Piano strategico 2005-2007. Come ENAV risponde al cambiamento
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Piano strategico 2005-2007. Come ENAV risponde al cambiamento
Mensile dei dipendenti di ENAV SpA - Controllo e sicurezza della navigazione aerea anno II agosto-settembre 2005 8 Piano strategico 2005-2007. Come ENAV risponde al cambiamento In volo sugli impianti ENAV: piccoli e grandi traguardi di un’Azienda in movimento Funzione Servizi di Sede: quelle attività discrete ma essenziali che tendiamo a dare per scontate Intervista a Russell G. Chew, capo operazioni della Faa Usa e dell’Air Traffic Organization EDITORIALE PIANO STRATEGICO 2005-2007. RISPONDERE AL CAMBIAMENTO L a crisi e la vulnerabilità del settore, particolarmente gravi in Italia per le difficoltà del vettore nazionale, l’imporsi a scapito delle compagnie tradizionali di carriers a basso costo che utilizzano aeromobili ed aeroporti minori, nonché il nuovo assetto normativo italiano e comunitario, hanno tutti concorso a cambiare il presente e gli orizzonti di ENAV, esponendola alle oscillazioni del mercato e ad obblighi esterni ancora più stringenti. Per non parlare poi di una nuova domanda di sicurezza (si pensi agli ultimi eventi drammatici) che richiede un approccio ancora più proattivo anche in ambiti formalmente al di fuori delle competenze ENAV. Il Piano Strategico 2005-2007, approvato dal CdA della Società il 7 luglio scorso, individua appunto i nuovi obiettivi dell’Azienda e le strategie per raggiungerli. I cambiamenti riguardano diversi fronti: entrate aziendali, costi, modalità e standard di erogazione del servizio sempre più efficienti e di qualità, nonché l’impegno professionale quotidiano e di pianificazione necessario affinché i nostri servizi continuino ad essere richiesti. Sul fronte dei costi, l’emanando Contratto di Programma (il primo della SpA) con i ministeri di riferimento prevede che i primi non potranno più essere recuperati per intero con la tradizionale determinazione a consuntivo del- I PROFONDI MUTAMENTI CHE HANNO ATTRAVERSATO IL TRASPORTO AEREO NEGLI ULTIMI ANNI HANNO IMPOSTO UNA RIVISITAZIONE DELLE PRIORITÀ E DELLE STRATEGIE AZIENDALI le tariffe (in vigore in quasi tutti i paesi membri di Eurocontrol) ma si imporrà una sorta di tetto massimo annuale ammissibile. Parallelamente, già nel 2004, si è registrato un incremento dei costi unitari ENAV in particolare per il maggior utilizzo di aeroporti minori e per l’allungamento degli orari di servizio. Non va meglio sul fronte delle entrate: nonostante l’incremento contenuto dei voli (inferiore rispetto alle attese e a quello degli altri paesi Ue), i ricavi unitari di rotta nel 2004 sono diminuiti. Il fenomeno “low cost” e le difficoltà delle compagnie tradizionali hanno determinato infatti un maggiore ricorso all’utilizzo di aeromobili con minor peso massimo al decollo cosa che, unitamente a una diminuzione della distanza percorsa, determina ricavi inferiori. Tutto ciò dovendo salvaguardare il nostro bene supremo: la sicurezza. Il Piano Strategico è fortemente orientato al continuo potenziamento della Safety quale risultato di attenti interventi or2 ganizzativi e procedurali nonché di massicci investimenti sia in impianti ed apparati sia in formazione continua del personale. Il 78% degli investimenti di Piano ha infatti un impatto sulla Safety. I regolamenti Ue sul Cielo Unico Europeo (SES) e la legge 265/04 impongono inoltre precisi obblighi di certificazione del servizio e identificano nuovi ruoli e nuove responsabilità oltre ad introdurre (SES) elementi di competitività tra i diversi fornitori di servizi ATM. “Gestire” in un tale contesto non è facile e significa agire giorno per giorno secondo linee strategiche e conseguenti piani di azione. Inoltre, sicurezza a parte, prima di affrontare un costo bisogna valutare se esso è giustificato dal relativo beneficio e se realmente ottiene i risultati attesi dall’esterno: qualità del servizio sempre crescente nonché massima soddisfazione possibile per tutti i portatori di interesse (i cosiddetti stakeholders). Questi non sono solo le compagnie aeree, ma i passeggeri, l’azionista, le istituzioni, i dipendenti, i piloti, l’ente regolatore, l’industria, le società di gestione aeroportuale, la collettività. Il Piano Strategico 2005-2007 mira a tenere conto dei nuovi vincoli creando al contempo “valore” per questo complesso di aspettative che è stato anzitutto necessario individuare e conoscere. ● PIANO STRATEGICO 2005-2007 GLI OBIETTIVI E LE STRATEGIE DEL PIANO TRIENNALE APPROVATO DAL CDA ENAV I principali obiettivi aziendali per il triennio 2005-2007 contenuti nel Piano Strategico corrispondono alle obbligazioni assunte da ENAV nell’emanando “Contratto di Programma” con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con i ministeri dell’Economia (azionista unico) e della Difesa. Si tratta di un vero e proprio contratto che stabilisce le condizioni alle quali ENAV deve fornire il servizio e che, considerata la natura pubblica dello stesso e dato che lo spazio aereo è un bene dello Stato, viene stipulato direttamente con il Governo italiano. Tali condizioni sono riconducibili a quattro classi: prerequisiti infrastrutturali, obiettivi di performance (sicurezza, puntualità ed efficienza economica), sistema tariffario e struttura del servizio (tipi di servizio, orari e strumentazione per ciascuno dei 38 aeroporti e 4 ACC). Analizziamo qui di seguito i contenuti delle prime tre categorie, gli altri obiettivi (creazione di valore totale) che l’Azienda si è autonomamente data, nonché le relative strategie per raggiungerli. PREREQUISITI INFRASTRUTTURALI Parte integrante del Contratto sono gli investimenti pianificati da ENAV per il triennio (oltre 814 mln). Essi sono destinati prevalentemente al mantenimento e miglioramento dei servizi di rotta e di terminale nonché all’introduzione di nuove tecnologie. Risulta evidente che tali investimenti sono anche il mezzo per raggiungere di Rosa Maria Di Martino Responsabile Funzione Editoria e Comunicazione Interna i risultati di performance citati in termini di Sicurezza e Capacità (in questo caso infrastrutturale). RISULTATI DI PERFORMANCE Sicurezza del volo ENAV è tenuta ad osservare requisiti di metodo relativamente all’analisi, al monitoraggio ed alla conservazione standard dei dati relativi agli “eventi di sicurezza”, siano essi inconvenienti/incidenti, siano essi tutti quegli accadimenti noti come “precursori degli eventi di pericolo” la cui analisi è fondamentale per un’efficace Safety preventiva. Ciò rappresenta un ulteriore tassello rispetto al più ampio e stringente mosaico di norme nazionali ed internazionali e di “best practices” che devono essere osservate. Nel quadro della “Politica della sicurezza del volo” emanata dall’Azienda nel 2003, nonché dei requisiti per la certificazione dei fornitori di servizi ATM previsti in sede di normativa Ue, si tratta di porre in essere tutte le condizioni per la gestione della sicurezza (Safety Management System). L’imperativo è quello di sviluppare un approccio Air Traffic Risk Management (che evidenzi la gerarchia dei rischi nei diversi processi operativi individuando le loro condizioni di insorgenza) e definire le linee di azione per ridurre tali rischi. Per la sua attuazione è necessario che il relativo “Piano di azione” preveda una specifica organizzazione di “Gestione del rischio sicurezza” in termini di responsabilità e relativi processi. Le linee di azione citate hanno come obiettivo, entro il 2006, la riduzione degli “inconvenienti”, per cause imputabili agli Air Traffic Services, ri- Nuovi Investimenti Pianificati (Core Business) - Piano 2005-2007 2005 2006 2007 Periodo • Core Business (M.ni A) 252,3 263,3 95,7 611,3 • Aeroporti (M.ni A) 152,2 116,8 51,8 320,8 > Manten./Miglior. (% Aeroporti) > Nuove Tecnologie (% Aeroporti) 82,7% 17,3% 100,1 • Rotta (M.ni A) > Manten./Miglior. (% Rotta) > Manten./Miglior. (% Rotta) 30,4% 69,6% 83,6% 16,4% 146,5 52,6% 47,4% 81,7% 18,3% 43,9 66,1% 33,9% 82,9% 17,1% 290,5 46,7% 53,3% Investimenti messi in funzione (Core Business) - Previsione 2005 2006 2007 • Core Business (M.ni A) 165,8 304,3 238,1 708,3 • Aeroporti (M.ni A) 100,1 193,2 146,0 439,3 > Manten./Miglior. (% Aeroporti) > Nuove Tecnologie (% Aeroporti) 78,9% 21,1% 65,7 • Rotta (M.ni A) > Manten./Miglior. (% Rotta) > Manten./Miglior. (% Rotta) 3 11,0% 89,0% 79,2% 20,8% 111,1 68,5% 31,5% 85,9% 14,1% 92,1 45,2% 54,8% Periodo 81,4% 18,6% 268,9 46,5% 53,5% Quota degli Investimenti con impatto sulla Sicurezza 110 110 100 100 92,3 90 90 81,5 80 80 70 70 60 60 50 50 40 105,9 36,5% 31,0% 31,8 35,0% 51,7 40 30 30 20 20 10 10 0 82,8 34,8% 34,8% 31,2% 0 2005 2006 2007 2005 2006 2007 Pianificati assoluti (Mni C) Messi in funzione assoluti (Mni C) Pianificati (%) Messi in funzione (%) spetto alla media dei cinque anni precedenti (a parità di movimenti) come indicato nel target europeo. Va da sé che la tutela della sicurezza dipende, oltre che da fattori organizzativi e procedurali, anche dalla qualità della formazione iniziale e continua dei professionisti (19 milioni di euro nel triennio) ed ovviamente dagli investimenti in tecnologia e sviluppo. Tale impegno è la naturale evoluzione di un nuovo approccio già messo in atto dall’attuale gestione. Nel 2003, ad esempio, la formazione operativa è aumentata del 46,2% rispetto all’anno precedente con un ulteriore incremento del 24,8% relativo al 2004. Nel 2005, grazie anche alla prossima apertura della scuola di Forlì, si passerà a 52.620 ore (+ 13,8% sul 2004). Con le sue 16.650 ore, il training “on the job” nel 2004 è stato pari al 22% della formazione totale. Nel 2005, la formazione erogata direttamente nelle sale operative toccherà le 26.640 ore (+ 59,9% sul 2004). Qualità del servizio – Puntualità Il sistema-Paese ha registrato nel suo complesso un miglioramento della puntualità nel 2004 rispetto al 2003 (da 1,4 ad 1,1 minuti per volo) ed un miglioramento delle prestazioni ENAV del 12,8%, da 0,39 a 0,34 minuti. Il Contratto impegna ENAV ad un’ulteriore riduzione dei propri ritardi del 3% annuo (con riferimento al 2003 per l’Azienda complessivamente e al 2004 per singolo ACC). È previsto un coefficiente di elasticità relativamente al traffico inatteso. La puntualità del sistema ATM è ovviamente funzione della capacità dello stesso in relazione alla domanda di traffico prevista. Le previsioni relative alla domanda sono state elaborate anche sulla base dei dati 2004 caratterizzati da una stagnazione dei ricavi (da Unità di Servizio – UdS) da traffico nazionale, un incremento sul fronte internazionale anche a causa del fenomeno low cost ed un mantenimento dei volumi relativi al solo sorvolo. Una corretta previsione è fondamentale per la migliore allocazione delle risorse. Quella elaborata (vedi tabelle di pagina 5) mostra la necessità di un rafforzamento della capacità produttiva ENAV al fine di sostenere il previsto sviluppo di traffico internazionale. La “capacità produttiva pianificata” (che dipende da attrezzature e impianti, organici, configurazione degli spazi aerei e modalità procedurali ed organizzative) nel Contratto, per quanto riguarda la rotta, è indicata nella tabella sottostante. Particolare attenzione meritano gli aeroporti. Non solo per l’attuale emergenza “ritardi” (dal 2001 in Europa si sono registrati cali in rotta ed aumenti negli aeroporti) ma anche perché è lì che comunque si sono verificati i maggiori incrementi percentuali di traffico. Ad esempio, nel 2004, grazie ai vettori low cost che tendenzialmente utilizzano anche scali minori, questi ultimi hanno registrato un incremento dei volumi del 15% contro l’1,8% dei 13 aeroporti italiani principali. Ciò rappresenta il punto forte dello sviluppo ENAV nel mediolungo termine. A fronte della capacità impiantistica oggi disponibile (ENAV usa il criterio di una dotazione superiore del 20% rispetto alle esigenze stimate), e degli adeguamenti già previsti nel Piano di Investimenti, la principale leva infrastrutturale per l’allineamento della capacità ATC sarà costituita da sistemi di automazione operativa oltre che dal potenziamento delle radioassistenze e da nuovi sistemi meteo. In tale direzione, la Società sta inoltre lavorando per costituire entro il 2007 il “Blocco funzionale italiano” dove lo strumento principale per lo sviluppo della capacità sarà la riconfigurazione dello spazio aereo gestito, che includerà in alcuni casi oltre che la realizzazione di rotte sempre più ortodromiche anche l’apertura di nuovi settori, con gli eventuali opportuni adeguamenti di allocazione strutturale. È utile qui ricordare che, secondo la normativa sul Cielo Unico Europeo, un blocco funzionale è uno spazio aereo caratterizzato da interoperabilità dei sistemi, omogeneità della geografia ATS nonché gestionale e procedurale. Per quanto riguarda gli aeroporti, ENAV non solo porterà a completamento e sistematicità la misurazione della capacità produttiva aziendale, ma allargherà il servizio secondo le competenze previste dalla legge 265/2004 La Capacità Produttiva di Rotta In Esecuzione Pianificata ACC 2003 2004 2005 2006 2007 RM 185 188 194 208 216 MI 130 135 140 150 152 PD 130 130 140 155 158 BR 100 108 109 111 112 4 La Domanda Commerciale di Rotta nel periodo di Piano-Assunzioni 2003 2004 2005 2006 2007 N. (000) 1.446 1.500 1.543 1.600 1.660 Variazione anno precedente - +3,56% +2,9% +3,7% +3,8% N. (000) 7.317 7.455 7.631 7.875 8.150 Variazione anno precedente - +1,75% +2,5% +3,2% +3,5% Voli Unità di Servizio La Domanda Commerciale di Terminale nel periodo di Piano-Assunzioni 2003 2004 2005 2006 2007 N. (000) 691 699 713 796 761 Variazione anno precedente - +1,1% +2,0% +3,2% +3,4% N. (000) 32.569 33.716 34.560 35.775 37.098 Variazione anno precedente - +3,5% +2,5% +3,5% +3,7% Voli Unità di Servizio (assistenza Apron cioè estesa all’ordinario movimento degli aeromobili anche nelle aree di parcheggio). Le principali leve nel periodo saranno costituite da “organici” e da azioni di riduzione tra capacità “massima” e “minima”. Il tutto attuando proattivamente una politica di cooperazione ed integrazione informativa con i gestori aeroportuali e con gli altri attori per uno sviluppo condiviso delle capacità produttive e dando in sostanza attuazione alla filosofia gate-to-gate. La Società studierà la possibilità di differenziare le tariffe negli aeroporti (come già avviene in altri paesi Ue) e secondo fasce orarie. Efficienza economica Relativamente ai costi operativi e del personale ENAV deve, per il biennio 2005-2006, migliorare l’efficienza della produzione del 2% annuo. Tale vincolo però non riguarda gli strumenti di produzione, cosa quest’ultima che consente di tendere ad un minor costo del servizio senza compromettere sicurezza e capacità del sistema. L’efficienza corrisponde in sostanza al rapporto tra il volume di traffico as- sistito ed il costo totale delle risorse utilizzate per la sua produzione, quando la sicurezza ed altri risultati istituzionali rispettino gli standard. Una versione semplificata di tale indicatore è il costo unitario dell’unità di prodotto (CUP) che nel caso della rotta si misura in euro per km di volo assistito e che nel 2004 è aumentato del 7,5% (tra le cause: diminuzione dei ricavi, diminuzione della produttività in favore di maggior sicurezza dovuta ai 10’ in più di relief ogni due ore previsti dal nuovo CCNL, costi incrementali del CCNL, volumi di traffico inferiori alle attese ecc.). Sono anche previsti tendenzialmente maggiori costi operativi sugli aeroporti dovendo garantire una maggiore offerta (scali minori ed Apron). L’obiettivo minimo per il 2005 è un CUP monetariamente costante. Incrementare tale efficienza è un obiettivo che dovrà riguardare tutta la gerarchia aziendale con una precisa responsabilità di risultato facendo leva sulla corretta gestione delle risorse operative - così come previsto dal CCNL - e sulla razionalizzazione degli acquisti e degli investimenti al fine di contenere i costi. 5 SISTEMA TARIFFARIO Il Contratto di Programma definisce il passaggio dal tradizionale sistema tariffario del “cost recovery”, che riversa elasticamente a consuntivo sulle tariffe tutti i costi sostenuti, ad un sistema assimilabile al “cost cap” che invece definisce quali siano i costi massimi ammissibili per il periodo, al di là di abbuoni per inflazione ed aumento di traffico. Il nuovo modello tariffario impone dunque continui incrementi di produttività e di contenimento strutturale dei costi. Inoltre, nel breve periodo, ENAV ha deciso di utilizzare il precostituito Fondo di stabilizzazione tariffaria per assorbire gli incrementi di costo unitari del 2004 dovuti ai motivi citati. Nel 2007, quando presumibilmente gli effetti benefici del fondo si esauriranno, le tariffe potranno rimanere contenute e quindi competitive grazie alle azioni di efficientamento descritte ed all’aumento di valore per il cliente. Al fine di una totale chiarezza negli elementi che concorrono alla determinazione delle tariffe, la Società è anche obbligata ad adottare strumenti di informazione e trasparenza gestionale: es. una contabilità analitica per linea di business, sito e centro di responsabilità, con relativa certificazione da trasmettere ai ministeri di riferimento. È inoltre previsto un monitoraggio/riporto periodico dei risultati di qualità del servizio ed un rapporto dettagliato annuale - entro il 31 marzo - circa lo stato di avanzamento dei progetti di investimento e la sicurezza del volo. CREAZIONE DI VALORE TOTALE Parallelamente agli obiettivi del Contratto, già di per sé impegnativi, ENAV si è data come missione strategica anche il raggiungimento di una meta non sempre misurabile quantitativamente: la creazione di “valore totale” cioè la soddisfazione crescente di “tutti” gli stakeholders. Tra questi i dipendenti, il cui tasso di motivazione (e quindi di adesione al progetto aziendale) è al tempo stesso “obiettivo” ma anche “strumento” per soddisfare gli impegni assunti nei confronti del Paese. In tale contesto, la nuova politica sarà quella di perseguire l’equità delle remunerazioni in funzione degli apporti e la sostenibilità nel tempo delle condizioni di lavoro. ENAV sostiene inoltre la realizzazione individuale attraverso la formazione continua, la promozione del riconoscimento sociale delle professioni aziendali nonché la comunicazione con i dipendenti ed il loro coinvolgimento in quanto protagonisti dell’organizzazione. ENAV porterà a regime un modello di gestione per risultati (MbO), già avviato nel 2004, secondo centri di responsabilità. Di fondamentale importanza sotto il profilo industriale, dell’efficienza nonché di un ampliamento delle competenze del personale ENAV, è l’internalizzazione (progressiva o meno a seconda delle condizioni esterne) dei servizi di conduzione e manu- tenzione degli impianti, già prevista nel Piano Strategico. Di tale argomento Cleared si occuperà nei prossimi numeri. Gli elementi di competitività introdotti dalla legislazione Ue sul Cielo Unico richiedono inoltre ad ENAV una presenza più incisiva sulla scena internazionale al fine di non vedere il proprio ruolo ridimensionato e condizionato da soggetti più reattivi ai cambiamenti, oltre che più solidi finanziariamente. Oltre alla citata costituzione del Blocco funzionale italiano, al fine di poter competere in termini di performance con gli altri providers, sarà necessario attivare iniziative di cooperazione ed assistenza ATS nei confronti di paesi minori ed emergenti che, correttamente impostate, possono anche concorrere alla economicità di ENAV. Tali accordi potranno altresì costituire la base per successivi blocchi fun- zionali interstatuali. Il ruolo aziendale rispetto ai paesi forti sarà tutelato grazie alla continua partecipazione a progetti tecnologici internazionali, al miglioramento continuo della performance e ad un più incisivo impegno istituzionale. L’attuazione di tutte le strategie individuate, affidata al management, verrà realizzata attraverso specifici “Piani di azione” il cui primo esempio è quello già previsto con il cosiddetto “Comitato costi”. ENAV non disponeva sin qui di un sistema di pianificazione. La comprensione delle minacce del contesto esterno e le esigenze di rilancio aziendale hanno delineato il profilo di questo Piano Strategico e dei suoi modi di attuazione attraverso i citati Piani di azione. ● (Fatti e dati di questo articolo sono tratti dal documento “Piano Strategico ENAV 2005-2007”) FUNZIONE SERVIZI DI SEDE ALLA SCOPERTA DELLA STRUTTURA ENAV CHE GARANTISCE OGNI GIORNO ALCUNI DEGLI STRUMENTI ESSENZIALI PER IL FUNZIONAMENTO DI BASE DELL’AZIENDA T elefonia fissa e mobile, fotocopiatrici, cancelleria, ecc. Sono strumenti talmente essenziali e di uso quotidiano che quasi non ci rendiamo conto della loro esistenza; sembra così scontato averli a disposizione da dimenticare, a volte, come la loro continua disponibilità sia in realtà il frutto del lavoro di molti colleghi: quelli in forza presso la Funzione Servizi di Sede ubicata presso il quartier generale romano di via Salaria. Si pensi alla linea telefonica aziendale ISDN utilizzata per comunicare con gli altri enti o tra gli uffici della stessa unità. La linea commerciale (per distinguer- di Alessandro Pasquali la da quelle operative che utilizzano altri circuiti) è gestita e monitorata continuamente dalla Funzione Servizi di Sede attraverso un Centro gestionale nazionale ubicato in Sede centrale. “Da questo dipendono altre 44 centrali sparse sul territorio che in totale coprono le 4.000 utenze di servizio attive tenute in funzione senza soluzione di continuità attraverso il servizio di manutenzione in outsourcing, con presidio fisso in Sede centrale”, dice il dirigente della Funzione Francesco Ignacchiti. 6 Oltre alla telefonia fissa, è di competenza della Funzione anche la gestione di 600 utenze per la telefonia mobile, 199 utenze di energia elettrica, 50 per la fornitura di acqua e 25 per il gas, oltre alle 200 utenze per la trasmissione dati. Ma i compiti della Funzione non si esauriscono con la gestione delle utenze; la struttura provvede infatti anche alle molteplici necessità tecnico-logistiche di tutti gli enti periferici della Società. Si rivolgono ai Servizi di Sede tutti gli impianti che hanno bisogno di mobili ed arredi, fotocopiatrici ed altre piccole attrezzature da ufficio. Sono inoltre di sua competenza la spedizione sia nazionale che internazionale di plichi e pacchi, nonché la gestione nazionale dei buoni pasto che ogni mese vengono ordinati e distribuiti a tutti i dipendenti con regolarità. “L’impegno del personale è quello di far funzionare la macchina logistica e fare in modo che tutto proceda senza interruzioni”, dice Ignacchiti. Per lui il segreto della Funzione è proprio quello di avere una squadra ben affiatata dove “l’interscambio dei ruoli, maturato dopo anni di esperienza, consente abilità gestionali superiori ed un perfetto ingranaggio”. Anche l’autoparco è centralizzato a livello nazionale: le oltre 100 autovetture di servizio che sono in giro per l’Italia fanno capo alla Funzione per tutte le operazioni di manutenzione così come le imprese di pulizia e la cura di tutto il “verde” (affidate ovviamente a ditte esterne). Sono oltre 2 milioni i metri quadrati di area verde (prevalentemente nei pressi delle radioassistenze di proprietà della Società) che devono essere tenuti in ordine per non ostacolare l’operatività degli strumenti. Tutti i servizi devono funzionare sempre ed è per questo che, 24 ore su 24, è costantemente in stato di pre-allerta una squadra di emergenza, composta da quattro unità, il cui compito è quello di risolvere in tempo reale gli eventuali imprevisti. “Non sono poche le telefonate o le email che giungono giornalmente nei nostri uffici; viene inoltrato di tutto, Alcuni dei dipendenti in servizio presso la Funzione Servizi di Sede. In prima fila da sinistra: Filippo Palmeri, Sauro Renaioli, Valerio Rosi, Enrica Miserocchi, il dirigente Francesco Ignacchiti,Anna Carchella, Rita Milano, Domenico Iuso, Berardo Santini, Renato Di Pietrantonio. In seconda fila da sinistra: Felice Santini, Giuseppe Verolini, Roberto De Angelis, Gianfranco Tuccio, Paolo Tacconi “L’IMPEGNO DEL PERSONALE È QUELLO DI FAR FUNZIONARE LA MACCHINA LOGISTICA E FARE IN MODO CHE TUTTO PROCEDA SENZA INTERRUZIONI” dalla richiesta di cancelleria alle notifiche di guasti. Inoltre è affidata a noi la manutenzione della Sede centrale e di quella di via Agri (Roma) oltre che della nuova sede di via di Settebagni (Roma)”, dice Berardo Santini, Altri colleghi della Funzione Servizi di Sede. Da sinistra: Marino Fossataro, Roberto Modesti, Eugenio Perla, Fabrizio Ceccarelli, Francesco Pacella, Luigi Ghimenti 7 l’unico quadro in servizio presso la Funzione. Oltre all’ordinaria amministrazione vi sono poi i continui adeguamenti tecnologici ed i progetti da proporre e da seguire, dice Ignacchiti. L’ultimo in ordine di tempo è la ristrutturazione della mensa aziendale della Sede centrale, prevista per i prossimi mesi, che consentirà di ottimizzare i tempi e migliorare il servizio. Un risultato già ottenuto è invece quello di aver rinnovato la tecnologia del centro-stampa, la struttura che provvede appunto alla stampa della maggior parte delle pubblicazioni di interesse aziendale ed utilizza una nuova macchina digitale a colori a tecnologia laser. Si prevede per l’anno in corso di arrivare alla stampa di oltre 500.000 pagine. Vengono inoltre stampati ogni sei mesi anche tutti gli elenchi telefonici aziendali che sono costantemente aggiornati dalla Funzione, la quale inizia e chiude il ciclo produttivo in casa. “Grazie ad un affiatato team di 29 persone, siamo pronti a far fronte alle esigenze del personale – precisa il dirigente – e sposiamo volentieri i progetti che prevedono un innalzamento della qualità dei servizi e nuove sfide per il futuro”. ● IN VOLO SUGLI IMPIANTI ENAV BREVI CENNI SUI GRANDI E PICCOLI TRAGUARDI DI UNA SOCIETÀ IN MOVIMENTO Bergamo - Orio al Serio È stato omologato il radar di avvicinamento mentre funziona in modalità “trial” il servizio di controllo di aerodromo che diventerà pienamente operativo al termine della completa abilitazione del personale. Attualmente il servizio è fornito con la sola funzione di monitoraggio degli aeromobili in finale. Continuano intanto i lavori per la costruzione della nuova torre di controllo (si veda progetto a pagina 9) entro la primavera del 2006. La torre sarà alta 38 metri mentre la sala operativa avrà una superficie di 100 metri quadrati. Milano - Malpensa Sono stati installati i dieci sensori elettronici del sistema di Multilaterazione che consentiranno di ottimizzare la funzione di sorveglianza degli aeromobili in rullaggio. Il sistema, attraverso la trilaterazione delle relative informazioni integrate con i dati del radar di superficie, consente di determinare la posizione degli aeromobili a terra anche in zone non coperte dal segnale radar. Sono terminati i lavori di ristrutturazione dei locali dell’ENAV presso il Terminal 2 dell’aeroporto. I nuovi locali sono stati riqualificati e saranno utilizzati dal personale della torre come sala riposo e come uffici dal Coordinamento territoriale Nord-Ovest. Milano - Linate Pronti alla Multilaterazione anche a Linate dove sono stati in- stallati otto sensori elettronici. È stata approvata dalla competente autorità l’installazione di un secondo radar di superficie in grado di assicurare continuità ed efficienza operativa. Sono inoltre in fase avanzata i lavori per la riqualificazione degli uffici dell’impianto ENAV di Linate. Venezia - Tessera È stato omologato il nuovo radar di avvicinamento ATCR-33S. Il segnale è integrato nel sistema Multi Radar Tracking di Padova ACC e si fonde con quello del radar di superficie per l’ottimale sorveglianza aeroportuale (vedi foto in basso). Venezia - Lido Dopo alcuni mesi di sospensione dovuta alla riqualificazione della sala operativa, ha ripreso a funzio- nare il servizio AFIS (servizio informazioni volo aeroportuale) per l’assistenza al volo a vista. È giunto alla fase di attuazione il progetto definitivo che prevede la costruzione di un nuovo blocco tecnico. Verona - Boscomantico ENAV non fornisce più il servizio AFIS sull’aeroporto di Verona Boscomantico non essendoci, a suo parere, le necessarie condizioni di sicurezza per le operazioni. Gli aeroporti gestiti da ENAV scendono così da 39 a 38. Bologna Ha superato il primo collaudo tecnico il sistema di “guida luci” che consentirà agli aeromobili di seguire un percorso a terra tracciato dalla sequenza delle luci verdi. Al passaggio dell’aeromo- Aeroporto di Venezia - Tessera: il nuovo radar di avvicinamento ATCR-33S 8 Bari È in fase di realizzazione la nuova torre di controllo ed è stato omologato il nuovo radar di avvicinamento ATCR-33S (vedi Cleared luglio 2005). Reggio Calabria Sono terminati i lavori per la riqualificazione della torre di controllo e l’installazione delle nuove consolles operative (vedi foto di copertina). Bergamo - Orio al Serio. Il modello grafico della torre di controllo di prossima realizzazione bile, il tratto successivo del percorso si illuminerà confermando quanto autorizzato dal controllore del traffico aereo. Firenze L’aeroporto di Firenze si arricchisce di un servizio in più: il controllo radar di avvicinamento. Ad ottobre verranno pubblicate, sull’AIP Italia, le caratteristiche del nuovo CTR di Firenze (la zona di controllo dedicata al traffico in avvicinamento). Una volta ultimato il periodo di abilitazione del personale, ENAV attiverà il servizio radar di avvicinamento (attualmente gestito a Pisa dall’Aeronautica Militare). La Società potrà così fornire assistenza agli aeromobili in avvicinamento ed allontanamento a/dall’aeroporto autonomamente. Torino - Caselle Operativo dal primo settembre quanto contenuto nella lettera d’accordo siglata da ENAV e SAGAT (la società aeroportuale di Caselle) che definisce le competenze per la gestione ottimale del piazzale dell’aeroporto. Questa consente una più ordinata e fluida movimentazione al suolo degli aeromobili e si basa sullo scambio reciproco delle informazioni tra le due società. Lamezia Terme Iniziati i lavori per la riqualificazione della torre di controllo. Il servizio verrà intanto assicu- rato utilizzando una torre mobile. Crotone Ultimati i lavori di riqualificazione del corpo uffici mentre è già in fase di definizione il progetto per la costruzione del nuovo blocco tecnico. Catania Oltre agli interventi strutturali (vedi Cleared maggio 2005), il coordinamento con l’AMI ha consentito di utilizzare i segnali del radar di Sigonella per monitorare il traffico in avvicinamento direttamente in torre. ● Brindisi ACC È stata testata e messa in linea operativa la nuova piattaforma software per la gestione dei dati di supporto alle operazioni ATC (FDP-SDP). Le nuove funzionalità consentono, tra l’altro, una maggiore flessibilità d’uso dei sistemi per l’assegnazione dei codici SSR per l’identificazione degli aeromobili. Roma ACC È in fase di ultimazione il potenziamento delle comunicazioni Terra/Bordo/Terra della FIR (regione informazioni volo) per la divisione dell’area di competenza in tre settori nei giorni di intenso traffico a vista (VFR). Non più quindi una sola frequenza ma tre. Per realizzare ciò saranno implementati siti T/B/T nelle province di Rieti, Caserta, Sassari, Nuoro, Cagliari, Salerno e Trapani. Tra i programmi di Roma ACC ci sono inoltre lo sviluppo degli avvicinamenti paralleli a Fiumicino e l’implementazione degli Speed Limit Points (progetto RI.SE; vedi Cleared luglio 2005) nonché la sostituzione dei monitor CDS 2000 (operativi dal 1999) con display di nuova generazione. Vedrà la luce a breve la nuova settorizzazione dello spazio aereo superiore di Milano ACC gestito da Roma. Questo non sarà più diviso orizzontalmente ma verticalmente secondo tre fasce comprese tra i livelli 295 e 345 incluso (Milano uno), 345 escluso e 365 incluso (Milano due), 365 escluso e illimitato (Milano tre), allo scopo di evitare passaggi di frequenza ad aeromobili che utilizzano quello spazio aereo esclusivamente per i sorvoli. Milano ACC Sono iniziate le attività di analisi per il potenziamento delle comunicazioni Terra/Bordo/Terra della FIR che consentirà la divisione dell’area dedicata al volo a vista in due settori. Due frequenze al posto dell’unica che attualmente gestisce tutto il traffico VFR per far fronte ai giorni di intenso traffico. Intenso anche il programma di sviluppo per la ristrutturazione dei settori centrali e terminali e l’impiego di quanto definito all’interno del progetto APPROVE relativo alla navigazione d’area. Al momento il metodo di navigazione utilizzato è di tipo basico (B-RNAV), in attesa dell’approvazione, da parte del Regolatore, dell’uso della navigazione d’area di precisione (P-RNAV). È di prossima realizzazione l’OLDI verticale per lo scambio di dati on-line con Roma ACC. Padova ACC È stata già potenziata la copertura delle comunicazioni T/B/T. Con l’implementazione di altri siti presso l’aeroporto di Bolzano, nonché in provincia di Padova e di Ancona, si è potuta realizzare la divisione dell’area di competenza per la gestione di tutto il traffico a vista in due settori (settore Nord del fiume Po e settore Sud del fiume Po) nei giorni di intenso traffico VFR. È stata inoltre realizzata una nuova settorizzazione verticale per soddisfare la crescente domanda di traffico. Basti pensare che il 25 agosto scorso si è raggiunto il nuovo record del centro con 2305 movimenti IFR in un solo giorno. A Padova si sta lavorando per la realizzazione del decimo settore operativo (vedi Cleared giugno 2005). 9 c Alle ore 19.20 del 20 gennaio 1992, il volo Air Inter (DA 148) Airbus 320, decollato da Lyon-Satolas, nel corso della procedura di avvicinamento, impatta contro la montagna di Mont Sainte-Odile, a circa 10 miglia nautiche dalla testata pista 05 dell’aeroporto di Strasburgo. Sono 87 le persone che perdono la vita, solo nove i sopravvissuti. Gli incidenti, è noto, non hanno cause singole; ma cosa significa davvero comprendere un incidente? J. Reasons, nella sua teoria, nota come Reasons’ Model, per aiutarci a comprendere le cause di un incidente ci suggerisce di effettuare un percorso all’indietro: dal luogo dell’evento a ritroso verso gli eventi patogeni, tipicamente i più subdoli, poiché spesse volte nascosti nel tessuto organizzativo e quindi non sempre facilmente scovabili prima che un evento si materializzi. Il lavoro consiste, in massima parte, nell’analizzare i diversi livelli di causalità. Riportiamo, in sintesi, lo stralcio di alcune conclusioni condotte a suo tempo dalla commissione di inchiesta. Lo scenario Il volo doveva essere breve, 40 minuti circa. Il comandante decideva di effettuare il set-up del Flight Management System (FMS) di bordo per un avvicinamento ILS per pista 23; a tal fine avrebbe dovuto fare un circuito per l’atterraggio. L’ATC, come aspettativa, riteneva invece che l’aeromobile avrebbe effettuato un avvicinamento diretto VOR-DME per pista 05. L’incomprensione continuò sino al punto ANDLO. In quel punto l’aeromobile risultò troppo veloce ed alto di quota per un avvicinamento diretto. L’equipaggio accettò quindi di essere vettorato mediante il radar per tornare sul punto ANDLO e da qui effettuare – questa volta a quota e velocità conformi alla procedura – un avvicinamento VOR-DME per pista 05. L’autopilota fu inserito nel modo “select” per la navigazione “verticale e laterale” mentre il modo “management” avrebbe accoppiato la navigazione al Flight Management System. l e a r e d SAFETY INCIDENTI E FATTORE UMANO Mont Sainte-Odile: un caso scuola per tutti di Maurizio Scholtze Responsabile Funzione Analisi e Normativa di Settore TRK HDG FPA V/S 052 052 -3.3 -33 SPD MACH ALT LAT 230 100 AP1 LVL/CH 05000 HDG Y/S 1000 UP AP2 DN LOC A/THR EXPED APPR Display dell’unità di controllo dell’autopilota dell’Airbus 320. Sul Flight Control Unit i modi di navigazione orizzontale e verticale sono accoppiati: HDG V/S oppure TRK FPA. Attraverso un comando di commutazione, il pilota può visualizzare nella finestra (sopra cerchiata in rosso) due diverse categorie di informazioni: Vertical Speed (V/S) cioè il rateo di discesa verticale, oppure Flight Path Angle (FPA) cioè l’angolo del sentiero di volo. Le modalità normali sarebbero state la selezione di -08 in modalità V/S, cioè un rateo di discesa di 800 ft/min, oppure -3.3 in modalità FPA equivalente ad un angolo del sentiero di discesa di 3.3°. Probabilmente l’equipaggio ha in effetti inserito il valore -33 in modalità V/S, che corrisponde ad un rateo di discesa verticale di 3.300 piedi al minuto, presumendo invece di avere inserito il valore -3.3° in modalità FPA L’equipaggio tuttavia, con ogni probabilità a causa di un vettoramento non ottimale durante la virata finale, non riuscì a catturare in modo “pulito” l’asse di avvicinamento finale prima di raggiungere il punto nominale previsto per la discesa verso l’aeroporto (tale punto era posizionato a 11 miglia nautiche dallo scalo). Il fulcro dell’evento A questo punto accadde quello che, a giudizio della commissione di inchiesta, poteva essere considerato il “fulcro” dell’incidente: il rateo di discesa aumentò a circa 3.300 piedi al minuto (contro gli 800 ft/min previsti). Si appurò che, in tale contesto, l’equipaggio non riuscì ad individuare e correggere tale rateo anomalo. L’equipaggio continuò, o meglio si concentrò, nel tentativo di intercettare il 10 prolungamento dell’asse pista e a configurare l’aeromobile. Sebbene avesse esteso gli aerofreni, l’equipaggio non evidenziò tentativi di effettuare una procedura di mancato avvicinamento. A questo punto entriamo nella cabina di pilotaggio Sul pannello di bordo, i modi di navigazione laterale e verticale dell’autopilota sono “accoppiati” in due riferimenti di traiettoria principali: prua/velocità verticale e rotta/angolo di discesa. L’equipaggio, in sostanza, aveva due possibilità: 1) impostare il dato prua/velocità verticale (HDG V/S); 2) impostare il dato rotta/angolo del sentiero di volo (TRK FPA). Nella prima ipotesi era possibile selezionare prua/velocità verticale impo- Evento "Fulcro": verificarsi di un rateo di discesa quattro volte maggiore di quello nominale mantenuto sino all’impatto 800 ft/min 3300 ft/min 2620 ft STR 1320 ft NM 11 9 7 0 Per un corretto avvicinamento, l’Airbus avrebbe dovuto avere un rateo di discesa verticale pari a 800 piedi al minuto contro i 3.300 mantenuti sino al momento dell’impatto stando nell’apposita casella in modalità Vertical Speed (V/S) del display un valore -08, in sostanza chiedendo al sistema di bordo di scendere con un rateo verticale pari a 800 piedi al minuto; ovvero, seconda ipotesi, commutando in modalità angolo del sentiero di volo/Flight Path Angle (FPA), selezionare un valore -3.3° per indicare al sistema di bordo di scendere secondo un angolo pari a 3.3 gradi. L’ipotesi più plausibile è che l’equipaggio abbia inserito il valore -33 per indicare un angolo di discesa di 3.3°, nell’errata convinzione di trovarsi sulla modalità rotta/angolo di discesa. Poiché invece l’interfaccia dell’autopilota si trovava con ogni probabilità nella modalità prua/velocità verticale, l’equipaggio aveva in realtà dato all’autopilota l’istruzione di scendere con una velocità verticale pari a 3.300 piedi al minuto (quattro volte superiore al corretto rateo di discesa). Dalla ricostruzione dell’incidente, infatti, emerge che quasi certamente i modi di navigazione verticale e laterale utilizzati furono del tipo: “Heading/Vertical Speed (prua/velocità verticale). Usciamo dalla cabina di pilotaggio Entrambi i piloti avevano iniziato la carriera su aeromobili di vecchia generazione: Caravelle e Mercure, macchine degli anni ’60. Il comandante aveva effettuato solo 162 ore sull’Airbus 320, mentre il primo ufficiale solo 61 ore. I transiti su macchine di nuova generazione (del tipo glasscockpit) avrebbero dovuto richiedere un ciclo di addestramento per un periodo molto più lungo; conseguentemente, entrambi i piloti erano ancora esposti ad errori ambientali. Anche la gestione delle risorse apparve, nel corso dell’inchiesta, assai scarsa in termini di: distribuzione dei compiti, verifiche incrociate, osservazione degli automatismi, rispetto delle procedure ecc. In concreto si dimostrò carente lo sfruttamento delle tecniche CRM (Crew Resources Management). Durante l’ultima virata, entrambi i membri si concentrarono sulla navigazione laterale e la configurazione del velivolo senza eccessiva cura per la traiettoria verticale (vi era infatti il convincimento che la macchina stesse mantenendo un angolo di discesa di 3.3°). A nove miglia dalla pista venne, tra l’altro, omesso il controllo di quota. Fattori ergonomici La commissione verificò che l’architettura del sistema di controllo – e quindi la presentazione dei dati da un punto di vista HMI (Human Machine Interface) – prevedeva l’utilizzazione dell’apposito bottone per selezionare l’uno o l’altro riferimento; i valori desiderati erano poi immessi utilizzando un selettore rotante comune a entrambi i riferimenti. I diversi valori V/S e FPA, cioè la velocità verticale e l’angolo di discesa, potevano essere selezionati dopo aver 11 attivato un apposito switch per passare da una modalità all’altra; tuttavia la finestrella del display era in entrambi i casi la medesima. L’aeromobile, tra l’altro, non era equipaggiato di GPWS (Ground Proximity Warning System), circostanza questa che ha contribuito ad evidenziare ulteriori aspetti di carenza di regolamentazione. Perché Mont Sainte-Odile è un caso scuola Il fattore umano è sicuramente al centro della dinamica dell’incidente. Ancora una volta però, se traguardiamo i fattori causali e contributivi, comprendiamo come, ad esempio, le carenze di Training, Team-coordination, completa regolamentazione, Human-Machine-Interface, Situational Awareness e più in generale gli Human Factors abbiano contribuito ad innescare in modo remoto la catena degli eventi sino al punto in cui questa ha ceduto facendo sì che l’incidente si materializzasse. Reasons descrive tale patologia come l’allineamento sequenziale delle finestre di opportunità attraverso le quali passano i cosiddetti “Latent Failures” (tipici delle organizzazioni produttive e, come sopra accennato, difficilmente scovabili). L’operatore, spesse volte, incorre negli “Active Failures” (gli errori visibili, identificati nel corso dell’indagine) ereditati però inconsapevolmente. Ancora una volta è il caso di dire, e questa riteniamo sia l’eredità di Mont Sainte-Odile, che un sistema di gestione della sicurezza ha, come compito, il continuo monitoraggio degli eventi precursori la cui analisi può consentire di “risalire”, con anticipo, ai possibili “Latent Failures”. Jean Paries, membro del team di investigazione, scrive: “…nell’inchiesta di un incidente il fattore umano inizia ad attivarsi mediante le dimensioni emotive della tragedia. Nessuna parola. Su tutto aleggia un insostenibile senso di assoluto disastro e dentro di noi si scatena un impetuoso impegno di fare il possibile affinché questo non avvenga mai più…”. ● LA PAROLA A... RUSSELL G. CHEW DIRETTORE DELLE OPERAZIONI DELLA FEDERAL AVIATION ADMINISTRATION Q uale Chief Operating Officer dell’Amministrazione federale Usa per l’aviazione civile (Faa), Russell Chew sovrintende operativamente e finanziariamente alla sottostante organizzazione per il controllo del traffico aereo (Ato), nonché ai programmi di ricerca ed acquisizione dell’intera Faa. Nato a Los Angeles, ex comandante della American Airlines (B-767, B-757 ed Md80), della quale ha anche diretto le operazioni e le strategie, Mr. Chew è approdato alla Faa nel giugno del 2003. A lui, che ha anche ricoperto incarichi di prestigio presso la Iata e presso industrie di settore, Cleared ha chiesto una panoramica sull’Air Traffic Management (ATM) d’oltreoceano. L’Ato ha iniziato un processo di ristrutturazione. Quali ne sono le ragioni ed i risultati? Sono stato assunto per creare un sistema delle operazioni basato sulla performance e focalizzato sulle esigenze del cliente. L’obiettivo è quello di garantire servizi ATM d’eccellenza e sicurezza ai passeggeri, ai vettori commerciali, all’aviazione generale ed al dipartimento della Difesa. Alla fine, questo approccio migliorerà lo sviluppo economico del nostro paese e delle altre nazioni. Con questa missione abbiamo dato il via ad una delle più vaste riorganizzazioni mai affrontate da un’agenzia goverEditore: ENAV SpA Consiglio di Amministrazione: Bruno Nieddu (Presidente), Guido Pugliesi (Amministratore Delegato), Alberto Beretta, Carlo Griselli, Linda Lanzillotta, Fabrizio Franco Testa, Luciano Vannozzi Direttore Generale: Raffaele Rizzi nativa Usa. Abbiamo cominciato eliminando le stratificazioni del management di ben cinque livelli, abbiamo adottato obiettivi e metodi - diffusi a tutto il sistema - per misurare i nostri progressi verso il loro raggiungimento ed iniziato un processo di pianificazione quinquennale che indica sia gli impegni relativi alle operazioni sia quelli finanziari. Dopo un solo anno, per la prima volta dopo molto tempo, i nostri costi unitari si sono abbassati e la produttività è aumentata. In questo periodo abbiamo continuato ad aumentare la capacità, aiutato le compagnie a ridurre i costi e mantenuto il tasso di sicurezza più alto al mondo. Le sfide più difficili? La prima è chiudere il gap tra costi operativi crescenti e ricavi in calo. La Faa è un’entità governativa; le nostre entrate provengono principalmente da una tassa a carico dei passeggeri pari ad una percentuale del costo del biglietto. Poiché il prezzo medio dei biglietti è diminuito, ed i vettori low cost hanno conquistato mercato (aeromobili più piccoli e quindi meno passeggeri), le nostre entrate sono diminuite (-31% dal 1999). Parallelamente, biglietti a buon prezzo ed altri cambiamenti hanno fatto aumentare la domanda per i nostri servizi facendo aumentare i costi. Lo scorso anno la Faa ha incassato dai passegCleared Direttore editoriale: Alessandro Di Giacomo Direttore responsabile: Rosa Maria Di Martino Comitato editoriale: Massimo Garbini, Sandro Gasparrini, Giovanni Giacomelli, Elvira Savini Nicci, Maurizio Scholtze Redazione: Via Salaria, 716 - 00138 Roma. Tel. 068166139 /301 /311 Fax 068166140 [email protected] 12 geri 4 mld di dollari in meno rispetto al costo sostenuto per fornire il servizio. La seconda sfida è quella relativa alle nostre infrastrutture che in media hanno superato il normale ciclo di vita mentre la nostra tecnologia appartiene all’era “industriale” dell’ATC. Sostituirla con l’equivalente dell’era della “conoscenza” richiederà non solo decine di mld di dollari ma anche uno sforzo molto intenso per riconvertire la forza lavoro che utilizza e manutiene l’infrastruttura. I cambiamenti sin qui implementati saranno sufficienti? La nuova strategia sta dando risultati positivi. Ma sviluppare operazioni centrate sulla performance e sul cliente può di per sé non essere sufficiente. La Faa ha bisogno di trovare un flusso di finanziamento stabile che allinei il costo affrontato per fornire il servizio a quanto chiediamo per lo stesso. L’amministratrice della Faa, M. Blakey, ha iniziato un confronto con la proprietà e l’utenza al fine di individuare sistemi alternativi per finanziare le operazioni e gli investimenti. Sono convinto che troveremo una soluzione che garantisca l’allineamento citato, incentivi alla Faa ed ai suoi clienti nonché parità di trattamento a tutti gli stakeholders. Il nostro futuro, e l’economia globale, dipendono da questo. ● Hanno collaborato: Roberto Ferrari, Luca Morelli, Alessandro Pasquali Progetto grafico ed impaginazione: LDM Comunicazione SpA - Roma Stampa: Litografia Saba Srl - Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 526 del 15-12-2003 Numero chiuso in redazione il 5 settembre 2005 In copertina: controllori del traffico aereo alle nuove consolles della sala operativa della torre di controllo di Reggio Calabria