Malpensa affonda, Sea a rapporto
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Malpensa affonda, Sea a rapporto
SABATO 28 GIUGNO 2014 25 GALLARATE MALPENSA SEGNALAZIONI DEI CITTADINI CERIMONIA A CURA DEL LIONS CLUB Finti addetti comunali al telefono Dono alla Maga della scultura di Munari La truffa è sempre in agguato. Alcuni cittadini hanno segnalato al Comune di essere stati contattati al telefono per non meglio precisate proposte a tema mobilità da parte di di- pendenti municipali. L’amministrazione civica fa presente che è del tutto estranea all’iniziativa. Chiunque dovesse ricevere chiamate di questo tenore, deve segnalarlo. Oggi il Lions Club Gallarate Seprio dona al Maga la scultura in ferro-acciaio "Al quadrato" di Bruno Munari. La cerimonia è in programma alle 18.45 in occasione dei trent’anni di fondazione del sodalizio alla presenza del presidente Enzo Cattorini (che passerà le consegne ad Antonio Vinci), del sindaco Edoardo Guenzani e dei vertici del museo. Malpensa affonda, Sea a rapporto Chiesta l'audizione in commissione Attività produttive. E la Lega vota con il centrosinistra Subito mozione d'ordine di Donato Lozito (Ncd) per accorpare la discussione sulle due istanze relative a Malpensa, quella della Lega e quella di Forza Italia. Lo scopo? «Addivenire a una soluzione unitaria». In verità la proposta della maggioranza di centrosinistra è di portare i due documenti in commissione Attività produttive, ipotesi già bocciata dalla conferenza dei capigruppo, ma rilanciata in aula dallo stesso capogruppo del Pd Ivano Ventimiglia. «Cum grano salis», però, è meglio promuovere un dibattito unitario. Questo l'auspicio di Aldo Lamberti (gruppo misto), ma con votazione separata. Piccola premessa per capire la babele delle posizioni in apertura della discussione sul punto che riguarda il futuro dell'aeroporto nel consiglio comunale di giovedì sera. Mezzora di sospensione e la riunione dei capigruppo arriva al dunque con accordo tra Lega e centrosinistra, mentre FI rimane clamorosamente tagliata fuori. FORZA ITALIA CONGELATA - L'obiettivo è unanime: «Riflettere su Malpensa e sulla pesante questione occupazionale», introduce Matteo Ciampoli (Lega Nord). Come arrivare a questo risultato? La maggioranza, alla fine, la spunta: l'argomento verrà affrontato «in seduta urgente» della commissione Attività produttive con il beneplacito del Carroccio che voleva un gruppo di lavoro proprio sull'argomento e che verrà costituito appunto in quella sede istituzionale. E Forza Italia? Va avanti a testa bassa con il suo documento che chiede «al sindaco di promuovere un tavolo di lavoro con le amministrazioni limitrofe per intervenire con efficacia presso i vertici Sea e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia per fare luce sul ruolo e sullo sviluppo di Malpensa in un sistema aeroportuale lombardo già abbastanza complesso», come sottolinea il capogruppo Germano Dall'Igna. Ma, alla fine del dibattito, c’è il colpo di scena perché FI accoglie il suggerimento di Donato Lozito di «congelare» il documento (non votarlo) in attesa di vedere se la commissione produrrà dei risultati. BATTERE I PUGNI - Diciassette sì e due astenuti forzisti per il testo della Lega emendato dal centrosinistra. Che significa tutto ciò? I più cattivi fanno notare che, mentre Malpensa affonda, Gallarate continua a parlare del nulla (o quasi). I positivi sperano invece che il ruolo della città più importante (ma spesso più disinteressata) del bacino del grande aeroporto sia determinante nel battere i pugni sul tavolo di Sea, tramite il consigliere d'amministrazione Mario Aspesi. CAPITANI CORAGGIOSI - La speranza è di recuperare un ruolo per la città e di portare a casa dei risultati in termini di salvaguardia occupazionale e di tutela del territorio. Il tutto in uno scenario altamente penalizzante per chi ancora ha un briciolo di speranza per quello che doveva essere il volano dello sviluppo della provincia di Varese, ma si è trasformato nell' ennesima occasione perduta. «Il tempo dell'attesa è finito, bisogna agire», sollecita Dall' Igna. Che sottolinea anche «l'immobilismo della giunta e il silenzio del premier Matteo Renzi». Parole difficili da smentire, anche se Lamberti ricorda una lunga discussione di qualche anno fa per la costituzione di un gruppo di lavoro per affrontare la cattiva gestione della partita Alitalia. «Tutte chiacchiere al vento perché Silvio Berlusconi fece campagna elettorale sui capitani coraggiosi e ci fu pure la fiaccolata della Lega per la salvaguardia dei padani. Invece cosa è successo? Niente, solo la distruzione di Malpensa e oggi il capogruppo di Forza Italia si sveglia dal paese delle meraviglie parlando di immobilismo e di salvaguardia dei lavoratori. Ma cosa venite a chiederci? Siete stati voi a creare tutto questo». Identico il tono dell'intervento di Alessio Mazza (Sel) che mette pure in evidenza il baratto tra «diritto del lavoro e diritto della salute» con un aeroporto diventato solo «fabbrica della precariato». Ma il refrain non cambia con l'intervento di Massimo Bossi (Forza Italia) che fa notare come, ora che è il centrosinistra ad avere in mano il pallino, le scelte rimangano sempre romanocentriche e Milano con Pisapia spicca «in quanto a disinteresse e assenza». ASSO NELLA MANICA - E il Governo che fa? Lozito non può che difendere il lavoro del ministro Maurizio Lupi (Ncd): «I posti si salvano non chiudendoci a riccio, ma salvaguardando le prospettive di sviluppo dell'aeroporto, come collegamento naturale tra Occidente e Oriente. Le compagnie devono essere libere e su questo Lupi sta facendo un ottimo lavoro». Riconduce la questione sul piano locale Dario Terreni (Pd) ed ecco che tira fuori l'asso dalla manica: «Convocazione della commissione, audizione di un rappresentante del consiglio d'amministrazione Sea e gruppo di lavoro per individuare le opportune soluzioni: questa è la nostra proposta. Diamo segnali di estrema concretezza, cioè proposte chiare e non inutile populismo». Di più. Alessio Mazza chiede che sia aperto il confronto direttamente con i dipendenti visto che Gallarate ne ha «146 in Sea e 156 in Sea Handling». Tutte mosse positive, a patto che portino a qualche risultato in termini di difesa di un territorio illuso e saccheggiato. Che ora (forse) rialza la testa. Silvestro Pascarella Aerei sui cieli di Gallarate e il presidente della commissione Dario Terreni Mozione del gruppo forzista capitanato da Salomi, con l’appoggiato dal sindaco Farioli «È l’aeroporto di Busto. Salviamolo» ro». Oltretutto da Palazzo Gilardoni BUSTO ARSIZIO - «A sostegno i forzisti segnalano una cosa in più: di Malpensa e dei suoi posti di lavo«Malpensa è nato come "Aeroporto ro», scende in campo anche la Fordi Busto Arsizio" e l'attuale Comune za Italia bustocca. Con una moziooccupa una posizione strategica rine firmata da tutto il gruppo, sospetto allo scalo, con un grande nuspinta dal sindaco Gigi Farioli, mero di propri cittadini che lavoradal coordinatore cittadino Alesno per Sea o per l'indotto creato». sandro Chiesa e dal capogruppo Al consiglio comunale, dunque, verconsiliare Enrico Salomi. «Le inrà sottoposto un indirizzo da votare decisioni del governo nazionale e con alcune missioni specifiche per del sindaco di Milano - spiega queil Comune: «Farsi carico di promuost’ultimo - obbligano ad attivarsi Enrico Salomi (foto Blitz) vere un tavolo di lavoro con tutte le sull’insediamento strategico che caratterizza il nostro territorio e l’intera area va- amministrazioni limitrofe al fine sviluppare un'aziosta». Ecco allora pronto il documento che riflette ne volta alla tutela dell'aeroporto di Malpensa sulle «discutibili decisioni dei vertici di Alitalia», sul- quale struttura e conseguentemente dei livelli ocle «gravissime ricadute in termini occupazionali», cupazionali dallo stesso prodotti», poi «intervenisull’«assoluta mancanza di chiarezza nelle scelte re con efficacia verso i vertici di Sea perché prenfondamentali», quindi sulla necessità che «le am- dano una posizione di forza e difesa», infine «imministrazioni comunali, di fronte a un totale immo- pegnarsi perché si faccia definitivamente luce sul bilismo da parte del governo per la tutela dell’ae- ruolo di Malpensa e di Sea e perché vengano roporto e del suo livello occupazionale, non pos- chiariti quali siano i progetti di sviluppo sul sistesano essere passive ma debbano occuparsi in ma aeroportuale lombardo». prima persona della difesa del territorio e del lavoMarco Linari Rivoluzione in Amsc: amministratore unico Luciano Spairani Il nuovo amministratore unico di Amsc sarà Luciano Spairani (foto Redazione) Amsc sarà guidata da un amministratore unico. E il suo nome è Luciano Spairani. Una lunga storia di governance a più voci, sempre almeno dal secondo dopoguerra nella sue varie sedi di via Matteotti, Palazzo Broletto, via Ragazzi del ’99 e via Aleardi (attuale), viene archiviata dall’Assemblea dei soci in doppia seduta per dar vita al nuovo corso di una multiservizi che presto sarà chiamata a prendere decisioni importanti sul suo futuro assetto. Non è un mistero che il percorso intrapreso sia quello di eliminare alcuni servizi: la CommercialeGas se n’è già andata, la gestione della rete idrica sta passando all’Ato della provincia di Varese, la piscina di Moriggia verrà affidata a esterni (la Fin se accetterà oppure a privati) e ancora il dimagrimento non è esaurito. Vince dunque la linea dell’assessore Alberto Lovazzano (Partecipate). Il quale, in verità, ha sempre dichiarato di preferire l’amministratore unico alle altre due formule possibile (un a.u. più due o più quattro consiglieri) senza però fare alcun tipo di pressione in tal senso. Semplicemente è stata ritenuta la miglior scelta possibile dai soci, con Gallarate che pesa il 99 e rotti per cento delle azioni della multiservizi, tanto che tutti i Comuni si sono mostrati disponibili al momento di adottarla. Sarà stata, forse, pure la voglia di voltare definitivamente pagina rispetto agli ultimi tre anni di forti turbolenze nelle dinamiche e nell’operatività dell’azienda quasi completamente guidati dal presidente Sergio Praderio (si è dimesso lo scorso marzo). Ieri il giorno della gran rivoluzione. Alle 15.30 la seduta straordinaria dell’Assemblea per cambiare lo Statuto di Amsc davanti al notaio Enrico Sironi. Un’ora dopo la riunione ordinaria per approvare il bilancio, la modifica della governance e la nomina di Spairani. Delibere nelle quali ha prevalso la maggioranza, senza voti contrari, con al massimo qualche astensione. Il nuovo numero uno della multiservizi ha 68 anni, è ingegnere, è in pensione, vanta un curri- culum con ruoli manageriali in Alenia Aermacchi e MV Agusta, è presidente dell’associazione culturale gallaratese Divertimento vocale. Una figura molto apprezzata non soltanto sul territorio. Per il suo ruolo percepirà un compenso di 32mila euro lordi l’anno. Affiancato dall’ormai ex amministratore Gianmaria Musitelli, che per il momento rimane in azienda in veste di consulente, Spairani trascorrerà luglio e agosto a prendere conoscenza della struttura e ad ambientarsi. «Perché poi a settembre bisognerà prendere alcune decisioni», sottolinea Lovazzano. «Senza alcun dubbio». L’assessore è quindi contento e non lo nasconde: «Sono soddisfatto sia della scelta dell’amministratore unico sia di quella sulla persona nominata per ricoprire il ruolo. Ha un’alta esperienza organizzativa. Da presidente di Divertimento vocale ha portato 3mila persone a cantare in piazza a Gallarate. Se tanto mi dà tanto, farà bene anche in Amsc». Angelo Perna