Addio bisturi! Da oggi il lifting non è più chirurgico

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Addio bisturi! Da oggi il lifting non è più chirurgico
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Addio bisturi! Da oggi
il lifting non è più chirurgico
Intervista a A. Miazzi e C.G. Barberis
Clinico Crocetta di Torino, e da Carlo Giovanni
Barberis, chirurgo plastico, che mi conducono
in una delle numerose stanze dove si lavora
giornalmente a pieno ritmo per creare bellezza
e dove ha inizio l’intervista.
Annarita Miazzi,
medico Estetico del Centro Clinico
Crocetta di Torino
Carlo Giovanni Barberis,
medico specializzato in Chirurgia
Plastica ricostruttiva ed estetica,
direttore sanitario e responsabile
chirurgia plastica della clinica Swiss
Medical Clinic di Milano
_La bellezza salverà il mondo! Se Dostoevskij aveva ragione, siamo a cavallo!
Da qualche tempo – e vedremo nello specifico da quando – i laboratori di ricerca Q-MED
hanno messo in atto una nuova tecnica che
consentirà di effettuare un mini lifting facciale in max tre sedute, di mezz’ora circa l’una,
ad un costo decisamente proponibile.
Prima dell’incontro con i due autori in grado di effettuare questa tecnica vengo ricevuta
da Annarita Miazzi, medico estetico del Centro
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Dottoressa Miazzi, come si chiama
questa tecnica innovativa?
M.: Soft Restoration. È stata presentata
per la prima volta a un congresso di Medicina
estetica a Parigi, nel maggio del 2010.
In cosa consiste?
M.: Nell’iniettare acido ialuronico, come
da sempre facciamo, ma con la differenza di
effettuare l’innesto con una speciale cannula
lunga dai 5 ai 7 cm, con un ago a punta smussa che impedendo il taglio evita eventuali incontri con un vaso o un nervo e assicura di
non ledere tessuti e capillari e di effettuare in
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assoluta tranquillità l’infiltrazione, roteando
più volte la cannula dove necessario.
B.: In poco più di un anno ho effettuato su
centinaia di pazienti questo lavoro e non ho
mai visto uscire da questo studio nessuno che
riportasse anche un solo livido.
Non esistono effetti collaterali né controindicazione alcuna. Consiglio questo tipo di
lifting, anziché il bisturi, nell’85% dei casi.
È doloroso?
B.: Assolutamente no!
Di quante fiale di acido ialuronico necessita una paziente?
M.: Dipende sempre da quanto è rilassato
il tessuto; in media sono sufficienti tre fiale,
ma è soggettivo.
Come viene effettuata l’infiltrazione?
M.: Si parte dal terzo superiore; dopo 15
giorni circa si effettua il secondo innesto sul
terzo medio e, infine, il terzo inferiore più o
meno dopo lo stesso tempo di attesa.
Il trattamento ha una durata di circa
mezz’ora a seduta e la paziente può truccarsi
subito dopo e proseguire la sua normale giornata.
B.: L’aspetto entusiasmante non consiste
soltanto nel poter effettuare l’infiltrazione
dove necessario, grazie alla particolare lunghezza della cannula, ma di avere un effetto
migliorativo nel tempo per il potere biorivitalizzante di queste sostanze, che non solo riempiono, ma stimolano la normale produzione di
acido ialuronico e dei fibroblasti; infatti, dopo
qualche settimana dal trattamento esplicano
al massimo la loro funzione.
La novità, quindi, consiste nella possibilità di inserire acido ialuronico dove
necessita?
B.: Sì, perché la lunghezza della cannula
è tale da consentire la cosiddetta “tecnica a
ventaglio”, che consiste nel creare fili a forma di ventaglio di acido ialuronico sotto cute,
permettendo di effettuare un lifting, ma nello stesso tempo di riempire anche dove esiste
uno svuotamento dovuto al consumo di questo acido e di cancellare le rughe.
Un’innovazione perfetta!
M.: Sì, perfetta e totale! Mentre il classico
lifting effettua solo un tiraggio della cute, il
Soft Restoration lifta, riempie il viso e cancella le rughe.
Quali sono le altre differenze tra il lifting chirurgico e il Soft Restoration?
B.: Il lifting chirurgico ha una durata all’incirca di 10-12 anni, mentre il Soft Restoration
va rifatto ogni anno, ma i costi sono decisamente ridotti in questo caso, perché parliamo
di una spesa massima richiesta di 2.000 euro,
quando per un lifting chirurgico a volte si superano i 12.000 euro.
Per quanto riguarda i rischi, il lifting chirurgico comporta le problematiche tipiche di
un intervento, quali l’anestesia totale, che può
durare qualche ora, e la presenza di cicatrici
ed ematomi, mentre con il Soft Restoration, a
parte la totale assenza di anestesia, non esistono neppure rischi di reazione, e la paziente
può guidare il medico a lavorare maggiormente in alcuni punti rispetto ad altri, in modo da
ottenere il miglior risultato sperato (cosa invece impossibile con un lifting chirurgico, dove
la paziente si affida al medico, ma potrebbe
non essere pienamente soddisfatta al termine
dell’intervento).
Quanti medici in Italia effettuano questo trattamento?
M.: Con precisione non lo so, perché in
questo lavoro molti si improvvisano, ma probabilmente a Torino non saremo in molti a essere specializzati nell’eseguire questa tecnica.
_Il trattamento Soft Restoration rappresenta un importante passo avanti rispetto alla correzione estetica tradizionale, ed è
possibile ottenere un risultato estetico mai
raggiunto finora, riducendo drasticamente i
rischi.
L’esito del trattamento è immediato. Il risultato nella sua completezza è apprezzabile
dopo circa una settimana dall’ultimo trattamento, ma progredisce, come abbiamo visto,
nei tre mesi successivi. La sorprendente innovazione consente anche di infiltrare l’area
periorbitale, che rappresenta un limite importante per l’elevato rischio di complicazioni,
soprattutto ematomi ed edemi.
Le nuove microcannule assicurano una distribuzione ottimale del prodotto e una riduzione significativa di gonfiori ed ematomi.
Forse Dostoevskij non si riferiva propriamente alla bellezza esteriore, ma al bello inteso come bontà d’animo, cura delle cose, delicatezza, dolcezza, e intendeva forse esprimere
che il mondo sarà salvato dalla ricerca della
bellezza in senso ampio, però… se fosse vissuto nel nostro secolo, magari un ritocchino
l’avrebbe fatto anche lui!
_Barbara Impagliazzo
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