N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova
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N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova
NEWS DALL’ORDINE CORSI/CONVEGNI L’Ordine è stato informato dei seguenti corsi e convegni: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) Confindustria MN: La gestione dei rifiuti sanitari 23 settembre Mantova - [email protected]; www.assind.mn.it Società Italiana Patologia Aviare: I° Simposio scientifico SIPA Parma 23 settembre – [email protected] AVULP: http://avulp.org • Ricerca ed innovazione in ortopedia veterinaria 24 settembre Quattro Torri di Ellera (PG) • Patologie di più comune riscontro nell’articolazione di spalla, gomito, anca e ginocchio: cosa c’è di nuovo e cosa c’è di vecchio 25 settembre Quattro Torri di Ellera (PG) Consorzio Oltrepò Mantovano: JOBKIT: nuova energia per i giovani con metodologia Self-Empowerment 26-29 settembre – www.oltrepomantovano.eu; [email protected] ANMVI: Evoluzione digitale del Veterinario Aziendale-Dalla BDN alla ricetta elettronica Padova 28 settembre – [email protected] PVI-UOFAA: http://res.pviformazione.it www.pviformazione.it/abilitazione-impiego-fitosanitari Corso per Utilizzo di Mezzi Agricoli dal 28 settembre Pavia Corso per Autotrasportatori e Guardiani di animali dal 29 settembre Inverno & Monteleone (PV) Corso di F.A. Ovi-Caprina dal 3 ottobre Cornaredo (MI) Corso Nazionale di F.A. Bovina dal 15 novembre Mozzanica (BG) Azienda ULSS 22 Regione Veneto-Soc. Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva: One health, one medicine, one world: obiettivi raggiunti e traguardi possibili sulla strada della multidisciplinarietà ambientale, alimentare e sanitaria 29 settembre Bussolengo (VR) - [email protected] Ordine Veterinari Cuneo: Un mondo di … Bufale Caraglio (CN) 5 ottobre http://formazioneresidenziale.fnoviconservizi.it Ordine Veterinari Verona: Sanità nell'allevamento bovino, strategie di prevenzione, controllo e trattamento anno 2016 Soave (VR) 13-20-27 ottobre e 3-10-17 novembre - [email protected] SIVAR: La nuova legislazione europea sul benessere suino: cosa ci si aspetta, dove e come è stata applicata 27 ottobre Cremona - iniziativa riservata ai laureati e studenti in medicina veterinaria: Per ottenere il tuo ingresso gratuito vai al link www.fierezootecnichecr.it/ticket e inserisci il codice FZPT1603C8A Fiere Zootecniche di Cremona: www.fierezootecnichecr.it Mini caseifici in azienda nuovo valore per la materia prima di qualità Cremona 26-29 ottobre Latte e carne biologici: nuova redditività per l'agroalimentare Cremona 26-29 ottobre SCIVAC: Il cane: etologia, semeiologia e abc terapeutico Cremona 9/11 novembre - www.scivac.it Circolo Veterinario Bolognese: Il paziente geriatrico: cioè il gatto che dimagrisce? 13 novembre Casalecchio di Reno (BO) - [email protected] DAL 12 SETTEMBRE DISPONIBILE LA NUOVA FAD “IL PSR 2014-2020: LE NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL MEDICO VETERINARIO” da www.fnovi.it 23/08/2016 Onde favorire il costante aggiornamento della categoria, la FNOVI ha realizzato un nuovo Corso di Formazione A Distanza, liberamente fruibile da tutti gli iscritti agli Ordini Provinciali. La FAD, inerente il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, sarà disponibile sulla piattaforma di ProfConservizi (http://fad.fnovi.it) a partire dal 12 settembre 2016. Il corso fornisce un breve resoconto storico sulla Politica Agricola Comune (PAC), la più grande politica economica messa in atto dall’Unione Europea, ne descrive la sua evoluzione nel corso degli anni, ed affronta nello specifico il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, e le misure del Piano che coinvolgono più direttamente i Medici Veterinari. Su questo tema si ricorderà l’interesse della Fnovi a contestare i passati PSR in 10 regioni. I ricorsi al TAR fondavano sulla contestazione di regole che di fatto escludevano dalle consulenze aziendali i professionisti. Nel contempo Fnovi insieme agli Agrotecnici ed agli Agronomi si costituivano in una Fondazione (Fordagri) che veniva accreditata in tutte le Regioni che di fatto attivano la misura della Consulenza Aziendale. Oggi, anche grazie alla attività di Fnovi, lo scenario è completamente mutato: i professionisti possono entrare nel sistema, che va conosciuto. Una opportunità quindi per il veterinario da scrutare e da percorrere. Il discente, per ottenere i 4,5 crediti ECM assegnati all’evento, dovrà aver frequentato il 100% delle lezioni proposte, compilato la scheda di valutazione dell’evento ed aver risposto correttamente ad almeno il 75% delle domande del questionario. Il questionario non potrà essere svolto più di 5 volte. Si coglie l’occasione per ricordare gli altri due corsi già attivi: “Corso per l'accreditamento di base del Veterinario FISE” e “La Professione Del Medico Veterinario”. Tutte le FAD si chiuderanno il 31 dicembre 2016. PROSSIMO EVENTO DELL’ASSOCIAZIONE AMICO CANE L’Associazione "Amico cane & co." di San Giorgio di Mantova organizza la BAU FEST. Nel corso della giornata, dedicata al volontariato, si svolgeranno giochi per bambini e adulti, forum e incontri culturali, cena e musica con Puntonomadi Tribute Band e lotteria a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Segreteria e-mail: [email protected] - sito internet: www.amicocane2010.it NOTIZIE DALL’ORDINE Si è cancellato il Dr Carra Vanni; si è iscritta la Dr.ssa Chiara Rosignoli. RICERCA VETERINARI 1) Tirocinio retribuito teorico pratico: L’Ospedale Veterinario S. Lucia di Verona con pronto soccorso 24h offre periodo formativo retribuito della durata di 4 mesi. Il percorso prevede la formazione in pronto soccorso, medicina interna, anestesia e terapia intensiva, chirurgia e ortopedia, gestione dei ricoverati, diagnostica per immagini, oncologia e animali esotici. Per informazioni: tel 045/8620501 oppure [email protected] o visita il sito www.veterinariobeverari.it 2) La Clinica Veterinaria Benaco Blu di Castiglione delle Stiviere (MN) cerca n° un/a collega da inserire nel proprio staff e n° un/a collega per sostituzione Maternità di sei mesi. La disponibilità di entrambe le figure professionali dovrà essere rivolta alla tipologia di un 24 ore, quindi turni diurni, notturni e festivi. Possibilità di alloggio nei pressi della struttura. Si richiede cortesemente il curriculum da inviare via mail ([email protected]) prima del colloquio. Per contatti telefonare al numero 335 5849430. CORSO ECM DELL’ORDINE / ASS. BELLANI L’INTERNISTA ALLE PRESE CON L’ENDOCRINOLOGIA 22 e 23 OTTOBRE 2016 presso la Fondazione Università di Mantova Via Scarsellini, 2 – Mantova AULA CONSILIARE 1° piano DOCENTE: Prof. Federico Fracassi (DVM, PhD, Dipl. ECVIM-CA) SABATO 22 OTTOBRE 2016 14.15 14.30-16.00 16.00-16.15 16.15-17.15 17.15-17.45 Registrazione partecipanti Ipotiroidismo nel cane: impariamo a conoscere e a trattare questa complessa endocrinopatia pausa caffè Diagnosi e gestione dell’ipertiroidismo felino Discussione-domande/casi clinici DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 9.00-11.00 11.00-11.15 11.15-12.00 12.00-12.45 12.45-13.15 13.15-14.15 14.15-15.15 15.15-15.30 15.30-16.30 16.30-17.00 Sindrome di Cushing: approccio ragionato dalla patogenesi alla diagnosi pausa caffè Approccio terapeutico alla Sindrome di Cushing attraverso la discussione di casi clinici Il Morbo di Addison Pausa pranzo Disturbi di accrescimento attraverso la discussione di casi clinici La chetoacidosi diabetica nel cane e nel gatto pausa caffè Disturbi della calcemia attraverso la discussione di casi clinici Discussione finale/casi clinici 12 CREDITI ECM Destinatari attività formativa: max 80 Veterinari Quota iscrizione: € 85,00 (con bonifico anticipato) Altre informazioni: Durata corso: 12 ore; Responsabile Scientifico: Dr. Angelo Caramaschi SPONSOR: Associazione Antonietta e Luigino Bellani c/o Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Mantova Via Accademia, 43/a - 46100 Mantova - C.F.: 93033290201 - P.I.: 02418980203 Tel. e Fax: 0376/328508 - www.ordineveterinarimantova.it - E-mail: [email protected] INFORMAZIONI COME PARTECIPARE: Il corso è aperto a tutti i Veterinari italiani. Numero massimo di partecipanti: 80; numero minimo: 50. Scadenza iscrizioni: 18/10/16. Il non raggiungimento del numero minimo di partecipanti comporterà l’annullamento del corso con restituzione integrale della quota versata tramite bonifico. Non sono previsti rimborsi per prenotazioni viaggio, pernottamenti ed altro. Raggiunto il numero massimo di iscritti, confermato da regolare pagamento, verrà istituita una lista di attesa per eventuali rinunce. Iscrizione on line: collegarsi al link http://formazioneresidenziale.profconservizi.it In alto a destra troverete la sezione ACCESSO. Se siete già registrati: inserire Username e Password, e poi cliccare su Accedi. Se si tratta del primo accesso: nella casella Username scrivere il proprio codice fiscale (indifferentemente minuscolo o maiuscolo); nella casella Password inserire l’anno di nascita seguito, senza spazi, dal numero di iscrizione all’Ordine dei Veterinari. Successivamente apparirà una schermata che consente di cambiare la password ed inserire il proprio indirizzo email. A questo punto vengono elencati i corsi ai quali è possibile iscriversi; individuato quello che interessa L’internista alle prese con l’endocrinologia (Associazione Bellani) cliccare su Iscriviti. Vi arriverà immediatamente un’email dell’avvenuta pre-iscrizione. A questo punto potete effettuare il pagamento, a conferma dell’iscrizione definitiva QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 85,00 da versare all’atto dell’iscrizione mediante bonifico bancario: IBAN: IT32N0569611501000004524X25 BENEFICIARIO: Associazione Antonietta e Luigino Bellani (Via Accademia, 43/a - 46100 Mantova) CAUSALE: Iscrizione corso Endocrinologia Dr. (nome e cognome) Dovendo emettere fattura a ciascun partecipante, vi invitiamo a comunicarci la vostra ragione sociale con PARTITA IVA per email ([email protected]) La quota di iscrizione da diritto agli ECM, agli atti del corso e ad un pranzo e coffee breaks. Il giorno di inizio del corso, se vi saranno posti disponibili, sarà possibile iscriversi e pagare in sede congressuale: euro 100,00. PER ACQUISIRE I CREDITI ECM: è necessaria la frequenza del 100% delle ore di lezione, la firma sui fogli presenza in entrata ed uscita, ed il superamento del 75% dei quesiti che compongono il test di valutazione dell’apprendimento (online). PARCHEGGI: presso l'Università (a pagamento) oppure nelle immediate vicinanze (a pagamento solo il sabato): lungo Via Scarsellini, in Piazza D'Arco, in Piazza S. Giovanni. IMPORTANTE: chi si iscrive e successivamente si trova impossibilitato a partecipare, è pregato di cancellare l’iscrizione mediante il portale http://formazioneresidenziale.fnoviconservizi.it per ottimizzare l'organizzazione dell'evento e per cedere il posto ad altri Veterinari interessati a partecipare. N.B.: In caso di cancellazioni entro il 07/10/16, fornendo i propri dati e l’IBAN alla segreteria ([email protected]), provvederemo alla restituzione della quota mediante bonifico bancario. Se la cancellazione avviene dopo il 07/10/16, la quota già pagata non verrà restituita. Ente Nazionale Previdenza Assistenza Veterinari BANDO BORSE DI STUDIO 2016 E SUSSIDI ALLA GENITORIALITÀ da email Enpav 07/09/16 ENPAV ricorda che il prossimo 30 settembre sono previste due importanti scadenze per gli iscritti. Entro quella data, infatti: - gli studenti figli dei veterinari possono presentare domanda per partecipare al Concorso delle Borse di StudioBando 2016 - le professioniste veterinarie possono inviare domanda di Sussidio alla genitorialità per richiedere un contributo per le spese sostenute per l’asilo nido o la baby sitter. Per quanto riguarda le Borse di studio, ne sono state stanziate 90 e gli studenti possono concorrere per l’esame di maturità appena sostenuto e per gli studi universitari. Il modello di domanda con il testo completo del Bando sono disponibili sul sito www.enpav.it (il link preciso è: www.enpav.it/index.php?option=com_content&view=article&id=324:bando-borse-di-studio2016&catid=27:articoliprestazioni&Itemid=270) Per quanto riguarda i Sussidi alla genitorialità, le professioniste possono richiedere un contributo per le spese di asilo nido o baby sitting sostenute entro i 2 anni di età del proprio bambino. Per conoscere i dettagli di questa importante iniziativa, suggeriamo di visitare la pagina dedicata del sito www.enpav.it, dove è disponibile anche il modello di domanda, al seguente link: www.enpav.it/index.php?option=com_content&view=article&id=310:sussidi-allagenitorialita2016&catid=27:articoli-prestazioni&Itemid=270) FISCO/SENTENZE/NORMATIVE IN VIGORE I PARAMETRI TARIFFARI PER I VETERINARI da AnmviOggi 30 agosto 2016 A quattro anni dalla riforma delle professioni del Governo Monti, arrivano i parametri tariffari delle prestazioni veterinarie. Non sono tariffe minime di mercato, ma livelli di riferimento da utilizzare per la liquidazione del compenso davanti al Giudice. SI ALLEGA LA TABELLA La griglia di riferimento è stabilita dal Decreto n. 165 del 19 luglio 2016, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi (Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi per le professioni regolamentate, ai sensi dell'articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Medici veterinari, farmacisti, psicologi, infermieri, ostetriche e tecnici sanitari di radiologia medica) www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-0829&atto.codiceRedazionale=16G00177&elenco30giorni=false Oltre ai Veterinari anche farmacisti, psicologi, infermieri, ostetriche e tecnici sanitari di radiologia medica». Il Regolamento non interviene sulle competenze attribuite dalle normative vigenti a queste professioni, bensì detta le disposizioni per la determinazione, nel caso di liquidazione da parte dell'organo giurisdizionale, dei compensi da corrispondere a queste categorie professionali. Si tratta in sostanza di valori minimi di cui l’organo giurisdizionale deve tener conto nel caso di contenziosi, dal momento che in assenza di tariffari il compenso per le prestazioni professionali è pattuito al momento del conferimento dell’incarico. Delimitazione del 'compenso'- Nel compenso si considera la prestazione professionale pura, non sono cioè comprese eventuali spese da rimborsare nè gli oneri e i contributi dovuti a qualsiasi titolo. Anche eventuali costi degli ausiliari incaricati dal professionista sono considerati tra le spese dello stesso. Il provvedimento di liquidazione indica in modo distinto l'ammontare del compenso dovuto dal professionista, delle spese, degli oneri e dei contributi, nonche' il totale omnicomprensivo di tali voci. I compensi liquidati comprendono l'intero corrispettivo per la prestazione professionale, incluse le attivita' accessorie alla stessa. Nel caso di incarico collegiale il compenso e' unico, ma l'organo giurisdizionale può aumentarlo fino al doppio. Quando l'incarico professionale è conferito a una società tra professionisti, si applica il compenso spettante a uno solo di essi anche se la stessa prestazione e' eseguita da più soci. Parametri specifici (articolo 3 del Regolamento)- I compensi delle prestazioni dei veterinari sono definiti in base a parametri che includono: costo del lavoro, costo della tecnologia sanitaria, consumi, costi generali e il margine atteso. - IL COSTO DEL LAVORO si compone di: 1) costo del personale tecnico (costo fisso), comprensivo di oneri a carico del datore di lavoro, eventualmente impiegato per l'esecuzione della prestazione; 2) costo medio del professionista (costo variabile). Rappresenta la remunerazione «di base» attesa dal professionista per il tempo dedicato alla prestazione; - IL COSTO DELLA TECNOLOGIA SANITARIA- E' comprensivo dell'ammortamento delle attrezzature e della manutenzione; si considera l'ammortamento dell'attrezzatura (costo fisso), l'ammortamento per prestazione, la manutenzione dell'attrezzatura I CONSUMI- Il Regolamento distingue due casi: 1) costo variabile, nel caso in cui ad ogni prestazione corrisponda un consumo predeterminato di materiali. In tal caso il costo per prestazione viene determinato sulla base delle quantita' unitarie di ogni materiale moltiplicate per i relativi prezzi di mercato; 2) costo semi-variabile: e' il caso che si presenta per l'utilizzo di «kit» diagnostici. Il costo unitario viene determinato suddividendo il costo del kit per il numero atteso di esami per ogni kit; d) costi generali, che includono: segreteria affitto/ammortamento dell'acquisto dei locali, utenze, materiali non sanitari di consumo, assicurazioni, e altro. Tali costi possono essere valorizzati forfettariamente nella misura del 20 per cento dei costi precedentemente calcolati; IL MARGINE ATTESO- E' la componente del compenso che remunera il rischio imprenditoriale - che e' proporzionale all'entita' dei costi fissi di cui il professionista deve dotarsi -la complessita' del caso trattato. Prestazioni particolari- Per le pratiche di eccezionale importanza, complessita' o difficolta', ovvero per le prestazioni compiute in condizioni di particolare urgenza, al compenso del professionista puo' essere applicata una maggiorazione fino al 100%.Per le prestazioni non espressamente individuate in tabella, il compenso e' determinato in via analogica, sulla base dei parametri specifici e con possibilità di maggiorazione. L'assenza di prova del preventivo di massima costituisce elemento di valutazione negativa da parte dell'organo giurisdizionale per la liquidazione del compenso. Infatti il compenso per le prestazioni professionali deve essere pattuito con il cliente al momento del conferimento dell'incarico professionale (DL 1/2012). Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessita' dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell'incarico; la misura del compenso e' previamente resa nota al cliente con un preventivo di massima, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. A 6 anni dalla riforma delle professioni- Il Decreto origina nell'art. 9 del DL 1/2012 Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitivita', in base al quale è il Ministro vigilante (della Salute nel caso della professione veterinaria) - a stabilire i parametri di compenso del professionista Medico Veterinario a cui fare riferimento nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, vale a dire davanti al Giudice in caso di contenzioso con il cliente. Sul Regolamento, che entra in vigore il 30/08/2016, il Consiglio superiore di sanita' si era favorevolmente espresso al riguardo più di tre anni fa; anche il Consiglio di Stato dava il proprio benestare nel 2014. STUDI DI SETTORE VERSO L’ADDIO, LI SOSTITUIRANNO GLI “INDICATORI DI COMPLIANCE” Da Newsletter Federfarma 08/09/2016 Si chiameranno “indicatori di compliance” e rappresentano il superamento e assieme l’evoluzione degli studi di settore, lo strumento utilizzato dal Fisco per accertare presuntivamente il reddito di imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi. Gli indicatori, in particolare, valuteranno l’affidabilità del contribuente e faranno perno su una metodologia statistico-economica innovativa, basata su parametri più flessibili e realistici. Le linee portanti della rivoluzione prossima ventura sono state illustrate da Sose (la società delle Finanze per gli studi di settore) e Ministero alla platea delle associazioni di categoria e degli ordini professionali nella riunione della Commissione degli esperti per gli studi di settore in programma a Roma il 07/09/16. L'indicatore di compliance, in sintesi, misurerà su scala da uno a dieci il grado di affidabilità del contribuente, per autorizzare l’eventuale accesso al sistema premiale (che prevede oggi, tra l'altro, un percorso accelerato per i rimborsi fiscali, l'esclusione da alcuni tipi di accertamento e una riduzione del periodo di accertabilità). Il nuovo indicatore sarà articolato in base all’attività economica svolta in maniera prevalente, con la previsione di specificità per ogni attività o gruppo di attività. In particolare, gli indicatori di normalità economica (finora utilizzati per la stima dei ricavi) diventeranno indicatori per il calcolo del livello di affidabilità; invece dei soli ricavi saranno stimati anche il valore aggiunto e il reddito d'impresa; il modello di stima coglierà l'andamento ciclico senza la necessità di predisporre ex-post specifici correttivi congiunturali. IL TRIBUNALE: IN CONDOMINIO NON SI POSSONO VIETARE GLI ANIMALI da www.testmagazine.it 01/09/16 Nessuna norma condominiale può vietare di detenere animali domestici in condominio. La conferma arriva dal Tribunale Civile di Cagliari che con una puntuale sentenza ha chiarito come, conseguentemente alla legge di riforma del condominio, le clausole contenute nei regolamenti – anche di origine contrattuale – che vietano la detenzione di animali siano nulle. La sentenza chiarisce, infatti, in maniera inequivocabile come la disposizione contenuta nella legge 220 del 2012 secondo cui “le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici” è applicabile a tutte le disposizioni dei regolamenti indipendentemente dalla natura dell’atto che le contiene (contrattuale ovvero assembleare) e indipendentemente dal momento dell’introduzione di quest’ultimo. Il Tribunale di Cagliari chiarisce anche come gli animali possano usufruire degli spazi condominiali, poiché un eventuale divieto di godere delle proprietà comuni e di quelle esclusive del detentore può essere istituito solo se ricorrano condizioni previste dalla legge e non in via precauzionale. ARRIVANO I NUOVI AUTOVELOX: SCOUT SPEED da www.donnamoderna.com 31 agosto 2016 Gli Scout speed, l’ultima versione degli autovelox, sono già attivi in molte città italiane: non si vedono, quindi per gli automobilisti sono un vero salasso. Ecco come funzionano: l’apparato di nuova generazione è composto da una telecamera a infrarossi, un touchscreen, un sistema di riconoscimento delle targhe, il gps per la localizzazione satellitare e un collegamento telematico a una serie di banche dati. Installato a bordo di vetture delle forze di polizia, in particolare Stradale e vigili urbani, consente di rilevare la velocità di tutti i veicoli inquadrati e immortalati dall’occhio bionico della strumentazione. Funziona anche al buio e in caso di tempaccio. Costa 46mila euro. Lo usano già in decine di località, da grossi centri come Firenze e Bolzano a cittadine e paesi di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. I primi ricorsi e la petizione sul web: diventato la bestia nera di molti automobilisti, è oggetto di una petizione lanciata su change.org per farlo togliere di mezzo. Che differenze ci sono rispetto agli autovelox? 1 Per i micidiali Scout speed non c’è l’obbligo del preavviso. La presenza del dispositivo, cioè, non deve essere segnalata agli utenti della strada. 2 Il conducente da multare non va fermato, né c’è l’obbligo di contestazione immediata della sanzione da parte della pattuglia in azione o in un successivo posto di blocco. 3 La telecamera e le strumentazioni connesse possono essere collocate anche su auto civetta, indistinguibili, oltre che su macchine con le insegne. Accorgersene in tempo, e frenare, è impossibile. Così come sono inutili i soliti sistemi di “autodifesa” dei conducenti, dalle app su smartphone ai navigatori che danno informazioni “live” sui rilevatori di velocità “tradizionali”. 4 Le vetture con i “superocchi” a bordo non stanno ferme per ore negli stessi punti. Si spostano, sfuggendo agli “avvistatori”. 5 Le telecamere a infrarossi operano sia in posizione statica che in movimento, in teoria attivabili 24 ore su 24. 6 Il raggio d’azione è a 360 gradi. Riprendono i veicoli che viaggiano nella stessa direzione di marcia, davanti, e anche quelli che arrivano dalla direzione opposta, frontalmente. Solo di notte, in genere, ci si può accorgere degli Scout: chi li sta utilizzando in genere accende i lampeggianti. 7 Esiste anche una versione “street” – adottata ad esempio a Cesena - oltre a quella “speed”. Individua e consente di multare le auto in sosta irregolare, pescandole a strascico. Anche il Codacons, in particolare quello di Modena, si oppone all’utilizzo indifferenziato e massiccio dell’apparato: consiglia e assiste gli automobilisti beccati, sanzionati con multe salatissime e con tagli di punti patente. Fabio Galli, responsabile della sezione di Modena del Codacons: “Siamo favorevoli ai sistemi che consentono di alzare il livello di sicurezza sulle nostre strade. Ma gli Scout speed esulano da questo discorso. E’ evidente che hanno il solo fine di far cassa. In un’ora consentono di elevare decine e decine di verbali. Se gli accertatori fossero costretti a fermare le singole auto, invece, nello stesso tempo si potrebbero contestare due o tre violazioni”. Non sono molti, però, gli appigli legali cui attaccarsi per impugnare i verbali. “Abbiamo seguito alcuni ricorsi. – spiega il rappresentante dell’associazione di consumatori – e non tutti hanno avuto lo stesso esito: alcuni li abbiamo persi, altri li abbiamo vinti. La ragione viene data quando non è stata rispettata una circolare del ministero dell’Interno: il provvedimento dice che l’automobilista ripreso frontalmente deve essere fermato e si deve procedere con la contestazione immediata della violazione, per ragioni di privacy. Se non succede, e il verbale viene notificato a domicilio in tempi successivi, la multa non è legale”. Non basterebbe, dunque, un’altra delle innovazioni dello Scout speed: nelle riprese e negli scatti, proprio per tutelare il guidatore, il parabrezza inquadrato viene oscurato. “Un’altra motivazione valida per il ricorso – aggiungono dal portale laleggepertutti.it - è la mancata taratura annuale. Se non è stata fatta, il verbale è annullabile”. FARMACI USO RESPONSABILE COLISTINA – NOTA MINISTERO SALUTE da Circolare Assalzoo n. 247 del 12/08/16 Il Ministero della Salute ha diramato la nota prot. n. DGSAF/18992/P del 5 agosto avente per oggetto: “Uso responsabile dei medicinali veterinari contenenti colistina al fine di ridurre il rischio della resistenza antimicrobica”. A seguito della pubblicazione dell’aggiornamento del parere dell’EMA del 27/07/16 sull’impatto per la salute pubblica e negli animali dell’impiego della colistina, che si è reso necessario a causa della scoperta anche in Europa della resistenza alla colistina su base genetica attraverso il gene mcr-1, il Ministero ha ritenuto indispensabile sensibilizzare gli stakeholders sulla necessità di ridurre nell’arco di 3-4 anni il 65% degli attuali volumi di vendite dei medicinali veterinari contenenti colistina. La colistina ha assunto negli ultimi anni un’importanza critica in medicina umana, essendo spesso l’unico antibiotico cui riultano sensibili i batteri responsabili di infezioni nell’uomo ad elevata mortalità. Nello specifico l’EMA richiede agli Stati membri “alti e medi consumatori di tale molecola” fra cui l’Italia, insieme a Spagna e Portogallo, di raggiungere livelli target di 5 mg/PCU e livelli desiderabili di 1 mg/PCU di questo antibiotico. Attualmente l’Italia presenta livelli di oltre 25 mg/PCU di colistina, somministrata soprattutto per via orale in terapie di gruppo. Questa riduzione non deve portare ad un aumento del consumo di altre classi di antimicrobici, ma deve essere raggiunta attraverso l’adozione di buona governance in sanità animale, buone prassi di allevamento, misure di biosicurezza, programmi di vaccinazione. Con tale nota il Ministero invita le Organizzazioni e le Associazioni ad un rafforzamento dell’attività di formazione/informazione sull’impiego responsabile degli antimicrobici e gli Assessorati a verificare, attraverso la farmacosorveglianza, l’uso consapevole della colistina da parte degli operatori. Va ricordato, inoltre, che con Decisione del 14 luglio u.s. la Commissione Europea ha deliberato la revoca delle Autorizzazioni all’Immissione in Commercio dei medicinali veterinari contenenti colistina in associazione con altri agenti antimicrobici per la somministrazione orale. Circolare Ministero: www.fnovi.it/sites/default/files/MinSal_0018992_05_08_2016_DGSAF_MDS_P_0.pdf QUANDO LA COLPA NON E’ DEL VETERINARIO: IL FARMACISTA SOSTITUISCE IL FARMACO PRESCRITTO da La Rassegna di medicina felina n. 2/2016 Talvolta il cattivo esito delle cure prescritte non è imputabile al prescrittore bensì al dispensatore. Infatti nella pratica professionale, il veterinario, effettuata l’anamnesi, il segnalamento, la verifica dello stato presente, giunge ad emettere na diagnosi, che nella maggior parte dei casi, comporterà l aredazione di una ricetta veterinaria ed il proprietario dell’animale si recherà quindi in farmacia per l’acquisto dei medicamenti. Il farmacista, nel rispetto della Legge n. 362/1999 art. 6 “Erogazione di medicinali” la quale recita: “Fatti salvi i casi di urgenza assoluta o manifesta sotto il profilo sanitario, qualora il medicinale prescritto sia irreperibile nel normale ciclo di distribuzione o la farmacia ne risulti eccezionalmente sprovvista, il farmacista può consegnare un altro medicinale di uguale composizione e forma farmaceutica, avente pari indicazione terapeutica, dandone comunicazione al medico prescrittore”, potrà dispensare, qualora non lo posieda, un altro rimedio che deve avere la stesa configurazione e principio attivo. Non è infrequente che il farmacista si trovi costretto ad una sostituzione del farmaco prescritto ma è da dire che i felini hanno una fisiologia particolare e sono molti i principi attivi che essi non tollerano. Tra questi l’amitraz, la delmetrina, la flumetrina, il fluorouracile, la permetrina, ecc. e tavolta il farmacista, non dandone comunicazione preventiva al veterinario prescrittore, incorra in una imprudenza e dunque in una malpratica professionale. Citiamo un paio di casi clinici felini: in un caso di gravidanza indesiderata, il veterinario prescriveva 2 iniezioni sottocutanee di “aglipristone” (30 mg/ml) alla dose di 1 ml/dì per 2 giorni consecutivi. Il farmacista sostituiva il farmaco con “medrossiprogesterone” (150 mg/ml) a una dose di 0,2ml/dì per 2 giorni consecutivi. Il fatto portava a termine la gravidanza; al termine non riusciva a partorire naturalmente, ma doveva essere sottoposto ad un’operazione cesarea. Altro caso: il veterinario voleva effettuare una prevenzione della pulicosi prescrivendo una fialetta spot-on <4kg/pv di “imidacloprid+moxidectin”. Il farmacista, confondendo i nomi commerciali similari, sostituiva il farmaco con “imidacloprid+permetrina”. Il gatto, nonostante le intense cure praticate, decedeva. Altro caso: un proprietario si recava direttamente in farmacia x ottenere un parassitario per uso esterno. Il farmacista, senza nessuna prescrizione, dispensava un tubetto spot-on contenente “amitraz+fipronil+metoprene”. Il gatto, dopo la somministrazione, manifestava grave sintomatologia tossica che, grazie all’opera intensiva del veterinario, veniva fortunatamente superata. Così come il Codice di Deontologia per Medici Veterinari, anche quello dei Farmacisti richiama gli iscritti ad osservare attentamente quanto viene specificato nell’art. 13 (Rapporti con le altre professioni sanitarie): “La comunicazione tra i professionisti della sanità si ispira ai principi del rigore scientifico. Il farmacista, nell’esercizio della professone deve atteneri al principio del rispetto nei confronti degli altri sanitari, favorendo la collaborazione anche al fine di uno scambio di conoscenze e deve astenersi dal criticarne pubblicamente l’operato”. Parallelamente al veterinario, anche per il farmacista la formazione permantente e l’aggiornamento professionale sono caldeggiati dal Codice Deontologico. Altri articoli del Codice per i farmacisti ricordano per es. che all’art. 24 (Medicinali soggetti a prescrizione medica): “Il farmacista deve respingere le richieste di medicinali senza la prescritta ricetta medica o veterinaria o redatte su ricette prive dei requisiti stabiliti dalla legge…omissis” e all’art. 26 (Controllo sulla ricetta): “La spedizione della ricetta medica presuppone certezza nel farmacista e sicurezza per il paziente. In caso di prescrizione dubbia, il farmacista, prima di spedire la ricetta, è tenuto a prendere contatto con il medico o veterinario prescrittore, riservatamente e in spirito di collaborazione, per il necessario chiarimento…omissis”. In conclusione, anche solo l’osservanza delle norme dei Codici di deontologia possono scongiurare eventuali circostanze di colpa professionale ed imputabili a negligenze ed inosservanze dei farmacisti, ma non va dimenticato che anche il Veterinario prescrittore ha l’obbligo di compilare con chiarezza e completezza la ricetta veterinaria in ogni sua parte, compresa quella dove sono richiesti i dati segnaletici dell’animale a cui sono destinati i farmaci e quelli anagrafici del proprietario. Infine occorre sottolineare che talvolta le ricette veterinarie vengono compilate su carta non stampata, ma intestata solo con timbri sbiaditi e dove il numero di telefono non è leggibile. E-COMMERCE, FEDERFARMA: NIENTE ONLINE PER FORMULE OFFICINALI E VETERINARI DA www.federfarma.it 13/09/2016 E’ consentito vendere al pubblico via internet soltanto i farmaci Sop di fabbricazione industriale, non le formule officinali allestite in farmacia sulla base della Farmacopea ufficiale. E’ quanto ricorda Federfarma nel chiarimento diffuso ieri agli associati in risposta ai quesiti ricevuti in queste settimane da alcune associazioni provinciali. I termini della questione, recita la circolare, «si desumono chiaramente dalla normativa di riferimento»: l’online sui farmaci senza obbligo di ricetta era stato autorizzato dal d.lgs 17/2014, attraverso alcune modifiche al decreto legislativo 219/2006. Quest’ultimo tuttavia, ha per ambito di applicazione i soli farmaci preparati industrialmente, e all’articolo 3 esclude esplicitamente dal proprio campo applicativo formule officinali e magistrali. Ne consegue, scrive Federfarma, che gli articoli del 219/2006 in cui si tratta di e-commerce farmaceutico si applicano «ai soli medicinali di produzione industriale» e non alle formule officinali, anche se non c’è l’obbligo di ricetta. Per le stesse ragioni, prosegue la circolare, restano fuori dall’online anche i farmaci veterinari, pur’essi estranei al perimetro applicativo del d.lgs 219/2006 (di loro si occupa infatti il decreto legislativo 193/2006). Da La Settimana Veterinaria - N°971/luglio 2016 PER L’INSUFFICIENZA CARDIACA DEL CANE LA TERAPIA SI FA PIÙ SEMPLICE Elanco lancia Fortekor Plus: un’associazione di benazepril + pimobendan che migliora la compliance L’insufficienza cardiaca congestizia (ICC) nel cane è una patologia che non incide solo sulla vita dell’animale, ma anche sul suo rapporto con il proprietario; infatti, l’instaurarsi progressivo della sintomatologia clinica (ridotta tolleranza all’esercizio fisico e letargia, difficoltà respiratorie con tosse, disappetenza e conseguente perdita di peso) che peggiora la qualità di vita - e incide anche sul tempo di sopravvivenza - e la necessità di un trattamento che dura tutta la vita sono aspetti che i proprietari vivono con frustrazione. In particolare, per quanto riguarda la terapia per i cani affetti da valvulopatia mitralica cronica sintomatica, la necessità di una terapia multimodale per i proprietari rappresenta molto spesso una difficoltà: somministrare più farmaci, in momenti diversi della giornata e a vita è fonte di ansia e agitazione e spesso causa di abbandono della terapia. Oggi grazie alla ricerca di Elanco, i veterinari hanno a disposizione uno strumento in più per la gestione dell’ICC del cane. Presente sul mercato da oltre 20 anni con Fortekor (benazepril cloridrato), l’ACE inibitore più utilizzato dai veterinari italiani, Elanco ha di recente immesso sul mercato Fortekor Plus: una innovativa formulazione 2 in 1 a base di benazepril cloridrato e pimobendan in un’unica compressa, che consente di migliorare la compliance della terapia da parte dei proprietari. Fortekor Plus è stato presentato ai veterinari il 14 giugno, scorso, durante un incontro in cui Arianna Balzarotti (DMV, brand manager therapeutics Elanco) e Nichola Archer (DMV, responsabile tecnico global Elanco Cardiologia e Ortopedia), hanno illustrato le caratteristiche del nuovo prodotto. Le difficoltà dei proprietari Lo sviluppo del prodotto, come ha illustrato la dott.ssa Balzarotti, è partito proprio dalla constatazione che la compliance per la terapia dell’ICC canina è difficile per i proprietari: da un’analisi è infatti emerso che nel primo anno di terapia, circa il 45% dei proprietari la abbandona, e di questi il 60% lo fa entro il primo mese. Le difficoltà addotte dai proprietari sono appunto legate al numero di compresse quotidiane da somministrare, in momenti diversi e con dosaggi diversi. Inoltre sia la scarsa sintomatologia tipica dell’inizio della malattia, sia il progressivo aggravamento della stessa negli stati finali sono motivi che inducono i proprietari a non seguire bene e/o abbandonare la terapia. Da parte dei veterinari, inoltre, può essere complicato spiegare ai proprietari come gestire molti farmaci e motivarli ad affrontare trattamenti complicati e spesso costosi. Proprio per venire incontro alle esigenze sia dei proprietari che dei veterinari, è stato sviluppato Fortekor Plus: grazie a questa formulazione i veterinari possono spiegare più semplicemente ai proprietari la posologia, avendo la certezza che la compliance sarà migliore, d’altronde anche dall’esperienza della Medicina umana si è osservato che nel caso di terapie che prevedano la somministrazione di diversi farmaci, accorpando e riducendo il numero delle compresse la compliance aumenta. Principi attivi in associazione Nichola Archer è quindi entrata negli aspetti più tecnici legati alla nuova formulazione. Fortekor Plus è un’associazione di pimobendan e benazepril cloridrato (compresse da 1,25 mg/2,5 mg o da 5 mg/10 mg, a seconda del peso del cane), destinato al trattamento dell’ICC del cane dovuta a insufficienza delle valvole atrio-ventricolare o a cardiomiopatia dilatativa, che hanno iniziato la politerapia. Le compresse sono formate da un doppio strato: uno di benazepril cloridrato e uno di pimobendan, aromatizzate per una maggiore palatabilità e prodotte con una tecnologia di microincapsulazione brevettata che impedisce il contatto del benazepril con le papille gustative. Per la registrazione del farmaco sono stati eseguiti diversi studi, di farmacocinetica e di sicurezza. Per quanto riguarda la farmacocinetica gli studi hanno mostrato che i due principi attivi somministrati in contemporanea non hanno interferenze l’uno con l’altro. Gli studi per valutare l’equivalenza tra Fortekor Plus e i due principi attivi singoli hanno mostrato una sovrapponibilità dell’efficacia; mentre quelli realizzati per valutare l’incidenza degli effetti avversi, hanno mostrato che tra i cani trattati con Fortekor Plus e quelli che hanno ricevuto i due principi attivi singolarmente non vi sono differenze, gli effetti avversi rilevati in entrambi i gruppi infatti sono stati associati alla malattia cardiaca congestizia o considerati accidentali, e quindi non imputabili ai farmaci somministrati. Infine, per quanto riguarda la sicurezza, gli studi effettuati hanno mostrato che anche con somministrazioni a un dosaggio quadruplo rispetto a quello indicato, per un periodo di 180 giorni, non vi sono alterazioni a livello ematobiochimico, urinario e all’ECG degne di nota, dimostrando che Fortekor Plus è ben tollerato. Le compresse vanno somministrate due volte al giorno, al mattino e alla sera, mezza o una compressa a seconda del peso del cane, circa un’ora prima dei pasti. Fortekor plus risponde quindi perfettamente alle indicazioni Acvim per la terapia dell’ICC, sia nel caso della triplice terapia (assieme alla furosemide) che di quella quadruplice (nel caso sia necessario anche aggiungere spironolattone). Fortekor Plus, quindi, soddisfa diverse esigenze: per i veterinari rende più semplice avviare la politerapia e spiegarla ai proprietari, i quali dunque potranno più agevolmente somministrare i farmaci necessari ai loro animali, migliorando la compliance e quindi, cosa più importante, la salute del loro cane, così che il loro rapporto sia soddisfacente per entrambi, più a lungo. QUALI SONO I PRODOTTI E LE RICERCHE PIÙ RECENTI DI ZOETIS NEL CAMPO DELLA SALUTE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA? E’ stato chiesto a Juan Ramòn Alaix (chief executive officer di Zoetis, multinazionale del settore veterinario) in un’intervista su Settimana Veterinaria. Risposta: Una spinta importante in questa direzione è stata senz’altro l’acquisto di Abbot Animal Health, che ha ampliato notevolmente il nostro catalogo di prodotti per animali da compagnia, in particolare nel campo degli anestetici (propofolo) e degli antidolorifici (Simbadol). Tra i prodotti approvati di recente possiamo invece citare Apoquel, il primo inibitore delle Janus chinasi per uso veterinario, approvato per il controllo del prurito causato dalla dermatite allergica canina e alle manifestazioni cliniche della dermatite atopica; Simparica, un farmaco da assumere una volta al mese per via orale per il trattamento di pulci, zecche e rogna sarcoptica nei cani a partire dalle 8 settimane di età. Infine tra le novità dobbiamo ricordare anche la nuova linea vaccini Versican Plus. Una linea vaccinale che previene oltre che ridurre i segni clinici delle malattie su cui agisce e che rappresenta un’innovazione nella protezione verso i 4 tipi di leptospire e verso la parvovirosi grazie al nuovo ceppo CPV 2b. PER QUANTO RIGUARDA LA SALUTE DEGLI ANIMALI DA REDDITO INVECE, QUALI SONO LE NOVITÀ IN VISTA? JRA: Uno dei più recenti successi in questo campo è Fostera, introdotto negli Usa già dal 2013 e approvato lo scorso anno anche in Europa. Si tratta di un vaccino sviluppato per proteggere i suini dal Circovirus suino di tipo 2, e dalla polmonite enzootica causata dal batterio M. hyopneumoniae. Di grande importanza inoltre è stata l’acquisizione di Pharmaq, che ha portato in Zoetis un portfolio leader nelle vaccinazioni per l’acquacoltura, e un’ampia gamma di nuovi vaccini e antiparassitari, con cui contiamo di entrare nei prossimi anni nel mercato norvegese, cileno e del Regno Unito. Un altro progetto importante è Improvac, il primo vaccino contro l’odore di verro. In Europa è stato lanciato nel 2009, e i primi prosciutti italiani realizzati con Improvac (e non con castrazione) hanno visto la luce nel 2015. Nei prossimi anni però prevediamo un rapido allargamento del mercato per questo farmaco, visto che l’Unione europea dovrebbe proibire la castrazione fisica dei maiali entro il 2018. PICCOLI ANIMALI VETERINARI LOMBARDI OBBLIGATI AD ACCERTARE LA MICROCHIPPATURA da lettera Ordine Veterinari Cremona del 04/08/16 È stata apportata un’importante rettifica al Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità inerente l’obbligo di verifica, da parte dei veterinari, della presenza del microchip, o del tatuaggio, nei cani. Al Titolo VIII (Norme in materia di sanità pubblica veterinaria), Capo II, Art. 105 (obblighi e divieti) della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) è stata infatti apportata la seguente modifica: “5. I medici veterinari, nell'esercizio dell'attività professionale, hanno l'obbligo di accertare la presenza del microchip, o del tatuaggio leggibile, sui cani. Nel caso in cui l'identificazione dovesse risultare illeggibile, il proprietario, il possessore o il detentore è tenuto a provvedere nuovamente all'identificazione degli animali.” Si evidenzia come sia fondamentale rispettare tale obbligo, finalizzato soprattutto alla lotta al randagismo, e si invitano gli iscritti a comportarsi di conseguenza. È possibile consultare l’intera legge regionale 29 giugno 2016 n. 15 al seguente link: http://normelombardia.consiglio.regione.lombardia.it/NormeLombardia/Accessibile/main.aspx?exp_coll=lr0020160 62900015&view=showdoc&iddoc=lr002016062900015&selnode=lr002016062900015 PROGETTO CUCCIOLIAMORI - AIVPA da email AIVPA 02/09/16 AIVPA si è riconfermato partner ufficiale ed esclusivo con CSE Italia Srl per la realizzazione del progetto didattico gratuito CuccioliAmori rivolto a tutte le Scuole Primarie Italiane per l’A.S.2016-2017, con l’obiettivo di informare e formare le nuove generazioni a sviluppare un rapporto corretto e consapevole con gli animali da compagnia, coinvolgendo famiglie ed Istituzioni. CuccioliAmori, supportato da Cargill srl e Wash Dog e dal media partner RadioBau, sarà presentato in Conferenza Stampa il 4 ottobre 2016 presso la Camera dei deputati a Roma, col patrocinio del Ministero della Salute, e saranno presenti i referenti delle istituzioni coinvolte. CuccioliAmori ha raggiunto nella 1^ edizione circa 70mila alunni e i loro genitori, 4mila insegnanti e 1.500 studi veterinari, che hanno ricevuto gratuitamente i kit didattici. Il sito www.cuccioliamori.it costituisce un ulteriore supporto didattico ed informativo dove insegnanti, veterinari, bambini e famiglie possono visionare e scaricare i materiali del kit in versione digitale, consultare il regolamento di partecipazione, accedere all’area multimediale, alla sezione dove saranno pubblicati gli elaborati finali delle classi, scoprire le scuole aderenti e partecipare al concorso a premi. Compito di AIVPA è quello di valorizzare culturalmente e deontologicamente la professionalità dei medici veterinari, il benessere degli animali e lo sviluppo di corretti rapporti tra questi ultimi e l’uomo. Per questo motivo abbiamo predisposto un KIT anche per VETERINARI AIVPA, completamente GRATUITO, contenente il materiale didattico da esporre nel proprio studio, in modo da sensibilizzare le famiglie su quanto i bambini troveranno nella scuola in un ambito didattico partecipato e collettivo. Per ricevere gratuitamente i kit presso il tuo studio da ottobre 2016: [email protected]; informazioni: Tel. 342 7611414 (dal lunedì al venerdì 9.30 - 13.00); www.cuccioliamori.it TUTELA DELL'INCOLUMITA' PUBBLICA DALL'AGGRESSIONE DEI CANI, LA PROROGA IN GU da SIVeMP OnLine nr. 150 e ANMVI Oggi del 8 settembre 2016 E' pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.209 del 7 settembre 2016 l'ordinanza del Ministero della salute 13 luglio 2016 "Proroga dell'ordinanza contingibile e urgente 6 agosto 2013, come modificata dall'ordinanza 3 agosto 2015, concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani". Anche alla luce dei recenti episodi di aggressione da parte di cani e degli incidenti, soprattutto in ambito domestico, legati alla non corretta gestione degli animali da parte dei proprietari e nelle more dell'emanazione di una disciplina normativa organica, per rafforzare il sistema di prevenzione del rischio di aggressione da parte dei cani basato non solo sull'imposizione di divieti e obblighi per i proprietari e detentori di cani, ma anche sulla formazione degli stessi e per diffondere in maniera capillare la cultura del possesso responsabile degli animali, l'OM 2013, come modificata nel 2015, viene prorogata di ulteriori 12 mesi. Dal 2015, i percorsi formativi su base volontaria possono essere promossi e organizzati autonomamente anche da veterinari libero professionisti, informandone il Comune, il Servizio Veterinario dell’Azienda sanitaria locale e l’Ordine professionale. Dal 2009, i Comuni e i Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali possono organizzare percorsi formativi per i proprietari di cani, in conformità al Decreto Ministeriale 26 novembre 2009, con rilascio di un attestato di partecipazione denominato “patentino”, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari, dei Dipartimenti di medicina veterinaria delle Università, delle Associazioni veterinarie e delle Associazioni di protezione animale. IPERGGRESSIVITÀ FRA I DISTURBI COMPORTAMENTALI DEL CANE ANZIANO da La Settimana Veterinaria - N°969/luglio 2016 Sintomi: I disturbi aggressivi sono comuni e spesso di insorgenza improvvisa, il che li rende incomprensibili per i proprietari. La causa più comune è la presenza di uno stato algico. Questi attacchi per irritazione, principalmente diretti contro le persone familiari, si strumentalizzano rapidamente, il che peggiora la prognosi. La sequenza dell’aggressione è invertita e il morso precede la fase di minaccia. Inoltre, l’alterazione di alcune facoltà sensoriali che causano cecità, sordità, anosmia, comportano aggressioni per paura o irritazione quando l’animale è sorpreso. Le aggressioni possono anche svilupparsi come parte di un disturbo comportamentale, e sono spesso associate a disturbi dell’umore o cognitivi. Prendono allora talvolta delle forme violente e imprevedibili che motivano spesso l’eutanasia dell’animale. Trial terapeutici suggeriscono disfunzioni delle strutture serotoninergiche. Trattamento: In caso di stato algico, il trattamento è multimodale (gestione del dolore associata all’uso di psicotropi che diminuiscono l’impulsività, come ad es. la clomipramina, la fluoxetina e la selegilina). Se l’aggressività è legata a disturbi sensoriali, la prevenzione consiste nel trovare le tecniche per evitare di sorprendere il cane, scegliendo il canale di comunicazione più efficace. In caso di disturbi del comportamento concomitanti, è bene gestirli, come anche trattare qualsiasi disturbo organico associato. Nel cane anziano, l’uso di neurolettici (disibinitori) e la carbamazepina è sconsigliato. Infine, misure igieniche sono utili per garantire una vita confortevole all’animale anziano: organizzazione dei locali, substrato della cuccia e tipo di suolo adatti a una mobilità indolore e stabile, ecc. EMOCOMPATIBILITA’ NELLA SPECIE CANINA Da AIVPA Journal n. 2/2016 La valutazione della compatibilità del sangue ad uso trasfusionale deve comprendere 2 diversi aspetti: 1) valutazione del gruppo sanguigno DEA1 (e quando possibile anche DEA4 e 7) che si determina utilizzando differenti metodi commerciali e indica l’effettiva presenza di antigeni sulla superficie eritrocitaria; 2) valutazione della presenza nel circolo sanguigno del donatore e del ricevente di anticorpi specifici diretti contro gli antigeni degli altri gruppi sanguigni per i quali il paziente è negativo (cross-match). Entrambi i test sono importanti al fine di ridurre la possibilità di insorgenza di reazioni emolitiche acute e ritardate nel ricevente e permettono di massimizzare l’efficacia e ridurre i rischi della trasfusione ematica. N.B.: La ancora oggi diffusa credenza che nel cane, durante la prima trasfusione matica, la compatibilità sanguigna rappresenti un problema trascurabile, è smentita dalle recenti evidenze scientifiche. Infatti è stato segnalato che l’incompatibilità con il gruppo sanguigno DEA1 si verifica nel 24% dei casi nei cani non tipizzati. Studi effettuati in cani non precedentemente trasfusi hano rilevato un’incidenza di alloanticorpi anti DEA pari all’8%. Questi risultati suggeriscono che la trasfusione di sangue non tipizzato e non sottoposto a test di compatibilità crociata, comporta un rischio del 32% di avere reazioni trasfusionali immunologiche nel paziente. Appare quindi evidente che anche nel cane, già alla prima trasfusione, è fondamentale valutare la compatibilità sanguigna. CARCINOMA DELLE CELLULE DI TRANSIZIONE DELLA VESCICA IN UN GATTO Da Rassegna di medicina felina n. 2/2016 Nel gatto le neoplasie vescicali sono più rare che nel cane. Si ritiene che la causa scatenante più significativa per queste forme tumorali sia rappresentata dall’escrezione attraverso il rene di sostanze cancerogene. Le differenze esistenti a questo proposito fra gatto e cane sono da ricondurre ad un differente metabolismo del triptofano. Nel cane, come nell’uomo, il fenolo (metabolita del triptofano) è eliminato con el urine, mentre nel gatto ciò non avviene quasi per niente, per cui nelle urine non si riscontrano tracce. Questo potrebbe essere anche il motivo della quasi esclusiva comparsa di carcinomi delle vie urinarie a livello di vescica nel cane: mentre i prodotti del catabolismo del triptofano sostano a lungo in vescica, essi transitano molto velocemente lungo le vie urinarie. In bibliografia esistono pochi studi riguardo il TCC della vescica nei gatti. A differenza dei cani e dell’uomo, sembra che nei gatti il TCC si sviluppi in siti distanti dalla regione del trigono, ragion per cui l’intervento chirurgico di cistectomia parziale per asportazione del tumore risulta più fattibile. Riguardo all’utilizzo della chemioterapia e/o radioterapia nei gatti affetti da TCC della vescica, la letteratura non riporta una casistica significativa. E’ riportato il trattamento di un gatto affetto da TCC della vescica con la combinazione di chirurgia e radioterapia con sopravvivenza di 386 giorni dopo la chirurgia. Un altro studio descrive la combinazione di escissione chirurgica e chemioterapia (doxorubicina e ciclofosfamide): il gatto è stato trattato con la doxorubicina nonostante fosse affetto da insufficienza renale cronica e gli autori sospettano la poca tolleranza del gatto a questo protocollo imputabile all’insufficienza renale cronica (IRC). STRATEGIE NUTRIZIONALI E RACCOMANDAZIONI PER IL GATTO IPERTIROIDEO da La Settimana Veterinaria - N°969/luglio 2016 I felini possono essere classificati, dal punto alimentare, come carnivori “in senso stretto”. Questo assioma assume importanza cruciale nella gestione nutrizionale del paziente ipertiroideo il quale aggiunge, ai fabbisogni proteici già elevati, una condizione di aumentato catabolismo proteico e degradazione della massa magra. In aggiunta alla sarcopenia associata agli effetti catabolici degli ormoni tiroidei, inoltre, i gatti tendono anche a perdere massa muscolare con il progredire dell’età, a prescindere dal loro status tiroideo. Questo fenomeno, noto come “sarcopenia geriatrica” è comune anche all’uomo (Wolfe et al., 2010). Nei gatti adulti, i fabbisogni energetici di mantenimento tendono a diminuire di circa il 3% annuo, fino all’età di 11 anni, per poi aumentare successivamente dal dodicesimo anno di età in poi. Al raggiungimento delle dodici primavere, massa magra e massa grassa tendono invece a diminuire in maniera significativa, contribuendo ulteriormente al decremento ponderale cui si faceva cenno in precedenza. Anche la capacità nel digerire le proteine alimentari risulterebbe compromessa nel soggetto geriatrico. Recenti studi condotti su felini adulti e anziani suggerirebbero come il quantitativo di proteine giornaliere necessario a mantenere la massa magra (circa 5 grammi per kg di peso corporeo) risulterebbe considerevolmente più elevato rispetto alle linee guida proposte dalla Aafco e dalla Nrc (Laflamme, 2013). Un’eccessiva restrizione proteica in soggetti ipertiroidei geriatrici, con funzionalità renale mantenuta, risulterebbe pertanto controproducente. Diete ad alto contenuto energetico, a elevata digeribilità e con proteine a elevato valore biologico potrebbero invece contribuire a ridurre il calo ponderale e la sarcopenia che caratterizzano la quasi totalità dei sopraccitati pazienti. Diete a basso contenuto di carboidrati A seguito della condizione pre-diabetica in cui molti soggetti ipertiroidei si trovano al momento della diagnosi, alcuni autori suggeriscono il ricorso a una dieta a basso contenuto di carboidrati, al fine di ridurre il picco glicemico post-prandiale e limitare le oscillazioni glicemiche nelle 24 ore (Peterson et al., 2014). A tal proposito, una dieta con un quantitativo pari o inferiore a 4,5 gr di glucidi per 100 kcal di energia metabolizzabile (EM) viene proposta da Peterson et al., (Peterson et al., 2014). Un alimento con tali caratteristiche potrebbe essere utile nel controllare i livelli di glucosio ematico, diminuire la resistenza insulinica e ristabilire un corretto metabolismo glucidico, riducendo le possibilità di sviluppare un diabete mellito clinicamente manifesto. Diete a basso contenuto di fosforo Nei soggetti ipertiroidei in cui venga emessa diagnosi, prima o dopo l’inizio della terapia antitiroidea, di concomitante patologia renale cronica, una restrizione dei fosforo alimentare risulta indicata. L’iperfosfatemia e l’iperparatiroidismo renale secondario, come già enunciato in precedenza, rappresentano fattori predisponenti e aggravanti il danno renale, mentre l’assunzione di una dieta a basso contenuto di fosforo sembra possa contribuire alla diminuzione dei livelli di PTH circolante e aumentare il tempo di sopravvivenza in soggetti con CKD (Ross et al., 2006). Classificando i pazienti affetti da CKD sulla base delle linee guida dell’Iris (International renal interest society), i livelli di fosfato alimentare suggeriti da Peterson et al., (Peterson et al., 2014) sono i seguenti: - soggetti con CKD stadio IRIS 1 o 2: 125-250 mg/100 kcal EM di fosforo, con possibilità di diminuire l’apporto, se necessario, al fine di mantenerne la concentrazione sierica all’interno dei range suggeriti dall’Iris (2,4-4,5 mg/dl); - soggetti con CKD stadio IRIS 3 o 4: <125 mg/100 kcal EM di fosforo, livelli normalmente contenuti nelle comuni diete renali destinate al paziente felino. Tali diete, tuttavia, non rispondono alla necessità di alimentare il paziente con alimenti a basso contenuto di carboidrati e appaiono caratterizzate da una eccessiva restrizione proteica. Nei casi in cui una dieta renale a basso contenuto in fosforo non possa, pertanto, essere suggerita o qualora le concentrazioni sieriche di fosforo rimangano al di sopra dei range suggeriti dall’Iris nonostante la restrizione, l’utilizzo di chelanti dovrebbe essere preso in considerazione. L’idrossido di alluminio alla dose di 100 mg/kg/die rappresenta il chelante suggerito da Peterson M., nella gestione dei pazienti ipertiroidei con patologia renale cronica in stadio avanzato (Peterson et al., 2014). UNA SINDROME EPILETTICA LEGATA A CERTI SUONI IDENTIFICATA NEL GATTO ANZIANO da Settimana Veterinaria n. 971/luglio 2016 Un’epilessia di tipo riflessa è causata da uno stimolo interno o di origine ambientale. Differenti sindromi epilettiche sono descritte negli animali da compagnia, come, per esempio, la malattia di Lafora nel cane, che si manifesta con mioclonie innescate, tra gli altri, da stimoli visivi. Ma è una sindrome del tutto nuova, associata a stimoli uditivi, nota come feline audiogenic reflex seizures (Fars), che un team britannico ha appena descritto. Secondo lo studio, condotto su 96 gatti con disturbi epilettici, alcuni suoni possono indurre assenze (perdita transitoria di coscienza e di attività motrice), crisi miocloniche o crisi convulsive generalizzate. Questa affezione colpisce soprattutto i gatti anziani di età compresa tra 10 e 19 anni, con un picco intorno ai 15 anni. I responsabili sono suoni acuti della vita di tutti i giorni, che causano quasi sistematicamente una crisi nei gatti colpiti, come il fruscio della pellicola di alluminio o di un sacchetto di plastica, il rumore di un cucchiaio di metallo contro una scodella di ceramica, il tintinnio delle chiavi o anche il pigiare la tastiera del computer o bicchieri che si toccano nel brindisi. I Birmani predisposti Questa sindrome esiste sia tra gatti di razza che nei gatti randagi, ma colpisce soprattutto i Birmani di tipo blue point o seal point, senza che ne sia nota la prevalenza. Per i ricercatori, vi sarebbe una predisposizione genetica in questa razza. Essendo i blue point e i seal point i colori di origine di questi, questo spiegherebbe che perché sono interessate queste due varietà. I gatti con altri mantelli, ottenuti incrociando Persiani e Siamesi, lo sono meno. Altri lavori saranno intrapresi per identificare con precisione le basi genetiche di questa affezione. Uno studio in corso suggerisce che la somministrazione di levetiracetam (utilizzato nell’uomo per questo tipo di crisi) offre risultati migliori del fenobarbital, e consente di ridurre sia la frequenza sia la progressione delle crisi. Un collegamento con il comportamento di predazione? L’origine di questa sensibilità a suoni ragionevolmente acuti ha sicuramente radici nel carattere dei predatori dei gatti. Infatti, topi e ratti, le loro prede preferite, comunicano su frequenze a ultrasoni (40 Hz). I felini avrebbero allora sviluppato la loro capacità di sentire queste frequenze elevate per poter cacciare. Ecco perché suoni che ci sembrano innocui possono avere un reale impatto sui gatti. In ogni edizione delle News troverete un articolo in Inglese, una buona occasione per informarsi ripassando un pò la lingua HYPOTENSION DURING ANESTHESIA IN DOGS AND CATS Da AIVPA Journal n. 2/2016 Hypotension is considered one of the most common perianestetic complications in veterinary patients. This clinical condition is pressure so low it causes symptoms or signs due to the low flow of blood through the arteries and veins. When the flow of blood is too low to deliver enough oxygen and nutrients to vital organs such as the brain, heart, bowel and kidney, the organs do not function normally and may be temporarily or permanently damaged. Monitoring of arterial blood pressure is a foundamental key point of anesthesia management in small animal patients. Direct and indirect methods of arterial blood pressure measurement are routinely utilized to veterinarians. The continuous and meticulous surveillance of blood pressure allows quick recognition of hypotension and treatment of its underlying cause before negative consequences can appear. Treatment of hypotension may include anesthetic depth changement, fluids (crystalloid and colloid) or drugs administering to improve cardiac contractility. All these help to improve cardiac output and tissue perfusion, thereby preventing organ damage. GRANDI ANIMALI MANIFESTAZIONI CON EQUIDI, PROROGATA E MODIFICATA L'ORDINANZA da Il Veterinario d'Italia n. 150 del 08/09//16 Sulla Gazzetta Ufficiale n.209 del 7 settembre è pubblicata l'Ordinanza 3 agosto 2016 "Proroga e modifica dell'ordinanza contingibile e urgente 21 luglio 2011 e successive modificazioni, in materia di disciplina delle manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati". Le modifiche e la proroga di ulteriori 12 mesi si sono rese necessarie: -considerato il ripetersi, nelle manifestazioni non regolamentate secondo l'art. 8 dell'Accordo 6 febbraio 2003, di incidenti che mettono a repentaglio la salute e l'integrita' fisica degli animali, dei fantini e degli spettatori, e'opportuno mantenere le misure gia' previste; -tenuto conto che e' all'esame del Parlamento il disegno di legge n. 1324-bis "Disposizioni in materia di prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria nonché delega al Governo per il riordino della normativa sugli enti vigilati dal Ministero della salute" risultante dallo stralcio del “Ddl Lorenzin” -considerato che negli ultimi anni si e' registrato un maggiore impiego dei cavalli di razza purosangue inglese (PSI) nelle manifestazioni organizzate in tracciati cittadini con impianti temporanei e atteso il verificarsi, nell'anno 2015 e fino alla prima meta' del 2016, di un incremento significativo del numero di incidenti che hanno visto prevalentemente il coinvolgimento di cavalli di razza purosangue inglese; -Tenuto conto di quanto rilevato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con nota del 14 giugno 2016, n. 48024, circa l'impiego dei cavalli di razza purosangue inglese nelle manifestazioni non regolamentate secondo i requisiti di sicurezza dei percorsi aventi caratteristiche tecniche analoghe a quelle degli impianti autorizzati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per le corse al galoppo. IDENTIFICATO UN POTENZIALE MARCATORE DI A.PHAGOCYTOPHILUM ASSOCIATO AD ABORTI NEI BOVINI da La Settimana Veterinaria N°971 - 27 luglio 2016 La frequenza degli aborti dovuti ad Anaplasma phagocytophilum è sconosciuta, ed è quindi estremamente difficile stimare il suo reale impatto economico. Questa scarsità di conoscenze può essere spiegata in parte dall’assenza di strumenti specifici e affidabili in grado di rilevare ceppi abortivi di A. phagocytophilum. Un team della Scuola nazionale veterinaria di Alfort (Francia) e dell’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare (Anses) Unità di ricerca congiunta “Biologia molecolare ed immunologia parassitaria” (Umr Bipar), ha identificato un potenziale marcatore genetico di ceppi abortivi di A. phagocytophilum. È stato costituito un database contenente il DNA di 123 ceppi di A. phagocytophilum ottenuti da bovini francesi, 25 dei quali provenivano da aborti bovini verificatisi durante l’ultimo terzo della gestazione. Il vaglio di questi DNA con una tecnica molecolare che consente l’identificazione di variazioni di motivi ripetuti all’interno degli alleli di un gene (MLVA), ha permesso di identificare una sequenza con tre ripetizioni, che i ricercatori ritrovano in maniera altamente significativa nei ceppi provenienti da aborti: 20 su 25 (80%), contro 39 su 98 (40%) per gli altri ceppi (p = 0,008). Cinque ceppi derivati da aborti non hanno questa caratteristica (questi aborti possono essere correlati a un altro fattore o a un altro agente patogeno), ma questo marcatore rimane associato con la comparsa di aborti (p = 0,03). Gli autori non hanno informazioni sulle bovine che non hanno abortito e da cui provengono i 39 ceppi che portano questo marcatore: potrebbe provenire da tori o da femmine non gravide. Il gene che ha questo marcatore codifica per una proteina che sembra essere essenziale per la diffusione del batterio nell’organismo. Gli autori sottolineano l’interesse di confermare questi risultati iniziali con lavori supplementari effettuati su campioni provenienti anche da altre Regioni francesi, perché quelli analizzati in questo studio sono tutti provenienti dal nord ovest del Paese (Bretagna). Nell’ipotesi che questi risultati vengano confermati, questo marcatore genetico potrebbe svolgere un ruolo importante nelle misure di sorveglianza per le aziende agricole in cui sono presenti ceppi abortivi di Anaplasma phagocytophilum. BLUE TONGUE. VERTICE IN REGIONE VENETO: I SERVIZI VETERINARI ASSICURANO CHE E’ TUTTO SOTTO CONTROLLO da www.sivemp.it 12/09/16 La Regione Veneto ha convocato il 9 settembre un tavolo tecnico per affrontare con tempestivitá il problema denominato "blue tongue", tradotto "lingua blu", una malattia che colpisce ovini, caprini e bovini, specialmente gli ovini. "La Regione sta mappando i focolai del Veneto - ha affermato l'assessore all’agricoltura Giuseppe Pan attualmente diffusi nell’area al confine tra Belluno e Treviso, da Lamon a Valdobbiadene". Gli effetti di questa patologia, descritta come febbre catarrale degli ovini, hanno natura infettiva e si manifestano attraverso febbre alta, congestione cutanea, coronide e zoppia, edema e cianosi della lingua, che si manifestano con un colore bluastro delle papille gustative. “Si tratta di una malattia degli animali – tiene a precisare l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – che non è trasmissibile all’uomo”. "La malattia al momento ha colpito circa 700 capi ovini – riferisce Pan. Essa non si trasmette in modo classico da animale ad animale, ma è necessaria la presenza di un insetto vettore (culicoside) per diffondere il virus, pertanto stiamo valutando, assieme al collega Coletto, una serie di azioni tese a contenere il fenomeno, in linea con quanto disposto dal ministero della Salute”. Le principali misure nella Zona di Restrizione sono le seguenti: - Divieto di movimentazione degli animali appartenenti alle specie sensibili, del loro sperma, ovuli ed embrioni verso il territorio libero a livello nazionale (nord Italia), verso gli altri Stati membri dell’Unione Europea nonchè verso i Paesi terzi. - Effettuazione del censimento di tutte le aziende con animali sensibili alla BT nel raggio di 4 km dalle aziende nelle quali è stata confermata circolazione virale. - Effettuazione di visite cliniche settimanali in tutti gli allevamenti ovi-caprini nel raggio di almeno 4 km dall'azienda o dalle aziende dove è stata confermata la presenza della malattia. - Prelievi sul latte nelle aziende bovine da riproduzione e prelievi a campione negli allevamenti da carne nelle aree considerate a rischio. Nel corso della riunione le Organizzazioni agricole hanno chiesto di procedere con la vaccinazione di tutto il patrimonio zootecnico sensibile presente nel territorio delle due province coinvolte, operazione che consentirebbe di eradicare la malattia e consentire alla Regione Veneto di riacquisire lo status di “indenne”. CHIARIMENTI SUL PIANO NAZIONALE PER LA SORVEGLIANZA ED IL CONTROLLO DELL'ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUIDI da nota DGSAF 19423-11/08/2016 La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della salute fornisce alcuni chiarimenti e indicazioni in merito al Piano nazionale per la sorveglianza ed il controllo dell'anemia infettiva degli equidi (DM 2 febbraio 2016), pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 96 del 26 aprile 2016, ai fini di una uniforme applicazione sul territorio nazionale. Le indicazioni riguardano in particolare la sorveglianza epidemiologica e livelli di rischio; i controlli nelle aree a basso rischio; i controlli al macello; l'onerosità dei controlli e l'accessibilità al Sistema Informativo dell’Anemia Infettiva. L'obiettivo del decreto emanato a febbraio è di "rendere praticabile l’esecuzione di un piano obbligatorio per la sorveglianza sanitaria dell’infezione con criteri uniformi per tutte le categorie di equidi e per tutte le tipologie di aziende detentrici sul territorio nazionale". In secondo luogo, il decreto "mira a stabilizzare su base sistematica, a seguito delle maggiori conoscenze sull'epidemiologia, sulla diffusione dell'infezione nonché in materia di diagnostica di laboratorio, l'applicazione delle misure straordinarie introdotte con le ordinanze ministeriali succedutesi a partire dal 2006, da ultima l’ordinanza 6 agosto 2010 che ha cessato la sua efficacia il 19 settembre 2012". Inoltre, l'abrogazione del decreto ministeriale 4 dicembre 1976 " consentirà di modulare in maniera flessibile i criteri di sorveglianza sulla base dell'analisi del rischio", come da parere del Centro di referenza nazionale per l'anemia infettiva equina (CRAIE) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana" ha spiegato Silvio Borrello Direttore DGSAF. Dati- In Allegato alla nota ministeriale vengono indicati alcuni degli elementi che hanno guidato l’approccio propedeutico alla stesura del piano di sorveglianza per quanto riguarda l’attribuzione del rischio regionale. La “Tabella 1” fornisce la proiezione per regione della % delle aziende testate rispetto alle aziende censite in Banca Dati Nazionale mentre la “Tabella” 2 riepiloga i livelli di attribuzione del rischio regionale in base alle attività di controllo condotte nel triennio oggetto del rilevamento. Sorveglianza epidemiologica e livelli di rischio - Refuso corretto e rivalutazione del rischio - A causa di un refuso nel testo nella definizione “Area a rischio elevato” (Allegato I, lettera b) non è stato correttamente riportato il periodo temporale considerato per il calcolo della prevalenza cumulata utilizzata per la definizione del rischio regionale. Nello specifico, il criterio effettivamente considerato è la prevalenza dei focolai osservata nell’ultimo biennio di applicazione dell’ordinanza 6 agosto 2010 e non “la prevalenza dei focolai osservata nell’ultimo anno", come erroneamente riportato. La rivalutazione del rischio sarà operata annualmente per le Regioni a rischio elevato ed ogni tre anni per quelle a rischio basso utilizzando i dati confluiti al Centro di referenza. Inoltre per le regioni a rischio elevato che abbiano continuato le attività di controllo anche successivamente alla cessazione delle disposizioni di cui alla sopracitata ordinanza ministeriale 6 agosto 2010, la Direzione Generale si riserva la possibilità di rivalutare il livello di rischio previa acquisizione del parere tecnico emesso in merito dal Centro di referenza sulla base di un riscontro oggettivo relativo alla documentazione adottata a tal fine. Aree a basso rischio- Le Autorità sanitarie preposte devono verificare che tutti gli animali di età superiore ai 12 mesi che si movimentano verso tali destinazioni debbano avere almeno un controllo valido effettuato negli ultimi 3 anni. A tal proposito sono da considerarsi validi i controlli ufficiali eseguiti nell’arco della tempistica indicata precedentemente all’entrata in vigore del decreto in oggetto. Nei casi in cui i soggetti provengano da aree del territorio nazionale con qualifica sanitaria inferiore (Aree a rischio elevato) dovrà essere dimostrata l’esecuzione di un test entro l’anno precedente la movimentazione. Controlli al macello- Le verifiche al macello, già effettuate nel corso di una fase sperimentale posta in atto nel Lazio, si sono dimostrate uno strumento di controllo in grado di aumentare la sensibilità della sorveglianza: fatto salvo quanto previsto dall’art. 5, paragrafo 4, e dalle “Indicazioni operative” di cui all’Allegato I del Decreto in oggetto, alla luce dell’esperienza acquisita, verrà eseguita una rivalutazione dei dati elementi raccolti sulla base delle analisi effettuate al macello dopo un anno dalla data di applicazione in vista di una opportuna verifica di efficacia della misura secondo le nuove procedure introdotte dal decreto. Trattandosi di attività finalizzata ad individuare possibili focolai nelle aziende di origine, i prelievi devono essere effettuati su animali nati, allevati e macellati in Italia anche di età inferiore a 12 mesi e mai controllati in precedenza. La positività al mattatoio da origine al sospetto nell’azienda di provenienza che, come tale, andrà notificato su SIMAN sino a completamento dei controlli. Le successive positività in azienda daranno origine al focolaio mentre in caso di esito favorevole al controllo, il sospetto dovrà essere estinto. Costi dei controlli- Per quanto riguarda l’onerosità dei controlli, ove non diversamente specificato, la nota ministeriale precisa che "le attività di sorveglianza da effettuarsi a seguito di focolaio (tra le quali quelle previste nelle Aree di Sorveglianza Attiva – A.S.A. e nei Cluster) rientrano nell’ambito di quelle previste dal Regolamento di polizia veterinaria per impedire la diffusione delle malattie infettive e pertanto devono essere svolte a titolo gratuito". Il Ministero conclude informando che - dalla homepage del CRAIE è possibile accedere al Sistema Informativo dell’Anemia infettiva degli equidi, (http://195.45.99.77/craie) funzionale alla gestione delle attività dei Servizi Veterinari. Sul sito del CRAIE è inoltre pubblicato l’elenco dei lotti dei KIT ELISA approvati dal CRAIE per la diagnosi sierologica dell’Anemia infettiva degli equidi. EFSA: LA VACCINAZIONE È IL METODO PIÙ EFFICACE PER TENERE SOTTO CONTROLLO LUMPY SKIN DISEASE da Il Veterinario d'Italia nr. 143 del 30 agosto 2016 Vaccinare i bovini è l'opzione più efficace per controllare la diffusione della dermatite nodulare contagiosa, affermano gli esperti dell'EFSA. E’ questa una delle principali risultanze di un documento scientifico emesso dall’EFSA circa l'efficacia delle diverse opzioni per controllare la diffusione di questa malattia economicamente dannosa. Il lavoro scientifico è stato richiesto dalla Commissione europea a seguito della rapida diffusione della malattia in Grecia e in Bulgaria e in altri Paesi balcanici. La dermatite nodulare contagiosa è una malattia virale che colpisce i bovini ed è trasmessa da insetti che si nutrono di sangue, come certe specie di mosche e zanzare o zecche. Gli esperti dell'EFSA affermano che, se la vaccinazione viene effettuata correttamente, l’abbattimento parziale degli animali colpiti è efficace nell’eradicare la malattia tanto quanto l’abbattimento dell’intera mandria, attualmente imposto dalla legislazione UE. Nello specifico la vaccinazione è particolarmente efficace se effettuata prima che il virus faccia il suo ingresso in una data regione o Paese. Gli esperti raccomandano che la vaccinazione venga eseguita omogeneamente in tutte le zone. L’EFSA ha utilizzato un modello matematico per simulare la diffusione della malattia a seconda delle diverse misure di controllo. La dermatite nodulare contagiosa è presente in molti Paesi africani. Dal 2012 si è diffusa dal Medio Oriente verso l'Europa sud-orientale. Elevato è il rischio di diffusione ulteriore della malattia. ALIMENTAZIONE DEL VITELLO: SUPPLEMENTAZIONE IN ACIDI GRASSI ESSENZIALI da Settimana Veterinaria n. 971/luglio 2016 Questo studio ha analizzato l’effetto sui vitelli di una supplementazione in acidi grassi (AG) somministrata alle bovine in gravidanza e nei giorni successivi al parto. Sono formati 3 gruppi di vacche, ciascuno con una razione diversa: senza aggiunta di AG; con AG saturi C18.0; con acido linoleico. I vitelli maschi nati da queste vacche hanno poi ricevuto un sostituto del latte ricco o povero in acido linoleico durante i loro primi 30 giorni di vita. Il profilo in acidi grassi del fegato (controllato mediante biopsia) è moderatamente influenzato dal contenuto di AG della razione della madre prima del parto, ma non dalla natura degli AG, mentre si differenzia a seconda del profilo degli AG presenti nell’alimento latteo ricevuto durante il primo mese di vita. Anche il profilo plasmatico degli AG è influenzato dall’alimentazione del vitello. Un alimento ricco di acido linoleico porta alla sovraespressione di alcuni geni coinvolti nel metabolismo lipidico e una sotto-espressione dei geni che regolano le risposte infiammatorie. Uno studio sull’impatto della supplementazione in AG sulla produttività futura dei vitelli è auspicabile. L’EFSA RIVEDE IL QUANTITATIVO MASSIMO DI RAME AMMESSO NEI MANGIMI da Settimanale della Veterinaria Preventiva nr. 23/04.09.16 L'EFSA ha proposto modifiche ai livelli massimi di rame ammessi nei mangimi destinati ad alcuni gruppi di animali, raccomandando una riduzione del tenore massimo di rame nei mangimi per suinetti, bovini e vacche da latte, e un aumento nei mangimi per capre. I livelli proposti ridurrebbero la quantità di rame rilasciata nell'ambiente, il che potrebbe avere un ruolo favorevole nel ridurre la resistenza agli antimicrobici. Il gruppo di esperti scientifici sugli additivi, i prodotti o le sostanze usati nei mangimi (FEEDAP) raccomanda che il contenuto di rame nei mangimi completi per suinetti non superi i 25 mg per kg (una diminuzione rispetto ai precedenti 170 mg/kg). Il tenore massimo di rame in un mangime completo per vacche da latte e bovini dovrebbe essere ridotto da 35 mg/kg di mangime a 30 mg/kg, affermano gli esperti del gruppo. Per quanto riguarda la maggior parte dei restanti gruppi di animali, i livelli massimi attualmente autorizzati restano invariati, tranne per le capre, per le quali il gruppo scientifico raccomanda un incremento. I livelli raccomandati sono considerate sufficienti a soddisfare le esigenze nutrizionali in termini di rame di tali gruppi di animali. Questo lavoro scientifico del gruppo FEEDAP si basa su un'approfondita e sistematica revisione della letteratura e dei dati raccolti dagli Stati membri e dalle parti interessate. Il gruppo di esperti ritiene che una riduzione di rame nei mangimi per suinetti ridurrebbe del 20% il rilascio di rame nell'ambiente tramite deiezioni. Nel parere scientifico gli esperti suggeriscono inoltre che la riduzione del rame nei mangimi potrebbe contribuire a ridurre la resistenza agli antimicrobici nei suini e nell'ambiente. Ciò perché alcuni studi indicano, tra le varie ipotesi, che la resistenza gli antimicrobici potrebbe essere connessa alla vicinanza genetica tra alcuni geni di resistenza agli antibiotici e alcuni geni di resistenza al rame. www.efsa.europa.eu/it/efsajournal ALIMENTI IL VALORE ECONOMICO DEL SETTORE DELLE CARNI IN ITALIA da http://carnisostenibili.it 05/09/16 Il settore delle carni in Italia genera un valore economico dell’ordine di oltre 30 miliardi di euro all’anno, rispetto ai circa 180 dell’intero settore alimentare e ai 1.500 del PIL nazionale. Numeri importanti, che portano le filiere delle carni a contribuire a circa il 15% dell’intero risultato economico dell’industria alimentare italiana. Vediamo dunque un po’ di numeri sulle filiere da cui provengono le carni più consumate in Italia: la carne suina e i salumi, la carne bovina e quella avicola. Carne suina e salumi Sommando la parte agricola con quella della trasformazione industriale, il settore della carne suina e dei salumi, fra tutte le carni, è quello caratterizzato da una maggiore dimensione economica. Nel 2014 sono state consumate circa 1,8 milioni di tonnellate di carne suina (tra carne fresca e salumi), di cui il 61% prodotte in Italia e il resto importate (come carne fresca o materie prime per i salumi) da altri Paesi europei. La bilancia commerciale degli animali vivi vede importazioni per poco meno di 1 milione di capi ed esportazioni pressoché trascurabili (circa 4.000 capi). Per quanto riguarda il settore dei salumi, nel 2014 è stata nuovamente registrata una flessione sia della produzione sia dei consumi, confermando il trend negativo dei tre anni precedenti. La produzione è scesa a 1,17 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 1,2% rispetto al 2013; di queste ne sono state esportate circa 149.000 tonnellate, di cui circa il 42% prosciutti crudi (+5,7% rispetto ai dodici mesi precedenti). Il settore dei salumi presenta una bilancia commerciale positiva, con le esportazioni che superano le importazioni (circa 48.700 t, per il 32% provenienti dalla Germania), sia in termini di quantità sia di valore economico. La carne bovina Secondo i dati Istat, dei circa 2,5 milioni di capi macellati nel 2014, il 54,5% proviene da vitelloni, il 27% da vitelli a carne bianca, il 17% da vacche a fine carriera e il restante 1,5% da tori/buoi. Per quanto riguarda gli scambi con l’estero, la bilancia commerciale è negativa, con un saldo che negli anni si è aggirato attorno ai 2,6 miliardi di euro. L’Italia è strutturalmente un forte importatore di bovini vivi per l’ingrasso e di carni bovine (fresche, refrigerate o congelate, destinate al consumo o alla successiva trasformazione industriale); nel 2013 la quota in valore, è stata, rispettivamente, del 42% e del 58% circa della domanda complessiva. Il tasso di auto-approvvigionamento del nostro Paese si attesta intorno al 58% (BDN, 2014). Gli scambi con l’estero sono caratterizzati in prevalenza da: diminuzione dell’import di animali vivi sia da ingrasso sia da macello, aumento dell’import di tagli economici per la carne fresca, riduzione delle importazioni di carne congelata e conservata da tutti i Paesi e una crescente concorrenza dei Paesi dell’est Europa (Ismea, 2015). La carne avicola Nel 2014 la produzione di carni avicole in Italia è stata pari a 1.261.200 t, in lieve aumento rispetto al 2013 (+0,2%). Il nostro Paese è largamente autosufficiente, con un grado di auto-approvvigionamento dell’ordine del 107% nel 2014. Questo comparto è l’unico tra quelle delle carni italiane a presentare un saldo della bilancia commerciale positivo per quantità e valore, in quanto l’Italia è un esportatore netto di prodotti avicoli. Focalizzando l’attenzione sul commercio con l’estero di carne di pollo, nel 2014 sono state esportate 98.000 tonnellate di carne di pollo (per un valore economico di quasi 197 milioni di euro), a fronte di 67.000 tonnellate di prodotto importato (pari a 160 milioni di euro). NO OGM, NO ANTIBIOTICI, IL POLLO PIEMONTESE CHE CRESCE ALL’ANTICA da http://food24.ilsole24ore.com 22/08/16 “Impariamo ad allevare, non a curare”, è la filosofia che nonno Aldo ha insegnato ad Andrea Costa, allevatore da tre generazioni e ora presidente della cooperativa Agricola Valverde di Saluggia (Vc). Andrea questa filosofia l’ha interiorizzata al punto da riuscire a produrre il primo pollo allevato senza uso di antibiotici. Un lavoro di studio e di ricerca durato due anni, cui hanno partecipato veterinari, docenti universitari ed esperti di allevamento per ottenere il pollo Gran Selezione, linea premium di Pollo dal Piemonte e premiata nel 2015 a Expo con il riconoscimento Good Chicken di Ciwf-Compassion in World Farming, organizzazione onlus la cui mission è quella di promuovere pratiche di allevamento rispettose del benessere degli animali, dell’ambiente e delle persone. “E’ il punto di arrivo di un lungo percorso di ricerca – dichiara Costa – perseguito attraverso programmi di miglioramento della salute degli animali e dell’ambiente, grazie a migliori condizioni negli allevamenti e alla minore densità negli stessi, all’utilizzo di nutrienti di alta qualità e a un’attenzione costante ai polli da parte dello staff medico-veterinario”. Per ottenere questo risultato Costa e il suo team hanno scelto di scartare le comuni varietà di pollo da carne a crescita rapida, e di puntare su una razza a lento accrescimento, ma anche più resistente e robusta, proveniente da incubatoi attenti alla sicurezza. Per gli ambienti di allevamento, poi, la fonte d’ispirazione è stata la vecchia cascina piemontese, dove gli animali razzolavano tra le balle di paglia sull’aia. “I vecchi contadini mica avevano bisogno di curare i polli con gli antibiotici – esclama –, li facevano venire su sani perché ne tenevano pochi al metro quadro, liberi e ben accuditi. E in questo modo abbiamo fatto anche noi”. I polli infatti non superano i 30 kg/mq, godono di un capannone coperto dove ripararsi da caldo, freddo e intemperie, e di un’aia scoperta dotata di arricchimenti dove correre, appollaiarsi, becchettare e nascondersi. “Tutti aspetti fondamentali per garantire agli animali una buona qualità di vita”. Ultimo fattore il mangime, naturale e selezionato, e integrato con semi di lino, fonte di Omega 3. “La carne ottenuta – spiega – si caratterizza quindi per un più corretto bilanciamento del rapporto Omega 6/Omega 3 e il potenziamento di questi ultimi”. A oggi la produzione è di 800 capi a settimana, ma entro fine anno saranno completati i lavori di ampliamento delle strutture che porteranno a raggiungere la capacità di 4mila capi a settimana. “Partiti a gennaio – dichiara Costa – a giugno abbiamo lusinghieri dati di vendita solo di Gran Selezione. Possiamo offrire una filiera integrata, dal pulcino al prodotto finale. E infatti i prossimi progetti sono di raggiungere la grande distribuzione e le tavole degli italiani con i lavorati, quali petti, cosce e soprattutto rollate”. Al momento il pollo Gran Selezione è venduto nel Nord Italia nelle catene di Basko, Carrefour e Iper, oltre che nelle macellerie specializzate. “Già a settembre – annuncia Costa – entreremo anche in Auchan e Gruppo Dimar”. Ovviamente, produrre un pollo così costa di più. Quanto? “Non eccessivamente, circa un 40%. Non vogliamo diventare l’equivalente del cappone di Morozzo, ma con un prezzo di circa 7,90 euro/kg essere acquistati da tutti, soprattutto conquistando l’alimentazione di bambini e anziani”. I vantaggi? “Molto semplici: se gli animali stanno meglio, sono anche più buoni da mangiare. Questo pollo non ha niente da invidiare a un filetto di manzo. E poi è sano e a noi basta”. PROSCIUTTO COTTO: ADDIO AL TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE STABILITO PER LEGGE da www.ilfattoalimentare.it 07/09/16 Il prosciutto cotto confezionato in vaschetta non ha più un termine minimo di conservazione prestabilito dalla legge. Lo stabilisce l’articolo 5 del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 26 maggio 2016, che modifica il decreto del Ministero delle attività produttive del 21 settembre 2005 sulla produzione e la vendita di alcuni salumi. L’articolo 7 disciplina in modo particolare le condizioni di vendita del prosciutto cotto. Il nuovo decreto cancella i riferimenti al termine minimo di conservazione, che non poteva essere superiore a 30 giorni dalla data di confezionamento per il prosciutto cotto affettato e di 60 giorni per quello venduto in tranci. Prima il limite era uguale per tutti ed era fissato senza considerare il tipo di materia prima, il sistema di lavorazione e soprattutto il metodo di confezionamento. Adesso le regole cambiano e il periodo di conservazione del prosciutto cotto affettato in vaschetta oppure venduto in tranci o a cubetti sarà stabilita dal produttore sulla base delle caratteristiche, della tecnologia di confezionamento e di prove condotte in laboratorio, come avviene per quasi tutti i prodotti alimentari. Per gli altri salumi confezionati, il termine minimo di conservazione è sempre stato stabilito dai produttori. Il produttore che vende di prosciutto cotto affettato conservato in vaschette confezionate in atmosfera modificata, magari sottoponendo i contenitori ad un preventivo passaggio sotto lampade UV per ridurre la carica microbica, potrebbe stabilire anche una durata superiore ai 30 giorni prefissati dal vecchio regolamento. Il vantaggio è duplice: dare più servizio al consumatore e ridurre le possibilità di gettare nella spazzatura affettati ancora buoni e sicuri. Il nuovo decreto corregge anche una disparità normativa nella vendita dei salumi confezionati, visto che i limiti alla scadenza riguardavano solo il prosciutto cotto confezionato. Per gli altri salumi come salame e prosciutto crudo presenti nei banchi frigo dei supermercati italiani, il termine minimo di conservazione era già stabilito dal produttore. VARIE CANE SMARRITO Gabriele Della Gatta segnala lo smarrimento del suo cane tipo bracco tedesco nero femmina di 5 anni a pelo raso con coda tagliata corta (microchip: 380260040600680 regione veneto), con pettorina rossa e medaglietta al momento dello smarrimento, avvenuto il 6 agosto 2016 in campagna in provincia di Rovigo. Tel. 3497415492 ANAGRAFE APISTICA NAZIONALE, INTRODOTTE SANZIONI IN CASO DI MANCATA ISCRIZIONE da nota DGSAF 20204 del 31/08/2016 Il cd. "collegato agricoltura", approvato definitivamente dal Parlamento a inizio luglio e in vigore dal 25 agosto 2016 (Legge 28 luglio 2016 n. 154 “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale”), introduce sanzioni per chiunque contravviene all’obbligo di denuncia della detenzione di alveari presso i Servizi Veterinari competenti e, di conseguenza, determina il mancato aggiornamento della Banca Dati dell’anagrafe apistica nazionale. A tal proposito la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della salute fornisce alcune indicazioni e chiarimenti. La nota del Ministero: www.sivemp.it/userfiles/public/minsal3108016.pdf ZIKA OMS, EPIDEMIA È ANCORA EMERGENZA INTERNAZIONALE Da www.federfarma.it 01 e 03/09/2016 Zika è ancora un'emergenza di salute pubblica internazionale. Lo ha affermato il comitato di emergenza dell'Oms al termine della propria quarta riunione. «Il virus continua a causare nuovi focolai in diversi paesi del mondo» ha sottolineato David Heymann, che coordina il comitato «e dobbiamo prepararci ad una ulteriore espansione». Al momento, ha affermato l'esperto, non ci sono segnalazioni di nuovi casi in Brasile legati ai Giochi. Il comitato ha indicato anche le aree in cui la ricerca deve essere rafforzata. «Abbiamo ancora dei gap nelle conoscenze sul virus» ha precisato Heynmann «sulle possibili conseguenze dell'infezione per gli adulti, sulla trasmissione sessuale, e gli studi saranno intensificati in queste aree, e anche su eventuali cofattori che possono aumentare il numero di casi di microcefalia. Ci saranno anche ricerche sul ceppo africano, che non è legato a questa epidemia, per capire se causa microcefalia e se una infezione da questo ceppo protegge dall'esposizione a quello asiatico. Così come succede per altri virus simili». ZIKA: ISS, IN ITALIA VALIDE LE MISURE PER TRASFUSIONI SANGUE Le misure introdotte in Italia per prevenire la trasmissione dell'infezione da virus Zika attraverso trasfusioni di sangue sono valide sulla base della situazione epidemiologica attuale e delle raccomandazioni delle autorità competenti. Lo specifica il Centro Nazionale Sangue (Cnt), in relazione alla recente decisione della Food and Drug Administration (Fda), di rafforzare le misure per la prevenzione, autorizzando, negli Stati Uniti, l'esecuzione di test molecolari sul sangue donato, pur se "non ancora completamente validati". Misure, si legge in una nota del Cnt (che fa capo all'Istituto Superiore di Sanità, Iss), dettate dal "crescente numero di casi di infezione acquisiti localmente" negli Usa, ma non necessarie in Italia, che è da considerarsi "area non endemica", in quanto ha registrato finora solo casi importati da viaggiatori provenienti dalle zone in cui il virus sta circolando. Pertanto, "sulla base della situazione epidemiologica attuale e in linea con quanto raccomandato dall'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il Centro Nazionale Sangue - dichiara il direttore Giancarlo Maria Liumbruno - conferma la validità delle misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale già introdotte in Italia". ZIKA, PER LA VIROLOGA CAPUA LA SITUAZIONE È PREOCCUPANTE da Settimanale della Veterinaria Preventiva nr. 24/11.09.16 "Sono molto preoccupata per il virus Zika perche' ci sono fattori che non conosciamo, relativi al modo in cui l'epidemia si potrebbe diffondere": a poco piu' di due mesi dal suo saluto all'Italia, la virologa Ilaria Capua e' ormai immersa nel lavoro nel suo nuovo ruolo di direttore del Centro di eccellenza dell'Universita' della Florida, dedicato alla cosiddetta 'One Health', l'approccio che unifica i temi della salute umana, animale e ambientale. Per esempio, e' possibile che un altra specie di zanzara possa diventare il vettore del virus, causando un'impennata dei casi. Qualcosa del genere e' accaduto in Europa nei primi anni 2000, quando l'impennata di casi di lingua blu tra i bovini smenti' improvvisamente la convinzione che la malattia non avrebbe potuto diffondersi in quanto non c'era un vettore. "Sul virus Zika ci sono ancora tantissimi fattori sconosciuti, che potrebbero determinare un'impennata nel numero dei casi", ha detto ancora Capua. "Sono preoccupata - ha aggiunto - perche' sono consapevole del fatto che non ci sono strumenti predittivi completi". A dare un'idea dell'incertezza contribuiscono alcuni numeri: "in questo momento il 30% delle zanzare della rete caraibica appartiene a specie sconosciute, con un potenziale devastante", ha osservato il collega di Ilaria Capua Marco Salemi, dell'universita' della Florida. "Il vaccino e' ancora lontano - ha proseguito Capua - e di conseguenza una possibile strategia potrebbe consistere nell'estendere l'approccio 'One Health' ad altre discipline", in un approccio complessivo che sia anche culturale, antropologico e che possa comprendere anche la religione. "Per certo problemi sanitari - ha rilevato la virologa - la soluzione non puo' restare confinata all'interno della biomedicina. Paradossalmente, ha concluso, per certi aspetti potrebbe fare molto di piu' il Papa con un tweet che il vaccino". IL REGOLAMENTO DI POLIZIA VETERINARIA ED.2016 da email Esculapio Editore 02/09/16 Di Pietro Benazzi, a cura di: Cinzia Benazzi, Gabriella Martini. Edizione 2016 aggiornata al 30/07/2016, Pag.3000, 3 volumi indivisibili, Prezzo: € 148,75. Approvato con D.P.R. 8.2.1954, N.320 La normativa in materia di Polizia veterinaria stabilisce un quadro generale per la prevenzione, la lotta e l’eradicazione delle malattie infettive degli animali. Dal 1954, anno della pubblicazione del Regolamento con D.P.R. n.320, ad oggi, si è estremamente modificato il panorama di riferimento. Questo in conseguenza di vari fattori, quali le mutate modalità di allevamento degli animali, la comparsa di malattie fino a poco tempo fa sconosciute, la periodica ricomparsa di malattie “storiche”, quali l’afta epizootica, la febbre catarrale degli ovini, l’influenza aviaria, e l’aumentata consapevolezza e interesse dei cittadini europei per gli aspetti di sanità pubblica e sicurezza degli alimenti. Infatti il consumatore esprime le sue preoccupazioni riguardo l’approvvigionamento alimentare connesso con la sanità animale, la necessaria tutela del benessere degli animali e i costi derivanti dall’insorgenza di malattie negli stessi. Non è da sottovalutare inoltre il notevole aumento degli scambi commerciali di animali e di prodotti di origine animale sia all’interno dell’UE che con i Paesi terzi. Questo scenario in mutamento ha dato origine nel tempo ad una proliferazione di norme, prima nazionali, poi in recepimento di direttive europee, infine a regolamenti comunitari immediatamente applicabili in tutti gli Stati membri. In questa nuova edizione si è cercato pertanto di integrare le norme attualmente vigenti sul territorio della UE con il testo ancora in vigore del Regolamento di Polizia Veterinaria, con una modalità facilmente fruibile da parte dell’utilizzatore. Il testo è stato anche arricchito di argomenti non trattati dal Regolamento all’origine, come la biosicurezza, l’identificazione e registrazione degli animali e il benessere. L’Unione Europea ha recentemente emanato il regolamento in materia di sanità animale, al fine di fornire agli stati membri un unico quadro normativo semplificato e flessibile. In attesa della sua completa applicazione, il lettore potrà già consultarlo nell’appendice a questa edizione. Per l’acquisto: www.amazon.it NEWSLETTER ONAOSI da email dell’Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani 26/08/16 • Emergenza terremoto - La Fondazione ONAOSI subito operativa per dare sostegno ai propri Assistiti e Contribuenti • Confermato il gradimento per le strutture ONAOSI che stanno per registrare il tutto esaurito anche per l'anno 2016-2017 • Ammissione nelle strutture ONAOSI di studenti laureati per corsi di formazione post-laurea Per leggere tutto: www.onaosi.it N.B.: L’Ordine declina ogni responsabilità sulla precisione delle informazioni contenute in questo servizio di rassegna stampa, messo a disposizione dei propri iscritti. Inoltre si evidenzia che le notizie che compongono le News sono per ovvi motivi sintetiche; per approfondimenti si rimanda alle fonti degli articoli. Mantova, 13 settembre 2016 Prot.: 483/16