Adriano Moraglio Normandia
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Adriano Moraglio Normandia
Numero 6 – LUGLIO 2009 ON THE ROAD CON… Adriano Moraglio Redattore del Sole 24 Ore-Nord Ovest Normandia Procedevo a fatica con la mia auto sotto la pioggia battente, alla ricerca dell’albergo che mia moglie aveva prenotato. Il tergicristalli teneva a fatica il passo con il diluvio che si stava abbattendo su Dieppe, in alta Normandia. Eravamo in pieno agosto. Avevamo ancora gli occhi pieni di Parigi: avevamo rivisto il centro cittadino, in una giornata fresca e assolata, ma anche la bella casetta, alta e con la facciata ricoperta di lastre di pietra, a Bois Boulogne, dove era andata a vivere mia figlia per uno stage a L’Oreàl. Gli occhi erano ancora pieni delle chiese gotiche di Rouen e Caen, tanto slanciate e possenti da farti sentire piccolo piccolo. A Rouen avevamo parcheggiato la nostra auto nei pressi della cattedrale di Notre Dame, e dopo averla ammirata ci eravamo inoltrati nelle vie del centro: una meraviglia dietro l’altra di case con le facciate di graticcio e le travi di legno in evidenza a disegnare geometrie insieme uguali e diseguali. Nella piazzetta antistante la chiesa di St-Ouen l’ordine architettonico era di segno obliquo: oblique le scale di una casa là sulla sinistra, un po’ storta anche l’abitazione poco discosta, soprattutto se rivista tornando nelle viuzze dopo aver visitato lo straordinario tappeto erboso adiacente alla chiesa. Caen, forse per l’ora più tarda, non ci aveva stupito alla stessa maniera. Anzi, ci era rimasto un po’ l’amaro in bocca. Ma che spettacolo la piazza che ci aveva accolti con lo spiccare del complesso dell’abbazia Aux hommes e della chiesa della Trinità con i loro sei campanili. Sembrava d’essere a Cluny, sotto un cielo carico di nuvole e lanci di raggi di sole sul calar della sera. L’arrivo a Dieppe fu davvero emozionante. Era la prima vola che potevo vedere l’Oceano Atlantico e la Manica, in particolare. Dieppe, poi, aveva l’aria di un paese anglosassone: non per nulla l’Inghilterra è appena lì davanti. Sì, dunque, fu emozionante l’ ”incontro” con il mare della Manica. C’era vento quel tardo pomeriggio di agosto su Dieppe e il mare era nervoso e scaricava schiuma bianca - consistente, montata come quella del sapone - sulla spiaggia ciottolosa davanti ai grandi prati antistanti la lunga fila di case e alberghi. Le onde si rifrangevano sulle spiaggette pericolosamente situate sotto le scogliere di calcare bianchissimo. Nei giorni a seguire l’Oceano non smise di stupirci. Non aveva l’azzurro e la trasparenza del mare della Sardegna di cui eravamo freschi visitatori, ma la sorpresa era tutta in quel suo andare e venire, con l’aumentare e il ritirarsi dell’acqua a causa dell’alta e bassa marea. In un luogo così si può fare di tutto. Si può trascorrere un Ferragosto carico di stupore tra una visita alla casa teosofica del Parc de Moutiers, nel gigantesco giardino botanico ricco di esemplari di piante e vegetali da tutto il mondo, e un pranzo al sacco sulla spiaggia sassosa della Cote d’Albatre. E stare lì, a contatto col mare tutto il giorno e osservarlo mentre se ne va e lascia scoperta la sabbia inzuppata, i vermicelli che la percorrono appena sotto, le rocce emerse e i resti di crostacei. Che effetto vedere le barche a vela trasportate coi trattori più al largo per poterle fare viaggiare con almeno un po’ di acqua sotto lo scafo. ramente non arriverà: fu questo il primo impatto una volta arrivati ai piedi del monte. E poi il brulichio di persone, infilate nel budello per la salita alla chiesa e, là sotto, la grande distesa di sabbia compatta, emersa dal mare in ritirata. Folla dovunque, sui camminamenti tra le torrette, nelle viuzze. A Mont-Saint-Michel si può stare benissimo in mezzo a tanta gente, unirsi alle visite guidate, fermarsi nel chiostro a consumare un piccolo pasto e appisolarsi appoggiati alle colonne dalla doppia fila a prendere un po’ di calore del sole. Una settimana, Parigi-Normandia, una vacanza che si può fare. Meglio ancora se guidati da un’amica francese e se accolti da una calorosa coppia nella loro cascina ristrutturata. La sera che arrivammo lì, nella campagna poco prima di Dieppe, ci accolsero nella grande sala col camino, a gustare tisane e a chiacchierare per conoscerci, facendoci intendere tra italiano e francese, scambiando qualche parola in inglese con la nonna. Sì, con la nonna. Perché lì a due passi, ricordiamolo sempre, c’è l’Inghilterra. In questi scorci di Normandia quello che ci colpì di più fu l’assoluta ampiezza degli scenari, ampiezza che fa venir voglia di viaggiare, senza tregua. Così un giorno lasciammo Dieppe alla volta di MontSaint-Michel, passando sul grandioso ponte che lascia sulla destra l’ampissimo porto di Le Havre. Poi, lungo strade di campagna, ecco lo stagliarsi dell’isolotto forse più noto e più visitato al mondo. La folla e le auto parcheggiate dove l’alta marea del pomeriggio sicu- ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica Sede di TORINO - Corso Galileo Ferraris, 61 - 10128 Torino Tel. +39 011 55 46 511 / Fax +39 011 54 59 86 - e-mail: [email protected] Sede di ROMA - Viale Pasteur, 10 - 00144 Roma Tel. +39 06 54 22 14 93(4) / Fax +39 06 54 22 14 18 - e-mail: [email protected] New web site: www.anfia.it