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© Springer-Verlag 2001 Pathologica (2001) 93:651-653 A RT I C O L O O R I G I NA L E M. Carlucci · A. Cimmino · M.G. Fiore · A. Lepera · L. Tantimonaco · R. Ricco Il Pap test in donne HIV positive Cervical cytology in women infected with HIV Riassunto Scopo del nostro lavoro è stato valutare l’incidenza di Pap test “abnormal” in un gruppo di donne HIV positive sottoposte a screening cervicovaginale. Sono stati rivalutati 162 strisci vaginali provenienti da 118 pazienti HIV positive di età compresa tra 23 e 55 anni. Sono risultati negativi 108 vetrini (66.6%) provenienti da 80 pazienti; flogistici 14 casi (8.6%); ASCUS (alterazioni squamose di significato indeterminato) 3 casi (1.8%); alterazioni legate alla presenza di HPV (human papillomavirus) sono state segnalate in 20 vetrini (13.5%) provenienti da 16 pazienti; SIL-LG (lesione intraepiteliale squamosa di basso grado) è stata osservata in 13 vetrini (8%) provenienti da 9 pazienti; SIL-HG (lesione intraepiteliale squamosa di alto grado) invece in 10 vetrini (6.2%) provenienti da 7 pazienti; la diagnosi di carcinoma è stata posta in 3 casi (1.8%) e in 2 casi i vetrini sono risultati inadeguati. I risultati indicano una maggiore suscettibilità delle donne sieropositive sia alle infezioni da HPV che alle lesioni cervicali displastiche e confermano la validità del PAP test come adeguato mezzo di screening. Introduzione Grazie ai progressi compiuti nel trattamento dei soggetti sieropositivi, allo scopo di impedire o ritardare quanto più possibile lo sviluppo della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), sono sempre più numerosi i soggetti asintomatici sieropositivi sottoposti ad attento monitoraggio nei servizi di Malattie Infettive. Data la ripetuta segnalazione di una associazione tra immunodeficienza e aumentato rischio di lesioni preneoplastiche e neoplastiche della cervice uterina, il Pap test è stato inserito nell’ambito degli esami di screening in queste pazienti. Scopo del nostro lavoro è stato valutare l’incidenza di Pap test “abnormal” in un gruppo di donne HIV positive sottoposte a screening cervico-vaginale durante i controlli ambulatoriali periodici. Materiali e metodi Parole chiave Pap test • Infezione da HIV • Neoplasie della cervice uterina Key words Vaginal smears • HIV infections • Cervical neoplasm Sono stati rivalutati 162 strisci vaginali (allestiti in maniera tradizionale) provenienti da 118 pazienti HIV positive di età compresa tra 23 e 55 anni (mediana, 34 anni), nessuna gravida. Il presente lavoro è stato presentato al Congresso Nazionale della SIAPEC, tenutosi a Bolzano (24-27 Maggio 2000). Risultati M. Carlucci () • A. Cimmino • M.G. Fiore • L. Tantimonaco R. Ricco Dipartimento di Anatomia Patologica e Genetica, Università di Bari, Piazza G. Cesare 11, I-70124 Bari, Italia e-mail: [email protected] Tel.: +39-080-5478264 Fax: +39-080-5593224 A. Lepera Clinica Osterica I Policlinico di Bari, Bari, Italia Nella valutazione degli strisci è stata utilizzata la nomenclatura del sistema Bethesda (1991). Come riportato in Tabella 1, sono risultati negativi 108 vetrini (66.6%) provenienti da 80 pazienti; flogistici per la presenza di agenti infettivi vari (candida, cocchi, trichomonas, haemophylus) 14 casi (8.6%); 3 casi di ASCUS (1.8%); la presenza di coilocitosi è stata segnalata in 20 vetrini (13.5%) provenienti da 16 pazienti; SIL di basso grado è stata osservata in 13 ve- 652 M. Carlucci et al.: Il PAP test in donne HIV positive Tabella 1 Valutazione degli strisci vaginali Risultati Negativi Flogistici ASCUS HPV LSIL HSIL Carcinoma Inadeguati No. vetrini % 108 14 3 20 13 10 3 2 66.6 8.6 1.8 13.5 8 6.2 1.8 1.2 ASCUS, atypical squamous cells of indetermined significance; HPV, human papilloma virus; LSIL, low-grade squamous intraepithelial lesions; HSIL, high-grade squamous intraepithelial lesions trini (8%) provenienti da 9 pazienti; SIL di alto grado in 10 vetrini (6.2%) provenienti da 7 pazienti; la diagnosi di carcinoma è stata posta in 3 casi (1.8%) e in 2 casi i vetrini sono risultati inadeguati (1.2%). È stato inoltre effettuato il confronto cito-istologico possibile in 13 casi: sono stati confermati istologicamente 2 casi di carcinoma, 1 di HSIL, 2 di LSIL e 2 di HPV. In 3 casi, in cui il Pap test aveva dato una risposta di HSIL, la successiva biopsia ha invece evidenziato lesioni di basso grado. Un caso di Pap test flogistico e uno con LSIL sono risultati associati ad un condiloma sulla biopsia. In un caso di citologia inadeguata, la biopsia ha fornito una diagnosi di LSIL. Nei casi di discordanza cito-istologica, in cui alla citologia con HSIL corrispondeva una istologia con lesioni di basso grado, sono state consigliate ulteriori indagini come il courettage del canale cervicale e/o la microisteroscopia. È stato così possibile ottenere la conferma istologica e, in un caso, la diagnosi è stata di carcinoma in situ. e più frequentemente sono implicati i tipi a maggiore rischio oncogeno [5]. Goodman e coll. hanno anche sottolineato che le pazienti immunocompromesse hanno una tendenza maggiore alla recidiva delle infezioni da HPV e una più rapida progressione della displasia cervicale [6]. Per quanto riguarda il riscontro di strisci “abnormal” per SIL e/o HPV, nello studio da noi effettuato, il risultato del 26% è sovrapponibile a quanto rilevato da Vonau che ha segnalato una percentuale del 28% [7], ma è inferiore al 43% riportato da Henry-Stanley [1]. Inoltre, ci sembra opportuno puntualizzare che, nei casi di discordanza cito-istologica, l’esecuzione di ulteriori indagini ha consentito di diagnosticare un carcinoma in situ che la biopsia mirata della portio non aveva evidenziato; infatti le lesioni di alto grado possono essere profondamente indovate nel canale cervicale per cui una biopsia mirata, nel corso di una colposcopia, può non essere sufficiente a metterla in evidenza. Questo dato sottolinea la buona affidabilità del Pap test nella precoce individuazione delle lesioni neoplastiche cervicali, al contrario di quanto segnalato da Robinson, che in una casistica di 32 pazienti sieropositive, tutte gravide, ha notato una sensibile percentuale di falsi negativi [8]. Dunque, confermata la validità del Pap test nel monitoraggio delle lesioni cervicali nelle donne sieropositive, bisognerebbe concordare la migliore frequenza del controllo citologico in questa particolare situazione. Infatti, i pareri sono discordi: Marte e coll. [3] suggeriscono un intervallo di 6 mesi, mentre Vonau e coll. [7], al St Stephen‘s Centre di Londra, sostengono un monitoraggio basato su un intervallo più lungo, annuale. Goldie e coll. [9], facendo uno studio costo-beneficio sul controllo citologico delle pazienti sieropositive nella prevenzione delle lesioni cervicali, sono giunti alla conclusione che, dopo aver ottenuto due Pap test negativi, eseguiti a distanza di 6 mesi, è consigliabile proseguire con un controllo annuale, per realizzare un intervento preventivo a costi comparabili con gli altri messi in atto clinicamente. Discussione Dall’esame della letteratura si riscontra un’estrema variabilità della numerosità delle casistiche pubblicate, infatti il range è molto ampio essendo segnalate casistiche piuttosto ridotte, comprendenti 23 pazienti [1], accanto a casistiche che considerano diverse centinaia di soggetti sieropositivi [2]. Il dato che viene ripetutamente segnalato è rappresentato dalla maggiore suscettibilità alle infezioni da HPV delle donne HIV positive e dal riscontro di maggiore incidenza di displasia dell’epitelio portiale [1, 2]. Inoltre, questo incremento è risultato positivamente correlato con la conta dei linfociti CD4 positivi [3]. È stata anche osservata la possibilità di regressione delle lesioni intraepiteliali squamose grazie alla terapia antiretrovirale, nonostante non scompaia l’infezione da HPV [4]. Nelle donne sieropositive, è stato inoltre rilevato che le infezioni da HPV sono più persistenti Summary The aim of this work was to estimate the frequency of abnormal Papanicolau (Pap) smears in a group of HIV-infected women undergoing cervical screening. We reexamined 162 Pap smears from 118 patients infected with HIV. The patients were aged 23-55 years. A total of 108 smears (66.6%) from 80 patients were negative; 14 smears (8.6%) from 14 patients showed inflammation; 3 smears (1.8%) from 3 patients had atypical squamous cells of undetermined significance (ASCUS); 20 smears (13.5%) from 16 patients were abnormal for human papillomavirus (HPV); 13 smears (8.0%) from 9 patients revealed lowgrade, squamous intraepithelial lesions; 10 smears (6.2%) from 7 patients were SIL-HG; the diagnosis of carcinoma was made in 3 cases (1.8%) and 2 smears from 2 patients were unsatisfactory. HIV-infected women have an increased M. Carlucci et al.: Il PAP test in donne HIV positive rate of abnormal Pap smears for both HPV infections and cervical dysplasia. These results confirm the validity of cervical screening by Pap test. Bibliografia 1. Henry-Stanley MJ, Simpson M, Stanley MW (1993) Cervical cytology findings in women infected with the human immunodeficiency virus. Diagn Cytopathol 9:508-509 2. Wright TC Jr, Ellerbrock TV, Chiasson MA et al (1994) Cervical intraepithelial neoplasia in women infected with human immunodeficiency virus: prevalence, risk factors, and validity of Papanicolaou smears. New York Cervical Disease Study. Obstet Gynecol 84:591-597 3. Marte C, Kelly P, Cohen M et al (1992) Papanicolaou smear abnormalities in ambulatory care sites for women infected with human immunodeficiency virus. Am J Obstet Gynecol 166:1232-1237 653 4. Heard I, Schmitz V, Costagliola D et al (1998) Early regression of cervical lesions in HIV-seropositive women receiving highly active antiretroviral therapy. AIDS 12:1459-1464 5. Sun XW, Kuhn L, Ellerbrock TV et al (1997) Human papillomavirus infection in women infected with the human immunodeficiency virus. N Engl J Med 337:1343-1349 6. Goodman L, Croke V, Rodman A, Alexander MK (1999) Cervical dysplasia in women with HIV. Nurse Pract 24:79-80, 82, 84, 85 7. Vonau BU, Boag F, Barton SE (1999) Audit of cervical screening and colposcopy in HIV-positive women at a central London teaching hospital. Int J STD AIDS 10:755-758 8. Robinson WR, Barnes SE, Adams S, Perrin MS (1997) Histology/cytology discrepancies in HIV-infected obstetric patients with normal pap smears. Gynecol Oncol 65:430-433 9. Goldie SJ, Weinstein MC, Kuntz KM, Freedberg KA (1999) The costs, clinical benefits, and cost-effectiveness of screening for cervical cancer in HIV-infected women. Ann Intern Med 130:97-107