Dental Tribune International

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Dental Tribune International
DENTAL T RIBUNE
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Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Anno V, n. 1
LASER TRIBUNE
Gennaio - Febbraio 2009
News e Commenti
Rubrica “...a tu per tu”
Euro 3,00
Speciale Congresso
All’interno
lo speciale
LASER
TRIBUNE
Dedicarsi all’handicap:
un’esperienza gratificante
Comunicare con il paziente:
ecco come fare
Cosmetic Beauty & Science
“denti e dintorni”
Da una decina d’anni all’Ospedale di Pordenone, Carlo Gnesutta insieme ad un gruppo di
lavoro porta avanti l’assistenza
agli affetti da handicap con il
“Progetto Orchidea”.
> pagina 4
Prende il via da questo numero
una nuova rubrica a cura di Marisa Parma Benfenati per rispondere con semplicità ed efficacia
alle più frequenti domande dei
pazienti.
> pagina 5
Dal 5 al 7 giugno si terrà a Salerno un meeting interdisciplinare
organizzato da Tueor per confrontarsi sulle moderne esigenze di estetica facciale e le nuove
tecnologie
> pagina 26
Il 2009, anno di sfide per tutti
dice Witteczeck, presidente DTI
Chiediamo a Peter Witteczek,
presidente e CEO di Dental Tribune International, che cosa ritiene
abbia apportato al dentale il 2008:
Il 2008 è stato un anno fantastico per la professione e DTI. L’Odontoiatria, oltre la prevenzione, sta
diventando un ambito di grande
respiro economico ed un forte aiuto nel miglioramento dell’aspetto e
delle condizioni di vita.
Che cosa ricorderà in particolare?
L’anno scorso è stato uno dei migliori, in cifre e in qualità.
Spicca particolarmente la nostra entrata nell’ambito formativo e
aggiornamento, con conferenze e incontri sponsorizzati in Asia,
Europa e Usa: intendiamo profondervi altre risorse ed erogarne
anche nella formazione on line.
Che cosa pensa (o spera) potrà arrecare il 2009?
Sarà senz’altro un anno di sfide. Non è facile stabilire cosa
avverrà, ma l’Odontoiatria non soccomberà dinanzi alle difficoltà cui i mercati di un’economia globalizzata deve far fronte.
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Apollonia & Fama Implant
cede a Dentsply Italia
Un comunicato congiunto
Appartenente alla multinazionale Dentsply International, firmato da Pierluigi Violati, AD
la Dentsply Friadent, attraverso di Dentsply Italia Srl, e da Paolo
i suoi marchi Ankylos, Frialit, Fagiolini, Amministratore unico
Xive e Frios, è una delle maggio- di Apollonia & Fama Implant Srl,
ri aziende mondiali nella produ- ha annunciato il 19 dicembre
zione e commercializzazione di l’importante accordo raggiunto
impianti dentali. In Italia la di- di recente dalle due Aziende distribuzione della linea implanta- stributrici, in virtù del quale la
re Ankylos è curata dalla conso- Apollonia & Fama Implant cede
ciata Dentsply Italia, mentre le alla Dentsply Italia il ramo di
linee Frialit, Xive e Frios, sono azienda che distribuisce le linee
gestite
Apollonia & Fama ImTOTAL da
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1 9-01-2008 18:09 Pagina 1
plant (AFI) di Prato.
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12 ore di protezione antibatterica,
clinicamente testata
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www.colgate.it
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB Torino - Contiene inserti pubblicitari
Italian Edition
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(Riduzione fino al 51%)4
Roma, nuova
caput mundi
del dentale?
Dopo oltre 25 anni Expodental non si terrà più a Milano, ma
a Roma. La Città Eterna sarà la
prossima “location” della 37a
edizione, in programma dal
15 al 17 ottobre 2009 nel nuovo
quartiere della Fiera di Roma,
Padiglioni 7- 8 -9. Lo ha deciso
l’Assemblea Generale Straordinaria dei Soci Unidi (organizzatrice dell’evento) svoltasi a
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Processo in TV
contro i dentisti
Il Principe Alberto II di Monaco durante la cerimonia che nomina il dottor Aldo Ruspa, Direttore scientifico del Dental Tribune
Italian Edition, Chevalier de l’Ordre de Saint Charles. Le più vive
congratulazioni dalla direzione e redazione del Dental Tribune!!!
Criminalità
Intervista
Una dentista
Claudio De Nuccio
È andata in onda su La 7 il
celebra i 40 anni
nel terrore
26 novembre l’inchiesta di Exit
sui punti caldi dell’Odontoiatria
della Sido
dell’ ‘ndrangheta
italiana. Ospiti, l’On. Capezzo- 10,2x12,8 dental trib surgy IT 10-01-2007 12:00 Pagina 1
ne (FI), l’On. Lanzilotta (PD),
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il presidente Codacons Rienzi,
il segretario CGIL Camuso e il
Presidente Andi Callioni, il quale ha cercato di controbattere a
critiche e accuse in un tempo
che è stato calcolato in 3 minuti
e 45 secondi, del tutto insufficiente per una risposta esaustiva. Alle osservazioni di numerosi dentisti si aggiungono quelle
del segretario sindacale Andi di
Torino, Agostino Neirotti.
“È così acceso il pregiudizio
nei nostri confronti che è impossibile uscire vincenti da questo tipo
di dibattiti. Ogni volta che si va in
tv si viene triturati dall’arroganza del giornalismo spettacolo, che
fa audience e piace al pubblico becero amante di “isole dei famosi”
e “talpe” varie. Non ha fatto eccezione la D’Amico, che si è permessa di riprendere Callioni come
uno scolaretto. La questione è
certamente se valga la pena di offrirsi alle fauci dei media (ma chi
occuperebbe gli spazi eventualmente lasciati liberi?), ma percorrere strade mediatiche diverse anche in tv. L’esperienza dell’Oral
Cancer Day (un plauso a Callioni per averla inventata!) dice che
dobbiamo imporre la notizia, non
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Colori compositi
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News e Commenti
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Editoriale
Diventare pionieri
per far fronte
alla crisi
Carissimi
lettrici e lettori, ospitiamo in questo
numero
un’intervista
al Presidente
DTI sull’attività internazionale del 2008 e
qualche accenno al 2009. Anche lui come tanti, aziende e
professionisti di tutti i settori,
cautamente attende i prossimi mesi per capire quale sarà
l’impatto nel nuovo anno degli eventi degli ultimi mesi
2008 e cosa cambierà o no per
ognuno di noi. Esistono le previsioni, del resto molto generali, ma certamente noi conosciamo solo il nostro presente:
il futuro non è che speranza.
Però mi piace ricordare, innanzitutto a me stessa, che
abbiamo la libertà (grandissimo privilegio degli umani)
di scegliere due strade: subire
gli eventi, e quindi “mettersi in
panchina” ad aspettare, oppure governarli ed essere noi
i protagonisti del nostro personale futuro. Come fare? Le
ricette, con ingredienti e dosi,
sono questa volta del tutto discrezionali ma, tra tante cose
lette in questi ultimi tempi, mi
colpisce una metodologia che
può, se piace, essere adottata
da tutti: scegliere il percorso
del singolo giorno e dell’anno
con lo spirito del pioniere. Antonella Sinopoli, su “Il Nuovo
Rinascimento”, nr. 411, esordisce dicendo “Quale occasione
migliore di un inizio d’anno
per approfondire il significato
originale della parola pioniere. Deriva dal francese “pion”
(pedone). Nel gergo militare
indicava il fante che, anziché
combattere, aveva il compito
di aprire le strade, preparare
trincee e simili. Un lavoro fatto di costanza e coraggio che
col tempo ha finito per assumere il significato metaforico
di precursore e antesignano”.
Decidere, cominciare, avanzare ogni giorno: il percorso del
pioniere è quello di un uomo o
di una donna che hanno deciso di non aspettare condizioni
più favorevoli o che ci pensino
altri a fare il primo passo...
Un pioniere è qualcuno che
non si sminuisce, che ci crede,
combatte e magari cade e poi
si rialza. Non un superman,
ma uno che fatica, talvolta
piange e si dispera, che non
abbandona tuttavia l’obiettivo a causa degli ostacoli.
L’importante è avanzare
sempre: qualunque sia il campo d’azione il nostro sogno
lo conosciamo, ma se siamo
statici nulla si muove. Senza
i pionieri, gente comune, non
nascerebbe alcuna nuova opportunità, nessuna nuova impresa. Ognuno può essere un
pioniere, basta alzarsi e decidere: da una goccia di rugiada è nato il mare.
Credo che questo metodo sia in linea con l’opinione
odierna di tanti economisti
e pensatori: il cambiamento
deve partire dal singolo.
L’Editore
Patrizia Gatto
[email protected]
La cessione a Dentsply
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implantari Frialit, Xive e Frios.
In tal modo Dentsply Italia, a
partire da gennaio 2009, curerà
direttamente la distribuzione in
Italia di tutte le linee implantari della Dentsply Friadent (ossia
Ankylos, Frialit, Xive e Frios). A
seguito di tale cessione, inoltre,
la Dentsply Italia subentra da
gennaio nei rapporti di impiego
e/o di collaborazione col personale di vendita già alle dipendenze dell’AFI. L’integrazione
renderà la “Implant Division” di
Dentsply Italia ancor più competitiva sul mercato, potendo
contare su tre linee di prodotti
in grado di coprire ogni esigenza in ambito implantare e su una
“forza vendita” numerosa e professionale di 45 rappresentanti e
7 Area Managers/Product Specialist/Trainers per soddisfare al
meglio le esigenze di oltre 3.000
clienti.
La caput mundi dentale
In quest’ottica di potenziamento e sviluppo del business
implantare, anche le funzioni
interne di supporto (Marketing e Customer Service) della
Dentsply Italia a Roma verranno
rinforzate per un miglior servizio alla clientela. Così come saranno potenziate le attività corsistiche di formazione e clinical
education. A tale scopo, l’Azienda prevede di fare largo uso del
nuovo Centro di formazione
gestito da AFI a Prato, traendo
vantaggio dalle competenze maturate in oltre trent’anni di esperienza nell’implantologia.
Il comunicato che annuncia
l’accordo raggiunto si conclude
col ringraziamento da parte di
Dentsply per quanto AFI ha fatto
nei trascorsi 27 anni per lo sviluppo e supporto delle linee Frialit, Xive e Frios, auspicando continuità nella collaborazione tra
le due Aziende anche in ambito
formazione e clinical education.
Il 2009 anno di sfide
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Attendiamo la seconda metà
dell’anno per valutare le conseguenze della crisi sul dentale.
Quali i traguardi di Dental
Tribune International?
Essere il Numero Uno delle
pubblicazioni dentali in ogni
mercato. In UK, Italia, Germania, Svizzera e in buona parte
dell’Asia ricopriamo già un ruolo significativo come Editori del
dentale. Ci stiamo sforzando
per raggiungere le stesse posizioni in altri mercati, con analogo sforzo per raggiungere lo
stesso tasso di crescita nell’aggiornamento on line.
DTI è sbarcata di recente
in Usa. Con quali risultati?
Sono previsti altri “sbarchi”
in India e in Cina?
Pubblicare in Nord America
un settimanale dentale è arduo,
essendovi già molte pubblicazioni per il dentista di base.
Siamo però riusciti a mettere insieme una bella squadra con cui
crescere costantemente in questi
primi 3 anni. Qualcuno si sorprenderà se dico che lo sforzo
maggiore è stato in Cina, dove
siamo presenti dal 2002. Stiamo avendo contatti con possibili
partner in India, dove contiamo
di raggiungere analogo “piazzamento” in due o tre anni.
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Milano l’11 dicembre. Un cambiamento “ricco di aspettative”
lo definisce un comunicato.
Sulle ragioni che hanno suggerito lo spostamento ecco il
commento del presidente Unidi
Mauro Matteuzzi.
“Per ubicazione e costi
quella sede aveva fatto il suo
tempo. La partecipazione a
Milano era ormai divenuta
meno economica rispetto ad
altre soluzioni. La decisione di
muoversi era quindi nell’aria
da tempo e per attuarla riteniamo di aver scelto il momento
giusto. Avremmo dovuto infatti
rinnovare il contrattotriennale
con la Fiera – dice – e se l’avessimo fatto i problemi si sarebbero incancreniti”.
Tutto bene. Ma ha senso
andarsene da una città che comincia già adesso a vantarsi di
essere la sede nel 2015 di una
Esposizione Universale? “Abbiamo preso in considerazione
anche quest’aspetto, così come
lo hanno fatto alcuni nostri
Associati che non erano tanto
del parere di muover le tende.
Premesso che il 2015 è ancora
lontano - dice Matteuzzi - sottolineo il fatto che andare a Pero,
nuova sede della Fiera, non è
come stare a Milano. Anche due
nostri autorevolipartner, come
il Collegio Docenti e l’Andi, ci
hanno confortato in questa nostra decisione, pur convenendo
che, come tutte le scelte epocali, poteva nascondere qualche
rischio.
La realtà - sottolinea il presidente - è che molte Fiere si
sono regionalizzate, anche se
si danno un’aria di internazionalità, e Milano, a nostro
avviso, è ormai una di queste
(grazie anche alla maggior visibilità di prodotti e di attività
derivante dai mezzi di comunicazione come Internet) con
un conseguente calo di appeal.
Scegliendo Roma, nessuno potrà dire che abbiamo peccato di
regionalizzazione.
Roma, caput mundi, potrà
rivelarsi una grande occasione
dal punto fieristico “globale”,
oltrechè, ovviamente, turistico culturale. Un’occasione che
dovremo spendere bene – sottolinea Matteuzzi - , facendo in
modo che Roma diventi anche
la caput mundi del dentale”.
International Imprint
Licensing by Dental Tribune International
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Dr. Karl Behr, Endodontics, Germany
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Dr. Edward Lynch, Restorative, Ireland
Dr. Ziv Mazor, Implantology, Israel
Prof. Dr Georg Meyer, Restorative, Germany
Prof. Dr Rudolph Slavicek, Function, Austria
Dr. Marius Steigmann, Implantology, Germany
Claudia Salwiczek
[email protected]
Hans Motschmann
Sabrina Raaf
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Director of Finance and Controlling
Marketing & Sales Services
License Inquiries
Accounting
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Manuela Hunger
Bernhard Moldenhauer
Gernot Meyer
Marius Mezger
Franziska Dachsel
Comitato scientifico
Gian Carlo Pescarmona, Claudio Lanteri, Vincenzo Bucci
Sabattini, Gianni Maria Gaeta, Giancarlo Barbon, Paolo
Zampetti, Georgios E. Romanos, Marco Morra, Arnaldo
Castellucci, Alessandra Majorana
Anno V Numero 1, Gennaio - Febbraio 2009
Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 Comitato di lettura e consulenza tecnico-scientifica
Luca Aiazzi, Ezio Campagna, Marco Del Corso, Luigi Grivet
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Franco Romeo, Marisa Roncati, Randal Rowland, Franco
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Contributi
Editore
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Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
Una dentista in fuga dall’ ‘ndrangheta si confessa
“Se esercitassi sarebbe la mia condanna a morte”
Su Io Donna di novembre è
apparso «I miei anni di vita fantasma», un servizio sul calvario
di Marisa, 43 anni, marito e due
figli, che nel 1997 lasciò la Calabria di notte, i bimbi avvolti in
coperte, per sfuggire alle cosche.
Marisa Masciari è (o meglio era)
una dentista. Laurea con 110 e
lode, studio avviato col fratello,
una grande casa a Serra S.Bruno
(Vibo Valentia), ville al mare e
montagna, 2 tate, varie amiche,
una famiglia unita. Tutto dissolto
dopo la denuncia di Pino Masciari, il marito imprenditore ribellatosi al pizzo, che ha fatto processare (e spesso condannare) 41
affiliati a 4 famiglie della ’ndrangheta e persino un magistrato.
Uscita per la prima volta dal buio,
la dottoressa Marisa ha raccontato alla giornalista Emanuela
Zuccalà il suo esilio nient’affatto
dorato. Di quella fuga nella notte
del 17 ottobre ricorda “le valigie
riempite in fretta, caricati su un
furgone per destinazione ignota,
10 ore di viaggio per trovarsi in
una casa piccola con la cucina
sporca e tracce di sudore sui cuscini”. Quattro traslochi in pochi
mesi, infine la casa dove abita
da 10 anni in luogo segreto. Del
marito ha condiviso ogni scelta,
diventando la sua ombra, le sue
fondamenta: quando strangolato
dalle cosche che gli avevano incendiato i capannoni e gambizzato il fratello, dichiarato fallito
per un ammanco ridicolo da una
giudice di Vibo Valentia (poi arrestata), fu Marisa ad incoraggiarlo a non subire più. Oggi passa le
giornate accompagnando i figli
a scuola, facendo la spesa, guar-
dandosi attorno in continuazione.
Vivono con il contributo statale
di 1.600 euro al mese ed entrambi impazziscono senza lavorare:
“Il Ministero mi ha autorizzato a
esercitare la professione a mio
nome, ma sarebbe come dire:
venite ad ammazzarmi”. Madre,
due fratelli e una sorella, Marisa
li ha rivisti 2 anni fa. Sono passati per la Calabria rischiando,
pur d’incontrare le famiglie che
li avevano immaginati in viaggio
e ora li piangevano come morti.
“I miei figli hanno 12 e 13 anni
e non conoscono altra vita che
questa”. Marisa è molto risentita
contro il Ministero “Siamo trat-
tati come pesi - dice - non come
risorse. Farci tornare in Calabria
sarebbe una vittoria dello Stato,
per dimostrare che sa proteggerci. Darebbe un segnale ai cittadini che vogliono denunciare ma
hanno paura”. A Pino Masciari,
definito da un giornale Dead
man walking, morto che cam-
mina, vari Comuni piemontesi,
come già Torino e Bologna, hanno conferito la cittadinanza onoraria. Per la prima volta, anche
Marisa parlerà forse ad una platea. Per proclamare il suo senso
dello stato «tradito dallo Stato».
con la collaborazione di
Miguel Capriolo
Processo in TV
DT
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subirla. Con strumenti idonei costruiamo una campagna mediatica, avvalendoci di giornalisti e
trasmissioni tv più vicine a noi
liberi professionisti, in cui si evidenzino i pregi della professione.
È vero che suppliamo alle carenze di un servizio pubblico? Che
lo Stato non può fornire terapie
tanto costose per patologie così
recidivanti? Che l’educazione del
distretto orale l’hanno sempre
fatta i dentisti e lo Stato non ha
investito una lira? Che la nostra
odontoiatria, di alta qualità, ha
inevitabilmente un costo? Che
nei nostri studi garantiamo sicurezza e salute grazie ad un’adeguata sterilizzazione, mentre altrettanto non possono dire molti
colleghi europei? Tanti sarebbero i temi per le nostre campagne
mediatiche. Vorrei quindi che
dialogassimo in cerca di soluzioni per una rivisitazione della
nostra immagine”.
Indicando insieme la strada per l’igiene orale a lungo termine
Consigliare gli spazzolini elettrici Oral-B può aiutare i Suoi pazienti a raggiungere i propri obiettivi di salute orale
a lungo termine. L’esclusivo design delle testine piccole e rotonde e la tecnologia oscillante-rotante offrono infatti
una pulizia superiore nei punti difficili da raggiungere rispetto all’uso di uno spazzolino manuale tradizionale.
Insieme alle Sue indicazioni su come spazzolare i denti adeguatamente, possiamo fare la differenza.
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News e Commenti
DENTAL T RIBUNE
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Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Nell’handicap un diverso
approccio alla terapia
Pubblichiamo in sintesi la lettera di Carlo Gnesutta,
medico dentista presso l’Ospedale di San Daniele del Friuli,
tra i protagonisti di un’iniziativa da valorizzare per i suoi
molteplici aspetti medico-sociali
Caro Direttore,
Le scrivo le mie riflessioni sui
disabili che curo all’Ospedale di
San Daniele del Friuli da quando, circa 10 anni fa, mi fu chiesto
di far parte dell’Equipe allora in
allestimento. Nel 1999 partimmo
infatti con 28 pazienti e oggi abbiamo raggiunto le 461 unità.
Solo il 25% appartiene al Distretto di nostra competenza, il
restante 75% proviene dal resto
della regione (una quindicina
anche da fuori).
A noi sembra un sogno perché le difficoltà sono e sono state
molte. Ci sentiamo molto soddisfatti nell’offrire a queste persone
svantaggiate e alle loro famiglie
il modo per risolvere almeno il
problema odontoiatrico.
Di ritorno da Rossano Calabro, dove ho rappresentato
l’Equipe in una conferenza per
sensibilizzare politici e amministratori sull’apertura di un
centro in quella città, mai avrei
immaginato, dieci anni fa, di
arrivare dove siamo oggi. La
voglia di “dare“ ti prende perché
settimanalmente sei a contatto
con un mondo di sofferenza da
cui impari molto. Da sempre ritengo che nella vita il guadagno
non sia solo di tipo economico,
che l’arricchimento spirituale sia
molto più gratificante di quello
economico, specie alla mia età
quando gran parte della vita
professionale è svolta. Ti rendi
conto che stai facendo qualcosa
di buono che resterà anche quando non ci sarai più. Dal canto
mio, negli anni che mi restano
vorrei rendere stabile per 500 famiglie a San Daniele la struttura
creata per l’assistenza odontoiatrica agli handicap.
Molte le cose positive che
ci sono capitate in questi anni.
Una per tutte: tempo fa venne
da noi una ragazza di 20 anni,
sordocieca, tagliata perciò fuori dal mondo con cui comunica
attraverso il tatto perché anche
la parola è difficoltosa. Bene, ha
avvertito la mia presenza attraverso una carezza e con le mani
mi ha toccato il viso, quasi a
“leggere” come sono fatto. Poi ha
cercato le mie mani e le ha portate alla bocca per un bacio.
Noi tutti dobbiamo fare di
più per loro perché, come disse il
Prof. M. Silla nel Congresso della SIOH (Società Italiana Odontoiatria per Handicap), “Le leggi
ci sono, ma è l’uomo che conta”.
Ed ancora “Le cose si fanno se ci
sono le persone che le vogliono
fare” a dimostrazione che la volontà supera ogni ostacolo.
Per una coincidenza favorevole si sono ritrovate insieme
a San Daniele persone con gli
stessi ideali, medici ed infermieri
che, con pazienza, hanno portato avanti questo progetto. A mio
modo di vedere, il paziente odontoiatrico in generale, ma ancor
più il disabile, deve essere considerato come insegnò Ippocrate
4 secoli prima di Cristo, ossia in
maniera olistica, direi esasperata, perché “tutto“ avviene prima
della terapia vera e propria.
Siamo convinti che non possa
essere semplificata, come propo-
Oltre 400 pazienti in 10 anni
tra “collaboranti” e non
Il Centro per la cura dei
Disabili denominato “Progetto Orchidea”, azione multidisciplinare integrata per la
riduzione delle problematiche
odontoiatriche, è ufficialmente operante dal 1999 presso il
Presidio Ospedaliero di San
Daniele del Friuli. La procedura di intervento terapeutico
in day hospital presuppone
l’arrivo alla struttura in prima
mattinata del paziente, il quale viene sottoposto ad una visita anestesiologica e successivamente alle cure del caso,
tenuto conto dello “score di disabilità” (classificazione ideata dal primario che si avvale
di un punteggio da 3 a 12). La
dimissione avviene dopo 2 o
3 ore dall’intervento terapeutico. Il numero di pazienti nei
dieci anni dall’avvio del Progetto è andato crescendo pro-
gressivamente: da una seduta
mensile (2000) si è passati nel
2002 a due sedute al mese,
raddoppiate nel 2004 allorché il Progetto stesso è stato
classificato come “Obiettivo
strategico aziendale”, toccando le quattro sedute mensili.
Al 31 dicembre del 2007 sono
affluiti in totale al Centro 418
pazienti, di cui 60 per cento disabili gravi, bisognosi di
sedazione profonda in quanto “non collaboranti”, per
un totale complessivo di 691
sedute. Nel medesimo periodo, il numero di sedute con i
“collaboranti” ha raggiunto il
totale di 451. Tra gli altri dati
che caratterizzano l’iniziativa vi sono il totale dei giorni
lavorativi (233), delle prestazioni odontoiatriche erogate
(4712), per un ammontare di
1142 sedute.
Carlo Gnesutta.
sto da alcuni autori, per evidenti
motivi etici richiamati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 (art. 1, 2, 25)
e dalle direttive dell’Assemblea
Generale FDI (art 1, 2, 3, 4, Anno
2003) secondo cui nessun essere
umano deve essere discriminato
e il disabile, in particolare, deve
essere trattato allo stesso standard di quello “normale”.
Se vogliamo, il problema è
molto semplice: non dobbiamo
considerare la disabilità, ma il
grado di collaborazione. Se il
disabile collabora non c’è problema, perché non essendovi
diversità “normale”, le terapie
saranno le stesse. Se non collabora, dovrà essere sottoposto ad
anestesia generale o sedazione
profonda. Il mio uovo di Colombo è che la prima di fatto annulla qualsiasi disabilità.
Non so perché, ma un’intuizione così ovvia colpisce ogni
uditorio ove ho potuto esporre
tale concetto. Dal momento che
nessun chirurgo penso attui terapie semplificate se sul tavolo operatorio ritrova un disabile, non
capisco perché il comportamento
dell’odontoiatra dovrebbe essere
diverso.
Noi odontoiatri ci lamentiamo spesso di essere considerati
medici di serie B per una specialità giudicata da molti (a torto)
7 crediti ECM
L’equipe al lavoro.
Gnesutta con una giovane paziente.
“borderline” rispetto alla medicina “classica”. Ma se proponessimo terapie semplificate saremmo veramente medici di serie C o
anche meno.
Riallacciandomi a quanto
detto all’inizio, di diverso c’è
l’approccio col paziente. Le terapia è proprio quella: ciò che
riusciamo a fare “prima”, con
un comportamento estremamente attento sia al paziente che ai
genitori che lo accompagnano.
Il nostro personale infermieristico, che merita elogi straordinari
per la dedizione e l’amore che
esprime verso questi sfortunati,
ci aiuta in modo determinante
nell’accogliere le famiglie.
Dopo Ippocrate, che ci ha insegnato la terapia olistica 400
anni prima di Cristo, qualcun
altro ha ripreso ai giorni nostri
il concetto affermando: “I medici
devono curare i pazienti, non le
malattie”. Questo medico americano che ci ha insegnato la terapia del sorriso è stato preso per
pazzo: ovviamente sto parlando
di Patch Adams e del suo naso
rosso da clown per l’approccio
al paziente. Noi ne abbiamo
adottato i principi: naso rosso e
bolle di sapone sono per noi strumenti di lavoro veri e propri al
pari del trapano.
Con questi comportamenti,
pazienti che prima non collaboravano sono diventati in buona
percentuale collaborativi, sentendosi con noi al sicuro. Ricordando la canzone di Morandi
(“Si può dare di più …”) se solo
ognuno di noi si attivasse un
pochino la disabilità sarebbe,
almeno nella sua interpretazione più comune, se non sconfitta,
almeno limitata. E di molto.
La saluto cordialmente e la
ringrazio per il bene che con la
pubblicazione dell’articolo potrà
fare per questa causa.
Carlo Gnesutta
News e Commenti
DENTAL T RIBUNE
5
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
Che c’entra l’igienista
con la prevenzione?
Consuelo Sanavia, igienista
dentale, già docente ai corsi di perfezionamento in prevenzione al
San Raffaele di Milano e all’Università di Genova, coautrice di un
manuale pratico per l’igienista,
espone con amara ironia alcune
riflessioni sulla considerazione in
cui spesso questa figura professionale (non) viene tenuta.
Se, come ha detto qualcuno,
“La prevenzione mette d’accordo tutti”, sembra ci sia un tacito accordo delle Associazioni
odontoiatriche a non nominare
mai l’igienista dentale. Per ripudio, reticenza, ignoranza? Siamo
una categoria giovane, ma non
in erba; dal 1988 la professione
ci è stata riconosciuta (D.M. n
30), siamo pochi , ma non rari
(circa 3.000, tutti abilitati) e sono
almeno 30 le sedi universitarie
che ogni anno laureano nuovi
iniziati alla professione.
Eppure alcuni faticano fortemente a trovare una sistemazione lavorativa per un atteggiamento ricorrente nei colloqui di
lavoro. Ci chiedono infatti: “Ma
lei sa prendere le impronte?”
oppure “Lei sa fare i provvisori?” ed altre competenze non da
igienista. Non di rado la conclusione è un: “allora continuerò
a far fare l’igiene alla mia assistente”. Per tale incomprensibile silenzio, forse, nella classe
odontoiatrica l’igienista non vie-
ne vista come dovrebbe essere,
cioè un collaboratore specializzato in prevenzione, un terapista parodontale, un buon alleato
nella lotta contro il cancro orale,
tabagismo ed altri fattori di rischio per la salute come i disturbi alimentari.
Sono rari gli odontoiatri che
seguono corsi di aggiornamento
sulla prevenzione ed applicazione delle relative tecniche. Eppure la maggior parte dichiara
di non aver bisogno della figura
dell’igienista, privilegiando per
lo più la posizione di chi, come
gli assistenti alla poltrona, non
ha acquisito alcuna professionalità. Il ricorso alla figura professionale, in quest’ottica, sarebbe
buon inizio anche per combattere l’abusivismo che svilisce la
categoria odontoiatrica e quella,
relativamente giovane, di noi
igienisti. Si parla da sempre di
team, dov’è intrinseco il concetto di parità dei ruoli, eppure
le sessioni per il team collegate
ai convegni delle varie società
scientifiche sono sempre create
solo per igienisti ed assistenti.
Il più delle volte ci troviamo
i badge con scritte generiche
come “Personale ausiliario”,
“Personale di studio”. Le varie
diciture sui programmi ci classificano come “igieniste” senza
tener conto dei nostri colleghi
maschi che, come tutti noi, van-
no ad aggiornarsi. Siamo IGIENISTI al plurale e IGIENISTA
al singolare! Una nota società
scientifica ha creato il “Club delle Igieniste”, con quali intenti e
finalità non si sa.
Da questi fenomeni ci si rende conto che oltre che motivare
il paziente, dobbiamo fare un
grosso lavoro anche sui dentisti
(pochi esclusi), auspicando che
la nostra figura abbia un futuro
e completo riconoscimento e che
i dentisti possano vedere i frutti
del lavoro di un bravo collaboratore, “motivato a motivare” i pazienti. La categoria odontoiatrica, già in crisi per i nuovi assetti
economici e organizzativi, non
ritiene probabilmente importante informarsi sulle possibilità di un nuovo collaboratore in
studio, di gestirne il trattamento
economico e di come collocarlo
nel team. Essere anacronistici
non credo che paghi: per vedere
lievitare i propri guadagni, infatti, la qualità del lavoro e dei
rapporti col team sono elementi
del tutto discriminanti.
Ringrazio i dentisti con cui
collaboro della lungimiranza e
della fiducia concessami in questi anni, le brave e temperanti
assistenti che ho conosciuto e le
preziose segretarie. Ma quanto
attendere ancora, parlando di
prevenzione, per sentire finalmente nominare l’igienista?
Dentista e paziente a tu per tu
Ha inizio con questo numero la rubrica “Dentista e paziente
a tu per tu” che, come dice la stessa definizione, pone in primo
piano il dialogo tra i due principali soggetti del trattamento dentale, con particolare attenzione ai vari interrogativi che possono
insorgere nel paziente prima, durante e dopo il trattamento.
Firmataria della rubrica è Marisa Parma Benfenati: due
lauree (in Lettere e Odontoiatria), igienista dentale diplomata a
Boston, è docente del modulo “Follow up e igiene professionale”
all’Università di Bologna nell’ambito del Master di II livello.
Dottore, le mie gengive
sanguinano. Come mai?
Se le gengive sanguinano
è sempre bene rivolgersi al
dentista. In genere ciò avviene quando i batteri riescono
ad accumularsi su denti e
gengive, provocando un’infiammazione il cui primo
segno è un sanguinamento,
visibile quando ci si spazzola i denti o si passa il filo fra
dente e dente. Le gengive
sono rivestite da un tessuto
formato da cellule simili a
quelle dell’epidermide, che
non ha vasi sanguigni. Se ci
procuriamo una ferita ad un
braccio e la lesione sanguina,
il sangue viene dai vasi sottocutanei. Se dovesse sanguinare per 3 giorni, avremmo
motivo di essere allarmati.
Analogamente, se le gengive
sanguinano a lungo c’è una
ferita non rimarginata, ma
non affrontiamo il problema
con la stessa preoccupazio-
ne. Ci potremo essere feriti
spazzolando con eccessivo
vigore, con tecnica scorretta
o usando strumenti non congrui, come uno spazzolino
con setole troppo dure, che
hanno traumatizzato i tessuti
gengivali. Più spesso la causa
è un’infiammazione a livello
gengivale da curare in modo
professionale.
Marisa Parma Benfenati
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6
DENTAL T RIBUNE
Notizie dalle aziende
Italian Edition
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Sirona lancia l’unità
d’acquisizione CEREC AC
Sirona, leader mondiale tra
i produttori di apparecchiature
dentali, l’8 gennaio scorso ha
lanciato CEREC® AC, la nuova
unità di acquisizione d’impronta
digitale per il sistema Cad/Cam
CEREC.
Il cuore dell’unità è CEREC®
Bluecam, che vanta un sistema
di acquisizione automatica delle
immagini grazie anche ad una
funzione anti-shake, così come
una vasta profondità di campo.
CEREC® Bluecam è in grado di
digitalizzare quadranti in tempi
inferiori al minuto, con qualità
raggiungibili solo dalla telecamera attualmente disponibile
per CEREC. La nuova unità è
unica nella sua semplicità d’uso
e non teme il confronto con altri
sistemi di presa d’impronta.
CEREC® AC conferma di fatto
“l’impression-free” nello studio
dentistico, che da anni Sirona
ha reso possibile grazie ai propri
sviluppi Cad/Cam.
Inoltre, CEREC® AC snelli-
sce i rapporti di collaborazione
tra studi dentistici e laboratori,
permettendo la trasmissione del
file di impronta acquisito collegandosi semplicemente ad un
portale web.
“In combinazione con le unità di molaggio CEREC MC XL e
COMPACT ed il software CEREC
3D, CEREC® AC rappresenta un
ulteriore traguardo raggiunto nel
cammino avviato nel 1987 da Sirona nello sviluppo dell’odontoiatria computerizzata”, afferma il
Direttore Generale di Sirona Davide Fazioni. “CEREC® AC non
lascia alcuno spazio a dubbi circa la capacità innovativa di Sirona e chi oggi ha già fatto la scelta
di aderire alla proposta CEREC,
riceve ulteriore conferma della
bontà del proprio investimento”.
www.sirona.it
Isasan sale sul ring
Laura Perrone, meglio conosciuta come
White Angel, campionessa mondiale di
Kung Fu, intercontinentale di combattimento Sanda e italiana di Kick-boxing,
ha scelto di adottare unicamente il
paradenti Powrgard sia in allenamento, in versione Stealth II, che
in combattimento, nella versione
Extreme. White Angel riferisce
che la sua scelta è dovuta non
solo alla maggiore sicurezza offerta da Powrgard, ma anche ad una
impressione soggettiva di un migliore rendimento.
A titolo puramente informativo, tale impressione è stata confermata da prove strumentali eseguite dal Prof. Alberto Baldini
presso la Clinica Odontoiatrica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Milano-Bicocca.
www.isasan.com
Nuovo traguardo per Implamed
Implamed Srl, azienda leader nella produzione e commercializzazione di sistemi implantari, da diversi anni in forte e
continua espansione, ha raggiunto un altro importante e significativo traguardo: l’inaugurazione della nuova sede.
I titolari, Renato e Agata Ungari, hanno fatto gli onori di casa
ricevendo insieme ai loro collaboratori i numerosi invitati, autorità civili e religiose, clienti, fornitori, amici.
La nuova sede Implamed di Sesto Cremonese, a pochi chilometri da Cremona, è ubicata in una classica cascina lombarda
che è stata completamente ristrutturata e risulta confortevole e
modernamente attrezzata secondo le necessità della Società. Si
sviluppa su un fabbricato di 600 metri quadrati dove sono stati
ricavati ampi uffici per tutte le funzioni aziendali, una grande sala riunioni, utilizzabile
anche per corsi di formazione e di aggiornamento, e un magazzino strutturato in modo
da poter garantire alla clientela un servizio di consegne puntuale ed efficiente.
Implamed è una Società che opera da diversi anni nel settore dell’implantologia
dentale, dove si è affermata grazie alle intuizioni dei titolari supportate da rigorosa
ricerca
clinica
e da
collaborazioni scientifiche
di altissimo
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11:46 livello,
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1 sono il fondamento dell’azienda, in particolare con il Politecnico di Milano e Torino.
Inoltre, l’elevata qualità e affidabilità, sia delle metodiche che delle apparecchiatu-
re, ne ha consentito l’affermazione in campo nazionale ed internazionale anche attraverso un impegno costante che ha portato
l’azienda a conseguire nel corso degli anni le Certificazioni del
Sistema Qualità sia produttivo che commerciale ISO 9001:2000
(EA29) - CE 0476. Un altro punto di forza che ne caratterizza l’attività è la continua attenzione alle esigenze della clientela che
un’importante rete di collaboratori alle vendite, preparati, motivati e costantemente aggiornati, segue scrupolosamente con
l’obiettivo di soddisfarne le richieste.
Fiore all’occhiello della Società è l’apparecchiatura elettromedicale denominata “Sincristallizzatrice System Argon Control”,
brevettata e certificata come unica macchina al mondo per la
solidarizzazione e la sincristallizzazione degli impianti a carico
immediato. La gamma dei prodotti è completata dalle linee Mix
Implant System ed Evolution Plus (linee bifasiche), Tipo L, Vite
Bicorticale di Garbaccio e Vite Tramonte (Impianti Emergenti a carico immediato),
Lame del Prof. Pasqualini e MDE System (Mini Impianto per Overdenture). Molto apprezzati dalla clientela sono anche i corsi di formazione accreditati presso il Ministero
della Sanità e l’assistenza pre e post vendita fornita direttamente da proprio personale
qualificato.
Queste sono le peculiarità con cui Implamed si è affermata sul mercato, diventando
un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore dell’implantologia dentale.
www.implamed.it
OCCLUSIONE E DIAGNOSI
IN RIABILITAZIONE ORALE
Si terrà a Varese, al Centro Congressi Atahotel, dal 19 al 24 marzo
2009, un corso dedicato all’occlusione e alla diagnosi in riabilitazione orale. L’evento, che prevede
Associazione Dentisti Varese
una parte teorica e una pratica, è
riservato, con numero chiuso, a odontoiatri e odontotecnici
e agli studenti del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi
Dentaria è avrà un relatore d’eccezione, particolarmente apprezzato in Italia: il professor Anibal A. Alonso.
Già titolare della cattedra di clinica e protesi dell’Università
di Buenos Aires e direttore del corso di Occlusione e Riabilitazione Orale dell’Università di Pittsburgh (USA), il professor Alonso è autore dei libri “Occlusion y Diagnostico y
Prostodoncia Clinica Integral” e “Occlusion y Diagnostico y
Riabilitacion Oral” ed è stato diverse volte ospite del GIG
(Gruppo Italiano di Gnatologia) di Mario Chiodini.
Gli organizzatori di questa iniziativa sono il dottor Dino Azzalin, già presidente della CAO provinciale di Varese, con il
gruppo di studio (ADV) Associazione Dentisti Varese, alcuni
titolari di laboratori odontotecnici, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Ha aderito all’iniziativa anche il direttore del Corso di Laurea
Specialistica in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell’Università degli Studi dell’Insubria, professor Angelo Tagliabue.
RELATORE
Prof. ANIBAL A. ALONSO
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DENTAL T RIBUNE
International News
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
SDG lancia su YouTube
video educativi per i pazienti
SINGAPORE:
Specialist
Dental Group (SDG) ha annunciato l’introduzione su YouTube
del primo video educativo destinato ai pazienti. ‘Teeth-in-anHour’, questo il nome del video
(che illustra una procedura implantare della svedese Nobel
Biocare), sarà disponibile anche
in una versione sottotitolata in
indonesiano. L’SDG è il primo
studio dentistico a Singapore a
realizzare video educativi online
per pazienti. Diversamente dagli
impianti convenzionali, che richiedono dai quattro ai sei mesi
perché si integrino nell’osso mascellare, con gli impianti Teethin-an-Hour il lasso di tempo
risulta considerevolmente abbreviato. Prodotti dalla Nobel Biocare, azienda leader nel mercato
globale per soluzioni innovative
di estetica dentale, l’impianto è
inteso in particolare per pazienti
con diversi denti mancanti. Dal
piano di trattamento al completamento dell’impianto, riferisce
l’azienda, il tempo totale necessario è di due o tre appuntamenti
nell’arco di due o tre settimane.
“Con gli impianti Teeth-in-anHour, i pazienti avranno denti
che sentiranno come tali, sem-
7
breranno e funzioneranno come
denti veri” dice Neo Tee Khin,
parodontologo consulente della
SDG. “Il tutto costituirà un beneficio per i nostri pazienti e migliorerà realmente la loro qualità di vita”. Aggiunge Ho Kok Sen,
chirurgo orale e maxillo facciale
Aggiornamento europeo
del manuale di Odontoiatria
presso la SDG: “Il sanguinamento è minimo, come lo è il trauma.
La procedura risulta totalmente
indolore ed il paziente, dopo l’intervento, è subito in condizione
di riprendere le sua normali attività”.
L’SDG è uno dei maggiori Grup-
BRUXELLES, Belgio: È
stata recentemente pubblicata dal Council of European Dentists (CED) una guida
aggiornata di 406 pagine sui
requisiti professionali per
dentisti e altri professionisti
del
dentale
che vogliano
esercitare negli Stati membri dell’Unione Europea.
Illustra le differenti regolamentazioni
legali ed etiche, le caratteristiche necessarie alla
formazione
professionale, i sistemi
di salute orale e le organizzazioni per l’esercizio della professione nei 32 Paesi
europei, inclusa la Croazia
che quest’anno entrerà uffipi di specialisti multidisciplinari
del dentale a Singapore. Lo studio, che celebra quest’anno il 30°
anniversario, ha una radicata
cialmente nell’Unione. “C’è
un considerevole interesse da
parte di dentisti e funzionari
governativi in merito all’organizzazione dell’odontoiatria
nell’UE. Questa guida – osserva Anthony S. Kravitz, uno
dei
principali
autori – tratta
degli aspetti e
delle formalità
richieste ad un
professionista
per praticare in
un altro paese,
riducendo
al
minimo le problematiche”. È
possibile
scaricare la guida
(che per il momento è disponibile solo in
lingua inglese) direttamente sul sito Internet del CED:
www.eudental.eu. Altre edizioni in francese e in tedesco
sono in via di pubblicazione.
tradizione nell’implantologia. Il
fondatore, Henry Lee, ha inserito oltre venti anni fa il primo impianto dentale a Singapore.
“Le donne sono a maggior rischio di carie” dicono gli antropologi
EUGENE, Usa: Secondo un antropologo dell’Oregon University, la tensione
della riproduzione e una fertilità in crescendo spiegano i motivi di un più rapido
declino della salute dentale delle donne
rispetto a quella degli uomini allorché gli
umani passarono da attività di “cacciatori-raccoglitori” a quelle più stanziali e di
coltivatori. La conclusione deriva da un
ampio esame di testimonianze sulla frequenza di carie nelle popolazioni preistoriche e in quelle attualmente viventi, risultato di ricerche fatte in tutto il mondo.
Il fattore trainante del fenomeno furono
i drammatici mutamenti ormonali nella
donna, come riferisce John R. Lukacs,
professore di antropologia specializzato
nelle problematiche dentali, scheletriche
e nutrizionali.
Lo studio, che prende in esame la
frequenza delle carie in base al sesso,
mostra che le donne hanno tendenzialmente una peggior salute dentale rispetto
agli uomini. Tra le ricerche esaminate,
gli studi effettuati in passato dallo stesso Lukacs. Due casi clinici pubblicati lo
scorso anno (uno nelle Filippine e l’altro
in Guatemala), e richiamati nello studio
di Lukacs, portano alle stesse conclusioni
non è facilmente comprensibile, osserva
l’antropologo. “Comunque, seppur fattori
ormonali e psicologici lavorino in modo
indipendente o aggiuntivo, il loro impatto
sulla salute orale femminile potrebbe risultare significativo. Avalla tale interpre-
tazione il fatto che, al crescere dell’età,
le donne hanno un tasso d’incremento di
carie più significativo rispetto agli uomini appartenenti a diversi gruppi etnici e
provenienti da differenti luoghi ecologici
e culturali”.
Nuovo TMM
Lasciati guidare nel mondo dell’implantologia evoluta
Patent pending
John Lukacs, professore di antropologia,
mostra un “cranio di Kabwe” di 250.000
anni ritrovato in Africa. Il sesso è sconosciuto, ma questo esemplare ha 15 denti
ancora intatti o parzialmente presenti, 12
dei quali sono chiaramente danneggiati
dalla carie. Foto: Jim Barlow.
e “possono – secondo Lukacs – spiegare
il meccanismo attraverso il quale le differenze biologiche vengono mediate”.
Un mutamento nella produzione di cibo
da parte delle società agricole è stato
associato all’incremento della carie. Gli
antropologi attribuiscono le differenze
uomo/donna a fattori comportamentali,
compresa la divisione del lavoro in base
al sesso e le abitudini alimentari. Comunque, dice Lukacs, la letteratura clinica ed
epidemiologica originata da diversi siti
ecologici e culturali fornisce un’evidente
immagine dell’impatto sulla salute dei
denti nelle donne.
“Il ruolo di specifici fattori femminili
è stato negato dagli antropologi, eppure
rivestono un’importanza considerevole
nel modello che qui viene proposto, poiché il ricorso all’agricoltura è associata
ad un aumento di sedentarietà e fertilità”
dice Lukacs. “Io sostengo che lo sviluppo dell’agricoltura accrebbe le esigenze
del sistema riproduttivo femminile, contribuendo ad una maggior fertilità, che
ha accentuato l’impatto negativo delle diverse abitudini alimentari sulla salute dei
denti nella donna. Il mix tra impatti derivanti dall’accresciuta fertilità, i mutamenti della dieta e la divisione del lavoro durante il passaggio ad una società agricola,
contribuirono alle ampie differenze tra i
due sessi per quanto concerne l’attuale
attitudine alla carie”. La meta-analisi di
Lukacs ha preso in considerazione sia le
testimonianze preistorico antropologiche,
sia quelle che riguardano la salute attuale. Vi sono varie conferme riguardanti un
maggior incremento di carie nelle donne
adulte. Secondo quanto emerge dall’indagine di Lukacs, esso appare influenzato
dalla loro costituzione ormonale, dalla
struttura chimica e dal flusso salivare,
così come dalle voglie alimentari, dalla
risposta immunitaria e dalle avversioni
tipiche che si verificano durante la gravidanza.
In che modo la combinazione di fattori contribuisca a creare un maggiore
rischio di carie nelle donne con l’aumento dell’età non è del tutto documentato e
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Anno V, n. 1+2 – gennaio-febbraio 2009
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Le molteplici applicazioni del laser
non potranno che estendersi nel futuro
Intervista con Graeme Milicich, Nuova Zelanda
Graeme Milicich.
Il laser è stato utilizzato in diversi ambiti della medicina per
anni, rivoluzionando molti trattamenti. Tale tecnologia, ormai
consolidata anche nella moderna Odontoiatria, è largamente
usata in Europa e Stati Uniti.
Anke Schiemann, direttrice di
Dental Tribune International,
ha avuto l’occasione di parlare con Graeme Milicich, socio,
diplomatico e founding board
member del World Congress of
Minimally Invasive Dentistry
(Wcmid), al Congresso FDI di
Stoccolma (Svezia).
In sintesi: quali sono oggi i
benefici dell’utilizzo del laser
nell’odontoiatria clinica?
Il laser ha molte applicazioni
in questo campo. Le mie ricerche degli ultimi quattro anni si
sono concentrate nelle applicazioni cliniche del laser ad Erbium nei tessuti duri. L’ampio
range di applicazioni del laser
porta benefici sia ai pazienti che
ai dentisti. Diversi trattamenti laser dei tessuti duri e molli
sono molto meno invasivi paragonati alle procedure tradizionali. Non penso esista un altro tipo
di tecnologia in Odontoiatria con
la capacità del laser ad Erbium
nel trattare tessuti molli, ossa e
struttura del dente, cambiando
semplicemente i suoi parametri
operativi.
Quale è il vantaggio del laser rispetto agli strumenti taglienti rotanti? Ci sono limiti a
ciò che il laser può fare?
Si, ci sono alcune limitazioni, come la rimozione di corone
e restauri in metallo. Ma se si
considerano nell’insieme i tipi
di intervento disponibili per il
dentista generico, sono decisamente inferiori paragonate alla
strumentazione rotante convenzionale. Per esempio, mentre si
sta tagliando una struttura dentale, si possono avere problemi
con il tessuto molle o i livelli di
osso associati ad una cavità pro-
fonda. Con un laser è possibile
rimuovere osso e tessuto molle
semplicemente cambiando un
parametro, completando quindi
la procedura in un solo appuntamento, cosa che non può essere fatta con una fresa ad alta
velocità. Più in generale, ciò che
può essere eseguito con trapano,
scalpello o frese è possibile farlo
anche con il laser. Inoltre, molti
pazienti hanno paura del dentista anche a causa dei suoni e
delle vibrazioni degli strumenti
rotanti. Sensazioni che scompaiono con il laser. Il che significa
che con tale strumento i pazienti
ritengono i trattamenti più accettabili.
Quale ruolo gioca attualmente la rilevazione tramite
fluorescenza laser nella prevenzione delle malattie orali?
Con l’avvento, più di dieci
anni fa, del KaVo DIAGNOdent,
è stata introdotta la prima applicazione del laser a fluoresenza
in odontoiatria. Come per ogni
altra nuova tecnica, doveva prima essere capita per ottenere i
migliori risultati. Per offrire accurate raccomandazioni relativamente alla cura, basate sulla
rilevazione della carie allo stadio iniziale, appare essenziale
apprendere il concetto di “minimamente invasivo” perché, in
caso contrario, la professione
potrebbe attirarsi l’accusa di
“eccesso di cura”. Queste accuse
derivano spesso da una carente
comprensione della tecnica, delle sue applicazioni, dei concetti
e delle applicazioni legati a tecniche minimamente invasive.
Spesso medici che guardano al
futuro si pongono all’avanguardia nell’applicazione di nuove
tecniche e la letteratura fa fatica
a tener dietro ai pionieri. Questo
porta a periodi in cui manca la
convalida di quello che a lungo
andare diventerà un protocollo di
cura nuovo e condiviso. Ulteriori sviluppi in quest’ambito sono
attualmente in corso e, non appena diventeranno pratica quotidiana, i livelli diagnostici sono
destinati a migliorare. Perché
una nuova tecnica diagnostica
possa divenire pratica corrente
negli studi, deve essere efficace
quanto a costi e tempi.
Quali sono le possibilità di
trattare le perimplantiti con il
laser?
Diversi studi riportano eccellenti risultati nel trattamento
delle perimplantiti col laser. Il
suo utilizzo nel debridement e
nella disinfezione offre al clinico
uno strumento prima non dispo-
nibile. Il laser è sicuro da usare
in presenza di impianti, per via
del basso rischio di danneggiamenti. Personalmente, finora ho
trattato un solo caso di perimplantite ed è stato un completo
successo.
L’uso del laser in campi
come l’endodonzia o la parodontologia è molto controverso. Quali sono le maggiori problematiche?
Ancora una volta, medici
competenti sono molto avanti
con le ricerche in tali ambiti. Si
sono raggiunti risultati che solo
ora iniziano ad essere convalidati dalla ricerca e, fintanto che
non saranno disponibili, l’uso del
laser in tali campi continuerà a
rimanere controverso per molti.
Chi usa il laser e segue gli esiti
clinici ha pochi dubbi sull’efficacia dei suoi trattamenti. Personalmente, sono stato coinvolto
in ricerche sull’uso del Waterlase (Er,Cr:Ysgg) in endodonzia.
Significativa è la possibilità di un
completo debridement del canale a seguito della sua preparazione convenzionale con radial
firing tips in modo non ablativo
e affronta il problema dell’intrappolamento di aria e fluidi
all’apice che sono associate alle
tecniche convenzionali usate per
il debridement finale del canale
ed il risciacquo.
Nella sua conferenza all’FDI
ha parlato di nuove concezioni
associate alla terapia laser. Può
darne una sintesi ai lettori?
Il primo appunto di chi per
la prima volta fa uso del laser
è che non taglia in modo abbastanza veloce. Ma il contributo
più significativo ad una relativa lentezza nel taglio è dato da
coloro che usano il laser, non
dalla tecnologia. Il primo e maggior intoppo in cui un dentista si
imbatte è la differenza tra strumenti rotanti e laser. Una volta
appurato questo, un dentista può
facilmente impratichirsi in tempi relativamente brevi. Se non
si apprendono questi concetti
base, è facile che il nuovo utente
del laser possa rimanerne deluso e fallisca nell’adottare questa
nuova tecnica per i trattamenti
in studio.
La prima osservazione è
che il laser è un “end cutting”.
Siamo diventati molto esperti
nell’uso della strumentazione
rotante e abbiamo maturato riflessi conseguenti. La tendenza
naturale è di mettere in pratica
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Laser e nuove tecnologie:
un’ indagine sul punto
di vista del paziente
Andrea Correggioli*, Elena M. Forini**,
Maurizio Maggioni***
* Odontoiatra, libero professionista in ferrara,
perfezionato in laser-terapia all’Università di Firenze
** Esperta in Biostatistica presso servizio statistica,
azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara.
*** Professore a contratto in chirurgia speciale
odontostomatologica e coordinatore dei corsi di
perfezionamento in laser ed ozonoterapia
dell’Università di Firenze
Lo scopo del lavoro è stato valutare la propensione dei
pazienti degli studi odontoiatrici nei confronti delle innovazioni tecnologiche quali
il Laser. La ricerca è stata
condotta attraverso un questionario anonimo distribuito
in 160 studi sparsi su tutto il
territorio italiano. Sono state
raccolte 1055 schede contenenti informazioni sul livello
di conoscenza dei clienti, su
Opallis finestra.pdf
cosa sarebbero disposti a fare
pur di avvalersi delle nuove
tecnologie, dallo spostarsi
per raggiungere uno studio
in un’altra località fino allo
spendere una quota in più rispetto alle cure abituali ecc.
Tutte le analisi sono state
condotte per sesso, età, zona
e dimensione dello studio
odontoiatrico.
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10 Speciale
LASER TRIBUNE
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tali riflessi allorché si fa uso anche del laser, con la conseguente frustrazione che ne deriva.
Quando si usa una fresa ad alta
velocità, tendiamo a muoverla lateralmente per ampliare il
taglio, ma questa manovra non
funziona con il laser dal momento che è uno strumento “end
cutting” e non “side cutting”. Di
conseguenza l’operatore deve
imparare a puntare il laser direttamente nella direzione in
cui bisogna estendere il taglio.
Chiunque abbia una buona esperienza nell’uso di attrezzature di
abrasione ad aria padroneggerà
facilmente il laser dal momento
che entrambe le tecnologie si
ispirano agli stessi concetti. La
seconda considerazione da fare
è che lento significa anche veloce. Ancora una volta, questo
concetto viene associato con movimenti riflessi collegati all’uso
di manipoli ad alta velocità. Si
tende ad usare un movimento
veloce sulla superficie quando si
contorna una cavità. Esattamente il contrario di quel che occorre fare quando si lavora con il
laser. Il rate di ablazione è regolato da questo movimento, che
inizialmente richiede una certa
consapevolezza per rallentare il
movimento del puntale affinché
si verifichi la necessaria ablazione. Al crescere dell’esperienza
operativa, questo fenomeno viene usato per controllare il rate
di ablazione senza dover modificare i settaggi del laser, ma aumentando o diminuendo il movimento del puntale.
La terza osservazione riguarda la focalizzazione e defocalizzazione del raggio per modificare il rate di ablazione senza
dover cambiare la regolazione
della potenza laser. E’ una tecnica che, combinata con l’accelerazione o il rallentamento del
puntale, permette all’operatore
di raffinare il rate di ablazione
al fine di creare contorni assai
levigati.
La considerazione finale riguarda la soglia di ablazione
sino alla quale è possibile spingersi clinicamente. Tra coloro
che usano da poco il laser, molti
si concentrano sulla regolazione di potenza e di quanto debba
essere distante il puntale dalla superficie, a seconda di quel
che vogliono fare. Non è possibile dare dei valori assoluti delle distanze in base ai parametri
operativi poiché sono implicate
molte variabili, che includono il
tipo di puntale usato, il suo stato,
il rapporto aria/acqua e la superficie che deve essere trattata. Allorché il puntale si muove verso
il dente, esso raggiunge un punto in cui l’operatore può vedere
quando ha inizio l’ablazione, il
che fornisce una distanza massima operativa di riferimento in
rapporto al corrente settaggio e
al puntale usato. Ai principianti
si insegna di iniziare fuori fuoco e di avvicinarsi al dente fino
al punto in cui si raggiunge la
soglia clinicamente percepibile dell’ablazione. Tale distanza
può variare di molti millimetri a
seconda dei vari parametri. Capire questo aiuta i neo utilizzatori del laser ad evitare involontari
effetti di una eccessiva fluenza
sulla superficie di ablazione.
Altri due aspetti in merito ai
rate di ablazione dello smalto
sono stati trattati separatamente
durante la conferenza. Questa
è un’area in cui i neo utenti del
laser vanno incontro a maggiore frustrazione, perché tendono
ad usare movimenti di taglio rotatori con uno strumento “end
cutting”. Primo perché, essendo l’ablazione laser una tecnica
senza contatto, l’ingrandimento
è essenziale. Secondo, perché
i tassi di ablazione dello smalto
sono connessi all’orientamento dell’asse lungo dei prismi di
smalto in relazione al piano della
superficie di ablazione. I tassi di
ablazione sono maggiori del 40%
quando i prismi di smalto sono
abrasi di lato piuttosto che dalle
estremità. Tutto questo comporta il saper capire l’orientamento dell’asse lungo dei prismi di
smalto sulle diverse superfici
del dente. Il culmine di tale comprensione si evince dal tempo
necessario al nuovo utente, o al
clinico esperto nell’uso del laser,
a tagliare una “slot preparation”:
un nuovo utente spesso ha bisogno di tre volte tanto il tempo necessario per completare la stessa
procedura.
Recenti indagini sui laser
a lunghezza d’onda corta (definiti anche laser blu) ne hanno dimostrato l’efficacia nella
diagnosi delle cellule cancerose. Tenendo ben presente
quest’aspetto, secondo lei quale
sarà lo sviluppo del laser nella
pratica odontoiatrica generale
in futuro?
Molti dentisti interessati alla
chirurgia minimamente invasiva
utilizzano la fluorescenza laser
nella diagnosi della demineralizzazione della struttura dentale.
Grazie a queste nuove applicazioni, uno screening per il cancro diventerà efficace, a basso
costo e sarà una pratica comune
dell’odontoiatria. Il vero problema è che gli effetti della radiazione laser sono determinati da
una frequenza specifica e, con lo
sviluppo delle applicazioni, si arriverà ad una molteplicità di tecnologie difficili da assumere nel-
la pratica quotidiana del dentista.
Prevedo, in un futuro prossimo,
l’adozione di un laser a diodo
dotato di frequenze multiple,
commutabili, che consentiranno
ad un solo strumento di eseguire varie funzioni che richiedono
frequenze differenti. Al diffondersi della tecnologia laser, i
costi diminuiranno, rendendone
l’uso più invitante ad un maggior
numero di professionisti.
Prevede che tra 10-15 anni
il laser diventi uno strumento
essenziale in ogni studio dentistico?
Le molteplici applicazioni del
laser non potranno che espandersi in futuro. Attualmente, i
laser con il maggior numero di
applicazioni cliniche in un’unica unità appartengono al gruppo
dei laser ad Erbio: molti dentisti
hanno adottato questa tecnica e
le sue applicazioni sono in continua espansione. Se guardiamo
a 60 anni fa, ai primi manipoli ad
alta velocità, anche allora si verificò una resistenza significativa
alla tecnologia ed occorsero almeno 10 anni prima che venisse
accettata nella pratica.
I laser hanno sperimentato
un cammino più lento, soprattutto per la necessità di una tecnologia avanzata che li rendesse
applicabili in campo odontoiatrico e per i costi legati alla ricerca
e allo sviluppo che si riflettono
sul prezzo stesso dei laser. Se tale
costo diverrà accettabile, in un
prossimo futuro è facile intravedere la presenza di un apparecchio laser in ogni studio.
LT
EMDOLA in Italia
Il gruppo EMDOLA dell’Università di Roma.
A settembre è iniziato
presso l’Università di Parma
e Sapienza di Roma il European Master Degree on Oral
Laser Application. Al Master
in Science, che consiste nel
più alto corso di formazione post-lauream europeo
in Odontoiatria Laser, sono
stati inseriti otto partecipanti dell’Università Sapienza e
dieci dell’Università di Parma
al fine di seguirli individualmente.
Conclusasi a dicembre la
prima parte, che compren-
deva i vari moduli sulla fisica
del Laser e l’interazione con i
tessuti, si prosegue a gennaio
con l’applicazione del Laser
in diversi settori dell’Odontoiatria. Il gruppo di Roma si
è recato questo mese all’Università di Nizza (altro partecipante del Master europeo insieme all’Università di Liegi,
Aachen e Barcellona) per uno
stage guidato dal Prof. Rocca
sull’applicazione del Laser
sui tessuti duri, mentre Parma
prosegue portando il corpo dei
docenti da Nizza a Parma.
Il gruppo EMDOLA dell’Università di Parma.
Speciale 11
LASER TRIBUNE
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
La Low Level Laser Therapy (LLLT)
in Odontoiatria: nuovi orizzonti terapeutici
A. Del Vecchio, G. Tenore, G. Palaia, R. Kornblit, U. Romeo
Università degli Studi Roma “La Sapienza” Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche (Direttore: Prof. A. Polimeni)
CLSOPD (Presidente: Prof. M.Ripari)
UOC Clinica Odontostomatologica (Dirigente II: Prof. M. De Luca)
Master EMDOLA (European Master Degree on Oral Laser Applications) – Roma (Direttore: Prof. U. Romeo)
N
ella grande maggioranza dei casi, quando si pensa alle applicazioni del laser in
Odontoiatria, si fa riferimento
ad interventi per così dire di tipo
“chirurgico”, cioè alla possibilità del laser di rimuovere quantità più o meno ampie di tessuto,
duro o molle, a seconda delle diverse lunghezze d’onda allo scopo di: eliminare neoformazioni,
rimodellare tessuti gengivali,
asportare tessuto dentario cariato, eseguire brecce ossee. Il
tutto si basa sull’effetto fototermico del laser che, interagendo
con i tessuti bersaglio, ne determina la vaporizzazione.
Ma il laser non è solo questo. Riducendo le energie applicate è possibile ottenere effetti terapeutici rigenerativi o
biostimolativi che costituiscono
gli obiettivi di quella che viene
comunemente chiamata Low
Level Laser Therapy (LLLT).
Le possibilità terapeutiche del
laser a bassa emissione energetica sono state studiate a partire
dagli anni Sessanta ed il pioniere in questo campo fu lo studioso ungherese Endre Mester, che
studiò l’applicabilità di questi laser nella guarigione delle ferite.
Molta parte degli studi condotti
sui laser terapeutici restò però
confinato a lungo oltre la cosiddetta Cortina di Ferro e non sono
stati conosciuti dalla letteratura
scientifica occidentale fino agli
inizi degli anni Novanta, quando la comunicazione scientifica del mondo ormai unificato
permise la libera circolazione
dei risultati ottenuti dagli studiosi dell’Est Europeo nel corso di oltre tre decenni. Questo
ha determinato un fenomeno
abbastanza singolare nell’ambito della letteratura scientifica mondiale; infatti, gli studi
scientifici sulla LLLT sono partiti dalle scuole europee per poi
giungere negli Stati Uniti e non
viceversa, come spesso avviene
in Medicina e Odontoiatria. La
letteratura scientifica americana sui laser terapeutici parte
quindi con quasi due decenni di
ritardo su quella europea e solo
nel febbraio del 2002 un laser
terapeutico, il MicroLight 830,
ha ottenuto l’approvazione della
FDA per il trattamento della sindrome del tunnel carpale.
I principi su cui si basa la
LLLT sono legati all’interazione
della luce laser che, grazie alle
bassissime fluenze applicate,
non determina né ipertermia,
né effetti collaterali, giungendo
direttamente ai costituenti cellulari e promuovendo effetti benefici quali guarigione tissutale
e analgesia, ovvero ottimizzando la risposta immunitaria e riducendo gli edemi loco regionali. L’effetto della LLLT su tessuti
e cellule irradiati è duplice: un
effetto diretto, per assorbimento
cellulare dei fotoni, ed uno indiretto, mediato dai fenomeni
biochimici indotti dai fotoni sui
tessuti.
Gli effetti benefici della
LLLT sono stati valutati in diversi comparti cellulari: dalla
proliferazione
fibroblastica,
che favorisce la rigenerazione
tissutale e la cicatrizzazione,
alla produzione osteoblastica,
che implementa le capacità di
osteointegrazione implantare,
alla stimolazione delle cellule immunocompetenti, che ha
impatto benefico in molti quadri clinici autoimmuni, alla
produzione locale di endorfine,
che ha effetti analgesici, fino
alla rigenerazione nervosa, che
viene studiata nel trattamento
di disordini di tipo neuropatico (Walsh 1997). In primo luogo va detto che non tutti i laser
possono essere utilizzati per la
LLLT. Infatti, al fine di ottenere
un’azione di tipo terapeutico, è
necessario impiegare laser che
abbiano una lunghezza d’onda compresa tra i 600 nm ed i
1400 nm, in quella che viene
comunemente definita “finestra
terapeutica” (fig 1). Questo vasto range di lunghezze d’onda
è lontano dai picchi di assorbimento di aminoacidi, proteine,
melanina ed emoglobina, poste
al di sotto dei 600 nm, e dell’acqua, di molto superiore ai 1400
nm. In particolare, la luce rossa
agisce direttamente sulle cellule, ove è assorbita a livello dei
citocromi mitocondriali, veri e
propri cromofori intracellulari,
che agiscono innescando una
serie di processi biochimici che
si traducono, in ultima analisi,
nell’aumento della produzione
intracellulare di ATP, elemento
cardine del metabolismo delle
cellule.
La luce infrarossa è invece
assorbita selettivamente dalle proteine di membrana ed
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Fig. 1: Le lunghezze d’onda tra i 600 nm ed i 1400 nm costituiscono la cosiddetta “finestra terapeutica”.
influenza specificamente la proliferazione cellulare.
permeabilità cellulare. Altro
Sulla base di queste premesparametro essenziale all’otteni- se biologiche e di alcuni studi
mento di un risultato di tipo te- presenti a livello della letterarapeutico è la fluenza, che deve tura internazionale, sono stati
essere compresa tra 0,001 e 10 recentemente intrapresi dalla
J/cm², al di fuori dei quali gli Scuola Romana, presso l’Unità
effetti biostimolativi non hanno Operativa Complessa di Clinica
luogo, anzi vengono sostituiti da
colonna.pdf
effetti delOpallis
tutto mezza
contrari
a quelli 13-01-2009 10:36:21
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desiderati, fino al blocco della
12 Speciale
LASER TRIBUNE
Italian Edition
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
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pagina 11
Odontostomatologica del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell’Università La
Sapienza di Roma, diversi protocolli di ricerca miranti a valutare le possibilità offerte dalla
LLLT nel trattamento e nella
gestione di diversi quadri clinici
del distretto oro-maxillo-facciale. Il laser impiegato in questi
protocolli di ricerca è il LUMIX
2 (Prodent Italia), un soft laser a
doppia lunghezza d’onda; si tratta in pratica di un doppio diodo
che emette a 650 nm e a 910 nm,
sia nel visibile che nel vicino infrarosso. Questo consente una
duplice azione, in profondità ed
in superficie, mirante ad ampliare la gamma di opzioni tera-
peutiche disponibili.
Uno di questi protocolli di
ricerca, ancora in fase di completamento, riguarda la LLLT
nel trattamento della cosiddetta
Sindrome della Bocca Bruciante (BMS), patologia complessa e
di difficile inquadramento etiopatogenetico, che attualmente
è ritenuta di probabile genesi
neurologica (Lauria et al 2005).
I risultati preliminari di questo
studio pilota sono stati presentati in anteprima al Congresso
Laser Florence (Del Vecchio,
Romeo, Gaeta, Maggiore, 2008)
svoltosi l’ottobre scorso a Firenze.
Dodici casi sui 15 facenti parte di questo studio pilota hanno
dimostrato una buona risposta
al trattamento, con riduzione
significativa della sintomatolo-
Fig. 2: Applicazione del laser terapeutico in un soggetto affetto da BMS.
Fig. 3: Applicazione del laser in un caso di osteonecrosi da bisfosfonati.
gia algica, soprattutto nei valori
massimi, già dopo i primi cicli
di trattamento (fig. 2). Lo studio,
tuttora in corso, come previsto
nella fase di progettazione si è
trasformato, dopo questa prima apertura, in un’esperienza
di tipo multicentrico, cui hanno
aderito altri centri universitari.
L’ampliamento del numero dei
casi studiati, nonché l’allargamento dei parametri valutati,
potranno dare delle risposte sicuramente più significative al
fine di confermare o meno gli
interessanti riscontri preliminari.
Altro campo applicativo in
fase di studio da parte del nostro
gruppo, concerne la valutazione
degli effetti della LLLT nell’osteonecrosi da bisfosfonati. Come
già riportato in letteratura, i laser “chirurgici”, quali ad esempio quelli ad Erbio, hanno dimostrato dei risultanti interessanti
sulla guarigione della ferita chirurgica determinata dal laser al
fine di eliminare l’osso necrotico (Vescovi et al 2008). Nel caso
dei soft-laser viene sfruttata
l’azione antalgica della LLLT
(fig 3); le prime esperienze denotano risultati interessanti con
notevole riduzione della sintomatologia da parte di questi
pazienti, duramente provati da
un quadro clinico dai caratteri
estremamente devastanti.
Dal punto di vista sperimentale è invece in procinto di partire un protocollo di studio sulle
potenzialità di biostimolazione
ossea periimplantare con LLLT.
Gli effetti benefici di questo tipo
di trattamento sull’osso periimplantare sono stati descritti
in letteratura da diversi Autori
(Khadra et al 2004; Jakse et al
2007), che hanno dimostrato
una notevole riduzione dei tempi di integrazione ossea degli
impianti inseriti in animali da
esperimento dopo l’esposizione
del sito implantare ad irradiazione con laser a basse energie.
Anche in questo caso si tratta di
un protocollo di ricerca multicentrico cui aderiscono diverse
scuole universitarie nazionali;
la novità, rispetto ad esperienze
analoghe presenti in letteratu-
ra, sta principalmente nella metodica applicativa e nel laser a
doppio diodo, che nel progetto
di studio dovrebbe ridurre i cicli di irradiazione, consentendo
una maggiore applicabilità del
trattamento sia per l’odontoiatra, sia per il paziente.
Un panorama decisamente
vasto che apre all’odontoiatra
nuovi orizzonti terapeutici molto
interessanti soprattutto nell’ottica che vede la professione del
futuro sempre più affiancata dal
laser che, ultimo arrivato, si è
rapidamente affermato come
ausilio imprescindibile della
nostra pratica quotidiana.
Bibliografia
1. Walsh LJ The current status of low level laser therapy in dentistry.
Part 1. Soft tissue applications Ausl Dent J.; 1997; 42(4); 247-54.
2. Lauria G, et al: Trigeminal small-fiber sensory neuropathy causes
burning mouth syndrome; Pain; 2005; 115; 332-7;
3. Del Vecchio A, Romeo U, Gaeta GM, Maggiore C. The Low Level
Laser Therapy In The Treatment Of Burning Mouth Syndrome. A
Pilot Study. Lasers Med Sci.; 2008; 23 (Suppl. 1).
4. Khadra M, Rønold HJ, Lyngstadaas SP, Ellingsen JE, Haanæ HR.
Low-level laser therapy stimulates bone-implant interaction: an
experimental study in rabbits. Clin Oral Impl. Res. 2004; 15; 32532.
5. Jakse N, Payer M, Tangl S, Berghold A, Kirmeier R, Lorenzoni M.
Influence of low-level laser treatment on bone regeneration and
osteointegration of dental implants following sinus augmentation.
Clin Oral Impl. Res.; 2007; 18; 317-24.
6. Vescovi P, Merigo E, Manfredi M, Meleti M, Fornaini C, Bonanini M,
Rocca JP, Nammour S. Nd:YAG laser biostimulation in the treatment
of bisphosphonate-associated osteonecrosis of the jaw: clinical experience in 28 cases. Photomed Laser Surg. 2008 Feb;26(1):37-46.
LASER TRIBUNE
Opallis doppia colonna.pdf
10:42:24
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
Utilizzo del laser Nd:YAG
per il trattamento delle lesioni
vascolari del cavo orale
Maddalena Manfredi, Carlo Fornaini, Elisabetta Merigo, Marco Meleti
Alessandro Ripasarti, Rebecca Guidotti, Paolo Vescovi
Ambulatorio di Patologia e Chirurgia Orale Laser Assistita
Sezione di Odontostomatologia (Dir. Prof. Silvia Pizzi)
CLSOPD (Presidente Prof. Mauro Bonanini)
EMDOLA (European Master Degree on Oral Laser Applications)
(Dir. Prof. Paolo Vescovi)
Università degli Studi di Parma
L
Speciale 13
13-01-2009
a classificazione introdotta nel 1996 dall’ISSVA
(International Society
for the Study of Vascular
Anomalies) sulla base di quelle precedentemente utilizzate
(Mulliken e Glowacki)(1-3), ha
definito l’esistenza di due grandi categorie di lesioni vascolari:
1) gli emangiomi e 2) le malformazioni vascolari propriamente
dette (Tabella 1). In particolare,
gli emangiomi tendono a fare la
loro comparsa alla nascita, o a
poche settimane da essa, proliferano nei mesi successivi e
tendono a scomparire durante
la crescita. Queste neoplasie benigne possono interessare anche la regione della testa e del
collo.
Clinicamente si manifestano
come chiazze a margini irregolari ben demarcati, dal colorito
variabile (rosso-violaceo) che
possono apparire piatte, rilevate (a crescita esofitica) o come
forme miste. Sono state osservate diverse fasi di evoluzione di
queste neoplasie: quella proliferativa (9-12 mesi di vita), caratterizzata da un aumento della
proliferazione delle cellule endoteliali, quella involutiva (5-8
anni di età), dove si assiste ad
un’iniziale maturazione dei vasi
sanguigni e diminuzione dell’attività cellulare, ed una fase definita come involuta, dove si osserva la completa maturazione
della lesione vascolare.
Le malformazioni vascolari
propriamente dette invece (di
tipo capillare, arterioso, venoso, linfatiche o combinate) sono
definite come proliferazioni di
natura congenita o acquisita,
derivanti da disordini dell’embriogenesi, con scarsa tendenza
alla regressione spontanea ma
con la tendenza ad aumentare
con la crescita corporea.
Clinicamente possono presentarsi in maniera differente: in
genere le forme capillari, più
comuni, colpiscono cute o mucose (detti anche angiomi piani)
e si presentano come chiazze
di colore via via più scuro con
il passare dell’età, da rosa pallido a violaceo; le telangectasie
invece sono piccole ectasie dei
vasi sanguigni con morfologia
lineare, puntiforme o arborizzata(1-3). Nel caso di malformazioni linfatiche del distretto
maxillo-facciale si tratta di solito di forme extra-tronculari,
in genere di natura cistica, che
possono rappresentare un problema di difficoltà respiratoria
per la compressione delle vie
aeree superiori.
La diagnosi di emangioma è
essenzialmente clinica, basata
sulle caratteristiche della lesione e sulla sua storia naturale.
Gli esami strumentali tuttavia
sono utili presidi di valutazione
delle dimensioni e profondità
della lesione e della sua emodinamica, in particolare l’ecocolordoppler, soprattutto durante
la fase proliferativa.
La RMN viene riservata, nel
caso degli emangiomi del distretto maxillo-facciale, a lesioni di notevoli dimensioni per il
possibile coinvolgimento delle
vie aeree o per possibili anomalie cerebrali e vascolari associate (PHACE).
La gestione degli emangiomi
prevede una fase di osservazione clinica delle lesioni, dato che
molte di queste tendono ad una
involuzione spontanea nel tempo, in genere con completa restituito ad integrum della lesione.
Nel 20-40% dei casi si osserva
Tabella 1
Classificazione delle anomalie vascolari (ISSVA, 1996)
Emangiomi immaturi
Tuberosi
Sottocutanei
Misti
Malformazioni vascolari propriamente dette
Capillari
Venose
Artero-venose
Linfatiche
Complesse e/o sistemiche
invece una guarigione con cicatrici distrofiche e/o discromiche: in questi casi il trattamento
può essere di tipo chirurgico,
tuttavia spesso l’estensione e la
presenza di lesioni in aree estetiche condiziona tale procedura.
È inoltre descritto l’utilizzo di
altre tecniche come la crioterapia, l’embolizzazione selettiva,
la cauterizzazione, la terapia
steroidea, che possono essere
utilizzate in combinazione tra
loro.
Il trattamento delle malformazioni vascolari è variabile
e strettamente legato al tipo di
patologia e alla sede interessata. Essenziale è stabilire la diagnosi corretta del tipo di malformazione: nel caso di quella
capillare il protocollo prevede
una semplice valutazione clinica; l’utilizzo di altre tecniche
diagnostiche ha la funzione di
distinguerle da quelle di altra
natura o di valutarle nel contesto di sindromi complesse o
sistemiche (S. Sturge-Weber, displasie venose o arterovenose).
Nel caso di sospetto di malformazioni artero-venose, arteriose o linfatiche, l’ecocolordoppler è fondamentale per
valutare l’estensione delle lesioni, l’architettura e l’emodinamica. Utile risulta anche l’utilizzo
di una angio-TC multistrato per
il sospetto di malformazioni che
coinvolgano distretti ossei. Nel
caso di malformazioni arteriose
o artero-venose, l’angiografia
consente una valutazione non
solo dell’architettura, ma anche
dell’emodinamica della lesione,
mentre in quelle venose evidenzia con difficoltà e solo tardivamente i laghi venosi. Attraverso una RMN, infine, è possibile
completare il quadro diagnostico per la valutazione della malformazione rispetto al distretto
di localizzazione, in particolare
con le strutture limitrofe (3-4).
L’introduzione di nuove tecnologie, come quella del laser,
ha consentito di poter ampliare il trattamento delle lesioni
vascolari in genere, anche in
condizioni non particolarmente
favorevoli alla chirurgia convenzionale. In particolare le lunghezze d’onda che presentano
bassa affinità per l’acqua ed alta
affinità per l’emoglobina, come
il laser a diodi (810-830 nm)
ed il laser a Nd:YAG (1064 nm),
consentono una penetrazione
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14 Speciale
LASER TRIBUNE
Italian Edition
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
Fig. 8
Fig. 9
PAGINAPUBBUNIVERSITA2009.pdf 19/11/2008 9.42.13
Fig. 7
LT
Università degli Studi di Firenze
organizza i seguenti corsi
per l’Anno Accademico 2008 - 2009
8 EDIZIONE:
A
Utilizzo del laser e delle nuove tecnologie nel trattamento dei
tessuti duri e molli, orali e periorali
I corsi si terranno presso:
CLINICA ODONTOIATRICA
Via del Ponte di Mezzo, 46/48
50127 FIRENZE
Tel: 055-354265
Fax: 055-321144
Per scaricare i moduli di iscrizione:
www.med.unifi.it / www.aiola.it
C
M
Y
CM
MY
CY
Per informazioni ed iscrizioni:
Ufficio Corsi di Perfezionamento
POLO BIOMEDICO
(Settore Post-Laurea, Plesso Didattico)
Viale Morgagni,40 -50134 FIRENZE
(LUN-MER-VEN, 9,00-13,00;
MAR-GIO 15.00 - 16.00)
Tel: 055.4598776/772
Fax: 055.4598928
[email protected]
13 -14 Marzo / 2-3-4 Aprile / 15 - 16 Maggio
12 - 13 Giugno / 17 - 18 - 19 Settembre 2009
Finalità del corso:
Far conoscere agli odontoiatri ed ai medici chirurghi le caratteristiche della luce
del laser e la sua possibilità di utilizzo in campo diagnostico e terapeutico.
Durata del corso:
Totale 85 ore: 60 ore di didattica teorica e 25 ore di esercitazioni pratiche.
Costo del corso:
€ 2.000,00
Posti disponibili:
80 (iscrizioni secondo ordine cronologico)
Criteri per l’accesso:
Laurea in Medicina e Chirurgia con abilitazione all’Odontoiatria;
Laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria.
Ecm richiesti
precedenti edizioni:
In collaborazione con:
ECM
a
7 edizione
50
CMY
K
DIRETTORE DEI CORSI
Prof. Luca Giachetti
Dipartimento di Odontostomatologia
dell’Università degli Studi di Firenze
3 A EDIZIONE:
Utilizzo delle nuove tecnologie in Odontoiatria e Igiene Dentale:
Ozono e Laser
13 -14 Marzo / 2-3-4 Aprile / 15 - 16 Maggio 2009
REFERENTE :
Dott. Maurizio Maggioni
Tel: 335-6790083
[email protected]
Finalità del corso:
Far conoscere agli odontoiatri ed agli igenisti dentali l’utilizzo delle nuove tecnologie come l’ozonoterapia e l’utilizzo delle diverse lunghezze d’onda dei laser.
Durata del corso:
Totale 60 ore: 45 ore di didattica teorica e 15 ore di esercitazioni pratiche.
Costo del corso:
€ 1.000,00
Posti disponibili:
50 (iscrizioni secondo ordine cronologico)
Criteri per l’accesso:
Laurea in Medicina e Chirurgia con abilitazione all’Odontoiatria;
Laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria;
Laurea in Igiene Dentale.
Ecm richiesti
precedenti edizioni:
ECM
2 a edizione
44
In collaborazione con:
pagina 13
efficace
nei
tessuti
(4-5
mm),
determinando un’azione di riscaldamento e coagulazione anche a distanza
(7-10 mm), con conseguente fotocoagulazione a carico dei vasi sanguigni.
Alcuni autori(5) hanno descritto la
possibilità di indurre una “disidratazione forzata con conseguente fotocoagulazione della lesione vascolare” attraverso l’irradiazione della luce laser a
distanza di circa 2-3 mm da essa, spostandosi con un movimento continuo
della fibra ed evitando di mantenerla
nello stesso punto troppo a lungo (510 secondi di esposizione). La disidratazione si manifesta con uno sbiancamento della lesione, che tende anche a
raggrinzirsi. In caso di lesioni estese e
profonde può essere necessario ripetere tale esposizione in più sedute(5).
Il trattamento laser può essere preceduto da anestesia locoregionale o,
nel caso di piccoli angiomi, la sola applicazione topica di gel anestetici 5 minuti prima rende possibile la procedura
(5-6).
È stato inoltre suggerito di iniziare l’irradiazione con queste lunghezze
d’onda a maggior distanza dalle lesioni
(2-3 cm) per poi avvicinarsi maggiormente ad esse, sempre con movimento
continuo, favorendo così un’azione antalgica sui tessuti trattati.
Utilizzando dunque queste indicazioni della letteratura, sono state trattate lesioni vascolari del cavo orale presso l’Unità di Patologia e Chirurgia Orale
Laser Assistita, Sezione di Odontostomatologia, dell’Università di Parma.
In particolare, il primo caso ha coinvolto un paziente di sesso maschile,
di anni 68, affetto da un emangioma
rilevato del labbro inferiore, presente
in sede da anni, con tendenza al sanguinamento (Fig. 1). Il paziente è stato
trattato con un’unica applicazione laser Nd:YAG (Fotona, Slovenia; 2 W, 20
Hz) a distanza di 2-3 mm dal tessuto
affetto dalla patologia: durante l’applicazione si evidenzia la disidrazione
forzata della lesione, che comincia a
diventare bianca (Fig. 2-3). Date le sue
dimensioni, l’applicazione laser è stata
preceduta da anestesia loco-regionale.
Come già detto, la fibra laser non deve
rimanere a contatto con il tessuto e non
deve mai restare ferma troppo a lungo
in un solo punto, per evitare danni a carico dei tessuti profondi.
Il trattamento termina quando l’intera lesione appare completamente
bianca e piatta (Fig. 4-5). La guarigione avviene in circa 2 settimane, con la
comparsa di un’area fibrinosa iniziale
(Fig. 6: controllo ad 1 settimana; Figg.
7-8: controllo a 3 settimane).
Il secondo caso mostra una lesione
della regione retrocommessurale (Fig.
9), facilmente soggetta al traumatismo
masticatorio.
L’area affetta è stata trattata con
l’applicazione di gel anestetico topico
circa 5 minuti prima dell’irradiazione,
eseguita anch’essa con laser Nd:YAG
(Fotona, Slovenia; 2 W, 20 Hz) a distanza dapprima di alcuni mm per poi raggiungere la distanza di induzione della
fotocoagulazione, 2-3 mm (Fig. 10-11).
Anche in questo secondo caso una sola
seduta ha determinato la completa disidratazione (Fig. 12) e scomparsa della
lesione a distanza di 3 settimane (Fig.
13).
Il trattamento laser delle lesioni vascolari delle mucose orali attraverso
la tecnica della fotocoagulazione con
disidratazione forzata, visto come alternativa alle convenzionali metodiche,
consente di poter trattare patologie anche di dimensioni estese con un buon
risultato, soprattutto in aree estetiche,
spesso con la sola applicazione di agenti anestetici topici. Inoltre, la possibilità di evitare la sutura in associazione
all’ottimo controllo dell’emostasi ed
LT
pagina 15
Speciale 15
LASER TRIBUNE
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
Fig. 10
LT
Fig. 11
Fig. 12
Fig. 13
pagina 14
il risultato estetico ottenibile,
determinano il successo della
tecnica con un buon indice di
gradimento anche da parte del
paziente.
L’utilizzo di scale analogiche visive per la valutazione
della sintomatologia dolorosa
post-operatoria ha inoltre dimostrato nella nostra esperienza,
così come anche riportato dalla
letteratura, una riduzione del
discomfort post-chirurgico da
parte dei pazienti trattati con terapia laser in rapporto a quelli
operati con tecniche tradizionali, con una bassa incidenza di
complicanze post trattamento.
Da questi dati preliminari
dunque è auspicabile la valutazione con studi a larga scala per
poter confermare il ruolo della
terapia laser per il trattamento
delle lesioni vascolari del distretto orale.
Bibliografia
1. Enjolras O, Mulliken JB.
Vascular tumors and vascular
malformations
(new issues). Adv Dermatol 1997;13:375-423.
2. Mulliken JB, Glowacki J.
Hemangiomas. Vascular
malformations in infants
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characteristics. Plast Reconstr Surg 1982;69:412422.
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Cigognetti F, Vercellio G.
Haemostatic squeezing
and purse-string sutures: optimising surgical
techniques for early excision of critical infantile
haemangiomas.J Pediatr
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4. Eivazi B, Ardelean M,
Berlien H-P, Cremer H,
Elluru R et al. Update on
hemangiomas and vascular malformations of
the head and neck. Eur
Arch
Otorhinolaryngol
2009;266:187-197.
5. Angiero F, Benedicenti
S, Romanos GE, Crippa
R. Treatment of hemangioma of the head and
neck with diode laser and
forced dehydration with
induced
photocoagulation. Photomed Las Surg
2008;26:113-118.
6. Bradley PF. A review of the
use of the Nd:YAG laser
in oral and maxillofacial
surgery. Br J Oral maxillofac Surg 1997;35:26-35.
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16 Speciale
LASER TRIBUNE
Italian Edition
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
L’impiego in Odontoiatria della tecnologia
laser nell’età evolutiva
R. Kornblit, M. Bossu, G.L. Sfasciotti, A. Polimeni
Dipartimento di Scienza Odontostomatologica Università Sapienza di Roma: Dir. Prof.ssa A. Polimeni
U.O.C di Odontoiatria Pediatrica Università Sapienza di Roma Dir. Prof.ssa A. Polimeni
L
e cure odontoiatriche
fino all’età di 12/14 anni
devono essere seguite
da una figura professionale specializzata chiamata Pedodontista o Odontoiatra Pediatrico, la quale ha una adeguata
preparazione sia tecnica che
psicologica e segue la crescita e
lo sviluppo dei denti e della bocca dei bambini.
Il pedodontista attua differenti tecniche ed approcci con il
bambino che devono modellarsi
sul tipo di personalità del piccolo paziente. Per tale motivo è
importante che il professionista
conosca le fasi di sviluppo del
linguaggio, dell’intelletto, della
coordinazione dei movimenti e
della personalità del bambino.
Esistono numerose metodiche
comportamentali per vincere
l’ansia del piccolo paziente e, di
sicuro, quella applicabile in tutte le fasce dello sviluppo e nei
diversi temperamenti è la tecnica del Tell-Show-Do (informaremostrare-fare).
È una delle tecniche di ap-
Fig 1: La fase “Show “: la dimostrazione al bambino del funzionamento del fascio della luce Laser.
Fig. 2: La visibilità e il controllo
dell’ablazione della carie a distanza con il laser ad Erbio.
a
proccio pedodontico più efficaci ed è caratterizzata dalla
spiegazione (Tell) preliminare
al piccolo paziente del funzionamento dello strumentario e
delle sensazioni che potrebbe
provare, utilizzando dei termini che risultino comprensibili
ed accettabili psicologicamente
dal bambino; successivamente
dal mostrare (Show) come la
strumentazione agisce, ed infine dalla dimostrazione (Do)
pratico–clinica di quanto detto
precedentemente...
Tutto ciò è importante non
solo per la riuscita del trattamento stesso, ma anche per non
creare futuri pazienti odontofobici.
La teoria del Tell-Show-Do
considera da una parte il rifiuto del bambino della sorpresa
e dell’inganno e dall’altra la
suggestionabilità del piccolo
paziente al fine di una corretta
individuazione delle sensazioni
che sta provando.
La tecnologia laser applicata
a distanza (no touch treatment)
utilizza un puntatore sotto forma di un fascio di luce rossa per
guidare l’operatore.
Nei più piccoli, ma non solo,
il ricordo è frutto di una rielaborazione emotiva molto personale degli eventi, che subisce
sia condizionamenti interni che
esterni (influenze genitoriali).
L’istinto di protezione nei
confronti dei propri figli da parte di genitori che hanno subito
un’esperienza odontoiatrica ne-
b
gativa, si traduce in una trasmissione delle proprie paure ed angosce. I trattamenti con il laser,
ancora poco conosciuti, da una
parte non richiamano nella memoria un’esperienza negativa
e dall’altra, non assomigliando
a nessun’altra strumentazione
medica conosciuta, evitano di
creare uno stato emotivo negativo e forniscono la possibilità
di informare e dimostrare senza
creare condizionamenti.
La tecnologia laser sottoforma di un fascio di luce laser da
applicare a distanza sui tessuti
può dare un vantaggio addizionale nella tecnica Tell-ShowDo.
Nella memoria del piccolo
paziente, la luce rossa del laser
ricorda uno dei giocattoli spaziali, tanto amati dai bambini e,
come già menzionato in precedenza, certamente non somiglia
ad uno strumento curativo.
Tale tecnologia, dimostrata
durante la fase dello Show, viene per questo motivo accettata
positivamente da parte del piccolo paziente, che permette di
applicarla nella fase successiva,
ovvero quella chiamata Do.
In alcuni casi, però, attraverso il paragone con uno dei giocattoli spaziali, la luce potrebbe
essere immaginata come raggio
che distrugge ciò che colpisce,
creando uno stato di agitazione dopo la fase dello Show, apportando dunque una difficoltà
maggiore nella fase del Do.
LA CARIE DENTALE
Fig. 3: L’ablazione dello strato della dentina infetta dell’ 84 con laser
ad Erbio: a) prima; b) dopo; c) otturazione completata.
Ancora oggi la patologia orale più frequente in età evolutiva
è la carie dentale. Questa malattia batterica può portare fino
alla distruzione della corona del
dente, con tutte le sue conseguenze.
Trattandosi di denti decidui
che hanno una dimensione più
ridotta rispetto a quelli permanenti (per esempio lo spessore
dello smalto è circa di 1 mm rispetto a una media di 2-2,5 mm
c
Fig. 4: Frenulectomia con diverse lunghezze d’onda: a)Nd:YAG;
b) Er:YAG; c)CO2.
di quelli permanenti) questa distruzione potrebbe avvenire in
breve tempo.
Inoltre, i denti permanenti,
nei primi anni di vita in bocca,
hanno una camera pulpare più
ampia rispetto a quel che sarà
negli anni successivi con la deposizione della dentina secondaria.
Considerando il rapporto
smalto-dentina/polpa nei primi
anni di vita dei denti permanenti, la carie dentale potrebbe avvicinarsi velocemente al tessuto
pulpare, con tutte le relative
conseguenze.
L’approccio alla cura della
carie in età evolutiva è minimamente invasiva e ha lo scopo
principale della massima conservazione del tessuto dentale
sano, attraverso l’utilizzo di tutte le informazioni e le tecniche
disponibili: prevenzione, valutazione del rischio della carie,
accurata diagnosi della stessa,
procedura tecnica di restaurazione con minor perdita possibile di tessuto, ecc.
Avendo l’Odontoiatria Minimamente Invasiva l’obiettivo di
eliminare la malattia infettiva,
la dentina cariata si divide in
due strati: quello della dentina
infetta, che è morbida e amorfa,
altamente contaminata da batteri con il collagene denaturato,
e quello sottostante di dentina
affetta che è meno carica di bat-
teri, parzialmente demineralizzata con la matrice del collagene intatta, conservando per cui
la potenzialità di remineralizzazione.
L’Odontoiatria Minimamente
Invasiva prevede esclusivamente la rimozione della dentina
infetta, lasciando in sito quella
affetta.
Il laser ad Er:YAG, unica
lunghezza d’onda attualmente
applicabile sui tessuti duri, si è
dimostrato, come documentato
in molteplici lavori, sicuro ed
efficace per la rimozione della
carie dentale. Avendo uno spot
ablativo di circa 0,8 mm di diametro, riesce a rimuovere delle
superfici di diametro inferiore
a 0,8 mm, conservando il tessuto sano dentale così prezioso
in dentatura decidua e mista
per i motivi sopra menzionati.
Per di più con il laser ad Erbio
la visibilità e il controllo della
rimozione del tessuto cariato
permettono di risparmiare il
tessuto affetto, mantenendo così
uno dei requisiti più importanti
dell’Odontoiatria Minimamente
Invasiva.
Vantandosi della proprietà
decontaminante del laser, descritta in tantissimi lavori, ci
assicuriamo la riduzione della carica batterica nello strato
LT
pagina 17
Speciale 17
LASER TRIBUNE
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
Bibliografia
1. Cavalcanti
BN,Lage-Marques JL,Rode SM. Pulpal
temperature increases with
Er:YAG laser and high-speed
handpieces. J Prosthet Dent.
2003 Nov;90(5):447-51.
2. Cozean C, Arcoria CJ, Pelagalli J, Powell GL. Dentistry for the 21st century?
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3. Delmé KI, De Moor RJ. Scanning electron microscopic
evaluation of enamel and
dentin surfaces After Er:YAG
laser preparation and laser
conditioning. Photomed Laser Surg 2007; 25:393-401.
LT
pagina 16
della dentina affetta, riducendo
le complicazioni postoperatorie.
La superficie dentinale,
dopo l’irraggiamento con il laser ad Erbio, si presenta senza
lo smear layer, con i tubi dentinali aperti per una maggiore
ritenzione del materiale composito, con la creazione dei zaffi di
resina nei tubi dentinali. Ritenzione assai importante quando
si tratta del rimanente tessuto
dentale dei denti decidui, già
di per sé di piccole dimensioni,
disponibili per la ritenzione del
materiale dell’otturazione.
LA CHIRURGIA DEI
TESSUTI MOLLI
Per quanto riguarda la chirurgia dei tessuti molli, in età
evolutiva uno dei più frequenti interventi è la chirurgia del
frenulo e l’opercolectomia dei
denti inclusi. Attualmente vengono utilizzate cinque lunghezze d’onda per questi trattamenti: Er:YAG, CO2, Diodi, Nd:YAG,
KTP. Con i primi due l’energia
assorbita dalle molecole d’acqua
rimane in superficie, mentre
con gli altri tre l’energia assorbita dall’emoglobina penetra nei
tessuti in profondità per circa
3-5 mm.
Ognuna di queste lunghezze
d’onda ha dei vantaggi e svantaggi ed è a scelta del professionista utilizzare uno o l’altro tra
questi tipi di laser nella chirurgia Pedodontica. Va poi ricordato che, trattandosi di bambini, è
difficile tenerli fermi a lungo: si
muovono continuamente e non
tollerano procedure terapeutiche troppo lunghe. I bambini si
spaventano alla vista anche solo
di un goccia di sangue ed inoltre
reagiscono negativamente alla
sensazione di una parte “addormentata” della bocca, una sensazione che li angoscia e li spaventa. Con la tecnologia laser si può
effettuare la chirurgia con un
minimo o una totale assenza di
sanguinamento, in tempi ridotti e
utilizzando una quantità minima
di anestetico, a tutto a vantaggio
del piccolo paziente.Per di più la
chirurgia con il laser, che sia di
una lunghezza d’onda o un’altra,
come documentato in tantissimi
articoli, risponde a molti requisiti della Chirurgia Minimamente Invasiva: l’utilizzo di un solo
strumento, minimo trauma dei
tessuti trattati, campo operatorio
ristretto, assenza di sutura, tutto
ciò con minima complicazione
infettiva e infiammatoria post intervento, in tempi veloci di guarigione tessutale e con un minimo di disconfort post operatorio.
4. Freitas PM, Navarro RS,
Barros
JA,Eduardo
CP.
The use of laser for cavity
preparation:An SEM evaluation. Microsc. Res. Tech.
2007; 70:803-808.
5. Geraldo-Martins
VR,Tanji
EY,Wetter
NU,Nogueira
RD,Eduardo CP. Intrapulpal
temperature during preparation with the Er:YAG laser: an
in vitro study. Photomed Laser Surg. 2005; Apr;23(2):1826.
NobelReplace
6. Kornblit R,Trapani D,Bossu
M, Muller-Bulla M, Rocca
J.P.,Polimeni A. The use of
Er:YAG laser for caries removal in Paediatric Patients
following Minimally Invasive Dentistry Concepts. Eur
J.Paediatric Dentistry 2008;
Jun 9(2):81-7.
Il sistema implantare più utilizzato al mondo*
7. Matsumoto K,Wang X, Zhang
C,Kinoshita J. Effect of a novel Er:YAG laser in caries
removal and cavity preparation: a clinical observation.
Photomed Laser Surg. 2007
Feb;25(1):8-13.
Connessione interna trilobata
per protesi accurate e sicure
Sistema di codice colore per
semplificare l’uso e consentire
un’identificazione rapida e
precisa dei componenti
8. Brostek AM, Bochenek AJ,
Walsh LJ. Minimally invasive
dentistry: a review and update. Shangai Kou Qiang Yi Xue.
2006 Jun;15(3):225-49.
9. Ericson D, Kidd E, McComb
D, Mjor I, Noack MJ. Minimally Invasive Dentistry –
concepts and techniques in
cariology. Oral Health Prev
Dent. 2003;1(1):59-72.
Superficie TiUnite®
e Groovy™ per una migliore
osteointegrazione
10.Folwaczny M, Aggstaller H,
Mehl A, Hickel R. Removal of
bacterial endotoxin from root
surface with Er:YAG laser.
Am J Dent. 2003 Feb;16(1):35.
13.Schoop U, Kluger W, Moritz
A, Nedjelik N, Georgopoulos A, Sperr W. Bactericidal
effect of different laser systems in the deep layers of
dentin. Lasers Surg Med.
2004;35(2):111-6.
14.Kornblit R., Bossu M, Mari
D, Rocca J.P., Polimeni A.
Enamel and Dentine of Deciduous Teeth Er:YAG Laser
prepared: a SEM study. Eur
J.Paediatric Dentistry
in
press.
Codifica con codice colore:
un protocollo di fresatura
step-by-step per procedure
chirurgiche predicibili
Design dell’impianto che
riproduce la forma delle radici
del dente naturale
© Nobel Biocare 2009
11.Liu JF, Lai YL, Shu WY, Lee
SY. Acceptance and efficiency of Er:YAG laser for cavity preparation in children.
Photomed Laser Surg. 2006
Aug;24(4):489-93.
12.Panetta F, Dall’Oca S, Nofroni I, Quaranta A, Polimeni
A, Ottolenghi L. Early childhood caries. Oral health
survey in kindergartens of
the 19th district in Rome.
Minerva Stomatol. 2004 NovDec;53(11-12):669-78.
TM
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2009
Marzo
4 – 28
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– 641
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18 Speciale
LASER TRIBUNE
Italian Edition
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Laser e nuove tecnologie: prospettive
per il futuro degli studi odontoiatrici
Andrea Correggioli*, Elena M. Forini**, Maurizio Maggioni***
* Odontoiatra, libero professionista in Ferrara, perfezionato in laser-terapia all’Università di Firenze
** Esperta in Biostatistica presso servizio statistica, azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara
*** Professore a contratto in chirurgia speciale odontostomatologica e coordinatore dei corsi di perfezionamento in laser ed
ozonoterapia dell’Università di Firenze
I
l questionario, in forma
anonima, è stato distribuito a 160 studi odontoiatrici
su tutto il territorio italiano.
Hanno aderito all’indagine 40
ambulatori, di cui 22 del nord
Italia, 7 del centro e 11 del sud.
Il questionario è costituito
da 12 domande che valutano la
propensione dei pazienti alle
innovazioni tecnologiche negli
studi odontoiatrici. Per ogni ambulatorio è stato compilato, inoltre, un secondo questionario che
descrive la dotazione dello studio stesso (numero di poltrone e
tecnologia) e il contesto demografico (numero di abitanti della
provincia e luogo).
Il numero di schede raccolte
è rilevante (1055 schede): il territorio italiano è ben rappresentato, il 47% delle schede provengono dal nord, il 39,1% dal sud e
il 14,1% dal centro.
Materiali e metodi
Sono stati costruiti due questionari: il primo (Linee Operative) è servito a raccogliere le
informazioni riguardanti le caratteristiche dello studio odontoiatrico quali il numero di poltrone, la dotazione tecnologica
e la dimensione della località; il
secondo questionario è stato distribuito ai pazienti e raccoglie
informazioni relative alle conoscenze sulle nuove tecnologie,
indagando la disponibilità dei
pazienti nei confronti della spesa.
Sono stati inviati i questionari a 160 studi distribuiti su
tutto il territorio italiano con
busta già affrancata per il ritorno. Quaranta ambulatori hanno
aderito all’iniziativa rinviando
1055 questionari compilati dai
loro pazienti. Gli unici dati anagrafici richiesti sono stati sesso
ed età.
Le risposte sono state elaborate tenendo conto di sesso, età,
dimensione della località, dimensione dell’ambulatorio frequentato e zona geografica.
Gli studi odontoiatrici, per
quanto riguarda le dotazioni tecnologiche (Figura 2), sono stati
classificati in tre livelli: bassa
tecnologia (fino a quattro dotazioni), media tecnologia (da 5 a
10 dotazioni) e alta tecnologia
(oltre le 10 dotazioni).
Dall’analisi sono stati esclusi
cinque questionari compilati da
pazienti di età inferiore a dieci
anni per un totale di 1050.
Nell’analisi delle domande
relative alla spesa (domande 4 e
5) sono stati esclusi i questionari
compilati da minorenni. Inoltre,
LT
pagina 19
Linee operative
(Questionario da compilare a cura del medico)
Nella busta di ritorno si prega gentilmente, al fine di agevolare la raccolta statistica dei dati, di inserire le seguenti voci:
1. provincia di appartenenza dello studio.
2. numero di abitanti
□ fino a 10.000 □ 10.000-50.000 □ 50.000-100.000 □ oltre 100.000
3. Numero di poltrone dello studio
□ fino a 3 □ da 4 a 6 □ oltre 6
Il questionario
(Questionario da compilare a cura del paziente)
Gent.le paziente ci permetta di chiederLe alcuni minuti del suo tempo, per
rispondere ad alcune domande al fine di poterLe offrire un servizio sempre
migliore e ritagliato sulle sue esigenze.
Il questionario è in forma anonima per cui la preghiamo di rispondere con la
massima sincerità.
La sua età:
Maschio □ Femmina □
Ponga la croce su uno dei numeri in corrispondenza di ogni domanda.
Il significato di tali numeri è riportato sotto
4. Presenza nello studio dei seguenti dispositivi:
a. Computer
b. Radiologia endorale digitale (fosfori o sensore)
c. (tradizionale o digitale)
d. Piezosurgery
e. Microscopio operatorio
f. Pedana postumetrica
g. Telecamera endorale
h. Laser
i. Sistemi di trattamento-disinfezione dell’aria ambientale
j. Sistemi di autosteril dei riuniti
k. Defibrillatore
l. Cardiomonitor (pulsossimetro pressione, ECG, frequenza atti respiratori)
m. Autoclave classe b
n. Protossido di azoto
o. Altro
1 = per nulla – niente - inaccettabile
2 = poco - insufficiente
3 = abbastanza – a sufficienza
4 = soddisfatto ma migliorabile - forse
5 = molto soddisfatto - molto importante - si
6 = ottimo – estremamente importante - si decisamente
E’ soddisfatto della dotazione tecnologica del nostro studio?
1
2
3
4
5
6
Quanto ritiene che le innovazioni tecnologiche possano migliorare la qualità
delle cure al di là del rapporto di fiducia con il curante?
1
2
3
4
5
6
Quanto ritiene importante per il nostro studio il dotarsi delle ultime tecnologie
applicate al dentale?
1
2
3
4
5
6
Sarebbe disposto a pagare di più le cure pur di avvalersi di tecnologie innovative?
SI
NO
Se la risposta alla precedente domanda è stata SI risponda alla seguente:
Quanto sarebbe disposto a pagare in più?
a) fino al 10%
b) dal 10% al 25%
c) oltre il 25%
Di quale tra queste tecnologie ha già sentito parlare o ne ha qualche conoscenza
a) Laser applicato all’uso dentale
b) Ozono applicato all’uso dentale
c) Radiologia digitale
Ritiene interessante la possibilità di eseguire otturazioni indolori senza anestesia, o piccoli interventi di chirurgia orale tramite l’ausilio del Laser dentale?
1
2
3
4
5
6
Se ne fosse a conoscenza sarebbe disposto a farsi curare da studi anche
relativamente distanti dalla sua abitazione pur di ottenere cure con l’ausilio di
tali tecnologie al laser?
1
2
3
4
5
6
Ritiene che uno studio tecnologicamente avanzato possa rappresentare un
valore aggiunto rispetto alla concorrenza?
1
2
3
4
5
6
Ritiene importante che i professionisti che la curano abbiano avuto una preliminare e adeguata formazione anche universitaria di tali tecnologie?
1
2
3
4
5
6
Fig. 1
n. poltrone dello studio
Italia
fino a 3
da 4 a 6
oltre 6
totale
Nord
246
207
28
481
Centro
134
14
0
148
Sud
300
111
0
411
Totale
680
332
28
1040
Tabella 1
Numero di schede per zona e dimensioni dell’ambulatorio
Ha mai chiesto di vedere il percorso formativo di chi la cura?
SI
NO
Ha mai eseguito trattamenti estetici non odontoiatrici con laser (esempio
depilazione permanente o rimozione di macchie cutanee, etc.)
SI
NO
Aggiunga qualsiasi altro commento....................................................................
Speciale 19
LASER TRIBUNE
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
LT
pagina 18
a fine questionario, è stato chiesto al paziente di aggiungere un
commento: ne sono stati raccolti
93, poi aggregati in macro classi.
Risultati
Seguono grafici e tabelle che
rappresentano le caratteristiche degli studi che hanno aderito all’indagine e le riposte dei
pazienti al questionario.
All’indagine hanno partecipato ben 40 studi odontoiatrici
appartenenti a 21 province italiane. Il 29% delle schede raccolte provengono da studi che si
trovano in piccoli centri (fino a
50.000 abitanti) e il 25% proviene da località con oltre 100.000
(fig.1).
Gli studi di grandi dimensioni (oltre 6 poltrone) sono concentrati soprattutto al nord; le
schede raccolte nel centro Italia
provengono soprattutto da studi di piccole dimensioni (fino a
3 poltrone) mentre al sud sono
ben rappresentati anche gli studi di medie dimensioni (da 4 a 6
poltrone).
Il 66% degli studi che hanno
partecipato all’indagine hanno
una dotazione fino a 3 poltrone,
il 28% da 4 a 6 e solo il 5% oltre
6 (tabella 1).
Per quanto riguarda le tecnologie degli ambulatori odontoiatrici, l’autoclave è presente
in ogni studio; il computer è presente ormai nella quasi totalità
degli ambulatori (87%) e i cinque centri in cui è assente sono
di piccole dimensioni (fino a tre
poltrone). Il Laser è presente
nel 61,5% degli ambulatori che
hanno aderito allo studio, telecamera endorale e radiologia
endorale sono rispettivamente
presenti nel 56,4% e 53,8% degli studi esaminati (fig.2).
La maggior parte delle schede raccolte proviene da studi a
media tecnologia. Se si analizza la distribuzione della tecnologia sul territorio italiano, si
nota che negli studi intervistati
del Sud non si superano le 10
dotazioni, l’alta tecnologia si
concentra soprattutto al centro
e al nord, dove il 14% degli ambulatori supera le 11 dotazioni
(fig.3).
Il campione è costituito per
il 56% da donne, che si concentrano maggiormente nelle fasce
di età dai 21 ai 50 anni (fig.4).
Il test Chi-quadrato rivela
che la popolazione che accede
agli ambulatori ha una diversa composizione per età nelle
tre aree considerate (Chi2:37,
p<0.01). La popolazione che
accede agli studi odontoiatrici
al sud è più giovane: la fascia
18-39 anni è rappresentata dal
38% dei pazienti del nord contro il 50% del sud (fig.5).
Quando si parla della tecnologia il paziente si dichiara soddisfatto: l’83% degli intervistati
ha espresso un parere molto
positivo nei confronti dello studio frequentato (fig.6).
Il test statistico applicato aggregando le classi di soddisfazione risulta essere significativo
(Chi2:13,8 p<0.01), il paziente
che si cura in uno studio tecnologicamente più avanzato è più
soddisfatto; se osserviamo le
percentuali riportate nella classe di soddisfazione più elevata,
notiamo come il valore sia evidentemente più alto negli studi
ad alta tecnologia (fig.7).
L’83% dei rispondenti ritiene che le innovazioni tecnologiche siano fondamentali ai fini
del miglioramento della qualità
delle cure. Non vi è differenza
nelle risposte nei due sessi (p:
non significativo) (fig.8).
L’84,3% dei pazienti è favorevole all’acquisizione di nuove
tecnologie da parte dello studio
frequentato. Il 12% dei pazienti
che rispondono favorevolmente
a questa domanda già si curano in studi ad alta tecnologia.
(fig.9).
Le risposte 4 e 5 sono state valutate solo sui soggetti
maggiorenni (1019). Il 69,8%
(700/1003) è disposto a pagare
di più per avere nuove tecnologie (fig.10).
La percentuale di persone al sud che si dichiarano disposte a pagare di più
LT
pagina 20
Fig. 2
20 Speciale
LASER TRIBUNE
Italian Edition
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 9
Fig. 10
Fig. 12
Fig. 15
Fig. 13
Fig. 16
Fig. 5
Fig. 8
Fig. 11
Fig. 14
Fig. 17
LT
pagina 21
Speciale 21
LASER TRIBUNE
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
OR
0.98
0.97
0.99
Presenza del laser
1.75
1.13
2.70
A VS D
0.67
0.34
1.31
B VS D
0.50
0.29
0.87
*
C VS D
0.64
0.42
0.98
*
Nord VS Sud
1.70
0.97
2.97
Centro VS sud
1.44
0.86
2.40
1.19
1.89
1.59
2.30
Abitanti:
A= fino a 10.000
B= da 10.000 a 50.000
C= da 50.000 a 100.000
D= oltre 100.000
Dove
Sesso
Dimensione dello
studio
0.88
0.33
0.79
0.28
2.16
Bassa VS alta
1.09
0.53
2.25
Media VS alta
1.16
0.59
2.27
*
*
Tabella 2
Regressione
logistica
pagina 20
AMINOACIDI + SODIO JALURONATO
Medical Device di classe IIA CE 0373
Tubo da 15 ml
Tubo da 5 ml
in confezione da 20 pezzi
Gelcoadiuvante
nei processi di rigenerazione
dellamucosaorale
• Chirurgiaorale(protezionedelleferitechirurgicheedellesuture)
• Chirurgiaestrattiva(rigenerazionedell’alveoloeprevenzionedellealveoliti
post-estrattive)
• Chirurgiarigenerativa,parodontaleedimplantare
• Chirurgiapreprotesicaeortodontica
• Chirurgialasermaggioreeminore
• Traumiortodonticieprotesici
• Protezionedeimonconivitaliinpazienticonprotesifissaecon
ipersensibilitàdentinale
• Lesioniulcerativebollosedellamucosaorale(autoimmunitarie,vasculitiche,
infettive)
Interpretazione statistica
Attraverso un’analisi descrittiva si è cercato di valutare la
LT
Concessionario di vendita ERREKAPPA EUROTERAPICI – Milano
pur di avvalersi di tecniche
nuove
79%)
sembrerebbe
più alta rispetto al 64% del nord
e del centro; non vi è comunque
una evidenza statistica che lo
dimostri (Chi2:24 p:non significativo) (fig.11).
I pazienti che risiedono in
centri da 50.000 a 100.000 abitanti rispondono più favorevolmente rispetto al pagamento di
cure che sfruttano nuove tecnologie (Chi2: 21 p<0.01) (fig.12).
La dimensione dello studio
cui accede il paziente e il livello
di tecnologia dello stesso non
sembrano avere alcuna influenza sulla propensione a spendere di più per le cure (Chi2: 5,9;
p:non significativo) (fig.13).
Oltre ad indagare la disponibilità dei clienti a pagare di
più, si è cercato di capire, rispetto all’attuale spesa, in che
percentuale sarebbero disposti
ad aumentare la spesa per le
cure odontoiatriche. Le risposte
a questa domanda sono state
valutate solo su coloro che avevano risposto affermativamente
alla precedente (700 pazienti)
(fig.14).
La percentuale di coloro
che al sud pagherebbero oltre
il 25% è dell’11%, mentre al
nord si registra un 5,4%. Questa differenza non risulta statisticamente significativa e non
si può quindi affermare che il
comportamento nei confronti
della spesa sia diverso per area
geografica (fig.15).
Il 53,4% dei rispondenti dichiara di essere disposto a spostarsi pur di avvalersi di tali tecnologie (fig.16).
Il 79% dei pazienti considera
la tecnologia un fattore discriminante nella scelta dello studio nel quale curarsi (fig.17).
Il paziente ribadisce l’importanza di essere curato con
nuove tecnologie: al secondo
posto il paziente mette la soddisfazione in generale per i trattamenti ricevuti nello studio in
cui si cura. Il rapporto umano
riveste come sempre un fattore di fondamentale importanza
nel rapporto medico paziente
(fig.18).
Risultati della regressione
logistica*: l’età del paziente, la
presenza del Laser nello studio
frequentato e la dimensione
della località influenzano la risposta alla domanda 4 (Sarebbe
disposto a pagare di più le cure
pur di avvalersi di tecnologie
innovative?) (tabella 2).
Fabbricante Professional Dietetics – Milano
LT
Fino a 3 poltr. VS 6 poltr.
Da 4 a 6 poltr. VS oltre 6 poltr.
Livello tecnologico dello studio
Fig. 18
IC 95%
Età del paziente
pagina 22
Aminogam ADV_A4 DT.indd 1
19-02-2008 17:33:44
22 Speciale
LASER TRIBUNE
Italian Edition
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
LT
pagina 21
distribuzione delle risposte sul
territorio tenendo conto dell’età,
del sesso e delle caratteristiche
dello studio frequentato dai pazienti.
Per cercare di capire quali
effettivamente fossero le variabili che spingevano il paziente
a rispondere in modo affermativo alla domanda che chiedeva
se fossero disposti a spendere di
più pur di usufruire del Laser, è
stata applicata una regressione
logistica.
Da questa analisi si evince
che l’età del paziente è protettiva
nei confronti della disponibilità a
pagare pur di avvalersi di nuove
tecnologie, ossia il paziente più
giovane è meglio disposto verso
il nuovo anche a costo di spendere.
Inoltre, il fatto che nello studio frequentato sia già presente
il Laser aumenta di 1,7 volte la
probabilità che il paziente risponda SI alla domanda 4.
Non è chiara l’influenza che
può avere la dimensione della località nella quale è situato
lo studio: sembra che al ridursi
del numero di abitanti ci sia una
maggiore propensione all’utilizzo del Laser, anche se questo
non è sempre confermato.
I programmi utilizzati per
la creazione del database e per
l’elaborazione dei dati sono Access e SAS (Statistic Analysis System).
Per l’analisi statistica è stato
scelto un livello di significatività
α=0,01.
Le tecniche statistiche utilizzate per l’analisi delle frequenze
sono il test Chi-quadrato e all’occorrenza il test esatto di Fisher.
Inoltre è stata applicata una regressione logistica.
Discussione
Le Linee Operative compilate dai titolari avevano lo scopo
di “ fotografare” la reale dotazione tecnologica degli ambulatori
partecipanti (valutazione oggettiva) e paragonare tale dotazione
a quella percepita dal paziente
(valutazione soggettiva).
Il campione in studio conta
un numero superiore di donne
(F 56% vs M 44%) concentrate soprattutto nella fascia di età
compresa dai 21 ai 50. La popolazione che accede alle cure odontoiatriche al sud è più giovane:
qui il 57% dei pazienti ha un’età
inferiore ai 40 anni, mentre al
nord solo il 38% rientra in questa
fascia.
La maggior parte dei pazienti
(83%) si dichiara soddisfatta della dotazione tecnologica dei loro
dentisti e il paziente che si cura
in uno studio tecnologicamente
più avanzato sembra essere più
soddisfatto.
I pazienti ritengono che la
dotazione tecnologica sia fondamentale per migliorare la qualità
delle cure: ben l’84% del campione si dichiara favorevole all’acquisizione di nuove tecnologie da
parte dello studio frequentato.
Circa due terzi dei pazienti (70%) si dichiarano disposti
a pagare di più pur di avvalersi
di tali nuove tecnologie. Al sud
sembra esserci una maggiore disponibilità a spendere: qui le risposte affermative alla domanda
sulla spesa sono il 79% contro il
64% del centro e del nord, anche
se la differenza non risulta statisticamente significativa.
Sembra che nelle località
di medie dimensioni vi sia una
maggiore propensione a pagare per le tecnologie innovative,
mentre le dimensioni dell’ambulatorio e il livello tecnologico
non hanno nessuna influenza su
questo tipo di risposta.
Oltre ad indagare la disponibilità dei clienti a pagare di più,
si è cercato di capire, rispetto
all’attuale spesa per le cure odontoiatriche, in che percentuale sarebbero disposti ad aumentare
l’importo pagato per le cure. Tra
coloro che sono disposti a pagare di più, il 55% arriverebbe ad
un 10% di spesa oltre la quota
già pagata, un 37% arriverebbe
al 25% e un 8% supererebbe il
25%.
Inoltre, si è cercato di capire
quale fosse il livello di conoscenza riguardo le nuove tecnologie
applicabili al dentale: circa il 60%
dei pazienti ha già sentito parlare
di Laser, solo il 27% conosce la
radiologia digitale (27%) o l’ozono applicato al dentale (11%).
L’85% degli intervistati è stimolato dalle possibilità delle applicazioni Laser in odontoiatria,
e trova quindi interessante la
possibilità di eseguire otturazioni indolori senza anestesia o piccoli interventi di chirurgia orale,
tanto che oltre la metà di essi
(53,4%) dichiara di essere disposto a spostarsi pur di raggiungere
ambulatori con tali dotazioni.
La tecnologia presente risulta essere per il paziente un fattore discriminante nella scelta
dell’ambulatorio nel quale curarsi; anche la formazione dei professionisti riveste un ruolo importante: l’89% degli intervistati
dichiara che il medico dovrebbe
avere una formazione universitaria sull’uso di tali tecnologie.
Il paziente mostra di avere
AT-D Fidelis: una rivoluzione
in Odontoiatria e oltre
Il laser Fidelis AT di Fotona
è la più recente generazione
di sistemi laser dentali della
famosa linea Fidelis Plus. Con
l’unione dei due migliori laser odontoiatrici in un unico
sistema, si possono offrire le
più avanzate cure dentali. Nel
Fidelis AT, il laser Er:YAG più
veloce al mondo per i tessuti
duri, ha ampliato il suo spettro
d’azione con impulso più basso
e con alte frequenze di ripetizione per una delicata chirurgia dei tessuti molli. Inoltre, il
laser Nd:YAG offre trattamenti di endodonzia e procedure
chirurgiche ed estetiche facili
e veloci. Entrambe le sorgenti
laser possiedono la tecnologia
VSP Variable Square Pulse,
(Impulso Quadrato Variabile),
che permette di controllare e
mantenere costante l’energia
del laser durante l’impulso,
con ben 5 modalità di durata
impulso selezionabili.
Il Fidelis AT include i più
recenti sistemi di navigazione touch-screen. La modalità
Comfort, o i programmi preimpostati dall’utente, e l’interfaccia semplice permettono di
eseguire le procedure standard
quotidiane in maniera sicura e
veloce. Quando poi sorge la necessità di procedure non stan-
dardizzate, l’utente può regolare
le impostazioni nella modalità
Advanced. Il TeGI, Tissue effect
Graphical Interface ( Interfaccia
Grafica dell’effetto sul Tessuto)
offre una indicazione grafica
precisa dell’effetto del laser sul
tessuto a seconda dei parametri
selezionati. Il Fidelis AT, inoltre,
può contare sul pedale wireless,
per un comfort ed una praticità
unici. La tecnologia ESC Electronic Spray Control (Controllo
Elettronico degli Spray) permette di impostare, salvare e richiamare successivamente i mix
ideali di aria e acqua per ogni
trattamento specifico. Il sistema
laser Fidelis AT non necessita
di fonti di aria o acqua esterne,
per questo risulta estremamente
mobile e versatile.
Il laser Fidelis AT-D, oltre a
garantire un vasto numero di
trattamenti dentali sia per tessuti duri che molli, grazie ad un
programma preimpostato offre
la possibilità di un upgrade dermatologico ed estetico agendo
sul pannello touch-screen. I valori verranno riportati in fluence,
mantenendo sempre il controllo
sui Watt erogati, e i programmi
memorizzati permetteranno di
lavorare con parametri di sicurezza. I manipoli standard R011
(Er:YAG) e R030 (Nd:YAG) con
scelta dello spot sul manipolo
renderanno i trattamenti più
veloci.
La gamma di sistemi odontoiatrici di Fotona si completa
con il Fidelis HT, il modello con
la sola sorgente ad Er:YAG.
www.emmeciquattro.com
fiducia nel professionista e ciò si
evince dal fatto che solo il 14,7%
chiede informazioni circa il percorso formativo del proprio curante.
Infine, il 15% dei pazienti ha
già usufruito di trattamenti Laser
in altri ambiti medici.
Per quanto riguarda la domanda aperta, in genere viene
ribadita dai pazienti l’importanza
di essere curati con nuove tecnologie, viene sottolineata la soddisfazione per il proprio dentista
di fiducia ed evidenziata l’importanza del rapporto empatico con
il medico.
zione e di conoscenze.
In un’epoca di concorrenza
esasperata e di contrazione dei
consumi, sembra quindi che,
oltre all’indispensabile rapporto
fiduciario con il paziente, il valore aggiunto possa essere rappresentato dal poter offrire nuove
scelte terapeutiche.
Ecco quindi come il Laser
odontoiatrico può diventare una
innovativa opzione terapeutica
e una interessante possibilità di
marketing, sia diretto (vedi legge Bersani sulla pubblicità sanitaria) sia indiretto, basato sulla
comunicazione da paziente a
paziente.
Conclusioni
Uno studio odontoiatrico dotato di tecnologie nuove, quali il
Laser, è certamente più attrattivo.
Il paziente si dichiara disposto a
pagare di più e anche a spostarsi
pur di avvalersi di cure meno dolorose e meno invasive.
Questo dato appare ancora
più importante se si pensa che
è stato raccolto in un momento
storico di grave crisi economica
delle famiglie e di accentuata
contrazione dei consumi.
Solo il 14% degli studi odontoiatrici che hanno partecipato
all’indagine sono ad alta tecnologia. È importante, quindi, un
maggiore investimento nelle
strumentazioni e, soprattutto,
una maggiore e più incisiva azione di marketing finalizzata ad
una efficace spiegazione al paziente delle potenzialità dell’ambulatorio in fatto di strumenta-
* Regressione logistica: una forma
particolare di analisi di regressione
nella quale la variabile risposta è
una variabile dicotomica (in questo
caso è la risposta alla domanda 4:
SI/NO). Questo tipo di analisi viene
utilizzata per valutare in che misura
fattori come sesso, età, dimensione
dello studio frequentato, livello tecnologico, ecc. influenzano la risposta dei
pazienti.
Odds Ratio (OR) è la probabilità
che passando da una unità all’altra
della variabile X1 si ottenga una variazione sulla variabile dipendente Y.
Esempio: X1=presenza del Laser
nello studio (NO/SI), per questa variabile OR=1,75, significa che la presenza
del Laser nello studio frequentato dal
paziente aumenta la probabilità che
egli risponda affermativamente alla
risposta 4 di 1,75 volte.
La bibliografia é disponibile
presso l’editore.
Enjoy5: equilibrio perfetto
tra efficienza e semplicità
Enjoy5 di Sweden & Martina
è la nuova versione del laser a
diodi che unisce eleganza, praticità ed affidabilità.
La potenza effettiva di 5
Watt garantisce risultati clinici certi e terapie efficaci; allo
stesso tempo i trattamenti sono
delicati e assicurano il massimo comfort ai pazienti; nei
bambini, in particolare, genera
un impatto meno aggressivo e
traumatico rispetto alle tecniche tradizionali.
L’unità è dotata di un pratico display grafico (touch screen) dal quale attivare tutte le
funzioni: scelta del tipo di trattamento, intervallo d’impulso,
modalità di erogazione della
pulsazione laser, selezione del
tipo di fibra, frequenza d’oscillazione. Il design è rigoroso e
ricercato; i dettagli sono studiati con la massima cura: il
manipolo, in acciaio cromato,
ergonomico, con un’impugnatura affidabile e di ottima presa; il porta-manipolo in plastica
autoclavabile; il pedale, conforme agli standard di sicurezza di
riferimento; l’avvolgi-fibra, che
ne evita il danneggiamento; la
valigia, rigida e raffinata, ideale
per custodire e trasportare l’apparecchiatura.
Enjoy5 è caratterizzato da
un’estrema versatilità d’utilizzo: può essere impiegato nelle
tecniche di sbiancamento, grazie ai due manipoli speciali,
uno singolo ed uno ad arcata;
in parodontologia per decontaminare e trattare lesioni estese;
in implantologia nel trattamento delle perimplantiti, gengiviti
e mucositi. È particolarmente
indicato inoltre nel trattamento
dell’ipersensibilità
dentinale,
in particolare dei colletti e dei
monconi; in sostituzione alle
attuali metodiche per la presa
d’impronta protesica, nella biostimolazione e, più in generale,
nei comuni campi di applicazione sui tessuti duri e molli.
Assicura inoltre un ottimo effetto emostatico senza il rischio
di sovra infezioni. In molti casi
riduce l’utilizzo dell’anestesia e
garantisce trattamenti non invasivi.
Enjoy5 è specificamente
realizzato per soddisfare le esigenze più sofisticate del settore odontoiatrico, garantendo
il massimo rispetto dei tessuti:
le sue performance e l’equilibrio tra affidabilità e semplicità
d’uso lo rendono il dispositivo
ideale anche nelle più impegnative situazioni cliniche.
www.sweden-martina.it
Speciale 23
LASER TRIBUNE
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
Silo: il bilancio del 2008 e i programmi per il 2009
dosi tuttavia agli incontri in tale
ambito, ma intervenendo con
relazioni dei soci a manifestazioni di altre Società. Per citarne
due: a giugno al “V Congresso
annuale orto-pedodontico” (S.
Benedetto del Tronto) ha avuto
luogo un corso base sull’uso del
laser in Odontoiatria pediatrica;
a ottobre al “Congresso Annuale della Società Italiana di Endodonzia” (Torino) le relazioni
miravano a illustrare le possibilità d’impiego del laser in endodonzia. L’elenco delle attività
del 2008 non si limita all’autocompiacimento o all’elogio, ma
ha lo scopo di far conoscere la
realtà della Silo a coloro che si
vogliono avvicinare all’odontoiatria laser assistita.
Anche per il 2009 la Società prevede un ricco cartellone
d’impegni scientifici nazionali
e internazionali: da sottolineare il Congresso europeo della
Wfld (Istanbul, maggio), i corsi
organizzati in varie città Italiane e, evento centrale dell’anno,
il Congresso nazionale della
Società su “Laser and Science”
in programma il 5 giugno a Salerno nell’ambito del Congresso
“Cosmetic Beauty and Science”,
organizzato da Tueor-Dental
Tribune Italia. Il Congresso
prevede una giornata con due
ospiti di fama internazionale
che tratteranno un argomento
di notevole interesse, “Il laser
fra scienza ed estetica”, ed uno
italiano che parlerà dell’estetica dei tessuti periorali laser
assistita. In tale occasione verrà
data anche la possibilità ai soci
di presentare la loro esperienza
attraverso comunicazioni orali
e/o poster.
La scelta della qualità
La fresa che sa dove lavorare
© 10/2008 · BRA/0 · 403980V1
La SILO (Società Italiana di
Laser in Odontostomatologia),
attraverso il suo Presidente e
tutto il Consiglio Direttivo, non
può che esprimere la sua soddisfazione per il bilancio 2008.
Non solo è riuscita a raggiungere gli obiettivi prefissi, ma appare degno di nota come una società scientifica possa diventare
leader in ambito laser contribuendo allo sviluppo scientificotecnologico e coinvolgendo altre
realtà anche internazionali.
Da ricordare, in aprile, il
“Laser Day” al Collegio Docenti: tre studiosi di fama (Sammir
Nammour, Norbert Gutneck e
Jean Paul Rocca) hanno presentato, in un evento unico nel suo
genere, un’analisi clinico-scientifica delle 4 principali lunghezze d’onda utilizzate attualmente
in Odontoiatria. A fine luglio, il
Congresso Mondiale ad Hong
Kong della World Federation of
Laser Dentistry (Wfld) di cui la
Silo fa parte: diversi suoi membri hanno dato un contributo al
programma scientifico con relazioni di nota. In tale circostanza, alcuni soci sono stati eletti
in cariche di rilievo nel Board
Wfld: il Country Representative
per l’Italia e il Tesoriere della
Wfld European Division. Ma il
maggior successo è stato ricevere l’incarico di organizzare nel
2011 il Congresso della Divisione europea della Wfld a Roma.
A settembre è stato inaugurato
il Master europeo sull’impiego
del laser in Odontostomatologia
(Emdola) nelle due sedi universitarie di Roma “Sapienza” e Parma, diretto e coordinato da soci
Silo. Della durata di due anni, il
Master è uno dei più prestigiosi
nel panorama del laser europeo
e vede molti soci impegnati nel
corpo docente. L’1 novembre,
Presidente e alcuni soci hanno
fatto parte del Comitato scientifico del Laser Florence, importante manifestazione internazionale di laser in Medicina.
La sezione di Odontoiatria, con
varie relazioni dei membri, ha
offerto una panoramica di varie
discipline in relazione alla tecnologia laser: dalla conservativa
alla pedodonzia, dall’endodonzia alla chirurgia, dal soft laser
alla saldatura. A fine giornata
la notizia che vincitrice per la
migliore relazione era stata una
socia Silo. Al Congresso “Nuove
tecnologie in Odontoiatria”, organizzato la settimana successiva a Genova dalla locale Università, vari membri Silo hanno
partecipato ad alcune sezioni
come presidenti di seduta o relatori, aggiudicandosi anche un
premio per il miglior poster. Alla
fine dello stesso mese, a Piacenza, il servizio di Odontostomatologia dell’Ospedale ha organizzato, col patrocinio della Società,
un Congresso sul ruolo del laser
in Odontostomatologia con relatori facenti parte della Società.
Né poteva mancare, in quel fine
settimana, un rappresentante
Silo quale relatore all’appuntamento dell’Aio pugliese sulla
tecnologia Laser. Come si evince, la Società ha partecipato alla
gran parte degli appuntamenti
nazionali sul laser, non limitan-
K1SM in ceramica –
la rosetta selettiva per l’escavazione dentinale
Da alcuni anni KOMET ha introdotto sul
mercato CeraLine, una linea di strumenti
rotanti per chirurgia ed implantologia in
ceramica al biossido di zirconio - ZrO2 ad alta resistenza ed elevato rendimento.
Si è aggiunta ora un’ottima indicazione
per chi esercita la conservativa, vale a
dire la possibilità di escavare la dentina
con la fresa a palla K1SM in ceramica
ZrO2. Chi ha avuto modo di impiegare
questa fresa, si è reso immediatamente
conto dell’elevata resa di taglio sulla
dentina molle cariata, mentre quando la
fresa entra in contatto con la dentina
dura sana, l’asportazione risulta estremamente ridotta o quasi nulla. La fresa
K1SM favorisce veramente un approccio
minimamente invasivo della preparazione
cavitaria. Grazie alla particolare tecnologia produttiva e alla configurazione
delle lame, la pallina K1SM è estremamente coassiale, con una rotazione
tranquilla e senza vibrazioni. Inoltre il
materiale ZrO2 è non metallico, del tutto
esente da qualsiasi forma di corrosione
e perfettamente biocompatibile. Per
acquistare il kit introduttivo K1SM, rivolgetevi alla rete dei concessionari KOMET.
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24 Speciale
LASER TRIBUNE
Italian Edition
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Il Microscopio Operatorio Kaps
La diffusione dei microscopi
operatori in odontoiatria è un
fenomeno sviluppatosi oramai
da diversi anni e nato soprattutto come risposta alla specializzazione endodontica, la prima
disciplina - e fino ad alcuni anni
fa l’unica - ad aver subito denokaps2008a4
Pagina 1
tato un19-11-2008
notevole13:13
interesse
per
questo tipo di apparecchiatura,
richiedendo l’utilizzo di tecni-
che e strumenti veramente ridotti ed avendo quindi la necessità di migliorare la qualità dei
trattamenti canalari per mezzo
dell’ausilio di un qualche sistema di ingrandimento.
Al contrario, nelle altre discipline l’introduzione della
microscopia ha faticato, e non
poco, nel cercare un suo collocamento. Questo probabilmente
è dovuto a più fattori, fra i quali
l’inesistenza di apparecchiature
specifiche per il settore odontoiatrico (lavorare all’interno del
cavo orale significa dover disporre di un apparecchio in grado di essere posizionato in una
qualsiasi posizione sui 360°) ed
al contempo anche la presenza
di apparecchi
ausiliari
i
C
M
Y
CM MY
CY CMY come
K
sistemi di ingrandimento a ca-
schetto, di più facile utilizzo ma
con minori capacità ingrandenti.
Negli ultimi anni, con l’affinarsi di molte terapie odontoiatriche anche in settori diversi
dall’endodonzia, si è assistito ad
un notevole incremento della
presenza dei microscopi anche
negli studi generici. Ecco così
che discipline diverse come la
protesi, la parodontologia, la
conservativa e la chirurgia stessa, hanno iniziato ad avvalersi
di questo strumento con un notevole miglioramento della pro-
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NOVITÀ
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anche il formato
documentativo
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gnosi e del risultato finale del
trattamento.
Il perché di questo fenomeno in rapida crescita è spiegabile in poche parole: se da un
lato l’utilizzo del microscopio
permette di vedere dettagli che
altrimenti non sarebbe possibile osservare, dall’altro permette
allo stesso tempo di focalizzare
la fonte luminosa direttamente
sulla zona in questione, aumentando inoltre la distanza di lavoro tra paziente ed operatore,
riducendo così eventuali rischi
di trasmissione di infezione, e in
ultima analisi, ma caratteristica
certamente non di poco conto,
impone il mantenimento di una
corretta posizione di lavoro riducendo in modo drastico uno
dei fenomeni più invalidanti
della professione odontoiatrica,
ossia il dolore cronico persistente alla schiena ed al collo.
Abbiamo quindi visto che gli
ostacoli iniziali alla diffusione
della microscopia in odontoiatria sono stati per lo più causati
dal fatto che non fosse presente
un microscopio specifico per il
settore odontoiatrico.
Nel panorama della microscopia mondiale il microscopio
operatorio Kaps (Class Implant,
Roma) è l’unico ausilio ad essere stato progettato specificatamente per l’utilizzo in odontoiatria, al contrario delle altre
unità concorrenti che, seppur
altrettanto rinomate, non possono avvalersi della specializzazione di settore.
La Karl Kaps GmbH è stata fondata nel 1946 ad Asslar,
Germania, vicino alla città di
Wetzlar, una zona rinomata per
la produzione di ottiche di alta
qualità. Nel corso di 60 anni di
storia, Karl Kaps GmbH ha ottenuto ampi consensi in oltre
70 nazioni come produttore di
microscopi chirurgici in varie
discipline: Oftalmologia, Ginecologia, Neurochirurgia, Chirurgia Plastica, Odontoiatria.
La forza della Karl Kaps
GmbH è quella di offrire soluzioni uniche e personalizzate,
finalizzate alla soddisfazione
della clientela, utilizzando progetti, sviluppi e sistemi produttivi certificati ISO 9001 ed in conformità con gli standard CE.
I nostri gruppi di studio per
lo sviluppo dei prodotti lavorano a stretto contatto con fisici e
medici di tutto il mondo, al fine
di progettare strumenti ottici
all’avanguardia ed adeguati alle
esigenze dei professionisti di
oggi. La Class Implant, in qualità di unico e solo distributore
in esclusiva della linea Kaps
in Italia, è presente con le sue
macchine presso i più rinomati
studi dentistici italiani e presso
le Università più prestigiose del
territorio nazionale.
La proverbiale perizia tedesca, l’attenzione per i dettagli,
la sapiente combinazione di
tecnologie tradizionali ed ultramoderne, l’elevato grado di
professionalità di chi produce
le singole parti e di coloro che
completano l’assemblaggio finale di ciascun dispositivo, gli
approfonditi controlli ed i severi
test qualitativi effettuati sul prodotto definitivo secondo i rigidi
standard CE ed ISO 9001, fanno
dei microscopi Kaps un esempio
inimitabile per qualità, innovazione e sicurezza.
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
25
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
26 Speciale Congresso Salerno
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Aggiornamento scientifico e relax
al Congresso Cosmetic Beauty & Science
L’arte insegna che bellezza
significa creare valore. Inseguita dagli esseri umani di ogni
epoca, cambiando i suoi canoni
di riferimento a seconda delle
culture, oggi più che mai la bellezza è un desiderio popolare
in tutto il mondo ed esprime un
valore personale, una meta, una
speranza. Come interpretare al
meglio questo bisogno, conscio
o inconscio, dei pazienti che frequentano gli studi odontoiatrici?
Come avvicinare nuovi clienti
imparando a capire e rispondere
a questa esigenza? Quanto la salute e la prevenzione sono recepite come condicio sine qua non
per la propria bellezza? Quanto
e cosa può fare la cosmetica dentale, la medicina estetica e la chirurgia per il volto, nostro primo
biglietto da visita? Quali sono i
nuovi orizzonti di uno studio che
si occupa di estetica? Come avvicinarsi a queste nuove tecniche?
Come collaborare in sinergia con
gli altri medici che si occupano
del viso, quali il medico estetico
e il chirurgo plastico e viceversa? Come si comunica con i pazienti che si presentano per un
trattamento di cosmetica dentale
o come interpretare e suggerire
tecniche per migliorare l’aspetto del viso e del sorriso? Quali le
nuove metodologie e cosa ci offre
la tecnologia a supporto? Quali sono le domande più comuni
dei pazienti, i dubbi, le richieste
sui temi della cosmetica dentale,
della medicina estetica e della
prevenzione?
Il 2° Congresso Internazionale Dental Tribune Italian Edition
dal titolo COSMETIC BEAUTY &
SCIENCE “Denti e dintorni”, con
la direzione scientifica del professor Putignano e la regia in loco
del dottor Gaeta, vuole essere un
momento di aggiornamento e
confronto interdisciplinare per
rispondere a queste domande.
VENERDI’ 5 GIUGNO: alcuni corsi specifici a numero limitato (50 persone massimo) per consentire un facile apprendimento a diretto contatto con i relatori.
Temi trattati: La comunicazione e il marketing nello studio (relatori: una psicologa specializzata
in comunicazione in medicina per affrontare i temi della comunicazione nello studio e dei conflitti
medico-paziente; un’esperta di pnl per illustrare tecniche di comunicazione; un consulente marketing di studi dentistici per parlare di siti, brochure, articoli, arredi, pubblicità indirette e dirette; un
collega che condivide la sua esperienza; l’intervento di un giornalista esperto di uffici stampa e di
linguaggio verso i pazienti).
Corso di primo livello di odontoiatria e medicina estetica (relatori: Ezio Costa, medico chirurgo
specializzato in odontoiatria e medicina estetica, e Alessio Redaelli, medico chirurgo specializzato
in chirurgia vascolare e medicina estetica).
Workshop sull’utilizzo del laser in medicina estetica
Workshop Luminiers
Altri workshop sono in fase di definizione.
Ai corsi si accede con la quota del congresso, ma hanno un punteggio Ecm aggiuntivo.
Il Congresso Nazionale Silo Laser offrirà un valore aggiunto a tutto l’evento, in considerazione
delle importanti applicazioni in estetica della tecnilogia laser.
Temi trattati da grandi speaker internazionali: attualità e prospettive, il ruolo del laser nel miglioramento estetico degli elementi dentali e l’estetica dei tessuti periorali. Chi sceglie di partecipare il
venerdì al congresso Laser accumulerà con il congresso del sabato un doppio punteggio Ecm.
SABATO 6 GIUGNO: seduta plenaria Cosmetic Beauty & Science. Si succederanno una decina
di relatori italiani e stranieri di livello internazionale provenienti dal mondo del dentale, della medicina estetica e della chirurgia plastica per parlare di moderne tecniche di estetica dentale, l’altra
faccia dell’estetica, il ringiovanimento dei tessuti periorali, riabilitazione del viso e del sorriso con
tecniche di ortodonzia, filler, bioristrutturanti, tossina botulinica.
Inoltre, la Sessione degli igienisti dentali sui temi del sorriso e del benessere.
DOMENICA 7 GIUGNO: aperitivo con i pazienti. Due ore di incontro per chiarire le tecniche di estetica dentale, della prevenzione, della medicina estetica: gli esperti risponderanno alle domande dei pazienti intervenuti. Modera il dibattito Emanuela Medi, nota giornalista di attualità medica di Radio 1.
Veduta del Giardino della Minerva.
Nel corso del convegno saranno presenti ospiti di eccezione.
Cosmetic Beauty & Science continuerà al DentalGo di Napoli con un workshop il 15 giugno.
Programma Congresso
VENERDI’ 5 GIUGNO 2009
CORSI PRE-CONGRESSUALI
E WORKSHOP
9:00-
18.00
18:00
Svolgimento corsi
>Workshop A
Emmeciquattro
>Workshop B
Intra-lock Luminiers
>Corso di Medicina Estetica
per Odontoiatri
>Corso di Marketing
& Comunicazione
Fine lavori
6° CONGESSO NAZIONALE S.I.L.O.:
LASER & SCIENCE
Presidente del Congresso:
Prof.ssa Claudia Maggiore
Resp. Comitato Scientifico:
Prof. Umberto Romeo
Resp. Comitato Organizzatore:
Dott. Giovanni Maria Gaeta
8:30
9:00
9:30
11:15
12:30
14:00 15:00 17:15
Registrazione
Inaugurazione
Adam Stabholz
Sevil Gurgan
Maurizio Valeriani
Sessione Poster
Comunicazioni scientifiche dei Soci S.I.L.O.
Assemblea S.I.L.O.
SABATO 6 GIUGNO 2009
2° CONGRESSO INTERNAZIONALE
DENTAL TRIBUNE ITALIAN EDITION
COSMETIC BEAUTY & SCIENCE
“DENTI E DINTORNI”
8:30
9:00
9:40
9:40
10:20
11:20
12:00
12:40
14:30
14:50
15:30
16:30
17:10
17:50
18:30
20:30
Registrazione
Inaugurazione Congresso:
A. Putignano, G. M. Gaeta
Dental Tribune International
Presentazione sponsor
Inizio lavori congressuali
Luis Narciso Baratieri
Francesco Mangani
Irfan Amhad
Antonio Cerutti
Dibattito con i relatori
Presentazione
Carlo Zappalà
Paolo Gottarelli
Massimo Ronchin
Ezio Costa e Alessio Redaelli
Dibattito con i relatori
Chiusura Congresso
GRAN GALA – COSTIERA AMALFITANA
SESSIONE IGIENISTI DENTALI E
ASSISTENTI ALLA POLTRONA
8:30
9:00
14:30
17:00
18:00
Registrazione
Massimo Amato
Carlo Zappalà
Gianna Maria Nardi
Fine lavori
cosmetic beauty & science
DOMENICA 7 GIUGNO 2009
11:30
13:30
Medicina e Odontoiatria estetica: incontro e dibattito con i pazienti. Moderatore:
Emanuela Medi
Fine lavori e Aperitivo
GRAN GALA E SERVIZI TURISTICI
Sarà organizzato nella serata del sabato una grande festa all’interno di un
castello medievale originale con vista
sul Golfo di Salerno e sulla bellissima
Costiera Amalfitana. È previsto aperitivo con spettacolo, cena con musica tipica e per finire serata danzante. Prezzo di partecipazione € 70. È previsto il
trasporto dall’albergo (tragitto di circa
dieci minuti).
Durante l’evento sarà possibile usufruire di una barca attraccata in prossimità
dell’albergo per organizzare uscite nelle località circostanti. A disposizione un
ricco programma turistico anche per gli
accompagnatori.
Quote iscrizione
a partire da 130 €
GRAND HOTEL SALERNO
Ideato dal noto architetto Nicola Pagliara, l’Hotel presenta una caratteristica forma a prua di nave che si
estende sull’incantevole scenario del
Golfo di Salerno, orientandosi verso
la Costiera Amalfitana. Situato a due
passi dal lungo mare alberato, è poco
distante dal centro storico e commerciale e a 400 metri dal porto turistico.
L’Hotel offre 300 camere, molte con
balconi e terrazze sul mare; diverse
stanze sono dotate di doppi servizi.
In ogni camera TV satellitare LCD a
schermo piatto, connessione Internet,
aria condizionata, minibar, cassaforte.
Due ristoranti, un Lounge Bar, un Roof
Garden affacciato sul mare, consentono di degustare una gastronomia di
alto livello.
Camere a partire
da 90 € per la
standard e 130 €
per la Deluxe
CENTRO BENESSERE
Il Centro Benessere “Nereidis” si propone come un’avvolgente oasi dove
vivere sensazioni ed emozioni uniche.
Mosaici, marmi, colori tenui, cascate
di acqua marina, soavi melodie, creano ambienti suggestivi ed atmosfere
rigeneranti. Percorso romano, sauna,
bagno turco, tunnel emozionale, piscina coperta, idromassaggio, palestra
attrezzata, solarium, cabine massaggi,
tutto per sentirsi in forma e farsi coccolare. Il personale altamente qualificato
garantisce una vasta gamma di trattamenti e di programmi personalizzati realizzati con prodotti naturali ed innovativi come la cosmetologia marina.
OFFERTA PACCHETTI BENESSERE
Le seguenti offerte sono valide per tutti
i partecipanti e i loro accompagnatori
fino ad esaurimento posti:
1. Carezza marina: total body massage, massaggio al cuoio capelluto, massaggio al viso, circuito bagno romano con saponata, doccia
solare con essenze caraibiche. Il
tutto a soli 50 € a persona.
2. Remise en forme: pulizia del viso,
manicure, pedicure, massaggio
antistress, massaggio al cuoio capelluto, circuito bagno romano con
saponata, doccia solare con essenze caraibiche. Il tutto a soli 150 € a
persona.
DENTAL T RIBUNE
Speciale Congresso Salerno 27
Italian Edition
Tanti motivi in più per partecipare
Con un’unica iscrizione è possibile personalizzare il proprio aggiornamento: partecipare a un corso
specifico a scelta; partecipare a uno o entrambi i congressi; assistere e/o intervenire al dibattito con i
pazienti; frequentare un nuovo workshop-corso in altra data. Inoltre, un eccellente pacchetto turistico
a scelta è a disposizione dei partecipanti e relativi accompagnatori, per immergersi in una straordinaria
cornice quale la Costiera Amalfitana.
Volendo si può decidere di prolungare il soggiorno e continuare ad usufruire delle prenotazioni alberghiere a prezzi competitivi; partecipare alla festa del sabato sera in un castello medioevale affacciato sulla
costiera; rilassarsi insieme agli ospiti nel centro benessere Nereidis che (con gli ampi ambienti disposti
su 1.200 metri quadrati) offre per l’occasione eccellenti pacchetti; oppure scegliere tra una nuotata rilassante nella piscina dell’Hotel o nel mare al tramonto di fronte all’albergo. Basta attraversare la strada per
salire sulla barca a disposizione e prendere l’aperitivo a Positano, Amalfi, Vietri, per poi concludere con
l’appetitosa cucina locale. Infine musica tipica, una visita ad alcuni locali tra i più famosi del mondo o il
bel cuscino del Grand Hotel Salerno, che vi aspetta per cullare il sonno al suono del fruscio delle onde.
Salerno, culla
medioevale
di medicina
e cosmetica
Con un comodo ascensore o, per i più sportivi, inerpicandosi su caratteristiche
stradine collinari che partono
dal centro storico di Salerno,
si arriva al Giardino della Minerva, importante e curatissimo orto botanico vista mare.
Qui è possibile ripercorrere
la storia della Scuola Medica Salernitana, risalente addirittura al medioevo, dove,
pare, nacque una tradizione
cosmetica.
Quale spunto migliore
quindi per un congresso di
cosmetica dentale e di medicina estetica? Ma la scelta
della location di un congresso
deve tenere in considerazione anche il tema: se desideriamo parlare di bellezza, di
benessere, di salute, lo scenario incantevole del Golfo
di Salerno, situato in centro
alla famosa Costiera Amalfitana e Cilentana (entrambe
patrimonio Unesco), a meno
di un’ora dalle meravigliose
isole della Campania e dai famosi siti archeologici, ci sembra un giusto supporto. Salerno offre infine uno spettacolo
naturale completo: un golfo
con infiniti tramonti, la collina dove si erige parte della
città e la vista delle montagne che diradano verso sud.
Bello il centro commerciale,
il lungomare alberato, il teatro e la straordinaria tradizione culinaria. Pochi minuti e si
raggiunge la strada della Costiera, in particolare Vietri sul
Mare, caratteristico paesino a
picco sul mare e patria delle
famose ceramiche. Le altre
località della costiera si possono anche raggiungere via
mare dal porto turistico, sia
con barche private che con il
trasporto pubblico su aliscafo, che giunge sino a Napoli
facendo tappa ad Amalfi, Positano, Sorrento e già attivo
a giugno. Aliscafi anche per
Capri, Ischia e Panarea.
L’aeroporto di Napoli dista
30 minuti in auto, ma recentemente è stato aperto anche
l’aeroporto di Salerno a circa
15 minuti di auto.
La stazione ferroviaria dista 200 metri dal Grand Hotel
Salerno e il porto turistico è a
400 metri.
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
28 Dental Meeting & Congressi
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Speciale corsi Silfradent 2009
A conclusione dell’intensa attività corsistica 2008, Dental Tribune intervista Luca Lancieri, referente di chirurgia piezoelettrica Silfradent, e Marco Boatta, neoappassionato di piezo-chirurgia e partecipante ad uno dei corsi Silfradent 2008
Luca Lancieri, laureato in Medicina
e Chirurgia nel 1987 a Genova, specializzato in Odontostomatologia nel 1990 e
perfezionatosi alla New York University
College of Dentistry, esercita come libero professionista a Genova, dedicandosi
prevalentemente alla chirurgia orale,
alla parodontologia e all’implantologia.
È relatore di corsi di chirurgia per la Silfradent.
Da quanto tempo è un appassionato di chirurgia piezo-elettrica?
La chirurgia piezo-elettrica (CPE) è
una scoperta relativamente recente ma,
essendo un’invenzione italiana, ho avuto la fortuna di conoscerla e utilizzarla
fin dalla sua nascita.
Qual è stato il motivo scatenante
che l’ha spinta ad avvicinarsi alla chirurgia piezo-elettrica?
Come ogni buon professionista, la
prima regola è la ricerca di un continuo
miglioramento. Di qui l’attenzione ad
ogni innovazione tecnologica nel nostro
settore. Negli ultimi anni la CPE è stata
una delle scoperte più innovative.
Partendo dall’inizio della sua esperienza ad oggi, in che modo è cambiata l’importanza dell’utilizzo del bisturi
piezo-elettrico all’interno dello studio
nella pratica quotidiana?
Da più di 20 anni mi occupo di chirurgia orale. In particolare sono uno dei
fondatori della chirurgia a basso impatto
biologico, termine che comprende tutte le tecniche chirurgiche per rendere
meno traumatico possibile l’intraoperatorio e il decorso postoperatorio, ottimizzando le terapie in senso estetico e
funzionale. E’ evidente che una tecnica
come la CPE, che ci permette di selezionare il “taglio” solo sull’osso preservandone i tessuti molli, rientra automaticamente nella chirurgia a basso impatto.
Per quale motivo ha scelto Surgybone Silfradent?
La mia scelta si è orientata su Silfradent quando ho potuto apprezzarne
la possibilità di sfruttare il parametro
percussione, sua esclusiva, rendendo
la CPE più versatile ed efficiente di altri
apparecchi anche più potenti, ma privi
di tale funzione.
In quale modo è iniziata la collaborazione con Silfradent in qualità di referente per i corsi di chirurgia piezoelettrica?
La Silfradent ha creduto nelle mie
potenzialità in quanto già relatore per
aziende implantari e tecnologia laser.
E’ nata così una proficua collaborazione che mi ha portato oggi ad ideare con
loro un kit personale per l’“expansion
crest” di prossima commercializzazione,
già presentato ufficialmente a Genova al
congresso Memorial Duillo 2008.
Quale obiettivo si pone nei confronti dei colleghi che si iscrivono al
corso?
Ogni mio corso ha come prerogativa
la possibilità di testare praticamente su
simulatore quanto appreso in teoria. Si
comincia con un primo corso di apprendimento generale sulla CPE e sue applicazioni generali. Si può continuare poi
con un secondo stage di perfezionamento avanzato, per approfondire in modo
più specializzato determinate tecniche
quali il sinus lift, la expansion crest o la
flapless surgery.
C’è una categoria di professionisti
alla quale si rivolge in modo particolare nei Suoi corsi? A chi consiglierebbe
di iscriversi?
Se devo consigliare un corso di CPE
ritengo che possa essere utile a tutti,
dall’odontoiatra neolaureato al dentista
più specializzato, in quanto anche la
semplice estrazione risulta essere con
la CPE più semplice e sicura. E siccome
“non si mettono denti senza estrazioni”,
chiunque può trarne un beneficio professionale ed economico.
Quale è stato il supporto dimostrato dall’azienda Silfradent in seguito al
corso?
Ottimo: non solo ho sempre avuto risposte esaurienti durante la breve curva
di apprendimento, ma sono stato anche
supportato nel mio desiderio di creare
nuove frese per applicazioni specifiche
nelle branche non chirurgiche, e che
presto vedranno la realizzazione finale
dopo una serie di esperimenti che stiamo portando avanti con curiosità e passione da entrambe le parti. Credo che
questo sia uno sforzo lodevole per una
ditta giovane che si trova impegnata in
un mercato difficile.
Marco Boatta esercita quale libero
professionista a Roma dove dirige il Centro Corsi Dental Gaia, dedicandosi con
particolare interesse alla Gnatologia.
Perchè si è iscritto al corso di chirurgia piezo-elettrica Silfradent?
Ero venuto a conoscenza delle nuove
possibilità offerte da questo tipo di chirurgia e desideravo approfondire l’argomento. Presso il mio Centro si organizzano spesso incontri culturali: ne ho
approfittato per avere quanto desideravo
direttamente a domicilio.
I corsi prevedono una parte teorica e una parte pratica. Dia un giudizio
globale sull’organizzazione dell’evento
in riferimento al livello di preparazione del relatore, al supporto tecnico e
alle attrezzature messe a disposizione.
Il giudizio che esprimo non è solo
in qualità di partecipante, ma anche di
ospite ed organizzatore di corsi ed eventi culturali. I responsabili sono molto
scrupolosi nella logistica dell’evento e
nella cura dei particolari pratici. La loro
attenzione nel selezionare relatori di rilievo nel campo chirurgico-implantare
ha consentito di stimolare l’attenzione
dei partecipanti con casi clinici e consigli tecnici interessanti.
Quali insegnamenti Le sono derivati dal corso?
Le principali caratteristiche da apprezzare sono la massima sicurezza in
prossimità delle strutture anatomiche a
rischio di lesione, precisione di taglio,
minor trauma. E’ ovvio che nelle zone in
cui si può procedere senza rischi è preferibile la turbina per velocità. Nella mia
pratica quotidiana estrattiva ora alterno
ripetutamente entrambi i manipoli.
Per ordini e informazioni chiama il n. 393 9339699 oppure visita il
sito www.tueor.com per ascoltare un’anteprima dei brani
Dopo avere seguito il corso di chirurgia piezo-elettrica, perché ha scelto Surgybone rispetto alle altre apparecchiature disponibili sul mercato?
L’apparecchio in azione mi ha convinto e per questo la prova pratica del
corso gioca un ruolo essenziale.
A chi consiglierebbe di iscriversi?
A tutti i professionisti, e consiglio di
tenere la macchina sempre pronta su
un carrello mobile perché ho scoperto
molte applicazioni anche in conservativa, parodontologia e protesi fissa, che
rendono interessante l’acquisto anche
per coloro che eseguono poca chirurgia
avanzata. Quest’ottica dell’utilizzo a tutto campo è stata apprezzata dalla Silfradent al punto che le verrà dedicata una
sezione dei corsi futuri.
CALENDARIO CORSI DI
CHIRURGIA
PIEZO-ELETTRICA 2009
Venerdì 6 febbraio GENOVA
Sabato 7 febbraio LUCCA
Venerdì 5 giugno TORINO
Sabato 6 giugno ARONA (NO)
Sabato 24 ottobre CATANIA
Sabato 7 novembre NAPOLI
Inoltre in data da definirsi terremo
corsi a:
ROMA
FROSINONE
PESCARA
BARI
Silfradent sta ampliando il proprio
calendario corsi in tutta Italia con sedi
e date in via di definizione.
Per informazioni e programmi corsi
contattare:
Sig.ra Alice Bertolina 340.6635578
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Promozione!
La quota di partecipazione al
corso verrà rimborsata tramite
omaggio di pari valore in caso
di acquisto o possesso della
apparecchiatura piezoelettrica
Surgybone.
Dental Meeting & Congressi 29
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
Al termine del XIX Congresso Sido
intervista al presidente De Nuccio
Claudio
De Nuccio
Dal 20 al 22 novembre, presso
la Fortezza da Basso di Firenze,
si è svolto il XIX Convegno Internazionale Sido “Le asimmetrie
dento-alveolari e scheletriche
– La recidiva dopo terapia ortodontica” coordinato da Claudio
De Nuccio, presidente Sido, cui
abbiamo posto alcune domande.
Primario della U.O. di Odontoiatria ed Ortodontoiatria all’Ospedale Nuovo Regina Margherita,
autore di 57 pubblicazioni e di tre
sillabi, De Nuccio è anche direttore e docente dei corsi biennali
di Ortognatodonzia della RMA.
Si occupa principalmente di ortodonzia, disfunzioni temporomandibolari e chirurgia orale.
Non è facile organizzare
il congresso di una società,
scientificamente e numericamente importante come la
Sido. Quale la maggior difficoltà?
Poter coagulare l’interesse
di tutti, giovani e più esperti, su
argomenti come le asimmetrie e
la recidiva e di organizzare corsi pratici interattivi come quelli
della “giornata giovani”.
Da molti è stata apprezzata
l’importanza data alla memoria storica Sido, facendo conoscere ai più giovani i presidenti
avvicendatisi in 40 anni. Quali
le trasformazioni più significative della società?
Mi premeva trasmettere il
messaggio che la Sido con le
manifestazioni organizzate in 40
anni (più di 170 con 140 diversi
relatori stranieri) ha formato e
perfezionato l’attuale generazione di ortodontisti, i quali hanno
potuto imparare dai migliori relatori direttamente a casa nostra.
Se potesse scegliere tre aggettivi dedicati alla sua presidenza, quali sceglierebbe?
Condiviso, innovativo, amichevole.
Oltre
all’aggiornamento,
quali obbiettivi sta portando
avanti nella Società?
Tengo molto all’immagine
dell’Ortodontista, al progetto di
informazione dei Pediatri e specialmente a quello di solidarietà
che ha permesso di adottare clinicamente e trattare gratuitamente i bambini bisognosi della
casafamiglia. Obbiettivi già tracciati dalla precedente gestione.
Quale figlio d’arte che in famiglia ha respirato problematiche odontoiatriche tra libera
professione, impegno ospedaliero o attività universitaria,
quali sono le differenze di operatività nell’ortodonzia?
È vero, sono figlio d’arte: mio
padre era Primario Ospedaliero
di Ortodonzia, mancato purtroppo molto presto, quando avevo
solo 21 anni.
Non è riuscito quindi a comunicarmi molto dal punto di vista
professionale. Resta invece l’impostazione educativa rigorosa e
senso del dovere, che per lui venivano prima di tutto.
È stato annunciato un impegno importante: il congresso
internazionale a Roma. Novità
nel programma scientifico?
Tre saranno i topics: la prevenzione occlusale dei disturbi
temporomandibolari,
sistemi
frizionali contro sistemi a bassa
frizione e non frizionali, le osteo-
distrazioni ortodontiche. Temi
che penso porteranno a una sana
discussione ed ad un sicuro approfondimento.
Il prossimo presidente è donna: pensa che la sensibilità femminile sia un valore aggiunto?
Certamente. Ricordiamo che
ormai la maggioranza degli ortodontisti è composto da colleghe.
Anche il management della professione deve tenerne conto. E
poi le donne sanno sempre portare qualcosa di innovativo.
Gianna Maria Nardi
Ricercatore Università Roma
“Sapienza”
30 Dental Meeting & Congressi
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Infopoint
ITALIA
STRATIFICAZIONE DEI COMPOSITI
UTILIZZANDO IL CONCETTO
DELLA CONTROPALESCENZA
(PROF. LUIZ NARCISO BARATIERI)
Data:
12-14 febbraio 2009
Dove: Auditorium Isasan
V. Bellini 17
Rovello Porro CO)
Contatti: e20 srl
Tel.: 010 5960362
Fax: 010 5370882
E-mail: [email protected]
IV CONVEGNO ANDI TRINACRIA
Data: 13-14 febbraio 2009
Dove: Presidente Park Hotel, Aci Castello
(CT)
Contatti: Andi servizi – Daniela Curzi
Tel.: 06 5881753
Fax: 06 58348496
E-mail: [email protected]
T-SCAN III NELLA PRATICA CLINICA
ODONTOIATRICA
Data: 14 febbraio 2009
Dove: Bergamo
Contatti: DL Medica
Sig.ra Lorena Canella
Tel.: 02 76275218
Fax: 02 76275300
www.dlmedica.it
CORSO TEORICO-PRATICO SUL
RIALZO DEL SENO MASCELLARE
PER VIA CRESTALE
Data: 19 febbraio 2009
Dove: Bologna
Contatti: Segreteria A.I.S.I.
Dott.ssa Stefania Farneti
Tel.: 051 4210755
E-mail: [email protected]
www.aisiitalia.com
CORSO SUL CONTROLLO
DELL’OCCLUSIONE DEL CARICO
IMMEDIATO
Data: 19 febbraio 2009
Dove: Bologna
Contatti: Segreteria A.I.S.I.
Dott.ssa Stefania Farneti
Tel.: 051 4210755
E-mail: [email protected]
www.aisiitalia.com
13° CONGRESSO NAZIONALE SIDOC
Data: 19-21 febbraio 2009
Dove: Roma
Contatti:Segreteria SIDOC
Tel.: 06 97277570
Fax: 06 97277571
E-mail: [email protected]
www.romawintermeeting.com
9° CONGRESSO INTERNAZIONALE
A.I.S.I. - IL CARICO IMMEDIATO
NELLE ATROFIE DEI MASCELLARI:
COMPLICANZE IMMEDIATE
E TARDIVE
Data: 20-21 febbraio 2009
Dove: Bologna
Contatti: Segreteria A.I.S.I.
Dott.ssa Stefania Farneti
Tel.: 051 4210755
E-mail: [email protected]
www.aisiitalia.com
12° CONGRESSO INTERNAZIONALE
SIES
NOVITÀ ED AGGIORNAMENTI DI
MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA
Data: 20-22 febbraio 2009
Dove: Bologna
Contatti: C.P.M.A. – Valet
Tel.: 051 6388334
Fax: 051 326840
PANORAMICA SULL’UTILIZZO
DELLE COMPONENTI
PRE-FABBRICATE RHEIN’83 PER
PROTESI TRADIZIONALI E PER
L’IMPLANTOLOGIA
Data: 27 febbraio (2° livello);
27 marzo (1° livello);
29 maggio 2009 (2° livello)
Dove: Bologna
Contatti: Rhein’83 Srl
Tel.: 051 244510
Numero Verde: 800 901172
E-mail: [email protected]
SINUS LIFT E OCCLUSIONE
Data: 27-28 febbraio 2009
Dove: Keyword Europa, Milano Royal Hotel Carlton - Bologna
Contatti: Segreteria A.I.S.I.
Dott.ssa Stefania Farneti
Tel.: 051 4210755
E-mail: [email protected]
Anno settimo di pubblicazione
LA SISTEMATICA IMPLANTARE
KONUS
Data: 28 febbraio - 28 marzo 16 maggio - 27 giugno 2009
Dove: Toscana
Contatti: DL Medica spa
Sig.ra Lorena Canella
Tel.: 02 76275218
Fax: 02 76275300
E-mail: [email protected]
V SETTIMANA CULTURALE SULLA
NEVE
III CONVEGNO L’ALTRA METÀ DEL
CIELO
Data: 1-8 marzo 2009
Dove: Cortina d’Ampezzo
Contatti: Andi servizi – Daniela Curzi
Tel.: 06 5881753
Fax: 06 58348496
E-mail: [email protected]
XIV CONGRESSO INTERNAZIONALE
SIdP
PARODONTOLOGIA: UNA VISIONE
INTERDISCIPLINARE DALLA BIOLOGIA ALLA PRATICA
CLINICA
Data: 5-7 marzo 2009
Dove: Bologna
Contatti: Promo Leader
Service Congressi Srl
Manuela Bertelli
Tel.: 055 24621
Fax: 055 2342929
E-mail: [email protected]
LA PREPARAZIONE SIMULTANEA
DEL CANALE RADICOLARE
Data: 6 marzo 2009
Dove: Milano
Tel.: 800 010789
www.sweden-martina.it
CORSO TEORICO-PRATICO
DI IMPLANTOLOGIA
Data: 6-7 marzo 2009
Dove: Cagliari
Tel.: 800 010789
www.sweden-martina.it
L’ENDODONZIA DEL DENTE
VERGINE: NUOVI STRUMENTI,
NUOVE TECNICHE E NUOVI
MATERIALI
Data: 6-7 marzo 2009
Dove: ICDE – Casalecchio di Reno
Tel.: 0473 670201-206
Fax: 0473 670210
www.ivoclarvivadent.it
CORSO TEORICO-PRATICO
DI IMPLANTOLOGIA
Data: 6-7 marzo 2009
Dove: Orodent
V. Cipressi, 207 - Palermo
Contatti: Medidental
Tel.: 091 6818000
www.simitdental.it
IL TRATTAMENTO
ENDODONTICO-CONSERVATIVO
DEL DENTE GRAVEMENTE
COMPROMESSO
Data: 7 marzo 2009
Dove: Verona
Tel.: 800 010789
www.sweden-martina.it
LA PREPARAZIONE SIMULTANEA
DEL CANALE RADICOLARE
Data: 7 marzo 2009
Dove:
L’Aquila
Tel.: 800 010789
www.sweden-martina.it
IL BITE DALLA TEORIA
ALL’APPLICAZIONE PRATICA
IN BOCCA
Data: 13-14 marzo 2009
Dove: Aula Magna dipartimento di Odontostomatologia e
Chirurgia Policlinico di Bari, Bari
Contatti: Segreteria culturale Andi
Tel.: 06 58331008
Fax: 06 58301633
E-mail: [email protected]
IV CONGRESSO REGIONALE ANDI
MARCHE
Data: 14 marzo 2009
Dove: Abbadia di Fiastra – Tolentino
Contatti: Andi servizi – Daniela Curzi
Tel.: 06 5881753
Fax: 06 58348496
E-mail: [email protected]
IMPIEGO DEGLI IMPIANTI DI
DIMENSIONI RIDOTTE NEI
MASCELLARI ATROFICI:
CONSIDERAZIONI CLINICHE
Data: 14 marzo 2009
Dove: Mestre
Contatti: Studio Tomaselli
Tel.: 041 5319217
E-mail: [email protected]
www.simitdental.it
SETTIMANA DELLA FUNZIONE
CORSO TEORICO PRATICO
DI GNATOLOGIA
Data: 19-24 marzo 2009
Dove: Varese
Contatti: Poiesis srl
Tel.: 0332 831660 Alessandra
E-mail: [email protected]
Il Corriere Ortodontico,
si occupa della divulgazione di articoli inerenti
l’ortodonzia, la posturologia e patologie correlate.
La distribuzione avviene
nei mesi di: febbraio,
maggio, settembre, dicembre.
Consultando il sito sarà
possibile conoscere gli articoli arretrati, le modalità
per abbonarsi, proposte
commerciali e norme tecniche per l’invio dei lavori.
Rivista trimestrale di
ortodonzia, posturologia e patologie correlate
fondata dal dott Raffaele Golia
www.ilcorriereortodontico.net
per informazioni
oppure a
[email protected] (e-mail del direttore scientifico )
[email protected]
0813628461
telefax
Segreteria aperta tutti i giorni tranne il sabato 9-12
Per informazioni contattare la segreteria scientifica
o inviare una e-mail.
Linea diretta con il direttore. dott Raffaele Golia
3398135479
Il Corriere Ortodontico
nuova edizione
L’anno nuovo vedrà la ricomparsa
nel panorama scientifico odontoiatrico del Corriere Ortodontico diretto da
Raffaele Golia.
La professione ortodontica sta cambiando notevolmente negli ultimi anni
in virtù dei progressi della ricerca tecnologica e dei cambiamenti generali.
Infatti, si sono rinnovate notevolmente le terapie e quindi le strategie dello
specialista sono più ampie; inoltre, le
cure sono diventate paziente-centriche. A tal proposito, ritengo fondamentale per la riuscita del trattamento il
rapporto medico-paziente e il raggiungimento degli obiettivi prefissati anche
del paziente.
Il Corriere si baserà su queste innovazioni e sulle nuove filosofie, approfondendo tutte le nuove tematiche ed
i nuovi sistemi di cura con esperti clinici, ma senza trascurare comunque la
storia dell’Ortodonzia, base delle nuo-
ve conoscenze.
L’aggiornamento costante, l’approfondimento per i cultori della materia
e le basi teorico-pratiche per i dentisti
generici saranno ampiamente soddisfatte all’interno della rivista. Uno
degli obiettivi sarà quello di dare al
lettore informazioni utili non solo culturalmente ma anche e soprattutto clinicamente.
La rivista avrà un nuovo formato
A4, uscirà con cadenze trimestrali e
sarà modello lettore-centrico per fare
in modo che sia il giornale di tutti i lettori.
Dott. Umberto Giganti
Specialista in Ortognatodonzia
già Coordinatore Scientifico
Cagliari-Milano Bicocca
Direttore Centro Ricerche
in Ortodonzia
Dental Meeting & Congressi 31
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Italian Edition
LA TECNICA SIMULTANEA E LA
CONDIZIONE VERTICALE
Data:
21 marzo 2009
Dove: Aula Magna dipartimento di Odontostomatologia e
ChirurgiaPoliclinico di Bari, Bari
Contatti: Segreteria culturale Andi
Tel.: 06 58331008
Fax: 06 58301633
E-mail: [email protected]
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COLLABORAZIONI
STUDI
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Digitale, 2 RXENDO Digora, 1 sala di sterilizzazione,
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LA MODELLAZIONE BIODINAMICA
DEI QUADRANTI POSTERIORI
Data: 27-28 marzo 2009
Dove: ICDE – Casalecchio di Reno
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attrezzato. Tel.: 011 7719077
ATTREZZATURE
CONGRESSO NAZIONALE
COLLEGIO DEI DOCENTI
Data: 22-25 aprile 2009
Dove: Dipartimento di Scienze
Odontostomatologiche
Università “La Sapienza”, Roma
Contatti: Fasi srl
Tel.: 06 97605610
Fax: 06 97605650
E-mail: [email protected]
www.fasiweb.com
52° CONGRESSO AMICI DI BRUGG
Data: 21-23 maggio 2009
Dove: Rimini
Contatti: Adriapoint
Tel.: 0541 793025
Fax: 0541 793026
E-mail: [email protected]
www.adriapoint.com
4ª GIORNATA ENDODONTICA
LIGURE-TOSCANA
ENDODONZIA A SOCCORSO
DELL’ODONTOIATRIA:
RISOLUZIONI DI PROBLEMATICHE
ENDODONTICHE
Data: 27 giugno 2009
Dove: Genova
Tel.: Dott.ssa Maria Teresa Sberna – cell. 338 7110054
Dott. Riccardo Becciani –
cell. 339 3008022
E-mail: [email protected] [email protected]
9ª GIORNATA ENDODONTICA
PIEMONTESE
L’ ENDODONZIA VISTA DAL
DENTISTA GENERICO: ESIGENZE E
RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
Data: 19 settembre 2009
Dove: Torino
Contatti: CCI – Sig.ra Emanuela
Massocco
Tel.: 011 2446918
E-mail:
[email protected]
1° CONGRESSO NAZIONALE
CAMLOG
Data: 23-24 ottobre 2009
Dove: Verona
Contatti: Alta-Tech Biotechnologies srl
Tel.:
0444 461311
Fax: 0444 461346
E-mail: [email protected]
www.alta-tech.it
EUROPA
SCANDEFA 2009
Data: 5-7 marzo 2009
Dove: Copenhagen, Danimarca
Tel.: +45 32 472123
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33RD INTERNATIONAL DENTAL
SHOW
Data:
24-28 marzo 2009
Dove: Colonia, Germania
Tel.: +49 221 5006870
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CORSO PRATICO DI CHIRURGIA
AVANZATA E TECNICHE
IMPLANTARI CON DISSEZIONE
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ANATOMICA DELLA BOCCA
(RICHIESTO ACCREDITAMENTO
ECM)
Data: 26-28 marzo 2009
Dove: Liegi, Belgio
Contatti: Luigi Grivet Brancot
Tel.: 011 5629674
E-mail: [email protected]
X CORSO DI ANATOMIA
CHIRURGICA E DI DISSEZIONE
SU PREPARATI ANATOMICI
Data: 11-15 maggio 2009
Dove: Istituto di Anatomia Università di Vienna – Vienna, Austria
Contatti: Prof. Mauro Labanca
Tel.: 02 804246
Fax: 02 864056
E-mail: [email protected]
BERLIN MASTERS
Data: 26-27 giugno 2009
Dove: Berlino, Germania
Tel.: +14169079836
E-mail: [email protected]
www.theberlinmasters.com
RESTO DEL MONDO
AEEDC Dubai 2009
Data: 10-12 marzo2009
Dove: Dubai, Emirati Arabi Uniti
Tel.: +971 4 3624717
E-mail: [email protected]
www.aeedc.com
31ST ASIA PACIFIC
DENTAL CONGRESS
Data: 7-11 maggio 2009
Dove: Hong Kong, Cina
Progetto di cooperazione
Contatti: Hong Kong Dental Association
www.hkda.org
ICAAM & MEDISPA ASIA 2009
Data: 22-24 maggio 2009
Dove: Macao, Cina
www.euromedicom.com
SALON DENTAL CHILE 2009
Data: 28-30 maggio 2009
Dove: Santiago
E-mail: [email protected]
www.salondentalchile.cl
SINO-DENTAL 2009
Data: 10-13 giugno 2009
Dove: Pechino,Cina
Tel.: +86 1088393922
E-mail: [email protected]
www.sinodent.com.cn
Segreteria organizzativa:
IMPLANTOCHIRURGIA
SU PAZIENTE – CUBA
C.N.S. by Maxilo srl
Via Aldebaran, 11 A – 95127 Catania tel 095/7225313
fax 095/7225317 e mail: [email protected] www.maxilosrl.it
Sede del corso: Università De Estomatologia
Avenida Carlos, N° 3
Ciudad Havana – Cuba
I corsi si ripetono a: gennaio – aprile – settembre
Corso Avanzato di
Implantologia e
Chirurgia Orale
Relatori Dr. Alfio Motta e Dr. Claudio Cortesini
RELATORE Prof. MAURIZIO FRANCO
L’implantologia con le sue documentate risultanze cliniche ad
oggi rappresenta certamente una possibilità terapeutica di riabilitazione morfofunzionale dell’apparato stomatognatico a disposizione dell’odontoiatra.
In questa ottica la conoscenza degli aspetti legati alla funzione
ed all’estetica in implantoprotesi costituisce premessa obbligatoria per una corretta terapia riabilitativa.
É con piacere perciò che presento questo corso eminentemente
pratico presso l’Università dell’Havana, rivolto alla professione,
con lo scopo di far partecipare il corsista in prima persona alla
risoluzione delle varie problematiche sia chirurgiche che protesiche di casi clinici trattati.
L’evento si ripete 4 volte l’anno.
LIVELLO BASE - n. 484/8013891 n. 44 crediti formativi ECM
LIVELLO AVANZATO - n. 484/8013912 n. 50 crediti formativi ECM
Direttore dell’Unità Operativa Autonoma di Chirurgia Maxillo-Facciale del presidio ospedaliero di Castelfranco Veneto USL 8 (TV),
convenzionato con la Scuola di Specializzazione in Chirurgia
Maxillo-Facciale di Padova. Professore a contratto di Chirurgia
Speciale Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo-facciale presso
il CLO dell’Università di Padova.
Evento accreditato con n. 43 crediti formativi ECM,
rif. n. 484/8019555
ULSS 8 VENETO OSPEDALE DI CASTELFRANCO VENETO
SERVIZIO DI
CHIRURGIA MAXILLO- FACCIALE
I corsisti, nel numero massimo di 4 per gruppo,
effettueranno direttamente su pazienti gli interventi ed a
turno svolgeranno il ruolo di assistente e di ferrista in altri
interventi.
À
IT
V
NO
*Il corsista sarà accreditato per poter utilizzare presso il suo
studio privato l’osso omologo della Banca dei Tessuti.
“IL TRATTAMENTO DEI TESSUTI MOLLI IN PARODONTOLOGIA ED IMPLANTOLOGIA”
Corso su paziente - CUBA
Sede del corso: Università De Estomatologia
Avenida Carlos, N° 3 - Ciudad Havana – Cuba
Evento in attesa di accreditamento ECM
Il corso si ripete a: gennaio – aprile – settembre
Relatore dr. Stefano Parma Benfenati
•
•
•
Il ruolo della chirurgia mucogengivale in Parodontologia
ed Implantologia
Tecniche di prelievo di tessuto molle dal palato
Lembi e suture
32 Speciale
LASER TRIBUNE
Italian Edition
Anno I n. 1 - Gennaio - Febbraio 2009
Con indice
Senza indice
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Il nuovo impianto ANKYLOS® C/X (Cone/indeX), con l’esclusiva connessione conica TissueCare Connection,
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ANKYLOS C/X è distribuito in Italia da DENTSPLY Italia.
Per ulteriori informazioni: numero verde DENTSPLY Italia 800 921107
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Societa’ Italiana
di implantologia
Osteointegrata