Il sabato del villaggio

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Il sabato del villaggio
La letteratura – L’Ottocento
Giacomo Leopardi
Il sabato del villaggio
Nel titolo di questo componimento, il poeta ci indica già l’argomento e il tema: il villaggio è rappresentato in un giorno speciale, il sabato, quando al tramonto del sole le sue stradine si animano e chi ha lavorato tutta la settimana si prepara ad attendere
con ansia gioiosa la domenica. Ma il giorno di festa, tanto a lungo desiderato, deluderà le aspettative degli uomini, portando con
sé, invece della felicità e dell’allegria sperate, malinconia e noia.
Il messaggio del poeta è chiaro: nessuno riesce a conquistare la
felicità, che risiede esclusivamente nel desiderio ansioso di raggiungerla, non nel suo possesso. Il fanciullo a cui il poeta si rivolge nella conclusione della lirica simboleggia tutto questo: l’attesa fiduciosa di tutto il bene e il bello che ogni persona alle soglie della giovinezza si aspetta dalla vita. Ma il «garzoncello
scherzoso» non deve essere ansioso di crescere per trovare la felicità; è molto meglio che egli si goda pienamente la sua fanciullezza. Questa breve, luminosa stagione è paragonabile al sabato,
un giorno colmo di promesse che tuttavia non saranno mantenute da quella lunga deludente domenica che è la vita di ogni uomo.
Metro: canzone di quattro strofe di endecasillabi e settenari con rime libere.
La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole1,
Col suo fascio dell’erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine2.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno3;
E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch’ebbe compagni dell’età più bella4.
1. donzelletta… sole: la giovane donna, dopo aver lavorato nei campi, ritorna al paese al
tramonto del sole.
2. Onde… crine: con il quale, come fa di solito, si adornerà domani, giorno di festa, il
petto e i capelli.
3. Incontro là… giorno: verso occidente, dove, quando il sole tramonta, la luce si smor-
za («si perde il giorno»).
4. E novellando… più bella: parla della sua giovinezza («buon tempo») quando si fa-
ceva bella nei giorni di festa, e aveva l’abitudine («solea») di ballare la sera con i suoi compagni di gioventù.
Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
1
La letteratura – L’Ottocento
Già tutta l’aria imbruna5,
Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre
Giù da’ colli e da’ tetti
Al biancheggiar della recente luna6.
Or la squilla dà segno
Della festa che viene7;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta8.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta9,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore10,
E seco pensa al dì del suo riposo11.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l’altro tace12,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E s’affretta, e s’adopra
Di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba13.
Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia14:
Diman tristezza e noia
Recheran l’ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno15.
5. l’aria imbruna: il cielo diventa scuro.
6. Torna azzurro… luna: il cielo («sereno»), dopo essersi tinto di rosso al tramonto del
sole, ritorna azzurro, e dalle colline e dai tetti delle case discendono le prime ombre della sera, mentre la luna appena sorta si affaccia in tutto il suo candore.
7. Or la squilla… viene: adesso la campana («squilla») annuncia con i suoi rintocchi il
giorno di festa.
8. a quel suon… si riconforta: nel sentire quei rintocchi, il cuore prova una sensazione di conforto.
9. Su la piazzuola in frotta: nella piazzetta del borgo, tutti riuniti in gruppo.
10. riede… il zappatore: ritorna dalla campagna il contadino.
11. E seco… riposo: e tra sé pensa alla domenica, l’unico giorno in cui potrà riposare.
12. quando intorno… tace: quando ogni altra luce («face» = fiaccola) si spegne e tutto
è silenzio intorno.
13. Del legnaiuol… alba: del falegname che rimane a vegliare nella sua bottega chiusa
al chiarore della lucerna e si affretta e fa di tutto per finire il suo lavoro prima dell’alba.
14. Questo di sette… gioia: il sabato («questo») è il giorno più gradito della settimana,
pieno di speranza («speme») e di felicità.
15. Diman… ritorno: domani (domenica) le ore (soggetto) porteranno tristezza e noia, e
ciascuno ritornerà col pensiero al lavoro abituale.
Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
2
La letteratura – L’Ottocento
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
È come un giorno d’allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita16.
Godi, fanciullo mio; stato soave
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’17; ma la tua festa
S’anco tardi a venir non ti sia grave18.
(da Canti, a cura di U. Dotti, Feltrinelli, Milano, 1993)
16. Garzoncello… vita: ragazzo spensierato, questa tua fanciullezza piena di speranze («fio-
rita») è come un giorno pieno di allegria, luminoso e sereno che anticipa quella che sarà la
«festa» della tua vita.
17. Godi… non vo’: sii felice, ragazzo mio, questa che vivi oggi è una condizione beata.
Non voglio dirti altro.
18. ma la tua festa… grave: ma se ti sembrerà che la vita adulta («la tua festa») tardi
troppo ad arrivare quest’attesa non considerarla pesante, difficile da sopportare.
Saper fare
COMPRENDERE
1. Da quali gesti o azioni è caratterizzato ciascuno dei personaggi che compare nelle prime due strofe della canzone?
■
La donzelletta reca in mano
■
La vecchierella
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■
I fanciulli fanno
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■
Il zappatore
■
Il legnaiuol ..................................................................................................................................................................................................................................................................................
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2. Nella seconda strofa la scena cambia: non più le vie del borgo, la piazzuola, il campanile, ma l’interno di una bottega: quale?
3. Per quale motivo il falegname si prepara a vegliare fin quasi all’alba?
4. Perché il sabato «è di sette il più gradito giorno»? (indica con una crocetta la risposta
esatta)
Perché tutti gli uomini ripongono grandi speranze nella domenica
Perché finalmente tutti potranno riposare dopo il lavoro della settimana
Perché tutti sono felici di tornare a casa
5. Nell’ultima strofa il poeta esorta il ‹‹garzoncello scherzoso» a:
non vivere di illusioni
godersi la sua fanciullezza senza avere troppa fretta di crescere
evitare i pensieri malinconici
Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
3
La letteratura – L’Ottocento
ANALIZZARE
6. Le prime due strofe della canzone sono prevalentemente:
descrittive
riflessive
Le ultime due strofe della canzone sono prevalentemente:
descrittive
riflessive
7. La «donzelletta» è il simbolo:
della felicità
della domenica
della giovinezza
della memoria
del tramonto della vita
La noia
La nostalgia del passato
8. La vecchierella è il simbolo:
della tristezza
9. Qual è il tema della poesia?
L’attesa della felicità
RIFLETTERE SULLA LINGUA
10. Leopardi mescola con arte e sapienza meravigliose il linguaggio letterario e ricercato con
le parole di tutti i giorni. Fai alcuni esempi di parole ricercate e di parole quotidiane.
11. Nell’ultima strofa, compare una similitudine molto importante. Indicala e spiegane il significato.
12. La tecnica poetica
Questa poesia è una canzone, che come già sai, è una forma metrica antica e illustre.
Nel Medioevo era composta da un numero variabile di strofe (dette stanze) tutte formate dallo stesso numero di versi rimati tra loro (endecasillabi e settenari alternati secondo uno schema fisso). Fu portata a perfezione nel Trecento da Francesco Petrarca.
Leopardi trasformò profondamente questa forma metrica che amava molto e creò la
canzone libera, sciolta cioè da quei vincoli rigidi che frenavano la libertà compositiva e
l’ispirazione del poeta. Vediamo allora che cosa succede nel Sabato del villaggio.
Le strofe hanno tutte il medesimo numero di versi?
Sì
No
Gli endecasillabi e i settenari si alternano secondo uno schema fisso?
Sì
No
Le rime sono vincolate a uno schema rigido o sono disposte in modo sparso nella poesia?
Riassumendo: la canzone libera leopardiana ha le seguenti caratteristiche:
■
le strofe sono.............................................
■
i versi sono.................................................
■
le rime sono
.......................................................
PRODURRE
13. Raccontare la propria esperienza
Dopo aver letto questa lirica e dopo aver riflettuto sul tema della felicità, così come lo
affronta Leopardi, racconta con quale atteggiamento e con quali aspettative vivi la tua
adolescenza.
Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
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