Scheda Pipistrelli a Udine
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Scheda Pipistrelli a Udine
Pipistrelli in casa a Udine Le costruzioni offrono rifugio a diverse specie di pipistrelli anche e soprattutto all’interno dei centri storici. La fitta rete di caseggiati del centro urbano offre di fatto una miriade di nascondigli, ma soltanto poche specie sono in grado di sfruttarli efficacemente. Nel comune di Udine le specie finora censite sono una decina, ma ogni anno se ne trova qualcuna ancora ignota per il comprensorio. Ciò naturalmente non riflette un effettivo aumento delle specie di chirotteri (pipistrelli); rappresenta soltanto la lenta crescita delle conoscenze, dovuta a fattori del tutto casuali. In effetti da anni il Museo Friulano di Storia Naturale raccoglie tutti i reperti rinvenuti all’interno di abitazioni, cavità arboree o capannoni siti nell’ambito comunale, ma le occasioni di raccolta sono per lo più legate alla casuale collaborazione dei cittadini, non sempre così informati o motivati da segnalare con tempestività queste presenze. Si tratta di alcune entità antropofile o sinantropiche, che dalla costante coabitazione con l’uomo traggono vantaggi diversi, ma comunque decisamente rilevanti. Antropofilia e sinantropia sono due diverse gradazioni della stessa tendenza, ma le specie sinantropiche sono raramente in grado di vivere lontano dall’uomo. Sui tetti, nei cami- La nottola comune predilige le cavità che si formano negli alberi maturi. Nella città di Udine è ben diffusa lungo tutti i viali alberati e anche in alcune case. Nell’immagine un esemplare raccolto in una casa di via Joppi (Foto L. Lapini). ni e sotto coperture di diversa natura si rifugiano soprattutto alcune specie di pipistrelli antropofili. Nella città di Udine si tratta generalmente del pipistrello di Kuhl (Pipistrellus kuhlii) o del pipistrello di Savi (Hypsugo savii), più di rado del pipistrello di Nathusius (Pipistrellus nathusii) o del pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus). Fra le altre specie raccolte nell’ambito comunale è possibile ricordare la nottola comune (Nyctalus noctula), piuttosto frequente lungo i viali alberati. La specie predilige le cavità arboree sia per allevare i piccoli, sia per trascorrere il lungo letargo invernale, e lungo i viali di Udine trova asilo soprattutto nelle cavità dei maggiori platani ed ippocastani. Anche l’orecchione comune (Plecotus auritus), è stato da poco da poco raccolto sul colle del castello, ma non sembra essere molto diffuso nel comprensorio comunale. Ancor meno frequente sembra essere il vespertilione orecchie di topo (Myotis myotis), raccolto soltanto una volta nel secolo scorso (1887), mentre il ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros) è stato catturato soltanto nel corso del 2010. Una presenza ancor più sporadica sembra essere quella di una specie migratrice boreo-alpina, il serotino bicolore (Vespertilio murinus), da poco raccolto in viale Volontari della Libertà. Questi minuscoli Microchirotteri sfruttano modeste fessure dietro le grondaie, negli stipiti delle finestre, sotto cornicioni, terrazze e balconi sia per la sosta diurna, sia per allevare la prole. Le loro piccole dimensioni rendono di fatto utilizzabili anche gli spazi più ridotti (crepe o fessure dello spessore di 1-1,5 cm), che di volta in volta divengono rifugi diurni o nursery per l’allevamento della prole. La presenza di questi piccoli volatori notturni si rende raramente manifesta, ed è più spesso testimoniata dai modesti accumuli di escrementi che si raccolgono sotto i loro posatoi (un pò più piccoli di chicchi di riso, sono nerastri e costituiti da minuscoli frammenti iridescenti). Gli accumuli di guano sono comunque l’unico inconveniente provocato da queste presenze. La rabbia dei pipistrelli, provocata dal virus EBL (European Bat Lyssavirus) in Italia non è mai stata registrata, ed è veicolata soprattutto dal serotino comune (Eptesicus serotinus), un pipistrello forestale finora raccolto soltanto in via Grazzano. Il loro ingresso all’interno delle case è un fatto episodico ed è generalmente legato a particolari disposizioni dei posatoi, che in certi casi mettono in comunicazione l’esterno delle abitazioni con il loro interno. I cassonetti delle persiane avvolgibili poco utilizzate, ad esempio, consentono a questi animali di riposare di giorno, ma la loro struttura lascia libero l’accesso in varie direzioni. La lunga fessura attraverso la quale cala la persiana di regola costituisce la principale via esterna d’accesso al rifugio. La fessura interna, compresa tra il cassonetto e la faccia interna dell’avvolgibile, e il lungo sportello per le manutenzioni, interno e spesso sconnesso, costituiscono la più frequente via di penetrazione dell’animale in casa. Può così capitare di trovare un pipistrello svolazzare in casa anche con le finestre chiuse. In questi casi conviene spegnere la luce, aprire le finestre e uscire dalla stanza. Così com’è apparso, sparirà. Il Pipistrello di Kuhl è però forse davvero l’unico da considerare con attenzione, visto che rappresenta più del 90% dei dati riferiti alle abitazioni. Si tratta del resto dell’unico microchirottero europeo in via di espansione proprio per la sua capacità di colonizzare le case, che utilizza anche a fini riproduttivi. Le sue nursery, costituite da discreti numeri di femmine gestanti, sono per lo più sospese dietro le grondaie. Tra maggio e luglio è possibile individuarne facilmente la posizione, ricercando gli accumuli di escrementi, che in questo caso sono particolarmente abbondanti e disposti in lunghe file sotto le grondaie che li ospitano. Se ne propone pertanto una scheda biologica che fornisce alcuni dettagli utili sia a riconoscerlo, sia a valutare correttamente i problemi legati alla sua presenza nelle abitazioni. Pipistrello di Kuhl o Pipistrello albolimbato Pipistrellus k. kuhlii (KUHL, 1817) Di minuscola taglia, il pipistrello di Kuhl pesa mediamente 8 grammi. Dorsalmente ricoperto di pelo ocra-brunastro, ha il ventre di color grigiastro o grigio-giallastro. Il muso e le orecchie sono bruno-nerastre, l’uropatagio è del tutto nudo. Il bordo del patagio alare compreso tra quinto dito e zampa, è bianco per 1-2 millimetri. Da questa caratteristica deriva il suo nome comune italiano pipistrello albolimbato, che significa “pipistrello dal bordo alare bianco”. Il suo avambraccio va da 31 a 37 millimetri ed il suo cranio è più lungo di 11,9 millimetri. La specie si può confondere con il pipistrello di Nathusius (Pipistrellus nathusii: dorso dell’uropatagio peloso per metà lunghezza, avambraccio 32-37 millimetri, quinto dito dell’ala 43-48 millimetri) e più facilmente con il pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus: avambraccio 28-35 millimetri, cranio più corto di 11,8 millimetri). L’esame degli incisivi superiori fornisce i migliori criteri di riconoscimento. Il pipistrello di Kuhl si riproduce una volta all’anno, in nursery di una ventina di femmine che partoriscono un paio di piccoli ciascuna in giugno-luglio. Antropofilo, vive e alleva la prole negli edifici dei centri urbani e rurali ove costituisce cospicue nursery sotto le grondaie, al riparo delle tegole dei tetti o nelle fessure di muri e cornicioni. Per questo motivo è la specie che più spesso interferisce con l’uomo entrando nelle case o insediandosi talora nelle casse delle persiane avvolgibili. L’abbandono dei siti di riproduzione ed allevamento dei piccoli avviene tra agosto e settembre, e in queste occasioni i pipistrelli di Kuhl entrano sovente in soffitte ed abitazioni, talora in discreto numero ed appaiono totalmente disorientati. Queste “invasioni” possono provocare un certo fastidio, ma si risolvono in breve tempo con lo spontaneo allontanamento di tutti gli animali. Il pipistrello di Kuhl ha un volo rapido e agile e cattura piccoli insetti volanti. Emerge dal nascondiglio diurno a tarda ora, per lo più nella totale oscurità, ma alla fine dell’inverno può talora volare di giorno. La specie sembra essere sedentaria e può vivere almeno 8 anni. Il letargo di questo Chirottero va da Novembre a Marzo, ma la specie può talora volare già a febbraio. Distribuito in Europa meridionale e sud-occidentale, il Pipistrello di Kuhl è stato descritto su esemplari provenienti da Trieste. Il suo areale di distribuzione copre tutto il Bacino del Mediterraneo, il Portogallo, gran parte della Francia, Svizzera, Austria, ad Est fino al Caucaso. Si tratta della specie più comune in tutta la pianura e nelle zone collinari della regione Friuli Venezia Giulia e per la sua forte antropofilia sembra in discreta espansione. Un pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), il chirottero antropofilo più frequente nelle case di Udine (Foto L. Lapini). Luca Lapini, Teriologo del Museo Friulano di Storia Naturale 20 dicembre 2010 Bibliografia di riferimento LAPINI L., 1997. Animali in città. Anfibi, Rettili e Mammiferi del Comune di Udine. Comune di Udine, Settore Attività Culturali ed Educative ed., Udine: 1-149. Distribuzione generale della specie.