Calendario attività 2013

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Calendario attività 2013
CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Brescia
Sottosezione di Manerbio
CALENDARIO ATTIVITA’ 2013
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INTRODUZIONE
PESO DELLA CRISI E LEGGEREZZA DELLA MONTAGNA
L’antinomia del peso e della leggerezza si propone con evidenza quando si affronta la
domanda sul perché si va in montagna. La risposta prevalente, come emerge da una recente
indagine promossa dalla nostra sezione, è quella della ricerca di un momento di evasione dal
peso del quotidiano, della volontà di “staccare la spina” per interrompere i legami e sottrarsi
agli obblighi che il tempo produttivo impone. I più interpretano questa come la ricerca di un
momento di vacanza, di un “tempo del vuoto” da interporre alla linearità del ritmo e degli
appuntamenti della vita ordinaria. La vacanza dovrebbe essere intesa come momento da
dedicare all’otium (in contrapposizione al negotium) e non come momento di vuoto (vacuum
donde il termine vacanza). L’otium, quindi, può anche essere un tempo di pregnanza. Penso
che in luogo del termine vacanza sarebbe da usarsi il termine leggerezza così come Italo
Calvino lo suggerisce nelle sue Lezioni Americane: leggerezza come reazione al peso del
vivere.
Il nostro andare in montagna potrebbe allora essere inteso come un tempo di ricerca di una
rigenerante leggerezza. Agostino mi aiuta a capire che la leggerezza più o meno
consapevolmente ricercata è quella forma di levità che si avvale della veritas, in opposizione
alla vanitas. La verità è garanzia di pregnanza. Verità è ciò che è essenziale e la leggerezza
che ne deriva è quella che sfronda la vita dal superfluo, che va direttamente al centro di ciò
che è realmente importante, che non evita le domande ma anzi se le pone, alla ricerca di
risposte che inducano a pensare alto e a cercare in alto.
Non esistono paradigma e metafora migliori di tutto questo se non la pratica di una montagna
che sia improntata all’umiltà, alla fatica, che rifugga l’esteriorità e si renda indipendente dal
rapporto di prestazione e che individui nella ricerca dell’altrove la dimensione di un tempo
rigenerante. Già nel termine “escursione” (ex-currere) è implicita la volontà di “correre fuori”,
di uscire dai confini di una materialità omologante per aprirsi non solo a nuove relazioni
umane ma anche alla ricerca di una dimensione dell’altrove inteso come capacità di ritrovare
luoghi nella loro identità e nel loro significato storico. L’esperienza della escursione diviene in
questo modo metafora della intelligenza creativa (intus-legere), di quel leggere dentro che
l’osservazione degli elementi esteriori ci suggerisce.
Nell’invito di Heidegger “affinché il nostro incedere non sia antropocentrico e ottuso accanto
al mistero degli enti senza notarlo”, colgo l’aspetto di una leggerezza come incontro rinnovato
con la natura, con la sua bellezza ed i suoi silenzi, con il suo rivelare, a volte, i desideri più
profondi. L’esperienza della montagna intesa come leggerezza – allora – non può essere
confusa con un tempo di vacanza. L’esperienza della leggerezza è un ritorno a noi stessi, a
legami che rendono bella la vita e degna di essere vissuta. Nelle parole di Messner secondo il
quale “le montagne da spostare sono quelle dentro di noi” è implicito l’invito ad una
leggerezza che non significa tanto cambiare luogo, quanto cambiare “dentro”, purificando il
nostro modo di vedere le cose e modificare la nostra visione del mondo.
Concluderei ancora con le parole di Italo Calvino: “Nei momenti in cui il regno dell’umano mi
sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio.
Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio
approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di
conoscenza e di verifica…”.
Fabrizio Bonera
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LEGENDA DEI SIMBOLI
F = Facile – Percorso non lungo su mulattiera o comodi sentieri, con assenza di difficoltà, adatto a
tutte le persone, anche bambini, che non richiede equipaggiamento particolare.
T/F = Turistico/Facile – Percorso analogo al precedente che comprende particolari elementi di
interesse turistico.
E = Escursionistico – Percorso che si svolge su terreni segnalati, oppure su evidenti tracce di
passaggio in terreno vario, privi di difficoltà tecniche e senza particolari problemi di orientamento. Si
sviluppa a volte su terreni aperti senza sentieri, ma non problematici, sempre con segnalazioni
adeguate. Richiede equipaggiamento adatto per camminate su sentiero.
EE = Escursionisti esperti – Si svolge su sentieri segnalati o anche privi di segnaletica ma che
implicano la capacità di muoversi su terreni particolari. Terreno impervio o infido (pendii ripidi e/o
scivolosi), terreno vario anche a quote elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza
punti di riferimento), tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche. Rimangono esclusi i percorsi su
ghiacciai. Necessita esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino;
passo sicuro ed assenza di vertigini; capacità di orientamento; equipaggiamento, attrezzatura e
preparazione fisica adeguate.
EEA = Escursionisti Esperti con attrezzature – Come il precedente ma si svolge su percorsi che
possono necessitare di attrezzature adatte al superamento di ostacoli o che prevede la presenza di
tratti ferrati.
A = Alpinistico – Le vie hanno caratteristiche prettamente alpinistiche. Richiedono ottima
preparazione tecnica e capacità di affrontare la montagna. Necessario il bagaglio di attrezzature che
permettono anche la traversata di ghiacciai o il superamento di pareti di roccia.
AS = dotazione di autosufficienza – Qualifica escursioni di qualsiasi tipo di difficoltà in cui sia
previsto un bivacco notturno in rifugi non gestiti e/o tenda.
+ = questo simbolo si riferisce alla valutazione soggettiva del capogita ed equivale grosso modo allo
sforzo fisico necessario per superare un dislivello di 300 metri.
DIFFICOLTA’ SCIALPINISTICHE
MS = Itinerario per sciatore medio (che padroneggia pendii aperti di pendenza moderata).
BS = Itinerario per buon sciatore (che è in grado di curvare ed arrestarsi in breve spazio e nel punto
voluto, su pendii inclinati fino a 30°, anche in co ndizione di neve difficili).
OS = Itinerario per ottimo sciatore (che ha una ottima padronanza dello sci anche su terreno molto
ripido, con tratti esposti e passaggi obbligati).
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RACCHETTE DA NEVE
13 gennaio 2013
CASPOBLES (proposta CAI Manerbio e ANA Vallecamonica sez. Vione). Iscrizione obbligatoria.
Per informazioni rivolgersi alla Segreteria CAI Manerbio.
20 GENNAIO 2013
MONTE VALEGINO (BG). (proposta Maria Teresa Mombelli e Marco Frati)
Partenza da Manerbio ore 7.00 (piazza Falcone). Escursione di difficoltà MS con metri 1000 di dislivello e tempo
di percorrenza di ore 3.00. (solo salita). OBBLIGATORIA ATTREZZATURA DI SICUREZZA.
27 GENNAIO 2013.
PASSO DI SAN PELLEGRINO. (Giacinto Andrico)
Partenza da Manerbio ore 7.00 (Piazza Falcone). Escursione di media difficoltà con metri 890 di dislivello e
tempo di percorrenza di ore 5.00. OBBLIGATORIA ATTREZZATURA DI SICUREZZA.
9 FEBBRAIO 2013
BUSONI DI MONTE BORGHETTO E MONTE BORGHETTO (VR) (Massimo Pè).
Convivio di inizio anno
Partenza da Manerbio ore 14,30 (Piazza Falcone). Escursione facile con dislivello di metri 300. Percorso in parte
notturno con cena alla Sega di Ala. Numero chiuso con iscrizione obbligatoria e precedenza soci CAI.
24 FEBBRAIO 2013.
VAL GELADA – BOCCHETTA DEI TRE SASSI ((TN) (Maria Teresa Mombelli e Marco
Frati).
Partenza da Manerbio ore 6.00 (Piazza Falcone). Escursione di difficoltà MS con dislivello di metri 980 e
percorrenza di circa 3 ore (solo per la salita). OBBLIGATORIA ATTRAZZATURADI SICUREZZA.
09/10 MARZO 2013
RIFUGIO FANES – MONTE CASTELLO (proposta Marco Frati e Maria Teresa Mombelli). –
Iscrizione obbligatoria con pernottamento in rifugio. Difficoltà BS con dislivello di metri 520 il primo giorno e 1000
il secondo giorno.
Informazioni su orari ed organizzazione presso la Segreteria. OBBLIGATORIA
ATTREZZATURA DI SICUREZZA.
Per attrezzatura di sicurezza si intendono ARVA, pala e sonda e la dimostrata capacità di utilizzo della medesima.
Gli itinerari possono essere variati in funzione delle condizioni di innevamento
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CAMMINI DI CULTURA
ALLA SCOPERTA DEL RAPPORTO
UOMO E TERRITORIO NELLE TERRE DELLA
BASSA
Sulla scorta del successo delle passate edizioni anche per quest’anno si propongono i
minitrekking mirati alla scoperta delle caratteristiche del nostro territorio. Il rapporto
Uomo/Territorio viene esplicitato sulla base della conoscenza delle dimore storiche attraverso
la lettura della loro storia nel contesto del quadro più generale delle vicende storiche ed
umane della bassa pianura. I luoghi vengono raggiunti rigorosamente a piedi secondo le
istruzioni che la Segreteria fornirà di volta in volta. Tutte le iniziative sono guidate. Con
l’ultima, punto di approdo di un percorso iniziato con il trekking urbano di Pisogne, ci si
propone un momento conviviale di mezza estate come conclusione dell’intera esperienza.
La partenza, per tutte e quattro le camminate, è prevista alle ore 14.00 in Piazza
Falcone salvo diversa disposizione del coordinatore. La durata è di circa tre ore.
Necessaria la prenotazione presso la sede entro il venerdi precedente. La dura è di 3
ore circa.
1 – Sabato 6 aprile 2013.
LE DIMORE MANERBIESI. (Coordinatore Maurizio Cavaciocchi)
2 - Sabato 27 aprile 2013
PER CONOSCERE PRALBOINO (Coordinatore Mara Flandina)
3 – Sabato 18 maggio 2013
LE DIMORE DI VEROLANUOVA (Coordinatore Baldassarre Monfardini)
4 – Sabato 8 giugno 2013
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IL ROMANINO AD ASOLA. Convivium di mezza estate (Coord. Niucci Pedroni)
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CIRCUITO BABY CAI
Con il termine CIRCUITO BABY CAI abbiamo pensato di introdurre una serie di iniziative per
bambini il cui intento è quello di avvicinare alla montagna le giovanissime generazioni
mediante un approccio soft centrato sugli aspetti ludici e della scoperta.
Il circuito si articola in tre esperienze elettivamente riservate ai ragazzi e si completa con una
serie di escursioni previste dal calendario escursionistico in cui si ravvisa la possibilità di una
partecipazione di giovani soci. I criteri di individuazione della seconda componente sono
centrati sulla fattibilità fisica, sui centri di interesse e sulla possibilità di interagire con
l’ambiente. Tutte le escursioni sono condotte dagli accompagnatori del CAI.
SABATO 13 APRILE 2013
Alla scoperta del bosco di pianura: Parco delle Vincellate.
Ritrovo e partenza da Manerbio ore 14.00 – Piazza Falcone
SABATO 4 MAGGIO 2013
Giochi di arrampicata. Palestra di arrampicata Virle
Ritrovo e partenza da Manerbio ore 14.00 – Piazza Falcone
SABATO 25 MAGGIO 2013
Profumi di primavera alla grotta della Spolverina – Monte Maddalena.
Ritrovo e partenza da Manerbio ore 14.00- Piazza Falcone.
GRUPPO ESCURSIONI:
DOMENICA 3 MARZO 2013
Valledrane
(vedi calendario escursioni)
DOMENICA 24 MARZO 2013
Un colle a guisa di monte
(vedi calendario escursioni)
DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013
Il Sentiero dei Castellani
(vedi calendario escursioni)
Ogni tappa del circuito prevede l’acquisizione di un bollino da applicare sull’apposito libretto
dell’escursionista giovane.
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DOMENICA 3 FEBBRAIO 2013
BASSA VIA DEL GARDA
Da Gargnano a Piovere
“Viandante, non c’è via.
Si fa via con l’andare”
Antonio Machado
Partenza da Manerbio: ore 8.00 – Piazza Falcone.
Partenza per escursione: Gargnano (BS)
Dislivello: metri 400 circa
Tempo di percorrenza: ore 4.00 (andata e ritorno) .
Difficoltà: T/F (circuito Baby CAI)
Impegno fisico: ++
Coordinatore. Angelo Zanolini
Iscrizioni in sede entro il 1.02.2013
ITINERARIO: Gargnano – Muslone (m 460) – Piovere (m 417) .
La bellezza di un luogo può essere per ognuno diversa. C’è una bellezza estetica, colta di
primo acchito anche o soprattutto dagli occhi del forestiero, che hanno talvolta la capacità di
vedere aspetti non più accessibili, per eccessiva consuetudine ai nativi. C’è una bellezza, al
contrario, fatta di affezione, di lunga convivenza, fondata sulla dimestichezza, sul
radicamento e i ricordi; un sentimento spesso più dolente perché ogni alterazione diventa uno
stravolgimento rispetto ai paesaggi impressi nella memoria. E c’è anche un sentimento
intermedio, di un luogo originario caro, via via riscoperto nel tempo: grazie alla
frequentazione, ai legami con gli amici, ai significati interiori. In questo si può riassumere il
Garda di Roberto Montagnoli a cui la Bassa Via è dedicata. Quella che viene proposta è la
terza tappa di questo lungo cammino che conduce da Salò a Limone. Essa permette di
entrare in contatto con la straordinaria varietà di paesaggi che caratterizza il territorio oltre a
toccare i piccoli borghi di mezza montagna che si affacciano come balconi su panorami
invidiabili e che accolgono i visitatori con il loro intramontabile fascino.
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DOMENICA 3 marzo 2013
VALLEDRANE
Un panoramico anello sul lago d’Idro
“Il buono cammina senza orma e traccia”
Tao Tè Ching
Partenza da Manerbio: ore 8.30 – Piazza Falcone.
Partenza per escursione: Idro (BS)
Dislivello: metri 500
Tempo di percorrenza: h 3,30
Difficoltà: E/F (circuito Baby CAI)
Impegno fisico: ++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizioni in sede entro il 4 marzo 2011
ITINERARIO: Pieve d’Idro (m 375) – La Sesa (m 641) – Forte di Valledrane (m 831) – Bivio (m 707) – La Cocca
(m 450) – F.li Trivellane (m 450) – Pieve d’Idro.
La rete dei sentieri dell’Eridio riserva sorprese inaspettate sia per quanto riguarda gli aspetti
paesaggistici che quelli antropici. In questa escursione il connubio fra i due aspetti appare
evidente, soprattutto di quanto il paesaggio possa essere funzionale alle esigenze dell’uomo.
L’orgogliosa forza dei tempi medioevali e ancor prima di quelli romani, ha dotato la Valle
Sabbia di uno strategico intreccio di costruzioni difensive, modificate e ampliate con il
trasformarsi stesso delle tecniche militari. In particolare i monti circostanti l’Eridio hanno
sempre avuto importanza decisiva per il controllo del fondovalle. In questo contesto si
inserisce il Forte di Valledrane, edificato in una località antichissima che prende il nome dei
suoi originari abitanti: gli Edrani. Forse già in previsione di una difesa dei propri confini, nel
maggio del 1908 il governo italiano cominciò a costruire forti sui monti di Treviso Bresciano e
Vagolino, in appoggio alla Rocca d’Anfo e proprio il Forte di Valledrane, dalla sua posizione
privilegiata, presiedeva il confine con batterie di artiglieria. Dopo la Prima Guerra Mondiale la
fortezza ha perso la sua funzione ed è caduta in abbandono. Rimane comunque un
ragguardevole esempio di architettura militare.
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DOMENICA 17 MARZO 2013
ORRIDO DI GALAVESA
Un percorso nella pietra per amanti del brivido
Vero è che ‘s la proda mi trovai
de la valle d’abisso dolorosa
Che ‘ntrono accoglie d’infiniti guai.
Oscura e profonda era e nebulosa
Tanto che, per ficcar lo viso a fondo,
io non vi discernea alcuna cosa.
“Or discendiam qua giù nel cieco mondo”
Cominciò il poeta tutto smorto.
“Io sarò primo, e tu sarai secondo”
Dante
Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione : Erve (frazione di Calolziocorte/Lecco)
Dislivello: metri 200
Difficoltà: EEA (con obbligo di attrezzatura)
Tempo di percorrenza: ore 5.00 (anello completo)
Impegno fisico:++++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione in sede entro il 15 marzo 2013
Il superamento dello stretto determina un allargamento dell’esperienza e disserra l’anima. Da
qui il simbolo della porta stretta come superamento dell’angustia (strettezza) da cui deriva
l’angoscia intesa come ostacolo. Il superamento dell’angoscia è una vittoria su ciò che,
stretto, ci ostacola. In fondo vi è celata l’aspirazione ad uscire ad un mondo nuovo, ad un
livello di esistenza più alto che ci separi nettamente da quanto abbiamo lasciato dietro alle
spalle.
A breve distanza da Bergamo, poco oltre il confine con il lecchese, salendo verso Erve, si può
ammirare il profondo e straordinario orrido che il torrente Galavesa ha scavato con impeto per
milioni di anni. Una storia antica che si legge nelle venature della roccia ed una più recente,
quella di una “via cavata tortuosamente a scalpello nel fianco di una ripida rupe di nuda
pietra, paurosa a vedere…” L’itinerario è una autentica sorpresa, come si passasse tutto d’un
tratto dal paradiso all’inferno, un girone dantesco che offre scenari mozzafiato e vertiginosi,
con le sue pareti verticali ed il fondo invisibile. Uno straordinario canyon che fa rabbrividire
anche gli animi più temerari per la sua grandiosa altezza e che affascina ed inquieta chiunque
lo ammiri.
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DOMENICA 24 marzo 2013
UN COLLE A GUISA DI MONTE
Il Monte Orfano: la porta di Franciacorta
Partenza da Manerbio: ore 8,30 – Piazza Falcone.
Partenza per escursione: Coccaglio (BS)
Dislivello: metri 350.
Tempo di percorrenza: 3.00 .
Difficoltà: T/F (circuito Baby CAI)
Impegno fisico: ++
Coordinatore: Giuseppe Bulgari
Iscrizione in sede entro il 23 marzo 2013
Come dice il nome stesso, il Monte Orfano è un rilievo collinare che sorge isolato sulla
pianura padana nel territorio dei comuni di Rovato, Coccaglio, Cologne ed Erbusco. Certo
chiamarlo monte sembra un poco eccessivo, vista l’altitudine raggiunta in termini assoluti (m
452 sul mare) e relativi (poco più di 250 metri rispetto alla pianura circostante). Eppure
percorrendo il sentiero di cresta la sensazione non è quella di camminare su una collinetta.
La sua origine è molto remota e si pensa che sia il più antico e interessante affioramento
della pianura. Studi recenti hanno anche individuato un particolare tipo di terreno che sembra
esistere solo su questa collina. La vegetazione è diversa a seconda del versante: in quello
rivolto a nord, meno sfruttato per via delle correnti fredde e umide del lago d’Iseo, è più
spontanea, mentre in quello meridionale è stata modificata dalle coltivazioni, tra cui la vite,
per cui vi sono ampi spazi coltivati ed erbosi. Il monte è luogo adatto per compiere escursioni
brevi o passeggiate. Giunti in cima si può ammirare tutto il panorama delle colline della
Franciacorta e della pianura padana, con la città di Brescia e, nelle giornate di particolare
limpidezza, l’inizio della catena appenninica.
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Lunedi 1 aprile 2013
LA FORRA LEONARDESCA
Un itinerario fra storia e natura
“Nessun effetto è in natura senza ragione:
intendi la ragione e non ti abbisognerà l’esperienza”
Leonardo da Vinci
Partenza da Manerbio: ore 8.00 – Piazza Falcone.
Partenza per escursione: Paterno d’Adda (MI)
Tempo di percorrenza: ore 6.00
Dislivello: trascurabile .
Difficoltà: T/F
Impegno fisico ++
Coordinatori: Fabrizio Bonera
Iscrizione in sede entro il 29 marzo 2013
Le acque dell’Adda scorrono lentamente lambendo verdi sponde e canneti fin sotto la grande
arcata in ferro del celebre ponte di San Michele, a Paderno. Poi il fiume si nasconde sempre
più in una profonda valle scavata nel corso dei secoli, tra balze, dirupi e speroni rocciosi che
danno luogo a spumeggianti rapide. Qui la storia del fiume è profondamente legata a quella di
Leonardo da Vinci. La sua testimonianza più sorprendente e pittoresca è forse il celebre
traghetto che collega le sponde di Villa d’Adda e Imbersago; ma il suo legame con questo
fiume è in particolar modo dimostrato dal sistema di canali artificiali che affiancano il corso del
fiume dall’area dell’attuale ponte di Paderno fino al territorio milanese.
Particolarmente interessante il percorso del Naviglio di Paterno che corre parallelo
all’impervia forra scavata e modellata dalle acque dell’Adda nel corso dei millenni e che ha
inizio proprio in corrispondenza del maestoso ponte in ferro di San Michele.
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DOMENICA 7 aprile 2013
IL PERCORSO DELLE CAVRE
Agli Scaloni della Valle del Sarca
“Solamente l’andar soli, nel silenzio, senza bagaglio, permette davvero di entrare nella
natura selvaggia; Tutti gli altri viaggi non sono altro che polvere, hotel, bagagli e
chiacchiere”
John Muir
Partenza da Manerbio : ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Ceniga (TN)
Dislivello : metri 650
Tempo di percorrenza: ore 5,30
Difficoltà: EE
Impegno fisico: +++
Coordinatore : Angelo Zanolini
Iscrizione obbligatoria entro il 18 marzo 2011
Il sentiero degli Scaloni venne realizzato nella prima decade del secolo scorso dall’esercito
asburgico come si evince da una incisione ancora oggi visibile nella roccia. E’ un percorso
storico di grande valore escursionistico che si sviluppa in un contesto ambientale unico ed
incontaminato. L’itinerario prende le mosse da Cengia nei pressi del suggestivo Ponte
Romano e supera le suggestive Coste dell’Anglone grazie a suggestive scale sospese e ad
alcuni passaggi scavati nella roccia, attraversa i boschi soprastanti fino a raggiungere Drò. La
salita lungo le falesie delle Coste dell’Anglone è assistita da buone passerelle e da cavi di
acciaio. Il sentiero non presenta tratti esposti e pericolosi tuttavia, per i meno preparati, è
possibile assicurarsi con adeguata attrezzatura da ferrata. L’itinerario di ritorno è conosciuto
anche come Sentiero delle Cavre in quanto nel tratto di percorso compreso fra i Lastoni ed il
Dos Tondo si passa per i caratteristici cavalletti usati un tempo per il trasporto del legname e
materiale da valle a monte e viceversa
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Domenica 14 aprile 2013
I SETTE CASTELLI GAZZOLESI
“Ma forte e felice io cammino per la strada aperta”
Walt Whitman
Partenza da Manerbio: ore 8,00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Gazzola (PC)
Dislivello: Trascurabile
Tempo di percorrenza: ore 4.00
Difficoltà T/F
Impegno fisico ++
Coordinatore: Marco Zampedri
Iscrizione in sede entro il 12 aprile 2013
La storia dei Sette Castelli di Gazzola (rispettivamente Rivalta, Lisignano, Ponticello;
Rezzanello, Momeliano. Gazzola e Tuna) si sviluppa lungo una serie di stradicciole sterrate
che si snodano nella bella campagna della basse valle del Trebbia, nella zona pedemontana
e collinare del piacentino. E’ una storia che parla di guelfi e ghibellini e se ricondotta più
lontano giunge alla battaglia del Trebbia fra Romani e Cartaginesi. L’itinerario è però una
esaltazione del camminare, come atto fondamentalmente umano, le cui ricadute sono
molteplici. In questa occasione vorremmo esaltare l’attitudine al cammino come ricerca
dell’etica, un modo per celebrare quella particolare attitudine che il cammino ha per aprire noi
stessi al mondo senza l’interposizione di barriere ma in grado di ristabilire relazioni e
collegamenti fra i propri passi, il contesto naturale e il contesto umano.
Grande concessione alla dimensione dell’aperto in cui inscrivere le nostre azioni ed in cui il
nostro cammino possa trovare utili punti di approdo per migliorare la conoscenza di noi stessi
e dell’altro.
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Domenica 21 aprile 2013
DA CAPO DI PONTE AL RIFUGIO DE MARIE
Un itinerario di fondovalle trampolino di ulteriori
ascese
“Ponimi in alto su una rupe, in pace,
poiché sei Tu il mio rifugio”
Salmo 61
Partenza da Manerbio – ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Capo di Ponte (BS)
Dislivello: metri 1030
Tempo di percorrenza ore 4.00 (solo salita)
Difficoltà E
Impegno fisico ++++
Coordinatore: Giuseppe Bulgari
Iscrizione in sede entro il 19 aprile 2013
Questo itinerario costituisce la prima tappa del “Trekking delle Chiesette Alpine”, una via che
percorre da occidente a oriente l’intera provincia di Brescia, attraverso la parte meridionale
del gruppo dell’Adamello, le Prealpi della Val Sabbia, i monti del Lago di Garda. Congiunge
idealmente 100 chiesette, cappelle votive, croci disseminate lungo il tragitto. Esso è dedicato
a Monsignor Giovanni Antonioli, sacerdote nativo di Monno e per lungo tempo parroco di
Ponte di Legno. In trekking delle Chiesette Alpine è stato inserito come “variante bassa” nel
lungo tracciato del Sentiero Italia, uno dei più lunghi trekking al mondo, che corre dalla
Sardegna a Trieste. L’interesse di questa tappa risiede soprattutto, nella parte iniziale, nella
ricca serie di rocce recanti incisioni neolitiche della civiltà camusa. Si incontrano poi, a
testimonianza della spiritualità del percorso, due cappelle votive (una dedicata alla Madonna
del Rosario) e l’altra prossima al Rifugio De Marie, meta di questa escursione, posto alla base
della conca del Volano, sormontato dall’anfiteatro granitico del Tredenus.
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Domenica 28 aprile 2013
CORNA CAMOSCERA E MONTE FOLDONE
Un sentiero fortemente desiderato
“perché questo desiderare non è che una parola
La quale implica moltissime cose”
Petrarca
Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Cavaglia di Brembilla (BG)
Dislivello: metri 540 al Monte Coren e 700 al monte Foldone
Difficoltà EEA/E
Impegno fisico +++
Tempo di percorrenza: ore 5.00.
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione obbligatoria in sede entro il 22 aprile 2011
Ci vuole un cammino graduale per il vertice del Coren. La gradualità del camminare montano
ci avvicina lentamente alle nudità della roccia e metaforicamente educa alla vita. Passo dopo
passo e pensiero dopo pensiero ci fortifica al senso della vita, rivelando di volta in volta gli
aspetti sublimi e colorati e ci conduce esperienza dopo esperienza all’imprevisto e
all’imprevedibile, alla prova estrema e all’ultimo passo. Perché che cosa è il camminare
montano se non un esperire continuo come lo svolgersi della nastro della vita di un uomo?
I 1396 metri della Corna Camoscera, anche se di modesta elevazione, consentono un ampio
panorama sulla val Brembilla ed i suoi monti. A dire il vero il termine Corna Camoscera
spetterebbe solo al versante di monte che, con percorso diversificato, sale alla vetta, La vetta
è indicata come Monte Coren. In ogni caso, i due appellativi, Coren e Corna, con il concorso
dell’immagine dell’ungulato, contrassegnano una struttura rocciosa fatta di roccia e pinnacoli
che si distingue dalle due cime più blasonate che le fanno da corona, il Castello della Regina
e il Monte Foldone. La salita al Monte Coren avviene a mezzo di un percorso attrezzato, la
Ferrata della Madonnina del Monte Coren, che non presenta particolari difficoltà e che può
essere percorsa quasi tutto l’anno e quindi si prospetta anche come itinerario per principianti.
Chi volesse evitare il tratto attrezzato può percorrere la via normale e raggiungere una
forcelletta dove sbuca la ferrata e proseguire poi, con difficoltà escursionistica, l’evidente
sentiero che conduce alla tozza vetta del Monte Foldone.
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DOMENICA 5 maggio 2013
VALLE DI ERA – SENTIERO DEL FIUME –
ANELLO RONGIO
“Colui che dei suoi organi di pietra
Comprende la natura segreta
E discende instancabilmente
Fino al suo laboratorio profondo”
Novalis
Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Mandello al Lario (Lecco)
Dislivello: metri 740
Difficoltà: EE
Tempo di percorrenza:ore 5.00
Impegno fisico :++++
Coordinatore: Marco Zampedri, Fabrizio Bonera
Iscrizione in sede entro il 4 maggio 2013
Non si pensa mai che la discesa sia altrettanto importante quanto la ascesa. Infatti non si dà
cammino ascensivo senza che vi sia un corrispettivo di discesa. Se la conquista della vetta
rappresenta la conquista di un panorama dell’essere, essa non esaurisce un panorama di
conoscenza perché necessita di una precedente discesa. Dante ce lo spiega bene. La
discesa nelle viscere della terra rivela la carta di identità degli individui nella loro relazione
con ciò che li costituisce come tali. Penetrando nella Terra giungiamo alla essenza interna
che ci era nascosta. La discesa nelle forre è come una esplorazione non solo delle viscere
della terra ove germogliano tutti i semi, ma anche una esplorazione delle viscere del tempo,
le stesse viscere dell’esistenza poiché le rocce, i fossili, i corrugamenti ci parlano dell’epoca
delle origini in cui ogni germe sonnecchiava ancora, avviluppato in sé stesso, prima che la
natura si frammentasse in esistenze particolari. E’ un atto di svelamento quello che
cerchiamo: scendere per scrutare al fine di svelare l’elemento che ci permetterà di costruire
strade ascensive verso vette dalle quali potremo consapevolmente dominarci.
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DOMENICA 12 maggio 2013
LA PERCEZIONE DEL BELLO IN NATURA
Conversazione in quota tra le “coldère” della Val
d’Ancogno
Partenza da Manerbio: ore 7.00 Piazza Falcone
Partenza per escursione
Tempo di percorrenza: ore 6.00
Dislivello. m 800
Difficoltà: E/EE
Impegno fisico: +++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione in sede entro il 10 maggio 2013
“Il bello è una manifestazione di arcane leggi della natura
Che senza l’apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate”
Goethe
“La bellezza educa sempre, sia essa intesa nel valore del bello e del buono di Platone, sia
come claritas tomistica o coincidenza di verità singolare che non rinuncia all’universale di
kantiana memoria sia come coincidenza di visibile e di invisibile e di finito ed infinito” (Fabrizio
Bonera)
Vuole la tradizione che in questa valle, chiusa fra maestose rocce e aspramente selvaggia,
venissero confinate le persone indemoniate; qui non si ode il suono delle campane, ma
piuttosto strani rumori e sospiri emessi dal demonio. Eppure, nonostante la natura impervia e
quasi infernale del luogo, percorrendo il sentiero che si inerpica dal fondovalle fin verso le
ultime rocce, quasi a toccare il cielo, si possono scorgere dei veri e propri angoli di paradiso.
Forre, cascate, splendide marmitte. Nel nome della valle si legge l’assonanza con il latino
congius, affine a concha, termini anticamente attribuiti a piccoli vasi e barili, a nicchie marine,
a conche e bacini.
Impervia e inospitale, selvaggia e affascinante. Una valle caratterizzata da curiosi e
straordinari fenomeni erosivi e carsici, da un canyon maestoso e da stupende marmitte dei
giganti, nonché regno indisturbato di alcune specie rare, come la Primula albenensis. Un vero
e proprio angolo di paradiso, ritenuto uno fra gli ultimi santuari naturalistici più belli e intatti
delle Orobie.
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DOMENICA 19 MAGGIO 2013
CIMA CASÈT (1748 m)
Alla ricerca della Saxifraga Tombeanensis
Partenza da Manerbio: ore 7,00 – piazza Falcone
Partenza per escursione: val di Maria – Pieve di Ledro
Dislivello: 1100 m circa
Tempo di percorrenza: 3,00 ore circa per la salita
Difficoltà: EE
Impegno fisico: ++++
Coordinatori: Maria Teresa Mombelli e Marco Frati (347/6972953)
Itinerario: Pieve di Ledro (820 m) – San Martino (1228 m) – monte Corno (1730 m) – cima Casèt (1748 m) –
bocca Casèt (1603 m) – San Martino – Pieve di Ledro
La cima di Casèt si trova nel gruppo del monte Tremalzo, a sud del lago di Ledro.
E’ una montagna ingiustamente poco conosciuta nonostante offra molteplici motivi di
interesse sia storici, che ambientali, che paesaggistici.
Nel periodo della Grande guerra il crinale che collega la cima di Casèt al monte Corno era
utilizzato dalle truppe italiane come osservatorio, data la sua posizione dominante rispetto
alla linea del fronte austriaco che dal lago di Garda arrivava fino alle cime dell'Adamello.
Si tratta inoltre di un ambiente ricco di specie endemiche, tra le quali anche la Saxifraga
Tombeanensis che, con un po’ di fortuna, si potrà trovare lungo il tratto di escursione che
percorre la Cresta di Casèt.
L’itinerario proposto è un giro ad anello che va alla scoperta di questa montagna percorrendo,
inoltre, il sentiero “Mora-Pellegrini”, con brevi e facili tratti attrezzati.
Inizialmente si percorrerà la mulattiera che conduce alla Santella di San Martino, piccolo
edificio costruito in una radura erbosa con bella posizione panoramica.
Quindi l’itinerario percorre un sentiero più ripido fino ad arrivare alla cima del monte Corno.
Inizia qui il sentiero “Mora-Pellegrini” che, alternando tratti esposti ad altri caratterizzati dalla
presenza di particolari formazioni rocciose, porta sulla cima Casèt e quindi scende alla bocca
Casèt.
Dal passo il ritorno si effettuerà per un sentiero che, con ampio giro, arriva senza difficoltà alla
Santella di San Martino.
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Domenica 26 maggio 2012
MONTAGNE DI ROCCE E DI LUCE
Ascesa al Monte Carone
Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Passo Nota (m 1208)
Difficoltà: E
Dislivello: metri 413
Tempo di percorrenza: ore 5.00
Impegno fisico: ++
Coordinatore: Marco Zampedri
Iscrizione entro il 24 maggio 2013
La luce è l’elemento essenziale di questa escursione. Investita dalla luce del mattino, l’Alto
Garda Bresciano presenta tutta la sua complessa morfologia che rivela anche il susseguirsi di
microclimi che determinano ambienti e paesaggi diversificati. Possiamo immaginare la
successione di tre livelli: dalla atmosfera tipicamente lacustre delle onde che si frangono
contro le complesse falesie precipiti nel blu cobalto delle acque, al paesaggio mediterraneo
dell’altopiano terrazzato. Chiuso a occidente da una linea di severe montagne rocciose dalle
caratteristiche essenzialmente alpine. Il tutto dominato dalla volta celeste che, nelle limpide
giornate autunnali e primaverili si tinge dello stesso colore delle acque del lago.
Il punto culminante di queste severe montagne è il Monte Carone con i suoi 1621 metri che
domina con il suo becco caratteristico la testata della Valle del Singol. Sui suoi fianchi si
leggono le storie di coloro che ne hanno segnato i sentieri, storie di uomini, ma anche la
antichissima storie rivelata dalle contorte pieghe delle sue rocce. Anche se il paesaggio
appare impervio e severo c’è comunque di che bearsi, godendo di angoli più che suggestivi
che offrono all’occhio scorci di rara bellezza.
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Domenica 2 giugno 2012
Nel magico paesaggio della valle “tribolata”
LA CIAPA LISCIA (m 1592)
Tra evocazioni di improbabili “VELINE” e rocce vere
“ciò che è a monte delle forme visibili si chiama Tao,
ciò che è a valle delle forme visibili si chiama Cosa”
I Ching
Partenza da Manerbio: ore 7.00 Piazza Falcone
Partenza per escursione: Passo della Crociglia (PC)
Dislivello: metri 347
Tempo di percorrenza: ore 4.00
Difficoltà: EE (tratti esposti in cresta)
Impegno fisico: +++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizioni in sede entro il 31 maggio 2013
Il tipico paesaggio dell’Alta Val Nure e della Val d’Aveto, dominato da imponenti affioramenti
rocciosi ofiolitici che assumono spesso forme stravaganti, si manifesta qui con aspetti unici
nel loro genere. La grande faglia della Ciapa Liscia, il cui nome è evocatore di accattivanti
curvature anatomiche, ha creato una imponente superficie rocciosa levigata, quasi a
strapiombo, che emerge dalle estese faggete dei versanti che vanno diradandosi man mano
si avvicinano ai crinali. L’importanza naturalistica che riveste quest’area è notevole. Oltre alle
emergenze geologiche questo settore dell’Appennino è particolarmente ricco di flora protetta
e rara: qui si trova l’unica stazione regionale di Primula marginata. Gli interessi naturalistici si
embricato con le vicende che hanno interessato questa zona: importanza storica ebbe il
Passo della Crociclia in epoca preromana, romana e longobarda per passare alle vicende che
videro opposti i Malaspina del Ducato di Parma e Piacenza ai Doria di Genova.
Per quanto il dislivello complessivo sia contenuto e sia determinato soprattutto da saliscendi,
è necessario sottolineare la presenza di alcuni passaggi esposti lungo il crinale della Ciapa
Liscia che meritano un comportamento di particolare attenzione.
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Domenica 9 giugno 2013
RIFUGIO RINO OLMO (m 1819)
Partenza da Manerbio : ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Valzurio (BG)
Dislivello: metri 1006
Tempo di percorrenza: ore 5,30 (escursione completa)
Difficoltà: E
Impegno fisico ++++
Coordinatore: Giacinto Andrico
Iscrizione in sede entro il 7 giugno 2013
ITINERARIO. Valzurio (m 813) – Contrada Spinelli (m 949) – Stalle del Moschel (m 1245) – Inizio segnavia 320
(m 1390) – Malga Bruseda (m 1498) – Rifugio Olmo (m1819)
Il Rifugio Rino Olmo è posizionato fra le Creste di Valzurio e il Pizzo Olone, ai piedi delle
verticali pareti della Presolana di Castione. E’ stato ricavato all’inizio degli anni Novanta dalla
Malga Olone con notevole impegno lavorativo ed economico da parte dei soci della Sezione
CAI di Clusone. Questi lo hanno voluto dedicare alla memoria del loro capo carismatico Rino
Olmo, figura che si inserisce come forza coesiva nella storia del CAI e del Soccorso Alpino,
fautore dell’intento di far conoscere la montagna, la sua forza inebriante, vitale e morale, di
trovarsi, incontrarsi e divertirsi insieme. La sua posizione è di tutto rispetto e permette la
completa visualizzazione sul dolomitico versante sud della Presolana. L’ambiente, per quanto
geograficamente appartenente alle Prealpi, è tipicamente alpino e dominato dalla roccia
calcarea donde anche una particolare ricchezza della flora dei suoli basici. Numerosi e
diversificati sono gli accessi al rifugio. E’ buona base di appoggio per salite e traversate della
presolana, delle Creste di Valzurio e di Bares.
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Domenica 16 giugno 2013
SENTIERI RITROVATI
Monte Brealone (m 2141) e Pietra di Rasoio (m 2107) per
la via delle Cornelle
“Quando l’uomo si accorge del suo essere se stesso come principio originario,
gli viene subito manifesta la sua fragilità,
per l’impossibilità di portare a compimento la realizzazione di questo essere se stesso”
Karl Jaspers
Partenza da Manerbio: ore 7.00 –Piazza Falcone
Partenza per escursione: Gaver (BS)
Difficoltà: E
Dislivello: metri 600
Tempo di percorrenza: ore 6.00
Impegno fisico: +++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione entro il 14 giugno 2013
Non contano gli anni che sono trascorsi dall’aver percorso un sentiero. Conta invece quello
che resta ancora da scoprire e che non si conosce completamente. La formazione dell’uomo
si adempio entro una dimensione finita, essa non è lineare, non è un labirinto come quello di
Creta e nemmeno la scala ad un Paradiso con rechi una impronta mistica. E’ un sentiero
tortuoso, fatto di volte e tornanti con tappe per prendere fiato. Ad ogni tappa si marca la
accettazione di ciò che non conosciamo o che non abbiamo ancora visto ed ogni inizio è il
riaccendersi di un desiderio. La conoscenza si fa strada in ciò che è imprevisto, si mette alla
prova, impara da se stessa ma consiste anche nel ripercorrere sentieri usati. Si avanza solo e
sempre verso ciò che chiaro appare all’orizzonte e finché il desiderio sarà propulsore del
nostro cammino la strada da percorrere sarà lungi dal ritenersi conclusa.
Camminiamo preoccupandoci di lasciare qualche segno del nostro passaggio a chi ci segue,
anche inconsapevolmente, magari calpestando la traccia di chi ci ha preceduto e quel
cammino ha percorso non per dilettevole elezione ma per necessità, andando incontro ad
altri, per incontrarsi, conoscere, fuggire, per raggiungere i confini del mondo.
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Domenica 23 giugno 2013
TEMPO DELLA TERRA E TEMPO DELL’UOMO
Lungo il Sentiero della Faraona
Conversazione in quota al circolo glaciale del
Coppo (m 2616)
“Tutte le vostre cose hanno lor morte,
sì come voi; ma celasi in alcuna
che dura molto; e le vite son corte”.
Dante
Partenza da Manerbio: orario di partenza e modalità organizzative
verranno comunicate dal coordinatore
Partenza per escursione : Val Malga di Rino di Sonico (BS) .
Dislivello: metri 652 (+ 300 m II° tappa)
Tempo di percorrenza : ore 6.00
Difficoltà EE
Impegno fisico ++++
Coordinatore: Fabrizio Bonera, Susanna Tonelli e Daniela Caraffini
Iscrizione in sede entro il 17 giugno 2011
Il tempo della montagna non è il tempo della linearità aristotelica. E’ piuttosto il tempo della
circolarità, il tempo ciclico il cui fine non coincide con la fine. E’ anche il tempo della
concordanza perché, contrassegnato dalla lentezza, riconnette il tempo cronologico al tempo
propizio affinchè le nostre azioni trovino la giusta direzione. Ma quanti sono i tempi? Che
cosa è il tempo? E’ una realtà fisica o un miraggio della percezione umana? Esiste un tempo
biografico, scritto nella nostra memoria e un tempo che ci sfugge, quello che si estende al
fuori di noi. Ma allora la domanda è: viviamo in un universo retto da leggi che trascendono
l’influenza del tempo oppure dobbiamo, al contrario, ritenerlo la quarta dimensione del
cosmo?
Di fronte all’immenso divario del tempo geologico che si confronta con il tempo dell’Uomo
qualsiasi domanda sulla relatività di questa dimensione è perfettamente lecita. Cercheremo
risposte confrontandoci nel suggestivo anfiteatro del circo glaciale del Coppo a cui conduce,
con gusto d’avventura, il mitico Sentiero della Faraona. Non affannatevi a cercarlo su carte
topografiche o fra i sentieri censiti. Esso nasce da una scommessa (Fabrizio) volta alla
possibilità di individuazione della via e da un racconto (Susy e Daniela) in cui il metamorfismo
delle rocce si confonde le metamorfosi dell’animale con la relativa deriva simbolica.
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Domenica 30 giugno 2013
CIMA DEI LADRINAI
Il regno dei campi calcarei
Partenza da Manerbio: – Piazza Falcone ore 7.00
Partenza per escursione: Sommaprada di Lozio (BS)
Dislivello: metri 1100.
Tempo di percorrenza: ore 3.30 solo per salita;
Difficoltà EE
Coordinatore: Giacinto Andrico
Iscrizione in sede entro il 28 giugno 2013
ITINERARIO: Sommaprada (1045) – Chiesetta di Santa Cristina (1155) – Plagne del Sale (1621) – Bivacco di
Val Baione ( 2016).
L’asprezza è l’elemento dominante di queste montagne, caratterizzate da lande brulle e
rocciose quasi completamente prive di acque superficiali. Ne dava conferma, verso la fine
dell’800, il geologo bresciano Arturo Cozzaglio in una lettera spedita all’amico alpinista Paolo
Prudenzini: “A questa serie di culmini eccelsi fa riscontro al di là della valle la nostra
Concarena, con una più ricca e fantastica fuga di pinnacoli, come cattedrale gotica
abbagliante nel sole del mattino… quante forme strane, quanti baldi profili di quello sterile
scheletro di monte! Tutto vi è rovina e precipizio… sono fesse le creste e le pendici, intaccati
e solcati i culmini dalle bufere, accumulati i ruderi più grandiosi ai piedi delle balze è un vero
labirinto si speroni e di crepacci”.
Chi sale oggi tra le creste e le vette di questo aspro massiccio dolomitico, non potrà far altro
che confermare la descrizione del bravo geologo ottocentesco. Le rocce di dolomia grigia
caratterizzano il paesaggio in modo brusco mettendo a nudo la storia geologica del
massiccio, una storia che ha avuto origine fra i 229 e 223 milioni di anni fa.
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DOMENICA 7 LUGLIO 2013
TUTTI INSIEME ALLE CASE DI BLES
“Il Cielo è perpetuo, la Terra durevole.
Il motivo per cui Cielo e Terra possono essere perpetui e durevoli è perché essi non
vivono per se stessi;
perciò possono a lungo vivere”
Lao Tzu
Partenza da Manerbio: ore 7.00 – piazza Falcone.
Punto di partenza per escursione: Canè (BS)
Dislivello metri 556
Tempo di percorrenza: ore 1,40
Difficoltà E
Impegno fisico: +++
Coordinatore Agostino Zani
Questo è l’emblema di una giornata spesa in nome dell’amicizia, della solidarietà e
soprattutto in funzione di quel senso di identità e appartenenza che ci fa dire “io sono del CAI”
e che ci ricorda di volta in volta la condivisione di quei valori che, essendo valori della nostra
Associazione, sono anche valori irrinunciabili della nostra vita quotidiana.
E’ giusto che una volta tanto gli alpinisti e gli appassionati di montagna si fermino e si ritrovino
tutti insieme per rinnovare quei vincoli di solidarietà che solo la esperienza alpina può
trasmettere. E’ giusto vivere una esperienza di condivisione della vita di montagna affinchè
questa non si riduca all’aspetto esclusivo di una fruizione individuale e spersonalizzante.
Ogni anno quindi ci diamo appuntamento alle Case di Bles. Ci scambiamo un bicchiere, una
fetta di polenta, un pezzo di formaggio, partecipi tutti insieme del paesaggio selvaggio di
questa porzione di monte in cui gli elementi della natura e gli animali si trasformano nel
leggendario e dove le pregnanti atmosfere di montagna vengono vissute intensamente e con
passione.
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SABATO 13 LUGLIO 2013
DOMENICA 14 LUGLIO 2013
IL RIFUGIO ZAR SENNI IN VAL D’OTRO
Nel cuore della cultura walser
Partenza da Manerbio : ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Alagna Valsesia (VC)
Dislivello: metri 550 il 1° giorno
Tempo di percorrenza. Ore 2 il primo giorno
Difficoltà: E
Impegno fisico ++
Coordinatore: Giacinto Andrico
Iscrizione in sede entro il 5 luglio 2013
Pernottamento Rifugio Zar Senni
Escursione a numero chiuso con precedenza Soci CAI
N.B.: Difficoltà e percorrenze per il secondo giorno verranno comunicate dal coordinatore in funzione
delle scelte escursionistiche.
ITINERARIO: Alagna Valsesia (m 1190) – Rifugio Zar Senni (m 1664)
Il sentiero accompagna nella splendida piana di Otro con la sua storia secolare, la natura
intatta e le sue frazioni, immutate testimoni dell’antropizzazione Walser. Non luoghi museo
ma luoghi vissuti, ancora oggi ben vivi. L’architettura walzer conservatasi inalterata ripropone
un passato di cui ancora si odorano le tracce, cristallizzato nella continuità di un’oasi che ha
saputo attraversare il tempo. Il rifugio è stato aperto nel 1991 restaurando e riadattando una
antica casa walser dove un tempo aveva sede la latteria del consorzio di Otro. Ecco così il
nome “Zar Senni” che nell’antico dialetto tedesco significa “alla latteria”.
Il rifugio Zar Senni si trova proprio posizionato nella splendida conca di Otro, uno dei
paesaggi più belli dell’intero arco alpino, costituisce la base ideale per numerose passeggiate
ed escursioni lungo suggestivi e panoramici sentieri
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Domenica 21 luglio 2013
SPECCHI DELLA MEMORIA
Il Lago della Sorba (m 2192) e le Porte di Stabio (m 2508)
“Lo sguardo vaga nella vasta, velata, luminosa lontananza e scende nella profondità
sensuale e divinamente bella”
Robert Walser
Partenza da Manerbio: ore 7.00 –Piazza Falcone
Partenza per escursione: Campolaro (BS)
Difficoltà: E
Dislivello: metri 650 al lago e 1050 alle Porte
Tempo di percorrenza: ore 6.30
Impegno fisico: +++/++++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione entro il 14 giugno 2013
Una vecchia escursione del 1994 giunge prepotentemente alla ribalta dei miei pensieri e mi
suggerisce di riviverla al cospetto di quelle differenze che venti anni sono più che sufficienti a
determinare.
Ripercorrere i sentieri della montagna non è tempo sprecato. Il ritorno su vecchi sentieri è una
occasione imperdibile per vivere con animo diverso e soprattutto guardare con occhi diversi
gli elementi del paesaggio per conferire loro significati ulteriori. Il cammino realizza così quella
sua prerogativa dell’andare fuori e dentro, dell’osservare l’esterno per meditarlo e farlo
divenire parte del nostro mondo interiore. In tal modo si realizza il sentimento della
montagna. Montagna intesa come oggetto del sentire, farla partecipe del nostro modo di
sentire le cose del mondo e quindi trasformarla in soggetto.
Questa è la via che ci permette di riconciliare l’Uomo con la natura e di recuperare quel senso
di armonia e di giusto equilibrio tra noi e il mondo che abitiamo in modo da superare qualsiasi
barriera che ci separa da esso.
Così intesa la montagna è capace di pathos, di quel movimento affettivo che facendoci
sentire un tutt’uno con le cose ci rende consapevoli di appartenere alla unità del mondo.
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27/28 luglio 2013
LA STRADA DEGLI ALPINI ALLA CRODA ROSSA
Testimonianze della Grande Guerra
Modalità organizzative e partenza verranno comunicate dal coordinatore
Coordinatore: Giacinto Andrico
Iscrizione obbligatoria (numero chiuso) entro 19 luglio 2013.
INDISPENSABILE ATTREZZATURA.
Pernottamento in rifugio.
Precedenza Soci CAI
La strada degli Alpini è sicuramente una pietra miliare fra le ferrate storiche dell’intero arco
alpino. La grandiosità dell’ambiente in cui si svolge e il valore storico-culturale per gli eventi
della Grande Guerra ne fanno un percorso eccezionale. Solo passando per le cenge e
guardando verso la montagna si possono immaginare le fatiche a cui uomini anche senza
esperienza alpinistica erano sottoposti. Se poi sommiamo a tutto questo le condizioni
ambientali ed i pericoli oggettivi della montagna possiamo dire che questi uomini furono eroi
anche senza volerlo. Ora con l’Europa unita e senza dogane ai confini che cosa possiamo
pensare di quello che è stato?
E’ sicuramente una esperienza indimenticabile, non solo da un punto di vista alpinistico, ma
soprattutto dal punto di vista umano.
Croda Rossa e Cima Undici, alla testata della idilliaca Val Fiscalina, l’una presidiata dalle
truppe austriache, l’altra dalle truppe italiane. Due massicci dolomitici contrapposti separati
dal Passo della Sentinella, una finestra aperta da un lato sul Comelico e dall’altro sulla Val di
Sesto, importante punto strategico strenuamente conteso dai due eserciti ed infine
conquistato dagli alpini il 16 aprile 1916.
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Sabato 28 luglio 2011
NATURA INTENZIONALE O NATURA CASUALE?
Conversazione in quota
Al Passo di Scarpacò e alla Cima di Bon (m 2901)
“Guardando nel suo Figlio con L’Amore
Che l’uno e l’altro etternalmente spira,
lo primo ed ineffabile Valore
quanto per mente e per loco si gira
con tant’ordine fe’, ch’esser non puote
sanza gustar di lui chi ciò rimira”.
Dante
Partenza da Manerbio: ore 6,30 – Piazza Falcone
Ritrovo: Pinzolo Piazzale impianti ore 9.00
Partenza per escursione: Rifugio Cornisello (TN).
Dislivello: m 617
Tempo di percorrenza:ore 5.00
Difficoltà EE
Impegno fisico +++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione in sede entro il 27 luglio 2013
I percorsi della montagna portano sempre a speculazioni interessanti solo se sappiamo vivere
queste esperienze nella pienezza dei loro contenuti. Camminare ed osservare. Osservare e
raccogliere i fatti. Meditare sui fatti e saper trovare la ragione di quei principi di ordine che li
contrassegnano. Anche qui, nella caotica serie di asprezze del paesaggio granitico,
l’intenzionalità di una struttura o di un fiore possono rivelare segreti soavi.
La razionalità della natura è scientificamente rilevabile nella struttura della materia,
nell’armonia, nelle leggi dell’universo, nelle proprietà chimiche e fisiche dei viventi. Queste
proprietà e leggi non possono essersi formate casualmente. Esse rispondono ad un principio
ordinatore e creatore della realtà stessa. E’ una conclusione ragionevole, difficilmente
contestabile. Non ha i caratteri di una dimostrazione scientifica, ma parte da osservazioni
della natura. E’ legittimo riconoscere una intenzionalità e una causa superiore.
Il percorso proposto non è frequentato. Abbastanza isolato ed appartato ci introduce in un
mondo in cui il senso metafisico della speculazione si fonde con la fisicità della realtà.
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Sabato 3 agosto 2013
IL SENTIMENTO DELLA VETTA
Conversazione in quota a Cima Sarodul
“Bisogna contemplare la profondità dell’altezza”
Silesius
Partenza da Manerbio: Ore 6,30 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Madonna di Campiglio(TN)
Dislivello: m 708
Tempo di percorrenza : ore 6.00 (anello completo)
Difficoltà: EE
Impegno fisico +++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione entro il 2 agosto 2013
ITINERARIO: Rifugio Pancugol – Lago Ritort (m 2055) – Lago Lambin (m 2329) – Monte Sarodul (m 2708)
Quante volte abbiamo raggiunto una vetta e quante volte la sua esperienza è stata un
momento di ineffabile pregnanza.
Che cosa rappresenta la vetta per l’alpinista? Che cosa rappresenta per l’uomo comune? La
vetta metaforicamente ha trasferito il proprio significato dal mondo alpinistico a quello più
generale della società. Eppure, metafora per metafora, raggiungere una vetta ha significati
più profondi che si radicano nell’universo simbolico ed archetipico dell’uomo.
Luogo dell’irraggiungibile, luogo del divino, luogo cratofanico ed epifanico, dove si scatenano
le potenze incontrollabili, luogo temuto e per definizione luogo dell’impermanenza.
Il raggiungimento della vetta reca in sé le tre nozioni della conquista, del panorama e dello
svelamento. La salita alla vetta è l’ascesa a quell’altezza da cui ci si dedica ad una scoperta,
che non è solo la scoperta paesaggistica di orizzonti più ampi, bensì il raggiungimento di un
panorama dell’essere che si apre ad orizzonti veritativi nuovi.
La vetta è un grande invito alla meditazione e alla contemplazione. Il suo raggiungimento
coincide con un momento iniziatico, con una nuova nascita, e con un sentimento aurorale la
cui consapevolezza ci permette forse di possedere la chiave di tutte le albe della vita.
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27-28 agosto 2013
GENIUS LOCI
Pensare come una montagna
Al Còren de Cèole e al Còren del Mesdè
“The great silence are beyond ordinary sounds of nature”
Sigurdh Olson
Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone.
Partenza per escursione : Pianaccio del Mortirolo (BS).
Dislivello: m 800 (2° giorno a piacere)
Tempo di percorrenza: 1° giorno ore 5,00; 2° giorno a piacere
Difficoltà: EE/AS
Impegno fisico ++++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione entro il 26 agosto 2013
ITINERARIO: Pianaccio del Mortirolo (m 2000) – Lago Seroti Inferiore (m 2196) – Passo di Cevole (m 2700) –
Coren de Ceole (m2785)
La contemplazione in luoghi remoti i cui caratteri distintivi sono la solitudine ed il silenzio può
facilmente generare una atmosfera onirica in cui spesso diviene difficile scorgere il confine fra
realtà e sogno. Questo può succedere se il nostro immedesimarsi nel luogo stesso è tale
confondere la realtà esteriore con quella interiore. I luoghi divengono allora vivi.
La mitologia greca è la più feconda nel collocare la espressione della divinità in determinati
luoghi. Ciò può significare un particolare rapporto con il luogo stesso, non mediato, vissuto
simbolicamente, in grado di far percepire immediatamente la sua sacralità de.
E’ ovvio che tutto questo può farci sorridere ma la sfera del mito ci pone di fronte a significati
ancestrali che il nostro pensiero razionale tende ad occultare. Il pensiero razionale ci
consente un rapporto mediato con la montagna mentre invece l’esperienza della montagna
può anche essere vissuta come richiamo prepotentemente emotivo alla dimensione non
umana, nella sua dimensione enigmatica e misterica, capace nuovamente di destare in noi il
pensiero dell’altrove. In questo contesto la montagna può tornare a proporsi come unica
forma di ascesi concessa all’uomo moderno per approdare al sentire cosmico caro a
Nietzsche.
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31 agosto - 1 settembre 2013
VALICO DI FORCEL ROSSO
Partenza da Manerbio : ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Lago di Malga Bissina (TN)
Dislivello: m 800 + 550 (considerata solo la salita)
Tempo di percorrenza: ore 5,30 + 4.00
Difficoltà: EE
Impegno fisico: ++++/++++
Coordinatore: Alberto Ziletti
Iscrizione obbligatoria e a numero chiuso con precedenza soci CAI (entro 26.08.2013)
PERNOTTAMENTO RIFUGIO LISSONE.
ITINERARIO: !° GIORNO: Malga Bissina (m 1780) – Mal ga Ervina (m1856) - Passo Ignaga (m 2525) – Rifugio
Lissone (2005)
2° giorno: Rifugio Lissone (m 2005) – Forcel Rosso (m 2.598) – Lago di Malga Bissina
Classica escursione di ampio respiro che permette di avere una idea completa di due grandi
valli parallele che segnano profondamente il Gruppo dell’Adamello e disposte in senso nord
sud. La Val di Fumo completamente compresa nella regione trentina e la Val Adamè di
pertinenza bresciana. Tutto il territorio attraversato è compreso nel Parco Naturale
dell’Adamello e presenta molteplici aspetti di interesse sia naturalistico (paesaggi glaciali,
flora e fauna) e di carattere storico (resti della Grande Guerra) a segnare un fronte che in
questo settore si rivelò assai pacifico. Perno della escursione è il Rifugio Lissone, ubicato
sulla sommità del ripido gradino glaciale che separa la Valle Adamè dalla sottostante Val di
Saviore. La nota comune delle due valli è la grande ricchezza di acqua evidenziata sia dai
torrenti glaciali che – nel caso della Val di Fumo – originano i due grandi laghi di Malga
Bissina e Malga Boazzo, sia dalla presenza delle vedrette e dei residui glaciali le cui lingue,
anche se ridotte, si affacciano imponenti alla testate delle due valli.
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SABATO 7 E DOMENICA 8 settembre 2013
OLTRE IL CONFINE, IL SILENZIO
Conversazione in quota al Rifugio Durmont
“E più lo ingegno affreno ch’i ‘non soglio
Onde non corra che virtù nol guidi”
Dante
Partenza da Manerbio: ore15,00 - Piazza Falcone
Partenza per escursione: Rifugio Durmont (TN)
Dislivello: metri 750.
Tempo di percorrenza: ore 5.00.
Difficoltà EE
Impegno fisico +++
Coordinatore: Fabrizio Bonera ,
Iscrizione a numero chiuso con prenotazione obbligatoria in sede entro il 28 agosto 2013
Precedenza Soci CAI
Di fronte alla montagna l’Uomo si pone domande semplici. Si chiede chi egli sia, da dove
provenga e dove vada. Le domande sorgono spontanee di fronte alla potenza della
montagna, che lo sovrasta, come una entità imperscrutabile. Di fronte alla montagna a volte
non è possibile non pensare ad una dimensione altra, ad un altrove da cui egli si sente
separato e di cui avverte l’intrinseca inconoscibilità. Ogni altrove ha un limite, un confine che
ci separa da esso del quale nutriamo il sogno di trovare un varco per superarlo.
Qual è il sottile filo che lega Erik il Rosso, Reinhold Messner, il Voyager I e il mio Baldino?
L’escursione alla Cima Durmont con la sua serie di sentieri poco battuti è metaforicamente
l’itinerario parallelo allo sviluppo della traccia di pensiero che ci aiuta a percorrere il limite
come comun denominatore degli esempi menzionati: limite dello spazio, del tempo, del
pensiero, delle gesta dell’uomo.
L’alpinismo è una pratica in cui il senso del limite assume un particolare significato e il limite
alpinistico è classica metafora della condizione dell’Uomo. Il tema sarà trattato alla luce del
XXVI canto dell’Inferno dantesco (Canto di Ulisse) emblema di tutti i limiti e delle possibili
conseguenze che ne derivano superandoli.
La Cima Durmont, panoramica sulla Val Rendena e sulle Dolomiti di Brenta, è tra le meno
frequentate fra le cime di quel gruppo di monti che costituiscono il paleo-Brenta. Ricca di
boschi di conifere,accanto al Tov degli Orsi è habitat ideale del plantigrado.
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14 e 15 SETTEMBRE 2013
SENTIERO DELLE ODLE E SENTIERO GUNTHER
MESSNER
Le bizzarre forme del porfido
Partenza da Manerbio: ore 6,00 – piazza Falcone
Partenza per escursione: Santa Maddalena
Dislivello: 1° giorno 1150 m circa - 2° giorno 700 m circa
Tempo di percorrenza: 1° giorno 5,00 ore - 2° giorno ore 7,00 complessi ve
Difficoltà: 1° giorno E - 2° giorno EEA
Impegno fisico: 1° giorno +++ - 2° giorno +++
Coordinatori: Maria Teresa Mombelli e Marco Frati (347/6972953)
Escursione a numero chiuso con precedenza soci CAI
Itinerario 1° giorno: Santa Maddalena (1370 m) – ri fugio delle Odle (1996 m) – “sentiero delle Odle” - rifugio
Genova (2297 m)
Itinerario 2° giorno: rifugio Genova – sentiero “Gü nther Messner” – Santa Maddalena
Il “sentiero delle Odle - Adolf Munkel-Weg” è uno dei percorsi escursionistici più noti e
affascinanti delle Dolomiti.
L’escursione, piacevole e suggestiva, attraversa tutto lo spettacolare massiccio delle Odle, un
susseguirsi di cime e campanili.
Il sentiero ne attraversa tutto il versante settentrionale, percorrendo la Foresta Nera alla base
dei ghiaioni con le cime vicinissime.
Il giorno successivo si percorrerà invece il “sentiero Gunther Messner”, realizzato a ricordo
dell’alpinista morto tragicamente sul Nanga Parbat.
Si tratta di una escursione alpina d’alta quota, con tratti su via ferrata, che attraversa buona
parte delle creste delle Odle di Eores.
I passaggi attrezzati devono essere affrontati con la dovuta cautela per la presenza di roccia
non sempre solida e di passaggi a tratti esposti.
Lungo questo sentiero si può ammirare, tra l’altro, lo splendido paesaggio offerto dal versante
nord del gruppo delle Odle oltre che l’itinerario percorso il giorno precedente.
.
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Domenica 22 settembre 2013
DIAVOLI E STREGHE AL CASTELLO DELLA PIETRA
Il sentiero dei Castellani
“che altro significa combattere come hanno fatto i giganti contro gli dèi
Se non ribellarsi alla natura?”
Petrarca
Partenza da Manerbio: ore 7,00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Vobbia (GE)
Dislivello metri: trascurabile
Difficoltà T/F (circuito Baby CAI)
Tempo di percorrenza ore 2.00 (solo andata)
Impegno fisico ++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione in sede entro il 13 settembre 2013
Escursione a numero chiuso con precedenza soci CAI
Visita guidata al Castello della Pietra
Potremmo iniziare questa escursione con il classico “c’era una volta…”, e così porci entro la
dimensione rassicurante del nostro presente: …c’era una volta…, ovvero relegare in un
passato mitico ciò di cui vogliamo raccontare, ma anche allontanarlo da noi quasi a negare
qualsiasi possibilità di connivenza.
C’è una atmosfera di leggenda che percorre tutta la zona delle puddinghe di questa porzione
di entroterra ligure. In particolare intorno al Castello della Pietra, sorprendente costruzione
dove si narra che il diavolo costruì un ponte in una sola notte. Notte di tregenda, di tempesta,
per occultare il suo sinistro lavoro. Ma c’è di più: si parla di streghe, di vicende sinistre e
incantate, di magie bizzarre e di assedi, ingredienti del mondo fantastico che aleggia attorno
a queste montagne.
Uno dei più straordinari edifici fortificati della Liguria, il Castello della Pietra può essere
considerato il capolavoro della architettura castellana di questa valle. In castrato fra due
scenografici torrioni di puddinga, come perfetto esempio di simbiosi con la natura, esso
domina la stretta valle sottostante e offre un notevole impatto visivo con cui il maniero si
manifesta in tutto il suo splendore.
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6 OTTOBRE 2013
PIZZO DI CORZENE (2196 m)
Al cospetto Presolana
Partenza da Manerbio: ore 7,00 – piazza Falcone
Partenza per escursione: Bratto (BG)
Dislivello: 1050 m circa
Tempo di percorrenza: 3,30 ore circa per la salita
Difficoltà: E
Impegno fisico: +++
Coordinatori: Maria Teresa Mombelli e Marco Frati (347/6972953)
Itinerario: Bratto (1150 m) – colle della Presolana (1698 m) – Pizzo di Corzene (2196 m) – bivacco Città di
Clusone (2085 m) - baita Cassinelli (1550 m) – Bratto
Un giro ad anello alla scoperta del Pizzo di Corzene, cima che sovrasta Castione della
Presolana offrendo uno stupendo panorama sulla dolomitica Presolana.
L’escursione parte dai pressi del passo della Presolana e percorre inizialmente i pascoli che
circondano le malghe Corzene e Corzenina.
Prosegue quindi in direzione del colle della Presolana, caratterizzato dalla presenza di
affioramenti rocciosi.
Lasciato a sinistra il sentiero che si dirige verso il rifugio Olmo, si procede lungo la dorsale
erbosa, a tratti ripida, che sale verso la nostra meta, già ben visibile.
Bella la vista sulla sottostante valle fino a Clusone con il pizzo Formico a chiudere la visuale.
Arrivati sulla cima si apre, proprio di fronte, la vista sull’intero Pizzo della Presolana, con le
sue cime Occidentale (la più alta), Centrale ed Orientale, con la sua parete sud percorsa da
numerose vie di arrampicata talune delle quali estremamente difficoltoseLa discesa sarà effettuata sul versante opposto, raggiungendo dapprima il bivacco Città di
Clusone, con la vicina grotta dei Pagani punto di partenza della via normale alla Presolana.
Quindi si scenderà, tra ripidi sentieri e ghiaioni, fino alla baita Cassinelli dove si potrà
consumare una piacevole merenda.
Il percorso prosegue infine verso sud per ritornare al punto di partenza.
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DOMENICA 13 OTTOBRE
SONCINO
Un paese che sembra un museo
Partenza da Manerbio: ore 14. 00 – Piazzale Ospedale di Manerbio
Partenza per escursione: Soncino
Difficoltà: F
Dislivello: inesistente
Tempo di percorrenza: 3 ore
Impegno fisico: +
Coordinatore: Massimo Pè
Iscrizione obbligatoria entro venerdì 4 ottobre 2013
Costo: € 7, 00 per le visite guidate + assicurazione per i non soci.
A Nord della provincia, nel verde paesaggio della campagna cremonese, si profila la
suggestiva Soncino, tuttora cinta da bastioni e mura, realizzati da Buoso da Dovara nel XIII
sec. , e dominata dalla possente Rocca.
Tante vicende storiche hanno influito sulla creazione di un tessuto urbanistico tra i più
interessanti che conserva sostanzialmente l’impianto del borgo medioevale, tuttora ben
individuabile nelle caratteristiche vie, piazzette e costruzioni.
Infatti Soncino è inserito nei “Borghi più belli d’Italia” ed è ricco di testimonianze storiche e
artistiche come l’imponente Rocca Sforzesca, l’interessante Museo della Stampa e le chiese,
in particolare la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il Borgo medioevale è abbellito da edifici
storici e da numerosi palazzi, decorati da fregi in cotto, da mulini e dalla cinta muraria.
L’itinerario prevede la visita alla Rocca, al museo della Stampa , nonché al Borgo
medioevale.
DOMENICA 20 OTTOBRE 2013
GRASPAROLA
Escursione tra i vigneti dell’alta valle del Sarca in concomitanza con la 40^ edizione della
Grasparola (manifestazione non competitiva aperta a tutti).
Dislivello metri 200-percorso di Km 11.
Partenza e arrivo a Pergolese (TN).Al termine possibilità di pranzo preparato dal Gruppo
Sportivo Pergolese (costo circa 10 euro).
Coordinatore Angelo Zanolini.
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DOMENICA 10 NOVEMBRE 2013
TREKKING URBANO DI MONTICHIARI
“e’ più tenace il ricordo delle cose viste che di quelle sentite”
Petrarca
Partenza da Manerbio: ore 8.30 – piazza Falcone
Partenza per escursione: Montichiari (BS).
Dislivello: inesistente.
Tempo di percorrenza: ore 5.00
Difficoltà: T/F
Impegno fisico: ++
Coordinatore: Graziella Freddi
Iscrizione in sede entro il 8 novembre 2013 .
Il profilo di un luogo, visto da un adeguato punto di osservazione, è certamente in grado di
raccontare con l’efficacia di una pagina stampata le sue vicende e la sua storia. Ma
certamente esiste una differenza: le nozioni comunicate dal testo tendono ad essere nel
tempo dimenticate. L’esperienza vissuta e le immagini di una paesaggio urbano costituito dai
suoi edifici, dai suoi monumenti e dalle sue pietre tendono ad essere ritenuti per più tempo. E’
ciò che si riesce a cogliere aggirandosi nel nucleo storico di Montichiari, adagiato da secoli fra
le morbide colline moreniche che vanno a morire nella pianura. Una passeggiata nel suo
centro ci fa attraversare il tempo delle sue vicende artistiche i cui frutti sono concentrati nei
principali edifici religiosi cittadini.
Montichiari conserva la dignità di una vera e propria città di pianura che condivide con
Castiglione delle Stiviere, a una decina di chilometri. I due centri si collocano come i principali
assi di diramazione di una civiltà cittadina nella pianura bresciana orientale e possono
senz’altro costituire i vertici di un ideale percorso storico e artistico che dalla campagna
percorsa dal fiume Chiese si spinge fino alle morbide ondulazioni moreniche del mantovano.
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17 novembre 2011
UN BALCONE SUL LAGO D’ISEO
Punta Almana
Partenza da Manerbio: ore 7.30 – Piazza Falcone.
Partenza per escursione: Portole (BS).
Dislivello: m 830.
Tempo di percorrenza: ore 6.00
Difficoltà: E (opzione EE)
Impegno fisico: +++
Coordinatore: Giuseppe Bulgari
Iscrizione obbligatoria in sede entro il 15 novembre 2013.
La suggestione crepuscolare si manifesta tutta nelle ore del tardo pomeriggio, quando la luce
solare rasenta le acque del golfo iseano ed offre panorami di rara suggestione. Il declinare
del giorno è un poco il declinare della stagione, ne nasce una vago senso di nostalgia che
rilancia verso giorni speranzosi.
Lo spartiacque fra il bacino del lago d’Iseo ed il solco triumplino ha il suo punto culminante nel
massiccio del monte Guglielmo. A sud esso prosegue con una montagna di altitudine più
bassa ma non per questo meno attraente. I suoi fianchi scoscesi sia da un versante che
dall’altro delimitano una cresta sottile ed allungata, percorribile in direzione nord sud con la
costante del panorama su tutto il bacino lacustre e la media valle Trompia. Sul punto
culminante di questa cresta sorge una massiccia croce in ferro eretta dagli “Amici della
Montagna” e dagli alpini salesi, visibile a grande distanza.
Le tipologie dei percorsi sono varie. Ne proponiamo due che possono essere
alternativamente scelte a seconda del grado di preparazione: un percorso attrezzato ed il
percorso normale. Ambedue conducono alla croce di vetta.
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24 NOVEMBRE 2013
CONGEDO
Il giro delle malghe di Sega di Ala
“… Ascolta il vento, le onde e le fiamme perché…tutto è vivo”
Victor Hugo
Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone
Partenza per escursione: Sega di Ala (TN)
Dislivello: metri 350 fra salita e discesa
Tempo di percorrenza: ore 4.00 (anello completo)
Difficoltà: E (difficoltà di orientamento in caso di nebbia)
Impegno fisico: ++
Coordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione in sede entro 22 novembre 2013.
ITINERARIO: Sega di Ala (m 1224) – Malga Cornafessa (m 1297) – Malga Lavachione (m 1402) – Malga
Revoltel (m 1571) – Malga Coe Veronesi (m 1558)- Malga Campo Retratto (m 1563) – Sega di Ala .
Le situazioni crepuscolari mi hanno sempre affascinato. Forse perché il crepuscolo è una
oscurità in tono minore e quindi, come il mistero, attrae. Soprattutto penso perché il
crepuscolo è un qualcosa che si pone nel mezzo. Il crepuscolo si pone fra il giorno e la notte
ed i suoi confini sono incerti e sfumano gradatamente dalla luce alla sua assenza. Ha una
immagine bifronte, un poco come la Lessinia che passa dai profili dolci a quelli più severi in
modo sfumato e quasi impercettibile.
La Val Fredda, che trae origine dal versante settentrionale del Corno d’Aquilio, è percorsa
dalla rotabile dei Monti Lessini che collega la Val d’Adige trentina con il territorio montano
veronese attraverso le Fittanze. Essa fu fin dall’antichità, naturalmente sottoaltre forme e per
altri mezzi di trasporto, una delle vie di comunicazione più frequentate della zona la cui
importanza storica fu poi esaltata nel 1701 dal passaggio dell’esercito austriaco al comando
di Eugenio di Savoia. La nostra escursione si snoda attraverso i pascoli ed i boschi dell’alto
bacino orientale di questa valle in una zona stupenda e solitaria, dalle caratteristiche
ambientali e morfologiche conservate e rispettate meglio che altrove, forse, in Lessinia.
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REGOLAMENTO DELLE GITE ESTIVE
ARTICOLO 1 – L’iscrizione e la partecipazione alle escursioni sono aperte a tutti. La iscrizione è
obbligatoria per i non soci previo versamento della quota assicurativa prevista. La iscrizione deve
avvenire presso la Segreteria del CAI. La partecipazione alle escursioni alpinistiche è aperta ai soli
tesserati C.A.I. La partecipazione ad escursioni con numero limitato prevede la precedenza ai soci
C.A.I. Nei casi previsti, i partecipanti all’escursione dovranno versare al coordinatore la quota
assicurativa nella misura stabilita dal Consiglio della Sottosezione.
ARTICOLO 2 – Ove richiesta una quota di partecipazione, le iscrizioni si ritengono valide solo se
accompagnate da suddetta quota. In caso di mancata partecipazione la quota non verrà restituita.
ARTICOLO 3 – Non si accettano in nessun caso prenotazioni telefoniche. Con questo mezzo
vengono solo date informazioni relative alla escursione.
ARTICOLO 4 – L’apertura e la chiusura delle iscrizioni verranno fissate di volta in volta sentito il
parere del coordinatore.
ARTICOLO 5 – L’iscrizione a talune escursioni (indicate nel programma) è subordinata alla
partecipazione a “escursioni di preparazione” allo scopo di evitare che ad iniziative classificate come
alpinistiche partecipino persone non adeguatamente preparate.
ARTICOLO 6 – Durante l’escursione la scelta del percorso e le sue eventuali variazioni sono
insindacabilmente decise dal coordinatore. Questi ha altresì la facoltà di escludere dalla escursione
chiunque non si attenga alle sue decisioni o chi non mantenga un comportamento corretto e conforme
ai fini statutari del Club Alpino Italiano.
ARTICOLO 7 coordinatore.
Durante l’escursione è vietato allontanarsi dalla comitiva senza il consenso del
ARTICOLO 8 – Il coordinatore ha la facoltà di escludere dalla escursione chiunque non sia dotato
dell’equipaggiamento prescritto e in buono stato funzionale.
ARTICOLO 9 – Il Consiglio della Sottosezione ha la facoltà di escludere dalla partecipazione alle
escursioni chiunque sia recidivo nella trasgressione del presente regolamento.
ARTICOLO 10 – Il Consiglio della Sottosezione si riserva di variare il programma in caso di necessità.
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REGOLAMENTO DELLE CASE DI BLES
PREMESSA – La gestione delle Case di Bles è di pertinenza della Sottosezione C.A.I di Manerbio che la
esercita attraverso il Consiglio Direttivo, suo organo rappresentativo.
ARTICOLO 1 – L’utilizzo delle Case di Bles è riservato ai soci del Club Alpino Italiano che ne abbiano
richiesto ed ottenuto dalla Sottosezione il benestare. Anche i non soci possono usufruirne accompagnati e sotto
la responsabilità di un socio maggiorenne. In deroga a tale articolo l’utilizzo della baita viene concesso a Istituti
Scolastici e Associazioni per scopi previsti dallo statuto del C.A.I.
ARTICOLO 2 – L’utilizzo della baita è autorizzato a gruppi non inferiori a sei e non superiori a venti persone e
per un periodo massimo di permanenza di tre giorni.
ARTICOLO 3 - L’ordine cronologico delle prenotazioni è annotato su apposito registro tenuto da un
incaricato del Consiglio. All’atto della prenotazione, che deve comprendere un periodo non superiore ai tre mesi
successivi, il socio richiedente, dopo aver compilato la lista nominativa degli ospiti specificando i soci e i non
soci, deposita a titolo di impegnativa la quota di euro 30,00 stabilita dal Consiglio per l’anno in corso. Detto
importo potrà venire restituito solo qualora la successiva rinuncia avvenga almeno 15 giorni prima della data
fissata per l’utilizzo della baita.
ARTICOLO 4 – Il socio, con i requisiti stabiliti dall’art. 1, che ritira personalmente le chiavi di accesso alla
baita, sottoscrive una dichiarazione di responsabilità per eventuali danni arrecati durante il soggiorno. La chiave
viene ritirata obbligatoriamente presso la sede della sottosezione e deve essere restituita presso la sede non
oltre il venerdi successivo alla conclusione del soggiorno.
ARTICOLO 5 – Se nel medesimo periodo la disponibilità della baita viene assegnata a due o più gruppi, ogni
capo gruppo deve firmare la dichiarazione di responsabilità di cui all’art. 4; l’omissione di una sola formalità non
consente la concessione delle chiavi per l’utilizzo della baita.
ARTICOLO 6 – Le quote per l’uso della baita sono stabilite dal Consiglio a titolo di rimborso spese per
manutenzione. Al momento della prenotazione verrà versata la somma di euro 30,00 a titolo di impegnativa; la
restante eventuale parte dell’ammontare verrà versata al momento della restituzione delle chiavi.
ARTICOLO 7 – Nella baita è in uso un registro sul quale dovranno essere annotati i nomi delle persone ed il
relativo periodo di permanenza nonché eventuali osservazioni sulle condizioni dello stabile prima e dopo l’uso.
ARTICOLO 8 – Ogni ospite deve munirsi di un sacco lenzuolo e deve provvedere ai propri generi alimentari,
non essendo disponibile all’interno alcun tipo di vitto se non casuale. Tutti i rifiuti devono essere portati a valle.
ARTICOLO 9 – L’illuminazione, il fornello a gas, la legna, l’acqua ed i detersivi dovranno essere usati con la
dovuta parsimonia. La cottura dei cibi deve essere fatta con fuoco a legna e questa va raccolta a monte della
baita nel rispetto delle norme fissate dal Comune di Vione.
ARTICOLO 10 – E’ fatto obbligo ai capigruppo di segnalare tempestivamente eventuali necessità o danno
che potrebbero compromettere il soggiorno dei successivi ospiti.
ARTICOLO 11 – Non viene concesso l’utilizzo della baita a gruppi che intendono farne uso contrario ai fini
statutari del C.A.I.
ARTICOLO 12 – In merito alla flora e alla fauna, alla raccolta di legna e alla raccolta di funghi eduli vige
l’osservanza dei regolamenti e delle leggi locali.
ARTICOLO 13 – Per i casi di mancata restituzione della chiave, danni, uso abusivo, mancato versamento
della quota e per qualsiasi controversia che venisse a crearsi per l’uso della baita, saranno vincolanti le
deliberazioni del Consiglio della Sottosezione.
ARTICOLO 14 – Per quanto non espressamente previsto nel presente regolamento si applicano lo statuto
della Sottosezione ed il Regolamento del Club Alpino Italiano.
ARTICOLO 15 – Nella circostanza di coesistenza di più gruppi è fatto obbligo del silenzio notturno alle ore
22,30.
ARTICOLO 16 – Il Consiglio del CAI di Manerbio ha facoltà di esercitare il controllo sui gruppi che
frequentano le Case a mezzo di Ispettori da esso autorizzati.
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GLI ACCOMPAGNATORI
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ANDRICO GIACINTO
3477464988
BONERA FABRIZIO
0309380356 – 3397398477
BULGARI GIUSEPPE
0309380268 – 3381871780
CARAFFINI DANIELA
3381890736
FRATI MARCO
0302303748
MOMBELLI MARIA TERESA
0302303748
PE’ MASSIMO
3383658445
TONELLI SUSANNA
3478894319
ZAMPEDRI MARCO
3396651926
ZANI AGOSTINO
0309380786
ZANOLINI ANGELO
030932449
ZILETTI ALBERTO
3358071427
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Domenica 27 ottobre 2013
OTTOBRATA SOCIALE
PRANZO DELL’ESCURSIONISTA
(in località da definirsi)
I VENERDI DEL CAI – SPAZIO IMMAGINI
L’ultimo venerdi di ogni mese, alle ore 21,30, presso la sede del CAI si terrà una
proiezione di diapositive in cui i soci che lo desiderano possono illustrare le proprie
esperienze e rendere partecipi tutti della loro attività escursionistica.
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ANNOTAZIONI
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