PRIMA PARTE PERCORSI TEMATICI 7. Città e campagna Le
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PRIMA PARTE PERCORSI TEMATICI 7. Città e campagna Le
PRIMA PARTE PERCORSI TEMATICI 7. Città e campagna Le ragioni di una contrapposizione Manzoni nei Promessi sposi contrappone piuttosto nettamente città e campagna. All’origine di questa contrapposizione c’è un dato di realtà: Manzoni vive in un’epoca in cui le differenze tra città e campagna tendevano ad accentuarsi a causa dell’urbanesimo, cioè del rapido e vorticoso aumento della popolazione cittadina. Ne accenna all’inizio del romanzo, parlando di Lecco: “un gran borgo al giorno d'oggi, e che s'incammina a diventar città” (cap. I, pag. 000). La contrapposizione fra città e campagna è un tema che resta vivo nella letteratura italiana fino alla seconda metà del Novecento, quando il “miracolo economico” provoca un unteriore fenomeno di rapida urbanizzazione. 26 I Promessi Sposi in rete © La Spiga Edizioni 2010 – www.laspigaedizioni.it Da Lecco a Milano La prima pagina dei Promessi sposi in cui città e campagna sono esplicitamente contrapposte è l’addio ai monti, laddove Manzoni immagina i pensieri di colui che lascia volontariamente il proprio paesello in cerca di ricchezza: s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti. (cap. VIII, pag. 164) Il personaggio a cui è legato in particolare questo tema è Renzo, che per ben due volte (capitoli XI-XVI e capitoli XXXIV-XXXVI) compie viaggi a Milano. Primo viaggio di Renzo a Milano Renzo, arrivando a Milano, trova una città in rivolta: la popolazione si è sollevata per protestare contro l’aumento del prezzo del pane. Lo spreco, la distruzione, la violenza, caratterizzano Milano: • lo spreco: Renzo trova pani e farina sparsi a terra; i passanti carichi di refurtiva ne sprecano una buona parte; • la distruzione: la folla inferocita assalta il forno delle grucce e lo distrugge completamente, bruciando arredi e strumenti; • la violenza: la stessa folla dà l’assalto alla casa del vicario di provvisione con l’intenzione di linciarlo. Renzo resta inizialmente estraneo al degrado dell’ambiente cittadino: • raccoglie i pani pensando di pagarli al legittimo proprietario; • si limita a osservare l’assalto al forno delle grucce senza prendervi parte; • si propone di contribuire alla salvezza del vicario. La città stimola però i suoi difetti: • la curiosità, che lo spinge a seguire la folla anziché aspettare il cappuccino a cui l’ha indirizzato fra Cristoforo; • l’ingenuità, che lo spinge a illudersi “d’aver fatto amicizia con Antonio Ferrer” perché ha ricevuto qualche occhiata di ringraziamento da parte del Gran Cancelliere; • l’orgoglio, che lo spinge a dichiarare in pubblico le sue idee, senza pensare che esse potrebbero diventar capi d’accusa a suo carico. 27 I Promessi Sposi in rete © La Spiga Edizioni 2010 – www.laspigaedizioni.it Secondo viaggio di Renzo a Milano In occasione del suo secondo viaggio, Renzo trova Milano in condizioni ancora peggiori a causa della pestilenza. La città ha un carattere propriamente infernale - e carattere diabolico hanno quasi tutte le persone che Renzo vi incontra: dai passanti terrorizzati dagli untori alla vecchia “strega” che suscita l’aggressione della folla contro di lui, ai monatti che accompagnano Renzo al lazzaretto - quasi un inferno nell’inferno. Pur in questo contesto “negativo”, Manzoni sottolinea però la presenza di alcuni elementi non infernali: • il sacerdote che assiste gli ammalati e che Renzo incarica di aiutare la donna dimenticata in quarantena; • la madre di Cecilia che commuove perfino i monatti con il suo atteggiamento dignitoso e fermo di fronte alla morte; • il recinto, all’interno del lazzaretto, dove le donne e le capre assistono e nutrono gli orfanelli e creano un clima affettuoso. Confronto fra i due viaggi a Milano La città è in entrambi i casi un luogo pericoloso per Renzo: • la prima volta rischia di essere linciato dalla folla come aiutante del vicario e arrestato come sedizioso; • la seconda volta rischia di essere nuovamente linciato come untore. La città in entrambi i casi spinge Renzo al vizio: • nel primo caso, all’ubriachezza (Renzo perde il controllo all’osteria della luna piena); • nel secondo caso, alla violenza (Renzo pensa di difendersi dalla folla che vuole linciarlo e impugna il coltello, pronto a usarlo). La città in entrambi i casi è però per il giovane un’esperienza formativa importante (link Percorso 10. Renzo e il suo Bildungsroman): • nel primo caso, Renzo impara a vincere la propria ingenuità (si comporta con astuzia sia per sfuggire ai birri, sia per raggiungere l’Adda); • nel secondo caso, completa nel lazzaretto la sua formazione morale e religiosa (perdona definitivamente don Rodrigo). 28 I Promessi Sposi in rete © La Spiga Edizioni 2010 – www.laspigaedizioni.it