Verona 19/10/2011 Oggetto: Relazione finale, restauro apparato

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Verona 19/10/2011 Oggetto: Relazione finale, restauro apparato
Verona 19/10/2011
Oggetto: Relazione finale, restauro
apparato lapideo, Palazzo Vimercati,
via san Cosimo
Al n 1 di via san Cosimo troviamo Palazzo Vimercati, edificio inizialmente di
epoca tardo medievale con alcuni elementi romanici, fu trasformato ed innalzato dai
fratelli Gaspare e Alessandro Vimercati nell’anno 1582, come risulta da una lapide
nel cortile interno. Elementi di spicco sono il bel portale in tufo (pietra Gallina di
Avesa)
con
mascherone,
sormontato
dal
bel
gruppo
scultoreo,
e la piccola finestrella a forma di mostro che ride. Si narra che sia stata qui scolpita a
deridere il mancato completamento della facciata del più famoso Palazzo dei Turchi,
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esattamente di fronte. Era epoca di rivalità molto
forti tra le famiglie veronesi. Molto belle le finestre
ad arco al primo piano. Il palazzo prosegue poi e
senza interruzione si trova al n 3 il Palazzo Leonardi,
con un bel portale in marmo bianco di Prun e a
fianco una traccia di portale romanico che apparve
sotto degli intonaci caduti nel terremoto del 1976,
con fascia floreale nascente dalla bocca di un cane.
Gli altri portali sono invece del nostro secolo. A
piano terra e al primo piano belle finestre con
architrave aggettante e davanzali sorretti da
mensoline. Lungo tutta la muratura in mattoni
troviamo tracce di finestre ad arco ed altri elementi
risalenti alla prima epoca di entrambi i palazzi, oltre
a qualche traccia di intonacatura completamente
perduta.
Lo stato di conservazione in cui si trovava erano assai precarie:
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-
Attacco biologico assai importante
Presenza di attacco chimico, crosta nera, localizzata
-
Deterioramento della materia, che si
presentava con molte e gravi de coesioni,
erosioni,
esfoliazioni,
scagliature,
polverizzazioni, parti staccate, consumate o
pericolanti, rotture
-
Presenza di uno scialbo giallo molto
pesante e spesso, divenuto marrone per lo
strato di polveri pesanti atmosferiche, in
certe situazioni steso sopra uno strato
leggero di scialbo cementizio assai tenace
Si rimanda ai grafici per una descrizione particolareggiata del degrado. Non è stato
eseguito un grafico del degrado dovuto alla disgregazione della mateia, che era
diffuso su tutti gli apparati in misura più o meno grave.
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La scelta dei criteri di restauro è stata quella di eseguire un intervento conservativo,
senza rifacimenti se non in alcune isolate situazioni, per impedire ristagni o cattive
veicolazioni delle acque piovane:
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Preconsolidamento, eseguito con silicato di etile, a spruzzo e iniezioni
localizzate
-
Trattamento biocida ripetuto, eseguito con biotin
- Lavaggio con acqua a bassa pressione
- Rimozione dello scialbo giallo, eseguito con acqua, spatole e spazzolini
morbidi
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- Consolidamento eseguito con iniezioni di albaria o resina epossidica per
riattaccare le scaglie o i pezzi staccati
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- Pulitura definitiva eseguita con impacchi di carbonato di ammonio, rifinita con
micro sabbiatura nelle porzioni con strato di crosta nera importante, eseguita
con quarzo arrotondato
- Stuccatura di micro lesioni e fratture, eseguito con malta di calce lafarge,
sabbia, polveri di marmo di colore e granulometria a imitazione dell’originale
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- Rifacimento di alcune linee, con inserimento di perni in vetroresina, resina
epossidica e malta composta di calce lafarge e sabbia, a scopo conservativo
- Riordino estetico
- Stesura di idrorepellente a base silossanica sui davanzali delle finestre
- Protezione finale eseguita con silicato di etile
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- Consolidamento e lavaggio delle porzioni di intonaco in cemento, protezione
muratura con silicato di etile
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Si allegano infine i grafici con llo stato di conservazione e le operazioni di restauro eseguite sul
gruppo scultoreo
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Dal momento che l’edificio si trova in una via di traffico assai sostenuto, si
consiglia una manutenzione da eseguire periodicamente, con trattamento biocida e
idrorpellente
La Ditta di restauro Episteme di Cherubini Marina
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