Parigi terra d`amore - luci sulla città

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Parigi terra d`amore - luci sulla città
Dare voce a chi non ha voce
Commercio equo e solidale
ControInformaz. dal basso
Aderente a:
Libera – contro le mafie
Pacelink – telematica per la pace
Rete Lilliput – economia di giustizia
Educazione
alla legalità, riutilizzo a fini
sociali dei beni confiscati
ai mafiosi.
Anno XI - N 9 - novembre 2015
Socia di: BANCA POPOLARE ETICA
[email protected]
Mensile politico civile dei Comitati pisani nella “Città dei Diritti”
A sso cia zio ne per la Sa lva guardi a e la Val orizza zion e de lla città di Pis a
http:// lucisullacitta.altervista.org
-
di Paolo Arduini
Ormai "la mamma dei cretini è sempre più incinta", e sembra
difficile trovare una via d'uscita: l'Occidente bombarda e uccide,
l'ISIS stragia e uccide, i giovinotti Padani ululano alla luna
prendendosela con chi è scappato da quel bel capolavoro di morte
e distruzione da noi creato in Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, tutti
hanno paura e QUINDI tutti uccidono e si fanno uccidere...
Una guerra in cui si perdono i significati, si perdono i contorni, si
sbagliano amici e nemici, muore gente INNOCENTE...
Faccio una banale e semplice proposta: il bravo papa Francesco
faccia come il suo autorevole e omonimo antenato, dica a TUTTI
"BASTA CON LE BOMBE, AEREE E TERRESTRI, CRISTIANE,
MUSULMANE, EBREE, vado io LI' a cercarmi il califfo Al
Baghdadi, a negoziare, a vedere che vuole"...
Sarebbe l'unico modo di farla finita con questo gran casino per
avere petrolio (ENERGIA) a basso costo, di smetterla di vedere i
nostri GRANDI ESPERTI GEOSTRATEGICI, GEOMILITARI,
GEOPSICOLOGI (ma quanti cazzi sono, e dove erano finora???)
sproloquiare sulla guerra che loro hanno creato (I VELENI) e che
non sanno più come rimediare: non c'è carta che vince, c'è solo
carta che perde, VIVIAMO...
Se poi questa utopia risulta impossibile, anche con un Papa che
più utopista di questo non si può, gli Occidentali Cristiani e
Democratici vadano a combattere lì, per terra, senza massacrare
le case, le persone, gli ulivi, con gelidi strumenti di morte dall'alto,
al sicuro, uguali e contrari ai gelidi assassini parigini...
E poi ... Allah vada al bar, Yahveh vada al bar, Gesù Cristo vada
al bar, e si facciano una bella bevuta pacifica, capace di far
recuperare il senso della vita...
IPSE DIXIT:
"Penso che sia necessario educare le nuove
generazioni al valore della sconfitta... A non
diventare uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare per primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti,
della gente che conta, che occupa il potere,
che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a
tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del
diventare. A questa antropologia del vincente
preferisco di gran lunga chi perde. E' un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il
mio sacro poco. Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi
sleali e spietati..."
P.P.Pasolini (1922-1975)
Parigi terra d'amore
Parigi dove i ragazzi
dalle banlieues invadono il campo
la Torre i Campi ancora un po' Elisi
kalashnikov d'amore e di morte
ricordando
le bombe
gli aerei
i droni
i nonni
le nonne
le madri
i padri
le case
gli ulivi
e dare in cambio la morte
indifferente
A SBUGIARDARE I CIARLATANI (OSSIA RENZI & GANG & MEDIA SERVILI)
E I LORO VARI E TANTI SUPPORTER (PIDDINI IN PRIMA FILA)
da: http://znetitaly.altervista.org/art/18704
È finita, finalmente la smetteranno di “triturarci” 24ore24 con Expo 2015,
con il televenditore n. 1 impegnato in prima persona, vero patrigno politico dell’evento. E dietro i proclami trionfali della cerimonia di chiusura,
con retorica e demagogia a volumi inauditi, l’Expo si è rivelato ciò che
temevano tutti i cittadini di buon senso: un fiasco colossale pagato dai
contribuenti italiani.
Memorabile per molti versi questa Expo 2015: 1) terreni agricoli pagati 7
volte il loro valore di mercato; 2) subappalti mafiosi (presunti, per ora) e
commissariamenti di imprese; 3) arresti a non finire, da Gianstefano Frigerio e Primo Greganti ai vertici di Infrastrutture Lombarde; 4) interessi
di cosche calabresi; 5) ritardi da infingardia dei politici, recuperati ricoprendo di denaro pubblico le imprese, per turni notturni e straordinari; 6)
biglietti Expo abbinati alla tessera del Pd (“due pacchi al prezzo di uno”);
7) affidamento dell’intera ristorazione a «Eataly», 8.000 m2 quadrati, 20
ristoranti e circa 2,2 milioni di pasti da distribuire, senza gara e a condizioni “da amico” (ben il 95% dei ricavi restano a Farinetti); 8) consulenti
di comunicazione, che fatturano poche centinaia di migliaia di euro, e si
OH, MA ‘VÌ ‘UN SI DECIDE
NISSUNI A BUTTÀLLI
TUTTI IN ARNO??!?!?
aggiudicano appalti per decine di milioni; 9) donazioni “singolari” da parte
di Expo, come gli 80.000 euro concessi all’associazione ecclesiale «Rinnovamento nello Spirito Santo» per la manifestazione «10 piazze per 10
comandamenti», dall’“evidente” legame con il tema di Expo 2015 «Nutrire il pianeta»; 10) almeno 1.000 ettari di terreni agricoli cementificati per
sempre, una cattedrale nel deserto di cui nessuno sa cosa fare; 11)
scarsa trasparenza dell’organizzazione Expo, il bilancio consuntivo 2014
non è consultabile on line (“file corrotto”, ovviamente il formato è incompatibile con quello di un normale Pc) e quello previsionale 2015 non è
pubblicato, anche se si parla di soldi nostri; 12) infine, la cosa piú insopportabile, la retorica renziana sparsa a quintalate, il martellamento di tv e
giornali, i dati falsi spacciati per grandi successi - in stile staliniano.
Ma non bastava ai nostri politici. Ecco la beffa finale: il commissario Sala, insieme ai colonnelli del Pd, celebra il successo dei 21.5 milioni di
biglietti (quanti «omaggio» non sappiamo). Sala: «21,5 milioni visitatori
totali, abbiamo conquistato il mondo». Ma 6 mesi fa dichiarava:
per pareggio di bilancio bisogna vendere 24 milioni di biglietti. Le spese
di gestione di una macchina come Expo ammontano a 800 milioni di euro. Dagli sponsor abbiamo ottenuto 300 milioni; per raggiungere il pareggio di bilancio è necessario vendere 24 milioni di biglietti.
I numeri (fonte Expo): a) biglietti venduti, 21,5 milioni; b) ricavo medio
per biglietto, 19 euro; c) ricavo totale biglietti, ca. 410 milioni.
Siamo ben lontani dai 500 milioni auspicati da Sala. E per costi qui Sala
Vediintende
pag. 3 solo quelli della macchina organizzativa, ovvero della «Società
Expo 2015».
I costi reali dell’Expo, sopportati dal contribuente italiano, terreni acquisiti da Arexpo, infrastrutture logistiche e padiglioni, sono stimati
(dall’economista Perotti, oggi commissario alla «spending review») a 14
miliardi di euro. Non fatevi infinocchiare dalla narrativa tv sul «grande
successo» di visitatori. Expo avrebbe dovuto vendere 360 milioni di
biglietti a 39 euro. Cifra surreale, che rende bene l’inganno di chi parla
di successo Expo con 21,5 milioni di ingressi - ingressi molto inferiori a
quasi tutte le Expo precedenti (per esempio, Siviglia 1992: 41 milioni). Il
prof. Perotti nel suo e-book, Perché l’Expo è un grande errore, scrive:
ma né la corruzione né i ritardi sono il problema principale di Expo 2015
[…;] è che l’Expo non sarebbe dovuto accadere. Esso è nato e cresciuto
per un’amnesia collettiva della razionalità umana, sospinto da un’orgia di
retorica.
Ecco perché Matteo Renzi s’è appropriato con tanto entusiasmo di Expo
2015. Sonno della ragione, orgia di retorica.
N. 9 -
luci sulla città
novembre 2015
http:// lucisullacitta.altervista.org
Pag. 2
di Antonio F. Gimigliano
di Antonio F. Gimigliano
I quotidiani locali, nell'estate appena trascorsa, hanno avuto modo di
occuparsi, fra l'altro, delle vicende relative al trasferimento dei cassonetti interrati da piazza Belvedere di Tirrenia a via Milazzo di Marina.
Già nel 2011 operazione analoga era stata effettuata per i cassonetti
di piazza dei Fiori, sempre di Tirrenia. La motivazione ufficiale del
trasferimento: “I cassonetti si sono dimostrati indecorosi e scarsamente utilizzati dai cittadini”. La 'sperimentazione' avviata alcuni anni
fa si poteva considerare così conclusa e con esiti negativi, ben lontani
dai risultati sperati.
Ma... Ma i nostri
am ministra tori
sono 'sperimentatori' poco accorti
sicché nel mese di
settembre sono iniziati i lavori per
la costruzione di
ben 18 (ripeto:
18!) isole ecologiche, vale a dire
complessi di cassonetti interrati destinati alla raccolta differenziata. I
comunicati ufficiali assicurano che esse “copriranno le zone di maggior frequentazione di turisti e residenti, comprese le aree di valore
storico ed artistico” e che “al fine di evitare contaminazioni del contesto culturale, il loro posizionamento è stato concordato con la Soprintendenza ai beni culturali”. A distanza di 40 giorni dall'inizio dei lavori
ho potuto verificare che alcuni lavori risultano bloccati per le
'emergenze' di interesse storico-archeologico evidenziate durante gli
scavi. Segnaliamo che il costo previsto per ogni 'isola ecologica' è di
90 mila euro e che questo investimento di circa due milioni appare, al
momento, alquanto discutibile...
Un cittadino, Gesuino Balvis, così ha commentato: “Non capisco perché a Tirrenia i cassonetti interrati sono stati rimossi e a Pisa in centro storico debbano essere installati. Qualcuno ha idea del fetore che
dopo un po' riescono a produrre? Non ci si può vivere vicino... Il famoso salotto buono di Pisa diventerà una camera a gas come le
piazze di Tirrenia dove alla fine sono stati rimossi. Qualcuno, però, di
sicuro in questi giochini del fare e disfare ci mangerà sopra, come al
solito!!!”.
Le problematiche connesse
all'interramento dei cassonetti
per i rifiuti sono state ben indagate e sperimentate da diverse amministrazioni locali, in
Italia e all'estero. La definizione delle aree dove collocarli e il costo eccessivo per la
loro realizzazione e manutenzione (scavi e rimozione di
materiali, risistemazione di
Gli scavi in via Giusti
tubazioni e condutture varie,
(Tribunale)
presenza di resti di interesse
storico-archeologico, ecc.) non
giustificano i vantaggi che ne
possono derivare.
Altri Comuni hanno affrontato da tempo tali tematiche e hanno optato
per soluzioni alternative all'interramento dei cassonetti, almeno nel
centro storico. Insomma e comunque, invece, per i nostri attuali amministratori i rifiuti è bene che vadano rimossi dalla vista...
Ma non posso non osservare che il comportamento dei nostri amministratori e di altre 'autorità' locali è, per lo meno, incoerente. E, per
giustificare la mia osservazione, riporto qui lo scambio di corrispondenza intercorso fra il sottoscritto e i responsabili di una nostra 'gloria'
famosa nel mondo, la Scuola Normale Superiore.
E-mail da me inviata l'8 maggio u.s. al Dott. Enrico Martellini, direttore
della Biblioteca della Normale:
Egregio Direttore, sono un assiduo frequentatore della biblioteca da Lei
diretta, in particolare della Sede Capitano. Già in passato avevo avuto
modo di osservare e di segnalare al personale del ricevimento la situazione di sporcizia e degrado caratterizzante il vano della scala esterna
presente alla destra del portone d'ingresso.
Ora mi vedo costretto a importunarLa personalmente perché la situazione si è particolarmente aggravata.
Come può rilevare dalle foto che allego, fra i vari rifiuti vi sono anche, e
numerose, siringhe… Ben sicuro che
saprà adottare gli opportuni provvedimenti per porre rimedio a tale sconcio, La ringrazio della Sua cortese attenzione e cordialmente La saluto.
Il 12 maggio ricevo, per conoscenza, i
seguenti messaggi
Oggetto:segnalaz.SEDE CAPITANO
Mittente: Federico Giacomantonio
[email protected]
A: [email protected]
CC: [email protected]; [email protected]
Egr. Dott. Marco Redini, su indicazioni della carissima amica Dott.ssa
Manuela Mariani, RSPP del Comune di Pisa, la contatto per segnalarle un problema evidenziato da un nostro utente della biblioteca della
Scuola Normale Superiore (quella che ha sede in via del Castelletto n.
18 - Pisa) circa la presenza di sporcizia e degrado nella scala esterna
adiacente l'ingresso della stessa biblioteca (così come da e-mail e
foto allegate).
La scala in questione
Dalle planimetrie catastali in mio possesso, l'area dove è inserita la
stessa scala esterna non risulta intestata a questo ente e quindi presumo sia di proprietà dell'Amministrazione Comunale di Pisa. Pertanto Le
chiedo se codesta Direzione Ambientale può farsi carico del problema
segnalato o in alternativa a chi dovrei rivolgermi.
In attesa di risposta in merito porgo distinti saluti.
Geom. Federico Giacomantonio - Responsabile Servizio Gestione
e Manutenzione del Patrimonio - Scuola Normale Superiore - via del
Castelletto, 11 - 56126 Pisa - tel. 050 509
Da: Enrico Martellini <[email protected]>
Date: 12 maggio 2015 09:07
Oggetto: Fwd: segnalazione relativa a SEDE CAPITANO
A: Federico Giacomantonio <[email protected]>
Caro Federico, come da accordi ti inoltro la segnalazione inviataci da
un nostro utente. Grazie, Enrico
Il 23 maggio riscrivo al Direttore, dott. Enrico Martellini
Egregio Direttore, La ringrazio del sollecito riscontro dato alla mia segnalazione. Mi dispiace doverLa ancora importunare per riferirLe che
lo stato di abbandono e degrado permane anzi si aggrava di giorno in
giorno, come testimoniato dalle foto scattate stamane.
Sicuro della Sua grande sensibilità, Le affido questa mia ulteriore
segnalazione e cordialmente La saluto.
di
Paolo Arduini
La presunta mafiosità del costruttore Bulgarella non c'entra
niente, secondo me, mentre c'entra, e molto, l'incredibile
cementificazione che è stata concessa a questo signore di
compiere nel quartiere dormitorio dei casermoni di Cisanello,
con due torri-grattacielo che avrebbero dovuto, non si sa come,
richiamarsi all'unica Torre di Pisa, notoriamente pendente...
Alla faccia della salvaguardia del territorio e del recupero
dell'esistente, che era a fondamento del Piano Strutturale e del
Regolamento Urbanistico del Comune di Pisa, qualcuno degli
uffici comunali, dirigenti e assessori compresi, ha permesso che
si facesse questo ennesimo scempio, regalato a una persona
notoriamente ben inserita nei meccanismi dell'edilizia pisana, a
tal punto che sarebbe giusto chiedere al Palazzo di pubblicare
l'elenco completo, sicuramente spettacolare, degli interventi
edilizi concessi alla sua ditta e a ditte collegate...
Io credo, da semplice cittadino, che un'inchiesta sugli appalti e
sulle gare anche qui a Pisa sarebbe molto importante, se ci
fosse un giudice meno in vena di popolarità con storie di mafia
improbabili, e più in vena di giustizia per capire come mai anche
qui gli appalti finiscano da sempre nelle stesse mani e nelle
stesse tasche...
Per questo, ho chiesto a Legambiente, al WWF, a Rebeldia, alla
mia AsvPisa, e alle altre associazioni che hanno volonterosamente partecipato al processo di partecipazione accuratamente
diretto dal dipartimento universitario di Scienze Politiche per
programmare il Parco di Cisanello, che si riparasse alla grave
carenza riscontrata nell'assenza completa della questione delle
Due Torri di Bulgarella nella discussione sul Parco, facendo
propria la richiesta di demolizione immediata di quelle tonnellate
di cemento, uscita nella manifestazione di sabato, prima di poter
mettere lì un trionfale striscione con i loghi di tutte le associazioni
e realtà partecipanti, a maggior gloria di un'altra Grande Opera
Comunale realizzata al solito per via privata...
LEGALITA' E CIVILTA'
Mi aspettavo una risposta chiara delle "autorità"" cittadine
(sindaci, assessori, partiti e partitini di ieri e di oggi...) sulla
richiesta di avere un elenco dettagliato delle gare di appalto a
Pisa negli ultimi anni; speravo così di poter capire e divulgare chi
siano stati i costruttori più frequentemente autorizzati a compiere i
diversi scempi urbanistici presenti in città, e sulla base di quali
criteri abbiano vinto le gare (sono i più bravi; hanno i prezzi più
bassi; ecc. ecc.)...
Mi risponde invece l'avvocato del sig. Bulgarella, per dirmi che il
suo assistito non ha compiuto reati (e chi l'ha mai detto?), che
anzi va santificato, dopo l'assoluzione dal reato di mafiosità
(sempre più vago, e sempre più utilizzato da giudici in vena di titoli
Alla giovane amica Carlotta, pisana DOC,
frequentatrice assidua del banchetto
di Carmine,ho chiesto un autoritratto 'a
parole' e così mi ha risposto...
Carlotta mi chiamo,
solo Carlotta.
Convinta ecologista e
sostenitrice del bio,
non ho la patente e non guido
se non la mia bici.
Lavoro in cucina alla Grotta
e adoro, su tutto, fare i dolci.
Amo i gatti e… leggo,
sempre, tantissimo.
Mi obbligo ad avere del tempo
solo mio,
che dedico ai libri.
Ne ho più di cinquecento,
soprattutto romanzi,
romantici e non,
e tutti li ho letti.
Non avendo avuto alcun riscontro al suddetto messaggio, il 6 settembre invio un'email al prof. Claudio Ciociola, indicatomi come il docente responsabile della Biblioteca della Normale
Egregio Professore, mi permetto inoltrarLe questa corrispondenza nella speranza di
trovare in Lei la persona giusta per rimediare al disdoro da me segnalato. Possibile
mai che non si riesca a risolvere questo 'problemuccio'?
La ringrazio della Sua cortese attenzione e Le porgo i miei più cordiali saluti.
Non avendo avuto dal prof. Ciociola alcun riscontro alla mia mail, il 19 ottobre mi
decido a scrivere al Direttore della Normale, prof. Fabio Beltram
Egregio Direttore Professore Fabio Beltram, ho ritenuto opportuno, alla fine, rivolgermi
a Lei, come Autorità massima della Normale, per sottoporLe un 'problemino' che altri
sino a stamane, 19 ottobre 2015, non sono riusciti a risolvere... La corrispondenza che
Le inoltro e le foto allegate dovrebbero essere sufficienti per illustrarlo. Mi ritenga, comunque, a Sua completa disposizione per eventuali chiarimenti e voglia accogliere i
miei più cordiali saluti.
Ancora nessun riscontro. Il 23 ottobre contatto telefonicamente la segreteria del Direttore
e parlo con la dott.ssa Patrizia Mascagni, che mi invita ad inoltrarle la corrispondenza già
inviata direttamente al Direttore.
Dopo 10 giorni, senza alcun messaggio, richiamo per telefono la segreteria. Mi risponde, questa volta, la dott.ssa Daniela Lalli, con la quale riesco a concordare un colloquio
con il prof. Beltram. La stessa dott.ssa mi invia il seguente messaggio
II 03/11/2015 10:24, Daniela Lalli ha scritto:
Gentilissimo Sig. Gimigliano, come da accordi le invio questo promemoria per il suo
appuntamento con il prof. Beltram
martedì 10 novembre alle ore 17.00. Un caro saluto, Daniela.
Ma, ma... Il 09/11/2015 16:38, Patrizia Mascagni ha scritto:
Gentile dottor Gimigliano, dobbiamo disdire l'appuntamento di domani con il Direttore
perché sono stati convocati gli organi istituzionali della Scuola e dunque il prof. Beltram
sarà impegnato tutta la giornata. Con l'occasione sono stata incaricata di riferirLe che
la Scuola ha preso contatti con gli uffici del Comune e stanno lavorando per
arrivare ad una sollecita risoluzione del problema.
La ringraziamo per la preziosa segnalazione e Le inviamo i più cordiali saluti.
Alla quale così rispondo, a stretto giro di posta
Gentile Dott.ssa Mascagni,
prendo accurata nota della Sua comunicazione e mi auguro che il 'problemino' venga rapidamente risolto. Ricambio i cordiali saluti
Ad oggi, 17 novembre 2015, la situazione della scala adiacente alla biblioteca della
Scuola Normale Superiore (Sede Capitano) permane invariata. Qualche amico mi ha
suggerito di comunicare a Striscia la notizia un tale sconcio... Ho preferito, per ora,
fornire questa delicata primizia ai miei affezionati e pazienti lettori di luci. E poi vedremo...
giornalistici...); e che quindi interventi come il
mio siano cancellati...
Io continuo a chiedere dati precisi, sulle diverse
violazioni alla REGOLE messe nel Piano Strutturale e nel Regolamento Urbanistico, perché
credo che questa sia la funzione politico-civile
di chi vuole capire, criticare, consigliare, chi
governa la città e i suoi cittadini, non con i parà
ma con ragionevolezza e buon senso...
Dopo le "rivelazioni" del sig. Bulgarella, che
di nuovo nega la sua partecipazione alle
gare (sì, ma le licenze e le concessioni?) e
afferma la coerenza delle sue azioni con le
scelte comunali, ANCOR DI PIU' sarebbe
necessario che il Palazzo pubblicasse, in
piena trasparenza, TUTTI I DATI sulle grandi
opere inutii e costose di questi ultimi anni
(ditte intervenute; varianti approvate; gare
di appalto e licenze vinte e concesse)...
Avere un quadro chiaro di quello che da tempo la cittadinanza pisana descrive
come il Partito del Cemento, del Consumo del Suolo, della Devastazione del
Territorio, sarebbe un bel passo avanti...
N. 9 -
luci sulla città
novembre 2015
http:// lucisullacitta.altervista.org
Pag. 3
da Il Tirreno – 13 maggio 2015
di Paolo Arduini
da Corriere Fiorentino - 5 novembre 2015
N. d. R.
"neanche 300.000 euro"?
Qualcuno salterà in aria a leggere così la
bazzecolata sulla cifra del fallimento, ma
intanto prosegue la saga della finanza
pisana, strettamente legata alle Grandi
Opere Inutili e Costose (le Torri Gemelle a
Cisanello, la Mattonaia in centro, le
Stallette in semicentro; tutte le storie che
vengono fuori adesso sui soldi che
appaiono e scompaiono, sulle fideiussioni
vere, false, scadute, rientrate...): è un
paese di Ridolini questo, o è quella che
doveva essere la Capitale della Cultura?
da Il Tirreno – 16 novembre 2015
da Corriere Fiorentino – 29 ottobre 2015
Anche i "bravi giornalisti" riescono a
sfumare tutto con parole vuote:
"abusivismo", "superficialità", "incuria"? Sono questi i problemi, o vanno
tutti inquadrati nel discorso delle
Grandi Opere Inutili e Costose (e
Pericolose)? Certo, Stella e il suo
collega Rizzo sono troppo impegnati a
fare inchieste su questa squallida Casta
politica per badare a quisquilie che
metterebbero in discussione non solo
chi si fa corrompere ma anche CHI
CORROMPE, CHI ASSISTE, CHI
GARANTISCE, gli imprenditori, i
tecnici, i dirigenti, gli amministratori,
chi ha prodotto la distruzione del
territorio consumandolo...
E così la "distrazione" comporta anche
la mescolanza un po' macabra dei morti
e dei soldi spesi o sprecati, dove non si
capisce cos'è la cosa più grave, per chi
scrive...
Poi arriva Nardella, ex vice ora nominato
Sindaco a Firenze per investitura
renziana, e ci racconta che le stanno
pensando tutte... tranne una: RINUNCIARE ALLA G A I C (e P),
lasciare Firenze alle sue vie rinascimentali, al suo bel fiume col Lungarno della gente che ci passeggia e ci
vive, non aver fretta di "arrivare" (TAV o
non TAV, lui arriva veloce, vista la
spinta...)
Sempre la stessa storia: vogliono vincere,
e anche se gli altri perdono, loro gongolano e intonano peana di trionfo (finché
glielo permettiamo, a Firenze, a Pisa, e
dovunque...).
di Antonio F. Gimigliano
Dal 30 novembre all'11 dicembre p.v. si terrà a Parigi (e ne ha dato conferma Hollande dopo gli attentati…) la 21° Conferenza mondiale dedicata ai
cambiamenti climatici, la cosiddetta COP 21 (COP è
abbreviazione di “Conferenza delle Parti”). La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (in inglese United Nations Framework Convention on Climatic Change da cui l'acronimo UNFCCC o FCCC) è il trattato ambientale internazionale prodotto dalla Conferenza sull'Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development) tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. Il
trattato, entrato in vigore il 21 marzo 1994, punta a
“raggiungere la stabilizzazione delle concentrazioni
dei gas serra in atmosfera a un livello abbastanza
basso per prevenire interferenze antropogeniche
dannose per il sistema climatico”. Al momento i Paesi firmatari del trattato sono 188 (gli Stati
'osservatori' sono 5: Andorra, Brunei, Città del Vaticano, Iraq, Somalia). Dal 1995 (COP 1 a Berlino) i
Paesi, le 'Parti', si sono incontrati annualmente. Nel
1997 a Kyoto (COP 3) è stato adottato, dopo tese e
defatiganti negoziazioni, un Protocollo (il Protocollo
di Kyoto, appunto) per stabilire riduzioni legalmente
vincolanti.
Non staremo qui a ricordare i particolari e non entreremo nei dettagli delle decisioni prese nelle 20 Conferenze che si sono tenute sinora. Qui vogliamo soltanto invitare ad una riflessione sull'effettiva utilità di
tale sistema per realizzare gli obiettivi indicati nel
1992 a Rio. Tutto questo impegno di politici, diplo-
matici, funzionari, ricercatori, ecc. ecc. ha portato a
qualche risultato concreto? Il dispendio di risorse finanziarie e l'ambaradàn che ruota attorno alle Conferenze
sono giustificati dai risultati ottenuti? Ce ne accorgiamo
noi, cittadini comuni, che le 'cose' vanno per il meglio a
seguito di tutte queste COP?
A vedere quel che succede nell'aria delle nostre città
che conservano ancora una qualche attività industriale
certamente non si può essere soddisfatti... A vedere
quel che hanno combinato le industrie automobilistiche,
a partire dalla Volkswagen, prende un certo sconforto e
fa tanta e tanta rabbia... Ma come?!?... Via via ci hanno
ammannito auto con motori Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4, Euro 5, Euro 6, che dovevano assicurarci una progressiva diminuzione degli inquinanti e poi scopriamo
che ci prendevano semplicemente in giro... E le autorità
di controllo, le AUTORITA', che cosa facevano? Che
cosa controllavano? Per consolarci, e illuderci, dobbiamo affidarci, per la nostra sopravvivenza, alle COP che
annualmente ci indicano gli obiettivi da conseguire? Ma
a chi vogliono prendere in giro? Ma veramente tutti noi
abbiamo l'anello al naso?
N. d. R. Evviva evviva evviva... almeno al
centro (Renzi il Sole...) i soldi ce l'hanno,
e ci procurano droni capaci di stazionare
volando sopra la nostra famosa Torre
Pendente (e magari anche le analoghe
Torri Gemelle del sig. Bulgarella...), a
sorvegliare chi entra e chi esce, i bianchi e
i colorati, col suo occhio notoriamente
"intelligente" (danni collaterali compresi...); del resto, in cielo i droni, in
strada i paras, siamo beati e tranquilli,
forse...
da Il Tirreno – 1 ottobre 2015
N. d. R. In compenso, qui a Pisa non
abbiamo più gli "ingombranti"... Eseguito
a puntino "l'assedio dello sceriffo",
tagliata acqua, gas, luce, e, visto che
c'eravamo, anche gli scuolabus per gli
"indianini", abbiamo finalmente eliminato
la riserva da bravi capivaccari alla texana
maniera... Le maestre, solite lamentose,
beatamente protestano, ma noi sappiamo
che è per il Bene Comune, che ci sono gli
alloggi, che li integriamo e dis-integriamo
per bene... Tanto poi s'è mai visto uno dei
nostri giornalai che vada a controllare
come finisce la faccenda?
da “ LES TERRITOIRES DE LA TRANSITION ÉNERGÉTIQUE”
Scienza e
dio mercato
Alla scienza
del creato conoscenza
ripetuta reverenza
con la fronte fino a terra
alla pur necessaria
scienza applicata
l’accorata richiesta
di non ridursi ad essere
di fatto e senza remore
la “ganza” del dio mercato
da Pensieri/oni/ucci/acci
di F.P. classe 1933
un signor nessuno
di origine campagnola
N. 9
-
novembre 2015
luci sulla città
Pag. 4
http:// lucisullacitta.altervista.org
GLI INDIRIZZI PER
I VOSTRI INTERVENTI, FOTO E…
Lunghezza consigliata: 30 righe (max 3000 caratteri),
da inoltrare entro il 10 del mese
Nel prossimo numero
si parlerà di:
Inauguriamo qui una nuova rubrica destinata
ad ospitare non soltanto informazioni aggiornate
ed attendibili sulle problematiche più attuali della ricerca scientifica (medicina, chimica, fisica,
informatica, ecc. ecc.) ma anche, e soprattutto,
osservazioni, critiche e discussioni sugli aspetti
sociali, etici, economici (in una parola, "politici"...) riferiti alle stesse informazioni.
Invitiamo quindi tutti quelli che vogliono intervenire, fin da ora, con una "risposta" alle tesi
qui proposte da Roberto P. Revoltella scrivendo
a:
[email protected]
NOI CI RIPROPONIAMO DI LEGGERE E DI ASCOLTARE
TUTTE LE VOCI, FINCHE' NON AVREMO GLI ELEMENTI DI
CONOSCENZA PER DIRE LA NOSTRA
CHI VUOLE SOSTENERE IL GIORNALE PUÒ VERSARE IL PROPRIO
CONTRIBUTO SUL C/C PT N. 62181920
INTESTATO A:
ASSOCIAZIONE PER LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE
DELLA CITTÀ DI PISA – VIA DON MINZONI, 206 – 56011 CALCI -PI.
Per LUCI, inviate una mail o telefonate a:
[email protected]
tel. 329-0232942 c/o Paolo Arduini
per i COMITATI inviate una mail o telefonate a:
SAN FRANCESCO [email protected]
TEL. 380 6817842
SANT’ ANTONIO [email protected] TEL. 328 6950819
[email protected] TEL. 329 0232942
SAN MARTINO
Qui a Calci, in un paese bellissimo di boschi e ulivi, fiumi e mulini, si
nota subito un'incongruenza, a viverci un po': la "dolce" collina è
ormai abbondantemente motorizzata, per buone ragioni visto il
ricambio di persone che se ne vanno (contadini che non vivono più
sulla terra anche per la monocoltura dell'ulivo; giovani che sentono
l'attrazione della città, con le sue movide e i suoi denari sonanti...),
con persone che vengono (i cosiddetti "piovuti"...), quasi tutte
purtroppo piene di quattrini e soprattutto di auto e moto sfreccianti,
molto status symbol, poco adatte a questa natura magnificamente
prorompente......
Ci si può fare qualcosa? Sì, con un po' di attenzione:
- si può chiudere ai SUV, ai Gipponi, a tutti i mezzi da montagna e da
deserto, la strade storiche, quelle con lastricato, pietra serena, una
storia dietro;
- si può controllare decisamente e precisamente il rispetto dei limiti di
velocità (se sul monte è 30 km/h, quello dev'essere; se in paese è
50, quello dev'essere...).
di Roberto P. Revoltella
Istituto per i Processi Chimico-Fisici, CNR, Pisa
Fondazione-onlus “Staminali e Vita”
Nelle nostre cellule ci sono due tipi di DNA, uno contenuto nel nucleo
ed uno nei mitocondri. Il DNA nucleare porta molte migliaia di geni
la cui espressione regola lo sviluppo ed il controllo delle funzioni dei
vari tessuti dell’organismo; invece il DNA dei mitocondri contiene solo
poche decine di geni, la cui espressione condiziona selettivamente
lo sviluppo ed il funzionamento dei muscoli da parte del sistema nervoso motorio.
Lo spermatozoo maschile ha solo pochi mitocondri, mentre nella
femmina l’ovocita ne ha moltissimi. Mutazioni nel DNA mitocondriale, specie nell’ovocita materno, sono la causa dell’insorgenza di
gravi malattie genetiche trasmissibili dalla mamma al figlio ancora in
grembo, per il danno insorto dall’alterato controllo funzionale da parte del sistema nervoso motorio. Le ricerche di questi ultimi anni hanno mirato ad identificare le cause molecolari responsabili dello sviluppo di alcune di queste gravissime malattie, e ad introdurre nuovi
approcci di prevenzione e terapia efficaci.
La conclusione di questi studi è stata il riconoscimento della necessità per avere gravidanze sicure che entrambi i DNA dell’embrione, sia
quello mitocondriale che quello nucleare, siano sani. Grande interesse hanno suscitato i recenti risultati ottenuti dall’equipe inglese di
Douglass Tumbull dell’Università di Newcastle, che ha messo a
punto una nuova procedura di fecondazione artificiale che impiega il
DNA di tre diversi soggetti, la mamma naturale affetta dalla malattia
mitocondriale, la donatrice anonima sana ed il papà.
La nuova tecnica consiste nel rimuovere dall’ovocita materno, contenente mitocondri con mutazioni nel DNA, il suo nucleo sano che viene
poi impiantato nell’ovocita di una donatrice sana anonima da cui era
stato prima tolto e distrutto il nucleo, lasciando i suoi mitocondri sani.
Questa cellula viene poi fecondata con lo spermatozoo paterno, contenente il gene normale oltre che i mitocondri sani. Questa nuova tecnica permette quindi di “caricare” le cellule staminali dell’embrione di
una piccola percentuale di DNA mitocondriale di origine “esterna” (cioè
proveniente dalla donatrice sana, diverso da quello paterno e da quello della “vera” mamma), che si trasmetterà nelle generazioni successive, contribuendo al formarsi di un embrione sano che non esprime la
patologia derivabile dai mitocondri alterati rivelando invece il formarsi
di cellule in cui il DNA mitocondriale si trasmette ed esprime normalmente.
I buoni risultati ottenuti dall’impiego di queste procedure aprono
nuove potenziali prospettive per la terapia di molteplici malattie neurodegenerative di origine genetica. In considerazione del grande interesse suscitato dai risultati di questi nuovi approcci sperimentali, il
Parlamento inglese ha approvato di recente a grande maggioranza e
con voto trasversale una legge favorevole allo sviluppo di queste ricerche che mirano a consentire alle mamme con la sindrome mitocondriale di generare una prole protetta da tale patologia. Tuttavia
sono ben intuibili i problemi e le perplessità che questa tecnica pone
e sta sollevando, contestando una “rottura” tra padre e madre naturale e per il fatto che “diluisce” la genitorialità.
Case calcesane immerse nel verde
direttore responsabile GIUSEPPE REA
redazione e collaboratori:
P. Arduini, M. Nelli Baudino, A. F. Gimigliano,
F. Pisello, E. Galoppini, I. Alfano, M. Monforte
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Registraz. presso Tribunale di Pisa n. 11/04 del Registro della Stampa
stampato presso LITOGRAFIA VARO
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Grafica a cura di MARTA NELLI
gli articoli non firmati sono di esclusiva responsabilità redazionale
La Grecia sembra sparita dalle cronache dei giornali, spossata, disossata, ricondotta all'ordine...
Ma con una tecnica giornalistica sopraffina, che gioca sull'allusione, la
battutina, la minaccia, viene fatta tornare, a volte, col solo intento di ...
compiere l'opera, sistemare i carichi pendenti, le spine fastidiose, i galletti
che ancora ci provano, a far chicchirichì quando pensano sia l'alba...
E allora ecco il velenoso trafiletto del Corrierone contro Varoufakis (vedi
ritaglio qui sotto), reo di essersi messo in testa di voler dire a tutti cosa gli
raccontano i "colleghi", cioè quei signorotti europei al servizio dei poteri
forti: per questo s'è procurato un registratore col quale va ai colloqui e li
registra, sempre più matto perché crede davvero che democrazia e trasparenza siano la stessa cosa, anzi il minimo che si possa chiedere per
far vedere che ci sono, che è possibile ancora cercarle e trovarle, che è
possibile ancora combattere...
Eh no, i nostri eroi dell"informazione" manipolata e a comando si scandalizzano e lo additano al pubblico ludibrio, per lesa maestà ovviamente, per aver minacciato (non sappiamo con quale esito...) di sputtanare
le reali intenzioni di Lorsignori...
Che poi sono quelle chiarite nell'altro pezzo, sempre sul Corrierone
milanese, scritto da un signore lì ben sorridente (vedi ritaglio sotto),
evidentemente il classico Bocconiano esperto di econo-Sua, che fa i
E' fattibile, è necessario, è molto più utile delle proposte di
"calcestruzzo architettonico", partorite in qualche segreta stanza
della Sovraintendenza per rimediare ai danni che questi mezzi,
eccessivi e pericolosi, procurano al territorio...
Non di calcestruzzo né di struzzi insabbiati ha bisogno Calci, ma di
qualcuno che pensi a salvaguardarne la bellezza e la socialità,
anche con le telecamere, se necessario, basta che non stiano lì a
fare spettacolo ma multe...
Paolo Arduini
conti e dice: "signori greci, voi avrete anche avuto un gran teatro, una
gran poesia, una gran demokratia (sempre meno dei nostri fessbukke, twitter, e compagnia cantando...), ma noi non vi diamo un euro se
non fate le riforme che vi abbiamo chiesto! Avete detto di sì, bravi,
ma ora fateci vedere che lo fate seriamente, che aumentate le tasse,
tagliate la sanità, vi accodate alla nostra perfetta sistemazione europea dei problemi pensionistici! E nel frattempo date i soldi alla banche, fatele campare, poverette, a spese vostre che le avete dilapidate! Sennò, nisba!".
La parola RIFORME è a noi ben nota, dato che il palloncino Renzi
l'ha gonfiata più volte, per contrabbandare come lavoro indeterminato
(quasi fisso, vorrebbe dire...) un lavoro senza nessuna garanzia di
non poter essere licenziati se solo si è antipatici al padrone, gli si
rompe le scatole, insomma, gli si si sbattono in faccia i nostri diritti! E
per contrabbandare come riforma istituzionale la sparizione del Parlamento, ridotto a un'assemblea di assenzienti! E per contrabbandare
come riforma pensionistica quel bel capolavoro della Fornero-Monti,
che ti garantisce una miseria di vita negli ultimi anni della tua esistenza, e poi si scorda anche di chi non ha neanche quello (i cosiddetti esodati, peggio che gli ebrei nel deserto biblico...), senza salario
e senza pensione...
Varoufakis è andato in televisione qui da Fazio, e tutti hanno gridato
allo scandalo per i soldi che aveva chiesto (a me sembra poco o nulla rispetto a quello che prendono ogni giorno i presenzialisti TV, e
comunque ha da assicurarsi una vecchiaia, visto l'aria che gli sta girando attorno, per niente rassicurante...)...
Speriamo solo che lui, e con lui tutto il popolo greco, faccia un gran
pernacchio a queste facce di bronzo, a questi sepolcri imbiancati, a
questi farisei ipocriti (come dice, con poca forza e precisione però,
perfino il Papa!)...
Paolo Arduini