità prevalente. Si ritengono di conseguenza non significative dette informazioni, tenuto conto della natura della Società. 21.2 Altre informazioni Utile netto Voci / Valori Totale delle rendite Totale delle spese Utile (perdita) 241 _nota INTEGRATIVA 2009 107.295 -88.830 18.465 2008 119.916 -96.477 23.439 6 242 contenuto del BilaNCio 142 144 145 146 147 150 153 183 221 221 225 245 263 278 282 287 287 296 296 Stato patrimoniale Conto economico prospetto della redditività complessiva prospetto della variazioni del patrimonio netto al 31/12/2009 Rendiconto Finanziario Nota integrativa • parte a: politiche contabili • parte B: informazioni sullo Stato patrimoniale • parte C: informazioni sul Conto economico • parte D: prospetto della redditività complessiva • parte e: informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sez. 1 – Rischio di credito Sez. 2 – Rischio di mercato Sez. 3 – Rischio di liquidità Sez. 4 – Rischio operativo • pubblicazione dell’informativa al pubblico • parte F: informazioni sul patrimonio • parte G : operazioni di aggregazione riguardante imprese o rami d’azienda • parte H: operazioni con parti correlate 243 _nota iNteGRativa PARTE D: redditività complessiva PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 90. 100. 110. 120. Voci Utile (Perdita) d’esercizio Altre componenti reddituali Attività finanziarie disponibili per la vendita: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Copertura dei flussi finanziari: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Differenze di cambio: a) variazioni di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Attività non correnti in via di dismissione: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni Totale altre componenti reddituali Redditività complessiva (Voce 10+110) 244 Imposta sul Importo Lordo X Importo netto reddito X 18.465 4.102 4.161 101 -1.326 -1.345 -33 2.776 101 -160 -33 52 - - - - - - - - - - - - - - - 4.102 4.102 -1.326 -1.326 2.776 21.241 parte e: informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura sezione 1 _rischio di credito INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca riflettono in primis le specificità normative, (“mutualità” e “localismo”), che l’ordinamento bancario riserva alle Banche di Credito Cooperativo e sono indirizzati: -- ad un’efficiente selezione delle singole controparti, attraverso una completa e accurata analisi della capacità delle stesse di onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito; -- alla diversificazione del rischio stesso, individuando nei crediti di importo limitato il naturale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle esposizioni su gruppi di clienti connessi o su singoli rami di attività economica; -- al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica, sia con un’attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano delle irregolarità. La politica commerciale che contraddistingue l’attività creditizia della Banca è, quindi, orientata al sostegno finanziario della propria economia locale e si caratterizza per un’elevata propensione ad intrattenere rapporti di natura fiduciaria e personale con tutte le componenti (famiglie, micro e piccole e medie imprese, artigiani) del proprio territorio di riferimento, nonché per una particolare vocazione operativa a favore dei clienti-soci anche mediante scambi non prevalentemente di natura patrimoniale. In tale contesto, i settori delle famiglie, delle micro e piccole imprese e degli artigiani rappresentano i segmenti di clientela tradizionalmente di elevato interesse per la Banca. Il segmento delle micro e piccole imprese e quello degli artigiani rappresenta, insieme al comparto delle famiglie, un settore di particolare importanza per la Banca. In tale ambito, le strategie della Banca sono volte a instaurare relazioni creditizie e di servizio di medio-lungo periodo attraverso l’offerta di prodotti e servizi mirati e rapporti personali e collaborativi con la stessa clientela. In tale ottica, si collocano anche le convenzioni ovvero gli accordi di partnership raggiunti e in via di definizione con diversi Confidi e varie associazioni di categoria. Inoltre, nell’ultimo anno, sempre a livello di Categoria, sono proseguite le iniziative in corso con l’associazione dei confidi del settore commercio e del settore agricolo con la finalità, anche in questo caso, di valorizzare il patrimonio informativo dei confidi attraverso la definizione delle modalità di condivisione dell’istruttoria di fido. Sotto il profilo merceologico, la concessione del credito è prevalentemente indirizzata verso i rami di attività economica rappresentati da: altri servizi destinati alla vendita, servizi del commercio recupero e riparazioni, edilizia ed opere pubbliche, agricoltura. Inoltre nel corso del 2009 è stato dato particolare impulso ai finanziamenti di impianti fotovoltaici. Oltre all’attività creditizia tradizionale, la Banca è esposta ai rischi di posizione e di controparte con riferimento, rispettivamente, all’operatività in titoli ed in derivati OTC (Over the counter – fuori mercato) non speculativa. L’operatività in titoli comporta una limitata esposizione della Banca al rischio di posizione in quanto gli investimenti in strumenti finanziari sono orientati verso emittenti (governi centrali, intermediari finanziari e imprese non finanziarie) di elevato standing creditizio. L’esposizione al rischio di controparte dell’operatività in derivati OTC non speculativa è molto contenuta poiché assunta esclusivamente/prevalentemente nei confronti degli Istituti Centrali di Categoria (Iccrea Banca). 245 _nota INTEGRATIVA 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi Nello svolgimento della sua attività la Banca é esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati, non siano onorati dai terzi debitori alla scadenza e, pertanto, debbano essere registrate delle perdite conseguenti alla loro cancellazione, in tutto o in parte, in bilancio. Tale rischio è riscontrabile eminentemente nell’attività tradizionale di erogazione di crediti, garantiti o non garantiti, iscritti in bilancio, nonché in analoghe operazioni non iscritte in bilancio (ad esempio, crediti di firma). Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità economica della controparte (mancanza di liquidità, insolvenza) e in misura marginale in ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali il rischio Paese e/o rischio operativo. Le attività diverse da quella tradizionale di prestito espongono ulteriormente la Banca al rischio di credito. In questo caso il rischio di credito può, per esempio, derivare da: -- compravendite di titoli; -- sottoscrizione di contratti derivati OTC non speculativi; Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, mancanza di liquidità, deficienza operativa, eventi politici ed economici o per altre ragioni. Alla luce delle disposizioni previste nel Titolo IV, capitolo 11 delle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia in materia di controlli interni, nonché del rilievo attribuito all’efficienza ed efficacia del processo del credito e del relativo sistema dei controlli, la Banca si è dotata di una struttura organizzativa funzionale al raggiungimento degli obiettivi di gestione e controllo dei rischi creditizi indicati dalla citata normativa prudenziale. Il processo organizzativo di gestione del rischio di credito è ispirato al principio di separatezza tra le attività proprie del processo istruttorio e quelle di sviluppo e gestione dei crediti. Tale principio è stato attuato attraverso la costituzione di strutture organizzative separate. In aggiunta ai controlli di linea, quali attività di primo livello, le funzioni di controllo di secondo livello si occupano del monitoraggio dell’andamento delle posizioni creditizie e della correttezza e adeguatezza dei processi amministrativi svolti dalle strutture deputate alla gestione dei crediti. L’intero processo di gestione e controllo del credito è disciplinato da un Regolamento sul processo del Credito che in particolare: -- individua le deleghe ed i poteri di firma in materia di erogazione del credito; -- definisce i criteri per la valutazione del merito creditizio; -- definisce le metodologie per il rinnovo degli affidamenti; -- definisce le metodologie di controllo andamentale e di misurazione del rischio di credito, nonché le tipologie di interventi da adottare in caso di rilevazione di anomalie. Al 31/12/2009 la Banca è strutturata in 44 Filiali, raggruppate in quattro zone territoriali ognuna diretta e controllata da un responsabile. A fronte dello sviluppo territoriale verso la provincia di Milano e Monza-Brianza, si provveduto, con decorrenza 1° aprile 2010, a rendere più equilibrate ed omogenee le Zone, creando una quinta Zona. L’Area Crediti è l’organismo centrale delegato al governo di parte del processo del credito (Concessione e Revisione), mentre all’Ufficio Controllo Crediti, collocato all’interno del Servizio Controlli Interni e Compliance, spetta la funzione di monitoraggio del credito. All’Ufficio Legale, collocato all’interno dell’Area Supporti Direzionali, spetta la fase di gestione del contenzioso. L’Ufficio Controllo di Gestione il cui Responsabile è stato nominato Risk Controller, è collocato all’interno dell’Area Supporti Direzionali della Direzione Organizzativa e svolge l’attività di controllo sulla gestione dei rischi, attraverso un’articolazione dei compiti derivanti dalle tre principali responsabilità declinate nelle citate Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia (concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative; 246 e controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati). 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Con riferimento all’attività creditizia del portafoglio bancario, l’Area Crediti, come già detto, assicura la supervisione ed il coordinamento delle fasi operative di parte del processo del credito ed esegue i controlli di propria competenza. A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attivato procedure specifiche per le fasi di istruttoria/delibera, di rinnovo delle linee di credito e di monitoraggio del rischio di credito. In tutte le citate fasi la Banca utilizza metodologie quali-quantitative di valutazione del merito creditizio della controparte, supportate da procedure informatiche sottoposte a periodica verifica e manutenzione. I momenti di istruttoria/delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter deliberativo in cui intervengono le diverse unità operative competenti, appartenenti sia alle strutture centrali che a quelle di rete, in ossequio ai livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono supportate, anche al fine di utilizzare i dati rivenienti da banche dati esterne, dalla procedura PEF (pratica elettronica di fido) che consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito) dello stato di ogni posizione già affidata o in fase di affidamento, nonché di ricostruire il processo che ha condotto alla definizione del merito creditizio dell’affidato (attraverso la rilevazione e l’archiviazione del percorso deliberativo e delle tipologie di analisi effettuate). In sede di istruttoria, per le richieste di affidamenti di rilevante entità, la valutazione, anche prospettica, si struttura su più livelli e si basa prevalentemente su dati quantitativi e oggettivi, oltre che - come abitualmente avviene - sulla conoscenza personale e sull’approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale della controparte e dei suoi garanti. Analogamente, per dare snellezza alle procedure, sono stati previsti tre livelli di revisione: il primo, di tipo semplificato con formalità ridotte all’essenziale, riservato al rinnovo dei fidi di importo limitato riferiti a soggetti che hanno un andamento regolare; l’altro, di tipo ordinario, per la restante tipologia di pratiche; il terzo di tipo speciale utilizzato per la revisione delle posizioni incagliate di competenza del Direttore Generale o di organi superiori. La definizione delle metodologie per il controllo andamentale del rischio di credito ha come obiettivo l’attivazione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate da parte dell’Ufficio Controllo Crediti e dei referenti di rete (responsabili dei controlli di primo livello), in stretta collaborazione con la struttura commerciale (Filiali,Capi Zona, Area Filiali, Direzione Commerciale). In particolare, gli addetti delegati alla fase di controllo andamentale hanno a disposizione una molteplicità di elementi informativi che permettono di verificare le movimentazioni dalle quali emergono situazioni di tensione o di immobilizzo dei conti affidati. La procedura informatica SID2000, adottata dalla Banca, consente di estrapolare periodicamente tutti i rapporti che possono presentare sintomi di anomalia andamentale. Il costante monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla procedura consente, quindi, di intervenire tempestivamente all’insorgere di posizioni anomale e di prendere gli opportuni provvedimenti nei casi di crediti problematici. Le posizioni affidate, come già accennato, vengono controllate anche utilizzando le informazioni fornite dalle Centrali dei Rischi. Tutte le posizioni fiduciarie sono inoltre oggetto di riesame periodico, svolto per ogni singola controparte/gruppo di clienti connessi da parte delle strutture competenti per limite di fido. La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è oggetto di aggiornamento costante. 247 _nota INTEGRATIVA Negli ultimi anni, la revisione della regolamentazione prudenziale internazionale (cd. Basilea 2, recepita a livello nazionale con la Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006) – che, come noto, impone alle banche di dotarsi di una efficiente struttura di risk management in grado di misurare e monitorare tutte le fattispecie di rischio e di produrre delle autovalutazioni periodiche sull’adeguatezza del capitale interno rispetto alla propria posizione di rischio, attuale e prospettica, nonché l’evoluzione nell’operatività delle BCC-CR hanno ulteriormente spinto il Sistema del Credito Cooperativo a sviluppare metodi e sistemi di controllo del rischio di credito. In tale ottica, nell’ambito di un progetto di Categoria, un forte impegno è stato dedicato allo sviluppo di uno strumento per il presidio del rischio di credito che ha portato alla realizzazione di un sistema gestionale di classificazione “ordinale” del merito creditizio delle imprese (Sistema CRC). Coerentemente con le specificità operative e di governance del processo del credito delle BCC-CR, il Sistema CRC è stato disegnato nell’ottica di realizzare un’adeguata integrazione tra le informazioni quantitative (Bilancio; Centrale dei Rischi; Andamento Rapporto e Settore merceologico) e quelle qualitative accumulate in virtù del peculiare rapporto di clientela e del radicamento sul territorio. Tale Sistema, quindi, consente di attribuire una classe di merito all’impresa cliente, tra le dieci previste dalla scala maestra di valutazione, mediante il calcolo di un punteggio sintetico (scoring) sulla base di informazioni (quantitative e qualitative) e valutazioni (oggettive e soggettive) di natura diversa. Pertanto, risponde all’esigenza di conferire maggiore efficacia ed efficienza al processo di gestione del credito, soprattutto attraverso una più oggettiva selezione della clientela e un più strutturato processo di monitoraggio delle posizioni. Per il calcolo dello scoring dell’impresa, come già detto, oltre ai dati quantitativi, il Sistema CRC prevede l’utilizzo da parte dell’analista di un questionario qualitativo standardizzato, strutturato in quattro profili di analisi dell’impresa (governance, rischi, posizionamento strategico e gestionale). Il processo di sintesi delle informazioni qualitative elementari è essenzialmente di tipo judgmental. Peraltro, in relazione ad alcuni profili di valutazione non incorporabili nella determinazione del rating di controparte in quanto a maggiore contenuto di soggettività, il sistema CRC attribuisce all’analista, entro un margine predeterminato corrispondente ad un livello di notch, la possibilità di modificare il rating di controparte prodotto dal sistema stesso. A fronte di tale significativo spazio concesso alla soggettività dell’analista, è prevista la rilevazione e l’archiviazione delle valutazioni svolte dagli stessi analisti del credito. L’utilizzo del CRC come strumento di valutazione e controllo dei clienti affidati e da affidare ha notevoli implicazioni di tipo organizzativo che devono essere attentamente esaminate e affrontate, nel quadro di un complessivo riesame del sistema dei controlli interni della banca e dei relativi assetti organizzativi e regolamentari. Nel contempo, sempre a livello di Categoria, sono proseguite le opportune attività di analisi finalizzate a specializzare il Sistema CRC per la valutazione di particolari tipologie di imprese clienti (ad es. Imprese agricole, Ditte individuali, Imprese pubbliche, Cooperative sociali/Onlus e Gruppi di imprese) attualmente non ricomprese. Inoltre, è opportuno sottolineare che nell’ultimo anno è stato sviluppato il modello metodologico per la valutazione della clientela privati. Nella sua prima release, anche il modello CRC Privati, si basa su un approccio di tipo judgemental. Una volta implementato il modello sarà quindi possibile raccogliere i dati necessari al fine di validare le ipotesi effettuate in modalità judgemental e di eventualmente ritarare il modello stesso al fine di aumentarne il potenziale “predittivo” e la significatività statistica. Un’ulteriore evoluzione del Sistema CRC è stato l’introduzione di un modulo opzionale per la valutazione delle eventuali garanzie prestate al fine di valutare l’operazione nel suo complesso. Inoltre nel corso dell’anno la procedura informatica sid2000 ha predisposto uno strumento denominato “Score Rischio Credito e correlazione Rischio-rendimento” che ha integrato il progetto CRC di categoria (sistema di classificazione dei Rischi di Credito). A seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale, nonché degli approfondimenti e delle considerazioni sviluppate nell’ambito delle iniziative promosse 248 dalla Categoria (a livello sia nazionale da parte di Federcasse con il Progetto “Basilea 2”, sia regionale da parte della Federazione Regionale Lombarda delle BCC-CR) a cui la banca ha partecipato (acquisendo la documentazione via via prodotta in relazione all’evoluzione dei lavori), il Consiglio di Amministrazione della Banca ha adottato le relative scelte metodologiche e operative aventi rilevanza strategica. In particolare, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha - tra l’altro - deliberato di: -- adottare la metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito (I Pilastro) -- utilizzare, con riferimento al calcolo di cui al precedente alinea, le valutazioni del merito creditizio fornite dall’Agenzia di credito di valutazione del merito creditizio (ECAI) denominata MOODY’S ANALITICS INC. per la determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni ricomprese nel portafoglio “Amministrazioni centrali e banche centrali”, nonché – indirettamente – di quelle ricomprese nei portafogli “Intermediari vigilati”, “Enti del settore pubblico” e “Enti territoriali”. Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) previsto dal II Pilastro della nuova regolamentazione prudenziale, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha adottato il regolamento che definisce i principi guida, i ruoli e le responsabilità delle funzioni organizzative coinvolte nell’ICAAP, allo scopo di assicurare la regolare ed efficace esecuzione delle attività di valutazione del capitale complessivo relativamente alla sua adeguatezza, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali. Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha dato incarico alla Direttore Generale di attuare il processo, curando che lo stesso sia rispondente agli indirizzi strategici e alle politiche in materia di gestione dei rischi definiti dal Consiglio di Amministrazione stesso. In particolare il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di utilizzare l’algoritmo semplificato cd. Granularity Adjustment (Cfr. allegato B, Titolo III, Capitolo 1 Circ. 263/06) per la quantificazione del capitale interno a fronte del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi. Inoltre, per quanto concerne le prove di stress, ha individuato le relative metodologie di conduzione - e dato incarico al Risk Controller della loro esecuzione - : -- sul rischio di credito attraverso la determinazione del capitale interno necessario a fronte del nuovo livello di rischiosità individuato ridefinendo il portafoglio bancario sulla base del valore del rapporto tra l’ammontare delle esposizioni deteriorate e gli impieghi aziendali tenendo conto della peggiore congiuntura creditizia sperimentata dalla Banca nel corso degli ultimi dieci anni; -- sul rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi maggiorando i valori del coefficiente di Herfindahl, impiegando valori del coefficiente di Herfindahl maggiorato in funzione dell’operatività storica della banca e della propensione a concentrare gli impieghi verso le imprese. In data 10/11/2009 è stato approvato dal CdA il “Regolamento sulla gestione del rischio di credito” in cui vengono definite le linee guida per l’assunzione e la gestione di tale rischio, in coerenza con le indicazioni provenienti dalle Istruzioni di Vigilanza e dalla circolare 263/06 di Banca d’Italia. Con riferimento all’operatività sui mercati mobiliari, sono attive presso l’Area Finanza della Banca momenti di valutazione e controllo sia in fase di acquisto degli strumenti finanziari, sia in momenti successivi nei quali periodicamente viene analizzata la composizione del comparto per asset class/portafoglio Ias/Ifrs, identificato e determinato il livello di rischio specifico oppure di controparte, nonché verificato il rispetto dei limiti e delle deleghe assegnate. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal Consiglio di Amministrazione, le tecniche di mitigazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca si sostanziano nell’acquisizione di differenti fattispecie di garanzie reali, finanziarie e non finanziarie, e personali. 249 _nota INTEGRATIVA Tali forme di garanzia sono, ovviamente, richieste in funzione dei risultati della valutazione del merito di credito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa. A dicembre 2009 le esposizioni assistite da garanzie, reali e personali, rappresentano il 84,22%% del totale dei crediti verso la clientela, di cui: il 3,21% è coperto da garanzie reali; e il 60,33% è coperto da garanzia ipotecaria. Con riferimento all’attività sui mercati mobiliari, considerato che la composizione del portafoglio é orientata verso primari emittenti con elevato merito creditizio, non sono richieste al momento particolari forme di mitigazione del rischio di credito. La principale concentrazione di garanzie reali (principalmente ipotecarie) è legata a finanziamenti a clientela corporate (a medio e lungo termine). Tuttavia, allo stato attuale, la Banca non valuta e gestisce il rischio di concentrazione con riferimento alle garanzie. Coerentemente con agli approfondimenti condotti nell’ambito del progetto di categoria “Basilea 2” è stato dato un decisivo impulso alla realizzazione di configurazioni strutturali e di processo idonei ad assicurare la piena conformità ai requisiti organizzativi, economici, legali, e informativi richiesti dalla nuova regolamentazione prudenziale in materia di tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM). Garanzie reali Per quanto concerne le forme di garanzia reale, la Banca accetta diversi strumenti a protezione del credito costituiti dalle seguenti categorie: Garanzie ipotecarie 1. ipoteca su beni immobili residenziali; 2. ipoteca su immobili commerciali; 3. ipoteca su terreni agricoli Garanzie finanziarie 4. pegno di titoli di debito di propria emissione o emessi da soggetti sovrani; 5. pegno di denaro depositato presso la Banca; 6. pegno su altri strumenti finanziari quotati; 7. pegno su polizze assicurative; La Banca non ricorre a forme di protezione del rischio di credito e di controparte costituite da accordi di compensazione. Le prime quattro casistiche descritte, che rappresentano oltre il 64.% dell’importo nominale delle garanzie acquisite, soddisfano tutti i requisiti richiesti dalla citata nuova regolamentazione prudenziale per il riconoscimento delle tecniche di attenuazione dei rischi di credito. Tutte le tipologie di garanzia acquisibili dalla Banca sono inserite nel processo strutturato di gestione delle garanzie reali condividendone quindi tutte le fasi in cui è composto. Con riferimento all’acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure, anche al fine di assicurare il soddisfacimento dei requisiti previsti dalla normativa per il loro riconoscimento ai fini prudenziali al momento della costituzione della protezione e per tutta la durata della stessa. In particolare: -- sono state adottate tecniche e procedure volte al realizzo tempestivo delle attività poste a protezione del credito; -- sono stati affidati a strutture centralizzate i compiti di controllo sui profili di certezza giuridica sono state sviluppati e posti in uso standard della contrattualistica utilizzata; -- sono stati sviluppati e, posti in uso, standard della contrattualistica utilizzata; -- le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono 250 state chiaramente documentate e divulgate. È stata inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita della garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, realizzo). Relativamente alle garanzie ipotecarie su immobili, le politiche e le procedure aziendali assicurano che siano sempre acquisite e gestite con modalità atte a garantirne l’opponibilità in tutte le giurisdizioni pertinenti e l’escutibilità in tempi ragionevoli. In tale ambito, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure interne con riguardo: - alla non dipendenza del valore dell’immobile in misura rilevante dal merito di credito del debitore; - alla indipendenza del soggetto incaricato dell’esecuzione della stima dell’immobile; - alla presenza di un’assicurazione contro il rischio danni sul bene oggetto di garanzia; - alla messa in opera di un’adeguata sorveglianza sul valore dell’immobile, al fine di verificare la sussistenza nel tempo dei requisiti che permettono di beneficiare di un minor assorbimento patrimoniale sulle esposizioni garantite; - al rispetto del rapporto massimo tra fido richiesto e valore della garanzia (loan-tovalue): 80% per gli immobili residenziali e per quelli commerciali. Qualora venga superato tale limite deve essere valutata l’opportunità di richiedere un’idonea garanzia integrativa (pegno su titoli di Stato, pegno su titoli di debito di propria emissione); - alla destinazione d’uso dell’immobile e alla capacità di rimborso del debitore. Il processo di sorveglianza sul valore dell’immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso l’utilizzo di metodi statistici. Al riguardo, l’attività di valutazione è effettuata: -- almeno ogni 3 anni per gli immobili residenziali; -- annualmente per gli immobili di natura non residenziale. Per le esposizioni rilevanti (ossia di importo superiore a 3 milioni di euro o al 5 per cento del patrimonio di vigilanza della Banca) la valutazione è in ogni caso rivista da un perito indipendente almeno ogni 3 anni. Con riguardo alle garanzie reali finanziarie la Banca, sulla base delle politiche e processi per la gestione dei rischio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l’acquisizione delle stesse esclusivamente a quelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l’azienda è in grado di calcolare il fair value con cadenza almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta esistano elementi che presuppongano che si sia verificata una diminuzione significativa del fair value stesso). La Banca ha, inoltre, posto in essere specifici presidi e procedure atte a garantire i seguenti aspetti rilevanti per l’ammissibilità a fini prudenziali delle garanzie in argomento: -- assenza di una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria e il merito creditizio del debitore; -- specifici presidi a garanzia della separatezza esterna (tra patrimonio del depositario e bene oggetto di garanzia) e della separatezza interna (tra i beni appartenenti a soggetti diversi e depositati presso i terzi); qualora l’attività oggetto di garanzia sia detenuta presso terzi; -- durata residua della garanzia non inferiore a quella dell’esposizione. Nell’ambito delle politiche di rischio aziendali, inoltre, viene ritenuto adeguato un valore della garanzia pari al 100% del fido concesso alla controparte. Nei casi in cui il valore del bene in garanzia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio, la Banca utilizza il concetto di scarto di garanzia, misura espressa in percentuale sul valore della garanzia offerta, determinata in funzione della volatilità del valore del titolo. In fase di delibera viene considerata come garantita la sola parte del finanziamento coperta dal valore del bene al netto dello scarto. La sorveglianza delle garanzie reali finanziarie, nel caso di pegno su titoli, avviene attraverso il monitoraggio trimestrale della valutazione del fair value dello strumento finanziario a garanzia. Viene effettuata una valutazione al fine di stabilire la necessità di richiedere l’adeguamento delle garanzie per le quali il valore di 251 _nota INTEGRATIVA mercato risulta inferiore al valore di delibera al netto dello scarto. Garanzie personali Con riferimento alle garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da imprenditori e partner societari correlati al debitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi a favore di imprese individuali e/o persone fisiche (consumatori e non), anche da congiunti del debitore stesso. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre società (generalmente società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. Nel caso di finanziamenti a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche (artigiani, commercianti, etc.) la Banca acquisisce specifiche garanzie (sussidiarie o a prima richiesta) prestate da parte dei consorzi fidi di appartenenza. Le suddette forme di garanzia, nella generalità dei casi, non consentono un’attenuazione del rischio di credito in quanto prestate da soggetti “non ammessi” ai fini della nuova normativa prudenziale. Costituiscono un’eccezione le garanzie personali prestate da consorzi fidi iscritti nell’elenco speciale ex art. 107 t.u.b. e da enti del settore pubblico/territoriali. Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l’istruttoria si estende anche a questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipologia di fido garantito ed all’importo, si sottopone a verifica e analisi: •• la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consultazione delle apposite banche dati; •• l’esposizione verso il sistema bancario; •• le informazioni presenti nel sistema informativo della banca; •• l’eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva. Eventualmente, a discrezione dell’istruttore in relazione all’importo della garanzia, l’indagine sarà estesa alle centrali rischi. Se il garante è rappresentato da una società, e comunque quando ritenuto necessario in considerazione del rischio e dell’importo del finanziamento, oltre al riscontro delle informazioni prodotte dalle rete nell’apposito modulo riservato al garante, si procede allo sviluppo del merito creditizio del soggetto garante, con le stesse modalità previste per il richiedente. La Banca non ha posto in essere operazioni su derivati creditizi. 2.4 Attività finanziarie deteriorate La Banca è organizzata con strutture e procedure informatiche per la gestione, la classificazione e il controllo dei crediti. Coerentemente con quanto dettato dai principi contabili IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento finanziario ovvero gruppo di strumenti finanziari. Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie di rischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni in una situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per le quali la banca acconsente, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, ad una modifica delle condizioni contrattuali originarie. In seguito alla modifica delle disposizioni di vigilanza prudenziale, sono state incluse tra le esposizioni deteriorate anche le posizioni scadute e/o 252 sconfinanti da oltre 90/180 giorni. Questa modifica ha comportato l’introduzione di una nuova categoria contabile nella quale vengono classificate le posizioni con tali caratteristiche e l’inclusione dello sconfinamento continuativo tra gli elementi da considerare ai fini del monitoraggio e della rilevazione dei crediti problematici per favorire la sistemazione dell’anomalia anteriormente al raggiungimento dei giorni di sconfinamento previsti per la classificazione del nuovo stato. La responsabilità e la gestione complessiva dei crediti deteriorati si estrinseca principalmente nel: -- monitoraggio delle citate posizioni da parte delle Filiali alle quali competono i controlli di primo livello; -- concordare da parte dei Capi Zona con il gestore della relazione gli interventi volti a ripristinare la regolarità andamentale o il rientro delle esposizioni oppure piani di ristrutturazione; -- verificare costantemente, da parte dell’Ufficio Legale, l’andamento delle posizioni anomale (incagliate, in osservazione, ristrutturate e past due) effettuando i necessari solleciti sia nei confronti dei gestori delle posizioni (Capi Zona e Preposti di Filiale) sia direttamente nei confronti della clientela; -- provvedere a proporre la normalizzazione delle posizioni anomale o il cambio di classificazione in caso di ulteriore deterioramento. Spetta all’Ufficio Controllo Crediti e all’Ufficio Legale proporre agli organi superiori: -- la classificazione a partite in osservazione o incagliate; -- le eventuali previsioni di perdita sulle posizioni non a sofferenza; -- il passaggio a “sofferenza” di quelle posizioni che a causa di sopraggiunte difficoltà non lasciano prevedere alcuna possibilità di normalizzazione. La metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico commisurato all’intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio, tenendo conto dei criteri stabiliti dal Regolamento sul processo del credito. La attività di recupero relative alle posizioni classificate a sofferenza sono gestite esclusivamente dall’Ufficio Legale. Anche in questo caso la metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico, tenendo conto dei criteri stabiliti dal Regolamento sul processo del credito. 253 _nota INTEGRATIVA informazioni di natura quantitativa a. qualità del credito A.1 ESPOSIZIONI DETERIORATE E IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE A.1.1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attivita finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 2009 Totale 2008 Sofferenze 13.118 13.118 14.325 Incagli Esposizioni ristrutturate 84.908 84.908 57.375 Esposizioni scadute 7.514 7.514 699 Altre attività 2.475 248.794 Totale 2.475 248.794 44.727 1.540.947 44.727 1.646.487 106 106 1.837.048 1.942.589 1.687.954 1.760.353 Il totale della tabella corrisponde al totale delle attività finanziarie rappresentate nell’attivo dello Stato patrimoniale. A.1.2. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Attività deteriorate In bonis Totale Esposizione Rettifiche Esposizione Esposizione Rettifiche di Esposizione esposizione lorda specifiche netta lorda portafoglio netta Netta 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione X X 2.475 2.475 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 248.794 248.794 248.794 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 44.727 44.727 44.727 5. Crediti verso clientela 120.614 -15.074 105.540 1.542.708 -1.762 1.540.947 1.646.487 6. Attività finanziarie valutate al fair value X X 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura X X Totale 2009 120.614 -15.074 105.540 1.836.230 -1.762 1.836.943 1.942.483 Totale 2008 79.257 -6.858 72.399 1.688.464 -2.045 1.687.954 1.760.353 Il totale della tabella corrisponde al totale delle attività finanziarie rappresentate nell’attivo dello Stato patrimoniale. 254 A.1.3. Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti I crediti relativi alla voce in esame, sono tutti in bonis ed esigibili e su di essi pertanto non si sono operate rettifiche di valore. Non sono di conseguenza oggetto di compilazione le tavole relative alla “dinamica delle esposizioni deteriorate”. A. a) b) c) d) ESPOSIZIONI PER CASSA Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni Scadute e) Altre attività Esposizione lorda TOTALE A 44.727 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B Rettifiche di valore specifiche X X X X X 44.727 12.715 12.715 Rettifiche di valore di portafoglio 44.727 X X Esposizione netta 44.727 12.715 12.715 Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. Le esposizioni “fuori bilancio” includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati ecc.) che comportano l’assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc). A.1.4. Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Tabella non avvalorata, la Banca non ha esposizioni deteriorate verso banche A.1.5. Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Tabella non avvalorata, la Banca non ha esposizioni deteriorate verso banche 255 _nota INTEGRATIVA A.1.6. Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni Scadute f) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B Esposizione lorda 26.545 86.516 Rettifiche di valore specifiche -13.427 -1.608 7.552 1.791.502 1.912.116 2.615 223.361 225.976 -39 X -15.074 X Rettifiche di valore di portafoglio X X X X -1.762 -1.762 X Esposizione netta 13.118 84.908 7.514 1.789.741 1.895.281 2.615 223.361 225.976 Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. Le esposizioni “fuori bilancio” includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati ecc.) che comportano l’assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc). A.1.7. Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde A. B. B.1 B.2 B.3 C. C.1 C.2 C.3 C.4 C.5 C.6 D. Causali/Categorie Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate Variazioni in aumento ingressi da esposizioni creditizie in bonis trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate altre variazioni in aumento Variazioni in diminuzione uscite verso esposizioni creditizie in bonis cancellazioni incassi realizzi per cessioni trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate altre variazioni in diminuzione Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate Sofferenze 20.879 10.968 8.481 2.007 480 -5.302 -1.390 -3.912 26.545 Incagli 57.675 79.509 77.959 75 1.475 -50.668 -17.930 - -30.154 -2.007 -577 86.516 Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 702 9.881 9.309 572 -3.031 -2.282 -674 -75 7.552 Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, credit, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. 256 A.1.8. Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie A. B. B.1. B.2. B.3. C. C.1. C.2. C.3. C.4. C.5. D. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate Variazioni in aumento rettifiche di valore trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate altre variazioni in aumento Variazioni in diminuzione riprese di valore da valutazioni riprese di valore da incasso cancellazioni trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate altre variazioni in diminuzione Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate Sofferenze 6.554 10.706 10.504 11 191 -3.833 -1.652 -791 -1.390 13.427 Esposizioni scadute Esposizioni ristrutturate Incagli 300 1.490 1.489 1 - -182 -89 -79 -11 -3 1.608 4 39 36 3 -4 -2 -1 -1 39 Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E INTERNI A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni A. B. C. D. Esposizioni Esposizioni creditizie per cassa Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi Garanzie rilasciate Impegni a erogare fondi Totale classe 1 248.626 248.626 Classi di rating esterni classe classe classe 2 3 4 41.873 41.873 classe 5 Senza rating 1.668.824 2.580 2.580 Totale 1.959.323 2.580 2.580 84.403 154.289 1.910.097 84.403 154.289 2.200.595 classe 6 A.2.2. Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Tabella non avvalorata in quanto la Banca non ha esposizioni per cassa e fuori bilancio per classi di rating interni 257 _nota INTEGRATIVA A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite Tabella non avvalorata in quanto la Banca non ha esposizioni creditizie verso banche garantite. 258 259 _nota INTEGRATIVA 2. - di cui deteriorate Esposizione creditizie fuori bilancio garantite 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate Esposizione creditizie per cassa garantite 1.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2 parzialmente garantite 1. Valore esposizione netta 119.429 62.563 2.527 56.866 2.213 1.386.694 1.349.820 95.090 36.874 Immobili 11.743 8.944 2.799 336 993.333 991.640 76.627 1.693 Titoli 37 29 8 553 425 128 Altre garanzie Reali 8.294 4.337 273 3.957 696 52.353 42.224 4.221 10.129 Altri derivati Derivati su crediti Governi e Banche centrali centrali Altri enti pubblici Banche CLN Crediti di firma Garanzie personali (2) Altri soggetti Garanzie reali (1) Governi e Banche centrali Altri enti pubblici Altri Soggetti 57.548 46.333 2.253 11.215 627 317.771 306.592 14.035 11.179 77.622 59.643 17.979 1.364.010 1.340.881 23.129 Totale (1)+(2) A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite Banche 205.394 Totale 2008 5.153 253.779 Totale B Totale 2009 5.153 X X B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni X B.2 Incagli X B.1 Sofferenze 248.626 B. Esposizioni “fuori bilancio” Totale A X X 248.626 A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni X A.3 Esposizioni ristrutturate X Esposizione Netta A.2 Incagli Rettifiche valore specifiche X Rettifiche valore di portafoglio A.1 Sofferenze A. Esposizioni per cassa Esposizioni/Controparti Esposizione netta 422 560 152 152 408 407 Rettifiche valore specifiche X X Rettifiche valore di portafoglio X X X X X X X Esposizione netta 20.986 6.546 52 52 6.495 6.480 15 Rettifiche valore specifiche X X Rettifiche valore di portafoglio 2 X X X 2 2 X X X X Esposizione netta 1 168 168 168 Rettifiche val. specifiche X X Rettifiche valore di portafoglio Imprese di assicurazione X X X X X X X 1.315.573 1.606.462 193.134 190.519 65 2.550 1.413.328 1.320.090 6.930 76.620 9.688 Imprese non finanziarie Esposizione netta Società finanziarie 5.686 13.044 X 13.044 X 36 1.565 11.443 Rettifiche valore specifiche Altri enti pubblici 1.822 1.576 X X X 1.576 1.576 X X X X Rettifiche valore di portafoglio 260 Esposizione netta 363.277 258.763 32.507 32.507 226.257 213.970 584 8.273 3.430 Altri soggetti 1.170 2.030 X 2.030 X 3 43 1.984 Rettifiche valore specifiche Governi Rettifiche valore di portafoglio 221 183 X X X 183 183 X X X X B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore bilancio) B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 13.118 13.427 A.2 Incagli 84.908 1.608 A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute 7.514 39 A.5 Altre esposizioni 1.789.741 1.762 Totale 1.895.281 16.835 B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli 2.550 B.3 Altre attività deteriorate 65 B.4 Altre esposizioni 228.363 Totale 230.978 Totale 2009 2.126.259 16.835 Totale 2008 1.905.653 8.900 Rettifiche Esposizione netta valore complessive Resto del mondo valore complessive Esposizione netta Rettifiche Asia valore complessive Rettifiche Esposizione netta Rettifiche America valore complessive Esposizione netta Rettifiche Esposizioni/Aree geografiche Altri Paesi europei valore complessive Esposizione netta Italia 20 20 20 B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio) Italia Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni 44.727 Totale A 44.727 B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 10.504 Totale B 10.504 Totale 2009 55.231 Totale 2008 89.725 261 _nota INTEGRATIVA B.4 Grandi rischi a) Ammontare b) Numero 34.428 1 C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITÀ C.1 Operazioni di cartolarizzazione La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione C.2 Operazioni di cessione C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate Attività finanziarie detenute per la negoziazione Forme tecniche/ Portafoglio A A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti B. Strumenti derivati Totale 2009 di cui deteriorate Totale 2008 di cui deteriorate B C Attività finanziarie valutate al fair value A B C Attività finanziarie detenute sino alla scadenza B C A B C Attività finanziarie disponibili per la vendita A Crediti verso banche Crediti verso clientela A B C A B C Totale 2009 147.095 X X X X 147.095 141.742 2008 147.095 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 141.742 147.095 141.742 Legenda: A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore) C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate Attività finanziarie detenute per la negoziazione Passività/Portafoglio attività 1. Debiti verso clientela a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente Totale 2009 Totale 2008 262 Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela 147.227 147.227 147.227 141.742 Totale 147.227 147.227 147.227 141.742 sezione 2 _rischi di mercato 2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali La Banca non svolge attività di negoziazione con pura finalità speculativa: i titoli del portafoglio di negoziazione sono detenuti in un’ottica di complementarietà con il portafoglio bancario. La strategia sottostante alla negoziazione in proprio risponde sia ad esigenze di tesoreria, costituendo i titoli una riserva di liquidità secondaria, nonché all’obiettivo di massimizzare il profilo di rischio/rendimento degli investimenti di portafoglio nelle componenti rischio di tasso e rischio di credito della controparte. Le fonti del rischio tasso di interesse sono rappresentate dall’operatività in titoli obbligazionari. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza A seguito dell’entrata in vigore della nuova regolamentazione prudenziale (Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia) la Banca ha adottato la metodologia standardizzata (Circ. 229/99 della Banca d’Italia, Titolo IV, Cap. 3) per la determinazione dei requisiti patrimoniali e per il monitoraggio dei rischi di mercato; In particolare, per i titoli di debito il “rischio generico”, ovvero il rischio di perdite causate da una avversa variazione del livello dei tassi di interesse, è misurato tramite il “metodo basato sulla scadenza” che prevede la distribuzione, distintamente per ciascuna valuta, delle posizioni in fasce temporali di vita residua di riprezzamento del tasso di interesse; le posizioni così allocate sono opportunamente compensate per emissione, fascia temporale e gruppi di fasce temporali. Il requisito è dato dalla somma dei valori delle posizioni residue e delle posizioni ponderate compensate. La gestione del rischio di tasso del portafoglio di negoziazione è effettuata dall’Area Finanza in base a limiti e deleghe definiti direttamente dal CdA, mentre le attività di misurazione, controllo e verifica del rischio di tasso sono demandate all’Ufficio Controllo di Gestione. Ai fini gestionali la banca utilizza una misura di rischio, Valore a Rischio-Var ed ha aderito al Servizio Finanza Istituzionale di Cassa Centrale Banca (Trento). La misurazione e la gestione del rischio di tasso di interesse del portafoglio di investimento viene supportata da reportistiche che evidenziano il valore a rischio (Var, Value at Risk) del portafoglio, calcolato impiegando la metodologia Riskmetrics, su un orizzonte temporale di 10 giorni, con un intervallo di confidenza del 99%. Tale reportistica, disponibile periodicamente, consente di evidenziare la perdita massima potenziale sull’orizzonte temporale definito, tenendo conto non solo del rischio tasso, ma degli ulteriori fattori di rischio azionario e rischio di cambio, nonché dell’effetto diversificazione. Il modello di misurazione del rischio di tasso non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno a supporto della gestione e del controllo interno del rischio. In particolare sul fronte del monitoraggio del rischio è stato definito da parte del Consiglio di Amministrazione, un limite di Var massimo per delimitare l’attività di asset allocation del portafoglio di investimento svolta dall’Area Finanza. 263 _nota INTEGRATIVA La Banca si avvale inoltre del supporto consulenziale di Cassa Centrale Banca mediante l’adesione al Servizio Finanza Istituzionale. Rischio di prezzo _Portafoglio di negoziazione di vigilanza Il rischio di prezzo è rappresentato dalle perdite potenziali che possono derivare da oscillazioni sfavorevoli dei prezzi di mercato. La Banca svolge attività di negoziazione in proprio di strumenti finanziari esposti al rischio di prezzo. Tale attività di negoziazione riguarda titoli di stato negoziati sui mercati obbligazionari come previsto da apposita delibera del Consiglio di Amministrazione. La strategia sottostante alla negoziazione di questi strumenti finanziari si pone l’obiettivo di massimizzare il profilo complessivo di rischio/rendimento. Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita con una opportuna diversificazione degli investimenti. Il rischio prezzo del portafoglio di negoziazione è monitorato sia tramite analisi delle esposizioni quotate e non quotate, sia attraverso la determinazione dell’esposizione per singolo mercato, ovvero dell’esposizione complessiva per ciascun paese. Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è gestito dall’Area Finanza sulla base di deleghe che ne circoscrivono l’esposizione in termini di ammontare massimo investito, di mercati di quotazione, di paesi di residenza degli enti emittenti e di valore percentuale massimo di minusvalenze (soglia di attenzione). La misurazione e la gestione del rischio di prezzo del portafoglio di investimento viene supportata da reportistiche di Valore a rischio (Var, Value at Risk), calcolate con la metodologia Riskmetrics, su un orizzonte temporale di 10 giorni, con un intervallo di confidenza del 99% rese disponibili giornalmente da Cassa Centrale Banca. Il modello di misurazione del rischio di prezzo non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali ma rappresenta uno strumento a supporto della gestione e del controllo interno del rischio. 264 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Valuta di denominazione (242) – Euro Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T. passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri + posizioni lunghe + posizioni corte da oltre 3 mesi fino a 6 mesi da oltre 1 anno fino a 5 anni oltre 10 anni da oltre 5 anni fino a 10 anni durata indeterminata 11.704 11.704 3.000 278 278 278 - 2.722 2.722 1.361 1.361 11.704 3.178 8.527 da oltre 6 mesi fino a 1 anno 2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione Tabella non avvalorata 2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO - PORTAFOGLIO BANCARIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Rischio di tasso di interesse _Portafoglio Bancario Principali fonti del rischio di tasso di interesse Le fonti del rischio di tasso di interesse a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente nei processi del credito, della raccolta e della finanza, essendo il portafoglio bancario costituito prevalentemente da crediti e dalle varie forme di raccolta dalla clientela. 265 _nota INTEGRATIVA In particolare, il rischio di tasso di interesse da “fair value” trae origine dalle poste a tasso fisso, mentre il rischio di tasso di interesse da “flussi finanziari” trae origine dalle poste a tasso variabile. Tuttavia, nell’ambito delle poste a vista sono normalmente ravvisabili comportamenti asimmetrici a seconda che si considerino le voci del passivo o quelle dell’attivo; mentre le prime, essendo caratterizzate da una maggiore vischiosità, afferiscono principalmente al rischio da “fair value”, le seconde, più sensibili ai mutamenti del mercato, sono riconducibili al rischio da “flussi finanziari”. La Banca ha posto in essere opportune misure di attenuazione e controllo finalizzate a evitare la possibilità che vengano assunte posizioni eccedenti un determinato livello di rischio obiettivo. Tali misure di attenuazione e controllo trovano codificazione nell’ambito delle normative aziendali volte a disegnare processi di monitoraggio fondati su limiti di posizione e sistemi di soglie di attenzione in termini di capitale interno al superamento delle quali scatta l’attivazione di opportune azioni correttive. La Banca ha individuato nell’Area Finanza la struttura deputata a presidiare e coordinare il processo organizzativo finalizzato alla gestione del rischio di tasso sul portafoglio Bancario. Per quanto concerne la metodologia di misurazione del rischio e di quantificazione del corrispondente capitale interno, la Banca ha deciso di utilizzare l’algoritmo semplificato descritto nell’Allegato C, Titolo III, Cap.1 della Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia. Attraverso tale metodologia viene stimata la variazione del valore economico del portafoglio bancario a fronte di una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a 200 punti base. L’applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici. 1) Definizione del portafoglio bancario: costituito dal complesso delle attività e passività non rientranti nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza. 2) Determinazione delle “valute rilevanti”, le valute cioè il cui peso misurato come quota sul totale attivo oppure sul passivo del portafoglio bancario risulta superiore al 5%. Ciascuna valuta rilevante definisce un aggregato di posizioni. Le valute il cui peso è inferiore al 5% sono aggregate fra loro. 3) Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: sono definite 14 fasce temporali. Le attività e passività a tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quelle a tasso variabile sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse. Specifiche regole di classificazione sono previste per alcune attività e passività. 4) Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le posizioni attive e passive sono compensate, ottenendo una posizione netta. La posizione netta per fascia è moltiplicata per il corrispondente fattore di ponderazione. I fattori di ponderazione per fascia sono calcolati come prodotto tra una approssimazione della duration modificata relativa alla fascia e una variazione ipotetica dei tassi (pari a 200 punti base per tutte le fasce). 5) Somma delle esposizioni nette ponderate delle diverse fasce: l’esposizione ponderata netta dei singoli aggregati approssima la variazione di valore attuale delle poste denominate nella valuta dell’aggregato nell’eventualità dello shock di tasso ipotizzato. 6) Aggregazione nelle diverse valute attraverso la somma dei valori assoluti delle esposizioni ponderate nette per aggregato. Il valore ottenuto rappresenta la variazione di valore economico aziendale a fronte dello scenario ipotizzato. 7) Determinazione dell’indicatore di rischiosità rappresentato dal rapporto tra il valore somma ottenuto e il valore del Patrimonio di Vigilanza. 266 Le disposizioni della citata normativa prudenziale che disciplinano il processo di auto-valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process) definiscono una soglia di attenzione del cennato indicatore di rischiosità ad un valore pari al 20%. Nel caso in cui tale indicatore assuma valori superiori alla soglia di attenzione, la Banca d’Italia approfondisce con la banca i risultati e si riserva di adottare opportuni interventi. La Banca effettua, inoltre, prove di stress, attraverso la citata metodologia e considerando un incremento di 100 bp dello shock di tasso. Il monitoraggio all’esposizione al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario avviene su base trimestrale. L’attività di gestione e monitoraggio del rischio tasso si avvale del supporto di un insieme di reportistiche di ALM disponibili con cadenza mensile, che integrano le determinazioni rivenienti dall’impiego del cennato algoritmo semplificato. La Banca aderisce infatti al Servizio ALM, nato in seno agli organismi centrali del movimento cooperativo (Phoenix, Cassa Centrale Banca e Informatica Bancaria Trentina). Nell’ambito dell’analisi di ALM Statico il monitoraggio del rischio di tasso con riferimento all’impatto sul margine di interesse si concretizza con l’analisi del Report di Repricing. In esso le poste di attivo e passivo e derivati sensibili ai tassi di interesse, importate a livello di singolo rapporto dal dipartimentale, vengono rappresentate su predefiniti scaglioni temporali in ragione delle rispettive scadenze di riprezzamento. Dall’analisi dei gap di repricing ottenuti nei diversi periodi si deriva la sensibilità del margine di interesse conseguente a scenari di shock di tasso. Nello stesso contesto statico l’analisi dell’impatto sul patrimonio netto conseguente a diverse ipotesi di shock di tasso viene supportata dal Report di Sensitività, nel quale viene stimato l’impatto sul valore attuale delle poste di attivo, passivo e derivati conseguente alle ipotesi di spostamento della curva dei rendimenti di +/- 100 e +/- 200 punti base. Un’attività di controllo e gestione più sofisticata dell’esposizione complessiva a rischio tasso dell’istituto avviene mediante le misurazioni offerte nell’ambito dei Reports di ALM Dinamico. In particolare si procede ad analizzare la variabilità sia del margine di interesse che del patrimonio netto in diversi scenari di cambiamento dei tassi di interesse e di evoluzione della banca su un orizzonte temporale di 12 mesi. La simulazione impiega un’ipotesi di costanza delle masse della banca all’interno dell’orizzonte di analisi dei 12 mesi, andando a isolare la variabilità di margine e patrimonio nei diversi contesti. Un’ulteriore analisi viene effettuata facendo riferimento ad una situazione di stress che si articola in due violenti spostamenti rispettivamente al rialzo e al ribasso della curva dei rendimenti con marcata modifica della forma stessa, ricavati da un’analisi storica della dinamica della curva dei tassi negli ultimi 15 anni. Le analisi di ALM, prodotte mensilmente, vengono presentate dalla Direzione Organizzativa (Ufficio Controllo di Gestione) al Direttore Generale, il quale riporta in CdA, trimestralmente, le valutazioni circa l’andamento dell’esposizione al rischio tasso dell’istituto, con riferimento al rischio sul margine e rischio sul patrimonio, avvalendosi allo scopo del servizio di consulenza promosso da Cassa Centrale Banca. Rischio di prezzo _portafoglio bancario Il portafoglio bancario accoglie particolari tipologie di investimenti in titoli di capitale, aventi la finalità di perseguire determinati obiettivi strategici di medio/lungo periodo. Nel portafoglio bancario sono presenti per lo più partecipazioni che costituiscono cointeressenze in società appartenenti al sistema del Credito Cooperativo e/o in società e/o enti strumentali allo sviluppo dell’attività della Banca. Ad oggi, vista l’attuale operatività, non sono poste in essere operazioni di copertura del rischio di prezzo. B. Attività di copertura del fair value 267 _nota INTEGRATIVA La Banca ha in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla c.d. Fair Value Option. Nel corso del 2009 la Banca ha posto in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value per la cui rappresentazione contabile si avvale della metodologia prevista dal c.d. Hedge Accounting. La strategia adottata nel corso dell’anno dalla Banca mira a contenere il rischio tasso e a stabilizzare il margine di interesse. Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS). Le attività e le passività coperte, sono principalmente rappresentate da prestiti obbligazionari emessi dalla banca. La Banca si è dotata dei necessari presidi organizzativi per una gestione consapevole delle operazioni di copertura e dei rischi connessi mediante l’adozione di una specifica politica di applicazione del modello di Hedge Accounting. Inoltre è stato assegnato al Risk Controller la verifica ed il monitoraggio, almeno con cadenza trimestrale, tramite la specifica procedura messa a disposizione dall’outsourcer informatico (Phoenix spa), della sussistenza delle condizioni di efficacia con riferimento sia ai periodi futuri (c.s. test prospettico), che con riferimento ai periodi trascorsi (c.d. test retrospettivo). C. Attività di copertura dei flussi finanziari La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture dell’esposizione alla variabilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanziari a tasso variabile. 268 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: Euro Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte a vista 1.400.573 fino a 3 mesi da oltre 3 da oltre 6 mesi mesi fino a 6 fino a 1 mesi anno 128.651 18.423 80.077 da oltre 1 anno fino a 5 anni da oltre 5 anni fino a 10 anni 41.965 29.872 177.031 120.697 98.221 84.622 29.872 120.697 84.622 oltre 10 anni 13.837 18.423 11.193 99.035 80.077 12.092 56.334 13.599 13.837 99.035 80.077 12.092 56.334 13.599 13.837 945.395 78.564 71.658 8.056 44.547 12.892 13.837 59.567 1.447.430 685.720 507.935 177.785 20.471 140.664 8.419 94.867 4.036 11.788 708 30.679 1.369.894 364.932 1.004.962 177.785 11.609 523 11.086 750.101 324 140.340 94.867 750.101 140.340 94.867 17.636 136.032 72.261 5.335 107.919 388 33 17.636 17.636 29 17.606 136.032 6.224 5.509 715 129.808 28.000 101.808 72.261 5.009 3.190 1.819 67.252 20.000 47.252 5.335 5.335 5.290 45 107.919 6.859 6.628 230 101.060 101.060 388 388 64 324 33 33 32 1 324 269 _nota INTEGRATIVA durata indeterminata 2.3 Rischio di cambio INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Il rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere su tutte le posizioni detenute dalla Banca, indipendentemente dal portafoglio di allocazione. Rientra in tale tipologia di rischio anche la posizione netta generale in oro ed altri metalli preziosi. Sulla base di quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia, le BCC nell’esercizio dell’attività in cambi non possono assumere posizioni speculative e devono contenere l’eventuale posizione netta aperta in cambi entro il 2% del patrimonio di vigilanza (Cfr. Circ. 229/99 Titolo VII, Cap. 1). Inoltre, per effetto di tale ultimo vincolo normativo sono escluse - anche secondo la nuova regolamentazione prudenziale - dalla disciplina relativa al calcolo dei requisiti patrimoniali per tale tipologia di rischio. Nel corso dell’esercizio la Banca non ha assunto posizioni speculative in attività in cambi. In ogni caso la Banca limita l’eventuale posizione netta in cambi a non oltre il 2% del patrimonio di vigilanza. L’esposizione al rischio di cambio è determinata attraverso una metodologia che ricalca quanto previsto dalla normativa di Vigilanza in materia. La sua misurazione si fonda, quindi, sul calcolo della “posizione netta in cambi”, cioè del saldo di tutte le attività e le passività (in bilancio e “fuori bilancio”) relative a ciascuna valuta, ivi incluse le operazioni in euro indicizzate all’andamento dei tassi di cambio di valute. La gestione del rischio cambio di posizioni aperte nel rispetto dei limiti normativi ed in coerenza con le scelte di investimento valutate dal Direttore Generale avviene nell’alveo della documentazione ed approccio già delineato per il rischio tasso e rischio di prezzo del portafoglio di investimento. Anche la misurazione e la gestione del rischio di cambio viene supportata da reportistiche recanti il valore a rischio (Var, Value at Risk) del portafoglio, calcolato con la metodologia Riskmetrics, su un orizzonte di valutazione di 10 giorni, con un intervallo di confidenza del 99% rese disponibili da Cassa Centrale Banca. Il modello di misurazione del rischio di cambio non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno a supporto della gestione e del controllo interno del rischio. B. Attività di copertura del rischio di cambio La Banca, non assumendo esposizioni in divisa, non pone in essere operazioni di copertura. 270 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Voci A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli in circolazione C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe + Posizioni corte - Altri derivati + Posizioni lunghe + Posizioni corte Totale attività Totale passività Sbilancio (+/-) Sterline Yen Dollari 972 323 108 18 108 18 - 1 108 - 2.850 1.432 1.418 2.735 2.725 10 - 2.850 271 _nota INTEGRATIVA 108 109 108 1 valute 230 15 - 230 11 15 15 18 - 18 18 18 - Altre svizzeri 15 - 8 1.307 632 675 Franchi canadesi 1.295 Valute Dollari USA 230 3 227 - 26 15 11 230 230 - 2.4 Gli Strumenti Derivati A. Derivati finanziari A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi 2009 Tipologia operazioni/Sottostanti 1. Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Controparti centrali Over the counter - - Totale Valori medi 272 2.749 2.749 2.749 1.693 Controparti centrali Over the counter 2008 - - A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 di copertura Tipologia derivati/Sottostanti 1. Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale Valori medi 2009 Over the counter Controparti centrali 65.000 65.000 Over the counter 2008 Controparti centrali 65.000 19.166 A.2.2 Altri derivati Tipologia derivati/Sottostanti 1. Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale Valori medi 2009 Over the counter Controparti centrali 84.060 84.060 43 43 84.103 169.648 273 _nota INTEGRATIVA Over the counter 2008 Controparti centrali A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti Tipologia operazioni/Sottostanti A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario: di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario: altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 274 Fair value positivo Totale 2009 Totale2008 Over the counter Controparti centrali Over the counter Controparti centrali 43 43 106 106 2.431 2.431 2.580 A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti Tipologia operazioni/Sottostanti A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario: di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario: altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale Fair value negativo 2009 2008 Over the counter Controparti centrali Over the counter Controparti centrali 42 42 275 _nota INTEGRATIVA 42 1. Titoli di debito e tassi d’interesse - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 2. Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 3. Valute e oro - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 4. Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 1.374 42 1 13 Altri soggetti Imprese non finanziarie Società di assicurazioni Società finanziarie Banche Contratti non rientranti in accordi di compensazione Altri enti pubblici Governi e Banche Centrali A.5 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione 1.374 1 42 13 A.6 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione Tabella non avvalorata. 276 Altri soggetti Imprese non finanziarie Banche Società di assicurazioni Società finanziarie 1. Titoli di debito e tassi d’interesse - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 2. Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 3. Valute e oro - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 4. Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura Altri enti pubblici Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali A.7 Derivati finanziari OTC - portafoglio di bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione 149.060 2.537 505 A.8 Derivati finanziari OTC - portafoglio di bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione Tabella non avvalorata A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali Sottostanti/vita residua A. portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 2009 Totale 2008 277 _nota INTEGRATIVA Fino a 1 anno 2.749 2.749 48.000 48.000 50.749 200.095 oltre 1 anno e fino a 5 anni 101.060 101.060 101.060 74.060 oltre 5 anni Totale 151.809 274.156 B. Derivati creditizi A fine esercizio la Banca non ha derivati creditizi C. Derivati finanziari e creditizi A fine esercizio la Banca non ha derivati creditizi sezione 3 _rischio di liquidità INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Si definisce rischio di liquidità la possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) e/o di vendere attività sul mercato (asset liquidity risk) per far fronte allo sbilancio da finanziare ovvero del fatto di essere costretta a sostenere costi molto alti per far fronte ai propri impegni. Il controllo sul rischio di liquidità viene effettuato con cadenza giornaliera, mensile e trimestrale. Le fonti del rischio di liquidità a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente nei processi della Finanza/Tesoreria, della Raccolta e del Credito. L’obiettivo del controllo della posizione di liquidità, di breve e medio/lungo periodo, è di garantire il mantenimento di riserve di liquidità sufficienti ad assicurare la solvibilità nel breve termine ed, al tempo stesso, il mantenimento di un sostanziale equilibrio fra le scadenze medie di impieghi e raccolta. La gestione operativa della liquidità è affidata, per specifiche competenze, all’Area Finanza, che si avvale delle previsioni di impegno e, in particolare, dei flussi di cassa in scadenza, rilevati tramite la procedura C.R.G. di Iccrea Banca (conto di regolamento giornaliero) oltre che delle indicazioni fornite dalla Direzione Amministrativa in quanto unità organizzativa deputata al monitoraggio dei flussi finanziari attraverso lo scadenziario dei flussi in entrata e in uscita. La gestione operativa del rischio di liquidità è di competenza dell’Area Finanza, mentre l’attività di monitoraggio e misurazione del rischio è in capo alla Funzione di Risk Controlling. La Banca misura, monitora e controlla la propria posizione di liquidità di breve periodo (fino a 12 mesi) sulla base del calcolo degli sbilanci (gap) periodali e cumulati della maturity ladder elaborata nell’ambito delle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale. La maturity ladder utilizzata dalla Banca impiega, quale principale fonte alimentante, i dati estratti dal dipartimentale della Banca con frequenza mensile alla data di fine mese. In particolare, essa è stata costruita sulla base del cd. “metodo ibrido”, intermedio tra l’”approccio degli stock” e quello dei “flussi di cassa”; tale metodo, oltre ad allocare i flussi di cassa delle poste attive e passive sulla base della loro vita residua, prevede la categoria rappresentata dallo stock di attività finanziarie prontamente monetizzabili (APM), ossia le disponibilità di base monetaria e le attività rapidamente convertibili in base monetaria attraverso la liquidazione delle relative posizioni e/o l’ottenimento di linee di credito concedendole in garanzia. L’allocazione nelle varie fasce temporali dei flussi di cassa generati dalle diverse tipologie di poste attive (diverse da quelle ricomprese nelle APM) e passive è effettuata sulla base dei seguenti criteri: -- collocazione in base alle rispettive date di regolamento e/o esigibilità dei flussi certi originati da poste patrimoniali con scadenze contrattualmente determinate. Le poste attive relative ad operazioni creditizie nei confronti della clientela ordina- 278 ria sono considerate al netto di uno scarto determinato in funzione delle rettifiche di valore mediamente operate dalla Banca; -- posizionamento nella fascia “a vista” dei flussi relativi ai rapporti interbancari a vista e alle poste patrimoniali ad utilizzo incerto (poste a vista, linee di credito, garanzie) per una quota parte determinata mediante l’applicazione di coefficienti di tiraggio delle poste stesse definiti sulla base di valutazioni judgement-based e/o di quanto previsto nel “modello di valutazione MID” e delle prassi in materia seguite dai principali gruppi bancari italiani; -- posizionamento dei flussi stimati relativi ad operazioni future nelle presumibili date di scadenza/realizzazione degli eventi che li genera (imposte, dividendi, ecc.). I flussi di cassa immediatamente realizzabili dall’utilizzo dei titoli rientranti tra le APM sono, invece, determinati applicando un haircut, normalmente del 5%, in considerazione di uno scarto medio prudenziale individuato sulla base di quelli applicati nell’ambito delle operazioni di rifinanziamenti presso la Banca Centrale Europea. Tale ripartizione dei flussi di cassa delle poste attive e passive sulle fasce temporali della maturity ladder è volta a riflettere le aspettative della Banca ed è, quindi, relativa ad un quadro di operatività ordinaria o moderatamente teso sotto il profilo della liquidità. La Banca si è dotata di un Regolamento sul Processo di Gestione del Rischio di Liquidità sulla base dello standard di liquidity policy elaborato, alla luce delle linee guida in materia fornite dalla Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia, nell’ambito del citato progetto di Categoria “Basilea 2”. Di seguito sono descritti sinteticamente i principali contenuti definiti nell’ambito del suddetto standard di liquidity policy. Modello organizzativo di gestione e controllo della liquidità in condizioni di normale operatività articolato in due parti fondamentali: -- assegnazione di ruoli e responsabilità agli organi di governo ed alle funzioni aziendali coinvolte nel processo; -- disegno di tre distinti processi operativi: •• definizione degli indirizzi strategici: riguarda la definizione delle strategie, delle politiche organizzative, della struttura dei limiti e delle deleghe operative, delle metodologie per l’analisi e il presidio del rischio di liquidità e la definizione del piano di funding; •• gestione e controllo della liquidità operativa: in cui sono delineate le attività finalizzate a garantire la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento per cassa, previsti e imprevisti, di breve termine (fino a 12 mesi). Il modello organizzativo prevede una netta separazione tra le attività di gestione e le attività di controllo. Tale segregazione è volta a mantenere una separazione tra funzione organizzativa di business e funzione organizzativa di controllo; •• gestione e controllo della liquidità strutturale (oltre 12 mesi): in cui sono articolate le attività volte a mantenere un adeguato rapporto tra passività complessive e attività a medio/lungo termine al fine di evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. Anche in questo caso, per la medesima finalità, le attività di gestione sono separate da quelle di controllo. Predisposizione del Piano di emergenza (Contingency Funding Plan) attraverso la definizione degli stati (di ordinaria operatività, allerta, allarme) e degli strumenti (indicatori di preallarme, procedure di monitoraggio, procedure di gestione degli stati di non ordinaria operatività, ruoli e responsabilità degli organi di governo e delle unità organizzative coinvolte) operativi di riferimento. Con riferimento alla liquidità operativa la Banca monitora e controlla la propria posizione di liquidità verificando sia gli sbilanci periodali (gap periodali), sia gli sbilanci 279 _nota INTEGRATIVA cumulati (gap cumulati) sulle diverse fasce temporali della maturity ladder mediante i report prodotti mensilmente nell’ambito del Servizio ALM di Cassa Centrale Banca cui la Banca aderisce. In particolare il Report di liquidità statica consente di sintetizzare la capacità di copertura dei fabbisogni di liquidità a 1 mese e a 12 mesi, quantificati in base agli elementi metodologici sopra esposti relativi ad uno scenario di moderata tensione, tramite l’utilizzo delle APM della Banca, nonché analizzare il posizionamento relativo della stessa nei confronti di diversi sistemi di riferimento relativi al movimento del credito cooperativo. L’attività di programmazione e verifica periodica dello sviluppo di impieghi e raccolta viene effettuata mediante il Report di Liquidità Gestionale nell’ambito del quale la Banca simula l’andamento prospettico della liquidità aziendale in funzione delle proprie aspettative di crescita nei successivi 12 mesi in modo da assicurare costante coerenza tra le politiche di raccolta, di impiego e lo sviluppo del piano operativo annuale. Con riferimento alla gestione della liquidità strutturale, la Banca utilizza il Report di trasformazione delle scadenza disponibile mensilmente nell’ambito del Servizio ALM. Il report in oggetto misura la durata e la consistenza di impieghi a clientela, raccolta da clientela a scadenza e mezzi patrimoniali disponibili al fine di proporre degli indicatori sintetici utili per giudicare la coerenza e la sostenibilità nel tempo della struttura finanziaria della Banca. Anche in questo ambito la Banca può verificare la propria posizione relativa nell’ambito di diversi sistemi di confronto aventi ad oggetto Banche di Credito Cooperativo aderenti al Servizio Alm. Le risultanze delle analisi effettuate vengono presentate mensilmente al Direttore Generale e trimestralmente al Consiglio di Amministrazione. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche - clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte da oltre da oltre da oltre da oltre da oltre da oltre da oltre 7 giorni 15 giorni 1 mese 3 mesi 6 mesi 1 anno a vista 1 giorno a7 a 15 fino a 3 fino a 6 fino a 1 fino a 5 giorni giorni a 1 mese mesi mesi anno anni 413.578 405 5.172 408.001 30.679 377.321 536.693 536.381 523 535.858 25 287 9.571 280 3.508 20.664 30.207 105.536 18.423 3 24 3.508 96 3.412 10.084 20.664 30.205 20.664 26.933 11.359 11.347 12 1.438 14.136 553 553 276 276 30.205 34.731 108 62 45 5.502 29.121 553 553 276 276 1.710 8.373 8.741 8.741 3.264 5.477 Oltre 5 indeterminata anni 66.957 116.444 508.302 714.984 451 27.825 119.087 83.982 15 2.048 1.610 640 87.090 66.491 86.571 387.605 630.362 11.120 75.970 66.491 86.571 387.605 630.362 131.070 106.687 134.954 690.335 29.173 95 403 66 1 24 72 403 66 1 59.769 81.334 134.663 689.578 29.109 71.206 24.950 225 757 64 1.588 2.722 1.588 2.722 794 1.361 794 1.361 C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 9.571 281 _nota INTEGRATIVA sezione 4 _rischi operativi INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo. Per rischio operativo si intende la possibilità di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure a causa di eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. Il rischio operativo, in quanto tale, è un rischio puro, essendo ad esso connesse solo manifestazioni negative dell’evento. Tali manifestazioni sono direttamente riconducibili all’attività della Banca e riguardano l’intera sua struttura della stessa (governo, business e supporto). Il rischio operativo, connaturato nell’esercizio dell’attività bancaria, è generato trasversalmente da tutti i processi aziendali. In generale, le principali fonti di manifestazione del rischio operativo sono riconducibili alle frodi interne, alle frodi esterne, ai rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro, agli obblighi professionali verso i clienti ovvero alla natura o caratteristiche dei prodotti, ai danni da eventi esterni, alla disfunzione dei sistemi informatici e all’esecuzione, consegna e gestione dei processi. Rilevano, in tale ambito, i rischi connessi alle attività rilevanti in outsourcing. La Banca ha in corso specifici progetti interni volti alla definizione di responsabilità ed attribuzioni organizzative articolate sia sugli Organi di Vertice che sulle unità organizzative aziendali, finalizzate al presidio del rischio in esame. Nella gestione e controllo dei Rischi Operativi saranno coinvolte le unità organizzative, ciascuna delle quali sarà destinataria dell’attribuzione di specifiche responsabilità coerenti con la titolarità delle attività dei processi nei quali il rischio in argomento si può manifestare. In tali progetti assume rilevanza anche la funzione di Conformità, che è deputata al presidio ed al controllo del rispetto delle norme, fornendo un supporto nella prevenzione e gestione del rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, di riportare perdite rilevanti conseguenti alla violazione di normativa esterna (leggi o regolamenti) o interna (statuto, codici di condotta, codici di autodisciplina). Nel corso dell’esercizio i rischi operativi, nel più ampio ambito delle attività condotte dalla revisione interna, sono risultati oggetto di specifiche e mirate verifiche. In particolare, è stato oggetto di attenta valutazione tutto il processo di Information Technology, con particolare riguardo ai profili abilitativi del sistema informatico aziendale nell’ottica di migliorare la segmentazione funzionale. Sono inoltre in esame metodologie che si basano sul censimento delle fasi e delle attività in cui si articolano tutti i processi operativi standard relativamente ai quali vengono individuati i rischi potenziali e i contenuti di controllo “ideali”, sia di primo sia di secondo livello; la verifica dell’esistenza e dell’effettiva applicazione di tali contenuti permetterà di misurare l’adeguatezza dei presidi organizzativi e di processo ai fini della mitigazione e del contenimento delle diverse fattispecie di manifestazione del rischio entro i limiti definiti dal Consiglio di Amministrazione. Al fine di agevolare la conduzione di tali analisi è in fase di sperimentazione l’utilizzo del “Modulo Banca”, della piattaforma “ARCO” (Analisi rischi e Controlli) sviluppata, nell’ambito del Progetto di Categoria sul Sistema dei Controlli interni delle BCC, a supporto della conduzione delle attività di Internal Auditing. Tale strumento dovrebbe consentire la conduzione di un’autodiagnosi dei rischi e dei relativi controlli, in chiave di self-assessment, permettendo di accrescere la consapevolezza anche in merito a tale categoria di rischi e agevolando il censimento degli eventi di perdita associati, anche ai fini della costituzione di un archivio di censimento delle insorgenze. 282 Considerando comunque le fattispecie di rischi riconducibili ai rischi operativi, la Banca dedica particolare attenzione in termini di indirizzi gestionali e politiche mirate ai rischi: -- rischi informatici: sono riconducibili a tale fattispecie gli eventi causanti perdite a seguito di interruzione e/o malfunzionamento dell’architettura informatica o applicazioni software a supporto dell’operatività della Banca. Dal punto di vista gestionale interno la Banca, nella figura del Direttore Generale, ed in collaborazione con il proprio provider informatico, procederà al miglioramento del sistema aziendale di sicurezza informatica. Inoltre si evidenzia tra i presidi a mitigazione di tali rischi anche l’adozione di un “Piano di Continuità Operativa”, volto a cautelare la Banca a fronte di eventi critici che possono inficiarne la piena operatività. In tale ottica, si è provveduto ad istituire le procedure operative da attivare per fronteggiare gli scenari di crisi, attribuendo, a tal fine, ruoli e responsabilità dei diversi attori coinvolti. Per quanto riguarda invece la tutela delle informazioni aziendali contro accessi non autorizzati, la Banca rivede periodicamente i profili abilitativi al sistema informativo aziendale, nell’ottica di migliorarne la segregazione funzionale. -- rischi legali connessi ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca rappresenta un usuale e fisiologico contenzioso che è stato debitamente analizzato al fine di effettuare, ove ritenuto opportuno, congrui accantonamenti in bilancio conformemente ai nuovi principi contabili. Con riferimento alla misurazione regolamentare del requisito prudenziale a fronte dei rischi operativi, la Banca, non raggiungendo le specifiche soglie di accesso alle metodologie avanzate individuate dalla Vigilanza e in considerazione dei propri profili organizzativi, operativi e dimensionali, ha deliberato l’applicazione del metodo base (Basic Indicator Approach – BIA). Sulla base di tale metodologia, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi viene misurato applicando il coefficiente regolamentare del 15% alla media delle ultime tre osservazioni su base annuale di un indicatore del volume di operatività aziendale, individuato nel margine di intermediazione. Al 31/12/2009, il Patrimonio di vigilanza vincolato al rischio operativo risulta essere di 8,68 milioni come da tabella sotto riportata. Requisiti Patrimoniali Rischio Operativo DESCRIZIONE Margine di intermediazione esercizio 2009 Margine di intermediazione esercizio 2008 Margine di intermediazione esercizio 2007 MEDIA MARGINE D’INTERMEDIAZIONE ULTIMI TRE ESERCIZI Rischio Operativo: metodo base (15%) 283 _nota INTEGRATIVA 2009 59.627 59.371 54.622 57.873 8.681 6 284 contenuto del BilaNCio 142 144 145 146 147 150 153 183 221 244 245 287 287 287 291 296 296 Stato patrimoniale Conto economico prospetto della redditività complessiva prospetto della variazioni del patrimonio netto al 31/12/2009 Rendiconto Finanziario Nota integrativa • parte a: politiche contabili • parte B: informazioni sullo Stato patrimoniale • parte C: informazioni sul Conto economico • parte D: prospetto della redditività complessiva • parte e: informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura • pubblicazione dell’informativa al pubblico • parte F: informazioni sul patrimonio Sez. 1 – il patrimonio dell’impresa Sez. 2 – il patrimonio e i coefficienti di vigilanza • parte G : operazioni di aggregazione riguardante imprese o rami d’azienda • parte H: operazioni con parti correlate 285 _nota iNteGRativa 286 PUBBLICAZIONE DELL’INFORMATIVA AL PUBBLICO La Banca ha avviato al proprio interno le necessarie attività per l’adeguamento ai requisiti normativi della “Informativa al Pubblico” introdotti dal c.d. “Pillar III” di Basilea 2; le previste tavole informative (risk report), ed i relativi aggiornamenti, sono pubblicate sul sito internet della Banca www.bccpompianofranciacorta.it PARTE F: informazioni sul patrimonio sezione 1 _il patrimonio dell’impresa A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Una delle consolidate priorità strategiche della banca è rappresentata dalla consistenza e dalla dinamica dei mezzi patrimoniali. L’evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita dimensionale, ma rappresenta un elemento decisivo nelle fasi di sviluppo. Per assicurare una corretta dinamica patrimoniale in condizioni di ordinaria operatività, la banca ricorre soprattutto all’autofinanziamento, ovvero al rafforzamento delle riserve attraverso la destinazione degli utili netti. La Banca destina infatti alla riserva indivisibile la quasi totalità degli utili netti di esercizio. Il patrimonio netto della Banca è determinato dalla somma del capitale sociale, della riserva sovrapprezzo azioni, della riserva legale, delle riserve da valutazione e dall’utile di esercizio, per la quota da destinare a riserva, così come indicato nella Parte B Sezione 14 Passivo della presente Nota integrativa. I principi contabili internazionali definiscono invece il patrimonio netto, in via residuale, in “ciò che resta delle attività dell’impresa dopo aver dedotto tutte le passività”. In una logica finanziaria, pertanto, il patrimonio rappresenta l’entità monetaria dei mezzi apportati dalla proprietà ovvero generati dall’impresa. Ai fini di vigilanza, l’aggregato patrimoniale rilevante a tale scopo viene determinato in base alle disposizioni previste dalla Banca d’Italia. Esso costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, in quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite prodotte dall’esposizione della banca ai rischi tipici della propria attività, assumendo un ruolo di garanzia nei confronti di depositanti e creditori. L’attuale consistenza patrimoniale consente il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale previste per tutte le banche, nonché quelle specifiche dettate per le banche di credito cooperativo. In base alle istruzioni di vigilanza, infatti, il patrimonio della banca deve rappresentare almeno l’8% del totale delle attività ponderate (total capital ratio) in relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti debitrici, alla durata, al rischio paese ed alle garanzie ricevute. Le banche sono inoltre tenute a rispettare i requisiti patrimoniali connessi all’attività di intermediazione. 287 _nota INTEGRATIVA Per le banche di credito cooperativo sono inoltre previste differenti forme di limitazione all’operatività aziendale quali: - il vincolo dell’attività prevalente nei confronti dei soci, secondo il quale più del 50% delle attività di rischio deve essere destinato a soci o ad attività prive di rischio; - il vincolo del localismo, secondo il quale non è possibile destinare più del 5% delle proprie attività al di fuori della zona di competenza territoriale, identificata generalmente nei comuni ove la banca ha le proprie succursali ed in quelli limitrofi. 288 B. Informazioni di natura quantitativa B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione Voci/Valori 1. Capitale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve - di utili a) legale b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 4. Strumenti di capitale 5. (Azioni proprie) 6. Riserve da valutazione - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Copertura dei flussi finanziari - Differenze di Cambio - Attività non correnti in via di dismissione - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - Leggi speciali di rivalutazione 7. Utile (perdite) di esercizio Totale 2009 2008 2.272 944 271.607 1.871 778 249.969 250.365 21.247 233.729 16.248 -55 50 -55 47 8.587 1.292 5.810 -1.485 7.295 18.465 301.875 7.295 23.439 281.867 Il capitale della Banca è costituito da n. 43.991 azioni ordinarie del valore nominale di 51,64 euro per un totale di 2,27 milioni. Ulteriori informazioni sono fornite nella precedente Sezione 14 - Parte B del passivo del presente documento. Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili (riserva legale e statutaria), nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti della transizione ai principi contabili internazionali Ias/Ifrs. Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, comprese nel punto 6, sono dettagliate nella successiva tabella B.2. B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Attività/Valori 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di OICR 4. Finanziamenti Totale Totale 2009 Riserva negativa -86,00 3 -8,00 1.386 -94 Riserva positiva 1.383 Riserva positiva 340,00 8,00 348 Totale 2008 Riserva negativa -1.696,00 -137,00 -1.833 Nella colonna “riserva positiva” è indicato l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari che presentano alla data di riferimento del bi- 289 _nota INTEGRATIVA lancio un fair value superiore al costo ammortizzato (attività finanziarie plusvalenti). Nella colonna “riserva negativa” è indicato, per converso, l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari che presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value inferiore al costo ammortizzato (attività finanziarie minusvalenti). Gli importi indicati sono riportati al netto del relativo effetto fiscale. B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue 1. Esistenze iniziali 2 Variazioni positive 2.1 Incrementi di fair value 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - da deterioramento - da realizzo 2.3 Altre variazioni 3 Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 3.4 Altre variazioni 4. Rimanenze finali 290 Titoli di debito -1.356 4.775 4.096 562 562 117 -2.122 -12 Titoli di capitale Finanziamenti Quote di OICR -129 135 78 52 52 5 -11 -502 -11 -1.608 1.297 -5 sezione 2 _il patrimonio e i coefficienti di vigilanza 2.1 patrimonio di vigilanza A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione della normativa di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto della disciplina della Banca d’Italia sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali. Il patrimonio di vigilanza viene calcolato come somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualità patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità della banca, al fine di poterle utilizzare nel calcolo degli assorbimenti patrimoniali. Esso, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, è costituito dal patrimonio di base e dal patrimonio supplementare al netto di alcune deduzioni; in particolare: 1. Patrimonio di base (Tier 1) Il capitale sociale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, costituiscono gli elementi patrimoniali di primaria qualità. Il totale dei suddetti elementi, previa deduzione delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali, nonché delle eventuali perdite registrate negli esercizi precedenti ed in quello in corso costituisce il patrimonio di base. 2. Patrimonio supplementare (Tier 2) Le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate costituiscono gli elementi positivi del patrimonio supplementare, ammesso nel calcolo del patrimonio di vigilanza entro un ammontare massimo pari al patrimonio di base; le passività subordinate non possono superare il 50% del Tier 1. Da tali aggregati vanno dedotte le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie. 3. Patrimonio di terzo livello La Banca non fa ricorso a strumenti computabili in tale tipologia di patrimonio. Come sopra detto, le nuove disposizioni previste dalla citata circolare sono finalizzate ad armonizzare i criteri di determinazione del patrimonio di vigilanza e dei coefficienti con i principi contabili internazionali. Elemento caratterizzante dell’aggiornamento normativo è l’introduzione dei cosiddetti “filtri prudenziali”, da applicare ai dati del bilancio IAS, volti a salvaguardare la qualità del patrimonio di vigilanza e di ridurre la potenziale volatilità indotta dall’applicazione dei principi stessi. In linea generale, l’approccio raccomandato dal comitato di Basilea e dal Committee of European Banking Supervisors (CEBS) prevede, per le attività diverse da quelle di trading, la deduzione integrale dal patrimonio di base delle minusvalenze da valutazione e il computo parziale delle plusvalenze da valutazione nel patrimonio supplementare (c.d. approccio asimmetrico). Sulla base di tali raccomandazioni sono stati applicati dall’Organo di Vigilanza i seguenti principi: - Attività disponibili per la vendita: gli utili e le perdite non realizzate, al netto della relativa componente fiscale, vengono compensati distinguendo tra “titoli di debito” e “titoli di capitale”; la minusvalenza netta è dedotta integralmente dal 291 _nota INTEGRATIVA patrimonio di base, mentre la plusvalenza netta è inclusa al 50% nel patrimonio supplementare. - Immobili: le plusvalenze derivanti dalla rideterminazione del costo presunto (deemed cost) degli immobili (sia ad uso funzionale che per investimento), verificatesi in sede di prima applicazione degli IAS/IFRS, sono integralmente computate nel patrimonio supplementare. - Fair value option: le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione sono interamente computate nel patrimonio di base. Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione rientrano nel calcolo del patrimonio supplementare quando il contratto prevede che: a) in caso di perdite di bilancio che determinino una diminuzione del capitale versato e delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione all’attività bancaria, le somme rivenienti dalle suddette passività e dagli interessi maturati possano essere utilizzate per far fronte alle perdite, al fine di consentire all’ente emittente di continuare l’attività; b) in caso di andamenti negativi della gestione, possa essere sospeso il diritto alla remunerazione nella misura necessaria a evitare o limitare il più possibile l’insorgere di perdite; c) in caso di liquidazione dell’ente emittente, il debito sia rimborsato solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati. Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione non irredimibili devono avere una durata pari o superiore a 10 anni. Nel contratto deve essere esplicitata la clausola che subordina il rimborso del prestito al nulla osta della Banca d’Italia. Le passività subordinate emesse dalle banche concorrono invece alla formazione del patrimonio supplementare a condizione che i contratti che ne regolano l’emissione prevedano espressamente che: a) in caso di liquidazione dell’ente emittente il debito sia rimborsato solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati; b) la durata del rapporto sia pari o superiore a 5 anni e, qualora la scadenza sia indeterminata, sia previsto per il rimborso un preavviso di almeno 5 anni; c) il rimborso anticipato delle passività avvenga solo su iniziativa dell’emittente e preveda il nulla osta della Banca d’Italia. L’ammontare dei prestiti subordinati ammesso nel patrimonio supplementare è ridotto di un quinto ogni anno durante i 5 anni precedenti la data di scadenza del rapporto, in mancanza di un piano di ammortamento che produca effetti analoghi. 292 B. Informazioni di natura quantitativa A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: B.1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+) B.2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G. 1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+) G. 2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. Elementi da dedurre dal patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) Totale 2009 291.634 Totale 2008 274.253 -1.484 291.634 64 291.570 8.587 645 645 7.942 7.942 299.512 299.512 -1.484 272.769 76 272.693 7.295 - 7.295 7.295 279.988 279.988 2.2 Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa La Banca d’Italia con l’emanazione della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”) e successivi aggiornamenti, ha ridisegnato la normativa prudenziale delle banche e dei gruppi bancari recependo le direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale degli intermediari finanziari: Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale (cd.”Basilea 2”). La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre Pilastri: - il Primo attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiare alcune principali tipologie di rischi dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi); a tal fine sono previste metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi di controllo; - il Secondo richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, evidenziando l’importanza della governance quale elemento di fondamentale significatività anche nell’ottica dell’Organo di Vigilanza, a cui è rimessa la verifica dell’attendibilità e della correttezza di questa valutazione interna; - il Terzo introduce specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. I coefficienti prudenziali al 31 dicembre 2009 sono determinati secondo la metodologia prevista dall’Accordo sul Capitale – Basilea 2, adottando il metodo Standardizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito e controparte e quello Base per il calcolo dei rischi operativi. In base alle istruzioni di Vigilanza, le banche devono mantenere costantemente, quale requisito patrimoniale in relazione ai rischi di perdita per inadempimento dei debitori (rischio di credito), un ammontare del patrimonio di vigilanza pari ad almeno l’8 per 293 _nota INTEGRATIVA cento delle esposizioni ponderate per il rischio (total capital ratio). Le banche sono tenute inoltre a rispettare in via continuativa i requisiti patrimoniali per i rischi generati dalla operatività sui mercati riguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci. Con riferimento ai rischi di mercato calcolati sull’intero portafoglio di negoziazione la normativa identifica e disciplina il trattamento dei diversi tipi di rischio: rischio di posizione su titoli di debito e di capitale, rischio di regolamento e rischio di concentrazione. Con riferimento all’intero bilancio occorre inoltre determinare il rischio di cambio ed il rischio di posizione su merci. Per la valutazione della solidità patrimoniale assume notevole rilevanza anche il c.d. Tier 1 capital ratio, rappresentato dal rapporto tra patrimonio di base e le complessive attività di rischio ponderate. Come risulta dalla composizione del patrimonio di vigilanza e dal seguente dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un rapporto tra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) pari al 17,59% (18,05% al 31.12.2008) ed un rapporto tra patrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderate (total capital ratio) pari al 18,07% (18,53% al 31.12.2008) superiore rispetto al requisito minimo dell’8%. In particolare, i requisiti per il rischio di credito e controparte risultano sostanzialmente in linea con quelli di dicembre 2008, pur a fronte di un’espansione degli impieghi verso clientela del 12,86%, in quanto la metodologia di Basilea 2 consente una ponderazione migliore per le esposizioni al dettaglio e per quelle garantite da immobili. Il totale dei requisiti patrimoniali risulta in crescita a seguito dell’introduzione del requisito a fronte del rischio operativo (pari al 15% della media del margine di intermediazione del triennio 2007-2009) che a dicembre 2009 risulta pari a 8,68 milioni di Euro. B. Informazioni di natura quantitativa Categorie/Valori 2009 A. ATTIVITÀ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 2.915.862 1. Metodologia standardizzata 2.915.862 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standardizzata 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Modello base 2. Modello standardizzato 3. Modello avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi del calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 294 Importi ponderati / requisiti 2008 2009 2008 2.482.566 1.528.683 1.390.581 2.482.566 1.528.683 1.390.581 Importi non ponderati 122.295 - 111.246 6 6 8.681 8.681 8.056 8.056 1.618 132.594 1.556 120.864 1.657.421 17,59% 18,07% 1.510.806 18,05% 18,53% PARTE G: operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda sezione 1 _operazioni realizzate durante l’esercizio Durante l’esercizio, la Banca non ha effettuato alcuna operazione di aggregazione. sezione 2 _operazioni realizzate dopo la chiusura dell’esercizio Dopo la chiusura dell’esercizio, la Banca non ha effettuato alcuna operazione di aggregazione. PARTE H: operazioni con parti correlate 1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti Compensi ai dirigenti con responsabilità strategiche e agli amministratori Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16 sui dirigenti con responsabilità strategiche, intendendosi come tali coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e controllo, nonché le informazioni sui compensi riconosciuti agli amministratori della Banca. - Stipendi e altri benefici a breve termine, ai dirigenti Benefici successivi al rapporto di lavoro Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro Altri benefici a lungo termine - Compensi e altri benefici a breve termine, agli amministratori Benefici successivi al rapporto di lavoro Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro Altri benefici a lungo termine Importi 1.797 336 Importi 241 Compensi ai sindaci Importi 149 Compensi a Sindaci: - benefici a breve termine - benefits I compensi agli amministratori ed ai sindaci sono stati determinati con delibera dell’Assemblea del 19/5/2007. Tali compensi comprendono i gettoni di presenza e le indennità di carica loro spettanti. 295 _nota INTEGRATIVA 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Rapporti con parti correlate - Dirigenti Controllate Collegate Amministratori, Sindaci e Dirigenti Altri parti correlate Totale Attivo 159 Passivo 610 159 610 Garanzie rilasciate - Garanzie ricevute 39 Ricavi 6 39 6 Costi 19 19 Garanzie ricevute 12.139 7.633 19.772 Ricavi 27 450 477 Costi 118 118 Rapporti con parti correlate - Amministratori e sindaci Controllate Collegate Amministratori, Sindaci e Dirigenti Altri parti correlate Totale Attivo 572 8.388 8.960 Passivo 4.939 84 5.023 Garanzie rilasciate - Le altre parti correlate sono rappresentate da entità soggette al controllo o all’influenza notevole di amministratori o dirigenti, ovvero dai soggetti che possono avere influenza o essere influenzati dai medesimi. I rapporti e le operazioni intercorse con parti correlate non presentano elementi di criticità, in quanto sono riconducibili all’ordinaria attività di credito e di servizio. Durante l’esercizio non sono state poste in essere operazioni di natura atipica o inusuale con parti correlate che, per significatività o rilevanza di importo, possano aver dato luogo a dubbi in ordine alla salvaguardia del patrimonio aziendale. L’iter istruttorio relativo alle richieste di affidamento avanzate dalle parti correlate segue il medesimo processo di concessione creditizia riservato ad altre controparti non correlate con analogo merito creditizio. Per quanto riguarda le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca trova applicazione l’art. 136 del D.Lgs. 385/1993 e l’art. 2391 del codice civile. Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di convenienza economica e sempre nel rispetto della normativa vigente. In particolare: - ai dirigenti con responsabilità strategiche vengono applicate le condizioni riservate a tutto il personale o previste dal contratto di lavoro; - agli amministratori e sindaci vengono praticate le condizioni della clientela di analogo profilo professionale e standing. PARTE I: accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Sia durante l’esercizio che dopo, la Banca non ha stipulato accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (IFRS 2). PARTE L: informativa di settore La Banca non è tenuta a compilare la parte relativa all’informativa di settore in quanto intermediario non quotato. 296 alleGati al bilancio 298 299 300 la tutela del risparmio prospetto degli immobili e dei mobili al 31/12/2009 Crescita della Banca dalla sua fondazione attraverso i principali aggregati. 297 _alleGati al bilancio LA TUTELA DEL RISPARMIO 1) FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI DEL CREDITO COOPERATIVO Sede legale: 00178 Roma - Via Lucrezia Romana 41/47 Lo scopo del Fondo è la tutela dei depositanti delle banche ad esso consorziate (BCC – CR), nonché di quelli delle succursali in Italia delle Banca di Credito Cooperativo estere in osservanza delle previsioni del D.Lgs. 659/96 ed in conformità ai principi della mutualità e nello spirito della Cooperazione di credito. Il Fondo interviene: • in caso di liquidazione coatta amministrativa delle Banche consorziate autorizzate in Italia, e per le succursali di Banche di Credito Cooperativo comunitarie consorziate operanti in Italia, nei casi in cui sia intervenuto il sistema di garanzia dello Stato di appartenenza; • in caso di amministrazione straordinaria delle Banche consorziate italiane; • in caso di situazione di difficoltà delle banche consorziate italiane. Gli interventi del Fondo sono subordinati all’autorizzazione della Banca d’Italia. ns.indici coefficiente (1) soglia di attenzione soglia di osservazione Soglia di anomalia PROFILO RISCHIOSITÀ sofferenze nette / (Patrimonio di bilancio + prestiti subordinati) % 4,37 0 sup.a 40 sup.a 60 sup a 100 sofferenze nette clientela ordinaria / impieghi clientela ordinaria % 0,80 0 sup. a 6 sup. a 8 Sup.a 12 PROFILO SOLVIBILITÀ patrimonio di Vigilanza / requisito patrimoniale di Vigilanza % 226,37 0 inf. a 120 inf. a 100 Inf.a 80 (patrimonio di bilancio + prestiti subordinati) / provvista % 17,85 0 inf. a 12 inf. a 10 Inf. a 6 PROFILO REDDITIVITÀ / EFFICIENZA costi di struttura / margine di intermediazione % 36,92 0 sup. a 70 sup. a 75 sup. a 85 perdite su crediti al netto dei recuperi / risultato lordo di gestione % 29,23 0 sup. a 50 sup. a 60 sup. a 80 Sommatoria nostri indici 0 INDICE SINTETICO (2) Normalità fino a 3 invio penalizzazione trimestrale (art.7 statuto) sup. a 3 sup. a 7 escludibilità sup. a 11 (1) 0 per “normalità ”, 1 per soglia di attenzione, 2 per soglia di osservazione, 4 per soglia di anomalia. (2) somma dei coefficienti relativi ai singoli indicatori. 2) FONDO DI GARANZIA DEGLI OBBLIGAZIONISTI DEL CREDITO COOPERATIVO Sede legale: 00178 Roma – Via Lucrezia Romana 41/47 Il Fondo, costituito su base consortile volontaria tra Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane, ha lo scopo di tutelare il diritto di credito degli obbligazionisti delle stesse aziende. 298 PROSPETTO DEGLI IMMOBILI E DEI MOBILI AL 31/12/2009 (valori all’unità di €) Immobili ad uso funzionale Pompiano (Bs) - sede Sociale Pompiano (Bs) - sede Filiale Roccafranca (Bs) - sede Filiale Barbariga (Bs) - sede Filiale Torbole Casaglia (Bs) - sede Filiale Castelcovati (Bs) - sede Filiale Trenzano (Bs) - sede Filiale Rovato (Bs) – sede Filiale Rudiano (Bs) – sede Filiale Coccaglio (Bs) - sede Filiale Urago d’Oglio (Bs) - sede Filiale Chiari (Bs) - sede Filiale Roncadelle (Bs) - sede Filiale Lograto (Bs) - sede Filiale Brescia 1 - sede Filiale Castrezzato (Bs) - sede Filiale Cazzago S.Martino (Bs) - sede Filiale Pievedizio di Mairano (Bs) - sede Filiale Pompiano (Bs) - Magazzino/Archivio Provaglio (Bg) - sede Filiale Flero (Bs) - sede Filiale Berlingo (Bs) - sede Filiale Palazzolo (Bs) - sede Filiale Telgate (Bg) - sede Filiale Seriate (Bg) - sede Filiale Curno (Bg) - sede Filiale Brescia 4 - sede Filiale Brescia - San Polo - sede Filiale Bergamo n° 2 - sede Filiale Bonate Sopra (Bg) - sede Filiale Robbiate (Lecco) - sede Filiale Terno D’isola (Bg) - sede Filiale Orzinuovi (Bs) - sede Filiale Brescia Fil. 7- sede Filiale Ronco Briantino (Mb) - sede Filiale Pompiano -anticipi per costituzione Fondazione Bcc Coccaglio (Bs) - sede Filiale Agrate Brianza (Mb) - sede Filiale Immobili a scopo investimento 6.936.833 5.240.002 450.247 399.908 526.741 1.008.982 820.728 1.433.041 464.536 549.375 382.594 1.317.818 581.855 313.133 1.408.608 514.755 840.221 394.769 507.840 526.627 555.847 275.235 580.587 296.264 464.734 451.055 1.315.764 534.595 1.346.520 174.562 475.685 704.985 2.802.031 715.873 765.723 immobili in via di dismissione 6.936.833 5.240.002 662.407 619.708 526.741 1.008.982 820.728 1.433.041 464.536 549.375 382.594 1.462.718 581.855 637.046 1.408.608 514.755 840.221 394.769 507.840 526.627 555.847 275.235 580.587 296.264 464.734 451.055 1.315.764 534.595 1.346.520 174.562 475.685 704.985 2.802.031 715.873 765.723 284.263 1.139.967 309.020 212.160 219.800 144.900 323.913 284.263 1.139.967 309.020 Immobili per recupero crediti Cazzago S/M ( Bs) Totale Fondi di patrimonio ammortamento immobiliare 31/12/2009 -777.838 -307.998 -55.207 -47.235 -49.334 -105.662 -62.057 -155.002 -52.020 -60.927 -39.413 -127.686 -62.185 -41.371 -146.374 -23.475 -156.305 -46.922 -57.804 -59.042 -57.693 -34.114 -53.227 -31.201 -45.593 -24.191 -66.903 -18.513 -48.390 -6.889 -12.486 -16.946 -11.268 -19.150 -2.779 -18.322 Valore di Bilancio 6.158.995 4.932.004 607.200 572.473 477.408 903.319 758.671 1.278.039 412.515 488.448 343.181 1.335.032 519.671 595.675 1.262.234 491.280 683.916 347.847 450.036 467.585 498.154 241.120 527.360 265.063 419.142 426.864 1.248.861 516.082 1.298.131 167.673 463.199 688.039 2.790.764 696.722 762.944 284.263 1.121.645 309.020 83.682 83.682 TOTALE IMMOBILI 37.527.060 1.185.036 83.682 38.795.778 -2.901.521 35.894.257 Mobili, impianti e altri cespiti TOTALE 17.648.733 55.175.793 1.185.036 83.682 17.648.733 56.444.511 -13.638.016 -16.539.537 4.010.717 39.904.974 299 _allegati al bilancio 83.682 CRESCITA DELLA BANCA DALLA SUA FONDAZIONE ATTRAVERSO I PRINCIPALI AGGREGATI (Valori all’unità) VALUTA ANNORACCOLTARACCOLTA PRESTITI UTILI PATRIMONIO DIRETTAINDIRETTAE RISERVE lire 1919 57.971 38.585 4 85 lire 1920 77.171 72.452 9 164 lire 1921 116.646 112.463 59 204 lire 1922 72.530 86.746 74 298 lire 1923 56.441 62.556 142 377 lire 1924 55.906 56.621 378 520 lire 1925 54.013 54.396 220 899 lire 1926 180.440 180.913 1.246 1.124 lire 1927 89.034 100.330 112 2.371 lire 1928 66.955 68.981 48 2.483 lire 1929 62.274 64.502 197 2.531 lire 1930 89.993 91.736 514 2.728 lire 1931 92.040 94.841 58 3.242 lire 1932 81.024 66.458 101 3.301 lire 1933 59.739 67.761 258 3.403 lire 1934 52.146 55.294 348 3.993 lire 1935 53.528 29.010 151 4.341 lire 1936 61.641 33.210 286 4.492 lire 1937 86.823 45.934 267 4.778 lire 1938 108.506 56.904 256 5.045 lire 1939 137.588 77.392 590 5.301 lire 1940 164.061 85.011 559 5.891 lire 1941 338.113 41.187 234 6.435 lire 1942 400.582 26.881 740 6.674 lire 1943 402.280 22.883 589 7.414 8.003 lire 1944 371.792 20.421 411 lire 1945 724.117 71.305 696 8.415 lire 1946 2.384.009 21.200 4.703 9.112 lire 1947 12.286.581 769.000 15.763 23.000 lire 1948 18.686.236 2.214.300 18.521 258.268 lire 1949 20.829.120 1.883.209 27.795 278.789 lire 1950 13.585.641 1.795.880 353.446 313.160 348.506 lire 1951 17.131.297 9.050.733 128.488 lire 1952 27.329.199 13.021.536 152.268 467.519 lire 1953 34.456.457 23.211.000 190.408 804.561 lire 1954 49.515.706 38.211.000 184.044 975.965 lire 1955 51.454.892 52.015.635 152.960 1.231.739 lire 1956 87.546.970 78.850.460 201.341 1.451.000 lire 1957 210.042.188 136.714.116 499.585 1.717.341 lire 1958 229.428.209 194.309.883 1.104.907 2.216.926 lire 1959 275.836.725 254.539.267 1.204.607 3.045.607 lire 1960 330.816.168 275.836.852 1.463.142 4.003.564 lire 1961 554.890.556 383.045.261 2.377.064 5.135.921 lire 1962 788.536.164 605.044.390 2.943.884 6.934.985 lire 1963 961.213.836 701.018.713 4.103.552 9.391.389 lire 1964 991.524.583 710.380.794 4.429.830 12.814.062 300 VALUTAANNORACCOLTARACCOLTA PRESTITI UTILI PATRIMONIO DIRETTAINDIRETTAE RISERVE lire 1965 1.203.591.110 799.276.968 4.429.830 16.540.947 lire 1966 1.383.355.344 928.029.912 4.426.200 21.507.687 lire 1967 1.516.689.127 1.001.390.218 4.533.677 28.147.387 lire 1968 1.906.436.973 1.165.631.837 4.901.695 35.684.064 lire 1969 2.212.446.239 1.343.178.815 5.121.673 45.350.759 lire 1970 2.579.836.225 1.537.586.375 6.126.269 54.306.932 lire 1971 3.193.859.254 1.974.478.827 9.244.544 68.631.701 lire 1972 3.931.196.607 2.571.156.155 12.137.852 88.409.745 lire 1973 5.200.401.537 3.762.233.024 21.181.164 486.921.647 lire 1974 6.315.595.240 4.205.838.072 50.481.353 580.226.811 lire 1975 9.314.098.409 5.981.038.757 93.265.889 716.393.358 lire 1976 11.616.931.541 7.358.045.732 146.662.045 1.004.154.197 lire 1977 15.597.788.788 10.664.936.404 283.308.331 1.498.769.030 lire 1978 20.150.932.614 13.950.991.672 408.305.852 2.150.508.562 lire 1979 26.747.012.314 17.942.376.470 793.736.808 2.839.713.742 lire 1980 34.412.263.882 26.239.707.619 1.127.396.975 4.007.189.717 lire 1981 43.323.152.957 30.355.394.246 2.320.247.979 5.491.012.635 lire 1982 54.542.457.769 33.517.808.521 3.198.900.669 8.516.800.321 lire 1983 68.585.423.711 40.681.994.634 3.926.042.483 13.889.275.921 lire 1984 81.291.779.901 54.563.393.705 4.047.668.577 18.801.667.923 lire 1985 100.851.390.670 67.304.233.743 4.672.383.901 23.873.195.397 lire 1986 118.243.125.844 79.707.917.804 5.805.835.649 30.054.780.992 lire 1987 142.352.903.687 92.740.542.063 6.618.763.753 36.546.182.965 lire 1988 166.467.738.098 49.572.635.700 109.710.738.519 8.432.878.976 43.462.043.385 lire 1989 197.695.597.592 74.935.383.200 141.454.796.315 10.937.115.865 52.273.835.519 lire 1990 222.242.803.841 111.083.962.800 172.382.747.311 13.215.509.048 65.217.684.567 lire 1991 261.242.803.841 123.429.577.469 205.286.300.181 15.133.791.515 80.159.343.321 lire 1992 296.111.465.826 142.036.688.967 232.173.325.418 16.127.753.423 95.872.758.594 lire 1993 392.895.066.431 157.863.080.814 313.560.330.452 16.779.594.881 121.592.396.512 lire 1994 533.610.938.917 225.181.826.335 466.467.043.530 13.753.055.322 134.788.484.337 lire 1995 599.880.543.051 240.061.788.464 535.213.606.460 21.129.105.606 153.278.768.993 lire 1996 740.698.640.634 203.941.465.702 595.213.606.460 26.559.767.854 178.061.489.937 lire 1997 818.392.136.283 253.131.187.733 645.508.246.278 25.470.130.452 201.749.203.717 lire 1998 819.740.015.801 306.741.000.000 652.984.608.615 27.803.034.587 219.221.574.788 lire 1999 814.207.206.413 424.036.000.000 669.479.412.746 16.770.376.215 235.260.282.617 euro 2000 446.301.109 227.501.330 400.320.806 12.087.671 133.203.924 euro 2001 530.460.422 183.633.997 440.006.802 12.400.538 145.206.624 euro 2002 598.592.011 153.088.595 554.705.258 9.444.907 154.301.551 euro 2003 662.700.866 141.742.913 656.360.110 13.096.625 168.370.327 euro 2004 772.957.280 138.302.210 775.153.675 16.171.652 183.785.889 euro 2005 904.020.312 149.728.221 893.789.092 22.105.034 210.038.953 euro 2006 1.037.233.817 151.106.662 1.084.739.744 25.565.752 234.166.795 euro 2007 1.272.767.280 143.820.617 1.275.794.834 26.591.211 259.182.367 euro 2008 1.499.797.061 107.987.223 1.458.861.026 23.439.358 280.063.589 euro 2009 1.681.645.087 128.561.368 1.646.486.957 18.464.738 300.221.346 301 _allegati al bilancio 302 303 Ideazione grafica: Gloria Montini Coordinamento e Stampa: La Compagnia della Stampa Roccafranca (Brescia)