Japan Horror: il cinema dell`orrore giapponese / Passione

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Japan Horror: il cinema dell’orrore giapponese
Letteratura Orientale, Libri Orientali - 24 settembre 2012
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Tunué – Editori dell’immaginario è una casa editrice specializzata in graphic novel di
talenti italiani e internazionali per adulti e per ragazzi, nella saggistica dedicata al
fumetto, all’animazione, ai videogiochi e ai fenomeni pop contemporanei.
Questa è la prima descrizione ufficiale che si trova cercando nel sito di questa casa editrice. Tunuè sta mostrando un enorme impegno nelle
proprie pubblicazioni: ci occuperemo in particolare di quelle legate alla saggistica, con una serie di articoli su alcuni interessanti testi legati
all’universo e alla cultura nipponica.
Questo primo articolo verterà sul saggio Japan Horror: il cinema dell’orrore giapponese.
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Iniziamo con una breve biografia dell’autrice:
Giorgia Caterini, nata a Roma nel 1978, ha collaborato con autori di fumetto italiani e
stranieri alla creazione di art book per il mercato americano in qualità di graphic designer.
Tra questi, Eduardo Risso, Saverio Tenuta e Giovanna Casotto. Dal 2002 è direttore
didattico alla Scuola Internazionale di Comics e si occupa della gestione degli
scambi culturali con scuole estere come l’Icaic dell’Havana e la Tokyo Animator Gakuin di
Tokyo. Nel 2007, assieme a Midori Yamane, fonda la Neko no Ashi, agenzia di
intermediazione culturale volta a connettere il mercato del manga a quello del fumetto
occidentale. Attualmente collabora con la DeAgostini in qualità di redattore e tutor
all’interno della sezione manga e anime del portale Artcafè.
Quando abbiamo a che fare con l’horror, diamo ormai quasi per scontato tutto ciò che si nasconde dietro questo straordinario genere che ha
avuto diversi sviluppi e utilizzi nella storia dell’arte mondiale. Lo sbocco cinematografico non è altro che l’ultimo di una lunga serie di proposte
e messaggi che hanno per soggetto questo elemento: racconti, teatro, letteratura, arte figurativa, in ognuno di questi campi, e in molti altri,
potremmo riscontrare numerosi “prodotti horror”.
L’horror non è altro che uno straordinario gioco con regole codificate nel corso del tempo ed elementi ben precisi su cui fare leva.
Generalizzando potremmo dire che il tipico racconto dell’orrore alimenta le paure ancestrali radicate nell’inconscio collettivo dell’essere umano
(per la morte e per ciò che potrebbe o non potrebbe esserci dopo, per il buio e i luoghi inesplorati, per l’isolamento o la perdita di rapporti cari,
per il dolore e le malattie e le deformità e così via).
Appare dunque incontestabile il fatto che l’horror sia un prodotto profondamente legato alla società, alla cultura condivisa da un determinato
popolo, da un insieme di usi e di credenze radicati profondamente in un gruppo di individui.
Per analizzare la nascita, il percorso e i messaggi sviluppati dalla cinematografia di un Paese lontano dal nostro, bisogna dunque analizzarne a
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fondo anche la cultura e la società del popolo di appartenenza. Per citare Giorgia Canterini:
L’horror è la narrazione della nostra metà oscura, è il punto di contatto tra la realtà
sensibile e la sfera dell’ignoto, il veicolo con cui è possibile denunciare l’ordine costituito.
Il cinema horror giapponese – con le sue visioni sadiche e violente, paranormali e mutanti
– oltre a determinare nuove tendenze linguistiche si è rivelato un terreno fertile in grado di
restituire sullo schermo, in modo simbolico (ma non troppo) i mutamenti più dolorosi del
vivere in società.
Il saggio si propone dunque di ripercorrere quelle che sono state le tappe fondamentali del cinema horror giapponese, ricercandone le origini a
partire dalla classica tradizione estiva nipponica di raccontare storie paurose perchè “provocare la pelle d’oca agli astanti è parso un buon
metodo per far finta, anche solo per un attimo, di provare un po’ di frescura”
Dai rakugo (i racconti cui si accennava) all’influsso di manga, anime (serie di fumetti e serie di animazione giapponesi) e videogiochi sul
cinema, il libro inserisce tali prodotti all’interno della società giapponese. Il saggio dunque non si delinea unicamente come lista cronologica di
film horror e questo è uno degli aspetti più affascinanti el testo: un’immersione in una delle culture più affascinanti al mondo attraverso la lente
deformante dell’horror.
Il capovolgimento del ruolo della donna, l’estremizzazione della violenza e il fattore erotico, la paura della tecnologia e dell’eccessivo sviluppo,
il tutto in una società che dopo un evento enormemente traumatico come i bombardamenti atomici del 1945, ha cambiato completamente la
sua natura, mostrandone le conseguenze a partire dagli ultimi decenni.
Una lettura di assoluto interesse per gli amanti del cinema, del Giappone e non solo!
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Tags: Horror / Japan
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