scenario sanita` nazionale - Ordine dei Medici di Ferrara

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scenario sanita` nazionale - Ordine dei Medici di Ferrara
SCENARIO SANITA' NAZIONALE
Rassegna Stampa del 24 dicembre 2014
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INDICE
SCENARIO SANITA' NAZIONALE
24/12/2014 Corriere della Sera - Milano
Maroni: in consiglio vorrei un testo condiviso da tutti
5
24/12/2014 Corriere della Sera - Milano
La giornata più lunga della Riforma
7
24/12/2014 Corriere della Sera - Milano
Come cambiano le 15 Asl Saltano settanta manager
9
24/12/2014 Corriere della Sera - Milano
Ospedali privati e budget Niente controlli trimestrali
10
24/12/2014 Il Sole 24 Ore
Milleproroghe, spunta la sanatoria per la Liguria
11
24/12/2014 Il Sole 24 Ore
Medicina Futura, via al minibond
13
24/12/2014 Il Sole 24 Ore
Fondi per la salute, tagli «reali» oltre i due miliardi
14
24/12/2014 Il Sole 24 Ore
Nuovi Lea a gennaio ma il Patto è al palo
15
24/12/2014 La Repubblica - Bari
Vendola: "Un cambio forte nelle Asl"
16
24/12/2014 La Repubblica - Bari
La Gentile attacca Fiore "Salute, scommessa persa? Tu contavi più degli altri"
17
24/12/2014 La Repubblica - Bologna
Venturi: "La mia priorità alle liste d'attesa"
18
24/12/2014 La Repubblica - Milano
Riforma della sanità la giunta si spacca i ciellini non votano
19
24/12/2014 La Repubblica - Milano
Meno controlli sui privati ticket in base al reddito "Ma li aboliremo presto"
20
24/12/2014 La Repubblica - Torino
Medici, il neopresidente "Saremo cani da guardia della riforma sanitaria"
22
24/12/2014 La Stampa - Torino
Stavolta l'influenza non rovina il Natale "Picco a fine gennaio"
23
24/12/2014 Il Messaggero - Nazionale
La truffa dei massaggi: «Diecimila prestazioni pagate e mai eseguite»
24
24/12/2014 Il Messaggero - Nazionale
Test tutti negativi, scagionato il Fluad
25
24/12/2014 Il Messaggero - Ancona
I sindacati alla Procura:l'Urbani non e' a norma
26
24/12/2014 Il Giornale - Nazionale
Morti sospette: scagionato l'antinfluenzale
27
24/12/2014 Il Giornale - Milano
Patto Lega-Forza Italia sulla riforma della sanità
28
24/12/2014 Avvenire - Milano
Riforma Sanità senza ok Ncd Possibili modifiche in Consiglio
29
24/12/2014 Avvenire - Nazionale
I dodici Gesù di Monza Nati fragili. E custoditi
30
24/12/2014 Avvenire - Nazionale
I medici cattolici contro il Codice: «Attacca l'obiezione di coscienza»
32
24/12/2014 Avvenire - Nazionale
Per eterologa e celiachia l'assistenza sarà garantita
33
24/12/2014 Libero - Nazionale
Scagionato il vaccino anti-influenzale «Non c'è relazione con le morti sospette»
34
24/12/2014 Libero - Milano
Maroni approva la riforma sanitaria senza Ncd
35
24/12/2014 ItaliaOggi
E-sigaretta alla cannabis
37
24/12/2014 ItaliaOggi
Eterologa, un registro nazionale per i donatori
38
24/12/2014 MF - Nazionale
Kos (Cir) si rafforza in India
39
24/12/2014 L'Espresso
EBOLA
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SCENARIO SANITA' NAZIONALE
30 articoli
24/12/2014
Corriere della Sera - Milano
Pag. 1.2
(diffusione:619980, tiratura:779916)
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il colloquio
Maroni: in consiglio vorrei un testo condiviso da tutti
«Penso a un sistema sanitario che funzioni per i prossimi 20 anni»
Simona Ravizza
La riforma della Sanità è appena stata approvata in giunta (con l'astensione sofferta di Ncd) e il governatore
Roberto Maroni, galvanizzato, già rilancia: «In consiglio regionale vorrei l'unanimità. Mi piacerebbe un testo
condiviso anche con l'opposizione. Per avere la legge entro l'equinozio di primavera».
I tempi annunciati per il passaggio in giunta sono stati rispettati, ma tra maldipancia e polemiche tutte interne
alla maggioranza di centrodestra. Il rischio è che la bozza del leghista Fabio Rizzi, già modificata per
stemperare le perplessità di Forza Italia, venga stravolta in terza commissione e in consiglio regionale. C'è
già chi pensa che l'aula del Pirellone diventerà un campo di battaglia come appena successo per la Legge sul
consumo di suolo: «Ma io non ho questo timore - assicura Maroni -. Quel provvedimento, per dire, in giunta
era passato all'unanimità a riprova del fatto che non bisogna mai abbassare la guardia. Sono pronto ad
accettare la sfida».
E il governatore Maroni intende giocare la partita in prima persona. «Coordinerò io il gruppo di lavoro sulla
riforma della Sanità -. Presiederò un tavolo tecnico-politico. Sono stato eletto dai lombardi per fare e io voglio
modificare il sistema sanitario che c'è e funziona, per adeguarlo alle esigenze dei prossimi 20 anni. Sono
riuscito da ministro a fare approvare la Legge Biagi e la Riforma sulle pensioni, confido di raggiungere anche
questo risultato».
Per farlo, Maroni pensa alla nascita del super-assessorato che unisca Sanità e Famiglia: «È un'unificazione
fondamentale per avere una regia unica ed evitare duplicazioni nell'offerta di cure - spiega -. A tal proposito,
una relazione lasciata dal precedente direttore generale della Sanità, Carlo Lucchina, poco prima di
andarsene, segnala un risparmio tra i 60 e i 70 milioni di euro l'anno». Ma proprio la creazione di un
assessorato unico, ieri, ha portato l'assessore alla Sanità Mario Mantovani a presentare le dimissioni, poi
rifiutate. I rapporti, comunque, appaiono tesi: «Io non ne faccio mai una questione personale. Gli assessorati
sono il mezzo per realizzare il programma di governo, non il fine. Anche Forza Italia (con la coordinatrice
regionale, Mariastella Gelmini, ndr ) condivide la decisione di unificarli. Troveremo la persona giusta».
L'idea di Maroni resta quella di un testo aperto, che può raccogliere il contributo di tutte le forze politiche. Per
Ncd, però, il testo è da buttare (o quasi): «Ho accettato di buon grado l'astensione dei loro due assessori
(Mauro Parolini, Commercio e Turismo e Mario Melazzini, Attività produttive, ndr ) perché sono convinto che
non vogliono salvaguardare gli interessi di un sistema sanitario che io voglio cambiare. Ncd, sono convinto,
non ha nessuna pregiudiziale». Il partito dell'ex governatore Roberto Formigoni è preoccupato soprattutto che
la nascita di percorsi di cura ben delineati nel pubblico vada a scapito della Sanità privata e della libertà di
scelta dei cittadini. «Il principio sarà salvaguardato - replica Maroni -. Io non voglio punire i privati, ma
innescare una vera competizione con il pubblico, oggi troppo spesso penalizzato per problemi di budget e
questioni organizzative».
Di qui la scelta di unire in un'unica filiera tutto il percorso di cure, da quelle ospedaliere a quelle sotto casa:
«La nascita delle aziende integrate per la salute e l'assistenza (Aisa) è uno dei punti qualificanti della riforma
- rimarca Maroni -. Lo stesso vale per la riduzione delle Asl da 15 a 5». Ma non c'è solo il riassetto delle rete
sanitaria: «Sono convinto che la Regione debba prendersi in carico il problema delle assicurazioni contro gli
errori clinici, una questione che assilla i medici che non dovranno più affrontare il problema in prima persona.
Devono lavorare tranquilli».
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SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Corriere della Sera - Milano
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La sfida Non si ripeterà
la battaglia per la legge sul consumo di suolo
I lavori Coordinerò io il gruppo di lavoro:
la regia unica un bene per gli ammalati
Foto: Governatore Roberto Maroni (Lega) è presidente della Regione da marzo 2013
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Corriere della Sera - Milano
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La giornata più lunga della Riforma
L'approvazione dopo una trattativa non stop di 24 ore tra Lega e Forza Italia. Delusione Ncd Mantovani:
lascio, non sono abbarbicato alla poltrona. Ma il governatore gli rinnova la fiducia Il compromesso Passa la
bozza Rizzi dopo una serie di ritocchi. La legge entro primavera 2015
Simona Ravizza
La giornata più lunga della riforma sanitaria. Approvata all'ultimo momento utile prima di Natale. Dopo una
trattativa non stop di 24 ore tra i partiti di maggioranza del centrodestra, ieri sera, è stato fatto passare dalla
giunta del Pirellone il testo destinato a cambiare in modo radicale l'offerta di cure in Lombardia: cadono gli
steccati tra ospedale e territorio, per inserire i pazienti in una filiera sanitaria unica. L'obiettivo? «Una presa in
carico globale dei malati».
Una svolta, a 17 anni dalla legge 31 del 97, che ha creato il modello lombardo - unico in Italia - in cui gli
ospedali pubblici e privati sono stati messi sullo stesso piano, e pagati con soldi pubblici, in nome della
cosiddetta libertà di scelta dei cittadini.
Le norme definitive entro la primavera. La riforma della Sanità, che adesso inizierà il suo cammino in Terza
commissione e in consiglio regionale per diventare legge, vede arrivare il via libera di Forza Italia sulla
proposta del leghista Fabio Rizzi, ma con una serie di ritocchi politici. Aggiustamenti all'insegna del «principio
di libertà di scelta consapevole e responsabile tra pubblico e privato». Resta contrario, invece, il Nuovo
Centrodestra, partito dell'ex governatore Roberto Formigoni: «Viene buttata via l'eccellenza attuale - dice il
consigliere ncd Angelo Capelli - in nome di una centralizzazione dell'offerta».
Uno dei punti chiave della riforma sanitaria è il passaggio dal «curare» al «prendersi cura». Non è solo una
questione di terminologia: l'idea, almeno sulla carta, è di inserire i pazienti all'interno di un percorso che tiene
insieme le cure in ospedale e le cure sul territorio, poliambulatori e consultori, presidi sanitari e presidi sociosanitari. Tutto sotto un'unica regia, al contrario di adesso. «È necessario adeguare il sistema lombardo alle
nuove complessità che si profilano per i prossimi decenni (come l'allungamento dell'aspettativa di vita e delle
cronicità) - si legge nella delibera -. Bisogna superare la netta divisione tra politiche sanitarie e politiche socio
sanitarie per fare confluire risorse, energie e competenze professionali in unico sistema, coordinato da
un'unica regia». Nascerà l'assessorato unico, che accorperà Sanità e Famiglia. «Sono pronto a dimettermi fin
d'ora - dice a tal proposito l'assessore alla Sanità Mario Mantovani -. È il motivo per cui ho offerto le mie
deleghe al governatore Roberto Maroni, che però le ha rifiutate, riconfermandomi la fiducia. Ma io non sono
abbarbicato alla poltrona».
Inizialmente spiazzato dall'arrivo della bozza di riforma sanitaria della Lega - che ha scalzato quella
elaborata dagli uffici sanitari e legislativi - alla fine il partito di Berlusconi è riuscito a fare accogliere le sue
richieste: «Le grandi realtà ospedaliere (come il Niguarda) e di ricerca (come l'Istituto dei tumori e il Besta)
non saranno assorbite nella filiera sanitaria - spiega il capogruppo Claudio Pedrazzini -. Nascerà, all'interno
dell'assessorato, una super Agenzia per la tutela della salute con compiti di programmazione e acquisto delle
prestazioni sanitarie; e, soprattutto, la Sanità privata continuerà a offrire le prestazioni in un sistema di
sussidiarietà orizzontale (con il pubblico e il privato che si integrano a vicenda)».
Rimane della proposta Rizzi, nonostante i maldipancia nella maggioranza, la previsione di un contratto di
lavoro lombardo (con una busta paga, verosimilmente, più alta), un sistema assicurativo contro gli errori
medici in capo al Pirellone e la costituzione di un consorzio dei farmaci, con compiti di controllo che si
sovrappongono a quelli dell'Agenzia italiana del farmaco. No, invece, da Ncd: «I due assessori si sono
astenuti - sottolinea Alessandro Colucci, coordinatore regionale -. Vengono replicati modelli già falliti altrove».
@SimonaRavizza
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SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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24/12/2014
Corriere della Sera - Milano
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17,5 I miliardi di budget della Sanità (è l'80% del bilancio della Regione)
120 I giorni dal sì alla legge entro i quali nascerà il «contratto lombardo»
17 Gli anni passati dall'ultima riforma sanitaria
Chi sono
Dall'alto Claudio Pedrazzini (Forza Italia) e Angelo Capelli (Ncd): sulla riforma
della Sanità
i due partiti
sono distanti
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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24/12/2014
Corriere della Sera - Milano
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(diffusione:619980, tiratura:779916)
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La riorganizzazione
Come cambiano le 15 Asl Saltano settanta manager
Non ci saranno più le 15 Asl come le conosciamo oggi: i compiti di acquisto delle prestazioni sanitarie e di
programmazione dell'offerta di cure saranno concentrati - su richiesta di Forza Italia - in una Agenzia per la
tutela della salute (Ats), all'interno dell'Assessorato unico. Sul territorio, al posto delle Asl, ci saranno le
Articolazioni socio-sanitarie locali (Assl), da considerare come braccia operative dell'Ats: «La riorganizzazione
porterà a un risparmio di 70 poltrone apicali delle vecchie Asl».
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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24/12/2014
Corriere della Sera - Milano
Pag. 3
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Ospedali privati e budget Niente controlli trimestrali
È sparito il sistema di vendor rating, «ovvero la revisione dell'offerta di ogni ospedale su base trimestrale
spostando quote di budget tra le diverse strutture, in base alle necessità derivanti dalle liste di attesa e dai
prezzi praticati». «A queste condizioni nessun ospedale privato - si era lamentato Gabriele Pelissero,
presidente dell'Aiop - potrebbe più lavorare». Cancellato il vendor rating , nella versione ufficiale della riforma
sanitaria è stato inserito il principio di «sussidiarietà orizzontale», tipico dell'epoca formigoniana, tra ospedali
pubblici e privati.
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Eliminato il «vendor rating»
24/12/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 6
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Milleproroghe, spunta la sanatoria per la Liguria
Marco Rogari
ULTIME LIMATURE
Ieri ancora ritocchi
al capitolo ambientale,
Sistri compreso
Sicuro il «pacchetto»
sul pubblico impiego
ROMA
Proroga di un anno della privatizzazione della Croce rossa italiana e slittamento al gennaio 2016 della nuova
remunerazione delle farmacie. Anche un mini-pacchetto sanità farà parte del decreto milleproroghe che, a
meno di sorprese dell'ultima ora, sarà varato oggi dal Consiglio dei ministri (v. Il Sole 24 Ore di ieri). Ma
ancora ieri restavano da sciogliere diversi nodi. A cominciare da quello dei circa mille precari collegati alla
partita del personale in esubero nelle Province in via di dismissione, al centro ieri di un nuovo incontro tra
Governo e sindacati. Il lavoro di affinamento ha riguardato anche il capitolo ambientale. Con il risultato di
mettere in discussione anche la proroga al 31 dicembre delle sanzioni legate al Sistema di tracciabilità dei
rifiuti (Sistri), che fino a ieri era considerata certa.
Un'altra questione aperta, sulla quale hanno a lungo lavorato i tecnici del Governo (compresi quelli del
ministero dell'Economia) è quella legata alle misure riguardanti l'emergenza relativa alle recenti alluvioni,
inclusa quella che ha colpito le popolazioni della Liguria. In quest'ultimo caso tra le ipotesi valutate dai tecnici
c'è quella di ricorrere a una mini-sanatoria delle sanzioni collegate agli eventuali mancati pagamenti degli
adempimenti fiscali in scadenza nei giorni scorsi. Sul fronte delle emergenze dovrebbero anche arrivare lo
slittamento al 28 febbraio 2015 della scadenza bandi di gara per l'affidamento dei lavori relativi a interventi
contro il dissesto idrogeologico e la proroga per tutto il prossimo anno del commissario delegato agli
interventi di ripristino dai danni provocati in Sardegna dall'alluvione del novembre 2013.
Tra i punti fermi della bozza preparata per il Consiglio dei ministri la proroga di un anno per la
rideterminazione verso l'alto dei compensi dei manager della pubblica amministrazione. Quello sul pubblico
impiego dovrebbe essere uno dei capitoli più "pesanti" con la possibilità di nuove assunzioni a tempo
indeterminato da turn over ammesse dal decreto Madia per tutto il 2015. Dovrebbe poi scattare la proroga dal
1° luglio al 1° settembre 2015 per la soppressione delle sezioni staccate dei Tar che non sono sedi di Corte
d'appello (eccetto Bolzano) e dal 1° gennaio al 1° luglio 2015 dell'avvio del processo amministrativo digitale.
Il decreto dovrebbe anche "concedere" quattro mesi in più per la chiamata degli associati «abilitati» nelle
università. Per tutto il prossimo anno sarà poi operativa la stretta su personale e consulenze per Sogei, Gse e
Consip. Le strutture statali vedranno anche prolungato di un anno il blocco dell'adeguamento automatico dei
canoni di locazione passiva per gli immobili condotti dalle amministrazioni pubbliche.
Tra le altre misure, la proroga a fine 2015 per i servizi pubblici di trasporto non di linea e lo slittamento di
termini per alcune opere infrastrutturali: il passante ferroviario di Torino, l'Asse autostradale Trieste-Venezia e
la tratta Colosseo-Piazza Venezia della Metro C di Roma.
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C LA PAROLA CHIAVE
Sistri
Il Sistri è il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Si tratta di un sistema informativo delineato dal
ministero dell'Ambiente italiano per monitorare i rifiuti pericolosi adsicurandone la tracciabilità. Il decreto
milleproroghe dovrebbe consentire il differimento alla fine del prossimo anno della scadenza per consentire la
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Dl di fine anno. Ipotesi mini-perdono delle sanzioni per i mancati pagamenti fiscali degli alluvionati - Rinvio di
un anno per la privatizzazione della Croce rossa
24/12/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 6
(diffusione:334076, tiratura:405061)
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
tenuta in modalità elettronica dei registri di carico e scarico e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti
trasportati.
LE MISURE ALLO STUDIO
SANITÀ
Slitta la privatizzazione della croce rossa
Previste anche due proroghe nel settore della sanità: da un lato viene rinviata di un anno la privatizzazione
della croce rossa italiana (che doveva partire dal 2015). Per quel che riguarda poi i farmacie, slitta anche qui
al 1° gennaio 2016 la definizione delle modalità per la remunerazione
MANAGER PUBBLICI
Si allunga lo stop all'aumento dei compensi
Tra le misure del milleproroghe, si allunga lo stop all'aumento dei compensi dei dirigenti pubblici: viene
prorogato al 31 dicembre 2015 il tetto per i compensi ai componenti degli organi di indirizzo, direzione e
controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali
SISTRI
Allo studio la proroga per la tracciabilità dei rifiuti
Per quel che riguarda il Sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri) in discussione nel milleproroghe lo
spostamento al 31 dicembre 2015 il termine previsto, per «consentire la tenuta in modalità elettronica dei
registri di carico e scarico e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati» e «l'applicazione delle
altre semplificazioni»
ALLUVIONI
Ipotesi proroghe scadenze fiscali per la Liguria
Nel milleproroghe potrebbero entrare anche il rinvio delle scadenze fiscali per le zone colpite dalla alluvione
in Liguria. Allo studio la proroga al 28 febbraio 2015 del termine per la pubblicazione dei bandi di gara e per
l'affidamento dei lavori relativi a interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
24/12/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 21.25
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Medicina Futura, via al minibond
Un minibond da 8 milioni di euro, un finanziamento soci per analogo ammontare e l'utilizzo di 31 milioni
arrivati dal pagamento dei crediti verso la pubblica amministrazione. Totale: 47 milioni di euro di risorse che
servono per crescere in Italia e all'estero. Il gruppo Medicina Futura, attivo nel settore dei servizi di assistenza
sanitaria in regime di accreditamento con il Ssn attraverso nove strutture, avvia un articolato intervento
finanziario per mettere in opera il suo piano industriale 2014-2018. E lo fa associando strumenti "vecchi" (il
finanziamento soci) con strumenti "nuovi" (il minibond).
Quest'ultimo ha una durata settennale, è di tipo senior unsecured (cioè non garantito) e paga agli investitori
una cedola semestrale che equivale a un tasso d'interesse annuale del 5,80%-6,25% lordo. L'emissione è
stata curata da Bim, nella veste di arranger. A questa operazione, come detto, si unirà l'apporto di capitali
propri mediante finanziamento soci per 8 milioni di euro e l'utilizzo della liquidità derivante dal pagamento dei
crediti verso la Pa di circa 31 milioni entro il 20014-2015.
Si tratta della "benzina" che servirà al gruppo, fondato nel 1973 dalla famiglia Improta, per sostenere il piano
industriale e la crescita a medio-lungo termine. Il piano ha l'obiettivo di aumentare fatturato, margini e
marginalità del gruppo principalmente attraverso una crescita per linee esterne anche nel settore non
convenzionato sia in Italia che all'estero. In particolare - si legge su un comunicato - sul territorio locale sono
state già deliberate alcune operazioni chiave nel settore ospedaliero, quali ad esempio la costruzione di un
nuovo ospedale per circa 12 milioni. Per quanto concerne la dimensione nazionale, invece, il gruppo
Medicina Futura ha già fatto il salto con l'acquisizione della clinica di riabilitazione Santa Rita a Roma per 6
milioni. Sul piano più internazionale, infine, il Gruppo sta vagliando alcune opportunità che permetterebbero di
entrare in mercati strategici con la creazione di poli sanitari all'estero. Il minibond serve anche per questo.
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SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Mercato. Emissione da 8 milioni per finanziare la crescita in Italia e all'estero
24/12/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 33
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Fondi per la salute, tagli «reali» oltre i due miliardi
Roberto Turno
Come nel gioco dell'oca, il Fondo 2015 per la salute aumenta di 2 miliardi, ma la dote vera per la sanità si
ridurrà per gli italiani di una cifra anche superiore. Un passo avanti, più di uno indietro. Effetto dei tagli alle
regioni da 4 miliardi, che in un modo o nell'altro i governatori riverseranno proprio sulle cure: chi dice per 2
miliardi, chi ritiene ben di più. È a partire dalla sforbiciata alle risorse regionali (cui si aggiungono però altri 2,3
miliardi ereditati dal passato) che va letta la manovra 2015 che tocca l'assistenza sanitaria pubblica il
prossimo anno.
Un anno che si annuncia in salita per la sanità, a cominciare dalla ritardata partenza del "Patto per la salute
2014-16" (si veda articolo in basso) che però nella legge di stabilità ha trovato una prima conferma con
l'applicazione di un primo pacchetto di norme di rilievo, anche se di sicuro non risolutive sul piano generale. E
tuttavia in rampa di lancio con la manovra ci sono, tra le tante, le nuove regole sui collegi sindacali, il riordino
degli Izs (Istituti zooprofilattici sperimentali), i dipartimenti di prevenzione. Poi la stretta per i dispositivi medici
e il ricorso massiccio all'Hta. Ma anche la decadenza dei manager delle aziende sanitarie per il mancato
rispetto degli obiettivi di salute e assistenziali loro assegnati. E l'addio dei governatori commissari alla salute
nelle regioni sotto tutela da parte del Governo.
Non manca anche con la manovra 2015 un importante capitolo sui farmaci. A partire dalla proroga di un anno
della revisione straordinaria del Prontuario farmaceutico in base al criterio costo-beneficio ed efficacia
terapeutica dei medicinali, che dovrà prevedere anche i prezzi di riferimento per categorie terapeutiche
omogenee. E ancora sui farmaci, ecco l'emendamento presentato dalla ministra Lorenzin al Senato, che ha
stanziato 1 miliardo in due anni per i prodotti innovativi, a partire da quelli per il superfarmaco destinato a
sradicare (e non semplicemente a curare) l'epatite C.
Altra voce importante è quella che riguarda il personale del Ssn. Con un tasto delicato che anche per il 2015
viene schiacciato dal Governo: il blocco della contrattazione e degli incrementi di stipendio. Ma nel testo ci
sono anche disposizioni per la definizione di ruoli, competenze, relazioni professionali e responsabilità
individuali e d'equipe riguardanti compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie (infermieri, ostetrici,
tecnici della riabilitazione e della prevenzione), attraverso specifici percorsi formativi. Materia scottante, nel
settore, anche se si afferma che non saranno assolutamente toccate le competenze dei medici su
prevenzione, diagnosi e terapia. Un aspetto che potrà avere importanti effetti finanziari per le regioni, è invece
la ridefinizione dei «pesi » per il riparto del Fondo sanitario nel segno dei costi e fabbisogni standard: senza
intesa Stato e regioni entro fine aprile 2015, si applicheranno gli attuali criteri.
Se alle regioni arrivano i tagli, compensati in parte dalla proroga del patto verticale incentivato con i comuni (1
miliardo) e dalla rinegoziazione dei mutui (100 milioni) , non mancano però aperture di credito su altri versanti
per la sanità. È un elenco che va dall'incremento dei fondi per la non autosufficienza (400 milioni nel 2015 e
250 dal 2016), le politiche sociali (250 milioni dal 2015), il lavoro per i disabili ( 20 milioni l'anno), gli screening
neaonatali (5 milioni in più), gli indennizzi ai danneggiato da emotrasfusioni (535 milioni fino al 2018), la lotta
alle ludopatie (509 milioni l'anno), il centro di adrodeterapia di Pavia (30 milioni in tre anni), la maggiorazione
dei benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto per 10 anni. Infine l'asso nella manica calato sul
tappeto nella fase finale della manovra al Senato: la nascita del registro dei donatori per la fecondazione
eterologa: avrà una piccola dote (700mila euro nel 2015, poi 150mila l'anno), ma un sicuro effetto di
sicurezza.
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SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Sanità. Bloccata la contrattazione degli stipendi
24/12/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 33
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Nuovi Lea a gennaio ma il Patto è al palo
Barbara Gobbi
I nuovi Lea, ha annunciato ieri Beatrice Lorenzin, con i trattamenti per l'eterologa, le indagini per la celiachia e
le cure per l'endometriosi, arriveranno per metà gennaio. E anche il regolamento sugli standard ospedalieri,
dopo la prima bocciatura, dovrebbe essere licenziato tra un mese dal Consiglio di Stato. Ma arriveranno in
ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ma è l'intero Patto per la salute 2014-2016 in grave ritardo., a parte le
misure inserite nella manovra. Perché tutte le scadenze da attuare, finora, non sono state rispettate. E il
rischio è che andando verso le elezioni di maggio, le regioni saranno in altre faccende affaccendate. E il
«Patto» rischia di restare ancora in stand by, dalla firma solenne del 10 luglio scorso. Dai ticket al piano
cronicità al «Patto digitale».
Lea e ospedali a parte, il resto è al palo. Al pettine del 31 dicembre manca all'appello un sostanzioso
gruzzolo di provvedimenti che avrebbero dovuto fortificare la spina dorsale del Ssn e produrre quei risparmi
virtuosi che in teoria erano da reinvestire in efficacia e appropriatezza dei servizi e delle cure. Per il momento,
nulla di fatto. L'ultimo dell'anno presenta un saldo assai magro, quanto a Intese sui temi "clou". Che fine ha
fatto, a esempio, il Piano nazionale della cronicità per cui si prevede un accordo Stato-Regioni su proposta
del ministero della Salute? Le ultime voci lo danno in stato avanzato di lavorazione, ma sui contenuti e
soprattutto su un possibile traguardo, è nebbia fitta.
Buio pesto anche sul «Patto» per la sanità digitale, rimasto inattuato (atteso dal 10 agosto ormai) malgrado
l'annuncio affidato a un documento programmatico. Ferma anche la programmazione di una maggiore
continuità tra ospedale e territorio. L'Intesa andava approvata entro il 31 ottobre, con l'istituzione
dell'Osservatorio sull'assistenza sanitaria nelle isole minori e con l'approvazione di un documento sul sistema
di valutazione della qualità delle cure e dell'uniformità dell'assistenza (scadenze al 31 dicembre). E che dire
delle cure transfrontaliere? I provvedimenti per dare attuazione alla direttiva Ue (scadenza fine ottobre
scorso) sono fermi, come le linee guida per l'assistenza sanitaria ai detenuti negli istituti penitenziari. E poi la
proposta di riordino dei ticket (fine novembre), materia da maneggiare con cura. Chissà se, e quando,
arriverà in porto.
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SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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L'arretrato. Gli interventi in ritardo
24/12/2014
La Repubblica - Bari
Pag. 7
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Vendola: "Un cambio forte nelle Asl"
Via libera alla nomina di cinque dg "Vogliamo blindare le aziende dalle incursioni di politica e imprese"
LELLO PARISE
A P P R O F O N D I M E N T O notturno» porta consiglio. Anzi, consiglia alla giunta Vendola di tornare alla
casella di partenzae di scegliere cinque dg delle Asl che già erano stati individuati lunedì: Vito Montanaro a
Bari, Giovanni Gorgoni a Lecce, Ottavio Narracci nella Bat, Stefano Rossi a Taranto, Giuseppe Pasqualone a
Brindisi. Sembrava che a quest'ultimo manager non potesse essere conferito il nuovo incarico perché era
l'amministratore unico di una società destinataria di fondi pubblici, la Sanità service organizzata nella sesta
provincia. L'Avvocatura di lungomare Nazario Sauro annacqua l'eventuale conflitto d'interesse e anche
Pasqualone, alla fine, fa parte del quintetto. «E' un cambio forte» garantisce Nichi Vendola. «Avevamo
bisogno di continuare a lavorare a prescindere dalla prossima scadenza elettorale, con direttori generali che
hanno pieni poteri» spiega l'assessore alla Sanità, Donato Pentassuglia. Per tutta la squadra, la parola
d'ordine è la stessa: «Impermeabilizzare le Asl dalle incursioni inappropriate della politica e del sistema di
imprese» dice il governatore. La ciliegina sulla torta sarà la costituzione della «centrale unica degli acquisti»
che dovrebbe fare risparmiare un bel po' di quattrini pubblici.
«Chi aveva immaginato di vedere dei film, dovranno cambiare programma». Come a Taranto, dove sono in
ballo qualcosa come 200 milioni di euro per la costruzione di un ospedale degno di questo nome: «Ecco
perché noi blindiamo quella Asl e la facciamo difendere dall'assedio affaristico da una bandiera della legalità
quale è Rossi». Così come all'ombra di san Nicola la nomination di Montanaro, ex direttore amministrativo del
Policlinico, prende forma per «costruire un rapporto organico tra il consorziale e la Asl giacché è inaccettabile
che vivano e agiscano al di fuori di una stringente sinergia».
Vendola conclude con un'avvertenza, per esorcizzare tutti quelli che «danno addosso alla politica»:
«Selezionare le persone giuste è come giocare alla ruota della fortuna».
Foto: I PROMOSSI Vendola e l'assessore Pentassuglia con i nuovi dg di cinque Asl. Compensi tagliati del
20%: ogni manager guadagnerà 123mila 200 euro lordi
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Sanità
24/12/2014
La Repubblica - Bari
Pag. 7
(diffusione:556325, tiratura:710716)
La Gentile attacca Fiore "Salute, scommessa persa? Tu contavi più degli
altri"
Palese (Fi): "La autodenuncia di uno stimato professionista è molto grave"
(l. p.)
EX ASSESSORI contro, mentre il governatore Nichi Vendola più stupito che indignato, racconta per metà
diplomatico e per metà impacciato: «Lo spunto autocritico di Tommaso Fiore non lo capisco».
Il professore universitario prestato alla politica nei panni di tecnico, l'altro giorno non era stato tenero sulle
magnifiche sorti e progressive della sanità: «Una scommessa persa. I bilanci sono stati risanati. Ma la politica
non è riuscita a costruire modelli nuovi di democrazia» per scongiurare che ospedali o ambulatori continuino
a essere "mondi di mezzo". L'europarlamentare pd Elena Gentile, già assessore alla Salute (come Fiore), non
ci sta: «Tommaso deve stare molto attento quando parla. Anche ai tempi di Alberto Tedesco (primo
assessore alla Salute dell'era Vendola, ndr ), lui contava visto che era consulente del presidente della giunta.
Poi è stato lui stesso ad avere preso il posto di Tedesco e nel momento in cui ha deciso di lasciare l'incarico,
ha consigliato la nomina di un altro tecnico, Ettore Attolini. Sempre lui ha impostato il piano di rientroei
direttori generali delle Asl che l'esecutivo ha appena sostituito, li aveva scelti ancora lui. Di che cosa
parliamo?». La Gentile è un fiume in piena: «La Puglia è cambiata moltissimo in questi dieci anni, nonostante
quello che pensa, e dice, Fiore». Vendola, meno impulsivo nei riguardi di quella che sarà una delle teste di
serie per Sel alle regionali 2015, fa sapere: «Io so da dove siamo partiti e dove siamo arrivati. Al Policlinico,
l'ospedale in cui lavora Fiore, nel 2005 eravamo alla preistoria... Mi spiace per qualche parola polemica che
ho ascoltato. Ho imparato strada facendo che cosa è il sistema sanitario. Qualche volta sono inciampato, ma
mi sono rialzato. Né dimentico che tu devi rispondere politicamente del comportamento di una persona pure
quando questa va fuori registro». L'esternazione di Fiore non passa inosservata nemmeno a destra. Per il
deputato di Fi Rocco Palese, si tratta della «autodenuncia molto grave fatta da uno stimatissimo
professionista. Da un lato è apprezzabile, dall'altro risulta incomprensibile la decisione dello stesso Fiore di
candidarsi alle prossime elezioni in uno dei partiti del centrosinistra tutti responsabili in solido con lui e con
Vendola dello sfascio totale in cui oggi si trova la sanità».
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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IL CASO /L'EUROPARLAMENTARE PD CONTRO IL TECNICO DI SEL
24/12/2014
La Repubblica - Bologna
Pag. 4
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Venturi: "La mia priorità alle liste d'attesa"
Al congedo del dirigente dal Sant'Orsola, il saluto del rettore: "Il nuovo assessore sarà al servizio di tutti, non
del Policlinico o di Bologna"
ILARIA VENTURI
I TAGLI alla sanità non lo spaventano. «Li abbiamo da dieci anni, ne capiremo le dimensioni e risparmieremo
in settori non direttamente legati all'assistenza». La riduzione delle liste d'attesa è una priorità già decisa. «E
dovrà essere un'azione stabile, anche per gli esami normali, non solo per le urgenze. Ma non partiamo da
zero». Il neoassessore regionale alla Sanità Sergio Venturi debutta in casa, al Sant'Orsola, dove gli auguri di
Natale già programmati per ieri mattina si trasformano nel suo addio al Policlinico, diretto dal 2010, e al
tempo stesso nella prima uscita pubblica con le nuove vesti. L'aula magna è infatti al gran completo, coi big in
camice bianco in prima fila, il candidato in pectore al rettorato Gianluca Fiorentini in fondo, un commosso
Sante Tura, l'ematologo, che lo abbraccia. E Ivano Dionigi, che lo precede nel discorso ricordando come
l'esperienza fatta come direttore generale gli abbia fatto «da piedistallo, da trampolino». «Sono felice aggiunge il rettore - perché è stata riconosciuta l'eccellenza del Policlinico: gioverà a tutti. Venturi non sarà
l'assessore del Sant'Orsola né di Bologna, ma della Regione, e magari dovrà esser più attento ai cugini che
ai figli». Eppure la provenienza avrà un peso, almeno i medici universitari ci contano, per avere un ruolo nelle
scelte sanitarie, dopo anni non sempre teneri con Venturi il "decisionista". La partita cui tutti guardano adesso
è su chi arriverà al Sant'Orsola. Venturi, con la Giunta, nominerà il suo successore, sentito il rettore. «Chi
sceglierò? Non ne ho la più pallida idea. Ci ragioneremo con pacatezza». Il suo messaggio alla platea: «Mi
auguro di non trovarmi in una diversa posizione con l'università, a partire da chi prenderà il mio posto».
Girano i nomi dello sfidante Fausto Nicolini e di Gaetano Cosenza, attuale direttore dell'Asl 3 di Torino, di
Mario Tubertini, all'Irst di Meldola, e del modenese Ivan Trenti, in uscita a Reggio. Venturi intanto rivendica il
miglior bilancio di un'azienda ospedaliera in Regione nel 2014 («mi presentai 4 anni e mezzo fa in Regione
come un forestale calabrese a reclamare risorse»). E da assessore sa bene che l'attende un compito «non
dei più semplici».
Ieri, intanto, è stato ufficializzato un altro addio. Luca Baldino, direttore amministrativo dell'Ausl di Bologna,
lascia a sorpresa l'incarico «per motivi personali». Le sue funzioni, al momento, sono state affidate alla
dirigente Rosanna Campa.
PER SAPERNE DI PIÙ www.saluter.it www.pdbologna.org
Foto: LA SUCCESSIONE La nomina in Regione di Sergio Venturi ha aperto la partita per la sua successione
alla guida del Policlinico Sant'Orsola.
Girano i nomi di Fausto Nicolini, Gaetano Cosenza, Mario Tubertini e Ivan Trenti
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La nuova giunta
24/12/2014
La Repubblica - Milano
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Dimissioni dell'assessore Mantovani, ma Maroni le respinge Meno controlli per i privati, restano i ticket in
base al reddito >
ALESSANDRA CORICA E RODOLFO
LA RIFORMA delle sanità divide la maggioranza in Regione: dopo oltre trenta ore di trattative, ieri il testo è
stato approvato dalla giunta. Senza però i voti dei due assessori del Nuovo centrodestra, che si sono
astenuti. Il testo è un mix tra la proposta stilata dal leghista Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità,
e quella presentata da Forza Italia: una mediazione, che accontenta «all'80 per cento» anche Fratelli d'Italia.
Maroni fa buon viso a cattivo gioco: «Ora si apre la fase due, ci sarà tempo e modo per approfondire ogni
questione, la cosa importante era chiudere questa fase entro fine anno». La parola passa al Consiglio
regionale, in particolare alla commissione Sanità, dove si annuncia una battaglia tra i formigoniani dell'Ncd e il
resto della maggioranza. Nel testo si ribadisce il principio della libertà di scelta, si prevede la realizzazione di
una sola Asl al posto delle attuali 15 e si sottolinea la parità tra pubblico e privato, come chiesto da Forza
Italia. Che però alla fine è stata costretta ad accettare la creazione del super assessorato, per accorpare le
deleghe alla Salutee al Sociale. L'assessore Mantovani: «Ho presentato le mie dimissioni a Maroni, visto che
non sono abbarbicato alla poltrona. Ma lui le ha respinte». All'attacco le opposizioni. Umberto Ambrosoli: «Il
testo di riforma non è passato né dalla commissione né dal Consiglio, la maggioranza scavalca lo stesso
assessore alla Sanità e sfacciatamente cerca un consenso extraistituzionale con i privati».
SALA ALLE PAGINE II E III
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Riforma della sanità la giunta si spacca i ciellini non votano
24/12/2014
La Repubblica - Milano
Pag. 2
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IL PROGETTO ALESSANDRA CORICA
PRIVATI valorizzati, in accordo a quanto previsto nella proposta stilata da Forza Italia. Che, però, alla fine è
costretta ad accettare l'inserimento nel testo dell'assessorato unico, voluto dalla Lega per riunire le deleghe
alla Salute e alla Famiglia. E caro al governatore Roberto Maroni. Eccola, la riforma della sanità lombarda: il
progetto di legge è stato adottato ieri dalla giunta. Ma la partita vera si giocherà da gennaio in poi, quando il
testo arriverà in commissione Sanità. Dove inizierà la discussione a colpi di emendamenti. Obiettivo, chiudere
entro l'autunno prossimo. E partire con il nuovo sistema nel 2016, con il primo Piano socio sanitario
lombardo, della durata di 4 anni.
L'accordo è stato raggiunto ieri, dopo oltre trenta ore di trattative tra il leghista Fabio Rizzi, autore della prima
bozza, e il forzista Mario Mantovani, assessore alla Salute.
Un mix delle idee della Lega e di Forza Italia, con il contributo di Fratelli d'Italia. Ma su cui rimangono i dubbi
del Nuovo centrodestra.
Centrale la questione dei controlli: rispetto alla bozza leghista rimane la creazione di un'agenzia regionale
che avrà il compito di occuparsene e sarà esterna al sistema. Ma si dice addio al "vendor rating", che
prevedeva una revisione dei contratti e dei budget per i convenzionati ogni tre mesi. Un punto, questo,
indigeribile per i privati. E che, alla fine, è sparito dalla legge. Al contrario, la durata dei contratti tra Regione e
privati passa da uno a tre anni. E si ribadisce il principio della libertà di scelta per il cittadino, con parità di
diritti e doveri tra pubblico e privato.
Resta, come previsto nella bozza Rizzi, la modulazione del ticket in base al reddito.
Non solo: nel documento, si specifica che sarà così «fino alla data della sua eliminazione con legge
regionale susseguente a una maggiore e sufficiente disponibilità del gettito fiscale». Addio invece alle Assl, le
Agenzie socio sanitarie locali, che nella visione leghista dovevano essere delle Asl più snelle, per occuparsi
solo di gestione. Ma non di assistenza. Nel nuovo testo l'acronimo rimane, ma il concetto cambia: le Assl non
saranno agenzie guidate da consigli di amministrazione, ma "Articolazioni sociosanitarie locali". Ovvero, degli
organismi dipendenti dalla Ats, l'Agenzia per la tutela della Salute, un nuovo ente che si occuperà della
programmazione sanitaria e sarà interno all'assessorato unico al Welfare. Le Assl ne saranno, appunto,
l'articolazione, guidate da dirigenti nominati dalla Regione. Dovrebbero coprire un bacino di almeno un
milione di abitanti: l'idea sarebbe di farne almeno sei, di cui una per Valtellina, Valchiavennae Valcamonica.
L'assistenza ospedaliera spetterà alle Aisa, che saranno organizzate su due livelli (quello ospedaliero e
quello territoriale), copriranno bacini di 400mila persone e potranno essere sia pubbliche sia private. A livello
territoriale si divideranno nei presidi territoriali (Pot), nei presidi socio-sanitari (Presst) e nelle aggregazioni di
medici di medicina generale (Uccp): il sistema è quello della «presa in carico», finalizzato soprattutto alla cura
dei cronici. Sia Aisa sia Assl saranno guidate da direttori generali, aiutati dal direttore sanitario,
amministrativo, sociale e assistenziale. I manager saranno scelti da «un soggetto terzo, specializzato nel
settore della selezione del personale dirigenziale». Sparisce la possibilità per i laureati in Veterinaria di
diventare direttori sanitari: un punto, questo, su cui l'Ordine dei medici era pronto a dare battaglia.
Gli istituti di ricerca (Irrcs) saranno messi in rete. Molto spazio dedicato anche alla promozione del sistema
lombardo: per il compito sarà creata un'agenzia ad hoc, come chiesto da Forza Italia. Come invece previsto
dalla Lega, si introduce il "Contratto di lavoro lombardo", per regolare i rapporti di lavoro negli ospedali
pubblici. Verrà anche creato un consorzio che si occuperà di protesi e farmaci: una sorta di Aifa in salsa
padana, per valutare e inserire nuovi medicinali nel sistema sanitario lombardo. Tutte le strutture saranno poi
assicurate dalle cause intentate dai pazienti con una sorta di "polizza" regionale.
Intanto dall'assessorato alla Salute arriva una precisazione sull'emendamento sui patrimoni delle fondazioni
ospedaliere, che non è stato approvato due giorni fa dall'Aula anche per il voto contrario di parte della
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Meno controlli sui privati ticket in base al reddito "Ma li aboliremo presto"
24/12/2014
La Repubblica - Milano
Pag. 2
(diffusione:556325, tiratura:710716)
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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maggioranza. «L'emendamento era frutto di un approfondimento tecnico da parte delle strutture giuridiche
della giunta, che avevano accolto quanto suggerito dal comitato legislativo regionale. La proposta era
finalizzataa rimuovere un'imprecisione: la mancata approvazione ha escluso dalle procedure di
autorizzazione regionale all'alienazione la maggioranza del patrimonio degli IRCCS pubblici».
LA MEDIAZIONE
Le nuove Assl saranno un incrocio tra la bozza di Rizzi e quella forzista I PUNTI 1I CONTROLLI
Questione centrale: rispetto alla bozza leghista resta la creazione di un'agenzia esterna, ma scompare il
"vendor rating" I TICKET Restano modulati in base al reddito come prevedeva la bozza Rizzi, ma si specifica
che saranno aboliti con una legge regionale quando ci saranno più risorse LE ASSL Saranno "Articolazioni
sociosanitarie locali", satelliti di un'unica agenzia Ats, (Agenzia per la tutela della Salute) come voleva
l'assessore Mantovani GLI OSPEDALI Saranno organizzati su due livelli: quello ospedaliero e quello
territoriale; i servizi saranno organizzati dalle Aisa (che potranno essere pubbliche o private)
24/12/2014
La Repubblica - Torino
Pag. 7
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Giustetto eletto a capo dell'Ordine dopo i 15 anni di Bianco "Pronti ad aprire studi collettivi ma ci servono più
risorse"
SARA STRIPPOLI
GUIDO Giustetto, medico di famiglia, è da ieri presidente dell'Ordine dei medici e odontoiatri di Torino. È
stato eletto con 1323 voti su oltre 14mila potenziali elettori. Un'affluenza del 12 per cento.
Sostituisce Amedeo Bianco che da quindici anni, ovvero da cinque mandati, guidava l'Ordine provinciale.
Dottor Giustetto, qual è la sua valutazione della riforma in atto in Piemonte? «La posizione ufficiale
dell'Ordine arriverà nelle prossime settimane dopo una discussione già in programma che coinvolgerà tutti i
colleghi. L'impressione è che sia una riorganizzazione necessaria. Non vogliamo sostituirci ai programmatori
ma svolgeremo un ruolo da "cani da guardia" dell'istituzione regionale. Per gli anglosassoni il "watch dog" è
una pedina fondamentale del sistema» Lei è un medico di famiglia, categoria chiamata spesso a collaborare
ma vista come poco propensaa offrire maggiore disponibilità se non lautamente remunerata. I medici di
famiglia cosa sono disposti a mettere in gioco in questa fase? «Probabilmente il concetto di "lautamente
remunerati" è un po' vecchio. Da quattro o cinque anni, infatti, non c'è più stato un rinnovo della convenzione.
Noi mettiamo sul piatto la disponibilità a riorganizzare il nostro lavoro in forma collettiva attraverso gruppi di
cure primarie, perché siano la porta d'ingresso del cittadino nel sistema sanitario. Il paziente entra nello studio
di medicina di gruppo e trova tutte le risposte di primo livello, gli strumenti e le informazioni per accedere ai
livelli successivi».
Lei sta parlando di una sperimentazione e infatti i gruppi di cure primarie sono per adesso pochissimi in
Piemonte. Quando non sarà più un'eccezione ma una regola? «Dipende dalla volontà politica dell'assessore
e dalla possibilità di mettere in campo investimenti. Non per pagare di più i medici, ma per garantire la
presenza di infermieri e di personale di segreteria, oltreché avere strutture e apparecchiature adeguate». Una
scelta sostenibile in un momento in cui le risorse sono a zero? «Sono convinto che sia vero quello che
emerge dalla letteratura: una percentuale fra il 20 e il 40 per cento della spesa sanitariaè inappropriata.
Quindi, se l'assessore alla sanità riesce a coinvolgere tutti i medici, specialisti compresi, nella definizione di
percorsi diagnostici e terapeutici, potrebbero arrivare risorse preziose da utilizzare per riorganizzare le cure
primarie. Risorse almeno pari, se non superiori, rispetto a quelle attese dalla chiusura dei primariati e dalla
riduzione dei posti letto».
Come cambierà l'Ordine dei medici sotto la sua presidenza? «Vogliamo essere un'Ordine di iniziativa e non
di attesa, trovare soluzioni prima che scoppino i guai ed essere presenti lì dove ci sono i problemi. C'è poi
un'idea a cui tengo: vorrei arruolare 50 giovani medici con meno di trent'anni e metterne tre o quattro in tutte
le commissioni dell'Ordine. Abbiamo con noi Roberta Siliquini, presidente del Consiglio superiore di Sanità e
direttore di dipartimento della Scuola di medicina. Con lei vogliamo introdurre i temi dell'etica e della
deontologia durante gli anni di formazione universitaria». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Guido Giustetto medico di famiglia
I RISPARMI
I fondi ci sono già: si trovano in quel 20-40% della spesa sanitaria non appropriato PER SAPERNE DI
PIÙ www.omceo.to.it www.comune.torino.it
Foto: Camici bianchi in corsia: il nuovo presidente è un medico di famiglia
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Medici, il neopresidente "Saremo cani da guardia della riforma sanitaria"
24/12/2014
La Stampa - Torino
Pag. 51
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Stavolta l'influenza non rovina il Natale "Picco a fine gennaio"
elisa barberis
L'influenza non ci rovinerà Natale: il picco dell'influenza stagionale è previsto a fine gennaio, per continuare
nelle prime due settimane di febbraio. Complici il bel tempo e le temperature mai troppo basse che hanno
ritardato l'arrivo dell'inverno, i casi di infezioni registrati restano, infatti, ancora sporadici. In Piemonte è del
tipo A/H3 il primo virus isolato da un campione faringeo prelevato da una bambina di 3 anni, residente in
provincia di Cuneo e segnalata alla rete sentinella dei medici di base e pediatri. «Si tratta di una variante dello
stesso ceppo dello scorso anno, già identificato anche in altre regioni italiane», precisa la dottoressa Valeria
Ghisetti del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Ospedale Amedeo di Savoia di Torino. «Per il
momento la diffusione è piuttosto contenuta, circa 3,5 casi ogni 1000 assistiti, ma bisogna stare in allerta
perché il virus ha cominciato a circolare». Rischi e contromisure
Ogni anno quasi sei milioni di italiani si ritrovano a letto con i tipici sintomi di malessere generale,
accompagnati da tosse, congestione nasale, cefalee, febbre e lo sconforto di chi aveva programmato una
vacanza fuori porta, magari sulle piste da sci. Malgrado il vaccino non garantisca la protezione al 100 per
cento, riesce però a ridurre il pericolo di sviluppare effetti collaterali e, soprattutto, indebolisce l'aggressività
della malattia. Nonostante, dopo i casi di morte sospetta, l'allarme sia rientrato e l'Aifa abbia fugato ogni
dubbio sull'efficacia del trattamento Fluad della Novartis (comunque non diffuso in Piemonte), la distribuzione
dei vaccini ha subìto una frenata e procede a macchia di leopardo anche nella nostra regione. Continua
Ghisetti: «La fase più critica è ancora lontana ed è più che mai consigliato di recarsi dal medico a tutti i
soggetti a rischio, chi ha più di 64 anni o soffre di patologie croniche come cardiopatie, broncopneumopatie e
diabete». Per queste categorie sono gratuiti sia il farmaco che la somministrazione fino al 31 dicembre, e
forse anche nei giorni successivi. Il vaccino
Finora si sono vaccinate 493 mila persone, il 20 per cento in meno rispetto agli scorsi anni. Con una bassa
copertura c'è da aspettarsi un numero maggiore di ricoveri, soprattutto tra coloro che non si sono sottoposti al
trattamento. «Difficile, però, dire con certezza quanti si ammaleranno - sottolinea l'epidemiologa Donatella
Tiberti dell'Asl di Alessandria -. Sono molte le variabili e ci aspettiamo un incremento al ritorno dalle vacanze,
perché il virus si diffonde maggiormente per via aerea entro aziende, scuole e uffici. Senza contare che le
temperature miti e l'umidità sono il clima ideale per le sindromi para-influenzali».
Inutile assumere antibiotici - adatti solo per le complicanze di origine batterica -, meglio un analgesico per
cancellare il senso di stordimento, e paracetamolo per abbassare la febbre. «E poi il vecchio rimedio: una
tazza di latte caldo e miele - conclude Ghisetti - e tanta pazienza in attesa che la malattia faccia il suo corso».
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Finora solo 3,5 casi ogni 1.000 pazienti
24/12/2014
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 44
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Trenta fisioterapisti hanno presentato fatture per 300mila euro L'ACCUSA: MIGLIAIA DI CURE PRESCRITTE
ANCHE AI DEFUNTI NELLE SEDUTE REALI LAVORAVANO 30 MINUTI INVECE DEI 50 PREVISTI
Ade. Pie.
L'INDAGINE Sulla carta erano stakanovisti della fisioterapia a domicilio. Massaggiavano pazienti fino a 13 ore
consecutive al giorno. Senza stop. Neanche il tempo di spostarsi da una casa all'altra, dall'Eur a San
Giovanni. E' stata una informativa dei finanzieri della Polizia tributaria, sezione Tutela spesa pubblica, a
fotografare il raggiro di un cricca di fisioterapisti, appartenenti a una nota cooperativa romana (estranea ai
fatti) e pagati coi fondi della Asl RmC: tutti finiti sotto inchiesta per truffa aggravata ai danni della Regione
Lazio che sborsava i finanziamenti. I DATI Con firme di pazienti fantasma (alcuni dei quali risultati morti) o
con false firme, trenta persone, per almeno tre anni, avevano arrotondato lo stipendio chiedendo rimborsi per
prestazioni mai effettuate a discapito delle già devastate casse regionali, procurando così un ulteriore buco di
317.000 euro. Non a caso i finanzieri, delegati nell'indagine dal pm Giuseppe Deodato, hanno contato 1.329
firme palesemente false, altre 1.323 non riconosciute dai pazienti, e 9.340 prestazioni effettuate senza
autorizzazione, sufficienti a sforare in pieno il piano assistenziale firmato dalla cooperativa con la Regione.
Almeno 40 i falsi pazienti, disabili veri purtroppo, danneggiati. I fisioterapisti, infatti, con il trucchetto delle
firme false attestavano di aver eseguito sedute mai svolte, per di più mentre decine di altri infermi restavano
in coda (e quindi senza cure) nell'attesa di poter accedere al servizio di assistenza domiciliare. RICOVERATI
Il quadro emerso dall'inchiesta è sconfortante. Nella lista sono finiti terapisti che avrebbero "inventato" una
decina di sedute e altri che, certi di farla franca, ne hanno attestate falsamente a centinaia. Nella maggior
parte dei casi i falsi stakanovisti della terapia domiciliare facevano risultare di aver praticato massaggi su
ammalati che dagli accertamenti sono risultati ricoverati in ospedale. E in alcuni casi addirittura deceduti. Tra i
fisioterapisti da record per prestazioni giornaliere (inventate) Filippo B. e Roberto D. Quarantenni e
particolarmente abili nel guarire mal di schiena e contratture, risultavano al lavoro tra le dodici e le tredici ore
al giorno. Dalle nove del mattino fino alle dieci di sera senza sosta, nonostante sia piuttosto faticoso
massaggiare e manovrare malati per lo più relegati su un letto o su sedie a rotelle. L'inchiesta era stata
avviata nella primavera dell'anno scorso, quando Rosario Mete, direttore del distretto 12 della Asl Rm C,
aveva notato un volume di prestazioni fiosioterapiche domiciliari esagerato. Così è emersa la truffa. Un
grosso raggiro che ne nascondeva un altro: per guadagnare bene e lavorare poco, alcuni terapisti si autoriducevano l'orario delle sedute veramente effettuate. Da cinquanta minuti a meno di trenta.
Foto: La Asl Rm C vittima della truffa dei massaggi fantasma
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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La truffa dei massaggi: «Diecimila prestazioni pagate e mai eseguite»
24/12/2014
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 17
(diffusione:210842, tiratura:295190)
NOVARTIS: SODDISFATTI PER I RISULTATI CHE CONFERMANO GLI STANDARD DEI NOSTRI VACCINI
ANTI-INFLUENZALI
LE ANALISI R O M A Totalmente scagionati i vaccini antinfluenzali Fluad, quelli finiti al centro delle polemiche
nelle scorse settimane, dopo la segnalazione di alcuni decessi sospetti. Una ventina di anziani ultraottantenni
sono morti dopo la somministrazione della protezione dall'influenza. La segnalazioni hanno portato al fermo
del lotto dei vaccini della Novartis. IL LABORATORIO Nessuna delle prove, appena completate dal
laboratorio di immunobiologia dell'Istituto superiore di sanità, non ha evidenziato problemi nei vaccini
esaminati. L'Istituto e l'Agenzia italiana del farmaco comunicano che «le analisi di laboratorio effettuate sui
vaccini antinfluenzali appartenenti ai lotti recentemente oggetto di divieto di utilizzo da parte dell'Aifa (numeri
143301 e 142701), hanno evidenziato risultati conformi ai parametri attesi». Con questi risultati si chiude la
vicenda legata al Fluad, iniziata il 27 novembre con la decisione di bloccare due lotti. Le prime morti sospette
furono in Sicilia e in Molise. Le analisi definitive, come ha commentato il commissario straordinario dell'Istituto
superiore di sanità Walter Ricciardi, «scagionano le 500mila dosi ritirate». «Si tratta - ha aggiunto degli ultimi
test». L'AZIENDA Novartis Vaccines in Italia accoglie «con soddisfazione i risultati finali che hanno ribadito la
piena conformità dei due lotti di vaccino Fluad e la loro rispondenza a tutti gli standard produttivi e qualitativi
dei nostri vaccini». «Queste analisi - aggiunge l'azienda - confermano la mancanza di relazione causale tra la
somministrazione di Fluad e i decessi segnalati tra i pazienti anziani». L'Iss e l'Aifa avevano già comunicato il
1 dicembre l'esito favorevole dei primi test effettuati: quello sul contenuto di emagglutinina, sul contenuto di
endotossine e il saggio di Appearance mentre erano ancora in corso il saggio di tossicità e il saggio di sterilità
secondo Farmacopea Europea. Anche questi ultimi due test sono stati completati. Inevitabile la diffusione del
panico dopo il sequestro che ha portato, secondo alcuni esperti, a una diminuzione dell'80% delle
vaccinazioni. GLI ANZIANI A rassicurare i pazienti per cui il vaccino antinfluenzale è consigliato, non sono
bastati il numero 1500 per informazioni al pubblico del ministero della Salute e i primi esami. Dall'Istituto ai
medici di famiglia l'invito «a sottoporsi alla vaccinazione per evitare di andare incontro alle complicanze di
questa malattia infettiva che ogni anno causano circa 8.000 decessi in Italia, nella fascia di popolazione al di
sopra dei 65 anni». «Non bisogna mai dimenticare sottolinea il presidente di FederAnziani Roberto Messina che l'influenza è ancora oggi la terza causa di morte in Italia per patologia infettiva, preceduta da Aids e tbc.
Morti evitabili con una semplice precauzione: quella di vaccinarsi»
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Test tutti negativi, scagionato il Fluad
24/12/2014
Il Messaggero - Ancona
Pag. 45
(diffusione:210842, tiratura:295190)
SANITÀ
«Un solo medico in guardia notturna per i pazienti ricoverati al Carlo Urbani, vale a dire più di 200 posti letto».
A denunciare il fatto è il sindacato dei medici Cimo, che ha presentato addirittura un esposto alla Procura
della Repubblica.
«Questo nuovo ospedale non ha nulla di modello - tuona Luciano Moretti, segretario regionale Cimo (con al
suo fianco il responsabile locale Ferdinando Silveri), rivelando che si sono schierati con lui anche gli
anestesisti dell'Aaroi, i primari dell'Anpo, i radiologi del Fassid, la Cgil medici, nonché chirurgi e ginecologi
Fesmed - Al contrario, non è a norma. E la sua organizzazione non è delle migliori». Ad esclusione di Pronto
Soccorso, Rianimazione, Pediatria e Ginecologia, che hanno i propri specialisti 24 ore su 24, tutte le altre
Unità Operative «devono contare su di un solo medico in turno di notte. Può capitare pertanto che uno
psichiatra debba occuparsi di un paziente ricoverato a Medicina».
Nessun rischio, ovviamente, in caso di emergenza. Ma «nel vecchio ospedale di viale della Vittoria - ricorda
Moretti - vi erano una guardia notturna chirurgica e una medica, nonché professionisti che si prestavano a
svolgere tale servizio in regime di straordinario. Con il trasferimento, questo non è più accaduto. Dall'Area
Vasta 2 ci dicono che non vi sono le risorse per assumere i medici che servirebbero ad espletare tale
importantissima mansione».
Questa situazione, si legge nell'esposto alla Procura, «determina una grave elusione del dettato normativo
contrattuale e delle Linee Guida regionali, espone a gravi rischi la cittadinanza e a pesanti responsabilità di
natura penale, civile, assicurativa i medici qualora vengano sottoposti a richiesta di risarcimento in Tribunale.
Comporta un enorme dispendio di risorse economiche in caso di contenzioso e condanna dell'Asur, con
ingenti danni erariali».
Giovanni Stroppa, coordinatore dell'Area Vasta 2, ha già specificato che si sta facendo il possibile per
risolvere le eventuali criticità legate al trasferimento ospedaliero.
M.Tar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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I sindacati alla Procura:l'Urbani non e' a norma
24/12/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Morti sospette: scagionato l'antinfluenzale
«L'allarme era già rientrato dopo i primi test. E adesso è ufficiale: non sarebbero stati i vaccini antinfluenzali
«Fluad» a provocare una ventina di morti sospette nelle scorse settimane. Nessuna delle prove, appena
completate dal Laboratorio di immunobiologia dell'Istituto superiore di sanità, ha infatti evidenziato problemi
nei sieri esaminati. «Tutti i test sono risultati negativi - ha detto all'Ansa il commissario Iss Walter Ricciardi - e
non è stata rilevata alcuna difformità» nei lotti esaminati. «Negativi - ha precisato sono anche gli ultimi test
attesi relativi alle condizioni di sterilità.». L'Iss ha già informato il ministro della Salute e il direttore
dell'Agenzia italiana del farmaco, Luca Pani.
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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VACCINO FLUAD
24/12/2014
Il Giornale - Milano
Pag. 1.2
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Patto Lega-Forza Italia sulla riforma della sanità
LE DIMISSIONI L'assessore Mantovani consegna il mandato ma Maroni lo conferma
Giannino della Frattina
Asse Lega-Forza Italia per far passare nella giunta di ieri il progetto di riforma del sistema socio-sanitario che
ora andrà in consiglio. Una mediazione raggiunta l'altra notte per arrivare a un testo condiviso (anche da Lista
Maroni, Fratelli d'Italia e Pensionati), recependo le proposte del disegno di legge messo sul tavolo dal
capogruppo di Fi Claudio Pedrazzini e dall'assessore Mario Mantovani che ieri ha consegnato le sue
dimissioni, immediatamente respinte dal governatore Roberto Maroni. Un gesto forse dovuto alla discussione
sulla possibilità di accorpare gli assessorati Salute e Famiglia e sulle voci di un suo possibile
ridimensionamento. Crepe nella giunta smentite dalla riconferma di Maroni che ha annunciato la creazione di
un tavolo per proseguire il lavoro. Un Mantovani che esce politicamente rafforzato e che ha incassato molte
delle richieste di Fi, a cominciare da quella di esplicitare nell'enunciazione dei principi la «libertà di scelta
consapevole e responsabile», la «collaborazione dei soggetti pubblici e privati che concorrono a realizzare
l'insieme dell'offerta, secondo il principio della sussidiarietà orizzontale», i «costi standard territoriali» e la
«valorizzazione del volontariato e del terzo settore». Via libera all'Ats, un'unica Agenzia per la tutela della
salute che sostituirà quindici Asl, eliminando 15 direttori generali e 45 direttori. Alle Ais il compito di
organizzare l'offerta territoriale e ospedaliera di bassa e media intensità. E poi modelli di cura per il paziente
cronico in ambito sia pubblico che privato «come momento successivo alle cure primarie». Riconoscimento
delle grandi realtà ospedaliere come il Niguarda che diventeranno hub, ma anche della ricerca e del privato
con Irccs come il San Raffaele e l'Humanitas. Della proposta Rizzi rimane l'Agenzia che si occuperà delle
politiche di controllo e la costituzione di un Consorzio lombardo dei farmaci, delle protesi, dei presidi e dei
dispositivi medico-chirurgici.
Foto: IL GOVERNATORE Roberto Maroni ieri ha portato in giunta la riforma
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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LA GIUNTA APPROVA, MA SENZA NCD
24/12/2014
Avvenire - Milano
Pag. 3
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Il governatore Maroni soddisfatto apre a testo condiviso Un titolo, 29 articoli, 3 pagine e mezzo di premessa:
l'approvazione richiederà diversi mesi. Ok al bilancio preventivo regionale
DAVIDE RE
Dopo non poche frizioni fra i partiti della maggioranza che sostengono la giunta guidata da Roberto Maroni, il
centrodestra in Consiglio regionale fa sintesi ed elabora la sua Riforma della Sanità. In tutto 3 pagine e
mezza di premessa e un lungo articolato composto da 29 punti raccolti in unico titolo. Il testo in serata arriva
in giunta, come promesso settimana scorsa dallo stesso governatore, ma non viene inserito nell'ordine del
giorno della seduta ma consegnato agli assessori per una discussione a chiusura dei lavori. Il documento
viene approvato, ma senza i voti dei due assessori Ncd - Mauro Paolini e Mario Melazzini - che si astengono.
«I nostri due assessori non voteranno la proposta di legge», aveva avvisato il coordinatore regionale Ncd,
Alessandro Colucci. E il confronto, molto sul metodo che non sui soli contenuti, ora si trasferirà in Consiglio
regionale, nelle commissioni in cui si lavorerà il testo, come hanno già promesso il capogruppo Ncd Luca Del
Gobbo e il consigliere Angelo Capelli. In giunta è arrivata la proposta elaborata dal presidente della
commissione Sanità, Fabio Rizzi (Lega Nord), integrata dall'articolato presentato l'altro ieri dal capogruppo di
Forza Italia, Claudio Pedrazzini (che aveva tra gli elementi qualificanti l'attenzione alle cronicità). Pure Fratelli
d'Italia si è smarcata, ritenendo la Riforma soddisfacente all'80 per cento ma migliorabile in commissione.
Maroni si dice comunque «soddisfatto», anche perché ha sempre sostenuto che il testo poteva essere
migliorato in commissione, con nuovi contributi di maggioranza e opposizioni. La giunta ha varato anche le
"Regole 2015" a favore delle fragilità e la valorizzazione del sistema minerario dismesso. E sempre ieri il
Consiglio regionale della Lombardia ha approvato, con i voti della maggioranza di centrodestra, il bilancio di
previsione 2015 e i documenti finanziari collegati. Il bilancio per il prossimo anno è fissato in 21 miliardi e
325,6 milioni di euro, di cui 17 miliardi e 389,9 milioni sono destinati al servizio sanitario. La manovra tiene
conto dei tagli previsti dalla Legge di Stabilità, che per la Lombardia valgono, secondo l'assessore
all'Economia, Massimo Garavaglia, 800 milioni, 500 dei quali impattano nel settore sanitario e assistenziale e
gli altri sul trasporto pubblico locale e sulla formazione professionale. Nel corso della discussione, con un
emendamento sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza e minoranza, e approvato col parere favorevole di
giunta e relatore, sono stati stanziati 2 milioni di euro per il rifinanziamento dei contratti di solidarietà. La
manovra regionale, prevede il taglio del 50% del bollo auto per chi acquisterà veicoli ad alimentazione ibrida
e l'azzeramento dell'aliquota Irap per le Aler. Ok anche ad un emendamento di Massimiliano Romeo (Lega
Nord) per integrare con altri 100mila euro il fondo per i disabili.
Foto: LOMBARDIA In arrivo la riforma sanitaria
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Riforma Sanità senza ok Ncd Possibili modifiche in Consiglio
24/12/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 13
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Viaggio nella neonatologia del San Gerardo «Così accogliamo i bebè prematuri e malati» La storia
Nell'ospedale dove nel 2002 è avvenuto il miracolo della guarigione del piccolo Pietro Schilirò ogni giorno i
neonati a rischio lottano per la vita accompagnati dall'amore dei genitori e dalla passione dei medici
GIORGIO PAOLUCCI
Il ticchettio monotono e ininterrotto delle macchine che monitorano le funzioni vitali si mescola ai vagiti dei
neonati nelle culle termiche. Una mamma dorme su una poltrona sdraio tenendo sulla pancia due gemelli
partoriti prematuramente da pochi giorni. La chiamano marsupioterapia, è una pratica nata in Colombia
diversi anni fa e divenuta prassi negli ospedali di mezzo mondo, per mantenere vivo il contatto dei neonati col
ventre della donna che li ha ospitati durante la gravidanza. All'ingresso, un albero di Natale con minuscole
calzette colorate appese ai rami. Nascite fragili, come quella di Gesù a Betlemme: qui dentro è più facile
percepire cosa è Natale. Dodici culle, dodici corpicini che lottano per sopravvivere. È una battaglia quotidiana
e ininterrotta, quella che si combatte nel reparto di terapia intensiva della neonatologia all'ospedale San
Gerardo di Monza, diretto dal dottor Paolo Tagliabue. Il dottor Giuseppe Paterlini ci lavora da più di 20 anni e
nel 2002 è stato testimone di un evento prodigioso che la Chiesa ha poi riconosciuto come miracolo.
Protagonista Pietro Schilirò, nato con gravi problemi respiratori, che sembrava destinato a morte precoce e
invece, dopo che i suoi genitori hanno pregato i coniugi Zelia e Pietro Martin (genitori di Santa Teresa del
Bambin Gesù), è guarito. «La storia di Pietro ha segnato la mia vita è quella di molti, qua dentro - racconta
Paterlini -. Per un mese, più volte abbiamo detto ai genitori che non c'era nulla da fare, dopo avere constatato
l'inefficacia dei nostri tentativi terapeutici. Poi un primo miglioramento, del tutto inatteso, seguito dalla
guarigione, inspiegabile da un punto di vista strettamente medico. Dopo qualche mese, quando è stato
istruito il processo ecclesiastico per il riconoscimento del miracolo, a me e ad altri due colleghi è stato chiesto
di redigere la storia clinica del bambino. Ricostruendola, ho rivissuto lo stupore per quanto era accaduto sotto
i nostri occhi. Non siamo noi a decidere se quello sia stato un miracolo: sta di fatto che la guarigione
implorata dai genitori e da tanti loro amici è arrivata». In seguito al riconoscimento dell'evento miracoloso, i
coniugi Martin sono stati beatificati dalla Chiesa il 19 ottobre 2008. In una stanza del reparto, appesa a un
pannello, c'è la foto di Pietro Schilirò, che oggi ha 12 anni, abbracciato da Papa Francesco durante
un'udienza in piazza San Pietro. Accanto, le immagini di neonati che sono passati di qui. Molti sono ancora
vivi, altri non ce l'hanno fatta. «In questo lavoro, forse più che in altri, si diventa consapevoli che la vita,
ultimamente, non è in mano nostra - racconta Paterlini -. Dobbiamo fare il possibile perché questi piccoli
guariscano e abbiano un futuro, e certamente la neonatologia ha fatto grandi progressi in questi anni. Ma non
sempre le cose hanno un esito positivo. La realtà si impone al di là dei nostri tentativi, e l'ultima parola non la
diciamo noi». A volte capita di assistere bambini che nascono senza speranza di sopravvivenza. «Si potrebbe
pensare che in questi casi la presenza del neonatologo sia inutile... Ma il nostro compito è assistere i pazienti
al meglio. Non sempre l'obiettivo è la guarigione, a volte può essere la riduzione della sofferenza, avere cura
che i pochi momenti di vita del neonato possano essere vissuti con pienezza, che i genitori possano
accoglierlo e accompagnarlo anche per pochi giorni, per poche ore». Come è successo con una donna
romena incinta di due gemelli, uno dei quali affetto da agenesia renale bilaterale, malformazione
incompatibile con la vita. Insieme al marito aveva rifiutato l'aborto selettivo per non mettere a rischio il
gemello sano. Quando sono nati, la mamma ha voluto prendere in braccio quello malato per coccolarselo nei
pochi minuti in cui sarebbe rimasto vivo. Poi ha chiamato il pope ortodosso che ha amministrato il battesimo.
«Io e l'infermiera che era con me ci sentivamo impotenti, potevamo solo guardare e stare a fianco dei
genitori, accompagnare stupiti e ammirati per la loro forza e la loro fede». Come si fa ad aiutare una madre e
un padre ad affrontare una diagnosi infausta, ad aspettare una nascita che si annuncia problematica, senza
cedere alla disperazione? «La malattia è sempre l'evidenza di un limite, spesso viene percepita come un
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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I dodici Gesù di Monza Nati fragili. E custoditi
24/12/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 13
(diffusione:105812, tiratura:151233)
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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fallimento da parte dei genitori, come l'incapacità-impossibilità di avere un figlio sano, che è il desiderio di
ogni madre e di ogni padre. Anni fa una mamma, dopo avere visto il nostro reparto dove era stato portato il
figlio, disse: "Posti così non dovrebbero esistere, sarebbe meglio che bambini conciati in questo modo
morissero". Le sue parole mi hanno interrogato a lungo, non avevo una risposta pronta da dare allo
smarrimento e all'amarezza di quella donna. Abbiamo cominciato a coinvolgerla nel percorso di assistenza
che avevamo predisposto, e nel tempo il suo atteggiamento è cambiato, è diventata consapevole del valore
che quella vita aveva di per sé, al di là del suo stato di salute. E quando se l'è portato a casa, con un carico di
problemi non da poco da affrontare, è diventata un esempio stupefacente di cura e di amorevolezza nei
confronti di un figlio gravemente disabile. Qui dentro s'impara a guardare il malato per il mistero che porta, ci
si educa a capire che non è riducibile alla somma delle patologie che lo affliggono. Si capisce che l'uomo è
più del suo limite, vale molto più delle sue capacità. E che ogni nascita è un piccolo miracolo in cui la vita
manifesta la sua grandezza e la sua fragilità».
Foto: Medici e infermieri al lavoro nel reparto di terapia intensiva della neonatologia all'ospedale San Gerardo
di Monza
Foto: Giuseppe Paterlini
24/12/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:105812, tiratura:151233)
I medici cattolici contro il Codice: «Attacca l'obiezione di coscienza»
«Un attacco inaccettabile ai fondamentali principi dell'obiezione di coscienza, dell'alleanza terapeutica e della
libera scelta del proprio medico curante»: è questo il durissimo giudizio che l'Associazione dei medici cattolici
(Amci) di Milano esprime, al termine di un'analisi durata tre mesi sulle modifiche introdotte nel Giuramento
professionale e nel nuovo Codice deontologico, approvati tra maggio e giugno scorso. In particolare a destare
perplessità è l'ultimo comma del testo, in cui è stata eliminata la parte «che espressamente richiamava la
possibilità di non osservare le norme giuridiche in contrasto con gli scopi della professione medica». Un
«passaggio eclatante», che tende «a relativizzare quella coscienza del medico la cui mancanza ha prodotto
così tanti orrori nella storia recente». Critiche inoltre vengono rivolte alla sostituzione dell'alleanza terapeutica
tra medico e paziente «con una semplice relazione di cura preliminare alla firma del consenso informato» e
all'abolizione della «possibilità della libera scelta del proprio medico curante, auspicabile fondamento per ogni
realistico rapporto di fiducia».
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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MILANO
24/12/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Nuovi Lea a gennaio. Assolto il vaccino Fluad Salute Il ministro Lorenzin: svolta attesa da 14 anni. E rilancia
sull'epatite C: farmaci per tutti. Le morti sospette non c'entrano con l'antinfluenzale
VIVIANA DALOISO
a notizia era attesa da mesi, ed è arrivata proprio alla vigilia di Natale. È pronta la revisione dei Livelli
essenziali di assistenza (Lea), vale a dire le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale deve garantire ai
cittadini. «Ho chiesto di avere il testo sul mio tavolo per il 29 dicembre», ha detto il ministro della Salute
Beatrice Lorenzin. Ecco allora che ad entrare per la prima volta nell'elenco ci saranno - oltre all'adroterapia
oncologica (una forma innovativa di radioterapia), all'endometriosi e alla broncopneumopatia cronica
ostruttiva - anche le indagini per la celiachia e la tanto discussa fecondazione eterologa. Per cui il ministro da
sempre ha indicato come unica "via" l'ingresso nei Lea: il motivo, evitare disomogeneità sul territorio col
rischio di un Far west nelle pratiche. Il tavolo sui Lea, a cui siedono ministero della Salute, Agenas e Regioni,
ha praticamente concluso i lavori dopo circa 9 mesi e il testo è ormai pronto per il varo del Consiglio del
ministri, anche se ci sarà una "coda" necessaria per la relazione tecnica, prevista a gennaio. «La revisione è
dunque arrivata al traguardo - ha ribadito la Lorenzin -. È stato un lavoro complesso, ma alla fine abbiamo
portato a casa un buon risultato. Era un aggiornamento atteso da 14 anni». Il decreto che renderà effettiva la
revisione contiene diversi capitoli: il nomenclatore tariffario, specialistico e protesico; l'aggiornamento delle
malattie rare e croniche; l'aggiornamento del protocollo della gravidanza; la caratterizzazione dell'area
sociosanitaria. Tra le nuove patologie elencate nei Lea "rivisti" tra l'altro ci saranno sicuramente l'osteomielite
cronica, la sindrome di Dravet, la sindrome di Lynch, il melanoma cutaneo familiare, la Men 1 e Men 2. «Il
mio desiderio sotto l'albero? La cura per tutti i malati di epatite C. Sarà un lavoro impegnativo, ma sono
determinata», ha aggiunto il ministro. Per le nuove terapie, molto costose ma risolutive, è già stato stanziato
un fondo speciale di 1 miliardo. Non sufficiente per tutti i malati che però, alla fine, nelle intenzioni del
ministro, «dovranno poter accedere tutti alla cura». Per ora si procede con gradualità. L'intenzione di
Lorenzin è andare avanti con le trattative. Gioca a favore del progetto del ministro anche l'arrivo sul mercato
di farmaci di diverse aziende con l'"innesco" del meccanismo di concorrenza, che permetterà di abbattere i
prezzi. E questo aiuterà a curare più persone con meno soldi. E buone notizie arrivano sul fronte caldo dei
vaccini, dopo l'ondata di panico scatenata nelle ultime settimane in seguito ai 19 decessi sospetti registrati in
tutta Italia. Sono stati completamente scagionati, infatti, i vaccini antinfluenzali Fluad della Novartis: nessuna
delle prove, appena completate dal Laboratorio di immunobiologia dell'Istituto superiore di sanità, ha infatti
evidenziato problemi nei vaccini esaminati. In una nota congiunta l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e
l'Istituto superiore di Sanità (Iss) hanno fatto sapere che le analisi di laboratorio hanno evidenziato risultati
conformi ai parametri attesi nelle 500mila dosi ritirate. L'Aifa pertanto provvederà a rimuovere il divieto di
utilizzo dei lotti finiti al centro della bufera.
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Per eterologa e celiachia l'assistenza sarà garantita
24/12/2014
Libero - Ed. nazionale
Pag. 14
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Scagionato il vaccino anti-influenzale «Non c'è relazione con le morti
sospette»
ROMA Totalmente scagionati i vaccini antinfluenzali Fluad, finiti al centro del polemiche nelle scorse
settimane dopo la segnalazione di alcune morti sospette. Nessuna delle prove, completate dal Laboratorio di
immunobiologia dell'Istituto superiore di sanità, ha infatti evidenziato problemi nei vaccini esaminati. In una
nota congiunta l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e lo stesso Iss hanno diffuso i risultati delle effettuate sui
vaccini dei lotti ritirati, analisi che hanno evidenziato risultati conformi ai parametri attesi. Francesco Gulli,
amministratore delegato di Novartis Vaccines in Italia, ha accolto «con soddisfazione» i risultati. Le analisi ribadisce Novartis - confermano in toto la mancanza di relazione causale tra la somministrazione di Fluad e i
decessi segnalati tra i pazienti anziani.
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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RISULTATI UFFICIALI DELLE ANALISI
24/12/2014
Libero - Milano
Pag. 36
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Maroni approva la riforma sanitaria senza Ncd
Accordo Lega-Forza Italia: la giunta vota la legge. Il governatore: promessa mantenuta. Ma gli assessori
formigoniani si astengono
FABIO RUBINI
Alla fine il voto sulla bozza condivisa di riforma sanitaria è arrivato al termine di una giunta durata un'ora
appena e svoltasi in un clima di sostanziale serenità. Nonostante i mal di pancia della vigilia, dunque i voti
sono stati tutti favorevoli ad eccezione di quelli di Ncd che ha preferito astenersi. Così più che all'uscita di una
giunta, ieri sera sembrava di stare in un talk politico di una notte elettorale, con i principali attori a sorridere e
proclamarsi ugualmente vincitori. Così, a seconda della prospettiva, Maroni ha vinto perché alla fine ha avuto
il voto sulla bozza di riforma della Sanità nei termini che aveva promesso ai lombardi e perché in giunta ha
annunciato l'istituzione di un tavolo di lavoro sulla riforma che sarà presieduto da lui e da Mario Mantovani
con i presidenti delle commissioni coinvolte nella riforma. Forza Italia ha vinto perché nei due giorni di
trattative è riuscita ad infilare tutti e dieci i punti chiave (dal principio della libertà di scelta «consapevole e
responsabile» all'istituzione delle Ats e delle Ais; dall'infermiere di famiglia alll'agenzia per per la promozione
del sistema sanitario lombardo). E Ncd ha vinto perché in giunta si è astenuta smarcandosi da una bozza che
modifica profondamente la precedente legge, promettendo però fedeltà alla maggioranza e assicurando
l'impegno nelle commissioni e in Consiglio. Una posizione che sa più di tattica che di reale posizione politica.
Tanto che lo stesso Maroni ha tranquillizzato gli alleati spiegando di aver capito che «l'astensione è per il
metodo col quale si è arrivati al voto e non sul merito della riforma». Come nelle notti elettorali però, al di la
della facciata, resta la sensazione che a questa bozza condivisa si potesse arrivarci anche in altro modo. E
che alla fine nessuno abbia realmente vinto la partita. Il testo sulla «Evoluzione del Sistema Socio-Sanitario
Lombardo» dunque è realtà e ora approderà al tavolo di lavoro e poi nelle commissioni per essere
trasformato in legge. La bozza approvata ha in tutto 29 articoli, preceduti da una premessa che richiama i
punti ispiratori che sono: «la libertà di scelta della persona»; «la competitività tra le strutture pubbliche e
private, determinata dal sistema degli accreditamenti» e «il rafforzamento della separazione delle
competenze tra programmazione e erogazione dei servizi, attraverso l'introduzione di un meccanismo terzo di
controllo e della centralizzazione della regia degli acquisti che generi economia di scala». Il tutto, si legge
ancora nel testo approvato ieri per arrivare a «un'evoluzione del Servizio socio sanitario lombardo verso la
società del futuro». I punti chiave contenuti nei 29 articoli riguardano sostanzialmente (art. 6 e 7) la
«riorganizzazione dell'Agenzia per la tutela della salute con le Articolazioni socio sanitarie locali (Assl) e le
Aziende integrate per la salute (Ais)». L'articolo 10 istituisce «l'Agenzia regionale di controllo» che farà da
«garante della correttezza procedurale e scientifica dell'attività del sistema socio sanitario lombardo». Novità
anche all'articolo 14 che crea ex novo «l'Agenzia per la promozione del sistema socio sanitario» un pallino di
Mantovani per realizzare un «confronto continuo con le più avanzate realtà internazionali». L'articolo 24
invece istituisce il «Consorzio lombardo dei farmaci, delle protesi, dei presidi e dei dispositivi medico
chirurgici» in modo da ottimizzare «l'acquisto su vasta scala dei materiali di consumo». Il vero scoglio della
bozza resta però l'articolo 26, quello che istituisce l'assessorato unico. Qui Mantovani, temendo si trattasse di
una presa di posizione politica nei suoi confronti, ha messo sul piatto le dimissioni, subito rigettate da Maroni.
«Io non sono contrario all'assessorato unico - piega a Libero Mantovani - solo ho voluto chiarire la mia
posizione: non ho bisogno di poltrone e non mi sono mai prestato a guerre di partito. Per il resto sono
soddisfatto del testo votato in giunta, così come sono soddisfatto degli obiettivi raggiunti in questi due anni di
lavoro». Anche il governatore Maroni a fine serata si è detto «molto soddisfatto per l'approvazione di questo
disegno di legge, che ora viene inviato alla Commissione Sanità per la discussione in Consiglio regionale.
Questo è il momento di sintesi - ha osservato il governatore -. Non pretendo che questo testo sia quello che
rispecchia le richieste di tutti. Ci sarà tempo e modo di approfondire ogni questione. La cosa importante era
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Ora il documento approderà in aula
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Libero - Milano
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chiudere questa fase entro fine anno, come promesso». Ciò detto il documento approvata ieri in giunta resta
l'atto iniziale di un percorso che non si annuncia brevissimo.
::: I CARDINI LA BOZZA La bozza presentata ieri sera in giunta è un compromesso tra le esigenze di Forza
Italia e quelle della Lega fissate nella proposta del presidente della commissione sanità Fabio Rizzi. Critico
Ncd (che in giunta si è astenuto) che vede in questo progetto un modo per smontare i diciotto anni di sanità
formigoniana GLI AZZURRI Sono dieci i punti voluti da Forza Italia e inseriti nella legge: il principio di libertà
di scelta; via libera alle Ats; via libera alle Ais, via libera ai modelli di cura del paziente cronico; resta
l'infermiere di famiglia; riconoscimento delle grandi realtà ospedaliere; utilizzo di skills per la valutazione delle
figure apicali; costituzione di un'Agenzia per la promozione del sistema sanitario lombardo; riconoscimento e
valorizzazione del volontariato del terzo settore; rinnovato rapporto con le Università I LUMBARD Della
proposta Rizzi restano: la costituzione di un'Agenzia per il controllo; la previsione di un contratto assicurativo
lombardo; la costituzione di un consorzio lombardo per la razionalizzazione degli acquisti; l'assessorato unico
Foto: Il governatore Roberto Maroni brinda all'approvazione del ddl sulla riforma sanitaria [Fotogr]
24/12/2014
ItaliaOggi
Pag. 13
(diffusione:88538, tiratura:156000)
E-sigaretta alla cannabis
MASSIMO GALLI
Dovrebbe sbarcare sul mercato francese il mese prossimo la sigaretta elettronica alla cannabis, ma il
ministero della sanità vuole impedirne la diffusione. Il nuovo prodotto è stato ideato dalla società KanaVape,
che l'ha illustrato in questi termini: «Esperienza naturale, legale e innovativa». L'e-sigaretta sarà in vendita a
49 euro, mentre una ricarica da 200 pezzi costerà 24,50 euro. Si potrà acquistare via internet e in un certo
numero di negozi. Il liquido aspirato contiene estratti di canapa industriale, la cui coltivazione è autorizzata in
Franca per determinati motivi: dal settore tessile a quello della carta, ai materiali isolanti. Ma, nel caso della
sigaretta, il principio attivo Thc (tetraidrocannabidiolo) è presente limitatamente allo 0,2%. Una
concentrazione che, hanno evidenziato alcuni esperti, non rende possibile l'uso ricreativo della cannabis. In
ogni caso, ricorda la Missione interministeriale per la lotta contro le droghe, questa sostanza viene sempre
considerata uno stupefacente, qualunque percentuale di Thc sia presente. Il ministro della sanità Marisol
Touraine si è dichiarato contrario alla commercializzazione di KanaVape, poiché rappresenta un incitamento
al consumo di cannabis. Secondo Pier Vincenzo Piazza, direttore del centro neurologico Magendie
dell'Inserm a Bordeaux, l'utilità del cannabidiolo per l'uomo, e la sua innocuità, non sono così chiare: il fatto
che si tratti di una pianta non signifi ca che non possa danneggiare la salute. © Riproduzione riservata
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In Francia. Ma il ministro dice no
24/12/2014
ItaliaOggi
Pag. 20
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Beatrice Migliorini
Fecondazione eterologa ancora in attesa di una disciplina nazionale. E a correre in soccorso delle Linee
guida emanate dalle regioni (si veda ItaliaOggi del 4 settembre e 30 ottobre 2014), ecco la legge di Stabilità
2015. Con una disposizione ad hoc per l'istituzione del registro nazionale dei donatori di cellule riproduttive a
scopi di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo. All'interno del registro, che sarà istituito presso
l'Istituto superiore di sanità, Centro nazionale trapianti e nell'ambito del Sistema informativo trapianti (Sit),
saranno annotati tutti i soggetti ammessi alla donazione, mediante l'attribuzione di un codice per ciascun
donatore. L'obiettivo è quello di garantire la tracciabilità del percorso delle cellule riproduttive dal donatore al
nato e viceversa, oltre al conteggio dei nati generati dalle cellule riproduttive dello stesso soggetto. Compito
delle strutture sanitarie, la comunicazione al registro dei donatori con tecniche informatiche idonee a garantire
l'anonimato. Per la misura sono stanziati 700.810 euro l'anno 2015 e, a decorrere dal 2016, 150.060 euro
l'anno. Sempre sul fronte sanitario e familiare sono stati, poi, stanzianti altri 10 milioni di euro: 5 milioni di euro
destinati all'incremento dell'autorizzazione di spesa per lo screening neonatale per la diagnosi precoce di
malattie metaboliche ereditarie (comma 167) e, altri 5 milioni, per l'incremento del fondo delle politiche della
famiglia al fi ne di favorire le adozioni internazionali (comma 132). A completare la cornice della legge di
Stabilità, poi, anche altre misure. Una su tutte quella relativa al regime del cinque per mille. E, infatti, stabilito
che diventi strutturale il regime del 5 per mille (comma 154). Con un dpcm ad hoc saranno defi nite in seguito
le modalità di rendicontazione delle somme erogate nonché le modalità di pubblicazione sul sito web di
ciascuna amministrazione erogatrice degli elenchi dei soggetti ai quali è stato erogato il contributo e i
rendiconti trasmessi. Sul fronte Iva, invece, è stabilito che saranno esenti le cessioni di beni e delle relative
prestazioni accessorie effettuate nei confronti delle amministrazioni dello stato e dei soggetti della
cooperazione allo sviluppo destinati ad essere trasportati o spediti fuori dall'Ue in attuazione di fi nalità
umanitarie (commi 139 e 140). Per gli autotrasportatori, invece, a partire dal 1° gennaio 2015 salta il credito di
imposta relativo alle accise sul gasolio per autotrazione per i veicoli di categoria euro 0 o inferiore (comma
233 e 234).
SCENARIO SANITA' NAZIONALE - Rassegna Stampa 24/12/2014
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Eterologa, un registro nazionale per i donatori
24/12/2014
MF - Ed. nazionale
Pag. 9
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Kos (Cir) si rafforza in India
Complessivamente la società controllata dalla holding dei De Benedetti ha investito finora 15 mln sul mercato
locale Il target per il 2014 è raggiungere un fatturato di 390 milioni
Andrea Montanari
Parla sempre più indiano lo sviluppo futuro del gruppo Kos. La società socio-sanitaria controllata al 51,3%
dalla holding Cir della famiglia De Benedetti sta infatti rafforzando costantemente la presenza sul mercato del
Far East. In particolare, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l'azienda guidata dall'amministratore
delegato Giuseppe Vailati Venturi nell'arco di due anni ha incrementato notevolmente il numero di progetti
definiti e avviati in India: attualmente sono 16, otto già operativi e gli altri in fase di avviamento. Si tratta nello
specifico di progetti nel settore dell'oncologia e si concretizzano con la gestione di macchinari ad alta
tecnologia negli ospedali privati delle principali città del Paese, ovvero Nuova Delhi, Mumbai e Calcutta.
Operazioni che finora hanno visto investire da parte di Kos - di recente ha pure incrementato la
partecipazione nella joint venture con un partner locale salendo al 95% - una somma di 15 milioni a fronte di
contratti di gestione di lungo periodo in reparti oncologici. Ma la presenza sul mercato locale del gruppo
italiano (nel capitale figura anche il fondo Ardian al 46,7%) potrebbe presto incrementare visto che la
controllata locale Medipass, guidata dall'ad Guglielmo Brayda, sta definendo e concludendo nuovi accordi e
trattative con altre strutture sanitarie. Una scelta che consoliderà l'attività locale di Kos che al contempo in
Italia si conferma come uno dei principali operatori nel campo della residenze sanitarie assistenziali e nella
riabilitazione potendo contare su 71 strutture che gestiscono 6.350 posti letto ai quali se ne aggiungono altri
300 in fase di realizzazione. La società, che ha chiuso i nove mesi con un fatturato di 289,7 milioni, un mol di
44,2 milioni e un utile di 10,1 milioni, a fronte di un indebitamento di 158,7 milioni, conta di chiudere il 2014
con un giro d'affari consolidato vicino ai 390 milioni (+4,7% rispetto al 2013). (riproduzione riservata)
Foto: Giuseppe Vailati Venturi
Foto: Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/kos
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IL GRUPPO SANITARIO SI CONSOLIDA PORTANDO A 16 IL NUMERO DEI PROGETTI SVILUPPATI
24/12/2014
L'Espresso - N.52 - 30 dicembre 2014
Pag. 36
(diffusione:369755, tiratura:500452)
EBOLA
I ritardi Nessuno ascolta l'Africa In questa foto: il piccolo James Dorbor sta morendo in un ospedale di
Monrovia nel settembre del 2014; in quella sotto: il padre che lo piange. L'epidemia infuria da ormai molti
mesi: il primo allarme l'ha lanciato Medici senza frontiere alla fine di marzo. Ma nessuno ascolta.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità non reagisce per mesi e si fa viva ad aprile per smentire l'allarme di
Msf. Soltanto ad agosto i burocrati della sanità mondiale si accorgeranno che è un'ecatombe. E dichiarano
Eboia emergenza mondiale. L'origine dell'epidemia Quel giorno nella foresta Endemico tra i pipistrelli giganti,
Eboia ha passato la barriera di specie colpendo un bambino in Nuova Guinea che, presumibilmente, aveva
mangiato frutta caduta a terra dopo essere stata morsa da un pipistrello. L'epidemia si è poi diffusa anche
grazie ai funerali durante i quali tutti toccano il corpo morto (nella foto in alto: disinfestazione dopo un rito).
L'allarme sociale
II virus e i poliziotti Nella foto a destra: disordini nel quartiere di West Point a Monrovia messo in quarantena
il 25 agosto. Nei tre paesi più colpiti (Liberia, Nuova Guinea e Sierra Leone) la reazione della popolazione è
stata violenta. E, come era accaduto con l'Aids, molti hanno acusato i governi di aver seminato il virus per
colpire i ceti più disagiati.
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2014 FOTOSTORIA DI UN ANNO