PROGETTO EDUCAZIONE alla MEMORIA “L`onda

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PROGETTO EDUCAZIONE alla MEMORIA “L`onda
PROGETTO EDUCAZIONE alla MEMORIA
“L'onda”
Un confronto tra libro e film
L'onda:un semplice nome,tipico dell'uso quotidiano,ma al
contempo evocativo e ricco di suggestione,divenuto titolo di un
film ed un romanzo dal contenuto profondamente inquietante.
Ambedue le forme artistiche sono accomunate dalla stessa fonte
ispiratrice,poichè sia gli avvenimenti narrati che quelli recitati
sono basati su un episodio realmente accaduto nella città di Palo
Alto,in California,nel 1969, che sconvolse un'intera nazione.
Ciò che più colpisce sin dall'inizio è l'importanza del messaggio
che libro e film lasciano trapelare con chiarezza e
semplicità,attraverso il coro di voci dei giovani protagonisti,un
gruppo numeroso di studenti divenuti pedine ed al contempo
giocatori di un crudele esperimento,autori della propria
disfatta,poichè hanno compiuto l'imperdonabile e fatale errore di
sottovalutare la storia ed i suoi insegnamenti,macchiandosi della
grave colpa della deresponsabilizzazione.
<<Non ho mai smesso di pormi questo quesito:potrebbe ancora
accaderci qualcosa del genere nella Germania di oggi,così
democratica e illuminata, in cui dedichiamo tanto tempo a parlare
di nazismo e Terzo Reich?Ci cascheremo ancora?..E' una domanda
così intrigante che ho voluto tentare di trovare una
risposta>>.Esordisce così Dennis Gansel,regista e sceneggiatore
del film,esplicitando la motivazione che lo ha indotto a cimentarsi
in un simile progetto,e fornendoci al contempo il succo
dell'esperienza,la problematica ancora attuale che riguarda ognuno
di noi,la ferita ancora fresca che in qualsiasi momento potrebbe
drammaticamente riaffiorare.
Fin dalle prime scene del film vengono delineate le dinamiche
socio-economiche alla base dell'ascesa nazista(ovvero il terreno
fertile determinante per la crescita di qualsiasi tipo di
dittatura),illustrate attraverso le riflessioni dell'insegnante e dei
ragazzi,questi ultimi molto preparati,tuttavia ancora ingenuamente
lontani dal comprenderne l'importanza cruciale.
Sarebbe realistico ipotizzare una dittatura al giorno d'oggi??<<Lo
escludo,ne conosciamo le conseguenze>> si sentì rispondere nel
film il signor Rainer.Paallelamente,nel libro, il professor Ben Ross
ottenne una risposta analoga da Eric,uno dei suoi studenti:<<Tutto
ciò che posso dire io è che non permetterei mai ad un numero così
piccolo di persone di imporsi sulla maggioranza>>o
ancora<<Adesso è finita.Dimenticalo. E' successo una volta,e il
mondo ha imparato la lezione. Non accadrà più>>.
Appare dunque chiaro che per molti la semplice consapevolezza di
un fatto negativo accaduto in passato basti per non ripeterlo al
presente...è tuttavia così impossibile come noi
crediamo?Personalmente credo che sia necessario non
sottovalutare gli eventi storici passati, poiché ogni azione umana
già avvenuta durante la storia ha molte probabilità di ripetersi se
risorge il contesto che ha portato alla sua prima comparsa. Per
questo è nostro dovere mantenere attiva la nostra coscienza,
rinnovare ogni giorno l'intenzione di evitare che azioni così
mostruose si ripetano in futuro,indagando il passato per analizzare
il presente,poichè proprio nel momento in cui ci consideriamo al
sicuro dalle tragiche dinamiche dittatoriali, ne diveniamo
inconsapevolmente le vittime perfette.
Ma dove si nasconde la reale motivazione del successo di film e
libro??Cosa ha permesso di renderli così diversi da ogni altro testo
o documentario sul Terzo Reich?Sicuramente la chiave di volta
per rispondere a questo quesito è l'immedesimazione.
Non siamo più studenti alle prese con un “noioso” libro di
storia,ma ne diventiamo parte,identificandoci con ciascuno dei
ragazzi protagonisti della vicenda.
E' proprio allora che si materializza attorno a noi il mondo della
Germania deglia anni 30-40, non come un semplice ricordo, bensì
come se il tempo si fosse fermato allora e noi fossimo intrappolati
lì,in quei luoghi,in compagnia delle SS naziste.
Grazie a libro e film noi non apprendiamo solo la conoscenza dei
fatti storici passati, come avviene solitamente con l'insegnamento
scolastico, ma acquisiamo consapevolezza, poiché i messaggi
contenuti penetrano dentro di noi in modo diretto, costringendoci
ad una riflessione sincera.
Ciò che tuttavia ha suscitato in me forte curiosità sono state le
numerose differenze riscontrate tra la versione cinematografica e
quella narrativa;sicuramente la più evidente e facilmente
individuabile riguarda l'ambientazione,infatti l'autore del libro
Todd Strasser ha preferito, a questo riguardo, attenersi alla fedeltà
nel collocare la storia nel vero luogo del suo verificarsi,ovvero in
America.
Al contario il regista e sceneggiatore Dennis Gansel preferisce
ambientare le vicende nella Germania contemporanea,
sottolineando fin quasi all'esasperazione il riferimento alla
ditattura hitleriana.
Secondo la mia opinione la decisione di Gansel ci svela appieno la
drammaticità di questo esperimento:gli stessi giovani tedeschi,
coloro che vivono su un territorio ancora pieno di cicatrici dovute
alla Seconda Guerra Mondiale(seppun non abbiamo vissuto in
quell'epoca), sono i primi a liquidare in modo semplicistico
l'eventualità del ripetersi di un nuovo regime assoluto.
Parallelamente,anche l'ambientazione fedele alla vicenda
reale,scelta da Todd Strasser, trova una motivazione in questo caso
rappresentata a mio parere dalla lontananza, cioè l'unica scusante
possibile per i giovani americani, data proprio dalla distanza
territoriale, alla quale corrisponde una distanza “concettuale” che
li porta a sentirsi immuni dalla devastazione europea e dalle sue
cause, considerate inconcepibili e razionalmente rifiutate come
inverificabli.
Tuttavia le discrepanze tra le due versioni sono ancora numerose,
e ricordo che quella che mi ha colpita in modo particolare riguarda
il contesto sportivo, che occupa un piano rilevante sia nel film che
nel libro; in quest'ultimo lo sport è il nuoto,mentre nel romanzo si
tratta di football.
Sebbene possa apparire come una particolarità irrilevante, è bene
ricordare che il nuoto venne considerato dai nazisti uno degli sport
più osannati insieme alla boxe, come appare evidente anche da un
altro film di Gansel, “Napola”(I ragazzi del Terzo Reich).
Inoltre la figura del professor Rainer tracciata nel film mi pare una
evidente personificazione della Germania sconfitta , umiliata e
pesantemente sminuita al termine del primo conflitto mondiale:
nel ritratto di quest'uomo noi rintracciamo infatti un forte
sentimento di frustrazione dovuto soprattutto ad un senso di
inferiorità nei confronti degli altri insegnanti, che ha portato allo
scatenarsi di un vero e proprio aperto contrasto con questi ultimi;
proprio come la Germania il professore cova un crescente
desiderio di riscatto e rivincita contro coloro che si sono presi
gioco di lui.
Per ultimo,ma decisamente non meno importante,il finale, che nel
romanzo, pur mantenendo un forte impatto, si rivela positivo e
fortemente educativo:<<Spero sia una lezione di cui faremo tesoro
per tutta la vita. Se saremo attenti, non correremo il rischio di
dimenticarla>>.
Nella versione cinematografica assume invece un contorno
tragico, volontariamente scelto dal regista e che, a mio parere,
rappresenta la soluzione più plausibile e veritiera, che riflette la
catastrofe emersa dalle ceneri del Secondo conflitto mondiale.
Mi riesce impossibile immaginare un ritorno ad una vita normale
anche dopo un esperimento del genere, perchè le conseguenze
inevitabili di ogni dittatura sono il sangue e la distruzione di ogni
forma di dignità umana.
Ancora oggi sembra facile giudicare, colpevolizzare e puntare il
dito accusatorio contro i colpevoli, diretti o indiretti, degli eventi
luttuosi della Seconda Guerra mondiale e della Shoah, ma in
fondo la riflessione di tutti noi a questo proposito dovrebbe
volgere verso un'unica e cruciale domanda:<<Ma io, come mi
sarei comportata?>>
Giulia Astolfi, V A
I.T.C “R.Valturio”