Programma d`armamento 2010 - Societa` Ticinese degli Ufficiali
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Programma d`armamento 2010 - Societa` Ticinese degli Ufficiali
Anno LXXXIII Numero 1 gennaio–febbraio 2011 Programma d’armamento 2010 Cecchini in Afghanistan Turismo storico militare Milizia Laura e Marie Polli Viviana Koch Consultate il vostro portale sportivo www.ti-sport.ch Casella postale 4 6963 Pregassona Tel. ufficio 091 940 44 45 Fax 091 940 44 44 Natel 079 240 01 01 e-mail [email protected] Assemblea Generale Ordinaria della Società Ticinese degli Ufficiali (STU) Sabato, 21 maggio 2011 Centro Sportivo Tenero I dettagli dell’Assemblea saranno comunicati più tardi, consultate il sito web della Società Ticinese degli Ufficiali www.stu.ch RMSI 1.2011 | 1 wings of excellence La RUAG Aviation è un’impresa di punta nella fornitura e nell’integrazione di sistemi e componenti di massima qualità per l’aeronautica e cosmonautica civile e militare, avvalendosi di centri di produzione presenti in Svizzera e in Germania. Le nostre competenze di base includono il settore delle strutture, la manutenzione e l’equipaggiamento dei jets, dei velivoli a elica e degli elicotteri. L’elevato know-how nel campo dell’ingegneria e l’impegno superiore alla media, consentono alla nostra impresa di perseguire ed ottenere prestazioni di spicco in favore della nostra clientela nazionale ed estera. Oggi come nel futuro. RUAG Aviation Casella postale · Aerodromo · 6527 Lodrino · Svizzera Domicilio legale: RUAG Schweiz AG · Seetalstrasse 175 · Casella postale 301 · 6032 Emmen · Svizzera Tel. +41 91 873 41 11 · Fax +41 91 873 41 90 · [email protected] · www.ruag.com Sommario Anno LXXXIII Numero 1 gennaio–febbraio 2011 5 Attualità politica e militare Cecchini in Afghanistan dr. Gianandrea Gaiani 7 L’opinione Esercito, Milizia, Economia col SMG Marco Netzer 13 Il comandante di milizia, esperienza arricchente cap Fabio Canevascini Programma d’armamento 2010 15 Esercito svizzero Rapporto annuale della reg ter 3 ten col Graziano Regazzoni 17 Cecchini in Afghanistan Turismo storico militare www.stu.ch 19 Redazione col Franco Valli (redattore responsabile) 22 Rivista Militare della Svizzera Italiana Collaboratori cap Stefan Lehmann Alessandra Isotta Angioletta Isotta Corrispondenti dr. Gianandrea Gaiani ing. Fausto de Marchi Editore - Inserzioni Circolo Ufficiali di Lugano CP 5291, 6901 Lugano [email protected] tel. 091 921 11 22, fax 091 921 11 10 Corrispondenza col Franco Valli Via C. Ghiringhelli 15 - 6500 Bellinzona [email protected] Abbonamento (sei numeri all’anno) Svizzera fr. 30.– estero fr. 40.– Gestione abbonamenti Cambiamenti di indirizzo a ten col Luca Gilardi Amministratore RMSI [email protected] Stampa Arti Grafiche Veladini SA, Lugano www.veladini.ch - [email protected] Rapporto annuale della br fant mont 9 redattore responsabile Milizia 23 Turismo storico militare Le opere militari sul fronte del Monte Ceneri div a r Francesco Vicari Mutazioni e promozioni L’eco da palazzo federale a cura dell’ing. Fausto De Marchi 24 Equipaggiamento e armamento Il programma d’armamento 2010 a cura dell’ing. Fausto De Marchi 36 Circoli, società d’arma, associazioni Prestigioso riconoscimento, CUB/ASSU MBC redattore responsabile 37 Il CIU in groppa magg Stefano Giedemann 39 4 giorni di Nijmegen 2011 sgt Bruno Horn 40 Anticipazioni nella RMSI 2/2011 41 Comitati 44 Agenda Prezzi base per inserzioni (sei numeri) pagina interna: fr. 2000.– seconda e terza di copertina: fr. 2500.– quarta di copertina: fr. 3000.– per altri formati rivolgersi all’Amministratore RMSI Le opinioni espresse dagli autori degli articoli rispecchiano esclusivamente le idee personali e non coinvolgono l’opinione della redazione. La collaborazione è aperta a tutti. Tiratura: 1400 copie RMSI 1.2011 | 3 Attualità politica L’energia, importante Titolo rmsi capitolo autore e foto sottotitolo del titolo dell’autore come il lavoro! testo pinco pallino foto tizio caio Avete mai provato a pensare ad una vita senza energia? Senza l’energia, per esempio, che permette alle nostre industrie di produrre, impiegare personale e creare benessere? L’energia, il nostro mestiere! Le AIL SA sono certificate ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001 per Qualità, Ambiente, Salute e Sicurezza. Una fierezza per noi, una garanzia supplementare per voi! Microplast SA, Mezzovico, dicembre 2009 4 Voi e le vostre Attualità politica e militare Cecchini in Afghanistan testo dr. gianandrea gaiani Dr. Gianandrea Gaiani Il record di colpi messi a segno da un cecchino nel conflitto afghano sembra appartenere a un tiratore scelto del reggimento Black Watch delle Guardie scozzesi del British Army che a Helmand ha ucciso almeno 32 talebani, uno dei quali colpito dall’incredibile distanza di 1.500 metri. Il tiro da maggiore distanza appartiene a un tiratore canadese accreditato di un nemico abbattuto da 2.400 metri nella zona di Kandahar. Che il conflitto afghano veda un discreto impiego di sniper non è certo una novità. Subito dopo la caduta del regime talebano le forze speciali anglo-americane eliminarono molti uomini di al-Qaeda grazie ai tiratori scelti delle forze speciali impiegati negli ultimi anni soprattutto per uccidere i “bombaroli” talebani intenti a piazzare ordigni improvvisati lungo le strade e le piste attraversate dai convogli alleati. La vera novità degli ultimi due o tre anni è invece rappresentata dal fatto che anche gli insorti hanno iniziato a impiegare i tiratori scelti, la cui presenza è stata rilevata soprattutto nelle province di Helmand, Kandahar, Kapisa e Farah. Negli anni ’80 la Cia e le forze speciali pakistane addestrarono al tiro di precisione molti mujhaiddin impiegati poi in Afghanistan per uccidere soprattutto ufficiali dell’Armata Rossa ma negli anni successivi questa specialità perse rilevanza fino a scomparire quasi con il regime talebano. Dopo la ripresa del’offensiva dei jihadisti afghani, nell’estate 2006, ricomparvero i cecchini anche se considerati un’arma marginale rispetto all’addestramento a costruire e piazzare ordigni esplosivi improvvisati o a compiere attentati suicidi, armi responsabili dei tre quarti dei caduti tra le forze alleate. L’intelligence alleato segnalò la crescente presenza di tiratori scelti talebani nel 2008 e l’anno successivo venne registrato un aumento del 25 per cento dei tiri di precisione effettuati dal nemico da oltre 600 metri di distanza mentre alcuni militari vennero uccisi da proiettili sparati anche da oltre un chilometro. Tiri attribuiti a professionisti, miliziani ceceni, uzbeki, arabi e pakistani di al-Qaeda affluiti in buon numero in Afghanistan dopo aver combattuto per anni in Iraq a Fallujah, Baqubah, Sadr City oppure addestrati dai pasdaran iraniani nei tre campi allestiti lungo il confine con l’Afghanistan occidentale. Tiratori scelti esperti, armati per lo più con fucili di precisione russi Dragunov e veterani della guerra contro l’armata russa Cecenia. Professionisti al soldo della jihad per ideologia o per interesse considerato che secondo i’intelligence britannico gli sniper si fanno pagare migliaia di dollari per ogni soldato alleato ucciso. A fare le spese del preciso fuoco dei cecchini talebano sono state soprattutto le fiorze4 anglo-americane. Nel distretto di Sangin, il più infuocato dell’intero Afghanistan dove le perdite alleate sono 12 volte più alte della media, almeno sette genieri del Terzo reggimento dell’esercito di Sua maestà sono stati uccisi nei primi cinque mesi del 2010 dai tiratori scelti talebani a loro volta sterminati dal fuoco di “counter sniper” dei tiratori dello Special Air Service. Tra i caduti britannici c’era anche il soldato Darren Foster, ucciso mentre era di guardia nella torre blindata della Base avanzata Jackson con un proiettile sparato da 550 metri di distanza che attraversò la fessura di appena 23 centimetri nella protezione balistic. Un tiro molto simile a quello che ha ucciso il caporal maggiore italiano Matteo Miotto, il 31 dicembre scorso, nella base avanza Snow situata nel distretto del Gulistan. Le informazioni fornite sullo scontro dalle fonti italiane sono state confuse RMSI 1.2011 | 5 Attualità politica e militare e contraddittorie ma pare che i talebani abbiano attaccato la base degli alpini con raffiche sparate da oltre 500 metri per provocare la reazione dei militari costringendoli ad esporsi a vantaggio del cecchino appostato sulle alture ad almeno 800 metri dalla postazione italiana. Il Gulistan, parte della provincia di Farah, è a meno di 70 chilometri da Sangin e anche se il comando italiano di Herat ha definito una “novità” la presenza dei cecchini talebani altrettanto non si può certo dire per la provincia di Helmand che confina con Farah. Proprio a Helmand nel marzo scorso le truppe anglo-americane che hanno strappato ai talebani il controllo della roccaforte di Marjah hanno dovuto fare i conti con qualche decina di sniper che prendevano di mira pattuglie e colonne di veicoli nemici. Britannici e statunitensi hanno fornito molte informazioni sui cecchini talebani ma altri contingenti alleati come quello italiano e francese (che ha perso alcuni soldati per i tiri di precisione nella provincia di Kapisa, a est di Kabul) cercano abitualmente di minimizzare agli occhi dei media e dell’opinione pubblica la crescente presenza di sniper, elemento non certo risolutivo del conflitto ma di forte impatto psicologico. Tra le contromisure adottate la più efficace è rappresentata dal contro.-cecchinaggio affidato ai tiratori scelti alleati assegnati in almeno tre unità a ogni compagni di fanteria e presenti in modo massiccio nelle task force di forze speciali. 6 Gli statunitensi e da poco anche i paracadutisti britannici hanno in dotazione sistemi grandi come un i-pod che registrano il colpo di arma da fuoco del cecchino e ne ricavano le coordinate del luogo da dove è partito. Il dispositivo, che si porta al polso ed è lungo 30 centimetri, è realizzato dalla società statunitense Raytheon con il nome di Boomerang Warrior-X e ha un costo di 12 mila euro. Nell’ambito dei programmi di addestramento delle forze afghane (che assorbiranno quest’anno 11,6 miliardi di dollari) è in fase di potenziamento anche la formazione dei tiratori scelti dell’esercito afghano in vista di una transizione che dovrebbe vedere entro il 2014 le truppe di Kabul affrontare da soli le milizie talebane, cecchini inclusi. K L’opinione Esercito e milizia. Il punto di vista di un rappresentante dell’economia testo colonnello smg marco netzer, presidente della societâ ticinese degli ufficiali traduzione dal testo in tedesco colonnello smg pier augusto albrici col SMG Marco Netzer Milizia volontaria, militari in ferma continuata e esercito di professione vengono vantati come nuova ricetta e come modello che dovrebbe sostituire il sistema di milizia, di tipica impronta svizzera, strettamente collegato all’obbligo militare. Effettivamente esistono diversi fattori che parlano a favore di un cambiamento di rotta: lo sviluppo demografico, i cambiamenti della società, dell’economia e della tecnologia e non da ultimo la tendenziale diminuita disponibilità del cittadino di impegnarsi per e nell’esercito. In numerosi contributi ci si lamenta di questa evoluzione quali: la diminuita identificazione del cittadino con il suo esercito, la scemata disponibilità all’obbligo di servire e una certa paura di accettare le speciali esigenze del servizio militare. Dalla mia personale esperienza si può pure confermare che gli sviluppi attuali si riconoscono in quanto indicano che anche per il futuro possiamo continuare a basarci sulla nostra milizia: l’impegno individuale di molti giovani astretti al servizio è, come prima, sempre presente. La disponibilità ad assumere responsabilità nell’ambito dell’istruzione militare e dell’avanzamento è di nuovo in aumento e la disponibilità dell’economia di favorire la carriera militare è senz’altro presente. È pure da sottolineare l’impegno di parecchie associazioni per le attività fuori servizio, che nello stretto senso del carattere di milizia, contribuiscono a stabilirne il legame e provvedono a garantirne una certa continuità. Del valore dell’esercito per assicurare il benessere della Svizzera La Svizzera dipende, nel suo complesso esistenziale, dall’estero: mancanza di materie prime, approvvigionamento energetico vulnerabile, perfino per il rifornimento di generi alimentari ed è tributaria allo stesso per la sicurezza. Sicurezza non è però qualcosa di ovvio. Deve essere preparata accuratamente, curata e sempre mantenuta anche per il futuro. Sicurezza è un fattore decisivo per il nostro paese, senza il quale, nel passato così come nel futuro, le nostre imprese non avrebbero successo Di questo stato ne sono testimoni una sempre prospera economia con imprese orientate e ben integrate internazionalmente e come sempre un’intatta attrattività della Svizzera per talenti, investitori, forze lavorative e turisti. Dal 1990 la Svizzera è uno dei cinque stati più globalizzati del mondo e come investitori le nostre imprese guadagnano all’estero sempre più importanza nell’ambito del capitale, delle merci e delle prestazioni di servizio. Gli Svizzeri che si trattengono spesso all’estero possono costatare che la sicurezza e la stabilità della Svizzera favoriscono la nostra piazza. Il marchio “Swissness” viene notevolmente rinforzato e quindi, come prima, godono di grande considerazione. Tutto questo si pone purtroppo in contrasto con la situazione all’interno, così come viene descritta ogni giorno dai media. La nostra stabilità e la nostra sicurezza nel cuore dell’Europa non ha solo contribuito affinché la propria economia pubblica si sia potuta sviluppare in una misura tale da non temere confronti, ma è anche una colonna indispensabile per un positivo sviluppo futuro e per il mantenimento dei vantaggi attuali. Dal 1990 la Svizzera è uno dei cinque stati più globalizzati del mondo Le esperienze fatte dopo la crisi della finanza e dell’economia degli ultimi due anni hanno dimostrato come sviluppi globali possano avere pesanti conseguenze su un’economia pubblica interconnessa come quella della Svizzera. Non da ultimo a tutto ciò appartiene pure anche la garanzia di un esercito credibile, ben equipaggiato e pronto all’impiego. Indipendentemente dalle discussioni attuali e dalle controversie politiche riguardanti il Rapporto sulla politica di sicurezza e su quello sull’esercito, secondo il rapporto “Sicurezza 2010”, recentemente pubblicato dall’Istituto di ricerca sulla politica di sicurezza della Scuola Politecnica RMSI 1.2011 | 7 L’opinione Federale, il 74% delle persone interrogate ritiene l’esercito indispensabile. Il 71% degli interrogati sostiene pur sempre l’esigenza che la Svizzera disponga di “un esercito ben equipaggiato e ben istruito”. Questo maggioritario e positivo comportamento della popolazione si evidenzia pure nell’atteggiamento nei confronti delle spese militari e nell’accettazione di una carriera di milizia. Tutti segni che dimostrano come nella popolazione svizzera rimanga inalterata l’accettazione di un esercito credibile ed efficiente. Purtroppo non è possibile ottenere la sicurezza a tariffa zero. Necessitiamo di avere consensi sugli obiettivi e strutture dei più importanti “produttori” di sicurezza e di ottenere il relativo impegno della popolazione nella politica e nell’esercito. Questo anche se la comprensione della comunità si limita soprattutto al suo semplice usufrutto, senza rendersi conto dei necessari investimenti e di tutte le condizioni generali. Infine non serve a nulla voler provvedere alla propria sicurezza nell’indipendenza e nella libertà – bisogna esserne capaci e saper pure agire di conseguenza. Per questo è indispensabile definire le necessarie condizioni La sicurezza è un fattore determinante quadro e mettere a disposizione i necessari mezzi finanziari. L’esercito – ultimo strumento della politica di sicurezza In seguito agli sviluppi demografici ed economici e quale logica conseguenza della ridotta minaccia militare convenzionale verificatesi nel settore dell’Europa centrale, anche l’esercito svizzero, in questi ultimi anni, si è di conseguenza dovuto riformare. Con la realizzazione di Esercito XXI si sono eliminati considerevoli punti deboli del vecchio apparato e attuati notevoli progressi, soprattutto nella capacità di reagire in modo rapido e flessibile a ogni possibile cambiamento di situazione. Gli effettivi e il numero dei corpi di truppa sono stati fortemente ridotti, i compiti dell’esercito si sono adattati alle nuove esigenze e, partendo dalla propria missione di base, sono stati ampliati. Il passo evolutivo 2008/2011 porterà ulteriori miglioramenti e eliminerà i punti deboli riconosciuti. In un complicato processo – non ancora concluso – in questi ultimi anni la Svizzera si è impegnata per una credibile politica di sicurezza e per altrettanto credibili strumenti politici relativi alla stessa. Durante le discussioni, quasi come un filo rosso, si manifestarono certe riserve nei confronti della collaborazione internazionale, nonostante l’appoggio del Consiglio 8 federale e della maggioranza dei partiti al concetto “Sicurezza grazie alla collaborazione”; timori per la perdita della neutralità e giustificate paure per l’indebolimento del concetto di milizia. Nonostante ciò si attribuì grande importanza al dialogo sulla politica di sicurezza. Da una parte perché la popolazione è stata regolarmente coinvolta a esprimersi sulle problematiche di questa politica e d’altro canto perché il cittadino conosce – secondo il suo proprio punto di vista - la forza e la debolezza delle stesse. In tutta Europa, gli eserciti vengono massicciamente ridotti. Il 1. luglio 2010 la Svezia, quale membro dell’UE, ha abolito l’obbligo del servizio (la Germania lo ha solamente procrastinato, la Finlandia lo mantiene) e segue così la tendenza di realizzare un esercito più piccolo e più professionale. La somma a disposizione dei ministri della difesa è condizionata dalle misure di risparmio. Anche la Svizzera non poté e non può sottrarsi da questa evoluzione; lo fa già da 12 anni. Per le nazioni dell’occidente la problematica di una giusta scelta delle priorità nell’uso delle limitate risorse a disposizione per i compiti dello stato, sta in primo piano sull’agenda politica. Diverse urgenze, a seconda della connotazione politica, dei problemi legati all’ambiente, delle difficoltà economiche, delle spese per la previdenza sociale in aumento e di altri compiti, inducono, secondo l’orientamento politico, a scegliere altre priorità. Anche in Svizzera si conduce - con grande meticolosità - la discussione sulle limitate risorse e sul futuro dell’esercito. Una parziale sostituzione della flotta dei velivoli Tiger viene rimandata a media scadenza, il bilancio del DDPS viene ridotto e le modifiche assolutamente urgenti vengono rinviate a causa della mancanza di finanze. Tutti questi sviluppi sono da collegare – come già ricordato – alla non realistica imminente minaccia in Europa e allo sviluppo demografico. Questi cambiamenti hanno contribuito al fatto che l’esercito, in fasi successive, ha dovuto adeguarsi alle nuove realtà. Non solo si è dovuto pensare a un cambiamento dell’organizzazione, ma anche a una percezione differenziata del problema nei confronti dell’opinione pubblica. In particolare nel rispondere a questa domanda: quanto, anche in futuro, la sicurezza della Svizzera è dipendente dall’efficacia dell’esercito o, diversamente detto, quale funzione deve assumere in futuro l’esercito nel “Sistema di sicurezza svizzero” e quanto siamo disposti a contribuirne. Le spese della Confederazione per la Difesa nazionale ammontarono, per l’anno 1990, a circa 6 miliardi di franchi. Nel 2009 erano scese a 4.5 miliardi. I mezzi e le risorse disponibili per il nostro esercito si sono, di conseguenza continuamente ridotti. Dall’anno 2000 la parte del prodotto interno lordo riservata all’esercito corrisponde allo 0.8%. Confrontata a quella dei nostri vicini e a quella dei paesi appartenenti alla NATO risulta essere nettamente minore. Inoltre i mezzi finanziari in continua diminuzione non poterono essere impiegati, così da costituire un notevole ristagno degli investimenti e una insana proroga delle spese per l’armamento a favore delle spese d’esercizio. Il risultato costituisce un grave sottofinanziamento che potrà avere delle serie conseguenze per l’esercito, in quanto compiti e mezzi non collimano, e pur essendo l’unico strumento impiegabile autonoma- L’opinione fine, saper gestire autonomamente. Di conseguenza, quale altamente efficiente, versatile nell’impiego, condotto in modo professionale e ottimamente equipaggiato, rimane l’ultimo strumento di sicurezza nelle mani dello stato. Come per altri valori e investimenti nell’ambito dell’infrastruttura sociale ed economica, anche per la sicurezza e la stabilità deve essere pagato un premio assicurativo. Quanto il nostro Stato, basandosi sul modello svizzero di milizia, è disposto a investire, lo decidono i cittadini aventi diritto al voto e il parlamento definendo pure le priorità e l’importanza che vogliono dare alla sicurezza. L’esercito quale elemento di riserva in caso di bisogno mente purtroppo, è solo parzialmente pronto all’impiego. Questo problema non è quindi incombenza di singoli, impegna tutti. Non appartiene quindi unicamente all’esercito produrre sicurezza. Nel nostro paese l’esercito è solo un tassello del mosaico dei loro garanti. Polizia, pompieri, organizzazione sanitaria, aziende tecniche, protezione civile e Corpo delle guardie di confine sono giornalmente in servizio per la sicurezza della nostra popolazione. In questo contesto l’esercito è però l’unico elemento che può essere impiegato su tutto il territorio e che può intervenire, su ordine, con adeguate formazioni. Può agire aiutando, proteggendo o combattendo. Il risultato costituisce un grave sottofinanziamento che potrà avere delle serie conseguenze. Quello che nelle discussioni spesso si dimentica è il fatto che l’esercito di milizia è l’unica riserva di sicurezza del nostro paese. Di regola nel caso di gravi danni o di catastrofi le organizzazioni civili, dopo due giorni, necessitano di rinforzi. È perciò evidente che, in caso di bisogno e di necessità l’esercito venga chiamato quale aiuto e sostegno. E questo in ogni momento con circa 1000 uomini per giorno, anche durante i fine settimana e i periodi di vacanza. L’esercito è l’unico e l’ultimo strumento impiegabile autonomamente che lo Stato può impiegare, in caso di difesa o, altrimenti detto, l’unico mezzo del quale il Governo dispone direttamente. I rischi e le minacce non sono più gli stessi come negli anni delle ultime guerre mondiali o della guerra fredda. Il nostro Paese è però diventato più vulnerabile. L’interconnessione globale, la dipendenza nei settori dell’approvvigionamento energetico, del traffico, delle informazioni e delle comunicazioni, del movimento del capitale, dei prodotti e delle prestazioni di servizio sono diventati indubbiamente il punto debole della moderna economia pubblica. Siamo obbligati a uno scambio senza intralci. Senza di esso non esiste progresso alcuno, nessun rinnovamento, nessun futuro. Per assicurare queste condizioni quadro in caso di bisogno, necessitiamo di una riserva che ci permetta di agire rapidamente e anche per lungo tempo. Affinché lo si possa fare ci serve un esercito indipendente, bene equipaggiato, adeguato alle proprie necessità, in grado, in caso di bisogno, di proteggere efficacemente il territorio e la popolazione, prestare aiuto e attivamente difenderlo. L’esercito si deve preparare per il caso più pericoloso che deve, alla fin L’esercito di milizia deve adattarsi alle esigenze del piccolo stato L’obbligo di prestare servizio militare costituisce pur sempre il fondamento del nostro esercito di milizia, nel quale il libero cittadino difende, quale soldato, il suo popolo e il suo paese. L’obiettivo da raggiungere è quello di essere condotto professionalmente, di disporre di un equipaggiamento ottimale e di essere e rimanere altamente efficiente, condotto e sostenuto da ufficiali coscienti delle proprie responsabilità. Per tutto questo abbiamo bisogno di un esercito di milizia. Non per essere fine a se stesso ma per essere impiegato a favore delle sicurezza del nostro paese. Una piccola nazione, come la Svizzera dipende, per la realizzazione di missioni pubbliche, dall’impegno personale, dal lavoro accessorio e dall’impiego limitato nel tempo di cittadine e cittadini; l’esercito ne rappresenta un esempio. Solo in questo modo può approfittare delle capacità civili e dell’esperienza di vita dei cittadini. È inoltre chiaro che per un piccolo stato neutrale, un esercito di milizia presenta le migliori premesse per essere efficace anche in momenti di situazioni inaspettate e non prevedibili. Ogni altra forma dell’esercito o non è preparata o è troppo cara. L’esercito di milizia costa, anche considerando le spese indirette, meno di un esercito di professione. Esso permette di integrare direttamente il cittadino in compiti centrali dello stato e si preoccupa di ottenere un forte legame tra esercito e popolo, al di là di tutte le culture e gruppi di popolazione. Il principio di milizia ha marcato la vita sociale, politica e militare del nostro paese ed è senza dubbio un fattore di successo per la Svizzera. È responsabile per aver creato per le cittadine e cittadini un vasto e diretto orizzonte di esperienze e per aver sviluppato la disponibilità ad assumere delle responsabilità. Non si possono pagare i soldati e i quadri che offrono le loro prestazioni a favore della sicurezza, della libertà e dello stato sociale. Le esperienze degli ultimi anni hanno sempre più dimostrato che la milizia nell’esercito è sempre stata all’altezza della situazione: sia in impieghi di aiuto in caso di catastrofi, sia in compiti di sorveglianza e di assistenza durante i campionati mondiali di calcio, i vertici del G8, del forum economico o del vertice della francofonia. L’impegno personale del cittadino costituisce un contributo essenziale per le missioni a favore della nostra comunità; il suo contributo è importante e non può essere pagato con denaro. È sempre richiesta la disponibilità per l’impegno, sotto la forma RMSI 1.2011 | 9 L’opinione del servizio militare, a favore della comunità, che viene fornita fintanto che la legittimità del servizio militare, vale a dire fino a quando esiste una giusta esecuzione dell’obbligo di servire. Oltre a questo si premette che un esercito moderno, anche in futuro, deve basarsi sulle particolari capacità della milizia. In particolare su uomini e donne ampiamente istruiti, che possono essere impiegati in modo versatile e che sono pronti e capaci di impiegare puntualmente le loro conoscenze e capacità. Questa situazione favorisce un particolare scambio di esperienze che non si verifica in altri sistemi. L’esercito di milizia è attivo ed efficiente anche in futuro L’impegno personale in scuole e corsi è evidente, il sostegno da parte dell’economia è (di nuovo aumentato) presente e le attività delle associazioni fuori servizio sono variate. L’impegno individuale, lo stimolo personale e la motivazione a prestare servizio militare, per i servizi di avanzamento, per l’impiego quale comandante o ufficiale di stato maggiore, sono anche oggi valutati soggettivamente in modo molto diverso. Lo stimolo per una nuova sfida, la sensazione, a seconda delle capacità, di poter assumere ulteriori responsabilità o la decisione di voler mettere a disposizione, anche in servizio militare, il proprio meglio, influenzano la decisione individuale. Motivante è pure, quando assieme a una adeguata infrastruttura e una efficiente attrezzatura nelle scuole e nei corsi, viene anche offerta una istruzione basata sulla realtà. Da questo ne deriva la soddisfazione e la motivazione degli appartenenti all’esercito per l’adempimento dei compiti. Specialmente riguardo a impieghi all’estero può per esempio aiutare, oltre ad attrattivi programmi di istruzione, il computo dei giorni prestati sul conto delle normali prestazioni di servizio. Competenza e credibilità nell’istruzione rappresentano, a nostro avviso, la più forte motivazione per persone giovani, ambiziose e determinate. Fondamentalmente anche oggi gli appartenenti all’esercito sono motivati, pronti alle prestazioni; vogliono essere stimolati e accettano in buona parte anche momentanei svantaggi legati alla propria formazione professionale. 10 Milizia al lavoro L’impiego di moderni mezzi per l’istruzione come per esempio i simulatori, che consentono un’istruzione dinamica e interattiva e che permettono una valutazione oggettiva dei risultati raggiunti, sono anche grandi motivatori e coerentemente promuovono un dinamico processo di apprendimento. È quindi estremamente importante, considerare questi mezzi nel loro insieme e tenere in considerazione adattamenti per gli altri metodi d’istruzione, rispettivamente per il modello delle prestazioni di servizio. Bisogna inoltre costatare che il passaggio a una istruzione orientata in funzione dell’impiego ha generato effetti positivi: impieghi di sicurezza, come per esempio durante il forum economico di Davos, hanno dimostrato che i soldati hanno riconosciuto molto volentieri che il loro impiego era essenziale e importante per l’immagine della Svizzera nel contesto internazionale. L’impegno e la motivazione sono stati apprezzati in modo molto positivo e questo non solo negli ambienti militari. Sostegno dell’economia I tempi in cui i capi delle imprese prestavano per settimane servizio militare assieme a parte dei loro quadri, appartengono probabilmente e giustamente al passato. Oggi le imprese sono diventate internazionali. Le esigenze richieste alle classi dirigenti riguardanti gli affari del giorno sono sostanzialmente cambiate. Il valore delle complesse conoscenze apprese e consolidate in servizio militare e che poteva servire per avere dei vantaggi nella carriera civile, viene posto in dubbio. Non si deve pure dimenti- L’opinione care che ancora oggi migliaia di ufficiali, a tutti i livelli del nostro mondo imprenditoriale, assumono compiti di grande responsabilità, che favoriscono i buoni rapporti interpersonali senza dover partecipare a lunghi esercizi settimanali. Decisiva per la motivazione alle prestazioni nell’esercito, come del resto per tutte le altre prestazioni volontarie, è la convinzione di lavorare per una buona causa. Come pure di realizzare un ragionevole rapporto tra i costi e i profitti rapportati al bilancio del proprio stimolo personale e la possibilità di conciliare ragionevolmente i più importanti elementi quali la famiglia, la professione, il militare e la salute. Si tratta perciò di mantenere e di migliorare queste condizioni quadro. Gente che s’impegna è da ragionevolmente premiare e sostenere con facilitazioni. Importanti per l’economia e la società rimangono sicuramente la formazione e l’esperienza che i quadri dell’esercito apportano alla condotta: dagli elementari principi CCC della condotta (Comandare, Controllare, Correggere) alla corretta preparazione del lavoro per un programma di istruzione, fino alla complessa programmazione dei processi di azioni di pianificazione e di condotta delle Grandi Unità. Gli eserciti, e questo non è una nuova scoperta, sono e rimangono laboratori per lo sviluppo di efficienti ed efficaci metodi di condotta. Interessante è costatare che da più parti, dopo la crisi dell’economia, sono stati evidenziati gli aspetti etici del servizio militare, un servizio a favore della comunità e dello Stato. Un impegno per la società che, come una boccata di aria fresca, si allontana dalla diffusa mentalità dell’ottimizzazione personale. Non sono infine da sottovalutare anche i positivi effetti sullo sviluppo della personalità dei giovani ufficiali e sottufficiali che, in servizio militare, possono beneficiare dei primi successi e delle prime esperienze nel campo della condotta. In generale possiamo costatare che l’amministrazione e l’industria privata riconoscono di nuovo e sempre più il valore aggiunto di una istruzione e di una esperienza militare. Lo si può anche dedurre dal successo ottenuto dai corsi organizzati per l’istruzione superiore dei quadri dell’esercito (HKA) a favore dell’economia privata e del diritto pubblico .Corsi come “Transfer” o convegni sul tema “Il valore aggiunto della formazione militare sulla condotta a favore dei quadri che lavorano nell’economia”, hanno riscosso grandi consensi. Attività delle Associazioni fuori servizio Uno sguardo sui diversi siti Web delle Associazioni fuori servizio, dimostra chiaramente che anche oggi si sta compiendo un eccellente lavoro. Le numerose società militari di milizia che, quali partner fedeli, attenti e critici accompagnano gli sviluppi che interessano in ogni campo l’esercito, apportano, come sempre, un importante sostegno. Le diverse società militari e di ufficiali assumono un ruolo importante nel migliorare la collaborazione con l’economia e, quali partner e appartenenti al nostro sistema di milizia, partecipano in modo importante alla formazione delle opinioni e al sostegno delle autorità e dell’economia. Sono l’espressione del carattere di milizia del nostro esercito, nelle quali s’incontrano giovani, attivi e veterani per discutere di esperienze vissute in servizio militare e nella professione, assicurando così una certa continuità interdisciplinare e un fruttuoso scambio di opinioni. Le Associazioni fuori servizio costituiscono, in questo senso, il legame più importante tra l’esercito e la società. Al contrario per i partiti politici la politica di sicurezza sembra non più godere di quei valori che si dovrebbe effettivamente meritare. Le Associazioni fuori servizio sostengono la formazione di opinioni politiche, la diffusione di informazioni sull’esercito e si preoccupano affinché importanti temi come stimolare l’avanzamento, favorire il rinnovamento dell’equipaggiamento ecc. vengano ampiamente discussi. Curano anche parecchi contatti internazionali, che vengono molte volte trascurati dalla politica estera ufficiale. L’esercito svizzero rappresenta un investimento a lungo termine a favore della nostra sicurezza. Il suo valore non si misura solamente considerando quanto costa. Si tratta di conservare valori di importanza generale quali: camerateria, coscienziosità, senso del dovere e della responsabilità, impegno, precisione, modestia, tolleranza, volontà di resistenza e perseveranza. Il nostro sistema di milizia è la struttura giusta per la Svizzera. Gente di tutti gli stati sociali e professioni, di tutte le parti del paese e gruppi linguistici si trovano assieme per apportare un contributo alla sicurezza del nostro paese. In questo senso il servizio nell’esercito assume un’eminente funzione sociale. Un paese in cui si possono sviluppare libertà e imprenditoria, deve anche, se necessario, potersi difendere. La Svizzera, quale piccolo stato nel cuore dell’Europa, necessita dunque di un esercito di milizia indipendente, bene istruito ed equipaggiato, in grado di garantire la sicurezza interna e esterna. L’esercito di milizia vive sulla premessa che ogni singolo presta il suo proprio contributo. Questi principi di solidarietà devono essere rafforzati sotto la forma della mentalità di milizia e dell’esercito di milizia per una Svizzera libera e sicura. Non esiste una valida alternativa a un esercito di milizia ben equipaggiato e istruito che di regola prepara molti giovani svizzeri ai compiti militari e che quindi non necessita che di pochi membri continuamente in servizio. Grazie alle capacità dell’esercito, nell’ambito della propria missione, di essere impiegato in missioni all’estero, di intervenire in aiuto in caso di catastrofi, di poter garantire la sicurezza o altri importanti servizi, lo stesso rende un indispensabile e non delegabile servizio a favore del nostro paese. L’esercito di milizia rappresenta una valida risposta alle minacce presenti e future nell’ambito delle missioni conferitogli dalla Costituzione. K RMSI 1.2011 | 11 12 L’opinione Il comandante di milizia, esperienza arricchente testo capitano fabio canevascini Nel nostro Esercito essere comandante di milizia di una compagnia è cap Fabio Canevascini un’esperienza che arricchisce e aiuta ad affrontare le problematiche non solo professionali della vita civile. A complemento dell’articolo del col SMG Marco Netzer, abbiamo chiesto al capitano Fabio Canevascini, classe 1968, ingegnere civile ETH, membro del Gran Consiglio del Cantone Ticino (si ricandida) e comandante della compagnia telematica 9/4, di raccontare le sue impressioni. Questo articolo vuole essere una conferma del ruolo della milizia e un incentivo per i giovani ufficiali. Mi è stato chiesto di redigere una breve riflessione su quanto ho imparato dall’esperienza di comandante di Compagnia che ho da poco concluso e confesso che svolgo questo compito senza indugio alcuno perché mi stimola moltissimo. Ho comandato la compagnia telematica 9/4 per 5 anni, fino allo scorso 31 dicembre, data in cui anche la compagnia, che era stata creata nel 2004, è stata sciolta. L’impegno che la compagnia ha profuso è sempre stato encomiabile, rispettoso sia delle norme che delle aspettative dei superiori e della popolazione civile. Una compagnia composta da oltre 100 uomini che ha indubbiamente facilitato il mio dovere e che ha largamente collaborato a lasciarmi un ottimo, e, confesso anche nostalgico, ricordo del tempo trascorso insieme. Sia il lavoro amministrativo sia il rapporto con le persone mi hanno insegnato tanto anche per il proseguimento della mia carriera, per l’attività civile. Gestire gli uomini in modo da dare a tutti un’occupazione finalizzata ad assolvere i compiti assegnati alla compagnia, organizzare i loro spostamenti, pianificare i loro compiti e le loro giornate, è stata una sfida non sempre semplice ma gratificante al momento della buona riuscita. Tuttavia il rapporto con i militi è stato per me notevolmente edificante perché di natura mi piace molto stare tra la gente, con la gente, e durante questi 5 anni (momenti difficili compresi) ho stretto diversi legami e fatto molte amicizie che sicuramente, anzi, lo spero vivamente, dureranno anche in futuro. Credo che poche altre esperienze possano essere altrettanto arricchenti quanto ascoltare i militi (come d’altronde anche la gente in generale) quando vengono da te per parlare di loro, per sentirli confidare i loro problemi (anche verso lo svolgimento dei compiti che avevo dato), le loro necessità, la loro visione della vita, i loro sogni e le loro aspettative, e infine dare e ricevere qualche schietto consiglio. Se, da una parte, l’esercizio pratico fatto con la truppa è stato molto interessante per quanto ho appreso, dall’altro sono stati questi momenti di apertura che mi hanno fatto crescere umanamente. Ho capito che, come i grandi comunicatori della storia insegnano, bisogna parlare in modo semplice e facilmente comprensibile, bisogna adattare il linguaggio a quello del nostro interlocutore perché le nostre parole possono venir recepite in modo distorto a dipendenza del livello intellettivo e affettivo di chi ci ascolta, e che i problemi non sono mai uguali tra di loro e pertanto quanto diciamo è altrettanto importante di come lo diciamo. Ho capito anche che quel che più conta tra gli uomini è riuscire a stabilire un rapporto di fiducia, perché è grazie ad esso che si riesce a condividere qualsiasi momento della vita comune e a condurre agevolmente, senza troppi problemi, i militi: se il ruolo di comandante mi ha dato il diritto di prescrivere il comportamento, è solo grazie alla reciproca fiducia che sono riuscito (non sempre facilmente però) a far percepire la mia autorità come legittima, e quindi a non trovarmi mai confrontato con antipatiche e imbarazzanti situazioni di disobbedienza o di opposizione. Ripensandoci ora, credo fermamente che sia risieduta in ciò la facilitazione dell’assunzione di un compito da parte dei miei militi. È anche vero che spesso le persone vogliono essere condotte, vogliono ricevere precise istruzioni su quanto devono fare (e spesso anche su come devono svolgere il compito). Siamo ormai lontani da quello che diceva il filosofo inglese Thomas Hobbes nel XVII RMSI 1.2011 | 13 sec., ossia che “ben pochi preferiscono essere governati dagli altri piuttosto che governarsi da sé.” Talvolta mi è quasi sembrato che i militi volessero maggiori istruzioni per essere rassicurati e anche deresponsabilizzati dall’esito dell’esercizio. E questo mi ha aiutato a capire che dovevo sempre mostrarmi deciso e risoluto per ottenere credibilità: un altro insegnamento che porto ancor oggi con me. D’altronde la fiducia è stata determinante anche da parte mia 14 poiché per svolgere il doveroso compito di delegare ai capisezione mansioni che potevano essere più o meno delicate, dovevo capire, talvolta solo intuire, di chi potevo fidarmi di più. E anche in queste scelte sono stato molto fortunato. Non posso che concludere questa riflessione ribadendo un doveroso e caloroso grazie a tutti quanti mi sono stati vicini in questa arricchente esperienza formativa: militi della Compagnia telematica 9/4, capisezione, superiori, come pure i famigliari. K Esercito Svizzero Rapporto annuale della regione territoriale 3 testo tenente colonnello graziano regazzoni, capo media reg ter 3 Al rapporto del 26 novembre 2010, il divisionario Roberto Fisch, comandante della regione territoriale 3, ha stilato un bilancio positivo degli impieghi e dei servizi di istruzione svolti nel 2010. È stata anche l’occasione per illustrare ai 400 ufficiali e sottufficiali superiori, agli ospiti civili dei cantoni di competenza della regione: Ticino,Grigioni, Uri, Svitto, Zugo e militari gli obiettivi e le sfide 2011. Nell’ambito delle attività della regione il punto forte degli scorsi anni è stato quello di costruire la collaborazione con i partner civili, d’integrare le rispettive conoscenze e di costituire una rete di intervento. “Gli ottimi risultati ci dicono che abbiamo percorso il giusto cammino, ora si tratta di migliorare e rafforzare quanto fin qui costruito” ha dichiarato il divisionario Fisch aprendo il rapporto della regione territoriale 3. Ospiti illustri si sono rivolti ai convenuti In rappresentanza del comandante di corpo Dominique Andrey, comandante delle forze terrestri, il divisionario Fritz Lier ha ringraziato i militi per il loro impegno cosciente del fatto che esso richiede uno sforzo importante. Ha inoltre esortato i politici a prendere delle decisioni fondamentali per il futuro della nostra sicurezza e dell’esercito, a essere concreti e a definire chiaramente, una volta per tutte, i compiti dell’esercito e a mettergli a disposizione i mezzi finanziari. Il relatore del giorno, brigadiere Jean-Philippe Gaudin, capo del servizio informazioni dell’esercito, ha illustrato la sua visione delle minacce e delle sfide dei prossimi anni. K Imparare dal passato, agire nel presente, preparare il futuro È questo il pensiero alla base delle attività del comando della regione territoriale 3 e delle sue formazioni. Accanto agli esercizi di condotta dell’azione, l’attività principale del 2010 è stato l’impiego a favore del cantone Grigioni nella sicurezza del World Economic Forum (WEF) di Davos. Per i battaglioni della regione che hanno prestato servizio (battaglione d’aiuto alla condotta 23 e battaglione del genio 9 e il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 3) il 2010 ha significato servizi di istruzione ed esercizi che hanno permesso di valutare le prestazioni. Il divisionario Fisch ha sottolineato nel suo intervento i positivi risultati raggiunti. “Voi tutti vi siete meritati un posto sul podio. Grazie di questo lavoro eccelso”. Sfide pretenziose attendono i militi della regione territoriale 3 per il 2011. Le priorità sono cinque: l’istruzione, essenziale ma approfondita, l’ordine e la disciplina, vale a dire la conduzione militare, la gestione delle risorse logistiche in collaborazione con i centri logistici, la gestione dei rischi, compito fondamentale dei quadri onde ridurre il pericolo di incidenti, e la ricerca di nuove leve. “Abbiamo raggiunto una vetta più alta di quella dello scorso anno. Possiamo guardare avanti con fiducia perché ne abbiamo le capacità e i mezzi” ha concluso il suo intervento il divisionario Roberto Fisch. RMSI 1.2011 | 15 Letture interessanti Giovanni Antonio Marcacci Locarno 1769 - Milano 1854 di Hans Rudolf Schneider Editore Ulrico Hoepli, Milano Cavour di Adriano Viarengo Salerno Editore Gründungszeit ohne Eidgenossen di Roger Sablonier hier+jetzt Verlag Garage Cassarate Lugano, Via Monte Boglia 24 Sorengo, Via Ponte Tresa 35 Mendrisio, Via Rinaldi 3 Lugano, Via Monte Boglia 21 Mendrisio, Via Bernasconi 31 Breganzona, Via San Carlo 6 Mendrisio, Via Rinaldi 3 Noranco Lugano, Via Molino 21 Mendrisio, Via Bernasconi 31 Breganzona, Via San Carlo 4 Centro Porsche Ticino Pambio Noranco, Via Pian Scairolo 46A Il vostro concessionario di fiducia 16 Esercito Svizzero Rapporto annuale della brigata fanteria montagna 9 testo redattore responsabile foto sergente elena d’alessandri Brigata del Gottardo: un anno dedicato all’istruzione e allo sport Venerdì 3 dicembre 2010, al Centro sportivo di Tenero, ha avuto luogo il rapporto annuale della brigata fanteria montagna 9. Gli elementi principali sono stati una retrospettiva su un 2010 in gran parte dedicato all’istruzione delle truppe e al supporto ad eventi sportivi di livello internazionale, ai trapassi del comando in seno al battaglione fanteria montagna 30, al gruppo artiglieria 49 e agli obiettivi dei servizi 2011. Dopo gli anni passati nello svolgimento dei compito AMBA CENTRO (sicurezza alle ambasciate) e l’impiego al World Economic Forum (WEF) di Davos, il 2010 della brigata fanteria montagna 9 è stato un anno dedicato soprattutto all’istruzione e all’allenamento dei militi. “È sempre importante avere un anno per consolidare le attitudini militari dei nostri soldati” ha affermato il brigadiere Stefano Mossi, comandante della brigata fanteria montagna 9 agli ufficiali, sottufficiali superiori e ospiti convenuti. I battaglioni fanteria montagna 17, 29, 30 e il gruppo artiglieria 49 si sono impegnati in particolar modo nell’istruzione e nell’allenamento durante i rispettivi servizi. Passaggi di comando A fine 2010 è giunto al termine il periodo di comando del comandante del battaglione fanteria montagna 30, tenente colonnello SMG Renato Bacciarini, che con il 2011 è passato nello SM della brigata . Nuovo comandante dal 3 gennaio 2011 è il maggiore SMG Marco Mudry. Ufficiale cresciuto militarmente nel battaglione ne conosce le caratteristiche ed i pregi. Anche il gruppo artiglieria 9 ha cambiato il comandante. Il tenente colonnello Massimo Bonfio, comandante del gruppo dal 2008, ha passato il comando al maggiore Michele Paganini, già sostituto del comandante del gruppo. Supporto agli eventi sportivi internazionali Il battaglione fanteria montagna 7 e il battaglione d’aiuto alla condotta 9 hanno collaborato nel mese di aprile allo svolgimento della Patrouille des Glaciers in Vallese. L’importante evento si svolge ogni due anni e richiama migliaia di spettatori ad applaudire le 1400 pattuglie che affrontano il durissimo percorso che collega Zermatt a Verbier. Nel mese di febbraio una compagnia del battaglione fanteria montagna 17 è stata invece di supporto alle gare di coppa del mondo di sci alpino svoltesi a Crans Montana. Grande importanza ha rivestito l’impiego del battaglione fanteria montagna 48 nell’esercizio AEROPORTO 10, diretto dalla regione territoriale 4. Un esercizio che ha testato con più truppe la sicurezza dell’aeroporto di Zurigo e verificato il grado di prontezza in caso di un disastro aereo. Commiato La brigata ha pure preso commiato dalle compagnie telematiche 9/3 e 9/4 che, uscite dal battaglione d’aiuto alla condotta 9, fanno ora parte del battaglione d’aiuto alla RMSI 1.2011 | 17 Esercito Svizzero condotta 41. Inoltre la batteria artiglieria 49/4, formazione di riserva, è stata sciolta. Queste misure rientravano nell’evoluzione 08/11. Prospettive Il brigadiere Mossi ha sintetizzato gli obiettivi per l’anno in corso in quattro capitoli: •Impieghi: non si tratta che di adempiere perfettamente il compito. Nessun compromesso può essere accettato. •Condotta: permanente, garante dell’ordine e della disciplina gestendo i rischi e le risorse in modo oculato. •Istruzione: essenziale, approfondita e sistematica, priorità all’addestramento del reparto. •Personale: reperire nuove leve per i quadri e aiutarli a crescere. Relatori Al termine del rapporto della brigata fanteria montagna 9 sono intervenuti due relatori di prestigio: il presidente del Consiglio di Stato, avvocato Luigi Pedrazzini e il Consigliere nazionale, avvocato Fulvio Pelli. I due relatori hanno espresso interessanti riflessioni che ci riserviamo di rimandare alla RMSI 2/2011. Riflessioni che saranno temi di discussione sul futuro dell’Esercito svizzero nel corso di quest’anno. K Pubblicità sulla Rivista Militare della Svizzera Italiana Prezzi base per inserzioni (sei numeri) - pagina interna: fr. 2000.– - seconda e terza di copertina: fr. 2500.– - quarta di copertina: fr. 3000.– Anno LXXXII Anno Numero 5 LXXXIII Numer Anno settembre–otto o 1 bre LXXX 2010 II gennaNum io–feb erobraio 5Anno2011 LXXXIII settembre Num –otto erobre 1 2010 gennai o–febb raio 201 1 per altri formati rivolgersi a: ten col Luca Gilardi Amministratore RMSI [email protected] 18 Un’impo Pro benemerenza gra’im mmrtante a d’arma Un Pr mento 2010 ograpo mrta mante d’arbe renza mne amme ento 20 10 Cecchi Cec nichin Arriv Arrivederci eder cii in Afghan in Afgistan hanista n Reportage Turismo storico Ticinesi in servizio Repo militare rtage Milizia Turism o storico Ticinesi in militar servizio e Milizia Turismo storico militare Le opere militari sul fronte del Monte Ceneri testo divisionario a r francesco vicari Dall’inizio del XVI secolo la chiusa di Bellinzona con i suoi castelli e la murata può essere considerata la prima linea difensiva dei Confederati sul fronte sud. E` risaputo che, nei secoli successivi, questa linea difensiva verrà più volte spostata verso meridione per far fronte all’evolvere della minaccia e per la disponibilità di ulteriori truppe e di armi sempre più moderne. Nel 1844 il futuro Generale Dufour pianifica le opere fortificate a sud di Bellinzona, che saranno realizzate in due tempi: - dopo il 1848 la linea sul Dragonato - nel 1853 - 1854 la linea sugli ostacoli naturali del Riale di Sementina e sul fiume Morobbia, oggi nota come “i fortini della fame”. A partire dal 1880 vennero studiate da diverse commissioni le opere necessarie a garantire la sicurezza della linea ferroviaria del Gottardo. Le discussioni furono accese e si protrassero, almeno per la parte più a meridione, fino alla primavera del 1913 quando la proposta di fortificare la linea Gordola – Magadino – Monte Ceneri – Alpe di Grumo – Cima di Medeglia venne accettata dal Consiglio Federale. Fu così finalmente possibile dare subito inizio ai lavori riguardanti una batteria di artiglieria sul Monte Ceneri (oggi nota come forte di Spina) e la strada da Robasacco verso la Cima di Medeglia. Nessun impresario ticinese inoltrò un’offerta; i lavori iniziarono dunque a regia, investendo la metà del credito autorizzato di franchi 200’000 e malgrado vi fossero difficoltà per il mancato aggiornamento dei piani catastali dei comuni ticinesi da oltre 50 anni. Quando nell’agosto 1914 scoppia la Prima Guerra Mondiale si constata il seguente stato dei lavori: - le posizioni di 4 semibatterie per i cannoni calibro 12 cm sul Monte Ceneri e lo scavo delle gallerie fiancheggianti di Gordola, Magadino e del Ceneri (Spina) quasi realizzati - la strada di accesso da Robasacco verso la Cima di Medeglia costruita fino a 1,5 km a valle della quota “1050”, cioè il valico più basso fra Medeglia e Robasacco. Immediatamente dopo la mobilitazione la direzione di tutti i lavori di fortificazione fu attribuita allo Stato Maggiore opere fortificate Bellinzona, al quale vennero subordinati 2 battaglioni di zappatori e una compagnia di zappatori di montagna con il compito di portare rapidamente a termine i lavori. Oltre alla truppa furono impiegati anche operai civili (da 300 a 1’000) principalmente per la costruzione delle strade (Gesero e Cima di Medaglia). Fu così possibile entro la fine del 1914 realizzare la strada fino al valico “1050” e una mulattiera fino alla Cima di Medeglia, dove in poco tempo si scavarono 3 capisaldi e fu allestito un baraccamento per 450 militi. Nella primavera del 1915 venne realizzato un caposaldo sul Matro, come pure tutta una serie di appostamenti e camminamenti fra la Cima di Medeglia e l’Alpe del Tiglio, poco coordinati nel loro insieme, ma che un occhio esperto riesce ancora oggi a individuare nel terreno. Negli anni 1915 e 1916 vennero portati a compimento le opere seguenti: - opere permanenti: - gli sbarramenti stradali - le posizioni per cannoni da 12 cm sul Ceneri e sull’ Alpe delle Lagonce - il deposito delle munizioni sotterraneo e la rimessa per i cannoni annessa alla caserma - le casematte per cannoni da 8,4 cm lungo la linea difensiva anteriore - gli acquedotti - le linee telefoniche; - vie di comunicazione: - la strada carrozzabile, che dalla quota “1050” passa lungo il fianco settentrionale del Matro per poi raggiungere i Monti di Cima e l’Alpe del Tiglio - la strada carrozzabile in direzione opposta verso la Cima di Medeglia e probabilmente fino all’ Alpe delle Lagonce - la mulattiera dal Monte Ceneri, a Carro e agli alpi di Grumo e Lagonce; - opere di fortificazione campale: - il ricovero sul Cucchetto (pt 1’406), sopra l’Alpe del Tiglio, con il relativo sentiero (da notare su un masso granitico l’effige del Gen. Wille). A partire dall’autunno del 1916 le opere fortificate furono meglio coordinate fra loro sotto la supervisione del Comando distaccamento frontiera Ticino Sud (Col Audéoud). Entro la fine del 1917 furono inoltre realizzate: - una seconda linea difensiva più avanzata rispetto a quella fra RMSI 1.2011 | 19 Turismo storico militare - - - - - il Ceneri e la Cima di Medaglia decisa dal Conaiglioo Federale nel 1913 ulteriori 5 capisaldi sulla linea della Cima di Medeglia, 15 baracche quali accantonamenti per 50 militi ciascuna oltre a due stalle per 20 cavalli ognuna sul fianco settentrionale della Cima di Medeglia un sentiero lungo la seconda linea difensiva sopraccitata una teleferica da Camorino all’ Alpe del Tiglio, che però non verrà mai messa in esercizio. una cantina con cucina e magazzino viveri e l’allacciamento alla rete elettrica della Verzasca sul Ceneri. Nel 1918 le truppe dislocate sul fronte sud vennero ridotte e quelle rimaste si limitarono al controllo del traffico di frontiera. Le ultime opere fortificate furono portate a termine prevalentemente da operai civili. Nel 1919 si passò al ripristino dei terreni non di proprietà della Confederazione, allo smantellamento dei reticolati e alla vendita di parte delle baracche alla Cima di Medeglia, mentre altre rimasero in loco a disposizione dei corsi d’istruzione. Anche la teleferica del Tiglio fu venduta. Nel 1920 tutti i lavori di ripristino vennero terminati e vari contratti di compra-vendita o di servitù furono conclusi con le autorità locali o con i proprietari dei terreni sui quali si trovavano opere ritenute necessarie anche in futuro. D’ora in poi sarebbe stato il Comando nelle fortificazioni del Gottardo ad occuparsi della loro manutenzione. Fra le due guerre l’attenzione viene riservata ai Passi S. Jorio e S. Giacomo (Valle Bedretto), ma sulla vetta del Camoghè sorgerà ancora un rifugio, che un ripido sentiero collega all’ Alpe Caneggio. Nei mesi di maggio e giugno del 1939, dopo varie ricognizioni nel Sottoceneri, vengono decise nuove opere fortificate e fissate le priorità. La linea difensiva viene ulteriormente avanzata: dall’Alpe di Neggia sale al Tamaro, scende nella Valle Cusella, sbarra il Moscendrin, risale a Gola di Lago e all’Alpe Davrosio. Diverse le fortificazioni permanenti portate a termine durante la seconda Guerra Mondiale lungo questa linea difensiva, innanzitutto le opere permanenti all’altezza di Mezzovico (4 fortini di fanteria con 3 cannoni anticarro e varie mitragliatrici) come pure quelle costruite sulle alture dominanti nel settore di Gola di Lago (Stinché, Cima di Lago, Alpi S. Maria, Zalto e Davrosio). Ma anche la linea più arretrata venne migliorata inserendovi il fortino di S. Carlo, sulla rampa sud del Monte Ceneri (con un’ arma anticarro), i fortini di mitragliatrici con campo di fuoco verso Rivera e quelli sui Monti di Medeglia e di Travorno in Val Serdena. Non dovrebbero andare dimentiche le varie opere minate (a Taverne e sulle due rampe del Ceneri), come pure gli ostacoli anticarro, sia sulla strada cantonale come sulla sinistra del riale Cusella, ancor oggi ben visibili. Scrivetemi le vostre: Franco Valli Osservazioni [email protected] Reazioni Via C Ghiringhelli 15 6500 Bellinzona Contestazioni Critiche 20 Scrivetemi, nell’interesse dei lettori della RMSI! Turismo storico militare Tolto il mascheramento il forte di S. Carlo è ora ben visibile dalla cantonale del Monte Ceneri Caposaldo nel bosco della piazza d’armi del Monte Ceneri, feritoie per mitragliatrice e osservatore In due baracche in Val dei Cugnoli sarà alloggiata la truppa dislocata nell’alta Valle di Serdena e collegata a Isone da una teleferica militare (vedasi la stele oggi posta accanto alla cappella dei granatieri, ma originariamente situata sotto il paese di Isone). Una di queste baracche è detta “dei polacchi”, probabilmente per ricordare l’impiego di internati in lavori forestali. Ma innumerevoli furono gli alloggi costruiti sulle pendici del Tamaro e sui monti della valle del Vedeggio. Chissà che in un futuro non troppo lontano si possa valorizzare almeno parte di queste opere a fini didattici e turistici, come i nostri vicini amici oltre confine già da anni fanno lungo la linea Cadorna e con grande successo. Così quanto è servito in passato, potrà servire anche in futuro. K Durante la Guerra Fredda si pianificherà la difesa “sin dalla frontiera”, ma le diverse linee difensive allestite in profondità per opporsi a ogni avversario lungo l’asse del San Gottardo rimarranno valide. Anzi, sulle alture fra la Cima di Medeglia e l’ Alpe del Tiglio, a Gola di Lago e sul fondovalle verranno, da parte delle truppe del genio, scavati nella roccia più ricoveri di fortuna, interrati diversi ASU (Atomschutzunterstand = ricovero antiatomico di sezione) e ricoveri sferici. Dagli anni ottanta sarà possibile agire con il fuoco dei due moderni lanciamine di fortezza da 12 cm da Robasacco e dal Trodo in tutto il settore. Sotto l’ Alpe del Tiglio, quasi ai piedi della pendice, ma rivolti verso lo svincolo autostradale di Camorino, saranno ancora portati a termine due cosiddetti “Centibunker” (torretta di carro armato Centurion in opera permanente), la qual costruzione era iniziata prima che il patto di Varsavia venisse disciolto. Bibliografia Julius Rebold, Genieoberst, Baugeschichte der Eidgenössischen Befestigungswerke 1831-1860 und 1885-1921 (1982) Werner Rutschmann, Befestigtes Tessin, Burgen, Schanzen, Werke, Stände (1994) Jean de Montet, L’armamento dell’artiglieria di fortezza svizzera dal 1885 al 1939 (traduzione del Col Alfonso Bignasca, 1984) Dillena, Braga, Riva, La brigata frontiera 9 (1994) Sull’Alpe del Tiglio verrà, all’inizio degli anni ottanta, risanata la bella casermetta e una seconda sarà costruita completamente interrata nelle vicinanze. Ma l’opera militare più importante nell’alta Valle del Vedeggio resta ovviamente la piazza d’armi dei granatieri a Isone, inaugurata il 29 marzo 1973, con la sua rete di carrozzabili portata a termine negli anni successivi. Sul Ceneri le caserme attribuite sin dal 1912 all’artiglieria e al genio e a più riprese ampliate, verranno rimodernate nel 1978. Mi si permetta di non tralasciare la spiritualità di questo settore, che ci viene ricordata dalla Cappella dei Soldati (oggi Santuario dei Ciclisti) sul Ceneri e quella dei Granatieri lungo la strada militare che sale all’ Alpe del Tiglio. Piazza d’armi Isone, opuscolo del DMF (1973) Piazza d’armi Monte Ceneri, opuscolo del DMF (1978) Carta nazionale della Svizzera, 1 : 25›000, foglio 1313 Bellinzona, foglio 1314 Passo S. Jorio, foglio 1333 Tesserete, foglio 1334 Porlezza Ingrandimento di carta Siegfried 1:25›000, con settori di fuoco delle armi di fanteria, Archivio cantonale, Archivio delle truppe ticinesi (data incerta, forse inizio mobilitazione Seconda Guerra Mondiale) RMSI 1.2011 | 21 Mutazioni e promozioni Mutazioni e promozioni Nomina di prestigio per il divisionario Roberto Fisch Il 10 dicembre 2010 il Consiglio federale ha nominato il divisionario Roberto Fisch a nuovo Capo della base d’ aiuto alla condotta (BAC). Per il divisionario Fisch si tratta di un importante riconoscimento delle sue capacità nell’ambito delle specifiche esigenze richieste dal BAC. In un prossimo numero della RMSI lo intervisteremo per conoscere meglio le sue responsabilità di Capo dell’importante struttura dell’Esercito. Altre nomine A sostituire il divisionario Fisch al comando della regione territoriale 3, Il Consiglio federale ha nominato il divisionario Marco Cantieni , 56 anni, grigionese, già comandante del Centro di istruzione dei quadri superiori (HKA) di Lucerna. Nuovo comandante del HAK è stato nominato e promosso divisionario il brigadiere Daniel Roubaty, 59 anni, friborghese, già comandante della truppa d’applicazione della logistica. A questa funzione è stato nominato il brigadiere Melchior Stoller, 49 anni, bernese. Il br Stoller è stato negli anni novanta anche comandante delle Scuole sanitarie 67/267 a Losone e ultimamente comandante della br log 1. Nuovo comandante della br log 1 è il col SMG Thomas Kaiser, promosso brigadiere. Promozioni 1. gennaio 2011 colonnello Fiscalini Antonio, Locarno Olgiati Diego, Muralto Monticelli Moreno, Lostallo tenente colonnello Borradori Mario, Lugano Frigerio Marco, Morbio Inferiore Lecannellier Henri, Cadro maggiore Carrozza Dario, Riazzino Colombo Paolo, Bellinzona Hösli Martin, Minusio capitano Francescon Aldo, Verscio Gyöngy Mattia, Cavigliano Lucini Roland, Chiasso Stirnimann Luca, Camorino primo tenente Fumagalli Marco, Canobbio Gabrielli Lorenzo, Bellinzona Giovannini Daniele, Tesserete Grütter Andreas, Locarno Heim Steve, Comano Piffaretti Valentina, Riva San Vitale Righenzi Tommaso, Breganzona Rigetti Paolo, Sorengo Stoppani Jonathan, Pura Tettamanti Nicola, Ponte Capriasca 22 Eco da Palazzo Federale L’eco da Palazzo federale testo ing. fausto de marchi Ing. Fausto De Marchi • Martedì 28 dicembre 2010 ad Adelboden nel Canton Berna, in occasione del suo incontro di fine anno con i media, il Consigliere federale Ueli Maurer ha posto in primo piano la sicurezza della popolazione svizzera. Come rilevato dal Capo del dipartimento, il DDPS s’impegna in modo sistematico per questa sicurezza. Il denaro speso per l’esercito è ricompensato dalla pace e dal benessere ed è inoltre un investimento nella storia di successo del nostro Paese. • Le Forze aeree svizzere devono avere la possibilità di compiere voli d’istruzione con gli addestratori PC-21 in spazi aerei separati da quelli civili: è una questione di sicurezza. L’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) ha ora definito tali spazi. I voli d’aerei civili attraverso gli spazi attribuiti all’aviazione militare sono soggetti a restrizioni. In merito alle modalità d’utilizzo di questi spazi sono previsti l’anno prossimo colloqui con i Cantoni interessati. Le Forze aeree eseguiranno voli d’addestramento con i PC-21 esclusivamente nei giorni feriali e nei normali orari di lavoro. Nell’estate 2008 l’UFAC, su richiesta delle Forze aeree, aveva autorizzato per la durata di un anno due spazi aerei di questo tipo nella Svizzera orientale e nella regione dell’Oberland bernese: un terzo spazio nella regione del Giura, fra il lago di Neuchâtel e il confine con la Francia, era già a disposizione delle Forze aeree da tempo. In vista della ripresa dell’attività d’istruzione, le Forze aeree hanno presentato nel 2010 una nuova domanda d’utilizzazione dei due spazi aerei. In novembre e dicembre il DDPS, le Forze aeree e l’UFAC hanno avuto due incontri con i Cantoni interessati in merito alle norme d’utilizzazione degli spazi. Le Forze aeree hanno inoltre promesso di valutare la possibilità di introdurre miglioramenti tecnici alle pale delle eliche allo scopo di ridurre le emissioni foniche dei PC-21. Nel frattempo l’UFAC ha dato il nulla osta all’utilizzo, da parte delle Forze aeree, di due spazi aerei. Il primo è denominato «Speer» e comprende l’area fra Glarona, il confine con il Liechtenstein, Urnäsch e Schänis. Il secondo è lo spazio denominato «Hohgant» e che si trova fra Thun, il Susten, Buochs e Wolhusen. Il limite inferiore di entrambi gli spazi è di circa 3’000 metri, quello superiore a poco meno di 5’500 metri. Le Forze aeree hanno ripreso le attività di formazione dei piloti con i PC-21 il 6 gennaio u.s. Allo scopo di ridurre al minimo le emissioni foniche, anche tendendo conto delle condizioni meteorologiche, i voli saranno effettuati solo nei giorni feriali, in media 16 lezioni di volo di 30 minuti ciascuna, distribuite uniformemente nei tre spazi aerei. Non avrà luogo alcun addestramento notturno. RMSI 1.2011 | 23 Equipaggiamento e armamento Il Programma d’armamento 2010 testo ing. fausto de marchi Ing. Fausto De Marchi Premessa del redattore responsabile Abbiamo voluto pubblicare per esteso un’analisi del Programma d’armamento 2010 per dare al lettore l’occasione di leggerlo con occhio critico. Esso è il risultato di un processo alquanto complesso che mostra, se ce ne fosse ancora bisogno, un Parlamento con poche certezze sull’evoluzione del nostro Esercito. Non si può certo dire che il Programma d’armamento 2010 (PA 2010) abbia avuto un iter parlamentare semplice e rapido. Tutt’altro. Inizialmente (17 febbraio 2010) il Consiglio federale propose al Parlamento un PA 2010 composto di soli tre progetti, per un ammontare complessivo di CHF 529 milioni. Si trattò nuovamente di un programma volto al risparmio, di poco superiore a quello del 2009 ma inferiore alla media degli ultimi dieci anni. La Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati, preso atto del nuovo, modesto programma, auspicò un potenziamento della prontezza operativa delle Forze terrestri, richiedendo l’acquisto di ulteriori 70 veicoli per il trasposto della truppa protetto (VTTP), per un importo di CHF 122 milioni. Il 30 giugno il Consiglio federale, facendo propria la richiesta della Commissione, licenziò un messaggio aggiuntivo all’indirizzo delle Camere federali. In esso si propose l’acquisto dei 70 veicoli blindati per l’importo indicato. La spesa complessiva per il PA 2010 raggiunse così i CHF 651 milioni. L’intera operazione non piacque però ai politici di Berna. Consiglieri nazionali e senatori preconizzarono misure di risparmio, proposero tagli e compensazioni, votarono diverse varianti creando di continuo nuove differenze tra le due Camere e ritardando, di fatto, la conclusione dell’oggetto parlamentare: il tutto in modo alquanto caotico. È pur vero che anche il messaggio aggiuntivo dei 70 veicoli VTTP contribuì ad allungare i tempi dei dibattiti parlamentari e a procrastinare le decisioni finali. Un esempio rivelatore di come si svolsero le discussioni furono i 24 milioni di franchi destinati all’equipaggiamento logistico degli elicotteri leggeri EC 635 da trasporto e d’addestramento (progetto ELTA, vedi più avanti). Una somma che per molti parlamentari apparve ingiustificata poiché ritenuta compresa nel credito di CHF 310 milioni, quando cioè furono acquistati i 20 elicotteri con il Programma d’armamento 2005. Il Capo del DDPS spiegò tuttavia che i crediti stanziati nel 2005, anche se prevedevano delle riserve (utilizzate in parte per finanziare pure il simulatore di volo del Super Puma voluto dal Parlamento), risultarono alla fine insufficienti per coprire tutte le necessità logistiche del nuovo elicottero. Giustificazioni che, in un primo tempo, non convinsero il Consiglio Nazionale, che negò il credito dei 24 milioni con 97 contro 76 voti, mentre per il Consiglio degli Stati le giustificazioni del Capo DDPS furono ritenute necessarie e sufficienti. Si arrivò così, tra discussioni e rinvii, alla sessione invernale senza che il PA 2010 fosse giunto in porto. Soltanto qualche giorno prima della fine della sessione si riuscì, con una serie di compromessi, ad appianare le ultime divergenze tra le due Camere. Il Consiglio degli Stati, rinunciando a misure di compensazione adottate in un primo tempo, si allineò al Nazionale. Ma restarono le misure di risparmio. La fattura del PA 2010 ammonta ora (definitivamente) a CHF 617 milioni, quindi 34 in meno rispetto alla somma auspicata dal Consigliere federale Ueli Maurer. Da quanto comunicatoci di recente dal Segretariato generale del DDPS (gennaio 2011), i risparmi avranno ripercussioni unicamente sul progetto d’acquisto dei veicoli leggeri per il trasporto di persone (vedi più avanti il secondo progetto “Nuova generazione di veicoli”). 24 Equipaggiamento e armamento I quattro progetti in breve La descrizione in queste righe dei quattro progetti si attiene al messaggio originale del Consiglio federale, non contempla cioè i risparmi decisi dal Parlamento in un secondo tempo. • Equipaggiamento logistico per l’elicottero leggero da trasporto e d’addestramento (ELTA) Il credito a disposizione nel settore della logistica, stanziato con il PA 2005, non è risultato sufficiente a garantire quella disponibilità richiesta dalla flotta degli elicotteri ELTA (acronimo per elicotteri leggeri trasporto e addestramento). Con un credito supplementare di CHF 24 milioni si potrà acquistare e completare l’equipaggiamento logistico previsto originariamente. Il “pacchetto” logistico comprende pezzi di ricambio, attrezzature per la manutenzione, sistemi per verifiche e test di funzionalità. • Nuova generazione di veicoli La maggior parte dei veicoli dell’esercito sono obsoleti e devono essere sostituiti. Con un credito di CHF 440 milioni si vuole acquistare complessivamente 1’526 nuovi mezzi, quali autocarri, rimorchi, vetture per il trasporto di persone e furgoni, ruspe e carrelli elevatori. Si è deciso di rinunciare a veicoli che rispecchino unicamente standard militari, orientandosi parzialmente verso quelli civili. In questo modo si potranno ridurre i costi d’acquisto e di manutenzione e approfittare maggiormente degli sviluppi tecnologici nel settore automobilistico. Per contro è d’attendersi una riduzione della durata d’utilizzazione. Per i veicoli pesanti si calcola che questa durata si aggirerà sui 15 anni. La minore durata di servizio comporterà in futuro un più rapido processo di rinnovamento del parco veicoli dell’esercito. • Sistemi d’istruzione per i piloti di jet su PC-21 (JEPAS PC-21) Con il Programma d’armamento 2006 sono stati acquistati 6 addestratori PC-21 con i relativi mezzi d’istruzione per assicurare annualmente l’istruzione da 4 fino a 6 piloti. L’esperienza di questi ultimi anni ha dimostrato che ciò è possibile soltanto parzialmente. Settori importanti dell’istruzione, come il volo notturno o il combattimento aereo, devono essere eseguiti con gli F/A-18, molto più onerosi sul piano economico. Inoltre è accresciuta la necessità d’istruire annualmente più piloti d’aviogetto, da 6 fino a 8 nuovi piloti. Per garantire nuove leve di piloti F/A-18 sono necessari due aerei PC-21 supplementari unitamente ai mezzi logistici e materiale d’istruzione al suolo: l’importo complessivo è di CHF 31 milioni. • Veicoli trasporto truppa protetto (VTTP) Con il Programma d’armamento 2008 si è acquistato un primo lotto di 220 veicoli trasporto truppa protetto (VTTP), allo scopo di completare il parco di carri armati granatieri ruotati 93. I 220 VTTP corrispondono al numero minimo di veicoli necessari per equipaggiare (ma solo in parte) sei battaglioni di fanteria, due compagnie d’intervento della fanteria e per coprire il fabbisogno di SWISSINT. Per disporre di un quantitativo di VTTP che soddisfi anche le esigenze dell’istruzione della truppa sono necessari 70 veicoli supplementari, come proposti in questo PA 2010 e accettati dalle Camere federali. L’ammontare dell’investimento è stato calcolato in CHF 122 milioni. Alcuni aspetti generali L’acquisto delle armi e degli equipaggiamenti previsti nel PA 2010 costituisce un tassello importante per ammodernare il nostro esercito: essi devono soddisfare criteri militari a medio e lungo termine. I progetti del PA 2010 rispettano pure i criteri riguardanti l’acquisto di materiale bellico e della politica degli armamenti. Il loro finanziamento è conforme agli obiettivi fissati dalla pianificazione finanziaria. Da ormai molti anni la situazione del materiale per l’esercito è caratterizzata da un forte aumento delle spese d’esercizio e di manutenzione, mentre i mezzi finanziari a disposizione rimangono limitati e pressoché inalterati nel tempo. Materiale, immobili, piazze d’istruzione e d’esercizio sono sollecitate in modo eccessivo, per cui aumenta l’usura dei mezzi e quindi le spese di manutenzione. L’esercito ha reagito a questa evoluzione riducendo a corto termine le spese per l’acquisto di nuovo materiale. A medio e lungo termine questa tendenza presenta tuttavia aspetti negativi, in primis la mancata possibilità di uno sviluppo tecnologico e concettuale dell’esercito. Il PA 2010 è imperniato a ridurre i costi dei mezzi in servizio, grazie a investimenti mirati in sistemi con un rapporto costi / prestazioni particolarmente favorevole. È da notare inoltre che questi progetti non pregiudicano in nessun caso passi successivi nello sviluppo dell’esercito. RMSI 1.2011 | 25 Equipaggiamento e armamento Nel periodo 2000 – 2008 la spesa media annuale per la difesa è stata di CHF 4’568 milioni. La quota-parte del budget della Confederazione per la difesa, sullo stesso periodo di nove anni, è diminuita costantemente dal 10.4% al 7.9%. Per il 2010 si prevedono uscite per la difesa per CHF 4’826 milioni, ciò che corrisponde all’ 8% del budget della Confederazione. L’importo si può suddividere in tre parti: le spese del DDPS per la difesa (CHF 4’082 mio), spese immobiliari (CHF 388 mio) e altre uscite varie tutte però riconducibili a spese militari (CHF 356 mio). La rilevanza economica Nell’ambito del PA 2010 la partecipazione dell’industria svizzera ammonta al 48%. In tal modo si tiene conto di un obiettivo importante del Consiglio federale: quello di creare, a ogni acquisto di materiale per l’esercito, una quota di valore aggiunto, la più elevata possibile. Questo obbiettivo fu formulato al Dipartimento DDPS il 29 novembre 2002 quale direttiva generale sulla politica dell’armamento. Si distingue tra la possibilità di partecipazione diretta alla produzione e quella di una partecipazione indiretta. In generale si applica il principio secondo il quale l’industria svizzera è coinvolta nella misura in cui sia competitiva e concorrenziale. Soprattutto nei casi d’acquisti di materiale all’estero si esaminano le possibilità di una partecipazione diretta dell’industria svizzera. Si tratta di rapporti di subappalto, della produzione di componenti e sottosistemi, della fabbricazione industriale, del montaggio o della fabbricazione su licenza. Le partecipazioni indirette (affari offset o di compensazione) hanno lo scopo di agevolare all’industria svizzera l’accesso ai mercati esteri o di contribuire al consolidamento della sua posizione sui mercati delle esportazioni. Nei programmi offset realizzati finora l’industria svizzera è sempre riuscita a dimostrare la propria competitività. Effetto positivo sul mercato del lavoro in Svizzera: (partecipazione diretta + indiretta): CHF 315 milioni, ovvero 48% (CHF 315 = 293 + 22 milioni) Annualmente si registrano ordinazioni all’estero per un ammontare di molte centinaia di milioni, di cui beneficiano, in particolare, migliaia di piccole e medie aziende. Armasuisse vigila affinché gli obblighi derivanti dagli affari offset siano adempiuti dalle industrie estere, e questo in collaborazione con l’Associazione padronale svizzera dell’industria metalmeccanica (SWISSMEM) e con il Gruppo romando per il Materiale di Difesa e per la Sicurezza (GRPM). Come indicato nella tabella, la partecipazione diretta dell’industria svizzera al PA 2010 è stata valutata a CHF 293 milioni, in altre parole al 45%, quell’indiretta a CHF 22 milioni, pari al 7.5% dell’importo totale. Ciò è importante per la creazione di nuovi posti di lavoro. Ammettendo una cifra d’affari annuale media di CHF 180’000 per persona occupata nel nostro mercato di lavoro, i CHF 315 milioni significano un grado d’occupazione in Svizzera di 1750 persone / anno, oppure di 875 persone occupate sull’arco di due anni. Rispetto agli anni passati il PA 2010 avrà però un effetto nettamente inferiore sul mercato occupazionale svizzero. Ciò è dovuto al fatto che nell’oggetto più importante, l’acquisto di nuovi veicoli terrestri, la parte “civile” di essi, prodotti all’estero, è preponderante. Secondo disposizioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OCM) i prodotti “civili” non possono essere compensati con affari offset da parte dell’acquirente, mentre lo sarebbero se si trattasse di veicoli puramente militari o nel caso di armi. Tutte le acquisizioni saranno realizzate e consegnate alla truppa al più tardi entro il 2015. 26 Equipaggiamento e armamento I quattro progetti in dettaglio Presentiamo in queste righe una scheda un po’ più dettagliata per ognuno dei quattro oggetti, ponendo l’accento sugli aspetti militari e tecnici del materiale in questione. 1. Equipaggiamento logistico per l’elicottero leggero da trasporto e d’addestramento (ELTA) Con il PA 2005 si sono acquisiti 20 elicotteri leggeri del tipo EC-635 per un importo di CHF 310 milioni, e con essi anche materiale logistico e per l’istruzione, equipaggiamento per le missioni e un simulatore di volo. Il progetto è stato realizzato come previsto, senza ritardi o sorpassi finanziari. Tutti gli elicotteri sono oggi operativi e le prime esperienze con questo mezzo sono senz’altro positive. Nell’importo di CHF 310 milioni le Camere federali hanno voluto inserire anche il simulatore per l’elicottero Super Puma TH 89, finanziandolo con le riserve del progetto ELTA. L’Amministrazione federale e le Forze aeree hanno voluto onorare l’impegno parlamentare risparmiando laddove era possibile. Ad esempio si è rinunciato a istallazioni radio, ridotto l’equipaggiamento per il salvataggio dell’equipaggio e per missioni particolari (ganci ventrali, dispositivo per la discesa a fune dei granatieri, seggiolini per passeggeri, barelle, pannelli per la protezione da schegge, sistema per la pianificazione di missioni ecc). A queste misure di risparmio si è aggiunta la rinuncia a diverso materiale per la logistica. Di conseguenza la disponibilità richiesta alla flotta non può oggi essere garantita. Questa disponibilità è stata definita come una prontezza d’impiego di almeno 8 ore al giorno, con un tasso di probabilità dell’80%, per tutti gli elicotteri di una qualsiasi base. Con il credito addizionale di CHF 24 milioni si acquistano pezzi di ricambio, attrezzature per la manutenzione, sistemi per verifiche e per test di funzionalità. Sarà anche possibile eseguire lavori di manutenzione e riparazione in Svizzera ottenendo quindi la disponibilità richiesta originariamente alla flotta ELTA. Manutenzione ELTA Entità dell’acquisto e crediti necessari Il volume complessivo della commessa e i singoli crediti si suddividono come segue: • “Pacchetto” logistico per la flotta ELTA, comprendente pezzi di ricambio (avionica, servo-motori, pale di riserva, trasmissione) e manutenzione a diversi livelli: CHF 22.8 mio • Rincaro fino a consegna: CHF 0.9 mio • Rischi: CHF 0.3 mio Totale: CHF 24.0 mio Il progetto, sotto la direzione di armasuisse, sarà gestito dallo stesso team responsabile dell’acquisto dell’elicottero nell’ambito del PA 2005. La consegna del “pacchetto” logistico terminerà presumibilmente nel 2015. Con questo materiale sarà possibile però aumentare gradualmente la capacità operativa della flotta già dal 2012. Il rischio tecnico e commerciale dell’operazione è considerato esiguo. Non sarà necessario apportare adeguamenti o ampliamenti alle infrastrutture aeroportuali esistenti. 2. Nuova generazione di veicoli I veicoli dell’esercito sono obsoleti, la loro età media è nettamente superiore a quelli civili. Ad esempio gli autocarri dell’esercito hanno un’età media che supera i 25 anni, alcuni di essi, si pensi ad esempio agli STEYR per la logistica, superano addirittura i 40 anni. Ciò RMSI 1.2011 | 27 Equipaggiamento e armamento causa oneri sempre più elevati di manutenzione, riparazioni frequenti con pezzi di ricambio difficilmente reperibili, una diminuzione della sicurezza e una mancanza di quelle tecnologie anti-inquinamento che nel “civile” sono ormai degli standard affermati. Tutte ragioni che giustificano l’introduzione nell’esercito di una nuova generazione di veicoli, soprattutto un rinnovo del parco autocarri. Sono sei i tipi di veicoli acquistati, e cioè: autocarri, rimorchi, furgoni, vetture leggere per il trasporto di persone, ruspe e carrelli elevatori a forca. Gli autocarri si possono suddividere in due gruppi principali: Gruppo 1: autocarri con una capacità fuoristrada limitata. Appartengono a questo gruppo autocarri in diverse versioni e per diversi compiti, la combinazione camion-rimorchio per la scuola guida, quelli con sistemi di carico e scarico per cassoni amovibili e quelli per contenitori scarellabili o intercambiabili. Gruppo 2: autocarri con una capacità fuoristrada estesa. L’acquisizione non consentirà di sostituire tutti i veicoli giunti al termine della durata d’utilizzazione. Altri veicoli obsoleti dovranno pertanto essere sostituiti nei prossimi anni. Inoltre non sarà possibile un’assegnazione capillare alla truppa dei nuovi mezzi. Ad eccezione delle combinazioni camion-rimorchio per scuola guida le esigenze della truppa in materia d’istruzione e d’impiego saranno coperte mediante un pool centralizzato di veicoli. Entità dell’acquisto e crediti necessari I dati riportati in basso si riferiscono al Messaggio del Consiglio federale del 17.2.2010 (PA 2010 originale). Non considerano cioè le misure di risparmio decise dal Parlamento in un secondo tempo. • Autocarri (totale dei due gruppi): 936 Gruppo 1 (capacità fuoristrada limitata): 536 336 camion in diverse versioni 60 combinazioni camion-rimorchio per la scuola-guida 114 camion per cassoni amovibili 26 camion per contenitori scarellabili o intercambiabili Gruppo 2 (capacità fuoristrada estesa): 400 • Rimorchi: 150 • Furgoni: 250 • Vetture leggere per il trasporto di persone: 1'000 • Ruspe (su ruote): 40 • Carrelli elevatori (a forca): 150 • Rincaro fino a consegna: • Rischi: Totale: 2’526 CHF 368.0 mio CHF 9.0 mio CHF 19.5 mio CHF 33.6 mio (&) CHF 15.0 mio CHF 14.3 mio CHF 0.6 mio CHF 14.0 mio CHF 474.0 mio (&) (&): queste posizioni subiranno certamente delle modifiche dopo la decisione delle Camere federali di ridurre l’ammontare del credito complessivo di CHF 34 milioni. Per quanto concerne il settore dei veicoli commerciali in uso presso l’esercito, l’eventuale collaborazione a lungo termine su base contrattuale con partner privati, ai sensi di una “Public Private Partnership”, è stata oggetto di una perizia esterna da cui è risultato che, alle condizioni attuali, un partenariato tra pubblico e privato per questo tipo di veicoli non sarebbe ragionevole, né dal profilo economico né da quello finanziario. Pertanto sarà mantenuto e ottimizzato lo status quo con una gestione dei mezzi tutta militare. Tra le misure di ottimizzazione figurano la polivalenza, la riduzione della gamma delle marche e dei modelli e la gestione dei veicoli grazie a un unico pool. Alcune considerazioni sull’acquisto degli autocarri del gruppo 1 (capacità fuoristrada limitata). I nuovi camion sostituiranno in parte quelli obsoleti, gli autocarri della precedente generazione, tra i quali gli STEYR A680 (anni d’acquisto 1968 – 1970) e i SAURER D330 a cassone ribaltabile (anno d’acquisto 1980). Per assicurare l’istruzione dei conducenti, devono essere urgentemente sostituite in considerazione del loro stato tecnico, anche le combinazioni camion-rimorchio STEYR per scuola guida. Per ragioni di natura economica, di tecnica dei trasporti e di compatibilità e 28 Equipaggiamento e armamento Esempio: autocarro IVECO 6x6 con ponte ribaltabile su tre lati Esempio: autocarro fuoristrada IVECO 4x4 disponibilità dei mezzi l’esercito abbisogna di nuovi autocarri: essi devono essere dotati di un sistema di carico e scarico di contenitori intercambiabili. Tale sistema consente di caricare e scaricare autonomamente contenitori scarrellabili o intercambiabili e container ISO. La scelta del veicolo IVECO e dei corrispondenti contenitori e rimorchi permette di coprire le esigenze dell’esercito in maniera ottimale, grazie alle possibilità offerte dalla modularità dei mezzi. Il carico utile varierà tra il “leggero” (4 - 6 to) e il “pesante” (fino a 14 to). In corrispondenza varierà ovviamente la potenza del mezzo e il numero delle ruote motrici. Le diverse varianti si distinguono anche per l’attrezzatura del pianale: vi saranno ponti telonati, a cassoni ribaltabili, con gru per il carico e scarico, attrezzature a gancio ecc. Marca del veicolo: IVECO - MAGIRUS Tipo: 4x4 Peso totale: 18 to Carico utile massimo: 4 – 6 to Norme gas di scarico: EURO V 6x6 26 to 11 to EURO V 8x8 32 to 14 to EURO V Le sovrastrutture saranno realizzate da diversi fabbricanti svizzeri. Ad esempio i cassoni, i rimorchi per la scuola-guida e le gru per il carico saranno prodotte dalla ditta Lanz + Marti SA (Sursee), i pianali ribaltabili dalla Moser SA (Steffisburg) e i sistemi di carico e scarico dei contenitori intercambiabili dalla Notter SA (Boswil). Le combinazioni camion-rimorchio per scuola guida dei nuovi conducenti saranno dislocate nelle sedi di Thun, Burgdorf, Wangen a. A., Frauenfeld e Drognens. Alcune considerazioni sull’acquisto degli autocarri del gruppo 2 (capacità fuoristrada estesa). I nuovi autocarri fuoristrada sono destinati a sostituire una parte dei 1200 veicoli del tipo SAURER 6 DM e SAURER 10 DM acquistati con il Programma d’armamento 1982. La sostituzione dei SAURER consentirà inoltre di ridurre i costi di manutenzione e di risolvere la crescente difficoltà nel rifornirsi dei pezzi di ricambio. Gli autocarri fuoristrada saranno impiegati presso formazioni costrette a muoversi al di fuori della rete stradale consolidata, come ad esempio la difesa contraerea e le formazioni d’aiuto in caso di catastrofi. Poiché con i veicoli richiesti non è possibile un’assegnazione capillare alla truppa, la consegna avrà luogo in funzione delle necessità. Fanno eccezione, per motivi legati al rispettivo specifico impiego, i mezzi per la scuola guida. L’istruzione avrà luogo in linea di principio secondo il comprovato sistema odierno: istruzione dei conducenti durante la scuola reclute sulla strada e con l’ausilio dei simulatori FATRAN. Rispetto agli autocarri del gruppo 1 i fuoristrada mostrano alcune differenze importanti. Anzitutto i pneumatici atti alla marcia sul terreno accidentato con i relativi adeguamenti tecnici, poi le sovrastrutture dei pianali che sono esenti da torsione (vale a dire disaccoppiate dal telaio) e infine il fuoristrada possiede un argano per la rimozione che gli altri autocarri non possiedono. I nuovi mezzi saranno di due tipi, secondo il carico utile: tecnicamente si basano sulle trazione integrali 4×4 e 6×6. Tipo di veicolo: Peso totale: Carico utile massimo: 4x4 18 to 6 to 6x6 26 to 10 to RMSI 1.2011 | 29 Equipaggiamento e armamento Norme gas di scarico: Sovrastruttura: Lunghezza del ponte: Trazione dell’argano: EURO V ponte telonato 5 m 8 to EURO V ponte telonato 6m 8 to A livello di tecnica automobilistica questi autocarri fuoristrada costituiscono una sola unità logistica con gli altri autocarri del Programma d’armamento. Ciò comporta una notevole riduzione dei costi in materia d’istruzione e di manutenzione. Alcune considerazioni sull’acquisto dei rimorchi Per raggiungere l’auspicata polivalenza, grazie anche all’utilizzo di un numero sempre crescente di contenitori scarellabili e amovibili, è necessario dotarsi di rimorchi supplementari, con o senza il dispositivo a slitta. Esempio: camion 8x8 e contenitore intercambiabile su rimorchio con dispositivo a slitta Esempio: camion 4x4 con rimorchio e contenitori intercambiabili Un’assegnazione capillare alla truppa dei rimorchi per contenitori intercambiabili (con o senza il dispositivo a slitta) non sarà però possibile. Le consegne avverranno quindi secondo le necessità momentanee della truppa. La manutenzione sarà eseguita nelle infrastrutture esistenti dei centri logistici dell’esercito. I rimorchi per contenitori intercambiabili fanno parte di una famiglia di rimorchi a due assi con ammortizzatori pneumatici. Essa comprende pure i 277 rimorchi già acquistati (e introdotti nell’esercito) nell’ambito dei Programmi d’armamento 1999 e 2002. La produzione dei rimorchi sarà eseguita dalla ditta Lanz+Marti SA di Sursee. Alcune considerazioni sull’acquisto dei furgoni Il modello del furgone selezionato è il Mercedes-Benz Sprinter. Già nel 1999 furono acquistati 850 esemplari di questo tipo di furgone, in differenti versioni; 150 di essi sono equipaggiati per il trasporto della truppa, che è seduta su panche disposte trasversalmente rispetto alla direzione di marcia, come nei tram dei tempi passati. Dal 2010 questo sistema di trasporto di persone non è più permesso per ovvie ragioni di sicurezza e dovrà essere sostituito entro il 2013. Inoltre nell’esercito circolano tuttora furgoni segnati dagli anni, come ad esempio i furgoni VW e Ford per il trasporto di materiale che hanno più di 15 anni di servizio. L’entità della commessa è di 250 nuovi furgoni suddivisi come segue: - 170 minibus per il trasporto di persone, e - 80 furgoni in diverse versioni per il trasporto di materiale. Un’assegnazione capillare alla truppa dei nuovi furgoni non sarà possibile. Pertanto essi saranno consegnati in funzione delle necessità momentanee della truppa. Mercedes-Benz Sprinter, versione 316D, 4x4, per il trasporto di persone 30 Equipaggiamento e armamento Il nuovo lotto di furgoni comprende le due versioni di base seguenti: Tipo di veicolo: Peso totale: Carico utile: Norme gas di scarico Genere di trasporto: Combi 4x4 3.5 to 1.1 to EURO V materiale + 10 persone Telaio - cabina 4x4 5.5 to 2.5 to EURO V materiale + 2 persone La manutenzione dei furgoni avverrà nei centri logistici dell’esercito. Alcune considerazione sull’acquisto delle vetture leggere per il trasporto di persone Il PA 2010 originale prevedeva l’acquisto di vetture leggere per il trasporto di persone per un valore di CHF 33.6 milioni: un totale di 1’000 vetture in diverse versioni (Van, Combi), con diverse capienze (da 2 fino a 9 persone) e di marche e modelli diversi (Skoda, Opel, Citroën, Peugeot). Poiché le Camere federali hanno deciso una misura di risparmio dello stesso valore, l’ordinazione è stata (probabilmente) annullata per intero. L’oggetto non sarà quindi descritto in questa sede. Alcune considerazioni sull’acquisto di ruspe (caricatrici ruotate) Anni fa furono acquistate 55 ruspe (caricatrici di materiale su ruote) del tipo FAUN F-1310 che hanno raggiunto il termine della durata d’utilizzazione. Inoltre molte di esse (37 per la precisione) non hanno filtri antiparticolati e non utilizzano carburanti biodegradabili. Per continuare a eseguire lavori di “movimento terra”, le truppe del genio e le formazioni d’aiuto in caso di catastrofe necessitano di nuove ruspe su ruote appartenenti alle classe media, sia per quanto riguarda il peso che le prestazione. Le 40 nuove ruspe saranno destinate all’istruzione e agli impieghi della truppa, segnatamente agli impieghi sussidiari (aiuto in caso di catastrofe) nonché a coprire le esigenze della Base logistica dell’esercito. Le ruspe sono macchine edili comunemente reperibili sul mercato: non saranno necessari presumibilmente adeguamenti per soddisfare i requisiti militari. A causa dell’entrata in vigore di una legislazione più restrittiva sulle macchine edili il 1° gennaio 2011, l’industria privata immetterà sul mercato europeo una nuova generazione di macchine per l’edilizia già dall’inizio del 2011. La valutazione e la scelta del tipo terminerà soltanto nel corso del 2011, vale a dire dopo la prevista approvazione definitiva del PA 2010 e quindi dopo l’autorizzazione di disporre dei crediti necessari. In tal modo potrà essere garantito che dalla metà del 2012 la truppa sarà dotata di ruspe moderne che corrispondono allo stato della tecnica e alle prescrizioni ambientali, segnatamente per quanto concerne la protezione delle acque e le emissioni di gas di scarico. Un’assegnazione capillare delle ruspe su ruote in tutte le formazioni non sarà possibile. Di conseguenza la consegna avverrà in funzione delle necessità momentanee della truppa. Alcune considerazioni sull’acquisto dei carrelli elevatori (a forca) A causa degli elevati costi di manutenzione e dell’irreperibilità di una parte dei pezzi di ricambio, 170 carrelli elevatori a forca appartenenti al lotto di 368 carrelli STEINBOCK 2 to acquistato a suo tempo hanno raggiunto, dopo oltre 40 anni, il termine della durata di utilizzazione. Per poter coprire le esigenze attuali e quelle future nel settore del trasporto di piccole partite, la truppa e gli esercizi logistici abbisognano di un adeguato mezzo di trasbordo con una potenza di sollevamento tra le 2 e le 3 tonnellate. Con il PA 2010 si prevede d’acquistare complessivamente 150 carrelli elevatori a forca. Per determinare il miglior rapporto costi / benefici saranno pertanto valutati unicamente prodotti comunemente in commercio. La valutazione avrà luogo nel corso del 2011. I carrelli elevatori a forca saranno destinati principalmente all’impiego da parte della truppa per il trasbordo di merci nelle retrovie. Secondariamente essi saranno impiegati per il trasbordo di merci nei centri logistici e d’infrastruttura della Base logistica dell’esercito e per l’istruzione dei collaboratori della Base e dei militari. Valgono anche per i carrelli elevatori le stesse considerazioni sulle ruspe per quanto riguarda le prescrizioni anti-inquinamento e le modalità d’acquisto. RMSI 1.2011 | 31 Equipaggiamento e armamento Un’assegnazione capillare dei carrelli elevatori a forca non sarà possibile. Essi saranno quindi gestiti in maniera centralizzata, presso un pool del materiale, e consegnati alla truppa in funzione delle necessità momentanee. 3. Sistemi d’istruzione per i piloti di jet su PC-21 (JEPAS PC-21) Il velivolo PC-21 della Pilatus Flugzeugwerke AG Il sistema d’istruzione dei piloti di jet PC-21 (l’abbreviazione JEPAS PC-21 significa Jetpiloten-Ausbildungssystem PC-21), comprendente il velivolo d’addestramento PC-21 e il relativo sistema d’istruzione terrestre, costituisce lo strumento principale d’istruzione dei futuri piloti d’aviogetti. Nel 2006 sono stati acquisiti e introdotti 6 aerei PC-21, impiegati tuttora con successo dalle nostre Forze aeree. Nel 2006 si era partiti dal presupposto che per l’istruzione da 4 a 6 aspiranti piloti jet sarebbero stati necessari i PC-21 acquistati. Dalle esperienze raccolte durante l’istruzione della prima classe di piloti (costituita da 4 aspiranti piloti) è risultato che l’istruzione di una classe di 6 aspiranti, pur corrispondendo nelle linee essenziali alle aspettative delle Forze aeree, avrebbe comportato gravi lacune, ad esempio nell’istruzione al volo notturno e al combattimento aereo. Due “capitoli” importanti nell’istruzione di un pilota militare, che sarebbero dovuti essere recuperati con gli F/A-18, ovviamente molto più onerosi sul piano economico degli PC-21. A ciò si aggiunge che negli ultimi anni è cresciuto il numero di piloti che hanno lasciato le Forze aeree (tra i nuovi datori di lavoro figura, tra l’altro, la compagnia Swiss). Per queste ragioni il fabbisogno futuro di nuove leve per gli F/A-18 si situerà tra 6 e 8 nuovi piloti all’anno. Sono necessari pertanto due velivoli PC-21 supplementari, unitamente ai mezzi logistici e a quelli per l’istruzione al suolo. Questi ultimi comprendono simulatori, un sistema per la pianificazione delle missioni, mezzi d’istruzione assistita da computer, check-list, manuali d’addestramento, manuali specifici ai velivoli ed equipaggiamento di sopravvivenza. 32 Equipaggiamento e armamento Entità dell’acquisto e crediti necessari Il volume complessivo della commessa e i singoli crediti si suddividono come segue: • 2 aerei PC-21 con i relativi adeguamenti alla flotta esistente, alle stazioni di pianificazione delle missioni e d’analisi, computer, materiale didattico per l’istruzione: CHF 25.7 • Adeguamenti ai simulatori: CHF 0.7 • Pezzi di ricambio e materiale logistico: CHF 2.8 • Rincaro fino a consegna: CHF 1.2 • Rischi: CHF 0.6 Totale: CHF 31.0 La ditta d’aeronautica Pilatus Flugzeugwerke AG di Stans, produttrice degli PC-21, si assume la funzione d’impresa generale. Il progetto sarà gestito da un’organizzazione dipartimentale e delle Forze aeree sotto la direzione di armasuisse. La fornitura dei JEPAS PC-21 alle Forze aeree avrà luogo nel 2013. 4. Veicoli trasporto truppa protetto (VTTP) Nell’ambito del Programma d’armamento 2008 il Parlamento aveva approvato l’acquisto di 220 veicoli trasporto truppa protetto (VTTP), per un ammontare di CHF 396 milioni: Il VTTP assicura alla fanteria protezione, mobilità e capacità di condotta nell’ambito degli impieghi più probabili. Consiglio federale e Parlamento hanno deciso d’acquistare 70 VTTP supplementari per una spesa complessiva di CHF 122 milioni. Va notato che per tale veicolo il DDPS possedeva ancora opzioni d’acquisto. La fanteria svolge un ruolo centrale nelle operazioni militari. L’ampia gamma delle opzioni operative e dei rischi a cui è esposto il singolo soldato rende necessario un veicolo con un elevato livello di protezione. Tuttora dei 20 battaglioni di fanteria, previsti dalla fase di sviluppo dell’esercito 2008 - 2011, soltanto quattro sono equipaggiati completamente con il carro armato granatieri 93 ruotato (Piranha). Il veicolo trasporto truppa protetto (VTTP), DURO IIIP, 6x6 RMSI 1.2011 | 33 Equipaggiamento e armamento A partire dal 2011 questi battaglioni disporranno di un parco veicoli misto, composto cioè dai VTTP e dai carri armati granatieri 93. Ma non tutti i 20 battaglioni di fanteria potranno essere equipaggiati contemporaneamente con il VTTP o il carro armato granatieri 93. Conformemente all’organizzazione del corpo della truppa e delle formazioni sono previsti 28 VTTP e 15 carri armati granatieri ruotati 93 per ogni battaglione di fanteria e 8 VTTP per ogni compagnia d’intervento rapido della fanteria. Con complessivi 290 VTTP possono essere equipaggiati 6 battaglioni di fanteria e 2 compagnie d’intervento rapido della fanteria, può essere coperto l’eventuale fabbisogno di SWISSINT in materia di veicoli per il trasporto di truppa e ottimizzata l’istruzione nelle scuole. I veicoli DURO I, attualmente in servizio, saranno ancora utilizzati per il trasporto di materiale e munizioni. Il VTTP si basa sul veicolo DURO IIIP, 6x6, della Società General Dynamics European Land Systems–MOWAG Sagl (GDELS – MOWAG). Si tratta di un successivo sviluppo dei veicoli DURO I acquistati con i Programmi d’armamento 1993 e 1997. Il veicolo DURO IIIP, 6x6, è un sistema modulare che comprende il veicolo vettore e una sovrastruttura intercambiabile. Il veicolo vettore è sempre identico per tutti i tipi di veicolo e le sovrastrutture sono concepite ed equipaggiate in funzione delle esigenze dell’utente. La postazione d’arma sul tetto del VTTP (comandata dall’interno) è identica a quella del veicolo di comando PIRANHA I, 6x6, acquistati con il PA 2006. Tutti i VTTP saranno preparati per il montaggio di componenti del sistema d’informazione e di condotta delle Forze terrestri (FIS FT) e per l’installazione dell’impianto radio. Modello: DURO IIIP Peso totale: 14.0 to (*) Velocità massima: 100 km/h Norme gas di scarico: EURO V Equipaggio: 11 persone (comandante, conducente, tiratore e 8 soldati) (*): il peso è di 0.5 to superiore ai modelli 2008 a causa di misure protettive supplementari. Entità d’acquisto e crediti necessari Il volume complessivo della commessa e i singoli crediti si suddividono come segue: • 70 veicoli trasporto truppa protetto VTTP versione di base come nel PA-2008), comprendente: - postazione d’arma completa - impianto di intercomunicazione di bordo - preparazione per le interfacce radio e FIS FT - prove d’accettazione e servizio modifiche • Logistica (mezzi per la manutenzione, pezzi di ricambio) • Rincaro fino a fornitura • Rischio Totale: CHF 110.9 mio CHF 3.1 mio CHF 4.7 mio CHF 3.3 mio CHF 122.0 mio Il materiale è acquistato da armasuisse. Il partner contrattuale per la parte concernente i veicoli e l’integrazione della postazione d’arma è la GDELS – MOWAG Sagl di Kreuzlingen. Essa assume la responsabilità generale della fornitura dei veicoli e del materiale logistico. La postazione dell’arma è la Kongsberg Defence & Aerospace AS (Norvegia). Essa fornirà pure il materiale logistico necessario che sarà acquistato da armasuisse e consegnato alla GDELS – MOWAG per l’integrazione. La fornitura dei VTTP alla truppa avverrà nel periodo 2013 – 2014. I VTTP richiedono una superficie coperta. Eventuali adeguamenti e ampliamenti delle infrastrutture esistenti saranno finanziati nell’ambito del messaggio sugli immobili del DDPS (credito quadro per progetti fino a CHF 10 milioni). I costi annui di manutenzione sono iscritti nel preventivo annuale, i quali ammontano a circa CHF 1.5 milioni per 70 VTTP supplementari. 34 Equipaggiamento e armamento Nel caso del progetto proposto si tratta di un acquisto successivo al lotto di 220 VTTP già approvato nel 2008. A causa della situazione di monopolio, nei contratti d’acquisto di allora per i veicoli e le postazioni d’arma era già stato convenuto il diritto di visionare il calcolo dei prezzi. Inoltre, erano state concluse opzioni per ulteriori acquisti. Il credito d’impegno sollecitato con questo messaggio aggiuntivo al PA 2010 comprende tutti i tributi, segnatamente l’imposta sul valore aggiunto all’aliquota dell’8 % in vigore tuttora. Considerazioni finali Per i progetti d’acquisto il rincaro fino alla fornitura completa del materiale è stato stimato e figura nelle domande di credito. I tassi di rincaro si basano sull’indice nazionale dei prezzi al consumo e sull’evoluzione del rincaro delle materie prime. Per le domande di credito ci si è fondati sui tassi di rincaro e i corsi di cambio seguenti: (1) (2) - Rincaro annuo: Svizzera 1,8 % Germania 2.1% USA 2.7% Francia 2.1% Austria 2.2% Belgio Norvegia 1.6% - Corsi di cambio: (rispetto al CHF) € 1.60 $ 1.10 NOK 1.50 2.0% 2.6% 0.18 (1): valori indicati nel messaggio alle Camere federali per il PA 2010 (primi tre progetti) (2): valori indicati nel messaggio aggiuntivo al PA 2010 (quarto progetto) I dati che precedono sono fissati d’intesa con il Dipartimento federale delle finanze. Se nel corso dell’acquisto i tassi di rincaro e i corsi di cambio dovessero aumentare, occorrerebbe richiedere crediti aggiuntivi. Conformemente alla legge federale sulle finanze della Confederazione, i crediti d’impegno richiesti nel quadro di un programma d’armamento rappresentano un importo massimo che contiene una riserva menzionata nel messaggio e che non può essere superato senza l’approvazione del Parlamento. La maggior parte dei progetti d’armamento termina con costi inferiori rispetto ai crediti d’impegno votati dalle Camere federali. I costi di trasporto riguardanti le parti del materiale importato non sono compresi nel credito globale richiesto. Tale somma graverà sul preventivo di armasuisse, rubrica finanziaria «Altre spese d’esercizio». La quota dell’imposta sul valore aggiunto relativa alle importazioni è stanziata nell’ambito dell’elaborazione del preventivo annuale. K RMSI 1.2011 | 35 Circoli • Società d’arma • Associazioni Chiasso 1945 Prestigioso riconoscimento per il CUM e l’ASSU MBC testo redattore responsabile Domenica 16 gennaio, è stato attribuito nel corso di una cerimonia a Chiasso il premio Lavezzari al Gruppo di lavoro impegnato nella rievocazione dei Fatti di Chiasso 1945 e che la scorsa primavera ha organizzato l’evento commemorativo degli episodi della seconda guerra mondiale. Il Gruppo di lavoro ha deciso di destinare i proventi del premio a un fondo per sostenere in particolar modo studenti che svolgeranno ricerche e effettueranno lavori sul tema. 28 aprile 1945 i fatti di Chiasso Un prestigioso riconoscimento che la Fondazione omonima ha conferito al Gruppo composto anche da diversi soci del CUM e dell’ASSU MBC. Un libro per non dimenticare A coronamento del lavoro svolto e su richiesta di numerosissime persone si è voluto pubblicare un libro. Lo stesso è la conclusione del lavoro svolto sul periodo di due anni che ha visto il Gruppo impegnato con passione, entusiasmo e con il cuore. K Il libro è ottenibile al prezzo Fr. 45.- (più spese postali) oppure direttamente presso: Tipografia PROGETTO STAMPA, via Simen 7a, Chiasso [email protected] 091 960 50 60 tutte le librerie di Chiasso Libreria Colombi Elia SA, via Dogana 3, Bellinzona Libreria Melisa, via Vegezzi, Lugano Dopo il grande successo della mostra antologica intorno ai “Fatti di Chiasso” dello scorso aprile allo Spazio Officina, il Comune di Chiasso ha pubblicato un volume che raccoglie immagini, testimonianze e approfondimenti di quel periodo. Non un libro di storia, bensì un viaggio attraverso un tempo di Chiasso ormai lontano, ma mai dimenticato. www.chiasso1945.ch 36 Circoli • Società d’arma • Associazioni Il CIU in groppa foto magg stefano giedemann RMSI 1.2011 | 37 Circoli • Società d’arma • Associazioni 95a EDIZIONE DELLA MARCIA INTERNAZIONALE DEI QUATTRO GIORNI DI NIMEGA La Marcia internazionale dei 4 giorni di Nimega: una manifestazione poliedrica! Questa marcia è considerata dagli addetti ai lavori di tutto il mondo la «regina delle marce» per eccellenza. Visitare l’Olanda, fornire prestazioni sportive fuori del comune insieme ad amici, conoscere gente proveniente da tutto il mondo e vivere qualcosa di unico: tutto ciò è la Marcia internazionale dei 4 giorni. Partecipazione volontaria, con diritto al soldo, senza computo dei giorni di servizio! Per informazioni dettagliate rivolgersi a: Forze terrestri SAT 4 DAAGSE Papiermühlestrasse 14 3003 Berna oppure: [email protected] www.armee.ch/sat 95ste Internationale Vierdaagse Afstandsmarsen Nijmegen The Walk of the World 19 t/m 22 juli 2011 www.4daagse.nl 83.0011 i 01.2011 DAL 19 AL 22 LUGLIO 2011 38 Circoli • Società d’arma • Associazioni 4 Daagse, Nijmegen 19-22 Luglio, 2011 testo sergente bruno horn Il gruppo Nijmegen Ticino è alla ricerca di marciatori che vogliano partecipare alla 4 giorni di marcia di Nimega, in Olanda, con il battaglione svizzero di marcia. Volete provare? I requisiti sono essere membri o essere stati membri delle forze armate svizzere, essere di sana costituzione e di volersi mettere alla prova in una manifestazione internazionale nella quale portare il buon nome delle nostre forze armate. L’intento è di portare un gruppo completo di 10 marciatori e di un elemento di appoggio (ciclista), nel caso non dovessimo arrivare a questo numero possiamo avvalerci della collaborazione dei nostri amici del Fernmeldedienst Gruppe con i quali marciamo oramai da anni. K Contattateci a [email protected] Quale qualifica per l’Olanda si deve affrontare almeno una marcia di 2 giorni per la complessiva distanza di 80 km quali la 2tagemarsh di Belp/Berna o la Klettgauer 2tagemarsch di Tiengen Waldshut. Le date importanti sono: 21/22 Maggio, 2011 Schweizerische 2tagemarsch Belp/Bern 2x20 o 2x40 km 5 Giugno, 2011 Prenjmegen, Malnate 30 km 18/19 Giugno, 2011 Klettgauer Marschtage, Tiengen Waldshut 2x40 km 19/22 Luglio, 2011 4daagse Nijmegen 4x40 km RMSI 1.2011 | 39 Circoli • Società d’arma • Associazioni Anticipazioni nella RMSI 2/2011 L’intervista al Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone Ticino e Direttore del Dipartimento delle Istituzioni L’avvocato Luigi Pedrazzini, Consigliere di Stato, Direttore del Dipartimento delle Istituzioni dal 1999 e capitano dell’Esercito svizzero, lascerà la sua funzione al termine della legislatura 2008-2011. Del Dipartimento delle Istituzioni fa pure parte la Sezione del militare e della protezione della popolazione. Con il Consigliere di Stato colloquieremo su “Ticino militare, passato, presente e futuro: valutazioni dell’autorità cantonale”. Riflessioni sull’Esercito svizzero di un Consigliere Nazionale e Presidente nazionale del partito liberale radicale Il Consigliere nazionale e Presidente del partito liberale radicale svizzero, avvocato Fulvio Pelli analizza la situazione nell’ambito della sicurezza e il ruolo dell’Esercito svizzero. 40 Comitati Comitati Società Ticinese degli Ufficiali Indirizzo: c.p. 439, 6802 Rivera STU; ten col Stefano Coduri, Delegato STU www.stu.ch alla SSU; magg SMG Matteo Cocchi, Delegato Presidente: col SMG Marco Netzer STU alla SSU; ten col Silvano Petrini, Gestore Via Prevagno 1 - 6933 Muzzano sito internet STU; magg Stefano Giedemann, Tel. uff 091 986 68 68 - Fax uff 091 986 68 69 Presidente Circolo Uff Bellinzona; e-mail: [email protected] ten col Claudio Knecht, Presidente Circolo Segretario: Iten Simone Leonardi 6781 Bedretto e-mail: [email protected] Membri di Comitato: col SMG Michele Masdonati, Vicepresidente; ten col SMG Stefano Laffranchini, secondo Vicepresidente; Uff Locarno; col SMG Roberto Badaracco, Presidente Circolo Uff Lugano; cap Daniele Pestalozzi, Presidente Circolo Uff Mendrisiotto; col SMG Sergio Romaneschi, Presidente Associazione ticinese uff professionisti ; cap Nicola Ballabio, Presidente AVIA Sez Ticino; col Riccardo Rondi, ten col Tiziano Scolari, Capo Sezione militare e Presidente Circolo Ippico Uff, ten col Giorgio protezione popolazione (SMPP); Krüsi, Presidente Società Ticinese d’artiglieria; uff spec Giancarlo Dillena, Capo comunicazione magg Raoul Barella, Presidente Società Ticinese dei Genieri Circolo Ufficiali di Lugano Circolo Ufficiali del Mendrisiotto Indirizzo: c.p. 5291, 6901 Lugano Segretario: uff spec Simone Cotti Presidente: col SMG Roberto Badaracco Cassiere: ten col Luca Gilardi Corso Elvezia 8, cp 5244, 6901 Lugano, Membri di Comitato: col Franco Valli redattore tel. 091 921 11 22, fax 091 921 11 10 responsabile RMSI, Iten Jeanpierre Mini, [email protected] Iten Federico Chiesa, magg SMG Andrea Vicepresidente: ten col Heidi Kornek Gianola, uff spec Omar Terzi Indirizzo: c.p. 2656, 6830 Chiasso Vicepresidente: col Mirko Tantardini [email protected] Cassiere: cap Fabio Canevascini http://www.cum-ti.ch http://www.trofeosanmartino.ch Presidente: cap Daniele Pestalozzi via al Loi 10, 6852 Genestrerio tel. 091 647 35 03 e-mail: [email protected] Circolo Ufficiali di Bellinzona Webmaster: Iten Andrea Chiesa Membri di Comitato: col Rino Fasol, magg Ercole Levi, Iten Ivan Inauen, cap Alberto Cassina, cap Jonathan Binaghi, ten Nicola Pestalozzi Indirizzo: c.p. 224, 6517 Arbedo Cassiere: cap Luca Guarino e-mail: [email protected] Via San Gottardo 221, 6648 Minusio Presidente: magg Stefano Giedemann Membri di comitato: ten col Paolo Germann, Salita Ciani 4, 6616 Losone magg Michele Boggia, Iten Nicola Rauch, Tel. uff 091 803 71 37 Iten Manlio Rossi-Pedruzzi, ten Davide Morisoli e-mail: [email protected] Vicepresidente: ten col SMG Stefano Brunetti Segretario: Iten Igor Canepa RMSI 1.2011 | 41 Comitati Circolo Ufficiali di Locarno Indirizzo: c.p. 622, 6612 Ascona Segretario: magg Luigi Bazzi e-mail: [email protected] Cassiere: Iten Tiziano Märki Presidente: ten col Claudio Knecht Membri di Comitato: magg Marco Lucchini, Vicolo dei Tigli 3, 6616 Losone tel. uff. 091 786 15 12 Iten Giovanni Giudici, magg Gian Pietro Losa fax uff. 091 793 25 10 Vicepresidente: cap Giancarlo Vacchini Circolo Ippico degli Ufficiali Indirizzo: c/o ten col Claudio Knecht Segretario: ten col Claudio Knecht, Vicolo dei Tigli 3, 6616 Losone Cdt corsi equitazione: Col Riccardo Rondi Presidente: col Riccardo Rondi Economo: Sgt Sandro Scossa Piazza Grande 12, 6600 Locarno tel. 091 751 90 77 Viceresidente: Col Damiano Castelli Società Ticinese d’Artiglieria Responsabile ballo: Cap Marco Canonico Documentarista: magg Stefano Giedemann Indirizzo: I ten Roberto Sciaroni Cassiere: I ten Stefano Farei Campagna Via del Sole 6, 6600 Muralto Membri di Comitato: ten col Daniele Stocker, [email protected] cap Carlo Azzi, cap Alan Barlocchi, Presidente: ten col Giorgio Krüsi cap Francesco Galli, cap Walter Landolt, tel. uff. 091 821 99 30 Iten Simone Gianini Segretario: I ten Roberto Sciaroni Società Ufficiali AVIA Svizzera Italiana Indirizzo: c.p. 1, 6949 Comano Segretario: cap Patrick Rossetti Presidente: cap Nicola Ballabio Responsabile Web: cap Massimo Lafranchi Via dei Somazzi 16, 6932 Breganzona, Membri di Comitato: ten col Carlo Franchini, e-mail: [email protected] magg Silvano Petrini [email protected] Vicepresidente: cap Edgardo Rezzonico Società Ticinese dei Genieri Associazione Ticinese Ufficiali Professionisti (ATUP) 42 Indirizzo: casella postale 1201 - 6512 Giubiasco Verbalista: Iten Gianluca Berti [email protected] - http://www.genieri.ch Responsabile Web: Iten Andrea Chiesa Presidente: magg Raoul Barella Membri di Comitato: cap Lorenzo Bassi, via Robiana, 6863 Besazio cap Ivano Caldelari, magg Roberto Jopiti, Segretario/ cassiere: Iten Ignazio Odermatt Iten Alessandro Achermann, cap Ryan Pedevilla Indirizzo: ccp 65-99738-3, 6929 Gravesano Cassiere: ten col SMG Nicola Guerini Presidente: col SMG Sergio Romaneschi, Membri di Comitato: col Beat Am Rhyn Via Istituto Rusca 13, 6929 Gravesano. (Vicepresidente), col SMG Luigi Frasa, tel. 091 605 16 89, cell. 079 211 69 82, col SMG Athos Solcà, ten col SMG Renato e-mail: [email protected] Bacciarini, magg Nicola Reimann, Segretario: magg Alessandro Goldhorn magg Matthias Fiala Comitati ASSU Bellinzona Presidente: sgt Achille Sargenti Resp. cartoteca: sgt Moreno Caccia e-mail: [email protected] Membri di Comitato: aiut suff Tiziano Sassi, [email protected] sgt Roberto Geiler tel 078 675 15 42 Vicepresidente: sgt Claudio Ostini Segretario: sgtm Aldo Rusconi Presidente comitato tecnico: magg Paolo Baiardi Membro: Iten Nicola Rauch Resp mat e alfiere: sgt Fiorenzo Bettosini Cassiere: cpl Christian Schweizerr ASSU Mendrisiotto e Basso Ceresio www.assumbc.ch Cassiere: sgt Mike Stadler Presidente: app Moreno Brenta Direttore tecnico: aiut suff Paolo Crameri Viale Breggia 17, 6834 Morbio Inferiore e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] Membri di Comitato: col Mirko Tantardini, Vicepresidente: sgt Bruno Horn sgt Ulrich Sutter, cpl Dario Cereghetti, Segretariato: sgt Bruno Crameri sdt Marzio Canova e-mail: [email protected] ASSU Lugano Presidente: aiut suff Floriano Lorenzetti Segretaria/cassiera: sdt Noemi Bobbi Vicepresidente: sgt Werner Walser Membri di Comitato: Iten Stefano Rossi, Alfiere: sgt Carlo Crivelli sgt Enrico Notari, sgt Angelo De Stefani, sdt Luca Conti ASSU Locarno www.assu.ch Direttore tecnico: sgt Urs Roth Presidente: sgt Giordano Raveane Responsabile web: fur Cosimo Lupi Casella postale 630, 6600 Locarno Vicepresidente: sgt Giorgio Rezzonico Consegna dei contributi alla RMSI 2011 e data di pubblicazione Termine Pubblicazione RMSI 2/2011 19 marzo 2011 fine aprile 2011 RMSI 3/2011 14 maggio 2011 fine giugno 2011 RMSI 4/2011 16 luglio 2011 fine agosto 2011 RMSI 5/2011 17 settembre 2011 fine ottobre 2011 RMSI 6/2011 5 novembre 2011 metà dicembre 2011 RMSI 1.2011 | 43 Agenda - Attività L’agenda è incompleta, per informazioni rivolgersi ai propri circoli, società e associazioni * dettagli da definire 44 17 marzo AGO CIU, * 03 settembre Tiro AVIA, * 18 marzo AGO CUdL, * 10 settembre Tiro CUdL, * 25 marzo AGO CUB, * 16-18 settembre Trekking al Sand, Berna, CIU 16 aprile AGO ATUP, * 23 settembre Gita alla Pilatus, Buochs, AVIA 28 aprile AGO CU Locarno, * 01 ottobre CO notturna, CUdL maggio – giugno corso CIU I/2011, la Monda Contone, CIU 01 ottobre Brunch AVIA * 06-07 maggio Military Cross, Bellinzona, CUB 12 ottobre Gita all’Axalp, AVIA 21 maggio AGO STU, CST Tenero, CU Locarno 15 ottobre Paintball CUdL * 28 maggio Gita CUdL * 19 novembre Tiro ATUP * 17 giugno Cena CUDL, * 25 novembre Aperitivo CUB * 26 giugno 75 anni AVIA, * 26 novembre Gala STU/CIU * 01 luglio Cena CU Locarno, * 01 dicembre Aperitivo CU Locarno * 01 agosto Cerimonia 1. Agosto Lugano, CUdL 02 dicembre Aperitivo CUdL * Chiusura redazionale del numero 2/2011 19 marzo 2011 Pubblicazione del numero 2/2011 fine aprile 2011 Una buona ragione per essere entusiasti Dove uomini e manifestazioni richiamano un gran numero di persone, ci vogliono fondamenta solide. Cemento inerti e calcestruzzi della Holcim per infrastrutture dove vivere insieme in tutta sicurezza. Holcim (Svizzera) SA c/o Saceba SA via ai Mulini 3 CH-6834 Morbio Inferiore Telefono +41 (0)58 850 22 00 Telefax +41 (0)58 850 22 19 [email protected] www.holcim.ch Lucasdesign.ch BANCHIERI SVIZZERI DAL 1873 FIDUCIA E PASSIONE. È BSI. www.bsibank.com BSI si prende cura di voi e del vostro patrimonio ogni giorno. Con la competenza di un esperto e la sensibilità di un amico. A company of the Generali Group