Scheda del film

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Scheda del film
Agiscuola
Giurie Premio “David Giovani”
a.s. 2008-2009
Enna - Giardini Naxos - Mazara del Vallo - Messina
San Giovanni La Punta - Sciacca - Termini Imerese
regia: Pupi Avati
Sinossi:
Bologna 1938. Michele Casali si trova a vivere una situazione disperata: Giovanna, sua figlia unica ancora adolescente, ha
ucciso per gelosia la sua compagna di banco e migliore amica. Nell'ambiente borghese in cui il delitto è avvenuto la vicenda
provoca forte emozione ed incredulità. Evitando il carcere, la ragazza viene ritenuta non sana di mente e perciò rinchiusa in
un ospedale psichiatrico a Reggio Emilia dove rimarrà fino all'età di 24 anni (1945). Durante questo periodo di quasi totale
isolamento, l'unica persona che si occupa di lei è il padre che si trasferisce appositamente a Reggio da Bologna, dove insegnava arte al liceo Galvani. Giovanna, una ragazza con seri problemi mentali, ricorda fisicamente molto il padre. Sin da
quando era piccola, Michele per rassicurarla dalle sue fragilità e pensando di trasmetterle le energie sufficienti per affrontare
il mondo, l'ha convinta che avrebbe dovuto e potuto pretendere sempre tutto da tutti. Padre e figlia avevano così instaurato
da sempre un legame particolare, forse patetico, dal quale avevano completamente esclusa la mamma: Delia, una donna
molto bella e molto concreta. Una donna che dopo la tragedia decide di rimanere a vivere a Bologna rinnegando, con una
disperazione solo interiore, la propria famiglia e non volendo più rivedere Giovanna. Testimone sempre presente di questi
terribili eventi che hanno sconvolto il piccolo nucleo familiare, in anni certamente non facili, un ispettore di polizia, aitante,
simpatico e amico intimo di Michele: Sergio Ghia.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Regia: Pupi Avati
Soggetto: Pupi Avati
Sceneggiatura: Pupi Avati
Fotografia: Pasquale Rachini
Montaggio: Amedeo Salfa
Costumi: Mario Carlini e Francesco Crivellini
Scenografia: Giuliano Pannuti
Musica: Riz Ortolani
Produzione: Antonio Avati per Duea Film in collaborazione con Medusa Film e Sky
Distribuzione: Medusa
Attori: Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Francesca Neri, Ezio Greggio, Serena Grandi,
Paolo
Graziosi, Sandro Dori, Edoardo Romano, Chiara Sani, Valeria Bilello
durata: 1h 44’
Spunti di riflessione
1) La vicenda filmica dell’opera di Pupi Avati si svolge tra Bologna e Reggio Emilia dal 1938 al 1945. Praticamente
dall’emanazione delle leggi razziali fasciste contro gli ebrei alla fine della seconda guerra mondiale. Quanta importanza hanno
questi avveenimenti storici per i protagonisti del film Michele e Delia, Giovanna, loro figlia, e Sergio Ghia, il carabiniere
fascista?
2) Tra la fine del 1944 e dopo il 25 aprile 1945, Bologna e tutta l’Emilia Romagna furono la città e la regione dove, più che in
ogni altra zona d’Italia, vennero perseguite da ogni parte vendette politiche molto spesso anche personali. Fu una di queste
che portò alla morte Sergio Ghia?
3) Effettuate ricerche sul particolare momento storico sopraccitato, evidenziando come e perché il centro-nord italiano divenne,
soprattutto dopo la liberazione, teatro di violente lotte intestine e di omicidi spietati in cui sia i fascisti che i partigiani pareggiarono, con la morte di altri, conti non solo politici.
4) Michele Casali, professore di liceo nella Bologna del ‘38, soffre nel vedere la propria figlia, Giovanna, “diversa” dalle altre.
Quanto contava allora e quanto conta oggi la mancata sensibilizzazione nei riguardi del “diverso” che, spesso, ha portato e
porta a comportamenti violenti da parte dei coetanei che lo circondano?
5) Michele ha la consapevolezza della “semplicità mentale” di Giovanna, ma non vuole che ella ne soffra e allora la convince,
fin dall’infanzia, che ella è quello che in effetti non è (bella, intelligente, sicura di sé) e che, in base a ciò, può pretendere tutto
da tutti. E’ l’affetto che muove Michele nei riguardi della figliola, ma… quali sono le conseguenze?
6) Michele, il professore, pur di rendere felice sua figlia, è disposto a compromessi con un suo studente, affinché egli dedichi
un po’ del suo tempo a Giovanna. Esprimete la vostra opinione in merito, cercando anche di interpretare il punto di vista di Michele come padre.
7) Un antico proverbio cinese recita: “Se vuoi che tuo figlio sia felice, fagli soffrire, almeno una volta, la fame e il freddo”. E’
questo coraggio che manca a Michele o, vedendo egli la sua figliola tanto “diversa”, vuole proteggerla dagli altri comunque,
creandole intorno una sorta di armatura affettiva?
8) Delia, la mamma di Giovanna, vede il gioco perverso che si è instaurato tra padre e figlia, ma non riesce ad intervenire per
fermarlo. Perché?
9) Quale fatto determina lo scatenarsi della violenza di Giovanna con l’omicidio della sua migliore amica e quanta parte di responsabilità ha il padre in questo inconsueto atto della figlia?
10) Ritenete che, se Giovanna fosse stata cresciuta da Michele in modo diverso, non sarebbe arrivata a commettere un omicidio?
11) Quanto conta per Giovanna l’avere una madre bella e desiderata da tutti?
12) Delia vuol bene a Giovanna, ma se ne vergogna; Giovanna, pur nella sua semplicità, ama, ma invidia la madre per la sua
bellezza. Può essere che il rapporto tra madre e figlia sia stato e sia incrinato dall’eccessivo istinto di protezione di Michele?
13) Quando Giovanna uccide, mentre Michele, di fronte all’evidenza, sembra negarla, Delia ne prende coscienza subito, ma la
rifiuta. Come e perché?
14) C’è anche solo un momento, prima, durante e dopo il processo, in cui Giovanna abbia almeno un barlume di coscienza per
l’omicidio compiuto?
15) Durante il processo, Delia non va mai a trovare la figlia. Secondo la vostra opinione, è mossa da vergogna o cerca di rimuovere in sé la tragedia?
16) Un paio di guanti neri: quale significato hanno, nel contesto della storia, per Delia e Giovanna?
17) Dopo la condanna di Giovanna ad essere rinchiusa in un ospedale psichiatrico a Reggio Emilia, Michele segue la figlia,
mentre Delia va a vivere con Sergio Ghia, l’amico di famiglia da sempre innamorato di lei. Questo fatto avviene anche con l’approvazione di Michele. Quando, come e perché?
18) Sergio Ghia era un carabiniere e, a quei tempi, per vestire la divisa dell’Arma, era necessario essere fascisti. Quanto, in effetti, Ghia era legato agli ideali del fascismo e quanto si adattava, al contrario, a una situazione politica da cui, comunque, traeva benefici?
19) Quando, dopo il 25 aprile ‘45, Ghia viene arrestato, processato e condannato a morte da uno pseudo tribunale di partigiani, egli si difende (al contrario di altri) sostenendo di non essere mai stato veramente un fascista. Questo comportamento è legato alla paura di essere ucciso o alla consapevolezza che egli, carabiniere-fascista, non aveva fatto mai male ad alcuno?
20) Delia assiste, tra la gente, alla condanna a morte di Sergio, ma tace. Perché?
21) Quando Giovanna esce dall’ospedale psichiatrico, trova il padre ad attenderla. Delia non c’è, ma una sera, in un piccolo cinema di periferia… Come giudicate il finale del film: A) positivo? B) semipositivo? C) negativo? E perché?
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scheda N.
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