Dalla grammatica all`educazione linguistica: l`utilizzo

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Dalla grammatica all`educazione linguistica: l`utilizzo
Dalla grammatica all'educazione linguistica: l'utilizzo didattico degli errori nell'uso
delle preposizioni
Paola Marinetto-Laboratorio
Il laboratorio intendeva partire dal lavoro sugli errori nell’uso delle preposizioni presentato
dal Giscel Veneto al recente Convegno Giscel svoltosi a Padova.
Il corpus dell’analisi della ricerca era costituito da esempi estrapolati da produzioni scritte
di studenti di scuola primaria, di scuola secondaria di primo e secondo grado.
Nell’impostazione della ricerca era risultata molto utile la riflessione di Prandi (2006).
Secondo lo studioso la preposizione si comporta in modi antitetici quando codifica una
relazione grammaticale e quando codificauna relazione concettuale. Quando codifica una
relazione grammaticale, la preposizione è imposta dal verbo e non si può negoziare: è la
grammatica delle regole. Il suo ruolo è puramente formale, codifica una relazione vuota, e
per fare questo si svuota del suo contenuto. Quando codifica una relazione concettuale, la
preposizione è scelta all’interno di un paradigma sulla base del suo contenuto. Dato che
realizza una relazione concettuale piena, la preposizione diventa il perno della relazione e
partecipa attivamente alla messa a punto del suo contenuto: è la grammatica delle scelte.
Nell'esempio: “Snoopy ruba un bacio a Lucy” la preposizione a collega il verbo a uno
dei suoi argomenti obbligatori: è una relazione grammaticale. In: “La cicogna ha fatto il
nido sul campanile”, la preposizione sul introduce una determinazione di luogo con valore
di circostanza, codifica una relazione concettuale e partecipa alla costruzione del
contenuto.
Il laboratorio intendeva partire da tali riflessioni e da tale ricerca, cercando di
ripercorrerne in parte l’iter, al fine però di approfondirne soprattutto l’aspetto didattico,
ponendo in discussione tra i partecipanti gli errori nell’uso delle preposizioni e cercando di
ricavarne dei suggerimenti didattici.
A tale scopo sono stati forniti, come input iniziale, degli esempi di errori da
parte degli studenti, proponendo, come prima fase di lavoro, di correggere gli
errori e di discutere i criteri di correzione
FOTOCOPIA N. 1 GLI ERRORI (?) NELL’USO DELLE PREPOSIZIONI
1. la preside chiede che vengano presi dei provvedimenti adeguati per scoprire il responsabile dei
danneggiamenti
2. qui la donna amata appare addirittura coperta da una profumata pioggia fiorita
3. la signora si affaccia sulla veranda per controllare che suo figlio stia giocando in cortile
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***
4. i vigili del fuoco, arrivati a casa della vecchia signora si mettono a rovistare per la casa per trovare i libri
per poi bruciarli
5. la bambina prende un asciugamano e se lo mette sotto al braccio
6. la mia amica, a differenza degli altri, era decisa di partire alle due
7. nella seconda ode esalta il moto insurrezionale promosso dalla Carboneria, ed esprime il sostegno di
un’Italia unita e indipendente
8. Manzoni riesce a rendere protagoniste le persone comuni e di farlo anche in modo verosimile e credibile
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9. la conoscenza della lavorazione del ferro veniva trasmessa da padre in figlio
10. i beduini erano predoni e derubavano le merci alle carovane nel deserto
11. dovrà convincere la giuria di credere alla sua versione dei fatti
12. a fianco a lui sedeva una fanciulla letteralmente coperta d’oro e di pietre preziose di inestimabile valore.
***
13. il ragazzo era disposto di chiedere scusa
14. contribuire a tutti e a se stessi
15. tra i diritti inviolabili dell’uomo ricordiamo il diritto di votare, il diritto della proprietà privata, il diritto di
lavoro ecc.
16. in questo luogo ognuno può prendersi le cose perse e anche quelle desiderate. Nel poema di Ludovico
Ariosto questo posto si trova nellaLuna
17. la persona che non si identifica alla massa, ha un carattere forte e tiene ai propri valori
18. i ragazzi che si amano “non ci sono per nessuno” (Prévert) perché non si interessano di niente, ma solo
a loro stessi
19. mia sorella più grande ha frequentato la scuola da interpreti.
20. il padre lo guidava a fidarsi dei suoi amici e di aiutarli in qualsiasi circostanza
21. nel suo linguaggio ci sono delle parole che non sono usate nei giorni nostri
22. … i ricordi arrivano a onde e lui questo lo fa capire dando un andamento fluido e libero dei versi
23. Leopardi vuole raccontare di Silvia una persona molto cara per lui
24. L. racconta di una ragazza che è morta per via di una grave malattia
25. la poesia è composta da versi endecasillabi e settenari…
26. dunque i giovani durante la giovinezza pensano nel proprio futuro come cosa bella ma poi…
27. L. ha scritto questa poesia con versi endecasillabi e settenari.
28. secondo me i romanzi possono influire o meno i sentimenti, i pensieri delle persone
29. ogni mattina e ogni sera mi affacciavo sulla finestra per vedere se ritornava.
30. c'è un'estrema difficoltà a smettere, alcune persone provano a non fumare, quindi di smettere, ma è
raro.
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31. tutta questa calma è dovuta dai numerosi poliziotti e alla legge.
***
32. Il settore primario è formato da un’agricoltura meccanizzata, da una discreta pesca e di allevamento
bovini.
33. la moglie deve essere accompagnata solo da persone per bene, benestanti per dare una visibilità
migliore per la donna
34. le sue compagne venivano accompagnate con entrambi i genitori
35. ampliare il proprio lessico leggendo, essere curiosi verso le parole nuove aiuta a comunicare con le
persone che ti stanno intorno.
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36. presero la Louisiana dalla Francia e un’altra regione alla Spagna
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(i tre asterischi *** contrassegnavano gli esempi utilizzati nella riflessione del lavoro del
Giscel Veneto, gli altri esempi appartenevano comunque al corpus della ricerca)
In seguito si è cercato di capire la natura dell’errore e di tentarne una
classificazione
FOTOCOPIA N. 2 CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI
REGGENZE (di verbi, nomi e aggettivi)
‘grammatica delle regole’
(in corsivo le frasi in cui l’elemento reggente regge non un singolo argomento, ma una completiva)
1. la preside chiede che vengano presi dei provvedimenti adeguatiper scoprire il responsabile dei
danneggiamenti (adeguato a)
2. i vigili del fuoco, arrivati a casa della vecchia signora si mettono a rovistareper la casa per trovare i
libri per poi bruciarli (rovistare tra/in) [ANCHE ERRORE LESSICALE]
3. la signora si affacciasulla veranda per controllare che suo figlio stia giocando in cortile(affacciarsi a)
4. la mia amica, a differenza degli altri, era decisadi partire alle due (decisa a)
5. nella seconda ode esalta il moto insurrezionale promosso dalla Carboneria, ed esprime il sostegnodi
un’Italia unita e indipendente (sostegno a)
6. dovràconvincere la giuria di credere alla sua versione dei fatti (convincere a)
7. il ragazzo era dispostodi chiedere scusa (disposto a)
8. tra i diritti inviolabili dell’uomo ricordiamo il diritto di votare, il dirittodella proprietà privata, il dirittodi
lavoro ecc. (diritto alla proprietà; diritto di votare)
9. La persona che non si identificaalla massa, ha un carattere forte e tiene ai propri valori (identificarsi
con)
10. I ragazzi che si amano “non ci sono per nessuno” (Prévert) perché non si interessanodi niente, ma
solo a loro stessi (interessarsi a) [ANCHE COMPLESSITA’ SINTATTICA]
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11. Il padre lo guidavaa fidarsi dei suoi amici e di aiutarli in qualsiasi circostanza (guidare a) [ANCHE
COMPLESSITA’ SINTATTICA]
12. Leopardi vuole raccontare di Silvia una persona molto caraper lui (caro a)
13. Dunque i giovani durante la giovinezza pensanonel proprio futuro come cosa bella ma poi…
(pensare a)
14. i ricordi arrivano a onde e lui questo lo fa capire dando un andamento fluido e libero dei versi (dare
a)
15. la moglie deve essere accompagnata solo da persone per bene, benestanti per dare una visibilità
migliore per la donna.
16. secondo me i romanzi possono influire o meno i sentimenti, i pensieri delle persone (influire su)
COMPLESSITA’ SINTATTICA (MANTENERE L’ORIENTAMENTO ALL’INTERNO DEL PERIODO)
REGGENZE (spesso l’errore è nella seconda completiva)
1. Manzoni riescea rendere protagoniste le persone comuni e di farlo anche in modo verosimile e credibile
2. il padre lo guidavaa fidarsi dei suoi amici e di aiutarli in qualsiasi circostanza
3. cerca di convincere la vecchia a non morire con i libri e, quindi, … salvarsi
4. il settore primario è formato da un’agricoltura meccanizzata, da una discreta pesca e di allevamento
bovini.
5. I ragazzi che si amano “non ci sono per nessuno” (Prévert) perché non si interessanodi niente, ma solo
a loro stessi (interessarsi a)
6. c’è un’estrema difficoltà a smettere, alcune persone provano a non fumare, quindi di smettere, ma è
raro.
SEMANTICA DELLE PREPOSIZIONI
‘grammatica delle scelte’
1. la signora si affaccia sulla veranda per controllare che suo figlio stia giocando in cortile
2. …infatti, una volta arrivato sulle scale, gli cade un libro sulle mani e riesce a leggere soltanto la
prima riga, poi gliene cade un altro e, questa volta, lo schiaccia contro il petto
3. In questo luogo ognuno può prendersi le cose perse e anche quelle desiderate. Nel poema di
Ludovico Ariosto questo posto si trova nellaLuna
4. Ogni mattina e ogni sera mi affacciavo sulla finestra per vedere se ritornava. (grammatica delle
scelte secondo Prandi, ma elemento interno al nucleo)
POLIREMATICHE (e locuzioni preposizionali)
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1. La conoscenza della lavorazione del ferro veniva trasmessa da padre in figlio (di padre in figlio)
2. Mia sorella più grande ha frequentato la scuola da interpreti.
3. Nel suo linguaggio ci sono delle parole che non sono usate nei giorni nostri
4. L. ha scritto questa poesia con versi endecasillabi
(è una polirematica? Lo è ‘scrivere a macchina’)
5. A fianco a lui sedeva una fanciulla letteralmente coperta d’oro e di pietre preziose di inestimabile
valore.
6. La bambina prende un asciugamano e se lo mette sotto al braccio (si può dire sotto di solo con
pronome personale: sotto di noi, sotto di lui (lavoro)
ERRORI LESSICALI
1. I beduini erano predoni e derubavano le merci alle carovane nel deserto
2. Contribuire a tutti e a se stessi
3. I vigili del fuoco, arrivati a casa della vecchia signora si mettono a rovistare per la casa per trovare i
libri per poi bruciarli.
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Le riflessioni del gruppo di lavoro:
molti errori nelle reggenze sintattiche (grammatica delle regole)
alcuni errori nelle scelte delle preposizioni quando sono negoziabili
alcuni errori di ‘perdita di orientamento’ nel testo
alcuni errori lessicali
alcuni errori nelle polirematiche.
Dopo aver individuato il tipo di errore, ci si è posto il problema del percorso
didattico utile, cercando di rispondere alla domanda: Quali i percorsi didattici
ipotizzabili?
Se l’errore è imputabile ad una perdita di ‘orientamento’ sul piano testuale, risulta utile che,
attraverso la discussione, venga recuperato il verbo reggente e su questo si lavori
stimolando la produzione autonoma di frasi più semplici e quindi maggiormente dominabili.
Quando l’errore si inserisce in una relazione concettuale, la discussione collettiva si potrà
orientare verso la riformulazione che recuperi il significato concettuale della relazione.
Sarà dunque da considerarsi un progresso il momento in cui lo studente, mediante
meccanismi di sostituzione, saprà riformulare la stringa sintattica, proponendo soluzioni
diverse per l'analisi e la costruzione del senso.
Quando la scelta della preposizione non è negoziabile, dipendendo dalla reggenza del
verbo, del nome o dell’aggettivo, potrà essere utile orientare la discussione versoriflessioni
di tipo valenziale. Suscitare scenari nei quali recuperare la corretta preposizione si è
rivelato particolarmente utile nel caso di reggenze verbali complesse che richiedono
preposizioni diverse dettate dall’intorno testuale.
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Quando il problema è originato da una scelta lessicale, ad esempio di un lemma che, pur
appartenendo ad una varietà più sostenuta rispetto al lessico colloquiale, viene assimilato
ad un lemma più usuale (vedi ‘derubare/rubare’), mentre se ne differenzia per la differente
costruzione sintattica, potranno giovare la riflessione sui tratti di significato e la
consultazione guidata del dizionario, con la coscienza dei limiti di cui si è detto sopra e le
conseguenti precauzioni didattiche.
FOTOCOPIA 3 QUALI PERCORSI DIDATTICI?
A. FAR RAGIONARE (E FAR ESERCITARE) SULLA DIFFERENZA TRA REGOLE E SCELTE
Per quanto riguarda le preposizioni , all’interno del nucleo si tratta di regole, la scelta delle preposizioni non è
negoziabile. Si tratta invece di scelte negli strati periferici: qui sono le relazioni concettuali a guidare la scelta
(Prandi)
B. PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLE REGGENZE SINTATTICHE
-grammatica valenziale (ma non tutto viene spiegato, dal momento che la scelta della preposizione è
spesso una regola)
C. PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA COMPLESSITA’ SINTATTICA
-grammatica (valenziale o non) del periodo
-schemi di rappresentazione della frase complessa
D. PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA SEMANTICA DELLE PREPOSIZIONI
-riflessioni sulla semantica delle preposizioni semplici
E. PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLE POLIREMATICHE E DEL LESSICO
-esercitazioni lessicali (su rematiche e polirematiche)
Dalla discussione all’interno del gruppo di lavoro è risultato evidente che tale
percorso evidenzia il passaggio da grammatica ad educazionelinguistica
perché:
• vengono sviluppate abilità trasversali (classificare, confrontare, osservare,
ordinare…)
• vengono sviluppate competenze spendibili nelle lingue straniere
• si attua l’obiettivo pedagogico di rendere attivi e di interessare attraverso un invito
alla scoperta e alla problematicità
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viene data visibilità alle preposizioni
viene data visibilità agli errori
si valorizza l’errore in funzione della comprensione e dell’autocorrezione
siosserva la lingua e si utilizza la competenza di parlanti nativi
si discute e si confrontano soluzioni
viene fatto ricorso a metacognizione e a metalinguaggio
Riferimenti bibliografici
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Rizzi (1988), “Il sintagma preposizionale”, in Renzi, Salvi, Cardinaletti 2001: 521-531.
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Prandi M. (2006), Le regole e le scelte, Utet Università, Novara.
Renzi L., Salvi G., Cardinaletti A. (a c. di) (1988), Grande grammatica italiana di consultazione, vol. I, il
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Salvi G., Vanelli L. (2004), Nuova grammatica italiana, il Mulino, Bologna.
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Serianni L. (2006), Grammatica italiana, UTET Università, Torino
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