Le Operazioni - Marina Militare
Transcript
Le Operazioni - Marina Militare
Marina NOTIZIARIO DELLA Anno LVII - n. 12 dicembre 2010 La portaerei Cavour a Tolone e per la prima volta a Taranto Le celebrazioni in onore di Santa Barbara Ci n qu an t ’a n ni f a... Dicembre 1960 Messaggio augurale del Capo L’Ammiraglio Bruno Branciforte, Capo di Stato Maggiore della Marina, in occasione delle festività natalizie, ha voluto rivolgere un pensiero a tutta la “famiglia marinara” I n occasione del Santo Natale e delle festivita` di fine anno, desidero far giungere i miei più fervidi auguri a tutti gli Ufficiali, Sottufficiali e i Marinai, di tutti i gradi e di tutti i corpi, a tutto il personale civile, a tutti coloro che non sono più in servizio, alle rappresentanze ed alle associazioni ed a quanti supportano con passione la Marina, contribuendo alla diffusione dei valori e della cultura della forza armata, alle nostre famiglie. La fine di un anno rappresenta sempre l`occasione favorevole per un momento di riflessione, per tirare le somme su ciò che è stato fatto e per formulare i proponimenti per il futuro. Il 2010 è stato un anno intenso e delicato della vita della nostra nazione; caratterizzato da una crisi economica che ha comportato significative contrazioni finanziarie e conseguenti revisioni nelle assegnazioni delle risorse, dettate dall`esigenza di contenere la spesa pubblica. Ciò ha imposto un adeguamento della strategia per salvaguardare e preservare le essenziali capacità operative della Squadra Navale, concentrandosi su quelle destinate all`assolvimento dei compiti istituzionali e degli impegni internazionali assunti. A fronte di un quadro così complesso, quello che sta per concludersi, è stato un an- no ricco di impegni e prodigo di successi nel settore operativo ed in quello della cooperazione internazionale, degli allestimenti, del supporto tecnico, logistico ed amministrativo, della formazione. Dal punto di vista operativo, la Squadra Navale ha operato con l`atteso e confermato spirito di sacrificio che, unitamente all`alto senso del dovere che ha guidato l`operato di tutti gli uomini e le donne che compongono la nostra forza armata, ha consentito al paese non solo di onorare tutti gli impegni assunti, ma di guadagnarsi consenso e credibilità internazionali. Prova ne sono le costanti attività di sorveglianza degli spazi marittimi, la partecipazione alle operazioni di antipirateria e anti immigrazione clandestina, quella ai vari dispositivi delle organizzazioni internazionali cui il paese aderisce, le missioni di soccorso a popolazioni in difficoltà, condotte con una capacità di relazionarsi con gli altri improntata alla generosità e che costituiscono fondamentali conferme della validità degli strumenti di cui la forza armata si è dotata. Se alcune di tali attività si sono ormai concluse, lo stesso spirito di sacrificio, abnegazione e solidarietà continua ad animare il personale che resta impiegato lontano dall`Italia, 1 in Medio Oriente, nei Balcani, nelle acque del Mediterraneo, nel Mar Rosso, in Afghanistan e in Iraq. A loro, che trascorreranno le festività lontani dai loro cari nei vari teatri operativi, all`estero o in patria, per mare o per terra, rivolgo un augurio speciale di stima, apprezza- mento e vicinanza spirituale. Anche nel settore della cooperazione internazionale, numerosi sono stati i successi e i traguardi raggiunti che, con soddisfazione, hanno comportato riflessi a livello diplomatico e politico. L`ottava edizione del Regional Seapower Simposio di Venezia ha rappresentato un successo dal punto di vista di partecipazione e contenuti e, con la firma del trans-regional maritime network, la federazione di sistemi per il controllo del traffico marittimo che oggi coinvolge i sistemi impiegati da Brasile, Singapore, Ucraina e presto India, ha gettato le basi per consolidare e rafforzare il ruolo assunto dalle marine nel settore della maritime security. In tale attività preziosa è stata la quotidiana interazione con le Capitanerie di Porto che, nell`ambito dei loro compiti civili svolti sotto l`egida del Ministero dei Trasporti, già gestiscono una serie di sistemi di sorveglianza del traffico mercantile per la sicurezza della navigazione e dell`ambiente. Intensa e` stata anche l`attività condotta dagli organi centrali nel settore della riorganizzazione dell`area tecnico amministrativa ed in quella della valorizzazione e riqualificazione del patrimonio logistico ed infrastrutturale della Marina. Importanti sono state le azioni e gli sforzi volte all`individuazione delle linee di razionalizzazione del parco infrastrutturale al fine di meglio preservare le capacità operative di supporto allo strumento aeronavale. Al contempo è proseguito con determinazione il programma per la ristrutturazione e il rilancio dell`efficienza degli arsenali e degli stabilimenti di lavoro, elementi considerati parti integranti della struttura di forza armata e fondamentali per l`efficienza e l`operatività dello strumento marittimo. Per quanto attiene al personale, quotidiano è stato l`impegno per fronteggiare la problematica della cronica carenza alloggiativa con l`approvazione di modifiche alle normative vigenti, unitamen- te ad altre iniziative volte a migliorare la condizione del personale. Fra queste, particolare soddisfazione ha comportato l`approvazione del provvedimento legislativo in materia dei lavori usuranti. A tale importante risultato si è giunti con rapidità e con un`intensa opera di mediazione con i vari soggetti istituzionali e con il Cocer Marina. Il futuro ci riserva nuove sfide, derivanti dai rapidi spostamenti dei centri di gravità connessi ai profondi cambiamenti del quadro strategico internazionale ancora in atto. Sfide che discendono anche dall`accresciuto ruolo delle marine in ambito nazionale ed internazionale. Le minacce alla sicurezza che il paese e la forza armata dovranno fronteggiare provengono oggi essenzialmente dal terrorismo, dalle armi di distruzione di massa e dalle aree di crisi. Consapevoli della missione assegnata, il programma di ammodernamento e adeguamento dello strumento marittimo procede con lungimiranza e assiduo lavoro degli organi operativi e tecnici della forza armata. Chiara è l`esigenza di uno strumento che sia pronto a essere proiettato in teatro rapidamente e per qualunque tipologia di missione, ma le cui forze, quando non impegnate, siano idonee a svolgere in patria attività in altri settori, talvolta non militari. Mi riferisco ai settori della protezione civile, dell`ambiente, dell`idrografia, della ricerca subacquea, del soccorso. Diuturna è l`attività di coloro che sono consapevoli che la peculiarità della forza armata non si limita agli aspetti di carattere operativo ma che le scelte di sviluppo dello stru- 2 mento devono essere innovative. Assiduo, pertanto, è l`impegno di tutti coloro impegnati nella ricerca e applicazione di soluzioni tecnologiche dal connotato “dual use” che comportino grande valore aggiunto e garanzia per il contribuente che vedrà un`ottimizzazione delle risorse della Difesa e della Marina con un frequente utilizzo per attività di pubblica utilità ed a supporto di tutti i dicasteri o enti che ne avessero la necessità. In quest`attività di apertura al civile, il mio ringraziamento giunga anche all`Associazione Marinai d`Italia che, grazie alla sua capillarità territoriale e allo spirito di corpo, ci aiuta ad essere presenti ovunque nella nostra identità e fierezza. La Marina punta sulla tecnologia e sulla qualità, con l`attenzione rivolta alla più grande e importante risorsa di cui dispone: il personale, che costituisce la grande “famiglia marinara”. Tutti i risultati raggiunti e quelli che con il cuore oltre l`ostacolo saremo in grado di traguardare nel prossimo futuro sono merito di ciascuno di voi che, ognuno al proprio livello ma tutti con indiscusso, incondizionato e meritorio impegno, siete risultati protagonisti ed artefici. A tutti voi giungano pertanto i sentimenti del mio piu` profondo compiacimento per quanto fatto unitamente all`augurio per un Sereno Natale e per un 2011 foriero di soddisfazioni personali e professionali sempre maggiori. Viva la Marina Militare. Viva l`Italia. Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Bruno Branciforte Editoriale Da molti anni si parla di razionalizzazione dell’editoria militare, sempre più colpita dalla crisi dell’intero comparto editoriale nazionale. Le difficoltà economiche in cui si dibatte la Difesa, hanno, infatti, imposto al Ministero di procedere ad una razionalizzazione delle riviste militari da pubblicare in forma cartacea riducendole ad una per ogni Forza Armata. In tale prospettiva la Marina, seppur in maniera molto sofferta, ha deciso di mantenere nella veste attuale la rivista più “anziana”, la Rivista Marittima (mensile della Marina Militare dal 1868). Il Notiziario della Marina, che dal 1954 dà voce a tutta la “famiglia marinara”, continuerà comunque a testimoniare il quotidiano impegno dei nostri uomini e delle nostre donne nei mari di tutto il mondo per la salvaguardia degli interessi nazionali e il mantenimento della stabilità internazionale. Attraverso il sito www.marina.difesa.it opportunamente riconfigurato per un accesso diretto al Notiziario, potrete continuare a seguirci come sempre. Noi continueremo, con il vostro aiuto e le vostre collaborazioni, a fornire il massimo impegno per offrirvi il migliore prodotto possibile. Contestualmente, spenderemo ogni possibile sforzo affinché questa soluzione sia solamente temporanea, sperando di ritornare presto nelle vostre case. 3 NOTIZIARIO DELLA MARINA dicembre 2010 Anno LVII - n° 12 Periodico della Marina Militare fondato nel 1954 Iscrizione Tribunale di Roma n. 396/1985 del 8 agosto1985 Direttore Responsabile Contrammiraglio Antonino PARISI Vice Direttore Capo Redattore Funzionario Tecn. Antonio COSENTINO La portaerei Cavour Cinquant’anni fa Nuovo portale della Marina Redazione Tenente di Vascello Carmela BOMMINO Capo 1ª cl. Oberdan SGARAMELLA Sottocapo 1ª cl. Marcello GINESTRA Direzione e Redazione MARINA MILITARE Ufficio per la Comunicazione Redazione del “Notiziario della Marina” Piazzale della Marina, 4 - 00196 Roma Tel. 06/36805556 - Fax 06/36806318 [email protected] Messaggio augurale del Capo 1 Editoriale 3 Sommario 4 Santa Barbara 5 NORME PER LA COLLABORAZIONE Il Notiziario è organo di informazione interna e la collaborazione è aperta a tutti. Gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, investono la diretta responsabilità dell’autore, rispecchiandone le idee personali. Gli articoli (minimo una cartella pari a 1.800 battute) dovranno pervenire all’indirizzo di posta elettronica sopra citato oppure, potranno essere consegnati a mano presso gli Uffici della Redazione, entro e non oltre 10 giorni dall’evento, corredati di foto (in formato tif o jpg, con dimensione minima 18x13 cm e con definizione pari a 300 dpi/pollice) e didascalie. Gli elaborati dovranno essere redatti evitando l’uso di acronimi e, se del caso, vanno esplicitati in maniera chiara, precisa ed esauriente. L’accoglimento degli articoli o di proposte di collaborazione, non impegnano il Notiziario alla pubblicazione nè alla retribuzione. Gli stessi non verranno restituiti, mentre foto e disegni saranno a disposizione per l’eventuale ritiro presso la Redazione per sei mesi. Dal momento della retribuzione l’autore cede ogni diritto di esclusività d’utilizzo al Notiziario. La Direzione si riserva il diritto di dare all’articolo l’impostazione e i tagli ritenuti più opportuni. Al fine della corresponsione del compenso di collaborazione, è indispensabile che il collaboratore rediga una dichiarazione firmata in calce contenente: Grado/Titolo, Cognome e Nome, luogo e data di nascita, codice fiscale, aliquota IRPEF massima applicata (deducibile dalla busta paga/stipendio), residenza (indirizzo, n° civico, CAP, località, provincia), recapito telefonico, domicilio ove inviare il compenso o eventuali estremi bancari (Banca, IBAN) per l’accredito. Nessuna parte dei testi e delle illustrazioni può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore. L’attività della portaerei Cavour 15 Emerald Move di Marianna Improta 18 Le pantere tornano a ruggire in Africa di Massimiliano Cè 20 Diving ... in a sea of english! di Alberto Milan 32 Cento anni ma non li dimostra 33 Corso informativo di Diritto Internazionale Umanitario di Cesare Ceccaroni 34 Insieme per il sociale di Valentina Vella 36 E’ Natale 38 Terzo raduno degli equipaggi di nave Ardito di Alfonso Zampaglione 40 Consegnato alla Marina un Iveco Irisbus personalizzato 42 43 Il sommergibile Todaro in missione Active Endeavour di Gianluca Marilli 21 Debutta al Motor Show il Centro Mobile Informativo della Marina Bonificato il porto di Ravenna di Tommaso De Rossi 22 Le operazioni 24 Innovazioni e interventi in materia pensionistica nel pubblico impiego di Patrizia D’Attanasio 44 Gli impegni del Capo di Stato Maggiore 26 Notizie Flash VIII Regional Seapower Symposium 27 di Gianfranco Annunziata Segnalazioni di cambio indirizzo dovranno pervenire via e-mail o fax ai recapiti della Redazione. Fotolito, Stampa e Distribuzione Società Editrice IMAGO MEDIA 81010 Dragoni (Caserta) Tel/Fax +0039 0823 866710 www.imagomedia.it Chiuso in Redazione il 29 dicembre 2010 La Portaerei Cavour a Taranto Congresso ipertensione di Vincenzo Mascellaro 4 31 47 AVVISO AI LETTORI Lo scorso ottobre sono entrati in vigore il Codice ed il T.U. dell’Ordinamento Militare che sono tutt’ora in corso di revisione. Le versioni finali saranno pronte presumibilmente nella prossima primavera. In attesa di questo aggiornamento, l’Edizione 2011 del Taccuino della Marina non verrà stampata. Ultimata la fase di revisione si prevede la distribuzione interna del solo DVD Leggi e Normative. Il Taccuino della Marina edizione 2012 sarà regolarmente distribuito con nuova veste grafica che ne consentirà anche la vendita esterna. sommario Capitano di Fregata Leonardo MERLINI Santa Barbara O santa eroina, che amando generosamente il Signore riusciste vincitrice nella lotta mossavi del padre idolatra, dal mondo seduttore e da un giudice crudele, ci ottenete dal Dio degli eserciti di potere usare costantemente delle nostre energie per il bene supremo dell’anima, a ciò che regolati gli affetti nostri concorriamo alla grandezza della Patria. S dagli artiglieri nell’assedio di Firenze (1529), venne proclamata da papa Pio XII, con Breve Pontificio del 1951, Santa Patrona degli Artiglieri, Genieri, Marinai, Vigili del Fuoco e di quanti svolgano professioni a contatto con il fuoco. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. La compenetrazione tra leggenda e momenti di vita mistica spiega le ragioni per cui subito dopo l'invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, vogliano affisso sulle pareti un'immagine della santa "perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santabarbara". anta Barbara martire nacque a Nicomedia nel III secolo e precisamente nel 217 d.C.. Figlia di un nobile e ambizioso cortigiano assertore del paganesimo si convertì al cristianesimo e scelse una vita umile al servizio di Dio, rifiutando quella di corte. Il padre, preoccupato per la sua posizione presso l’imperatore Massimiano, infierì in vari modi sulla figlia per piegarne la volontà, ma, non ottenendo risultati, finì col denunciarla. Sottoposta a torture fu poi condannata al rogo. Però, poiché le fiamme si spegnevano al contatto con il suo corpo, fu decapitata dallo stesso padre, incenerito poi da un fulmine nonostante il cielo sereno. Le reliquie, trasportate a Roma e poi a Piacenza, sono oggi conservate nella Chiesa di San Marino di Burano. Già venerata da secoli dai cannonieri e red. n 5 La patrona della Marina Militare Il quattro dicembre ricorre la festività di Santa Barbara patrona della Marina. Numerosi sono stati anche quest’anno gli avvenimenti organizzati per l’occasione sia a livello centrale che periferico. ROMA Il concerto all’Auditorium I l primo dicembre, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, ha avuto luogo il tradizionale concerto della Banda Musicale della Marina diretta dal Maestro, Capitano di Fregata, Antonio Barbagallo. Anche quest’anno l’evento è stato presentato, a titolo gratuito, dal professore Michele Mirabella che ha superbamente intrattenuto i presenti nel corso del lungo spettacolo che è stato trasmesso in diretta televisiva da Rainews e in differita radiofonica da Radio Rai Web. Oltre ai brani presentati dalla Banda, sempre più a livelli di eccellenza per quanto riguarda il repertorio bandistico mondiale, sono andati in scena filmati storici ed attuali; alcuni testimonial intervistati da Mirabella hanno condiviso con il pubblico le proprie emozioni ed esperienze. Sulle note di “Và pensiero sull’ali dorate” tratto dal “Nabucco” di Giuseppe Verdi è stato sincronizzato un video su “Formazione e Naval Diplomacy”. Il 2011 sarà un anno particolarmente significativo per la Marina con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e contemporaneanmente della nascita della Regia Marina dalla fusione delle marine preunitarie. Inoltre, saremo chiamati a festeggiare i 130 anni dell’Accademia Navale di Livorno e gli 80 anni del veliero più bello del mondo, l’Amerigo Vespucci. Sono stati invitati a commentare il video l’Ammiraglio di Squadra Cristiano Bettini, Capo Ufficio Generale del Personale e Ispettore delle Scuole della Marina e l’ambasciatore Stefano Ronca, capo del cerimoniale diplomatico della repubblica che ha iniziato la sua formazione presso l’allora Collegio Navale Francesco Morosini di Venezia. Entrambi hanno testimoniato la valenza della fomazione che la Marina fornisce ai futuri ufficiali e la necessità che la stessa sia sempre attuale e adattata al quadro strategico in atto. Sulle note di “Cerimonial Fanfare” di James Curnow è stato poi il momento del video sulle “Costruzioni Navali”. La Marina da sempre rivolge la massima attenzione all’ammoder namento dello strumento aeronavale adattandolo e conformandolo alle esigenze marittime della nazione. Al termine della prima parte dello spettacolo è stato reso un tributo agli atleti di livello internazionale della Marina che nel corso del 2010 si sono particolarmente contraddistinti non solo nelle specialità nautiche. Sono così saliti sul palco a ricevere un caloroso applauso da parte di tutti i presenti: Giulia Conti, Giovanna Micol e Laura Linares per la vela; Elania Nardelli per il tiro a segno; Franco Sancassani, Luigi Scala, Pietro Ruta, Enrica Marasca e Sa- Michele Mirabella sul palco insieme all’Ammiraglio Branciforte. 6 mantha Molina per il canottaggio; Mariano Bifano per la canoa; Luca Ferretti per il nuoto. Insieme agli atleti della Marina è salito sul palco il velista di fama mondiale Andrea Mura che ha recentemente vinto con il patrocinio della nostra Forza Ar mata, la Route du Rhum, regata transatlantica in solitaria che si tiene ogni quattro anni con partenza da Saint Malo in Francia e arrivo a Point-à-Pitre in Guadalupa. Dopo l’intervallo è andato in scena il momento più significativo dell’intera serata. Sulle note di “Oblivion” di Astor Piazzolla, è stato proiettato il video “Il mare unisce” dedicato all’impegno della nostra portaerei Cavuor nell’operazione White Crane di soccorso alla popolazione di Haiti colpita lo scorso gennaio dal terribile terremoto. Sono saliti sul palco a ricordare quei momenti e a fornire l’attuale quadro della situazione sull’isola caraibica: Mariavittoria Rava presidente della Fondazione Francesca Rava - NPH Italia Onlus, impegnata attivamente ad Haiti; la cantante Paola Turci e Andrea Pellizzari delle Iene, entrambi testimonial della Fondazione Rava; il Capitano di Vascello Gianluigi Reversi comandante del Cavour durante l’operazione. Tutti gli intervenuti hanno commosso gli spettatori con i loro racconti ed hanno chiesto ulteriori aiuti per la sfortunata popolazione di Haiti che oltre alla distruzione derivata dal sisma è chiamata oggi a fronteggiare una massiccia epidemia di colera. Nell’occasione è stato proiettato il video “Mr. Brown is back in town” realizzato da Andrea Pellizzari per la raccolta fondi a favore dei bambini di Haiti. Dopo le magnifiche esecuzioni di “T-Bone concerto - Medium” di Johan De Meij e “Summertime” di George Gershwin con i quali la Banda della Marina si è confermata uno dei migliori complessi bandistici mondiali, sulle note di “1492 la conquista del paradiso” di Vangelis è stato proiettato il video “La stabilità internazionale e la tutela degli interessi nazionali”. La Marina è sempre più impegnata in ogni angolo del globo a favore della stabilità internazionale e per la salvaguardia degli interessi nazionali; testimonial di questa importante attività sono stati il Dottor Stefano Messina Vice Presidente della Confederazione Italiana Armatori (CONFITARMA) ed il Capitano di Fregata Massimiliano Giachino ex-comandante della fregata Scirocco im- Da sinistra: il maestro Barbagallo, il comandante Reversi, Paola Turci, Mariavittoria Rava, Michele Mirabella e Andrea Pellizzari. pegnata nelle operazioni di contrasto contro il redivivo fenomeno della pirateria. Entrambi hanno testimoniato l’intenso ed oneroso lavoro che quotidianamente le navi della Marina svolgono a favore della marineria italiana nelle acque di tutto il mondo. Dopo il bis richiesto a gran voce dal pubblico concretizzato con una divertente interpretazione di “Mondo glissando” di Mike Hannickel, il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Bruno Branciforte, ha rivolto un saluto alla platea ricordando in particolar modo tutti i “marinai” impegnati nelle varie operazioni in cui è coinvolta la Marina dall’Oceano Indiano all’Oceano Atlantico, dal Mediterraneo all’Afghani- Da sinistra: l’Ambasciatore Ronca, Michele Mirabella e l’Ammiraglio Bettini. stan, dall’Iraq al Libano e al Kosovo. Il Ministro della Difesa, on. avv. Ignazio La Russa, inter- Gli atleti della Marina. 8 venuto al concerto ha di seguito voluto inviare un indirizzo di saluto a tutta la famiglia marinara. Lo spettacolo, come da consuetudine, è terminato sulle note della “Ritirata” di Tommaso Mario, marcia eseguita in passato la sera nelle basi di La Spezia e Taranto per il rientro dei marinai dalla franchigia. red. n ROMA La S.S. Messa nella basilica di San Giovanni in Laterano A La Spezia, a Venezia o ad Ancona, a Napoli, a Taranto, a Cagliari, ad Augusta o a Roma, a bordo di una nave o in una caserma in Italia o all’estero, ovunque c'è una famiglia marinara; ogni anno quando sul calendario dei santi è il 4 dicembre, si festeggia santa Barbara patrona della Marina. A Roma la solenne messa in onore della santa martire si è celebrata nella basilica di san Giovanni in Laterano. La mattina del 3 dicembre le colossali statue di Cristo e dei Santi sopra la facciata della basilica accolgono un’onda di marinai. Sul sacrario il picchetto militare rende gli onori alle autorità partecipi, e il nocchiere soffia nel suo fischietto. Bandiere e vessilli rubano la scena al maestoso soffitto, ornato e colorito, e al bellissimo mosaico del pavimento. Il blu marina delle divise ben si accosta al tripudio di luci e colori che si scorgono nelle cinque navate della chiesa. La sacra musica intonata dalla banda della Marina s’innalza nobile insieme ai fumi dell’incenso. L'arcivescovo Ordinario militare per l'Italia, mons. Vincenzo Pelvi, officia la celebrazione eucaristica, e nell’omelia si rivolge alla Marina Militare affettuosamente come a una “famiglia del mare, eccellente ambasciatrice della cultura, della sicurezza e solidarietà” che sempre è partecipe, ieri come oggi, “per il mantenimento della pace e per il rispetto dei diritti umani”; una Marina come “sentinella del mattino e custode della notte”. Il giorno di santa Barbara è una festa che si avverte da ogni sguardo, da ogni stretta di mano, da ogni abbraccio tra compagni d'armi. Nel giorno di santa Barbara spesso c’è il sole. A lei nel culto popolare è uso rivolgersi recitando la preghiera: "Santa Barbara Benedetta, liberaci dal tuono e dalla saetta". A lei è affidato il luogo delle navi da guerra in cui si custodiscono le polveri e le armi, come a esorcizzare che nessun fulmine a ciel sereno incenerisca un marinaio; punizione, invece, subita dal padre della Santa mentre tornava a casa con tra la mano la spada che aveva decapitato Barbara ancora insanguinata. Costantino Fantasia n LIVORNO Il giuramento degli allievi ufficiali D opo una prima parte di mattina dominata da freddo, vento e pioggia, il sole illumina il piazzale dell’Accademia Navale di Livorno da cui si erge maestoso il brigantino, ed inizia a scaldare i cuori degli allievi e degli ospiti intervenuti alla cerimonia. La brigata allievi fiera entra in piazzale, marziale e orgogliosa come sempre. Quest’anno c’è una novità, il vecchio moschetto automatico beretta (MAB) che ha accompagnato in piazzale decine e decine di generazioni, è stato sostituito dal più nuovo AR 70; i movimenti, le sequenze e le pose sono diverse, ma sempre eseguite con la massima precisione. 125 allievi della prima classe stanno per giurare solennemente fedeltà alla Repubblica Italiana. L’Ammiraglio di Divisione Pierluigi Rosati, Comandante l’Accademia Navale, richiama gli allievi sull’importanza suprema, sul valore e sul significato dell’atto che stanno per compiere; “non è un puro atto formale, ma una promessa puntuale ed individuale di fedeltà alla patria, di servizio verso la nazione, di dedizione al dovere, da compiere senza alcuna riserva e senza limiti”. Poi alle 11:38 arriva vigoroso, forte, orgoglioso l’urlo “LO GIURO” seguito dalle note cantate dell’Inno di Mameli. Spettacolo che si rinnova ogni anno, ma che riesce sempre a regalare forti emozioni sia ai giovani, sia ai meno giovani che in quell’istante ripercorrono nella mente le tappe della propria vita. Sia il Generale Camporini, Capo di Stato Maggiore della Difesa, sia l’Ammiraglio Branciforte, Capo di Stato Maggiore della Marina, presenti alla cerimonia hanno sottolineato il mu- tato ruolo delle nostre forze armate sempre più spesso impegnate sia all’estero in missioni di pace internazionali, sia in territorio italiano a fianco della protezione civile e di altre strutture istituzionali. Il Ministro della Difesa, on. avv. Ignazio La Russa, massima autorità presente, nel suo intervento ha voluto sottolineare come i giovani che oggi scelgono la carriera militare sono un “esempio”, una delle “eccellenze” dell’Italia. “Quì c’è l’orgoglio di appartenere a un paese capace di generare una gioventù come questa; come sarebbe bello se oggi tutto il paese potesse vedere ed apprezzare il giuramento di questi ragazzi che dedicano la loro vita al servizio del paese, condividere la stessa ansia di dover, abnegazione e impegno”. La cerimonia si è conclusa con il tradizionale defilamento della brigata allievi sul viale dei pini. Al termine abbiamo incontrato l’Ammiraglio Rosati ed il capocorso della prima classe, allievo Boffo, ai quali abbiamo rivolto alcune domande. Ammiraglio Rosati, il 6 novembre 1881, dalla fusione delle Scuole della Marina di Genova e di Napoli, nasceva l’Accademia Navale di Livorno. Nei suoi quasi 130 anni di vita ha formato migliaia di Ufficiali educandoli alla disciplina ed al culto della Patria e dell’Onore. Cosa rappresenta oggi l’Accademia Navale di Livorno? L’Accademia Navale, prestigiosa e riconosciuta anche a livello internazionale Università del mare, è un Istituto di formazione all’avanguardia che, legata alle tradizioni della Nostra Marina, di cui è gelosa custode, è costantemente proiettata in avanti, riuscendo però a conci- liare il passato con il presente e soprattutto con il futuro. Qui vengono formati i futuri vertici della F.A.; Ufficiali, motivati ed istruiti nel solco della tradizione, formati anche attraverso innovativi sistemi di formazione culturale, militare, professionale e sportiva e seguiti da oltre 200 docenti, con il concorso di attrezzature adeguate, che domani saranno chiamati ad assumersi le responsabilità che competono ai leader. Il periodo accademico è un tirocinio al dovere, alla responsabilità, al servizio. È una scelta di vita che guarda con fiducia e maturità al futuro. Nel suo intervento il Ministro La Russa ha voluto sottolineare che “qui in Accademia c’è il fiore dei ragazzi, la migliore gioventù d’Italia”. Secondo lei Ammiraglio, perché un giovane dovrebbe scegliere proprio l’Accademia Navale di Livorno? I motivi che possono indurre un ragazzo a venire in Accademia possono essere molteplici e variegati. Alla base di tutto comunque ci deve essere il desiderio di voler abbracciare una professione molto particolare come quella dell’Ufficiale di Marina, affrontando e superando anche molti sacrifici, ma ricevendo in cambio soddisfazioni non misurabili. Il sistema di valori, che devono essere le solide basi su cui costruire la professione, sintetizzati dal “Patria e Onore”, riportato sotto la torre dell’orologio nel piazzale degli Allievi, non devono essere vissuti come imposti ma condivisi e praticati, fondati sullo spirito di servizio alla comunità nazionale e sul senso etico della condizione militare. Chi viene in Accademia deve porsi sempre in discussione ed affrontare le varie problematiche con determinazione e responsabilità, per raggiungere l’obiettivo di divenire un Ufficiale di Marina, un “Capo” di uomini, che debbono vedere in lui un sicuro punto di riferimento, l’ancora a cui affidarsi sempre. Allievo Bozzo, i Capi di Stato Maggiore della Marina e della Difesa, nei loro discorsi hanno sottolineato come vi attenda una vita piena di sacrificio e di dedizione alle Istituzioni. Perché, per il suo futuro, ha scelto proprio l’Accademia Navale e la carriera di Ufficiale della Marina? Questa domanda mi è stata rivolta molteplici volte da parenti, amici e superiori e devo dire che tutte le volte è difficile esprimere a parole ciò che mi ha portato a questa scelta. Devo dire che questa decisione è maturata dentro me con molta naturalezza e gradualità. Sono nato in un piccolo paese della riviera ligure arroccato sul mare e fin da bambino mi è stato insegnato ad amarlo e rispettarlo da mio padre e da mio nonno. Poi dieci anni fa mio fratello decise di entrare in Accademia Navale e lì per la prima volta mi sono avvicinato a questo mondo rimanendone colpito e attratto allo stesso tempo. Infine a Gennaio dell’ anno scorso ho voluto provare ad” imbarcarmi” in questa avventura e sono riuscito a vincere il concorso. Ho scelto l’ Accademia Navale perché sono convinto che sia un Istituto in cui sono ancora presenti quei valori assoluti per cui è giusto combattere nella nostra vita, dove la meritocrazia è ancora la parola d’ordine e dove è possibile unire il mio amore per la nostra patria all’ amore per il mare. So che questa è una scelta orientata ad una vita di sacrificio e di dedizione al servizio, ma so anche che essa mi consentirà di conseguire appieno le soddisfazioni derivanti da un lavoro al servizio della nostra Nazione e della collettività. Una scelta che mi permetterà di dire un giorno, guardandomi indietro, che ne è valsa la pena e che ho reso la mia vita piena di significato. Nell’era della globalizzazione cosa rappresenta per lei il motto, che domina maestoso il Piazzale dell’Accademia, “Patria e Onore”? Come è stato ricordato dall’ Ammiraglio Comandate l’Accademia Navale è un Istituto di formazione proiettato al futuro, lungimirante e che cerca di modernizzarsi ed adattarsi ai cambiamenti per creare professionisti e militari ben integrati nel contesto attuale; tutto questo però nel rispetto e osservanza delle sue ormai secolari tradizioni che ne sono la spina dorsale, ma anche la chiave del suo successo. Secondo me le parole “Patria e Onore” per tutte le persone appartenenti alla nostra Forza Armata non sono solo espressioni altisonanti e di facciata, bensì sono un modello, un esempio, uno stile di vita al quale tutti noi ambiamo in questo prestigioso Istituto. Esse hanno trasmesso e continuano a trasmettere ai giovani di ogni tempo valori ed ideali fondanti di una identità umana responsabile, matura e coraggiosa. E se la società, la globalizzazione ed il dilagante relativismo sembrano sminuire l’ importanza di questi valori, sono più che mai convinto che queste due parole rappresentino il vero spirito della nostra Accademia, e che siano impresse a fuoco nei cuori di tutti coloro che ogni giorno, transitando in piazzale, hanno l’onore di poterle leggere per ricordare a se stessi il proprio ruolo ed il motivo per cui si è intrapresa questa strada. Una nuova generazione di ufficieli di marina anche quest’anno ha lasciato gli ormeggi per affrontare la navigazione di una lunga ed avventurosa carriera. MONS - BELGIO A anche a molti chilometri di distanza dai confini nazionali, il popolo della Marina festeggia con devozione la sua Patrona. Il 6 dicembre, si sono infatti svolte a Shape (Belgio) le celebrazioni di Santa Barbara, alle quali hanno preso parte, oltre al personale italiano della Marina al gran completo anche Ufficiali e Sottufficiali dell’Esercito Italiano appartenenti alle Armi di Artiglieria e Genio, a noi vicini per la devozione alla comune Patrona. Il programma della cerimonia ha visto la celebrazione della S.S. Messa, terminata con la toccante recita delle preghiere del Marinaio, dell’Artigliere e del Geniere, cui ha fatto seguito un sobrio vin d’honeur presso lo Shape Club. Presenti alle celebrazioni l’Amm. Div. Vittorio Emanuele Di Cecco, Vice Direttore e Capo di Stato Maggiore di NCSA (agenzia NATO che si occupa di telecomunicazioni ed infor matica), il Generale di Divisione Maurizio Valzano, capo della Rappresentanza Militare Italiana presso Shape e il Brigadier Generale Giorgio Spagnol, Direttore del Readiness and Requirements Directorate di Shape. A testimonianza di come Santa Barbara sia in grado di raccogliere la devozione di militari provenienti da diversi Paesi, erano inoltre presenti alla cerimonia anche l’Ammiraglio rumeno Ion Dumitrascu e l’Ammiraglio francese Marc du Bucheron. Gradito ospite, infine, il Vice Console Italiano a Mons, dott. Piero Poponcini. Nei giorni precedenti la celebrazione, si é svolta una divertente gara di nuoto alla quale hanno preso parte numerosi militari che, nella migliore tradizione goliardica che da sempre contraddistingue i festeggiamenti di Santa Barbara, hanno per qualche ora sfilato i gradi e lasciato da parte gli impegni di servizio per ritrovarsi insieme a trascorrere momenti di spensieratezza ed allegria in piscina. Raffaele Miccoli n red. n 12 AUGUSTA L a Marina con il patrocinio del Comune di Augusta, in occasione dei festeggiamenti di Santa Barbara, ha organizzato il primo dicembre la seconda edizione della corsa podistica non competitiva. Hanno partecipato atleti militari, delle scuole secondarie su- periori, delle Associazioni Sportive locali. Vi è stata inoltre la partecipazione di numerose Associazioni Sportive per atleti diversamente abili di Augusta, Siracusa, Giarre e Ragusa. L’evento si è svolto su percorso cittadino con partenza da Piazza Castello ed arrivo, percorrendo il centro storico, nel comprensorio militare di Terravecchia. La partenza è 13 avvenuta alla presenza del Sindaco di Augusta Dott. Massimo Carrubba e del Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia Ammiraglio di Divisione Salvatore Ruzittu ed è stata preceduta da uno spettacolo di sbandieratori e musicanti in costume. Al termine della gara, presso il Centro Sportivo Principale “Armando Stampanone”, ha avuto luogo la premiazione dei vincitori della MiniMaratona e del torneo di Calcio a 5 organizzato sempre nell’ambito dei festeggiamenti di Santa Barbara con la partecipazione di rappresentative della Marina Militare, del Liceo Megara e dell’ITIS Ruiz. Il 3 dicembre hanno avuto luogo i festeggiamenti; il cuore della manifestazione è stato rappresentato dalla Santa Messa che anche quest’anno è stata celebrata nella Chiesa intitolata a Santa Barbara, situata all’interno del Comprensorio di Terravecchia. La celebrazione Eucaristica, officiata da S.E. Rev.ma Monsignor Pappalardo, Vescovo di Siracusa, è stata concelebrata dal Cappellano Militare dell’Alto Comando, Don Paolo Spinella. Alla cerimonia religiosa sonno intervenuti il Sindaco di Augusta, dott. Massimo Carrubba, il Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, Ammiraglio di Divisione Salvatore Ruzittu, e le più alte Autorità civili e militari locali. Anche quest’anno Marisicilia con il contributo di Maristaeli Catania e Comforpat, dal 7 al 10 dicembre, ha allestito una mostra statica nel Palazzo Alessi di Paternò. red. n L TARANTO a Stazione Navale Mar Grande, per la prima volta, ha aperto le porte ai podisti, in gara per la prima edizione della “Corsa della solidarietà”. Una tradizione sportiva che, voluta dall’Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano, Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dello Ionio e del Canale d’Otranto, e dall’Associazione Podistica Taras, viene proposta in coincidenza della festa di Santa Barbara e dell’appuntamento di dicembre di Telethon. Il ricavato delle iscrizioni, circa 1000 euro, è stato devoluto a Telethon per la ricerca contro la distrofia muscolare. Oltre 350 concorrenti provenienti da tutta la Puglia si sono dati appuntamento, domenica 5 dicembre, davanti ai Giardini Virgilio per prendere parte alla gara di 9.3 Km. Circa 30 iscritti hanno testimoniato la vicinanza nei confronti dei meno fortunati – gli ammalati di sclerosi multipla – correndo la gara non competitiva di 2 km. Sono stati 282 coloro che hanno tagliato il traguardo della gara competitiva, dopo aver corso lungo le strade della Base Navale costeggiando la portaerei Cavour e nave Garibaldi, i pennelli per l’ormeggio delle fregate, la strada perimetrale con l’arrivo fissato in Viale Magna Grecia. Nicola Colonna, capo di 1^ classe, è arrivato terzo al traguardo in 31’25’’ aggiudicandosi il Trofeo di Santa Barbara in qualità di primo “marinaio” classificato. La premiazione è stata allietata dalle note della Fanfara Dipartimentale. Vito D’Elia n 14 GENOVA l l 4 dicembre, nella Chiesa Cattedrale di San Lorenzo, è stata celebrata da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova, la Santa Messa in onore di Santa Barbara di Nicomedia. Nel rinnovato spirito di collaborazione istituzionale, la celebrazione della Festa della Santa protettrice è stata promossa ed organizzata congiuntamente dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Genova e dalla Capitaneria di Porto, la quale, con l’Istituto Idrografico, rappresenta il principale presidio della Marina nella provincia. Alla celebrazione, oltre alle massime Autorità civili, militari e religiose della Città, della Provincia di Genova e della Liguria, hanno partecipato anche le rappresentanze locali dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia e dell’Associazione dei Vigili del Fuoco. Nell’occasione, il Com a n d a n t e p ro v i n c i a l e dei Vigili del Fuoco, Dirigente Generale Ing. Giovanni Nanni ed il Comandante della Capitaneria di porto di Genova, Contrammiraglio (CP) Felicio Angris a no, ha nno d i ra ma to un breve resoconto delle principali attività compiute nel corso del 2010. red. n attività operativa Al comando del Capitano di Vascello Aurelio De Carolis, la portaerei Cavour ha svolto una intensa attività a Tolone, e successivamente, per la prima volta, a Taranto I L’attività della portaerei Cavour to l’Ammiraglio di Squadra Juan Carlos Munoz Delgado Diaz Del Rio (ALFLOT), l’Ammiraglio di Squadra Yann Tainguy (CECMED) e l’Ammiraglio di Squadra Bertrand Aubriot (ALFAN). All’ordine del giorno l’incremento della cooperazione per la sicurezza marittima mediante la condivisione delle informazioni provenienti dai dispositivi aeronavali delle tre Nazioni ed il rafforzamento delle attività addestrative congiunte per l’ottimizzazione delle risorse. Durante la sosta non è venuta meno la possibilità per l’equipaggio di effettuare delle escursioni nelle vicine città di Montecarlo e Nizza, vere e proprie perle della Costa Azzurra. Ultimata l’attiva tecnica sul poligono del degaussing, la portaerei Cavour ha lasciato le acque francesi per dirigere verso una nuova importante tappa della sua vita, il primo ingresso nella Stazione Navale Mar Grande di Taranto. l19 novembre nave Cavour ha passato per la prima volta le ostruzioni di un porto francese ormeggiando nella base navale di Tolone presso il molo d’onore, “Le quai d’honneur”; è stata accolta, al pari di una celebrità, da un corteo di rimorchiatori che, con i loro getti antincendio, hanno salutato l’arrivo della portaerei italiana. Scopo della tappa nella terra dei nostri cugini d’oltralpe è stato duplice, da un lato quello di consolidare i già stretti rapporti di amicizia e di cooperazione con la marina francese e dall’altro quello di effettuare il “degaussing” dell’Unità, ovvero i rilievi della segnatura magnetica dello scafo, impiegando il poligono dedicato alle portaerei. Nave Cavour ha inoltre ospitato una riunione informale fra i Comandanti in Capo delle Squadre Navali di Italia, Francia e Spagna. Al meeting, presieduto dal Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli, hanno infatti partecipa- Emanuele Bradas n 15 I l 27 novembre 2010 è una data che rimarrà nella storia di Taranto. La più grande costruzione navale degli ultimi 60 anni – la portaerei Cavour – al comando del Capitano di Vascello Aurelio De Carolis - si è ormeggiata, per la prima volta, nella grande vasca della Stazione Navale Mar Grande, di fronte a Nave Garibaldi. A bordo dell’Unità, a poche miglia dalle ostruzioni di Taranto, per sottolineare l’importanza dell’evento, sono imbarcati, con elicotteri decollati da Grottaglie, il Capo di Stato Maggiore – Ammiraglio Bruno Branciforte – il Comandante in Capo di Maridipart Taranto – Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano – tutte le Autorità istituzionali della città di Taranto e i rappresentanti degli organi di informazione. Sono stati ricevuti a bordo dal Comandante in Capo della Squadra Navale – Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli e dal Comandante dell’unità. Per scortarla, durante il primo e storico transito attraverso le ostruzioni di Mar Grande, c’erano le Navi Etna, Mimbelli ed Artigliere, uscite per l’occasione agli ordini del Comandante delle Forze d’Altura, Ammiraglio di Divisione Filippo Maria Foffi, e 5 velivoli AV8B Plus che hanno sorvolato le navi nella classica formazione a diamante. Il Comandante De Carolis ha tenuto un briefing nell’hangar della nave illustrando, alle Autorità e ai giornalisti, le caratteristiche principali della nuova porterei, evidenziando la flessibilità dell’unità che può assumere quattro differenti ruoli: portaerei, piattaforma per velivoli di vario tipo ad ala fissa e rotante; nave sede di comandi interforze ed internazionali in grado di condurre operazioni nei più svariati scenari marittimi; nave trasporto e sbarco di consistenti contingenti di uomini e mezzi; nave per soccorsi ed aiuti umanitari, in emergenze e calamità, con rilevanti capacità di protezione civile e medicoospedaliere, come, del resto, dimostrato nella missione umanitaria ad Haiti. Il Cavour, festeggiato in banchina dalle note intonate della Fanfara della Marina, ha colorato di nuovo la rada di Mar Grande. L’Ammiraglio Branciforte, come annunciato già a settembre, in occasione del passaggio di consegne del Comando in Capo di Maridipart, ha ribadito che Taranto sarà la sede di assegnazione della portaerei Cavour. Dello stesso tenore tutte le dichiarazioni delle Autorità Istituzionali. E a sorpresa nel primo pomeriggio, il presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, ha colto l’occasione del suo tour jonico-salentino, stravolgendo l’agenda, per recarsi a bordo dove è stato accolto dall’Ammiraglio Binelli Mantelli. L’ospite inatteso ha reso ancor più solenne la giornata. Fini ha parlato di “una giornata di orgoglio della Marina e delle Forze Armate” sottolineando “l’impegno generoso in difesa della pace”. La storia del rapporto tra Taranto e la Marina Militare si è arricchita di una nuova pagina. La data è il 4 dicembre. Il luogo non è il solito. Non è la tradizionale Cattedrale di San Cataldo, né la splendida Vela della Concattedrale. E’ Nave Cavour. E per la prima volta le celebrazioni in onore di Santa Barbara, patrona della Marina Militare, sono avvenute nell’hangar della portaerei – al debutto nella sede di Taranto. E l’atmosfera, durante la celebrazione della Santa Messa, officiata dall’arcivescovo Monsignor Benigno Papa e da 16 tutti i cappellani militari della locale zona pastorale, è stata suggestiva e vissuta con commozione dalle massime autorità istituzionali locali e da circa cinquecento persone, tra cui, anche, una entusiastica rappresentanza delle scuole elementari di Taranto a testimonianza del saldo rapporto tra la Marina e la città dei due mari. Nel corso della celebrazione, un pensiero è stato rivolto agli equipaggi delle unità navali impegnate in mari lontani. Il Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli e il Comandante in Capo del Dipartimento di Taranto, Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano, hanno testimoniato il profondo significato della speciale festività. Al fascino di Nave Cavour, le popolazioni di Taranto e dei comuni limitrofi non hanno saputo resistere. Intere famiglie hanno scelto di trascorrere alcune ore a bordo della nuova portaerei della Marina. Ufficiali, sottufficiali e marinai di bordo hanno mostrato ai circa diecimila visitatori, che si sono presentati a bordo, le caratteristiche di questo moderno e innovativo mezzo navale, raccontando spaccati della vita di bordo ed episodi vissuti durante l’operazione di soccorso umanitario alle popolazioni di Haiti. Particolare interesse hanno suscitato la mostra videofotografica allestita in hangar sulle attività della nave e l’esposizione statica dei mezzi aerei imbarcati, ineguagliabile attrattiva per i visitatori più giovani, attratti dal fascino della tecnologia e dell’avventura. I visitatori sono rimasti stregati. Unanimi le considerazioni di grande ringraziamento e di sincero apprezzamento rivolte all’equipaggio del Cavour. L’interesse della popolazione ha trovato un forte sostegno nell’attenzione rivolta alla nave dai media locali, televisioni e giornali, che hanno dato ampio spazio all’evento con servizi dedicati ed interviste a personale di bordo ed ai vertici della Marina e delle Istituzioni. La sosta a Ta- ranto ha permesso di svolgere numerose ed importanti verifiche tecniche relative al posto d’ormeggio, grazie al prezioso supporto di Maribase, e di interagire con i Comandi ed enti locali, soprattutto quelli coinvolti nelle future attività di Integrazione del Sistema di Combattimento e Tirocinio Navale dell’equipaggio - rispettivamente il Centro di Programmazione (Maricenprog) ed il Centro Addestramento Aeronavale (Maricentadd). Fondamentale il coordinamento generale svolto dal Comando in Capo del Dipartimento di Taranto per gli aspetti tecnico-logistici e dal Comando Forze d’Altura per gli aspetti operativi e addestrativi. Vito D’Elia n I l 7 dicembre, nelle acque del Golfo di Taranto, la Portaerei Cavour ha effettuato la sua prima esercitazione di tipo Passex con il cacciatorpediniere USS Oscar Austin, classe Arleigh Burke II serie. L’incontro con l’Unità statunitense è avvenuto alle ore 10:30, dieci miglia a sud del faro di Capo S. Vito. Oltre sei ore di attività che hanno coinvolto i team della Plancia e della Centrale Operativa di Combattimento. Mentre le due Unità effettuavano manovre cinematiche ravvicinate alternandosi in una serie di affiancamenti laterali, gli operatori della Plancia e della C.O.C. sono stati impegnati in esercitazioni di procedura NATO con scambi di comunicazioni in fonia e segnali a bandiera. L’esercitazione con l’Oscar Austin, come avviene tradizionalmente quando navi di diversa nazionalità si incontrano in mare, ha offerto la possibilità di effettuare un crosspoll, ovvero lo scambio di personale fra gli equipaggi. Mentre una rappresentanza di dieci marinai americani è stata ospite del Cavour, se- dici loro colleghi italiani hanno potuto trascorrere alcune ore a bordo dell’Unità statunitense apprezzandone l’organizzazione e le elevate capacità operative consolidate dall’intensa attività svolta negli ultimi mesi. L’Oscar Austin ha infatti portato a termine da pochi giorni un lungo deployment di sei mesi nelle acque del Golfo di Aden. Il trasbordo del personale, effettuato con l’elicottero SH-3D del Cavour, ha messo alla prova le capacità e l’abilità dei nostri piloti. A causa delle dimensioni del ponte di volo dell’Austin l’elicottero italiano ha dovuto effettuare un appontaggio sguardato di 45° rispetto la prora dell’Unità. Nel tardo pomeriggio, dopo un ultimo defilamento, il Cavour ha salutato lo USS Oscar Austin che dirigeva finalmente la prora verso casa, Norfolk, Virginia.Un’esperienza intensa che ha offerto la possibilità di rafforzare i legami di amicizia fra le due marine ed ha arricchito il bagaglio professionale di tutto il personale coinvolto. Valentina Speranza n attività operativa Emerald Move p rimo test a livello eu rop eo di P owe r P roj e ct io n- Ash o re D al 23 Ottobre al 12 dicembre la Landing Force italiana composta da Nave San Marco, Nave San Giorgio, rispettivamente al Comando dei Capitani di Vascello Andrea Cottini e Enrico Giurelli, due elicotteri del tipo AB212 e due del tipo SH3D con rispettivi equipaggi e circa 350 uomini del Reggimento San Marco e del Reggimento Lagunari “Serenissima” sono stati impegnati lungo le coste senegalesi per la prima volta in un’esercitazione anfibia a livello europeo (E.A.I. European Amphibius Iniziative). L’esercitazione si è svolta dopo circa di 10 anni dalla sua ideazione, ossia da quando il 6 dicembre 2000 durante un summit europeo a Nizza, i Ministri della Difesa francese, spagnolo, italiano, olandese ed inglese firmarono una dichiarazione di intenti per l’inizio della European Amphibious Initiative, aperta comunque, an- che agli altri stati europei. A questa esercitazione hanno partecipato esclusivamente le Landing Force di Italia, Francia, Olanda e Senegal. In questo scenario centrafrica- no, lontano dalle proprie basi, impegnativo sotto il profilo climatico ed ambientale, la Landing Force italiana ha testato le proprie capacità di Power Projetion Ashore non soltanto in termini di proiezione dal mare, scenario tra l’altro sempre più verosimile nei contesti geo-strategici attuali e futuri, ma an- 18 che in termini di interoperabilità a livello internazionale – europeo e interforze. Le operazioni militari attuali sono spesso finalizzate a riportare e/o a creare stabilità ai fini della sicurezza delle popolazioni locali, mediante addestramento e supporto umanitario – in linea con le Humanitarian Military Operations che già più volte hanno visto coinvolta l’Italia e i propri contingenti all’estero. Le forze navali, terrestri e aeree hanno infatti collaborato attivamente sia a livello operativo sia a livello logistico; ad esempio le nostre nuove GIS hanno infatti contribuito in maniera determinante allo sbarco della Landing Force olandese; i nostri elicotteri sono atterrati sia sull’Unità Anfibia Olandese Johan De Wiit, sia sulle Unità francesi, la Fregata Cassard e l’Unità Anfibia Tonnerre, dando prova di professionalità e interoperabilità a tutti i livelli – sia anfibio, sia aereonavale - in uno scenario nuovo e non semplice, piuttosto similare ai teatri operativi più impegnativi in cui l’Italia è chiamata costantemente ad operare. Durante l’EMERALD MOVE ’10 il Contingente Italiano parallelamente all’attività strettamente operativa ha anche dimostrato la propria solidarietà, svolgendo attività a favore delle Comunità Cattoliche locali presenti nella propria area di Operazione, ossia nel Villaggio di Ngazobil, a 70 km a Sud di Dakar. In particolare l’ Emerald Move 2010 è stata anche il leitmotiv per la realizzazione di due progetti di cooperazione civile-mi- litare, finanziati dall’Italia: la realizzazione di una struttura in muratura da utilizzare per il confezionamento dei pasti della scuola elementare nel paese di Babak; e il ripristino di una pompa eolica nel villaggio di Sorro Hassap. Il cappellano militare del Reggimento San Marco, Don Marcello Calefati, insieme al personale delle due Unità Navali, ha visitato la missione cattolica fondata nel XIX secolo da padre Francis Libermann, il seminario minore San Joseph e la parrocchia di San Francesco Saverio situata sull’isola di Joal, nota come l’isola delle conchiglie dove convivono pacificamente comunità musulmane e cristiane. I nostri Marinai hanno donato materiale di diverso genere, in particolare derrate alimentari, acqua e medicinali, a favore della comunità delle suore di Ngazobil e del Centro di Formazione Monseigneur Aloys Kdones. Durante queste operazioni anche il team sanitario del Reggimento San Marco, al comando del Capitano di Vascello Cesare Fanton, ha dato il proprio contributo, prestando assistenza ai bambini dei villaggi antistanti Ngazobil. L’intera comunità cattolica locale ha apprezzato la professionalità e la solidarietà dei nostri militari, che hanno dimostrato quanto, l’approccio socio – antropologico e di vicinanza alle popolazioni civili, possa considerarsi un’ottima chiave di lettura ai fini della risoluzione di conflitti regionali e transnazionali. A conclusione della prima esercitazione anfibia a livello europeo tutti i militari partecipanti possono dirsi estremamente soddisfatti, in quanto hanno avuto l’occasione di testare in un teatro nuovo e impegnativo sia le proprie capacità di proiezione dal mare per un tempo prolungato, dando anche prova di ampia autonomia a livello logistico, sia le proprie capacità di interoperabilità a livello interforze 19 ed europeo. Allo stesso tempo, con professionalità e stile, hanno avuto un importante confronto con le popolazioni civili, dimostrando quanto l’Italia possa dare un valido supporto anche in questo tipo di operazioni. Le operazioni anfibie nei nuovi contesti post - bipolari stanno assumendo un ruolo di primaria importanza a livello geostrategico e spesso prevedono, come si è avuto modo di testare una cooperazione durante l’EMERALD MOVE 10, sia con le forze anfibie degli stati alleati, sia un’interazione con le popolazioni locali. Tutto lo staff partecipante può dirsi pienamente soddisfatto avendo accresciuto notevolmente il proprio bagaglio professionale ed umano al tempo stesso. Marianna Improta n attività operativa Le pantere tornano a ruggire in Africa SENEGAL L a mattina del 23 Ottob re 2 0 1 0 d u e A B 2 1 2 e due SH3D versione NLA, appartenenti al Reparto Eliassalto del Quarto Gruppo Elicotteri di Grottaglie, imbarcati rispettivamente sul San Marco e sul San Giorgio salpano dal porto di Brindisi, agli ordini del Capit a n o d i Va s c e l l o A n d r e a Cottini, destinazione Senegal per la “EMERALD MOVE 2010”, prima esercitazione anfibia inter nazionale e inter forze, svolta fuori del Mar Mediterraneo. Dopo aver percorso 3275 miglia, e attraversato il Tropico del Cancro, la mattina del 03 Novembre 2010 le due Unità, assieme alla flotta navale francese, olandese e senegalese, arrivano nelle a c q u e a n t i s t a n t i D a k a r. I l mattino seguente alle ore 0600 i quattro elicotteri si alzano in volo per effettuare la prima ricognizione sul territorio senegalese. Agli occhi del Pilota capo for maz i o n e , Te n e n t e d i Va s c e l l o Massimiliano Cè, è apparsa una delle regioni più belle di tutto il Senegal. Pianure di sale e sabbia si estendono a perdita d’occhio, mentre insoliti Baobab si innalzano dal terreno come guardiani giganti. La zona del delta del Sinè-Saloum, un’area di 180 mila ettari con tratti di abbagliante terreno pianeggiante che si alter na a boschetti di palme, ruscelli, mangrovie e lagune. Nello scenario ipotizzato per l’esercitazione, sono state effettuate oltre duecento ore 20 di volo, cento missioni,tra NEO (Non-Combatant Evacuation Operation), scorte a convogli terrestri, infiltrazioni Forze Speciali, Close Air Support e Close Combat Attack sono state le principali attività svolte dagli elicotteri con il Reggimento San Marco, Lagunari dell’Esercito e le FS olandesi e francesi. L’esercitazione è stata un’ottima occasione per verificare, nonché implementare l’interoperabilità tra forze armate e differenti nazioni, nell’ambito della prima esercitazione internazionale europea anfibia (EAI). Anche questa volta l’obbiettivo è stato raggiunto, le Pantere, dopo l’Eritrea (2001/2002), conquistano anche il Senegal. Massimiliano Ce’ n Il RADM James Foggo in visita al Comando delle Forze Subacquee e al sommergibile Todaro TARANTO L a partenza del sommergibile Todaro per la missione Active Endeavour, è stata la gradita occasione per una visita da parte del neo Commander of Submarines Allied Naval Forces South (COMSUBSOUTH) RADM. James Foggo presso il Comando delle Forze Subacquee (COMFORSUB) ed in particolare al nuovo battello tipo U-212-A. Il Comandante delle Forze Subacquee, Capitano di Vascello Luigi Fersini ha accolto, presso la stazione navale Mar Grande, la delegazione di Comsubsouth in visita a Taranto, insieme al Comandante dell’unità Capitano di Corvetta Giuseppe Rizzi. Il sommergibile Todaro si trovava ormeggiato in Mar Grande per svolgere le attività di ricarica dei reagenti per la produzione di energia elettrica tramite le fuel cell (l’innovativo e quanto mai efficace nuovo sistema di propulsione dei sommergibili classe Todaro). L’Ammiraglio Foggo ha avuto modo di vedere in prima persona le strumentazioni in dotazione alla componente subacquea e tutte le predisposizioni necessarie per rifornire di idrogeno e di ossigeno i nostri sommergibili a propulsione “non inquinante”. Infatti, una delle peculiarità di questi nuovi mezzi in dotazio- L’Ammiraglio Foggo e il Comandante Fersini. ne alla Marina, è proprio quella di poter produrre energia per il loro funzionamento senza inquinare l’atmosfera con smog o altre sostanze dannose per l’ambiente, utilizzando solo idrogeno ed ossigeno (“scarti” di produzione, sono acqua calda e ossigeno). L’operazione di rifornimento di idrogeno però è un’attività molto delicata e che necessità di vari accorgimenti ed attenzioni da parte degli operatori. Successivamente l’Ammiraglio Foggo ha visitato il battello e salutato l’equipaggio prima della partenza per una delle tante attività condotte dai nostri sottomarini nell’ambito dell’operazione Active Endeavour. La delegazione si è recata, quindi, presso la Scuola Sommergibili di Comforsub dove è stata presentato un briefing sulla Componente Subac- 21 quea italiana nell’ambito del quale lo stesso comandante di COMSUBSOUTH ha avuto parole di grande stima e considerazione verso la nostra realtà. Terminata la conferenza si è proceduto per una visita ai principali ausili addestrativi della Scuola Sommergibili per formare il “marinaio degli abissi” del XXI secolo ossia un marinaio non solo permeato di tutte le qualità ed i valori tradizionali del sommergibilista, ma anche professionalmente capace di operare su mezzi tecnologicamente molto avanzati ed automatizzati. L’Ammiraglio Foggo ha quindi potuto simulare una navigazione in immersione sia presso il simulatore di piattaforma e propulsione che presso il simulatore della CIC di bordo. Ha osservato una squadra del sommergibile Gazzana che si addestrava alle manovre di emergenza presso il simulatore falla e fumo e presso il simulacro di garitta di fuoriuscita. La visita si è conclusa con il saluto presso la sala storica della scuola dove sono conservati cari ricordi del passato e dove l’Ammiraglio Foggo ha avuto modo di scrivere sul nostro “libro di quadrato” un pensiero di ringraziamento e gratitudine per quanto fin’ora svolto dalla Componente Subacquea italiana nell’ambito dell’azione NATO per la tutela della sicurezza internazionale. Gianluca Marilli n attività operativa Il sommergibile Todaro in missione Active Endeavour attività operativa Bonificato il porto di Ravenna A Il nucleo Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi (S.D.A.I.) di Ancona è intervenuto per la rimozione di una grossa mina seguito di una segnalazione pervenuta alla Capitaneria di Porto di Ravenna, il Dipartimento Militare Marittimo dell’Adriatico, riceveva dalla Prefettura di Ravenna la richiesta di intervento del dipendente Nucleo SDAI. Trascorsi appena un paio di giorni, contestualmente alla dislocazione operativa dello SDAI a Ravenna, per il rinvenimento di un altro ordigno, veniva effettuato l’intervento di sopralluogo per la verifica iniziale. Puntualmente capita che i Palombari vengano chiamati ad intervenire in seguito a segnalazioni di oggetti sospetti che assomigliano a ordigni; a volte la verifica sul posto evidenzia la non riconducibilità dell’oggetto ispezionato a quello che in gergo viene definito UXO (unexploded ordnance), ovvero or- 22 digno inesploso, ma questa volta si trattava di qualcosa di serio. Approntato il gommone e tutto il materiale necessario per l’ispezione subacquea, gli artificieri della Marina in forza allo SDAI di Ancona, si sono trovati di fronte ad una grossa mina di tipo navale, classificata come L.M.B., di origine Tedesca e risalente al secondo conflitto mondiale, in ottime condizioni di conservazione. Questo tipo di ordigno è sicuramente tra i piú ben progettati e costruiti nella storia, oltre ad essere tra i piú potenti in relazione al quantitativo di esplosivo di cui veniva armato, circa 700 kg. Il principio di funzionamento era basato sull’attivazione ad influenza con sensori di tipo barico, acustico, magnetico o combinato tra essi. In pratica la mina, definita di “tipo intelligente”, veniva posata sul fondo e si attivava al passaggio del bersaglio, potendo discernere quello per cui era stata impostata. In seguito alla classificazione sono iniziate tutte le operazioni inerenti la definizione del piano di intervento, per procedere alla neutralizzazione. Lo studio di situazione si è rivelato complesso a causa della posizione dell’ordigno, rinvenuto in un bacino interno al centro del polo industriale, per la cui rimozione in mare aperto, attraverso il canale del porto, è stato necessario predisporre l’evacuazione dei centri abitati nelle immediate vicinanze degli argini del canale, la chiusura delle attività commerciali e la cessazione di qualsiasi attività marittima navale dell’intero porto. Durante i vertici tenuti in Prefettura, al fine di agevolare la messa in pratica di tutte le predisposizioni di sicurezza, rese necessarie per la salvaguardia della pubblica incolumità a tutela di un eventuale scoppio accidentale non controllato dell’ordigno, è stato deciso di operare nei giorni non lavorativi del fine settimana. La messa in opera delle misure di sicurezza ha determinato una vasta opera di organizzazione che, su mandato della Prefettura, ha visto coinvolto la Protezione Civile, le forze di Polizia, la Pubblica Assistenza oltre che la Capitaneria, responsabile della parte marittima, e la Marina con il Nucleo SDAI, responsabile delle operazioni subacquee. Il piano di intervento elaborato dal nucleo SDAI prevedeva lo svolgimento delle attività in due giorni. Nel primo, si sono svolte le operazioni di rimozione dell’ordigno dal luogo di ritrovamento per, depositarlo nel punto identificato a nord delle ostruzioni di ingresso; il secondo giorno, il programma prevedeva la rimozione della mina, dal punto di deposito per giungere al punto di brillamento ubicato all’interno del poligono di “Foce del Reno”. Causa le pessime condizioni meteorologiche, il brillamento dell’ordigno è stato rimandato di tre giorni. Le operazioni si sono svolte regolarmente, le predisposizioni di sicurezza messe in atto hanno coinvolto circa 4000 abitanti delle zone di Marina di Ravenna e Porto Corsini, di cui una buona parte ha dovuto lasciare le proprie abitazioni per dirigere nei punti di 23 Organico del Nucleo SDAI che ha effettuato l’intervento. accoglienza opportunamente predisposti, mentre gli altri sono semplicemente stati obbligati a rimanere nelle case al riparo. Complessivamente sono intervenute 350 persone tra forze dell’ordine, Protezione Civile e volontari che hanno permesso che tutte le operazioni di evacuazione si svolgessero con ordine e garantito la sicurezza delle abitazioni, nel periodo di attivazione della “danger area”. La scelta di svolgere l’attivitá di domenica ha invece permesso di non dover bloccare completamente le attività produttive delle industrie ubicate nella zona di interesse e limitare al massimo i disagi, anche per le attività commerciali locali. Concludendo rimane da rivolgere un commento di apprezzamento ai palombari del Nucleo SDAI di Ancona che, come nella tradizione della categoria, hanno messo in campo la propria esperienza e la professionalità che li contraddistingue, giungendo al completamento delle operazioni. Tommaso De Rossi n Operazione Strade Sicure/Strade Pulite Operazione di sorveglianza a siti sensibili sul territorio nazionale in concorso alle Forze di Polizia Personale Reggimento San Marco KFOR - Joint Enterprise Rifornimenti Idrici Arcipelago Toscano SNMCMG2 Nave Bormida Operazione NATO di presenza e deterrenza per il mantenimento della sicurezza in Kossovo Istruttori Navali Gruppo Navale di Contromisure Mine della NATO Nave Viareggio Vi.Pe. - Controllo dei Flussi Migratori Operazioni Nazionali di difesa e Sicurezza Marittima presenza e sorveglianza Navi Driade, Fenice, Libra Personale RSM, MPA BR-1150 Atlantic, SH-3D, AB 212, EH-101 ACTIVE ENDEAVOUR Operazione marittima NATO contro il terrorismo internazionale Navi Espero, Comandante Foscari Le Ope r az ion i ISAF Afghanistan SNMG1-Ocean Shield Gruppo Navale permanente della NATO Operazione NATO di contrasto alla pirateria in acque somale Assistenza militare alle Forze Armate afghane e stabilizzazione dell’Afghanistan Task Group Shark, Personale RSM, GOI Navi Bersagliere, Etna NATO Training Mission Iraq Assistenza militare alle Forze Armate irachene Istruttori navali M.F.O. SINAI Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di Tiran GRUPNAVCOST 10 Navi Esploratore, Sentinella, Staffetta Personale RSM Operazione Atalanta Operazione EU di contrasto alla pirateria in acque somale Nave Zeffiro ... tra gli impegni del Capo di Stato Maggiore (a cura della redazione) Incontri a Palazzo Marina ’Ammiraglio Bruno BranciforL te il 7 dicembre ha ricevuto, in visita di cortesia, il Prefetto Franco Gabrielli nuovo capo del Dipartimento della Protezione Civile. Nato a Viareggio 50 anni fa, Gabrielli è stato il più giovane capo dei servizi segreti civili italiani e ha costruito un'intera carriera nell' antiterrorismo. l 21 dicembre il Capo di Stato Maggiore della MariI na ha ricevuto l’Ammiraglio Rani Ben Yehudail, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina israeliana. L’incontro ha avuto come oggetto la cooperazione nell’ambito dell’industria della difesa. In occasione delle festività urante il tradizionale inconD tro con gli Ammiragli in congedo, tenutosi il 14 dicembre al Circolo Sottufficiali di Tor di Quinto, l’Ammiraglio Branciforte ha presentato l’attività 2010. L’occasione è stata propizia per scambiare con i presenti e le loro famiglie gli auguri per le imminenti festività natalizie. resso il Salone dei Marmi di P Palazzo Marina, il 16 dicembre, il Capo di Stato Maggiore ha incontrato il personale militare e civile al quale ha rivolto gli auguri di Buon Natale. l gior no 21 dicembre I l’Ammiraglio Bruno Branciforte ha salutato i cinque l Circolo Ufficiali si è tenuto, A il 17 dicembre, il tradizionale incontro e relativo scambio Capitani di Vascello che andranno in aspettativa per riduzione quadri. di auguri con gli Addetti Militari della Marina. 26 VENEZIA I l Regional Seapower Symposium (RSS) di Venezia per le Marine del Mediterraneo e del Mar Nero rappresenta il momento di sintesi dell’intero sforzo della Marina nel processo di Dialogo e Cooperazione. Fin dal 1996, ogni due anni, nella storica cornice della città lagunare, i Capi delle Marine che operano nel Mediterraneo Allargato ed i rappresentanti di Organizzazioni Internazionali e realtà coinvolte nelle problematiche della sicurezza marittima, si incontrano per condividere differenti prospettive ed affrontare questioni marittime di interesse e competenza comune, con l’obiettivo di contribuire fattivamente alla sicurezza marittima. L’ultima edizione del RSS si è tenuta dal 19 al 22 ottobre scorsi, assumendo per la prima volta la denominazione di Venice RSS, così da legarlo in maniera inscindibile al capoluogo veneto, antica Repubblica Marinara, città unica, ricca di storia e tradizioni legate al mare. Nel corso di questi 14 anni il RSS ha saputo ritagliarsi un posto di assoluto rilievo nel contesto dei temi sensibili legati alla marittimità, grazie soprattutto ai concreti risultati da esso conseguiti attraverso il lancio di iniziative internazionali di elevatissima importanza come il Virtual-Regional Maritime Traffic Center, il V-RMTC, or mai consolidata realtà nel settore dello scambio di informazioni sul traffico marittimo, adottato da 30 Marine nelle varie comunità esistenti. Inoltre, il progressivo allargamento della partecipazione al Simposio a marine di regioni le cui dinamiche sono correlate a quelle del Mediterraneo Allargato, ha consentito di poter recepire anche visioni e perce- zioni differenti di medesime problematiche, che hanno arricchito ulteriormente i contenuti dell’evento. All’ottava edizione, tenutasi - come ormai da tradizione - nell’antico Istituto di Studi Militari Marittimi sito all’interno dell’Arsenale, hanno partecipato delegazioni delle Marine di 44 Paesi, tra di loro 25 Capi di Stato Maggiore e 18 rappresentanti di organizzazioni militari e civili da tutto il mondo. I media internazionali presenti hanno sottolineato come non accada spesso di poter disporre in un solo evento di non meno di 34 relatori di grande livello, che hanno presentato e condiviso idee e proposte sui temi in agenda, contribuendo anche alla concretizzazione di iniziative multi-laterali per migliorare la sorveglianza marittima e lo scambio di informazioni, al fine di meglio fronteggiare le minacce ed individuare possibili vie per risolvere il problema della pirateria nel Corno d’Africa e nell’Oceano Indiano. Il tema generale “Dialogue and Cooperation (D&C) as Maritime Security Enablers” (Dialogo e Cooperazione quali fattori abilitanti della Sicurezza Maritti- 27 ma) è stato infatti ulteriormente suddiviso in tre aspetti, corrispondenti alle tre sessioni, che hanno analizzato - rispettivamente – il contributo del binomio D&C a tematiche di grande attualità dello scenario marittimo internazionale, quali la Maritime Situational Awareness, le Maritime Security Operations e la Maritime Capacity Building, la cui combinazione consente, secondo la Marina Militare, proprio di conseguire la Sicurezza Marittima in senso lato. La scelta del tema di quest’anno è stata dettata dall’esigenza di puntare su una problematica di assoluta attualità, contribuendo in questo modo a rafforzare l’attenzione che il RSS ha attirato su di sé negli anni. La Maritime Situational Awareness1 (MSA) rappresenta l’evoluzione della “Sorveglianza Ma1 La Maritime Situational Awareness(MSA) , è la gestione di tutte le informazioni relative al dominio marittimo che possano avere un impatto sulla Maritime Security. In tal senso, idealmente, la MSA dovrebbe includere la più ampia gamma di fonti di informazione possibile, a livello internazionale ed interagenzia. Inoltre la MSA richiede una capacità di scambio tempestivo di informazioni e di analisi accurata di dati provenienti dalle più disparate fonti, da impiegare utilmente per le singole funzioni istituzionali dei vari contributori. cooperazione internazionale VIII Regional Seapower Symposium rittima”, grazie al valore aggiunto offerto dalla moderna condivisione informativa e dall’analisi dei dati e si pone l’obiettivo dell’effettiva ed efficace conoscenza di ogni attività correlata all’ambiente marittimo e delle potenziali ripercussioni sulla sicurezza, l’economia e l’ambiente di ogni Paese. Il binomio “Dialogo & Cooperazione” costituisce un fattore decisivo per un effettivo miglioramento della qualità delle informazioni impiegate. Un’altra componente del ruolo istituzionale delle Marine viene rinnovata nella struttura delle cosiddette Maritime Security Operations (MSO), sforzi militari e civili volti alla “Sicurezza Marittima” caratterizzati da un nuovo approccio - di tipo sinergico - derivante dalle attività di collaborazione a livello multidisciplinare ed interagenzia, che ne potenzia l’efficacia in modo da meglio affrontare la complessità degli attuali scenari. Il concetto di Maritime Capacity Building (MCB), prende in considerazione le capacità umane, scientifiche, tecnologiche, organizzative, istituzionali e di risorse di una Nazione, mirando – attraverso la costruzione di fiducia e sviluppo di partnership - a potenziare l’abilità degli Stati Costieri nell’affrontare efficacemente tutte le questioni relative al conseguimento della sicurezza in ambiente strettamente marittimo. I lavori del Simposio sono iniziati il 20 ottobre, con il discorso di apertura del Capo di Stato Maggiore della Marina, - Ammiraglio Bruno Branciforte – che ha voluto sottolineare come il numero ed il livello dei partecipanti sia un’indicazione dell’importanza del RSS ed ha ribadito che una forte cooperazione, sul versante internazionale come su quello nazionale, sia a sua volta necessaria per contrastare la sfida senza frontiere lanciata dalla pirateria, dal terrorismo, dall’inquinamento, dal traffico illegale di esseri umani e di armi e da tutte le altre attività illecite che trovano in mare il proprio spazio di manovra. Il Capo di Stato Maggiore ha altresì indicato che il Dialogo e la Cooperazione non sono soltanto aspetti complementari della sicurezza marittima, ma rappresentano l’approccio più efficace per sconfiggere i fenomeni che minacciano la sicurezza internazionale e per agevolare l’accesso a quegli aspetti essenziali per una costruzione di reali capacità: “il Dialogo è l’elemento primario per favorire la conoscenza e la comprensione reciproche – entrambe essenziali per una effettiva confidence building – mentre la Cooperazione è l’elemento costruttivo sinergico”. La conclusione dell’intervento di apertura ha costituito un’occasione per confermare come il RSS di Venezia sia ormai divenuto un’eccellente sede per discutere della situazione della sicurezza marittima globale, un luogo dove i Capi delle Marine possono riunirsi e parlare delle loro sfide comuni rafforzando la cooperazione reciproca. Dopo l’intervento d’apertura il Simposio prevedeva, oltre alle tre sessioni dedicate espressamente alle Marine, anche una fase “fuori dalle sessioni” (Out of Sessions Speeches), durante la quale undici relatori - rappresentanti di varie realtà, militari e civili - hanno condiviso le proprie esperienze, punti di vista e preoccupazioni sulla sicurezza e stabilità in mare2. Al termine di questa sessione l’Ammiraglio Branciforte ha invitato tutti i partecipanti a presenziare alla firma della Nota di Adesione all’Accordo Operativo del Virtual-Regional Maritime Traffic Centre 3 da parte dell’Ammiraglio Viktor MAKSYMOV – Capo della Marina ucraina, testimonianza concreta del valore aggiunto del Regional Seapower Symposium in 2 Gli interventi sono stati effettuati da Efthimios MITROPOULOS – Segretario Generale dell’International Maritime Organisation (IMO); Ammiraglio Giorgio LAZIO – Assistente Militare del Presidente del NATO Military Committee; Eddy HARTOG – Direttore del DG MARE dell’Unione Europea; Ammiraglio Alexandros MARATOS – Presidente dell’International Hydrographic Bureau; Samuel KAME-DOMGUIA – rappresentante dell’African Union Committee; Ammiraglio Maurizio GEMIGNANI - Maritime Commander HQ Naples; Ammiraglio Fernando LISTA – Vice Direttore dello Staff Militare dell’Unione Europea; Ammiraglio Harry B. HARRIS – Comandante della 6^ flotta della Marina USA; Dott. Giuseppe BONO - Amministratore Delegato di Fincantieri S.p.A.; Ammiraglio Marco BRUSCO – Comandante Generale delle Capitanerie di Porto e Ammiraglio Robert H.PARKER – Comandante della US Coast Guard. 3 Per comprendere la rilevanza del Virtual Regional Maritime Traffic Centre è necessario un breve excursus . Il cosiddetto V-RMTC è una rete virtuale per lo scambio di dati sul traffico marittimo nella regione Mediterranea che fornisce informazioni non classificate su mercantili di dislocamento superiore a 300 tonnellate. Durante la 4^ edizione del RSS, nel 2002, le delegazioni presenti decisero di rafforzare la sicurezza del traffico marittimo mediterraneo attraverso alcune iniziative specifiche. La Marina Militare presentò il “Progetto Pilota V-RMTC” al 5° RSS del 2004. Inizialmente firmato da 17 Paesi (Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Turchia, Cipro, Malta, GIordania, Israele, Romania, Regno Unito e USA) il progetto prese il via ufficialmente il 20 settembre 2006. L’anno successivo Germania e Bulgaria si aggiunsero ai firmatari, e nel 2008 le marine di Belgio, Georgia, Olanda e Senegal firmarono la nota di Adesione all’Accordo Operativo del VRMTC. La adesione dell’Ucraina porta la Comunità del Mediterraneo Allargato a 24 membri. termini di partnership e sinergia costruttiva tra Marine con mentalità comune. Nel pomeriggio, la prima sessione, presieduta dall’Ammiraglio Mohamad LAGHMARI – Ispettore della Reale Marina del Marocco, si è concentrata sul contributo di Dialogo & Cooperazione alla Maritime Situational Awareness (MSA)4. Le presentazioni si sono focalizzate sulla necessità di condividere i dati allo scopo di comprendere e reagire tempestivamente alla situazione in atto. Poiché nessuna Marina può acquisire il 100% della consapevolezza globale da sola, la condivisione di informazioni operative tra marine è essenziale. Gli sforzi per la MSA non possono essere limitati alla condivisione di dati. Naturalmente una rete infor mativa non può sostituire integralmente delle unità navali. Assetti operativi in numero sufficiente, navi, aerei da pattugliamento, devono essere presenti per costituire un deterrente al terrorismo. La seconda sessione, svoltasi la mattina del 21 ottobre, ha riguardato il tema del “contributo di D&C alle Maritime Security Operations (MSO)”. Nei lavori, presieduti dal Capo della Marina spagnola - Ammiraglio Manuel REBOLLO GARCIA, i 4 Gli interventi sono stati effettuati da: Ammiraglio Julio SOARES de MOURA NETO – Capo della Marina del Brasile; Ammiraglio Plamen MANUSHEV – Capo della Marina della Bulgaria; il Vice Ministro dell’Interno e Capo della Polizia di Frontiera della Georgia, Generale Zaza GOGAVA; Commodoro Ajendra BHADUR SINGH – Direttore dei Piani Navali della Marina dell’India, Ammiraglio Ugus YIGIT – Capo della Marina turca e Ammiraglio Anders GRENSTAD – Capo della Reale Marina di Svezia. relatori5 hanno posto l’enfasi sulle MSO, ed in particolare sulle operazioni contro la pirateria nel Corno d’Africa e nel bacino somalo e sull’operazione NATO Active Endeavour (OAE). Queste operazioni sono la prova della necessità di forme di Maritime Security Operations maggiormente efficaci e di un chiaro quadro legale con lo scopo di rispondere efficacemente alle nuove minacce. Inoltre le organizzazioni internazionali dovrebbero implementare ed aggiornare le misure miranti a rafforzare il ruolo centrale delle forze marittime, mentre le marine dovrebbero fornire le loro capacità peculiari di intervento dove e quando necessario. La giornata è stata anche segnata dalla cerimonia di firma dell’Accordo Operativo del Trans-Regional Maritime Network (T-RMN) da parte di 25 Marine6, svoltasi a bordo della Nave Scuola Amerigo Vespucci, ormeggiata in Riva San Biasio. Il T-RMN connette il Virtual-Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC) con sistemi equivalenti condotti dalle Marine di 5 Ammiraglio Yanpeng QIU – Vice Capo di Stato Maggiore della Flotta orientale della Marina Cinese, Ammiraglio ERCEG – Vice Comandante della Marina Croata, il Capo di Stato Maggiore della Marina Francese – Ammiraglio Pierre-François FORISSIER; Ammiraglio Dimitrios ELEFSINIOTIS – Capo della Marina Greca; Ammiraglio Dragan SAMARDŽIĆ – Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate del Montenegro; Comandante Lars SAUNES – in rappresentanza della Marina Norvegese, e Ammiraglio Richard IBBOTSON – Vice Comandante in Capo della Flotta Reale Marina inglese. 6 Albania, Belgio, Brasile, Bulgaria, Cipro, Croazia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Malta, Montenegro, Paesi Bassi,Portogallo, Romania, Senegal, Singapore, Slovenia,Spagna, Turchia, Regno Unito e USA. 29 Singapore, Brasile ed India (il cui Capo di Stato Maggiore, assente al RSS, firmerà in una successiva occasione). Nel pomeriggio dello stesso giorno, l’Ammiraglio Matthieu BORSBOOM – Comandante della Reale Marina Olandese - ha presieduto la terza ed ultima sessione, dedicata al contributo del binomio D&C alla Maritime Capacity Building (MCB)7. Le presentazioni hanno esposto vari punti di vista sui meccanismi essenziali per la costruzione di capacità marittime ed hanno sottolineato l’importanza della confidence building e lo sviluppo di partnership. La seconda giornata di lavori ha visto anche gli autorevoli interventi dei Sottosegretari di Stato alla Difesa, On. Giuseppe Cossiga, ed agli Affari Esteri, Sen. Alfredo Mantica, che hanno voluto con la loro presenza testimoniare l’importanza attribuita all’evento e rafforzarne la qualità del contributo di pensiero e di crescita. A loro si è aggiunto il Ministro della Difesa del Governo Federale di Transizione in Somalia, che ha consentito a tutti i presenti un insight nella realtà della complessa ed abbandonata società somala, per la quale - a detta del Ministro, ed un po’ in controtendenza - potrebbe essere opportuno assegnare gli aiuti, anche finanziari, direttamente ai somali, senza passare da elaborate e complesse procedure interagenzia. Il giorno 22 ottobre, giornata di chiusura dei lavori, i tre moderatori delle varie sessioni hanno sostanzialmente tirato le som- 7 Ad intervenire sono stati: Ammiraglio Axel SCHIMPF – Capo di Stato Maggiore della Marina Tedesca; Comandante Oumar BAILA KANE – Capo della Marina del Senegal; Ammiraglio Chia JACKSON – Comandante della Task Force per la Sicurezza Marittima della Marina di Singapore, Benny TEUTENBERG – rappresentante della Marina Sudafricana e Ammiraglio Samuel J. LOCKLEAR III – Comandante del Joint Forces Command di Napoli e Comandante delle Forze Navali USA per Europa e Africa (in rappresentanza della Marina Statunitense). me dei lavori da loro presieduti, contribuendo fattivamente all’opera di valorizzazione dei contenuti del Simposio, che la Marina intende - per la prima volta - perseguire, attraverso l’emanazione di un executive summary, ad integrazione della usuale attività di redazione degli atti completi dell’evento. La definitiva chiusura dell’ottava edizione del Simposio di Venezia è stata sancita dal discorso del Capo di Sato Maggiore della Marina, che ha sottolineato come la qualità e la vivacità del dibattito abbiano consentito di affermare che il Dialogo e la Cooperazione portano senza alcun dubbio un elevato valore aggiunto alla Sicurezza Marittima. L’Ammiraglio Branciforte ha continuato evidenziando ancora una volta l’apparente dicotomia tra la necessità di assicurare la sicurezza e l’obbligo di preservare la libertà dei mari: apparente in quanto proprio garantendo alle forze marittime la capacità di agire in alto mare si potrà assicurare la storica ed agognata libertà di navigazione. A ciò si deve necessariamente affiancare una efficace interazione tra le realtà militari e civili per mitigare i possibili impatti negativi derivanti dalla condotta di MSO: le Marine, le Guardie Costiere, l’industria cantieristica, l’armatoria, vanno considerati un team coeso che, attraverso la condivisione di esperienze e lo sfruttamento delle varie esperienze regionali e di settore, consentirà il giusto bilanciamento tra sicurezza e libertà dei mari. Ne segue un’esortazione ad una più stretta cooperazione tra le Marine e le Organizzazioni Internazionali: con queste ultime a garantire l’implementazione e l’aggiornamento di misure che enfatizzino il ruolo centrale delle forze marittime, e le prime ad assicurare la loro innata capacità di intervenire dove e quando necessario. Questo aspetto determi- na la necessità di una MSA che non può essere limitata al data sharing. Dobbiamo infatti valorizzare al massimo le peculiarità regionali, la cui completa comprensione è fondamentale per avere la necessaria consapevolezza di ciò che accade nell’ambiente circostante. L’Ammiraglio ha poi voluto esaminare quanto emerso nel settore delle MSO ed in particolare dall’esperienza acquisita nelle operazioni antipirateria: l’efficacia delle operazioni di sicurezza marittima passa attraverso due aspetti fondamentali: un chiaro contesto giuridico ed una capacità di sviluppare assetti interoperabili, attraverso una spinta cooperazione tra le Marine e l’industria cantieristica. Le Marine sono perciò centrali in ogni questione relativa al mare e le loro esperienze, condivise al solito in maniera franca e onesta, hanno portato per la prima volta – proprio durante l’ottavo RSS - alla stesura di un documento di Raccomandazioni Finali che - tenendo conto di quanto emerso durante i lavori - esortano a promuovere iniziative e partnership regionali per contribuire allo sforzo globale, ad incoraggiare lo scambio informativo per raggiungere la più completa ed efficace MSA colmandone i gap legali di riferimento, a promuovere la partecipazione di navi alle MSO per la salvaguardia degli interessi legittimi sul mare, nonché ad armonizzare gli sforzi nazionali, regionali ed internazionali per la condotta di MSA ed MSO sviluppando al 30 contempo un ruolo leader nel settore MCB. Nelle sue conclusioni, l’Ammiraglio ha anche evidenziato come la Marina italiana intenda dare concreta e rapida attuazione alle Raccomandazioni condivise, attraverso il continuo sviluppo della Information Technology in supporto alla MSA, la disamina degli attuali vincoli e limiti legali che condizionano l’efficacia delle MSO, per l’individuazione di possibili soluzioni, e la ricerca di possibili iniziative di cooperazione nei settori delle MSO e della MCB per rispondere alle esigenze di governance e di maritime security. Il discorso di chiusura ha ulteriormente rafforzato l’importanza e la qualità concreta del Simposio, consentendo alla Marina di poter affermare che il RSS, per l’ottava volta, si è confermato un evento eccellente, all’altezza delle tradizioni della Forza Armata. I lavori, le discussioni, gli interventi e egli eventi collaterali hanno confermato il valore aggiunto del Dialogo e della Cooperazione in tutte le moderne esigenze di impiego ed hanno contribuito a ridurre la Sea-blindness che spesso caratterizza – e limita – la comunità internazionale. Le raccomandazioni finali, e la loro possibile concretizzazione, potranno essere le basi per l’avvio di nuove iniziative o progetti pilota da sviluppare tra due anni, nel 2012, ancora nella splendida cornice della Serenissima. Gianfranco Annunziata n Congresso ipertensione Ipertensione arteriosa: prevenzione, diagnosi, terapia ed implicazioni medico-legali TARANTO sanità N ella splendida cornice del castello Aragonese, presso la sala “Galleria Meridionale”, si è svolto il Congresso sul tema “Ipertensione arteriosa: prevenzione, diagnosi, terapia ed implicazioni medicolegali” presieduto dall’Ammiraglio Ispettore Capo Pietro Tommaselli, Capo del Corpo Sanitario e dell’Ispettorato di Sanità della Marina Militare. L’evento, riservato a medici e infermieri militari e civili, è stato organizzato dalla Direzione di Sanità di Taranto e rientra nel programma di aggiornamento professionale del personale della Forza Armata nonché in quello di Educazione Continua in Medicina. Il congresso, che si è aperto col saluto del Comandante in Capo del Dipartimento M.M. dello Jonio e del Canale d’Otranto Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano, ha proposto interventi di rilevante spessore scientifico ad opera di Ufficiali Medici della Marina e delle altre Forze Armate e dei più stretti collaboratori del prof. Stefano Favale, titolare della cattedra di Cardiologia della Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, il quale, in conclusione dei lavori, ha onorato i partecipanti di una apprezzatissima lettura magistrale dal titolo: “ La terapia antipertensiva nel paziente aritmico”. I relatori hanno analizzato tutti gli aspetti della ipertensione arteriosa: epidemiologia, stadiazione, iter diagnostico, valutazione del danno d'organo e risvolti medico-legali con particolari approfondimenti riguardanti il rischio cardiovascolare, la terapia e i dettami delle Linee Guida Europee dedicate all'argomento. La platea, composta da medici militari e da una nutrita rappresentanza di medici di medicina generale e di altri specialisti appartenenti alla sanità civile tarantina, ha mostrato massimo interesse ed entusiasmo per le brillanti relazioni susseguitesi anche perché l'ipertensione arteriosa rappresenta secondo la Organizzazione Mondiale della Sanità la prima causa di mortalità nel mondo in quanto presenta una elevata prevalenza nella popolazione mondiale con un miliardo circa di ipertesi nel mondo ed è il principale fattore di rischio di malattie cardiovascolari e delle patologie che comportano un incremento del rischio cardiovascolare. Continuamente oggetto di grandi studi nazionali e internazionali, l'ipertensione arteriosa necessita, da parte del medico, di continui aggiornamenti indispensabili ad un corretto approccio diagnostico e terapeutico nell'interesse del paziente, rientrando nelle competenze del medico di medicina generale nonché di numerose branche specialistiche quali per esempio la cardiologia, la nefrologia, l'oculistica ed 31 Da sinistra: l’Ammiraglio Leccese, il prof. Favale e gli Ammiragli Tommaselli e Toscano. altre. L’Ammiraglio Tommaselli ha espresso piena soddisfazione per la perfetta riuscita dell’evento da lui stesso fortemente voluto anche al fine di rinsaldare i già ottimi rapporti esistenti tra l’Ispettorato di Sanità della Marina e l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari con particolare riguardo per la cattedra di Cardiologia. Ha sottolineato l’elevato livello scientifico del congresso complimentandosi con tutti i relatori e ringraziando in particolare il Professor Favale per il determinante apporto fornito personalmente nonchè dai suoi brillanti collaboratori. Infine ha rimarcato l’eccellente lavoro svolto dal personale dell’Ufficio E.C.M. di Marisan Taranto nell’opera di organizzazione del congresso come dimostrazione del fatto che con l’impegno personale e l’entusiasmo è possibile superare le difficoltà economico-organizzative contribuendo efficacemente all’aggiornamento e alla formazione del personale militare. Vincenzo Mascellaro n formazione del personale Diving... in a sea of english! Prima partecipazione della Marina Italiana al forum internazionale di inglese marittimo ALESSANDRIA D’EGITTO S i è tenuto ad Alessandria d’Egitto, l’IMEC 22, la XXII edizione dell’International Maritime English Conference presso l’Arab Academy for Science, Technology and Maritime Transport (AASTMT). L’IMEC costituisce, nell’emisfero occidentale del pianeta, l’unica occasione per lettori, docenti, editori, lessicografi, cultori di inglese marittimo di riunirsi e confrontarsi sulle peculiarità del Maritime English (ME), branca relativamente recente e poca frequentata di quel English for Specific Purposes (ESP) che sempre più sta prendendo piede nei sillabi delle istituzioni scolastiche ed accademiche nazionali. Negli ultimi decenni, l’inglese come lingua franca di popoli e nazioni che spesso non sono a strettissimo contatto con la realtà anglofona vera e propria, è divenuto necessario strumento di comunicazione non solo nelle interazioni ship to ship, ship to shore ma soprattutto tra i membri dello stesso equipaggio. Il problema di fondo non risiede esclusivamente nell’acquisizione di una terminologia tecnica per descrivere un’imbarcazione e ciò che deve svolgere in mare (il che è relativamente semplice per chi deve “abitare” nella barca per molti mesi e, volente o nolente, orecchia l’inglese), ma anche di espressioni codificate per facilitare le comunicazioni (altrimenti note come SMCP, le Standard Marine Communication Phrases) e, non ultimo, tecniche di interazione tra culture diverse (visto che gli equipaggi sono una vera e propria Babele linguistica e culturale). L’IMEC 22 ha impegnato per cinque giorni, in un susseguirsi di seminari e presentazioni multimediali, rappresentanti di istituzioni marittime provenienti da trenta stati diversi, con qualche incursione asiatica (Cina, Myanmar, Sri Lanka), appartenenti sia alle generazioni “di lungo corso” (i primi a confrontarsi con il Maritime English) che alle nuove generazioni appena approdati (come chi scrive) all’inglese marittimo. Il tema dell’ultima edizione era il seguente “Maritime English: Improving Communication and Cultural Awareness”. In assenza di una definizione di una branca che si definisca ufficialmente come Naval English e che possa configurarsi come un ambito autonomo all’interno dell’emergente Military English (il cui testo cardine è stato pubblicato solo nel 2005 ed esplora essenzialmente problematiche dell’Esercito), un forum comunque deputato tradizionalmente alla trattazione di tematiche più “mercantili” che “navali”, quale appunto IMEC, è emersa, per la sua risonanza, come la sede migliore per proporre in forma seminariale (pertanto tramite interazione con il pub- 32 blico) un estratto di un’unità didattica di Naval English concernente i sottomarini (Nautilus: from Captain Nemo to the Silent Service). Partendo dall’assenza di materiale glottodidattico di stampo navale, l’obiettivo precipuo della proposta era quello di proporre attività lessicali che consentissero agli allievi di istituzioni navali di apprendere, nel modo più agevole possibile, lessico specialistico relativo ai sottomarini. L’unità didattica originale, di più ampio respiro, comprende una breve introduzione alla storia dei sottomarini attraverso filmati storici e contemporanei di buona qualità desunti da YouTube, una disamina delle peculiarità del Silent Service (sempre di notevole fascino per il grande pubblico), ed una trattazione, in linea con le ultime tendenze della glottodidattica attuale sviluppata dalle Forze Armate statunitensi, di tematiche di matrice culturale (come le sfide riscontrate nell’assunzione di personale sommergibilista qualificato e l’inserimento di personale femminile). Alberto Milan n Un compleanno importante per la Scuola Subacquei del Raggruppamento “Teseo Tesei” LA SPEZIA L a scuola istituita a Genova il 24 luglio 1849, su proposta del Generale Della Bocca, Ministro della Guerra e della Marina del Regno di Sardegna, consegnò i primi brevetti militari oltre 160 anni fa, abilitazioni che consentivano l’immersione umana fino a 10 metri di profondità. Con al Nascita del Regno d’Italia ed il trasferimento della Marineria da Genova alla Spezia, avvenuto nel 1869, la Scuola Palombari fu sistemata a bordo di varie Unità Navali, a seconda delle esigenze della Flotta, per trasferirsi definitivamente il primo novembre 1910 dalla Regia Nave Italia al comprensorio del Varignano. Dalla loro istituzione ad oggi, la Scuola Palombari prima e la Scuola Subacquei dopo, hanno brevettato oltre 4.000 palombari che, nel tempo, dai 10 metri di profondità del 1849 hanno raggiunto la capacità di operare fino a 300 metri. In occasione del brevettamento di 15 neo palombari del corso Ordinario 2010, avvenuto il 26 novembre 2010 alla presenza delle autorità civili e militari della Spezia, si è fatta memoria del centennale dell’insediamento della Scuola Palombari al Varignano. Tale avvenimento ha nel permesso, tempo, di radicare la presenza della Marina e dei suoi uomini nel territorio dove sussiste il Varignano, tanto che, per la prima volta, il Sindaco del comune di Portovenere ha chiesto di prendere la parola durante la cerimonia per esprimere i sentimenti di vicinanza e gratitudine ai propri “figli”, i palombari di Comsubin, che da un secolo operano a favore della collettività, sia in ambito nazionale che internazionale, rappresentando un’eccellenza ammirata da tutte le nazioni. Per questo motivo, con orgoglio, l’Amministrazione Comunale da tempo ha nominato il paese delle Grazie quale “Città dei Palombari”, istituendo un’associazione tesa ad “ospitare e promuovere la conoscenza della storia e delle tradizioni dei Palombari quale strumento di valorizzazione delle tradizioni delle nostre genti e di sviluppo dei mestieri legati al mare”. La cerimonia proseguita con il discorso del Comandante del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teso Tesei”, contrammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che ha esaltato le qualità dei Reparti Subacquei e si è complimentato con i giovani brevettandi per i risultati conseguiti, è culminata con l’imbascamento dei neo palombari. In questo momento dieci mesi di fatiche e difficoltà, apparentemente insuperabili, venivano dimenticate consegnando agli istruttori del corso il berretto di allievo, per indossare il tanto sudato basco blu e ricevere un energica pacca sulla spalla, che indicava, di fatto, la 33 fine del corso ed il loro cambio di stato. A chiusura della cerimonia sono stati consegnati i premi agli allievi che, durante il corso, si sono distinti per capacità e rendimento. La giornata si è conclusa con un evento dimostrativo, effettuato presso la Cala Subacquei, durante il quale è stata condotta un’immersione congiunta di due operatori del G.O.S. (Gruppo Operativo Subacquei), uno con l’attrezzatura normale impiegata da oltre un secolo dai Palombari della Marina e l’altro con un moderno sistema di immersione. Infine gli intervenuti alla cerimonia hanno avuto la possibilità di visitare una mostra di attrezzature storiche e moderne allestite per l’occasione. Un ultima nota, importante per la categoria, è quella del numero consistente di neo brevettati “sfornati” in un anno dalla Scuola Subacquei; un incremento di 15 palombari tra le fila del G.O.S. non avveniva dal 1995. I nuovi operatori verranno impiegati nei teatri operativi che vedono ora impegnata la Marina per le operazioni di bonifica di ordigni esplosivi rinvenuti in mare, il soccorso al personale dei sommergibili in difficoltà ed i lavori subacquei in alto fondale anche a favore della collettività. red. n formazione del personale Cento anni ma non li dimostra formazione del personale C or s o i nf o rm a t i v o d i D i r i t t o I n t e r n a z i o na l e U m a n i t a r i o RAVENNA H a avuto luogo presso la Capitaneria di porto di Ravenna un Corso informativo di "Diritto Internazionale Umanitario nei conflitti armati" promosso e realizzato in sinergia con il Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana. L'evento rivolto principalmente al personale militare, ha registrato la partecipazione di oltre 150 persone coinvolgendo, oltre al personale del Corpo delle Capitanerie proveniente anche da altre sedi, personale dell'Aeronautica Militare, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato. Il momento formativo si è aperto con il saluto del Direttore Marittimo dell'Emilia-Romagna e Comandante della Capitaneria di porto di Ravenna C.V. (CP) Roberto Rufini che ha sottolineato, inoltre, come il dispiegamento delle FF.AA. in proiezioni internazionali d’oltremare, alcune delle quali con forte connotazione di “missione umanitaria”, nonché gli eventi ormai giornalieri connessi nella gestione del fenomeno dell'immigrazione sulle nostre coste, coinvolgano sempre di più gli uomini e delle donne della Marina Militare in tematiche che riguardano il diritto umanitario. Le finalità del corso sono state successivamente tratteggiate dalia Dott.ssa Maria Michea (direttore del corso e consigliere giuridico FF.AA. dell'Ispettorato provinciale C.R.I. di Ravenna) che ha illustrato al contempo l'organizzazione della giornata di studio. L’incontro formativo, che ha impegnato l'intera giornata e si è articolato in due sessioni, ha visto i relatori addentrarsi ed affrontare i vari aspetti che riguardano il Diritto Internazionale Umanitario tra i quali: •I principi fondamentali e l'evoluzione del Diritto Internazione Umanitario; •Le tipologie di conflitto armato e i metodi di combattimento; •Il principio di distinzione, necessità militare, proporzionalità e nozione di combattente; •Le Convenzioni di Ginevra, i protocolli aggiuntivi e la corte penale internazionale; •II movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa; •II comitato internazionale della 34 croce rossa (CICR); •La protezione della popolazione civile, dei feriti, dei malati e dei naufraghi; •L'immigrazione clandestina e il favoreggiamento del fenomeno ad essa connessa: aspetti e questioni correlati al Diritto Umanitario. In questa occasione è stato così affrontato uno dei temi del nostro tempo: il fenomeno della migrazione o, per quello che più ci riguarda, dell’immigrazione, analizzato nel suo senso più ampio, con i necessari richiami alla dottrina e ai principi normativi afferenti la materia del diritto umanitario. Sì perché l’uno – il fenomeno della migrazione – sovente si pone quale naturale conseguenza di ciò che è alla base dell’altro – i conflitti bellici – i cui risvolti portano le popolazioni colpite da questi eventi a spingersi verso luoghi più sereni e dando origine alle correnti migratorie che vengono studiate, tutelate e normate a loro volta dal diritto dell’immigrazione, anch’esso indissolubilmente vincolato a quello del diritto internazionale. Il corso si è così prefissato di trattare, individuare e approfondire i nessi causali intercorrenti tra il diritto internazionale umanitario negli eventi bellici e quello dell’immigrazione, cercando nel contempo di fornire alcuni strumenti pratici per gli operatori che quotidianamente si trovano ad operare in prima linea nella gestione di tale fenomeno, con la necessità di applicare quanto contemplato dalla vigente normativa. Infine, un significativo spazio di approfondimento concettuale è stato riservato alle figure di “immigrato” e di “richiedente asilo politico”, apparentemente associabili ma, viceversa, tra loro ben differenti in quanto soggette ad altrettanto differente regime normativo. In breve, infatti, come ha illustrato il prof. Terracciano, “l’ingresso e l’integrazione degli immigrati incide sul tessuto economico, comportando da parte dell’ordinamento nazionale, così come di quello europeo, la scelta di contingentare i flussi migratori, ovvero decidere a priori il numero di immigrati che annualmente possono essere richiesti dal mercato del lavoro; al contempo, la stessa legislazione nazionale riconosce ai richiedenti asilo, il diritto ad entrare nel territorio nazionale laddove vi siano i motivi, e ciò a differenza degli altri immigrati che, pur avendo un interesse legittimo tutelato dalla legge, sono tenuti ad aspettare che il mercato del lavoro sia pronto ad assorbirli”. Oltre alla dott.ssa Michea, sono intervenuti l'Avv. Claudio Angeli (Commissario provinciale del Corpo Militare C.R.I. di Ravenna), la dott.ssa Elena Delise (volontaria del soccorso C.R.I. di Riccione) e il Capitano Pierluigi Buratti (Commissario della delegazione C.R.I. di Cesena), il Prof. Avv. Ugo Terracciano (Dirigente della Questura di Ravenna e docente presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli studi di Bologna). Il corso ha avuto termine con la consegna degli attestati di partecipazione, con la viva soddisfazione sia degli organizzatori (per la Direzione Marittima il C.C. (CP) Adriano Carassai e l'S.T.V. (CP) Claudio Bernetti) che dei relatori. Alla elevata caratura di quest’ultimi, parimenti significativa è stata la risposta delle Forze Armate e della Polizia di Stato alla giornata di studio, attestando la rilevanza degli argomenti trattati, nonché a riscontrare l’importanza da sempre riservata alla formazione e all’aggiornamento professionale del personale. Cesare Ceccaroni n II diritto internazionale umanitario (o diritto umanitario) costituisce una parte molto importante del diritto internazionale pubblico e include le regole che, in tempo di conflitto armato, proteggono le persone che non prendono, o non prendono più, parte alle ostilità e pongono limiti all'impiego di mezzi e metodi di guerra. In altre parole possiamo definire il diritto internazionale umanitario (D.I.U.) come l'insieme delle norme di diritto internazionale che riguarda la protezione delle cosiddette vittime di guerra o vittime dei conflitti armati, comprendendo altresì anche il cosiddetto diritto bellico, che tratta dei doveri comportamentali dei combattenti in un conflitto e dei mezzi e metodi di guerra. A sua volta il Comitato Internazionale della Croce Rossa (C.l.C.R.) intende per diritto internazionale umanitario applicabile nei conflitti armati "l'insieme dei trattati internazionali o delle regole consuetudinarie che sono specificamente tesi a risolvere le questioni di carattere umanitario direttamente causate da conflitti armati, di natura sia internazionale che interna". Ne discende che, per motivi umanitari queste regole limitano il diritto delie Parti in conflitto nella scelta dei mezzi o metodi di combattimento e proteggono le persone e i beni coinvolti, o che rischiano di rimanere coinvolti, nel conflitto. La base fondamentale del diritto umanitario è attualmente costituita dalla I Convenzione di Ginevra del 22 agosto 1864 (data di nascita del Diritto Internazionale Umanitario) e dalle quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 e dai successivi due Protocolli aggiuntivi dell'Aja del 1977. A questi documenti ne vanno aggiunti molti altri, quali la Convenzione dell'Aja per la Protezione dei beni culturali del 1954, la Convenzione di Ottawa sull'eliminazione delle mine antipersona del 1997, le convenzioni in materia di divieto di uso di armi indiscriminanti e di modifica ambientale. la Marina per il sociale Marisicilia e Scuola di windsurf Insieme per il sociale AUGUSTA E ’ stato record di iscritti per la Scuola di Windsurf Augusta A.W.A. che quest’anno ha trasferito la propria sede presso il Lido Ufficiali di Punta Izzo. Il lavoro sinergico con la Marina di Augusta ed in particolare con Marisicilia ha superato i risultati sperati, realizzando quegli obiettivi di diffusione dello sport ed impegno sociale che stanno alla base della nascita della collaborazione. L’associazione, che prima si trovava presso il molo del CRDD, ha traslocato lo scorso mese di maggio, per poi inaugurare la stagione didattica il mese successivo. A volere la scuola all’interno dello stabilimento è stato l’Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano, che negli anni si è distin- to nel territorio per il suo particolare impegno rivolto alle attività nautiche. Un impegno attivo, alimentato da un sincero amore per il mare, e che lo ha dunque portato all’incontro con l’A.W.A., dando vita ad una collaborazione che negli anni si è sempre di più rinsaldata fino alla condivisione di una stessa sede. L’esperimento è andato bene e ha portato enorme soddisfazione per entrambi: grande numero di partecipanti, svago per Ufficiali e familiari, ma anche servizio importante per la comunità. La scuola ha lavorato senza sosta fino alla chiusura dello stabilimento e ha avuto allievi di tutte le età e di ogni livello. L’offerta didattica prevedeva corsi individuali, di gruppo, base e di perfezionamento, ma anche lezioni singole e noleggi. 36 I costi erano di gran lunga inferiori rispetto allo standard nazionale, nonostante gli istruttori fossero altamente qualificati. Questo tipo di scelta è stata effettuata proprio per allargare la possibilità di iscrizione ai corsi, in linea con lo scopo principale di diffondere il più possibile questa disciplina. Nonostante, infatti, la città di Augusta sia circondata dal mare ha sempre dimostrato particolare fatica nella diffusione di sport velici tra i propri cittadini. Oltre ai corsi sono stati anche organizzate due regate, una gior nata gratuita rivolta ai bambini, ma soprattutto uscite in vela per alcuni disabili dell’Associazione Nuova Augusta Onlus. Dal 2008, infatti, l’A.W.A. ha ricevuto la gestione tecnica del Dream Boat, unico biposto, realizzato dalla casa romana Dream Nautica S.r.l., governa- bile in tutta sicurezza anche dai disabili grazie al timone con doppio comando. La barca è stata oggetto di numerose iniziative negli anni e rappresenta un motivo di orgoglio per l’associazione che ha intenzione di rafforzarne l’utilizzo in futuro. “Si tratta di un successo che mai avremmo potuto realizzare senza l’aiuto di Marisicilia e dell’Ammiraglio Andrea Toscano, – ha commentato il Presidente dell’Associazione Marco de Filippo –, che si è poi detto “felice per il boom di iscrizioni registrato in questi mesi dall’associazione”. La pensa allo stesso modo anche Pier francesco Neri, uno degli istruttori A.W.A., per il quale “la più grande soddisfazione è stata più che altro quella di vedere gli allievi continuare anche dopo il primo corso. Questo significa che abbiamo fatto un buon lavoro e siamo riusciti a trasmettere agli altri questa grande passione”. L’ASD Windsurf Augusta nasce nel 2005 per il volere dell’attuale Presidente Marco de Filippo, che riesce a coagulare intorno a sé un gruppo di scapestrati windsurfisti accomunati dalla medesima passione. Da allora, la crescita dell’associazione sportiva è stata costante, fino a raggiungere un importante traguardo nel 2008, quando l’attuale istruttore Pierfrancesco Neri ha vinto il titolo di campione italiano delle scuole di windsurf associate all’FWI. L’incontro con la Marina ha 37 rappresentato, poi, un altro grande passo nell’evoluzione dell’Associazione, che adesso si sta già preparando per la prossima stagione, con l’augurio che la sua presenza al Lido Punta Izzo possa rappresentare anche motivo di attrattiva ad Augusta per gli Ufficiali di tutta Italia. Valentina Vella n avvenimenti spirituali E’ Natale Come ogni anno, in tutti gli Enti e Comandi della Marina si sono svolti gli incontri in preparazione del Santo Natale. Fra tutti riportiamo quello avvenuto con l’Ordinario Militare presso il Comando Militare Marittimo Autonomo della Capitale. ROMA I l 22 dicembre nel teatro della Caser ma Lante, S.E.R. Mons. Vincenzo Pelvi ha officiato la S.S. Messa in preparazione al Santo Natale. Erano presenti il Contrammiraglio Antonino Parisi, Comandante di Maricapitale, il Presidente Nazionale dell’A.N.M.I. Ammiraglio Pagnottella, e una folta rappresentanza del personale militare e civile in servizio nella capitale. Riportiamo l’omelia che il nostro vescovo ha ci voluto offrire come dono a tutto il personale della Marina. “Carissimi, a pochi giorni dal Natale, la liturgia ci invita a riscoprire il senso della gratitudine. Anna, la madre di Samuele, e Maria, la madre di Gesù insegnano a dire grazie dinanzi alle grandi opere che Dio sempre compie nella nostra vita. Potrebbe essere un modo per prepararsi più fortemente e veramente al Natale, quello di aprire il nostro cuore a dire grazie in modo più continuo e profondo. Magnificare significa riconoscere che noi siamo piccoli davanti a Dio e che i nostri fratelli più deboli e più semplici sono compagni di viaggio nel cammino della storia. Anna non dimentica di aver pregato per quel fanciullo che ha tra le braccia, e non dimentica la sua promessa: il piccolo Samuele è il segno che Dio non aveva disprezzato l’umiltà e la povertà di questa donna, e, proprio come dono ricevuto, va generosamente offerto. Nel momento del riconoscimento da parte di Elisabetta della sua maternità, Maria ha la consapevolezza di essere serva del Signore e si pone al cuore del suo popolo, che è un servo la cui ricchezza e speranza è la misericordia. Il Magnificat è la celebrazione dell’impossibile reso evento. Il canto di Maria ha la sua sorgente innanzitutto nella meraviglia: «Ha fatto in me cose meravigliose, ha fatto dei miei giorni un tempo di stupore, della mia vita un luogo di prodigi». Il canto di Maria nasce da un’esperienza felice: ha capito Dio. L’esultanza non deriva dalla rivelazione di nuove regole di vita, da un migliore codice etico: la bella notizia che Maria trasmette è l’innamoramento di Dio, di un Dio che ha messo le mani nel folto della vita, nelle ferite della storia, diventando bambino. Il Bambino che nasce è segno della debolezza e della vulnerabilità proprie a ogni neonato, ma per noi indica la debolezza di Dio, mendicante dell’amore umano. «Piccolo è il Signore e sommamente amabile; sì, piccolo è colui che è nato per noi» (San Bernardo). Amabile perché piccolo. L’incontro di Dio con l’uomo avviene grazie alla debolezza. Romano il Melode cantava: «Tu sei per noi Piccolo Bambino, Dio eterno». Ma vorrei proporre di guardare insieme a Betlemme e al Calvario, alla mangiatoia e al sepolcro, alla nascita e alla risurrezione, al Bambino e al Risorto, perché il mistero del Natale e della Pasqua si richiamano e s’illuminano a vicenda. Diciamo allora che «è nato»: ma chi se n’è accorto? Nessuno. E un bambino come tutti gli altri. Fin dal principio, egli venne come la luce e tra i suoi, ma non fu accolto. Ma per Maria e Giuseppe non c’era posto nell’albergo. Così i fatti dell’infanzia divengono quasi simboli e preannuncio degli avvenimenti della passione. « (Maria) diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia» (Lc 2,7); e poi « (Giuseppe d’Arimatea) chiese a Pilato il corpo di Gesù, lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia» (Lc 23,53). Il segno sarà questo: «un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia» (2,52) per i pastori; per le donne al sepolcro invece «osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù» (23,55). E’ nato, dunque, un bambino vero, perché questo bambino vivrà e poi morirà e sarà deposto nella tomba. Dopo tre giorni risorgerà. E ci sono i testimoni. Questa è storia, non una leggenda. Il Magnificat è il vangelo che pone al centro della religione non quello che io faccio per Dio, ma quello che Dio fa per me. Eppure in questo canto c’è come uno scandalo della fede. Dov’è il rovesciamento? La fame continua a uccidere, i cimiteri trionfano. Eppure la speranza è più forte dei fatti. Non li ignora, non li aggira, li attraversa e li contesta. Perché se io credo che la notte finirà non è perché il sole è già spuntato, ma perché, come cristiano, io sono uomo del terzo giorno: «Il Il Contrammiraglio Parisi saluta S.E.R. Mons. Pelvi. terzo giorno risusciterò» (Mt 20,19). E anche nel colmo della notte del Venerdì di passione so fissare gli occhi e il cuore sulla linea mattinale della luce, che sembra minoritaria, ma è vincente. Se io credo che il mondo sarà cambiato, con Maria, non è per i segni che riesco a discernere dentro il groviglio sanguinoso della storia, ma perché c’è la promessa, perché Dio si è impegnato e sulla sua promessa uomini coraggiosi e liberi sfidano la notte, contendono il mondo alle forze della notte. La promessa di Dio è il mio punto di forza. Dio esaudisce sempre: non le nostre preghiere, ma le sue promesse. Possiamo ben dire che il mistero del Natale, luce che illumina, non si conclude a Betlemme, non è un avvenimento circoscritto, perché l’incarnazione del Verbo progredisce in tutta la vita di Gesù e si completa nella risurrezione, nell’ascensione al cielo e nell’effusione escatologica dello Spirito. A Natale termina l’attesa, incomincia il futuro per tutti, per ogni uomo, cui sant’Agostino rivolge l’avviso: «Svegliati, o uomo: per te Dio s’è fatto uomo» (Disc. 185). 39 Cresca la nostra capacità di stupore e di futuro, una capacità di non attendere, ma di generare quel futuro che entra in noi molto prima che accada. Salvezza è che lui ami, non che io ami. L’augurio per questo Natale lo suggerisce Sant’Ambrogio: «Sia in ciascuno l’anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna, infatti, accoglie in sé il Verbo di Dio... L’anima di Maria magnifica il Signore, e il suo spirito esulta in Dio, perché, consacrata con l’anima e con lo spirito al Padre e al Figlio, ella adora con devoto affetto un solo Dio, dal quale tutto proviene, e un solo Signore, in virtù del quale esistono tutte le cose». Alla scuola della Vergine facciamo sì che nella nostra anima e nella nostra vita il Signore trovi una dimora. Non dobbiamo solo portarlo nel cuore, ma portarlo al mondo, cosicché anche noi possiamo generare Cristo per i nostri tempi.” + Vincenzo Pelvi, Arcivescovo red. n avvenimenti Ter zo ra du n o de gl i e q ui pa gg i di n ave A rd it o LA SPEZIA M emoria, cameratismo e sentimento. Ancora una volta questa collaudata miscela “esplosiva” si è rivelata essenziale per la riuscita della manifestazione volta a far incontrare, in alcuni casi anche dopo molti anni, quanti sono stati imbarcati sull’Ardito. Il terzo Raduno degli equipaggi di Nave Ardito, una “due giorni” organizzata dal Comitato Amici di Nave Ardito, ha offerto un programma costellato di iniziative a carattere storico e culturale, di cerimonie solenni e di momenti conviviali. La prima giornata Dopo il ritrovo degli oltre trecento partecipanti, la manifestazione è stata ufficialmente aperta, con la visita dell’Ammiraglio Solari, in rappresentanza dell’Ammiraglio Paoli, Comandante in Capo del Dipartimento Militare dell’Alto Tirreno. Successivamente, gli interventi di Zampaglione e di D’Angelo, organizzatori della manifestazione, hanno sottolineato l’attaccamento ai nobili valori che legano tutti gli “Arditini” e la soddisfazione nel constatare che, malgrado il passare del tempo e il vuoto lasciato da coloro che scompaiono, anche questo raduno ha confermato una memoria viva e condivisa che si perpetua e viene onorata negli anni con immutata volontà e lo stesso trasporto d’animo. La mostra fotografica di Nave Ardito ha fatto riemergere emozioni sopite e ricordi di anni or mai lontani. Le immagini del varo, di eventi e ricorrenze a bordo e delle visite ai porti di tutto il mondo sono state un autentico tuffo nel passato e una sorpresa per quanti non si aspettavano di riconoscersi o di riconoscere vecchi e cari compagni d’imbarco in qual- 40 cuna delle foto esposte. Sulle ali dei ricordi e dei sentimenti sono stati esposti alcuni quadri e cimeli storici, concessi dal Quartier Generale Marina di Roma, come la targa di costruzione dell’Ardito; infine sono state proiettate le riprese dei precedenti raduni. Lo schermo ha anche offerto l’ammirevole e commovente esecuzione della Preghiera del Marinaio messa in musica dal Maestro Antonio Barbagallo, Direttore della Banda della Marina e cantata dal Tenore Anselmo Fabiani. La mostra di Antonio Zingali, sottufficiale in congedo, dedicata ai crest delle navi della Marina, ha dato ancor più lustro al programma. Per l’occasione la Provincia di Crotone, che ha patrocinato la mostra dei crest, ha offerto ai visitatori vario materiale promozionale relativo alla città capoluogo, al territorio provinciale ed all’Area marina protetta “Capo Rizzuto”. Uno spazio espositivo speciale è stato allestito da Nave Crotone. Anche l’ARMI (Associazione Radioamatori Marinai Italiani) ha dato il suo importante contributo alla riuscita della manifestazione “Arditina”. E’ stata infatti allestita una postazione che ha operato in fonia e in telegrafia col nominativo speciale II1IARD. A cura dell’ARMI è stata realizzata per l’occasione una speciale cartolina QSL e sono stati esposti alcuni apparati radio risalenti al dopoguerra e al 2° conflitto mondiale. Una serata d’intrattenimento musicale ha concluso la prima giornata del Raduno. La seconda giornata Onore e memoria hanno contraddistinto gran parte del programma della seconda giornata. Dopo la solenne Santa Messa officiata dal Cappellano Capo, Mons. Giovanni Bartolini, presso la Cappella di Santa Barbara, i radunisti si sono trasferiti al Molo Lagora. Qui, ad attenderli, la sintesi materiale di tutti i ricordi e i sentimenti che albergano indelebili nella mente e nell’animo degli “Arditini”: Nave Ardito! Ormeggiata insieme a Nave Audace e con un aspetto da signora in pensione e, purtroppo, prossima al trapasso, l’Unità è stata “bombardata” da centinaia fra scatti fotografici e riprese video. La cerimonia del lancio in mare, dal ponte di volo, della corona in ricordo dei Caduti in guerra e degli “Arditini” scomparsi è stata sicuramente il momento più toccante del Raduno. Dato un ultimo sguardo all’Unità, i radunisti si sono divisi in due gruppi per la prevista visita ad Unità presenti in porto: la fregata Maestrale e il modernissimo Caio Duilio. Qualcuno, osservando il “look” ipertecnologico del Duilio e visitando i suoi interni un pò da astronave, ha rimpianto il profilo del vecchio Ardito e rivangato nostalgicamente i tempi passati. E’ stata la seconda parte della giornata a dare un’idea ancora più ampia di come ricordi, emozioni, sentimenti e rapporti umani costituiscano prezioso tesoro che contribuisce a definire cosa sia stata una nave come l’Ardito. Numerosi, infatti, sono stati i messaggi fatti pervenire dagli ex comandanti di Nave Ardito impossibilitati, per vari motivi, a partecipare al Raduno. Li ha letti uno per uno Zampaglione, confermando il solido legame che unisce l’Ardito a ufficiali, sottufficiali 41 e marinai che vi hanno prestato servizio. Un legame che gli ex comandanti presenti (ammiragli Enrico Rossi, Gianfranco Ginesi, Giorgio Guiduzzi) hanno sottolineato nei loro commossi discorsi. In particolare, ha colpito la frase dell’ammiraglio Rossi nella quale affermava di voler continuare a ricordare l’Unità com’era negli anni più belli: col jack gagliardamente sventolante sull’asta di prora! La consegna delle targhe e del crest commemorativo alle autorità intervenute, ed a tutti i collaboratori del Comitato, al collezionista Zingali, alla Provincia di Crotone ed i gadget ai radunisti ha segnato l’epilogo della manifestazione. In chiusura, dopo l’augurio che il prossimo Raduno, il quarto, possa vedere ancora insieme i partecipanti convenuti, è seguito il rituale grido di giubilo: “Viva l’Ardito, viva la Marina!”. (per tutte le informazioni del caso è possibile consultare il sito www.naveardito.it) Alfonso Zampaglione n avvenimenti Consegnato alla Marina un Iveco Irisbus personalizzato Personalizzato un veicolo Iveco per il Centro Mobile Informativo della Marina ROMA P resso il Motor Village di viale Manzoni a Roma, centro polivalente di Fiat Group Automobiles, alla presenza del Sottocapo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Andrea Campregher, e del Direttore Sales & Marketing Retail Iveco Irisbus, Enrico Vassallo, è stato consegnato alla Marina un Domino HDH Iveco Irisbus. Il veicolo è stato completamente personalizzato all’interno e all’esterno per essere utilizzato come “Centro Mobile Informativo” che la Marina utilizzerà in un tour di presentazione delle proprie attività al grande pubblico, con una particolare attenzione ai giovani potenzialmente interessati all’arruolamento. Il Domino Hdh è stato concepito ed allestito per interagire con il pubblico in maniera multimediale: un sistema composto da sette monitor LCD da 42 pollici collocati nella parete sinistra del mezzo consente, grazie alle cuffie ad infrarossi, a coloro che si posizionano semplicemente davanti a ciascun schermo, di ascoltare l’audio dei singoli video proiettati. I sette monitor possono essere gestiti singolarmente tramite un pc “touch screen” o anche simultaneamente tramite un sistema “watch out” che permette lo scorrimento del video dal primo monitor fino all'ultimo come se si trattasse di un unico grande schermo panoramico. Il pubblico avrà inoltre a disposizione un pc “touch screen” da 23 pollici per navigare nel sito della Marina ed una postazione dalla caratteristica forma piramidale dove potranno essere visualizzati gli ologrammi della flotta in tre dimensioni. Il pavimento del veicolo è rivestito con una particolare moquette in feltro blu che, grazie agli inserti di lamine argentate, riproduce l’effetto ottico del 42 mare in movimento. Anche il controsoffitto è rivestito con lo stesso materiale creando così una sensazione di “tunnel d’acqua”, mentre il percorso dei visitatori è indicato tramite una serie di led blu e di profili illuminati a pavimento. Lo spazio espositivo interno può essere trasformato in una sala conferenze grazie alle panche a scomparsa richiudibili a libretto e al podio multimediale per la gestione degli schermi LCD, dello schermo con retroproiettore e dei 14 plasma da 10 pollici posti dietro il relatore. In fondo all’autobus è stato realizzato anche un divano angolare per conferenze private. red. BOLOGNA D opo un 2009 in tono minore, quest’anno le Case automobilistiche tornano tra i padiglioni della Fiera di Bologna con un’edizione che segna il ritorno del Motor Show agli antichi fasti espositivi, nonostante la crisi del settore auto motive. La pecularietà del Motor Show, la caratteristica che più di ogni altra lo distingue dai tradizionali saloni dell’automobile è la prospettiva in cui mostra le vetture. Un approccio che tende a evidenziare l’aspetto emozionale di questo mondo quindi, apre i battenti intenzionato a rinsaldare il forte legame con il suo pubblico. Un pubblico di appassionati, che quest’anno hanno ritrovato tra i padiglioni tutto ciò che rende unico l’appuntamento bolognese. Le novità non mancano, la manifestazione in edizione premium, ha conservato tutti i suoi caratteri distintivi tradizionali: le novità di prodotto delle Case auto, gli approfondi- menti sui diversi temi del settore auto motive e la parte dinamica, con test drive per i visitatori, esibizioni e competizioni sportive. Uno dei focus principali su cui si è concentrato il Motor Show 2010, è stata la mobilità elettrica, come hanno evidenziato nel corso delle conferenze di apertura Gian Primo Quagliano - Presidente del Centro Studi Promotor di GL events - e il Presidente dell’UIGA – Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive Pierluigi Bonora. Insomma, il Motor Show si rinnova per stare al passo con i tempi, seppure continua a essere quello che tutti noi abbiamo imparato ad apprezzare in questi anni. Per l’occasione, non poteva mancare la Marina, che presenta la prima uscita ufficiale del nuovo Iveco Irisbus allestito come Centro Mobile Informativo, strumento di comunicazione ideale per portare a conoscenza del grande pubblico le attività svolte dalla Forza Armata. I giovani, visitando lo stand istitu- 43 zionale della Marina hanno avuto la possibilità di ricevere informazioni sulle opportunità di carriera che vengono loro offerte. Il Centro Mobile Informativo è un automezzo adattato appositamente all’interno con sistemi di rappresentazione virtuale in 3D, un sistema video multischermo in watchout e altre apparecchiature all’avanguardia. Rappresenta, in sintesi, lo strumento di comunicazione ideale per far conoscere al grande pubblico le attività e i mezzi della Forza Armata. Sensibile al tema delle energie da fonti rinnovabili, la Marina presenta su questo bus un innovativo impianto per la produzione di energia solare, posizionato sul tetto, in grado di alimentare l’illuminazione e le dotazioni tecnologiche del mezzo. L’impianto contribuirà ad ab- battere di circa mezza tonnellata all’anno la CO2 emessa nell’atmosfera, nel totale rispetto dell’ambiente. red. n avvenimenti Debutta al Motor Show il Centro Mobile Informativo della Marina benessere del personale Innovazioni e interventi in materia pensionistica nel pubblico impiego La legge n. 122 del 30 luglio 2010 di conversione con modifiche del D.L. n. 78 del 31 maggio 2010 ha previsto innovazioni in materia previdenziale sia nei trattamenti pensionistici che di fine servizio e rapporto. Ma quali sono i cambiamenti sostanziali che sono stati introdotti? L’Inpdap in merito ha predisposto le circolari n.17 e n.18 dell’8 ottobre 2010, in applicazione delle novità illustrate nella richiamata legge l’Inps, conosciuta anche come ricongiunzione in uscita. Il dipendente pubblico che cessava dal servizio senza diritto a pensione aveva la possibilità di costituire una posizione contributiva presso l’Inps e trasferire i periodi con iscrizione Inpdap. Tale abrogazione non opera per i dipendenti statali cessati dal servizio senza diritto a pensione Inpdap prima del 31 luglio 2010, che possono presentare la domanda della costituzione di posizione assicurativa presso l’Inps, definita d’ufficio. Con la nuova normativa l’Inpdap eroga il trattamento di pensione di vecchiaia o anzianità a chi, cessato dal servizio senza diritto a pensione dal 1° agosto 2010, raggiunge il requisito minimo anagrafico e contributivo previsto. Ricongiunzioni L a ricongiunzione presso l’Inps, ai sensi dell’art. 1 della legge 29/1979, per i periodi di iscrizione all’Inpdap per le domande presentate dal 1 luglio 2010 non è più gratuita. Il lavoratore che abbia presso l’Inps almeno un contributo settimanale, che non abbia dato luogo a pensione può inoltrare la richiesta, anche l’iscritto che ha conseguito il diritto a pensione presso l’Inpdap. I superstiti del lavoratore con periodi assicurativi in vari enti previdenziali possono richiedere la ricongiunzione dei contributi in qualsiasi momento. Relativamente alla ricongiunzione onerosa, ai sensi dell’ex art. 2 della legge n. 29/79, che consente di unificare i periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria e figurativa in un unico trattamento pensionistico per le domande presentate dal 31 luglio 2010 l’onere calcolato risulta incrementato secondo i coefficienti rilevati dalle tabelle di cui al D.M. 31/08/2007. Questo tipo di ricongiunzione può essere inoltrata da tutti i lavoratori dipendenti e loro superstiti, se hanno diritto alla pensione indiretta. Per i lavoratori non di ruolo è richiesto almeno un anno d’iscrizione all’Inps e cinque anni se i periodi da ricongiungere sono riferibili alla gestione speciale di lavoro autonomo (coltivatori diretti, artigiani, commercianti). La domanda può essere presentata una sola volta e non sono ammesse ricongiunzioni parziali. Altri contributi successivi possono essere ricongiunti solo all’atto del pensionamento o in servizio, se l’interessato è in possesso di almeno dieci anni di ulteriore contribuzione. Inoltre, è stata abrogata la legge n. 322/1958, che consentiva la costituzione della posizione assicurativa presso Indennità di fine servizio L’Inpdap a conclusione di un contratto di lavoro paga all’iscritto un’indennità di fine servizio, denominata indennità premio di servizio (IPS) per i dipendenti degli Enti Locali e del servizio sanitario nazionale e indennità di buonuscita per i dipendenti statali e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per le categorie contrattualizzate iscritte all’Inpdap dopo il 31 dicembre 2000. Dal 31 maggio 2010, in base all’art. 12 44 della legge 122/2010, vengono applicate nuove modalità di pagamento alle prestazioni relative alla cessazione dal servizio. L’indennità viene corrisposta in unico importo se l’ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a € 90.000,00, in due importi se è superiore a € 90.000,00 e inferiore a € 150.000,00, in tre se è uguale o superiore a 150.000,00. Nell’ultimo caso la prima somma liquidabile è di € 90.000,00, la seconda di € 60.000,00 e la terza corrispondente all’importo residuo. La seconda somma sarà pagata dopo 12 mesi dalla decorrenza del diritto e la terza dopo 24 mesi. Per le prestazioni di importo pari o inferiore a € 90.000,00 sono applicati termini di pagamento diversi con riferimento al motivo di cessazione del rapporto di lavoro, entro 105 giorni dal collocamento a riposo per limiti d’età, decesso, inabilità e limiti di servizio, non prima di 181 giorni e non oltre i 270 dalla risoluzione del rapporto lavorativo per destituzione, dimissioni e altre cause. In tali casi è previsto un blocco di 180 giorni dalla cessazione dal servizio, dopo di che l’Inpdap entro 90 giorni provvede alla liquidazione, con gli interessi di mora se erogata oltre il termine di legge. Il pagamento in più rate non avviene nel caso di cessazione dal servizio entro il 30 novembre 2010 per limiti di età o dimissioni, se la domanda è stata presentata entro il 30 maggio 2010. L’importo è calcolato in due quote: una in base all’anzianità maturata fino al 31 dicembre 2010 pari a un quindicesimo dell’80% della retribuzione contributiva degli ultimi dodici mesi di servizio per gli anni utili, considerando anno intero la frazione superiore a sei mesi, per l’indennità premio di servizio; per l’indennità di buonuscita è invece pari a tanti dodicesimi dell’80% dell’ultimo stipendio annuo e della tredicesima mensilità per gli anni utili; la seconda in base all’anzianità maturata dal 1° gennaio 2011 si determina con l’accantonamento del 6,91% della retribuzione annua e le rivalutazioni per ogni anno di servizio, riducendo le frazioni dell’ultimo anno secondo la retribuzione utile mensile, valutando come mese intero la frazione uguale o superiore a 15 giorni. Il riscatto di periodi e servizi prestati prima del 1 gennaio 2011 aumentano l’anzianità maturata per la prima quota; quelli dopo il 31 dicembre 2010 sono trasformati in quote retributive accantonate per la seconda. Pensioni La nuova normativa anche per le pensioni di anzianità e vecchiaia ha previsto dei cambiamenti. Dal 1° gennaio 2011 i lavoratori dipendenti che maturano il diritto per accedere alla pensione di anzianità o di vecchiaia il trattamento pensionistico decorre 12 mesi dopo il raggiungimento dei requisiti minimi contributivi e anagrafici (finestra mobile). Le amministrazioni e gli enti datori di lavoro mantengono in servizio i dipendenti fino alla data di decorrenza della pensione. A chi matura il diritto entro il 31 dicembre 2010 si applicano invece le disposizioni precedenti. Per i lavoratori con almeno 40 anni di contributi le decorrenze per la pensione di anzianità sono: Maturazione Requisiti entro il 31/12/2010 Decorenza Pensione Maturazione Requisiti dal 01/01/2011 Decorenza Pensione 28 febbraio 2010 1° luglio 2010 (57 anni d’età entro 30/06/2010) 28 febbraio 2011 1° marzo 2012 30 aprile 2011 1° maggio 2012 I trimestre 1° gennaio 2011 (meno di 57 anni d’età) 30 aprile 2010 1° ottobre 2010 (57 anni d’età entro il 30/09/2010) 45 30 aprile 2010 II trimestre 1° ottobre 2010 (57 anni d’età entro il 30/09/2010) 30 aprile 2011 1° maggio 2012 1° gennaio 2011 31 luglio 2011 1° agosto 2012 1° aprile 2011 30 novembre 2011 1° dicembre 2012 1° gennaio 2011 (meno di 57 anni d’età) 31 luglio 2010 III trimestre 30 novembre Per chi matura il diritto a pensione con il sistema delle quote le decorrenze delle pensioni di anzianità con meno di 40 anni di contributi sono: Maturazione Requisiti entro il 31/12/2010 Decorenza Pensione Maturazione Requisiti dal 01/01/2011 Decorenza Pensione 31 maggio 2010 1° gennaio 2011 31 maggio 2011 1° giugno 2012 1° luglio 2011 31 luglio 2011 1° agosto 2012 I semestre 31 luglio 2010 II semestre Per le pensioni di vecchiaia sono destinatari della finestra mobile: gli uomini che vanno in pensione di vecchiaia con 65 anni di età e le donne con 61 anni di età fino al 31/12/2011 e 65 dal 1/1/2012. In particolare riguardo al personale femminile delle Forze Armate, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Forze di Polizia ad ordinamento civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco il limite di età per il pensionamento resta fissato ai 60 anni. Maturazione Requisiti entro il 31/12/2010 Decorenza Pensione Maturazione Requisiti dal 01/01/2011 Decorenza Pensione 31 gennaio 2010 1° luglio 2010 31 gennaio 2011 1° febbraio 2012 1° ottobre 2010 30 giugno 2011 1° luglio 2012 1° gennaio 2011 31 agosto 2011 1° settembre 2012 1° aprile 2011 30 novembre 2011 1° dicembre 2012 I trimestre 30 giugno 2010 II trimestre 31 agosto 2010 III trimestre 30 novembre 2010 IV trimestre Patrizia D’Attanasio n 46 vivere esperienze uniche, come l’assistere, per mare, alla cerimonia dell’ ammaina bandiera, preludio allo spettacolo del cielo stellato, che da oggi ci ricorderà che in cielo vola un nuovo angelo. Ciao Angela, sarai sempre con noi. n Commemorazione dei caduti della Forza Multinazionale ’11 novembre a Sharm el Sheikh, presso il Campo Sud della Multinational Force and Observers (MFO), L dov’è dislocato il X Gruppo Navale Costiero, ha avuto luogo la commemorazione del Remembrance Day, il giorno della memoria che la MFO ha scelto per rendere omaggio al sacrificio dei soldati e dei mari- nai della Forza Multinazionale che dal 1982 vigila sul rispetto del trattato di pace tra Egitto ed Israele. Schierati nel “piazzale delle bandiere”, i contingenti di stanza a Campo Sud hanno reso gli onori agli eroi della pace caduti nell’assolvimento del loro dovere. Al termine della cerimonia, i marinai del contingente Italiano del X Gruppo Navale Costiero si sono recati presso il “Club Italia” per rendere omaggio in forma privata ai caduti Italiani: il Sottocapo Umberto Riccardo ed il Tenente di Vascello Mauro Ricci prematuramente scomparso il 31 dicembre 2009. Dopo la lettura della preghiera del marinaio e al termine dell’alzabandiera, in prossimità del cippo funerario posato in onore dei due militari Italiani, è stato piantato un ulivo, fatto giungere appositamente dall’Italia, come segno duraturo di vicinanza e gratitudine nei confronti dei marinai caduti. n Primo memorial “Amici di Ioia” resso il Circolo Ufficiali “Caio Duilio” di Roma si è P svolto il 1° Memorial tennistico “Amici di Ioia” intitolato al Contrammiraglio Alessandro Valentini re- centemente scomparso. Alla manifestazione, nata per mantenere vivo il ricordo di un amico e tennista esempio di sportività, bontà, simpatia e amicizia, hanno preso parte amici e compagni di corso che hanno disputato un torneo di doppio giallo. I premi sono state consegnate dalla Signora Lia e dalla figlia Valentina accompagnata dalla piccola Cecilia Ioia. n TACCUINO DELLA MARINA Lo scorso ottobre sono entrati in vigore il Codice ed il T.U. dell’Ordinamento Militare che sono tutt’ora in corso di revisione. Le versioni finali saranno pronte presumibilmente nella prossima primavera. In attesa di questo aggiornamento, l’Edizione 2011 del Taccuino della Marina non verrà stampata. Ultimata la fase di revisione si prevede la distribuzione interna del solo DVD Leggi e Normative. Il Taccuino della Marina edizione 2012 sarà regolarmente distribuito con nuova veste grafica che ne consentirà anche la vendita esterna. (a cura della redazione) Angela, ci siamo salutati solo lo scorso luglio al termine del nostro percorso in Accademia e mai avremmo pensato di dover scrivere queste parole, oggi, per ricordarti. Eri allegra, solare e bella come la terra alla quale fai ritorno. Assurdo è pensare che hai già dovuto lasciare l’affascinante rotta della vita, per approdare lì dove molti uomini di mare prima di te hanno trovato sicuro rifugio. Un marinaio, una volta, mi disse: “guarda la schiuma del mare, nasce e si gonfia per poi svanire. Questa è la vita e questo è il destino degli uomini”. Tu, però, non svanirai mai e brillerai ogni volta che sarà pronunciato il nome della tua seconda famiglia, i Mirmidoni. Ufficiale di Marina, una scelta coraggiosa che ti ha richiesto tanti sacrifici ma che ti ha permesso di flash Il corso “Mirmidoni” ricorda il Sottotenente di Vascello Angela Seminerio Premio nazionale Bonifacio VIII città di Anagni l 12 novembre 2010 alla presenza di S.E.R. CarI dinale Dario Castrillon Hoyos, Prefetto emerito della Congregazione per il Clero, e di numerose Autorità Civili, Religiose, Politiche e Militari si è svolta, suddivisa tra i diversi ambienti della storica “Sala dello Schiaffo” del Palazzo Papale e quelli della “Sala della Ragione” del Palazzo Civico di Anagni, la suggestiva cerimonia di conferimento del “Premio Internazionale e Nazionale Bonifacio VIII”, voluta ed organizzata dall’Accademia Bonifaciana, giunta all’ottava edizione. Il premio nazionale, dedicato al Pontefice Benedetto Cajetani ed assegnato a personaggi della Chiesa, della società civile, politica, e militare che si sono particolarmente distinti nei loro rispettivi campi è stato consegnato dal Presidente dell’Accademia Cavaliere Dottor De Angelis e dal Presidente Vicario del Comitato Scientifico Colonnello Corbio, tra gli altri al Capitano di Fregata Salvatore Pino, attualmente destinato presso il IV Reparto dello Stato Maggiore Marina. Durante la cerimonia si è tenuta la relazione di S.E.R. Cardinale Castrillon Hoyos sul tema “I principi e il senso cristiano della vita nella società e nella gioventù d’oggi”. Il Comandante Pino ha ringraziato e ha menzionato tutti gli Ufficiali, Sottufficiali e Marinai di Nave Granatiere che, con il loro operato a bordo, hanno contribuito a promuovere il dialogo della cultura della pace. Inoltre ha ricordato l’opera svolta dalla Marina Militare ed in generale da tutte le Forze Armate Italiane attraverso la loro partecipazione a numerose missioni di pace, con l’impiego di migliaia di uomini che si distinguono quotidianamente per la loro spiccata professionalità, ma anche per la loro immensa generosità e incondizionato spirito di sacrificio. La cerimonia si è chiusa con la benedizione apostolica del Cardinale Hoyos ed i saluti di ringraziamento del Presidente dell’Accademia Bonifaciana, Dott. De Angelis a tutti i presenti. n Commemorazione impresa di Alessandria Secondo raduno di nave Alpino ’Ammiraglio CoLa Spezia Il L mandante di A 22 ottobre si Maristudi, Conè svolto il 2° ra- trammiraglio Maurizio Ertreo, il 18 dicembre ha voluto commemorare la storica impresa di Alessandria con una raccolta ma toccante cerimonia che si è svolta presso il Museo Navale di Veneziain prossimità del S.L.C. (siluro a lenta corsa), conosciuto come “maiale”. Alla cerimonia hanno preso parte oltre ad Ufficiali e Sottufficiali del Comando, alcuni Ammiragli in quiescenza residenti a Venezia, tra cui la M.O.V.M. Ammiraglio Roberto Frassetto. Dopo una breve allocuzione dell’Ammiraglio Comandante, in cui ha ricordato la storica impresa compiuta dai “6 Eroi” ed il ringraziamento rivolto alla M.O. Frassetto che, con la sua testimonianza ha reso vivo il ricordo, c’è stato il momento più toccante e commovente in cui la M.O. Frassetto ha toccato il suo calice con i sei, uno per ogni Eroe, posati sul “maiale”. n duno degli equipaggi di Nave Alpino. L'iniziativa è nata da un'idea di Stefano Mazzei (ex Sergente EM-RDT 8°/83) che ha organizzato l'evento grazie al prezioso contributo del Comandante Guido Piastri dell'Ufficio Visite e Cerimonie di Maridipart La Spezia. Il raduno ha vissuto momenti commoventi con compagni che si rincontravano dopo 40 anni, ma ciò che lo ha reso veramente straordinario, è stata la partecipazione di membri appartenenti a quasi tutti gli equipaggi che si sono succeduti. Dopo la visita della nave, il gruppo è stato ospite del nuovo cacciatorpediniere Andrea Doria. Semplicemente straordinaria l'accoglienza del Comandante, il Capitano di Vascello Fabrizio Cerrai e del suo equipaggio. Un'esperienza che ha entusiasmato tutti, tanto che è già in programma il terzo raduno degli equipaggi di nave Alpino. n 48 http://www.marina.difesa.it La comunicazione che cambia Nuovo portale della Marina Militare Una nuova struttura informatica è stata sviluppata tenendo presente i principi di accessibilità e fruibilità previsti per le Amministrazioni Pubbliche, caratterizzata da una nuova impostazione grafica più immediata che consente la visualizzazione di fotografie e filmati in alta definizione. Oltre a rivisitare i contenuti del sito precedente, sono state implementate nuove sezioni e servizi, come quella dedicata ai Fari e Segnalamenti. La versione digitale del Notiziario della Marina si trova nel percorso DocumentazioneEditoria, ma è immediatamente accessibile attraverso il link nella home page. Buona navigazione e buona lettura a tutti.