Confessioni di un boia

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Confessioni di un boia
Volete passare una serata con un boia? Sapere che cosa succedeva
davvero sui patiboli e come si comportarono davanti alla ghigliottina alcuni personaggi famosi della storia? Allora questo è il libro per
voi. Lo ha scritto nel 1875 un francese, Henri E. Marquand, amico
di Victor Hugo e, con lui, animatore di una campagna per l’abolizione della pena di morte: seguendo il pensiero di Cesare Beccaria,
entrambi la ritenevano non solo inumana ma soprattutto inefficace
come deterrente per i criminali. Marquand era un giornalista e, per
documentarsi sulle esecuzioni capitali, spesso ha intervistato Henri
Sanson, penultimo boia di Parigi, discendente di una famiglia che
ha svolto per due secoli quella funzione in Francia. E Sanson, per la
fortuna di Marquand e dei lettori di oggi, aveva molti ricordi, suoi e
degli antenati, da raccontare.
www.endemunde.it
ISBN 978-88-97950-00-4
E 9.40
9 788897 950004
CONFESSIONI DI UN BOIA
di
FuoCo
henri E. Marquand
Confessioni
di un boia
cura e traduzione di gianni gambarotta
“
L’applicazione della pena di morte
non ha mai impedito un omicidio.
Al contrario, ne ha prodotti molti,
fornendo l’esempio dell’omicidio.
“
Marquand
Alcuni lettori obietteranno: “Perché tutti questi racconti orribili, utili solo a turbare il sonno delle persone per bene?”
Concordo: sono storie orribili, spaventose, che potrebbero
forse turbare i sonni delle gente per bene. Ma se turbano i sonni di coloro che pensano, possono anche risvegliare il pensiero in coloro che finora non hanno mai pensato. Ed è proprio
per questo che ho riportato quegli orrori. Dimostreranno che
i nostri padri non solo avevano scarso rispetto per la santità
della vita umana, ma torturavano la loro povera intelligenza
per togliere la vita, quel prezioso dono di Dio, con i tormenti
più raffinati, il più lentamente possibile. Calcolavano con la
freddezza e la calma dei matematici impegnati a risolvere un
problema, per quante ore un malcapitato poteva sopportare
le sofferenze più acute, le torture più terribili, senza morire
troppo presto. Ma non condanniamo troppo i nostri padri:
appartenevano al loro secolo e credevano, senza dubbio, di far
bene. Allora cerchiamo anche noi di essere uomini del nostro
secolo e di far meglio di loro.
Henri E. Marquand, 1875
Collana Code