Relazione illustrativa

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Relazione illustrativa
FFHE3PCG
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
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GLI OBIETTIVI GENERALI
L' obiettivo del Comune di Ciriè, attraverso il concorso, come si legge nel testo del bando,
è la valorizzazione della zona collocata all'interno del centro urbano in posizione
strategica per l'accesso alla città e ai suoi servizi, costituita da tre ambiti di spazio
pubblico sostanzialmente contigui ma, al momento, non funzionalmente connessi tra loro
in modo organico: creare, cioè, un sistema di aree verdi e spazi pedonali fruibile nelle
varie ore della giornata e utilizzabile per varie funzioni.
La richiesta di valorizzazione, integrazione di questi spazi e di queste aree porta a
considerare il relativo contesto, al fine di garantire loro una reale fruibilità e accessibilità
pedonale e una conveniente visibilità proprio dalle principali arterie di accesso alla città.
L' affrontare queste tematiche comporta lo svolgimento di alcuni approfondimenti di
carattere più generale, destinati a fornire adeguate soluzioni agli obiettivi posti.
La soluzione proposta è in grado di connettere in modo funzionale e organico le varie aree,
potenziando e ridisegnando in parte il sistema del verde e degli spazi pedonali,
pervenendo inoltre ad alcune indicazioni, suggerimenti rivolti ad individuare nuove
funzioni in grado di rendere queste aree più attrattive e di facile gestione.
L' impianto urbano considerato ha come elemento strutturale principale il Corso Martiri
della Libertà che ricalca sostanzialmente il percorso già indicato nelle mappe del
Theatrum Sabaudiae quale viale di collegamento tra il Castello e il borgo consolidato che
ora collega direttamente la stazione ferroviaria con il centro cittadino.
Il tracciato è costituito da un viale di sezione importante, quasi interamente pedonale,
con doppio filare di platani, provvisto da un lato di controviale di accesso veicolare
esclusivo per i residenti; dall' altro lato la strada veicolare di accesso al centro città su cui
si affacciano gli edifici porticati. A metà del percorso porticato si apre l' ingresso al
palazzo D' Oria e all' antistante giardino. Al fondo il viale si conclude con la piazza D'Oria
e prosegue con sezione più ridotta verso il Duomo e il centro antico della città.
L' insieme di questi spazi gode già ora di contiguità ma la sua godibilità ciclo pedonale è
in parte compromessa dall’ingombro delle auto in sosta e dal traffico veicolare.
La villa Remmert con il relativo giardino, chiusa entro il proprio recinto, rimane
sostanzialmente separata dal contesto sopradescritto e appare quasi invisibile dall'
esterno, in quanto la cinta muraria
che la circonda ne impedisce quasi del tutto la visuale e gli ingressi non sono di
immediato riconoscimento.
La zona urbana di studio è circondata da una realtà civile pulsante, caratterizzata dalla
presenza della stazione, della linea ferroviaria e dei bus, di numerosi ed affollati plessi
scolastici che raccolgono l’utenza delle Valli e dei Comuni limitrofi, da un centro storico
ricco di negozi e dalla presenza di importanti uffici pubblici. A fronte di tale ricchezza e
complessità, al momento, la funzione preminente dell’area è quella di bacino di raccolta
della veicolarità e del relativo parcheggio. Quello che maggiormente colpisce è, infatti, il
contrasto con le aree limitrofe, congestionate dal via vai di persone e di mezzi e la
presenza sporadica ed occasionale dei pedoni che non la fruiscono ma la transitano. Lo
sfruttamento di questa rara opportunità ci spinge a pensare ad una Città amica dei
bambini e dei ragazzi, in cui sia privilegiato il movimento soft, pedonale, ciclistico e
pubblico, ed in cui la libertà dell’aggregarsi e del passeggio non sia fonte di rischio da
incidente. Il contesto più ampio ci consente inoltre di guardare ai collegamenti ciclistici e
turistici verso le Valli di Lanzo e di Venaria Reale che possono trovare nella Villa Remmert
e in questo quadrilatero, il loro logico baricentro.
La necessità di creare un sistema di aree verdi contigue, di valorizzarne l' accessibilità
pedonale, le funzioni e la percezione, ci ha condotti ad approfondire alcuni aspetti inerenti
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l' organizzazione della viabilità esistente. L'intento è di creare una sorta di isola pedonale
in grado di unire le varie aree e creare con queste un sistema ricco di funzioni integrato e
accessibile ciclo-pedonalmente dalla stazione ferroviaria e con i bus.
Il progetto quindi prende in esame l’area nel suo complesso, così come è storicamente
nata dalla lottizzazione dell’ex parco, e ne analizza le diramazioni anche al di fuori del
perimetro strettamente di studio, proponendo interventi nello specifico del bando e
suggerendo al contempo soluzioni complessive.
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA VIABILITA' E DEL TRAFFICO VEICOLARE
La presenza dell'arteria veicolare di attraversamento della città di Ciriè, la via Mazzini,
risulta un elemento di conflitto rispetto agli obiettivi posti, in quanto separa in modo netto
lo spazio antistante la stazione dal viale di via Martiri e, procedendo radente al muro di
cinta del giardino di villa Remmert, ne vanifica qualsiasi ingresso pedonale in sicurezza.
Si ritiene che il giardino della villa Remmert, per la sua dimensione, le potenzialità in
relazione ai possibili usi, debba essere connesso con la città, non solo dalla piazza
D'Oria, ma dalla stazione e avere visibilità dalla strada principale di attraversamento
urbano.
Nell' ambito della proposta progettuale si suggerisce una soluzione, di cui si è verificata la
fattibilità, che riguarda lo spostamento parziale nell'area ferroviaria del sedime stradale di
via Mazzini sino
all' incrocio con la via A. D' Oria. L' area ferroviaria in quel punto è dotata di spazi non
pienamente utilizzati dall' esercizio che sono in grado di ricomprendere lo spostamento
dell' asse veicolare, con il mantenimento del filare esistente di tigli, quale elemento di
delimitazione dell’ area ferroviaria stessa. Risulta quindi possibile realizzare, lungo i muri
di delimitazione delle ville, un percorso pedonale alberato, in grado di consentire un più
conveniente accesso sud al giardino di villa Remmert.
Lo spostamento di quel tratto di asse veicolare implica naturalmente l’acquisizione da
parte del Comune di Ciriè delle aree necessarie. Per evitare la procedura espropriativa,
onerosa e complessa, si suggerisce di individuare soluzioni di compensazione
perequativa da prevedersi nell’ ambito della strumentazione urbanistica generale.
Con l'obiettivo, espresso dal bando di concorso, di migliorare la sistemazione dello
spazio antistante la stazione, integrato con il sistema del verde, si ritiene di poter
pervenire alla relativa pedonalizzazione. Il traffico veicolare proveniente da Via Torino,
arrivato in prossimità dell’incrocio con la stazione, sarà fatto deviare su corso Martiri,
alleggerendo notevolmente la congestione dell’area, e quindi proseguire verso le altre
destinazioni. In tal modo la via Mazzini sarà percorsa nei due sensi di marcia unicamente
dai mezzi pubblici che potranno sostare di fronte alla stazione, accanto alla quale potrà
essere collocata un' adeguata area di sosta dei pullman e dai veicoli diretti al parcheggio
antistante la stazione. In tal modo si viene a creare una vera piazza pedonale (attraversata
solo dai bus), integrata con il viale di Corso Martiri e con i portici esistenti. Accanto alla
stazione sono collocate due aree a parcheggio. Lo stesso varrà per il traffico veicolare
proveniente dalla zona degli Uffici (Via Battitore e Via D’Oria) che trova un accesso
selettivo per i soli veicoli pubblici e per quelli che devono portare passeggeri alla stazione.
L’alleggerimento del traffico veicolare su viale Mazzini è ritenuto ammissibile grazie alla
recente realizzazione della nuova tangenziale che permette una migliore permeabilità di
accesso al centro urbano.
La riorganizzazione viaria sopraesposta consente di creare una vera isola pedonale
attorno agli spazi e alle aree oggetto del concorso, che comprende il percorso pedonale
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di via Mazzini di connessione tra la stazione, il corso Martiri e il giardino di villa Remmert;
le vie Ainzara, Alfieri, Rosmini saranno arterie unicamente pedonali sulle quali sarà
riservato l'accesso veicolare ai residenti. La via D'Oria potrà avere doppio senso di
marcia veicolare dal parcheggio esistente in direzione di via Mazzini.
La riorganizzazione della viabilità sopradescritta con la pedonalizzazione di alcune arterie
comporta
la riconfigurazione della sosta veicolare che, nella proposta di concorso, viene trattata
attraverso la realizzazione, nel sottosuolo di piazza D'Oria, di un parcheggio bi-livello
pubblico e pertinenziale per i residenti. Tale soluzione è rivolta ad eliminare la sosta
veicolare su strada e ad eliminare il traffico veicolare dalle vie interessate dal progetto di
connessione degli spazi pubblici.
La localizzazione del parcheggio sotto la piazza consente ai residenti spazi privati per la
sosta delle auto. Il parcheggio pubblico è funzionale alla sosta delle auto in occasione di
esposizioni, mercati, fiere, matrimoni e soprattutto, durante la settimana, per dare una
risposta ai fruitori delle linee ferroviarie. Sempre con l’obiettivo di perseguire una Città
amica dei bambini e dei ragazzi, si prospetta inoltre la realizzazione di un sottopasso
pedonale che consenta alla folla di studenti di raggiungere la stazione ed il centro
pedonale cittadino senza il passaggio a raso dei binari. Tale operazione è possibile
allungando il sottopasso esistente e collegandolo con via Monte Grappa. Con questi
suggerimenti progettuali si potrebbe ottenere un blocco pedonale altamente qualificato e
con una superficie significativamente superiore a quanto richiesto, che la porterebbe a
raggiungere un elevato standard qualitativo in termini di abitabilità e di qualità della vita.
LA DESCRIZIONE DEL PROGETTO
La connessione e la ricucitura degli spazi e delle aree interessate avviene mediante la
creazione di nuovi percorsi, accessi, disegni dello spazio pubblico, potenziamento del
sistema del verde, nuove funzioni; sono previsti interventi architettonici di piccola
dimensione in grado di valorizzare le aree e renderle più attrattive. Le aree interessate
sono le seguenti:
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Piazza D' Oria e sottostante parcheggio
Estensione dell’area pedonale
Piazza antistante la stazione
Giardino della villa Remmert
Corso Martiri della Libertà e giardino del palazzo D' Oria
1. Piazza D’ Oria e sottostante parcheggio
L’arredo verde della piazza è oggi caratterizzato da un doppio filare di tiglio. Tale
impostazione determina la formazione di uno spazio claustrale, suggestivo ma scollegato
dalla realtà circostante. Blocca inoltre la visuale delle facciate degli edifici di pregio
presenti sul lato di via Pescatore e di via A. D’Oria. Non sono presenti macchie di colore
arbustive od erbacee. La prima operazione consiste nell’abbattimento dei tigli che
occludono la vista dei particolari di pregio. L’operazione, sicuramente dolorosa dal punto
di vista affettivo, consente però di liberare una prospettiva più ampia della piazza e, al
contempo, non fa venire meno l’ampia presenza di alberature e zone ombreggiate
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dell’area. La seconda è la creazione di cinque aiuole perimetrali dotate di una leggera
copertura arborea e dalla forte caratterizzazione cromatica. Le piante scelte sono:
per il lato di via Pescatore, a protezione del passaggio delle autovetture verso il
parcheggio sotterraneo: Malus x purpurea “Eleyi”, Malus x zumi “Golden hornet”;
entrambe le piante, caratterizzate da abbondanti fioriture rosa e bianco e dalla
persistenza dei frutticini colorati in inverno sono accompagnate al piede da Lavandula
angustifolia, Viburnum tinum e Abelia grandiflora.
Sul lato di via A. D’Oria sarà presente il Malus “Evereste” dalla fiorura bianca
accompagnata da un lunga siepe informale a blocchi costituita da Hydrangea hortensis,
Spiraea bumalda e Abelia grandiflora.
La piazza avrà una nuova pavimentazione lapidea con un disegno che evidenzia i tracciati
e i percorsi che legano fra di loro i vari ambiti, il corso Martiri e la villa Remmert.
Sulla piazza sarà posizionata una nuova struttura architettonica, la cui forma e suggerita
dai tracciati stessi, che è costituita da due volumi uniti da una grande copertura
fotovoltaica. Il volume più grande potrebbe ospitare un ristorante, quello più piccolo
ospita la risalita pedonale dal parcheggio ed un eventuale bar.
Il parcheggio è organizzato su due livelli, un primo destinato a parcheggio pubblico a
tariffa, un secondo destinato a parcheggio pertinenziale per i residenti. Offre una capienza
complessiva di circa 160 posti auto ed è dotato di rampe di ingresso e risalita poste sul
lato nord della piazza.
La realizzazione del parcheggio potrebbe avvenire con procedura di gara, ai sensi delle
vigenti leggi
e secondo modalità già sperimentate nel campo per la scelta del concessionario
realizzatore e gestore del parcheggio, a cui sarà affidata anche la realizzazione della
sistemazione della piazza.
L’ appalto di concessione potrebbe essere esteso alla realizzazione della struttura
architettonica sopra descritta o la sua realizzazione potrebbe avvenire con analoga
procedura successiva.
2. Estensione dell’area pedonale
La realizzazione del parcheggio consente di liberare le arterie limitrofe dalla sosta
veicolare. In tal modo si liberano spazi destinabili alla circolazione ciclopedonale.
L’intervento successivo alla realizzazione del parcheggio riguarda la risistemazione della
pavimentazione delle vie Rosmini, Ainzara e Alfieri, con cubetti di porfido e corsi in pietra
di Lessinia bianca bocciardata. L’illuminazione sarà compatibile con l’uso pedonale
contraddistinta da un sistema semplice che possa garantire economicità di gestione. Tali
arterie di circolazione pedonale e ciclabile potranno ospitare altresì mercati, fiere e altre
attività e per tale motivo l’arredo delle stesse è minimale.
3. Piazza antistante la stazione
Secondo le premesse sopradescritte riferite alla possibilità di dirottare il traffico veicolare
su Corso Martiri, lo spazio antistante la stazione diventa una vera piazza che si salda
direttamente con il viale pedonale di Corso Martiri della Libertà. Il suo arredo ripropone il
medesimo arredo del viale, con la presenza di platani.
Quale elemento di continuità pedonale, si propone di prolungare il sottopasso pedonale
esistente della ferrovia, per consentire più agevoli collegamenti con i servizi presenti nella
parte opposta della città. L’uscita dello stesso è prevista direttamente sulla piazza
pedonale sotto una copertura fotovoltaica che riunisce anche un parcheggio per biciclette
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e la fermata dei bus.
La sistemazione a terra della piazza viene risolta con il medesimo arredo che
contraddistingue le zone pedonali.
Nell’ ambito della riorganizzazione della viabilità antistante la stazione, si suggerisce la
demolizione delle strutture del dismesso impianto di distribuzione carburanti, che viene
riconfigurato in un nuovo spazio pedonale attrezzato con alberature e panchine.
Dalla stazione si prosegue ciclo-pedonalmente sul Viale Martiri della Libertà o verso villa
Remmert
utilizzando il proposto nuovo percorso (l’attuale sede veicolare di via Mazzini), che viene
arredato con carpini.
4. Giardino della villa Remmert
Il giardino della villa Remmert viene riorganizzato attraverso percorsi e ingressi che lo
mettono in comunicazione con via Mazzini e piazza D' Oria. Due ulteriori ingressi vengono
posizionati, uno accanto alla manica laterale della villa (centro anziani) e un altro all'
opposto su via Alfieri in asse con la via Ainzara.
Il giardino, sul fronte della via Mazzini avrà una recinzione con muretto basso e piccolo
cancello di ingresso, atti a garantire la vista del giardino. Su questo lato sarà realizzata
una sistemazione vegetale di alberi e arbusti, giardino delle essenze con alternanza di
colori e profumi, il cui impianto segue l' allineamento della pavimentazione del percorso
pedonale antistante, posto su via Mazzini.
Proseguendo verso nord si prevede la sistemazione di una piastra polivalente per lo
svolgimento di attività (pattinaggio, cinema estivo, spettacoli, eventi).
Sulla piastra si affaccia una nuova costruzione (il rifacimento della serra esistente) con
annesso
bar-caffetteria. La serra esistente risulta improponibile nella sede attuale in quanto la sua
collocazione è compromessa dal fitto ombreggiamento degli alberi dei giardini limitrofi e
la sua struttura è oramai totalmente inefficiente dal punto di vista energetico e
tecnologico.
Poiché il tema della serra, anche a scopo didattico per le scuole, sembra importante e
attrattivo, si
propone che l' edificio possa essere realizzato, con procedura di project financing ad
esempio, e gestito da un' azienda florovivaistica che, oltre a gestire i momenti didattici,
possa gestire anche un punto vendita. In tal modo alla stessa azienda può essere affidata
la gestione e la manutenzione del giardino della villa.
Proseguendo verso nord, nella porzione di giardino antistante la villa, possono essere
collocate strutture gioco per l' infanzia.
Pur non essendo oggetto del concorso, si ritiene di accompagnare la proposta
progettuale con alcuni suggerimenti riferiti alla villa Remmert nella logica di rendere
queste aree più attrattive. Si ipotizza che la villa possa essere destinata ad ospitare
esposizioni e mostre di arte antica e contemporanea; a questo fine potrebbe inserirsi nel
sistema museale torinese e piemontese ponendosi in rete con le altre strutture del circuito.
In questa veste, la struttura potrebbe essere affidata in gestione anche a privati, che
potrebbero ritrovare ulteriori sostegni finanziari per la gestione della stessa, con
l’integrazione di altri servizi e attività indicati nella proposta.
Il giardino antistante la villa potrebbe ospitare anch' esso sculture d' autore in modo
permanente
(con l' ausilio finanziario da parte di una Fondazione o di una banca).
La porzione del giardino attorno alla villa viene chiuso entro una recinzione per la messa
in sicurezza della stessa.
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Ai fini sempre della valorizzazione e promozione di questi luoghi, pur non essendo la villa
e le maniche laterali tema di concorso, si ritiene opportuno svolgere alcune riflessioni
riferite al loro uso.
La città di Ciriè, per la sua dimensione, la presenza di servizi, la sua collocazione, la
presenza della linea ferroviaria Torino-Ceres, si trova al centro di percorsi turisticosportivo-culturali che la potrebbero vedere anche come punto tappa di percorsi (ciclistici
ad es.) dalla pianura verso la montagna, all' interno del sistema dei parchi, nell' ambito
del sistema delle regge sabaude (Venaria in primo luogo).
In questa logica, le maniche laterali della villa e le pertinenze della villa stessa potrebbero
essere
adibite a sede ricettiva adatta ad un turismo sportivo di passaggio.
Dal punto di vista della sistemazione verde, il giardino si divide in due distinte porzioni.
Per quanto concerne il primo settore, posto attorno alla villa, dal punto di vista dell’arredo
verde il giardino è decisamente ben bilanciato, con esemplari di notevoli dimensioni e di
pregio. Non vi sono particolari migliorie da apportare se non quelle legate alla ricerca
della continuità verso la piazza D’Oria e alla prospettiva verso il Duomo mediante la
rettificazione del vialetto attualmente presente e alla proposizione di macchie di colore a
terra, formate da aiuole lineari di Hydrangea hortensis verso via D’Oria ed Alfieri e di
Spiraea van houtten a delimitazione laterale della villa. Si ricerca inoltre un punto di
interesse cromatico, senza sbilanciare la struttura botanica dell’esistente, distribuendo
nel prato una grande quantità di bulbose rustiche quali
Galanthus (Bucaneve),
Bulbocodium vernum ed alcuni narcisi come Narcissus lobularis, N. obvallaris, N. pumilus.
Anche le Fritillaria sono particolarmente attraenti per aiuole miste, perché permettono di
formare gruppi con colori poco comuni tra le bulbose primaverili. In particolare Fritillaria
assyrica, F. meleagris e F. michailovskyi sono adatte a questo scopo, così come è l’uso
delle specie e varietà di Erythronium, piante estremamente attraenti, ma adatte solo a
zone ombreggiate e prevalentemente umide. Sono disponibili lunghe liste di varietà di
narcisi (ciclamini, triandrus, miscellanei nani) e di tulipani (tipo fosteriana, greigii,
kaufmanniana) di bassa statura. Fioriscono a partire dalla metà di marzo, insieme con le
molte varietà e specie di Anemone, Crocus vernus, Chionodoxa, Muscari, Ornithogalum,
Puschkinia e Scilla. I ciclamini a fioritura primaverile, soprattutto gli ibridi di Cyclamen
coum, possono formare bellissime zone a sviluppo limitato. Anche loro preferiscono la
semiombra ed esigono umidità sufficiente nel suolo e risultano tutte quindi pienamente
adatte alle caratteristiche presenti nel parco. E’ un intervento semplice, poco oneroso,
che garantisce una fioritura molto articolata e duratura.
Per quanto riguarda invece il secondo settore, quello a forma trapezia che si sviluppa a
fianco di via A. D’Oria, la sua organizzazione prevede il rafforzamento dell’asse pedonale
che, partendo da via Mazzini, entra in comunicazione con piazza D’Oria. Si tratta di un
viale esistente di cui occorre correggere leggermente la direzione e conseguentemente
spostare, mediante trapianto, alcuni alberi; la realizzazione è possibile e relativamente
poco onerosa, considerata la giovane età delle piante.
Si viene così a creare una zona a contatto con la recinzione verso i privati in cui si
impianta una siepe informale a blocchi di arbustive quali Forsytzia, Viburnum tinum,
Spiraea Van Houtten e Hydrangea hortensis. Dall’altro lato del viale si forma un giardino
didattico dimostrativo basato sulla creazione di aiuole geometriche parcelliformi su cui
inserire macchie erbacee ed arbustive con colori e portamenti differenziati sia nei volumi
sia nelle stagioni. Le specie presenti saranno anche occasione di contrasti cromatici
stagionali e sono qui esemplificati con l’impiego di roseti rossi ( es.cv. La Sevillana), roseti
gialli (es. cv. Loredo), roseti bianchi ( es. cv. Schneeflocke), Abelia grandiflora, Salvia
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sclarea, Salvia microfilla, Hemerocallis “Stella de oro”, Hydrangea paniculata, Tulipani
rossi, Nandina “Fire power”, Iris germanica, Crocus vernus, Berberis thumbergii, Mentha
nelle sue varietà Piperita, Acquaiola, Longifolia, Rotundifolia, Rosmarinus officinalis, Timus
nelle sue varietà. Le parcelle sono intervallate con prati fioriti di tre tipi di cui uno Tipo A a
base di Bellis perennis, il secondo Tipo B a fioritura di campo e il terzo Tipo C a fioritura
attrattiva per farfalle (miscuglio Papillon tipo ditta Schweizer). Le singole parcelle sono
collegate tra di loro con uno spazio a prato semplice e da percorsi che portano alla
pergola e la trapassano.
La formazione di una pergola a elle consente, da un lato di proteggere la piastra
polifunzionale, dall’altro la creazione di un angolo raccolto ed ombreggiato. Le pergola si
appoggia da un lato al muretto esistente e viene arredata con una serie di panche
continue. La vegetazione rampicante è costituita da Wisteria sinensis (Glicine) dall’intensa
fioritura primaverile celeste e da Campsis bignonia dalla fioritura estiva arancione.
All’interno dello spazio raccolto così formato si collocano due Tigli (T.platifillos) per
incrementare l’ombra ed il profumo della fioritura di giugno e alcune piante di Cornus
florida dalla fioritura rosa.
5. Corso Martiri della Libertà e giardino del Palazzo D’ Oria
Il doppio filare di platani storici del viale è di per se stesso maestoso e non richiede
interventi di arredo verde se non quelli di indagine fitostatica VTA per garantire al meglio la
salute delle singole piante. L’ipotesi di un rafforzamento della prospettiva mediante
inserimento di siepi lineari sia lungo il muro di delimitazione delle ville private sia lungo
l’asse stradale, viene sospesa per non creare punti di intralcio con le manifestazioni
fieristiche, sia per non limitare la penetrabilità dell’area .
La sistemazione a terra mantiene la pavimentazione in ghiaietto esistente
implementandola con elementi che ne arricchiscono la fruibilità quali la formazione di due
corsi di pietra longitudinali paralleli che riprendono le antiche vie carrozzabili e aree di
sosta pedonale in ciotolato con panchine parallelepipede in pietra di Lessinia bianca.
Il progetto del giardino di Palazzo D’Oria propone la creazione di una porzione dell’effetto
scenografico originario, con la riproposizione di un ingresso strutturato su un viale
rettilineo di carpini, due parterres simmetrici ed una fontana lineare: la linea guida
dell’intervento è quello della riappropriazione delle geometrie del giardino all’italiana e
delle linee prospettiche, con la continuazione dell’ingresso sino all’area del corso Martiri
della Libertà. La visuale verso il Palazzo viene catturata da due aiuole di rose coprisuolo
dal colore rosso (si suggerisce la varietà La Sevillana). Per semplicità manutentiva e per
linearità visiva si sono abolite le classiche due aiuole ricamate (broderie-parterre) e si è
adottata la pelouse semplice, ritmata unicamente da singole palle di Bosso (Buxus
sempervirens cv“Bullata”)
Nel viale centrale si opta per una pavimentazione lapidea mentre per i vialetti circostanti si
privilegia la ghiaietta. All’intorno vengono rispettate le conifere e le latifoglie presenti e si
arricchiscono le coloriture a terra mediante l’inserimento di aiuole lineari di Hydrangea
hortensis , pianta lungamente fiorita, rustica e dalla ridotta manutenzione. Si forma
un’area di sosta sul versante ombreggiato dall’edificio, per una maggior fruizione estiva.
La pavimentazione lapidea esce dal perimetro cintato e si prolunga sul Viale Martiri per
segnalare l’ingresso e per un richiamo all’antico viale di accesso centrale.
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CRITERI DI SCELTA DELL’ ARREDO VERDE
L’arredo verde viene scelto tenendo bene in vista il criterio della semplicità e della
velocità di manutenzione. Tale criterio principale limita profondamente la fantasia
progettuale ma è l’unico che possa garantire una realizzazione valida e vitale nel tempo.
Per questo motivo sia la scelta delle specie arbustive sia la loro localizzazione è stata
estremamente ridotta e ripetitiva, pur dotando l’area di validi contrasti cromatici ed
adeguate coperture vegetali.
I criteri generali di scelta sono quelli di reperire ed utilizzare specie rustiche, ampiamente
collaudate nell’areale climatico e pedologico in cui si opera, non nocive o tossiche in
alcuna loro parte (tipo Oleandro, Maggiociondolo o Tasso), non dannose o pericolose per
la disseminazione di frutti pesanti (tipo Ippocastano), senza patologie invasive (tipo
Grafiosi dell’Olmo, Cancro colorato del Platano), senza fragilità statiche (tipo Pioppo,
Cedro dell’Atlante), senza la caduta a terra di frutti che macchiano o che esalano odori
antipatici (tipo Gingko biloba) ed ancora senza foglie cuoiose che possano intasare gli
scarichi stradali. (tipo Magnolia grandiflora).
Le piante devono inoltre possedere una forte capacità di recupero dopo atti vandalici o
traumi accidentali.
Per i criteri specifici dei singoli interventi si è privilegiata la congruità stilistica come nel
caso del cortile del Palazzo D’Oria in cui vengono adoperate piante classiche quali il
Carpino, il Bosso, la Rosa e l’Ortensia.
Un ulteriore criterio adottato è quello del non intervento e del minor danno alla
vegetazione presente. Ad esclusione dei due lati del viale di Tiglio in cui è stato proposto
un abbattimento motivato da criteri positivi e sostitutivi, la vegetazione viene unicamente
sottoposta a Valutazione visiva di staticità e ad un’analisi fitopatologia, adoperandosi per
il suo rafforzamento.
Un ulteriore criterio è quello dell’innovazione in determinati settori tipo il prato fiorito in cui
si propongono tre tipologie (prato a Bellis perennis, a fiori di campo e attrattivo per farfalle)
che in Europa stanno riscuotendo molto successo e che possono risolvere alcuni
problemi manutentivi rispetto all’aiuola classica; occorre infatti sfalciarli solo due volte
l’anno contro le 10- 11 del prato classico. Lo stesso dicasi per le fioriture di bulbose quali
Crocus e Narciso che si auto rinnovano ogni anno ed in alcuni casi tendono addirittura ad
essere invasive.
Si adotteranno inoltre le migliori tecniche di impianto possibili quali la doppia
pacciamatura (telo permeabile con copertura di lapillo vulcanico), impianti irrigui goccia a
goccia per le piante arbustive, per limitare il volume e la portata dell’adacquamento e
tutori sotterranei per quelle arboree; tutte operazioni che tendono a ridurre drasticamente
l’incidenza della manodopera nella manutenzione del verde.
GESTIONE DEL VERDE
E’ un’opportunità che si offre ai florovivaisti locali per integrare il loro piano di lavoro
annuo e migliorare la loro specializzazione. Il costo, per contro, è da sempre uno dei punti
spinosi del bilancio comunale. Si propone quindi una serie di soluzioni innovative che in
altri Comuni si sono dimostrate decisive.
Tra queste, l’affidamento dell’incarico a sponsor che vedono nel verde un biglietto da
visita per la loro attività. Sino ad ora si sono distinti Enti finanziari (Banche, Assicurazioni..),
Enti di rappresentanza (Filiali di vendita..), Enti di varia natura quali Lion’s, Rotary, Enti di
salvaguardia del territorio, Associazionismo. Nel caso specifico si individuano l’ente
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gestore del parcheggio, l’ente gestore del locale della serra e quello del chioscoristorante. A questi, che sono radicati in loco e che dovranno comunque dotarsi di un
rapporto convenzionale con il Comune, si aggiungono altri che possono prendersi carico
del giardino del Palazzo D’Oria a titolo pubblicitario e di rappresentanza, quali ad es. le
Banche locali, importanti attività produttive e commerciali presenti in città.
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PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI PER LOTTI
Il complesso e articolato progetto di riqualificazione delle aree considerate comporta un
approccio ed una visione strategica necessarie alla definizione del programma degli
interventi, all’avvio di percorsi innovativi per il raggiungimento degli obiettivi, utilizzando al
meglio le procedure in vigore, attivando fin da subito un’attività di promozione e di
comunicazione del progetto nei confronti dei cittadini e dei soggetti che potrebbero
essere coinvolti nel processo di realizzazione e di gestione delle opere.
La fase storica attuale, contraddistinta da una significativa scarsità di risorse, obbliga
infatti ad intraprendere nuovi percorsi in grado di sostenere economicamente non solo la
realizzazione degli interventi, ma anche la loro gestione e ad individuare progetti e
soluzioni sostenibili.
A questo fine, nel corso della illustrazione della proposta, si è accennato ai possibili
percorsi in grado di rendere operativa la realizzazione delle varie parti di cui si compone il
progetto, prevedendo in alcuni casi semplici operazioni di sponsorizzazione rivolte
preferibilmente alla gestione-manutenzione del verde, in altri casi il coinvolgimento di
Fondazioni Bancarie per la messa a disposizione di finanziamenti necessari alla
realizzazione degli interventi, come nel caso delle opere stradali, della piazza antistante la
stazione, del disassamento della via Mazzini, della realizzazione del giardino di Palazzo
D’Oria. In altri casi, dove la presenza del privato risulta più compatibile ed efficace per la
gestione delle opere (il parcheggio, la serra, le strutture architettoniche di piazza D’Oria) si
è accennato a procedure di appalto di concessione o project financing che implicano
l’utilizzo di risorse private per la loro realizzazione.
Nella parte che segue, viene illustrato il programma di articolazione dei vari interventi,
secondo fasi successive, definito alla luce della complessità e della tempistica di
realizzazione. Tale programma, che segue l’ordine numerico definito precedentemente, è
illustrato altresì nelle tavole.
La prima fase di intervento riguarda la realizzazione del parcheggio nel sottosuolo di
Piazza D’Oria.
L’ obiettivo è quello di poter eliminare la sosta delle auto dalle strade interessate dal
progetto.
Sarà pertanto il primo intervento, a cui seguirà nella seconda fase la sistemazione
superficiale della Piazza con la nuova pavimentazione e l’ arredo verde e quindi gli
ulteriori interventi architettonici.
Segue quindi la sistemazione delle strade interessate alla loro pedonalizzazione.
La sistemazione della piazza antistante la stazione, lo spostamento del tratto di asse
stradale di via Mazzini e la formazione del viale alberato verso villa Remmert richiedono
tempi più lunghi in relazione alla complessità dei provvedimenti e delle operazioni
convenzionali necessarie.
Seguono gli interventi relativi al giardino di villa Remmert e alle opere connesse indicate
nella proposta.
In ultimo la sistemazione del viale di corso Martiri e il Giardino di Palazzo D’Oria,
conseguente anche al trasferimento degli uffici comunali e l’assegnazione di nuove
funzioni al palazzo.
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