Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs)

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Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs)
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) sostituiranno gli Obiettivi del Millennio
(MDGs)
A partire da settembre 2015, a seguito dell’approvazione dell’Assemblea generale delle Nazioni
Unite, gli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs) verranno sostituiti dagli Obiettivi di sviluppo
sostenibile (SDGs).
Nati dalla Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile Rio+20, gli SDGs si apprestano ad essere
il risultato di un processo che, prevedendo la più ampia partecipazione di Istituzioni statali,
organizzazioni della società civile, accademici e scienziati, è riuscito a ripensare gli Obiettivi del
Millennio in un ottica di lungo periodo e a centrare l’attenzione dell’agenda globale sullo sviluppo
sostenibile.
Bisogna premettere che gli SDGs hanno una portata più ampia rispetto degli MDGs e adottano un
approccio diverso. Mentre gli MDGs si applicavano solo ai paesi poveri, gli SDGs mirano ad
essere universalmente applicabili; gli obiettivi saranno rilevanti per tutti i paesi, e tutti saranno
tenuti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi. Mentre gli MDGs affrontavano questioni
chiave singolarmente, gli SDGs hanno lo scopo di adottare un approccio più integrato tra questioni
sociali, economiche e ambientali, per garantire la sostenibilità. Gli SDGs hanno anche lo scopo
di fissare obiettivi “trasformativi”, che affrontino le cause profonde della povertà e le barriere
sistemiche allo sviluppo sostenibile.
Il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite incaricato dell’elaborazione dei “nuovi” obiettivi globali post
2015 ha stilato, ad oggi, una lista di 17 intenti da realizzare entro il 2030 e sta per consegnare il
suo rapporto finale al Segretario Generale prima della sessione della 69a Assemblea generale
delle Nazioni Unite che si terrà a New York nel settembre del 2014. La relazione del OWG servirà
come base per i negoziati intergovernativi che verranno lanciati nel mese di settembre. Alimenterà
inoltre la relazione di sintesi del Segretario Generale, che verso la fine del 2014 dovrebbe
riassumere l’intero processo che ha portato agli SDG. I negoziati continueranno poi fino al vertice
del settembre 2015, dove si prevede una decisione finale sugli SDGs.
Ecco i 17 obiettivi principali:
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Sradicare la povertà estrema, ovunque e in tutte le sue forme
Porre fine alla fame, realizzare la sicurezza alimentare e garantire adeguato nutrimento per
tutti, promuovere l’agricoltura sostenibile
Realizzare condizioni di vita sana per tutti e a tutte le età
Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento
permanente per tutti
Realizzare l’eguaglianza di genere, l’empowerment delle donne e delle ragazze ovunque
Garantire acqua e condizioni igienico-sanitarie per tutti in vista di un mondo sostenibile
Assicurare l’accesso a sistemi di energia moderni, sostenibili, sicuri e a prezzi accessibili per
tutti
Promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile nonchè il lavoro
dignitoso per tutti
Promuovere un processo d’industrializzazione sostenibile
Ridurre l’ineguaglianza all’interno e fra le Nazioni
Costruire città e insediamenti umani inclusivi, sicuri e sostenibili
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Promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili
Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
Garantire la salvaguardia e l’utilizzo sostenibile delle risorse marine, degli oceani e del
mare
Proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri e arrestare la perdita di biodiversità
Rendere le società pacifiche e inclusive, realizzare lo stato di diritto e garantire istituzioni
effacaci e competenti
Rafforzare e incrementare gli strumenti di implementazione e la partnership globale per lo
sviluppo sostenibile
Ciascuno dei 17 obiettivi è a sua volta strutturato in numerosi benchmarks misurabili in modo tale
da garantirne il monitoraggio in itinere.
Sul fronte regionale, in fase di raccolta degli input per la definizione degli SDGs, la Commissione
Europea ha
presentato
una Comunicazione (http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14620_en.htm) relativa alla posizione dell’UE insistendo sulla necessità di dare seguito, tra le altre,
alle seguenti priorità: povertà, ineguaglianza, salute, sicurezza alimentare, biodiversità, libertà
dalla violenza.
EG