nella gravissima situazione economica e normativa in cui

Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo e che anche quando non ci sei
resta ad aspettarti. (Cesare Pavese)
NELLA GRAVISSIMA SITUAZIONE ECONOMICA E NORMATIVA IN CUI VERSANO I
COMUNI ITALIANI, IN PARTICOLARE I PICCOLI, GOVERNO E PARLAMENTO NON
DANNO RISPOSTE ADEGUATE AL GRIDO DI ALLARME CHE SI LEVA DALLA SOCIETA’
L’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia, aderisce alla dichiarazione del
Presidente dell’Anci, On.le Piero Fassino, circa la volontà di sospendere la
partecipazione alla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città in quanto il Governo
ed il Parlamento non hanno mantenuto gli impegni che dovevano essere inseriti
nella legge di stabilità in approvazione. I Comuni e le loro popolazioni, infatti, si
troveranno aggravati di 1,5 MLD di maggiore prelievo fiscale per erogare i servizi
nonostante le assicurazioni avute da tutti. “Qualora nel probabile Decreto Legge di
fine anno (milleproroghe) il Governo non ripristinerà la cifra corrispondente la non
partecipazione dell’Anci a tale Conferenza sarà a tempo indeterminato
considerando la grave disattenzione ai problemi dei Comuni e della Popolazione
Italiana”.
L’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia nell’aderire alla giusta
protesta reclama che la mancata attenzione del Governo e del Parlamento verso i
Piccoli Comuni sia in termini finanziari (anche se questi sono rappresentati per la
maggior parte da enti virtuosi con bilanci in attivo che i meccanismi legati al patto
di stabilità non consentono nemmeno di spendere le risorse proprie che, pertanto,
giacciono nelle casse dei tesorieri dell’Ente) che normativi si è fatta insopportabile
per la gestione degli interessi del 20% della popolazione italiana.
Al pari dell’Anci anche l’Anpci chiede un incontro urgente al Governo ed al
Presidente della Repubblica.
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