La Gazzetta dell`Economia

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La Gazzetta dell`Economia
la Gazzetta
43/10
new
Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata
Anno XV –
novembre / dicembre
–€ ,
– Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale
DOPO LA GRECIA, L’IRLANDA
Sulla crisi Ue
i ritardi
degli egoismi
% Art c.
/B L.
/
– Filiale di Bari
Dall’ al dicembre di scena a Bari il Public Camp
Rotta sul futuro
di GIOVANNI ANCONA
C
dell’Euro rimarrà un sistema
politicamente e quindi finanziariamente debole fintanto
che la cooperazione monetaria sarà separata dalla (e/o
subordinata alla) cooperazione politica e fintanto che per
i singoli governi le necessità
politiche interne continueranno ad essere più importanti
della cooperazione europea.
Certo, nel caso irlandese e
nel caso greco i due governi
nazionali hanno dato chiaro
segno di defezione, falsificando i conti pubblici o infischiandosene delle regole di stabilità che gli altri rispettavano.
Le regole di stabilità sono, per
quanto dure, un comune denominatore nella dinamica dei
comportamenti della finanza
pubblica. Se tutti le avessero
rispettate il bisogno di ricorrere ai ripari sarebbe stato
meno intenso. Né vale dire:
“la crisi finanziaria ci ha colti
impreparati”. La verità è che
la regola del tetto al debito
è una regola dura e che molti governi la hanno rispettata
solo quando hanno dovuto
farlo. Il rapporto debito pubblico/Pil dovrebbe essere, per
il patto di stabilità, al %. Il
debito pubblico italiano era
al
% all’inizio degli anni ‘
ed è sceso di oltre
punti
quando fu compiuto lo sforzo
di entrare nell’area euro come
“soci fondatori” ( % circa
nel
). Ma, una volta acquisito l’ingresso nell’area euro il
rapporto debito/Pil ha ripreso
a salire (le prime stime
indicano il valore di
, %). E
occorre ricordare, purtroppo,
che l’inversione di tendenza si
è manifestata ben prima che avesse inizio la crisi finanziaria
internazionale derivante dai
mutui subprime, quindi la crisi
finanziaria internazionale non
può essere considerata la causa dell’inversione di tendenza
ma può
Il punto è che le regole, soprattutto le regole volontariamente concordate con gli altri
Foto Yuri Arcurs_fotolia
hiunque studi la cooperazione e l’equilibrio
cooperativo si imbatte ben presto sia nell’idea di
defezione che nell’analisi dei
suoi effetti e delle forme di
comportamento accessibili ai
cooperatori corretti per impedire il ripetersi di comportamenti opportunistici da parte dei cooperatori scorretti.
Poco conta se essi siano stati
maliziosamente costruiti dai
rispettivi governi nazionali o
se, invece, essi siano il frutto
di scarsa lungimiranza, cioè
della illusione che il transitorio momento di rapida crescita fosse destinato ad eternarsi, certo è che il caso greco
prima ed il caso irlandese oggi, rappresentano un classico
esempio di defezione dalla
cooperazione, perché quella
europea in campo monetario
altra cosa non è se non una
forma sofisticata di cooperazione internazionale.
Se si accetta il principio della separazione dei poteri, è
giusto ritenere che il potere
monetario sia tenuto autonomo e ben distinto dagli altri
poteri economici e politici.
L’autonomia della Banca centrale europea dal potere politico del Consiglio è un bene
prezioso ed è, pertanto, non
solo da mantenere e tutelare,
ma anche da rafforzare. Non
esiste vera autonomia se il
detentore formale del potere
decisionale in campo monetario, la BCE, è subordinato,
anche informalmente, ai tempi ed alle necessità politiche
di singoli Stati o Governi. Nel
caso greco allora, così come
ora nel caso irlandese ora, gli
interventi di correzione sono
stati ritardati dalle necessità
politiche di singoli governi,
o meglio ancora da necessita
politiche interne alle maggioranze esistenti in singoli stati,
anche importanti o “portanti”
come la locomotiva tedesca
della signora Merkel. Spiace
doverlo dire, ma il sistema
TRAVERSA ALLE PAGG. 18 E 19
Iniziativa dopo la relazione sulla Coesione
Enti locali
Un’Europa unita?
Diciamo la nostra
Sull’ICT
ancora
indietro
“F
ai sentire la tua voce!” è l’invito che la
Commissione europea ha rivolto ai cittadini europei nel lanciare, subito dopo la pubblicazione della quinta Relazione sulla politica europea di coesione, la consultazione pubblica on line
per raccogliere il maggior numero di osservazioni
e di suggerimenti in relazione alla prima bozza di
proposta sul futuro (
) di una politica
comunitaria di così particolare rilievo per le regioni in ritardo di sviluppo.
Lucio Battistotti, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, in un’intervista invita il Mezzogiorno “a non perdere
l’occasione di far sentire la sua voce”. Anche perché dal
, in un probabile scenario di ulteriore
allargamento, per l’Italia e per il Sud in particolare i fondi della politica di coesione potrebbero
ridursi sempre di più.
SEGUE A PAG. 25
Foto xavdlp_fotolia
BARLETTA ALLE PAGG. 8 E 9
L
Idrogeologico
La ricerca
Commercio
Foursquare
Il libro
In Puglia
a rischio
200
comuni
Imprese:
fattura
elettronica
giù i costi
Task Force
italo-russa
siglati
6 accordi
Il Social
network
utile alle
aziende
Cinquantenni
sempreverdi
non è tardi
per svoltare
e tecnologie dell’informazione? Sconosciute negli
enti locali. Solo il , % ha formalizzato un piano strategico
e i siti istituzionali offronco ancora pochi servizi.
Un esempio su tutti: solo
amministrazioni su
sono
dotate di posta elettronica.
Intervista a Stefano Ferrara di
Exprivia.
SERVIZI PAGG. 2 E 3
TRAVERSA A PAG. 7
BISSANTI PAGG. 14 E 15
MILIA A PAG. 11
BISSANTI A PAG. 29
SERVIZI PAGG. 16 E 17
2
27 novembre
03 dicembre 2010
Ambiente
I dati – Nel
in pericolo il
%, nel
erano il
%
In Puglia cede la terra
a rischio 200 comuni
L’
alluvione che ha colpito il Veneto, ultimo dei
“disastri annunciati”
di italianissima fattura, ha fatto tornare di stretta attualità il
problema del dissesto idrogeologico, che nel nostro Paese,
dal
ad oggi, avrebbe provocato più di .
eventi con
danni gravi, oltre .
tra
vittime, feriti e dispersi e almeno
mila sfollati. Tra il
e il
si sono contate circa
frane, alluvioni e
vittime. In Puglia ricordiamo, tra le
altre, l’alluvione del novembre
: cinque furono i morti,
due i dispersi, ingenti i danni.
Il dossier Ecosistema Rischio
, curato da Legambiente e
Dipartimento della Protezione
Civile, ci aiuta a fare il punto
su natura e portata del rischio
idrogeologico che attanaglia la
nostra regione.
Ebbene, secondo la più recente classificazione presa
in considerazione da Legambiente, e operata da Ministero dell’Ambiente e Unione
Province Italiane (“Il rischio
idrogeologico in Italia”,
),
i Comuni pugliesi ad alta criticità idrogeologica sono
,
il % del totale. La superficie
interessata è pari a .
Kmq
Classificazione Comuni a rischio
idrogeologico in Puglia
Provincia
Totale
% totale
Comuni
Bari
Report
Ministero
dell’Ambiente
%
%
Brindisi
%
%
Foggia
%
%
Lecce
%
Taranto
%
%
%
Totale Puglia
%
%
Fonte: elaborazione Legambiente su dati Report Ministero
Ambiente e Unione Province Italiane
e
(aree franabili per il %, aree alluvionabili al
%), di cui
.
Kmq nella sola provincia
di Foggia. Nel
, il medesimo report individuava appena
centri (il % del totale)
a rischio frana o alluvione.
Importante è poi il Piano di
Assetto Idrogeologico (PAI)
redatto dall’Autorità di Bacino della Puglia (e aggiornato
al settembre
), dal quale
emerge che
Comuni hanno
al loro interno aree classificate
a rischio idrogeologico molto
elevato o elevato (R o R ).
Tra le principali cause del fenomeno vi sono certamente l’abusivismo e l’urbanizzazione
selvaggia. Ecosistema Rischio
ha monitorato l’attività dei
Comuni classificati a rischio da
Ministero dell’Ambiente e UPI
nel
, offrendo una panoramica delle iniziative e dei provvedimenti adottati (resa possibile dall’analisi delle risposte
fornite da
amministrazioni
a Legambiente). Ne vien fuori
– oltre al fatto che ben il %
dei Comuni intervistati ha nel
proprio territorio abitazioni
in aree golenali, in prossimità
degli alvei dei fiumi o in aree a
rischio frana (il % di essi interi quartieri o fabbricati industriali, il % strutture sensibili,
come scuole o ospedali) – che
nessuna amministrazione ha
intrapreso opere di delocalizzazione e che solo nel % dei
casi sono state svolte attività
di informazione. Il % dei Comuni ha realizzato interventi
di manutenzione e/o messa in
sicurezza, l’ % di essi ha approvato un piano di emergenza per il rischio idrogeologico
(il % lo ha aggiornato nell’ultimo anno).
ANDREA BUONO
Legambiente e Protezione Civile Il quadro – Pericoli in tutta Italia
“Sottovalutata Quasi 6 milioni
la situazione” sono minacciati
“I
n una regione così vulnerabile è necessario da un lato rimettere mano al pesante fardello urbanistico del passato, dall’altro
realizzare un’attenta opera di manutenzione del territorio”. A dirlo
è Paola Tartabini, portavoce di Operazione Fiumi, la campagna d’informazione di Legambiente e Protezione Civile per la prevenzione
dei rischi legati al dissesto idrogeologico, che ha fatto tappa in Puglia il
e
ottobre, nei giorni a ridosso della presentazione di
Ecosistema Rischio
, l’indagine collegata all’iniziativa.
“I nuovi dati del PAI danno l’idea dell’entità del pericolo di frane
e alluvioni in Puglia – ha spiegato Tartabini – sino a ieri ampiamente
sottovalutata. Una svista che per anni non ha permesso di mettere
i necessari vincoli idrogeologici all’urbanizzazione, indispensabili
per garantire la piena sicurezza dei cittadini”.
Ha sottolineato l’utilità del PAI anche Antonio Di Santo, segretario generale dell’Autorità di Bacino della Puglia: “La Puglia ha la
caratteristica intrinseca di essere puntellata da lame che, in prossimità di centri abitati, danno luogo a frane e alluvioni. Il PAI è uno
strumento importante per la pianificazione urbanistica specie in
queste aree”.
“In Puglia il dissesto idrogeologico è sempre più un pericolo
concreto – ha ammonito Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia – Le amministrazioni comunali devono intervenire
attraverso le attività ordinarie legate alle gestione del territorio,
quali la pianificazione urbanistica, la delocalizzazione e la manutenzione delle sponde di corsi d’acqua ed opere idrauliche, attraverso la redazione dei piani di emergenza, da aggiornare e far
conoscere alla popolazione, e attraverso l’organizzazione locale
di protezione civile, al fine di garantire soccorsi tempestivi ed efficaci in caso di alluvione o frana”.
L’assessore alle Opere Pubbliche e Protezione Civile della Regione Puglia, Fabiano Amati, che ha definito l’opera di comunicazione di Legambiente “un atto di responsabilità per i cittadini”, ha
constatato “che in Italia riusciamo ad impegnarci solo nei casi d’emergenza”, annunciando poi che la Regione è pronta a firmare un
accordo col Ministero dell’Ambiente per la mitigazione del rischio
idrogeologico.
a.b.
S
ono quasi milioni le persone che abitano nei .
chilometri quadrati ( .
Comuni) del nostro territorio (il %
della superficie dell’intero Paese, l’ % dei centri) considerati
“ad elevato rischio idrogeologico”. Un milione e
mila edifici sono a rischio frana o alluvione. Di questi, oltre mila sono
le scuole e
gli ospedali. È la poco confortante istantanea
dell’Italia scattata dal primo Rapporto sullo stato del territorio italiano, “Terra e sviluppo – Decalogo del territorio
”,
realizzato dal Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi
in collaborazione con il CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il territorio).
Della popolazione a rischio, rileva la ricerca, il , % vive
in Molise, il % (più di un milione di persone) in Campania,
il , % in Emilia-Romagna. Seguono Valle d’Aosta, Trentino,
Friuli, Toscana, Piemonte e Veneto. Il % degli italiani, poi, risiede in zone a rischio sismico. Secondo le stime del Centro
Studi del CNG, dal dopoguerra ad oggi sarebbero stati spesi
circa
miliardi di euro per prevenire, ma soprattutto per
“curare”, gli effetti derivanti dai rischi idrogeologico e sismico. Il valore dei danni causati da eventi franosi e alluvionali
nello stesso periodo ammonterebbe a circa miliardi.
Dallo studio, che riprende i dati del Ministero dell’Ambiente
(report
sul rischio idrogeologico in Italia), unitamente
a dati Istat, della Protezione Civile e delle Autorità di Bacino
(Piani di Assetto Idrogeologico), emergono indicazioni tutto
sommato positive per Puglia e Basilicata. La superficie delle
aree ad alta criticità idrogeologica è infatti pari a .
Kmq
in Puglia e a
Kmq in Basilicata (rispettivamente il , % e il
, % del territorio: la media nazionale è del , %).
Tuttavia, proprio in Basilicata, ad avere una qualche area esposta è addirittura la totalità dei Comuni ( ; in Puglia il %,
a fronte di una media dell’ , %). Ampiamente al di sotto della
media nazionale anche il dato sulla popolazione residente e
sugli edifici situati in zone potenzialmente a rischio idrogeologico.
a.b.
Attività realizzate dai Comuni della Puglia
Esposizione ai rischi
Abitazioni in aree a rischio idrogeologico
Quartieri in aree a rischio idrogeologico
Industrie in aree a rischio idrogeologico
Strutture sensibili in aree a rischio
Attività
Delocalizzazione abitazioni e/o industrie
Manutenzione/Opere di messa in sicurezza
Piano d’emergenza
Aggiornamento del piano d’emergenza
Attività di informazione
Fonte: Legambiente - Ecosistema Rischio
2
Ambiente
Numero Comuni
Percentuale Comuni
%
%
%
%
Numero Comuni
Percentuale Comuni
%
%
%
%
%
3
Alle perplessità di Amati replica la Protezione Civile
Dubbi a Montaguto?
“No, sotto controllo”
L
a frana non si è mai fermata. Ha continuato a camminare anche quando è stata
ufficialmente domata, nel giugno scorso, al passaggio del
primo treno con il capo della
Protezione civile Guido Bertolaso (ora in pensione) in prima
fila sul locomotore di testa in
segno di vittoria. Eravamo in
estate e le piogge non cadevano. Ma la frana senz’acqua
non si muove, se lo fa il suo
movimento viene registrato in
modo impercettibile.
È sempre stato così anche
negli ultimi quattro anni di
commissariamento da parte della Regione Campania,
quando il “caso Montaguto”
non era ancora diventato un
problema nazionale perché aveva bloccato “solo” la statale
delle Puglie. I geologi che
in questi mesi si sono recati
al capezzale della frana hanno però tutti indistintamente
affermato che il movimento
riprenderà il suo corso non
appena la pioggia e il freddo
già pungente nella zona si faranno sentire. Oggi però siamo in presenza di una doppia
visione del problema. Secondo
l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Fabiano Amati, il
La frana non si è mai
fermata in questi mesi,
ma non ci sarebbero
nuovi rischi per i
collegamenti ferroviari
movimento franoso sarebbe
già di per sé “preoccupante”
e cita una relazione dei tecnici dell’Autorità di Bacino che
hanno effettuato qualche giorno fa un sopralluogo a Montaguto. La Protezione civile nega
però qualsiasi complicazione e
smentisce il responsabile pugliese dei Lavori pubblici. “Come fa l’assessore Amati a dire
certe cose?”, domanda l’ingegner Angelo Pepe responsabile del cantiere di Montaguto.
“Secondo i nostri tecnici la
situazione è stazionaria, abbiamo fatto noi alcune movimentazioni di terreno, ma allo
stato attuale non c’è nulla di
strano rispetto a quanto già
non sapessimo”.
Nella zona però lo scenario
Subappennino
Piano di Assetto Idrogeologico Autorita di Bacino della Puglia Comuni
a rischio idrogeologico
27 novembre
03 dicembre 2010
In Daunia
il suolo
si sbriciola
si presenta già ben diverso rispetto a solo un mese fa. La
pioggia che in questa zona cade abbondantemente nei mesi
invernali, ha trasformato in una montagna di fango il costone che digrada verso la statale
e la ferrovia sottostante. I
militari del Genio guastatori
di Foggia non hanno smesso
un attimo di raccogliere terra
con le ruspe per dar modo alla
frana di eseguire il suo movimento senza spostare terreno
che vada poi a ricoprire i punti
“sensibili” dell’area, cioè le vie
di comunicazione.
I rischi che la ferrovia possa
nuovamente interrompersi ad
oggi sembrano nulli anche perché rispetto a un anno fa oggi
abbiamo a Montaguto l’Esercito
C’
è un’intera area all’interno della Capitanata che scricchiola e sprofonda,
ma nessuno fa nulla. Il Subappenino dauno
si sbriciola, per avere un’idea del suo stato
di salute basterebbe osservare le condizioni
delle strade extraurbane, piene di buche e
avvallamenti.
Qui non c’entra la manutenzione stradale,
anche se un tempo era questo un altro aspetto del problema. Da qualche anno però
la Provincia di Foggia comincia a far qualcosa
con un piano graduale di ripristino di alcune
arterie di maggior transito, nel tentativo di
schierato e la Protezione civile
continua a presidiare l’area. Nei
giorni scorsi sono state bandite
anche due gare d’appalto per
realizzare opere di contenimento sul monte della frana, là
dove si è formato il cosiddetto
“laghetto delle rane” che poi è
l’emblema e l’origine della frana
stessa. Insomma forse anche
alla luce di tutto questo spiegamento di forze le parole di Amati appaiono “allarmistiche” alla
Protezione civile.
Ecco cosa aveva scritto l’assessore Amati nella sua relazione: “Nel caso della frana di
Montaguto è stato eseguito
un sopralluogo teso a valutare il suo comportamento geo
meccanico in rapporto alle infrastrutture ferroviarie e stradali lì presenti, a seguito del
quale si è potuto constatare
che, dopo le ripetute piogge
verificatesi, è in atto una variazione plano altimetrica del
fronte della frana prossima
alla strada statale delle Puglie,
valutabile alla scala settimanale, in qualche modo preoccupante, in considerazione del
fatto che siamo appena all’inizio della stagione invernale”.
MASSIMO LEVANTACI
diminuire il grado di isolamento del territorio.
Ma quegli interventi si sono eivelati ben presto inefficaci se non inutili dal momento che
andrebbe prima risanato il territorio fin dalle
sue viscere. Si chiama dissesto idrogeologico
il male oscuro dell’Appennino dauno.
Durante l’inverno i comuni più piccoli rischiano l’isolamento come accaduto un anno
fa a Celle San Vito rimasto per quasi due mesi
senza via d’accesso al paese a causa dell’interruzione della provinciale
sprofondata
per metà.
m.l.
Intervista – L’allarme del geologo, Riccardo Di Leva
“A Polignano condizioni critiche”
“P
olignano a Mare, con le sue case
bianche costruite sulla scogliera (tra
centro storico e Largo Ardito) e le sue lame
e cave presenta un’elevata pericolosità morfologica e idrogeologica. A stabilirlo è stata
l’Autorità di Bacino pugliese.” Così il geologo
Riccardo Di Leva che, insieme al collega Vito
Pellegrini e alla naturalista botanica Maria
Maiellaro, ha sviluppato (per conto dello
studio Antonio De Napoli) uno studio sul territorio polignanese, con particolare riguardo
alle grotte marine presenti lungo la costa.
Lavoro richiesto dal Comune per accedere al
riconoscimento Unesco.
Alluvione dissesto Idrogeologico
Non vogliamo creare allarmismi ma c’è rischio crollo?
“La situazione non è critica ma c’è pericolo
morfologico lungo tutta la costa in prossimità
dell’abitato fino al confine di Monopoli. Dobbiamo considerare l’azione erosiva del mare,
non solo batte costantemente contro la roccia ma penetra al suo interno per via della serie di grotte e anfratti esistenti. Come non bisogna sottovalutare il pericolo idrogeologico
legato alla presenza di lame (in località Santa
Caterina o presso lama Monachile), aree de-
deve essere rivisto poiché Polignano ha una
sua specificità: costa alta e mare profondo.
Non si può non tener conto di questi aspetti
e per poterlo fare bisogna sviluppare uno studio attento del corso moto marino. Tra l’altro
grazie alla innovazione tecnologica possiamo
contare su una vasta tipologia di frangiflutti”.
L’alluvione del
a Lama Monachile
presse (le cosiddette doline), e vecchie cave
di tufo sia a cielo aperto che sotterrane (sulla
strada vecchia per Monopoli). Il rischio è collegato alla presenza umana in questi tratti,
per l’Autorità di Bacino Polignano presenta il
massimo livello di pericolosità e rischio. Naturalmente leggi e regolamenti oggi ci impediscono di costruirci sopra, dunque, non solo si
evita il rischio ma si tutela l’ambiente”.
E per quanto riguarda l’esistente cosa si
intende fare?
“Tempo fa è stato sviluppato un progetto
per installare, come a Bari e Mola di Bari, dei
frangiflutti a ridosso della costa. Un vecchio
progetto rimasto sospeso e che comunque
Certo ma chi paga?
“Il Comune da solo non potrebbe farcela,
occorre attingere ai finanziamenti della Comunità Europea. Non a caso ha avviato la
pratica per il riconoscimento Unesco. In virtù
di questo scatterebbe il meccanismo della
tutela”.
In attesa di… non si può certo stare a
guardare!
“No assolutamente. Nel nostro piccolo cerchiamo di valorizzare e salvaguardare il territorio facendo attività di informazione. In questo periodo stiamo sviluppando un percorso
turistico-pedonale alla scoperta di tesori nascosti tra mare e campagna: grotte, sorgenti,
cave, lame. Bellezze artistiche naturali”.
MARIA SPORTELLI
4
Rapporti
La ripresa
si consolida
nelle aziende
settentrionali con
oltre 50 dipendenti.
Cresce la quota
dell’export
Serie storica dell’andamento della produzione industriale e del fatturato
0
3 T 08
4 T 08
-15
2 T 09
3 T 09
4 T 09
1 T 10
2 T 10
-6,4
-2,2
-5,3
-9,7
3 T 10
-2,1
-2,2
-5
-10
1 T 09
-2,6
-2,4
-2
-2
-1,4
-12,9
-15,5
-16
-20
-10,2
-25
-13,4
-30
-14,7
-14,1
Fatturato
Produzione
Piccole e medie imprese – I dati del terzo trimestre
27 novembre
03 dicembre 2010
5
Bene i settori
meccanico,
elettronico e
chimico. I limiti
del Mezzogiorno
legati alla crisi del
mercato interno
come sempre a due facce
Segnali positivi, ma solo al Nord
Al Sud produzione e fatturato giù
L’
Foto Concept web Studio_fotolia
indagine sulle Pmi relativi al terzo trimestre dell’anno realizzata dal Centro studi Unioncamere sulle imprese fino
a
dipendenti appartenenti ai diversi settori manifatturieri ha fotografato un quadro di fiducia per la fine del
.
Le pmi industriali registrano il secondo trimestre positivo consecutivo dall’inizio della crisi guardando agli ultimi tre mesi del
con maggiore ottimismo. La produzione industriale che si
consolida (+ %), il fatturato che resta col segno positivo (+ , %),
gli ordini che riprendono fiato (+ %) e l’export che continua a “tirare” (+ , %), confermandosi la leva che sta portando l’Italia fuori
dalla crisi. Ma sulla strada che porta alla ripresa c’è chi resta indietro e chi, invece di avanzare, continua a perdere terreno.
Con il + % fatto registrare nel trimestre estivo, la produzione
industriale conferma sostanzialmente l’andamento del trimestre
precedente (+ , %), e archivia il pessimo – , % dello stesso periodo del
. Resta in campo positivo anche il fatturato che,
pur cedendo qualcosa rispetto al periodo precedente ( , punti
in meno rispetto al secondo trimestre
), tra luglio e settembre cresce dell’ , %. La dinamica positiva interessa unicamente il
segmento delle imprese con più di
dipendenti (+ , % per la
produzione, + , % il fatturato), mentre per quelle al di sotto di
questa soglia dimensionale entrambe i valori sono ancora in campo lievemente negativo (rispettivamente - , e - , %). Con riferimento al comparto artigiano, i due indicatori appaiono ancora più
in ritardo (- , e - , %).
La lettura territoriale dei dati offre un quadro della congiuntura
produttiva nettamente a due tinte. Da un lato le aree del Nord-O-
vest (+ , e + , % i valori di produzione e fatturato) e del Nord-Est
(+ , e + , %), dove tradizionalmente è più elevata la quota di imprese manifatturiere sul totale e dove la spinta delle esportazioni produce gli effetti positivi maggiori. Dall’altro il Mezzogiorno,
dove la minore vocazione all’export e la maggiore dipendenza
dal mercato interno hanno determinato un ulteriore calo dei due
indicatori pari, rispettivamente, a - , punti percentuali per la produzione e a - , per il fatturato con riferimento allo stesso trimestre del
. In campo lievemente positivo si colloca, infine, la
circoscrizione del Centro (+ , % la produzione, + , il fatturato).
A livello settoriale, in termini di produzione le migliori performance vengono da meccanica (+ , % rispetto a un anno fa), elettronica (+ , ) e chimica (+ , ). In contrazione i due comparti
del legno e del mobile (- , %) e dell’alimentare (- , ). Quanto al
fatturato, la crescita più consistente si è avuta nei comparti dell’elettronica (+ , %) e della chimica (+ , ), mentre il segno meno si
conferma per legno e mobile (- , ) e alimentare (- , ), con l’aggiunta della filiera dell’energia (- , %).
Le prospettive per l’ultimo trimestre del
riflettono in modo significativo il ritorno degli indicatori in campo positivo registrato nei trimestri centrali dell’anno. Con riferimento al fatturato, il saldo tra quanti prevedono un aumento e quanti una diminuzione tra ottobre e dicembre è positivo per punti ( lo scorso
anno). A conferma delle difficoltà del comparto, per gli artigiani il
saldo resta invece ancorato al valore del
.
SANTA COLELLA
La scheda/ – Penalizzato il comparto dei mobili
La scheda/ – Premiato il lavoro artigianale
Artigiani del legno
ordinativi a picco
L’unico segno positivo
è un sigillo di qualità
Foto photoclicks_fotolia
D
eterminata si mostra la crescita degli ordinativi, non soltanto rispetto allo scorso
anno (+ contro – , % di dodici mesi fa), ma
anche rispetto al secondo trimestre del
( , % tra aprile e giugno). Su questo fronte, le
voci che ancora presentano il segno meno sono gli artigiani (- , % la variazione rispetto allo
stesso periodo del
), la circoscrizione Sud
e Isole (con un pesante - , %) e il settore delle
industrie del legno e del mobile (- , %).
Il ritorno degli ordinativi a livelli più soste-
nuti ha allungato l’orizzonte produttivo delle
imprese che, alla fine di settembre, potevano
contare in media su tre mesi di attività garantita, un mese in più il % di quanto rilevato lo
scorso anno. Anche in questo caso, le imprese
con oltre
dipendenti mostrano prospettive
migliori arrivando a , mesi assicurati, mentre
le più piccole si fermano a , . Per entrambi,
comunque, il miglioramento rispetto al
è
sensibile (rispettivamente + e + %).
s.c.
Foto Giuseppe Porzani_fotolia
U
nico indicatore a dare vigore al mondo artigiano è quello dell’export dove queste imprese, tra luglio e settembre, fanno segnare un
risultato addirittura superiore a quello medio di
tutte le Pmi manifatturiere (+ , % contro una
crescita media del , ). Guardando alla dimensione d’impresa, ancora una volta si conferma
più dinamica la fascia dai
dipendenti in più
(+ , % l’aumento dell’export su base annuale).
I mercati esteri sono anche l’unico indicatore
in campo positivo per il Sud (+ , % sul
), in
miglioramento anche rispetto al dato positivo
del trimestre aprile-giugno (+ , ). Allo stesso
modo, la globalizzazione premia il settore del
legno e del mobile (+ , %), fin qui indicato in
campo negativo per tutti gli indicatori dell’indagine. Da segnalare, infine, come la stagionalità
abbia influito negativamente sulle performance
delle industrie alimentari anche con riferimento
ai mercati esteri (- , % la variazione dell’export
rispetto al
).
s.c.
6
Tecnologie
7
27 novembre
03 dicembre 2010
Solo il % delle aziende adotta procedure che permettono enormi vantaggi economici
Fattura elettronica
più risparmio e dati
N
umerosi studi internazionali e
nazionali hanno dimostrato i
risparmi ottenibili attraverso
l’automazione dei processi di fatturazione e pagamento. Tipicamente questi
studi identificano i risparmi con il costo
della manodopera, spese di consegna e
materiale cartaceo, che si aggirano tra i
, € e , euro per fattura.
Nonostante gli elevati risparmi potenziali, perché il tasso di adozione
in Europa, Italia e Puglia è minore del
%? Perché molte aziende in Puglia
che hanno adottato sistemi ERP (cioè
Pianificazione delle Risorse della Organizzazione) e di contabilità non
compiono il passo finale di emettere
e ricevere fatture elettroniche dai
propri clienti?
La risposta può essere meglio espressa dal titolare di un’impresa di
piccole dimensioni, intervistata dal
team dell’European e-Business Lab (EBL), un’iniziativa lanciata in collaborazione con la Regione Puglia e vincitrice
del bando Principi Attivi: “Rappresento una piccola impresa. Abbiamo un
amministratore che si occupa di tutti
i processi amministrativo/finanziari. È
sicuramente positivo parlare di risparmi in termini di costo del lavoro ma sicuramente non posso licenziare quella
persona o occuparla solo part-time.
Dato che la maggior parte delle mie
fatture sono preparate con un processore Word e inviate in formato pdf via
e-mail, non posso nemmeno contare
sui risparmi potenziali”.
Questa è la realtà di molte aziende
di piccole e medie dimensioni. Il team
EBL ha condotto, allora, oltre
ore di interviste con imprese del territorio regionale, con amministratori
e titolari, oltre a decine di sondaggi
online. Circa
casi studio sono stati delineati con analisi approfondite
riguardanti i livelli di adozione delle
tecnologie ICT, l’utilizzo della fatturazione elettronica per il ciclo attivo e
passivo, la conservazione sostitutiva,
i pagamenti.
Serie storica dell’andamento della produzione
industriale e del fatturato
ͫͨͰ
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Secondo un rapporto dell’European
e-Business Lab i benefici complessivi
per l’economia pugliese sarebbero pari
a 3.516 milioni di euro e i risparmi
ammonterebbero a 962 milioni
Ǧͩͭ
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Fatturato
Produzione
Ecco un caso aziendale
Le soluzioni di e-Business
Come migliorare
attività operative
Più automazione
e più autonomia
U
n caso studio spiega molto bene la situazione. C’è un’impresa con circa
milioni di euro di fatturato. Vi sono tre divisioni, di cui una produce
mobili per ufficio con circa milioni di euro di fatturato. L’azienda ha un buon
livello di utilizzo delle tecnologie con produzione e logistica integrata ed automatizzata. Questa divisione emette circa .
fatture all’anno e ne riceve
circa .
. L’azienda ha integrato i pagamenti online per circa il % delle
transazioni.
I clienti sono soprattutto italiani, con una piccola percentuale all’estero. Da
una prima analisi dei tempi e delle modalità operative, utilizzando il modello
finanziario EBL, risulta che la divisione ha tra .
e
.
euro di capitale
circolante bloccato a causa di procedure aziendali non ottimali. Tale capitale
può essere sbloccato grazie ad un miglioramento delle modalità operative,
cioè al cambiamento di alcune prassi, in termini di tempi e procedure. Inoltre,
se la divisione automatizzasse le attività di fatturazione, ci sarebbe un risparmio operativo pari a circa .
euro annui.
f.t.
Dal rapporto emerge che i benefici
complessivi per l’economia pugliese
sarebbero pari a .
milioni di euro,
ossia al . % del Pil regionale. I risultati dimostrano che nell’automazione
del processo di fatturazione il % dei
risparmi deriverebbe dall’automazione del ciclo attivo (emissione ed invio
dei dati) mentre il % da quella del ci-
clo passivo (ricezione ed elaborazione
dei dati).
In particolare, i risparmi annui provenienti dell’automazione del processo completo di fatturazione sono
stimati a circa
milioni di euro per
l’economia pugliese, mentre i risparmi ottenibili dall’utilizzo esclusivo di
pagamenti elettronici sarebbero pari
L’
European e-Business Lab (EBL) è un’iniziativa lanciata da organizzazioni
private e pubbliche con l’obiettivo di condividere e migliorare le “best
practices” relative all’e-Business, aumentarne i livelli di adozione, standardizzazione e innovazione. Il Lab, che opera in Puglia, rappresenta un “ponte” tra
decision makers europei, principali attori economici ed istituzionali e fruitori
di soluzioni di e-Business.
L’EBL (con sede ad Andria) aiuta le aziende a sbloccare capitale circolante
immobilizzato in comuni attività aziendali e a preparare le imprese per l’automazione dei processi; nel pieno rispetto della normativa vigente in Italia e
della sua evoluzione a livello europeo, pianifica e coordina progetti pilota per
l’automazione di processi aziendali che coinvolgono reti di imprese, i cui partecipanti hanno l’opportunità di accedere ad un mercato più ampio di potenziali clienti/fornitori e condividere know-how per lo scambio di dati elettronici;
supporta le pmi nella comprensione dei benefici reali derivanti dall’ottimizzazione dei processi; guida l’evoluzione della normativa europea in materia di
f.t.
fatturazione elettronica, pagamenti e altre aree.
a
milioni di euro. Inoltre, grazie all’automazione di tali processi,
vi sarebbe una riduzione delle nonconformità, in termini di riduzione di
costi e tempi, con risparmi stimati a
milioni di euro. Un aspetto fondamentale che viene trascurato da altri
modelli di calcolo riguarda l’effetto
dell’automazione dei processi analiz-
zati sul capitale circolante aziendale.
L’invio di fatture elettroniche con scadenza giornaliera o in tempo reale si
traduce, infatti, in un miglioramento
immediato della liquidità aziendale,
stimato per l’economia regionale a
circa
milioni di euro.
FABIO TRAVERSA
Intervista – Ciciriello: conviene investire integrando le tecnologie
“Occupazione non a rischio
perché s’innesca la crescita”
intervento manuale. I benefici
complessivi per l’Europa sono
stimati intorno ai
miliardi di
euro, pari ad una riduzione dei
costi di gestione del processo
che oscilla tra il % e l’ %”.
CARMEN CICIRIELLO
C
armen Ciciriello è presidente dell’European e-Business Lab e membro dell’Expert Group sulla Fatturazione
Elettronica della Commissione
Europea e dell’Expert Group
per il Mercato dei Sistemi di
Pagamento della Commissione europea. Il suo compito è
raccogliere e validare le esigenze delle imprese, fornendo
raccomandazioni in relazioni
ai cambiamenti necessari a livello legislativo e tecnologico
in materia di e-Business. Come
amministratore delegato di
SEPA International promuove
la visione di un ecosistema di
e-Business europeo integrato
e competitivo, dando voce ai
bisogni delle imprese durante
le negoziazioni con gli enti di
regolamentazione e i principali
attori di mercato.
La fatturazione elettronica
in cosa consiste e quali benefici porta?
“La fatturazione elettronica
è il processo automatizzato
che permette di emettere, inviare, ricevere e processare i
dati delle fatture per mezzo
di strumenti elettronici, senza
In che modo si può parlare
di risparmio sul costo del lavoro senza rischi di tagli per il
personale impiegato?
“La fatturazione elettronica
offre un modello di crescita a
basso costo. L’automazione
dei processi permette alle imprese di aumentare i volumi
di business (in termini di ordini, numero di clienti, fornitori,
fatture, ecc.) senza dover investire in un numero proporzionato di dipendenti che svolga
ripetitivi compiti amministrativi. Il personale occupato in
tali compiti potrà concentrarsi sulla gestione di procedure
non standardizzate, eccezioni
e in attività a più alto valore
aggiunto”.
Cosa sta facendo la Commissione europea per aiutare i Paesi membri ad automatizzare i
processi produttivi?
“Sta armonizzando e semplificando il quadro normativo,
eliminando requisiti specifici
per le fatture elettroniche che
non sono presenti per le fatture cartacee. Inoltre, viene
eliminato l’obbligo di utilizzare
determinate soluzioni tecnologiche, lasciando alle imprese
piena libertà nella scelta delle
soluzioni più adatte alle proprie esigenze. La Commissione europea raccomanda, poi,
l’utilizzo di standard globali
per facilitare lo scambio di dati
elettronici e favorire l’interoperabilità”.
Se la fatturazione elettronica è il futuro perché Paesi come l’Italia faticano ad avviare
una riforma in questo senso?
“In realtà l’Italia è da anni
impegnata sul tema, a livello
di P.A. e soprattutto di sistema bancario. Il nostro quadro
normativo è molto articolato
e complesso rispetto ad altri
Paesi europei: questo sicuramente non facilita il lavoro
e non incentiva l’adozione.
Ritengo comunque che il Governo italiano sia pronto a
fare chiarezza sulla roadmap
nazionale”.
Quali sono i reali vantaggi
per una P.A.?
“Oltre ai generali risparmi operativi, specifici vantaggi per
la P.A. risiedono nell’accesso
ad una serie di dati elettronici
che possono essere raccolti
per analisi/reporting e utilizzati
per migliorare tutto il processo d’acquisto”.
E per le aziende?
“Mentre per una multinazionale vi sono tipicamente
vantaggi a livello di risparmi
operativi, che aumentano proporzionalmente al numero di
clienti e fornitori che automatizzano il processo, per le pmi
i risparmi operativi sono minori ma l’elaborazione di dati in
tempo reale riduce il capitale
circolante necessario, migliorando la liquidità aziendale.
Inoltre le imprese che automatizzano i processi avranno
maggiori opportunità di lavorare con multinazionali, le quali preferiscono operare con chi
ha reso i processi più efficienti
e trasparenti”.
f.t.
8
27 novembre
03 dicembre 2010
Europa
Foto DWP_fotolia
L’iniziativa – “Fai sentire la tua voce”
La Ue chiama:
la “coesione”
si fa insieme
“F
ai sentire la tua voce!” è l’invito che la
Commissione europea ha rivolto ai cittadini europei nel lanciare, subito dopo la pubblicazione della quinta Relazione sulla politica europea di coesione, la consultazione pubblica on line
per raccogliere il maggior numero di osservazioni
e di suggerimenti in relazione alla prima bozza di
proposta sul futuro (
) di una politica comunitaria di così particolare rilievo per le regioni
in ritardo di sviluppo.
“Fai sentire la tua voce!” è l’esortazione che
“La Gazzetta dell’Economia”, a partire da questo
numero, indirizza ai lettori: sia come esponenti
di amministrazioni pubbliche locali, di sindacati
di lavoratori o di imprese, di organismi di rappresentanza di categorie professionali, di università,
di centri di ricerca, di banche, sia singolarmente
in qualità di amministratori, imprenditori, professionisti, studiosi, ricercatori, commercianti,
artigiani e comuni cittadini interessati al rilancio
economico, sociale e civile del Mezzogiorno. “La
Gazzetta dell’Economia” invita dunque tutti costoro a partecipare a questa consultazione on
line che è stata aperta il novembre e che sarà
chiusa il gennaio. Una consultazione che si propone di raccogliere, come si legge nelle pagine
della direzione generale per le Politiche regionali
all’interno del sito internet della Commissione europea, “idee e contributi sul modo di adeguare la
politica di coesione dell’Unione a nuove sfide e di
migliorarne l’attuazione per massimizzare la sua
efficacia in futuro”.
La consultazione, viene chiarito in queste pagine del sito, è indirizzata agli Stati membri, alle
regioni, alle città, alle istituzioni dell’UE ai partner
economici e sociali, alle organizzazioni della società civile, agli studiosi, ai semplici cittadini. Delle
idee e dei contributi “si terrà conto per mettere
a punto le proposte per la futura politica che la
Commissione presenterà al Consiglio e al Parlamento”. E che alla fine saranno fatti confluire nella valutazione d’impatto per il pacchetto legislativo per il settennio post. Per quel settennio,
come anticipa il direttore della Rappresentanza in
Italia della Commissione Lucio Battistotti nell’intervista nella pagina a fianco, è probabile che i
fondi europei per il Mezzogiorno diminuiranno
ancora. Questo non significa però che fra tre anni
le regioni meridionali avranno miracolosamente
colmato il loro storico ritardo di sviluppo. Significa che diventerà sempre più necessario spendere
meglio le risorse comunitarie. E quindi, i risultati della consultazione potranno costituire uno
strumento utile per la Commissione e prezioso
per il Mezzogiorno che avrà così un’opportunità
aggiuntiva per sottolineare le necessità dell’area.
Intanto “La Gazzetta dell’Economia”, in un’ottica
di giornale di servizio oltre che di informazione,
si offre di ospitare tutti i contributi che i lettori
riterranno di inviare alla Commissione. In concreto metterà a disposizione di coloro che parteciperanno alla consultazione una specifica casella
di posta elettronica affinché possano inviarci una copia dei loro contributi in formato word (o
un estratto nel caso in cui questi superassero le
.
- .
battute, spazi compresi). E, per tutta
la durata della consultazione, pubblicherà questi
testi per contribuire a mantenere alta l’attenzione sull’argomento.
Alla quinta Relazione sulla politica europea di
coesione, il giornale ha dedicato un’ampia illustrazione nel numero scorso. E comunque per
approfondire ulteriormente l’argomento è sufficiente connettersi con il sito http://ec.europa.eu/
regional_policy/sources/docoffic/official/reports/
cohesion /index_it.cfm.
All’interno del sito, digitando l’indirizzo http://
ec.europa.eu/regional_policy/consultation/ cr/
index_it.cfm ci si connette con la prima pagina
dedicata alla consultazione (è in italiano), da dove si devono seguire percorsi diversi a seconda
che il contributo sia di un cittadino, di un’organizzazione o di un’amministrazione pubblica. Se
la partecipazione è di un’organizzazione, questa
dovrà imboccare im piccolo percorso aggiuntivo
iscrivendosi, attraverso un link contenuto in quella stessa pagina, al Registro dei rappresentanti di
interessi. La Commissione suggerisce comunque
a tutti coloro che intendono inviare un contributo
di leggere l’informativa sulla privacy. Attraverso
un terzo link è possibile trovare il questionario
che la Commissione sottopone ai partecipanti alla consultazione. E che, per comodità dei lettori. I
risultati della consultazione saranno raccolti dalla
Commissione che presenterà una relazione preliminare in occasione del quinto Forum sulla coesione, in programma a Bruxelles il gennaio e
il primo febbraio. E in seguito saranno pubblicati
tutti sul sito http://ec.europa.eu/regional_policy/
consultation/index_en.htm.
ORESTE BARLETTA
Ecco come partecipare
P
er partecipare alla consultazione sulla politica europea di coesione, è necessario preliminarmente sapere che il contributo può essere redatto in una qualunque delle
lingue ufficiali
dell’Unione europea, fra le quali ovviamente c’è l’italiano. Ma, se la lingua utilizzata non è né l’inglese né il francese né il tedesco,allora la Commissione richiede ai partecipanti di aggiungere la
traduzione o aleno una sintesi in una di queste tre lingue.
Il testo si può inviare via internet all’indirizzo [email protected]. Oppure stamparlo e spedirlo per posta, in modo che sia ricevuto entro il gennaio, a: Commissione
europea, Direzione generale Politica regionale (DG REGIO), Unità C , Concezione, prospettiva, anao.b.
lisi d’impatto, BBruxelles, Belgio.
Preparato dalla Commissione
Le 13 domande
del questionario
Q
ueste sono le domande del questionario per partecipare alla
consultazione lanciata dalla Commissione europea.
 In che modo si potrebbero
rafforzare i legami tra Strategia Europa
e politica di
coesione a livello nazionale,
subnazionale e di UE?
 L’ambito di applicazione del
contratto di partnership per
lo sviluppo e gli investimenti dovrebbe andare oltre la
politica di coesione? Se sì, in
qual modo?
 Come arrivare ad una maggiore concentrazione delle
tematiche sulle priorità della
strategia Europa
?
 In che modo le condizionalità,
gli incentivi e la gestione basata sui risultati potrebbero
rendere più efficace la politica
di coesione?
 Come rendere la politica di coesione più orientata ai risultati? Quali obiettivi prioritari dovrebbero essere obbligatori?
 Come la politica di coesione
può tenere maggiormente
conto del ruolo fondamentale delle zone urbane e dei
territori con caratteristiche
geografiche particolari nei
processi di sviluppo, oltre che
dell’emergere di strategie macroregionali?
 Come migliorare il principio
delle partnership e il coinvolgimento dei soggetti locali e
regionali, delle parti sociali e
della società civile?
 Come può essere semplificato il processo di revisione
e meglio integrare le revi-





sioni effettuate dagli Stati
membri e dalla Commissione, pur mantenendo alto il
livello di garanzia sulle spese cofinanziate?
In che modo l’applicazione
del principio di proporzionalità potrebbe ridurre gli oneri
amministrativi in termini di
gestione e di controllo? Si
dovrebbero prendere provvedimenti specifici di semplificazione per i programmi di
cooperazione territoriale?
Come mantenere il giusto
equilibrio tra norme comuni
per tutti i fondi e riconoscimento delle specificità dei
fondi nella definizione delle
norme di ammissibilità?
Come garantire la disciplina
finanziaria, prevedendo nel
contempo sufficiente flessibilità per elaborare e realizzare programmi e progetti
complessi?
Come garantire che l’architettura della politica di coesione
tenga conto delle specificità
di ogni fondo e in particolare delle necessità di fornire
maggiore visibilità e volumi
di finanziamento prevedibili
per l’FSE e di focalizzarla sulla
garanzia degli obiettivi della
strategia Europa
?
In che modo costituire una
nuova categoria intermedia di
regioni per sostenere quelle
che non hanno ancora recuperato terreno?
8
Europa
27 novembre
03 dicembre 2010
9
Foto xavdlp_fotolia
L’aeroporto di Bari
Intervista – Lucio Battistotti della Commissione
“Il Sud colga
l’occasione
per emergere”
“D
Foto Dmitry Goygel-Sokol_fotolia
Il precedente – Solo il silenzio
Ma tre anni fa
nessuno rispose
T
re anni fa dal Mezzogiorno non pervenne
alcun intervento di risposta
all’analoga
consultazione
lanciata dalla Commissione europea subito dopo la
pubblicazione della quarta
Relazione sulla politica di coesione. Proprio nessuna proposta da parte né di amministrazioni pubbliche locali
(Regioni, Province, Comuni,
Comunità montane) né di
università o centri di ricerca
né tanto meno di privati cittadini. Con un’unica eccezione: l’Associazione culturale
G. Donati di Catania. Per il
resto, silenzio totale da un
territorio che comprendeva ancora quattro Regioni
(Puglia, Campania, Calabria,
Sicilia) fra quelle dell’Obiettivo Convergenza (e una, la
Basilicata, in regime di uscita), che riunisce i territori in
ritardo di sviluppo.
Silenzio anche per quel
che riguarda i lavoratori e gli
imprenditori, ma solo a livello locale e nazionale. Poiché
invece hanno preso parte
alla consultazione le organizzazioni europee di rappresentanza di queste due
categorie. E hanno risposto
anche alcune degli organismi che rappresentano,
sempre a livello europeo, le
amministrazioni locali.
A quella consultazione un
contributo è stato offerto
infine, a nome del nostro
governo (da notare che no-
ve dei ventisette dell’UE non
hanno risposto…), dal ministero dello Sviluppo economico. Che, nel sottolineare
i progressi del processo di
integrazione europea, ha
sollecitato “un impegno ancora molto intenso e di lungo termine per rafforzare la
coesione economica, sociale
e territoriale dell’Unione europea”.
Il contributo del ministero
ha rilevato poi che, poiché
l’impatto della politica di coesione dipende anche “da
situazioni di contesto nazionale e locale che possono
amplificarne o smorzarne
gli effetti”, di conseguenza
“trend di crescita dell’economia nazionale persistentemente deboli hanno ridotto in alcuni Paesi, come
l’Italia, l’efficacia di tale politica”.
Per quel che concerne in
particolare il nostro Paese,
il ministero dello Sviluppo
economico ha raccomandato infine alla Commissione
europea di “irrobustire l’efficacia della politica di coesione per migliorarne l’impatto
su tutti i territori”. Promuovendo dunque “investimenti
che sostengano la competitività delle regioni più deboli
favorendo lo sviluppo delle
imprese e delle attività economiche, migliorando le infrastrutture e valorizzando
le risorse umane”.
o.b.
al
, in una prospettiva di probabili
ulteriori pur se limitati allargamenti dell’Unione europea,
per l’Italia e più in particolare per il Mezzogiorno i fondi della politica di coesione
potrebbero ridursi sempre
più. Diventerà quindi più stringente l’impegno a utilizzare
al meglio gli aiuti europei per
sostenere lo sviluppo di tutto
il Paese, e soprattutto della
sua area più debole. E sarà
particolarmente importante
che il Meridione faccia sentire
la propria voce attraverso la
consultazione on line lanciata
dalla Commissione. Così che le
esigenze di questo territorio
e dei suoi cittadini siano ben
presenti alle istituzioni europee nelle scelte riguardanti la
politica di coesione”.
Questo è l’invito di Lucio
Battistotti, direttore della
Rappresentanza in Italia della
Commissione europea, a pochi giorni del lancio, da parte
della direzione generale per le
Politiche regionali, della consultazione pubblica sulla coesione. Invito espresso in questa intervista, in cui sollecita
le amministrazioni pubbliche,
le organizzazioni di rappresentanza, gli studiosi e anche
i semplici cittadini delle regioni
meridionali a partecipare alla
consultazione sottoponendo
all’Esecutivo di Bruxelles idee,
opinioni, proposte.
Dottor Battistotti, perché
la Commissione ha lanciato la
consultazione pubblica su questo tema?
“Innanzitutto poiché la politica di coesione economica,
sociale e territoriale è cruciale
per l’Unione europea, che infatti ad essa destina oltre un
terzo del proprio bilancio. E
inoltre poiché, essendo l’Europa una realtà molto complessa
e diversificata ( Stati membri
con
regioni, cinquecento
milioni di cittadini,
lingue
ufficiali, storia, tradizioni e
culture diverse), è importante
per chi governa l’Europa conoscere le mille sfaccettature
dei bisogni e delle aspettative
di tutti gli europei: di Cracovia
come di Siviglia, di Bordeaux
come di Atene, di Helsinki come di Bari”.
esigenze dei cittadini. Necessità cruciale per la politica di
coesione, che va adattata sempre più ai bisogni dei territori e
delle persone”.
Questo vuol dire che sinora
gli aiuti europei sono stati distribuiti male?
“Non dico questo, Ma è noto
che, nonostante la politica di
coesione, non tutte le regioni
europee hanno recuperato il
ritardo di sviluppo. Forse perché non tutte hanno utilizzato
al meglio le risorse comunitarie
concentrandole su pochi ma rilevanti obiettivi”.
LUCIO BATTISTOTTI
Grazie
ai fondi
strutturali
è stato
realizzato
anche
l’aeroporto
di Bari
È per questi motivi che le
consultazioni on line da parte
della Commissione sono sempre più frequenti?
“Certamente. E anche, nel
caso specifico, in conseguenza
dei risultati luce del sondaggio
Eurobarometro di giugno scorso, che ha rilevato una scarsa
conoscenza della politica di
coesione anche da parte degli
abitanti dei Paesi e delle regioni oggetto di questa politica”.
Allora ha ragione chi afferma che l’Europa delle istituzioni è lontana dai suoi cittadini?
“No. L’Unione europea è
impegnata da sempre al fianco degli europei per interpretarne i bisogni e offrir loro
le risposte più adeguate. Ma
nell’ultimo decennio il quadro
è cambiato: l’Europa si è allargata e le sue istituzioni sono
più consapevoli della necessità
di ascoltare di più e meglio le
Si riferisce al Mezzogiorno?
“Beh, i progressi delle regioni meridionali italiane, che
pure sono stati realizzati, non
sono stati allo stesso livello
di quelli ottenuti per esempio
dalla Spagna. Un Paese che
oggi patisce più di noi gli effetti della recessione mondiale.
Ma che nell’arco di vent’anni,
grazie proprio al sostegno europeo, ha incrementato enormemente la propria dotazione
infrastrutturale
realizzando
migliaia di chilometri di autostrade e di linee ferroviarie ad
alta velocità, e rinnovando tutti i suoi aeroporti”.
Gli italiani, per altro, come
ha accertato Eurobarometro,
sono quelli che fra tutti gli europei valutano meno positivamente la politica di coesione…
“Questo non significa però
che nel Mezzogiorno il sostegno europeo è stato del tutto
inefficace. Grazie ai fondi strutturali nel settennio
,
per esempio, negli aeroporti
di Bari, Catania e Cagliari sono
stati realizzati i nuovi terminal e ammodernati i sistemi di
controllo dei voli; è stata completata l’alta velocità sulla Roma-Napoli; è più che raddoppiata la produzione di energia
da fonti rinnovabili; sono quasi
triplicate le imprese connesse
con internet a banda larga. Ma
se la percezione di questi successi non è generalizzata, allora questo è un motivo di più
perché la partecipazione dei
soggetti del Mezzogiorno alla
consultazione sia la più larga
possibile”.
o.b.
10
27 novembre
03 dicembre 2010
Ci sono
Servizi
discariche e i soggetti si rimpallano le responsabilità
Zona Industriale sporca
fanno tutti scaricabarile
C
hi è che inquina la Zona Industriale di Bari? A questa domanda non sono riusciti a rispondere né le imprese né il presidente dell’Amiu Giuseppe Savino, né tantomeno il sindaco
di Modugno Giuseppe Rana, tutti presenti al convegno “Rifiuti e
di-sistri nella Zona Industriale di Bari”, organizzato dalla Scuola di
management SPEGEA. Si è potuto assistere all’ennesimo rimpallo
di responsabilità. “Se fossero le aziende a inquinare – ha spiegato il
delegato della Bosch – ritroveremmo gli scarti di lavorazione nelle
discariche disseminate un po’ dappertutto. Ma è sotto gli occhi di
tutti che non è così”.
Di diverso avviso il Dirigente Ripartizione Tutela Ambiente del
Comune di Bari Vincenzo Campanaro. “Non si tratta di rifiuti solidi
urbani – ha ribattuto –, le aziende hanno la maggior parte della responsabilità”. Nel frattempo che venga stabilito chi è che sporca,
gli oltre
chilometri della rete stradale della ZI vengono costantemente deturpati. “Secondo un’indagine interna – ha spiegato
Paolo Bevilacqua del Consorzio ASI, la società che gestisce i servizi
nell’area – nella zona industriale ci sono attualmente discariche.
E le
telecamere istallate per garantire la sicurezza non funzio-
Savino – Amiu
Differenziata
“Anche per
le imprese”
“V
nano”. Poco prima il sindaco di Modugno – anche lui del consorzio
– aveva detto l’esatto contrario. L’impressione è che ci si trovi di
fronte a conflitti di competenza irrisolvibili. “Ma il problema vero
– ha detto Rana – sono i soldi. Secondo le nostre proiezioni servirebbero milioni di euro per bonificare l’area”.
Una cifra impossibile da mettere insieme, come lui stesso ha
riconosciuto, augurandosi che tutti i soci del consorzio – tra cui i
comuni di Bari, Bitonto, Molfetta e Giovinazzo – riescano a recuperare almeno un milione, tanto per cominciare. Intanto le discariche
restano lì dove sono. “Colpa delle lunghissime procedure – ha spiegato il sindaco di Modugno – per le quali bisogna stabilire di volta
in volta di che tipo è il rifiuto da trattare. Per inquinare ci vogliono
appena minuti: giusto il tempo di scaricare. Per la categorizzazione del materiale ci vuole invece un’eternità”. Quindi, mentre si
stabilisce il nome da dare all’immondizia nessuno è autorizzato a
toccarla? E mentre il primo cittadino annuiva, il presidente dell’Amiu con la testa diceva di no.
ia tutti i cassonetti dalla Zona
Industriale di Bari”. Lo ha detto
il presidente dell’Amiu Giuseppe Savino intervenendo al convegno organizzato da Spegea sullo stato di degrado
dell’area. “Togliendo i cassonetti – ha
spiegato Savino – eliminiamo uno dei
richiami più forti alla creazione di discariche abusive”.
E contemporaneamente è intenzione
del presidente far partire la raccolta differenziata impresa per impresa. I tempi di realizzazione del progetto sono
GIUSEPPE SAVINO
DARIO BISSANTI
legati alla nuova contrattualizzazione.
“Entro marzo
– ha promesso – sarà tutto pronto. Nel frattempo è partito
il primo centro di raccolta multi-materiale, nella nostra sede all’interno della
Zona Industriale. Crediamo che queste
iniziative possano rappresentare la soluzione del problema”.
Se lo augurano i responsabili degli
insediamenti produttivi, imbarazzati
quando si tratta di accogliere i clienti,
soprattutto esteri.
d.b.
10
Dal sabato
in edicola
a1€
“Conosco
il prezzo
di ogni cosa
e il valore
di nessuna”
Oscar Wilde
www.gazeco.it
Servizi
27 novembre
03 dicembre 2010
11
Foursquare – Fenomeno da milione di check-in al giorno
Imprese, che occasione
col geo-social network
“C
ome stai? Che fai?” Non
interessa più a nessuno.
Ora tutti vogliono sapere: “Dove sei?” È questo il “must” del
futuro con cui gli utenti dovranno fare i conti. Il virtuale sta influenzando
sempre più la vita reale portando gli
utenti fuori dal web per incontrarsi
in luoghi tangibili. C’è chi la definisce
la più grande guida turistica del momento, chi lo usa come un strumento
pubblicitario, chi ne approfitta per
fare incontri.
Sta di fatto che il social network
più discusso del momento è Foursquare. Per chi non ne ha ancora mai
sentito parlare, è necessario sapere
che si basa sulla geo localizzazione
mobile, che si basa sulla socialità, sulla ricerca di nuovi posti interessanti,
sul crowdsourcing e sul gioco. O si ama o si odia. Può creare dipendenza
o essere ripudiato, ma il fenomeno
Foursquare non può essere ignorato
da chi si occupa di marketing e comunicazione.
I numeri parlano chiaro: un milione
di check-in al giorno anche se in Italia
è ancora un social network di nicchia
(come lo è Twitter). Foursquare tecnicamente è una piattaforma di geo
localizzazione gps che stabilisce in
tempo reale la posizione geografica
(tipo navigatore satellitare), ma allo
stesso tempo è un social network mobile classico basato sulla condivisione
di contenuti. Foursquare connette e
fa incontrare persone dove ci sono gli
amici con la possibilità di commentare e lasciare delle brevi recensioni sui
luoghi più visitati. Ma non è finita qui.
Funziona come un social game ovvero basato sulla micro competizione
tra gli utenti ad incentivazione a premi virtuali (badge) o materiali (sconti,
tickets ecc), e ad essere eletto sindaco della location. Un’altra impareggiabile funzione è che, nel proprio
cellulare attraverso Foursquare, ci
si ritrova anche un esempio di social
guide impostata sul metodo dell’user
Si basa su un sistema di geo
localizzazione di luoghi e persone
e funziona come una guida gps
che consente anche l’interazione
e la condivisione
Novità – Bluetooth advertising
Informazioni anche sul luogo
Pubblicità aziendale Facebook in campo
ora diventa digitale col servizio Places
O
ggi accade che i rapporti costruiti sul web prendono forma in luoghi fisici che appartengono alla quotidianità. Questo succede grazie alla localizzazione attraverso sistemi gps presenti nei dispositivi elettronici che ci
portiamo dietro ogni giorno: cellulare, palmare, smatphone, navigatore, eccetera. Ma come fanno le aziende a sfruttare questo tipo di servizi? In questo caso entra in gioco un’evoluta strategia di marketing legata alle moderne
tecnologie bluetooth: il digital proximity marketing. Detto anche bluetooth
advertising, questo sistema pubblicitario strategico è legato al territorio e
sfrutta le potenzialità associate a tecnologie di comunicazione di tipo visuale
e mobile raggiungendo gli utenti direttamente sui dispositivi bluetooth, per
promuovere la vendita di prodotti e servizi. In pratica si tratta di una versione
moderna della distribuzione di volantini, ma in versione low cost. Il bluetooth
advertising quindi contestualizza le offerte in luoghi circoscritti: trova il suo maggior utilizzo nei centri commerciali, supermercati, aeroporti, fermate
dell’autobus.
a.m.
generation content: contenuti, recensioni e suggerimenti di navigazione,
segnalazioni e consigli sui locali più in
voga del momento.
I geo network
per le aziende
In questo mix di social network
in cui viene premiata la fedeltà, la
notorietà, la reputazione e l’enga-
gement, entrano in campo strategie
di business. Infatti questo tipo di applicazione può essere vista come un
buon metodo per le aziende di pubblicizzarsi in modo low cost o essere
utilizzato come mezzo strategico di
social media marketing, specialmente
per quei settori interessati al turismo,
i media, gli eventi, i trasporti, la ristorazione e la beneficenza. Foursqua-
S
enza alcun annuncio ufficiale, Facebook ha aperto il servizio Places in Italia. Il più grande contenitore di profili nel mondo, non poteva restare
fuori dal gioco e dallo sperimentare le nuove applicazioni mobili. Si chiama
appunto Places l’atteso servizio di geo localizzazione che permette di aggiungere automaticamente al proprio stato le informazioni sul luogo in cui ci si
trova in quel momento. Places è una semplice evoluzione dello strumento
“publisher” (ovvero quello che ci permette di lasciare un messaggio di testo
nella barra dello status). In questo modo è possibile capire chi si trova in un
certo posto in un dato momento (utile per esempio durante concerti o manifestazioni) ma da un punto di vista economico le aziende potranno associare
la propria pagina ad un luogo specifico, aprendo la strada a varie forme di
promozione e comunicazione. A differenza di servizi simili come Foursquare
caratterizzato da un meccanismo ludico che spinge al check-in compulsivo per
diventare sindaco di un luogo, alcuni specialisti del settore dicono che, quello
proposto da Facebook, non dovrebbe generare dipendenza.
a.m.
re nasce come svago per gli utenti
del mobile ma sta diventando anche
strumento di promozione del territorio e mezzo per promuovere eventi
e vendite attraverso incentivi (premi
virtuali e non).
Tutte queste comunicazioni geolocalizzate svilupperanno un importante business che spingerà l’advertising
sui dispositivi mobili e il cosiddetto
proximity marketing: la pubblicità sarà contestualizzata e si diventerà più
propensi a ricevere un buono sconto
sul proprio cellulare. Fare business su
Foursquare è quindi una possibilità
nuova per i publisher di fare marketing ma non è l’unica piattaforma da
tenere d’occhio.
ALICE MILIA
Intervista – Santovito, docente di web marketing a Bari
“Virtuale influenza reale
ecco la vera rivoluzione”
SAVINO SANTOVITO
I
n una società imperniata dalla logica del “peet-to-peer”,
dove tutto è condiviso e dove
l’imperativo è multicanalità,
come si comportano le aziende? L’abbiamo chiesto ad un
esperto, Savino Santovito, docente di web marketing presso
la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”.
I social network sono entrati
nella nostra quotidianità senza
neanche accorgercene cambiando il nostro modo di vive-
re e talvolta di pensare. Come
si può spiegare questo fenomeno? In che modo coinvolge
le aziende?
“La prima fase dello sviluppo
della rete ha visto essenzialmente un mondo virtuale che
si strutturava e si affiancava al
mondo reale. C’era sostanzialmente la logica “dell’andare
on-line”: c’era l’impresa che decideva di affacciarsi al mondo
virtuale. Così facendo il mondo
virtuale replicava quello reale.
Mi viene in mente, per citare un
esempio, il sito SecondLife, che
per un po’ di tempo ha attirato
l’attenzione delle imprese per
la possibilità di vedersi attraverso un avatar e rivivere le azioni
quotidiane. Con quel tipo di
siti si crea un mondo parallelo;
ed è un po’ quello che accade
quando parliamo di social network: un modo di socializzare
separato dal contesto reale. Il
cambiamento al quale assistiamo oggi è la capacità del virtuale di influenzare il mondo reale,
con i consumatori e le imprese.
C’è una sorta di ribaltamento in
cui noi prima costruiamo delle
tecnologie che ci permettono
di creare delle applicazioni virtuali, e queste ora stanno trasformando il reale. Questo si
verifica anche nell’ambito delle
imprese. Ne fa esempio il caso
del negozio Vendilo, che esiste
in quanto esiste Ebay. La peculiarità del cambiamento è data
dal virtuale che trasforma il reale, mondo fisico e comportamenti sociali, cambiando anche
il modo con cui si fa business
nella realtà”.
Qual è la potenzialità di questi mezzi? Quali gli aspetti negativi e positivi?
“La partecipazione è la parola chiave. Ognuno di noi ha
a disposizione questa enorme
potenzialità della tecnologia
che consente oggi di connetterti in ogni momento, in ogni
luogo con l’ausilio tecnologico
anche molto semplice, friendly
(smartphone, ipad, ecc). Ma
come tutte le evoluzioni ha sia
aspetti positivi che negativi.
L’aspetto può essere catalogato come positivo nella misura
in cui non viene più avvertita
come una socialità aliena dal
reale ma è di ausilio a quella re-
ale. Ad esempio, l’applicazione
NikePlus, che da la possibilità di
incontrare altri amici che stanno
correndo nei dintorni e quindi
di condividere l’esperienza. L’esperienza è l’altra parola chiave
di questo cambiamento. Tutto il
marketing si sposta verso la creazione di esperienze e non più la
personalizzazione dei prodotti.
Dal punto di vista dell’utenteconsumatore, invece, l’aspetto
negativo è quello di una invasività sulla privacy in quanto si può
in ogni modo essere tracciato
relativamente al comportamento. Questo accade specialmente
quando si va segnalare quello
che piace nelle pagine dei social
network, o ad inserire commenti in blog o forum, delineando
così il proprio profilo”.
Il punto di forza del geo network Foursquare è il “dove
sei” il cui scopo è coinvolgere
per la partecipazione. Di fronte a questo tipo di meccanismo, dove sta la creazione del
valore? E Chi è che sta contribuendo alla produzione?
“In un sistema di questo tipo, quello che noi chiamiamo
utente è in realtà il fornitore
di contenuti, è lui che da le informazioni al sistema e senza
il quale non potrebbe esistere. Nel caso di Foursquare la
motivazione per coinvolgere
l’utente e creare valore è la gratificazione che ne scaturisce, ad
esempio quando si viene eletto
‘sindaco virtuale’ o con i premi
virtuali. I meccanismi per aumentare la partecipazione, in
questo tipo di network, sono
l’entertainment (intrattenersi
divertendosi) e la possibilità di
fare un’esperienza positiva”.
a.m.
12
27 novembre
03 dicembre 2010
Imprese
Classifica – I risultati delle province pugliesi
La regione è terza in Italia nel comparto
Bene tutti, tranne Lecce Frutta e ortaggi: +99%
C
ommercio internazionale, stando alle rilevazioni Istat per il periodo gennaio – giugno, nel
in Puglia crescono le esportazioni: . milioni rispetto ai .
milioni di euro del
. Si rivela sostanzialmente stabile l’apporto pugliese al valore di export nazionale prodotto per l’anno in
corso, pari al %. Quanto alla classifica delle regioni italiane, la Puglia si colloca all’undicesimo posto
per valori di export, e rispetto all’area del Mezzogiorno è terza dopo Campania e Sicilia. Sul fronte
delle importazioni, la Puglia risulta decima nel panorama nazionale, con un valore di .
milioni
di euro nel
, in aumento rispetto ai .
del
.
a.g.
A
rivelare le migliori performance regionali, in termini di valori di merci esportate, un approfondimento dell’Istat sui dati
–
. La Puglia si colloca al terzo posto nel panorama nazionale
nel settore della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi con un incremento del % rispetto
al
. Risulta settima nel settore “oli e grassi” con un incremento del , %, e ottava tra le regioni esportatrici di vini e uve con un incremento del , %. Quanto a paste alimentari e prodotti simili,
la Puglia segna una crescita del , %, risultando sesta per valori di export. In aumento del , % le
esportazioni nel settore degli elettrodomestici.
a.g.
Internazionalizzazione – Le ricette di Roberto Fatano (Confindustria Lecce) per il Salento
Imprese “vecchie”, politica disunita
“Export, servono strategie comuni”
Complessivamente come si pone il tessuto imprenditoriale leccese rispetto al mercato internazionale?
“Ci sono settori estremamente maturi che non
hanno affatto la possibilità di redenzione, ma ce
ne sono altri in cui si riscontrano delle eccellenze che stanno bene sul mercato e che reggono
agli scossoni, riuscendo a competere anche sulla
media fascia. Come operatore di Confindustria, la
maggiore difficoltà che riscontro è quella di trascinare gli imprenditori locali in un concetto culturalmente evoluto di impresa. Nel Salento ci sono due livelli completamente diversi di imprenditoria: poche realtà grosse, sia per valore che per
fatturato, e poi tanti piccoli che il più delle volte
non hanno preparazione culturale né per l’associazionismo, né per svolgere l’attività d’impresa
di base. Ci sono ancora molti self made man”.
Questo penalizza la capacità di esportazione?
“Non che grande o medio sia la soluzione ideale, perché anche il piccolo può competere. Per
esempio, la dimensione del piccolo imprenditore
non è un problema in Veneto, in Lombardia o in
altre realtà europee in cui conta la capacità di operare in filiera. Qui da noi manca questa mentalità, e a questo in qualche modo si è voluto ovviare
cercando di organizzare dall’alto la dimensione
distrettuale con la legge regionale del
”.
Funzionano i distretti industriali pugliesi?
“C’è una difficoltà enorme perché le imprese che dovrebbero guidare questi consorzi non
hanno l’approccio del gruppo che deve elaborare qualcosa di interessante per tutti. C’è sempre
l’associazione datoriale di turno che cerca di monopolizzare, e portare avanti progetti magari più
vicini alla propria mentalità che non a quella delle
imprese, e questo perché gli imprenditori non sono preparati. Complessivamente mi sembra che
nella nostra regione sia difficile trovare un raccordo, forse anche a causa della morfologia della
Puglia e delle diverse prerogative produttive”.
Cosa ne pensa del nuovo distretto della logistica?
“Credo che sia un’ottima idea con l’integra-
8000
Valori di export in milioni di euro
Quali sono i mercati esteri verso cui si orientano i prodotti salentini?
“È la Germania il primo mercato di riferimento
per l’export leccese, e lo è anche a livello nazionale. In prevalenza si tratta di prodotti del manifatturiero, soprattutto abbigliamento. Va bene anche
la meccanica, mentre si esportano pochissimi prodotti agroalimentari, il vino soprattutto in Canada
e Usa che rappresentano un bacino verso cui le
nostre merci si posizionano bene. Altro mercato
da non dimenticare la Russia, un Paese ricco e in
espansione, mentre l’interesse verso i Paesi arabi
negli ultimi due anni è fortemente diminuito”.
Valori di export delle province pugliesi (Elaborazione su dati Istat)
7000
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
2005
Bat
2006
Lecce
2007
2008
Brindisi
2009
Taranto
2009
2010
(gen. - giu.) (gen. - giu.)
Bari
Foggia
Esportazioni – Bene in Puglia i primi 6 mesi
Il 2010 segna la ripresa
N
ella classifica tracciata dall’Osservatorio del Ministero per il Commercio Estero (Mincomes),
tra le prime
province italiane per valori di export nel periodo gennaio – giugno
, non
c’è traccia di Puglia. Le province pugliesi più dinamiche si rivelano Bari e Taranto in crescita rispetto
allo stesso periodo del
, esprimendo rispettivamente il , % e il , % del totale regionale.
Escludendo il dato statistico della Bat, rilevato solo per il
e pari a
milioni di euro, tra tutte
le province pugliesi è Lecce l’unica a segnare un decremento rispetto al
. A crescere di più per
valori di export è Brindisi con il , %, seguita da Foggia , %, Taranto , %, Bari , % e infine
Lecce - , %. Considerando i dati relativi al periodo gennaio – giugno
, la performance leccese
si attesta su
milioni di euro, pari al % del totale regionale e allo , % rispetto al complessivo nazionale. Un trend fatto di alti e bassi se si guarda al lungo periodo. Nell’ultimo quinquennio i valori
di export espressi dalla provincia di Lecce sono passati dai
milioni di euro del
, ai
del
. Nel
si tocca il picco più alto di
milioni di euro, per poi calare progressivamente:
milioni nel
,e
nel
.
a.g.
battute
Valori delle esportazioni in provincia di Lecce (Elaborazione su dati Istat)
700
600
500
Milioni di euro
S
e, come dicono i dati Istat, la provincia leccese non brilla per valori di merci esportate, è vero che, tra associazioni di categoria
ed enti locali, sono diverse le azioni di internazionalizzazione realizzate per stimolare il tessuto
produttivo locale e facilitare l’accesso ai mercati
esteri. A tracciare una riflessione sull’andamento
del settore e la qualità degli interventi, Roberto
Fatano, responsabile internazionalizzazione di
Confindustria Lecce.
400
300
200
100
0
2005
2006
2007
2008
2009
2009
2010
(gen. - giu.)
zione tra il trasporto marittimo, terrestre e ferroviario. Taranto ha un hub molto importante, è
lo snodo principale per le merci che arrivano dal
far East, per questo la compagnia Evergreen, che
è la prima per i traffici con l’Oriente, ha scelto
questo porto. Il problema è che bisognerebbe
fare qualcosa per ampliare, e allettare anche altri
armatori, ad esempio quelli della costa atlantica.
Da queste tratte commerciali proviene il grosso
dei volumi di import per Campania, Puglia e Basilicata, e attualmente le navi che imbarcano sulla costa atlantica arrivano a Genova, La Spezia,
Livorno, Civitavecchia, Napoli, Salerno e Gioia
Tauro, ma non a Taranto. Faccio un esempio: se
devo far arrivare a Lecce un container che sbarca
a Livorno, ci vogliono .
euro, se invece sbarcasse a Taranto ce ne vorrebbero
,
. Le
differenze possono essere notevoli se parliamo
di grandi numeri”.
Cosa ne pensa degli enti che si occupano di internazionalizzazione?
“A livello di esperienza personale posso dire
che, avendo collaborato prima con l’Area Vasta
di Lecce e poi di Casarano, nel periodo dei fondi strutturali
, è arrivata progettualità
molto interessante. Poi purtroppo si è arenato
un po’ tutto a causa di scelte strategiche indicate dalla Regione, e la collaborazione con le pubbliche amministrazioni si è rivelata un disastro.
Non c’è dubbio che si tratta di attività che vanno
valutate nel lungo periodo. Le stesse missioni
all’estero hanno un loro valore, ma richiedono
un primo passaggio dei livelli politico-istituzionali
affinché si creino i presupposti per l’incontro tra
imprese. Complessivamente posso dire che su
fatto va a compimento il , il . E questo non
dipende dall’organizzazione di questo o quell’ente, piuttosto dalle imprese che magari si rendono
conto solo in un secondo momento delle problematiche esistenti”.
Qual è allora il punto di debolezza nella capacità di realizzare politiche di export efficaci?
“Notiamo da tempo una dispersione di risorse
pubbliche con azioni che sono scollate fra di loro. Sarebbe utile che i singoli enti locali facessero
un’attività coordinata di internazionalizzazione,
e aggiungo ordinata. Non è possibile che da una
parte vada il presidente della Regione e da un’altra il sindaco di Lecce. E poi soprattutto bisogna
attuare anche una verifica dei risultati, valutandoli a posteriori. Cosa che non si fa. In altri tempi,
gli imprenditori sono riusciti a fare internazionalizzazione senza disporre di tutti i mezzi che ci
sono oggi”.
Perché non funziona il coordinamento tra i diversi enti, colpa della contrapposizione politica?
“Credo che sia un problema europeo, non solo
italiano. Le misure di finanziamento dell’Unione
Europea attualmente interessano le singole istituzioni pubbliche, invece dovrebbero vincolare
ad un’impostazione coordinata tra tutti i livelli esistenti. Si dovrebbero indicare i settori trainanti
del territorio su cui investire, valutandoli attraverso dati doganali, e da lì poi strutturare l’organizzazione delle imprese che vi partecipano, e capire a
distanza di tempo quanto si è realizzato, e come”.
ARIANNA GENOVESE
12
Sicurezza
27 novembre
03 dicembre 2010
Tante bocciature (l’ %) dall’Autorità per la sicurezza alimentare
13
Foto dallarosaprati_flickr
Su alimenti “benefici”
strage di “no” dell’Ue
L’
Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha
pubblicato di recente il parere su
indicazioni che le
aziende produttrici di alimenti utilizzano sulle etichette.
Si tratta del terzo gruppo di diciture esaminato e che decantano
benefici per la salute e l’organismo. Sino ad ora il panel esaminato
è stato di
richieste su un totale di
inviate dai vari Paesi e
la conclusione dei lavori è prevista per giugno del prossimo anno.
Il bilancio finale, ma ancora provvisorio, è devastante visto che
l’ % delle
richieste valutate sino ad ora è stato bocciato, nel
febbraio
inoltre si è arrivati al record negativo con il % di
bocciature su una partita di
.
Gli esperti Efsa hanno dato pareri negativi per l’insufficiente qualità e quantità dei dati scientifici forniti dalle aziende. Tra le carenze
maggiormente rilevate si è notata la mancata identificazione delle
fibre, l’assenza di prove per dimostrare benefici per l’organismo
(per esempio eliminazione dell’acqua), scarsa precisione sull’effettivo significato di parole come energia e vitalità e mancanza di
studi condotti sull’uomo. Il gruppo dell’Efsa ha espresso parere
positivo quando ha riscontrato prove scientifiche sufficienti come
nel caso delle vitamine e del potassio. I motivi che hanno determinato un parere negavo sono tre: mancanza di informazioni per
identificare la sostanza (come è avvenuto per la maggior parte dei
Probiotici); mancanza di prove che indicano un’effettiva utilità per
il mantenimento o il miglioramento delle funzioni del corpo (come
per le proprietà antiossidanti); mancanza di studi affidabili inerenti
gli effetti sull’organismo umano. Tra i promossi di questa sessione
troviamo la vitamina D che “favorisce le normali funzioni immunitarie” e “le difese naturali”, e “la normale funzione muscolare”.
Anche il potassio svolge “una funzione positiva sulla pressione
del sangue” e “sulla funzionalità muscolare”. Le fibre “aiutano a
mantenere regolare la concentrazione di colesterolo nel sangue”.
Promossa anche la melatonina che “allevia il jet-lag” (mal di fuso)
correlato ai lunghi viaggi in aereo.
Tra le vittime illustri Ferrero che proponeva sulle barrette Kinder
la scritta “aiuta a crescere”, e Elancyl Global Silhouette che prometteva riduzioni di peso mangiando barrette.
errero ha dovuto modificare la
pubblicità del cioccolato Kinder. Se
Ha cambiato payoff F
in passato sulla confezione si leggeva
“Vittima”
anche
Ferrero
che la barretta “aiuta a crescere”, adesso i toni sono cambiati e, lasciate
da parte le promesse di sviluppo precoce, lo slogan della pubblicità è cambiato ed è diventato “Il gusto di diventare grandi”.
Questo metamorfosi è frutto della
richiesta dell’Autorità per la sicurezza
alimentare europea (Efsa) con sede
a Parma nel febbraio
. L’Efsa ha
SANTA COLELLA
La pubblicità di Ferrero con il nuovo payoff
censurato la frase “aiuta a crescere”
perché, nel corso degli studi, non sono
stati trovati elementi scientifici in grado di sostenere una connessione tra
lo sviluppo del bambino e il consumo
della barretta Kinder.
Gli esperti di Parma hanno analizzato
oltre
studi scientifici ma non sono
riusciti ad individuare una seria correlazione. Gli slogan salutistici di Ferrero
Kinder cioccolato sono stati per questo
dichiarati ingannevoli e fuorvianti.
s.c.
È NATO IL QUOTIDIANO DI
BARLETTA ANDRIA TRANI.
VISITA IL SITO WWW.PRIMAPAGINABAT.IT
PER VEDERE TUTTI I PUNTI DISTRIBUZIONE.
PRIMAPAGINA
www.primapaginabat.it
Q u o t i d i a n o
d i
B a r l e t t a A n d r i a T r a n i
LA PAROLA AI FATTI.
14
27 novembre
03 dicembre 2010
Relazioni
Un momento degli incontri business to business
NATELA SHENGELIA
Vicino Mosca sorgerà “Casa Italia”, parteciperanno aziende agroalimentari pugliesi
Task force Italo-Russa
firmati a Bari 6 accordi
S
i è conclusa con la firma di sei importanti accordi
e
progetti la Task Force Italo-Russa sui distretti
e le piccole e medie imprese, che ha visto la partecipazione di oltre
operatori italiani (
pugliesi)
e di
tra imprese e istituzioni provenienti dall’ex
Unione Sovietica in rappresentanza di
regioni. La
due giorni, giunta alla XVII edizione, si è svolta a Bari
che – come sottolineato dal sindaco Michele Emiliano
– ha confermato ancora una volta la capacità di essere
porta d’oriente per tutta l’Unione Europea.
Entrando nel vivo degli accordi sottoscritti, che saranno resi operativi nella prossima sessione della Task
Force in programma a Sochi in Russia a maggio
,
spicca quello firmato dall’Agenzia Cafarchia di Gioia
del Colle (BA). Obiettivo è la realizzazione del centro
polifunzionale “Casa Italia” per la fornitura di prodotti italiani e la diffusione dei marchi made in Italy. La
struttura sorgerà nella regione di Yaroslav, a
km
da Mosca e vedrà il coinvolgimento di un nutrito gruppo di imprese pugliesi del settore agroalimentare.
La Camera di Commercio di Bari ha inoltre firmato un’intesa con il capo-delegazione Natela Shengelia (che guida il Dipartimento Turismo del Ministero
dell’Economia della Federazione) per lo sviluppo dei
rapporti tra le imprese baresi e russe. Da segnalare
anche l’accordo per la costruzione di un ecoporto sul
fiume Volga e un progetto integrato sul turismo ecologico stipulato tra la Lega Navale Italiana e la Regione di Ulyanovsk. “In Russia – ha aggiunto Shengelia
– solo il % dell’economia poggia sulle PMI, siamo ancora alla prima generazione: insegnateci a sviluppare
il vostro modello”.
“Gli obiettivi raggiunti – ha detto il vicepresidente
della Regione Puglia Loredana Capone – vanno oltre
Snaidero – Responsabile Federlegno
le nostre aspettative: constatiamo parità di vedute
con la Russia che come noi ha intenzione di investire
in ricerca e innovazione, soprattutto in campo biotecnologico”. Sulla carta, infatti, la Task Force aveva come obiettivo lo scambio di informazioni tra imprese
e istituzioni italiane e russe per delineare le direttive
sulle quali puntare in futuro allo scopo di cementare
ulteriormente la cooperazione dei due Paesi. “Invece
– ha spiegato Shengelia nel suo intervento di chiusura
– ben due regioni russe hanno stretto importanti accordi con enti e aziende italiane. E nelle tavole di approfondimento, divise per settori economici, si sono
sviluppati spontaneamente degli incontri business to
business sfociati in accordi commerciali tra imprese.
Non era mai successo prima”.
DARIO BISSANTI
Mancano tecnologie di trasformazione
“Le due economie Una grande risorsa
complementari” sarà l’agroindustria
“L’
economia italiana e quella russa sono assolutamente complementari”. È
questo il parere di Roberto Snaidero, responsabile del settore Internazionalizzazione di Federlegno, che ha presieduto il Tavolo legno e arredo casa. L’Italia
è tradizionalmente all’avanguardia del design e della qualità del prodotto, mentre la
Russia detiene una quantità pressoché illimitata di materie prime. Da qui le basi per
una futura collaborazione che assume i caratteri della sopravvivenza più che dello
sviluppo del settore, provato da una competizione globale feroce.
“Il problema – ha detto Snaidero – è che la condizione per entrare in alcuni mercati
è lo scambio di tecnologia. Mi riferisco soprattutto alla Cina. Nel breve termine le
imprese ricavano grandi profitti da questo scambio, ma nel lungo periodo l’affare si
d.b.
trasforma in un boomerang”.
Dottori – Federazione tessile
“A Mosca la moda
un terreno fertile”
L
e porte del mercato russo sono letteralmente spalancate. A spiegarlo è stata
Federica Dottori, responsabile dell’Area Promozione e Internalizzazione SMI
della Federazione Tessile e Moda, che ha presieduto i lavori del tavolo dedicato
all’abbigliamento.
“In Russia – ha spiegato – praticamente non esistono attività produttive rilevanti nel settore moda. E la domanda è costantemente più elevata rispetto all’offerta: questo vale sia per la regione di Mosca e San Pietroburgo che per altre zone
meno battute. Di conseguenza ci sono grandi opportunità per le imprese italiane:
bisogna soltanto iniziare a esplorare”.
d.b.
U
n mercato dal potenziale strepitoso che non trova il giusto sfogo per la mancanza di tecnologie di trasformazione. È quanto emerso dal tavolo dedicato
all’agroindustria, presieduto da Francesco Valentini, export manager della Divella
spa, che ha sottolineato la volontà da parte delle imprese italiane di voler cogliere questa possibilità.
Le caratteristiche naturali della Russia, inoltre, possono rendere il Paese appetibile anche per quanto riguarda la sperimentazione, soprattutto nel settore del
biologico. Ulteriore appeal per le aziende italiane è inoltre costituito dalla carenza di materie prime alimentari.
d.b.
Losma – Presidente UCIMU
“Siamo i maggiori
fornitori di ICT”
“L’
Italia è il maggior fornitore di tecnologie ICT per la Russia. E continueremo
a esserlo”. A spiegarlo è stato Giancarlo Losma, Vicepresidente di Federmacchine e Presidente dell’UCIMU, l’associazione dei costruttori italiani di macchine
utensili, robot e automazione che ha presieduto il tavolo dedicato alla modernizzazione, meccanica, meccatronica e informatica. Presentati progetti russi e italiani,
tra cui quelli del Distretto Aerospaziale Pugliese a cura del prof. Antonio Ficarella
dell’Università del Salento. Il distretto riunisce tutte le università pugliesi e aziende
del calibro di Finmeccanica, Agusta e Avio. Le istituzioni russe hanno seguito con
interesse i progetti legati alla guida di aerei senza pilota, alla sicurezza aeroportuale
e ai nuovi sistemi di logistica integrata.
d.b.
14
Relazioni
LOREDANA CAPONE
“Investiamo di più
sul biomedicale”
Distretto
Salute
possibilità
a Penza
NATELA SHENGEVA e PIETRO CELI
Per l’ENEA
Imprese italiane e russe stringono contatti
Il tavolo energie rinnovabili
Per il Tecno-parco
La firma degli accordi
L’incontro riservato tra la delegazione
pugliese e russa
15
Intervista – Pietro Celi, Ministero dello Sviluppo Economico
“D
Un momento della firma
27 novembre
03 dicembre 2010
All’Expo
I russi
Bioediliza
“Grande “dirottati”
occasione” a Bari
“I
“S
n Italia, e soprattutto in
Puglia, esiste un clima
ideale per attrarre gli investitori, soprattutto in virtù della politica degli incentivi”. A
spiegare le potenzialità della
green economy è stato Giacobbe Braccio, responsabile
dell’Unità Tecnica Tecnologie Trisaia ENEA, a capo del
Tavolo dedicato alle energie
rinnovabili, ambiente ed edilizia sostenibile. Al termine
dell’incontro le realtà italiane
hanno deciso di redigere al più
presto un dossier da inviare ai
colleghi russi.
Le occasioni di collaborazione soprattutto nel campo
della bioedilizia e dell’edilizia
sostenibile sono molteplici.
“In Russia – ha spiegato Braccio – non ci sono incentivi su
questo tipo di tecnologie. Ma
esistono forti potenzialità nel
campo della produzione di
energia da biomassa e da biocarburanti. La prossima tappa
– ha concluso il responsabile dei lavori – è quella di fare
lobby per la realizzazione di
impianti dimostrativi”.
d.b.
iamo molto soddisfatti”. Così la Vicepresidente della Regione
Puglia Loredana Capone durante la conferenza stampa
di chiusura della Task Force
Italia-Russia. “La tendenza
emersa – ha spiegato Capone – è la parità di vedute con
la Russia in tema di investimenti. Abbiamo entrambi
deciso di puntare su tecnologia e innovazione, soprattutto in ambito biomedicale”. Anche per l’Assessore
al Marketing Territoriale
del Comune di Bari Antonio
Paparesta la convention si è
sviluppata nel migliore dei
modi. “La nostra città – ha
spiegato – è impegnata da
sempre nel rafforzamento
dei rapporti con l’Oriente”.
E ha spiegato l’ultimo accordo stipulato con Milano
Expo
: tutti i visitatori
russi dell’esposizione saranno “dirottati” a Bari con uno
speciale servizio navetta aereo per visitare le bellezze
della città.
d.b.
obbiamo investire di più in avanguardie tecnologiche, soprattutto in ambito biomedicale”. Per il Presidente italiano
della Task Force Pietro Celi, del dipartimento per le Politiche di Internazionalizzazione e Promozione degli scambi del ministero dello Sviluppo Economico è questa la tendenza emersa dalle giornate
di scambio italo-russe. L’innovazione di beni e servizi deve essere la
direttiva per il rafforzamento dell’interscambio tra i due paesi, che
nei primi nove mesi del
registra un aumento del %.
Il momento è assolutamente favorevole per quanto riguarda
gli investimenti ‘oltrecortina’ – come si sarebbe detto un tempo.
Attualmente sullo scacchiere economico europeo la Russia conta soprattutto per le forniture di materie prime e in particolare di
quelle energetiche. Da parte di Mosca però esiste la volontà di una
maggiore integrazione col mercato dell’Unione. E questo significa
maggiore disponibilità, rispetto agli ultimi anni, ad attirare investimenti diretti nel Paese, oltre che a esportare i capitali derivati
dagli enormi profitti legati a gas e petrolio.
“Ma c’è ancora tanto da fare – ha detto Celi –, visto che siamo
solo quinti nelle esportazioni in Russia e i quarti a importare”. Cosa impedisce lo sviluppo delle relazioni internazionali? In primo
luogo l’eccessiva frammentazione del sistema produttivo. “Nulla
di nuovo – ha spiegato il presidente – ma è bene ripeterlo ancora
una volta”.
Presidente è arrivato il momento di pianificare il dopo-crisi?
Quali opportunità riserva il mercato russo?
“I dati in nostro possesso ci fanno ben sperare per il futuro,
soprattutto per quanto riguarda le esportazioni e qui in Puglia in
particolare. La Russia ha fame di tecnologie legate alla meccanica,
ma anche di abbigliamento e moda, di design e di agroalimentare”.
Ma le imprese italiane non sono ancora preparate.
“Il dato dimensionale delle nostre aziende presenta aspetti positivi e negativi. Come Ministero facciamo di tutto per favorire l’aggregazione, offrendo supporto a tutti gli operatori che decidono di
agire come sistema. D’altro lato la Russia, che storicamente ha un
modello produttivo basato sulla grande impresa, è molto interessata alla diversificazione e al nostro modello di PMI”.
Dal suo punto di osservazione privilegiato, quali sono gli ostacoli che impediscono alle imprese del Sud di internazionalizzarsi?
“Tra i tanti sottolineerei la mancanza di informazione sugli eventi
internazionali, nonostante l’esistenza di canali molteplici, come internet. Altro fattore è senz’altro la difficoltà nell’accesso al credito,
nonostante la presenza di una produzione di eccellenza”.
I punti di forza?
“Sicuramente una buona dose di flessibilità organizzativa, dovuta alla piccola dimensione. Unita all’ingegno, e mi riferisco soprattutto alla meccanica. Ma questo vale per tutto il Paese: nel settore
siamo i secondi al mondo, dopo la Germania. Siamo così bravi che
ci copiano, e questo è un problema che va combattuto.
Il furto di tecnologie: una minaccia per la nostra economia?
“Assolutamente. Pensi che molte aziende, soprattutto nel campo del design moda e arredamento, si tutelano a tal punto che
quando presentano le nuove linee ai potenziali clienti, lo fanno a
porte chiuse”.
Come si può risolvere il problema?
“Innovando costantemente il prodotto, puntando tutto sulla
progettazione: da sempre abbiamo le potenzialità per farlo”.
d.b.
S
i è concluso positivamente
l’incontro a porte chiuse
tra la vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone
e i rappresentanti della delegazione russa, che Gazzetta
dell’Economia ha potuto seguire in esclusiva. Al termine
del colloquio è stato raggiunto un accordo di massima,
con relativo scambio di coordinate, per il coinvolgimento del costituendo Distretto
Tecnologico Pugliese della Salute nella realizzazione di un
tecno-parco nella Regione di
Penza, a
km da Mosca.
La delegazione russa che
ha mostrato di essere ben
informata sullo stato delle
tecnologie biomediche italiane, ha sottolineato la decisa
volontà di cooperare con le
imprese nostrane, e in particolare con quelle pugliesi. Ma
l’invito è stato allargato anche
ad aziende di altri settori, dal
momento che è in fase di realizzazione una gigantesca piattaforma nel cuore della Russia, precisamente in Baschiria,
dalla quale saranno distribuiti
beni e servizi esteri che confluiranno in tutto il Paese. Un’occasione da non perdere, visto
che la Baschiria fa parte delle
ZES, le Zone Economiche Speciali della Federazione.
A spiegarne i vantaggi è
stato il direttore della spa che
gestisce le ZES, Igor Kusov: le
imprese straniere che investiranno nelle Zone Economiche
Speciali avranno linee di accesso al credito facilitate con
garanzie statali sul cambio dei
tassi e non saranno sottoposte a tassazione sull’import. In
più, saranno esentate per dieci anni dalle tasse di proprietà
e di trasporto, oltre ad aver diritto a una riduzione delle tasse sui profitti e uno sconto del
% sull’acquisto di fabbricati
e terreni.
“Verranno privilegiati gli
operatori che producono di
beni di consumo – ha aggiunto Kusov – un mercato che da
noi è in forte crescita e dove la
domanda supera di gran lunga
l’offerta”.
d.b.
16
27 novembre
03 dicembre 2010
Information Technology
L’indagine – Solo il , % ha formalizzato un piano strategico
Negli enti locali
ICT sconosciuta
L
e amministrazioni locali si
differenziano notevolmente
per l’utilizzo delle tecnologie
dell’informazione. Nel
la quasi totalità delle Regioni ( su ) e
l’ , % delle Province hanno dichiarato di disporre nella propria struttura di uno o più uffici autonomi di
informatica, mentre nelle Comunità montane e nei Comuni le percentuali sono molto più contenute,
rispettivamente il , % e il , %.
La quota più elevata di addetti che
svolgono in maniera prevalente o
esclusiva un’attività legata all’ICT,
rispetto al totale del personale delle amministrazioni pubbliche, si registra nelle Regioni ( , addetti ICT
su
dipendenti), in particolare in
quelle dell’Italia centrale ( , ), seguono poi le Comunità montane e
le Province (rispettivamente , e
addetti) e i Comuni, che con l’ , % si
collocano leggermente al di sotto
della media nazionale ( , addetti).
Tra le funzioni ICT, il personale interno svolge maggiormente quelle
relative ai contenuti web e all’assistenza tecnologica.
Nel
soltanto il , % degli
enti locali ha formalizzato in un documento di pianificazione la strategia di acquisizione e utilizzo delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione, definendone obiettivi e linee guida. La modalità di
gestione delle funzioni ICT più frequentemente indicata, soprattutto
per le funzioni di gestione e manutenzione hardware e software, è
l’outsourcing, ovvero l’acquisto di
servizi presso fornitori esterni e/o
società partecipate.
Al crescere della dimensione del
Comune le funzioni automatizzate
richiedono un maggiore impegno
in termini di personale esterno con
competenze ICT. In particolare,
nell’ambito dello sviluppo software e della formazione ICT, le amministrazioni comunali più grandi si
rivolgono intensivamente a personale esterno: l’ , % dei Comuni sopra i .
abitanti ha sviluppato
il software in outsourcing e il , %
ha utilizzato società esterne per la
formazione ICT contro, rispettivamente, il , e il , % dei Comuni
più piccoli.
L’attività di studio, analisi e progettazione e quella di formazione
ICT costituiscono le funzioni che
più della metà delle amministrazioni dichiara di non svolgere. Tra le
attività più informatizzate ci sono
la gestione della contabilità, del
protocollo e dei pagamenti. Urp,
bandi e concorsi sono risultate le
attività generalmente meno informatizzate.
SANTA COLELLA
Pagamenti solo per il %
Si sfiora l’
l sito istituzionale è presente nel , % delle amministrazioni
locali ed è ormai diffuso nella totalità delle Regioni e delle Province. L’esistenza di un sito è totale anche nei Comuni con più di
mila abitanti, mentre si riduce di circa l’ % in quelli più piccoli
( , %); si evidenziano lievi differenze dovute alla localizzazione
territoriale.
Per quanto riguarda i servizi disponibili on-line, nel
l’ ,
% delle amministrazioni con sito web ha dichiarato di consentire
agli utenti l’accesso a servizi di visualizzazione e/o acquisizione
delle informazioni, il , % la possibilità di scaricare modulistica,
il , % di inoltrarla on-line e il , % l’avvio e la conclusione per
via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto. I servizi maggiormente offerti on-line dalle amministrazioni sono quelli
relativi all’imposta comunale sugli immobili ( , %), alla tassa sui
rifiuti solidi urbani ( , %) e alla dichiarazione di inizio di attività
produttive ( , %).
Il % di amministrazioni locali con sito permette a cittadini e
imprese di effettuare pagamenti on-line. Il monitoraggio del sito
web sull’utilizzo dei servizi offerti on-line viene effettuato da circa tre amministrazioni locali su dieci, con quote particolarmente
elevate nel caso delle Regioni ( , %), dei Comuni con almeno
.
abitanti ( , %) e dei Comuni della Provincia autonoma
di Bolzano ( , %).
Nei rapporti con l’utenza, il call center è il canale, alternativo al
web e allo sportello, preferito da tutte le amministrazioni (circa
il , % del totale delle amministrazioni locali e, in particolare,
la quasi totalità delle Regioni), seguito dalla tecnologia mobile
per l’invio di messaggistica, che viene utilizzato dal , % delle
amministrazioni.
Limitata la capacità di utilizzare le informazioni sull’utenza attraverso applicazioni software del tipo CRM adatte a raccogliere, archiviare e analizzare dati ottenuti attraverso contatti diretti
multicanale di front office; tali strumenti sono adottati solo dal
, % delle amministrazioni locali e soprattutto dalle Regioni del
Centro-nord ( , %) mentre si attesta a , % la percentuale relativa al sud.
s.c.
N
Regioni
Classi di ampiezza
demografica
el
l’ , % delle amministrazioni locali ha fatto ricorso
ai server. Per le Regioni e le Province è molto frequente
anche l’utilizzo di tecnologie quali smart card, strumentazioni
GIS e CAD, con percentuali superiori al %, a differenza di quelle riscontrate nei Comuni. Le caratteristiche dimensionali e di
localizzazione delle amministrazioni comunali si riflettono nelle
diverse percentuali di adozione delle tecnologie informatiche
meno diffuse, quali GIS, CAD e GPS palmare.
Il pc è ampiamente diffuso tra i dipendenti delle amministrazioni locali. Il numero di pc ogni
dipendenti è pari a ,
computer nei Comuni e a
, nelle Province. Il collegamento
in rete di tipo LAN è presente nel , % delle amministrazioni
locali: il , % di queste utilizza reti locali wireless. Il , % dei
computer è connesso alla rete locale. Da segnalare che la Regione Toscana registra la percentuale maggiore di Comuni con
reti locali di tipo wireless ( , %).
Il , % delle amministrazioni locali dichiara la disponibilità di
una rete Intranet, alla quale accede il % del personale. I Comuni e le Comunità montane rimangono sotto la soglia del %,
mentre dispone di una rete interna l’ , % delle Province e il
, % delle Regioni. A livello comunale, i risultati sulla disponibilità di una rete Intranet delineano forti differenze territoriali e
dimensionali: si passa dal , % dei Comuni della Regione Valle
D’Aosta al
% di quelli della Provincia autonoma di Bolzano,
da circa il % dei Comuni fino a .
abitanti al , % di quelli
abitanti. In Puglia i Comuni con una rete intracon oltre .
net sono il % col % dei dipendenti che ne hanno l’accesso, in
Basilicata le percentuali sono rispettivamente del , % e , %.
L’open source, che rappresenta una delle soluzioni informatiche per contenere i costi, è utilizzata dalla totalità delle Regioni e dal , % delle Province, mentre nelle Comunità
montane e nei Comuni la diffusione risulta più contenuta (rispettivamente , e , %). La totalità delle Regioni adotta
tecnologie open source nell’ambito dei sistemi operativi su
server e dei web server.
s.c.
Lettori di
smart card
Mainframe
Server
Piemonte
,
,
,
Valle d’Aosta
,
,
,
Lombardia
,
,
Pr. Aut. di Bolzano
,
,
,
Pr. Aut.di Trento
,
,
,
Veneto
,
,
,
Strume
G
,
Friuli-Venezia Giulia
,
,
,
Liguria
,
,
,
Emilia-Romagna
,
,
,
Toscana
,
,
,
Umbria
,
,
,
Marche
,
,
,
Lazio
,
,
,
Abruzzo
,
,
,
Molise
,
,
,
Campania
,
,
,
Puglia
,
,
,
Basilicata
,
,
,
Calabria
,
,
,
Sicilia
,
,
,
Sardegna
,
,
,
Italia
,
,
,
16
Percentuale di Comuni con le principali dotazioni tecnologiche utilizzate per R
per cento
Siti istituzionali Il “pc” diffuso
pochi i “servizi” in tutti gli uffici
I
Comuni con servizi/uffici
e dipendenti ICT pe
Regioni
Piemonte
Comuni con
Internet
,
di cui con
connessione in
banda larga
Dipen
con acc
Inte
,
Valle d’Aosta
,
,
Lombardia
,
,
Pr. Aut. di Bolzano
,
,
Pr. Aut.di Trento
,
,
Veneto
,
,
Friuli-Venezia Giulia
,
,
Liguria
,
,
Emilia-Romagna
,
,
Toscana
,
,
Umbria
,
,
Marche
,
,
Lazio
,
,
Abruzzo
,
,
Molise
,
,
Campania
,
,
Puglia
,
,
Basilicata
,
,
Calabria
,
,
Sicilia
,
,
Sardegna
,
,
Italia
,
,
Percentuale di Comuni con collegamento ad Internet e dipendenti con accesso
Internet per Regione
Information Technology
Comuni con:
Personal computer
per
dipendenti
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
Regione
ndenti
cesso ad
ernet
Regioni
Comuni con sito web
,
Piemonte
,
Valle d’Aosta
,
,
Lombardia
,
,
,
Pr. Aut. di Bolzano
,
,
Pr. Aut.di Trento
,
,
Veneto
,
,
Friuli-Venezia Giulia
,
,
Liguria
,
,
Emilia-Romagna
,
,
Toscana
,
,
Umbria
,
,
Marche
,
Lazio
,
,
Abruzzo
,
,
Molise
,
,
Campania
,
,
Puglia
,
,
Basilicata
,
,
Calabria
,
,
Sicilia
,
,
Sardegna
,
,
Italia
,
o ad
17
In ritardo – Ne sono dotate solo sei amministrazioni su dieci
di informatica autonomi
er regione. Dati in %
entazioni Strumentazioni GPS palmare
GIS
CAD
27 novembre
03 dicembre 2010
,
Percentuale di Comuni con sito Web Istituzionale per Regioni
La posta elettronica
ancora da scoprire
L
a connettività esterna è
assicurata tramite collegamento a Internet, presente
nella quasi totalità delle amministrazioni locali ( , %); la
connessione in banda larga è
utilizzata dall’ , % degli enti
locali del Nord-est, percentuale che diminuisce di più di
punti percentuali a Mezzogiorno. Il , % dei dipendenti delle amministrazioni locali risulta
avere accesso ad Internet.
Tra le amministrazioni locali
che utilizzano una connessione in banda larga, quella più
utilizzata è l’xDSL ( , %); la
connessione senza fili (wi-fi,
hyperlan, wi-max, ecc.) è impiegata nel , % dei Comuni
e nel , % delle Regioni con
banda larga.
Nel
il % delle amministrazioni locali è dotato di
sistemi di posta elettronica e
il , % di esse utilizza sistemi
di posta elettronica certificata
(Pec). In generale, ad impiegare la Pec è la totalità delle Regioni, l’ , % delle Province,
il , % dei Comuni e il , %
delle Comunità montane. Le
amministrazioni comunali hanno adottato la Pec in maniera
estremamente differenziata a
seconda della localizzazione
Tecnologie
Si spende
solo
lo 0,5%
N
el corso del
la
spesa per l’ICT sostenuta dalle amministrazioni
locali è stata stimata per
circa , miliardi di euro,
ossia circa lo , % delle
spese totali per il complesso delle amministrazioni.
La spesa per le tecnologie
dell’informazione e della
comunicazione si concentra
essenzialmente nelle amministrazioni comunali ( , %)
e nelle Regioni e Province
autonome ( , %).
Le spese sostenute per
hardware, software e per
servizi ICT rappresentano
complessivamente
oltre
l’ % delle spese ICT totali
in tutte le tipologie di amministrazioni.
Considerando la spesa ICT
per dipendente, è possibile
osservare una marcata differenza fra le amministrazioni
regionali e tutte le altre: a
fronte di una spesa stimata
di circa .
euro da parte
delle Regioni e Province autonome, si rilevano valori
più contenuti nei Comuni
(.
euro), nelle Province
(.
euro) e delle Comunità montane ( .
euro).
s.c.
Foto hoefi_stock.xchng
territoriale: si passa dal , %
dei Comuni della Val d’Aosta al
, % di quelli della Provincia
autonoma di Bolzano. Puglia a
, % e Basilicata al , %.
La tecnologia VoIP, la cui
adozione consente una qualche riduzione dei costi della
telefonia della Pubblica amministrazione, è usata dal , %
degli enti locali e dal , % dei
Comuni con connessione a
Internet; si rileva poi l’ampia
forbice, di oltre
punti percentuali, nella diffusione di tale tecnologia tra Comuni con
.
abitanti ( , %)
oltre
e quelli fino a .
( , %).
Nell’ambito delle comunica-
zioni elettroniche va assumendo sempre più importanza la possibilità di scambiare
messaggi aventi valore legale
attraverso l’adozione della firma digitale: ne fa uso il , %
delle amministrazioni comunali, il , % delle Regioni e il
, % delle Province. A livello
comunale, si rilevano, anche
in questo caso, significative
differenze nella propensione
all’adozione della firma digitale sia a livello territoriale sia
dimensionale.
Per quanto riguarda la sicurezza informatica, a fronte
di un diffuso utilizzo di un sistema antivirus aggiornato,
adottato dal
, % delle amministrazioni locali, si riscontra un impiego decisamente
inferiore delle tecnologie più
avanzate quali i piani di disaster recovery ( , %), i server
SSL ( , %) e la cifratura dei
dati ( , %).
I servizi telematici sono ampiamente utilizzati per lo scambio di dati, informazioni, documenti o applicazioni informatiche tra amministrazioni pubbliche; in particolare, l’ , % delle
amministrazioni (oltre il , %
di Province e Regioni) utilizza
servizi forniti da altre amministrazioni locali o centrali
La gestione degli incassi e
dei pagamenti avviene tramite
collegamento telematico con
il tesoriere bancario nel , %
delle amministrazioni locali.
Tale servizio viene utilizzato
dalla totalità delle Regioni e
dal , % delle Province; esso
risulta impiegato più frequentemente dalle amministrazioni
del Nord-est ( , %) e dai Comuni della Sardegna ( , %).
Nel corso del
il , %
delle amministrazioni locali ha
ricorso a procedure e-procurement (acquisizione elettronica
di beni e servizi).
s.c.
Intervista – Stefano Ferrara di Exprivia
“La situazione migliora
ma ci sono zone grigie”
S
tefano Ferrara è direttore della Business Unit
Sanità ed Enti locali di Exprivia, una società
specializzata nella progettazione e nello sviluppo
di tecnologie software innovative e nella prestazione di servizi ICT (è quotata all’MTA segmento
Star di Borsa Italiana e conta complessivamente
circa .
fra dipendenti e collaboratori).
Gli enti locali quanto sono “maturi” nell’ambito dell’ITC?
“Già dai dati Istat si ricava un miglioramento
della situazione generale nel periodo preso in esame, dal
al
, ma non mancano le zone
grigie. Di sicuro le Regioni hanno acquisito una
grande consapevolezza dell’importanza dell’ICT
e hanno investito molto in informatica. Ovviamente diventano fondamentali le competenze di
chi deve, poi, instradare i percorsi di queste crescite per non disperdere energie e massimizzare
i risultati. Province e Comuni hanno budget più
contenuti e organizzazioni meno articolate e ciò
si riflette negativamente anche nello spazio e negli investimenti riservati all’ICT. Lo stesso rapporto Istat sottolinea che molte Amministrazioni comunali non hanno un organigramma appropriato
in questo settore”.
C’è un divario Nord-Sud o la situazione cambia
da Comune a Comune al di là della collocazione
geografica?
“La situazione italiana è molto a macchia di
leopardo. C’è senz’altro una differenza tra Nord
e Sud in termini di risorse che favorisce il Settentrione dal punto di vista economico ma non
necessariamente dà luogo a situazioni virtuose:
tutto dipende dall’organizzazione e dall’impiego
corretto dei fondi a disposizione”.
STEFANO FERRARA
In questo contesto qual è il ruolo di Exprivia?
“Come azienda forniamo un supporto consulenziale ai mercati con cui entriamo in contatto e
cerchiamo di ‘esserci’ su temi importanti legati allo
sviluppo del comparto come l’informatizzazione
dei servizi degli Enti o l’associazione tra Comuni
proprio grazie ad avanzati strumenti tecnologici”.
Quali sono gli scenari futuri?
“Partendo dalla premessa che ormai molte attività classiche di Comuni e altri Enti locali sono
assestate (come la tenuta di un’anagrafe dei cittadini, la gestione amministrativa contabile e dei
tributi) bisognerà fare sempre più i conti con la
dematerializzazione (ossia la gestione in modalità informatica di documenti, pratiche, iter amministrativi anche grazie all’input del ministro Brunetta), l’accesso ai servizi (tramite portali web e
modalità interattive) e l’interoperabilità (affinché
Regioni, Province e Asl lavorino in sinergia per favorire il loro rapporto con il cittadino)”.
FABIO TRAVERSA
18
27 novembre
03 dicembre 2010
Comunicazione
Il Festival – Un grande evento in Fiera a Bari da mercoledì a venerdì
Innovazione e futuro
la grande “impresa”
Q
uattro aree tematiche,
oltre
tra Università,
centri di ricerca, spin
off, intermediari, istituzioni, imprese, associazioni
di categoria, servizi per il trasferimento tecnologico, circa
tra conversazioni, seminari,
workshop, demo, due mostre e
una serie di eventi collaterali: è
questo il ricco “menu” del Festival dell’Innovazione, in programma da mercoledì a venerdì
prossimo (dalle . alle . )
alla Fiera del Levante (nei padiglioni , , , e , si accede
dall’Ingresso Monumentale).
Gli obiettivi e le aree del Festival – “Nuove idee per grandi
imprese” è lo slogan del Festival, la cui seconda edizione è
promossa dalla Regione Puglia,
dall’Arti (Agenzia regionale per
la tecnologia e l’innovazione),
dalle cinque Università pugliesi,
dal Cnr e dall’Enea, in collaborazione con la Fiera del Levante, e
rientra nell’ambito delle attività
del progetto “Creare impresa e
diffondere tecnologia a partire
dalla ricerca – ILO ”, finanziato
dal PO FESR
. Creare
occasioni di confronto e contatto tra ricerca e impresa, facilitare il dialogo tra scienza e
società e creare una vetrina/laboratorio per giovani e studenti sono solo alcuni degli obiettivi della manifestazione, che si
presenta come un evento complesso in cui si fondono, senza
soluzione di continuità, esposizioni, mostre ed eventi. Quattro le macro aree tematiche
nelle quali si snoderà il Festival:
Innovention, che racchiude i
temi dedicati alla meccatronica, all’aeronautica, all’ICT e ai
nuovi materiali; Land, dedicata
alle biotecnologie, alle scienze della vita, all’agroindustria,
all’energia e all’ambiente, Imagination, in cui trovano spazio
le innovazioni legate all’industria della creatività, al turismo, ai beni culturali, alla formazione, alla comunicazione,
alla pubblica amministrazione;
InnovAbilia, lo spazio dedicato
alle innovazioni per la qualità
della vita, che riunisce i produttori di soluzioni tecnologiche
per l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa, le soluzioni
per la domotica, la logistica ed
il tempo libero delle persone
con disabilità anche temporanee (un’iniziativa realizzata
per il secondo anno dall’Arti e
dall’Assessorato regionale al
Welfare, dopo la prima edizione svoltasi a Foggia nel
).
Gli altri eventi – Tra le conversazioni si segnala l’incontro che
si svolgerà il dicembre intitolato “Innovazione, creatività
e cultura digitale: la tempesta
perfetta”. Nel corso della conversazione il presidente della
Regione Puglia Nichi Vendola,
l’economista e musicista Alberto Cottica, Giuseppe Granieri
esperto di comunicazione e culture digitali, Francesco Morace
sociologo e presidente del Future Concept Lab e Pietro Scott
Jovane amministratore delega-
to di Microsoft Italia, moderati
dal giornalista di La Ivo Mej, si
confronteranno su evoluzione
sociale, cultura tecnologica ed
innovazione, interrogandosi su
cosa è necessario per “scatenare” questa tempesta perfetta.
Il “Puglia Innovation Contest”
è, invece, un evento di grande
mobilitazione riservato a studenti e giovani sotto i
anni
con l’obiettivo di suscitare e
raccogliere idee di prodotti e
servizi innovativi e l’Investment
Forum, in cui saranno presentati a potenziali investitori nuovi
progetti imprenditoriali di spin
off e nuove imprese innovative pugliesi. Due le mostre che
accompagneranno il visitatore
nel suo percorso d’innovazione: la prima dedicata alle attività degli uffici per il trasferimento tecnologico (gli ILO) delle
Università e degli Enti pubblici
di ricerca, la seconda ai brevetti
e ai risultati della ricerca delle
imprese.
Il logo – Il simbolo grafico del
Festival dell’Innovazione
rappresenta l’ideale evoluzione
di quello utilizzato nella precedente edizione ed è costituito
da quattro triangoli di diverso
colore che rappresentano le
macroaree tematiche che caratterizzano l’evento. Il logo
richiama il tasto Fast Forward
(avanzamento veloce) a ricordare il forte impulso che l’innovazione può fornire al tessuto economico, produttivo e
sociale della regione. Legato
al logo è il nuovo visual di comunicazione, caratterizzato da
cerchi concentrici che si ripetono nella forma e nei colori,
evocando la “centralità” delle
giovani idee.
Il sito internet – Basta cliccare su www.festivalinnovazione.puglia.it per accedere al
mondo del Festival
. Due
le modalità di navigazione. Una intenzionale che consente
di muoversi tra le quattro macro aree che caratterizzano la
seconda edizione del Festival:
Innovention, Land, Imagination e InnovAbilia. La seconda
strumentale che consente di
navigare attraverso un menu di
funzioni e contenuti: il Festival
(con le informazioni sull’evento, sul concept espositivo, sui
promotori e con i materiali per
la stampa), programma (con
il dettaglio degli eventi, i workshop e le numerose iniziative
che si svolgeranno durante la
giorni del Festival), espositori
(con indicazioni e modulistica
per chi intende esporre), visitatori (con le informazioni per
organizzare al meglio la visita e
con la possibilità di accreditarsi
online) e multimedia (per scaricare video e immagini dell’evento). Non manca inoltre una
sezione dedicata alle news,
continuamente aggiornata, ed
aree funzionali per partecipare
alle call per i workshop, le demo, la mostra dei brevetti e al
Puglia Innovation Contest.
FABIO TRAVERSA
ARTI – Parla Trisorio Liuzzi
“Un bilancio positivo
in linea con l’Europa”
“S
iamo certi di aver organizzato una manifestazione originale, ricca e articolata che mostrerà
quanto realizzato negli ultimi due
anni nel campo dell’innovazione sia
attraverso le misure regionali sia
grazie all’impegno dell’Arti, delle
Università pugliesi, dei centri di ricerca, dei distretti, del Cnr e dell’Enea”: lo sottolinea con orgoglio
Giuliana Trisorio Liuzzi, presidente
dell’Arti.
La Puglia come sta rispondendo
alla strategia Europa
, lanciata
dalla Commissione europea?
GIULIANA TRISORIO LIUZZI
“Il Piano, partito a marzo, individua chiaramente sette macro-aree di priorità e prospettive di crescita, legate
alla diffusione di processi innovativi. Il Governo italiano dovrebbe rispondere
con un Programma delle riforme che (se ci si basa sulle anticipazioni) spaccherà
l’Italia in due e isolerà il Mezzogiorno. La Puglia, invece, ha già sposato questa
prospettiva visto che è un modello di riferimento anche all’estero nei comparti
delle energie, dell’ambiente e dell’agricoltura e ha messo in cantiere una serie
di interventi riguardanti domanda e offerta di innovazione, trasferimento dalla
ricerca al settore produttivo e potenziamento delle risorse umane. Inoltre qui
da noi si è evitata la dispersione di finanziamenti o la mancata collaborazione e
interazione tra i vari Enti preposti. Questo Festival è un’ulteriore dimostrazione
concreta dell’importanza che il territorio attribuisce all’innovazione come fattore
di sviluppo economico”.
Quali difficoltà ha incontrato in questi mesi e di quali risultati è particolarmente orgogliosa?
“I problemi sono connessi alla crisi economica internazionale e nazionale e al
suo impatto sulla Puglia. Le ripercussioni sono soprattutto sui giovani (sia sui ricercatori sia su quelli che non fanno ricerca ma hanno la capacità di avere le idee
e fare impresa) e sulla difficoltà di avviare alcuni interventi o iniziative. Attività
considerevoli sono, comunque, state realizzate: si pensi al progetto ‘ILO ’, che
punta alla creazione e al consolidamento di start up innovative e spin off accademiche e per il quale l’Arti si è meritata il plauso di regioni all’avanguardia come
la Toscana e la Lombardia. Con l’Assessorato alle Attività Produttive stiamo, invece, valutando le iniziative messe in atto negli anni passati e misurando la loro
capacità di creare posti di lavoro. Il prossimo obiettivo è collegare il mondo della
formazione ai reali bisogni espressi dal tessuto produttivo regionale”.
f.t.
18
Comunicazione
27 novembre
03 dicembre 2010
19
Torna il Meeting dei comunicatori pubblici: evento internazionale
Ecco Public Camp 2010
agorà del comunicare
F
Regione – L’assessore Fratoianni
“Giovani e aziende
così nasce la rete!”
“L’
obiettivo principale del
Festival dell’Innovazione è
dare a coloro, soprattutto soggetti giovani, che operano nel campo
della ricerca e della piccola e media
impresa la possibilità di confrontarsi, conoscersi e farsi conoscere
facilitando il dialogo tra ricerca e
impresa, scienza e società”: lo dichiara Nicola Fratoianni, assessore
alle Politiche Giovanili della Regione Puglia.
“Vogliamo – aggiunge – creare
occasioni di confronto e contatto
tra ricerca e impresa. La manifestazione, che si presenta come
NICOLA FRATOIANNI
un contenitore complesso in cui
si fondono esposizioni, mostre ed eventi, ospiterà il Public Camp, programma
scientifico in cui intellettuali di livello internazionale e delle più svariate discipline
apporteranno, attraverso le loro visioni, un autorevole contributo sul tema del
futuro delle società. L’intento è dare un respiro internazionale e un’autorevolezza intellettuale alla Puglia, regione sempre più al centro dell’attenzione per la
visione innovativa delle policy attivate”.
Cosa significa oggi “innovazione” per la Regione Puglia?
“Innovazione significa capacità di costruire delle politiche che sostengano iniziative imprenditoriali mirate alla ricerca e allo sviluppo. Il ruolo della politica è investire nel futuro, soprattutto in una fase delicata come quella di oggi. La Puglia,
in questo senso, è proiettata in avanti. Questa Regione, per fare un esempio, sta
scommettendo sulla creatività in modo da creare un vero e proprio circuito industriale. Noi proviamo a costruire in modo originale e autonomo un’esperienza
d’avanguardia e anche da questo punto di vista ci candidiamo ad essere l’alternativa all’attuale sistema produttivo.
Quale è la situazione dei finanziamenti e degli investimenti regionali in questo
settore?
“La strategia della Regione Puglia diventa strumento e programma di innovazione a sostegno dei pugliesi, soprattutto dei giovani. Affinché si possa trasformare la ricerca in prodotto occorre aiutarli negli investimenti. La Regione l’ha
fatto, ad esempio, con due bandi che insieme mettono a disposizione risorse pari
a milioni di euro, finanziando persino le spese di esercizio. Nel Festival dell’Innovazione sarà chiaro come la ricerca in Puglia diventa impresa e prodotto. Il
talento qui diventa lavoro. Questa è la vera sfida”.
f.t.
ilosofi, guru della comunicazione e del marketing,
pubblicitari di fama mondiale e internazionale, linguisti,
giornalisti, politologi, opinionisti, massmediologi, hacker del
software, fisici e studiosi della
rete, urbanisti e architetti animeranno il Public Camp
, il
Meeting dei comunicatori pubblici in programma alla Fiera del
Levante dall’ al dicembre.
Gli obiettivi – Riscrivere i paradigmi informativi e relazionali con azioni di comunicazione
pubblica, favorire la cultura del
welfare intellettuale attraverso
l’interazione trasparente con i
cittadini, riprogrammare il futuro, partendo dall’oggi, nella
logica del networking sono gli
obiettivi della manifestazione
che la Puglia ospita per il terzo
anno consecutivo.
Il programma – Previsti esperti nazionali ed internazionali durante i meeting, le lezioni
magistrali, i master diffusi e le
sessioni plenarie della tre giorni
che si inserisce all’interno degli
eventi del Festival dell’Innovazione. Il Public Camp rappresenta un approfondito focus
esperienziale sul potere moltiplicativo dei passaggi tra reti
sociali e virtuali, che metterà la
Puglia al centro di un processo
di rinvigorimento culturale basato sullo sviluppo dell’economia della conoscenza e dell’efficacia ed efficienza informativa.
Un happening che nella seconda edizione ha accolto oltre
.
partecipanti (più del %
di presenze rispetto all’anno
precedente).
I corsi e i relatori – “La società delle reti: quando la comunicazione produce agire pubblico” è il tema previsto per
l’inaugurazione, in programma
mercoledì alle . Previsti gli interventi di Pietro Scott Covane
(amministratore delegato Microsoft), Jaime D’Alessandro
(giornalista di XL Repubblica),
Guido Rossi (Mtv Italia), Luca
Conti (blogger Pandemia.info
e collaboratore del Sole
Ore), Andrea Genovese (esperto di new media), Luigi Crespi
(esperto di marketing politico
elettorale) e Luca De Biase
(giornalista e scrittore). Giovedì dalle . la sessione plenaria su “immaginificazioni sul
futuro anteriore” moderata da
Dionisio Ciccarese. Alle Luca
De Biase parlerà di “economia
della felicità”, alle Salvatore
Iaconesi (hacker del software)
e Oriana Persico “Penelope.
di.Pixel” (blogger) di “fake
press: la reinvenzione del reale,
scenari di mutazione dell’ediPaolo Iabichino
toria”, alle
(pubblicitario e direttore creativo di Ogilvy) di “invertising,
dalla pubblicità alla conversazione”, alle
Francesco Franchi (art director settimale IL del
Sole Ore) di “information design che parla italiano”, alle
Alex Giordano (fondatore Ninja
marketing e ambasciatori italiani dei Webby) di “fare social
media marketing per un ente
pubblico”, alle
Will Brown
(Art Director per la rivista
Adbusters) di “sociosemiotica
del subvertising”, alle
Carlo
Massarini (giornalista e conduttore televisivo e radiofonico)
di “mutazioni televisive”, alle
Marco Tarchi (politologo)
di “le forme comunitarie del
terzo millennio”, alle Michelangelo Tagliaferro (presidente
Hdemia Comunicazione) di “La
città di Erech: la soglia della immaginificazione collettiva”, alle
Giovanni Lussu (designer) di
“scientifico VS umanistico: la
debolezza in politica”. Venerdì
alle
Carlo Ratti (architetto
ricercatore del Mit) analizzerà
“future cities”. Le lectio magistralis vedranno protagonisti
mercoledì alle il fisico Albert
Lázló Barabási (“Link: la scienza delle reti”), giovedì alle .
il direttore Comunicazione
Strategica per il Primo Ministro
Tony Blair, Alastair Campbell
(“Strategia della comunicazione e crisis mediation”), venerdì
alle
l’architetto e designer
Aaron Betsky (“La città del futuro”), venerdì alle il sociologo Michel Maffesoli (“Dioniso e
il politico”), venerdì alle il sociologo Manuel Castells (“The
internet at : freedom, power
and happiness”), venerdì alle
l’esperto dei nuovi media
Carlo Formenti (“Lavorare tutti, lavorare gratis: da dove viene la ricchezza della rete”).
Venerdì dalle
.
il confronto/scontro tra i sociologi
dei media Derrick De Kerchove
e Stefano Cristante. I master
diffusi saranno affidati a Marco
Magheri (responsabile comunicazione Ospedale Bambin
Gesù Roma), Morena Ragone
(responsabile contenuti Free
As The Web), Andrea Pirola (esperto di brand reputation), Nino Perrone (designer), FF
(studio di design della comunicazione), Andrea Cordero
di Montezemolo (esperto di
comunicazione), Ettore Ruggi
d’Aragona (giornalista), Vincenzo Susca (sociologo), Gianluigi Cogo (sviluppando progetti sui corporate social network
Regione Veneto), Marco Stancati (docente di Comunicazione interna e di Pianificazione
dei Media nelle strategie d’impresa alla Sapienza di Roma) e
il blog collettivo Ottavopiano.it.
Il sito internet – Per partecipare al Public Camp è necessario iscriversi (sia all’evento
sia ai singoli corsi) attraverso
la procedura guidata del sito
http://publiccamp.regione.puglia.it/.
Parla Iorio – “Il meeting –
spiega Eugenio Iorio, dirigente
del settore comunicazione istituzionale della Regione e ideatore dell’evento – nasce dalla
volontà di anticipare i trend e
le trasformazioni che nei prossimi anni attraverseranno la comunicazione, l’economia della
conoscenza, il marketing e gli
immaginari collettivi che mutano le società”.
f.t.
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Interventi
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Interventi
Azioni
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a cura di Iniziativa advisors
Due azioni del Ministero dell’Istruzione e dell’Università: assegnati alla Puglia
milioni di euro
Ricerca e competitività ecco come trovare le risorse
I
l Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca (MIUR) ha emanato – nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività”
(PON R&C) – per
le Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) due Azioni rispettivamente
denominate “Distretti tecnologici e relative reti” e “Laboratori pubblico-privati e relative reti”.
Sono stati messi a disposizione
Milioni di
Euro,
dei quali per la regione Puglia (
per
il potenziamento e
per nuove aggregazioni).
Lo strumento si pone sostanzialmente due
finalità: lo Sviluppo/Potenziamento dei Distretti
ad Alta Tecnologia e dei Laboratori Pubblico –
Privati già esistenti e il finanziamento di Studi di
Fattibilità per la Creazione di nuovi Distretti e/o
nuove Aggregazioni Pubblico-Private.
Interventi per lo Sviluppo/Potenziamento di
Distretti ad Alta Tecnologia e Laboratori Pubblico-Privati.
Con questo primo intervento si intendono
valorizzare e potenziare i più efficienti modelli
di aggregazione pubblico-privata esistenti nelle
quattro Regioni, attraverso interventi di sostegno alle attività di ricerca industriale e sviluppo
sperimentale, che siano accompagnate da attività di formazione, per favorire i mutamenti tecnologici ed economici delle Regioni interessate
con l’arricchimento del loro capitale umano e
tecnologico.
I Distretti ad Alta Tecnologia e i Laboratori
Pubblico-Privati devono realizzare progetti integrati e coerenti di ricerca – formazione – innovazione che possano costituire elementi di
crescita economica delle Regioni dell’area Convergenza. Essi possono proporre connessioni
con altre esperienze esistenti al di fuori delle
Regioni della Convergenza.
Sono ammessi dunque i soggetti attuatori di
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ciascuno dei Distretti ad Alta Tecnologia e dei
Laboratori Pubblico-Privati, elencati nel decreto, che siano costituiti in forma associata, contrattuale o societaria, avente valore legale e che
abbiano indicato il soggetto capofila per la ge-
stione degli aspetti burocratico-amministrativi e
per il coordinamento dei progetti.
Il costo di ogni singolo progetto, la cui durata non potrà accedere i
mesi, dovrà essere
superiore a Milioni di Euro ed inferiore a Milioni di Euro; il costo sostenuto dal singolo soggetto proponente non può superare i Milioni
di Euro, in rapporto a ciascun progetto.
Creazione di nuovi Distretti e/o nuove Aggregazioni Pubblico-Private
La seconda linea di intervento è finalizzata alla creazione di nuovi “Distretti ad Alta Tecnologia e relative reti”.
Soggetti economici e scientifici sono invitati
a presentare Studi di Fattibilità che servano alla definizione degli obiettivi, dei temi specifici,
degli aspetti istituzionali e organizzativi e delle
linee di azione per la costituzione e per l’operatività di nuovi Distretti ad Alta Tecnologia.
Le nuove Aggregazioni dovranno essere Pubblico/Private, eventualmente promosse da Università e/o Enti pubblici di ricerca, con le seguenti primarie caratteristiche: spiccata vocazione internazionale, dimostrato interesse per il sistema
delle imprese, elevato impatto economico sul
territorio della Convergenza.
Ove il MIUR valuti positivamente gli Studi di
Fattibilità, le Amministrazioni Regionali interessate procederanno alla stipula di specifici Accordi
di Programma che definiscano gli interventi, gli
obiettivi nonché gli impegni finanziari reciproci.
I Progetti e gli Studi di Fattibilità dovranno essere presentati a partire dal / /
entro e
non oltre le ore . del / /
.
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uni
Università
latesisulgiornale
In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia,
marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di tutto il mondo allo scopo di far conoscere
all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che affrontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e
docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della
gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo [email protected].
Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da .
a .
battute (spazi bianchi compresi), una
fotografia in buona risoluzione (
dpi) e una breve scheda biografica (
battute).
curriculum
L
aura Greco,
anni, di
Boncore frazione di Nardò, ha conseguito a Lecce, la
laurea triennale in Cooperazione Internazionale con tesi
in Politica Economica. Impiegata dal
come assistente
amministrativa ha coniugato
lavoro e studio e attualmente è iscritta al corso di laurea magistrale in “Gestione delle attività turistiche e culturali” della Facoltà di Economia di Lecce. Ha frequentato diversi corsi per photoreporter, ed è in attesa di un lavoro inerente alle sue attitudini.
Le strategia dell’Unione Europea per riforme, coesione e occupazione nei Paesi membri
Economia della conoscenza
tra ricerca e capitale umano
L’
elaborato cerca di mettere in risalto il ruolo cruciale della
ricerca, dell’innovazione e della creatività quali basi fondamentali per la crescita e lo sviluppo dell’uomo. Ricerca
non da intendersi quale bene accessorio di un paese, ma una scelta
obbligata, l’elemento catalizzatore per il percorso formativo, ossia
quello che riesce a renderlo competitivo. Il lavoro si sviluppa analizzando l’attuale contesto europeo, descrivendone un esempio di
successo come il Fraunhofer- Gesellschaft in Germania e mettendo
in risalto l’attività del consorzio CETMA, centro di ricerca localizzato nel Mezzogiorno per molti aspetti degno di analisi approfondita.
Componente essenziale della ricerca sono poi i ricercatori, sottolineato con più forza anche nella Strategia di Lisbona, un capitale
umano spesso “insoddisfatto” in termini di stabilità e di riconoscimenti, per questo motivo ho integrato l’argomento sottoponendo
un questionario ai ricercatori del consorzio, mirante ad analizzarne
bisogni e aspettative.
terminati in piena autonomia, accrescendone le competenze, ma
che necessitano di fonti di finanziamento esterne, da CRS (Contratti di ricerca e Sviluppo) ossia da lavori che vengono realizzati per
conto terzi, che possono essere soci o meno del consorzio stesso,
da SER (Servizi Avanzati) derivanti da clienti pubblici e privati, da
FORM ossia progetti di formazione acquisiti partecipando a bandi
pubblici o finanziati da terzi e da AMB, consulenze commissionate
dal Ministero dell’Ambiente. Esso si caratterizza come un centro di
ricerca applicata multidisciplinare, che finalizza i propri studi su materiali, processi, tecniche e metodi allo sviluppo ed all’innovazione
di prodotti industriali e dei servizi. L’organico è costituito da
unità, composta prevalentemente da ingegneri, tecnici, impiegati
amministrativi e dirigenti. La struttura organizzativa è multidivisionale, formata da tre divisioni scientifiche, dallo staff di direzione,
un comitato per la gestione della qualità, un gruppo si lavoro per
l’elaborazione di proposte progettuali e dalla divisione di amministrazione. Dal
sono stati depositati brevetti relativi a tecnologie e processi innovativi nei settori di ingegneria dei materiali e civile. L’accumulo di know-how generato dai progetti di ricerca si sta
traducendo in un crescente incremento delle capacità del CETMA
di offrire consulenza tecnico-scientifica ad imprese piccole, medie
e grandi, innescando virtuosi processi di trasferimento tecnologico
per cui le competenze generate all’interno dei laboratori del centro trovano applicazioni in servizi innovativi offerti ai propri clienti.
Grazie alla compartecipazione agli investimenti in R&S da parte dei
soci del consorzio si riesce ad attenuare i rischi economici-finanziari
e si è potuto creare un capitale umano qualificato.
L’ Europa della conoscenza
Nel Marzo del
si è tenuta una sessione straordinaria del
Consiglio Europeo per definire un nuovo obiettivo strategico dei
Paesi Membri, in particolare si sottolineava l’importanza di un’economia basata sulla conoscenza, da raggiungere attraverso un forte
sostegno all’occupazione, alle riforme economiche e alla coesione
sociale. La spinta nasceva soprattutto dall’aver riscontrato un forte ritardo dell’Europa nei confronti di Stati Uniti e Giappone, quindi
si cercò di puntare sulla capacità di innovare e di generare conoscenza. In Italia il rallentamento è ancora più evidente attraverso
un ampliamento del differenziale di crescita del PIL. Il livello di competitività globale del sistema produttivo italiano, risente soprattutto di un insufficiente grado di innovazione scientifica e tecnologica
a sostegno delle imprese e di una carente concorrenza nell’ambito dei servizi, soprattutto quelli pubblici. Nonostante, infatti, essa
presenti tutti i caratteri di un’economia avanzata, con elevati livelli
di benessere, esistono dei freni, non adeguatamente contrastati
dalle azione dei policy, che compromettono la sua capacità di innovare nel pubblico e nel privato, ripercuotendosi negativamente
sulla crescita potenziale di sistema. Tra i driver dell’innovazione
figurano : il volume degli investimenti in ricerca e sviluppo, la conoscenza tecnico scientifica, il capitale umano, espresso in termini
di numero di laureati, ricercatori e nella spesa a sostegno dell’educazione, le caratteristiche generali del contesto economico e istituzionale, le dotazione delle strutture di base.
Il sistema di innovazione tedesco e il Fraunhofer
L’economia tedesca è caratterizzata da alti livelli di intervento
dello Stato, da protezionismo e regolamentazione del business, risultando una potenza con un forte peso sull’economia europea. In
Germania la ricerca è totalmente finanziata dai fondi pubblici, mentre R&S sono finanziati dai privati, come le industrie. Il FraunhoferGesellschaft viene fondato nel
, nasce come organismo nonprofit, diretto ad attività di ricerca a sostegno delle industrie, viene poi qualificato dal ministero della ricerca come destinatario di
fondi istituzionali, divenendo un organismo flessibile ed efficiente
capace di mediare enti pubblici e industrie. In Germania gli investi-
In conclusione
menti in R&S rappresentano il % del prodotto nazionale tedesco,
il quale continua a crescere grazie ai continui supporti da parte del
governo, in termini sia di finanziamenti, sia dal supporto degli obiettivi politici che garantiscono alti livelli di innovazione scientifica
e tecnologica.
Il consorzio CETMA
Il progetto CETMA si inseriva nell’ambito del programma STRIDE
della Comunità Europea, lo scopo era quello di rafforzare il potenziale delle regioni meno progredite in materia di ricerca, tecnologia e innovazione, in modo da poter attirare e mantenere nei vari
settori produttivi attività tecnologicamente avanzate e personale altamente qualificato. Il gennaio
l’iter di approvazione
formale del progetto trova la sua conclusione siglando la convenzione stipulata tra ENEA e il Ministero dell’Istruzione e Ricerca. La
costruzione del consorzio CETMA presso la cittadella della ricerca
di Brindisi, fu uno degli elementi che ne favorirono l’approvazione
da parte della Comunità Europea. Il consorzio è un’organizzazione che lavora essenzialmente per progetti. Una grossa parte della
produzione è rappresentato da PAR (Progetti Autonomi di Ricerca), programmi che nascono e si sviluppano in base ad obiettivi de-
Nell’attuale crisi finanziaria l’Italia in termini R&S risulta essere indietro rispetto a molte nazioni Europee, gli investimenti continuano
a calare, rappresentando solo l’ , % del PIL rispetto ad una media
europea del , %. I soldi sono pochi, ma soprattutto alla classe politica manca quella visione prospettica di lungo periodo; emerge la
strategia dei tagli da effettuare, ma quelli alla ricerca dovrebbero
essere gli ultimi, essendo essa stessa l’elemento propulsore della
crescita economica. Eppure proprio nel Mezzogiorno opera il consorzio CETMA, una realtà che è riuscita a creare un vasto numero di
collaborazioni tra università, centri di ricerca privati e non, aziende
di produzione e fornitori di materie prime sia nazionali che esteri.
Un centro che si propone come partner delle aziende nello sviluppo
del prodotto, nato per accrescere le potenzialità di innovazione nel
Mezzogiorno, che riesce a fornire formazione continua, promuove
la mobilità, implementa la rete di comunicazione con il mondo accademico e ne sfrutta i risultati ottenuti. Unico punto debole emerso è inerente la retribuzione e il contratto dei ricercatori, definiti
“sufficienti”, soprattutto se paragonati al resto d’Europa, motivo
che potrebbe portare ad emigrare all’estero o a cambiare tipo di
lavoro. Sarebbe auspicabile per l’Italia riuscire a trattenere la “fuga
dei cervelli”, senza la ricerca un paese si impoverisce, e ove manchi
una protezione da parte dello Stato per questa, ci si dovrebbe adoperare per attuarla, riuscire a coltivare una cultura dell’innovazione.
LAURA GRECO
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Opinioni
di Vito RAIMONDO
27 novembre
03 dicembre 2010
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Secondo uno studio della Banca Mondiale tassazione alle stelle
Aziende sotto “pressione”
diciamolatutta Italia capolista in Europa
Pressione fiscale nelle aziende
Siamo primi in Europa: , %
e %, rispettivamente. Perciò sono più propensi agli impieghi verso la clientela. Buono così!
Bloccate due leggi della Puglia
Fitto, forse, ha esagerato…
EMMA MARCEGAGLIA
Secondo uno studio della Banca Mondiale
(“Paying Taxes
”) l’Italia è al primo posto in
Europa per pressione fiscale nelle aziende.
Il carico complessivo di tributi nazionali e locali, oltre ai contributi sociali, è del % del reddito
prodotto. La media europea è del , %, quella
mondiale del , %. Di quel % ben il , % riguarda le tasse del lavoro.
Infine, nella classifica dei Paesi più tartassati
il nostro è al
.mo posto sui
esaminati dal
dossier.
Ricordate lo slogan sventolato, anni fa, dall’attuale Governo? Era: “Meno tassi per tutti”. È giusto che sia degenerato nella burla: “Meno tasse
per Totti”! E le aziende continuano a supportare
il Centrodestra, malgrado i proclami contrari
della loro leader, Emma Marcegaglia.
Le banche Ue scherzano con il fuoco
Investono ancora in “derivati”
Il lupo perde il pelo, non il vizio! Le banche,
secondo il rapporto R&S – Mediobanca sui primi
Gruppi creditizi europei (tra cui Unicredit e Intesa San Paolo) tornano a puntare sulla finanza
pura, per cui il valore dei titoli illiquidi, nel primo
semestre dell’anno, è salito del %. I derivati, invece, registrano un incremento del %.
Non va dimenticato che siamo in presenza di
attività finanziarie che non hanno un mercato di
riferimento, quindi di titoli non negoziabili il cui
valore potrebbe rivelarsi altamente aleatorio. Con
quello che seguirebbe e di cui qualche ferita moltissimi nel mondo portano ancora i segni. O no?
Deutsch Bank e Credit Swisse registrano un
ammontare di titoli prossimo al capitale di vigilanza, mentre i nostri due Istituti sono più prudenti:
Il Ministro Raffaele Fitto avrà avuto pure le
sue buone ragioni nell’impugnare dinanzi alla
Corte Costituzionale due leggi della Regione Puglia che, di fatto, bloccano il piano di rientro dal
deficit sanitario e quindi impediscono il distacco
da parte del Governo di un assegno di
mln.
per l’assistenza ospedaliera per il
(stipendi
compresi), ma forse sarebbe stato il caso – almeno per pudore – che il provvedimento fosse
stato sollecitato da qualche altro collega presente nel largo Gabinetto berlusconiano.
La querelle tra “il più bel Ministro del mondo”,
Mara Carfagna e l’on. Alessandra Mussolini si
configura come la tipica – napoletanissima – lite
da cortile, da ballatoio, che vede contrapposte
donne di cultura e sensibilità molto esigua. Vajasse si è detto.
La Mussolini che fotografa il “nemico” Bocchino e l’odiata Carfagna che conversano, in pieno Transatlantico, e grida addosso alla Ministra
(ricambiata con scherno) sa di pruderie, di agguato, di mascalzonata, di trash. Uno spettacolo
da fine dell’Impero.
Quando Bossi scriveva
“Tutta la verità” sull’informazione
La sentenza Dell’Utri e le pezze
di Berlusconi e Capezzone
Che il Tg diretto da Augusto Minzolini ignori
le motivazioni della sentenza che riguarda il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri non sorprende
più di tanto. È il resto che lascia attoniti.
Il premier: “Vogliono sporcare i nostri successi
e l’immagine del Governo, proprio mentre infliggiamo colpi mortali alla criminalità”.
UMBERTO BOSSI
RAFFAELE FITTO
Va bene la lotta politica, per carità, ma fare del
male alla gente ( i pazienti) del proprio territorio
non è proprio il massimo per un politico che, in
precedenza, ha svolto la stessa attività di quel
comunistaccio di Nichi Vendola. E non certo con
il crisma della immunità amministrativa, considerati i processi a suo carico ancora in corso.
Diamine!
Carfagna-Mussolini
Più trash di così non si può
MARA CARFAGNA
MARCELLO DELL’UTRI
Ricordiamo al Presidente del Consiglio che
la sentenza per Dell’Utri è stata emessa il
giugno.
La scorsa settimana, il Tribunale ha pubblicato soltanto le motivazioni. Quindi, dov’è l’appuntamento ad orologeria per “i successi del
Governo”?
Ma a cosa serve al buon Silvio la laurea che ha
conseguito tanti anni fa? A tenerla appesa nel
suo studio privato?
Patetico, poi, il commento del portavoce Daniele Capezzone che considera “ingiusta” la condanna del senatore azzurro e si augura che “la
Cassazione possa essere molto più coraggiosa”.
Neanche il famoso Catalano di “Quelli della
“Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto”
Ricorda “Repubblica” che,
anni fa, quel
cervellone di Umberto Bossi, nel suo libro intitolato “Tutta la verità” scriveva: “Si può chiamare democratico un Paese nel quale una delle
parti in causa dispone del sostanziale monopolio
dell’informazione televisiva e partecipa all’oligopolio di quella stampata? In tutti i Paesi la
risposta è no. In qualche Paese sudamericano la
risposta è sì. Oggi l’Italia si colloca lì, fra Brasile
e Colombia”.
E attualmente? Siamo ancora lì, con quei Minzolini, Mimum, Feltri, Sallusti, Belpietro e Vespa.
Ne abbiamo fatta di strada a vuoto!
Dell’Utri e il mancato
distintivo dello stalliere Mangano
Presa al volo dalle esternazioni del sen. Dell’Utri dopo la pubblicazione delle motivazioni della
sentenza che lo riguarda: “Mangano (lo stalliere:
ndr)? Quando è stato assunto a casa non aveva
mica il distintivo”.
A casa mia, quando assumiamo una colf, si
assumono tutte le informazioni su onestà – prioritariamente – e sulla parte , diciamo così, professionale.
Ad Arcore, nella casa di un ricco imprenditore
sottoposto ad attenzioni mafiose, invece, si assume il primo che capita. Dalla Sicilia.
Indro Montanelli
Vito Raimondo
In libreria
Vito Raimondo
LA
DICIAMTO
TUT A
TTA
DICIAMOLA TU
DICIAMOLA
TUTTA
Un giornalista
racconta
e le loro malizie...
VIP
i
notte” avrebbe potuto essere più disarmante.
Capezzone spieghi, quindi, in cosa la Cassazione deve “essere molto più coraggiosa” delle
Corti di primo e secondo grado!
Un’altra laurea inutile (se ce l’ha) quella dell’evanescente (e garantista) ex radicale. Non sa di
cosa si occupa la Suprema Corte.
racconta
Un giornalista e le loro malizie...
i VIP
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27 novembre
03 dicembre 2010
Imprese&Mercati
Varato un articolato programma di “business cooperation”
Tra la Puglia e la Russia
una nuova intesa
U
n accordo tra la Camera di
Commercio di Bari e la rappresentanza
commerciale
della Federazione russa in Italia,
organo economico e commerciale
dell’Ambasciata Russa nel nostro
Paese, è stato sottoscritto dal presidente dell’ente barese, Luigi Farace,
e dal Ministro, Nathela Shengelia,
nell’ambito della plenaria di chiusura
della task force italo russa in corso
nel capoluogo pugliese.
La firma è il punto d’arrivo dell’intensa attività svolta in questi anni dallo Sportello Russia dell’Aicai, azienda
speciale della Camera di Commercio
di Bari, ed è finalizzata a promuovere
nuove iniziative e più efficaci in collaborazione con Enti governativi della
Federazione Russa.
Lo Sportello Russia offre servizi di
analisi e screening dell’azienda locale
per valutazione di massima della possibilità di accesso al mercato russo;
assistenza agli operatori nell’identificazione del partner; promozione incontri di conoscenza e d’affari; fornitura costante di informazioni utili sul
mercato russo; organizzazione eventi
per lo sviluppo dei rapporti economico-commerciali tra le realtà imprenditoriali italiane e russe; promozione
supporto organizzativo per missioni
imprenditoriali nella Federazione
Russa; assistenza nella preparazione
di documenti necessari all’accreditamento delle imprese italiane in Russia; assistenza per consulenza legale
attraverso studi qualificati italiani e
Russi; assistenza per l’ottenimento
dei visti d’affari; ricerche in banca dati, di produttori/esportatori/importatori di merci e servizi; assistenza per
la certificazione di prodotti e macchi-
nari destinati alla Federazione Russa
attraverso società convenzionati;
promozione ed organizzazione di
seminari, eventi promozionali, workshop ed incontri personalizzati in Italia e in Russia.
Le parti si impegnano ad introdurre programmi e predisporre iniziative
atti a stimolare lo sviluppo di una rete
di “business cooperation”, nonché a
favorire la circolazione di opportunità di scambio ed a rendere accessibili
le informazioni e i servizi di carattere
commerciale al fine di facilitare i contatti e gli incontri economici tra imprenditori ed organizzazioni private
dell’Italia e della Russia.
L’intesa, che ha una durata di due
anni, prevede, inoltre, l’organizzazione di visite di delegazioni e missioni
economiche allo scopo di creare le
condizioni che favoriscono lo svilup-
Foto victoria p._photoxpress
po delle relazioni commerciali e di collaborazione tra le aziende dei rispettivi paesi e/o territori di riferimento.
S’intende promuovere l’organizzazione di seminari e conferenze allo
scopo di far conoscere le reciproche
potenzialità economiche; incoraggia-
re le partecipazioni dei soggetti economici di riferimento a fiere, mostre
ed altre manifestazioni internazionali
che si svolgano in entrambi i Paesi;
collaborare nell’intento di promuovere scambi di esperti tecnici tra i rispettivi luoghi di interesse.
Foto victorpr_fotolia
Laforgia – Famiglie in difficoltà, bisogna fare di più
Microaziende e crisi
il “fondo” non basta
“V
iviamo in un contesto economico contraddistinto dalla
micro e piccola realtà aziendale, soprattutto a carattere
familiare. L’“impresa-famiglia” è il DNA della nostra comunità economica. Alle sue difficoltà nell’accesso al credito abbiamo risposto
offrendo maggiori garanzie attraverso i Confidi. Auspichiamo ulteriori provvedimenti d’urgenza per la “famiglia-impresa” non in
grado di far fronte ai mutui contratti. Una soluzione possibile potrebbe essere quella di rinegoziare la durata dei mutui per l’acquisto della prima casa, al fine di consentire il pagamento di una rata
meno gravosa con un periodo di ammortamento più lungo. Allo
stato attuale, infatti, l’istituzione del fondo di solidarietà nazionale, operativo dal novembre
, consente alle famiglie in gravi
difficoltà di sospendere le rate per un periodo massimo di mesi”.
Lo ha dichiarato il vice presidente della Camera di Commercio di
ANTONIO LAFORGIA
24
Bari e presidente della BCC di Bari, Antonio Laforgia, nella tavola
rotonda “Mutui per la casa – Possibilità di sospensione e famiglie in
difficoltà”. L’incontro è stato organizzato dalla Fondazione Antiusura San Nicola e S.S. Medici e dalla Consulta Nazionale Antiusura
“Giovanni Paolo II”.
“Il fondo di solidarietà nazionale – ha proseguito Laforgia - pur
riconoscendo quota parte degli interessi delle rate sospese a favore delle famiglie, con uno stanziamento di
milioni di euro, non
basta. mesi potrebbero risultare insufficienti per risanare il bilancio familiare e recuperare la capacità finanziaria per assolvere gli
impegni assunti nei confronti delle banche. Pertanto occorre una
maggiore sensibilità da parte di tutti, Governo, Istituzioni, Istituti di
credito, per andare incontro, con ulteriori strumenti, alle famiglie
in difficoltà”.
ilPianetaCdcBari
La Camera di Commercio di Bari, allo scopo di fornire all’utente la migliore assistenza nell’esercizio del diritto
a ottenere informazioni sullo stato di
avanzamento dei procedimenti e delle
pratiche, ha istituito un Ufficio per le
Relazioni con il Pubblico.
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
Presidente: Luigi Farace
Primo piano
Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A.
Tel.
.
/
(Capo Servizio/Responsabile)
Fax
.
/
e-mail: [email protected]
***
A.I.C.A.I.
Presidente: Carlo Maria Martino
Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane e Industriali
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
BARI
Quinto piano
Tel.
.
/
Fax
.
e-mail: [email protected]
***
I.F.O.C.
Presidente: Pietro Di Cillo
Secondo piano – Terzo piano
Agenzia di Formazione – Istituto di Formazione
CCIAA Bari
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
–
BARI
Tel.
.
/
.
Fax
.
e-mail: [email protected]
***
S.A.M.E.R.
Presidente: Michele Di Benedetto
Piano terra – Primo piano
Servizio Analisi Chimico-Merceologiche
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
BARI
Tel.
.
Fax
.
e-mail: [email protected]
–
ORARI DI APERTURA SPORTELLI
MATTINA – tutti gli uffici
dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore .
POMERIGGIO – Registro Imprese – Diritto Annuale dal lunedì al giovedì dalle ore . alle
ore .
POMERIGGIO – altri uffici
lunedì e giovedì dalle ore . alle ore .
Rubriche
27 novembre
03 dicembre 2010
25
segue dalla prima
Sulla crisi Ue i ritardi degli egoismi
partners europei, dovrebbero essere rispettate
da tutti e nessuno dovrebbe cedere alla suggestione del comportamento opportunistico.
Il comportamento opportunistico, peraltro,
se sfugge ai governi non sfugge ai mercati. Lo
spread (differenza di rendimento dei titoli pubblici) che i mercati finanziari segnalano è lì a
ricordarcelo: i governi della Grecia, dell’Irlanda
e del Portogallo devono pagare più degli altri
per ogni euro preso a prestito. Ma in rialzo è
anche lo spread di Spagna ed Italia e questo deve far preoccupare. Preoccupare da ora e non
tra qualche mese.
Il mondo sta scommettendo sull’indeboli-
mento dell’euro. Perfino in un’economia terza
ed in ritardo di sviluppo rispetto a noi, come
è l’Albania, aprire un conto in euro comporta
una remunerazione più alta della remunerazione legata all’apertura di un conto in dollari. La
differenza ( % circa) è una buona misura dell’aspettativa di svalutazione dell’euro rispetto al
dollaro. La prossima crisi, poco conta se legata
alla Spagna o all’Italia, va anticipata e non fronteggiata ex post.
GIOVANNI ANCONA
Professore di politica economica –
Facoltà di Scienze Politiche Bari
leNewsdaTerritorioeImprese
inviate le vostre notizie a [email protected]
PUGLIA
Imprenditorialità e creatività
nel Progetto “We Students”
È stato presentato a Bari, “ WE Students “(We, Entrepreneurs Students), un progetto che intende diffondere la cultura
imprenditoriale nelle scuole promuovendo le competenze imprenditoriali e la creatività di oltre
studenti delle classi IV di
quattro scuole superiori del territorio provinciale di Bari, unite
in un’ottica di rete. L’intero progetto si sviluppa nell’arco di
mesi per un totale di
ore di moduli didattici e attività pratiche sul campo, coinvolgendo i ragazzi nella realizzazione di vere
e proprie idee imprenditoriali, fino alla produzione e commercializzazione di un bene.
Il progetto, a titolarità della Provincia di Bari, è attuato dall’Associazione UNISCO Network per lo sviluppo locale in collaborazione
con quattro Istituti Scolastici del territorio barese.
Valorizzazione antichi mestieri
è stato pubblicato l’avviso
Fino al
gennaio
sarà possibile presentare domanda
per l’avviso pubblico n. /
“Valorizzazione e recupero
antichi mestieri”, previsto dallo Stato e dalla Regione Puglia
nell’ambito del P.O. PUGLIA per il Fondo Sociale Europeo
/
- Obiettivo “Convergenza”. L’intervento prevede
la realizzazione di attività formative in aula e di stage presso
botteghe artigiane /imprese, oltre ai servizi di consulenza e accompagnamento volti a favorire l’inserimento lavorativo e la
creazione d’impresa.
Gli interventi devono essere proposti obbligatoriamente da
costituiti o costituendi Raggruppamenti Temporanei di Scopo
(R.T.S.), a condizione che il soggetto capofila sia un Ente di formazione in possesso di una o più sedi operative accreditate dalla Regione Puglia, per la macrotipologia “formazione superiore”.
Cooperazione internazionale:
GECT per il corridoio VIII
Dalla Puglia verso i Balcani, dall’Adriatico al Mar Nero: è sull’asse del °parallelo che sta per costituirsi il Gruppo europeo di
cooperazione territoriale (GECT) Corridoio VIII. Si tratta di “uno
strumento efficace ed efficiente per una strategia integrata di
sviluppo territoriale che, attraverso un lavoro sinergico di Unione delle Province di Puglia, Regione Puglia e Governo bulgaro,
unirà l’Italia alla Repubblica di Bulgaria, attraverso l’Albania e la
Macedonia”.
Lo ha annunciato Massimo Lupis, Project Manager Segretariato Corridoio VIII, durante il seminario “La cooperazione oltre
i confini nazionali: il Gruppo europeo di cooperazione territoriale
(GECT)” promosso dal Servizio Mediterraneo e dall’Ufficio a Bruxelles della Regione Puglia, in collaborazione con il Comitato delle Regioni.
www.gazeco.it
Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese
Direttore editoriale: Vito Raimondo
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Responsabile trattamento dati personali:
Dionisio Ciccarese
Forum su “Famiglie al futuro”
sottoscritti i primi disciplianari
Si è tenuto il forum “Verso il secondo piano d’azione Famiglie al
Futuro” - sostegno alle responsabilità famigliari e ai minori fuori famiglia”. L’iniziativa si è conclusa con la sottoscrizione dei primi
disciplinari che consentiranno a
imprese sociali di ristrutturare
le proprie attività per la primissima infanzia. L’assessore al Welfare
della Regione Puglia, Elena Gentile, ha messo in evidenza alcuni dati
contenuti nel volume “Dinamiche del welfare pugliese”. Per esempio, in Puglia è presente il
% in più di asili nido rispetto al
.
Gruppo Banca Sella
finanzia le PMI
In vista delle scadenze di fine anno, infatti, il Gruppo Banca Sella
mette a disposizione delle Pmi una somma pari a .
euro per
ciascun dipendente dell’impresa che ne farà richiesta: si tratta di un
vero e proprio finanziamento per le piccole e medie imprese, per
aiutarle a pagare la tredicesima ai propri dipendenti.
La somma, destinata al pagamento delle tredicesime, sarà rimborsata in rate mensili a partire da febbraio
. Questa iniziativa, già realizzata lo scorso anno, si aggiunge ad altre già in corso
per il sostegno alle imprese e ai loro dipendenti: il finanziamento
dedicato ai lavoratori in cassa integrazione, gli accordi con la BEI
per finanziare i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e quello
con la SACE dedicato alle imprese che esportano, l’adesione alla
cosiddetta moratoria dei debiti delle Pmi.
BASILICATA
All’ex Mistral accordo
su assegnazione sito
La Regione Basilicata e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di
Potenza attiveranno gli strumenti necessari per definire in tempi
brevi l’assegnazione del lotto dell’ex Rci Sud, sito dell’ex Mistral,
alla società Industrie Leghe Leggere che opera nel ciclo dell’industria alimentare.
L’accordo pone le basi per il riavvio del sito produttivo dell’ex Mistral ubicato nell’area industriale di Baragiano e consentirà soprattutto l’assunzione dei lavoratori dell’ex Mistral tuttora in mobilità.
Cciaa Potenza: mercato
tedesco stimola le aggregazioni
L’Import Shop, il Global Market dei prodotti artigianali e agroalimentari di Berlino a cui hanno recentemente aderito la Camera di
Commercio e l’Amministrazione Provinciale di Potenza nell’ambito
di una missione congiunta, ha confermato la tendenza messa in evidenza da altri eventi fieristici tenuti in Germania: “I consumatori
e i buyer tedeschi apprezzano sempre di più il made in Basilicata,
accreditandolo di grandi potenzialità” spiega il presidente della Cciaa potentina, Pasquale Lamorte.
Un input che alcune aziende del potentino stanno cogliendo,
proponendosi insieme all’interno di eventi fieristici e ragionando
sull’ipotesi di stipulare contratti di rete per fare massa critica e consentirsi economie di scala fino ad oggi impensabili.
Assemblea Cia
area Sud Potentino
La riorganizzazione della confederazione in tre strutture zonali
(Potentino Nord, Potentino Sud, Materano) è stata portata a termine e per l’area sud, che comprende Val d’Agri, Senisese e Lagonegrese. Ora, oltre agli aspetti che riguardano la riforma interna
alla Cia, si punta a progetti innovativi per l’agricoltura dei due Parchi nazionali (Val d’Agri e Pollino), dei prodotti tipici e di qualità.
L’elezione dei dirigenti e della direzione comprensoriale, composta
complessivamente da agricoltori, è avvenuta al termine dell’assemblea territoriale che si è svolta ad Armento con la partecipazione di una cinquantina di delegati in rappresentanza di oltre .
aziende agricole e zootecniche per circa mila aderenti alla Cia dei
comuni dell’area sud della provincia di Potenza.
Borsa turismo archeologico:
bilancio positivo per Apt
Si è confermata come destinazione di grande interesse e ha registrato un numero di visite notevole la Basilicata archeologica nei
quattro giorni (dal al Novembre) della Borsa Mediterranea del
Turismo Archeologico (BMTA) di Paestum, giunta quest’anno alla
sua tredicesima edizione. Quasi mille visitatori hanno avvicinato il
desk dello stand. Molto richiesti sono stati i prodotti editoriali” di
settore”, soprattutto che racchiudessero itinerari dell’archeologia,
ma anche del cinema e dei siti d’interesse artistico sia quelli specifici sulla città di Matera, che si conferma sempre “ prodotto faro”
dell’offerta turistica lucana.
Approvato progetto
per tetti fotovoltaici
Ammonta a .
.
euro l’investimento che la Provincia di
Potenza farà per dotare di tetti fotovoltaici le scuole superiori e
gli edifici di proprietà dell’Ente nella città capoluogo. Il progetto
preliminare per la realizzazione di centrali fotovolatiche è stato
approvato dalla Giunta provinciale e rappresenta solo uno degli esempi concreti in tema di edilizia sostenibile che l’Amministrazione
provinciale ha messo in campo sin dall’inizio dell’attuale consiliatura. Le centrali, secondo quanto prevede il progetto, sono caratterizzate da , Kw di picco e da una produzione complessiva di
energia pari a
.
Kw/h. Il risparmio stimato in emissione di Co
è infine di
.
Kg. Si tratta di un progetto che attua un obiettivo strategico dell’Ente e che si unisce ad altri risultati importanti,
raggiunti sia sul territorio, con i Meuro di fondi Pois investiti per
realizzare il progetto di “scuola ecologica”.
Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge – Chiuso in tipografia il 25 novembre 2010
Società editrice:
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70026 - Z.I. Modugno-Bari Tel. 0805857439 - Fax 0805857427
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SEDIT srl - Servizi Editoriali Via delle Orchidee, 1
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Numero arretrato € 2,77
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27 novembre
03 dicembre 2010
Itinerari
Il formaggio che è richiesto in tutto il mondo
Con il canestrato
la storia in tavola
I
“curiosi viaggiatori” sono qui invitati a conoscere il pecorino Canestrato di Fondaco di Moliterno (IGP). È così chiamato per le zigrinature
sulla crosta essendo tenuto in canestri (le fiscelle)
di fibre vegetali e stagionato in luoghi freschi e interrati. Il formaggio un tempo era richiesto persino
a Buenos Aires e a New York e non solo dalle comunità lucane, quanto dai buongustai americani.
Il Canestrato continua a godere di buona fama
in quanto mantiene sempre quelle caratteristiche di bontà per il latte di ovini che pascolano
nelle valli del Sinni, del Basento, del Covone, del
Sirino, del Raparo e persino alle falde del Pollino
dove crescono erbe aromatiche che danno al latte un particolare profumo e, di conseguenza, al
formaggio. Inoltre il clima freddo-umido e la particolare tecnica usata per la preparazione conferiscono al pecorino di Moliterno qualità e caratteristiche da farne appunto uno dei più richiesti.
Nel paese il far formaggi si perde nella notte
dei tempi. Sarebbe da attribuire a una tribù di
ceppo italico di lingua osca che nel V secolo si insediò nelle zone più elevate di quelle contrade.
Vi trovarono estese foreste e corsi d’acqua, costruirono villaggi e resti della loro presenza sono
anche nel Parco Regionale Gallipoli Cognato e
Piccole Dolomiti Lucane.
Erano dediti alla pastorizia e alla preparazione
di formaggi essendo ciò testimoniato da due oggetti conservati nel museo archeologico nazionale di Grumento Nova. Sono una formaggetta
in terracotta con la striatura tipica dell’attuale
canestrato di Moliterno e di Filiano ed una grattugia in bronzo risalenti al IV secolo a.C.
Nel Medioevo i maestri casari presero l’abitudine di fare formaggio ai piedi della torre del
castello. Nel ‘
la lavorazione si faceva già con
tecniche più moderne.
Per Giacomo Racioppi da Moliterno, storico,
politico ed economista ( maggio
– marzo
), il nome di Moliterno deriva da mulcutrum che a sua volta deriva da mulgere, mungere,
da cui mulcternum cioè dove si mungono gli armenti e si coagula il latte: la masseria, insomma.
A Moliterno c’è da visitare il Centro Storico, il
castello, la parrocchiale, palazzo Petruccelli. Gli
acquisti consigliati, oltre al pecorino, miele, pane
e altri prodotti da forno, salumi, vino.
Le strutture ricettive sono: l’Hotel Vecchio
Ponte (
), il Minerva (
), l’Esposito, anche ristorante (
), il ristorante Eco del
Fiume (
), l’agriturismo Vecchia Fattoria
(
), la Tana del Luppolo ( ), Zio
Paolo (
).
È organizzata ad agosto
Ecco un’altra perla lucana
Anche la sagra
per celebrarlo
Che pecorino
anche a Filano
I
l Canestrato di Moliterno di Fondaco è un formaggio a pasta dura, prodotto per il - % con latte intero di pecora e
di capra. Ha forma cilindrica e il peso varia tra i e i chilogrammi. Il sapore è leggermente piccante, indicato come formaggio da tavola se fresco, da grattugiare quando stagionato.
Il latte è conferito ai caseifici da pascoli di sessanta comuni
compresi in una vasta area della Lucania coincidente con quella
che era, sino agli inizi del ‘
, terra di transumanza. Il formaggio è stagionato solo nei fondaci (locali freschi e interrati) di
Moliterno. Il Canestrato è distinto a seconda della stagionatura
come: primitivo se la stagionatura non supera i mesi, stagionato se di mesi, extra se la stagionatura supera un anno. Ad
agosto Moliterno è coinvolta in un’importante sagra del Canestrato e dei prodotti tipici lucani. Costi al pubblico: la forma
da due chilogrammi
Euro e quella da cinque . Ovvio che
il prezzo sale per gli extra stagionati e secondo l’andamento
della produzione
ORGANISMO DI DIFESA
Consorzio Canestrato di Moliterno
Indirizzo: Via Roma
Cap
Moliterno (PZ)
Telefono:
Fax:
Contatto: Antonio Pugliese
26
I PRODUTTORI IN BASILICATA
Maria Santoro
Via A. Moro - Moliterno -
Giovanni Di Trani
C.da Giardini - Moliterno - Missanello -
/
Coop “La Prima”
SS.
Angiola Agrello
C.da Tempa del Conte - Moliterno /
/
Nicolina Di Lascio
C.da Manca Inferno - Moliterno /
Antonietta Pandolfo
C.da Cervone - Gallicchio -
Giovanni Di Fuccio
Vicolo I Roma, - Viggiano -
Rocco Panzardi
C.da Paradiso - Moliterno -
Caseificio SALCAS
Domenico Petrocelli
Rosa Agrello
Zona Industriale - Stigliano - Viggiano
C.da San Giuliano - Grumento Nova Cda Traversiti - Grumento Nova -
fraBoschi,SentierieTorrenti
Scopriamo “i colori del vino”
*Sono aperte le iscrizioni alla II edizione del “Premio Enogea”, concorso di pittura sul tema “I colori del vino”, organizzato
dall’Associazione O.R.M.E., con il sostegno del Comune di Barile
e in collaborazione con la Pro Loco di Barile. Il concorso è rivolto
ad artisti di qualsiasi età, affermati o emergenti, italiani e stranieri, studenti e non, che potranno partecipare con opere di pittura
realizzate con tecnica libera su qualsiasi tipo di supporto. La mostra temporanea legata al premio si svolgerà a Barile (Pz), presso
Palazzo Frusci, dall’ al dicembre
, al termine della quale
una commissione qualificata, costituita da esperti d’arte, critici e
operatori del settore, selezionerà le tre migliori opere tra tutte
quelle in concorso.
Il “Premio Enogea” si propone di promuovere il vino Aglianico
come prodotto d’eccellenza del Vulture e al contempo le peculiarità paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche dello stesso
territorio.
Info:
.
*Il lo Speleo Trekking Salento di Lecce invita ad un’escursione
a Matonna te le mureddhe a Castrignano del Capo.
Oltre km su di un itinerario suggestivo tra una bellissima cor-
nice carsica con scorci paesaggistici, canaloni, forti saliscendi tra
colline sullo Jonio. Doverosa sosta alla minuscola chiesetta dalla
quale prende il titolo la escursione e passaggi rurali caratterizzati
da testimonianze, per fortuna ancora esistenti della nostra cultura
ed architettura contadina.
Info: Riccardo Rella
.
* Con il Cat di Bari (Club amici del trekking) propone per il
un’escursione sul Monte Motola nel Parco Nazionale del Cilento
(Sa). Si partirà da Fontana d’Inverno lungo una salita molto impegnativa circondata da boschi. Dislivello +
metri per cui l’escursione è consigliata solo a camminatori esperti e resistenti.
Info: Rocco
.
*Il a Cocolicchio, frazione collinare di Fasano (nei pressi della
Selva di Fasano) si terrà “Atmosfere autunnali”, a partire dalle ore
. Si tratta di una sagra di vino novello, castagne, bruschette e
taralli organizzata dall’associazione culturale “Cocolicchio” col patrocinio del Comune. Durante la serata sarà possibile anche degustare il vino prodotto con uve del posto dagli agricoltori della zona
cocolicchiese.
Info:
.
.
I
l canestrato di Moliterno è
in buona compagnia con un
altro straordinario formaggio
lucano: il pecorino di Filiano,
protetto dal Consorzio del
Pecorino e dall’Alsia, Associazione lucana per lo sviluppo industriale ed agricolo (tel.
/
).
Il pecorino di Filiano, uno tra
i più rinomati d’Italia, spesso
citato su riviste e libri specializzati, a pasta dura con rara
occhiatura e di colore giallo paglierino, è a forma cilindrica del
peso tra i e gli chilogrammi.
Se ne producono circa
mila
quintali ed ha meritato con la
Dop (Denominazione origine
protetta), un giusto tributo servito, almeno a rilanciare il settore caseario di quelle contrade
non del tutto felici per quanto
riguarda l’occupazione.
Il perché di cotanta fama è
presto spiegato: il latte è di pecore e capre allevate al pascolo
dove si nutrono di fieni freschi,
di erbe aromatiche come il timo, l’origano, il finocchietto e
bevono l’acqua delle sorgenti
del Vulture. La caseificazione
si fa in grotte naturali o in locali
interrati artificiali. La stagionatura di otto mesi in questi ambienti conferisce al pecorino
caratteristiche organolettiche
davvero speciali.
Così le descrivono gli esperti:
sentori di burro, fieno, erbe dei
pascoli, nocciola, soprattutto
nei prodotti più stagionati.
Gli aromi sono “equilibrati,
persistenti, i sapori lievemente piccanti e pungenti, la buona sapidità induce una pia-
cevolissima succulenza che
equilibra la poca solubilità del
formaggio”.
Insomma è un formaggio
che...bela, tanto è genuino.
Secondo Riccardo Collu, un
esperto di gastronomia lucana,
la sua produzione su larga scala
del pecorino di Filiano, coincide
storicamente con la donazione
dei territori tra i quali Filiano,
Melfi e Candela che l’imperatore Carlo V fece nel
al nobile
genovese Andrea Doria.
È buono a scaglie per gli aperitivi, supremo con il pane ed
è ideale per la corposa cucina
lucana, spesso, e opportunamente, infuocata dal peperoncino. Un cacio che cade sempre
bene sugli strangulapreuti conditi con ragù alla potentina o
nei piatti a base di grano, sulle
patate e le carni al forno.
Un formaggio da meritare
vini rossi come l’Aglianico del
Vulture o il Tamurro Nero.
Filiano (
metri, .
abitanti circa), è un delizioso
paesino nella dorsale montuosa dell’Appennino Nord-Occidentale lucano in provincia
di Potenza. È costituito da un
nucleo centrale e da trentacinque contrade sparse in sette
frazioni. Probabilmente il suo nome deriva dalla filatura
della lana. Nel
in località
“Tuppo di Sassi” sono stati
rinvenuti ripari preistorici con
figure in ocra rossa di animali,
caccia e piante.
Per dormire Hotel dei Castelli S.S. Km. c.da Iscalunga,
tel.
Pagina a cura
di Vittorio Stagnani
Sanità
27 novembre
03 dicembre 2010
27
Mamme, medici e ostetrici: un delicato meccanismo
La fatica di nascere
senza giuste risorse
“D
ura fatica il nascimento” per
nascituro e madre, ma anche
per i medici ed ostetrici che devono tutelarlo.
L’assistenza al parto, in ospedale, è tecnologicamente complessa ed in grado di fornire le maggiori garanzie. Purché – dice il prof.
Vittori, presidente degli ostetrici-ginecologi
italiani – siano garantite esperienza, capacità, attrezzature, personale idoneo e sufficiente del “punto nascita”.
Questo non potrà essere garantito in tutti i “punti”. Essi risulterebbero inadeguati
anche dal punto di vista economico se non
garantissero l’esecuzione di almeno mille
parti l’anno.
Però, tale complessità di servizio alla madre ed al bambino, oggi, non è ben remunerato dal Servizio Sanitario Nazionale. Un
parto normale “vale” .
- .
euro, irrisoria valutazione del notevole impegno di
spese (oltre che di numero e responsabilità
del personale ed impiego di risorse) che richiede un parto.
Oggi, tra l’altro, è aumentata la complessità del parto sia per l’innalzamento dell’età
alla gravidanza sia perché sono cambiate le
donne (immigrate, clandestine, ecc).
“Se le prestazioni che riguardano l’ostetricia e la ginecologia non vengono rivalutate,
per far quadrare i conti, saremo costretti a
limitarle controllandone la quantità e diminuendo la qualità. Il cambiamento necessario è in primo luogo culturale”.
Il “percorso nascita” in Italia è in fase di
trasformazione: i piccoli centri (
effettuano meno di
parti l’anno) confluiran-
no in quelli più grandi, con almeno .
parti l’anno ed assistenza ore su ; verrà incentivato – anche economicamente –
il parto naturale, si garantirà l’epidurale a
tutte le donne.
“In Italia attualmente solo il % delle
strutture – denuncia il Congresso di Società
Italiana di Ginecologia e Ostetricia ed Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri
Italiani (alla cui presidenza è stato eletto il
prof. Vito Trojano dell’Oncologico di Bari)
– offre alle partorienti anestesia epidurale
(Gran Bretagna e Francia a % delle partorienti, Usa %). L’obiettivo è che tutti gli ospedali offrano modalità efficaci per alleviare
il dolore, considerando che esistono anche
altre forme di controllo (agopuntura, ecc).
Si tenga presente, tra l’altro, che, nelle
strutture nelle quali i parti sono meno di
.
, si riscontra un più elevato numero di
cesarei i quali, dove i parti sono meno di
,
sono il , %, il , % se sono meno di
e , se meno di .
; oltre mille, il , %.
L’Italia ha il record di parti cesarei: %
(Francia
, %, Inghilterra %). In Puglia
%: un parto su due.
Ma solo un cesareo su tre è motivato da
valide cause cliniche; le organizzative pesano più di quelle cliniche: %. Nel % dei
casi il cesareo è frutto di una precisa scelta
della madre senza che ve ne siano indicazioni cliniche.
Un disegno della Regione Puglia tende a
considerare il cesareo “prestazione inappropriata” per cui sarà operata la decurtazione
del % della tariffa regionale corrispondente. “La Puglia – dice l’assessore Fiore – ha
rischiato una multa di
milioni
di euro proprio per la percentuale
troppo alta di cesarei.
L’obiettivo più immediato è scendere almeno al %. Per l’OMS, il limite massimo accettabile è del %.
In Italia possiamo vantare la riduzione delle morti materne (nel mondo oltre
.
l’anno). In anni da decessi ogni
.
parti, si è passati al , (in Germania
, in Francia ). Bisogna fare ancora meglio.
Ma le morti infantili (entro il primo anno
di vita) sono ancora tante e, soprattutto in
Calabria ( , per mille), Puglia ( ) e Campania ( , ) mentre il Friuli ha l’ , e Piemonte
e Marche , . Accusate da Giovanni Padovani (“Il diritto negato” Pensiero Scientifico ed.) “non solo le condizioni igienicosanitarie ed economico sociali ma anche
e soprattutto la qualità complessiva del
sistema medico”.
Non esiste il diritto alla salute ma è
sacrosanto il diritto a fruire di una buona
assistenza sanitaria e di garanzie sociali e
del lavoro.
Ma, in Italia, culla e lavoro sono in conflitto. Il % delle lavoratrici hanno difficoltà
notevoli e conciliarli; il % lascia o perde il
lavoro ( % delle part-time).
La maternità incide solo per , % dei
costi diretti ed indiretti del personale. “Per
le aziende la maternità può essere un beneficio più ancora che un costo” (Chiara
Paolino). Per l’azienda una maternità costa
.
euro ma “la donna che rientra – conti
alla mano – torna con una risorsa più ricca,
più efficiente, più produttiva”.
Foto Anatoly Tiplyashin_fotolia
Gravidanza – Confermata la “scoperta” di una casalinga
Un ghiaccio antinausea
U
Foto Renata Osinska_fotolia
n ghiacciolo e la nausea in gravidanza
va giù. “Quando ero in attesa avevo la
nausea, mi sentivo male ed ero disidratata.
Non sentivo più sapori né appetito. Poi – dice
Denise Soden, casalinga inglese che ha avuto
la prima intuizione – ho scoperto il ghiaccio,
specie quando ho inserito alcuni ingredienti
naturali”. Alla scoperta empirica è seguita
ricerca e sperimentazione in Centri. L’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri
ha presentato i risultati: i ghiaccioli possono
ridurre questo fenomeno fino al %.
“La nausea è disturbo che interessa – dice
il prof. Antonio Chiantera (università, Napoli)
– sei gravide su e nell’ - % dei casi diventa
severa. Di solito compare nei primi mesi e
dura dai ai
giorni, ma a volte può prolungarsi fino alla vigilia del parto. Vi è cautela
nel prescrivere medicinali per combatterla.
Triste, per esempio l’esperienza Talidomide
degli anni ’ , farmaco che, fece nascere
migliaia di focomelici: in Italia oltre
, in
Germania, .
vittime, alle quali furono
offerti, nel
, miliardi di lire: ad ogni vit-
Le cause: carenza di strutture e stili di vita mai abbandonati
Le proprietà della “bevanda”
Il caffè “alleato”
contro il diabete
L’infarto non lascia, raddoppia
“D
opo infarto”, nuova emergenza per
il cuore. Il % di chi sopravvive al
primo infarto incorre in un secondo evento,
con un rischio di mortalità volte maggiore.
Ogni anno,
mila italiani sono ricoverati
per infarto. Per mila di loro è la “prima volta” e, purtroppo, mila non sopravvivono.
Gli altri mila hanno già avuto un infarto e
mila muoiono entro un anno dal ricovero.
Almeno la metà di questi potrebbe salvarsi: il primo infarto è imprevedibile per
gran parte dei pazienti; il secondo, invece,
potrebbe essere evitato grazie al rispetto
di stili di vita salvacuore, cure adeguate e
costanti, corretta riabilitazione cardiovascolare. Dopo l’infarto solo un paziente su
, però, segue bene e a lungo le cure; meno
della metà corregge le proprie abitudini alimentari; uno su abbandona la sigaretta
e % segue percorsi riabilitativi. Ancora
troppo poche le strutture in grado di offrirli:
solo
con circa mila posti letto concentrati soprattutto al Nord.
La consapevolezza del rischio cardiovascolare non deve riguardare solo gli anziani
o soggetti con altre malattie importanti ma
anche donne e pazienti più giovani. “Gli over
e i pazienti con diabete o insufficienza renale cronica sono senz’altro a più alto rischio da
tenere sotto stretto controllo. Le donne e gli
over – dice il prof. Scherillo –. Mostrano il
più elevato tasso di abbandono delle cure perché ne sottovalutano l’importanza e si considerano, a torto, meno a rischio degli altri.
Una campagna “Il Valore della Vita”, promossa da ANMCO (associazione nazionale
cardiologi ospedalieri) e Fondazione “Per
il Tuo Cuore” Onlus, con supporto AstraZe-
neca, nasce per informare e sensibilizzare
l’opinione pubblica sull’importanza di salvaguardare la salute del cuore, a mezzo di
un focus sui rischi post-infarto e sulla considerazione del valore della vita.
Valore della vita, appunto. Ma quanto
costa una vita umana? Il valore non può
prescindere dall’età delle persone. Tradizionalmente il valore di un anno di vita
è stimato usando il salario medio annuo.
Supponendo che questo sia di .
euro
e che il tempo di lavoro sia un terzo del tempo totale, possiamo stimare che il valore di
un anno di vita sia intorno a .
euro. Il
valore della vita di un americano è valutato
, milioni di dollari.
La prevenzione taglia i costi del secondo infarto e mantiene inalterato il valore
della vita.
tima, .
marchi o vitalizio di
marchi
pari a mila lire; in Usa, la Richard-Merril fu
condannata a pagare milioni di dollari alla
bambina e
.
alla madre. Lo smascheratore dell’azione teratogena, l’ostetrico
McBride di Sidney, ricevette, dall’Institute
de la Vie di Parigi, il premio di
.
nuovi
franchi. “Novità interessante per noi ginecologi, quindi, questo rimedio naturale che
costa euro per confezione da
con più
scelte tra cui la formula senza zucchero aggiunto, a basso impatto calorico ”.
C
affé:
milioni di tazzine
consumate, ogni giorno fuori
casa e cioè
milioni di grammi
pari a miliardi
milioni di euro pagati alla cassa. A dir le sue
virtù non basta l’aroma. Questo
attiva i geni che interessano il risveglio e quello
che modula lo stress
ossidativo.
Preso ai pasti, il caffé
può ridurre il rischio di
diabete in quanto l’acido clorogenico ( % più
abbondante nella varietà
“robusta”)
contenuto,
oltre la caffeina, riduce l’assorbimento di glucosio.
Una recente ricerca (analisi
combinata di studi condotti in
Europa e America, su .
casi e
.
controlli) ha mostrato, nei
consumatori di caffé, un rischio
di tumore del cavo orale e faringe ridotto del % rispetto ai non
bevitori.
“Questo studio – dice Silvio Garattini, direttore
“Mario Negri” – conferma che il caffé ha
ruolo favorevole nel
contrastare le neoplasie del cavo orale. Considerando il considerevole
consumo mondiale di caffé e
l’elevata incidenza dei tumori orali, l’effetto favorevole riveste rilevanza a livello di salute pubblica”.
Pagina a cura
di Nicola Simonetti
28
Libri&Riviste
Foto adriagarcia_flickr
27 novembre
03 dicembre 2010
29
Foto mikeschinkel_flickr
Adani – Non è mai troppo tardi per svoltare
Cinquantenni
alla… riscossa
- anni: trovare,
ritrovare e cambiare
lavoro
Autore: Luisa Adani
Editore: Etas
Collana: Jobbing
Pubblicazione:
Numero di pagine:
Prezzo: €
N
on è mai troppo tardi per dare
una svolta alla propria vita professionale. Ma l’attitudine di chi
cerca un lavoro in età matura deve essere diversa da quella di chi è impegnato a trovare una prima occupazione. La
prof.ssa Adani, nel suo ultimo libro “ anni. Trovare, ritrovare e cambiare
lavoro”, ha messo nero su bianco tutti
gli strumenti utili per coloro che hanno
voglia di mettersi ancora in gioco.
Professoressa, a chi si rivolge questo libro? A chi non è riuscito a trovare
un impiego ormai sulla soglia dei ?
“Non solo: esistono tante professionalità che hanno voglia di cambiare
mestiere e svilupparsi ancora, o chi ha
deciso che è arrivato il momento di
mettersi in proprio”.
Secondo lei è necessario vendere
le proprie capacità professionali e la
propria storia come se si trattasse di
un qualsiasi prodotto. Può spiegarsi
meglio?
,
L’approccio di chi
trova, ritrova o cambia
lavoro in età matura
è più diretto e
“brutale” se è
consapevole delle
proprie competenze
LUISA ADANI
“Sono termini un po’ brutali. In realtà vendersi sottolinea il fatto che si
è così consapevoli della propria preparazione da sapersi presentare al meglio all’interlocutore: deve essere lui
a capire la convenienza dell’eventuale
assunzione”.
Come dovrebbe avvenire questa
compravendita?
“Le rispondo con una domanda.
Cosa differenzia il bravo venditore
da uno non bravo? Il cattivo venditore sta fermo e aspetta che l’interlocutore faccia le domande. Quello
bravo invece gli mette in bocca i
motivi per cui l’assunzione sarebbe
vantaggiosa”.
Ci può fare un esempio?
“Mettiamo che io sia un venditore di
auto. Ne devo vendere una con lo spazio per il cane. Ma dovrò trovare un acquirente che il cane ce l’ha, altrimenti
no avrebbe senso. Lo stesso vale per
la professionalità: a seconda dell’inter-
locutore dovrò sottolineare l’aspetto
della mia storia a lui più funzionale”.
Quali sono i nuovi aspetti del mercato del lavoro?
“Sicuramente oggi abbiamo più canali a disposizione e non solo. Ci sono
i database aziendali, le auto-candidature e non solo. I dati dimostrano
una nuova tendenza nella ricerca del
lavoro: il
e il % dei candidati trova
lavoro grazie ala rete di conoscenze”.
Ovviamente lei si riferisce alle conoscenze con la C maiuscola.
“Si, non parlo delle raccomandazioni: per rete si intende quella formata
da docenti universitari, colleghi, fornitori, clienti. Insomma tutti quei soggetti che sono in grado di darci idee o
informazioni utili a comprendere meglio il mercato”.
Che ruolo ha la tecnologia in tutto
questo?
“Bé, la rete web può’ essere molto
utile: facebook e linkedin, per esempio, permettono non solo di ampliare il
nostro orizzonte ma svolgono un ruolo di conoscenza del mondo del lavoro
complementare alle reti di cui parlavo
poc’anzi”.
Che fine ha fatto il caro vecchio curriculum?
“Qualcuno ancora lo legge... Il enne deve però impostarlo in modo
diverso rispetto al solito: per esempio
non va spedito alla direzione del personale. Meglio al direttore o al responsabile dell’assunzione che viene proposta: so tratta di una figura che meglio
può capire la storia senior del proponente. Ed è fondamentale allegare una
lettera di accompagnamento”.
Come andrebbe compilata?
“Scrivendo bene e in modo chiaro
la propria professionalità e perché si
è convinti di avere un profilo coerente a quello richiesto dall’interlocutore.
Senza superare le dieci righe”.
Qualcuno potrebbe chiedersi: perché le procedure affinché la società
possa trarre beneficio dalle professionalità individuali sono così complicate?
“Ma non è difficile! È un problema
di comunicazione. Se ho qualcosa
da comunicare, devo fare arrivare il
messaggio. Si tratta solo di cambiare
registro a seconda dell’interlocutore:
se sono su un treno con una suora o
con un manager, cambio l’oggetto del
discorso in base a chi ho di fronte. Lo
stesso vale se devo raccontare la mia
storia professionale”.
Che consiglio può dare ai - enni
che si apprestano a cambiare lavoro?
“Non sarete assunti perché siete
brillanti o intelligenti. Ma perché avete delle qualità che possono essere
utili: quindi siate consapevoli delle vostre capacità e dei pezzi della vostra
storia”.
DARIO BISSANTI
A Parma
Il mercato sta cambiando: preparazione ed esperienza sono valori importanti
I candidati senior piacciono alle aziende
D
ecidere di cambiare lavoro. Certo per molti potrà
apparire come una posizione privilegiata quella
per cui sia possibile svegliarsi una mattina e desiderare
di trovare un altro impiego. Soprattutto se non si è più
tanto giovani. Per chi invece è disposto ad accettare la
sfida ecco l’ultima fatica della prof.ssa Luisa Adani, dal
titolo “ - anni. Trovare, ritrovare e cambiare lavoro”, Etas edizioni,
pagg., , euro.
Il tutto sta nel considerare le proprie capacità e soprattutto la propria storia professionale come un prodotto da immettere sul mercato: di conseguenza è
necessario venderlo nel migliore dei modi, impostando
un vero e proprio piano di marketing. Solo così l’età del
candidato si trasforma da handicap a vantaggio, ma
non basta: nel libro vengono spiegati tutti i modi per
poter comunicare al meglio il proprio profilo, una volta raggiunta la consapevolezza del percorso svolto in
passato. La prof.ssa Adani lo assicura: le aziende non
scartano a priori i candidati maturi. Anzi, sono molto interessate ai candidati “senior”, a condizione che siano
in linea con le loro esigenze.
E allora bisogna presentare il proprio “prodotto”
cercando di cogliere volta per volta la tipicità dell’interlocutore o, in altri termini, proporre le giuste argomentazioni per l’acquisto. Prima di arrivare a questa tappa
è però necessario seguire un piano di lavoro, e il libro in
questo è funzionalissimo. La prof.ssa Adani , attraverso
questionari, tabelle e grafici vi accompagnerà nella stesura del bilancio della vostra professionalità acquisita
in anni di lavoro, senza trascurare la dimensione personale. Poi si tratterà di scovare anche quelle aziende che
pur non comunicandolo, stanno assumendo.
A quel punto scatta la fase “piano di marketing”, da
attuare in modo classico e/o con strumenti più innovativi, come il sito web o il blog. In caso di contatto, ecco
tutti i consigli per affrontare al meglio il colloquio. E per
gestire in modo ottimale la fase più delicata, ovvero
quella della trattativa economica. Se poi state considerando la possibilità di mettervi in proprio, nel libro c’è
anche una ricca sezione dedicata al “fare impresa”.
L’autrice ne è certa: in giorni il vostro progetto professionale sarà sulla vostra scrivania, pronto per essere
lo strumento principale della conquista del nuovo posto
di lavoro. Certo se fossimo in Svezia la cosa potrebbe
anche funzionare. Ma sfogliando le pagine del volume,
scritto in modo scrupoloso e quasi scientifico, inizia a
salire un po’ la malinconia per un mercato del lavoro
che, come tutti sanno, qui al Sud ha ben poco di scandinavo. A parte la fase di crisi – che ormai si delinea come
inevitabilmente strutturale –, è difficile immaginare che
un - enne decida di lasciare il proprio lavoro.
Molto più immediata è l’immagine di un lavoratore
aggrappato con le unghie e con i denti al proprio posto,
spesso col terrore di perderlo. Forse perché sa che provando a mettere fuori il naso sul mercato, si troverà di
fronte interlocutori che non hanno molto interesse né
per la sua vita professionale né tanto meno per quella
personale. Ma il lavoratore meridionale sicuramente si
troverà d’accordo con la prof.ssa Adani almeno su di
un punto: l’importanza della rete personale e professionale di conoscenze. Peccato che l’autrice si riferisca
a un tipo di rete basata sulla Conoscenza e non, ahinoi,
d.b.
sul mero clientelismo.
L
Docente
business
school
aureata in scienze politiche, Luisa Adani è docente
in università e business school
all’università di Parma. Da
anni si occupa di consulenza e
orientamento di carriera. Giornalista, collabora col Corriere
della Sera e Hronline. Cura
un blog (http://blog.leiweb.
it/lavoro/) dedicato all’incontro tra domanda e offerta nel
mercato del lavoro. Tra i suoi
libri: “Il curriculum vincente”,
Etas,
, “”Il colloquio”, Etas
, “Donne: trovare, ritrovare e cambiare lavoro”, Etas,
, “Promuovere se stessi”, Giunti,
, “Diventare
Coach”, Francoangeli,
.È
sposata e ha tre figli.
d.b.
30
27 novembre
03 dicembre 2010
Fiscalmente
Fisco – Imposta versata per proprietà dal
Foto RTimages_fotolia
Per i terreni
svalutati
c’è il rimborso
È
possibile il rimborso dell’imposta versata se il contribuente ridetermina il valore di acquisto dei terreni. Questa la
risposta ad un contribuente che aveva rideterminato il valore di un terreno posseduto alla data del ° gennaio
sulla base di un’apposita perizia giurata di stima ed aveva versato
le prime due rate dell’imposta sostitutiva dovuta. Il quesito era
questo: “è possibile usufruire della nuova disposizione agevolativa (articolo , comma
, della legge dicembre
, n.
che ha previsto la possibilità di rideterminare il valore dei terreni
posseduti alla data del ° gennaio
) presentando istanza di
rimborso dell’imposta sostitutiva già versata, posto che il terreno in possesso (del contribuente) ha subito nel frattempo una
diminuzione di valore?”
Il vecchio quadro normativo
L’articolo della legge
dicembre
, n.
(legge finanziaria per il
) ha inizialmente consentito ai contribuenti che
detenevano alla data del ° gennaio
terreni edificabili e con
destinazione agricola, di rideterminare il loro valore di acquisto
alla predetta data.
Il costo di acquisto “rideterminato”, secondo le modalità contenute nelle predette disposizioni, diventa così utilizzabile ai fini
del calcolo dei redditi diversi di cui all’articolo , comma , let-
tere a) e b), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato
con D.P.R. dicembre
, n.
(TUIR).
Secondo il Fisco, per poter utilizzare a tali fini il valore dei terreni alla data del ° gennaio
, in luogo del costo storico, il contribuente era tenuto a quantificare detto valore mediante apposita
perizia giurata di stima ed a corrispondere un’imposta sostitutiva
nella misura del per cento del predetto valore rideterminato.
Vari interventi normativi, tuttavia, hanno previsto la possibilità
di rideterminare il valore dei terreni anche in periodi successivi al
° gennaio
.
Il contribuente istante ha usufruito della possibilità di rideterminare il valore del terreno posseduto alla data del ° gennaio
, per effetto dell’articolo , comma , della legge dicembre
, n.
, effettuando regolarmente gli adempimenti previsti entro il
giugno
.
La nuova normativa
Tuttavia, considerato che in data successiva l’articolo , comma
, della legge dicembre
, n. , ha previsto nuovamente la possibilità di rideterminare il valore dei terreni posseduti alla data del ° gennaio
. E lo stesso contribuente intende
ora usufruire di tale ulteriore agevolazione effettuando i relativi
adempimenti entro il ottobre
.
Il Fisco nel caso in questione ha ritenuto opportuno chiarire
che il contribuente che abbia proceduto a rideterminare il valore
dei terreni ad una certa data, ove lo ritenga opportuno, può usufruire della norma agevolativa successivamente emanata. Tuttavia dovrà in tal caso rideterminare mediante una nuova perizia
giurata di stima il valore dei terreni alla data del ° gennaio
,
nonché procedere al versamento della relativa imposta sostitutiva. E richiedendo il rimborso dell’importo precedentemente versato. In tale ipotesi, comunque ove il contribuente si sia avvalso
della rateazione dell’imposta dovuta, non è più tenuto a versare
la rata o le rate successive relative alla precedente rideterminazione (in tal senso cfr. circolare maggio
, n. /E, circolare
agosto
, n. , circolare aprile
, n. e circolare
marzo
, n. ).
Il diritto di rimborso, comunque, vale anche nel caso in cui la
seconda perizia giurata di stima riporti “un valore del terreno inferiore” a quello risultante dalla perizia precedente.
Il Fisco, infine, ha ricordato che le perizie devono essere redatte con le responsabilità sancite dall’articolo
del Codice di
Procedura Civile!!
EMILIA CIMINIELLO
CHIARA DAMMACCO
a cura di Giuseppe Ciminiello
FiscoinAula
I
piccoli imprenditori, e fra
questi i coltivatori diretti, i
quali posseggono una organizzazione nei limiti del “minimo indispensabile”, non
sono soggetto all’IRAP. Tanto
è sufficiente, infatti, perché
venga meno il presupposto
“dell’autonoma organizzazione” che costituisce, invece,
la necessaria ed insuperabile
premessa per l’applicazione
dell’imposta.
Il condivisibile orientamento giunge dalle aule della
Corte di Cassazione (Sent. n.
/
) e si pone all’attenzione per la diffusa applicabilità del principio, specie per
quelle aree ad alta vocazione
agricola, ove ancora sussistono realtà di non rilevanti dimensioni.
Il fatto
Un contribuente ligure, esercente l’attività di coltivatore diretto, si vedeva riconoscere il diritto al rimborso
dell’IRAP versata per gli anni
/
dalla Commissio-
30
L’organizzazione “minima” non paga l’IRAP
ne tributaria regionale della
Liguria. In particolare, il giudice di merito aveva ritenuto
che l’attività esercitata dal
contribuente “risulta imperniata esclusivamente sulla sua
persona e che lui solo e non
altri ha effettivamente svolto”, non essendosi avvalso,
“con carattere di abitualità, di
un’organizzazione di capitali e
lavoro altrui”. L’Agenzia delle
entrate, in disaccordo con tale impostazione, proponeva
ricorso per cassazione formulando ai giudici di Cassazione
apposito quesito, ovvero “se il
coltivatore diretto, agli effetti
dell’IRAP, rivesta lo status tributario di produttore agricolo
titolare di reddito agrario, soggetto passivo dell’imposta.
La decisione
Il ricorso del Fisco non è stato ritenuto fondato. Invero,
i giudici dell’Ermellino hanno
premesso che, secondo il pre-
gresso orientamento delle
Sezioni unite, la soggezione
ad IRAP è possibile soltanto
nelle ipotesi nelle quali sussista il requisito dell’autonoma
organizzazione (che costituisce accertamento di fatto
spettante al giudice di merito
e non censurabile in sede di
legittimità se congruamente
motivato).In particolare, le Sezioni unite hanno osservato,
con riferimento alle cosiddette attività “ausiliare previste
dall’art.
del nostro codice
civile, che queste ultime non
possono essere considerate
tout court attività di impresa
ai fini IRAP. Se così fosse, infatti, l’imposta non troverebbe corrispondenza nella sua
ratio, e finirebbe per colpire
una “base fittizia”, un “fatto
non reale”, in contraddizione con una interpretazione
costituzionalmente orientata
del presupposto impositivo.
Non è, ha spiegato la Corte,
la oggettiva natura dell’attività svolta ad essere alla base
dell’imposta, ma il modo – autonoma organizzazione – in
cui la stessa è svolta ad essere
la razionale giustificazione di
una imposizione sul valore aggiunto prodotto, un quid che
eccede il lavoro personale del
soggetto agente ed implica
appunto l’”organizzazione di
capitali o lavoro altrui”. Se così
non fosse, e il lavoro personale bastasse, l’imposta considerata, non solo non sarebbe
vincolata all’esistenza di una
“autonoma organizzazione”,
ma si trasformerebbe inevitabilmente in una sostanziale
“imposta sul reddito”.
Il caso del coltivatore
diretto
Il Collegio ha ritenuto che le
premesse di cui sopra potessero a maggior ragione applicarsi a quei soggetti, come quello
in esame (coltivatore diretto),
che si collocano, sul piano civilistico, non nella categoria degli “imprenditori”, ma in quella dei “piccoli imprenditori”,
i quali, ai sensi dell’art.
c.c., sono “i coltivatori diretti
del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che
esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio
o dei componenti della famiglia”. In questo caso, appare
ancor più evidente l’esigenza
di evitare l’assoggettamento
ope legis all’IRAP di soggetti
diversi dagli “imprenditori”.
In conclusione, la Cassazione ha ritenuto che, in tema di
IRAP, l’esercizio dell’attività
di piccolo imprenditore (nella specie, coltivatore diretto)
debba essere esclusa dall’applicazione dell’imposta qualora si tratti di attività non autonomamente organizzata. Il
requisito dell’autonoma organizzazione, il cui accertamen-
to spetta al giudice di merito
ed è insindacabile in sede di
legittimità se congruamente
motivato, ricorre, nello specifico, quando il contribuente:
a) sia, sotto qualsiasi forma,
il responsabile dell’organizzazione e non sia, quindi, inserito
in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità
ed interesse; b) impieghi beni
strumentali eccedenti, secondo l’id quod plerumque accidit, il minimo indispensabile
per l’esercizio dell’attività in
assenza dell’organizzazione,
oppure si avvalga in modo non
occasionale di lavoro altrui.
Nel caso di specie i giudici
di merito avevano escluso la
sussistenza dell’autonoma organizzazione e, pertanto, la
Cassazione non ha potuto vaglaire nel merito tale assunto.
Conseguentemente è stato
confermato il diritto al rimborso dell’IRAP indebitamente
versata dal coltivatore diretto
e, in applicazione del detto
principio, il ricorso del Fisco
definitivamente rigettato.
LE SCADENZE FISCALI
MARTEDÌ
NOVEMBRE
Versamento della seconda rata degli acconti
per il periodo d’imposta
nella misura del %
di quanto dovuto sulla base della dichiarazione
dell’anno
: la percentuale dell’acconto IRPEF
(cod. trib.
) è pari al % e quella dell’acconto IRES (cod. trib.
) è pari al
%. L’acconto
IRAP (cod. trib.
) per i soggetti IRES è fissato
nella misura del
% mentre è pari al % per le
persone fisiche e le società di persone.
Termine per l’invio delle comunicazioni, in via
telematica all’Agenzia delle Entrate, da parte dei
soggetti mensili, relativamente alle operazioni effettuate nel mese di ottobre nei confronti di ope-
ratori economici aventi sede nei Paesi inseriti nella
black list.
Pagamento, da parte dei contribuenti iscritti
alla gestione separata INPS, della seconda rata di
acconto del contributo dovuto per il
a seguito della presentazione del mod. UNICO.
Pagamento dell’imposta di registro e registrazione dei contratti di locazione dei beni immobili
stipulati o rinnovati con decorrenza ° novembre.
Il versamento va effettuato a mezzo mod. F utilizzando i seguenti codici tributo e causale contributo:
T – imposta di registro per prima annualità
contratti di locazione fabbricati;
T – imposta di registro per annualità successive contratti di locazione fabbricati;
T – imposta di registro per intero periodo
contratti di locazione fabbricati;
T – imposta di registro per proroghe contratti di locazione e affitti;
T – imposta di registro per affitto fondi rustici.
Dal ° luglio
è obbligatorio indicare nel quadro D del mod.
i dati catastali degli immobili
nella richiesta di registrazione di contratti di affitto
e in caso di risoluzione, cessione o proroga, anche
tacita degli stessi contratti.
Trasmissione telematica, da parte dei datori
di lavoro, della denuncia contributiva mod. UniEmens relativa ai versamenti dei contributi assistenziali e previdenziali del mese di ottobre per i
lavoratori dipendenti.
Trasmissione telematica, da parte dei datori di
lavoro, della denuncia contributiva mod. EMENS
relativa ai compensi corrisposti nel mese di ottobre ai collaboratori a progetto e ai collaboratori
autonomi occasionali (con redditi annui superiori
a€ .
).
Termine per procedere, da parte dei contribuenti esercenti attività d’impresa, alla rilevazione, sulla scheda carburanti mensile dei mezzi di
trasporto, del numero dei chilometri percorsi.
Chi va&Chi viene
Partenze da BARI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Bologna
Ryanair
Air One
Ryanair
Tarom
Bucarest
Carpatair
Budapest
W!ZZ
Ryanair
Ryanair
Cagliari
Ryanair
Airberlin
Colonia
Airberlin
Ryanair
Ryanair
Dusseldorf
Ryanair
Weeze
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Francoforte
Ryanair
Ryanair
Hahn
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Genova
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Londra
Ryanair
Ryanair
Stansted
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Madrid
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Malta
Ryanair
Ryanair
Air One
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Milano Lin
Alitalia
Air One
Meridianafly
Alitalia
Easyjet
Lufthansa
Air One
Milano MXP Lufthansa
Easyjet
Air One
Easyjet
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Milano Orio
Ryanair
al Serio
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Lufthansa
Airberlin
Monaco
Airberlin
Airberlin
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Parigi
Ryanair
Beauvais
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Pisa
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
W!ZZ
Praga
W!ZZ
W!ZZ
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Roma
Ryanair
Ryanair
Ciampino
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Roma
Alitalia
Alitalia
Fiumicino
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Ryanair
Siviglia
Ryanair
Airberlin
Stoccarda
Airberlin
Timisoara
Carpatair
Belleair
Belleair
Tirana
Belleair
Belleair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Air One
Torino
Ryanair
Air One
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Trapani
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Treviso
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Valencia
Ryanair
Air One
Venezia
Alitalia
Air Italy
Air Italy
Verona
Air Italy
Air Italy
Zurigo
helvetic
ORARI IN VIGORE dal
/ /
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AL
Frequenza
L M M G V S D da
L M M G V S D da
L M M G V D da
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L M M G V S D da
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L M V
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note: ) Il volo Bari-Verona dal novembre al dicembre non opera il
lunedì. Il volo è cancellato i giorni e dicembre.
Arrivi a BARI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Bologna
Air One
Ryanair
Ryanair
Tarom
Bucarest
Carpatair
Budapest
W!ZZ
Ryanair
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Cagliari
Ryanair
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Colonia
Airberlin
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Dusseldorf
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Weeze
Ryanair
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Francoforte
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Hahn
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Genova
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Londra
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Milano Orio
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Monaco
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Parigi
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Pisa
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Roma
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Ciampino
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Roma
Alitalia
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Fiumicino
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Alitalia
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Siviglia
Ryanair
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Stoccarda
Airberlin
Timisoara
Carpatair
Belleair
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Tirana
Belleair
Belleair
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Air One
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Torino
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Trapani
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Treviso
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da / / a
/ /
Ryanair
:
:
LM
G
da
/ /
Ryanair
:
:
LM
G
/ / a
/ /
/ / a
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
V
da
/ / a / /
Ryanair
:
:
G
da
/ / a / /
Ryanair
:
:
V
da
/ / a / /
Ryanair
:
:
G
da
/ / a / /
:
L
M
V
Ryanair
:
:
L
M
V
da / / a / /
Ryanair
:
:
V
da
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
Easyjet
:
:
:
Easyjet
da / / a / /
/ / a
/ /
D da / / a / /
S
D da
/ / a
/ /
da
/ / a
/ /
:
M
Ryanair
:
:
M
D da / / a / /
Ryanair
:
:
M
D da
/ / a / /
Ryanair
:
:
D da
/ / a
/ /
Ryanair
:
:
da
/ / a
/ /
/ /
M
da
G
Ryanair
:
:
M
G
Ryanair
:
:
M
G
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
Alitalia
:
:
Alitalia
:
:
Alitalia
:
:
Easyjet
:
:
Air One
:
:
Easyjet
:
:
Air One
:
:
Air One
:
:
:
:
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
Airberlin
:
:
Airberlin
:
:
S
/ / a / /
da
/ / a
S
da
/ / a / /
S
da / / a / /
da / / a / /
/ a / /
L M M G V S D da / nota
L M M G V S D da / / a / /
D da / / a
/ /
D da / / a
da / / a
nota
da / / a
L MM G V
nota
da
/ / a
M G S
nota
/ a
L M V D da / nota
M G
da / / a
/ /
/ /
L MM G V
M
/ /
/ /
S
da
/ / a / /
S
da
/ / a
:
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
L
M
Ryanair
:
:
L
M
V
D da
/ / a / /
Ryanair
:
:
L
M
V
D da / / a / /
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
L
Ryanair
:
:
L
:
:
:
:
Ryanair
:
V
da
/ /
:
:
G
V
L
V
:
/ /
:
D da / / a / /
da / / a / /
nota
D da / / a / /
da / / a
/ /
Torino
Treviso
:
:
:
:
:
:
D da
/ / a
/ /
helvetic
:
:
D da
/ / a
/ /
helvetic
:
:
D da
/ / a
/ /
da
:
:
:
Easyjet
Note
:
:
L M M G V S D da / / a / /
Alidaunia
:
:
L M M G V S D da / / a
/ /
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
:
:
L MM G V
da / / a
/ /
:
:
da / / a
/ /
:
:
D da / / a
/ /
:
:
:
:
LM
:
:
LM
V
G
S
:
:
:
Air One
:
:
D da / / a
/ /
/ /
/ /
:
:
Ryanair
:
:
:
:
:
:
M
M
Airberlin
:
:
Airberlin
:
:
/ /
da / / a
da / / a
L MM G V
nota
da
/ / a
L M V D
nota
M G S da / / a
Ryanair
Ryanair
/ /
D da / / a
L MM G V
Ryanair
G
/ /
/ /
da / / a / /
da
S
V
da
da / / a
/ /
da / / a
/ /
D da / / a
/ /
da / / a
/ /
da / / a
/ /
da / / a
/ /
V
/ / a / /
/ / a
/ /
:
:
:
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
Alitalia
:
:
bluexpress
L MM G V
:
:
:
:
Alitalia
:
:
bluexpress
:
:
/ / a
/ /
da
/ / a
/ /
D da / / a
/ /
/ / a / /
/ / a / /
D da
/ / a
D da
/ / a / /
/ /
D da / / a / /
da
/ / a / /
M
M
G
S
da
/ / a / /
M
G
S
da
/ / a
/ /
L M M G V S D da / / a
/ /
da / / a / /
/ a / /
L M M G V S D da / nota
/ a / /
L M M G V S D da / nota
D da / / a / /
Alitalia
:
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
L M M G V S D da / / a / /
/ a / /
M G S da / nota
V
da / / a / /
Ryanair
:
:
L
V
Ryanair
:
:
L
V
:
da / / a / /
da / / a
/ /
Ryanair
:
:
M
D da
Ryanair
:
:
M
D da / / a / /
:
:
:
:
Ryanair
:
:
Ryanair
:
:
Verona
Ryanair
:
:
L
Ryanair
:
:
L
Ryanair
:
:
L
Zurigo
V
/ / a / /
D da
da
V
Ryanair
Alitalia
da
G
Ryanair
M
G
S
/ / a / /
D da / / a / /
da / / a / /
nota
D da / / a / /
D da / / a / /
V
da / / a
/ /
da / / a / /
V
:
:
D da
/ / a
helvetic
:
:
D da
/ / a
/ /
helvetic
:
:
D da
/ / a
/ /
AL
/
S
/ / a / /
:
:
/ /
G
da
helvetic
helvetic
ORARI IN VIGORE dal
M
:
Air One
Alitalia
/ / a / /
/
/
:
Ryanair
da / / a / /
Alidaunia
/
Easyjet
Air One
L M M G V S D da / / a / /
/ a / /
L M M G V S da / nota
S da / / a / /
Venezia
da / / a / /
Ryanair
AL
Roma
Fiumicino
D da / / a / /
helvetic
/ /
Roma
Ciampino
/ / a / /
helvetic
ORARI IN VIGORE dal
L M M G V S D da / / a / /
L
:
:
L M M G V S D da / / a
:
:
:
:
:
L
:
LM
/ /
:
:
Alitalia
:
/ / a
da / / a / /
:
:
Ryanair
:
da
:
Ryanair
D da / / a / /
:
S
S
:
/ / a / /
/ / a / /
MG V
/ / a / /
Alitalia
D da
da
S
/ / a
da
Alitalia
L
S
Frequenza
/ /
/ /
da
S
Alitalia
:
D da
:
G
:
M
/
M
:
:
M
AL
:
:
G
S
:
:
Ryanair
M
V
Ryanair
Ryanair
Ryanair
:
/ /
Pisa
/ /
/ /
G
G
/ / a / /
:
L
G
M
/ / a
:
L
M
:
D da
:
:
:
:
D da / / a / /
Ryanair
:
:
/ /
D da
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
/ / a
da / / a
V
/ / a / /
V
:
V
da / / a
L
:
:
M
da / / a / /
:
:
Ryanair
M
V
:
Ryanair
D da
/ /
/ / a / /
M
V
:
D da / / a / /
L
L
:
D da
M
L
L
:
M
L
V
:
da
:
:
:
D da / / a / /
da / / a / /
nota
da / / a / /
Ryanair
M
:
:
:
da / / a / /
/ a / /
L M M G V S D da / nota
L M M G V S D da / / a / /
Ryanair
:
Ryanair
Ryanair
M
/ / a
/ /
:
/ / a
S
/ / a / /
:
da
G
/ / a
da
:
da
M
da
:
L MM G V
:
S
Ryanair
:
:
:
Easyjet
V
Ryanair
:
:
:
Ryanair
:
:
:
:
/ /
/ /
:
Ryanair
:
Easyjet
/ / a
D da / / a
Alitalia
Ryanair
da / / a / /
:
bluexpress
:
V
:
/ /
:
M
Ryanair
/ /
Ryanair
L
/ /
S
S
:
/ / a
G
G
:
da
M
M
da / / a / /
Ryanair
Ryanair
D da
:
L M M G V S D da / / a
:
V
:
L M M G V S D da / / a
:
M
:
:
:
L
:
:
:
:
:
Ryanair
:
:
D da / / a / /
:
:
Ryanair
:
:
Monaco
:
Ryanair
Ryanair
/ /
D da / / a / /
M
Milano Orio
al Serio
da / / a / /
D da / / a / /
/ / a / /
da
V
Milano MXP
:
S
M
/ / a
Alitalia
Ryanair
Milano Lin
:
D da
Air One
bluexpress
Londra
Stansted
/ /
:
:
Girona
Barcellona
/ /
:
Ryanair
Ginevra
L M M G V S D da / / a / /
/ a / /
L M M G V S da / nota
S da / / a / /
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Brussels
Charleroi
M
Ryanair
Ryanair
Bologna
D da / / a / /
Partenze da FOGGIA
Torino
/ /
da
:
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Palermo
S
Note
da / / a / /
da / / a
:
M
da / / a / /
S
:
note: ) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio il / parte alle . e
arriva alle . ; il e il / parte alle . e arriva alle . .
) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio non opera i giorni / e
/ /
.
) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio il / parte alla . e
arriva alle . .
) Il volo Brindisi-Torino non opera il giorno / /
.
) Il volo Brindisi-Venezia non opera i giorni / /
, / /
e
/ /
.
) Il volo Brindisi-Milano MXP dal / al / non opera il
martedì.
) Il volo Brindisi-Milano MXP i giorni / e / parte alle . e
arriva alle . .
) Il volo Brindisi-Milano Lin il giorno / parte alle . e arriva
alle . .
) Il volo Brindisi-Roma Fiumicino non opera i giorni / e
//
.
Milano Mxp
Frequenza
Ryanair
:
ORARI IN VIGORE dal
Isole Tremiti
Arrivi a BRINDISI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Ryanair
:
S
Note
da / / a / /
Ryanair
Ryanair
Verona
S
Ryanair
Alitalia
Torino
/
note: ) Il volo Verona-Bari è cancellato i giorni / dicembre / /
gennaio.
) Il volo Verona-Bari dal novembre al dicembre non opera i
lunedì. Il volo è cancellato i giorni e dicembre.
:
Ryanair
Milano Orio
al Serio
/ /
/ /
/ /
/ /
/ /
:
Ryanair
Brussels
Charleroi
Frequenza
Ryanair
31
27 novembre
03 dicembre 2010
da / / a / /
/ /
/
note: ) Il volo Milano MXP-Brindisi dal / al / non opera il
martedì.
) Il volo Milano Orio al Serio-Brindisi il / parte alle . e
arriva alle . .
) Il volo Milano Orio al Serio-Brindisi il / parte alle . e
arriva alle . ; il / e il / parte alle . e arriva alle .
) Il volo Torino-Brindisi non opera il / .
) Il volo Venezia-Brindisi non opera i giorni / /
, / /
e / /
.
) Il volo Roma Fiumicino-Brindisi non opera il / e il / .
) l volo Roma Fiumicino-Brindisi il / /
parte alle . .
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Isole Tremiti
Milano Mxp
Palermo
Torino
Arrivi a FOGGIA
Frequenza
Note
Alidaunia
:
:
L M M G V S D da / / a / /
Alidaunia
:
:
L M M G V S D da / / a
/ /
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
:
:
LM
da / / a
/ /
:
:
L MM G V
da / / a
/ /
:
:
da / / a
/ /
ORARI IN VIGORE dal
/ /
S
:
:
MG V
:
:
M
:
:
:
:
LM
:
:
LM
:
:
AL
V
/
D da / / a
/ /
da / / a
/ /
D da / / a
/ /
da / / a
G
S
/
.
/ /
da / / a
/ /
da / / a
/ /