N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova

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N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova
NEWS
DALL’ORDINE
CORSI/CONVEGNI
L’Ordine è stato informato dei seguenti corsi e convegni:
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Confindustria MN: La gestione dei rifiuti sanitari 23 settembre Mantova - [email protected];
www.assind.mn.it
Società Italiana Patologia Aviare: I° Simposio scientifico SIPA Parma 23 settembre – [email protected]
AVULP:
http://avulp.org
• Ricerca ed innovazione in ortopedia veterinaria 24 settembre Quattro Torri di Ellera (PG)
• Patologie di più comune riscontro nell’articolazione di spalla, gomito, anca e ginocchio: cosa c’è di nuovo e cosa
c’è di vecchio 25 settembre Quattro Torri di Ellera (PG)
Consorzio Oltrepò Mantovano: JOBKIT: nuova energia per i giovani con metodologia Self-Empowerment 26-29
settembre – www.oltrepomantovano.eu; [email protected]
ANMVI: Evoluzione digitale del Veterinario Aziendale-Dalla BDN alla ricetta elettronica Padova 28 settembre –
[email protected]
PVI-UOFAA: http://res.pviformazione.it www.pviformazione.it/abilitazione-impiego-fitosanitari
Corso per Utilizzo di Mezzi Agricoli dal 28 settembre Pavia
Corso per Autotrasportatori e Guardiani di animali dal 29 settembre Inverno & Monteleone (PV)
Corso di F.A. Ovi-Caprina dal 3 ottobre Cornaredo (MI)
Corso Nazionale di F.A. Bovina dal 15 novembre Mozzanica (BG)
Azienda ULSS 22 Regione Veneto-Soc. Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva: One health, one medicine, one
world: obiettivi raggiunti e traguardi possibili sulla strada della multidisciplinarietà ambientale, alimentare e
sanitaria 29 settembre Bussolengo (VR) - [email protected]
Ordine Veterinari Cuneo: Un mondo di … Bufale Caraglio (CN) 5 ottobre http://formazioneresidenziale.fnoviconservizi.it
Ordine Veterinari Verona: Sanità nell'allevamento bovino, strategie di prevenzione, controllo e trattamento anno
2016 Soave (VR) 13-20-27 ottobre e 3-10-17 novembre - [email protected]
SIVAR: La nuova legislazione europea sul benessere suino: cosa ci si aspetta, dove e come è stata applicata 27
ottobre Cremona - iniziativa riservata ai laureati e studenti in medicina veterinaria: Per ottenere il tuo ingresso gratuito
vai al link www.fierezootecnichecr.it/ticket e inserisci il codice FZPT1603C8A
Fiere Zootecniche di Cremona:
www.fierezootecnichecr.it
Mini caseifici in azienda nuovo valore per la materia prima di qualità Cremona 26-29 ottobre
Latte e carne biologici: nuova redditività per l'agroalimentare Cremona 26-29 ottobre
SCIVAC: Il cane: etologia, semeiologia e abc terapeutico Cremona 9/11 novembre - www.scivac.it
Circolo Veterinario Bolognese: Il paziente geriatrico: cioè il gatto che dimagrisce? 13 novembre Casalecchio di Reno
(BO) - [email protected]
DAL 12 SETTEMBRE DISPONIBILE LA NUOVA FAD “IL PSR 2014-2020: LE NUOVE
OPPORTUNITÀ PER IL MEDICO VETERINARIO”
da www.fnovi.it 23/08/2016
Onde favorire il costante aggiornamento della categoria, la FNOVI ha realizzato un nuovo Corso di Formazione A
Distanza, liberamente fruibile da tutti gli iscritti agli Ordini Provinciali. La FAD, inerente il Piano di Sviluppo Rurale
2014-2020, sarà disponibile sulla piattaforma di ProfConservizi (http://fad.fnovi.it) a partire dal 12 settembre 2016. Il corso
fornisce un breve resoconto storico sulla Politica Agricola Comune (PAC), la più grande politica economica messa in atto
dall’Unione Europea, ne descrive la sua evoluzione nel corso degli anni, ed affronta nello specifico il Piano di Sviluppo
Rurale 2014-2020, e le misure del Piano che coinvolgono più direttamente i Medici Veterinari. Su questo tema si ricorderà
l’interesse della Fnovi a contestare i passati PSR in 10 regioni. I ricorsi al TAR fondavano sulla contestazione di regole che
di fatto escludevano dalle consulenze aziendali i professionisti. Nel contempo Fnovi insieme agli Agrotecnici ed agli
Agronomi si costituivano in una Fondazione (Fordagri) che veniva accreditata in tutte le Regioni che di fatto attivano la
misura della Consulenza Aziendale. Oggi, anche grazie alla attività di Fnovi, lo scenario è completamente mutato: i
professionisti possono entrare nel sistema, che va conosciuto. Una opportunità quindi per il veterinario da scrutare e da
percorrere. Il discente, per ottenere i 4,5 crediti ECM assegnati all’evento, dovrà aver frequentato il 100% delle lezioni
proposte, compilato la scheda di valutazione dell’evento ed aver risposto correttamente ad almeno il 75% delle domande
del questionario. Il questionario non potrà essere svolto più di 5 volte. Si coglie l’occasione per ricordare gli altri due corsi
già attivi: “Corso per l'accreditamento di base del Veterinario FISE” e “La Professione Del Medico Veterinario”. Tutte le
FAD si chiuderanno il 31 dicembre 2016.
PROSSIMO EVENTO DELL’ASSOCIAZIONE AMICO CANE
L’Associazione "Amico cane & co." di San Giorgio di Mantova organizza la BAU FEST. Nel corso della giornata, dedicata
al volontariato, si svolgeranno giochi per bambini e adulti, forum e incontri culturali, cena e musica con Puntonomadi
Tribute Band e lotteria a favore delle popolazioni colpite dal terremoto.
Segreteria e-mail: [email protected] - sito internet: www.amicocane2010.it
NOTIZIE DALL’ORDINE
Si è cancellato il Dr Carra Vanni; si è iscritta la Dr.ssa Chiara Rosignoli.
RICERCA VETERINARI
1) Tirocinio retribuito teorico pratico: L’Ospedale Veterinario S. Lucia di Verona con pronto soccorso 24h offre periodo
formativo retribuito della durata di 4 mesi. Il percorso prevede la formazione in pronto soccorso, medicina interna,
anestesia e terapia intensiva, chirurgia e ortopedia, gestione dei ricoverati, diagnostica per immagini, oncologia e
animali esotici. Per informazioni: tel 045/8620501 oppure [email protected] o visita il sito www.veterinariobeverari.it
2) La Clinica Veterinaria Benaco Blu di Castiglione delle Stiviere (MN) cerca n° un/a collega da inserire nel proprio staff e
n° un/a collega per sostituzione Maternità di sei mesi. La disponibilità di entrambe le figure professionali dovrà essere
rivolta alla tipologia di un 24 ore, quindi turni diurni, notturni e festivi. Possibilità di alloggio nei pressi della
struttura. Si richiede cortesemente il curriculum da inviare via mail ([email protected]) prima del colloquio. Per
contatti telefonare al numero 335 5849430.
CORSO ECM DELL’ORDINE / ASS. BELLANI
L’INTERNISTA ALLE PRESE CON L’ENDOCRINOLOGIA
22 e 23 OTTOBRE 2016
presso la Fondazione Università di Mantova
Via Scarsellini, 2 – Mantova
AULA CONSILIARE
1° piano
DOCENTE: Prof. Federico Fracassi
(DVM, PhD, Dipl. ECVIM-CA)
SABATO 22 OTTOBRE 2016
14.15
14.30-16.00
16.00-16.15
16.15-17.15
17.15-17.45
Registrazione partecipanti
Ipotiroidismo nel cane: impariamo a conoscere e a trattare questa complessa endocrinopatia
pausa caffè
Diagnosi e gestione dell’ipertiroidismo felino
Discussione-domande/casi clinici
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
9.00-11.00
11.00-11.15
11.15-12.00
12.00-12.45
12.45-13.15
13.15-14.15
14.15-15.15
15.15-15.30
15.30-16.30
16.30-17.00
Sindrome di Cushing: approccio ragionato dalla patogenesi alla diagnosi
pausa caffè
Approccio terapeutico alla Sindrome di Cushing attraverso la discussione di casi clinici
Il Morbo di Addison
Pausa pranzo
Disturbi di accrescimento attraverso la discussione di casi clinici
La chetoacidosi diabetica nel cane e nel gatto
pausa caffè
Disturbi della calcemia attraverso la discussione di casi clinici
Discussione finale/casi clinici
12 CREDITI ECM
Destinatari attività formativa: max 80 Veterinari
Quota iscrizione: € 85,00 (con bonifico anticipato)
Altre informazioni:
Durata corso: 12 ore; Responsabile Scientifico: Dr. Angelo Caramaschi
SPONSOR:
Associazione Antonietta e Luigino Bellani c/o Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Mantova
Via Accademia, 43/a - 46100 Mantova - C.F.: 93033290201 - P.I.: 02418980203
Tel. e Fax: 0376/328508 - www.ordineveterinarimantova.it - E-mail: [email protected]
INFORMAZIONI
COME PARTECIPARE: Il corso è aperto a tutti i Veterinari italiani. Numero massimo di partecipanti:
80; numero minimo: 50. Scadenza iscrizioni: 18/10/16.
Il non raggiungimento del numero minimo di partecipanti comporterà l’annullamento del corso con
restituzione integrale della quota versata tramite bonifico. Non sono previsti rimborsi per prenotazioni
viaggio, pernottamenti ed altro. Raggiunto il numero massimo di iscritti, confermato da regolare
pagamento, verrà istituita una lista di attesa per eventuali rinunce.
Iscrizione on line: collegarsi al link
http://formazioneresidenziale.profconservizi.it
In alto a destra troverete la sezione ACCESSO.
Se siete già registrati: inserire Username e Password, e poi cliccare su Accedi.
Se si tratta del primo accesso: nella casella Username scrivere il proprio codice fiscale (indifferentemente
minuscolo o maiuscolo); nella casella Password inserire l’anno di nascita seguito, senza spazi, dal
numero di iscrizione all’Ordine dei Veterinari. Successivamente apparirà una schermata che consente di
cambiare la password ed inserire il proprio indirizzo email.
A questo punto vengono elencati i corsi ai quali è possibile iscriversi; individuato quello che interessa
L’internista alle prese con l’endocrinologia (Associazione Bellani)
cliccare su Iscriviti. Vi arriverà immediatamente un’email dell’avvenuta pre-iscrizione.
A questo punto potete effettuare il pagamento, a conferma dell’iscrizione definitiva
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 85,00 da versare all’atto dell’iscrizione
mediante bonifico bancario:
IBAN:
IT32N0569611501000004524X25
BENEFICIARIO: Associazione Antonietta e Luigino Bellani (Via Accademia, 43/a - 46100 Mantova)
CAUSALE:
Iscrizione corso Endocrinologia Dr. (nome e cognome)
Dovendo emettere fattura a ciascun partecipante, vi invitiamo a comunicarci la vostra ragione sociale
con PARTITA IVA per email ([email protected])
La quota di iscrizione da diritto agli ECM, agli atti del corso e ad un pranzo e coffee breaks.
Il giorno di inizio del corso, se vi saranno posti disponibili, sarà possibile iscriversi e pagare in sede
congressuale: euro 100,00.
PER ACQUISIRE I CREDITI ECM: è necessaria la frequenza del 100% delle ore di lezione, la firma sui
fogli presenza in entrata ed uscita, ed il superamento del 75% dei quesiti che compongono il test di
valutazione dell’apprendimento (online).
PARCHEGGI: presso l'Università (a pagamento) oppure nelle immediate vicinanze (a pagamento solo il
sabato): lungo Via Scarsellini, in Piazza D'Arco, in Piazza S. Giovanni.
IMPORTANTE: chi si iscrive e successivamente si trova impossibilitato a partecipare, è pregato di
cancellare l’iscrizione mediante il portale http://formazioneresidenziale.fnoviconservizi.it per ottimizzare
l'organizzazione dell'evento e per cedere il posto ad altri Veterinari interessati a partecipare.
N.B.: In caso di cancellazioni entro il 07/10/16, fornendo i propri dati e l’IBAN alla segreteria
([email protected]), provvederemo alla restituzione della quota mediante bonifico bancario. Se la
cancellazione avviene dopo il 07/10/16, la quota già pagata non verrà restituita.
Ente Nazionale Previdenza Assistenza Veterinari
BANDO BORSE DI STUDIO 2016 E SUSSIDI ALLA
GENITORIALITÀ
da email Enpav 07/09/16
ENPAV ricorda che il prossimo 30 settembre sono previste due importanti scadenze per gli iscritti. Entro quella
data, infatti:
- gli studenti figli dei veterinari possono presentare domanda per partecipare al Concorso delle Borse di StudioBando 2016
- le professioniste veterinarie possono inviare domanda di Sussidio alla genitorialità per richiedere un contributo
per le spese sostenute per l’asilo nido o la baby sitter.
Per quanto riguarda le Borse di studio, ne sono state stanziate 90 e gli studenti possono concorrere per l’esame di
maturità appena sostenuto e per gli studi universitari. Il modello di domanda con il testo completo del Bando sono
disponibili sul sito www.enpav.it (il link preciso è:
www.enpav.it/index.php?option=com_content&view=article&id=324:bando-borse-di-studio2016&catid=27:articoliprestazioni&Itemid=270)
Per quanto riguarda i Sussidi alla genitorialità, le professioniste possono richiedere un contributo per le spese di
asilo nido o baby sitting sostenute entro i 2 anni di età del proprio bambino. Per conoscere i dettagli di questa
importante iniziativa, suggeriamo di visitare la pagina dedicata del sito www.enpav.it, dove è disponibile anche il
modello di domanda, al seguente link:
www.enpav.it/index.php?option=com_content&view=article&id=310:sussidi-allagenitorialita2016&catid=27:articoli-prestazioni&Itemid=270)
FISCO/SENTENZE/NORMATIVE
IN VIGORE I PARAMETRI TARIFFARI PER I VETERINARI
da AnmviOggi 30 agosto 2016
A quattro anni dalla riforma delle professioni del Governo Monti, arrivano i parametri tariffari delle prestazioni
veterinarie. Non sono tariffe minime di mercato, ma livelli di riferimento da utilizzare per la liquidazione del
compenso davanti al Giudice.
SI ALLEGA LA TABELLA
La griglia di riferimento è stabilita dal Decreto n. 165 del 19 luglio 2016, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi
(Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi
per le professioni regolamentate, ai sensi dell'articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Medici veterinari, farmacisti, psicologi, infermieri, ostetriche e tecnici sanitari di radiologia
medica)
www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-0829&atto.codiceRedazionale=16G00177&elenco30giorni=false
Oltre ai Veterinari anche farmacisti, psicologi, infermieri, ostetriche e tecnici sanitari di radiologia medica». Il
Regolamento non interviene sulle competenze attribuite dalle normative vigenti a queste professioni, bensì detta le
disposizioni per la determinazione, nel caso di liquidazione da parte dell'organo giurisdizionale, dei compensi da
corrispondere a queste categorie professionali. Si tratta in sostanza di valori minimi di cui l’organo giurisdizionale
deve tener conto nel caso di contenziosi, dal momento che in assenza di tariffari il compenso per le prestazioni
professionali è pattuito al momento del conferimento dell’incarico.
Delimitazione del 'compenso'- Nel compenso si considera la prestazione professionale pura, non sono cioè
comprese eventuali spese da rimborsare nè gli oneri e i contributi dovuti a qualsiasi titolo. Anche eventuali costi
degli ausiliari incaricati dal professionista sono considerati tra le spese dello stesso. Il provvedimento di
liquidazione indica in modo distinto l'ammontare del compenso dovuto dal professionista, delle spese, degli oneri
e dei contributi, nonche' il totale omnicomprensivo di tali voci. I compensi liquidati comprendono l'intero
corrispettivo per la prestazione professionale, incluse le attivita' accessorie alla stessa. Nel caso di incarico
collegiale il compenso e' unico, ma l'organo giurisdizionale può aumentarlo fino al doppio. Quando l'incarico
professionale è conferito a una società tra professionisti, si applica il compenso spettante a uno solo di essi anche se
la stessa prestazione e' eseguita da più soci.
Parametri specifici (articolo 3 del Regolamento)- I compensi delle prestazioni dei veterinari sono definiti in base a
parametri che includono: costo del lavoro, costo della tecnologia sanitaria, consumi, costi generali e il margine
atteso.
- IL COSTO DEL LAVORO si compone di:
1) costo del personale tecnico (costo fisso), comprensivo di oneri a carico del datore di lavoro, eventualmente
impiegato per l'esecuzione della prestazione;
2) costo medio del professionista (costo variabile). Rappresenta la remunerazione «di base» attesa dal
professionista per il tempo dedicato alla prestazione;
- IL COSTO DELLA TECNOLOGIA SANITARIA- E' comprensivo dell'ammortamento delle attrezzature e della
manutenzione; si considera l'ammortamento dell'attrezzatura (costo fisso), l'ammortamento per prestazione, la
manutenzione dell'attrezzatura
I CONSUMI- Il Regolamento distingue due casi:
1) costo variabile, nel caso in cui ad ogni prestazione corrisponda un consumo predeterminato di materiali. In tal
caso il costo per prestazione viene determinato sulla base delle quantita' unitarie di ogni materiale moltiplicate per
i relativi prezzi di mercato;
2) costo semi-variabile: e' il caso che si presenta per l'utilizzo di «kit» diagnostici. Il costo unitario viene
determinato suddividendo il costo del kit per il numero atteso di esami per ogni kit;
d) costi generali, che includono: segreteria affitto/ammortamento dell'acquisto dei locali, utenze, materiali non
sanitari di consumo, assicurazioni, e altro. Tali costi possono essere valorizzati forfettariamente nella misura del 20
per cento dei costi precedentemente calcolati;
IL MARGINE ATTESO- E' la componente del compenso che remunera il rischio imprenditoriale - che e'
proporzionale all'entita' dei costi fissi di cui il professionista deve dotarsi -la complessita' del caso trattato.
Prestazioni particolari- Per le pratiche di eccezionale importanza, complessita' o difficolta', ovvero per le
prestazioni compiute in condizioni di particolare urgenza, al compenso del professionista puo' essere
applicata una maggiorazione fino al 100%.Per le prestazioni non espressamente individuate in tabella, il compenso
e' determinato in via analogica, sulla base dei parametri specifici e con possibilità di maggiorazione.
L'assenza di prova del preventivo di massima costituisce elemento di valutazione negativa da parte dell'organo
giurisdizionale per la liquidazione del compenso. Infatti il compenso per le prestazioni professionali deve essere
pattuito con il cliente al momento del conferimento dell'incarico professionale (DL 1/2012). Il professionista deve
rendere noto al cliente il grado di complessita' dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri
ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell'incarico; la misura del compenso e'
previamente resa nota al cliente con un preventivo di massima, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va
pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi.
A 6 anni dalla riforma delle professioni- Il Decreto origina nell'art. 9 del DL 1/2012 Disposizioni urgenti per la
concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitivita', in base al quale è il Ministro vigilante (della Salute nel
caso della professione veterinaria) - a stabilire i parametri di compenso del professionista Medico Veterinario a cui
fare riferimento nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, vale a dire davanti al Giudice in
caso di contenzioso con il cliente. Sul Regolamento, che entra in vigore il 30/08/2016, il Consiglio superiore di sanita'
si era favorevolmente espresso al riguardo più di tre anni fa; anche il Consiglio di Stato dava il proprio benestare
nel 2014.
STUDI DI SETTORE VERSO L’ADDIO, LI SOSTITUIRANNO GLI
“INDICATORI DI COMPLIANCE”
Da Newsletter Federfarma 08/09/2016
Si chiameranno “indicatori di compliance” e rappresentano il superamento e assieme l’evoluzione degli studi di
settore, lo strumento utilizzato dal Fisco per accertare presuntivamente il reddito di imprese, liberi professionisti e
lavoratori autonomi. Gli indicatori, in particolare, valuteranno l’affidabilità del contribuente e faranno perno su
una metodologia statistico-economica innovativa, basata su parametri più flessibili e realistici. Le linee portanti
della rivoluzione prossima ventura sono state illustrate da Sose (la società delle Finanze per gli studi di settore) e
Ministero alla platea delle associazioni di categoria e degli ordini professionali nella riunione della Commissione
degli esperti per gli studi di settore in programma a Roma il 07/09/16. L'indicatore di compliance, in sintesi,
misurerà su scala da uno a dieci il grado di affidabilità del contribuente, per autorizzare l’eventuale accesso al
sistema premiale (che prevede oggi, tra l'altro, un percorso accelerato per i rimborsi fiscali, l'esclusione da alcuni
tipi di accertamento e una riduzione del periodo di accertabilità). Il nuovo indicatore sarà articolato in base
all’attività economica svolta in maniera prevalente, con la previsione di specificità per ogni attività o gruppo di
attività. In particolare, gli indicatori di normalità economica (finora utilizzati per la stima dei ricavi) diventeranno
indicatori per il calcolo del livello di affidabilità; invece dei soli ricavi saranno stimati anche il valore aggiunto e il
reddito d'impresa; il modello di stima coglierà l'andamento ciclico senza la necessità di predisporre ex-post
specifici correttivi congiunturali.
IL TRIBUNALE: IN CONDOMINIO NON SI POSSONO VIETARE
GLI ANIMALI
da www.testmagazine.it 01/09/16
Nessuna norma condominiale può vietare di detenere animali domestici in condominio. La conferma arriva dal
Tribunale Civile di Cagliari che con una puntuale sentenza ha chiarito come, conseguentemente alla legge di
riforma del condominio, le clausole contenute nei regolamenti – anche di origine contrattuale – che vietano la
detenzione di animali siano nulle. La sentenza chiarisce, infatti, in maniera inequivocabile come la disposizione
contenuta nella legge 220 del 2012 secondo cui “le norme del regolamento non possono vietare di possedere o
detenere animali domestici” è applicabile a tutte le disposizioni dei regolamenti indipendentemente dalla natura
dell’atto che le contiene (contrattuale ovvero assembleare) e indipendentemente dal momento dell’introduzione di
quest’ultimo. Il Tribunale di Cagliari chiarisce anche come gli animali possano usufruire degli spazi condominiali,
poiché un eventuale divieto di godere delle proprietà comuni e di quelle esclusive del detentore può essere istituito
solo se ricorrano condizioni previste dalla legge e non in via precauzionale.
ARRIVANO I NUOVI AUTOVELOX: SCOUT SPEED
da www.donnamoderna.com 31 agosto 2016
Gli Scout speed, l’ultima versione degli autovelox, sono già attivi in molte città italiane: non si vedono, quindi per
gli automobilisti sono un vero salasso. Ecco come funzionano: l’apparato di nuova generazione è composto da una
telecamera a infrarossi, un touchscreen, un sistema di riconoscimento delle targhe, il gps per la localizzazione
satellitare e un collegamento telematico a una serie di banche dati. Installato a bordo di vetture delle forze di
polizia, in particolare Stradale e vigili urbani, consente di rilevare la velocità di tutti i veicoli inquadrati e
immortalati dall’occhio bionico della strumentazione. Funziona anche al buio e in caso di tempaccio. Costa 46mila
euro. Lo usano già in decine di località, da grossi centri come Firenze e Bolzano a cittadine e paesi di Veneto, Emilia
Romagna e Lombardia. I primi ricorsi e la petizione sul web: diventato la bestia nera di molti automobilisti, è
oggetto di una petizione lanciata su change.org per farlo togliere di mezzo. Che differenze ci sono rispetto agli
autovelox?
1 Per i micidiali Scout speed non c’è l’obbligo del preavviso. La presenza del dispositivo, cioè, non deve essere
segnalata agli utenti della strada.
2 Il conducente da multare non va fermato, né c’è l’obbligo di contestazione immediata della sanzione da parte
della pattuglia in azione o in un successivo posto di blocco.
3 La telecamera e le strumentazioni connesse possono essere collocate anche su auto civetta, indistinguibili, oltre
che su macchine con le insegne. Accorgersene in tempo, e frenare, è impossibile. Così come sono inutili i soliti
sistemi di “autodifesa” dei conducenti, dalle app su smartphone ai navigatori che danno informazioni “live” sui
rilevatori di velocità “tradizionali”.
4 Le vetture con i “superocchi” a bordo non stanno ferme per ore negli stessi punti. Si spostano, sfuggendo agli
“avvistatori”.
5 Le telecamere a infrarossi operano sia in posizione statica che in movimento, in teoria attivabili 24 ore su 24.
6 Il raggio d’azione è a 360 gradi. Riprendono i veicoli che viaggiano nella stessa direzione di marcia, davanti, e
anche quelli che arrivano dalla direzione opposta, frontalmente. Solo di notte, in genere, ci si può accorgere degli
Scout: chi li sta utilizzando in genere accende i lampeggianti.
7 Esiste anche una versione “street” – adottata ad esempio a Cesena - oltre a quella “speed”. Individua e consente
di multare le auto in sosta irregolare, pescandole a strascico.
Anche il Codacons, in particolare quello di Modena, si oppone all’utilizzo indifferenziato e massiccio dell’apparato:
consiglia e assiste gli automobilisti beccati, sanzionati con multe salatissime e con tagli di punti patente. Fabio
Galli, responsabile della sezione di Modena del Codacons: “Siamo favorevoli ai sistemi che consentono di alzare il
livello di sicurezza sulle nostre strade. Ma gli Scout speed esulano da questo discorso. E’ evidente che hanno il solo
fine di far cassa. In un’ora consentono di elevare decine e decine di verbali. Se gli accertatori fossero costretti a
fermare le singole auto, invece, nello stesso tempo si potrebbero contestare due o tre violazioni”.
Non sono molti, però, gli appigli legali cui attaccarsi per impugnare i verbali. “Abbiamo seguito alcuni ricorsi. –
spiega il rappresentante dell’associazione di consumatori – e non tutti hanno avuto lo stesso esito: alcuni li
abbiamo persi, altri li abbiamo vinti. La ragione viene data quando non è stata rispettata una circolare del ministero
dell’Interno: il provvedimento dice che l’automobilista ripreso frontalmente deve essere fermato e si deve
procedere con la contestazione immediata della violazione, per ragioni di privacy. Se non succede, e il verbale
viene notificato a domicilio in tempi successivi, la multa non è legale”. Non basterebbe, dunque, un’altra delle
innovazioni dello Scout speed: nelle riprese e negli scatti, proprio per tutelare il guidatore, il parabrezza inquadrato
viene oscurato. “Un’altra motivazione valida per il ricorso – aggiungono dal portale laleggepertutti.it - è la mancata
taratura annuale. Se non è stata fatta, il verbale è annullabile”.
FARMACI
USO RESPONSABILE COLISTINA – NOTA MINISTERO SALUTE
da Circolare Assalzoo n. 247 del 12/08/16
Il Ministero della Salute ha diramato la nota prot. n. DGSAF/18992/P del 5 agosto avente per oggetto: “Uso
responsabile dei medicinali veterinari contenenti colistina al fine di ridurre il rischio della resistenza
antimicrobica”. A seguito della pubblicazione dell’aggiornamento del parere dell’EMA del 27/07/16 sull’impatto
per la salute pubblica e negli animali dell’impiego della colistina, che si è reso necessario a causa della scoperta
anche in Europa della resistenza alla colistina su base genetica attraverso il gene mcr-1, il Ministero ha ritenuto
indispensabile sensibilizzare gli stakeholders sulla necessità di ridurre nell’arco di 3-4 anni il 65% degli attuali
volumi di vendite dei medicinali veterinari contenenti colistina. La colistina ha assunto negli ultimi anni
un’importanza critica in medicina umana, essendo spesso l’unico antibiotico cui riultano sensibili i batteri
responsabili di infezioni nell’uomo ad elevata mortalità. Nello specifico l’EMA richiede agli Stati membri “alti e
medi consumatori di tale molecola” fra cui l’Italia, insieme a Spagna e Portogallo, di raggiungere livelli target di 5
mg/PCU e livelli desiderabili di 1 mg/PCU di questo antibiotico. Attualmente l’Italia presenta livelli di oltre 25
mg/PCU di colistina, somministrata soprattutto per via orale in terapie di gruppo. Questa riduzione non deve
portare ad un aumento del consumo di altre classi di antimicrobici, ma deve essere raggiunta attraverso l’adozione
di buona governance in sanità animale, buone prassi di allevamento, misure di biosicurezza, programmi di
vaccinazione. Con tale nota il Ministero invita le Organizzazioni e le Associazioni ad un rafforzamento dell’attività
di formazione/informazione sull’impiego responsabile degli antimicrobici e gli Assessorati a verificare, attraverso
la farmacosorveglianza, l’uso consapevole della colistina da parte degli operatori. Va ricordato, inoltre, che con
Decisione del 14 luglio u.s. la Commissione Europea ha deliberato la revoca delle Autorizzazioni all’Immissione in
Commercio dei medicinali veterinari contenenti colistina in associazione con altri agenti antimicrobici per la
somministrazione orale.
Circolare Ministero: www.fnovi.it/sites/default/files/MinSal_0018992_05_08_2016_DGSAF_MDS_P_0.pdf
QUANDO LA COLPA NON E’ DEL VETERINARIO: IL
FARMACISTA SOSTITUISCE IL FARMACO PRESCRITTO
da La Rassegna di medicina felina n. 2/2016
Talvolta il cattivo esito delle cure prescritte non è imputabile al prescrittore bensì al dispensatore. Infatti nella
pratica professionale, il veterinario, effettuata l’anamnesi, il segnalamento, la verifica dello stato presente, giunge
ad emettere na diagnosi, che nella maggior parte dei casi, comporterà l aredazione di una ricetta veterinaria ed il
proprietario dell’animale si recherà quindi in farmacia per l’acquisto dei medicamenti. Il farmacista, nel rispetto
della Legge n. 362/1999 art. 6 “Erogazione di medicinali” la quale recita: “Fatti salvi i casi di urgenza assoluta o
manifesta sotto il profilo sanitario, qualora il medicinale prescritto sia irreperibile nel normale ciclo di distribuzione
o la farmacia ne risulti eccezionalmente sprovvista, il farmacista può consegnare un altro medicinale di uguale
composizione e forma farmaceutica, avente pari indicazione terapeutica, dandone comunicazione al medico
prescrittore”, potrà dispensare, qualora non lo posieda, un altro rimedio che deve avere la stesa configurazione e
principio attivo. Non è infrequente che il farmacista si trovi costretto ad una sostituzione del farmaco prescritto ma
è da dire che i felini hanno una fisiologia particolare e sono molti i principi attivi che essi non tollerano. Tra questi
l’amitraz, la delmetrina, la flumetrina, il fluorouracile, la permetrina, ecc. e tavolta il farmacista, non dandone
comunicazione preventiva al veterinario prescrittore, incorra in una imprudenza e dunque in una malpratica
professionale. Citiamo un paio di casi clinici felini: in un caso di gravidanza indesiderata, il veterinario prescriveva
2 iniezioni sottocutanee di “aglipristone” (30 mg/ml) alla dose di 1 ml/dì per 2 giorni consecutivi. Il farmacista
sostituiva il farmaco con “medrossiprogesterone” (150 mg/ml) a una dose di 0,2ml/dì per 2 giorni consecutivi. Il
fatto portava a termine la gravidanza; al termine non riusciva a partorire naturalmente, ma doveva essere
sottoposto ad un’operazione cesarea. Altro caso: il veterinario voleva effettuare una prevenzione della pulicosi
prescrivendo una fialetta spot-on <4kg/pv di “imidacloprid+moxidectin”. Il farmacista, confondendo i nomi
commerciali similari, sostituiva il farmaco con “imidacloprid+permetrina”. Il gatto, nonostante le intense cure
praticate, decedeva. Altro caso: un proprietario si recava direttamente in farmacia x ottenere un parassitario per
uso esterno. Il farmacista, senza nessuna prescrizione, dispensava un tubetto spot-on contenente
“amitraz+fipronil+metoprene”. Il gatto, dopo la somministrazione, manifestava grave sintomatologia tossica che,
grazie all’opera intensiva del veterinario, veniva fortunatamente superata. Così come il Codice di Deontologia per
Medici Veterinari, anche quello dei Farmacisti richiama gli iscritti ad osservare attentamente quanto viene
specificato nell’art. 13 (Rapporti con le altre professioni sanitarie): “La comunicazione tra i professionisti della
sanità si ispira ai principi del rigore scientifico. Il farmacista, nell’esercizio della professone deve atteneri al
principio del rispetto nei confronti degli altri sanitari, favorendo la collaborazione anche al fine di uno scambio di
conoscenze e deve astenersi dal criticarne pubblicamente l’operato”. Parallelamente al veterinario, anche per il
farmacista la formazione permantente e l’aggiornamento professionale sono caldeggiati dal Codice Deontologico.
Altri articoli del Codice per i farmacisti ricordano per es. che all’art. 24 (Medicinali soggetti a prescrizione medica):
“Il farmacista deve respingere le richieste di medicinali senza la prescritta ricetta medica o veterinaria o redatte su
ricette prive dei requisiti stabiliti dalla legge…omissis” e all’art. 26 (Controllo sulla ricetta): “La spedizione della
ricetta medica presuppone certezza nel farmacista e sicurezza per il paziente. In caso di prescrizione dubbia, il
farmacista, prima di spedire la ricetta, è tenuto a prendere contatto con il medico o veterinario prescrittore,
riservatamente e in spirito di collaborazione, per il necessario chiarimento…omissis”.
In conclusione, anche solo l’osservanza delle norme dei Codici di deontologia possono scongiurare eventuali
circostanze di colpa professionale ed imputabili a negligenze ed inosservanze dei farmacisti, ma non va
dimenticato che anche il Veterinario prescrittore ha l’obbligo di compilare con chiarezza e completezza la ricetta
veterinaria in ogni sua parte, compresa quella dove sono richiesti i dati segnaletici dell’animale a cui sono destinati
i farmaci e quelli anagrafici del proprietario. Infine occorre sottolineare che talvolta le ricette veterinarie vengono
compilate su carta non stampata, ma intestata solo con timbri sbiaditi e dove il numero di telefono non è leggibile.
E-COMMERCE, FEDERFARMA: NIENTE ONLINE PER FORMULE
OFFICINALI E VETERINARI
DA www.federfarma.it 13/09/2016
E’ consentito vendere al pubblico via internet soltanto i farmaci Sop di fabbricazione industriale, non le formule
officinali allestite in farmacia sulla base della Farmacopea ufficiale. E’ quanto ricorda Federfarma nel chiarimento
diffuso ieri agli associati in risposta ai quesiti ricevuti in queste settimane da alcune associazioni provinciali. I
termini della questione, recita la circolare, «si desumono chiaramente dalla normativa di riferimento»: l’online sui
farmaci senza obbligo di ricetta era stato autorizzato dal d.lgs 17/2014, attraverso alcune modifiche al decreto
legislativo 219/2006. Quest’ultimo tuttavia, ha per ambito di applicazione i soli farmaci preparati industrialmente, e
all’articolo 3 esclude esplicitamente dal proprio campo applicativo formule officinali e magistrali. Ne consegue,
scrive Federfarma, che gli articoli del 219/2006 in cui si tratta di e-commerce farmaceutico si applicano «ai soli
medicinali di produzione industriale» e non alle formule officinali, anche se non c’è l’obbligo di ricetta. Per le stesse
ragioni, prosegue la circolare, restano fuori dall’online anche i farmaci veterinari, pur’essi estranei al perimetro
applicativo del d.lgs 219/2006 (di loro si occupa infatti il decreto legislativo 193/2006).
Da La Settimana Veterinaria - N°971/luglio 2016
PER L’INSUFFICIENZA CARDIACA DEL CANE LA TERAPIA SI FA
PIÙ SEMPLICE
Elanco lancia Fortekor Plus: un’associazione di benazepril + pimobendan che migliora la compliance
L’insufficienza cardiaca congestizia (ICC) nel cane è una patologia che non incide solo sulla vita dell’animale, ma
anche sul suo rapporto con il proprietario; infatti, l’instaurarsi progressivo della sintomatologia clinica (ridotta
tolleranza all’esercizio fisico e letargia, difficoltà respiratorie con tosse, disappetenza e conseguente perdita di peso)
che peggiora la qualità di vita - e incide anche sul tempo di sopravvivenza - e la necessità di un trattamento che
dura tutta la vita sono aspetti che i proprietari vivono con frustrazione. In particolare, per quanto riguarda la
terapia per i cani affetti da valvulopatia mitralica cronica sintomatica, la necessità di una terapia multimodale per i
proprietari rappresenta molto spesso una difficoltà: somministrare più farmaci, in momenti diversi della giornata e
a vita è fonte di ansia e agitazione e spesso causa di abbandono della terapia. Oggi grazie alla ricerca di Elanco, i
veterinari hanno a disposizione uno strumento in più per la gestione dell’ICC del cane. Presente sul mercato da
oltre 20 anni con Fortekor (benazepril cloridrato), l’ACE inibitore più utilizzato dai veterinari italiani, Elanco ha di
recente immesso sul mercato Fortekor Plus: una innovativa formulazione 2 in 1 a base di benazepril cloridrato e
pimobendan in un’unica compressa, che consente di migliorare la compliance della terapia da parte dei proprietari.
Fortekor Plus è stato presentato ai veterinari il 14 giugno, scorso, durante un incontro in cui Arianna Balzarotti
(DMV, brand manager therapeutics Elanco) e Nichola Archer (DMV, responsabile tecnico global Elanco
Cardiologia e Ortopedia), hanno illustrato le caratteristiche del nuovo prodotto.
Le difficoltà dei proprietari
Lo sviluppo del prodotto, come ha illustrato la dott.ssa Balzarotti, è partito proprio dalla constatazione che la
compliance per la terapia dell’ICC canina è difficile per i proprietari: da un’analisi è infatti emerso che nel primo
anno di terapia, circa il 45% dei proprietari la abbandona, e di questi il 60% lo fa entro il primo mese. Le difficoltà
addotte dai proprietari sono appunto legate al numero di compresse quotidiane da somministrare, in momenti
diversi e con dosaggi diversi. Inoltre sia la scarsa sintomatologia tipica dell’inizio della malattia, sia il progressivo
aggravamento della stessa negli stati finali sono motivi che inducono i proprietari a non seguire bene e/o
abbandonare la terapia. Da parte dei veterinari, inoltre, può essere complicato spiegare ai proprietari come gestire
molti farmaci e motivarli ad affrontare trattamenti complicati e spesso costosi. Proprio per venire incontro alle
esigenze sia dei proprietari che dei veterinari, è stato sviluppato Fortekor Plus: grazie a questa formulazione i
veterinari possono spiegare più semplicemente ai proprietari la posologia, avendo la certezza che la compliance
sarà migliore, d’altronde anche dall’esperienza della Medicina umana si è osservato che nel caso di terapie che
prevedano la somministrazione di diversi farmaci, accorpando e riducendo il numero delle compresse la
compliance aumenta.
Principi attivi in associazione
Nichola Archer è quindi entrata negli aspetti più tecnici legati alla nuova formulazione. Fortekor Plus è
un’associazione di pimobendan e benazepril cloridrato (compresse da 1,25 mg/2,5 mg o da 5 mg/10 mg, a seconda
del peso del cane), destinato al trattamento dell’ICC del cane dovuta a insufficienza delle valvole atrio-ventricolare
o a cardiomiopatia dilatativa, che hanno iniziato la politerapia. Le compresse sono formate da un doppio strato:
uno di benazepril cloridrato e uno di pimobendan, aromatizzate per una maggiore palatabilità e prodotte con una
tecnologia di microincapsulazione brevettata che impedisce il contatto del benazepril con le papille gustative. Per
la registrazione del farmaco sono stati eseguiti diversi studi, di farmacocinetica e di sicurezza. Per quanto riguarda
la farmacocinetica gli studi hanno mostrato che i due principi attivi somministrati in contemporanea non hanno
interferenze l’uno con l’altro. Gli studi per valutare l’equivalenza tra Fortekor Plus e i due principi attivi singoli
hanno mostrato una sovrapponibilità dell’efficacia; mentre quelli realizzati per valutare l’incidenza degli effetti
avversi, hanno mostrato che tra i cani trattati con Fortekor Plus e quelli che hanno ricevuto i due principi attivi
singolarmente non vi sono differenze, gli effetti avversi rilevati in entrambi i gruppi infatti sono stati associati alla
malattia cardiaca congestizia o considerati accidentali, e quindi non imputabili ai farmaci somministrati. Infine, per
quanto riguarda la sicurezza, gli studi effettuati hanno mostrato che anche con somministrazioni a un dosaggio
quadruplo rispetto a quello indicato, per un periodo di 180 giorni, non vi sono alterazioni a livello
ematobiochimico, urinario e all’ECG degne di nota, dimostrando che Fortekor Plus è ben tollerato. Le compresse
vanno somministrate due volte al giorno, al mattino e alla sera, mezza o una compressa a seconda del peso del
cane, circa un’ora prima dei pasti. Fortekor plus risponde quindi perfettamente alle indicazioni Acvim per la
terapia dell’ICC, sia nel caso della triplice terapia (assieme alla furosemide) che di quella quadruplice (nel caso sia
necessario anche aggiungere spironolattone). Fortekor Plus, quindi, soddisfa diverse esigenze: per i veterinari
rende più semplice avviare la politerapia e spiegarla ai proprietari, i quali dunque potranno più agevolmente
somministrare i farmaci necessari ai loro animali, migliorando la compliance e quindi, cosa più importante, la
salute del loro cane, così che il loro rapporto sia soddisfacente per entrambi, più a lungo.
QUALI SONO I PRODOTTI E LE RICERCHE PIÙ RECENTI DI ZOETIS
NEL CAMPO DELLA SALUTE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA?
E’ stato chiesto a Juan Ramòn Alaix (chief executive officer di Zoetis, multinazionale del settore veterinario) in
un’intervista su Settimana Veterinaria.
Risposta: Una spinta importante in questa direzione è stata senz’altro l’acquisto di Abbot Animal Health, che ha
ampliato notevolmente il nostro catalogo di prodotti per animali da compagnia, in particolare nel campo degli
anestetici (propofolo) e degli antidolorifici (Simbadol). Tra i prodotti approvati di recente possiamo invece citare
Apoquel, il primo inibitore delle Janus chinasi per uso veterinario, approvato per il controllo del prurito causato
dalla dermatite allergica canina e alle manifestazioni cliniche della dermatite atopica; Simparica, un farmaco da
assumere una volta al mese per via orale per il trattamento di pulci, zecche e rogna sarcoptica nei cani a partire
dalle 8 settimane di età. Infine tra le novità dobbiamo ricordare anche la nuova linea vaccini Versican Plus. Una
linea vaccinale che previene oltre che ridurre i segni clinici delle malattie su cui agisce e che rappresenta
un’innovazione nella protezione verso i 4 tipi di leptospire e verso la parvovirosi grazie al nuovo ceppo CPV 2b.
PER QUANTO RIGUARDA LA SALUTE DEGLI ANIMALI DA
REDDITO INVECE, QUALI SONO LE NOVITÀ IN VISTA?
JRA: Uno dei più recenti successi in questo campo è Fostera, introdotto negli Usa già dal 2013 e approvato lo scorso
anno anche in Europa. Si tratta di un vaccino sviluppato per proteggere i suini dal Circovirus suino di tipo 2, e
dalla polmonite enzootica causata dal batterio M. hyopneumoniae. Di grande importanza inoltre è stata
l’acquisizione di Pharmaq, che ha portato in Zoetis un portfolio leader nelle vaccinazioni per l’acquacoltura, e
un’ampia gamma di nuovi vaccini e antiparassitari, con cui contiamo di entrare nei prossimi anni nel mercato
norvegese, cileno e del Regno Unito. Un altro progetto importante è Improvac, il primo vaccino contro l’odore di
verro. In Europa è stato lanciato nel 2009, e i primi prosciutti italiani realizzati con Improvac (e non con
castrazione) hanno visto la luce nel 2015. Nei prossimi anni però prevediamo un rapido allargamento del mercato
per questo farmaco, visto che l’Unione europea dovrebbe proibire la castrazione fisica dei maiali entro il 2018.
PICCOLI ANIMALI
VETERINARI LOMBARDI OBBLIGATI AD ACCERTARE LA
MICROCHIPPATURA
da lettera Ordine Veterinari Cremona del 04/08/16
È stata apportata un’importante rettifica al Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità inerente l’obbligo
di verifica, da parte dei veterinari, della presenza del microchip, o del tatuaggio, nei cani. Al Titolo VIII (Norme in
materia di sanità pubblica veterinaria), Capo II, Art. 105 (obblighi e divieti) della legge regionale 30 dicembre 2009,
n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) è stata infatti apportata la seguente modifica: “5. I
medici veterinari, nell'esercizio dell'attività professionale, hanno l'obbligo di accertare la presenza del microchip, o
del tatuaggio leggibile, sui cani. Nel caso in cui l'identificazione dovesse risultare illeggibile, il proprietario, il
possessore o il detentore è tenuto a provvedere nuovamente all'identificazione degli animali.” Si evidenzia come
sia fondamentale rispettare tale obbligo, finalizzato soprattutto alla lotta al randagismo, e si invitano gli iscritti a
comportarsi di conseguenza. È possibile consultare l’intera legge regionale 29 giugno 2016 n. 15 al seguente link:
http://normelombardia.consiglio.regione.lombardia.it/NormeLombardia/Accessibile/main.aspx?exp_coll=lr0020160
62900015&view=showdoc&iddoc=lr002016062900015&selnode=lr002016062900015
PROGETTO CUCCIOLIAMORI - AIVPA
da email AIVPA 02/09/16
AIVPA si è riconfermato partner ufficiale ed esclusivo con CSE Italia Srl per la realizzazione del progetto didattico
gratuito CuccioliAmori rivolto a tutte le Scuole Primarie Italiane per l’A.S.2016-2017, con l’obiettivo di informare e
formare le nuove generazioni a sviluppare un rapporto corretto e consapevole con gli animali da compagnia,
coinvolgendo famiglie ed Istituzioni. CuccioliAmori, supportato da Cargill srl e Wash Dog e dal media partner
RadioBau, sarà presentato in Conferenza Stampa il 4 ottobre 2016 presso la Camera dei deputati a Roma, col
patrocinio del Ministero della Salute, e saranno presenti i referenti delle istituzioni coinvolte. CuccioliAmori ha
raggiunto nella 1^ edizione circa 70mila alunni e i loro genitori, 4mila insegnanti e 1.500 studi veterinari, che hanno
ricevuto gratuitamente i kit didattici. Il sito www.cuccioliamori.it costituisce un ulteriore supporto didattico ed
informativo dove insegnanti, veterinari, bambini e famiglie possono visionare e scaricare i materiali del kit in
versione digitale, consultare il regolamento di partecipazione, accedere all’area multimediale, alla sezione dove
saranno pubblicati gli elaborati finali delle classi, scoprire le scuole aderenti e partecipare al concorso a premi.
Compito di AIVPA è quello di valorizzare culturalmente e deontologicamente la professionalità dei medici
veterinari, il benessere degli animali e lo sviluppo di corretti rapporti tra questi ultimi e l’uomo. Per questo motivo
abbiamo predisposto un KIT anche per VETERINARI AIVPA, completamente GRATUITO, contenente il materiale
didattico da esporre nel proprio studio, in modo da sensibilizzare le famiglie su quanto i bambini troveranno nella
scuola in un ambito didattico partecipato e collettivo. Per ricevere gratuitamente i kit presso il tuo studio da ottobre
2016: [email protected]; informazioni: Tel. 342 7611414 (dal lunedì al venerdì 9.30 - 13.00);
www.cuccioliamori.it
TUTELA DELL'INCOLUMITA' PUBBLICA DALL'AGGRESSIONE
DEI CANI, LA PROROGA IN GU
da SIVeMP OnLine nr. 150 e ANMVI Oggi del 8 settembre 2016
E' pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.209 del 7 settembre 2016 l'ordinanza del Ministero della salute 13 luglio
2016 "Proroga dell'ordinanza contingibile e urgente 6 agosto 2013, come modificata dall'ordinanza 3 agosto 2015,
concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani". Anche alla luce dei recenti episodi di
aggressione da parte di cani e degli incidenti, soprattutto in ambito domestico, legati alla non corretta gestione
degli animali da parte dei proprietari e nelle more dell'emanazione di una disciplina normativa organica, per
rafforzare il sistema di prevenzione del rischio di aggressione da parte dei cani basato non solo sull'imposizione di
divieti e obblighi per i proprietari e detentori di cani, ma anche sulla formazione degli stessi e per diffondere in
maniera capillare la cultura del possesso responsabile degli animali, l'OM 2013, come modificata nel 2015, viene
prorogata di ulteriori 12 mesi.
Dal 2015, i percorsi formativi su base volontaria possono essere promossi e organizzati autonomamente anche da
veterinari libero professionisti, informandone il Comune, il Servizio Veterinario dell’Azienda sanitaria locale e
l’Ordine professionale. Dal 2009, i Comuni e i Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali possono organizzare
percorsi formativi per i proprietari di cani, in conformità al Decreto Ministeriale 26 novembre 2009, con rilascio di
un attestato di partecipazione denominato “patentino”, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali
dei medici veterinari, dei Dipartimenti di medicina veterinaria delle Università, delle Associazioni veterinarie e
delle Associazioni di protezione animale.
IPERGGRESSIVITÀ FRA I DISTURBI COMPORTAMENTALI DEL
CANE ANZIANO
da La Settimana Veterinaria - N°969/luglio 2016
Sintomi: I disturbi aggressivi sono comuni e spesso di insorgenza improvvisa, il che li rende incomprensibili per i
proprietari. La causa più comune è la presenza di uno stato algico. Questi attacchi per irritazione, principalmente
diretti contro le persone familiari, si strumentalizzano rapidamente, il che peggiora la prognosi. La sequenza
dell’aggressione è invertita e il morso precede la fase di minaccia. Inoltre, l’alterazione di alcune facoltà sensoriali
che causano cecità, sordità, anosmia, comportano aggressioni per paura o irritazione quando l’animale è sorpreso.
Le aggressioni possono anche svilupparsi come parte di un disturbo comportamentale, e sono spesso associate a
disturbi dell’umore o cognitivi. Prendono allora talvolta delle forme violente e imprevedibili che motivano spesso
l’eutanasia dell’animale. Trial terapeutici suggeriscono disfunzioni delle strutture serotoninergiche.
Trattamento: In caso di stato algico, il trattamento è multimodale (gestione del dolore associata all’uso di psicotropi
che diminuiscono l’impulsività, come ad es. la clomipramina, la fluoxetina e la selegilina). Se l’aggressività è legata
a disturbi sensoriali, la prevenzione consiste nel trovare le tecniche per evitare di sorprendere il cane, scegliendo il
canale di comunicazione più efficace. In caso di disturbi del comportamento concomitanti, è bene gestirli, come
anche trattare qualsiasi disturbo organico associato. Nel cane anziano, l’uso di neurolettici (disibinitori) e la
carbamazepina è sconsigliato. Infine, misure igieniche sono utili per garantire una vita confortevole all’animale
anziano: organizzazione dei locali, substrato della cuccia e tipo di suolo adatti a una mobilità indolore e stabile, ecc.
EMOCOMPATIBILITA’ NELLA SPECIE CANINA
Da AIVPA Journal n. 2/2016
La valutazione della compatibilità del sangue ad uso trasfusionale deve comprendere 2 diversi aspetti:
1) valutazione del gruppo sanguigno DEA1 (e quando possibile anche DEA4 e 7) che si determina utilizzando
differenti metodi commerciali e indica l’effettiva presenza di antigeni sulla superficie eritrocitaria;
2) valutazione della presenza nel circolo sanguigno del donatore e del ricevente di anticorpi specifici diretti contro
gli antigeni degli altri gruppi sanguigni per i quali il paziente è negativo (cross-match).
Entrambi i test sono importanti al fine di ridurre la possibilità di insorgenza di reazioni emolitiche acute e ritardate
nel ricevente e permettono di massimizzare l’efficacia e ridurre i rischi della trasfusione ematica.
N.B.: La ancora oggi diffusa credenza che nel cane, durante la prima trasfusione matica, la compatibilità sanguigna
rappresenti un problema trascurabile, è smentita dalle recenti evidenze scientifiche. Infatti è stato segnalato che
l’incompatibilità con il gruppo sanguigno DEA1 si verifica nel 24% dei casi nei cani non tipizzati. Studi effettuati in
cani non precedentemente trasfusi hano rilevato un’incidenza di alloanticorpi anti DEA pari all’8%. Questi risultati
suggeriscono che la trasfusione di sangue non tipizzato e non sottoposto a test di compatibilità crociata, comporta
un rischio del 32% di avere reazioni trasfusionali immunologiche nel paziente. Appare quindi evidente che anche
nel cane, già alla prima trasfusione, è fondamentale valutare la compatibilità sanguigna.
CARCINOMA DELLE CELLULE DI TRANSIZIONE DELLA
VESCICA IN UN GATTO
Da Rassegna di medicina felina n. 2/2016
Nel gatto le neoplasie vescicali sono più rare che nel cane. Si ritiene che la causa scatenante più significativa per
queste forme tumorali sia rappresentata dall’escrezione attraverso il rene di sostanze cancerogene. Le differenze
esistenti a questo proposito fra gatto e cane sono da ricondurre ad un differente metabolismo del triptofano. Nel
cane, come nell’uomo, il fenolo (metabolita del triptofano) è eliminato con el urine, mentre nel gatto ciò non
avviene quasi per niente, per cui nelle urine non si riscontrano tracce. Questo potrebbe essere anche il motivo della
quasi esclusiva comparsa di carcinomi delle vie urinarie a livello di vescica nel cane: mentre i prodotti del
catabolismo del triptofano sostano a lungo in vescica, essi transitano molto velocemente lungo le vie urinarie. In
bibliografia esistono pochi studi riguardo il TCC della vescica nei gatti. A differenza dei cani e dell’uomo, sembra
che nei gatti il TCC si sviluppi in siti distanti dalla regione del trigono, ragion per cui l’intervento chirurgico di
cistectomia parziale per asportazione del tumore risulta più fattibile. Riguardo all’utilizzo della chemioterapia e/o
radioterapia nei gatti affetti da TCC della vescica, la letteratura non riporta una casistica significativa. E’ riportato il
trattamento di un gatto affetto da TCC della vescica con la combinazione di chirurgia e radioterapia con
sopravvivenza di 386 giorni dopo la chirurgia. Un altro studio descrive la combinazione di escissione chirurgica e
chemioterapia (doxorubicina e ciclofosfamide): il gatto è stato trattato con la doxorubicina nonostante fosse affetto
da insufficienza renale cronica e gli autori sospettano la poca tolleranza del gatto a questo protocollo imputabile
all’insufficienza renale cronica (IRC).
STRATEGIE NUTRIZIONALI E RACCOMANDAZIONI PER IL
GATTO IPERTIROIDEO
da La Settimana Veterinaria - N°969/luglio 2016
I felini possono essere classificati, dal punto alimentare, come carnivori “in senso stretto”. Questo assioma assume
importanza cruciale nella gestione nutrizionale del paziente ipertiroideo il quale aggiunge, ai fabbisogni proteici
già elevati, una condizione di aumentato catabolismo proteico e degradazione della massa magra. In aggiunta alla
sarcopenia associata agli effetti catabolici degli ormoni tiroidei, inoltre, i gatti tendono anche a perdere massa
muscolare con il progredire dell’età, a prescindere dal loro status tiroideo. Questo fenomeno, noto come
“sarcopenia geriatrica” è comune anche all’uomo (Wolfe et al., 2010). Nei gatti adulti, i fabbisogni energetici di
mantenimento tendono a diminuire di circa il 3% annuo, fino all’età di 11 anni, per poi aumentare successivamente
dal dodicesimo anno di età in poi. Al raggiungimento delle dodici primavere, massa magra e massa grassa tendono
invece a diminuire in maniera significativa, contribuendo ulteriormente al decremento ponderale cui si faceva
cenno in precedenza. Anche la capacità nel digerire le proteine alimentari risulterebbe compromessa nel soggetto
geriatrico. Recenti studi condotti su felini adulti e anziani suggerirebbero come il quantitativo di proteine
giornaliere necessario a mantenere la massa magra (circa 5 grammi per kg di peso corporeo) risulterebbe
considerevolmente più elevato rispetto alle linee guida proposte dalla Aafco e dalla Nrc (Laflamme, 2013).
Un’eccessiva restrizione proteica in soggetti ipertiroidei geriatrici, con funzionalità renale mantenuta, risulterebbe
pertanto controproducente. Diete ad alto contenuto energetico, a elevata digeribilità e con proteine a elevato valore
biologico potrebbero invece contribuire a ridurre il calo ponderale e la sarcopenia che caratterizzano la quasi
totalità dei sopraccitati pazienti.
Diete a basso contenuto di carboidrati
A seguito della condizione pre-diabetica in cui molti soggetti ipertiroidei si trovano al momento della diagnosi,
alcuni autori suggeriscono il ricorso a una dieta a basso contenuto di carboidrati, al fine di ridurre il picco
glicemico post-prandiale e limitare le oscillazioni glicemiche nelle 24 ore (Peterson et al., 2014). A tal proposito, una
dieta con un quantitativo pari o inferiore a 4,5 gr di glucidi per 100 kcal di energia metabolizzabile (EM) viene
proposta da Peterson et al., (Peterson et al., 2014). Un alimento con tali caratteristiche potrebbe essere utile nel
controllare i livelli di glucosio ematico, diminuire la resistenza insulinica e ristabilire un corretto metabolismo
glucidico, riducendo le possibilità di sviluppare un diabete mellito clinicamente manifesto.
Diete a basso contenuto di fosforo
Nei soggetti ipertiroidei in cui venga emessa diagnosi, prima o dopo l’inizio della terapia antitiroidea, di
concomitante patologia renale cronica, una restrizione dei fosforo alimentare risulta indicata. L’iperfosfatemia e
l’iperparatiroidismo renale secondario, come già enunciato in precedenza, rappresentano fattori predisponenti e
aggravanti il danno renale, mentre l’assunzione di una dieta a basso contenuto di fosforo sembra possa contribuire
alla diminuzione dei livelli di PTH circolante e aumentare il tempo di sopravvivenza in soggetti con CKD (Ross et
al., 2006). Classificando i pazienti affetti da CKD sulla base delle linee guida dell’Iris (International renal interest
society), i livelli di fosfato alimentare suggeriti da Peterson et al., (Peterson et al., 2014) sono i seguenti:
- soggetti con CKD stadio IRIS 1 o 2: 125-250 mg/100 kcal EM di fosforo, con possibilità di diminuire l’apporto, se
necessario, al fine di mantenerne la concentrazione sierica all’interno dei range suggeriti dall’Iris (2,4-4,5 mg/dl);
- soggetti con CKD stadio IRIS 3 o 4: <125 mg/100 kcal EM di fosforo, livelli normalmente contenuti nelle comuni
diete renali destinate al paziente felino.
Tali diete, tuttavia, non rispondono alla necessità di alimentare il paziente con alimenti a basso contenuto di
carboidrati e appaiono caratterizzate da una eccessiva restrizione proteica. Nei casi in cui una dieta renale a basso
contenuto in fosforo non possa, pertanto, essere suggerita o qualora le concentrazioni sieriche di fosforo rimangano
al di sopra dei range suggeriti dall’Iris nonostante la restrizione, l’utilizzo di chelanti dovrebbe essere preso in
considerazione. L’idrossido di alluminio alla dose di 100 mg/kg/die rappresenta il chelante suggerito da Peterson
M., nella gestione dei pazienti ipertiroidei con patologia renale cronica in stadio avanzato (Peterson et al., 2014).
UNA SINDROME EPILETTICA LEGATA A CERTI SUONI
IDENTIFICATA NEL GATTO ANZIANO
da Settimana Veterinaria n. 971/luglio 2016
Un’epilessia di tipo riflessa è causata da uno stimolo interno o di origine ambientale. Differenti sindromi epilettiche
sono descritte negli animali da compagnia, come, per esempio, la malattia di Lafora nel cane, che si manifesta con
mioclonie innescate, tra gli altri, da stimoli visivi. Ma è una sindrome del tutto nuova, associata a stimoli uditivi,
nota come feline audiogenic reflex seizures (Fars), che un team britannico ha appena descritto. Secondo lo studio,
condotto su 96 gatti con disturbi epilettici, alcuni suoni possono indurre assenze (perdita transitoria di coscienza e
di attività motrice), crisi miocloniche o crisi convulsive generalizzate. Questa affezione colpisce soprattutto i gatti
anziani di età compresa tra 10 e 19 anni, con un picco intorno ai 15 anni. I responsabili sono suoni acuti della vita di
tutti i giorni, che causano quasi sistematicamente una crisi nei gatti colpiti, come il fruscio della pellicola di
alluminio o di un sacchetto di plastica, il rumore di un cucchiaio di metallo contro una scodella di ceramica, il
tintinnio delle chiavi o anche il pigiare la tastiera del computer o bicchieri che si toccano nel brindisi.
I Birmani predisposti
Questa sindrome esiste sia tra gatti di razza che nei gatti randagi, ma colpisce soprattutto i Birmani di tipo blue
point o seal point, senza che ne sia nota la prevalenza. Per i ricercatori, vi sarebbe una predisposizione genetica in
questa razza. Essendo i blue point e i seal point i colori di origine di questi, questo spiegherebbe che perché sono
interessate queste due varietà. I gatti con altri mantelli, ottenuti incrociando Persiani e Siamesi, lo sono meno. Altri
lavori saranno intrapresi per identificare con precisione le basi genetiche di questa affezione. Uno studio in corso
suggerisce che la somministrazione di levetiracetam (utilizzato nell’uomo per questo tipo di crisi) offre risultati
migliori del fenobarbital, e consente di ridurre sia la frequenza sia la progressione delle crisi.
Un collegamento con il comportamento di predazione?
L’origine di questa sensibilità a suoni ragionevolmente acuti ha sicuramente radici nel carattere dei predatori dei
gatti. Infatti, topi e ratti, le loro prede preferite, comunicano su frequenze a ultrasoni (40 Hz). I felini avrebbero
allora sviluppato la loro capacità di sentire queste frequenze elevate per poter cacciare. Ecco perché suoni che ci
sembrano innocui possono avere un reale impatto sui gatti.
In ogni edizione delle News troverete un articolo in Inglese, una buona occasione per informarsi ripassando un pò la lingua
HYPOTENSION DURING ANESTHESIA IN DOGS AND CATS
Da AIVPA Journal n. 2/2016
Hypotension is considered one of the most common perianestetic complications in veterinary patients. This clinical
condition is pressure so low it causes symptoms or signs due to the low flow of blood through the arteries and
veins. When the flow of blood is too low to deliver enough oxygen and nutrients to vital organs such as the brain,
heart, bowel and kidney, the organs do not function normally and may be temporarily or permanently damaged.
Monitoring of arterial blood pressure is a foundamental key point of anesthesia management in small animal
patients. Direct and indirect methods of arterial blood pressure measurement are routinely utilized to
veterinarians. The continuous and meticulous surveillance of blood pressure allows quick recognition of
hypotension and treatment of its underlying cause before negative consequences can appear. Treatment of
hypotension may include anesthetic depth changement, fluids (crystalloid and colloid) or drugs administering to
improve cardiac contractility. All these help to improve cardiac output and tissue perfusion, thereby preventing
organ damage.
GRANDI ANIMALI
MANIFESTAZIONI CON EQUIDI, PROROGATA E MODIFICATA
L'ORDINANZA
da Il Veterinario d'Italia n. 150 del 08/09//16
Sulla Gazzetta Ufficiale n.209 del 7 settembre è pubblicata l'Ordinanza 3 agosto 2016 "Proroga e modifica
dell'ordinanza contingibile e urgente 21 luglio 2011 e successive modificazioni, in materia di disciplina delle
manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi al di fuori degli impianti e dei
percorsi ufficialmente autorizzati". Le modifiche e la proroga di ulteriori 12 mesi si sono rese necessarie:
-considerato il ripetersi, nelle manifestazioni non regolamentate secondo l'art. 8 dell'Accordo 6 febbraio 2003, di
incidenti che mettono a repentaglio la salute e l'integrita' fisica degli animali, dei fantini e degli spettatori,
e'opportuno mantenere le misure gia' previste;
-tenuto conto che e' all'esame del Parlamento il disegno di legge n. 1324-bis "Disposizioni in materia di
prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria nonché delega al Governo per il riordino della normativa sugli enti
vigilati dal Ministero della salute" risultante dallo stralcio del “Ddl Lorenzin”
-considerato che negli ultimi anni si e' registrato un maggiore impiego dei cavalli di razza purosangue inglese (PSI)
nelle manifestazioni organizzate in tracciati cittadini con impianti temporanei e atteso il verificarsi, nell'anno 2015 e
fino alla prima meta' del 2016, di un incremento significativo del numero di incidenti che hanno visto
prevalentemente il coinvolgimento di cavalli di razza purosangue inglese;
-Tenuto conto di quanto rilevato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con nota del 14 giugno
2016, n. 48024, circa l'impiego dei cavalli di razza purosangue inglese nelle manifestazioni non regolamentate
secondo i requisiti di sicurezza dei percorsi aventi caratteristiche tecniche analoghe a quelle degli impianti
autorizzati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per le corse al galoppo.
IDENTIFICATO UN POTENZIALE MARCATORE DI
A.PHAGOCYTOPHILUM ASSOCIATO AD ABORTI NEI BOVINI
da La Settimana Veterinaria N°971 - 27 luglio 2016
La frequenza degli aborti dovuti ad Anaplasma phagocytophilum è sconosciuta, ed è quindi estremamente difficile
stimare il suo reale impatto economico. Questa scarsità di conoscenze può essere spiegata in parte dall’assenza di
strumenti specifici e affidabili in grado di rilevare ceppi abortivi di A. phagocytophilum. Un team della Scuola
nazionale veterinaria di Alfort (Francia) e dell’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare (Anses) Unità di ricerca congiunta “Biologia molecolare ed immunologia parassitaria” (Umr Bipar), ha identificato un
potenziale marcatore genetico di ceppi abortivi di A. phagocytophilum. È stato costituito un database contenente il
DNA di 123 ceppi di A. phagocytophilum ottenuti da bovini francesi, 25 dei quali provenivano da aborti bovini
verificatisi durante l’ultimo terzo della gestazione. Il vaglio di questi DNA con una tecnica molecolare che consente
l’identificazione di variazioni di motivi ripetuti all’interno degli alleli di un gene (MLVA), ha permesso di
identificare una sequenza con tre ripetizioni, che i ricercatori ritrovano in maniera altamente significativa nei ceppi
provenienti da aborti: 20 su 25 (80%), contro 39 su 98 (40%) per gli altri ceppi (p = 0,008). Cinque ceppi derivati da
aborti non hanno questa caratteristica (questi aborti possono essere correlati a un altro fattore o a un altro agente
patogeno), ma questo marcatore rimane associato con la comparsa di aborti (p = 0,03). Gli autori non hanno
informazioni sulle bovine che non hanno abortito e da cui provengono i 39 ceppi che portano questo marcatore:
potrebbe provenire da tori o da femmine non gravide. Il gene che ha questo marcatore codifica per una proteina
che sembra essere essenziale per la diffusione del batterio nell’organismo. Gli autori sottolineano l’interesse di
confermare questi risultati iniziali con lavori supplementari effettuati su campioni provenienti anche da altre
Regioni francesi, perché quelli analizzati in questo studio sono tutti provenienti dal nord ovest del Paese
(Bretagna). Nell’ipotesi che questi risultati vengano confermati, questo marcatore genetico potrebbe svolgere un
ruolo importante nelle misure di sorveglianza per le aziende agricole in cui sono presenti ceppi abortivi di
Anaplasma phagocytophilum.
BLUE TONGUE. VERTICE IN REGIONE VENETO: I SERVIZI
VETERINARI ASSICURANO CHE E’ TUTTO SOTTO CONTROLLO
da www.sivemp.it 12/09/16
La Regione Veneto ha convocato il 9 settembre un tavolo tecnico per affrontare con tempestivitá il problema
denominato "blue tongue", tradotto "lingua blu", una malattia che colpisce ovini, caprini e bovini, specialmente gli
ovini. "La Regione sta mappando i focolai del Veneto - ha affermato l'assessore all’agricoltura Giuseppe Pan attualmente diffusi nell’area al confine tra Belluno e Treviso, da Lamon a Valdobbiadene". Gli effetti di questa patologia,
descritta come febbre catarrale degli ovini, hanno natura infettiva e si manifestano attraverso febbre alta,
congestione cutanea, coronide e zoppia, edema e cianosi della lingua, che si manifestano con un colore bluastro
delle papille gustative. “Si tratta di una malattia degli animali – tiene a precisare l’Assessore alla Sanità Luca Coletto –
che non è trasmissibile all’uomo”. "La malattia al momento ha colpito circa 700 capi ovini – riferisce Pan. Essa non si
trasmette in modo classico da animale ad animale, ma è necessaria la presenza di un insetto vettore (culicoside) per diffondere il
virus, pertanto stiamo valutando, assieme al collega Coletto, una serie di azioni tese a contenere il fenomeno, in linea con
quanto disposto dal ministero della Salute”.
Le principali misure nella Zona di Restrizione sono le seguenti:
- Divieto di movimentazione degli animali appartenenti alle specie sensibili, del loro sperma, ovuli ed embrioni
verso il territorio libero a livello nazionale (nord Italia), verso gli altri Stati membri dell’Unione Europea nonchè
verso i Paesi terzi.
- Effettuazione del censimento di tutte le aziende con animali sensibili alla BT nel raggio di 4 km dalle aziende nelle
quali è stata confermata circolazione virale.
- Effettuazione di visite cliniche settimanali in tutti gli allevamenti ovi-caprini nel raggio di almeno 4 km
dall'azienda o dalle aziende dove è stata confermata la presenza della malattia.
- Prelievi sul latte nelle aziende bovine da riproduzione e prelievi a campione negli allevamenti da carne nelle aree
considerate a rischio.
Nel corso della riunione le Organizzazioni agricole hanno chiesto di procedere con la vaccinazione di tutto il
patrimonio zootecnico sensibile presente nel territorio delle due province coinvolte, operazione che consentirebbe
di eradicare la malattia e consentire alla Regione Veneto di riacquisire lo status di “indenne”.
CHIARIMENTI SUL PIANO NAZIONALE PER LA SORVEGLIANZA ED
IL CONTROLLO DELL'ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUIDI
da nota DGSAF 19423-11/08/2016
La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della salute fornisce alcuni
chiarimenti e indicazioni in merito al Piano nazionale per la sorveglianza ed il controllo dell'anemia infettiva degli
equidi (DM 2 febbraio 2016), pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 96 del 26 aprile 2016, ai fini di una uniforme
applicazione sul territorio nazionale. Le indicazioni riguardano in particolare la sorveglianza epidemiologica e
livelli di rischio; i controlli nelle aree a basso rischio; i controlli al macello; l'onerosità dei controlli e l'accessibilità al
Sistema Informativo dell’Anemia Infettiva.
L'obiettivo del decreto emanato a febbraio è di "rendere praticabile l’esecuzione di un piano obbligatorio per la
sorveglianza sanitaria dell’infezione con criteri uniformi per tutte le categorie di equidi e per tutte le tipologie di
aziende detentrici sul territorio nazionale". In secondo luogo, il decreto "mira a stabilizzare su base sistematica, a
seguito delle maggiori conoscenze sull'epidemiologia, sulla diffusione dell'infezione nonché in materia di
diagnostica di laboratorio, l'applicazione delle misure straordinarie introdotte con le ordinanze ministeriali
succedutesi a partire dal 2006, da ultima l’ordinanza 6 agosto 2010 che ha cessato la sua efficacia il 19 settembre
2012". Inoltre, l'abrogazione del decreto ministeriale 4 dicembre 1976 " consentirà di modulare in maniera flessibile
i criteri di sorveglianza sulla base dell'analisi del rischio", come da parere del Centro di referenza nazionale per
l'anemia infettiva equina (CRAIE) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana" ha
spiegato Silvio Borrello Direttore DGSAF.
Dati- In Allegato alla nota ministeriale vengono indicati alcuni degli elementi che hanno guidato l’approccio
propedeutico alla stesura del piano di sorveglianza per quanto riguarda l’attribuzione del rischio regionale. La
“Tabella 1” fornisce la proiezione per regione della % delle aziende testate rispetto alle aziende censite in Banca
Dati Nazionale mentre la “Tabella” 2 riepiloga i livelli di attribuzione del rischio regionale in base alle attività di
controllo condotte nel triennio oggetto del rilevamento.
Sorveglianza epidemiologica e livelli di rischio - Refuso corretto e rivalutazione del rischio - A causa di un
refuso nel testo nella definizione “Area a rischio elevato” (Allegato I, lettera b) non è stato correttamente riportato
il periodo temporale considerato per il calcolo della prevalenza cumulata utilizzata per la definizione del rischio
regionale. Nello specifico, il criterio effettivamente considerato è la prevalenza dei focolai osservata nell’ultimo biennio di
applicazione dell’ordinanza 6 agosto 2010 e non “la prevalenza dei focolai osservata nell’ultimo anno", come
erroneamente riportato. La rivalutazione del rischio sarà operata annualmente per le Regioni a rischio elevato ed
ogni tre anni per quelle a rischio basso utilizzando i dati confluiti al Centro di referenza. Inoltre per le regioni a
rischio elevato che abbiano continuato le attività di controllo anche successivamente alla cessazione delle
disposizioni di cui alla sopracitata ordinanza ministeriale 6 agosto 2010, la Direzione Generale si riserva la
possibilità di rivalutare il livello di rischio previa acquisizione del parere tecnico emesso in merito dal Centro di
referenza sulla base di un riscontro oggettivo relativo alla documentazione adottata a tal fine.
Aree a basso rischio- Le Autorità sanitarie preposte devono verificare che tutti gli animali di età superiore ai 12
mesi che si movimentano verso tali destinazioni debbano avere almeno un controllo valido effettuato negli ultimi 3
anni. A tal proposito sono da considerarsi validi i controlli ufficiali eseguiti nell’arco della tempistica indicata
precedentemente all’entrata in vigore del decreto in oggetto. Nei casi in cui i soggetti provengano da aree del
territorio nazionale con qualifica sanitaria inferiore (Aree a rischio elevato) dovrà essere dimostrata l’esecuzione di
un test entro l’anno precedente la movimentazione.
Controlli al macello- Le verifiche al macello, già effettuate nel corso di una fase sperimentale posta in atto nel
Lazio, si sono dimostrate uno strumento di controllo in grado di aumentare la sensibilità della sorveglianza: fatto
salvo quanto previsto dall’art. 5, paragrafo 4, e dalle “Indicazioni operative” di cui all’Allegato I del Decreto in
oggetto, alla luce dell’esperienza acquisita, verrà eseguita una rivalutazione dei dati elementi raccolti sulla base
delle analisi effettuate al macello dopo un anno dalla data di applicazione in vista di una opportuna verifica di
efficacia della misura secondo le nuove procedure introdotte dal decreto.
Trattandosi di attività finalizzata ad individuare possibili focolai nelle aziende di origine, i prelievi devono essere
effettuati su animali nati, allevati e macellati in Italia anche di età inferiore a 12 mesi e mai controllati in
precedenza. La positività al mattatoio da origine al sospetto nell’azienda di provenienza che, come tale, andrà
notificato su SIMAN sino a completamento dei controlli. Le successive positività in azienda daranno origine al
focolaio mentre in caso di esito favorevole al controllo, il sospetto dovrà essere estinto.
Costi dei controlli- Per quanto riguarda l’onerosità dei controlli, ove non diversamente specificato, la nota
ministeriale precisa che "le attività di sorveglianza da effettuarsi a seguito di focolaio (tra le quali quelle previste
nelle Aree di Sorveglianza Attiva – A.S.A. e nei Cluster) rientrano nell’ambito di quelle previste dal Regolamento
di polizia veterinaria per impedire la diffusione delle malattie infettive e pertanto devono essere svolte a titolo
gratuito".
Il Ministero conclude informando che - dalla homepage del CRAIE è possibile accedere al Sistema Informativo
dell’Anemia infettiva degli equidi, (http://195.45.99.77/craie) funzionale alla gestione delle attività dei Servizi
Veterinari. Sul sito del CRAIE è inoltre pubblicato l’elenco dei lotti dei KIT ELISA approvati dal CRAIE per la
diagnosi sierologica dell’Anemia infettiva degli equidi.
EFSA: LA VACCINAZIONE È IL METODO PIÙ EFFICACE PER
TENERE SOTTO CONTROLLO LUMPY SKIN DISEASE
da Il Veterinario d'Italia nr. 143 del 30 agosto 2016
Vaccinare i bovini è l'opzione più efficace per controllare la diffusione della dermatite nodulare contagiosa,
affermano gli esperti dell'EFSA. E’ questa una delle principali risultanze di un documento scientifico emesso
dall’EFSA circa l'efficacia delle diverse opzioni per controllare la diffusione di questa malattia economicamente
dannosa. Il lavoro scientifico è stato richiesto dalla Commissione europea a seguito della rapida diffusione della
malattia in Grecia e in Bulgaria e in altri Paesi balcanici. La dermatite nodulare contagiosa è una malattia virale che
colpisce i bovini ed è trasmessa da insetti che si nutrono di sangue, come certe specie di mosche e zanzare o zecche.
Gli esperti dell'EFSA affermano che, se la vaccinazione viene effettuata correttamente, l’abbattimento parziale degli
animali colpiti è efficace nell’eradicare la malattia tanto quanto l’abbattimento dell’intera mandria, attualmente
imposto dalla legislazione UE. Nello specifico la vaccinazione è particolarmente efficace se effettuata prima che il
virus faccia il suo ingresso in una data regione o Paese. Gli esperti raccomandano che la vaccinazione venga
eseguita omogeneamente in tutte le zone. L’EFSA ha utilizzato un modello matematico per simulare la diffusione
della malattia a seconda delle diverse misure di controllo. La dermatite nodulare contagiosa è presente in molti
Paesi africani. Dal 2012 si è diffusa dal Medio Oriente verso l'Europa sud-orientale. Elevato è il rischio di diffusione
ulteriore della malattia.
ALIMENTAZIONE DEL VITELLO: SUPPLEMENTAZIONE IN
ACIDI GRASSI ESSENZIALI
da Settimana Veterinaria n. 971/luglio 2016
Questo studio ha analizzato l’effetto sui vitelli di una supplementazione in acidi grassi (AG) somministrata alle
bovine in gravidanza e nei giorni successivi al parto. Sono formati 3 gruppi di vacche, ciascuno con una razione
diversa: senza aggiunta di AG; con AG saturi C18.0; con acido linoleico. I vitelli maschi nati da queste vacche
hanno poi ricevuto un sostituto del latte ricco o povero in acido linoleico durante i loro primi 30 giorni di vita. Il
profilo in acidi grassi del fegato (controllato mediante biopsia) è moderatamente influenzato dal contenuto di AG
della razione della madre prima del parto, ma non dalla natura degli AG, mentre si differenzia a seconda del
profilo degli AG presenti nell’alimento latteo ricevuto durante il primo mese di vita. Anche il profilo plasmatico
degli AG è influenzato dall’alimentazione del vitello. Un alimento ricco di acido linoleico porta alla
sovraespressione di alcuni geni coinvolti nel metabolismo lipidico e una sotto-espressione dei geni che regolano le
risposte infiammatorie. Uno studio sull’impatto della supplementazione in AG sulla produttività futura dei vitelli è
auspicabile.
L’EFSA RIVEDE IL QUANTITATIVO MASSIMO DI RAME
AMMESSO NEI MANGIMI
da Settimanale della Veterinaria Preventiva nr. 23/04.09.16
L'EFSA ha proposto modifiche ai livelli massimi di rame ammessi nei mangimi destinati ad alcuni gruppi di
animali, raccomandando una riduzione del tenore massimo di rame nei mangimi per suinetti, bovini e vacche da
latte, e un aumento nei mangimi per capre. I livelli proposti ridurrebbero la quantità di rame rilasciata
nell'ambiente, il che potrebbe avere un ruolo favorevole nel ridurre la resistenza agli antimicrobici.
Il gruppo di esperti scientifici sugli additivi, i prodotti o le sostanze usati nei mangimi (FEEDAP) raccomanda che
il contenuto di rame nei mangimi completi per suinetti non superi i 25 mg per kg (una diminuzione rispetto ai
precedenti 170 mg/kg). Il tenore massimo di rame in un mangime completo per vacche da latte e bovini dovrebbe
essere ridotto da 35 mg/kg di mangime a 30 mg/kg, affermano gli esperti del gruppo. Per quanto riguarda la
maggior parte dei restanti gruppi di animali, i livelli massimi attualmente autorizzati restano invariati, tranne per
le capre, per le quali il gruppo scientifico raccomanda un incremento. I livelli raccomandati sono considerate
sufficienti a soddisfare le esigenze nutrizionali in termini di rame di tali gruppi di animali. Questo lavoro
scientifico del gruppo FEEDAP si basa su un'approfondita e sistematica revisione della letteratura e dei dati
raccolti dagli Stati membri e dalle parti interessate. Il gruppo di esperti ritiene che una riduzione di rame nei
mangimi per suinetti ridurrebbe del 20% il rilascio di rame nell'ambiente tramite deiezioni. Nel parere scientifico
gli esperti suggeriscono inoltre che la riduzione del rame nei mangimi potrebbe contribuire a ridurre la resistenza
agli antimicrobici nei suini e nell'ambiente. Ciò perché alcuni studi indicano, tra le varie ipotesi, che la resistenza
gli antimicrobici potrebbe essere connessa alla vicinanza genetica tra alcuni geni di resistenza agli antibiotici e
alcuni geni di resistenza al rame.
www.efsa.europa.eu/it/efsajournal
ALIMENTI
IL VALORE ECONOMICO DEL SETTORE DELLE CARNI IN
ITALIA
da http://carnisostenibili.it 05/09/16
Il settore delle carni in Italia genera un valore economico dell’ordine di oltre 30 miliardi di euro all’anno, rispetto ai
circa 180 dell’intero settore alimentare e ai 1.500 del PIL nazionale. Numeri importanti, che portano le filiere delle
carni a contribuire a circa il 15% dell’intero risultato economico dell’industria alimentare italiana. Vediamo dunque
un po’ di numeri sulle filiere da cui provengono le carni più consumate in Italia: la carne suina e i salumi, la carne
bovina e quella avicola.
Carne suina e salumi
Sommando la parte agricola con quella della trasformazione industriale, il settore della carne suina e dei salumi, fra
tutte le carni, è quello caratterizzato da una maggiore dimensione economica. Nel 2014 sono state consumate circa
1,8 milioni di tonnellate di carne suina (tra carne fresca e salumi), di cui il 61% prodotte in Italia e il resto importate
(come carne fresca o materie prime per i salumi) da altri Paesi europei. La bilancia commerciale degli animali vivi
vede importazioni per poco meno di 1 milione di capi ed esportazioni pressoché trascurabili (circa 4.000 capi). Per
quanto riguarda il settore dei salumi, nel 2014 è stata nuovamente registrata una flessione sia della produzione sia
dei consumi, confermando il trend negativo dei tre anni precedenti. La produzione è scesa a 1,17 milioni di
tonnellate, con una diminuzione del 1,2% rispetto al 2013; di queste ne sono state esportate circa 149.000 tonnellate,
di cui circa il 42% prosciutti crudi (+5,7% rispetto ai dodici mesi precedenti). Il settore dei salumi presenta una
bilancia commerciale positiva, con le esportazioni che superano le importazioni (circa 48.700 t, per il 32%
provenienti dalla Germania), sia in termini di quantità sia di valore economico.
La carne bovina
Secondo i dati Istat, dei circa 2,5 milioni di capi macellati nel 2014, il 54,5% proviene da vitelloni, il 27% da vitelli a
carne bianca, il 17% da vacche a fine carriera e il restante 1,5% da tori/buoi. Per quanto riguarda gli scambi con
l’estero, la bilancia commerciale è negativa, con un saldo che negli anni si è aggirato attorno ai 2,6 miliardi di euro.
L’Italia è strutturalmente un forte importatore di bovini vivi per l’ingrasso e di carni bovine (fresche, refrigerate o
congelate, destinate al consumo o alla successiva trasformazione industriale); nel 2013 la quota in valore, è stata,
rispettivamente, del 42% e del 58% circa della domanda complessiva. Il tasso di auto-approvvigionamento del
nostro Paese si attesta intorno al 58% (BDN, 2014). Gli scambi con l’estero sono caratterizzati in prevalenza da:
diminuzione dell’import di animali vivi sia da ingrasso sia da macello, aumento dell’import di tagli economici per
la carne fresca, riduzione delle importazioni di carne congelata e conservata da tutti i Paesi e una crescente
concorrenza dei Paesi dell’est Europa (Ismea, 2015).
La carne avicola
Nel 2014 la produzione di carni avicole in Italia è stata pari a 1.261.200 t, in lieve aumento rispetto al 2013 (+0,2%).
Il nostro Paese è largamente autosufficiente, con un grado di auto-approvvigionamento dell’ordine del 107% nel
2014. Questo comparto è l’unico tra quelle delle carni italiane a presentare un saldo della bilancia commerciale
positivo per quantità e valore, in quanto l’Italia è un esportatore netto di prodotti avicoli. Focalizzando l’attenzione
sul commercio con l’estero di carne di pollo, nel 2014 sono state esportate 98.000 tonnellate di carne di pollo (per un
valore economico di quasi 197 milioni di euro), a fronte di 67.000 tonnellate di prodotto importato (pari a 160
milioni di euro).
NO OGM, NO ANTIBIOTICI, IL POLLO PIEMONTESE CHE
CRESCE ALL’ANTICA
da http://food24.ilsole24ore.com 22/08/16
“Impariamo ad allevare, non a curare”, è la filosofia che nonno Aldo ha insegnato ad Andrea Costa, allevatore da
tre generazioni e ora presidente della cooperativa Agricola Valverde di Saluggia (Vc). Andrea questa filosofia l’ha
interiorizzata al punto da riuscire a produrre il primo pollo allevato senza uso di antibiotici. Un lavoro di studio e
di ricerca durato due anni, cui hanno partecipato veterinari, docenti universitari ed esperti di allevamento per
ottenere il pollo Gran Selezione, linea premium di Pollo dal Piemonte e premiata nel 2015 a Expo con il
riconoscimento Good Chicken di Ciwf-Compassion in World Farming, organizzazione onlus la cui mission è quella
di promuovere pratiche di allevamento rispettose del benessere degli animali, dell’ambiente e delle persone. “E’ il
punto di arrivo di un lungo percorso di ricerca – dichiara Costa – perseguito attraverso programmi di
miglioramento della salute degli animali e dell’ambiente, grazie a migliori condizioni negli allevamenti e alla
minore densità negli stessi, all’utilizzo di nutrienti di alta qualità e a un’attenzione costante ai polli da parte dello
staff medico-veterinario”. Per ottenere questo risultato Costa e il suo team hanno scelto di scartare le comuni
varietà di pollo da carne a crescita rapida, e di puntare su una razza a lento accrescimento, ma anche più resistente
e robusta, proveniente da incubatoi attenti alla sicurezza. Per gli ambienti di allevamento, poi, la fonte
d’ispirazione è stata la vecchia cascina piemontese, dove gli animali razzolavano tra le balle di paglia sull’aia. “I
vecchi contadini mica avevano bisogno di curare i polli con gli antibiotici – esclama –, li facevano venire su sani
perché ne tenevano pochi al metro quadro, liberi e ben accuditi. E in questo modo abbiamo fatto anche noi”. I polli
infatti non superano i 30 kg/mq, godono di un capannone coperto dove ripararsi da caldo, freddo e intemperie, e di
un’aia scoperta dotata di arricchimenti dove correre, appollaiarsi, becchettare e nascondersi. “Tutti aspetti
fondamentali per garantire agli animali una buona qualità di vita”. Ultimo fattore il mangime, naturale e
selezionato, e integrato con semi di lino, fonte di Omega 3. “La carne ottenuta – spiega – si caratterizza quindi per
un più corretto bilanciamento del rapporto Omega 6/Omega 3 e il potenziamento di questi ultimi”. A oggi la
produzione è di 800 capi a settimana, ma entro fine anno saranno completati i lavori di ampliamento delle strutture
che porteranno a raggiungere la capacità di 4mila capi a settimana. “Partiti a gennaio – dichiara Costa – a giugno
abbiamo lusinghieri dati di vendita solo di Gran Selezione. Possiamo offrire una filiera integrata, dal pulcino al
prodotto finale. E infatti i prossimi progetti sono di raggiungere la grande distribuzione e le tavole degli italiani
con i lavorati, quali petti, cosce e soprattutto rollate”. Al momento il pollo Gran Selezione è venduto nel Nord Italia
nelle catene di Basko, Carrefour e Iper, oltre che nelle macellerie specializzate. “Già a settembre – annuncia Costa –
entreremo anche in Auchan e Gruppo Dimar”. Ovviamente, produrre un pollo così costa di più. Quanto? “Non
eccessivamente, circa un 40%. Non vogliamo diventare l’equivalente del cappone di Morozzo, ma con un prezzo di
circa 7,90 euro/kg essere acquistati da tutti, soprattutto conquistando l’alimentazione di bambini e anziani”. I
vantaggi? “Molto semplici: se gli animali stanno meglio, sono anche più buoni da mangiare. Questo pollo non ha
niente da invidiare a un filetto di manzo. E poi è sano e a noi basta”.
PROSCIUTTO COTTO: ADDIO AL TERMINE MINIMO DI
CONSERVAZIONE STABILITO PER LEGGE
da www.ilfattoalimentare.it 07/09/16
Il prosciutto cotto confezionato in vaschetta non ha più un termine minimo di conservazione prestabilito dalla
legge. Lo stabilisce l’articolo 5 del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 26 maggio 2016, che
modifica il decreto del Ministero delle attività produttive del 21 settembre 2005 sulla produzione e la vendita di
alcuni salumi. L’articolo 7 disciplina in modo particolare le condizioni di vendita del prosciutto cotto. Il nuovo
decreto cancella i riferimenti al termine minimo di conservazione, che non poteva essere superiore a 30 giorni dalla
data di confezionamento per il prosciutto cotto affettato e di 60 giorni per quello venduto in tranci. Prima il limite
era uguale per tutti ed era fissato senza considerare il tipo di materia prima, il sistema di lavorazione e soprattutto
il metodo di confezionamento. Adesso le regole cambiano e il periodo di conservazione del prosciutto cotto
affettato in vaschetta oppure venduto in tranci o a cubetti sarà stabilita dal produttore sulla base delle
caratteristiche, della tecnologia di confezionamento e di prove condotte in laboratorio, come avviene per quasi tutti
i prodotti alimentari. Per gli altri salumi confezionati, il termine minimo di conservazione è sempre stato stabilito
dai produttori. Il produttore che vende di prosciutto cotto affettato conservato in vaschette confezionate in
atmosfera modificata, magari sottoponendo i contenitori ad un preventivo passaggio sotto lampade UV per ridurre
la carica microbica, potrebbe stabilire anche una durata superiore ai 30 giorni prefissati dal vecchio regolamento. Il
vantaggio è duplice: dare più servizio al consumatore e ridurre le possibilità di gettare nella spazzatura affettati
ancora buoni e sicuri. Il nuovo decreto corregge anche una disparità normativa nella vendita dei salumi
confezionati, visto che i limiti alla scadenza riguardavano solo il prosciutto cotto confezionato. Per gli altri salumi
come salame e prosciutto crudo presenti nei banchi frigo dei supermercati italiani, il termine minimo di
conservazione era già stabilito dal produttore.
VARIE
CANE SMARRITO
Gabriele Della Gatta segnala lo smarrimento del suo
cane tipo bracco tedesco nero femmina di 5 anni a
pelo raso con coda tagliata corta (microchip:
380260040600680 regione veneto), con pettorina rossa
e medaglietta al momento dello smarrimento,
avvenuto il 6 agosto 2016 in campagna in provincia di
Rovigo.
Tel. 3497415492
ANAGRAFE APISTICA NAZIONALE, INTRODOTTE SANZIONI
IN CASO DI MANCATA ISCRIZIONE
da nota DGSAF 20204 del 31/08/2016
Il cd. "collegato agricoltura", approvato definitivamente dal Parlamento a inizio luglio e in
vigore dal 25 agosto 2016 (Legge 28 luglio 2016 n. 154 “Deleghe al Governo e ulteriori
disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo
e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale”), introduce sanzioni per
chiunque contravviene all’obbligo di denuncia della detenzione di alveari presso i Servizi
Veterinari competenti e, di conseguenza, determina il mancato aggiornamento della Banca Dati
dell’anagrafe apistica nazionale. A tal proposito la Direzione Generale della Sanità Animale e
dei Farmaci Veterinari del Ministero della salute fornisce alcune indicazioni e chiarimenti.
La nota del Ministero: www.sivemp.it/userfiles/public/minsal3108016.pdf
ZIKA
OMS, EPIDEMIA È ANCORA EMERGENZA INTERNAZIONALE
Da www.federfarma.it 01 e 03/09/2016
Zika è ancora un'emergenza di salute pubblica internazionale. Lo ha affermato il comitato di emergenza dell'Oms
al termine della propria quarta riunione. «Il virus continua a causare nuovi focolai in diversi paesi del mondo» ha
sottolineato David Heymann, che coordina il comitato «e dobbiamo prepararci ad una ulteriore espansione». Al
momento, ha affermato l'esperto, non ci sono segnalazioni di nuovi casi in Brasile legati ai Giochi. Il comitato ha
indicato anche le aree in cui la ricerca deve essere rafforzata. «Abbiamo ancora dei gap nelle conoscenze sul virus»
ha precisato Heynmann «sulle possibili conseguenze dell'infezione per gli adulti, sulla trasmissione sessuale, e gli
studi saranno intensificati in queste aree, e anche su eventuali cofattori che possono aumentare il numero di casi di
microcefalia. Ci saranno anche ricerche sul ceppo africano, che non è legato a questa epidemia, per capire se causa
microcefalia e se una infezione da questo ceppo protegge dall'esposizione a quello asiatico. Così come succede per
altri virus simili».
ZIKA: ISS, IN ITALIA VALIDE LE MISURE PER TRASFUSIONI SANGUE
Le misure introdotte in Italia per prevenire la trasmissione dell'infezione da virus Zika attraverso trasfusioni di
sangue sono valide sulla base della situazione epidemiologica attuale e delle raccomandazioni delle autorità
competenti. Lo specifica il Centro Nazionale Sangue (Cnt), in relazione alla recente decisione della Food and Drug
Administration (Fda), di rafforzare le misure per la prevenzione, autorizzando, negli Stati Uniti, l'esecuzione di test
molecolari sul sangue donato, pur se "non ancora completamente validati". Misure, si legge in una nota del Cnt
(che fa capo all'Istituto Superiore di Sanità, Iss), dettate dal "crescente numero di casi di infezione acquisiti
localmente" negli Usa, ma non necessarie in Italia, che è da considerarsi "area non endemica", in quanto ha
registrato finora solo casi importati da viaggiatori provenienti dalle zone in cui il virus sta circolando. Pertanto,
"sulla base della situazione epidemiologica attuale e in linea con quanto raccomandato dall'European Centre for
Disease Prevention and Control (Ecdc) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il Centro Nazionale
Sangue - dichiara il direttore Giancarlo Maria Liumbruno - conferma la validità delle misure di prevenzione della
trasmissione trasfusionale già introdotte in Italia".
ZIKA, PER LA VIROLOGA CAPUA LA SITUAZIONE È PREOCCUPANTE
da Settimanale della Veterinaria Preventiva nr. 24/11.09.16
"Sono molto preoccupata per il virus Zika perche' ci sono fattori che non conosciamo, relativi al modo in cui
l'epidemia si potrebbe diffondere": a poco piu' di due mesi dal suo saluto all'Italia, la virologa Ilaria Capua e' ormai
immersa nel lavoro nel suo nuovo ruolo di direttore del Centro di eccellenza dell'Universita' della Florida, dedicato
alla cosiddetta 'One Health', l'approccio che unifica i temi della salute umana, animale e ambientale. Per esempio, e'
possibile che un altra specie di zanzara possa diventare il vettore del virus, causando un'impennata dei casi.
Qualcosa del genere e' accaduto in Europa nei primi anni 2000, quando l'impennata di casi di lingua blu tra i bovini
smenti' improvvisamente la convinzione che la malattia non avrebbe potuto diffondersi in quanto non c'era un
vettore. "Sul virus Zika ci sono ancora tantissimi fattori sconosciuti, che potrebbero determinare un'impennata nel
numero dei casi", ha detto ancora Capua. "Sono preoccupata - ha aggiunto - perche' sono consapevole del fatto che
non ci sono strumenti predittivi completi". A dare un'idea dell'incertezza contribuiscono alcuni numeri: "in questo
momento il 30% delle zanzare della rete caraibica appartiene a specie sconosciute, con un potenziale devastante",
ha osservato il collega di Ilaria Capua Marco Salemi, dell'universita' della Florida. "Il vaccino e' ancora lontano - ha
proseguito Capua - e di conseguenza una possibile strategia potrebbe consistere nell'estendere l'approccio 'One
Health' ad altre discipline", in un approccio complessivo che sia anche culturale, antropologico e che possa
comprendere anche la religione. "Per certo problemi sanitari - ha rilevato la virologa - la soluzione non puo' restare
confinata all'interno della biomedicina. Paradossalmente, ha concluso, per certi aspetti potrebbe fare molto di piu' il
Papa con un tweet che il vaccino".
IL REGOLAMENTO DI POLIZIA VETERINARIA ED.2016
da email Esculapio Editore 02/09/16
Di Pietro Benazzi, a cura di: Cinzia Benazzi, Gabriella Martini. Edizione 2016 aggiornata al 30/07/2016, Pag.3000, 3
volumi indivisibili, Prezzo: € 148,75. Approvato con D.P.R. 8.2.1954, N.320
La normativa in materia di Polizia veterinaria stabilisce un quadro generale per la prevenzione, la lotta e
l’eradicazione delle malattie infettive degli animali. Dal 1954, anno della pubblicazione del Regolamento con D.P.R.
n.320, ad oggi, si è estremamente modificato il panorama di riferimento. Questo in conseguenza di vari fattori,
quali le mutate modalità di allevamento degli animali, la comparsa di malattie fino a poco tempo fa sconosciute, la
periodica ricomparsa di malattie “storiche”, quali l’afta epizootica, la febbre catarrale degli ovini, l’influenza
aviaria, e l’aumentata consapevolezza e interesse dei cittadini europei per gli aspetti di sanità pubblica e sicurezza
degli alimenti. Infatti il consumatore esprime le sue preoccupazioni riguardo l’approvvigionamento alimentare
connesso con la sanità animale, la necessaria tutela del benessere degli animali e i costi derivanti dall’insorgenza di
malattie negli stessi. Non è da sottovalutare inoltre il notevole aumento degli scambi commerciali di animali e di
prodotti di origine animale sia all’interno dell’UE che con i Paesi terzi. Questo scenario in mutamento ha dato
origine nel tempo ad una proliferazione di norme, prima nazionali, poi in recepimento di direttive europee, infine a
regolamenti comunitari immediatamente applicabili in tutti gli Stati membri. In questa nuova edizione si è cercato
pertanto di integrare le norme attualmente vigenti sul territorio della UE con il testo ancora in vigore del
Regolamento di Polizia Veterinaria, con una modalità facilmente fruibile da parte dell’utilizzatore. Il testo è stato
anche arricchito di argomenti non trattati dal Regolamento all’origine, come la biosicurezza, l’identificazione e
registrazione degli animali e il benessere. L’Unione Europea ha recentemente emanato il regolamento in materia di
sanità animale, al fine di fornire agli stati membri un unico quadro normativo semplificato e flessibile. In attesa
della sua completa applicazione, il lettore potrà già consultarlo nell’appendice a questa edizione.
Per l’acquisto: www.amazon.it
NEWSLETTER ONAOSI
da email dell’Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani 26/08/16
• Emergenza terremoto - La Fondazione ONAOSI subito operativa per dare sostegno ai propri Assistiti e
Contribuenti
• Confermato il gradimento per le strutture ONAOSI che stanno per registrare il tutto esaurito anche per l'anno
2016-2017
• Ammissione nelle strutture ONAOSI di studenti laureati per corsi di formazione post-laurea
Per leggere tutto: www.onaosi.it
N.B.: L’Ordine declina ogni responsabilità sulla precisione delle informazioni contenute in questo servizio di rassegna stampa, messo
a disposizione dei propri iscritti. Inoltre si evidenzia che le notizie che compongono le News sono per ovvi motivi sintetiche; per
approfondimenti si rimanda alle fonti degli articoli.
Mantova, 13 settembre 2016
Prot.: 483/16