La Regione Molise si impegna a rivedere i tagli a fronte di una
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La Regione Molise si impegna a rivedere i tagli a fronte di una
anno ii- n° 0 Sabato 25 Febbraio 2017 www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] Seguici anche Su Facebook e twitter Salvatore Colagiovanni L’Oscar del giorno a Salvatore Colagiovanni. L’assessore al commercio ha organizzato due giornate a tema sul Carnevale. Oggi, La ‘Cuncetta de Mascione’, e domani, domenica 26, ‘I dodici mesi’, per il secondo anno consecutivo organizzato dalla Polifonica Monforte. L’Ardire Sanità, l’assurdo del taglio dei budget di Giuseppe Saluppo L ’analisi della mobilità è uno degli argomenti ‘caldi’ nelle discussioni politiche e programmatorie della sanità molisana, e non solo. E’ un argomento ‘caldo’ sia perché ai flussi di mobilità sono associate cifre elevate di trasferimenti monetari tra le Regioni (circa 3 miliardi e mezzo di euro) sia perché la mobilità passiva si concentra soprattutto in alcune Regioni e, tra queste, spicca il Molise. La mobilità sanitaria, e in particolare quella ospedaliera che ne rappresenta la quota principale, è un fenomeno complesso che può esser scomposto in alcune componenti. Vi è innanzitutto una mobilità che possiamo chiamare di prossimità per la quale l’utente sceglie il presidio che gli è più comodo anche se territorialmente non corrisponde a quello a lui formalmente assegnato (la sua ASL, la sua Regione, il suo Stato). La comodità non dipende solo dalla distanza chilometrica ma anche dalle strade e dai mezzi di comunicazione tra la residenza e il presidio scelto. Vi è poi una componenti di programmazione per alcune prestazioni di elevata complessità che si sceglie di localizzare in pochi definiti presidi per garantire un numero sufficiente di prestazioni necessario per mantenere livelli elevati di eccellenza prestazionale. Mentre, però, sono sempre di più i pazienti molisani che si portano in altre regioni per curarsi, operarsi o farsi un accertamento alle strutture private di eccellenza molisane vengono tagliati i budget. Un assurdo. Con la conseguenza che il cittadino molisano è costretto a portarsi fuori regione gravando pesantemente sul bilancio sanitario regionale. Possibile, poi, che tutto questo nasca dai tagli a Cattolica, Neuromed, centri oculistici e diagnostici? Che in queste strutture possono accedere cittadini di fuori regione ma non i molisani? E in nome di quale programmazione? Perchè una struttura fa riferimento alla Chiesa, un'altra alla famiglia Patriciello per non dire, ancora, a centri come Laurelli, Potito e altri? Perchè condannare ai viaggi della speranza tanti nostri corregionali in nome di ritorsioni, rancori e invidie verso i cosiddetti privati? Si liberino i budget e si offra ai molisani la possibilità di curarsi nei nostri centri specializzati. Ne guadagnerà la salute della nostra gente e, anche, le casse della disastrata sanità regionale. IL NOSTRO TAPIRO IL NOSTRO OSCAR Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo ViMarFa eDiZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso redazione tel: 0874.484486 email: [email protected] Micaela Fanelli Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. La segretaria regionale del Pd è rimasta in silenzio sui problemi insoluti del Molise e ha lasciato ai margini il suo stesso partito. Lunedì, ha organizzato un incontro per tornare a discutere e “dirsi delle verità in modo franco. Luci e ombre”. Non è troppo tardi? La Regione Molise si impegna a rivedere i tagli a fronte di una razionalizzazione del servizio Scongiurati i licenziamenti alla Seac Servizio a pag.3 Sindacale Il Cosip: “I presidi di sicurezza vanno rafforzati non tagliati” Il sindacato Coisp, ribadisce con forza la necessità di rafforzare i presidi di sicurezza. Sanità “Sull’ospedale di Venafro la bocciatura è per Frattura” E’ il consigliere regionale, Massimiliano Scarabeo, a puntare il dito sulla chiusura dell’ospedale di Venafro pagina 2 www.gazzettamolisana.com pagina 5 2 TAaglio lto 25 febbraio 2017 Coisp: “Rafforzare non tagliare i presidi della sicurezza” “Di giorno in giorno troviamo nelle pagine dei giornali locali di tutto il Molise, come anche nelle parole di molti cittadini, la ricerca sfrenata di sicurezza e la paura delle possibili conseguenze nefaste che insorgerebbero dalle possibili chiusure dei Presidi di Polizia esistenti da diversi anni su tutto il territorio e per i quali l’Amministrazione, per via di una spietata spendingreview, continua insistentemente con la sua incessante azione di razionalizzazione”. Così Giovanni Alfano, Segretario Generale Regionale del Coisp del Molise, Sindacato Indipendente di Polizia, torna sulla questione della chiusura di alcuni presidi di Polizia, già realizzate in parte, o in procinto di realizzate. essere In primis vogliamo rilanciare, così come abbiamo già fatto nel 2015, l’azione di rafforzamento del Distaccamento Polstrada di Larino che tutta la cittadinanza ed in particolare il primo cittadino di quel paese vogliono mantenere vivo a tutti i costi, offrendo concrete possibilità di collaborazione come l’utilizzo dei locali dell’ex carcere in comodato gratuito e già vagliati in maniera positiva dagli organi responsabili. Il Consiglio comunale di Larino ha approvato all’unanimità una delibera che si oppone alla chiusura. Il prossimo 01.03.2017 andremo a far visita al neo Prefetto di Campobasso, sua Eccellenza Maria Guia Federico, per fare la sua L’intervento di Massimo Dalla Torre Trasgredendo a un impegno che c’eravamo presi di non scrivere più di politica, anche se ultimamente lo abbiamo fatto, ma i fatti lo impongono, vorremo intrattenerci ancora una volta con voi su quanto sta accadendo nei palazzi della politica specialmente all’indomani della convention romana del PD. Il quale, tra sottili messaggi di ripicche e addii eccellenti, leggasi decisione di Errani di uscire dalla compagine che l’ ha visto ai vertici della regione Emilia Romagna e oggi Commissario straordinario per la ricostruzione post-terremoto, mette in evidenza come le acque nel partito, una volta rosso oggi rosè, non sono assolutamente calme. Questione che, gioco forza, si ripercuoterà anche sul Molise che, in questi giorni, vede sulla conoscenza e daremo anche a Lei la nostra opinione a riguardo del presidio di Polizia Frentano anche in considerazione dei “centri Sprar” aperti sul territorio e dell’hub in cantiere a San Puglia. di Giuliano In evidenza, inoltre, tra le nostre “battaglie” principali c’è quella dedicata all’auspicata riapertura del posto fisso di Polizia presso l’Ospedale di Campobasso (capoluogo di Regione) la cui soppressione da parte dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza ha senza meno contribuito all’aumento dei reati predatori commessi all’interno ed all’esterno di quel plesso, rendendo così vane tutte quelle attività ed iniziative messe in pratica da questa O.S. ai fini della costituzione del c.d. “codice rosa” o di un qualsivoglia sistema per la prevenzione della violenza di genere. Infatti, è inevitabile che se nell’immediatezza alla consumazione del reato la vittima non trova al pronto soccorso un operatore di Polizia pronto a raccogliere la sua denuncia e altri importanti elementi utili alla ricerca degli autori, con il passare del tempo, sarà sempre più difficile riuscire in questo, e con il rischio molto plausibile di un ripensamento per l’incalzare dello stato emozionale della paura di possibili ripercussioni. ulteriori Per la Questura di Isernia, per il Commissariato di Termoli e per Leva: “Gam, la nostra richiesta” i l Compartimento della Polizia Postale di Campobasso ci siamo battuti sempre per il loro rafforzamento mettendo in evidenza a chi di dovere l’aumento smisurato della criminalità in quelle zone geografiche prossime ai territori campano e quello pugliese. Abbiamo chiesto rinforzi di personale e di mezzi per poter contrastare in maniera incisiva la crescente criminalità organizzata sul nostro territorio di competenza ed il crescente aumento dei reati informatici, purtroppo, consumati anche nel Molise (prevista infatti anche una drastica riduzione degli operatori presso Postale). Polizia la Adesso facciamo nostra ed appoggiamo in maniera incondizionata le giuste lamentele dei cittadini di Venafro che chiedono a gran voce l’istituzione nel loro territorio di un Commissariato di P.S. ovvero di un posto fisso di Polizia che fungerebbe anche da maggior controllo per quella via importante d’accesso per il Molise da parte di chi vorrebbe entrare solo per delin. e r e u q Questo fabbisogno crescente di sicurezza da parte dei cittadini purtroppo coincide con una riduzione degli Uffici e dei Presidi di Polizia previsti già da tempo nel Molise che solo una politica attenta e concreta potrebbe contrastare con fermezza evidenziando a chi di dovere dei continui mutamenti in negativo delle esigenze di ordine e sicurezza pubblica come ad esempio l’aumento dei profughi: 2921 persone accolte nei centri temporanei gestiti direttamente dalle Prefetture con convenzioni con operatori privati, e 475 accolti nei progetti triennali Sprar d’intesa con i comuni per un totale di 3396 unità al 25 ottobre 2016 con un incremento del 111% rispetto al 31 dicembre 2015 e un’incidenza percentuale complessiva pari al 2,02% del totale dei profughi accolti su tutto il territorio nazionale. “Per la GAM presentata interrogazione in Commissione lavoro affinché si definisca un impegno congiunto tra Camera e Senato per chiedere risorse straordinarie al governo per politiche attive del lavoro per i 280 dipendenti e per il rilancio della filiera avicola molisana.” “Insieme a Roberto Ruta – afferma l’On. Leva – abbiamo presentato una doppia interrogazione una in Commissione lavoro alla Camera e l’altra al Senato per chiedere che il governo si impegni per risolvere positivamente la vertenza GAM. Un’azione congiunta tra Camera e Senato potrà essere utile al fine di rafforzare una richiesta di risorse straordinarie che risultano indispensabili da un lato per garantire percorsi certi per i lavoratori e dell’altro per politiche di rilancio per la filiera avicola.” Passata la festa gabbato lo santo. Forse! stampa locale l’esternazione delle varie anime della sinistra che, con paroloni, enfasi, discorsi e dati alla mano cercano e vogliono la compattezza di quello che è la forza, almeno di quello che ne rimane, che governa il Paese e in particolare il Molise. Personaggi che si professano referenti DOC che, con affabilità mascherano la sornioneria e sorridono all’idea di fare contenti tutti, senza esclusione alcuna, il che è deleterio se si vuole veramente ricostruire quello che si è demolito coscientemente. Fin qui nulla di strano, si potrebbe obiettare, perché tutto questo appartiene al circo politico con tanto di numeri e attrazioni. La stranezza invece c’è ed è talmente palese che non passa inosservata agli occhi dei più. Una stranezza che da adito a una serie d’interrogativi che cercheremo di sintetizzare al mas- simo. Vi siete mai chiesti perché solo in queste occasioni i signori di palazzo, quelli che contano veramente, almeno a detta loro, fanno appello all’unione? Vi siete mai chiesti perché nel Molise, quando ci sono le emergenze politiche, si chiedono ulteriori consensi? Vi siete mai chiesti perché chi è stato eletto a rappresentarci, una volta passata la bufera latita e latiterà? Potremo aggiungere altri interrogativi, ma temiamo che non basterebbe un edizione intera del giornale. Interrogativi che la gente comune, quella che ogni giorno con sacrificio cerca di tenere altro il morale del Molise, si e ci pone quotidianamente. Interrogativi che facciamo bene a porci e porre perché soltanto in questo modo si può avere contezza del problema Molise. Perché di un problema si tratta; ecco il perché per rendere meglio l’idea abbiamo voluto utilizzare un detto popolare, quale titolo per evidenziare che una volta spenti i riflettori e portato a casa il risultato, la nostra regione, sprofonderà nuovamente nel dimenticatoio e tornerà a essere un semplice corridoio di passaggio per raggiungere realtà molto più interessanti sotto tutti i punti di vista. Una regione che, caso mai non ce ne fossimo accorti, è sempre bene tenere sveglie le menti critiche, reclama da sempre la propria identità, un proprio ruolo. Un ruolo ed un identità che non possono essere sbandierati a mo di specchietto per le allodole allorquando necessitano consensi. Un’identità e un ruolo che nonostante le dimensioni del territorio sono ben definiti. Un’identità e un ruolo che si rivendica voce alta. Un’identità e un ruolo che, al contrario di quanto si possa credere, non ci vede più vassalli perché i tempi delle signorie, anche se romantici, non appartengono più al nostro modo di essere, al nostro modo di vivere, al nostro modo di operare, al nostro modo di essere Molisani e non un serbatoio da cui attingere consensi all’abbisogna, specialmente quando il terreno sta per franare, se non addirittura è franato. 3 TAaglio lto CAMPOBASSO. Ridefinire per il 2017 la riduzione delle risorse trasferite ai Comuni per il trasporto pubblico urbano nell’ottica di avviare e completare quanto prima il percorso che porti all’efficientamento del servizio e alla sua effettiva sostenibilità: è l’impegno assunto dal presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e dall’assessore Pierpaolo Nagni durante l’incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Vitale con i sindaci di Campobasso, Isernia, Termoli e Larino e le organizzazioni sindacali. Al centro del confronto, le difficoltà riscontrate dalle amministrazioni locali per il mantenimento del trasporto pubblico urbano alla luce delle indicazioni introdotte con la Legge di stabilità per un taglio complessivo del 30 percento al settore. Particolare attenzione, nel corso dei lavori, alla vertenza Seac della città capoluogo per gli 8 annunciati licenziamenti. “Come Regione, e siamo gli unici in Italia, partecipiamo in maniera sostanziosa, continuando a coprire completamente i costi per il servizio”, hanno puntualizzato il presidente e l’assessore. “Nonostante direttive diverse a riguardo, ci siamo tenuti al di sotto del tetto fissato della norma, continuando ad assicurare risorse al settore per il 75 percento, altrove, come nei grandi comuni italiani, il Tpl è totalmente a carico dell’amministrazione locale. È chiaro che non sarà questa la nostra strada, ma il processo di compartecipazione da parte dei 25 febbraio 2017 Incontro in Regione con i sindaci di Campobasso, Isernia, Termoli e Larino alle prese con i tagli al servizio pubblico del 25% “Trasporto urbano, ridefiniremo le risorse” Comuni è ineludibile, a tutti chiediamo di fare la propria parte”, la loro esortazione. “Alla luce di una verifica delle nostre possibilità in Bilancio, siamo pronti a valutare per questo anno un ulteriore sforzo per ridefinire l’entità della riduzione dei trasferi- menti decisa a livello centrale così da accompagnare i Comuni nel percorso di ottimizzazione e razionalizzazione necessarie per erogare un servizio efficiente e sostenibile, non più legato al numero dei chilometri, ma al numero effettivo di utenti.”, hanno con- cluso Frattura e Nagni. Comuni, a partire da quello di Campobasso, che, purtroppo, non si sono mai dotati di proprie linee programmatiche su cosa fare del trasporto urbano. Del resto, come si può fare se, semplicemente, non si è tenuto conto delle trasforma- zioni della città ( i nuovi quartieri, i nuovi poli di attrazione, le nuove domande di spostamento)? Non era attraverso questa strategia che era possibile ripensare il disegno delle nuove linee del trasporto urbano così come all’abbattimento delle barriere nei pressi delle fermate, al finanziamento per l’acquisto di tecnologie applicabili al sistema della mobilità ( paline intelligenti, informazioni all’utenza)? E, oggi, con la coperta corta, si pagano le conseguenze. La soluzione Spiragli di luce per gli otto dipendenti della Seac: procedura sospesa e impegno delle parti assunto in Regione per lavorare al fine di evitare i licenziamenti. Dopo la riunione che si è tenuta questa mattina a Palazzo Vitale con i sindacati e i sindaci dei Comuni di Campobasso, Isernia, Larino e Termoli sulla questione del trasporto pubblico locale urbano e a margine dell’incontro con i Seac, scongiurato il licenziamento di 8 autisti vertici della Seac (hanno preso parte anche il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, l’assessore ai Tra- sporti, Pierpaolo Nagni, il sindaco del capoluogo regionale, Antonio Battista, e l’assessore comunale Francesco De Ber- nardo), si lavorerà per scongiurare gli otto licenziamenti, la cui procedura era già stata avviata dalla Seac. Entro la fine di marzo si troverà una soluzione, ma già da lunedì il Comune di Campobasso garantirà il servizio, per il prossimo mese, come quello offerto lo scorso anno. Non si è quindi lontani da un accordo, reso possibile soprattutto grazie alla disponibilità della Regione di rivedere il taglio, deciso dalla Legge di Stabilità, che determina enormi restrizioni del servizio di trasporto urbano nel capoluogo. 4 TAaglio lto 25 febbraio 2017 A Cerro al Volturno c’è preoccupazione per la realizzazione dell’impianto “Quella centrale non s’ha da fare” In questa settimana i lavori per by-passare i binari della ferrovia “Facendo seguito a precedente corrispondenza intercorsa, si nota un preoccupante silenzio dell’Amministrazione Comunale sulla vicenda in oggetto. Intendiamo dunque ulteriormente sollecitare il Sindaco e il Consiglio Comunale affinché prendano posizione con urgenza in merito alla costruenda Centrale idroelettrica, il cui iter amministrativo non è affatto concluso, ma è tutt’ora all’esame dell’Agenzia regionale ARPA”. Lo scrive, agli amministratori di Cerro al Volturno, Domenico Izzi. “Si sbaglia chi afferma che l’iter burocratico sia ormai immodificabile. Occorre sottolineare che la autorizzazione già erogata dalla Regione alla ditta SEA non è ancora operativa, in quanto è stata concessa “sub condicione”, cioè è subordinata alla autorizzazione unica (vedi D.L.vo 387/2003 e linee guida regionali DGR 621/2011) che non è stata ancora rilasciata. Il “Servizio Energia” della Regione sta raccogliendo i pareri indispensabili. Presso l’ARPA è in atto una istruttoria e il pronunciamento definitivo non è ancora avvenuto. L’opera prevista si trova nella parte sinistra dell’alveo fluviale, cioè in agro di Cerro, mentre la riva e l’alveo di destra sono in agro di Rocchetta al Volturno. La ditta intende procedere, a monte, a uno sbarramento sul Volturno. Questo sbarramento interessa anche il Comune di Rocchetta, tanto che – come si apprende dal Comune stesso – è stato presentato un ricorso avverso. Il Comune di Cerro è il primo interessato ed ha una grande responsabilità poiché le opere di realizzazione di imbrigliamento delle acque nel condotto artificiale si realizzerebbero per intero in agro di Cerro, con costruzione di un piccolo edificio nel punto in cui le acque verranno restituite al fiume. Spetterà al Sindaco di Cerro rilasciare la concessione edilizia, previa attenta valutazione dell’opera, considerando peraltro con grande attenzione i danni che ne deriverebbero per il contesto ambientale e urbanistico. Grande perciò è la responsabilità del Sindaco (e del suo Ufficio Tecnico Comunale) che, in sostanza, sono determinanti per l’intera procedura, poiché senza la concessione edilizia l’opera non si può realizzare. Appare inaccettabile anche il fatto che i proprietari dei terreni ove tali opere si vorrebbero realizzare non siano stati ancora informati della eventualità di subire un esproprio: e ciò avviene sebbene il Comune abbia già una copia del progetto ove sono indicate le particelle sulle quali l’opera si realizzerà. Il Sindaco, in precedenti sue dichiarazioni, aveva assicurato che avrebbe convocato un Consiglio Comunale su tale argomento. Ciò non è avvenuto; ed ora è urgen- tissimo. Se il Comune di Cerro continua a tacere, si crea una situazione del tipo “silenzio assenso”. Occorre evitare che ciò si verifichi. Se il Comune intende rivolgersi al Tribunale delle Acque, e se qualcuno intende convocare assemblee di cittadini, che cosa aspetta a farlo? Tra poco sarebbe troppo tardi. E’ bene precisare che la mobilitazione di cittadini avverso la costruenda centrale non è affatto in contraddizione con la giusta valorizzazione delle “energie rinnovabili”, per cui si battono tante valide associazioni, ad esempio la Legambiente. Tra coloro che si stanno opponendo a questa centrale, ci sono anche quelli che si erano attivati al momento del re- ferendum “anti-trivelle”. Ma lottare contro lo sfruttamento dei beni del sottosuolo e a favore dell’energia rinnovabile non significa accettare che – pur di sfruttare l’energia delle acque – si arrivi al punto di distruggere un eco-sistema. La costruzione della centrale di Cerro non risolve affatto i problemi energetici poiché avrà un risultato piccolissimo per quanto concerne i Kw prodotti. Buone pratiche amministrative sono quelle che riescono a far fronte ai bisogni energetici della cittadinanza; questo NON è il caso di Cerro, dove la cittadinanza non riceverebbe NULLA dall’eventuale quantità di energia prodotto in loco. Non ci sarà, per Cerro, (a differenza di ciò che avviene in altri Comuni) alcun risparmio del consumo elettrico. Occorre dunque ribadire quanto già da settimane andiamo sottolineando: la centrale porterebbe un danno ambientale grave e irreversibile. Il contratto avrebbe la durata di ben trent’anni e questo significherebbe la distruzione e la morte della parte alta del fiume Volturno. Qualsiasi progetto di valorizzazione della valle ha come elemento cruciale il fiume: quante volte si afferma che “l’acqua è vita”. La decisione che oggi si prende incide non solo sull’oggi, ma anche sul futuro e sulle future generazioni”. Servizi, la Uiltucs incontra Forciniti “Servizi delicati e da assicurare” Si è svolto l'incontro tra il Segretario Generale della UILTuCS Molise, Pasquale Guarracino ed il Direttore Amministrativo della ASREM, dott. Antonio Forciniti. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti sindacali della Aziende che attualmente gestiscono i servizi presso le sedi ASREM ed in particolare, per i lavoratori del servizio di pulizie, Monica Del Pesco, per i lavoratori delle mense, Domenico D'Angelo, per i lavoratori del portierato, della reception e del cup pass, Giovanni Carlo D'Angelo. La riunione è sostanzialmente riassumibile in due parti: nella prima parte dell'incontro, l'Organizzazione Sindacale, con i suoi dirigenti, ha illustrato al Direttore Amministrativo alcune delle molteplici problematiche delle aziende che gestiscono i vari servizi nelle sedi ASREM e che si ripercuotono sui lavoratori. Nella seconda parte dell'incontro, ci si è invece concentrati sulle questioni delle gare di appalto e dei collegati capitolati di gara che, a parere della UILTuCS Molise, dovranno necessariamente contenere sia la clausola di salvaguardia occupazionale, affinchè nessuna azienda che si aggiudicherà il servizio o verrà riconfermata possa anche solo ipotizzare tagli al personale, sia il mantenimento delle condizioni orarie, economiche e normative maturate negli anni dagli operatori dei vari servizi, sia l'applicazione ai lavoratori dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro firmati dalle Organizzazioni Sindacali confederali. Ampie sono state, in merito, le rassicurazioni fornite dal Direttore Amministrativo della ASREM, dott. Forciniti, il quale ha ribadito che le clausole di salvaguardia già inserite nel capitolato di gara per il servizio di pulizie - elaborato dal dott. Forciniti unitamente alla dott.ssa Pierluigi della ASREM ed inviato, per i provvedimenti conseguenti, alla Centrale unica di committenza della Regione Molise - verranno estese, allo stesso modo, al capitolato del servizio di mensa, attualmente in corso di sviluppo, servizio che verrà assegnato in unico lotto ad un'unica società per tutta la regione. Pasquale Guarracino ed Antonio Forciniti hanno entrambi precisato che quello di oggi non sarà l'unico incontro in materia di servizi in ASREM, ma che tutto il percorso che porterà alle gare di appalto verrà condiviso: il Direttore Forciniti ha anche garantito il fattivo contributo della ASREM, in qualità di committente dei servizi, per evitare tagli e, comunque, distorsioni riguardanti il personale. In conclusione, Guarracino ha ricordato quanto è importante e quanto deve essere centrale il ruolo dei servizi in un settore delicato quale quello della sanità, anche in considerazione del fatto che i servizi - il cosiddetto indotto - occupano in Molise centinaia di lavoratori e, quindi, di famiglie. 5 TAaglio lto 25 febbraio 2017 Sulla decisione dei giudici, interviene il consigliere regionale, Massimiliano Scarabeo “Per i giudici del Tar Molise, il Governatore Frattura non avrebbe potuto disporre i provvedimenti che decretavano il riassetto dell’Ospedale di Venafro. Era stata la stessa struttura della Regione a ricorrere al Consiglio di Stato per ottenere la revoca della sospensiva. Il Consiglio di Stato ha respinto però, il ricorso della Regione Molise, confermando la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Campobasso che, nel 2014, aveva accolto le richieste del Comitato Santissimo Rosario di Venafro e sospeso l’efficacia dei piani operativi regionali del Commissario ad acta Paolo Di Laura Frattura. Insomma, a decidere non poteva essere Frattura ma il Consiglio Regionale”. Lo scrive, il consigliere regionale, Massimiliano Scarabeo. “Come sempre, non voglio entrare in polemiche che non portano a nulla e mi limito a sottolineare che sono contento di questa decisione, perché, sulla questione non sono arretrato di un millimetro da quelli che erano i propositi analizzati, a suo tempo anche con l’Amministrazione comunale di Venafro e il Comitato in difesa del Santissimo Rosario. Ho partecipato ai tavoli di confronto e mi sono fatto promotore delle istanze per consentire ai cittadini di usufruire del sacrosanto diritto alla tutela della propria salute. Ho chiesto più volte, allo stesso Governatore, di rispettare gli impegni assunti per la salvaguardia degli ospedali pubblici, la loro reale riorganizzazione, il miglioramento delle strutture e dei servizi che possono offrire. Ora, chi pensa che la Campobasso. Riparto del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2017, al Molise un incremento pari a 1,7 milioni di euro rispetto alle risorse assegnate lo scorso anno: lo comunica il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, al termine dei lavori della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “È un risultato importante – commenta –, condiviso con le altre Regioni che da anni vengono penalizzate dai criteri standard utilizzati nella suddivisione del Fondo sanitario, a cominciare da quello relativo alla popolazione residente, assai restrittivo per realtà che come il Molise soffrono una progressiva flessione del numero di abitanti”. “Abbiamo evitato il rischio – spiega il presidente –, di vederci riconosciuta un’assegnazione inferiore a quella dello scorso anno, circa 5,9 milioni, anche a fronte dell’incremento generale dello Fondo stesso”. “Le ragioni, che per primi come “Ospedali pubblici, il Consiglio di Stato boccia Frattura” La sentenza può essere l’occasione per rivisitare i provvedimenti adottati e che interessano pesanti tagli al sistema sanità mia posizione sia diversa da quella assunta, si sbaglia, perché sulla loro soppressione non mi ha mai trovato d’accordo, primo, perché esse rappresentano realtà fondanti del sistema socio economico delle aree dove sono ubicati, secondo perché sono un punto di riferimento per coloro i quali sarebbero costrette a lunghi ed estenuanti trasferimenti per vedersi salvaguardare il proprio diritto alla salute. Per questo appare ingiusto che qualcuno voglia mescolare le carte e fare di tutt’erba un fascio. Sull’argomento, perciò, continuo ad essere dalla parte dei cittadini che protestano perché si sono visti togliere servizi importanti per la tutela e la cura della propria salute, come ho sempre fatto fin dal primo momento. L’impegno dei Comitati in difesa degli Ospedali di Venafro e Larino, sono lodevoli, per questo, come tutti i cittadini privati dei loro servizi, resto e sarò sempre al loro fianco senza dover dimostrare oltre, il mio ’attaccamento al problema. Resto convinto che al di la dei proclami sui tagli e le integrazioni tra pubblico e privato, conta molto ciò che si vuole fare dei territori e dei cittadini che li vi- vono. La sentenza può essere l’occasione per correggere i danni, quelli fatti finora sugli ospedali molisani, una scelta che il Governatore Frattura potrebbe fare tranquillamente visto come stanno andando le cose nella sanità regionale. Sarebbe un gesto logico e giusto che altro non farebbe se non il bene del Molise. Meglio se fosse la politica tutta a riprendersi il ruolo per cui è deputata, la politica in grado di garantire lo sviluppo di questa nostra terra e che deve rendersi responsabile delle azioni che servono ad ampliare e migliorare i servizi offerti ai molisani, soprattutto se si tratta della loro salute.” “Dal riparto sanitario, un incremento del fondo” Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura Molise abbiamo rappresentato, sostenuti poi dalle altre Regioni non valorizzate in sede di riparto, ci hanno consentito, nonostante la previsione di un quadro negativo, di colmare non solo il differenziale rispetto all’anno scorso, ma addirittura di portare a casa un ulteriore incremento di 1,7 milioni di euro: è davvero un risultato importante”, rimarca Frattura. “La Conferenza – prosegue –, è giusto evidenziarlo, ha accolto anche l’istanza che abbiamo avanzato di prevedere, dal prossimo anno, l’utilizzo di nuovi e aggiuntivi criteri per il riparto delle risorse del Fondo sanitario, quali gli indici di anzianità, la minore densità demografica e altri indicatori epidemiologici specifici che concretamente rappresentano i nostri contesti socioeconomici”. “A questo – ancora il presidente –, aggiungiamo anche la conferma, manifestata da tutte le Regioni, del contributo di solidarietà pari a 18 milioni di euro per l’anno 2017”. Infine, Frattura ha richiesto di tener conto nel riparto delle risorse del Fondo sanitario, sempre dai prossimi anni, dell’impatto economico della presenza nel territorio regionale dell’Ircss privato a carattere nazionale, il Neuromed di Pozzilli, perché “per le sue dimensioni e specialità e per la sua attività ospedaliera e di specialistica svolta anche a beneficio degli assistiti delle altre Regioni, non può essere solo ed esclusivamente a carico delle risorse assegnate al Molise”. Sempre nella giornata di oggi, giovedì 23 febbraio, il presidente della Regione ha incontrato a Roma il rettore dell’Università La Sapienza, il professor Eugenio Gaudio. “Con il magnifico rettore Gaudio – riferisce –, abbiamo individuato le ragioni per consolidare e rafforzare l’impegno reciproco a programmare e attuare corsi di laurea per le professioni sanitarie con particolare riferimento alla sede di Isernia dove continuerà a essere attivo il corso di laurea per le professioni infermieristiche e saranno valutate eventuali offerte formative legate alle esigenze del nostro territorio. Condivisa da entrambi la necessità di implementare la formazione rivolta ai professionisti sanitari”. “La sede universitaria di Isernia è un investimento formativo per una rinnovata attenzione alle professioni sanitarie del Molise attraverso la collaborazione tra Università la Sapienza , Regione e Asrem”, conclude Frattura.