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1 PREMESSA ................................................................................................................................ 2
2 FONTI E FORME DI FINANZIAMENTO ...................................................................................... 2
3 INSERIMENTO DELL'INTERVENTO SUL TERRITORIO ........................................................... 2
3.1 Localizzazione dell’intervento.................................................................................. 2
3.2 Contesto demografico ............................................................................................. 2
3.3 Contesto socio-culturale .......................................................................................... 3
4 CONFORMITA’ CON LO STRUMENTO URBANISITICO VIGENTE ........................................... 4
5 CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI ............................................................ 4
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE ............................................................... 4
7 CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI ...................................................................... 4
8 CRITICITÀ RISCONTRATE NELLO STATO DI FATTO .............................................................. 5
9 TIPOLOGIE E SOLUZIONI PUNTUALI DI INTERVENTO .......................................................... 5
10 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE ................................................................................................. 5
11 CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE ................................................................... 7
12 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI ................................ 7
13 PROBLEMATICHE GEOLOGICHE, IDROLOGICHE E GEOTECNICHE ................................... 9
14 STUDIO DI FATTIBILITA' AMBIENTALE ................................................................................... 10
15 INTERFERENZE CON LE RETI AEREE E LORO IDONEITA' ALL'OPERA PROGETTATA ..... 10
16 ESPROPRI ................................................................................................................................ 10
17 CAVE E DISCARICHE, GESTIONE DELLE MATERIE .............................................................. 11
18 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE...................................................... 11
19 RISPONDENZA AL PROGETTO PRELIMINARE ...................................................................... 11
20 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................................................. 11
21 CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DELLE FASI ATTUATIVE ......................................... 12
22 MANUTENZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO .................................................................. 13
23 IMPEGNO DI SPESA ................................................................................................................ 13
24 QUADRO ECONOMICO DI SPESA .......................................................................................... 13
25 PIANI DI SICUREZZA ............................................................................................................... 13
1 PREMESSA
Con il presente progetto l’Amministrazione Comunale di Champorcher ed il Sub-ato Mont Rose
- Walser intendono porre rimedio al fenomeno di deterioramento, del rivestimento interno dei
due comparti del serbatoio Remouran.
Il fenomeno di deterioramento è maggiormente acuito nel comparto più recente, al punto da
provocare il distacco di materiale,
2 FONTI E FORME DI FINANZIAMENTO
Il presente progetto è finanziato
-
in parte, 75%, con finanziamento erogato con deliberazione n. 11 del 09.03.2015 della
Giunta del Consorzio dei Comuni della Valle d’Aosta – Bacino Imbrifero Montano –
Autorità d’ambito del Servizio Idrico Integrato
-
in parte, 20%, con risorse dell’Unité des Communes Valdotaines Mont-Rose, in qualità di
Sub-ato Mont-Rose - Walser
-
in parte con fondi propri del Comune per la rimanente quota.
3 INSERIMENTO DELL'INTERVENTO SUL TERRITORIO
3.1
Localizzazione dell’intervento
La Valle di Champorcher appartiene al bacino idrografico destro della Dora Baltea. È solcata dal
torrente Ayasse, tributario di destra della Dora Baltea.
Alcuni territori della Valle di Champorcher fanno parte del Parco Naturale del Mont Avic che si
estende per 5.747 ettari.
Champorcher sorge a 1427 metri di altitudine ed è il villaggio che attribuisce il nome alla vallata.
Il territorio del comune di Champorcher si estende, per una superficie di circa 68,46 km2 in
testata alla valle omonima e raggruppa i borghi di Boussiney, Perrier, Dogier, Dublanc, Salleret,
Outre l'ève, Parié, Moulin, L'Ecreux, Verana, Loré, Vigneroisa, Vagly, Mellier, Coudreyt, GrandRosier, Petit -Rosier, Château, Gontier, Garavet, Byron, Arbussey, Collin, Grand- Mont- Blanc,
Petit- Mont- Blanc, Perruchon, Ronchas, Chardonney, Sen-du-Gail, Vignat .
Nel borgo di Champorcher, denominato Château, sorgono gli antichi resti del castello medievale
dei Signori di Bard, di cui oggi rimane molto ben conservata l'antica torre merlata. Nei pressi
della torre si trova la chiesa di San Nicola, risalente al XV secolo, il cui campanile monta una
campana del 1548.
Da Champorcher la valle raggiunge la conca di Dondena e il Lago Miserin, sulle cui rive sorge il
santuario di Notre-Dame des Neiges.
Dal borgo di Chardonney partono gli impianti di risalita per il comprensorio sciistico di
Champorcher.
Dal punto di vista orografico, mentre la bassa valle presenta una spiccata acclività, l'alta valle di
Champorcher, dall'orografia più dolce, ha vaste praterie che ospitano stambecchi, camosci e
marmotte.
Il serbatoio “Remouran”, oggetto del presente progetto, si trova a nord-ovest del capoluogo,
sulla sinistra della strada che lo collega a Dondena, appena sopra la frazione di Petit Mont
Blanc.
Trattasi di un'area su versante di media pendenza raggiungibile tramite sentiero pedonale dalla
strada regionale e caratterizzata da pascolo o bosco.
3.2
Contesto demografico
Al 9 ottobre 2011 la popolazione censita ammontava a 398 abitanti.
Al 31 dicembre 2014 la popolazione risultava pari a 387 abitanti, con trend in lievissima crescita
rispetto all’anno precedente.
Sul lungo periodo si riscontra un decremento demografico a partire dal picco di 433 abitanti
registrato il 31 dicembre 2002.
Il saldo naturale, ovvero il bilancio nascite – decessi, vede, al 31 dicembre 2014, un saldo
negativo pari a -3 unità.
Il saldo migratorio con l’estero risulta, per il 2014, pari a +1 unità.
Il saldo migratorio totale risulta, per il medesimo anno, pari +4 unità.
3.3
Contesto socio-culturale
Le condizioni di reddito sono definite dai parametri di seguito indicati.
Nel 2011 il reddito imponibile delle persone fisiche ai fini delle addizionali IRPEF ammontava
complessivamente a 5.564.877 €, su una base di 278 dichiaranti.
Ne consegue un reddito specifico di 20.018 € per dichiarante e 14.196 € per residente.
Rispetto al 2005 si registra rispettivamente
-
un aumento del 4,1% della base dichiarante,
-
un aumento del 9,3% del reddito pro-dichiarante,
-
un aumento del 21,7% del reddito pro-residente.
L’edificio municipale ospita anche la biblioteca civica.
4 CONFORMITA’ CON LO STRUMENTO URBANISITICO VIGENTE
Nel Piano Regolatore vigente, la zona interessata è individuata in parte come Zona agricola (E).
n.b. Area non compresa nella tavola di zonizzazione del PRGC (estratto assente)
5
CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI
L’obiettivo fondamentale caratterizzato dal miglior rapporto costi-benefici per la p.a. è una
generale manutenzione atta a preservare l’igienicità del serbatoio Remouran.
I criteri utilizzati per le scelte progettuali sono stati i seguenti:
-
consolidamento del calcestruzzo ammalorato mediante passivazione dei ferri di armatura e
ripristino del copriferro con specifici prodotti;
-
rifacimento del rivestimento interno con malte certificate per il contatto con alimenti;
-
intervento idraulico di sostituzione tee di derivazione dalla condotta proveniente dal
Dondena.
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE
Non sono previste nuove strutture, bensì il solo consolidamento del calcestruzzo ammalorato.
7
CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI
L’intervento non prevede la realizzazione di impianti.
8 CRITICITÀ RISCONTRATE NELLO STATO DI FATTO
Il rivestimento interno del comparto “vasca vecchia” risulta ammalorato in alcuni punti, mentre il
rivestimento interno del comparto “vasca nuova” risulta fortemente deteriorato, con frequente
distacco di materiale fibroso di cui risulta rivestita. Nella camera di manovra risulta ammalorato il
calcestruzzo soprattutto in corrispondenza dei solai.
9 TIPOLOGIE E SOLUZIONI PUNTUALI DI INTERVENTO
La soluzione proposta prevede
•
la pulizia superficiale del calcestruzzo sulle pareti interne delle vasche e della camera di
manovra;
•
la rimozione del rivestimento fibroso ammalorato sulle pareti interne della vasca nuova;
•
il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d'armatura sulle pareti interne delle
vasche e della camera di manovra;
•
la stesa di malta a ritiro controllato fibrorinzorzata sulle pareti interne delle vasche e della
camera di manovra;
•
il trattamento delle pareti delle vasche e della vaschetta di miscelazione mediante
applicazione
di
malta
cementizia
osmotica
impermeabilizzante
pronta
all’uso.
L’applicazione, previa sabbiatura della superficie dovrà avvenire, in più strati, a mano
incrociate, su sottofondo saturato d’acqua;
•
la modifiche all'impianto idraulico (sostituzione del tee a 90° di derivazione dalla condotta
proveniente dalla vasca Dondena con raccordo a braga);
•
lo staffaggio a parete dell’accumulatore.
10
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE
Le sopra-descritte scelte progettuali mirano a garantire un servizio efficace ed economico,
caratterizzato da un buon rapporto tra costi di investimento, facilità manutentiva e durabilità dei
materiali.
I materiali a contatto con l’acqua dovranno essere certificati per uso alimentare.
La scelta del tipo di rivestimento interno è ricaduta su una malta cementizia osmotica
impermeabilizzante pronta all’uso per la difficoltà a reperire in commercio una malta fugante
(per piastrelle) idonea al contatto con alimenti.
Durante lo svolgimento dei lavori dovranno essere posti in atto tutti gli accorgimenti per
minimizzare l'interruzione di erogazione di acqua potabile all'utenza, attivando il by pass
installato sull’arrivo dal Vernoille e procedendo al collegamento con la partenza alle case alte
del Perruchon (Ronchas) ed alla contemporanea chiusura della derivazione per l’eventuale
ritorno in vasca.
Considerati i tempi di asciugatura dei vari materiali impiegati si avrà, per i lavori in oggetto la
seguente cadenza temporale:
-
Installazione cantiere e vuotatura delle vasche, pulizia
delle vasche
1 giorno
-
Rimozione materiali fibrosi, attivazione by pass
1 giorno
-
Trattamento ferri di armatura
1 giorno
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
1 giorno
-
Stesa di malta a ritiro controllato fibrorinforzata
1 giorno
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
3 giorni
-
Trattamento osmotico impermeabilizzante per alimenti,
previa sabbiatura
2 giorni
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
7 giorni
-
Risciacquo, riempimento e chiusura by pass
1 giorno
-
Sosituzione tee con braga e montaggio supporti
-
accumulatore
1 giorno
Smantellamento cantiere e sistemazione area
1 giorno
TOTALE
20 giorni
Inoltre l'intervento propone soluzioni consolidate e materiali reperibili in loco al fine di
conseguire anche il migliore rapporto qualità-prezzo.
Gli inerti e la sabbia proverranno da cave locali.
I rifiuti generati dalle lavorazioni saranno trasportati presso contro di smaltimento autorizzato.
11
CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE
Il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d'armatura sulle pareti interne delle vasche e
della camera di manovra ha scopo passivante, ovvero arresta il fenomeno di corrosione del
ferro.
Il trattamento con malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa rapida, a
base di leganti idraulici speciali, aggregati selezionati, fibre sintetiche in poliacrilonitrile, resine
sintetiche e speciali additivi ha lo scopo di ricostruire le strutture in calcestruzzo degradate.
Il trattamento impermeabilizzante a base di malta cementizia osmotica idonea al contatto con
acqua potabile serve a impermeabilizzare in controspinta le strutture in calcestruzzo.
La sostituzione del tee a 90° di derivazione dalla condotta in arrivo dal Dondena con una braga
ha lo scopo di consentire l’ingresso in vasca, oggi inibito.
12 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI
Trattamento passivante dei ferri d’armatura
Fornitura e posa in opera di trattamento passivante dei ferri d’armatura mediante applicazione a
pennello di doppia mano di malta cementizia anticorrosiva, bicomponente, a base di leganti
cementizi, polimeri in polvere e inibitori di corrosione. L’applicazione della malta dovrà essere
effettuata previa adeguata preparazione del supporto (da computarsi a parte) asportando il
calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in distacco e
sufficientemente ruvido e successiva rimozione dai ferri d’armatura della ruggine presente,
mediante idrosabbiatura o spazzolatura meccanica avendo cura di portare la superficie a
metallo bianco (grado SA 2½).
Il prodotto adatto per il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d’armatrura, dovrà
possedere un pH superiore a 12, livello minimo per garantire la passivazione del ferro ed essere
applicato a pennello in due mani avendo cura di coprire totalmente ed in modo omogeneo la
superficie del ferro per uno spessore totale delle due mani non inferiore ai 2 mm.
L’applicazione della prima mano dovrà essere eseguita fino a raggiungere uno spessore di 1
mm per tutta la lunghezza della barra, la seconda mano potrà essere applicata, in condizioni
ambientali normali, dopo circa 2 ore dall’applicazione della prima mano o il giorno successivo,
preferibilmente entro le 24 ore, in funzione dell’organizzazione del cantiere.
Durante l’operazione si sporcherà inevitabilmente anche il calcestruzzo circostante i ferri di
armatura, ciò non deve pregiudicare e alterare l’aderenza delle malte da ripristino che saranno
utilizzate successivamente.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-7 e avere le seguenti
caratteristiche prestazionali:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 3 : 1
Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): ≥ 2
Resistenza allo sfilamento delle barre d’acciaio (EN 15184): specifica superata
Resistenza alla corrosione (EN 15183): specifica superata
Tempo di attesa prima di applicare la malta da ripristino: 6-24 h (a +20°C)
Consumo (g/m): 120 (2 mm di prodotto applicato su un tondino da 8 mm)
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa
rapida, a base di leganti idraulici speciali, aggregati selezionati, fibre sintetiche in
poliacrilonitrile, resine sintetiche e speciali additivi per la ricostruzione di strutture degradate in
calcestruzzo.
L’applicazione della malta dovrà essere effettuata previa adeguata preparazione del supporto
asportando il calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in
distacco e sufficientemente ruvido. Pulizia dei ferri di armatura a metallo bianco e successivo
trattamento passivante mediante applicazione a pennello di doppia mano di malta cementizia
anticorrosiva monocomponente. Il prodotto dovrà essere applicato su sottofondo pulito e saturo
di acqua, a spatola o a cazzuola, in uno spessore compreso tra 0,5 e 2,5 cm per strato.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-3 per le malte strutturali di
classe R3 e avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
Tempo di presa: < 30 min.
Resistenza a compressione (EN 12190) (MPa): > 40 (a 28 gg)
Resistenza a flessione (EN 196/1) (MPa): > 8 (a 28 gg)
Modulo elastico a compressione (EN 13412) (GPa): 24 (a 28 gg)
Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): > 1,5 (a 28 gg)
Assorbimento capillare (EN 13057) (kg/m²·h0,5): < 0,05
Compatibilità termica ai cicli di gelo-disgelo con sali disgelanti (EN 13687/1), misurata come
adesione secondo EN 1542 (MPa): > 1,5 (dopo 50 cicli)
Reazione al fuoco (EN 13501-1) (Euroclasse): A1
Consumo (per cm di spessore) (kg/m²): 18
Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte:
idrolavaggio delle superfici di attacco e saturazione con acqua del supporto immediatamente
prima dell’applicazione della malta; applicazione a spatola o a cazzuola della malta in presenza
di armature metalliche;
staggiatura e frattazzatura delle superfici; accurata stagionatura della malta mediante
applicazione di acqua nebulizzata per almeno 24 ore dopo l’applicazione.
Fornitura in opera di malta cementizia osmotica completa di certificazione di idoneità al contatto
con acqua potabile (tipo Idrosilex Pronto della MAPEI S.p.A.) per l’impermeabilizzazione in
controspinta di strutture in muratura e in calcestruzzo.
Il prodotto, a base di cemento, aggregati di granulometria selezionata e particolari resine
sintetiche, dovrà essere applicato su un sottofondo pulito e solido, bagnato fino a saturazione
con acqua, mediante spatola, pennello o a spruzzo per uno spessore finale non inferiore a 4
mm.
Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
resistenza a compressione (EN 12190) (MPa)
– dopo 1 gg:
>6
– dopo 7 gg:
> 15
– dopo 28 gg:
> 25
resistenza a flessione (EN 196-1) (MPa)
– dopo 1 gg:
>2
– dopo 7 gg:
>4
– dopo 28 gg:
>6
adesione su calcestruzzo dopo 28 gg (EN 1766) (MPa):
>2
impermeabilità (EN 1062-3) (kg/m²·h0,5):
< 0,05
permeabilità al vapor acqueo - SD (m):
<1
reazione al fuoco:
Euroclasse E
Braga in acciaio, per uso idropotabile, diametro 6” PN40, con derivazione 3”, flangiata PN40.
13 PROBLEMATICHE GEOLOGICHE, IDROLOGICHE E GEOTECNICHE
Sulle tavole di Piano Regolatore il mappale su cui insiste il serbatoio oggetto di intervento è
inserita nel vincolo idrogeologico, ed è classificato con rischio frane F2 (Area a media
pericolosità), rischio valanghe V2, V3 (Area a media/bassa pericolosità). Poiché i lavori
interessano esclusivamente l’interno del manufatto non è necessario procedere con le consuete
iter autorizzativi.
14 STUDIO DI FATTIBILITA' AMBIENTALE
L'area è inserita nel vincolo paesaggistico in quanto a quota maggiore di 1600 m, in fascia di
rispetto da aste fluviali e in fascia di rispetto di zone umide e laghi (ai sensi dell'art.142 comma
1 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”
così come sostituito dall'art. 12 del d.lgs. n. 157 del 2006, poi modificato dall'art. 2 del d.lgs. n.
63 del 2008 .
L'area è altresì ricompresa nel Sito di Interesse Comunitario “Parco naturale del Mont Avic”.
Il serbatoio è interno alla perimetrazione delle Aree boscate.
Per le opere in progetto non è necessario acquisire il parere della Commissione locale del
paesaggio, né l'autorizzazione in subdelega al vincolo idrogeologico, né l'autorizzazione
dell'Ente Parco, poiché trattasi di interventi di manutenzione dell'edificio e degli impianti interni
al fabbricato.
L’impatto ambientale, paesistico e architettonico visivo per gli interventi previsti alla vasca
Remouran è pressochè nullo, vista la natura di mera manutenzione dell'edificio e degli impianti
interni al fabbricato.
Non sono altresì previsti scavi.
15 INTERFERENZE CON LE RETI AEREE E LORO IDONEITA' ALL'OPERA PROGETTATA
Occorrerà, prima di dare inizio ai lavori, accertarsi presso gli enti gestori delle diverse forniture e
servizi al fine di acquisire le informazioni necessarie ad evitare il danneggiamento delle
eventuali reti aeree presenti, ed i rischi connessi e conseguenti a tali rotture.
16 ESPROPRI
L’intervento si svolge all’interno di manufatto di proprietà comunale.
E’ stato predisposto il Piano Particellare relativo all’occupazione temporanea del sentiero di
accesso alla vasca (Ved. Tav.7)
17 CAVE E DISCARICHE, GESTIONE DELLE MATERIE
Per l’esecuzione delle opere in oggetto, non si prevedono scavi.
Con riferimento alla tipologia dei materiali derivanti dalle demolizioni, poiché saranno in quantità
esigua e del tutto privi di particolari caratteristiche che possano renderne necessario lo
smaltimento presso impianti destinati allo smaltimento di rifiuti pericolosi, potranno venire
utilizzate, a scelta dell’appaltatore, le discariche destinate al conferimento dei rifiuti speciali
presenti sul territorio.
18 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
L’intervento non ricade nell’ambito di attuazione del DPR n. 503 del 07/1996 - “Regolamento
recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi
pubblici “ e alle relative Prescrizioni tecniche di cui al DM 14/06/1989 n. 236.”
19 RISPONDENZA AL PROGETTO PRELIMINARE
Rispetto al progetto preliminare si evidenzia la seguente variazione:
utilizzo
di
malta
cementizia
osmotica
(tipo Idrosilex Pronto della
MAPEI
S.p.A.)
per
l’impermeabilizzazione in controspinta in sostituzione della piastrellatura per l’impossibilità a
reperire malte fuganti dotate di certificazione di idoneità al contatto con acqua potabile.
20 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nella definizione del progetto è stata rispettata la normativa indicata di seguito.
Per le opere edilizie l’intervento è soggetto al rispetto delle norme UNI; per gli impianti le
principali normative di riferimento sono quelli UNI e CEI.
Lavori pubblici
- DPR n. 554 del 21/12/1999 "Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori
pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni."
- DPR n. 34 del 25/10/2000 "Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per
gli esecutori di lavori pubblici, ai sensi dell'art. 8 della legge 11-2-1994, n. 109, e successive
modificazioni."
- DM n. 145 del 19/04/2000 e s.m.i. - "Regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei
lavori pubblici.”
- DLgs n. 163 del 12/04/2006 e s.m.i. - "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE."
Edilizia
- Legge Regionale Valle d'Aosta n.11/98
- DPR n. 380 del 06/06/2001 e s.m.i.- "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia edilizia."
- DLgs n. 42 del 22/01/2004 - "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10
della legge 6 luglio 2002, n. 137."
Sicurezza
- L n. 46 del 5 marzo 1990 - “Norme per la sicurezza degli impianti” ed il relativo regolamento
attuativo D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447”, oggi trasfusi nel DM 37/2008
- D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008 - “Attuazione dell’Articolo 1 della L. 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” così come modificato dal D.
Lgs. n. 106/ 2009
- L n. 123 del 03/08/2007 - “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e
delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia"
- D.M. del Ministero dei Lavori Pubblici 12/12/1985 - "Norme tecniche relative alle tubazioni"
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 27291 - "Istruzioni relative alla normativa per le
tubazioni, D. M. del Ministero dei Lavori Pubblici 12/12/1985"
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 13643 - "Norme per la progettazione dei lavori
relativi alle reti interne di distribuzione degli acquedotti e reti e impianti di fognature"
- L. 5 gennaio 1994, n. 36 - "Disposizioni in materia di risorse idriche"
- D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 - "Norme in materia ambientale"
21 CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DELLE FASI ATTUATIVE
FASI
GIORNI
Approvazione progetto definitivo/esecutivo
10
Affidamento lavori
30
Esecuzione lavori
20
Collaudi delle opere
60
Totale
120
22 MANUTENZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO
Si rimanda al piano di manutenzione.
23 IMPEGNO DI SPESA
L’impegno di spesa risulta di € 33.000,00.
L’importo dei lavori ammonta a € 24.593,47, inclusa manodopera e oneri diretti e indiretti della
sicurezza.
24 QUADRO ECONOMICO DI SPESA
A1)
Importo lavori soggetto a ribasso
€ 11.958,10
A2)
Importo manodopera non soggetta a ribasso
€ 11.052,01
A3)
Oneri diretti della sicurezza
€ 711,65
A4)
Oneri indiretti della sicurezza
€ 871,71
A)
TOTALE PROGETTO
€ 24.593,47
SOMME A DISPOSIZIONE
B1)
B2)
B3)
B4)
Spese per progettazione, direzione lavori, contabilità
4% su B1)
CNPAIA
1% su A)
Incentivi e spese per la progettazione
Totale spese tecniche
€
€
€
€
2.100,00
84,00
245,93
2.429,93
B5)
B6)
B7)
B)
I.V.A. sui lavori
I.V.A. su spese tecniche
Indennità di occupazione e arrotondamenti
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE
€
€
€
€
5.410,56
480,48
85,56
8.406,53
€
33.000,00
22% su A)
22% su B3)
TOTALE INTERVENTO
25. PIANI DI SICUREZZA
Gli interventi in progetto comprendono lavori inclusi nell'elenco dell'Allegato X del D.lgs. 9 aprile
n.2008 n.81 come aggiornato dal d.l. 3 agosto 2009 n.106 e pertanto, ai sensi dell'art.88 del
citato d.lgs., si applica il Titolo IV relativo ai cantieri Temporanei o Mobili.
Tuttavia, considerati gli importi e la natura stessa dei lavori a progetto, si prevede che saranno
eseguiti da una sola impresa e dunque non si ritiene necessaria la nomina ai sensi dell'art.90
del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione e la redazione ai sensi del art.91 del
piano di sicurezza e di coordinamento.
In sede esecutiva l'impresa affidataria, oltre a dimostrare i requisiti tecnico professionali di cui
all'allegato XVII, dovrà redigere il Piano sostitutivo di sicurezza ai sensi dell'art. 131 del D.Lgs.
163/2006 e all. XV del D.Lgs. 81/08.
Se nelle prossime fasi si ravviserà la presenza di più imprese in cantiere si procederà
immediatamente alla nomina del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e alla
redazione del PSC.
Disposizioni preliminari relative agli adempimenti e agli obblighi dei soggetti della
sicurezza
Si richiamano i principali adempimenti ed obblighi relativi alla sicurezza del cantiere,
rimandando per maggiori approfondimenti agli articoli del D.Lgs. 81/2008 così come modificato
e integrato dal D.lgs 106/2009.
Qualora si ravvisi la presenza in cantiere di più di una impresa:
-
il committente o il responsabile dei lavori deve nominare il coordinatore della sicurezza
per la progettazione e, prima dell’inizio dei lavori, deve nominare il coordinatore della
sicurezza per l’esecuzione dei lavori e trasmettere all’Azienda sanitaria locale e alla
Direzione provinciale del lavoro territorialmente competente la notifica preliminare dei
lavori.
-
Il coordinatore per l’esecuzione redige il piano di sicurezza e di coordinamento da
allegare al progetto esecutivo e predispone il fascicolo tecnico .
-
Il coordinatore per l’esecuzione provvede a verificare l’applicazione delle disposizioni
contenute nel piano di sicurezza, verificare l’idoneità del piano operativo dell’impresa
esecutrice e dei piani operativi delle altre imprese eventualmente presenti in cantiere,
organizzare tra i datori di lavoro la cooperazione e il coordinamento, verificare
l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il
coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza, segnalare al committente o al
responsabile dei lavori le inosservanze dell’appaltatore rispetto alla normativa vigente e
alle prescrizioni del piano e proporre la sospensione dei lavori, sospendere in caso di
pericolo grave e imminente le singole lavorazioni, aggiornare il piano di sicurezza e il
fascicolo quando necessario.
-
I datori di lavoro dell’impresa appaltatrice e delle eventuali imprese subappaltatrici
redigono il piano operativo di sicurezza e si attengono agli obblighi di cui alla legge.
-
I lavoratori autonomi presenti in cantiere si dovranno attenere agli obblighi di cui alla
legge.
-
Prima dell’inizio dei lavori l’impresa aggiudicataria deve trasmettere il piano di sicurezza
alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi. Prima dell’inizio dei lavori ciascuna
impresa esecutrice trasmette al coordinatore della sicurezza il proprio piano operativo.
Infine l’appaltatore sarà tenuto a nominare un tecnico responsabile della sicurezza del
cantiere al quale farà riferimento il coordinatore della sicurezza durante le riunioni di
coordinamento e le visite di controllo.
Indicazioni e disposizioni preliminari relative ai contenuti del piano di sicurezza
I contenuti minimi del Piano di Sicurezza e dei Piani Operativi devono essere quelli prescritti
dall'allegato XV della L. 81/2008.
Di seguito si segnalano le principali situazioni particolari di rischio, che dovranno essere tenute
in debita considerazione durante la stesura del piano.
In generale la zona è libera da ostacoli e non presenta particolari problemi in relazione alla
possibilità di delimitazione dell’area rispetto all’ambiente circostante se non quelli relativi
all'interferenza col bosco.
Riguardo i rischi connessi alla situazione ambientale (presenza di forte acclività e balzi rocciosi
nell’area limitrofa al cantiere) e all’organizzazione del cantiere (accessibilità tramite sentiero
pedonale) si rende necessario prendere particolari accorgimenti durante l’esecuzione dei lavori.
Riguardo le fasi di lavoro sarà opportuno adottare un cronoprogramma finalizzato ad evitare
interferenze tra le lavorazioni di tipo temporale e/o spaziale.
Riguardo le interferenze con gli altri servizi si segnala quanto segue:
non vi sono linee Enel e Telecom
non vi sono reti gas, fognatura nera e fognatura bianca.
Durante lo svolgimento dei lavori dovranno essere adottate misure tecniche per minimizzare
l'interruzione di erogazione di acqua potabile all'utenza ed evitare la contaminazione della falda.
Stima sommaria dei costi della sicurezza
La stima sommaria dei costi della sicurezza ammonta a € 871,71.
Vedi allegato alla Tav 2 Computo Metrico Estimativo.
1 PREMESSA ................................................................................................................................ 2
2 FONTI E FORME DI FINANZIAMENTO ...................................................................................... 2
3 INSERIMENTO DELL'INTERVENTO SUL TERRITORIO ........................................................... 2
3.1 Localizzazione dell’intervento.................................................................................. 2
3.2 Contesto demografico ............................................................................................. 2
3.3 Contesto socio-culturale .......................................................................................... 3
4 CONFORMITA’ CON LO STRUMENTO URBANISITICO VIGENTE ........................................... 4
5 CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI ............................................................ 4
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE ............................................................... 4
7 CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI ...................................................................... 4
8 CRITICITÀ RISCONTRATE NELLO STATO DI FATTO .............................................................. 5
9 TIPOLOGIE E SOLUZIONI PUNTUALI DI INTERVENTO .......................................................... 5
10 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE ................................................................................................. 5
11 CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE ................................................................... 7
12 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI ................................ 7
13 PROBLEMATICHE GEOLOGICHE, IDROLOGICHE E GEOTECNICHE ................................... 9
14 STUDIO DI FATTIBILITA' AMBIENTALE ................................................................................... 10
15 INTERFERENZE CON LE RETI AEREE E LORO IDONEITA' ALL'OPERA PROGETTATA ..... 10
16 ESPROPRI ................................................................................................................................ 10
17 CAVE E DISCARICHE, GESTIONE DELLE MATERIE .............................................................. 11
18 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE...................................................... 11
19 RISPONDENZA AL PROGETTO PRELIMINARE ...................................................................... 11
20 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................................................. 11
21 CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DELLE FASI ATTUATIVE ......................................... 12
22 MANUTENZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO .................................................................. 13
23 IMPEGNO DI SPESA ................................................................................................................ 13
24 QUADRO ECONOMICO DI SPESA .......................................................................................... 13
25 PIANI DI SICUREZZA ............................................................................................................... 13
1 PREMESSA
Con il presente progetto l’Amministrazione Comunale di Champorcher ed il Sub-ato Mont Rose
- Walser intendono porre rimedio al fenomeno di deterioramento, del rivestimento interno dei
due comparti del serbatoio Remouran.
Il fenomeno di deterioramento è maggiormente acuito nel comparto più recente, al punto da
provocare il distacco di materiale,
2 FONTI E FORME DI FINANZIAMENTO
Il presente progetto è finanziato
-
in parte, 75%, con finanziamento erogato con deliberazione n. 11 del 09.03.2015 della
Giunta del Consorzio dei Comuni della Valle d’Aosta – Bacino Imbrifero Montano –
Autorità d’ambito del Servizio Idrico Integrato
-
in parte, 20%, con risorse dell’Unité des Communes Valdotaines Mont-Rose, in qualità di
Sub-ato Mont-Rose - Walser
-
in parte con fondi propri del Comune per la rimanente quota.
3 INSERIMENTO DELL'INTERVENTO SUL TERRITORIO
3.1
Localizzazione dell’intervento
La Valle di Champorcher appartiene al bacino idrografico destro della Dora Baltea. È solcata dal
torrente Ayasse, tributario di destra della Dora Baltea.
Alcuni territori della Valle di Champorcher fanno parte del Parco Naturale del Mont Avic che si
estende per 5.747 ettari.
Champorcher sorge a 1427 metri di altitudine ed è il villaggio che attribuisce il nome alla vallata.
Il territorio del comune di Champorcher si estende, per una superficie di circa 68,46 km2 in
testata alla valle omonima e raggruppa i borghi di Boussiney, Perrier, Dogier, Dublanc, Salleret,
Outre l'ève, Parié, Moulin, L'Ecreux, Verana, Loré, Vigneroisa, Vagly, Mellier, Coudreyt, GrandRosier, Petit -Rosier, Château, Gontier, Garavet, Byron, Arbussey, Collin, Grand- Mont- Blanc,
Petit- Mont- Blanc, Perruchon, Ronchas, Chardonney, Sen-du-Gail, Vignat .
Nel borgo di Champorcher, denominato Château, sorgono gli antichi resti del castello medievale
dei Signori di Bard, di cui oggi rimane molto ben conservata l'antica torre merlata. Nei pressi
della torre si trova la chiesa di San Nicola, risalente al XV secolo, il cui campanile monta una
campana del 1548.
Da Champorcher la valle raggiunge la conca di Dondena e il Lago Miserin, sulle cui rive sorge il
santuario di Notre-Dame des Neiges.
Dal borgo di Chardonney partono gli impianti di risalita per il comprensorio sciistico di
Champorcher.
Dal punto di vista orografico, mentre la bassa valle presenta una spiccata acclività, l'alta valle di
Champorcher, dall'orografia più dolce, ha vaste praterie che ospitano stambecchi, camosci e
marmotte.
Il serbatoio “Remouran”, oggetto del presente progetto, si trova a nord-ovest del capoluogo,
sulla sinistra della strada che lo collega a Dondena, appena sopra la frazione di Petit Mont
Blanc.
Trattasi di un'area su versante di media pendenza raggiungibile tramite sentiero pedonale dalla
strada regionale e caratterizzata da pascolo o bosco.
3.2
Contesto demografico
Al 9 ottobre 2011 la popolazione censita ammontava a 398 abitanti.
Al 31 dicembre 2014 la popolazione risultava pari a 387 abitanti, con trend in lievissima crescita
rispetto all’anno precedente.
Sul lungo periodo si riscontra un decremento demografico a partire dal picco di 433 abitanti
registrato il 31 dicembre 2002.
Il saldo naturale, ovvero il bilancio nascite – decessi, vede, al 31 dicembre 2014, un saldo
negativo pari a -3 unità.
Il saldo migratorio con l’estero risulta, per il 2014, pari a +1 unità.
Il saldo migratorio totale risulta, per il medesimo anno, pari +4 unità.
3.3
Contesto socio-culturale
Le condizioni di reddito sono definite dai parametri di seguito indicati.
Nel 2011 il reddito imponibile delle persone fisiche ai fini delle addizionali IRPEF ammontava
complessivamente a 5.564.877 €, su una base di 278 dichiaranti.
Ne consegue un reddito specifico di 20.018 € per dichiarante e 14.196 € per residente.
Rispetto al 2005 si registra rispettivamente
-
un aumento del 4,1% della base dichiarante,
-
un aumento del 9,3% del reddito pro-dichiarante,
-
un aumento del 21,7% del reddito pro-residente.
L’edificio municipale ospita anche la biblioteca civica.
4 CONFORMITA’ CON LO STRUMENTO URBANISITICO VIGENTE
Nel Piano Regolatore vigente, la zona interessata è individuata in parte come Zona agricola (E).
n.b. Area non compresa nella tavola di zonizzazione del PRGC (estratto assente)
5
CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI
L’obiettivo fondamentale caratterizzato dal miglior rapporto costi-benefici per la p.a. è una
generale manutenzione atta a preservare l’igienicità del serbatoio Remouran.
I criteri utilizzati per le scelte progettuali sono stati i seguenti:
-
consolidamento del calcestruzzo ammalorato mediante passivazione dei ferri di armatura e
ripristino del copriferro con specifici prodotti;
-
rifacimento del rivestimento interno con malte certificate per il contatto con alimenti;
-
intervento idraulico di sostituzione tee di derivazione dalla condotta proveniente dal
Dondena.
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE
Non sono previste nuove strutture, bensì il solo consolidamento del calcestruzzo ammalorato.
7
CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI
L’intervento non prevede la realizzazione di impianti.
8 CRITICITÀ RISCONTRATE NELLO STATO DI FATTO
Il rivestimento interno del comparto “vasca vecchia” risulta ammalorato in alcuni punti, mentre il
rivestimento interno del comparto “vasca nuova” risulta fortemente deteriorato, con frequente
distacco di materiale fibroso di cui risulta rivestita. Nella camera di manovra risulta ammalorato il
calcestruzzo soprattutto in corrispondenza dei solai.
9 TIPOLOGIE E SOLUZIONI PUNTUALI DI INTERVENTO
La soluzione proposta prevede
•
la pulizia superficiale del calcestruzzo sulle pareti interne delle vasche e della camera di
manovra;
•
la rimozione del rivestimento fibroso ammalorato sulle pareti interne della vasca nuova;
•
il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d'armatura sulle pareti interne delle
vasche e della camera di manovra;
•
la stesa di malta a ritiro controllato fibrorinzorzata sulle pareti interne delle vasche e della
camera di manovra;
•
il trattamento delle pareti delle vasche e della vaschetta di miscelazione mediante
applicazione
di
malta
cementizia
osmotica
impermeabilizzante
pronta
all’uso.
L’applicazione, previa sabbiatura della superficie dovrà avvenire, in più strati, a mano
incrociate, su sottofondo saturato d’acqua;
•
la modifiche all'impianto idraulico (sostituzione del tee a 90° di derivazione dalla condotta
proveniente dalla vasca Dondena con raccordo a braga);
•
lo staffaggio a parete dell’accumulatore.
10
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE
Le sopra-descritte scelte progettuali mirano a garantire un servizio efficace ed economico,
caratterizzato da un buon rapporto tra costi di investimento, facilità manutentiva e durabilità dei
materiali.
I materiali a contatto con l’acqua dovranno essere certificati per uso alimentare.
La scelta del tipo di rivestimento interno è ricaduta su una malta cementizia osmotica
impermeabilizzante pronta all’uso per la difficoltà a reperire in commercio una malta fugante
(per piastrelle) idonea al contatto con alimenti.
Durante lo svolgimento dei lavori dovranno essere posti in atto tutti gli accorgimenti per
minimizzare l'interruzione di erogazione di acqua potabile all'utenza, attivando il by pass
installato sull’arrivo dal Vernoille e procedendo al collegamento con la partenza alle case alte
del Perruchon (Ronchas) ed alla contemporanea chiusura della derivazione per l’eventuale
ritorno in vasca.
Considerati i tempi di asciugatura dei vari materiali impiegati si avrà, per i lavori in oggetto la
seguente cadenza temporale:
-
Installazione cantiere e vuotatura delle vasche, pulizia
delle vasche
1 giorno
-
Rimozione materiali fibrosi, attivazione by pass
1 giorno
-
Trattamento ferri di armatura
1 giorno
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
1 giorno
-
Stesa di malta a ritiro controllato fibrorinforzata
1 giorno
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
3 giorni
-
Trattamento osmotico impermeabilizzante per alimenti,
previa sabbiatura
2 giorni
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
7 giorni
-
Risciacquo, riempimento e chiusura by pass
1 giorno
-
Sosituzione tee con braga e montaggio supporti
-
accumulatore
1 giorno
Smantellamento cantiere e sistemazione area
1 giorno
TOTALE
20 giorni
Inoltre l'intervento propone soluzioni consolidate e materiali reperibili in loco al fine di
conseguire anche il migliore rapporto qualità-prezzo.
Gli inerti e la sabbia proverranno da cave locali.
I rifiuti generati dalle lavorazioni saranno trasportati presso contro di smaltimento autorizzato.
11
CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE
Il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d'armatura sulle pareti interne delle vasche e
della camera di manovra ha scopo passivante, ovvero arresta il fenomeno di corrosione del
ferro.
Il trattamento con malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa rapida, a
base di leganti idraulici speciali, aggregati selezionati, fibre sintetiche in poliacrilonitrile, resine
sintetiche e speciali additivi ha lo scopo di ricostruire le strutture in calcestruzzo degradate.
Il trattamento impermeabilizzante a base di malta cementizia osmotica idonea al contatto con
acqua potabile serve a impermeabilizzare in controspinta le strutture in calcestruzzo.
La sostituzione del tee a 90° di derivazione dalla condotta in arrivo dal Dondena con una braga
ha lo scopo di consentire l’ingresso in vasca, oggi inibito.
12 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI
Trattamento passivante dei ferri d’armatura
Fornitura e posa in opera di trattamento passivante dei ferri d’armatura mediante applicazione a
pennello di doppia mano di malta cementizia anticorrosiva, bicomponente, a base di leganti
cementizi, polimeri in polvere e inibitori di corrosione. L’applicazione della malta dovrà essere
effettuata previa adeguata preparazione del supporto (da computarsi a parte) asportando il
calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in distacco e
sufficientemente ruvido e successiva rimozione dai ferri d’armatura della ruggine presente,
mediante idrosabbiatura o spazzolatura meccanica avendo cura di portare la superficie a
metallo bianco (grado SA 2½).
Il prodotto adatto per il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d’armatrura, dovrà
possedere un pH superiore a 12, livello minimo per garantire la passivazione del ferro ed essere
applicato a pennello in due mani avendo cura di coprire totalmente ed in modo omogeneo la
superficie del ferro per uno spessore totale delle due mani non inferiore ai 2 mm.
L’applicazione della prima mano dovrà essere eseguita fino a raggiungere uno spessore di 1
mm per tutta la lunghezza della barra, la seconda mano potrà essere applicata, in condizioni
ambientali normali, dopo circa 2 ore dall’applicazione della prima mano o il giorno successivo,
preferibilmente entro le 24 ore, in funzione dell’organizzazione del cantiere.
Durante l’operazione si sporcherà inevitabilmente anche il calcestruzzo circostante i ferri di
armatura, ciò non deve pregiudicare e alterare l’aderenza delle malte da ripristino che saranno
utilizzate successivamente.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-7 e avere le seguenti
caratteristiche prestazionali:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 3 : 1
Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): ≥ 2
Resistenza allo sfilamento delle barre d’acciaio (EN 15184): specifica superata
Resistenza alla corrosione (EN 15183): specifica superata
Tempo di attesa prima di applicare la malta da ripristino: 6-24 h (a +20°C)
Consumo (g/m): 120 (2 mm di prodotto applicato su un tondino da 8 mm)
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa
rapida, a base di leganti idraulici speciali, aggregati selezionati, fibre sintetiche in
poliacrilonitrile, resine sintetiche e speciali additivi per la ricostruzione di strutture degradate in
calcestruzzo.
L’applicazione della malta dovrà essere effettuata previa adeguata preparazione del supporto
asportando il calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in
distacco e sufficientemente ruvido. Pulizia dei ferri di armatura a metallo bianco e successivo
trattamento passivante mediante applicazione a pennello di doppia mano di malta cementizia
anticorrosiva monocomponente. Il prodotto dovrà essere applicato su sottofondo pulito e saturo
di acqua, a spatola o a cazzuola, in uno spessore compreso tra 0,5 e 2,5 cm per strato.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-3 per le malte strutturali di
classe R3 e avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
Tempo di presa: < 30 min.
Resistenza a compressione (EN 12190) (MPa): > 40 (a 28 gg)
Resistenza a flessione (EN 196/1) (MPa): > 8 (a 28 gg)
Modulo elastico a compressione (EN 13412) (GPa): 24 (a 28 gg)
Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): > 1,5 (a 28 gg)
Assorbimento capillare (EN 13057) (kg/m²·h0,5): < 0,05
Compatibilità termica ai cicli di gelo-disgelo con sali disgelanti (EN 13687/1), misurata come
adesione secondo EN 1542 (MPa): > 1,5 (dopo 50 cicli)
Reazione al fuoco (EN 13501-1) (Euroclasse): A1
Consumo (per cm di spessore) (kg/m²): 18
Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte:
idrolavaggio delle superfici di attacco e saturazione con acqua del supporto immediatamente
prima dell’applicazione della malta; applicazione a spatola o a cazzuola della malta in presenza
di armature metalliche;
staggiatura e frattazzatura delle superfici; accurata stagionatura della malta mediante
applicazione di acqua nebulizzata per almeno 24 ore dopo l’applicazione.
Fornitura in opera di malta cementizia osmotica completa di certificazione di idoneità al contatto
con acqua potabile (tipo Idrosilex Pronto della MAPEI S.p.A.) per l’impermeabilizzazione in
controspinta di strutture in muratura e in calcestruzzo.
Il prodotto, a base di cemento, aggregati di granulometria selezionata e particolari resine
sintetiche, dovrà essere applicato su un sottofondo pulito e solido, bagnato fino a saturazione
con acqua, mediante spatola, pennello o a spruzzo per uno spessore finale non inferiore a 4
mm.
Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
resistenza a compressione (EN 12190) (MPa)
– dopo 1 gg:
>6
– dopo 7 gg:
> 15
– dopo 28 gg:
> 25
resistenza a flessione (EN 196-1) (MPa)
– dopo 1 gg:
>2
– dopo 7 gg:
>4
– dopo 28 gg:
>6
adesione su calcestruzzo dopo 28 gg (EN 1766) (MPa):
>2
impermeabilità (EN 1062-3) (kg/m²·h0,5):
< 0,05
permeabilità al vapor acqueo - SD (m):
<1
reazione al fuoco:
Euroclasse E
Braga in acciaio, per uso idropotabile, diametro 6” PN40, con derivazione 3”, flangiata PN40.
13 PROBLEMATICHE GEOLOGICHE, IDROLOGICHE E GEOTECNICHE
Sulle tavole di Piano Regolatore il mappale su cui insiste il serbatoio oggetto di intervento è
inserita nel vincolo idrogeologico, ed è classificato con rischio frane F2 (Area a media
pericolosità), rischio valanghe V2, V3 (Area a media/bassa pericolosità). Poiché i lavori
interessano esclusivamente l’interno del manufatto non è necessario procedere con le consuete
iter autorizzativi.
14 STUDIO DI FATTIBILITA' AMBIENTALE
L'area è inserita nel vincolo paesaggistico in quanto a quota maggiore di 1600 m, in fascia di
rispetto da aste fluviali e in fascia di rispetto di zone umide e laghi (ai sensi dell'art.142 comma
1 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”
così come sostituito dall'art. 12 del d.lgs. n. 157 del 2006, poi modificato dall'art. 2 del d.lgs. n.
63 del 2008 .
L'area è altresì ricompresa nel Sito di Interesse Comunitario “Parco naturale del Mont Avic”.
Il serbatoio è interno alla perimetrazione delle Aree boscate.
Per le opere in progetto non è necessario acquisire il parere della Commissione locale del
paesaggio, né l'autorizzazione in subdelega al vincolo idrogeologico, né l'autorizzazione
dell'Ente Parco, poiché trattasi di interventi di manutenzione dell'edificio e degli impianti interni
al fabbricato.
L’impatto ambientale, paesistico e architettonico visivo per gli interventi previsti alla vasca
Remouran è pressochè nullo, vista la natura di mera manutenzione dell'edificio e degli impianti
interni al fabbricato.
Non sono altresì previsti scavi.
15 INTERFERENZE CON LE RETI AEREE E LORO IDONEITA' ALL'OPERA PROGETTATA
Occorrerà, prima di dare inizio ai lavori, accertarsi presso gli enti gestori delle diverse forniture e
servizi al fine di acquisire le informazioni necessarie ad evitare il danneggiamento delle
eventuali reti aeree presenti, ed i rischi connessi e conseguenti a tali rotture.
16 ESPROPRI
L’intervento si svolge all’interno di manufatto di proprietà comunale.
E’ stato predisposto il Piano Particellare relativo all’occupazione temporanea del sentiero di
accesso alla vasca (Ved. Tav.7)
17 CAVE E DISCARICHE, GESTIONE DELLE MATERIE
Per l’esecuzione delle opere in oggetto, non si prevedono scavi.
Con riferimento alla tipologia dei materiali derivanti dalle demolizioni, poiché saranno in quantità
esigua e del tutto privi di particolari caratteristiche che possano renderne necessario lo
smaltimento presso impianti destinati allo smaltimento di rifiuti pericolosi, potranno venire
utilizzate, a scelta dell’appaltatore, le discariche destinate al conferimento dei rifiuti speciali
presenti sul territorio.
18 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
L’intervento non ricade nell’ambito di attuazione del DPR n. 503 del 07/1996 - “Regolamento
recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi
pubblici “ e alle relative Prescrizioni tecniche di cui al DM 14/06/1989 n. 236.”
19 RISPONDENZA AL PROGETTO PRELIMINARE
Rispetto al progetto preliminare si evidenzia la seguente variazione:
utilizzo
di
malta
cementizia
osmotica
(tipo Idrosilex Pronto della
MAPEI
S.p.A.)
per
l’impermeabilizzazione in controspinta in sostituzione della piastrellatura per l’impossibilità a
reperire malte fuganti dotate di certificazione di idoneità al contatto con acqua potabile.
20 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nella definizione del progetto è stata rispettata la normativa indicata di seguito.
Per le opere edilizie l’intervento è soggetto al rispetto delle norme UNI; per gli impianti le
principali normative di riferimento sono quelli UNI e CEI.
Lavori pubblici
- DPR n. 554 del 21/12/1999 "Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori
pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni."
- DPR n. 34 del 25/10/2000 "Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per
gli esecutori di lavori pubblici, ai sensi dell'art. 8 della legge 11-2-1994, n. 109, e successive
modificazioni."
- DM n. 145 del 19/04/2000 e s.m.i. - "Regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei
lavori pubblici.”
- DLgs n. 163 del 12/04/2006 e s.m.i. - "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE."
Edilizia
- Legge Regionale Valle d'Aosta n.11/98
- DPR n. 380 del 06/06/2001 e s.m.i.- "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia edilizia."
- DLgs n. 42 del 22/01/2004 - "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10
della legge 6 luglio 2002, n. 137."
Sicurezza
- L n. 46 del 5 marzo 1990 - “Norme per la sicurezza degli impianti” ed il relativo regolamento
attuativo D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447”, oggi trasfusi nel DM 37/2008
- D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008 - “Attuazione dell’Articolo 1 della L. 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” così come modificato dal D.
Lgs. n. 106/ 2009
- L n. 123 del 03/08/2007 - “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e
delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia"
- D.M. del Ministero dei Lavori Pubblici 12/12/1985 - "Norme tecniche relative alle tubazioni"
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 27291 - "Istruzioni relative alla normativa per le
tubazioni, D. M. del Ministero dei Lavori Pubblici 12/12/1985"
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 13643 - "Norme per la progettazione dei lavori
relativi alle reti interne di distribuzione degli acquedotti e reti e impianti di fognature"
- L. 5 gennaio 1994, n. 36 - "Disposizioni in materia di risorse idriche"
- D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 - "Norme in materia ambientale"
21 CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DELLE FASI ATTUATIVE
FASI
GIORNI
Approvazione progetto definitivo/esecutivo
10
Affidamento lavori
30
Esecuzione lavori
20
Collaudi delle opere
60
Totale
120
22 MANUTENZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO
Si rimanda al piano di manutenzione.
23 IMPEGNO DI SPESA
L’impegno di spesa risulta di € 33.000,00.
L’importo dei lavori ammonta a € 24.593,47, inclusa manodopera e oneri diretti e indiretti della
sicurezza.
24 QUADRO ECONOMICO DI SPESA
A1)
Importo lavori soggetto a ribasso
€ 11.958,10
A2)
Importo manodopera non soggetta a ribasso
€ 11.052,01
A3)
Oneri diretti della sicurezza
€ 711,65
A4)
Oneri indiretti della sicurezza
€ 871,71
A)
TOTALE PROGETTO
€ 24.593,47
SOMME A DISPOSIZIONE
B1)
B2)
B3)
B4)
Spese per progettazione, direzione lavori, contabilità
4% su B1)
CNPAIA
1% su A)
Incentivi e spese per la progettazione
Totale spese tecniche
€
€
€
€
2.100,00
84,00
245,93
2.429,93
B5)
B6)
B7)
B)
I.V.A. sui lavori
I.V.A. su spese tecniche
Indennità di occupazione e arrotondamenti
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE
€
€
€
€
5.410,56
480,48
85,56
8.406,53
€
33.000,00
22% su A)
22% su B3)
TOTALE INTERVENTO
25. PIANI DI SICUREZZA
Gli interventi in progetto comprendono lavori inclusi nell'elenco dell'Allegato X del D.lgs. 9 aprile
n.2008 n.81 come aggiornato dal d.l. 3 agosto 2009 n.106 e pertanto, ai sensi dell'art.88 del
citato d.lgs., si applica il Titolo IV relativo ai cantieri Temporanei o Mobili.
Tuttavia, considerati gli importi e la natura stessa dei lavori a progetto, si prevede che saranno
eseguiti da una sola impresa e dunque non si ritiene necessaria la nomina ai sensi dell'art.90
del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione e la redazione ai sensi del art.91 del
piano di sicurezza e di coordinamento.
In sede esecutiva l'impresa affidataria, oltre a dimostrare i requisiti tecnico professionali di cui
all'allegato XVII, dovrà redigere il Piano sostitutivo di sicurezza ai sensi dell'art. 131 del D.Lgs.
163/2006 e all. XV del D.Lgs. 81/08.
Se nelle prossime fasi si ravviserà la presenza di più imprese in cantiere si procederà
immediatamente alla nomina del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e alla
redazione del PSC.
Disposizioni preliminari relative agli adempimenti e agli obblighi dei soggetti della
sicurezza
Si richiamano i principali adempimenti ed obblighi relativi alla sicurezza del cantiere,
rimandando per maggiori approfondimenti agli articoli del D.Lgs. 81/2008 così come modificato
e integrato dal D.lgs 106/2009.
Qualora si ravvisi la presenza in cantiere di più di una impresa:
-
il committente o il responsabile dei lavori deve nominare il coordinatore della sicurezza
per la progettazione e, prima dell’inizio dei lavori, deve nominare il coordinatore della
sicurezza per l’esecuzione dei lavori e trasmettere all’Azienda sanitaria locale e alla
Direzione provinciale del lavoro territorialmente competente la notifica preliminare dei
lavori.
-
Il coordinatore per l’esecuzione redige il piano di sicurezza e di coordinamento da
allegare al progetto esecutivo e predispone il fascicolo tecnico .
-
Il coordinatore per l’esecuzione provvede a verificare l’applicazione delle disposizioni
contenute nel piano di sicurezza, verificare l’idoneità del piano operativo dell’impresa
esecutrice e dei piani operativi delle altre imprese eventualmente presenti in cantiere,
organizzare tra i datori di lavoro la cooperazione e il coordinamento, verificare
l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il
coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza, segnalare al committente o al
responsabile dei lavori le inosservanze dell’appaltatore rispetto alla normativa vigente e
alle prescrizioni del piano e proporre la sospensione dei lavori, sospendere in caso di
pericolo grave e imminente le singole lavorazioni, aggiornare il piano di sicurezza e il
fascicolo quando necessario.
-
I datori di lavoro dell’impresa appaltatrice e delle eventuali imprese subappaltatrici
redigono il piano operativo di sicurezza e si attengono agli obblighi di cui alla legge.
-
I lavoratori autonomi presenti in cantiere si dovranno attenere agli obblighi di cui alla
legge.
-
Prima dell’inizio dei lavori l’impresa aggiudicataria deve trasmettere il piano di sicurezza
alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi. Prima dell’inizio dei lavori ciascuna
impresa esecutrice trasmette al coordinatore della sicurezza il proprio piano operativo.
Infine l’appaltatore sarà tenuto a nominare un tecnico responsabile della sicurezza del
cantiere al quale farà riferimento il coordinatore della sicurezza durante le riunioni di
coordinamento e le visite di controllo.
Indicazioni e disposizioni preliminari relative ai contenuti del piano di sicurezza
I contenuti minimi del Piano di Sicurezza e dei Piani Operativi devono essere quelli prescritti
dall'allegato XV della L. 81/2008.
Di seguito si segnalano le principali situazioni particolari di rischio, che dovranno essere tenute
in debita considerazione durante la stesura del piano.
In generale la zona è libera da ostacoli e non presenta particolari problemi in relazione alla
possibilità di delimitazione dell’area rispetto all’ambiente circostante se non quelli relativi
all'interferenza col bosco.
Riguardo i rischi connessi alla situazione ambientale (presenza di forte acclività e balzi rocciosi
nell’area limitrofa al cantiere) e all’organizzazione del cantiere (accessibilità tramite sentiero
pedonale) si rende necessario prendere particolari accorgimenti durante l’esecuzione dei lavori.
Riguardo le fasi di lavoro sarà opportuno adottare un cronoprogramma finalizzato ad evitare
interferenze tra le lavorazioni di tipo temporale e/o spaziale.
Riguardo le interferenze con gli altri servizi si segnala quanto segue:
non vi sono linee Enel e Telecom
non vi sono reti gas, fognatura nera e fognatura bianca.
Durante lo svolgimento dei lavori dovranno essere adottate misure tecniche per minimizzare
l'interruzione di erogazione di acqua potabile all'utenza ed evitare la contaminazione della falda.
Stima sommaria dei costi della sicurezza
La stima sommaria dei costi della sicurezza ammonta a € 871,71.
Vedi allegato alla Tav 2 Computo Metrico Estimativo.
1 PREMESSA ................................................................................................................................ 2
2 FONTI E FORME DI FINANZIAMENTO ...................................................................................... 2
3 INSERIMENTO DELL'INTERVENTO SUL TERRITORIO ........................................................... 2
3.1 Localizzazione dell’intervento.................................................................................. 2
3.2 Contesto demografico ............................................................................................. 2
3.3 Contesto socio-culturale .......................................................................................... 3
4 CONFORMITA’ CON LO STRUMENTO URBANISITICO VIGENTE ........................................... 4
5 CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI ............................................................ 4
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE ............................................................... 4
7 CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI ...................................................................... 4
8 CRITICITÀ RISCONTRATE NELLO STATO DI FATTO .............................................................. 5
9 TIPOLOGIE E SOLUZIONI PUNTUALI DI INTERVENTO .......................................................... 5
10 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE ................................................................................................. 5
11 CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE ................................................................... 7
12 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI ................................ 7
13 PROBLEMATICHE GEOLOGICHE, IDROLOGICHE E GEOTECNICHE ................................... 9
14 STUDIO DI FATTIBILITA' AMBIENTALE ................................................................................... 10
15 INTERFERENZE CON LE RETI AEREE E LORO IDONEITA' ALL'OPERA PROGETTATA ..... 10
16 ESPROPRI ................................................................................................................................ 10
17 CAVE E DISCARICHE, GESTIONE DELLE MATERIE .............................................................. 11
18 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE...................................................... 11
19 RISPONDENZA AL PROGETTO PRELIMINARE ...................................................................... 11
20 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................................................. 11
21 CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DELLE FASI ATTUATIVE ......................................... 12
22 MANUTENZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO .................................................................. 13
23 IMPEGNO DI SPESA ................................................................................................................ 13
24 QUADRO ECONOMICO DI SPESA .......................................................................................... 13
25 PIANI DI SICUREZZA ............................................................................................................... 13
1 PREMESSA
Con il presente progetto l’Amministrazione Comunale di Champorcher ed il Sub-ato Mont Rose
- Walser intendono porre rimedio al fenomeno di deterioramento, del rivestimento interno dei
due comparti del serbatoio Remouran.
Il fenomeno di deterioramento è maggiormente acuito nel comparto più recente, al punto da
provocare il distacco di materiale,
2 FONTI E FORME DI FINANZIAMENTO
Il presente progetto è finanziato
-
in parte, 75%, con finanziamento erogato con deliberazione n. 11 del 09.03.2015 della
Giunta del Consorzio dei Comuni della Valle d’Aosta – Bacino Imbrifero Montano –
Autorità d’ambito del Servizio Idrico Integrato
-
in parte, 20%, con risorse dell’Unité des Communes Valdotaines Mont-Rose, in qualità di
Sub-ato Mont-Rose - Walser
-
in parte con fondi propri del Comune per la rimanente quota.
3 INSERIMENTO DELL'INTERVENTO SUL TERRITORIO
3.1
Localizzazione dell’intervento
La Valle di Champorcher appartiene al bacino idrografico destro della Dora Baltea. È solcata dal
torrente Ayasse, tributario di destra della Dora Baltea.
Alcuni territori della Valle di Champorcher fanno parte del Parco Naturale del Mont Avic che si
estende per 5.747 ettari.
Champorcher sorge a 1427 metri di altitudine ed è il villaggio che attribuisce il nome alla vallata.
Il territorio del comune di Champorcher si estende, per una superficie di circa 68,46 km2 in
testata alla valle omonima e raggruppa i borghi di Boussiney, Perrier, Dogier, Dublanc, Salleret,
Outre l'ève, Parié, Moulin, L'Ecreux, Verana, Loré, Vigneroisa, Vagly, Mellier, Coudreyt, GrandRosier, Petit -Rosier, Château, Gontier, Garavet, Byron, Arbussey, Collin, Grand- Mont- Blanc,
Petit- Mont- Blanc, Perruchon, Ronchas, Chardonney, Sen-du-Gail, Vignat .
Nel borgo di Champorcher, denominato Château, sorgono gli antichi resti del castello medievale
dei Signori di Bard, di cui oggi rimane molto ben conservata l'antica torre merlata. Nei pressi
della torre si trova la chiesa di San Nicola, risalente al XV secolo, il cui campanile monta una
campana del 1548.
Da Champorcher la valle raggiunge la conca di Dondena e il Lago Miserin, sulle cui rive sorge il
santuario di Notre-Dame des Neiges.
Dal borgo di Chardonney partono gli impianti di risalita per il comprensorio sciistico di
Champorcher.
Dal punto di vista orografico, mentre la bassa valle presenta una spiccata acclività, l'alta valle di
Champorcher, dall'orografia più dolce, ha vaste praterie che ospitano stambecchi, camosci e
marmotte.
Il serbatoio “Remouran”, oggetto del presente progetto, si trova a nord-ovest del capoluogo,
sulla sinistra della strada che lo collega a Dondena, appena sopra la frazione di Petit Mont
Blanc.
Trattasi di un'area su versante di media pendenza raggiungibile tramite sentiero pedonale dalla
strada regionale e caratterizzata da pascolo o bosco.
3.2
Contesto demografico
Al 9 ottobre 2011 la popolazione censita ammontava a 398 abitanti.
Al 31 dicembre 2014 la popolazione risultava pari a 387 abitanti, con trend in lievissima crescita
rispetto all’anno precedente.
Sul lungo periodo si riscontra un decremento demografico a partire dal picco di 433 abitanti
registrato il 31 dicembre 2002.
Il saldo naturale, ovvero il bilancio nascite – decessi, vede, al 31 dicembre 2014, un saldo
negativo pari a -3 unità.
Il saldo migratorio con l’estero risulta, per il 2014, pari a +1 unità.
Il saldo migratorio totale risulta, per il medesimo anno, pari +4 unità.
3.3
Contesto socio-culturale
Le condizioni di reddito sono definite dai parametri di seguito indicati.
Nel 2011 il reddito imponibile delle persone fisiche ai fini delle addizionali IRPEF ammontava
complessivamente a 5.564.877 €, su una base di 278 dichiaranti.
Ne consegue un reddito specifico di 20.018 € per dichiarante e 14.196 € per residente.
Rispetto al 2005 si registra rispettivamente
-
un aumento del 4,1% della base dichiarante,
-
un aumento del 9,3% del reddito pro-dichiarante,
-
un aumento del 21,7% del reddito pro-residente.
L’edificio municipale ospita anche la biblioteca civica.
4 CONFORMITA’ CON LO STRUMENTO URBANISITICO VIGENTE
Nel Piano Regolatore vigente, la zona interessata è individuata in parte come Zona agricola (E).
n.b. Area non compresa nella tavola di zonizzazione del PRGC (estratto assente)
5
CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI
L’obiettivo fondamentale caratterizzato dal miglior rapporto costi-benefici per la p.a. è una
generale manutenzione atta a preservare l’igienicità del serbatoio Remouran.
I criteri utilizzati per le scelte progettuali sono stati i seguenti:
-
consolidamento del calcestruzzo ammalorato mediante passivazione dei ferri di armatura e
ripristino del copriferro con specifici prodotti;
-
rifacimento del rivestimento interno con malte certificate per il contatto con alimenti;
-
intervento idraulico di sostituzione tee di derivazione dalla condotta proveniente dal
Dondena.
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE
Non sono previste nuove strutture, bensì il solo consolidamento del calcestruzzo ammalorato.
7
CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI
L’intervento non prevede la realizzazione di impianti.
8 CRITICITÀ RISCONTRATE NELLO STATO DI FATTO
Il rivestimento interno del comparto “vasca vecchia” risulta ammalorato in alcuni punti, mentre il
rivestimento interno del comparto “vasca nuova” risulta fortemente deteriorato, con frequente
distacco di materiale fibroso di cui risulta rivestita. Nella camera di manovra risulta ammalorato il
calcestruzzo soprattutto in corrispondenza dei solai.
9 TIPOLOGIE E SOLUZIONI PUNTUALI DI INTERVENTO
La soluzione proposta prevede
•
la pulizia superficiale del calcestruzzo sulle pareti interne delle vasche e della camera di
manovra;
•
la rimozione del rivestimento fibroso ammalorato sulle pareti interne della vasca nuova;
•
il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d'armatura sulle pareti interne delle
vasche e della camera di manovra;
•
la stesa di malta a ritiro controllato fibrorinzorzata sulle pareti interne delle vasche e della
camera di manovra;
•
il trattamento delle pareti delle vasche e della vaschetta di miscelazione mediante
applicazione
di
malta
cementizia
osmotica
impermeabilizzante
pronta
all’uso.
L’applicazione, previa sabbiatura della superficie dovrà avvenire, in più strati, a mano
incrociate, su sottofondo saturato d’acqua;
•
la modifiche all'impianto idraulico (sostituzione del tee a 90° di derivazione dalla condotta
proveniente dalla vasca Dondena con raccordo a braga);
•
lo staffaggio a parete dell’accumulatore.
10
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE
Le sopra-descritte scelte progettuali mirano a garantire un servizio efficace ed economico,
caratterizzato da un buon rapporto tra costi di investimento, facilità manutentiva e durabilità dei
materiali.
I materiali a contatto con l’acqua dovranno essere certificati per uso alimentare.
La scelta del tipo di rivestimento interno è ricaduta su una malta cementizia osmotica
impermeabilizzante pronta all’uso per la difficoltà a reperire in commercio una malta fugante
(per piastrelle) idonea al contatto con alimenti.
Durante lo svolgimento dei lavori dovranno essere posti in atto tutti gli accorgimenti per
minimizzare l'interruzione di erogazione di acqua potabile all'utenza, attivando il by pass
installato sull’arrivo dal Vernoille e procedendo al collegamento con la partenza alle case alte
del Perruchon (Ronchas) ed alla contemporanea chiusura della derivazione per l’eventuale
ritorno in vasca.
Considerati i tempi di asciugatura dei vari materiali impiegati si avrà, per i lavori in oggetto la
seguente cadenza temporale:
-
Installazione cantiere e vuotatura delle vasche, pulizia
delle vasche
1 giorno
-
Rimozione materiali fibrosi, attivazione by pass
1 giorno
-
Trattamento ferri di armatura
1 giorno
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
1 giorno
-
Stesa di malta a ritiro controllato fibrorinforzata
1 giorno
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
3 giorni
-
Trattamento osmotico impermeabilizzante per alimenti,
previa sabbiatura
2 giorni
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
7 giorni
-
Risciacquo, riempimento e chiusura by pass
1 giorno
-
Sosituzione tee con braga e montaggio supporti
-
accumulatore
1 giorno
Smantellamento cantiere e sistemazione area
1 giorno
TOTALE
20 giorni
Inoltre l'intervento propone soluzioni consolidate e materiali reperibili in loco al fine di
conseguire anche il migliore rapporto qualità-prezzo.
Gli inerti e la sabbia proverranno da cave locali.
I rifiuti generati dalle lavorazioni saranno trasportati presso contro di smaltimento autorizzato.
11
CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE
Il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d'armatura sulle pareti interne delle vasche e
della camera di manovra ha scopo passivante, ovvero arresta il fenomeno di corrosione del
ferro.
Il trattamento con malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa rapida, a
base di leganti idraulici speciali, aggregati selezionati, fibre sintetiche in poliacrilonitrile, resine
sintetiche e speciali additivi ha lo scopo di ricostruire le strutture in calcestruzzo degradate.
Il trattamento impermeabilizzante a base di malta cementizia osmotica idonea al contatto con
acqua potabile serve a impermeabilizzare in controspinta le strutture in calcestruzzo.
La sostituzione del tee a 90° di derivazione dalla condotta in arrivo dal Dondena con una braga
ha lo scopo di consentire l’ingresso in vasca, oggi inibito.
12 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI
Trattamento passivante dei ferri d’armatura
Fornitura e posa in opera di trattamento passivante dei ferri d’armatura mediante applicazione a
pennello di doppia mano di malta cementizia anticorrosiva, bicomponente, a base di leganti
cementizi, polimeri in polvere e inibitori di corrosione. L’applicazione della malta dovrà essere
effettuata previa adeguata preparazione del supporto (da computarsi a parte) asportando il
calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in distacco e
sufficientemente ruvido e successiva rimozione dai ferri d’armatura della ruggine presente,
mediante idrosabbiatura o spazzolatura meccanica avendo cura di portare la superficie a
metallo bianco (grado SA 2½).
Il prodotto adatto per il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d’armatrura, dovrà
possedere un pH superiore a 12, livello minimo per garantire la passivazione del ferro ed essere
applicato a pennello in due mani avendo cura di coprire totalmente ed in modo omogeneo la
superficie del ferro per uno spessore totale delle due mani non inferiore ai 2 mm.
L’applicazione della prima mano dovrà essere eseguita fino a raggiungere uno spessore di 1
mm per tutta la lunghezza della barra, la seconda mano potrà essere applicata, in condizioni
ambientali normali, dopo circa 2 ore dall’applicazione della prima mano o il giorno successivo,
preferibilmente entro le 24 ore, in funzione dell’organizzazione del cantiere.
Durante l’operazione si sporcherà inevitabilmente anche il calcestruzzo circostante i ferri di
armatura, ciò non deve pregiudicare e alterare l’aderenza delle malte da ripristino che saranno
utilizzate successivamente.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-7 e avere le seguenti
caratteristiche prestazionali:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 3 : 1
Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): ≥ 2
Resistenza allo sfilamento delle barre d’acciaio (EN 15184): specifica superata
Resistenza alla corrosione (EN 15183): specifica superata
Tempo di attesa prima di applicare la malta da ripristino: 6-24 h (a +20°C)
Consumo (g/m): 120 (2 mm di prodotto applicato su un tondino da 8 mm)
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa
rapida, a base di leganti idraulici speciali, aggregati selezionati, fibre sintetiche in
poliacrilonitrile, resine sintetiche e speciali additivi per la ricostruzione di strutture degradate in
calcestruzzo.
L’applicazione della malta dovrà essere effettuata previa adeguata preparazione del supporto
asportando il calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in
distacco e sufficientemente ruvido. Pulizia dei ferri di armatura a metallo bianco e successivo
trattamento passivante mediante applicazione a pennello di doppia mano di malta cementizia
anticorrosiva monocomponente. Il prodotto dovrà essere applicato su sottofondo pulito e saturo
di acqua, a spatola o a cazzuola, in uno spessore compreso tra 0,5 e 2,5 cm per strato.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-3 per le malte strutturali di
classe R3 e avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
Tempo di presa: < 30 min.
Resistenza a compressione (EN 12190) (MPa): > 40 (a 28 gg)
Resistenza a flessione (EN 196/1) (MPa): > 8 (a 28 gg)
Modulo elastico a compressione (EN 13412) (GPa): 24 (a 28 gg)
Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): > 1,5 (a 28 gg)
Assorbimento capillare (EN 13057) (kg/m²·h0,5): < 0,05
Compatibilità termica ai cicli di gelo-disgelo con sali disgelanti (EN 13687/1), misurata come
adesione secondo EN 1542 (MPa): > 1,5 (dopo 50 cicli)
Reazione al fuoco (EN 13501-1) (Euroclasse): A1
Consumo (per cm di spessore) (kg/m²): 18
Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte:
idrolavaggio delle superfici di attacco e saturazione con acqua del supporto immediatamente
prima dell’applicazione della malta; applicazione a spatola o a cazzuola della malta in presenza
di armature metalliche;
staggiatura e frattazzatura delle superfici; accurata stagionatura della malta mediante
applicazione di acqua nebulizzata per almeno 24 ore dopo l’applicazione.
Fornitura in opera di malta cementizia osmotica completa di certificazione di idoneità al contatto
con acqua potabile (tipo Idrosilex Pronto della MAPEI S.p.A.) per l’impermeabilizzazione in
controspinta di strutture in muratura e in calcestruzzo.
Il prodotto, a base di cemento, aggregati di granulometria selezionata e particolari resine
sintetiche, dovrà essere applicato su un sottofondo pulito e solido, bagnato fino a saturazione
con acqua, mediante spatola, pennello o a spruzzo per uno spessore finale non inferiore a 4
mm.
Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
resistenza a compressione (EN 12190) (MPa)
– dopo 1 gg:
>6
– dopo 7 gg:
> 15
– dopo 28 gg:
> 25
resistenza a flessione (EN 196-1) (MPa)
– dopo 1 gg:
>2
– dopo 7 gg:
>4
– dopo 28 gg:
>6
adesione su calcestruzzo dopo 28 gg (EN 1766) (MPa):
>2
impermeabilità (EN 1062-3) (kg/m²·h0,5):
< 0,05
permeabilità al vapor acqueo - SD (m):
<1
reazione al fuoco:
Euroclasse E
Braga in acciaio, per uso idropotabile, diametro 6” PN40, con derivazione 3”, flangiata PN40.
13 PROBLEMATICHE GEOLOGICHE, IDROLOGICHE E GEOTECNICHE
Sulle tavole di Piano Regolatore il mappale su cui insiste il serbatoio oggetto di intervento è
inserita nel vincolo idrogeologico, ed è classificato con rischio frane F2 (Area a media
pericolosità), rischio valanghe V2, V3 (Area a media/bassa pericolosità). Poiché i lavori
interessano esclusivamente l’interno del manufatto non è necessario procedere con le consuete
iter autorizzativi.
14 STUDIO DI FATTIBILITA' AMBIENTALE
L'area è inserita nel vincolo paesaggistico in quanto a quota maggiore di 1600 m, in fascia di
rispetto da aste fluviali e in fascia di rispetto di zone umide e laghi (ai sensi dell'art.142 comma
1 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”
così come sostituito dall'art. 12 del d.lgs. n. 157 del 2006, poi modificato dall'art. 2 del d.lgs. n.
63 del 2008 .
L'area è altresì ricompresa nel Sito di Interesse Comunitario “Parco naturale del Mont Avic”.
Il serbatoio è interno alla perimetrazione delle Aree boscate.
Per le opere in progetto non è necessario acquisire il parere della Commissione locale del
paesaggio, né l'autorizzazione in subdelega al vincolo idrogeologico, né l'autorizzazione
dell'Ente Parco, poiché trattasi di interventi di manutenzione dell'edificio e degli impianti interni
al fabbricato.
L’impatto ambientale, paesistico e architettonico visivo per gli interventi previsti alla vasca
Remouran è pressochè nullo, vista la natura di mera manutenzione dell'edificio e degli impianti
interni al fabbricato.
Non sono altresì previsti scavi.
15 INTERFERENZE CON LE RETI AEREE E LORO IDONEITA' ALL'OPERA PROGETTATA
Occorrerà, prima di dare inizio ai lavori, accertarsi presso gli enti gestori delle diverse forniture e
servizi al fine di acquisire le informazioni necessarie ad evitare il danneggiamento delle
eventuali reti aeree presenti, ed i rischi connessi e conseguenti a tali rotture.
16 ESPROPRI
L’intervento si svolge all’interno di manufatto di proprietà comunale.
E’ stato predisposto il Piano Particellare relativo all’occupazione temporanea del sentiero di
accesso alla vasca (Ved. Tav.7)
17 CAVE E DISCARICHE, GESTIONE DELLE MATERIE
Per l’esecuzione delle opere in oggetto, non si prevedono scavi.
Con riferimento alla tipologia dei materiali derivanti dalle demolizioni, poiché saranno in quantità
esigua e del tutto privi di particolari caratteristiche che possano renderne necessario lo
smaltimento presso impianti destinati allo smaltimento di rifiuti pericolosi, potranno venire
utilizzate, a scelta dell’appaltatore, le discariche destinate al conferimento dei rifiuti speciali
presenti sul territorio.
18 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
L’intervento non ricade nell’ambito di attuazione del DPR n. 503 del 07/1996 - “Regolamento
recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi
pubblici “ e alle relative Prescrizioni tecniche di cui al DM 14/06/1989 n. 236.”
19 RISPONDENZA AL PROGETTO PRELIMINARE
Rispetto al progetto preliminare si evidenzia la seguente variazione:
utilizzo
di
malta
cementizia
osmotica
(tipo Idrosilex Pronto della
MAPEI
S.p.A.)
per
l’impermeabilizzazione in controspinta in sostituzione della piastrellatura per l’impossibilità a
reperire malte fuganti dotate di certificazione di idoneità al contatto con acqua potabile.
20 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nella definizione del progetto è stata rispettata la normativa indicata di seguito.
Per le opere edilizie l’intervento è soggetto al rispetto delle norme UNI; per gli impianti le
principali normative di riferimento sono quelli UNI e CEI.
Lavori pubblici
- DPR n. 554 del 21/12/1999 "Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori
pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni."
- DPR n. 34 del 25/10/2000 "Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per
gli esecutori di lavori pubblici, ai sensi dell'art. 8 della legge 11-2-1994, n. 109, e successive
modificazioni."
- DM n. 145 del 19/04/2000 e s.m.i. - "Regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei
lavori pubblici.”
- DLgs n. 163 del 12/04/2006 e s.m.i. - "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE."
Edilizia
- Legge Regionale Valle d'Aosta n.11/98
- DPR n. 380 del 06/06/2001 e s.m.i.- "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia edilizia."
- DLgs n. 42 del 22/01/2004 - "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10
della legge 6 luglio 2002, n. 137."
Sicurezza
- L n. 46 del 5 marzo 1990 - “Norme per la sicurezza degli impianti” ed il relativo regolamento
attuativo D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447”, oggi trasfusi nel DM 37/2008
- D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008 - “Attuazione dell’Articolo 1 della L. 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” così come modificato dal D.
Lgs. n. 106/ 2009
- L n. 123 del 03/08/2007 - “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e
delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia"
- D.M. del Ministero dei Lavori Pubblici 12/12/1985 - "Norme tecniche relative alle tubazioni"
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 27291 - "Istruzioni relative alla normativa per le
tubazioni, D. M. del Ministero dei Lavori Pubblici 12/12/1985"
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 13643 - "Norme per la progettazione dei lavori
relativi alle reti interne di distribuzione degli acquedotti e reti e impianti di fognature"
- L. 5 gennaio 1994, n. 36 - "Disposizioni in materia di risorse idriche"
- D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 - "Norme in materia ambientale"
21 CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DELLE FASI ATTUATIVE
FASI
GIORNI
Approvazione progetto definitivo/esecutivo
10
Affidamento lavori
30
Esecuzione lavori
20
Collaudi delle opere
60
Totale
120
22 MANUTENZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO
Si rimanda al piano di manutenzione.
23 IMPEGNO DI SPESA
L’impegno di spesa risulta di € 33.000,00.
L’importo dei lavori ammonta a € 24.593,47, inclusa manodopera e oneri diretti e indiretti della
sicurezza.
24 QUADRO ECONOMICO DI SPESA
A1)
Importo lavori soggetto a ribasso
€ 11.958,10
A2)
Importo manodopera non soggetta a ribasso
€ 11.052,01
A3)
Oneri diretti della sicurezza
€ 711,65
A4)
Oneri indiretti della sicurezza
€ 871,71
A)
TOTALE PROGETTO
€ 24.593,47
SOMME A DISPOSIZIONE
B1)
B2)
B3)
B4)
Spese per progettazione, direzione lavori, contabilità
4% su B1)
CNPAIA
1% su A)
Incentivi e spese per la progettazione
Totale spese tecniche
€
€
€
€
2.100,00
84,00
245,93
2.429,93
B5)
B6)
B7)
B)
I.V.A. sui lavori
I.V.A. su spese tecniche
Indennità di occupazione e arrotondamenti
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE
€
€
€
€
5.410,56
480,48
85,56
8.406,53
€
33.000,00
22% su A)
22% su B3)
TOTALE INTERVENTO
25. PIANI DI SICUREZZA
Gli interventi in progetto comprendono lavori inclusi nell'elenco dell'Allegato X del D.lgs. 9 aprile
n.2008 n.81 come aggiornato dal d.l. 3 agosto 2009 n.106 e pertanto, ai sensi dell'art.88 del
citato d.lgs., si applica il Titolo IV relativo ai cantieri Temporanei o Mobili.
Tuttavia, considerati gli importi e la natura stessa dei lavori a progetto, si prevede che saranno
eseguiti da una sola impresa e dunque non si ritiene necessaria la nomina ai sensi dell'art.90
del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione e la redazione ai sensi del art.91 del
piano di sicurezza e di coordinamento.
In sede esecutiva l'impresa affidataria, oltre a dimostrare i requisiti tecnico professionali di cui
all'allegato XVII, dovrà redigere il Piano sostitutivo di sicurezza ai sensi dell'art. 131 del D.Lgs.
163/2006 e all. XV del D.Lgs. 81/08.
Se nelle prossime fasi si ravviserà la presenza di più imprese in cantiere si procederà
immediatamente alla nomina del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e alla
redazione del PSC.
Disposizioni preliminari relative agli adempimenti e agli obblighi dei soggetti della
sicurezza
Si richiamano i principali adempimenti ed obblighi relativi alla sicurezza del cantiere,
rimandando per maggiori approfondimenti agli articoli del D.Lgs. 81/2008 così come modificato
e integrato dal D.lgs 106/2009.
Qualora si ravvisi la presenza in cantiere di più di una impresa:
-
il committente o il responsabile dei lavori deve nominare il coordinatore della sicurezza
per la progettazione e, prima dell’inizio dei lavori, deve nominare il coordinatore della
sicurezza per l’esecuzione dei lavori e trasmettere all’Azienda sanitaria locale e alla
Direzione provinciale del lavoro territorialmente competente la notifica preliminare dei
lavori.
-
Il coordinatore per l’esecuzione redige il piano di sicurezza e di coordinamento da
allegare al progetto esecutivo e predispone il fascicolo tecnico .
-
Il coordinatore per l’esecuzione provvede a verificare l’applicazione delle disposizioni
contenute nel piano di sicurezza, verificare l’idoneità del piano operativo dell’impresa
esecutrice e dei piani operativi delle altre imprese eventualmente presenti in cantiere,
organizzare tra i datori di lavoro la cooperazione e il coordinamento, verificare
l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il
coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza, segnalare al committente o al
responsabile dei lavori le inosservanze dell’appaltatore rispetto alla normativa vigente e
alle prescrizioni del piano e proporre la sospensione dei lavori, sospendere in caso di
pericolo grave e imminente le singole lavorazioni, aggiornare il piano di sicurezza e il
fascicolo quando necessario.
-
I datori di lavoro dell’impresa appaltatrice e delle eventuali imprese subappaltatrici
redigono il piano operativo di sicurezza e si attengono agli obblighi di cui alla legge.
-
I lavoratori autonomi presenti in cantiere si dovranno attenere agli obblighi di cui alla
legge.
-
Prima dell’inizio dei lavori l’impresa aggiudicataria deve trasmettere il piano di sicurezza
alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi. Prima dell’inizio dei lavori ciascuna
impresa esecutrice trasmette al coordinatore della sicurezza il proprio piano operativo.
Infine l’appaltatore sarà tenuto a nominare un tecnico responsabile della sicurezza del
cantiere al quale farà riferimento il coordinatore della sicurezza durante le riunioni di
coordinamento e le visite di controllo.
Indicazioni e disposizioni preliminari relative ai contenuti del piano di sicurezza
I contenuti minimi del Piano di Sicurezza e dei Piani Operativi devono essere quelli prescritti
dall'allegato XV della L. 81/2008.
Di seguito si segnalano le principali situazioni particolari di rischio, che dovranno essere tenute
in debita considerazione durante la stesura del piano.
In generale la zona è libera da ostacoli e non presenta particolari problemi in relazione alla
possibilità di delimitazione dell’area rispetto all’ambiente circostante se non quelli relativi
all'interferenza col bosco.
Riguardo i rischi connessi alla situazione ambientale (presenza di forte acclività e balzi rocciosi
nell’area limitrofa al cantiere) e all’organizzazione del cantiere (accessibilità tramite sentiero
pedonale) si rende necessario prendere particolari accorgimenti durante l’esecuzione dei lavori.
Riguardo le fasi di lavoro sarà opportuno adottare un cronoprogramma finalizzato ad evitare
interferenze tra le lavorazioni di tipo temporale e/o spaziale.
Riguardo le interferenze con gli altri servizi si segnala quanto segue:
non vi sono linee Enel e Telecom
non vi sono reti gas, fognatura nera e fognatura bianca.
Durante lo svolgimento dei lavori dovranno essere adottate misure tecniche per minimizzare
l'interruzione di erogazione di acqua potabile all'utenza ed evitare la contaminazione della falda.
Stima sommaria dei costi della sicurezza
La stima sommaria dei costi della sicurezza ammonta a € 871,71.
Vedi allegato alla Tav 2 Computo Metrico Estimativo.
1 PREMESSA ................................................................................................................................ 2
2 FONTI E FORME DI FINANZIAMENTO ...................................................................................... 2
3 INSERIMENTO DELL'INTERVENTO SUL TERRITORIO ........................................................... 2
3.1 Localizzazione dell’intervento.................................................................................. 2
3.2 Contesto demografico ............................................................................................. 2
3.3 Contesto socio-culturale .......................................................................................... 3
4 CONFORMITA’ CON LO STRUMENTO URBANISITICO VIGENTE ........................................... 4
5 CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI ............................................................ 4
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE ............................................................... 4
7 CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI ...................................................................... 4
8 CRITICITÀ RISCONTRATE NELLO STATO DI FATTO .............................................................. 5
9 TIPOLOGIE E SOLUZIONI PUNTUALI DI INTERVENTO .......................................................... 5
10 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE ................................................................................................. 5
11 CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE ................................................................... 7
12 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI ................................ 7
13 PROBLEMATICHE GEOLOGICHE, IDROLOGICHE E GEOTECNICHE ................................... 9
14 STUDIO DI FATTIBILITA' AMBIENTALE ................................................................................... 10
15 INTERFERENZE CON LE RETI AEREE E LORO IDONEITA' ALL'OPERA PROGETTATA ..... 10
16 ESPROPRI ................................................................................................................................ 10
17 CAVE E DISCARICHE, GESTIONE DELLE MATERIE .............................................................. 11
18 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE...................................................... 11
19 RISPONDENZA AL PROGETTO PRELIMINARE ...................................................................... 11
20 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................................................. 11
21 CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DELLE FASI ATTUATIVE ......................................... 12
22 MANUTENZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO .................................................................. 13
23 IMPEGNO DI SPESA ................................................................................................................ 13
24 QUADRO ECONOMICO DI SPESA .......................................................................................... 13
25 PIANI DI SICUREZZA ............................................................................................................... 13
1 PREMESSA
Con il presente progetto l’Amministrazione Comunale di Champorcher ed il Sub-ato Mont Rose
- Walser intendono porre rimedio al fenomeno di deterioramento, del rivestimento interno dei
due comparti del serbatoio Remouran.
Il fenomeno di deterioramento è maggiormente acuito nel comparto più recente, al punto da
provocare il distacco di materiale,
2 FONTI E FORME DI FINANZIAMENTO
Il presente progetto è finanziato
-
in parte, 75%, con finanziamento erogato con deliberazione n. 11 del 09.03.2015 della
Giunta del Consorzio dei Comuni della Valle d’Aosta – Bacino Imbrifero Montano –
Autorità d’ambito del Servizio Idrico Integrato
-
in parte, 20%, con risorse dell’Unité des Communes Valdotaines Mont-Rose, in qualità di
Sub-ato Mont-Rose - Walser
-
in parte con fondi propri del Comune per la rimanente quota.
3 INSERIMENTO DELL'INTERVENTO SUL TERRITORIO
3.1
Localizzazione dell’intervento
La Valle di Champorcher appartiene al bacino idrografico destro della Dora Baltea. È solcata dal
torrente Ayasse, tributario di destra della Dora Baltea.
Alcuni territori della Valle di Champorcher fanno parte del Parco Naturale del Mont Avic che si
estende per 5.747 ettari.
Champorcher sorge a 1427 metri di altitudine ed è il villaggio che attribuisce il nome alla vallata.
Il territorio del comune di Champorcher si estende, per una superficie di circa 68,46 km2 in
testata alla valle omonima e raggruppa i borghi di Boussiney, Perrier, Dogier, Dublanc, Salleret,
Outre l'ève, Parié, Moulin, L'Ecreux, Verana, Loré, Vigneroisa, Vagly, Mellier, Coudreyt, GrandRosier, Petit -Rosier, Château, Gontier, Garavet, Byron, Arbussey, Collin, Grand- Mont- Blanc,
Petit- Mont- Blanc, Perruchon, Ronchas, Chardonney, Sen-du-Gail, Vignat .
Nel borgo di Champorcher, denominato Château, sorgono gli antichi resti del castello medievale
dei Signori di Bard, di cui oggi rimane molto ben conservata l'antica torre merlata. Nei pressi
della torre si trova la chiesa di San Nicola, risalente al XV secolo, il cui campanile monta una
campana del 1548.
Da Champorcher la valle raggiunge la conca di Dondena e il Lago Miserin, sulle cui rive sorge il
santuario di Notre-Dame des Neiges.
Dal borgo di Chardonney partono gli impianti di risalita per il comprensorio sciistico di
Champorcher.
Dal punto di vista orografico, mentre la bassa valle presenta una spiccata acclività, l'alta valle di
Champorcher, dall'orografia più dolce, ha vaste praterie che ospitano stambecchi, camosci e
marmotte.
Il serbatoio “Remouran”, oggetto del presente progetto, si trova a nord-ovest del capoluogo,
sulla sinistra della strada che lo collega a Dondena, appena sopra la frazione di Petit Mont
Blanc.
Trattasi di un'area su versante di media pendenza raggiungibile tramite sentiero pedonale dalla
strada regionale e caratterizzata da pascolo o bosco.
3.2
Contesto demografico
Al 9 ottobre 2011 la popolazione censita ammontava a 398 abitanti.
Al 31 dicembre 2014 la popolazione risultava pari a 387 abitanti, con trend in lievissima crescita
rispetto all’anno precedente.
Sul lungo periodo si riscontra un decremento demografico a partire dal picco di 433 abitanti
registrato il 31 dicembre 2002.
Il saldo naturale, ovvero il bilancio nascite – decessi, vede, al 31 dicembre 2014, un saldo
negativo pari a -3 unità.
Il saldo migratorio con l’estero risulta, per il 2014, pari a +1 unità.
Il saldo migratorio totale risulta, per il medesimo anno, pari +4 unità.
3.3
Contesto socio-culturale
Le condizioni di reddito sono definite dai parametri di seguito indicati.
Nel 2011 il reddito imponibile delle persone fisiche ai fini delle addizionali IRPEF ammontava
complessivamente a 5.564.877 €, su una base di 278 dichiaranti.
Ne consegue un reddito specifico di 20.018 € per dichiarante e 14.196 € per residente.
Rispetto al 2005 si registra rispettivamente
-
un aumento del 4,1% della base dichiarante,
-
un aumento del 9,3% del reddito pro-dichiarante,
-
un aumento del 21,7% del reddito pro-residente.
L’edificio municipale ospita anche la biblioteca civica.
4 CONFORMITA’ CON LO STRUMENTO URBANISITICO VIGENTE
Nel Piano Regolatore vigente, la zona interessata è individuata in parte come Zona agricola (E).
n.b. Area non compresa nella tavola di zonizzazione del PRGC (estratto assente)
5
CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI
L’obiettivo fondamentale caratterizzato dal miglior rapporto costi-benefici per la p.a. è una
generale manutenzione atta a preservare l’igienicità del serbatoio Remouran.
I criteri utilizzati per le scelte progettuali sono stati i seguenti:
-
consolidamento del calcestruzzo ammalorato mediante passivazione dei ferri di armatura e
ripristino del copriferro con specifici prodotti;
-
rifacimento del rivestimento interno con malte certificate per il contatto con alimenti;
-
intervento idraulico di sostituzione tee di derivazione dalla condotta proveniente dal
Dondena.
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE
Non sono previste nuove strutture, bensì il solo consolidamento del calcestruzzo ammalorato.
7
CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI
L’intervento non prevede la realizzazione di impianti.
8 CRITICITÀ RISCONTRATE NELLO STATO DI FATTO
Il rivestimento interno del comparto “vasca vecchia” risulta ammalorato in alcuni punti, mentre il
rivestimento interno del comparto “vasca nuova” risulta fortemente deteriorato, con frequente
distacco di materiale fibroso di cui risulta rivestita. Nella camera di manovra risulta ammalorato il
calcestruzzo soprattutto in corrispondenza dei solai.
9 TIPOLOGIE E SOLUZIONI PUNTUALI DI INTERVENTO
La soluzione proposta prevede
•
la pulizia superficiale del calcestruzzo sulle pareti interne delle vasche e della camera di
manovra;
•
la rimozione del rivestimento fibroso ammalorato sulle pareti interne della vasca nuova;
•
il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d'armatura sulle pareti interne delle
vasche e della camera di manovra;
•
la stesa di malta a ritiro controllato fibrorinzorzata sulle pareti interne delle vasche e della
camera di manovra;
•
il trattamento delle pareti delle vasche e della vaschetta di miscelazione mediante
applicazione
di
malta
cementizia
osmotica
impermeabilizzante
pronta
all’uso.
L’applicazione, previa sabbiatura della superficie dovrà avvenire, in più strati, a mano
incrociate, su sottofondo saturato d’acqua;
•
la modifiche all'impianto idraulico (sostituzione del tee a 90° di derivazione dalla condotta
proveniente dalla vasca Dondena con raccordo a braga);
•
lo staffaggio a parete dell’accumulatore.
10
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE
Le sopra-descritte scelte progettuali mirano a garantire un servizio efficace ed economico,
caratterizzato da un buon rapporto tra costi di investimento, facilità manutentiva e durabilità dei
materiali.
I materiali a contatto con l’acqua dovranno essere certificati per uso alimentare.
La scelta del tipo di rivestimento interno è ricaduta su una malta cementizia osmotica
impermeabilizzante pronta all’uso per la difficoltà a reperire in commercio una malta fugante
(per piastrelle) idonea al contatto con alimenti.
Durante lo svolgimento dei lavori dovranno essere posti in atto tutti gli accorgimenti per
minimizzare l'interruzione di erogazione di acqua potabile all'utenza, attivando il by pass
installato sull’arrivo dal Vernoille e procedendo al collegamento con la partenza alle case alte
del Perruchon (Ronchas) ed alla contemporanea chiusura della derivazione per l’eventuale
ritorno in vasca.
Considerati i tempi di asciugatura dei vari materiali impiegati si avrà, per i lavori in oggetto la
seguente cadenza temporale:
-
Installazione cantiere e vuotatura delle vasche, pulizia
delle vasche
1 giorno
-
Rimozione materiali fibrosi, attivazione by pass
1 giorno
-
Trattamento ferri di armatura
1 giorno
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
1 giorno
-
Stesa di malta a ritiro controllato fibrorinforzata
1 giorno
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
3 giorni
-
Trattamento osmotico impermeabilizzante per alimenti,
previa sabbiatura
2 giorni
-
Asciugatura del prodotto di cui sopra
7 giorni
-
Risciacquo, riempimento e chiusura by pass
1 giorno
-
Sosituzione tee con braga e montaggio supporti
-
accumulatore
1 giorno
Smantellamento cantiere e sistemazione area
1 giorno
TOTALE
20 giorni
Inoltre l'intervento propone soluzioni consolidate e materiali reperibili in loco al fine di
conseguire anche il migliore rapporto qualità-prezzo.
Gli inerti e la sabbia proverranno da cave locali.
I rifiuti generati dalle lavorazioni saranno trasportati presso contro di smaltimento autorizzato.
11
CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE
Il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d'armatura sulle pareti interne delle vasche e
della camera di manovra ha scopo passivante, ovvero arresta il fenomeno di corrosione del
ferro.
Il trattamento con malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa rapida, a
base di leganti idraulici speciali, aggregati selezionati, fibre sintetiche in poliacrilonitrile, resine
sintetiche e speciali additivi ha lo scopo di ricostruire le strutture in calcestruzzo degradate.
Il trattamento impermeabilizzante a base di malta cementizia osmotica idonea al contatto con
acqua potabile serve a impermeabilizzare in controspinta le strutture in calcestruzzo.
La sostituzione del tee a 90° di derivazione dalla condotta in arrivo dal Dondena con una braga
ha lo scopo di consentire l’ingresso in vasca, oggi inibito.
12 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI
Trattamento passivante dei ferri d’armatura
Fornitura e posa in opera di trattamento passivante dei ferri d’armatura mediante applicazione a
pennello di doppia mano di malta cementizia anticorrosiva, bicomponente, a base di leganti
cementizi, polimeri in polvere e inibitori di corrosione. L’applicazione della malta dovrà essere
effettuata previa adeguata preparazione del supporto (da computarsi a parte) asportando il
calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in distacco e
sufficientemente ruvido e successiva rimozione dai ferri d’armatura della ruggine presente,
mediante idrosabbiatura o spazzolatura meccanica avendo cura di portare la superficie a
metallo bianco (grado SA 2½).
Il prodotto adatto per il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d’armatrura, dovrà
possedere un pH superiore a 12, livello minimo per garantire la passivazione del ferro ed essere
applicato a pennello in due mani avendo cura di coprire totalmente ed in modo omogeneo la
superficie del ferro per uno spessore totale delle due mani non inferiore ai 2 mm.
L’applicazione della prima mano dovrà essere eseguita fino a raggiungere uno spessore di 1
mm per tutta la lunghezza della barra, la seconda mano potrà essere applicata, in condizioni
ambientali normali, dopo circa 2 ore dall’applicazione della prima mano o il giorno successivo,
preferibilmente entro le 24 ore, in funzione dell’organizzazione del cantiere.
Durante l’operazione si sporcherà inevitabilmente anche il calcestruzzo circostante i ferri di
armatura, ciò non deve pregiudicare e alterare l’aderenza delle malte da ripristino che saranno
utilizzate successivamente.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-7 e avere le seguenti
caratteristiche prestazionali:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 3 : 1
Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): ≥ 2
Resistenza allo sfilamento delle barre d’acciaio (EN 15184): specifica superata
Resistenza alla corrosione (EN 15183): specifica superata
Tempo di attesa prima di applicare la malta da ripristino: 6-24 h (a +20°C)
Consumo (g/m): 120 (2 mm di prodotto applicato su un tondino da 8 mm)
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa
rapida, a base di leganti idraulici speciali, aggregati selezionati, fibre sintetiche in
poliacrilonitrile, resine sintetiche e speciali additivi per la ricostruzione di strutture degradate in
calcestruzzo.
L’applicazione della malta dovrà essere effettuata previa adeguata preparazione del supporto
asportando il calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in
distacco e sufficientemente ruvido. Pulizia dei ferri di armatura a metallo bianco e successivo
trattamento passivante mediante applicazione a pennello di doppia mano di malta cementizia
anticorrosiva monocomponente. Il prodotto dovrà essere applicato su sottofondo pulito e saturo
di acqua, a spatola o a cazzuola, in uno spessore compreso tra 0,5 e 2,5 cm per strato.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-3 per le malte strutturali di
classe R3 e avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
Tempo di presa: < 30 min.
Resistenza a compressione (EN 12190) (MPa): > 40 (a 28 gg)
Resistenza a flessione (EN 196/1) (MPa): > 8 (a 28 gg)
Modulo elastico a compressione (EN 13412) (GPa): 24 (a 28 gg)
Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): > 1,5 (a 28 gg)
Assorbimento capillare (EN 13057) (kg/m²·h0,5): < 0,05
Compatibilità termica ai cicli di gelo-disgelo con sali disgelanti (EN 13687/1), misurata come
adesione secondo EN 1542 (MPa): > 1,5 (dopo 50 cicli)
Reazione al fuoco (EN 13501-1) (Euroclasse): A1
Consumo (per cm di spessore) (kg/m²): 18
Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte:
idrolavaggio delle superfici di attacco e saturazione con acqua del supporto immediatamente
prima dell’applicazione della malta; applicazione a spatola o a cazzuola della malta in presenza
di armature metalliche;
staggiatura e frattazzatura delle superfici; accurata stagionatura della malta mediante
applicazione di acqua nebulizzata per almeno 24 ore dopo l’applicazione.
Fornitura in opera di malta cementizia osmotica completa di certificazione di idoneità al contatto
con acqua potabile (tipo Idrosilex Pronto della MAPEI S.p.A.) per l’impermeabilizzazione in
controspinta di strutture in muratura e in calcestruzzo.
Il prodotto, a base di cemento, aggregati di granulometria selezionata e particolari resine
sintetiche, dovrà essere applicato su un sottofondo pulito e solido, bagnato fino a saturazione
con acqua, mediante spatola, pennello o a spruzzo per uno spessore finale non inferiore a 4
mm.
Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
resistenza a compressione (EN 12190) (MPa)
– dopo 1 gg:
>6
– dopo 7 gg:
> 15
– dopo 28 gg:
> 25
resistenza a flessione (EN 196-1) (MPa)
– dopo 1 gg:
>2
– dopo 7 gg:
>4
– dopo 28 gg:
>6
adesione su calcestruzzo dopo 28 gg (EN 1766) (MPa):
>2
impermeabilità (EN 1062-3) (kg/m²·h0,5):
< 0,05
permeabilità al vapor acqueo - SD (m):
<1
reazione al fuoco:
Euroclasse E
Braga in acciaio, per uso idropotabile, diametro 6” PN40, con derivazione 3”, flangiata PN40.
13 PROBLEMATICHE GEOLOGICHE, IDROLOGICHE E GEOTECNICHE
Sulle tavole di Piano Regolatore il mappale su cui insiste il serbatoio oggetto di intervento è
inserita nel vincolo idrogeologico, ed è classificato con rischio frane F2 (Area a media
pericolosità), rischio valanghe V2, V3 (Area a media/bassa pericolosità). Poiché i lavori
interessano esclusivamente l’interno del manufatto non è necessario procedere con le consuete
iter autorizzativi.
14 STUDIO DI FATTIBILITA' AMBIENTALE
L'area è inserita nel vincolo paesaggistico in quanto a quota maggiore di 1600 m, in fascia di
rispetto da aste fluviali e in fascia di rispetto di zone umide e laghi (ai sensi dell'art.142 comma
1 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”
così come sostituito dall'art. 12 del d.lgs. n. 157 del 2006, poi modificato dall'art. 2 del d.lgs. n.
63 del 2008 .
L'area è altresì ricompresa nel Sito di Interesse Comunitario “Parco naturale del Mont Avic”.
Il serbatoio è interno alla perimetrazione delle Aree boscate.
Per le opere in progetto non è necessario acquisire il parere della Commissione locale del
paesaggio, né l'autorizzazione in subdelega al vincolo idrogeologico, né l'autorizzazione
dell'Ente Parco, poiché trattasi di interventi di manutenzione dell'edificio e degli impianti interni
al fabbricato.
L’impatto ambientale, paesistico e architettonico visivo per gli interventi previsti alla vasca
Remouran è pressochè nullo, vista la natura di mera manutenzione dell'edificio e degli impianti
interni al fabbricato.
Non sono altresì previsti scavi.
15 INTERFERENZE CON LE RETI AEREE E LORO IDONEITA' ALL'OPERA PROGETTATA
Occorrerà, prima di dare inizio ai lavori, accertarsi presso gli enti gestori delle diverse forniture e
servizi al fine di acquisire le informazioni necessarie ad evitare il danneggiamento delle
eventuali reti aeree presenti, ed i rischi connessi e conseguenti a tali rotture.
16 ESPROPRI
L’intervento si svolge all’interno di manufatto di proprietà comunale.
E’ stato predisposto il Piano Particellare relativo all’occupazione temporanea del sentiero di
accesso alla vasca (Ved. Tav.7)
17 CAVE E DISCARICHE, GESTIONE DELLE MATERIE
Per l’esecuzione delle opere in oggetto, non si prevedono scavi.
Con riferimento alla tipologia dei materiali derivanti dalle demolizioni, poiché saranno in quantità
esigua e del tutto privi di particolari caratteristiche che possano renderne necessario lo
smaltimento presso impianti destinati allo smaltimento di rifiuti pericolosi, potranno venire
utilizzate, a scelta dell’appaltatore, le discariche destinate al conferimento dei rifiuti speciali
presenti sul territorio.
18 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
L’intervento non ricade nell’ambito di attuazione del DPR n. 503 del 07/1996 - “Regolamento
recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi
pubblici “ e alle relative Prescrizioni tecniche di cui al DM 14/06/1989 n. 236.”
19 RISPONDENZA AL PROGETTO PRELIMINARE
Rispetto al progetto preliminare si evidenzia la seguente variazione:
utilizzo
di
malta
cementizia
osmotica
(tipo Idrosilex Pronto della
MAPEI
S.p.A.)
per
l’impermeabilizzazione in controspinta in sostituzione della piastrellatura per l’impossibilità a
reperire malte fuganti dotate di certificazione di idoneità al contatto con acqua potabile.
20 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nella definizione del progetto è stata rispettata la normativa indicata di seguito.
Per le opere edilizie l’intervento è soggetto al rispetto delle norme UNI; per gli impianti le
principali normative di riferimento sono quelli UNI e CEI.
Lavori pubblici
- DPR n. 554 del 21/12/1999 "Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori
pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni."
- DPR n. 34 del 25/10/2000 "Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per
gli esecutori di lavori pubblici, ai sensi dell'art. 8 della legge 11-2-1994, n. 109, e successive
modificazioni."
- DM n. 145 del 19/04/2000 e s.m.i. - "Regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei
lavori pubblici.”
- DLgs n. 163 del 12/04/2006 e s.m.i. - "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE."
Edilizia
- Legge Regionale Valle d'Aosta n.11/98
- DPR n. 380 del 06/06/2001 e s.m.i.- "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia edilizia."
- DLgs n. 42 del 22/01/2004 - "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10
della legge 6 luglio 2002, n. 137."
Sicurezza
- L n. 46 del 5 marzo 1990 - “Norme per la sicurezza degli impianti” ed il relativo regolamento
attuativo D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447”, oggi trasfusi nel DM 37/2008
- D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008 - “Attuazione dell’Articolo 1 della L. 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” così come modificato dal D.
Lgs. n. 106/ 2009
- L n. 123 del 03/08/2007 - “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e
delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia"
- D.M. del Ministero dei Lavori Pubblici 12/12/1985 - "Norme tecniche relative alle tubazioni"
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 27291 - "Istruzioni relative alla normativa per le
tubazioni, D. M. del Ministero dei Lavori Pubblici 12/12/1985"
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 13643 - "Norme per la progettazione dei lavori
relativi alle reti interne di distribuzione degli acquedotti e reti e impianti di fognature"
- L. 5 gennaio 1994, n. 36 - "Disposizioni in materia di risorse idriche"
- D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 - "Norme in materia ambientale"
21 CRONOPROGRAMMA PREVISIONALE DELLE FASI ATTUATIVE
FASI
GIORNI
Approvazione progetto definitivo/esecutivo
10
Affidamento lavori
30
Esecuzione lavori
20
Collaudi delle opere
60
Totale
120
22 MANUTENZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO
Si rimanda al piano di manutenzione.
23 IMPEGNO DI SPESA
L’impegno di spesa risulta di € 33.000,00.
L’importo dei lavori ammonta a € 24.593,47, inclusa manodopera e oneri diretti e indiretti della
sicurezza.
24 QUADRO ECONOMICO DI SPESA
A1)
Importo lavori soggetto a ribasso
€ 11.958,10
A2)
Importo manodopera non soggetta a ribasso
€ 11.052,01
A3)
Oneri diretti della sicurezza
€ 711,65
A4)
Oneri indiretti della sicurezza
€ 871,71
A)
TOTALE PROGETTO
€ 24.593,47
SOMME A DISPOSIZIONE
B1)
B2)
B3)
B4)
Spese per progettazione, direzione lavori, contabilità
4% su B1)
CNPAIA
1% su A)
Incentivi e spese per la progettazione
Totale spese tecniche
€
€
€
€
2.100,00
84,00
245,93
2.429,93
B5)
B6)
B7)
B)
I.V.A. sui lavori
I.V.A. su spese tecniche
Indennità di occupazione e arrotondamenti
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE
€
€
€
€
5.410,56
480,48
85,56
8.406,53
€
33.000,00
22% su A)
22% su B3)
TOTALE INTERVENTO
25. PIANI DI SICUREZZA
Gli interventi in progetto comprendono lavori inclusi nell'elenco dell'Allegato X del D.lgs. 9 aprile
n.2008 n.81 come aggiornato dal d.l. 3 agosto 2009 n.106 e pertanto, ai sensi dell'art.88 del
citato d.lgs., si applica il Titolo IV relativo ai cantieri Temporanei o Mobili.
Tuttavia, considerati gli importi e la natura stessa dei lavori a progetto, si prevede che saranno
eseguiti da una sola impresa e dunque non si ritiene necessaria la nomina ai sensi dell'art.90
del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione e la redazione ai sensi del art.91 del
piano di sicurezza e di coordinamento.
In sede esecutiva l'impresa affidataria, oltre a dimostrare i requisiti tecnico professionali di cui
all'allegato XVII, dovrà redigere il Piano sostitutivo di sicurezza ai sensi dell'art. 131 del D.Lgs.
163/2006 e all. XV del D.Lgs. 81/08.
Se nelle prossime fasi si ravviserà la presenza di più imprese in cantiere si procederà
immediatamente alla nomina del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e alla
redazione del PSC.
Disposizioni preliminari relative agli adempimenti e agli obblighi dei soggetti della
sicurezza
Si richiamano i principali adempimenti ed obblighi relativi alla sicurezza del cantiere,
rimandando per maggiori approfondimenti agli articoli del D.Lgs. 81/2008 così come modificato
e integrato dal D.lgs 106/2009.
Qualora si ravvisi la presenza in cantiere di più di una impresa:
-
il committente o il responsabile dei lavori deve nominare il coordinatore della sicurezza
per la progettazione e, prima dell’inizio dei lavori, deve nominare il coordinatore della
sicurezza per l’esecuzione dei lavori e trasmettere all’Azienda sanitaria locale e alla
Direzione provinciale del lavoro territorialmente competente la notifica preliminare dei
lavori.
-
Il coordinatore per l’esecuzione redige il piano di sicurezza e di coordinamento da
allegare al progetto esecutivo e predispone il fascicolo tecnico .
-
Il coordinatore per l’esecuzione provvede a verificare l’applicazione delle disposizioni
contenute nel piano di sicurezza, verificare l’idoneità del piano operativo dell’impresa
esecutrice e dei piani operativi delle altre imprese eventualmente presenti in cantiere,
organizzare tra i datori di lavoro la cooperazione e il coordinamento, verificare
l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il
coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza, segnalare al committente o al
responsabile dei lavori le inosservanze dell’appaltatore rispetto alla normativa vigente e
alle prescrizioni del piano e proporre la sospensione dei lavori, sospendere in caso di
pericolo grave e imminente le singole lavorazioni, aggiornare il piano di sicurezza e il
fascicolo quando necessario.
-
I datori di lavoro dell’impresa appaltatrice e delle eventuali imprese subappaltatrici
redigono il piano operativo di sicurezza e si attengono agli obblighi di cui alla legge.
-
I lavoratori autonomi presenti in cantiere si dovranno attenere agli obblighi di cui alla
legge.
-
Prima dell’inizio dei lavori l’impresa aggiudicataria deve trasmettere il piano di sicurezza
alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi. Prima dell’inizio dei lavori ciascuna
impresa esecutrice trasmette al coordinatore della sicurezza il proprio piano operativo.
Infine l’appaltatore sarà tenuto a nominare un tecnico responsabile della sicurezza del
cantiere al quale farà riferimento il coordinatore della sicurezza durante le riunioni di
coordinamento e le visite di controllo.
Indicazioni e disposizioni preliminari relative ai contenuti del piano di sicurezza
I contenuti minimi del Piano di Sicurezza e dei Piani Operativi devono essere quelli prescritti
dall'allegato XV della L. 81/2008.
Di seguito si segnalano le principali situazioni particolari di rischio, che dovranno essere tenute
in debita considerazione durante la stesura del piano.
In generale la zona è libera da ostacoli e non presenta particolari problemi in relazione alla
possibilità di delimitazione dell’area rispetto all’ambiente circostante se non quelli relativi
all'interferenza col bosco.
Riguardo i rischi connessi alla situazione ambientale (presenza di forte acclività e balzi rocciosi
nell’area limitrofa al cantiere) e all’organizzazione del cantiere (accessibilità tramite sentiero
pedonale) si rende necessario prendere particolari accorgimenti durante l’esecuzione dei lavori.
Riguardo le fasi di lavoro sarà opportuno adottare un cronoprogramma finalizzato ad evitare
interferenze tra le lavorazioni di tipo temporale e/o spaziale.
Riguardo le interferenze con gli altri servizi si segnala quanto segue:
non vi sono linee Enel e Telecom
non vi sono reti gas, fognatura nera e fognatura bianca.
Durante lo svolgimento dei lavori dovranno essere adottate misure tecniche per minimizzare
l'interruzione di erogazione di acqua potabile all'utenza ed evitare la contaminazione della falda.
Stima sommaria dei costi della sicurezza
La stima sommaria dei costi della sicurezza ammonta a € 871,71.
Vedi allegato alla Tav 2 Computo Metrico Estimativo.