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Il Laboratorio di Tossicologia Forense Claudia Vignali Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense Università degli Studi di Pavia LE PROFESSIONI TECNICO SANITARIE IN AMBITO FORENSE - Varese 28 novembre 2013 Cos’è la Tossicologia Forense? Scienza che studia le droghe e i veleni e le implicazioni mediche e legali associate all’uso di questi. E’ un’applicazione della tossicologia in situazioni che assumono o possono assumere rilevanza giuridica e da ciò deriva lo stretto legame con la Medicina Legale Cos’è la Tossicologia Forense? E’ una scienza multidisciplinare: al tossicologo forense sono richieste approfondite conoscenze di tossicologia, farmacologia, chimica analitica, nonché la capacità di interpretare i risultati prodotti alla luce dei riferimenti normativi. Definizione di veleno VELENO è “ogni agente capace di determinare una risposta negativa in un sistema biologico, influenzando negativamente la risposta o producendo la morte” Effetto dannoso: alterazione peggiorativa strutturale o funzionale, temporanea o permanente, del modo di essere di un sistema biologico Dose chimico (locale) Meccanismo d’azione biochimico (sistemico) La tossicologia forense risponde ai quesiti: E’ coinvolta una sostanza esogena? Accertamento dell’esposizione Qual è? Identificazione In che quantità o concentrazione è presente? Determinazione quantitativa Qual è l’effetto biologico osservato (o potenziale)? Accertamento del danno Esempi di applicazione della T.F. Storicamente il Laboratorio di Tossicologia Forense è rivolto all’analisi di campioni cadaverici e di reperti merceologici Overdose da sostanze stupefacenti Avvelenamento da farmaci o sostanze esogene Analisi di preparati stupefacenti Identificazione di pesticidi, farmaci o veleni negli alimenti Esempi di applicazione della T.F. Negli ultimi anni al laboratorio di Tossicologia Forense sono stati demandati gli accertamenti su campioni biologici da vivente per la ricerca delle sostanze d’abuso con finalità amministrative, medico-legali e cliniche. Le analisi tossicologiche in ambito forense prevedono l'esame di matrici cosiddette “convenzionali” (sangue e urina) e/o di matrici “alternative” (matrice pilifera, fluido orale, sudore), i cui rispettivi esiti, da soli o in combinazione tra loro, forniscono elementi utili per una corretta diagnosi con valenza tossicologico forense/medico-legale in diverse fattispecie: Esempi di applicazione della T.F. guida sotto l'influenza di sostanze d'abuso idoneità alla guida mansioni lavorative a rischio per l'incolumità e la sicurezza di terzi idoneità al porto d'armi affidamento di minori separazioni, divorzi e annullamento di matrimonio adozioni internazionali diagnosi di consumo diagnosi di intossicazione diagnosi di tossicodipendenza Situazioni di rilevanza medicolegale in cui è essenziale l’acquisizione del dato chimico-tossicologico Tentato omicidio e lesioni personali col mezzo di sostanze venefiche Suicidio istigato o aiutato Stato di incapacità procurato (es “narcotizzazione” a fini di violenza sessuale o per perpetrare furti o rapine) Intossicazioni da acque e sostanze alimentari adulterate o contraffatte Situazioni di rilevanza medicolegale in cui è essenziale l’acquisizione del dato chimico-tossicologico Infortunio sul lavoro da causa tossica Intossicazioni da contaminazione ambientale acuta Ubriachezza ed alterazioni conseguenti all’uso di sostanze stupefacenti in rapporto all’imputabilità e/o alla disabilità lavorativa o alla guida Prelievo d’organi a fine di trapianti (accertamento della morte cerebrale) Peculiarità degli esami chimicotossicologici Numero elevatissimo di sostanze potenzialmente responsabili di effetti tossici acuti e ampissima diversificazione strutturale; Grande intervallo delle dosi efficaci e delle concentrazioni raggiungibili nei liquidi e nei tessuti biologici (da frazioni di nanogrammo/millilitro) sino a valori di milligrammi/millilitro); Eventuale assunzione simultanea di più veleni e/o farmaci potenzialmente tossici; Assenza talora di dati anamnestici o, peggio, possibilità di false segnalazioni; Imprevedibilità e irregolarità numerica e temporale con cui i casi si presentano all’osservazione; Non infrequenti implicazioni medicolegali. Peculiarità degli esami chimicotossicologici Sul piano organizzativo e strutturale le indagini chimicotossicologiche in ambito forense appaiono ben più complesse delle tipizzate, standardizzate e sostanzialmente preordinabili analisi di biochimica clinica in considerazione di un’ampia serie di fattori. Il laboratorio di tossicologia forense è un laboratorio di chimica analitica ad elevata specializzazione al quale viene richiesta affidabilità e garanzia della qualità della prestazione erogata Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (GTFI) LINEE GUIDA PER LE STRUTTURE DOTATE DI LABORATORI PER GLI ACCERTAMENTI DI SOSTANZE D'ABUSO CON FINALITA’ TOSSICOLOGICO-FORENSI E MEDICO-LEGALI SU CAMPIONI BIOLOGICI PRELEVATI DA VIVENTE Revisione n. 4 del 6 dicembre 2012 a cura della Commissione Qualità dell’Associazione Scientifica ”Gruppo Tossicologi Forensi Italiani” (GTFI) www.gtfi.it Accreditamento regionale Nell’anno 2009 è stato istituito un Registro Regionale delle Strutture Accreditate della Regione Lombardia autorizzate ad eseguire analisi con finalità amministrativa e medico legale per la ricerca di sostanze stupefacenti su vivente (urina, capello, sangue). I Laboratori accreditati devono rispondere a particolari requisiti ad es. personale qualificato, strumentazione adeguata, metodiche validate, partecipazione a VEQ. Gli accertamenti eseguiti da questi laboratori, assumendo carattere di prova giudiziaria, devono possedere requisiti di certezza e di affidabilità (dimostrabili attraverso la tracciabilità e la documentazione di ogni fase analitica) nonché di trasparenza e possibilmente di uniformità nazionale. Riferimenti Normativi Codice Penale – Delitti contro la Persona Art. 575. Omicidio - Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21 Art. 577. Circostanze aggravanti – Si applica la pena dell’ergastolo se l’omicidio è commesso …. 1) contro l'ascendente o il discendente; 2) col mezzo di sostanze venefiche, ovvero con un altro mezzo insidioso; 3) con premeditazione ……… Riferimenti Normativi Codice Penale – Delitti contro l’Incolumità Pubblica Art. 439 - Chiunque avvelena acque o sostanze destinate alla alimentazione …. È punito con la reclusione non inferiore a 15 anni. …e articoli seguenti (commercio e somministrazione di medicinali guasti, di sostanze alimentari nocive…) Riferimenti normativi D.P.R. n. 309/90 del 9 ottobre 1990, composto di 12 titoli e 136 articoli “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza” Il Testo unico riunisce e coordina le varie disposizioni di legge disciplinando l’argomento specifico. Con l’emanazione del testo unico si passa dalla non punibilità del puro consumatore di stupefacenti a definire l’illiceità dell’uso personale di questi composti come da art. 72 che recita ”E’ vietato l’uso personale si sostanze stupefacenti o psicotrope di cui alle tabelle I, II, III e IV previste dall’art. 14. E’ altresì vietato qualunque impiego di sostanze stupefacenti o psicotrope non autorizzato secondo le norme del presente testo unico”. Riferimenti normativi A seguito di abrogazione referendaria, a partire dal 1993 la legislazione italiana non ha previsto alcun limite ponderale alla detenzione, ma neppure all’importazione o all’acquisto di qualsiasi sostanza stupefacente, purchè destinata all’uso personale Legge 21 febbraio 2006 n. 49 La legge è stata pubblicata nella G.U. n. 48 del 27 febbraio 2006 – Supplemento Ordinario n. 45 Sulla medesima G.U. e nello stesso supplemento è riportato il “testo del decreto legge coordinato con la legge di conversione” a titolo: Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 2005, n. 272, recante misure urgenti per garantire la sicurezza ed i finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la funzionalità dell’Amministrazione dell’interno: Disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi e modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza – D.P.R. n. 309/90 del 9 ottobre 1990. (Legge 49/06) Articolo 13 - Tabelle delle sostanze soggette a controllo Le sostanze stupefacenti o psicotrope sottoposte alla vigilanza ed al controllo del Ministero della salute sono raggruppate, in conformità ai criteri di cui all'articolo 14, in due tabelle, allegate al presente testo unico. Legge 21 febbraio 2006 n. 49 Modifiche sostanziali: le 6 tabelle delle sostanze stupefacenti previste dalle normative precedenti sono ridotte a 2. Nella tabella I sono indicati: 1) l’oppio ed i materiali da cui possono essere ottenute le sostanze oppiacee naturali, estraibili dal papavero sonnifero; gli alcaloidi ad azione narcotico-analgesica da esso estraibili; Le sostanze ottenute per trasformazione chimica di quelle prima indicate; le sostanze ottenibili per sintesi che siano riconducibili, per struttura chimica e per effetti a quelle oppiacee precedentemente indicate; eventuali intermedi per la loro sintesi; 2) 2) le foglie di coca e gli alcaloidi ad azione eccitante sul sistema nervoso centrale da queste estraibili; le sostanze ad azione analoga ottenute per trasformazione chimica degli alcaloidi sopra indicati oppure per sintesi; Legge 21 febbraio 2006 n. 49 3) 4) 5) le sostanze di tipo amfetaminico ad azione eccitante sul sistema nervoso centrale; ogni altra sostanza che produca effetti sul sistema nervoso centrale ed abbia capacità di determinare dipendenza fisica e psichica delle stesso ordine o di ordine superiore a quelle precedentemente indicate; gli indolici, siano essi derivati triptaminici che lisergici, e i derivati feniletilaminici, che abbiano effetti allucinogeni o che possano provocare distorsioni sensoriali; 6) La cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti; i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico; 7) ogni altra pianta i cui principi attivi possono provocare allucinazioni o gravi distorsioni sensoriale e tutte le sostanze ottenute per estrazione o per sintesi chimica che provocano la stessa tipologia di effetti a carico del sistema nervoso centrale; Legge 21 febbraio 2006 n. 49 Reintrodotta la massima dose detenibile per uso personale (tabelle per la dose media e moltiplicatore) Sostanza EROINA COCAINA THC Dose media singola (mg) Moltiplicatore Quantitativi massimi (mg) 25 10 250 150 5 750 25 40 1000 Obbligo di autorizzazione 1. Chiunque intenda coltivare, produrre, fabbricare impiegare, importare, esportare, ricevere per transito, commerciare a qualsiasi titolo o comunque detenere per il commercio sostanze stupefacenti o psicotrope, comprese nelle tabelle di cui all'articolo 14 deve munirsi dell'autorizzazione del Ministero della Sanità 2. Dall'obbligo dell'autorizzazione sono escluse le farmacie, per quanto riguarda l'acquisto di sostanze stupefacenti o psicotrope e per l'acquisto, la vendita o la cessione di dette sostanze in dose e forma di medicamenti. 3. L'importazione, il transito e l'esportazione di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte di chi è munito dell'autorizzazione di cui al comma 1, sono subordinati alla concessione di un permesso rilasciato dal Ministro della Sanità in conformità delle convenzioni internazionali e delle disposizioni di cui al titolo V del presente testo unico. 4. Nella domanda di autorizzazione, gli enti e le imprese interessati devono indicare la carica o l'ufficio i cui titolari sono responsabili della tenuta dei registri e dell'osservanza degli altri obblighi imposti dalle disposizioni dei titoli VI e VII del presente testo unico. 5. Il Ministro della Sanità, nel concedere l'autorizzazione, determina, caso per caso, le condizioni e le garanzie alle quali essa è subordinata, sentito il Comando generale della Guardia di Finanza nonché, quando trattasi di coltivazione, il Ministero dell'agricoltura e delle foreste. 6. Il decreto di autorizzazione ha durata biennale ed è soggetto alla tassa di concessione governativa. Riferimenti Normativi D.P.R. 309/90 - Legge Stupefacenti Art. 125. Accertamento di assenza di tossicodipendenza in lavoratori appartenenti a categorie destinate a mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi (accertamenti periodici) Workplace drug testing Provvedimento del 18 settembre 2008 denominato "Procedure per gli accertamenti sanitari di assenza di tossicodipendenza o di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope in lavoratori addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi” Riferimenti Normativi Art. 1 D.M. 23 giugno 1988 “La patente di guida non deve essere rilasciata o confermata ai candidati o conducenti che si trovino in stato di dipendenza attuale da alcool, stupefacenti o sostanze psicotrope ne' a persone che comunque consumino abitualmente sostanze capaci di compromettere la loro idoneità a guidare senza pericoli” Esclusione dell’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope quale requisito legalmente imposto per l’ottenimento o il rinnovo della patente di guida e del porto d’armi. Rilascio-rinnovo patenti di guida e porto d’armi Il 31 luglio 2002 la Regione Lombardia ha emanato la Circolare 35/SAN in materia di: “Indicazioni operative per l’accertamento dello stato di dipendenza da sostanze stupefacenti al fine di esprimere giudizio di idoneità alla guida di automezzi” Circolare 35/SAN URINA CAPELLI PATENTI A e B oppiacei cocaina cannabinoidi amfetamine e derivati benzodiazepine oppiacei cocaina cannabinoidi amfetamine e derivati PATENTI C, D ed E oppiacei cocaina cannabinoidi amfetamine e derivati metadone oppiacei cocaina cannabinoidi amfetamine e derivati Nuovo Codice della Strada - Art. 186 È vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell'uso di bevande alcoliche. Chiunque guida in stato di ebbrezza è punito …… con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 527 a euro 2.108, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). Con l'ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l'arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). Con l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l'arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). Nuovo Codice della Strada - Art. 186 bis Guida sotto l'influenza dell'alcol per conducenti di età inferiore a ventuno anni, per i neopatentati e per chi esercita professionalmente l'attività di trasporto di persone o di cose. 1. È vietato guidare dopo aver assunto bevande alcoliche e sotto l'influenza di queste per: a) i conducenti di età inferiore a ventuno anni e i conducenti nei primi tre anni dal conseguimento della patente di guida di categoria B; b) i conducenti che esercitano l'attività di trasporto di persone, di cui agli articoli 85, 86 e 87; c) i conducenti che esercitano l'attività di trasporto di cose, di cui agli articoli 88, 89 e 90; d) i conducenti di autoveicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5t, di autoveicoli trainanti un rimorchio che comporti una massa complessiva totale a pieno carico dei due veicoli superiore a 3,5t, di autobus e di altri autoveicoli destinati al trasporto di persone il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, è superiore a otto, nonché di autoarticolati e di autosnodati. 2. I conducenti di cui al comma 1 che guidino dopo aver assunto bevande alcoliche e sotto l’influenza di queste sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da €155,00 a €624,00, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0 (zero) e non superiore a 0,5 grammi per litro (g/l). Nel caso in cui il conducente, nelle condizioni di cui al periodo precedente, provochi un incidente, le sanzioni di cui al medesimo periodo sono raddoppiate. Nuovo Codice della Strada - Art. 187 Chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l'arresto da sei mesi ad un anno. Con la sentenza di condanna ovvero di applicazione della pena a richiesta delle parti, anche se è stata applicata la sospensione condizionale della pena, è sempre disposta la confisca del veicolo All'accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. Fase pre-analitica Accettazione e smistamento dei campioni che prevengono al laboratorio Prelievo dei campioni Accettazione di una richiesta di analisi Nel caso in cui il campione biologico sia prelevato esternamente al Laboratorio è necessario preliminarmente concordare con esso modalità di prelievo e trasporto tali da garantire la catena di custodia. In fase di accettazione il Laboratorio deve verificare: la corretta modalità di conservazione del campione durante il trasporto; l'idoneità della richiesta di analisi e la eseguibilità della stessa da parte del Laboratorio; l'idoneità quali-quantitativa del campione rispetto alla richiesta di analisi; la corrispondenza tra i dati identificativi del campione e la documentazione di accompagnamento; l'avvenuta acquisizione del consenso, secondo le normative vigenti. Accettazione di una richiesta di analisi In fase di accettazione il Laboratorio deve registrare: data e ora del prelievo; data e ora di accettazione; anagrafica del richiedente, recapito e firma leggibile; finalità dell‘analisi; tipologia del campione, suo protocollo di conservazione e ubicazione in attesa dell’analisi; eventuali dati clinici, anamnestici e circostanziali utili all'esecuzione dell‘analisi e/o all'interpretazione del risultato; nome e firma del trasportatore; nome e firma dell’operatore del Laboratorio che effettua l'accettazione. Procedure di prelievo del campione Nel caso in cui i prelievi di campioni biologici siano effettuati in ambulatori della stessa sede del Laboratorio, la fase di accettazione si realizza con: l'identificazione del soggetto mediante documento d'identità in corso di validità; l'informativa al soggetto sulla finalità dell‘analisi, sull’ esecuzione del prelievo e sulle successive fasi di campionamento, confezionamento ed etichettatura dei campioni; la raccolta del consenso informato scritto del soggetto al prelievo e all'analisi; l'attestazione da parte del soggetto, mediante firma da apporre sul modulo di prelievo, di aver presenziato a tutte le fasi di suddivisione, confezionamento ed etichettatura dei campioni prelevati. Conservazione, manipolazione e movimentazione del campione Il campione deve essere correttamente conservato ponendo in atto ogni precauzione e modalità "utile a preservare il campione nelle condizioni il più possibile simili a quelle al momento del prelievo" Tali modalità devono assicurare: • l'identificazione e l'idoneità dei luoghi di conservazione; • la conservazione alla temperatura di +2/+8°C ovvero a -18/-22°C dei campioni: - di sangue per la determinazione dell'alcolemia se l’analisi è eseguita entro ovvero dopo 24 h; - degli altri prelievi di sangue e di saliva se l’analisi è eseguita entro ovvero dopo 24 h; - dei campioni di urina se l’analisi è eseguita entro ovvero dopo 12 h. Conservazione, manipolazione e movimentazione del campione per i campioni da conservare a -18/-22°C devono essere previsti congelatori diversi per la conservazione pre-analitica e per il successivo stoccaggio; le condizioni di conservazione dei capelli o altre formazioni pilifere devono essere tali da proteggere i campioni dall'umidità e dalla luce i campioni sia positivi che negativi devono essere conservati sino alla produzione del rapporto analitico/referto, se non diversamente indicato da normativa specifica la conservazione dei controcampioni (campioni risultati positivi dopo analisi di conferma) deve essere prevista per almeno 1 anno dalla data del rapporto analitico/referto, se non diversamente previsto da normativa specifica deve essere garantito il rispetto della catena di custodia Verbale catena di custodia MODULO DI CATENA DI CUSTODIA (ALCOOL e/o SOSTANZE STUPEFACENTI) PAZIENTE sig ________________________________________________NATO IL________________ CAMPIONE BIOLOGICO: SANGUE (3 aliquote) URINE (3 aliquote) PRELIEVO data____________________ora ______________ firma del paziente ______________________________ Operatore sanitario che ha eseguito il prelievo/raccolto il materiale: __________________________________________________________________________________ data ___________________ ora ______________ firma _________________________________________ EVENTUALE STOCCAGGIO (MAX 48 ORE A 4°C): Responsabile (se diverso dal prelevatore) __________________________________________________ firma _____________________________ TRASFERIMENTO/RICEZIONE DEI CAMPIONI Cognome e nome di chi consegna i campioni per il trasporto______________________________________ data __________________ ora _______________firma ______________________________________ Cognome e nome di chi prende in carico, trasporta e consegna il campione_______________________ data __________________ ora _______________firma ______________________________________ Cognome e nome di chi riceve il campione_________________________________________________ data __________________ ora _______________firma ______________________________________ MATRICI BIOLOGICHE Sangue Il sangue è la matrice di scelta nei casi in cui si debba valutare la "attualità d'uso di sostanze illecite" ovvero la presenza di uno stato di intossicazione in atto al momento del prelievo finestra temporale di poche ore Sangue Il sangue è la matrice utile per quantificare ed interpretare le concentrazioni dei farmaci e dei loro metaboliti. Vivente: almeno 2 aliquote Cadavere: quando possibile prelevare sangue cardiaco (20-30 ml) e sangue periferico (10 ml) per le analisi quantitative (redistribuzione postmortale) Mantenere un’aliquota di campione di sangue congelata è utile sia per assicurare una maggiore stabilità degli analiti che per eventuali analisi di revisione. Urina Per la determinazione del consumo "recente" di sostanze d'abuso (con una finestra di rilevabilità temporale di ore-giorni a seconda delle caratteristiche farmacocinetiche della sostanza in questione) il campione d'elezione è l'urina. Tale campione può essere impiegato anche per la determinazione dello stato di assuntore cronico qualora l‘analisi sia estesa a più campioni raccolti in giorni diversi e "a sorpresa" (vale a dire con preavviso all'interessato il più breve possibile, comunque non superiore alle 24 ore) Tempi di rilievo delle sostanze stupefacenti nell’urina Target Drug Minimum Maximum Amphetamines 2-7 hours 2-4 days Cannabinoids (Marijuana)* 6-18 hours *Infrequent user: up to 10 days Chronic user:30 days or longer Cocaine Metabolite 1-4 hours 2-4 days Methadone 2 hours 2-6 days Methamphetamines 1-3 hours 2-4 days MDMA (ecstasy) 1 hour 2-3 days Opiates (Heroin, Morphine, Codeine) 2 hours 2-3 days Urina L’urina è un’ottima matrice per la ricerca generica: l’accumulo delle sostanze e dei loro metaboliti spesso produce concentrazioni più elevate nell’urina rispetto al sangue, il che aiuta per l’identificazione. Farmaci e veleni rimangono presenti nelle urine per più giorni. L’urina può non essere utile quando il decesso sopravviene molto rapidamente dopo l’esposizione al farmaco o veleno perchè può risultare negativa. Raccolta del campione di urina La raccolta delle urine deve rispettare le seguenti procedure: prima di accedere al luogo di prelievo il soggetto è tenuto a depositare qualunque oggetto, borsa, indumento tale da poter occultare materiale utile a adulterare o manomettere il campione urinario il personale consegna al soggetto il materiale per la raccolta urinaria, lo informa del quantitativo di urina che deve essere raccolto e lo invita a entrare nel locale di prelievo il locale di prelievo deve poter garantire la possibilità di osservazione diretta o indiretta (telecamera a circuito chiuso, della cui presenza il soggetto deve essere preventivamente informato) e in esso (ad eccezione del caso di osservazione diretta) non devono essere presenti fonti o materiali utilizzabili per la diluizione o l'adulterazione del campione (sanitari o altre sorgenti d'acqua, contenitori di sapone, di disinfettanti, di detergenti ecc.). Capelli Lo stato di assuntore cronico, come pure comportamenti pregressi di uso/abuso, possono essere verificati attraverso accertamenti sulla matrice pilifera (campioni di capelli e/o peli). L‘analisi segmentale dei capelli consente inoltre di ricostruire la cronologia dell'assunzione. L‘analisi di peli provenienti da altri distretti corporei (ascelle, torace, pube) non permette invece valutazioni cronologiche attendibili, pur testimoniando l'uso pregresso, ma considerando il tempo complessivo di ricambio del pelo in una area corporea sufficientemente estesa, può essere valutata una “finestra temporale” di circa otto mesi - un anno Saliva Si è osservato che per molte sostanze d’abuso la concentrazione nella saliva è direttamente proporzionale alla concentrazione plasmatica: Utile nella diagnosi di attualità d’uso Prelievo non invasivo Scarsità del campione raccolto, possibilità di contaminazione e bassa concentrazione degli analiti Volumi minimi delle diverse matrici biologiche raccomandati per l'esecuzione di uno screening per sostanze d'abuso e delle relative analisi di conferma Matrice Biologica Campione Controcampione Volume totale Urina 15 ml 15 ml 30 ml Sangue per alcolemia 3 ml 3 ml 6 ml Sangue per altre sostanze 5 ml 5 ml 10 ml 40 mg 40 mg 80 mg 1 ml 1 ml 2 ml Matrice pilifera Saliva Contenuto gastrico Nei casi di avvelenamento volontario, la via orale è il più diffuso metodo di introduzione del farmaco o del veleno. Per questo motivo il contenuto gastrico è molto utile per i test di screening (i veleni vi si ritrovano in concentrazioni molto elevate). Compresse o altro materiale indigerito devono essere separate dal materiale alimentare ed analizzate separatamente. Bile Quando l’urina non è disponibile, la bile può essere un valido sostituto: molti farmaci/veleni (es. benzodiazepine, narcotici) si ritrovano concentrati in questa matrice. Qualora venga raccolta, tutta la bile disponibile deve essere rimossa dalla colecisti e posta in freezer a 20°C Fegato Nelle indagini postmortem può essere utile disporre di un campione di fegato: poiché molti farmaci/veleni vengono metabolizzati nel fegato, in esso possono essere rinvenuti sia la sostanza immodificata che i suoi metaboliti In aggiunta, il fegato può essere utile per le analisi quantitative, al fine di differenziare l’avvelenamento acuto dall’uso terapeutico dei farmaci. Per minimizzare l’effetto della diffusione delle sostanze dallo stomaco, il campione dovrebbe essere prelevato in profondità Encefalo Poiché l’encefalo è il principale sito di azione di molti farmaci/droghe, esso diventa un campione utile in particolare per la ricerca di sostanze lipofile (es. narcotici ed antidepressivi) E’ da ricordare che può esistere una significativa variabilità della concentrazione di farmaci e veleni nelle diverse aree dell’encefalo. Tipologie di indagine chimico-tossicologica L’analisi chimico-tossicologica, non infrequentemente, deve essere indirizzata al rilievo di veleni o sostanze farmaceutiche potenzialmente tossiche di cui non vi è segnalazione di alcun tipo: in tal caso si parlerà di “ANALISI O RICERCA GENERICA”. L’accertamento analitico può riguardare una ben precisa sostanza, ivi compresi i suoi prodotti di biotrasformazione potendosi in tal caso riferirsi a quella che viene definita “ANALISI MIRATA” FASE ANALITICA ANALISI DI SCREENING in genere determinazioni immunochimiche (metodi non separativi) ANALISI DI CONFERMA Determinazioni cromatografiche: GC-MS o LC-MS (metodi separativi) Fase analitica di screening Indagini di screening immunochimico sulle principali classi di sostanze stupefacenti e psicotrope in campioni urinari Relativamente ai prelievi cadaverici lo screening chimico-tossicologico è esteso nei confronti dei veleni organici volatili e non volatili con tecnica cromatografica La medesima tecnica è impiegata per la ricerca delle principali sostanze stupefacenti in reperti merceologici Fase analitica di screening METODI NON SEPARATIVI Si applicano pressoché direttamente sul campione biologico purché liquido Comprendono i saggi colorati o “spot test”, i saggi cosiddetti on-site, i saggi immunochimici, tutti venduti sotto forma di kit Si basano sulla competizione nei confronti di un anticorpo specifico, tra la sostanza da identificare e la stessa sostanza marcata in modo tale da poter essere riconosciuta dal sistema analitico Hanno valore predittivo, necessitando di conferma con più specifici metodi attuati su base chimico-fisica EMIT ELISA E’ un test immunochimico su micropiastra, di tipo competitivo, eterogeneo di elevata sensibilità. Il test utilizza anticorpi immobilizzati su una micropiastra. Dopo aggiunta di un substrato che produce un composto colorato in presenza dell’enzima, l’intensità del colore sarà inversamente proporzionale alla concentrazione di sostanza presente nel campione. La lettura della piastra è spettrofotometrica Screening on-site Non richiedono strumentazione specifica. Sono cartucce in plastica nelle quali l’antigene marcato è legato alla cartuccia. Bastano poche gocce di campione che migra per capillarità all’interno della cartuccia. Se l’analita è presente, si forma un complesso con l’anticorpo specifico che è evidenziabile in genere attraverso una banda colorata. Valori di cut-off dei metodi di screening SOSTANZA CUT-OFF (ng/ml) OPPIACEI 300 COCAINA 150 (300) CANNABINOIDI 50 AMFETAMINA/METAMFETAMINA 500 MDMA (ecstasy) 500 METADONE 300 I metodi di screening sono tuttavia caratterizzati da ridotta specificità (dato qualitativo) ed elevata inaccuratezza (dato quantitativo) in particolare quando nel campione sono presenti più specie chimiche in grado di essere rilevate ma non discriminate dal metodo (es. composto immodificato e suoi metaboliti, varie tipologie di specie di composti simili). Questi metodi, per le loro caratteristiche intrinseche, producono esclusivamente un risultato di tipo presuntivo, vale a dire la negatività (assenza) o la probabile positività (presenza, meglio definita come "non negatività") del campione rispetto ad un analita, o più spesso a una classe di sostanze, relativamente a un valore di cut-off prestabilito dal metodo. In ogni caso, qualunque sia la specificità analitica del metodo di screening vale il presente assunto: Falsi positivi Sostanze che producono un risultato positivo ai test immunochimici per la determinazione di: OPPIACEI: codeina e ossicodone (antidolorifici) diidrocodeina (antitosse) levofloxacina e ofloxacina (antibiotici) AMFETAMINE: bupropione (disassuefazione dal fumo) efedrina e pseudoefedrina(decongestionanti nasali) propranololo (antipertensivo) CANNABINOIDI: efavirenz (antiretrovirale) NON PUO' AVERE VALIDITA' FORENSE UN RISULTATO POSITIVO OTTENUTO ATTRAVERSO UN'UNICA PROVA DI SCREENING. E’ PERTANTO INDISPENSABILE CHE TALE RISULTATO SIA VERIFICATO DA UN'ANALISI DI CONFERMA Dal momento che l'esito negativo di un’analisi di screening è generalmente accettato come valido non è sufficiente verificare che il metodo di screening sia in grado di minimizzare il numero di risultati falsi negativi, ma deve essere accertata (o documentata dalla ditta) la capacità del metodo a non produrre falsi negativi. Analisi di conferma Eseguita con metodi analitici specifici e dotati di elevata sensibilità (es. GC-MS, LC-MS). Sono inerenti alla: conferma delle positività emerse dalle analisi di screening ricerca mirata /dosaggio di xenobiotici in materiale biologico e non, ivi compresi i capelli e altre formazioni pilifere. Con particolare riferimento ai reperti cadaverici, la determinazione quantitativa di sostanze esogene è pressoché indispensabile per porre diagnosi medico-legale di avvelenamento anche su base biologicostatistica Analisi di conferma Servono ad escludere la presenza di falsi positivi dovuti alla bassa specificità dei test di screening DEVONO consentire l’identificazione dei singoli analiti avere sensibilità maggiore del valore di cut-off dei test di screening consentire la determinazione quantitativa della sostanza basarsi su principi fisici e chimici diversi da quelli dei test di screening (GC-MS o LC-MS) Analisi di conferma I fase PREPARAZIONE DEL CAMPIONE II fase ANALISI STRUMENTALE GC-MS LC-MS Metodologie impiegate nel laboratorio di tossicologia forense GC e HPLC: le sostanze ricercate devono, di norma, essere isolate dal campione biologico, separate dal coestratto endogeno in opportune colonne cromatografiche quindi identificate e quantificate. GC-MS e HPLC-MS: le sostanze estratte e separate sono identificate e determinate quantitativamente con un sistema di rivelazione in grado di fornire specificità assoluta all’indagine chimico-tossicologica Analisi di conferma Spettro di massa della cocaina Gascromatografo con rivelatore spettrometro di massa Spettrometro di massa lo spettrometro di massa, a partire da una molecola neutra che proviene dal cromatografo: produce ioni per scissione del composto separa gli ioni formatisi rileva le correnti ioniche generate Le masse degli ioni prodotti (o meglio i rapporti tra massa e carica) e le loro abbondanze relative costituiscono lo spettro di massa del composto fornendo all’analista informazioni strutturali decisive a fini identificativi Componenti di uno Spettrometro di Massa Ricerca generica Laudanosina Nalorfina 2tms Ricerca mirata morfina Ione molecolare (285+72+72) Ione molecolare - 15 Cut-off analisi di conferma SOSTANZA CUT-OFF (ng/ml) OPPIACEI (morfina, codeina, 6-acetilmorfina) 100 COCAINA e metaboliti 100 CANNABINOIDI metaboliti (THCCOOH) 15 AMFETAMINA / METAMFETAMINA 250 MDMA, MDA, MDEA 250 METADONE 100 BUPRENORFINA 5 Estrazione Iniezione diretta del campione HPLC-MS Iniezione dopo deproteinizzazione Estrazione liquido-liquido (LLE) GC-MS Estrazione in fase solida (SPE) Estrazione liquido-liquido Si fonda sull’utilizzo di solventi organici o di miscele di solventi organici immiscibili con il campione biologico, con il quale vengono messi a contatto. In tal modo l’analita viene trasferito dalla fase acquosa a quella organica e ciò può avvenire in misura più o meno rilevante, vale a dire con diverse percentuali di recupero dipendentemente dalla scelta ottimale o meno delle condizioni operative. Le grandezze in gioco possono dipendere fortemente dalla polarità dell’analita e del solvente organico, dal valore di pH del campione biologico. Estrazione in fase solida Estrazione in fase solida colonna Bond-Elut Certify Ad un millilitro di sangue sono aggiunti due standard interni (nalorfina ed eptabarbitale). Il campione è diluito con 5 ml di tampone fosfato 0,1 M (pH 6), sonicato e centrifugato Il sopranatante è caricato in colonna precondizionata in sequenza con metanolo (2 ml) e con acqua (2 ml) La colonnina è risciacquata con acqua bidistillata (1 ml) e con acido acetico (0,5 ml), lasciata essiccare sotto vuoto per 5 minuti, umettata con 50 microlitri di metanolo e nuovamente essiccata per 1 minuto. Estrazione in fase solida colonna Bond-Elut Certify E’ quindi eseguita una prima eluizione con 4 ml di miscela acetone-cloroformio (1:1) ottenendo l’estratto acido/neutro (EAC/EN). Successivamente è eseguita una seconda eluizione utilizzando, in sequenza, 2 ml di etile acetato al 2% di ammonio idrossido conc. e 2 ml di miscela diclorometano-isopropanolo (4:1) al 2% di ammonio idrossido conc. ottenendo l’estratto basico o estratto alcalino (EAL). I due estratti sono evaporati a secchezza in corrente di azoto a 50 gradi centigradi. Derivatizzazione Dopo la fase estrattiva, alcune molecole necessitano di un ulteriore step di reazione (derivatizzazione) con la quale le molecole vengono modificate in modo da renderle idonee alla determinazione strumentale. Un ottimo agente derivatizzante è la N-metil-N-(trimetilsilil) trifluoroacetamide (MSTFA) La MSTFA è capace di derivare: gruppi gruppi gruppi gruppi gruppi alcoolici e fenolici carbossilici alifatici ed aromatici amidici lineari e ciclici aminici alifatici ed aromatici carbonilici (con idrogeno in alfa) Si procede quindi all’analisi gascromatografica con rivelazione di massa Elaborazione dei risultati - analisi generica I dati ottenuti dai campioni biologici analizzati con tecniche analitiche quali GC-MS o LC-MS/MS vengono esaminati effettuando ricerche su database che raccolgono collezioni molto vaste di dati analitici e che, per confronto, permettono il riconoscimento della sostanza incognita usando un approccio probabilistico. Vengono cioè recuperati dai database spettri di massa, indici di ritenzione e tempi di ritenzione relativi ottenuti in condizioni standardizzate in GC-MS o LC-MS/MS. Tale approccio probabilistico permette l’identificazione di molecole incognite in campioni biologici sulla base di un indice di somiglianza Elaborazione dei risultati – analisi generica Idealmente gli spettri di massa identificati in un campione incognito attraverso la ricerca generica dovrebbero essere confrontati con quelli prodotti da uno standard di riferimento, tuttavia, possedere una adeguata collezione di spettri di riferimento è più semplice e consente di evitare di acquistare un enorme numero di standards di sostanze e loro metaboliti. Le collezioni di spettri non devono contenere solo sostanze di interesse strettamente tossicologico, ma anche i loro metaboliti, nonché sostanze endogene. Determinazione dell’alcolemia Determinazione dell’alcolemia La matrice adatta per la determinazione dell'alcol etilico è il sangue intero: infatti l’analisi sui derivati del sangue (plasma, siero) produce una sovrastima (anche del 20%) e quindi non è idonea per la valutazione dei limiti normati dal Codice della Strada Di conseguenza le determinazioni di tipi enzimatico effettuate su plasma o siero possono avere valenza esclusivamente diagnostico-clinica Analisi dello spazio di testa Questo tipo di indagine riguarda l’analisi di composti volatili che vengono liberati dal campione biologico in uno spazio confinato dal quale sono campionati con adatta siringa a tenuta di gas dopo un opportuno periodo di equilibratura. Il grande vantaggio di tale tecnica risiede nella eccellente pulizia dei tracciati cromatografici, non inquinati dalla contemporanea eluizione di sostanze endogene. L’analisi di più campioni può poi essere automatizzata a tutto vantaggio anche della ripetibilità dell’analisi. HS-GC con rivelatore FID Spazio di testa Determinazione dell’alcolemia Nell’esecuzione del prelievo di sangue per la determinazione dell'alcolemia a scopi forensi è necessario tenere in considerazione le seguenti criticità: potenziale contaminazione dovuta all'uso disinfettanti cutanei contenenti alcol etilico; possibili fenomeni degradativi che possano favorire la neoformazione di alcol etilico; manipolazioni del campione (es. sierazione, centrifugazione) tali da alterarne le caratteristiche originarie; possibile evaporazione dell'alcol dal campione dopo il prelievo Determinazione dell’alcolemia Per tali ragioni il prelievo di sangue per la determinazione dell'alcolemia a scopi forensi (es. la determinazione alcolemica ai fini del Codice della Strada) richiede obbligatoriamente: effettuare un prelievo di sangue dedicato; disinfettare l'area di prelievo con un disinfettante non alcolico; aggiungere sodio fluoruro, o analogo preservante, al campione di sangue (in ragione di 100 mg NaF per 10 ml di sangue); in alternativa, utilizzare provette sottovuoto contenenti NaF come conservante ed un anticoagulante; procedere in presenza del soggetto, alla suddivisione del campione in due aliquote, per ottenere il controcampione; procedere alla conservazione del campione e del controcampione alla temperatura di -18/-22°C (eccezione per campione analizzato entro 24 h dal prelievo sufficiente conservazione a +2/+8°C) ANALISI DEI CAPELLI PER DIMOSTRARE L’USO PREGRESSO DI FARMACI O SOSTANZE STUPEFACENTI Finestra di sorveglianza URINA SANGUE mesi CAPELLI 0 3 6 9 12 15 18 GIORNI Correlazione crescita/assunzione Prelievo capelli Prelievo capelli quantità prelevata in funzione del tipo di analisi (se segmentale più abbondante) allineamento per distinguere parte prossimale (vicino alla nuca) da parte distale del campione separazione della ciocca in due aliquote in senso longitudinale e inserimento in buste separate apporre sigillo (es. etichetta adesiva con firma del prelevatore e del paziente) su ciascuna busta Prelievo capelli Prelievo capelli Conservazione dei campioni Il campione di capelli non necessita di particolari modalità di conservazione: In luogo asciutto e al buio per evitare fenomeni degradativi Non necessario conservare al freddo Occupa poco spazio! Sostanze rilevabili nei capelli Nei capelli sono ricercate routinariamente le principali sostanze stupefacenti: amfetamine cannabinoidi cocaina ecstasy e simili ketamina oppiacei le sostanze utilizzate nei trattamenti di terapia sostitutiva metadone buprenorfina Sostanze rilevabili nei capelli L’analisi dei capelli è volta anche alla ricerca di: antidepressivi antiepilettici antipsicotici benzodiazepine antistaminici anestetici beta-bloccanti etilglucuronide (EtG) Vantaggi dell’analisi dei capelli Campione facilmente prelevabile Campione difficilmente adulterabile Nessuna particolare modalità di conservazione Possibile la ripetizione del prelievo in caso di controversia Finestra di sorveglianza molto più ampia rispetto agli altri campioni biologici Ricostruzione temporale abbastanza corretta Analisi del capello (post mortem) Decessi da eroina/metadone dovuti a perdita della tolleranza La verifica dell’assunzione di droghe o farmaci può aiutare a definire le cause della morte Aiuto per l’identificazione del cadavere Antidoping L’analisi del capello non è un’alternativa all’urina ma può essere di supporto (se l’urina è negativa e il capello positivo si è dimostrata l’assunzione) Steroidi anabolizzanti (endogeni e sintetici) Corticosteroidi Farmaci β-adrenergici (clenbuterolo, salbutamolo) Drug facilitated crime Farmaci o droghe somministrati all’insaputa della vittima per commettere rapina o violenza sessuale Benzodiazepine (flurazepam/flunitrazepam/lormetazepam) Ipnotici (zolpidem) Anestetici (ketamina, GHB) Stupefacenti (ecstasy) Per alcune sostanze è possibile evidenziare la singola somministrazione Marcatori di abuso alcolico Etilglucuronide (EtG) alcol deidrogenasi aldeide deidrogenasi EtOH UDP-glucuronosiltrasferasi H COOH HO H HO H O H O OH CH3 H β-D-etilglucuronide (EtG) C8H14O7 (222.1945) acido acetico Etilglucuronide (EtG) Metabolita diretto di fase II dell’etanolo: la sua presenza nella matrice cheratinica attesta un esposizione continuativa all’alcol etilico EtG < 7pg/mg soggetto astemio EtG > 7 pg/mg e <30 pg/mg EtG > 30 pg/mg bevitore moderato abuso alcolico ANALISI DI CAMPIONI MERCEOLOGICI Analisi di campioni merceologici Accurata descrizione dell’involucro esterno e dei singoli contenitori interni Pesatura dei campioni Omogenizzazione delle polveri (rottura di grumi in mortaio, miscelazione del materiale) Prelievi per l’analisi qualitativa Prelievi per l’analisi quantitativa Solubilizzazione del principio stupefacente e dei sofisticanti/diluenti (analisi cromatografica qualitativa) Analisi di campioni merceologici Solubilizzazione del principio stupefacente e dei sofisticanti diluenti con l’impiego della standardizzazione interna (analisi gascromatografica quantitativa) Operazioni di confronto tra preparati stupefacenti (aspetto, colore, modalità di confezionamento, composizione quali-quantitativa) Eroina Derivato semisintetico della morfina (diacetilmorfina), principale alcaloide contenuto nell'oppio, ossia nel lattice rappreso prodotto per incisione del frutto (capsula) del Papaver somniferum Principale causa di avvelenamento nelle casistiche epidemiologiche di qualche anno fa L’eroina era coinvolta da sola o in associazione con altre sostanze (alcol, cocaina, metadone, psicofarmaci). Eroina C H3 N H3C O O C H3 N H H O O e ro ina C H3 HO O O 6 -a c etilm o rfina (6 A M ) O C H3 N HO O m o rfina H H C H3 N H H OH O H3C O c o d e ina H H OH C H3 O Eroina L'eroina viene generalmente assunta per via endovenosa sotto forma di sale (eroina cloridrato), in alcuni casi per via inalatoria. Essa subisce una rapida metabolizzazione a 6-acetilmorfina e successivamente a morfina. Quest'ultima subisce una estesa coniugazione con acido glucuronico e viene escreta per via biliare ed urinaria. Eroina L’eroina esercita un'azione analgesica più efficace della morfina, ed una azione euforizzante, a cui subentra l'azione di depressione del sistema nervoso centrale. L'assunzione di una dose di eroina provoca una sequenza di effetti che iniziano con un violento impatto sul SNC (rush) della durata di pochi minuti, che viene descritto come del tutto simile ad un orgasmo sessuale, cui segue una fase di calma, appagamento, e totale indifferenza agli eventi esterni.. Cocaina La cocaina è un alcaloide contenuto nelle foglie di Erythroxylon coca, pianta arbustiva che cresce naturalmente nella zona andina. La quantità di cocaina estraibile dalle foglie è inversamente proporzionale alla velocità di crescita della pianta (> in piante cresciute a oltre 500 m s.l.m.) e comunque non superiore all’1% della foglia fresca Le foglie di coca erano usate dagli Incas per le loro proprieta stimolanti e anoressizzanti (foglie masticate assieme ad alcali: calce o ceneri) Cocaina La cocaina è dotata di proprietà anestetiche locali e di potere euforigeno, antidepressivo, e genericamente stimolante sul sistema nervoso centrale. La cocaina viene assunta a scopo voluttuario per inalazione o per via endovenosa nella forma di sale cloridrato in dosi variabili tra 10 e 120 mg. La polvere disponibile nel mercato illecito può avere una percentuale di principio attivo sino a oltre il 90%, il resto è costituito da diluenti (zuccheri) e/o da sofisticanti (caffeina, anestetici locali, levamisolo) Cocaina La base libera, ottenuta per riscaldamento del cloridrato in presenza di bicarbonato o ammoniaca, è invece generalmente fumata (crack). Essa è infatti più volatile ed ha per tale via biodisponibilità pressoché completa (contro il 57% del cloridrato), in ragione della sua liposolubilità Per la notevole potenza e per il costo relativamente ridotto, il crack è caratterizzato da particolare pericolosità Cocaina Cocaina Cocaina Cocaina Cocaina Ecstasy 3,4 metilendiossi-metilamfetamina (MDMA) E’ un derivato dell’amfetamina Tra i consumatori sono in uso molti “soprannomi” tra cui: Adam, E, Eckies, Edward, Love drug, X, XTC. La sintesi dell’ecstasy è relativamente semplice da realizzare e non richiede attrezzature sofisticate. L’ecstasy è prodotta illegalmente con metodi spesso approssimativi ed artigianali. Il consumatore non ha alcun controllo sulla qualità e sulla quantità di sostanza attiva contenuta nella compressa. Ecstasy compresse Ecstasy cristalli - MDMA (80%) Oltre all’ecstasy sono in circolazione altre sostanze sotto forma di polvere, cristalli o compresse: I catinoni sono molecole sintetizzate in laboratorio che agiscono in maniera analoga alla sostanza naturale presente nella pianta del khat, ad azione stimolante. Vengono generalmente presentati come "sali da bagno“. Le feniletilamine sono sostanze sintetiche con effetti fortemente stimolanti e allucinogeni. Alcune di queste vengono commercializzate con la loro sigla combinata a numeri e lettere (es. 2C-T-7), e altre con nomi commerciali (es.T-Seven, Lucky Seven) La ketamina è un anestetico dissociativo. Sul mercato illegale si trova liquida, in polvere bianca o in compresse con il nome di "K o special K”. Può essere iniettata, spruzzata su sostanze da fumare, o consumata nelle bevande. In quest’ultima modalità diventa particolarmente pericolosa perché produce amnesia. La metossietamina, nota anche come MXE, METH-O, MEXXY’, è una sostanza, simile alla ketamina, rispetto alla quale mostra effetti più intensi e duraturi. Derivati della Cannabis Marijuana: foglie ed infiorescenze essiccate e sminuzzate (2-5% THC) Hashish: resina essiccata (6-10% THC) Olio di hashish: estratto dalle infiorescenze(15-60% THC) Attraverso i più moderni metodi di ibridazione sono state prodotte varietà di Cannabis che arrivano a contenere il 30% di THC (sul peso secco) Marijuana Marijuana Pani di hashish Hashish Cannabinoidi sintetici Sono molecole analoghe ai cannabinoidi naturali, ma di natura sintetica. I più comunemente riscontrati in diverse miscele vegetali, definite anche “herbal mixture” o “herbal blend”, sono il JWH-018 e il JWH-073, molecole di sintesi che vengono aggiunte alle miscele stesse. I consumatori spesso ritengono di assumere dei prodotti naturali molto potenti e simili alla cannabis, mentre in realtà la loro attività psicotropa è dovuta alla presenza di molecole di sintesi. Funghi allucinogeni La psilocibina e la psilocina sono alcaloidi estraibili da alcuni funghi del Sud America, del Messico e degli Stati Uniti, denominati “funghi magici”. Esistono molte specie di questi funghi: l’attività allucinogena ed il limite di tossicità sono spesso sconosciuti prima dell’assunzione. I “funghi magici” vengono ingeriti freschi oppure fatti essiccare. “anyone can become a forensic toxicologist in two easy lessons, each of which takes ten years”. A.J. Lehman