Ritorno al vinile made in Italy

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Ritorno al vinile made in Italy
MUSICA
amato mio LP
Ritorno al vinile made in Italy
di Paolo Corciulo
L
a sfida è ben più complessa di
un semplice ritorno o “pentimento”: Ricci a suo tempo
annunciò il suo “vinile di IV
generazione”, intendendo
con ciò che le nuove produzioni avrebbero beneficiato di
miglioramenti qualitativi di tipo tecnologico.
Ma ha senso, a distanza di oltre
cent’anni dalla sua nascita, pretendere di poter migliorare un
qualcosa che dovrebbe, per logica, aver espresso già tutto il suo
meglio?
Questa, evidentemente, la
sfida di fonè, resa ancor più interessante dalla possibilità di confronto diretto con la qualità
offerta da un mostro sacro del vinile: David
Manley!
Tra le nuove produzioni
della fonè, attraverso il
marchio Signoricci, vi sarà
infatti il recupero dell’intera serie “Vital Music” realizzata da David Manley e
ben conosciuta dagli appassionati. Si tratta di registrazioni completamente analogiche, effettuate presso gli
studi californiani di David
Manley con apparecchiature a
valvole e con la sua sensibilità per
la qualità sonora del prodotto. Il
catalogo si arricchirà inoltre nei
Giulio Cesare Ricci lo aveva preannunciato qualche anno fa: tornerò, tornerò per la quarta volta!
Sebbene impegnato come testimonial dei nuovi formati (SACD, multicanale) il patron di fonè
ha mantenuto la promessa!
prossimi
mesi costantemente con nuovi titoli scelti tra i più prestigiosi di
“fonè classica”. Da tener presente
inoltre che sostanzialmente l’inte-
ro catalogo delle registrazioni di fonè potrebbe essere
prodotto “rigorosamente in vinile”
dato che costantemente Ricci ha
continuato ad effettuare tutte le
sue registrazioni in maniera
“parallela”: con i convertitori digitali DSD per il
SACD e con sistemi
analogici a scopo di
archivio; soluzione
che oggi potrebbe
tornare utile…
Perché abbiamo
parlato di “vinile
rigoroso”?
Perché uno dei
capisaldi della
“IV generazione”
è proprio il fatto
che ciò che si realizza
sia al 100% in maniera
analogica.
Proprio questo approccio, intessuto nella filosofia sonora
di Ricci, ha fatto sì che Manley, quando ha deciso di… “andare in pensione” non solo ha
affidato a Ricci i suoi preziosi
master ma anche le sue ormai rarissime macchine di registrazione:
il tornio (un ibrido realizzato da
Manley unendo pezzi di uno
Scully e di un Neumann) e 2 Ampex ATR 102 che contribuiscono,
grazie alle loro particolarità, a caratterizzare in maniera significativa la “IV generazione”.
Già, che cosa caratterizza le nuove produzioni fonè?
Innanzi tutto i master sono realiz-
POST-IT
Antonio Vivaldi
LE QUATTRO STAGIONI
Marco Fornaciari: violino solista
001 - Signoricci Vynil
Sono tra i pochi destinatari delle cento
copie previste per il mercato italiano
(settanta già vendute al Roma Hi-End)
e della confezione sobria ed elegante
che vedete in foto: all’interno quattro
dischi, uno per stagione, realizzati a 45
giri, in vinile da 180 g e con tutte le attenzioni citate nel corpo dell’articolo
che state leggendo. Non sorprende che
il primo titolo del “ritorno al vinile” di
fonè sia le Quattro Stagioni; si tratta di
un titolo cardine nel catalogo della casa toscana che riassume l’approccio fi-
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lologico di fonè con la presenza di ben
tre violini storici della collezione di Cremona. Lo Stradivari “Cremonese” (ex
Joachim 1715), il Guarneri “del Gesù”
(1734)e l’Amati “Carlo IX di Francia”
(1566). Si tratta inoltre della prima registrazione effettuata da Ricci anche nello standard SACD…
Così pur avendo sentito e risentito questa registrazione in occasione delle dimostrazioni che insieme abbiamo tenuto sia al Top Audio che al Roma HiEnd, è con una certa emozione che appoggio il primo disco sul piatto e poi,
piano, piano, faccio scivolare la testina
dentro il solco.
Delle Quattro Stagioni è inutile che vi
dica, persone più dotte di me potrebbero disquisire della qualità artistica
dell’esecuzione che vede in primo piano le performance del maestro Concertatore Marco Fornaciari.
Quel che conta è che quel violino, i vir-
tuosismi del Maestro, quel dolce e al
tempo stesso parossistico timbro (il
canto del violino nel pieno del suo pathos), qui assumono i contorni dell’incredibile: verso le note alte il violino
decolla in un pianeta tutto suo dove
l’esile corda è al tempo stesso maestosa e acuta, dolorosamente tenue e vigorosamente piena. Difficilmente un
violino risulta così coinvolgente e
struggente, andando a pescare nei
meandri delle nostre sinapsi qualche
cosa di doloroso e scarnificante nel tessuto delle emozioni e al tempo stesso
di assolutamente apprezzabile nel codice audiofilo. Solo Piazzola suonato da
Accardo (che arriverà!) potrebbe di più!
Il tutto a 89,00 euro in vil denaro.
dicembre 2004• SUONO
Le novità per gli amanti del disco nero
zati, nel caso del catalogo Vital
Music tramite i 2 Ampex ATR 102
dotati di blocco testine da mezzo
pollice e velocità di 76 cm/sec; per
le produzioni tratte dal catalogo
fonè vengono utilizzati invece due
Studer (C37 e J37 a un quarto e 1
pollice)
to. Prodotto finito che, dunque, si
presenterà come segue: a 45 giri,
con vinile da 180 g, inciso su una
sola faccia per assicurare un minore stress al disco e la massima
stabilità tra disco e piatto.
In conseguenza della presenza di
un unico stampatore la tiratura è
limitata a 300 copie; questo numero è stato ritenuto da Ricci la
quantità ottimale prima che l’inevitabile declino dovuto ad usura inizi a manifestarsi. Sempre riferendosi alle norme
standard utilizzate per la
produzione di vinile, occorre dire che esse prevedono
Le due facce, una incisa
e una no, dei vinili Signoricci.
provenienti dai mitici studi
Abbey Road: il master viene
poi duplicato a mezzo pollice
sulle macchine ex-Manley.
Uno dei due Ampex infatti è dotato di un blocco con due testine di
riproduzione in modo da consentire il delay analogico (e non digitale come attualmente in uso) e per
questa ragione viene utilizzato per
incidere direttamente sul tornio:
quest’ultimo infatti necessità di un
segnale di avvertimento (identico
a quello del contenuto musicale)
per consentire alla testa del tornio
di adattarsi al contenuto energetico del brano che verrà inciso.
La lacca, delle dimensioni di un
LP, è incisa a 45 giri con un minutaggio attorno ai 10 minuti anche
se le specifiche di sistema ne prevedono fino a 15’: si tratta di una
scelta di Ricci che consente da
una parte di sfruttare al massimo
le dimensioni del solco (sempre in
relazione allo spessore della lacca) che raggiunge i 20 micron,
dall’altra di mantenere uno spazio
accettabile tra solco e solco. Dalla
lacca viene poi ricavato, tramite il
processo one stage press (dopo la
lacca viene effettuato un solo procedimento galvanico invece degli
abituali 3: negativo - positivo negativo) un negativo (stampatore) che è quello che verrà utilizzato per la stampa del prodotto fini-
SUONO • dicembre 2004
tra le
3 e le 4000 copie per ogni stampatore: fonè dunque opera in maniera assolutamente cautelativa!
Va aggiunto il fatto che la mancanza di un ulteriore stampatore
derivato dai tre procedimenti galvanici usuali, comporta che ulteriori eventuali copie potranno essere prodotte unicamente ripartendo da una nuova lacca che, dunque, potrà manifestare qualche
piccolo cambiamento dovuto alle
scelte che in quella sede verranno
effettuate nella selezione dei parametri impostati!
Come dire. Paganini non ripete…
C’è da aggiungere infine, prima di
precipitarsi al box dedicato al primo dei titoli disponibili con i
commenti sulla qualità d’ascolto,
che data la durata per facciata e la
scelta di incidere una sola facciata
per disco, ogni titolo emesso da
fonè in “vinile di IV generazione”
prevede almeno quattro dischi.
La tiratura prevista per il mercato
italiano infine, è limitata a 100 copie per titolo.
Ce n’è abbastanza per prenotarsi
subito..!