Il Comune proprietario di 42 scuole Is Arenas e

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Il Comune proprietario di 42 scuole Is Arenas e
L’Unione Sarda 18 marzo 2014
Quartu Sant’Elena
Il Comune proprietario di 42 scuole
- Condizioni di sicurezza al limite e agibilità condizionata
Sono 42 le scuole di proprietà del Comune. Le condizioni di sicurezza sono al limite e hanno un'agibilità
condizionata. Ma, soprattutto, sono troppe. «Nel corso degli anni sono cambiate le esigenze, basta pensare
che il liceo classico prima era una scuola media. Alcune strutture non sono più utilizzate e stiamo valutando
di portare avanti un piano di dismissione». L'assessore comunale al Patrimonio Gabriele Marini sta
cercando di razionalizzare gli immobili del Comune: da una parte va avanti il censimento completo,
dall'altra si cercano soluzioni per farli fruttare al meglio tra vendite e trasformazioni. «Diversi enti e
istituzioni hanno la sede in immobili del Comune e stiamo pensando di accorparne alcuni. Potrebbero
tornare utili le scuole». Gli esempi che vengono in mente all'esponente della Giunta Contini sono la
Protezione civile, il 118, la Caritas e le suore vincenziane. «Alcuni di questi servizi potrebbero essere
accorpati in strutture scolastiche, quindi edifici grandi e adatti alla fornitura di diversi servizi allo stesso
tempo». Per la razionalizzazione degli immobili gli uffici di via Eligio Porcu chiedono aiuto anche alle
amministrazioni vicine. «Ci sono strutture che hanno un valore sovracomunale, come il Csl (l'ex ufficio di
collocamento) e la Asl, per questo abbiamo chiesto agli altri Comuni interessati di dividere le spese». (m.z.)
Is Arenas e Musicisti, due parchi con troppi problemi da risolvere
- Le aree di via S'Arrulloni e piazza Melvin Jones
Due giardini in uno. Il parco di via S'Arrulloni e, di fronte, di piazza Melvin Jones sono una valvola di sfogo
per gli abitanti delle zone di Is Arenas e Musicisti, per la loro posizione centrale e facilmente raggiungibili a
piedi dalle strade del circondario. Infatti è facile incontrare, la mattina, anziani e mamme con bambini. Al
pomeriggio, gruppi di ragazzi. La notte, ancora adulti, magari con il cane. Solo in piazza Melvin Jones, però.
Non che manchino i lampioni, anche in via S'Arrulloni. Ma sono privi di lampadine e copertura, ridotti a steli
corrosi. Tutto l'opposto dall'altra parte della strada, dove i due lampioni sono nuovi e abbastanza potenti
da rischiarare l'intera area verde.
Giochi. Il rovescio della medaglia, nell'area all'angolo con via Beethoven, sono i giochi in legno: dei tre
presenti alcuni anni fa, è rimasto solo la torretta con scivolo, spesso colonizzata dagli adolescenti.
Dell'altalena resta lo scheletro, un fosso nel prato ricorda l'automobilina a molla ormai divelta. Maggior
scelta di fronte, ma solo in apparenza: una pedana della grande torre con scivolo è sfondata, lunghe viti
arrugginite spuntano e mettono a rischio visi e manine. Nell'unica altalena per bambini piccoli è sparito un
seggiolino.
Ed eventuali corse sul triciclo si trasformano in rally: gran parte del lastricato della piazzola centrale e del
vialetto che spicca da via Gabriel, è impraticabile perché sollevato dalle radici di pini e carrubi.
Clara Mulas
L’Unione Sarda 18 marzo 2014
L'assessore: «Il canile verrà trasferito»
«Il canile sta funzionando molto bene ma ora vogliamo trasferirlo in una struttura più adatta». Luisella
Sarritzu, assessore comunale all'Ambiente, nei giorni scorsi ha fatto un sopralluogo nell'ex mattatoio
assieme al compagno di Giunta con la delega al patrimonio Gabriele Marini. Per il canile “Tana di Bau” il
Comune paga l'affitto a un privato e le intenzioni di via Eligio Porcu sono quelle di portarlo in un immobile
di proprietà. «L'ex mattatoio sembra la soluzione ideale, ha spazi più adatti per ospitare i 130 cani ospiti»,
spiega l'assessore Sarritzu. È pienamente soddisfatta della nuova gestione della struttura partita a metà
ottobre. «La Bau club onlus ha trasformato in modo radicale il posto, e se nel resto del 2013 c'erano state
soltanto cinque adozioni, da metà ottobre a fine febbraio i cani che hanno trovato padrone grazie
all'impegno della nuova gestione sono stati trentanove». (m.z.)
Santo Stefano, in vendita 130 case a prezzi agevolati
- Opportunità per gli inquilini ma va corretto il Piano di zona
Migliaia di quartesi aspettano di diventare proprietari delle case popolari in cui vivono. Gli uffici del
Patrimonio di via Eligio Porcu sono impegnati a mettere ordine in un settore che non è stato seguito in
modo adeguato quando Quartu è cresciuta fino a diventare il terzo centro dell'Isola. L'agenzia Area, ex Iacp,
sta per vendere gli alloggi popolari di Santo Stefano agli occupanti. Il prezzo sarà agevolato e stabilito
dall'agenzia regionale, ma l'operazione non potrà essere conclusa se il Comune non metterà le carte in
regola.
LA VENDITA «In quarant'anni non era mai stata formalizzata la concessione del diritto di superficie per la
costruzione di centinaia di unità immobiliari di edilizia agevolata», spiega l'assessore Gabriele Marini. Ora il
processo è in corso e per una prima fetta di abitanti si avvicina il momento in cui potranno diventare
proprietari. Degli otto Piani di zona presenti sulla carta, il Comune sta riuscendo a chiudere quello Santo
Stefano-Is Arenas. In totale sono oltre mille gli alloggi popolari per cui si cerca di rimettere le carte in regola
e per 130 di questi il traguardo è vicino. «Tecnicamente i terreni sono ancora di proprietà del Comune e il
diritto di superficie vale 99 anni - spiega l'assessore Marini - se si dovesse arrivare alla scadenza in queste
condizioni gli immobili diventerebbero del Comune». Nelle prossime settimane 130 alloggi di santo Stefano
potranno passare nella mani di Area, che potrà venderli a chi ci abita da decenni.
L'ITER Per completare l'iter il Comune corre ai ripari, cercando di mettere tutto in regola. Una serie di
passaggi che per gli occupanti ha dei costi, circa diecimila euro da versare nelle casse del Comune oltre al
prezzo dell'immobile che incasserà Area. La spesa per il diritto di superficie varia dai 3.500 ai 7.000 euro in
base al tipo di immobile, ma non basta: nella maggior parte dei casi ci sono vincoli che impediscono di poter
poi rivendere la proprietà ad altri. Nell'edilizia agevolata il limite varia dai 20 ai 30 anni e versando una
quota al Comune si abbattono questi paletti. Ma le spese non sono finite. «Quando sono stati realizzati gli
alloggi con le agevolazioni non veniva fatto pagare il costo di costruzione, adesso quel costo dovrà essere
considerato in base agli attuali parametri di mercato». Ma i soldi degli aspiranti proprietari che finiscono
nelle casse pubbliche non saranno spesi invano. «Le entrate serviranno per effettuare interventi e
manutenzione nelle stesse aree», precisa l'assessore al Patrimonio.
Marcello Zasso
L’Unione Sarda 18 marzo 2014
Distributori pubblici
- La Casa dell'acqua
Prosegue l'iter del progetto “Casa dell'acqua pubblica”, promosso dal Comune per dotare la città di
distributori automatici di acqua alla spina. Al bando, scaduto venerdì, hanno risposto più aziende. Nei
prossimi giorni l'apposita commissione si riunirà per la valutazione delle proposte pervenute, finalizzate
all'installazione di impianti presso il Mercato Civico e il centro Informazioni Turistiche, all'interno dei parchi
Matteotti e Parodi, infine in viale Colombo, all'altezza dell'Assessorato all'Ambiente.
Materiale all'Urp
- Occasioni in Europa
È disponibile all'Urp in Municipio in via Porcu, il materiale informativo (fornito da Eurodesk) sulle
opportunità in Europa per i giovani: mobilità internazionale, studio, tirocini, lavoro e sport. «Con il nuovo
Erasmus Plus», spiega l'assessore alle Politiche giovanili Michele Pisano, «l'Europa ha stanziato più di 14
miliardi di euro e il nostro obiettivo è diffondere il più possibile le occasioni per i nostri giovani».
Quartucciu
Comitati di quartiere, secco no in Consiglio
Il Consiglio comunale ha respinto la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, per la costituzione e il
riconoscimento giuridico dei comitati di quartiere. La bocciatura ha suscitato le proteste del consigliere
“grillino” Flavio Martingano: «I comitati sono uno strumento di partecipazione democratica da mettere a
disposizione dei cittadini. Nessuno meglio degli abitanti conosce in modo approfondito le difficoltà del
proprio rione. Quanto è successo ci fa sorgere un dubbio: non è che alla attuale maggioranza può risultare
sconveniente confrontarsi con un gruppo di cittadini organizzati e con una valenza numerica importante
rispetto al singolo che giornalmente va a protestare in Comune, certamente più facile da gestire?». Il
sindaco Lalla Pulga replica: «A Quartucciu ci sono già alcuni comitati di quartiere che si relazionano con
l'amministrazione. La proposta dei grillini presentava aspetti complessi per l'esigenza di organizzare delle
elezioni come se fossero circoscrizioni». (g. da.)
L’Unione Sarda 18 marzo 2014
Monserrato
Pratiche ferme da sette anni per le case del centro storico
- Ristrutturazioni, pannelli solari, nuove finestre: stallo infinito
Sono diverse le famiglie proprietarie di case all'interno del centro storico, vittime di un immobilismo
politico e amministrativo che non permette interventi concreti per poter rendere vivibili le loro abitazioni.
Tra questi, Giacomo Piacenza: «Abbiamo avuto in eredità parte di una casa, ma non avendo avviato
immediatamente la pratica per la ristrutturazione, ci siamo trovati nella condizione di non poter cominciare
i lavori, bloccati poi dalla mancata adozione del piano particolareggiato del centro storico. Allo stato delle
cose l'abitazione non è vivibile. Sono sette anni che subiamo questo immobilismo ma paghiamo comunque
le tasse. Io e mia moglie stiamo vivendo da nostro figlio. Le case frazionate non sono più vivibili, è
importante dare possibilità di costruzione coerente agli standard di vita attuali».
IL BLOCCO Tante le pratiche per gli interventi immobiliari negli edifici del centro storico ancora bloccate:
ristrutturazioni, sistemazioni di pannelli solari o impianti fotovoltaici, aperture di finestre e via dicendo. E in
tanti non si sono neppure presentati in Municipio, scoraggiati dallo stallo. Interventi che avrebbero anche
potuto costituire una boccata d'ossigeno anche per le imprese edili monserratine.
IL PIANO È in questa ottica che l'assessore Antonio Sarigu ha annunciato: «La Regione ha dato parere
favorevole al piano per il centro storico da noi presentato. Manca il passaggio in commissione e in
Consiglio. In caso di approvazione definitiva, questo permetterà di intervenire nella maggior parte degli
edifici: in quelli considerati incongrui, dove ad oggi sono tantissime le famiglie in attesa di regole certe e
senza la possibilità di fare quegli interventi necessari per rendere vivibile la loro abitazione; e anche su
quelli storici, seppur nei limiti previsti, sarà possibile la ristrutturazione e le modifiche interne».
LA REPLICA Sarigu replica anche alle accuse di “trionfalismo” arrivate da parte della maggioranza stessa (il
renziano Antonio Dessì ed Efisio Sanna, FdS): «Non capisco questi attacchi, è stato raggiunta una fase
fondamentale anche se non ancora definitiva, chi contesta questo risultato sono consiglieri che a suo
tempo avevano sottoscritto il documento di verifica politica. O a suo tempo non avevano capito cosa
stavano andando a firmare o nel frattempo hanno completamente cambiato obiettivi. Ormai Dessì sembra
più impegnato a comparire sulla stampa che a concorrere a risolvere i problemi dei cittadini. In 8 mesi è
stato adottato il Piano urbanistico, approvato quello sull'assetto idrogeologico. Fatti, non parole».
Federico Zucca
L’Unione Sarda 18 marzo 2014
Selargius
Non piove sui capperi
Preoccupati i coltivatori: il raccolto è a rischio - Nelle campagne cittadine una produzione di grande
qualità
Potano le piante e guardano il cielo, i coltivatori di capperi nelle campagne selargine. Il raccolto è previsto
alla fine di maggio e l'acqua caduta nei giorni scorsi non è stata sufficiente per far crescere rigogliose le
piantine: le radici sono molto profonde, occorrono le piogge primaverili per far sì che il raccolto dia i frutti
sperati. Così a Su Coddu, Cuccuru Sonnu, Serr'e Forru, Su Staineddu e Su Stracosciu, si pota e si spera.
I COLTIVATORI «Può sembrare che le piogge degli ultimi tempi siano state abbondanti, ma per le nostre
coltivazioni non è così», spiega Marco Maxia, il maggior produttore di capperi di Selargius, che aggiunge: «È
stata una stagione anomala: pioggia a novembre e poi due mesi di caldo fuori ordinanza. I capperi hanno
bisogno di molta acqua». La precedente è stata una stagione da record. L'azienda di Marco Maxia, da sola
ha prodotto una tonnellata di capperi in oltre seicento piante, complici la qualità dei terreni e la passione
dei coltivatori: sono una ventina, raccolgono ogni anno più di venti quintali di capperi da oltre cinquemila
piante. «La raccolta inizierà a fine maggio, al massimo ai primi di giugno», aggiunge Maxia, «e proseguirà
fino ad agosto. Speriamo bene». Anche Giuseppe Ambu coltiva i capperi. La sua passione va avanti ormai da
quarant'anni. Nonostante la pioggia scarsa, è ottimista: «Aprile è in genere piovoso, quindi il problema
dovrebbe risolversi», dice, «e finora non abbiamo mai avuto problemi con il raccolto. Il cappero è una
pianta resistente e speriamo che vada bene anche quest'anno».
LA PAURA La pioggia degli ultimi tempi ha invece fatto crescere a dismisura le erbacce vicino ai campi
coltivati, che presto «diventeranno ottimo combustibile per gli incendi», dice ancora Maxia: «Ci auguriamo
che chi deve controllare faccia rispettare rigorosamente le disposizioni per la pulizia dei terreni incolti, per
evitare che il fuoco distrugga le colture».
Giorgia Daga
Si celebra il ventennale del Coro polifonico
Compleanno speciale per il coro polifonico “Città di Selargius”, che in questi giorni celebra i venti anni di
attività. Nato nel 1994 su iniziativa della Pro loco, in seguito - sotto la guida del maestro Marco Pibiri - ha
tagliato traguardi prestigiosi e partecipato a importanti rassegne. L'iniziale repertorio di brani della
tradizione popolare sarda fu sostituito con uno più classico: dai brani sacri e lirici alle composizioni di altre
culture. I coristi hanno raccolto successi nei concerti anche di livello internazionale.
Il coro polifonico è fondamentale nelle celebrazioni del Matrimonio selargino: ogni anno propone brani
della messa in campidanese e composizioni del direttore Marco Pibiri.
Sono in cantiere diverse iniziative, tra cui una mostra antologica, una serie di concerti celebrativi e corsi di
preparazione musicale e corale. Gli interessati possono contattare la Pro loco o chiamare i numeri
070.846611 o 338.5269.434. (g. da.)