3.6 Piano di sicurezza e coordinamento
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3.6 Piano di sicurezza e coordinamento
REVISIONE DATA MODIFICHE 0 a 10.10.2013 Prima emissione COMPILATO CONTROLLATO APPROVATO b c d e Comune di Rho con Fondazione Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano IL NUOVO PARCO DI CORSO EUROPA_VIA PERTINI A RHO PROGETTO ESECUTIVO 3.6 I PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO Progetto a cura di: Quartiere Fiera Srl Viale Boezio, 15 | 20145 Milano www.qfiera.it Progettisti: Arch. Angelo Nespoli tel: 02/ 49977888 - fax: 02/ 49977396 Collaboratori: Arch. Elisa Sassi Arch. Cecilia Turconi Coordinamento della Sicurezza in fase di progettazione: Ing. Anna Bellino Quartiere Fiera INDICE PREMESSA RELAZIONE TECNICA E PRESCRIZIONI 6 9 1-IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE DELL’OPERA 10 1.1-LE ORIGINI DEL PROGETTO 1.2-ANAGRAFICA DEL CANTIERE 1.3-INQUADRAMENTO TERRITORIALE 1.4-INQUADRAMENTO URBANISTICO 10 11 13 14 2-SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZAZIVE DESCRIZIONE DELL’OPERA 15 2.1-FASE OPERATIVE DI LAVORO 2.1.1 -La grande radura 2.1.2 -Il Ring e i percorsi pedonali 2.1.3 - La piastra minerale 2.1.4 - Le aree gioco 2.1.5 - La fascia boscata e l’area fitness 2.1.6 - Le stanze verdi 2.1.7 -Gli Impianti 2.1.7.1 - Impianto idrico e di irrigazione 2.1.7.2 - Impianto elettrico e di illuminazione 2.1.7.3 - La fontana – strutture e impianti 2.1.7.4 - Pozzo 15 16 16 16 16 17 17 18 18 18 19 19 2.2-ANALISI DELLE LAVORAZIONI 2.3-ELENCO FASI DI LAVORAZIONE FASE 1 - Allestimento del cantiere, realizzazione recinzioni e accessi FASE 2 - Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari e assistenziali FASE 3 - Realizzazione dell’impianto elettrico e di messa a terra del cantiere FASE 4 -Realizzazione dell'impianto idrico ed igienico – sanitario del cantiere FASE 5 - Opere preliminari di preparazione del terreno, scavi di sbancamento e Movimento terra FASE 6 - Scavi a sezione ristretta FASE 7 - Posa in opera di cavidotti e canalizzazioni, compreso impianto di drenaggio, e compresi pozzetti e camerette componibili FASE 8 - Rinterro di scavo a sezione obbligata FASE 9 - Realizzazione pavimentazioni FASE 10 - Posa di pavimentazione sintetica antitrauma FASE 11 - Posa di giochi per bambini e attrezzi fitness FASE 12– Posa di pali per pubblica illuminazione e di elementi di arredo urbano FASE 13 - Sistemazione a verde, consistente nella rimozione delle alberature esistenti (laddove previsto),messa a dimora di alberature e arbusti, preparazione del terreno e semina del tappeto erboso FASE 14– Smobilizzo del cantiere 20 22 22 24 26 27 28 29 31 32 33 36 37 38 39 40 1 3-RISCHI INDIVIDUATI NELLE LAVORAZIONI E RELATIVE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE 3.1- ELENCO DEI RISCHI RISCHIO: “CADUTA DALL’ALTO” RISCHIO: “CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO O A LIVELLO” RISCHIO: “CESOIAMENTI, STRITOLAMENTI, IMPATTI, LACERAZIONI” RISCHIO: “ELETTROCUZIONE” RISCHIO: “GETTI O SCHIZZI” RISCHIO: “INALAZIONE POLVERI, FIBRE, GAS, VAPORI” RISCHIO: “INCENDI O ESPLOSIONI” RISCHIO: “INVESTIMENTO E RIBALTAMENTO” RISCHIO: “MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI” RISCHIO: “RUMORE: DBA < 80” RISCHIO: “RUMORE: DBA > 90” RISCHIO: “RUMORE: DBA 80 / 85” RISCHIO: “RUMORE: DBA 85 / 90” RISCHIO: “SEPPELLIMENTI E SPROFONDAMENTI” 42 43 43 44 44 46 46 47 48 48 49 49 50 51 52 4-MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE IN RIFERIMENTO ALL’AREA DI CANTIERE 53 4.1-DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATA L’AREA DI CANTIERE E RELATIVE MISURE DI COORDINAMENTO 4.2- PRESCRIZIONI GENERALI PER LA GESTIONE DEL CANTIERE 4.3-VINCOLI DI AREA E CONDIZIONI AL CONTORNO 4.4-SCELTE PROGETTUALI O ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE 4.4.1 Modalità da seguire per la recinzione di cantiere, gli accessi e le segnalazioni 4.4.2 Servizi igienico assistenziali 4.4.3 Viabilità principale di cantiere 4.4.4 Impianti di alimentazione e reti principale di elettricità, acqua, gas e energia di qualsiasi tipo 4.4.5 Impianti di terra e di protezione contro le cariche atmosferiche 4.4.6 Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 92 comma 1, lettera c) 4.4.7 Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 102 4.4.8 Eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali 4.4.9 Dislocazione delle zone di carico e scarico e zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e rifiuti 4.4.10 Eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d’incendio o di esplosione 4.4.11 Segnaletica 53 53 53 58 58 58 58 59 59 59 59 59 60 60 60 4.5-PIANO DELLE EMERGENZE 4.5.1 Scopo 4.5.2 Indicazioni generali 4.5.3 Assistenza sanitaria 4.5.4 Sorveglianza sanitaria 4.5.5 Pronto soccorso 4.5.6 Prevenzione incendi 4.5.7 Evacuazione 42 66 66 67 67 68 68 72 72 2 5- COSTI 73 5.1-STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA (rif. D.LG. 81- D.L.G. 106- ALLEGATO XV 5.2-I COSTI PER L’ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLA SICUREZZA 5.2.1 L’organizzazione per il controllo della sicurezza in cantiere 5.2.2 I sistemi di comunicazione interna al cantiere e di segnalazione delle emergenze 5.2.3 L’illuminazione del cantiere, le scale e le zone di accesso 5.2.4 L’esecuzione piani operativi di sicurezza e i controlli 5.2.5 I ponteggi speciali 5.2.6 Altri apprestamenti provvisionali aggiuntivi speciali 74 74 74 74 74 74 6- GESTIONE INTERFERENZE 77 6.1-INTERFERENZE CON IMPIANTI TECNOLOGICI 6.2-INTERFERENZE CON LA VIABILITA’ ORDINARIA 6.2.1- Rischio polveri 77 77 77 6.3-RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI CIRCOLANTI NELL’AREA DI CANTIERE 6.4-RELAZIONE INERENTE L’ANALISI DELLE LAVORAZIONI E DELLE POSSIBILI INTERFERENZE 6.4.1- Studio delle interferenze e Coordinamento: disposizioni particolari sulle attività interferenti o contemporanee 6.4.2- Il programma dei lavori redatto in fase di progettazione definitiva 78 80 81 82 7-PRESCRIZIONI 7.1-DIFFUSIONE DEL PSC 7.2-COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE DELL’OPERA E MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL COORDINAMENTO E DELLA COOPERAZIONE 7.3-REQUISITI MINIMI E GESTIONE DEL POS 7.4-PRESCRIZIONI GENERALI PER LE IMPRESE APPALTATRICI 7.5-PRESCRIZIONI GENERALI PER I LAVORATORI AUTONOMI 7.6-PRESCRIZIONI PER TUTTE LE IMPRESE 7.7-PRESCRIZIONI GENERALI PER IMPIANTI MACCHINE ED ATTREZZATURE 7.8-DPI, SORVEGLIANZA SANITARIA E VALUTAZIONE DEL RUMORE PER I LAVORATORI 7.9-DOCUMENTAZIONE 8- ELENCO ALLEGATI 77 78 79 6.5-ANALISI DELLE FASI INTERFERENTI 6.5.1 Interferenze conseguenti la sovrapposizione temporale e spaziale delle lavorazioni 6.5.2 Indicazioni di coordinamento per la soluzione delle interferenze 73 73 83 83 83 84 87 93 93 93 94 94 96 3 IL NUOVO PARCO PUBBLICO DI CORSO EUROPA_VIA PERTINI A RHO(MI) COMMITTENTE: FONDAZIONE ENTE AUTONOMO FIERA INTERNAZIONALE DI MILANO PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO D.Lgs. 81/08 integrato con D.Lgs. 3 agosto 2009 n° 106 COORDINATORE PER LA SICUREZZA in fase di progettazione: Ing. Anna Bellino Data: 10/10/2013 4 Comune: Rho (MI) Ubicazione: Corso Europa angolo Via Pertini Committente: Fondazione Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano – Largo Domodossola, 1 - Milano Progettista dell’opera: Arch. Angelo Nespoli Responsabile dei Lavori/Responsabile Unico del Procedimento: Arch. Angelo Lombardi Coordinatore per la progettazione: Ing. Anna Bellino Coordinatore per l’esecuzione dei Lavori: da nominare Rev 00 – ottobre 2013 5 PREMESSA Questo documento costituisce il Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) relativo all’opera di seguito descritta, secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 81 del 09.04.2008 e ss.mm.ii., in attuazione dell’Art. 1 della Legge n. 123 del 03.08.2007, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il citato decreto risulta, alla data di redazione del presente PSC, aggiornato dai seguenti provvedimenti: • D.Lgs. 3 agosto 2009, n.106; • Legge del 27 febbraio 2009, n.14; • Legge del 7 luglio 2009, n.88; • Legge del 2 agosto 2008, n.129; • Legge del 6 agosto 2008, n.133. In particolare, il presente PSC viene redatto dal Coordinatore per la Progettazione, in ottemperanza agli obblighi definiti dall’art. 91 del D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii., e nel rispetto di quanto previsto dall’art.100 dello stesso decreto e dal relativo allegato XV. Per le informazioni dettagliate sui lavori da eseguire si rimanda agli elaborati grafici e descrittivi di progetto. Nel presente documento alcune informazioni sono riportate in forma sintetica per agevolare la lettura del PSC ai soggetti coinvolti. Il PSC contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi e le conseguenti prescrizioni, per prevenire o ridurre i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori durante l’esecuzione dei lavori, come previsto dall’Art. 100, comma 1, del D.Lgs. n. 81/08 e ss.mm.ii., nonché la stima dei costi di cui al punto 4 dell’allegato XV. Il presente PSC, ai sensi dell’art. 101 del D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii., viene messo a disposizione di tutti i concorrenti che verranno invitati alla procedura. L'impresa che si aggiudica i lavori ha facoltà, ai sensi del comma 5 dell’art.100 del D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. di presentare al coordinatore per l'esecuzione proposte di integrazione al piano di sicurezza e di coordinamento, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza. Le indicazioni riportate nel presente PSC non sono da considerarsi esaustive di tutti gli obblighi previsti in materia di sicurezza in capo ai soggetti esecutori. Rimane infatti piena responsabilità delle imprese rispettare, oltre alle prescrizioni del presente piano, anche tutti gli obblighi previsti dalla normativa in materia di sicurezza. A tale scopo, tra l’altro, le imprese integreranno il PSC, come previsto dalle norme, con il proprio Piano Operativo di Sicurezza (POS). I contenuti minimi del POS, individuati dall’allegato XV, punto 3 del D.L. 81/2008 e ss.mm.ii., sono richiamati nel capitolo 07. Il presente documento è così articolato: - Relazione tecnica e prescrizioni In questa sezione sono esplicitati i soggetti interessati all’opera, le caratteristiche del sito, la descrizione sommaria dell’intervento e delle relative scelte progettuali, i potenziali rischi connessi con le specifiche 6 attività, le relative interferenze e gli insediamenti limitrofi, l’organizzazione del cantiere, le prescrizioni inerenti alla salute e l’igiene nei luoghi di lavoro, la documentazione necessaria al cantiere ai fini della sicurezza, la stima dei costi della sicurezza e le prescrizioni per i soggetti coinvolti. - Allegati • Allegato A – Cronoprogramma dei lavori Riporta il cronoprogramma dei lavori. Lo sviluppo cronologico dei lavori viene qui riportato in forma grafica, sotto forma di diagramma di Gantt, con esplicitate la sequenzialità delle fasi lavorative, le durate stimate, le sovrapposizioni temporali. • Allegato B – Fascicolo Tecnico • Allegato C – Stima costi della sicurezza • Allegato D – Planimetrie di cantiere • Allegato E –– Modulistica Contengono la modulistica standard predisposta per l’adempimento delle procedure di sicurezza. • Allegato F - Regolamento comunale del comune di Rho(MI) • Allegato G- Elaborati grafici stato di fatto Tavola 4.1.1- Rilievo Planoaltimetrico Tavola 4.1.2-Planimetria sottoservizi e reti esistenti Abbreviazioni Ai fini del presente piano, e dei suoi successivi aggiornamenti, valgono le seguenti abbreviazioni: • D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii.- Decreto • Responsabile dei lavori – RL • Direttore dei Lavori – DL • Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione – CSP • Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione – CSE • Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza - RLS • Piano di sicurezza e di coordinamento – PSC • Piano operativo di sicurezza – POS • Dispositivi di protezione individuali – DPI Metodologia per la valutazione dei rischi La metodologia seguita per l’individuazione dei rischi è stata: 1. individuare le varie fasi di lavorazione; 2. per ogni fase di lavorazione, individuare i rischi specifici, nonché derivanti dal contesto ambientale e da prevedibili sovrapposizioni temporali. Le caratteristiche generali dell’intervento sono tali da poter escludere l’effettuazione di lavori comportanti rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori, secondo l’elenco di cui all’Allegato XI del D.Lgs. 81/08 e 7 ss.mm.ii.. Per ogni fase di lavorazione è stata elaborata la relativa scheda di analisi riportata nel paragrafo 2.4 Questo contiene: • la descrizione della lavorazione; • gli aspetti significativi del contesto ambientale; • l’analisi dei rischi; • le azioni di coordinamento e le misure di sicurezza; • i contenuti specifici del POS; • la stima del rischio riferita alla lavorazione. Per la stima dei rischi si è fatto riferimento a un indice che varia da 1 a 3, ottenuto tenendo conto sia della gravità del danno, sia della probabilità che tale danno si verifichi. Tale indice cresce all’aumentare del rischio ed è associato alle seguenti valutazioni: Stima Valutazioni il rischio è basso: si tratta di una situazione nella quale un eventuale incidente provoca raramente danni significativi. il rischio è medio: si tratta di una situazione nella quale occorre la dovuta attenzione per il rispetto degli obblighi legislativi e delle prescrizioni del presente piano. il rischio è alto: si tratta di una situazione che per motivi specifici del cantiere o della lavorazione richiede il massimo impegno e attenzione. 8 IL NUOVO PARCO PUBBLICO DI CORSO EUROPA_VIA PERTINI A RHO(MI) RELAZIONE TECNICA E PRESCRIZIONI 9 1-IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE DELL’OPERA 1.1 LE ORIGINI DEL PROGETTO a) 3 Agosto 2012: sottoscrizione della convenzione tra Fondazione Fiera e il Comune di Rho, atto che disciplina i contenuti e le modalità di realizzazione dell’opera. b) Dicembre 2012: le aree vengono acquisite dall’Amministrazione Comunale di Rho. Fondazione Fiera ha sopportato l’onere economico per l’acquisto dai precedenti proprietari e per l’indennizzo ai coltivatori diretti che avevano in conduzione i terreni. c) Inizio 2013: avviata la fase operativa, con l’attivazione di Fondazione Fiera, che affida le attività tecniche inerenti l’iniziativa alla sua controllata Quartiere Fiera. d) Aprile 2013: avvio della fase di consultazione pubblica per la definizione delle linee di sviluppo progettuale del sito in termini di contenuto e denominazione, con il supporto dell’ufficio comunicazione di Fondazione Fiera. e) Aprile/Luglio 2013: incontri con la cittadinanza, le categorie e le associazioni per la promozione dell’iniziativa. f) Al termine della prima fase dell’iniziativa, sulla base delle osservazioni espresse durante il periodo di consultazione pubblica, dei contenuti già sviluppati in sede di elaborazione delle proposte tematiche per la realizzazione del parco e al dialogo intercorso con l’Amministrazione comunale, sono state enucleate le indicazioni per lo sviluppo della progettazione esecutiva del nuovo parco. g) Luglio 2013: ai fini dell’effettuazione delle attività oggetto del presente appalto Quartiere Fiera ha affidato all’Ing. Anna Bellino il ruolo di Coordinatore della progettazione dei lavori, secondo le prescrizioni della presente normativa in vigore sulla sicurezza in cantiere. 10 1.2 ANAGRAFICA DEL CANTIERE Descrizione lavori e ubicazione: Lavori: Lavori di realizzazione del Parco pubblico Ubicazione:Comune di Rho- area compresa tra Corso Europa e via Pertini Tempi e modalità di attuazione Inizio presunto dei lavori: 02/2014 Durata presunta dei lavori (gg): 209 N° medio di lavoratori giornalieri:7,98 Entità presunta uomini/giorno:1870,3 Costi Importo complessivo dei lavori: 1.389.000 euro Importo oneri della Sicurezza: 38.585 euro Soggetti interessati Committente: Ragione Sociale: FONDAZIONE E.A.FIERA INTERNAZIONALE DI MILANO Indirizzo: Largo Domodossola, 1-20145 Milano Recapiti telefonici/email: tel 02.49971 – fax 02 49977622 Responsabile dei Lavori: Cognome: Lombardi Nome: Angelo Riferimenti: Piazzale Visconti, 23 -20017 Rho Recapiti telefonici/email: 02 93332472 /[email protected] Progettista: Cognome: Nespoli Nome: Angelo Riferimenti: Largo Domodossola, 1-20145 Milano Recapiti telefonici/email: tel 02 49977991/[email protected] Progettista Impianti: Cognome: Serafino Nome: Danilo Riferimenti: via Garbagnate,191- Garbagnate M.se Recapiti telefonici/email: 02 92272155 / [email protected] Direttore dei lavori Cognome: Nespoli Nome: Angelo Riferimenti: Largo Domodossola, 1-20145 Milano Recapiti telefonici/email: tel 02 49977991/[email protected] Responsabile Unico del Procedimento: Cognome: Lombardi Nome: Angelo Riferimenti: Piazzale Visconti, 23 -20017 Rho Recapiti telefonici/email: 02 93332472 /[email protected] Coordinatore per la progettazione(CSP): Cognome: Bellino Nome: Anna Riferimenti: Largo Domodossola, 1-20145 Milano Recapiti telefonici/email: 02/49977193- [email protected] Coordinatore per la esecuzione dei lavori(CSE): da nominare Cognome: Nome: Riferimenti: Recapiti telefonici/email: 11 SCHEDA ASSETTO ORGANIZZATIVO APPALTO APPALTATORE DITTA: RAGIONE SOCIALE: INDIRIZZO: RIFERIMENTI: SUBAPPALTATORE DITTA: RAGIONE SOCIALE: INDIRIZZO: RIFERIMENTI: APPALTATORE DI RIFERIMENTO: SUBAPPALTATORE DITTA: RAGIONE SOCIALE: INDIRIZZO: RIFERIMENTI: APPALTATORE DI RIFERIMENTO: FORNITORE IN OPERA DITTA: RAGIONE SOCIALE: INDIRIZZO: RIFERIMENTI: APPALTATORE DI RIFERIMENTO: LAVORATORE AUTONOMO DITTA: RAGIONE SOCIALE: INDIRIZZO: RIFERIMENTI: APPALTATORE DI RIFERIMENTO: E’ obbligo del CSE, prima dell’inizio dei singoli lavori, integrare il PSC con i nominativi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi. Per le Imprese ed i relativi Referenti si rimanda inoltre al capitolo “Firme di accettazione” 12 1.3 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE L’area di progetto si colloca nella porzione occidentale dell’abitato di Rho in prossimità degli accessi viabilistici principali di nord-ovest e a circa un chilometro dal centro; ha forma pressoché quadrangolare, con le due dimensioni principali di lunghezza di circa 300 e 160 metri, per una superficie complessiva di circa 47.000 mq. È definita nel suo perimetro dalle vie Labriola a nord e Pertini a est, dal corso Europa a sud e ad ovest da una strada d’accesso ai fabbricati artigianali adiacenti e dalla recinzione cieca del lotto occupato da questi ultimi. L’area si trova in una posizione baricentrica rispetto ai principali parchi della provincia nord-ovest di Milano (Parco delle Groane, Plis Basso Olona, Parco dei Fontanili, Parco dei Cinque Comuni, Parco Agricolo Sud) e si colloca lungo le direttrici di alcuni progetti strategici, quali: - il Raggio Verde n. 7 del Comune di Milano, che si estende lungo l’asse del Sempione, diramandosi al confine con Pero verso Expo e verso Fiera; - il sistema dei LET-Landscape Expo Tour, un sistema organizzato di percorsi ideato per tutelare e valorizzare le aree aperte dell’Ovest Milano: in particolare si estende sino ai margini del nuovo parco il LET 5, denominato anche ‘circuito dei tre fiumi’; - il Mi-Lu, evoluzione dell’idea dei raggi verdi, pensato per integrare l’urbano in un paesaggio continuo, che coinvolge Milano arrivando fino a Lugano, lungo la Valle del fiume Olona, interessando un territorio composto da 35 comuni. Con la sua posizione e le sue dimensioni l’area di progetto ambisce a diventare, con la realizzazione del nuovo parco pubblico, un punto nevralgico del sistema paesistico ed ambientale del rhodense, possibile elemento di 13 unione di parchi e aree tutelate esistenti e programmati, oltre che, come già detto in precedenza, l’elemento che consentirà di unire, senza soluzione di continuità, le aree sportive a nord con quelle ad ovest, il giardino stoico di Villa Burba con le aree a verde di Villa Scheibler e del Castellazzo. Sotto un profilo insediativo e infrastrutturale, l’intervento si sviluppa ai margini del tessuto edificato storico, ed è inglobato da più recenti realizzazioni, di carattere residenziale e commerciale, con la significativa adiacente presenza di aree produttive, tuttora attive o dismesse. È appoggiato sull’asse stradale di corso Europa, che attraversa l’intero abitato di Rho e unisce ad est gli ingressi di Fiera, in zona Pantanedo, con l’accesso alla città da ovest, dalla S.S. 33 del Sempione. Lungo questa importante arteria di traffico sono posti alcuni tra gli edifici storici più rilevanti: il complesso di Villa Burba e della sua corte rustica, l’Ospedale, il Santuario dell’Addolorata con annesso convento dei Padri Oblati, e numerosi edifici pubblici. 1.4-INQUADRAMENTO URBANISTICO Il Comune di Rho ha approvato a giugno 2013 il Piano di Governo del Territorio, nuovo strumento urbanistico generale che sostituisce il vecchio PRG. Nell’ambito generale delle ‘Aree per servizi’, definite dal Documento di Piano, il Piano dei Servizi classifica l’area come ‘Spazi a verde urbano (Vpu)’. La tavola PdR1-Vincoli del Piano delle Regole ricomprende inoltre l’area tra i beni paesaggistici individuati ai sensi dell’art. 142 del D.Lgs. 42/2004 e, in parte, tra le aree a rischio archeologico. Infine, una limitata porzione a nord ricade nell’area di salvaguardia delle risorse idriche, per la presenza di un pozzo nei pressi di via Carroccio. L’area (in tratteggio rosso) nella tavola del Piano dei Servizi del PGT 14 2- SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE – DESCRIZIONE DELL’OPERA 2.1 FASI OPERATIVE DI LAVORO Il presente PSC riguarda la realizzazione del parco pubblico a Rho (Mi) in corso Europa angolo via Pertini. 5 4 2 6 1 4 3 Il progetto del Parco Pubblico è composto dalle seguenti aree: - La grande radura (1) - Il Ring e i percorsi pedonali (2) - La piastra minerale (3) - Le aree gioco (4) - La fascia boscata e l’area fitness (5) - Le stanze verdi (6) 15 2.1.1 La grande radura La grande radura centrale è un grande parterre, un’area a prato, libera da dedicare a giochi e attività all’aperto liberi da ostacoli (rif. Tav. 4.2.3_Planimetria messa a verde) 2.1.2- Il Ring ei percorsi pedonali Il contorno della grande radura è definito dal Ring, percorso ad anello perimetrale e principale del parco. Di larghezza variabile e di forma organica, distribuisce gli utenti lungo tutte le aree di margine, si incrocia con i percorsi secondari che conducono alle aree che ospitano i giochi, le attrezzature, gli spazi tematici del parco. Entrambe le tipologie di percorso sono previste con finitura in calcestre, con due strati di graniglia calcarea di diversa pezzatura su sottofondo compattato e con elemento di contenimento in cls. Questa pavimentazione, già ampiamente sperimentata e utilizzata per le piste ciclabili nell’ambito del verde di uso pubblico (ad esempio, quella realizzata in zona Fiera), ha un ridotto impatto ambientale e limitati costi manutentivi. Il Ring sarà distinto dai percorsi secondari dalla differente colorazione dell’inerte: giallo scuro per il Ring, grigio in differenti tonalità nei percorsi secondari. (rif. Tav. 4.2.4_Ring e Percorsi secondari. Planimetria Arredi e Dettagli) 2.1.3 - La piastra minerale Il parco ha tre accessi, nei punti dove il Ring tocca il confine del lotto. Il punto di ingresso principale è posto a sud, in corrispondenza dell’entrata di Villa Burba, posta oltre il sedime stradale di corso Europa. La transizione da villa a parco è operata da una piazza pavimentata, che si connota come una mediazione tra l’elemento urbano e quello naturale, fornendo al tempo stesso una piattaforma polifunzionale che potrà costituire il proscenio, con il fondale della villa storica, per manifestazioni all’aperto, da godere utilizzando il parco come platea. La ‘teatralità’ di questo spazio sarà sottolineata da una ‘fontana a secco’, posta in asse con l’ingresso di Villa Burba (che ne ha anch’essa una, ma scultorea, davanti al fronte principale): sarà di forma ovale e verrà realizzata a filo della pavimentazione con lastre di porfido analoghe a quelle della corte della villa, con un leggero compluvio e ugelli alternati a fari ad incasso, che ‘costruiranno’ la fontana in orario serale, illuminando i getti d’acqua. Il tema dell’acqua, emerso anche nelle discussioni con i cittadini, viene così declinato riproponendo un elemento, quale appunto la fontana, presente in più luoghi cittadini, a rimarcarne il valore. L’elemento monumentale viene però reinterpretato sotto un profilo più ludico, coerentemente con l’oggetto principale cui si riferisce. La rimanente superficie della piastra minerale sarà pavimentata in cemento tipo i-idro DRAIN di color sabbia; questo materiale ha una buona permeabilità, scarsa attitudine al trattenimento del calore e si presenta con una superficie scabra che lascia l’inerte a vista, unendo in tal modo una durabilità nel tempo e un’immagine con caratteristiche di naturalità. La pavimentazione sarà ‘lavorata’ con asole attorno alle alberature: quelle sul bordo lasceranno ‘entrare’ il verde del parco, mentre quelle inserite nella piazza saranno protette da inerti grigio chiaro ( rif. Tav. 4.2.5_Piastra Minerale. 2.1.4– Le aree gioco Il progetto prevede la realizzazione di due distinte aree gioco, destinate a diverse fasce d’età: - a nord-ovest, in prossimità dell’insediamento residenziale di via Aldo Moro/Parri/Gramsci, un’area dedicata ai più piccoli; - a sud-est, in prossimità dell’area esterna per manifestazioni all’aperto, che in futuro potrebbe essere destinata a funzioni ricreative e didattiche (anche in considerazione della vicinanza del complesso scolastico B. d’Este), un’area per ragazzi e giovani. La considerazione svolta in prima fase, che riconosce nelle aree adiacenti il parco la presenza di impianti sportivi e campi gioco ‘tradizionali’, ha fatto propendere per l’allestimento degli spazi con strutture polifunzionali e non convenzionali, che possano stimolare modalità di fruizione creative, da affiancare ai giochi più tradizionale, comunque sempre apprezzati, nel rispetto delle normative atte a garantire la sicurezza dei piccoli utenti. 16 Verranno quindi realizzati: una piattaforma con pavimentazione in gomma, integrata con scivolo, ponte in sartiame e prese d’arrampicata; l’area gioco sarà completata con altalene e giochi per piccoli e con arredi e illuminazione. L’area per gli adolescenti sarà dotata di un campetto polifunzionale da street-ball (basket, calcio e hockey) e due innovativi giochi dinamici e di traslazione: Aeroskate, che simula l’attività su skateboard o su snowboard e Skysurf, che si ispira ad attività quali l’arrampicata, il parapendio, il windsurf (rif. Tav. 4.2.6_Aree Gioco e Fitness). 2.1.5- La fascia boscata e l’area fitness A mitigazione dell’impatto visivo degli edifici produttivi e della recinzione lungo il confine occidentale dell’area verrà realizzata una zona densamente piantumata, che costituirà il principale bacino alberato del parco e che, grazie alla sua collocazione, garantirà ampie aree ombreggiate, in particolare in fascia oraria postmeridiana, a protezione dell’area giochi per i bimbi e dell’area fitness; quest’ultima sarà disposta a lato del percorso principale, a circa metà altezza del lato ovest. La scelta delle essenze arboree è stata effettuata tenendo conto anche delle necessità legate alla sicurezza ed alla sorveglianza, specialmente in periodo notturno: è prevista perciò la messa a dimora di alberature di alto fusto con palco elevato e impianto a maglia regolare, in modo da non creare zone nascoste alla vista. Le specie sono state selezionate, per quanto possibile, tra quelle autoctone, in prevalenza a foglia caduca, per dare rilievo e far meglio percepire agli utenti il ciclo delle stagioni. Le essenze locali sono state integrate con specie alloctone, resistenti al tarlo asiatico, come meglio illustrato nel successivo paragrafo. Le attrezzature per il fitness sono concepite per poter essere collocate in spazi aperti; la scelta è ricadute su macchine semplici, che possano comunque consentire l’esecuzione di un ciclo completo di esercizi, atto ad allenare tutti i muscoli del corpo. Tutta l’area sarà pavimentata in calcestre e, come anche le aree gioco, attrezzata con panchine, cestini per rifiuti, portabiciclette, una fontanella d’acqua potabile per dissetarsi(rif. Tav. 4.2.3_Planimetria messa a verde e Tav. 4.2.6_Aree Gioco e Fitness). 2.1.6 – Le stanze verdi La fascia orientale del parco, che costeggia via Pertini, è connotata dalla disposizione di ‘stanze verdi’ tematizzate, geometricamente definite, dotate di propria autonomia e indipendenza, complete in se stesse. La proposta progettuale individua quattro stanze e altrettanti temi: stanza 1: il Relax uno spazio libero, con superfici curate a prato rasato e piattaforme per distendersi, riposare, rilassarsi, godere del sole in periodo estivo. stanza 2: la Sosta uno spazio di forma organica, pavimentato a passi persi, che richiama il percorso principale del parco, per leggere, parlare con gli amici, fare una sosta nel mezzo di una giornata di lavoro, contornati dai profumi di essenze arbustive e floreali che definiscono gli spazi praticabili. stanza 3:Esposizione e Arte uno spazio per opere scultoree d’artificio o di natura, che recuperano il tema “Arte e cultura” proposto in fase di consultazione pubblica, per organizzare mostre temporanee ed eventi culturali, espressione delle associazioni presenti sul territorio, circondato da arbusti di colori e fioriture diversi. stanza 4: l’Ascolto una platea in leggera depressione animata da elementi naturali (massi ciclopici e alberature al contorno) e circondata da un anello a prato, per rappresentazioni all’aperto, performances letterarie e comunicazioni didattiche o più semplicemente per ritrovarsi a discutere come in un circolo tra amici. Ciascuna stanza avrà elementi di seduta ed arredi specifici, coerenti con i contenuti identificati, che contribuiranno a distinguere e a rendere maggiormente riconoscibile il tema che dà il nome a ciascuno spazio (rif. Tav. 4.2.7_Stanze verdi) 17 2.1.7– Gli impianti 2.1.7.1 – Impianto idrico e di di irrigazione L’utilizzo di acqua potabile sarà limitato all’alimentazione delle fontanelle nelle aree gioco-fitness e all’alimentazione della fontana a secco, che, per motivi igienico-sanitari, non può essere alimentata con acqua non potabile. Tutta l’area piantumata e le “stanze” del Parco saranno dotate di impianto di irrigazione al fine di evitare l’ingiallimento del prato, una mortalità non fisiologica delle piante messe a dimora e fenomeni di stress idrico sull’impianto arboreo. L’acqua necessaria per il funzionamento dell’impianto sarà emunta da un nuovo pozzo dedicato a questo unico scopo, da realizzare nell’ambito dell’area del parco. L’intero impianto di irrigazione sarà gestito attraverso una centralina di programmazione la cui collocazione è prevista all’interno di un locale tecnico posto sul fondo della strada che dà accesso ai capannoni artigianali sul lato occidentale del comparto. A servizio della stessa centralina e a completamento dell’automazione del sistema, verrà installato un sensore pioggia, utile a determinare la sospensione temporanea del ciclo di irrigazione automatica in caso di tempo piovoso. L’impianto di irrigazione sarà inoltre corredato da saracinesche per lo svuotamento invernale, al fine di evitare possibili danneggiamenti conseguenti all’azione del gelo e da prese d’acqua (porta-gomma), utili a garantire elasticità di funzionamento all’intero sistema, il tutto alloggiato in appositi pozzetti. Tutti i pozzetti, compresi quelli dedicati alle elettrovalvole di sezionamento, saranno in PVC, interrati ed ubicati in zone facilmente accessibili ed al tempo stesso poco impattanti al fine di non turbare l’aspetto naturalistico del Parco. L’impianto è previsto con dispositivi di distribuzione di due tipi: irrigatori a scomparsa ed ali gocciolanti. Per le aiuole di arbusti e per le alberature l’irrigazione è realizzata utilizzando ala gocciolante del tipo autocompensante. Si tratta di un sistema di irrigazione caratterizzato dal fatto che, rispetto ai cosiddetti sistemi classici, si inizia ad irrigare in anticipo con modeste quantità di acqua, ma con maggiore frequenza. Lo scopo è quello di non portare mai la pianta in condizioni di siccità, garantendo risparmio idrico ed energetico. Le alberature disporranno di un sistema interrato, mentre gli arbusti disporranno di sistema di irrigazione superficiale. I tappeti erbosi e le aiuole sono irrigate a pioggia mediante irrigatori “dinamici” (a turbina), con raggio di azione regolabile da 25 a 360 gradi. Laddove necessaria l’irrigazione, la sovrapposizione delle aree di copertura degli irrigatori dovrà essere il più possibile omogenea. Il programmatore posto nel locale tecnico avrà la funzione di predeterminare ed eseguire automaticamente funzioni quali: l’ora di inizio del ciclo irriguo, in modo da effettuare l’irrigazione nei periodi più idonei della giornata, i giorni di attività e inattività dell’impianto, il tempo di funzionamento in ordine alle necessità delle singole zone, la frequenza degli interventi irrigui, la disattivazione dell’impianto in caso di pioggia. 2.1.7.2 – Impianto elettrico e di illuminazione L’impianto elettrico a servizio del Parco sarà costituito dai seguenti elementi: • quadro elettrico di distribuzione; • linee elettriche di alimentazione corpi illuminanti; • alimentazione centralina di irrigazione; • linee di alimentazione delle elettrovalvole di irrigazione; • rete di messa a terra • corpi illuminanti. Il quadro elettrico di distribuzione sarà collocato nel locale tecnico, in prossimità del quale risulta ubicato il contatore di energia. Da detto quadro partiranno, utilizzando cavidotti liberi (n.2 Ø 110mm in polietilene corrugato) le linee di alimentazione a servizio del Parco. In particolare, nel primo corrugato del Ø 110 avverrà l’infilaggio dei cavi di alimentazione elettrica (illuminazione, FM e centralina impianto irrigazione); 18 Un ulteriore cavidotto in polietilene corrugato Ø110, che seguirà la stessa linea dorsale degli altri due, verrà mantenuto disponibile per eventuali utilizzi futuri. Dal locale tecnico si dirameranno le alimentazioni della centralina di controllo e dell’impianto di irrigazione, del pozzo, dell’impianto di illuminazione. L’impianto prevede l’illuminazione del Ring, dei percorsi secondari, della “piastra minerale” e della fontana “a secco”. L’impianto di illuminazione pubblica del ring prevede l’installazione, su ambo i lati, di una linea di corpi illuminanti su pali alti 4000 mm in modo da garantire una luce morbida, perfettamente diffusa, senza abbagliamento e con eccellente resa cromatica. I pali verranno disposti uniformemente, al fine di garantire un livello minimo di illuminazione media pari a 5 lux. Lungo i percorsi secondari, nella piastra minerale e nelle “stanze” saranno installati corpi illuminanti a Led a colonnina alti 481 mm, che emetteranno un fascio di luce radente a 360°. Sul muro di confine a ovest dell’area, saranno posizionati corpi illuminanti (box o in linea) che creeranno una cascata di luce radente per valorizzare i graffiti che vi saranno realizzati. All’interno della fontana a secco, faretti da incasso con tecnologia Led, permetteranno di enfatizzare i getti d’acqua, garantendo in ogni caso le prescrizioni di legge in materia di inquinamento luminoso. La rete di messa a terra è costituita da una corda di rame di sezione pari a 50 mm interrata e collegata a dispersori verticali posti in alcuni dei pozzetti di ispezione delle linee elettriche a servizio dei corpi illuminanti. Tutti i corpi illuminanti, essendo di classe di isolamento pari a 1, dovranno essere collegati alla suddetta rete di messa a terra. 2.1.7.3 – La fontana- Struttura e impianti Questa sarà costituita come da elaborato grafico di progetto il suo funzionamento sarà gestito da un apposito controllore PLC installato nella carpenteria del Quadro elettrico generale Q1. L’impianto vedrà l’installazione di due elettropompe centrifughe di potenza differente (1,1 kW e 2,2 kW) opportunamente alimentate da cavo serie FG7OM1 e protette mediante interruttore magnetotermico differenziale (vedi elaborati di calcolo), installate all’interno di un apposito vano. Trattandosi di una fontana artistica, l’impianto prevede l’installazione di una logica PLC che gestirà, agendo sugli inverter delle pompe, i vari giochi d’acqua programmabili. La fontana in questione sarà inoltre dotata di un sistema di trattamento acque costituito da filtri, un addolcitore e due pompe dosatrici, una per il cloro e una per il PH dell’acqua . 2.1.7.4 - Pozzo Si tratta di un pozzo di emungimento di prima falda che fornisce l’approvvigionamento idrico per l’irrigazione della fascia boscata e delle stanze verdi. 19 2.2 ANALISI DELLE LAVORAZIONI La realizzazione dell’opera prevede le lavorazioni di seguito illustrate e descritte, riportate poi in modo sequenziale nel cronoprogramma dei lavori riportato in Allegato A. Il programma lavori è stato strutturato al fine di evitare i pericoli potenziali derivanti dalla sovrapposizione delle varie lavorazioni o di fasi delle stesse. Ci si è attenuti il più possibile dall’applicare una logica di “inizio/fine”, vale a dire che nessuna lavorazione verrà avviata prima che la lavorazione precedente, specie se di diversa natura, o svolta da impresa differente, o particolarmente rischiosa, sia terminata. Laddove si ritrovano sovrapposizioni temporali nel cronoprogramma, le lavorazioni sono da intendersi previste in aree differenti, e tale scelta risulta possibile in virtù delle caratteristiche morfologiche e dimensionali dell’intera area. Tale suddivisione in fasi di lavoro è stata effettuata ai sensi del punto 2.2.3 dell’allegato XV al Decreto. Non si è ritenuto di procedere ad una suddivisione in ulteriori sottofasi di lavoro, trattandosi di un’opera che non contiene elementi di particolare complessità. Sulla base di tale suddivisione sono stati individuati i rischi presenti, con riferimento all’area, alla organizzazione del cantiere e alle lavorazioni. Con riferimento ai rischi specifici indicati nello stesso allegato XV al Decreto, sono stati presi in considerazione solo quelli che hanno diretta attinenza con lo specifico cantiere, alcuni sono stati richiamati pur non avendo una particolare rilevanza, altri non sono stati presi in considerazione perché non presenti: a) rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere; b) rischio di seppellimento da adottare negli scavi (richiamato, pur non essendo previsti scavi profondi); c) rischio di caduta dall'alto; d) rischio di insalubrità dell'aria nei lavori in galleria (non considerato); e) rischio di instabilità delle pareti e della volta nei lavori in galleria (non considerato); f) rischi derivanti da estese demolizioni o manutenzioni, ove le modalità tecniche di attuazione siano definite in fase di progetto (non considerato); g) rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere (non considerato); h) rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura (non considerato – le lavorazioni verranno eseguite costantemente in esterno, e pertanto il personale di cantiere, oltre ad utilizzare idoneo abbigliamento connesso con le condizioni meteorologiche e di temperatura, non potrà essere soggetto a sbalzi eccessivi di temperatura, condizione tipica dell’alternanza di lavorazioni da eseguirsi all’interno – in ambienti riscaldati – ed all’esterno, in condizioni di temperatura avverse); i) rischio di elettrocuzione; j) rischio rumore; k) rischio dall'uso di sostanze chimiche (non considerato). A tal proposito, oltre all’analisi che segue, si richiama anche il capitolo 4 ed i relativi paragrafi. Il programma lavori costituirà un preciso vincolo per le imprese esecutrici. Ciascuna impresa esecutrice dovrà presentare, prima dell'inizio dei propri lavori, il POS, con relativo programma lavori. Il CSE, dopo averne verificato 20 l'idoneità e la coerenza con il PSC, potrà adottarlo integrandolo nello stesso PSC. Eventuali variazioni al programma lavori, che dovessero rendersi necessarie durante lo sviluppo dei lavori, potranno essere accettate previa approvazione esplicita da parte del DL e del CSE. Sarà compito delle imprese esecutrici tenere aggiornato il programma dei lavori nel corso dell'esecuzione dell'opera secondo le informazioni comunicate dal DL e dal CSE. 21 2.3-ELENCO FASI DI LAVORAZIONE: FASE 1 - Allestimento del cantiere, realizzazione recinzioni e accessi; FASE 2 - Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; FASE 3 - Realizzazione dell’impianto elettrico e di messa a terra del cantiere; FASE 4 - Realizzazione dell'impianto idrico ed igienico-sanitario del cantiere; FASE 5 - Opere preliminari di preparazione del terreno, scavi di sbancamento e movimento terra; FASE 6 - Scavi a sezione ristretta; FASE 7 - Posa in opera di cavidotti e canalizzazioni, compreso impianto di drenaggio, e compresi pozzetti e camerette componibili; FASE 8 - Rinterro di scavo a sezione obbligata; FASE 9 – Realizzazioni di pavimentazioni (cls,calcestre,pietra) FASE 10 - Posa di pavimentazione sintetica antitrauma FASE 11 -Posa di giochi per bambini e attrezzi fitness FASE 12 - Posa di pali per la pubblica illuminazione e di elementi di arredo urbano; FASE 13 - Sistemazione a verde, consistente nella messa a dimora di alberature e arbusti, preparazione del terreno e semina del tappeto erboso; FASE 14 - Smobilizzo del cantiere. FASE 1 - Allestimento del cantiere, realizzazione recinzioni e accessi Descrizione della lavorazione L'area interessata dai lavori dovrà essere delimitata con una recinzione, di altezza non inferiore a 2m, così come stabilito dall’art. 53 del vigente regolamento edilizio del Comune di Rho (ultimo aggiornamento Delibera di CC n. 13 del 19.03.2009), al quale si rimanda anche per tutte le rimanenti prescrizioni in materia (allegato F). La recinzione potrà essere realizzata con lamiere grecate, pannellature in legno, reti o altro efficace sistema di confinamento, adeguatamente sostenute da paletti in legno, metallo, ecc. infissi nel terreno. Tali recinzioni avranno la finalità di delimitare l’intera area di intervento ed impedire l’accesso a persone, mezzi e cose verso e dal cantiere per l’intera durata dei lavori. Si dovrà inoltre prevedere la realizzazione di delimitazioni mobili, che avranno principalmente la funzione di delimitare aree interne al cantiere, nonché aree interessate da lavorazioni che in breve lasso di tempo si concluderanno e per le quali è necessario modificare la configurazione dell’area. In particolare, in occasione di lavori in aree con cavi in tensione, o laddove vi sia il rischio di caduta materiali dall’alto, in presenza di scavi aperti, ecc., è necessario interdire il passaggio agli addetti non specialistici o comunque non interessati dalla specifica lavorazione. Gli stessi dispositivi serviranno per la creazione di un’area di deposito per i materiali all’interno dell’area di cantiere, e di eventuali piani di deposito per materiali che necessitano di condizioni di stoccaggio particolari (rif. planimetria di cantiere in allegato D). 22 Per quanto riguarda l’accesso al cantiere, questo avverrà dalla via Pertini angolo via Labriola, lungo il quale verrà realizzato l’accesso, in continuità rispetto alla linea della recinzione di cantiere. L’area, di forma triangolare di proprietà comunale posta di fronte al parco da realizzare, ospiterà i baraccamenti, le aree di stoccaggio materiali, le zone di carico/scarico, il deposito infiammabili ecc… Sono stati previsti per tale area un ingresso mezzi e un ingresso pedonale. Pertanto alcuni degli arbusti esistenti verranno rimossi per permettere la viabilità e l’accesso pedonale. Macchine utilizzate: 1) Dumper. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della recinzione del cantiere. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla realizzazione della recinzione del cantiere; Prescrizioni Organizzative: devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) calzature di sicurezza con suola imperforabile. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore: dBA 85 / 90; b) Ferite da taglio e da schiacciamento per l’impiego di utensili ed attrezzi vari e per il maneggio di materiali; c) Strappi muscolari per l’irrazionale maneggio e sollevamento manuale dei materiali. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Carriola; c) Compressore con motore endotermico; 23 d) Decespugliatore a motore; e) Martello demolitore pneumatico; f) Scala doppia. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si segnalano particolari interferenze con altre attività presenti nell’area, poiché non sono previste lavorazioni o altre attività nella medesima area. Nel realizzare la recinzione lungo la viale Europa,via Pertini, via Labriola dovrà prestarsi particolare cura nell’evitare di arrecare disturbo alla circolazione stradale e pedonale. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Dovranno essere comunicati ai competenti uffici responsabili della viabilità e della sicurezza della viale Europa,via Pertini, via Labriola i tempi e le modalità operative di intervento. Di tali azioni dovrà essere messo a conoscenza il Coordinatore per l’Esecuzione. Contenuti specifici del POS Il POS, oltre alle misure per limitare e/o eliminare i rischi individuati, dovrà contenere lo schema esecutivo dell’area di cantiere e il dettaglio degli apprestamenti utilizzati per la protezione di terzi. Stima del rischio della fase: FASE 2 – Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari e assistenziali Descrizione della lavorazione I servizi igienico-sanitari e assistenziali sono costituiti da locali ricavati in strutture prefabbricate appositamente approntate, nei quali le maestranze possono usufruire di refettori, servizi igienici, locali per riposare, per lavarsi, per il ricambio dei vestiti. Tali servizi devono fornire ai lavoratori ciò che serve ad una normale vita sociale al di là della giornata lavorativa, ed in particolare un refettorio nel quale essi possano trovare anche un angolo cottura se il cibo non viene fornito dall'esterno. I lavoratori trovano poi i servizi igienici e le docce, locali per il riposo durante le pause di lavoro. I servizi sanitari sono definiti dalle attrezzature e dai locali necessari all'attività di pronto soccorso in cantiere: cassetta di pronto soccorso, pacchetto di medicazione, camera di medicazione. La presenza nel cantiere di attrezzature, di locali e di personale adeguatamente formato sono indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. L’organizzazione del cantiere, e la specifica fase lavorativa in questione, risultano condizionati dalla mancanza di aree libere da adibire a tali scopi. Lo specifico intervento, infatti, interessa tutta l’area di cantiere, ed è circondato da aree non utilizzabili per le finalità organizzative del cantiere. Si procederà pertanto ad un’attenta e circoscritta individuazione delle aree per apprestamenti di cantiere (baraccamenti, aree carico/scarico, aree deposito mezzi, aree deposito materiali, aree stoccaggio rifiuti), le quali una volta rimosse saranno interessate, al pari delle restanti aree, alla realizzazione delle opere in progetto. 24 Macchine utilizzate: 1) autocarro; 2) autogru. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico, e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]; Prescrizioni Organizzative: devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) scarpe di sicurezza con suola antiscivolo e imperforabile. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Elettrocuzione; d) Rumore: dBA < 80. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali. Lavoratori impegnati: 2) Addetto all'installazione, montaggio e messa in esercizio di box prefabbricati nel cantiere. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto all'installazione di box prefabbricati; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Rumore: dBA 80 / 85. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Avvitatore elettrico; c) Ponteggio mobile o trabattello; d) Saldatrice elettrica; e) Scala doppia; f) Smerigliatrice angolare (flessibile); g) Trapano elettrico. 25 Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale La programmazione delle attività è tale che non si segnalano possibili interferenze con altre attività presenti nell’area. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’Impresa prenderà accordi con i potenziali fruitori dei presidi, prevedendo adeguamenti degli stessi in corso d’opera, in modo funzionale all’andamento del cantiere. Contenuti specifici del POS Il POS, oltre alle misure per limitare e/o eliminare i rischi individuati, dovrà contenere lo schema esecutivo dell’area di cantiere, l’organizzazione di dettaglio dei presidi, e dovrà essere aggiornato in caso di modifiche in corso d’opera. Stima del rischio della fase: FASE 3 – Realizzazione dell’impianto elettrico e di messa a terra del cantiere. Descrizione della lavorazione L'impianto elettrico del cantiere prevede le necessarie installazioni per l'alimentazione di tutte le apparecchiature elettriche, compreso quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine, ecc.. L’impianto di messa a terra è composto, essenzialmente, dai dispersori, dai conduttori di terra e dai conduttori di protezione. A questi si aggiungono i conduttori equipotenziali destinati alla messa a terra delle masse e delle eventuali masse estranee. Lavoratori impegnati: 1) Elettricista: addetto alla realizzazione dell'impianto elettrico e di messa a terra del cantiere ed all'individuazione e collegamento a quest’ultimo di tutte le masse metalliche che ne necessitano. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Elettricista per impianti elettrici e di terra del cantiere. Prescrizioni Organizzative: devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; b) Ferite da taglio e da schiacciamento per l’impiego di utensili ed attrezzi vari e per il maneggio di materiali. c) Strappi muscolari per l’irrazionale maneggio e sollevamento manuale dei materiali; d) Rumore: dBA < 80. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Ponteggio mobile o trabattello; d) Scala doppia. 26 Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale delimiterà l’area di intervento, e sarà responsabile del rilascio e della custodia della necessaria certificazione di impianto. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la posa e i requisiti delle attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 4 – Realizzazione dell'impianto idrico ed igienico – sanitario del cantiere Descrizione della lavorazione Realizzazione dell'impianto idrico ed igienico–sanitario del cantiere, consistente nella posa in opera di tubazioni (in ferro o p.v.c. o polietilene o rame) con giunti saldati o raccordati meccanicamente e dei relativi accessori, delle rubinetterie, ecc. Lavoratori impegnati: 1) Idraulico: addetto alla realizzazione dell'impianto idrico ed igienico-sanitario del cantiere. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla posa in opera dell'impianto idrico ed igienico-sanitario del cantiere. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; b) Caduta di persone in piano per l’eventuale presenza sulle vie di transito di materiali di ingombro, di aperture nel pavimento o di avvallamenti; c) Ferite da taglio e da schiacciamento per l’impiego di utensili ed attrezzi vari e per il maneggio di materiali; d) Strappi muscolari per l’irrazionale maneggio e sollevamento manuale dei materiali; e) Rumore: dBA < 80. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Argano a bandiera; c) Cannello per saldatura ossiacetilenica; d) Ponte su cavalletti; e) Scala doppia; f) Smerigliatrice angolare (flessibile); g) Trapano elettrico. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale 27 È possibile prevedere, tra gli aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale, la possibile contemporanea presenza di addetti alla realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere e dell’impianto idrico di cantiere. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale coordinerà l’intervento delle squadre facendo in modo che la realizzazione delle componenti impiantistiche del cantiere avvenga senza sovrapposizioni significative di mezzi e maestranze, e facendo in modo che l’impianto elettrico non venga messo in tensione fino al completamento di tutte le relative lavorazioni. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la posa e i requisiti delle attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 5 – Opere preliminari di preparazione del terreno, scavi di sbancamento e movimento terra. Descrizione della lavorazione Demolizione di opere, parti di opere, impianti, rivestimenti, necessari a causa di preesistenze riscontrabili in area di cantiere, relativi accantonamenti di stoccaggio preliminare, e smaltimenti in discariche autorizzate. Successivi scavi e sbancamenti, movimenti terra di modellazione e sagomatura delle aree, eseguiti a cielo aperto con l'ausilio di mezzi meccanici (pala meccanica e/o escavatore) e/o a mano. . Macchine utilizzate: a) Autocarro; b) Escavatore; c) Pala meccanica. Lavoratori impegnati: 1) Operaio specializzato: addetto alle demolizioni, allo scavo ed al movimento terra, eseguiti a cielo aperto, a mano e/o con mezzi meccanici. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto allo scavo. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori; c) Incendi o esplosioni; d) Rumore: dBA > 90; e) Seppellimenti e sprofondamenti. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Carriola; d) Compressore con motore endotermico; e) Martello demolitore pneumatico; 28 f) Scala semplice. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Le dimensioni dell’area consentono lo svolgimento contemporaneo di attività di demolizione e quelle di sbancamento e movimento terra. Tuttavia, l’operatività di mezzi di dimensioni significative, la coincidenza delle aree di accesso al cantiere, di stoccaggio temporaneo, e di altre aree di transito, rende necessario evidenziare tali aspetti significativi della specifica fase lavorativa. Inoltre, al fine di garantire la massima sicurezza ed il minimo disagio verso l’esterno, l’impresa provvederà a limitare la fuoriuscita di polveri, detriti, calcinacci. Inoltre l’impresa dovrà preliminarmente verificare l’avvenuta inertizzazione delle componenti impiantistiche preesistenti sulle quali è chiamata ad intervenire per la rimozione. Si ribadisce che nella zona Nord è presente un cospicuo rilevato di terra; su tale area si dovrà procedere alla stesa di uno strato di terra di spessore complessivo pari a 1 m. Particolare attenzione andrà posta durante tutte le fasi lavorative da effettuarsi sul rilevato suddetto per la presenza di forti pendenze. I mezzi operativi dovranno procedere con le dovute cautele per evitare il rischio di scivolamento Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale delimiterà le area di intervento, e organizzerà le squadre al fine di garantire le migliori condizioni operative, minimizzando le interferenze e facilitando le manovre tra i mezzi in opera. L’impresa dovrà altresì mantenere costantemente aggiornato il Coordinatore per l’Esecuzione per quanto riguarda l’organizzazione delle singole fasi lavorative di ciascuna squadra impegnata in tale fase. Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per lavorazioni di questo tipo. Il ciglio superiore dello scavo, così come il coronamento di dislivelli del terreno dovranno risultare puliti e spianati così come le pareti, che devono essere rese sgombere da irregolarità o blocchi. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno, ovvero alla regolarizzazione dell’angolo di accumulo. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la specifica fase operativa, le azioni di coordinamento e di organizzazione delle squadre impiegate, ed i requisiti di mezzi ed attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 6 – Scavi a sezione ristretta Descrizione della lavorazione Scavi a sezione ristretta, eseguiti a cielo aperto, a mano e/o con mezzi meccanici, necessari quali predisposizione per il posizionamento in opera di tubazioni, cavidotti, pozzetti, ed altra componente impiantistica interrata. Gli scavi verranno realizzati per tratti aventi lunghezza prestabilita, ed una volta realizzati, regolarizzati e dotati dei piani di posa, laddove necessari, verranno seguiti dalle fasi di posa in opera di tubazioni, cavidotti, pozzetti, ecc., al fine di consentire il progressivo e graduale rinterro, evitando la permanenza di eccessive aree e fronti di scavo aperti. Stante la particolare tipologia di opere, le trincee che verranno realizzate avranno profondità poco significative (quasi tutte inferiori a 1,5 m). Macchine utilizzate: a) Dumper; b) Escavatore; c) Mini escavatore. Lavoratori impegnati: 29 1) Operaio specializzato: addetto allo scavo, eseguito a cielo aperto, a mano e/o con mezzi meccanici. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto allo scavo. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori; c) Rumore: dBA > 90; d) Seppellimenti e sprofondamenti. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Carriola; d) Compressore con motore endotermico; e) Martello demolitore pneumatico; f) Scala semplice. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Le dimensioni dell’area consentono lo svolgimento contemporaneo di attività di scavo, di canalizzazione, e di rinterro. Tuttavia, l’operatività di mezzi di diverso genere, la coincidenza delle aree di accesso al cantiere, di stoccaggio temporaneo, e di altre aree di transito, nonché la necessaria sequenzialità delle lavorazioni in aree prossime tra loro, rende necessario evidenziare tali aspetti significativi della specifica fase lavorativa. Inoltre, a causa della scarsa profondità delle trincee, pur tenendo nella dovuta considerazioni i rischi di seppellimenti e sprofondamenti , caratterizzanti sempre tale specifica lavorazione, si dovrà essenzialmente porre cura nella segnalazione dei fronti di scavo, per limitare i rischi di caduta. Infine, al fine di garantire la massima sicurezza ed il minimo disagio verso l’esterno, l’impresa provvederà a limitare la fuoriuscita di polveri, detriti, calcinacci. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale delimiterà le area di intervento, evidenzierà i fronti di scavo, anche quelli di profondità minima, e organizzerà le squadre al fine di garantire le migliori condizioni operative, minimizzando le interferenze e facilitando le manovre tra i mezzi in opera. L’impresa dovrà altresì mantenere costantemente aggiornato il Coordinatore per l’Esecuzione per quanto riguarda l’organizzazione delle singole fasi lavorative di ciascuna squadra impegnata in tale fase. Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per lavorazioni di questo tipo. Il ciglio superiore dello scavo, così come il coronamento di dislivelli del terreno dovranno risultare puliti e spianati così come le pareti, che devono essere rese sgombere da irregolarità o blocchi. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno, ovvero alla regolarizzazione dell’angolo di accumulo. 30 Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la specifica fase operativa, le azioni di coordinamento e di organizzazione delle squadre impiegate, ed i requisiti di mezzi ed attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 7 – Posa in opera di cavidotti e canalizzazioni, compreso impianto di drenaggio, e compresi pozzetti e camerette componibili Descrizione della lavorazione Posa in opera di cavidotti e canalizzazioni, pozzetti e camerette componibili, in scavi a sezione obbligata precedentemente eseguiti, previa sistemazione dei letti di posa con attrezzi manuali e/o attrezzature meccaniche. Macchine utilizzate: a) Autocarro; b) Autogru. Lavoratori impegnati: 1) Operaio generico: addetto alla posa di cavidotti, canalizzazioni e pozzetti, in scavi a sezione obbligata, eseguita a cielo aperto, a mano e/o con mezzi meccanici, compresi isolanti, impermeabilizzanti, chiusini. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla posa di tubazioni e manufatti, lavorazioni da eseguirsi all’interno di scavi e trincee. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Ferite da taglio e da schiacciamento per l’impiego di utensili ed attrezzi vari e per il maneggio di materiali; c) Strappi muscolari per l’irrazionale maneggio e sollevamento manuale dei materiali; d) Rumore: dBA 85 / 90; e) Seppellimenti e sprofondamenti. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 31 a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Compressore con motore endotermico; d) Martello demolitore pneumatico; e) Molazza; f) Scala semplice; g) Smerigliatrice angolare (flessibile). Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale La lavorazione verrà svolta a seguire rispetto alle attività di scavo, e precederà quelle di rinterro. Pertanto sia per il rispetto della programmazione temporale, sia per la vicinanza delle aree di lavoro, dovrà essere svolta nel rispetto delle indicazioni operative dell’impresa principale e del Coordinatore per l’Esecuzione. Inoltre, nonostante la scarsa profondità delle trincee, vanno tenuti nella dovuta considerazione i rischi di seppellimento e sprofondamento, caratterizzanti sempre lavorazioni all’interno di scavi, e dovrà essere posta grande attenzione alle segnalazioni dei fronti di scavo. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale delimiterà le area di intervento, evidenzierà i fronti di scavo, anche quelli di profondità minima, e organizzerà le squadre al fine di garantire le migliori condizioni operative, minimizzando le interferenze e facilitando le manovre tra i mezzi in opera. L’impresa dovrà altresì mantenere costantemente aggiornato il Coordinatore per l’Esecuzione per quanto riguarda l’organizzazione delle singole fasi lavorative di ciascuna squadra impegnata in tale fase. Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per lavorazioni di questo tipo. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la specifica fase operativa, le azioni di coordinamento e di organizzazione delle squadre impiegate, ed i requisiti di mezzi ed attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 8 – Rinterro di scavo a sezione obbligata Descrizione della lavorazione Rinterro e compattazione di scavi a sezione obbligata precedentemente eseguiti, a mano e/o con l'ausilio di mezzi meccanici. Macchine utilizzate: a) Dumper; b) Escavatore. Lavoratori impegnati: 1) Operaio specializzato: addetto al rinterro e compattazione di scavi precedentemente eseguiti a mano e/o con l'ausilio di mezzi meccanici. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto al rinterro di scavo a sezione obbligata. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori. 32 Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Rumore: dBA 85 / 90; c) Seppellimenti e sprofondamenti. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Carriola; d) Compattatore a piatto vibrante; e) Scala semplice. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Al fine di garantire la massima sicurezza ed il minimo disagio verso l’esterno, l’impresa provvederà a limitare la fuoriuscita di polveri o altro. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’attività seguirà quelle di scavo e canalizzazione, per cui potrà prevedersi la contemporaneità di queste ed altre lavorazioni, possibile in aree di lavoro differenti da quella man mano interessata dalla specifica fase lavorativa. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la specifica fase operativa, le azioni di coordinamento e di organizzazione delle squadre impiegate, ed i requisiti di mezzi ed attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 9 – Realizzazione di pavimentazioni Fase 9.01 Compattazione di rilevati o fondazioni stradali Descrizione della lavorazione Operazioni di compattazione di rilevati in genere, eseguite mediante rullo compressore Macchine utilizzate: a) Rullo compressore; b) Pala meccanica; c) Attrezzi manuali di uso comune. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla compattazione di rilevati; Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla compattazione di rilevati; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali protettivi; e) mascherina antipolvere 33 Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall’alto b) Investimento; c) Ribaltamento; d) Urti,colpi,impatti,compressioni Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Rullo compressore. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Tenere sotto controllo continuamente le condizioni del terreno in relazione a possibili cedimenti dello stesso. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la formazione e i requisiti delle attrezzature. Stima del rischio della fase: Fase 9.02 Realizzazione di massetto di sottofondo Descrizione della lavorazione Formazione di massetto in calcestruzzo semplice o alleggerito come sottofondo per pavimentazioni esterne Macchine utilizzate: a) Autocarro; Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla formazione di massetto per esterni; Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla formazione di massetto per esterni Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali protettivi; e) mascherina antipolvere Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori; b) Elettrocuzione; c) Urti,colpi,impatti,compressioni; d) Punture,tagli, abrasione; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 34 a) Attrezzi manuali; b) Impastatrice. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale coordinerà l’intervento delle squadre facendo in modo che la realizzazione dei sottofondi avvenga senza sovrapposizioni significative di mezzi e maestranze. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la formazione e i requisiti delle attrezzature. Stima del rischio della fase: Fase 9.03 Realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo Descrizione della lavorazione Formazione di pavimentazione in cls con interposta rete elettrosaldata e trattamento superficiale con spolvero al quarzo o resine epossidiche, con eventuale esecuzione di giunti tecnici di dilatazione. Macchine utilizzate: a) Autobetoniera b) Livellatrice ad elica; c) trancia-piegaferri; d) Attrezzi manuali di uso comune. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione di pavimentazioni; Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla formazione di massetto per esterni Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali protettivi; e) mascherina antipolvere Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori; b) Elettrocuzione; c) Urti,colpi,impatti,compressioni; d) Punture,tagli, abrasione; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) trancia-piegaferri. 35 Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale coordinerà l’intervento delle squadre facendo in modo che la realizzazione delle pavimentazioni avvenga senza sovrapposizioni significative di mezzi e maestranze. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la formazione e i requisiti delle attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 10 – Posa di pavimentazione sintetica antitrauma Descrizione della lavorazione Posa di pavimentazione sintetica antitrauma nelle aree gioco, su massetto di sottofondo precedentemente realizzato. Macchine utilizzate: a) Autocarro Lavoratori impegnati: 1) Operaio specializzato: addetto alla posa di pavimentazione sintetica antitrauma Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: b) DPI: addetto alla posa di pavimentazione sintetica antitrauma. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori; b) Elettrocuzione; c) Urti,colpi,impatti,compressioni; d) Punture,tagli, abrasione. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Taglierina elettrica; c) Trapano elettrico; d) Avvitatore elettrico. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Al fine di garantire la massima sicurezza ed il minimo disagio verso l’esterno, l’impresa provvederà a limitare la fuoriuscita di polveri o altro. 36 Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’attività seguirà quelle di realizzazione di massetto di sottofondo, per cui potrà prevedersi la contemporaneità di queste ed altre lavorazioni, possibile in aree di lavoro differenti da quella man mano interessata dalla specifica fase lavorativa. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la specifica fase operativa, le azioni di coordinamento e di organizzazione delle squadre impiegate, ed i requisiti di mezzi ed attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 11 – Posa di giochi per bambini e attrezzi fitness Descrizione della lavorazione Posa in opera di giochi per bambini e attrezzi fitness. Macchine utilizzate: a) Autocarro; Lavoratori impegnati: 1) Operaio generico: addetto alla posa di arredo urbano Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla posa di arredi. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali protettivi; e) mascherina antipolvere; f) guanti dielettrici. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori; b) Elettrocuzione; c) Urti,colpi,impatti,compressioni; d) Punture,tagli, abrasione; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Avvitatore elettrico; c) Trapano elettrico. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Le lavorazioni di movimentazione e montaggio degli elementi dovranno essere eseguite in assenza di tensione elettrica. 37 Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale coordinerà l’intervento delle squadre facendo in modo che la realizzazione delle componenti impiantistiche del cantiere avvenga senza sovrapposizioni significative di mezzi e maestranze, e facendo in modo che l’impianto elettrico non venga messo in tensione fino al completamento di tutte le relative lavorazioni. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la posa e i requisiti delle attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 12– Posa di pali per pubblica illuminazione ed di elementi di arredo urbano Descrizione della lavorazione Posa in opera di pali per pubblica illuminazione elementi per la definizione di percorsi pedonali ed elementi di arredo urbano (panchine, cestini, fontane, ecc.), previa esecuzione di fondazione in calcestruzzo, e compreso collegamento alle rispettive alimentazioni. Macchine utilizzate: a) Autobetoniera o betoniera/impastatrice da cantiere; b) Autocarro; c) Autogrù; d) Autopompa per calcestruzzo. Lavoratori impegnati: 1) Operaio generico: collaboratore a terra alle operazioni di posa in opera di pali per pubblica illuminazione, arredi, previa esecuzione di fondazione in calcestruzzo; 2) Operaio specializzato: elettricista addetto ai collegamenti elettrici di alimentazione e di terra; 3) Operaio specializzato: idraulico addetto al collegamento delle fontane di arredo. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla posa di pali per pubblica illuminazione, arredi. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali protettivi; e) mascherina antipolvere; f) guanti dielettrici. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ferite da taglio e da schiacciamento per l’impiego di utensili ed attrezzi vari e per il materiali; b) Strappi muscolari per l’irrazionale maneggio e sollevamento manuale dei materiali; c) Getti o schizzi; d) Elettrocuzione; e) Rumore: dBA 80 / 85. maneggio di Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Carriola; 38 c) Cannello per saldatura ossiacetilenica; d) Ponteggio mobile o trabattello; e) Scala doppia. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Le lavorazioni di movimentazione e montaggio degli elementi dovranno essere eseguite in assenza di tensione elettrica. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale coordinerà l’intervento delle squadre facendo in modo che la realizzazione delle componenti impiantistiche del cantiere avvenga senza sovrapposizioni significative di mezzi e maestranze, e facendo in modo che l’impianto elettrico non venga messo in tensione fino al completamento di tutte le relative lavorazioni. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la posa e i requisiti delle attrezzature. Stima del rischio della fase: FASE 13 – Sistemazione a verde, consistente nella rimozione delle alberature esistenti (laddove previsto), messa a dimora di alberature e arbusti, preparazione del terreno e semina del tappeto erboso Descrizione della lavorazione Sistemazione di area a verde attrezzato, ottenuta mediante movimenti terra (per la modifica e/o correzione dei profili del terreno), l’abbattimento delle essenze preesistenti (laddove previsto), la messa a dimora di nuova alberatura, di nuove essenze arbustive e cespugliose, la dismissione della vegetazione preesistente, la preparazione del terreno per la semina di prato, la semina stessa, la pulizia del "sottobosco". Macchine utilizzate: a) Dumper; b) Motozappa; c) Pala meccanica; d) Trattore; e) Autogru. Lavoratori impegnati: 1) Operario specializzato: addetto alla sistemazione di area a verde attrezzato. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: Addetto alla sistemazione di area a verde attrezzato. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) indumenti protettivi (tute); d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali protettivi. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore: dBA 80 / 85; b) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. 39 Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Carriola; c) Compattatore a piatto vibrante; d) Decespugliatore a motore; e) Scala doppia; f) Motosega; g) Trituratore. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Al fine di garantire la massima sicurezza ed il minimo disagio verso l’esterno, l’impresa provvederà a limitare la fuoriuscita di polveri o altro. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza L’impresa principale delimiterà di volta in volta l’area di intervento, favorendo la contemporaneità di altre lavorazioni, possibile in aree di lavoro differenti da quella man mano interessata dalla specifica fase lavorativa. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per la posa, ed i requisiti delle attrezzature impiegate. Stima del rischio della fase: FASE 14 – Smobilizzo del cantiere Descrizione della lavorazione Rimozione del cantiere realizzata attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse (banchi di lavori e di taglio, betoniera, molazza, ecc.), di tutti gli impianti di cantiere (elettrico, idrico, ecc.), delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed il caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento. Allo smobilizzo seguirà la sistemazione dell’area occupata da baraccamenti di cantiere, stoccaggio mezzi, materiali e attrezzature, ecc. Macchine utilizzate: a) Autocarro; b) Autogrù; c) Carrello elevatore. Lavoratori impegnati: 1) Operario generico: addetto allo smobilizzo del cantiere. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nello specifico capitolo: a) DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza. 40 Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; b) Ferite da taglio e da schiacciamento per l’impiego di utensili ed attrezzi vari e per il materiali. c) Strappi muscolari per l’irrazionale maneggio e sollevamento manuale dei materiali. d) Movimentazione manuale dei carichi; e) Rumore: dBA 80 / 85. maneggio di Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Argano a bandiera; c) Attrezzi manuali; d) Carriola; e) Ponteggio mobile o trabattello; f) Scala semplice. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Non si prevedono aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale. Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Facendo seguito alle comunicazioni fatte all’avvio del cantiere, l’Impresa comunicherà ai soggetti referenti e responsabili connessi con la gestione del parcheggio Fiera, del parcheggio degli hotel, della viabilità e della sicurezza della SS del Sempione, il previsto smobilizzo del cantiere, ed i tempi e le modalità operative di intervento. Di tali azioni dovrà essere messo a conoscenza il Coordinatore per l’Esecuzione. Contenuti specifici del POS Il POS dovrà prevedere le modalità esecutive per lo smobilizzo del cantiere. Stima del rischio della fase: 41 3-RISCHI INDIVIDUATI NELLE LAVORAZIONI E RELATIVE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE. 3.1 ELENCO DEI RISCHI: 1) Rischio “Caduta dall'alto”; 2) Rischio “Caduta di materiale dall'alto o a livello”; 3) Rischio “Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni”; 4) Rischio ”Elettrocuzione”; 5) Rischio “Getti o schizzi”; 6) Rischio “Inalazione polveri, fibre, gas, vapori”; 7) Rischio “Incendi o esplosioni”; 8) Rischio “Investimento e ribaltamento”; 9) Rischio “Movimentazione manuale dei carichi”; 10) Rischio “Rumore: dBA < 80”; 11) Rischio “Rumore: dBA > 90”; 12) Rischio “Rumore: dBA 80 / 85”; 13) Rischio “Rumore: dBA 85 / 90”; 14) Rischio “Seppellimenti e sprofondamenti”; 42 RISCHIO: “CADUTA DALL’ALTO” Descrizione del Rischio: Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni (collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; carpenteria per lavori stradali:opere d'arte. Prescrizioni Esecutive: nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli o lavorazioni in quota, utilizzare bastoni muniti di uncini, evitando accuratamente di sporgersi oltre le protezioni. b) Nelle lavorazioni: scavi di sbancamento; scavi a sezione ristretta; rinterro di scavo a sezione obbligata. Prescrizioni Organizzative: i parapetti sono opere che devono realizzarsi per impedire cadute nel vuoto ogni qualvolta si manifesti tale rischio: sui ponteggi, sui bordi di rampe non corredate delle apposite ringhiere, sui bordi di impalcati disposti ad altezze superiori ai 2 m, di scavi o pozzi o fosse, o sui bordi di scarpate di pendenza significativa, ecc. Prescrizioni Esecutive: I parapetti devono essere allestiti a regola d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei allo scopo ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Possono essere realizzati nei seguenti modi: - mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio, e da una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto, maggiore di 60 cm; - mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti di altezza maggiore di 60 cm. I correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti. I ponteggi devono avere il parapetto completo anche sulle loro testate. c) Nelle lavorazioni: scavi di sbancamento; scavi a sezione ristretta; rinterro di scavo a sezione obbligata; posa in opera di cavidotti, canalizzazioni e camere componibili. Prescrizioni Esecutive: il ciglio del fronte di scavo dovrà essere reso inaccessibile mediante barriere mobili, posizionate ad opportuna distanza di sicurezza e spostabili con l'avanzare del fronte dello scavo stesso. Dovrà provvedersi, inoltre, a segnalare la presenza dello scavo con opportuni cartelli. A scavo ultimato, tali barriere mobili provvisorie dovranno essere sostituite da regolari parapetti. RISCHIO: “CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO O A LIVELLO” Descrizione del Rischio: Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello: materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.; materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate a spinta. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; lavorazione e posa ferri di armatura per strutture di fondazione; carpenteria per lavori stradali: opere d'arte. Prescrizioni Esecutive: addetti all'imbracatura. 1) Verifica imbraco: gli addetti, prima di consentire l'inizio della manovra di sollevamento devono verificare che il carico sia stato imbracato correttamente. 2) Manovre di sollevamento del carico: durante il sollevamento del carico, gli addetti devono accompagnarlo fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti, solo per lo stretto necessario. 3) Allontanamento: gli addetti all'imbracatura ed aggancio del carico, devono allontanarsi al più presto dalla sua 43 traiettoria durante la fase di sollevamento. 4) Attesa del carico: è vietato sostare in attesa sotto la traiettoria del carico. 5) Conduzione del carico in arrivo: è consentito avvicinarsi al carico in arrivo, per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti, solo quando questo è giunto quasi al suo piano di destinazione. 6) Sgancio del carico: prima di sganciare il carico dall'apparecchio di sollevamento, bisognerà accertarsi preventivamente della stabilità del carico stesso. 7) Rilascio del gancio: dopo aver comandato la manovra di richiamo del gancio da parte dell'apparecchio di sollevamento, esso non va semplicemente rilasciato, ma accompagnato fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali, per evitare agganci accidentali. RISCHIO: “CESOIAMENTI, STRITOLAMENTI, IMPATTI, LACERAZIONI” Descrizione del Rischio: Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: formazione di manti superficiali e di finitura; realizzazione pista ciclabile. Prescrizioni Esecutive: l'addetto a terra della finitrice dovrà tenersi a distanza di sicurezza dai fianchi di contenimento della finitrice durante il suo funzionamento. In nessun caso possono introdursi attrezzi nel vano coclea durante il funzionamento della finitrice. Le protezioni ed i dispositivi di sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva. Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione. Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di manutenzione. RISCHIO: “ELETTROCUZIONE” Descrizione del Rischio: Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione. Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere; realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere; realizzazione dell'impianto idrico del cantiere; realizzazione dell'impianto igienico-sanitario del cantiere; lavorazione e posa ferri di armatura per strutture di fondazione; getto in calcestruzzo per strutture di fondazione; carpenteria per lavori stradali: opere d'arte; smobilizzo del cantiere. Prescrizioni organizzative: lavori in prossimità di linee elettriche. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse. Lampade portatili. Le lampade portatili devono essere: a) costruite con doppio isolamento; b) alimentate con bassissima tensione di sicurezza (24 V forniti mediante trasformatore di sicurezza) ovvero mediante separazione elettrica singola (220 V forniti mediante trasformatore di isolamento); c) provviste di idoneo involucro di vetro ed avere il portalampada e l'impugnatura costituita di materiale isolante non igroscopico; d) devono essere protette contro i danni accidentali tramite una griglia di protezione; e) provviste di cavo di alimentazione di tipo H07RN-F con una sezione minima dei conduttori di 1 mmq. Le lampadine usate non dovranno essere di elevata potenza per evitare possibili incendi e cedimento dell'isolamento per il calore prodotto. 44 Prescrizioni esecutive: impianto elettrico: disposizioni generali di comportamento. Particolare cura, volta a salvaguardarne lo stato manutentivo, deve essere tenuta da parte dei lavoratori nei confronti dell'impianto elettrico di cantiere (in particolare nei confronti dei cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di tutti gli elementi in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le attrezzature presenti sul cantiere. Impianto elettrico: obblighi dei lavoratori. Ciascun lavoratore è tenuto a segnalare immediatamente al proprio superiore la presenza di qualsiasi anomalia dell'impianto elettrico, come ad esempio: apparecchiature elettriche aperte (batterie, interruttori, scatole, ecc.); materiali e apparecchiature con involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature; cavi elettrici nudi o con isolamento rotto. Manovre: condizioni di pericolo. E' assolutamente vietato toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo consente. I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d'acqua, getti di estintori idrici o a schiuma: ove questo risultasse necessario occorre togliere preventivamente tensione al circuito. Non spostare macchine o quadri elettrici inidonei se non dopo aver disinserito l'alimentazione. E' tassativamente vietato utilizzare scale metalliche a contatto con apparecchiature e linee elettriche. Lavori in prossimità di linee elettriche. Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, rimangano sempre ad una distanza non inferiore ai cinque metri. Quadri elettrici: posizione ed uso degli interruttori d'emergenza. Tutti quelli che operano in cantiere devono conoscere l'esatta posizione e le corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza posizionati sui quadri elettrici presenti nel cantiere. Lampade portatili. L'eventuale sostituzione della lampadina di una lampada portatile, dovrà essere seguita solo dopo aver disinserito la spina dalla presa. Usare solo lampade portatili a norma e mai di fattura artigianale. b) Nelle lavorazioni: realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere; realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere. Prescrizioni esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile. Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi di cemento, oli o grassi. Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento. Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente vietato. Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato. Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie) devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano rapidamente a contatto con oli e grassi. Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno essere posizionati fuori dai tratti interrati. Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né scendere al di sotto dei -25 °C. Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese. Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna. 45 Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione all'impianto. Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite facendo ricorso a personale qualificato. Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che: l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo); l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa). Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica. Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e prese normalizzate. Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica. Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare: il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento); la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra. Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa. Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave. RISCHIO:” GETTI O SCHIZZI” Descrizione del Rischio: Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con materiali, sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute. Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo conseguenti alla proiezione di schegge durante lavorazioni eseguite direttamente o in postazioni di lavoro limitrofe. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: formazione di manti superficiali e finiture; realizzazione pista ciclabile; realizzazione basamenti arredi. Prescrizioni esecutive: Qualora fosse necessario intervenire su parti dell'impianto oleodinamico della macchina, bisognerà accertarsi preventivamente che la pressione sia nulla. La ricerca di un eventuale foro su un flessibile della macchina, dovrà eseguirsi sempre con molta cautela, e preventivamente muniti di occhiali di protezione. RISCHIO: “INALAZIONE POLVERI, FIBRE, GAS, VAPORI” Descrizione del Rischio: Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol. Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali di varia natura. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: scavi di sbancamento; scavi a sezione ristretta; formazione di sottofondo stradale. Prescrizioni esecutive: quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso. b) Nelle lavorazioni: scavi di sbancamento; scavi a sezione ristretta. Prescrizioni organizzative: quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, 46 infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose. Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell'aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di apparecchi respiratori, ed essere muniti di cintura di sicurezza con bretelle passanti sotto le ascelle collegate a funi di salvataggio, le quali devono essere tenute all'esterno dal personale addetto alla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all'interno ed essere in grado di sollevare prontamente all'esterno il lavoratore colpito dai gas. Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la natura e la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché sia assicurata una efficace e continua aerazione. c) Nelle lavorazioni: Formazione di manti superficiali e finiture; Realizzazione pista ciclabile. Prescrizioni organizzative: Schede tossicologiche. E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle sostanze utilizzate per l'adozione delle specifiche misure di sicurezza. Sostanze tossiche o nocive: recipienti. Le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano proprietà tossiche o caustiche, specialmente se sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura. Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni di cui all'art.355 del decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1955, n. 547. Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere emanazioni sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per la lavorazione. Gli apparecchi e i recipienti che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o suscettibili di dare emanazioni sgradevoli, devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati. Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono avere a disposizione idonei mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.), ed essere sottoposti a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. Prescrizioni Esecutive: Inalazioni di sostanze nocive: visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono utilizzare i mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.) messi a loro disposizione dal datore di lavoro, e farsi sottoporre a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. d) Nelle lavorazioni: Formazione di manti superficiali e finiture; Realizzazione pista ciclabile. Prescrizioni organizzative: I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente accessibile e noto al personale. Prescrizioni Esecutive: Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee maschere antipolvere. RISCHIO:” INCENDI O ESPLOSIONI” Descrizione del Rischio: Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, o che le abbiano contenute in passato senza che ne sia seguita adeguata bonifica e/o inertizzazione, al brillamento di esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc.. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: scavi di sbancamento; scavi a sezione ristretta. Prescrizioni esecutive: assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc. Prescrizioni Organizzative: quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell'ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l'uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas. 47 RISCHIO:” INVESTIMENTO E RIBALTAMENTO” Descrizione del Rischio: Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, stritolamenti, impatti, tagli) causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: scavi di sbancamento; scavi a sezione ristretta, realizzazione pista ciclabile. Prescrizioni esecutive: l'addetto a terra della finitrice, dovrà opportunamente segnalare l'area di lavoro della macchina e provvedere adeguatamente a deviare il traffico degli altri eventuali mezzi in cantiere. Nei lavori con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione delle stesse. RISCHIO: “MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI” Descrizione del Rischio: Lesioni relative all'apparato scheletrico e/o muscolare durante la movimentazione manuale dei carichi, per il loro eccessivo peso o ingombro o per la scorretta posizione assunta dal lavoratore durante la movimentazione. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: smobilizzo del cantiere. Prescrizioni organizzative: Movimentazione manuale dei carichi: informazione. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda: a) il peso di un carico; b) il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia una collocazione eccentrica; c) la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono eseguite in maniera corretta. Movimentazione manuale dei carichi: obblighi del datore di lavoro. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Movimentazione manuale dei carichi: organizzazione del lavoro. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi. Nel caso in cui la necessità di una movimentazione manuale di un carico ad opera del lavoratore non può essere evitata, il datore di lavoro organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sana e sicura. Movimentazione manuale dei carichi: rischi dorso-lombari. La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti: - il carico è troppo pesante (kg 30); - è ingombrante o difficile da afferrare; - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; - può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: - è eccessivo; - può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; - può comportare un movimento brusco del carico; - è compiuto con il corpo in posizione instabile. Movimentazione manuale dei carichi: sorveglianza sanitaria. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi. Prescrizioni esecutive: Le modalità di stoccaggio del materiale movimentato devono essere tali da garantire la stabilità al ribaltamento, tenute presenti le eventuali azioni di agenti atmosferici o azioni esterne meccaniche. Verificare la compattezza del terreno prima di iniziare lo stoccaggio. 48 RISCHIO: “RUMORE: DBA < 80” Descrizione del Rischio: Il lavoratore è addetto ad attività comportanti valore di esposizione quotidiana personale non superiore a 80 dBA: per tali lavoratori, il decreto 277/91 non impone alcun obbligo. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere; realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere; realizzazione dell'impianto idrico del cantiere; realizzazione dell'impianto igienico-sanitario del cantiere. Prescrizioni organizzative: Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. RISCHIO: “RUMORE: DBA > 90” Descrizione del Rischio: Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione superiore a 90 dBA. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: scavi di sbancamento; scavi a sezione ristretta. Prescrizioni organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale non supera 90 dBA e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Informazione e formazione: esposizione >85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro; g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che, utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore pari o superiore a 85 dBA. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di 49 nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Registrazione dell'esposizione al rumore dei lavoratori. I lavoratori che svolgono le attività che comportino un'esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 dB (200 Pa), sono iscritti in appositi registri. Il registro di cui sopra è istituito ed aggiornato dal datore di lavoro che ne cura la tenuta. Il datore di lavoro: a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all'ISPESL e alla USL competente per territorio, cui comunica, ogni tre anni e comunque ogni qualvolta l'ISPESL medesimo ne faccia richiesta, le variazioni intervenute; b) consegna, a richiesta, all'organo di vigilanza ed all'Istituto superiore di Sanità copia del predetto registro; c) comunica all'ISPESL e alla USL competente per territorio la cessazione del rapporto di lavoro, con le variazioni sopravvenute dall'ultima comunicazione; d) consegna all'ISPESL e alla USL competente per territorio, in caso di cessazione di attività dell'impresa, il registro di cui al comma 1; e) richiede all'ISPESL e alla USL competente per territorio copia delle annotazioni individuali in caso di assunzione di lavoratori che abbiano in precedenza esercitato attività che comportano le condizioni di esposizione di cui all'art. 41; f) comunica ai lavoratori interessati tramite il medico competente le relative annotazioni individuali contenute nel registro e nella cartella sanitaria e di rischio di cui all'art. 4, comma 1, lettera q). I dati relativi a ciascun singolo lavoratore sono riservati. Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. Nei luoghi di lavoro che possono comportare, per un lavoratore che vi svolga la propria mansione per l'intera giornata lavorativa, un'esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 dB (200 Pa) è esposta una segnaletica appropriata. Tali luoghi sono inoltre perimetrati e soggetti ad una limitazione di accesso qualora il rischio di esposizione lo giustifichi e tali provvedimenti siano possibili. Superamento dei valori limite di esposizione. Se nonostante l'applicazione di misure tecniche ed organizzative, l'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore risulta superiore a 90 dBA od il valore della pressione acustica istantanea non ponderata risulta superiore a 140 dB (200 Pa), il datore di lavoro comunica all'organo di vigilanza, entro trenta giorni dall'accertamento del superamento, le misure tecniche ed organizzative applicate, informando i lavoratori ovvero i loro rappresentanti. Prescrizioni Esecutive: Esposizione >90 dBA: adempimenti. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale supera 90 dBA devono utilizzare i mezzi individuali di protezione dell'udito fornitigli dal datore di lavoro. Se l'applicazione delle misure di cui al comma 4 comporta rischio di incidente, a questo deve ovviarsi con mezzi appropriati. I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale dell'udito. Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA. RISCHIO: “RUMORE: DBA 80 / 85” Descrizione del Rischio: Danni all'apparato uditivo, causati da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa tra 80 e 85 dBA. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; realizzazione pista ciclabile; posa di pali per pubblica illuminazione; sistemazione a verde; smobilizzo del cantiere. Prescrizioni organizzative: Controllo sanitario: esposizioni tra 80 e 85 dBA. Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la cui esposizione quotidiana personale sia compresa tra 80 dBA e 85 dBA qualora i lavoratori interessati ne facciano richiesta e il medico competente ne confermi l'opportunità, anche al fine di individuare eventuali effetti extrauditivi. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nell'allegato VII, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal 50 medico competente. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Informazione e formazione: esposizione tra 80 e 85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 80 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA. RISCHIO: “RUMORE: DBA 85 / 90” Descrizione del Rischio: danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa tra 85 e 90 dBA. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: realizzazione della recinzione e degli accessi del cantiere; posa in opera di cavidotti e canalizzazioni; posa in opera di camere componibili; rinterro di scavo a sezione obbligata. Prescrizioni organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale non supera 90 dBA e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Esposizione tra 85 e 90 dBA: adempimenti. Il datore di lavoro fornisce i mezzi individuali di protezione dell'udito a tutti i lavoratori la cui esposizione quotidiana personale può verosimilmente superare 85 dBA. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono adattati al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro, tenendo conto della sicurezza e della salute. I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale dell'udito. Informazione e formazione: esposizione >85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; 51 c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro; g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che, utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore pari o superiore a 85 dBA. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA. RISCHIO: “SEPPELLIMENTI E SPROFONDAMENTI” Descrizione del Rischio: seppellimenti e sprofondamenti in scavi all'aperto od in sotterraneo o durante opere di demolizione o durante le operazioni di manutenzione all'interno di silos, serbatoi, depositi, o durante il disarmo di puntelli e/o casseforme, ecc. Seppellimenti causati da frana di materiali stoccati senza le opportune precauzioni o da crollo di manufatti edili prossimi alle postazioni di lavoro. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: scavi di sbancamento; scavi a sezione ristretta; posa in opera di cavidotti e canalizzazioni; posa in opera di camere componibili; rinterro di scavo a sezione obbligata. Prescrizioni organizzative: Scavi in trincea: sbadacchiature vietate. Le pareti inclinate non dovranno essere armate con sbadacchi orizzontali in quanto i puntelli ed i traversi potrebbero slittare verso l'alto per effetto della spinta del terreno. Si dovrà verificare che le pareti inclinate abbiano pendenza di sicurezza. Scavi in trincea, pozzi, cunicoli: armature di sostegno. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, all'applicazione delle necessarie armature di sostegno. Qualora la lavorazione richieda che il lavoratore operi in posizione curva, anche per periodi di tempo limitati, la suddetta armatura di sostegno dovrà essere posta in opera già da profondità maggiori od uguali a 1,20 m. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno cm 30. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura. Idonee precauzioni e armature devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre m 3 deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed all'esportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno. Prescrizioni Esecutive: scavi manuali: pendenza del fronte. Negli scavi eseguiti manualmente, le pareti del fronte devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Scavi manuali: tecnica di scavo per h > 1,50 m. Quando la parete del fronte di attacco dello scavo supera l'altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete. In tali casi si potrà procedere dall'alto verso il basso realizzando una gradonatura con pareti di pendenza adeguata. E' tassativamente vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature. Il ciglio superiore dello scavo dovrà risultare pulito e spianato così come le pareti, che devono essere sgombre da irregolarità o blocchi. 52 4-MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE IN RIFERIMENTO ALL’AREA DI CANTIERE 4.1- DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATA L’AREA DI CANTIERE E RELATIVE MISURE DI COORDINAMENTO L’area di pertinenza del Parco Pubblico è localizzata tra corso Europa e via Pertini. Il cantieramento dovrà essere delimitato verso corso Europa, via Pertini e via Labriola da una recinzione costituita da new jersey sormontati da pannelli in lamiera cieca metallica. L’accesso al cantiere sarà ubicato in corrispondenza di via Pertini . L’accesso pedonale e carrabile al parco sarà realizzato tramite piste e rampe di pendenza adeguata che si raccorderanno alla viabilità principale di cantiere. Le aree dovranno comprendere: un cancello di accesso all’area di cantiere, l’affissione di idonea cartellonistica, la suddivisione del percorso carraio e pedonale per accedere alle diverse aree interne e all’area delle baracche. L’ingresso dei mezzi dovrà avvenire aprendo il cancello di accesso all’area e richiudendolo immediatamente dopo il transito del mezzo. Dovrà essere sempre garantita un’adeguata illuminazione dei percorsi e dell’area di lavoro all’interno del cantiere. Le aree indicate sono progettate ed organizzate in modo tale da garantire la presenza di tutti i servizi previsti dalla normativa vigente (D.Lgs 106/09) i cui costi saranno computati negli oneri della sicurezza. La zona dei baraccamenti dovrà essere adeguatamente illuminata. Le lavorazioni riguardanti le sistemazioni di cordoli, arredo urbano e tracciamenti impianto elettrico e idrico andranno delimitate con transenne metalliche a cavalletti per la delimitazione delle aree. 4.2-PRESCRIZIONI GENERALI PER LA GESTIONE DEL CANTIERE Nella gestione del cantiere, dovranno essere adottate le più idonee procedure di mitigazione di impatto ambientale. Tra le prescrizioni generali vi sono: • l'ottimizzazione del carico dei mezzi di trasporto, privilegiando veicoli di grande capacità, onde ridurre il numero dei mezzi in circolazione; • il transito dei mezzi pesanti in orari concordati che riducano le problematiche di interferenza con la viabilità pubblica. E, ancora, l'adozione di misure specifiche di contenimento e abbattimento delle polveri, tra cui: • il lavaggio delle ruote e della carrozzeria dei mezzi in corrispondenza delle uscite dal cantiere; • la copertura dei mezzi destinati a trasporto di materiale di approvvigionamento e di risulta con teli resistenti e impermeabili; • la periodica bagnatura delle aree di cantiere. Al fine di limitare la dispersione delle polveri dovranno essere utilizzati sistemi di bagnatura e nebulizzazione d'acqua: l'irroramento delle aree oggetto di lavorazione consente il precipitare delle polveri, evitando che le stesse vengano trasportate da correnti d'aria nelle aree circostanti. Analogamente, le strade interne del cantiere dovranno essere costantemente bagnate, così da limitare l'innalzamento di polveri provocate dalla viabilità interna. 4.3-VINCOLI DI AREA E CONDIZIONI AL CONTORNO L’area di pertinenza del Parco Pubblico è localizzata tra corso Europa e via Pertini, Via Labriola, interessa una superficie di circa 47.000 mq e ricade nel comune di Rho. 53 Stato attuale dell’area L’area, allo stato attuale incolta, è stata fino al recente passaggio di proprietà a favore del Comune di Rho, coltivata a foraggio. Oggi si presenta libera, omogenea per quanto concerne le condizioni del terreno, che presenta modeste differenze di livello, rilevate nell’ordine massimo di circa 1,5 m tra i confini nord e sud, pari quindi ad una pendenza longitudinale media del 5 ‰. Non vi sono manufatti rilevanti al suo interno, salvo una linea fognaria, che però corre in profondità e non ha mai interferito con le attività agricole. Non sono presenti alberature di alto fusto interne all’area, tranne che lungo il confine sud, dove, ad ombreggiatura della pista ciclabile esistente, è stato piantumato un filare di Pinus nigra, parallelo a corso Europa, e a nord-ovest, dove si trova un singolo esemplare arboreo, che potrà essere mantenuto nell’ambito dell’area boscata di progetto. Il filare nord di corso Europa è raddoppiato da alberature già interne all’area di progetto; gli esemplari del filare lato strada, come quello sul lato di Villa Burba, sono inseriti in un’aiuola che separa la carreggiata stradale dalla pista ciclabile. Lungo via Pertini e via Labriola il filare che costeggia il percorso ciclabile è formato da bagolari (Celtis Australis) e da Celtis Occidentalis. Alcuni arbusti ed alberature sono stati anche posti a dimora alle spalle dell’area occupata dal distributore di carburante: le essenze infestanti (Ailanthus) dovranno essere espiantate, mentre saranno mantenuti gli esemplari di Acer platanoides. I percorsi ciclopedonali costeggiano i tre lati prospicienti le pubbliche vie, oltre il limite di batteria dell’intervento. Nel tratto occidentale di corso Europa, di fronte all’ingresso di Villa Burba, è presente una strada a fondo cieco per l’accesso all’area produttiva adiacente il lotto; il confine ovest è segnato da una muratura in pannelli ciechi prefabbricati in cls. Lungo le strade a confine dell’area sono presenti le seguenti reti tecnologiche: • pubblica illuminazione realizzata con pali cilindrici a sbraccio e proiettori a circa 6 metri di altezza; • acqua potabile sul lato meridionale di corso Europa e nel primo tratto sud di via Pertini; • fognatura lungo via Labriola, via Pertini e corso Europa; a quest’ultima si collega la linea summenzionata, che corre attraverso l’area di progetto; • rete di fibra ottica lungo corso Europa. 54 Lo stato di fatto dettagliato è rappresentato negli appositi elaborati grafici di rilievo (cfr. Tavola n. 4.1.1 – Rilievo planoaltimetrico Tavola n. 4.1.2 – Planimetria sottoservizi e reti esistenti) che saranno allegati al presente piano (vedi Allegato ).. Immagine 1- Tavola n. 4.1.1 – Rilievo planoaltimetrico 55 Immagine 2 – Tavola 4.1.2-Planimetria sottoservizi e reti esistenti- L’ingresso dei mezzi e del personale di cantiere avverrà da via Pertini, lungo il quale verrà realizzato l’accesso, in continuità rispetto alla linea della recinzione di cantiere. Si richiama la planimetria di cantiere di seguito allegata. 56 57 4.4- SCELTE PROGETTUALI O ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE In riferimento all’allegato XV paragrafo 2.2.2 del D.Lgs 81/09 e successive modifiche, l’organizzazione del cantiere prevede l’analisi degli argomenti di seguito riportati. 4.4.1-Modalità da seguire per la recinzione di cantiere, gli accessi e le segnalazioni L’area di pertinenza del Parco Pubblico è localizzata tra corso Europa, via Pertini e via Labriola. La recinzione dovrà risultare continua in tutti i tratti, con i pannelli fissati l’uno con l’altro e ai basamenti in cls. La messa in sicurezza dell ‘area di lavoro attraverso l’installazione delle delimitazioni dovrà essere organizzata preventivamente all’avvio delle opere. I varchi dell’area di cantiere dovranno essere sempre identificati con idonea cartellonistica di identificazione del cantiere. 4.4.2- Servizi igienico assistenziali Tali apprestamenti saranno dislocati internamente all’area consegnata, o in una zona limitrofa facilmente raggiungibile dalle maestranze. E’ necessario che in corrispondenza della zona di lavoro che siano predisposti un numero congruo di mezzi antincendio portatili da predisporsi successivamente in prossimità dei quadretti elettrici di cantiere per un Pronto Intervento all’insorgere di una eventuale emergenza incendio. I servizi igienici dovranno essere realizzati in conformità ai dettami dell’all.XIII del D.Lgs 106/09 ed in particolare i lavabi dovranno essere in numero minimo di 1 ogni 5 lavoratori e di 1 gabinetto ogni 10 lavoratori impegnati nel cantiere. I locali dovranno essere dotati di acqua corrente, detergenti e mezzi per asciugarsi. E’ necessario che siano posizionati in corrispondenza dell’area di lavoro un numero congruo di wc chimici per i servizi igienico previdenziali delle maestranze. Una baracca per ogni impresa dovrà essere destinata a spogliatoio e messa a disposizione dei lavoratori quando necessario. Questa deve essere convenientemente dotata di attrezzature, arredi, tali da garantire passaggi e vie di uscita nonché criteri di tutela e igiene dei lavoratori. Porte, finestre e illuminazione artificiale devono garantire il rispetto delle prescrizioni indicate nella normativa vigente. L’organizzazione generale del cantiere non prevede l’attivazione del servizio mensa, pertanto si sopperirà con un locale di refezione che l’Impresa Affidataria dovrà allestire con sedie, tavoli, riscaldamento e scaldavivande nonché con una adeguata illuminazione e areazione. In alternativa, potranno essere previste convenzioni con locali esterni al cantiere. In tutte le baracche di cantiere dovranno essere garantiti i requisiti di salubrità e igienicità nonché essere rispettato il divieto di fumare indicato con apposita cartellonistica. 4.4.3-Viabilità principale di cantiere Per quanto concerne la viabilità generale di cantiere, questa è stata progettata in modo tale da servire tutte le aree di cantiere, ed è di larghezza tale da garantire in quasi tutti i tratti i due sensi di marcia. L’accesso alle aree di cantiere sarà realizzato da via Pertini angolo via Labriola, prevedendo l’impiego di due percorsi una per ogni senso di marcia in ingresso ed in uscita dal cantiere. La velocità dei mezzi dovrà essere a passo d’uomo. In corrispondenza dell’ingresso dovrà essere allestita con la segnaletica verticale indicante i dati di cantiere, la velocità di percorrenza, eventuali stop e segnalazioni di dare precedenza in corrispondenza delle diramazioni della pista e degli accessi a ogni singola area. Si specifica che nel verso di accesso all’ area cantiere dovrà essere installato il cartello indicante l’obbligo di percorrenza a passo d’uomo. L’impresa Affidataria dei lavori dovrà provvedere all’identificazione e alla formazione di percorsi di accesso idonei all’area di cantiere. 58 4.4.4-Impianti di alimentazione e reti principale di elettricità, acqua, gas e energia di qualsiasi tipo I quadri da cantiere possono essere solo del tipo ASC: apparecchiatura costruita in serie per cantiere (norma Europea CEI EN 60439-4, CEI 17-13/4).Combinazioni di uno o più dispositivi di trasformazione o di chiusura e interruzione con le apparecchiature associate di comando, di misura, di segnalazione, di protezione e di regolazione complete di tutte le loro connessioni elettriche e meccaniche e di tutte le loro parti strutturali, progettate e costruite per uso in tutti i cantieri, all’ interno e all’ esterno. Le ASC devono essere apparecchiature costruite in serie (AS) ”conformi ad un tipo o ad un sistema costruttivo prestabilito senza scostamenti tali da modificarne in modo determinante le prestazioni rispetto all’apparecchiatura tipo provata secondo quanto prescritto nelle norme CEI EN 60439-1 e CEI EN 60439-2”. 4.4.5-Impianti di terra e di protezione contro le cariche atmosferiche Vista la presenza in cantiere di strutture metalliche quali ad es. le baracche metalliche, l’impresa dovrà affidarsi a tecnici abilitati per le opportune relazioni di calcolo così da stabilire le dimensioni limite di tali strutture, oltre le quali le stesse non risultano più autoprotette e si rende quindi necessaria la protezione contro le scariche atmosferiche e la denuncia all'ISPESL, con riferimento a quanto prescritto nell'appendice A della norma CEI 81 - 1(1990) " Protezione di strutture contro i fulmini", applicando le indicazioni fornite per le strutture di classe F "installazioni provvisorie". Qualora scariche atmosferiche interessino il cantiere, sarà necessario attivare le procedure di emergenza che comportino l'evacuazione dei lavoratori dai posti di lavoro sopraelevati, da quelli a contatto o in prossimità di masse metalliche o da quelli in prossimità o all'interno dei depositi di materiale infiammabile o esplosivo e disattivare le reti di alimentazione elettricità, gas e quant'altro nel cantiere possa costituire pericolo per esplosione o incendio. Prima di riprendere il lavoro si verificherà la stabilità delle opere provvisionali e degli impianti interessati dall'evento. Gli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche potrebbero risultare danneggiati e pertanto saranno verificati in tutte le loro parti affinché ne sia garantita l'integrità e l'efficienza. 4.4.6 -Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 92 comma 1, lettera c) e 4.4.7 - Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 102 Come disposto dall’art. 90 comma 4 del DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 aggiornato con il D.Lgs 106/09, prima dell’inizio dei lavori, è stato nominato dal Committente il Coordinatore della Esecuzione con i compiti attribuiti dalla legge per sovrintendere agli aspetti della sicurezza nei lavori di cantiere. L'azione di coordinamento della sicurezza in cantiere, curata dal Coordinatore della Esecuzione, sarà realizzata con i diversi compiti di seguito elencati: • • • • • • assicurare, tramite opportune azioni di coordinamento, l'applicazione delle disposizioni contenute nel Piano di Sicurezza e Coordinamento; adeguare il Piano di sicurezza, o integrarlo, in relazione all'evoluzione dei lavori e alle eventuali modifiche intervenute; organizzare tra i datori di lavoro, compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività e la loro reciproca informazione. verificare l'attuazione del coordinamento tra i rappresentanti per la sicurezza tra le diverse imprese presenti sul cantiere; proporre al Committente, in caso di gravi inosservanze delle norme del presente decreto, la sospensione dei lavori, l'allontanamento di ogni Esecutore o dei lavoratori autonomi dal cantiere o la risoluzione del contratto; sospendere, in caso di pericolo grave ed imminente, le singole lavorazioni fino alla comunicazione scritta degli avvenuti adeguamenti effettuati dall’Esecutore interessato. 4.4.8-Eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali Per l’approvvigionamento dei materiali si dovranno prediligere orari che non creino problematiche alla viabilità al contorno dell’opera e di conseguenza alle strade pubbliche vicine. L’ingresso e l’uscita dei mezzi sulla viabilità di cantiere dovrà essere coordinato, per carichi eccezionali, da un moviere a terra. 59 4.4.9-Dislocazione delle zone di carico e scarico e zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e rifiuti All’interno dell’area di cantiere saranno individuate aree di carico e scarico, da definire in base alla configurazione specifica del cantiere e indicate nella planimetria allegata. Per una migliore e controllata gestione dei rifiuti nel cantiere sarà necessario disporre appositi container destinati ad accogliere i materiali di risulta delle lavorazioni e rifiuti del cantiere in genere suddividendoli in funzione della tipologia di rifiuti stessi al fine di rendere agevole il conferimento in discarica. Le aree destinate a tale scopo dovranno essere identificate in prossimità dell’accesso al lotto così da permettere il ritiro degli stessi senza interferire con le attività interne al lotto. Il materiale di risulta delle attività di scavo e demolizione sarà prontamente trasportato e smaltito in discarica autorizzata. Sarà evitata ogni forma di stoccaggio in cantiere di rifiuti al di fuori dei tempi tecnici necessari allo smaltimento. I POS delle imprese dovranno contenere le procedure di gestione dei rifiuti prodotti in cantiere, sia quelli “assimilabili ad urbani”, sia quelli “non assimilabili ad urbani” e non classificati come “pericolosi”, propri delle specifiche attività previste. Non si prevede la produzione di “rifiuti pericolosi”. 4.4.10-Eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d’incendio o di esplosione Dalla valutazione delle attività previste si individuano come attività ad alto rischio di incendio e/o esplosione quelle di saldatura e impermeabilizzazione le quali comportano lo stoccaggio di bombole di gas di varia natura. Ulteriore materiale infiammabile è il carburante in genere che sicuramente è necessario per alimentare i mezzi operanti in cantiere e gli eventuali gruppi elettrogeni. I vincoli progettuali per la localizzazione dei materiali in oggetto sono essenzialmente quelli di stoccarli separatamente e posizionarli in zone lontane dalle attività lavorative; in questa fase sarà opportuno sfruttare le aree temporaneamente libere da lavorazioni. Si specifica che l’approvvigionamento del materiale per usi di cantiere potrà essere effettuato a piccoli quantitativi alla volta seguendo pedissequamente le prescrizioni del CSP contenute nel presente documento. 4.4.11-Segnaletica La segnaletica dovrà essere conforme al D.Lgs. 493/96, in particolare per tipo e dimensione, ed adeguata al cantiere in esame. La segnaletica non deve essere generica ma strettamente inerente alle esigenze della sicurezza dello specifico cantiere e delle reali situazioni di pericolo analizzate. Inoltre non deve sostituire le misure di prevenzione, ma favorire l’attenzione su qualsiasi cosa possa provocare rischi (macchine, oggetti, movimentazioni, procedure, ecc.), ed essere in sintonia con i contenuti della formazione ed informazione del personale. La segnaletica di sicurezza all’interno del cantiere risponde ai dettami del D.Lgs. 14 agosto 1996, n. 493. (Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro). In particolare i cartelli hanno le seguenti caratteristiche : Cartelli di DIVIETO 60 forma rotonda ; pittogramma nero su fondo bianco ; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un’inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello). Cartelli di AVVERTIMENTO forma triangolare; pittogramma nero su fondo giallo; bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello). Cartelli di PRESCRIZIONE forma rotonda ; pittogramma bianco su fondo azzurro (l’azzurro deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello). Cartelli di SALVATAGGIO forma quadrata o rettangolare; pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello). Cartelli per le ATTREZZATURE ANTINCENDIO forma quadrata o rettangolare; pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello). Le dimensioni della segnaletica saranno conformi a quanto stabilito dalla normativa già indicata e saranno calcolate in funzione della distanza da cui il cartello deve essere chiaramente visibile secondo la formula : A = L*L/ 2000 In cui : A = area del cartello L = distanza da cui deve essere guardato Di seguito vengono date alcune indicazioni sulle dimensioni minime da rispettare. DISTANZA DIMENSIONE CARTELLO QUADRATO RETTANGOLARE CIRCOLARE (m) L (cm) b x h (cm) D (cm) 5 12 10*14 13 10 23 19*27 26 15 36 29*41 38 20 45 38*54 51 25 56 48*67 64 30 68 57*81 76 61 SEGNALETICA GENERALE • • • • • • l’accesso ai locali o ai recinti ove sono installati motori dove essere vietato a coloro che non vi sono addetti e il divieto deve essere richiamato mediante "apposito avviso" (art. 50 - D.P.R. 547/55); gli organi di comando dell’arresto dei motori devono essere chiaramente individuabili mediante "avvisi indicatori" ( art. 53 - D.P.R. 547/55 ); le modalità d’impiego di mezzi di sollevamento e di trasporto ed i segnali prestabiliti per l’esecuzione delle manovre devono essere richiamati mediante "avvisi chiaramente leggibili" (art. 185 - D.P.R. 547/55); i recipienti per il trasporto dei liquidi o materiali infiammabili o corrosivi devono essere conservati in posti appositi e separati con "l’indicazione" di pieno o di vuoto ( art. 249 - D.P.R. 547/55 ); è vietato eseguire lavori su macchine, apparecchi e condutture elettriche, senza avere prima esposto un "avviso" su tutti i posti di manovra o di comando con l’indicazione "lavori in corso, non effettuare manovre " ( art. 345 - D.P.R. 547/55 ); in corrispondenza dei locali di cantiere e/o dei servizi deve essere esposto "un estratto delle norme di sicurezza" (art. 352 - D.P.R. 547/55). SEGNALAZIONE DI OSTACOLO La segnalazione di un pericolo costante di urto, inciampo o caduta come per fosse, gradini, pilastri lungo una via di passaggio, aggetti di macchine, etc. deve essere realizzata a bande giallo/nere a 45 gradi con percentuale del colore di sicurezza di almeno il 50% (All. V, D.Lgs n. 493/96 ). I cartelli vanno sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli e ad altezza e posizione appropriata rispetto all’angolo visuale, all’ingresso della zona a rischio o in prossimità del rischio specifico ed in posto ben illuminato. I cartelli vanno rimossi quando non ne sussiste più la necessità. Le aperture nel suolo, quando non siano attuabili le misure di protezione, devono essere munite di "apposite segnalazioni di pericolo" (art.10 - D.P.R. n. 547/55 ). TRAFFICO INTERNO Per quanto concerne la circolazione di mezzi ed il traffico interno al cantiere si deve far riferimento alla segnalazione vigente riportata dal Codice della Strada. Nei cantieri, alle vie di accesso ed ai punti pericolosi non proteggibili, devono essere apposte "segnalazioni opportune " ( art. 4 - D.P.R. 164/56 ). Nelle vie di transito, quando non sia possibile disporre delle barriere, devono essere poste "adeguate segnalazioni "( art. 224 - D.P.R. 547/55 ). I "segnali" indicanti condizioni di pericolo delle zone di transito devono essere "convenientemente illuminati" durante il servizio notturno ( art. 225 - D.P.R. 547/55 ). Durante i lavori di riparazione e manutenzione nelle vie di transito, "apposito cartello" deve essere posto ad indicare il divieto di transito ( art. 226 - D.P.R. 547/55 ). SEGNALAZIONI VERBALI Se la comunicazione verbale è impiegata in sostituzione o ad integrazione dei segnali gestuali, si dovrà fare uso di parole chiave, come : Via per indicare chi si è assunta la direzione dell’operazione Alt per interrompere o terminare un movimento Ferma per arrestare le operazioni Solleva per far salire un carico Abbassa per far scendere un carico Avanti Indietro A destra A sinistra Attenzione per ordinare un alt o un arresto d’urgenza Presto per accelerare un movimento per motivi di sicurezza 62 Di seguito si riporta, a titolo esemplificativo, la segnaletica di sicurezza relativa all’organizzazione dello specifico cantiere. Per il dettaglio della segnaletica, e per la collocazione dei singoli segnali, si rimanda alla planimetria della sicurezza in allegato D. Segnale di sicurezza Collocazione del segnale di sicurezza Nei pressi dell’accesso al cantiere. Vietato l’ingresso ai non addetti ai lavori All’esterno delle zone di azione di gru e autogru Vietato passare o sostare nel raggio di azione di apparecchi di sollevamento Sulle carcasse delle apparecchiature elettriche sotto tensione Pericolo di scarica elettrica In prossimità dell’accesso a zone in cui sono presenti carichi aerei ed in movimentazione Attenzione ai carichi sospesi All’ingresso di tutte le zone di lavoro, in cui è possibile la caduta di materiali dall’alto In prossimità degli scavi aperti Attenzione pericolo di caduta in scavi aperti In prossimità dell’accesso al cantiere e della baracca spogliatoio Calzature di sicurezza obbligatorie In prossimità degli accessi al cantiere Casco di protezione obbligatorio In prossimità di aree di lavoro rumorose 63 Otoprotettori obbligatori In prossimità dell’accesso a zone di lavoro in altezza, non protette da opere provvisionali e in cui è obbligatorio l’utilizzo dell’imbracatura di sicurezza Obbligo di indossare l’imbracatura di sicurezza In prossimità delle zone di lavoro in cui siano possibili proiezioni di polvere, particelle o schegge Protezione obbligatoria degli occhi All’esterno della baracca di cantiere Posizione dell’estintore All’esterno della baracca di cantiere Posizione del presidio di pronto soccorso 64 Si riportano i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio a servizio del pronto soccorso: Impresa edile Eventuale cellulare Impresa edile Eventuale cellulare Ente EMERGENZA SANITARIA PRONTO SOCCORSO CROCE ROSSA VIGILI DEL FUOCO POLIZIA – P. S. CARABINIERI ASL ISPESL ISPETTORATO LAVORO A2A MUNICIPALIZZATA GAS MUNICIPALIZZATA ACQUA Indirizzo Via Stelvio 1, 20025 Legnano (MI) CORSO EUROPA 48 -20017 RHO CORSO EUROPA 169 -20017 RHO VIA SANDRO PERTINI – 20017 RHO Distretto 2 RHO VIA SETTEMBRINI,1 PASSIRANA DI RHO VIA MARTIRI DELLA LIBERTA' 23-20017 RHO Via Mauro Macchi, 9 20124 Milano PRONTO INTERVENTO A2A GAS Telefono 118 800103103 (Guardia medica Distretto Legnano) 02 9315070 / 115 029332206 112 02 93205000 02 949510599 800810810 02 67921 800933359 800199955 800031142 Tale modulo dovrà essere affisso in cantiere in modo ben visibile e permanentemente dall’inizio alla fine dei lavori. 65 4.5- PIANO DELLE EMERGENZE 4.5.1-Scopo Si predispone il seguente Piano di Emergenza (nel seguito del documento indicato anche come “Piano di Emergenza” o “PEI”) al fine di: • definire la struttura e le logiche organizzative di intervento nel caso di emergenza; • consentire, mediante tempestivo ed adeguato intervento e secondo modalità specifiche in funzione della tipologia di pericolo, la gestione delle differenti situazioni di emergenza che dovessero manifestarsi al fine di proteggere le persone e le proprietà presenti nel luoghi di lavoro, minimizzando i danni derivanti dall’emergenza medesima; • consentire un ordinato e sicuro esodo delle persone dalle diverse aree di cantiere, in caso di pericolo non imminente; • fornire indicazioni per la gestione di una situazione di emergenza che preveda l’evacuazione totale dai luoghi di lavoro, in caso di pericolo imminente. Il presente Piano di Emergenza ed evacuazione è redatto in ottemperanza a quanto previsto DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81: art. 15. Misure generali di tutela - Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro; art. 18. Obblighi del datore di lavoro e del dirigente - designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, gestione dell'emergenza; art. 26. Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione; art. 37 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti; art. 43. Disposizioni generali – gestione delle emergenze; art. 45 Primo soccorso. Il Piano di emergenza fornisce le indicazioni per la pianificazione delle misure straordinarie e degli interventi da attuare all'interno delle aree di cantiere per la realizzazione delle opere della Torre Ra al fine di fronteggiare e ridurre i danni derivanti da eventuali eventi pericolosi per la salvaguardia della vita umana. Il Piano di Emergenza è destinato a: • i lavoratori; • gli esecutori, presenti in cantiere; • i visitatori (qualora detti soggetti si trovino all'interno dei luoghi di lavoro al momento dell'insorgere di una situazione di emergenza.) Il PEI è strutturato in modo da rendere conoscibili ai soggetti sopra indicati le principali procedure di sicurezza predisposte per rilevare e segnalare tempestivamente l'insorgere di un pericolo, nonché le norme di comportamento da osservare in caso di emergenza. L’impresa Affidataria dovrà: • impegnarsi a diffondere la conoscenza del presente Piano di Emergenza a tutti coloro che operano all’interno delle aree di cantiere, al fine di far comprendere adeguatamente e memorizzare i comportamenti da tenere e le azioni eventualmente da intraprendere in caso di emergenza. Nelle aree di cantiere in corrispondenza degli accessi dovranno essere presenti in apposite bacheche: • le norme comportamentali da seguire in caso di emergenza; • i nominativi (ed i relativi numeri telefonici) del personale incaricato dell'attuazione del presente Piano di Emergenza; • i numeri telefonici dei mezzi di soccorso esterni. Variazioni circa i nominativi del personale e i numeri telefonici sopraddetti dovranno essere effettuate direttamente nelle bacheche a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’impresa Affidataria. Lo scopo del Piano di Emergenza è quello di fornire in modo preventivo, un efficace strumento per la gestione dell’emergenza in cantiere in modo da: 66 • • • • • • • • • • • limitare le conseguenze dell’incidente affrontando l’emergenza fin dal primo insorgere, riportando rapidamente la situazione in condizioni di normale esercizio; garantire l’intervento rapido ed efficace dei soccorsi; coordinare i servizi di emergenza, lo staff tecnico e la direzione aziendale; ridurre i pericoli alle persone; identificare unicamente le azioni da intraprendere in caso di emergenza; prestare soccorso alle persone colpite; circoscrivere e contenere l'evento per limitare i danni e permettere la ripresa delle attività al più presto possibile; addestrare sufficientemente il personale; uniformare il comportamento del personale in caso di emergenza; individuare eventuali azioni correttive per le procedure interne di comportamento del personale operativo in condizioni di emergenza; verificare il corretto svolgimento dell'esercitazione di emergenza. Gli obiettivi principali del presente piano sono volti a: • affrontare l'emergenza fin dal primo insorgere per contenere gli effetti e riportare rapidamente la situazione in condizioni di normale esercizio; • pianificare le azioni necessarie per proteggere sia il personale sia le persone esterne; • proteggere nel modo migliore e più efficace i beni e le strutture aziendali. Si stabiliscono le procedure ed i ruoli del personale per la gestione delle emergenze, le caratteristiche delle squadre di emergenza, le aree dì raccolta del personale e le attrezzature ed i presidi posti in essere per fronteggiare le situazioni di crisi. Inoltre il presente Piano di Emergenza ed Evacuazione (PE) tiene conto anche della presenza simultanea di più imprese e dovrà essere integrato con lo sviluppo dei lavori, in base alle esigenze del cantiere o ad eventuali richieste da parte degli organi di controllo. AI fine di organizzare efficacemente gli interventi di emergenza è necessario conoscere il numero medio di personale effettivamente presente nel cantiere, tale numero è sempre reperibile in quanto ricavabile dal sistema di controllo degli accessi. I lavoratori autonomi ed i lavoratori dipendenti di imprese che forniscono servizi e che dovranno accedere al cantiere dovranno prendere visione del presente Piano di Emergenza. 4.5.2-Indicazioni generali Sarà cura dell’impresa principale organizzare il servizio di emergenza ed occuparsi della formazione del personale addetto. L’impresa principale dovrà assicurarsi che tutti i lavoratori presenti in cantiere siano informati dei nominativi degli addetti e delle procedure di emergenza; dovranno inoltre essere esposte in posizione visibile le procedure da adottarsi, unitamente ai numeri telefonici dei soccorsi esterni. 4.5.3-Assistenza sanitaria Il presente Piano ha lo scopo di evidenziare particolari situazioni che esulano dalla normale fase di lavoro propria della singola Impresa e che, quindi non possono essere gestite dal singolo RSPP La tipologia del cantiere in oggetto non ravvisa particolari situazioni che implichino procedure specifiche di emergenza ed evacuazione del luogo di lavoro. Si forniscono in tal senso delle procedure comportamentali da seguire in caso di pericolo grave ed immediato, consistenti essenzialmente nella designazione ed assegnazione dei compiti da svolgere in caso di emergenza e in controlli preventivi. Il personale operante nella struttura dovrà conoscere le procedure e gli incarichi a ciascuno assegnati per comportarsi positivamente al verificarsi di un’emergenza. Prima dell'inizio dei lavori, all'interno della riunione preliminare, dovranno essere definite le azioni da attuare in caso di emergenza sanitaria in cantiere (chi fa cosa, quando e come la fa). In cantiere, a prescindere dagli obblighi sanciti dall'apposita normativa, dovrà essere tenuto un registro sul quale dovranno essere annotati, oltre agli infortuni che comportano l'abbandono del luogo di lavoro, anche le medicazioni effettuate. Il registro, costantemente aggiornato, dovrà essere consultabile in qualunque momento dal Coordinatore per l'esecuzione e dal Direttore dei lavori. 4.5.4 - Sorveglianza Sanitaria 67 La sorveglianza sanitaria è costituita dall’insieme degli accertamenti preventivi, finalizzati ad individuare e segnalare le eventuali controindicazioni relative al lavoro e/o mansione cui i lavoratori sono destinati, prima perciò dell’assunzione o del cambio di mansione e periodici per verificare il persistere dell’idoneità specifica alla mansione. Sulla base di quanto accertato, devono essere effettuati, a cura e a carico del datore di lavoro, la visita medica e gli esami clinici e biologici stabiliti dal medico competente in relazione agli agenti nocivi cui il lavoratore è esposto. Tutto il personale che sarà coinvolto nella esecuzione dell’opera dovrà essere in possesso di “idoneità specifica alla mansione” rilasciata dal medico competente dell’impresa da cui dipendono. I datori di lavoro di tutte le imprese presenti a vario titolo, in cantiere, prima dell’inizio delle proprie attività lavorative, dovranno comunicare nome e recapito del proprio medico competente al CSE e presentargli una dichiarazione sull’idoneità dei propri lavoratori alla specifica mansione e le eventuali prescrizioni del medico competente. L’impresa appaltatrice assicurerà il rispetto di tale obbligo di legge per il proprio personale e per il personale delle imprese subappaltatrici. Il Coordinatore per l'esecuzione si riserverà il diritto di richiedere ai Datori di lavoro ed ai medici competenti copia del protocollo inerente la sorveglianza sanitaria espletata all'interno dell'impresa. Resta inteso che, nel caso in cui l'impresa debba procedere alta sostituzione di uno o più lavoratori presenti, essa sarà tenuta a far pervenire preventivamente al Coordinatore per l'esecuzione, copia dell'idoneità alla/e mansione/i rilasciata dal medico competente e del tesserino di vaccinazione antitetanica Il CSE si riserverà il diritto di richiedere al medico competente dell’impresa il parere di idoneità all’attività su lavoratori che a suo giudizio presentino particolari problemi. La visita medica è obbligatoria per i cantieri in cui la durata dei lavori oltrepassi i 6 mesi o sia attivata una procedura di sostanze inquinanti.E’ sempre obbligatoria per lavori in appalto pubblico. 4.5.5- Pronto Soccorso Per il pronto soccorso e l'emergenza in cantiere dovrà essere presente almeno un dipendente adeguatamente formato. Pertanto, i Datori di lavoro delle imprese esecutrici o i singoli lavoratori autonomi dovranno comunicare al Coordinatore per l'esecuzione il nominativo della persona incaricata e fornire copia dell'attestazione dello specifico corso formativo seguito. In cantiere dovrà essere presente, in luogo noto ed accessibile, un pacchetto di medicazione perfettamente equipaggiato (vedi tabella) e periodicamente rifornito dei prodotti eventualmente esauritisi. Poiché nelle emergenze è essenziale non perdere tempo, è fondamentale conoscere alcune semplici misure che consentano di agire adeguatamente e con tempestività: • Il capo cantiere è l’incaricato che dovrà dare l’ordine di evacuazione in caso di pericolo grave ed immediato; • Il capo cantiere una volta dato il segnale di evacuazione provvederà a chiamare telefonicamente i soccorsi (i numeri si trovano nella scheda “servizi esterni per emergenza” inserita di seguito); • Gli operai presenti nel cantiere, al segnale di evacuazione, metteranno in sicurezza le attrezzature e si allontaneranno dal luogo di lavoro verso un luogo sicuro (normalmente ingresso cantiere); • Il capo cantiere, giornalmente, verificherà che i luoghi di lavoro, le attrezzature, la segnaletica rimangano corrispondenti alla normativa vigente, segnalando le anomalie e provvedendo alla sostituzione, adeguamento e posizionamento degli apprestamenti di sicurezza; • Il capo cantiere predispone indicazioni chiare e complete per permettere ai soccorsi di raggiungere il luogo dell’incidente (indirizzo, telefono, strada più breve, punti di riferimento); • Il capo cantiere dovrà fornire già al momento del primo contatto con i soccorritori, un’idea abbastanza chiara di quanto è accaduto, il fattore che ha provocato l’incidente, quali sono state le misure di primo soccorso e la condizione attuale del luogo e dei feriti eventuali; • In caso di incidente grave, qualora il trasporto dell’infortunato possa essere effettuato con auto privata, avvisare il Pronto Soccorso dell’arrivo informandolo di quanto accaduto e delle condizioni dei feriti; • In attesa dei soccorsi tenere sgombra e segnalare adeguatamente una via di facile accesso; • prepararsi a riferire con esattezza quanto è accaduto, e le attuali condizioni dei feriti; • controllare periodicamente le condizioni e la scadenza del materiale e dei farmaci di primo soccorso; • Infine, si ricorda che nessuno è obbligato per legge a mettere a repentaglio la propria incolumità per portare soccorso e non si deve aggravare la situazione con manovre o comportamenti scorretti. 68 ALLEGATO “PACCHETTO DI MEDICAZIONE”(elenco indicativo) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. n. 1 confezione di 10 guanti in lattice Tubetto di sapone in polvere fiale da cc. 2 di alcool iodato all'1% n. 1 bottiglia da gr. 500 di antibatterico preparato antiustione n. 1 bottiglia da 100 gr. di acqua ossigenata 12 Vol 1 litro di disinfettante n. 2 fialette da 2 cc. di ammoniaca n. 1 scatola di antiemorragico in fiale n. 1 ebollitore per sterilizzare i ferri, le siringhe e gli altri oggetti chirurgici n. 1 fornellino o lampada ad alcool n. 1 bacinella di metallo o di materia plastica disinfettabile n. 2 rotoli di cerotto adesivo da 1 m x 5 cm n. 4 bende di garza idrofila da 5 m x 5 cm, n. 2 da 5 m x 7 cm e n. 2 da 5 m x 12 cm n. 5 buste da 25 compresse e 10 buste da 5 compresse di garza idrofila sterilizzata da 10 cm x 10 cm n. 1 mascherina per respirazione bocca a bocca n. 5 pacchetti da 50 gr. di cotone idrofilo n. 5 siringhe monouso n. 4 fogli di garza idrofila da 1 m Un paio di forbici rette, n. 2 pinze da medicazione n. 1 laccio emostatico in gomma 2 paia, di diversa forma e lunghezza, di stecche per fratture n. 1 tubo di cannula tracheale Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi Valutare quanto prima se la situazione necessita di altro aiuto oltre al proprio; • evitare di diventare una seconda vittima: se attorno all’infortunato c’è pericolo (di scarica elettrica, esalazioni gassose, .) prima di intervenire, adottare tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie; • spostare la persona dal luogo dell’incidente solo se necessario o c’è pericolo imminente o continuato, senza comunque sottoporsi agli stessi rischi; • accertarsi del danno subito: tipo di danno (grave, superficiale,...), regione corporea colpita, probabili conseguenze immediate (svenimento, insufficienza cardio-respiratoria); • accertarsi delle cause: causa singola o multipla (caduta, folgorazione e caduta,...), agente fisico o chimico (scheggia, intossicazione, ...); • porre nella posizione più opportuna (di sopravvivenza) l’infortunato e apprestare le prime cure; • rassicurare l’infortunato e spiegargli che cosa sta succedendo cercando di instaurare un clima di reciproca fiducia; • -conservare stabilità emotiva per riuscire a superare gli aspetti spiacevoli di una situazione d’urgenza e controllare le sensazioni di sconforto o di disagio che possono derivare da essi. STATO DI SHOCK Lo stato di shock consiste in una caduta di pressione arteriosa, può essere causato da una forte perdita di sangue, da una violenta emozione, da un forte dolore, da un forte trauma, da una forte disidratazione, insufficienza cardiocircolatoria, ecc. 69 Manifestazioni principali: pallore marcato, polso con battiti deboli e frequenti, cute fredda e sudata, brividi, sudore freddo alla fronte, stato di agitazione, ecc. Interventi: controllare polso e respiro, stendere il soggetto supino, coprirlo in relazione alle condizioni meteorologiche in atto e tenere sollevati da terra agli arti inferiori. Se il soggetto è incosciente porlo in posizione di sicurezza, solo se non respira più è di vitale importanza praticare la respirazione artificiale. Posizione di sicurezza antishock: se cosciente porre il paziente supino con le gambe sollevate e la testa bassa per facilitare l’afflusso di sangue al cervello. Non si deve: mettere l’infortunato in posizione seduta, o cercare di farlo camminare o dargli da bere alcolici. USTIONI La gravità dell’ustione è determinata dal grado e dalla superficie del corpo interessata; le ustioni estese ad oltre 1/3 del corpo sono gravissime. Segni: pelle arrossata e dolorante (1 grado); pelle fortemente arrossata e presenza di vesciche, dolore molto intenso (2 grado) pelle necrotizzata di colore marrone o nerastro, dolore meno intenso perché sono state distrutte le terminazioni nervose (3 grado) Interventi: non staccare i brandelli di tessuto eventualmente aderenti alla pelle ed evitare qualsiasi forma di medicazione della zona ustionata; se l’ustione riguarda agli arti, immergerli in acqua fredda al fine di attenuare il dolore. Non forare le vesciche, non usare polveri o pomate, non disinfettare, ma proteggere le ustioni da infezioni ricoprendo la parte lesa con materiale sterile (garze, teli, ecc..). Combattere lo stato di shock in attesa dell’ambulanza. EMORAGGIA ESTERNA Segni : nell'emorragia esterna arteriosa il sangue fuoriesce a getto intermittente, ed è di colorito rosso vivo; in quella venosa di colorito scuro e fuoriesce a ritmo costante ed uniforme. Interventi : se la vittima di un incidente presenta una ferita sanguinante si deve astenersi dal lavare o cospargere con polveri e pomate disinfettanti la ferita coprire la ferita con materiale possibilmente sterile porre il ferito in posizione semiseduta, se cosciente, o in posizione di sicurezza, se incosciente Un'emorragia venosa si tratta applicando sulla ferita un tampone fatto con garza sterile o con un fazzoletto pulito, ripiegato più volte, bloccato sulla ferita, ed eseguendo poi una fasciatura compressiva. Non rimuovere dalla ferita eventuali corpi estranei conficcati (vetro, schegge, ecc.); prestare però attenzione a non farli affondare durante la fasciatura. Nel caso di evidente emorragia da un arto si deve tamponare mediante compressione la vena a valle dall'emorragia rispetto al cuore. Sollevare poi l’arto in modo che la ferita si trovi più in alto del cuore. In caso di emorragia arteriosa agire come segue: comprimere con forza l’arteria principale interessata per arrestare il flusso del sangue; in caso di evidente emorragia da un arto si deve premere l’arteria tra la ferita e il cuore; soltanto come estremo rimedio, qualora non si riesca ad arrestare l'emorragia con altri mezzi, si può impiegare il laccio emostatico applicato alla radice dell’arto. Un laccio emostatico di fortuna può essere realizzato con strisce di stoffa. Il laccio così applicato arresta completamente il flusso sanguigno, e va quindi allentato per almeno un minuto ogni venti minuti circa; ricordarsi quindi di segnare l’ora di posizionamento del laccio per poterlo allentare con regolarità. CORPO ESTRANEO IN UN OCCHIO Se la vittima presenta un corpo estraneo in un occhio si deve evitare sfregamenti sull’occhio da parte della vittima per non causare una lesione più grave rimuoverlo delicatamente con la punta di un fazzoletto pulito, ponendo attenzione affinché non penetri nel bulbo se il corpo è penetrato nel bulbo, bendare l’occhio senza rimuovere il corpo estraneo e portare la vittima dall’oculista. FRATTURA DEGLI ARTI La frattura è una rottura di un osso; se vi è anche rottura della pelle, la frattura di dice “esposta”. Segni : dolore violentissimo al minimo movimento dell’arto, gonfiore sulla parte lesa, deformazione della zona di frattura, impossibilità di usare o muovere l’arto. Interventi: nel caso in cui la vittima presenti uno o più arti fratturati si deve non muovere assolutamente l’arto e impedire che il soggetto lo muova, immobilizzando con mezzi di fortuna; dopo tale operazione attuare le comuni misure antishock. Nelle fratture esposte immobilizzare l’arto e coprire la ferita con materiale sterile o pulito. 70 FOLGORAZIONE La folgorazione rappresenta un'emergenza gravissima che può interessare i vari sistemi e apparati, dipendendo prevalentemente dall'intensità di corrente, dalla durata del contatto organismo-conduttore, dal percorso dello stimolo elettrico attraverso il corpo. Durante lo svolgimento del soccorso è importante il raggiungimento dei seguenti obiettivi (fase immediata). 1. garantire la sicurezza dei soccorritori in modo che non si aggiungano altre vittime a quella già presente. Disconnettere la corrente di rete con un interruttore, se possibile, altrimenti allontanare la vittima con mezzi sicuramente non conduttori (legno o plastica). 2. proteggere le eventuali ustioni e immobilizzare la fratture instabili dei segmenti periferici. AVVELENAMENTO Viene causato dall'azione di medicinali, di sostanze di uso domestico, chimiche, vegetali e di cibi avariati. A) Avvelenamento per inalazione Esempio tipico è l'inalazione di ossido di carbonio che è un gas incolore ed inodore e può essere prodotto da stufe, fornelli, incendi, gas di scarico dei motori in ambienti male ossigenati. Il malato presenta: mal di testa e vertigini, debolezza, pelle - unghie e labbra possono assumere colore rosso vivo. Cosa fare: Portare subito il colpito all'aria aperta o aprire porte e finestre, iniziare la respirazione artificiale e somministrare abbondante ossigeno, coprire e tenere caldo. B) Avvelenamento per ingestione di veleni ignoti Se il veleno è sconosciuto non provocare il vomito; se il paziente vomita spontaneamente, è necessario mantenerlo in posizione laterale di sicurezza ed ospedalizzare il più velocemente possibile. C) Avvelenamento per ingestione di veleni noti Se il veleno risulta essere un acido o un alcale forte (lo si può dedurre dalla bocca ustionata) come acido muriatico, varechina, ammoniaca, non provocare il vomito. Applicare le manovre di rianimazione se necessaria e ospedalizzare il paziente. Tutti gli interventi di neutralizzazione della sostanza tossica debbono essere eseguiti da personale esperto. Cercare di dare maggiori ragguagli possibili circa il tipo di veleno, portando in ospedale eventuali scatole, bottiglie, contenitori vari che si possono ritenere responsabili dell'avvelenamento. Importante è anche la quantità di veleno ingerito. Portare anche i resti del veleno, di rigurgiti ed eventuali campioni di urina per l'analisi. CONTUSIONI - LUSSAZIONI - DISTORSIONI Contusioni : Le contusioni sono causate da urti e cadute senza interrompere la continuità della pelle. La parte colpita si presenta dolente, tumefatta, talvolta violacea e calda. Fare impacchi freddi e mettere a riposo la parte. Consultare Medico. Lussazioni : La lussazione è la perdita dei rapporti anatomici tra due capi ossei. Non cercare di rimettere a posto l'articolazione, ma trasportare l'infortunato in ospedale mettendo sulla parte lesa del ghiaccio. Immobilizzare come per una frattura. Distorsioni : La distorsione è la momentanea perdita di rapporto tra due capi ossei con lacerazione della capsula articolare e dei legamenti vicini. Conseguono a movimenti di brusca torsione delle articolazioni. Possono accompagnarsi a lacerazioni di legamenti e fratture. Anche qui applicare impacchi freddi e mettere a riposo la parte. Per l'immobilizzazione è necessario il medico. TECNICA DELLA FASCIATURA Per eseguire la medicazione di una ferita occorre: lavare , con acqua possibilmente corrente e sapone, la ferita (lasciandola sanguinare un po') e la pelle circostante disinfettare un acqua ossigenata le ferite poco estese coprire con cerotto medicato se la lesione è piccola In ferite di grande entità occorre: mettere sulla ferita una falda di garza sterile (masi cotone) e, sopra la garza, uno strato di cotone fasciare e fissare con cerotto la garza (mai cerotto sulla ferita) per fissare la medicazione possono essere anche usate le retine elastiche di varie misure. In qualsiasi caso di emergenza sanitaria (incidenti, malori, ecc.) è importante mantenere la calma, esporre il motivo della chiamata e rispondere con la maggiore precisione possibile e con tranquillità alle domande poste dall'operatore; i pochi secondi necessari per le risposte consentiranno poi la scelta del mezzo più idoneo e l'accertamento del luogo in cui intervenire, in modo da soddisfare nel modo più rapido ed efficace le esigenze del caso. Le domande più importanti poste dall'operatore saranno: • le generalità e il numero telefonico del chiamante; 71 • il luogo di provenienza della chiamata; • il nome (se possibile) e le condizioni dell'infortunato; • il luogo dove si è verificato l'evento; • il numero delle persone coinvolte; • lo stato di coscienza o di incoscienza; • eventuali emorragie visibili in atto, eventuali persone incastrate; • eventuale presenza di incendio o gas. 4.5.6 Prevenzione incendi L’attività non presenta evidenti rischi di incendio; perciò non verranno disposti specifici elementi di prevenzione incendi. Il 115 consente un accesso veloce alla struttura operativa di zona, ma per un intervento efficace e tempestivo c’è bisogno di: • descrivere con calma al centralinista la natura e l’entità del sinistro, telefonando anche nuovamente se la situazione ha subito mutamenti sostanziali; • comunicare l’indirizzo o la località con eventuali riferimenti per una sicura e veloce individuazione del sito e, se necessario, andare incontro alle squadre di soccorso per indicare la giusta direzione; • segnalare eventuali difficoltà di viabilità ed accesso al luogo del sinistro. 4.5.7 Evacuazione Vista la morfologia del cantiere, non si richiedono particolari misure di evacuazione. 72 5- COSTI 5.1- STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA (RIF. D.L.G. 81 D.L.G. 106- ALLEGATO XV) Si riportano nel seguente paragrafo il quadro degli oneri della sicurezza relativi ai rischi interferenziali derivanti dalle varie fasi lavorative previste nel processo costruttivo dell’opera in conformità al D.LG. 81- D.LG. 106 - ALLEGATO XV - CONTENUTI MINIMI DEI PIANI DI SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI - STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA. Stima dei costi della sicurezza Ove é prevista la redazione del PSC ai sensi del Titolo IV, Capo I, del presente decreto, nei costi della sicurezza vanno stimati, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, i costi: a) degli apprestamenti previsti nel PSC; b) delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi; d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva; e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; g) delle misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. La stima dovrà essere congrua, analitica per voci singole, a corpo o a misura, riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati, oppure basata su prezziari o listini ufficiali vigenti nell'area interessata, o sull'elenco prezzi delle misure di sicurezza del committente; nel caso in cui un elenco prezzi non sia applicabile o non disponibile, si farà riferimento ad analisi costi complete e desunte da indagini di mercato. Le singole voci dei costi della sicurezza vanno calcolate considerando il loro costo di utilizzo per il cantiere interessato che comprende, quando applicabile, la posa in opera ed il successivo smontaggio, l'eventuale manutenzione e l'ammortamento. Per l’analisi dei costi della sicurezza sono state presi in considerazione i prezzi del listino della Camera di Commercio del comune di Milano e di mercato per le voci non comprese in tale listino. Per la stima dei costi della sicurezza relativi a lavori che si rendono necessari a causa di varianti in corso d'opera previste dall'articolo 132 del D.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive modifiche, o dovuti alle variazioni previste dagli articoli 1659, 1660, 1661 e 1664, secondo comma, del codice civile, si applicano le disposizioni contenute nei punti precedenti. I costi della sicurezza così individuati, sono compresi nell'importo totale della variante, ed individuano la parte del costo dell'opera da non assoggettare a ribasso. Il direttore dei lavori liquida l'importo relativo ai costi della sicurezza previsti in base allo stato di avanzamento lavori, previa approvazione da parte del coordinatore per l'esecuzione dei lavori quando previsto. 5.2- I COSTI PER L’ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLA SICUREZZA I costi per l'organizzazione e la gestione della sicurezza del cantiere e per opere provvisionali o apprestamenti richiesti espressamente dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione. 73 5.2.1-L’organizzazione per il controllo della sicurezza in cantiere Si prevede che l’impresa attui un gruppo di controllo della applicazione delle disposizioni di sicurezza. 5.2.2-I Sistemi di comunicazione interna al cantiere e di segnalazione delle emergenze Si prevede che l’impresa predisponga adeguati sistemi e impianti o apparecchiature per il controllo e l’applicazione delle disposizioni di sicurezza. 5.2.3-L’Illuminazione del cantiere, le scale e le zone di accesso Si prevede che l’impresa predisponga adeguati impianti o apparecchiature per l’illuminazione del cantiere, degli accessi, dei percorsi, scale idonee sui ponteggi e passaggi per il personale protetti per i carichi in quota. 5.2.4-L’esecuzione piani operativi di sicurezza e i controlli Si prevede che l’impresa predisponga tutti i Piani Operativi e che organizzi incontri di formazione e informazione del personale. 5.2.5-I ponteggi speciali Si prevede che l’impresa predisponga ponteggi speciali per la realizzazione delle opere speciali ( pareti vetrate, coperture vetrate, ecc.) che richiedono POS specifici e attenzioni particolari in particolare per le lavorazioni previste in corrispondenza delle aree relative alle centrali tecnologiche. 5.2.6-Altri apprestamenti provvisionali aggiuntivi speciali Si prevede che l’impresa predisponga altri apprestamenti provvisionali aggiuntivi per la realizzazione di opere speciali ,oggi non conosciute, che dovessero rendersi necessarie in fase di esecuzione dei lavori Una volta definito tale importo dovrà essere verificato in sede contrattuale dall’ Affidatario assicurandosi che copra eventuali apprestamenti provvisionali aggiuntivi per la sicurezza che dovessero rendersi necessari in fase di esecuzione dei lavori. Prima dell’inizio dei lavori l’ Affidatario dovrà dare con lettera l’assenso alle disposizioni richiamate dal Piano ed accettare i compensi indicati o esprimere riserve sulle stesse. I costi sono valutati complessivamente in euro 38.585,00 euro ottenuti come stima dei costi allegata. OPERE A VERDE DI USO PUBBLICO - PARCO PUBBLICO DI RHO (MI) Descrizione u.m. Quantità Costo (euro) Totale (euro) a)Costi degli apprestamenti previsti nel PSC 1U.04.150.0090 NC.10.350.0060 NC.30.300.0080 Recinzione perimetrale di cantiere Parapetti e recinzioni - delimitazione aree mediante new jersey e pannelli metallici h. 2 mt. Nella voce si ritiene compresa anche la realizzazione di numero 7 cancelli ed eventuali ml riparazionidurante tutta la durata dei lavori e l'incidenza di eventual Schermatura dei ponteggi di facciata con teli in fibra sintetica, compresi accessori di fissaggio, montaggio, manutenzione e mq smontaggio, per l'intero periodo di utilizzo. Delimitazione di zone realizzata mediante transenne metalliche continue costituite da cavalletti e fasce orizzontali di legno o di lamiera di altezza approssimativa cm 15 colorate a bande inclinate bianco/rosso. Nolo. 100 mt (56 pz.x 4 mesi) (Per deviazio cad./mese 965 € 15,00 € 14.475,00 965 € 2,39 € 2.306,35 230 € 5,05 € 1.161,50 74 NC.10.400.0020.a NC.10.400.0020.a MC.09.500.0010.e Opere provvisionali Trabattello a telai prefabbricati su ruote, della dimensione in pianta m. 1,23x1.58, compreso trasporto, montaggio e smontaggio, con piano di lavoro a quota m.3. Nolo per un giorno. 1 trabattello per 1 giorno Trabattello a telai prefabbricati su ruote, della dimensione in pianta m. 1,23x1.58. Per ogni mese aggiuntivo (per 3 mesi). 3x22ggx1 Attrezzature Nolo di bagno pronto per l’uso di dimensioni orientative 115 x 125 serbatoio 265 litri , depositato e ritirato da operatore della ditta fornitrice in luogo accessibile ad un autocarro di peso totale di q.li 35 compresa la pulizia periodica per aspirazione Nolo di bagno pronto per l’uso di dimensioni orientative 115 x 125 serbatoio 265 litri , depositato e ritirato da operatore della ditta fornitrice in luogo accessibile ad un autocarro di peso totale di q.li 35 compresa la pulizia periodica per aspirazione 1E.03.070.0060 1E.03.070.0060.d 1 € 97,31 € 97,31 giorno 66 € 7,77 € 512,82 5 € 44,13 € 220,65 50 € 10,00 € 500,00 6 € 429,40 € 2.576,40 cad 6 € 200,00 € 1.200,00 cad 2 € 230,00 € 460,00 cad 2 € 140,00 € 280,00 22 € 63,49 € 1.396,78 2 € 375,35 € 750,70 Fornitura e posa di estintore omologato Tipo A,B,C, comprese cad verifiche periodiche, da 5 kg posato su staffa a parete e cartello indicatore. Nolo per 11 mesi (2 per ogni area di lavoro) Servizi igienico previdenziali BARACCAMENTI SERVIZI GENERALI Segnaletica e cartellonistica e relativi adeguamenti cad Baraccamento per uso refettorio, spogliatoio, uffici, servizi igienico-previdenziali con impianti semplici di illuminazione e prese elettriche 10A, con allacciamento alle linee di alimentazione e di scarico (superficie di riferimento al prezzo cad unitario m Baraccamento per uso spogliatoio, refettorio, uffici , servizi igienico-previdenziali , con impianti semplici di illuminazione e prese elettriche 10a, con eventuale allacciamento alle linee di alimentazione e di scarico ( superficie di riferimento al pre Rif. cap 4.10.2 NC.30.150.0030 giorno Manutenzione adeguamento viabilità e innaffiamento antipolvere eseguito con autobotte. Nolo mezzi: autobotte con ora operatore comprensivo di consumi ed ogni altro onere di funzionamento. 1 ora al giorno per 1 Mesi (22ggx1mese) b) Costi delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c) Costi degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi; Impianto elettrico e di illuminazione provvisionale Impianto elettrico di cantiere costituito da quadretti di alimentazione di cantiere, ed illuminazione fissa con lampade elettriche. Quadro elettrico di distribuzione da parete in resina,verniciato cad. grado di protezione IP55 doppio isolamento con porta di vetro fino a 160 A, preassemblato, completo di intelaiatura interna per il fissaggio delle apparecchiature elettriche modulari, pannel 75 1E.02.040.0020.g 1E.05.020.0050.c 1E.01.010.0085.f 1E.01.020.0010.b 1E.06.040.0120 1C.09.450.0010.e MA.05.05 MA.05.10 Rif. cap 4.6 MA.05.05 MA.05.05 MA.05.10 MA.05.02 NP NP Cavo unipolare flessibile 0.6/1 kV di rame isolato con gomma HEPR ad alto modulo e guaina in PVC speciale qualità R2, non propagante l'incendio, a norme CEI 20-22 II, a contenuta emissione di gas corrosivi a norma CEI 20-37 II, tipo FG7R e/o RG7R - 25 mm² ml 30 € 3,59 € 107,70 5 € 74,69 € 373,45 ml 20 € 7,11 € 142,20 cad 8 € 15,32 € 122,56 cad 6 € 235,00 € 1.410,00 20 € 20,81 € 416,20 3 € 100,00 € 300,00 8 € 34,11 € 272,88 24 € 31,86 € 764,64 80 € 31,86 € 2.548,80 96 € 34,11 € 3.274,56 6 € 32,53 € 195,18 36 1 € 38,17 € 200,00 € 1.374,12 € 200,00 3 € 382,00 € 1.146,00 Lampada autonoma di emergenza illuminazione non cad. permanente, munita di supporto autoportante per placca 6 posti 230V 4W, batterie Ni-Cd, autonomia 1h = (€ 74,69 cad.) Fornitura e posa di corda di rame per impianto di terra, compresi i collegamenti e giunzioni ed ogni altro componente necessario per l'esecuzione a regola d'arte di sez. 95 mmq Morsetto in acciaio zincato a caldo per immersione dopo lavorazione, per disperosri tondi con collegamento di diam. 810mm Faro portatile dotato di due luci: 1)jodio 10W-6V, autonomia 6 ore, 2) incandescenza 1.2W-6V, autonomia 26 ore. Dotato di batterie al Ni-Cd. d) Costi dei mezzi e servizi di protezione collettiva; Segnaletica e cartellonistica e relativi adeguamenti e dispositivi cad luminosi notturni Presidio di sicurezza con cassetta di pronto soccorso, coperta antincendio, estintori, segnalatore acustico di emergenza, cad giaccone ignifugo, guanti idonei, maschera con filtri semifacciale antifumo. e) Costi delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) Costi degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; Costi legati a procedure esecutive di lavoro in sicurezza che comportano il coordinamento con altre attività ovvero tempi più lunghi rispetto al normale programma. Tariffa fermo manodopera Manodopera (Tecnico specializzato) 8 ore h Manodopera (Operaio qualificato) squadra di 3 persone x 8 ore h Assistenza con moviere a terra durante l'esecuzione degli ora interventi di scavo per coordinamento dei mezzi intransito adibiti al trasporto dei materiali di risulta. (1 ore x 20 giorni x 4 mesi) durante la fasi di movimentazione dei ferri e allontanamento d g) Costi delle misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. Costi per la partecipazione alle riunioni settimanali per la sicurezza del RC e del RS per sopralluoghi e predisposizione programmi layout di cantiere di dettaglio e programmi settimanali Manodopera (Tecnico specializzato) (8 ore/mese per l'intera h durata dei lavori di 10 mesi+16 ore) Formazione del personale sui rischi specifici del cantiere Manodopera (Operaio Qualificato) h Riunioni di coordinamento fra i responsabili delle imprese operanti in cantiere e il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, prevista all'inizio dei lavori e di ogni nuova fase lavorativa o introduzione di nuova impresa. Manodopera (Tecnico Specializzato) Formazione congiunta con i tecnici CPT Disponibilità di apparecchi ricetrasmettitori della potenza di circa 5W mantenuti in condizione di utilizzo. TOTALE h pro capite cad € 38.585,80 76 6-GESTIONE DELLE INTERFERENZE Oltre alle interferenze tra le lavorazioni all’interno del cantiere devono essere tenute ben presenti le interferenze con l’ambiente limitrofo, rappresentate dalla viabilità di accesso e dalla presenza delle attività svolte in adiacenza al cantiere in oggetto, e il contesto urbano circostante. 6.1-INTERFERENZE CON IMPIANTI TECNOLOGICI Le linee interferenti devono essere segnalate a seguito di appositi sopralluoghi con gli enti gestori, dell’Impresa e il personale tecnico, in modo da evidenziarne posizioni e caratteristiche. Si dovrà provvedere alla verifica della non sussistenza di reti tecnologiche all'interno dell'area ed alla individuazione di tutte le reti poste nella zona limitrofa al cantiere valutando la loro interferenza e ponendo in atto le misure di sicurezza conseguenti. Lo sviluppo temporale delle attività di cantiere all’interno del diagramma di Gantt individua le principali fasi lavorative inerenti la realizzazione degli impianti e delle opere per la realizzazione del Parco. 6.2-INTERFERENZE CON LA VIABILITÀ ORDINARIA L’ingresso al cantiere è ubicato in corrispondenza di via Pertini angolo via Labriola. La viabilità corrispondente non dovrà mai essere ostruita seppur temporaneamente dalle attività di cantiere o dai mezzi d’opera diretti nel medesimo. Eventuali interferenze che dovessero manifestarsi sulla viabilità per l’organizzazione dei lavori di cantiere dovranno essere preventivamente coordinate con il personale tecnico al fine di definire congiuntamente le modalità operative che escludano le interferenze e problematiche al regolare esercizio delle attività limitrofe. L’accesso all’area di cantiere dovrà essere preceduto da cartelli monitori. 6.2.1-Rischio Polveri Si dovrà prevedere una squadra per la pulizia delle strade di accesso e di uscita durante le lavorazioni e fasi che possano provocare sporco e residui di attività di cantiere sulle stesse ed in particolare in corrispondenza degli accessi al cantiere da Viale Europa. E’ necessario inoltre per ridurre la polverosità provocata dal transito dei mezzi prevedere il servizio di una autobotte che effettui regolari bagnature delle aree. 6.3-RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI CIRCOLANTI NELL’AREA DI CANTIERE È presente il rischio di investimento da veicoli circolanti nell’area di cantiere. Le zone di circolazione hanno sviluppo superiore a 100 metri. Occorre realizzare la separazione delle aree di lavoro da quelle di transito, con le modalità utilizzate per delimitare le aree di lavoro; deve essere regolato ove l’interdizione non sia possibile il transito pedonale lungo le piste di cantiere; deve essere apposto il limite di velocità a passo d’uomo lungo le piste, all’uscita dalle aree di cantiere, in uscita da ogni biforcazione; occorre prevedere l’utilizzo di vestiario ad alta visibilità; occorre prevedere la predisposizione dei mezzi che accedono in cantiere con lampeggiante ECE 65. In questo caso è necessario programmare una seduta di informazione, partecipanti tutti gli addetti, dove verranno esplicitate le procedure previste per lo svolgimento delle operazioni. Il contenuto dell’informazione da diffondere deve essere preliminarmente documentato al CSE. Copia del verbale di formazione, controfirmato dai partecipanti, deve essere trasmesso al CSE. 77 6.4-RELAZIONE INERENTE L’ANALISI DELLE LAVORAZIONI E DELLE POSSIBILI INTERFERENZE Ai sensi del punto 2.3.2 dell’Allegato XV del D. Lgs. 81/08 (“Il coordinatore per la progettazione effettua l'analisi delle interferenze tra le lavorazioni, anche quando sono dovute alle lavorazioni di una stessa impresa esecutrice o alla presenza di lavoratori autonomi, e predispone il cronoprogramma dei lavori“) ed in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni, il PSC contiene elaborati con le analisi grafica e le prescrizioni operative per ridurre i rischi di interferenza. Nel caso di rischi di interferenza non eliminabili, è stato previsto l’intervento mirato del Coordinatore per la gestione puntuale delle singole sovrapposizioni attraverso le riunioni di coordinamento settimanali. Operativamente, l’Impresa esecutrice per attività interferenti attraverso il verbale di consegna aree, riceverà la porzione di area assegnata e dovrà garantire il mantenimento delle condizioni di sicurezza durante e sino al termine delle lavorazioni con la conseguente riconsegna dell’area in oggetto nonché la fruizione unica dello spazio assegnatole. Si specifica che la procedura di assegnazione delle aree di lavoro ad imprese esecutrici differenti sarà gestita dall’impresa Affidataria, la quale monitorerà il rispetto delle prescrizioni indicate nel verbale di consegna aree controfirmato dall’impresa esecutrice e dal CSE. Attraverso le riunioni di coordinamento, il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione procederà sulla base dei POS presentati e approvati, valutando lo stato di avanzamento delle attività lavorative, con una ulteriore verifica di quanto precedentemente progettato nel presente piano e, a seguito della stessa, qualora vi fossero condizioni non conformi a quelle previste fornirà indicazioni dettagliate alle imprese esecutrice al fine di garantire lo stesso principio di separazione di aree per lavorazioni differenti. Ulteriore argomento inerente la gestione delle interferenze tra le diverse fasi e attività lavorative è l’approvvigionamento dei materiali ai differenti piani di lavoro. L’analisi della sequenza temporale delle lavorazioni, in virtù della necessità di eliminare i rischi legati alla caduta dall’alto di carichi sospesi, ha reso indispensabile definire le modalità e le tempistiche per l’impiego delle gru stesse. Pertanto sino alla fine delle lavorazioni inerenti la realizzazione delle opere strutturali, le gru saranno impiegate esclusivamente per le predette attività lavorative. Per ridurre i rischi connessi alla presenza contemporanea di più lavorazioni nell’area di cantiere sono necessarie azioni di coordinamento, che devono essere promosse dal Coordinatore in fase di Esecuzione ed attuate dalle ditte operanti nel cantiere. Si tratta di procedure riguardanti particolari momenti dello sviluppo dei lavori, in particolare l’esecuzione dei lavori con sovrapposizione non evitabile con modifiche al programma dei lavori. 6.4.1-Studio delle Interferenze e Coordinamento: disposizioni particolari sulle attività interferenti o contemporanee Di seguito vengono evidenziate alcune prescrizioni o attività al fine della sicurezza di attività spazialmente o temporalmente interventi. Ciascuna impresa esecutrice sarà responsabile dell’allestimento delle necessarie misure di protezione comune con le lavorazioni ad essa afferenti. a. Lavorazioni con rischio di proiezione di materiali Per le eventuali operazioni con rischio di proiezioni di materiali (schegge, truccioli di legno, ecc) gli addetti dovranno avvisare gli estranei alle lavorazioni perché si tengano a distanza di sicurezza, in tal senso meglio se la zona fosse delimitata con cavalletti e/o nastro colorato. b. Predisposizione delle vie di circolazione Se per predisporre le vie di circolazione per gli uomini e per i mezzi vengono usate ruspe, pale meccaniche o mezzi similari, la zona deve essere preclusa al passaggio di chiunque non sia addetto a tali lavori sino alla loro conclusione. Il nastro potrà essere utilizzato al fine di agevolare la viabilità, contingente aree soggette a pericoli di caduta del materiale o contingente alle aree interdette ai non addetti ai lavori. Si dovranno comunque prediligere protezioni fisse quali assi di legno o protezioni mobili quali cavalletti. 78 c. Movimentazione meccanica di materiali Il personale estraneo alla movimentazione meccanica dei materiali dovrà essere informato sui pericoli derivanti dal passaggio e dalle lavorazioni dei mezzi di cantiere e dovrà essergli vietato l’avvicinamento durante l’uso degli stessi. A tal fine dovrà essere predisposta una viabilità pedonale delimitata con cavalletti o paletti e nastro colorato che garantisca contro il rischio di investimento. d. Movimentazione manuale dei carichi La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo. In ogni caso è opportuno ricorrere ad opportuni accorgimenti quali la movimentazione ausiliata o la ripartizione del carico. Nel caso in cui il peso dei materiali dovesse superare i 30 Kg gli operatori dovranno essere assisti da mezzi di sollevamento meccanici e durante le suddette operazioni si dovranno opportunamente allontanare dal raggio d’azione della macchina operatrice. e. Predisposizione delle protezioni per le aperture Tutte le aperture verso il vuoto dovranno essere protette per evitare la caduta delle persone e la precipitazione di cose e materiali nel vuoto. Si prevede la realizzazione di protezioni mediante tavole e paletti in legno tagliati ed assemblati mediante attrezzature manuali di uso comune. I lavori oggetto del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono stati riportati nel cronoprogramma dei lavori che riporta, per ogni singola attività lavorativa, i previsti tempi di attuazione; in particolare viene indicata, per ogni lavorazione, la data presunta di inizio e la data di completamento. Dopo avere effettuato una attenta analisi delle interferenze stesse e dopo aver analizzato le concomitanze, le sovrapposizioni o le amplificazioni dei rischi dovute a situazioni ambientali di tipo particolare o generale, sono state desunte le prescrizioni operative per l'eventuale sfasamento spaziale delle lavorazioni interferenti; in ogni caso, per tutte le interferenze ritenute fonte di rischi aggiuntivi rispetto alle fasi concorrenti, sono state indicate le misure preventive e protettive atte a ridurre al minimo tali specifici rischi. Le interferenze riportate ed analizzate sono solo quelle relative a tutte le lavorazioni eseguite, indipendentemente dalla Impresa esecutrice. La data di riferimento per l'inizio dei lavori e' solo indicativa ed andrà modificata in funzione dell'effettivo inizio dei lavori, sempre a cura del responsabile della sicurezza in fase di esecuzione. Per ogni interferenza individuata e ritenuta compatibile, vengono indicate le lavorazioni interferenti e le misure di sicurezza integrative specifiche. Per ogni interferenza individuata e ritenuta non compatibile, e' stato indicato il vincolo allo sfasamento temporale. Tutte le prescrizioni indicate dovranno essere verificate da un preposto della Impresa Appaltatrice o dal Direttore di Cantiere, che avrà l'obbligo di redigere uno specifico planning riportante, per ogni giornata lavorativa rientrante in una delle fasce di interferenza riportate, le relative prescrizioni, che andranno impartite ai lavoratori interessati, indipendentemente dalle eventuali riunioni periodiche effettuate. Ogni modifica sulla tempistica andrà comunicata al responsabile della sicurezza in fase di esecuzione, che provvederà a redigere, se necessario, un nuovo planning in sostituzione del precedente. 6.4.2-Il programma dei lavori redatto in fase di progettazione esecutiva Il Programma Lavori è il risultato delle analisi delle diverse fasi di lavorazione previste in sede di progettazione. La durata delle attività riportate è ritenuta idonea ad eseguire in sicurezza le lavorazioni descritte nel PSC. Il programma richiamato dovrà essere sviluppato in dettaglio dall’ Affidatario. Il Programma di dettaglio sarà approntato dall’ Affidatario e verificato ed accettato dal Coordinatore per la Esecuzione prima di diventare operativo. Il programma di dettaglio dell’impresa aggiornato settimanalmente sarà alla base della Riunione di Coordinamento settimanale specifica per ogni corpo di fabbrica. In tale programma aggiornato potranno essere messe in evidenza le eventuali varianti al programma di progetto per quanto concerne la durata delle attività, la sequenza e la eventuale sovrapposizione tra le stesse. Nel nuovo programma di dettaglio, aggiornato settimanalmente, dovranno essere messe in evidenza, nelle diverse aree, le lavorazioni previste, le imprese impegnate e le specifiche problematiche di interferenza. Questo consentirà, 79 durante la riunione di coordinamento, di verificare la conoscenza delle possibili interferenze da parte di tutte le imprese e dei lavoratori presenti. I tempi (basati su 6 giorni lavorativi a settimana) indicati nell’analisi successiva delle interferenze sono da intendersi quindi delle stime dei tempi di esecuzione delle singole macro-attività. 6.5-ANALISI DELLE FASI INTERFERENTI Il coordinatore per la progettazione effettua l’analisi delle interferenze tra le lavorazioni, anche quando sono dovute alle lavorazioni di una stessa impresa esecutrice o alla presenza di lavoratori autonomi. In riferimento alle interferenze tra le lavorazioni, il PSC contiene le prescrizioni operative per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti e le modalità di verifica del rispetto di tali prescrizioni; nel caso in cui permangono rischi di interferenza, indica le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, atti a ridurre al minimo tali rischi. Per ogni interferenza individuata e ritenuta compatibile, verranno indicate le lavorazioni interferenti e le misure di sicurezza integrative specifiche. Per ogni interferenza individuata e ritenuta non compatibile verrà indicato il vincolo allo sfalsamento temporale. In relazione alle lavorazioni oggetto del presente PSC, si prevedono le seguenti misure di sicurezza integrative specifiche: • Durante la esecuzione degli scavi sono vietate lavorazioni nelle stesse aree di lavoro. Pertanto occorrera' impedire qualunque interferenza con altre lavorazioni. La interferenza deve intendersi solo temporale, ma non di luogo. • Durante l'allestimento del cantiere e fino al relativo completamento, non è possibile avviare altre lavorazioni. • Durante l'allestimento del cantiere sono consentite le sole operazioni specifiche. Va impedita qualsiasi sovrapposizione con altre lavorazioni fino al completamento e verifica tecnica della idoneità delle opere di cantiere realizzate. • Gli addetti al montaggio dei pali di illuminazione e quelli addetti alla esecuzione dell'impianto elettrico dovranno operare a non meno di 50 metri dai mezzi addetti agli scavi. La interferenza deve intendersi solo temporale e non spaziale. • Gli addetti al montaggio dei pali di illuminazione e quelli addetti alla esecuzione dell'impianto elettrico dovranno operare a non meno di 50 metri dai mezzi addetti ai rinterri. La interferenza deve intendersi solo temporale e non spaziale. • Gli addetti alla esecuzione delle strutture devono prestare la massima attenzione ai mezzi addetti agli scavi. Segnalare tale circostanza con idonea cartellonistica e delimitare i percorsi dei mezzi meccanici con apposita segnaletica. • Gli addetti alla movimentazione dei pozzetti dovranno operare in zone di scavo a distanza non inferiore a 30 metri rispetto a quelle ove sono presenti gli addetti alla realizzazione dell'impianto elettrico. • Gli addetti alla movimentazione dei pozzetti dovranno operare in zone di scavo a distanza non inferiore a 50 metri rispetto a quelle ove sono presenti gli addetti alla posa dei pali di illuminazione. Le misure di coordinamento relative all’uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, sono definite analizzando il loro uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi. Durante i periodi di maggior rischio dovuto ad interferenze di lavoro, il coordinatore per l’esecuzione verificherà periodicamente, previa consultazione della direzione dei lavori, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi interessati, la compatibilità della relativa parte di PSC con l’andamento dei lavori aggiornando, se necessario, il piano di sicurezza. 80 Il coordinatore per l’esecuzione dei lavori integrerà il PSC con i nominativi delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi e, previa consultazione delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi interessati, indicherà la relativa cronologia di attuazione e le modalità di verifica. La data di riferimento per l'inizio di ciascuna lavorazione è in alcuni casi indicativa e potrà essere modificata in funzione dell'effettivo inizio dei lavori, sempre a cura del responsabile della sicurezza in fase di esecuzione. Tutte le prescrizioni indicate dovranno essere verificate da un preposto della Impresa Appaltatrice o dal Direttore di Cantiere, che avrà l'obbligo di redigere uno specifico planning riportante, per ogni giornata lavorativa rientrante in una delle fasce di interferenza riportate, le relative prescrizioni, che andranno impartite ai lavoratori interessati, indipendentemente dalle eventuali riunioni periodiche effettuate. In conseguenza l’Appaltatore dovrà in più momenti, in collaborazione con il CSE, adeguare ed adattare l’analisi delle interferenze al fine di mantenerla congruente con le effettive modalità di svolgimento delle diverse lavorazioni. Tale adeguamento dovrà essere svolto in forma continuativa per tutto il periodo della durata dei lavori. Ogni modifica sulla tempistica andrà comunicata al coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, che provvederà a redigere, se necessario, un nuovo planning in sostituzione del precedente. 6.5.1-Interferenze conseguenti la sovrapposizione temporale e spaziale delle lavorazioni Di seguito vengono riportate ed analizzate le possibili interferenze tra le lavorazioni individuate nelle diverse fasi di cantieramento. Sono state successivamente individuate le possibili misure di prevenzione e coordinamento da attuare per eliminare il rischio di interferenza tra le diverse attività lavorative. Vengono quindi sintetizzate in una serie di “azioni di coordinamento” adottabili per ogni interferenza per le quali sono fornite specifiche indicazioni, meglio dettagliate nel successivo paragrafo “6.5.2 INDICAZIONI DI COORDINAMENTO PER LA RISOLUZIONE DELLE INTERFERENZE”. Qui di seguito si riportano le possibili interferenze contestualizzate, indicando la specifica fase lavorativa, la tipologia di interferenza riscontrata e le misure di coordinamento adottabili. Interferenza n° 1 Scavi per vasca e camera impianti Le lavorazioni sono tra di loro interferenti per quanto riguarda la condivisione degli spazi operativi, e i percorsi comuni per l’accesso allo scavo. Durante l’esecuzione degli scavi sono vietate lavorazioni nelle stesse aree di lavoro. Pertanto occorrerà impedire qualunque interferenza con altre lavorazioni. Misure di coordinamento adottabili: AZIONE DI TIPO A; AZIONE DI TIPO B Interferenza n° 2 Impiego di mezzi di sollevamento (escavatore / autogru) per la movimentazione di materiali e pali per corpi illuminanti e attività di posa pavimentazioni e arredo urbano. L’impiego di un mezzo di sollevamento prospetta la possibile interferenza di carattere spaziale tra tutte le varie lavorazioni che si dovranno realizzare all’interno dell’area di cantiere, indipendentemente dalla loro localizzazione e dalla tempistica di esecuzione. In particolare l’interferenza si concretizza con le movimentazioni di materiali e pali per i corpi illuminanti e la sovrapposizione del movimento del carico sospeso sulle diverse porzioni del cantiere. Gli addetti all’esecuzione dell'impianto elettrico dovranno operare a non meno di 50 metri dai mezzi addetti agli scavi. L’interferenza deve intendersi solo temporale e non spaziale. Gli addetti al montaggio dei pali di illuminazione e quelli addetti alla esecuzione dell'impianto elettrico dovranno operare a non meno di 50 metri dai mezzi addetti ai rinterri. L’interferenza deve intendersi solo temporale e non spaziale. 81 Misure di coordinamento adottabili: AZIONE DI TIPO C Interferenza n° 3 Utilizzo di apprestamenti fissi (ponti su cavalletti, parapetti, chiusure di botole o aperture verso il vuoto, etc.) o di sicurezza del cantiere nel caso di intervento di diversa squadra, diverso appaltatore o di personale terzo nei casi di differimento temporale di lavorazioni. L’interferenza si concretizza nell’utilizzo in sicurezza degli apprestamenti, e nella necessità che gli stessi non vengano in alcun modo manomessi, tolti, danneggiati o – se movimentati – ricollocati in modo inappropriato. Misure di coordinamento adottabili: informazione di carattere generale sul contenuto del PSC; redazione di apposito verbale contenente l’elenco, la descrizione e lo stato degli apprestamenti lasciati in opera e verifica generale della rispondenza a quanto annotato prima di un nuovo accesso al cantiere. Tali azioni di coordinamento rientrano anche negli obblighi posti in capo ai datori di lavoro delle imprese esecutrici (art. 95) e del datore di lavoro dell’impresa affidataria (art. 97), ciascuno per la propria parte di competenza, come disposto dal D. Lgs. 81/08 così come modificato dal D. Lgs. 3 agosto 2009 n° 106. 6.5.2-Indicazioni di coordinamento per la risoluzione delle interferenze Di seguito sono riportate le possibili azioni di prevenzione e coordinamento da porsi in atto per la risoluzione delle interferenze individuate nel precedente paragrafo, che l’Appaltatore dovrà considerare nella stesura del proprio POS per la descrizione delle fasi di lavoro e delle relative disposizioni circa le modalità per svolgere le lavorazioni in sicurezza. AZIONE DI TIPO A Le interferenze tra le lavorazioni dovranno essere risolte mediante il differimento spaziale (o di parte) delle stesse. Le interferenze che si possono verificare lungo la viabilità interna di cantiere devono essere regolate dagli addetti mediante assistenza con segnalazioni convenzionali di tipo visivo od acustico. AZIONE DI TIPO B Le interferenze tra le lavorazioni dovranno essere risolte mediante il differimento temporale delle (o di parte) delle stesse. AZIONE DI TIPO C Le interferenze dovute al passaggio di carico sospeso su aree di cantiere dove si stia svolgendo una diversa lavorazione dovranno essere risolte mediante la sospensione temporanea di tali lavorazioni per tutto il tempo di transito del carico, con conseguente messa al riparo dal raggio d’azione del mezzo di sollevamento di tutte le maestranze presenti. Ciascuna movimentazione dovrà essere sovrintesa da un responsabile, incaricato di svolgere servizio di segnalazione e coordinamento tra le varie attività. 82 7-PRESCRIZIONI 7.1-DIFFUSIONE DEL PSC Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento deve essere esaminato da parte dell’Impresa appaltatrice e delle imprese subappaltatrici nelle persone dei Datori di Lavoro, Responsabili di Cantiere e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. L’IMPRESA AFFIDATARIA HA L’OBBLIGO DI TRASMETTERE IL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ALLE EVENTUALI IMPRESE SUBAPPALTATRICI. In tale occasione, eventuali osservazioni, se ritenute valide, andranno formalizzate per iscritto, per consentire di effettuare le necessarie modifiche migliorative dello stato di sicurezza. I Responsabili del Cantiere devono fornire assicurazione che il Piano di Sicurezza e Coordinamento predisposto dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione è stato sufficientemente ponderato e che non vi sono ostacoli di sorta alla sua concreta attuazione. Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento deve essere illustrato per la parte di relativa competenza, prima dell'inizio dei lavori, a tutto il personale (dipendente e/o subappaltatori e/o artigiani) occupato nel cantiere, ed a loro eventuale esplicita richiesta, anche alle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori. Le persone incaricate dell'illustrazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento sono tenute ad accertarsi che tutto il personale abbia ben compreso la natura dei rischi presenti nella lavorazione ed il comportamento corretto da tenere nello svolgimento delle mansioni affidate. Copia del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sarà consegnata: • al Committente dei lavori ed al Responsabile dei Lavori; • al Responsabile del cantiere (a disposizione dei Preposti che sovrintendono ai lavori); • all’impresa appaltatrice generale; Copia del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà essere messo a disposizione anche dei vari Medici Competenti, incaricati della sorveglianza sanitaria dalle imprese e/o Artigiani che operano nel cantiere. Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sarà esibito, a loro esplicita richiesta, ai funzionari degli Enti preposti alla vigilanza. 7.2-COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE DELL’OPERA E MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL COORDINAMENTO E DELLA COOPERAZIONE (Fonte: art.92 D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.) 1. Durante la realizzazione dell'opera, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori: a) verifica, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100, ove previsto, e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro; b) verifica l'idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all'articolo 100, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, ove previsto, adegua il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 e il fascicolo di cui all'articolo 91, comma 1, lettera b), in relazione all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verifica che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza; c) organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione; d) verifica l'attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere; e) segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95 e 96 e 97,comma 1, alle prescrizioni del piano di cui all'articolo 100, ove previsto, e propone la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordinatore per l'esecuzione dà comunicazione dell'inadempienza alla azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti; f) sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate. 2. Nei casi di cui all'articolo 90, comma 5, il coordinatore per l'esecuzione, oltre a svolgere i compiti di cui al comma 1, redige il piano di sicurezza e di coordinamento e predispone il fascicolo, di cui all'articolo 91, comma 1, 83 lettere a) e b), fermo restando quanto previsto al secondo periodo della medesima lettera b). Il Coordinatore in fase di Esecuzione valuterà la completezza e la correttezza del POS di ciascuna impresa operante in cantiere, nonché la coerenza dello stesso ai contenuti del PSC ed alle specificità del cantiere. Tale valutazione troverà formale riscontro in un documento – “Nota di verifica sull’idoneità del POS” - che potrà utilmente essere notificato a mano presso il cantiere alle stesse imprese. Al fine di responsabilizzare l’impresa appaltatrice circa l’individuazione dei soggetti subappaltatori, il CSE fornirà alla stessa impresa un modulo (riportato di seguito) utile ad una valutazione propedeutica circa i contenuti del POS di ogni singola impresa. Durante ciascuna fase operativa, il CSE verificherà, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel Piano di Sicurezza e Coordinamento e la corretta applicazione delle procedure di lavoro. Saranno effettuati dei periodici sopralluoghi nelle zone di lavoro e in particolare in quei momenti in cui si avrà la sovrapposizione di più imprese e/o lavoratori autonomi. A fine di ogni sopralluogo verrà redatto un verbale dove, oltre alle presenze e alle lavorazioni in corso, verranno annotate le varie note / prescrizioni / comunicazioni alle diverse imprese e/o lavoratori autonomi; l’insieme dei verbali di sopralluogo andrà a formare il Giornale di Cantiere per la Sicurezza che sarà tenuto dall’Impresa affidataria presso gli uffici di cantiere. Per il coordinamento e la cooperazione è previsto lo svolgimento di riunioni periodiche fra le imprese esecutrici ed i lavoratori autonomi. Il CSE convoca la riunione invitando le imprese appaltatrici a convocare i propri subappaltatori già individuati. Le riunioni verranno indette dal CSE e verbalizzate. Sono previste le seguenti riunioni: a- prima dell’apertura del cantiere con le imprese appaltatrici e i relativi subappaltatori già individuati. In tale riunione tutte le imprese esecutrici (appaltatrici e subappaltatori) dovranno consegnare al CSE i relativi POS ed altra documentazione richiesta a loro carico dal PSC; b- prima dell’ingresso in cantiere di nuove imprese esecutrici e lavoratori autonomi; c- riunioni periodiche in base all’evoluzione dei lavori e presumibilmente con frequenza media settimanale. Tali incontri, realizzati presso il cantiere, verteranno su tematiche quali: - descrizione contesto di intervento; - descrizione modalità operative; - aggiornamento normativo; - informazione e gestione della sicurezza; - coordinamento con attività al contorno; - verifica documentale; - sopralluoghi e misure integrative gestione ed attuazione della sicurezza; - valutazione di eventuali interferenze non previste in fase di progettazione; - valutazione di modifiche progettuali, organizzative, introduzione di nuove tecnologie, ecc., tali da rendere necessario l’aggiornamento del PSC, nonché di rendere coerenti i POS; - varie ed eventuali. A tali riunioni è richiesta la presenza del Direttore di cantiere, dei capisquadra e delle maestranze. Date e orari delle riunioni sono concordate di volta in volta con i diversi attori dell’appalto. In ogni caso è richiesto che prima di iniziare l’attività lavorativa presso il cantiere il responsabile tecnico o responsabile della sicurezza della Ditta incontri il Coordinatore per aggiornare ed integrare le informazioni del presente piano. Visto quanto sopra è dunque opportuno avvisare preventivamene il Coordinatore di nuovi inserimenti aziendali nella filiera produttiva, di nuove assunzioni o cambio maestranze con relative qualifiche e specifiche tecniche. Nel caso si verificasse la necessità di intervento di altri soggetti non previsti, sarà cura del CSE individuare le relative misure di coordinamento e sarà comunque obbligo di tutte le imprese e dei lavoratori autonomi attenersi a tali misure. 7.3 REQUISITI MINIMI E GESTIONE DEL POS Tutte le imprese esecutrici prima di iniziare i lavori devono redigere un Piano Operativo di Sicurezza (POS) da considerare come piano complementare di dettaglio del Piano di Sicurezza e Coordinamento. Tale piano è costituito dall’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute, specifici per quell’impresa e per quell’opera, rispetto all’utilizzo di attrezzature e alle modalità operative. E’ completato, infine, dall’indicazione delle misure di prevenzione e protezione e dai D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale). Il POS descrive quindi le modalità di gestione in sicurezza delle attività (fasi lavorative) esercitate da una singola impresa e deve essere avvallato dal Coordinatore per l’Esecuzione sia per la validità intrinseca che per le possibili interazioni con POS di altre imprese. Il POS è redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici, ai 84 sensi dell'allegato XV del D.Lgs. 81/2008, e successive modifiche, in riferimento al singolo cantiere interessato; esso contiene almeno i seguenti elementi: a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono b) il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere; c) la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi subaffidatari; d) i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato; e) il nominativo del medico competente ove previsto; f) il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione; g) i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere; h) il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa; i) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall'impresa esecutrice; j) la descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro; k) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere; l) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza; m) l'esito del rapporto di valutazione del rumore; n) l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; o) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto; p) l’elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere; q) la documentazione in merito all’informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere. La Ditta, in funzione a proprie scelte operative e necessità particolari nascenti in corso d’opera, diverse da quelle previste in progetto, dovrà aggiornare il proprio piano operativo di sicurezza concordando con il Coordinatore per la Sicurezza le modalità d’intervento. a) DIVIETO DI ACCESSO AL CANTIERE IN ASSENZA DI ACCETTAZIONE DEL POS L’accesso di un’impresa e dei suoi lavoratori al cantiere in assenza di accettazione del POS è rigidamente vietato. L’accettazione viene comunicata all’impresa esecutrice dal Coordinatore in fase di Esecuzione. Si sottolinea che il mancato rispetto di questa prescrizione è sanzionato e si conviene che il Committente o il Responsabile dei Lavori può motivatamente utilizzarlo per richiedere l’allontanamento dell’impresa dal cantiere. b) MODULO DI VERIFICA CONTENUTI DEI PIANI OPERATIVI DI SICUREZZA Sarà compilato a cura del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e depositato in cantiere unitamente alla copia del Piano Operativo. SI RICHIEDE ESPRESSAMENTE, ALL’IMPRESA AFFIDATARIA, DI VERIFICARE LA CONGRUENZA DEI POS DELLE EVENTUALI IMPRESE ESECUTRICI UTILIZZANDO IL MODULO DI SEGUITO ALLEGATO. 85 86 7.4 PRESCRIZIONI GENERALI PER LE IMPRESE APPALTATRICI Alle imprese appaltatrici competono i seguenti obblighi, il cui rispetto dovrà essere formalmente attuato mediante apposite comunicazioni da trasmettere in copia firmata al CSE: 1) consultare il proprio rappresentante dei lavoratori per la sicurezza prima dell’accettazione del presente PSC e delle modifiche significative apportate allo stesso – dovrà essere formalizzata al CSE l’accettazione del PSC e delle modifiche apportate in corso d’opera allo stesso PSC (rif. modulo 1 riportato di seguito); 2) comunicare l’avvenuto conferimento, a proprio dipendente con adeguate caratteristiche di competenza, preparazione, professionalità e di titoli di esperienza e/o di studio, dell’incarico di Responsabile di Cantiere (rif. modulo 2 riportato di seguito); 3) dichiarare l’ottemperanza agli adempimenti normativi in materia di sicurezza (rif. modulo 3 riportato di seguito); 4) comunicare prima dell’inizio dei lavori al CSE i nominativi dei propri subappaltatori; 5) fornire ai propri subappaltatori: • comunicazione del nominativo del CSE, nonché l’elenco dei documenti da trasmettere al CSE - al CSE dovrà essere consegnata copia della comunicazione,nonché copia dei documenti relativi ai subappaltatori; • copia del presente PSC e dei successivi aggiornamenti, in tempo utile per consentire tra l’altro l’adempimento del punto 1 da parte delle imprese subappaltatrici - al CSE dovrà essere consegnata copia del verbale di trasmissione del PSC a ciascuna impresa subappaltatrice, opportunamente controfirmato per ricevuta da quest’ultima; • adeguata documentazione, informazione e supporto tecnico-organizzativo – al CSE dovrà darsi riscontro dell’avvenuto adempimento di tale obbligo; • le informazioni relative al corretto utilizzo di attrezzature, apprestamenti, macchinari e dispositivi di protezione collettiva ed individuale messi a disposizione – al CSE dovrà darsi riscontro dell’avvenuto adempimento di tale obbligo; 6) consegnare per sé e per i propri subappaltatori, in tempo utile e comunque 10 giorni prima dell’effettivo inizio dei lavori, la documentazione di cui al successivo paragrafo H.9; 7) fornire collaborazione al CSE per l’attuazione di quanto previsto dal PSC. Inoltre, dovranno essere rispettati i seguenti obblighi: tutte le persone addette ai lavori o in visita autorizzata presso il cantiere devono essere sempre in possesso ed utilizzare idoneo caschetto di protezione ed una pettorina ad alta visibilità colorata per mansione (a tal proposito l’impresa deve mantenere custoditi in cantiere caschetti e pettorine di riserva, sia a servizio delle proprie maestranze che ne abbiano necessità, sia da fornire all’occorrenza a visitatori o ispettori); il personale quotidianamente operante in cantiere, anche gli autotrasportatori che entrano nell’area cantiere per lo stoccaggio delle merci, devono essere sempre dotati di pettorina e caschetto colorato con esposto il tesserino personale (gli autotrasportatori devono tenere disponibili i DPI sopra citati nell’alloggiamento del camion ed utilizzarli al momento della discesa dal veicolo); Si riportano di seguito i colori per l’individuazione delle maestranze e dei responsabili: - RESPONSABILI (Direttore dei Lavori, Coordinatori per la Sicurezza, Direttori ed assistenti di Cantiere) pettorina bianca e caschetto bianco; - OPERAI EDILI pettorina gialla e caschetto giallo; - OPERAI ELETTRICISTI IMPIANTISTI pettorina verde e caschetto verde; - OPERAI MECCANICI IMPIANTISTI pettorina rossa e caschetto rosso; - VISITATORI O ISPETTORI pettorina blu e caschetto blu. CHIUNQUE SIA SPROVVISTO DI CASCHETTO E PETTORINA NON PUÒ ASSOLUTAMENTE ENTRARE IN AREA CANTIERE E ALL’OCCORRENZA SARÀ IMMEDIATAMENTE ALLONTANATO. Per quanto riguarda il tesserino personale da esporre, di seguito si riporta lo stralcio del decreto Bersani che riguarda gli elementi essenziali della tessera di riconoscimento che tutti i lavoratori devono sempre esporre: […] 3. Nell'ambito dei cantieri edili i datori di lavoro debbono munire, a decorrere dal 1° ottobre 2006, il personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto. Nei casi in cui siano presenti contemporaneamente nel cantiere più datori 87 di lavoro o lavoratori autonomi, dell'obbligo risponde in solido il committente dell'opera. 4. I datori di lavoro con meno di dieci dipendenti possono assolvere all'obbligo di cui al comma 3 mediante annotazione, su apposito registro di cantiere vidimato dalla Direzione provinciale del lavoro territorialmente competente da tenersi sul luogo di lavoro, degli estremi del personale giornalmente impiegato nei lavori. Ai fini del presente comma, nel computo delle unità lavorative si tiene conto di tutti i lavoratori impiegati a prescindere dalla tipologia dei rapporti di lavoro instaurati, ivi compresi quelli autonomi per i quali si applicano le disposizioni di cui al comma 3. […] 88 MODULO 01 – ricevuta ed accettazione PSC Spett.le COMMITTENTE – RUP c.a. XXXXXXXXX e p.c. COORDINATORE PER L’ESECUZIONE c.a. XXXXXXXXX Data .................................... RIFERIMENTO: OGGETTO: Dichiarazione di accettazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento. Il sottoscritto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , in qualità di Legale Rappresentante della Società . . . . . . . . . . . . . . . . ., con sede in .……………………………………………………….……., esecutore delle seguenti opere: ……………………………………….. , presso il cantiere citato in oggetto, secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 81/2008 e ss.mm.ii., all’art. 96, dichiara: 1. di avere analizzato il Piano di Sicurezza e Coordinamento, compilato dal Coordinatore per la Sicurezza, relativo al Cantiere citato sopra; dichiara inoltre di avere esaminato il capitolo inerente la valutazione dei costi per la sicurezza e di ritenerli adeguati; 2. di accettarne i contenuti per quanto attiene l’individuazione, l’analisi, la valutazione dei rischi e le conseguenti procedure operative, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori; 3. di impegnarsi ad attuare, a propria cura e spese, le misure di sicurezza previste, a rendere edotti i lavoratori dipendenti della propria impresa dei rischi specifici a cui sono esposti, ed a portare a loro conoscenza le norme essenziali di prevenzione; disporrà ed esigerà che i singoli lavoratori osservino le norme di sicurezza ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione. Distinti saluti (timbro e firma) 89 MODULO 02 – incarico al responsabile di cantiere Egr. Sig. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S.P.M. . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . . . RIFERIMENTO: OGGETTO: Incarico di responsabile di Cantiere. La presente per comunicarLe, a seguito dei colloqui intercorsi, la nomina di Responsabile di Cantiere, per conto della scrivente impresa, nel cantiere richiamato in oggetto. In virtù di tale incarico Lei deve, in ottemperanza alla vigente normativa e delle disposizioni contrattuali, curare il costante rispetto di tutta la materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro, predisponendo allo scopo tutte le misure e gli accorgimenti necessari e perciò, sin da ora, Le ricordo - anche se solo in via esemplificativa e non esaustiva - che Lei deve: • rendere edotti i Lavoratori Dipendenti, ivi compresi i Preposti, dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le norme essenziali in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, anche a mezzo di appositi cartelli, pubblicazioni e l’esame periodico del Piano Generale di Sicurezza nonché di quello Particolareggiato; • vigilare costantemente ed esigere il rispetto delle disposizioni di Legge, delle procedure interne aziendali e delle prescrizioni contenute nel Piano di Sicurezza predisposto dal Committente, relative alle misure di sicurezza approntate o da Lei messe a disposizione dei Lavoratori; • disporre affinché venga eseguita periodicamente la manutenzione ordinaria degli impianti, delle macchine, delle attrezzature e degli utensili in uso, utilizzando - ove necessario - servizi allo scopo qualificati; • provvedere alla eliminazione delle eventuali deficienze riscontrate negli apprestamenti di sicurezza e sospendere il lavoro qualora a Suo giudizio la prosecuzione dello stesso si rilevasse pericolosa per l’incolumità dei lavoratori e/o di terzi; • porre in essere - in conclusione - il costante rispetto della normativa vigente in materia di prevenzione infortuni ed igiene sul lavoro, delle disposizioni interne aziendali e delle prescrizioni contenute nel Piano di Sicurezza predisposto dal Committente; • ricevere copia delle modifiche fatte al PSC dandone tempestiva ed opportuna informazione alle proprie maestranze e ai propri subappaltatori; • informare preventivamente il CSE dell’arrivo in cantiere di nuove maestranze o subappaltatori; • agire in nome e per conto dell’Impresa per tutte le questioni inerenti alla sicurezza e costituire l’interlocutore del CSE; pertanto tutte le comunicazioni fatte a Lei si intendono fatte validamente all’Impresa; • ricevere e trasmettere all’Impresa i verbali redatti dal CSE, sottoscrivendoli in nome e per conto dell’Impresa stessa; • essere sempre presente in cantiere anche qualora vi fosse un solo lavoratore dell’Impresa. Per consentirLe la migliore attuazione dei compiti delegati Le confermiamo che è finora autorizzato ad acquistare quanto eventualmente - a Suo giudizio - necessario per l’assolvimento dell’incarico conferitoLe. Distinti saluti. (timbro e firma) Il Legale Rappresentante Il Responsabile del Cantiere Firma per ricevuta ed accettazione 90 MODULO 03 – adempimenti normativi inerenti la sicurezza Spett.le COMMITTENTE – RUP c.a. XXXXXXXXX e p.c. COORDINATORE PER L’ESECUZIONE c.a. XXXXXXXXX Data .................................... RIFERIMENTO: OGGETTO: Adempimenti normativi inerenti la sicurezza nei cantieri edili. Il sottoscritto …………………………………., in qualità di Legale Rappresentante della Società ……………………………………….. , con sede in Via ……………………………… , incaricata di eseguire i seguenti lavori: ……………………………………………., presso il cantiere citato in oggetto, in ottemperanza a quanto previsto dalla vigente normativa DICHIARA 1) che le macchine, i mezzi d’opera e le attrezzature, che verranno utilizzate nel cantiere sopra citato dai propri dipendenti e/o dai Lavoratori da noi coordinati, sono in buono stato di funzionamento, complete dei dispositivi di sicurezza previsti dalla vigente normativa (D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii., Codice Stradale, D.P.R. 459/96 e Norme armonizzate) e che non verranno utilizzate attrezzature prive di doppio isolamento; 2) che dette macchine, mezzi d’opera ed attrezzature saranno utilizzate esclusivamente, da personale qualificato e specificamente addestrato, nei limiti d'impiego identificati dai costruttori; 3) che saranno curati in particolare la manutenzione, il controllo prima dell’entrata in servizio e quello periodico delle macchine, mezzi d’opera ed attrezzature, al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori; 4) che la Società ………………………. è iscritta alla C.C.I.A.A. / Albo Artigiani di ___________ con numero d’iscrizione: ________________ Tribunale di ___________, del Registro delle Imprese di ____________; 5) che, ai lavoratori dipendenti della Società ____________________, impiegati nel cantiere in oggetto, è applicato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro _________________________; 6) che i lavoratori dipendenti della Società _________________, impiegati nel cantiere in oggetto: • sono regolarmente inquadrati secondo le proprie qualifiche, idoneità ed attitudini; • hanno ricevuto un’adeguata informazione e formazione in merito ai rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività dell’impresa, alla propria mansione e posto di lavoro, nonché a quelli ambientali propri del cantiere in oggetto, così come previsto dal Titolo I, Capo III, Sezione IV del D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.; • sono regolarmente assicurati presso gli istituti previdenziali previsti dalla vigente legislazione, dei quali si trasmettono gli estremi: a) INAIL posizione n° ___________________ - provincia di ____________________; b) INPS posizione n° ___________________ - provincia di ____________________; c) Cassa Edile posizione n° ______________ - provincia di ____________________; 7) che i lavoratori dipendenti della Società ____________________, impiegati nel cantiere in oggetto, sono sottoposti regolarmente ai controlli sanitari; 8) che i d.p.i. utilizzati dai lavoratori sono conformi alla norma vigente e che gli stessi verranno impiegati nel rispetto di quanto previsto dal TITOLO III, CAPO II del D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.; 9) che nell’esecuzione dei lavori e nell’organizzazione delle operazioni di cantiere ci si atterrà ai principi ed alle misure generali di tutela di cui al TITOLO II e al TITOLO IV, nonché ALLEGATI correlati, del D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii. e saranno curati in particolare: 91 a) il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità; b) la scelta dell’ubicazione dei posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone di spostamento o di circolazione; c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali; d) la manutenzione, il controllo prima dell’entrata in servizio ed il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori; e) la delimitazione e l’allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose; f) l’adeguamento, in funzione dell’evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi o fasi di lavoro; g) la cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi; h) le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all’interno od in prossimità del cantiere. Distinti saluti (timbro e firma) 92 7.5 PRESCRIZIONI GENERALI PER I LAVORATORI AUTONOMI I lavoratori autonomi dovranno rispettare quanto previsto dal presente PSC e rispettare le indicazioni loro fornite dal CSE. Dovranno inoltre partecipare alle riunioni di coordinamento se previsto dal CSE e cooperare con gli altri soggetti presenti in cantiere per l’attuazione delle azioni di coordinamento. 7.6 PRESCRIZIONI PER TUTTE LE IMPRESE Le imprese hanno l'obbligo di dare completa attuazione a tutte le indicazioni e prescrizioni contenute nel presente PSC. Il presente PSC deve essere esaminato in tempo utile (prima dell'inizio lavori) da ciascuna impresa esecutrice; tali imprese, sulla base di quanto qui indicato e delle loro specifiche attività, redigono e forniscono al CSE, prima dell'inizio dei lavori il loro specifico POS. Le misure di sicurezza relative a eventuali lavorazioni a carattere particolare, le cui modalità esecutive non siano definibili con esattezza se non in fase di esecuzione, dovranno comunque essere inserite nel POS prima di iniziare le lavorazioni stesse. In particolare, in questo caso, l’impresa interessata dai lavori dovrà integrare il suo POS e presentarlo così aggiornato al CSE. Solo dopo l’autorizzazione del CSE l’impresa potrà iniziare la lavorazione. Tutte le imprese operanti nell’ambito del cantiere hanno facoltà di richiedere variazioni, o formulare proposte di integrazione, al CSE, rispetto a quanto previsto dal PSC (ad esempio la variazione del programma lavori, l’organizzazione di cantiere, ecc.). Tali eventuali richieste potranno essere formulate in occasione delle riunioni di coordinamento, ed in tal caso dovranno esserne espressamente ed esplicitamente riportati i contenuti nel verbale di coordinamento, oppure, nel caso non sussistano le condizioni perché si attenda la successiva riunione di coordinamento, tali richieste potranno essere formalizzate al CSE tramite il solo referente dell’impresa appaltatrice, a mezzo di comunicazione scritta (mail, raccomandata, notifica a mano, ecc.). Qualsiasi variazione, richiesta dalle imprese, a quanto previsto dal PSC, dovrà essere approvata dal CSE ed in ogni caso non comporterà modifiche o adeguamenti dei prezzi pattuiti. Tutte le imprese esecutrici (appaltatrici o subappaltatrici) dovranno quindi: comunicare al CSE il nome del Referente prima dell’inizio dei lavori e comunque con anticipo tale da consentire al CSE di attuare quanto previsto dal PSC; fornire la loro disponibilità per la cooperazione ed il coordinamento con le altre imprese e con i lavoratori autonomi; garantire la presenza dei rispettivi Referenti alle riunioni di coordinamento; trasmettere al CSE almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori i rispettivi POS; disporre in cantiere di idonee e qualificate maestranze, adeguatamente formate, in funzione delle necessità delle singole fasi lavorative; assicurare: • il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di salubrità; • idonee e sicure postazioni di lavoro; • corrette e sicure condizioni di movimentazione dei materiali; • il controllo e la manutenzione di ogni impianto che possa inficiare la sicurezza e la salute dei lavoratori. L’eventuale sospensione dei lavori o delle singole lavorazioni a seguito di gravi inosservanze, comporterà la responsabilità dell’impresa per ogni eventuale danno derivato, compresa l’applicazione della penale giornaliera, prevista contrattualmente, che verrà trattenuta nella liquidazione a saldo. Si ritiene “grave inosservanza”, e come tale passibile di sospensione dei lavori, anche la presenza di lavoratori non in regola all’interno del cantiere. 7.7 PRESCRIZIONI GENERALI PER IMPIANTI MACCHINE ED ATTREZZATURE I datori di lavoro delle imprese esecutrici curano la manutenzione, il controllo prima dell’entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e delle attrezzature al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Va tenuta presso gli uffici del cantiere, a cura del referente di ciascuna impresa, la seguente documentazione: indicazione dei livelli sonori delle macchine ed attrezzature che verranno impiegate, dedotti dall’applicazione del D.Lgs. 277/91; libretti d’uso e manutenzione delle macchine. 93 7.8 DPI, SORVEGLIANZA SANITARIA E VALUTAZIONE DEL RUMORE PER I LAVORATORI Il POS dovrà riportare l’elenco dettagliato dei DPI consegnati nominalmente ai lavoratori e le modalità di consegna e di gestione; in particolare dovrà prevedere che tutti i DPI siano marcati CE e siano conformi alle prescrizioni del D.Lgs. 475/92 e successive modificazioni e integrazioni, e che sia preventivamente fornita informazione e formazione ai lavoratori sull’uso dei DPI (per i DPI di 3a cat. è obbligatorio anche l’addestramento). La sorveglianza sanitaria dovrà essere attuata in conformità alla legislazione vigente. Il POS dovrà riportare il nome del medico competente ed i lavoratori sottoposti a sorveglianza. In caso l’attività non sia soggetta a sorveglianza sanitaria, tale circostanza dovrà essere esplicitamente riportata nel POS. L’esposizione quotidiana personale dei lavoratori al rumore è stata valutata in fase preventiva facendo riferimento ai tempi di esposizione ed ai livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni riconosciuti dalla commissione prevenzione infortuni. Non si prevedono rischi di “rumore significativo “ in cantiere. I POS delle imprese dovranno integrare le valutazioni sull’esposizione al rumore dei lavoratori. 7.9 DOCUMENTAZIONE Fermo restando l’obbligo delle imprese di tenere in cantiere tutta la documentazione prevista per legge, al CSE ciascuna impresa deve consegnare per sé e per le imprese sue subappaltatrici la seguente documentazione: - Registro infortuni in originale (è ammessa la copia autenticata nel caso l’impresa sia impegnata in più cantieri); - P.O.S. Piano operativo di sicurezza (di ogni ditta impegnata nei lavori); - Libretto verifiche impianto di sollevamento; - Registri per la verifica periodica delle funi; - Denuncia dell’impianto elettrico di messa a terra; - Relazione di calcolo di probabilità di caduta dei fulmini; - Denuncia dell’impianto contro le scariche atmosferiche; - Libri matricola di tutte le aziende; - Libro presenze; - Copia dell’iscrizione alla camera di commercio e dell’industria; - DOMA Dichiarazione organico medio annuo (di ogni ditta impegnata nei lavori); - Tessera di riconoscimento; - Libretti di uso e manutenzione delle attrezzature, e quanto sarà ulteriormente chiesto dal CSE. Tutti i documenti che la Ditta deve produrre e consegnare devono essere inoltrati al CSE con lettera di accompagnamento sottoscritta da responsabili aziendali (Titolari, Responsabile di Commessa, Responsabile del Cantiere o preposti). I documenti elencati al presente paragrafo, dovranno essere prodotti anche se non espressamente richiesti dalla normativa vigente. L’impresa principale dovrà affiggere in cantiere, in posizione visibile, copia della notifica preliminare trasmessa all’ente di controllo a cura del Committente o del Responsabile dei lavori. Deve inoltre essere tenuta in cantiere, a cura del referente di ciascuna impresa, copia del presente PSC debitamente sottoscritto. 94 FIRME PER ACCETTAZIONE Prima dell’inizio dei lavori: Il presente Piano, composto da n. 96 pagine numerate in progressione la cui numerazione progressiva di cui all’indice segue quella dell’intero documento, con la presente sottoscrizione si intende letto, compreso ed accettato in ogni sua parte Il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione lavori Ing. Anna Bellino ______________________________ IMPRESE Legale Rappresentante Nome e Cognome Referente Nome e Cognome _______________________________ _______________________________ Firma Firma _______________________________ _______________________________ Nome e Cognome Nome e Cognome _______________________________ _______________________________ Firma Firma _______________________________ _______________________________ Nome e Cognome Nome e Cognome _______________________________ _______________________________ Firma Firma _______________________________ _______________________________ 95 ELENCO ALLEGATI • Allegato A – Cronoprogramma dei lavori Riporta il cronoprogramma dei lavori. Lo sviluppo cronologico dei lavori viene qui riportato in forma grafica, sotto forma di diagramma di Gantt, con esplicitate la sequenzialità delle fasi lavorative, le durate stimate, le sovrapposizioni temporali. • Allegato B – Fascicolo tecnico • Allegato C – Stima costi della sicurezza • Allegato D – Planimetrie di cantiere • Allegato E – Modulistica Contengono la modulistica standard predisposta per l’adempimento delle procedure di sicurezza. • Allegato F- Regolamento comunale del comune di Rho(MI) • Allegato G- Elaborati grafici stato di fatto Tavola 4.1.1- Rilievo Planoaltimetrico Tavola 4.1.2-Planimetria sottoservizi e reti esistenti 96