Klebsiella pneumonie - Azienda Ospedaliera San Giovanni
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Klebsiella pneumonie - Azienda Ospedaliera San Giovanni
1 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 INDICE Matrice delle responsabilità Premessa Oggetto – Scopo – Destinatari – Campo di applicazione Prevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri Misure di carattere organizzativo Misure di carattere assistenziale Tabella pratiche raccomandate Precauzioni Standard Responsabili delle procedure Scheda segnalazione evento Bibliografia Diagramma di flusso Tabelle antisettici e disinfettati Tabelle disinfettanti ambientali Schede operative 3 4 5 6 7 8 9 12 16 17 18 19 20 21 22 GLOSSARIO CRE Enterobatteri resistenti ai Carbapenemi DAIORT Direzione Infermieristica Ostetrica Tecnica DMPO Direzione Medica di Polo Ospedaliero ICPA Infezioni correlate all’assistenza PREV E CONTR I.O. Prevenzione e controllo infezioni ospedaliere OSS Operatore Socio Sanitario OTA Operatore Tecnico dell’Assistenza UO Unità operative UOC Unità Operativa Complessa UOS Unità Operativa Semplice 2 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 MATRICE DELLE RESPONSABILITA’ Figura che svolge l’attività Descrizione attività Trasmettere segnalazione rapida alla UO di isolamento positivo di enterobattere produttore di carbapenemasi. Attivare consulenza per presenza nella propria U.O. di enterobattere produttore di carbapenemasi. Microbiologo Medic UO Prev. e Contr. Infez. Osp. Definire con gli operatori della U.O. coinvolta le misure da adottare e verificarne l’applicazione R Definire modalità assistenziali tenendo conto delle caratteristiche strutturali, della localizzazione dell’infezione e delle tecniche assistenziali R Verificare che i DPI siano conformi al livello di rischio. Informare ed addestrare gli operatori al loro uso C Mantenere tracciabilità evento svolto R di chiusura DMPO DAIOR T C C R R finale CPSE UO R Coordinare tutte le attività di base nell’indagine, gestione e controllo dell’evento Redigere rapporto dell’evento Infettivol R R C C R R = responsabile C = coinvolto 3 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 PREMESSA Enterobatteri I generi di enterobatteri più frequentemente implicati in infezioni umane sono: Escherichia, Klebsiella, Citrobacter, Enterobacter, Morganella, Proteus, Providencia, Salmonella, Serratia, Shigella. Il problema della resistenza ai carbapenemi è al momento rilevata soprattutto per Klebsiella pneumoniae e in minor misura per Escherichia coli e altri enterobatteri. Klebsiella è un batterio Gram-negativo che causa diversi tipi di infezioni correlate l’assistenza, quali polmonite, infezioni del torrente sanguigno, infezioni urinarie, infezioni del sito chirurgico e infezioni di ferite, meningite. I batteri del genere Klebsiella hanno progressivamente sviluppato resistenza agli antibiotici, recentemente anche alla classe di antibiotici noti come carbapenemi. I carbapenemi vengono usualmente utilizzati per trattare infezioni correlate all’assistenza, gravi e causate da batteri gram-negativi. I carbapenemi includono imipenem, meropenem, doripenem ed ertapenem. La Klebsiella si trova normalmente nell’intestino umano, ove non dà luogo a malattia e si riscontra quindi nelle feci. In ambito assistenziale, le infezioni da Klebsiella colpiscono più frequentemente pazienti malati in trattamento per diversi tipi di malattia. Quelli più a rischio di sviluppare una infezione sono i pazienti esposti a dispositivi medici invasivi (devices) quali ventilatori meccanici o a cateteri intravascolari e i pazienti trattati a lungo con antibiotici. Le persone in buona salute normalmente non sviluppano infezioni da Klebsiella. Enterobatteri resistenti ai Carbapenemi (CRE) L’emergere della resistenza ai carbapenemi negli enterobatteri costituisce un problema clinico rilevante, dato che questi antibiotici rappresentano i farmaci di riferimento per la terapia delle infezioni invasive da enterobatteri Gram negativi multiresistenti. Tale tratto di resistenza è dovuto prevalentemente all’emergere di nuove β–lattamasi capaci di idrolizzare i carbapenemi. Gli Enterobatteri resistenti ai carbapenemi (Carbapenem Resistant Enterobacteriaceae - CRE), soprattutto se produttori di carbapenemasi, non sono solo un problema clinicamente rilevante, ma rappresentano anche un pericolo notevole per la sanità pubblica per diversi motivi: • gli Enterobatteri sono molto frequentemente causa di infezioni, in ambito sia ospedaliero che comunitario, e la progressiva diffusione di CRE renderebbe problematico il trattamento di un numero elevato di pazienti; • la mortalità attribuibile alle infezioni da CRE è elevata, pari al 20-30% nei diversi studi, potendo arrivare al 70% nelle batteriemie. 4 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 Oggetto: Indicazioni pratiche per la sorveglianza e il controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie. Scopo: Il presente documento ha l’obiettivo di fornire indicazioni pratiche e protocolli operativi per la sorveglianza e il controllo della trasmissione degli enterobatteri produttori di carbapenemasi. Gli interventi proposti mirano principalmente a interrompere la catena di trasmissione dei microrganismi in questione; viene inoltre affrontato anche un altro aspetto del problema relativo all’uso inappropriato degli antibiotici. Destinatari: Medici, Infermieri, Fisioterapisti, OTA, OSS, Personale delle ditte esterne, studenti. Campo di applicazione: • • • Pazienti in reparti a rischio (terapia intensiva, oncologia, ematologia, trapianti); Tutti i nuovi ingressi (trasferimenti, provenienza da strutture sociosanitarie territoriali recentemente ricoverati); Tutti i pazienti colonizzati/infetti da enterobatteri produttori di carbapenemasi degenti presso le UUOO dell’Azienda Ospedaliera. 5 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DI ENTEROBATTERI PRODUTTORI DI CARBAPENEMASI. Quando si riscontra la presenza di un micro-organismo multifarmacoresistente è previsto l’utilizzo delle precauzioni da contatto in aggiunta alle precauzioni standard. Nello specifico questo documento si focalizza sulle misure irrinunciabili per la prevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi. Nella Figura 1 sono sintetizzate le misure da adottare, più analiticamente descritte di seguito. Figura 1 – Sintesi delle misure da adottare per la prevenzione e il della diffusione di enterobatteri produttori di carbapenemasi controllo IN TUTTO L’OSPEDALE − Priorità aziendale. − Ricognizione stanze singole e adattabili. − Risorse adeguate per gli interventi di pulizia ambientale. − Strategie di comunicazione. − Riunioni frequenti gruppo operativo. − Campagne di sensibilizzazione e formazione del personale. − Monitoraggio del fenomeno a livello locale. In Reparti con 1 o più casi di infezione da CRE Nelle Unità di Terapia Intensiva ed altri reparti con caratteristiche simili • Ricovero in stanza singola o in area delimitata di una stanza. • Impiegare staff dedicato in base alla valutazione del rischio. • Valutazione dell’adesione alle misure assistenziali raccomandate. • Rinforzare le misure di carattere assistenziale (igiene delle mani, ricondizionamento/reProcessing degli strumenti, igiene ambientale, bundle per i device a permanenza). • Indagine epidemiologica trasmissioni accertate. 1. Effettuare lo screening di tutti i pazienti al momento dell’ingresso nelle terapie intensive per identificare eventuali colonizzati, mediante tampone rettale da inviare alla Microbiologia per ricerca di “Klebsiella pneumonie”. 2. L’individuazione tempestiva dei portatori permetterà di mettere in atto subito le possibili misure d’isolamento. delle 6 14/05/2012 DATA ELABORAZIONE Misure di carattere organizzativo Implementare immediatamente il piano di contenimento, con aderenza meticolosa alle precauzioni per il controllo delle infezioni: • L’ osservazione di stringenti precauzioni da contatto; • Impiegare nell’assistenza staff dedicato in base alla valutazione del rischio; • Valutazione l’adesione alle misure indicate per la prevenzione della trasmissione. GOVERNO DELL’ASSISTENZA • Garantire la collocazione del paziente in stanze singole con bagno in camera o comoda dedicata. • STANZA SINGOLA Favorire una forte collaborazione tra unità operative e reparti al fine di superare potenziali limiti strutturali nell’ottica di permettere paziente. Tale intervento la miglior deve collocazione essere del fortemente supportato dalle Direzioni Aziendali. • Raccomandare uno staff cohorting in presenza di più casi. In presenza di un solo caso può essere indicato individuare un “responsabile del caso” che garantisca, all’interno di COORTE ogni turno di lavoro, l’assistenza al paziente e l’adesione alle misure assistenziali raccomandate da parte di tutti gli operatori e visitatori a contatto con il caso. AREA DELIMITATA • Facendo attenzione a non ricoverare accanto pazienti con ALL’INTERNO DELLA un alto rischio di contrarre ICPA (pazienti con ferite STANZA. chirurgiche, pazienti portatori di dispositivi medici invasivi). 7 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 Misure di carattere assistenziale 1. Rinforzare e potenziare l’igiene delle mani. 2. Prevedere procedure standardizzate di ricondizionamento/reprocessing per gli strumenti. 3. • Privilegiare l’utilizzo di materiale monouso quando disponibile. • Utilizzare strumenti ad uso dedicato quali: fonendoscopio, bracciale sfigmomanometro (o utilizzo di copri-manicotto), glucometro, ossimetro, lacci emostatici, materiale occorrente per il posizionamento di accessi venosi (cerotto, medicazioni…), copri-cavi per monitor, padelle e pappagalli (quando non monouso). Qualora alcuni strumenti non possano essere personalizzati decontaminare gli stessi tra un paziente e l’altro. • Assicurarsi dell’effettiva decontaminazione delle • Prestare particolare attenzione al reprocessing degli endoscopi utilizzati per tecniche di endoscopia digestiva e bronchiale, nonché a tutte le attrezzature di supporto e superfici coinvolte sia nell’endoscopia che nella dialisi. attrezzature. Ridurre la diffusione con un efficace potenziamento dell’igiene ambientale (considerare l’aumento della frequenza e l’utilizzo di un disinfettante appropriato). • Le superfici ambientali possono essere assimilabili agli “articoli non critici”. • Recenti e numerose pubblicazioni riportano che le superfici/piani di lavoro sono vettori importanti per le infezioni correlate all’assistenza (ICA), in particolare nelle Unità di terapia intensiva e nei luoghi di cura ad elevata intensità (a bassa carica microbica, ecc.). Pertanto si raccomanda di ripetere più volte nell’arco della giornata la buona pratica di pulizia e disinfezione delle superfici, ai fini di prevenire e controllare le ICA. • Tra le superfici ambientali è necessario distinguere quelle maggiormente esposte a contaminazione per il continuo contatto con il paziente e le superfici che comportano un basso rischio di trasmissione. Le superfici dell’unità del paziente si contaminano con microrganismi particolarmente patogeni che possono sopravvivere nell’ambiente per lungo tempo. • Codificare la pulizia dell’unità del malato e/o delle superfici (verticali e orizzontali) toccate al termine di ogni intervento assistenziale sul paziente. • Prestare particolare attenzione alle aree di frequente contatto e ai servizi igienici. • Le mani del personale di assistenza rappresentano il veicolo privilegiato per la trasmissione dei patogeni derivanti anche dalle superfici ambientali. 8 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 TABELLA DELLE PRATICHE RACCOMANDATE Tali raccomandazioni provenienti dalla letteratura scientifica internazionale sono indirizzate a tutti gli operatori della salute pubblica. PRATICA RACCOMANDATA CLASSIFICAZIONE DELLA RACCOMANDAZIONE FONTE Pulire le superfici ambientali (es. pavimenti, muri, tavoli) con regolarità. Categoria II CDC 2008 Seguire le istruzioni del produttore per l’uso corretto dei prodotti detergenti e disinfettanti, con particolare attenzione al rispetto delle diluizioni indicate. Categoria II CDC 2008 Decontaminare regolarmente i mop e pulire i panni utilizzati per la pulizia delle superfici, per prevenire la contaminazione (lavare e asciugare giornalmente). Categoria II CDC 2008 Usare un processo one step e detergenti/disinfettanti in dotazione alla struttura sanitaria o socio-sanitaria. Categoria II CDC 2008 Spolverare regolarmente le superfici orizzontali (es. giornalmente, tre volte alla settimana, ecc.) usando panni puliti imbevuti con una soluzione disinfettante. Preparare i disinfettanti come raccomandato dal produttore. Categoria II Il tempo di contatto per la disinfezione a basso livello di oggetti non critici è almeno 1 minuto. Categoria II-IC CDC 2008 Pulire e decontaminare prontamente schizzi di sangue o altro materiale potenzialmente infetto. Categoria IB-IC CDC 2008 Per la decontaminazione di spandimenti di sangue o altri materiali biologici potenzialmente infetti: 1. Utilizzare DPI appropriati. 2. In caso dell’utilizzo di una soluzione di ipoclorito di sodio, prima della detersione della superficie è raccomandato per superfici non porose il rispetto della diluizione 1:100 (500 ppm di cloro disponibile). 3. In presenza di grandi spandimenti di materiale biologici prima della pulizia delle superfici è raccomandato l’utilizzo di soluzione di ipoclorito di sodio al 1:10. Categoria IB-IC CDC 2008 Nelle Unità operative con casi d’infezione da Clostridium difficile o in caso di epidemia, possono essere utilizzate nella disinfezione di routine soluzioni di ipoclorito di sodio nel rispetto della diluizione di 1:10 a partire da soluzioni concentrate al 5%. Categoria II Se le soluzioni non vengono preparate quotidianamente, il cloro può essere conservato per 30 giorni, in bottiglia di plastica chiusa, dopo i 30 giorni vi è una riduzione del 50% della concentrazione di cloro. Categoria IB CDC 2008 CDC 2008 CDC 2008 9 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 TABELLA DELLE PRATICHE RACCOMANDATE Tali raccomandazioni provenienti dalla letteratura scientifica internazionale sono indirizzate a tutti gli operatori della salute pubblica. Pratica raccomandata 1. Prima d’impiantare un catetere venoso periferico, si raccomanda di pulire la cute con un antisettico quale: • clorexidina in soluzione alcolica 0,5-2% (preferibile); • povidone iodio in soluzione acquosa 5-10%; • alcool al 70%. 2. Pulire la cute con una soluzione a base di clorexidina gluconato in soluzione alcolica al 2% prima dell’impianto di: • cateteri venosi centrali, • cateteri arteriosi periferici; • durante la medicazione del sito di emergenza. In caso di specifica controindicazione alla clorexidina possono essere utilizzati: • Alcool al 70%; • povidone iodio in soluzione acquosa 5-10%. Scegliere il catetere, la tecnica e la sede con il minor rischio di complicanze, in relazione alla tipologia e durata del trattamento. Rivalutare quotidianamente la necessità di mantenere il dispositivo. Classificazione della raccomandazione Fonte IB CDC 2011 IA CDC 2011 IA CDC 2011 IA CDC 2011 Per la prevenzione delle infezioni associate a dispositivo intravascolari Eseguire l’igiene delle mani. Le possibili modalità sono: 1. frizione alcolica delle mani (SEPTAMAN alcolico) 2. lavaggio con acqua e sapone (DETERGENTE COMUNE); 1. lavaggio con soluzione antisettica, (SEPTPSCRUB) 2. lavaggio chirurgico delle mani (NEOXIDINA mani). Per una buona pratica per l’ igiene delle mani pensa: • al paziente (chi) • ai 5 momenti di igiene delle mani (quando) • al punto più vicino - nell’ambiente circostante il paziente - dove praticare l’igiene delle mani (dove). Utilizzare le massime misure barriera IA 2011 IA 2011 10 DATA ELABORAZIONE Per la prevenzione delle infezioni associate a ventilazione meccanica Elevare la testata del letto di 30-45°, se non controindicato. IA 2009 Eseguire l’igiene del cavo orale con Clorexidina Gluconato in IA 2009 Eseguire l’aspirazione continua delle secrezioni subglottidee. IA 2009 Rivalutare giornalmente la necessità clinica della sedazione IA 2009 alcool 0,2 % (COLLUTTORIO alla Clorexidina). Frequenza consigliata ogni 12 ore. e dell’intubazione. Per la prevenzione delle infezioni associate a catetere urinario Inserire il catetere usando una tecnica asettica e mantenere IA 2009 IA 2009 IA 2009 il catetere facendo riferimento a quanto raccomandato nelle linee guida (cura quotidiana) Considerare le alternative al cateterismo vescicale (presidii per l’eliminazione). Evitare le cateterizzazioni non necessarie. 11 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 PRECAUZIONI STANDARD Tali precauzioni vanno applicate nell'assistenza di tutti i pazienti ricoverati senza alcuna eccezione indipendentemente dalla presenza certa di uno stato di infezione e/o di colonizzazione. IGIENE DELLE MANI • Le mani devono essere lavate immediatamente e con accuratezza se si verifica un accidentale contatto con il sangue, fluidi corporei, secreti, escreti e oggetti contaminati, anche se l'operatore indossa i guanti. • E' obbligatorio lavare le mani prima di assistere il malato. • Le mani devono essere lavate prontamente e con accuratezza tra una procedura assistenziale e l'altra, anche se eseguita allo stesso paziente. • Le mani devono essere lavate prontamente e con accuratezza al termine dell'assistenza prestata ai pazienti, anche se si sono usati i guanti. • E' necessario prevenire e curare screpolature, abrasioni e piccole ferite della cute facendo regolarmente uso di creme emollienti e idratanti alla fine dell'attività lavorativa. • Le unghie devono essere mantenute corte, pulite e prive di smalto. • E' vietato indossare anelli, bracciali, orologi e altri monili durante l’attività assistenziale. • E' obbligatorio il lavaggio antisettico delle mani prima di eseguire procedure invasive sul paziente, dopo aver toccato una qualsiasi fonte che può essere contaminata con patogeni e in specifiche circostanze (es. controllo di epidemie, infezioni permanentemente endemiche). • Le mani devono essere sempre lavate dopo la rimozione dei guanti. • I lavabi delle stanze di degenza devono essere dotati di dispenser con antisettico e asciugamani di carta monouso. GUANTI • Devono essere indossati guanti della misura adeguata e del tipo idoneo alla prestazione da effettuare. • Devono essere indossati prima di venire in contatto con: sangue, fluidi corporei, secreti, escreti, mucose, cute non intatta dei pazienti e oggetti contaminati. • I guanti devono essere sostituiti durante i contatti tra un paziente e l'altro. • I guanti devono essere sostituiti durante procedure effettuate sullo stesso paziente, ma in zone differenti. • Devono essere immediatamente rimossi quando si rompono o si verifica una puntura o una lacerazione. • I guanti devono essere prontamente rimossi dopo l'uso. • Dopo la rimozione dei guanti, le mani devono sempre essere lavate. • I guanti dopo l'uso devono essere eliminati nei contenitori per rifiuti sanitari a rischio infettivo. • E' vietato rispondere al telefono, toccare maniglie, ecc. con i guanti o qualunque altra azione non direttamente correlata allo specifico atto assistenziale. 12 MASCHERINE, OCCHIALI PROTETTIVI, SCHERMI FACCIALI • • • • • • • • La mascherina, lo schermo facciale e/o gli occhiali protettivi devono essere utilizzati per proteggere le mucose di occhi, naso e bocca durante l'esecuzione di procedure che possono determinare schizzi di sangue o di altri liquidi biologici, come ad esempio, prelievi, procedure aspirazione di liquidi biologici, broncoscopie, ecc.. La mascherina con o senza visiera deve essere monouso. Deve essere indossata sulla bocca e sul naso. Deve essere legata correttamente dietro la testa. Deve essere ben adesa al volto. Non deve essere mai abbassata. Dopo la rimozione lavare accuratamente le mani. Gli occhiali protettivi o gli schermi facciali devono essere indossati correttamente. CAMICI E INDUMENTI PROTETTIVI • Devono essere indossati per proteggere la cute e prevenire l'imbrattamento degli abiti durante l'esecuzione di procedure che possono determinare schizzi di sangue o di altri liquidi biologici. • Devono essere scelti in base al tipo di attività e alla quantità di fluidi corporei che potrebbero accidentalmente prodursi: se si prevedono grosse contaminazioni, devono essere indossati camici idrorepellenti. • Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza o ogniqualvolta, in via eccezionale, è necessario interrompere lo specifico atto assistenziale. Devono inoltre essere rimossi quando sporchi. • Devono essere smaltiti nei contenitori per rifiuti sanitari a rischio infettivo. • Dopo aver tolto il camice e/o gli indumenti protettivi si devono lavare le mani MANOVRE RIANIMATORIE • Durante le manovre rianimatorie il personale deve sempre indossare guanti, camice, mascherine di tipo chirurgico con elastici,occhiali protettivi o visiera. Durante le manovre rianimatorie devono essere impiegati palloni ambu, boccagli, o altri dispositivi come alternativa alla respirazione bocca a bocca. • Tali dispositivi, dopo l’uso, devono essere decontaminati, sanificati, disinfettati e/o sterilizzati come riportato nelle indicazioni date dal produttore nella scheda tecnica. COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE • Quando il paziente non è in grado di mantenere un igiene personale appropriata e può potenzialmente contaminare l'ambiente, deve essere posto in camera singola con servizi igienici. Se la camera singola non è disponibile, consultare i professionisti addetti al controllo delle infezioni ospedaliere per l'individuazione di una valida alternativa. 13 MANIPOLAZIONE DI STRUMENTI/OGGETTI TAGLIENTI • • • • • • • • • • • Tutti gli operatori devono adottare le misure necessarie a prevenire incidenti causati da aghi, bisturi e altri dispositivi taglienti o pungenti durante il loro utilizzo, nelle fasi di decontaminazione, di sanificazione e di smaltimento. Aghi e oggetti taglienti non devono essere indirizzati verso parti del corpo. Non devono essere presi "al volo" strumenti taglienti e/o pungenti se stanno cadendo. Non devono essere raccolti con le mani gli strumenti taglienti e/o pungenti caduti. Non devono essere portati strumenti taglienti e/o pungenti in tasca. Non devono essere piegate o rotte lame, aghi e altri oggetti pungenti. Non devono essere sfilate con le mani le lame dei bisturi dal manico. E' assolutamente vietato reincappuciare gli aghi dopo l'uso. Gli aghi usati non devono essere rimossi dalle siringhe con le mani. Tutti gli strumenti taglienti e pungenti devono essere smaltiti negli appositi contenitori per aghi e taglienti. Tali contenitori devono essere posti in vicinanza ed in posizione comoda rispetto alla zona nella quale i presidi vengono utilizzati. ATTREZZATURA PER L’IGIENE DEL PAZIENTE • • • Materiali taglienti o abrasivi necessari per l’igiene del paziente, quali forbici tagliaunghie, rasoi, spazzolini per unghie, ecc., devono essere personali. Se il paziente risulta sfornito di tali oggetti utilizzare materiale monouso o materiale riutilizzabile sterile. Il materiale tagliente riutilizzabile prima di essere sterilizzato deve essere decontaminato, deterso, disinfettato. SMALTIMENTO RIFIUTI • • • • • • • • • • • La raccolta differenziata dei rifiuti sanitari deve essere effettuata seguendo la specifica procedura aziendale. Lo smaltimento dei rifiuti potenzialmente infetti deve avvenire attraverso l'utilizzo degli appositi contenitori per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. I contenitori devono essere sistemati in posizione comoda, sicura e vicina al posto dove devono essere utilizzati. Non prelevare mai materiale dai contenitori per rifiuti. Utilizzare dispositivi di protezione durante le fasi di raccolta dei rifiuti e trasporto dei contenitori. Trasportare e manipolare contenitori correttamente chiusi al fine di evitare accidentali fuoriuscite e spargimenti di rifiuti. Evitare di trascinare i contenitori dei rifiuti, di appoggiarli al corpo e di effettuare qualsiasi altra manovra che possa pregiudicare la propria ed altrui sicurezza. BIANCHERIA Maneggiare, trasportare e trattare la biancheria sporca di sangue, liquidi organici, secreti ed escreti in modo da prevenire l’esposizione di cute e mucose, la contaminazione d’ indumenti e il trasferimento di microrganismi ad altri pazienti o all’ambiente. La biancheria, qualora risulti imbrattata di sangue o liquidi organici, secreti ed escreti, deve essere riposta negli appositi sacchi per la biancheria sporca ed inviati in lavanderia per il lavaggio e la disinfezione. I cuscini e i materassi contaminati da sangue e/o liquidi organici, devono essere immediatamente raccolti in sacchi impermeabili ed inviati in lavanderia per il lavaggio e la disinfezione. La sostituzione degli effetti letterecci dell’unità di degenza deve essere effettuata ad ogni cambio paziente. 14 CAMPIONI BIOLOGICI I campioni biologici (es. sangue, urine, feci, prelievi bioptici, ecc.) devono essere: • • • • Prelevati in provette e contenitori a chiusura ermetica e non devono essere imbrattati di liquido biologico. Manipolati utilizzando i dispositivi di protezione (visiere, guanti, camici, ecc.). Trasportati negli appositi contenitori ermeticamente chiusi al fine di evitare perdite o spandimenti accidentali; i contenitori dopo l'uso devono essere adeguatamente trattati. Le richieste non devono essere inserite nel contenitore ma trasportate a parte. SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE AMBIENTALE • • • • La pulizia e disinfezione ambientale deve essere svolta quotidianamente e correttamente. La decontaminazione ambientale deve essere fatta in presenza di superfici contaminate da schizzi di sangue e materiale organico. La pulizia la disinfezione dell’unità di degenza devono essere eseguite alla dimissione, al trasferimento e/o al decesso del paziente. Deve essere sempre fatta una corretta diluizione dei detergenti e dei disinfettanti e devono essere sempre rispettati i tempi d'azione dei disinfettanti. EDUCAZIONE SANITARIA AL PAZIENTE E AI VISITATORI Il paziente e i visitatori devono essere educati circa la necessità di utilizzare precauzioni finalizzate a prevenire la diffusione di microrganismi ad altre persone o all'ambiente (es. accurato lavaggio delle mani, corretto uso dei servizi igienici, corretta gestione degli effetti personali, accurata igiene personale). 15 DATA ELABORAZIONE 14/05/2012 Responsabili delle procedure 1. Il Laboratorio di Microbiologia provvederà ad inviare UOS Prevenzione e Controllo Infezioni Ospedaliere (FAX 3402) gli antibiogrammi delle Klebsiella pneumonie resistente. 2. Il medico dell’U.O. dove è ricoverato il paziente colonizzato/infetto attiva le precauzioni necessarie e richiede la consulenza alla UOS Prevenzione e Controllo Infezioni Ospedaliere (AREAS Controllo Infezioni Ospedaliere), e ne da comunicazione alla DMPO . 3. Il Caposala dell’U.O. assicura il personale infermieristico possibilmente dedicato, il materiale necessario per l’attuazione delle procedure e segnala congiuntamente al medico, l’attivazione della procedura utilizzando l’apposita scheda di segnalazione (Allegato n. 1) trasmettendola alla UOS Prevenzione e Controllo Infezioni Ospedaliere (FAX 3402). 4. Al termine dell’isolamento per negativizzazione delle colture, la stessa scheda dovrà essere nuovamente rinviata UOS Prevenzione e Controllo Infezioni Ospedaliere FAX 3402 ed alla DMPO. 16 14/05/2012 DATA ELABORAZIONE FAX - Alla UOS Prevenzione e Controllo Infezioni Ospedaliere, Fax 3402 Alla DMPO Scheda di segnalazione di attivazione delle procedure di isolamento per U.O.C. ________________________________________ DATI PAZIENTE: Cognome e Nome……………………………………………………………………………………………………………………………………….. data di nascita ………………………………………………….. Letto n° ………………………………………….. data di ricovero in reparto ……………………………………………… Tipo di esame positivo (BAL, Emoc, Tamp, ecc.) ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Esame colturale positivo per: ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Data esame ____________________________ Isolamento attivato: SI NO Data attivazione ________________________ Disponibilità di dispositivi di barriera (guanti, camici, mascherine, ecc) in prossimità del paziente: ………………………………………………………………………. SI NO Disponibilità di detergenti antisettici in prossimità del lavandino: SI NO Attuazione delle precauzioni standard: SI NO Attuazione delle precauzioni da contatto+droplet: SI NO Utilizzo di materiale non critico (termometri, ecc) personalizzato: SI NO Personale dedicato: SI NO Effettuazione delle pulizie dei materiali e degli ambienti come da procedura: SI NO Data della 1^ coltura negativa ……………………………………………………………………….. Data della 2^ coltura negativa ………………………………………………………………………… Protocollo di isolamento interrotto per negativizzazione delle colture - data………………………………………………….. ………………………………………………………………. (Firma del Medico) ………………………………………………………………. (Firma del Caposala) 17 BIBLIOGRAFIA CDC/HICPAC. Sehulster L, Chinn RY. Guidelines for environmental infection control in healthcare facilities. MMWR Recomm Rep, 2003 Jun 6; 52 (RR-10): 1-42. CDC/HICPAC. Siegel JD, Rhinehart E, Jackson M, Chiarello L, the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee. Guideline for Isolation Precautions: Preventing Transmission of Infectious Agents in Healthcare Settings. 2007. CDC/HICPAC. Boyce JM, Pittet D. Guideline for hand hygiene in health-care settings: recommendations of the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee and the HICPAC/SHEA/APIC/IDSA Hand Hygiene Task Force. MMWR, 2002; 51 (RR-16): 1-45. CDC/HICPAC. Siegel JD, Rhinehart E, Jackson M, Chiarello L, the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee. Guideline for Isolation Precautions: Preventing Transmission of Infectious Agents in Healthcare Settings. 2007. CDC/HICPAC. Rutala WA, Weber DJ. Guideline for Disinfection and Sterilization in Healthcare Facilities. 2008. CDC - Naomi P. O'Grady, M.D.1, Mary Alexander, R.N.2, Lillian A. Burns, M.T., M.P.H., C.I.C.3, E. Patchen Dellinger, M.D.4, Jeffery Garland, M.D., S.M.5, Stephen O. Heard, M.D.6, et. Al Guidelines for the Prevention of Intravascular Catheter-Related Infections, 2011. Carolyn V. Gould, MD, MSCR ; Craig A. Umscheid, MD, MSCE; Rajender K. Agarwal, MD, MPH ; Gretchen Kuntz, MSW, MSLIS ; David A. Pegues, MD And The Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee (HICPAC). Guideline For Prevention Of Catheter-Associated Urinary Tract Infections 2009 John Muscedere MDa, Peter Dodek MD, MHScb, Sean Keenan MD, MScb, Rob Fowler MD, MDCM, MSc, Deborah Cook MD, MScd, Daren Heyland MD, MSca, for the VAP Guidelines Committee and the Canadian Critical Care Trials Group. 2009 Mangram AJ, Horan TC, Pearson ML, Silver LC, Jarvis WR, The Hospital Infection Control Practices Advisory Committee. Guideline for Prevention of Surgical Site Infection, 1999. Infect Cmiol, 1999; 20: 250-280 (CDC). 18 ALLEGATI UOC Medicina di laboratorio, Microbiologia segnalazione UOS Prevenzione e Controllo Infezioni Ospedaliere di paziente con Isolamento positivo Klebsiella penumonie resistente. FLOW CHART Medico U.O. UOS Prevenzione e Controllo I.O. Direttore Medico Presidio Osp.ro UOS Clinica delle Infezioni Nosocomiali CPSE U.O. Stanza singola PERCORSO ASSISTENZIALE COORTE Area delimitata stanza di degenza Medico UO segnalazione Negativizzazione paziente Segnalazione alla DMPO ed UOS Prevenzione e Controllo Infezioni Osp.re Trasferimento paziente segnalazione altra struttura della positività a Klebsiella. 19 ANTISETTICI E DISINFETTANTI (COME DA GARA REGIONE LAZIO) PROCEDURA PRINCIPIO ATTIVO Frizione Alcolica delle mani Alcool isopropilico 35,0 Alcool etilico D.S. 42,3. Eccipienti: Glicerina, alcool; miristilico, profumo(essenza), acqua depurata q.b. a 100,0 Detersione antisettica delle mani IRGASAN DP 300 0,500gr Lavaggio Chirurgico antisettico delle mani Clorexidina di gluconato 4% Alchilpoliglucoside (Glucopon 600). Dietanolammide di cocco Alcool isopropilico. Bergamene. Antisepsi cute nell’inserimento di un catetere venoso periferico Antisepsi cute lesa Disinfezione del sito d’inserzione di un dispositivo intra-vascolare, e per la medicazione del sito d’inserzione del dispositivo intravascolare. Igiene del cavo orale NOME COMMERCIALE SEPTAMAN alcolico SEPTPSCRUB NEOXIDINA mani FARMACIA CODICE Dispositivi Medici MAGAZZINO M63 172352 Dispositivi Medici MAGAZZINO M63 114350. Dispositivi Medici MAGAZZINO M63 172347 Iodiopovidone 10% in Soluzione Acquosa POVIDERM 10% Farmaci MAGAZZINO M11 172348 Alcool Etilico 70% Alcool etilico 70% 100 ml Farmaci MAGAZZINO M01 1753 Farmaci MAGAZZINO M01 150141 (con modulo di assunzione di responsabilità) POVIDERM 10% Farmaci MAGAZZINO M11 172348 Alcool etilico 70% 100 ml Farmaci MAGAZZINO M01 1753 COLLUTTORIO alla Clorexidina Farmaci MAGAZZINO M01 1768 Clorexidina Gluconato 2% in Soluzione Acquosa Iodiopovidone 10% in Soluzione Acquosa Alcool Etilico 70% Clorexidina Gluconato in alcool 0,2 % CLOREXIDIN A incolore 2% con nebulizzatore 20 ANTISETTICI E DISINFETTANTI (COME DA GARA REGIONE LAZIO) PRODOTTI PER LA DISINFEZIONE DEI DISPOSITIVI MEDICI Detergente enzimatico contenente enzimi proteolitici per il lavaggio manuale o ad ultrasuoni dei dispositivi medici Miscela di enzimi proteolitici 6% Tensioattivi anionici non ionici >30% DIALZIMA NEW Dispositivi Medici MAGAZZINO M63 234723 PRODOTTI PER LA DISINFEZIONE AMBIENTALE PROCEDURA Disinfezione superfici verticali ed orizzontali e dispositivi medici Disinfezione superfici contaminate da liquidi biologici PRINCIPIO ATTIVO Dicloroisocianurato di sodio Dicloroisocianurato di sodio granulare (Cloro attivo superiore al 50%) NOME FARMACIA CODICE PRESEPT 5 gr cp Dispositivi Medici MAGAZZINO M63 234763 BIONIL GRANULI (confezione da 500 gr) Dispositivi Medici MAGAZZINO M63 234743 COMMERCIALE 21 SCHEDE OPERATIVE UNITÀ DI DEGENZA (letto, comodino, tavolo servitore, sedia, armadi) DISINFETTANTE Dicloroisocianurato Di Sodio (NaDCC) PRODOTTO PRESEPT Cp PRINCIPIO ATTIVO 1 compressa di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro d’acqua per disinfezione routinaria in aree ad alto rischio. 3 compresse di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro d’ acqua in caso di contaminazione con liquidi biologici. Nelle AREE A BASSO E MEDIO RISCHIO (degenze ordinarie) la pulizia quotidiana dell’unità di degenza deve essere effettuata semplicemente con gli appositi detergenti. L’utilizzo di disinfettanti (sanitizzazione) è da riservare ai casi in cui vi sia stata contaminazione con sangue o altri liquidi biologici ed ad ogni cambio di paziente. Nelle AREE AD ALTO RISCHIO (terapie intensive) alla pulizia quotidiana dell’unità di degenza con gli appositi detergenti deve seguire routinariamente la sanitizzazione con il disinfettante (1 cp di NaDCC ogni litro d’acqua). In caso di contaminazione con sangue o altri liquidi biologici per la sanitizzazione utilizzare 3 cp di NaDCC ogni litro d’acqua. Con panno imbevuto di acqua e detergente, pulire ed asciugare. Con panno pulito e imbevuto di disinfettante, passare su tutte le superfici. Cambiare panno per ogni unità di degenza. Al termine della pulizia i panni riutilizzabili devono essere lavati con acqua e detergente, risciacquati, disinfettati tramite immersione in soluzione di NaDCC (1 cp ogni litro d’acqua), sciacquati e asciugati. Nelle terapie intensive e nelle stanze di isolamento devono essere utilizzati panni monouso. Tale procedura è valida anche per la pulizia delle apparecchiature elettromedicali salvo diverse indicazioni presenti sulla scheda tecnica. DILUIZIONI SPECIFICHE PROCEDURA RACCOMANDAZIONI 22 ALLEGATO N. 3 ARREDI PER L’ASSISTENZA AI PAZIENTI “barelle, lettini da visita, carrozzine, sedie comode, poltrone day-hospital, sedie “ DISINFETTANTE Dicloroisocianurato Di Sodio (NaDCC) PRODOTTO PRESEPT Cp PRINCIPIO ATTIVO DILUIZIONI 1 compressa di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro d’acqua per disinfezione routinaria in aree ad alto rischio. 3 compresse di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro d’acqua in caso di contaminazione con liquidi biologici. La pulizia quotidiana degli arredi per l’assistenza ai pazienti deve essere effettuata semplicemente con gli appositi detergenti. L’utilizzo di disinfettanti (sanitizzazione) è da riservare ai casi in cui vi sia stata contaminazione con sangue o altri liquidi biologici. Con panno imbevuto asciugare. Con panno pulito e imbevuto di disinfettante, passare su tutte le superfici. Cambiare panno per ogni unità di degenza. Al termine della pulizia i panni riutilizzabili devono essere lavati con acqua e detergente, risciacquati, disinfettati tramite immersione in soluzione di NaDCC (1 cp ogni litro d’acqua), sciacquati e asciugati. In caso di pazienti in isolamento devono essere utilizzati panni monouso. SPECIFICHE PROCEDURA RACCOMANDAZIONI di acqua e detergente, pulire ed 23 ALLEGATO N. 4 CULLE TERMOSTATICHE DISINFETTANTE Dicloroisocianurato Di Sodio (NaDCC) PRODOTTO PRESEPT Cp PRINCIPIO ATTIVO DILUIZIONI PROCEDURA 1 compressa di NaDCC (2,5 g.) in 10 Litri di acqua Smontare le parti mobili, lavarle accuratamente, asciugarle, disinfettarle per immersione per 30 minuti effettuare la pulizia delle superfici fisse delle culle con acqua e detergente. sciacquare e asciugare. disinfettare con panno pulito, possibilmente monouso, imbevuto di NaDCC. RACCOMANDAZIONI Effettuare la pulizia e disinfezione a culla vuota. Al termine della pulizia i panni riutilizzabili devono essere lavati con acqua e detergente, risciacquati, disinfettati tramite immersione in soluzione di NaDCC (1 cp ogni litro d’acqua), sciacquati e asciugati. N.B.: verificare che quanto previsto in procedura sia in linea con le indicazioni fornite dal produttore. 24 ALLEGATO N. 5 PIANI DI LAVORO E CARRELLI DI MEDICAZIONE PRINCIPIO ATTIVO DILUIZIONI DISINFETTANTE Dicloroisocianurato Di Sodio (NaDCC) PRODOTTO PRESEPT Cp 1 compressa di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro d’acqua per disinfezione routinaria in aree ad alto rischio. 3 compresse di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro d’acqua in caso di contaminazione con liquidi biologici SPECIFICHE La pulizia quotidiana degli arredi per l’assistenza ai pazienti deve essere effettuata semplicemente con gli appositi detergenti. L’utilizzo di disinfettanti (sanitizzazione) è da riservare ai casi in cui vi sia stata contaminazione con sangue o altri liquidi biologici. PROCEDURA RACCOMANDAZIONI Con panno imbevuto di acqua e detergente, pulire ed asciugare. quando è necessaria la sanitizzazione, passare su tutte le superfici con panno pulito e imbevuto di disinfettante. Al termine della pulizia i panni riutilizzabili devono essere lavati con acqua e detergente, risciacquati, disinfettati tramite immersione in soluzione di NaDCC (1 cp ogni litro d’acqua), sciacquati e asciugati. In caso di pazienti in isolamento devono essere utilizzati panni monouso. 25 ALLEGATO N. 6 PAVIMENTI E PARETI DISINFETTANTE Dicloroisocianurato Di Sodio (NaDCC) PRODOTTO PRESEPT Cp PRINCIPIO ATTIVO DILUIZIONI 1 compressa di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro d’acqua per disinfezione routinaria in aree ad alto rischio. 3 compresse di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro d’ acqua in caso di contaminazione con liquidi biologici SPECIFICHE Nelle AREE A BASSO E MEDIO RISCHIO (ambulatori, degenze ordinarie, aree comuni, etc.) la pulizia quotidiana dei pavimenti e delle pareti deve essere effettuata semplicemente con gli appositi detergenti. L’utilizzo di disinfettanti (sanitizzazione) è da riservare solo nei casi in cui vi sia stata contaminazione di sangue o altri liquidi biologici. Nelle AREE AD ALTO RISCHIO (blocchi operatori e terapie intensive) la pulizia con disinfettanti dei pavimenti e delle pareti (sanitizzazione) deve essere effettuata routinariamente con la frequenza prevista dal piano di pulizia dell’UO e ogni qualvolta vi è contaminazione con sangue o liquidi biologici In caso di spandimento accidentale di sangue o altri liquidi biologici sui pavimenti applicare la procedura illustrata nella sezione “SPANDIMENTI DI LIQUIDI BIOLOGICI” PROCEDURA RACCOMANDAZIONI Con panno asciugare. imbevuto di acqua e detergente, pulire Quando è necessaria la sanitizzazione, passare su tutte le superfici con panno pulito e imbevuto di disinfettante. Al termine della pulizia i panni riutilizzabili devono essere lavati con acqua e detergente, risciacquati, disinfettati tramite immersione in soluzione di NaDCC (1 cp ogni litro d’acqua), sciacquati e asciugati. 26 ed ALLEGATO N. 7 SPANDIMENTI DI LIQUIDI BIOLOGICI (sangue, vomito, urine, feci, etc.) DISINFETTANTE Dicloroisocianurato Di Sodio in granuli PRINCIPIO ATTIVO PRODOTTO DILUIZIONI PROCEDURA RACCOMANDAZIONI BIONIL GRANULI Pronto uso, volume a volume Ricoprire lo spandimento con un pari volume (volume a volume) di granuli di Bionil. Lasciare a contatto per almeno 2 minuti. Raccogliere con carta assorbente tutto il materiale, utilizzando i DPI (guanti). Inserire tutto il materiale nei contenitori per rifiuti pericolosi a rischio infettivo. Versare altri granuli nella zona contaminata, inumidirli con acqua senza eccedere, attendere 2 minuti. Ripetere le operazioni di asporto come sopra. Usare dispositivi di sicurezza durante tutte le operazioni. In presenza di notevoli quantità di urina, prima di usare il Bionil assorbire con panni monouso la maggior parte dei liquidi. 27 ALLEGATO N. 8 SANITARI DEI SERVIZI IGIENICI DISINFETTANTE Dicloroisocianurato Di Sodio (NaDCC) PRODOTTO PRESEPT Cp PRINCIPIO ATTIVO DILUIZIONI SPECIFICHE 3 compresse di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro di acqua 1 La pulizia con disinfettante dei sanitari dei servizi igienici (sanitizzazione) deve essere effettuata routinariamente. PROCEDURA Per i sanitari dei servizi igienici utilizzare panni dedicati. Con panno imbevuto di acqua e detergente, pulire ed asciugare. Con panno pulito e imbevuto di disinfettante passare su tutte le superfici. RACCOMANDAZIONI Non miscelare con altri detergenti. Al termine della pulizia i panni riutilizzabili devono essere lavati con acqua e detergente, risciacquati, disinfettati tramite immersione in soluzione di NaDCC (1 cp ogni litro d’acqua), sciacquati e asciugati. 1 Concentrazione minima efficace per la sanitizzazione dei servizi igienici utilizzati da pazienti in isolamento da contatto per patologia infettiva a trasmissione oro-fecale. 28 ALLEGATO N. 9 PADELLE, PAPPAGALLI E ASSIMILABILI (supporti, raccoglitori per comode) DISINFETTANTE Dicloroisocianurato Di Sodio (NaDCC) PRODOTTO PRESEPT Cp PRINCIPIO ATTIVO DILUIZIONI 3 compresse di NaDCC (2,5 gr.) ogni litro di acqua 1 IN CASO DI LAVAGGIO AUTOMATICO: Il trattamento termico adeguata disinfezione. è sufficiente per garantire una PROCEDURA IN CASO DI LAVAGGIO A MANO: Lavare il materiale con acqua e enzimatico/proteolitico (DIALZIMA NEW). Asciugare. Immergere completamente nel disinfettante. Lasciare in immersione per 30 minuti. Risciacquare e asciugare e conservare asciutte. detergente Per i pazienti in isolamento, gli oggetti di cui trattasi devono essere personalizzati Precauzioni per il personale: RACCOMANDAZIONI Si raccomanda nell’utilizzo del DIALZIMA NEW l’utilizzo guanti di gomma e occhiali. 29