commemmorato i soldati del secondo corpo darmata polacco.1

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commemmorato i soldati del secondo corpo darmata polacco.1
C I T T A’ D I M O T T O L A
PROVINCIA DI TARANTO
UFFICIO STAMPA
e-mail: [email protected]
Comunicato Stampa
Domenica 15 novembre, la città di Mottola e il Governo polacco hanno commemorato, nel corso di
una solenne cerimonia, i soldati del II° Corpo d’Armata Polacco che, di stanza a Mottola dal 1944
al 1946, contribuì, insieme alle Forze Alleate, a liberare l’Italia dalla dittatura nazifascista.
Uno dei momenti salienti della giornata è stata la celebrazione, in una chiesa gremita di cittadini e
reduci, della Santa messa, officiata dal Cappellano militare padre colonnello Zbigniew Kepae,
presenti il parroco don Sario Chiarelli e il vescovo di Castellaneta Mons. Claudio Maniago il quale
ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo il ricordo di quanti hanno combattuto affinché i
popoli, senza distinzione di nazionalità, potessero ritrovare la libertà.
Al termine, la delegazione polacca ha deposto una corona di fiori davanti all’ immagine della
Vergine di Ostra Brama, situata all’interno della stessa Chiesa Madre, quindi, nell’aiuola di fronte
al sagrato è stato piantato un albero d’ulivo e scoperta una targa che sancisce il patto di amicizia e
di pace tra i due popoli.
Il sindaco dott. Luigi Pinto, nel dare il benvenuto alle autorità civili e militari presenti, ha ricordato
come a partire dal 1943 il II° Corpo d’Armata Polacco, al comando del generale Wladislaw Anders,
sostò nelle aree circostanti il centro abitato, nelle zone rurali e negli edifici privati e comunali, il
quale, in cambio dell’ospitalità aiutò la città nel trasporto degli operai e dei contadini, nel prelievo
di sale da Santa Margherita di Savoia, nei ricoveri d’urgenza presso l’ospedale civile di Taranto,
nell’assunzione di operai nel campo di San Basilio, nell’attivazione del servizio giornaliero della
tratta Bari-Taranto e nella ripresa dell’attività scolastica.
“Con questa solenne celebrazione - ha affermato - vogliamo ricordare gli eventi bellici passati e la
permanenza dell’Armata polacca in Puglia e in particolare a Mottola dove il ricordo di quel periodo
è ancora vivo e presente nella memoria dei nostri concittadini. Oggi piantiamo un ulivo, albero noto
per la solidità delle radici e la sua longevità, a simboleggiare il valore della pace e della solidarietà
tra le nazioni”.
Nel suo intervento il dott. Pinto ha espresso l’augurio e la speranza che esso possa crescere sano e
forte insieme ai più nobili valori della civiltà e della tolleranza. Un auspicio che all’indomani dei
gravi attentati di Parigi, assume un forte significato simbolico.
Egli ha concluso il suo discorso con un saluto e un ringraziamento in lingua polacca in segno della
grande amicizia che lega la città di Mottola al popolo polacco e che oggi risulta ancora più salda.
All’importante manifestazione, organizzata dall’Amministrazione comunale con il contributo del
cap. Domenico Rotolo, già capo sezione dell’archivio storico della marina militare e storico locale,
ha partecipato Anna Maria, figlia del generale Anders che alloggiò a Mottola, in un’abitazione di
via Purgatorio, mentre Casa Isabella fu sede della stesso Comando, dal 1944 al 1946. Il sindaco
d’allora Sebastiano D’Aprile conferì, nel novembre del 1945, la cittadinanza onoraria al generale
Marjan Roman Przewlocki.
Quella del generale Anders e della sua Armata è l’incredibile storia di uomini che, pur avendo
combattuto per la libertà di altri, non ottennero la libertà della propria Patria
Fu solo dopo la guerra che i polacchi scoprirono che Churchill e Roosevelt, proprio coloro che
avevano assicurato alla Polonia libertà e indipendenza, l’avevano invece segretamente data a
Stalin.
Di questi valorosi combattenti non ne volle parlare nessuno e si dovette aspettare fino al 1989, ossia
la fine della Guerra Fredda, perché le loro imprese fossero riconosciute e ricordate nella Polonia
democratica.
Il generale Anders dedicò tutta la sua vita alla difesa delle libertà democratiche, distinguendosi per
coraggio, per la grande preparazione militare e per l’umanità con la quale si prese cura del destino
dei propri soldati.
A seguito dell’invasione congiunta della Polonia da parte dei tedeschi e dei russi, molti fuggirono e
molti altri furono imprigionati, tra questi c’era anche Anders, quando nel 1941 Hitler invase a
sorpresa l’Unione Sovietica, venne siglato un accordo polacco-sovietico (con il governo di Sikorski
esiliato a Londra) per la formazione di una Armata polacca al fine di respingere i tedeschi.
Il compito fu dato ad Anders al quale furono affidate le sorti di circa 110.000 compatrioti tra cui
20.000 donne e altrettanti bambini, successivamente riceverà il comando del II° Corpo d’Armata,
formato da unità militari bene addestrate e attrezzate con armi moderne. Gli alleati lo invitarono a
combattere con i suoi soldati in Italia, e qui si distinse non solo partecipando a battaglie vittoriose,
tra le quali Montecassino, ma anche per la sua umanità.
Il nuovo regime comunista, insediatosi nel frattempo a Varsavia, lo priverà della cittadinanza
polacca insieme ad altri 75 generali e ufficiali superiori.
Nel 1946 lasciò l’Italia e dall’8 agosto del 1954 fece parte del “Consiglio dei Tre”, organo che
sostituì il presidente della Repubblica di Polonia in esilio.
Impiegherà il resto della sua vita per perseguire l’ideale di una Polonia democratica e libera che non
poté vedere visto che morì a Londra il 12 maggio del 1980 e per suo espresso volere fu sepolto a
Montecassino, nel cimitero militare, che accoglie oltre 1000 dei suoi soldati morti in quel luogo nel
maggio del 1944.
Per commemorare questi valorosi soldati, domenica mattina sono giunti a Mottola oltre 250
cittadini polacchi, tra reduci, militari in alta uniforme e funzionari dell’ambasciata di Polonia.
Sono intervenuti il Sottosegretario agli Affari Esteri della Repubblica di Polonia Jan Stanislaw
Ciechanowski e l’ambasciatore in Italia Tomasz Orlowski i quali hanno detto come il
commemorare uomini che hanno combattuto per la libertà della Patria, significa per la Polonia di
oggi, riappropriarsi della propria storia e della propria identità.
La cerimonia è stata preceduta dall’esecuzione dei due inni nazionali e dall’Inno alla Gioia eseguiti
dalla banda “U. Montanaro”, insieme al coro degli alunni delle scuole primarie.
All’importante manifestazione imperniata sul ricordo e sulla memoria hanno partecipato: il
consigliere regionale Luigi Morgante, in rappresentanza del Presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano; dott. Umberto Guidato, Prefetto di Taranto; dott. Stanislao Schimera, questore di
Taranto, capitano di vascello Danilo Ronchi, in rappresentanza dell’ammiraglio Edoardo Serra;
comandante provinciale dei carabinieri di Taranto colonnello Daniele Sirimarco; comandante della
compagnia carabinieri di Massafra cap. Vito Luigi Coppola; maresciallo Rosario Mascariello
comandante la locale stazione C.C.; il responsabile della tenenza di finanza di Castellaneta, il
comandante della Polizia Locale di Mottola magg. Vito Caramia; il presidente del consiglio
comunale di Mottola dott. Carlo De Fiori; i consiglieri comunali Cosimo De Pace e Giuseppe
Torsello; gli assessori Gianni Bello, Giuseppe Fontana, Franco Gentile, Annamaria Notaristefano; i
dirigenti scolasti Chiara Conte e Pietro Rotolo e la dirigente comunale dott.ssa Maria D’Onghia che
ha coordinato l’organizzazione dell’accoglienza della delegazione ospite.
Addetto Stampa
dott. Cosimo Damiano TRAMONTE