Sintesi Non Tecnica - Provincia di Massa
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Sintesi Non Tecnica - Provincia di Massa
Sintesi Non Tecnica INDICE 0 PREMESSA 4 0.1 PRESENTAZIONE DELLA SOCIETÀ 8 0.2 DATI ANAGRAFICI 9 0.3 UBICAZIONE DELLO STABILIMENTO 1 RELAZIONE CON PIANI E PROGRAMMI 10 12 1.1 INQUADRAMENTO NORMATIVO E PROGRAMMATICO 12 1.2 CARATTERISTICHE FISICHE 13 1.2.1 Inquadramento generale 13 1.2.2 Descrizione delle attività svolte nello stabilimento 14 1.2.3 Descrizione unità operative 15 1.2.3.1 Ricezione materie prime e semilavorati (Warehouse & shipping) 18 1.2.3.2 Reparto Lavorazioni Meccaniche (Machining) 18 1.2.3.1 Presettaggio utensili – Presetting 20 1.2.3.1 Reparto Caldareria (Fabrication) 20 1.2.3.1 Reparti Montaggio Compressori (Compressor Assembly) 24 1.2.3.1 Reparti Montaggio elettrostrumentale e piping (Packaging) 26 1.2.3.1 Centro di Eccellenza Saldatura (Welding Centre) 28 1.2.3.1 Collaudi 28 1.2.3.2 Montaggi finali e collaudi funzionali di turbogruppi e compressori 29 1.2.3.1 Reparto Revisione Generatori Gas (Service Shop) 39 1.3 FATTORI DI IMPATTO 1.3.1 41 Fabbisogni di stabilimento 41 1.3.1.1 Energia 41 1.3.1.1 Approvvigionamento idrico 41 1.3.2 Aspetti ambientali 42 1.3.2.1 Emissioni in atmosfera 42 1.3.2.2 Scarichi idrici 42 1.3.2.1 Rumore 43 1.3.2.2 Rifiuti 43 1.3.2.1 Suolo e sottosuolo 44 2 DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE 45 3 ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI 46 3.1 IDENTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI 47 2 Sintesi Non Tecnica 3.1.1 4 5 Impatti sull'aria 47 3.1.1.1 Matrice atmosfera 47 3.1.1.2 Emissioni acustiche 48 3.1.1.1 Emissioni elettromagnetiche 49 3.1.2 Impatti sull'acqua 49 3.1.3 Impatti sul suolo e sottosuolo 49 3.1.4 Impatti sull'assetto demografico 50 3.1.5 Impatti sull'assetto igienico-sanitario 50 3.1.6 Impatti sull'assetto socio-economico 50 ANALISI DELLE ALTERNATIVE 52 4.1 ANALISI DELLE ALTERNATIVE DI LOCALIZZAZIONE 52 4.2 ANALISI DELLE ALTERNATIVE DI PROCESSO 52 4.3 ANALISI DELL'ALTERNATIVA ZERO 52 MISURE DI MITIGAZIONE 53 5.1 MISURE PER RIDURRE GLI IMPATTI ACUSTICI 53 5.2 GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DI STABILIMENTO 53 5.3 PROGETTI DI MIGLIORAMENTO 54 6 MONITORAGGIO 56 7 CONCLUSIONI 57 3 Sintesi Non Tecnica 0 PREMESSA Il presente documento costituisce la sintesi non tecnica dello studio di prefattibilità ambientale per lo stabilimento Nuovo Pignone di Massa. Tale documentazione viene presentata volontariamente dall’azienda al fine di permettere la comprensione delle attività svolte all’interno del sito industriale e verificare la non significatività dell’impatto ambientale generato da queste ed in particolar modo dalla fase di verifica funzionale delle macchine e moduli assemblati nell’area esterna di stabilimento, denominata area montaggi finali e collaudi funzionali. La richiesta della verifica di applicabilità della normativa VIA relativamente all’attività di “banchi di prova per motori, turbine, reattori quando l'area impegnata supera i 500 m2” è emersa in sede di Conferenza dei Servizi relativamente al rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera per modifica sostanziale d’impianto (riferimento CdS del 23 maggio 2011). Successivamente l’azienda ha risposto, nell’agosto del 2011, all’interno della documentazione integrativa richiesta relativamente al rilascio dell’autorizzazione alle emissioni, evidenziando la non applicabilità della normativa all’attività svolta dall’azienda. In seguito, nella seconda Conferenza dei Servizi, è stata verificata la necessità, da parte della Provincia di Massa-Carrara, di attivazione del procedimento di verifica di assoggettabilità ritenendo necessario che l’azienda descriva e valuti gli aspetti correlati alla salvaguardia dell’ambiente e della tutela della salute pubblica (riferimento CdS del 7 dicembre 2011). L’azienda, nel marzo 2012, ha quindi approfondito tale aspetto consegnando una nota tecnica descrivente le attività svolte all’interno del sito e verificandone, per ciascuna, la non applicabilità alla normativa VIA. Infatti, secondo quanto indicato nella normativa nazionale e regionale vigente, risultano sottoposti a verifica di VIA i “banchi di prova per motori, turbine, reattori quando l'area impegnata supera i 500 m2”. Si definisce banco prova “l’impianto per il collaudo e il controllo di macchine (come motori a combustione interna) munito di apparecchi e strumenti di misura, in cui vengono simulate le condizioni di normale funzionamento”. Secondo quanto indicato nella Parte Seconda del D.Lgs. 152/06 e smi, si definisce impianto “l'unità tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività […]”. Per tale motivo, un banco prova è rappresentato da una struttura fissa dotata di apparecchi e strumenti di misura che viene utilizzata per effettuare la prova in serie di motori/turbine, etc. Le attività di allestimento e montaggio della struttura svolte nello stabilimento Nuovo Pignone di Massa sono invece da ricondurre ad una platea di montaggio. All’interno dello stabilimento Nuovo Pignone sono infatti presenti diverse aree esterne prive di strutture fisse di supporto, apparecchi e strumenti di misura, platee per il montaggio finale. Lo stabilimento comprende in effetti solo due aree attrezzate che eventualmente potrebbero essere ricondotte in qualche misura alla definizione di banchi di prova, così come definiti dalla tecnica e dalla normativa vigente: 4 Sintesi Non Tecnica • L’area denominata C, munita di una struttura di supporto (dim. struttura 9, 35 m x 16m) apparecchi e strumenti di misura per il collaudo delle turbine a gas; • L’area denominata cella Generatori Gas, munita di una struttura di supporto (dim. struttura 6.85m x 6.90m + 4.85m x 13,75m + 6.85m x 22.5m), apparecchi e strumenti di misura dove vengono collaudati, post revisione, i generatori gas; La superficie occupata dalle due suddette aree, tuttavia, è di: • area C: 150 m2; • area cella GG: 268 m2. L’attività effettuata dalla Nuovo Pignone, descritta in precedenza, non risulta pertanto riconducibile alla definizione riportata nell’allegato dei progetti sottoposti a verifica di VIA dalla normativa vigente in quanto l’estensione di tali aree, anche ove le stesse dovessero essere classificabili come “banchi prova”, risulterebbe, anche sommata, comunque nettamente inferiore a 500 m2. Un’ulteriore attività per cui la normativa italiana e regionale prevede l’attivazione del procedimento di Verifica di Valutazione di Impatto Ambientale risulta essere “impianti termici per la produzione di energia elettrica, vapore e acqua calda con potenza termica complessiva superiore a 50 MW. Per quanto concerne l’eventuale collaudo delle macchine assemblate presso lo stabilimento di Massa dalla Nuovo Pignone, aventi potenza termica superiore a 50 MWt, occorre evidenziare come queste non possano essere definite impianti in quanto, come riportato nelle definizioni del Testo Unico Ambientale, si definisce impianto “l'unità tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività […]”. L’unità tecnica rappresentata dalle turbogas non si può, quindi, configurare come permanente in quanto presente sulla platea (banco) solo per il tempo strettamente necessario al suo montaggio, effettuato per permettere di verificare la corretta progettazione, costruzione e connessione delle apparecchiature e tubazioni. Dopo tale fase l’unità completata viene spedita al cliente nel paese cui è destinata per essere installata come parte di un impianto. Tale attività, quindi, non risulta riconducibile alla definizione riportata nell’allegato dei progetti sottoposti a verifica di VIA in quanto la macchina assemblata presso lo stabilimento non si può configurare come impianto. In conclusione, per nessuna delle attività svolte all’interno dello stabilimento sopra descritte risulta necessario attivare il procedimento di verifica di VIA. Tuttavia la società Nuovo Pignone ha proposto di presentare volontariamente la documentazione di verifica di VIA al fine di permettere, comunque, una valutazione ambientale delle attività svolte da Nuovo Pignone. A tale comunicazione la Provincia di Massa-Carrara, con comunicazione del 29 marzo 2012, ha risposto concedendo quale termine ultimo per la presentazione della documentazione il 21 giugno 2012. 5 Sintesi Non Tecnica Come si vedrà nel seguito del documento, le attività svolte all’interno del sito industriale Nuovo Pignone di Massa sono riconducibili a tipiche operazioni svolte da parte di un’azienda meccanica. L’attività principale di costruzione ed assemblaggio delle macchine (turbine, compressori, reattori) e/o di moduli (strutture complete composte dalla macchina, che costituisce il cuore del modulo, e da tutte le apparecchiature, strumentazioni e tubazioni ausiliarie che permettono il suo funzionamento) risulta affiancata dalla fase di collaudo funzionale, quando richiesto dal cliente, effettuato al fine di verificarne il funzionamento garantendo, così, la corretta progettazione, costruzione e connessione delle apparecchiature e tubazioni. Tale verifica funzionale permette altresì di effettuare la mappatura ai vari step di carico oltre alle verifiche acustiche sia dell’apparecchiatura che dei sistemi insonorizzanti. Preme evidenziare che l’attività di allestimento e montaggio dell’intera struttura comporta una durata complessiva di 3 – 6 mesi; nel caso in cui venga effettuata la mappatura e la verifica di funzionamento della macchina, questa fase prevede una durata di 5 giorni massimo ed un tempo effettivo di macchina in marcia variabile in un range da 15 – 30 ore. Lo studio di prefattibilità ambientale è stato redatto sulla base delle linee guida fornite dalla Regione Toscana con DGRT n. 1068 del 20/09/1999 per le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale; gli aspetti trattati sono quindi riconducibili a: • Relazione con Piani e Progetti o Descrizione della conformità dell’azienda alla normativa ambientale; o Descrizione della conformità dell’azienda con le norme e prescrizioni degli strumenti urbanistici, piani paesaggistici e territoriali e piani di settore; • o Descrizione delle attività svolte nello stabilimento; o Definizione dei fattori di impatto, fabbisogni e aspetti ambientali, dell’azienda. Descrizione dell’ambiente o Descrizione dello stato della qualità delle matrici ambientali presenti e degli aspetti socio – economico – culturali. • Analisi degli impatti ambientali o Analisi degli impatti che le attività sviluppate dall’azienda possono generare relativamente alle matrici ambientali precedentemente definite; o • Analisi delle alternative o • Analisi delle alternative di localizzazione, di processo e alternativa zero. Misure di mitigazione o • Valutazione della compatibilità dell’attività. Misure di mitigazione proposte per ridurre eventuali impatti generabili Monitoraggio 6 Sintesi Non Tecnica o Proposta dell’azienda relativamente al monitoraggio delle eventuali matrici ambientali che possono subire impatto dall’attività in oggetto. Per quanto concerne la valutazione degli impatti occorre evidenziare come, per alcune delle componenti ambientali, quali aria, rumore, qualità delle acque superficiali, non è possibile scindere il contributo derivante dalle attività in oggetto, già in atto, dalle altre attività presenti nel sito industriale. Ne deriva che per tali componenti l’esame degli impatti è condotto a livello di intero stabilimento e non della sola attività individuata. L’analisi degli impatti è quindi stata estesa a tutte le condizioni di normale esercizio presso lo stabilimento Nuovo Pignone di Massa. Come si noterà dall’analisi del testo, le attività svolte da Nuovo Pignone non risultano tali da generare impatti significativi sulle matrici ambientali; in particolare, l’analisi svolta relativamente alla fase di montaggio finale e collaudo funzionale dei turbogruppi ha permesso di verificare, anche mediante l’utilizzo di specifici codici di calcolo, l’assenza di significativi impatti relativamente allo stato della qualità dell’aria ed al clima acustico esistente. Al fine, comunque, di garantire un costante controllo di tutti gli impatti generati, l'azienda effettua: • Ispezione visive giornaliere dei punti di scarico acque di stabilimento; • Periodici autocontrolli analitici sulla qualità delle acque di scarico; • Periodici autocontrolli analitici sulla qualità delle acque prelevate dai pozzi industriali di stabilimento; • Formali ispezioni registrate ed eseguite con cadenza mensile in tutti reparti ed aree di stabilimento volte a verificare il rispetto di elevati standard ambientali nella conduzione delle attività ed assicurare la tutela del patrimonio ambientale; • Periodiche verifiche del sistema di gestione ambientale dello stabilimento mediante protocolli di valutazione e audit di terza parte; • Intenso programma di monitoraggio delle acque di falda in conformità alle prescrizioni del Ministero dell'Ambiente con validazione ARPAT; • Infine tutti i controlli richiesti da permessi e norme specifiche quali i controlli periodici delle emissioni in atmosfera, delle acque di scarico, della gestione di rifiuti etc. 7 Sintesi Non Tecnica 0.1 Presentazione della società La Nuovo Pignone inizia la propria attività nel sito di Massa nel 1954 con la produzione di serbatoi e scambiatori di calore svolgendo quindi attività di carpenteria pesante e saldatura (caldareria pesante). Negli anni sessanta l’edificato principale cresce con la costruzione di nuove campate d’officina. In aggiunta alle attività di calderaria pesante, dalla fine degli anni ottanta lo stabilimento prende in carico da Firenze anche le lavorazioni alle macchine utensili (meccanica). Dall’inizio degli anni novanta lo stabilimento inizia anche le attività di montaggio meccanico di macchine (turbine e compressori) di produzione NP Firenze (montaggio). Nel 1980 viene realizzata la prima platea per il montaggio finale ed il collaudo; tale attività si sviluppa concretamente a partire dai primi anni novanta con la realizzazione di altre due platee in cemento per effettuare il montaggio e le verifiche funzionali di macchine e turbogruppi. Gradualmente a partire da metà degli anni novanta l’attività si sviluppa ulteriormente. Attualmente Nuovo Pignone è un’industria metalmeccanica costituita da cinque insediamenti produttivi in Italia dotati di autonomia finanziaria, organizzativa, e tecnico-funzionale oltre ad altri insediamenti produttivi all’estero, con Direzione Generale a Firenze. Le unità produttive Global Services e Project Management hanno la propria direzione presso l’insediamento industriale di Firenze ma godono di specifica autonomia finanziaria e tecnico-funzionale per tutte le attività che vengono svolte presso le sedi dei clienti. Il Nuovo Pignone fa parte della divisione Oil & Gas del gruppo General Electric. La produzione consiste principalmente, nella progettazione, costruzione, installazione ed assistenza tecnica di macchine ed impianti ad elevata tecnologia destinate ai seguenti settori: • industria chimica e petrolchimica; • raffinazione del petrolio; • coltivazione, trattamento e trasporto del gas naturale e del petrolio sia in installazioni a terra che in mare aperto (piattaforme off shore); • produzione di energia elettrica con turbine a gas e di sistemi per il recupero energetico. Le macchine prodotte sono: turbine a gas, turbine a vapore, compressori centrifughi e assiali, compressori alternativi, pompe centrifughe, scambiatori. Nella fornitura di questi impianti il Nuovo Pignone è leader mondiale ed i mercati di destinazione sono in larga prevalenza quelli esteri. Nello specifico la produzione dello stabilimento di Massa può essere così riassunta: • Costruzione Casse Compressori Centrifughi; • Costruzione di Reattori tubolari, scambiatori di calori e reattori per hydrocraking destinati all’industria chimica e petrolchimica; • Lavorazioni alle Meccaniche Utensili; • Montaggio Turbine e Compressori; 8 Sintesi Non Tecnica • Vestizione (montaggio elettrostrumentali) Compressori Centrifughi e Turbine a Gas e Vapore; • Montaggi finali e Collaudi funzionali di Turbogruppi; • Revisione Generatori Gas; • Esecuzione di saldature speciali nel Centro di Eccellenza Saldatura; • Attività accessorie di logistica; • Presettaggio (presetting) utensili per macchine utensili; • Lavorazioni su Rotori di turbomacchine (saldatura manuale ed automatica, esecuzione trattamenti termici e cleaning di alberi e giranti). 0.2 Dati Anagrafici RAGIONE SOCIALE NUOVO PIGNONE srl SEDE LEGALE VIA: Via F. Matteucci 2 C.A.P.: 50127 COMUNE: Firenze PROVINCIA: Firenze Tel.: 0585 – 795.211 Partita I.V.A.: 04880930484 UBICAZIONE IMPIANTO INDUSTRIALE VIA: Via Dorsale , 3 C.A.P.: 54100 COMUNE: Massa PROVINCIA: Massa Carrara TEL.: 0585 – 795.211 SUPERFICIE TOTALE DELL’AREA : circa 316.000 m2 SUPERFICIE COPERTA : circa 45.400 m2 TIPO DI ATTIVITA' SVOLTA E/O PRODUZIONE SPECIFICA Realizzazione di macchine ed impianti ad elevata tecnologia destinati all’industria petrolchimica e realizzazione e test di turbomacchine. NUMERO TOTALE DEGLI ADDETTI 280 ORARIO DI LAVORO 3 Turni LEGALE RAPPRESENTANTE INSEDIAMENTO PRODUTTIVO Nome: GUIDO Cognome: TONGIANI Nato a: MASSA (MS) IL: 27/07/1965 Residente a: MASSA Via: PONTICELLO NORD, 3 Provincia: MASSA - CARRARA (MS 9 Sintesi Non Tecnica 0.3 Ubicazione dello stabilimento Come si rileva dalle immagini seguenti, l’insediamento Nuovo Pignone è inserito nella Zona Industriale Apuana del Comune di Massa. Il sito risulta compreso tra la direttrice di Via Dorsale a Sud, Via degli Oliveti a Ovest, il tracciato della linea ferroviaria Genova-Pisa a Nord, il corso del Fiume Frigido ad Est. Più in dettaglio, lo stabilimento sul lato ovest confina con un’area adibita a spazio di culto (Madonna degli Oliveti) e in direzione Sud-Est confina parzialmente con un laboratorio artigianale di lavorazione del marmo. In area prossima, ubicata oltre la direttrice di Via Dorsale, sorge il complesso commerciale denominato “Mare e Monti”; mentre oltre il tracciato della FFSS sorge il Complesso Sportivo dello Stadio Comunale di Via degli Oliveti. L’area è servita dalla viabilità di Via Dorsale che è facilmente raggiungibile dall’uscita di Massa dell’autostrada A12. Il complesso si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato con una forte presenza di insediamenti produttivi (prevalentemente laboratori di lavorazione del marmo) e residenziali. Figura 1 – Immagine satellitare dell’area Nuovo Pignone 10 Sintesi Non Tecnica FF.SS. GE-PI N N U O V O N O N NU UO OV VO OPPPIIG IG GN NO ON NEEE FFFiiu m iuum meeeFFFrririg iggiid iddooo Figura 2 – Immagine satellitare dell’area Nuovo Pignone L’area, identificata dal mappale catastale foglio 1120 - originale principale 180, presenta un estensione pari a 315.262 m2 destinata, come indicato nel certificato di destinazione urbanistica, a industrie manufatturiere. 11 Sintesi Non Tecnica 1 1.1 RELAZIONE CON PIANI E PROGRAMMI Inquadramento normativo e programmatico Lo Studio Preliminare Ambientale presenta la valutazione della conformità dello stabilimento con la normativa ambientale e con gli strumenti di pianificazione vigenti. In particolare, di seguito un elenco sintetico della normativa ambientale consultata ai fini della verifica di coerenza con la normativa applicabile al progetto suddiviso per aspetti ambientali di interesse: • valutazione di impatto ambientale; • prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento; • qualità dell’aria ed emissioni in atmosfera; • rifiuti; • uso di risorse e scarichi idrici; • impatto acustico; • suolo e sottosuolo; • produzione energia elettrica; • tutela paesaggistica; • disposizioni sanitarie generali; • industrie a rischio di incidente rilevante. Per quanto concerne gli strumenti di pianificazione territoriale locali e sovra comunali vigenti sono stati analizzati, in particolare, i seguenti piani: • Piano di Indirizzo Territoriale • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Massa Carrara • Piano Strutturale del Comune di Massa • Piano per l’Assetto Idrogeologico • Piano di Classificazione Acustica Tale analisi di dettaglio ha permesso di verificare la conformità dello stabilmento con la normativa ambientale e con gli strumenti di pianificazione vigenti. 12 Sintesi Non Tecnica 1.2 Caratteristiche fisiche Nel presente paragrafo viene descritta l’attività del Nuovo Pignone presso lo stabilimento di Massa. 1.2.1 Inquadramento generale L’insediamento di Massa sorge su una area totale di mq. 342.000 di cui superficie coperta circa mq. 50.000, superficie industriale mq. 280.000 ed è posto a sud di una vasta zona industriale storicamente dominata dalle industrie pesanti. Ad esso si accede da via Dorsale, che attraversa in senso longitudinale detta Zona Industriale. Lo stabilimento è completamente chiuso da recinzione mista costituita da mura perimetrali e rete metallica. L’accesso principale è ammesso solo a mezzo passo carraio dalla Via Dorsale ed è sorvegliato sulle 24 ore da un presidio (sorveglianza di portineria). L’ingresso principale è dotato di cancello metallico e sbarre di controllo comandate elettricamente dalla portineria. A lato del presidio della portineria si trova l’ingresso al lavoro per gli automezzi privati dei dipendenti che accedono ad una vasta area di parcheggio (detta area è recintata ed illuminata). Esistono altri n.2 passi carrabili che vengono utilizzati solo esclusivamente per l’uscita (l’entrata) dei manufatti di grosse dimensioni. Un cancello metallico su rotaia sfocia in Via Dorsale; il secondo sfocia in Via degli Oliveti. Il personale di sorveglianza di portineria è l’unico autorizzato ad aprire e/o chiudere detti accessi. All’interno dell’insediamento esistono strade asfaltate per la circolazione di automezzi sia interni (carrelli elevatori, autogrù, etc.) che esterni (fornitori, spedizionieri, trasporti speciali, etc.), piazzali di manovra e vaste aree di parcheggio automezzi. All’interno dell’insediamento esistono aree concesse in comodato d’uso a ditte appaltatrici che forniscono prestazioni in materia di logistica, servizi generali di manutenzione, montaggi meccanici ed elettrici. 13 Sintesi Non Tecnica Figura 3 - Aerofotogrammetria dello Stabilimento Nuovo Pignone Spa (MS) 1.2.2 Descrizione delle attività svolte nello stabilimento La produzione di Nuovo Pignone consiste principalmente nella progettazione, costruzione, installazione ed assistenza tecnica di macchine ed impianti ad elevata tecnologia destinate ai seguenti settori: • industria chimica e petrolchimica; • raffinazione del petrolio; • coltivazione, trattamento e trasporto del gas naturale e del petrolio sia in installazioni a terra che in mare aperto (piattaforme off shore); • produzione di energia elettrica con turbine a gas e di sistemi per il recupero energetico. Nello specifico la produzione dello stabilimento di Massa può essere così riassunta: • Costruzione Casse Compressori Centrifughi; 14 Sintesi Non Tecnica • Costruzione di Reattori tubolari, scambiatori di calori e reattori per hydrocraking destinati all’industria chimica e petrolchimica; • Lavorazioni alle Meccaniche Utensili; • Montaggio Turbine e Compressori; • Vestizione (montaggio elettrostrumentali) Compressori Centrifughi e Turbine a Gas e Vapore; • Montaggi finali e Collaudi funzionali di Turbogruppi; • Revisione Generatori Gas; • Esecuzione di saldature speciali nel Centro di Eccellenza Saldatura; • Attività accessorie di logistica; • Presettaggio (presetting) utensili per macchine utensili; • Lavorazioni su Rotori di turbomacchine (saldatura manuale ed automatica, esecuzione trattamenti termici e cleaning di alberi e giranti). All’interno dell’insediamento sono presenti, inoltre, ditte appaltatrici che forniscono prestazioni in materia di logistica, servizi generali di manutenzione, montaggi meccanici ed elettrici. 1.2.3 Descrizione unità operative Le unità operative presenti nello stabilimento di massa risultano essere le seguenti: • • Uffici: o Direzione (DIS); o Ambiente, Salute e Sicurezza (EHS); o Gestione Risorse Umane (HR); o Qualità; o Amministrazione (AMMI); o Manutenzione e Servizi Generali (MANU/SGEN); o Uffici tecnici di produzione; o Area Montaggi Finali e Collaudi; o Gestione materiali e carico; o Magazzino d’officina (ASSI/OFFI); Reparti produttivi: o Reparto Packaging (PACK - vestizione); o Reparto Caldareria (Fabbricazione Casse e Reattori); o Reparto Meccanica; o Reparto Presetting (Presettaggio utensili); o Reparto Service Shop (revisione generatori gas); 15 Sintesi Non Tecnica • o Reparto Assembly (montaggio compressori); o Area Montaggi Finali e Collaudi; o Centro di eccellenza saldatura; Servizi ausiliari: o Servizio Manutenzione; o Servizio Logistica; o Magazzino Generale; o Magazzino Interno di Officina; o Collaudi e Controlli non Distruttivi; o Laboratorio metallurgico. Di seguito si riporta il flusso esemplificativo delle attività relative alla costruzione, montaggio ed eventuale collaudo dei compressori. Flusso delle attività - compressore Nell’immagine seguente si riporta la dislocazione dei reparti produttivi sopraelencati e, di seguito, si riporta la descrizione di ciascun reparto individuato. 16 Sintesi Non Tecnica 17 Sintesi Non Tecnica 1.2.3.1 Ricezione materie prime e semilavorati (Warehouse & shipping) Le attività di Nuovo Pignone possono essere svolte interamente all’interno dello stabilimento di Massa (costruzione della macchina, suo rivestimento, assemblaggio del modulo) o in parte effettuate in stabilimenti esterni, principalmente all’interno del gruppo Nuovo Pignone; in questo caso i semilavorati entreranno all’interno dello stabilimento di Massa per essere assemblati con altre macchine o in moduli finali e venir quindi inviati al cliente. Lo stabilimento di Massa risulta, infatti, leader all’interno del gruppo Nuovo Pignone per l’assemblaggio di macchine di grandi dimensioni e per l’effettuazione di particolari saldature (saldatura di eccellenza). In ingresso allo stabilimento sono anche le materie ausiliarie alla lavorazione, gli ausiliari, quali prodotti per il fissaggio, per la saldatura, per la manutenzione di strumentazione e macchine (olii, grassi, ricambi, …), necessari per la fase di assemblaggio finale (tubazioni, ponteggi, cavi, …). Gli ausiliari ed i semilavorati giungono a Massa per la maggior parte all’interno di idonei imballaggi. La gestione del magazzino di stabilimento è affidato ad una ditta esterna ed occupa la parte est dello stabilimento. La frequenza d’ingresso di automezzi in stabilimento risulta mediamente pari a 20 mezzi/giorno e quindi si può stimare un ingresso di 7.300 mezzi/anno. I mezzi in uscita dallo stabilimento (prodotti finiti o semilavorati) risultano mediamente pari a 10 mezzi/giorno e quindi si può stimare un uscita di 3.650 mezzi/anno. 1.2.3.2 Reparto Lavorazioni Meccaniche (Machining) Le lavorazioni meccaniche consistono nell’asportazione di materiale dai pezzi metallici prodotti mediante macchine utensili. Il settore delle lavorazioni meccaniche ha subito nel corso degli anni un notevole impulso tecnologico. Le macchine utensili sono passate, per la maggior parte, da quelle tradizionali a comando manuale (MU/M) a quelle con comando a controllo numerico (CN); ad oggi delle 10 macchine a servizio del reparto solo un tornio verticale è tradizionale. Questo passaggio è frutto di un investimento massiccio sia per l’acquisto di macchine utensili di nuova generazione sia per effettuare il retrofitting di quelle esistenti. Le uniche attività manuali rimaste riguardano la movimentazione dei pezzi mediante apparecchi di sollevamento, la piazzatura e serraggio degli stessi sui bancali e plateau delle macchine e la predisposizione degli utensili. 18 Sintesi Non Tecnica Le tradizionali lavorazioni alle macchine utensili vengono effettuate su semilavorati destinati per lo più alla realizzazione di compressori; le macchine utensili a controllo numerico sono: • 5 alesatrici; • 5 torni verticali. Esempio di alesatrice in funzione 19 Sintesi Non Tecnica Il pezzo lavorato viene quindi inviato al reparto caldareria (casse compressori) o, più raramente, allo stabilimento di Firenze. Esempio di cassa compressore lavorata 1.2.3.1 Presettaggio utensili – Presetting All’interno del reparto meccanica è presente, inoltre, un’area dedicata alle attività di presetting. All’interno del reparto vengono effettuate attività di preparazione utensili per le macchine (torni e alesatrici) del reparto meccanica. Le lavorazioni consistono nell’assemblaggio delle varie parti costituenti l’utensile (punte, coni, adattatatori, placchette ecc.), nel presettaggio (misura e regolazione fine) degli utensili montati mediante macchine speciali di misura, nel posizionamento degli utensili sui carrelli e nel successivo smontaggio una volta terminate le lavorazioni di macchina. Il locale presetting situato in un’area dedicata all’interno dell’edificato principale della campata meccanica, ha una superficie di circa 170 m3. 1.2.3.1 Reparto Caldareria (Fabrication) Le attività di caldareria consistono in genere nelle lavorazioni di assiematura e saldatura di particolari vari tra loro ed in complesso manufatto. I prodotti lavorati possono essere reattori, scambiatori, alberi e giranti di turbine e compressori, casse per compressori centrifughi e relativi componenti. Queste attività comportano l’utilizzo di attrezzature manuali quali chiavi, martelli, smerigliatrici, avvitatori pneumatici, pinza porta elettrodo, etc. e di macchine, quali saldatrici automatiche a filo o ad arco sommerso e molatrici. 20 Sintesi Non Tecnica Postazione di saldatura Postazione robotizzata per il taglio ossiacetilenico Saldatura automatica flange orizzontali Struttura reparto caldareria Tutte le attrezzature sono conformi alle norme di legge e di buona tecnica e sono soggette a manutenzione ordinaria e straordinaria. Le aree di lavorazione sono munite di carroponti per le movimentazioni dei manufatti, di passerelle refrigerate per le attività di saldatura in quota con preriscaldo, di appositi schermi di protezione, di impianti di aspirazione fumi e polveri centralizzati e, solo per casi eccezionali, di aspiratori mobili per la raccolta delle polveri derivanti dalle lavorazioni di molatura e per le attività di scriccatura. Le attività svolte consistono quindi in: • assiematura e saldatura virole; • assiematura e saldatura fondi; • saldature casse compressori • assiematura e saldatura del complessivo; • controlli non distruttivi (NDT); • trattamenti termici; • prove di tenuta. All’interno del presente reparto vengono altresì svolti i trattamenti termici di distensione dei manufatti di caldareria ed eventualmente dei tronchi di reattori. Le operazioni vengono eseguite sia da personale Nuovo Pignone, all’interno del corpo di fabbrica principale nelle campate 10 e 11, che da personale di ditte esterne, nel capannone denominato Abu 21 Sintesi Non Tecnica Dhabi; le modalità di gestione degli aspetti ambientali, comunque, sono le medesime e risultano in capo alla Nuovo Pignone. Capannone Abu Dhabi – reparto caldareria in uso ditte esterne All’interno della campata può essere effettuata la produzione di reattori di raffineria; tali prodotti sono essenzialmente recipienti in pressione di grandi dimensioni destinati all’industria petrolchimica e capaci, quindi, di resistere ad elevate temperature, pressioni oltre che all’attacco di reazioni chimiche. 22 Sintesi Non Tecnica Esempio produzione reattori per l’’industria petrolchimica Reattore per l’industria petrolchimica La struttura di tali apparecchiature veniva analizzata nel bunker radiografico presente nel reparto collaudi, descritto in seguito, mediante acceleratore lineare da 8MeV, messo fuori servizio in quanto non più richiesto per lo sviluppo dell’attività; tali tipi di controllo, infatti, non risultano più richiesti perché sostituiti dalla tecnologia ad ultrasuoni, tecnicamente equivalente ma presentante minori impatti sulla salute e sicurezza dei lavoratori. 23 Sintesi Non Tecnica Il core business aziendale è attualmente sbilanciato verso la produzione di compressori e turbine, in quanto il mercato attualmente non richiede produzione di reattori; le apparecchiature e le infrastrutture sono comunque rimaste per cui l’azienda risulta tutt’ora in grado di poter offrire tutti i servizi sopra descritti ai propri clienti, sebbene attualmente il reparto caldareria risulta completamente incentrato nella produzione di casse per compressori. 1.2.3.1 Le Reparti Montaggio Compressori (Compressor Assembly) attività di montaggio consistono essenzialmente nell’assemblaggio dei manufatti lavorati (compressori). Queste attività sono prettamente manuali e prevedono l’uso di attrezzi come chiavi, martelli, etc. e di apparecchi portatili come trapani, molatrici avvitatori pneumatici, chiavi dinamometriche idrauliche etc. Anche questo settore ha subito nel corso degli anni notevoli cambiamenti in quanto l’introduzione delle macchine utensili descritte al punto precedente ha ridotto le attività di aggiustaggio manuale sui particolari lavorati che prevedono l’utilizzo di utensili portatili. L’avvitatura della bulloneria, effettuata un tempo con avvitatori pneumatici a massa battente, viene effettuata oggi, ove possibile, con avvitatori a massa ruotante (meno rumorosi e con poche vibrazioni). Come in tutti i reparti di stabilimento, con la sola esclusione delle aree esterne, la movimentazione e manipolazione di particolari vari da montare viene effettuata a mezzo di apparecchi di sollevamento (carroponte, gru a cavalletto, gru a bandiera, etc.) presenti in gran numero in tutti i reparti produttivi. In tale reparto non vengono effettuate attività di saldatura a ciclo. L’emissione presente risulta ascrivibile all’attività di caldareria effettuata in precedenza in tale area; il punto di emissione è stato comunque mantenuto al fine di garantire la corretta gestione, ambientale e di sicurezza, dell’attività di saldatura che può comunque essere effettuata sebbene sporadicamente. 24 Sintesi Non Tecnica Vista del reparto montaggio compressori 25 Sintesi Non Tecnica Inserimento rotore su compressore assiale 1.2.3.1 Reparti Montaggio elettrostrumentale e piping (Packaging) All’interno del reparto packaging sono presenti sia personale interno Nuovo Pignone che personale esterno. Il personale aziendale provvede alla parte più tecnologica del modulo posizionando la parte definita “nobile” (turbina e/o compressore) sul basamento e all’allineamento delle apparecchiature presenti. Le ditte esterne provvedono al completamento della parte meccanica ed elettrica effettuando la vestizione del complesso macchina con la parte elettrostrumentale e le tubazioni annesse. Negli ultimi anni la fase di prefabbricazione delle tubazioni viene svolta principalmente in area esterna al fine di effettuare all’interno del reparto il solo montaggio finale ottenendo, così, locali maggiormente puliti. Come in tutti i reparti di stabilimento, con la sola esclusione delle aree esterne, la movimentazione e manipolazione di particolari vari da montare viene effettuata a mezzo di apparecchi di sollevamento (carroponte). Presso tale reparto possono essere effettuate sporadiche operazioni di saldatura; tali operazioni possono essere svolte in tutte le aree del reparto in quanto questo risulta dotato di differenti punti di aspirazione. 26 Sintesi Non Tecnica Montaggio compressori Montaggio turbine All’interno del reparto risulta, inoltre, presente un’area adibita alla fase di packaging per determinate tipologie di modulo per cui il cliente richiede particolari condizioni di produzione; questo è il caso dell’area sottoposta a quarantena per la costruzione dei moduli necessari a servizio del progetto Gorgon. La ratio di tutto ciò è la necessità di non contaminare con polveri, pollini, larve, funghi, spore e quant’altro un 27 Sintesi Non Tecnica ambiente delicatissimo, quello della riserva naturale di Barrow Island - Australia, che rischia di essere travolto e infranto da organismi estranei, innocui nel Mediterraneo, aggressivi in un ambiente che non ha potuto sviluppare difese. Le attività ivi svolte sono comunque interamente riconducibili alle attività sopra descritte. Packaging quarantine 1.2.3.1 Centro di Eccellenza Saldatura (Welding Centre) L’area è collocata in un capannone dedicato situato nella parte nord dello stabilimento precedentemente destinato al reparto rotori. Qui vengono svolte attività di saldatura su talloni di materiali vari (saldature pregiate e prove di nuovi processi di saldatura), sia saldatura automatica che manuale con preriscaldo. Vengono effettuate inoltre attività accessorie di fresinatura di cleaning e controlli NDT ed eventualmente trattamenti termici. 1.2.3.1 Collaudi L'unità operativa del collaudo opera talvolta in postazioni fisse (controlli con liquidi penetranti, controlli magnetoscopici, controlli radiografici e gammagrafici, macchine di misura, ecc.) o tipicamente direttamente sui particolari in lavorazione nelle linee di produzione. Gli sporadici controlli radiografici e gammagrafici richiesti vengono svolti da ditte esterne qualificate che, al termine della propria attività, sono tenuti ad allontanare la sorgente radiogena; i controlli possono essere svolti all’interno di apposito bunker con l’ausilio di un’apparecchiatura radiogena o di sorgenti 28 Sintesi Non Tecnica radioattive o direttamente su manufatti mediante sorgenti radioattive adottando misure di prevenzione atte a eliminare il rischio di esposizione da parte del personale non addetto. Il bunker è dotato di sistemi di sicurezza che non permettono l'accesso durante l'esposizione radiografica. L’accesso al bunker e l’effettuazione delle radiografie e gammagrafie è permesso al solo personale autorizzato (e classificato esposto di cat. B). La struttura del bunker ed i sistemi di sicurezza, segnalazione, protezione ivi installati sono periodicamente verificati dall’Esperto Qualificato mediante controlli radiometrici. Eventuali radiografie e gammagrafie esterne al bunker vengono effettuate da Imprese Esterne Autorizzate, in particolare rispettando quanto indicato nella relazione di radioprotezione redatta dal proprio Esperto Qualificato per l’impiego di apparecchi gammagrafici contenenti sorgenti radioattive all’interno del ns. stabilimento. Bunker per l’effettuazione dei controlli radiografici alle apparecchiature 1.2.3.2 Montaggi finali e collaudi funzionali di turbogruppi e compressori In quest’area viene eseguito l’allestimento completo delle macchine in vendita per permettere di verificare la corretta progettazione, costruzione e connessione delle apparecchiature e tubazioni; tale attività viene svolta nell’area esterna dello stabilimento. Solo nel caso in cui venga richiesto dal cliente la verifica di funzionamento dell’apparecchiatura, l’azienda provvede ad accendere la macchina effettuandone, così, la mappatura ai vari step di carico oltre ai controlli ed alle verifiche specifiche. 29 Sintesi Non Tecnica Montaggi finali e collaudi funzionali turbogruppi e compressori A questo scopo, nell’area sono previste platee di montaggio per assemblare le macchine complete e verificarne la funzionalità. Nell’attività esterna dello stabilimento l’attività prevede fondamentalmente le seguenti fasi: • predisposizione generale delle platee e del ricevimento delle utilities; • allestimento dello skid; • realizzazione delle interconnessioni e allaccio delle utilities; • attività elettriche (quali posizionamento del pannello di controllo e cablaggio della rete); • attività meccaniche (quali allineamento, calibrazione, assemblaggio delle macchine e pressurizzazione del sistema); • verifica del funzionamento dell’apparecchiatura inclusa, quando richiesta, la valutazione del rumore generato dalla macchina; • rimozione della macchina dalla platea. L’attività di allestimento e montaggio dell’intera struttura comporta una durata complessiva di 3 – 6 mesi; nel caso in cui venga effettuata la verifica di funzionamento della macchina, questa fase prevede una durata di 5 giorni massimo ed un tempo effettivo di macchina in marcia variabile in un range da 15 – 30 ore. Le attrezzature utilizzate possono essere assimilate a quelle utilizzate dai montatori, salvo per gli strumentisti che hanno a disposizione la strumentazione elettronica idonea per effettuare i controlli sulle macchine e sugli impianti. Le aree su cui vengono svolte tali attività devono necessariamente sopportare pesi notevoli; a tal fine il montaggio e il collaudo finale viene eseguito su platee completamente libere da sovrastrutture e 30 Sintesi Non Tecnica costituite in cemento armato con sistemi d'ancoraggio sulla quale viene posizionata la macchina o gruppo di macchine da verificare ed allestiti i circuiti necessari a simulare le condizioni d'esercizio di tali moduli nel cantiere a cui sono destinate. Nei pressi delle platee sono disponibili le utenze necessarie per il regolare svolgimento delle attività di montaggio e collaudo. Platea D montaggio moduli L’area esterna permette il montaggio completo di treni di macchina e moduli di grandi dimensioni. Le aree sono identificate mediante una lettera dell'alfabeto e, come detto, consistono essenzialmente in platee di cemento armato e prive di alcun tipo di sovrastruttura: 1. PLATEA A; 2. PLATEA B; 3. PLATEA C; 4. PLATEA D; 5. PLATEA E; 6. PLATEA F; 7. PLATEA G; 8. PLATEA H; 31 Sintesi Non Tecnica 9. PLATEA I; Di seguito si riportano i dati relativi ai treni di macchine e moduli assemblati nel 2011: Tipo di macchina n. di unità prodotte/allestite n. di unità collaudate Turbine PGT25/LM2500 33 11 Turbine Fr5 3 3 Turbine Fr7 10 2 Moduli turbina/compressori 11 7 MCL, BCL, PCL piccole dimensioni MCL, BCL, PCL grandi dimensioni 34 0 45 0 Turbine a vapore 2 0 TOTALE 138 23 Dati di assemblaggio e collaudo relativi al 2011 Come predetto le attività di montaggio possono richiedere mesi e sono costituite principalmente da attività di montaggio meccanico, saldature, allineamenti parti, verifiche e controlli di qualità. Le attività di collaudo, quando richieste possono essere effettuate, sia a vuoto che a carico, sia su singole macchine (compressori o turbine a gas) sia su macchine accoppiate (turbine a gas accoppiate a compressori centrifughi o generatori; motori elettrici accoppiati a compressori centrifughi o compressori alternativi). Durante i collaudi a vuoto viene verificato il corretto funzionamento e assemblaggio della macchina senza che questa sia collegata ad un carico mentre durante quelle a carico è presente un circuito pressurizzato che simula il carico. All'interno di tale circuito è presente gas metano o azoto con eventuale addizione di CO2 o SUVA (R134a 1,1,1,2-tetrafluoroetano) per aumentarne il peso molecolare e simulare, quindi, le condizioni di esercizio effettive. Il circuito presurrizato viene collegato ad una linea di vent dove al termine del collaudo, per motivi di sicurezza, il gas presente (da 60 fino a oltre 200 bar) viene ventato in atmosfera (le quantità e pressioni in gioco non consentono il recupero e/o l'eventuale combustione del metano); in pochi secondi (massimo un paio di minuti) quindi si completa lo svuotamento delle tubazioni del circuito. Torri di vent Le torri di vent consistono in strutture spaziali di profilati in acciaio aventi base rettangolare ed altezza di circa 13 e 17 metri, il cui scopo è quello di sorreggere il silenziatore e le tubazioni di ventilazione dei circuiti dei gas. 32 Sintesi Non Tecnica Torri di vent 33 Sintesi Non Tecnica Sistema acqua di raffreddamento A servizio delle platee è inoltre presente la rete di acqua di raffreddamento. Le verifiche a carico compressori prevedono, infatti, l’allestimento di un circuito di raffreddamento del gas portato in pressione dal compressore. Il raffreddamento del gas avviene mediante il passaggio dello stesso attraverso uno scambiatore di calore a fasci tubieri nel quale circola acqua. L’acqua di raffreddamento alla quale il gas cede il calore nell’attraversamento dello scambiatore viene pompata al sistema di distribuzione dell’acqua nella parte superiore delle torri evaporative presenti nello stabilimento. L’acqua da raffreddare spruzzata in un flusso d'aria controcorrente evapora in piccola parte e garantisce così il raffreddamento di tutta la massa d'acqua. Principio di funzionamento delle torri evaporative Torri evaporative Resistenze di carico Un’ulteriore attività correlata presente nell’area esterna risulta essere la dispersione dell’energia prodotta dai moduli, effettuata tramite un gruppo di resistenze di carico presenti nello stabilimento. Tali resistenze di carico sono utilizzate ogniqualvolta si renda necessario dissipare l’energia elettrica ottenuta a seguito del collaudo di turbogeneratori; l’energia elettrica totale che l’azienda risulta in grado di dissipare attraverso tali resistori è di 80 MW. 34 Sintesi Non Tecnica Le resistenze di carico sono costituite da una struttura verticale (armadio) all’interno della quale sono presenti i resistori (vere e proprie batterie di resistenze); il raffreddamento delle resistenze avviene tramite ventilazione forzata, con entrata dell’aria dal basso e fuoriuscita dall’alto. Resistenze di carico Sottostazione elettrica L’impianto elettrico del complesso Nuovo Pignone è alimentato in alta tensione 132 kV in apposita sottostazione. All’interno della sottostazione la tensione viene trasformata in media tensione da 2 trasformatori e distribuita alle cabine di trasformazione media/bassa, ubicate all’interno dello stabilimento. Dalle cabine di trasformazione l’energia elettrica viene distribuita in bassa tensione alle varie utenze. Tutte le apparecchiature in esame sono alimentate in bassa tensione 380/220 V. Nell’area esterna si trovano, quindi, anche le sottostazioni di trasformazione AT/MT. Sottostazione di trasformazione elettrica 35 Sintesi Non Tecnica Platea C La platea C è strutturata esattamente come le altre platee di montaggio presenti nell’area montaggi finali e collaudi funzionali; in aggiunta a queste, però, tale area è dotata anche di una sovrastruttura, movibile su binari presenti esternamente alla platea, utilizzata per i collaudi standard; in tal caso tale struttura è in grado di convogliare le emissioni in atmosfera generate dalla macchina montata e la possibilità di monitorare, tramite la strumentazione presente sulla struttura, il flusso emesso. BINARI PER LA MOVIMENTAZIONE DELLA STRUTTURA FISSA STRUTTURA Banco prova C Inoltre, a servizio della platea C è presente un generatore elettrico, della potenza nominale di 49.600 kW, che può essere accoppiato alla macchina presente in collaudo. Tale impianto produce energia alla tensione di 15 kV e alla frequenza di 50 Hz; tale energia, quando possibile, viene poi ceduta alla rete Enel Distribuzione; non sono presenti, a servizio del generatore, apparecchi di trasformazione. L’energia prodotta viene misurata da un contatore trifase. Si evidenzia come tale sistema, non essendo un impianto fisso per la produzione di energia elettrica, non sia soggetto ad alcuna autorizzazione specifica. 36 Sintesi Non Tecnica Cella generatori gas La Cella Generatori Gas è costituita da un bunker all’interno del quale viene posizionata la macchina in collaudo e presenta, quindi, una configurazione diversa da tutte le altre aree. Schema cella generatori gas L'impianto per il collaudo dei jet (generatori gas) di derivazione aeronautica è costituito da un edificio per l’effettuazione del collaudo; tale edificio è una costruzione a tunnel della superficie di circa 270 m2, comprendente tre zone distinte: • cella di collaudo; • condotto di aspirazione; • convogliamento per gas combusti; • condotto di scarico gas combusti. 37 Sintesi Non Tecnica Cella generatori gas La struttura dell'edificio e interamente in cemento armato di grande spessore (tra i 30 e 40 cm) per motivi di sicurezza. Nel bunker viene installato il generatore da sottoporre alle verifiche di collaudo, fissandola mediante un'attrezzatura in acciaio ad una trave, sempre in acciaio, ancorata alle pareti verticali della cella. Sale controllo Sempre nell’area esterna sono presenti delle sale di controllo. Il remotaggio delle misure di controllo dai moduli o macchine assemblate a tali cabine di controllo viene allestito di volta in volta quando si ravvede la necessità, sulla base della richiesta del cliente, di effettuare le verifiche funzionali. Il sistema di controllo, necessario per effettuare il monitoraggio dei dati che il cliente ha chiesto di rilevare, viene allestito grazie alla presenza, in tali sale di controllo, di un pavimento flottante che permette l’allestimento dei segnali forniti dal modulo o macchine che deve effettuare il collaudo. Nell’immagine seguente si riporta l’ubicazione delle differenti platee presenti nell’area di montaggio finale e collaudo funzionale dei turbogruppi e compressori (di rosso viene indicato il percorso pedonale interno segnalato). 38 Sintesi Non Tecnica Ubicazione platee presso l’area esterna 1.2.3.1 Reparto Revisione Generatori Gas (Service Shop) Un ulteriore reparto presente all’interno dello stabilimento risulta essere il service shop; all’interno di tale area vengono revisionati i generatori gas di derivazione aeronautica. Si tratta di lavorazioni di precisione che consistono essenzialmente in attività di smontaggio, controllo e rimontaggio dei jet. Queste attività sono per la maggior parte manuali e prevedono l’uso di attrezzi come chiavi, martelli, etc. e di apparecchi portatili come trapani, molatrici, avvitatori pneumatici, chiavi dinamometriche idrauliche etc. Il locale è munito di luce naturale ed artificiale, riscaldamento a termostrisce radianti a soffitto per mantenere sotto controllo i parametri del microclima, una pavimentazione caratteristica che permette una pulizia accurata 39 Sintesi Non Tecnica del locale. Le macchine e le attrezzature utilizzate sono di nuova acquisizione e/o sono state revisionate in conformità alla normativa vigente. Jet di derivazione aereonautica in revisione 40 Sintesi Non Tecnica 1.3 Fattori di impatto 1.3.1 Fabbisogni di stabilimento Per quel che riguarda lo specifico delle attività in esame, trattandosi di uno stabilimento destinato alla produzione ed all’assemblaggio di compressori, turbine e reattori utilizzati nell’industria petrolchimica, andremo a considerare come “fabbisogni” principali i seguenti elementi: • combustibili; • energia elettrica; • acqua industriale. Il gasolio viene utilizzato saltuariamente, solo se richiesto dal cliente, per determinate tipologie di macchine. Sono inoltre presenti ulteriori fabbisogni di stabilimento dentificabili nei semilavorati e nelle sostanze chimiche utilizzate per le attività di manutenzione delle apparecchiature e delle macchine presenti (olii, grassi, …). 1.3.1.1 Energia Lo stabilimento, per soddisfare i propri fabbisogni energetici, risulta approvvigionato di gas naturale, attraverso la rete snam, e di energia elettrica, attraverso la rete nazionale. Il gas naturale viene impiegato per l’accensione dei moduli assemblati nell’area esterna di montaggio finale e collaudo funzionale, per i trattamenti termici di distensione dei manufatti di caldareria per il riscaldamento dei locali. L’energia elettrica viene invece impiegata come alimentazione di tutte le macchine, apparecchiature e strumentazioni presenti in stabilimento, per l’illuminazione di tutta l’area e dei locali presenti e, saltuariamente come forza motrice dei motori elettrici utilizzati come driver nella fase di collaudo funzionale di alcuni compressori. 1.3.1.1 Approvvigionamento idrico Lo stabilimento di Massa usufruisce di due fonti di approvvigionamento idrico: • acquedotto comunale; • pozzi. Le utenze potabili quali mensa aziendale e servizi igienici dislocati in stabilimento sono allacciate all’acquedotto comunale e i relativi scarichi confluiscono attraverso la rete fognaria delle acque nere di stabilimento alla pubblica fognatura. L’acqua industriale viene invece alimentata con l’emungimento dal sottosuolo dei pozzi freatrici serviti da elettropompe; l’utilizzo principale dell’acqua industriale risulta essere a servizio dei processi di raffreddamento. In particolare sono presenti tre differenti tipologie di raffreddamento: 41 Sintesi Non Tecnica • mediante torri evaporative forzate a circuito chiuso, utilizzate per il raffreddamento dei gas portati in pressione dai compressori durante le verifiche funzionali; • mediante circuito frigorifero chiuso (fluido refrigerante R140), utilizzato all’interno del reparto caldareria per la refrigerazione delle passerelle; tale tipologia di raffreddamento non comporta il consumo di risorse idriche; • mediante l’invio a perdere di acqua di pozzo all’interno della passerella presente all’interno del reparto caldareria; come descritto in precedenza, comunque, tale passerella non viene utilizzata, se non in casi eccezionali. Un ulteriore utilizzo di acqua industriale all’interno dello stabilimento è rappresentato dalle verifiche idrauliche che possono essere fatte sui manufatti costruiti, attualmente prevalentemente casse compressori. 1.3.2 Aspetti ambientali 1.3.2.1 Emissioni in atmosfera All’interno dello stabilimento sono presenti differenti punti di emissione in atmosfera fissi convogliati a servizio delle diverse attività presenti (saldatura, smerigliatura, tornitura, lavaggio pezzi, bonifica giranti, utilizzo liquidi penetranti) e emissioni mobili o semoventi (generati durante l’utilizzo del taglio termico, della molatrice automatica, del cleaning/applicazione oli e del caricamento spintori saldatrici. Il quadro emissivo di stabilimento risulta autorizzato con la Determinazione Dirigenziale n.1085 del 10/04/2012. Le ulteriori emissioni in atmosfera presenti all’interno dello stabilimento che non risultano soggette ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 e smi in quanto non risultano configurabili come “impianti” non potendo essere ricondotti ad “unità tecniche permanenti in cui vengono svolte una o più attività”, sono: • emissioni generate dalle macchine in marcia assemblate nell’area montaggi finali e collaudi funzionali; • emissioni derivate dalle torri di vent nella fase di flussaggio delle linee di volta in volta costruite per la verifica di funzionamento delle macchine assemblate. 1.3.2.2 Scarichi idrici Il sistema di raccolta delle acque reflue gestisce differenti tipologie di scarichi, quali: • Acque reflue industriali; • Acque meteoriche; • Acque reflue civili; • Impianto MISE. Acque reflue industriali e meteoriche 42 Sintesi Non Tecnica Tali reflui sono generati durante la normale attività d’impianto (principalmente spurghi dal sistema di raffreddamento e scarichi provenienti dall’effettuazione delle prove di tenuta) e convogliati alla rete fognaria presente all’interno del sito. Poiché le attività effettuate all’interno dello stabilimento non rientrano tra le tipologie indicate nell’allegato 5 al Regolamento DPGR 46-R/2008, le acque meteoriche non risultano definite contaminate a priori. Le acque meteoriche delle superfici coperte, tramite pluviali, vengono raccolte nella rete fognaria interna allo stabilimento e confluiscono nella vasca di calma posta a monte dello scarico. Le acque di dilavamento delle aree scoperte vengono raccolte dalla rete fognaria interna allo stabilimento e confluiscono in sistemi di trattamento prima dello scarico all’interno del collettore ZIA. Acque reflue civili Tali scarichi derivano dai servizi igienici installati all’interno dei fabbricati e nella palazzina uffici e sono direttamente collegati alla pubblica fognatura. Impianto MISE Il sistema risulta composto da elettropompe sommerse per l’emungimento delle acque di falda, dalle linee elettriche di alimentazione, dalle tubazioni di trasporto delle acque e dai sistemi di regolazione dei flussi. Le pompe installate risultano idonee all’emungimento di acque di falda contaminate da idrocarburi e solventi clorurati. 1.3.2.1 Rumore Per analizzare la rumorosità associata all’impianto ed alle utilities e servizi ad esso associati è stata redatta un’apposita valutazione previsionale di impatto acustico, riportata in allegato allo studio di prefattibilità ambientale. 1.3.2.2 Rifiuti I rifiuti prodotti dallo stabilimento sono riconducibili, principalmente, ai residui delle operazioni di lavorazione effettuate presso l’edificato principale, alle attività di manutenzione della strumentazione e delle apparecchiature presenti e agli imballaggi. All’interno dello stabilimento è presente un’area dedicata al deposito temporaneo dei rifiuti solidi prodotti; tale area, opportunamente pavimentata al fine di garantire la prevenzione di suolo e sottosuolo, risulta confinata ed in parte coperta da tettoia. I rifiuti liquidi e generalmente i rifiuti pericolosi sono, invece, stoccati al chiuso all’interno dell’adiacente magazzino. 43 Sintesi Non Tecnica 1.3.2.1 Suolo e sottosuolo Le attività in oggetto non comportano, in normali condizioni operative, sversamenti diretti su suolo. Le aree in cui vengono svolte le attività sono infatti dotate di superfici impermeabili e, in relazione alle diverse esigenze, sono adottati accorgimenti atti ad evitare rischi di contaminazione del suolo. Lo stoccaggio dei prodotti ausiliari viene effettuato presso aree dedicate su superficie impermeabile; i prodotti allo stato liquido sono stoccati in appositi contenitori muniti di bacino di raccolta contro il rischio di sversamenti accidentali. L’area di stabilimento risulta inserita nel Sito di Bonifica di Interesse Nazionale di Massa Carrara, ai sensi della L.426/98 e successivo Decreto Ministeriale del 21/12/1999. L’azienda si è quindi attivata allo svolgimento delle attività prescritte dalla normativa vigente. 44 Sintesi Non Tecnica 2 DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE Lo stabilimento sorge all’interno della Zona Industriale Apuana, nel comune di Massa. Ai fini della definizione del contesto territoriale e ambientale, nel quale si inserisce l’impianto in oggetto, nello studio di prefattibilità ambientale è stata effettuata l’analisi delle caratteristiche generali dell’area circostante, sulle seguenti matrici: • aria; • fattori climatici; • acqua; • suolo e sottosuolo; • acque sotterranee; • ecosistemi; • paesaggio e patrimonio culturale; • popolazione ed aspetti socio-economici. 45 Sintesi Non Tecnica 3 ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI Il presente capitolo affronta le problematiche di compatibilità ambientale relative alle attività svolte presso lo stabilimento Nuovo Pignone S.p.A., con specifico riferimento agli effetti sul territorio e sull’ambiente riconducibili alla fase di montaggio finale e collaudo funzionale delle macchine e/o moduli presso l’area montaggi finali e collaudi funzionali. La valutazione degli impatti ambientali in un contesto territoriale implica la definizione dello stato attuale dell’ambiente caratterizzante il contesto (in termini di vulnerabilità e/o potenzialità) e la definizione dei fattori di pressione che la derivazione stessa esercita sulle differenti matrici ambientali (aria, acqua, suolo, ecc..). Per “impatto ambientale” si intende l’insieme delle alterazioni dei fattori e dei sistemi ambientali, nonché delle risorse naturali, prodotte dalle trasformazioni d’uso del suolo e degli insediamenti umani. L’impatto ambientale può essere di varia natura, secondo quanto espressamente previsto dalla LR n. 10 del 12/02/2010 e smi e dalle linee guida fornite dalla Regione Toscana con DGRT n. 1068 del 20/09/1999: - impatto negativo: impatto a cui il soggetto valutante ha riconosciuto elementi indesiderabili rispetto alle scale di qualità adottate; - impatto positivo: impatto a cui il soggetto valutante ha riconosciuto elementi di desiderabilità rispetto alle scale di qualità adottate; - impatto a breve termine: impatto che produce alterazioni immediate e di breve durata; - impatto a lungo termine: impatto che produce alterazioni che perdurano oltre la fase di costruzione e di iniziale esercizio dell’opera, o che derivano da croniche alterazioni dell’ambiente causate dall’opera in fase di esercizio; - impatto reversibile: impatto che può essere eliminato mediante mitigazioni tecniche o processi naturali, in modo che lo stato originario possa essere ripristinato; - impatto irreversibile: impatto che produce modificazioni definitive, tali per cui lo stato originario non può essere ripristinato; - impatto diretto (o primario): impatto determinato dallo svolgimento delle attività in oggetto; - impatto indiretto (o secondario): impatto che si forma per relazione indiretta, indotta, cumulativa o sinergica tra le azioni primarie in oggetto e le componenti ambientali, in aree di impatto e su componenti ambientali non direttamente collegate alle attività di progetto in esame; - impatto critico: impatto (negativo e positivo) di maggiore rilevanza sulle risorse di qualità più elevata, ovvero impatto che costituisce presumibilmente uno dei nodi principali di conflitto sull’uso delle risorse ambientali. Nel caso specifico tuttavia l’identificazione degli impatti derivanti dalle attività in esame si configura in modo diverso rispetto alle procedure usuali e riscontrabili in letteratura in quanto tali attività sono in atto da decenni (le prime attività di collaudo risalgono agli inizi degli 1980). Di conseguenza: • non è valutabile lo stato delle componenti ambientali coinvolte ante operam; • non è possibile individuare gli impatti in fase di realizzazione dell’attività in oggetto. 46 Sintesi Non Tecnica Da tale considerazione deriva il fatto che, per alcune delle componenti ambientali, quali aria, rumore, qualità delle acque superficiali, non è possibile scindere il contributo derivante dalle attività in oggetto, già in atto, dalle altre attività presenti nel sito industriale. Ne deriva che per tali componenti l’esame degli impatti è condotto a livello di intero stabilimento e non della sola attività individuata. 3.1 Identificazione degli impatti L’analisi congiunta del quadro progettuale e di quello ambientale ha permesso di individuare tutta una serie di fattori di impatto, con conseguenti ricadute positive o negative, connessi allo sviluppo dell’attività oggetto del presente studio. I principali impatti individuati sono i seguenti: • impatti sull'aria; • impatti sull'acqua; • impatti sul suolo e sottosuolo; • impatti sull'assetto demografico; • impatti sull'assetto igienico-sanitario; • impatti sull'assetto territoriale; • impatti sull'assetto socio-economico. 3.1.1 Impatti sull'aria 3.1.1.1 Matrice atmosfera Allo scopo di valutare gli effetti sulla matrice atmosfera della fase di assemblaggio e accensione dei moduli presso l’area montaggi finali e collaudi funzionali, sono stati effettuati nel corso degli anni specifici studi diffusionali; in Appendice allo studio di prefattilibilità ambientale è riportato lo studio diffusionale effettuato da Icaro srl, aggiornamento dello studio già consegnato alla Provincia di Massa-Carrara nel 2004 come integrazione della documentazione a sostegno della domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera presentata nel 2004. Pur ipotizzando condizioni estremamente conservative di perfetta contemporaneità di emissione delle macchine a piena potenza che hanno registrato fasi di collaudo nel medesimo giorno, condizioni nella realtà non occorse né tecnicamente fattibili nelle medesime ore, i risultati delle simulazioni denotano una situazione che non interferisce in maniera sensibile con il preesistente stato della qualità dell’aria del sito in esame, valutato sulla base della rete di monitoraggio della qualità dell’aria della rete Provinciale di Massa-Carrara, gestita da ARPAT, per il periodo 2005 – 2010. Il confronto tra il contributo aggiuntivo emissivo dello stabilimento in esame e gli standard di qualità dell’aria applicabili evidenzia il pieno rispetto dei limiti per tutti gli inquinanti analizzati ed il criterio di trascurabilità del contributo aggiuntivo emissivo risulta ampiamente rispettato. Il contributo più significativo è dato dal valore di picco per gli NOX che, nonostante l’assetto estremamente conservativo considerato, risulta ampiamente inferiore al limite normativo vigente. 47 Sintesi Non Tecnica Per quanto concerne, quindi, il confronto fra il livello finale d’inquinamento dell’area e gli standard di qualità dell’aria si può affermare che il contributo delle emissioni dello stabilimento calcolato in corrispondenza delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria risulta per tutti i parametri ampiamente inferiore ai valori di concentrazione rilevati dalle centraline stesse (anche di diversi ordini di grandezza). 3.1.1.2 Emissioni acustiche Per esaminare gli eventuali impatti derivanti della fase di assemblaggio e accensione dei moduli presso l’area montaggi finali e collaudi funzionali sul clima acustico dell’area in studio, è stata redatta una specifica Valutazione Previsionale di Impatto Acustico (Appendice 2 dello studio di prefattibililtà ambientale). La campagna di monitoraggio acustico effettuata ha permesso di verificare: • il rispetto dei limiti di emissione ed immissione fissati dal PCCA del comune di Massa, sia in periodo diurno che in periodo notturno, per l’area di indagine; • il rispetto del limite di immissione differenziale in facciata ai ricettori identificati in prossimità dell’area di stabilimento. L'obiettivo dello studio è stato quindi quello di valutare l’emissione sonora dello stabilimento con particolare attenzione alle attività di collaudo delle macchine prodotte. La stima dei livelli di pressione sonora nei pressi dello stabilimento è stata ottenuta nella condizione di funzionamento “di massimo carico”, condizioni che nella realtà si verificano per un periodo limitato di tempo rispetto all’intera esecuzione dell’attività. Le macchine di produzione NP vengono realizzate su specifiche che possono variare da cliente a cliente, quindi ogni commessa presenta caratteristiche uniche che non permettono di identificare un prodotto standard. Le macchine prodotte possono quindi presentare valori di potenza e dimensioni molto varie tra loro. Nello studio si sono quindi identificate 4 macchine rappresentative della produzione di stabilimento sulle quali negli anni scorsi sono stati eseguiti i rilievi fonometrici durante le fasi di collaudo. Il modello matematico prende in carico solamente il contributo delle attività di collaudo al clima acustico dell’area e non l’insieme delle sorgenti insistenti sul territorio pertanto il rispetto del limite di immissione non è valutabile. Cautelativamente si è comunque proceduto ad un confronto tra i dati ottenuti con la modellizzazione di limiti di immissione delle diverse classi a cui appartengono i vari punti in cui sono stati fatti rilievi. Le attività di collaudo vengono eseguite nel solo periodo diurno pertanto il valore limite utilizzato è relativo a questo periodo di riferimento. Nonostante si siano assunte ipotesi di lavoro conservative per la valutazione previsionale di impatto acustico, dall'analisi della tipologia di lavorazioni e dalle caratteristiche delle macchine e apparecchiature presenti è risultato che l’impianto non influisce in modo rilevante sul clima acustico nell’area di indagine. La complementarietà tra gli orari di esecuzione delle prove di collaudo (giorni feriali) e quelli di fruizione dell’area posta a ridosso di questo punto (chiesa della Madonna degli Olivi giorni festivi) ed il limitato 48 Sintesi Non Tecnica numero di giornate in cui vengono svolte le prove fa’ si che il lieve superamento non infici la fruizione di questa area. 3.1.1.1 Emissioni elettromagnetiche Al fine di valutare i campi elettromagnetici presenti nello stabilimento Nuovo Pignone è stato effettuato uno studio nel 2008. Tale studio ha analizzato tutte le aree e le apparecchiature in cui è ragionevolmente più probabile la presenza di campi elettromagnetici di valore elevato. In considerazione della tipologia dei locali degli impianti e delle sorgenti, i rilievi sono stati eseguiti generalmente secondo la modalità di misura a spot. Sono state privilegiate misure di campo magnetico (B) in quanto, in considerazione della bassa tensione di funzionamento delle apparecchiature, si esclude la presenza di campi elettrici significativi. Le misure sono state effettuate, per quanto possibile, in considerazione delle esigenze del committente, con le apparecchiature in funzionamento ai massimi parametri d’uso o in condizioni normali. In relazione ai valori riscontrati durante lo studio viene confermato che all’esterno del perimetro dello stabilimento non può essere presente alcun inquinamento elettromagnetico legato allo stabilimento stesso e relazionabile alle sorgenti misurate. 3.1.2 Impatti sull'acqua Relativamente alle acque emunte, in parte anche per i raffreddamenti effettuati nello stabilimento, il quantitativo autorizzato non risulta quindi tale da poter comportare impatti sulle acque sotterranee appartenenti all’acquifero superiore con conseguente depauperamento della risorsa e alterazione qualitativa delle acque per concentrazione degli elementi inquinanti in quanto. La presenza delle attività di montaggio e collaudo funzionale di macchine/moduli assemblati in area montaggi finali e collaudi funzionali non rappresenta una possibile fonte di alterazione chimica o fisica per l’idrografia superficiale e sotterranea; le attività svolte non sono infatti ricomprese tra quelle elencate nella tabella 5 dell’allegato V del DPGR 46/R. In aggiunta a ciò, sulla rete di scarico, l’azienda ha mantenuto un sistema di trattamento che assicura ulteriormente la qualità delle acque scaricate. La tipologia di attività prevista non comporta, in definitiva, significativi impatti né sull’assetto idraulico né sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee. 3.1.3 Impatti sul suolo e sottosuolo Le attività effettuate presso l’area montaggi finali e collaudi funzionali non rappresentano una possibile fonte di alterazione chimica o fisica per l’idrografia superficiale e sotterranea; la presenza di superfici 49 Sintesi Non Tecnica pavimentate e la regimazione delle acque meteoriche dilavanti permettono infatti di ritenere non credibili possibili effetti significativi sulle matrici suolo e sottosuolo. A prevenzione di eventuali sversamenti, l’azienda ha deciso negli anni di dismettere l’utilizzo della rete di distribuzione di gasolio presente in stabilimento optando per l’utilizzo temporaneo di serbatoi mobili dotati di doppia camera e bacino di contenimento al fine di prevenire eventuali contaminazioni del suolo e sottosuolo. 3.1.4 Impatti sull'assetto demografico Lo stabilimento Nuovo Pignone è presente nel territorio dagli anni ’40 per cui l’assetto demografico del comune di Massa risulta essersi sviluppato insieme all’azienda e non influisce in maniera significativa con la distribuzione spaziale della popolazione limitrofa, trovandosi in area dedicata alle attività produttive (all’interno del Consorzio ZIA – Zona Industriale Apuana). 3.1.5 Impatti sull'assetto igienico-sanitario Ogni impianto industriale porta con sé, inevitabilmente, un contributo alle pressioni antropiche esercitate sull’ambiente circostante e, di conseguenza, sulla popolazione che risiede nelle vicinanze del sito di interesse. Occorre comunque evidenziare come l’attività sia presente sul territorio dagli anni ’40 ed abbia costantemente migliorato le proprie tecnologie utilizzando sempre tutte le più innovative strumentazioni e procedure tecnologiche di settore al fine di garantire una costante attenzione alle problematiche di natura ambientale. Tale attenzione del gruppo Nuovo Pignone si riscontra fin dalla fase di progettazione dei progetti di sviluppo di sito e viene ripetutamente esplicitata dalle misure cautelative considerate in relazione ad ogni singolo fattore sensibile tramite, per esempio, la progettazione di barriere acustiche a servizio anche solo della fase di verifica dei moduli assemblati. 3.1.6 Impatti sull'assetto socio-economico Lo stabilimento Nuovo Pignone di Massa impiega come dipendenti diretti circa 320 persone e una media di 700-900 addetti di ditte esterne facenti capo a circa 60 ditte appaltatrici, con punte di oltre 1.200 dipendenti di ditte appaltatrici, senza contare l’attività di produzione manufatti e attività di carpenteria indotti all’esterno dello stabilimento a livello sia nazionale che locale; per quest'ultimo aspetto si stimano almeno una decina di aziende per lo più focalizzate nella carpenteria tra Massa e Spezia. Un importante indotto economico derivato dalla presenza dello stabilimento Nuovo Pignone è dato dal contributo significativo nella movimentazione merci del porto; negli anni, infatti, la movimentazione merci effettuata per conto di Nuovo Pignone ha un valore preponderante sul totale della movimentazione fatta dal Porto di Carrara (il complemento viene effettuato dal settore lapideo, altro settore di punta dell’area provinciale). 50 Sintesi Non Tecnica Lo stabilimento Nuovo Pignone si inserisce in un contesto, l’area industriale di Massa-Carrara, in fortissima crisi da diversi anni, come rilevato anche dagli enti locali e nazionali da un punto di vista politico-strategico-pianificatorio; tale crisi, di particolare complessità, coinvolge molti degli stabilimenti manifatturieri esistenti, con effetti negativi rilevanti sul bacino occupazionale di tutto il territorio provinciale. Lo sviluppo delle attività presenti presso il sito Nuovo Pignone in oggetto, e soprattutto l’attività di assemblaggio e testing dei moduli di grandi dimensioni (core business dello stabilimento e motivo per cui il sito GE Oil & Gas di Massa diventa il cuore dell’intero gruppo Nuovo Pignone e ne è leader a livello mondiale), permette ad oggi, e consentirà in futuro, di ampliare e consolidare attività secondarie connesse allo stabilimento (aziende satellite) attraverso l’indotto industriale da esso generato. L’area in oggetto risulta, inoltre, poco interessata da flussi turistici essendo ubicata all’interno della ZIA (Zona Industriale Apuana) in area decentrata, quindi, dal centro città e dagli stabilimenti balneari. L’attività in oggetto non determina, quindi, ricadute negative sul settore socio-economico ma, al contrario, il consolidamento di tale esercizio permette di conseguire incrementi nei livelli di occupazione (presumibilmente su scala comunale o, comunque, locale) legati alla nuova richiesta di di manodopera altamente specializzata e di tecnici di alto profilo a livello internazionale. 51 Sintesi Non Tecnica 4 ANALISI DELLE ALTERNATIVE Si riporta di seguito una breve analisi delle possibili alternative di progetto, sinteticamente suddivisibili in: 4.1 - Alternative di localizzazione; - Alternative di processo; - Alternativa zero. Analisi delle alternative di localizzazione Non si prevedono alternative di localizzazione dell’attività in quanto il presente documento è stato redatto al fine di descrivere le attività svolte all’interno dello stabilimento e verificare i possibili impatti da esse generati, descrivendo le attività svolte dall’azienda volte a garantire i migliori standard qualitativi per un impianto esistente. 4.2 Analisi delle alternative di processo Non si prevedono alternative di processo in quanto i sistemi presenti all’interno dello stabilimento rappresentano la miglior tecnologia disponibile in termini di know-how tecnologico, produttivo e di salvaguardia della sicurezza e dell’ambiente. 4.3 Analisi dell'alternativa zero Come già trattato in merito alle alternative di localizzazione, anche l’alternativa “zero” non può essere presa in considerazione e risulta coincidente con l’attuale impianto. 52 Sintesi Non Tecnica 5 MISURE DI MITIGAZIONE 5.1 Misure per ridurre gli impatti acustici Dall’analisi degli impatti ambientali, riferiti alle attività svolte all’interno dello stabilimento Nuovo Pignone, tali impatti sono tutti ritenuti poco significativi e quindi non si ritiene necessaria l’attuazione di misure di mitigazioni permanenti. L’azienda, infatti, ad oggi adotta tutte le precauzioni possibili al fine di mitigare eventuali impatti che l’attività effettuata nelle aree esterne, quali ad esempio l’installazione di silenziatori all’interno dei condotti di scarico delle macchine costruite, la sistematica insonorizzazione dei cabinati turbina e la predisposizione di barriere mobili e/o rivestimenti fonoassorbenti per le parti di circuito o macchine (compressori) che lo necessitano; inoltre, nel caso in cui la progettazione di un determinato modulo possa comportare una particolare emissione acustica verso l’esterno, che si possa attestare prossima al limite normativo, l’azienda provvede già in fase di progettazione a prevedere misure aggiuntive, quali ad esempio pannelli fonoassorbenti, al fine di mitigare eventuali impatti sull’ambiente esterno. 5.2 Gestione degli aspetti ambientali di stabilimento Ecomagination è l’impegno di GE ad immaginare ed implementare soluzioni innovative per salvaguardare l’ambiente mentre guida la propria crescita economica. La salvaguardia dell’ambiente è perseguita sia con l’applicazione di procedure e prassi volte a preservarlo da eventi che possano danneggiarlo sia promuovendo fonti di energia rinnovabili e riducendo gli sprechi. In stabilimento è stato istituito un team di persone (Team Ecomagination) che periodicamente si riunisce e lavora nella direzione di individuare e favorire l’implementazione di azioni volte al risparmio di energia. Il team è trasversale a tutto lo stabilimento ed è composto da personale appartenente a tutti i reparti e funzioni in modo da garantire l’apporto del massimo contributo nell’individuazione ed implementazione delle azioni volte al risparmio energetico. Le azioni individuate dal team, più di 40 per il 2012, vengono tracciate su un dedicato action plan la cui implementazione viene monitorata durante tutte le review periodiche del team. Alcuni esempi di queste azioni sono: - Installazione di dispositivi che, dopo un periodo di inutilizzo, mettono automaticamente in standby le attrezzature/macchine; - Promozione delle energie rinnovabili per i nuovi progetti (come l’installazione di pannelli solari per la produzione energia elettrica e calore); - Iniziative di “caccia al tesoro” in cui un team specializzato si occupa di organizzazione procedure switch off aree/periodi inattivi, introduzione di lampade a risparmio energetico, sostituzione di macchinari obsoleti con nuovi efficienti. L'azienda, che ha visto riconosciuta la validità del suo sistema di gestione della sicurezza con la certificazione OHSAS 18001 validata dai Loyds, ha intrapreso il percorso che la porterà alla validazione e certificazione del sistema di gestione ambientale conforme alla UNI EN ISO 14001. 53 Sintesi Non Tecnica Tale sistema di gestione permette di valutare, verificare e monitorare tutti gli aspetti ambientali sia dell’attività Nuovo Pignone sia delle aziende esterne che all’interno di questa operano. Questo strumento è il motore per lo sviluppo di processi e piani di miglioramento finalizzati ad una migliore gestione degli aspetti ambientali di stabilimento. 5.3 Progetti di miglioramento Nuovo Pignone fa parte della gruppo multinazionali General Electric e come tale ha adottato una politica volta al raggiungimento del massimo rispetto del patrimonio ambientale. Il sistema di gestione ambiente, salute e sicurezza di Nuovo Pignone prevede il costante monitoraggio degli indicatori di perfomance nonché la periodica analisi e validazione degli elementi del sistema di gestione. Con cadenza annuale, in occasione della review con la direzione generale di GE, il sito di Massa illustra i risultati di tale attività unitamente ai progetti di miglioramento individuati per innalzare gli standard raggiunti. Di seguito un’elencazione esemplificativa di progetti completati negli ultimi anni e la descrizione degli ambiti di intervento previsti per l’immediato futuro. • Completata la bonifica di tetti in eternit in tutto lo stabilimento (circa 30.000 mq bonficati ) mediante programma pluriennale terminato nel 2009 • Realizzata nuova area deposito temporaneo rifiuti in accordo agli standard GE • Sostituiti materiali pericolosi come lana di roccia, usati come insonorizzazioni su tubazioni, come materiali plastici riutilizzabili • Acquisto di barriere mobili per il contenimento acustico delle attività • Conversione di circuiti di raffredamento aperti per postazioni di saldatura in circuiti chiusi con riduzione consumi acqua • Continue campagne di informazione per tutti i dipendenti e programmi di risparmio energetico quali l’installazione di sistemi automatici di spengimento delle macchine utensili dopo periodo predefinito di inutilizzo, installazione di inverter su carroponti per ridurre consumo energetico, acquisto di nuovi macchinari a risparmio energetico, rifacimento uffici con miglioramento dell’efficienza energetica etc • Installazione di sistemi di aspirazione e abbattimento nebbie oleose nel reparto meccanica che rappresentano la miglior tecnologia disponibile • Continua riduzione utilizzo autogrù semoventi con acquisto ed installazione di moderni carroponti elettrici in tutte le aree Sono attualmente allo studio alcuni interventi di miglioramento degli aspetti ambientali, quali: - Validazione del sistema di gestione ambientale mediante certificazione ISO 14001 - Programmi di riduzione consumi energetici (Ecomagination) - Installazione di sistemi per l’uso di energia rinnovali quali pannelli fotovoltaici - Progetti di razionalizzazione delle reti fognarie dello stabilimento 54 Sintesi Non Tecnica - Progetti di miglioramento per la raccolta differenziata rifiuti - Creazione nuova area sportiva ad uso pubblico - Progetti di riduzione consumo gas tecnici in attività collaudo 55 Sintesi Non Tecnica 6 MONITORAGGIO Le valutazioni fin d'ora operate consentono di affermare che le attività in atto presso l'area montaggi finali e collaudi funzionali presentano complessivamente modeste o non significative implicazioni sull'ambiente esterno allo stabilimento. Sulla base di questo presupposto e dell'esistenza dell'azienda nell'area da molti decenni, è possibile affermare che non sussiste la necessità di effettuare interventi migliorativi in riferimento alle attività di assemblaggio, montaggio e prova funzionale. Al fine, comunque, di garantire un costante controllo di tutti gli impatti generati, l'azienda effettua: • Ispezioni visive giornaliere dei punti di scarico acque di stabilimento; • Periodici autocontrolli analitici sulla qualità delle acque di scarico; • Periodici autocontrolli analitici sulla qualità delle acque prelevate dai pozzi industriali di stabilimento; • Formali ispezioni registrate ed eseguite con cadenza mensile in tutti reparti ed aree di stabilimento volte a verificare il rispetto di elevati standard ambientali nella conduzione delle attività ed assicurare la tutela del patrimonio ambientale; • Periodiche verifiche del sistema di gestione ambientale dello stabilimento mediante protocolli di valutazione e audit di terza parte; • Intenso programma di monitoraggio delle acque di falda in conformità alle prescrizioni del Ministero dell'Ambiente con validazione ARPAT; • Infine tutti i controlli richiesti da permessi e norme specifiche quali i controlli periodici delle emissioni in atmosfera, delle acque di scarico, della gestione di rifiuti etc. 56 Sintesi Non Tecnica 7 CONCLUSIONI Lo studio di prefattibilità ambientale ha descritto in maniera esaustiva tutte le attività svolte all’interno dello stabilimento Nuovo Pignone di Massa ed ha analizzato, contestualizzandole con la realtà ambientale esistente, gli aspetti ambientali associati, distinguendoli per singola matrice, secondo quanto espressamente previsto dalla LR n. 10 del 12/02/2010 e smi e dalle linee guida fornite dalla Regione Toscana con DGRT n. 1068 del 20/09/1999. In particolare sono stati analizzati i seguenti impatti ambientali: • Emissioni in atmosfera; • Emissioni acustiche; • Emissioni elettromagnetiche; • Impatti sull’acqua; • Impatti sul suolo e sottosuolo. Inoltre sono stati analizzati i seguenti impatti complementari: • Impatti sull’assetto demografico; • Impatti sull’assetto igienico-sanitario; • Impatti sull’assetto socio-economico. Sulla scorta dell’analisi effettuata è possibile: o confermare la piena compatibilità delle attività in oggetto con i piani e programmi aventi valenza ambientale; in particolare si rileva che: - la zona di interesse non presenta vincoli, opere o luoghi tutelati dal punto di vista architettonico e paesaggistico; - le risorse idriche sotterranee sono complessivamente superiori alle necessità attuali; - lo stabilimento non è interessato da vincoli sovraordinati presenti sul territorio; - l’area in esame non risulta tra le zone a rischio di esondazione; - non sono presenti nelle vicinanze dello stabilimento zone di particolare interesse naturalistico e di tutela ambientale; - non si riscontrano elementi di criticità nei confronti del patrimonio floristico e faunistico - l’attività in oggetto non insiste su aree caratterizzate dalla presenza di strutture e luoghi di interesse archeologico; - lo stabilimento si colloca in un’area a carattere nettamente insediativo in cui l’attività prevalente è quella produttiva; - il sito non si inserisce tra le aree protette e tra le zone di particolare pregio naturalistico ed ambientale; - l’area in esame non risulta soggetta a particolari rischi dal punto di vista idrogeologico e geomorfologico; 57 Sintesi Non Tecnica - l’area afferente lo stabilimento è collocata in classe acustica VI – area esclusivamente industriale. o Gli impatti ambientali possono ritenersi non significativi, anche tenuto conto della frequenza delle attività potenzialmente rilevanti, atteso che le attività di allestimento e collaudo apparecchiature: - comportano principalmente una emissione in atmosfera dei prodotti della combustione di metano/gasolio; tale emissione risulta limitata al tempo strettamente necessario alla verifica del corretto funzionamento delle macchine/moduli; tale emissione risulta inoltre avere un impatto estremamente ridotto sulla qualità dell’aria, come dimostrato da studio diffusionale dedicato; - una valutazione di impatto acustico dedicata ha evidenziato come l’emissione sonora prodotta sia limitata e conforme ai limiti vigenti; o escludere che le attività in oggetto influiscano in maniera negativa sulla sensibilità ambientale delle zone geografiche che possono risentire dei relativi impatti; per cui si possono ritenere non significativi gli impatti ambientali connessi con le attività di stabilimento, con particolare riferimento alla fase di verifica funzionale delle macchine e moduli assemblati nell’area esterna. 58