Sintesi Non Tecnica - Provincia di Massa

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Sintesi Non Tecnica - Provincia di Massa
Sintesi Non Tecnica
INDICE
0
PREMESSA
4
0.1 PRESENTAZIONE DELLA SOCIETÀ
8
0.2 DATI ANAGRAFICI
9
0.3 UBICAZIONE DELLO STABILIMENTO
1
RELAZIONE CON PIANI E PROGRAMMI
10
12
1.1 INQUADRAMENTO NORMATIVO E PROGRAMMATICO
12
1.2 CARATTERISTICHE FISICHE
13
1.2.1
Inquadramento generale
13
1.2.2
Descrizione delle attività svolte nello stabilimento
14
1.2.3
Descrizione unità operative
15
1.2.3.1
Ricezione materie prime e semilavorati (Warehouse & shipping)
18
1.2.3.2
Reparto Lavorazioni Meccaniche (Machining)
18
1.2.3.1
Presettaggio utensili – Presetting
20
1.2.3.1
Reparto Caldareria (Fabrication)
20
1.2.3.1
Reparti Montaggio Compressori (Compressor Assembly)
24
1.2.3.1
Reparti Montaggio elettrostrumentale e piping (Packaging)
26
1.2.3.1
Centro di Eccellenza Saldatura (Welding Centre)
28
1.2.3.1
Collaudi
28
1.2.3.2
Montaggi finali e collaudi funzionali di turbogruppi e compressori
29
1.2.3.1
Reparto Revisione Generatori Gas (Service Shop)
39
1.3 FATTORI DI IMPATTO
1.3.1
41
Fabbisogni di stabilimento
41
1.3.1.1
Energia
41
1.3.1.1
Approvvigionamento idrico
41
1.3.2
Aspetti ambientali
42
1.3.2.1
Emissioni in atmosfera
42
1.3.2.2
Scarichi idrici
42
1.3.2.1
Rumore
43
1.3.2.2
Rifiuti
43
1.3.2.1
Suolo e sottosuolo
44
2
DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE
45
3
ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
46
3.1 IDENTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI
47
2
Sintesi Non Tecnica
3.1.1
4
5
Impatti sull'aria
47
3.1.1.1
Matrice atmosfera
47
3.1.1.2
Emissioni acustiche
48
3.1.1.1
Emissioni elettromagnetiche
49
3.1.2
Impatti sull'acqua
49
3.1.3
Impatti sul suolo e sottosuolo
49
3.1.4
Impatti sull'assetto demografico
50
3.1.5
Impatti sull'assetto igienico-sanitario
50
3.1.6
Impatti sull'assetto socio-economico
50
ANALISI DELLE ALTERNATIVE
52
4.1 ANALISI DELLE ALTERNATIVE DI LOCALIZZAZIONE
52
4.2 ANALISI DELLE ALTERNATIVE DI PROCESSO
52
4.3 ANALISI DELL'ALTERNATIVA ZERO
52
MISURE DI MITIGAZIONE
53
5.1 MISURE PER RIDURRE GLI IMPATTI ACUSTICI
53
5.2 GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DI STABILIMENTO
53
5.3 PROGETTI DI MIGLIORAMENTO
54
6
MONITORAGGIO
56
7
CONCLUSIONI
57
3
Sintesi Non Tecnica
0
PREMESSA
Il presente documento costituisce la sintesi non tecnica dello studio di prefattibilità ambientale per lo
stabilimento Nuovo Pignone di Massa.
Tale documentazione viene presentata volontariamente dall’azienda al fine di permettere la comprensione
delle attività svolte all’interno del sito industriale e verificare la non significatività dell’impatto ambientale
generato da queste ed in particolar modo dalla fase di verifica funzionale delle macchine e moduli
assemblati nell’area esterna di stabilimento, denominata area montaggi finali e collaudi funzionali.
La richiesta della verifica di applicabilità della normativa VIA relativamente all’attività di “banchi di prova
per motori, turbine, reattori quando l'area impegnata supera i 500 m2” è emersa in sede di Conferenza
dei Servizi relativamente al rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera per modifica sostanziale
d’impianto (riferimento CdS del 23 maggio 2011).
Successivamente l’azienda ha risposto, nell’agosto del 2011, all’interno della documentazione integrativa
richiesta relativamente al rilascio dell’autorizzazione alle emissioni, evidenziando la non applicabilità della
normativa all’attività svolta dall’azienda.
In seguito, nella seconda Conferenza dei Servizi, è stata verificata la necessità, da parte della Provincia di
Massa-Carrara, di attivazione del procedimento di verifica di assoggettabilità ritenendo necessario che
l’azienda descriva e valuti gli aspetti correlati alla salvaguardia dell’ambiente e della tutela della salute
pubblica (riferimento CdS del 7 dicembre 2011).
L’azienda, nel marzo 2012, ha quindi approfondito tale aspetto consegnando una nota tecnica descrivente
le attività svolte all’interno del sito e verificandone, per ciascuna, la non applicabilità alla normativa VIA.
Infatti, secondo quanto indicato nella normativa nazionale e regionale vigente, risultano sottoposti a
verifica di VIA i “banchi di prova per motori, turbine, reattori quando l'area impegnata supera i 500 m2”.
Si definisce banco prova “l’impianto per il collaudo e il controllo di macchine (come motori a combustione
interna) munito di apparecchi e strumenti di misura, in cui vengono simulate le condizioni di normale
funzionamento”.
Secondo quanto indicato nella Parte Seconda del D.Lgs. 152/06 e smi, si definisce impianto “l'unità
tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività […]”.
Per tale motivo, un banco prova è rappresentato da una struttura fissa dotata di apparecchi e strumenti
di misura che viene utilizzata per effettuare la prova in serie di motori/turbine, etc.
Le attività di allestimento e montaggio della struttura svolte nello stabilimento Nuovo Pignone di Massa
sono invece da ricondurre ad una platea di montaggio.
All’interno dello stabilimento Nuovo Pignone sono infatti presenti diverse aree esterne prive di strutture
fisse di supporto, apparecchi e strumenti di misura, platee per il montaggio finale.
Lo stabilimento comprende in effetti solo due aree attrezzate che eventualmente potrebbero essere
ricondotte in qualche misura alla definizione di banchi di prova, così come definiti dalla tecnica e dalla
normativa vigente:
4
Sintesi Non Tecnica
•
L’area denominata C, munita di una struttura di supporto (dim. struttura 9, 35 m x 16m)
apparecchi e strumenti di misura per il collaudo delle turbine a gas;
•
L’area denominata cella Generatori Gas, munita di una struttura di supporto (dim. struttura
6.85m x 6.90m + 4.85m x 13,75m + 6.85m x 22.5m), apparecchi e strumenti di misura dove
vengono collaudati, post revisione, i generatori gas;
La superficie occupata dalle due suddette aree, tuttavia, è di:
•
area C: 150 m2;
•
area cella GG: 268 m2.
L’attività effettuata dalla Nuovo Pignone, descritta in precedenza, non risulta pertanto riconducibile alla
definizione riportata nell’allegato dei progetti sottoposti a verifica di VIA dalla normativa vigente in
quanto l’estensione di tali aree, anche ove le stesse dovessero essere classificabili come “banchi prova”,
risulterebbe, anche sommata, comunque nettamente inferiore a 500 m2.
Un’ulteriore attività per cui la normativa italiana e regionale prevede l’attivazione del procedimento di
Verifica di Valutazione di Impatto Ambientale risulta essere “impianti termici per la produzione di energia
elettrica, vapore e acqua calda con potenza termica complessiva superiore a 50 MW.
Per quanto concerne l’eventuale collaudo delle macchine assemblate presso lo stabilimento di Massa dalla
Nuovo Pignone, aventi potenza termica superiore a 50 MWt, occorre evidenziare come queste non
possano essere definite impianti in quanto, come riportato nelle definizioni del Testo Unico Ambientale, si
definisce impianto “l'unità tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività […]”.
L’unità tecnica rappresentata dalle turbogas non si può, quindi, configurare come permanente in quanto
presente sulla platea (banco) solo per il tempo strettamente necessario al suo montaggio, effettuato per
permettere di verificare la corretta progettazione, costruzione e connessione delle apparecchiature e
tubazioni. Dopo tale fase l’unità completata viene spedita al cliente nel paese cui è destinata per essere
installata come parte di un impianto.
Tale attività, quindi, non risulta riconducibile alla definizione riportata nell’allegato dei progetti sottoposti
a verifica di VIA in quanto la macchina assemblata presso lo stabilimento non si può configurare come
impianto.
In conclusione, per nessuna delle attività svolte all’interno dello stabilimento sopra descritte risulta
necessario attivare il procedimento di verifica di VIA.
Tuttavia la società Nuovo Pignone ha proposto di presentare volontariamente la documentazione di
verifica di VIA al fine di permettere, comunque, una valutazione ambientale delle attività svolte da Nuovo
Pignone.
A tale comunicazione la Provincia di Massa-Carrara, con comunicazione del 29 marzo 2012, ha risposto
concedendo quale termine ultimo per la presentazione della documentazione il 21 giugno 2012.
5
Sintesi Non Tecnica
Come si vedrà nel seguito del documento, le attività svolte all’interno del sito industriale Nuovo Pignone
di Massa sono riconducibili a tipiche operazioni svolte da parte di un’azienda meccanica.
L’attività principale di costruzione ed assemblaggio delle macchine (turbine, compressori, reattori) e/o di
moduli (strutture complete composte dalla macchina, che costituisce il cuore del modulo, e da tutte le
apparecchiature, strumentazioni e tubazioni ausiliarie che permettono il suo funzionamento) risulta
affiancata dalla fase di collaudo funzionale, quando richiesto dal cliente, effettuato al fine di verificarne il
funzionamento
garantendo,
così,
la
corretta
progettazione,
costruzione
e
connessione
delle
apparecchiature e tubazioni. Tale verifica funzionale permette altresì di effettuare la mappatura ai vari
step di carico oltre alle verifiche acustiche sia dell’apparecchiatura che dei sistemi insonorizzanti.
Preme evidenziare che l’attività di allestimento e montaggio dell’intera struttura comporta una durata
complessiva di 3 – 6 mesi; nel caso in cui venga effettuata la mappatura e la verifica di funzionamento
della macchina, questa fase prevede una durata di 5 giorni massimo ed un tempo effettivo di macchina in
marcia variabile in un range da 15 – 30 ore.
Lo studio di prefattibilità ambientale è stato redatto sulla base delle linee guida fornite dalla Regione
Toscana con DGRT n. 1068 del 20/09/1999 per le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale; gli
aspetti trattati sono quindi riconducibili a:
•
Relazione con Piani e Progetti
o
Descrizione della conformità dell’azienda alla normativa ambientale;
o
Descrizione della conformità dell’azienda con le norme e prescrizioni degli strumenti
urbanistici, piani paesaggistici e territoriali e piani di settore;
•
o
Descrizione delle attività svolte nello stabilimento;
o
Definizione dei fattori di impatto, fabbisogni e aspetti ambientali, dell’azienda.
Descrizione dell’ambiente
o
Descrizione dello stato della qualità delle matrici ambientali presenti e degli aspetti socio –
economico – culturali.
•
Analisi degli impatti ambientali
o
Analisi degli impatti che le attività sviluppate dall’azienda possono generare relativamente
alle matrici ambientali precedentemente definite;
o
•
Analisi delle alternative
o
•
Analisi delle alternative di localizzazione, di processo e alternativa zero.
Misure di mitigazione
o
•
Valutazione della compatibilità dell’attività.
Misure di mitigazione proposte per ridurre eventuali impatti generabili
Monitoraggio
6
Sintesi Non Tecnica
o
Proposta dell’azienda relativamente al monitoraggio delle eventuali matrici ambientali che
possono subire impatto dall’attività in oggetto.
Per quanto concerne la valutazione degli impatti occorre evidenziare come, per alcune delle componenti
ambientali, quali aria, rumore, qualità delle acque superficiali, non è possibile scindere il contributo
derivante dalle attività in oggetto, già in atto, dalle altre attività presenti nel sito industriale. Ne deriva che
per tali componenti l’esame degli impatti è condotto a livello di intero stabilimento e non della sola attività
individuata. L’analisi degli impatti è quindi stata estesa a tutte le condizioni di normale esercizio presso lo
stabilimento Nuovo Pignone di Massa.
Come si noterà dall’analisi del testo, le attività svolte da Nuovo Pignone non risultano tali da generare
impatti significativi sulle matrici ambientali; in particolare, l’analisi svolta relativamente alla fase di
montaggio finale e collaudo funzionale dei turbogruppi ha permesso di verificare, anche mediante
l’utilizzo di specifici codici di calcolo, l’assenza di significativi impatti relativamente allo stato della qualità
dell’aria ed al clima acustico esistente.
Al fine, comunque, di garantire un costante controllo di tutti gli impatti generati, l'azienda effettua:
•
Ispezione visive giornaliere dei punti di scarico acque di stabilimento;
•
Periodici autocontrolli analitici sulla qualità delle acque di scarico;
•
Periodici autocontrolli analitici sulla qualità delle acque prelevate dai pozzi industriali di
stabilimento;
•
Formali ispezioni registrate ed eseguite con cadenza mensile in tutti reparti ed aree di
stabilimento volte a verificare il rispetto di elevati standard ambientali nella conduzione delle
attività ed assicurare la tutela del patrimonio ambientale;
•
Periodiche verifiche del sistema di gestione ambientale dello stabilimento mediante protocolli di
valutazione e audit di terza parte;
•
Intenso programma di monitoraggio delle acque di falda in conformità alle prescrizioni del
Ministero dell'Ambiente con validazione ARPAT;
•
Infine tutti i controlli richiesti da permessi e norme specifiche quali i controlli periodici delle
emissioni in atmosfera, delle acque di scarico, della gestione di rifiuti etc.
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Sintesi Non Tecnica
0.1
Presentazione della società
La Nuovo Pignone inizia la propria attività nel sito di Massa nel 1954 con la produzione di serbatoi e
scambiatori di calore svolgendo quindi attività di carpenteria pesante e saldatura (caldareria pesante).
Negli anni sessanta l’edificato principale cresce con la costruzione di nuove campate d’officina.
In aggiunta alle attività di calderaria pesante, dalla fine degli anni ottanta lo stabilimento prende in carico
da Firenze anche le lavorazioni alle macchine utensili (meccanica).
Dall’inizio degli anni novanta lo stabilimento inizia anche le attività di montaggio meccanico di macchine
(turbine e compressori) di produzione NP Firenze (montaggio).
Nel 1980 viene realizzata la prima platea per il montaggio finale ed il collaudo; tale attività si sviluppa
concretamente a partire dai primi anni novanta con la realizzazione di altre due platee in cemento per
effettuare il montaggio e le verifiche funzionali di macchine e turbogruppi. Gradualmente a partire da
metà degli anni novanta l’attività si sviluppa ulteriormente.
Attualmente Nuovo Pignone è un’industria metalmeccanica costituita da cinque insediamenti produttivi in
Italia dotati di autonomia finanziaria, organizzativa, e tecnico-funzionale oltre ad altri insediamenti
produttivi all’estero, con Direzione Generale a Firenze. Le unità produttive Global Services e Project
Management hanno la propria direzione presso l’insediamento industriale di Firenze ma godono di
specifica autonomia finanziaria e tecnico-funzionale per tutte le attività che vengono svolte presso le sedi
dei clienti.
Il Nuovo Pignone fa parte della divisione Oil & Gas del gruppo General Electric.
La produzione consiste principalmente, nella progettazione, costruzione, installazione ed assistenza
tecnica di macchine ed impianti ad elevata tecnologia destinate ai seguenti settori:
•
industria chimica e petrolchimica;
•
raffinazione del petrolio;
•
coltivazione, trattamento e trasporto del gas naturale e del petrolio sia in installazioni a terra che
in mare aperto (piattaforme off shore);
•
produzione di energia elettrica con turbine a gas e di sistemi per il recupero energetico.
Le macchine prodotte sono: turbine a gas, turbine a vapore, compressori centrifughi e assiali,
compressori alternativi, pompe centrifughe, scambiatori. Nella fornitura di questi impianti il Nuovo
Pignone è leader mondiale ed i mercati di destinazione sono in larga prevalenza quelli esteri.
Nello specifico la produzione dello stabilimento di Massa può essere così riassunta:
•
Costruzione Casse Compressori Centrifughi;
•
Costruzione di Reattori tubolari, scambiatori di calori e reattori per hydrocraking destinati
all’industria chimica e petrolchimica;
•
Lavorazioni alle Meccaniche Utensili;
•
Montaggio Turbine e Compressori;
8
Sintesi Non Tecnica
•
Vestizione (montaggio elettrostrumentali) Compressori Centrifughi e Turbine a Gas e Vapore;
•
Montaggi finali e Collaudi funzionali di Turbogruppi;
•
Revisione Generatori Gas;
•
Esecuzione di saldature speciali nel Centro di Eccellenza Saldatura;
•
Attività accessorie di logistica;
•
Presettaggio (presetting) utensili per macchine utensili;
•
Lavorazioni su Rotori di turbomacchine (saldatura manuale ed automatica, esecuzione trattamenti
termici e cleaning di alberi e giranti).
0.2
Dati Anagrafici
RAGIONE SOCIALE
NUOVO PIGNONE srl
SEDE LEGALE
VIA: Via F. Matteucci 2
C.A.P.: 50127
COMUNE: Firenze
PROVINCIA: Firenze
Tel.: 0585 – 795.211
Partita I.V.A.: 04880930484
UBICAZIONE IMPIANTO
INDUSTRIALE
VIA: Via Dorsale , 3
C.A.P.: 54100
COMUNE: Massa
PROVINCIA: Massa Carrara
TEL.: 0585 – 795.211
SUPERFICIE TOTALE DELL’AREA : circa 316.000 m2
SUPERFICIE COPERTA : circa 45.400 m2
TIPO DI ATTIVITA' SVOLTA
E/O PRODUZIONE SPECIFICA
Realizzazione di macchine ed impianti ad elevata tecnologia destinati
all’industria petrolchimica e realizzazione e test di turbomacchine.
NUMERO TOTALE DEGLI
ADDETTI
280
ORARIO DI LAVORO
3 Turni
LEGALE RAPPRESENTANTE
INSEDIAMENTO PRODUTTIVO
Nome: GUIDO
Cognome: TONGIANI
Nato a: MASSA (MS) IL: 27/07/1965
Residente a: MASSA
Via: PONTICELLO NORD, 3
Provincia: MASSA - CARRARA (MS
9
Sintesi Non Tecnica
0.3
Ubicazione dello stabilimento
Come si rileva dalle immagini seguenti, l’insediamento Nuovo Pignone è inserito nella Zona Industriale
Apuana del Comune di Massa.
Il sito risulta compreso tra la direttrice di Via Dorsale a Sud, Via degli Oliveti a Ovest, il tracciato della
linea ferroviaria Genova-Pisa a Nord, il corso del Fiume Frigido ad Est. Più in dettaglio, lo stabilimento sul
lato ovest confina con un’area adibita a spazio di culto (Madonna degli Oliveti) e in direzione Sud-Est
confina parzialmente con un laboratorio artigianale di lavorazione del marmo.
In area prossima, ubicata oltre la direttrice di Via Dorsale, sorge il complesso commerciale denominato
“Mare e Monti”; mentre oltre il tracciato della FFSS sorge il Complesso Sportivo dello Stadio Comunale di
Via degli Oliveti.
L’area è servita dalla viabilità di Via Dorsale che è facilmente raggiungibile dall’uscita di Massa
dell’autostrada A12.
Il complesso si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato con una forte presenza di insediamenti
produttivi (prevalentemente laboratori di lavorazione del marmo) e residenziali.
Figura 1 – Immagine satellitare dell’area Nuovo Pignone
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Sintesi Non Tecnica
FF.SS. GE-PI
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Figura 2 – Immagine satellitare dell’area Nuovo Pignone
L’area, identificata dal mappale catastale foglio 1120 - originale principale 180, presenta un estensione
pari a 315.262 m2 destinata, come indicato nel certificato di destinazione urbanistica, a industrie
manufatturiere.
11
Sintesi Non Tecnica
1
1.1
RELAZIONE CON PIANI E PROGRAMMI
Inquadramento normativo e programmatico
Lo Studio Preliminare Ambientale presenta la valutazione della conformità dello stabilimento con la
normativa ambientale e con gli strumenti di pianificazione vigenti.
In particolare, di seguito un elenco sintetico della normativa ambientale consultata ai fini della verifica di
coerenza con la normativa applicabile al progetto suddiviso per aspetti ambientali di interesse:
•
valutazione di impatto ambientale;
•
prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento;
•
qualità dell’aria ed emissioni in atmosfera;
•
rifiuti;
•
uso di risorse e scarichi idrici;
•
impatto acustico;
•
suolo e sottosuolo;
•
produzione energia elettrica;
•
tutela paesaggistica;
•
disposizioni sanitarie generali;
•
industrie a rischio di incidente rilevante.
Per quanto concerne gli strumenti di pianificazione territoriale locali e sovra comunali vigenti sono stati
analizzati, in particolare, i seguenti piani:
•
Piano di Indirizzo Territoriale
•
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Massa Carrara
•
Piano Strutturale del Comune di Massa
•
Piano per l’Assetto Idrogeologico
•
Piano di Classificazione Acustica
Tale analisi di dettaglio ha permesso di verificare la conformità dello stabilmento con la normativa
ambientale e con gli strumenti di pianificazione vigenti.
12
Sintesi Non Tecnica
1.2
Caratteristiche fisiche
Nel presente paragrafo viene descritta l’attività del Nuovo Pignone presso lo stabilimento di Massa.
1.2.1
Inquadramento generale
L’insediamento di Massa sorge su una area totale di mq. 342.000 di cui superficie coperta circa mq.
50.000, superficie industriale mq. 280.000 ed è posto a sud di una vasta zona industriale storicamente
dominata dalle industrie pesanti. Ad esso si accede da via Dorsale, che attraversa in senso longitudinale
detta Zona Industriale. Lo stabilimento è completamente chiuso da recinzione mista costituita da mura
perimetrali e rete metallica. L’accesso principale è ammesso solo a mezzo passo carraio dalla Via Dorsale
ed è sorvegliato sulle 24 ore da un presidio (sorveglianza di portineria). L’ingresso principale è dotato di
cancello metallico e sbarre di controllo comandate elettricamente dalla portineria. A lato del presidio della
portineria si trova l’ingresso al lavoro per gli automezzi privati dei dipendenti che accedono ad una vasta
area di parcheggio (detta area è recintata ed illuminata).
Esistono altri n.2 passi carrabili che vengono utilizzati solo esclusivamente per l’uscita (l’entrata) dei
manufatti di grosse dimensioni. Un cancello metallico su rotaia sfocia in Via Dorsale; il secondo sfocia in
Via degli Oliveti. Il personale di sorveglianza di portineria è l’unico autorizzato ad aprire e/o chiudere detti
accessi. All’interno dell’insediamento esistono strade asfaltate per la circolazione di automezzi sia interni
(carrelli elevatori, autogrù, etc.) che esterni (fornitori, spedizionieri, trasporti speciali, etc.), piazzali di
manovra e vaste aree di parcheggio automezzi.
All’interno dell’insediamento esistono aree concesse in comodato d’uso a ditte appaltatrici che forniscono
prestazioni in materia di logistica, servizi generali di manutenzione, montaggi meccanici ed elettrici.
13
Sintesi Non Tecnica
Figura 3 - Aerofotogrammetria dello Stabilimento Nuovo Pignone Spa (MS)
1.2.2
Descrizione delle attività svolte nello stabilimento
La produzione di Nuovo Pignone consiste principalmente nella progettazione, costruzione, installazione ed
assistenza tecnica di macchine ed impianti ad elevata tecnologia destinate ai seguenti settori:
•
industria chimica e petrolchimica;
•
raffinazione del petrolio;
•
coltivazione, trattamento e trasporto del gas naturale e del petrolio sia in installazioni a terra che
in mare aperto (piattaforme off shore);
•
produzione di energia elettrica con turbine a gas e di sistemi per il recupero energetico.
Nello specifico la produzione dello stabilimento di Massa può essere così riassunta:
•
Costruzione Casse Compressori Centrifughi;
14
Sintesi Non Tecnica
•
Costruzione di Reattori tubolari, scambiatori di calori e reattori per hydrocraking destinati
all’industria chimica e petrolchimica;
•
Lavorazioni alle Meccaniche Utensili;
•
Montaggio Turbine e Compressori;
•
Vestizione (montaggio elettrostrumentali) Compressori Centrifughi e Turbine a Gas e Vapore;
•
Montaggi finali e Collaudi funzionali di Turbogruppi;
•
Revisione Generatori Gas;
•
Esecuzione di saldature speciali nel Centro di Eccellenza Saldatura;
•
Attività accessorie di logistica;
•
Presettaggio (presetting) utensili per macchine utensili;
•
Lavorazioni su Rotori di turbomacchine (saldatura manuale ed automatica, esecuzione trattamenti
termici e cleaning di alberi e giranti).
All’interno dell’insediamento sono presenti, inoltre, ditte appaltatrici che forniscono prestazioni in materia
di logistica, servizi generali di manutenzione, montaggi meccanici ed elettrici.
1.2.3
Descrizione unità operative
Le unità operative presenti nello stabilimento di massa risultano essere le seguenti:
•
•
Uffici:
o
Direzione (DIS);
o
Ambiente, Salute e Sicurezza (EHS);
o
Gestione Risorse Umane (HR);
o
Qualità;
o
Amministrazione (AMMI);
o
Manutenzione e Servizi Generali (MANU/SGEN);
o
Uffici tecnici di produzione;
o
Area Montaggi Finali e Collaudi;
o
Gestione materiali e carico;
o
Magazzino d’officina (ASSI/OFFI);
Reparti produttivi:
o
Reparto Packaging (PACK - vestizione);
o
Reparto Caldareria (Fabbricazione Casse e Reattori);
o
Reparto Meccanica;
o
Reparto Presetting (Presettaggio utensili);
o
Reparto Service Shop (revisione generatori gas);
15
Sintesi Non Tecnica
•
o
Reparto Assembly (montaggio compressori);
o
Area Montaggi Finali e Collaudi;
o
Centro di eccellenza saldatura;
Servizi ausiliari:
o
Servizio Manutenzione;
o
Servizio Logistica;
o
Magazzino Generale;
o
Magazzino Interno di Officina;
o
Collaudi e Controlli non Distruttivi;
o
Laboratorio metallurgico.
Di seguito si riporta il flusso esemplificativo delle attività relative alla costruzione, montaggio ed
eventuale collaudo dei compressori.
Flusso delle attività - compressore
Nell’immagine seguente si riporta la dislocazione dei reparti produttivi sopraelencati e, di seguito, si
riporta la descrizione di ciascun reparto individuato.
16
Sintesi Non Tecnica
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Sintesi Non Tecnica
1.2.3.1
Ricezione materie prime e semilavorati (Warehouse & shipping)
Le attività di Nuovo Pignone possono essere svolte interamente all’interno dello stabilimento di Massa
(costruzione della macchina, suo rivestimento, assemblaggio del modulo) o in parte effettuate in
stabilimenti esterni, principalmente all’interno del gruppo Nuovo Pignone; in questo caso i semilavorati
entreranno all’interno dello stabilimento di Massa per essere assemblati con altre macchine o in moduli
finali e venir quindi inviati al cliente.
Lo stabilimento di Massa risulta, infatti, leader all’interno del gruppo Nuovo Pignone per l’assemblaggio di
macchine di grandi dimensioni e per l’effettuazione di particolari saldature (saldatura di eccellenza).
In ingresso allo stabilimento sono anche le materie ausiliarie alla lavorazione, gli ausiliari, quali prodotti
per il fissaggio, per la saldatura, per la manutenzione di strumentazione e macchine (olii, grassi, ricambi,
…), necessari per la fase di assemblaggio finale (tubazioni, ponteggi, cavi, …).
Gli ausiliari ed i semilavorati giungono a Massa per la maggior parte all’interno di idonei imballaggi.
La gestione del magazzino di stabilimento è affidato ad una ditta esterna ed occupa la parte est dello
stabilimento.
La frequenza d’ingresso di automezzi in stabilimento risulta mediamente pari a 20 mezzi/giorno e quindi
si può stimare un ingresso di 7.300 mezzi/anno.
I mezzi in uscita dallo stabilimento (prodotti finiti o semilavorati) risultano mediamente pari a 10
mezzi/giorno e quindi si può stimare un uscita di 3.650 mezzi/anno.
1.2.3.2
Reparto Lavorazioni Meccaniche (Machining)
Le lavorazioni meccaniche consistono nell’asportazione di materiale dai pezzi metallici prodotti mediante
macchine utensili.
Il settore delle lavorazioni meccaniche ha subito nel corso degli anni un notevole impulso tecnologico.
Le macchine utensili sono passate, per la maggior parte, da quelle tradizionali a comando manuale
(MU/M) a quelle con comando a controllo numerico (CN); ad oggi delle 10 macchine a servizio del reparto
solo un tornio verticale è tradizionale. Questo passaggio è frutto di un investimento massiccio sia per
l’acquisto di macchine utensili di nuova generazione sia per effettuare il retrofitting di quelle esistenti.
Le uniche attività manuali rimaste riguardano la movimentazione dei pezzi mediante apparecchi di
sollevamento, la piazzatura e serraggio degli stessi sui bancali e plateau delle macchine e la
predisposizione degli utensili.
18
Sintesi Non Tecnica
Le tradizionali lavorazioni alle macchine utensili vengono effettuate su semilavorati destinati per lo più
alla realizzazione di compressori; le macchine utensili a controllo numerico sono:
•
5 alesatrici;
•
5 torni verticali.
Esempio di alesatrice in funzione
19
Sintesi Non Tecnica
Il pezzo lavorato viene quindi inviato al reparto caldareria (casse compressori) o, più raramente, allo
stabilimento di Firenze.
Esempio di cassa compressore lavorata
1.2.3.1
Presettaggio utensili – Presetting
All’interno del reparto meccanica è presente, inoltre, un’area dedicata alle attività di presetting.
All’interno del reparto vengono effettuate attività di preparazione utensili per le macchine (torni e
alesatrici) del reparto meccanica. Le lavorazioni consistono nell’assemblaggio delle varie parti costituenti
l’utensile (punte, coni, adattatatori, placchette ecc.), nel presettaggio (misura e regolazione fine) degli
utensili montati mediante macchine speciali di misura, nel posizionamento degli utensili sui carrelli e nel
successivo smontaggio una volta terminate le lavorazioni di macchina.
Il locale presetting situato in un’area dedicata all’interno dell’edificato principale della campata
meccanica, ha una superficie di circa 170 m3.
1.2.3.1
Reparto Caldareria (Fabrication)
Le attività di caldareria consistono in genere nelle lavorazioni di assiematura e saldatura di particolari vari
tra loro ed in complesso manufatto. I prodotti lavorati possono essere reattori, scambiatori, alberi e
giranti di turbine e compressori, casse per compressori centrifughi e relativi componenti.
Queste attività comportano l’utilizzo di attrezzature manuali quali chiavi, martelli, smerigliatrici, avvitatori
pneumatici, pinza porta elettrodo, etc. e di macchine, quali saldatrici automatiche a filo o ad arco
sommerso e molatrici.
20
Sintesi Non Tecnica
Postazione
di saldatura
Postazione robotizzata per
il taglio ossiacetilenico
Saldatura automatica
flange orizzontali
Struttura reparto caldareria
Tutte le attrezzature sono conformi alle norme di legge e di buona tecnica e sono soggette a
manutenzione ordinaria e straordinaria.
Le aree di lavorazione sono munite di carroponti per le movimentazioni dei manufatti, di passerelle
refrigerate per le attività di saldatura in quota con preriscaldo, di appositi schermi di protezione, di
impianti di aspirazione fumi e polveri centralizzati e, solo per casi eccezionali, di aspiratori mobili per la
raccolta delle polveri derivanti dalle lavorazioni di molatura e per le attività di scriccatura.
Le attività svolte consistono quindi in:
•
assiematura e saldatura virole;
•
assiematura e saldatura fondi;
•
saldature casse compressori
•
assiematura e saldatura del complessivo;
•
controlli non distruttivi (NDT);
•
trattamenti termici;
•
prove di tenuta.
All’interno del presente reparto vengono altresì svolti i trattamenti termici di distensione dei manufatti di
caldareria ed eventualmente dei tronchi di reattori.
Le operazioni vengono eseguite sia da personale Nuovo Pignone, all’interno del corpo di fabbrica
principale nelle campate 10 e 11, che da personale di ditte esterne, nel capannone denominato Abu
21
Sintesi Non Tecnica
Dhabi; le modalità di gestione degli aspetti ambientali, comunque, sono le medesime e risultano in capo
alla Nuovo Pignone.
Capannone Abu Dhabi – reparto caldareria in uso ditte esterne
All’interno della campata può essere effettuata la produzione di reattori di raffineria; tali prodotti sono
essenzialmente recipienti in pressione di grandi dimensioni destinati all’industria petrolchimica e capaci,
quindi, di resistere ad elevate temperature, pressioni oltre che all’attacco di reazioni chimiche.
22
Sintesi Non Tecnica
Esempio produzione reattori per l’’industria petrolchimica
Reattore per l’industria petrolchimica
La struttura di tali apparecchiature veniva analizzata nel bunker radiografico presente nel reparto
collaudi, descritto in seguito, mediante acceleratore lineare da 8MeV, messo fuori servizio in quanto non
più richiesto per lo sviluppo dell’attività; tali tipi di controllo, infatti, non risultano più richiesti perché
sostituiti dalla tecnologia ad ultrasuoni, tecnicamente equivalente ma presentante minori impatti sulla
salute e sicurezza dei lavoratori.
23
Sintesi Non Tecnica
Il core business aziendale è attualmente sbilanciato verso la produzione di compressori e turbine, in
quanto il mercato attualmente non richiede produzione di reattori; le apparecchiature e le infrastrutture
sono comunque rimaste per cui l’azienda risulta tutt’ora in grado di poter offrire tutti i servizi sopra
descritti ai propri clienti, sebbene attualmente il reparto caldareria risulta completamente incentrato nella
produzione di casse per compressori.
1.2.3.1
Le
Reparti Montaggio Compressori (Compressor Assembly)
attività
di
montaggio
consistono
essenzialmente
nell’assemblaggio
dei
manufatti
lavorati
(compressori). Queste attività sono prettamente manuali e prevedono l’uso di attrezzi come chiavi,
martelli,
etc.
e
di
apparecchi
portatili
come
trapani,
molatrici
avvitatori
pneumatici,
chiavi
dinamometriche idrauliche etc.
Anche questo settore ha subito nel corso degli anni notevoli cambiamenti in quanto l’introduzione delle
macchine utensili descritte al punto precedente ha ridotto le attività di aggiustaggio manuale sui
particolari lavorati che prevedono l’utilizzo di utensili portatili.
L’avvitatura della bulloneria, effettuata un tempo con avvitatori pneumatici a massa battente, viene
effettuata oggi, ove possibile, con avvitatori a massa ruotante (meno rumorosi e con poche vibrazioni).
Come in tutti i reparti di stabilimento, con la sola esclusione delle aree esterne, la movimentazione e
manipolazione di particolari vari da montare viene effettuata a mezzo di apparecchi di sollevamento
(carroponte, gru a cavalletto, gru a bandiera, etc.) presenti in gran numero in tutti i reparti produttivi.
In tale reparto non vengono effettuate attività di saldatura a ciclo. L’emissione presente risulta ascrivibile
all’attività di caldareria effettuata in precedenza in tale area; il punto di emissione è stato comunque
mantenuto al fine di garantire la corretta gestione, ambientale e di sicurezza, dell’attività di saldatura che
può comunque essere effettuata sebbene sporadicamente.
24
Sintesi Non Tecnica
Vista del reparto montaggio compressori
25
Sintesi Non Tecnica
Inserimento rotore su compressore assiale
1.2.3.1
Reparti Montaggio elettrostrumentale e piping (Packaging)
All’interno del reparto packaging sono presenti sia personale interno Nuovo Pignone che personale
esterno.
Il personale aziendale provvede alla parte più tecnologica del modulo posizionando la parte definita
“nobile” (turbina e/o compressore) sul basamento e all’allineamento delle apparecchiature presenti.
Le ditte esterne provvedono al completamento della parte meccanica ed elettrica effettuando la
vestizione del complesso macchina con la parte elettrostrumentale e le tubazioni annesse.
Negli ultimi anni la fase di prefabbricazione delle tubazioni viene svolta principalmente in area esterna al
fine di effettuare all’interno del reparto il solo montaggio finale ottenendo, così, locali maggiormente
puliti.
Come in tutti i reparti di stabilimento, con la sola esclusione delle aree esterne, la movimentazione e
manipolazione di particolari vari da montare viene effettuata a mezzo di apparecchi di sollevamento
(carroponte).
Presso tale reparto possono essere effettuate sporadiche operazioni di saldatura; tali operazioni possono
essere svolte in tutte le aree del reparto in quanto questo risulta dotato di differenti punti di aspirazione.
26
Sintesi Non Tecnica
Montaggio compressori
Montaggio turbine
All’interno del reparto risulta, inoltre, presente un’area adibita alla fase di packaging per determinate
tipologie di modulo per cui il cliente richiede particolari condizioni di produzione; questo è il caso dell’area
sottoposta a quarantena per la costruzione dei moduli necessari a servizio del progetto Gorgon. La ratio
di tutto ciò è la necessità di non contaminare con polveri, pollini, larve, funghi, spore e quant’altro un
27
Sintesi Non Tecnica
ambiente delicatissimo, quello della riserva naturale di Barrow Island - Australia, che rischia di essere
travolto e infranto da organismi estranei, innocui nel Mediterraneo, aggressivi in un ambiente che non ha
potuto sviluppare difese. Le attività ivi svolte sono comunque interamente riconducibili alle attività sopra
descritte.
Packaging quarantine
1.2.3.1
Centro di Eccellenza Saldatura (Welding Centre)
L’area è collocata in un capannone dedicato situato nella parte nord dello stabilimento precedentemente
destinato al reparto rotori.
Qui vengono svolte attività di saldatura su talloni di materiali vari (saldature pregiate e prove di nuovi
processi di saldatura), sia saldatura automatica che manuale con preriscaldo. Vengono effettuate inoltre
attività accessorie di fresinatura di cleaning e controlli NDT ed eventualmente trattamenti termici.
1.2.3.1
Collaudi
L'unità operativa del collaudo opera talvolta in postazioni fisse (controlli con liquidi penetranti, controlli
magnetoscopici, controlli radiografici e gammagrafici, macchine di misura, ecc.) o tipicamente
direttamente sui particolari in lavorazione nelle linee di produzione.
Gli sporadici controlli radiografici e gammagrafici richiesti vengono svolti da ditte esterne qualificate che,
al termine della propria attività, sono tenuti ad allontanare la sorgente radiogena; i controlli possono
essere svolti all’interno di apposito bunker con l’ausilio di un’apparecchiatura radiogena o di sorgenti
28
Sintesi Non Tecnica
radioattive o direttamente su manufatti mediante sorgenti radioattive adottando misure di prevenzione
atte a eliminare il rischio di esposizione da parte del personale non addetto.
Il bunker è dotato di sistemi di sicurezza che non permettono l'accesso durante l'esposizione radiografica.
L’accesso al bunker e l’effettuazione delle radiografie e gammagrafie è permesso al solo personale
autorizzato (e classificato esposto di cat. B).
La struttura del bunker ed i sistemi di sicurezza, segnalazione, protezione ivi installati sono
periodicamente verificati dall’Esperto Qualificato mediante controlli radiometrici.
Eventuali radiografie e gammagrafie esterne al bunker vengono effettuate da Imprese Esterne
Autorizzate, in particolare rispettando quanto indicato nella relazione di radioprotezione redatta dal
proprio Esperto Qualificato per l’impiego di apparecchi gammagrafici contenenti sorgenti radioattive
all’interno del ns. stabilimento.
Bunker per l’effettuazione dei controlli radiografici alle apparecchiature
1.2.3.2
Montaggi finali e collaudi funzionali di turbogruppi e compressori
In quest’area viene eseguito l’allestimento completo delle macchine in vendita per permettere di
verificare la corretta progettazione, costruzione e connessione delle apparecchiature e tubazioni; tale
attività viene svolta nell’area esterna dello stabilimento.
Solo nel caso in cui venga richiesto dal cliente la verifica di funzionamento dell’apparecchiatura, l’azienda
provvede ad accendere la macchina effettuandone, così, la mappatura ai vari step di carico oltre ai
controlli ed alle verifiche specifiche.
29
Sintesi Non Tecnica
Montaggi finali e collaudi funzionali turbogruppi e compressori
A questo scopo, nell’area sono previste platee di montaggio per assemblare le macchine complete e
verificarne la funzionalità.
Nell’attività esterna dello stabilimento l’attività prevede fondamentalmente le seguenti fasi:
•
predisposizione generale delle platee e del ricevimento delle utilities;
•
allestimento dello skid;
•
realizzazione delle interconnessioni e allaccio delle utilities;
•
attività elettriche (quali posizionamento del pannello di controllo e cablaggio della rete);
•
attività
meccaniche
(quali
allineamento,
calibrazione,
assemblaggio
delle
macchine
e
pressurizzazione del sistema);
•
verifica del funzionamento dell’apparecchiatura inclusa, quando richiesta, la valutazione del
rumore generato dalla macchina;
•
rimozione della macchina dalla platea.
L’attività di allestimento e montaggio dell’intera struttura comporta una durata complessiva di 3 – 6
mesi; nel caso in cui venga effettuata la verifica di funzionamento della macchina, questa fase prevede
una durata di 5 giorni massimo ed un tempo effettivo di macchina in marcia variabile in un range da 15 –
30 ore.
Le attrezzature utilizzate possono essere assimilate a quelle utilizzate dai montatori, salvo per gli
strumentisti che hanno a disposizione la strumentazione elettronica idonea per effettuare i controlli sulle
macchine e sugli impianti.
Le aree su cui vengono svolte tali attività devono necessariamente sopportare pesi notevoli; a tal fine il
montaggio e il collaudo finale viene eseguito su platee completamente libere da sovrastrutture e
30
Sintesi Non Tecnica
costituite in cemento armato con sistemi d'ancoraggio sulla quale viene posizionata la macchina o gruppo
di macchine da verificare ed allestiti i circuiti necessari a simulare le condizioni d'esercizio di tali moduli
nel cantiere a cui sono destinate.
Nei pressi delle platee sono disponibili le utenze necessarie per il regolare svolgimento delle attività di
montaggio e collaudo.
Platea D montaggio moduli
L’area esterna permette il montaggio completo di treni di macchina e moduli di grandi dimensioni.
Le aree sono identificate mediante una lettera dell'alfabeto e, come detto, consistono essenzialmente in
platee di cemento armato e prive di alcun tipo di sovrastruttura:
1. PLATEA A;
2. PLATEA B;
3. PLATEA C;
4. PLATEA D;
5. PLATEA E;
6. PLATEA F;
7. PLATEA G;
8. PLATEA H;
31
Sintesi Non Tecnica
9. PLATEA I;
Di seguito si riportano i dati relativi ai treni di macchine e moduli assemblati nel 2011:
Tipo di macchina
n. di unità prodotte/allestite
n. di unità collaudate
Turbine PGT25/LM2500
33
11
Turbine Fr5
3
3
Turbine Fr7
10
2
Moduli turbina/compressori
11
7
MCL, BCL, PCL
piccole dimensioni
MCL, BCL, PCL
grandi dimensioni
34
0
45
0
Turbine a vapore
2
0
TOTALE
138
23
Dati di assemblaggio e collaudo relativi al 2011
Come predetto le attività di montaggio possono richiedere mesi e sono costituite principalmente da
attività di montaggio meccanico, saldature, allineamenti parti, verifiche e controlli di qualità.
Le attività di collaudo, quando richieste possono essere effettuate, sia a vuoto che a carico, sia su singole
macchine (compressori o turbine a gas) sia su macchine accoppiate (turbine a gas accoppiate a
compressori centrifughi o generatori; motori elettrici accoppiati a compressori centrifughi o compressori
alternativi).
Durante i collaudi a vuoto viene verificato il corretto funzionamento e assemblaggio della macchina senza
che questa sia collegata ad un carico mentre durante quelle a carico è presente un circuito pressurizzato
che simula il carico.
All'interno di tale circuito è presente gas metano o azoto con eventuale addizione di CO2 o SUVA (R134a 1,1,1,2-tetrafluoroetano) per aumentarne il peso molecolare e simulare, quindi, le condizioni di esercizio
effettive.
Il circuito presurrizato viene collegato ad una linea di vent dove al termine del collaudo, per motivi di
sicurezza, il gas presente (da 60 fino a oltre 200 bar) viene ventato in atmosfera (le quantità e pressioni
in gioco non consentono il recupero e/o l'eventuale combustione del metano); in pochi secondi (massimo
un paio di minuti) quindi si completa lo svuotamento delle tubazioni del circuito.
Torri di vent
Le torri di vent consistono in strutture spaziali di profilati in acciaio aventi base rettangolare ed altezza di
circa 13 e 17 metri, il cui scopo è quello di sorreggere il silenziatore e le tubazioni di ventilazione dei
circuiti dei gas.
32
Sintesi Non Tecnica
Torri di vent
33
Sintesi Non Tecnica
Sistema acqua di raffreddamento
A servizio delle platee è inoltre presente la rete di acqua di raffreddamento. Le verifiche a carico
compressori prevedono, infatti, l’allestimento di un circuito di raffreddamento del gas portato in pressione
dal compressore. Il raffreddamento del gas avviene mediante il passaggio dello stesso attraverso uno
scambiatore di calore a fasci tubieri nel quale circola acqua. L’acqua di raffreddamento alla quale il gas
cede il calore nell’attraversamento dello scambiatore viene pompata al sistema di distribuzione dell’acqua
nella parte superiore delle torri evaporative presenti nello stabilimento. L’acqua da raffreddare spruzzata
in un flusso d'aria controcorrente evapora in piccola parte e garantisce così il raffreddamento di tutta la
massa d'acqua.
Principio di funzionamento delle torri evaporative
Torri evaporative
Resistenze di carico
Un’ulteriore attività correlata presente nell’area esterna risulta essere la dispersione dell’energia prodotta
dai moduli, effettuata tramite un gruppo di resistenze di carico presenti nello stabilimento.
Tali resistenze di carico sono utilizzate ogniqualvolta si renda necessario dissipare l’energia elettrica
ottenuta a seguito del collaudo di turbogeneratori; l’energia elettrica totale che l’azienda risulta in grado
di dissipare attraverso tali resistori è di 80 MW.
34
Sintesi Non Tecnica
Le resistenze di carico sono costituite da una struttura verticale (armadio) all’interno della quale sono
presenti i resistori (vere e proprie batterie di resistenze); il raffreddamento delle resistenze avviene
tramite ventilazione forzata, con entrata dell’aria dal basso e fuoriuscita dall’alto.
Resistenze di carico
Sottostazione elettrica
L’impianto elettrico del complesso Nuovo Pignone è alimentato in alta tensione 132 kV in apposita
sottostazione. All’interno della sottostazione la tensione viene trasformata in media tensione da 2
trasformatori
e
distribuita
alle
cabine
di
trasformazione
media/bassa,
ubicate
all’interno
dello
stabilimento. Dalle cabine di trasformazione l’energia elettrica viene distribuita in bassa tensione alle
varie utenze. Tutte le apparecchiature in esame sono alimentate in bassa tensione 380/220 V.
Nell’area esterna si trovano, quindi, anche le sottostazioni di trasformazione AT/MT.
Sottostazione di trasformazione elettrica
35
Sintesi Non Tecnica
Platea C
La platea C è strutturata esattamente come le altre platee di montaggio presenti nell’area montaggi finali
e collaudi funzionali; in aggiunta a queste, però, tale area è dotata anche di una sovrastruttura, movibile
su binari presenti esternamente alla platea, utilizzata per i collaudi standard; in tal caso tale struttura è in
grado di convogliare le emissioni in atmosfera generate dalla macchina montata e la possibilità di
monitorare, tramite la strumentazione presente sulla struttura, il flusso emesso.
BINARI PER LA MOVIMENTAZIONE DELLA STRUTTURA FISSA
STRUTTURA
Banco prova C
Inoltre, a servizio della platea C è presente un generatore elettrico, della potenza nominale di 49.600 kW,
che può essere accoppiato alla macchina presente in collaudo.
Tale impianto produce energia alla tensione di 15 kV e alla frequenza di 50 Hz; tale energia, quando
possibile, viene poi ceduta alla rete Enel Distribuzione; non sono presenti, a servizio del generatore,
apparecchi di trasformazione.
L’energia prodotta viene misurata da un contatore trifase.
Si evidenzia come tale sistema, non essendo un impianto fisso per la produzione di energia elettrica, non
sia soggetto ad alcuna autorizzazione specifica.
36
Sintesi Non Tecnica
Cella generatori gas
La Cella Generatori Gas è costituita da un bunker all’interno del quale viene posizionata la macchina in
collaudo e presenta, quindi, una configurazione diversa da tutte le altre aree.
Schema cella generatori gas
L'impianto per il collaudo dei jet (generatori gas) di derivazione aeronautica è costituito da un edificio per
l’effettuazione del collaudo; tale edificio è una costruzione a tunnel della superficie di circa 270 m2,
comprendente tre zone distinte:
•
cella di collaudo;
•
condotto di aspirazione;
•
convogliamento per gas combusti;
•
condotto di scarico gas combusti.
37
Sintesi Non Tecnica
Cella generatori gas
La struttura dell'edificio e interamente in cemento armato di grande spessore (tra i 30 e 40 cm) per
motivi di sicurezza.
Nel bunker viene installato il generatore da sottoporre alle verifiche di collaudo, fissandola mediante
un'attrezzatura in acciaio ad una trave, sempre in acciaio, ancorata alle pareti verticali della cella.
Sale controllo
Sempre nell’area esterna sono presenti delle sale di controllo.
Il remotaggio delle misure di controllo dai moduli o macchine assemblate a tali cabine di controllo viene
allestito di volta in volta quando si ravvede la necessità, sulla base della richiesta del cliente, di effettuare
le verifiche funzionali. Il sistema di controllo, necessario per effettuare il monitoraggio dei dati che il
cliente ha chiesto di rilevare, viene allestito grazie alla presenza, in tali sale di controllo, di un pavimento
flottante che permette l’allestimento dei segnali forniti dal modulo o macchine che deve effettuare il
collaudo.
Nell’immagine seguente si riporta l’ubicazione delle differenti platee presenti nell’area di montaggio finale
e collaudo funzionale dei turbogruppi e compressori (di rosso viene indicato il percorso pedonale interno
segnalato).
38
Sintesi Non Tecnica
Ubicazione platee presso l’area esterna
1.2.3.1
Reparto Revisione Generatori Gas (Service Shop)
Un ulteriore reparto presente all’interno dello stabilimento risulta essere il service shop; all’interno di tale
area vengono revisionati i generatori gas di derivazione aeronautica. Si tratta di lavorazioni di precisione
che consistono essenzialmente in attività di smontaggio, controllo e rimontaggio dei jet. Queste attività
sono per la maggior parte manuali e prevedono l’uso di attrezzi come chiavi, martelli, etc. e di apparecchi
portatili come trapani, molatrici, avvitatori pneumatici, chiavi dinamometriche idrauliche etc. Il locale è
munito di luce naturale ed artificiale, riscaldamento a termostrisce radianti a soffitto per mantenere sotto
controllo i parametri del microclima, una pavimentazione caratteristica che permette una pulizia accurata
39
Sintesi Non Tecnica
del locale. Le macchine e le attrezzature utilizzate sono di nuova acquisizione e/o sono state revisionate
in conformità alla normativa vigente.
Jet di derivazione aereonautica in revisione
40
Sintesi Non Tecnica
1.3
Fattori di impatto
1.3.1
Fabbisogni di stabilimento
Per quel che riguarda lo specifico delle attività in esame, trattandosi di uno stabilimento destinato alla
produzione ed all’assemblaggio di compressori, turbine e reattori utilizzati nell’industria petrolchimica,
andremo a considerare come “fabbisogni” principali i seguenti elementi:
•
combustibili;
•
energia elettrica;
•
acqua industriale.
Il gasolio viene utilizzato saltuariamente, solo se richiesto dal cliente, per determinate tipologie di
macchine.
Sono inoltre presenti ulteriori fabbisogni di stabilimento dentificabili nei semilavorati e nelle sostanze
chimiche utilizzate per le attività di manutenzione delle apparecchiature e delle macchine presenti (olii,
grassi, …).
1.3.1.1
Energia
Lo stabilimento, per soddisfare i propri fabbisogni energetici, risulta approvvigionato di gas naturale,
attraverso la rete snam, e di energia elettrica, attraverso la rete nazionale.
Il gas naturale viene impiegato per l’accensione dei moduli assemblati nell’area esterna di montaggio
finale e collaudo funzionale, per i trattamenti termici di distensione dei manufatti di caldareria per il
riscaldamento dei locali.
L’energia elettrica viene invece impiegata come alimentazione di tutte le macchine, apparecchiature e
strumentazioni presenti in stabilimento, per l’illuminazione di tutta l’area e dei locali presenti e,
saltuariamente come forza motrice dei motori elettrici utilizzati come driver nella fase di collaudo
funzionale di alcuni compressori.
1.3.1.1
Approvvigionamento idrico
Lo stabilimento di Massa usufruisce di due fonti di approvvigionamento idrico:
•
acquedotto comunale;
•
pozzi.
Le utenze potabili quali mensa aziendale e servizi igienici dislocati in stabilimento sono allacciate
all’acquedotto comunale e i relativi scarichi confluiscono attraverso la rete fognaria delle acque nere di
stabilimento alla pubblica fognatura.
L’acqua industriale viene invece alimentata con l’emungimento dal sottosuolo dei pozzi freatrici serviti da
elettropompe; l’utilizzo principale dell’acqua industriale risulta essere a servizio dei processi di
raffreddamento.
In particolare sono presenti tre differenti tipologie di raffreddamento:
41
Sintesi Non Tecnica
•
mediante torri evaporative forzate a circuito chiuso, utilizzate per il raffreddamento dei gas
portati in pressione dai compressori durante le verifiche funzionali;
•
mediante circuito frigorifero chiuso (fluido refrigerante R140), utilizzato all’interno del reparto
caldareria per la refrigerazione delle passerelle; tale tipologia di raffreddamento non comporta il
consumo di risorse idriche;
•
mediante l’invio a perdere di acqua di pozzo all’interno della passerella presente all’interno del
reparto caldareria; come descritto in precedenza, comunque, tale passerella non viene utilizzata,
se non in casi eccezionali.
Un ulteriore utilizzo di acqua industriale all’interno dello stabilimento è rappresentato dalle verifiche
idrauliche che possono essere fatte sui manufatti costruiti, attualmente prevalentemente casse
compressori.
1.3.2
Aspetti ambientali
1.3.2.1
Emissioni in atmosfera
All’interno dello stabilimento sono presenti differenti punti di emissione in atmosfera fissi convogliati a
servizio delle diverse attività presenti (saldatura, smerigliatura, tornitura, lavaggio pezzi, bonifica giranti,
utilizzo liquidi penetranti) e emissioni mobili o semoventi (generati durante l’utilizzo del taglio termico,
della molatrice automatica, del cleaning/applicazione oli e del caricamento spintori saldatrici.
Il quadro emissivo di stabilimento risulta autorizzato con la Determinazione Dirigenziale n.1085 del
10/04/2012.
Le ulteriori emissioni in atmosfera presenti all’interno dello stabilimento che non risultano soggette ad
autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 e smi in quanto non risultano configurabili come “impianti” non
potendo essere ricondotti ad “unità tecniche permanenti in cui vengono svolte una o più attività”, sono:
•
emissioni generate dalle macchine in marcia assemblate nell’area montaggi finali e collaudi
funzionali;
•
emissioni derivate dalle torri di vent nella fase di flussaggio delle linee di volta in volta costruite
per la verifica di funzionamento delle macchine assemblate.
1.3.2.2
Scarichi idrici
Il sistema di raccolta delle acque reflue gestisce differenti tipologie di scarichi, quali:
•
Acque reflue industriali;
•
Acque meteoriche;
•
Acque reflue civili;
•
Impianto MISE.
Acque reflue industriali e meteoriche
42
Sintesi Non Tecnica
Tali reflui sono generati durante la normale attività d’impianto (principalmente spurghi dal sistema di
raffreddamento e scarichi provenienti dall’effettuazione delle prove di tenuta) e convogliati alla rete
fognaria presente all’interno del sito.
Poiché le attività effettuate all’interno dello stabilimento non rientrano tra le tipologie indicate
nell’allegato 5 al Regolamento DPGR 46-R/2008, le acque meteoriche non risultano definite contaminate
a priori.
Le acque meteoriche delle superfici coperte, tramite pluviali, vengono raccolte nella rete fognaria interna
allo stabilimento e confluiscono nella vasca di calma posta a monte dello scarico.
Le acque di dilavamento delle aree scoperte vengono raccolte dalla rete fognaria interna allo stabilimento
e confluiscono in sistemi di trattamento prima dello scarico all’interno del collettore ZIA.
Acque reflue civili
Tali scarichi derivano dai servizi igienici installati all’interno dei fabbricati e nella palazzina uffici e sono
direttamente collegati alla pubblica fognatura.
Impianto MISE
Il sistema risulta composto da elettropompe sommerse per l’emungimento delle acque di falda, dalle linee
elettriche di alimentazione, dalle tubazioni di trasporto delle acque e dai sistemi di regolazione dei flussi.
Le pompe installate risultano idonee all’emungimento di acque di falda contaminate da idrocarburi e
solventi clorurati.
1.3.2.1
Rumore
Per analizzare la rumorosità associata all’impianto ed alle utilities e servizi ad esso associati è stata
redatta un’apposita valutazione previsionale di impatto acustico, riportata in allegato allo studio di
prefattibilità ambientale.
1.3.2.2
Rifiuti
I rifiuti prodotti dallo stabilimento sono riconducibili, principalmente, ai residui delle operazioni di
lavorazione effettuate presso l’edificato principale, alle attività di manutenzione della strumentazione e
delle apparecchiature presenti e agli imballaggi.
All’interno dello stabilimento è presente un’area dedicata al deposito temporaneo dei rifiuti solidi prodotti;
tale area, opportunamente pavimentata al fine di garantire la prevenzione di suolo e sottosuolo, risulta
confinata ed in parte coperta da tettoia.
I rifiuti liquidi e generalmente i rifiuti pericolosi sono, invece, stoccati al chiuso all’interno dell’adiacente
magazzino.
43
Sintesi Non Tecnica
1.3.2.1
Suolo e sottosuolo
Le attività in oggetto non comportano, in normali condizioni operative, sversamenti diretti su suolo.
Le aree in cui vengono svolte le attività sono infatti dotate di superfici impermeabili e, in relazione alle
diverse esigenze, sono adottati accorgimenti atti ad evitare rischi di contaminazione del suolo.
Lo stoccaggio dei prodotti ausiliari viene effettuato presso aree dedicate su superficie impermeabile; i
prodotti allo stato liquido sono stoccati in appositi contenitori muniti di bacino di raccolta contro il rischio
di sversamenti accidentali.
L’area di stabilimento risulta inserita nel Sito di Bonifica di Interesse Nazionale di Massa Carrara, ai sensi
della L.426/98 e successivo Decreto Ministeriale del 21/12/1999.
L’azienda si è quindi attivata allo svolgimento delle attività prescritte dalla normativa vigente.
44
Sintesi Non Tecnica
2
DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE
Lo stabilimento sorge all’interno della Zona Industriale Apuana, nel comune di Massa.
Ai fini della definizione del contesto territoriale e ambientale, nel quale si inserisce l’impianto in oggetto,
nello studio di prefattibilità ambientale è stata effettuata l’analisi delle caratteristiche generali dell’area
circostante, sulle seguenti matrici:
•
aria;
•
fattori climatici;
•
acqua;
•
suolo e sottosuolo;
•
acque sotterranee;
•
ecosistemi;
•
paesaggio e patrimonio culturale;
•
popolazione ed aspetti socio-economici.
45
Sintesi Non Tecnica
3
ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Il presente capitolo affronta le problematiche di compatibilità ambientale relative alle attività svolte presso
lo stabilimento Nuovo Pignone S.p.A., con specifico riferimento agli effetti sul territorio e sull’ambiente
riconducibili alla fase di montaggio finale e collaudo funzionale delle macchine e/o moduli presso l’area
montaggi finali e collaudi funzionali.
La valutazione degli impatti ambientali in un contesto territoriale implica la definizione dello stato attuale
dell’ambiente caratterizzante il contesto (in termini di vulnerabilità e/o potenzialità) e la definizione dei
fattori di pressione che la derivazione stessa esercita sulle differenti matrici ambientali (aria, acqua, suolo,
ecc..).
Per “impatto ambientale” si intende l’insieme delle alterazioni dei fattori e dei sistemi ambientali, nonché
delle risorse naturali, prodotte dalle trasformazioni d’uso del suolo e degli insediamenti umani.
L’impatto ambientale può essere di varia natura, secondo quanto espressamente previsto dalla LR n. 10
del 12/02/2010 e smi e dalle linee guida fornite dalla Regione Toscana con DGRT n. 1068 del 20/09/1999:
-
impatto negativo: impatto a cui il soggetto valutante ha riconosciuto elementi indesiderabili
rispetto alle scale di qualità adottate;
-
impatto positivo: impatto a cui il soggetto valutante ha riconosciuto elementi di desiderabilità
rispetto alle scale di qualità adottate;
-
impatto a breve termine: impatto che produce alterazioni immediate e di breve durata;
-
impatto a lungo termine: impatto che produce alterazioni che perdurano oltre la fase di
costruzione e di iniziale esercizio dell’opera, o che derivano da croniche alterazioni dell’ambiente
causate dall’opera in fase di esercizio;
-
impatto reversibile: impatto che può essere eliminato mediante mitigazioni tecniche o processi
naturali, in modo che lo stato originario possa essere ripristinato;
-
impatto irreversibile: impatto che produce modificazioni definitive, tali per cui lo stato originario
non può essere ripristinato;
-
impatto diretto (o primario): impatto determinato dallo svolgimento delle attività in oggetto;
-
impatto indiretto (o secondario): impatto che si forma per relazione indiretta, indotta, cumulativa
o sinergica tra le azioni primarie in oggetto e le componenti ambientali, in aree di impatto e su
componenti ambientali non direttamente collegate alle attività di progetto in esame;
-
impatto critico: impatto (negativo e positivo) di maggiore rilevanza sulle risorse di qualità più
elevata, ovvero impatto che costituisce presumibilmente uno dei nodi principali di conflitto sull’uso
delle risorse ambientali.
Nel caso specifico tuttavia l’identificazione degli impatti derivanti dalle attività in esame si configura in
modo diverso rispetto alle procedure usuali e riscontrabili in letteratura in quanto tali attività sono in atto
da decenni (le prime attività di collaudo risalgono agli inizi degli 1980).
Di conseguenza:
•
non è valutabile lo stato delle componenti ambientali coinvolte ante operam;
•
non è possibile individuare gli impatti in fase di realizzazione dell’attività in oggetto.
46
Sintesi Non Tecnica
Da tale considerazione deriva il fatto che, per alcune delle componenti ambientali, quali aria, rumore,
qualità delle acque superficiali, non è possibile scindere il contributo derivante dalle attività in oggetto, già
in atto, dalle altre attività presenti nel sito industriale. Ne deriva che per tali componenti l’esame degli
impatti è condotto a livello di intero stabilimento e non della sola attività individuata.
3.1
Identificazione degli impatti
L’analisi congiunta del quadro progettuale e di quello ambientale ha permesso di individuare tutta una
serie di fattori di impatto, con conseguenti ricadute positive o negative, connessi allo sviluppo dell’attività
oggetto del presente studio.
I principali impatti individuati sono i seguenti:
•
impatti sull'aria;
•
impatti sull'acqua;
•
impatti sul suolo e sottosuolo;
•
impatti sull'assetto demografico;
•
impatti sull'assetto igienico-sanitario;
•
impatti sull'assetto territoriale;
•
impatti sull'assetto socio-economico.
3.1.1
Impatti sull'aria
3.1.1.1
Matrice atmosfera
Allo scopo di valutare gli effetti sulla matrice atmosfera della fase di assemblaggio e accensione dei
moduli presso l’area montaggi finali e collaudi funzionali, sono stati effettuati nel corso degli anni specifici
studi diffusionali; in Appendice allo studio di prefattilibilità ambientale è riportato lo studio diffusionale
effettuato da Icaro srl, aggiornamento dello studio già consegnato alla Provincia di Massa-Carrara nel
2004 come integrazione della documentazione a sostegno della domanda di autorizzazione alle emissioni
in atmosfera presentata nel 2004.
Pur ipotizzando condizioni estremamente conservative di perfetta contemporaneità di emissione delle
macchine a piena potenza che hanno registrato fasi di collaudo nel medesimo giorno, condizioni nella
realtà non occorse né tecnicamente fattibili nelle medesime ore, i risultati delle simulazioni denotano una
situazione che non interferisce in maniera sensibile con il preesistente stato della qualità dell’aria del sito
in esame, valutato sulla base della rete di monitoraggio della qualità dell’aria della rete Provinciale di
Massa-Carrara, gestita da ARPAT, per il periodo 2005 – 2010.
Il confronto tra il contributo aggiuntivo emissivo dello stabilimento in esame e gli standard di qualità
dell’aria applicabili evidenzia il pieno rispetto dei limiti per tutti gli inquinanti analizzati ed il criterio di
trascurabilità del contributo aggiuntivo emissivo risulta ampiamente rispettato.
Il contributo più significativo è dato dal valore di picco per gli NOX che, nonostante l’assetto
estremamente conservativo considerato, risulta ampiamente inferiore al limite normativo vigente.
47
Sintesi Non Tecnica
Per quanto concerne, quindi, il confronto fra il livello finale d’inquinamento dell’area e gli standard di
qualità dell’aria si può affermare che il contributo delle emissioni dello stabilimento calcolato in
corrispondenza delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria risulta per tutti i parametri
ampiamente inferiore ai valori di concentrazione rilevati dalle centraline stesse (anche di diversi ordini di
grandezza).
3.1.1.2
Emissioni acustiche
Per esaminare gli eventuali impatti derivanti della fase di assemblaggio e accensione dei moduli presso
l’area montaggi finali e collaudi funzionali sul clima acustico dell’area in studio, è stata redatta una
specifica Valutazione Previsionale di Impatto Acustico (Appendice 2 dello studio di prefattibililtà
ambientale).
La campagna di monitoraggio acustico effettuata ha permesso di verificare:
•
il rispetto dei limiti di emissione ed immissione fissati dal PCCA del comune di Massa, sia in periodo
diurno che in periodo notturno, per l’area di indagine;
•
il rispetto del limite di immissione differenziale in facciata ai ricettori identificati in prossimità dell’area
di stabilimento.
L'obiettivo dello studio è stato quindi quello di valutare l’emissione sonora dello stabilimento con
particolare attenzione alle attività di collaudo delle macchine prodotte. La stima dei livelli di pressione
sonora nei pressi dello stabilimento è stata ottenuta nella condizione di funzionamento “di massimo
carico”, condizioni che nella realtà si verificano per un periodo limitato di tempo rispetto all’intera
esecuzione dell’attività.
Le macchine di produzione NP vengono realizzate su specifiche che possono variare da cliente a cliente,
quindi ogni commessa presenta caratteristiche uniche che non permettono di identificare un prodotto
standard. Le macchine prodotte possono quindi presentare valori di potenza e dimensioni molto varie tra
loro.
Nello studio si sono quindi identificate 4 macchine rappresentative della produzione di stabilimento sulle
quali negli anni scorsi sono stati eseguiti i rilievi fonometrici durante le fasi di collaudo.
Il modello matematico prende in carico solamente il contributo delle attività di collaudo al clima acustico
dell’area e non l’insieme delle sorgenti insistenti sul territorio pertanto il rispetto del limite di immissione
non è valutabile. Cautelativamente si è comunque proceduto ad un confronto tra i dati ottenuti con la
modellizzazione di limiti di immissione delle diverse classi a cui appartengono i vari punti in cui sono stati
fatti
rilievi. Le attività di collaudo vengono eseguite nel solo periodo diurno pertanto il valore limite
utilizzato è relativo a questo periodo di riferimento.
Nonostante si siano assunte ipotesi di lavoro conservative per la valutazione previsionale di impatto
acustico, dall'analisi della tipologia di lavorazioni e dalle caratteristiche delle macchine e apparecchiature
presenti è risultato che l’impianto non influisce in modo rilevante sul clima acustico nell’area di indagine.
La complementarietà tra gli orari di esecuzione delle prove di collaudo (giorni feriali) e quelli di fruizione
dell’area posta a ridosso di questo punto (chiesa della Madonna degli Olivi giorni festivi) ed il limitato
48
Sintesi Non Tecnica
numero di giornate in cui vengono svolte le prove fa’ si che il lieve superamento non infici la fruizione di
questa area.
3.1.1.1
Emissioni elettromagnetiche
Al fine di valutare i campi elettromagnetici presenti nello stabilimento Nuovo Pignone è stato effettuato
uno studio nel 2008.
Tale studio ha analizzato tutte le aree e le apparecchiature in cui è ragionevolmente più probabile la
presenza di campi elettromagnetici di valore elevato.
In considerazione della tipologia dei locali degli impianti e delle sorgenti, i rilievi sono stati eseguiti
generalmente secondo la modalità di misura a spot.
Sono state privilegiate misure di campo magnetico (B) in quanto, in considerazione della bassa tensione
di funzionamento delle apparecchiature, si esclude la presenza di campi elettrici significativi.
Le misure sono state effettuate, per quanto possibile, in considerazione delle esigenze del committente,
con le apparecchiature in funzionamento ai massimi parametri d’uso o in condizioni normali.
In relazione ai valori riscontrati durante lo studio viene confermato che all’esterno del perimetro dello
stabilimento non può essere presente alcun inquinamento elettromagnetico legato allo stabilimento
stesso e relazionabile alle sorgenti misurate.
3.1.2
Impatti sull'acqua
Relativamente alle acque emunte, in parte anche per i raffreddamenti effettuati nello stabilimento, il
quantitativo autorizzato non risulta quindi tale da poter comportare impatti sulle acque sotterranee
appartenenti all’acquifero superiore con conseguente depauperamento della risorsa e alterazione
qualitativa delle acque per concentrazione degli elementi inquinanti in quanto.
La presenza delle attività di montaggio e collaudo funzionale di macchine/moduli assemblati in area
montaggi finali e collaudi funzionali non rappresenta una possibile fonte di alterazione chimica o fisica per
l’idrografia superficiale e sotterranea; le attività svolte non sono infatti ricomprese tra quelle elencate
nella tabella 5 dell’allegato V del DPGR 46/R.
In aggiunta a ciò, sulla rete di scarico, l’azienda ha mantenuto un sistema di trattamento che assicura
ulteriormente la qualità delle acque scaricate.
La tipologia di attività prevista non comporta, in definitiva, significativi impatti né sull’assetto idraulico né
sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee.
3.1.3
Impatti sul suolo e sottosuolo
Le attività effettuate presso l’area montaggi finali e collaudi funzionali non rappresentano una possibile
fonte di alterazione chimica o fisica per l’idrografia superficiale e sotterranea; la presenza di superfici
49
Sintesi Non Tecnica
pavimentate e la regimazione delle acque meteoriche dilavanti permettono infatti di ritenere non credibili
possibili effetti significativi sulle matrici suolo e sottosuolo.
A prevenzione di eventuali sversamenti, l’azienda ha deciso negli anni di dismettere l’utilizzo della rete di
distribuzione di gasolio presente in stabilimento optando per l’utilizzo temporaneo di serbatoi mobili dotati
di doppia camera e bacino di contenimento al fine di prevenire eventuali contaminazioni del suolo e
sottosuolo.
3.1.4
Impatti sull'assetto demografico
Lo stabilimento Nuovo Pignone è presente nel territorio dagli anni ’40 per cui l’assetto demografico del
comune di Massa risulta essersi sviluppato insieme all’azienda e non influisce in maniera significativa con
la distribuzione spaziale della popolazione limitrofa, trovandosi in area dedicata alle attività produttive
(all’interno del Consorzio ZIA – Zona Industriale Apuana).
3.1.5
Impatti sull'assetto igienico-sanitario
Ogni impianto industriale porta con sé, inevitabilmente, un contributo alle pressioni antropiche esercitate
sull’ambiente circostante e, di conseguenza, sulla popolazione che risiede nelle vicinanze del sito di
interesse.
Occorre comunque evidenziare come l’attività sia presente sul territorio dagli anni ’40 ed abbia
costantemente migliorato le proprie tecnologie utilizzando sempre tutte le più innovative strumentazioni e
procedure tecnologiche di settore al fine di garantire una costante attenzione alle problematiche di natura
ambientale.
Tale attenzione del gruppo Nuovo Pignone si riscontra fin dalla fase di progettazione dei progetti di
sviluppo di sito e viene ripetutamente esplicitata dalle misure cautelative considerate in relazione ad ogni
singolo fattore sensibile tramite, per esempio, la progettazione di barriere acustiche a servizio anche solo
della fase di verifica dei moduli assemblati.
3.1.6
Impatti sull'assetto socio-economico
Lo stabilimento Nuovo Pignone di Massa impiega come dipendenti diretti circa 320 persone e una media
di 700-900 addetti di ditte esterne facenti capo a circa 60 ditte appaltatrici, con punte di oltre 1.200
dipendenti di ditte appaltatrici, senza contare l’attività di produzione manufatti e attività di carpenteria
indotti all’esterno dello stabilimento a livello sia nazionale che locale; per quest'ultimo aspetto si stimano
almeno una decina di aziende per lo più focalizzate nella carpenteria tra Massa e Spezia.
Un importante indotto economico derivato dalla presenza dello stabilimento Nuovo Pignone è dato dal
contributo significativo nella movimentazione merci del porto; negli anni, infatti, la movimentazione merci
effettuata per conto di Nuovo Pignone ha un valore preponderante sul totale della movimentazione fatta
dal Porto di Carrara (il complemento viene effettuato dal settore lapideo, altro settore di punta dell’area
provinciale).
50
Sintesi Non Tecnica
Lo stabilimento Nuovo Pignone si inserisce in un contesto, l’area industriale di Massa-Carrara, in
fortissima crisi da diversi anni, come rilevato anche dagli enti locali e nazionali da un punto di vista
politico-strategico-pianificatorio; tale crisi, di particolare complessità, coinvolge molti degli stabilimenti
manifatturieri esistenti, con effetti negativi rilevanti sul bacino occupazionale di tutto il territorio
provinciale.
Lo sviluppo delle attività presenti presso il sito Nuovo Pignone in oggetto, e soprattutto l’attività di
assemblaggio e testing dei moduli di grandi dimensioni (core business dello stabilimento e motivo per cui
il sito GE Oil & Gas di Massa diventa il cuore dell’intero gruppo Nuovo Pignone e ne è leader a livello
mondiale), permette ad oggi, e consentirà in futuro, di ampliare e consolidare attività secondarie
connesse allo stabilimento (aziende satellite) attraverso l’indotto industriale da esso generato.
L’area in oggetto risulta, inoltre, poco interessata da flussi turistici essendo ubicata all’interno della ZIA
(Zona Industriale Apuana) in area decentrata, quindi, dal centro città e dagli stabilimenti balneari.
L’attività in oggetto non determina, quindi, ricadute negative sul settore socio-economico ma, al
contrario, il consolidamento di tale esercizio permette di conseguire incrementi nei livelli di occupazione
(presumibilmente su scala comunale o, comunque, locale) legati alla nuova richiesta di di manodopera
altamente specializzata e di tecnici di alto profilo a livello internazionale.
51
Sintesi Non Tecnica
4
ANALISI DELLE ALTERNATIVE
Si riporta di seguito una breve analisi delle possibili alternative di progetto, sinteticamente suddivisibili in:
4.1
-
Alternative di localizzazione;
-
Alternative di processo;
-
Alternativa zero.
Analisi delle alternative di localizzazione
Non si prevedono alternative di localizzazione dell’attività in quanto il presente documento è stato redatto
al fine di descrivere le attività svolte all’interno dello stabilimento e verificare i possibili impatti da esse
generati, descrivendo le attività svolte dall’azienda volte a garantire i migliori standard qualitativi per un
impianto esistente.
4.2
Analisi delle alternative di processo
Non si prevedono alternative di processo in quanto i sistemi presenti all’interno dello stabilimento
rappresentano la miglior tecnologia disponibile in termini di know-how tecnologico, produttivo e di
salvaguardia della sicurezza e dell’ambiente.
4.3
Analisi dell'alternativa zero
Come già trattato in merito alle alternative di localizzazione, anche l’alternativa “zero” non può essere
presa in considerazione e risulta coincidente con l’attuale impianto.
52
Sintesi Non Tecnica
5
MISURE DI MITIGAZIONE
5.1
Misure per ridurre gli impatti acustici
Dall’analisi degli impatti ambientali, riferiti alle attività svolte all’interno dello stabilimento Nuovo Pignone,
tali impatti sono tutti ritenuti poco significativi e quindi non si ritiene necessaria l’attuazione di misure di
mitigazioni permanenti.
L’azienda, infatti, ad oggi adotta tutte le precauzioni possibili al fine di mitigare eventuali impatti che
l’attività effettuata nelle aree esterne, quali ad esempio l’installazione di silenziatori all’interno dei
condotti di scarico delle macchine costruite, la sistematica insonorizzazione dei cabinati turbina e la
predisposizione di barriere mobili e/o rivestimenti fonoassorbenti per le parti di circuito o macchine
(compressori) che lo necessitano; inoltre, nel caso in cui la progettazione di un determinato modulo
possa comportare una particolare emissione acustica verso l’esterno, che si possa attestare prossima al
limite normativo, l’azienda provvede già in fase di progettazione a prevedere misure aggiuntive, quali ad
esempio pannelli fonoassorbenti, al fine di mitigare eventuali impatti sull’ambiente esterno.
5.2
Gestione degli aspetti ambientali di stabilimento
Ecomagination è l’impegno di GE ad immaginare ed implementare soluzioni innovative per salvaguardare
l’ambiente mentre guida la propria crescita economica.
La salvaguardia dell’ambiente è perseguita sia con l’applicazione di procedure e prassi volte a preservarlo
da eventi che possano danneggiarlo sia promuovendo fonti di energia rinnovabili e riducendo gli sprechi.
In stabilimento è stato istituito un team di persone (Team Ecomagination) che periodicamente si riunisce
e lavora nella direzione di individuare e favorire l’implementazione di azioni volte al risparmio di energia.
Il team è trasversale a tutto lo stabilimento ed è composto da personale appartenente a tutti i reparti e
funzioni in modo da garantire l’apporto del massimo contributo nell’individuazione ed implementazione
delle azioni volte al risparmio energetico.
Le azioni individuate dal team, più di 40 per il 2012, vengono tracciate su un dedicato action plan la cui
implementazione viene monitorata durante tutte le review periodiche del team.
Alcuni esempi di queste azioni sono:
-
Installazione di dispositivi che, dopo un periodo di inutilizzo, mettono automaticamente in standby le attrezzature/macchine;
-
Promozione delle energie rinnovabili per i nuovi progetti (come l’installazione di pannelli solari per
la produzione energia elettrica e calore);
-
Iniziative di “caccia al tesoro” in cui un team specializzato si occupa di organizzazione procedure
switch off aree/periodi inattivi, introduzione di lampade a risparmio energetico, sostituzione di
macchinari obsoleti con nuovi efficienti.
L'azienda, che ha visto riconosciuta la validità del suo sistema di gestione della sicurezza con la
certificazione OHSAS 18001 validata dai Loyds, ha intrapreso il percorso che la porterà alla validazione e
certificazione del sistema di gestione ambientale conforme alla UNI EN ISO 14001.
53
Sintesi Non Tecnica
Tale sistema di gestione permette di valutare, verificare e monitorare tutti gli aspetti ambientali sia
dell’attività Nuovo Pignone sia delle aziende esterne che all’interno di questa operano.
Questo strumento è il motore per lo sviluppo di processi e piani di miglioramento finalizzati ad una
migliore gestione degli aspetti ambientali di stabilimento.
5.3
Progetti di miglioramento
Nuovo Pignone fa parte della gruppo multinazionali General Electric e come tale ha adottato una politica
volta al raggiungimento del massimo rispetto del patrimonio ambientale. Il sistema di gestione ambiente,
salute e sicurezza di Nuovo Pignone prevede il costante monitoraggio degli indicatori di perfomance
nonché la periodica analisi e validazione degli elementi del sistema di gestione. Con cadenza annuale, in
occasione della review con la direzione generale di GE, il sito di Massa illustra i risultati di tale attività
unitamente ai progetti di miglioramento individuati per innalzare gli standard raggiunti.
Di seguito un’elencazione esemplificativa di progetti completati negli ultimi anni e la descrizione degli
ambiti di intervento previsti per l’immediato futuro.
•
Completata la bonifica di tetti in eternit in tutto lo stabilimento (circa 30.000 mq bonficati )
mediante programma pluriennale terminato nel 2009
•
Realizzata nuova area deposito temporaneo rifiuti in accordo agli standard GE
•
Sostituiti materiali pericolosi come lana di roccia, usati come insonorizzazioni su tubazioni, come
materiali plastici riutilizzabili
•
Acquisto di barriere mobili per il contenimento acustico delle attività
•
Conversione di circuiti di raffredamento aperti per postazioni di saldatura in circuiti chiusi con
riduzione consumi acqua
•
Continue campagne di informazione per tutti i dipendenti e programmi di risparmio energetico
quali l’installazione di sistemi automatici di spengimento delle macchine utensili dopo periodo
predefinito di inutilizzo, installazione di inverter su carroponti per ridurre consumo energetico,
acquisto di nuovi macchinari a risparmio energetico, rifacimento uffici con miglioramento
dell’efficienza energetica etc
•
Installazione di sistemi di aspirazione e abbattimento nebbie oleose nel reparto meccanica che
rappresentano la miglior tecnologia disponibile
•
Continua riduzione utilizzo autogrù semoventi con acquisto ed installazione di moderni carroponti
elettrici in tutte le aree
Sono attualmente allo studio alcuni interventi di miglioramento degli aspetti ambientali, quali:
-
Validazione del sistema di gestione ambientale mediante certificazione ISO 14001
-
Programmi di riduzione consumi energetici (Ecomagination)
-
Installazione di sistemi per l’uso di energia rinnovali quali pannelli fotovoltaici
-
Progetti di razionalizzazione delle reti fognarie dello stabilimento
54
Sintesi Non Tecnica
-
Progetti di miglioramento per la raccolta differenziata rifiuti
-
Creazione nuova area sportiva ad uso pubblico
-
Progetti di riduzione consumo gas tecnici in attività collaudo
55
Sintesi Non Tecnica
6
MONITORAGGIO
Le valutazioni fin d'ora operate consentono di affermare che le attività in atto presso l'area montaggi
finali e collaudi funzionali presentano complessivamente modeste o non significative implicazioni
sull'ambiente esterno allo stabilimento.
Sulla base di questo presupposto e dell'esistenza dell'azienda nell'area da molti decenni, è possibile
affermare che non sussiste la necessità di effettuare interventi migliorativi in riferimento alle attività di
assemblaggio, montaggio e prova funzionale. Al fine, comunque, di garantire un costante controllo di tutti
gli impatti generati, l'azienda effettua:
•
Ispezioni visive giornaliere dei punti di scarico acque di stabilimento;
•
Periodici autocontrolli analitici sulla qualità delle acque di scarico;
•
Periodici autocontrolli analitici sulla qualità delle acque prelevate dai pozzi industriali di
stabilimento;
•
Formali ispezioni registrate ed eseguite con cadenza mensile in tutti reparti ed aree di
stabilimento volte a verificare il rispetto di elevati standard ambientali nella conduzione delle
attività ed assicurare la tutela del patrimonio ambientale;
•
Periodiche verifiche del sistema di gestione ambientale dello stabilimento mediante protocolli di
valutazione e audit di terza parte;
•
Intenso programma di monitoraggio delle acque di falda in conformità alle prescrizioni del
Ministero dell'Ambiente con validazione ARPAT;
•
Infine tutti i controlli richiesti da permessi e norme specifiche quali i controlli periodici delle
emissioni in atmosfera, delle acque di scarico, della gestione di rifiuti etc.
56
Sintesi Non Tecnica
7
CONCLUSIONI
Lo studio di prefattibilità ambientale ha descritto in maniera esaustiva tutte le attività svolte all’interno
dello stabilimento Nuovo Pignone di Massa ed ha analizzato, contestualizzandole con la realtà ambientale
esistente,
gli
aspetti
ambientali
associati,
distinguendoli
per
singola
matrice,
secondo
quanto
espressamente previsto dalla LR n. 10 del 12/02/2010 e smi e dalle linee guida fornite dalla Regione
Toscana con DGRT n. 1068 del 20/09/1999.
In particolare sono stati analizzati i seguenti impatti ambientali:
•
Emissioni in atmosfera;
•
Emissioni acustiche;
•
Emissioni elettromagnetiche;
•
Impatti sull’acqua;
•
Impatti sul suolo e sottosuolo.
Inoltre sono stati analizzati i seguenti impatti complementari:
•
Impatti sull’assetto demografico;
•
Impatti sull’assetto igienico-sanitario;
•
Impatti sull’assetto socio-economico.
Sulla scorta dell’analisi effettuata è possibile:
o
confermare la piena compatibilità delle attività in oggetto con i piani e programmi aventi valenza
ambientale; in particolare si rileva che:
-
la zona di interesse non presenta vincoli, opere o luoghi tutelati dal punto di vista
architettonico e paesaggistico;
-
le risorse idriche sotterranee sono complessivamente superiori alle necessità attuali;
-
lo stabilimento non è interessato da vincoli sovraordinati presenti sul territorio;
-
l’area in esame non risulta tra le zone a rischio di esondazione;
-
non sono presenti nelle vicinanze dello stabilimento zone di particolare interesse
naturalistico e di tutela ambientale;
-
non si riscontrano elementi di criticità nei confronti del patrimonio floristico e faunistico
-
l’attività in oggetto non insiste su aree caratterizzate dalla presenza di strutture e luoghi
di interesse archeologico;
-
lo stabilimento si colloca in un’area a carattere nettamente insediativo in cui l’attività
prevalente è quella produttiva;
-
il sito non si inserisce tra le aree protette e tra le zone di particolare pregio naturalistico
ed ambientale;
-
l’area in esame non risulta soggetta a particolari rischi dal punto di vista idrogeologico e
geomorfologico;
57
Sintesi Non Tecnica
-
l’area afferente lo stabilimento è collocata in classe acustica VI – area esclusivamente
industriale.
o
Gli impatti ambientali possono ritenersi non significativi, anche tenuto conto della frequenza delle
attività potenzialmente rilevanti, atteso che le attività di allestimento e collaudo apparecchiature:
-
comportano principalmente una emissione in atmosfera dei prodotti della combustione di
metano/gasolio; tale emissione risulta limitata al tempo strettamente necessario alla
verifica del corretto funzionamento delle macchine/moduli; tale emissione risulta inoltre
avere un impatto estremamente ridotto sulla qualità dell’aria, come dimostrato da studio
diffusionale dedicato;
-
una valutazione di impatto acustico dedicata ha evidenziato come l’emissione sonora
prodotta sia limitata e conforme ai limiti vigenti;
o
escludere che le attività in oggetto influiscano in maniera negativa sulla sensibilità ambientale
delle zone geografiche che possono risentire dei relativi impatti;
per cui si possono ritenere non significativi gli impatti ambientali connessi con le attività di stabilimento,
con particolare riferimento alla fase di verifica funzionale delle macchine e moduli assemblati nell’area
esterna.
58