LA CHIUSA o LA RECLUSA - da israele a rocca di mezzo

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LA CHIUSA o LA RECLUSA - da israele a rocca di mezzo
LA CHIUSA o LA RECLUSA
<<Notizia (κλέος), chiuso l’inclito Paraclito (κλυτός), il famoso Leone di Gerusalemme>>
La primitiva comunità cristiana, la ἐκκλησία, si riuniva nella basilica, Βασιλική, per ascoltare il
βασιλεύς, cioè il rappresentante di Cristo Re: Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum.
Il vocabolo ἐκκλησία, adunanza, riunione, è composto dalla preposizione ἐκ e dal verbo καλέω
chiamare i membri di una comunità dai diversi luoghi in cui sono dispersi per radunarli in un
determinato luogo al fine di farli assistere ad una “funzione”.
La funzione, intesa come assemblea, è la finalizzazione di un lavoro collettivo e consta di un
insieme di fasi procedurali ritualizzate mediante:
- riconoscimento dei componenti della comunità;
- discussione;
- deliberazione.
Tuttavia, il termine funzione deriva dal verbo latino fungor, functus, fungi, che in italiano significa
funzionare, cioè procedere, muovere regolarmente verso un fine o uno scopo.
Il verbo esprime la dinamizzazione del concetto di finis, che è un limite temporale o spaziale.
In tal senso la funzione è la figurazione spazio-temporale di un cammino verso una meta
determinata, per l’appunto il fine.
Il finis è una funis, perché seguendo una corda, un filo ovverosia una fila di punti intermedi si
perviene ad una meta, che può essere visibile (scopo) o solamente prevedibile.
Il percorso verso lo scopo è quindi la functio o anche la executio, parola composta da ex e secutio
(sequor, -eris, secutus sum, sequi): in italiano si può dire sequenza procedurale.
Nel caso di specie la executio consiste nell’allontanarsi (ex) dall’adunanza, dove la comunità si è
identificata in un unico corpo, per seguire il percorso che conduce al finis prestabilito.
Nelle adunanze di tipo religioso, compiuto il percorso, i componenti della comunità dovrebbero
ritrovarsi di nuovo nel finis ultimo.
La ecclesia cristiana e musulmana delle origini, a partire dall’antico Egitto, aveva come fine ultimo
e visibile, cioè alla portata di mano, la chiusura dei nemici ebrei, intendendosi per tali le
popolazioni bianche europee, viste come genti aliene da “ebreizzare”, cioè vampirizzare e
sterminare1.
1
Sarebbe il finis dove porta la funis, cioè il funus del fenum (foenum) attraverso il fenus (fenoris), vale a dire
attraverso l’usura o usus dell’uro (uro, ūris, ussi, ustum, ūrĕre).
Nella lingua spagnola il vocabolo susto era il miedo all’essere ustum (metus ustionis).
Il terrore verso l’olocausto è zoomorfizzato nell’Urus (o Uroboro): <<a kind of wild ox, a ure-ox, urus, Caes. B. G. 6,
28; Plin. 8, 15, 15, § 38; Verg. G. 2, 374; 3, 532; cf. Macr. S. 6, 4 fin.>> (www.thefreedictionary.com).
La parola ecclesia, infatti, possiede un significato crittato, noto solo ai suoi adepti, riconducibile al
verbo greco ἐκκλείω, formato dalla preposizione ἐκ e da κλείω o κλεω, chiudo.
Il verbo κλεω è una forma ridotta di κυκλόω, che significa chiudere in cerchio, verbo composto da
κύκλος, circolo, ciclo e κλεω, chiudo.
Quest’ultimo verbo ha la stessa radice etimologica di chiave, latino clavis, greco κλείς e di chiodo,
latino clavus, greco ἧλος.
La radice è kla-, nelle sue varianti kle-, kli-, klu-.
Tale radice è il risultato della modificazione del verbo καίω attraverso l’aggiunta di una , lambda,
lettera che rappresenta la Piramide dei Lambs/Limbs e delle Lamps (λάμπω).
La ecclesia degli ebrei o sinagoga2 è l’opposto della ecclesia cristiana e musulmana, essa cioè nasce
in epoca egizia per impedire la chiusura totale e definitiva del popolo di Israele.
E’ una ecclesia coperta e cospiratrice, indefessa ed invitta, diffusa a causa dei molteplici Shoa da un
capo all’altro dell’Eurasia.
Ad essa vengono ascritte imprese mirabolanti, tra le quali l’abbattimento di numerosi regni, imperi
e regimi totalitari, non ultimo tra essi l’Ancient Regime.
Ma il risultato più importante conseguito durante la sua plurimillenaria esistenza è la chiusura di
Yoshua o Yeoshua o Yeshua di Nazareth.
E’ il più importante per la sua valenza simbolica, perché Il Nazareno o Il Nazista rappresenta la
distruzione di Gerusalemme e la lunga, diffusa persecuzione che ne sarebbe derivata per gli ebrei.
Negli ambienti criptoebraici Yoshua, cioè Yo o Io Shoa, è chiamato Gesù nella Chiusa, cioè Gesù
chiuso nel Cesso.
Il luogo ipogeo in cui è segregato da secoli il βασιλεύς, ancora vivente sebbene in uno stato di
zombismo, è per i criptoebrei la Βασιλική, cioè la Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme o
la Sinagoga Maggiore di Roma.
La parola βασιλεύς significa base dell’ 3, base dell’ con ilo (ileo o ilion) o filo , cioè con
tunnel verticale e relativo ambiente ipogeo (ἰλυός, ἰλεός, εἰλεός da εἰλέω).
Tuttavia se la parola si interpreta come αθύς λεύς e come πάθος λεύς, il crittogramma può essere
reso come nei bassi c’è Leo, cioè nel basso fondo c’è il Leone di Gerusalemme o Pathos (Leo), ed
è raggiungibile attraverso un passaggio segreto: πάθ- nel senso di pass e path4.
2
Si potrebbe dire che è la Chiesa dell’Esclusione (exclusio).
L’Ile è l’Isola o Isla o Island, cioè la Terra di Iside ma più che Terra è la L hand, cioè la base della Piramide,
5 ank
5 dita
e la L endo, cioè la parte sotterranea della Piramide.
4
Il πάθος, sofferenza, è il passo, cioè il buco, che rimane per il passaggio di un ago o di uno spiedo.
La parola πάθος deriva dal verbo πάσχω, verbo contenente la stessa radice dei verbi italiani passare ed esco
3
Βα I εύς significa anche io sono la Bas Italiana del Leo, cioè io sono Lea (in arabo bas o bat
significa figlia, mentre bar o ben significa figlio, perché è il Peso, βαρύς, portato in grembo dalla
madre, di qui l’inglese to bear).
Da tale circostanza ha preso il nome la città svizzera di Basilea (Bas Lea).
Dal verbo greco κλεω o κλείω, ἔκλεισα κέκλεικα, ἐκλείσθην, κλείσω, recintare, racchiudere e
chiudere e da quello latino claudo, claudis, clausi, clausum, claudĕre, deriva il nome Claudius,
Claudio, nome di una famoso Imperatore romano, appartenente alla gens Giulio-Claudia.
Claudio era colui che “chiudeva” gli ebrei nel campo di sterminio, mentre clausus era l’ebreo
“chiuso” nel recinto e “chiuso” nel senso di ucciso.
Ma già presso gli Etruschi si procedeva istituzionalmente alla “chiusura” degli ebrei, al punto che
questo popolo aveva dato il nome Clusium, Chiusi, ad una delle principali città dell’Etruria.
Il suo nome greco era Κλύσιον.
L’idea del recinto chiuso o pomerium per il sacrificio di prigionieri e schiavi, considerati animali
per i suovetaurilia, fa parte dell’Inno ad Orfeo (Orphic Hymn): κλυ̃θι  cioè O Claudio
Macario cioè O Colui che chiude e macella (gli ebrei).
Dal verbo greco κλεω derivano i termini della lingua inglese clue o clew e glue5.
Quest’ultimo era nell’inglese antico glus e gluten6.
Il πάθος è quindi anche il passaggio segreto che porta dove è il Leone Pathos o Gesù
Sarebbe il Passover, il Transitus o , termini con i quali gli ebrei si riferiscono all’Esodo dall’Egitto.
5
Il verbo κλεω corrisponde al latino cluo o clueo, es, cluere, benché il significato di questo verbo è essere famoso,
glorioso, da cui l’aggettivo inclutus o inclitus, celeberrimo, illustre, corrispondente all’aggettivo κλυτός.
In realtà, il predetto significato è un significato derivato, poiché il verbo presenta la stessa radice etimologica del verbo
latino cludo o claudo e κλυ̃θ, cuocio, formata da --, radice che si ritrova in crux e cruor con passaggio di -
in -.
Si tratta della Vera Croce o Croce Elettrica Clux-Crux, poiché lu- e ru- esprimono il concetto di corrente,
arrostimento e liquefazione (, , ).
Il tema verbale - è da collegarsi concettualmente anche il tema cu-, da cui il verbo latino acuo, e al tema κ-λα, da
cui i verbi κλάω, spezzare, rompere e κλαίω, lamentarsi, piangere.
La Vera Croce, infatti, prevedeva anche l’uso dell’acus, anche se tale tipo di crocefissione coesisteva con la semplice
crocefissione del κλάω: fratturazione degli arti, immobilizzazione e lenta esecuzione con cras.
Cras, domani, deriva da κλάω e nasce come avviso intimidatorio del κλάδος o del gladius, cioè del crastare o
castrare.
Procrastinare significava rinviare il cras.
Dal verbo κλάω derivano  e κλάδος, ramo, da cui clades e clash, per traslazione del significato di ramo o clava in
quello di arma da taglio.
Il sostantivo clades, strage, mattanza, deriva dallo stesso tema cla-, così pure clamis, -dis e clamor, ma nel primo caso
cla- è stato addizionato con la d mentre nel secondo con la m, come in clamare.
Gli ebrei americani hanno sintetizzato l’essenza della Vera Croce nella nota sigla KU KLUX KLAN (KKK).
Colui che si occupava del  o del Leo era il λύτωρ o λυτήρ (Luter o Lutor).
Dato che in latino l’equivalente del verbo è solveo (soluo), solutus, il Solutor o Solvator era il Verus Salvator.
Costui era anche colui che si occupava del ῥύτωρ (rotore-statore e reattore) per produrre la τό ῥεῦμα τοῦ Νείλου
(ῥέω) e del ῥύτωρ per compiere la Vera Crocefissione o ροχός o Sphinx o  ().
6
Il glue, cioè il glutine, era lo slime, cioè il limo del nihil: la sostanza che residuava dopo il procedimento della
macerazione elettrochimica dei deportati in Egitto (ἰλύς, mud o slime).
Le parole glue, glutine, gluteo, luteina derivano dal verbo greco , sciogliere, rendere liquido.
I clues o glues erano le pietre necessarie a costruire il muro per chiudere gli ebrei o, in altre parole,
le tessere necessarie a chiudere il Mosaico dei Mures7.
Nell’inglese antico la parola clew designava <<the ball of thread used by Theseus to find his way
out of the labyrinth>>.
In realtà clew era l’insieme decifrato delle tessere del Mosaico K-Leukos necessario per tentare di
distruggerlo.
Θησεύς era sia la vittima del mosaico sia il mosaico stesso, così come Arianna è sia la tela di
Aracne (sp. araña, ingl. spider nel senso di ragno che tende la rete per catturare le prede da
spiedare, spitum) sia la vittima.
La chimera mitologica chiamata Βασιλίσκος è Cristo Re, precisamente il βασιλεύς iskos, cioè il Re
del Disco Solare (Aton) e dello Scuotimento della Terra, ma nella storia più recente è il Re
Scozzese8, cioè uno dei Pastori che durante il dominio romano sgozzava il gregge di Israele.
La loro origine risale all’acrostico -- (G-lu-theos) una sigla relativa all’utilizzo dei raggi gamma per
sciogliere i corpi degli schiavi messi in contenitori ermetici riempiti con un liquido chiamato Natron.
Al termine del procedimento di liquefazione si otteneva una sostanza lattiginosa – colloidale.
Condensando l’acrostico -- in  si passa al termine glifo, che fa parte delle parole hierogliphus e
trigliphus.
In greco γλύφω significa incido, di conseguenza i geroglifici erano le incisioni del clero egizio addetto ai sacrifici
sanguinari, ma erano anche le pinze elettriche per le folgorazioni.
Il triglifo (grifo) è l’artiglio dell’Aquila Rapace, cioè il simbolo della Piramide.
Nella scultura greca vi sono i triglifi e le metope, che sono gli elementi dei fregi.
I Misteri di Eleusi erano i misteri dell’Ecclesia di , erano i Misteri di Morpheo e della Metamorfosi Uomo
–Donna.
L’Uomo trasmutato era definito:
(M)orphano, perché orfano di arm o ram (armor, armore, amore) o di mas(chio) e, quindi, Maria.
(A)morpho, perché ridotto in limo
(S)
Morpheo significa anche (A)mor Pheo o Peio, Amor Fo Leo, Amor Phes(simo).
Orophanìa di Roma ().
7
I mures (plurale del latino mus, muris), sono i ratti, topi o cavie ingabbiati nei muri, soprattutto dai muri delle
Piramidi, e destinati alla “muzza” o “mozza” (muezzin), cioè al Mosaico dei Moses (muslim, moslem o musulman).
Per essere somiglianti a ratti i primati primitivi del Madagascar sono stati ribattezzati lemuri.
I Lemures e Lemuria erano festività romane che per gli ebrei significavano Shamayn.
I Cristiani ricordano i Lemuria nelle Feste di Ognissanti e dei Morti: morti tutti i Santi cioè i Sankre o Sangre della T
(croce).
8
Scozzese è aggettivo di Scozia, ma la Scozia, in latino Scotia, era la grande terra bretone dove dapprima gli antichi
Egizi ed in seguito altre popolazioni mediorientali si recarono lungamente per approvvigionarsi di bestiame da
sgozzare.
In italiano sgozzare significa tagliare il gozzo o pomo di adamo ed è sinonimo di scannare, cioè tagliare la gola, ma
originariamente sgozzare significava tagliare il gozo, la fonte del gozar, cioè gli organi genitali, fonte del piacere
sessuale e riproduttivo.
Di ciò rimane testimonianza nel verbo inglese to scotch e nel correlativo sostantivo scotch, che significano
rispettivamente:
- to injure so as to render harmless, to cut or score;
- a surface cut or abrasion, a line drawn on the ground.
L’isola di Gozo adiacente a Malta era una tappa della rota schiavistica navale che dall’Italia arrivava a Tunisi e a
Tripoli.
Circa la sottomissione della Grande Bretagna o Grande Gallia agli antichi Egizi vedi la mitologia della principessa
Scota, circa la rotta schiavistica vedi oltre le pitture rupestri di Alta Finmark (Norvegia)
In una miniatura di un Bestiario di Aberdeen del XII secolo compare un basilisco attaccato da una
donnola.
Il basilisco è Cristo Re o Gesù di Nazareth e al tempo stesso l’Aquila, intendendosi per Aquila
non la città di L’Aquila, bensì l’Altopiano delle Rocche che, osservato dall’alto, secondo una
determinata angolazione, sembra essere un’aquila con ali e zampe distese.
Nella miniatura però l’insieme degli elementi della mappa sono stati cifrati e quindi è necessario
procede alla loro decifrazione.
Nella miniatura l’Aquila-Altopiano non appare distesa, così com’è nella reale morfologia del
territorio, bensì con il collo e la testa piegati in avanti, precisamente su Ovindoli.
La macchi azzurra sottostante le zampe rappresenta l’antico Lago del Fucino, prima del
prosciugamento.
Il Lago del Fucino è raffigurato sotto forma di cresta di gallo, perché, durante la conquista della
Giudea, la Marsica era sottomessa ai Romani e collaborò al conflitto fornendo soldati.
Le ali del basilisco indicano vero la città di L’Aquila.
La roccia sotto il ventre della donnola è Rocca di Mezzo, mentre la testa dell’animaletto è Rovere.
La donnola si sta infilando a capofitto in un tunnel nella roccia color ocra che l’avviluppa, cioè sta
scendendo “sotto la rocca” (Roca è anagramma di ocra).
Il tunnel prosegue lungo il collo del basilisco fino ad aprirsi in una caverna, simboleggiata dal becco
aperto del volatile.
Lì dovrebbe essere il Gallo Romano, lo zombie immortale.
Egli è il DV, cioè il Divus dell’Olocausto, come si desume dal becco che forma una lettera D e
dalla lingua che forma una lettera V, nonché dalla cresta che è una fiamma a cinque punte,
equivalente ad un Pentalfa rosso

Il becco e la lingua sono due lettere V delle quali la prima capovolta.
Come tali simboleggiano la Ten-Sion, cioè
X =  = 
Se si immagina di girare il becco si ha
, doble uve o double w.
Quindi il DVX o il Divus era il Dio dell’Energia Solare o Zeus, Dio della Folgore, ed il Gallo
Romano, ribattezzato in loco Thione degli Abruzzi, era un suo fanatico epigono.
Il tunnel di accesso all’antro segreto è rappresentato dalle zampine dell’animale conficcate nella
roccia, cioè nella Rocca.
La sagoma della Rocca (Rocca di Mezzo) è quella di un neonato od infante, cioè di Gesù Bambino.
La testa e la bocca della donnola possono essere viste - osservando bene - come tre dita, pollice,
indice e medio, messe “a compasso”.
Esse addizionate all’occhio dell’animaletto danno “introcchio”, cioè “entro in occhio” o “entro
dall’occhio”.
L’occhio è l’apertura del tunnel, ma la sua forma dovrebbe essere quadrangolare e non circolare,
come suggerito dal rettangolino accanto alle tre dita  (che simboleggiano Rovere)9.
Se si immagina di far scorrere la donnola sul collo del volatile, l’occhio dell’animaletto, cioè
l’entrata segreta, finisce sull’occhio del basilisco.
Però le piccole scaglie presenti sul collo di quest’ultimo rinviano dall’occhio verso la sua coda, cioè
da Ovindoli verso Rocca di Mezzo.
Se Rocca di Mezzo viene vista come un grande Piede, il basilisco rappresenta la parte nord di
Rocca di Mezzo, cioè il Tallone del Piede o, volendo, il tacco della scarpa sotto il quale è stato
messo Yoshua.
9
Il rettangolino-botola corrisponde ad anulare e mignolo chiusi.
Il loro significato è: <<annullato (anulare) lo migno (mignolo), in culo (anulare), little (Davide) finger(e) e vincere>>.
Occhio è il nome in codice dato all’entrata segreta dell’antro dove si trova Yoshua.
Relazionati ad occhio sono gli altri crittogrammi rocchio e trocchio.
Il Rocchio è l’Altopiano delle Rocche nel senso di rocchetto di un ingranaggio immobile.
Il Rocchio è anche la Ruota Occhio e l’Occhio di Ra, nonché il Tronco della Vedova.
Il Trocchio è il crittogramma dei Tre Occhi dell’Altopiano: l’orifizio vaginale, cioè Rovere, più le
due ovaie, vale a dire Rocca di Mezzo e Ovindoli.
A tal riguardo si è detto che introcchio significa entro dall’occhio dentro l’antro, dove c’è
Ojo/Oco.
Costui è per gli ebrei l’orco, il porco, la troia del maiale o pig (big) romano (per dirla in dialetto
napoletano, sarebbe la figlia ‘ntrocchia).
Yoshua, entrò nella Vagina (Rovere) della Cagna (l’Altopiano), messa “a pecorina”, e si annidò
come feto nell’utero di Rocca di Mezzo.
Da qui (ri)nasce, in segreto e da tempo immemorabile, come Infante o Gesù Bambino (si tratta in
realtà di una Infanta).
Dato che il fallo va da Rocca di Cambio–Terranera verso Celano, occorre immaginare di ruotarlo di
circa 180°, facendolo passare su Campo Felice, in modo tale che le gonadi si posizionino sulla
Marsica, così come suggerisce il toponimo Ovindoli, che significa ovetti (OIO).
Al tempo stesso bisogna immaginare:
-
di rivolgere la punta della vagina, cioè Rovere, verso Rocca di Mezzo, in maniera che possa
essere penetrata dal fallo marso-romano10;
-
di trasporre Celano dopo la vagina.
Celano (Caelanus) significa, infatti, “uccello in ano cèlano” ovverosia nascondono Yoshua
nell’utero, oltre la vagina e l’ano.
Egli è l’Ave Maria, cioè quello dell’A Vis senza più Vis, vale a dire senza più Ave e, come tale,
Maria (la Vis è il Fallo ma fuori di metafora è la Vis A Roma).
Per gli ebrei è anche YAVE’, cioè Yo Ave-Ape o Ave-Apis (C-aper).
Nell’allegoria La Pecorina o Il Pecorino è sia Yoshua, Yo Shoa della diaspora ebrea, sodomizzato
dopo la sua cattura, sia il Gregge di Israele, cioè il peculio di ebrei, violentati, sodomizzati e
sgozzati come ovini dai vari Yoshua susseguitisi nel corso della storia.
Gli ebrei erano Pecus-Orina e Pes-Orina.
Affinché il popolo ebreo si potesse vendicare, ai criptoebrei dell’Altopiano delle Rocche fu affidato
dai Romani, come Ostia Eterna, uno dei suoi Pastori o Tiranni, previamente tramutato in PesOrina, Pecorina o Pecorella.
L’importanza del Trocchio, inteso come Torchio delle Piramidi, è testimoniata dall’esistenza
presso Cassino della chiesa medievale di Santa Maria del Trocchio, detta anche Santa Maria del
Torchio.
La stessa chiesa è chiamata anche Santa Maria in Trocchio, circostanza che segnala la presenza in
trocchio proprio di Maria o Ave Maria.
Il rocchio, come detto, è l’Altopiano delle Rocche, per il fatto che visto dall’alto sembra il
rocchetto di un ingranaggio o un rocchio di un tronco di albero.
Il luogo del Rocchio e del Trocchio è anche il Ra Occhio, il TiRanno Occhio11, il TRe Occhio,
cioè l‘Occhio già noto al tempo delle Piramidi Egizie.
10
Il fallo gigante, in realtà, deve compiere un giro maggiore di un angolo piatto in maniera tale da allinearsi con il
Monte Sirente, che, nella topografia dei luoghi, è la Leonessa accovacciata della Sfinge.
Tracciando su Google Earth una linea lungo il crinale del Monte Sirente in direzione sud si incrocia Potenza, Marsa
Matruh e si giunge a Luxor.
Tale circostanza sta a significare che la Potenza di Yoshua rappresentava, oltre che la Potenza Marsa, anche la Super
Potenza delle Piramidi Egizie.
11
Il Tiranno del Turan o Toran, cioè del torqueo e dell’uro o, sinteticamente, del torcureo.
Il toponimo Cassino, invece, letto come cassina e casina, fa riferimento ad una piccola cassa e ad
una piccola casa che la contiene.
Il toponimo Cassino maschera anche la parola calzino, che costituisce un riferimento indiretto al
Piede di Rocca di Mezzo, cioè al PHS nel Pes (latino pes, pedis, greco pos, podos, calceus).
L’Altopiano delle Rocche è la sede dell’Uomo Vitruviano o di Leonardo (in realtà Uomo-donna)
L'Aquila
(R)OCA è la sede dell'OCA
L'OCA è la LOCCA con il Pulcino
L'OCA è Loca
Fonteavignone
Terranera
Rocca di Cambio
Rovere
Rocca di Mezzo
Ovindoli
Forme
S.Anatolia
(forma di pecorino)
Torano
In forma c'è Sion il Santo Potentissimo
In Trocchio è un crittogramma che significa:
- in tre occhi, cioè vagina e due ovaie (Rovere-Vagina, Ovindoli e Rocca di Mezzo-Ovaie).
- intra oculos e intra O culo della Cagna (si entra dall’O, culo della Cagna, cioè da Rovere,
collocato tra le due ovaie OV e RM)
- in terzo occhio e in terso occhio (c’è Santa Maria o Ave Maria)
- in terra nera occhio (Maria alias Occhio è in terra nera cioè sotto terra e in un antro buio ed
insalubre).
La sua Casa o Tempio di Gerusalemme è chiamata Casa Bianca ed è il simbolo giudeomassonico per eccellenza degli Stati Uniti d’America.
TER
Pesorina
3
2
RM
OV
VA
INTRO IN TERZO OCCHIO TERSO:
Q
LA CASA BIANCA DI MARIA
1
THE WHITE HOUSE
L’Occhio  o Ra cchio è L’Altopiano delle Rocche ed il Ranocchio o Rospo che gli ebrei vi
custodiscono.
Con l’aggiunta di altri cerchi concentrici l’Occhio di Ra può essere visto sia come la sezione di un
tronco tagliato, cioè come un rocchio, sia come una coccarda.
Tanto il rocchio e la coccarda sono metafore del reattore nucleare di Giza.
Sotto altro aspetto sono allegorie semplificate della struttura del Pianeta Terra, le cui energie
elettromagnetiche venivano utilizzate dalla civiltà egizia.
I cerchi concentrici del rocchio corrispondono agli strati o livelli del Reattore e del Pianeta.
Il Rocchio, come mappa segreta, è l’Altopiano delle Rocche, dove è celato Ra Occhio o Ranocchio.
La Corteccia è il perimetro immaginario della Stella scorza, scortch, scotch, scorto
Il Libro o Alburno è la mappa ed è il libro del rituale magico per far risorgere lo zombie
liber albume, figlio dell’uovo
Il Midollo è un’indicazione mappale, che significa:
- “en el medio de la olla c’è polla o cebolla”.
- Medio L (midollo)
Ma Midollo significa anche μεσό ὅλος cioè medium, mezzo, risorsa tecnologica per controllare
tutto il Pianeta.
Medulla (medula in spagnolo) è un crittogramma da scomporre in med-ula, cioè me dinamo ula,
dove ula corrisponde al greco
εσό deriva da μετά (metà), preposizione che nella forma μεταξὺ (μετά + ξύν o σύν) è il
nome di Yoshua Sunnita, Colonello Maresciallo Vitale, Santo che giace nel sepolcro (Santiago)
La lettera
 di μεταξὺ è il sepolcro con Yoshua Colonello [I] disteso, mentre il termine μεταξὺ è
Yoshua META XY, cioè metà Uomo (Uomo-Donna).
Oltre che come un rocchio, il Ra
cchio può essere visto come una zeppola o ciambella con il
buco.
La parola zeppola, con la quale si appella un dolce “a ciambella”, deriva dal latino caepa, -ae,
cipolla, e significherebbe letteralmente piccola cipolla.
Passò a designare la ciambella perché osservando dall’alto la cipolla - la c[z]eppola - tagliata si
vede un occhio

La Cepolla nel linguaggio crittato è l’Aquila nel Cerchio, cioè l’Altopiano delle Rocche visto
dall’alto, somigliante ad un’aquila stecchita all’interno di un cerchio.
In tale contesto Cepolla significa c’è Polla, cioè c’è L’Aquila nascosta sull’Altopiano.
L’addetto alla custodia di Cipolla era in epoca romana il Caeparius, figura che venne chiamata in
seguito Ciambellano12:
<< a. An officer who manages the household of a sovereign or noble; a chief steward.
b. A high-ranking official in various royal courts.
2. An official who receives the rents and fees of a municipality; a treasurer.
3. Roman Catholic Church An often honorary papal attendant.
[Middle English chaumberlein, from Old French chamberlenc, from Frankish *kamerling : Late Latin camera,
1
chamber; see chamber + Germanic *-linga-, one connected with; see -ling ] >> www.freedictionary.com
Tale figura, data l’importanza simbolica dell’Aquila Egizia e Romana, è assurta al rango di Alto
Ufficiale della Corona Britannica.
Il caeparius o ciambellano è, in realtà, lo stesso Yoshua zombie custodito occultamente in un
antro dell’Altopiano delle Rocche.
Durante la dominazione romana il caeparius era la figura dell’aguzzino, che praticava la caepa,
cioè il ceppo, la zeppa e la cipolla, cioè l’esecuzione capitale mediante sevizie e strangolamento
(vedi l’etimologia, di ceppa, zeppa e cipolla su www.etimo.it ).
Nel gergo dei legnaioli la zeppa per il rocchio è il cuneo di ferro con il quale si spacca il ciocco di
legna particolarmente duro e resistente al colpo dell’ascia.
Il Gallo-Basileus, attaccato, piegato ed ucciso dalla donnola, significa, rispetto alla postura eretta
del Gallo-Altopiano, che egli può rialzare la testa, cioè resuscitare.
Dovrebbe trovarsi ubicato in una cella segreta ed inaccessibile, la cosiddetta Cella d’Ape, che si
visualizza facendo ruotare la miniatura, in modo tale da ottenere un esagono compreso tra
l’immagine normale e l’immagine capovolta del Basilisco.
12
Il Ciambellano è figura affine al Maggiordomo.
Questi era il Capo supremo della Domus Maior dei Padres Maiores o della  Home.
La Domus Maior tuttavia era anche l’Europa, considerato il Granaio più importante per rifornire l’Egitto.
L’Europa era la Grande Dama da domare (dŏmo, dŏmas, domui, domitum, dŏmāre e δαμάζωDamascoDimas).
Vedi anche l’etimologia delle parole inglesi dam e mad, dei sostantivi latini damnus e diminutio ed i numerosi termini
correlati.
Egli è chiamato Il Fiore e a lui è dedicato il toponimo della città di Florentia o Fiorenza, che
significa Violenza.
Per gli ebrei rappresenterebbe il simbolo della Violenza su tutto il loro popolo.
Può essere anche chiamato Fiore di Loto, cioè Fiore di Lodo, perché finito evirato per l’eternità
nel limo (im)mota e mud(a), così come si legge nello stemma della Città di L’Aquila.
Ma Loto assume anche altri significati.
 oppure come Nitro.
Infatti L 8 può essere scritto come  III cioè come
Scritto in numero romano diventa LVIII cioè LV  (con i tre I composti in asterisco).
Dato che il simbolo  rappresenta l’Uomo Sacrificale prima dell’evirazione, con il membro virile
sotto il cavallo , la sigla LV , eseguito il sacrificio, diventa LV
, cioè LV VII o Lu
Seth.
Lu Seth era la Setta del Dio Seth o Setta della Luce, ma nel senso della luce gamma e
dell’arrostimento.
Da λυ e λυ derivano i nomi Lucus, Lucio, Leucio, Lucia, secondo la logica maschio femmina.
Da  e  deriva il nome RossoRosa, sempre secondo la stessa logica, ma in entrambi i casi si
va oltre l’evirazione 65 o VIV13, procedendosi all’arrostimento ed alla carbonizzazione (Kema).
Da Lu-Seth derivano i nomi Luisa, Lu-Isa, Lu-Aisha, Elisa, Elisha, El-Aisha (il numero 8 come
semplice grafema rappresenta la pastora per l’impastoramento dei quadrupedi).
Il termine italiano lodo è l’equivalente del latino laus, laudis, che significa lode e lodo-sentenza.
La lode era l’infangamento e la trasformazione in limo derivante dalla decisione arbitraria e
insindacabile del Giudice Musulmano ( o VOO o VuDu o V2 o VV).
Luter è il Lume-Ter, Lume della Terra o Lume dell’Utero di Rocca di Mezzo, vale a dire
l’orifizio vaginale “coperto” per accedere al sepolcro dello zombie (o dei tre zombies, se si accetta
l’ipotesi che Yoshua è vivo insieme agli due della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, Yoshua,
Dimas e Gestas).
k
La miniatura del Bestiario di Aberdeen del XII sec. a.C. illustra anche l’Impero dell’Aquila
Romana, con la conquista di Gerusalemme e, più in generale, di tutta l’Europa.
Per cogliere il predetto significato bisogna immaginare di:
-
sovrapporre la miniatura in posizione corretta con la stessa minitura in posizione capovolta, in
modo tale da ottenere una macchia azzurra frastagliata che rappresenta il Mediterraneo.
-
13
fondere donnola e aquila in un unico grande animale chimerico, il Basilisco.
Sostituendo la U alla V si ha UIU, crittogramma del greco Uἱός, figlio, sia nel senso di progenie sia nel senso di
fallo.
Leggendo insieme UIU e VIV si può estrapolare il messaggio <<ὁ υἱός vive>>, cioè Iησους Xριστος του Θεου Uιος
Σωτηρ oppure Y ios(hua) è ancora “vivente” (a distanza di secoli).
Egli è yus o jus, cioè giù Dio: Dio sotterrato.
È ora e per sempre ciò che erano prima gli ebrei, cioè Jus seph o Jos seph: Giù Serpe, Jo Serpe (Caepa Servus).
Esso rappresenta la Potenza della Grande Aquila Romana, che aveva soggiogato tutti i paesi
rivieraschi del bacino del Mediterraneo con l’agilità, l’aggressività e la ferocia del piccolo animale
predatore.
Tuttavia la donnola è, nello stesso tempo, la piccola donna ebrea che riesce a piegare la testa del
fortissimo rapace (l’allegoria riprende il racconto biblico di Davide e Golia).
Prima di essere il simbolo della conquista romana, il Gallo rosso è il simbolo della esecuzione
capitale più atroce che attendeva i bianchi europei deportati in Egitto al tempo dei Faraoni, cioè la
carbonizzazione previo arrostimento (il pollo arrosto).
I colori della carbonizzazione sono quelli dell’attuale bandiera panarabica, bianco, rosso e nero, i
quali assumono significato insieme a L’Aquila egizia, simbolo della Piramide.
Durante i millenni della dominazione Egizia dalla Donna Europea ci fu una continua emorragia di
bianchi deportati in Egitto.
L’Irlanda e la Gran Bretagna erano territori sottomessi all’Impero Egizio, come si può arguire dal
racconto della Principessa Scota e dai manufatti litici della Scozia.
Gli Egizi, i popoli nordafricani e quelli mediorientali consideravano l’Irlanda e la Gran Bretagna il
loro Pozzo di San Patrizio, cioè la sorgente da dove attingere “water” per il Pater14.
Patrizio, infatti, in inglese Patrick, significa patricius cioè “proprietà dei patres”15.
14
Il Pozzo di San Patrizio è anche la caverna sotterranea dove si trova il Santo dei Patrizi romani
Thomas Carve, Lyra sive Anacephalaeosis Hibernica 1666 Insulae Purgatory
Il Pozzo dei Padri è una caverna dedicata a San Patrizio ubicata in un isolotto del Lough Derg (Donegal).
In Italia, invece, vi è un Pozzo di San Patrizio artificiale scavato ad Orvieto, dove il Cardinale Agnifili di Rocca di
Mezzo fu Vescovo.
Il Pozzo rappresenta l’Inferno dell’Egitto a partire dal Delta del Nilo fin giù in Sudan, dove arrivavano schiavi
nordeuropei provenienti non solo dalla Gran Bretagna, che era un pozzo inesauribile da cui attingere, ma anche dalla
Scandinavia (Upsala e Gamla) e dall’Europa dell’Est.
Il Pozzo di San Patrizio era il Kelt/Celta o KHT (vedi anche Kilt)
15
Piramide - KHDT
La Scandinavia fu chiamata così perché era una terra da scandire, cioè da scansionare e perlustrare, per rastrellare gli
schiavi.
Da qui in epoca romana partivano navi dirette ad Inverness in Scozia, divisa dal resto della Gran Bretagna da un canale,
lungo il quale era stato edificato Forte Augusto.
Le rotte schiavistiche europee passavano, da un lato, per Algeciras-Tarifa e Tangeri-Ceuta,
dall’altro lato per Istanbul, fino a ricongiungersi a Giza, presso l’odierna città di El Cairo.
Da qui gli schiavi in eccesso venivano smistati in tutta l’Africa seguendo il corso del Nilo.
Essi erano condotti in Somalia ed anche oltre fino a Kampala, che era il Kamp-Alas o il Kamp-Alì.
Quelli giunti in Somalia erano trasferiti in India, mediante navi da trasporto, che salpavano da
Gibuti e Berbera.
Dall’India poi una quota degli schiavi sarebbe pervenuta addirittura in Cina, nella regione dello
Xianyang, sede di gigantesche Piramidi.
Vi era inoltre una rotta schiavistica che dall’Europa passava per l’Italia e dai porti siciliani
proseguiva, via mare, alla volta dell’Africa.
Importanti porti di partenza erano le città di Ragusa e Siragusa.
Dato che da tali zone costiere il Ρογος salpava verso il Rogus e l’Agus, cioè verso il rogo e l’ago
(acus o  acus), le città presero il nome di (Sy)rogos o (Sy)ragus, cioè “verso Syra acus e Syra
rogo”.
Il percorso schiavistico dal Nord Europa è schematizzato in un graffito di Alta Finmark, in
Norvegia, risalente al 4200 a.C..
Inverness significava “verso l’inferno infero”, cioè verso il Mediterraneo, ma il toponimo era stato adottato anche in
riferimento Scandinavia Hibernia o Tibernia o, semplicemente Tebe, per raggiungere la quale molto spesso si passava
per la Iberia.
È questa l’origine della parola latina hibernia e di quella italiana ibernazione.
Il Pozzo in
Un esempio di Basilisco si rinviene in un incisione ungherese del 1510.
Fermi restando tutti gli elementi del Basilisco di Aberdeen, in questo esempio c’è un riferimento al
paese dei cervi o delle renne, cioè alla Scandinavia.
Il corpo del Basilisco è quello di una nave araba (il naso adunco) per il trasporto di schiavi.
Ma la nave qui rappresenta anche la Nave della tortura letale.
La foglia tra le corna del cervo è una figura umana in croce messa distesa nella nave in attesa di
essere giustiziata.
Nel contempo tale figura è Yoshua zombie sottoposto alla stessa pena per l’eternità.
Seguendo la direzione indicata dalle corna e dal becco egli va a finire nell’occhio sotto il becco,
posto sotto l’occhio reale.
Ciò significa che per raggiungere la caverna dove si trova il sepolcro con lo zombie che resuscita
bisogna calarsi lungo un tunnel (il collo).
Egli è Re Enrico, INRI, rehèn e servo dei criptoebrei dell’Altopiano delle Rocche.
La preziosa miniatura di Aberdeen può essere trasposta ed interpretata anche in un altro contesto
geografico, quello del Golfo del Messico.
Il Basilisco, in questo caso, rappresenta la costa meridionale degli Stati Uniti d’America e la
macchia azzurra il Golfo del Messico.
Sotto il corpo del Gallo, la parte avana rappresenta una Piramide Maya o, si potrebbe dire, la
Piramide Mayor del Desmayo, anche per le notorie atrocità commesse dal popolo Maya.
Il popolo Maya era molti millenni prima di Cristo il Popolo Maior, cioè il popolo più potente sulla
faccia della Terra ed era un popolo di colore.
La Piramide Madre faceva parte di un complesso di Piramidi equiparabile a quello egizio.
Recentemente, affondata nel mare, prospiciente il capo occidentale dell’isola di Cuba è stata
scoperta una città antichissima, forse risalente a circa 6000 anni fa, munita di strutture piramidali.
Si trattava di Piramidi Avana (Habana), cioè Avaiane o Hawaians, così chiamate perché governate
dai Maya a detrimento del popolo Avaja ossia Navajo.
Il popolo Navajo era costituito dai deportati dall’Europa, divenuti indiani d’America.
Successivamente all’iniziale massiva deportazione, essi si erano differenziati nelle tribù indiane che
tutti conoscono (Sioux, Apaches, Cheyennes, Cherokee, Seminoles, Uroni, Tuscarore etc.).
La donnola è color marrone perché le popolazioni dominanti erano di colore e deportavano
popolazioni savana, cioè color sabbia per soddisfare, al pari degli Egizi, le loro pulsioni sadiche.
Costoro erano “statunitensi” già all’epoca, come lascia intendere il colore delle ali del Basilisco, ma
più precisamente, erano uniti cioè rastrellati e riuniti dagli ameri cani o ameri indi (amoricani,
armoricani, amoiricani).
L’ubicazione della Piramide Maggiore, AV MAYA o
AV MAYA (Potente Davide D’Horo), va
reperita seguendo le indicazioni delle ali del Basilisco, delle sue zampe e del becco.
Per rendersi conto della plausibilità dell’interpretazione accennata occorre utilizzare Google Earth e
sovrapporre la miniatura alla zona del Golfo del Messico.