Numero 36 Febbraio 2013

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Numero 36 Febbraio 2013
Italia
sera
SIMAF
di Franco Potenziani
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Q u o t i d i a n o
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“Dietro le dimissioni del Papa
non c’è alcuna malattia”
Parla il Portavoce della Santa Sede, Padre Federico Lombardi
SIMAF
di Franco Potenziani
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ANNo XIX NuMERo 36
mercoledì 13 febbraio 2013
Le Sacre Ceneri• € 0,50
l Tre mesi fa il Pontefice è stato operato al cuore
per la sostituzione del Pacemaker. Non ci sono altre patologie
E' stato ''un intervento assolutamente di routine'' quello al quale è
stato sottoposto tre mesi fa Benedetto
XVI, che è stato operato al cuore in
una clinica romana per la sostituzione del pacemaker”. E’ con queste parole che padre Federico
Lombardi, portavoce della Santa
Sede, ha dovuto precisare che
l'operazione ''non ha nulla a che
fare con la decisione del Santo
Padre'' di rinunciare al pontificato.
Poi Padre Lombardi ha rilanciato:
''Ribadisco che non ci sono malattie
specifiche ma che si tratta di un indebolimento per la vecchiaia. C'è
stata una sostituzione di routine del
pacemaker, si tratta di un fatto che
non ha nessun peso sulla decisione
presa'', ha affermato il direttore
della Sala Stampa. La decisione
di Benedetto XVI, ha poi spiegato padre Lombardi, non dipende da fatti particolari come la
crisi della Curia ma da una valutazione più ampia relativa alla situazione della Chiesa nel mondo
e alle sfide che essa si trova a
dover affrontare. Si tratta di ''una
decisione che manda molti messaggi
a tutti noi, di umiltà e di coraggio,
di saggezza nel valutare la propria
responsabilità davanti a Dio''.
''Credo che sia sbagliato restringere
quanto è avvenuto a una particolare
problematica - ha osservato - il
Papa ha posto la questione in termini ampi, profondi e spirituali non
c'è quindi una identificazione di un
problema particolare di funzionamento dell'istituzione”.
servizio a pagina 19
Corruzione,
decapitato
il vertice
Finmeccanica
Accuse dei Pm
a Formigoni
“Associazione
a delinquere”
La vendita di elicotteri all’India Chiusura indagini per il caso Maugeri
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all’interno
all’interno
Regionali
I Radicali
tirano la giacca
al candidato
Zingaretti
E’ stato un vero e proprio colpbo
basso, quello rifilato ieri dal Radicali al Candidato Presidente
per il Centrosinistra alle prossime
elezioni regionali. Zingaretti è
stato tirato in ballo su una delle
vicende che tempo fa avevano
conquistato le prime pagine di
molti giornali: ovvero i rimborsi
dell’Ente Provincia degli stipendi
maturati dai suoi Consiglieri.
Non sembrerebbe il caso di Zingaretti, almeno secondo le smentite, ma quello che esce fuori da
questa polpetta avvelenata, è lo
stato di servizio, sempre all’interno del partito del Candidato
Presidente.
servizio a pagina 5
L’incontro
Alemanno
a Berlusconi
“Ecco cosa
serve a Roma”
Determinare una vera svolta nella
situazione economica della Capitale
e di tutti i Comuni; intervenire per la
sicurezza e il decoro delle città italiane; sostenere il nuovo ruolo istituzionale di Roma Capitale. Questi,
secondo il sindaco di Roma Gianni
Alemanno, i tre temi che devono essere affrontati dalla politica nazionale per aiutare Roma a svolgere il
suo ruolo di Capitale e di Città internazionale. Argomenti che il
primo cittadino sottoporrà a tutti i
candidati alla guida del governo nazionale, a partire da Silvio Berlusconi, capo della coalizione di
centrodestra, con il quale si è incontrato ieri in Campidoglio.
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CRONACA DI ROMA
Le richieste di Roma
2
[email protected] - mercoledì 13 febbraio 2013
Redazione cronaca:
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Alemanno ‘chiama’ la politica a dare risposte chiare e comincia da Berlusconi
di Maria Giulia Mazzoni
Determinare una vera svolta nella situazione
economica della Capitale e di tutti i Comuni;
intervenire per la sicurezza e il decoro delle
città italiane; sostenere il nuovo ruolo istituzionale di Roma Capitale. Questi, secondo il
sindaco di Roma Gianni Alemanno, i tre temi
che devono essere affrontati dalla politica nazionale per aiutare Roma a svolgere il suo
ruolo di Capitale e di Città internazionale. Argomenti che il primo cittadino sottoporrà a
tutti i candidati alla guida del governo nazionale, a partire da Silvio Berlusconi, capo della
coalizione di centrodestra, con il quale si è incontrato ieri in Campidoglio. Al primo punto,
la necessità di "salvare l'economia di tutti i comuni", e a questo scopo, sottolinea Alemanno,
"è necessario un orientamento profondamente
diverso della politica economica e fiscale nazionale, dopo le scelte difficili degli ultimi
anni". Otto le richieste ai candidati:
"1. Intervenire urgentemente per allentare i
tagli della spending review decisi dal Governo
Monti. E' necessario l'eliminazione o l'attenuazione del taglio ai Comuni di 2,250 miliardi
previsto per il 2013. I Comuni negli ultimi anni
hanno realizzato un percorso di risanamento
finanziario che non ha eguali nella pubblica
amministrazione. Gli ulteriori tagli del 2013
non sono sostenibili e rischiano di impattare
drammaticamente sui servizi essenziali per i
cittadini. Solo Roma, dal 2010 al 2012, ha contribuito per oltre 2 miliardi di euro;
2. Modificare il Patto di Stabilità per i Comuni
per sbloccare gli investimenti, i pagamenti alle
imprese e l'edilizia. Per questo è necessario una
forte azione politica in sede europea e una rimodulazione del Patto di stabilità interno, per
dare maggiore disponibilità per i Comuni,
escludendo dal calcolo le spese di manutenzione per strade e scuole, per la sicurezza e per
i trasporti. Il risultato immediato sarebbe lo
sblocco di 11 miliardi di giacenze di cassa dei
Comuni e di 14,5 miliardi di pagamenti alle
imprese;
3. L'abolizione dell'Imu sulla prima casa e la
restituzione del gettito ottenuto nel 2012 rappresenta un importante segnale per l'economia reale. E' comunque necessario che il gettito
rimanente dell'Imu sia trasferito interamente
ai Comuni, aumentando il grado di autonomia degli Enti locali nella gestione dell'imposta
a cominciare da una maggiore flessibilità delle
aliquote;
4. Rivedere gli strumenti di riscossione coattiva, ridefinendo il ruolo di Equitalia. La riscossione dei tributi locali non deve essere
gestita autonomamente da Equitalia, ma con
la partecipazione attiva dei Comuni, per un
maggiore colleg amento della situazione delle
famiglie e delle imprese sul territorio;
5. Rilanciare il Piano Città e il Piano Casa, al
fine di assicurare investimenti per il recupero
urbano, per l'housing sociale eer per l'utilizzo
di energie rinnovabili. In questo ambito è necessario prevedere promuovere l'utilizzo delle
tecnologie ICT applicando il modello delle
smart cities;
6. Accelerare la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, finalizzando le risorse alla
riduzione graduale del debito e allo sviluppo
delle Città. In attuazione del decreto legge n.
98/2011 è necessario provvedere alla costituzione immediata della Sgr pubblica che permette ai Comuni la valorizzazione del proprio
patrimonio;
7. Sbloccare tutte le procedure burocratiche, urbanistiche e autorizzative con sportelli unici,
tempi certi e silenzio-assenso pggger tutte le
attività di impresa. Definizione di nuove procedure più rapide per gli interventi della giustizia amministrativa e contabile e per gli
accertamenti delle sovrintendenze archeologiche;
8. Incentivare e semplificare il project financing
e le sponsorizzazioni di opere pubbliche e di
iniziative culturali, anche attraverso interventi
di defiscalizzazione".
In merito alla sicurezza e al decoro delle città,
Alemanno sottolinea come "i sindaci, in assenza di interventi di carattere nazionale, non
sono in grado di contrastare compiutamente
fenomeni legati alla sicurezza e al degrado urbano". "E' necessario - dice Alemanno - ripristinare i poteri delle ordinanze sindacali
previsti dal 'Pacchetto Sicurezza' del Governo
Berlusconi e promulgare nuove leggi penali
per affrontare le principali emergenze della
vita cittadina". Al prossimo governo nazionale,
Alemanno sottopone 5 questioni:
"1. Prostituzione su strada. Tale fenomeno, attualmente perseguibile in via amministrativa
soltanto con Ordinanza Sindacale, risulterebbe
sicuramente meglio contrastabile, se esistesse
una specifica norma statale a valenza penale
con pene accessorie quali la revoca del permesso di soggiorno e, comunque, l'immediato
allontanamento dal territorio nazionale;
2. Accattonaggio molesto, bivacco pericoloso
e accampamenti abusivi. Si tratta di fenomeni
in continua espansione non sufficientemente
contrastati attraverso le ordinanze sindacali.
Anche in questo caso bisogna inasprire le sanzioni, prevedendo la revoca del permesso di
soggiorno e, comunque, l'immediato allontanamento dal territorio nazionale;
3. Commercio abusivo su aree pubbliche. Questo reato, che ha effetti gravi su tutte le città turistiche, è praticato prevalentemente da
soggetti extracomunitari. Soprattutto in caso
di recidiva devono essere previste sanzioni più
dure di quelle amministrative, come nel caso
della vendita di merci contraffatte;
4. Polizia locale. Bisogna rivedere una legge,
approvata su iniziativa del Governo Monti, secondo la quale gli agenti delle polizie locali
d'Italia non possono più fruire della causa di
servizio, per gli incidenti e le malattie professionali, così come avviene invece ad avvenire
per il personale appartenente al comparto sicurezza alla Difesa ai Vigili del Fuoco e al Soccorso Pubblico. Per dare maggiore impulso
all'attività della Polizia locale è anche necessario riformare la legge n. 65 del 1986 che attualmente ne disciplina i poteri;
5. Rendere effettive le espulsioni degli immi-
grati extracomunitari e comunitari. E' necessario dare attuazione in maniera efficace alla disposizione normativa che prevede
l'allontanamento".
Infine il sindaco ha sottoposto al leader del Pdl
le richieste per Roma Capitale. "Il nuovo ruolo
istituzionale di Roma Capitale - spiega Alemanno - deve essere sostenuto, sia in termini
finanziari che in termini di investimenti, da un
patto forte con l'intero sistema istituzionale, locale, regionale, nazionale ed europeo". A tal
fine, il primo cittadino chiede:
"1. Garantire un regolare trasferimento dei
contributi statali e regionali. Roma Capitale
vanta nei confronti dello Stato e della Regione
Lazio di oltre 1,5 miliardi di euro;
2. Definire in modo completo l'ordinamento di
Roma Capitale. Determinare i costi connessi al
ruolo di Capitale d'Italia; avviare negoziato
specifico per patto di stabilità, svincolando gli
investimenti di Roma capitale. Attribuire con
legge Costituzionale poteri legislativi per
Roma Capitale;
3. Sostegno al secondo polo Turistico per Roma
attraverso l'attuazione del Distretto turistico
balneare di Eur-Ostia-Fiumicino;
4. Negoziare con l'Unione europea un Piano
di interventi finanziari per la manutenzione e
restauro del patrimonio artistico, archeologico
e monumentale, con particolare riferimento ai
siti tutelati dall'Unesco. Piano straordinario per
il Centro storico di Roma;
5. Disciplina dei cortei. Sempre più spesso i
cortei creano forti disagi alla mobilità cittadina.
e degenerano in veri e propri atti di violenza a
cose e persone, soprattutto nella Capitale. Le
ordinanze sindacali non sono sufficienti. E' necessario una legge nazionale che disciplini lo
svolgimento dei cortei nel rispetto dei diritti
alla libera circolazione e alla mobilità dei cittadini;
6. Garantire le risorse finanziarie per la chiusura dell'anello ferroviario (una grande opera
pubblica per Roma). L'anello ferroviario attiene alle competenze delle Ferrovie delle
Stato;
7. Un piano integrato per la bonifica del Tevere,
attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e la creazione di un parco
fluviale;
8 Riduzione della presenza nel centro storico
delle auto blu delle diverse istituzioni. Tutti i
progetti di pedonalizzazione del centro di
Roma si scontrano con la eccessiva presenza
di questa realtà;
9. Potenziamento della presenza delle forze di
polizia, attraverso la diminuzione del personale impiegato per le scorte. L'attuale disponibilità di personale della Prefettura di Roma è
fortemente ridimensionato da un uso eccessivo e fuori controllo del personale di scorta".
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La Capitale
a portata di card
Roma Pass “a misura di turista”
“Città Eterna a misura di turista: Roma Pass è lo strumento turistico-culturale della Capitale, che sorprende, semplifica e fa risparmiare”. A comunicarlo è Zetema che prosegue: “Oltre 40
monumenti, musei e aree archeologiche comunali e statali, ognuno
con le sue collezioni e mostre, per un patrimonio storico, artistico e
scientifico unico nel panorama culturale italiano. E, insieme, accesso gratuito al trasporto pubblico urbano, sconti su eventi, performance teatrali e musicali, servizi convenzionati e agevolazioni
collaterali (accesso preferenziale al Colosseo e contributo di soggiorno
incluso). Tutto in un unico pass. Ideata per sostenere il binomio ‘turismo e cultura’ e promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina e Dipartimento Turismo in collaborazione con il Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lazio e la Provincia di
Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, la ROMA
PASS si conferma un prodotto sempre più conosciuto, utilizzato e
apprezzato dai turisti e dal pubblico di curiosi, cittadini romani compresi. Questo successo risiede nella competitività dell’offerta rispetto
ad altre citycards nel mercato europeo ed è evidente nei risultati straordinari in trend di vendita, con quasi 520 mila card vendute soltanto nel 2012 (per un totale di n. 2.543.022 dalla sua attivazione,
21 aprile 2006, Natale di Roma). Non solo. E’ da attribuire anche,
e soprattutto, ai benefici conseguiti in termini di ottimizzazione dell’offerta turistica e innalzamento della qualità dei servizi di accoglienza. Come punto di forza della strategia di marketing territoriale
della città, la Roma Pass ha infatti contribuito ad una razionalizzazione e potenziamento dei flussi turistici e ad una fruizione del patrimonio culturale più unitaria e semplificata”.
Roma-Lido,
nuovo stop
Bonessio: ennesima odissea
La Ferrovia Roma-Lido è tornata regolare sull’intera
linea alle 12.15 dopo una interruzione di 75 minuti causata da un inconveniente tecnico alla stazione di san
Paolo. La tratta interrotta è stata quella tra Eur Magliana
e Piramide, tratta che pero’ è servita dalla metro B che ha
continuato a funzionare regolarmente. Ma è subito polemica. “Oggi i pendolari della Roma-Lido hanno dovuto subire l’ennesima odissea dei disservizi del
trasporto pubblico locale romano – sottolinea Nando Bonessio, capolista di Rivoluzione Civile per la Regione
Lazio - siamo ormai a una saga di cui non si contano gli
episodi”. “L’interruzione per 75 minuti del servizio, e
l’ennesimo guasto tecnico, dimostrano ancora una volta
quanto poco si sia fatto in questi anni per rafforzare il sistema di trasporto pubblico, favorendo invece investimenti per il trasporto su gomma, che significa nuove
colate di asfalto. Come ecologisti in Rivoluzione Civile conclude Bonessio -, vogliamo fermare le grandi opere
inutili, come il Grande Raccordo Bis, e destinare quegli
investimenti economici al potenziamento del servizio di
trasporto pubblico locale per pendolari e studenti”.
Carissimi i figli
....in provetta
Nostra intervista al Dott.Tocci
Per gli aspiranti genitori brutta sorpresa dalla Spending
Review della Regione. Un figlio con la fecondazione
assistita? Roba da ricchi, o comunque non certamente
alla portata di tutti. Con la delibera regionale per i
nuovi ticket, arriva anche questa brutta sorpresa: la
strada per diventare genitori con l’aiuto della medicina
diventa impervia e decisamente costosa. In sostanza
dal regime attuale, del ticket modulato sulle fasce di
reddito, al pari cioè di qualsiasi prestazione medica si
passa ad una vera compartecipazione alla spesa: di cui
100 euro per l’inseminazione intrauterina, 500 per la fecondazione in vitro, addirittura 700 se c’è anche la necessità di un prelievo chirurgico di spermatozoi
sull’aspirante padre.
La decisione di toccare questo particolare aspetto
della spesa sanitaria influenzerà molte Regioni?
Purtroppo si. Inserire la PMA nei Lea per tutelare la salute
dei cittadini e ridurre i costi delle Regioni, anche quelle del
Sud, sarebbe forse la cosa più giusta da fare. Più di ¼ delle
donne esegue cicli di PMA in altre regioni diverse da quelle
di residenza, con una migrazione che va da Sud verso Nord.
Con questo tasso altissimo di mobilità passiva, tra l’altro in
continua crescita, le regioni del Nord continueranno ad arricchirsi a spese delle regioni più povere. L’unico modo per
superarlo è inserire la riproduzione assistita all’interno dei
Lea, per far in modo che venga reso omogeneo su tutto il territorio tanto il servizio che il costo. Questo costituirebbe - aggiunge – a ridurre la mobilità, il chè costituirebbe un atto
umanitario nei confronti delle coppie che si trovano ad affrontare una fase delicata come il progetto di diventare madri
e padri, e si trovano costretti a farlo, non solo affrontando le
difficoltà dovute alle tecniche, ma anche lontani da affetti, famiglia e terra d’origine”.
Oltretutto la sterilità è in aumento nelle donne giovani, Lei Dott. Tocci, che soluzioni consiglia?
L’infertilità è causa di sofferenza psicologica in donne oltre i
35 anni di età, figuriamoci quando si tratta di donne molto
giovani. Molte di queste decidono di intraprendere un percorso di PMA, dovendo gestire vari stress, tra i quali anche
quello causato da un possibile fallimento di un ciclo di fecondazione e dalla necessità di dover fare delle scelte che hanno
forti implicazioni emotive. In natura, una buona parte degli
embrioni sono anomali sul piano genetico-cromosomico e non
riescono a superare tutti gli stadi di sviluppo dall’ovocita fecondato (giorno 1 di sviluppo) alla blastocisti (giorno 5-6 di
sviluppo), che è lo stadio in cui la natura ha previsto che gli
embrioni arrivino in cavità uterina per l’impianto. Questo
dato purtroppo si riscontra anche in donne giovani, e riflette
la produzione di embrioni difettosi che si riscontra anche in
natura. Ecco perché ogni volta che un ciclo di fecondazione in
provetta produce più di un embrione, occorre scegliere quale
o quali trasferire in utero. Presso il nostro centro, su richiesta
dei pazienti, si fa uno screening genetico pre-impianto e vengono trasferiti solo gli embrioni sani.
I centri pubblici devono garantire secondo Lei che la
coppia possa conoscere lo stato di salute genetica dell’embrione?
Sempre maggiori sono le speranze di avere un bambino sano
per i genitori che decidono di mettere al mondo un figlio grazie alla fecondazione in vitro. La diagnosi pre-impianto consente di conoscere lo stato di salute genetica degli embrioni
generati con la tecnica di fecondazione in provetta. Per questo su richiesta dei pazienti, presso il Gruppo Donnamed può
essere effettuata una valutazione dello stato di salute dell’embrione, prima del trasferimento in utero, attraverso uno
screening genetico pre-impianto. Per maggiori informazioni
si può consultare il sito: www.donnamed.it oppure www.fecondazionedonnamed.it.
Michela Draghetti
Lo spettro del fallimento
CRONACA DI ROMA
I lavoratori Farmacap protestano davanti all’Assessorato alle Politiche Sociali
realizzazione
e restyling
13 FEBBRAIO 2013
3
Rilancio dell’azienda e investimenti per il settore. Appuntamento il 15 febbraio
di Barbara Zampini
I lavoratori di Farmacap, azienda speciale del Comune di Roma, manifestano davanti all’assessorato
comunale alle Politiche sociali per chiedere il rilancio
dell’azienda, investimenti seri sul servizio sanitario
nazionale e la difesa del carattere pubblico e integrato
del comparto socio-sanitario. Dalla protesta i lavoratori ottengono la convocazione di una commissione
per il 15 febbraio alla presenza del direttore e del Cda,
per far chiarezza sul futuro dell’azienda e decidere
quale sia la via concreta per rilanciarla. Secondo
Ivano Peduzzi, candidato del Prc nella lista di Rivoluzione Civile Lazio, sono “richieste sacrosante”
quelle della Farmacap, che non soltanto gestisce 44
farmacia nella capitale ma anche asili nido, il servizio di teleassistenza e di telesoccorso. Azienda che attualmente versa in difficoltà, per diverse ragioni tra
cui: la diminuzione del fatturato del 7%, la disdetta
da parte di Assofarm del contratto di riferimento,
l’assenza di un piano d’investimento e la mancata stipula di un contratto di servizio tra Azienda e Comune. Tutto questo nonostante, come dichiara Azuni,
Presidente del Gruppo Misto, Sinistra, Ecologia Libertà, “siano stati dati dall’Assemblea Capitolina indirizzi precisi per il rinnovo del contratto di servizio
e per il rilancio delle farmacie comunali”. Ivano Peduzzi e Gianluca Peciola, responsabile Welfare di Sel
Area Metropolitana di Roma, chiedono alla giunta di
Alemanno un impegno concreto verso l’azienda per
scongiurare ogni tentativo di smantellamento, privatizzazione o possibile accorpamento, nonché avviare
investimenti efficaci, che possano risollevarla e garantire i servizi che sono a vantaggio di cittadini, famiglie ed anziani che ne usufruiscono. Peciola,
intervenuto alla manifestazione, chiede al Sindaco
anche di garantire ai lavoratori i diritti che gli spettano, tra cui il rispetto dei contratti e degli orari di lavoro, come ricevere una retribuzione dignitosa.
Daniele Ozzimo, vicepresidente della Commissione
Politiche Sociali e consigliere PD di Roma Capitale,
monta la polemica dichiarando che “la Giunta Alemanno distratta dalla prossima competizione elettorale appare più intenzionata ad affossare l'azienda,
anche prevedendo un bando pubblico di 2 milioni e
200 mila per l'istituzione di un 'polo cittadino' per
l'informazione e sostegno per anziani, disabili, neo
mamme e le loro famiglie che rappresenta un'inutile
quanto dannosa sovrapposizione rispetto l'operato
della stessa Farmacap". Rincara la dose Luigi Nieri,
candidato alle primarie del centrosinistra per il Sindaco di Roma, che attaccando la giunta dichiara: “il
giochino è sempre lo stesso: si spinge un'azienda
pubblica sull'orlo del baratro e così si crea l’occasione
per venderla. A quanto pare, il Sindaco Alemanno e
la sua Giunta ci continuano a provare”. I lavoratori,
prosegue, vengono trattati come sudditi. Per loro le
risorse non ci sono, come non ce ne sono per mettere
in piedi progetti innovativi per valorizzare l’azienda.
Ma pare ci siano, invece, i fondi per pagare nuovi
consulenti. […] Anche questo è welfare, ma Ale-
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Nella foto, la protesta dei dipendenti Farmacap
manno delle politiche sociali, l’ha dimostrato più
volte, se ne frega”. Infine Giovanni Barbera,
membro del comitato politico romano del Prc-Rivoluzione Civile e presidente del Consiglio del
Municipio Roma XVII ricorda, ancora una volta,
che la colpa dei problemi dell’azienda è solo dell’amministrazione dell’attuale Sindaco che ha
condotto una gestione molto discutibile di Farmacap ed ha fatto nomine inadeguate giustificate
da criteri economici e professionali.
Mancano i fondi e si ferma l’ 800.33.33
La protesta dei dipendenti del servizio Re.cup
La Direzione della Capodarco
rende nota, alla Regione Lazio e
ai sindacati, la decisione di sospendere, a partire dal 14 febbraio prossimo, il servizio
Re.cup (Numero verde gratuito
8003333), per il mancato pagamento degli stipendi ai 700 dipendenti di cui 300 sono disabili
gravi.
Il giorno dopo seguirà una manifestazione, decisa dalla Uil Fpl
di Roma. Protesta indetta per
l’irresponsabile comportamento
della stessa giunta che non si è
riunita per discutere delle sortidella Capodarco e per approvare il decreto di pagamento da
parte della Regione di oltre 18
milioni di euro per i servizi offerti dal Re.cup, necessari per
procedere al pagamento delle
attività svolta dalla cooperativa.
Secondo Paolo Dominici, Segre-
tario Provinciale della Uil Fpl di
Roma, i due eventi fanno capire:
“quale sia il grado di esasperazione di questi lavoratori che vivono nell’incubo non solo di
non percepire lo stipendio ma
anche di perdere il loro lavoro”.
Lavoratori che hanno già pagato
cara la crisi con un anno di cassa
integrazione a rotazione ed un
taglio del 10% sullo stipendio.
Le iniziative indette dall’azienda
creeranno un disservizio per i
cittadini che quotidianamente si
rivolgono al Re.cup per prenotare prestazioni sanitarie come
fa notare Domenico Gramazio
Vice presidente Vicario della
Commissione Sanità. Le difficili
condizioni economiche della
Capodarco sono dettate non
solo dalla mancata certificazione
della Società regionale Lait SpA
del credito vantato dall’azienda
per le prestazioni rese, ma anche
per il malgoverno della stessa
destra che non eroga i finanziamenti necessari all’azienda,
come dichiara Zingaretti candidato del centrosinistra alle regionali. Immediata la risposta
della Regione che precisa: la
questione “sarà risolta nei prossimi giorni” e il finanziamento
tanto atteso “sarà trasferito alla
società regionale Lait”. Antonio
Cuozzo e Alessio Paterra dell’Ugl Sanità Roma e Lazio, auspicano che la giunta trovi una
soluzione immediata perché:
“questa è l’ultima occasione in
cui si riunisce”. Soluzione che
possa garantire il servizio ai cittadini e la serenità ai lavoratori
del servizio scongiurando l’avviamento delle pratiche per la
messa in mobilità dei dipendenti.
CRONACA DI ROMA
Lo stipendio del partito a Zingaretti
infiamma la campagna per le Regionali
13 FEBBRAIO 2013
Storace: “Vicenda imbarazzante ed antipatica. Vorrei evitare di cavalcarla”
di Marino Marini
Tempesta sulla campagna elettorale di
Nicola Zingaretti. Dopo la pubblicazione
sull’edizione online del Corriere della
Sera, dei suoi stipendi da collaboratore,
prima dei Ds, poi del Pds e per finire del
Pd, quella di ieri è stata per il candidato
del Pd, una giornata da dimenticare, almeno per gli assalti che ha dovuto rintuzzare da molti esponenti del
Centrodestra. Tra i primi a prendere posizione non poteva non essere il Candidato Presidente del Centrodestra,
Francesco Storace: "E' una vicenda abbastanza imbarazzante e antipatica. Vorrei
evitare di cavalcarla peró lui deve essere
un po' più chiaro. Io voglio porre alcune
questioni e sapere se ho davanti un competitore che quando parla di legalità e trasparenza fa sul serio". Lo ha detto il
candidato del centrodestra alla presidenza della regione Lazio e leader de La
Destra, Francesco Storace, a margine di
una visita all'ospedale San Giovanni.
"Non si fa la denuncia per diffamazione
in questi casi - ha aggiunto Storace - ma
per calunnia. Perchè se ti attribuisce un
reato di truffa, perchè di questo stiamo
parlando, è antipatico. Io voglio sperare
che non sia vero quello scritto dai Radicali nell'esposto e che Zingaretti sia a
posto. Certo emerge che Zingaretti non
ha mai lavorato un giorno in vita sua".
Poi il Coordinatore regionale del Pdl, Vincenzo Piso: “L'articolo pubblicato sulla
versione on line di un autorevole quoti-
Gasbarra: “E’ la disperazione”
"La polemica sollevata su Nicola Zingaretti è
veramente assurda. L'attacco dei nostri avversari è frutto della disperazione per l'imminente sconfitta, ma arrivare ad inventare
accuse prive di fondamento, è follia". Lo
scrive in un comunicato il segretario del Pd
del Lazio, Enrico Gasbarra. "La situazione lavorativa e previdenziale di Zingaretti è trasparente e legale come è stato ben chiarito.
Capisco che si è a corto di proposte e di idee
per risolvere i problemi delle persone, ma si
metta fine al festival delle bugie con cui,
come noto, si conquistano querele e non
voti. Questo metodo di confronto politico conclude Gasbarra - è lontano da noi e dai
cittadini". Ed ancora Flavia Leuci, Candidata
alla regione sempre per il Pd:"Prima l'attacco
del capogruppo Radicale in Consiglio regionale, poi a ruota quello del Pdl. Sarebbe da
dire: da quale pulpito! Tutta questa storia ha
l'odore dell'attacco concordato e teleguidato. Cercano di gettare fango su una persona pulita, per dimostrare che 'sono tutti
uguali'. Io credo che i cittadini del Lazio abbiano capito bene la differenza tra chi ha governato in questi anni la Regione e chi ha
guidato la Provincia di Roma”.
diano nazionale, nalla rubrica curata dal
team Gabanelli, racconta la mezza verità,
fin qui nascosta dall'aspirante Presidente
della regione Nicola Zingaretti. Alla luce
della denuncia presentata in Procura e
nell'attesa che gli organi preposti accertino ogni responsabilità penale, Zingaretti ha il
dovere di rispondere pubblicamente a tre semplici domande:
1) Prima di essere assunto, il 15
febbraio 2008, con il fantastico
stipendio di 8000 euro al mese, dal 'Comitato provvisorio del Pd', a quanto ammontava la sua ultima retribuzione come
funzionario di partito?
2) Quali mansioni svolge un dipendente
del Pd, anzi del 'Comitato provvisorio del
Pd', per guadagnare il triplo di un Direttore di Agenzia di banca, il doppio di un
primario ospedaliero, il quadruplo di un
quadro amministrativo e sette volte di
più di un medio lavoratore dipendente
italiano?
3) È abitudine del Pd e dei suoi comitati
provvisori assumere con queste retribuzioni da favola personale destinato ad
una sicura elezione, gravando così i contribuenti di oneri previdenziali e connessi
al TFR pari a circa 100.000 euro, senza che
“Pagina falsa, strumentale e vergognosa”
Il Presidente uscente dalla Provincia si difende e querela i Radicali
I supporter di Pannella: “La parola passa alla magistratura”
“Il Presidente della Provincia da
sempre non riceve un salario, ma
un’indennità di carica fissa di circa
5mila euro al mese, come previsto
dalla legge. L’ente rimborsa esclusivamente i contributi previdenziali agli eventuali datori di lavoro
degli eletti, nulla a che vedere con
il meccanismo dei rimborsi degli
stipendi dei consiglieri provinciali.
La mia dichiarazione dei redditi è
sempre stata online sul sito internet della Provincia di Roma e la
questione sollevata dal Partito Radicale sulla stampa è già stata oggetto di una risposta esauriente ad
un’interrogazione del gruppo consigliare Pdl della Provincia di
Roma in data 2 aprile 2009”. E’
quanto dichiara in una nota Nicola Zingaretti, candidato alla
presidenza della Regione
Lazio: “Nella mia vita sono stato
prima dipendente della Sinistra
Giovanile, a partire dal 1991, e,
successivamente, del Pds, poi dei
Ds e, dalla sua costituzione, del
Partito Democratico, in maniera
continuativa con assunzioni e
riassunzioni determinate dai processi politici e dalle conseguenti
trasformazioni giuridiche della ragione sociale del partito in cui milito. In particolare, nell’autunno
del 2007 sono stato fondatore del
Partito Democratico ed eletto segretario regionale dopo le elezioni
primarie ottenendo 282mila voti
dei cittadini. In virtù di questa elezione e della fondazione del Pd si è
avviato un percorso che ha visto
confluire i Democratici di Sinistra
nella costituzione del Comitato
Provvisorio del Partito Democratico del Lazio, da cui sono stato in
seguito assunto così come avvenuto per tutti gli altri dipendenti
in tutta Italia. Nella vicenda sollevata non c’è quindi alcunché di
anormale né, tanto meno, alcunché
di illegale. L’iniziativa del Partito
Radicale si prefigura quindi come
un osceno tentativo di discredito di
una persona perbene, una macchina del fango in piena campagna
elettorale. Per questo ho dato mandato ai miei legali di presentare
una querela per diffamazione. Rimane il rammarico che una storia
di identità e di battaglie politiche e
civili, come quella del Partito Radicale, venga rovinata da una pagina così falsa, strumentale e
vergognosa”. A stretto giro di
posta la replica dei Radicali:
“Zingaretti ci querela per diffamazione? Sbaglia, semmai ci dovrebbe denunciare per calunnia.
Noi infatti fin’ora ci siamo limitati
al silenzio e a fare quel che abbiamo
ritenuto doveroso fare, comunicare
alla Procura quanto a noi trasmesso. Cosa avrebbe voluto Zingaretti che Pannella cestinasse
quanto ricevuto? Che Pannella si
tenesse le carte nel cassetto? Ha
ragione Zingaretti i Radicali sono
inaffidabili per loro della partitocrazia perché hanno il dovere civico di essere affidabili con i
cittadini elettori.
La macchina del fango la sta mettendo in moto il gruppo dirigente
del PD (ben diverso dai suoi elettori) con i suoi potenti mezzi di comunicazione tentando una
operazione mediatica, anche animata sui social network, che screditi i suoi accusatori. L’aveva
tentata anche Formigoni e sappiamo com’è andata a finire. Auspichiamo comunque sin da ora
che Zingaretti acconsenta alla
pubblicità del processo, cosicché la
gente possa comprendere, e non
faccia come Formigoni o Bassolino;
d’altra parte le parole trasparenza
e rinnovamento sono le sue parole
d’ordine, o no? Da parte nostra sicuramente quereleremo Zingaretti
per diffamazione in relazione alla
sua nota di stampa titolata 'Querelo i radicali per diffamazione.
Falso vergognoso sui miei contributi', poiché non c’è alcun falso
questa è diffamazione e, un minuto
dopo ricevuta la querela per diffamazione, denunceremo Zingaretti
per calunnia che è il reato che punisce chi incolpa falsamente taluno
di un reato sapendolo innocente.
In tutto questo il sig. Zingaretti,
lavoratore dipendente subordinato
a tempo indeterminato di un Co-
mitato Provvisorio non ha ancora
spiegato qual’era il suo precedente
stipendio coi Ds, se ha mai lavorato per il suo nuovo datore di lavoro, quanti giorni, con che
mansioni e perché ha ritenuto, da
Parlamentare Europeo in carica, di
dover sottoscrivere un contratto di
lavoro il giorno prima di accettare
la candidatura a Presidente della
Provincia con la coalizione di centrosinistra che gli avrebbe assicurato quantomeno una elezione
certa quale consigliere provinciale,
se è vero che in forza di quel contratto e delle norme di legge in vigore la Provincia di Roma ha
versato al Comitato Provvisorio
del Pd Lazio i contributi assicurativi, previdenziali, assistenziali e le
quote di Tfr.
Davanti alla vera opposizione dei
due Radicali in Consiglio spesso
Storace gridava 'aridatece Montino', chissà se ora Zingaretti dirà
'aridatece Storace'. Il problema è
che Zingaretti ora vuole celare dietro la baraonda mediatica che sta
per sollevare contro i Radicali è che
certi comportamenti, al di là del
fatto se costituiscano o no reato –lo
vedrà la magistratura - sono semplicemente inaccettabili per le decine di migliaia di disoccupati e per
qualsiasi persona normale che si
sveglia la mattina per recarsi sul
posto di lavoro faticosamente conquistato".
MERCOLEDÌ
5
il neoassunto lavori una sola ora per le
sue mansioni contrattuali?
Sono domande semplici, terribilmente
urgenti, come urgente sarebbe un soprassalto di sobrietà che imporrebbe a
Zingaretti di restituire alla Provincia tutti
gli emolumenti percepiti per un contratto
che non avrebbe mai dovuto firmare”.
Da registrare infine la presa di posizione
anche di Maurizio Berruti, Consigliere
comunale del Pdl: "Stando a quanto riportato sulle pagine del Corriere.it, il presunto paladino della rivoluzione della
trasparenza e candidato del centrosinistra
alla Regione sarebbe stato assunto dall’associazione Comitato Provvisorio Pd
Lazio, retribuzione 8 mila euro mensili,
proprio il giorno prima del 16 febbraio
2008, data in cui Nicola Zingaretti comunicava la sua candidatura a presidente
della Provincia. Potenza del caso: un contratto a tempo indeterminato proprio il
giorno prima della candidatura! E con
una elezione a consigliere scontata che,
per la legge sugli enti locali, implica il
rimborso a vantaggio del datore di lavoro
dei mancati guadagni proprio da parte di
Palazzo Valentini.
E’ davvero sconcertante e intollerabile
che, da parte di chi si riempie la bocca di
'nuovo inizio', possano emergere questi
scheletri dall’armadio, frutto di atteggiamenti da prima repubblica. Sarebbe il
caso che Zingaretti e il centrosinistra ne
traessero tutte le conseguenze del caso, e
immaginassero un nuovo inizio: le dimissioni".
6
MERCOLEDÌ
13 FEBBRAIO 2013
Clonavano carte di credito
e poi facevano shopping
In manette sette persone
Le Fiamme Gialle del Nucleo
Speciale di Polizia Valutaria
hanno arrestato, ieri mattina, i
componenti di un’organizzazione criminale dedita al furto
ed al successivo utilizzo delle
credenziali delle carte di credito di ignari cittadini, italiani
e stranieri. Le indagini sono
state coordinate dai magistrati
del gruppo Reati contro l’economia della Procura della Repubblica di Roma mentre le
misure cautelari sono state
emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari, Roberto
Saulino. I finanzieri sono partiti dalla localizzazione dell’esercizio commerciale presso
il quale veniva compiuto il
furto dei dati: un ristorante di
Roma, dove le menti dell’organizzazione si servivano di un
cameriere per carpire - attraverso un apparecchio elettronico della grandezza di un
pacchetto di sigarette (c.d.
skimmer) - le informazioni
contenute nella bande magnetiche delle carte di credito dei
clienti. Bastavano solo pochi
istanti. Prima di portare in
cassa la carta di credito affidatagli dal cliente, il cameriere la
strisciava velocemente nello
skimmer che ne leggeva abusivamente il contenuto. Qualche
altro passaggio ed il gioco era
fatto: lo skimmer veniva successivamente collegato ad un
personal computer che, attraverso un software di gestione
delle bande magnetiche, consentiva la trascrizione dei dati
rubati su altre carte di credito,
stavolta vergini, realizzando
così dei veri e propri cloni. Le
carte venivano quindi utilizzate dai truffatori per fare
shopping, nei negozi più in
delle vie del centro di Roma e
della provincia. Spese per migliaia di euro che, naturalmente, venivano addebitate
agli inconsapevoli titolari delle
carte di credito.
La frode in danno dei truffati si
aggira intorno ai 500 mila euro.
I 10 destinatari delle misure
personali (4 in carcere, 3 agli
arresti domiciliari e altri 3 ai
quali è stato notificato l’obbligo di firma), ossia i capi dell’organizzazione,
sono
cittadini di origine africana, rumena ed albanese, residenti nel
Lazio. Sono stati inoltre denunciati altri 7 soggetti, coinvolti, a diverso titolo,
nell’ambito dell’illecita attività.
Corruzione per evitare il carcere
CRONACA DI ROMA
Con delle false perizie i detenuti ottenevano il ricovero in strutture ospedaliere
Otto arresti tra cui un avvocato e il titolare della clinica
di Rema Naeem Mohammad
Nel corso della mattinata di ieri,
la squadra mobile della Questura
di Roma ha eseguito otto ordinanze di custodia cautelare
emesse dal gip presso il Tribunale
di Roma nei confronti di noti professionisti della Capitale responsabili di corruzione e false perizie
con l’aggravante dell’utilizzo di
metodi mafiosi. Tra i personaggi
arrestati dalla Squadra Mobile di
Roma, vi è un noto avvocato penalista, il quale aveva creato sistema di corruzione che
consentiva ad alcuni particolari
suoi clienti di vedere aprirsi le
porte del carcere ed ottenere il ricovero in strutture ospedaliere.
La scelta dei pregiudicati che potevano usufruire della rete di rapporti creata dall’avvocato si
basava esclusivamente sulle possibilità di poter pagare tutti gli
anelli della catena corruttiva.
Ruolo fondamentale della rete di
corruzione scoperta dalla Polizia
di Stato era ricoperto dai medici,
sia liberi professionisti che dipendenti di Asl della capitale. A loro
era demandato il compito di effettuare false perizie che consentissero al detenuto di ottenere i
benefici di legge. Tra questi il proprietario di una nota clinica romana, ove la maggior parte dei
pregiudicati è stata ricoverata per
le più svariate patologie. M.C,
noto avvocato penalista della Capitale, aveva creato un sistema di
corruzione che consentiva ad alcuni particolari suoi clienti di vedere aprirsi le porte del carcere ed
ottenere il ricovero in strutture
ospedaliere. Il sistema messo in
piedi dall’avvocato durava da molto tempo ed
ha già visto uscire dalle
prigioni noti esponenti
della criminalità organizzata campana e romana.
Oggi
all’avvocato viene contestato di aver favorito
due trafficanti di droga,
M. D. G., C. B., ed un responsabile di omicidio
condannato in primo
grado a 23 anni, V. E. G.,
nato in Albania. I medici, fondamentali per
la realizzazione del progetto criminale sono V. D. T., A. S., entrambi iscritti all’albo dei periti
presso il Tribunale di Roma, A. I.,
medico impiegato presso il centro di igiene mentale della ASL
RM/C; M. R., proprietario della
clinica Sant’Alessandro. Il sistema
era particolarmente oliato e paradossalmente semplice: l’avvocato
sceglieva i clienti maggiormente
facoltosi che potessero garantire il
pagamento di somme di denaro
senza particolari problemi; dopodiché, contattava i periti nominati
dal Tribunale per suggerirgli la
redazione di perizie che certificassero patologie tali da consentire il ricovero dell’indagato
presso la clinica Sant’Alessandro;
veniva, immediatamente, interessato M. R. per avviare tutte le pratiche per il ricovero, l’importante
era che “è un altro di quelli che
può pagare? o che non può pagare? scusami perché sennò è un
problema”. Non finiva qui, il servizio doveva essere completo.
L’indagato doveva aver garantito
anche uno sconto di pena e
l’unica soluzione era dimostrare
che aveva problemi psichici. Ecco
la soluzione, coinvolgere un medico in servizio presso il CIM di
una struttura sanitaria pubblica
che certificasse la necessità di un
ciclo di incontri con il paziente.
Ma qui vi era l’ultima sorpresa…il calendario delle visite
era deciso dallo stesso paziente e,
inoltre, duravano al massimo due
minuti nei quali il professionista
doveva esaminare il paziente, redigere un certificato e riscuotere
una somma di denaro per il gravoso incarico ricevuto.
Inchiesta bus, Marroni (Pd):
“Alemanno risponda
ad interrogazione
entro il tre marzo”
"Ieri abbiamo presentato
un'interrogazione urgente a
risposta scritta sulla vicenda
filobus, dove abbiamo ribadito al Sindaco Alemanno le
cinque domande che da
giorni gli stiamo ponendo
per fare chiarezza su atti e
azioni amministrativi di cui
come primo cittadino deve
rendere conto alla cittadinanza. Ricordiamo al sindaco che il regolamento del
Consiglio Comunale all'articolo 105 dà come tempo
massimo di risposta all'interrogazione venti giorni.
Quindi entro il 3 marzo".
Queste le parole di Umberto
Marroni, capogruppo PD di
Roma Capitale
Mercati illegali, Legambiente: “Ventuno indagini per traffici illeciti”
"Dodici inchieste per traffici illeciti e
merci contraffatte riguardano il porto di
Civitavecchia e nove altre riguardano gli
aeroporti di Fiumicino e Ciampino, su
163 indagini internazionali in Italia una
su dieci riguarda il Lazio, 21 in totale, il
12,9%. E' questo uno dei dati più importanti della nuova ricerca presentata da
Legambiente e Consorzio Polieco sui
flussi illeciti tra l’Italia, l’Europa e il resto
del mondo". Così comunica Legambiente. “I numeri dei traffici illeciti tra il
porto di Civitavecchia e gli aeroporti di
Fiumicino e Ciampino sono molto preoccupanti, richiedono una maggiore attenzione da parte delle istituzioni,
nascondono un mercato a terra che coinvolge la criminalità organizzata -dichiara
Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- Servono anche maggiori
controlli per andare a fondo e sgominare
il fenomeno, attraverso sanzioni specifiche per i reati ambientali secondo la di-
rettiva già introdotta in Europa”. Il porto
di Civitavecchia si presta bene ad essere
usato dai trafficanti, in Italia è al secondo
posto come porto di destinazione con Venezia e Bari dopo Ancona per numero di
inchieste, mentre si piazza al terzo posto
come porto di partenza: lontano dai riflettori delle indagine per mafia e situato
a due passi dalla Capitale e dal suo im-
menso mercato (e in genere al centro
dello Stivale), è quello dove entrano illegalmente soprattutto merci contraffatte,
compresi i prodotti enogastronomici, e
specie animali protetti dalla Convenzione Cites, o semplicemente in violazione delle norme italiane ed europee. A
settembre, proprio nel porto di Civitavecchia, i funzionari dell'Ufficio delle
Dogane hanno sequestrato, ad esempio,
11 mila cartoni di olio di oliva fatto passare per olio extra vergine ed in partenza
per Canada e Stati Uniti per un valore
complessivo di circa 226.000 euro. Via
aerea viaggia l’alta tecnologia contraffatta, pregiata e poco ingombrante: la
scorsa estate, allo scalo di Ciampino i
funzionari hanno sequestrato 1.766 articoli contraffatti provenienti dalla Cina,
fra accessori e componenti per telefonia.
In quegli stessi giorni, gli inquirenti
hanno scoperto migliaia di prodotti contraffatti negli scali di Fiumicino e Ciam-
pino. Dalle numerose indagine condotte
dai forestali e dalle altre forze di polizia,
il nostro paese appare come nodo strategico per l’ingresso fuori legge in Europa
dei pesci: arrivano da noi prevalentemente dai mari dello Sri Lanka, di Bali,
del Mali nell'aeroporto di Fiumicino in
scatoloni, in sacchetti di plastica con poca
acqua, per poi commercializzarli dove
c’è mercato, anche all’interno dei confine
Ue. Uno dei mercati che si è più consolidato negli ultimi anni è quello legato alla
cosiddetta medicina tradizionale cinese,
che utilizza parti di animali a rischio di
estinzione. Per merci di dimensioni minori e purtroppo per animali di piccole
dimensioni si scelgono i corrieri e sono 9
le inchieste che riguardano gli aeroporti
di Fiumicino e Ciampino nel Lazio. A
Fiumicino arrivano specie protette, pelli,
avorio ed altre parti di animali che arrivando in Italia, ripartono per i mercati
europei, americani ed asiatici.
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La politica si scatena
“Di nuovo oggi a Roma l’ennesimo morto ammazzato vittima di
un regolamento di conti. L’uomo
con precedenti è vittima di una
vera e propria esecuzione. Dopo
l’eccellente operazione condotta
ieri dalle forze dell’ordine che
hanno assicurato alla giustizia decine di componenti di una organizzazione malavitosa dedita allo
spaccio di cocaina nella zona di
San Basilio oggi la città torna a far
parlare di se per la guerra fra organizzazioni criminali che si contendono il controllo del territorio.
I fatti dimostrano che l’infiltrazione delle varie mafie sul territorio romano è consistente e si
appropria sempre più di ulteriori
pezzi di città e di attività economiche. E’ sempre più necessario
l’intervento delle organizzazioni
di quartieri e imprenditoriali per
affiancare l’attività preziosa delle
forze dell’ordine. E’ necessario
quanto prima la convocazione di
un consiglio comunale straordinario sulla violenza criminale a
Roma . Ribadisco ancora una
volta la necessità di avviare la costituzione delle ‘consulte di quartiere per la legalità’0 come
deterrente per arginare la presenza criminale nei quartieri di
Roma”. Queste le parole del consigliere Capitolino del PD Dario
Nanni membro della commissione sicurezza del comune di
Roma. E’ intervenuto anche Monica Cirinnà, consigliere capitolino del Pd: “Continua incessante
lo stillicidio di violenze e morti
ammazzati nelle strade della Capitale. Dopo il grave delitto di domenica sera al Pigneto, oggi
l’esecuzione in stile mafioso di un
pregiudicato a Casalotti. Nel
nuovo Far West di questi giorni si
individua un nuovo assalto della
criminalità organizzata per conquistare porzioni di territorio
della città . La Capitale ogni
giorno diventa sempre più insicura per i cittadini romani e a
farne le spese sono sempre più
spesso le persone più deboli come
gli anziani e le donne, cui si aggiungono troppo spesso anche
violenze omofobe e a stampo razzista”. La parola è passata al consigliere comunale del Pd, Paolo
Masini: “Un altro morto nella Capitale ucciso per un regolamento
di conti con una pistolettata in
testa. In questi cinque anni, nonostante le promesse elettorali del
peggior sindaco che Roma abbia
mai avuto, Gianni Alemanno, la
città si è trasformata in una sorta
di Far West. Il sindaco ammetta
che anche sul tema della sicurezza
ha fallito”.
Casalotti, uomo ucciso in auto
CRONACA DI ROMA
Il 36enne era coinvolto nell’inchiesta del 2008 sull’omicidio di un albanese a Montespaccato
MERCOLEDÌ
13 FEBBRAIO 2013
7
La vittima è stato avvicinato da finti poliziotti che fingendo un controllo lo hanno ucciso
di Sara Bittarelli
Ancora sangue per le vie di
Roma. Un uomo è stato ucciso a colpi di pistola alla
testa in via di Pantan Monastero, nella borgata Casalotti, alle porte della
Capitale. Si tratta di un romano di 36 anni, già noto
alle forze dell'ordine e coinvolto nel 2008 nell'inchiesta
sull'omicidio di un albanese
a Montespaccato, freddato
davanti al suo bar. Il cadavere è stato trovato ieri mattina a bordo della sua
autovettura, in un'area di
parcheggio condominiale
che affaccia sulla strada.
Non ci sarebbero testimoni
dell'omicidio. Sul posto il
magistrato di turno e del
medico legale. Secondo una
prima ricostruzione, la vit-
tima è stata fermata da finti
appartenenti alle Forze di
Polizia che fingendo un con-
trollo si sono potuti avvicinare al 36enne uccidendolo.
Ad indagare è il Nucleo investigativo di Roma di via
in Selci. “Oggi, un uomo
con precedenti è stato trovato cadavere in strada a
Roma con ferite da arma da
fuoco. La Capitale ha bisogno urgente di una ‘Commissione
Comunale
Antimafia’ che lavori seriamente sull’aumentare spaventoso della presenza
criminale nei nostri quartieri. Da Sindaco sarebbe
uno dei miei primi impegni”. Queste le parole di
Stefano Tersigni, prossimo
candidato Sindaco di Roma
per la lista civica ‘Roma Capitale è Tua’.
Sequestrato un tesoro da mezzo milione
Auto di lusso, buoni fruttiferi postali,
conto correnti postali oltre a vari conto
correnti bancari, tutto per un valore
complessivo che supera il mezzo milione di euro. Un vero tesoro accumulato grazie allo spaccio della droga nel
frusinate; un tesoro sequestrato ieri
mattina dai carabinieri del reparto operativo di Frosinone che hanno eseguito
una ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Roma a due persone di etnia
Rom. Si tratta di D.A, 42enne da Roma
e la Signora D.I. 40enne da Frosinone.
Al romano sono state sequestrate due
Ferrari, una GOLF G.T.D. ed uno scooter nonché due buoni postali fruttiferi
ed un conto postale per deposito a risparmio. Alla donna sono state sequestrate due autovetture, delle quali una
potente BMW X6 ed una Peugeot 107,
nonché tre conti correnti bancari, un
conto deposito a risparmio postale e
due libretti postali ordinari. Ad innescare le indagini nel giugno 2011, è
stato il ferimento di un altro rom avvenuto in Frosinone in seguito al quale
vennero arrestati, sempre dai carabinieri, due persone. In quella circostanza
i militari indagarono 22 persone, tutti
appartenenti ad una rete dedita allo
spaccio di droga, tra cui i due oggetto
dei sequestri odierni. La cocaina spacciata a Frosinone veniva fornita da un
gruppo di Rom della Capitale e avevano un giro di affari di circa 50mila
euro mensili.
Sbarca al porto
di Civitavecchia
con 60 kg di hashish
In manette
Il nervosismo manifestato al
momento dello sbarco al
porto di Civitavecchia è stato
fatale per un italiano proveniente dalla Sardegna, nella
cui autovettura i finanzieri
del Comando Provinciale di
Roma, con la collaborazione
del personale di mare del Reparto Operativo Aeronavale
di Civitavecchia, hanno rinvenuto diversi panetti di hashish. L’uomo, da poco
sbarcato dal traghetto, ha attirato l’attenzione delle
Fiamme Gialle della Compagnia e della Stazione Navale
di Civitavecchia in servizio
presso lo scalo portuale, che
dopo aver sottoposto a perquisizione l’autovettura nella
sua disponibilità, hanno rinvenuto hashish confezionato
in panetti per un peso di
circa sessanta chili. L’uomo è
stato arrestato per traffico internazionale di droga ed associato
all’istituto
penitenziario di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Morti per overdose, preso lo spacciatore dell’eroina killer
Le indagini della Polizia sono partite da alcune
morti per overdose. La squadra di polizia giudiziaria del Commissariato Tuscolano, diretto dal
dott. Domenico Sannino, ha stretto il cerchio intorno ad alcuni noti pusher della zona. Dopo alcuni
appostamenti
hanno
individuato
l’abitazione di uno di questi, dove sospettavano
ci fosse la sua base operativa. Quindi i poliziotti
hanno aspettato sotto casa che il sospettato scendesse dal suo appartamento per controllarlo. Appena l’hanno visto uscire si sono avvicinati, ma
l’uomo ha tentato la fuga e, nel mentre, gridava
all’indirizzo dei suoi familiari in casa che era in
atto un controllo della Polizia. Alcuni agenti al-
lora si sono affrettati a salire nell’abitazione per
una perquisizione. A seguito del controllo i poliziotti hanno trovato alcune dosi di eroina, circa
13 grammi, e ben 2700 euro in contanti. A.F.,
42enne romano, è stato arrestato con l’accusa di
detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. E’ dell’altro giorno, invece, l’arresto portato a termine dagli uomini del Reparto Volanti,
diretti dal dott. Eugenio Ferraro, a seguito di un
controllo in una delle zone più a rischio per il
reato di spaccio nella zona Monte Mario. Due
pattuglie si sono avvicinate ad un locale, spesso
ritrovo di consumatori di droga. Da fuori gli
agenti hanno visto che il barista cedeva due in-
volucri ad un avventore due involucri che prendeva da sotto il bancone. Alla vista della Polizia
il ragazzo ha tentato di allontanarsi velocemente
dal bar, ma è stato fermato ed effettivamente trovato in possesso di due involucri contenenti cocaina. Gli agenti si sono poi avvicinati al barista,
che spontaneamente ha ammesso di aver ceduto
poco prima lo stupefacente al ragazzo e che ce
n’era dell’altro nascosto sotto il bancone. Il controllo è proseguito in casa del pusher, dove sono
stati trovati altri 16 involucri contenenti cocaina
e 75 euro in banconote di piccolo taglio. Anche
per M.A., 47enne romano, sono scattate le manette con l’accusa di spaccio di stupefacenti.
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CRONACA DI ROMA
Menzogne e negazionismo
Elia Valori vince la sua battaglia
Storica sentenza del Tribunale di Roma sui contenuti del libro: “Antisemitismo, Olocausto... La grande sfida del mondo ebraico”
MERCOLEDì 13 FEBBRAIO 2013
di Bernard Saila
La giustizia! Si, la Dea con la Bilancia, proprio Lei in
carne e ossa, spesso, molto spesso, molto più spesso di
quanto non si immagini, ci propina, goccia a goccia,
sconvolgenti parentesi di teatrale spettacolarità da fare
invidia ai più titolati commediografi di ieri e di oggi. Vediamo l’ultima. In ordine di tempo, ovviamente. Nessuno si illuda che domani la cronaca non scopra il topo
bianco sotto la poltrona del magistrato di turno. Questa
volta, invece, il Tribunale civile di Roma ha scritto una
pagina importante per il rinnovamento culturale del nostro Paese. Una sentenza che resterà incisa a fuoco nella
memoria storica, perché, oltre ad essere deliberata quasi
in concomitanza con le celebrazioni della “Giornata
della memoria”, ricorda che preconcetti, falsità, simulazioni e luoghi comuni non possono essere considerati
come fonti di diritto e ancor più non possono pregiudicare la legittima espressione del diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero. Il fatto in questione
riguarda una sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Roma, datata 22 gennaio scorso, che ha respinto una valenza diffamatoria intentata dalla
redattrice del quotidiano “Rinascita”, Alessia Lai, per
una frase contenuta nel libro di Giancarlo Elia Valori,
edito da Mondadori, “Antisemitismo, Olocausto, Negazione – La grande sfida del mondo ebraico nel ventunesimo secolo”, in cui l’autore, riferendosi alla
“Conferenza internazionale sull’Olocausto: una visione
globale”, tenutasi a Teheran l’11 e 12 dicembre 2006,
aveva inserito il nome della giornalista tra i 67 partecipanti di 30 differenti nazioni alla conferenza organizzata dal presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejād.
Tra i partecipi, si legge nel libro di Valori: “il noto negazionista Robert Faurisson, che ha subito una condanna a Parigi per la sua attività negazionista; David Duke dalla
Luisiana, già capo del Ku Klux Klan e oggi rappresentante del
suo stato a Washington; Federick Toben dall’Australia, già
condannato a cinque anni in Germania per propaganda negazionista; Michele Renouf dalla Gran Bretagna, modella e
danzatrice convertitasi al negazionismo dell’Olocausto durante il processo a David Irving; Patrik MacNalley dal Giappone; Nadin Ravski dalla Russia; Alessia Lai dall’Italia, Jurgen
Graf dalla Svizzera, ma residente a Teheran; e altri studiosi
meno noti, oltre a una nutrita schiera di intellettuali legati al
regime iraniano (…..) I partecipanti si sono accordati per fondare una istituzione gli studi sull’Olocausto (…) Come si vede
il fine politico è quello di utilizzare questa rete di sedicenti e
poco noti studiosi per negare il diritto di Israele ad esistere
come stato e per collegare un variegato gruppo di intellettuali,
di destra come di sinistra, tra gli Usa e l’Europa, ai progetti di
propaganda globali del regime di Teheran”.
Per queste ragioni, documentate rigorosamente dall’autore nel suo libro, Alessia Lai è stata condannata, secondo giustizia, al pagamento di 9mila euro in favore
di Giancarlo Elia Valori, che ne ha disposto la donazione
all’Istituto Madri Pie di Roma, nonché alle spese legali.
L’arma del negazionismo che cerca di oscurare il passato
La tentazione di incenerire la memoria storica della
“Shoah” molto spesso trascina l’intellettuale, laico e miscredente nella stragrande maggioranza dei casi, a ver-
sare veleno, attraverso operazioni editoriali e politiche
tanto più pericolose quanto più rozze scientificamente
infondate, allo scopo di mettere in dubbio la verità storica. E cioè: che i milioni di morti nei Lager non sono
mai morti, che l’olocausto è una favola, che ad Auschwitz sono stati uccisi, col gas, solo i topi. Non solo! Il
negazionismo oggi si nutre di una propaganda capillare gestita da alcuni paesi mediorientali, che si inserisce
in una sorta di apnea culturale di memoria della stessa
Europa. Sono problematiche terribili che toccano il
senso stesso della storia, la fragilità del bene, gli orrori
dell’intolleranza, che Valori documenta nel suo libro,
“Antisemitismo, Olocausto, Negazione – La grande
sfida del mondo ebraico nel ventunesimo secolo”, arricchito dalle prefazioni di Shimon Peres, Guido De
Marco e Avi Panzer, per raccontare i temi geopolitici che
nel tempo hanno dominato l’agenda mondiale su una
delle tragedie più devastanti compiute ai danni dall’intera Comunità ebraica, nel rispetto più rigoroso della
verità storica.
L’opera contiene una esaustiva quantità di vicende passate e presenti, che associate a date e citazioni - tra cui “la
Conferenza sul negazionismo tenutasi a Teheran –
fanno emergere concretamente, in modo inequivocabile, non solo l’orrore dell’antisemitismo, non risanato
neppure dall’esperienza dell’immane tragedia della
Shoah, ma anche la grande sfida del mondo ebraico, con
una tesi forte e un’analisi contaminata, a cavallo fra storia e attualità. E’ un libro che, senza dubbio, rappresenta
una testimonianza del tutto speciale, nella quale si fondono la vocazione storiografica dell’autore, insieme alle
non meno imperative ragioni del cuore e della memoria.
Il legame di Giancarlo Elia Valori con la Shoah
Per comprendere meglio questo suo profondo legame
con la Shoah, bisogna ripercorrere le pagine della sua
precedente opera, “Un albero per una vita”, in cui le terribili vicende della persecuzione degli ebrei italiani sotto
il fascismo si legano, in un sottile contrappunto, con
frammenti di storia della sua famiglia.
Valori pone in risalto i momenti salienti della sua giovinezza, in cui si eleva la figura della madre Emilia (decorata di Medaglia d’Oro al Merito Civile), una donna
di grandissimo coraggio e di straordinaria dirittura morale, che si trovò a dover affrontare, come tante altre
mamme italiane della sua generazione, la drammatica
prova dell’ultima guerra, dominata dalla furia selvaggia
nazi-fascista. Esperienza di dolore e di allarme che l’autore sintetizza in una rapida riesumazione dell’atteggiamento sia della madre, ma anche del padre e del
fratello Leo, coraggioso partigiano, nei confronti della
tragedia che la mitomania dell’asse italo-tedesco, spinta
all’esacerbazione, rovescia, giorno dopo giorno, senza
soluzione di continuità, il mondo intero, nel tentativo
disperato di sottomettere alla svastica della violenza e
della discriminazione razziale l’intera umanità. Per fortuna, la ruota della storia girò in maniera diversa e si
fermò al punto giusto. E anche se le “macerie fumanti”
avevano l’asprezza dell’odio e della disumana propensione alla distruzione e all’incenerimento della libertà e
della democrazia, fu unanime e corale il grido di liberazione che si levò, solenne e infrenabile, dall’anima dell’umanità e si osannò alla fine della “tragedia hitleriana”
con la forza irresistibile della Pace sulla guerra. Questa
sua opera, in definitiva, ha il pregio di essere una testimonianza di vita vissuta. Una prova concreta dell’impegno culturale di uno studioso che non si ferma alla
superficie ma arriva al fondo delle problematiche per
trovarne le cause e fissarne, in termini di validità o
meno, le finalità e la capacità progettuale. Ritengo utile,
quindi, per conoscere meglio l’altissima dirittura morale di Giancarlo Elia Valori, unitamente al suo poliedrico impegno di studioso, di pedagogo e di pubblicista,
a respiro internazionale, riportare un stralcio di una sua
intervista a Rai-Parlamento in occasione della presentazione del libro, che vide la partecipazione, fra gli altri,
del Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, e, in videoconferenza da Gerusalemme, di Shimon
Peres.
Shoah e negazionismo sono sempre di attualità. Perché la storia è diventata un elemento di lotta politica?
“Sento molto questo tema perché sono convinto del valore della
memoria, ma anche della necessità, oggi più che mai stringente, di sottrarre terreno all’antisemitismo. La vera sfida è
proprio questa combattere la cultura dell’odio che è antisionista, ricacciando negli inferi del passato idee di superiorità che
ciclicamente vengono. Ritengo quindi che la storia interpreta
la memoria e, a sua volta, la memoria determina la valutazione
dei fenomeni sociali presenti e futuri. Per cui, oggi, il vecchio
antisemitismo è in perfetta continuità con il nuovo e i due secoli di intolleranza antiebraica costituiscono diversi momenti
di un unico, secolare, odio antisionista, peraltro sostenuti dalle
attuali campagne costruite a tavolino nei Paesi leader dell’integralismo islamico”.
Dare forma ad una coscienza nuova
Di Valori colpisce la sincerità critica nella valutazione e
nel giudizio di certi fermenti presenti oggi nella tormentata area mediorientale. E’ una sincerità che, per
certi aspetti, sollecita e autorizza la partecipazione non
supineggiante di tutti, dico tutti, all’impegno sociale, affinché si instauri un rapporto positivo e fraterno con
l’amico popolo ebraico, “perché oggi - ricorda Valori – non
vi è pace né fuori di noi, nella politica internazionale, né dentro di noi, se non riconosceremmo, da cattolici, la profondità dei
nostri vincoli con il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di
Giacobbe”. Le sue sono riflessioni che contribuiscono, e
con successo, alla formazione della coscienza nuova di
cui il momento storico ha bisogno per imporre la scelta
di vita da imporre nell’alveo del Principio di Carità e di
Speranza dal quale si diparte, per diventare messaggio
d’amore e di pace universale, la Parola di Cristo Crocifisso e Risorto per il Bene della creatura umana. Alla divulgazione e alla difesa di tale Principio si ispira questa
“fatica” letteraria che, sfogliandola alla luce del momento storico attuale, mira a coinvolgere la pubblica
opinione, affinché la Shoah non venga costantemente
ignorata. Non solo! “Il consesso della pubblicistica internazionale - secondo Valori - dovrebbe di più e meglio, e con maggiore chiarezza di quanto oggi non faccia,
esporre queste realtà, queste verità: che lo Stato e l’amico
popolo israeliano furono assaliti dal giorno stesso della
loro nascita da coalizioni degli stati arabi intenti a distruggerli. Dal 1948 ad oggi di attacchi ne vennero molti,
tra cui gravissimi atti di terrorismo. Il resto è storia di
tutti i giorni: partendo dal caso Dreyfus per approdare
alle mostre negazioniste di Teheran”. Il suo vuole essere
un appello accorato, che va oltre l’orizzonte esclusivamente cristiano e diventa “universale” come messaggio di fraternità partecipata a tutti gli uomini del
pianeta-terra.
BANDI DI GARA - SENTENZE
PROROGHE - ESITI DI GARA
FALLIMENTI - ESECUZIONI
ASTE MOBILIARI E IMMOBILIARI
PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI
CONVOCAZIONI ASSEMBLEA
MODIFICHE SOCIETARIE
SPECIALITÀ FARMACEUTICHE
BILANCI ENTI PUBBLICI
CONCESSIONARIA ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO SPA
MERCOLEDÌ
Il ricordo di Paolo Narducci, martire risorgimentale
Grande festa sul Gianicolo
per la Repubblica Romana
Grande mostra
al Complesso del Vittoriano
Specchio Romano
onamoR oihccepS
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PAGINA A CURA DI CINZIA DAL MASO E ANTONIO VENDITTI
Omaggio
a Sordi
Nella notte tra il
24 e il 25 febbraio
del 1003, all’età di
83 anni, moriva
Alberto Sordi. A
dieci anni di distanza, la sua città
rende omaggio al
celebre artista con
la grande mostra
“Alberto Sordi e
la sua Roma”, ospitata al Complesso
del Vittoriano dal 15 febbraio al 31
marzo 2013 e realizzata da Comunicare Organizzando: fotografie, filmati,
lettere autografe, materiali audio e
video, sceneggiature, installazioni, oggetti e documenti, molti dei quali inediti, provenienti dalla casa, dallo
studio e dagli archivi privati.
L’esposizione, promossa da Roma Capitale in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Direzione per il Cinema, RAI, con il
patrocinio di Fondazione Alberto
Sordi, Media Partner, Il Messaggero, è
curata da Gloria Satta, Vincenzo Mollica, Alessandro Nicosia, che ne ha curato anche l’organizzazione generale,
con Tiziana Appetito.
Il rapporto di Sordi con Roma è stato
incondizionato, appassionato, sempre
a cavallo tra arte e vita. La Capitale è
stata il grande amore di Alberto, il
luogo dove si sono intrecciati i suoi
film e le vicende private di una biografia ricca di eventi e successi. Come
scrive Gloria Satta, “nel romanzo sorprendente della sua vita, la storia
d’amore con Roma occupa un ruolo
chiave.
Albertone era perdutamente innamorato della sua città. La considerava la
più bella del mondo e sognava di liberarla dal traffico. Dovette limitarsi a
“governarla” nel giorno del suo ottantesimo compleanno, il 15 giugno del
2000, quando il sindaco Francesco Rutelli gli affidò la fascia tricolore per 24
ore tra ali di folla acclamante. Indimenticabile. L’attore è stato il miglior
ambasciatore della romanità nel
mondo.”
Il percorso della mostra si articola in
due sezioni. Nella prima rivivono
Sordi e i suoi 56 film girati a Roma con
circa 20 approfondimenti che vedono
esposti, molte volte per la prima volta,
fotografie, album personali con rassegne stampa, copioni, oggetti utilizzati
nei film.
Nella seconda sezione vengono proposti i momenti più significativi della
vita dell’attore a Roma: la sua casa, il
suo studio, l’addio alla lira, il suo particolare e personalissimo rapporto con
Giovanni Paolo II.
E quasi a chiudere questo cammino
ideale tra film e vita, finzione e realtà,
ci sono le toccanti immagini dell’omaggio di cinquecentomila persone alla camera ardente allestita per
lui in Campidoglio e del funerale a
San Giovanni in Laterano, a cui parteciparono in duecentocinquantamila.
A illustrare il rapporto di Sordi con
Roma contribuiscono in misura determinante i numerosi articoli scritti dall’attore tra il 1988 e il 2002 su “Il
Messaggero”, che spaziano tra i più
disparati argomenti: costume, vita
quotidiana, ricordi personali, aneddoti
legati alla carriera, riflessioni acute,
garbate denunce.
Attraverso le pagine del giornale, l’attore stabilisce un dialogo affettuoso e
arguto con la città, da lui considerata
la più bella del mondo malgrado il
traffico, le difficoltà della convivenza,
i mutamenti intervenuti negli anni.
13 FEBBRAIO 2013
Il 9 febbraio del 1849, in Campidoglio, fu solennemente proclamata la Repubblica Romana:
un’esperienza straordinaria durata appena cinque mesi e soffocata nel sangue, che ha però
lasciato un limpido esempio di
progresso morale e civile, sostenuto da uomini e da donne eccezionali.
Per celebrare la ricorrenza nel
suo centosessantaquattresimo
anniversario, si sono tenute
varie manifestazioni sul Gianicolo, il luogo simbolo che fu
teatro degli scontri tra i difensori della neonata Repubblica e
i francesi del generale Oudinot.
La prima cerimonia, che ha
visto il sindaco Gianni Alemanno deporre una corona di
alloro al Mausoleo Ossario Garibaldino, è stata arricchita da
un evento del tutto particolare:
è stato dato l’annuncio ufficiale
di una nuova inumazione nel
Mausoleo. Si tratta di un giovane sottotenente di artiglieria,
Paolo Narducci, considerato il
primo caduto per la difesa di
Roma, ferito mortalmente al
petto durante la vittoriosa battaglia del 30 aprile e le cui spoglie erano rimaste per 163 anni
nella tomba di famiglia al Verano.
“Quella di oggi – ha spiegato
Alemanno – è una giornata importante, che ci ricorda l’esperienza di giovani come Paolo
Narducci, che sono un esempio
della capacità di offrirsi all’amore della patria”. La Repubblica Romana è stata “un
grande esperimento politico. I
riferimenti che guidarono quell’esperimento glorioso devono
essere tenuti sempre presenti,
perché i valori di libertà e democrazia che si sposavano con
gli antichi valori repubblicani
costituiscono una sorta di antefatto della Repubblica Italiana”.
La giornalista e storica Cinzia
Dal Maso ha tracciato una
breve biografia del giovane
eroe, che era nato a Roma l’8
giugno del 1829 e aveva studiato con profitto prima disegno all’Accademia di San Luca
e poi filosofia e matematica a La
Un sacrificio doloroso
“Sono moltissimi – ha puntualizzato Cinzia Dal Maso - i
giovani che come Paolo Narducci sono accorsi a donare la
loro vita in difesa della Repubblica Romana e i cui nomi
sono scritti sulle pareti di questo Mausoleo.
Alcuni di loro li conoscete bene: Goffredo Mameli, Emilio
Morosini, o Luciano Manara, che sembrava quasi anziano, dall’alto dei suoi 24 anni.. Nel 1870, quando l’unità
d’Italia è diventata una realtà, avrebbero avuto dai quaranta ai quarantacinque anni.
Carichi dei loro ideali e dell’esperienza che avrebbero acquisito, sarebbero state le forze destinate a guidare la Nazione. Il loro sacrificio – ha concluso – è stato immenso e
generoso. Gliene siamo grati. Ma quanto ci sono mancati!”
Sapienza. Il 23 ottobre del 1848,
nell’esame per diventare cadetto di artiglieria, era risultato
il migliore. Attendendo l’arrivo
degli assalitori francesi, aveva
chiesto e ottenuto di essere
mandato in prima linea. Rilevò
che la Porta Pertusa, alla cui difesa era stato assegnato, era debolmente murata e la fece
rinforzare. Il giorno dello scontro seppe battersi come un vecchio soldato e la solenne
sconfitta subita il 30 aprile dai
francesi fu anche determinata
dal coraggio e dalla lungimiranza di Paolo Narducci.
Gli interventi sono stati intro-
dotti da Francesca Bertozzi, responsabile del Sacrario Gianicolense. Erano presenti i
rappresentanti della sezione romana dell’Associazione Mazziniana Italiana, presieduta da
Massimo Scioscioli.
La Banda musicale della Polizia
Locale di Roma Capitale ha eseguito con la consueta bravura
vari brani risorgimentali, anche
nel corso dell’appuntamento
successivo al Mausoleo, organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi Giuseppe
Garibaldi, dai Garibaldini per
l’Italia, dall’Associazione Nazionale Garibaldina, dall’asso-
ciazione nazionale “Cacciatori
delle Alpi” e dalla Società di
Mutuo Soccorso Giuseppe Garibaldi.
Apprezzato da tutti i presenti il
discorso di Giuseppe Garibaldi,
pronipote dell’Eroe dei due
Mondi, che ha reso onore ai caduti accorsi per donare la propria vita in nome di un ideale.
“E’ stato proprio il bisnonno a
desiderare questo Mausoleo e il
monumento attuale è stato realizzato grazie all’interessamento di mio padre Ezio, allora
presidente della Società Reduci
Patrie Battaglie”.
“In questa Italia ove da anni la
Costituzione è minacciata dalla
corruzione e dagli interessi di
parte, assume maggior rilievo
la straordinaria avventura della
Repubblica Romana, dei suoi
valori e delle sue finalità”, ha
detto Paolo Macoratti, presidente dei Garibaldini per l’Italia. “Possiamo imparare molto
dallo studio e approfondimento
di quella stagione; e forse una
delle lezioni più importanti che
dovremmo ereditare è la responsabilità personale, sostituendo la cultura del fatalismo
con la cultura della partecipazione”.
Il prof. Franco Tamassia, direttore dell’Istituto Internazionale
di Studi Giuseppe Garibaldi, ha
ricordato i grandi valori della
Repubblica del 1849, che voleva
recuperare i principi fondamentali del diritto romano.
Ha coordinato i discorsi dei
rappresentanti delle Associazioni Enrica Quaranta, attrice e
sceneggiatrice.
Alla cerimonia delle 12,30, rallegrata dalle note della Banda
Nazionale garibaldina di Mugnano, hanno partecipato l’associazione Amilcare Cipriani –
Comitato Gianicolo, presieduta
da Enrico Luciani, l’Istituto
d’Istruzione Superiore Federico
Caffè, il Liceo Classico Luciano
Manara e il consigliere Paolo
Peluffo, sottosegretario di Stato
alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
La testa di San Valentino
Una tradizione ormai consolidata vede in San Valentino il
protettore degli innamorati,
anche se non se ne conoscono
bene i motivi. Certo, non è da
trascurare il fatto che nell’antica Roma il 15 febbraio si celebrava una movimentata festa
della fertilità, i lupercalia. C’è
anche chi si vorrebbe rifare a
una leggenda medioevale, secondo cui il 14 febbraio inizierebbe
il
periodo
di
accoppiamento degli uccelli.
In ogni caso, a Roma c’è più di
un luogo legato alla memoria
di San Valentino. Innanzi tutto
9
[email protected]
Si venera in Santa Maria in Cosmedin
la Catacomba sulla via Flaminia, dove il culto del martire è
ora rafforzato da un’epigrafe
marmorea del V secolo a. C. recuperata qualche anno fa dal
reparto operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio culturale. In essa, un
medico di nome Pastor chiedeva la protezione di San Valentino, esprimendo il proprio
desiderio di essere seppellito il
più vicino possibile alla sua
tomba.
C’è poi la chiesa di Santa Maria
in Cosmedin, assediata negli
orari di apertura dagli imman-
cabili turisti che fanno la fila
per infilare la mano nella
“Bocca della verità”, in realtà
un grande mascherone rotondo in marmo di epoca romana, che doveva costituire il
chiusino di una cloaca. Sotto la
chiesa è una suggestiva cripta,
scavata per volere di papa
Adriano I nel basamento
dell’Ara Massima di Ercole, di
cui si vedono alcuni blocchi di
tufo dell’Aniene. Tra le reliquie
contenute nell’altare della
cripta, montato su colonnine, è
un teschio ritenuto di San Valentino, che il 14 febbraio viene
mostrato ai fedeli cinto da una
corona di rose.
ANNALISA VENDITTI
SPORT
Pallotta: “Inutile attaccare Baldini
e Sabatini, prendetevela con me”
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[email protected] - mercoledì 13 febbraio 2013
Il presidente della Roma interviene con un comunicato ufficiale. Tegola dal campo: Castan fuori sei settimane
«Attaccare quotidianamente i nostri dirigenti
come Baldini e Sabatini
è inutile e non porta
alcun risultato. Se preferite, prendetevela con
me». Queste le parole
del presidente della
Roma, James Pallotta,
sul momento delicato che sta vivendo
la
squadra
giallo-
rossa e le critiche
ai dirigenti.
«Anche se non
abbiamo ottenuto
risultati molto
soddisfacenti di
recente, ho una
grande fiducia nei
nostri giocatori e
nel
nostro staff. Come ho già detto più
volte, stiamo costruendo un organico societario ed una squadra che
necessitano di tempo affinché possano diventare l’orgoglio di
Roma», aggiunge Pallotta in
una nota.
«In questi periodi di transizione
esistono sempre casi in cui, col
senno di poi, si sarebbero potute
fare scelte differenti, ma non intendo prendere decisioni di facciata solo per soddisfare i bisogni
di qualcuno a breve termine. Sono
dispiaciuto poiché sono cosciente
del fatto che tutti vorremmo raggiungere rapidamente i risultati
sperati, ma credo che, dal momento in cui sono divenuto Presidente sette mesi fa -prosegue-,
abbiamo fatto passi in avanti sotto
molti aspetti per raggiungere quei
risultati a lungo termine e quella
grandezza a cui puntiamo per il
bene della Roma».
Intanto dal campo non arrivano buone notizie. La Roma
dovrà fare a meno del difensore brasiliano Leandro Castan per sei settimane. Il
calciatore è stato sottoposto
a esami clinici e strumentali
Wada: “Il calcio rafforzi test su Epo”
L’agenzia mondiale antidoping che ha chiesto al mondo del pallone di introdurre anche il passaporto biologico
Il calcio ha bisogno di rafforzare i suoi test sull’Epo, il farmaco più usato attualmente. E’ l’opinione dell’Agenzia
mondiale antidoping (Wada) che ha chiesto al mondo del
pallone di introdurre anche il nuovo passaporto biologico,
che può essere usato per indicare il possibile doping piuttosto che evidenziare una specifica sostanza. «Nel calcio non
ci sono abbastanza test per l’Epo», ha detto il presidente della
Wada Fahey in un simposio a Londra. «Potrebbero fare di
più e li incoraggiamo a fare di più». Il passaporto biologico è
stato adottato da 25 sport, tra cui il ciclismo, uno sport offuscato dal doping negli ultimi 30 anni. Lo stesso Usa, Armstrong che è stato spogliato dei suoi sette Tour de France
vinti, e che ha ammesso di aver preso un cocktail di droghe durante la sua carriera, ha detto che l’introduzione del
passaporto biologico è stato uno strumento importante per
ridurre il consumo di droghe nel ciclismo. «Direi che ora
sappiamo che il passaporto biologico dell’atleta è uno strumento
molto efficace», ha detto Fahey. «Perché il calcio non lo utilizza?
Possono? La mia opinione è che li renderebbe più efficaci». Il dg
della Wada, Howman ha inoltre detto che «non c’è alcun
motivo per cui il calcio, in tutto il mondo, non debba utilizzare
tutti gli strumenti a sua disposizione». «Loro non fanno test propriamente per l’Epo: facciamo un programma di qualità, in modo
che possano dire ‘non abbiamo un problema perché abbiamo controllato correttamente e completamente tutto’», ha detto Howman, che ha spiegato di aspettarsi che il numero di sport
che utilizzano il passaporto biologico raddoppi da 25 a 50
entro la fine del 2013. Ma ha anche detto che l’aumento del
numero di test, solo per una questione di numeri, è inutile. «Negli ultimi anni, troppo pochi campioni andati nei laboratori (per tutti gli sport) è stato analizzato per l’Epo». «Abbiamo
avuto la situazione ridicola nel 2010 di soli 36 casi positivi di
Epo. Nel 2011 erano 47. Una cosa che proprio non regge quando
si analizzano 260.000 campioni nei laboratori». Quando sono
stati presi in considerazione questi aspetto, uno dei motivi
era che molti campioni non sono stati analizzati. «Molti
Paesi, in molti sport, hanno ritenuto di non aver avuto un problema con l’Epo, e quindi non lo hanno controllato. Questa situazione deve essere modificata», ha sottolineato Howman,
secondo il quale, il nuovo codice Wada, che sarà confermato nel mese di novembre ed entrerà in funzione nel
2015, prevede di risolvere il problema. «La clausola che ora
è legge è che tutti i campioni devono essere oggetto di analisi complete (test per tutti i farmaci della lista vietata) e se qualche sport
vuole avere un elenco ridotto, per il quale vengono analizzati i
campioni, deve venire da noi per l’approvazione», ha concluso.
Calcioscommesse: ex arbitro corrotto, impossibile fermare il fenomeno
L’ex arbitro Fifa T. Rajamanickam, noto per essere stato il primo arbitro internazionale ad essere condannato perché
coinvolto in un giro di partite truccate, è convinto che sia quasi impossibile fermare la corruzione nello sport. L’arbitro di Singapore, che nel 1994 è stato arrestato e condannato a nove mesi di carcere per aver manipolato delle partite, commenta alla dpa le recenti rivelazioni dell’Europol sulle circa 680 partite sospette in tutto il mondo. «E’ quasi
impossibile fermare le partite truccate perché, tagliata una testa, ne spuntano tante altre. Questa è una malattia incontrollabile.
Ci vorrebbe un’azione concertata a livello globale, e molti anni per ridurre al minimo la corruzione». «Come affrontare il fenomeno delle gare truccate? Purtroppo è una malattia globale che si è infiltrata in tanti sport, non solo il calcio. Credo che l’unico
modo per ridurre al minimo la corruzione sarebbe l’azione costante della polizia in molti Paesi, oltre alla formazione continua,
soprattutto dei giocatori più giovani, che sono le vittime più facili per la corruzione. Il più grande messaggio che dovrebbe essere
lanciato deve essere: manipolate una partita e sarete arrestati», ha dichiarato Rajamanickam, che crede sia impossibile fermare definitivamente il fenomeno. Rajamanickam, ora un uomo d’affari 62enne, è certo che le rivelazioni dell’Europol siano vere, e che le gare manipolate coinvolgano giocatori, allenatori e arbitri in Europa, Africa, Asia e America
Latina. La polizia si è rifiutata di comunicare i nomi dei giocatori, dei tecnici e delle gare sospette, perché potrebbero
compromettere le indagini. Rajamanickam si è concentrato soprattutto sugli scandali che hanno coinvolto l’Asia:
«Perché insistere solo su Singapore, quando questo è accaduto e accade in tutto il mondo e da parecchi anni?». «Ma mi chiedo:
perché l’Europol insiste su Singapore? ad esempio, le tre maggiori agenzie di scommesse asiatiche, IBCBET, SBOBET e 188bet,
sono tutte a Manila, nelle Filippine». Secondo l’ex arbitro, l’attenzione negativa su Singapore è arrivata di conseguenza
alle dichiarazioni di Raj Perumal, l’ex calciatore di Singapore, noto perché coinvolto in uno dei giri di corruzione più
grandi al mondo, recentemente arrestato in Finlandia per calcioscommesse.
Olimpiadi: Cio, dal 2020
la lotta esclusa dai giochi
Redazione Sport:
06/33223917
a Trigoria e al Campus Bio-Medico, che hanno confermato la
distorsione del ginocchio sinistro con lesione de legamento
collaterale mediale. La prognosi è di sei settimane. Prosegue, il recupero di Destro, per
lui solo fisioterapia, differenziato per Balzaretti. Palestra e
fisioterapia per Marquinhos, a
causa di un affaticamento al
flessore sinistro.
Lombalgia per Dodò, che ha
svolto fisioterapia e lavoro in
palestra.
Da segnalare una contestazione per Osvaldo. L’attaccante, all’uscita dal centro
sportivo è stato fermato da una
ventina di tifosi che hanno inveito e cantato cori contro di
lui. Uno dei tifosi ha colpito la
macchina dell’argentino ed è
stato poi fermato dalla Polizia,
un altro sostenitore ha provato
a colpirla senza riuscirci.
Osvaldo, che è finito nel mirino
dei tifosi dopo il rigore sottratto a Totti e poi sbagliato domenica a Genova con la Samp,
poi è riuscito ad andare via
senza problemi.
Pellicone: “Ci mortifica, ha sempre fatto parte di giochi antichi”
Il Comitato Olimpico Internazionale, (Cio), ha proposto oggi l’esclusione della
lotta dal programma olimpico dei Giochi del 2020. La decisione, presa a Losanna dal comitato esecutivo del Cio, dovrà essere ratificata dall’Assemblea
Generale di Buenos Aires a settembre, un passo che dovrebbe essere una pura
formalità. La tradizionale disciplina sportiva che ha fatto parte dei Giochi Olimpici estivi dal 1896, si disputerà per l’ultima volta nei Giochi di Rio de Janeiro
2016. Prima della riunione, il maggiore candidato ad essere eliminato dal programma era il pentathlon moderno. Il Cio ha basato la sua decisione sulla bassa
valutazione che ha ottenuto la lotta in una dettagliata analisi delle 26 discipline
sportive olimpiche. Il massimo organismo internazionale ha utilizzato un totale di 39 criteri, tra cui audience televisiva, vendita di biglietti, numero di sportivi e l’attrattiva sui giovani. Il Comitato esecutivo del Cio ha quindi approvato
i 25 sport che proporrà all’Assemblea Generale per l’approvazione per i Giochi Olimpici estivi del 2020. I 25 sport sono: atletica leggera, canottaggio, badminton, basket, pugilato, canoa, ciclismo, equitazione, scherma, calcio,
ginnastica, sollevamento pesi, pallamano, hockey, judo, nuoto, pentathlon moderno, taekwondo, tennis, ping pong, tiro, tiro con l’arco, triathlon, vela e pallavolo. Il Comitato ha, inoltre, spiegato che la Lotta non è inclusa nella lista
degli sport di base, ma si unirà agli altri sette sport: baseball/softball, karate,
roller sports, arrampicata sportiva, squash, wakeboarding e wushu-vying, in
lizza per l’inclusione nel programma olimpico 2020 come sport complementare. La presentazione degli otto sport è programmata dinanzi al CdA nella
riunione di San Pietroburgo, in Russia, a maggio. Il Comitato esecutivo selezionerà quale degli otto sport sono da raccomandare all’Assemblea del Cio
per l’inclusione come sport aggiuntivo nel programma 2020. Golf e rugby a
sette sono stati aggiunti nel 2009 come sport aggiuntivi nel programma dei
Giochi Olimpici del 2016. La 125esima Assemblea del Cio si terrà dal 7 al 10 settembre a Buenos Aires. «C’è grande amarezza per la decisione del Cio di escludere la
Lotta dai Giochi del 2020, perche’ la Lotta ha sempre fatto parte dei Giochi olimpici antichi. Il fatto che il Cio faccia queste proposte per l’Assemblea generale non fa altro che
mortificare questa disciplina. Noi stiamo parlando di una Olimpiade, non di World
Games, ed è indispensabile che vi siano discipline, come l’atletica, il pugilato e gli sport
di moda, ma non si possono togliere quelli che hanno fatto i Giochi antichi. Sono veramente dispiaciuto». Sono le amare considerazioni di Matteo Pellicone, Presidente
della Fijlkam, (la Federazione Italiana di Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali) e
vice presidente della Federazione Internazionale di Lotta (Fila).
Sandro Baldelli
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Roma è una Capitale dello sport
SPORT
13
Presentato il gemellaggio tra le due manifestazioni. Sconti per chi partecipa alle due gare, classifiche combinate e premi speciali
MERCOLEDÌ
13 FEBBRAIO 2013
Acea Maratona di Roma e Gran Fondo Campagnolo i due grandi eventi si ‘sposano’
Presentato ieri mattina “S.P.Q.R.- Sport
Professional Quality Races”, il “duathlon” a
distanza di podismo e ciclismo frutto del
gemellaggio tra i due grandi eventi sportivi internazionali della Capitale che non
hanno eguali al mondo.
Da oggi, dunque, Acea Maratona Roma e
Gran Fondo Campagnolo Roma propongono agli sportivi un nuovo modo di vivere la loro passione. La presentazione del
gemellaggio è avvenuta all’Hotel Kolbe
alla presenza del Delegato allo sport di
Roma Capitale on. Alessandro Cochi, del
presidente della Federazione ciclistica italiana Renato Di Rocco e dei presidenti dei
due eventi, Enrico Castrucci (Acea Maratona Roma) e Gianluca Santilli (Gran
Fondo Campagnolo Roma). Alessandro
Cochi ha aperto la conferenza stampa sottolineando che: «L’indotto turistico ed economico generato da Maratona di Roma e Gran
Fondo di Roma offre un supporto non indifferente all’economia della città, soprattutto in
questo periodo di crisi economica. Agli organizzatori va il plauso dell’Amministrazione per
questa strategia integrata messa in piedi che,
ne sono certo, porterà i suoi frutti nel corso
degli anni. Mi auguro che questi due grandi
eventi possano aprire le porte in futuro anche
ad altri eventi più piccoli della Capitale, per
promuovere insieme le bellezze della città e uno
stile di vita sano». La partnership avrà inizio
il 17 marzo in occasione della Maratona di
Roma. Il progetto prevede una promozione nazionale e internazionale congiunta, e per chi parteciperà ad entrambe
le prove uno sconto del 15% sulla quota di
iscrizione, una medaglia celebrativa,
premi speciali basati su una classifica congiunta al termine della Granfondo, in pro-
gramma il prossimo 13 ottobre. Nei prossimi mesi, i due eventi realizzeranno anche un merchandise
comune, con la creazione di
una speciale maglia
tecnica utiliz-
vece hanno accettato di correre con noi. E abbiamo già in mente di aprire ad altri eventi e a
crearne un molto importante per rilanciare la candidatura di Roma
alle Olimpiadi».
za-
Sullo stesso
avviso il presidente della
Maratona di
Roma, Enrico
Castrucci: «Con
questa partnership vogliamo avviare anche un
discorso di crescita culturale nello sport, lasciando da parte il settorialismo tipico italiano.
Corsa e ciclismo possono e devono promuoversi
insieme, anche perché sono le due pratiche
sportive amatoriali più praticate al mondo.
Inoltre, con la promozione congiunta dei due
eventi, rinforzeremo il messaggio rivolto ai turisti a visitare la nostra meravigliosa città in
occasione dei due eventi sportivi». Un’occasione poi per aumentare la voglia di correre, a piedi o in bici nella Capitale ma il
delegato allo Sport, Cochi lancia l’allarme:
«Il progetto che punta a garantire maggiormente il diritto di correre all’aperto in modo
sano e gratuito, nei parchi e nelle ville storiche,
come avviene nelle grandi capitali d’Europa rischia di trasformarsi in un’occasione persa. E
bile
d a l
podista
e dal ciclista.
Entusiasta il presidente FCI Renato Di Rocco: «Queste due
manifestazioni sono un esempio importante di
collaborazione sportiva che favorisce la promozione del territorio. L’idea dei due presidenti è
fantastica e deve essere da esempio per altre
città». Convinto del successo Gianluca
Santilli, presidente della Gran Fondo
Campagnolo Roma: «Siamo giovani ma abbiamo accolto la gran voglia di fare sport degli
italiani e sfido chiunque ad avere un contesto
come quello che abbiamo noi a Roma. Con gli
amici della Maratona di Roma abbiamo trovato
fin da subito una sinergia ideale per promuovere insieme i nostri grandi eventi in giro per
il mondo. Ringrazio gli organizzatori della maratona che, visti i numeri e la storia, avrebbero
potuto andare avanti con le proprie gambe e in-
ad essere penalizzati saranno
ovviamente i podisti, amatori e
agonisti che
quotidianamente si allenano.
Le
difficoltà di una
farraginosa burocrazia, volutamente poste
sui percorsi
running con
mesi di ritardo,
farà quasi certamente saltare
il progetto dedicato a Villa Pamphili, Villa Ada, Parco della
Caffarella e “Biscotto” di Caracalla. I gruppi di
lavoro ipotizzati in forte ritardo, quelli cioè che
dovranno elaborare piani ad hoc per ogni
singolo sito, come stabilito
durante la Conferenza dei servizi
dell'11 febbraio,
non serviranno
a nulla, perché
nulla sarà realizzato prima
del termine del
mandato e anche
i fondi a disposizione andranno persi. Il progetto non è impattante per l’ambiente. I materiali previsti sono
compatibili, la pavimentazione sarà realizzata con inerti naturali e i presunti massi in
cemento non ci saranno, visto che sono stati
predisposti pali in legno. Ci auguriamo pertanto che sulla questione ci sia un'adeguata
fap
costruzioni per sempre
sensibilità per consentire di trasformare in realtà un progetto che ad oggi sta per naufragare
del tutto».
Clara Habte
costruzioni
Per chi privilegia la vicinanza alla città di Roma e l’esigenza
della mobilità, troverà a Marino una soluzione adeguata alle proprie
necessità con le garanzie di praticità degli immobili FAP
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SPETTACOLO
Siae, protesta contro lo statuto
Redazione Spettacoli:
tel. 06/33222057
[email protected] -mercoledì 13 febbraio 2013
15
Quest’oggi tutti davanti alla direzione generale dell’Eur: Acep, Arci e Audiocoop
Stamane la protesta davanti
alla direzione generale della
Siae a Roma per dire chiaro e
forte che “la Siae e’ di tutti”, a
differenza di quanto appaia dal
nuovo Statuto. A volerlo rimarcare con forza sono in tanti, fra
questi i musicisti Tommaso
‘Piotta’ Zanello, Enrico Capuano, Stefano ‘Cisco’ Bellotti,
Luca Morino dei Mau Mau,
Adriano Bono e il Reggae Circus, l’attore Bebo Storti, il regista
Giuseppe
Ferrara,
l’ApTI-Associazione per il Teatro Italiano, Cresco-Coordinamento delle Scene della Realta’
Contemporanea, la Disma Musica-Associazione delle Imprese Distribuzione, Industria,
strumenti musicali e artigianato.
Intanto, oltre un mese fa, l’8
gennaio, Acep, Arci, AudioCoop e numerosi autori ed editori italiani hanno notificato
alla presidenza del consiglio, al
ministero dei Beni Culturali, al
ministero dell’Economia, al
Commissario
Straordinario
della Siae Gian Luigi Rondi, ai
‘Sereno Variabile’, un sabato nel reatino
Questa settimana Osvaldo Bevilacqua raggiunge il Terminillo, ribattezzata la montagna di Roma, nell’Appennino Centrale, frequentata da vip e artisti negli anni Cinquanta e
Sessanta e dove si è sposata anche la famosissima Gina Lollobrigida.
Andremo a visitare Cantalice, arroccato sulla montagna, Leonessa con le sue chiese e monumenti, Poggio Bustone che ha
dato i natali al grande Lucio Battisti ed Amatrice con la vera
ricetta della pasta famosa in tutto il mondo.
Simona Giacomelli è a Bassano del Grappa per un tour enogastronomico tra grappe e baccalà, Monica Rubele a Ferrara
tra arte e artigianato.
due subcommissari Paolo
Stella Richter e Domenico Luca
Scordino nonche’ alla Siae “un
ricorso con il quale hanno chiesto
al TarR del Lazio di accertare e dichiarare l’illegittimita’ del nuovo
Statuto della Siae. Alla base dell’impugnazione la circostanza che
il nuovo Statuto - si legge - attribuisce, in maniera pressoche’
esclusiva, la governance della societa’ agli associati piu’ ricchi ovvero a quelli che beneficiano delle
somme maggiori in sede di riparto
dei diritti d’autore incassati dalla
Siae. Secondo il nuovo Statuto, infatti, ogni associato ha diritto, in
assemblea, ad un voto piu’ un voto
per ogni euro incassato”.
In questo modo “le delibere assembleari relative, essenzialmente,
alla nomina del Consiglio di Sorveglianza al quale lo Statuto affida, sostanzialmente, la totalita’
delle scelte relative alla vita dell’Ente, dipendono esclusivamente
dagli associati piu’ ricchi ovvero i
grandi editori musicali facenti
capo a poche multinazionali straniere e i grandi cantautori della
musica leggera italiana”.
“Lo spettacolo per uscire
dall’isolamento
sociale che viviamo”
“Vedere uno spettacolo e’ un gesto importante per se
stessi e anche per gli altri. Assistere ad uno spettacolo,
leggere un libro, andare al cinema, puo’ dare qualcosa a
a se stessi aiutando ciascuno a mettersi in gioco per
uscire dall’isolamento non solo culturale ma anche sociale in cui viviamo in questi tempi”.
A parlare cosi’ e’
l’attore romano Valerio Mastandrea
in occasione della
presentazione
di
‘Qui e ora’, lo spettacolo per la regia
di Mattia Torre di
cui e’ protagonista
insieme a Valerio
Aprea, che sara’ in
scena a Roma, all’Ambra Jovinelli, da domani fino al 3 marzo.
“Non c’e’ piu’ una dimensione di partecipazione fuori
dal proprio contesto. Il concetto di cultura e’ stato stravolto. Faccio teatro - aggiunge l’attore - per egoismo,
per me e’ come fare le analisi del sangue: controllo i i
miei valori, cioe’ la voglia che ho ancora di fare cio’ che
faccio da venti anni. Mi accorgo di essere anche molto
ignorante da un punto di vista teatrale: sono uno spettatore ancora da educare. Cerco di trasferire questa mia
ignoranza sulla scena: uso la mia inesperienza da spettatore per infrangere delle regole che magari non conosco. Porto in scena un po’ di sana incoscienza”,
conclude Mastandrea.
Il Principe di Homburg
da oggi sul palcoscenico
del Teatro Quirino
Rinviata per i tir fermati dalla neve durante il viaggio, lo spettacolo del
Quirino debutterà stasera, dove rimarrà in scena fino al 17. Mettere in
scena nel 2012 Il Principe di Homburg di Kleist non significa solo ricordarne il duecentesimo anno della morte – occasione, tra l’altro, per la pubblicazione delle sue opere nella prestigiosa collana “I Meridiani” di
Mondadori – ma vuol dire fare i conti con la poesia e la sconvolgente, contraddittoria umanità di una voce drammatica tra le più alte del passato.
Al di là del prussianesimo di cui è imbevuto, c’è nel suo teatro qualcosa che
parla con urgenza allo spettatore d’oggi? E se c’è, in che cosa consiste, e
come si articola?
La nuova messinscena di
Cesare Lievi vuole rispondere a queste domande e
per farlo si concentra non
tanto sul dramma di chi si
trova dilaniato tra sentimento e legge, libertà e obbedienza, inconscio e
norma, ma sulla proposta
kleistiana (tutta moderna)
di una possibile soluzione:
da ogni conflitto si esce grazie a un sogno. Non importa se è destinato a
cedere e crollare sotto il principio di realtà, anzi.
In uno spazio neoclassico, sospeso e irreale, dieci attori sempre in scena
daranno vita, con la fluidità, la precisione e la vaghezza tipica dei sogni, a
una vicenda fortemente drammatica e incalzante, in cui l’immaginazione
(e l’inconscio che la determina) si confronta continuamente con la legge e
l’ordine, rivelandosi forza fondamentale per decidere la vita, il suo senso
e il suo destino. Traduzione e regia Cesare Lievi, drammaturgia Peter Iden,
scene Josef Frommwieser, costumi Marina Luxardo, disegno luci Gigi Saccomandi. Personaggi e interpreti: Principe elettore del Brandeburgo Stefano Santospago; Principessa elettrice Ludovica Modugno; Natalia, nipote
del principe elettore Maria Alberta Navello; Feldmaresciallo Dörfling
Emanuele Carucci Viterbi; Principe di Homburg, generale di cavalleria
Lorenzo Gleijeses; Colonnello Kottwitz Graziano Piazza; Colonnello di
fanteria Hennings Vincenzo Giordano; Colonnello di fanteria conte
Truchss Franz Cantalupo; Conte Hohenzollern Andrea Collavino; Capitano di cavalleria von Der Golz Paolo Fagiolo; Capitano di cavalleria conte
Reuss Vincenzo Giordano.
Il mondo del Jazz fa sentire
la sua voce ai politicanti...
LO SPETTACOLO
Un appello per il jazz e le musiche di oggi e per una maggiore
considerazione di una disciplina
musicale tra le più creative dei
nostri tempi.
Questo lo chiedono i più conosciuti musicisti di jazz in un appello (firmato ad ora da quasi
3000 musicisti ed operatori) e sostenuto anche da personaggi
dello spettacolo come Neri Marcorè, Ottavia Piccolo, Serena
Dandini, Stefano Benni e tanti
altri.
Primo firmatario il critico musicale Filippo Bianchi, e rilanciato
dalla Associazione I-Jazz (che
raccoglie alcuni tra i più noti festival e rassegne italiani), l’appello sarà presentato quest’oggi,
alle ore 15,00 a Roma, presso la
sede Agis di Via Villa Patrizi,10,
indirizzato ai candidati per le
prossime elezioni ed alle forze
politiche più rappresentative.
La cultura deve essere considerata un settore strategico – dice
l’appello – ed in questo contesto
il jazz, che ha influenzato così
tanto le arti del nostro secolo, ha
necessità di riscontrare un’attenzione all’altezza della crescita di
interesse e di creatività che,
anche in Italia, sta dimostrando,
superando ostacoli burocratici,
leggi obsolete, meccanismi di finanziamento pubblico come il
FUS che attendono da anni di essere riformati e resi più permeabili al nuovo.
Tra le proposte, oltre alla modifica del Fus favorendo l’innovazione, la ricerca ed il “rischio
culturale”, una maggiore attenzione ai musicisti ed i loro progetti, la possibilità di costituire
una orchestra nazionale di jazz,
il sostegno all’attività all’estero,
una forte attenzione alla formazione. Il mondo del jazz lancia una petizione, destinata a tutte le forze
politiche, per ottenere pari dignità rispetto alla musica “classica”, cui sono destinati in
massima parte i finanziamenti
pubblici. Il documento apre individuando nella cultura un
“settore strategico, in un Paese
come l’Italia che ha un imponente capitale, finora sottoutilizzato, sia di patrimonio storico
MERCOLEDì
che di talento vivente”. Si rileva
poi come il jazz italiano abbia
oggi un’altissima reputazione
internazionale, ma come i nostri
musicisti operino in un regime
di “concorrenza sleale”, visto
che non sono sostenuti dagli istituti di cultura, contrariamente ai
loro colleghi di altri Paesi europei. Una documentata ricerca
fornisce dati sugli investimenti
sul jazz nel resto del Continente
piuttosto imbarazzanti se paragonati all’Italia. Fra le proposte,
“l’istituzione di una orchestra
nazionale del jazz, dotata di
fondi per la creazione di nuovo
repertorio, e per la diffusione di
questa musica sul territorio; uno
speciale fondo per il sostegno
dell’attività all’estero; un costante lavoro sulla formazione e
13 FEBBRAIO 2013
16
sul decentramento, nella
ricerca di nuovo pubblico a partire dalle
scuole; una più ampia
presenza nelle commissioni di valutazione di
esperti di musica jazz ed
attuale, e l’inclusione di
commissari designati
‘dal basso’; la creazione
di un fondo per la cooperazione, volto a favorire le strutture di
musicisti associati e le
co-produzioni fra strutture organizzative”.
L’appello è firmato da
centinaia di musicisti –
fra cui Armando Trovajoli, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso,
Franco Cerri, Franco D’Andrea,
Paolo Damiani, Maria Pia De
Vito, Stefano Di Battista, Paolo
Fresu, Giorgio Gaslini, Roberto
Gatto, Maurizio Giammarco, Enrico Intra, Rita Marcotulli, Pino
Minafra, Gianluca Petrella, Dino
Piana, Enrico Pieranunzi, Enrico
Rava, Danilo Rea, Aldo Romano,
Antonello Salis, Giancarlo
Schiaffini, Bruno e Giovanni
Tommaso, Tiziano Tononi, Gianluigi Trovesi – ma anche da “jazzofili illustri” quali Serena
Dandini, Marco Risi, Lella Costa,
Stefano Benni, Neri Marcorè,
Niccolò Ammaniti, Natalino Balasso, Ottavia Piccolo e molti
altri.
Damiano Tamanti
Rea suona alla Casa del Jazz Al Millelire c’è ‘Tchaikovsky’ Ciok in Roma, un dolce evento
Dopo l’ottimo successo di pubblico ottenuto dalla scorsa edizione, si
è deciso di proseguire lungo questa strada ed affidare a Gerlando
Gatto un secondo ciclo di “Jazz Standards” sempre incentrato sugli
standard e quindi su una delle peculiarità principali del jazz, vale a
dire interpretare
con modalità del
tutto differenziate uno stesso
brano.
Mercoledi 13 febbraio,alla Casa
del Jazz, ultimo
appuntamento
con questo secondo ciclo con
Danilo Rea sul
tema “Sotto il
cielo della melodia” con gli standard: “Stella by
starlight”,“They can’t get away from me”,“When the saints go marching in”,“So in love”. In viale di Porta Ardeatina, 55 - Info:
06/704731. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Fino al 3 marzo, al Teatro Millelire (via Ruggero di Lauria, 22 Via Candia- Tel 06/39751063),
‘Tchaikovsky’ è uno spettacolo con
musica dal vivodi Harris W. Freedman. Con Carlo Greco – Pyotr
Ilych Tchaikovsky Gianluigi Pizzetti – Modya, Lyolya, Nikolai.
La regia è di Harris W. Freedman.
Con la partecipazione di Irma
Ciaramella – Sasha, Nadya e con
Elisabetta Ventura – Tatyana,
Nina, Vladyas, Prete. Musiche
suonate dal vivo da Giovanni
Monti – pianoforte e direzione
musicale; e da Farfuri Nuredini –
violino. Pëtr Il’ič Tchaikovsky iniziò a studiare la musica da bambino,
anche se i suoi insegnanti sostenevano non avesse la virtuosità per fare
carriera. Quando la famiglia cadde in disgrazia dovette impiegarsi come
burocrate al Ministero della Giustizia, lasciando da parte la sua carriera
musicale. All’età di ventidue anni iniziò gli studi musicali al Conservatorio di San Pietroburgo cominciando da lì la sua carriera di compositore.
Prosegue, fino al 14, presso la “Centrale Montemartini” in Roma e
lungo il Viale di Riva Tevere Ostiense, ai piedi del gasometro “CiokI
in Roma”, la Prima edizione del Festival del Cinema e del Cioccolato. La manifestazione, ad ingresso libero al pubblico, offrirà la possibilità di acquistare i prodotti e si articolerà in: Zona Mercato (con
oltre 100 cioccolatieri artigianali italiani); Zona Atelier (con le eccellenze del cioccolato italiano, selezionate ad hoc dallaCompagnia del
Cioccolato. In questa zona, situata
sul
retro
del
Museo, sarà possibile partecipare a
work-shop e incontri sul tema del
cioccolato); Zona
d e l l e
Aziende/Parter: nella corte esterna della Centrale Montemartini.
“CiokI si Gira”, è invece la Mostra, che durerà fino al 10 marzo 2013,
dedicata da un lato alla Storia e alle Origini del Cacao, creando un
percorso luminoso ed emozionale con immagini e reperti ricevuti
dall’Ambasciata del Messico, dall’altro dedicata al rapporto Cinema
e Cioccolato, che trasformerà la “Centrale Montemartini” in una vera
e propria Fabbrica del Cioccolato.
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cultura&Società
17
al museo Venanzo crocetti di roma
assistenza agli anziani e lavoro giovanile
temi importanti per il futuro dell’italia Lillo Santoro: campi, fabbriche e officine
Nadio delai, sociologo e Presidente di ermeneia (Studi &
Strategia di Sistema, roma),
che per anni ha svolto attività
di indagine sociale ed economica presso la fondazione
censis, di cui è stato anche direttore Generale, propone due
studi su temi di rilievo per il
futuro del nostro Paese.
il primo (“anziani & continuità assistenziale”, francoangeli, 2012, pag.221) si
configura come un percorso di
analisi “partecipata” sul tema
degli anziani non autosufficienti della Provincia autonoma e del comune di trento.
l’iniziativa è stata promossa
da un gruppo di cooperative
sociali, per ragionare sul loro
ruolo presente e futuro, tenuto
conto della necessità di ripensare le politiche sociali, strette
tra bisogni (in crescita) degli
anziani non autosufficienti e
risorse pubbliche (in contrazione), sia a livello nazionale
che a livello provinciale.
la scelta è stata quella di affidarsi a un soggetto terzo che
pilotasse l’operazione di analisi, mentre i promotori hanno
provveduto a coinvolgere
nella riflessione i diversi protagonisti (pubblici e privati)
che offrono, a vario titolo, po-
litiche e servizi di assistenza
sul territorio. lo studio si è
avvalso anche di un’indagine
di campo su un panel di più di
100 anziani non autosufficienti e dei rispettivi “care
giver”, proprio per raccogliere in via diretta le opinioni
sulla quotidianità dell’aiuto
necessario e su quello ricevuto, nonché sui relativi costi.
trovare un linguaggio comune e lavorare per una strategia di medio periodo ha
portato infine ad avviare una
al tema, affascinante quanto
complesso, della funzione
della “bottega” per la formazione degli artisti è dedicato il
libro di Sergio rossi, docente
e ricercatore presso “la Sapienza” università degli
Studi di roma, “i Pittori fiorentini del Quattrocento e le
loro botteghe. da lorenzo
monaco a Paolo uccello”, che
verrà presentato domani, giovedì 14 febbraio, alle ore
17.30, presso la Sede centrale
della Società dante alighieri
in Palazzo firenze a roma
(Piazza firenze, 27). un testo
a metà tra storia sociale e fe-
riflessione su un “Glossario” e
su un set di “Principi” cui
ispirarsi sul piano delle politiche e dell’azione concreta:
nella convinzione che serve
oggi una convergenza di responsabilità da parte dei decisori, degli operatori
e delle stesse famiglie; in una logica di
“filiera pattizia” che
deve immaginare
come far quadrare le
aspettative elevate e
le risorse scarse.
operazione di gran
lunga più impegnativa
rispetto
a
quanto sperimentato in passato: tenuto conto del
progressivo aumentare, negli anni,
degli anziani non
autosufficienti
(+22,0% nel 2020 e +
48,0% nel 2030).
il secondo studio
(“il lavoro come
esercizio di relazione”, francoangeli, 2012, pag.268)
affronta il tema dell’inserimento delle giovani generazioni nel mondo del lavoro,
soprattutto in questi ultimi
tempi, ma scarsamente affrontato in maniera sistematica. Nel frattempo la
situazione in italia è diventata piena di incognite, riflettendosi in
maniera più pesante sui
giovani e sulle loro prospettive.
il progetto “Giovani industriosi” di confindustria trento costituisce un
modello di sperimentazione in tema “giovani e
lavoro”.
a un anno dall’avvio dell’iniziativa, i risultati
sono andati al di là di
ogni aspettativa, per le
numerose adesioni dei
giovani e per l’esito della
sperimentazione
di
nuove forme contrattuali
e delle misure innovative
a esse affiancate. come riporta
il sottotitolo del volume, la finalità dello studio è quella di
costruire un percorso a più
vie, per l’ingresso nella vita
attiva delle giovani generazioni. Per questo è stata promossa una “sperimentazione
sociale” che comprende:
- l’ingresso in azienda di un
gruppo di giovani diplomati e
laureati secondo una modalità
contrattuale più strutturata e
meno precaria, utilizzando il
nuovo contratto di “apprendi-
stato professionalizzante”, potenziato con alcune innovative misure di welfare, tra cui
uno specifico modulo di “flexsecurity”;
- uno Sportello per la neo-imprenditorialità, per aiutare i
giovani a districarsi nel labirinto dei soggetti e delle opportunità
legati
alle
“sturt-up”, che stentano a trasformarsi spesso in realtà concreta;
- la promozione di esperienze
di lavoro estivo per gli studenti; modalità molto diffusa
in passato e oggi nuovamente
di attualità, se si vuole sperimentare se stessi all’interno
dell’azienda, anche per brevi
periodi, e contemporaneamente guadagnarsi qualche risorsa economica.
il tutto è stato accompagnato
da un’operazione di “ascolto”,
che ha portato all’organizzazione di quattro focus Group
e all’effettuazione di quattro
indagini successive via questionario su altrettanti panel;
cui sono state proposte le
stesse domande per poter “incrociare” i diversi punti di
vista: quello dei giovani studenti, quello dei genitori,
quello dei docenti e quello dei
responsabili di associazioni
giovanili.
auspicio della ricerca è di pervenire a uno sforzo corale che
sappia mettere in relazione
soggetti e risorse diverse, per
trasformare una sperimentazione sociale in una modalità
permanente di gestione più
attiva dell’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro,
aprendosi a un futuro da
creare.
Mauro De Vincentiis
Nello spazio espositivo del applica su di essa strati di carte,
museo “Venanzo crocetti” di stampate con soggetti artistici, a
roma, in Via cassia 492, è stata ribadire che il suo essere artista
inaugurata lo scorso 9 febbraio oggi non può prescindere dalla mostra “campi, fabbriche, of- l’arte del passato, sia in relaficine” dedicata all’opera di zione all’ordine ed alla regola di
lillo Santoro, pittore di origine
calabrese da sempre a roma,
dove si è diplomato all’accademia di belle arti, che per
anni si è diviso tra l’insegnamento, l’impegno politico e la
pittura. Sono in esposizione
una trentina di opere realizzate
dal 2000 al 2008 dedicate alla
periferia romana della Via Prenestina, all’interno del Grande
raccordo anulare, dove l’artista aveva lo studio in Via Pasquale alecce. i dipinti sono “Via Pasquale Alecce”, 2005,
raggruppati in tre gruppi tecnica mista su tela cm. 100x100.
“campi” e “fabbriche”, evocativi della realtà romana oggi classica memoria, sia in relaprofondamente mutata non zione alla storia dell’arte che
solo sotto il profilo paesaggi- talvolta prende il sopravvento
sull’arte stessa nel nostro sistico, e “Nature morte”.
Per Santoro, scrive Stefania Se- stema cognitivo. i suoi dipinti,
veri, “ogni dipinto è prima di che raccontano prevalentetutto una riflessione concettuale mente frammenti di spazi ursulla propria pittura in quanto bani periferici, nei quali i
riflesso del suo vissuto di uomo riferimenti sono offerti da una
e di artista. Pertanto non opera ciminiera o da un tetto di fabdirettamente sulla tela, che sce- brica, con una natura che ocglie rigorosamente del formato chieggia talvolta quasi a
quadrato di cm 100 x 100, ma dispetto delle costruzioni, sono
riflessioni sullo spazio antropologico di roma”, città dove ha
assistito alla nascita ed alla decadenza di complessi industriali ed all’insediamento di
nuove realtà economico-commerciali: le antiche torri sono
progressivamente scomparse
all’interno di insediamenti abitativi sempre più estesi, mentre
le fabbriche chiudevano proprio perché la città si stava trasformando in un esteso
dormitorio. “e con le fabbriche
sparivano anche i valori ad
esse connessi, come la rivendicazione dei diritti per gli operai, la lotta contro i padroni ed
i padroncini. oggi quei tipi di
lotte sono diventati ricordi romantici di cui narrare nei romanzi o nei film, se c’è ancora
qualcuno disposto a leggerli o a
vederli. Santoro ci parla, dai
suoi dipinti, di quegli anni in
cui nella fabbrica le proporzioni, e quindi le relazioni,
erano ancora umane”. la mostra resterà aperta fino al 18 febbraio con orario il lunedì,
giovedì e venerdì dalle 11 alle
13 e dalle 15 alle 19 e il sabato e
la domenica dalle 11 alle 18.
Vittorio Esposito
“Heart Show” di Vanessa Palomba
domani, giovedì 14 febbraio, festa di S. Valentino, nello spazio espositivo della “Galleria della tartaruga”, in Via Sistina, 85 a roma, sarà inaugurata alle ore 17,30 la personale dell’artista italo-inglese Vanessa Palomba “Heart Show” nella quale saranno esposti una serie
di opere che hanno come protagonista il cuore, assemblato con i materiali più eterogenei, sempre
“interpretato” non come “organo” regolatore della vita ma, pur mantenendo integra la sua fisionomia, come simbolo estetico di “propulsore” di sentimenti proposto con ironia per sorridere, riflettere ed
emozionarci sull’amore e sulla festa degli innamorati.
il lavoro di Vanessa Palomba è contraddistinto da una
continua ricerca formale ed espressiva, una sperimentazione di linguaggio e tecniche in costante evoluzione, mai
slegato dal concetto e dal tema che l’artista vuole portare
avanti come evidenzia, con particolare esaustività, la
serie “Heart in a box”, dalla quale provengono le opere in
esposizione, che è “una sorta di collezione di cuori in scatola, è scritto nel testo di presentazione, di declinazione
del senso di questo simbolo universale affrontato ora con
“My heavy Heart”
ironia, ora con una riflessione più amara, ora anche con
drammaticità ma sempre cercando di scavare e di riflettere in profondità sul significato di questa
icona. Si parte spesso da espressioni del linguaggio, modi di dire, topos contenenti la parola cuore
per cercarne significati e contenuti più profondi e per sottolineare aspetti che spesso tralasciamo:
‘Spina nel cuore’, ‘cuore di pietra’, ‘Heavy heart’, ‘colpo al cuore’, ‘Heart attack’, sono alcuni luoghi comuni del linguaggio quotidiano utilizzati dall’artista come filo conduttore per riflettere su
concetti come l’abbandono, la violenza, l’infanzia e la gioia … e anche sulle molteplici facce, sulle
implicazioni meno banali che vi si nascondono dietro … dentro delle vere e proprie scatole, utilizzando materiali più vari, dalla pittura al collage, fino alla composizione di materiali di recupero
trovati come reti in ferro, viti, stoffe, parti di oggetti diverse, prendono forma dei “visual poems”,
quasi dei mini-teatrini in cui oggetti decontestualizzati mettono in scena e rappresentano temi, memorie, vita quotidiana, sensazioni e sentimenti legati all’idea di “cuore” e a tutto quello che questo simbolo porta inevitabilmente con sé”. la mostra, allestita a cura di marco Pezzali e Sabrina
Zappia, resta aperta fino al 21 febbraio con orario feriale dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30.
un prezioso testo di Sergio rossi
sui pittori fiorentini del ‘400
colo”.
l’emergere di un nuovo ruolo
dell’artista, intellettuale e non
più solo manuale, fu una
delle più significative conquiste culturali dell’epoca moderna.
“la
tradizione
medievale della bottega, fondata su una rigida gerarchia e
sulla trasmissione di compe-
13 febbraio 2013
alla Galleria della tartaruga di roma
Sarà presentato a roma nella Sede della “dante”
nomenologia dell’arte, che,
partendo dall’analisi del contesto storico, economico e sociale, passando per le pagine
della trattatistica coeva, arriva
a rievocare le figure e l’opera
dei protagonisti di un’epoca,
maggiori e minori, “restituendo il vero volto dell’arte
pittorica a firenze nel XV se-
mercoledì
tenze tecniche, fu infatti solida e perdurante.
a firenze, capitale artistica
del primo rinascimento, la
categoria professionale dei
pittori rimase per lungo
tempo associata all’arte dei
medici e degli Speziali, mentre l’attività degli scultori e
degli architetti risultava inse-
Alberto Esposito
rita in quella dei maestri di
pietra e legname. ma l’avvento della nuova stagione
umanistica portò a una diversa considerazione dell’arte
come prodotto del pensiero e
dell’individualità del suo artefice: un cambiamento che
non rimase circoscritto alla
sfera teorica, letteraria o filosofica, ma ebbe conseguenze
dirette sulla configurazione
sociale dell’artista, pronto finalmente a combattere per la
propria dignità, e sul suo
stesso modo di lavorare, ovvero di dipingere”.
alla presentazione del libro
interverranno, oltre all’autore,
claudio crescentini, storico
dell’arte della Sovrintendenza
capitolina, alessandro masi,
Segretario Generale della Società dante alighieri, daniela
Porro, Soprintendente per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il Polo
museale della città di roma,
Giovanni Puglisi, Presidente
della commissione Nazionale italiana per l’uNeSco, e
alessandro Zuccari, ordinario
di Storia dell’arte moderna
della “Sapienza” università di
roma.
Adele Scarpelli
PRIMO PIANO
Arrestato presidente Finmeccanica
Gip: “Tangenti filosofia aziendale”
Redazione Primo Piano:
06/33223917
[email protected] - mercoledì 13 febbraio 2013
19
L’ipotesi di accusa è corruzione internazionale, concussione e peculato per presunte tangenti pagate per la vendita di 12 elicotteri in India
Arrestato nella notte il presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi dai carabinieri e dai militari del Noe su mandato della Procura di
Busto Arsizio (Varese). Inquinamento delle
prove e reiterazione del reato, questi i motivi
per cui Orsi è finito in manette. L’accusa nei
suoi confronti è di corruzione internazionale,
peculato e concussione per le presunte tangenti che sarebbero state pagate per la vendita di 12 elicotteri in India. Lo riferiscono
fonti investigative precisando che anche
Bruno Spagnolini, amministratore delegato
di Agusta Westland, è ai domiciliari con le
stesse accuse. In uno dei passaggi dell’ordinanza del Gip di Busto Arsizio, si legge come
«l’Agusta Westland e per essa la sua dirigenza, e
lo Spagnolini in particolare, sembrano essere consueti al pagamento di tangenti e vi è il motivo di
credere che tale filosofia aziendale si ripeta anche
in futuro se non resa vana attraverso l’intervento
cautelare». La custodia cautelare in carcere è
motivata dall’esigenza di neutralizzare «il
compimento di ulteriori condotte corruttive collegate alla sua attività manageriale e pone un limite,
difficilmente superabile, all'impegno con cui egli,
in prima persona, si è attivato per impedire, ostacolare e svilire l’indagine che lo riguarda». Nell’ordinanza si spiega dei suoi contatti «già
intrapresi con gli ambienti del Csm per ottenere la
nomina del nuovo dirigente dell'ufficio inquirente
procedente e, dunque, per escludere dall’indagine
il magistrato del pm assegnatario del procedimento
ma anche e, soprattutto, la strategia da costui
messa in opera volta a costruire una campagna di
stampa a lui stessa favorevole, campagna sembra
prezzolata a dimostrazione ancor più delle sue logiche operative, o comunque a silenziare le voci
dissonanti». L’inchiesta del Procuratore Fusco
riguarda l’appalto, ottenuto nel 2010, per la
fornitura di 12 elicotteri al governo indiano
da parte di Agusta Westland, controllata da
Finmeccanica, e di cui era allora amministratore delegato Orsi. Dell’affare indiano da oltre
500 milioni di euro, una cinquantina sarebbero serviti a pagare tangenti per assicurarsi
la commessa, secondo i primi riscontri fatti
dai Pm napoletani, inizialmente titolari dell’inchiesta poi trasferita per competenza territoriale a Busto Arsizio. L’indagine, nel
settembre scorso, portò all'iscrizione nei registro degli indagati di sei persone, quattro dei
quali oggi colpiti dalla richiesta del Gip. L’ordine di arresto emesso dalla Procura riguarda
infatti anche i presunti intermediari della tangente: Guido Hascke e Carlo Gerosa. I due risiedono in Svizzera e in questo caso
dovranno essere attivate le procedure per
l’estradizione. Il portavoce del ministero degli
Esteri indiano, Akbaruddin, come si legge
sulla ‘Bbc’, ha affermato di aver «chiesto al governo italiano, attraverso la nostra ambasciata a
Roma, dettagli sull'indagine, ma ci è stato detto
che è un procedimento giudiziario e il governo italiano non può fornire nessun tipo di informazione». «Questa rimane la nostra posizione oggi»,
ha aggiunto il portavoce spiegando che il governo indiano non era stato informato dell’operazione scattata ieri. Il ministero della
Difesa indiano ha poi chiesto all’Ufficio Centrale di Indagini di avviare un’inchiesta sulle
presunte tangenti: come riferisce Cnn-Ibn, la
richiesta è avvenuta dopo l’arresto del presidente Orsi. Intanto, i Cc del Noe hanno eseguito perquisizioni nell’abitazione di Orsi a
Varese; mentre i militari dell’Arma hanno
perquisito anche la sede di Agusta Westland,
nella sede di Cascina Costa Samarate (Varese), e altre filiali dopo l’arresto ai domiciliari
dell’Ad Spagnolini. Sarebbero in corso, a
quanto si apprende, perquisizioni anche nella
sede romana di piazza Monte Grappa. Sulla
vicenda «la magistratura fa il suo lavoro e sono sicuro lo farà fino in fondo». Lo ha detto il premier uscente Monti, ospite di Uno Mattina,
ribadendo come sul fronte delle regole sia
«importante andare avanti per estirpare la corruzione», «rafforzando la disciplina». Per quanto
riguarda il governo, «c’è un problema di governance che affronteremo». Intanto, è arrivata da
Finmeccanica la «solidarietà al proprio presidente e amministratore delegato», «con l’auspicio
che venga fatta chiarezza in tempi brevi, ribadendo
fiducia nell'operato della magistratura». Inoltre,
«a fronte degli odierni provvedimenti giudiziari
che hanno riguardato il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica e l’Ad della società
controllata AgustaWestland», viene confermata
«l’ordinata prosecuzione dell’attività gestionale e il
proseguimento delle iniziative in corso».
Papa, P. Lombardi: “Intervento al cuore di routine”
Il portavoce della Santa Sede: “Nessuna malattia specifica, indebolimento del Pontefice per la vecchiaia. Conclave forse entro metà marzo”
E’ stato «un intervento assolutamente di routine»
quello al quale è stato sottoposto tre mesi fa
Benedetto XVI, che è stato operato al cuore in
una clinica romana per la sostituzione del pacemaker. Lo ha detto padre Lombardi, portavoce della Santa Sede, precisando che
l’operazione «non ha nulla a che fare con la decisione del Santo Padre» di rinunciare al pontificato. «Ribadisco che non ci sono malattie
specifiche ma che si tratta di un indebolimento per
la vecchiaia. C’è stata una sostituzione di routine
del pacemaker, si tratta di un fatto che non ha nessun peso sulla decisione presa», ha affermato il
direttore della Sala Stampa vaticana nel corso
di un briefing con la stampa. La decisione del
Papa, ha poi spiegato Lombardi, non dipende
da fatti particolari come la crisi della Curia ma
da una valutazione più ampia relativa alla situazione della Chiesa nel mondo e alle sfide
che essa si trova a dover affrontare. Si tratta
di «una decisione che manda molti messaggi a
tutti noi, di umiltà e di coraggio, di saggezza nel
valutare la propria responsabilità davanti a Dio».
«Credo che sia sbagliato restringere quanto è avvenuto a una particolare problematica -ha osser-
vato- il Papa ha posto la questione in termini
ampi, profondi e spirituali non c'è quindi una
identificazione di un problema particolare di funzionamento dell'istituzione, un problema di Vatileaks o legato a qualche difficoltà nell’affrontare
un’altra situazione operativa, secondo me lui ha
voluto parlare delle grandi responsabilità del governo della chiesa nel suo insieme». Padre Lombardi ha precisato anche che l’enciclica alla
quale il Papa stava lavorando dedicata al
tema della fede non sarà pubblicata nei prossimi giorni. «L’enciclica non sarà pubblicata entro
la fine del mese perché non era ad un punto di preparazione tale da essere pubblicata definitivamente,
questo rimane un documento che era atteso ma che
non avremo nella forma dell’enciclica». Quanto
alla dichiarazione fatta dal Card. Dziwisz,
«non ho assolutamente nessuna ragione di dire che
ci sia stata una manifestazione di non accordo e di
non apprezzamento da parte del Cardinale Dziwisz rispetto alla scelta di Benedetto XVI». Padre
Lombardi ha poi informato che «la classica celebrazione delle ceneri in programma per domani
(oggi ndr) che si svolgeva a Santa Sabina all’Aventino è stata spostata in Vaticano a San Pie-
tro. E' stata spostata perché nella basilica c’è molto
più spazio e c'è da supporre che molti fedeli e Vescovi e Cardinali vorranno venire a pregare con il
Papa». Quindi domani si svolgerà la conversazione del Papa con il clero romano come da
tradizione. «In questa occasione il Papa parla
spontaneamente, senza un testo scritto. Benedetto
XVI aveva intenzione di parlare della sua esperienza al Concilio Vaticano II, ma vedremo se vorrà
aggiungere dell’altro». Il conclave potrebbe tenersi entro la metà di marzo. «I Cardinali si troveranno a Roma nella prima metà di marzo» ha
spiegato. Saranno però gli stessi porporati del
sacro collegio che si riuniranno nelle congregazioni generali a partire dal primo marzo a
decidere tempi e modalità. E’possibile, ma si
tratta ancora di un’ipotesi, che Ratzinger, una
volta dimessosi, assuma lo status di Vescovo
emerito di Roma. «Il Papa non è un Cardinale,
in quanto è il capo del collegio cardinalizio -ha affermato padre Lombardi- certamente non è previsto che partecipi al conclave, in questo senso può
essere interessante capire come verrà ‘chiamato’
dopo le dimissioni. Non verrà chiamato cardinale,
vedremo se Vescovo di Roma emerito o altro».
NOTIZIE FLASH
Nordcorea, eseguito il terzo test Nucleare
obama: “atto altameNte provocatorio”
La Corea del Nord ha annunciato
di aver portato a termine con successo il suo terzo test nucleare sotterraneo, precisando di aver usato
un ordigno miniaturizzato. Immediata la reazione del segretario
generale delle Nazioni Unite Ban
Ki-Moon, che ha parlato di «chiara
e grave violazione» delle risoluzioni
delle Nazioni Unite e di una provocazione «profondamente destabilizzante». Il Consiglio di Sicurezza
dell’Onu si è riunito a New York
in sessione di emergenza. Per il
presidente Obama si tratta di un
«atto altamente provocatorio». In una
dichiarazione scritta il presidente
americano ha assicurato che gli
Stati Uniti saranno «fermi» nei loro
impegni nei confronti degli alleati
nella regione.
usa, spara coNtro auto e uccide bimbo
omicidio-suicidio Nel marylaNd: 2 morti
Ancora una sparatoria e ancora
bambini uccisi negli Stati Uniti.
Secondo quanto riporta una televisione locale, in Minnesota un
uomo ha sparato a caso contro le
automobili in corsa, uccidendo un
bambino di 10 anni e ferendo la
madre e un’altra donna. Secondo
quando riporta il capo della polizia di Oakdale, l’uomo è stato arrestato.
Maugeri, Pm accusano Formigoni
“Associazione a delinquere”
La Procura di Milano ha chiuso le indagini riguardo al caso Maugeri. Diciassette le persone a cui è stato notificato il provvedimento
tra cui Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e
corruzione. Indagine chiusa anche per il faccendiere Pierangelo
Daccò, Antonio Simone e Carlo Lucchina. Le accuse a vario titolo
sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, riciclaggio, frode fiscale e interposizione fittizia. I Pm milanesi accusano Formigoni di aver ricevuto «utilità» per 8 milioni di euro in
cambio di appoggi alla Maugeri. Tra queste utilità viaggi e l’uso di
yacht. Il governatore della Lombardia per la Procura di Milano non
ha restituito alcun importo di denaro per i «favori» ricevuti. Dall’avviso di chiusura delle indagini sulla Fondazione Maugeri emergono nuove accuse, rispetto a quelle già note. Oltre alla corruzione
per Formigoni si aggiunge l’associazione a delinquere di cui, secondo i magistrati, il governatore sarevve stato «il promotore e l'orgnanizzatore». La Procura ha notificato l’avviso di conclusione delle
indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio per 17 persone
tra cui, oltre a Formigoni, il faccendiere Daccò, l’ex assessore alla
Sanità della Lombardia, Simone, gli ex vertici della fondazione
Maugeri, Sanese dirigente del Pirellone, il dg dell’Assessorato alla
Sanità, Lucchina e Perego, memores domini e amico di lunga data
del presidente Formigoni.
ROMACORRE
NEWS
CAMPION ATI ITALI ANI D I CRO SS
GABR I EL E DE N ARD E T OUR IA S AMI R I S U TUTTI
Se lo scorso week
end avevamo rac contato delle gesta
dei velocisti, in parti colare Tumi che ha
abbassato il primato
italiano sui 60 indo or, oggi siamo a rac cintare l’esperienza
importante del Salto
in Alto italiano, un
po’ bistrattato negli ultimi anni ed aggrap pato alla bandiera italica che risponde al
nome di Antonietta Di Martino.
Alessia Trost, aveva già fatto capire dove
sarebbe arrivata qualche anno fa allo
Stadio Olimpico, edizione memorabile dei
Campionati Italiani Cadetti 2008 in un
contesto estremamente stimolante per
molti dei ragazzi che allora entravano per
la prima volta nello Stadio delle Olimpiadi
del ‘60, del Golden Gala, della Finale dei
Campionati del Mondo ‘90, insomma una
vera icona per gli amanti dello sport, figu riamoci per dei ragazzi che si nutrono di
queste storie.
Basta andare a rivedere i campioni di
quella edizione per comprendere come
determinate esperienze possano essere così
importanti per i giovani: Giovanni
Galbieri, vincitore degli 80, oggi uno delle
migliori Promesse della velocità, Davide
Re anche lui speranza dei 400, Abdikadar,
oggi italiano e protagonista dei 1500 (arri vò 2° nei 1000), Patrizio Di Blasio nel
Martello, Leonardo Serra nella Marcia
(oggi in ripresa) e tra le donne, Judy
Echek, Flavia Battaglia, Roberta Bruni,
Monia Cantarella, Chiara Centofanti,
Roberta Molardi, Anna Clamente, Darya
Derkach.
Ovviamente non sono tutti e qualcuno che
in quell’occasione non vinse trovò gli sti moli per impegnarsi di più e meglio negli
allenamenti, nella speranza di poter ritro vare quell’atmosfera vissuta nel “magico”
(per parte giallorossa) stadio.
Altrettanto potremmo dire dei Campionati
Italiani di Cross che si disputarono a
Formello, alle porte di Roma nel 2010.
In quell’occasione ci furono delle belle
sorprese, soprattutto la grande ascesa
degli atleti “italiani” di testa ma purtroppo
ancora stranieri di passaporto, una vera
vergogna a cui il nuovo governo dovrà
dedicare subito tempo e modo per poter
cancellare quelle norme che non permet tono ai ragazzi che vivono studiano pensa no come milioni di altri ragazzi italiani e
che purtroppo vengono ritenuti dalla legge
cittadini stranieri. Nasti vinse tra le pro messe, oggi secondo assoluto, De Matteis
Martin, secondo allora terzo oggi,
Fontana, prima promessa oggi, secondo
Junior nel 2010, Dini, Quazzola e Crippa,
allievi nel 2010 si sono scambiati i posti tra
gli Junior. Samiri oggi, bella vincitrice,
all’epoca si classificò 14ª.
Che bello dare continuità all’atletica.
Roberto De Benedittis
VITTORIE ANCHE PER FONTANA, PISTILLI, DINI, DEL BUONO, CRIPPA, REINA
Terzo titolo italiano assoluto di corsa campestre
per Gabriele De Nard. Il 38enne veneto, alfiere
delle Fiamme Gialle, si è imposto con apparente facilità nel primo pomeriggio di oggi sul circuito ricavato all’interno del suggestivo scenario del parco di Abbadia di Fiastra (Macerata).
Al di là delle assenze annunciate (il campione
europeo Lalli, il bronzo continentale Meucci, il
carabiniere La Rosa, tutti attualmente in raduno
in Kenya) la prova del neo campione italiano –
per lui una conferma dopo il successo dello
scorso anno a Borgo Valsugana – è apparsa convincente da ogni punto di vista. Nessuna chances per gli avversari, dominati fin dall’avvio.
De Nard prende l’iniziativa molto presto, intorno al secondo giro, trascinando con sé i compagni di club nelle Fiamme Gialle Patrick Nasti e
Ahmed El Mazoury, già protagonisti nella sfortunata prova di Coppa dei Campioni della scorsa settimana a Castellon (Spagna, secondo posto
a squadre, malgrado il pari punti con i padroni
di casa del Bikila). Il bellunese impone un ritmo
molto elevato, tanto da sfilare presto il gruppetto. El Mazoury, all’apparenza l’unico in grado
di tenere l’andatura dello scatenato veneto, si
ferma improvvisamente (per problemi respiratori, secondo quanto appreso nel dopo gara)
lasciando andare i compagni di fuga. E' metà del
percorso di gara. De Nard si ritrova solo, con
Nasti ad inseguire ad una cinquantina di metri di
distanza. Di fatto, l’epilogo anticipato della
prova: non cambierà più nulla. Al terzo posto,
Martin Dematteis (Esercito), sempre a suo agio
sui prati, e capace di regolare in volata Gabriele
Carletti (Athletic Terni, quarto) e Simone
Gariboldi (Fiamme Oro, quinto). Sesto, e primo
tra le Promesse, Michele Fontana (Aeronautica
Militare, campione nazionale di categoria, come
nel 2012), anch’egli protagonista della volata
per la terza posizione. Più indietro, gli altri due
piazzati sul podio under 23, giuseppe Gerratana
(Aeronautica, undicesimo assoluto) e Luca
Sponza (Marathon Trieste, ventesimo).
“Devo essere sincero – le parole nel dopo corsa
di De Nard - in questo momento ci sono tre
atleti italiani più forti di me, e quindi il fatto che
io abbia vinto oggi va letto anche alla luce della
loro assenza. Detto questo, credo di aver corso
bene, sicuramente meglio di quanto fatto in
Coppa Campioni la scorsa settimana, al mio
debutto stagionale. Il fatto è che ho bisogno di
correre una prova su strada prima delnei cross,
e la settimana precedente, a causa di una
influenza, ho dovuto saltare l’appuntamento con
la Corsa di Miguel. Oggi sono nella forma che
avrei dovuto avere già sette giorni fa”. La vittoria nel campionato italiano potrebbe assegnare a
Gabriele De Nard anche l'azzurro per il
Mondiale di cross: "Non porteremo una squadra
assoluta - le parole di Massimo Magnani, il DT
azzurro - ma certo i campioni di oggi hanno
messo una seria ipoteca sulla loro convocazione
a titolo individuale".
Marco Sicari/Fidal.it
Foto Giancarlo Colombo/Fidal
ROMACORRE
NEWS
II
ALESSIA PISTILLI VINCE TRA LE PROMESSE
MICHELE FONTANA BISSA IL SUCCESSO 2012
AD ABBADIA DI FIASTRA BELLA ORGANIZZAZIONE IN UN TERRENO MOLTO DIFFICILE
La nuova campionessa italiana assoluta di
corsa campestre è Touria Samiri. Sui prati di
Abbadia di Fiastra (Macerata) la gara seniores femminile si decide nel giro conclusivo,
quando la 25enne abruzzese della Nuova
Atletica Fanfulla Lodigiana piazza l’allungo
vincente, lasciando la compagnia di Fatna
Maraoui (Esercito): una coppia che si era formata dopo un avvio piuttosto lento, sotto un
cielo più coperto rispetto alle prove giovanili,
con Silvia La Barbera (Forestale) ad inseguire. Nel finale c’è la rimonta proprio di quest’ultima per guadagnare il secondo posto,
mentre la Samiri si presenta da sola al traguardo e festeggia così il suo primo titolo
nazionale assoluto con il tempo di 26:21 sugli
otto chilometri.
Di origine marocchina, ma italiana a tutti gli
effetti dal 2009, si era già messa in evidenza
nella recente Cinque Mulini dove era stata
terza, oltre che con la seconda posizione alla
Corsa di Miguel.
“Ero preparata, sentivo che poteva essere
l’anno giusto - esclama la neocampionessa
tricolore - e qui non vedevo l’ora che qualcuna andasse avanti per incrementare il ritmo,
poi ho tenuto il passo della Maraoui prima di
riuscire a staccarla. Per la stagione su pista
cercherò di andar forte in particolare sui 5000
metri”.
La Samiri è cresciuta tra Gioia dei Marsi ed
Avezzano: “Ma ora vivo e mi alleno a Pescara
- racconta - sotto la guida tecnica di Luciano
Carchesio, all’interno del polo di crescita di
Donato Chiavatti, e sto per laurearmi in scienze motorie a L’Aquila”.
Piazza d’onore quindi in 26:31 per la palermitana Silvia La Barbera, che tra l’altro si era
imposta quest’anno nel cross della
Vallagarina, poi le piemontesi Fatna Maraoui
(26:40) e Valeria Roffino (Fiamme Azzurre),
quarta in 26:41, con l’umbra Giulia Francario
(Esercito) al quinto posto con 26:50.
Conquista invece il titolo italiano promesse
Alessia Pistilli (Atl. Futura), ottava assoluta
in 27:07, non senza emozione perché di fatto
è un’atleta di casa: sino a un paio di stagioni
fa indossava la maglia
dell’Atletica
Avis
Macerata, club organizzatore di questa manifestazione. “Sono partita
troppo forte - spiega la
22enne marchigiana di
Matelica - però ho
pagato lo sforzo meno
delle avversarie. Non
me l’aspettavo, di sicuro il tifo del pubblico
mi ha dato un grosso
aiuto”. Attualmente la
Pistilli studia a Roma,
dove è allenata da
Marcello Ambrogi, il
tecnico dell’ostacolista
Marzia Caravelli, e tra l’altro si era piazzata
seconda nei 3000 siepi agli Assoluti di
Bressanone. Il podio promesse ad Abbadia di
Fiastra è completato dalla sarda Jessica
Pulina (Running Club Futura), 27:18, e da
Sonia Ruffini
(Atl. Livorno),
terza in 27:22.
Ad Abbadia di
F i a s t r a
(Macerata), i
titoli italiani
under 20 di
corsa campestre vanno a
Lorenzo Dini
(Atl. Livorno)
e Federica Del
Buono
(Atl.
Vi c e n t i n a ) ,
entrambi
al
primo successo
in un cross tricolore. Una gara tutta in testa per la veneta,
che va subito in fuga e si laurea campionessa
juniores in 22:01 al termine dei 6 chilometri,
davanti all’umbra Costanza Martinetti (Atl.
Libertas Arcs Cus Perugia), 22:09, seconda
per l’intero svolgimento della prova. Terza in
22:19 l’emiliana Christine Santi (Mollificio
Modenese Cittadella), già tricolore di cross
nelle stagioni precedenti, sia tra le allieve che
da cadetta. La vincitrice è una doppia figlia
d’arte, di due ex azzurri: Rossella Gramola
(che la segue tecnicamente) e Gianni Del
Buono. Nata e cresciuta a Vicenza, per la
prima volta si aggiudica un titolo nazionale di
campestre, dopo due affermazioni in pista
(sugli 800 allieve nel 2011, e poi sui 1500
l’anno scorso): “E’ andata meglio del previsto
- racconta soddisfatta la Del Buono - stavo
davvero bene. Ho svolto un inverno completo
di allenamenti e sento in modo particolare
questo titolo: probabilmente è più importante
rispetto agli altri, perché qui sono presenti
tutte le mezzofondiste in una singola gara.
Sono soprattutto un’ottocentista, invece qui
ho tenuto su una distanza nettamente più
lunga, significa che ho una buona base di
fondo”.
Molto combattuta la prova juniores maschile
di 8 chilometri, risolta nell’ultimo giro da
Lorenzo Dini (Atl. Livorno). Finalmente il
giovane toscano riesce a conquistare una
maglia tricolore anche nel cross, dopo aver
sfiorato il successo più volte nelle precedenti
edizioni. Il suo crono è di 23:27, davanti a
Italo Quazzola (Atl. Piemonte), secondo in
23:36, e a Nekagenet Crippa (Gs Valsugana
Trentino), fratello maggiore del campione
allievi Yemaneberhan, che chiude in 23:45.
Quarto posto con 23:53 per il tanzaniano
Lukas Manyika Maguhe (Atl. Cento Torri
Pavia), al comando per buona parte della
competizione. “Ho corso di testa, più che di
gambe - spiega il vincitore - infatti sono guarito dall’influenza soltanto una settimana fa.
Tutto si è deciso nel chilometro conclusivo,
sul rettilineo opposto a quello di arrivo”. E’ il
secondo titolo italiano giovanile per Lorenzo,
che nel 2011
era riuscito ad
imporsi
nei
1500 su pista
da
allievo,
mentre
agli
Europei
di
Budapest si è
piazzato tredicesimo fra gli
juniores.
In
gara
ad
Abbadia
di
Fiastra anche il
g e m e l l o
Samuele (sesto
con
24:16):
ambedue sono
seguiti dal tecnico Saverio Marconi.
La rassegna tricolore di corsa campestre ad
Abbadia di Fiastra (Macerata) prende il via
con gli under 18, in una mattinata fresca ma
soleggiata. Tra le allieve, successo in volata
per Nicole Svetlana Reina (Cus Pro Patria
Milano) al primo anno di categoria, mentre
Yemaneberhan Crippa (Gs
Valsugana Trentino) bissa la
vittoria dell’anno scorso
nella prova maschile. E’ il
primo titolo italiano da allieva per la Reina. Dopo i quattro successi nelle precedenti
stagioni tra le cadette (due in
pista e altrettanti nel cross),
la bionda quindicenne conquista la maglia tricolore
anche nella nuova categoria.
Ucraina di nascita, vive a
Novate Milanese da dieci
anni e adesso difende i colori del Cus Pro Patria Milano,
seguita dal tecnico Giorgio
Rondelli. Stavolta la vittoria arriva allo sprint,
con il tempo di 12:58 sui 4 chilometri e appena un secondo di vantaggio nei confronti di
Angelica Olmo (Cus Pavia), che chiude in
12:59 per ripetere lo stesso piazzamento del
2012. Alle loro spalle, terzo posto per
Rebecca Lonedo (Atl. Vicentina) con 13:12
nella gara di apertura sul percorso di Abbadia
di Fiastra, illuminato dal sole nonostante la
neve caduta alla vigilia. “Un tracciato più
duro del previsto - commenta la Reina - con
una salita impegnativa.
Anche per questo ho scelto di non fare l’andatura nelle battute iniziali, poi mi sono alternata con la Olmo e tutto si è deciso all’ultimo
giro. Dedico volentieri questo titolo al mio
allenatore Giorgio Rondelli, che proprio
domani compie gli anni”.
Nella gara allievi si conferma Yemaneberhan
Crippa: il portacolori del Gs Valsugana
Trentino replica il successo di un anno fa, in
quel caso ottenuta sui prati di casa. Sfida interessante, perché trova come antagonista
Yohannes Chiappinelli (Montepaschi Uisp
Atl. Siena), campione italiano della categoria
cadetti nella passata stagione: entrambi sono
di origine etiope. Durante la prima fase di
gara detta il ritmo Chiappinelli, ma poi si
invola Crippa: “Nel secondo giro ho deciso di
partire - spiega il vincitore - quando ho visto
che stava rallentando l’avversario, che è
anche un amico”. Allenato da Massimo
Pegoretti, per tutti è “Yema”: abita a
Montagne, piccolo paese trentino, con la
famiglia adottiva insieme agli otto fratelli e
nello scorso dicembre ha partecipato agli
Europei di Budapest, nella squadra juniores
azzurra. Crippa chiude in 15:22 dopo cinque
chilometri, con buon margine su Chiappinelli
(15:38), terzo è Simone Bernardi (Atl. Imola
Sacmi Avis) in 15:49.
Luca Cassai/fidal.it
Foto Giancarlo Colombo/Fidal
ROMA APPIA RUN
28 APRILE 2013
ROMACORRE
NEWS
III
NELLE INDOOR CONTINUA A VINCERE ALESSIA TROST
TAMBERI SALE A 2,30, CHESANI, 2,28
SALTO IN ALTO SPECIALITÀ, D!INIZIO STAGIONE PER GLI AZZURRI
Terza vittoria consecutiva del 2013 in un
meeting internazionale per l'altista Alessia
Trost. La 19enne delle Fiamme Gialle, dopo i
successi ottenuti a fine gennaio in Repubblica
Ceca ad Hustopece (1,95) e Trinec (2,00), è
tornata in gara oggi al Flanders Indoor di
Gent (Belgio). L'azzurra ha superato tutte
grazie ad un impeccabile 1,95 che l'ha proiettata al successo. E stavolta l'allieva di
Gianfranco Chessa ha battuto anche un'atleta
come la beniamina del pubblico di casa Tia
Hellebaut, olimpionica a Pechino 2008, che si
è arresa a 1,91 come l'ucraina Olena Holosha.
Ad oggi la Trost (che aveva esordito con 1,98
ad Udine il 20 gennaio) continua ad essere la
numero uno delle liste mondiali stagionali
della specialità a quota 2 metri davanti
all'1,98 della spagnola Ruth Beitia
(Santander, 9 febbraio) e all'1,97 della belga
Hellebaut (Eaubonne, 7 febbraio). Tornerà di
nuovo in gara, sabato 16 febbraio, agli
Assoluti Indoor di Ancona.
CRONACA - La gara vera, come prevedibile,
inizia ad 1,91 quando in pedana sono rimaste
solo quattro atlete. Alessia Trost che ha alle
spalle un tabellino senza macchia (1,78, 1,83
e 1,87 alla prima) incontra un piccolo intoppo proprio ad 1,91. Ne approfitta subito la
belga Hellebaut che, invece, oltrepassa l'asticella senza errori. La giovane azzurra non
perde, però, la concentrazione e risolve anche
lei la questione al secondo salto. Out
l'olandese Sietske, si passa ad 1,95.
Stavolta la pordenonese delle Fiamme
Gialle non sbaglia nulla. E' un salto
altissimo e che che vale la vittoria. Qui,
infatti, si arenano sia la Hellebaut che
l'ucraina Olena Holosha che chiudono
rispettivamente seconda e terza.
Rimasta da sola, la Trost tenta nuovamente di avventurarsi oltre il muro dei 2
metri. Operazione riuscita il 29 gennaio
a Trinec. Stavolta, però, sceglie di
aggiungere un centimetro in più a quanto già fatto: 2,01. Ci prova per tre volte,
ma l'impresa, almeno per oggi, è rimandata. "Sinceramente ero arrivata in gara
un po' scarica - racconta la Trost - I due
metri di Trinec mi hanno lasciata felice,
ma anche un po' frastornata. L'errore ad
1,91 è capitato solo perchè sono partita
un piede avanti rispetto al segno della
rincorsa e così sono finita troppo sotto
allo stacco. 1,95, invece, è ormai una
misura con la quale mi sento in confidenza e che penso di poter superare
senza problemi se faccio tutte le cose
come si devono senza strafare".
1500: AVANTI MAGNANI E VIOLA Sempre a Gent, ancora un quinto posto
con annesso progresso cronometrico
per Margherita Magnani nei 1500. La finanziera che, venerdì sera a Düsseldorf
(Germania), aveva corso in 4:12.60, oggi in
Belgio lima altri 16 centesimi al primato personale, tagliando il traguardo in 4:12.44.
Consolidata, quindi, la sua quarta posizione
nelle liste italiane all time indoor. Nona,
anche lei sotto il precedente personal best
(4:16.86 il 29 gennaio a Vienna), Giulia
Viola. La 21enne veneta delle Fiamme Gialle
- allenata come la Magnani da Vittorio Di
Saverio - ha chiuso in 4:16.79, un tempo che
la posiziona tra le nove italiane di sempre al
coperto. Vittoria alla marocchina Rabab
Arrafi (4:10.69) davanti alla spagnola Isabel
Macias (4:10.94). Nello sprint, Roberto
Donati (Esercito) si ferma a 6.93 nella batteria vinta dallo spagnolo Angel David
Rodriguez con 6.62 che si aggiudicherà
anche la finale in 6.57. Quarto Christophe
Lemaitre (6.64 e 6.67 in batteria).
SHEFFIELD,
FASSINOTTI
2,22
Archiviato il 2,27 d'esordio saltato a fine gennaio a Londra, l'altista Marco Fassinotti oggi
è tornato in gara a Sheffield (Gran Bretagna)
nel contesto dei campionati britannici indoor.
Il piemontese ha saltato 2,16 e 2,22 alla
prima, poi tre errori a 2,25. La classifica finale lo vede al secondo posto alle spalle del
2,31 del bronzo olimpico Robbie Grabarz,
insieme al quale l'azzurro ora si allena a
Birmingham.
Gran bella serata per gli azzurri al meeting
internazionale di salto in alto a Banska
Bystrica (Rep. Slovacca). Sulla stessa pedana
sulla quale Antonietta Di Martino nel 2011 ha
portato a 2,04 il record italiano assoluto indoor, oggi Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle)
e Silvano Chesani (Fiamme Oro) hanno
rispettivamente saltato 2,30 e 2,28. Tamberi
chiude al terzo posto preceduto soltanto da
due big come il bronzo olimpico Mutaz Essa
Barshim (Qatar), volato a 2,36, e il russo,
vicecampione mondiale in carica, Aleksey
Dmitrik (2,32). Sesto Chesani.
TAMBERI - I primi due scalini dell'ascesa
dell'eccentrico finanziere marchigiano - stasera in pedana con i capelli colorati di verde sono stati a 2,15 e a 2,20. Misure risolte senza
problemi. Due intoppi al successivo 2,23,
superato alla terza prova, e poi l'azzurro non
sbaglia più: 2,26, 2,28 e 2,30 tutti alla prima.
A 2,32 tenta anche per tre volte, ma senza fortuna, l'impresa di arrampicarsi fino al record
italiano assoluto di Alessandro Talotti
(Glasgow 2005). Intanto, però, con 2,30
Tamberi, 21 anni da compiere il 1° luglio,
eguaglia il primato italiano indoor Promesse
(under 23) di Fabrizio Borellini che il 5
marzo del 1988 a Budapest aveva saltato la
stessa misura. All'aperto, invece, è proprio
Tamberi a detenere il record nazionale dell
categoria grazie al 2,31 ottenuto agli Assoluti
2012 di Bressanone. Le liste italiane alltime assolute della specialità al coperto lo
vedono ora al quinto posto. In sala, prima di
questa gara, non aveva mai saltato più di
2,24.
In termini statistici, al momento, il 2,30 di
stasera gli permette di condividere con altri
quattro atleti il secondo posto delle liste
continentali stagionali e il quarto di quelle
mondiali 2013. "Questo sì che sono io! commenta pieno di grinta il giovane saltatore delle Fiamme Gialle - Nelle prime gare di
questa stagione mi ero concentrato troppo
sulla tecnica scordandomi che quando si è in
pedana con avversari come questi bisogna
combattere e basta. Ed io sono un combattente! I due errori di stasera a 2,23 sono serviti a sbloccarmi. Prima di saltare mi sono
avvicinato e voluto guardare bene l'asticella
e, come faccio sempre, mi sono inginocchiato verso gli spalti e ho chiesto tutta la
spinta del pubblico presente. Così al terzo
salto ce l'ho fatta e poi la gara è finalmente
decollata. A 2,32 ci ho provato, ma avevo
speso tantissimo e un po' di fastidio alla
caviglia non mi ha permesso di fare di più.
Una grande serata. I capelli verdi? Forti,
no?".
CHESANI - Il poliziotto trentino, tricolore
assoluto indoor in carica con 2,31, si sgranchisce le gambe a 2,15 e 2,20 con facilità.
Nessun errore nemmeno a 2,26, il 24enne
delle Fiamme Oro incontra le prime difficoltà a 2,28, quota sulla quale ha la meglio all'ultimo tentativo. Sceglie di passare 2,30 per
concentrarsi sul 2,32 del record italiano. Ma
anche per lui tre alla fine restano tre "X"
accanto a questa misura. Le sue sono parole
di soddisfazione: "Sinceramente il 2,28 me lo
aspettavo già dalla prima gara, malgrado un
problemino al polpaccio sinistro. Stasera ho
sentito che i salti entravano come dovevano
anche perchè non ho mai perso la concentrazione. 2,30 l'ho lasciato stare per tentare il
record italiano e il secondo salto a 2,32 non
era affatto male. Ora quello che mi interessa
di più è far bene soprattutto agli Europei
Indoor".
Grazie alle prestazioni di stasera, sia Tamberi
che Chesani superano il 2,27 indicato dal settore tecnico federale nei criteri di partecipazione per i prossimi Europei Indoor di
Goteborg (Svezia, 1-3 marzo).
Alessio Giovannini/Fidal.it
Foto Giancarlo Colombo/Fidal
ROMA APPIA RUN
28 APRILE 2013
IV
ROMACORRE
NEWS
DOMENICA TUTTI AL COLLATINO
LE ELEZIONI NON FERMANO LE VALLI DEL SORBO
IL CALENDARIO DELL!ATLETICA NEL LAZIO
17/02
10,00
CORRIAMO AL COLLATINO
10,000
ROMA
24/02
10.15
CROSS ROMANO INTERBANCARIO
7,000
ROMA
24/02
9.30
CAMPESTRE VALLI DEL SORBO
VARIE
FORMELLO,RM
069089688
3/03
9.30
ROMA-OSTIA HALF MARATHON
21,097
ROMA
065758666
3/03
9.30
TIBUR ECOTRAIL
21,000
TIVOLI,RM
3383995710
10/03
10.00
GIANOTRAIL
10.000
SCAURI,LT
3405185775
10/03
10.00
CORRIAMO PER L'UNITA' D'ITALIA
ROMA
3383323045
10/03
10.00
CORRENDO NEI GIARDINI
10,000
LADISPOLI,RM
3290215140
10/03
1030
CORRITALIA
10,000
FROSINONE
3929862055
17/03
9,00
MARATONA DI ROMA
42,195
ROMA
06.4065064
24/03
10.15
VOLA CIAMPINO
10,000
CIAMPINO,RM
24/03
9.30
MARATONINA DELLE PALME
10,000
ROMA
24/03
10.00
TRAIL DELLA CAPITALE
14,000
VIVARO,RM
1/04
10.00
CORRI PER ROMA
10,000
ROMA
6/04
15,30
CAFFARELLA CROSS
7,000
ROMA
7/04
10.00
XL - S
5,000
CARACALLA,RM
VIVICITTA'-VIVIFIUME
12,000
ROMA
VIVICITTA'
12,000
LATINA
0773 691169
SULLE ORME DI ADRIANO
10,000
TIVOLI,RM
3347066249
7/04
7/04
10.00
7/04
3284111620
3456201449
062008998
7/04
10.00
LA CORRIDA DI PONTECORVO
12,500
PONTECORVO, FR
3293130185
14/04
10.00
GRANAI RUN
10,000
ROMA
0671077050
14/04
9.30
CORRI BRAVETTA
10,000
ROMA
3423444764
14/04
9.30
CORRI...AMO PATRICA
10,000
PATRICA,FR
0775201230
14/04
9.30
NUOVI QUARTIERI IN CORSA
10,000
LATINA
0773 691169
21/04
ECOMARATONA DEI MONTI DELLA TOLFA
42,195/23,000
TOLFA,RM
3343817770
21/04
MARATONINA DELLA COOPERAZIONE
10,000
ROMA
PEDAGNALONGA
21,097
BORGO HERMADA,LT
3396809977
21/04
WALK FOR LIFE - TELETHON
10,000
ROMA
065758666
25/04
GIRO DELLE VILLE TUSCOLANE
10,000
FRASCATI,RM
25/04
MEZZAMARATONA DI RIETI
21,097
RIETI
21/04
9,45
25/04
10.00
CORRIALVITO
9,600
ALVITO,FR
3201818505
28/04
9,30
ROMA APPIA RUN
13,000
ROMA
06.6990498
28/04
9.30
TRAIL DELLA MINIERA
10,000
PRIVERNO,LT
0773 691169
MAGICLAND RUN
10,000
VALMONTONE,RM
0671077050
1/05
1/05
9.30
PRIMO MAGGIO-LAVOROIN...CORSA
5,300
ROMA
3395905259
1/05
9.30
TROFEO "CORSA CAMPESTRE"
7,600
BORGO GRAPPA,LT
0773 691169
4/05
18.00
MARATOLICE
6,000
VILLA PAMPHILJ,RM
0685355590
5/05
CORRIAMO IN AFRICA
5,600
VILLA PAMPHILJ,RM
5/05
10.00
SULLE ORME DI ENEA
10,000
POMEZIA,RM
5/05
10.00
CORRIFLAVIO
10,000
VALMONTONE,RM
5/05
9.30
PER ANTIQUA ITINERA
9,700
OSTIA ANTICA,RM
3316005559
5/05
9.30
MARATONINA DI PRIMAVERA
9,560
FONTENUOVA,RM
0690024555
3357124475