INNOVATIVO INTERVENTO CONTRO IL DOLORE CRONICO ALL

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INNOVATIVO INTERVENTO CONTRO IL DOLORE CRONICO ALL
Presidi Ospedalieri: Bollate, Garbagnate M.se, Passirana, Rho
Direzione Generale
Ufficio Stampa
Viale Forlanini 121 Garbagnate Milanese
Il responsabile Dott. Emanuele Torreggiani
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Protocollo N°
Fascicolo Generale N°
Trasmissione via
Garbagnate Milane se, 15/11/2010
INNOVATIVO INTERVENTO CONTRO IL DOLORE CRONICO ALL’OSPEDALE DI
GARBAGNATE MILANESE DELL’AZIENDA OSPEDALIERA G. SALVINI
UN MALATO 54enne CON DOLORE CRONICO INTENSO ALLA COLONNA
VERTEBRALE, REFRATTARIO AI FARMACI OPPIOIDI, HA TRATTO UN OTTIMO
BENEFICIO ANTALGICO GRAZIE ALL’IMPIANTO DI UN PACE-MAKER DI QUARTA
GENERAZIONE
Giovedì 4 novembre, per la prima volta, nella Sala Operatoria dell’Ospedale di Garbagnate
Milanese, dedicata agli interventi chirurgici contro il dolore, è stato impiantato dal Prof.
Furio Zucco e dalla sua equipe un rivoluzionario pace-maker neurologico. L’impianto è
stato effettuato ad un 54enne residente a Rho, che da oltre 10 anni soffriva a causa di forti
dolori alla colonna vertebrale. Il dolore, secondario da ernie del disco e da un
restringimento artrosico del canale vertebrale lombare, era stato trattato senza successo
con due interventi neurochirurgici sulla colonna vertebrale. Seppur eseguite in Centri
specializzati, le operazioni non avevano portato ad un controllo soddisfacente del dolore
che, nel corso del tempo, era peggiorato ulteriormente, irradiandosi dalla sede lombare a
tutti gli arti inferiori. Il malato, a causa del dolore, aveva interrotto da anni il proprio lavoro
di capo officina meccanico, nonostante l’utilizzo di farmaci antalgici potenti, derivati dalla
morfina.
Il paziente, inviato dal proprio medico di famiglia, si era rivolto al Centro di Cure Palliative
e Medicina del Dolore dell’Azienda G. Salvini, diretto dal Prof. Furio Zucco, presso
l’Ospedale di Garbagnate Mil.se, una delle poche Strutture Complesse italiane contro il
dolore, dotata di posti letto e di una equipe multidisciplinare dedicata e autonoma. Dopo
un periodo di studio diagnostico, il 24 settembre 2009, al malato è stato impiantato con
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successo un primo pace-maker neurologico, un avanzato sistema elettronico che fornisce
particolari impulsi elettromagnetici al midollo spinale. Si tratta di una tecnica definita a
livello internazionale Spinal Cord Stimulation (SCS), che si è dimostrata molto efficace nel
controllo di differenti forme di dolore cronico severo, refrattario ai farmaci antidolorifici
anche ai più potenti. Si tratta di un intervento antalgico eseguito attualmente da non più di
60 Strutture italiane. Il Centro di Garbagnate Mil.se è stato uno dei primi ad utilizzarlo: il
primo impianto è stato eseguito nel 1984, già 6 anni dopo l’attivazione del Centro.
Avvenuta nel lontano 1978. Negli corso degli ultimi 26 anni, presso il Centro dell’AO
G.Salvini, sono stati impiantati oltre 1.000 di questi pace-maker, rendendo la Struttura un
punto di eccellenza nazionale ed internazione per questa tecnica.
Il controllo del dolore, ottenuto sin dal 2009 con il primo impianto di pace maker
neurologico, per la prima volta aveva dato al paziente il controllo del proprio dolore: ciò
aveva consentito una notevole riduzione del consumo giornaliero dei farmaci antalgici e,
soprattutto, la ripresa del lavoro dopo tanto tempo. Per ottenere il risultato antidolorifico, il
paziente aveva però la necessità di tenere acceso lo stimolatore 24 ore su 24 e di
modificare più volte la tipologia di stimolazione durante la giornata, utilizzando un
telecomando del quale era stato dotato, soprattutto ai cambiamenti di posizione, ad
esempio dalla posizione sdraiata a quella seduta e all’impiedi e viceversa.
L’elevato consumo di energia fornita dal pace maker e necessaria per il controllo del
dolore aveva reso indispensabile la sostituzione del neurostimolatore dopo soli 10 mesi.
Normalmente questo tipo di pace-maker si esaurisce ogni 3-4 anni, ma in alcuni malati,
soprattutto i più giovani rispetto al nostro paziente, la batteria interna del pace-maker
impiantato sotto la cute dell’addome si esaurisce in un tempo inferiore, rendendo
necessario un successivo intervento chirurgico di sostituzione con un nuovo pace-maker.
In base alle necessità del malato, dopo una fase di rivalutazione, si è perciò valutato
necessario impiantare un nuovissimo tipo di pace-maker che, in Italia, è stato utilizzato
solo pochissime volte. Il nuovo neurostimolatore, chiamato RESTORE-SENSOR, è stato
progettato per fornire due funzioni non presenti contemporaneamente nei precedenti pacemaker di prima, seconda e terza generazione: la prima è costituita dalla possibilità di
ricaricare la batteria dall’esterno da parte del paziente e la seconda è rappresentata
dall’autoregolazione dell’intensità di stimolazione al variare della posizione del malato.
Con il nuovo neurostimolatore, definito perciò di “quarta generazione”, la sostituzione è
possibile ogni 10 anni invece che ogni 3-4. Nel caso di AA sarebbero state perciò
necessarie 8-9 sostituzioni nel corso dei prossimi 10 anni. Con RESTORE-SENSOR il
paziente può ricaricare la batteria ogni 15-20 giorni. Attra verso una semplice manovra che
gli viene insegnata subito dopo l’impianto, il malato ricarica il suo pace-maker
semplicemente applicando alla cute sovrastante un’antenna particolare collegata ad un
generatore esterno di energia.
Con il RESTORE-SENSOR è possibile una seconda opzione non presente nei precedenti
neurostimolatori. Infatti con la precedente generazione di pace-maker il malato doveva
regolare dall’esterno l’intensità di stimolazione quando cambiava posizione, ad esempio
da disteso, all’impiedi e viceversa. Al variare della posizione si doveva modificare
l’intensità dello stimolo per mantenere un soddisfacente controllo del dolore.
Ciò è ora semplificato notevolmente, in quanto il nuovo sistema, capta costantemente gli
impulsi provenienti dal midollo spinale del malato e cambia automaticamente l’intensità di
stimolo, autoregolandosi e garantendo le migliori modalità di stimolo elettromagnetico per
il controllo del suo dolore. Non vi è più la necessità di alcun intervento da parte del malato
che mantiene però il beneficio durante tutta la giornata.
L’utilizzo del nuovo neurostimolatore è un notevole passo avanti che, sicuramente,
renderà possibile un sempre migliore controllo di alcune forme di dolore cronico
attualmente non trattabili in modo soddisfacente con i farmaci.
Un buon viatico a 6 mesi dall’approvazione della Legge 38 che garantisce l’accesso dei
pazienti alla rete delle cure palliative e a quello della Terapia del dolore.