Vini e spumanti Togni, debutto con le bollicine

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Vini e spumanti Togni, debutto con le bollicine
ANCONA GIORNO E NOTTE 29
VENERDÌ 24 DICEMBRE 2010
Vini e spumanti Togni,
debutto con le bollicine
GRANDE SUCCESSO per il concerto
gospel di Senigallia, ma altrettanto si può
dire dell’aperitivo che lo ha preceduto, offerto dalla Togni S.p.a., uno dei main partner della rassegna, e dall’Industria Dolciaria Giampaoli. La Togni ha proposto i
suoi vini, che accompagneranno tutti gli
appuntamenti in cartellone. Molto apprezzati i prodotti del progetto «Rocca dei Forti Grandi Spumanti Marchigiani», che
punta alla valorizzazione di tre spumanti
storici: Verdicchio spumante, Passerina
spumante e Vernaccia di Serra Petrona
docg, la perla nera della spumantistica
marchigiana.
Concerti Aperitivo, la notte del gospel mostra subito tanta solidarietà
— ANCONA —
I «CONCERTI APERITIVO» del Carlino partono con il piede giusto, sia dal
punto di vista artistico che da quello ‘solidale’. Il pubblico accorso l’altro ieri al
Teatro La Fenice di Senigallia per applaudire il gruppo gospel The Followers of Christ ha infatti donato
2.412,90 euro per la Fondazione Salesi,
nell’ambito della raccolta fondi che in
questa ottava edizione ha come obiettivo l’acquisto di un’altra importante attrezzatura medica da donare all’ospedale pediatrico anconetano. Un’ottima ci-
fra, che conferma la
generosità dei senigalliesi. Grande soddisfazione, quindi,
da parte della direttrice operativa della
Fondazione Salesi
Annarita Settimi
Duca, che ha definito «molto coinvolgente» lo spettacolo della Fenice, il primo del lungo cartellone dei «Concerti
Aperitivo».
ORA SI ATTENDE la ‘risposta’ di
Falconara Marittima, dove è in programma la seconda tappa del viaggio.
Mercoledì 5 gennaio all’interno dell’aeroporto «Sanzio» si terrà infatti un altro
concerto gospel, che avrà come protagonista un’altra formazione proveniente
da Charleston: il Christal Brown-Gibson Group. Per questo evento le prenotazioni on-line (www.advancedeventi.
it/ilrestodelcarlino/concertiaperitivo.
asp) prenderanno il via giovedì 30.
Grande musica per una grande causa
benefica. Inutile dire che l’appello alla
generosità è doppio, tanto più visto il
periodo natalizio.
MUSICA DOMANI SARÀ AL LEVEL DI ANCONA. NIENTE REPERTORIO SEVENTIES PERÒ
Camerini, l’arlecchino del rock:
«Ma ora canto solo gli anni ’80»
la musica di oggi. Ma non siamo
sulle stesse posizioni. Lui ragiona
col cuore, io col cervello».
— ANCONA —
ALBERTO CAMERINI, l’Arlecchino del rock italiano, le feste
non le passa in famiglia. Il 31 dicembre sarà ad Assago per il «Capodanno del Forum», ma prima,
addirittura il giorno di Natale, sarà al Level Music Bar di Ancona,
in via del Commercio (ex Dazebao). E’ lui l’ospite più atteso de
«La lunga notte del paninaro», che
il locale delle Palombare dedica
agli anni Ottanta. Nella prima parte di quel famigerato decennio Camerini impazzava con canzoni
LA MOTIVAZIONE
«Faccio solo le canzoni
che il pubblico conosce di più
Amo ancora il punk»
elettro-pop come «Rock’n’roll robot», «Tanz bambolina», «Maccheroni elettronici», «Serenella» e
«Computer capriccio». E saranno
brani come questi a costituire il
cuore dell’esibizione di domani al
Level. Niente da fare invece per i
nostalgici della prima ora, quella
dei dischi (i migliori) pubblicati
dalla mitica Cramps tra il ‘75 e il
‘78 (‘Cenerentola e il pane quotidiano’, ‘Gelato metropolitano’,
‘Comici cosmetici’).
Camerini, solo anni Ottanta
dunque?
«Sì. Sono quelle le canzoni che il
pubblico conosce di più. I brani de-
A proposito di strumenti, lei
negli anni ‘70 era uno dei chitarristi più richiesti, vero?
«Suonavo con Area, Stormy Six,
Eugenio Finardi, Claudio Rocchi,
Patty Pravo, Anna Identici... Ma è
un periodo che è durato tre anni.
Quello successivo ne è durato trenta».
Eppure molti si chiedono da
parecchio: che fine ha fatto Alberto Camerini?
gli anni Settanta richiederebbero
un approccio diverso, altri strumenti, una vera band capace di ricreare il sound di allora. In ogni caso preferirei vedere gli stessi musicisti di quel tempo trasformati,
evoluti, capaci di sviluppare quello stile, che dovrebbe sopravvivere, ma solo come radice».
Ci fu uno scarto fortissimo tra
quegli anni super politicizzati
e gli edonisti anni ‘80. Anche
lei fu criticato: da Re Nudo a
«Rock’n’roll robot».
«Arlecchino lo sono stato fin
dall’inizio, e sono sempre rimasto
a sinistra. Solo che non sono mai
stato un politico, né tantomeno un
profeta. Ho vissuto in pieno quegli anni, quell’esplosione di liberalità: le lotte pro gay, il femmini-
smo. Si parlava di un ‘terzo sesso’,
come faceva il mio amico Ivan Cattaneo. Forse vi appartengo anche
io, che pure non sono mai stato
gay. Insomma, si è fatta una rivoluzione culturale. Oggi i gay sono accettati».
Però la sua musica di quel periodo non la vuole proprio fare...
«Mi fa un po’ paura. Non mi ci riconosco più. Saprebbe di giovanilismo. Io mi sono sposati, ho due figli ormai grandi».
Non si sarà imborghesito anche lei?
«No, quello no. Merito di mio figlio, che mi ha travolto con la sua
vitalità. Lui fa l’università e suona
il basso. Mi fa da guida, anche per
«Beh, nel 2001 ad esempio ho fatto
‘Cyberclown’, un album di cyberpunk da cui ho tratto anche
un’opera-balletto dal titolo “In love with a killer”, e nel 2005 ‘Kids
Wanna Rock’, un disco di puro
punk».
Il punk è stato uno dei suoi
primi amori?
«Amavo il punk, ma anche il
sound tedesco di gruppi come i
Kraftwerk, e la new-wave anni Ottanta, dagli Yazoo agli Alphaville.
Ma il più grande è Michael Jackson, uno dei ‘quattro Beatles neri’
con Prince, Miles Davis e Jimi
Hendrix».
E adesso che musica ascolta?
«Opera cantata, intermezzi buffi.
Soprattutto musica veneziana, da
Vivaldi in giù. Ho la fortuna di poter trascorrere molto tempo in una
casa vicino a Venezia. Adoro Venezia. Mi manca solo di essere invitato a quelle feste che organizzano
nei palazzi nobiliari. Chissà cosa
vi accade... ».
Raimondo Montesi
APPUNTAMENTO LUNEDÌ I COMICI DEL PROGRAMMA TV SUL PALCO JESINO. CI SONO ANCHE I FICHI D’INDIA
Il «Colorado» per una sera è al PalaTriccoli e si ride anche
— JESI —
RISATE ASSICURATE tra Natale e Capodanno a Jesi. Merito del «Colorado Cafè
show», che lunedì (ore 21.30) farà tappa al PalaTriccoli. Alcuni dei volti più amati della popolare trasmissione si sfideranno a colpi di
sketch e battute: i Fichi d’India, Baz, i Turbolenti e i Gem Boy. Marco Bazzoni, in arte
Baz, è diventato famoso soprattutto con il suo
••
personaggio di ‘lettore multimediale’. I Fichi
d’India, ovvero Bruno Arena e Massimiliano
Cavallari, nascono artisticamente nel 1989
nelle spiagge di Palinuro, tra i fichi d’india
(da qui il nome) ed esplodono alla fine degli
anni Novanta a “Zelig”, con il tormentone
‘amici ahrarara’, che diventerà anche il titolo
di un fim e di un libro di successo. Recitano
in “Merry Christmas” con Boldi e De Sica, in
“Pinocchio” di Benigni e poi in “Natale sul
Nilo”, “Natale in India”, “Le barzellette” e altri film comici. A ‘Colorado’ propongono tra
l’altro una parodia della rubrica di Benedetta
Parodi “Cotto e Mangiato”. I Turbolenti sono in quattro, e hanno conquistato soprattutto il pubblico dei più piccoli nei panni del Teletubbies. Ingresso: 30 euro (parterre), 25 euro (tribuna del parterre) o 18 euro (tribuna superiore). Info: 3356752436.
LETTURE
Il romanzo
di Rina Bontempi
arriva nelle librerie
POESIE, racconti, favole e
indovinelli per bambini: così
si esprime la creatività di Rina Bontempi, scrittrice anconetana che negli ultimi anni
ha ottenuto numerosi riconoscimenti con il romanzo «La
casa dal tetto bianco», recentemente riedito dalla Pequod
di Ancona. Quando ancora
non era stato pubblicato il romanzo aveva vinto tra l’altro
i concorsi letterari nazionali
«Parco della Maiella» e «La
Clessidra»:
quest’ultimo
le ha concesso
l’onore
della pubblicazione. «Da
sempre c’era
dentro di me
la voglia di
scrivere qualcosa di più
impegnativo
delle favole e
delle poesie. Mi mancava il
tempo. Quando sono andata
in pensione l’ho avuto. Poi,
però, mi mancava il coraggio
di farlo leggere a qualcuno.
Un giorno ho detto a un’amica di leggerlo. Lei lo ha fatto,
e le è piaciuto. Lo stesso è accaduto con un’altra amica.
Ha detto che non vedeva
l’ora di finirlo per vedere coma andava a finire».
Il romanzo adesso è in libreria e, come ha scritto il critico Livia Langiano «descrive
il cammino interiore di una
giovane donna all’alba della
vita».