iUn euro e vota Valentew video scandalo a
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-&4$&-5&%&*1"35*5* la Repubblica ."35&%¹ ."3;0 -FQSJNBSJFEFM1E i6OFVSPFWPUB7BMFOUFw WJEFPTDBOEBMPB/BQPMJ "3PNBMJUFTVHMJBTTFOUJ "4DBNQJBNJMJUBOUJDPOTFHOBOPTPMEJBJTFHHJ -BEJGFTBBUUJEJDPSUFTJB4QFSBO[BBUUBDDB0SGJOJ (0''3&%0%&."3$)*4 055"7*0-6$"3&--* *1&340/"((* #"440-*/0 /POPTUBOUF MBTDPOGJUUB QFSWPUJTVPMUSF USFOUBNJMB"OUPOJP #BTTPMJOPIB BOOVODJBUPDIFOPO QSFTFOUFSËBMDVO SJDPSTPDPOUSP MB7BMFOUF 41&3"/;" %BMMBNJOPSBO[B EFN3PCFSUP 4QFSBO[BBUUBDDB JMQSFTJEFOUFEFM1E .BUUFP0SGJOJ %FGJOJTDFiPGGFOTJWFw MFTVFQBSPMFTVJ WPUBOUJEJNJOVJUJ QFSDIÏTUBWPMUBiWFSJw #3": %PQPMFQSJNBSJFMFY NJOJTUSP.BTTJNP #SBZÒQJáTDFUUJDP TVMMBQPTTJCJMJUËEJ QSFTFOUBSTJ DPNVORVFB3PNB &RVFTUPOPOPTUBOUF MFQSFTTJPOJEFMMB TJOJTUSBEFN NAPOLI. «Vai a darle un euro, vai». Dal sito 'BOQBHF un video lancia ombre su alcuni seggi delle primarie nei quartieri di Scampia, Piscinola e dell’area orientale. Una telecamera nascosta riprende episodi di versamento di denaro davanti ad alcuni seggi. La commissione di garanzia è convocata per domani e il video sarà acquisito dalla Procura. «Esamineremo il filmato – dichiara il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino – premettendo che, come si sa, non abbiamo alcun potere d’intervento per eventuali anomalie sullo svolgimento delle primarie che sono una votazione indetta da un’associazione privata. Non risultano minacce, si tratterà di valutare questo materiale». Il consigliere comunale Antonio Borriello, sostenitore di Valeria Valente dell’area Renzi-Giovani turchi (vincitrice con 13.419 voti rispetto ai 12.967 di Antonio Bassolino), è ripreso a San Giovanni a Teduccio dove la Valente vince 591 a 159. Nelle immagini Borriello consegna un euro a una donna. E ora ribatte: «Ho dato mandato ai legali per promuovere querela nei confronti di 'BOQBHFche ha messo in atto un’aggressione mediatica. Ho dato un euro a uno o due cittadini che sono andati a votare e l’ho fatto davanti a tutti, non certo di nascosto». Al seggio di Villa San Giovanni la Valente vince con 300 voti contro i 45 di Bassolino. Nelle immagini arriva e saluta il capogruppo Pd di municipalità Gennaro Cierro che più tardi consegna denaro ad alcuni votanti. E Cierro replica: «Sto verificando gli estremi per adire le vie legali. Ero in presenza di sostenitori di Bassolino quando mi hanno avvicinato persone che intendevano votare perché vicine a me. Non avevano soldi, ho prestato -BNJOPSBO[BEFNPGGFTB TQJFHBSFJMDBMPEJWPUBOUJ EJDFOEPDIFTUBWPMUBOPO DFSBOPSPNFDBQJCBTUPOF le monetine per votare». Altro episodio a Scampia, nel lotto T, dove alcune persone all’esterno invitano a votare Valeria Valente che raccoglierà 297 voti contro i 102 di Bassolino. Sempre a Scampia, in via Monte Rosa (dove Basso- "4$".1*" 6OTPTUFOJUPSFEFMMB7BMFOUFJTUSVJTDFEVFWPUBOUJEBWBOUJBMTFHHJP EJ4DBNQJBFMJJOWJUBBWPUBSFQFSMBDBOEJEBUBSFO[JBOBi2VFTUB WFEJ %FWJNFUUFSFVOBDSPDFTVRVFTUPOPNFOP#BTTPMJOPOPOTV RVFTUJBMUSJ7FEJRVFTUBÒVOBEPOOB7BMFSJBw *7*%&0 lino prevale 292 a 177) il video riprende uno scambio di denaro all’esterno del seggio. Quinto episodio a Piscinola (103 a 89 per la Valente) con uno scrutatore che esce dal seggio e mostra un elenco di votanti a un uomo. Tutte le immagini nelle prossime ore saranno esaminate dalla Procura, ma Debora Serracchiani, vicesegretario Pd, è tranquilla: «Se le irregolarità saranno provate prenderemo provvedimenti netti. Nessuna circostanza può però inficiare l’esito chiaro delle primarie». A parte Napoli (e il caso dei soldi), la minoranza del Pd considera un «flop clamoroso» l’affluenza sia a Roma sia a Trieste. È il segnale di un’offensiva che verrà scatenata anche nei prossimi giorni e conferma che la lotta interna prosegue. Lo dimostra la lite feroce tra Rober- to Speranza e il presidente del Pd Matteo Orfini. Con scambi di accuse pesantissime. «Orfini non può dire che il calo sia dovuto alla mancata partecipazione dei rom e dei capibastone di Mafia Capitale. E’ un’offesa per chi non è andato ai gazebo chiedendo un Pd diverso», dice Speranza. Ribatte Orfini: «Sembra che Speranza abbia nostalgia dei voti dei rappresentanti di Mafia capitale invece di sottolineare il valore di un voto pulito». Per i bersaniani Renzi deve dire addio al doppio incarico. C’è comunque uno spazio scoperto a sinistra. Dove c’è già la candidatura di Stefano Fassina e dove si affaccia il fantasma di Massimo Bray, candidato di D’Alema. Ma Bray adesso riflette e non è più sicuro di scendere in pista. ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" -*/5&37*45"30#&350(*"$)&55*$"/%*%"50"30." i$FSDIFSÛJEFMVTJ DBTBQFSDBTB .BSJOPF#SBZ (VBJBGBSF5BGB[[Jw (*07"//"7*5"-& ROMA. Roberto Giachetti, si sente un vincitore dimezzato? «No. Ditemi voi chi sarebbe stato in grado — dopo Mafia Capitale, la vicenda Marino, la sinistra che boicotta i gazebo — di portare 50mila persone a votare. È un risultato importante da cui ripartire». In verità pare siano molti meno. E nel 2013 furono più del doppio. «Cambia poco se sono stati 45 o 50mila. I nostri sono numeri veri. Tre anni fa furono gonfiati». Non sarà il caso di fare anche un po’ di autocritica? «Girando la città palmo a palmo, ho visto tanta gente scottata, delusa, arrabbiata. Ma siccome rispetto a quanto successo in città in questi anni non c’entro niente — le responsabilità sono da cercare, semmai, in un certo Pd locale — lo dirò con chiarezza: io sono uno onesto, soprattutto libero, da ex radicale abituato a fare scioperi della fame per battaglie importanti. E Roma lo è». Digiunerà anche da sindaco, magari contro Renzi, se non le darà i soldi che Roma chiede da anni? «Intanto apriremo un tavolo governo-Campidoglio su una serie di questioni essenziali. E io mi farò sentire. Sbaglia chi crede che siccome io e Matteo siamo amici, sarò un burattino nelle sue mani: gli ho già “ ."$$)μ#63"55*/0 0."((*0"1&5304&--* 3PCFSUP(JBDIFUUJEPNFOJDB OPUUFOFMTVPDPNJUBUP"TJOJTUSB MBWJTJUBBMMBUPNCBEJ-VJHJ 1FUSPTFMMJTJOEBDPEBMABMM .JGBSÛTFOUJSF4CBHMJB DIJQFOTBDIFTJDDPNF TJBNPBNJDJTBSÛ JMCVSBUUJOPEJ3FO[J (*0$)*%*1"-";;0 $ÒDIJQFSNFTJNJIB EFSJTP$POMPSPOJFOUF BDDPSEJEJQBMB[[P 1BSMFSÛTPMPBMMBHFOUF detto tanti no. Non ho intenzione di smettere». A proposito di Pd romano cattivo, caccerà chi ha avuto ruoli nel partito e in Campidoglio? «Con me la stagione della guerra per bande, delle correnti che spartiscono, è finita. Le liste saranno aperte e pulite, piene di persone per bene che con generosità si mettono al servizio di Roma. Solo chi fra i consiglieri non ha ombre o scheletri nell’armadio sarà ricandidato». La aspetta una campagna dura e lei ha già detto che non si dimetterà da vicepresidente della Camera. Come farà a conciliare? «L’ho già fatto da candidato alle primarie. Ho però chiesto alla Boldrini di non presiedere le sedute riprese dalla tv per non turbare la par condicio. Mi sembra morale». L’accuseranno di poltronismo. «Già dato, ma come si è visto la gente è interessata ad altro. A sapere come si risolleva una città da anni abbandonata a se stessa». I pronostici però non sono favorevoli. Come pensa di ribaltarli? «Parlando con le persone. Consapevole che si tratta di una sfida enorme. Sei mesi fa la partita sembrava chiusa, Roma consegnata ai 5 stelle, ora i dati ci dicono che è tutta da giocare. Punto sul desiderio di riscatto risvegliato dalle primarie. Ma senza vendere fumo». La sua è dunque una corsa sui grillini e il voto di protesta? «C’è tanta gente davvero incazzata che però vuol credere in una storia nuova. Io andrò a cercarla casa per casa, se sarà necessario». Che squadra sarà la sua? «Vorrei che il giudizio dei romani non si fondi solo sulla mia persona. Perciò, prima del voto, annuncerò sia gli assessori, sia alcune figure chiave dell’amministrazione». Il vicesindaco sarà una donna? «Vedremo. Ma vi stupirò. Amo le donne, avranno ruoli importanti». Ai gazebo è mancata la sinistra, l’alleanza si può recuperare? «Io mi rivolgerò alla città e agli elettori, non al ceto politico. Non farò accordi di palazzo con quanti per mesi mi hanno deriso e insultato. Un candidato di centrosinistra ora c’è, chi ha voglia di unirsi a questa sfida sarà benvenuto». Non teme che Marino o l’ex ministro Bray possano decidere di scendere in campo? «Bisogna essere chiari. Noi abbiamo la possibilità di andare al ballottaggio e vincere. Loro no. Ma possono fare in modo che non ci arrivi il centrosinistra. Un po’ come in Liguria. Spero solo che a Roma saremo un po’ meno tafazziani». ª3*130%6;*0/&3*4&37"5"