Scarica la relazione - Corso di giornalismo della Svizzera italiana
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Corsi di giornalismo, 13.12.2008 Giornalismo d'inchiesta, questioni aperte e pericoli Introduzione Vedi: L’enquète di Jacques Moriquand, edizioni CFPJ (manuale del Centre de formation et de perfectionnement des journalistes) Pag. 11: "L'inchiesta è il genere giornalistico più prestigioso" ma anche: "non esiste il giornalismo di inchiesta, perché il giornalismo deve sempre investigare, deve sempre essere d'inchiesta". GIUSTO/SBAGLIATO? (==> vari generi giornalistici, raramente investigativi, anche se nella raccolta dell’informazione ci dovrebbe sempre essere una ricerca, quindi un aspetto investigativo) Vedi anche: Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista Premessa ai doveri: “Nel raccogliere, scegliere, redigere, interpretare e commentare le informazioni, il giornalista rispetta i principi generali dell‟equità, confrontandosi lealmente con le fonti dell‟informazione, le persone di cui si occupa e il pubblico”. Direttive della SSR per le trasmissioni informative alla radio e alla televisione III. Pratica dell'informazione 1. La pratica dell'informazione esige competenza, onestà, esattezza, senso critico, rapidità. 2. Il materiale di informazione si ottiene per mezzo della ricerca e dell'acquisizione. Le fonti a cui attingere devono essere il più numerose e diverse possibile. 3. Il materiale di informazione deve essere sottoposto a un'analisi precisa e comparativa, seguita all'occorrenza da una verifica. INCHIESTE E TELEVISIONE Da L’enquète (citato) pag. 13: l‟inchiesta giornalistica “...è più adatta all'informazione scritta che all'informazione audiovisiva in ogni sua forma". Corso di giornalismo 2008 Pagina 1 Il giornalismo di inchiesta in televisione ha però una lunga e valida tradizione, alla TSI e non solo (es. Report-RAI ma soprattutto 60 Minutes-CBS) Perché? Perché le televisioni hanno di regola mezzi più importanti rispetto ai giornali e quindi possono permettersi un genere giornalistico comunque costoso e in particolare di affrontare il rischio di lavorare per niente. I. Come nasce un’inchiesta L'inchiesta può toccare temi di varia natura - vedi le piccole inchieste anche di cronaca spicciola SPUNTI di varia provenienza: attualità, idee personali, segnalazioni di telespettatori, avvenimenti con scadenze prevedibili (es. processo importante - caso Etter, caso dottor Nussbaumer - aumenti dei premi delle casse malati, votazioni – ma in questi casi per la RTSI vale un embargo di 30 giorni) IMPORTANTE Scegliere il taglio con il quale affrontare il tema prescelto perché non si può trattarlo in modo enciclopedico: soprattutto in televisione, per ragioni di tempo ma anche di chiarezza e di comprensibilità. Esempio 1 "UN NOME, UNA GARANZIA", di Riccardo Fanciola (Falò, 5 dicembre 2002) Questa inchiesta - che nasce esattamente come il servizio racconta - è un buon esempio del fatto talora basta un po' di curiosità (e di naso) per trovare un buon argomento da approfondire. Aggiungo subito che quello che avete visto sembra contraddire quanto vi ha detto Mario Casella la scorsa settimana: in realtà, sono completamente d‟accordo con lui che una testimonianza forte è il miglior ingrediente da cui partire per realizzare un'inchiesta. MA vi sono temi - talora anche importanti - sui quali le testimonianze forti non ci sono o non si trovano. Una soluzione - soprattutto televisiva, ma non solo - è quella che ho scelto in questo servizio: METTERE IN SCENA L'INCHIESTA stessa, una soluzione che, a mio parere, avrebbe aiutato anche Vasco Dones a raccontare i "MISTERI ACCADEMICI" (Falò, 12 febbraio 2004), di cui vi ha parlato Mario la scorsa settimana. È una soluzione che (in senso lato) sfrutta la struttura del racconto giallo - che molti narratori (e non solo i "giallisti") hanno utilizzato proprio perché rappresenta un espediente narrativo molto efficace. MA se vi ho proposto in apertura quest'inchiesta - realizzata nel 2002 - è anche perché, se non soprattutto, dimostra l'importanza di Internet e delle ricerche su Internet: a parte qualche Corso di giornalismo 2008 Pagina 2 telefonata, tutte le informazioni sulle quali il servizio è costruito provengono infatti da Internet ( vedi i miei PREFERITI). II. Ricerche su Internet PAROLA A PAOLO ATTIVISSIMO III. Questioni aperte A) Interviste anonime Esempio 2 “TELECAMERE IN CUCINA II” di Igor Stäheli e Leonardo Colla (Pattichiari, 14 novembre 2008) Spesso nelle inchieste - non solo televisive - vi sono testimonianze di persone che si esprimono anonimamente: né nome, né volto, voce camuffata. Si tratta sempre di una necessità perché altrimenti queste testimonianze non potrebbero essere raccolte. Bisogna però evitare a mio parere di abusare di questo strumento. E nel servizio che abbiamo visto, secondo me, l‟anonimato dei testimoni non è giustificato. In passato le Producers’ Guidelines della BBC sottolineavano che “l‟autorevolezza dei programmi può essere minata dall‟uso di intervistati anonimi, dei quali il pubblico non è in grado di giudicare le credenziali”. Oggi si limitano a fissare un principio e un‟eccezione: IDENTIFYING SOURCES We should normally identify on air and online sources of information and significant contributors, as well as providing their credentials, so that our audiences can judge their status. ANONYMOUS SOURCES Sometimes information the public needs to know is only available through anonymous sources or contributors, generally on an “off the record” basis. Esempio 3 Nel 2000, assieme a Paul Nicol, mi ero occupato del “caso Tulino” ma – d‟accordo con il collega e con il produttore – avevamo deciso di rinunciare a realizzare il servizio perché le vittime della truffa Corso di giornalismo 2008 Pagina 3 perpetrata da Rosario Tulino – come spesso succede con le vittime di truffe, che di regola si vergognano di esserci cascate, – non hanno accettato di esprimersi a volto scoperto, esigenza per noi imperativa, perché non vi erano ragioni accettabili per garantire il loro anonimato. Va detto che è stata una scelta non facile, perché la truffa era veramente scandalosa, in quanto – facendo leva sul miraggio di inesistenti aiuti statali (riservati all‟acquisto della prima casa) – Tulino convinceva le sue vittime – famiglie di emigranti, che in molti casi ci hanno rimesso i risparmi di tutta una vita – a sottoscrivere dei piccoli crediti, talora ingenti, grazie ai quali avrebbero ricevuto dei contributi per costruire una casa nei loro comuni di provenienza. La truffa, ed era un ulteriore elemento di interesse, metteva in evidenza anche pratiche per lo meno poco corrette degli istituti che concedevano il piccolo credito. Dubito che oggi ci comporteremmo ancora così. Ma – se la questione resta aperta – una cosa è certa: Sempre dalle: Editorial Guidelines della BBC Protecting sources is a key principle of journalism for which some journalists have gone to jail.We must take care when we promise anonymity that we are in a position to honour it, including the need to resist a court order. When a source asks for anonymity as a condition of giving information, or a contributor demands anonymity when taking part,we must agree with them precisely the way they are to be described. However, with an anonymous source, especially a source making serious allegations, we must give the audience as much information about them as is compatible with protecting their identity, and in a way that does not mislead the audience about their status. Inoltre: We must ensure that if anonymity is necessary it is effective. Both picture and voice may need to be disguised. A “voice-over” by another person is usually better than technically induced distortion, which can be reversed, but audiences should be told what they are hearing. Blurring rather than “pixilation”, which can be reversed, is the best way of ensuring anonymity in pictures. Infine, tra le “Practices to be followed”, le Editorial Guidelines della BBC indicano espressamente: Guarantees given to contributors, for example relating to the content of a programme, confidentiality or anonymity, should normally be honoured. La protezione delle fonti è in effetti uno dei fondamenti della professione, anche al di fuori del giornalismo d‟inchiesta. Vedi: Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista 6) tutela il segreto professionale e non rivela la fonte delle informazioni ricevute in via confidenziale. Corso di giornalismo 2008 Pagina 4 Va aggiunto che negli ultimi anni la tutela delle fonti giornalistiche è riconosciuto anche in Svizzera vedi: art. 27 bis del Codice penale svizzero Tutela delle fonti 1 Non possono essere inflitte pene né presi provvedimenti processuali coercitivi nei confronti di persone che si occupano professionalmente della pubblicazione di informazioni nella parte redazionale di un periodico nonché nei confronti dei loro ausiliari, se rifiutano di testimoniare sull‟identità dell‟autore dell‟opera o su contenuto e fonti delle informazioni. 2 Il capoverso 1 non si applica se il giudice accerta che: a. la testimonianza è necessaria per preservare da un pericolo imminente la vita o l‟integrità fisica di una persona, oppure b. senza testimonianza non è possibile far luce su un omicidio ai sensi degli articoli 111–113 o su un altro crimine punito con una pena minima di tre anni di reclusione, oppure su un reato ai sensi degli articoli 187, 189–191, 197 numero 3, 260ter, 260quinquies, 305bis, 305ter e 322ter–322septies del presente Codice, come pure ai sensi dell‟articolo 19 numero 2 della legge del 3 ottobre 1951 sugli stupefacenti, o non è possibile catturare il colpevole di un simile reato. NOTA Qui va sottolineato l‟indubbio vantaggio di cui dispongono i colleghi dell‟informazione scritta: la telecamera può rappresentare un ostacolo insormontabile tanto più che l‟intervistato di regola deve accettare di incontrare – e raccontare la sua testimonianza a – più persone (giornalista, cameraman, eventualmente fonico e regista), cosa evidentemente poco rassicurante. È una delle ragioni che possono deporre a favore dell‟utilizzazione di “mezzi leggeri” (telecamere non professionali) utilizzati direttamente dal giornalista che può così salvaguardare il rapporto a due, tra giornalista e informatore, che può essere essenziale per ottenere l‟informazione o l‟intervista. L‟utilizzazione di mezzi leggeri – che ha anche il vantaggio di svincolare gli autori dalla struttura produttiva, rendendoli molto più flessibili e autonomi – è una tendenza che prende sempre più piede al punto da diventare anch‟essa “linguaggio”. L‟esempio più evidente è quello di Report, la rubrica di Milena Gabanelli proposta a cicli su Rai 3: lì la regola – in origine dettata da ragioni puramente finanziarie – è che il giornalista si occupa anche di tutti gli aspetti tecnici, dalle riprese alla presa del suono, al montaggio e alla sonorizzazione. In questo modo, Report ha però creato un linguaggio che trova i suoi estimatori, anche se va detto che non sempre i risultati – almeno dal profilo formale – sono di livello accettabile, se non buono. Corso di giornalismo 2008 Pagina 5 B) Uso della camera nascosta Esempio 4 "I MIRACOLI LUGANESI DELL’ULTIMO DRUIDO" prodotto da BBC South West (Falò, 11 maggio 1995) In questo servizio, i colleghi della BBC fanno ampio uso di registrazioni telefoniche e di camera nascosta. Come sicuramente sapete, oggi alla RTSI questi strumenti non vengono più utilizzati. Anche in seguito a una decisione di SF Schweizer Fernsehen, che fa seguito a due condanne in cui è incorsa la trasmissione Kassensturz (una delle quali recentemente confermata dal Tribunale federale – vedi Le Temps del 17 ottobre 2008), l‟Informazione RTSI ha deciso di vietare, di regola, ogni ripresa audio e/o video "mascherata”, visto che “le riprese "nascoste" sono, di per sè, illegali” e “deontologicamente problematiche”, anche per una questione di “coerenza tra le varie UE”, coerenza alla quale, però, la TSR sembra poco propensa ad adeguarsi. Dal 1. febbraio 2008, alla RTSI valgono dunque le regole seguenti: Nuova direttiva RTSI sulle registrazioni nascoste 1. La RTSI non realizza, non fa realizzare a terzi né utilizza alcuna registrazione audio o audiovisiva "nascosta". 2. Eccezioni sono possibili solo se preventivamente autorizzate dai responsabili di Area Business (capi dipartimento). Le domande - con le ragioni che renderebbero la cosa giornalisticamente indispensabile e di preminente interesse pubblico - vanno presentate dai responsabili delle varie redazioni. La decisione sarà preceduta da una discussione con il responsabile della testata e la/il collega coinvolta/o. A dipendenza dell‟evoluzione della situazione legale (Tribunale federale, Corte europea dei diritti dell‟uomo, modifiche legislative) o di eventuali decisioni della SRG SSR decideremo, ovviamente, se e come modificare questa direttiva. Le norme legali che vietano l‟utilizzazione della camera nascosta sono contenutenbell‟art. 179 quater del Codice penale svizzero, il quale recita: Corso di giornalismo 2008 Pagina 6 Violazione della sfera segreta o privata mediante apparecchi di presa d’immagini Chiunque, con un apparecchio da presa, osserva o fissa su un supporto d‟immagini un fatto rientrante nella sfera segreta oppure un fatto, non osservabile senz‟altro da ognuno, rientrante nella sfera privata d‟una persona, senza l‟assenso di quest‟ultima, chiunque sfrutta o comunica a un terzo un fatto, del quale egli sa o deve presumere d‟essere venuto a conoscenza mediante un reato secondo il capoverso 1, chiunque conserva o rende accessibile a un terzo una presa d‟immagini, che sa o deve presumere eseguita mediante un reato secondo il capoverso 1, è punito, a querela di parte, con la detenzione o con la multa. Esempio 5 Una condanna si era registrata anche in Ticino, l‟unica a mia conoscenza. Essa risale a più di dieci anni fa: Luciano Berini, regista nel frattempo scomparso, nella realizzazione de “I fiori di Irina” (Falò, 9 novembre 1995), aveva ripreso in modo non dichiarato la agente della protagonista, un‟artista di cabaret che dopo un incidente d‟auto nel quale era stata coinvolta aveva avuto grossi problemi assicurativi. La condanna era stata pronuniata soprattutto perché, dinanzi al giudice, Berini aveva ammesso di avere spento la lampadina rossa che segnala quando la telecamera è in ripresa, per evitare che la agente si accorgesse che la telecamera era in funzione. Per questo servizio è stato condannato a una multa, se non sbaglio di 300 franchi, condanna comunque iscritta a casellario giudiziale trattandosi di un reato penale. NOTA Va sottolineato che, secondo la giurisprudenza, la violazione della sfera privata è data anche sul luogo di lavoro: ne “I fiori di Irina”, ad esempio, le riprese erano state effettuate nell‟ufficio della agente di Irina, ma la condanna è stata pronunciata comunque. PRIMA DELLA NUOVA DIRETTIVA RTSI la camera nascosta è stata usata più volte, anche se in realtà le regole interne già ne vietavano la diffusione – divieto che si estendeva anche la registrazione non dichiarata di conversazioni telefoniche – senza il consenso dei diretti ineteressati Direttive SSR per le trasmissioni informative alla radio e alla televisione III. Pratica dell'informazione 12. Ogni registrazione sonora o visiva, quando sia effettuata di nascosto, deve essere autorizzata preventivamente dal direttore competente e la sua diffusione deve essere autorizzata per iscritto dalla persona direttamente interessata. 13. Nessuna comunicazione telefonica privata può essere diffusa senza l'accordo dell'interessato. Corso di giornalismo 2008 Pagina 7 Ecco due esempi di utilizzazione della camera nascosta, tratti da servizi di Falò, a mio avviso interessanti perché rivelano gradi di precauzione decisamente diversi nell‟uso della camera nascosta: Esempio 6 "TRAFFICO A LUCI ROSSE" di Gherardo Milanesi e Michel Venturelli (Falò, 25 gennaio 2001) Questo servizio è stato interamente realizzato in Brasile con un‟utilizzazione molto esteso della camera nascosta: da notare che i volti delle ragazze, “intervistate” a loro insaputa dal giornalista che si fa passare per un magnaccia, non vengono nascosti. Esempio 7 "COPRIFUOCO SULLO SPACCIO" di Gianni Gaggini, Lorenzo Mammone, Francesco Chiesa (Falò, 24 luglio 2003) Questo servizio è stato invece realizzato a Lugano (inchiesta d'attualità): di nuovo vi è l‟utilizzazione della camera nascosta, ma le precauzioni sono decisamente maggiori e, in particolare, i volti sono sempre occultati. PERCHÉ? Dietro questo atteggiamento a prima vista incoerente vi è, da una parte, una ragione banalissima: le ragazze brasiliane difficilmente si rivolgeranno alla nostra giustizia per denunciare gli autori del servizio. Ma le minori precauzioni hanno anche una giustificazione più seria: trattandosi di ragazze brasiliane, il bene da proteggere (la loro identità) è inferiore, in quanto il documentario viene messo in onda in Svizzera, dove nessuno le conosce. IN OGNI CASO L‟uso della camera nascosta, rispettivamente - per i colleghi dei giornali - il fatto di raccogliere informazioni senza dichiarare di essere giornalisti sono strumenti talora utilizzati nella realizzazione di inchieste. Si tratta però di uno strumento che pone grossi problemi sia dal profilo deontologico, sia da quello legale. vedi: Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista Il giornalista: 4. non usa metodi sleali per procurarsi informazioni, fotografie, documenti sonori, visivi o scritti. Il Consiglio della Stampa non vieta però l‟utilizzazione della camera nascosta o di tecniche di inchiesta analoghe, come dimostra una sua presa di posizione che riguarda appunto un servizio di Kassensturz, che già si occupava di chirurgia estetica. Corso di giornalismo 2008 Pagina 8 Prima dell‟inchiesta sul chirurgo zurighese Peter Meyer-Fürst, mandata in onda il 6 febbraio dello scorso anno, al centro di una delle condanne (http://www.youtube.com/watch?v=tny2eBr3hgE / http://www.sf.tv/sf1/kassensturz/manual.php?catid=kassensturzsendungsartikel&docid=200702 06_Promi-Schonheitschirurg-wurde-selbst-Teenager--Brust-vergrossern), Kassensturz aveva mandato in onda un servizio dedicato allo stesso tema nel quale la stessa giovane donna (Miss Argovia 2007) “accompagnata da „un‟amica‟ che filmava di nascosto” si era fatta visitare da otto chirurghi estetici, sei dei quali avevano successivamente approvato la messa in onda della ripresa (http://www.sf.tv/sf1/kassensturz/manual.php?catid=kassensturzsendungsartikel&docid=200612 19_Unglaublich-Schonheitschirurgen-wollen-Miss-Argovia-operieren). Per quel servizio – andato in onda il 19 dicembre 2006 – un altro chirurgo, che non figurava tra quelli coinvolti nel servizio, ha chiamato in causa il Consiglio della stampa, sostenendo che “l‟impiego della „candid camera‟ in uno studio medico viola il diritto dei presenti alla tutela della loro intimità”. L‟organo di autodisciplina dei giornalisti svizzeri ha però giudicato corretto il comportamento dei colleghi (decisione 51/2007). Queste le sue conclusioni, così come vengono riassunte nell‟Annuario 2008: Le Direttive del Consiglio della stampa consentono le ricerche mascherate, in via eccezionale, quando l‟argomento è di pubblico interesse e l‟informazione non può essere raccolta in un altro modo. È ovvio che uno studio medico non possa essere considerato un luogo pubblico, ma non tutto quel che fanno le persone in luoghi analoghi appartiene necessariamente alla sfera privata. Considerato l‟alto numero degli interventi operatori di questo tipo (35 mila all‟anno), il Consiglio della stampa ritiene di pubblico interesse la conoscenza dei criteri che regolano gli interventi di chirurgia estetica. Nel caso specifico, la “paziente”, Miss Argovia, aveva dato il suo consenso. Le immagini servivano a dare un tocco di credibilità maggiore all‟inchiesta. Infine, ai due chirurghi che non hanno voluto essere ripresi l‟anonimato è stato garantito Sul caso specifico va aggiunto che le vie di ricorso interne della SSR hanno preso decisioni contrastanti. Nell‟aprile del 2007, il mediatore della DRS, Achille Casanova, ha ritenuto che l‟inchiesta mascherata in questo caso era del tutto lecita, in quanto la televisione aveva pienamente diritto di indagare sul modo in cui lavorano i chirurghi plastici. Casanova, per contro, aveva ritenuto che il servizio avesse violato il dovere di imparzialità, in quanto le autrici del servizio non avevano approfondito a sufficienza alcune delle loro affermazioni e al pubblico di conseguenza non erano stati forniti elementi sufficienti per formarsi un‟opinione Il giudizio era stato rovesciato dall‟Autorità indipendente di ricorso (l‟AIR, di cui parlerò in seguito), che interviene in seconda istanza. A fine agosto 2007, e quindi prima della condanna di Kassensturz da parte della giustizia, l‟AIR aveva giudicato – con voto unanime – che le immagini realizzate con la camera nascosta non avrebbero dovuto essere messe in onda. Il Tribunale federale, che interviene in ultima istanza, ha però ritenuto che in questo caso l‟AIR fosse andata al di là delle sue competenze: secondo i giudici federali, non è infatti compito suo condannare l‟utilizzazione della camera nascosta per una violazione del diritto della personalità Corso di giornalismo 2008 Pagina 9 (violazione che deve invece essere valutata da un Tribunale civile, sulla base dell‟art. 28 del Codice civile svizzero – sul quale mi soffermerò in seguito). INTERESSANTE sull‟argomento il dibattito che si è aperto in Francia nei mesi scorsi, dopo che su France 2 è stata lanciata una nuova trasmissione, “Les Infiltrés”, che è basata proprio sull‟utilizzazione della camera nascosta. http://programmes.france2.fr/les-infiltres/ Nella prima puntata, il programma si era occupato di maltrattamenti di anziani ospiti di case per anziani: http://www.dailymotion.com/video/x77yul_les-infiltres-maltraitance-en-maiso_news Anche in questa trasmissione, l‟escamotage utilizzato dai realizzatori per evitare di essere perseguiti legalmente è quello di nascondere le persone filmate. Ê segreta è stata mantenuta anche la casa per anziani in cui il servizio è stato realizzata. Una delle obiezioni mosse agli autori è: se scoprite degli atti illeciti, delle violenze sugli anziani e non le denunciate diventate complici di chi le commette! Ed è un‟obiezione che non mi sembra affatto campata in aria. LA MIA OPINIONE Personalmente ritengo che la camera nascosta sia uno strumento da utilizzare con estrema prudenza, evitando cioè di farvi ricorso solo a scopi “drammaturgici”. MA DEVE POTER ESSERE UTILIZZATA quando permette di documentare in modo efficace determinati comportamenti illeciti, quando cioè vi è un interesse pubblico preponderante che può giustificare la violazione di una norma di legge, e questo anche se così si viola la legge e ci si espone a una sanzione penale. Anche se posso comprendere l‟atteggiamento legalista della RTSI (l‟azienda afferma di non poter chiedere ai suoi giornalisti di violare la legge), a mio avviso codice penale e giurisprudenza dei tribunali sono troppo restrittivi e la decisione deve basarsi sul "Civil Disobedience Test" di Tom Rosenstiel, direttore del Project for Excellence in Journalism, che consiste nel porsi queste tre domande: 1) What is the public good that can come from making this information known? 2) Does that potential public good outweigh the potential harm of running with the story? Even if you have identified that what are doing is for the public good, you need to ask yourself whether it is serious or substantial enough to warrant the action you are about to take. Will the fallout of your actions hurt more than the story helps? Will your actions end up Corso di giornalismo 2008 Pagina 10 compromising the story you are after? Jumping a fence may be worth it. So may be nullifying an intelligence network. Is the story worth someone's life? 3) Are there other ways of telling this story or getting the information without risking this legal or ethical transgression? For instance, hidden cameras or masquerading may make the story more dramatic, but if they were used only for dramatic purposes, and were unnecessary to the story, are they worth it? Are there other sources that might be able to tell you what you want to know? Are there documents that make the same point? (http://www.concernedjournalists.org/civil-disobedience-test-journalism) Simile l‟approccio delle Editorial Guidelines della BBC, che stabiliscono che le riprese nascoste devono essere sottoposte a un'approvazione preventiva SECRET RECORDING Secret recording must be justified by a clear public interest. It is a valuable tool for the BBC because it enables the capture of evidence or behaviour that our audiences would otherwise not see or hear. However, secret recording should normally be a method of last resort – misuse or overuse could discredit or devalue its impact. The BBC will normally only use secret recording for the following purposes: • as an investigative tool to expose issues of public interest where: o there is clear existing documentary or other evidence of such behaviour or of an intention to commit an offence; o it can be shown that an open approach would be unlikely to succeed; o the recording is necessary for evidential purposes. NOTA l'INTERESSE PUBBLICO non coincide con l' INTERESSE DEL PUBBLICO In passato le Producers’ Guidelines della BBC sottolineavano che "l'informazione che pubblichiamo deve essere importante, oltre che vera. Non è abbastanza dire che è interessante". Oggi forniscono invece una definizione “aperta” di pubblico interesse. PUBLIC INTEREST There is no single definition of public interest, it includes but is not confined to: • • • • • • exposing or detecting crime. exposing significantly anti-social behaviour. exposing corruption or injustice. disclosing significant incompetence or negligence. protecting people‟s health and safety. preventing people from being misled by some statement or action of an individual or organisation. Corso di giornalismo 2008 Pagina 11 • disclosing information that allows people to make a significantly more informed decision about matters of public importance. There is also a public interest in freedom of expression itself. When considering what is in the public interest we also need to take account of information already in the public domain or about to become available to the public. C) Registrazione di conversazioni telefoniche La registrazione di telefonate comporta gli stessi problemi legali dell‟utilizzazione della camera nascosta. L‟art. 179 ter del Codice penale svizzero, infatti prevede Registrazione clandestina di conversazioni Chiunque, senza l‟assenso degli altri interlocutori, registra su un supporto del suono una conversazione non pubblica cui partecipi, chiunque conserva, sfrutta o rende accessibile a un terzo una registrazione che sa o deve presumere eseguita mediante un reato secondo il capoverso 1, è punito, a querela di parte, con la detenzione sino ad un anno o con la multa. Punibile è già la semplice registrazione della telefonata o della conversazione, se l‟interlocutore non ne è informato, in quanto le sole eccezioni previste (art. 179 quinquies) sono le seguenti: Non è punibile chi a. registra conversazioni telefoniche con servizi d‟assistenza, di salvataggio o di sicurezza; b. registra, in ambito di relazioni commerciali, conversazioni telefoniche vertenti su ordinazioni, su mandati, su prenotazioni o su analoghe operazioni preliminari. Inutile sottolineare che si tratta anche in questo caso di un ostacolo serio, perché quando si affrontano temi delicati poter documentare tutte le fasi del lavoro può essere molto importante dinanzi a lamentele, proteste e, soprattutto, vertenze legali. Non a caso le Editorial Guidelines della BBC prevedono – e consigliano – di prendere delle “note elettroniche”: ELECTRONIC NOTE-TAKING We can record our conversations in both audio and video, for example, by using small cameras or telephones, for note-taking purposes without obtaining consent. Electronic note-taking can ensure accuracy in our reporting, or enable us to gather evidence to defend Corso di giornalismo 2008 Pagina 12 the BBC against possible legal action or complaints. The intention of such recordings must be for note-taking and research, not for broadcast. Ma con un‟avvertenza: We do not normally broadcast any recordings originally made for note-taking purposes. D) Ricostruzioni Soprattutto in televisione – anche se si potrebbero trovare degli esempi anche nel giornalimo scritto – le ricostruzioni possono talora essere indispensabili, proprio per sopperire alla mancanza di immagini. Anche in questi casi, l‟accuratezza è indispensabile: le ricostruzioni devono mettere in scena solo fatti noti e accertati, e ciò vale sia per le azioni che per i dialoghi. Quando i fatti non sono noti, bisogna trovare il modo per togliere ulteriormente realismo alle riprese ed evitare che risultino troppo descrittive. vedi: Direttive della SSR per le trasmissioni informative alla radio e alla televisione III. Pratica dell'informazione 14. Se, per ragioni informative e in assenza di documenti autentici, è ritenuta necessaria una rappresentazione fittizia di avvenimenti reali o possibili, essa deve sempre essere annunciata come tale, alfine di evitare qualsiasi confusione. Le Editorial Guidelines della BBC pongono l‟accento su due altre esigenze: non si deve eccedere nel sensazionalismo e bisogna essere il più possibili aderenti ai fatti, così come si sono svolti. RECONSTRUCTIONS In factual programmes, reconstructions should not over dramatise in a misleading or sensationalist way. Reconstructions are when events are quite explicitly re-staged. They should normally be based on a substantial and verifiable body of evidence and be labelled as reconstructions. If unlabelled they should be differentiated in some way from the visual style of the rest of the programme such as using slow motion or black and white images in a consistent and repeated way. Esempio 8 "DALLE SETTE ALLE OTTO" di Riccardo Fanciola e Gianni Padlina (21 ottobre 2004) Il servizio si basa sull'incarto dell'inchiesta della polizia e della magistratura sul caso Donati: la ricostruzione riprende esattamente i contenuti dei verbali anche se non vengono riprodotti testualmente (per riassumere ma anche per restituire un tono dialogato ai verbali di polizia). Corso di giornalismo 2008 Pagina 13 La ricostruzione non viene continuamente segnalata attraverso sottotitoli, ma il passaggio al bianco e nero o altre soluzioni tecniche, come d‟altronde indicano le Editorial Guidelines della BBC, sono oggi sufficienti per avvertire il telespettatore che non si tratta di avvenimenti reali. IV. Rischi A) Privacy e codice civile Lo strumento al quale si ricorre più spesso per mettere i bastoni nelle ruote a un giornalista che sta indagando su una determinata faccenda è la protezione della personalità, e cioè le norme previste dall‟art. 28 del Codice civile svizzero Protezione della personalità / II. Contro lesioni illecite Principio 1 Chi è illecitamente leso nella sua personalità può, a sua tutela, chiedere l‟intervento del giudice contro chiunque partecipi all‟offesa. 2 La lesione è illecita quando non è giustificata dal consenso della persona lesa, da un interesse preponderante pubblico o privato, oppure dalla legge. Se questo è il principio, alla lettera a, l‟art. 28 CCS offre poi la possibilità di “proibire una lesione imminente”, di “far cessare una lesione attuale” e di “chiedere che una rettificazione o la sentenza sia comunicata a terzi o pubblicata”. Particolarmente utilizzati, in quest‟ambito, sono i cosiddetti “provvedimenti cautelari”, previsti dalla lettera c: “Chi rende verosimile una lesione illecita alla sua personalità, imminente o attuale e tale da potergli causare un pregiudizio difficilmente riparabile” può chiedere al giudice di intervenire preventivamente. Al capoverso 3, questo articolo indica espressamente: “se la lesione è causata da un mezzo di comunicazione sociale di carattere periodico, il giudice può proibirla o farla cessare a titolo cautelare soltanto se essa è tale da provocare un pregiudizio particolarmente grave e non è manifestamente giustificata e se il provvedimento non sembra sproporzionato”. In passato, i tribunali hanno spesso applicato senza esitazione questa norma, che si è tradotta in una censura vera e propria: si tratta delle cosiddette “supercautelari”, decise sulla base della lettera d dell‟art. 28 CCS: Corso di giornalismo 2008 Pagina 14 “Se l‟imminenza del pericolo rende impossibile sentire la controparte, il giudice può ordinare provvedimenti provvisori sulla base della sola istanza, eccetto che l‟instante ne abbia manifestamente ritardato la presentazione”. SUPERCAUTELARI Le supercautelari sono una minaccia costante per una testata che si dedica al giornalismo di inchiesta. Prima o poi, in effetti, bisognerà chiedere alle persone toccate dall‟inchiesta di esprimersi sugli elementi che sono stati raccolti e a quel punto inevitabilmente c‟è chi tenterà di bloccare il servizio. Anche in Ticino vi sono stati diversi casi in cui i giudici hanno deciso di bloccare la messa in onda di un servizio (o la pubblicazione di un articolo), per poterlo visionare e valutare se esso conteneva realmente delle lesioni alla personalità del querelante. Esempio 9 Nel settembre 1991, ad esempio, un servizio di TTT sul traffico di cocaina tra Colombia ed Europa, programmato la settimana prima di un processo in cui cinque colombiani comparivano davanti alle Assise criminali di Lugano (il cosiddetto processo Escobar), era stato oggetto di una supercautelare: risultato, quel servizio non è mai andato in onda perché qualche settimana dopo, quando il pretore si era pronunciato, il tema non era più di attualità (tanto più che il processo si era incentrato sulle inchieste mascherate e sul comportamento delle forze dell‟ordine più che sulla questione dei traffici di cocaina tra Colobia e Europa). Nei primi anni dopo l‟introduzione di queste norme, l‟esame del merito poteva in effetti richiedere anche settimane: tempi che per la giustizia potranno anche essere brevi, ma che in un‟ottica giornalistica erano decisamente eccessivi. Oggi, per fortuna, non è più così, tanto che, negli ultimi anni, i servizi di Falò bloccati con una supercautelare ce ne sono stati diversi ma, dopo l‟esame di merito, e in certi casi qualche lieve ritocco, tutti sono comunque andati in onda. Esempio 10 Nell‟ottobre del 2003, ad esempio era stata chiesta e ottenuta una “supercautelare” contro il servizio "Casinò: che bel casino ", dei colleghi Lorenzo Mammone e Mariano Snider. La messa in onda aveva perciò dovuto essere rinviata. Il servizio era una ribattitura di una precedente inchiesta giornalistica, messa in onda tre settimane prima – "Ci vediamo in toilette” (Falò, 16 ottobre 2003), degli stessi autori – e a chiedere la supercautelare erano state le persone chiamate in causa dal primo servizio. Dopo il visionamento, il giudice aveva però deciso che anche il secondo servizio poteva essere messo in onda, come è effettivamente avvenuto il 6 novembre 2003, una settimana dopo la data di emissione originariamente prevista, ma in un clima di grande attesa visto che del “tentativo di censura” (la supercautelare) si era parlato in lungo e in largo. Corso di giornalismo 2008 Pagina 15 In questo senso, le supercautelari possono rivelarsi un‟arma a doppio taglio: raramente permettono di veramente bloccare un‟informazione e il ritardo con il quale essa verrà data è compensato dalla pubblicità che l‟intervento del giudice comporta… DIRITTO DI RISPOSTA Nell‟ambito delle norme a tutela della personalità, l‟art. 28 CCS, alla lettera g, prevede infine il “diritto di risposta”: “Chi è direttamente toccato nella sua personalità dall‟esposizione di fatti ad opera di mezzi di comunicazione sociale di carattere periodico, quali la stampa, la radio e la televisione, ha il diritto di rispondere con una propria esposizione dei fatti”. È anch‟esso uno strumento al quale persone che ritengono di essere state lese nella loro personalità possono fare ricorso. Anche qui si tratta di casi rari, che si traducono nella lettura di una “precisazione” da parte del presentatore. Cito un esempio interessante, soprattutto per come si è giunti al diritto di risposta. Esempio 11 Durante la preparazione di “Swissmedic: insicurezza dei farmaci” (Falò, 1. dicembre 2005), i colleghi Serena Tinari e Harry Haener avevano inviato una e-mail a una casa farmaceutica chiedendo informazioni su un farmaco di loro produzione, che secondo un medico – intervistato nel servizio – aveva provocato la morte improvvisa di una donna. L‟e-mail chiedeva inoltre un‟intervista ai responsabili della ditta. Nessuna risposta era arrivata prima della messa in onda del servizio: all‟indomani la casa farmaceutica aveva protestato, affermando di non aver ricevuto comunicazione alcuna. In effetti, l‟e-mail non è mai giunta al destinatario, perché è stata bloccata dal filtro anti-spam. In assenza di una giurisprudenza in materia, i legali della TSI hanno preferito concedere all‟azienda un diritto di risposta, nel timore che dinanzi a un tribunale le ragioni della ditta potessero prevalere, benché a tutti gli effetti la comunicazione alla ditta fosse stata inviata e al sistema informatico dell‟azienda fosse effettivamente stata recapitata. In attesa che la giurisprudenza chiarisca il valore delle e-mail, la regola interna, di conseguenza, è quella di utilizzare il fax, che certifica l‟avvenuta consegna del messaggio e ha un valore legale riconosciuto. B) Ombudsman e dintorni Un altro strumento a disposizione di chi è insoddisfatto di come è stato trattato in un servizio o in un articolo è il cosiddetto ombudsman o mediatore, obbligatorio per i media elettronici in base alla Corso di giornalismo 2008 Pagina 16 nuova legge federale sulla radiotelevisione, ma che anche molti giornali hanno introdotto negli ultimi anni. Alla RTSI, contro un servizio si può ricorrere all‟Organo di mediazione prima e) all‟Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva (AIRR) in seconda istanza, istituiti per vigilare sul rispetto dei principi stabiliti nella Concessione grazie alla quale l‟emittente radiotelevisiva può trasmettere i propri programmi. Compito del mediatore, nominato dal Consiglio del pubblico, è quello di cercare una conciliazione fra l‟emittente e l‟autore del reclamo. se ritiene fondato il ricorso può fare raccomandazioni all‟emittente. Non ha poteri decisionali, né può impartire istruzioni, ma se vuol giungere a una soluzione bonale, l‟azienda deve ovviamente acettare le sue conclusioni. Compito dell‟AIRR è invece di valutare se il programma contestato ha violato delle disposizioni legali: se così fosse, l‟emittente deve prendere provvedimenti per evitare che ciò si ripeta, pena ulteriori sanzioni, che possono giungere sino alla revoca della concessione. Le decisioni dell‟AIRR possono essere impugnate davanti al Tribunale federale. Ricorsi sono evidentemente stati presentati anche contro inchieste giornalistiche. Ma meno spesso di quanto si potrebbe pensare: dal 2000 al 2007, su 168 ricorsi presentati al mediatore (di cui 126 riguardavano trasmissioni televisive), soltanto 14 contestavano servizi trasmessi da Falò. I casi in cui è stato dato torto ai giornalisti sono ancora più rari. Ne citerò uno, che mi riguarda, perché evidenzia quanto purtroppo è facile sbagliare… Esempio 12 Il 22 febbraio 2001 Falò aveva mandato in onda “Tra contrabbandieri e giornalisti”, un servizio dedicato al lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta sulla vicenda dei cosiddetti “permessi facili”, che avevo realizzato con il collega Michel Venturelli. Il servizio era incemtrato sulla polemica nata perché la commissione aveva dedicato molta attenzione al permesso di residenza concesso dall‟Ufficio permessi al collega Lillo Alaimo, direttore del Caffè, che del cosiddetto Ticinogate si era occupato in innumerevoli articoli, a scapito dei ben più imbarazzanti permessi concessi a personaggi equivoci, fra i quali spiccavano alcuni noti contrabbandieri. A ricorrere al mediatore è stato Roger Etter, allora deputato in Gran Consiglio per l‟UDC, che era stato chiamato in causa da Lillo Alaimo nel servizio e poi anche da un mio commento in studio (all‟origine della polemica vi erano infatti sue dichiarazioni). Etter ci rimproverava di non avergli dato la possibilità di esprimersi sulle critiche che gli venivano mosse e il mediatore gli ha dato ragione. Il principio di dare possibilità di replica a chi è chiamato in causa da un servizio è in effetti una delle pietre d‟angolo dell‟etica giornalistica. Corso di giornalismo 2008 Pagina 17 Oltre alla citata premessa della “Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista” vedi le Editorial Guidelines della BBC RIGHT OF REPLY When we make allegations of wrong doing, iniquity or incompetence or lay out a strong and damaging critique of an individual or institution the presumption is that those criticised should be given a “right of reply”, that is, given a fair opportunity to respond to the allegations before transmission. Va però sottolineato che, nei giorni in cui stavamo preparando il servizio, avevamo cercato senza successo di contattare Etter e che alcuni suoi colleghi ci avevano detto che era ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico e che non lo si poteva disturbare. Quanto all‟accusa che gli veniva mossa (di aver fatto sapere che la commissione parlamentare si stava occupando del caso Alaimo), al di là delle affermazioni dello stesso Alaimo, l‟avevamo potuta verificare con il collega al quale Etter l‟aveva confidata. Ciononostante il mediatore ha ritenuto che non avessimo fatto abbastanza. Esempio 13 I ricorsi, anche quando vengono respinti, possono comunque far perdere parecchio tempo. Di nuovo citerò un caso che mi è capitato: il ricorso di Alvaro Lojacono-Baragiola contro, una scheda che assieme al collega Gianni Gaggini avevamo dedicato sulla sua situazione giudiziaria in Ticino (Falò, 26 ottobre 2000). Lojacono-Baragiola in Svizzera ha subito una condanna – scontata – a 17 anni di detenzione per reati legati alla stagione del terrorismo brigatista in Italia, ma non è mai stato processato per il rapimento e l‟assassinio di Aldo Moro, vicenda per la quale è stato per contro condannato all‟ergastolo in Italia, dove non può però essere estradato dalla Svizzera, avendo la cittadinanza svizzera. Nel suo ricorso, Baragiola rivendicava fra l‟altro il diritto all'oblio, anche se a richiamare l‟attenzione sulla sua vicenda era stata proprio una sua intervista a un quotidiano italiano. La sua tesi è stata respinta sia dal mediatore che dall‟AIRR, ma ho impiegato più tempo a controbattere alle sue argomentazioni, che non a realizzare il servizio contestato… C) Attacchi al giornalista Ancor più rari, ma decisamente antipatici per chi li subisce sono gli attacchi diretti contro il giornalista. ESEMPIO 14 Per il servizio “La clinica della discordia” (8 febbraio 1996), di cui era autore, e per il successivo dibattito sulla pianificazione ospedaliera, il collega Lorenzo Mammone è stato querelato dal dottor Alexandre David, che gli ha recapitato un precetto esecutivo di un milione di franchi. Alla fine, la denuncia del dottore è finita in nulla ma ci sono comunque voluti anni. Corso di giornalismo 2008 Pagina 18 ESEMPIO 15 È stato invece condannato il collega Vasco Dones, addirittura durante la fase di preparazione del servizio “Misteri accademici” (Falò, 12 febbraio 2004 – la citata inchiesta di cui vi ha parlato Mario la scorsa settimana): e credo che davvero si tratti di una prima, se non mondiale, almeno svizzera! Vasco è stato infatti accusato di diffamazione per il contenuto delle domande che aveva rivolto sulle attività di Waldo A. Bernasconi, personaggio al centro del suo servizio, ad alcuni conoscenti di quest‟ultimo. Di diffamazione, secondo l‟art. 173 del Codice penale svizzero, si rende in effetti colpevole “chiunque, comunicando con un terzo, incolpa o rende sospetta una persona di condotta disonorevole o di altri fatti che possano nuocere alla riputazione di lei, chiunque divulga una tale incolpazione o un tale sospetto”. Da sottolineare che, dopo la messa in onda, l‟inchiesta di Vasco non ha subito contestazioni di sorta. Vedi anche: sentenza di condanna – caso Timesharing ESEMPIO 16 A me è successa una vicenda altrettanto spiacevole: mentre stavo preparando “Il rosso e il nero” (Falò, 24 settembre 2006), un servizio sul mondo della prostituzione, avevo raccolto la testimonianza di una prostituta che accusava alcuni funzionari di polizia di avere abusato sessualmente di lei. La testimonianza della donna, psichicamente instabile, poneva grossi problemi: per quanto alcuni elementi lasciassero presumere che almeno in parte la sua storia potesse essere veritiera, non avevo nessuna possibilità di verifica e alla parola della donna si sarebbe ovviamente opposta quella dei funzionari di polizia che lei accusava. Per questo avevo deciso di tenere in un cassetto l‟intervista e – d‟accordo con la donna – tramite un collega avevo sottoposto un riassunto della sua vicenda al Ministero pubblico, perché eventualmente approfondisse le sue accuse. L‟esistenza dell‟intervista è venuta però a conoscenza della polizia (cantonale), che l‟ha convocata, interrogata a lungo e montato delle accuse a carico mio e del collega che mi aveva messo in contatto con il Ministero pubblico: in pratica le si è fatto dire che volevamo utilizzarla per realizzare delle riprese nascoste in cui avrebbe dovuto avere dei rapporti sessuali con alcuni poliziotti, così da poterli ”incastrare”, accusa evidentemente campata in aria, ma che ha comunque svuotato di ogni credibilità le affermazioni che mi aveva fatto sui presunti abusi subiti. rf – dicembre 2008 Corso di giornalismo 2008 Pagina 19 Links utili http://www.bbc.co.uk/guidelines/editorialguidelines/edguide/ Sito dove si possono consultare e scaricare le Editorial guidelines della BBC. http://centerforinvestigativereporting.org/ Sito del CIR, il Center for investigative reporting, una ONG che promuove il giornalismo di inchiesta, propone inchieste di vario genere, contatti, blogs. http://www.pbs.org/wnet/expose/ Sito della PBS, la televisione pubblica statunitense, che propone inchieste dell‟America‟s Investigative Reports e numerosi strumenti utili, fra cui una guida al giornalismo d‟inchiesta: http://www.pbs.org/wnet/expose/expose_2007/etools/index.html http://www.columbia.edu/cu/lweb/indiv/jour/subject/investigate.html Sito della Columbia University Libraries che contiene numerosi link sul giornalismo d‟inchiesta http://www.questia.com/Index.jsp?CRID=investigative_journalism&OFFID=se1&KEY=investigativ e_journalism_exact Una scelta di libri e articoli sul giornalismo d‟inchiesta in quella che si definisce la più grande biblioteca virtuale del mondo http://www.globalinvestigativejournalism.org/ Rete internazionale di organizzazioni che si occupano di giornalismo investigativo, con l'elenco delle associazioni affiliate nei vari paesi e nominativi dei giornalisti investigativi suddivisi per continente http://www.swissinvestigation.net/en/home/ Il sito svizzero dei giornalisti investigativi, a sua volta con molti links e con l'elenco dei giornalisti investigativi svizzeri http://www.journalism.org/ Sito legato al Project for excellence in Journalism, che propone studi e vari altri strumenti utili http://www.concernedjournalists.org/ Altro sito di riflessione generale, che riunisce professionisti preoccupati del futuro della nostra professione Corso di giornalismo 2008 Pagina 20