Calendario attività 2013
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Calendario attività 2013
CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di Brescia Sottosezione di Manerbio CALENDARIO ATTIVITA’ 2013 0 INTRODUZIONE PESO DELLA CRISI E LEGGEREZZA DELLA MONTAGNA L’antinomia del peso e della leggerezza si propone con evidenza quando si affronta la domanda sul perché si va in montagna. La risposta prevalente, come emerge da una recente indagine promossa dalla nostra sezione, è quella della ricerca di un momento di evasione dal peso del quotidiano, della volontà di “staccare la spina” per interrompere i legami e sottrarsi agli obblighi che il tempo produttivo impone. I più interpretano questa come la ricerca di un momento di vacanza, di un “tempo del vuoto” da interporre alla linearità del ritmo e degli appuntamenti della vita ordinaria. La vacanza dovrebbe essere intesa come momento da dedicare all’otium (in contrapposizione al negotium) e non come momento di vuoto (vacuum donde il termine vacanza). L’otium, quindi, può anche essere un tempo di pregnanza. Penso che in luogo del termine vacanza sarebbe da usarsi il termine leggerezza così come Italo Calvino lo suggerisce nelle sue Lezioni Americane: leggerezza come reazione al peso del vivere. Il nostro andare in montagna potrebbe allora essere inteso come un tempo di ricerca di una rigenerante leggerezza. Agostino mi aiuta a capire che la leggerezza più o meno consapevolmente ricercata è quella forma di levità che si avvale della veritas, in opposizione alla vanitas. La verità è garanzia di pregnanza. Verità è ciò che è essenziale e la leggerezza che ne deriva è quella che sfronda la vita dal superfluo, che va direttamente al centro di ciò che è realmente importante, che non evita le domande ma anzi se le pone, alla ricerca di risposte che inducano a pensare alto e a cercare in alto. Non esistono paradigma e metafora migliori di tutto questo se non la pratica di una montagna che sia improntata all’umiltà, alla fatica, che rifugga l’esteriorità e si renda indipendente dal rapporto di prestazione e che individui nella ricerca dell’altrove la dimensione di un tempo rigenerante. Già nel termine “escursione” (ex-currere) è implicita la volontà di “correre fuori”, di uscire dai confini di una materialità omologante per aprirsi non solo a nuove relazioni umane ma anche alla ricerca di una dimensione dell’altrove inteso come capacità di ritrovare luoghi nella loro identità e nel loro significato storico. L’esperienza della escursione diviene in questo modo metafora della intelligenza creativa (intus-legere), di quel leggere dentro che l’osservazione degli elementi esteriori ci suggerisce. Nell’invito di Heidegger “affinché il nostro incedere non sia antropocentrico e ottuso accanto al mistero degli enti senza notarlo”, colgo l’aspetto di una leggerezza come incontro rinnovato con la natura, con la sua bellezza ed i suoi silenzi, con il suo rivelare, a volte, i desideri più profondi. L’esperienza della montagna intesa come leggerezza – allora – non può essere confusa con un tempo di vacanza. L’esperienza della leggerezza è un ritorno a noi stessi, a legami che rendono bella la vita e degna di essere vissuta. Nelle parole di Messner secondo il quale “le montagne da spostare sono quelle dentro di noi” è implicito l’invito ad una leggerezza che non significa tanto cambiare luogo, quanto cambiare “dentro”, purificando il nostro modo di vedere le cose e modificare la nostra visione del mondo. Concluderei ancora con le parole di Italo Calvino: “Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica…”. Fabrizio Bonera 1 LEGENDA DEI SIMBOLI F = Facile – Percorso non lungo su mulattiera o comodi sentieri, con assenza di difficoltà, adatto a tutte le persone, anche bambini, che non richiede equipaggiamento particolare. T/F = Turistico/Facile – Percorso analogo al precedente che comprende particolari elementi di interesse turistico. E = Escursionistico – Percorso che si svolge su terreni segnalati, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario, privi di difficoltà tecniche e senza particolari problemi di orientamento. Si sviluppa a volte su terreni aperti senza sentieri, ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Richiede equipaggiamento adatto per camminate su sentiero. EE = Escursionisti esperti – Si svolge su sentieri segnalati o anche privi di segnaletica ma che implicano la capacità di muoversi su terreni particolari. Terreno impervio o infido (pendii ripidi e/o scivolosi), terreno vario anche a quote elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento), tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche. Rimangono esclusi i percorsi su ghiacciai. Necessita esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro ed assenza di vertigini; capacità di orientamento; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. EEA = Escursionisti Esperti con attrezzature – Come il precedente ma si svolge su percorsi che possono necessitare di attrezzature adatte al superamento di ostacoli o che prevede la presenza di tratti ferrati. A = Alpinistico – Le vie hanno caratteristiche prettamente alpinistiche. Richiedono ottima preparazione tecnica e capacità di affrontare la montagna. Necessario il bagaglio di attrezzature che permettono anche la traversata di ghiacciai o il superamento di pareti di roccia. AS = dotazione di autosufficienza – Qualifica escursioni di qualsiasi tipo di difficoltà in cui sia previsto un bivacco notturno in rifugi non gestiti e/o tenda. + = questo simbolo si riferisce alla valutazione soggettiva del capogita ed equivale grosso modo allo sforzo fisico necessario per superare un dislivello di 300 metri. DIFFICOLTA’ SCIALPINISTICHE MS = Itinerario per sciatore medio (che padroneggia pendii aperti di pendenza moderata). BS = Itinerario per buon sciatore (che è in grado di curvare ed arrestarsi in breve spazio e nel punto voluto, su pendii inclinati fino a 30°, anche in co ndizione di neve difficili). OS = Itinerario per ottimo sciatore (che ha una ottima padronanza dello sci anche su terreno molto ripido, con tratti esposti e passaggi obbligati). 2 RACCHETTE DA NEVE 13 gennaio 2013 CASPOBLES (proposta CAI Manerbio e ANA Vallecamonica sez. Vione). Iscrizione obbligatoria. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria CAI Manerbio. 20 GENNAIO 2013 MONTE VALEGINO (BG). (proposta Maria Teresa Mombelli e Marco Frati) Partenza da Manerbio ore 7.00 (piazza Falcone). Escursione di difficoltà MS con metri 1000 di dislivello e tempo di percorrenza di ore 3.00. (solo salita). OBBLIGATORIA ATTREZZATURA DI SICUREZZA. 27 GENNAIO 2013. PASSO DI SAN PELLEGRINO. (Giacinto Andrico) Partenza da Manerbio ore 7.00 (Piazza Falcone). Escursione di media difficoltà con metri 890 di dislivello e tempo di percorrenza di ore 5.00. OBBLIGATORIA ATTREZZATURA DI SICUREZZA. 9 FEBBRAIO 2013 BUSONI DI MONTE BORGHETTO E MONTE BORGHETTO (VR) (Massimo Pè). Convivio di inizio anno Partenza da Manerbio ore 14,30 (Piazza Falcone). Escursione facile con dislivello di metri 300. Percorso in parte notturno con cena alla Sega di Ala. Numero chiuso con iscrizione obbligatoria e precedenza soci CAI. 24 FEBBRAIO 2013. VAL GELADA – BOCCHETTA DEI TRE SASSI ((TN) (Maria Teresa Mombelli e Marco Frati). Partenza da Manerbio ore 6.00 (Piazza Falcone). Escursione di difficoltà MS con dislivello di metri 980 e percorrenza di circa 3 ore (solo per la salita). OBBLIGATORIA ATTRAZZATURADI SICUREZZA. 09/10 MARZO 2013 RIFUGIO FANES – MONTE CASTELLO (proposta Marco Frati e Maria Teresa Mombelli). – Iscrizione obbligatoria con pernottamento in rifugio. Difficoltà BS con dislivello di metri 520 il primo giorno e 1000 il secondo giorno. Informazioni su orari ed organizzazione presso la Segreteria. OBBLIGATORIA ATTREZZATURA DI SICUREZZA. Per attrezzatura di sicurezza si intendono ARVA, pala e sonda e la dimostrata capacità di utilizzo della medesima. Gli itinerari possono essere variati in funzione delle condizioni di innevamento ************************ 3 CAMMINI DI CULTURA ALLA SCOPERTA DEL RAPPORTO UOMO E TERRITORIO NELLE TERRE DELLA BASSA Sulla scorta del successo delle passate edizioni anche per quest’anno si propongono i minitrekking mirati alla scoperta delle caratteristiche del nostro territorio. Il rapporto Uomo/Territorio viene esplicitato sulla base della conoscenza delle dimore storiche attraverso la lettura della loro storia nel contesto del quadro più generale delle vicende storiche ed umane della bassa pianura. I luoghi vengono raggiunti rigorosamente a piedi secondo le istruzioni che la Segreteria fornirà di volta in volta. Tutte le iniziative sono guidate. Con l’ultima, punto di approdo di un percorso iniziato con il trekking urbano di Pisogne, ci si propone un momento conviviale di mezza estate come conclusione dell’intera esperienza. La partenza, per tutte e quattro le camminate, è prevista alle ore 14.00 in Piazza Falcone salvo diversa disposizione del coordinatore. La durata è di circa tre ore. Necessaria la prenotazione presso la sede entro il venerdi precedente. La dura è di 3 ore circa. 1 – Sabato 6 aprile 2013. LE DIMORE MANERBIESI. (Coordinatore Maurizio Cavaciocchi) 2 - Sabato 27 aprile 2013 PER CONOSCERE PRALBOINO (Coordinatore Mara Flandina) 3 – Sabato 18 maggio 2013 LE DIMORE DI VEROLANUOVA (Coordinatore Baldassarre Monfardini) 4 – Sabato 8 giugno 2013 . IL ROMANINO AD ASOLA. Convivium di mezza estate (Coord. Niucci Pedroni) 4 CIRCUITO BABY CAI Con il termine CIRCUITO BABY CAI abbiamo pensato di introdurre una serie di iniziative per bambini il cui intento è quello di avvicinare alla montagna le giovanissime generazioni mediante un approccio soft centrato sugli aspetti ludici e della scoperta. Il circuito si articola in tre esperienze elettivamente riservate ai ragazzi e si completa con una serie di escursioni previste dal calendario escursionistico in cui si ravvisa la possibilità di una partecipazione di giovani soci. I criteri di individuazione della seconda componente sono centrati sulla fattibilità fisica, sui centri di interesse e sulla possibilità di interagire con l’ambiente. Tutte le escursioni sono condotte dagli accompagnatori del CAI. SABATO 13 APRILE 2013 Alla scoperta del bosco di pianura: Parco delle Vincellate. Ritrovo e partenza da Manerbio ore 14.00 – Piazza Falcone SABATO 4 MAGGIO 2013 Giochi di arrampicata. Palestra di arrampicata Virle Ritrovo e partenza da Manerbio ore 14.00 – Piazza Falcone SABATO 25 MAGGIO 2013 Profumi di primavera alla grotta della Spolverina – Monte Maddalena. Ritrovo e partenza da Manerbio ore 14.00- Piazza Falcone. GRUPPO ESCURSIONI: DOMENICA 3 MARZO 2013 Valledrane (vedi calendario escursioni) DOMENICA 24 MARZO 2013 Un colle a guisa di monte (vedi calendario escursioni) DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 Il Sentiero dei Castellani (vedi calendario escursioni) Ogni tappa del circuito prevede l’acquisizione di un bollino da applicare sull’apposito libretto dell’escursionista giovane. 5 DOMENICA 3 FEBBRAIO 2013 BASSA VIA DEL GARDA Da Gargnano a Piovere “Viandante, non c’è via. Si fa via con l’andare” Antonio Machado Partenza da Manerbio: ore 8.00 – Piazza Falcone. Partenza per escursione: Gargnano (BS) Dislivello: metri 400 circa Tempo di percorrenza: ore 4.00 (andata e ritorno) . Difficoltà: T/F (circuito Baby CAI) Impegno fisico: ++ Coordinatore. Angelo Zanolini Iscrizioni in sede entro il 1.02.2013 ITINERARIO: Gargnano – Muslone (m 460) – Piovere (m 417) . La bellezza di un luogo può essere per ognuno diversa. C’è una bellezza estetica, colta di primo acchito anche o soprattutto dagli occhi del forestiero, che hanno talvolta la capacità di vedere aspetti non più accessibili, per eccessiva consuetudine ai nativi. C’è una bellezza, al contrario, fatta di affezione, di lunga convivenza, fondata sulla dimestichezza, sul radicamento e i ricordi; un sentimento spesso più dolente perché ogni alterazione diventa uno stravolgimento rispetto ai paesaggi impressi nella memoria. E c’è anche un sentimento intermedio, di un luogo originario caro, via via riscoperto nel tempo: grazie alla frequentazione, ai legami con gli amici, ai significati interiori. In questo si può riassumere il Garda di Roberto Montagnoli a cui la Bassa Via è dedicata. Quella che viene proposta è la terza tappa di questo lungo cammino che conduce da Salò a Limone. Essa permette di entrare in contatto con la straordinaria varietà di paesaggi che caratterizza il territorio oltre a toccare i piccoli borghi di mezza montagna che si affacciano come balconi su panorami invidiabili e che accolgono i visitatori con il loro intramontabile fascino. 6 DOMENICA 3 marzo 2013 VALLEDRANE Un panoramico anello sul lago d’Idro “Il buono cammina senza orma e traccia” Tao Tè Ching Partenza da Manerbio: ore 8.30 – Piazza Falcone. Partenza per escursione: Idro (BS) Dislivello: metri 500 Tempo di percorrenza: h 3,30 Difficoltà: E/F (circuito Baby CAI) Impegno fisico: ++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizioni in sede entro il 4 marzo 2011 ITINERARIO: Pieve d’Idro (m 375) – La Sesa (m 641) – Forte di Valledrane (m 831) – Bivio (m 707) – La Cocca (m 450) – F.li Trivellane (m 450) – Pieve d’Idro. La rete dei sentieri dell’Eridio riserva sorprese inaspettate sia per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici che quelli antropici. In questa escursione il connubio fra i due aspetti appare evidente, soprattutto di quanto il paesaggio possa essere funzionale alle esigenze dell’uomo. L’orgogliosa forza dei tempi medioevali e ancor prima di quelli romani, ha dotato la Valle Sabbia di uno strategico intreccio di costruzioni difensive, modificate e ampliate con il trasformarsi stesso delle tecniche militari. In particolare i monti circostanti l’Eridio hanno sempre avuto importanza decisiva per il controllo del fondovalle. In questo contesto si inserisce il Forte di Valledrane, edificato in una località antichissima che prende il nome dei suoi originari abitanti: gli Edrani. Forse già in previsione di una difesa dei propri confini, nel maggio del 1908 il governo italiano cominciò a costruire forti sui monti di Treviso Bresciano e Vagolino, in appoggio alla Rocca d’Anfo e proprio il Forte di Valledrane, dalla sua posizione privilegiata, presiedeva il confine con batterie di artiglieria. Dopo la Prima Guerra Mondiale la fortezza ha perso la sua funzione ed è caduta in abbandono. Rimane comunque un ragguardevole esempio di architettura militare. 7 DOMENICA 17 MARZO 2013 ORRIDO DI GALAVESA Un percorso nella pietra per amanti del brivido Vero è che ‘s la proda mi trovai de la valle d’abisso dolorosa Che ‘ntrono accoglie d’infiniti guai. Oscura e profonda era e nebulosa Tanto che, per ficcar lo viso a fondo, io non vi discernea alcuna cosa. “Or discendiam qua giù nel cieco mondo” Cominciò il poeta tutto smorto. “Io sarò primo, e tu sarai secondo” Dante Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione : Erve (frazione di Calolziocorte/Lecco) Dislivello: metri 200 Difficoltà: EEA (con obbligo di attrezzatura) Tempo di percorrenza: ore 5.00 (anello completo) Impegno fisico:++++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione in sede entro il 15 marzo 2013 Il superamento dello stretto determina un allargamento dell’esperienza e disserra l’anima. Da qui il simbolo della porta stretta come superamento dell’angustia (strettezza) da cui deriva l’angoscia intesa come ostacolo. Il superamento dell’angoscia è una vittoria su ciò che, stretto, ci ostacola. In fondo vi è celata l’aspirazione ad uscire ad un mondo nuovo, ad un livello di esistenza più alto che ci separi nettamente da quanto abbiamo lasciato dietro alle spalle. A breve distanza da Bergamo, poco oltre il confine con il lecchese, salendo verso Erve, si può ammirare il profondo e straordinario orrido che il torrente Galavesa ha scavato con impeto per milioni di anni. Una storia antica che si legge nelle venature della roccia ed una più recente, quella di una “via cavata tortuosamente a scalpello nel fianco di una ripida rupe di nuda pietra, paurosa a vedere…” L’itinerario è una autentica sorpresa, come si passasse tutto d’un tratto dal paradiso all’inferno, un girone dantesco che offre scenari mozzafiato e vertiginosi, con le sue pareti verticali ed il fondo invisibile. Uno straordinario canyon che fa rabbrividire anche gli animi più temerari per la sua grandiosa altezza e che affascina ed inquieta chiunque lo ammiri. 8 DOMENICA 24 marzo 2013 UN COLLE A GUISA DI MONTE Il Monte Orfano: la porta di Franciacorta Partenza da Manerbio: ore 8,30 – Piazza Falcone. Partenza per escursione: Coccaglio (BS) Dislivello: metri 350. Tempo di percorrenza: 3.00 . Difficoltà: T/F (circuito Baby CAI) Impegno fisico: ++ Coordinatore: Giuseppe Bulgari Iscrizione in sede entro il 23 marzo 2013 Come dice il nome stesso, il Monte Orfano è un rilievo collinare che sorge isolato sulla pianura padana nel territorio dei comuni di Rovato, Coccaglio, Cologne ed Erbusco. Certo chiamarlo monte sembra un poco eccessivo, vista l’altitudine raggiunta in termini assoluti (m 452 sul mare) e relativi (poco più di 250 metri rispetto alla pianura circostante). Eppure percorrendo il sentiero di cresta la sensazione non è quella di camminare su una collinetta. La sua origine è molto remota e si pensa che sia il più antico e interessante affioramento della pianura. Studi recenti hanno anche individuato un particolare tipo di terreno che sembra esistere solo su questa collina. La vegetazione è diversa a seconda del versante: in quello rivolto a nord, meno sfruttato per via delle correnti fredde e umide del lago d’Iseo, è più spontanea, mentre in quello meridionale è stata modificata dalle coltivazioni, tra cui la vite, per cui vi sono ampi spazi coltivati ed erbosi. Il monte è luogo adatto per compiere escursioni brevi o passeggiate. Giunti in cima si può ammirare tutto il panorama delle colline della Franciacorta e della pianura padana, con la città di Brescia e, nelle giornate di particolare limpidezza, l’inizio della catena appenninica. 9 Lunedi 1 aprile 2013 LA FORRA LEONARDESCA Un itinerario fra storia e natura “Nessun effetto è in natura senza ragione: intendi la ragione e non ti abbisognerà l’esperienza” Leonardo da Vinci Partenza da Manerbio: ore 8.00 – Piazza Falcone. Partenza per escursione: Paterno d’Adda (MI) Tempo di percorrenza: ore 6.00 Dislivello: trascurabile . Difficoltà: T/F Impegno fisico ++ Coordinatori: Fabrizio Bonera Iscrizione in sede entro il 29 marzo 2013 Le acque dell’Adda scorrono lentamente lambendo verdi sponde e canneti fin sotto la grande arcata in ferro del celebre ponte di San Michele, a Paderno. Poi il fiume si nasconde sempre più in una profonda valle scavata nel corso dei secoli, tra balze, dirupi e speroni rocciosi che danno luogo a spumeggianti rapide. Qui la storia del fiume è profondamente legata a quella di Leonardo da Vinci. La sua testimonianza più sorprendente e pittoresca è forse il celebre traghetto che collega le sponde di Villa d’Adda e Imbersago; ma il suo legame con questo fiume è in particolar modo dimostrato dal sistema di canali artificiali che affiancano il corso del fiume dall’area dell’attuale ponte di Paderno fino al territorio milanese. Particolarmente interessante il percorso del Naviglio di Paterno che corre parallelo all’impervia forra scavata e modellata dalle acque dell’Adda nel corso dei millenni e che ha inizio proprio in corrispondenza del maestoso ponte in ferro di San Michele. 10 DOMENICA 7 aprile 2013 IL PERCORSO DELLE CAVRE Agli Scaloni della Valle del Sarca “Solamente l’andar soli, nel silenzio, senza bagaglio, permette davvero di entrare nella natura selvaggia; Tutti gli altri viaggi non sono altro che polvere, hotel, bagagli e chiacchiere” John Muir Partenza da Manerbio : ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Ceniga (TN) Dislivello : metri 650 Tempo di percorrenza: ore 5,30 Difficoltà: EE Impegno fisico: +++ Coordinatore : Angelo Zanolini Iscrizione obbligatoria entro il 18 marzo 2011 Il sentiero degli Scaloni venne realizzato nella prima decade del secolo scorso dall’esercito asburgico come si evince da una incisione ancora oggi visibile nella roccia. E’ un percorso storico di grande valore escursionistico che si sviluppa in un contesto ambientale unico ed incontaminato. L’itinerario prende le mosse da Cengia nei pressi del suggestivo Ponte Romano e supera le suggestive Coste dell’Anglone grazie a suggestive scale sospese e ad alcuni passaggi scavati nella roccia, attraversa i boschi soprastanti fino a raggiungere Drò. La salita lungo le falesie delle Coste dell’Anglone è assistita da buone passerelle e da cavi di acciaio. Il sentiero non presenta tratti esposti e pericolosi tuttavia, per i meno preparati, è possibile assicurarsi con adeguata attrezzatura da ferrata. L’itinerario di ritorno è conosciuto anche come Sentiero delle Cavre in quanto nel tratto di percorso compreso fra i Lastoni ed il Dos Tondo si passa per i caratteristici cavalletti usati un tempo per il trasporto del legname e materiale da valle a monte e viceversa 11 Domenica 14 aprile 2013 I SETTE CASTELLI GAZZOLESI “Ma forte e felice io cammino per la strada aperta” Walt Whitman Partenza da Manerbio: ore 8,00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Gazzola (PC) Dislivello: Trascurabile Tempo di percorrenza: ore 4.00 Difficoltà T/F Impegno fisico ++ Coordinatore: Marco Zampedri Iscrizione in sede entro il 12 aprile 2013 La storia dei Sette Castelli di Gazzola (rispettivamente Rivalta, Lisignano, Ponticello; Rezzanello, Momeliano. Gazzola e Tuna) si sviluppa lungo una serie di stradicciole sterrate che si snodano nella bella campagna della basse valle del Trebbia, nella zona pedemontana e collinare del piacentino. E’ una storia che parla di guelfi e ghibellini e se ricondotta più lontano giunge alla battaglia del Trebbia fra Romani e Cartaginesi. L’itinerario è però una esaltazione del camminare, come atto fondamentalmente umano, le cui ricadute sono molteplici. In questa occasione vorremmo esaltare l’attitudine al cammino come ricerca dell’etica, un modo per celebrare quella particolare attitudine che il cammino ha per aprire noi stessi al mondo senza l’interposizione di barriere ma in grado di ristabilire relazioni e collegamenti fra i propri passi, il contesto naturale e il contesto umano. Grande concessione alla dimensione dell’aperto in cui inscrivere le nostre azioni ed in cui il nostro cammino possa trovare utili punti di approdo per migliorare la conoscenza di noi stessi e dell’altro. 12 Domenica 21 aprile 2013 DA CAPO DI PONTE AL RIFUGIO DE MARIE Un itinerario di fondovalle trampolino di ulteriori ascese “Ponimi in alto su una rupe, in pace, poiché sei Tu il mio rifugio” Salmo 61 Partenza da Manerbio – ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Capo di Ponte (BS) Dislivello: metri 1030 Tempo di percorrenza ore 4.00 (solo salita) Difficoltà E Impegno fisico ++++ Coordinatore: Giuseppe Bulgari Iscrizione in sede entro il 19 aprile 2013 Questo itinerario costituisce la prima tappa del “Trekking delle Chiesette Alpine”, una via che percorre da occidente a oriente l’intera provincia di Brescia, attraverso la parte meridionale del gruppo dell’Adamello, le Prealpi della Val Sabbia, i monti del Lago di Garda. Congiunge idealmente 100 chiesette, cappelle votive, croci disseminate lungo il tragitto. Esso è dedicato a Monsignor Giovanni Antonioli, sacerdote nativo di Monno e per lungo tempo parroco di Ponte di Legno. In trekking delle Chiesette Alpine è stato inserito come “variante bassa” nel lungo tracciato del Sentiero Italia, uno dei più lunghi trekking al mondo, che corre dalla Sardegna a Trieste. L’interesse di questa tappa risiede soprattutto, nella parte iniziale, nella ricca serie di rocce recanti incisioni neolitiche della civiltà camusa. Si incontrano poi, a testimonianza della spiritualità del percorso, due cappelle votive (una dedicata alla Madonna del Rosario) e l’altra prossima al Rifugio De Marie, meta di questa escursione, posto alla base della conca del Volano, sormontato dall’anfiteatro granitico del Tredenus. 13 Domenica 28 aprile 2013 CORNA CAMOSCERA E MONTE FOLDONE Un sentiero fortemente desiderato “perché questo desiderare non è che una parola La quale implica moltissime cose” Petrarca Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Cavaglia di Brembilla (BG) Dislivello: metri 540 al Monte Coren e 700 al monte Foldone Difficoltà EEA/E Impegno fisico +++ Tempo di percorrenza: ore 5.00. Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione obbligatoria in sede entro il 22 aprile 2011 Ci vuole un cammino graduale per il vertice del Coren. La gradualità del camminare montano ci avvicina lentamente alle nudità della roccia e metaforicamente educa alla vita. Passo dopo passo e pensiero dopo pensiero ci fortifica al senso della vita, rivelando di volta in volta gli aspetti sublimi e colorati e ci conduce esperienza dopo esperienza all’imprevisto e all’imprevedibile, alla prova estrema e all’ultimo passo. Perché che cosa è il camminare montano se non un esperire continuo come lo svolgersi della nastro della vita di un uomo? I 1396 metri della Corna Camoscera, anche se di modesta elevazione, consentono un ampio panorama sulla val Brembilla ed i suoi monti. A dire il vero il termine Corna Camoscera spetterebbe solo al versante di monte che, con percorso diversificato, sale alla vetta, La vetta è indicata come Monte Coren. In ogni caso, i due appellativi, Coren e Corna, con il concorso dell’immagine dell’ungulato, contrassegnano una struttura rocciosa fatta di roccia e pinnacoli che si distingue dalle due cime più blasonate che le fanno da corona, il Castello della Regina e il Monte Foldone. La salita al Monte Coren avviene a mezzo di un percorso attrezzato, la Ferrata della Madonnina del Monte Coren, che non presenta particolari difficoltà e che può essere percorsa quasi tutto l’anno e quindi si prospetta anche come itinerario per principianti. Chi volesse evitare il tratto attrezzato può percorrere la via normale e raggiungere una forcelletta dove sbuca la ferrata e proseguire poi, con difficoltà escursionistica, l’evidente sentiero che conduce alla tozza vetta del Monte Foldone. 14 DOMENICA 5 maggio 2013 VALLE DI ERA – SENTIERO DEL FIUME – ANELLO RONGIO “Colui che dei suoi organi di pietra Comprende la natura segreta E discende instancabilmente Fino al suo laboratorio profondo” Novalis Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Mandello al Lario (Lecco) Dislivello: metri 740 Difficoltà: EE Tempo di percorrenza:ore 5.00 Impegno fisico :++++ Coordinatore: Marco Zampedri, Fabrizio Bonera Iscrizione in sede entro il 4 maggio 2013 Non si pensa mai che la discesa sia altrettanto importante quanto la ascesa. Infatti non si dà cammino ascensivo senza che vi sia un corrispettivo di discesa. Se la conquista della vetta rappresenta la conquista di un panorama dell’essere, essa non esaurisce un panorama di conoscenza perché necessita di una precedente discesa. Dante ce lo spiega bene. La discesa nelle viscere della terra rivela la carta di identità degli individui nella loro relazione con ciò che li costituisce come tali. Penetrando nella Terra giungiamo alla essenza interna che ci era nascosta. La discesa nelle forre è come una esplorazione non solo delle viscere della terra ove germogliano tutti i semi, ma anche una esplorazione delle viscere del tempo, le stesse viscere dell’esistenza poiché le rocce, i fossili, i corrugamenti ci parlano dell’epoca delle origini in cui ogni germe sonnecchiava ancora, avviluppato in sé stesso, prima che la natura si frammentasse in esistenze particolari. E’ un atto di svelamento quello che cerchiamo: scendere per scrutare al fine di svelare l’elemento che ci permetterà di costruire strade ascensive verso vette dalle quali potremo consapevolmente dominarci. 15 DOMENICA 12 maggio 2013 LA PERCEZIONE DEL BELLO IN NATURA Conversazione in quota tra le “coldère” della Val d’Ancogno Partenza da Manerbio: ore 7.00 Piazza Falcone Partenza per escursione Tempo di percorrenza: ore 6.00 Dislivello. m 800 Difficoltà: E/EE Impegno fisico: +++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione in sede entro il 10 maggio 2013 “Il bello è una manifestazione di arcane leggi della natura Che senza l’apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate” Goethe “La bellezza educa sempre, sia essa intesa nel valore del bello e del buono di Platone, sia come claritas tomistica o coincidenza di verità singolare che non rinuncia all’universale di kantiana memoria sia come coincidenza di visibile e di invisibile e di finito ed infinito” (Fabrizio Bonera) Vuole la tradizione che in questa valle, chiusa fra maestose rocce e aspramente selvaggia, venissero confinate le persone indemoniate; qui non si ode il suono delle campane, ma piuttosto strani rumori e sospiri emessi dal demonio. Eppure, nonostante la natura impervia e quasi infernale del luogo, percorrendo il sentiero che si inerpica dal fondovalle fin verso le ultime rocce, quasi a toccare il cielo, si possono scorgere dei veri e propri angoli di paradiso. Forre, cascate, splendide marmitte. Nel nome della valle si legge l’assonanza con il latino congius, affine a concha, termini anticamente attribuiti a piccoli vasi e barili, a nicchie marine, a conche e bacini. Impervia e inospitale, selvaggia e affascinante. Una valle caratterizzata da curiosi e straordinari fenomeni erosivi e carsici, da un canyon maestoso e da stupende marmitte dei giganti, nonché regno indisturbato di alcune specie rare, come la Primula albenensis. Un vero e proprio angolo di paradiso, ritenuto uno fra gli ultimi santuari naturalistici più belli e intatti delle Orobie. 16 DOMENICA 19 MAGGIO 2013 CIMA CASÈT (1748 m) Alla ricerca della Saxifraga Tombeanensis Partenza da Manerbio: ore 7,00 – piazza Falcone Partenza per escursione: val di Maria – Pieve di Ledro Dislivello: 1100 m circa Tempo di percorrenza: 3,00 ore circa per la salita Difficoltà: EE Impegno fisico: ++++ Coordinatori: Maria Teresa Mombelli e Marco Frati (347/6972953) Itinerario: Pieve di Ledro (820 m) – San Martino (1228 m) – monte Corno (1730 m) – cima Casèt (1748 m) – bocca Casèt (1603 m) – San Martino – Pieve di Ledro La cima di Casèt si trova nel gruppo del monte Tremalzo, a sud del lago di Ledro. E’ una montagna ingiustamente poco conosciuta nonostante offra molteplici motivi di interesse sia storici, che ambientali, che paesaggistici. Nel periodo della Grande guerra il crinale che collega la cima di Casèt al monte Corno era utilizzato dalle truppe italiane come osservatorio, data la sua posizione dominante rispetto alla linea del fronte austriaco che dal lago di Garda arrivava fino alle cime dell'Adamello. Si tratta inoltre di un ambiente ricco di specie endemiche, tra le quali anche la Saxifraga Tombeanensis che, con un po’ di fortuna, si potrà trovare lungo il tratto di escursione che percorre la Cresta di Casèt. L’itinerario proposto è un giro ad anello che va alla scoperta di questa montagna percorrendo, inoltre, il sentiero “Mora-Pellegrini”, con brevi e facili tratti attrezzati. Inizialmente si percorrerà la mulattiera che conduce alla Santella di San Martino, piccolo edificio costruito in una radura erbosa con bella posizione panoramica. Quindi l’itinerario percorre un sentiero più ripido fino ad arrivare alla cima del monte Corno. Inizia qui il sentiero “Mora-Pellegrini” che, alternando tratti esposti ad altri caratterizzati dalla presenza di particolari formazioni rocciose, porta sulla cima Casèt e quindi scende alla bocca Casèt. Dal passo il ritorno si effettuerà per un sentiero che, con ampio giro, arriva senza difficoltà alla Santella di San Martino. 17 Domenica 26 maggio 2012 MONTAGNE DI ROCCE E DI LUCE Ascesa al Monte Carone Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Passo Nota (m 1208) Difficoltà: E Dislivello: metri 413 Tempo di percorrenza: ore 5.00 Impegno fisico: ++ Coordinatore: Marco Zampedri Iscrizione entro il 24 maggio 2013 La luce è l’elemento essenziale di questa escursione. Investita dalla luce del mattino, l’Alto Garda Bresciano presenta tutta la sua complessa morfologia che rivela anche il susseguirsi di microclimi che determinano ambienti e paesaggi diversificati. Possiamo immaginare la successione di tre livelli: dalla atmosfera tipicamente lacustre delle onde che si frangono contro le complesse falesie precipiti nel blu cobalto delle acque, al paesaggio mediterraneo dell’altopiano terrazzato. Chiuso a occidente da una linea di severe montagne rocciose dalle caratteristiche essenzialmente alpine. Il tutto dominato dalla volta celeste che, nelle limpide giornate autunnali e primaverili si tinge dello stesso colore delle acque del lago. Il punto culminante di queste severe montagne è il Monte Carone con i suoi 1621 metri che domina con il suo becco caratteristico la testata della Valle del Singol. Sui suoi fianchi si leggono le storie di coloro che ne hanno segnato i sentieri, storie di uomini, ma anche la antichissima storie rivelata dalle contorte pieghe delle sue rocce. Anche se il paesaggio appare impervio e severo c’è comunque di che bearsi, godendo di angoli più che suggestivi che offrono all’occhio scorci di rara bellezza. 18 Domenica 2 giugno 2012 Nel magico paesaggio della valle “tribolata” LA CIAPA LISCIA (m 1592) Tra evocazioni di improbabili “VELINE” e rocce vere “ciò che è a monte delle forme visibili si chiama Tao, ciò che è a valle delle forme visibili si chiama Cosa” I Ching Partenza da Manerbio: ore 7.00 Piazza Falcone Partenza per escursione: Passo della Crociglia (PC) Dislivello: metri 347 Tempo di percorrenza: ore 4.00 Difficoltà: EE (tratti esposti in cresta) Impegno fisico: +++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizioni in sede entro il 31 maggio 2013 Il tipico paesaggio dell’Alta Val Nure e della Val d’Aveto, dominato da imponenti affioramenti rocciosi ofiolitici che assumono spesso forme stravaganti, si manifesta qui con aspetti unici nel loro genere. La grande faglia della Ciapa Liscia, il cui nome è evocatore di accattivanti curvature anatomiche, ha creato una imponente superficie rocciosa levigata, quasi a strapiombo, che emerge dalle estese faggete dei versanti che vanno diradandosi man mano si avvicinano ai crinali. L’importanza naturalistica che riveste quest’area è notevole. Oltre alle emergenze geologiche questo settore dell’Appennino è particolarmente ricco di flora protetta e rara: qui si trova l’unica stazione regionale di Primula marginata. Gli interessi naturalistici si embricato con le vicende che hanno interessato questa zona: importanza storica ebbe il Passo della Crociclia in epoca preromana, romana e longobarda per passare alle vicende che videro opposti i Malaspina del Ducato di Parma e Piacenza ai Doria di Genova. Per quanto il dislivello complessivo sia contenuto e sia determinato soprattutto da saliscendi, è necessario sottolineare la presenza di alcuni passaggi esposti lungo il crinale della Ciapa Liscia che meritano un comportamento di particolare attenzione. 19 Domenica 9 giugno 2013 RIFUGIO RINO OLMO (m 1819) Partenza da Manerbio : ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Valzurio (BG) Dislivello: metri 1006 Tempo di percorrenza: ore 5,30 (escursione completa) Difficoltà: E Impegno fisico ++++ Coordinatore: Giacinto Andrico Iscrizione in sede entro il 7 giugno 2013 ITINERARIO. Valzurio (m 813) – Contrada Spinelli (m 949) – Stalle del Moschel (m 1245) – Inizio segnavia 320 (m 1390) – Malga Bruseda (m 1498) – Rifugio Olmo (m1819) Il Rifugio Rino Olmo è posizionato fra le Creste di Valzurio e il Pizzo Olone, ai piedi delle verticali pareti della Presolana di Castione. E’ stato ricavato all’inizio degli anni Novanta dalla Malga Olone con notevole impegno lavorativo ed economico da parte dei soci della Sezione CAI di Clusone. Questi lo hanno voluto dedicare alla memoria del loro capo carismatico Rino Olmo, figura che si inserisce come forza coesiva nella storia del CAI e del Soccorso Alpino, fautore dell’intento di far conoscere la montagna, la sua forza inebriante, vitale e morale, di trovarsi, incontrarsi e divertirsi insieme. La sua posizione è di tutto rispetto e permette la completa visualizzazione sul dolomitico versante sud della Presolana. L’ambiente, per quanto geograficamente appartenente alle Prealpi, è tipicamente alpino e dominato dalla roccia calcarea donde anche una particolare ricchezza della flora dei suoli basici. Numerosi e diversificati sono gli accessi al rifugio. E’ buona base di appoggio per salite e traversate della presolana, delle Creste di Valzurio e di Bares. 20 Domenica 16 giugno 2013 SENTIERI RITROVATI Monte Brealone (m 2141) e Pietra di Rasoio (m 2107) per la via delle Cornelle “Quando l’uomo si accorge del suo essere se stesso come principio originario, gli viene subito manifesta la sua fragilità, per l’impossibilità di portare a compimento la realizzazione di questo essere se stesso” Karl Jaspers Partenza da Manerbio: ore 7.00 –Piazza Falcone Partenza per escursione: Gaver (BS) Difficoltà: E Dislivello: metri 600 Tempo di percorrenza: ore 6.00 Impegno fisico: +++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione entro il 14 giugno 2013 Non contano gli anni che sono trascorsi dall’aver percorso un sentiero. Conta invece quello che resta ancora da scoprire e che non si conosce completamente. La formazione dell’uomo si adempio entro una dimensione finita, essa non è lineare, non è un labirinto come quello di Creta e nemmeno la scala ad un Paradiso con rechi una impronta mistica. E’ un sentiero tortuoso, fatto di volte e tornanti con tappe per prendere fiato. Ad ogni tappa si marca la accettazione di ciò che non conosciamo o che non abbiamo ancora visto ed ogni inizio è il riaccendersi di un desiderio. La conoscenza si fa strada in ciò che è imprevisto, si mette alla prova, impara da se stessa ma consiste anche nel ripercorrere sentieri usati. Si avanza solo e sempre verso ciò che chiaro appare all’orizzonte e finché il desiderio sarà propulsore del nostro cammino la strada da percorrere sarà lungi dal ritenersi conclusa. Camminiamo preoccupandoci di lasciare qualche segno del nostro passaggio a chi ci segue, anche inconsapevolmente, magari calpestando la traccia di chi ci ha preceduto e quel cammino ha percorso non per dilettevole elezione ma per necessità, andando incontro ad altri, per incontrarsi, conoscere, fuggire, per raggiungere i confini del mondo. 21 Domenica 23 giugno 2013 TEMPO DELLA TERRA E TEMPO DELL’UOMO Lungo il Sentiero della Faraona Conversazione in quota al circolo glaciale del Coppo (m 2616) “Tutte le vostre cose hanno lor morte, sì come voi; ma celasi in alcuna che dura molto; e le vite son corte”. Dante Partenza da Manerbio: orario di partenza e modalità organizzative verranno comunicate dal coordinatore Partenza per escursione : Val Malga di Rino di Sonico (BS) . Dislivello: metri 652 (+ 300 m II° tappa) Tempo di percorrenza : ore 6.00 Difficoltà EE Impegno fisico ++++ Coordinatore: Fabrizio Bonera, Susanna Tonelli e Daniela Caraffini Iscrizione in sede entro il 17 giugno 2011 Il tempo della montagna non è il tempo della linearità aristotelica. E’ piuttosto il tempo della circolarità, il tempo ciclico il cui fine non coincide con la fine. E’ anche il tempo della concordanza perché, contrassegnato dalla lentezza, riconnette il tempo cronologico al tempo propizio affinchè le nostre azioni trovino la giusta direzione. Ma quanti sono i tempi? Che cosa è il tempo? E’ una realtà fisica o un miraggio della percezione umana? Esiste un tempo biografico, scritto nella nostra memoria e un tempo che ci sfugge, quello che si estende al fuori di noi. Ma allora la domanda è: viviamo in un universo retto da leggi che trascendono l’influenza del tempo oppure dobbiamo, al contrario, ritenerlo la quarta dimensione del cosmo? Di fronte all’immenso divario del tempo geologico che si confronta con il tempo dell’Uomo qualsiasi domanda sulla relatività di questa dimensione è perfettamente lecita. Cercheremo risposte confrontandoci nel suggestivo anfiteatro del circo glaciale del Coppo a cui conduce, con gusto d’avventura, il mitico Sentiero della Faraona. Non affannatevi a cercarlo su carte topografiche o fra i sentieri censiti. Esso nasce da una scommessa (Fabrizio) volta alla possibilità di individuazione della via e da un racconto (Susy e Daniela) in cui il metamorfismo delle rocce si confonde le metamorfosi dell’animale con la relativa deriva simbolica. 22 Domenica 30 giugno 2013 CIMA DEI LADRINAI Il regno dei campi calcarei Partenza da Manerbio: – Piazza Falcone ore 7.00 Partenza per escursione: Sommaprada di Lozio (BS) Dislivello: metri 1100. Tempo di percorrenza: ore 3.30 solo per salita; Difficoltà EE Coordinatore: Giacinto Andrico Iscrizione in sede entro il 28 giugno 2013 ITINERARIO: Sommaprada (1045) – Chiesetta di Santa Cristina (1155) – Plagne del Sale (1621) – Bivacco di Val Baione ( 2016). L’asprezza è l’elemento dominante di queste montagne, caratterizzate da lande brulle e rocciose quasi completamente prive di acque superficiali. Ne dava conferma, verso la fine dell’800, il geologo bresciano Arturo Cozzaglio in una lettera spedita all’amico alpinista Paolo Prudenzini: “A questa serie di culmini eccelsi fa riscontro al di là della valle la nostra Concarena, con una più ricca e fantastica fuga di pinnacoli, come cattedrale gotica abbagliante nel sole del mattino… quante forme strane, quanti baldi profili di quello sterile scheletro di monte! Tutto vi è rovina e precipizio… sono fesse le creste e le pendici, intaccati e solcati i culmini dalle bufere, accumulati i ruderi più grandiosi ai piedi delle balze è un vero labirinto si speroni e di crepacci”. Chi sale oggi tra le creste e le vette di questo aspro massiccio dolomitico, non potrà far altro che confermare la descrizione del bravo geologo ottocentesco. Le rocce di dolomia grigia caratterizzano il paesaggio in modo brusco mettendo a nudo la storia geologica del massiccio, una storia che ha avuto origine fra i 229 e 223 milioni di anni fa. 23 DOMENICA 7 LUGLIO 2013 TUTTI INSIEME ALLE CASE DI BLES “Il Cielo è perpetuo, la Terra durevole. Il motivo per cui Cielo e Terra possono essere perpetui e durevoli è perché essi non vivono per se stessi; perciò possono a lungo vivere” Lao Tzu Partenza da Manerbio: ore 7.00 – piazza Falcone. Punto di partenza per escursione: Canè (BS) Dislivello metri 556 Tempo di percorrenza: ore 1,40 Difficoltà E Impegno fisico: +++ Coordinatore Agostino Zani Questo è l’emblema di una giornata spesa in nome dell’amicizia, della solidarietà e soprattutto in funzione di quel senso di identità e appartenenza che ci fa dire “io sono del CAI” e che ci ricorda di volta in volta la condivisione di quei valori che, essendo valori della nostra Associazione, sono anche valori irrinunciabili della nostra vita quotidiana. E’ giusto che una volta tanto gli alpinisti e gli appassionati di montagna si fermino e si ritrovino tutti insieme per rinnovare quei vincoli di solidarietà che solo la esperienza alpina può trasmettere. E’ giusto vivere una esperienza di condivisione della vita di montagna affinchè questa non si riduca all’aspetto esclusivo di una fruizione individuale e spersonalizzante. Ogni anno quindi ci diamo appuntamento alle Case di Bles. Ci scambiamo un bicchiere, una fetta di polenta, un pezzo di formaggio, partecipi tutti insieme del paesaggio selvaggio di questa porzione di monte in cui gli elementi della natura e gli animali si trasformano nel leggendario e dove le pregnanti atmosfere di montagna vengono vissute intensamente e con passione. 24 SABATO 13 LUGLIO 2013 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 IL RIFUGIO ZAR SENNI IN VAL D’OTRO Nel cuore della cultura walser Partenza da Manerbio : ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Alagna Valsesia (VC) Dislivello: metri 550 il 1° giorno Tempo di percorrenza. Ore 2 il primo giorno Difficoltà: E Impegno fisico ++ Coordinatore: Giacinto Andrico Iscrizione in sede entro il 5 luglio 2013 Pernottamento Rifugio Zar Senni Escursione a numero chiuso con precedenza Soci CAI N.B.: Difficoltà e percorrenze per il secondo giorno verranno comunicate dal coordinatore in funzione delle scelte escursionistiche. ITINERARIO: Alagna Valsesia (m 1190) – Rifugio Zar Senni (m 1664) Il sentiero accompagna nella splendida piana di Otro con la sua storia secolare, la natura intatta e le sue frazioni, immutate testimoni dell’antropizzazione Walser. Non luoghi museo ma luoghi vissuti, ancora oggi ben vivi. L’architettura walzer conservatasi inalterata ripropone un passato di cui ancora si odorano le tracce, cristallizzato nella continuità di un’oasi che ha saputo attraversare il tempo. Il rifugio è stato aperto nel 1991 restaurando e riadattando una antica casa walser dove un tempo aveva sede la latteria del consorzio di Otro. Ecco così il nome “Zar Senni” che nell’antico dialetto tedesco significa “alla latteria”. Il rifugio Zar Senni si trova proprio posizionato nella splendida conca di Otro, uno dei paesaggi più belli dell’intero arco alpino, costituisce la base ideale per numerose passeggiate ed escursioni lungo suggestivi e panoramici sentieri 25 Domenica 21 luglio 2013 SPECCHI DELLA MEMORIA Il Lago della Sorba (m 2192) e le Porte di Stabio (m 2508) “Lo sguardo vaga nella vasta, velata, luminosa lontananza e scende nella profondità sensuale e divinamente bella” Robert Walser Partenza da Manerbio: ore 7.00 –Piazza Falcone Partenza per escursione: Campolaro (BS) Difficoltà: E Dislivello: metri 650 al lago e 1050 alle Porte Tempo di percorrenza: ore 6.30 Impegno fisico: +++/++++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione entro il 14 giugno 2013 Una vecchia escursione del 1994 giunge prepotentemente alla ribalta dei miei pensieri e mi suggerisce di riviverla al cospetto di quelle differenze che venti anni sono più che sufficienti a determinare. Ripercorrere i sentieri della montagna non è tempo sprecato. Il ritorno su vecchi sentieri è una occasione imperdibile per vivere con animo diverso e soprattutto guardare con occhi diversi gli elementi del paesaggio per conferire loro significati ulteriori. Il cammino realizza così quella sua prerogativa dell’andare fuori e dentro, dell’osservare l’esterno per meditarlo e farlo divenire parte del nostro mondo interiore. In tal modo si realizza il sentimento della montagna. Montagna intesa come oggetto del sentire, farla partecipe del nostro modo di sentire le cose del mondo e quindi trasformarla in soggetto. Questa è la via che ci permette di riconciliare l’Uomo con la natura e di recuperare quel senso di armonia e di giusto equilibrio tra noi e il mondo che abitiamo in modo da superare qualsiasi barriera che ci separa da esso. Così intesa la montagna è capace di pathos, di quel movimento affettivo che facendoci sentire un tutt’uno con le cose ci rende consapevoli di appartenere alla unità del mondo. 26 27/28 luglio 2013 LA STRADA DEGLI ALPINI ALLA CRODA ROSSA Testimonianze della Grande Guerra Modalità organizzative e partenza verranno comunicate dal coordinatore Coordinatore: Giacinto Andrico Iscrizione obbligatoria (numero chiuso) entro 19 luglio 2013. INDISPENSABILE ATTREZZATURA. Pernottamento in rifugio. Precedenza Soci CAI La strada degli Alpini è sicuramente una pietra miliare fra le ferrate storiche dell’intero arco alpino. La grandiosità dell’ambiente in cui si svolge e il valore storico-culturale per gli eventi della Grande Guerra ne fanno un percorso eccezionale. Solo passando per le cenge e guardando verso la montagna si possono immaginare le fatiche a cui uomini anche senza esperienza alpinistica erano sottoposti. Se poi sommiamo a tutto questo le condizioni ambientali ed i pericoli oggettivi della montagna possiamo dire che questi uomini furono eroi anche senza volerlo. Ora con l’Europa unita e senza dogane ai confini che cosa possiamo pensare di quello che è stato? E’ sicuramente una esperienza indimenticabile, non solo da un punto di vista alpinistico, ma soprattutto dal punto di vista umano. Croda Rossa e Cima Undici, alla testata della idilliaca Val Fiscalina, l’una presidiata dalle truppe austriache, l’altra dalle truppe italiane. Due massicci dolomitici contrapposti separati dal Passo della Sentinella, una finestra aperta da un lato sul Comelico e dall’altro sulla Val di Sesto, importante punto strategico strenuamente conteso dai due eserciti ed infine conquistato dagli alpini il 16 aprile 1916. 27 Sabato 28 luglio 2011 NATURA INTENZIONALE O NATURA CASUALE? Conversazione in quota Al Passo di Scarpacò e alla Cima di Bon (m 2901) “Guardando nel suo Figlio con L’Amore Che l’uno e l’altro etternalmente spira, lo primo ed ineffabile Valore quanto per mente e per loco si gira con tant’ordine fe’, ch’esser non puote sanza gustar di lui chi ciò rimira”. Dante Partenza da Manerbio: ore 6,30 – Piazza Falcone Ritrovo: Pinzolo Piazzale impianti ore 9.00 Partenza per escursione: Rifugio Cornisello (TN). Dislivello: m 617 Tempo di percorrenza:ore 5.00 Difficoltà EE Impegno fisico +++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione in sede entro il 27 luglio 2013 I percorsi della montagna portano sempre a speculazioni interessanti solo se sappiamo vivere queste esperienze nella pienezza dei loro contenuti. Camminare ed osservare. Osservare e raccogliere i fatti. Meditare sui fatti e saper trovare la ragione di quei principi di ordine che li contrassegnano. Anche qui, nella caotica serie di asprezze del paesaggio granitico, l’intenzionalità di una struttura o di un fiore possono rivelare segreti soavi. La razionalità della natura è scientificamente rilevabile nella struttura della materia, nell’armonia, nelle leggi dell’universo, nelle proprietà chimiche e fisiche dei viventi. Queste proprietà e leggi non possono essersi formate casualmente. Esse rispondono ad un principio ordinatore e creatore della realtà stessa. E’ una conclusione ragionevole, difficilmente contestabile. Non ha i caratteri di una dimostrazione scientifica, ma parte da osservazioni della natura. E’ legittimo riconoscere una intenzionalità e una causa superiore. Il percorso proposto non è frequentato. Abbastanza isolato ed appartato ci introduce in un mondo in cui il senso metafisico della speculazione si fonde con la fisicità della realtà. 28 Sabato 3 agosto 2013 IL SENTIMENTO DELLA VETTA Conversazione in quota a Cima Sarodul “Bisogna contemplare la profondità dell’altezza” Silesius Partenza da Manerbio: Ore 6,30 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Madonna di Campiglio(TN) Dislivello: m 708 Tempo di percorrenza : ore 6.00 (anello completo) Difficoltà: EE Impegno fisico +++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione entro il 2 agosto 2013 ITINERARIO: Rifugio Pancugol – Lago Ritort (m 2055) – Lago Lambin (m 2329) – Monte Sarodul (m 2708) Quante volte abbiamo raggiunto una vetta e quante volte la sua esperienza è stata un momento di ineffabile pregnanza. Che cosa rappresenta la vetta per l’alpinista? Che cosa rappresenta per l’uomo comune? La vetta metaforicamente ha trasferito il proprio significato dal mondo alpinistico a quello più generale della società. Eppure, metafora per metafora, raggiungere una vetta ha significati più profondi che si radicano nell’universo simbolico ed archetipico dell’uomo. Luogo dell’irraggiungibile, luogo del divino, luogo cratofanico ed epifanico, dove si scatenano le potenze incontrollabili, luogo temuto e per definizione luogo dell’impermanenza. Il raggiungimento della vetta reca in sé le tre nozioni della conquista, del panorama e dello svelamento. La salita alla vetta è l’ascesa a quell’altezza da cui ci si dedica ad una scoperta, che non è solo la scoperta paesaggistica di orizzonti più ampi, bensì il raggiungimento di un panorama dell’essere che si apre ad orizzonti veritativi nuovi. La vetta è un grande invito alla meditazione e alla contemplazione. Il suo raggiungimento coincide con un momento iniziatico, con una nuova nascita, e con un sentimento aurorale la cui consapevolezza ci permette forse di possedere la chiave di tutte le albe della vita. 29 27-28 agosto 2013 GENIUS LOCI Pensare come una montagna Al Còren de Cèole e al Còren del Mesdè “The great silence are beyond ordinary sounds of nature” Sigurdh Olson Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone. Partenza per escursione : Pianaccio del Mortirolo (BS). Dislivello: m 800 (2° giorno a piacere) Tempo di percorrenza: 1° giorno ore 5,00; 2° giorno a piacere Difficoltà: EE/AS Impegno fisico ++++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione entro il 26 agosto 2013 ITINERARIO: Pianaccio del Mortirolo (m 2000) – Lago Seroti Inferiore (m 2196) – Passo di Cevole (m 2700) – Coren de Ceole (m2785) La contemplazione in luoghi remoti i cui caratteri distintivi sono la solitudine ed il silenzio può facilmente generare una atmosfera onirica in cui spesso diviene difficile scorgere il confine fra realtà e sogno. Questo può succedere se il nostro immedesimarsi nel luogo stesso è tale confondere la realtà esteriore con quella interiore. I luoghi divengono allora vivi. La mitologia greca è la più feconda nel collocare la espressione della divinità in determinati luoghi. Ciò può significare un particolare rapporto con il luogo stesso, non mediato, vissuto simbolicamente, in grado di far percepire immediatamente la sua sacralità de. E’ ovvio che tutto questo può farci sorridere ma la sfera del mito ci pone di fronte a significati ancestrali che il nostro pensiero razionale tende ad occultare. Il pensiero razionale ci consente un rapporto mediato con la montagna mentre invece l’esperienza della montagna può anche essere vissuta come richiamo prepotentemente emotivo alla dimensione non umana, nella sua dimensione enigmatica e misterica, capace nuovamente di destare in noi il pensiero dell’altrove. In questo contesto la montagna può tornare a proporsi come unica forma di ascesi concessa all’uomo moderno per approdare al sentire cosmico caro a Nietzsche. 30 31 agosto - 1 settembre 2013 VALICO DI FORCEL ROSSO Partenza da Manerbio : ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Lago di Malga Bissina (TN) Dislivello: m 800 + 550 (considerata solo la salita) Tempo di percorrenza: ore 5,30 + 4.00 Difficoltà: EE Impegno fisico: ++++/++++ Coordinatore: Alberto Ziletti Iscrizione obbligatoria e a numero chiuso con precedenza soci CAI (entro 26.08.2013) PERNOTTAMENTO RIFUGIO LISSONE. ITINERARIO: !° GIORNO: Malga Bissina (m 1780) – Mal ga Ervina (m1856) - Passo Ignaga (m 2525) – Rifugio Lissone (2005) 2° giorno: Rifugio Lissone (m 2005) – Forcel Rosso (m 2.598) – Lago di Malga Bissina Classica escursione di ampio respiro che permette di avere una idea completa di due grandi valli parallele che segnano profondamente il Gruppo dell’Adamello e disposte in senso nord sud. La Val di Fumo completamente compresa nella regione trentina e la Val Adamè di pertinenza bresciana. Tutto il territorio attraversato è compreso nel Parco Naturale dell’Adamello e presenta molteplici aspetti di interesse sia naturalistico (paesaggi glaciali, flora e fauna) e di carattere storico (resti della Grande Guerra) a segnare un fronte che in questo settore si rivelò assai pacifico. Perno della escursione è il Rifugio Lissone, ubicato sulla sommità del ripido gradino glaciale che separa la Valle Adamè dalla sottostante Val di Saviore. La nota comune delle due valli è la grande ricchezza di acqua evidenziata sia dai torrenti glaciali che – nel caso della Val di Fumo – originano i due grandi laghi di Malga Bissina e Malga Boazzo, sia dalla presenza delle vedrette e dei residui glaciali le cui lingue, anche se ridotte, si affacciano imponenti alla testate delle due valli. 31 SABATO 7 E DOMENICA 8 settembre 2013 OLTRE IL CONFINE, IL SILENZIO Conversazione in quota al Rifugio Durmont “E più lo ingegno affreno ch’i ‘non soglio Onde non corra che virtù nol guidi” Dante Partenza da Manerbio: ore15,00 - Piazza Falcone Partenza per escursione: Rifugio Durmont (TN) Dislivello: metri 750. Tempo di percorrenza: ore 5.00. Difficoltà EE Impegno fisico +++ Coordinatore: Fabrizio Bonera , Iscrizione a numero chiuso con prenotazione obbligatoria in sede entro il 28 agosto 2013 Precedenza Soci CAI Di fronte alla montagna l’Uomo si pone domande semplici. Si chiede chi egli sia, da dove provenga e dove vada. Le domande sorgono spontanee di fronte alla potenza della montagna, che lo sovrasta, come una entità imperscrutabile. Di fronte alla montagna a volte non è possibile non pensare ad una dimensione altra, ad un altrove da cui egli si sente separato e di cui avverte l’intrinseca inconoscibilità. Ogni altrove ha un limite, un confine che ci separa da esso del quale nutriamo il sogno di trovare un varco per superarlo. Qual è il sottile filo che lega Erik il Rosso, Reinhold Messner, il Voyager I e il mio Baldino? L’escursione alla Cima Durmont con la sua serie di sentieri poco battuti è metaforicamente l’itinerario parallelo allo sviluppo della traccia di pensiero che ci aiuta a percorrere il limite come comun denominatore degli esempi menzionati: limite dello spazio, del tempo, del pensiero, delle gesta dell’uomo. L’alpinismo è una pratica in cui il senso del limite assume un particolare significato e il limite alpinistico è classica metafora della condizione dell’Uomo. Il tema sarà trattato alla luce del XXVI canto dell’Inferno dantesco (Canto di Ulisse) emblema di tutti i limiti e delle possibili conseguenze che ne derivano superandoli. La Cima Durmont, panoramica sulla Val Rendena e sulle Dolomiti di Brenta, è tra le meno frequentate fra le cime di quel gruppo di monti che costituiscono il paleo-Brenta. Ricca di boschi di conifere,accanto al Tov degli Orsi è habitat ideale del plantigrado. 32 14 e 15 SETTEMBRE 2013 SENTIERO DELLE ODLE E SENTIERO GUNTHER MESSNER Le bizzarre forme del porfido Partenza da Manerbio: ore 6,00 – piazza Falcone Partenza per escursione: Santa Maddalena Dislivello: 1° giorno 1150 m circa - 2° giorno 700 m circa Tempo di percorrenza: 1° giorno 5,00 ore - 2° giorno ore 7,00 complessi ve Difficoltà: 1° giorno E - 2° giorno EEA Impegno fisico: 1° giorno +++ - 2° giorno +++ Coordinatori: Maria Teresa Mombelli e Marco Frati (347/6972953) Escursione a numero chiuso con precedenza soci CAI Itinerario 1° giorno: Santa Maddalena (1370 m) – ri fugio delle Odle (1996 m) – “sentiero delle Odle” - rifugio Genova (2297 m) Itinerario 2° giorno: rifugio Genova – sentiero “Gü nther Messner” – Santa Maddalena Il “sentiero delle Odle - Adolf Munkel-Weg” è uno dei percorsi escursionistici più noti e affascinanti delle Dolomiti. L’escursione, piacevole e suggestiva, attraversa tutto lo spettacolare massiccio delle Odle, un susseguirsi di cime e campanili. Il sentiero ne attraversa tutto il versante settentrionale, percorrendo la Foresta Nera alla base dei ghiaioni con le cime vicinissime. Il giorno successivo si percorrerà invece il “sentiero Gunther Messner”, realizzato a ricordo dell’alpinista morto tragicamente sul Nanga Parbat. Si tratta di una escursione alpina d’alta quota, con tratti su via ferrata, che attraversa buona parte delle creste delle Odle di Eores. I passaggi attrezzati devono essere affrontati con la dovuta cautela per la presenza di roccia non sempre solida e di passaggi a tratti esposti. Lungo questo sentiero si può ammirare, tra l’altro, lo splendido paesaggio offerto dal versante nord del gruppo delle Odle oltre che l’itinerario percorso il giorno precedente. . 33 Domenica 22 settembre 2013 DIAVOLI E STREGHE AL CASTELLO DELLA PIETRA Il sentiero dei Castellani “che altro significa combattere come hanno fatto i giganti contro gli dèi Se non ribellarsi alla natura?” Petrarca Partenza da Manerbio: ore 7,00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Vobbia (GE) Dislivello metri: trascurabile Difficoltà T/F (circuito Baby CAI) Tempo di percorrenza ore 2.00 (solo andata) Impegno fisico ++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione in sede entro il 13 settembre 2013 Escursione a numero chiuso con precedenza soci CAI Visita guidata al Castello della Pietra Potremmo iniziare questa escursione con il classico “c’era una volta…”, e così porci entro la dimensione rassicurante del nostro presente: …c’era una volta…, ovvero relegare in un passato mitico ciò di cui vogliamo raccontare, ma anche allontanarlo da noi quasi a negare qualsiasi possibilità di connivenza. C’è una atmosfera di leggenda che percorre tutta la zona delle puddinghe di questa porzione di entroterra ligure. In particolare intorno al Castello della Pietra, sorprendente costruzione dove si narra che il diavolo costruì un ponte in una sola notte. Notte di tregenda, di tempesta, per occultare il suo sinistro lavoro. Ma c’è di più: si parla di streghe, di vicende sinistre e incantate, di magie bizzarre e di assedi, ingredienti del mondo fantastico che aleggia attorno a queste montagne. Uno dei più straordinari edifici fortificati della Liguria, il Castello della Pietra può essere considerato il capolavoro della architettura castellana di questa valle. In castrato fra due scenografici torrioni di puddinga, come perfetto esempio di simbiosi con la natura, esso domina la stretta valle sottostante e offre un notevole impatto visivo con cui il maniero si manifesta in tutto il suo splendore. 34 6 OTTOBRE 2013 PIZZO DI CORZENE (2196 m) Al cospetto Presolana Partenza da Manerbio: ore 7,00 – piazza Falcone Partenza per escursione: Bratto (BG) Dislivello: 1050 m circa Tempo di percorrenza: 3,30 ore circa per la salita Difficoltà: E Impegno fisico: +++ Coordinatori: Maria Teresa Mombelli e Marco Frati (347/6972953) Itinerario: Bratto (1150 m) – colle della Presolana (1698 m) – Pizzo di Corzene (2196 m) – bivacco Città di Clusone (2085 m) - baita Cassinelli (1550 m) – Bratto Un giro ad anello alla scoperta del Pizzo di Corzene, cima che sovrasta Castione della Presolana offrendo uno stupendo panorama sulla dolomitica Presolana. L’escursione parte dai pressi del passo della Presolana e percorre inizialmente i pascoli che circondano le malghe Corzene e Corzenina. Prosegue quindi in direzione del colle della Presolana, caratterizzato dalla presenza di affioramenti rocciosi. Lasciato a sinistra il sentiero che si dirige verso il rifugio Olmo, si procede lungo la dorsale erbosa, a tratti ripida, che sale verso la nostra meta, già ben visibile. Bella la vista sulla sottostante valle fino a Clusone con il pizzo Formico a chiudere la visuale. Arrivati sulla cima si apre, proprio di fronte, la vista sull’intero Pizzo della Presolana, con le sue cime Occidentale (la più alta), Centrale ed Orientale, con la sua parete sud percorsa da numerose vie di arrampicata talune delle quali estremamente difficoltoseLa discesa sarà effettuata sul versante opposto, raggiungendo dapprima il bivacco Città di Clusone, con la vicina grotta dei Pagani punto di partenza della via normale alla Presolana. Quindi si scenderà, tra ripidi sentieri e ghiaioni, fino alla baita Cassinelli dove si potrà consumare una piacevole merenda. Il percorso prosegue infine verso sud per ritornare al punto di partenza. 35 DOMENICA 13 OTTOBRE SONCINO Un paese che sembra un museo Partenza da Manerbio: ore 14. 00 – Piazzale Ospedale di Manerbio Partenza per escursione: Soncino Difficoltà: F Dislivello: inesistente Tempo di percorrenza: 3 ore Impegno fisico: + Coordinatore: Massimo Pè Iscrizione obbligatoria entro venerdì 4 ottobre 2013 Costo: € 7, 00 per le visite guidate + assicurazione per i non soci. A Nord della provincia, nel verde paesaggio della campagna cremonese, si profila la suggestiva Soncino, tuttora cinta da bastioni e mura, realizzati da Buoso da Dovara nel XIII sec. , e dominata dalla possente Rocca. Tante vicende storiche hanno influito sulla creazione di un tessuto urbanistico tra i più interessanti che conserva sostanzialmente l’impianto del borgo medioevale, tuttora ben individuabile nelle caratteristiche vie, piazzette e costruzioni. Infatti Soncino è inserito nei “Borghi più belli d’Italia” ed è ricco di testimonianze storiche e artistiche come l’imponente Rocca Sforzesca, l’interessante Museo della Stampa e le chiese, in particolare la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il Borgo medioevale è abbellito da edifici storici e da numerosi palazzi, decorati da fregi in cotto, da mulini e dalla cinta muraria. L’itinerario prevede la visita alla Rocca, al museo della Stampa , nonché al Borgo medioevale. DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 GRASPAROLA Escursione tra i vigneti dell’alta valle del Sarca in concomitanza con la 40^ edizione della Grasparola (manifestazione non competitiva aperta a tutti). Dislivello metri 200-percorso di Km 11. Partenza e arrivo a Pergolese (TN).Al termine possibilità di pranzo preparato dal Gruppo Sportivo Pergolese (costo circa 10 euro). Coordinatore Angelo Zanolini. 36 DOMENICA 10 NOVEMBRE 2013 TREKKING URBANO DI MONTICHIARI “e’ più tenace il ricordo delle cose viste che di quelle sentite” Petrarca Partenza da Manerbio: ore 8.30 – piazza Falcone Partenza per escursione: Montichiari (BS). Dislivello: inesistente. Tempo di percorrenza: ore 5.00 Difficoltà: T/F Impegno fisico: ++ Coordinatore: Graziella Freddi Iscrizione in sede entro il 8 novembre 2013 . Il profilo di un luogo, visto da un adeguato punto di osservazione, è certamente in grado di raccontare con l’efficacia di una pagina stampata le sue vicende e la sua storia. Ma certamente esiste una differenza: le nozioni comunicate dal testo tendono ad essere nel tempo dimenticate. L’esperienza vissuta e le immagini di una paesaggio urbano costituito dai suoi edifici, dai suoi monumenti e dalle sue pietre tendono ad essere ritenuti per più tempo. E’ ciò che si riesce a cogliere aggirandosi nel nucleo storico di Montichiari, adagiato da secoli fra le morbide colline moreniche che vanno a morire nella pianura. Una passeggiata nel suo centro ci fa attraversare il tempo delle sue vicende artistiche i cui frutti sono concentrati nei principali edifici religiosi cittadini. Montichiari conserva la dignità di una vera e propria città di pianura che condivide con Castiglione delle Stiviere, a una decina di chilometri. I due centri si collocano come i principali assi di diramazione di una civiltà cittadina nella pianura bresciana orientale e possono senz’altro costituire i vertici di un ideale percorso storico e artistico che dalla campagna percorsa dal fiume Chiese si spinge fino alle morbide ondulazioni moreniche del mantovano. 37 17 novembre 2011 UN BALCONE SUL LAGO D’ISEO Punta Almana Partenza da Manerbio: ore 7.30 – Piazza Falcone. Partenza per escursione: Portole (BS). Dislivello: m 830. Tempo di percorrenza: ore 6.00 Difficoltà: E (opzione EE) Impegno fisico: +++ Coordinatore: Giuseppe Bulgari Iscrizione obbligatoria in sede entro il 15 novembre 2013. La suggestione crepuscolare si manifesta tutta nelle ore del tardo pomeriggio, quando la luce solare rasenta le acque del golfo iseano ed offre panorami di rara suggestione. Il declinare del giorno è un poco il declinare della stagione, ne nasce una vago senso di nostalgia che rilancia verso giorni speranzosi. Lo spartiacque fra il bacino del lago d’Iseo ed il solco triumplino ha il suo punto culminante nel massiccio del monte Guglielmo. A sud esso prosegue con una montagna di altitudine più bassa ma non per questo meno attraente. I suoi fianchi scoscesi sia da un versante che dall’altro delimitano una cresta sottile ed allungata, percorribile in direzione nord sud con la costante del panorama su tutto il bacino lacustre e la media valle Trompia. Sul punto culminante di questa cresta sorge una massiccia croce in ferro eretta dagli “Amici della Montagna” e dagli alpini salesi, visibile a grande distanza. Le tipologie dei percorsi sono varie. Ne proponiamo due che possono essere alternativamente scelte a seconda del grado di preparazione: un percorso attrezzato ed il percorso normale. Ambedue conducono alla croce di vetta. 38 24 NOVEMBRE 2013 CONGEDO Il giro delle malghe di Sega di Ala “… Ascolta il vento, le onde e le fiamme perché…tutto è vivo” Victor Hugo Partenza da Manerbio: ore 7.00 – Piazza Falcone Partenza per escursione: Sega di Ala (TN) Dislivello: metri 350 fra salita e discesa Tempo di percorrenza: ore 4.00 (anello completo) Difficoltà: E (difficoltà di orientamento in caso di nebbia) Impegno fisico: ++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione in sede entro 22 novembre 2013. ITINERARIO: Sega di Ala (m 1224) – Malga Cornafessa (m 1297) – Malga Lavachione (m 1402) – Malga Revoltel (m 1571) – Malga Coe Veronesi (m 1558)- Malga Campo Retratto (m 1563) – Sega di Ala . Le situazioni crepuscolari mi hanno sempre affascinato. Forse perché il crepuscolo è una oscurità in tono minore e quindi, come il mistero, attrae. Soprattutto penso perché il crepuscolo è un qualcosa che si pone nel mezzo. Il crepuscolo si pone fra il giorno e la notte ed i suoi confini sono incerti e sfumano gradatamente dalla luce alla sua assenza. Ha una immagine bifronte, un poco come la Lessinia che passa dai profili dolci a quelli più severi in modo sfumato e quasi impercettibile. La Val Fredda, che trae origine dal versante settentrionale del Corno d’Aquilio, è percorsa dalla rotabile dei Monti Lessini che collega la Val d’Adige trentina con il territorio montano veronese attraverso le Fittanze. Essa fu fin dall’antichità, naturalmente sottoaltre forme e per altri mezzi di trasporto, una delle vie di comunicazione più frequentate della zona la cui importanza storica fu poi esaltata nel 1701 dal passaggio dell’esercito austriaco al comando di Eugenio di Savoia. La nostra escursione si snoda attraverso i pascoli ed i boschi dell’alto bacino orientale di questa valle in una zona stupenda e solitaria, dalle caratteristiche ambientali e morfologiche conservate e rispettate meglio che altrove, forse, in Lessinia. 39 REGOLAMENTO DELLE GITE ESTIVE ARTICOLO 1 – L’iscrizione e la partecipazione alle escursioni sono aperte a tutti. La iscrizione è obbligatoria per i non soci previo versamento della quota assicurativa prevista. La iscrizione deve avvenire presso la Segreteria del CAI. La partecipazione alle escursioni alpinistiche è aperta ai soli tesserati C.A.I. La partecipazione ad escursioni con numero limitato prevede la precedenza ai soci C.A.I. Nei casi previsti, i partecipanti all’escursione dovranno versare al coordinatore la quota assicurativa nella misura stabilita dal Consiglio della Sottosezione. ARTICOLO 2 – Ove richiesta una quota di partecipazione, le iscrizioni si ritengono valide solo se accompagnate da suddetta quota. In caso di mancata partecipazione la quota non verrà restituita. ARTICOLO 3 – Non si accettano in nessun caso prenotazioni telefoniche. Con questo mezzo vengono solo date informazioni relative alla escursione. ARTICOLO 4 – L’apertura e la chiusura delle iscrizioni verranno fissate di volta in volta sentito il parere del coordinatore. ARTICOLO 5 – L’iscrizione a talune escursioni (indicate nel programma) è subordinata alla partecipazione a “escursioni di preparazione” allo scopo di evitare che ad iniziative classificate come alpinistiche partecipino persone non adeguatamente preparate. ARTICOLO 6 – Durante l’escursione la scelta del percorso e le sue eventuali variazioni sono insindacabilmente decise dal coordinatore. Questi ha altresì la facoltà di escludere dalla escursione chiunque non si attenga alle sue decisioni o chi non mantenga un comportamento corretto e conforme ai fini statutari del Club Alpino Italiano. ARTICOLO 7 coordinatore. Durante l’escursione è vietato allontanarsi dalla comitiva senza il consenso del ARTICOLO 8 – Il coordinatore ha la facoltà di escludere dalla escursione chiunque non sia dotato dell’equipaggiamento prescritto e in buono stato funzionale. ARTICOLO 9 – Il Consiglio della Sottosezione ha la facoltà di escludere dalla partecipazione alle escursioni chiunque sia recidivo nella trasgressione del presente regolamento. ARTICOLO 10 – Il Consiglio della Sottosezione si riserva di variare il programma in caso di necessità. 40 REGOLAMENTO DELLE CASE DI BLES PREMESSA – La gestione delle Case di Bles è di pertinenza della Sottosezione C.A.I di Manerbio che la esercita attraverso il Consiglio Direttivo, suo organo rappresentativo. ARTICOLO 1 – L’utilizzo delle Case di Bles è riservato ai soci del Club Alpino Italiano che ne abbiano richiesto ed ottenuto dalla Sottosezione il benestare. Anche i non soci possono usufruirne accompagnati e sotto la responsabilità di un socio maggiorenne. In deroga a tale articolo l’utilizzo della baita viene concesso a Istituti Scolastici e Associazioni per scopi previsti dallo statuto del C.A.I. ARTICOLO 2 – L’utilizzo della baita è autorizzato a gruppi non inferiori a sei e non superiori a venti persone e per un periodo massimo di permanenza di tre giorni. ARTICOLO 3 - L’ordine cronologico delle prenotazioni è annotato su apposito registro tenuto da un incaricato del Consiglio. All’atto della prenotazione, che deve comprendere un periodo non superiore ai tre mesi successivi, il socio richiedente, dopo aver compilato la lista nominativa degli ospiti specificando i soci e i non soci, deposita a titolo di impegnativa la quota di euro 30,00 stabilita dal Consiglio per l’anno in corso. Detto importo potrà venire restituito solo qualora la successiva rinuncia avvenga almeno 15 giorni prima della data fissata per l’utilizzo della baita. ARTICOLO 4 – Il socio, con i requisiti stabiliti dall’art. 1, che ritira personalmente le chiavi di accesso alla baita, sottoscrive una dichiarazione di responsabilità per eventuali danni arrecati durante il soggiorno. La chiave viene ritirata obbligatoriamente presso la sede della sottosezione e deve essere restituita presso la sede non oltre il venerdi successivo alla conclusione del soggiorno. ARTICOLO 5 – Se nel medesimo periodo la disponibilità della baita viene assegnata a due o più gruppi, ogni capo gruppo deve firmare la dichiarazione di responsabilità di cui all’art. 4; l’omissione di una sola formalità non consente la concessione delle chiavi per l’utilizzo della baita. ARTICOLO 6 – Le quote per l’uso della baita sono stabilite dal Consiglio a titolo di rimborso spese per manutenzione. Al momento della prenotazione verrà versata la somma di euro 30,00 a titolo di impegnativa; la restante eventuale parte dell’ammontare verrà versata al momento della restituzione delle chiavi. ARTICOLO 7 – Nella baita è in uso un registro sul quale dovranno essere annotati i nomi delle persone ed il relativo periodo di permanenza nonché eventuali osservazioni sulle condizioni dello stabile prima e dopo l’uso. ARTICOLO 8 – Ogni ospite deve munirsi di un sacco lenzuolo e deve provvedere ai propri generi alimentari, non essendo disponibile all’interno alcun tipo di vitto se non casuale. Tutti i rifiuti devono essere portati a valle. ARTICOLO 9 – L’illuminazione, il fornello a gas, la legna, l’acqua ed i detersivi dovranno essere usati con la dovuta parsimonia. La cottura dei cibi deve essere fatta con fuoco a legna e questa va raccolta a monte della baita nel rispetto delle norme fissate dal Comune di Vione. ARTICOLO 10 – E’ fatto obbligo ai capigruppo di segnalare tempestivamente eventuali necessità o danno che potrebbero compromettere il soggiorno dei successivi ospiti. ARTICOLO 11 – Non viene concesso l’utilizzo della baita a gruppi che intendono farne uso contrario ai fini statutari del C.A.I. ARTICOLO 12 – In merito alla flora e alla fauna, alla raccolta di legna e alla raccolta di funghi eduli vige l’osservanza dei regolamenti e delle leggi locali. ARTICOLO 13 – Per i casi di mancata restituzione della chiave, danni, uso abusivo, mancato versamento della quota e per qualsiasi controversia che venisse a crearsi per l’uso della baita, saranno vincolanti le deliberazioni del Consiglio della Sottosezione. ARTICOLO 14 – Per quanto non espressamente previsto nel presente regolamento si applicano lo statuto della Sottosezione ed il Regolamento del Club Alpino Italiano. ARTICOLO 15 – Nella circostanza di coesistenza di più gruppi è fatto obbligo del silenzio notturno alle ore 22,30. ARTICOLO 16 – Il Consiglio del CAI di Manerbio ha facoltà di esercitare il controllo sui gruppi che frequentano le Case a mezzo di Ispettori da esso autorizzati. 41 GLI ACCOMPAGNATORI • • • • • • • • • • • • ANDRICO GIACINTO 3477464988 BONERA FABRIZIO 0309380356 – 3397398477 BULGARI GIUSEPPE 0309380268 – 3381871780 CARAFFINI DANIELA 3381890736 FRATI MARCO 0302303748 MOMBELLI MARIA TERESA 0302303748 PE’ MASSIMO 3383658445 TONELLI SUSANNA 3478894319 ZAMPEDRI MARCO 3396651926 ZANI AGOSTINO 0309380786 ZANOLINI ANGELO 030932449 ZILETTI ALBERTO 3358071427 =/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/=/ Domenica 27 ottobre 2013 OTTOBRATA SOCIALE PRANZO DELL’ESCURSIONISTA (in località da definirsi) I VENERDI DEL CAI – SPAZIO IMMAGINI L’ultimo venerdi di ogni mese, alle ore 21,30, presso la sede del CAI si terrà una proiezione di diapositive in cui i soci che lo desiderano possono illustrare le proprie esperienze e rendere partecipi tutti della loro attività escursionistica. 42 ANNOTAZIONI _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ _____________________________________ 43 44