Domaine Georges Chicotot

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Domaine Georges Chicotot
Uliassi a Senigallia: collezione Estate 2016!
16 giugno 2016 di Teresa Mincione
Domaine Georges Chicotot
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E’ Il tempo del vino, voglia di Borgogna. La curiosità si veste di semplicità e lontano
dai grandi Grands Crus, va su un Bourgogne Pinot Noir Domaine Georges Chicotot
2013. Avevo già assaggiato questo Pinot Noir in purezza in altre occasioni (in altri
millesimi). Questo 2014, anche stavolta, non ha tradito il ricordo di uno stile. Un Pinot
Noir giovane ma di piacevole compagnia. Figlio di un Domaine di impronta
artiginanale ma al tempo stesso capace di generare interessanti vini di terroir. Ben 7 gli
ettari di proprietà (e data la frammentarietà, caratteristica principe della Borgogna, non
sono pochi), tutti sul suolo di Nuits St. Georges, eccetto un fazzoletto di terra di meno
di un ettaro che è a Ladoix. I ceppi di 60-80 anni sono curati con un approccio ‘ragionato’ in antitesi
all’uso di erbicidi. George Chicotot discende da una famiglia di vignerons che per ben otto generazioni
ha prodotto vino a Nuits- Saint- Georges e che ha fatto della semplicità e dell’eleganza le parole chiave
dei propri vini. Si sa, la Borgogna regala vini strepitosi anche grazie all’ unicità del suo ricco sottosuolo
(soprattutto di calcare, elemento tanto caro al Pinot Noir). Nuits-Saint-Georges si trova tra Dijon e
Beaune, nella Côte de Nuits (Cote d’Or). Questa AOC comprende, oltre all’omonimo comune, il paese
di Premeaux-Prissey. I vigneti sono quasi esclusivamente coltivati a Pinot Noir, ma esistono anche delle
vigne di Chardonnay. Nonostante l’assenza di Grands Crus, Nuit rivendica una sua matrice distintiva,
che si traduce in vini di forte personalità, austeri, lenti ad aprirsi, spesso caratterizzati dal carattere
sauvage che li ha resi celebri in tutto il mondo. Eccellenti Premiers Crus e vini che ricadono nella
denominazione comunale Nuits-Saint-Georges chiudono il cerchio. I suoli di quest’area sono
caratterizzati dalla presenza di terre brune e argilla rossa, poggiate su rocce calcaree di Comblanchien.
Ciò dà vita a vini dal tannino più in rilievo, carnosi e di grande complessità; per questo ciò che rende
mirabile l’operato di George Chicotot è l’ abilità a disporre delle risorse di un terroir come questo e
metterlo al servizio di bevibilità, godibilità e piacevolezza. L’impronta del Pinot Noir è inconfondibile
nel suo rubino scarico e nella trama sottile. Un calice in purezza che si muove su note scure di bacche di
pepe nero, di terra bagnata, di foglie di tabacco da pipa. Sottile il sentore di noce moscata. Una leggiadra
balsamicità arricchisce il sorso nel tempo. Il tocco fruttato di piccole bacche rosse si scopre in un secondo
atto. Quasi ritroso nel volersi mostrare. Refoli di erbette selvatiche e salvia fresca. L’assaggio porta con
sé i sentori dell’olfatto piacevolmente arricchiti da una sapidità bilanciata. La terrosità è una sua
prerogativa. Buona la persistenza che accompagna il sorso nel tempo. Ancora giovane ma garbato per
l’annata. In chiusura si fa spazio un intreccio di sentori fruttati e terrosi con la piacevole anima sapida in
un sodalizio perfetto per una beva che chiama al riassaggio.