PFA abaco colori - Parco Campo dei Fiori

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PFA abaco colori - Parco Campo dei Fiori
Legge regionale 13/94
art. 8, lettera b)
PIANO STRALCIO DI SETTORE
aree in Parco Forestale Agricolo - PFA
ex. art. 21
ABACO DEI COLORI, DEI MATERIALI e delle MODALITA' ESECUTIVE. art. l
piano stralcio di settore
Il Piano stralcio di Settore viene predisposto ai sensi e per gli effetti dell 'art. 8 della Legge
regionale n. 13 del 14 aprile 1994 e, ai sensi dell' art. 8 , comma 7 , esso é considerato "piano
stralcio" del più ampio "Piano di salvaguardia paesistica" definito all'art. 8, comma 2, lettera b) .
art. 2
campo di applicazione
Il Piano stralcio di Settore regola gli interventi di nuova edificazione e di recupero dell'esi­
stente per gli edifici e per i manufatti edilizi principali ricadenti entro la zona PFA di cui all'art. 21
della Lr. 13/94.
art. 3
raccordo con gli strumenti urbanistici comunali .
Le presenti nonne debbono essere considerate integrative e specificanti delle nonne comu­
nali di settore, se ed in quanto esistenti.
Quando fossero rilevati contrasti con le disposizioni a livello comunale, le nonne di cui al "Piano
stralcio di Settore", ai sensi e per gli effetti dell 'art. 3, comma 2 della Lr. 13/94, sono da considerarsi
immediatamente vincolanti e sono recepite negli strumenti urbanistici comunali.
art. 4
durata delle nonne
Le presenti nonne durano con il durare del "Piano stralcio di Settore" cui si riferiscono e
possono essere variate con le procedure di cui alle disposizioni istitutive.
art. 5
elementi di Piano stralcio di Settore
Le nonne del "Piano stralcio di Settore" sono costituite dal presente articolato e dalle allega­
te "cartelle colori".
art. 6
cartelle colori
In tutti gli ambiti considerati dal presente "Piano stralcio di Settore" é vietato l'impiego del
colore bianco; esso é ammesso unicamente per singole componenti architettoniche di completamento
e di limitata dimensione, nel rispetto della tradizione locale.
Le cartelle colori sono articolate per i seguenti settori:
- riferimento "RAL",
- colori "matt" per facciate,
- colori lucidi per componenti,
- casi particolari.
Specificatamente:
- riferimento "RAL":
quando possibile, viene indicata la gamma di appartenenza dei colori facendo riferimento al sistema
"RAL"; nonnalmente viene posto in evidenza anche il numero di codice dal quale derivare le va­
rianti tonali che sono ammesse.
Per il solo colore "rosa":
- le indicazioni riportate in cartella riguardano i materiali "faccia vista";
- per quanto attiene gli "intonaci" le tonalità riportate in cartella devono ritenersi indicative della
gamma tonale ma non del livello di saturazione;
- dopo le indicazioni preventive da riportare entro i documenti di progetto, quindi, prima della
messa in sito, ogni coloritura deve essere campionata al reale direttamente in cantiere.
- colori "matt" per facciate: per le facciate debbono essere utilizzati materiali avente coloritura a finitura opaca; la cartella indi­
ca i principali materiali usa bili nelle loro colorazioni previste e specifica se é ammesso una variazio­
ne nel "grado di saturazione" del colore; quando viene ammessa una "saturazione ridotta", in sede progettuale, potranno essere introdotte le opportune variazioni che tengano conto del materiale effettivamente posto in sito e delle sue variabilità cromatiche. - colori lucidi per componenti: la colonna riporta le coloriture ammesse per la componentistica (opere in legno, ferro, etc.) che necessita per il completamento dei manufatti edilizi, tali coloriture, a seconda del manufatto da proteggere potranno essere lucide o opache. Quando non fosse specificata la possibilità di "saturazione di colore ridotta" le verniciature e le tinteggiature dovranno essere eseguite con il colore specificatarnente indicato. In questi casi, le uniche variazioni ammesse saranno derivate dal materiale di base con il quale sarà realizzato il componente edilizio. - casi particolari: vengono specificati gli ambiti d'uso, i manufatti ed i componenti edilizi per i quali é ammesso l'impiego dei colori di cui alle colonne precedenti. L'elencazione é da considerarsi NON esaustiva ma unicamente esemplificativa e potrà essere utiliz­
zata, nei singoli casi, per via analogica. art. 7
abaco dei materiali per le finiture dei prospetti degli edifici
- aspetti estetico - formali
Nell' impostazione della progettazione edilizia si avrà cura di riprendere gli elementi della tradi­
zione sia sotto il profilo delle "forme" che dell'organizzazione complessiva dell'insediamento; é vietato procedere per interventi edilizi singoli entro la medesima proprietà ma ogni fonna di edifi­
cazione dovrà far riferimento ad un "progetto globale" entro il quale si dovrà definire l'assetto complessivo dell 'azienda. Si darà priorità a fonne "compatte" di edificazione evitando una tipologia ad edifici e manufatti "sparsi"; l'impianto complessivo potrà essere articolato sia per tipi "in linea" che "a corte". Il "progetto globale" potrà essere attuato per singole fasi in dipendenza delle reali necessità del­
l'azienda. Ogni singola fase dovrà fare riferimento all'elaborato originario, dimostrandone la con­
gruenza. Sono consentite variazioni al "progetto globale" per motivate esigenze dell' azienda. Tali esigenze verranno illustrate con apposita relazione giustificativa che accompagnerà il nuovo "progetto glo­
bale" e che dimostrerà, comunque, il rispetto delle presenti norme. Nei nuovi edifici, salvi limitati episodi - da valutarsi caso per caso - sono vietate forme circolari o poligonali non appartenenti alla tradizione dei siti cosÌ come sono escluse coperture a cupola o con andamento comunque curvilineo. In tutti gli ambiti considerati dal presente "Piano stralcio di Settore" é vietato l'impiego di "tensostrutture", di coperture "geodetiche" e similari per la realizzazione di edifici e manufatti permanenti. Tali strutture saranno consentite unicamente per coperture stagionali, da autorizzarsi di volta in volta. La partitura delle fronti dovrà rispettare le regole della simmetria tradizionale riprendendo le cadenze ritmiche degli edifici tipici dei siti. Di norma, sono escluse aperture di tipo continuo e a nastro sia sugli edifici principali che sui manufatti pertinenziali, indipendentemente dalla tecnologia edilizia impiegata. Sono ammesse scale esterne a giorno; in questi casi, di nonna, sono vietati parapetti pieni in qua­
lunque materiale siano realizzati. Le porte finestre, i balconi, le balconate, i loggiati, i ballatoi e simili non potranno avere parapetti pieni, di qualunque materiale siano realizzati.
La stessa componentistica (travature, passafuori, sottogronde, opere in pietra naturale ed artificia­
le, serramenti, grigliati, frangisole, contorni, cappelli, lesene, etc.) pur dichiarando chiaramente
l'epoca di intervento, dovrà riprendere (per cadenze, forme e coloriture) gli elementi della tradizio­
ne locale, adeguandoli opportunamente alle tecnologie oggi in uso.
Per la formazione di accessi e piazzali di manovra si dovrà impiegare materiale arido tipico della
zona eventualmente addittivato con leganti speciali; é consentita la pavimentazione in "rizzada" con
trottato i in lastre di pietra naturale; in casi particolari, da giustificarsi singolarmente, potrà essere
autorizzata una pavimentazione carrabile ma mediante l'impiego di manti discontinui facendosi
espresso divieto di materiali continui quali il calcestruzzo e l'asfalto; l'impiego di piastre in calce­
struzzo in lastre potrà essere autorizzato per la creazione di "aie" legate alle lavorazioni.
Tutti i manufatti di controripa o di sottoscarpa per il sostegno delle terre dovranno essere realizza­
ti con modeste sagomature dei siti fino ad ottenere pendenze naturali; quando queste modellazioni
dovessero richiedere un ampio rimodellamento del terreno si potrà far ricorso a muri di sostegno; in
ogni caso non potrà essere utilizzato calcestruzzo a vista ma i manufatti dovranno essere opportuna­
mente trattati e/o rivestiti.­
- foggia
Le forme dei singoli manufatti edilizi e dei componenti complementari dovranno riprendere i mo­ delli della tradizione (piattabande, archi a tutto sesto, cantonali e lesene, pilastrate a grande sezio­
ne, etc.). Il ricorso a materiali faccia a vista potrà essere autorizzato unicamente per i materiali tradizionali; sono tassativamente esclusi paramenti in ceramica, vetro, leghe metalliche, etc .. Eventuali rivestimenti in legno, limitati a "parti" del complesso edilizio, avranno andamento "ver­
ticale"; sono escluse lavorazioni con "sottomisure" e/o "perlinature" dovendosi impiegare tavoloni ed antoni semplicemente accostati. Sono vietate finiture a "graticcio". I grigliati ed i frangisole dovranno essere realizzati con l'impiego di elementi in laterizio tradizio­
nale; sono ammessi grigliati e frangisole in legno nel rispetto delle indicazioni di cui al comma precedente. Si dovrà evitare la messa in vista di elementi (di qualsiasi genere e natura) di tipo prefabbricato. Le lavorazioni a macchina dei vari componenti dovranno essere tali da evitare la "ripetitività" e le finiture eccessivamente regolari; sono esclusi, quindi, compimenti "lucidati" dei paramenti e dei rivestimenti esterni. L'impiego di manufatti metallici, per qualsiasi opera di completamento e di finitura, dovrà essere limitato e la lavorazione degli elementi di base dovrà privilegiare sezioni sottili. Si esclude l'impiego di opere in acciaio inossidabile che, in qualsiasi modo e maniera, possano rimanere a vista. Di norma é vietato l'impiego di cappelli e spalle di aperture nelle pareti (porte, finestre, etc.); quando richiesto dal progetto architettonico tali componenti, da realizzarsi unicamente in pietra naturale e/o cementi decorativi, dovranno avere ampie sezioni, tali da riprendere - per dimensione ­
le comici tradizionali. I serramenti esterni dovranno riprendere i modelli tradizionali sviluppandosi in altezza; per le finestre e per e porte finestre si farà riferimento ad aperture a due ante, con o senza scuri e/o persiane esterne; portoni e portoncini saranno di norma in legno a doppia anta cieca con o senza sopraluce. E' vietato l'uso di legname in "tinta naturale"; gli elementi dovranno risultare convenientemente protetti con vernici mordezzanti e/o coprenti, nelle tinte di cui alle cartelle colori. Nel caso di impiego di materiali non lignei si dovrà curare la dimensione dei singoli elementi componenti il serramento al fine di mantenere le dimensioni tradizionali; le coloriture, in ogni caso, dovranno rispettare i contenuti della cartella colori. L'impiego di piattabande di coronamento é da preferirsi agli altri sistemi; i soli portoni e portoncini potranno essere "voltati" con archi a tutto sesto; l'impiego dell'arco ribassato dovrà trovare diretta giustificazione in elementi analoghi già utilizzati entro l'immediato intorno. I loggiati e le balconate, i portici e le tettoie saranno normalmente definiti da fornici con piattabanda; l'eventuale impiego di archi ribassati dovrà trovare diretta giustificazione in elementi tradizionali analoghi già presenti entro l'immediato intorno. Salvo pre-esistenze di tipo diverso, le zoccolature dovranno essere realizzate con lastre in pietra naturale non lucidata o in cemento decorativo non lucidato. Di norma, le lastre dovranno essere posate con andamento verticale; é vietato l'impiego di lastrine, di piastrelle di piccola dimensione e/o di rivestimenti ad "opus incertum". - valore materico
Negli edifici e nei manufatti ove non sia previsto l' impiego di materiali faccia a vista, le partiture esterne saranno trattate ad intonaco. Dovranno essere impiegati intonaci a base di calce escludendosi intonaci cementizi. Ove possibile, si dovrà far ricorso ad un rinzaffo finale con sabbie sufficientemente grossolane così da riprendere la tessitura degli antichi intonaci locali . Di norma, le coloriture delle facciate dovranno essere completate con "velature" a finire e/o con "stracciatura", al fine di evitare l'uniformità della tinta. Sono vietati tutti quei materiali che comportano la formazione di pellicole superficiali continue; sono ammesse coloriture ottenute con intonaci colorati in pasta o con materiali di finitura che la­
sciano trasparire la granulosità del! 'impasto sottostante. In tutti gli ambiti considerati dal presente "Piano stralcio di Settore" é vietato l'impiego di qualsiasi intonaco plastico a finitura sia continua che granulare; sono altresì vietate le finiture "spatolate", "damascate", "rigate", "strollate" dovendosi impiegare unicamente materiali tirati a fratazzo sia nelle finiture "rustiche" che "alla civile". Le superfici in faccia a vista potranno essere realizzate sia con "fughe" stilate che giunti chiusi . Nel caso di fughe stilate é fatto divieto di utilizzare materiali aventi coloriture contrastanti , prefe­
rendosi stilature moderatamente colorate in pasta, della stessa gamma del manto principale. art. 8
manti di copertura - modalità esecutive
In tutti gli ambiti considerati dal presente "Piano stralcio di Settore" le coperture sia degli edifici principali che dei manufatti secondari dovranno essere completate con manto in tegole-canale e/o coppi a colore non uniforme (antichizzato); é ammesso l'utilizzo di manti di sottocoppo. E' vietato l'impiego di lastre ondulate e/o grecate di qualsiasi genere, natura e colore. Di norma, tutti i tetti saranno a due falde; sarà consentito l'impiego di tetti a "padiglione" solo per giustificati motivi funzionali e/o in presenza di particolari elementi architettonici. E' vietato l'uso di tetti piani. Le dimensioni, le sagome e le coloriture dei passafuori e dell 'assito di sottogronda del tetto do­
vranno riprendere i modelli della tradizione, opportunamente aggiornati secondo tecnologie oggi in uso. Per la realizzazione di passafuori o travi in legno in vista potranno venir impiegati elementi tondi sia per l' orditura principale che per quella secondaria; per eventuali ritti da realizzarsi in legno si dovrà far ricorso a materiale squadrato e sbozzato. Per la realizzazione dei sottogronda, siano essi in pendenza che in piano, si dovrà far ricorso ad elementi in legno trattato (sottomisure, fodere e/o tavole), con l'esclusione di "perline" di uso com­
merciale. Gli sporti di gronda, eventualmente realizzati in calcestruzzo, non potranno essere piani ma dovran­
no proseguire secondo la pendenza del tetto e dovranno essere totalmente mascherati sui prospetti dalle opere di finitura in lamiera . Le lattonerie dovranno essere in rame e/o in lamiera protetta con verniciatura a colore e dovranno assumere dimensioni sufficienti a nascondere le parti terminali della struttura del tetto e dei passafuori. E' vietato l'impiego di torrini e camini di tipo prefabbricato; sono ammesse mitrie prefabbricate solo se realizzate in cotto. E' vietata la realizzazione di aperture sul manto di copertura. E' consentita unicamente la costru­
zione di "passo d'uomo" (per la manutenzione del tetto) a condizione che esso sia cieco. art. 9
aspetti compositivi
Nella progettazione di nuovi interventi e/o nello studio della riforma di manufatti esistenti si
dovrà avere particolare cura nel riproporre il "partito architettonico" delle facciate cosÌ da mante­
nere e riprendere il rapporto "vuoto/pieno" tipico della tradizione locale.
A definire il partito architettonico concorreranno non solo la lunghezza delle facciate ma anche la
posizione stessa dei vuoti costituiti dalle aperture, la previsione di lese ne e di cantonali, la posizione
di porticati e loggiati.
I progetti, quindi, dovranno, con opportune integrazioni grafiche, dimostrare i criteri che sono stati
posti alla base della composizione architettonica proposta, riprendendo ed ampliando le regole già
presenti nella tradizione locale dei siti.
consorzio di
del
parco naturale del
campo
fiori
LEGGE
REGIONALE
9 aprile 1994
n. 13
Piano tenrito'òale
coordinamento
del parco naturale
Campo dei Fiori
Piano di settore
(stralcio)
Art. 8. bI
salvaguardia paesistica
Zona a parco
fOI'estale-agrlcolo
Art. 21.4. al
abaco dei colori
cartella colori
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cartella colori
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cartella colori
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cartella colori
I
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CARTELLA COLORI
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Impiantistica
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