miraflores 17 - MIRAFLORES PRESS
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N. 17 IN QUESTO NUMERO OFFERTE e RICHIESTE LAVORO MISS MIRAFLORES MAGGIO MarOne - DON PEDRO CERTIFICAZIONE ENERGETICA VARIAZIONI CATASTALI SACRA SINDONE - TORINO SINAQUA ITALY - ISOLAMENTI RUBRICA LEGALE RUBRICA TRIBUTARIA RUBRICA MEDICA PROPOSTA LAVORO PERSONAGGI: L. ARMSTRONG MISSIONE in AFRICA MISTER MIRAFLORES MISS SORRISO MIRAFLORES Ecco la nostra Miss Miraflores Press di Maggio. Lei è Dana Hamm, arrivata tramite il nostro gruppo di svago su Facebook, dal quale è partita questa iniziativa. Dana è quindi amica del Miraflores. Molto popolare nel mondo Facebook, così come lo è su MySpace ( www.m ys pace.com / danahamm). Dana vive e lavora in America. Nata a Sanford, fin dai primi anni di scuola superiore, è stata scelta per fare la modella, cosa che ora è il suo lavoro a tempo pieno. Con i suoi 25 anni di “salute”, Dana è stata anche attrice in diversi film e telefilm negli States e, nel suo tempo libero, oltre a tenersi in forma, le piace anche scrivere. E’ sotto contratto con circa 50 giornali di moda, gossip e di sport (GQ, Maxim, la Domenica, Muscle e Fitness, Potenza Olimpionica, Fisico e Mente, ecc...ecc…). Giornali che negli USA, e non, sono molto famosi. Nel suo futuro c’è quello di diventare una modella sempre più affermata e di poter fare l’attrice quando capita e di perfezionarsi anche in questo campo. Potete ammirare i suoi book e tutta la sua naturale bellezza su: www.danahamm.com oppure su: www.danahammonline.com. Per chi vuole contattarla invece può scrivere a: [email protected] Mensile di informazione, cultura, notizie Pubblicità Fondatore e direttore: Rocco Marone Redazione e impaginazione: MarOne Gestione pubblicità: MarOne di Marone Rocco - Torino C.F.: MRNRCC60B22L219J WEB SITE: www.miraflorespress.it e-mail: [email protected] In questo numero hanno collaborato: • Avv. Pietro Salvatore Bafaro • Avv. Giuseppe Pensi • Luca Pantanella - Polizia di Stato • Dott. Attilio Colombrita • Dana Hamm - modella e attrice • NIDEMA sas • MA.VI. Snc - Rappresentanze ind.li • Dott. Rosario Cutri • G.R.I. Dental sas • BARBERO Impianti elettrici • MIZAR srl - Servizi per la sicurezza • SINAQUA ITALY - Coibentazioni 360° • PRODES UFFICIO sas • MASSUCCO C. & C. Snc • Matteo Bonfanti - Mister • Emy Sunshine - modella • Pizzeria L’Orchidea - Torino • TORINO MOTOR FEST • SHEN YUN A seguito della Legge in vigore che obbliga, per tutti gli stabili, ad avere la CERTIFICAZIONE ENERGETICA, abbiamo effettuato una ricerca di mercato, vagliando vari professionisti autorizzati al fine di ottenere, tramite convenzione, il miglior prezzo per tutti i nostri lettori che necessitano di questo obbligo di Legge. Nell’inserire tale certificazione, abbiamo incluso anche le VARIAZIONI CATASTALI, anch’esse obbligatorie nel caso ci fossero incongruenze dovute appunto a modifiche strutturali o edilizie effettuate in stabili o immobili di varia natura. Chiunque necessita di avere una CERTIFICAZIONE ENERGETICA oppure di una VARIAZIONE CATASTALE, o semplicemente di informazioni, può scrivere una mail a: [email protected] MIZAR srl SISTEMI e SERVIZI SICUREZZA PORTIERATO SORVEGLIANZA Tel. 011.304.96.86 GIOIELLO BAROCCO Le “avventure” della Sindone Le prime testimonianze documentarie relative alla Sindone di Torino sono databili intorno alla metà del XIV secolo, quando Geoffroy de Charny, valoroso cavaliere, depose il Lenzuolo nella chiesa da lui fondata nel 1353 nel suo feudo di Lirey nello Champagne. Nella prima metà del 400, a causa dell’acuirsi della Guerra dei cento anni, Marguerite de Charny ritirò la Sindone dalla chiesa di Lirey (1418) e la condusse con se nel suo peregrinare attraverso l’Europa. Nel 1453 il Lenzuolo passò ai Savoia, nell’ambito di una serie di atti giuridici intercorsi tra il duca Ludovico e Marguerite. A partire dal 1471, AmedeoIX il Beato, figlio di Ludovico, incominciò ad abbellire e ingrandire la cappella del castello di Chambery, capitale del Ducato, in previsione di una futura sistemazione della Sindone. Dopo un’iniziale posa nella chiesa dei francescani, la Sindone venne definitivamente riposta nella Sainte Chapelle du Saint-Suarie. In questo contesto nel 1502 i Savoia richiesero ed ottennero dal Papa il riconoscimento di una festa liturgica legata all’evento, per il quale fu scelto il 4 Maggio. Il 4 Dicembre 1532, un incendio devastò la Sainte Chapelle e causò al Lenzuolo notevoli danni, che saranno riparati nel 1534 dalle Clarisse della città. Emanuele Filiberto trasferì definitivamente la Sindone a Torino il 14 Settembre 1578. Il Lenzuolo giunse in città tra le salve dei cannoni, in un’atmosfera di grande solennità. La Sindone restò da quel momento, definitivamente a Torino dove nei secoli seguenti, fu oggetto di numerose Soltanto nel 1611 si iniziò a progettare uno spazio per ospitare degnamente la Sindone. In quell’anno, su progetto di Ascanio Vitozzi, si avviò un cantiere sotto la direzione di Carlo di Castellamonte. La costruzione, inserita nel cortile di Palazzo Reale, avrebbe dovuto avere pianta ellittica scandita, lungo il perimetro, da colonne con archi. Il progetto, tuttavia, non convinceva e i lavori subirono dei rallentamenti fino al 1624, quando si interruppero per trent’anni. Il regno di Carlo Emanuele II segnò l’avvio di un nuovo progetto, su pianta circolare, ad opera di Bernardino Quadri. Anche questa soluzione fallì a favore di Guarino Guarini che, tra il 1666 e il 1668, progettò la superba Cappella ancora oggi ammirabile nel contesto architettonico di Piazza Castello, splendidamente incastonata tra il Duomo e Palazzo Reale. Il sacro lino trovò così ospitalità sotto le volte su base triangolare, che costituiscono la cupola piramidale sorretta da una serie di archetti decrescenti. Un gioiello barocco. Ostensioni pubbliche e private.La religiosità di tutta la Regione fu ovviamente molto influenzata da questa presenza così importante e ne sono testimonianza le numerose presenze iconografiche sul territorio piemontese. Nuovi negozi franchising esclusivisti a cui riservare una nuova formula dai numerosi vantaggi e “salva-affari”. Ribadiamo che il marchio è tra i leader del settore da sempre. E’ garantito il massimo supporto, sia logistico che commerciale, arredamento negozio, ritiro della merce invenduta, partecipazione ai saldi e incassi superiori alla media. Richiediamo la massima serietà e riservatezza. In alternativa, per chi ha già un’attività di abbigliamento o calzature e desidera inserire il nostro prestigioso marchio, può richiedere la visita di un nostro responsabile di zona per valutare da entrambe le parti, la possibilità di una collaborazione. Per informazioni e contatti: [email protected] SPECIALIZZATO IMPIANTI a GAS GPL - METANO Via Barbara Allason N. 15/a 10135- TORINO - TO Tel./Fax: 011.61.21.52 New Orleans può giustamente considerarsi la patria del Jazz. Lo potrebbe fare anche solo per aver dato i natali a Louis Daniel Armstrong. Era il 1901 quando, poco dopo la nascita di Louis, il bracciante William Armstrong decise di lasciare la famiglia, costringendo la moglie Mayanne a crescere i figli nella povertà. Con questo stato di vita, Louis e suo fratello crescevano con ben pochi sani principi. A solo 12 anni Louis venne rinchiuso in riformatorio per aver sparato con una vera pistola la notte di Capodanno. Tornò poi in prigione a 17 anni per essere il protettore di alcune prostitute, “colleghe” della mamma. Ma fu proprio tra riformatorio e prigione che trovò un insegnante di musica che lo instradò al nascente blues. Infatti, tornato in libertà, Louis cominciò a trovare sempre più occasioni come trombettista lavorando in diversi club di Jazz e creando lui stesso un piccolo complesso. La sua bravura ed abilità cominciava ad essere conosciuta in tutto lo Stato. Nel frattempo si era sposato con la pianista Lil Hardin, che lo convinse ad andare a New York . “Satchmo” (termine che rappresenta l’abbreviazione della parola americana “Satchelmouth” che significa “bocca rigonfiata a forma di borsa”) scopre la sua maniera speciale di intonare un blues, con la sua voce rauca, lenta e cavernosa, nel jazz chiamata da quel momento, “scat”, a indicare un canto sillabico che spesso gli serviva a sostituire dei suoni alle parole del testo dimenticate. Tra il 1930 e il 1935 il jazzista americano compie diverse tournee in Europa ottenendo grandi successi e venendo conteso dalle migliori band mondiali. Nel frattempo si sposa per la terza volta, con Alpha Smith, da cui divorzia nel 1940. Nel 1942 sposa una quarta donna, Lucille Wilson una ballerina del Cotton Club con la quale resterà fino alla morte. Negli anni quaranta i successi, si susseguono uno dopo l’altro ed appare anche in alcuni film cinematografici. Se dobbiamo citare un pezzo della sua musica immortale, la scelta non può che essere “What a Wonderful World”, che divenne un grande successo solo dopo essere stato incluso nella colonna sonora del film “Good Morning Vietnam”. Nel 1968 partecipa anche al nostro Festival di Sanremo con la canzone “Mi va di cantare”. Nel 1971 il “Re del Jazz” muore nella sua casa di Corona dopo una malattia durata quasi due anni. Il miglior epitaffio gli venne dedicato dal poeta Evtusenko, che aveva raccomandato all’arcangelo Gabriele di dare ad Armstrong una tromba, perché rallegrasse gli angeli ed alleviasse le pene dei peccatori all’inferno. La sua tromba fu venduta dalla famosa casa d’aste Sotheby’s per 100.000 dollari, comprata da Peter Davis, l’uomo che gli insegnò a suonare. L’attività delle associazioni degli immigrati, coadiuvate e supportate dalle conoscenze ed esperienze di strutture e persone della nostra città, comincia a produrre risultati concreti. Seguendo le indicazioni e gli impegni presi durante la conferenza “L’integrazione intelligente a Torino”, organizzata dall’associazione degli immigrati della Costa d’Avorio e del Mali (Africa), il gruppo organizzatore (Koffi Jean Dede, Coulibaly Kekoto, Darius Amon, Rosario Cutri, l’imprenditore Aldo Petrella, nonché il Miraflores Press in qualità di referente stampa) ha portato a termine la prima missione in Africa, a Bamako, capitale del Mali. La missione è stata realizzata grazie al contributo di tutti, ognuno con le proprie specialità: gli immigrati, ormai integrati in Italia ed a Torino, hanno messo le loro conoscenze dirette delle realtà dei loro Paesi, delle persone e delle autorità locali. Il dott. Rosario Cutri, da anni collaboratore della MarOne-Don Pedro, ha messo a disposizione la propria profonda conoscenza dell’Africa, maturata in oltre 25 anni di consulenza esterna sulle piccole e medie imprese presso il B.I.T. di Torino (Bureau International du Travaille), centro di formazione che ogni anno ospita numerosi dirigenti, funzionari, imprenditori, giuristi, governanti provenienti da tutti i paesi in via di sviluppo. L’imprenditore: Aldo Petrella ha dato un rilevante apporto a questa missione, essendo titolare di un gruppo di imprese metal meccaniche e di costruzione, dotato di grande esperienza tecnica e di organizzazione e gestione d’impresa. Infatti, l’obbiettivo della missione era quello di approfondire la proposta, presentata da Coulibaly Kekoto su richiesta di alcuni suoi concittadini di Bamako (Mali), di realizzare un piano di costruzione di abitazioni inerenti ad un programma sociale varato dal Governo Nazionale, in favore della popolazione. Il viaggio è stato organizzato con il coordinamento della struttura “Conseil Service” di Bamako, presieduta dal dott. Diabate Morrys. Durante la permanenza in Mali, sono avvenuti diversi incontri con i rappresentanti del Ministero delle Dogane e del Tesoro, del Ministero della Difesa; dirigenti della Società Telefonica Nazionale, della Società Acque ed Energia; presidenti delle cooperative edilizie pronti per attuare la realizzazione delle case per i propri soci. Sono inoltre avvenuti importanti incontri con i direttori delle Banche Locali, interessate e pronte a finanziare i vari progetti. Sono stati visionati i terreni limitrofi a Bamako, scelti alla costruzione delle abitazioni. Gli impegni prevedono la realizzazione, in breve tempo, di una tipologia di casa campione (secondo le indicazioni che hanno fornito i Presidenti delle Cooperative) ed il trasporto a Bamako della stessa, per concordare le modalità operative per realizzare i loro progetti. Verrà quindi organizzata una seconda conferenza per presentare la missione e le proposte che verranno concretizzate in Mali. Questi progetti potranno essere proposti anche ad altri paesi confinanti con il Mali che sono interessati. Nulla impedisce di realizzare gli stessi progetti alle popolazioni vicine. Alle nostre Autorità, invece, (Regione, Provincia, Comuni e Circoscrizioni) verranno presentate, oltre alla già descritta missione,anche altre proposte di cooperazione ed integrazione. Ci si riferisce a quei programmi che possono permettere agli immigrati di rientrare nei loro Paesi d’origine e contribuire allo sviluppo degli stessi con l’esperienza e le conoscenze maturate in Italia, ed inoltre realizzare programmi di formazione e tirocinio. Si tratta di preparare persone capaci di esportare al proprio paese ed alla propria gente, la nostra tecnologia. Verrà quindi chiesto ai rappresentanti ed amministratori locali, di contribuire con tutte le loro politiche ed i finanziamenti possibili per favorire l’integrazione culturale, sociale, linguistica, lavorativa ed occupazionale, ma soprattutto di aiutare, chi fosse interessato, a rientrare nel proprio Paese d’origine per realizzare gli obbiettivi personali e contribuire allo sviluppo generale. L’Africa è un grande continente, ricco di risorse naturali e, spesso volutamente, sfruttato e costantemente in guerra sia di etnia, sia interne civili; uno dei motivi per cui molta gente è immigrata ed è giunta anche in Italia. E’ necessario, per il bene di tutti, cercare (cosa che si sarebbe dovuta fare molto tempo fa) di gestire al meglio l’immigrazione, selezionando le brave persone da quelle non brave. Ecco il perché di questi impegni, di queste missioni e di questa volontà comune di vivere in sintonia e in armonia. Aiutare una persona in difficoltà vuol dire dare un primo sostegno, ma dopo, insegnare come fare per sostenersi. La nostra missione in Africa, ha proprio avuto questo spirito; insegnare a questi popoli il sostegno, a maggior ragione in una terra come l’Africa che oltre ad avere, come già detto, risorse naturali, è un paese ricco anche di cultura, di luoghi incantevoli e luoghi da risanare e far fiorire nel rispetto della natura. I ragazzi e gli uomini che abbiamo conosciuto, hanno la volontà e la “sete” del sapere del conoscere e sono arrivati a noi per trovare un rifugio, ma molti di loro sognano la loro terra, le loro famiglie ed i loro amici...sognano un’Africa in grado di mantenersi, di produrre e di offrire al resto del mondo il volto di una terra meravigliosa. La Cassazione ha detto stop ai metodi educativi da bacchetta. Avverte i genitori: basta un solo schiaffo dato al figlio per far scattare le manette. La Corte fa notare come anche l’isolato ceffone “quando sia vibrato con violenza tale da cagionare pericolo di malattia è sufficiente a fare avverare l’ipotesi criminosa prevista dall’art. 571 C.P.” relativa all’abuso dei mezzi di correzione. Mamma e papà dunque sono avvertiti. Tenete le mani a posto. I Giudici ricordano, a chi è abituato ad usare le mani con i figli, che lo stesso reato può essere applicato anche in “presenza della pratica di lievi percosse”, come i calci nel sedere oppure le tirate di capelli. Sulla scorta di tale principio la Corte (sentenza n. 2100/2010) ha confermato una condanna per abuso dei mezzi di correzione inflitta dai Giudici di merito, ad un padre che era abituato a riprendere i propri figli con schiaffi e calci nel sedere. Già la Corte d’Appello di Bologna nel condannare il padre manesco, aveva affermato che il reato previsto dall’art. 571 C.P. sussiste anche in presenza di un solo episodio. Avv. Pietro Salvatore Bafaro P.S. - Spero che il mio amico Pietro perdonerà questa intrusione, ma ,come in tutte le cose che hanno un senso logico, il “troppo stroppia”. Noi “ragazzi” degli anni 60, 70, abbiamo vissuto in un’epoca molto diversa da quella di oggi a causa del progresso supersonico attuale e, con l’età del momento, non penso che i nostri padri abbiano mai voluto il nostro male quando scattava un ceffone o un calcio nel sedere e noi stessi ora siamo qui, cresciuti ed adulti senza l’aiuto di uno psicologo, consci del fatto che se mai ci siamo presi un ceffone, nella maggioranza delle volte ce lo siamo meritati e, nella maggioranza delle volte, ci è servito a non sbagliare di nuovo. Rocco Marone SERVIZIO LEGALE GRATUITO PER I LETTORI DEL MIRAFLORES Ricordiamo, come sempre, che per tutti i lettori è disponibile il servizio di consulenza legale gratuita. Tutti coloro che hanno il bisogno o l’esigenza di far valere le proprie ragioni in contesti legali civili, tributari o penali, possono usufruire gratuitamente del nostro servizio legale. E’ sufficiente inviare una mail al giornale o direttamente al nostro professionista convenzionato per avere, in tempi brevi, un appuntamento per un consulto o un consiglio gratuito. Ottenuto il nostro servizio gratuito, chi intende poi proseguire, può avvalersi di tariffe convenzionate con il Miraflores Press, con costi e modalità riservate. [email protected] - [email protected] LA PIZZERIA L’ORCHIDEA E’ LIETA DI OMAGGIARTI IL CAFFE’, PER TUTTI, SE ANDRAI A PRANZO O A CENA. SE INVECE ANDRAI PER UN ACQUISTO DA ASPORTO, RICEVERAI IN OMAGGIO UNA BIBITA IN LATTINA. (Per ricevere gli omaggi, presentati con il giornalino) PARRUCCHIERA cercasi per salone in Buttigliera (TO). Età da apprendistato, minima esperienza. Tel. 011.741.03.06 48enne disoccupato, cerca ESTETISTA 1° Livello cerlavoro con urgenza purché serio casi per Centro in Moncalieri e continuativo. Per contatto: (TO). Esperienza e passione. [email protected] Riferimento: 48 ope. 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L’ultimo ritocco al suo look è stato dato dall’Agenzia delle Entrate che, nella risoluzione n. 10/E del 17 febbraio, ha fornito ulteriori chiarimenti. In base alle nuove disposizioni, l’Agenzia delle Entrate, ha precisato che lo scontrino parlante potrà riportare la natura del prodotto acquistato non solo tramite la tradizionale dicitura “farmaco” o “medicinale”, ma attraverso sigle come “OTC” (che sta per over the counter, ovvero medicinale da banco), “SOP” (senza obbligo di prescrizione), le diciture “Omeopatico” e “ticket” e le abbreviazioni “med.” per medicinale e “f.co” per farmaco. In altre parole, il nome del farmaco indicato sullo scontrino parlante è stato sostituito da un codice identificativo, un numero di autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto, da rilevare tramite lettura ottica del codice a barre, il cosidetto codice Aic. La decisione dell’Agenzia delle Entrate deriva dal conseguente provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali, che nel maggio 2009 aveva espresso la necessità di tutelare la riservatezza dei dati sulla salute del contribuente. In fase di dichiarazione dei redditi, il contribuente può ottenere così uno sgravio fiscale per spese sanitarie, pari al 19% della spesa complessiva. Inoltre, non è più possibile integrare le informazioni presenti sullo scontrino con altri documenti, come ad esempio copia della ricetta con timbro della farmacia o copia del foglietto illustrativo. Non è necessario, infine, conservare la fotocopia della ricetta rilasciata dal medico di base, in quanto il nuovo scontrino deve riportare obbligatoriamente il codice fiscale del contribuente, la natura (farmaco o medicinale) del bene, la quantità, ed il codice Aic (autorizzazione all’immissione in commercio) del farmaco stesso. Vuoi isolare, coibentare, incapsulare, proteggerti dall’acqua, dal rumore, dal fuoco, dal caldo, dal freddo. Vai sul nostro sito, leggi attentamente chi siamo e cosa facciamo, chiedi un preventivo. Ecologici al 100%, garanzia illimitata. Incapsulamento Eternit. TEL. 011.760.19.45 - 347.089.61.79 - MAIL: [email protected] Il 97% dei bambini ha una ridotta curvatura plantare. Quasi sempre si normalizza, ma se persiste si può operare inserendo una vite. L’orma di un piede normale è quasi simile ad un otto (8), quella di un piede piatto ad uno zero (0). [email protected] Il piede è costituito da 26 ossa, collegate tra loro attraverso capsule e legamenti. Il piede normale di un soggetto adulto, visto di profilo, presenta un arco plantare concavo, ovvero una curvatura della pianta particolarmente accentuata nella parte mediale, rivolta verso l’interno. Il piede piatto rappresenta invece una anomalia del piede che si presenta con una curvatura della pianta assente, oppure molto ridotta e con un’impronta che mostra l’area centrale di appoggio allargata, così da formare un’orma simile ad uno zero. Il piede del bambino ha sempre nei primi anni di vita l’aspetto di un piede piatto, poiché il pannicolo adiposo sottocutaneo, caratteristico di questa età, rende ridotta la curvatura plantare e determina un’impronta piatta. L’arco plantare si viene infatti a formare dopo il secondo anno di vita e matura attorno al 5° - 6° anno e fino a questa età si può parlare di “piattismo fisiologico” o meglio ancora di “piede lasso”. La distinzione tra piede funzionale e piede piatto patologico non si può fare realmente se non dopo il 6° anno. Una terapia correttiva con scarpe plantari può essere tentata a questa età. In genere i plantari hanno un’azione sulla parte posteriore del piede che cercano di alzare e spostare all’indietro, ma riescono solo a correggere minime alterazioni del piede lasso. In alcuni paesi non vengono neanche presi in considerazione. Solo dopo questa età, il piede piatto vero inizia la sua evoluzione verso il piede piatto evolutivo che porta ad una alterazione più strutturata del piede verso i 12 - 13 anni di età e che, nella maggior parte dei casi, necessita di intervento chirurgico. L’intervento è piuttosto semplice e comporta l’inserimento di una vite metallica nel calcagno, con risultati immediati e notevoli. Matteo di Torino, amico di un amico...è l’uomo del mese. Il nostro Mister non disdegna di mostrare il suo fisico scolpito, frutto di costante allenamento. Sguardo accattivante da “sciupa femmine” è un frequentatore assiduo della Movida torinese. Senza dubbio un tipo sportivo, riservato, tanto che non ci svela il suo lavoro. Sappiamo però, dai nostri “informatori” che Matteo svolge un lavoro di alta responsabilità. Inoltre è comunque noto che un alone di mistero è sempre affascinante...molto italiano! Miss sorriso di questo mese è Emy, anche lei arrivata tramite una segnalazione delle nostre amiche di Facebook, tutte modelle. Anche la nostra 25enne Emy è una modella, statunitense di nascita, ma da oltre 15 anni risiede in Canada, dove, appunto, fa la modella. Oltre alle sfilate di routine, Emy è la testimonial di un noto dentifricio degli U.S.A.. La sua bocca ed i suoi denti smaglianti li conoscono tutti, negli states. Il sorriso è indiscutibile, ma certo non è la sola cosa che ammirano di Emy...anche i capelli!!! ;-) Se desideri partecipare a Miss Miraflores, Mister Miraflores e Miss Sorriso Miraflores, invia max 03 foto ed una breve descrizione di te al nostro indirizzo di posta: [email protected]