La Gazzetta dell`Economia
Transcript
La Gazzetta dell`Economia
la Gazzetta 43/10 new Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV – novembre / dicembre –€ , – Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale DOPO LA GRECIA, L’IRLANDA Sulla crisi Ue i ritardi degli egoismi % Art c. /B L. / – Filiale di Bari Dall’ al dicembre di scena a Bari il Public Camp Rotta sul futuro di GIOVANNI ANCONA C dell’Euro rimarrà un sistema politicamente e quindi finanziariamente debole fintanto che la cooperazione monetaria sarà separata dalla (e/o subordinata alla) cooperazione politica e fintanto che per i singoli governi le necessità politiche interne continueranno ad essere più importanti della cooperazione europea. Certo, nel caso irlandese e nel caso greco i due governi nazionali hanno dato chiaro segno di defezione, falsificando i conti pubblici o infischiandosene delle regole di stabilità che gli altri rispettavano. Le regole di stabilità sono, per quanto dure, un comune denominatore nella dinamica dei comportamenti della finanza pubblica. Se tutti le avessero rispettate il bisogno di ricorrere ai ripari sarebbe stato meno intenso. Né vale dire: “la crisi finanziaria ci ha colti impreparati”. La verità è che la regola del tetto al debito è una regola dura e che molti governi la hanno rispettata solo quando hanno dovuto farlo. Il rapporto debito pubblico/Pil dovrebbe essere, per il patto di stabilità, al %. Il debito pubblico italiano era al % all’inizio degli anni ‘ ed è sceso di oltre punti quando fu compiuto lo sforzo di entrare nell’area euro come “soci fondatori” ( % circa nel ). Ma, una volta acquisito l’ingresso nell’area euro il rapporto debito/Pil ha ripreso a salire (le prime stime indicano il valore di , %). E occorre ricordare, purtroppo, che l’inversione di tendenza si è manifestata ben prima che avesse inizio la crisi finanziaria internazionale derivante dai mutui subprime, quindi la crisi finanziaria internazionale non può essere considerata la causa dell’inversione di tendenza ma può Il punto è che le regole, soprattutto le regole volontariamente concordate con gli altri Foto Yuri Arcurs_fotolia hiunque studi la cooperazione e l’equilibrio cooperativo si imbatte ben presto sia nell’idea di defezione che nell’analisi dei suoi effetti e delle forme di comportamento accessibili ai cooperatori corretti per impedire il ripetersi di comportamenti opportunistici da parte dei cooperatori scorretti. Poco conta se essi siano stati maliziosamente costruiti dai rispettivi governi nazionali o se, invece, essi siano il frutto di scarsa lungimiranza, cioè della illusione che il transitorio momento di rapida crescita fosse destinato ad eternarsi, certo è che il caso greco prima ed il caso irlandese oggi, rappresentano un classico esempio di defezione dalla cooperazione, perché quella europea in campo monetario altra cosa non è se non una forma sofisticata di cooperazione internazionale. Se si accetta il principio della separazione dei poteri, è giusto ritenere che il potere monetario sia tenuto autonomo e ben distinto dagli altri poteri economici e politici. L’autonomia della Banca centrale europea dal potere politico del Consiglio è un bene prezioso ed è, pertanto, non solo da mantenere e tutelare, ma anche da rafforzare. Non esiste vera autonomia se il detentore formale del potere decisionale in campo monetario, la BCE, è subordinato, anche informalmente, ai tempi ed alle necessità politiche di singoli Stati o Governi. Nel caso greco allora, così come ora nel caso irlandese ora, gli interventi di correzione sono stati ritardati dalle necessità politiche di singoli governi, o meglio ancora da necessita politiche interne alle maggioranze esistenti in singoli stati, anche importanti o “portanti” come la locomotiva tedesca della signora Merkel. Spiace doverlo dire, ma il sistema TRAVERSA ALLE PAGG. 18 E 19 Iniziativa dopo la relazione sulla Coesione Enti locali Un’Europa unita? Diciamo la nostra Sull’ICT ancora indietro “F ai sentire la tua voce!” è l’invito che la Commissione europea ha rivolto ai cittadini europei nel lanciare, subito dopo la pubblicazione della quinta Relazione sulla politica europea di coesione, la consultazione pubblica on line per raccogliere il maggior numero di osservazioni e di suggerimenti in relazione alla prima bozza di proposta sul futuro ( ) di una politica comunitaria di così particolare rilievo per le regioni in ritardo di sviluppo. Lucio Battistotti, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, in un’intervista invita il Mezzogiorno “a non perdere l’occasione di far sentire la sua voce”. Anche perché dal , in un probabile scenario di ulteriore allargamento, per l’Italia e per il Sud in particolare i fondi della politica di coesione potrebbero ridursi sempre di più. SEGUE A PAG. 25 Foto xavdlp_fotolia BARLETTA ALLE PAGG. 8 E 9 L Idrogeologico La ricerca Commercio Foursquare Il libro In Puglia a rischio 200 comuni Imprese: fattura elettronica giù i costi Task Force italo-russa siglati 6 accordi Il Social network utile alle aziende Cinquantenni sempreverdi non è tardi per svoltare e tecnologie dell’informazione? Sconosciute negli enti locali. Solo il , % ha formalizzato un piano strategico e i siti istituzionali offronco ancora pochi servizi. Un esempio su tutti: solo amministrazioni su sono dotate di posta elettronica. Intervista a Stefano Ferrara di Exprivia. SERVIZI PAGG. 2 E 3 TRAVERSA A PAG. 7 BISSANTI PAGG. 14 E 15 MILIA A PAG. 11 BISSANTI A PAG. 29 SERVIZI PAGG. 16 E 17 2 27 novembre 03 dicembre 2010 Ambiente I dati – Nel in pericolo il %, nel erano il % In Puglia cede la terra a rischio 200 comuni L’ alluvione che ha colpito il Veneto, ultimo dei “disastri annunciati” di italianissima fattura, ha fatto tornare di stretta attualità il problema del dissesto idrogeologico, che nel nostro Paese, dal ad oggi, avrebbe provocato più di . eventi con danni gravi, oltre . tra vittime, feriti e dispersi e almeno mila sfollati. Tra il e il si sono contate circa frane, alluvioni e vittime. In Puglia ricordiamo, tra le altre, l’alluvione del novembre : cinque furono i morti, due i dispersi, ingenti i danni. Il dossier Ecosistema Rischio , curato da Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, ci aiuta a fare il punto su natura e portata del rischio idrogeologico che attanaglia la nostra regione. Ebbene, secondo la più recente classificazione presa in considerazione da Legambiente, e operata da Ministero dell’Ambiente e Unione Province Italiane (“Il rischio idrogeologico in Italia”, ), i Comuni pugliesi ad alta criticità idrogeologica sono , il % del totale. La superficie interessata è pari a . Kmq Classificazione Comuni a rischio idrogeologico in Puglia Provincia Totale % totale Comuni Bari Report Ministero dell’Ambiente % % Brindisi % % Foggia % % Lecce % Taranto % % % Totale Puglia % % Fonte: elaborazione Legambiente su dati Report Ministero Ambiente e Unione Province Italiane e (aree franabili per il %, aree alluvionabili al %), di cui . Kmq nella sola provincia di Foggia. Nel , il medesimo report individuava appena centri (il % del totale) a rischio frana o alluvione. Importante è poi il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) redatto dall’Autorità di Bacino della Puglia (e aggiornato al settembre ), dal quale emerge che Comuni hanno al loro interno aree classificate a rischio idrogeologico molto elevato o elevato (R o R ). Tra le principali cause del fenomeno vi sono certamente l’abusivismo e l’urbanizzazione selvaggia. Ecosistema Rischio ha monitorato l’attività dei Comuni classificati a rischio da Ministero dell’Ambiente e UPI nel , offrendo una panoramica delle iniziative e dei provvedimenti adottati (resa possibile dall’analisi delle risposte fornite da amministrazioni a Legambiente). Ne vien fuori – oltre al fatto che ben il % dei Comuni intervistati ha nel proprio territorio abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei dei fiumi o in aree a rischio frana (il % di essi interi quartieri o fabbricati industriali, il % strutture sensibili, come scuole o ospedali) – che nessuna amministrazione ha intrapreso opere di delocalizzazione e che solo nel % dei casi sono state svolte attività di informazione. Il % dei Comuni ha realizzato interventi di manutenzione e/o messa in sicurezza, l’ % di essi ha approvato un piano di emergenza per il rischio idrogeologico (il % lo ha aggiornato nell’ultimo anno). ANDREA BUONO Legambiente e Protezione Civile Il quadro – Pericoli in tutta Italia “Sottovalutata Quasi 6 milioni la situazione” sono minacciati “I n una regione così vulnerabile è necessario da un lato rimettere mano al pesante fardello urbanistico del passato, dall’altro realizzare un’attenta opera di manutenzione del territorio”. A dirlo è Paola Tartabini, portavoce di Operazione Fiumi, la campagna d’informazione di Legambiente e Protezione Civile per la prevenzione dei rischi legati al dissesto idrogeologico, che ha fatto tappa in Puglia il e ottobre, nei giorni a ridosso della presentazione di Ecosistema Rischio , l’indagine collegata all’iniziativa. “I nuovi dati del PAI danno l’idea dell’entità del pericolo di frane e alluvioni in Puglia – ha spiegato Tartabini – sino a ieri ampiamente sottovalutata. Una svista che per anni non ha permesso di mettere i necessari vincoli idrogeologici all’urbanizzazione, indispensabili per garantire la piena sicurezza dei cittadini”. Ha sottolineato l’utilità del PAI anche Antonio Di Santo, segretario generale dell’Autorità di Bacino della Puglia: “La Puglia ha la caratteristica intrinseca di essere puntellata da lame che, in prossimità di centri abitati, danno luogo a frane e alluvioni. Il PAI è uno strumento importante per la pianificazione urbanistica specie in queste aree”. “In Puglia il dissesto idrogeologico è sempre più un pericolo concreto – ha ammonito Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia – Le amministrazioni comunali devono intervenire attraverso le attività ordinarie legate alle gestione del territorio, quali la pianificazione urbanistica, la delocalizzazione e la manutenzione delle sponde di corsi d’acqua ed opere idrauliche, attraverso la redazione dei piani di emergenza, da aggiornare e far conoscere alla popolazione, e attraverso l’organizzazione locale di protezione civile, al fine di garantire soccorsi tempestivi ed efficaci in caso di alluvione o frana”. L’assessore alle Opere Pubbliche e Protezione Civile della Regione Puglia, Fabiano Amati, che ha definito l’opera di comunicazione di Legambiente “un atto di responsabilità per i cittadini”, ha constatato “che in Italia riusciamo ad impegnarci solo nei casi d’emergenza”, annunciando poi che la Regione è pronta a firmare un accordo col Ministero dell’Ambiente per la mitigazione del rischio idrogeologico. a.b. S ono quasi milioni le persone che abitano nei . chilometri quadrati ( . Comuni) del nostro territorio (il % della superficie dell’intero Paese, l’ % dei centri) considerati “ad elevato rischio idrogeologico”. Un milione e mila edifici sono a rischio frana o alluvione. Di questi, oltre mila sono le scuole e gli ospedali. È la poco confortante istantanea dell’Italia scattata dal primo Rapporto sullo stato del territorio italiano, “Terra e sviluppo – Decalogo del territorio ”, realizzato dal Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi in collaborazione con il CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il territorio). Della popolazione a rischio, rileva la ricerca, il , % vive in Molise, il % (più di un milione di persone) in Campania, il , % in Emilia-Romagna. Seguono Valle d’Aosta, Trentino, Friuli, Toscana, Piemonte e Veneto. Il % degli italiani, poi, risiede in zone a rischio sismico. Secondo le stime del Centro Studi del CNG, dal dopoguerra ad oggi sarebbero stati spesi circa miliardi di euro per prevenire, ma soprattutto per “curare”, gli effetti derivanti dai rischi idrogeologico e sismico. Il valore dei danni causati da eventi franosi e alluvionali nello stesso periodo ammonterebbe a circa miliardi. Dallo studio, che riprende i dati del Ministero dell’Ambiente (report sul rischio idrogeologico in Italia), unitamente a dati Istat, della Protezione Civile e delle Autorità di Bacino (Piani di Assetto Idrogeologico), emergono indicazioni tutto sommato positive per Puglia e Basilicata. La superficie delle aree ad alta criticità idrogeologica è infatti pari a . Kmq in Puglia e a Kmq in Basilicata (rispettivamente il , % e il , % del territorio: la media nazionale è del , %). Tuttavia, proprio in Basilicata, ad avere una qualche area esposta è addirittura la totalità dei Comuni ( ; in Puglia il %, a fronte di una media dell’ , %). Ampiamente al di sotto della media nazionale anche il dato sulla popolazione residente e sugli edifici situati in zone potenzialmente a rischio idrogeologico. a.b. Attività realizzate dai Comuni della Puglia Esposizione ai rischi Abitazioni in aree a rischio idrogeologico Quartieri in aree a rischio idrogeologico Industrie in aree a rischio idrogeologico Strutture sensibili in aree a rischio Attività Delocalizzazione abitazioni e/o industrie Manutenzione/Opere di messa in sicurezza Piano d’emergenza Aggiornamento del piano d’emergenza Attività di informazione Fonte: Legambiente - Ecosistema Rischio 2 Ambiente Numero Comuni Percentuale Comuni % % % % Numero Comuni Percentuale Comuni % % % % % 3 Alle perplessità di Amati replica la Protezione Civile Dubbi a Montaguto? “No, sotto controllo” L a frana non si è mai fermata. Ha continuato a camminare anche quando è stata ufficialmente domata, nel giugno scorso, al passaggio del primo treno con il capo della Protezione civile Guido Bertolaso (ora in pensione) in prima fila sul locomotore di testa in segno di vittoria. Eravamo in estate e le piogge non cadevano. Ma la frana senz’acqua non si muove, se lo fa il suo movimento viene registrato in modo impercettibile. È sempre stato così anche negli ultimi quattro anni di commissariamento da parte della Regione Campania, quando il “caso Montaguto” non era ancora diventato un problema nazionale perché aveva bloccato “solo” la statale delle Puglie. I geologi che in questi mesi si sono recati al capezzale della frana hanno però tutti indistintamente affermato che il movimento riprenderà il suo corso non appena la pioggia e il freddo già pungente nella zona si faranno sentire. Oggi però siamo in presenza di una doppia visione del problema. Secondo l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Fabiano Amati, il La frana non si è mai fermata in questi mesi, ma non ci sarebbero nuovi rischi per i collegamenti ferroviari movimento franoso sarebbe già di per sé “preoccupante” e cita una relazione dei tecnici dell’Autorità di Bacino che hanno effettuato qualche giorno fa un sopralluogo a Montaguto. La Protezione civile nega però qualsiasi complicazione e smentisce il responsabile pugliese dei Lavori pubblici. “Come fa l’assessore Amati a dire certe cose?”, domanda l’ingegner Angelo Pepe responsabile del cantiere di Montaguto. “Secondo i nostri tecnici la situazione è stazionaria, abbiamo fatto noi alcune movimentazioni di terreno, ma allo stato attuale non c’è nulla di strano rispetto a quanto già non sapessimo”. Nella zona però lo scenario Subappennino Piano di Assetto Idrogeologico Autorita di Bacino della Puglia Comuni a rischio idrogeologico 27 novembre 03 dicembre 2010 In Daunia il suolo si sbriciola si presenta già ben diverso rispetto a solo un mese fa. La pioggia che in questa zona cade abbondantemente nei mesi invernali, ha trasformato in una montagna di fango il costone che digrada verso la statale e la ferrovia sottostante. I militari del Genio guastatori di Foggia non hanno smesso un attimo di raccogliere terra con le ruspe per dar modo alla frana di eseguire il suo movimento senza spostare terreno che vada poi a ricoprire i punti “sensibili” dell’area, cioè le vie di comunicazione. I rischi che la ferrovia possa nuovamente interrompersi ad oggi sembrano nulli anche perché rispetto a un anno fa oggi abbiamo a Montaguto l’Esercito C’ è un’intera area all’interno della Capitanata che scricchiola e sprofonda, ma nessuno fa nulla. Il Subappenino dauno si sbriciola, per avere un’idea del suo stato di salute basterebbe osservare le condizioni delle strade extraurbane, piene di buche e avvallamenti. Qui non c’entra la manutenzione stradale, anche se un tempo era questo un altro aspetto del problema. Da qualche anno però la Provincia di Foggia comincia a far qualcosa con un piano graduale di ripristino di alcune arterie di maggior transito, nel tentativo di schierato e la Protezione civile continua a presidiare l’area. Nei giorni scorsi sono state bandite anche due gare d’appalto per realizzare opere di contenimento sul monte della frana, là dove si è formato il cosiddetto “laghetto delle rane” che poi è l’emblema e l’origine della frana stessa. Insomma forse anche alla luce di tutto questo spiegamento di forze le parole di Amati appaiono “allarmistiche” alla Protezione civile. Ecco cosa aveva scritto l’assessore Amati nella sua relazione: “Nel caso della frana di Montaguto è stato eseguito un sopralluogo teso a valutare il suo comportamento geo meccanico in rapporto alle infrastrutture ferroviarie e stradali lì presenti, a seguito del quale si è potuto constatare che, dopo le ripetute piogge verificatesi, è in atto una variazione plano altimetrica del fronte della frana prossima alla strada statale delle Puglie, valutabile alla scala settimanale, in qualche modo preoccupante, in considerazione del fatto che siamo appena all’inizio della stagione invernale”. MASSIMO LEVANTACI diminuire il grado di isolamento del territorio. Ma quegli interventi si sono eivelati ben presto inefficaci se non inutili dal momento che andrebbe prima risanato il territorio fin dalle sue viscere. Si chiama dissesto idrogeologico il male oscuro dell’Appennino dauno. Durante l’inverno i comuni più piccoli rischiano l’isolamento come accaduto un anno fa a Celle San Vito rimasto per quasi due mesi senza via d’accesso al paese a causa dell’interruzione della provinciale sprofondata per metà. m.l. Intervista – L’allarme del geologo, Riccardo Di Leva “A Polignano condizioni critiche” “P olignano a Mare, con le sue case bianche costruite sulla scogliera (tra centro storico e Largo Ardito) e le sue lame e cave presenta un’elevata pericolosità morfologica e idrogeologica. A stabilirlo è stata l’Autorità di Bacino pugliese.” Così il geologo Riccardo Di Leva che, insieme al collega Vito Pellegrini e alla naturalista botanica Maria Maiellaro, ha sviluppato (per conto dello studio Antonio De Napoli) uno studio sul territorio polignanese, con particolare riguardo alle grotte marine presenti lungo la costa. Lavoro richiesto dal Comune per accedere al riconoscimento Unesco. Alluvione dissesto Idrogeologico Non vogliamo creare allarmismi ma c’è rischio crollo? “La situazione non è critica ma c’è pericolo morfologico lungo tutta la costa in prossimità dell’abitato fino al confine di Monopoli. Dobbiamo considerare l’azione erosiva del mare, non solo batte costantemente contro la roccia ma penetra al suo interno per via della serie di grotte e anfratti esistenti. Come non bisogna sottovalutare il pericolo idrogeologico legato alla presenza di lame (in località Santa Caterina o presso lama Monachile), aree de- deve essere rivisto poiché Polignano ha una sua specificità: costa alta e mare profondo. Non si può non tener conto di questi aspetti e per poterlo fare bisogna sviluppare uno studio attento del corso moto marino. Tra l’altro grazie alla innovazione tecnologica possiamo contare su una vasta tipologia di frangiflutti”. L’alluvione del a Lama Monachile presse (le cosiddette doline), e vecchie cave di tufo sia a cielo aperto che sotterrane (sulla strada vecchia per Monopoli). Il rischio è collegato alla presenza umana in questi tratti, per l’Autorità di Bacino Polignano presenta il massimo livello di pericolosità e rischio. Naturalmente leggi e regolamenti oggi ci impediscono di costruirci sopra, dunque, non solo si evita il rischio ma si tutela l’ambiente”. E per quanto riguarda l’esistente cosa si intende fare? “Tempo fa è stato sviluppato un progetto per installare, come a Bari e Mola di Bari, dei frangiflutti a ridosso della costa. Un vecchio progetto rimasto sospeso e che comunque Certo ma chi paga? “Il Comune da solo non potrebbe farcela, occorre attingere ai finanziamenti della Comunità Europea. Non a caso ha avviato la pratica per il riconoscimento Unesco. In virtù di questo scatterebbe il meccanismo della tutela”. In attesa di… non si può certo stare a guardare! “No assolutamente. Nel nostro piccolo cerchiamo di valorizzare e salvaguardare il territorio facendo attività di informazione. In questo periodo stiamo sviluppando un percorso turistico-pedonale alla scoperta di tesori nascosti tra mare e campagna: grotte, sorgenti, cave, lame. Bellezze artistiche naturali”. MARIA SPORTELLI 4 Rapporti La ripresa si consolida nelle aziende settentrionali con oltre 50 dipendenti. Cresce la quota dell’export Serie storica dell’andamento della produzione industriale e del fatturato 0 3 T 08 4 T 08 -15 2 T 09 3 T 09 4 T 09 1 T 10 2 T 10 -6,4 -2,2 -5,3 -9,7 3 T 10 -2,1 -2,2 -5 -10 1 T 09 -2,6 -2,4 -2 -2 -1,4 -12,9 -15,5 -16 -20 -10,2 -25 -13,4 -30 -14,7 -14,1 Fatturato Produzione Piccole e medie imprese – I dati del terzo trimestre 27 novembre 03 dicembre 2010 5 Bene i settori meccanico, elettronico e chimico. I limiti del Mezzogiorno legati alla crisi del mercato interno come sempre a due facce Segnali positivi, ma solo al Nord Al Sud produzione e fatturato giù L’ Foto Concept web Studio_fotolia indagine sulle Pmi relativi al terzo trimestre dell’anno realizzata dal Centro studi Unioncamere sulle imprese fino a dipendenti appartenenti ai diversi settori manifatturieri ha fotografato un quadro di fiducia per la fine del . Le pmi industriali registrano il secondo trimestre positivo consecutivo dall’inizio della crisi guardando agli ultimi tre mesi del con maggiore ottimismo. La produzione industriale che si consolida (+ %), il fatturato che resta col segno positivo (+ , %), gli ordini che riprendono fiato (+ %) e l’export che continua a “tirare” (+ , %), confermandosi la leva che sta portando l’Italia fuori dalla crisi. Ma sulla strada che porta alla ripresa c’è chi resta indietro e chi, invece di avanzare, continua a perdere terreno. Con il + % fatto registrare nel trimestre estivo, la produzione industriale conferma sostanzialmente l’andamento del trimestre precedente (+ , %), e archivia il pessimo – , % dello stesso periodo del . Resta in campo positivo anche il fatturato che, pur cedendo qualcosa rispetto al periodo precedente ( , punti in meno rispetto al secondo trimestre ), tra luglio e settembre cresce dell’ , %. La dinamica positiva interessa unicamente il segmento delle imprese con più di dipendenti (+ , % per la produzione, + , % il fatturato), mentre per quelle al di sotto di questa soglia dimensionale entrambe i valori sono ancora in campo lievemente negativo (rispettivamente - , e - , %). Con riferimento al comparto artigiano, i due indicatori appaiono ancora più in ritardo (- , e - , %). La lettura territoriale dei dati offre un quadro della congiuntura produttiva nettamente a due tinte. Da un lato le aree del Nord-O- vest (+ , e + , % i valori di produzione e fatturato) e del Nord-Est (+ , e + , %), dove tradizionalmente è più elevata la quota di imprese manifatturiere sul totale e dove la spinta delle esportazioni produce gli effetti positivi maggiori. Dall’altro il Mezzogiorno, dove la minore vocazione all’export e la maggiore dipendenza dal mercato interno hanno determinato un ulteriore calo dei due indicatori pari, rispettivamente, a - , punti percentuali per la produzione e a - , per il fatturato con riferimento allo stesso trimestre del . In campo lievemente positivo si colloca, infine, la circoscrizione del Centro (+ , % la produzione, + , il fatturato). A livello settoriale, in termini di produzione le migliori performance vengono da meccanica (+ , % rispetto a un anno fa), elettronica (+ , ) e chimica (+ , ). In contrazione i due comparti del legno e del mobile (- , %) e dell’alimentare (- , ). Quanto al fatturato, la crescita più consistente si è avuta nei comparti dell’elettronica (+ , %) e della chimica (+ , ), mentre il segno meno si conferma per legno e mobile (- , ) e alimentare (- , ), con l’aggiunta della filiera dell’energia (- , %). Le prospettive per l’ultimo trimestre del riflettono in modo significativo il ritorno degli indicatori in campo positivo registrato nei trimestri centrali dell’anno. Con riferimento al fatturato, il saldo tra quanti prevedono un aumento e quanti una diminuzione tra ottobre e dicembre è positivo per punti ( lo scorso anno). A conferma delle difficoltà del comparto, per gli artigiani il saldo resta invece ancorato al valore del . SANTA COLELLA La scheda/ – Penalizzato il comparto dei mobili La scheda/ – Premiato il lavoro artigianale Artigiani del legno ordinativi a picco L’unico segno positivo è un sigillo di qualità Foto photoclicks_fotolia D eterminata si mostra la crescita degli ordinativi, non soltanto rispetto allo scorso anno (+ contro – , % di dodici mesi fa), ma anche rispetto al secondo trimestre del ( , % tra aprile e giugno). Su questo fronte, le voci che ancora presentano il segno meno sono gli artigiani (- , % la variazione rispetto allo stesso periodo del ), la circoscrizione Sud e Isole (con un pesante - , %) e il settore delle industrie del legno e del mobile (- , %). Il ritorno degli ordinativi a livelli più soste- nuti ha allungato l’orizzonte produttivo delle imprese che, alla fine di settembre, potevano contare in media su tre mesi di attività garantita, un mese in più il % di quanto rilevato lo scorso anno. Anche in questo caso, le imprese con oltre dipendenti mostrano prospettive migliori arrivando a , mesi assicurati, mentre le più piccole si fermano a , . Per entrambi, comunque, il miglioramento rispetto al è sensibile (rispettivamente + e + %). s.c. Foto Giuseppe Porzani_fotolia U nico indicatore a dare vigore al mondo artigiano è quello dell’export dove queste imprese, tra luglio e settembre, fanno segnare un risultato addirittura superiore a quello medio di tutte le Pmi manifatturiere (+ , % contro una crescita media del , ). Guardando alla dimensione d’impresa, ancora una volta si conferma più dinamica la fascia dai dipendenti in più (+ , % l’aumento dell’export su base annuale). I mercati esteri sono anche l’unico indicatore in campo positivo per il Sud (+ , % sul ), in miglioramento anche rispetto al dato positivo del trimestre aprile-giugno (+ , ). Allo stesso modo, la globalizzazione premia il settore del legno e del mobile (+ , %), fin qui indicato in campo negativo per tutti gli indicatori dell’indagine. Da segnalare, infine, come la stagionalità abbia influito negativamente sulle performance delle industrie alimentari anche con riferimento ai mercati esteri (- , % la variazione dell’export rispetto al ). s.c. 6 Tecnologie 7 27 novembre 03 dicembre 2010 Solo il % delle aziende adotta procedure che permettono enormi vantaggi economici Fattura elettronica più risparmio e dati N umerosi studi internazionali e nazionali hanno dimostrato i risparmi ottenibili attraverso l’automazione dei processi di fatturazione e pagamento. Tipicamente questi studi identificano i risparmi con il costo della manodopera, spese di consegna e materiale cartaceo, che si aggirano tra i , € e , euro per fattura. Nonostante gli elevati risparmi potenziali, perché il tasso di adozione in Europa, Italia e Puglia è minore del %? Perché molte aziende in Puglia che hanno adottato sistemi ERP (cioè Pianificazione delle Risorse della Organizzazione) e di contabilità non compiono il passo finale di emettere e ricevere fatture elettroniche dai propri clienti? La risposta può essere meglio espressa dal titolare di un’impresa di piccole dimensioni, intervistata dal team dell’European e-Business Lab (EBL), un’iniziativa lanciata in collaborazione con la Regione Puglia e vincitrice del bando Principi Attivi: “Rappresento una piccola impresa. Abbiamo un amministratore che si occupa di tutti i processi amministrativo/finanziari. È sicuramente positivo parlare di risparmi in termini di costo del lavoro ma sicuramente non posso licenziare quella persona o occuparla solo part-time. Dato che la maggior parte delle mie fatture sono preparate con un processore Word e inviate in formato pdf via e-mail, non posso nemmeno contare sui risparmi potenziali”. Questa è la realtà di molte aziende di piccole e medie dimensioni. Il team EBL ha condotto, allora, oltre ore di interviste con imprese del territorio regionale, con amministratori e titolari, oltre a decine di sondaggi online. Circa casi studio sono stati delineati con analisi approfondite riguardanti i livelli di adozione delle tecnologie ICT, l’utilizzo della fatturazione elettronica per il ciclo attivo e passivo, la conservazione sostitutiva, i pagamenti. Serie storica dell’andamento della produzione industriale e del fatturato ͫͨͰ ͨ ͬͨͰ ͩͨͱ ͪͨͱ ͫͨͱ ͬͨͱ ͩͩͨ ͪͩͨ ͫͩͨ Ǧͭ Ǧͩͨ Secondo un rapporto dell’European e-Business Lab i benefici complessivi per l’economia pugliese sarebbero pari a 3.516 milioni di euro e i risparmi ammonterebbero a 962 milioni Ǧͩͭ Ǧͪͨ Ǧͪͭ Ǧͫͨ Ǧͫͭ Fatturato Produzione Ecco un caso aziendale Le soluzioni di e-Business Come migliorare attività operative Più automazione e più autonomia U n caso studio spiega molto bene la situazione. C’è un’impresa con circa milioni di euro di fatturato. Vi sono tre divisioni, di cui una produce mobili per ufficio con circa milioni di euro di fatturato. L’azienda ha un buon livello di utilizzo delle tecnologie con produzione e logistica integrata ed automatizzata. Questa divisione emette circa . fatture all’anno e ne riceve circa . . L’azienda ha integrato i pagamenti online per circa il % delle transazioni. I clienti sono soprattutto italiani, con una piccola percentuale all’estero. Da una prima analisi dei tempi e delle modalità operative, utilizzando il modello finanziario EBL, risulta che la divisione ha tra . e . euro di capitale circolante bloccato a causa di procedure aziendali non ottimali. Tale capitale può essere sbloccato grazie ad un miglioramento delle modalità operative, cioè al cambiamento di alcune prassi, in termini di tempi e procedure. Inoltre, se la divisione automatizzasse le attività di fatturazione, ci sarebbe un risparmio operativo pari a circa . euro annui. f.t. Dal rapporto emerge che i benefici complessivi per l’economia pugliese sarebbero pari a . milioni di euro, ossia al . % del Pil regionale. I risultati dimostrano che nell’automazione del processo di fatturazione il % dei risparmi deriverebbe dall’automazione del ciclo attivo (emissione ed invio dei dati) mentre il % da quella del ci- clo passivo (ricezione ed elaborazione dei dati). In particolare, i risparmi annui provenienti dell’automazione del processo completo di fatturazione sono stimati a circa milioni di euro per l’economia pugliese, mentre i risparmi ottenibili dall’utilizzo esclusivo di pagamenti elettronici sarebbero pari L’ European e-Business Lab (EBL) è un’iniziativa lanciata da organizzazioni private e pubbliche con l’obiettivo di condividere e migliorare le “best practices” relative all’e-Business, aumentarne i livelli di adozione, standardizzazione e innovazione. Il Lab, che opera in Puglia, rappresenta un “ponte” tra decision makers europei, principali attori economici ed istituzionali e fruitori di soluzioni di e-Business. L’EBL (con sede ad Andria) aiuta le aziende a sbloccare capitale circolante immobilizzato in comuni attività aziendali e a preparare le imprese per l’automazione dei processi; nel pieno rispetto della normativa vigente in Italia e della sua evoluzione a livello europeo, pianifica e coordina progetti pilota per l’automazione di processi aziendali che coinvolgono reti di imprese, i cui partecipanti hanno l’opportunità di accedere ad un mercato più ampio di potenziali clienti/fornitori e condividere know-how per lo scambio di dati elettronici; supporta le pmi nella comprensione dei benefici reali derivanti dall’ottimizzazione dei processi; guida l’evoluzione della normativa europea in materia di f.t. fatturazione elettronica, pagamenti e altre aree. a milioni di euro. Inoltre, grazie all’automazione di tali processi, vi sarebbe una riduzione delle nonconformità, in termini di riduzione di costi e tempi, con risparmi stimati a milioni di euro. Un aspetto fondamentale che viene trascurato da altri modelli di calcolo riguarda l’effetto dell’automazione dei processi analiz- zati sul capitale circolante aziendale. L’invio di fatture elettroniche con scadenza giornaliera o in tempo reale si traduce, infatti, in un miglioramento immediato della liquidità aziendale, stimato per l’economia regionale a circa milioni di euro. FABIO TRAVERSA Intervista – Ciciriello: conviene investire integrando le tecnologie “Occupazione non a rischio perché s’innesca la crescita” intervento manuale. I benefici complessivi per l’Europa sono stimati intorno ai miliardi di euro, pari ad una riduzione dei costi di gestione del processo che oscilla tra il % e l’ %”. CARMEN CICIRIELLO C armen Ciciriello è presidente dell’European e-Business Lab e membro dell’Expert Group sulla Fatturazione Elettronica della Commissione Europea e dell’Expert Group per il Mercato dei Sistemi di Pagamento della Commissione europea. Il suo compito è raccogliere e validare le esigenze delle imprese, fornendo raccomandazioni in relazioni ai cambiamenti necessari a livello legislativo e tecnologico in materia di e-Business. Come amministratore delegato di SEPA International promuove la visione di un ecosistema di e-Business europeo integrato e competitivo, dando voce ai bisogni delle imprese durante le negoziazioni con gli enti di regolamentazione e i principali attori di mercato. La fatturazione elettronica in cosa consiste e quali benefici porta? “La fatturazione elettronica è il processo automatizzato che permette di emettere, inviare, ricevere e processare i dati delle fatture per mezzo di strumenti elettronici, senza In che modo si può parlare di risparmio sul costo del lavoro senza rischi di tagli per il personale impiegato? “La fatturazione elettronica offre un modello di crescita a basso costo. L’automazione dei processi permette alle imprese di aumentare i volumi di business (in termini di ordini, numero di clienti, fornitori, fatture, ecc.) senza dover investire in un numero proporzionato di dipendenti che svolga ripetitivi compiti amministrativi. Il personale occupato in tali compiti potrà concentrarsi sulla gestione di procedure non standardizzate, eccezioni e in attività a più alto valore aggiunto”. Cosa sta facendo la Commissione europea per aiutare i Paesi membri ad automatizzare i processi produttivi? “Sta armonizzando e semplificando il quadro normativo, eliminando requisiti specifici per le fatture elettroniche che non sono presenti per le fatture cartacee. Inoltre, viene eliminato l’obbligo di utilizzare determinate soluzioni tecnologiche, lasciando alle imprese piena libertà nella scelta delle soluzioni più adatte alle proprie esigenze. La Commissione europea raccomanda, poi, l’utilizzo di standard globali per facilitare lo scambio di dati elettronici e favorire l’interoperabilità”. Se la fatturazione elettronica è il futuro perché Paesi come l’Italia faticano ad avviare una riforma in questo senso? “In realtà l’Italia è da anni impegnata sul tema, a livello di P.A. e soprattutto di sistema bancario. Il nostro quadro normativo è molto articolato e complesso rispetto ad altri Paesi europei: questo sicuramente non facilita il lavoro e non incentiva l’adozione. Ritengo comunque che il Governo italiano sia pronto a fare chiarezza sulla roadmap nazionale”. Quali sono i reali vantaggi per una P.A.? “Oltre ai generali risparmi operativi, specifici vantaggi per la P.A. risiedono nell’accesso ad una serie di dati elettronici che possono essere raccolti per analisi/reporting e utilizzati per migliorare tutto il processo d’acquisto”. E per le aziende? “Mentre per una multinazionale vi sono tipicamente vantaggi a livello di risparmi operativi, che aumentano proporzionalmente al numero di clienti e fornitori che automatizzano il processo, per le pmi i risparmi operativi sono minori ma l’elaborazione di dati in tempo reale riduce il capitale circolante necessario, migliorando la liquidità aziendale. Inoltre le imprese che automatizzano i processi avranno maggiori opportunità di lavorare con multinazionali, le quali preferiscono operare con chi ha reso i processi più efficienti e trasparenti”. f.t. 8 27 novembre 03 dicembre 2010 Europa Foto DWP_fotolia L’iniziativa – “Fai sentire la tua voce” La Ue chiama: la “coesione” si fa insieme “F ai sentire la tua voce!” è l’invito che la Commissione europea ha rivolto ai cittadini europei nel lanciare, subito dopo la pubblicazione della quinta Relazione sulla politica europea di coesione, la consultazione pubblica on line per raccogliere il maggior numero di osservazioni e di suggerimenti in relazione alla prima bozza di proposta sul futuro ( ) di una politica comunitaria di così particolare rilievo per le regioni in ritardo di sviluppo. “Fai sentire la tua voce!” è l’esortazione che “La Gazzetta dell’Economia”, a partire da questo numero, indirizza ai lettori: sia come esponenti di amministrazioni pubbliche locali, di sindacati di lavoratori o di imprese, di organismi di rappresentanza di categorie professionali, di università, di centri di ricerca, di banche, sia singolarmente in qualità di amministratori, imprenditori, professionisti, studiosi, ricercatori, commercianti, artigiani e comuni cittadini interessati al rilancio economico, sociale e civile del Mezzogiorno. “La Gazzetta dell’Economia” invita dunque tutti costoro a partecipare a questa consultazione on line che è stata aperta il novembre e che sarà chiusa il gennaio. Una consultazione che si propone di raccogliere, come si legge nelle pagine della direzione generale per le Politiche regionali all’interno del sito internet della Commissione europea, “idee e contributi sul modo di adeguare la politica di coesione dell’Unione a nuove sfide e di migliorarne l’attuazione per massimizzare la sua efficacia in futuro”. La consultazione, viene chiarito in queste pagine del sito, è indirizzata agli Stati membri, alle regioni, alle città, alle istituzioni dell’UE ai partner economici e sociali, alle organizzazioni della società civile, agli studiosi, ai semplici cittadini. Delle idee e dei contributi “si terrà conto per mettere a punto le proposte per la futura politica che la Commissione presenterà al Consiglio e al Parlamento”. E che alla fine saranno fatti confluire nella valutazione d’impatto per il pacchetto legislativo per il settennio post. Per quel settennio, come anticipa il direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Lucio Battistotti nell’intervista nella pagina a fianco, è probabile che i fondi europei per il Mezzogiorno diminuiranno ancora. Questo non significa però che fra tre anni le regioni meridionali avranno miracolosamente colmato il loro storico ritardo di sviluppo. Significa che diventerà sempre più necessario spendere meglio le risorse comunitarie. E quindi, i risultati della consultazione potranno costituire uno strumento utile per la Commissione e prezioso per il Mezzogiorno che avrà così un’opportunità aggiuntiva per sottolineare le necessità dell’area. Intanto “La Gazzetta dell’Economia”, in un’ottica di giornale di servizio oltre che di informazione, si offre di ospitare tutti i contributi che i lettori riterranno di inviare alla Commissione. In concreto metterà a disposizione di coloro che parteciperanno alla consultazione una specifica casella di posta elettronica affinché possano inviarci una copia dei loro contributi in formato word (o un estratto nel caso in cui questi superassero le . - . battute, spazi compresi). E, per tutta la durata della consultazione, pubblicherà questi testi per contribuire a mantenere alta l’attenzione sull’argomento. Alla quinta Relazione sulla politica europea di coesione, il giornale ha dedicato un’ampia illustrazione nel numero scorso. E comunque per approfondire ulteriormente l’argomento è sufficiente connettersi con il sito http://ec.europa.eu/ regional_policy/sources/docoffic/official/reports/ cohesion /index_it.cfm. All’interno del sito, digitando l’indirizzo http:// ec.europa.eu/regional_policy/consultation/ cr/ index_it.cfm ci si connette con la prima pagina dedicata alla consultazione (è in italiano), da dove si devono seguire percorsi diversi a seconda che il contributo sia di un cittadino, di un’organizzazione o di un’amministrazione pubblica. Se la partecipazione è di un’organizzazione, questa dovrà imboccare im piccolo percorso aggiuntivo iscrivendosi, attraverso un link contenuto in quella stessa pagina, al Registro dei rappresentanti di interessi. La Commissione suggerisce comunque a tutti coloro che intendono inviare un contributo di leggere l’informativa sulla privacy. Attraverso un terzo link è possibile trovare il questionario che la Commissione sottopone ai partecipanti alla consultazione. E che, per comodità dei lettori. I risultati della consultazione saranno raccolti dalla Commissione che presenterà una relazione preliminare in occasione del quinto Forum sulla coesione, in programma a Bruxelles il gennaio e il primo febbraio. E in seguito saranno pubblicati tutti sul sito http://ec.europa.eu/regional_policy/ consultation/index_en.htm. ORESTE BARLETTA Ecco come partecipare P er partecipare alla consultazione sulla politica europea di coesione, è necessario preliminarmente sapere che il contributo può essere redatto in una qualunque delle lingue ufficiali dell’Unione europea, fra le quali ovviamente c’è l’italiano. Ma, se la lingua utilizzata non è né l’inglese né il francese né il tedesco,allora la Commissione richiede ai partecipanti di aggiungere la traduzione o aleno una sintesi in una di queste tre lingue. Il testo si può inviare via internet all’indirizzo [email protected]. Oppure stamparlo e spedirlo per posta, in modo che sia ricevuto entro il gennaio, a: Commissione europea, Direzione generale Politica regionale (DG REGIO), Unità C , Concezione, prospettiva, anao.b. lisi d’impatto, BBruxelles, Belgio. Preparato dalla Commissione Le 13 domande del questionario Q ueste sono le domande del questionario per partecipare alla consultazione lanciata dalla Commissione europea. In che modo si potrebbero rafforzare i legami tra Strategia Europa e politica di coesione a livello nazionale, subnazionale e di UE? L’ambito di applicazione del contratto di partnership per lo sviluppo e gli investimenti dovrebbe andare oltre la politica di coesione? Se sì, in qual modo? Come arrivare ad una maggiore concentrazione delle tematiche sulle priorità della strategia Europa ? In che modo le condizionalità, gli incentivi e la gestione basata sui risultati potrebbero rendere più efficace la politica di coesione? Come rendere la politica di coesione più orientata ai risultati? Quali obiettivi prioritari dovrebbero essere obbligatori? Come la politica di coesione può tenere maggiormente conto del ruolo fondamentale delle zone urbane e dei territori con caratteristiche geografiche particolari nei processi di sviluppo, oltre che dell’emergere di strategie macroregionali? Come migliorare il principio delle partnership e il coinvolgimento dei soggetti locali e regionali, delle parti sociali e della società civile? Come può essere semplificato il processo di revisione e meglio integrare le revi- sioni effettuate dagli Stati membri e dalla Commissione, pur mantenendo alto il livello di garanzia sulle spese cofinanziate? In che modo l’applicazione del principio di proporzionalità potrebbe ridurre gli oneri amministrativi in termini di gestione e di controllo? Si dovrebbero prendere provvedimenti specifici di semplificazione per i programmi di cooperazione territoriale? Come mantenere il giusto equilibrio tra norme comuni per tutti i fondi e riconoscimento delle specificità dei fondi nella definizione delle norme di ammissibilità? Come garantire la disciplina finanziaria, prevedendo nel contempo sufficiente flessibilità per elaborare e realizzare programmi e progetti complessi? Come garantire che l’architettura della politica di coesione tenga conto delle specificità di ogni fondo e in particolare delle necessità di fornire maggiore visibilità e volumi di finanziamento prevedibili per l’FSE e di focalizzarla sulla garanzia degli obiettivi della strategia Europa ? In che modo costituire una nuova categoria intermedia di regioni per sostenere quelle che non hanno ancora recuperato terreno? 8 Europa 27 novembre 03 dicembre 2010 9 Foto xavdlp_fotolia L’aeroporto di Bari Intervista – Lucio Battistotti della Commissione “Il Sud colga l’occasione per emergere” “D Foto Dmitry Goygel-Sokol_fotolia Il precedente – Solo il silenzio Ma tre anni fa nessuno rispose T re anni fa dal Mezzogiorno non pervenne alcun intervento di risposta all’analoga consultazione lanciata dalla Commissione europea subito dopo la pubblicazione della quarta Relazione sulla politica di coesione. Proprio nessuna proposta da parte né di amministrazioni pubbliche locali (Regioni, Province, Comuni, Comunità montane) né di università o centri di ricerca né tanto meno di privati cittadini. Con un’unica eccezione: l’Associazione culturale G. Donati di Catania. Per il resto, silenzio totale da un territorio che comprendeva ancora quattro Regioni (Puglia, Campania, Calabria, Sicilia) fra quelle dell’Obiettivo Convergenza (e una, la Basilicata, in regime di uscita), che riunisce i territori in ritardo di sviluppo. Silenzio anche per quel che riguarda i lavoratori e gli imprenditori, ma solo a livello locale e nazionale. Poiché invece hanno preso parte alla consultazione le organizzazioni europee di rappresentanza di queste due categorie. E hanno risposto anche alcune degli organismi che rappresentano, sempre a livello europeo, le amministrazioni locali. A quella consultazione un contributo è stato offerto infine, a nome del nostro governo (da notare che no- ve dei ventisette dell’UE non hanno risposto…), dal ministero dello Sviluppo economico. Che, nel sottolineare i progressi del processo di integrazione europea, ha sollecitato “un impegno ancora molto intenso e di lungo termine per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione europea”. Il contributo del ministero ha rilevato poi che, poiché l’impatto della politica di coesione dipende anche “da situazioni di contesto nazionale e locale che possono amplificarne o smorzarne gli effetti”, di conseguenza “trend di crescita dell’economia nazionale persistentemente deboli hanno ridotto in alcuni Paesi, come l’Italia, l’efficacia di tale politica”. Per quel che concerne in particolare il nostro Paese, il ministero dello Sviluppo economico ha raccomandato infine alla Commissione europea di “irrobustire l’efficacia della politica di coesione per migliorarne l’impatto su tutti i territori”. Promuovendo dunque “investimenti che sostengano la competitività delle regioni più deboli favorendo lo sviluppo delle imprese e delle attività economiche, migliorando le infrastrutture e valorizzando le risorse umane”. o.b. al , in una prospettiva di probabili ulteriori pur se limitati allargamenti dell’Unione europea, per l’Italia e più in particolare per il Mezzogiorno i fondi della politica di coesione potrebbero ridursi sempre più. Diventerà quindi più stringente l’impegno a utilizzare al meglio gli aiuti europei per sostenere lo sviluppo di tutto il Paese, e soprattutto della sua area più debole. E sarà particolarmente importante che il Meridione faccia sentire la propria voce attraverso la consultazione on line lanciata dalla Commissione. Così che le esigenze di questo territorio e dei suoi cittadini siano ben presenti alle istituzioni europee nelle scelte riguardanti la politica di coesione”. Questo è l’invito di Lucio Battistotti, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, a pochi giorni del lancio, da parte della direzione generale per le Politiche regionali, della consultazione pubblica sulla coesione. Invito espresso in questa intervista, in cui sollecita le amministrazioni pubbliche, le organizzazioni di rappresentanza, gli studiosi e anche i semplici cittadini delle regioni meridionali a partecipare alla consultazione sottoponendo all’Esecutivo di Bruxelles idee, opinioni, proposte. Dottor Battistotti, perché la Commissione ha lanciato la consultazione pubblica su questo tema? “Innanzitutto poiché la politica di coesione economica, sociale e territoriale è cruciale per l’Unione europea, che infatti ad essa destina oltre un terzo del proprio bilancio. E inoltre poiché, essendo l’Europa una realtà molto complessa e diversificata ( Stati membri con regioni, cinquecento milioni di cittadini, lingue ufficiali, storia, tradizioni e culture diverse), è importante per chi governa l’Europa conoscere le mille sfaccettature dei bisogni e delle aspettative di tutti gli europei: di Cracovia come di Siviglia, di Bordeaux come di Atene, di Helsinki come di Bari”. esigenze dei cittadini. Necessità cruciale per la politica di coesione, che va adattata sempre più ai bisogni dei territori e delle persone”. Questo vuol dire che sinora gli aiuti europei sono stati distribuiti male? “Non dico questo, Ma è noto che, nonostante la politica di coesione, non tutte le regioni europee hanno recuperato il ritardo di sviluppo. Forse perché non tutte hanno utilizzato al meglio le risorse comunitarie concentrandole su pochi ma rilevanti obiettivi”. LUCIO BATTISTOTTI Grazie ai fondi strutturali è stato realizzato anche l’aeroporto di Bari È per questi motivi che le consultazioni on line da parte della Commissione sono sempre più frequenti? “Certamente. E anche, nel caso specifico, in conseguenza dei risultati luce del sondaggio Eurobarometro di giugno scorso, che ha rilevato una scarsa conoscenza della politica di coesione anche da parte degli abitanti dei Paesi e delle regioni oggetto di questa politica”. Allora ha ragione chi afferma che l’Europa delle istituzioni è lontana dai suoi cittadini? “No. L’Unione europea è impegnata da sempre al fianco degli europei per interpretarne i bisogni e offrir loro le risposte più adeguate. Ma nell’ultimo decennio il quadro è cambiato: l’Europa si è allargata e le sue istituzioni sono più consapevoli della necessità di ascoltare di più e meglio le Si riferisce al Mezzogiorno? “Beh, i progressi delle regioni meridionali italiane, che pure sono stati realizzati, non sono stati allo stesso livello di quelli ottenuti per esempio dalla Spagna. Un Paese che oggi patisce più di noi gli effetti della recessione mondiale. Ma che nell’arco di vent’anni, grazie proprio al sostegno europeo, ha incrementato enormemente la propria dotazione infrastrutturale realizzando migliaia di chilometri di autostrade e di linee ferroviarie ad alta velocità, e rinnovando tutti i suoi aeroporti”. Gli italiani, per altro, come ha accertato Eurobarometro, sono quelli che fra tutti gli europei valutano meno positivamente la politica di coesione… “Questo non significa però che nel Mezzogiorno il sostegno europeo è stato del tutto inefficace. Grazie ai fondi strutturali nel settennio , per esempio, negli aeroporti di Bari, Catania e Cagliari sono stati realizzati i nuovi terminal e ammodernati i sistemi di controllo dei voli; è stata completata l’alta velocità sulla Roma-Napoli; è più che raddoppiata la produzione di energia da fonti rinnovabili; sono quasi triplicate le imprese connesse con internet a banda larga. Ma se la percezione di questi successi non è generalizzata, allora questo è un motivo di più perché la partecipazione dei soggetti del Mezzogiorno alla consultazione sia la più larga possibile”. o.b. 10 27 novembre 03 dicembre 2010 Ci sono Servizi discariche e i soggetti si rimpallano le responsabilità Zona Industriale sporca fanno tutti scaricabarile C hi è che inquina la Zona Industriale di Bari? A questa domanda non sono riusciti a rispondere né le imprese né il presidente dell’Amiu Giuseppe Savino, né tantomeno il sindaco di Modugno Giuseppe Rana, tutti presenti al convegno “Rifiuti e di-sistri nella Zona Industriale di Bari”, organizzato dalla Scuola di management SPEGEA. Si è potuto assistere all’ennesimo rimpallo di responsabilità. “Se fossero le aziende a inquinare – ha spiegato il delegato della Bosch – ritroveremmo gli scarti di lavorazione nelle discariche disseminate un po’ dappertutto. Ma è sotto gli occhi di tutti che non è così”. Di diverso avviso il Dirigente Ripartizione Tutela Ambiente del Comune di Bari Vincenzo Campanaro. “Non si tratta di rifiuti solidi urbani – ha ribattuto –, le aziende hanno la maggior parte della responsabilità”. Nel frattempo che venga stabilito chi è che sporca, gli oltre chilometri della rete stradale della ZI vengono costantemente deturpati. “Secondo un’indagine interna – ha spiegato Paolo Bevilacqua del Consorzio ASI, la società che gestisce i servizi nell’area – nella zona industriale ci sono attualmente discariche. E le telecamere istallate per garantire la sicurezza non funzio- Savino – Amiu Differenziata “Anche per le imprese” “V nano”. Poco prima il sindaco di Modugno – anche lui del consorzio – aveva detto l’esatto contrario. L’impressione è che ci si trovi di fronte a conflitti di competenza irrisolvibili. “Ma il problema vero – ha detto Rana – sono i soldi. Secondo le nostre proiezioni servirebbero milioni di euro per bonificare l’area”. Una cifra impossibile da mettere insieme, come lui stesso ha riconosciuto, augurandosi che tutti i soci del consorzio – tra cui i comuni di Bari, Bitonto, Molfetta e Giovinazzo – riescano a recuperare almeno un milione, tanto per cominciare. Intanto le discariche restano lì dove sono. “Colpa delle lunghissime procedure – ha spiegato il sindaco di Modugno – per le quali bisogna stabilire di volta in volta di che tipo è il rifiuto da trattare. Per inquinare ci vogliono appena minuti: giusto il tempo di scaricare. Per la categorizzazione del materiale ci vuole invece un’eternità”. Quindi, mentre si stabilisce il nome da dare all’immondizia nessuno è autorizzato a toccarla? E mentre il primo cittadino annuiva, il presidente dell’Amiu con la testa diceva di no. ia tutti i cassonetti dalla Zona Industriale di Bari”. Lo ha detto il presidente dell’Amiu Giuseppe Savino intervenendo al convegno organizzato da Spegea sullo stato di degrado dell’area. “Togliendo i cassonetti – ha spiegato Savino – eliminiamo uno dei richiami più forti alla creazione di discariche abusive”. E contemporaneamente è intenzione del presidente far partire la raccolta differenziata impresa per impresa. I tempi di realizzazione del progetto sono GIUSEPPE SAVINO DARIO BISSANTI legati alla nuova contrattualizzazione. “Entro marzo – ha promesso – sarà tutto pronto. Nel frattempo è partito il primo centro di raccolta multi-materiale, nella nostra sede all’interno della Zona Industriale. Crediamo che queste iniziative possano rappresentare la soluzione del problema”. Se lo augurano i responsabili degli insediamenti produttivi, imbarazzati quando si tratta di accogliere i clienti, soprattutto esteri. d.b. 10 Dal sabato in edicola a1€ “Conosco il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna” Oscar Wilde www.gazeco.it Servizi 27 novembre 03 dicembre 2010 11 Foursquare – Fenomeno da milione di check-in al giorno Imprese, che occasione col geo-social network “C ome stai? Che fai?” Non interessa più a nessuno. Ora tutti vogliono sapere: “Dove sei?” È questo il “must” del futuro con cui gli utenti dovranno fare i conti. Il virtuale sta influenzando sempre più la vita reale portando gli utenti fuori dal web per incontrarsi in luoghi tangibili. C’è chi la definisce la più grande guida turistica del momento, chi lo usa come un strumento pubblicitario, chi ne approfitta per fare incontri. Sta di fatto che il social network più discusso del momento è Foursquare. Per chi non ne ha ancora mai sentito parlare, è necessario sapere che si basa sulla geo localizzazione mobile, che si basa sulla socialità, sulla ricerca di nuovi posti interessanti, sul crowdsourcing e sul gioco. O si ama o si odia. Può creare dipendenza o essere ripudiato, ma il fenomeno Foursquare non può essere ignorato da chi si occupa di marketing e comunicazione. I numeri parlano chiaro: un milione di check-in al giorno anche se in Italia è ancora un social network di nicchia (come lo è Twitter). Foursquare tecnicamente è una piattaforma di geo localizzazione gps che stabilisce in tempo reale la posizione geografica (tipo navigatore satellitare), ma allo stesso tempo è un social network mobile classico basato sulla condivisione di contenuti. Foursquare connette e fa incontrare persone dove ci sono gli amici con la possibilità di commentare e lasciare delle brevi recensioni sui luoghi più visitati. Ma non è finita qui. Funziona come un social game ovvero basato sulla micro competizione tra gli utenti ad incentivazione a premi virtuali (badge) o materiali (sconti, tickets ecc), e ad essere eletto sindaco della location. Un’altra impareggiabile funzione è che, nel proprio cellulare attraverso Foursquare, ci si ritrova anche un esempio di social guide impostata sul metodo dell’user Si basa su un sistema di geo localizzazione di luoghi e persone e funziona come una guida gps che consente anche l’interazione e la condivisione Novità – Bluetooth advertising Informazioni anche sul luogo Pubblicità aziendale Facebook in campo ora diventa digitale col servizio Places O ggi accade che i rapporti costruiti sul web prendono forma in luoghi fisici che appartengono alla quotidianità. Questo succede grazie alla localizzazione attraverso sistemi gps presenti nei dispositivi elettronici che ci portiamo dietro ogni giorno: cellulare, palmare, smatphone, navigatore, eccetera. Ma come fanno le aziende a sfruttare questo tipo di servizi? In questo caso entra in gioco un’evoluta strategia di marketing legata alle moderne tecnologie bluetooth: il digital proximity marketing. Detto anche bluetooth advertising, questo sistema pubblicitario strategico è legato al territorio e sfrutta le potenzialità associate a tecnologie di comunicazione di tipo visuale e mobile raggiungendo gli utenti direttamente sui dispositivi bluetooth, per promuovere la vendita di prodotti e servizi. In pratica si tratta di una versione moderna della distribuzione di volantini, ma in versione low cost. Il bluetooth advertising quindi contestualizza le offerte in luoghi circoscritti: trova il suo maggior utilizzo nei centri commerciali, supermercati, aeroporti, fermate dell’autobus. a.m. generation content: contenuti, recensioni e suggerimenti di navigazione, segnalazioni e consigli sui locali più in voga del momento. I geo network per le aziende In questo mix di social network in cui viene premiata la fedeltà, la notorietà, la reputazione e l’enga- gement, entrano in campo strategie di business. Infatti questo tipo di applicazione può essere vista come un buon metodo per le aziende di pubblicizzarsi in modo low cost o essere utilizzato come mezzo strategico di social media marketing, specialmente per quei settori interessati al turismo, i media, gli eventi, i trasporti, la ristorazione e la beneficenza. Foursqua- S enza alcun annuncio ufficiale, Facebook ha aperto il servizio Places in Italia. Il più grande contenitore di profili nel mondo, non poteva restare fuori dal gioco e dallo sperimentare le nuove applicazioni mobili. Si chiama appunto Places l’atteso servizio di geo localizzazione che permette di aggiungere automaticamente al proprio stato le informazioni sul luogo in cui ci si trova in quel momento. Places è una semplice evoluzione dello strumento “publisher” (ovvero quello che ci permette di lasciare un messaggio di testo nella barra dello status). In questo modo è possibile capire chi si trova in un certo posto in un dato momento (utile per esempio durante concerti o manifestazioni) ma da un punto di vista economico le aziende potranno associare la propria pagina ad un luogo specifico, aprendo la strada a varie forme di promozione e comunicazione. A differenza di servizi simili come Foursquare caratterizzato da un meccanismo ludico che spinge al check-in compulsivo per diventare sindaco di un luogo, alcuni specialisti del settore dicono che, quello proposto da Facebook, non dovrebbe generare dipendenza. a.m. re nasce come svago per gli utenti del mobile ma sta diventando anche strumento di promozione del territorio e mezzo per promuovere eventi e vendite attraverso incentivi (premi virtuali e non). Tutte queste comunicazioni geolocalizzate svilupperanno un importante business che spingerà l’advertising sui dispositivi mobili e il cosiddetto proximity marketing: la pubblicità sarà contestualizzata e si diventerà più propensi a ricevere un buono sconto sul proprio cellulare. Fare business su Foursquare è quindi una possibilità nuova per i publisher di fare marketing ma non è l’unica piattaforma da tenere d’occhio. ALICE MILIA Intervista – Santovito, docente di web marketing a Bari “Virtuale influenza reale ecco la vera rivoluzione” SAVINO SANTOVITO I n una società imperniata dalla logica del “peet-to-peer”, dove tutto è condiviso e dove l’imperativo è multicanalità, come si comportano le aziende? L’abbiamo chiesto ad un esperto, Savino Santovito, docente di web marketing presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. I social network sono entrati nella nostra quotidianità senza neanche accorgercene cambiando il nostro modo di vive- re e talvolta di pensare. Come si può spiegare questo fenomeno? In che modo coinvolge le aziende? “La prima fase dello sviluppo della rete ha visto essenzialmente un mondo virtuale che si strutturava e si affiancava al mondo reale. C’era sostanzialmente la logica “dell’andare on-line”: c’era l’impresa che decideva di affacciarsi al mondo virtuale. Così facendo il mondo virtuale replicava quello reale. Mi viene in mente, per citare un esempio, il sito SecondLife, che per un po’ di tempo ha attirato l’attenzione delle imprese per la possibilità di vedersi attraverso un avatar e rivivere le azioni quotidiane. Con quel tipo di siti si crea un mondo parallelo; ed è un po’ quello che accade quando parliamo di social network: un modo di socializzare separato dal contesto reale. Il cambiamento al quale assistiamo oggi è la capacità del virtuale di influenzare il mondo reale, con i consumatori e le imprese. C’è una sorta di ribaltamento in cui noi prima costruiamo delle tecnologie che ci permettono di creare delle applicazioni virtuali, e queste ora stanno trasformando il reale. Questo si verifica anche nell’ambito delle imprese. Ne fa esempio il caso del negozio Vendilo, che esiste in quanto esiste Ebay. La peculiarità del cambiamento è data dal virtuale che trasforma il reale, mondo fisico e comportamenti sociali, cambiando anche il modo con cui si fa business nella realtà”. Qual è la potenzialità di questi mezzi? Quali gli aspetti negativi e positivi? “La partecipazione è la parola chiave. Ognuno di noi ha a disposizione questa enorme potenzialità della tecnologia che consente oggi di connetterti in ogni momento, in ogni luogo con l’ausilio tecnologico anche molto semplice, friendly (smartphone, ipad, ecc). Ma come tutte le evoluzioni ha sia aspetti positivi che negativi. L’aspetto può essere catalogato come positivo nella misura in cui non viene più avvertita come una socialità aliena dal reale ma è di ausilio a quella re- ale. Ad esempio, l’applicazione NikePlus, che da la possibilità di incontrare altri amici che stanno correndo nei dintorni e quindi di condividere l’esperienza. L’esperienza è l’altra parola chiave di questo cambiamento. Tutto il marketing si sposta verso la creazione di esperienze e non più la personalizzazione dei prodotti. Dal punto di vista dell’utenteconsumatore, invece, l’aspetto negativo è quello di una invasività sulla privacy in quanto si può in ogni modo essere tracciato relativamente al comportamento. Questo accade specialmente quando si va segnalare quello che piace nelle pagine dei social network, o ad inserire commenti in blog o forum, delineando così il proprio profilo”. Il punto di forza del geo network Foursquare è il “dove sei” il cui scopo è coinvolgere per la partecipazione. Di fronte a questo tipo di meccanismo, dove sta la creazione del valore? E Chi è che sta contribuendo alla produzione? “In un sistema di questo tipo, quello che noi chiamiamo utente è in realtà il fornitore di contenuti, è lui che da le informazioni al sistema e senza il quale non potrebbe esistere. Nel caso di Foursquare la motivazione per coinvolgere l’utente e creare valore è la gratificazione che ne scaturisce, ad esempio quando si viene eletto ‘sindaco virtuale’ o con i premi virtuali. I meccanismi per aumentare la partecipazione, in questo tipo di network, sono l’entertainment (intrattenersi divertendosi) e la possibilità di fare un’esperienza positiva”. a.m. 12 27 novembre 03 dicembre 2010 Imprese Classifica – I risultati delle province pugliesi La regione è terza in Italia nel comparto Bene tutti, tranne Lecce Frutta e ortaggi: +99% C ommercio internazionale, stando alle rilevazioni Istat per il periodo gennaio – giugno, nel in Puglia crescono le esportazioni: . milioni rispetto ai . milioni di euro del . Si rivela sostanzialmente stabile l’apporto pugliese al valore di export nazionale prodotto per l’anno in corso, pari al %. Quanto alla classifica delle regioni italiane, la Puglia si colloca all’undicesimo posto per valori di export, e rispetto all’area del Mezzogiorno è terza dopo Campania e Sicilia. Sul fronte delle importazioni, la Puglia risulta decima nel panorama nazionale, con un valore di . milioni di euro nel , in aumento rispetto ai . del . a.g. A rivelare le migliori performance regionali, in termini di valori di merci esportate, un approfondimento dell’Istat sui dati – . La Puglia si colloca al terzo posto nel panorama nazionale nel settore della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi con un incremento del % rispetto al . Risulta settima nel settore “oli e grassi” con un incremento del , %, e ottava tra le regioni esportatrici di vini e uve con un incremento del , %. Quanto a paste alimentari e prodotti simili, la Puglia segna una crescita del , %, risultando sesta per valori di export. In aumento del , % le esportazioni nel settore degli elettrodomestici. a.g. Internazionalizzazione – Le ricette di Roberto Fatano (Confindustria Lecce) per il Salento Imprese “vecchie”, politica disunita “Export, servono strategie comuni” Complessivamente come si pone il tessuto imprenditoriale leccese rispetto al mercato internazionale? “Ci sono settori estremamente maturi che non hanno affatto la possibilità di redenzione, ma ce ne sono altri in cui si riscontrano delle eccellenze che stanno bene sul mercato e che reggono agli scossoni, riuscendo a competere anche sulla media fascia. Come operatore di Confindustria, la maggiore difficoltà che riscontro è quella di trascinare gli imprenditori locali in un concetto culturalmente evoluto di impresa. Nel Salento ci sono due livelli completamente diversi di imprenditoria: poche realtà grosse, sia per valore che per fatturato, e poi tanti piccoli che il più delle volte non hanno preparazione culturale né per l’associazionismo, né per svolgere l’attività d’impresa di base. Ci sono ancora molti self made man”. Questo penalizza la capacità di esportazione? “Non che grande o medio sia la soluzione ideale, perché anche il piccolo può competere. Per esempio, la dimensione del piccolo imprenditore non è un problema in Veneto, in Lombardia o in altre realtà europee in cui conta la capacità di operare in filiera. Qui da noi manca questa mentalità, e a questo in qualche modo si è voluto ovviare cercando di organizzare dall’alto la dimensione distrettuale con la legge regionale del ”. Funzionano i distretti industriali pugliesi? “C’è una difficoltà enorme perché le imprese che dovrebbero guidare questi consorzi non hanno l’approccio del gruppo che deve elaborare qualcosa di interessante per tutti. C’è sempre l’associazione datoriale di turno che cerca di monopolizzare, e portare avanti progetti magari più vicini alla propria mentalità che non a quella delle imprese, e questo perché gli imprenditori non sono preparati. Complessivamente mi sembra che nella nostra regione sia difficile trovare un raccordo, forse anche a causa della morfologia della Puglia e delle diverse prerogative produttive”. Cosa ne pensa del nuovo distretto della logistica? “Credo che sia un’ottima idea con l’integra- 8000 Valori di export in milioni di euro Quali sono i mercati esteri verso cui si orientano i prodotti salentini? “È la Germania il primo mercato di riferimento per l’export leccese, e lo è anche a livello nazionale. In prevalenza si tratta di prodotti del manifatturiero, soprattutto abbigliamento. Va bene anche la meccanica, mentre si esportano pochissimi prodotti agroalimentari, il vino soprattutto in Canada e Usa che rappresentano un bacino verso cui le nostre merci si posizionano bene. Altro mercato da non dimenticare la Russia, un Paese ricco e in espansione, mentre l’interesse verso i Paesi arabi negli ultimi due anni è fortemente diminuito”. Valori di export delle province pugliesi (Elaborazione su dati Istat) 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 2005 Bat 2006 Lecce 2007 2008 Brindisi 2009 Taranto 2009 2010 (gen. - giu.) (gen. - giu.) Bari Foggia Esportazioni – Bene in Puglia i primi 6 mesi Il 2010 segna la ripresa N ella classifica tracciata dall’Osservatorio del Ministero per il Commercio Estero (Mincomes), tra le prime province italiane per valori di export nel periodo gennaio – giugno , non c’è traccia di Puglia. Le province pugliesi più dinamiche si rivelano Bari e Taranto in crescita rispetto allo stesso periodo del , esprimendo rispettivamente il , % e il , % del totale regionale. Escludendo il dato statistico della Bat, rilevato solo per il e pari a milioni di euro, tra tutte le province pugliesi è Lecce l’unica a segnare un decremento rispetto al . A crescere di più per valori di export è Brindisi con il , %, seguita da Foggia , %, Taranto , %, Bari , % e infine Lecce - , %. Considerando i dati relativi al periodo gennaio – giugno , la performance leccese si attesta su milioni di euro, pari al % del totale regionale e allo , % rispetto al complessivo nazionale. Un trend fatto di alti e bassi se si guarda al lungo periodo. Nell’ultimo quinquennio i valori di export espressi dalla provincia di Lecce sono passati dai milioni di euro del , ai del . Nel si tocca il picco più alto di milioni di euro, per poi calare progressivamente: milioni nel ,e nel . a.g. battute Valori delle esportazioni in provincia di Lecce (Elaborazione su dati Istat) 700 600 500 Milioni di euro S e, come dicono i dati Istat, la provincia leccese non brilla per valori di merci esportate, è vero che, tra associazioni di categoria ed enti locali, sono diverse le azioni di internazionalizzazione realizzate per stimolare il tessuto produttivo locale e facilitare l’accesso ai mercati esteri. A tracciare una riflessione sull’andamento del settore e la qualità degli interventi, Roberto Fatano, responsabile internazionalizzazione di Confindustria Lecce. 400 300 200 100 0 2005 2006 2007 2008 2009 2009 2010 (gen. - giu.) zione tra il trasporto marittimo, terrestre e ferroviario. Taranto ha un hub molto importante, è lo snodo principale per le merci che arrivano dal far East, per questo la compagnia Evergreen, che è la prima per i traffici con l’Oriente, ha scelto questo porto. Il problema è che bisognerebbe fare qualcosa per ampliare, e allettare anche altri armatori, ad esempio quelli della costa atlantica. Da queste tratte commerciali proviene il grosso dei volumi di import per Campania, Puglia e Basilicata, e attualmente le navi che imbarcano sulla costa atlantica arrivano a Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Salerno e Gioia Tauro, ma non a Taranto. Faccio un esempio: se devo far arrivare a Lecce un container che sbarca a Livorno, ci vogliono . euro, se invece sbarcasse a Taranto ce ne vorrebbero , . Le differenze possono essere notevoli se parliamo di grandi numeri”. Cosa ne pensa degli enti che si occupano di internazionalizzazione? “A livello di esperienza personale posso dire che, avendo collaborato prima con l’Area Vasta di Lecce e poi di Casarano, nel periodo dei fondi strutturali , è arrivata progettualità molto interessante. Poi purtroppo si è arenato un po’ tutto a causa di scelte strategiche indicate dalla Regione, e la collaborazione con le pubbliche amministrazioni si è rivelata un disastro. Non c’è dubbio che si tratta di attività che vanno valutate nel lungo periodo. Le stesse missioni all’estero hanno un loro valore, ma richiedono un primo passaggio dei livelli politico-istituzionali affinché si creino i presupposti per l’incontro tra imprese. Complessivamente posso dire che su fatto va a compimento il , il . E questo non dipende dall’organizzazione di questo o quell’ente, piuttosto dalle imprese che magari si rendono conto solo in un secondo momento delle problematiche esistenti”. Qual è allora il punto di debolezza nella capacità di realizzare politiche di export efficaci? “Notiamo da tempo una dispersione di risorse pubbliche con azioni che sono scollate fra di loro. Sarebbe utile che i singoli enti locali facessero un’attività coordinata di internazionalizzazione, e aggiungo ordinata. Non è possibile che da una parte vada il presidente della Regione e da un’altra il sindaco di Lecce. E poi soprattutto bisogna attuare anche una verifica dei risultati, valutandoli a posteriori. Cosa che non si fa. In altri tempi, gli imprenditori sono riusciti a fare internazionalizzazione senza disporre di tutti i mezzi che ci sono oggi”. Perché non funziona il coordinamento tra i diversi enti, colpa della contrapposizione politica? “Credo che sia un problema europeo, non solo italiano. Le misure di finanziamento dell’Unione Europea attualmente interessano le singole istituzioni pubbliche, invece dovrebbero vincolare ad un’impostazione coordinata tra tutti i livelli esistenti. Si dovrebbero indicare i settori trainanti del territorio su cui investire, valutandoli attraverso dati doganali, e da lì poi strutturare l’organizzazione delle imprese che vi partecipano, e capire a distanza di tempo quanto si è realizzato, e come”. ARIANNA GENOVESE 12 Sicurezza 27 novembre 03 dicembre 2010 Tante bocciature (l’ %) dall’Autorità per la sicurezza alimentare 13 Foto dallarosaprati_flickr Su alimenti “benefici” strage di “no” dell’Ue L’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato di recente il parere su indicazioni che le aziende produttrici di alimenti utilizzano sulle etichette. Si tratta del terzo gruppo di diciture esaminato e che decantano benefici per la salute e l’organismo. Sino ad ora il panel esaminato è stato di richieste su un totale di inviate dai vari Paesi e la conclusione dei lavori è prevista per giugno del prossimo anno. Il bilancio finale, ma ancora provvisorio, è devastante visto che l’ % delle richieste valutate sino ad ora è stato bocciato, nel febbraio inoltre si è arrivati al record negativo con il % di bocciature su una partita di . Gli esperti Efsa hanno dato pareri negativi per l’insufficiente qualità e quantità dei dati scientifici forniti dalle aziende. Tra le carenze maggiormente rilevate si è notata la mancata identificazione delle fibre, l’assenza di prove per dimostrare benefici per l’organismo (per esempio eliminazione dell’acqua), scarsa precisione sull’effettivo significato di parole come energia e vitalità e mancanza di studi condotti sull’uomo. Il gruppo dell’Efsa ha espresso parere positivo quando ha riscontrato prove scientifiche sufficienti come nel caso delle vitamine e del potassio. I motivi che hanno determinato un parere negavo sono tre: mancanza di informazioni per identificare la sostanza (come è avvenuto per la maggior parte dei Probiotici); mancanza di prove che indicano un’effettiva utilità per il mantenimento o il miglioramento delle funzioni del corpo (come per le proprietà antiossidanti); mancanza di studi affidabili inerenti gli effetti sull’organismo umano. Tra i promossi di questa sessione troviamo la vitamina D che “favorisce le normali funzioni immunitarie” e “le difese naturali”, e “la normale funzione muscolare”. Anche il potassio svolge “una funzione positiva sulla pressione del sangue” e “sulla funzionalità muscolare”. Le fibre “aiutano a mantenere regolare la concentrazione di colesterolo nel sangue”. Promossa anche la melatonina che “allevia il jet-lag” (mal di fuso) correlato ai lunghi viaggi in aereo. Tra le vittime illustri Ferrero che proponeva sulle barrette Kinder la scritta “aiuta a crescere”, e Elancyl Global Silhouette che prometteva riduzioni di peso mangiando barrette. errero ha dovuto modificare la pubblicità del cioccolato Kinder. Se Ha cambiato payoff F in passato sulla confezione si leggeva “Vittima” anche Ferrero che la barretta “aiuta a crescere”, adesso i toni sono cambiati e, lasciate da parte le promesse di sviluppo precoce, lo slogan della pubblicità è cambiato ed è diventato “Il gusto di diventare grandi”. Questo metamorfosi è frutto della richiesta dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa) con sede a Parma nel febbraio . L’Efsa ha SANTA COLELLA La pubblicità di Ferrero con il nuovo payoff censurato la frase “aiuta a crescere” perché, nel corso degli studi, non sono stati trovati elementi scientifici in grado di sostenere una connessione tra lo sviluppo del bambino e il consumo della barretta Kinder. Gli esperti di Parma hanno analizzato oltre studi scientifici ma non sono riusciti ad individuare una seria correlazione. Gli slogan salutistici di Ferrero Kinder cioccolato sono stati per questo dichiarati ingannevoli e fuorvianti. s.c. È NATO IL QUOTIDIANO DI BARLETTA ANDRIA TRANI. VISITA IL SITO WWW.PRIMAPAGINABAT.IT PER VEDERE TUTTI I PUNTI DISTRIBUZIONE. PRIMAPAGINA www.primapaginabat.it Q u o t i d i a n o d i B a r l e t t a A n d r i a T r a n i LA PAROLA AI FATTI. 14 27 novembre 03 dicembre 2010 Relazioni Un momento degli incontri business to business NATELA SHENGELIA Vicino Mosca sorgerà “Casa Italia”, parteciperanno aziende agroalimentari pugliesi Task force Italo-Russa firmati a Bari 6 accordi S i è conclusa con la firma di sei importanti accordi e progetti la Task Force Italo-Russa sui distretti e le piccole e medie imprese, che ha visto la partecipazione di oltre operatori italiani ( pugliesi) e di tra imprese e istituzioni provenienti dall’ex Unione Sovietica in rappresentanza di regioni. La due giorni, giunta alla XVII edizione, si è svolta a Bari che – come sottolineato dal sindaco Michele Emiliano – ha confermato ancora una volta la capacità di essere porta d’oriente per tutta l’Unione Europea. Entrando nel vivo degli accordi sottoscritti, che saranno resi operativi nella prossima sessione della Task Force in programma a Sochi in Russia a maggio , spicca quello firmato dall’Agenzia Cafarchia di Gioia del Colle (BA). Obiettivo è la realizzazione del centro polifunzionale “Casa Italia” per la fornitura di prodotti italiani e la diffusione dei marchi made in Italy. La struttura sorgerà nella regione di Yaroslav, a km da Mosca e vedrà il coinvolgimento di un nutrito gruppo di imprese pugliesi del settore agroalimentare. La Camera di Commercio di Bari ha inoltre firmato un’intesa con il capo-delegazione Natela Shengelia (che guida il Dipartimento Turismo del Ministero dell’Economia della Federazione) per lo sviluppo dei rapporti tra le imprese baresi e russe. Da segnalare anche l’accordo per la costruzione di un ecoporto sul fiume Volga e un progetto integrato sul turismo ecologico stipulato tra la Lega Navale Italiana e la Regione di Ulyanovsk. “In Russia – ha aggiunto Shengelia – solo il % dell’economia poggia sulle PMI, siamo ancora alla prima generazione: insegnateci a sviluppare il vostro modello”. “Gli obiettivi raggiunti – ha detto il vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone – vanno oltre Snaidero – Responsabile Federlegno le nostre aspettative: constatiamo parità di vedute con la Russia che come noi ha intenzione di investire in ricerca e innovazione, soprattutto in campo biotecnologico”. Sulla carta, infatti, la Task Force aveva come obiettivo lo scambio di informazioni tra imprese e istituzioni italiane e russe per delineare le direttive sulle quali puntare in futuro allo scopo di cementare ulteriormente la cooperazione dei due Paesi. “Invece – ha spiegato Shengelia nel suo intervento di chiusura – ben due regioni russe hanno stretto importanti accordi con enti e aziende italiane. E nelle tavole di approfondimento, divise per settori economici, si sono sviluppati spontaneamente degli incontri business to business sfociati in accordi commerciali tra imprese. Non era mai successo prima”. DARIO BISSANTI Mancano tecnologie di trasformazione “Le due economie Una grande risorsa complementari” sarà l’agroindustria “L’ economia italiana e quella russa sono assolutamente complementari”. È questo il parere di Roberto Snaidero, responsabile del settore Internazionalizzazione di Federlegno, che ha presieduto il Tavolo legno e arredo casa. L’Italia è tradizionalmente all’avanguardia del design e della qualità del prodotto, mentre la Russia detiene una quantità pressoché illimitata di materie prime. Da qui le basi per una futura collaborazione che assume i caratteri della sopravvivenza più che dello sviluppo del settore, provato da una competizione globale feroce. “Il problema – ha detto Snaidero – è che la condizione per entrare in alcuni mercati è lo scambio di tecnologia. Mi riferisco soprattutto alla Cina. Nel breve termine le imprese ricavano grandi profitti da questo scambio, ma nel lungo periodo l’affare si d.b. trasforma in un boomerang”. Dottori – Federazione tessile “A Mosca la moda un terreno fertile” L e porte del mercato russo sono letteralmente spalancate. A spiegarlo è stata Federica Dottori, responsabile dell’Area Promozione e Internalizzazione SMI della Federazione Tessile e Moda, che ha presieduto i lavori del tavolo dedicato all’abbigliamento. “In Russia – ha spiegato – praticamente non esistono attività produttive rilevanti nel settore moda. E la domanda è costantemente più elevata rispetto all’offerta: questo vale sia per la regione di Mosca e San Pietroburgo che per altre zone meno battute. Di conseguenza ci sono grandi opportunità per le imprese italiane: bisogna soltanto iniziare a esplorare”. d.b. U n mercato dal potenziale strepitoso che non trova il giusto sfogo per la mancanza di tecnologie di trasformazione. È quanto emerso dal tavolo dedicato all’agroindustria, presieduto da Francesco Valentini, export manager della Divella spa, che ha sottolineato la volontà da parte delle imprese italiane di voler cogliere questa possibilità. Le caratteristiche naturali della Russia, inoltre, possono rendere il Paese appetibile anche per quanto riguarda la sperimentazione, soprattutto nel settore del biologico. Ulteriore appeal per le aziende italiane è inoltre costituito dalla carenza di materie prime alimentari. d.b. Losma – Presidente UCIMU “Siamo i maggiori fornitori di ICT” “L’ Italia è il maggior fornitore di tecnologie ICT per la Russia. E continueremo a esserlo”. A spiegarlo è stato Giancarlo Losma, Vicepresidente di Federmacchine e Presidente dell’UCIMU, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione che ha presieduto il tavolo dedicato alla modernizzazione, meccanica, meccatronica e informatica. Presentati progetti russi e italiani, tra cui quelli del Distretto Aerospaziale Pugliese a cura del prof. Antonio Ficarella dell’Università del Salento. Il distretto riunisce tutte le università pugliesi e aziende del calibro di Finmeccanica, Agusta e Avio. Le istituzioni russe hanno seguito con interesse i progetti legati alla guida di aerei senza pilota, alla sicurezza aeroportuale e ai nuovi sistemi di logistica integrata. d.b. 14 Relazioni LOREDANA CAPONE “Investiamo di più sul biomedicale” Distretto Salute possibilità a Penza NATELA SHENGEVA e PIETRO CELI Per l’ENEA Imprese italiane e russe stringono contatti Il tavolo energie rinnovabili Per il Tecno-parco La firma degli accordi L’incontro riservato tra la delegazione pugliese e russa 15 Intervista – Pietro Celi, Ministero dello Sviluppo Economico “D Un momento della firma 27 novembre 03 dicembre 2010 All’Expo I russi Bioediliza “Grande “dirottati” occasione” a Bari “I “S n Italia, e soprattutto in Puglia, esiste un clima ideale per attrarre gli investitori, soprattutto in virtù della politica degli incentivi”. A spiegare le potenzialità della green economy è stato Giacobbe Braccio, responsabile dell’Unità Tecnica Tecnologie Trisaia ENEA, a capo del Tavolo dedicato alle energie rinnovabili, ambiente ed edilizia sostenibile. Al termine dell’incontro le realtà italiane hanno deciso di redigere al più presto un dossier da inviare ai colleghi russi. Le occasioni di collaborazione soprattutto nel campo della bioedilizia e dell’edilizia sostenibile sono molteplici. “In Russia – ha spiegato Braccio – non ci sono incentivi su questo tipo di tecnologie. Ma esistono forti potenzialità nel campo della produzione di energia da biomassa e da biocarburanti. La prossima tappa – ha concluso il responsabile dei lavori – è quella di fare lobby per la realizzazione di impianti dimostrativi”. d.b. iamo molto soddisfatti”. Così la Vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone durante la conferenza stampa di chiusura della Task Force Italia-Russia. “La tendenza emersa – ha spiegato Capone – è la parità di vedute con la Russia in tema di investimenti. Abbiamo entrambi deciso di puntare su tecnologia e innovazione, soprattutto in ambito biomedicale”. Anche per l’Assessore al Marketing Territoriale del Comune di Bari Antonio Paparesta la convention si è sviluppata nel migliore dei modi. “La nostra città – ha spiegato – è impegnata da sempre nel rafforzamento dei rapporti con l’Oriente”. E ha spiegato l’ultimo accordo stipulato con Milano Expo : tutti i visitatori russi dell’esposizione saranno “dirottati” a Bari con uno speciale servizio navetta aereo per visitare le bellezze della città. d.b. obbiamo investire di più in avanguardie tecnologiche, soprattutto in ambito biomedicale”. Per il Presidente italiano della Task Force Pietro Celi, del dipartimento per le Politiche di Internazionalizzazione e Promozione degli scambi del ministero dello Sviluppo Economico è questa la tendenza emersa dalle giornate di scambio italo-russe. L’innovazione di beni e servizi deve essere la direttiva per il rafforzamento dell’interscambio tra i due paesi, che nei primi nove mesi del registra un aumento del %. Il momento è assolutamente favorevole per quanto riguarda gli investimenti ‘oltrecortina’ – come si sarebbe detto un tempo. Attualmente sullo scacchiere economico europeo la Russia conta soprattutto per le forniture di materie prime e in particolare di quelle energetiche. Da parte di Mosca però esiste la volontà di una maggiore integrazione col mercato dell’Unione. E questo significa maggiore disponibilità, rispetto agli ultimi anni, ad attirare investimenti diretti nel Paese, oltre che a esportare i capitali derivati dagli enormi profitti legati a gas e petrolio. “Ma c’è ancora tanto da fare – ha detto Celi –, visto che siamo solo quinti nelle esportazioni in Russia e i quarti a importare”. Cosa impedisce lo sviluppo delle relazioni internazionali? In primo luogo l’eccessiva frammentazione del sistema produttivo. “Nulla di nuovo – ha spiegato il presidente – ma è bene ripeterlo ancora una volta”. Presidente è arrivato il momento di pianificare il dopo-crisi? Quali opportunità riserva il mercato russo? “I dati in nostro possesso ci fanno ben sperare per il futuro, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni e qui in Puglia in particolare. La Russia ha fame di tecnologie legate alla meccanica, ma anche di abbigliamento e moda, di design e di agroalimentare”. Ma le imprese italiane non sono ancora preparate. “Il dato dimensionale delle nostre aziende presenta aspetti positivi e negativi. Come Ministero facciamo di tutto per favorire l’aggregazione, offrendo supporto a tutti gli operatori che decidono di agire come sistema. D’altro lato la Russia, che storicamente ha un modello produttivo basato sulla grande impresa, è molto interessata alla diversificazione e al nostro modello di PMI”. Dal suo punto di osservazione privilegiato, quali sono gli ostacoli che impediscono alle imprese del Sud di internazionalizzarsi? “Tra i tanti sottolineerei la mancanza di informazione sugli eventi internazionali, nonostante l’esistenza di canali molteplici, come internet. Altro fattore è senz’altro la difficoltà nell’accesso al credito, nonostante la presenza di una produzione di eccellenza”. I punti di forza? “Sicuramente una buona dose di flessibilità organizzativa, dovuta alla piccola dimensione. Unita all’ingegno, e mi riferisco soprattutto alla meccanica. Ma questo vale per tutto il Paese: nel settore siamo i secondi al mondo, dopo la Germania. Siamo così bravi che ci copiano, e questo è un problema che va combattuto. Il furto di tecnologie: una minaccia per la nostra economia? “Assolutamente. Pensi che molte aziende, soprattutto nel campo del design moda e arredamento, si tutelano a tal punto che quando presentano le nuove linee ai potenziali clienti, lo fanno a porte chiuse”. Come si può risolvere il problema? “Innovando costantemente il prodotto, puntando tutto sulla progettazione: da sempre abbiamo le potenzialità per farlo”. d.b. S i è concluso positivamente l’incontro a porte chiuse tra la vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone e i rappresentanti della delegazione russa, che Gazzetta dell’Economia ha potuto seguire in esclusiva. Al termine del colloquio è stato raggiunto un accordo di massima, con relativo scambio di coordinate, per il coinvolgimento del costituendo Distretto Tecnologico Pugliese della Salute nella realizzazione di un tecno-parco nella Regione di Penza, a km da Mosca. La delegazione russa che ha mostrato di essere ben informata sullo stato delle tecnologie biomediche italiane, ha sottolineato la decisa volontà di cooperare con le imprese nostrane, e in particolare con quelle pugliesi. Ma l’invito è stato allargato anche ad aziende di altri settori, dal momento che è in fase di realizzazione una gigantesca piattaforma nel cuore della Russia, precisamente in Baschiria, dalla quale saranno distribuiti beni e servizi esteri che confluiranno in tutto il Paese. Un’occasione da non perdere, visto che la Baschiria fa parte delle ZES, le Zone Economiche Speciali della Federazione. A spiegarne i vantaggi è stato il direttore della spa che gestisce le ZES, Igor Kusov: le imprese straniere che investiranno nelle Zone Economiche Speciali avranno linee di accesso al credito facilitate con garanzie statali sul cambio dei tassi e non saranno sottoposte a tassazione sull’import. In più, saranno esentate per dieci anni dalle tasse di proprietà e di trasporto, oltre ad aver diritto a una riduzione delle tasse sui profitti e uno sconto del % sull’acquisto di fabbricati e terreni. “Verranno privilegiati gli operatori che producono di beni di consumo – ha aggiunto Kusov – un mercato che da noi è in forte crescita e dove la domanda supera di gran lunga l’offerta”. d.b. 16 27 novembre 03 dicembre 2010 Information Technology L’indagine – Solo il , % ha formalizzato un piano strategico Negli enti locali ICT sconosciuta L e amministrazioni locali si differenziano notevolmente per l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione. Nel la quasi totalità delle Regioni ( su ) e l’ , % delle Province hanno dichiarato di disporre nella propria struttura di uno o più uffici autonomi di informatica, mentre nelle Comunità montane e nei Comuni le percentuali sono molto più contenute, rispettivamente il , % e il , %. La quota più elevata di addetti che svolgono in maniera prevalente o esclusiva un’attività legata all’ICT, rispetto al totale del personale delle amministrazioni pubbliche, si registra nelle Regioni ( , addetti ICT su dipendenti), in particolare in quelle dell’Italia centrale ( , ), seguono poi le Comunità montane e le Province (rispettivamente , e addetti) e i Comuni, che con l’ , % si collocano leggermente al di sotto della media nazionale ( , addetti). Tra le funzioni ICT, il personale interno svolge maggiormente quelle relative ai contenuti web e all’assistenza tecnologica. Nel soltanto il , % degli enti locali ha formalizzato in un documento di pianificazione la strategia di acquisizione e utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, definendone obiettivi e linee guida. La modalità di gestione delle funzioni ICT più frequentemente indicata, soprattutto per le funzioni di gestione e manutenzione hardware e software, è l’outsourcing, ovvero l’acquisto di servizi presso fornitori esterni e/o società partecipate. Al crescere della dimensione del Comune le funzioni automatizzate richiedono un maggiore impegno in termini di personale esterno con competenze ICT. In particolare, nell’ambito dello sviluppo software e della formazione ICT, le amministrazioni comunali più grandi si rivolgono intensivamente a personale esterno: l’ , % dei Comuni sopra i . abitanti ha sviluppato il software in outsourcing e il , % ha utilizzato società esterne per la formazione ICT contro, rispettivamente, il , e il , % dei Comuni più piccoli. L’attività di studio, analisi e progettazione e quella di formazione ICT costituiscono le funzioni che più della metà delle amministrazioni dichiara di non svolgere. Tra le attività più informatizzate ci sono la gestione della contabilità, del protocollo e dei pagamenti. Urp, bandi e concorsi sono risultate le attività generalmente meno informatizzate. SANTA COLELLA Pagamenti solo per il % Si sfiora l’ l sito istituzionale è presente nel , % delle amministrazioni locali ed è ormai diffuso nella totalità delle Regioni e delle Province. L’esistenza di un sito è totale anche nei Comuni con più di mila abitanti, mentre si riduce di circa l’ % in quelli più piccoli ( , %); si evidenziano lievi differenze dovute alla localizzazione territoriale. Per quanto riguarda i servizi disponibili on-line, nel l’ , % delle amministrazioni con sito web ha dichiarato di consentire agli utenti l’accesso a servizi di visualizzazione e/o acquisizione delle informazioni, il , % la possibilità di scaricare modulistica, il , % di inoltrarla on-line e il , % l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto. I servizi maggiormente offerti on-line dalle amministrazioni sono quelli relativi all’imposta comunale sugli immobili ( , %), alla tassa sui rifiuti solidi urbani ( , %) e alla dichiarazione di inizio di attività produttive ( , %). Il % di amministrazioni locali con sito permette a cittadini e imprese di effettuare pagamenti on-line. Il monitoraggio del sito web sull’utilizzo dei servizi offerti on-line viene effettuato da circa tre amministrazioni locali su dieci, con quote particolarmente elevate nel caso delle Regioni ( , %), dei Comuni con almeno . abitanti ( , %) e dei Comuni della Provincia autonoma di Bolzano ( , %). Nei rapporti con l’utenza, il call center è il canale, alternativo al web e allo sportello, preferito da tutte le amministrazioni (circa il , % del totale delle amministrazioni locali e, in particolare, la quasi totalità delle Regioni), seguito dalla tecnologia mobile per l’invio di messaggistica, che viene utilizzato dal , % delle amministrazioni. Limitata la capacità di utilizzare le informazioni sull’utenza attraverso applicazioni software del tipo CRM adatte a raccogliere, archiviare e analizzare dati ottenuti attraverso contatti diretti multicanale di front office; tali strumenti sono adottati solo dal , % delle amministrazioni locali e soprattutto dalle Regioni del Centro-nord ( , %) mentre si attesta a , % la percentuale relativa al sud. s.c. N Regioni Classi di ampiezza demografica el l’ , % delle amministrazioni locali ha fatto ricorso ai server. Per le Regioni e le Province è molto frequente anche l’utilizzo di tecnologie quali smart card, strumentazioni GIS e CAD, con percentuali superiori al %, a differenza di quelle riscontrate nei Comuni. Le caratteristiche dimensionali e di localizzazione delle amministrazioni comunali si riflettono nelle diverse percentuali di adozione delle tecnologie informatiche meno diffuse, quali GIS, CAD e GPS palmare. Il pc è ampiamente diffuso tra i dipendenti delle amministrazioni locali. Il numero di pc ogni dipendenti è pari a , computer nei Comuni e a , nelle Province. Il collegamento in rete di tipo LAN è presente nel , % delle amministrazioni locali: il , % di queste utilizza reti locali wireless. Il , % dei computer è connesso alla rete locale. Da segnalare che la Regione Toscana registra la percentuale maggiore di Comuni con reti locali di tipo wireless ( , %). Il , % delle amministrazioni locali dichiara la disponibilità di una rete Intranet, alla quale accede il % del personale. I Comuni e le Comunità montane rimangono sotto la soglia del %, mentre dispone di una rete interna l’ , % delle Province e il , % delle Regioni. A livello comunale, i risultati sulla disponibilità di una rete Intranet delineano forti differenze territoriali e dimensionali: si passa dal , % dei Comuni della Regione Valle D’Aosta al % di quelli della Provincia autonoma di Bolzano, da circa il % dei Comuni fino a . abitanti al , % di quelli abitanti. In Puglia i Comuni con una rete intracon oltre . net sono il % col % dei dipendenti che ne hanno l’accesso, in Basilicata le percentuali sono rispettivamente del , % e , %. L’open source, che rappresenta una delle soluzioni informatiche per contenere i costi, è utilizzata dalla totalità delle Regioni e dal , % delle Province, mentre nelle Comunità montane e nei Comuni la diffusione risulta più contenuta (rispettivamente , e , %). La totalità delle Regioni adotta tecnologie open source nell’ambito dei sistemi operativi su server e dei web server. s.c. Lettori di smart card Mainframe Server Piemonte , , , Valle d’Aosta , , , Lombardia , , Pr. Aut. di Bolzano , , , Pr. Aut.di Trento , , , Veneto , , , Strume G , Friuli-Venezia Giulia , , , Liguria , , , Emilia-Romagna , , , Toscana , , , Umbria , , , Marche , , , Lazio , , , Abruzzo , , , Molise , , , Campania , , , Puglia , , , Basilicata , , , Calabria , , , Sicilia , , , Sardegna , , , Italia , , , 16 Percentuale di Comuni con le principali dotazioni tecnologiche utilizzate per R per cento Siti istituzionali Il “pc” diffuso pochi i “servizi” in tutti gli uffici I Comuni con servizi/uffici e dipendenti ICT pe Regioni Piemonte Comuni con Internet , di cui con connessione in banda larga Dipen con acc Inte , Valle d’Aosta , , Lombardia , , Pr. Aut. di Bolzano , , Pr. Aut.di Trento , , Veneto , , Friuli-Venezia Giulia , , Liguria , , Emilia-Romagna , , Toscana , , Umbria , , Marche , , Lazio , , Abruzzo , , Molise , , Campania , , Puglia , , Basilicata , , Calabria , , Sicilia , , Sardegna , , Italia , , Percentuale di Comuni con collegamento ad Internet e dipendenti con accesso Internet per Regione Information Technology Comuni con: Personal computer per dipendenti , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Regione ndenti cesso ad ernet Regioni Comuni con sito web , Piemonte , Valle d’Aosta , , Lombardia , , , Pr. Aut. di Bolzano , , Pr. Aut.di Trento , , Veneto , , Friuli-Venezia Giulia , , Liguria , , Emilia-Romagna , , Toscana , , Umbria , , Marche , Lazio , , Abruzzo , , Molise , , Campania , , Puglia , , Basilicata , , Calabria , , Sicilia , , Sardegna , , Italia , o ad 17 In ritardo – Ne sono dotate solo sei amministrazioni su dieci di informatica autonomi er regione. Dati in % entazioni Strumentazioni GPS palmare GIS CAD 27 novembre 03 dicembre 2010 , Percentuale di Comuni con sito Web Istituzionale per Regioni La posta elettronica ancora da scoprire L a connettività esterna è assicurata tramite collegamento a Internet, presente nella quasi totalità delle amministrazioni locali ( , %); la connessione in banda larga è utilizzata dall’ , % degli enti locali del Nord-est, percentuale che diminuisce di più di punti percentuali a Mezzogiorno. Il , % dei dipendenti delle amministrazioni locali risulta avere accesso ad Internet. Tra le amministrazioni locali che utilizzano una connessione in banda larga, quella più utilizzata è l’xDSL ( , %); la connessione senza fili (wi-fi, hyperlan, wi-max, ecc.) è impiegata nel , % dei Comuni e nel , % delle Regioni con banda larga. Nel il % delle amministrazioni locali è dotato di sistemi di posta elettronica e il , % di esse utilizza sistemi di posta elettronica certificata (Pec). In generale, ad impiegare la Pec è la totalità delle Regioni, l’ , % delle Province, il , % dei Comuni e il , % delle Comunità montane. Le amministrazioni comunali hanno adottato la Pec in maniera estremamente differenziata a seconda della localizzazione Tecnologie Si spende solo lo 0,5% N el corso del la spesa per l’ICT sostenuta dalle amministrazioni locali è stata stimata per circa , miliardi di euro, ossia circa lo , % delle spese totali per il complesso delle amministrazioni. La spesa per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione si concentra essenzialmente nelle amministrazioni comunali ( , %) e nelle Regioni e Province autonome ( , %). Le spese sostenute per hardware, software e per servizi ICT rappresentano complessivamente oltre l’ % delle spese ICT totali in tutte le tipologie di amministrazioni. Considerando la spesa ICT per dipendente, è possibile osservare una marcata differenza fra le amministrazioni regionali e tutte le altre: a fronte di una spesa stimata di circa . euro da parte delle Regioni e Province autonome, si rilevano valori più contenuti nei Comuni (. euro), nelle Province (. euro) e delle Comunità montane ( . euro). s.c. Foto hoefi_stock.xchng territoriale: si passa dal , % dei Comuni della Val d’Aosta al , % di quelli della Provincia autonoma di Bolzano. Puglia a , % e Basilicata al , %. La tecnologia VoIP, la cui adozione consente una qualche riduzione dei costi della telefonia della Pubblica amministrazione, è usata dal , % degli enti locali e dal , % dei Comuni con connessione a Internet; si rileva poi l’ampia forbice, di oltre punti percentuali, nella diffusione di tale tecnologia tra Comuni con . abitanti ( , %) oltre e quelli fino a . ( , %). Nell’ambito delle comunica- zioni elettroniche va assumendo sempre più importanza la possibilità di scambiare messaggi aventi valore legale attraverso l’adozione della firma digitale: ne fa uso il , % delle amministrazioni comunali, il , % delle Regioni e il , % delle Province. A livello comunale, si rilevano, anche in questo caso, significative differenze nella propensione all’adozione della firma digitale sia a livello territoriale sia dimensionale. Per quanto riguarda la sicurezza informatica, a fronte di un diffuso utilizzo di un sistema antivirus aggiornato, adottato dal , % delle amministrazioni locali, si riscontra un impiego decisamente inferiore delle tecnologie più avanzate quali i piani di disaster recovery ( , %), i server SSL ( , %) e la cifratura dei dati ( , %). I servizi telematici sono ampiamente utilizzati per lo scambio di dati, informazioni, documenti o applicazioni informatiche tra amministrazioni pubbliche; in particolare, l’ , % delle amministrazioni (oltre il , % di Province e Regioni) utilizza servizi forniti da altre amministrazioni locali o centrali La gestione degli incassi e dei pagamenti avviene tramite collegamento telematico con il tesoriere bancario nel , % delle amministrazioni locali. Tale servizio viene utilizzato dalla totalità delle Regioni e dal , % delle Province; esso risulta impiegato più frequentemente dalle amministrazioni del Nord-est ( , %) e dai Comuni della Sardegna ( , %). Nel corso del il , % delle amministrazioni locali ha ricorso a procedure e-procurement (acquisizione elettronica di beni e servizi). s.c. Intervista – Stefano Ferrara di Exprivia “La situazione migliora ma ci sono zone grigie” S tefano Ferrara è direttore della Business Unit Sanità ed Enti locali di Exprivia, una società specializzata nella progettazione e nello sviluppo di tecnologie software innovative e nella prestazione di servizi ICT (è quotata all’MTA segmento Star di Borsa Italiana e conta complessivamente circa . fra dipendenti e collaboratori). Gli enti locali quanto sono “maturi” nell’ambito dell’ITC? “Già dai dati Istat si ricava un miglioramento della situazione generale nel periodo preso in esame, dal al , ma non mancano le zone grigie. Di sicuro le Regioni hanno acquisito una grande consapevolezza dell’importanza dell’ICT e hanno investito molto in informatica. Ovviamente diventano fondamentali le competenze di chi deve, poi, instradare i percorsi di queste crescite per non disperdere energie e massimizzare i risultati. Province e Comuni hanno budget più contenuti e organizzazioni meno articolate e ciò si riflette negativamente anche nello spazio e negli investimenti riservati all’ICT. Lo stesso rapporto Istat sottolinea che molte Amministrazioni comunali non hanno un organigramma appropriato in questo settore”. C’è un divario Nord-Sud o la situazione cambia da Comune a Comune al di là della collocazione geografica? “La situazione italiana è molto a macchia di leopardo. C’è senz’altro una differenza tra Nord e Sud in termini di risorse che favorisce il Settentrione dal punto di vista economico ma non necessariamente dà luogo a situazioni virtuose: tutto dipende dall’organizzazione e dall’impiego corretto dei fondi a disposizione”. STEFANO FERRARA In questo contesto qual è il ruolo di Exprivia? “Come azienda forniamo un supporto consulenziale ai mercati con cui entriamo in contatto e cerchiamo di ‘esserci’ su temi importanti legati allo sviluppo del comparto come l’informatizzazione dei servizi degli Enti o l’associazione tra Comuni proprio grazie ad avanzati strumenti tecnologici”. Quali sono gli scenari futuri? “Partendo dalla premessa che ormai molte attività classiche di Comuni e altri Enti locali sono assestate (come la tenuta di un’anagrafe dei cittadini, la gestione amministrativa contabile e dei tributi) bisognerà fare sempre più i conti con la dematerializzazione (ossia la gestione in modalità informatica di documenti, pratiche, iter amministrativi anche grazie all’input del ministro Brunetta), l’accesso ai servizi (tramite portali web e modalità interattive) e l’interoperabilità (affinché Regioni, Province e Asl lavorino in sinergia per favorire il loro rapporto con il cittadino)”. FABIO TRAVERSA 18 27 novembre 03 dicembre 2010 Comunicazione Il Festival – Un grande evento in Fiera a Bari da mercoledì a venerdì Innovazione e futuro la grande “impresa” Q uattro aree tematiche, oltre tra Università, centri di ricerca, spin off, intermediari, istituzioni, imprese, associazioni di categoria, servizi per il trasferimento tecnologico, circa tra conversazioni, seminari, workshop, demo, due mostre e una serie di eventi collaterali: è questo il ricco “menu” del Festival dell’Innovazione, in programma da mercoledì a venerdì prossimo (dalle . alle . ) alla Fiera del Levante (nei padiglioni , , , e , si accede dall’Ingresso Monumentale). Gli obiettivi e le aree del Festival – “Nuove idee per grandi imprese” è lo slogan del Festival, la cui seconda edizione è promossa dalla Regione Puglia, dall’Arti (Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione), dalle cinque Università pugliesi, dal Cnr e dall’Enea, in collaborazione con la Fiera del Levante, e rientra nell’ambito delle attività del progetto “Creare impresa e diffondere tecnologia a partire dalla ricerca – ILO ”, finanziato dal PO FESR . Creare occasioni di confronto e contatto tra ricerca e impresa, facilitare il dialogo tra scienza e società e creare una vetrina/laboratorio per giovani e studenti sono solo alcuni degli obiettivi della manifestazione, che si presenta come un evento complesso in cui si fondono, senza soluzione di continuità, esposizioni, mostre ed eventi. Quattro le macro aree tematiche nelle quali si snoderà il Festival: Innovention, che racchiude i temi dedicati alla meccatronica, all’aeronautica, all’ICT e ai nuovi materiali; Land, dedicata alle biotecnologie, alle scienze della vita, all’agroindustria, all’energia e all’ambiente, Imagination, in cui trovano spazio le innovazioni legate all’industria della creatività, al turismo, ai beni culturali, alla formazione, alla comunicazione, alla pubblica amministrazione; InnovAbilia, lo spazio dedicato alle innovazioni per la qualità della vita, che riunisce i produttori di soluzioni tecnologiche per l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa, le soluzioni per la domotica, la logistica ed il tempo libero delle persone con disabilità anche temporanee (un’iniziativa realizzata per il secondo anno dall’Arti e dall’Assessorato regionale al Welfare, dopo la prima edizione svoltasi a Foggia nel ). Gli altri eventi – Tra le conversazioni si segnala l’incontro che si svolgerà il dicembre intitolato “Innovazione, creatività e cultura digitale: la tempesta perfetta”. Nel corso della conversazione il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l’economista e musicista Alberto Cottica, Giuseppe Granieri esperto di comunicazione e culture digitali, Francesco Morace sociologo e presidente del Future Concept Lab e Pietro Scott Jovane amministratore delega- to di Microsoft Italia, moderati dal giornalista di La Ivo Mej, si confronteranno su evoluzione sociale, cultura tecnologica ed innovazione, interrogandosi su cosa è necessario per “scatenare” questa tempesta perfetta. Il “Puglia Innovation Contest” è, invece, un evento di grande mobilitazione riservato a studenti e giovani sotto i anni con l’obiettivo di suscitare e raccogliere idee di prodotti e servizi innovativi e l’Investment Forum, in cui saranno presentati a potenziali investitori nuovi progetti imprenditoriali di spin off e nuove imprese innovative pugliesi. Due le mostre che accompagneranno il visitatore nel suo percorso d’innovazione: la prima dedicata alle attività degli uffici per il trasferimento tecnologico (gli ILO) delle Università e degli Enti pubblici di ricerca, la seconda ai brevetti e ai risultati della ricerca delle imprese. Il logo – Il simbolo grafico del Festival dell’Innovazione rappresenta l’ideale evoluzione di quello utilizzato nella precedente edizione ed è costituito da quattro triangoli di diverso colore che rappresentano le macroaree tematiche che caratterizzano l’evento. Il logo richiama il tasto Fast Forward (avanzamento veloce) a ricordare il forte impulso che l’innovazione può fornire al tessuto economico, produttivo e sociale della regione. Legato al logo è il nuovo visual di comunicazione, caratterizzato da cerchi concentrici che si ripetono nella forma e nei colori, evocando la “centralità” delle giovani idee. Il sito internet – Basta cliccare su www.festivalinnovazione.puglia.it per accedere al mondo del Festival . Due le modalità di navigazione. Una intenzionale che consente di muoversi tra le quattro macro aree che caratterizzano la seconda edizione del Festival: Innovention, Land, Imagination e InnovAbilia. La seconda strumentale che consente di navigare attraverso un menu di funzioni e contenuti: il Festival (con le informazioni sull’evento, sul concept espositivo, sui promotori e con i materiali per la stampa), programma (con il dettaglio degli eventi, i workshop e le numerose iniziative che si svolgeranno durante la giorni del Festival), espositori (con indicazioni e modulistica per chi intende esporre), visitatori (con le informazioni per organizzare al meglio la visita e con la possibilità di accreditarsi online) e multimedia (per scaricare video e immagini dell’evento). Non manca inoltre una sezione dedicata alle news, continuamente aggiornata, ed aree funzionali per partecipare alle call per i workshop, le demo, la mostra dei brevetti e al Puglia Innovation Contest. FABIO TRAVERSA ARTI – Parla Trisorio Liuzzi “Un bilancio positivo in linea con l’Europa” “S iamo certi di aver organizzato una manifestazione originale, ricca e articolata che mostrerà quanto realizzato negli ultimi due anni nel campo dell’innovazione sia attraverso le misure regionali sia grazie all’impegno dell’Arti, delle Università pugliesi, dei centri di ricerca, dei distretti, del Cnr e dell’Enea”: lo sottolinea con orgoglio Giuliana Trisorio Liuzzi, presidente dell’Arti. La Puglia come sta rispondendo alla strategia Europa , lanciata dalla Commissione europea? GIULIANA TRISORIO LIUZZI “Il Piano, partito a marzo, individua chiaramente sette macro-aree di priorità e prospettive di crescita, legate alla diffusione di processi innovativi. Il Governo italiano dovrebbe rispondere con un Programma delle riforme che (se ci si basa sulle anticipazioni) spaccherà l’Italia in due e isolerà il Mezzogiorno. La Puglia, invece, ha già sposato questa prospettiva visto che è un modello di riferimento anche all’estero nei comparti delle energie, dell’ambiente e dell’agricoltura e ha messo in cantiere una serie di interventi riguardanti domanda e offerta di innovazione, trasferimento dalla ricerca al settore produttivo e potenziamento delle risorse umane. Inoltre qui da noi si è evitata la dispersione di finanziamenti o la mancata collaborazione e interazione tra i vari Enti preposti. Questo Festival è un’ulteriore dimostrazione concreta dell’importanza che il territorio attribuisce all’innovazione come fattore di sviluppo economico”. Quali difficoltà ha incontrato in questi mesi e di quali risultati è particolarmente orgogliosa? “I problemi sono connessi alla crisi economica internazionale e nazionale e al suo impatto sulla Puglia. Le ripercussioni sono soprattutto sui giovani (sia sui ricercatori sia su quelli che non fanno ricerca ma hanno la capacità di avere le idee e fare impresa) e sulla difficoltà di avviare alcuni interventi o iniziative. Attività considerevoli sono, comunque, state realizzate: si pensi al progetto ‘ILO ’, che punta alla creazione e al consolidamento di start up innovative e spin off accademiche e per il quale l’Arti si è meritata il plauso di regioni all’avanguardia come la Toscana e la Lombardia. Con l’Assessorato alle Attività Produttive stiamo, invece, valutando le iniziative messe in atto negli anni passati e misurando la loro capacità di creare posti di lavoro. Il prossimo obiettivo è collegare il mondo della formazione ai reali bisogni espressi dal tessuto produttivo regionale”. f.t. 18 Comunicazione 27 novembre 03 dicembre 2010 19 Torna il Meeting dei comunicatori pubblici: evento internazionale Ecco Public Camp 2010 agorà del comunicare F Regione – L’assessore Fratoianni “Giovani e aziende così nasce la rete!” “L’ obiettivo principale del Festival dell’Innovazione è dare a coloro, soprattutto soggetti giovani, che operano nel campo della ricerca e della piccola e media impresa la possibilità di confrontarsi, conoscersi e farsi conoscere facilitando il dialogo tra ricerca e impresa, scienza e società”: lo dichiara Nicola Fratoianni, assessore alle Politiche Giovanili della Regione Puglia. “Vogliamo – aggiunge – creare occasioni di confronto e contatto tra ricerca e impresa. La manifestazione, che si presenta come NICOLA FRATOIANNI un contenitore complesso in cui si fondono esposizioni, mostre ed eventi, ospiterà il Public Camp, programma scientifico in cui intellettuali di livello internazionale e delle più svariate discipline apporteranno, attraverso le loro visioni, un autorevole contributo sul tema del futuro delle società. L’intento è dare un respiro internazionale e un’autorevolezza intellettuale alla Puglia, regione sempre più al centro dell’attenzione per la visione innovativa delle policy attivate”. Cosa significa oggi “innovazione” per la Regione Puglia? “Innovazione significa capacità di costruire delle politiche che sostengano iniziative imprenditoriali mirate alla ricerca e allo sviluppo. Il ruolo della politica è investire nel futuro, soprattutto in una fase delicata come quella di oggi. La Puglia, in questo senso, è proiettata in avanti. Questa Regione, per fare un esempio, sta scommettendo sulla creatività in modo da creare un vero e proprio circuito industriale. Noi proviamo a costruire in modo originale e autonomo un’esperienza d’avanguardia e anche da questo punto di vista ci candidiamo ad essere l’alternativa all’attuale sistema produttivo. Quale è la situazione dei finanziamenti e degli investimenti regionali in questo settore? “La strategia della Regione Puglia diventa strumento e programma di innovazione a sostegno dei pugliesi, soprattutto dei giovani. Affinché si possa trasformare la ricerca in prodotto occorre aiutarli negli investimenti. La Regione l’ha fatto, ad esempio, con due bandi che insieme mettono a disposizione risorse pari a milioni di euro, finanziando persino le spese di esercizio. Nel Festival dell’Innovazione sarà chiaro come la ricerca in Puglia diventa impresa e prodotto. Il talento qui diventa lavoro. Questa è la vera sfida”. f.t. ilosofi, guru della comunicazione e del marketing, pubblicitari di fama mondiale e internazionale, linguisti, giornalisti, politologi, opinionisti, massmediologi, hacker del software, fisici e studiosi della rete, urbanisti e architetti animeranno il Public Camp , il Meeting dei comunicatori pubblici in programma alla Fiera del Levante dall’ al dicembre. Gli obiettivi – Riscrivere i paradigmi informativi e relazionali con azioni di comunicazione pubblica, favorire la cultura del welfare intellettuale attraverso l’interazione trasparente con i cittadini, riprogrammare il futuro, partendo dall’oggi, nella logica del networking sono gli obiettivi della manifestazione che la Puglia ospita per il terzo anno consecutivo. Il programma – Previsti esperti nazionali ed internazionali durante i meeting, le lezioni magistrali, i master diffusi e le sessioni plenarie della tre giorni che si inserisce all’interno degli eventi del Festival dell’Innovazione. Il Public Camp rappresenta un approfondito focus esperienziale sul potere moltiplicativo dei passaggi tra reti sociali e virtuali, che metterà la Puglia al centro di un processo di rinvigorimento culturale basato sullo sviluppo dell’economia della conoscenza e dell’efficacia ed efficienza informativa. Un happening che nella seconda edizione ha accolto oltre . partecipanti (più del % di presenze rispetto all’anno precedente). I corsi e i relatori – “La società delle reti: quando la comunicazione produce agire pubblico” è il tema previsto per l’inaugurazione, in programma mercoledì alle . Previsti gli interventi di Pietro Scott Covane (amministratore delegato Microsoft), Jaime D’Alessandro (giornalista di XL Repubblica), Guido Rossi (Mtv Italia), Luca Conti (blogger Pandemia.info e collaboratore del Sole Ore), Andrea Genovese (esperto di new media), Luigi Crespi (esperto di marketing politico elettorale) e Luca De Biase (giornalista e scrittore). Giovedì dalle . la sessione plenaria su “immaginificazioni sul futuro anteriore” moderata da Dionisio Ciccarese. Alle Luca De Biase parlerà di “economia della felicità”, alle Salvatore Iaconesi (hacker del software) e Oriana Persico “Penelope. di.Pixel” (blogger) di “fake press: la reinvenzione del reale, scenari di mutazione dell’ediPaolo Iabichino toria”, alle (pubblicitario e direttore creativo di Ogilvy) di “invertising, dalla pubblicità alla conversazione”, alle Francesco Franchi (art director settimale IL del Sole Ore) di “information design che parla italiano”, alle Alex Giordano (fondatore Ninja marketing e ambasciatori italiani dei Webby) di “fare social media marketing per un ente pubblico”, alle Will Brown (Art Director per la rivista Adbusters) di “sociosemiotica del subvertising”, alle Carlo Massarini (giornalista e conduttore televisivo e radiofonico) di “mutazioni televisive”, alle Marco Tarchi (politologo) di “le forme comunitarie del terzo millennio”, alle Michelangelo Tagliaferro (presidente Hdemia Comunicazione) di “La città di Erech: la soglia della immaginificazione collettiva”, alle Giovanni Lussu (designer) di “scientifico VS umanistico: la debolezza in politica”. Venerdì alle Carlo Ratti (architetto ricercatore del Mit) analizzerà “future cities”. Le lectio magistralis vedranno protagonisti mercoledì alle il fisico Albert Lázló Barabási (“Link: la scienza delle reti”), giovedì alle . il direttore Comunicazione Strategica per il Primo Ministro Tony Blair, Alastair Campbell (“Strategia della comunicazione e crisis mediation”), venerdì alle l’architetto e designer Aaron Betsky (“La città del futuro”), venerdì alle il sociologo Michel Maffesoli (“Dioniso e il politico”), venerdì alle il sociologo Manuel Castells (“The internet at : freedom, power and happiness”), venerdì alle l’esperto dei nuovi media Carlo Formenti (“Lavorare tutti, lavorare gratis: da dove viene la ricchezza della rete”). Venerdì dalle . il confronto/scontro tra i sociologi dei media Derrick De Kerchove e Stefano Cristante. I master diffusi saranno affidati a Marco Magheri (responsabile comunicazione Ospedale Bambin Gesù Roma), Morena Ragone (responsabile contenuti Free As The Web), Andrea Pirola (esperto di brand reputation), Nino Perrone (designer), FF (studio di design della comunicazione), Andrea Cordero di Montezemolo (esperto di comunicazione), Ettore Ruggi d’Aragona (giornalista), Vincenzo Susca (sociologo), Gianluigi Cogo (sviluppando progetti sui corporate social network Regione Veneto), Marco Stancati (docente di Comunicazione interna e di Pianificazione dei Media nelle strategie d’impresa alla Sapienza di Roma) e il blog collettivo Ottavopiano.it. Il sito internet – Per partecipare al Public Camp è necessario iscriversi (sia all’evento sia ai singoli corsi) attraverso la procedura guidata del sito http://publiccamp.regione.puglia.it/. Parla Iorio – “Il meeting – spiega Eugenio Iorio, dirigente del settore comunicazione istituzionale della Regione e ideatore dell’evento – nasce dalla volontà di anticipare i trend e le trasformazioni che nei prossimi anni attraverseranno la comunicazione, l’economia della conoscenza, il marketing e gli immaginari collettivi che mutano le società”. f.t. 20 27 novembre 03 dicembre 2010 Interventi 20 Interventi Azioni 27 novembre 03 dicembre 2010 21 a cura di Iniziativa advisors Due azioni del Ministero dell’Istruzione e dell’Università: assegnati alla Puglia milioni di euro Ricerca e competitività ecco come trovare le risorse I l Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha emanato – nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” (PON R&C) – per le Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) due Azioni rispettivamente denominate “Distretti tecnologici e relative reti” e “Laboratori pubblico-privati e relative reti”. Sono stati messi a disposizione Milioni di Euro, dei quali per la regione Puglia ( per il potenziamento e per nuove aggregazioni). Lo strumento si pone sostanzialmente due finalità: lo Sviluppo/Potenziamento dei Distretti ad Alta Tecnologia e dei Laboratori Pubblico – Privati già esistenti e il finanziamento di Studi di Fattibilità per la Creazione di nuovi Distretti e/o nuove Aggregazioni Pubblico-Private. Interventi per lo Sviluppo/Potenziamento di Distretti ad Alta Tecnologia e Laboratori Pubblico-Privati. Con questo primo intervento si intendono valorizzare e potenziare i più efficienti modelli di aggregazione pubblico-privata esistenti nelle quattro Regioni, attraverso interventi di sostegno alle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, che siano accompagnate da attività di formazione, per favorire i mutamenti tecnologici ed economici delle Regioni interessate con l’arricchimento del loro capitale umano e tecnologico. I Distretti ad Alta Tecnologia e i Laboratori Pubblico-Privati devono realizzare progetti integrati e coerenti di ricerca – formazione – innovazione che possano costituire elementi di crescita economica delle Regioni dell’area Convergenza. Essi possono proporre connessioni con altre esperienze esistenti al di fuori delle Regioni della Convergenza. Sono ammessi dunque i soggetti attuatori di PDF in Adobe ti su a r t s i g Re .it o c e z a www.g erla v e c i r r pe ail m e a i v ciascuno dei Distretti ad Alta Tecnologia e dei Laboratori Pubblico-Privati, elencati nel decreto, che siano costituiti in forma associata, contrattuale o societaria, avente valore legale e che abbiano indicato il soggetto capofila per la ge- stione degli aspetti burocratico-amministrativi e per il coordinamento dei progetti. Il costo di ogni singolo progetto, la cui durata non potrà accedere i mesi, dovrà essere superiore a Milioni di Euro ed inferiore a Milioni di Euro; il costo sostenuto dal singolo soggetto proponente non può superare i Milioni di Euro, in rapporto a ciascun progetto. Creazione di nuovi Distretti e/o nuove Aggregazioni Pubblico-Private La seconda linea di intervento è finalizzata alla creazione di nuovi “Distretti ad Alta Tecnologia e relative reti”. Soggetti economici e scientifici sono invitati a presentare Studi di Fattibilità che servano alla definizione degli obiettivi, dei temi specifici, degli aspetti istituzionali e organizzativi e delle linee di azione per la costituzione e per l’operatività di nuovi Distretti ad Alta Tecnologia. Le nuove Aggregazioni dovranno essere Pubblico/Private, eventualmente promosse da Università e/o Enti pubblici di ricerca, con le seguenti primarie caratteristiche: spiccata vocazione internazionale, dimostrato interesse per il sistema delle imprese, elevato impatto economico sul territorio della Convergenza. Ove il MIUR valuti positivamente gli Studi di Fattibilità, le Amministrazioni Regionali interessate procederanno alla stipula di specifici Accordi di Programma che definiscano gli interventi, gli obiettivi nonché gli impegni finanziari reciproci. I Progetti e gli Studi di Fattibilità dovranno essere presentati a partire dal / / entro e non oltre le ore . del / / . 22 27 novembre 03 dicembre 2010 uni Università latesisulgiornale In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia, marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di tutto il mondo allo scopo di far conoscere all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che affrontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo [email protected]. Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da . a . battute (spazi bianchi compresi), una fotografia in buona risoluzione ( dpi) e una breve scheda biografica ( battute). curriculum L aura Greco, anni, di Boncore frazione di Nardò, ha conseguito a Lecce, la laurea triennale in Cooperazione Internazionale con tesi in Politica Economica. Impiegata dal come assistente amministrativa ha coniugato lavoro e studio e attualmente è iscritta al corso di laurea magistrale in “Gestione delle attività turistiche e culturali” della Facoltà di Economia di Lecce. Ha frequentato diversi corsi per photoreporter, ed è in attesa di un lavoro inerente alle sue attitudini. Le strategia dell’Unione Europea per riforme, coesione e occupazione nei Paesi membri Economia della conoscenza tra ricerca e capitale umano L’ elaborato cerca di mettere in risalto il ruolo cruciale della ricerca, dell’innovazione e della creatività quali basi fondamentali per la crescita e lo sviluppo dell’uomo. Ricerca non da intendersi quale bene accessorio di un paese, ma una scelta obbligata, l’elemento catalizzatore per il percorso formativo, ossia quello che riesce a renderlo competitivo. Il lavoro si sviluppa analizzando l’attuale contesto europeo, descrivendone un esempio di successo come il Fraunhofer- Gesellschaft in Germania e mettendo in risalto l’attività del consorzio CETMA, centro di ricerca localizzato nel Mezzogiorno per molti aspetti degno di analisi approfondita. Componente essenziale della ricerca sono poi i ricercatori, sottolineato con più forza anche nella Strategia di Lisbona, un capitale umano spesso “insoddisfatto” in termini di stabilità e di riconoscimenti, per questo motivo ho integrato l’argomento sottoponendo un questionario ai ricercatori del consorzio, mirante ad analizzarne bisogni e aspettative. terminati in piena autonomia, accrescendone le competenze, ma che necessitano di fonti di finanziamento esterne, da CRS (Contratti di ricerca e Sviluppo) ossia da lavori che vengono realizzati per conto terzi, che possono essere soci o meno del consorzio stesso, da SER (Servizi Avanzati) derivanti da clienti pubblici e privati, da FORM ossia progetti di formazione acquisiti partecipando a bandi pubblici o finanziati da terzi e da AMB, consulenze commissionate dal Ministero dell’Ambiente. Esso si caratterizza come un centro di ricerca applicata multidisciplinare, che finalizza i propri studi su materiali, processi, tecniche e metodi allo sviluppo ed all’innovazione di prodotti industriali e dei servizi. L’organico è costituito da unità, composta prevalentemente da ingegneri, tecnici, impiegati amministrativi e dirigenti. La struttura organizzativa è multidivisionale, formata da tre divisioni scientifiche, dallo staff di direzione, un comitato per la gestione della qualità, un gruppo si lavoro per l’elaborazione di proposte progettuali e dalla divisione di amministrazione. Dal sono stati depositati brevetti relativi a tecnologie e processi innovativi nei settori di ingegneria dei materiali e civile. L’accumulo di know-how generato dai progetti di ricerca si sta traducendo in un crescente incremento delle capacità del CETMA di offrire consulenza tecnico-scientifica ad imprese piccole, medie e grandi, innescando virtuosi processi di trasferimento tecnologico per cui le competenze generate all’interno dei laboratori del centro trovano applicazioni in servizi innovativi offerti ai propri clienti. Grazie alla compartecipazione agli investimenti in R&S da parte dei soci del consorzio si riesce ad attenuare i rischi economici-finanziari e si è potuto creare un capitale umano qualificato. L’ Europa della conoscenza Nel Marzo del si è tenuta una sessione straordinaria del Consiglio Europeo per definire un nuovo obiettivo strategico dei Paesi Membri, in particolare si sottolineava l’importanza di un’economia basata sulla conoscenza, da raggiungere attraverso un forte sostegno all’occupazione, alle riforme economiche e alla coesione sociale. La spinta nasceva soprattutto dall’aver riscontrato un forte ritardo dell’Europa nei confronti di Stati Uniti e Giappone, quindi si cercò di puntare sulla capacità di innovare e di generare conoscenza. In Italia il rallentamento è ancora più evidente attraverso un ampliamento del differenziale di crescita del PIL. Il livello di competitività globale del sistema produttivo italiano, risente soprattutto di un insufficiente grado di innovazione scientifica e tecnologica a sostegno delle imprese e di una carente concorrenza nell’ambito dei servizi, soprattutto quelli pubblici. Nonostante, infatti, essa presenti tutti i caratteri di un’economia avanzata, con elevati livelli di benessere, esistono dei freni, non adeguatamente contrastati dalle azione dei policy, che compromettono la sua capacità di innovare nel pubblico e nel privato, ripercuotendosi negativamente sulla crescita potenziale di sistema. Tra i driver dell’innovazione figurano : il volume degli investimenti in ricerca e sviluppo, la conoscenza tecnico scientifica, il capitale umano, espresso in termini di numero di laureati, ricercatori e nella spesa a sostegno dell’educazione, le caratteristiche generali del contesto economico e istituzionale, le dotazione delle strutture di base. Il sistema di innovazione tedesco e il Fraunhofer L’economia tedesca è caratterizzata da alti livelli di intervento dello Stato, da protezionismo e regolamentazione del business, risultando una potenza con un forte peso sull’economia europea. In Germania la ricerca è totalmente finanziata dai fondi pubblici, mentre R&S sono finanziati dai privati, come le industrie. Il FraunhoferGesellschaft viene fondato nel , nasce come organismo nonprofit, diretto ad attività di ricerca a sostegno delle industrie, viene poi qualificato dal ministero della ricerca come destinatario di fondi istituzionali, divenendo un organismo flessibile ed efficiente capace di mediare enti pubblici e industrie. In Germania gli investi- In conclusione menti in R&S rappresentano il % del prodotto nazionale tedesco, il quale continua a crescere grazie ai continui supporti da parte del governo, in termini sia di finanziamenti, sia dal supporto degli obiettivi politici che garantiscono alti livelli di innovazione scientifica e tecnologica. Il consorzio CETMA Il progetto CETMA si inseriva nell’ambito del programma STRIDE della Comunità Europea, lo scopo era quello di rafforzare il potenziale delle regioni meno progredite in materia di ricerca, tecnologia e innovazione, in modo da poter attirare e mantenere nei vari settori produttivi attività tecnologicamente avanzate e personale altamente qualificato. Il gennaio l’iter di approvazione formale del progetto trova la sua conclusione siglando la convenzione stipulata tra ENEA e il Ministero dell’Istruzione e Ricerca. La costruzione del consorzio CETMA presso la cittadella della ricerca di Brindisi, fu uno degli elementi che ne favorirono l’approvazione da parte della Comunità Europea. Il consorzio è un’organizzazione che lavora essenzialmente per progetti. Una grossa parte della produzione è rappresentato da PAR (Progetti Autonomi di Ricerca), programmi che nascono e si sviluppano in base ad obiettivi de- Nell’attuale crisi finanziaria l’Italia in termini R&S risulta essere indietro rispetto a molte nazioni Europee, gli investimenti continuano a calare, rappresentando solo l’ , % del PIL rispetto ad una media europea del , %. I soldi sono pochi, ma soprattutto alla classe politica manca quella visione prospettica di lungo periodo; emerge la strategia dei tagli da effettuare, ma quelli alla ricerca dovrebbero essere gli ultimi, essendo essa stessa l’elemento propulsore della crescita economica. Eppure proprio nel Mezzogiorno opera il consorzio CETMA, una realtà che è riuscita a creare un vasto numero di collaborazioni tra università, centri di ricerca privati e non, aziende di produzione e fornitori di materie prime sia nazionali che esteri. Un centro che si propone come partner delle aziende nello sviluppo del prodotto, nato per accrescere le potenzialità di innovazione nel Mezzogiorno, che riesce a fornire formazione continua, promuove la mobilità, implementa la rete di comunicazione con il mondo accademico e ne sfrutta i risultati ottenuti. Unico punto debole emerso è inerente la retribuzione e il contratto dei ricercatori, definiti “sufficienti”, soprattutto se paragonati al resto d’Europa, motivo che potrebbe portare ad emigrare all’estero o a cambiare tipo di lavoro. Sarebbe auspicabile per l’Italia riuscire a trattenere la “fuga dei cervelli”, senza la ricerca un paese si impoverisce, e ove manchi una protezione da parte dello Stato per questa, ci si dovrebbe adoperare per attuarla, riuscire a coltivare una cultura dell’innovazione. LAURA GRECO 22 Opinioni di Vito RAIMONDO 27 novembre 03 dicembre 2010 23 Secondo uno studio della Banca Mondiale tassazione alle stelle Aziende sotto “pressione” diciamolatutta Italia capolista in Europa Pressione fiscale nelle aziende Siamo primi in Europa: , % e %, rispettivamente. Perciò sono più propensi agli impieghi verso la clientela. Buono così! Bloccate due leggi della Puglia Fitto, forse, ha esagerato… EMMA MARCEGAGLIA Secondo uno studio della Banca Mondiale (“Paying Taxes ”) l’Italia è al primo posto in Europa per pressione fiscale nelle aziende. Il carico complessivo di tributi nazionali e locali, oltre ai contributi sociali, è del % del reddito prodotto. La media europea è del , %, quella mondiale del , %. Di quel % ben il , % riguarda le tasse del lavoro. Infine, nella classifica dei Paesi più tartassati il nostro è al .mo posto sui esaminati dal dossier. Ricordate lo slogan sventolato, anni fa, dall’attuale Governo? Era: “Meno tassi per tutti”. È giusto che sia degenerato nella burla: “Meno tasse per Totti”! E le aziende continuano a supportare il Centrodestra, malgrado i proclami contrari della loro leader, Emma Marcegaglia. Le banche Ue scherzano con il fuoco Investono ancora in “derivati” Il lupo perde il pelo, non il vizio! Le banche, secondo il rapporto R&S – Mediobanca sui primi Gruppi creditizi europei (tra cui Unicredit e Intesa San Paolo) tornano a puntare sulla finanza pura, per cui il valore dei titoli illiquidi, nel primo semestre dell’anno, è salito del %. I derivati, invece, registrano un incremento del %. Non va dimenticato che siamo in presenza di attività finanziarie che non hanno un mercato di riferimento, quindi di titoli non negoziabili il cui valore potrebbe rivelarsi altamente aleatorio. Con quello che seguirebbe e di cui qualche ferita moltissimi nel mondo portano ancora i segni. O no? Deutsch Bank e Credit Swisse registrano un ammontare di titoli prossimo al capitale di vigilanza, mentre i nostri due Istituti sono più prudenti: Il Ministro Raffaele Fitto avrà avuto pure le sue buone ragioni nell’impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale due leggi della Regione Puglia che, di fatto, bloccano il piano di rientro dal deficit sanitario e quindi impediscono il distacco da parte del Governo di un assegno di mln. per l’assistenza ospedaliera per il (stipendi compresi), ma forse sarebbe stato il caso – almeno per pudore – che il provvedimento fosse stato sollecitato da qualche altro collega presente nel largo Gabinetto berlusconiano. La querelle tra “il più bel Ministro del mondo”, Mara Carfagna e l’on. Alessandra Mussolini si configura come la tipica – napoletanissima – lite da cortile, da ballatoio, che vede contrapposte donne di cultura e sensibilità molto esigua. Vajasse si è detto. La Mussolini che fotografa il “nemico” Bocchino e l’odiata Carfagna che conversano, in pieno Transatlantico, e grida addosso alla Ministra (ricambiata con scherno) sa di pruderie, di agguato, di mascalzonata, di trash. Uno spettacolo da fine dell’Impero. Quando Bossi scriveva “Tutta la verità” sull’informazione La sentenza Dell’Utri e le pezze di Berlusconi e Capezzone Che il Tg diretto da Augusto Minzolini ignori le motivazioni della sentenza che riguarda il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri non sorprende più di tanto. È il resto che lascia attoniti. Il premier: “Vogliono sporcare i nostri successi e l’immagine del Governo, proprio mentre infliggiamo colpi mortali alla criminalità”. UMBERTO BOSSI RAFFAELE FITTO Va bene la lotta politica, per carità, ma fare del male alla gente ( i pazienti) del proprio territorio non è proprio il massimo per un politico che, in precedenza, ha svolto la stessa attività di quel comunistaccio di Nichi Vendola. E non certo con il crisma della immunità amministrativa, considerati i processi a suo carico ancora in corso. Diamine! Carfagna-Mussolini Più trash di così non si può MARA CARFAGNA MARCELLO DELL’UTRI Ricordiamo al Presidente del Consiglio che la sentenza per Dell’Utri è stata emessa il giugno. La scorsa settimana, il Tribunale ha pubblicato soltanto le motivazioni. Quindi, dov’è l’appuntamento ad orologeria per “i successi del Governo”? Ma a cosa serve al buon Silvio la laurea che ha conseguito tanti anni fa? A tenerla appesa nel suo studio privato? Patetico, poi, il commento del portavoce Daniele Capezzone che considera “ingiusta” la condanna del senatore azzurro e si augura che “la Cassazione possa essere molto più coraggiosa”. Neanche il famoso Catalano di “Quelli della “Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Ricorda “Repubblica” che, anni fa, quel cervellone di Umberto Bossi, nel suo libro intitolato “Tutta la verità” scriveva: “Si può chiamare democratico un Paese nel quale una delle parti in causa dispone del sostanziale monopolio dell’informazione televisiva e partecipa all’oligopolio di quella stampata? In tutti i Paesi la risposta è no. In qualche Paese sudamericano la risposta è sì. Oggi l’Italia si colloca lì, fra Brasile e Colombia”. E attualmente? Siamo ancora lì, con quei Minzolini, Mimum, Feltri, Sallusti, Belpietro e Vespa. Ne abbiamo fatta di strada a vuoto! Dell’Utri e il mancato distintivo dello stalliere Mangano Presa al volo dalle esternazioni del sen. Dell’Utri dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza che lo riguarda: “Mangano (lo stalliere: ndr)? Quando è stato assunto a casa non aveva mica il distintivo”. A casa mia, quando assumiamo una colf, si assumono tutte le informazioni su onestà – prioritariamente – e sulla parte , diciamo così, professionale. Ad Arcore, nella casa di un ricco imprenditore sottoposto ad attenzioni mafiose, invece, si assume il primo che capita. Dalla Sicilia. Indro Montanelli Vito Raimondo In libreria Vito Raimondo LA DICIAMTO TUT A TTA DICIAMOLA TU DICIAMOLA TUTTA Un giornalista racconta e le loro malizie... VIP i notte” avrebbe potuto essere più disarmante. Capezzone spieghi, quindi, in cosa la Cassazione deve “essere molto più coraggiosa” delle Corti di primo e secondo grado! Un’altra laurea inutile (se ce l’ha) quella dell’evanescente (e garantista) ex radicale. Non sa di cosa si occupa la Suprema Corte. racconta Un giornalista e le loro malizie... i VIP 24 27 novembre 03 dicembre 2010 Imprese&Mercati Varato un articolato programma di “business cooperation” Tra la Puglia e la Russia una nuova intesa U n accordo tra la Camera di Commercio di Bari e la rappresentanza commerciale della Federazione russa in Italia, organo economico e commerciale dell’Ambasciata Russa nel nostro Paese, è stato sottoscritto dal presidente dell’ente barese, Luigi Farace, e dal Ministro, Nathela Shengelia, nell’ambito della plenaria di chiusura della task force italo russa in corso nel capoluogo pugliese. La firma è il punto d’arrivo dell’intensa attività svolta in questi anni dallo Sportello Russia dell’Aicai, azienda speciale della Camera di Commercio di Bari, ed è finalizzata a promuovere nuove iniziative e più efficaci in collaborazione con Enti governativi della Federazione Russa. Lo Sportello Russia offre servizi di analisi e screening dell’azienda locale per valutazione di massima della possibilità di accesso al mercato russo; assistenza agli operatori nell’identificazione del partner; promozione incontri di conoscenza e d’affari; fornitura costante di informazioni utili sul mercato russo; organizzazione eventi per lo sviluppo dei rapporti economico-commerciali tra le realtà imprenditoriali italiane e russe; promozione supporto organizzativo per missioni imprenditoriali nella Federazione Russa; assistenza nella preparazione di documenti necessari all’accreditamento delle imprese italiane in Russia; assistenza per consulenza legale attraverso studi qualificati italiani e Russi; assistenza per l’ottenimento dei visti d’affari; ricerche in banca dati, di produttori/esportatori/importatori di merci e servizi; assistenza per la certificazione di prodotti e macchi- nari destinati alla Federazione Russa attraverso società convenzionati; promozione ed organizzazione di seminari, eventi promozionali, workshop ed incontri personalizzati in Italia e in Russia. Le parti si impegnano ad introdurre programmi e predisporre iniziative atti a stimolare lo sviluppo di una rete di “business cooperation”, nonché a favorire la circolazione di opportunità di scambio ed a rendere accessibili le informazioni e i servizi di carattere commerciale al fine di facilitare i contatti e gli incontri economici tra imprenditori ed organizzazioni private dell’Italia e della Russia. L’intesa, che ha una durata di due anni, prevede, inoltre, l’organizzazione di visite di delegazioni e missioni economiche allo scopo di creare le condizioni che favoriscono lo svilup- Foto victoria p._photoxpress po delle relazioni commerciali e di collaborazione tra le aziende dei rispettivi paesi e/o territori di riferimento. S’intende promuovere l’organizzazione di seminari e conferenze allo scopo di far conoscere le reciproche potenzialità economiche; incoraggia- re le partecipazioni dei soggetti economici di riferimento a fiere, mostre ed altre manifestazioni internazionali che si svolgano in entrambi i Paesi; collaborare nell’intento di promuovere scambi di esperti tecnici tra i rispettivi luoghi di interesse. Foto victorpr_fotolia Laforgia – Famiglie in difficoltà, bisogna fare di più Microaziende e crisi il “fondo” non basta “V iviamo in un contesto economico contraddistinto dalla micro e piccola realtà aziendale, soprattutto a carattere familiare. L’“impresa-famiglia” è il DNA della nostra comunità economica. Alle sue difficoltà nell’accesso al credito abbiamo risposto offrendo maggiori garanzie attraverso i Confidi. Auspichiamo ulteriori provvedimenti d’urgenza per la “famiglia-impresa” non in grado di far fronte ai mutui contratti. Una soluzione possibile potrebbe essere quella di rinegoziare la durata dei mutui per l’acquisto della prima casa, al fine di consentire il pagamento di una rata meno gravosa con un periodo di ammortamento più lungo. Allo stato attuale, infatti, l’istituzione del fondo di solidarietà nazionale, operativo dal novembre , consente alle famiglie in gravi difficoltà di sospendere le rate per un periodo massimo di mesi”. Lo ha dichiarato il vice presidente della Camera di Commercio di ANTONIO LAFORGIA 24 Bari e presidente della BCC di Bari, Antonio Laforgia, nella tavola rotonda “Mutui per la casa – Possibilità di sospensione e famiglie in difficoltà”. L’incontro è stato organizzato dalla Fondazione Antiusura San Nicola e S.S. Medici e dalla Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”. “Il fondo di solidarietà nazionale – ha proseguito Laforgia - pur riconoscendo quota parte degli interessi delle rate sospese a favore delle famiglie, con uno stanziamento di milioni di euro, non basta. mesi potrebbero risultare insufficienti per risanare il bilancio familiare e recuperare la capacità finanziaria per assolvere gli impegni assunti nei confronti delle banche. Pertanto occorre una maggiore sensibilità da parte di tutti, Governo, Istituzioni, Istituti di credito, per andare incontro, con ulteriori strumenti, alle famiglie in difficoltà”. ilPianetaCdcBari La Camera di Commercio di Bari, allo scopo di fornire all’utente la migliore assistenza nell’esercizio del diritto a ottenere informazioni sullo stato di avanzamento dei procedimenti e delle pratiche, ha istituito un Ufficio per le Relazioni con il Pubblico. UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO Presidente: Luigi Farace Primo piano Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A. Tel. . / (Capo Servizio/Responsabile) Fax . / e-mail: [email protected] *** A.I.C.A.I. Presidente: Carlo Maria Martino Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane e Industriali Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Quinto piano Tel. . / Fax . e-mail: [email protected] *** I.F.O.C. Presidente: Pietro Di Cillo Secondo piano – Terzo piano Agenzia di Formazione – Istituto di Formazione CCIAA Bari Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. – BARI Tel. . / . Fax . e-mail: [email protected] *** S.A.M.E.R. Presidente: Michele Di Benedetto Piano terra – Primo piano Servizio Analisi Chimico-Merceologiche Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Tel. . Fax . e-mail: [email protected] – ORARI DI APERTURA SPORTELLI MATTINA – tutti gli uffici dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO – Registro Imprese – Diritto Annuale dal lunedì al giovedì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO – altri uffici lunedì e giovedì dalle ore . alle ore . Rubriche 27 novembre 03 dicembre 2010 25 segue dalla prima Sulla crisi Ue i ritardi degli egoismi partners europei, dovrebbero essere rispettate da tutti e nessuno dovrebbe cedere alla suggestione del comportamento opportunistico. Il comportamento opportunistico, peraltro, se sfugge ai governi non sfugge ai mercati. Lo spread (differenza di rendimento dei titoli pubblici) che i mercati finanziari segnalano è lì a ricordarcelo: i governi della Grecia, dell’Irlanda e del Portogallo devono pagare più degli altri per ogni euro preso a prestito. Ma in rialzo è anche lo spread di Spagna ed Italia e questo deve far preoccupare. Preoccupare da ora e non tra qualche mese. Il mondo sta scommettendo sull’indeboli- mento dell’euro. Perfino in un’economia terza ed in ritardo di sviluppo rispetto a noi, come è l’Albania, aprire un conto in euro comporta una remunerazione più alta della remunerazione legata all’apertura di un conto in dollari. La differenza ( % circa) è una buona misura dell’aspettativa di svalutazione dell’euro rispetto al dollaro. La prossima crisi, poco conta se legata alla Spagna o all’Italia, va anticipata e non fronteggiata ex post. GIOVANNI ANCONA Professore di politica economica – Facoltà di Scienze Politiche Bari leNewsdaTerritorioeImprese inviate le vostre notizie a [email protected] PUGLIA Imprenditorialità e creatività nel Progetto “We Students” È stato presentato a Bari, “ WE Students “(We, Entrepreneurs Students), un progetto che intende diffondere la cultura imprenditoriale nelle scuole promuovendo le competenze imprenditoriali e la creatività di oltre studenti delle classi IV di quattro scuole superiori del territorio provinciale di Bari, unite in un’ottica di rete. L’intero progetto si sviluppa nell’arco di mesi per un totale di ore di moduli didattici e attività pratiche sul campo, coinvolgendo i ragazzi nella realizzazione di vere e proprie idee imprenditoriali, fino alla produzione e commercializzazione di un bene. Il progetto, a titolarità della Provincia di Bari, è attuato dall’Associazione UNISCO Network per lo sviluppo locale in collaborazione con quattro Istituti Scolastici del territorio barese. Valorizzazione antichi mestieri è stato pubblicato l’avviso Fino al gennaio sarà possibile presentare domanda per l’avviso pubblico n. / “Valorizzazione e recupero antichi mestieri”, previsto dallo Stato e dalla Regione Puglia nell’ambito del P.O. PUGLIA per il Fondo Sociale Europeo / - Obiettivo “Convergenza”. L’intervento prevede la realizzazione di attività formative in aula e di stage presso botteghe artigiane /imprese, oltre ai servizi di consulenza e accompagnamento volti a favorire l’inserimento lavorativo e la creazione d’impresa. Gli interventi devono essere proposti obbligatoriamente da costituiti o costituendi Raggruppamenti Temporanei di Scopo (R.T.S.), a condizione che il soggetto capofila sia un Ente di formazione in possesso di una o più sedi operative accreditate dalla Regione Puglia, per la macrotipologia “formazione superiore”. Cooperazione internazionale: GECT per il corridoio VIII Dalla Puglia verso i Balcani, dall’Adriatico al Mar Nero: è sull’asse del °parallelo che sta per costituirsi il Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) Corridoio VIII. Si tratta di “uno strumento efficace ed efficiente per una strategia integrata di sviluppo territoriale che, attraverso un lavoro sinergico di Unione delle Province di Puglia, Regione Puglia e Governo bulgaro, unirà l’Italia alla Repubblica di Bulgaria, attraverso l’Albania e la Macedonia”. Lo ha annunciato Massimo Lupis, Project Manager Segretariato Corridoio VIII, durante il seminario “La cooperazione oltre i confini nazionali: il Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT)” promosso dal Servizio Mediterraneo e dall’Ufficio a Bruxelles della Regione Puglia, in collaborazione con il Comitato delle Regioni. www.gazeco.it Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese Direttore editoriale: Vito Raimondo Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari – Tel. 0805857444 Fax 0805857428 - [email protected] Responsabile trattamento dati personali: Dionisio Ciccarese Forum su “Famiglie al futuro” sottoscritti i primi disciplianari Si è tenuto il forum “Verso il secondo piano d’azione Famiglie al Futuro” - sostegno alle responsabilità famigliari e ai minori fuori famiglia”. L’iniziativa si è conclusa con la sottoscrizione dei primi disciplinari che consentiranno a imprese sociali di ristrutturare le proprie attività per la primissima infanzia. L’assessore al Welfare della Regione Puglia, Elena Gentile, ha messo in evidenza alcuni dati contenuti nel volume “Dinamiche del welfare pugliese”. Per esempio, in Puglia è presente il % in più di asili nido rispetto al . Gruppo Banca Sella finanzia le PMI In vista delle scadenze di fine anno, infatti, il Gruppo Banca Sella mette a disposizione delle Pmi una somma pari a . euro per ciascun dipendente dell’impresa che ne farà richiesta: si tratta di un vero e proprio finanziamento per le piccole e medie imprese, per aiutarle a pagare la tredicesima ai propri dipendenti. La somma, destinata al pagamento delle tredicesime, sarà rimborsata in rate mensili a partire da febbraio . Questa iniziativa, già realizzata lo scorso anno, si aggiunge ad altre già in corso per il sostegno alle imprese e ai loro dipendenti: il finanziamento dedicato ai lavoratori in cassa integrazione, gli accordi con la BEI per finanziare i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e quello con la SACE dedicato alle imprese che esportano, l’adesione alla cosiddetta moratoria dei debiti delle Pmi. BASILICATA All’ex Mistral accordo su assegnazione sito La Regione Basilicata e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Potenza attiveranno gli strumenti necessari per definire in tempi brevi l’assegnazione del lotto dell’ex Rci Sud, sito dell’ex Mistral, alla società Industrie Leghe Leggere che opera nel ciclo dell’industria alimentare. L’accordo pone le basi per il riavvio del sito produttivo dell’ex Mistral ubicato nell’area industriale di Baragiano e consentirà soprattutto l’assunzione dei lavoratori dell’ex Mistral tuttora in mobilità. Cciaa Potenza: mercato tedesco stimola le aggregazioni L’Import Shop, il Global Market dei prodotti artigianali e agroalimentari di Berlino a cui hanno recentemente aderito la Camera di Commercio e l’Amministrazione Provinciale di Potenza nell’ambito di una missione congiunta, ha confermato la tendenza messa in evidenza da altri eventi fieristici tenuti in Germania: “I consumatori e i buyer tedeschi apprezzano sempre di più il made in Basilicata, accreditandolo di grandi potenzialità” spiega il presidente della Cciaa potentina, Pasquale Lamorte. Un input che alcune aziende del potentino stanno cogliendo, proponendosi insieme all’interno di eventi fieristici e ragionando sull’ipotesi di stipulare contratti di rete per fare massa critica e consentirsi economie di scala fino ad oggi impensabili. Assemblea Cia area Sud Potentino La riorganizzazione della confederazione in tre strutture zonali (Potentino Nord, Potentino Sud, Materano) è stata portata a termine e per l’area sud, che comprende Val d’Agri, Senisese e Lagonegrese. Ora, oltre agli aspetti che riguardano la riforma interna alla Cia, si punta a progetti innovativi per l’agricoltura dei due Parchi nazionali (Val d’Agri e Pollino), dei prodotti tipici e di qualità. L’elezione dei dirigenti e della direzione comprensoriale, composta complessivamente da agricoltori, è avvenuta al termine dell’assemblea territoriale che si è svolta ad Armento con la partecipazione di una cinquantina di delegati in rappresentanza di oltre . aziende agricole e zootecniche per circa mila aderenti alla Cia dei comuni dell’area sud della provincia di Potenza. Borsa turismo archeologico: bilancio positivo per Apt Si è confermata come destinazione di grande interesse e ha registrato un numero di visite notevole la Basilicata archeologica nei quattro giorni (dal al Novembre) della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA) di Paestum, giunta quest’anno alla sua tredicesima edizione. Quasi mille visitatori hanno avvicinato il desk dello stand. Molto richiesti sono stati i prodotti editoriali” di settore”, soprattutto che racchiudessero itinerari dell’archeologia, ma anche del cinema e dei siti d’interesse artistico sia quelli specifici sulla città di Matera, che si conferma sempre “ prodotto faro” dell’offerta turistica lucana. Approvato progetto per tetti fotovoltaici Ammonta a . . euro l’investimento che la Provincia di Potenza farà per dotare di tetti fotovoltaici le scuole superiori e gli edifici di proprietà dell’Ente nella città capoluogo. Il progetto preliminare per la realizzazione di centrali fotovolatiche è stato approvato dalla Giunta provinciale e rappresenta solo uno degli esempi concreti in tema di edilizia sostenibile che l’Amministrazione provinciale ha messo in campo sin dall’inizio dell’attuale consiliatura. Le centrali, secondo quanto prevede il progetto, sono caratterizzate da , Kw di picco e da una produzione complessiva di energia pari a . Kw/h. Il risparmio stimato in emissione di Co è infine di . Kg. Si tratta di un progetto che attua un obiettivo strategico dell’Ente e che si unisce ad altri risultati importanti, raggiunti sia sul territorio, con i Meuro di fondi Pois investiti per realizzare il progetto di “scuola ecologica”. Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge – Chiuso in tipografia il 25 novembre 2010 Società editrice: Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Tel. 0805857439 - Fax 0805857427 [email protected] Registrazione Trib. Bari n. 1276 del 19/4/1996 Certificato ADS n. 6793 del 1/12/2009 Pubblicità: Area 4 S.r.l., Impaginazione grafica e prestampa: Fotolito38 Via delle Margherite n. 20/22 70026 Modugno (BA) tel. 080.5857450 fax 080.5857426 e-mail: [email protected] Unione Stampa Periodica Italiana Abbonamenti: Tariffa per l’Italia € 48,00 Tariffa per l’Europa € 144,00 (48 numeri) da versare sul ccp n. 11019700 intestato a: SEDIT srl - Servizi Editoriali Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Numero arretrato € 2,77 26 27 novembre 03 dicembre 2010 Itinerari Il formaggio che è richiesto in tutto il mondo Con il canestrato la storia in tavola I “curiosi viaggiatori” sono qui invitati a conoscere il pecorino Canestrato di Fondaco di Moliterno (IGP). È così chiamato per le zigrinature sulla crosta essendo tenuto in canestri (le fiscelle) di fibre vegetali e stagionato in luoghi freschi e interrati. Il formaggio un tempo era richiesto persino a Buenos Aires e a New York e non solo dalle comunità lucane, quanto dai buongustai americani. Il Canestrato continua a godere di buona fama in quanto mantiene sempre quelle caratteristiche di bontà per il latte di ovini che pascolano nelle valli del Sinni, del Basento, del Covone, del Sirino, del Raparo e persino alle falde del Pollino dove crescono erbe aromatiche che danno al latte un particolare profumo e, di conseguenza, al formaggio. Inoltre il clima freddo-umido e la particolare tecnica usata per la preparazione conferiscono al pecorino di Moliterno qualità e caratteristiche da farne appunto uno dei più richiesti. Nel paese il far formaggi si perde nella notte dei tempi. Sarebbe da attribuire a una tribù di ceppo italico di lingua osca che nel V secolo si insediò nelle zone più elevate di quelle contrade. Vi trovarono estese foreste e corsi d’acqua, costruirono villaggi e resti della loro presenza sono anche nel Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane. Erano dediti alla pastorizia e alla preparazione di formaggi essendo ciò testimoniato da due oggetti conservati nel museo archeologico nazionale di Grumento Nova. Sono una formaggetta in terracotta con la striatura tipica dell’attuale canestrato di Moliterno e di Filiano ed una grattugia in bronzo risalenti al IV secolo a.C. Nel Medioevo i maestri casari presero l’abitudine di fare formaggio ai piedi della torre del castello. Nel ‘ la lavorazione si faceva già con tecniche più moderne. Per Giacomo Racioppi da Moliterno, storico, politico ed economista ( maggio – marzo ), il nome di Moliterno deriva da mulcutrum che a sua volta deriva da mulgere, mungere, da cui mulcternum cioè dove si mungono gli armenti e si coagula il latte: la masseria, insomma. A Moliterno c’è da visitare il Centro Storico, il castello, la parrocchiale, palazzo Petruccelli. Gli acquisti consigliati, oltre al pecorino, miele, pane e altri prodotti da forno, salumi, vino. Le strutture ricettive sono: l’Hotel Vecchio Ponte ( ), il Minerva ( ), l’Esposito, anche ristorante ( ), il ristorante Eco del Fiume ( ), l’agriturismo Vecchia Fattoria ( ), la Tana del Luppolo ( ), Zio Paolo ( ). È organizzata ad agosto Ecco un’altra perla lucana Anche la sagra per celebrarlo Che pecorino anche a Filano I l Canestrato di Moliterno di Fondaco è un formaggio a pasta dura, prodotto per il - % con latte intero di pecora e di capra. Ha forma cilindrica e il peso varia tra i e i chilogrammi. Il sapore è leggermente piccante, indicato come formaggio da tavola se fresco, da grattugiare quando stagionato. Il latte è conferito ai caseifici da pascoli di sessanta comuni compresi in una vasta area della Lucania coincidente con quella che era, sino agli inizi del ‘ , terra di transumanza. Il formaggio è stagionato solo nei fondaci (locali freschi e interrati) di Moliterno. Il Canestrato è distinto a seconda della stagionatura come: primitivo se la stagionatura non supera i mesi, stagionato se di mesi, extra se la stagionatura supera un anno. Ad agosto Moliterno è coinvolta in un’importante sagra del Canestrato e dei prodotti tipici lucani. Costi al pubblico: la forma da due chilogrammi Euro e quella da cinque . Ovvio che il prezzo sale per gli extra stagionati e secondo l’andamento della produzione ORGANISMO DI DIFESA Consorzio Canestrato di Moliterno Indirizzo: Via Roma Cap Moliterno (PZ) Telefono: Fax: Contatto: Antonio Pugliese 26 I PRODUTTORI IN BASILICATA Maria Santoro Via A. Moro - Moliterno - Giovanni Di Trani C.da Giardini - Moliterno - Missanello - / Coop “La Prima” SS. Angiola Agrello C.da Tempa del Conte - Moliterno / / Nicolina Di Lascio C.da Manca Inferno - Moliterno / Antonietta Pandolfo C.da Cervone - Gallicchio - Giovanni Di Fuccio Vicolo I Roma, - Viggiano - Rocco Panzardi C.da Paradiso - Moliterno - Caseificio SALCAS Domenico Petrocelli Rosa Agrello Zona Industriale - Stigliano - Viggiano C.da San Giuliano - Grumento Nova Cda Traversiti - Grumento Nova - fraBoschi,SentierieTorrenti Scopriamo “i colori del vino” *Sono aperte le iscrizioni alla II edizione del “Premio Enogea”, concorso di pittura sul tema “I colori del vino”, organizzato dall’Associazione O.R.M.E., con il sostegno del Comune di Barile e in collaborazione con la Pro Loco di Barile. Il concorso è rivolto ad artisti di qualsiasi età, affermati o emergenti, italiani e stranieri, studenti e non, che potranno partecipare con opere di pittura realizzate con tecnica libera su qualsiasi tipo di supporto. La mostra temporanea legata al premio si svolgerà a Barile (Pz), presso Palazzo Frusci, dall’ al dicembre , al termine della quale una commissione qualificata, costituita da esperti d’arte, critici e operatori del settore, selezionerà le tre migliori opere tra tutte quelle in concorso. Il “Premio Enogea” si propone di promuovere il vino Aglianico come prodotto d’eccellenza del Vulture e al contempo le peculiarità paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche dello stesso territorio. Info: . *Il lo Speleo Trekking Salento di Lecce invita ad un’escursione a Matonna te le mureddhe a Castrignano del Capo. Oltre km su di un itinerario suggestivo tra una bellissima cor- nice carsica con scorci paesaggistici, canaloni, forti saliscendi tra colline sullo Jonio. Doverosa sosta alla minuscola chiesetta dalla quale prende il titolo la escursione e passaggi rurali caratterizzati da testimonianze, per fortuna ancora esistenti della nostra cultura ed architettura contadina. Info: Riccardo Rella . * Con il Cat di Bari (Club amici del trekking) propone per il un’escursione sul Monte Motola nel Parco Nazionale del Cilento (Sa). Si partirà da Fontana d’Inverno lungo una salita molto impegnativa circondata da boschi. Dislivello + metri per cui l’escursione è consigliata solo a camminatori esperti e resistenti. Info: Rocco . *Il a Cocolicchio, frazione collinare di Fasano (nei pressi della Selva di Fasano) si terrà “Atmosfere autunnali”, a partire dalle ore . Si tratta di una sagra di vino novello, castagne, bruschette e taralli organizzata dall’associazione culturale “Cocolicchio” col patrocinio del Comune. Durante la serata sarà possibile anche degustare il vino prodotto con uve del posto dagli agricoltori della zona cocolicchiese. Info: . . I l canestrato di Moliterno è in buona compagnia con un altro straordinario formaggio lucano: il pecorino di Filiano, protetto dal Consorzio del Pecorino e dall’Alsia, Associazione lucana per lo sviluppo industriale ed agricolo (tel. / ). Il pecorino di Filiano, uno tra i più rinomati d’Italia, spesso citato su riviste e libri specializzati, a pasta dura con rara occhiatura e di colore giallo paglierino, è a forma cilindrica del peso tra i e gli chilogrammi. Se ne producono circa mila quintali ed ha meritato con la Dop (Denominazione origine protetta), un giusto tributo servito, almeno a rilanciare il settore caseario di quelle contrade non del tutto felici per quanto riguarda l’occupazione. Il perché di cotanta fama è presto spiegato: il latte è di pecore e capre allevate al pascolo dove si nutrono di fieni freschi, di erbe aromatiche come il timo, l’origano, il finocchietto e bevono l’acqua delle sorgenti del Vulture. La caseificazione si fa in grotte naturali o in locali interrati artificiali. La stagionatura di otto mesi in questi ambienti conferisce al pecorino caratteristiche organolettiche davvero speciali. Così le descrivono gli esperti: sentori di burro, fieno, erbe dei pascoli, nocciola, soprattutto nei prodotti più stagionati. Gli aromi sono “equilibrati, persistenti, i sapori lievemente piccanti e pungenti, la buona sapidità induce una pia- cevolissima succulenza che equilibra la poca solubilità del formaggio”. Insomma è un formaggio che...bela, tanto è genuino. Secondo Riccardo Collu, un esperto di gastronomia lucana, la sua produzione su larga scala del pecorino di Filiano, coincide storicamente con la donazione dei territori tra i quali Filiano, Melfi e Candela che l’imperatore Carlo V fece nel al nobile genovese Andrea Doria. È buono a scaglie per gli aperitivi, supremo con il pane ed è ideale per la corposa cucina lucana, spesso, e opportunamente, infuocata dal peperoncino. Un cacio che cade sempre bene sugli strangulapreuti conditi con ragù alla potentina o nei piatti a base di grano, sulle patate e le carni al forno. Un formaggio da meritare vini rossi come l’Aglianico del Vulture o il Tamurro Nero. Filiano ( metri, . abitanti circa), è un delizioso paesino nella dorsale montuosa dell’Appennino Nord-Occidentale lucano in provincia di Potenza. È costituito da un nucleo centrale e da trentacinque contrade sparse in sette frazioni. Probabilmente il suo nome deriva dalla filatura della lana. Nel in località “Tuppo di Sassi” sono stati rinvenuti ripari preistorici con figure in ocra rossa di animali, caccia e piante. Per dormire Hotel dei Castelli S.S. Km. c.da Iscalunga, tel. Pagina a cura di Vittorio Stagnani Sanità 27 novembre 03 dicembre 2010 27 Mamme, medici e ostetrici: un delicato meccanismo La fatica di nascere senza giuste risorse “D ura fatica il nascimento” per nascituro e madre, ma anche per i medici ed ostetrici che devono tutelarlo. L’assistenza al parto, in ospedale, è tecnologicamente complessa ed in grado di fornire le maggiori garanzie. Purché – dice il prof. Vittori, presidente degli ostetrici-ginecologi italiani – siano garantite esperienza, capacità, attrezzature, personale idoneo e sufficiente del “punto nascita”. Questo non potrà essere garantito in tutti i “punti”. Essi risulterebbero inadeguati anche dal punto di vista economico se non garantissero l’esecuzione di almeno mille parti l’anno. Però, tale complessità di servizio alla madre ed al bambino, oggi, non è ben remunerato dal Servizio Sanitario Nazionale. Un parto normale “vale” . - . euro, irrisoria valutazione del notevole impegno di spese (oltre che di numero e responsabilità del personale ed impiego di risorse) che richiede un parto. Oggi, tra l’altro, è aumentata la complessità del parto sia per l’innalzamento dell’età alla gravidanza sia perché sono cambiate le donne (immigrate, clandestine, ecc). “Se le prestazioni che riguardano l’ostetricia e la ginecologia non vengono rivalutate, per far quadrare i conti, saremo costretti a limitarle controllandone la quantità e diminuendo la qualità. Il cambiamento necessario è in primo luogo culturale”. Il “percorso nascita” in Italia è in fase di trasformazione: i piccoli centri ( effettuano meno di parti l’anno) confluiran- no in quelli più grandi, con almeno . parti l’anno ed assistenza ore su ; verrà incentivato – anche economicamente – il parto naturale, si garantirà l’epidurale a tutte le donne. “In Italia attualmente solo il % delle strutture – denuncia il Congresso di Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia ed Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani (alla cui presidenza è stato eletto il prof. Vito Trojano dell’Oncologico di Bari) – offre alle partorienti anestesia epidurale (Gran Bretagna e Francia a % delle partorienti, Usa %). L’obiettivo è che tutti gli ospedali offrano modalità efficaci per alleviare il dolore, considerando che esistono anche altre forme di controllo (agopuntura, ecc). Si tenga presente, tra l’altro, che, nelle strutture nelle quali i parti sono meno di . , si riscontra un più elevato numero di cesarei i quali, dove i parti sono meno di , sono il , %, il , % se sono meno di e , se meno di . ; oltre mille, il , %. L’Italia ha il record di parti cesarei: % (Francia , %, Inghilterra %). In Puglia %: un parto su due. Ma solo un cesareo su tre è motivato da valide cause cliniche; le organizzative pesano più di quelle cliniche: %. Nel % dei casi il cesareo è frutto di una precisa scelta della madre senza che ve ne siano indicazioni cliniche. Un disegno della Regione Puglia tende a considerare il cesareo “prestazione inappropriata” per cui sarà operata la decurtazione del % della tariffa regionale corrispondente. “La Puglia – dice l’assessore Fiore – ha rischiato una multa di milioni di euro proprio per la percentuale troppo alta di cesarei. L’obiettivo più immediato è scendere almeno al %. Per l’OMS, il limite massimo accettabile è del %. In Italia possiamo vantare la riduzione delle morti materne (nel mondo oltre . l’anno). In anni da decessi ogni . parti, si è passati al , (in Germania , in Francia ). Bisogna fare ancora meglio. Ma le morti infantili (entro il primo anno di vita) sono ancora tante e, soprattutto in Calabria ( , per mille), Puglia ( ) e Campania ( , ) mentre il Friuli ha l’ , e Piemonte e Marche , . Accusate da Giovanni Padovani (“Il diritto negato” Pensiero Scientifico ed.) “non solo le condizioni igienicosanitarie ed economico sociali ma anche e soprattutto la qualità complessiva del sistema medico”. Non esiste il diritto alla salute ma è sacrosanto il diritto a fruire di una buona assistenza sanitaria e di garanzie sociali e del lavoro. Ma, in Italia, culla e lavoro sono in conflitto. Il % delle lavoratrici hanno difficoltà notevoli e conciliarli; il % lascia o perde il lavoro ( % delle part-time). La maternità incide solo per , % dei costi diretti ed indiretti del personale. “Per le aziende la maternità può essere un beneficio più ancora che un costo” (Chiara Paolino). Per l’azienda una maternità costa . euro ma “la donna che rientra – conti alla mano – torna con una risorsa più ricca, più efficiente, più produttiva”. Foto Anatoly Tiplyashin_fotolia Gravidanza – Confermata la “scoperta” di una casalinga Un ghiaccio antinausea U Foto Renata Osinska_fotolia n ghiacciolo e la nausea in gravidanza va giù. “Quando ero in attesa avevo la nausea, mi sentivo male ed ero disidratata. Non sentivo più sapori né appetito. Poi – dice Denise Soden, casalinga inglese che ha avuto la prima intuizione – ho scoperto il ghiaccio, specie quando ho inserito alcuni ingredienti naturali”. Alla scoperta empirica è seguita ricerca e sperimentazione in Centri. L’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri ha presentato i risultati: i ghiaccioli possono ridurre questo fenomeno fino al %. “La nausea è disturbo che interessa – dice il prof. Antonio Chiantera (università, Napoli) – sei gravide su e nell’ - % dei casi diventa severa. Di solito compare nei primi mesi e dura dai ai giorni, ma a volte può prolungarsi fino alla vigilia del parto. Vi è cautela nel prescrivere medicinali per combatterla. Triste, per esempio l’esperienza Talidomide degli anni ’ , farmaco che, fece nascere migliaia di focomelici: in Italia oltre , in Germania, . vittime, alle quali furono offerti, nel , miliardi di lire: ad ogni vit- Le cause: carenza di strutture e stili di vita mai abbandonati Le proprietà della “bevanda” Il caffè “alleato” contro il diabete L’infarto non lascia, raddoppia “D opo infarto”, nuova emergenza per il cuore. Il % di chi sopravvive al primo infarto incorre in un secondo evento, con un rischio di mortalità volte maggiore. Ogni anno, mila italiani sono ricoverati per infarto. Per mila di loro è la “prima volta” e, purtroppo, mila non sopravvivono. Gli altri mila hanno già avuto un infarto e mila muoiono entro un anno dal ricovero. Almeno la metà di questi potrebbe salvarsi: il primo infarto è imprevedibile per gran parte dei pazienti; il secondo, invece, potrebbe essere evitato grazie al rispetto di stili di vita salvacuore, cure adeguate e costanti, corretta riabilitazione cardiovascolare. Dopo l’infarto solo un paziente su , però, segue bene e a lungo le cure; meno della metà corregge le proprie abitudini alimentari; uno su abbandona la sigaretta e % segue percorsi riabilitativi. Ancora troppo poche le strutture in grado di offrirli: solo con circa mila posti letto concentrati soprattutto al Nord. La consapevolezza del rischio cardiovascolare non deve riguardare solo gli anziani o soggetti con altre malattie importanti ma anche donne e pazienti più giovani. “Gli over e i pazienti con diabete o insufficienza renale cronica sono senz’altro a più alto rischio da tenere sotto stretto controllo. Le donne e gli over – dice il prof. Scherillo –. Mostrano il più elevato tasso di abbandono delle cure perché ne sottovalutano l’importanza e si considerano, a torto, meno a rischio degli altri. Una campagna “Il Valore della Vita”, promossa da ANMCO (associazione nazionale cardiologi ospedalieri) e Fondazione “Per il Tuo Cuore” Onlus, con supporto AstraZe- neca, nasce per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di salvaguardare la salute del cuore, a mezzo di un focus sui rischi post-infarto e sulla considerazione del valore della vita. Valore della vita, appunto. Ma quanto costa una vita umana? Il valore non può prescindere dall’età delle persone. Tradizionalmente il valore di un anno di vita è stimato usando il salario medio annuo. Supponendo che questo sia di . euro e che il tempo di lavoro sia un terzo del tempo totale, possiamo stimare che il valore di un anno di vita sia intorno a . euro. Il valore della vita di un americano è valutato , milioni di dollari. La prevenzione taglia i costi del secondo infarto e mantiene inalterato il valore della vita. tima, . marchi o vitalizio di marchi pari a mila lire; in Usa, la Richard-Merril fu condannata a pagare milioni di dollari alla bambina e . alla madre. Lo smascheratore dell’azione teratogena, l’ostetrico McBride di Sidney, ricevette, dall’Institute de la Vie di Parigi, il premio di . nuovi franchi. “Novità interessante per noi ginecologi, quindi, questo rimedio naturale che costa euro per confezione da con più scelte tra cui la formula senza zucchero aggiunto, a basso impatto calorico ”. C affé: milioni di tazzine consumate, ogni giorno fuori casa e cioè milioni di grammi pari a miliardi milioni di euro pagati alla cassa. A dir le sue virtù non basta l’aroma. Questo attiva i geni che interessano il risveglio e quello che modula lo stress ossidativo. Preso ai pasti, il caffé può ridurre il rischio di diabete in quanto l’acido clorogenico ( % più abbondante nella varietà “robusta”) contenuto, oltre la caffeina, riduce l’assorbimento di glucosio. Una recente ricerca (analisi combinata di studi condotti in Europa e America, su . casi e . controlli) ha mostrato, nei consumatori di caffé, un rischio di tumore del cavo orale e faringe ridotto del % rispetto ai non bevitori. “Questo studio – dice Silvio Garattini, direttore “Mario Negri” – conferma che il caffé ha ruolo favorevole nel contrastare le neoplasie del cavo orale. Considerando il considerevole consumo mondiale di caffé e l’elevata incidenza dei tumori orali, l’effetto favorevole riveste rilevanza a livello di salute pubblica”. Pagina a cura di Nicola Simonetti 28 Libri&Riviste Foto adriagarcia_flickr 27 novembre 03 dicembre 2010 29 Foto mikeschinkel_flickr Adani – Non è mai troppo tardi per svoltare Cinquantenni alla… riscossa - anni: trovare, ritrovare e cambiare lavoro Autore: Luisa Adani Editore: Etas Collana: Jobbing Pubblicazione: Numero di pagine: Prezzo: € N on è mai troppo tardi per dare una svolta alla propria vita professionale. Ma l’attitudine di chi cerca un lavoro in età matura deve essere diversa da quella di chi è impegnato a trovare una prima occupazione. La prof.ssa Adani, nel suo ultimo libro “ anni. Trovare, ritrovare e cambiare lavoro”, ha messo nero su bianco tutti gli strumenti utili per coloro che hanno voglia di mettersi ancora in gioco. Professoressa, a chi si rivolge questo libro? A chi non è riuscito a trovare un impiego ormai sulla soglia dei ? “Non solo: esistono tante professionalità che hanno voglia di cambiare mestiere e svilupparsi ancora, o chi ha deciso che è arrivato il momento di mettersi in proprio”. Secondo lei è necessario vendere le proprie capacità professionali e la propria storia come se si trattasse di un qualsiasi prodotto. Può spiegarsi meglio? , L’approccio di chi trova, ritrova o cambia lavoro in età matura è più diretto e “brutale” se è consapevole delle proprie competenze LUISA ADANI “Sono termini un po’ brutali. In realtà vendersi sottolinea il fatto che si è così consapevoli della propria preparazione da sapersi presentare al meglio all’interlocutore: deve essere lui a capire la convenienza dell’eventuale assunzione”. Come dovrebbe avvenire questa compravendita? “Le rispondo con una domanda. Cosa differenzia il bravo venditore da uno non bravo? Il cattivo venditore sta fermo e aspetta che l’interlocutore faccia le domande. Quello bravo invece gli mette in bocca i motivi per cui l’assunzione sarebbe vantaggiosa”. Ci può fare un esempio? “Mettiamo che io sia un venditore di auto. Ne devo vendere una con lo spazio per il cane. Ma dovrò trovare un acquirente che il cane ce l’ha, altrimenti no avrebbe senso. Lo stesso vale per la professionalità: a seconda dell’inter- locutore dovrò sottolineare l’aspetto della mia storia a lui più funzionale”. Quali sono i nuovi aspetti del mercato del lavoro? “Sicuramente oggi abbiamo più canali a disposizione e non solo. Ci sono i database aziendali, le auto-candidature e non solo. I dati dimostrano una nuova tendenza nella ricerca del lavoro: il e il % dei candidati trova lavoro grazie ala rete di conoscenze”. Ovviamente lei si riferisce alle conoscenze con la C maiuscola. “Si, non parlo delle raccomandazioni: per rete si intende quella formata da docenti universitari, colleghi, fornitori, clienti. Insomma tutti quei soggetti che sono in grado di darci idee o informazioni utili a comprendere meglio il mercato”. Che ruolo ha la tecnologia in tutto questo? “Bé, la rete web può’ essere molto utile: facebook e linkedin, per esempio, permettono non solo di ampliare il nostro orizzonte ma svolgono un ruolo di conoscenza del mondo del lavoro complementare alle reti di cui parlavo poc’anzi”. Che fine ha fatto il caro vecchio curriculum? “Qualcuno ancora lo legge... Il enne deve però impostarlo in modo diverso rispetto al solito: per esempio non va spedito alla direzione del personale. Meglio al direttore o al responsabile dell’assunzione che viene proposta: so tratta di una figura che meglio può capire la storia senior del proponente. Ed è fondamentale allegare una lettera di accompagnamento”. Come andrebbe compilata? “Scrivendo bene e in modo chiaro la propria professionalità e perché si è convinti di avere un profilo coerente a quello richiesto dall’interlocutore. Senza superare le dieci righe”. Qualcuno potrebbe chiedersi: perché le procedure affinché la società possa trarre beneficio dalle professionalità individuali sono così complicate? “Ma non è difficile! È un problema di comunicazione. Se ho qualcosa da comunicare, devo fare arrivare il messaggio. Si tratta solo di cambiare registro a seconda dell’interlocutore: se sono su un treno con una suora o con un manager, cambio l’oggetto del discorso in base a chi ho di fronte. Lo stesso vale se devo raccontare la mia storia professionale”. Che consiglio può dare ai - enni che si apprestano a cambiare lavoro? “Non sarete assunti perché siete brillanti o intelligenti. Ma perché avete delle qualità che possono essere utili: quindi siate consapevoli delle vostre capacità e dei pezzi della vostra storia”. DARIO BISSANTI A Parma Il mercato sta cambiando: preparazione ed esperienza sono valori importanti I candidati senior piacciono alle aziende D ecidere di cambiare lavoro. Certo per molti potrà apparire come una posizione privilegiata quella per cui sia possibile svegliarsi una mattina e desiderare di trovare un altro impiego. Soprattutto se non si è più tanto giovani. Per chi invece è disposto ad accettare la sfida ecco l’ultima fatica della prof.ssa Luisa Adani, dal titolo “ - anni. Trovare, ritrovare e cambiare lavoro”, Etas edizioni, pagg., , euro. Il tutto sta nel considerare le proprie capacità e soprattutto la propria storia professionale come un prodotto da immettere sul mercato: di conseguenza è necessario venderlo nel migliore dei modi, impostando un vero e proprio piano di marketing. Solo così l’età del candidato si trasforma da handicap a vantaggio, ma non basta: nel libro vengono spiegati tutti i modi per poter comunicare al meglio il proprio profilo, una volta raggiunta la consapevolezza del percorso svolto in passato. La prof.ssa Adani lo assicura: le aziende non scartano a priori i candidati maturi. Anzi, sono molto interessate ai candidati “senior”, a condizione che siano in linea con le loro esigenze. E allora bisogna presentare il proprio “prodotto” cercando di cogliere volta per volta la tipicità dell’interlocutore o, in altri termini, proporre le giuste argomentazioni per l’acquisto. Prima di arrivare a questa tappa è però necessario seguire un piano di lavoro, e il libro in questo è funzionalissimo. La prof.ssa Adani , attraverso questionari, tabelle e grafici vi accompagnerà nella stesura del bilancio della vostra professionalità acquisita in anni di lavoro, senza trascurare la dimensione personale. Poi si tratterà di scovare anche quelle aziende che pur non comunicandolo, stanno assumendo. A quel punto scatta la fase “piano di marketing”, da attuare in modo classico e/o con strumenti più innovativi, come il sito web o il blog. In caso di contatto, ecco tutti i consigli per affrontare al meglio il colloquio. E per gestire in modo ottimale la fase più delicata, ovvero quella della trattativa economica. Se poi state considerando la possibilità di mettervi in proprio, nel libro c’è anche una ricca sezione dedicata al “fare impresa”. L’autrice ne è certa: in giorni il vostro progetto professionale sarà sulla vostra scrivania, pronto per essere lo strumento principale della conquista del nuovo posto di lavoro. Certo se fossimo in Svezia la cosa potrebbe anche funzionare. Ma sfogliando le pagine del volume, scritto in modo scrupoloso e quasi scientifico, inizia a salire un po’ la malinconia per un mercato del lavoro che, come tutti sanno, qui al Sud ha ben poco di scandinavo. A parte la fase di crisi – che ormai si delinea come inevitabilmente strutturale –, è difficile immaginare che un - enne decida di lasciare il proprio lavoro. Molto più immediata è l’immagine di un lavoratore aggrappato con le unghie e con i denti al proprio posto, spesso col terrore di perderlo. Forse perché sa che provando a mettere fuori il naso sul mercato, si troverà di fronte interlocutori che non hanno molto interesse né per la sua vita professionale né tanto meno per quella personale. Ma il lavoratore meridionale sicuramente si troverà d’accordo con la prof.ssa Adani almeno su di un punto: l’importanza della rete personale e professionale di conoscenze. Peccato che l’autrice si riferisca a un tipo di rete basata sulla Conoscenza e non, ahinoi, d.b. sul mero clientelismo. L Docente business school aureata in scienze politiche, Luisa Adani è docente in università e business school all’università di Parma. Da anni si occupa di consulenza e orientamento di carriera. Giornalista, collabora col Corriere della Sera e Hronline. Cura un blog (http://blog.leiweb. it/lavoro/) dedicato all’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Tra i suoi libri: “Il curriculum vincente”, Etas, , “”Il colloquio”, Etas , “Donne: trovare, ritrovare e cambiare lavoro”, Etas, , “Promuovere se stessi”, Giunti, , “Diventare Coach”, Francoangeli, .È sposata e ha tre figli. d.b. 30 27 novembre 03 dicembre 2010 Fiscalmente Fisco – Imposta versata per proprietà dal Foto RTimages_fotolia Per i terreni svalutati c’è il rimborso È possibile il rimborso dell’imposta versata se il contribuente ridetermina il valore di acquisto dei terreni. Questa la risposta ad un contribuente che aveva rideterminato il valore di un terreno posseduto alla data del ° gennaio sulla base di un’apposita perizia giurata di stima ed aveva versato le prime due rate dell’imposta sostitutiva dovuta. Il quesito era questo: “è possibile usufruire della nuova disposizione agevolativa (articolo , comma , della legge dicembre , n. che ha previsto la possibilità di rideterminare il valore dei terreni posseduti alla data del ° gennaio ) presentando istanza di rimborso dell’imposta sostitutiva già versata, posto che il terreno in possesso (del contribuente) ha subito nel frattempo una diminuzione di valore?” Il vecchio quadro normativo L’articolo della legge dicembre , n. (legge finanziaria per il ) ha inizialmente consentito ai contribuenti che detenevano alla data del ° gennaio terreni edificabili e con destinazione agricola, di rideterminare il loro valore di acquisto alla predetta data. Il costo di acquisto “rideterminato”, secondo le modalità contenute nelle predette disposizioni, diventa così utilizzabile ai fini del calcolo dei redditi diversi di cui all’articolo , comma , let- tere a) e b), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. dicembre , n. (TUIR). Secondo il Fisco, per poter utilizzare a tali fini il valore dei terreni alla data del ° gennaio , in luogo del costo storico, il contribuente era tenuto a quantificare detto valore mediante apposita perizia giurata di stima ed a corrispondere un’imposta sostitutiva nella misura del per cento del predetto valore rideterminato. Vari interventi normativi, tuttavia, hanno previsto la possibilità di rideterminare il valore dei terreni anche in periodi successivi al ° gennaio . Il contribuente istante ha usufruito della possibilità di rideterminare il valore del terreno posseduto alla data del ° gennaio , per effetto dell’articolo , comma , della legge dicembre , n. , effettuando regolarmente gli adempimenti previsti entro il giugno . La nuova normativa Tuttavia, considerato che in data successiva l’articolo , comma , della legge dicembre , n. , ha previsto nuovamente la possibilità di rideterminare il valore dei terreni posseduti alla data del ° gennaio . E lo stesso contribuente intende ora usufruire di tale ulteriore agevolazione effettuando i relativi adempimenti entro il ottobre . Il Fisco nel caso in questione ha ritenuto opportuno chiarire che il contribuente che abbia proceduto a rideterminare il valore dei terreni ad una certa data, ove lo ritenga opportuno, può usufruire della norma agevolativa successivamente emanata. Tuttavia dovrà in tal caso rideterminare mediante una nuova perizia giurata di stima il valore dei terreni alla data del ° gennaio , nonché procedere al versamento della relativa imposta sostitutiva. E richiedendo il rimborso dell’importo precedentemente versato. In tale ipotesi, comunque ove il contribuente si sia avvalso della rateazione dell’imposta dovuta, non è più tenuto a versare la rata o le rate successive relative alla precedente rideterminazione (in tal senso cfr. circolare maggio , n. /E, circolare agosto , n. , circolare aprile , n. e circolare marzo , n. ). Il diritto di rimborso, comunque, vale anche nel caso in cui la seconda perizia giurata di stima riporti “un valore del terreno inferiore” a quello risultante dalla perizia precedente. Il Fisco, infine, ha ricordato che le perizie devono essere redatte con le responsabilità sancite dall’articolo del Codice di Procedura Civile!! EMILIA CIMINIELLO CHIARA DAMMACCO a cura di Giuseppe Ciminiello FiscoinAula I piccoli imprenditori, e fra questi i coltivatori diretti, i quali posseggono una organizzazione nei limiti del “minimo indispensabile”, non sono soggetto all’IRAP. Tanto è sufficiente, infatti, perché venga meno il presupposto “dell’autonoma organizzazione” che costituisce, invece, la necessaria ed insuperabile premessa per l’applicazione dell’imposta. Il condivisibile orientamento giunge dalle aule della Corte di Cassazione (Sent. n. / ) e si pone all’attenzione per la diffusa applicabilità del principio, specie per quelle aree ad alta vocazione agricola, ove ancora sussistono realtà di non rilevanti dimensioni. Il fatto Un contribuente ligure, esercente l’attività di coltivatore diretto, si vedeva riconoscere il diritto al rimborso dell’IRAP versata per gli anni / dalla Commissio- 30 L’organizzazione “minima” non paga l’IRAP ne tributaria regionale della Liguria. In particolare, il giudice di merito aveva ritenuto che l’attività esercitata dal contribuente “risulta imperniata esclusivamente sulla sua persona e che lui solo e non altri ha effettivamente svolto”, non essendosi avvalso, “con carattere di abitualità, di un’organizzazione di capitali e lavoro altrui”. L’Agenzia delle entrate, in disaccordo con tale impostazione, proponeva ricorso per cassazione formulando ai giudici di Cassazione apposito quesito, ovvero “se il coltivatore diretto, agli effetti dell’IRAP, rivesta lo status tributario di produttore agricolo titolare di reddito agrario, soggetto passivo dell’imposta. La decisione Il ricorso del Fisco non è stato ritenuto fondato. Invero, i giudici dell’Ermellino hanno premesso che, secondo il pre- gresso orientamento delle Sezioni unite, la soggezione ad IRAP è possibile soltanto nelle ipotesi nelle quali sussista il requisito dell’autonoma organizzazione (che costituisce accertamento di fatto spettante al giudice di merito e non censurabile in sede di legittimità se congruamente motivato).In particolare, le Sezioni unite hanno osservato, con riferimento alle cosiddette attività “ausiliare previste dall’art. del nostro codice civile, che queste ultime non possono essere considerate tout court attività di impresa ai fini IRAP. Se così fosse, infatti, l’imposta non troverebbe corrispondenza nella sua ratio, e finirebbe per colpire una “base fittizia”, un “fatto non reale”, in contraddizione con una interpretazione costituzionalmente orientata del presupposto impositivo. Non è, ha spiegato la Corte, la oggettiva natura dell’attività svolta ad essere alla base dell’imposta, ma il modo – autonoma organizzazione – in cui la stessa è svolta ad essere la razionale giustificazione di una imposizione sul valore aggiunto prodotto, un quid che eccede il lavoro personale del soggetto agente ed implica appunto l’”organizzazione di capitali o lavoro altrui”. Se così non fosse, e il lavoro personale bastasse, l’imposta considerata, non solo non sarebbe vincolata all’esistenza di una “autonoma organizzazione”, ma si trasformerebbe inevitabilmente in una sostanziale “imposta sul reddito”. Il caso del coltivatore diretto Il Collegio ha ritenuto che le premesse di cui sopra potessero a maggior ragione applicarsi a quei soggetti, come quello in esame (coltivatore diretto), che si collocano, sul piano civilistico, non nella categoria degli “imprenditori”, ma in quella dei “piccoli imprenditori”, i quali, ai sensi dell’art. c.c., sono “i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio o dei componenti della famiglia”. In questo caso, appare ancor più evidente l’esigenza di evitare l’assoggettamento ope legis all’IRAP di soggetti diversi dagli “imprenditori”. In conclusione, la Cassazione ha ritenuto che, in tema di IRAP, l’esercizio dell’attività di piccolo imprenditore (nella specie, coltivatore diretto) debba essere esclusa dall’applicazione dell’imposta qualora si tratti di attività non autonomamente organizzata. Il requisito dell’autonoma organizzazione, il cui accertamen- to spetta al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, ricorre, nello specifico, quando il contribuente: a) sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell’organizzazione e non sia, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse; b) impieghi beni strumentali eccedenti, secondo l’id quod plerumque accidit, il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività in assenza dell’organizzazione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui. Nel caso di specie i giudici di merito avevano escluso la sussistenza dell’autonoma organizzazione e, pertanto, la Cassazione non ha potuto vaglaire nel merito tale assunto. Conseguentemente è stato confermato il diritto al rimborso dell’IRAP indebitamente versata dal coltivatore diretto e, in applicazione del detto principio, il ricorso del Fisco definitivamente rigettato. LE SCADENZE FISCALI MARTEDÌ NOVEMBRE Versamento della seconda rata degli acconti per il periodo d’imposta nella misura del % di quanto dovuto sulla base della dichiarazione dell’anno : la percentuale dell’acconto IRPEF (cod. trib. ) è pari al % e quella dell’acconto IRES (cod. trib. ) è pari al %. L’acconto IRAP (cod. trib. ) per i soggetti IRES è fissato nella misura del % mentre è pari al % per le persone fisiche e le società di persone. Termine per l’invio delle comunicazioni, in via telematica all’Agenzia delle Entrate, da parte dei soggetti mensili, relativamente alle operazioni effettuate nel mese di ottobre nei confronti di ope- ratori economici aventi sede nei Paesi inseriti nella black list. Pagamento, da parte dei contribuenti iscritti alla gestione separata INPS, della seconda rata di acconto del contributo dovuto per il a seguito della presentazione del mod. UNICO. Pagamento dell’imposta di registro e registrazione dei contratti di locazione dei beni immobili stipulati o rinnovati con decorrenza ° novembre. Il versamento va effettuato a mezzo mod. F utilizzando i seguenti codici tributo e causale contributo: T – imposta di registro per prima annualità contratti di locazione fabbricati; T – imposta di registro per annualità successive contratti di locazione fabbricati; T – imposta di registro per intero periodo contratti di locazione fabbricati; T – imposta di registro per proroghe contratti di locazione e affitti; T – imposta di registro per affitto fondi rustici. Dal ° luglio è obbligatorio indicare nel quadro D del mod. i dati catastali degli immobili nella richiesta di registrazione di contratti di affitto e in caso di risoluzione, cessione o proroga, anche tacita degli stessi contratti. Trasmissione telematica, da parte dei datori di lavoro, della denuncia contributiva mod. UniEmens relativa ai versamenti dei contributi assistenziali e previdenziali del mese di ottobre per i lavoratori dipendenti. Trasmissione telematica, da parte dei datori di lavoro, della denuncia contributiva mod. EMENS relativa ai compensi corrisposti nel mese di ottobre ai collaboratori a progetto e ai collaboratori autonomi occasionali (con redditi annui superiori a€ . ). Termine per procedere, da parte dei contribuenti esercenti attività d’impresa, alla rilevazione, sulla scheda carburanti mensile dei mezzi di trasporto, del numero dei chilometri percorsi. Chi va&Chi viene Partenze da BARI Destinazione Compagnia Part. Arr. Ryanair Ryanair Ryanair Bologna Ryanair Air One Ryanair Tarom Bucarest Carpatair Budapest W!ZZ Ryanair Ryanair Cagliari Ryanair Airberlin Colonia Airberlin Ryanair Ryanair Dusseldorf Ryanair Weeze Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Francoforte Ryanair Ryanair Hahn Ryanair Ryanair Ryanair Genova Ryanair Ryanair Ryanair Londra Ryanair Ryanair Stansted Ryanair Ryanair Ryanair Madrid Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Malta Ryanair Ryanair Air One Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Milano Lin Alitalia Air One Meridianafly Alitalia Easyjet Lufthansa Air One Milano MXP Lufthansa Easyjet Air One Easyjet Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Milano Orio Ryanair al Serio Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Lufthansa Airberlin Monaco Airberlin Airberlin Ryanair Ryanair Ryanair Parigi Ryanair Beauvais Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Pisa Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair W!ZZ Praga W!ZZ W!ZZ Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Roma Ryanair Ryanair Ciampino Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Roma Alitalia Alitalia Fiumicino Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Ryanair Siviglia Ryanair Airberlin Stoccarda Airberlin Timisoara Carpatair Belleair Belleair Tirana Belleair Belleair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Air One Torino Ryanair Air One Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Trapani Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Treviso Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Valencia Ryanair Air One Venezia Alitalia Air Italy Air Italy Verona Air Italy Air Italy Zurigo helvetic ORARI IN VIGORE dal / / : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : AL Frequenza L M M G V S D da L M M G V S D da L M M G V D da S da L M M G V S D da V da L M V da M G D da L V da L M V da L M V da V da V da D da M G da L da S da S da S da D da D da M G S da M G da M G S da S da L M V da L M da L M V da M da L M da L M V da L M V da S da G S da G S da G da L da G da M S da M S da L MM G V da S D da L MM G V da L MM G V da L M M G V S D da L M M G V D da L M M G V S D da L M M G V D da L M M G V D da L M M G V S da L MM G V da L M M G V S D da L M M G V S D da D da L M M G V S D da L M M V D da L M M G V S D da L M M G V S D da D da L M M G V S D da L M M G V S D da D da V da M G da L M M G S D da L M M G V S D da L M M G V S D da L M M G V S D da L da M da D da V da L M da L M V da L M V da S D da S D da S da D da V da L M V da L M da L M V da M G S da M G S da D da D da M G da M S da M S da da V D da S da L V da L V da L da MM G D da M M G S D da M M G S D da V da L M M G V S D da L M M G V S da L MM G V da L V da L MM G V da L MM G V da LM GV da L MM G V da S da D da S da MM G da S da M M G V D da S D da M da L MM G V da L M M G V S D da MG V da L M M G V S D da M G S da M G S da M da S da L M V da L M da V da S da S da S da S da M GV da M G da M G da S D da V da L MM G V da L V da L da M D da L V da D da L M V da L M da L M V da L M V da L M da L M V da S da S da V D da D da D da M G da M G S D da M G S D da L G V S da L MM G D da L da M G V S da D da da L MM G V Note / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a nota L M M G V S D da / / a / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / note: ) Il volo Bari-Verona dal novembre al dicembre non opera il lunedì. Il volo è cancellato i giorni e dicembre. Arrivi a BARI Destinazione Compagnia Part. Arr. Ryanair Ryanair Ryanair Bologna Air One Ryanair Ryanair Tarom Bucarest Carpatair Budapest W!ZZ Ryanair Ryanair Cagliari Ryanair Airberlin Colonia Airberlin Ryanair Ryanair Dusseldorf Ryanair Weeze Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Francoforte Ryanair Ryanair Hahn Ryanair Ryanair Ryanair Genova Ryanair Ryanair Ryanair Londra Ryanair Ryanair Stansted Ryanair Ryanair Ryanair Madrid Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Malta Ryanair Ryanair Alitalia Meridianafly Alitalia Milano Lin Alitalia Air One Alitalia Air One Air One Easyjet Air One Air One Milano MXP Lufthansa Easyjet Air One Easyjet Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Milano Orio Ryanair Ryanair al Serio Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Lufthansa Airberlin Monaco Airberlin Airberlin Ryanair Ryanair Parigi Ryanair Ryanair Beauvais Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Pisa Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair W!ZZ Praga W!ZZ W!ZZ Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Roma Ryanair Ryanair Ciampino Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Roma Alitalia Alitalia Fiumicino Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Ryanair Siviglia Ryanair Airberlin Stoccarda Airberlin Timisoara Carpatair Belleair Belleair Tirana Belleair Belleair Ryanair Ryanair Air One Air One Ryanair Ryanair Ryanair Torino Ryanair Air One Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Trapani Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Treviso Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Valencia Ryanair Air One Venezia Alitalia Air Italy Air Italy Air Italy Verona Air Italy Air Italy Air Italy Zurigo helvetic ORARI IN VIGORE dal / / : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : AL L L L L L L L L Frequenza Note MM G MM G MM G MM G / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a nota / a / a nota / a / a / a M M G M M L L L L L L L M G M M M G G G M M M M M M M G G G L L L L L L L L L L G M M MM G MM G MM G MM G MM G MM G MM G MM G MM G L MM G L MM G L L L L L MM G MM G MM G MM G MM G L MM G L MM G L L L L L M G MM G MM G MM G MM G M L L L L L L M M M M M M M M M M M L L L L L L L L G G G MM G MM G MM G MM G MM G M G MM G L MM G M L MM G L MM G MG L MM G L MM G L MM G M G M G M L L M M M M M G G G L MM G M L L L L L L L L L M M M M M M M M M G G G L G L MM G L MM G L V S D da / V D da / V S D da / V S D da / S da / V da / V da / D da / V da / V da / V da / V da / V da / D da / da / S da / S da / da / S da / D da / D da / S da / da / S da / S da / V da / da / V da / da / da / V da / V da / S da / S da / S da / da / da / da / S da / S da / V da / V D da / V S D da / V D da / V S D da / V S D da / V D da / V da / V S da / S da / V S D da / V S D da / D da / V S D da / V D da / V S D da / V D da / V S D da / D da / V S D da / V S D da / V da / D da / da / V S D da / S D da / V S D da / V S D da / da / da / D da / V da / da / V da / V da / S D da / S da / D da / V da / V da / da / V da / S da / S da / D da / D da / da / S da / S da / V da / D da / S da / V da / da / V da / S D da / D da / S D da / V da / V da / V da / V da / V da / V da / S D da / S da / S da / D da / V S D da / S da / da / V da / V S D da / V da / V S D da / V D da / V S D da / S da / S da / da / S da / V da / da / V da / S da / S da / S da / S da / S D da / S D da / V da / da / da / V da / V da / D da / V da / V da / da / D da / V da / da / V da / da / V da / V da / S da / S da / V D da / D da / D da / da / S D da / S D da / V S da / V D da / V S da / da / V V S D da / da / da / MM G da / L M M G V S D da / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / Partenze da BRINDISI Destinazione Compagnia Part. Arr. Bologna Ginevra Girona Barcellona Londra Stansted Milano Lin Milano MXP Monaco Pisa Roma Ciampino Roma Fiumicino LM G Ryanair : : LM G Ryanair : : LM G : Treviso Venezia Zurigo S : : LM G da / / a / / Ryanair : : LM G da / / Ryanair : : LM G / / a / / / / a Ryanair : : Ryanair : : V da / / a / / Ryanair : : G da / / a / / Ryanair : : V da / / a / / Ryanair : : G da / / a / / : L M V Ryanair : : L M V da / / a / / Ryanair : : V da Ryanair : : Ryanair : : Easyjet : : : Easyjet da / / a / / / / a / / D da / / a / / S D da / / a / / da / / a / / : M Ryanair : : M D da / / a / / Ryanair : : M D da / / a / / Ryanair : : D da / / a / / Ryanair : : da / / a / / / / M da G Ryanair : : M G Ryanair : : M G Ryanair : : Ryanair : : Alitalia : : Alitalia : : Alitalia : : Easyjet : : Air One : : Easyjet : : Air One : : Air One : : : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : Airberlin : : Airberlin : : S / / a / / da / / a S da / / a / / S da / / a / / da / / a / / / a / / L M M G V S D da / nota L M M G V S D da / / a / / D da / / a / / D da / / a da / / a nota da / / a L MM G V nota da / / a M G S nota / a L M V D da / nota M G da / / a / / / / L MM G V M / / / / S da / / a / / S da / / a : Ryanair : : Ryanair : : L M Ryanair : : L M V D da / / a / / Ryanair : : L M V D da / / a / / Ryanair : : Ryanair : : L Ryanair : : L : : : : Ryanair : V da / / : : G V L V : / / : D da / / a / / da / / a / / nota D da / / a / / da / / a / / Torino Treviso : : : : : : D da / / a / / helvetic : : D da / / a / / helvetic : : D da / / a / / da : : : Easyjet Note : : L M M G V S D da / / a / / Alidaunia : : L M M G V S D da / / a / / Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia : : L MM G V da / / a / / : : da / / a / / : : D da / / a / / : : : : LM : : LM V G S : : : Air One : : D da / / a / / / / / / : : Ryanair : : : : : : M M Airberlin : : Airberlin : : / / da / / a da / / a L MM G V nota da / / a L M V D nota M G S da / / a Ryanair Ryanair / / D da / / a L MM G V Ryanair G / / / / da / / a / / da S V da da / / a / / da / / a / / D da / / a / / da / / a / / da / / a / / da / / a / / V / / a / / / / a / / : : : Ryanair : : Ryanair : : Alitalia : : bluexpress L MM G V : : : : Alitalia : : bluexpress : : / / a / / da / / a / / D da / / a / / / / a / / / / a / / D da / / a D da / / a / / / / D da / / a / / da / / a / / M M G S da / / a / / M G S da / / a / / L M M G V S D da / / a / / da / / a / / / a / / L M M G V S D da / nota / a / / L M M G V S D da / nota D da / / a / / Alitalia : Ryanair : : Ryanair : : L M M G V S D da / / a / / / a / / M G S da / nota V da / / a / / Ryanair : : L V Ryanair : : L V : da / / a / / da / / a / / Ryanair : : M D da Ryanair : : M D da / / a / / : : : : Ryanair : : Ryanair : : Verona Ryanair : : L Ryanair : : L Ryanair : : L Zurigo V / / a / / D da da V Ryanair Alitalia da G Ryanair M G S / / a / / D da / / a / / da / / a / / nota D da / / a / / D da / / a / / V da / / a / / da / / a / / V : : D da / / a helvetic : : D da / / a / / helvetic : : D da / / a / / AL / S / / a / / : : / / G da helvetic helvetic ORARI IN VIGORE dal M : Air One Alitalia / / a / / / / : Ryanair da / / a / / Alidaunia / Easyjet Air One L M M G V S D da / / a / / / a / / L M M G V S da / nota S da / / a / / Venezia da / / a / / Ryanair AL Roma Fiumicino D da / / a / / helvetic / / Roma Ciampino / / a / / helvetic ORARI IN VIGORE dal L M M G V S D da / / a / / L : : L M M G V S D da / / a : : : : : L : LM / / : : Alitalia : / / a da / / a / / : : Ryanair : da : Ryanair D da / / a / / : S S : / / a / / / / a / / MG V / / a / / Alitalia D da da S / / a da Alitalia L S Frequenza / / / / da S Alitalia : D da : G : M / M : : M AL : : G S : : Ryanair M V Ryanair Ryanair Ryanair : / / Pisa / / / / G G / / a / / : L G M / / a : L M : D da : : : : D da / / a / / Ryanair : : / / D da Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair / / a da / / a V / / a / / V : V da / / a L : : M da / / a / / : : Ryanair M V : Ryanair D da / / / / a / / M V : D da / / a / / L L : D da M L L : M L V : da : : : D da / / a / / da / / a / / nota da / / a / / Ryanair M : : : da / / a / / / a / / L M M G V S D da / nota L M M G V S D da / / a / / Ryanair : Ryanair Ryanair M / / a / / : / / a S / / a / / : da G / / a da : da M da : L MM G V : S Ryanair : : : Easyjet V Ryanair : : : Ryanair : : : : / / / / : Ryanair : Easyjet / / a D da / / a Alitalia Ryanair da / / a / / : bluexpress : V : / / : M Ryanair / / Ryanair L / / S S : / / a G G : da M M da / / a / / Ryanair Ryanair D da : L M M G V S D da / / a : V : L M M G V S D da / / a : M : : : L : : : : : Ryanair : : D da / / a / / : : Ryanair : : Monaco : Ryanair Ryanair / / D da / / a / / M Milano Orio al Serio da / / a / / D da / / a / / / / a / / da V Milano MXP : S M / / a Alitalia Ryanair Milano Lin : D da Air One bluexpress Londra Stansted / / : : Girona Barcellona / / : Ryanair Ginevra L M M G V S D da / / a / / / a / / L M M G V S da / nota S da / / a / / Ryanair Ryanair Ryanair Brussels Charleroi M Ryanair Ryanair Bologna D da / / a / / Partenze da FOGGIA Torino / / da : Destinazione Compagnia Part. Arr. Palermo S Note da / / a / / da / / a : M da / / a / / S : note: ) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio il / parte alle . e arriva alle . ; il e il / parte alle . e arriva alle . . ) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio non opera i giorni / e / / . ) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio il / parte alla . e arriva alle . . ) Il volo Brindisi-Torino non opera il giorno / / . ) Il volo Brindisi-Venezia non opera i giorni / / , / / e / / . ) Il volo Brindisi-Milano MXP dal / al / non opera il martedì. ) Il volo Brindisi-Milano MXP i giorni / e / parte alle . e arriva alle . . ) Il volo Brindisi-Milano Lin il giorno / parte alle . e arriva alle . . ) Il volo Brindisi-Roma Fiumicino non opera i giorni / e // . Milano Mxp Frequenza Ryanair : ORARI IN VIGORE dal Isole Tremiti Arrivi a BRINDISI Destinazione Compagnia Part. Arr. Ryanair : S Note da / / a / / Ryanair Ryanair Verona S Ryanair Alitalia Torino / note: ) Il volo Verona-Bari è cancellato i giorni / dicembre / / gennaio. ) Il volo Verona-Bari dal novembre al dicembre non opera i lunedì. Il volo è cancellato i giorni e dicembre. : Ryanair Milano Orio al Serio / / / / / / / / / / : Ryanair Brussels Charleroi Frequenza Ryanair 31 27 novembre 03 dicembre 2010 da / / a / / / / / note: ) Il volo Milano MXP-Brindisi dal / al / non opera il martedì. ) Il volo Milano Orio al Serio-Brindisi il / parte alle . e arriva alle . . ) Il volo Milano Orio al Serio-Brindisi il / parte alle . e arriva alle . ; il / e il / parte alle . e arriva alle . ) Il volo Torino-Brindisi non opera il / . ) Il volo Venezia-Brindisi non opera i giorni / / , / / e / / . ) Il volo Roma Fiumicino-Brindisi non opera il / e il / . ) l volo Roma Fiumicino-Brindisi il / / parte alle . . Destinazione Compagnia Part. Arr. Isole Tremiti Milano Mxp Palermo Torino Arrivi a FOGGIA Frequenza Note Alidaunia : : L M M G V S D da / / a / / Alidaunia : : L M M G V S D da / / a / / Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia : : LM da / / a / / : : L MM G V da / / a / / : : da / / a / / ORARI IN VIGORE dal / / S : : MG V : : M : : : : LM : : LM : : AL V / D da / / a / / da / / a / / D da / / a / / da / / a G S / . / / da / / a / / da / / a / /